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---Personaggi in ordine di
apparizione---
Mauro: rubicondo e
brioso vettovagliatore e barista
nonché psicologo del pianeta Cavour. Ogni scuola ne possiede
uno.
Susanna:detto
il Divoratore.L'ipocondria
la spinse
alla follia e nel cibo ritrovò una cura.Chiunque si frappone tra lei e la Cura avrebbe trovato
morte.Conosciuta
in ogni scuola della regione per
il grande numero di assenze fatte
DeStefanis:crudele professoressa-schiavista di un'altra galassia, per
esprimersi
utilizza un antico linguaggio perduto nei secoli riproducibile solo
dopo
essersi ficcati una banana in gola.
Seguì il canto ormonale di
qualche maschio della sua specie
che finì per fertilizzarla e costringerla ad abbandonare la
galassia
egnnio:uno
schivo figuro dalle fattezze umanoidi.Le sue capacità metamorfiche gli consentono di
cambiare colore e forma
del capello in ogni momento.Venne
scacciato dalla società dopo aver raggiunto la Forma Proibita
Lami:brutale
pitecantropo risalente al tardo
pleistocene, soleva sbranare le sue vittime per soddisfare i suoi
bisogni
primi. Amava urlare a squarciagola accendendo e spegnendo la luce
durante l'ora
ricreativa
Romalda:Una
dea, un desiderio ricorrente, una
venere...Per i cercopitechi vissuti nel periodo compreso tra l'1,1 e lo
0,4
milioni di anni fa, fedeli alla dea della fertilità
Giansanti:predone
e leader dei mototeppisti della tangenziale. Sovente ruggiva durante
lezione.
Calcagni:L'incubo
più atroce di chiunque, il ricordo più
straziante.
Noto per avere lunghe allucinazioni
uditive che lo portavano
a gridare come un T-rex nel bel mezzo dellasilenziosa quiete;seguiva
una
lunga minaccia agli astanti puntando un dito verso il povero Giansanti
ed un
compito a sorpresa il giorno successivo.Detto anche il BOMBIcigno
riganti :personaggio
surreale di un'altra dimensione.Antiche
leggende narrano che se si dice per tre volte il suo nome davanti allo
specchio
a mezzanotte c'è la possibilità di evocarlo in un
angolo della propria
casa...Nessuno ebbe mai il coraggio di provarlo
Coliandro:Il
gioviale professore dallo sbalzo di umore repentino: un attimo prima
poteva
sorriderti amabilmente ed un attimo dopo ti ritrovavi sulla forca
Parretti:La
risposta ad un sistema di docenti spietato e corrotto.L'ultimo baluardo prima della strenua difesa
studentesca.La
protettrice della
giustizia, dispensatrice di speranza.
Aveva la capacità di
spiegare quattro ore di fila senza mai
fermarsi
Campoli:Leggenda
vivente, autoproclamatosi "di tutto madre e di tutto regina".Amava stilare una retorica
quanto enigmatica
frase di radice greca sotto i 2 e mezzo (di incoraggiamento).
Rinomata in tutta la contea per
l'atteggiamento stile
Severus Piton:
romperti il culo per anni per
rivelarsi la tua unica
salvezza alla fine... Andò in pensione proprio l'anno degli
esami dei nostri
eroi.
Ricci: amico di sempre del protagonista, divenne una leggenda vivente quando uno dei tanti aguzzini, durante un'interrogazione spaccaculi, gli gridò contro il proprio disprezzo verso il suo afrore
Spaziani:conosciuto
come il Flagello del Gargano.Rimasto
cupo, tetro e silenzioso,per
innumerevoli eoni in lui si risvegliò una folle
personalità aberrantequando,
pervaso da un raptus demoniaco, il
demonio negli occhi,scagliò
dalla
lontananza dell'ultima postazioneun
aeroplanino cartaceo sull'inerme pelata del professore
CarmeloneGarganoaveva
la certezza che tutti tramassero qualcosa alle sue spalle,
così ordiva complotti
con tutti contro tutti
Ceppa Secca:je
piace la porchetta
Il Paolo:poeta
e menestrello, narratore della storia
Quando
giungemmo al Cavour,
come tutti fummo esaminati:
fossimo stati esitanti nella trascrittura delle immani cazzate
accatastate
sulla punta della nostra biro; fossimo stati anche un pizzico meno
rincoglioniti.. quel che bastava per mandare a farsi fottere i nostri
aguzzini
(cosa che avvenne per la DeStefanis);
fossimo stati poco più insicuri nelle nostre interrogazioni
storpie, saremmo
stati consumati miseramente, peggio di una pizzetta di Mauro nelle mani
di
Susanna.
Così come avvenne per i nostri onorati caduti, i nostri
valorosi fratelli a cui
va dedicato un encomio.
Così come avvenne per il povero Egnnio, vittima brutalizzata
dalla società
civile e sociale (troppo crudele per tollerare al suo interno un
capello così
astruso) che gli si abbatté impietosa contro lasciandoci di
lui solo il ricordo
e….Un primitivo graffito rupestre segnato sulla lavagna
della prima classe che
ne celebrava il suo Io e lo accostava alla società, sua
rivale.
Così fu per il rapace Lami, indiscusso re delle scimmie,
crollato poco prima
della fine assieme a Romalda, di cui ci manca la grazia e la
sensualità degna
di una musa di somma magnificenza che deliziava i nostri sguardi cupi e
spenti
con la sua bellezza da Venere di Willendorf….
Un minuto di silenzio per Giansanti: possa il capo degli ambulanti aver
pietà
di lui, e della sua discreta rendita (plusvalorizzata da un proficuo
mercato di
calzini e Kleenex distribuiti a comando di un semaforo rosso)
più di quanta ne
abbia avuta un “Homo faber est suae quisque
fortunae” di un Calcagni scatenato.
E Riganti........Riganti.........Riganti...............
trovate voi un’ omelia da destinargli poiché la
mia serietà viene meno dopo la
seconda sillaba.
Furono dei grandi uomini…ma le loro menti supreme erano
ancora inadatte per
essere sottoposte al battesimo del fuoco…impreparate per la
prova finale.
Noi
Che siamo sopravvissuti
Noi
Che ci siamo distinti
Noi.
Che non ci siamo arresi, saremmo stati strappati dallo scazzo ed il
cazzeggiamento totale per essere scaraventati in un mondo dove di
coglioni sani
se ne trovavano ben pochi; dove tutte le religioni, senza distinzione,
avrebbero trovato una sinergica intesa in un unico
“porco”: costantemente messi
alla prova da esseri la cui funzione nel cosmo risulta essere ancora
un’incognita.
Il Cavour: forgiato da 300 anni di una società di
psicopatici scassapalle, in
grado di rigettare nel mondo una nuova generazione di potenziali serial
killer…
Ma
alla fine gli indomiti
ragazzi, dati per spacciati, rimpatriarono stringendo tra le mani il
risultato
di sideree stagioni di sofferenza e pena: molti furono spruzzati da una
pioggia
di misericordiosi 6 PGR che rasserenavano il cielo dei loro
dì venturi…
Oramai chi poteva più sconfiggerli!? Nessuno gli avrebbe
impedito di sfiorare
gli apogei della grandezza e colmare gli apici della
gloria…Facilmente
aggirammo le giornaliere revisioni del buon Coliandro, grazie a film
porno
d’altri tempi provenienti dall’immane collezione
elegiaca del Paolo, e fu un
gioco da ragazzi restare incolumi alle interrogazioni del Bombicigno
che
mettevano alla prova la quadrangolarità dei nostri coglioni.
Chi ora poteva contrastare noi, che riesumammo un’innata
volontà di resistere
ore e ore prima di perdere i sensi durante le illimitate lezioni della
Parretti?! Noi che avemmo la creanza di bestemmiare solo per pochi
giorni
quando apprendemmo che la Campoli ci aveva sfracellato il cazzo 2 anni
per
niente.
Sono passati cinque giorni dalla fine di quell’interminabile,
fottuto incubo…ed
ora come allora una belva si avvicina: una bestia fatta di chiusoni
dell’ultimo
giorno e conati di vomito, di Madonne abbattute prima di andare a
dormire e di
Cristi zucchificati in pieno giorno.
La bestia assapora il pasto imminente… annusa! E spero che
Ricci abbia messo il
deodorante ‘sta volta.
Sicuramente i nostri sotterfugi sarebbero risultati vani in questa
occasione
poiché persino i più zelanti tra noi avevano
perduto la speme e sembravano
svigoriti negli anni, quindi inefficienti.
Il valente scalda-banco Imetek Spaziani, aveva conosciuto
un’epoca molto
lontana in cui era veduto con occhi terrificati, e nomato a malapena
con
tremolanti sussurri dal grande professore Carmelo Gargano che,
ansimante,
affiancava alcuni di noi agognando cospiranti note di sostegno che
accodava
sempre con un “…ZITTO CAZZ…CE
SENTE..”.
Ma lo Spazio che un tempo era ritenuto il genio della contraffazione
era morto
da tempo…oramai egli aveva un piede nella fossa, impallidito
in volto e canuto
di capelli era stato orribilmente stremato dalle sleali contromisure
prese
dagli avversari e appariva ora come lo spettro di mio nonno.
E Ceppa secca: l’ingegnoso e tramante Principe del Male, il
brogliante falsario
che agli albori del triennio la mise alacremente nelle natiche a tutti,
aveva
svoltato per la retta via dell’onestà.
Chi ora avrebbe potuto invocare l’aiuto del net eclissandosi
nell’ombra per
fare fronte alla nuova minaccia???