Words.

di Nenelafolle
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La cravatta gli stringeva il collo, non lo lasciava respirare e da quando Shiro era morto lui aveva sempre caldo, l’aria non gli bastava, si sentiva perennemente soffocare.

Shiro… i suoi occhi, quando se ne andò. Come si spegnevano, mentre Rin usciva da quella melma che era la Porta di Gehenna.

E le lacrime. Gli impedivano di vedere gli ultimi momenti di vita di suo padre. La voce non aveva parole per descrivere la sua disperazione, voleva dirgli troppe cose tutte insieme: “sei stato un padre fantastico, ti voglio bene, non morire, hobisognodite, Padre!” e non ce l’aveva fatta.

Perché era un debole.

Era come aveva detto Yukio. Era tutta colpa sua.

Rimanere immobili… paralizzati.. non è un po’ come scappare?

Ecco perché si sentiva sempre a corto d’aria. Da quel momento, era come se avesse ancora le parole in bocca.

Pronte ad essere dette.
Ma mai pronunciate.




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