La corsa

di Ca_mu
(/viewuser.php?uid=172231)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Corro senza pensare a niente, poggiando i piedi sull'asfalto freddo... come se danzassi.
Ascolto in silenzio il battito del mio cuore accellerare, l'eco dei miei passi, il rumore in sottofondo della strada e il vociare confuso della gente.
Un uomo vestito da clown attraversa la strada senza curarsi delle macchine.
Una signora anziana si china a raccogliere un manifesto caduto...
Una bambina tiene saldamente in mano lo stelo di un fiore.
Un adolescente dai lineamenti marcati manifesta per la pace e cattura l'attenzione grazie a quello suo sguardo enigmatico carico di umanità.
In questo stesso istante,smetto di osservare di sfuggita il mondo circostante e guardo dritto davanti a me.
Mi concentro solo su me stessa... sul rumore della ghiaia che scricchiola cacofonicamente sotto le mie scarpe.
Sento la fatica e il sudore affiorare da ogni parte del mio corpo.
Sono stanca e vorrei fermarmi a riprendere fiato... prestare maggiore attenzione alle parole di quel ragazzo...
Invece continuo a correre e preservare la mente vuota.. in ozio.
Rivedo il film della mia vita...
Credo di avere paura di fermarmi.
Mia madre concentrata a scrivere qualcosa su un blocknotes... mio padre attonito, tutto preso dalla sua misteriosa telefonata.
Mio fratello immobile, perso nei suoi pensieri... e io.
Io che guardo inespressiva fuori dalla finestra di casa.. in quella lontana estate del 1984.
Poi ecco il buio più totale cancellare ogni forma... ogni colore ed ogni immagine tangibile all'interno della mia mente, dei miei ricordi.
Ci sono tante cose su cui devo ancora fare chiarezza nella mia vita...
Tante persone che ho deluso e non ricordo nemmeno più il motivo...
Tante parole non dette, che mi hanno spezzato il cuore e lo hanno calpestato...lo hanno fatto a pezzi.
Lo hanno preso a calci.
Tante ferite ancora non rimarginate.
Ma io non voglio pensare... voglio continuare a correre e a tenere la mente sgombra da ogni emozione...da ogni perchè... da ogni domanda senza risposta.
Non devo pensare... perchè se pensassi, improvvisamente il mondo e tutte le preoccupazioni mi crollerebbero addosso e rischierei di cadere di nuovo.
Adesso l'unica emozione che può acquietare la mia anima, riempirne le profondità, è il silenzio.
Non devo pensare... non posso permettermelo.
Mi dico che quando sarò più lucida, più in me, potrò permettermi di pensare, di piangere e lasciarmi andare.
Ora no.
Non è il momento.
Vivrò una frazione della mia esistenza a occhi chiusi.
Rivedo mentalmente una mia vecchia fotografia,sbiadita e consunta dal peso degli anni; dalla fatica di stare al mondo.
Stamattina sembrava una bella giornata... potevo scorgere il sole da casa mia.
Adesso invece ho l'impressione che stia per piovere.






Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=968487