Quando il dovere chiama
Quando il dovere chiama, un degno Cavaliere di Atena deve rispondere.
Dedicata
alla mia Milo :)
Rating:
verde
Genere:
generale, romantico
Personaggi:
Milo x Camus
Note:
flash-fic (344 parole), one-shot, shonen-ai
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
- QUANDO IL
DOVERE CHIAMA -
Quando
dissero a Camus che sarebbe partito alla volta della Siberia, di
nuovo,
per allenare Isaac e Hyoga, il Cavaliere quasi non riuscì a
credere alle proprie orecchie. Non aveva nessuna voglia di ripartire
per lasciare il suo ragazzo, giacché erano freschi di
fidanzamento e Milo, almeno da come si comportava con Camus, sembrava
poco in grado di gestire i propri ormoni.
Ciò
nonostante, un degno Cavaliere di Atena non può
sottrarsi ai propri doveri per alcuna ragione (eccetto la morte),
perciò fu costretto a fare le valigie, più in
senso
figurato che letterale visto che non aveva molto da mettervi, e a
partire.
Stava
uscendo dalla propria Casa quando Milo gli andò incontro.
“È
per te.” disse porgendogli un pacchetto.
“Ho pensato che potesse esserti utile, visto dove stai
andando…”
Camus
l’aprì senza proferire parola, con una vaga
curiosità negli occhi, estraendone una sciarpa blu calda e
morbida.
“Grazie.”
fece lui in risposta estraendo dallo zaino un
pacchetto simile a quello appena ricevuto, consegnandolo al ragazzo con
mani un po’ incerte. Il giovane l’aprì,
rivelando
una sciapa del tutto identica, ma di colore rosso. Fissò
Camus
con un sorriso che non prometteva nulla di buono.
“È
un invito per caso?” chiese malizioso.
L’altro
arrossì di botto, mormorando qualche maledizione
in francese, e si avviò per la sua strada senza salutare,
leggermente offeso.
“Camus!”
lo richiamò lui.
Il
Cavaliere si voltò.
“Verrò
di certo.” gli promise con un sorriso enorme
e sincero, che rese il volto del francese ancor più simile
ad un
pomodoro ben maturo in un misto di imbarazzo e stizza.
Come
faceva a urlare senza alcun contegno i fatti loro
a tutte
le dodici Case?
Milo,
dal canto suo, riuscì pienamente nel proprio intento di
imbarazzare il compagno quando lo raggiunse e gli diede un bacio
appassionato per augurargli buon viaggio.
In
fondo lo sapeva bene che, benché in ogni caso lo fosse,
Camus non avrebbe mai ammesso esplicitamente che sì,
quello era davvero, a tutti gli effetti, un invito. E Milo
non avrebbe certo detto di no.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Che
dire?
Anzitutto,
perdonate la pazzia. So che è una cosa assurda (posso
usare la scusa che è la prima fic che scrivo su loro due,
vero?
Posso? >.<)
Spero
abbiate gradito, e che vorrete spendere qualche minuto per
lasciarmi una recensione… ve ne sarei infinitamente grata =)
Ultimo
ma non meno importante, tanti auguri mia cara – non me lo
sono dimenticato, hai visto?? ;) ti ho tenuta sulle spine fino
all’ultimo, eh? xD
|