beneiden
Beneiden
Come al solito, Antonio era
arrivato in aula prima dei suoi compagni: amava il silenzio che regnava
fra i banchi prima che gli altri arrivassero, gli dava modo di
concentrarsi sui suoi spartiti. Gli occhi correvano veloci su quegli
accordi, su quelle crome, e nella sua mente diventavano melodia: la
musica era tutto il suo mondo, lo era sempre stato. A tredici
anni era rimasto orfano di entrambi i genitori e Florian
Leopold Gassman, colpito dal suo sensazionale talento, lo aveva preso
sotto la sua ala e gli aveva consentito di continuare i suoi studi in
campo musicale, fino a permettergli di entrare nella prestigiosa
Juilliard School of Music. Era al penultimo anno del corso di
Composizione e tutti, dal Rettore Joseph al Preside di Facoltà
Rosemberg, riponevano altissime aspettative in lui, il più
dotato e promettente degli allievi.
Ecco arrivare Mr. Beaser, seguito
dagli altri studenti del seminario di Composizione e dagli ospiti:
quello era il periodo del semestre che più preferiva, quello in
cui ogni alunno presentava al resto della classe, ai docenti e
all'intera commissione di facoltà, nuove sinfonie, frutto degli
studi e dei progressi dei mesi che erano passati.
"Ragazzi, ho il piacere di
presentarvi un vostro nuovo collega che in via del tutto eccezionale si
è iscritto nella nostra scuola a metà semestre: il suo
nome è Wolfgang Amadeus Mozart e viene da Salisburgo, in
Austria. Benchè questo sia il suo primo giorno con noi, ha
espresso la volontà di partecipare al nostro seminario e
mostrarci le sue abilità compositive!", la voce baritonale
dell'insegnante di Composizione introdusse l'esile figura al suo fianco
con parole entusiaste.
Il ragazzo, chiamato in causa, fece
un passo avanti e si inchinò di fronte ai suoi nuovi compagni ed
insegnanti, poi, con passo sicuro ed elegante come come quello di un
felino, si diresse al pianoforte. Dopo aver preso posto, un sospiro
animò il suo volto, poi i suoi occhi scuri si chiusero e le sue
mani iniziarono ad accarezzare i tasti del piano con una sicurezza ed
un entusiasmo che trasparivano da ogni nota che formava quella sublime
improvvisazione che stava prendendo vita davanti agli occhi stupiti di
tutti.
Quel Mozart era senza dubbio un
talento fuori dal comune, un genio: non c'era dubbio alcuno! Il giovane
Salieri indugiò lungamente sulla figura di quel ragazzino dai
capelli chiari e dall'atteggiamento irriverente: serrando i pugni sul
banco, si sorprese nel ritrovarsi rapito da quella melodia, la
più sublime che egli avesse mai ascoltato. All'improvviso nel
suo petto divampò un incendio, una sensazione fino a quel
momento sconosciuta: era forse invidia? Gli era bastata davvero quella
manciata di note per comprendere che non avrebbe mai potuto superare il
genio ed il talento che gli Dei avevano donato a quel ragazzino
austriaco?In cuor suo sapeva, purtroppo, che era proprio quella la
verità, nera e tagliente come gli occhi del salisburghese.
Ficlet scritta per il Carnevale delle Lande, per la quarta tornata della Notte Bianca di auverse, con il prompt Studenti della Juilliard!AU di heaven_may_burn.
Se troverò tempo ed
ispirazione, creerò una longfic su questo AU! Grazie ad
heaven che mi ha dato questo meraviglioso spunto per scrivere dei miei
adorati musicisti in chiave moderna! ♥♥♥
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