Alla ricerca del Supremo

di rardef
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Dende era inquieto, non riusciva a dormire quella notte. E se avesse attuato il suo piano? Che sarebbe successo? Avrebbero capito?

Piccolo era tornato al palazzo del supremo, da quando si era ricongiunto con Dio ci andava spesso. Atterrò nel cortile con il suo mantello bianco che volteggiava nella brezza mattutina e si sedette a gambe incrociate nel giardino a meditare. Immerso nei suoi pensieri, venne riportato alla realtà dal suono di passi frettolosi che si avvicinavano. Senza scomporsi minimamente attese che quei passi si spegnessero nella quiete del palazzo.
“Signor Piccolo, signor Piccolo” era la voce di Popo che lo chiamava, “Che diavolo vuole quel rompiscatole?” pensò. L’umano arrivava di corsa e la pancia grassa sobbalzava a destra e sinistra come se avesse una vita propria. Disgustato da quella vista, il namecciano si alzò e gli disse con un ringhio: “Cosa vuoi Popo? Spero che tu abbia un ottimo motivo per disturbare la mia meditazione!”
“Si tratta del Supremo, lo cerco da ore. E’ SPARITO!” sputò fuori quelle parole mentre era piegato sulle ginocchia per riprendere fiato.
“Non dire sciocchezze, hai visto nella Stanza dello Spirito e del tempo? Dende è sempre li”
“Si, ho cercato dappertutto.”
“Va bene, va bene ci penso io. Ora vai e lasciami da solo a riflettere”
Rincuorato dalle parole del guerriero, Popo se ne andò esaudendo il suo desiderio. "Dende sparito? Ma dove può essere andato?"




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