Once upon a time

di Patchanka
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Non capisco se è un sogno o se invece è la semplice realtà.
Non so se il tocco caldo che mi accarezza la spalla è frutto della mia fervida fantasia o Niall è davvero lì vicino a me. Mi volto lentamente fino ad incontrare gli occhi del mio folletto irlandese, mi cullo nella serenità che mi trasmette, sorrido beatamente… sono felice. “Hei!” Lo saluto con uno stupido cenno della mano, mi perdo un attimo nella sua perfezione mentre con lo sguardo supero la sua figura per vedere l’orario segnato sulla sveglia elettronica; è davvero tardi ma non me ne preoccupo, nessuno , neanche il tempo sarebbe riuscito a tenermi lontano da quel sogno coronato, da quell’irreale momento. Lui mi sorride e risponde con un semplice buongiorno spostandomi la frangetta dagli occhi cercando così il mio sguardo. Io d’altro canto devo ancora rendermi conto che ho dormito nel loro hotel, nella stanza di Niall e forse anche con lui. E’ tutto così confuso. Forse per lui sono una semplice fan, qualcuno da rendere felice per una notte e dimenticare poi il giorno dopo con una nuova fan, una nuova sognatrice fallita. “Vieni a fare colazione con me?” Ringrazio mentalmente mia madre per avermi mandato ad una scuola inglese e poter sostenere così un discorso con il mio principe azzurro perché balbettare , in quel momento, non sarebbe stato proprio idoneo. “Con piacere”. Mi accorgo solo in quel momento di avere addosso ancora i pantaloni e la maglietta della sera prima, corro in bagno a sciacquarmi il viso per appurare di nuovo se sono sveglia o ancora mi cullo tra le braccia di Morfeo, tutto vero, anche il pizzicotto sul braccio che mi ha lasciato la pelle arrossata. Sistemo i capelli allo specchio e scendo nella hall, in quei labirinti di lusso cerco la stanza per la colazione ritrovandomi in una stanza rettangolare dove al centro campeggia il tavolo dei ragazzi; non c’è solo Niall ma tutta la band. Paonazza in volto muovo qualche passo mentre scorrono veloce i ricordi del giorno prima. Sembra propria una di quelle storia che inizia con il “C’era una volta”… chissà magari potrebbe anche finire con il “vissero tutti felici e contenti.”




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