Nuova pagina 1
Sabbie mobili.
Frustrante.
Era la prima parola che
veniva in mente quando pensava alle serate trascorse sul divano con Alec.
Era frustrante l'ìdea di
averlo accanto a sé ma di non sentirlo davvero.
Era frustrante che Alec
si tirasse indietro ad ogni bacio almeno due o tre volte prima di sciogliersi
completamente ed era frustrante il fatto che guardasse sempre la porta
d'ingresso nel terrore infondato che qualcuno potesse entrare all'improvviso e
scoprirli.
Non bastavano le sue
rassicurazioni, le sue dita fra i capelli neri del ragazzo e le parole con le
quali gli spiegava il trucchetto magico che aveva fatto perché nessuno potesse
entrare.
Alec aveva lo stesso
paura.
E per quanto si ostinasse
a negarlo, per quanto continuasse a ripetere che stava bene lì con lui e che se
tornava a casa la notte era solo per non far morire d'ansia sua madre - e no,
non perché le sue notti le passava con un uomo - Magnus sapeva che bastava un
colpo di vento più forte del solito per farlo sussultare improvvisamente e
irrigidirgli il corpo.
- Prova a rilassarti,
adesso.
Passava intere ore a
ripeterglielo, fra un bacio e l'altro, mentre stavano abbracciati sul divano a
parlare di tutto e di niente.
Magnus a volte pensava
che - per quanto potesse essere stupido e banale - gli sarebbe piaciuto poter
uscire con Alec. Anche solo per andare a bere qualcosa o semplicemente per
fare due passi alla luce del sole.
Aveva provato a dirglielo
una sola volta, ma Alec si era rabbuiato al punto che Magnus aveva mormorato uno
"scherzavo" fra i denti e non aveva più osato riprendere l'argomento.
Erano innumerevoli i
motivi per i quali avrebbe potuto lasciarlo perdere e darsi un contegno perché -
maledizione - aveva ottocento anni e non poteva rincoglionirsi per un ragazzino
qualunque.
Alec aveva passato
settimane a raccontargli di Jace - anche se non era stato necessario, dato che
non ci voleva molta immaginazione per capire quanto il ragazzo fosse innamorato
del suo amico - e Magnus ancora adesso pensava di essere un semplice rimpiazzo.
Avrebbe voluto avere il
coraggio di chiedere ad Alec se pensava mai a Jace mentre era con lui. Se aveva
mai immaginato un universo alternativo nel quale Jace era il suo ragazzo.
C'erano momenti in cui avrebbe voluto ferirlo con quella domanda, ma sapeva che
la risposta - in qualunque caso - avrebbe fatto più male a lui, quindi preferiva
tenere per sé le sue riflessioni, cercando di scacciarle via ogni volta che era
sul punto di urlarle ad Alec.
A volte era come
camminare sulle sabbie mobili, nel continuo terrore di dire o fare la cosa
sbagliata e di venire risucchiati dal vortice delle incomprensioni.
Eppure bastava che il
ragazzo lo guardasse intensamente, arrossendo giusto un pochino, perché Magnus
si sentisse bene.
Bastava un bacio o un
gesto d'affetto minimo come una stretta di mano perché dimenticasse i motivi che
fino a qualche attimo prima l'avevano portato a pensare di smetterla con quella
storia.
Bastava che gli
mormorasse "scusami" all'orecchio per dissipare tutti i litigi e le
incomprensioni.
Sarebbe rimasto per ore a
guardarlo giocare col Presidente Miao, col cuore colmo di tenerezza per quel
ragazzino introverso e insicuro del quale si era perdutamente innamorato e che
per lui - sapeva benissimo anche questo - aveva messo in gioco metà delle cose
in cui aveva sempre creduto.
- Fai più coccole al
Presidente che a me, guarda che potrei essere geloso! - gli diceva per scherzare
quando lo vedeva seduto a terra a muovere il dito verso il gatto mentre
quest'ultimo cercava di afferrarlo.
Alec si voltava a
guardarlo e arrossiva violentemente, rialzandosi e avvicinandosi a lui. Magnus
gli passava una mano fra i capelli prima di baciarlo dolcemente sul collo e poi
sulle labbra.
- Allora, vuoi tornare
dal Presidente o preferisci stare con me?
A quelle parole Alec
farfugliava qualcosa di incomprensibile cominciando a balbettare parole
incomprensibili e Magnus, dopo avergli sorriso dolcemente, metteva fine a quello
spettacolo baciandolo ancora sulle labbra, un po' più a lungo e profondamente.
- Sai che sei adorabile
quando sei imbarazzato? - lo prendeva in giro, accarezzandogli un fianco sotto
la maglietta e facendogli strada verso la sua stanza.
Era per tutte queste
piccole cose - il colore dei suoi occhi, il rossore delle sue guance, il modo in
cui si addormentava sistematicamente mentre guardavano qualche documentario
soporifero - che Magnus non avrebbe mai smesso di stare con lui.
Era per godersi tutte
queste piccole cose che sarebbe stato disposto a sopportare le difficoltà che
l'insicurezza e l'indecisione di Alec portavano nel loro rapporto.
Era solo questione di
tempo e Alec avrebbe capito e accettato fino in fondo quello che era veramente e
avrebbe accettato l'idea che Magnus facesse parte della sua vita, senza più
considerarlo uno qualunque al posto di Jace e senza più curarsi di quello
che sarebbe successo se qualcuno li avesse scoperti.
Camminare sulle sabbie
mobili non sarebbe stato più così difficile, il giorno che avessero iniziato a
farlo tenendosi per mano.
______
Primo esordio sul fandom ^^
Questa fanfiction è nata per caso sulla
finestra msn di
Gweiddi at Ecate e a lei è dedicata con tutto il cuore ^^ anche se avrebbe
meritato di più *rolls* ma insomma, cercherò di migliorare, promesso.
Nonostante la questione e il tema siano
abbastanza scontati, non ho potuto fare a meno di scrivere qualcosa su Magnus e
Alec, da brava slasher professionista quale sono. Poi questi due personaggi
risvegliano il mio lato angst per via di tutte le complicazioni dovute al
carattere di Alec e insomma... eccomi qui :)
A voi l'ardua sentenza ^^
Nel caso vi fosse piaciuto ciò che
scrivo, spero vogliate avventurarvi anche nelle mie storie originali, sempre a
tematica slash ^^
Un bacio,
Aika.
|