Note:
solite cose... demenza, possibile ooc per quanto riguarda
Piemon (dipende dai punti di vista) e Yama è grande e
vaccinato quindi non è shota U^U Bene... ultima cosa,
questo... coso... qua sotto, è partito tutto da un'immagine
dei gemellini Vocaloid vestiti da gamberetti fritti, non stupitevi se
è quindi molto idiota. Spero vi faccia sorridere un pochino
^_-
Al
sapor di gamberetti fritti
-Che stai facendo?- domandò curioso Piemon affacciandosi al
di sopra della spalla di Yamato.
Quello gli scoccò un’occhiata veloce per poi
tornare a concentrarsi sulla padella ricolma d’olio bollente.
-Sto preparando i gamberetti fritti.- disse -Mi passi il pepe?-
L’altro obbedì, senza riuscire a staccare gli
occhi dalle dita agili e veloci del ragazzo che affondavano nella
farina insieme ai piccoli crostacei e senza paura lasciavano cadere
questi ultimi nell’olio che schizzava un po’. Senza
paura ripeteva l’operazione. I gamberetti immacolati doravano
in poco tempo e lui, Yamato, immergeva il mestolo forato per scolare
l’olio in eccesso e li adagiava su della carta assorbente. Li
salò e quando Piemon gli porse il pepe, aggiunse la spezia
in abbondanza.
-Ecco, sono pronti.- annunciò soddisfatto. Il digimon, che
non aveva mai assaggiato quella pietanza, dovette contenersi per non
rischiare un’ustione, ma quando Yamato gli porse uno dei
gamberetti con i bastoncini, aprì la bocca per degustarlo.
-Buono!- esclamò. Si sedettero a tavola per cenare. Di
solito Piemon aveva paura se a cucinare era Yamato. Per
carità, la sua cucina era buona, ma il ragazzo aveva un
piccolo vizio, a parte il piccante: improvvisava nelle occasioni
speciali. In più seguiva un vecchio libro di ricette assai
discutibili, per cui ogni boccone era una giocata ai dadi con la morte.
Ma lui era coriaceo e incassava bene i colpi.
Però… quei gamberetti non erano male davvero.
Yamato era felice, non l’avrebbe ammesso, ma vedere
l’altro mangiare di buon gusto senza storcere le labbra o
bere in continuazione gli fece molto più che piacere.
Quando ebbero terminato la cena, sparecchiò e mise i piatti
nel lavello.
-Falli domani.- gli sussurrò Piemon, malizioso -Dobbiamo
sistemare i letti…-
Lui sorrise e scosse il capo, tanto non aveva la minima intenzione di
fare i piatti per quella sera.
-Che fai?- domandò poi nel vedere il digimon col naso
premuto contro la sua spalla. Piemon aprì piano gli occhi
-Hai un buon odore.- sussurrò.
-Ahi!- Yamato si staccò da lui, seccato -Mi hai morso!-
Piemon si grattò la guancia, con l’aria di chi ha
fatto qualcosa ma non ritiene sia così grave.
-Beh, volevo sentire se anche il sapore era lo stesso.-
Afferrò la mano del ragazzo e lo attirò verso di
sé. -Oserei dire che è meglio
dell’originale.-
-Mi stai paragonando a un gambero?-domandò quello,
fingendosi offeso.
Piemon alzò le braccia -Beh, sei piccolo,
sfuggente… carino… hai un buon sapore…
ti va di fare quattro salti in padella?- esclamò poi
afferrandolo per i fianchi e caricandoselo in spalla.-E pesi
pochissimo, forse dovrei farti ingrassare prima di mangiarti.-
Yamato sospirò pesantemente, imbarazzato anche dalla scomoda
posizione da “sacco di patate”.
-Come faccio a prendere i chili se non mi dai tempo di assimilarli?-
Piemon tacque qualche secondo. Giusta osservazione, il gamberetto.
-Facciamo che inizi la dieta lunedì prossimo?-
-Facciamo che ti astieni?-
-L'astinenza non è contemplata.-
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