Kill or be killed.

di someeonelikeu
(/viewuser.php?uid=150015)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


"8 settembre 1823"


                                                                                                                                                                                                   "What doesn't kill you makes you stronger."

L’odore d’erba bagnata entrò nella stanza di  Elizabeth e le addolcì il risveglio.
Quella sera aveva piovuto e , come solito della ragazza , aveva lasciato la finestra socchiusa per sentir meglio il rumore della pioggia ed addormentarsi con questo.
Al suo risveglio , Elizabeth potè notare con piacere che un raggio di sole entrava dalla finestra  , se il buon giorno si vede dal mattino , quella sarebbe dovuta essere una bella giornata.
Si alzò dal letto ricordandosi che quella mattina aveva invitato Liam  e i suoi quattro amici che gli erano venuti a far visita da un paesino un po’ fuori Londra e che erano al corrente di tutta la faccenda dell’assassinio , per aprire finalmente quella lettera che la ragazza aveva trovato durante  una passeggiata a cavallo , una lettera indirizzata  a suo padre.
Con tutto quello che era successo , i due ragazzi si erano quasi dimenticati di aver trovato quel curioso pezzo di carta che , probabilmente , avrebbe avuto diverse informazioni sul mistero dell’uccisione del signor Austen.
La ragazza prima di recarsi in bagno  per sciacquarsi il viso , lanciò un’occhiata alla lettera e la vide proprio dove l’aveva lasciata , il fatto di doverla aprire  rappresentava un enorme peso nella ragazza che doveva assolutamente toglersi.
Si recò in bagno e si buttò dell’acqua fredda sul viso per svegliarsi meglio.
Sentii bussare , dovevano essere i ragazzi , aveva avvisato la servitù che sarebbero andati a farle visita , non aveva specificato il motivo.
-“Entrate!”
Gridò dal bagno mentre si passava il  suo straccio di lino sulla faccia.
SI guardò allo specchio , prese un grande respiro ed uscì dal bagno con un falso sorrisino , giusto per non far vedere l’ansia e l’agitazione che aveva dentro.
-“Buongiorno.”
Liam ruppe il silenzio con un saluto cordiale che Elizabeth ricambiò ampliando il suo sorriso.
Il ragazzo si accorse che i suoi quattro amici non conoscevano Elizabeth e tanto meno lei , perciò li presentò uno ad uno: Niall , Louis , Harry e Zayn.
I quattro sorrisero ad Elizabeth e ognuno di loro poso delicatamente le labbra sulla mano destra della ragazza , in segno di rispetto e saluto.
Elizabeth sorrise a tutti cordialmente e poi si avviò verso il tavolo dove era poggiata la busta bianca, la prese e si voltò verso i ragazzi.
Prima di aprirla , guardò un’ultima volta tutti negli occhi , con un gesto secco aprì la lettera e la lesse tre volte.
-“Che c’è scritto?”
Louis , ruppe il silenzio.
-“Stanno arrivando , scappa.”
Elizabeth senza staccare gli occhi dalla lettera pronunciò quelle poche parole in tono freddo.
Alzò gli occhi dal foglio di carta e , nelle iridi dei ragazzi , intravide la stessa confusione che probabilmente traspariva dalle sue.  
-“Cosa significa?Chi stava arrivando?”
La voce di Liam cominciò a diventare agitata, sicuramente c’era qualcuno che aveva voluto uccidere il padre di Elizabeth , lo stesso che aveva ucciso il signor Austen.
-“Non lo so.”
Il tono freddo della ragazza cominciò lentamente a riscaldarsi , il peso della lettera era stato tolto , ora dentro di lei stava nascendo qualcos’altro.
Il mistero si infittiva; se qualcuno aveva ucciso suo padre , lei doveva scoprire il perché e chi fosse stato.
Il problema era capire in che modo ci sarebbe riuscita.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=965931