She was just me mom

di LauriElphaba e Ferao
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L’idea di questa raccolta nasce non molto tempo fa, quando a Lauri viene in mente la grandiosa idea di scrivere una raccolta sulle madri della saga. Idea che viene approvata da Fera senza riserve, ma quasi subito messa da parte per via degli altri progetti che le due fanwriters stanno portando avanti.
Passa del tempo, e sempre Lauri ha una folgorazione: ascoltando la canzone “The letter” tratta dal musical “Billy Elliot”, si rende conto che ogni singola parte della canzone si adatta alla perfezione a un bel numero di coppie madre-figlio della saga. Esaltata dalla scoperta, contatta subito Fera, che si lascia contagiare dall’entusiasmo: in brevissimo tempo decidono che la raccolta di cui vagheggiavano tempo prima andava scritta.
Da lì a dividersi i capitoli e a buttarli giù il passo è breve: ne nascono dodici drabble (sei di Lauri, sei di Fera) diverse per stile e contenuto, ma unite da un filo conduttore piuttosto solido: la maternità in alcune delle sue infinite sfaccettature.
I personaggi spaziano dai più conosciuti ai meno esplorati; ci siamo lasciate coinvolgere dalle differenze che ogni madre presentava nel rapporto con suo figlio (o i suoi figli), e questo è il risultato del nostro lavoro.
 
Siccome siamo antipatiche, non vi diremo chi di noi due è l’autrice della drabble che pubblicheremo ogni volta: se volete potete provare a scoprirlo da soli. (Per chi indovina, c’è in premio una recensione a una sua storia! Accorrete, gente!)
Infine, la pubblicazione sarà ogni due giorni.
 
Ora però basta con le sciocchezze. Qui trovate la canzone che ci ha ispirate e da cui abbiamo tratto i versi che accompagnano ogni drabble, e qui il testo completo.
Qui sotto, invece, la nostra prima drabble: un missing moment del Calice di Fuoco dedicato a una delle madri più importanti.
Buona lettura.
 
(PS: il titolo della raccolta è in slang britannico. Sarebbe la versione “volgare” di “She was just my mum”. La frase è stata ripresa direttamente dal copione di “Billy Elliot”)










And I will have missed you growing,
And I'll have missed you crying
And I'll have missed you laugh

 


Il tempo, tra voi, non è mai abbastanza.
Quando Harry è nato, ogni istante lontano da lui ti sembrava sprecato, vuoto.
Forse una parte di te sentiva che quella comunione, quell’essere solo tu e lui, sarebbe finita presto.
 
Appena lo rivedi, capisci: ogni suo momento di solitudine, sconforto, felicità… il tuo bambino è cresciuto, e tu non c’eri. E fa male – persino oltre la morte.
Quante cose vuoi dirgli, quanto desideri abbracciarlo, coccolarlo e tornare ad essere madre e figlio
 
Ma il tempo non basta; non si fermerà per voi.
Di tutte le parole, solo questa ti sfugge in quell’istante: “Resisti”.
Resisti, Harry. Resisti, e un giorno il tempo sarà nostro.









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