Da gatto a
stregone, da stregone a gatto, vedi tu cosa mi vien fatto…
Così disse
uno sfortunato stregone prigioniero in casa di
una sedicenne e delle sue zie centenarie, anche se, tali non sembravano
dati i
loro volti così giovanili e ben curati. Questo è il mondo delle
streghe. Nel
mondo degli umani se non si rispettano le leggi bisogna essere
imprigionati in
un carcere o in una prigione, ma se si è nel mondo delle streghe e non
si
rispetta una qualche regola… Beh, per esempio si viene trasformati in
gatti e
si viene rinchiusi in casa di altre streghe o stregoni… punizioni!
Certe
bastardate non le si dimenticano facilmente. O almeno questo pensava
quel
pigrone di Salem acciambellato sul letto della sua “padroncina” che si
accingeva a studiare alla scrivania.
E pensava anche
che, in tutti questi anni di vita, gli
servisse qualcosa che lo stravolgesse, che gli facesse provare qualcosa
di
diverso… insomma, in tutti quegli anni, ne aveva avute di esperienze… e
onestamente, dopo aver provato praticamente tutto, uno stregone
centenario come
lui è logico che si annoi un po’ aspettandosi quasi di tutto dalla
vita. Non
trovate anche voi?
E quindi, così
ormai passava le sue giornate: sul letto o
sul divano davanti alla televisione. Strumento che quasi aveva visto
nascere…
per dire. Sarebbe ingrassato parecchio se avesse continuato su questa
strada.
Dico bene o dico giusto?!
(Nota: non ho
sbagliato a scrivere “dico bene o dico
giusto?” ho scritto apposta la frase così, diciamo, per darmi per forza
ragione! Non dubito del vostro intuito su certe cose, ma sapete com’è,
può
sempre capitare a chiunque di pensare che l’altro abbia sbagliato…
comunque per
sicurezza ho messo una nota XD)
Non faceva altro
che sbuffare per la casa, annoiato.
Sabrina se ne era
accorta pur non essendo una grande
osservatrice! È da sottolineare! E così un giorno la suddetta Sabrina
decise di
fargli un regalo davvero particolare per cercare almeno di rallegrarlo
un po’.
Era giusto per fargli tornare la voglia di vivere, insomma.
- Saaaaalem. –
chiamò allegramente il suo gatto.
- Che vuoi? –
rispose ancora acciambellato sul letto.
- Ho un regalo
per te! – si avvicinò.
- Non dovevi… che
mi hai preso? – rispose sotto sotto un
po’ curioso.
Da dietro la
schiena Sabrina tirò fuori un biglietto
d’auguri.
- Ma oggi non è
il mio compleanno… - disse il gatto
prendendo in mano il foglio e cercando di leggere la scritta.
- Lo so! Però…
sai com’è, ti ho visto triste e mogio in
questi giorni… così ho pensato di farti una sorpresa per rallegrarti …
diciamo…
- spiegò con un po’ d’imbarazzo ed emozione.
- Davvero?! –
spalancò gli occhi guardandola – In tutti
questi anni nessuno se n’è mai importato di quel che sembravo… a meno
che non
lo dicessi apertamente. Ti ringrazio molto! – sorrise, finalmente.
Sorrise anche la
bionda streghetta, contenta di aver
fatto un bel gesto verso l’amico prigioniero.
Salem,
sinceramente sorpreso dal gesto, lesse con
attenzione il biglietto che gli aveva dato.
“Questo
biglietto
è un buono per un desiderio gratis realizzato da Sabrina Spellman
esclusivamente richiesto e prenotato per Salem, gatto fortunato!
PS:
suggerisco di
desiderare un giorno intero come lo stregone di una volta… no? ;)
Sabrina”
Leggendo quelle
parole, lo stregone rimase stupefatto.
- Davvero puoi
fare una cosa del genere? –
- Certo! Ma solo
perché, punto primo, le zie tornano
domani, e punto secondo, perché manterremo il segreto con qualunque
essere
vivente! – sorrise.
- Aaaahh… non hai
chiesto il permesso alla regina
Enchantra! – indovinò Salem.
- Già… ho avuto
parecchio da fare... ehm… e poi è stata
una cosa spontanea… non ho avuto il tempo necessario per parlarne con
la
regina… - balbettò scuse.
- Capisco… non
preoccuparti. Già il pensiero mi ha
colpito molto. –
- Allora, cosa
decidi di esprimere? – domandò eccitata
Sabrina.
- Dico che
seguirò questo “PS” e desidererò di tornare
per un giorno quel bel stregone che ero una volta! Magari potrei uscire
con
qualche bella donna e… insomma cose da maggiorenni! – sbattè una mano
per far
capire che aveva intenzione di interrompere quel discorso.
- Bene!! Perché
mi sono esercitata proprio su una formula
per trasformarti in essere umano! – tutta contenta prese la sua
bacchetta
magica e recitò la formula - Da gatto a
stregone, da stregone a gatto, vedi tu cosa mi vien fatto! – una
luce partì
dalla bacchetta della strega fino a colpire il micio di fronte a se.
Con una
piccola esplosione si creò un discreto fumo che riuscì a non far vedere
niente
alla povera Sabrina. Era strano il fatto perchè i suoi incantesimi e le
sue
formule non esplodevano in questo modo! Evidentemente era una formula
parecchio
complicata… e particolare.
Quando il fumo
sparì si ritrovò un vero uomo davanti a
se, alto, bello, con capelli folti e neri corvini, occhi profondi e
furbetti,
bel fisico, una bella camicia bianco latte, jeans un po’ consumati e
scarpe
nere. Decisamente sexy per essere uno stregone centenario!
- Meow… - sentì
un miagolio… provenire da Salem!
- Cosa?! –
- Meow! – le
sorrise il moro.
- Salem! No… ho
sbagliato l’incantesimo! – lo vide mettersi
a quattro zampe e cominciare a strusciarsi come un vero e proprio gatto
attorno
alle sue gambe e anche in mezzo, in verità, ma era una cosa davvero
imbarazzante! E dopo poco cominciò anche a fare le fusa…
- Oh cielo! No! E
adesso come faccio?! – disperata, si
diresse verso la sua camera dove aveva il libro da cui aveva preso la
formula.
E alle calcagna aveva Salem che, però, nel seguirla camminava
perfettamente
all’impiedi. E solo in quel momento Sabrina si rese conto di quanto
fosse sexy
anche la sua camminata felina con quel braccio che scivolava lungo la
ringhiera
delle scale proprio come se fosse una coda…
Ma non era il
momento di fare pensieri strani sul proprio
gatto! Bisognava trovare una soluzione!
Trovato il libro
che cercava, cominciò a leggere tutto
ciò che riguardava quella formula, per poi scoprire che tale
incantesimo si
sarebbe spezzato solo allo scoccar del giorno dopo, ossia mezzanotte
circa.
- Tsk! E che ci
vuole ad aspettare un po’? – si disse tra
se. Poi guardò l’orologio… era a malappena mezzogiorno… altre 12 ore da
passare
assieme a quel… quel… figaccio versione micio!! Perché se non lo
controlla,
quello chissà dove se ne va! Chissà cosa fa! Meglio stargli vicino…
Non avrebbe mai
resistito… a cosa? Non si sapeva, ma lei
si sentiva, e questo era proprio intuito femminile ed istinto di
sopravvivenza,
che sarebbe successo qualcosa…
Allora, per
ingannare l’attesa si mise a leggere un libro
spaparanzata sul suo bel lettone a baldacchino rosa violaceo.
Il tempo passò
molto lentamente. Vedeva ogni tanto Salem
fare proprio cose da micione viziato! Tipo si sedeva a gambe incrociate
davanti
alla finestra alta della camera della streghetta, a schiena dritta e
braccia
poggiate in avanti, guardava fuori una farfallina svolazzare lì davanti
e per un
po’ giocò cercando di acchiapparla urtando contro il vetro. Poi ad un
certo
punto si grattò dietro l’orecchio con la zampina, anzi con la “manina”
in
maniera così tenera che… Sabrina si sentiva sciogliere! Ma si sentì
così ancora
di più quando il bel moro per lavarsi cominciò a leccarsi sulla mano…
sul
braccio, la spalla…e si era anche levato la camicia! Cielo, com’era
sexy! E
probabilmente si era anche reso conto che la piccola lo stava
guardando, perché
per un attimo incontrò il suo sguardo. Le differenze tra i due era
semplice:
lei era rossa, in fiamme, lui era tranquillo e bianco come sempre, lei
aveva
gli occhi quasi sognanti e le mancava solo la goccia di saliva che
colava dalla
bocca per completare il quadretto… lui invece aveva gli occhi fissi e
sicuri ed
un piccolo sorrisetto malizioso dipinto sul volto.
Sabrina, resasi
conto di ciò, ritornò subito a prestare
attenzione al suo libro. Aveva resistito al guardarlo per quasi 11 ore.
Non
poteva cedere così! Decisa a superare questa “prova”, scese di sotto a
prendersi qualcosa da mangiare, qualcosa da bere… insomma, qualcosa che
la
distragga!
Ma quando poi
risalì convinta di essersi distratta a
sufficienza, il suo adorato micino si era acciambellato sul letto
proprio a
fianco al posto dove era seduta lei poco prima durante la lettura.
Come faceva a
stare così acciambellato?! Non stava un po’
scomodo?... Boh, sarà una fisionomia umana che invece gli umani-gatti
non
hanno…
Non aveva scelta…
e così si sistemò nuovamente al suo
posto, col suo libro in mano… e con a fianco un micione nero che si era
leggermente alzato, giusto per sistemarsi meglio vicino a lei.
Quanto sei
carino! Si ritrovò a pensare la signorinella e
le venne spontaneo accarezzargli la testa. Dopo un po’ di coccole,
sentì
nuovamente Salem fare le fusa e cominciare a dirigere la testa verso la
sua
mano. Inclinava il capo per farsi grattare in punti strategici, come
dietro
l’orecchio o sotto il mento. Aveva anche chiuso gli occhi con tutte
quelle
coccole. Poi si mise a pancia in su facendo capire che voleva qualche
altra
carezza. Sabrina non se lo fece ripetere due volte! Era da ben 11 ore
che non
pensava ad altro che al voler toccare quel corpo stupendo! Si, sapeva
anche che
era da maniaca…
Lo accarezzò
delicatamente sentendo le fusa aumentare. In
verità, reazione che non si aspettò, fu quello del piccolo
rigonfiamento sotto
i pantaloni.
Nei gatti
tecnicamente questo non accade! Evidentemente
questo piaceva al vero Salem…
In quel momento
allora Sabrina non se la sentì di
continuare, era un po’ ingiusto da parte sua approfittare, e così smise
ritornando al suo libro. Ma non appena levò la mano dal petto del
micio, il
soprascritto Salem la guardò con occhi teneri quasi a dirle “No! Perché
hai
smesso?! Mi piaceva! Continua!”. Ma Sabrina non voleva… e capendo
questo, il
moro si girò mettendosi a gattoni sul letto, e con un atteggiamento da
vero
felino… la sguardo penetrante. Una ciocca di capelli gli cadde davanti
agli
occhi.
- Eh…eh…eh… ma
quanto sei carino… - sorrise Sabrina come
un’ebete.
Salem, con quel
suo atteggiamento sensuale si avvicinò
ancora arrivando a sfiorare il collo della ragazza col naso. Lei,
intanto, si
era congelata in quella posizione col collo tirato sul quale poteva
sentire il
suo respiro caldo.
La ragazza
balbettava parole incomprensibili pregando un
qualche fulmine che potesse distrarre il micione dal suo collo!
Inaspettatamente
il moro cominciò a leccarla.
- IIIH!! –
stridette i denti preoccupata.
Prima il collo,
poi salì sulla guancia. Erano leccatine
piccoline, proprio come un micetto con la propria padroncina. Poi le
leccò
anche l’orecchio facendola rabbrividire, e non di freddo.
Però per un paio
di minuti fece solo quello. Continuò a
leccarla, come se fosse il massimo dell’affetto che potesse dimostrare
nei
confronti di Sabrina. E a quel pensiero, la biondina si rilassò un
tantinello,
ma il fatto che continuasse, le dava un po’ fastidio visto anche che
cominciava
a provare una certa attrazione fisica verso di lui.
Poi ad un certo
punto Salem cercò di appoggiarsi con
quelle che credeva fossero le sue zampe, sulla spalla della streghetta
la quale
non riuscì a mantenere il peso dello stregone e si ritrovò stesa sul
suo letto
a baldacchino con quello che poteva essere il suo momentaneo sogno
erotico
sopra… che tra l’altro, continuava a leccarla sempre più
freneticamente, per
non parlare poi dei piccoli morsetti…
- Salem! Cattivo
gatto! Scendi subito…! – cercò di
spingerlo via, ma di malavoglia… infondo le stavano piacendo le coccole.
Ma l’uomo le
rinfacciò un sonoro – Meow! – mentre cercava
di alzarle la magliettina. Le leccò la pancia e l’ombelico.
- Salem, però se
mi tratti così io mi sciolgo! E non sei
in teee… - prolungò la “e” nel momento in cui lo vide risalire verso il
suo viso.
La guardò intensamente negli occhi, uno sguardo che non gli aveva mai
visto sul
volto, ma era pieno di sentimento e passione, non era solo felino,
erano veri e
proprio occhi umani, non nell’aspetto, ma come profondità, intensità,
espressione. La piccola streghetta arrossì e, incapace di mantenere
quello
sguardo, voltò la testa, ma Salem le prese con due dita il mento così
da
poterla guardare di nuovo in faccia. La baciò con passione e lei
ricambiò senza
esitare, ormai non gliene fregava più niente del resto, voleva passare
il tempo
con quel micione erotico e non voleva saperne altre.
Dopo poco lui
cominciò a spogliarla e a baciarla scendendo
sul collo e sul petto. Sembrava tutto perfetto, Sabrina sapeva dove
avrebbero
apparato e pensava di essere pronta.
D’improvviso …
l’orologio scoccò … non uno, non due, ma
ben dodici rintocchi. Rintocchi che dichiararono l’arrivo della
mezzanotte. L’incanto
terminò appena Sabrina si rese conto che dopo quei rintocchi, Salem si
era
fermato con gli occhi sbarrati verso di lei. La guardava un po’
preoccupato e sbigottito,
lei mezza nuda cominciava di nuovo a sentire l’imbarazzo e fece un
veloce gesto
verso la maglietta per infilarla di fretta e furia.
- Salem? – non
rispose – Salem, ti sei ripreso? – il silenzio
continuava.
Lui si spostò
leggermente, sedendosi sul letto ed
indietreggiando sempre di più.
- C-cosa… cosa è
successo? – domandò infine.
- Salem! Allora
sei in te! – avvicinò una mano verso di
lui.
- Aspetta! Cosa è
successo? Perché sono eccitato? Perché’
eri mezza nuda? Perché lo sono anche io!? E soprattutto perché sono
umano?? –
domandò isterico e sbraitando.
- P-posso
spiegarti tutto! Ho sbagliato l’incantesimo … e
invece di trasformarti di nuovo in un umano ti ho fatto diventare un
uomo-gatto, non eri in te e … ho dovuto sopportare il tuo fisico
attraente e i
tuoi modi felini ed affascinanti per 11 ore! Poi sei venuto a
coccolarmi ed è
finita così … -
- Così come?? –
ancora più preoccupato.
- Niente! Ti
assicuro che non abbiamo fatto niente …
almeno non abbiamo finito! – si sedette sul bordo del letto.
Calò un silenzio
terribilmente imbarazzante.
- è mezzanotte …
significa che l’effetto è finito dopo
praticamente un giorno. Giusto? –
- Si. C’era
scritto nel libro dal quale ho preso la
formula, ma avevo capito che sarebbe finito totalmente, invece a quanto
pare
sei ancora umano … non riesco a capire nemmeno il perché di questo
stravolgimento dell’incantesimo. – si girò cercando di pensare.
Dopo pochi
secondi di silenzio Salem disse:- Non è stato
uno stravolgimento dell’incantesimo … - arrossì leggermente.
La biondina si
girò verso di lui confusa.
- Questi tipi di
incantesimo tirano fuori l’umanità che c’è
in una persona. Mi sarò comportato da gatto evidentemente perché … - fu
interrotto.
- Perché la
formula diceva “Da uomo a stregone, da stregone a uomo,
guarda tu cosa mi viene fatto” non
faceva rima perché è una formula generica, per trasformare chiunque in
qualcun
altro, ma a quanto pare mantiene delle caratteristiche che non si
possono
modificare. Insomma sei un felino persino nell’anima! E coma facevo a
saperlo
io? …- si sconfortò appoggiano i gomiti sulle ginocchia e mantenendosi
la testa
tra le mani.
- Giusto, non
potevi. Ma perché sono ancora un uomo? – si
avvicinò.
- Ha tirato fuori
l’umanità che è in te, ricordi? In pratica
ho nuovamente infranto le regole e ti ho trasformato in un uomo … mi sa
anche
per sempre. Enchantra non mi perdonerà mai. Sta volta la prigione è
quel che ci
vuole. E pensare che volevo renderti un po’ felice. –
Dopo altri
secondi silenziosi, l’uomo parlò:- No, Non è
stata colpa tua, è stata colpa mia. Sai perché ero così depresso? Avevo
perso
vitalità perché sapevo che mi stavo innamorando di una ragazzina mentre
io sono
un vecchio stregone, e non sai quante volte l’ho sognata e desiderata.
Nel momento
in cui tu mi hai lanciato quell’incantesimo, il mio istinto di farle
coccole e
di farci cose poco convenienti è stato più forte di me … -
Pochi secondo, e
Sabrina capì a chi si stava riferendo. Spalancò
gli occhi girandosi verso di lui, ma non riuscì a fermarlo dallo
sporgersi
verso di lei per darle un bacio pieno di sentimenti veri
e passioni che in confronto quelli di prima sembravano bacetti
di prima elementare. E lì anche lei capì di chi era veramente
innamorata. Altri
pochi minuti e lui sarebbe tornato alla forma di gatto, e questo
pensiero le
rovinò quel dolce momento …
Mannaggia
… pensò
Proprio di uno stregone centenario,
trasformato in gatto e sexsymbol dovevo innamorarmi?
The end
Lo
so, non
finisce granchè, però l’attimo è stato bello all’inizio no? Spero di
non avervi
rovinato tutto! Se non vi piace posso pure eliminare questo rigo
maligno! Commentate
pure! Sono pronta alle critiche e ai complimenti. Era da tempo che
volevo
scrivere una cosa del genere, purtroppo ho avuto molto da fare e poca
ispirazione, quindi, pur essendo in ritardo, è arrivata una nuova
one-shot
Salem/Sabrina. Spero vi piaccia! Pace e successo a voi ;D
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