ne
Belle si guarda allo specchio.
E automaticamente sa di non essere abbastanza.
Non abbastanza carina, non abbastanza simpatica. Non abbastanza
intelligente.
Non abbastanza sotto ogni punto di vista.
Non sorride abbastanza, non parla abbastanza. Non agisce abbastanza.
Non è abbastanza. Non può fare abbastanza.
Non amerà mai abbastanza, e non sarà mai
abbastanza.
La storia dell' abbastanza la conosceva a memoria ormai: arrivava
qualcuno che la faceva sentire importante, la faceva sentire unica. Le
diceva che era l' unica. Ma alla fine la lasciava: “Non sono
abbastanza per te.”
Ma in realtà pensava che non fosse lei abbastanza per lui.
Belle è una ragazza anonima, anonima in tutto e per tutto.
E il nome che portava suonava come una maledizione.
Bella.
Ma lei non era una ragazza bella o particolare.
Era una ragazza anonima, una di quelle che se le vedi per strada
nemmeno ti volti a guardarle.
Però una cosa Belle l' aveva: aveva degli occhi magnetici,
di un marrone che a volte si tingeva di rosso. Solo che nessuno lo
notava, sotto i capelli crespi che si ritrovava. Capelli lisci, ma
crespi.
Crespi e aridi, come il deserto.
Capelli in cui nessun ragazzo avrebbe mai voluto passare le dita.
Ma a Belle non importava: ogni sera si fermava a fissare la luna e
sapeva che da qualche parte qualcuno stava facendo lo stesso.
Che forse da qualche parte c' era qualcuno che non si sentiva
abbastanza, ma che lei avrebbe giudicato abbastanza. E che anche lui
avrebbe giudicato lei abbastanza.
Lia, Rosalia per essere precisi, era la sua migliore amica.
Era lei che a volte la faceva sentire abbastanza.
Abbastanza migliore amica.
Lia non era come Belle.
Lia era abbastanza, forse anche troppo.
Lia era piena di vita, solare. Lia viveva.
“Andiamo a Londra.”
Lia era entrata in camera sua, non aveva nemmeno bussato. E le aveva
tolto dalle mani il libro che stava leggendo.
“Cosa?”
Belle nemmeno la guardava, intenta a osservare il libro che Lia teneva
tra le mani: le aveva anche perso il segno. Ed era una cosa che odiava.
“Andiamo a Londra. La settimana prossima.”
“E perchè?”
“Perchè voglio andare a Londra.”
Londra?
Un nuovo inizio. Forse.
“E' così importante che venga?”
“Sì. Devi venire assolutamente! Andiamo Belle! Ti
prego!”
“Ma cosa vuoi farci a Londra?”
“Lavorare.”
Lavorare?
“E perchè dovrei venire anche io?”
“Perchè hanno assunto anche te.”
“Ma cosa? Per che lavoro poi?”
Non era abbastanza Belle, non era abbastanza per un lavoro.
Troppo sbadata, troppo con la testa tra le nuvole.
L' avrebbero licenziata dopo un solo giorno.
“Ho mandato delle tue foto.”
“Delle mie foto?”
“Mi lasci finire? Ci hanno prese come modelle per delle
foto.”
Belle sgranò gli occhi.
Non era abbastanza, non per un lavoro del genere.
Modelle? Si presupponeva fossero belle.
E Belle non lo era o almeno non si sentiva tale.
Non era abbastanza nemmeno per se stessa dopotutto.
“Non accetto un no come risposta, dobbiamo andare.”
“Lia, io non voglio. Andiamo guardami! Non sono alta, ho
questi capelli crespi e boh. Non sono abbastanza.”
“Sai cosa vedo io? Vedo una farfalla che alle volte si
ritiene ancora una crisalide. Ti hanno presa Belle. Questo vuol dire
che sei più che abbastanza, e sopratutto sei più
di quanto tu creda.”
Modelle, aveva detto eh?
E Lia sembrava tenerci così tanto.
Tanto valeva provare, al limite l' avrebbero licenziata.
E poi sarebbe stata a Londra, non era un danno poi così
grave.
Sarebbe stata in una nuova città, e per due mesi sarebbe
stata soltanto Belle, non la ragazza che non era abbastanza.
“O.. okay”
Lia sorrise: evidentemente aspettava solo quella risposta.
Salve a tutti di nuovo miei cari!
Alloraaaa!!!
Questa storia la
dedico a @SemPandaBlu. Ma non per il motivo che lei
potrebbe pensare.
Perchè lei
non è Belle.
Lei è Lia,
anche se ancora non lo sa.
Belle sono io.
Lei è
troppo, anche se spesso si vede poco.
Io sono poco,
è lei che mi vede troppo.
Detto questo,
posso dileguarmi
saltellando.
-J
|