Una storia senza storia

di cranberry sauce
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Una storia senza storia
(o di come tutto quello che c’è nel mezzo potrebbe benissimo non esserci)

 
 
“Preferiresti trovarti nel posto giusto al momento sbagliato o nel posto sbagliato al momento giusto?"


Le parole pronunciate da John risuonano gravemente nella stanza e, straziando la spessa cortina di silenzio che vi aleggia, suonano quasi come bestemmie urlate all'interno di una chiesa. 
Paul riesce a distinguere con chiarezza gran parte dei volti sconvolti che improvvisamente si voltano verso di loro in un gran scalpitare di piedi che sbattono contro il legno delle panche. Occhi sbigottiti, stralunati, li fissano nella stessa maniera in cui si osserva qualcosa di osceno e allo stesso tempo affascinante nel suo essere sbagliato. Il prete, interrotto nel bel mezzo della funzione e incapace di spiccicare parola, si fa il segno della croce e spezza il pane.

Il silenzio piomba di nuovo nella stanza, ma invece di essere cupo e pigro è, al contrario, carico di elettricità, di aspettativa, tutto tende le orecchie spasmodicamente nell'attesa di una risposta, nell'attesa di sapere se ce ne sarà una. Paul si chiede se anche John abbia visto quello che ha visto lui, forse è per questo che lui tiene lo sguardo basso e le mani torturano la stoffa dei pantaloni, martire inascoltata delle parole ancora non dette. Forse è per questo che si liscia piano la camicia e si aggiusta il colletto, come si fa prima di entrare in chiesa la domenica con il solo scopo di scandalizzare i fedeli urlando sconcerie in mezzo alla navata.

L'importante è salvare le apparenze, sempre e comunque. 
Come le mele lucide e rosse che una volta aperte sono marce.
Ma l'importante è salvare le apparenze.
Salvare le apparenze, sempre e comunque.

E Paul è questo per John; è il suo vestito migliore. 

Ma ora Paul non capisce, perchè John sembra spaventato, incerto. I suoi occhi sbigottiti, stralunati, si soffermano appena un attimo nei suoi. Non è nient'altro che pudicizia, perchè John crede di aver commesso un errore facendo una domanda del genere. Ha paura di scoprire che Paul non ha capito. Ha paura di ricevere una risposta stupida o qualsiasi segnale che Paul non sia come ha creduto che fosse, che sia diverso dal Paul nella sua testa e dall'idea che ha di lui. 
Impietoso, il dubbio striscia tra i suoi pensieri, serpente ingannatore che offre mele marce, che bestemmia in chiesa e nasconde il vestito buono.
Che scopre gli altarini e gli porta via Paul. 


"Preferirei trovarmi con te"
 E a John, che con violenza viene dolcemente strappato dai suoi pensieri, va bene cosí.




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