...Goccia...
...Goccia...
...Goccia...
...Goccia...
...Goccia...
Chi almeno una volta, anche solo da bambino, non ha provato, almeno una
volta, a contare le goccie di pioggia? Da bambini tutto sembra possibile, e le
gocce di pioggia sono 3000.
Ma quando si diventa grandi? Quando i limiti non sono più così lontani
all'orizzonte e gli ostacoli sono tanto, troppo grandi da affrontare?
Le gocce diventano infinite.
Troppe.
Diventano salate.
Diventano lacrime.
Kaori era seduta sul suo letto. Teneva la testa tra le mani, quasi fosse
diventata troppo pesante, quasi come se il collo non riuscisse più a sostenere
tutti i pensieri confusi che conteneva, tutti i ricordi amari.
A volte sembra di riuscire a vedere i propri pensieri. Nel buio della notte
scorrono liberi, si rincorrono, si intrecciano, scompaiono. Ti sembra di
rivivere il tuo passato da spettatore, di sentire le stesse sensazioni ma con la
consapevolezza di non poterle più rivivere. Perchè ogni momento è unico, e
nessun altro sarà mai uguale. Qualcosa sarà lo stesso, questo si, e potrebbe
sembrare tutto uguale...ma in realtà non è così. Niente è mai uguale a prima,
così come nessuno dovrebbe mai rifare lo stesso errore. Ma l'uomo è una creatura
complicata...
Si vide davanti le scene del pomeriggio precedente. Ancora una volta, e
ancora, e ancora, e ancora. L'ultima, bollente lacrima le scese lungo la
guancia, ricadendo sul pavimento. Sembrava impossibile, ma era come se la sua
scorta di lacrime si fosse esaurita, come se il suo corpo si rifiutasse si
piangere ancora per quella che in fondo non era poi una cosa così grave...Sapeva
che era impossibile, ma non poté fare a meno di pensarci. Da quando viveva con
Ryo, quasi nulla le sembrava più impossibile.
Nulla, tranne una cosa. Che lui potesse, un giorno, imparare ad amarla. Si
sa, la speranza è l'ultima a morire, ma la sua si era spinta davvero troppo
oltre...e adesso era davvero vicina alla morte.
Si alzò e cominciò a vagare per la casa in silenzio, cercando di vincere il
tremore che le scuoteva le gambe.
Ryo si era chiuso nella sua camera da tempo, e non ne proveniva alcun rumore.
Rivide le loro liti e i rari momenti di pace. Erano quelli i momenti in cui
la sua speranza cominciava a prendere di nuovo vita.
Ma l'unico risultato era quello di rimanere ancora più delusa quando le
rivolgeva i suoi taglienti insulti e correva dietro a ogni bella donna che
vedeva.
La speranza è l'ultima a morire...ma a quale prezzo? Davvero la speranza può
far bene?
La risposta è no. Sperare è aggrapparsi all'inesistente, cercare di
raggiungere l'inifinito. Per poi essere colpiti in pieno viso dalla forza della
verità. L'inesistente si può inventare, certo...ma non sarà mai come lo
desideravi. L'infinito non può essere raggiunto, è troppo per l'uomo. E' troppo
per qualsiasi creatura.
Sperare è restare sospesi e succubi della propria sofferenza.
Sperare è inutile, e ti preclude qualsiasi altra possibilità.
Ma chi, sulla terra, non spera?
Si sedette sul letto e per l'ennesima volta in quegli anni prese una
decisione. Sarebbe rimasta.
Come sempre.
Perchè non è forte chi non cade mai, ma chi quando cade ha la forza di
rialzarsi...
"Kaori, si può sapere che hai? Perchè non dormi?" La voce di Ryo era chiara e
limpida...forse dormiva davvero, forse no. Ma che importa?
"Non riesco a dormire"
"Vengo a farti compagnia. Prendi un dvd"
E a volte, la speranza viene premiata. Cosa c'è di più bello che vedere
avvicinarsi ciò che si desidera?
In quei momenti ti sembra di toccare il cielo con un dito.
E in fondo quei momenti non sono poi così rari...
So che non è originale come inizio...ma vi assicuro che
se ne varrà la pena (questo dovete dirmelo voi) diventerà abbastanza
particolare...
Il significato del titolo vi verrà svelato al momento
opportuno: così com'è si potrebbe intuire qualcosa, e non voglio. Pertanto se
qualcuno conosce il significato, è pregato di non svelarlo a
terzi.
Grazie in anticipo per tutti i commenti, positivi e
negativi.