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di November Rain_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo scontro inatteso ***
Capitolo 2: *** Il concerto ***
Capitolo 3: *** Scontro ravvicinato ***
Capitolo 4: *** Maledizione! ***
Capitolo 5: *** Il primo appuntamento ***
Capitolo 6: *** Mai dire mai. ***
Capitolo 7: *** Delusione ***
Capitolo 8: *** Ritorno ***
Capitolo 9: *** Stole my heart ***
Capitolo 10: *** Presentazioni ***
Capitolo 11: *** I love you. ***
Capitolo 12: *** Up All Night ***
Capitolo 13: *** Ritorno dal passato. ***
Capitolo 14: *** Tormento dal passato. ***
Capitolo 15: *** Incertezze ***
Capitolo 16: *** Gotta Be You ***
Capitolo 17: *** Maschio o femmina? ***
Capitolo 18: *** Ashley ***
Capitolo 19: *** You are so beautiful. ***
Capitolo 20: *** Fidanzamento. ***
Capitolo 21: *** Matrimonio ***



Capitolo 1
*** Lo scontro inatteso ***


Mi svegliai di soprassalto, quando il cellulare iniziò a suonare in piena notte. Accesi la bajour, presi il cellulare e risposi.
«Pronto?»
«Ciao, scusa se ti ho svegliata… Ma non mi sono ancora abituato al fuso orario e… mi manchi». Sorrisi nel sentire quelle parole. «Anche tu mi manchi…».
Un anno e due mesi prima…
«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhh!!!» disse Isabel saltando.
«Isa calmati!» le dissi guardandola, era troppo felice.
«Tu non puoi capire!» Mi prese la mano «Non dire nulla, tu verrai con me.»
Sbuffai. «Va bene, anche se non vado pazza all’idea…»
Mi guardò «Susu, un po’ di felicità!» Mentre camminava continuava a sventolare i due biglietti per il concerto dei One Direction, soddisfatta.
«Bha, non capisco che ci trovi in questi tizi».
«Lo so, lo so. Non fai altro che ripeterlo! Ma tanto verrai comunque, l’hai promesso» disse facendomi la linguaccia.
Non potei non ridere. «Perché riesci sempre a mettermi in mezzo a ‘ste cose?»
«Perché io sono io. Ovvio.» Ridemmo e l’accompagnai a casa. Il giorno dopo mi ritrovai ad andare a scuola da sola, Isabel si sentiva poco bene. Quando lessi il suo messaggio pensai “Perfetto, oggi sarà una giornata noiosa. Spero che il tempo passi in fretta”.
Le tre ore passarono abbastanza velocemente per fortuna, quando uscii mi ritrovai un messaggio di Isa che mi chiedeva di andare a comprarle un giornale, motivo? C’era il poster dei One Direction.
«Fissata» dissi sottovoce sorridendo. Cambiai strada e passai al centro commerciale, così potevo approfittare per comprarmi una maglietta di cui mi ero innamorata. Allora prima presi il giornale che misi nella borsa senza nemmeno dargli un’occhiata, poi nel negozio e presi la maglietta. Mentre mi incamminavo verso l’uscita mi distrassi guardando le vetrine, e di colpo mi ritrovai per terra. «Porca miseria» disse.
Gli si era rovesciato il bicchiere di caffè addosso, subito guardai nel punto in cui si trovava il ragazzo contro il quale ero caduta.
«Stai più attenta» mi disse porgendomi la mano.
Mi sentì ribollire dentro, il tono della voce era snervante e oltretutto il modo in cui lo disse mi fece infastidire.
Lo guardai ignorando la mano e mi alzai «Lo stesso vale per te» risposi con tono poco carino.
«Hai ragione, non ti avevo notata.» Mi squadrò e mi guardò negli occhi sorridendomi, era pure sfacciato! In quel momento non ci vidi più, un perfetto sconosciuto era riuscito ad infastidirmi nel giro di due minuti, o forse anche meno.
«Che hai da guardare?» dissi lanciandogli un’occhiataccia.
«Nulla… Sei carina, sai?» continuò a guardami.
«La smetti? O forse vuoi come ricordo cinque dita?» sorrisi sarcasticamente.
Il ragazzo non si aspettava una reazione del genere, infatti sembrava stordito, ma non feci caso alla sua reazione; mi girai senza dargli ulteriore importanza.
«Ciao!» sentì che disse mentre mi allontanavo, sarei voluta tornare indietro a dargli davvero uno schiaffo ma mi limitai a fare un gesto con la mano senza girarmi. Appena arrivai a casa presi il cellulare e chiamai Isa raccontandole tutto, molto velocemente, visto che doveva andare dal medico.
«Dai ora vado, domani mi racconti tutti i particolari!»
«Si, però fammi sapere che ti dice il dottore, ok?»
«Sisi, tu non andare in giro a trattare male altri ragazzi» rise.
«Ah ah ah, simpatica! A domani, ti voglio bene»
«Anche io ti voglio bene, ricordati di portarmi il giornale, a domaniiiiii»
Presi il giornale e lo sfogliai, arrivai al poster, lo guardai e rimasi sbalordita…
«Non è possibile!» esclamai.

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Capitolo 2
*** Il concerto ***


Era arrivato il giorno del concerto per la gioia di Isabel, che non fece altro che ricordarmelo per tutto il giorno. Appena la incontrai non mi disse nemmeno «Ciao» ma «OGGI C’è IL CONCERTOOOOOOOO!!!!» sembrava un’esaltata, metteva quasi paura.
Quando arrivammo ed entrammo dentro mi ritrovai in mezzo a ragazze e ragazzine urlanti, mi venne quasi il mal di testa. Guardai Isa e le dissi «Devo rimanere per tutto il tempo, vero? Non c’è nessuna possibilità che possa scappare prima?»
Rise «Rebecca Smith! Lei mi ha giurato che mi avrebbe accompagnata e sarebbe stata presente per TUTTO il tempo». Feci una smorfia «Hai ragione, farò la buona. Lo prometto» risposi sforzando un sorriso. In quel momento le luci illuminarono il palco e spuntarono fuori tutti e cinque i ragazzi.

Poco prima dietro le quinte.                 
«LOUIS! TORNA QUA! RIDAMMI LA SCARPA!!!»
«No! Se vuoi ti do un cucchiaino!» Rispose Louis.
«AHAHAHAHAHAHAHAH» Niall scoppiò a ridere mentre assisteva alla scena.
Harry facendo finta di nulla andò dietro Zayn, gli mise un mano intorno al collo piegandolo in avanti e con l’altra gli scompigliò i capelli.
E gli disse «Oh Zayn, dicci i pensieri che ti stanno occupando la mente!»
«Nulla… Solo che… Stavo pensando a quella ragazza»
Tutti si fermarono. Louis lanciò la scarpa a Liam.
«Per come si è comportata? È brutto essere rifiutati senza nemmeno avere il tempo di provarci, eh?»
chiese Liam infilandosi la scarpa.
«Non mi aspettavo una reazione del genere!» rispose Zayn.
«Preparatevi, dovete entrare ora!» disse un uomo.
«Vabbè non pensarci ora» lo ammonì Louis «Abbiamo tante belle fan li fuori da accontentare, non puoi di certo rovinare un concerto per una ragazza che non conosci e non vedrai mai più!». Zayn annuì. Mentre camminarono Niall disse «Non vedo l’ora di mangiare dopo il concerto!».
«Sei sempre il solito Niall» dissero in coro ridendo, fermandosi davanti al palco.

Concerto                 
 Le urla diventarono più intense e nel momento in cui i ragazzi iniziarono a cantare tutte li seguivano. Non c’era una sola ragazza che sbagliasse il tempo o le parole, i loro animi erano stati rapiti da quei cinque. Diciamo che non ho seguito tutto il concerto, o almeno la prima parte. Non ascoltai né le canzoni né feci attenzione ai ragazzi, ero sicura che quel ragazzo con cui mi scontrai non fosse quel tipo là. Perché? Bhe, era impossibile, almeno secondo me. Poi partì la base dell’unica canzone che trovavo piacevole, quindi feci attenzione. Alla terza strofa quando sentì uno di loro che continuò
«Something's gotta give now
Cause I'm dying just to make you see
That I need you here with me now»
Sollevai lo sguardò, non so il motivo ma fu un riflesso automatico. Eravamo abbastanza vicine al palco, o almeno abbastanza per incrociare lo sguardo con lui. “Che sia davvero lui?” Pensai “No, dai non è possibile… Oppure si?” Una cosa era certa, lui stava fissando me, e la cosa non mi piaceva. Provai lo stesso stato d’animo di quando incrocia quegli occhi. Fanculo, era proprio lui!
«Zayn ti sta fissandoooo!!!» Disse Isa entusiasta.
«Chi?» le chiesi, “Chi è sto Zayn?” pensai.
Isa indico verso il ragazzo «Lui! Ti sta fissando già da un po’!» iniziò a saltare mentre mi parlava.
«Isa… Mi sa che è lui…»
«Eh? Revy lui chi?»
La guardai «Il ragazzo che ho trattato di merda»
Ricambiò lo sguardo sbalordita «COOOOOOSA?!»
Mi diedi un colpo in fronte e cercai di confondermi tra le altre, ma lui riusciva sempre a incrociare il mio sguardo. “Come cazzo fa?” pensai.
Fine concerto.
Scesero dal palco saltando e tutti contenti per com’era andato il concerto.
«Che fameeeee!» Affermò di nuovo Niall.
«Tranquillo, ora andiamo a mangiare qualcosa» Lo rassicurò Harry.
Liam guardò Zayn «Che c’è?»
«Louis…» Disse
«Si?» Chiese Louis
«Ti sbagliavi. Era qui» disse Zayn guardando tutti gli altri.

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Capitolo 3
*** Scontro ravvicinato ***


“Oddio, meno male che è finito” pensai, senza rendermene conto mi ritrovai trascinata da Isa.
«Dove andiamo?» Chiesi confusa.
«Secondo te? Ti porto li dietro le quinte.»
Per un attimo mi sentii mancare. «Come scusa?»
«Hai capito benissimo!» rispose tirandomi il braccio.
Mi fermai «Io non ci vado! Tu sei pazza!»
«No, io agisco per il tuo bene. Quindi muovi le gambette susu»
«Io non mi muovo di qui!» Mi sedetti per terra.
Isabel mi guardò per un paio di minuti, poi esclamò «Perfetto, rimani qui. Torno tra poco»
La guardai mentre si allontanava «Isaaaa? Dove vai?»
Si girò «Tu aspettami li, faccio in fretta» Mi fece l’occhiolino.
“Mh…” presi l’mp3 “Bhe speriamo che faccia davvero così in fretta”
Passarono i minuti e lei non era ancora tornata, mi stavo per alzare e andare a cercarla quando sentì una mano sulla spalla.
Mi girai «Finalmente sei tornata! Mi stavo preoc…» Appena vidi chi avevo davanti il tono della mia voce cambiò diventando da premuroso e preoccupato a infastidito «Che vuoi?» dissi lanciandogli un’occhiataccia.
«Ciao anche a te! Vedo che tratti sempre male le persone» Sorrise
«No, tratto male chi voglio»
«Quindi mi vuoi trattare male?» Mi guardò con uno sguardo tristissimo.
«No… E’ che…» Cercai di cambiare argomento guardandomi intorno «Dov’è la mia amica?»
Mi guardò con aria confusa, mi girai per allontanarmi ma mi prese per il braccio costringendomi a girarmi verso di lui. «E‘ che cosa?» Mi chiese guardandomi negli occhi con un’intensità che quasi pensai di perdere i sensi.
Distolsi lo sguardo «Non lo so, mi infastidisci»
«Ah…» Corrugò la fronte
Guardai il braccio «Uhm… Mi lasceresti il braccio?»
Sorrise «Solo se esci con me uno di questi giorni»
Lo guardai sbalordita «Certo che no» sorrisi sarcastica
«Bene» disse con aria pensierosa «O esci con me o ti do un bacio. Qui. Ora» mi guardò con aria decisa. Ricambiai lo sguardo «O mi molli il braccio o ti do uno schiaffo. Qui. Ora.»
Rise «Mh… Sto pensando seriamente di rischiare»
«La faccia è tua.» gli risposi.
«Zayn? Dobbiamo andare» disse un ragazzo poco lontano da noi
«Bene» mi lasciò il braccio «Sappi che non finirà qua»
«Cos’è una minaccia?» Lo fulminai con lo sguardo.
Mi sorrise e mi accarezzò la guancia «No, è una promessa». Si allontanò lasciandomi spiazzata.
Vidi Isabel in lontananza che saltellava verso di me e le urlai «TU!»
«Ho agito per il tuo bene! Non prendertela!»

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Capitolo 4
*** Maledizione! ***


La domenica mi svegliai tardi visto che rimasi per un paio di ore a pensare a ciò che mi era accaduto. Alla fine decisi di non dare importanza alle sue ultime parole, dopotutto non sapeva nulla di me; non sapeva il mio nome figuriamoci se sapeva come potermi rintracciare!
Ero assolutamente certa di ciò, almeno fino a quando non risposi al cellulare pensando che fosse Isa dissi «Heilà scema!»
… Silenzio, allora chiesi «Pronto?»
La persona dall’altra parte del cellulare rispose «Buongiorno, credo di non essere la persona che credi». Per un attimo mi sentì mancare, quella voce… di nuovo… non era possibile! Feci finta di non capire chi fosse «Chi parla?»
«Come? Non ti ricordi di me? Sono Zayn, Zayn Malik.»
«Ancora tu?» dissi e senza dargli il tempo di rispondere gli chiusi la chiamata. “Madonna, come ha fatto?!” il cellulare ri-squillò. Guardai il numero era lo stesso di prima, allora chiusi la chiamata senza rispondere e chiamai Isabel.
«Pronto?»
«Gli hai dato tu il mio numero, vero?!» iniziai irritata.
Si sentì la sua risata «Dai, incontriamoci al parco che ti racconto.»
«Ti converrà dirmi tutto!»
«A tra poco tesorooo»
«A tra poco.»
Chiusi la chiamata, misi un jeans blu, una camicia e degli stivali grigi con il tacco. Presi la borsa e scesi le scale urlando «IO ESCOOO»
«Non fare tardi» disse mia madre venendomi incontro per darmi un bacio prima che uscissi.
«Tranquilla» le risposi facendole la lingua.
Appena scesi chiusi il cancello vidi davanti a me una macchina parcheggiata e un ragazzo di fronte a me appoggiato ad essa.
Sbuffai «Ciao… Zayn»
«Ciao Revy» disse sorridendomi
«Rebecca» lo corressi «Revy è solo per gli amici o per chi mi conosce. E… Tu  fino a prova contraria non appartieni a nessuna delle due categorie» feci un sorriso forzato.
«Non appartengo a nessuno delle due perché non me lo permetti» aggiunse
Ci pensai «Vero, quindi ciao ciao!» mi girai e iniziai a camminare verso il parco. Lui ovviamente mi seguì, guardai il cellulare e vidi un messaggio di Isabel:
Scusami! Ma non posso venire…capirai tutto appena esci di casa! Non prendertela, ti voglio bene! Xx
“Maledetti, si sono messi d’accordo.” Mi fermai e mi girai verso di lui «Malik, che vuoi da me?» dissi guardandolo dritto negli occhi.
Distolse lo sguardo sospirando, mi guardò negli occhi e disse «Voglio uscire con te, conoscerti. Ecco che voglio.»
Ripresi a camminare pensando “Bhe, perché no? In fondo sarebbe stata solo un’uscita e anche la mia migliore amica sta facendo di tutto per convincermi ed aiutarlo…” Mi girai di scatto «Ci sto. Però devi promettermi che non mi stresserai mai più» feci una smorfia.
«E tu promettimi che non sarai più antipatica»
«Non posso… Basta che tu non mi faccia irritare e vedrai che non sarò antipatica e non risponderò male»
«Perfetto!» disse, non aveva mai perso il sorriso per tutto il tempo ed ora sembrava raggiante «Passo a prenderti alle 18, fatti trovare pronta.»
«Ok… A dopo»
«A dopo bella!»

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Capitolo 5
*** Il primo appuntamento ***


Mi guardai allo specchio “Stupida. Si, ecco cosa sei una stupida. Che t’è saltato in mente? Però posso sempre inventarmi qualcosa… No, sarei solo più stupida. Rassegnati cara e spera che la serata passi velocemente.” Mi presi il cellulare e chiamai Isabel.
«Pronta?» mi gridò subito
«Calmati! Si, sono pronta e credo che arrivi da un momento all’altro. Certo che potevi aiutare me invece che lui!»
«Ahahahahah. Dai ma era così carino e dolce che non ho potuto non farlo!»
«Io mi sto chiedendo perché ho accettato…»
«Ecco lei che deve rompere le palle. Pensa a divertirti!»
Si sentì un clacson «Isa credo sia arrivato»
«Uhhhhhh!!! Che ci fai ancora qui a parlare con me?! Vai subito! Poi voglio sapere tutto!»
«Certo, come sempre! Ciao tesoro»
«Ciaooo!!!»
Presi la borsa e buttai il cellulare dentro con curanza, scesi le scale in fretta ed uscì di casa. Lui era li, nello stesso posto in cui lo vidi la mattina.
Poco prima
«Liam! Muoviti mi serve il bagno!» urlò Zayn agitandosi.
«Calmati ho quasi fatto» gli rispose sempre urlando.
Louis si avvicinò a Zayn dandogli una gomitata scherzando «Liam muoviti che abbiamo Romeo agitato!»
«Smettila, non è vero.» controbatté Zayn dandogli un pugno leggero sulla spalla «Dopotutto è solo un appuntamento, che vuoi che sia.»
«Eh ma questo te lo sei dovuto sudare, ammettilo» si intromise Liam uscendo dal bagno.
«Già… Ora mi preparo o farò tardi!» esclamò Zayn correndo dentro il bagno. Dopo essersi docciato ed aver pensato a cosa indossare, si accorse di non aver ancora pensato a dove e cosa fare. “Vabbè ci penso mentre sono per strada” decise. Quando uscì c’erano i ragazzi li fuori aspettandolo facendo finta di nulla, Harry e Louis erano sul divano guardando la tv, mentre Niall suonava un po’ la chitarra e Liam affianco a lui cantando.
«Bene, io vado. A dopo» disse Zayn raggiante.
«Buona fortuna!» dissero tutti e quattro in coro.
«Ne avrai bisogno» aggiunse Harry ridacchiando.
Zayn non gli diede importanza ed uscì, mentre guidava verso la casa della ragazza pensò. “Mmm… Si il cinema è perfetto! Spero che le vada bene. Che ragazza complicata che mi sono cercato, spero vada tutto bene”. Si parcheggiò e suonò il clacson, pochi minuti dopo apparve lei e per un momento Zayn rimase senza fiato.
 
Mi avvicinai «Ciao.»
«Ciao Rev… Rebecca» sorrise «Alla fine di questa serata riuscirò a chiamarti Revy!»
«La speranza è l’ultima a morire» commentai dopo la sua affermazione.
«Certo, ti va bene se andiamo al cinema?»
«Sisi, mi va benissimo»
Mentre guidava Zayn, cercava di portare qualche buona argomentazione per riuscire a colloquiare, ma con scarsi risultati. Infatti davo solo qualche risposta secca, senza dargli l’opportunità di continuare. Almeno c’era la musica a riempire lo spazio tra di noi e ciò era confortante.
«Che film di va di vedere?» mi chiese
«Uhm… Non saprei. Perché non guardiamo Titanic in 3D?»
«Benissimo, ultima fila?» mi chiese con un filo di malizia negli occhi, che non capì subito.
«Ok.»
Fece i biglietti e andammo nella sala, per fortuna il film iniziò subito, così non ebbe occasione di parlare. Poi arrivò quel momento, il momento del film più triste. Jack muore. Ovviamente come sempre non riuscì a trattenere le lacrime e cercai la mano di Zayn per trovare un po’ di conforto. E li in quel momento capì perché Zayn mi chiese se volevo stare nell’ultima fila. Infatti verso la fine del film mi mise un braccio intorno alle spalle e attirò le mie labbra verso le sue, all’ultimo secondo misi un dito tra le nostre labbra che quasi si sfiorarono e con un filo di voce dissi «Malik, non ci provare»

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Capitolo 6
*** Mai dire mai. ***


La sveglia suonò, aprì gli occhi lentamente “Che palle” pensai, presi il cuscino e lo buttai sopra il viso. Mi alzai contro voglia per andare a prepararmi, presi le prime cose che trovai e le indossai; passai davanti allo specchio “Mh… Meglio prendere gli occhiali. Meno male che oggi non c’è scuola”. Uscì da casa di corsa per andare al parco, sta volta sul serio, con Isabel. Ovviamente ci incontrammo prima al bar per fare colazione insieme, anche se quella mattina non mi sentivo molto bene.
«Ma che hai oggi?» mi chiese Isabel «Non hai detto quasi nulla.»
«Nulla.»
Mi si avvicinò di più «Bugiarda! Te lo leggo negli occhi! Che hai?»
«Ma se ho gli occhiali da sole come fai a vederli?» ribattei.
«Lo so!» disse togliendomi di colpo gli occhiali, non ebbi nemmeno il tempo di schivare la sua mano. Spalancò gli occhi «Madonna, Revy ma che hai fatto?!»
«Niente… Non sono riuscita a chiudere occhio.»
Mi prese per mano sorridendomi «Ora andiamo al parco, ci rilassiamo e ne parliamo. Bene.»
Mi rimisi gli occhiali e camminammo fino al parco li vicino, una volta arrivate ci sdraiammo sull’erba e iniziamo a parlare.
«Oh eccoci qui!» Disse Isabel girandosi verso di me «Ora parla.»
Guardai il cielo «Ecco. Ho pensato molto… Ieri siamo andati al cinema come ti ho scritto nel messaggio, però non ho scritto una cosa…»
«Cosa?» mi chiese preoccupata
«Zayn… Ha tentato di baciarmi» risposi esitando.
«Coooooooome?! E tu che hai fatto???»
«Bhe, l’ho fermato ovvio. Che credessi che facessi?»
«Oddio, Zayn Malik ha provato a baciartiii! Non ci posso credereeee! Lo sapevo, gli piaci!» il suo quasi un urlo, era talmente felice che Zayn Malik, uno dei suoi idoli, fosse interessato alla sua migliore amica.
«Credo che tu stia correndo troppo con la fantasia. Cioè penso che faccia così solo perché non ho reagito come pensava, come chiunque altra avrebbe reagito insomma.»
«Quindi…?»
«Quindi credo che per lui io sia come un “giocattolo” nuovo. Sai come fanno i bambini quando hanno un gioco nuovo, prima ci giocano e quando se ne stufano lo buttano via. Ma io non sono un giocattolo, anche se per lui sono la novità del momento.»
«Mmm… Capisco. E tu non vuoi soffrire.» disse con un filo di tristezza nella voce.
«Già.»
«Ma tu cosa pensi di lui? Ti piace?» chiese incuriosita.
«Ehm…» fui salvata dallo squillo del cellulare. Lo presi e risposi
«Pronto?»
«Ciao Rev… Rebecca»
Quando sentì quella voce fu come se una freccia fosse stata scagliata verso il petto e mi colpì in pieno il cuore. «Ciao Malik»
«Mi chiedevo se ti andrebbe di uscire con me uno di questi giorni»
«No, non posso» dissi secca.
«Ah, ok. Che fai?»
«Niente di che, sono a casa» mentì «Tu?»
«Niente, sono un po’ in giro con i ragazzi»
«Capito… Senti ora devo andare. Ci sentiamo» non gli diedi il tempo di rispondere che chiusi la chiamata e lancia il cell verso Isa, che ovviamente aveva sentito tutta la chiamata.
«Revy, rispondi alla mia domanda.» disse guardandomi dritto negli occhi, mi sedetti di fronte a lei.
«Bhe… Penso che… sia un vatinoso assurdo e che sia antipatico! Ecco! Ok no, non è vero» mentre parlavo Isa faceva cenni che non capivo, sembra quasi pazza ma continuai lo stesso il discorso. «Mi piace, ok? Si, Zayn Malik mi piace! Sono interessata a lui ma non intendo soffrire, quindi lo evito e lo eviterò.» sospirai «Oh, l’ho ammesso».
Isa si mise una mano in faccia, capì il motivo quando sentì una voce dietro di me.
«Ah, quindi lo ammetti?» disse soddisfatto
Mi girai si scatto “O merda” ora si che ero nei guai. Zayn aveva sentito tutto. Impallidì vedendolo li davanti a me.
«Ecco… Cosa hai sentito esattamente?»
«Tutto» rispose prendendomi per il braccio costringendomi ad alzarmi, nel giro di due secondi mi ritrovai tra le sue braccia. «Anche io sono interessato a te» confessò accarezzandomi la guancia, poi mise le mani nei fianchi attirandomi a sé e mi baciò. 

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Capitolo 7
*** Delusione ***


“Oddio” pensai, non ci potevo credere. Non avevo ancora realizzato ciò che mi era appena successo, dopo il bacio non capì più niente.
Con Zayn rimasi d’accordo che ci saremo sentiti nel pomeriggio, così chiesi nel frattempo a Isabel se voleva venire a casa mia ed ovviamente accettò, come sempre ci capimmo con lo sguardo. Dovevamo parlare tra di noi e soprattutto dovevo ancora realizzare, anche se mi sembrò difficile poterlo fare.
Arrivammo a casa che erano ancora le undici del mattino, la casa era vuota, infatti i miei erano partiti per una settimana da parenti. Corremmo su per le scale e andammo nella mia camera, io mi lanciai sopra il letto mentre Isa saltava di gioia.
«La mia migliore amica e il mio idolo» disse sorridente «Oh che bello!»
Le lanciai un cuscino colpendola in pieno viso «Certo che potevi avvisarmi che era proprio dietro di me! Mi sarei risparmiata quella figura!»
«Ma io ho cercato di avvisarti!» si difese «Tu non l’hai capito!»
«Potevi darmi un colpo, oppure…»
«Oppure?» chiese
«Oppure saltarmi sopra e tapparmi la bocca!»
«Dai, alla fine è stato meglio così!» affermò roteando per la stanza
«Questo si vedrà…» d’un tratto si fermò, mi raggiunse e si sedette affianco a me
«Che vorresti dire?» mi guardò di sottecchi
«Nulla, nulla» mi presi la testa fra le mani «Ed ora che faccio?!»
 Mi sollevò la testa sorridendo e mi rispose «Non fai nulla, aspetti che ti chiami, così parlerete e» si fermò
«E?» le chiesi
«Ohhh non ci posso ancora credere! Tu e Zayn, insieme!»
«Non correre troppo Isa, mi ha solo baciato. Bisogna vedere ora che farà»
«Cioè?» corrugò la fronte
«Eh, che ne sai se ora mi cercherà davvero dopo aver ottenuto un bacio? Oppure che poi non sparirà? Penso sempre quello che ti ho detto al parco, non mi farò fantasie. Rimarrò con i piedi per terra e vedremo che succederà»
«Secondo me ti sbaglia. Già dalla volta che ci parlai al concerto mi sembrò davvero interessato a te, anche se non sapeva nemmeno il tuo nome» mi sorrise.
«Bhe, vedremo» si sentì un brontolio, ci guardammo e scoppiamo a ridere «Mi sa che ora è meglio pensare a mangiare» ridemmo
«Si, lo penso pure io» concordò Isa ancora ridacchiando.
Ci recammo in cucina e pranzammo, poi ci divertimmo giocando a Mario Kart con la wii, ovunque andassimo mi portavo appresso il cellulare, aspettando la chiamata di Zayn che sembrava non sarebbe mai avvenuta. E così fu, arrivarono le 21 ed io non ricevetti nessuna chiamata.
Non so bene che cosa provavo, era un misto tra amarezza, tristezza, delusione, ma sapevo che sarebbe potuta finire così quindi non avrei dovuto pensarci troppo. Per fortuna c’era Isabel con me, che cercò di non farmici pensare. Alla fine Isa decise di rimanere con me anche la notte.
«Non devi sentirti obbligata a rimanere Isa, alla fine non è successo nulla» finsi un sorriso
«Ormai ho deciso» affermò sicura «Rimango!»
«Grazie, ti voglio bene» l’abbracciai
«Anche io tesoro» ricambiò l’abbraccio.

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Capitolo 8
*** Ritorno ***


Passarono due giorni e di Zayn non vidi nemmeno l’ombra. Quindi continuai normalmente la mia banale vita, però successe qualcosa che non mi aspettavo e mi trovò impreparata.
Nel pieno della notte sentì uno strano ticchettio sulla finestra della camera, aprì gli occhi, aspettai un minuto circa e mi alzai; accesi la luce, mi avvicinai alla finestra ed in quel momento notai una sagoma. Aprii la finestra senza pensarci due volte e li lo riconobbi.
«Malik ma che fai? Vattene, è tardi» dissi cercando di rimanere fredda.
«Dobbiamo parlare» disse
«Mh, no, non credo» risposi in fretta e richiusi la finestra. “Non, è reale. Non c’è stai solo sognando” mi ripetei “In fondo perché dovrebbe essere qui?”
Feci in tempo a tornare al letto che riprese il ticchettio, mi alzai e riaprì la finestra
«Potresti smettere di lanciare sassolini? C’è gente che cerca di dormire, grazie» dissi, feci per chiudere la finestra.
«Revy» cercò di non urlare per non svegliare i vicini.
Sbuffai «Che vuoi?»
«Parlarti ora»
«Non credi che non sia il momento adatto?»
Guardò per terra, poi sollevò lo sguardo «Ti rubo solo dieci minuti»
Lo guardai, aveva lo sguardo da cane bastonato «Ti do cinque minuti, arrivo»
Chiusi la finestra, presi la felpina rosa e la indossai mentre scendevo giù. Aprì il portone e lui era lì fermo, mi stava aspettando, e per un attimo sembrò che sarebbe rimasto li ad aspettarmi per sempre.
“Non farti illusioni” mi ricordai. Appena mi vide si girò e mi venne incontro abbracciandomi tentando di darmi un bacio, ma lo fermai, non potevo permettermi illusioni.
«Di cosa mi devi parlare?» mi guardò con aria sperduta, poi tornò in se, doveva aver capito il mio gesto.
«Voglio parlare di noi»
«Noi?» domandai «Il nostro “noi” come dici tu è andato a sfottersi prima di iniziare. Quindi se volevi dirmi questo abbiamo finito, non c’è altro da dire.»
«Invece non finisce qui» affermò deciso
Sollevai un sopraciglio «Ah no? E cosa vorresti dirmi? Se non fossi sparito dopo avermi baciata…»
«Cosa?»
«Sarebbe diverso ora»
Cercò di guardarmi negli occhi «Revy, non sono sparito di mia iniziativa. L’altro giorno mi ero dimenticato che dovevamo partire verso l’ora di pranzo e non sono riuscito ad avvisarti in tempo»
“Certo” pensai “resisti” mi dissi. «Non hai avuto il tempo eh? Zayn, non dirmi cazzate. Sarebbe stato meglio se non ti fossi presentato qui.»
«No, non potevo non venire» affermò con decisione
«Come mai no?»
«Come ti ho già detto tu mi piaci, e anche molto. E non ti lascerò di certo scappare così.»
«Io non sono scappata da nessuna parte, al contrario di qualcun altro» lo incalzai
Roteò gli occhi «Non sono scappato, sono dovuto partire con i ragazzi»
«Vabbè quello che è» lo guardai dritto negli occhi, ero arrabbiata «Ci pensavi due volte prima di comportarti così. I cellulari sono stati inventati apposta, sai?»
Mise le mani sopra le mie spalle «Non ho avuto tempo libero, se non per dormire»
Girai la testa di lato per evitare il suo sguardo, ma subito con la mano mi afferrò il mento costringendomi a guardarlo
«Io voglio te, sono disposto a tutto pur di averti. Non ti lascerò scappare» ribadì, fece una pausa e poi aggiunse «Non voglio farti soffrire, per me non sei un gioco» continuò prendendomi il viso tra le sue mani attirandomi a sé, così mi diede il nostro secondo bacio.

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Capitolo 9
*** Stole my heart ***


“Complimenti alla faccia del resisti, sei riuscita di nuovo a farti prendere alla sprovvista” mi rimproverai mentre mi giravo nel letto cercando di riaddormentarmi. “Che tenesse davvero a me? Vedremo” affermai ripensando a ciò che era capitato poco prima.
 
Un’ora prima
Non potei non ricambiare il bacio di quel ragazzo che inizialmente non sopportavo, o almeno credevo di non sopportare. Ora era tutto diverso o forse avevo realizzato ciò che provavo in realtà nei sui confronti, però non potevo avere la certezza di quello che mi stava dicendo. Dopo che mi baciò, mi guardò negli occhi e le sensazioni che provai sono indescrivibili, ma mentre ci guardammo negli occhi sembrò che anche lui provò lo stesso. Oppure era anche un bravo attore oltre che cantante?
Per un paio di minuti rimanemmo in silenzio, poi pensai e dissi
«Dimostramelo»
Mi guardò confuso «Cosa?»
Lo guardai dritto negli occhi «Dimostrami quello che hai detto»  
Lui sorrise e mi rispose «Lo farò»
Ricambiai il sorriso «Ci conto eh!» gli feci la linguaccia.
Improvvisamente mi guardò con uno sguardo più intenso e iniziò a intonare una loro canzone mentre mi abbracciava
«Waited for a girl like you
The light shines
It's getting hot on my shoulder
I don't mind this time, it doesn't matter
Cause your friends, they look good
But you look better
Don't you know, all night
I've been waiting for a girl like you to come around, round, round
Under the lights tonight, turned around
And you stole my heart, with just one look
When I saw your face, I fell in love
Took a minute girl, to steal my heart tonight
With just one look, girl
I waited for a girl like you
I'm weak now, my words fall till they hit the ground
Oh life, come ahead, don't you fail me now
I start to say, I think I love you
But, I make no sound
I know cause all my life
I've been waiting for a girl like you to come around, round, round
Under the lights tonight, turned around
And you stole my heart, with just one look
When I saw your face, I fell in love
Took a minute girl, to steal my heart tonight
With just one look, girl
I waited for a girl like you
There is no other place, that I would rather be
Than right here with you tonight
As we lay on the ground
I put my arms around you
And we can stay here tonight
There is so much that I want to say
I want to say
Under the lights tonight, turned around
And you stole my heart, with just one look
When I saw your face, I fell in love
Took a minute girl, to steal my heart
Under the lights tonight, turned around
And you stole my heart, with just one look
When I saw your face, I fell in love
Took a minute girl, to steal my heart tonight
With just one look, girl
I waited for a girl like you
I waited for a girl like you»

 
Rimasi spiazzata, nessuno aveva mai cantata per me e di certo non pensavo che qualcuno lo potesse fare. Appena terminò mi diede un altro bacio e disse «Forse è meglio che ora tu vada»
«No» obbiettai
Corrugò la fronte «Perché no? Domani hai scuola ed è tardissimo, devi riposarti»
«Ma…» esitai «Ho paura che questo sia un sogno, e non vorrei svegliarmi scoprendo che tu in realtà non sia tornato»
Rise, “Che c’è di buffo?” mi domandai
Mi abbracciò sussurrandomi all’orecchio «Non stai sognando e poi prima vai a dormire prima ti svegli. Prima ti svegli, prima ci incontriamo. Ah, domani voglio presentarti come si deve ai miei amici» mi informò.
Ci pensai su, infondo non aveva tutti i torti, sbuffai «Ok» dissi controvoglia.
Mi diede un bacio sulla guancia «Allora buonanotte bella»
«Buonanotte anche a te» dissi restituendogli il bacio sulla guancia. Poco prima che m girassi mi rubò un bacio sulle labbra.
«Non perderti mentre sali le scale» disse ridendo, mi girai «Attento tu a non perderti mentre torni a casa» gli feci la linguaccia e salì su.
 
L’indomani.
Dopo aver dormito per tre ore mi svegliai raggiante, mi girai verso il cellulare e trovai un messaggio
di Zayn:
Buongiorno, dopo essere stato l’ultimo a darti la buonanotte ci tenevo ad essere il primo a darti il buongiorno. A dopo :) xxx

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Capitolo 10
*** Presentazioni ***


La mattinata passò velocemente, forse perché la passai a parlare con Isabel senza sentire nulla di quello che dicevano i prof.
Isa non faceva altro che ripetermi «Avevo ragione io!» fiera di se stessa perché aveva già capito tutto. Ci accorgemmo dell’ora solo quando suonò la campana,
«Oddio!» esclamai, mi girai verso di lei «Ma che ora è?» le chiesi
«È già l’una, non è possibile… Il tempo è volato oggi!» rise «Bhe, dopotutto avevamo un buon argomento di cui parlare» mi fece la linguaccia ed io risi
«Scema! Dai muoviamoci» raccogliemmo le nostre cose ed uscimmo dalla classe «Ah Isa, ti va di venire a casa mia ora?»
«Ok! Tanto non ho nulla da fare» rise «Che ne dici se andiamo alla MC Downald’s»
Sorrisi «È perfetto, tanto non c’è nessuno a casa». Mentre uscimmo dalla porta principale della scuola, vedemmo cinque ragazzi li fermi ad aspettare, nel momento in cui i miei occhi si puntarono verso un ragazzo di spalle che in quel momento si girò.
 
Un’ora prima
«HARRY SVEGLIATI!» urlò Zayn entrando nella stanza.
«La…mi do..mire» cercò di dire Harry coprendosi con il lenzuolo fino alla testa, Zayn si avvicinò e lo scoprì.
«Al-za-ti»
Harry sbuffò «Ma ho sonno!» protestò
«Subito!» ordinò Zayn uscendo dalla camera.
Andò in cucina dove c’erano gli altri ed iniziò a lamentarsi con loro.
Alla fine Louis disse «Dai vado a vedere se si è alzato, altrimenti lo costringerò io!»
Aprì la porta «Harry?»
«Sono sveglio» rispose sollevando un braccio.
«Muoviti, è già tardi!» iniziò Louis «Sapevi che ti saresti dovuto svegliare prima del solito, quindi peggio per te che fai le ore piccole. E poi sai quanto ci tiene Zayn.»
Harry si sedette sul letto. «Si… Cerco di sbrigarmi» disse alzandosi.
Nel frattempo Liam si cambiò, mentre Zayn e Niall rimasero in cucina. Louis tornò e si fermò davanti alla porta «Niall, stai ancora mangiando?» gli domandò
«Si, non è colpa mia se ho fame!» rispose ridacchiando
«Secondo me ha paura che lo lasceremo senza pranzo» affermò Zayn ridendo.
Ormai era già mezzogiorno e mezza, tutti aspettavano Harry alla porta pronti per uscire.
«Eccomi!» disse Harry camminando verso i ragazzi sorridendo.
«Finalmente!» dissero Liam e Louis
Niall lo guardò e ridendo disse «Pensavamo che fossi svenuto in bagno».
Uscirono di casa e si incamminarono verso la scuola, arrivarono appena in tempo al suono della campana. Erano li fermi ad aspettare, l’uscita di una ragazza, anzi due visto che sicuramente sarebbe stata con la migliore amica.
Poi, mentre Zayn era di spalle, sentì una voce famigliare. Era lei, si girò di scatto e in quel momento i loro sguardi si incontrarono. 
 
 
Isabel diede una piccola gomitata a Rebecca e le disse «Non mi avevi detto che sarebbero venuti qua!»
Per un momento fu costretta a distogliere lo sguardo da Zayn per rispondere, guardò Isa e rispose «Perché non lo sapevo nemmeno io!».
Ritornò con lo sguardo su Zayn che si stava avvicinando.
«Ciao!» salutò sorridendo.
«Ciao a te!» disse Isabel «Tutto bene?» chiese sorridendo.
«Sisi, tutto bene» rispose Zayn «Tu?»
«Anche io, grazie» rispose Isabel, in quel momento le squillo il cellulare, quindi fu costretta ad allontanarsi un momento.
Zayn ne approfittò subito e rivolendosi a Revy disse «Ciao bella!»
«Ciao Malik» disse lei, Zayn rise e l’abbracciò.
«Sai, mi piace come dici Malik» le sorrise e le diede un bacio.
Revy ricambiò il bacio e gli sorrise «Come mai sei venuto qui?» gli domandò
La guardò «Non ti ricordi ieri?»
«Vorrai dire stamattina» lo corresse lei
«Si, hai ragione stamattina» rise e poi riprese «Sono qui per presentarti ai miei amici» la informò.
«Sinceramente pesavo che me li avresti presentati stasera» gli disse
«Inizialmente era quello il piano, ma visto che volevo vederti il prima possibile li ho portati qui» rispose con un sorriso a trentadue denti. Lei rise e nello stesso momento tornò Isa.
Revy la guardò «Isa, Zayn deve presentarci agli altri; quindi cerca di non svenirmi tra le braccia» l’ammonì ridendo.
Zayn prese Revy per mano, che a sua volta dovette prendere per un braccio Isabel che rimase impalata, non riusciva a credere alle parole dell’amica. Arrivarono dai ragazzi che nel frattempo stavano parlando tra di loro.
«Ragazzi» Zayn interruppe la loro conversazione «Lei è Rebecca, la mia ragazza» gli annunciò, poi guardò Revy e riprese «Revy, loro sono i miei amici. Nonché i componenti dei One Direction» poi indicò Isa «E lei è Isabel, la sua migliore amica.»
«Piacere» disse Revy, un po’ imbarazzata. Almeno lei era riuscita a dire qualcosa, Isabel rimase imbambolata, allora le diede un colpo e riuscì a dire «È un piacere conoscervi!».
«Piacere» dissero in perfette sincronia i quattro ragazzi.
Che iniziarono «Io sono Louis!»
«Io Harry! Ed il piacere è nostro» le fece l’occhiolino
«Io Liam!»
«Io sono Niall, ed ho fame!» disse nello stesso momento in cui si sentì un brontolio provenire dalla sua pancia.
Tutti risero, «Pensi solo a quello!» lo accusò Liam
«Che ci posso fare?» domandò Niall imbarazzato.
Revy li guardò «Se volete potete unirvi a noi due» prese per braccetto ad Isabel «Stavamo giusto andando a pranzare»
«È un’ottima idea» affermò Zayn.
«Basta che mangiamo qualcosa! Non ce la faccio più» rise Niall.
«Dai andiamo!» esclamò Louis. 

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Scusate il ritardo, ma ho avuto dei problemi e alla fine non riuscivo più a scrivere <.<
Quindi ringrazio un mio amico che ieri mi ha incoraggiata e a tutti quelli che leggeranno questo :)
Spero che sia di vostro gradimento xxx

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Capitolo 11
*** I love you. ***


Era stata una delle giornate più belle, mi dispiacque che la serata passò così tanto velocemente.
La compagnia era perfetta, infatti quei ragazzi riuscivano sempre a mettere me e Isabel a nostro agio anche in momento un po’ imbarazzanti. Erano tutti diversi da come me li aspettavo, anche se non sapevo di preciso che aspettarmi dato che non sono mai stata una loro fan.
Alla fine Isabel aveva ragione anche questa volta, avrei dovuto fare più attenzione quando lei mi parlava di loro.
Mentre la riaccompagnammo a casa la guardai, era così raggiante e felice perché finalmente aveva conosciuto i suoi idoli; anche se inizialmente era rimasta impietrita, quando Zayn ci aveva presentate, non si era di certo fatta scappare l’occasione di farsi fare gli autografi e foto con loro.
Arrivammo davanti a casa sua. «Grazie per il passaggio e per la serata!» esclamò felice, si avvicinò a me e sussurrò «Grazie soprattutto a te» sorrisi e l’abbracciai.
«Ma smettila» le dissi.
Guardò Zayn poi me «Bhe, si è fatto tardi! E meglio che vada dentro. Ciao e buon proseguimento!» disse facendomi l’occhiolino.
«Grazie e buon proseguimento anche a te!» le rispose Zayn ridacchiando.
«Ciao Isa! Tanto ci sentiamo presto» dissi velocemente nel frattempo che lei si allontanava.
Zayn mi guardò «Bene, ora devo riportarla a casa signorina»
«Eh già!» sorrisi «Sono simpatici i tuoi amici»
«Già, sai anche a loro piaci. Anche se inizialmente non capivano perché perdessi tempo andandoti dietro».
Ripensai a quei momenti, forse avrei dovuto essere più gentile.
Mentre ero nel pieno dei miei pensieri Zayn fermò la macchina e poi riprese «Però sono felice della scelta che ho fatto, guarda cos’ho ora. Una ragazza stupenda al mio fianco».
Arrossì e risi imbarazzata «Ma dai!» dissi dandogli un pugno leggero sul braccio.
Mi guardò «Mi piace tutto di te» affermò sorridente «Comunque siamo arrivati»
“Oddio” pensai “la serata sta davvero terminando” al solo pensiero mi venne un po’ di malinconia, poi lo guardai e senza pensare gli feci una proposta «Ti va entrare?»
Corrugò la fronte «Uhm… Non è rischio la vita entrando? Intendo se mi vede tuo padre…» lo interruppi «Non c’è nessuno in casa, sono in viaggio ritornano domani mattina. Comunque ti proteggerei io» lo rassicurai scendendo dalla macchina. Andai dalla parte del suo finestrino, lui lo scese e io mi appoggiai sporgendomi all’interno della macchina.
«Allora?» domandai.
«Ok, ci sto» disse.
Quando entrammo in casa si guardò in torno, e allora gli chiesi ridendo «Cos’è stai cercando una via di fuga nel caso tornino prima?»
«No» rispose «Mi stavo assicurando che non ci fosse davvero nessuno per fare questo» mi afferrò per il braccio tirandomi verso di lui e mi abbracciò. Tutto successe nel giro di pochi secondi, poi mi sollevò la testa e mi ritrovai a guardare quegli occhi così profondi e misteriosi. Non avevo mai visto degli occhi così.
«Revy devo dirti una cosa»
In primo momento mi spaventai e chiesi subito «Cosa?»
«Ti amo» disse infine baciandomi.
Ricambiai il bacio e gli buttai le braccia intorno al collo. “Me l’ha detto!” pensai scoppiando di felicità dentro me stessa.
Mi riguardò «Non ho mai amato nessuna come te ora. Anzi inizio a credere che in realtà non fosse nemmeno amore»
In quel momento sentì le farfalle nello stomaco più che mai, non riuscì a dire nulla.
Rimasi imbambolata a fissarlo. Zayn mi sorrise «Non c’è bisogno che me lo dici ora, quando ne sarai sicura me lo dirai. Non c’è fretta, io aspetterò per sempre».
Annuì, ciò che mi disse fu rassicurante e mi permise di riprendere possesso delle mie facoltà mentali. Andammo in camera mia, guardai l’orologio erano già le 23, ma poco mi interessava non volevo che Zayn se ne andasse. Dopo aver guardato un film ci sdraiammo, stavo crollando dal sonno e lui se ne accorse subito. «Sei stanca, forse e meglio che vada» disse alzandosi, fece per iniziare a camminare. Lo afferrai per la manica della maglietta «Non lasciarmi sola» dissi farfugliando.
«Ma sei a pezzi, devi riposarti» disse prendendomi in braccio e portandomi nel mio letto.
Lo guardai e gli feci il broncio. «Cattivo»
Mi guardò «Se fai così mi rendi tutto più difficile…» ammise
Non avevo intenzione di arrendermi «Vuoi andare? Vai!» esclamai girandomi dall’altra parte tendendogli il muso. Ma lui non si mosse, anzi mi prese costringendomi a sedermi e mi guardò, rimanemmo per una mezz’ora così fissandoci negli occhi, si può dire che stavamo avendo una discussione con lo sguardo.
«Va bene, mi arrendo. Rimango» disse Zayn
Gli saltai in braccio «Voglio le coccole prima di addormentarmi» lo informai.
Rise «Non preoccuparti, era mia intenzione farlo»
Gli feci la linguaccia e mi sdraiai, lui si sdraiò vicino a me e mi mise un braccio intorno alle spalle in modo da avvicinarmi a lui, ed iniziò a coccolarmi.
«Malik?»
«Si?» sorrise
«Anche io ti amo» mi diede un bacio sulla fronte.
«Ne ero sicuro, ora pensa a dormire».
Quelle furono le ultime parole che sentì, prima di essere trascinata nel mondo dei sogni dal sonno.

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Capitolo 12
*** Up All Night ***


Ormai erano passato tre mesi, tre mesi stupendi. Tranne quando Zayn non c‘era, ovviamente doveva partire con il gruppo; e quando ciò accadeva si percepiva la loro mancanza.
Stava arrivando persino il giorno del mio compleanno, e loro non ci sarebbero stati.
«Basta sono una sfigata!» dissi a Isabel
«No! Questo non devi dirlo!» mi riprese
«Ma è la verità» obbiettai «Ormai non ci posso fare nulla, capisci che è domani il mio compleanno?» mi presi la testa fra le mani.
«Rebecca, hai promesso che avresti festeggiato! Ricordi?»
Come potevo non ricordarmelo? Fu il giorno in cui Zayn e gli altri partirono, due settimane fa.
L’ultima volta che mi tenne tra le sue braccia, ricordo quelle parole come se le sentissi ora per la prima volta «Tu festeggerai comunque, i compleanni arrivano solo una volta all’anno» mi accarezzò la guancia «Soprattutto il tuo, promettimi che lo festeggerai»
«Me lo ricordo» sollevai la testa e guardai Isa «Festeggerò»
«Ecco! Ora però devo andare, tu vai a nanna che domani si festeggiaaaa!!!»
La guardai «Già… A domani Isa» l’abbracciai.
Dopo che Isa se ne andò andai in camera mia e mi addormentai, per questo mi svegliai prestissimo.
Guardai il cellulare, zero messaggi… La giornata non poteva iniziare peggio!
Quando venne Isa a casa per andare a “festeggiare” cercai di protestare, sapendo che non l’avrei vinta. Rimanemmo in giro fino alle 18.
«Dobbiamo passare a cambiarci a casa mia!» disse
«Perché?»
«Perché andiamo in qualche locale per festeggiare come si deve! Ovvio»
Sbuffai. Aveva già preparato tutto senza dirmi nulla, mi fece indossare un abito vintage bianco, senza spalline, appena più corto del ginocchio e dei sandali argentati con tanto di tacco.
«Ma non potremmo fare qualcos’altro?» Riguardai il cellulare «Non mi ha fatto nemmeno gli auguri!»
«Calmati, e pensiamo a divertirci»
La guardai «Perché io sono vestita così e tu hai i jeans? Non mi sta bene!» mi avvicinai al suo armadio e tirai fuori un vestito «Oh si! Tu metterai questo!»
«Ma ma ma» balbettò
«Oggi è il mio compleanno quindi decido io! Susu muoviti!»
«Ok…»
Si cambiò e tornò «Ti sta benissimo!» esclamai
«L'hoo messo solo per te! Ora andiamo o faremo tardi» uscimmo di casa
«Ah» disse «Dobbiamo passare a casa tua, ho dimenticato il cellulare!»
«Svampita!» l’accusai ridendo.
Era tutto spento ovviamente, anche i miei erano usciti. «Dai muoviamoci» dissi a Isa.
«Ok!» disse con entusiasmo. Aprì la porta, lei chiuse la porta e mentre mi girai verso di lei accendendo la luce inizia a dire «Dove l’hai…» mi bloccai nel momento in cui sentì due mani afferrarmi i fianchi, e la faccia di qualcuno che si appoggiava sulla spalla.
«Buon compleanno amore!»
Non ci potevo credere, mi girai «Zayn!» dissi piagnucolando, rise e mi abbracciò «Pensavo che ti fossi dimenticato!» lo accusai.
«Dimenticarmi il compleanno dell’amore della mia vita?» mi guardò accigliato «Ma è impossibile!»
In quel momento uscirono fuori anche tutti gli altri esclamando «AUGURI!»
Avevano preparato tutto ed io non me n’ero accorta, che stupida! Ringraziai tutti, quella che pensavo sarebbe stata una giornata orribile si era trasformata in una giornata indimenticabile.
E Zayn era li con me, non potevo ancora crederci.
Quando tutti se ne andarono lui rimase per un po’ con me.
Ci sedemmo nel divano, o almeno lui era seduto, io invece ero mezzo sdraiata con un male atroce ai piedi. «Mi sei mancata da morire»
«Anche tu mi sei mancato» lo abbracciai e poi gli diedi un colpo «Questo è perché non mi hai fatto gli auguri prima, facendomi pensare chissà cosa»
«Bhe, ma rischiavo di far saltare tutto e non potevo permetterlo» lo abbracciai e lui mi strinse forte tra le sue braccia. «Hai ancora due regali da aprire» mi informò
Lo guardai «Cosa? Cosa? Cosa?»
Mi diede una scatolina «Uno è questo»
Lo apri subito dalla curiosità, era un anello in argento con la scritta Love, al posto della O c’era un cuore in luminoso pavè di zirconi bianchi.
«È stupendo!» esclamai
«Come te» disse, mi rubò un bacio «Vado a prendere l’altro»
«Ok» risposi sorridendo «Ti aspetto qui!»
Tornò nel giro di cinque minuti con una scatola più grande.
«Fai attenzione» mi ammonii «C’è una cosa molto delicata»
Presi la scatola e la guardai «Perché i sono tutti questi buchi?»
«Aprila e lo scoprirai» disse sorridente
La aprì con cura e lentamente, spuntò fuori il musetto di un piccolo cagnolino, un Labrador color miele «Non ci posso credere…» lo presi subito in braccio e lo coccolai
Zayn mi guardò «Ehi! Anche io voglio le coccole»
«Pazienta Malik, pazienta» gli dissi facendogli la linguaccia.
Rise e mi mise un braccio intorno alle spalle e con l’altro accarezzò il cucciolo
«Tu sei pazzo» dissi alla fine.
«Si» ammise lui «di te» e mi baciò.

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Capitolo 13
*** Ritorno dal passato. ***


«Mmm…» iniziai a pensare.
«Glielo vuoi dare ora?» mi domandò Zayn.
«Certo!»
«Pensaci bene» mi ammonì stringendomi sempre di più a lui.
«Ci sono!» urlai infine.
«Dimmi» disse subito Zayn
«Jon!» guardai bene il cagnolino addormento sopra le mie gambe «Si, Jon è perfetto!»
«Jon?» mi domandò
«Si, Jon» ero fiera del nome che avevo scelto.
Mi guardò negli occhi e poi chiese «Jon come Jon Bon Jovi?»
«Ehm… Già!» risi
«Ecco, dovevo aspettarmelo. Dopotutto lo adori» borbottò.
«Amore, sei geloso?» gli domandai incuriosita.
«Chi? Io? Geloso di un cinquantenne che adori? Si.»
Lo guardai e sorrisi, era così tenero «Sai… per me tanto esisti solo tu»
«Ti amo» disse dandomi un bacio sulla fronte, rimanemmo a guardare il cucciolo e a coccolarci per un bel po’, poi crollammo nel sonno più profondo nel divano.
Quando ci svegliammo ci ritrovammo messi in posizioni diverse rispetto a quando c’eravamo addormentati.
Jon non era più li con noi, avevamo una coperta sopra “Devono essere tornati i miei” pensai, io e Zayn ovviamente eravamo abbracciati; lo guardai in viso era così dannatamente bello, certe volte non potevo credere che fosse davvero il mio ragazzo. Quando aprì gli occhi mi guardò, mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia
«Buongiorno amore»
«Buongiorno a te, luce dei miei occhi» disse sorridendomi, mi sentì sciogliere.
«Non puoi dirmi queste cose di primo mattino» lo rimproverai «Mi fai pensare che stia ancora sognando!».
Rise «Non stai sognando e ora te lo dimostro» mi diede un pizzico nel braccio.
«Ahia!» protestai «Cattivo!»
Mi prese il braccio «Do un bacino sulla bua?» chiese e senza aspettare la mia risposta lo fece.
«Che ne dici se facciamo colazione fuori oggi?» domandò
«Ok, vado a prepararmi. Se vuoi puoi andare nel bagno che c’è qua, credo che i miei stiano dormendo»
«Va bene» mi accarezzò la guancia «A tra poco» disse sparendo dentro il bagno.
Anche io andai subito in bagno, mi feci una doccia poi presi un jeans e una maglietta, le scarpe da tennis, che avrei usato nei prossimi giorno visto il dolore che avevo ancora ai piedi per colpa dei tacchi. Mi guardai allo specchio, i capelli erano arruffati allora li legai in una coda alta, presi in fretta la borsa e scesi giù.
Zayn era li fermo che coccolava Jon «Dov’era?» gli chiesi
«In cucina, nella sua cesta» rispose
Li guardai «Siete adorabili» commentai, lui rise.
«Dai, andiamo» portammo Jon nella sua cuccia, così non avrebbe fatto danni nel frattempo e ci incamminammo verso il bar. Era così bello stare con lui, se avevo qualche problema lui era capace di farmelo dimenticare. Riusciva sempre a colmare i giorni in cui non era presente, anche se in quei periodi era bruttissimo; per fortuna avevo Isabel.
«Oddio, non ce la faccio più. Sono strapiena» dissi sospirando.
«Ahahahah, anche io sono pieno. Che ti va di fare?» domandò
«Che ne dici di una passeggiata al parco mentre torniamo a casa e poi un film? Sono stanchissima» ammisi.
«Ci sto!» disse prendendomi per mano, quasi trascinandomi fuori.
Dopo pochi passi gli dissi «Amore forse è meglio se saltiamo la passeggiata, ho un male cane ai piedi» risi.
«Non c’è nessun problema, ma ce la fai a camminare?» chiese preoccupato
«Sisi, tranquillo. Basta che camminiamo lentamente» lo rassicurai, subito rallentò il passo
«Bhe, come sono stati questi giorni senza di me?» domandò curioso
«Terribili! L’unico lato positivo è che è finita la scuola. Invece per te come sono stati»
«Come ti ho già detto, mi sei mancata da morire. Per il resto è stato molto stancante, tra le interviste, i concerti… Però ora sono con te» sorrise
«Ti amo Malik» appena pronunciai quelle parole si fermò e mi baciò.
«Lo so, non sai quanto sono felice di ciò» gli accarezzai il viso.
Continuammo a camminare fino a casa, mano nella mano, parlando del più e del meno; quando arrivammo fui costretta a fermarmi. Non credevo ai miei occhi, ero letteralmente shockata.
Andrew Holms, nonché il mio ex ragazzo, era davanti a casa mia.
Si girò di scatto e disse «Ciao Becca»
«Cosa ci fai qua?» domandai freddamente.

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Bene eccoci qua con un altro capitolo, ho deciso all'ultimo momento di scriverlo quindi non è il massimo.
Volevo lasciarvi con un altro capitolo per Pasqua, quindi grazie per aver letto.
Buona Pasqua a tutti! Lasciate qualche recensione per favore XD
A presto :) xxx

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Capitolo 14
*** Tormento dal passato. ***


«Anche io sono felice di vederti» disse avvicinandosi a me, Zayn lo ritenne troppo vicino al punto di tirarmi indietro verso se ed abbracciarmi.
«Sbaglio o ti avevo detto di non farti più vedere? E soprattutto cosa ci fai di nuovo qua?»
Mi guardò e sorrise «Volevo rivederti»
 
Un anno e mezzo prima
«Devo partire» disse lui «Ogni tanto tornerò, Becca, ti amo» io annui, ero triste ma non riuscivo a dirgli “Ti amo”, era una parola che ritenevo importante e non ero ancora sicura dei miei sentimenti. Lui mi piaceva, cavolo se mi piaceva, però non sapevo se fosse amore.
Mi abbracciò e riprese «Becca, io ti amerò per sempre, so che ci sarà molta distanza ma non ti voglio lasciare, quindi… vuoi provare una relazione a distanza con me?»
“Perché no? Che ho da perdere?” pensai, dopotutto dovevo ancora capire i miei sentimenti.
«Ok» gli sorrisi accarezzandogli il viso.
Solo due mesi dopo avrei scoperto di aver fatto un errore. Infatti il giorno in cui partì per andarlo a trovare, scopri che mi stava tradendo.
Quando arrivai davanti a casa sua lo vidi in atteggiamenti poco consoni con una ragazza, appena essa si allontanò mi avvicinai e gli diedi uno schiaffo.
“Nemmeno è arrivato in America e subito si è cercato una ragazza di qua” pensai furiosa.
«Non è quello che sembra!» disse inseguendomi cercando di raggirare la situazione
«Ah no? Sei solo un bugiardo, io credevo a ciò che mi dissi prima di partire!» dissi furiosa.
«È solo un’amica» si giustificò.
«Al massimo una scopa amica» lo fulminai con lo sguardo.
Mi prese per il polso stringendo forte la presa «Ferma»
Gli diedi un pugno in pieno volto «Fottiti Andrew, non farti rivedere mai più» furono le mie ultime parole prima di partire e quella fu l’ultima volta che lo vidi.
 
«Oddio, risparmiami queste cazzate» risposi.
«È la verità» continuava a parlarmi senza considerare Zayn alle mie spalle, che si stava infastidendo.
«Seriamente, perché sei qui?» provai a ridomandargli sbuffando
«Volevo davvero rivederti» sollevò lo sguardo da me e lo posò su Zayn «Ho intenzione di riprenderti, Becca tu sarai di nuovo mia».
In quel momento sentì le mani di Zayn chiudersi in due stretti pugni, stava per andargli incontro ma lo fermai e mi rivolsi a Andrew «Aspetta e spera»
«La speranza è l’ultima a morire» rispose sicuro di se.
Zayn riuscì ad intervenire prima che io aprissi bocca «Sai che in questo caso è morta sul nascere? Ormai è troppo tardi per te. Lei è mia
Nel sentire quelle parole il mio cuore sobbalzò, mi girai verso di lui e gli sorrisi prendendogli la mano.
«Ti conviene andartene e non perdere ulteriore tempo» gli suggerì
«Vado, ma sappi che non mi arrenderò» ci informò voltandosi e andandosene.
Zayn mi guardò e mi strinse a sé «Entriamo?» mi propose
«Ok» risposi sorridendo, entrammo e facemmo quello che avevamo programmato.
Alla fine del film iniziammo a parlare
«È un tuo ex quello, vero?» chiese
«Si, lui è stato il mio primo ragazzo… poi ho scoperto delle cose e l’ho lasciato» risposi
«Quanto tempo fa?» chiese curioso
«Circa un anno e mezzo fa»
Stava per farmi altre domande ma gli squillò il cellulare
«Pronto?» chiese
«Si, arrivo subito» rispose e riattaccò.
«Devo andare disse, erano i ragazzi» mi sorrise «Ci sentiamo dopo, ok?»
«Ok» dissi ricambiando il sorriso.
Mi diede un bacio sulla fronte ed uscii.
“Uff” pensai “non ci voleva…”
Scesi giù e mi misi a giocare con Jon per non pensare a ciò che era successo quella mattina, avrei dovuto raccontarlo il prima possibile ad Isabel.


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Non so perché ma ultimamente mi va di scrivere qualcosa alla fine del capitolo ahahah
Oggi voglio ringraziare una delle prime persone che ha letto la mia ff e che legge quasi tutti i capitoli in anteprima; e le mie IC che adoro.
Nell'altro capitolo mi sono dimenticata di mettere la foto di Jon, quindi eccolo qua! https://encrypted-tbn1.google.com/images?q=tbn%3AANd9GcQzXetugwhb0CQWBy1MQAvRtBEwRyNF52cSdONz2JhdQZLJ_pTI
Grazie per aver letto! Ci vedremo al prossimo capitolo, ciao :) x ps Non sono molto convinta del titolo di questo capitolo, quindi se avete suggerimenti scrivetemeli!

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Capitolo 15
*** Incertezze ***


«NON CI POSSO CREDERE!» urlò Isabel
«Già…» le risposi
«Che faccia tosta! Gli avevi detto chiaramente di non farsi vedere mai più! Grrr, che rabbia!»
«A chi lo dici! E poi doveva presentarsi qua proprio ora?!» sbuffai «Vabbè, si arrangia io l’avevo avvisato!»
«Certo!» concordò Isa.
Avevo lasciato la porta della camera socchiusa, d’un tratto si spalancò e Jon entro correndò verso di me, quando arrivò ai miei piedi iniziò a saltare.
«Ma buongiorno!» gli dissi prendendolo in braccio «Dormito bene?» gli chiesi accarezzandolo.
Isa scoppiò a ridere «Che voce che fai quando parli con lui! Ahahahah»
Le feci la linguaccia «Devo portarlo a fare i bisogni fuori, vieni anche tu?»
«Mi piacerebbe, ma devo tornare a casa… Ho promesso a mia madre che l’avrei accompagnata a fare la spesa»
«Fa niente, sarà per la prossima volta» dissi sorridendole, poi presi il guinzaglio e tornai con lo sguardo su Jon «Sei pronto per la passeggiata?»
Appena lo vide iniziò a correre «Woof woof», con Isa ci guardammo e scoppiammo a ridere.
Scendemmo giù e ci separammo «A dopo tesoro!» disse Isa
«A dopo! E non perderti tra gli scaffali del supermercato!» le dissi ridendo, le era capitato un paio di volte, non solo da piccola.
Jon mi tirò «Calmo!» dissi, era sempre felice quando uscivamo fuori. Si divertiva soprattutto quando c’era anche Zayn, infatti spesso portavamo Jon al parco insieme per giocare.
Mentre aspettavo che Jon finisse di fare i suoi bisogni, sentì un voce che mi chiamò
«Becca!»
Mi girai consapevole di chi mi sarei trovata davanti, ovviamente era Andrew.
«Andrew» risposi ridandogli le spalle con non curanza.
Lui continuò come se nulla fosse «Speravo di incontrarti» ammise.
«Io no»
Guardò intorno «Oh, sei da sola? Non c’è quel ragazzo?» chiese sorridente.
«No»
«Avete litigato?» domandò con un filo di speranza negli occhi.
«No»
«E dov’è allora?» chiese curioso
Mi girai di scatto «Non l’hai capito che non ho nessuna voglia di parlare con te? Vattene via una buona volta!».
Zayn era partito con gli altri per un’intervista in un programma televisivo e dei concerti in America.
«Oh» sospirò, poi mi guardò «Becca mi dispiace per ciò che ho fatto… Vorrei farmi perdonare. Io sono ancora innamorato di te»
Un furia improvvisa mi invase il corpo «Ma per favore! Smettila di dire cazzate e lasciami in pace! Anche se fosse vero ormai è troppo tardi, ergo porta il tuo culo via di qui.» dissi riprendendo a camminare. Mi afferrò per il braccio impedendomi di andarmene, a quel punto Jon iniziò ad abbaiargli contro mostrando i denti, voleva difendermi da quel ragazzo che mi stava infastidendo.
«Buon buono» Andrew cercò di farlo calmare e convincerlo che non era una minaccia, ma Jon non voleva sentire ragioni.
Smise di abbaiare solo nel momento in cui Andrew mi lasciò il braccio, anche se continuava comunque a mostrargli i denti.
«Saggia decisione» dissi sorridendo, contenta del comportamento di Jon.
«Meglio che vada, ci rincontreremo…» mi informò, mentre si girò per andarsene
«Non credo» risposi.
Mi inchinai ad accarezzare Jon «Ma che bravo il mio Jon! Chi ti ha addestrato così?» gli chiesi ridendo. Ciò di cui ero ignara era che Zayn l’aveva davvero addestrato per far in modo che nessuno mi facesse del male.
I giorni passavano, il ritorno di Zayn era sempre più vicino ed Andrew continuava a farsi vedere
ogni volta diceva qualcosa del tipo «Tu sarai di nuovo mia», era molto convinto di ciò e stava approfittando dell’assenza di Zayn per cercare di farmi confondere le idee. Inizialmente cercavo di lasciarlo perdere, ma un giorno nella copertina di un giornale vidi la foto di Zayn con una ragazza, ebbene questa ragazza dichiarava di essere stata con Zayn e di aspettare un figlio da lui.
Il mondo mi cadde sopra “COSA?!” penasi, non ci potevo credere… era impossibile!
“No, non può avermi fatto questo”, cercai subito di chiamare Zayn ma rispondeva la segreteria, allora provai a chiamare i ragazzi, ma  anche da loro era la stessa cosa.
Mille pensieri mi passarono per la testa, Andrew non si lasciò sfuggire l’occasione di confondermi ancora di più, e quella volta ci riuscì sul serio, sfruttò in suo favore l’insicurezza che provavo in quel momento. Ma non avrei fatto nulla fino a quando non avrei parlato con Zayn, ormai era solo questione di ore.
“Non fasciarti la testa prima di romperla!” mi dissi, però ero consapevole che se quella storia fosse stato vera ne sarei uscita distrutta, nel frattempo cercavo di non pensarci concentrandomi su Jon; fino a quando suonarono al campanello. Scesi in fretta le scale e aprì la porta, mi ritrovai Zayn di fronte; non sapevo se essere felice oppure no.
Sarei voluta saltargli in braccio, ma allo stesso tempo avrei voluto prenderlo a schiaffi.
«Ciao piccola» mi disse sorridendo e abbracciandomi.
«È vero?» gli domandai.
«Cosa?» mi chiese confuso.
Andai a prendere il giornale e glielo spiaccicai in faccia «Questo!»
Lui guardò la copertina «Che caz…» lo aprì, e lesse l’articolo.
«Non è assolutamente vero» mi informò «A parte che vorrebbe dire che io ti abbia tradito, cosa non vera.
Non ti avrei mai potuto fare una cosa del genere, e questo lo sai. E poi non la conosco nemmeno questa ragazza, l’ho vista solo una volta e mi ha chiesto di fare una foto» mi abbracciò «Non rischierei mai di perderti così» mi strinse più forte tra le sue braccia.
«Meno male che ne abbiamo parlato, ora sto molto meglio» dissi ricambiando l’abbraccio.
«Senti, ma quello li ti stava girando intorno mentre non c’ero?» chiese guardandomi negli occhi.
«Si… La prima volta che l’ho incontrato ero con Jon sai? È proprio un bravo cagnolino, mi ha difeso quando…» mi tappai la bocca.
«Quando?» domandò
«Quando mi prese il braccio» risposi velocemente.
Zayn rimase in silenzio, poi riprese e poi «E che altro ha fatto?»
«Ecco, mi ha cercato soprattutto quando è uscito l’articolo sul giornale… per confondermi»
«Mh…» disse Zayn con aria pensierosa «Io devo ripartire con i ragazzi…»
«Ah…» dissi con un filo di voce, era appena tornato e già doveva ripartire, che tristezza… guardai per terra, lui mi sollevò la testa per guardarlo negli occhi «Non mi va di lasciarti qui con sto tipo che ti gira attorno. Parti con me. Si, insomma Vuoi venire con me? Con noi?» mi chiese tutto d’un fiato.

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Un po' in ritardo ma ecco qua il nuovo capitolo, spero vi piaccia!
Ho deciso di dedicare anche questo capitolo a qualcuno, ovvero a Nessiecarlalp visto che segue la storia e recensiona i capitoli! :D Fammi sapere che ne pensi anche di questo capitolo :)
A presto! xxx

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Capitolo 16
*** Gotta Be You ***



«Oddio, non ricordo se ho preso tutto!» dissi affannata.
«Stai calma» mi rassicurò Zayn accarezzandomi la guancia.
«Guarda che sono calma» ribattei diventando improvvisamente seria.
«Si, certo» disse Zayn ridendo. «Dobbiamo salire su»
Mi attaccai al suo braccio «E se precipitiamo? E se c’è qualche terrorista? Oddio oddio, non voglio più venireeee!» iniziai a parlare perdendo il controllo di me stessa.
Per fortuna Zayn mi diede un bacio e mi abbracciò «Non succederà nulla… e poi sei con me, no? Vuoi rinunciare e tornatene a casa aspettandomi fino al mio ritorno?» domandò.
Pensai al mese che avrei dovuto passare senza di lui «No!» affermai sicura «Andiamo o faremo tardi!» dissi prendendo la mano di Zayn e trascinandolo mentre rideva.
«Dove ci dobbiamo sedere?» chiesi a Zayn camminando, mi prese per i fianchi fermandomi e appoggiando la testa sopra la mia «Qui» affermò, nel frattempo fece la mano ai ragazzi che erano seduti di fronte a noi.
«Ciao ragazzi!»  dissi con entusiasmo sedendomi.
«Ciao anche a te!» disse Liam con lo stesso tono.
«Ciao! Tu non hai fame?» chiese Niall.
Tutti ridemmo «In effetti ho un po’ di fame, forse è perché sono un po’ nervosa» ammisi riprendendo a ridere.
L’aereo decollo, passai la prima mezz’ora a parlare con gli altri e mangiare.
Alla fine il tempo passò così in fretta e piacevolmente che non mi resi conto di quanto tempo fossimo in viaggio.
Mentre scendemmo giù Zayn mi passò vicino a sussurrò all’orecchio «Sappi che dopo voglio recuperare il tempo perso».
Mi sentì invadere lo stomaco dalle farfalle e non riuscì a chiedere che intendesse.
Quando arrivammo all’hotel prendemmo le chiavi delle camere e andammo ad appoggiare le valigie; ero troppo stanca così decisi di sdraiarmi un po’ nel letto.
Mi svegliai di soprassalto, qualcuno stava bussando alla porta, mi avvicinai «Chi è?» chiesi.
«Sono io» rispose.
Aprì subito la porta «Ciao Malik» sorrisi
«Ciao» ricambiò il sorriso ed entrò dentro «Ti ho svegliata?» chiese.
«No, non preoccuparti» mi avvicinai e lo abbracciai.
«Sicura?» chiese fissandomi negli occhi.
«Sisi, anzi stavo pensando che ho voglia di un po’ di coccole» gli feci la linguaccia.
«Mmm… Mi sta benissimo» decise prendendomi in braccio per portarmi a letto.
Rimanemmo per un ora coccolandoci senza parlare, poi iniziò a darmi dei piccoli baci sulla fronte e sulla guancia, fino ad arrivare alle labbra.
Ricambiai il bacio che diventava sempre più intenso, nel frattempo percorse la mia schiena con la mano, che posò infine sul fondoschiena e infilò poi sotto la maglietta.
La mia schiena fu percorsa dai brividi, sentivo come delle piccole scintille che attraversavano la mia pelle.
Zayn mi prese il viso tra le mani «Revy, ti amo» disse poco prima di riprendere a baciarmi.
Ero un po’ confusa, poi capì a dove intendesse arrivare. Misi un dito tra le nostre labbra per fermarlo un attimo «Anche io ti amo, ma…» non feci in tempo a finire la frase che lui subito intervenne dicendo «Tranquilla, non devi sentirti obbligata. Quando te la sentirai…» questa volta fui io ad interromperlo, mi rigettai tra le sue braccia e continuammo da dove ci eravamo interrotti.
Quello che volevo dirgli era che quella sarebbe stata la prima volta per me, ma alla fine non feci in tempo a farlo.
Fummo travolti dalla passione, io e Zayn facemmo l’amore, la nostra prima volta, la mia prima volta.
Ormai era tutto perfetto con Zayn, passammo un mese stupendo, togliendo ovviamente i momenti in cui non potevamo stare assieme; ovviamente nel tempo in cui eravamo distanti lo passavo al telefono o su skype con Isa che voleva sapere tutto ciò che accadeva.
 
Quattro mesi dopo scoprì qualcosa che non avrei mai immaginato potesse succedere, o almeno non ora. Era da un po’ di tempo che non mi sentivo molto bene, quel giorno decisi di non uscire, così Zayn decise di stare a casa con me.
«Revy?» chiese con sguardo preoccupato
«Si?» domandai, un po’ nauseata, non riuscivo a parlare per molto e nemmeno a dire frasi molto lunghe.
«Sei pallida, molto pallida…» disse continuando a guardarmi con lo stesso sguardo.
«Io… io…» cercai di parlare ma non ce la feci, corsi in bagno, Zayn mi seguì dentro a ruota, e vomitai.
«Amore, forse è meglio se ti sdrai, vado a comprare qualcosa. Ok?»
Annuì, nello stesso momento in cui lui uscì arrivo Isabel.
«Ti ho comprato una cosa» disse «Credo che sarebbe meglio che tu facessi questo» continuò passandomi la bustina, guardai dentro.
«Ma ma ma no, non è questo!» affermai convinta.
«Fallo» mi ordinò lei «Almeno ti togli il dubbio»
La guardai «Torno subito» la informai rientrando in bagno.
Furono i dieci minuti più lunghi della mia vita, uscì dal bagno con gli occhi spalancati.
«Allora?» chiese curiosa.
«No…»
«Ah meglio no?»
«No… Non è possibile» dissi in fretta
«Cosa?» chiese Zayn entrando nella stanza.
Mi girai e sollevai il test che tenevo in mano «Sono incinta».
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Questo capitolo mi è stato ispirato dal mio nuovo cuginetto, quando l'ho visto l'altro giorno per la prima volta *w* Spero vi piaccia, a presto xxx

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Capitolo 17
*** Maschio o femmina? ***


Mentre aspettavo Zayn per andare alla visita ginecologica mi fermai davanti allo specchio.
“Bhe, ormai si nota parecchio” pensai, la creatura che portavo in grembo scalciò, portai subito la mano sulla pancia e l’appoggiai.
«Ehi, stai calmo» dissi accarezzandomi il punto in cui continuava a muoversi.
In quel momento Zayn fece uno squillo al cellulare, era arrivato sotto casa; scesi giù e quando uscì me lo ritrovai li subito davanti, si trovava nella stessa posizione della prima che si presentò a casa mia. Sorrisi al ricordo, in quel periodo non lo tolleravo mentre ora era tutto diverso.
Si avvicinò «Ma ciao futura mamma» disse sorridendo «A che pensi?»
«Ciao amore, stavo pensando a quando ti eri presentato qui per la prima volta. Certo che non ero stata molto cordiale» risposi ridendo.
Si unì alla mia risata «Per niente, però forse è proprio questo che mi ha fatto interessare ancora di più a te. Se ora qualcuno tornasse in quel periodo e ti dicesse quello che ci sta succedendo ora, gli crederesti?» domandò.
«Per niente! Lo prenderei per pazzo e gli riderei in faccia» risposi facendogli la lingua, in quel momento ricevetti un altro calcio, portai automaticamente la mano sulla pancia «Proprio non riesci a stare calmo eh?» domandai retoricamente.
«Sta scalciando?» chiese.
«Si, sembra che non voglia smettere» feci una smorfia.
Lui si avvicinò di più, si inchinò all’altezza della pancia appoggiando la mano e dicendo «Su, piccolino dai un po’ di pace alla mamma» il bambino riscalciò «Calmo» disse.
Nel frattempo che parlava lo guardavo affascinata, era così premuroso, aveva gli occhi che gli brillavano.
«Dai» iniziai «Muoviamoci o faremo tardi, oggi avremo la conferma che questo piccino sarà un maschietto!» annunciai.
Zayn mi guardò incuriosito «E perché dovrebbe essere un maschio?» chiese aprendomi lo sportello della macchina.
«Perché lo dico io, ovvio» risposi sicura mentre mi sedevo.
Chiuse lo sportello e fece il giro, nel momento in cui si sedette riprese «Come mai sei così sicura?»
«Semplicemente perché sarà come il papà» risposi sorridendo.
«Secondo me ti sbagli» mi informò.
«Lo scopriremo tra poco!»
«Già» disse mettendo in moto la macchina, quando arrivammo ci sedemmo nella sala d’attesa e iniziai a pensare, ricordare….
 
«Come?» chiese Zayn incredulo.
«Ho indovinato!» esclamò Isa soddisfatta.
Guardai Zayn negli occhi «Sono incinta» ripetei «Diventerai padre» aggiunsi.
Mi guardò e rimase immobile per qualche minuto, non si aspettava una notizia del genere, come me del resto. Poi quando diede qualche segno di vita, facendoci capire che era ancora tra di noi, si avvicinò mi diede un bacio e mi guardò negli occhi «Non mi aspettavo una notizia così» iniziò «Però questa è la notizia più bella che mi potessi dare» mi informò ed un sorriso gli illuminò il viso.
Quella era la reazione più bella che potesse avere.
 
«La signorina Rebecca Smith?» chiese un’infermiera riportandomi li.
«Sono io» dissi alzandomi.
«Può iniziare ad accomodarsi dentro» disse sorridendo.
Guardai Zayn «Bhe, che vuoi fare tu?» gli domandai.
«Entro con te!»
Ci accomodammo dentro la stanza, aspettando l’arrivo della ginecologa.
Ero un po’ agitata, però durante il controllo fui rassicurata, tutto stava procedendo bene e stavo per entrare nel sesto mese. Il momento più emozionante fu quello dell’ecografia.
«Ecco» iniziò la ginecologa «La testa, le braccia e le manine, le gambe e i piedi» si fermò «Volete sapere il sesso?» domandò.
Io e Zayn ci guardammo e nello stesso momento dicemmo «Si»
Lei sorrise, «È un maschietto, vero?» chiesi.
«No, è una femminuccia» rispose la ginecologa.
Aveva ragione Zayn, ovviamente appena uscimmo disse «Visto? Non è un maschio come dicevi tu»  
«Già, avevi ragione…»
«Certo» disse raggiante «Io avrò le donne più belle al mondo tutte per me!» affermò raggiante.
Quando tornammo a casa ci rilassammo nel divano guardando “La bella addormentata nel bosco”, mangiammo, io forse anche troppo, e poi andammo su in camera mia.
Mi sdraiai sul letto «Mi fanno malissimo i piedi, guarda» li alzai «Sono gonfissimi! Al posto delle caviglie ho due botti!» mi lamentai.
«Esagerata, dai ti faccio un massaggio» si sedette e mi prese i piedi.
«Grazie tesoro» dissi sorridendo.
«Uhm… dovremmo iniziare a pensare al nome, non credi?» gli chiesi.
«Inizia a pensare ai nomi che ti piacciono, basta che non stai sveglia tutta la notte a pensarci. Tanto c’è ancora tempo» disse appoggiando i piedi sul letto e sdraiandosi al mio fianco abbracciandomi
«Mi piace… Quando stiamo così» sorrisi.
«Anche io» rispose Zayn ricambiando il sorriso e accarezzandomi la pancia.

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Capitolo 18
*** Ashley ***


Un giorno mi svegliai verso le sette del mattino, non avevo voglia di alzarmi quindi rimasi sdraiata a guardare Zayn.
Era così bello anche quando dormiva, ad un certo punto però inizia ad avere dei dolori simili a quelli mestruali e mi dovetti per forza alzare per andare in bagno poi tornai in camera. Ciò successe altre due volte e alla terza trovai anche tracce di sangue. “Oddio” pensai «ZAYN!» urlai.
Subito si alzò e mi raggiunse in bagno, «Che succede?» chiese.
«Dobbiamo andare all’ospedale, ora.»
Mi guardò confuso, ebbene si i nove mesi erano arrivati; anche se secondo i calcoli la bambina sarebbe dovuta nascere tra due settimane, proprio quando lui sarebbe dovuto partire con gli altri.
«Credo si siano rotte le acque e ho anche perdite di sangue.» lo informai.
Nel giro di due secondi si era già vestito «Preparati, io porto giù la borsa e avvicino la macchina» disse.
Però avevo fame e non poca, quindi mi preparai ed entrai in cucina, presi una brioche e bevetti un bicchiere di succo. Lasciai un messaggio sul frigorifero per i miei, che sarebbero dovuti tornare dopo poco a casa, con scritto:
Siamo all’ospedale, non preoccupatevi.
A quel punto entrò Zayn che si stava preoccupando visto che non ero ancora uscito.
«Va tutto bene» lo rassicurai «Stai tranquillo» dissi passandogli una mano sulla guancia e sorridendogli.
«Sarò più tranquillo quando saremo all’ospedale» rispose.
Nel giro di un quarto d’ora arrivammo all’ospedale.
«Se non ti mettono la multa per alta velocità non te la metteranno mai» gli dissi.
Lui si mise a ridere «Dai entriamo» mentre prese la borsa.
Mi ricoverarono subito, nel frattempo che aspettavo per fare il tracciato mi guardai la pancia. In effetti era molto bassa, me lo sarei dovuta aspettare.
La bambina era pronta per nascere.
Verso l’ora di pranzo iniziarono pure le contrazioni, che man mano si fecero più frequenti, così mi portarono in sala travaglio. Mentre mi portarono vidi nella sala d’attesa i miei genitori, Isabel, Harry, Louis, Liam e Niall; mi accorsi di una cosa ed infatti mi chiesi “Da quando Isa e Niall sono così tanto amici?” però non era il momento di pensare a queste cose.
Nel giro di due ore ero dilatata abbastanza per poter partorire, Zayn decise di entrare dentro con me per assistere al parto, gli stritolai la mano oltre che urlare.
Furono i momenti più lunghi della mia vita. Provai un dolore assurdo, sembrava che non finisse più, ma in quel momento l’unica cosa a cui pensavo era la bambina. Speravo che nascesse in fretta e senza nessuna complicazione.
Quando finalmente la bambina nacque iniziò subito a piangere, quello fu già un buon segno. Dopo averla controllata me la misero sul petto, era stupenda, in quel momento non sentì più nessun dolore. Vedevo solo lei, la mia piccina che mi fissava con gli occhi spalancati.
«Ciao mia piccolina» dissi.
Zayn appoggiò la testa sulla mia «È stupenda» affermò.
Sollevai lo sguardo verso di lui «Prendila in braccio».
Una delle infermiere mi guardò «Il papà la vuole prendere in braccio?» domandò.
«Si» risposi sorridendo prima che Zayn riuscisse ad aprire bocca.
Lei si avvicinò la prese e gliela diede in braccio, li guardai.
«Ho paura di farla cadere» disse Zayn «È così piccina».
«Stai tranquillo, non la farai cadere» lo rassicurai.
«Mi serve sapere il nome della bambina» disse l’infermiera.
«Ashley» dicemmo contemporaneamente.
 
«Idea!» esclamai.
«Dai, dimmi» disse Zayn
«Per decidere tra questi nomi, faremo ad estrazione!»
Rise «Ok, prendo un foglio» affermò, mentre scese le scale entrò in camera Jon, che salì sopra il letto e si sdraiò vicino a me.
Lo coccolai «Certo che stai crescendo eh» gli dissi.
«Ecco il foglio» disse Zayn entrando in camera, me lo passò.
Dopo aver scritto i nomi feci a pezzi il foglio e ì li piegai «Bene, estrai tu. Quello che uscirà sarà il nome della bambina» dissi massaggiandomi la pancia.
«Bene» disse Zayn prendendo un pezzo e me lo porse.
Lo aprì «Ashley» annunciai. Guardai Jon «A te piace?».
«Woof woof» abbaiò scodinzolando.
«Secondo me è un si» disse Zayn ridendo.
 
Non so se fosse stato più doloroso il parto o l’espulsione della placenta, dopo tre ore per fortuna mi portarono fuori.
Il primo giorno non riuscì a muovermi, mentre il secondo riuscivo a muovermi tranquillamente.
Ogni giorno all’ora delle visite venivano, il giorno della dimissione però la mattina venne Isabel, finalmente ebbi la risposta a ciò che mi stavo chiedendo, lei e Niall si stavano frequentando.
Poi finalmente potei tornare a casa, in camera era tutto già pronto, con tutto ciò che serviva alla bambina.
«Ashley Malik, eccoci a casa!» dissi.
Salimmo in camera.
«Speriamo che non pianga la notte» dissi sottovoce a Zayn.
«Secondo me non piangerà, o almeno lo spero» rise.
Presi la bambina in braccio e mi sedetti sul letto, Zayn mi seguì.
Ci guardò «Ha i tuoi capelli» disse sorridendo «Stessa tonalità di rosso»
Sorrisi «Guarda come ti fissa mentre parli» dissi.
Lui le diede un bacio sulla fronte «Le mie principesse» disse facendomi la lingua.
«Comunque, avrà i miei capelli, ma gli occhi sono i tuoi».
Mi abbracciò e rimanemmo a guardare Ashley fino a quando non si addormentò.

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Ecco qua il nuovo capitolo! Dopo che alcune persone mi hanno stressata chiedendo quando avrei scritto.
Spero vi piaccia! xxx

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Capitolo 19
*** You are so beautiful. ***


«La smetti di provare a farle il ciuffo come te?!» sgridai Zayn.
«Ma guardala sta benissimo!» sollevò Ashley.
«Ma dai! Non puoi farle i capelli così, cioè!»
Zayn rise «Penso che le piacciano gli specchi» annunciò Zayn felice.
«La stai contagiandoooo! Aiuto!» esclamai in preda al panico.
Mi guardò continuando a ridere «Fai ridere».
Mise Ashley dentro la culla e si avvicinò a me, appoggiando le mani intorno alla vita.
«Mi mancherete» disse rattristandosi.
Lo abbracciai «Anche tu, ma vedrai che i giorni passeranno in fretta!» dissi sorridendo.
Ricambiò il sorriso e attirò il mio viso al suo con un bacio, in quel momento Ashley iniziò a piangere. Risi «Vuole stare al centro dell’attenzione come il papà»
«Io non voglio l’attenzione di tutti» ribattè lui.
«Vieni qua» dissi prendendola in braccio «Che vuoi eh?» le domandai.
Lei mi guardò con i suoi grandi occhi e smise di piangere.
Zayn rise «Hai ragione, voleva catturare l’attenzione»
«Certo che avevo ragione!» guardai l’orologio «Ah, è pure arrivata l’ora della poppata» dissi.
«La mia principessina ha fame?» le domandò Zayn avvicinandosi mentre le accarezzò un piedino.
Ashley sbadigliò «E ha pure sonno» dissi. Diedi il latte alla piccola e poi la cullai in braccio, ma non dava segni di volersi addormentare.
«Perché non vuoi dormire?» le chiesi continuando a cullarla camminando avanti e indietro, alla fine cedette. La misi nella culla e mi sdraiai nel letto,  o meglio cercai di sdraiarmi, infatti appena mi appoggiai Ashley iniziò a piangere. Guardai Zayn che sembrava essersi addormentato e mi alzai per prenderla in braccio.
«Su amore non fare così» dissi sottovoce coccolandola.
«Non si addormenta?» chiese Zayn.
«No, poco fa si è addormentata ma appena l’ho messa nella culla si è messa a piangere» sbuffai.
«Vieni qui» disse Zayn dando un colpetto con la mano sul materasso.
Feci come disse lui e mi sdraiai vicino a lui, la bambina smise di piangere e inizio a guardarci.
«Tu sei furba, vero?» le domandai.
Guardai Zayn che aveva un’aria pensierosa, alla fine iniziò a intornare:
 
You are so beautiful to me
You are so beautiful to me
Can't you see Your everything
I hoped for Your everything I need
You are so beautiful to me
Such joy and happiness you bring
Such joy and happiness you bring
Like a dream
A guiding light that shines in the night
Heavens gift to me
You are so beautiful to me

La bambina si addormentò, allora Zayn si alzò e la mise nella culla, questa volta la bambina non si svegliò.
Tornò sul letto vicino a me e mi abbracciò «Tra due ore ho l’aereo» mi informò.
Nel sentire quella frase diventai triste «Di già?» domandai.
«Si» rispose lui abbracciandomi.
«Uff, poi ci sentiamo domani, vero?»
«Certo!» esclamò sottovoce per non svegliare Ashley.
«È meglio che vada» disse stringendomi più forte tra le sue braccia «Ti amo» disse seguito subito da un bacio.
«Anche io» dissi guardandolo negli occhi «Appena arrivate mandami un messaggio, è un ordine»
«Sarà fatto!» rispose facendomi la linguaccia.
Si avvicinò alla culla della bambina e le diede un bacino sulla fronte, lo accompagnai giù.
«Buon viaggio» dissi forzando un sorriso.
Mi accarezzò il viso «A presto» disse allontanandosi, poi si fermò e tornò indietro.
«Hai dimenticato qualcosa?» domandai.
«Si, questo» rispose dandomi un bacio.

Due giorni dopo.
Mi svegliai di soprassalto, quando il cellulare iniziò a suonare in piena notte. Accesi la bajour, presi il cellulare e risposi.
«Pronto?»
«Ciao, scusa se ti ho svegliata… Ma non mi sono ancora abituato al fuso orario e… mi manchi». Sorrisi nel sentire quelle parole. «Anche tu mi manchi…Ci manchi»
«La piccola come sta?» chiese.
«Bene, sta dormendo» dissi avvicinandomi alla culla «Ora però è più difficile farla addormentare, visto che non ci sei tu a cantare» sorrisi automaticamente al ricordo.
«Bhe dai, mancano solo tre giorni e sarò di nuovo li con voi»
«Non vedo l’ora»

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Capitolo 20
*** Fidanzamento. ***


Aprì gli occhi lentamente «Buongiorno» disse una voce famigliare che ultimamente sentivo solo per telefono.
«ZAYN!» urlai lanciandomi tra le sue braccia, poi ci pensai su e mi tappai la bocca. Avevo appena rischiato di svegliare Ashley.
Lui mi guardò «Che succede?» domandò.
«Shhh! Non dobbiamo svegliare Ashley» dissi sottovoce «Altrimenti non si riaddormenterà mai più».
Si mise a ridere «Si è già svegliata ed ora è con gli zii»
«Si è svegliata o l’avete svegliata?» chiesi «Se l’avete svegliata voi giuro che vi faccio fare il giro del mondo a calci in culo! C’ho messo vent’anni a farla addormentare e quando si sveglia poi lotta per rimanere sveglia.» dissi tutto d’un fiato.
Zayn mi prese il viso tra le sue mani «Si è svegliata, stai tranquilla. Ora è a divertirsi con gli zii e noi abbiamo un po’ di tempo per noi» mi informò sorridendo.
«Bene, ho voglia di mangiare e tu?» domandai.
«Io ho già fatto colazione, che ti andrebbe di mangiare?»
«Mmm…» ci pensai un po’ su «Una pizza!»
«Una pizza alle otto del mattino?» rise «Mi sembra di parlare con Niall!»
«Si, una pizza» confermai.
«E pizza sia» disse Zayn abbracciandomi «Mi sei mancata»
«Anche tu» gli passai la mano nei capelli «Anche il ciuffo» risi.
«Perché dovete sempre toccare il ciuffo?! Ah ho visto che Ashley non era pettinata come faccio io, quindi l’ho sistemata» annunciò fiero.
«Ma no! Ti ho detto mille volte di non pettinarla in quel mo..» non mi fece finire la frase che mi baciò. «Mi mancava anche questo»
Gli pizzicai il braccio «Ahià!» si lamentò.
«Così impari!» esclamai facendogli la linguaccia, mi girai velocemente, feci il primo passo verso la porta per correre via ma Zayn mi prese il braccio tirandomi indietro così finì sopra di lui, che a sua volta finì sopra il letto.
Lo guardai «Andiamo» dissi cercando di alzarmi, ma lui aveva già stretto la presa con le braccia intorno alla mia vita.
«No» rispose.
«Zayn non ho voglia di giocare, dai andiamo così poi riprendiamo la bambina e..» per la seconda volta mi fece tacere dandomi un altro bacio, questo però fu diverso e capì subito a dove volesse arrivare.
«Zayn…» lo guardai negli occhi.
«No?» chiese ora con un filo di insicurezza.
Lo baciai con la sicurezza che mostrò lui durante il bacio precedente, così anche lui capì e nel giro di due secondi mi ritrovai con la situazione capovolta, ovvero con lui sopra di me.
Fu così che passammo quel poco tempo da poterci dedicare intensamente; poi dopo che finalmente feci colazione ci dirigemmo verso casa dei ragazzi.
Nel frattempo che salutavo tutti i ragazzi ed Isabel che si trovava con loro, notai che Liam fece l’occhiolino a Zayn che ricambiò, quel gesto mi fu chiaro quando Louis si avvicinò con la bambina e me la diede in braccio.
Per un attimo fui sul punto di piangere.
«Allora?» domandò Zayn sorridente.
Ecco perché presero la bambina la mattina, così potevano metterle la maglietta che indossava con scritto:
Mamma, vuoi sposare il papà?
Mi girai verso Zayn «Certo che si!» esclamai baciandolo cercando di tenere saldamente Ashley e di non darle colpi.
«Bene» disse lui sfilandosi dalla tasca dei jeans una scatolina, si inginocchiò davanti a me e l’aprì dentro c’era l’anello di fidanzamento, mi sentì quasi mancare.
Era tutto così straordinariamente perfetto! C’era il mio vero amore, la nostra principessa, come la chiama lui, e i nostri migliori amici, non avrei potuto chiedere niente di meglio.

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Capitolo 21
*** Matrimonio ***


Fissai la foto, era bellissima ed era impossibile non notarla nella stanza. Mi avvicinai più vicino per poterla osservare meglio, come mi capiva ogni volta che cadeva sotto lo sguardo; erano presenti tre persone: il primo era un ragazzo sorridente, alto con i capelli neri e uno smoking che stava a pennello su di lui, nell’occhiello portava una rosa rossa, identica alla rosa che aveva in mano la bambina che teneva in braccio, lei indossava un abitino bianco con una fascia rossa e affianco a lei una ragazza, i boccoli rosso fuoco che scivolavano lungo la spalla, facevano un contrasto perfetto a contatto con il vestito bianco di seta con le balze di tulle e nel corsetto ricami floreali.
«Daiiii ti muovi ?!» l’urlò mi fece trasalire.
«Un attimo arrivo» risposi urlando, appoggiai la foto sul comò e uscì di corsa dalla stanza scendendo giù per le scale, poi girai a destra e imboccai il corridoio che portava al soggiorno.
«Ecco… Sei stupenda!» esclamò non appena varcai la porta.
Risi «Grazie, mi imbarazzo un po’» ammisi.
In quel momento entrò lui «La mia principessa» disse «Sei stupenda» continuò avvicinandosi e abbracciandomi «Ormai sei cresciuta…» si interruppe «Se mai vorresti tornare a casa sei la benvenuta eh» continuò.
Risi e poi dissi «Dai, dobbiamo muoverci o faremo tardi»
«Prima una foto con le due donne della mia vita» obbiettò lui.
«Ma papà, è già tardi!» dissi.
Mamma arrivò subito con la macchina fotografica «Susu mettetevi in posa!» ordinò mettendo l’autoscatto.
«Perfetto!» disse papà.
«Zayn, muoviti avvisa che sta per arrivare» esclamò mamma.
«Ok, ok. Torno subito» ci informò uscendo dalla stanza.
Mamma si avvicinò e mi abbracciò «La mia piccolina ormai è cresciuta» disse accarezzandomi il viso.
«Eh già» risposi sorridendo «Prima stavo guardando la foto del vostro matrimonio…»
«La guardi sempre eh?» chiese.
«Si…» distolsi lo sguardo.
«Che c’è tesoro?» domandò prendendomi il viso tra le sue mani.
«Ecco… Mi chiedo se sto facendo la cosa giusta, se sarò felice come voi…» dissi infine.
Lei mi abbracciò «Certo che sarai felice» mi rassicurò «E poi hai sentito tuo padre, no? Se non andrà bene puoi tornare da noi. In verità da una parte lui vorrebbe che fosse così, diciamo che avrebbe voluto tenerti con noi per sempre; anche se ormai sei una donna per lui rimani sempre la sua piccola bambina».
Ricambia l’abbraccio e mi scese una lacrima, in quel momento tornò papà «Revy ho avvis… Che succede? Perché piangi?» chiese «Se hai cambiato idea non c’è nessun problema eh»
Risi «Papà non ho cambiato idea, anche se tu vorresti che fosse così» lo accusai.
«No, io voglio solo la felicità della mia bambina, come l’abbiamo avuta noi» disse abbracciando la mamma, mi prese la mano e mi tirò verso di loro abbracciandomi.
«Su, è ora. Che ci fate ancora ferme così?» ci rimproverò.
«Vado a sedermi» disse la mamma che mentre mi passò davanti mi diede un bacio sulla guancia «Fai un respiro profondo e stai tranquilla» mi rassicurò.
«Pronta?» domandò papà prendendomi a braccetto.
«Pronta» affermai.
Così entrammo nella sala e camminammo lungo la navata a ritmo della marcia nuziale, mentre avanzavamo mi guardai intorno e vidi i miei quattro zietti sorridenti che mi facevano il cenno di stare tranquilla. Quando arrivammo a meno di tre metri dall’altare papà mi strinse la mano «E poi è meglio per lui che non ti faccia soffrire» disse velocemente.
Sorrisi «Sapevo che l’avresti detto» risposi.
Appoggiò la mia mano su quella del mio quasi marito, ci sorrise e andò a sedersi vicino alla mamma.
Bhe, erano presenti tutti coloro che amavo e poi ero stata fortuna già ad avere dei genitori così meravigliosi quindi pensai che mi sarebbe bastato un terzo della felicità che ebbero loro. Si, ero stata la bambina più felice del mondo e ora stavo per diventare la donna più felice.
 
Zayn si sedette vicino a me e mi prese la mano stringendola «Non ci credo» disse sottovoce.
«Cosa?» gli domandai.
«La nostra bambina che si sposa… Eppure mi sembra ieri quando scoprimmo che la aspettavamo…» confessò.
«Già, lei sarà sempre la nostra bambina anche se ormai è una donna e dobbiamo lasciarla libera» gli dissi.
Mi mise un braccio intorno alla spalla e m strinse «Anche se è difficile».
«Pensa quando diventerai nonno» gli dissi.
«Diamo ogni cosa a suo tempo» esclamò lui.
Ridacchiai sottovoce, era sempre stato così protettivo verso di noi che ora riusciva a stento a trattenersi lasciando iniziare una nuova vita a nostra figlia, però era sempre così dolce; e sempre lo sarà.

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Rieccomi qua! Scusate per il ritardo ma son stata molto impegnata
e forse in realtà da una parte non volevo finirlo....
Ma certe cose hanno una fine prima o poi, no?
Bhe, questo è l'ultimo capitolo e così si conclude questa mia prima ff.
Ne ho iniziata un'altra il cui titolo è Sweet child o' mine.
Li vengono incontriamo ancora Zayn e Revy, quindi se volete dateci un’occhiata! Ringrazio ImUnbroken_ e __Fabulouis
che mi ordinavano di scrivere lol. Un saluto a tutti coloro che hanno seguito questa ff,.
Che altro dire... A si se volete seguirmi su twitter sono @Michelle_Revy.
A presto e ancora grazie <3

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