Last Lost Memories -

di Bloody Alice
(/viewuser.php?uid=130837)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Declaimer: i personaggi di questa fanfic, a parte i miei OC, non mi appartengono.
Warning: chiunque prenderà ispirazione e/o plagerà questa fic sappia che potrei decidere di perseguirlo –come si suol dire- a termini di legge.
 
Genere: Romantico, Triste, Comico
Avvertimenti: beh, ci sarebbe quell’avvertimento là, e quello là … oh, insomma, a nessuno importa!
Rating: Verde. Perché … perché io amo il verde. Ecco.
Personaggi: Jack (OC), Corvina (Raven), Stella Rubia (Starfire), BB, Robin, Cyborg, altri.
Note: Questa fanfic –eh?- è il ‘sequel’ della mia precedente ff “Teen Titans Trouble in Gotham City”. 
 Avevo promesso il sequel, l’ho scritto e l’ho cancellato perché la nuova trama non mi garbava. (e il mondo mi era stato grato per questo, ma sono così sadica e masochista che voglio ritentare)
Ora, sono tornata con una fic che ha ancora meno senso di prima e fa ancora più schifo della precedente.
Mi dispiace, ma mi sono presa una specie di impegno con le persone che si aspettavano un seguito e quindi, purtroppo, dovrete sopportarmi.
 
 
 




 
Chapter 00.
 
 
Faceva freddo, l'ultima volta. Ricordi?
Le immagini che passavano veloci davanti al finestrino. Sembrava che fosse il mondo a muoversi, là fuori, e non tu. Tu che le osservavi immobile, con quella freddezza disinteressata tipica del carattere che tu stessa ti imponevi di mostrare. Voci intorno a te che trapassavano le tue orecchie. Non avevi né il tempo né la voglia di ascoltarle.
Si mescolavano nella tua mente diventando del tutto incomprensibili. Storie, barzellette, domande, risposte dotate di un senso più o meno logico … Non ti importava.
Non in quel momento.
Non una lacrima. Non versasti nemmeno una lacrima, sul sedile in pelle nera di quell’auto.
Troppo orgogliosa per farlo? Detestavi così tanto l’idea che qualcuno ti vedesse per come eri davvero, in quell’istante? Così delicata, così fragile.
Se il vento ti avesse sfiorata, avresti rischiato di romperti.
Eri rimasta in attesa che tutto e tutti si allontanassero da te, che ti lasciassero sola nella tua stanza, nel tuo mondo. Pareti viola che all’improvviso ti sono sembrate troppo scure. Avevi tirato le tende, aperto le finestre, nel disperato desiderio di vedere un po’ luce. Il Sole si infrangeva contro la terra, all’orizzonte.
Allora le lacrime scesero più implacabili che mai, e parevano ferire il tuo volto come coltelli. Eri rimasta stesa sul letto, stretta alle coperte di raso, ad ascoltare il tuo cuore che si spezzava, come un vetro che cade a terra. Poi è piombato tutto nel silenzio.
Un silenzio opprimente.
Per la prima volta nella tua vita, hai odiato quella totale assenza di suoni.
Hai odiato la totale assenza di lui.
La totale mancanza di quell’intenso profumo di cannella che riempiva i tuoi sogni e cha avresti voluto avere sempre accanto. Invece lui non c’era. Non era venuto con te, non aveva potuto.
Ti eri sentita impotente, mentre, senza proferire alcuna parola, ti eri allontanata da lui, forse per sempre. E avevi sbagliato. E lo sapevi.
Avevi sperato che lui ti corresse incontro, che tu facessi lo stesso e che, dopo esservi scambiati un dolce bacio, avreste promesso entrambi che niente e nessuno sarebbe riuscito a separarvi.
Non era accaduto. Un orgoglio troppo grande? Una sorte troppo crudele?
In fondo la vita è così, mia cara Corvina: nessuno ha ciò che vuole o ciò che merita, ma solo quello che – nell’intricato susseguirsi di eventi decisi dal destino- gli capita.
 
  

 



 
*angolo del Girallo Lallo che mangia un muffin*
 
 Wow, primo cortissimo capitolo della mia nuova long!
 *lanciano pomodori*
 Ok, scusate, è parecchio corto e fa parecchio schifo.
 Questo capitolo è solo un prologo, un modo per allacciare questa storia alla precedente.
 Per chi non l’avesse capito, quindi, si tratta di Corvina che cade nella depressione dopo aver detto addio a Jack.
 Non so se capirete qualcosa, o voi che non avete letto il mio precedente schifo (?!), ma spero comunque che qualcuno recensisca e mi faccia sapere se esiste una forma di vita interessata a ciò che scrivo.
 Spero di non avervi fatto sprecare troppo tempo, con questo inutile prologo assolutamente idiota.
 A presto, si spera.
Alicchan ~




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=974016