e con le mani amore
per le mani ti prenderò
e senza dire parole
nel mio cuore ti porterò
e non avrò paura se non sarò
bella come dici tu
ma voleremo in cielo in carne ed ossa
non torneremo più,
Francesco De Gregori – La donna cannone
 
 

Tutti gli amanti, quando giurano, giurano per sempre. Il loro sempre può durare il tempo di un respiro sulle labbra, il tempo di un giorno sotto la pioggia o il tempo di una vita che incide rughe e solchi nella pelle e nel cuore. Il nostro per sempre è questo sogno in bianco e nero che corre per il mondo. In questo giardino rarefatto dove le rose di ghiaccio profumano, nella torre delle nuvole o sulla giostra, accanto all’albero dei desideri… è solo un’ombra quella che ti passa accanto. A volte puoi vederci, se proprio la luce ci attraversa, più spesso puoi sentire le nostre voci sussurrare al tuo orecchio parole dimenticate. Sentirai il fruscio della mia gonna di seta che disegna ricami nel labirinto, vedrai nella neve orme e non saprai di chi. Siamo come le driadi o le ninfe, legati per sempre al loro luogo, alla loro fonte, al loro albero. Prigionieri e liberi insieme. Chi può dire di essere veramente libero? Non è forse anche la tua una prigione in cui resti racchiuso perché non sai dove altro andare?
Ecco, no, non essere triste. Entra nella Pozza delle Lacrime e lascia cadere la tua pietra insieme a tutto il tuo dolore. Questo è un sogno e dev’essere un bel sogno.
Finché ci sarà qualcuno ancora disposto a sognare, noi ci saremo. Quando anche l’ultimo sognatore se ne andrà e questo circo non avrà più motivo di esistere, allora non so quello che sarà di noi. Forse svaniremo così, come sogni al risveglio. Ma lo faremo insieme, e questa è la sola cosa che importa.