Oggi è il tuo
compleanno.
Auguri, Draco.
E non ti nascondere
sotto alle lenzuola, come uno scemo. Ora ti vengo a prendere, e ti torturo un
po’. Oh, questo me lo devi proprio concedere, e niente storie!
Un anno in più, dal
giorno in cui sei nato. È un po’ strano, sai, pensare che un tempo sei stato un
fagottino minuscolo e indifeso, fra le braccia di tua madre, e poi un bimbetto
vispo, e maledettamente viziato. Mi sembra di vederti, a sgambettare per casa
tua, con le manine protese in avanti, per non cadere.
Chissà se ti
succhiavi il pollice.
Sono sicuro di sì.
E poi, sempre più
velocemente, i giorni che passavano, e tu che crescevi, e ti facevi bello, e
freddo, imparavi a vivere, passo dopo passo, perdevi tutta l’innocenza e la
sincerità del tuo essere bambino, le perdevi troppo presto, per diventare alla
svelta un piccolo signore, uno di quelli che si vedono nei quadri, tutto serio,
e composto.
Ma non è il caso di
ricordare queste cose, oggi, vero? Oggi è il tuo compleanno, è un giorno di
festa, e io voglio vederti felice.
Esprimi un
desiderio, piccolo Draco, e io lo realizzerò, qualsiasi esso sia.
Ora che te ne stai
capricciosamente rintanato nelle lenzuola leggere, vergognoso, e aspetti di
ricevere le tue coccole, vorrei tingere tutto quanto d’azzurro, attorno a te, e
poi vedere se hai il sapore del cielo. Ma non sono io, a dover festeggiare,
perciò, se sarà una cena costosissima nel tuo ristorante preferito che vorrai,
ti ci porterò, con una carrozza grande e argento, e ti aprirò la portiera,
stenderò sotto ai tuoi piedi un tappeto morbido, perché tu possa sentirti
ancora di più un principe. Perché oggi, è davvero un giorno speciale,
specialissimo, è il tuo giorno, Draco, ed io ho trasfigurato ogni cartellone,
in città, ogni manifesto, ogni schermo, ogni cosa, perché riflettesse il tuo
nome, ed il tuo volto. Chissà quanti pugni in testa mi prenderò, quando te ne
accorgerai, vero? Però poi riderai, lo so, e allora sarà tutto perfetto, e
allora sentirò gli uccelli cantare, e il sole brillare, e tutte quelle cose
sceme, perché si sa, sono uno stupido innamorato, ed ho sempre la stranissima
sensazione che qualsiasi cosa bella al mondo accada solo grazie a te, e per te.
Immagino che tutti quanti provino la stessa cosa, verso la persona che amano,
immagino sia normale che chiunque si svegli con un sorriso idiota sulla bocca,
il giorno del compleanno di chi è davvero importante. Ma lo sai che io sono un
po’ strano, no? Perciò mi piace pensare che in un giorno come oggi tutto quanto
diventi un po’ più grigio, mi piace pensare che gli altri non abbiano nulla di
speciale da fare, in modo che tu possa risaltare di più, in modo che chiunque
capisca che oggi è il tuo compleanno, il tuo, tuo, tuo compleanno, il giorno in
cui cresci, Draco, in cui diventi un pochino più vecchio, perché no, anche se
per me sei così inguaribilmente bambino che mi sorprendo ancora a ridere, ogni
volta che vedo il tuo rasoio vicino al lavandino. Ci sono volte in cui penso
che mi piacerebbe crescere al posto tuo, perché mi piaci così, un po’ ingenuo,
alle volte, quando pretendi che le cose vadano esattamente come le vuoi tu, e
poi tocca sempre a me rimediare ai tuoi pasticci. Però poi vengono i tuoi
compleanni, e allora cambio idea, e decido che mi piace, vederti crescere,
vederti uscire timidamente dal tuo guscio, vederti affrontare il mondo,
odiarlo, a volte, ma poi riprenderti, pian piano, ostinato; mi piace quando
vieni a chiedermi aiuto, quando borbotti “Harry, fai qualcosa!”, ed Harry fa,
Harry si alza dalla poltrona, e piega il mondo intero ai tuoi desideri, perché
Harry ti ama, da morire, Draco, da morire davvero.
Oggi ancora di più.
Perché oggi, è il
tuo compleanno.
Non è vero che ogni
giorno è uguale all’altro, a me piace festeggiare i compleanni, gli
anniversari, e poi mi serve pur sempre una scusa, per poterti viziare e
strapazzare più del dovuto, no? Mi piace poter comprare qualche fiore, per te,
senza che ti offendi, e che protesti per ore che ti tratto come una
femminuccia.
Non ti tratto come
una femminuccia, Draco, pezzo di cretino, mi piaci tu e il tuo essere uomo in
un modo che è solo tuo, ma non è colpa mia se a volte mi ispiri fiori.
Dai, andiamo, di là
c’è una torta che aspetta solo te, e io sono più che certo che ci ficcherai
dentro il dito prima che riesca a scattarti una foto. Vedi che ho ragione? Sei
così bambino che l’anno prossimo mi costringerai a comprarti una crostata. Non
mi sono permesso di invitare nessuno, so bene quanto tu riesca ad essere
volubile, in occasioni come queste, e poi hai tutta la giornata davanti, e se
vorrai vedere i tuoi amici potrai farlo comodamente. Ma solo dopo che io mi
sarò goduto per un po’, e in regime di assoluta esclusività, il nuovo Draco, il
mio mocciosetto appena nato. Pensavo di portarti fuori città, a fare una gita a
cavallo. Così, qualcosa di semplice, e magari un posto carino dove poterti dare
il mio regalo. Il mio piccolo, semplice pacchetto argento, il mio dono per te,
e credimi, sono più emozionato di te. Perché un mazzo di chiavi non si regalano
ogni giorno, no, quelle sono per i giorni speciali.
Sono per i tuoi
compleanni.
So che mi guarderai
malissimo, mi dirai che le hai già, le chiavi di casa mia, e io spero di non
mettermi a ridere, mentre ti dico che quelle non sono le mie chiavi.
Sono quelle della
casa che ho comprato per noi due.
Per poterti vedere
ogni mattina, per non dover più provare quella fastidiosa sensazione di
spiffero, ogni volta che torni a casa tua, dopo aver passato da me la notte, la
notte, e niente più.
Ma è presto per
pensarci, è ancora mattina, e tu sei in pigiama, e sorridi, raggiante, davanti
alla tua enorme torta piena di crema. Ora che la luce è scesa, magicamente, ci
siete solo tu, e le tue ventiquattro candeline.
Sembri un bambino,
e sei bellissimo.
Buon compleanno,
Draco.
Esprimi un
desiderio.