No… questa situazione
non mi piace proprio!
-Mi lasciate andare o no!?-
-No!!-
-In che modo devo dirvelo!! Non
sono una terrorista!!
Quelle accuse sono false!!-
-C’è una
taglia sulla tua testa? Sì, ora sta zitta!-
Lanciai un’occhiataccia
al poliziotto seduto al posto di
guida della volante sulla quale mi trovavo. Seduta dietro, manette ai
polsi e
spada sequestrata! Magnifico!! Non potrebbe andare peggio di
così!!
-Per quanto mi piaccia la tua
compagnia, il viaggio sta
per finire.- disse il poliziotto con velata ironia.
-In quale
grand’hotel mi
porti, Ambrogio?-
-È bellissimo! Si
chiama quartier generale della
Shinsengumi!-
… come non detto.
-Cooosa!!??
No-no-no-no!!! Alla Shinsengumi no!!! Ovunque ma non lì!!!-
-Wow… non ti piace
proprio quel posto, eh!-
-Non capisci, non puoi scaricarmi
lì!! Per favore!!-
disperata afferrai la testa del sedile di fronte a me.
La Shinsengumi no!! So
perfettamente cosa sarebbe
successo! È talmente scontato che capita solo nei manga e
nei telefilm
scadenti!
Infatti, appena arrivai, mi
ritrovai davanti il
sorrisetto beffardo del vicecomandante -Bene, bene, bene…-
Lo fulminai con lo sguardo -Sta
zitto Hijikata!-
-Finalmente la giustizia trionfa!-
-Ma quale giustizia!! Lo sai
benissimo che non sono una
terrorista!!-
-Hai ammazzato tre generali amanto
ed eri con il gruppo
Joi nell’ambasciata Inui saltata in aria!! Per quanto mi
riguarda sei una
criminale incallita!!-
-Va al diavolo
Hijikata!!!-
Kondo affiancò il suo
vice -Oh, ciao Riku!-
-‘giorno!
C’è stato un malinteso, comandante! Sarebbe
così gentile da togliermi le manette e farmi andare a casa?-
gli dissi con un
sorriso.
-Hai una bella faccia tosta!!-
esclamò Toshi -Non
crederai davvero che Kondo faccia una cosa simile, vero?!-
Kondo si avvicinò con
tutta l’intenzione di liberarmi -Ma
certo, c’è stato di sicuro un malinteso!-
Hijikata ci rimase di stucco
-C-c-coooosa!? Kondo, che
diavolo fai??!!- lo afferrò per il colletto
dell’uniforme tirandolo indietro.
-Toshi!!-
-Toshi un corno!!! Che fai ora,
socializzi con il nemico,
eh??!!-
-Ma quale nemico, è
solo Riku.- ribadì Kondo con tutta la
calma possibile.
-Appunto!! Ficcati in quella testa
che è una criminale!!-
sbraitò -Cosa ne sarà della reputazione della
Shinsengumi se la lasciamo libera
di girare per le strade di Edo, me lo spieghi?!?-
Decisi di intromettermi nella
discussione -Ah, è così
allora? Per te è tutta una questione di reputazione e onore.
Mi hai davvero
deluso, Hijikata. E io che ti ritenevo un uomo degno di nota, un vero
samurai
pronto a sfoderare la spada per proteggere il suo Paese da criminali,
rapinatori, violenti e stalker di ogni tipo!!- lo guardai con delusione
e
disprezzo -Invece… ecco che ti mostri per ciò che
sei veramente… un cinico
fumatore con una passione smisurata per la maionese che bada solo alle
apparenze!!!-
-E adesso questo
che cosa c’entra!!?? Finiscila di dire idiozie, parli come
quell’altro
svitato!!! Non vi sopporto!!!!-
-Be’,
però… non si potrebbe chiudere un occhio, Toshi?-
disse Kondo con fare pensieroso.
-No che non si può!!-
-Sei davvero un insensibile,
Toshi!!- lo aggredii io.
-Ehi!! Come ti permetti!? E non
chiamarmi Toshi,
chiaro!!??-
Non badai alla reazione e
continuai -Non sono una
criminale, ho solo agito d’istinto, capita a tutti una volta
nella vita di
lasciarsi guidare dai sentimenti, dalla foga del momento…
chi siamo noi poveri
uomini per giudicare il prossimo? E quante volte tu hai voluto riparare
ad un
torto subito, eh?- gli occhi mi divennero lucidi e la voce tremante
-Quei brutti
amanto mi hanno sequestrato la casa, l’hanno distrutta! Non
avevo dove andare,
lo capisci, questo?! Lo capisci?! Ho solo cercato di riprendermi
ciò che era
mio… lo capisci?!- mi gettai in ginocchio in una teatrale
scena commovente.
-………..-
Hijikata non riuscì a spiccicare verbo, mi
fissava sempre più sconcertato.
-Toshi…- fu Kondo a
rompere il silenzio creatosi. Teneva
lo sguardo basso e la mascella contratta -Sono stati tanto cattivi con
lei,
facciamo uno strappo alla regola!!!- esclamò poi guardando
il compagno con i
lacrimoni e congiungendo le mani a ‘mo di preghiera.
Ci mancò poco che di
fronte a quella scena Hijikata
crollasse a terra -Siete
impossibili!!!
Kondo, non puoi farti impietosire da una scenata simile!!-
Io e Kondo gli gridammo dietro
-Sei senza cuore, Toshi!!-
-Finitela!!!-
era sull’orlo di una crisi di nervi -E tu
non chiamarmi Toshi!! Cos’è tutta questa
confidenza!!??-
-Si può sapere che
cos’è tutto questo baccano, stavo
dormendo!- si lamentò Okita sbucando da una stanza, con la
mascherina rossa in
testa.
-Ah, eccoti qua Sogo.- disse Kondo
-Scusa se ti abbiamo
disturbato.-
-Scusa un accidenti!! Chi ti da il
permesso di dormire
durante il lavoro!!?? Ehi, guardami quando ti parlo!!-
sbraitò Hijikata, ma
nessuno gli diede retta.
Mi rimisi in piedi -Okita!!
Convinci tu quell’idiota che
non sono una terrorista!!-
-Eh? E perché?-
La naturalezza di quella domanda
mi spiazzò -….. come
perché?-
-Perché dovrei farlo?
Insomma, io che ci ricavo?-
-…………….-
Bastardo.
-Tsk, bene… vedo che
per una volta sei ragionevole,
Sogo.- disse Hijikata accendendosi una sigaretta.
-Sì, insomma- riprese
-Possiamo fare un patto, io ti
concedo la libertà e tu uccidi Hijikata.-
-Mh, sì… si
può fare.- gli strinsi la mano come a
suggellare il nostro patto.
-Che dite!!??-
-Ma vi siete messi
tutti d’accordo!!??- sbraitò di nuovo
Hijikata, poi mi afferrò per un
braccio -Basta, mi sono rotto!!-
-Ehi, che fai?! Giù le
mani!!- mi dimenai.
-Qui non abbiamo celle in cui
sbattere i criminali, ma
posso tenerti chiusa in una stanza per un po’! Forza,
cammina!!- mi strattonò,
procedendo a lungo passo in un corridoio.
-Cosa?? Te lo scordi!! E i miei
diritti??!! Eh??-
-Ma quali diritti!!-
-Non dovresti leggere i miei
diritti?? Non ho il diritto
di rimanere in silenzio, eh?-
-Ce l’hai, ma
sembra che tu non ne sia capace!!!-
-Ho anche il diritto ad una
telefonata!!-
-Eh no! Quello te lo puoi
scordare!!-
-Però… ha
ragione lei, Hijikata.- disse Sogo dal fondo
del corridoio.
Lui si fermò,
voltandosi verso il sottoposto.
-Se non le permetti almeno quello
potrebbe farti causa, a
te se non all’intera Shinsengumi, o perché no, a
tutto il corpo di polizia di
Edo. Trascinandoti in tribunale la tua carica verrebbe messa in
discussione e
potrebbe anche andarti male.- restò un attimo in silenzio,
come se riflettesse
su ciò che aveva appena detto -Ora che ci penso, fa come ti
pare, Hijikata! Se
ti richiamano per negligenza il posto di vicecomandante passa a me.-
-… sei impossibile,
Sogo!!!- gridarono Kondo e Hijikata.
-Aaah… e va bene!! Non
più di cinque minuti, intesi?!-
-Certo, certo!-
Alzai la cornetta posandola
sull’orecchio.
Ho ottenuto la mia telefonata, ma
ora chi chiamo? Mh…
potrei telefonare ad Otose tanto per avvisarla almeno, così
non mi riduce lo
stipendio, o mi licenzia in tronco.
Composi il numero e aspettai. Con
la coda dell’occhio
vidi Hijikata, poco più indietro, poggiato allo stipite
della porta che batteva
con nervosismo un piede.
-Siii, pronto?-
-………
Gintoki?- ma ho fatto il numero giusto?
-Riku, dove sei? Sei sparita da
quasi un’ora e la vecchia
ha dato fuori di matto.-
-Scusa, ma tu che ci fai
lì?-
-Sono venuto a vedere che aveva da
gridare tanto la
vecchia, e per una volta la colpa non è mia.-
Andiamone fieri,
eh….’
-Allora, che fine hai fatto?-
-Ehm, ecco… sono alla
Shinsengumi.- dissi con un filo di
voce.
Mi immaginai la sua faccia:
un’espressione di pacato
stupore -E che ci fai lì?-
-Gioco a carte!! = = Secondo te?!
Mi hanno arrestata!!!-
-…… che coosa!!??
Come arrestata, in che senso!?!-
Per l’improvviso grido
dovetti allontanare la cornetta dall’orecchio
-In che senso secondo te??!! Arrestata con le manette no!!-
-Ma porca…!! Sei
un’idiota!!- mi gridò.
-Sta zitto!! Non ho telefonato per
farmi insultare!!-
Hijikata volle dire la sua -Hai
finito di fare casino?!-
-Sta zitto tu!!!-
-……’-
-Ehi, e quello chi era?- mi chiese
Gin avendo sentito una
voce.
-Tsk, il tossico.-
-Oh…-
-… Un minuto!!!-
sbraitò il vice irritato.
-Senti, Gin… informa
Otose per favore. Intanto cercherò
di trovare un modo per uscire da qui.-
-…. Sì, va
bene.- la pausa che fece prima di rispondere
mi diede da pensare.
-Ciao.- feci a mala pena in tempo
a salutarlo che
Hijikata riattaccò a forza -Ehi!!-
-Finito! Ora cammina!- mi
riafferrò per un braccio
trascinandomi fuori dalla stanza -Hai sprecato i tuoi ultimi cinque
minuti di libertà.-
-E tu hai sprecato la tua vita.-
lo stuzzicai di rimando.
Mi condusse in un’altra
stanza spoglia.
-Resterai qui finchè
non ti trasferiremo.- con una
piccola spinta mi mandò all’interno.
-Vitto e alloggio gratis, vero?-
-Fa poco la spiritosa!!- poi si
rivolse a due sottoposti
nel corridoio -Tenete chiusa la porta e fate da guardia, intesi?!-
-Sìsignore!-
-Mi raccomando, Yamazaki. Se
dovesse scappare me la
prenderò specialmente con te.-
Il poveretto si indicò
spaventato -Co-cosa…? Perché con
io??-
-Si dice perché
con
me, ignorante!! Il tuo personaggio fa così pena che ripeschi
sempre la stessa
gag??!! Aah… comunque, disporrò
anche altri due uomini nel cortile.- poi
si rivolse a me -Buon soggiorno, Komatsu!- chiuse le porte scorrevoli.
-…… va ad
ingozzarti con la maionese!-
Mi sdraiai sul tatami e la
catenina delle manette
tintinnò quando lasciai cadere le braccia sul torace.
Devo andarmene da qui.
Non posso finire in prigione per
una cosa che non fatto.
Mh, quei tre amanto li ho uccisi, ma sono stati loro a provocarmi,
è stata
legittima difesa, maledizione!! E poi Zura potrebbe anche dire che non
sono una
terrorista del gruppo Joi così anche Hijikata se ne
convince… forse.
Comunque, ora è meglio
concentrarci sulla fuga. Vediamo…
potrei fingere un malore e cogliere di sorpresa i due soldati che
entrano. No…
ce ne sn altri due davanti alla porta che da sul cortile, affrontarne
quattro
per lo più senza spada è troppo rischioso e
dispendioso. Già, la mia spada…
chissà dove l’hanno messa, maledizione!! Se me la
rovinano…!!
Ma cosa…?!
Un forte boato mi distolse dai
miei pensieri; mi misi
seduta -Cosa succede? È tremato tutto. Forse è
stato Okita… spero che questa
volta abbia centrato Hijikata!!-
Un altro rumore forte, poi le
grida concitate degli
uomini e i loro passi svelti nel corridoio -No, non era Okita.- andai
alla
porta scorrevole aprendo uno spiraglio -Che succede Yamazaki?-
-A quanto pare un pazzo
è entrato con la forza!-
-Andiamo a controllare, Yamazaki!!
Tu non muoverti da
qui!- disse l’altro e impugnando le loro katane se ne
andarono.
-Oh certo… io non mi
muovo da qui.-
Tempismo perfetto! Non potevo
sperare in un diversivo
migliore!!
-Ora o mai più!!
Eh…?- si generò un gran polverone in
fondo al corridoio e alcuni uomini vennero sparati via -Ma che
diavolo…?!- dal
polverone uscì ad una velocità pazzesca uno
scooter che procedeva verso di me
-… no…
I-impossibile!!-
E invece era proprio lui. Gintoki
sfrecciava a tutto gas
impugnando la bokuto per farsi strada -Riiikuuuuu!!!!-
-Fr-frena!! Frenaaa!!!!!- gridai
appena sterzò il
manubrio con un colpo secco sfondando la porta in carta di riso.
Riuscii a
strisciare abbastanza per evitare di essere travolta e restai
lì seduta a
fissarlo sbalordita
-Gi-gintookiiii!!!!-
Si sporse dallo scooter dandomi un
pugno in testa -Sei
un’idiota!! E non fissarmi così!!!-
-Ahioo!! Che cavolo vuoi, sta
zitto!!-
-Devo sempre venire a tirarti
fuori dai casini!-
-Ma sentilo!! Non ti ho mica
chiesto io di venire!!-
-Brava, non ringraziarmi neanche!!
Ho pure rovinato lo
scooter!!-
-E c’era bisogno di
piombare così??!! Maledetto tu e le
tue entrate ad effetto!!!-
-Entrata dinamica!
Entrata dinamica!! Almeno impara i nomi giusti!!-
-Ma io ti uccido!!!- scattai in
piedi mettendogli la
catena delle manette attorno al collo.
-Ugh…!! Aspetta,
aspetta!! S-soffoco!!-
-È quello che
ti
meriti!!!!-
Eravamo talmente presi che non ci
accorgemmo nemmeno
dell’arrivo di Hijikata e Okita.
-Finitela,
bastardi!!-
-Oh, ciao Capo!- Sogo
salutò Gin.
-Che fai, lo saluti pure!!??- gli
sbraitò contro Hijikata.
Salii sul motorino -Toshi, è stato
bello finchè è durato, ma ora
me ne devo proprio andare!- mi voltai facendogli l’occhiolino.
-Finiscila di
chiamarmi Toshi!!! E non credere che ti lascio scappare
così, sai!!??-
Gintoki gli sorrise divertito
-Prova a fermarmi!- diede
gas e sgommò sfondando la porta che dava sul cortile
-Reggiti!!-
-Waaaaah!!!!-
-Sakata, fermati!!! Sogo, sparagli
col bazooka!-
-Sei pazzo? Distruggerei tutto.-
-Ma chi se ne
frega!! È già tutto distrutto!!! Spara! Spara!!!-
-Hijikata, sei
nevrotico…-
Per tutto il tragitto restai
aggrappata al kimono di
Gintoki che fermò lo scooter in una via secondaria lontano
dalla base della
Shinsengumi.
-Uff… ci siamo
allontanati abbastanza!-
-Sì, direi di
sì.- Gin si sporse oltre il manubrio,
passando una mano sulla vernice -Aah, è tutto graffiato!! E
mi sa che sono
andate anche le sospensioni!!-
-Eeeeh!!?? Ti preoccupi di
questo?!-
-Certo!! Dovresti preoccupartene
anche tu visto che è
colpa tua!!- esclamò dandomi l’ennesimo pugno in
testa.
-Aaah!! Colpa mia!!??
Cos’è questo scarica barile?? Tu
hai sfondato le pareti con lo scooter!!- lo strangolai con la catena
delle
manette -Dove credevi di essere, nella cavalleria?! Eh!!??-
-Uuuh! Sm-smettila, soffoco!!
Soffoco!!- disse Gin con
voce roca cercando di allontanarsela dalla gola.
Però… ora
che ci penso… -Gintoki.-
-Ch-che c’è?-
Allentai la stretta liberandolo e
gli rivolsi un sorriso
innocente appena si voltò a guardarmi -Come le tolgo queste?
^^ -
-……’
a questo non ho pensato.-
-Come no!!??-
-Aah, che vuoi che sia!! Un colpo
si spada e si
spezzano!!-
-La tua bokuto si romperebbe!- gli
rinfacciai.
-Allora usiamo la tua.-
E a quel punto restammo a fissarci
in silenzio
-……………-
-Riku…
dov’è la tua spada?-
-… sequestrata, Gin.-
-Ah, ah, ah, ah!!- gli venne una
risatina nervosa
-Questa, questa è davvero divertente!! Ah, ah, ah!!-
-Già, fa proprio
ridere! Eh, eh, eh, eh, eh!!- lo
strangolai di nuovo -Perché
cavolo non
l’hai presa?!!? Te l’ho detto che me
l’avevano sequestrataaa!!!-
-Aaaaaah…!! Dovevi
pensarci tu, scema!!-
-Zittooo!!!!-
-Ehi voi due, finitela di fare
casino, bastardi! Andate
ad uccidervi in un altro vicolo!-
Alzai lo sguardo verso la nuova
voce e a pochi passi da
noi vedi il vecchio Gengai con un gran scatolone tra le mani colmo
delle più
assurde cianfrusaglie -Ah, sei tu.-
-Gintoki, devi sempre combinare
qualche casino!-
-Sta zitto vecchio!!-
Ahahah!! Certo che delle volte la
Dea Bendata è davvero
benevola! Benevola e sfrontata!! Altro che colpo di C questo!! -Gengai!!!!-
gli corsi incontro sorridendo.
-…’ e tu da
dove arrivi? Sei fuggita da Alkatraz?!-
Spiritoso… =
=’’ -Ahahahah!! Che acuto senso
dell’umorismo!!-
-Non fare la
lecchina!!!- sbraitò Gin.
Gengai si passò una
mano guantata sulla testa pelata,
sospirando -Finitela e seguitemi. Così sistemo anche il tuo
scooter, Gin.-
-Grazie!!- esultai.
-Oh, come hai capito che
è rotto? Hai una vista
incredibile vecchio!!-
-Ti avrà sentito
gridare, cretino!!-
Gengai ci condusse nel suo
covo…. ‘’ no, così sembra il
capo di un’organizzazione malvagia!! Be’, sta di
fatto che andammo alla sua
officina.
Fa tanto il burbero ma
è sempre ben disposto ad aiutarci,
anche se non lo paghiamo ed è un ricercato! Ehi, aspetta un
momento…’’ questo
non mi aiuta proprio, eh no, affatto!! Aaaah…
-Certo che
c’è davvero un sacco di robaccia qui.- disse
Gin frugando in giro.
-Non è robaccia, e non
mettere le tue manacce
dappertutto!!- lo riprese Gengai -Vieni qui Riku, così ti
tolgo quei bei
braccialetti!-
-Arrivo!- lo raggiunsi sedendomi
ad un tavolo da lavoro.
-Ehi, vecchio! Che ne dici di
usare questo?- prese una
fiamma ossidrica, accendendola per sbaglio e ci mancò poco
che prese fuoco
-Aaaaaah!!-
-Ma sei pazzo??!!-
gli gridammo contro io e Gengai.
-Razza di idiota, vuoi crepare?!-
Gengai gli tolse il
pericoloso strumento dalle mani disattivandolo -Che ti dice la
testa!!??-
Di tutta risposta Gin gli sorrise
innocente. Delle volte
mi domando se abbia qualcosa in quella testa…
-Ora siediti e sta fermo!!
Tsk… almeno era la volta buona
che diventavi pelato, cespuglio!!-
-Eh-ehm!- richiamai gentilmente
l’attenzione del vecchio.
Posai i polsi sul tavolo e Gengai
si sedette di fronte a
me iniziando ad armeggiare sul bracciale destro delle manette.
-Grazie per il tuo aiuto.-
-Tsk, non ringraziarmi ragazzina.
Sappiate che questo
favore non è gratis, lo metto in conto a te Gintoki.-
-See, see…- rispose lui
distante -Basta che mi ripari lo
scooter.-
-Certo. Ecco fatto, il polso
destro è libero!- si sentì
un click e il bracciale si aprì di scatto.
-Aaaah! Finalmente!!- mi sgranchii
la mano.
-Ora ti libero anche
l’atro e…- qualcosa di molto pensate
crollò alle mie spalle e subito il meccanico
scattò in piedi -Che
cavolo succede!!?? Gintoki!!!*-
sbraitò uscendo dall’officina.
-Non ho fatto
niente questa volta!!-
-Fila dentro!! Fila! Fila!! Aaah,
che sfacelo!! I miei
robot!!! Se me li hai danneggiati non so cosa ti faccio!!-
………
ma basta!!
-Vecchio sclerato.-
commentò Gin venendo da me, per
sfuggire alla furia di Gengai che si era rimesso a riordinare tutto
-Allora,
finito?-
-No per colpa tua!!-
-Non è stata colpa
mia!!- batté con forza un pugno sul
tavolo e si sentì uno scatto, poi un altro click.
-…………………-
Nessuno dei due volle abbassare lo
sguardo e controllare.
-Ti prego… dimmi che
non è come sembra.-
-Non lo so, non voglio guardare.-
-Nemmeno io. Dai, dissipa i miei
dubbi.-
-Dissipateli da solo.-
-N-non ce la faccio, davvero.
Credo potrei morire.-
-Pazienza Gin…-
-Sono troppo giovane per morire,
n-non posso proprio,
guarda tu ti prego!-
-Io sono anche più
giovane di te!-
-Sì e il tuo cuore e le
tue coronarie sono più forti! Io
non ho più l’età per queste cose!-
-Ti sei contraddetto da solo te ne
rendi conto!?-
-O-ok, allora…. Allora
facciamo così: al mio tre
abbassiamo entrambi lo sguardo!-
-Sì, sì, mi
sta bene… al tuo tre quindi?-
-Sì, al tre.-
-Ma al tre tre, o dopo il tre?-
-Dopo il tre!-
-Quindi alla fine della
‘e’?-
-Aaah, mi stai facendo venire
ancora più ansia!! Sì, dopo
il tre!! Dopo il tre!!!-
-Calmo, eh!! Credi di essere
l’unico ad agitarsi?! Ok,
allora… vai!-
-Uno… due…
due e mezzo… due e tre quarti…-
-Muoviti!!!!!-
-… tre!-
Chinammo la testa e…
e… no, nn riesco nemmeno a dirlo!
Non ce la faccio!! -Come temevo…-
Gin alzò il braccio
destro ostentando una smorfia
tirata -Mi
sono… mi sono ammanettato da
solo.-
Gengai si affacciò -Ehi
ragazzi, si sta avvicinando una
volante della polizia!-
-Che cosa?!-
-C’è
un’uscita secondaria sul retro, nascondetevi ed
andatevene da lì mentre io li terrò occupati.-
-Sì!! Grazie infinite
vecchio!- dicemmo all’unisono
-Presto, di qua!!- io mi mossi a destra, Gin a sinistra e cascammo a
terra.
-Dannazione!! Succede solo negli
anime, solo negli anime!
Non è possibile!!-
-Finiscila di lagnarti e
seguimi!!- lo afferrai per un
braccio e corsi verso il retro.
Ci nascondemmo dietro una parete,
sbirciando di tanto in
tanto verso l’entrata principale del garage.
-Spero che quel vecchio se la
cavi…-
-Ma sì, vedrai
che…- Gintoki si irrigidì di colpo.
-Nh? Che ti prende ora?-
Mosse debolmente
l’indice tremante verso l’ingresso
-Gu-guarda lì…-
Lo seguii aguzzando la vista: in
bella mostra, sotto un
raggio di sole splendete c’era il suo scooter con stemma in
vista.
-Aaaaaaaaah….- no, non ci credo, non può essere
vero! Peggio di così… peggio di
così non può andare!
Gin mi tappò la bocca
con una mano -Sssh! Fa silenzio! Se
ci sentono è la fine!-
-Figurati se sono qui per me.
Sarà una pattuglia stradale
di passaggio, vedrai. Ora spunteranno due comini funzionari del
traffico!!-
dissi, cercando più di convincere me che lui.
Due uomini in uniforme si
avvicinarono a Gengai -Salve,
sono il vicecomandante della Shinsengumi Hijikata e lui è il
mio secondo in
comando, Okita.-
-…………
no, non ci credo.-
Ritiro tutto… ecco il
peggio del peggio!!
-È venuto di persona,
pazzesco! Ti si è proprio
affezionato!-
-Sta zitto!!!
Dobbiamo filarcela e in fretta! cammina!- lo spinsi obbligandolo a
muoversi.
Se non facciamo cascar nulla,
zitti, zitti, possiamo
farcela, sì, ce la faremo senza farci scoprire. Ecco, un
passettino alla volta,
pian pianino, strisciando contro il muro come ombre, senza far rumore
raggiungiamo la porta di servizio e… oh no!!! -Waaaah!!!!-
rovinai a terra
trascinandomi addosso Gintoki.
-Uoooh!! Che male!-
-No, no, no, impossibile!! Su cosa
sono scivolata!!??-
Da sotto il suo sedere Gin prese
un cacciavite -Questo!!-
-…… ops.-
-Riku!!!
- gridò Gin.
-Riku!!!-
-Ho capito, non
c’è bisogno di gridare il mio nome due
volte!!-
-Ma io l’ho detto una
sola..-
-… nh?- ci sporgemmo
dai rottami crollati con noi e
vedemmo Okita e Hijikata correrci incontro, il primo imbracciando un
bazooka,
il secondo a spada tratta.
-Corri, corri!!!- Gin si mise in
piedi strattonandomi
scattando rapido vero l’uscita.
-La porta! La porta!! Gintoki la
po… uuoh!!!- come
previsto beccai in pieno la parete accanto alla porta.
-Oh, scusa.-
-Oh scusa un
corno!!!!- gli gridai mentre tentavo di fermare
l’emorragia dal naso.
-Siete in arresto
bastardi!!! Spara Sogo, spara!!!-
-Va bene, se proprio insisti.-
Sentii una forte esplosione, ma
nessun missile ci colpì
-Be’…?-
Dal polverone di detriti emerse
Hijikata, accendendosi
una sigaretta con tutta la naturalezza di questo mondo
-Sogo… non devi sparare
a me, ma a loro.- colpì il suo secondo con un cazzotto in
testa
-Deficiente!!!-
-Ahioo… mi hai fatto
male!-
-Ti meriti di peggio!!-
Ne approfittammo per scappare.
-Corri!! Continua a
correre!!-
-È quello che sto
facendo, ma non ce la faccio più!!
Facciamo una sosta!-
-Te lo scordi, Gin!!- lo
strattonai -Dobbiamo
attraversare come minimo mezza Edo!-
-Perché ho
l’impressione di aver attraversato l’intero
Giappone?- si domandò lasciandosi trascinare.
Finalmente ci fermammo in una
strada principale di
quartiere, colma di gente e negozi.
-Qui non ci troveranno mai.- disse
Gin.
-Esatto,- ghignai -Sarebbe come
cercare un ago in un
pagliaio, mimetizziamoci tra la folla e facciamo i naturali! Quelli
stolti
della Shinsengumi non verranno mai e poi mai a cercarci qui!
Muahahah!!- mi
sono lasciata prendere dalla foga.
Gin fece un passo di lato nel vano
tentativo di
allontanarsi da me -Datti una calmata razza di criminale da strapazzo!!-
Come previsto dal mio brillante
quanto diabolico piano
passeggiammo lungo la strada cercando di nascondere le manette alla
vista della
gente.
-Gintoki…-
-Sì?- fece con
indifferenza.
-Prova a toccarmi il culo e ti
stacco le dita.-
-…. Ricevuto.-
-Bravissimo! Ora parliamo
d’affari.- dissi sistemandomi
gli occhiali da sole sul naso, apparsi da Dio solo sa dove.
-E quelli?? Cosa sei, un boss
mafioso?! Dove gli ai
presi?!-
-Dobbiamo riprenderci la mia
spada, fratello Joe.- dissi
continuando la mia recita.
-E tornare nel covo di
quell’organizzazione?- Gin decise
di darmi corda e anche a lui apparvero degli occhiali da sole sul naso.
-Proprio così, fratello
Joe. Riflettici: Hijikata è
ossessivo-compulsivo e si è fissato con me, vuole catturarmi
a tutti i costi.
Di sicuro avrà mobilitato l’intera squadra della
Shinsengumi ed è pure venuto
di persona trascinandosi Okita.-
-Già…
ciò significa che alla base non c’è
nessuno, o per
lo meno c’è solo Kondo e Yamazaki, e ingannarli
è facile.-
-Esattamente. Riprendere la mia
katana sarà un giochetto
da ragazzi, fratello Joe.-
-Perfetto… ma
perché io sono fratello Joe?-
È inutile, queste scene
vengono bene se solo al fianco
dei due deficienti c’è la classica figura seria e
rompipalle… dove cavolo è
Shinpachi quando serve?!
-Ehi, senti anche tu queste
sirene?- chiese Gin scrutando
la strada.
-Sirene? Chi sei, Ulisse in
viaggio verso Itaca? Senti le
voci?-
-Non quelle sirene, cretina!!! Le
sirene!! Le sirene
della polizia!!-
-Oh merda!-
Tre volanti si stavano avvicinando
in tutta fretta
facendosi largo tra la gente che affollava la via. Un agente
parlò al megafono
-Fermatevi
criminali!! Siete in arresto!!-
-Come hanno fatto a trovarci
così in fretta!?!-
-Quando mai sono venuto a
salvarti!! Ora vogliono
arrestare anche me, mi sono reso tuo complice!!-
-Sei mio complice da quando mi hai
accolto in casa tua
appena tornata a Edo!! Ora chiudi la bocca e muovi le gambe!!-
Riprendemmo la nostra fuga per
seminare la polizia;
raggiungemmo lo sbocco della strada nel centro di Edo, la parte
più moderna
della città, e purtroppo ci trovammo completamente allo
scoperto.
-E adesso?-
Ci guardammo attorno angosciati
cercando un buon
nascondiglio -La dentro!!- Gin indicò delle scale
sotterranee -È la
metropolitana!-
La polizia imperversava e non
avendo altra scelta ci
fiondammo giù dalle scale.
-Presto, presto, presto!!-
-Se continuiamo così
riusciremo a prendere il primo
treno!-
-Ma, Gin… non abbiamo i
biglietti, se ci scoprono ci
fanno la multa.-
-… Sei ricercata
per omicidio multiplo e ti preoccupi dei biglietti!!??-
-Come sei pignolo!-
-Zitta e corri!!!-
Ci siamo, ci siamo!! Il treno
è lì davanti a noi,
possiamo farcela!! Ancora pochi metri e siamo salvi!!
-No, no, no, no!! Le porte stanno
per chiudersi!! Sta per
partire, sta per partire!!-
-Non senza di noi!! Salta!!- a
poco più di due metri
scattai in un balzo che mai avrei immaginato di poter fare e raggiunsi
il treno
appena prima che le porte si chiudessero alle mie spalle
-Anf… anf… visto, Gin?
Ce… l’abbiamo fatta! Anf…
anf… Gin? Gin sei ancora vi…-
Io ero sul treno, ma lui no.
Ci dividevano le porte chiuse
sulla catenina delle
manette.
-Gintokiiiiiii!!!!!!!-
Lentamente il treno
iniziò a muoversi, acquistando sempre
più velocità.
-Apri la porta!
Aprila, aprila, aprilaaa!!!- sbraitò lui
correndo come un forsennato
picchiando una mano contro il vetro -C’è
il muro!! Il muro!! Mi spiaccico!!!-
-Oddio Gintoki!!-
-Ci resto secco sul
serio questa volta!!!-
-Re-resisti! Resis…!! E
quello?- fu una questione di
pochi secondi: notai un bagliore alle spalle di Gin e subito dopo ci fu
una
tremenda esplosione che frantumò la porta appena prima che
il treno imboccò la
galleria e lo fece volare addosso a me che caddi dalla parte opposta
-Aaaaaaahh!!!-
-Uuuuhh… so-sono ancora
vivo?-
-Sì, sei vivo per
miracolo, scemo!!-
Tirò un sospiro di
sollievo, poi mi guardò -… scusa, ma
cosa è successo?-
-Non ne sono del tutto convinta,
ma… credo fosse un
lanciarazzi.- abbozzai un sorriso nervoso.
-…… Okita.-
-Ssssee…-
Per l’esplosione tutti
gli altri passeggeri fuggirono, cambiando
vagone, tranne un uomo, un bonzo, che restò seduto poco
accanto a noi,
impassibile -Siete in qualche guaio, ragazzi?-
Ci voltammo di scatto colti di
sorpresa -Ma… ma…-
-…Zura!!-
-Non sono Zura, il mio nome
è Katsura.-
E-evviva…’’
-Allora, che avete combinato?-
Di tutta risposta alzammo i polsi
ammanettati fissandolo.
-Capisco.
Cos’è, stavate provando un nuovo giochino
erotico e avete perso le chiavi?-
-Ehi, mi hai dato una
bell’idea! Riku, cosa ne…. Uoooh!!-
-Aaaah!!-
-Non dite
cretinate!!!!- li colpii entrambi con un cazzotto tanto
potente da
fargli sputare sangue.
Idioti!! Idioti!!
Idioti!! Idioti!! Idioti!! Idiotiiii!!!!!
-La situazione è seria,
non scherzate!!-
-Hai ragione, scusaci
Riku… la situazione è davvero
seria.- disse Katsura.
-Per di più devo pure
riprendermi la spada…- dissi
abbattuta, lasciandomi andare contro la spalla di Gintoki.
Il vero terrorista
scattò in piedi -La spada?!-
-Ehi, ehi, Zura! Non scaldarti
tanto.- disse Gin.
-Gintoki, come fai a restare
così calmo?-
-Penso che sono ancora su questa
Terra per un colpo di
bazooka, ecco come faccio.-
-Non capisci proprio!! Un samurai
senza spada è come il
riso senza il curry!!-
E questo che razza di paragone
è?
-È come il giorno senza
la notte! È come un ristoratore
senza il ramen!!-
… eh?
-Come uno Yakuza senza
capigliatura afro!! Come
Tom senza Jerry!!-
Cosa?! Come
gli è venuta?!
-Come un ristoratore senza ramen!!-
Ma ti sei fissato con questo
ramen!!
-Insomma, è
praticamente inutile!-
-Ok, ok, abbiamo capito Zura!!- lo
zittii.
-Voglio aiutarvi, ragazzi.-
Io e Gintoki ci scambiammo
un’occhiata complice poi
tornammo a fissare Zura con un secco -No.-
-Che?! Rinnegate così
il mio aiuto!?-
-Esatto!! Quando decidi di
aiutarci finiamo ancora più
nei guai!!- disse Gin.
-E l’ultima cosa che
voglio è farmi vedere a spasso con
te! Già quel maionesomane della Shinsengumi non mi molla
più, se mi vede con te
è la fine!-
-Quelli della Shinsengumi sono
ancora convinti che tu sia
una terrorista del gruppo Joi? Che stolti… non smetteranno
di darti la caccia e
visto che credono che Gin sia tuo complice vorranno mettere al fresco
anche
lui.-
-… chee!!??-
-A questo punto rimane una sola
cosa da fare.- spostò lo
sguardo da me a Gin -Unitevi ufficialmente al mio gruppo per
l’espulsione dei
barba… ugh!!-
-Sta zitto!!!!!-
lo colpimmo in pieno volto con un cazzotto.
-………-
-Vuoi aiutarci, Zura?-
-Sappiamo noi come puoi aiutarci!-
Questo è uno dei
momenti in cui mi sono sentita più
realizzata!! Gintoki ebbe la mia stessa espressione omicida: di sicuro
ci venne
la stessa diabolica idea… muahahahah!!!
-Funzionerà?-
-Poco ma sicuro, aspetta solo
altri cinque secondi, Gin.-
Si mise a contare con le dita
-… tre… due… uno…- una
sirena d’allarme iniziò a suonare e le voci dei
soldati si spostarono
all’ingresso principale -Non ci credo, ha funzionato per
davvero!!-
-Eheheheh!! Non avevo dubbi!-
Katsura voleva aiutarci? Noi lo
abbiamo accontentato! Ha
avuto un ruolo essenziale nel nostro piano per intrufolarci nel
quartier
generale della Shinsengumi…… l’esca!!
Uscimmo dai cespugli dove eravamo
nascosti, scavalcammo
il muro di recinzione ed entrammo nel cortile.
-Avranno un deposito armi, no?
Svaligiamolo!!-
-… concentrati
sull’obbiettivo, Riku! La tua katana!! La
tua katana!!-
-Sì, sì, ho
capito…- lo sbolognai con un gesto della mano
-Ora sta zitto e seguimi.-
Silenziosi come ninja salimmo
sulla passatoia di legno
-Proviamo ad entrare qui.-
-Basta che non mi fai picchiare
contro le pareti!-
-Guarda che
nell’officina di Gengai sei stato tu a
lanciarmi contro la parete!!-
-Futili dettagli!- Gin
aprì la porta di una stanza,
l’unica stanza in cui l’unico funzionario pubblico
rimasto stava giocando con
un volano.
Restammo a fissarci in silenzio
per qualche secondo, fino
a che lui nn aprì bocca -T-tu…- fece per posare a
terra la racchetta di
badminton e allontanarsi verso la porta, ma per sua sfortuna fu troppo
lento.
-Non fare un solo
passo Yamazaki!!!-
-Sta fermo!! Sta
fermo!!-
-No!! No, a-aspettate!! Lasciatemi
andare!!!-
Fu facile immobilizzarlo con una
corda… aspetta, ma da dove
è saltata fuori la corda?! Va be’, poco importa.
-Ecco fatto!!- Gin si
spolverò le mani.
-Maledetti! Che volete da me? Non
scendo a patti con i
criminali!!-
-Fa poco lo spaccone, Yamazaki. A
Hijikata non farà
piacere sapere che ti sei lasciato catturare così e che
stavi giocando a
badminton!- dissi sogghignando.
Yamazaki sbiancò -No,
no, no, no!! Non dite niente al
vicecomandante, vi prego!-
-Allora dovrai fare tutto
ciò che ti diciamo, intesi?-
-I-intesi…-
-Senza obbiettare!- aggiunse Gin
-Ihihih… abbaia!-
-…… che?-
Yamazaki lo guardò perplesso.
-Devi fare ciò che ti
diciamo, no? Abbaia!!-
-Non era proprio questo il senso,
Gin…-
-Abbaia!! Striscia, verme!!-
continuò imperterrito.
-Cosa?! Non sei coerente!! Prima
mi dici di abbaiare e
poi di strisciare?!-
-Striscia saltellando su un piede!-
-Eeeeh!!?? Ma è
impossibile!!!-
-Finiscila di dire
cretinate, Gintoki!!!-
Uff… che fatica cercar
di far ragionare un idiota con
l’encefalogramma piatto! Fa qualcosa di utile per la
società una buona volta e
porta Yamazaki fuori da questa stanza e obbligalo a ridarmi la mia
spada!!
-E va bene, e va bene…
forza, alzati Yamazaki!- disse Gin
sollevandolo per la corda.
Eh…? Come mi ha
sentito? Non è scritta nel copione questa
parte!!
-Per una volta che ti do retta non
lamentarti!-
Ma… ma non ha senso!!
-La rivuoi la tua spada o no?!
Cammina!-
O-ok… io mi arrendo,
non lo capirò mai.
Procedemmo lungo il corridoio con
Yamazaki come guida,
spingendolo con la bokuto di Gin.
-Perché proprio con la
mia bokuto, scusa??-
Smettila di insinuarti
nella mia narrazione!!! E poi io la spada non ce l’ho, resta
solo la tua!!
-Però…
sarebbe più sensato disarmare il prigioniero e
usare la sua.-
-Sì, infatti!
Bell’idea, capo!-
Ti ci metti pure
tu?! Fa la vittima, sta zitto, e portaci al deposito armi!! E tu non
intrometterti più!!
-Tsk… sclerata.-
Ti ho sentito!!!
-Eccoci, il deposito è
qui.- disse Yamazaki appena giunti
davanti ad un’altra camera.
-Bravo, bravo Yamazaki, hai fatto
un ottimo lavoro.- gli
battei una mano sulla spalla.
-Hijikata mi ammazza…-
piagnucolò.
-Ora non ci servi più,
te ne puoi anche andare.- Gin gli
diede una spintarella.
-Aah! Almeno slegatemi!-
-No!- rispondemmo
all’unisono son un mezzo sorrisino.
-Riprendiamoci la katana e
filiamocela, mi si sta
bloccando la circolazione alla mano destra.-
-Sì, facciamo in
fretta…-
Kondo sbucò dalla parte
opposta, avvicinandosi con tutta
la naturalezza possibile.
-Ehi, Yamazaki!! Che fine han
fatto tutti? Toshi non è
ancora tornato?-
-Comandante!!!-
-Zitto tu!!- diedi un calcio a
Yamazaki buttandolo a
terra -Oh, ciao Kondo!-
-Ehilà!-
salutò Gintoki.
-Riku, Gin! Che bello rivedervi!!-
sorrise bonario.
… quanto è
tonto quest’uomo?
-Avremmo un piccolo problema,
Kondo…- sorrisi -Siamo
rimasti incastrati in una brutta situazione, non è che
potresti darci una
mano?-
-Ma certo!! Ma certo!! Ahahah, che
avete fatto, un nuovo
giochino erotico e avete perso le chiavi?-
Ancora con questa storia?! Ma
basta!!
Gin sospirò -Magari fosse andata così…-
Gli pestai un piede forte, molto
forte -Tappati
quella fogna!!-
-Aaahiaa!!!!-
-Su, su, non litigate!! Non
dovrebbero essere difficili
da togliere!-
Yamazaki boccheggiò
-Co-comandante… ma che fa?!-
Gintoki lo colpì
“inavvertitamente” con un calcio -Allora
sbrighiamoci!-
-Uuuh…-
-Venite, venite!!- Kondo
entrò nel deposito armi,
facendoci cenno di seguirlo; così lasciammo lì a
terra agonizzante il povero
Yamazaki.
Gintoki fece un sonoro fischio -Ma
dai… carino!-
-Alla faccia delle armi!! Avete un
arsenale da
esercito!!- esclamai spostando lo sguardo da una parte
all’altra.
Katane, wakizashi, balestre,
archi, pistole di piccolo
calibro, pistole di grande calibro, fucili a canna doppia, fucili di
precisione, bazooka, lanciarazzi… e poi!!!???
-Ooh, quelli sono solo i
giocattoli di Sogo.- disse
Kondo.
-……………
ah.-
Aaaaaaaaaaaaahh…..!!!
Passato l’attimo di
shock ci sedemmo a terra di fronte a
Kondo mentre armeggiava con le manette. Certo che… il
comandante della
Shinsengumi mi meraviglia sempre di più; ha sbagliato
mestiere!! È troppo buono
e ingenuo per dirigere una forza armata, però è
un bene che ci siano persone
come lui, disposte ad aiutare gli altri senza porre domande! Tsk, altro
che
quel cinico bastardo dopato di Hijikata!!
Mentre riflettevo i due uomini si
persero in un discorso
tutto loro…
-Bene Gintoki, sai che ho ragione!-
-Sì, sì, hai
tutte le ragioni!!-
-Di che state parlando?-
-Della leggenda delle manette
rosse!- disse Gin.
-Eh? Non l’ho mai
sentita…-
Kondo si mise a spiegare -Anni e
anni fa due giovani
fuggiaschi, un uomo e una donna, rimasero ammanettati assieme.-
… anni
e anni fa
esistevano già le manette?
-Costretti a stare insieme
fuggirono per tutto il
Giappone continuando a proclamare la loro innocenza!-
E nessuno in tutto il Giappone
sapeva rompere un paio di
manette?
-Ma andando avanti col tempo la
loro causa perse
importanza anche nei loro cuori, mentre si faceva largo un nuovo e
passionale
sentimento di amore e desiderio verso l’un
l’altra!! Si sentivano sempre più
coinvolti, uniti anche dalle manette diventate ormai il simbolo del
loro amore
e della loro unione!!-
… no, aspetta!!
-Per questo la leggenda vuole che
chi resta unito dai
bracciali delle manette per più di sei ore debba unirsi per
tutta la vita!-
terminò Gin.
Ma che razza di leggenda
sarebbe!!?? E poi perché per sei
ore, non ha senso!!! Scema io che ho dato corda a questi due imbecilli!!
Afferrai una balestra puntandola
contro Gin.
-Aspetta, aspetta, aspetta!!
Mettila giù, non la sia
usare!!-
-Scommetti che ti centro lo
stesso?! La distanza è
breve!-
-Riku!!-
Puntai l’arma contro
Kondo -Zitto tu!! Chi di voi
pervertiti si è inventato questa storia assurda!!??-
-N-non ce la siamo inventata noi!!
L’ha detta un grande
saggio!- disse Gin.
-E chi?-
-… ehm…
I-ieyasu Toku… waah!!-
Sparai la freccia sfiorando il suo
volto, tagliando
qualche ciuffetto riccioluto -Non
dire
idiozie!!!-
-Calmati…
calmati…-
Rivolsi uno sguardo omicida a
Kondo -Tu sbrigati a
toglierci queste manette!!-
-Su-subito!!- si rimise ad
armeggiare.
Improvvisamente la porta del
deposito si spalancò -Siamo
venuti a salvarti, Kondo!!- esclamò Okita, al fianco di
Hijikata, imbracciando
un bazooka.
-……-
-Oh, salve ragazzi!- li
salutò Kondo con un sorriso.
A Hijikata cadde la sigaretta di
bocca, poi richiuse la
porta.
-È rimasto sconvolto.-
commentò Gin.
Sentimmo le loro voci appena oltre
la stanza
-Io non ho visto niente, e tu,
Sogo?-
-Affatto. Forse la chiamata di
Yamazaki è partita per
sbaglio.-
-Sì, sì, lo
penso anche io… dopo gli farò fare seppuku.-
-Eppure ti è caduta la
sigaretta, sei rimasto colpito da
qualcosa?-
-No, no, ma che dici? Solo non mi
andava più, sto
cercando di smettere, sai?-
-Davvero? No, non ci credo. Ti sta
venendo il cancro per
caso?-
-Non dire fesserie.-
…………
ma che cavolo stanno facendo?
-Hijikata, sono convinto di aver
visto qualcosa, anzi
qualcuno! C’era… c’era Kondo.-
-No, non era Kondo.-
-Ma sì, e anche la
samurai, quella che ti da sempre del
tossico.-
-……
impossibile.-
-E poi, e poi c’era
anche il Capo. Sbaglio o è più riccio
del solito?-
-Gli sarà esplosa una
bomba in testa.-
Gintoki scattò in piedi
-Ehi!!-
-Allora è vero, li hai
visti anche tu!!-
-Sì, sì, li
ho visti!! Li ho visti!!-
Ci fu un attimo di silenzio
generale, poi la porta si
spalancò nuovamente al grido dei due uomini armati
-Che cavolo stai
facendo Kondo!!??-
-Non fare quella faccia, Toshi!
Aiuto due amici in
difficoltà!-
-Non sono amici!! Sono criminali!!
Anzi, lei è una
terrorista e lui il
suo complice!!!-
sbraitò Hijikata indicando prima me e poi Gintoki, infine si
zittì restando a
fissarci -… eh? M-ma… vi siete ammanettati da
soli?! Ahahahahah!!!-
-Che ti ridi,
bastardo!!??- gridammo.
-Capo, ti sei lasciato incastrare
per caso?- domandò
Sogo, ma nessuno gli diede peso.
-Bene, bene, due al prezzo di uno,
che affarone!-
continuò imperterrito Hijikata.
-Vuoi crepare, Hijikata?- lo
provocò Gin.
Lui rise sprezzante -Che vuoi fare
in quelle condizioni?
Non riusciresti nemmeno ad impugnare la spada come si deve!-
-Siamo in due, Hijikata! Riku
sarà il mio braccio
destro!-
-Ehi!! Non coinvolgermi!! Nh?-
oltre Gintoki e Kondo
notai un mucchio di katane poggiate contro la parete, e la
vidi… la mia
katana!! La riconosco, è lei!! Compagna di mille battaglie,
sorella nei momenti
di crisi e custode della mia anima!!
Con una spinta buttai a terra sia
Gin che Kondo
lanciandomi verso la spada che impugnai sfoderandola -è miiaaa!!!-
Hijikata non perse tempo e
sguainò la sua -Non una
mossa!-
-Voi non fate una mossa!- intimai
scattando in piedi e
prendendo Kondo come ostaggio, puntandogli la lama alla gola -Scusa
Kondo,
nulla di personale.-
-Aaah!! Aspetta, aspetta,
aspetta!!-
-Ahahahah!- Gintoki
scoppiò in una grossa risata -Abbiamo
in custodia il vostro prezioso comandante, e adesso che farai, Toshi!?-
-… bastardi,
lasciatelo!!-
Sogo caricò il bazooka
prendendo la mira.
-Non farlo, Okita. Non vorrai
rischiare la vita del
comandante.- dissi indietreggiando verso la porta che dava sul cortile.
-Stringi i denti, Kondo.- disse
lui imperterrito.
-Ehi Sogo, aspetta un attimo, che
vuoi fare?!-
-Ci sono di mezzo io, Sogo!!
A-aspetta…!!-
No, non lo fa, non lo
fa…
… no, ma figurati se
spara per davvero…
Oh merda, lo fa, lo fa eccome!!!
Io e Gin ci guardammo terrorizzati
-Giù!!-
lasciammo Kondo e ci voltammo
buttandoci contro la parete in carta di riso subito prima che il
lanciarazzi
sparò.
Pieno com’era quel
deposito di armi da fuoco l’esplosione
fu devastante, tanto da travolgere tre stanze attigue su entrambi i
lati e noi
ci ritrovammo a volare nel cortile.
-Aaaah!!- Hijikata finì
contro la parete opposta, addosso
a Yamazaki.
Il polverone sollevatosi si
diradò a poco a poco
mostrando uno squarcio indicibile e Kondo steso a terra, più
morto che vivo,
con tutti i vestiti logorati.
-K-kondo…!!- il vice ne
rimase sconvolto -Ti
è dato di volta il cervello, Okita!?! Razza
di sadico hai fatto saltare in aria tutto!! E
com’è che solo io sono stato
sbalzato dall’esplosione, eh!!?? Come fai a stare
lì impassibile!!!-
Okita, che non si era minimamente
spostato, rivolse uno
sguardo seccato al suo capo -Quanto rompi, Hijikata.-
-… aaaah!! Che botto!-
esclamai mettendomi a
sedere -Gin, sei vivo?-
-Credo di
sì…- fece lo stesso.
-………-
restai a fissarlo in silenzio -Ti sono aumentati i
capelli?-
-Sta zitta!! Ehi, con
quest’esplosione le manette si
saranno spezza…-
Alzammo i polsi e Gintoki si
zittì di colpo.
-Non… non ci posso
credere…-
-…………
E di che cosa
sono fatte, titanio!!?? Titanio allungato con altro titanio rinforzato
con
diamante!!??-
-Non dire fesserie!!-
-No, no, altro che
titanio!! Agalmatolite!! Sono di agalmatolite!! Ecco perché
non riesco ad
evocare il mio bankai!!-
E a questo punto gli diedi un
cazzotto in testa -Smettila
di plagiare Jump!!-
-Però devi ammettere
che è assurdo!!-
-Pensiamo dopo
all’assurdità dell’assurdo assoluto di
questa scena!- no aspetta, cosa ho detto? ‘’ -Ora
che ho di nuovo la mia katana
filiamocela!-
-Sì, prima che il
demoniaco fumatore si riprenda!-
Scattammo in piedi attraversando
in fretta e furia il
cortile, cercando la via più breve per uscire da
lì, ma un manipolo di uomini
armati si mise tra noi e l’uscita principale.
-Non lasciateli fuggire!!-
gridò Hijikata alle nostre
spalle.
-Oh porca…!!-
-Siamo in trappola, Gin!-
-No, non ancora. A destra,
seguimi.-
Ma che fa...? Corre verso la
staccionata, ma è troppo
alta, non può pensare di… un momento! Nn
vorrà mica…
-Reggiti!- mi prese in braccio
saltando sul tronco
sinuoso dell’albero piantato davanti allo steccato.
-Gintokiiii!!!!-
Atterrammo in strada, lasciando
dietro di noi i soldati
attoniti; Gintoki non si fermò un istante,
continuò la fuga imperterrito.
Certo che mi ha davvero
stupito… è stato incredibile, ha
avuto una prontezza di riflessi cogliendo tutti di sorpresa…
però… però…
-Guarda che posso anche camminare da sola, mettimi giù!!-
-Sta un po’ ferma!!
Già sei pesante, se poi ti agiti
pure!!-
-Che cosa hai
detto?!?- dimenandomi lo colpii con un pugno in volto.
-Uoooh…!! Ma che ti
prende?! Ti sono venute le tue cose
per caso!?-
-Finiscila di dire
idiozie e mettimi giù!!-
-E va bene!! Contenta?!- si
fermò in una stradina e levò
le braccia da sotto il mio corpo, lasciandomi cadere a terra.
La delicatezza fatta a persona,
proprio!! Appena mi
libero di queste manette vedi cosa ti faccio!!
Mi spolverai i vestiti alzandomi
-Sei un gran cafone!!-
ma Gin sembrava non starmi a sentire, era voltato verso lo sbocco della
via
nella strada principale -… ehi, Gin.-
-Ci stanno cercando. Sta
giù, nasconditi.- ci addentrammo
di più nel vicolo, facendoci scudo con dei bidoni della
spazzatura.
Di tanto in tanto sbirciavo la
situazione e dopo due
minuti buoni e soldati della Shinsengumi tirarono dritti alla nostra
ricerca.
-Wow… non li avevo
nemmeno sentiti, come te ne sei
accorto?-
-Ho avvertito la loro presenza
grazie al mio bankai.- e
il bello è che era serio…’
-…’ Piantala
con questa storia!!- mi assicurai per bene
la spada al fianco -Ora dobbiamo solo trovare un modo per togliere le
manette.-
-Prova a tagliarle con la spada.-
-Un’esplosione
atomica non le ha nemmeno scalfite e tu vuoi usare la mia spada!!?? Se
si
spezza ti spezzo il collo!!-
-Era solo una proposta, non
scaldarti tanto!!- disse
alzando le mani.
-Ehi, che fate lì
imboscati?! Non sarete mica dei ladri,
o spacciatori, non voglio casini vicino al mio negozio!-
Mi voltai seguendo
quest’inconfondibile voce -Non siamo
niente di tutto ciò.-
-… ma siamo ricercati
lo stesso, Hasegawa.- aggiunse Gin.
-Ah, siete voi.-
Hasegawa ci condusse nel piccolo
market e gli riassumemmo
in breve la situazione.
-Che cooosaa!?! La
Shinsengumi vi da la caccia!!??-
-E non gridare, idiota!- lo
riprese Gin.
-Perché finite sempre
nei guai con la legge?! Quale
malsana avversione avete per le autorità, voi due?!-
-No, no, non è come
sembra!- risposi con tranquillità
-Sono le autorità ad avere una malsana avversione per noi!-
-E fatti delle
domande!!!-
-Comunque, non è che
potresti aiutarci? Dov’è il reparto
ferramenta?-
Rivolsi un mega sorrisone ad
Hasegawa -Ma hai un nuovo
lavoro!! Che bravo!!-
-Ahahahahah!! Sì,
sì! Un amico mi ha affidato la gestione
di questo minimarket per qualche tempo! Me la cavo davvero bene!!-
-Sono orgogliosa di te,
complimenti! Vedrai che questa è
la volta buona, hai di sicuro trovato la tua strada!!-
Gin mi incoraggiò
battendo le mani -Ne sono sicuro anche
io…-
Hasegawa arrossì per i
complimenti -Ahahahah!! Grazie,
grazie!!- però dopo mangiò la foglia -Non
cambiate discorso, bastardi!!- sospirò,
sistemandosi gli occhiali da
sole sul naso -Sentite, mi dispiace per voi ma ho questo lavoro da poco
e me lo
voglio tenere stretto!!-
-Eddai, non ti chiediamo
chissà che cosa. Appena ci
liberiamo ce ne andiamo, non ci vedrai più, promesso!- disse
Gin.
-Temo che se non vi rivedo
più è perché siete in
carcere…- commentò lui aspramente.
-Va be’, facciamo da
soli. Vieni Gin.-
Come se nulla fosse ci alzammo ed
andammo al reparto
ferramente, quando Hasegawa ci raggiunse eravamo inginocchiati tra due
scaffali
e Gin tentava di rompere la catena delle manette con un seghetto.
-Ehi, aspettate!!
Che fate?! E a te chi ha dato il permesso di prendere un attrezzo in
vendita
nel negozio!!??-
-Quanto rompi, poi te lo pago.-
rispose Gin senza
voltarsi a guardarlo.
-Sì, sì,
voglio vedere con quali soldi…- sospirò lui
-Certo che capitano tutte a voi, però, che fosse stata la
Shinsengumi ad
ammanettarvi non è stato il mio primo pensiero.-
-Ah no?- gli domandai alzando lo
sguardo.
-Appena vi ho visti,
chissà come mai, ho pensato ad un
giochino erotico finito male.-
Gli lanciai una chiave inglese
dritta in testa -Piantatela
con questa storia!!! Vi siete messi
d’accordo, eh!?!?- poi me la presi con Gin -E tu continua a tagliare
la catena o non ti dico cosa ti sego con
quella lama!!!-
Dallo sguardo terrorizzato e il
sudore freddo che gli
imperlò il volto capii che aveva pienamente recepito il
messaggio e si rimise
al lavoro.
-T-tu sei pazza!! Non mi
meraviglio se vogliono sbatterti
in cella, hai un demone dentro di te!!- sbraitò il madao.
Di tutta risposta gli rivolsi un
dolce sorriso -Come il
mio maestro!- e battei una mano sulla spalla di Gintoki.
-… come l’hai
educata, Gin?-
-Non dare la colpa a me, non sono
mica suo padre!! Le ho
solo fatto da maestro di spada per un anno!-
-Fossi in te rifletterei sulla
pessima influenza che hai
sulle persone.- sentenziò.
-Passo tanto tempo anche con te,
eppure non ti sei mai
lamentato… ah, evviva!!!-
Sollevai il polso sinistro
osservando la catenella
spezzata quasi a metà -Ce l’hai fatta!! Si
è rotta! Si è rotta!!- esultai.
-Ahahahah!! Evvai!!!- Gintoki
alzò le braccia trionfante.
… aspetta un momento,
qualcosa non torna. L’esplosione di
un lanciarazzi non le ha scalfite.. e si sono spezzate con un misero
seghetto
di un minimarket da quattro soldi!!??
…………
ci rinuncio…
-Bravi vi siete liberati, adesso
andatevene prima che la
Shinsengumi decida di fare una retata qua dentro.-
-Figurati se fanno una cosa
simile!- disse Gin.
-Infatti,- aggiunsi -quelli non
sanno nemmeno dove
siamo!-
Era meglio se tenevamo la bocca
chiusa…
La vetrata andò in
frantumi quando qualcosa di molto
grosso ci si schiantò contro, distruggendo qualche scaffale
e merce.
Tutti e tre ci arrampicammo su uno
scaffale semi
scardinato che pendeva paurosamente verso il muro, gridando
terrorizzati e
colti di sorpresa -Waaaaaah!!!!!-
-E adesso?!- Hasegawa si
guardò attorno per cercare di
capire cosa fosse successo -Ma quella è una volante della
polizia!!-
-…… che?-
Gintoki ed io ci scambiammo uno sguardo
stupefatto.
Dalla suddetta auto scese Okita
-Vi ho trovati
finalmente.-
-Folle!!! Mi hai
distrutto il negozio!!-
-Dettagli irrilevanti, madao.-
disse lui mettendo a
frugare sui sedili posteriori e prese un bazooka che ci
puntò addosso -Ora non
muovetevi.-
-Aaaaah! Ch-che vuoi fare, no
aspetta!!- si sbracciò
Hasegawa.
-Te lo scordi, Sogo!- balzammo a
terra iniziando a
correre, facendo lo slalom fra i vari ostacoli disseminai in giro.
-Siete sottotiro, non un altro
passo.-
-Ne faccio altri dieci di passi
invece!!- esclamai.
Intravidi Hasegawa volare in aria
in seguito ad
un’esplosione che però non fu causata dal bazooka
di Okita ancora puntato su di
noi.
-Waaaaah!!-
Gin si fermo, voltandosi a
guardare cosa fosse successo
-Che c’è?-
-Gintokiii!!! Muoviti, corri!!- lo
incitai, ma subito una
voce attirò anche la mia attenzione.
-Maledetti! Mi avete abbandonato!!-
-… Zura!!- gridammo.
Da dove è saltato
fuori!? Come ha fatto?! Ma sopprattutto
quanto è stupido?!?
Gin gli sbraitò contro -Deficiente!!!-
-Porta rispetto, Gintoki!-
ribatté lui -Mi hai dato in
pasto ai cani dello shogunato, come hai potuto?!-
Okita caricò il
lanciarazzi prendendo la mira su di lui
-Sei finito Katsuraaaa!!!!-
Il colpo devastò tutto,
ma inspiegabilmente Zura si
salvò, balzando davanti a noi.
Hasegawa scoppiò in
lacrime -Il negoziooooo!!!!!-
-Vuoi farci ammazzare, Zura?!-
-Non sono Zura, il mio nome
è Katsura.-
-È inutile che lo dici
con quel tono incazzoso! Volevi
aiutarci tu, no? Mi sembra di averti fatto fare tanto!-
ribatté Gin.
Sogo prese il cellulare -Pronto?
Hijikata, li ho trovati.
Sì… sì, ho-ho capito!! A proposito,
c’è anche Katsura, che faccio gli sparo?-
Come se non l’avesse
già fatto…
-… D’accordo!
Come vuoi Hijikata!! Sì, Hijikata! Ho
capito, ti ho detto che ho capito!!- chiuse la chiamata
-Aaah… nevrotico!!- ma
subito gli arrivò un messaggio
-Nh? È lui… ‘dammi ancora del nevrotico
e ti costringo a fare seppuku!!’- Sogo
rimase in silenzio a fissare il display -… ma come diavolo
ha fatto?-
Presi Zura per le spalle
guardandolo dritto negli occhi
-Ascolta Katsura. Tu sei un grande samurai, forte, intelligente,
scaltro e con
dei sani principi morali!! Sei tu a capo del gruppo Joi per
l’espulsione dei
barbari!! Tu coordini tutto, ti fai carico delle spese e delle fatiche
dei tuoi
uomini!!-
Gintoki mi fissò
sbalordito, non capendo dove volessi
arrivare mentre continuavo il mio discorso incoraggiante.
-Non ti fermi davanti a niente e a
nessuno e lotti per la
salvezza di Edo e del Giappone intero, sei l’eroe delle nuove
generazioni che
credono ancora negli antichi valori!! Non è più
il momento di scappare,
Katsura! È
il momento di combattere e
ribellarsi all’oppressione degli amanto!! Dico il vero?!?-
-… sì,
sì, è la verità!!- rispose lui,
pervaso da una
nuova energia.
-Allora che stai aspettando?! Vai
e combatti!!-
Katsura sguainò la
katana e si volse verso Okita con
sguardo serio e fiero -Me ne occupo io.-
Annuii convinta.
-Z-zura…-
tentò di chiamarlo Gintoki.
Sogo imbracciò il
bazooka -Vuoi arrenderti? Se ti arrendi
ti ridurrò la pena, ti torturo solo un pochino.-
…’ ma
come…
-Non ho affatto intenzione di
arrendermi, ma di
combattere!- brandì la spada davanti a sé.
-Allora preparati a morire!!- Sogo
caricò un altro colpo.
-Bene.- mi rivolsi a Gin
-Filiamocela prima che scoppi la
guerra. Andiamo!- lo presi per mano uscendo dalla vetrina sfondata.
Quando ci fummo allontanati
finalmente si rivolse a me,
con la stessa espressione inebetita che aveva mentre fissava il negozio
pervaso
da esplosioni -… ma Zura?-
-Lo hai sentito, no? Finalmente ha
mostrato in senso
figurato gli attributi e si è deciso a lottare!- esclamai.
-Ma hai fatto tutto tu!! Gli hai
fatto il lavaggio del
cervello con belle parole!!!-
-Io gli ho solo mostrato la
realtà, Gin! Ammettiamolo, a
Zura serviva solo una piccola spinta data da qualcuno con tanto
carisma!-
-E saresti tu…?-
-Sì, ma io ho preso da
te, mentore mio! Tu hai un tale
carisma, manifesti una tale emozione nei tuoi discorsi che…
che… -anche se
spari un sacco di cretinate riesci a coinvolgere tutti -che riesci a
farti
seguire e voler bene da tutti!!- conclusi.
Le mie belle parole fecero centro
e Gintoki si convinse
di tutto compiaciuto.
Eeeh… è
così facile plagiare le menti semplici!
-Adesso torniamo a casa!- disse
lui voltandosi, ma subito
si bloccò -Ehi… com’è che si
è fatto tutto buio?-
-Sei tra le fauci di
Sadaharu, razza di cretino!!-
Ci ritrovammo davanti il
cucciolone bianco che portava in
groppa Kagura e Shinpachi.
-Riku!! Gintoki!!-
esclamò Shin con tono sollevato
scendendo a terra seguito dalla ragazzina -State bene?-
-Oh, sì,
sì!- sorrisi agitando le mani, ma subito le
nascosi dietro la schiena; meglio non sbandierare al mondo il segno
della mia
incarcerazione.
-Gin detto che tu in prigione, poi
lui uscito e non s’è
più visto!!-
Gintoki si liberò del
dolce morso di Sadaharu -C’è stato
un malinteso, ma ora è tutto risolto!- disse saccente.
Shinpachi lo guardò un
attimo in silenzio -… perché hai
una manetta al polso?-
-Futili dettagli…!! Ora
torniamo a casa!-
Kagura lo afferrò per
il colletto strattonandolo con fin
troppa forza -Tu finito ancora in guai, vero!?! Sempre contro legge!!
Noi siamo
a casa a preoccuparci ma a te frega nulla!! Tuo padre ha quasi avuto
infarto!!-
-Aaaah! Basta!! Basta!! Bastaaa!!!-
-… sarei io il padre
con l’infarto?- si chiese perplesso
Shinpachi.
Kagura guarda decisamente troppe
soap-opera….’’
Misi il braccio sinistro attorno
alle spalle di Shinapchi
-È bello tornare a casa ora che è tutto finito!-
Fissò la mia mano sulla
sua spalla -… anche tu hai una
manetta…-
-Futili dettagli!!!-
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