Questa storia è stata scritta in collaborazione con Valsi_inkheart, una simpatica ragazza di città che mi importuna facendomi certe proposte.

Disclaimer:questi personaggi non sono di nostra proprietà, perchè se lo fossere sarebbero tutti gay e vestiti di rosa e pieni di brillantini ovunque; quindi non abbiamo alcun diritto su di loro.

Aveva assolutamente bisogno di fuggire da quella massa di ragazzine che cercavano di imparare, da ore, la coreografia del nuovo pezzo per le regionali ma purtroppo le loro capacità artistiche si limitavano alle strabilianti doti canore.

“Ricominciamo! Al mio 3. 5,6,7 e 8.” Nick si credeva veramente simpatico alle volte.

La certezza di essere troppo macho per loro, nonostante la sua omosessualità, si fece spazio nella sua mente mentre li guardava sculettare.

“Io me ne vado.” Disse alzandosi dalla sedia , aveva raggiunto l’esasperazione dopo che ebbero ripreso ancora una volta la prova del pezzo.

“Smythe, essere il solista non ti dà il diritto di andare via.” Harwood doveva aver sempre qualcosa da dire. Erano compagni da meno di due mesi e si comportava come fosse una mogliettina trascurata.

“Ma và a fanculo” continuò a camminare, non aveva tempo per litigare con lui, aveva cose ben più importanti da fare, come trovare un modo per farsi perdonare.

“Per favore, ragazzi, non davanti ai bambini!” Nick continuava a sfoggiare la sua simpatia sagace che non piaceva a nessuno. Sebastian arrivò nel cortile interno e si accese una sigaretta ringraziando Dio per la nicotina. Era nervoso e la causa della sua inquietudine aveva nome e cognome: Blaine Anderson. Non avrebbe mai dovuto mettere del sale in quella granita, come non avrebbe dovuto nemmeno smascherarsi davanti a quella latina americana dalla sessualità confusa. Era stato uno stupido totale.

Il telefono vibrò nello stesso istante in cui il warbler lo stava prendendo dalla sua tasca per mandare delle scuse:- Non ti accuso e non provo rancore. B.- avrebbe dovuto firmare con la G. di Gesù, perché doveva per forza scegliere persone così stupidamente innocenti!? Pensandoci però per quanto potesse essere così innocente, l’avrebbe stuprato anche fosse stato Gesù.

Doveva necessariamente scopare, era l’astinenza a fargli fare certi pensieri. Sarebbe andato allo Scandals e là avrebbe adescato il primo ragazzo degno di lui, che non fosse Dave Karofsky.

“Seb, ci servi. Torna cazzo!” Trent, affaticato e rosso in volto, era andato a recuperare l'altro che aveva appena buttato per terra e spento con la punta del piede la sigaretta. Se Trent fosse stato gay, il motivo che avrebbe avuto per essere in quelle condizioni sarebbe stato Sebastian.

Si, aveva decisamente bisogno di andare allo Scandals.

Sebastian si guardò nello specchietto della sua auto, era perfetto e pronto a rimorchiare, ma questo già lo sapeva visto che i ragazzi dietro di lui non facevano altro che guardargli il sedere.

“ Non è roba per voi” disse truce. Se ne andarono tra borbottii e altri commenti tristi. Erano così patetici a volte, pensavano di poterci provare con lui. Illusi.

Entrò nello Scandals e per prima cosa dovette ignorare Karofsky che lo stava salutando allegramente. Quel ragazzo non aveva ancora demorso, nonostante Smythe l'avesse rifiutato più volte.

Mark, il barman, gli porse il suo solito scotch on the rocks, lo ringraziò con un occhiolino, Mark avrebbe potuto benissimo essere la sua cavia di quella sera : biondo, alto, bello, ma i barman sono intoccabile; non avrebbe mai voluto della saliva nel suo bicchiere.

Continuò a passare ai raggi X tutti i clienti del pub: tutti così dozzinali, o troppo vecchi, o troppo grassi , o troppo brutti; cos’era successo al popolo omosessuale maschile!? Poi lo vide, parlava con due omaccioni baffuti e sorridenti: indossava una giacca grigia con una camicia bianca i cui polsini sbucavano dalle maniche, dei jeans non tanto stretti ma nemmeno tanto larghi da non far vedere il suo sedere sodo, ai piedi un paio di mocassini dello stesso grigio della giacca e, ne era sicuro, non aveva la cravatta, era troppo ben vestito per rovinare tutto con una cravatta. Sebastian Smythe aveva scelto la sua preda ed ora poteva finalmente dire che la caccia era aperta.

Si avvicinò circospetto, quando fu dietro al piccolo cerbiatto indifeso, cacciò via i due centauri che, per come erano vestiti, al massimo potevano guidare dei my little pony, ed iniziò a parlare: “ Ti posso offrire da bere, oppure quei due vogliono rapirti?” era un vero latin lover, la sua preda sarebbe caduta fra le sue grinfie in meno di qualche minuto.

“Non so. Se sei bello quanto la tua voce prendo una birra.” Disse il ragazzo girandosi, finalmente avrebbe potuto vederlo in faccia per giudicare se anche il lato A fosse meritevole di attenzione. Prima, però, controllò se non avesse la cravatta e, proprio come sospettava, non la indossava , poi lo guardò in viso...

“THAD!?”

Salve a tutti finalmente ho finito di copiare!Scusate se ci metto così tanto ma devo effettuare tanti tagli e vari. A volte credo sia una cattiva idea scriverli a scuola ma è l'unica cosa che mi tiene sveglia. Avviso: questo capitolo non è stato riletto ci saranno sicuramente tanti errori. Scusate. Sebastiano dietro la colonna mi ha ricordato i colpevoli di Conan.. oddio. Comunque, ho scritto un detto in francese in questo capitolo che alcuni miei amici di Lione mi hanno detto un paio di anni fa ma internet mi dice che non è in francese, dunque io lo scrivo comunque in maniera sgrammaticata, visto che non so il francese, e me ne frego!

Baciii :*

Mimì

3

Sebastian aspettò che i due ragazzi andassero via, poi anche lui andò nel cortile.

E così Harwood si stava innamorando di lui, non c'era da stupirsi: tutti si sarebbero innamorati di lui.

Il francese e la modestia non erano propriamente una cosa sola, ma erano solo dettagli.

Si accese una sigaretta e prese il suo telefono.

Era troppo per Thad e quel piccoletto non l'aveva capito.

Doveva farglielo capire e doveva farlo in perfetto stile Smythe.

Guardò il suo telefono e alla fine si decise a fare quello per cui era fuggito dalle prove: -Blaine, vorrei scusarmi. Caffè al Lima Bean? S.- inviò il messaggio e fece un altro tiro dalla sua sigaretta aspettando la risposta.

Blaine Anderson , era sempre nei suoi pensieri, era un chiodo fisso.

“Cazzo Sebastian! Torna! Perchè dobbiamo sempre venire a chiamarti?!” Jeff era andato a recuperare il warbler ma quello lo liquidò semplicemente con un “ho da fare” che lasciò il biondo di stucco.

Il biondo, allora, tornò in sala prove da solo e Thad non riuscì a trattenere la sua delusione sprofondando in un mutismo preoccupante.

“Smettila.” Trent si era seduto accanto a lui con la tipica faccia da migliore amico pronta a convencerti che l'unica cosa giusta sia quella cosa che lui ritiene giusta.

Harwood non gli rispose.

“Piccoletto, quello non fa proprio per te.” ecco qual era la cosa giusta per lui.

“Non mi sono mica innamorato di S-quello!” il warbler si guardò attorno perrando che nessuno avesse sentito.

“Mi sembrava il contrario.” Lo conosceva troppo bene per non sapere che il suo mutismo era l'inizio di una terribile paranoia tipica della ragazzina più stupida di un qualunque telefilm per teenager.

“No, ti sembrava male! Poi lui mi ha detto chiaramente che non è stato nulla. Per lui.”

“Dai Lizzie, il mondo pulula di pesci!”

“Lizzie?!”

“Si Lizzie, quella biondina di un vecchio telefim! Hilary Duff!”

“Lizzie Mcguire?! Mi stai paragonando a quella bionda platinata dalle dubbie origini irlandesi?” Anche se non lo dava a vedere Thad si sentiva già meglio.

L'altro annuì cercando di non cadere dalla sedia per le risate.

“Trent, sei l'amico peggiore che conosca. Dovresti tirarmi su e non prendermi in giro!” l'arma dell'amico insensibile funzionava sempre.

Il triste Harwood aveva bisogno di divertirsi un po' ma aveva anche bisogno di un supporto morale.

“Va bene ho capito. Sta sera usciamo a bere” Aveva vinto.

“Allo Scandals!” sfoderò una preventiva faccia tenera che avrebbe convinto anche Hitler a dirgli di si.

“Okay. Però tu dovrai guardarmi le spalle, in tutti i sensi.”

Sebastian uscì dalla sua auto esausto, aveva passato un pomeriggio con l'umo dal culo più bello del mondo e il suo glitterato destriero e aveva nuovamente e categoricamente bisogno di sfogarsi.

Purtroppo e per fortuna Blaine aveva deciso di accompagnarlo in quella serata di baldoria portandosi il suo carissimo barboncino rosa e questo lo costringeva mantenere un certo contegno.

Ebbene non avrebbe potuto adescare in malo modo il primo ragazzo decente che trovava.

Come con Harwood.

“Andiamo a ballare!” cinguettò eccitato Kurt spingendo Blaine nel locale.

L'avrebbe strozzato se solo fossero stati soli e in un vicolo buio.

Non sarebbe mai riuscito a reggere una serata del genere.

“Vi raggiungo fra un po'” disse liquidando Anderson che era rimasto sull'uscio ad aspettarlo.

Sigaretta. Aveva bisogno di una sigaretta.Forse due o tre.

Se ne mise una in bocca cercando l'accendino .

“Ehi bello cerchi un accendino?” disse una voce giovane e gentile alle sue spalle.

“Si. Solo quello però.” non l'aveva neanche visto in faccia ma aveva deciso di mettere le cose in chiaro: era off-limits.

Sebastian si girò e ritrovò le facce di Trent e Thad vestiti di tutto punto.

“Ciao ragazzi.” cercò di restare impassibile, ma vederli lì lo metteva un po' in tensione, non sapeva il motivo.

Harwood era molto bello. Quasi più di Blaine..Nel vestirsi.

Il warbler gli accese la sigaretta e gli partì nella testa un detto francese che usava per abbordare:” Qui la illumet , s'encule” (Chi l'accende, si incula N.d.a)

Trent fece cadere la sigaretta per terra, il francese non se n'era accorto ma aveva pensato ad alta voce e loro studiavano tutti francese alla Dalton.

“ E' solo un detto, ragazzine.” riprese subito il controllo lanciando uno sguardo di disprezzo al ragazzo che si era chinato a raccogliere la sua sigaretta.

“Basta. Io entro.” disse Sebastian spingendo la porta d'entrata , si pentì immediatamente della sua scelta visto che Blaine e Kurt che si mangiavano la faccia vicenda non era proprio un bello spettacolo, ma lui aveva già trovato un piano più che geniale per distrarre l'unicorno più sbrilluccicante che avesse mai visto.

“Ehi ragazzi, non indovinerete mai chi sono gli special guest di questa sera” disse ai due spostandosi giusto in tempo per permettere a Tren e Thad di entrare nella loro visuale. I quattro warblers si abbracciarono e, proprio come a “Carramba che sorpresa” con tanto di musica suggestiva, si abbracciarono.

Via libera.

Thad guardava dal juke box tutta la scena: Sebastian li stava usando per monopolizzare tutta l'attenzione di Blaine che continuava a ballare non rendendosi assolutamente conto della situazione, mentre Trent teneva occupato, a sua insaputa, Kurt al bancone.

Si sentiva un perfetto idiota a fissarli come una ragazzina gelosa, avrebbe dovuto buttarsi in pista ed eclissare quel bel culo di Anderson e invece non ne aveva il coraggio.

“Tanto lo so: tornerai da me.” disse continuando a fissarli, non abbastanza a bassa voce per non farsi sentire dal ragazzo davanti a lui.

“Innamorato del francesino??” David Karofsky, il bullo che aveva fatto cambiare scuola al povero Kurt gli stava porgendo una mano con un gran sorriso spalmato sul viso. “Dave”.

“Thad” Harwood non era mai stato un maleducato, quindi ricambiò sorridendo, “E no, non sono innamorato del francesino”

David gli scoppiò a ridere in faccia” Si, certo. Vieni andiamo a ballare, vediamo se si ingelosisce!” Il warbler si fece trascinare in mezzo alla pista senza ribellarsi.

Avrebbe potuto funzionare.

“Sebastian??” Blaine nonostante si stesse scatenando manco fosse una bicicletta si era accorto che Smythe , da quando aveva visto l'usignolo e il bullo ballare insieme, aveva iniziato a ridere sommessamente.

Che idiota.

Dopo qualche ora erano tutti tornati a casa, soli, o almeno Sebastian era solo e questo lo rendeva assai nervoso.

Erano le dieci quando il francese riunì tutti in sala prove per una nuova proposta.

Thad non si era ancora ripreso dalla sera precedente, Karofsky gli aveva fatto alzare il gomito e un gigantesco mal di testa lo rendeva un ritardato.

“Sebastian ti giuro che se è una schifezza ti prendo a schiaffi”

“Ti sembra che io possa fare una schifezza?” gli disse facendo partire la musica.

Get sexy. Sugababes.

Harwood rise: era un chiaro messaggio per lui.

“I'm too sexy for this club . Too sexy it hurts”

Sebastian Smythe continuava a muovere il bacino in maniera decisamente illegale, era perfettamente conscio di star monopolizzando l'attenzione di tutti gli usignoli, ma era solo lo sguardo di uno quello che voleva addosso.

“I'm too sexy for you” concluse indicando Thad in mezzo alla folla “Ti è sembrata forse una schifezza?”

“Devo andare via.” disse Harwood sommessamente e dal rigonfiamento dei pantaloni dell'altro ragazzo , Sebastian capì di essere stato magnifico.

Mimi e Vals

“Sebatian”.

“Che c'è Harwood? Sono in classe”.

“Voglio parlarti, possiamo vederci?”

“Non ti ho appena detto che sono in classe?”

“Sappiamo tutti e due che questo non è un prblema”.

“Solo se hai intenzine di spogliarti, Harwood”.

“Non questa volta”.

“Allora scusa, ma torno a seguire la lezione di biologia”.

Stupido, stupido, stupido Sebastian Smythe. Stupida Francia che l'aveva generato e reso così dannatamente sexy, stupide canzoni che gli facevano fare stupidi film nella sua stupida mente.

In effetti non aveva niente per cui essere felice. Insomma, Smythe gli aveva detto (anzi cantato), giorni prima, che era troppo sexy per lui nonostante gli avesse chiesto di spogliarsi.

Thad si sentiva confuso.

Apparentemente, il suo leggermente opportuistico flirt con Karofsky non aveva sortito alcun effetto sul francese. Poi però, c'era stata quella canzone sbattutagli in faccia, quasi a ricordargli cosa era successo tra di loro.

Confusione, confusione, confusione.

“E se ti parlassi mentre mi togo i vestiti?”

Era piuttosto disperato.

“Ora che ci penso, non voglio gli scarti di Karofsky. Potresti attaccarmi chissà quale malattia. Dovresti pensarci bene prima di scopare con gente del genere.”

Oh-oh. Importante svolta delle cose: Sebastian l'aveva appena rifiutato, è vero, ma Thad non aveva immaginato quel velo di gelosia che alloggiava attorno a quell'SMS. Rise, guardandosi attorno. Il cortile era deserto e soleggiato, dalla Dalton, dietro di lui, sfuggiva qualche voce dalle varie aule.

Doveva decidere che fare. Dire tutto a Sebastian(no, non era stato a letto con Karofsky) ed avere quindi un'altra possibilità di fare sesso con lui (bravissimo Thad. Sesso, non amore.Sesso!), oppure lasciarlo lì, a logorarsi nella sua gelosia (era chiaramente gelosia) e arrivare ad una qualsiasi conclusione.

Era impossibile che Sebastian potesse credere che lui e Dave avessero fatto sesso. Qualche giorno prima si era trovato addosso corpo più perfetto che avesse mai visto (quello di Sebastian, appunto). Come poteva anche lontanamente pensare che avrebbe potuto accontentarsi di qualcosa come Karofsky?

Dopo aver assaggiato il caviale, non si torna al normale pesce.

Oddio, quando era diventato così checca?

Doveva immediatamente decidere cosa fare. Mosse velocemente le dita sulla tastiera del cellulare e restò a guardare il cielo in attesa.

La lezione di biologia era diventata noiosa, dal momento in cui la professoressa aveva deciso che non era più il caso di proseguire con l'apparato sessuale, essendo lei l'unica donna in una classe di venti ragazzi in piena crisi ormonale, e passare spedita a quello nervoso.

Sebastian si guardò attornò, giochicchiando con la sua penna, e trovò Trent, due banchi più indietro, a sbracciarsi per attirare la sua attenzione. Gli rivolse uno sguardo interrogativo, e lui mimò con le labbra qualche parola.

“Dove diavolo è Thad?”

“Chi?” chise il francese a voce alta.

“Thad Harwood” scandì lentamente Trent.

Mi chiamavano Mappa del Malandrino.

“Perchè credi che io lo sappia?”

“Beh..” il warbler rispose con un gesto vago della mano e un'occhiata eloquente.

O Signore, lo sapeva.

“Nixon, non lo so e non me ne può fregare di meno di quella puttanella di Harwood, francamente.”

Trent fece per rispondere, ma fu interrotto dalla professoressa che prese a fragli domande su addoni e dendriti, senza nessun motivo. Sebastian si voltò, deciso a non guardare più il suo compagno. Era il capitano dei Warblers e voleva un po' di rispetto.

Si accorse a malapena del fatto che la tortura di Trent fosse finita.Si voltò e lo vide con testa abbassata e le mani che si muovevano sulla tastiera del cellulare.

“Ho fatto quello che mi hai detto. Ti ha chiamato puttanella, Thad, ti sembra una cosa normale?”

Thad sorrise camminando verso la sala prove del Glee Club della Dalton.

“Mi sembra una cosa fantastica. Grazie Trent, ti devo un favore!”

Trent ci capiva sempre meno. Ma, in fondo, non erano fatti suoi: per lui l'unica cosa importante in quel momento era che quella lezione infernale terminasse, e che, varcata la soglia della sala nell'ora successiva, qualcuno avesse un'idea quantomeno decente per le Regionali.

Thad intanto, era seduto tranquillo nello stesso punto in cui il giorno prima si trovava Sebastian, cosa che, volendo, si sarebbe anche potuta interpretare come allegoria di quello che stava per succedere.

Nella mente di Thad, c'era la rivoluzione.

Il controllo, questa volta, lo avrebbe avuto lui.

Iniziò a battere il piede a terra, nervoso, quando la campanella suonò e gli altri Fringuelli iniziarono ad entrare in sala. Sebastian non lo degnò di uno sguardo e si poggio con il fondoschiena sul tavolo dei “capi-Warblers”. Non è il momento di farti venire un'erezione, Thad. Non ora!

“Allora, sbrighiamoci . Datemi delle idee decenti , manca poco alle regionali e non voglio assolutamente fare una brutta figura per colpa vostra”.

Thad si alzò.”Io ho un'idea!” Gli altri Warblers si guardarono annoiati. Ormai tutti avevano capito cosa stava succedendo tra quei due, però non potevano rubare la scena agli altri in quel modo, insomma, erano in coro, mica Sebastian, Thad, le loro vicende amorose e poi tutti gli altri.

“O signore..” , commento Trent, rappresentante de pensieri presenti.

Thad avviò la musica con un dito sulla tradio, e non cercò neppure di nascondere la soddisfazione di cantare quella conzone in faccia a Sebastian.

U+ur hand di Pink.

“Keep your drink, just give me the money, it's just you and your hand tonight!”

Controllo.

Scusate, scusate, scusate se ci ho messo così tanto, ma sono stata parecchio impegnata. A breve il penultimo capitolo! Lo giuro! Ah com'è mia abitudine non ho riletto nulla, quindi scusate per eventuali errori e mancanze di virgole. Bacissimi Mimi

5

“No Pink l'avete portata l'anno scorso e avete perso.”

“Forse Sebastian ha ragione . Apettiamo nuove proposte ; non so perchè penso che sarà Sebastian a farla” Wes aveva tradotto il pensiero di tutti soprattutto di Jeff che urlava da minuti una serie di consigli da amico:”Fai cagare, ritirati!”.

Thad li ignorò completamente ed uscì dalla sale prove, aveva fatto tutto quello che doveva fare ed ora si sentiva più leggero.

“Fatto. T.” scrisse e poi lo inviò a Karofsky, da quella sera si era dimostrato un buon amico.

“Con chi parli? Il tuo nuovo fidanzato?” Sebastian era dietro di lui e si stava accendendo una sigaretta.

Non aveva capito nulla.

“Non sono fatti tuoi. Dammi una sigaretta invece” il warbler non aveva assolutamente intenzione di dirglielo.

Smythe ponderò poi gli porse quella che aveva in bocca.

“Magari il tuo nuovo ragazzo potrebbe ingelosirsi” quella era proprio gelosia ingiustificata.

Tra tutte le qualità del ragazzo, a quanto pareva, mancava la perspicacia.

Credeva di essere lui il pesce.

Thad non gli rispose, aveva chiuso con lui e non doveva preoccuparsi se avesse capito o no.

Rimasero in silenzio per un paio di minuti continuando a fumare le loro sigarette ; era il classico momento in cui ci si guarda le scarpe cercando qualcosa da dire. Le loro scarpe nere non erano proprio lo stimolo adatto per iniziare una conversazione.

Thad Harwood almeno non trovava assolutamente qualcosa da dire che non fosse :”Scopami brutta puttana” e quindi decise di tenerlo per sé.

Di colpò Sebastian alzò la testa e iniziò a fissare l'altro Warbler:”Forse non hai ben capito.” Lo spinse contro il muro “Tu non puoi dire di no a Sebastian Smythe. Nessuno può”. Lo bloccò per i polsi e si abbassò fino ad avere i suoi occhi all'altezza degli occhi dell'altro.

“Non puoi e non vuoi.” quello che fu un attimo per Thad Harwood durò quasi un secolo, i loro sguard sin incontrarono e lottò con tutte le sue forze per non cedere all'istinto ma quegli occhi verdi gli impedivano di ragionare, erano ipnotici e sempre più vicini. Aveva perso.

“Sei così prevedibile” Sebastian lo strattonò buttandolo a terra violentemente “Ora vai a dirlo al caro Karofsky”.

“QUESTO PUO' ESSERE CONSIDERATO BULLISMO!” disse alzandosi il warbler più basso.

Bullismo!? Ma che cazz..doveva dirlo a Trent.

Nixon stava camminando per i corridoi tutto solo, i Warblers erano in vicolo cieco e non aveva la minima voglia si scervellarsi per trovare la nuova esibizione perl le regionali, ci avrebbero pensato Thad e Sebastian con tutte quelle canzoni che proponevano, avrebbero sicuramente trovato qualcosa di decente.

Era i prommissimità della porta d'uscita quando Sebastian Smythe, quello che sculettava come una puttanella, gli passò davanti quasi correndo .

“Smythe, dove vai? Non puoi uscire ora!” il francese non gli rispose e continuò a camminare.

Trent non riusciva proprio a capire quale problema avesse quel ragazzo.

Il telefono nella sua tasca vibrò, era Thad: -Ci siamo baciati. T.-

Ecco il problema.

Sebastian si era diretto verso il Lima Bean, senza pensare.

Gli aveva dato fastidio la canzone che Thad gli aveva cantato. Come si era permesso? Lui era Sebastian Smythe e non uno qualunque a cui poter dire no.

Harwood era chiaramente pazzo di lui, era quel Karofsky a rovinare tutto. Volva rubargli Thad, non che di lui gliene importasse qualcosa ma il suo piano non poteva fallire: utilizzare Thad Harwood quando ne aveva bisogno.

Non gli avrebbe mai detto di no, non gli avrebbe cantato quella canzone e non gli avrebbe fatto fare una figuraccia davati a tutti i Warblers, se non fosse stato per quell'odioso Dave Karosky che proprio quando aveva trovato il suo passatempo doveva mettersi in mezzo. Ma non era innamorato di Kurt, lui?

“Smythe , non dovresti essere a scuola?” della serie parli del diavolo e spntano le corna.

“Non scassare Karofsky! Ne ho le palle piene di te e del tuo nuovo fidanzatino!”

Il giocatore di football si guardò attorno preoccupato:” Abbassa la voce, cretino! E non so assolutamente di chi tu stia parlando!”

“Di Thad Hrawood quello che ti sbatti da giorni!” Smythe sputava veleno ad ogni parola pronunciata.

“Abbassa la voce!Cazzo! Non è come pensi tu!Ti sbagli! Ti chiedo solo di lasciarlo stare!”

“Non prendo cero ordini da te! Sei tu che devi lasciarlo stare e, devi ridarmi il mio giocattolo”. Sebastian manteva apparentemente la calma sfogando la rabbia stringendo i pugn.

“Smythe, la stai facendo troppo lunga. Te lo sei fatto solo una volta non è di tua proprietà, non lo è mai stato. Sei solo geloso. Lascialo stare.” Dave si era avvicinato a grandi falcate al francese fissando il suo sguardo negli occhi verdi che poco prima aveva incantato l'amico.

Deja vù.

“Karofsky non vorrai baciarmi come il tuo ragazzo?” Dave perse il controllo e gli scaglio un montante sulla mascella.

Sebastian accusò il colpò, si chinò per il dolore portandosi le mani al volto, avrebbe risposto a tono ma si sarebbe sgualcito la divisa.

“Ho detto lascialo stare. Non so chye problema tu abbia ma risolvilo con lui. Io e Thad siamo solo amici!” Il giocatore se andò lasciandolo chino per terra.

“CAZZO! QUESTO PUO' ESSERE CONSIDERTAO BULLISMO!”

Deja vù.

-Spero di non incontrare mai più Sebastian Smythe, potrei fargli davvero male una prossima volta- Thad non riusciva a capire cosa Dave gli volesse dire, si limitava a leggere le lunghissime filippiche che gli stava mandando contro Sebastian, -la prossima volta dritto sul naso!-

-Dave non pensi sia arrivato il momento di spiegarmi il perchè di questi messaggi d'odio?- aspettò la riposta dell'amico continuando a cantare Adele con Trent seduti per terra nel cortile. Erano lì da circa un paio d'ore e dopo aver ascoltato le sue pippe da ragazzina gli aveva proprosto di sfogare la sua sofferenza da tale.

“Lizzie, ti prego, smettila di cantere come una ragazzina ubriaca e arrapata, cioè innamorata. Cantiamo qualcosa di più macho!”

Harwood guardò di sbieco il warbler più grande e lo odiò mentalmente per aver fatto girare la voce delle sue presunte origini irlandesi.

Nixon lo ignorò completamente, iniziando a d intonare Macho man che di macho aveva veramente poco.

Il telefono finalmente vibrò e un eloquente messaggio del loro amico spiegava l'accaduto.

“Se lo meritava” Harwood disse solo questo, prima di iniziare i suoi sproloqui sul caso voleva un responso dal suo amico.

Trent ci pensò su:”Ti vuole. L'oracolo ha parlato”.

Quello di Delfi gli fa na pippa.

Risero per un bel, Thad non riusciva assolutamente a levarsi dalla testa Sebastian manco fosse un tumore e stare con il suo migliore amico era l'unica cosa che l'aiutava a stare meglio.

“Dobbiamo parlare. Ora” la voce del francese li sorprese alle spalle, si girarono a guardarlo e lo trovarono a braccia conserte con il viso livido e una piccola ferita sul labbro inferiore. Sempre e comunque bellissimo.

“No, non voglio parlare con te. Vattene” perchè era così checca quando voleva sembrare risoluto.

Sebastian se ne andò ,sotto gli occhi stupiti dei due, senza dire una parola.

Quel Karofsky gli aveva detto di parlare con Harwood e lui l'aveva anche preso in considerazione i suoi consigli. Stava diventando pazzo.

Cosa avrebbe dovuto dirgli poi:Ciao, voglio scopare Blaine, lui però non mi cag, quindi mi scopo te e non hai alcun diritto di dirmi di no e/o fartela con un altro??Non aveva alcun senso.

Mr Smythe enrò nella sala prove sperando di poter restare solo e ince tutti i Warblers era lì a ballare come dei Macachi Rhei.

“Ehi Seb, che hai sulla faccia?? Comunque, cosa ne pensi di questo pezzo proposto da Jeff?” Wes sembrava entusiasta ma il pezzo si rivelò essere Barbie Girl.

“Ti prego Sterling. Spero tu sia cosciente di essere la persona più stupida e inutile che io abbia mai conosciuto” finalmente era tornato a sputare veleno.

“Non te la prendere con me solo perchè Thad ti ha lasciato in malo modo” Jeff si sedette offeso ignorando lo sguardo furibondo alla Smythe che era apparso sul viso dell'altro ragazzo.

“Io e quella puttanella non abbiamo da spartire”.

Doveva fargliela pagare. Doveva fargli capire chi dei due avesse il potere.

Thad Harwood era solo nella sua stanza, tranquillo come non lo era da tempo. Non gli andava di studiare così aveva deciso di tenersi in allenamento con del sano karaoke.

“It's raining men!” schiaffo sul sedere “Alleluia! It's raining men! Amen!”

“A volte mi chiedo da chi tu abbia preso questa stupidità” sua madre appoggiata alla porta della sua stanza lo guardava delusa scuotendo la testa.

“Non è come credi..” Thad cercava di spiegarsi ma la madre aveva iniziato un lunghissimo discorso struggente incolpandosi di non aver fatto il cesareo: “È stato il cordone ombelicale intorno al tuo collo. Comunque tesoro, è arrivato il tuo amico francese per qualcosa di biologia che non ho ben capito.. Entra caro!”

Sebastian Smythe entrò nella stanza con la faccia ancora tumefatta ma sorridente.

“Povero ragazzo, è una vittima di quel bullo che ha fatto cambiare scuola al tuo amico Kurt! Dovresti proteggerlo!” disse la signora Harwood mentre usciva dalla camera facendo degli eloquenti gesti e occhiolini per poi chiudere la porta dietro di sé.

“Simpatica tua madre, ha davvero buon gusto” Sebastian sorrise sornione.

Thad non immaginava cosa avesse nella sua testa malata, avrebbe dovuto iniziare ad avere seriamente paura.

“Sai, ho fatto un paio col diavolo per essere così bello” quelli erano i vaneggiamenti di un pazzo.

“Cosa sei venuto a fare?”

“Ha fatto un così bel che persino lui si è innamorato di me. Tu lo capisci, vero?” un ghigno si aprì sul suo volto.

“Cosa sei venuto a fare?” Harwood istintivamente indietraggiava verso la finestra.

“Hai sentito: biologia” Sbastian Smythe fece un passo verso di lui che man mano aveva raggiunto la sua scrivania.

Era in trappola.

“Sebastian, smettila”.

Il francese era ormai a pochi centimetri da lui.

Lo bloccò per i polsi e con una gamba fece pressione sul suo cavallo. Thad alzò la testa per guardarlo in viso ma i suoi occhi verdi e famelici furono l'unica cosa che riuscì a vedere, Sebastian lo baciò con forza insinuando la sua lingua nella bocca dell'altro.

“Urlerai il mio nome Harwood e mi implorerai di non smetter”.

Era andato via, lasciandolo nudo sulla scrivania con “Ciao Harwood, a domani”.

Thad lo guardava parlare con gli altri Warblers , sentiva ancora le sua mani addosso che lo stringevano come mai nessuno aveva fatto prima e cosa peggiore sentiva odore di francese sulla propria pelle.

Aveva urlato il suo nome e l'aveva implorato di non smettere, era così patetico.

“Ho una nuova proposta” Sebastian aveva cercato di attirare l'attenzione di tutti su di lui ma nemmeno uno di loro si era girato a guardarlo, effettivamente era una questione ra lui e Harwood.

La musica partì.

Five senses, 50 cent.

Ed eccoci ancora con il penultimo capitolo, veloci come non mai! Non lo rileggerò, non mi va. Questo capitolo è frutto di una fissazione passataci in classe da brutte persone. Ci vedremo prossimamente con il settimo ed ultimo capitolooo. Grazie a tutti per chi ha letto e non ha commentato,per chi ha anche commentato, per chi ha messo questa storia fra le seguite, per chi l'ha messa fra le preferite e soprattutto per chi ha fatto tutte queste cose contemporaneamente!!

Bacissimi

“Certo Smythe dovremmo smettere una buona volta di rendere tutti i Warblers partecipi delle nostre attività, non credi?”

“Che c'è, Harwood , credi che non si sappia chi è il passivo tra i due?”

Thad alzò gli occhi al cielo. Con quel ragazzo non la si poteva avere vinta praticamente mai.

“Ma io dico: potevo scopare con chiunque quella sera, perchè proprio te dovevo trovare?”

“Perchè sono più bello di qualsiasi anonimo ragazzo che potessi trovare in quello schifo di posto”. Aspirò del fumo dalla sua sigaretta. “E scopo meglio di tutti loro messi assieme”.

Il compagno non potè controbattere, ma si limitò a incrociare le gambe sull'erba fresca del cortile. Dopo la lezione era uscito per rinfrescarsi le idee e fuggire dagli sguardi degli altri, sguardi che urlvano -ti sei scopato Sebastian e ti è anche piaciuto-...un po' come quello che gli aveva urlato (non con gli occhi e non metaforicamente) Trent, precisamente -ti sei scopato Sebastian e ti è anche piaciuto!-. Per dire.

Era lì da un po' da un po' e Sebastian gli si era seduto accanto, senza dire una parola.

Come al solito. Prende quello che deve, quello che vuole, e non chiede mai.

Un vero uomo, non c'è che dire. Doveva chiedergli lezione su come essere così gay e così macho allo stesso tempo.

Smythe buttò via il mozzicone della sigaretta e si alzò, lisciandosi le pieghe dei pantaloni grigi, e si, mantenendo sempre quell'aura di superfigaggine.

“Ci vediamo sta sera?” chiese senza guardare l'altro ragazzo.

“Alla festa dei Warblers? Ci sarai?” il più piccolo pareva destabilizzato, il francese non aveva mai partecipato a quelle cene con i membri del glee club della Dalton e i loro rispettivi genitori, abituato a ben più alti standard.

“Della cena m'importa poco, ma sai com'è , mia madre è a Parigi però mio padre è qui e lui ci tiene tanto a partecipare. A me interessa l'afterparty.”

“Già adesso interessa anche a me”.

“Perchè sei seduto accanto a me, Harwood??”

“Poche manie di grandezza, Smythe!” rispose Thad, indicando il segnaposto dai bordi dorati, sul quale era evidente la scritta :Signori Harwood e figlio, proprio accanto a quello che diceva Signor Smythe e figlio, “E comunque, ti ricordi ora della privacy? Ormai tutti sanno tutto, quindi siediti e non rompere”.

Sebastian gli concesse uno sguardo torvo per una ventina di secondi, poi decise di sedersi senza proferire parola.

“Saaaaalve!” urlò Thad Harwood improvvisamente, facendo sobbalzare il capo dei Warblers, che notò le mani del suo amico e quelle di suo padre stringersi esattamente all'altezza del suo petto. Dopo il breve scambio di battute fra Thad e il Sig. Smythe, Sebastian si voltò verso il ragazzo:”Che cazzo stai facendo, ragazzina? Vuoi enrare in famiglia per caso?” sibilò.

“Ti restituisco il favore, cara”, rispose, alludendo alla conversazione tra Sebastian e la sinora Harwood, che ancora lo ricordava come il simpatico ragazzo che si è chiuso in camerea conThad.

“Smettila con i giochetti, Thad, o sarò costretto a punirti”.

Mi stai praticamente invitando a continuare. “Mi piace quando mi punisci”.

“Ti sto facendo del male, sai? Sembri quasi più ninfomane di me”.

“Impossibile” il più piccolo spostò lo sguardo verso lo Smythe senior “Ha proprio ragione, procuratore” disse con un sorriso, introducendosi nel in un discorso che il padre di Sebastian stava facendo con Wes. Entusiasta per quel nuovo interlocutore, l'uomo muoveva lo sguardo come in partita d tennsi, per coinvolgere entrambi i ragazzi.

“Non hai capito, prova a dire qualcosa di sbagliato, e la vendetta sarà atroce, Hrwood”. Thad sorride.

“E così Sebastian non ha mai portato un ragazzo a casa?m Strano, eppure ne ha avuti molti...”

“Davvero?”

Questo non dovevi farlo, ragazzina.

Sebastian non disse una parola, ma approfittando della tovagliacandida che li copriva fino alla vita, cominciò a dirigere la mano verso il bottone dei pantaloni di Thad, che in effetti si accorse troppo tardi di ciò che stava accadendo, dato che l'altro era già intento a massaggiare il suo inguine da sopra i boxer..cheimprovvisamente si erano fatti troppo stretti.

“E-e così... I Warblers, si, ehm..-” Sebastian ride notando la difficoltà del compagno nel parlare con suo padre. Ma non bastava.

Con uno scatto, scostò l'elastico dell'intimo di Harwood e vi insinuò la mano. Thad ebbe un sussultò. “Ecco, ah, no Wes l-lo s meglio... si, di me”, disse cercando di spostare l'attenzione dlluomo verso l'altro interlocutore. Inutilmente.

“Smettila”.

“Di fare cosa?”

“Oh, Signore”.

Movimenti fluidi. Scatti rapidi. Decisi. La mano era calda ed esperta, e stringeva il membro di Thad come qualche giorn prima. Nello stesso, fantastico modo .

“E dimmi, Tha, hai già pensato all'università?”

“Aaaah.. si... si, ci ho pensato. Credoo.. farò legge”.

“io ti vedrei bene in qualcosa di più manuale, Thad.” si intromise Sebastian. Thad non fece in tempo a rivolgergli un occhiata omicida, che una scossa gli fece irrigidire la schiena . Mise una mano sulla bocca, facendo finta di tossire, per soffocare i gemiti.

“Ci vedrei meglio te, Sebastian”.

“Oooh, una luce stropostolica!”

“Si dice stroboscopica, Jeff, e credo sia il momento di tornare a casa. Sei completamente ubriaco”.

“Ma questa è casa mia!”

“No, tesoro, capisco che l'acool e l'ossigeno dei tuoi capelli siano un mix praticamente terrificante, ma scambiare casa mia per casa tua...”

“Vuoi dire che non verremo ad abitare qui quando ci sposeremo?” si lamentò il biondo “E i nostri figli gay? Li farai crescere sotto i ponti?! Eh?!”

“Io porto Jeff a casa, Thad” disse Nick al ragazzo mezzo addormentato sul divano “Se ti addormenti, va bene, i miei non tornano prima di dopodmani, ma caccia quel tipo di cui non so neanche il nome e fai mettere una maglietta a Sebastia1”

Thad annuì giusto quel tanto che l'alcool nel suo corpo gli permetteva. Si voltò, biascicò un va' via a quel tipo, che sarebbe probabilmente rimasto sconosciuto anche fosse sobrio, e con uno sforzo sovrumano si avvicinò a Sebastian, addormetato su una poltrona di pelle bianca.

“Seeeeeeb. Sebiiiii?? SEBASTIANOOOOOOO??”

Sebastian sbattè le palpebre visibilmente disturbato dai vari appellativi che l'avevano svegliato.

“Nick ha detto di metterti una maglia ma io ti prefeisco così” disse ridendo, indicando il petto nudo del ragazzo. Si avvicinò al suo orecchio “Sebi sto avendo una reazione.”

“Un'erezione, al massimo. E comuqnue mi stupirebbe più che tu non l'abbia. Mi hai visto?” Congiuntivi anche da ubriaco..Sebastian era chiaramante abituato a quel genere di serate.

In quel moment il silenzio, Trent cambiòm posizione sul divano, mormorando nel sonno “Regionali.. non possiamo … canzoni … sessuali.. se Thad e Sebastian.. battere i New Direction..”

Thad scattò in piedi urlando” Ce l'ho io la canzone perfetta!”

“Zitta, ra gazzina” ,rispose Sebastian, lanciandogli una bottiglia vuota di Coca-cola ddosso.

Thad la prese piazzandola davanti al viso e usandola come microfono.

“FAITH”

“Eh?” tutti i Warblers in quella stanza, addormentati, aprirono gli occhi. Sebastian alzò leggermete la testa.

“Oh well, I guess it would be nice, if i could touch your body” puntatina a l francese “i know not evreyboy has got a body like you!”

Silenzio. Thad si avvicinò ridendo, il prese il suo volto tra le mani e lo baciò.

“Ah , in vino veritas”.