La
bellezza salverà il mondo
Nella stanza dalla porta chiusa a
chiave e sbarrata la luce tremula delle candele proiettava ombre
insicure contro le pareti e l'olio di mandorle, messo a bruciare poco
lontano da loro, alzava nell'aria un profumo esotico che rapiva le
menti e le stordiva, confondendosi con l'ascendere etereo ed
impalpabile del vapore e mescolandosi alle volute argentee che
lascive salivano dalle sue labbra dischiuse appena.
Abbandonato com'era nell'acqua
bollente, con la schiena contro il petto del fedele dottore ed il
capo sciolto all'indietro con la nuca poggiata nell'incavo tra il
collo e la spalla dell'altro, Sherlock Holmes chiuse piano gli occhi
con la stessa arrendevolezza che lo coglieva nell'attimo in cui il
Requiem di Mozart esplodeva nel Dies Irae o meglio ancora si
struggeva nel Lacrimosa e la sua mente cadeva sconfitta, uccisa e
riversa nel proprio sangue l'ancella severa della logica.
La grande vasca da bagno bianca li
accoglieva entrambi sicura sui possenti artigli leonini d'ottone
dorato, tacendo come un complice fedele sulle carezze lente che l'uno
muoveva sul corpo dell'altro, sui baci delicati in cui le labbra si
sfioravano appena, sul sentimento che pure muto sbocciava come un
gemito nel silenzio e lo fecondava del segreto inenarrabile del loro
amore.
Watson, rubato un ennesimo respiro alla
sigaretta che teneva tra l'indice ed il medio espirò
delicatamente contro il collo dalla pelle sensibile del compagno che
tremò impercettibilmente mentre il pollice del dottore
ricalcava in una carezza delicata i lineamenti del detective,
scivolando gentile giù per gli zigomi pronunciati per finire a
saggiare poi la morbidezza delle labbra umide, bianche di desiderio,
che fattesi d'un tratto più audaci si protrassero anch'esse
verso la sigaretta ormai ridotta ad un mozzicone.
“Un giorno un uomo di cui non
ricordo né il nome né, tanto meno, l'aspetto ...”
cominciò l'ex soldato “... Mi disse una cosa assai
saggia che, non so per quale ben motivo, solo ora mi sovviene alla
memoria: La bellezza salverà
il mondo...
Sì, proprio così egli mi disse, la
bellezza salverà il mondo*.”
A
quelle parole, così vere e così sincere, Holmes sorrise
in silenzio, allacciando sotto lo specchio dell'acqua bollente che
cullava i loro corpi nudi la sua destra a quella del dottore.
“Allora
temo che lei dovrà impegnarsi oltre ogni modo con il
sottoscritto...” mormorò volgendosi appena per respirare
il profumo della sua pelle “Perché solo in lei, mio caro
Boswell, ho potuto vedere davvero la bellezza che lei dice...”
Angolo
della vergogna: *”La
bellezza salverà il mondo”
è una citazione tratta dall'Idiota di Fedor Dostoevskij, in
cui la bellezza chiamata in causa altro non è quella di Dio,
del buon pastore che per mezzo del proprio amore porta in salvo chi
crede in lui e non solo un concetto estetico di armonia e
delicatezza.
Tralasciando,
tuttavia, il retroscena religioso mi ha comunque coinvolta questa
frase, perchè tutti noi, ogni giorno, siamo un po' salvati,
se così si può dire, anche solo dal pensiero della
bellezza della persona amata, pensiero che è in grado,magari
quando siamo tristi o simili, di tirarci su il morale, di
raccoglierci dal seno della tristezza... Ovviamente, nell'Idiota di
Dostoevskij, questa frase assume una portata di dimensioni al limite
dell'umano, ma io ho voluto ugualmente, con somma audacia e
sfacciataggine, adoperarla nel tentativo di descrive l'amore che
secondo il vangelo di ogni fangirl lega il buon dottor Watson al
perspicace Sherlock Holmes.
Sperando
che nessuno se ne abbia a male e che Dostoevskij non si stia
rivoltando come una trottola nella tomba ora vi lascio, ringraziando
infinitamente minnow
per
aver recensito “Incontri ravvicinati del terzo tipo”ed
invitandovi a farmi sapere che ne pensate di queste quattro righe.
Alla
prossima!
ISI.
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