Family daily life
Toc toc
Qualcuno stava cercando chiaramente la
morte, anzi una fine dolorosa e agghiacciante. Tutti nel mondo
sapevano, o dovevano sapere, che disturbare Temari della Sabbia
quando è ammalata o addormentata vale la pena capitale.
Toc toc
-Avanti- borbottò il boia.
Solo il suo tono di voce, rauco a causa
del mal di gola, avrebbe fatto scappare via il più coraggioso dei
combattenti, ma evidentemente, il folle sconosciuto che si era
apprestato a tale sacrilegio, non ne fu minimamente intaccato e
proseguì per la sua via come se non stesse entrando nell'antro della
donna più pericolosa di Suna.
Si presentò davanti a lei un baldo
giovane dai capelli corvini raccolti in un alto codino che tendeva al
soffitto. Aveva il viso stanco, segnato da occhiaie profonde. Per una
volta aveva smesso le vesti da chunin e si era presentato senza il
giubbotto dove teneva le armi.
“Sciocco” pensò Temari “Arrivare
sin qui disarmato”.
Strinse la coperta come a tastare la
sua resistenza per un'eventuale battaglia. Si guardò intorno
registrando tutti gli elementi utili alla sua vittoria.
Il ragazzo invece chiudendo la porta
dietro di sé, alzò le mani al cielo in segno di resa.
-Vengo in pace-
-Non può essere che guerra, Shikamaru.
Hai commesso un terribile errore venendo qui-.
Shikamaru non la badò e continuò
avanzare, sprezzante del pericolo. Si sedette sul letto facendo
affondare il materasso per poi guardare divertito la povera malata,
che gli augurava con lo sguardo un trapasso dei peggiori.
Era strano vedere Temari con i capelli
sciolti contro i ben tre cuscini che si era fatta rubare dalla camere
da letto dei fratelli. Non era da lei neanche avere un colorito
pallido e un po' olivastro, molto lucido intorno agli occhi sfiancati
forse dalla notte insonne. Aveva una strana camiciola beige aperta
sul davanti da una piccola fila di bottoni.
-Che c'è?- attaccò quella strizzando
ancora di più gli occhi.
-Niente- rispose Shikamaru leggero
senza prendersela per l'esagerata aggressività della “dama”.
Così era Temari, prendere o lasciare.
E lui aveva, evidentemente, preso.
-Come stai?-
-Meglio, ora te ne puoi benissimo
andare-
C'era un motivo se detestava con tutto
il suo cuore che la gente la vedesse a letto. Era inerme, senza forza
o potere minaccioso. Sopratutto detestava che gli uomini, la
vedessero così o che la gente si prendesse cura di lei. Lei che non
ne aveva bisogno.
C'era da dire che avrebbe strozzato
chiunque non fosse venuto a sincerarsi del suo benestare, mal al
contempo pregava sempre che queste visite fossero brevi. La annoiava
rispondere a tutte quelle domande cretine e non aveva voglia di
spiegare, o di raccontare che cose avesse avuto e perchè. Se uno sta
male non vuole mica essere disturbato, no?
Nessuno pareva capirlo.
Neanche lui.
-Potrei anche decidere di rimanere fin
quando non mi avrai dato un risposta che mi aggradi- fece lui
scaltro raggiungendo la sua mano e stringendola lievemente: era tutto
sudata. Le sue sopracciglia si contrassero lievemente constatando
che non era migliorata dal giorno precedente.
Fece per sentire la fronte, ma Temari
scosse velocemente il capo così da scostare quel dorso dalla chiara
prova della sua febbre. Shikamaru però tentò nuovamente non volendo
rinunciare così facilmente questa volta. Appena sentiva un po' di
calore venire a contatto con la sua pelle, la ragazza aveva già
girato la testa. Quando lui si fece più insistente e la lotta più
strenua, si tuffò sotto le lenzuola ridacchiando della sua vittoria.
Purtroppo per lei, Shikamaru conosceva
bene il suo punto debole e strizzandole i fianchi la fece saltare.
-Maledetto- sputò l'altra emergendo
scarmigliata -Adesso vedi, Nara...- ma non riuscì a finire la frase
perchè fu colta da un violento colpo di tosse che le bloccò la
minaccia. Continuò a tossire tenendosi il petto fin quando Shikamaru
le diede un bicchiere d'acqua.
-Grazie- gracchiò malcontenta.
Si risistemò su i suoi adorati cuscini
e eccetto guardare Shikamaru in cagnesco non fece commenti sul suo
attacco. Ma era impallidita ancora di più.
-Prima che tu crepi seduta stante,
potresti smettere di fare la cretina e dirmi come va?-
Temari mise il muso, ma dopo mugugnò:
-La febbre non si abbassata, continuò a vomitare e mi è venuto il
mal di gola, contento?-
-Del fatto che tu abbia obbedito ad una
mia richiesta o al fatto che essendo ancora incatenata al letto potrò
vedere il sole sorgere ancora?-
Lei ringhiò, dimenticandosi per
l'ennesima volta che non le era permesso.
-Shhhh- disse Shikamaru avvicinandosi
al suo viso accaldato. La baciò lentamente sulle labbra screpolate
facendo poi sfiorare i due nasi e tornando infine alle sue labbra
ammalate. Le accarezzò con mano leggera la guancia per poi
separarsi.
-Puoi stare un po' tranquilla?-
Lei sorrise fece per annuire, ma poi
ghignò: -Perchè dovrei farlo, se ogni volta che faccio i capricci
tu rispondi così?- e mentre cercò di togliersi le coperte di dosso,
Shikamaru riprovò con il suo metodo, decisamente poco efficace, per
farla stare buona.
Una volta separati nuovamente dopo un
breve lasso di tempo, il ragazzo si alzò.
Temari diventata rapidamente di una
distinta sfumatura color peperone mormorò: -Non andare via-
-E chi si muove seccatura?- le rise in
faccia l'altro che voleva solo trovare un posto per togliersi i
sandali. -Se mai scoprissero che sto bene, mi farebbero lavorare-
Il loro non specificato erano di certo
i fratelli di lei, che non gli avrebbero di certo permesso di
sprecare ancora ore dedicate alla missione.
Si accomodò bel bello sul letto di
Temari e una volta trovata la posizione perfetta, fece riposare il
capo sulla pancia morbida di lei, chiudendo gli occhi e emettendo un
lungo sospiro.
Temari cominciò ad accarezzargli i
capelli: -Perchè io sto ancora male e tu no? Abbiamo mangiato le
stesse maledette cose-
Sorridendo il ragazzo rispose, senza
muoversi di un centimetro: - Perchè io non sono seccante quante te-
La kunoichi gli tirò i capelli,
un'espressione cattiva sul volto, vendicativa mentre cercava di
fargli lo scalpo. Shikamaru tentò di bloccarla, ma fu veramente
salvato da Kankuro che entrò in quel momento della stanza.
-Va meglio sorellina?- chiese
portandole in un vassoio una tazza di tè e dei biscotti secchi che
non avrebbero potuto farle male. Guardò il
bello-non-di-certo-addormentato -Tu di certo stai meglio, Nara-
sbuffò.
Lui alzò le spalle e con Temari
bloccata richiuse gli occhi cercando di assopirsi su quel bel cuscino
naturale. Sorrise come per dire “E me ne dai torto?”.
Kankuro guardò sconsolato la scena.
-Dovresti farti vedere da un medico- le
consigliò da bravo fratello premuroso, in tutta risposta lei gli
fece una linguaccia.
-Un medico, che mi serve un medico!
Vomito tutto il giorno e basta- concluse con la faccia schifata.
Kankuro spalancò gli occhi: Temari
vomitava, Temari era stata in missione con Shikamaru Nara da soli,
Shikamaru Nara era il suo ragazzo, compagno di letto, boh qualcosa
era, il suddetto Shikamaru aveva la testa appoggiata alla pancia di
Temari con aria sognate, forse...?
Si bloccò di colpo, scosso.
-Temari...non sarai
mica...inc...inc...incinta!?!?!?!- urlò.
La ragazza si irrigidì di colpo,
mentre Shikamaru che stava per assopirsi beato si rizzò in piedi
come se l'avesse morso un serpente guardando ad occhi ben aperti,
quanto quelli di Kankuro, Temari che sfoggiava la pelle bianca come
non l'era mai stata in tutta la giornata.
-No, no, nooo, no...NO!- esclamò a più
riprese l'ammalata.
Il ninja di Konoha si rilassò resosi
conto della sua reazione esagerata per una cosa che era impossibile,
mentre quello della Sabbia rimaneva preoccupato.
Shikamaru fece l'occhiolino alla bionda
e ammiccando disse: -Beh...magari-
Lei in tutta risposta prese un cuscino
e gli voltò la testa dall'altra parte con un grido, quasi femminile:
-Idiota!-
L'espressione del fratello non
migliorava a e allora fu costretta ad ammettere che non avevano
ancora fatto nulla, nulla che dovesse farlo preoccupare in quel modo.
A poco a poco, la piacevole verità
sembrò permeare in Kankuro che finalmente si rilassò e poté
respirare normalmente. Per pochi brevi istanti aveva pensato che
sarebbe diventato zio, non era di certo una cosa piacevole. Ma ora
aveva qualcosa di più succulento e divertente tra le mani.
-Brava sorellona, così si fa- annuì
d'accordissimo su tutta la linea -e bravo anche tu, continuate così-
disse battendo amichevolmente sulla spalla di Shikamaru.
Poi alzò i tacchi e se ne andò
gridando euforico per i corridoi: -Gaara, indovina un po' cosa ho
scoperto!? -
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Piccolo ed innocente regalo fluff per la festa degli innamorati!
Vi sembrava che la Black Parade vi
avesse lasciato in pace, ma invece no! Ho partecipato con questa fic
all'iniziativa "Love begins with a smile".
Spero tanto che vi sia piaciutaXD
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