Canzone del titolo
“I Want To Hold Your Hand” © The Beatles.
I Pg © loro stessi e niente di tutto ciò
è veramente accaduto – forse.
ROLLERCOASTER
–
I want to hold your hand.
“Ok
ragazzi. Chi si mette davanti?” Niall batte le mani e se le
sfrega con
un grande sorriso stampato in faccia – non vede
l’ora di salire su quella diavoleria meccanica che sono le
montagne russe.
“Tu,
ovviamente. Ma non contare su di me.”
“Ah,
Zayn the vain,(1) non ti smentisci mai!” Louis gli lancia
un’occhiata affettuosa, dandogli di gomito.
“Dì la verità: hai paura che i tuoi
meravigliosi, statuari capelli si rovinino, vero?”
La
risatina di Niall è la naturale conseguenza di questa
affermazione: routine standard.
“Louis,
vaffan…”
“Non
dire parolacce, Zayn: lo sai che non è carino se poi
spuntano su qualche giornale.”
“D’accordo,
mamma.” Malik rotea
gli occhi.
“Veramente,
Liam, come sei paranoico! Va bene che siamo famosi e che ogni
cazz…” “Lou…” Lou alza gli occhi al
cielo, mentre continua “cavolata che spariamo poi diventa un
trend su twitter, ma così esageriamo!”
“Hewie,
come ha fatto poco sarcasticamente notare il tuo amico Wayne
lì, sono io la mamma di questo nostro gruppo di sconsiderati
adolescenti, quindi lascia che sia io a preoccuparmi, eh?”
Il
sorriso che Liam gli rivolge è in realtà una
minaccia così poco velata che persino Tommo riesce a
coglierne l’allusivo significato e a tacere di conseguenza
– Viso D’Angelo Payne può essere
piuttosto pericoloso, se contrariato.
“Allora,
chi è che sta con me davanti?” Niall, il cui
entusiasmo non è stato neppure scalfito dal precedente
commento di Zayn né tantomeno dalla discussione che ne
è seguita, fa rimbalzare lo sguardo dal vagone delle
montagne russe ai suoi amici, impaziente.
I
suoi cari, fedeli, migliori amici non vedono l’ora di
condividere quella gioia con lui: Zayn guarda fisso nel vuoto
– codardo, non vuole ritrattare la sua posizione -, Louis si
fissa le scarpe fischiettando e Harry sembra aver perso la
facoltà di parlare. O di muoversi. O di fare qualsiasi tipo
di espressione facciale.
“Hazza,
stai bene?” La mammina non si smentisce.
“Mgh…”
e qualche altro paia di consonanti sconnesse sono gli unici suoni che
escono dalla bocca di Harry, cinereo come un cadavere
veramente pallido. L’occhiata di preoccupazione di Liam viene
intercettata al volo da Louis, che scandisce con le labbra, integrando
con pollice verso l’alto e occhiolino: “Tranquillo,
ci penso io.”
Ecco,
in generale Liam non si sentirebbe proprio tranquillo, a udire una
dichiarazione simile uscire dalla bocca di Tommo, ma qui si tratta di
Hazza, e Louis è bravissimo in qualsiasi affare riguardi
Hazza, quindi per questa volta può anche lasciar correre e
fidarsi.
D’altro
canto, a lui toccano altre gatte da pelare: Zayn è ancora
lì che si tocca nervoso i capelli – gli sembra
quasi di sentirlo, mentre nella sua testa maledice in anticipo il suo
gel extraforte da dieci sterline, che di sicuro non terrà la
sua acconciatura quanto vorrebbe – e Niall è
così esaltato che Liam non ha il cuore di deluderlo. Non gli
resta altro da fare che sospirare impercettibilmente e alzare la mano
suo malgrado.
“Nialler,
credo sia ora per me e te di vedere chi riesce a urlare più
forte!” Niall scoppia a ridere, tirando la testa
all’indietro, mentre il braccio di Liam gli circonda le
spalle.
Si
sistemano sui primi due posti e, convinto da un’altra delle
famose occhiate assassine Made In Payne, Zayn li segue perplesso nella
postazione più indietro.
Solo
allora, con nessun altro – a parte le schiere di fotografi
dietro e davanti e bodyguard ovunque – attorno a loro, Louis
si avvicina a Harry e lo prende per le spalle, guardandolo dritto in
viso. “Barry, è una mia impressione o sei un
po’ spento?” La solita cascata di lettere a caso
è la risposta più che affermativa del ragazzo
più piccolo.
Questo
vuol dire che Louis deve spingerlo un po’ di più.
“Beh, a me basta che dichiari le tue intenzioni: vuoi
vomitarmi addosso prima di salire o preferisci farlo direttamente in
corsa, in modo da dare più un effetto
annaffiatoio?”
La
faccia che fa Hazza non è esattamente la risata che Tommo si
aspettava come reazione, ma rimane un curioso misto tra disgusto, paura
e un accenno di divertimento. “Lo sai che
l’annaffiatoio (2) è la mia specialità,
non potrei lasciarmi sfuggire un’occasione simile per
sfoggiarlo.”
“Addirittura
una battuta! Devo dedurne che ti stai rimettendo? O che stai rimettendo
e basta? Perché nel secondo caso dovrei spostarmi, ci tengo
a queste scarpe.”
“Loooouis,
muoversi!” è l’urlo di Liam.
“Sì,
mamma, arriviamo!” Lo liquida con un gesto della mano; poi si
rivolge di nuovo a Harry: “Eddai, cosa vuoi che sia! Facciamo
solo un paio di giri della morte, tre o quattro discese a picco e poi
è tutto finito: per la miseria, Pumpkin (3), siamo passati
attraverso prove ben peggiori insieme, non trovi?”
Harry
alza lo sguardo per fissarlo in quello dell’altro –
e con quegli occhi chiari nei suoi, si sente già un pochino
meglio, e un sorriso malizioso comincia a nascergli sul viso:
“Tipo?”
Louis
conta sulle dita: “Uno: sopravvivere ai peti di Niall
– che non è faccenda da poco. Due: riuscire a
sostituire la brillantina di Liam con vero grasso di foca e a non
essere ancora stati beccati – anche se stamattina
l’ho sentito lamentarsi per l’odore
intenso.” A mano a mano che elenca, il principio di ghignetto
furbetto si fa sempre meno un principio e sempre più un
ghignetto come Dio comanda – ovvero molto sexy.
“Tre:
scoprire il segreto delle fughe di Liam e Zayn. E questa è
grossa: pensa se lo scoprisse Danielle… Quattro: diventare
famosi. Cinque: diventare ricchi. Sei: diventare ricchi e famosi
facendo il lavoro che ci piace con persone meravigliose. Anche se
questo credo sia più fortuna che altro, ecco. Sette: vivere
insieme per quasi un anno senza: a) far scoppiare la casa; b) essere
sorpresi in atteggiamenti poco consoni da chicchessia – e non
è stato facile; c) morire di fame. Ma la c) è
merito tuo, ad essere sinceri. Ho dimenticato qualcosa, tra le nostre
ultime imprese?”
“Direi
di sì. La più recente, a dir la
verità.” Quello sì che è un
ghignetto furbetto, per la miseria!
“Ovvero?”
Harry
passa da malizioso a sfacciato, quando si avvicina a Louis e gli sibila
nell’orecchio: “La sveltina migliore della tua
vita, Louis, quella contro la porta del camerino ieri sera, venti
minuti prima del concerto. Sei venuto due volte. E non ci hanno
beccati.”
Louis
si lascia scappare una risatina, per dissimulare il brivido che gli
è salito lungo la schiena nel ricordare quella che
– è vero – è stata la
sveltina migliore del mondo: “Scusami, Cheeky, potrai mai
perdonare questa mia atroce dimenticanza?”
“Cheeky”
ricambia il sorriso, poi, richiamato dalla voce di Liam, deglutisce
pesantemente: “Solo se mi prometti di tenermi la mano, su
quella cosa là. Ho una paura fottuta.”
Louis
gli afferra il polso senza esitazioni, e tra il calore del suo palmo a
contatto con il suo polso e la sua voce - “Ovvio; non ti
preoccupare, che c’è qui Superman a
proteggerti.” –, Harry si sente decisamente
più tranquillo.
Peccato
che l’effetto rassicurante di Boo Bear si esaurisca in un
batter d’occhio quando la vettura delle montagne russe
comincia piano piano a muoversi – e Niall si lascia sfuggire
un grido estasiato.
“Louis…
Dici che Zayn si incazza tanto se sfoggio l’effetto
annaffiatoio sui suoi capelli?”
(1)"Vain"
significa vanitoso in inglese.
(2)Mi
riferisco ovviamente allo “Sprinkler”, la
secsissima mossa di Mr Styles: cercatela su YouTube, vale quasi quanto
lo “Stop the traffic, let them throught” di Louis
*_*
(3)Ho
trovato da qualche parte la notizia che a volte, tra di loro, i due
pucci pucci si chiamano “Pumpkin”, zucca. Magari
è una boiata, ma mi piaceva e ho voluto inserirla.
Questa
scemaggine mi è venuta in mente – ovviamente
– cazzeggiando su internet e beccando Harry Styles che diceva
che la sua peggiore paura sono le montagne russe e che quando ci sono
andati con la band, Louis ha dovuto tenergli la mano tutto il tempo.
Purtroppo non posso darvi le fonti, in quanto ho perso di vista quei
dati, mannaggia a me: scusate!
In
ogni caso, sono contenta di aver finalmente utilizzato anche gli altri
tesorucci(?), soprattutto quel bambinone di Niall, che adoro con tutto
il cuore. Beh, Larry Stylinson is my way, e l’accenno Ziam mi
è scivolato, pardon! Spero di aver reso bene tutti e di non
essere andata OOC: se così fosse, vi chiedo di segnalarmelo,
così almeno lo inserisco nelle note.
Detto
questo, vi lascio! Commenti, opinioni, critiche… segnali del
vostro passaggio in generale sono benaccetti, anzi…!
Un
bacione
Elena
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