Why did you
leave me?
23 Aprile 2031
Solita vita, solita
routine. Porta i figli di qua, porta i figli di la.
Ormai la mia vita era
solo il presente. Avevo rimosso tutto del mio passato, o meglio cercavo
di dimenticare il mio passato. O meglio Lui.
Quando i miei figli mi
chiedono del mio passato cerco sempre di inventare una scusa per non
raccontarlo.
Fa troppo male.
Solo mio marito sa
tutto.
Beh. Io e lui ci
amiamo. Forse. Ma tutto è nato da un dispiacere.
Ed ecco.
A quella fastidiosa
radio, dopo 20 anni davano quella canzone. La nostra canzone. I nostri
ricordi. Il nostro amore che aveva sconfitto tutto. Tranne una cosa.
Forse la cosa che le persone temono di più ma che lui
l'aveva accolta dolcemente.
Le parole di essa
rimbombavano in macchina mentre le lacrime mi invasero gli occhi.
Decisi di fermarmi in
una piazzola.
Presi la testa con
entrambe le mani mentre ormai le lacrime rigavano incontrollate le mie
guance.
Era
esattamente il 18 Settembre 2011, il mio primo giorno di
università. Stavo tremando, beh ero molto emozionata. Entrai
nella grande aula e mi sedetti in uno dei tanti posti liberi.
Un
ragazzo, emozionato quanto me, del primo anno anche lui mi si sedette
vicino. I fantastici ricci castani facevano risaltare quei bellissimi
occhi verdi. Mi sorrise e io ricambiai il sorriso che non era niente in
confronto al suo i perfetti denti bianchi, le rosee labbra, quelle
fossette.
Fu
colpo di fulmine per entrambi.
Fra
una parola e un'altra finimmo andare a studiare insieme, poi uscivamo
insieme e fra una cosa e l’altra il nostro amore
cresceva sempre di più senza però dichiararsi,
ogni volta era un gioco di sguardi fino a che, il 24 Dicembre alla
festa di compleanno di Louis, ci baciammo.
Tutti
erano ubriachi credo.
Tranne
noi.
Eravamo
sobri mentre ci davamo il primo bacio. Di sottofondo si sentivano le
note di questa canzone. Mentre per la prima volta dimostravamo il
nostro amore. A quel bacio ne susseguirono altri. Molti altri.
Le lacrime continuavano
a cadere. L'amore nei suoi confronti era sempre forte. Forse come
quando l'ho visto la prima volta.
Mi
ricordo ancora quando siamo andati insieme al mare, o quando mi disse
Ti Amo per la prima volta.
-Sono
parole importanti. Scusa se non te le ho mai dette prima.- mi
disse mentre leggevo il biglietto di San Valentino che mi
aveva dato.
C’era
scritto: TI AMO. È sempre stato un disastro a
esprimere i suoi sentimenti ma quella volta ci aveva preso in pieno.
Aveva espresso tutto. Anche se tutto non era possibile esprimerlo.
Però si avvicinava molto.
Tutti i momenti con lui
erano ancora impressi nella mia mente.
-Sai,
sei la mia piccola stellina.- disse una sera mentre guardavamo insieme
le stelle.
-Puoi
sembrare piccola e fragile vista dalla terra. Ma solo chi ti
è davvero vicino capisce che sei grande e forte.-
continuò.
Lì
mi cadde una lacrima.
Quel ragazzo era la
dolcezza in persona.
Un
giorno, esattamente il 25 agosto, due mesi fa.
Mi
scrisse un messaggio.
“Mi
spiace averti illusa, scusami ma non ti ho mai amato. Era una
scommessa. Perdonami.” Mentre leggevo quel messaggio
piangevo. Mi rinchiusi in camera e non riuscivo neanche a comporre il
numero di cellulare della mia amica ero totalmente distrutta.
Le
mani tremavano mentre cercavano di digitare quel numero di telefono.
Otto
mesi di amore e poi… Niente. Non ero nulla per lui. Lo
infamai in tutte le lingue a me conosciute. Provai a chiamarlo ma aveva
cambiato numero. Chiamavo Louis, il suo migliore amico che non mi
rispondeva mai, sua sorella, sua madre, andai a casa sua. Niente. Non
l’ho più visto. Non ho più
avuto notizie di lui.
Dopo
un mese Louis mi chiamò. Avevo provato a chiamarlo
molte volte ma lui non rispondeva mai. Quando vidi lampeggiare lo
schermo del mio cellulare con quel nome risposi subito.
-Eleanor?-
disse con una voce tremante.
-Lou?
Harry... dimmi dov'è Harry.-dissi.
-Ti
prego, vieni.-
-Dove
sei?-
-Londra.-
rispose lui.
Presi
la macchina e partii verso Londra.
Era
successo qualcosa. Ne ero certa e come al solito il mio sesto senso non
sbagliava.
Arrivai
di corsa a Londra, lì chiamai Louis.
-All'ospedale.-
rispose lui senza nemmeno aspettare una mia domanda.
-Harry...
Cosa gli è successo? Cosa è successo al mio
amore.- sussurrai.
Corsi
in ospedale. Vidi Louis seduto su una sedia con la testa fra le mani.
Alzò
lo sguardo e mi vide. Lo abbracciai.
Le
lacrime scendevano dai miei occhi senza sapere cosa era successo. Di
certo non era una cosa bella.
-E’
lì- disse Louis in un orecchio mentre indicava la porta
dietro di me.
Entrai
e lo vidi. Era sdraiato, aveva gli occhi chiusi. Molti aghi nella sua
morbida pelle.
Stava
dormendo.
Un
dubbio.
Un
enorme dubbio.
Stava
dormendo?
Stava
dormendo vero?
Mi
avvicinai al suo corpo. Gli toccai il viso. Era freddo.
Panico.
No.
No
urlai dentro di me.
No
urlò il mio cuore.
No.
Gli
toccai il torace.
Non
respirava.
Il
cuore non batteva.
Le
mie lacrime calde andavano ad impattarsi con la pelle fredda del
ragazzo che amavo.
Gli
afferrai la mano.
In
quell'istante entrò Louis.
-No.-
urlai.
-Eleanor.-
sussurrò.
-Perchè.
Perché non me lo avete detto prima. Perchè siete
spariti da tutto. Perché mi avete fatto passare il mese
più brutti della mia vita. Il mio migliore amico e il mio
fidanzato sono spariti da tutto.-
-Scusaci.
Harry ha scoperto che aveva una malattia. Ha provato tute le cure. Non
ti ha mai detto niente. Non voleva vederti soffrire. Quando ha scoperto
che aveva i giorni contati è sparito dalla tua vita. Non
voleva vederti soffrire avreste sofferto in due. Anzi avremo sofferto
in tre. Non voleva sapere che un bacio che vi sareste dati avrebbe
potuto essere l'ultimo.-
Cominciò
a piangere.
-Amore.
Amore. Perchè mi hai lasciato?- sussurrai mentre con le mie
labbra sfioravo le sue, fredde. Ormai per l'ultima volta.
Louis
mi strinse forte.
-Io
lo amo.- urlai.
-Shh...
lo so, lui lo sa...- sussurrò Louis in un orecchio.
Lou
tirò fuori una busta e mi disse che gliel'aveva data lui e
Louis l'avrebbe dovuta dare a me.
Quel
giorno stetti in ospedale. Louis era davvero distrutto.
Aveva
visto morire il suo migliore amico.
Con
mani tremanti riuscii ad aprire la busta. Trovai il coraggio di rompere
quella carta e di leggere quelle righe.
“Amore
mio, mi dispiace, mi dispiace molto averti lasciato sola.
Se
avessi potuto non l’avrei fatto.
In
questo momento mi chiederai perché ti ho lasciata.
Avevo
saputo che dovevo morire, non potevo vederti soffrire per me.
Se
stai leggendo queste parole è perché io ormai
sono andato in cielo,
Sai
piccola mia, so che ti mancherò, lo so.
Ma
ti volevo dire che io ti guarderò e ti proteggerò
da lassù.
Ogni
volta che vedrai il mare ti ricorderai i miei occhi,
ogni
volta che vedrai una nuvola ti ricorderai i miei ricci,
Non
scordarti mai di me, perché io continuerò a
vivere, nella tua mente e nel tuo cuore.
Continuerò
a starti affianco,
Continuerò
a vivere con te,
Dentro
di te.
Ti
amo, ti ho sempre amata, ti amerò per sempre.”
Mi ricordo ancora se
parole scritte su quella carta, mi ricordo ancora la sua calligrafia,
la sua voce, i suoi occhi, i suoi ricci, il suo sorriso.
Ormai sono passati
venti anni, ma io me lo ricordo sempre.
Mi aveva detto di non
dimenticarlo mai,
non lo sto facendo.
Ma sto morendo dentro.
Con lui sono andati via
un corpo e tre anime. La mia, quella di Louis e la sua.
Guidai verso il
cimitero e mi inginocchiai sulla lapide color del marmo ormai tutta
consumata.
“Harry Edward
Styles 01-02-1994; 28-09.2011 L’amore che provava batte anche
la morte.”
Le lacrime rigavano le
mie guance senza che potessi contenerle.
Una folata di vento si
toccò la pelle e mi spettinò i capelli.
Era come in suo
respiro, lui era lì con me.
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Ennesima
mia Fanfiction triste. Beh diciamo che mi è venuta in mente
molto tempo fa.
Ma
ogni volta che la riscrivevo mi sembrava sempre peggio.
La
seconda stesura mi è sembrata la migliore perciò
eccola qui.
Recensite
e date un occhiata alle altre storie!
Ancora
( purtroppo per voi) –Ly.
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