RIS ROMA: la storia continua...

di _seshat_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LA PARTITA È ANCORA APERTA ***
Capitolo 2: *** PRIMI TORMENTI ***
Capitolo 3: *** UNA STRANA ESPLOSIONE ***
Capitolo 4: *** L’INIZIO DEI GIOCHI ***
Capitolo 5: *** SENSI DI COLPA ***
Capitolo 6: *** UN MOMENTO DI PACE LONTANO DALLA REALTÀ ***
Capitolo 7: *** BREVI IPOTESI ***
Capitolo 8: *** TROPPO TARDI ***
Capitolo 9: *** SEGUENDO UNA PISTA... ***
Capitolo 10: *** UN SOSPETTATO ***
Capitolo 11: *** LA SVOLTA ***
Capitolo 12: *** ALL'INSEGUIMENTO DEL LUPO ***
Capitolo 13: *** UN PASSO INDIETRO ***
Capitolo 14: *** UN INCONTRO RASSICURANTE ***
Capitolo 15: *** GIOCARE CON LE PAURE DEL CAPITANO ***
Capitolo 16: *** L’ULTIMO BRIEFING? ***
Capitolo 17: *** RITORNO A CASA ***
Capitolo 18: *** FIDUCIA RITROVATA ***
Capitolo 19: *** UNA SPIACEVOLE DISCUSSIONE ***
Capitolo 20: *** IL NUOVO MEMBRO ***
Capitolo 21: *** SCAMBIO DI PENSIERI ***
Capitolo 22: *** PAUSA PRANZO PER I DUE CAPITANI ***
Capitolo 23: *** UN TUFFO NEI RICORDI ***
Capitolo 24: *** CENA A QUATTRO ***
Capitolo 25: *** QUELLO CHE NON TI HO MAI DETTO ***
Capitolo 26: *** QUALCOSA IN MENTE ***
Capitolo 27: *** IL LUPO TORNA ALL'ATTACCO ***
Capitolo 28: *** PAURA DI PERDERTI ***
Capitolo 29: *** APRO GLI OCCHI.....E TROVO TE!! ***
Capitolo 30: *** CONVALESCENZA ***
Capitolo 31: *** UN INVITO INASPETTATO ***
Capitolo 32: *** TUTTI INSIEME AL PALAGHIACCIO ***
Capitolo 33: *** ALLE PRESE CON UNA PROPOSTA ***
Capitolo 34: *** IL DOLORE PER QUANTO BEN CELATO PRIMA O POI VIENE FUORI ***
Capitolo 35: *** FANTASMI DEL PASSATO ***
Capitolo 36: *** HO BISOGNO DI TE!! ***
Capitolo 37: *** UN INTERLOCUTORE DI NOME WOLF ***
Capitolo 38: *** LUPO VS CAPITANO ***
Capitolo 39: *** LUCIA RESISTI!! ***
Capitolo 40: *** NAUFRAGARE IN UNA DURA REALTÀ ***
Capitolo 41: *** RIUSCIRÒ A TORNARE A VIVERE? ***
Capitolo 42: *** INSIEME SI PUÒ ***
Capitolo 43: *** ‘’HO ANCORA LA FORZA E GUARDA CHE NE SERVE PER RENDERE LEGGERO IL PESO DEI RICORDI’’ ***
Capitolo 44: *** RITORNO ALLA VITA ***
Capitolo 45: *** UNA SORPRESA È ESATTAMENTE QUELLO CHE VUOI PROPRIO QUANDO NON TE LO ASPETTI ***
Capitolo 46: *** PER UNA SERA PROTAGONISTI DI UNA FAVOLA: LA NOSTRA!! ***
Capitolo 47: *** CHI RITROVA LA STRADA E CHI PERDE LA BUSSOLA ***
Capitolo 48: *** PIACERE DI CONOSCERTI, ZIO ORLANDO!! ***
Capitolo 49: *** VOGLIO SPOSARE LUCIA! ***
Capitolo 50: *** NON VOGLIO PERDERMI NIENTE ***
Capitolo 51: *** DALL'AMICIZIA ALL'AMORE C'È LA DISTANZA DI UN BACIO ***
Capitolo 52: *** LA DESCRIZIONE DI UN ATTIMO, LE CONVINZIONI CHE CAMBIANO ***
Capitolo 53: *** TE LO DICO SOTTOVOCE....AMO TE!! ***
Capitolo 54: *** LA NOSTRA STORIA CHE NON SA FINIRE (prima parte) ***
Capitolo 55: *** LA NOSTRA STORIA CHE NON SA FINIRE (seconda parte) ***
Capitolo 56: *** CARO DIARIO... ***



Capitolo 1
*** LA PARTITA È ANCORA APERTA ***


Salve, sono un nuovo membro.  Ad essere sincera stavo cercando su internet delle anticipazioni sulla nuova stagione di Ris e navigando sono andata a finire per caso su efp!! È stata proprio una bella sorpresa!! :) Seguo questa serie televisiva fin dalla prima stagione di Parma e non me ne sono mai stancata. Ho letto le varie storie, sono tutte molto belle davvero e mi hanno fatto venire voglia di scrivere anch’io una storia!! Non ho alcuna esperienza nel campo delle fanfiction..spero di cavarmela e che la mia storia vi piaccia.. naturalmente la coppia protagonista è quella di Lucia e Orlando!! *.*
Buona lettura….e fatemi sapere cosa ne pensate…mi farebbe molto piacere :)  -S-



Tutti pensavano che fosse finita, che si potesse voltare pagina. Certo non dimenticando il fiume di sangue che il Lupo si era lasciato alle spalle ma con la consapevolezza che erano riusciti a porre fine a quelle morti, che avevano fatto il loro dovere, che avevano reso giustizia alle vittime…e che avevano reso giustizia al tenente Ayroldi. Voltare pagina con la speranza  che la loro Flavia da lassù potesse essere orgogliosa della sua squadra, quella squadra che si è sempre sentita in colpa per non aver potuto salvarla ma che aveva fatto di tutto per fermare quell’uomo, che aveva avuto così poco rispetto delle vite altrui. Sempre che di uomo si possa parlare.

È passato solo qualche giorno dalla notizia. Quella telefonata aveva sconvolto tutta la squadra. La partita era ancora aperta e questa volta l’obiettivo del Lupo era ben noto: il capitano Lucia Brancato!!
Tutti erano con le mani in mano; nessuno sapeva come avrebbe potuto agire: non aveva denaro per muoversi, aveva subito numerose operazioni chirurgiche e non aveva recuperato le forze per potersi spostare senza alcuna difficoltà.

Ghiro, nel suo ufficio, aveva passato ore davanti al computer per ricavare qualche traccia del luogo da cui era partita la telefonata, ma non era arrivato da nessuna parte.
‘’Non può essersi volatilizzato nel nulla cazzo!!’’ – disse portandosi le mani sul viso per poi passarle tra i capelli. Non chiudeva occhio dal giorno della telefonata.
 Allo stesso modo Bart, Milo e Bianca cercavano di ricostruire gli ultimi spostamenti del Lupo in ospedale.
B:‘’Non può aver agito da solo, forse qualcuno l’ha aiutato a fuggire!!’’ – disse Bianca con un tono molto amareggiato; i suoi occhi trasmettevano chiaramente la sua preoccupazione. Era sì una ragazza un po’ tra le nuvole ma la sua sensibilità era sicuramente una delle sue qualità migliori.
M:‘’Già hai ragione. Forse qualcuno dell’ospedale è stato corrotto. In fondo il Lupo sa essere molto convincente’’.
B:‘’Sì dobbiamo ritornare in ospedale e raccogliere più informazioni possibili su tutto il personale, sanitario e non!’’ – disse Bart con tono deciso e aggiunse – ‘’avrei pensato anche di richiedere una sorveglianza per la cella di Gerry per maggiore precauzione. Mario ha già tentato una volta di liberare il fratello, perché non provarci di nuovo?’’.
M:‘’Sono d’accordo. Parliamone con Ghiro per chiedere l’autorizzazione al pm’’.
‘’Lucia la avviseremo al briefing di stasera. Meglio non darle un’ulteriore preoccupazione’’ – replicò Bianca. E si diressero verso l’ufficio di Ghiro non potendo non notare Orlando che era seduto alla sua scrivania con lo sguardo perso nel vuoto.
Orlando aiutava i colleghi nelle indagini cercando di rimanere il più razionale possibile ma proprio non era da lui. Aveva lo sguardo triste, preoccupato: non poteva nasconderlo, non era in grado di mentire. Lui che della verità aveva fatto il suo stile di vita non riusciva a far finta di niente e gli scatti d’ira qualche volta venivano fuori. Per fortuna che i suoi amici erano lì e cercavano di farlo ragionare e fargli mantenere la calma: doveva farlo per poter lavorare meglio ma soprattutto lo doveva fare per il capitano, per la sua Lucia. Lei aveva bisogno di lui più di chiunque altro. Aveva bisogno della tranquillità che solo il suo sguardo sapeva trasmetterle e per questo non poteva permettersi di far prevalere la sua rabbia per quello che stava accadendo.
RABBIA…ecco quello che provavano tutti al Ris, chi più ,chi meno. E non solo perchè il Lupo era riuscito a fuggire ma anche perchè aveva puntato la sua preda: Lucia.
Eh già Lucia. Soprattutto lei. C’era anche lei coinvolta in tutta quella situazione, anzi per meglio dire lei era il bersaglio da colpire, il soggetto indispensabile sia per l’esistenza della squadra che per la vendetta del Lupo. Una donna che ora viveva tra due fuochi: la sua squadra, che per lei avrebbe fatto di tutto e Mario Pugliese disposto a tutto anche lui per realizzare la sua rivalsa.
Lucia passava il suo tempo immersa tra le carte; si divideva tra la procura e il Ris e durante il briefing quotidiano con la sua squadra si aggiornavano a vicenda sugli altri casi. Evitava di far trasparire la sua preoccupazione, incoraggiava gli altri a non perdersi d’animo e soprattutto continuava a rifiutare l’insistente proposta ,da parte dei suoi collaboratori, di una scorta. Più che una richiesta dei suoi collaboratori era una richiesta fatta dai suoi amici che la volevano al sicuro. Sì, perchè Lucia per loro non era solo il capitano era anche una cara amica sempre presente. In realtà ognuno di loro era presente per tutti  gli altri in quella squadra: non si trattava soltanto di un team di carabinieri che collaboravano insieme ma era un gruppo di persone che si stimavano a vicenda e condividevano tutto. Erano più semplicemente amici e gli amici non si abbandonano nel momento del bisogno.
D:‘’Lucia, ti prego, accetta!! È solo per permetterti di essere tranquilla e così potremo esserlo anche noi!!’’ – disse Ghiro con un tono quasi esortativo e stremato. Orlando la fissava con uno sguardo talmente profondo che sembrava supplicarla.
Lei abbassò il viso e disse: ‘’Non dovete essere in pensiero per me!! Rispetto il vostro parere ma non occorre la scorta sia perchè per il momento oltre alla telefonata non vi è stato nessun altro avvertimento sia per non dar vita ad allarmi inutili che possono creare solo scompiglio’’. Lo disse con una tale naturalezza che in un primo istante sembrava credere anche lei a quelle parole anche se razionalmente sapeva che la preoccupazione era più che fondata.
Per finire prese conoscenza della sorveglianza attribuita a Gerry Pugliese.
L:‘’La giornata è stata molto dura per tutti, una bella dormita è proprio necessaria!! Buonanotte ragazzi!!’’.
 ‘’Buonanotte capitano’’ – dissero quasi in coro uscendo dalla stanza.
Lucia era rimasta a fissare la foto del Lupo proiettata al muro quando sentì afferrarsi da dietro con una presa  forte e dolce allo stesso tempo.
O:‘’É tardi, andiamo a riposare’’ – le sussurrò all’orecchio.
L:‘’Sì hai ragione’’ – disse voltandosi e rimanendo a guardarlo negli occhi .
Orlando le accarezzò il viso e lei disse: ’’Con te mi sento al sicuro….Ti amo!!’’. Orlando non fece in tempo a risponderle che le labbra di Lucia si poggiarono delicatamente sulle sue lasciandosi andare entrambi ad un bacio intenso e passionale. Si guardarono un momento ancora negli occhi e poi uscirono dall’ufficio di Lucia dirigendosi verso casa. Era tardi, dovevano andare a riposare.

Nella mente di Lucia intanto un pensiero fisso cominciava a insediarsi con una tacita irruenza.

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Capitolo 2
*** PRIMI TORMENTI ***


Orlando è legato mani e piedi, inginocchiato per terra davanti a Lucia. Sul torace si vedono evidenti lividi  dovuti sicuramente a percosse e qua e là si intravede qualche taglio. Mario gli punta la pistola contro la tempia. Il suo volto è pieno di dolore ma i suoi occhi non smettono di sperare, tiene duro, non molla, non può farlo, non vuole farlo.
‘’Lascialo andare, lui non centra nulla…è me che vuoi!! Prendimi sono quiii!!’’ – una voce straziante riecheggia in quell’ambiente.
‘’Ma infatti è te che io ho in pugno caro il mio capitano!!’’.
‘’Certo, una vita in meno per uno come te non fa differenza. Lascialo andare e affronta la fonte dei tuoi guai, cioè io…avantiiii bastardooo ’’ – dice mentre  a stento riesce a trattenere le lacrime.
‘’No no capitano, vedo che non ci capiamo. Ho ucciso tante persone quindi hai ragione, non avrei alcun problema a uccidere prima te e poi lui!! Solo che così non ci serebbe gusto…’’.
Orlando, che a stento si regge sulle gambe, fissa Lucia e con gli occhi le dice di non cedere, di non crollare ma Lucia ha gli occhi pieni di lacrime e Mario nel frattempo continua – ‘’…non c’è gusto se ti uccido!! In fondo ci sei già passata caro capitano. Dovresti aver fatto l’abitudine a vedere le persone morire per colpa tua!! La tua coscienza non baderà se dovrà sopportare il peso di un’altra persona!! Perchè dovrei spararti quando sparando lui, io uccido te capitano??’’ – e così dicendo Mario preme il grilletto e spara a Orlando.

 
Lucia diede un urlo di sgomento sollevandosi dal letto sudata e respirando affannosamente. Orlando si svegliò di soprassalto con gli occhi spalancati e la vide accanto a se che a mala pena respirava. La afferrò delicatamente e la poggiò sul suo petto, mentre le accarezzava i capelli le bisbigliò: ‘’Shhhh …è passato adesso, è stato solo un incubo’’ – mentre la stringeva ancora più forte a se per tranquillizzarla.
Lucia scoppiò a piangere tra le braccia di Orlando, rivedendo la scena che aveva appena sognato.
Non poteva permettere che qualcuno morisse di nuovo per colpa sua. Non aveva mai smesso,in realtà, di sentirsi in colpa per la morte di Flavia e la morte di Alex, anche se ormai lontana, ogni tanto le ritornava in mente. Non aveva mai cancellato quell’orribile scena che la turbava. Ma quel turbamento passava in fretta adesso, era breve, perchè sapeva che aveva Orlando al suo fianco e quell’uomo le trasmetteva una tale serenità e tranquillità che aveva riscoperto cosa significasse amare,vivere, essere felice..ma soprattutto aveva riscoperto cosa significasse essere amata. No, non poteva permettere che ancora una persona morisse per causa sua. Non poteva permettere che Orlando fosse messo in pericolo……che LUI morisse per colpa sua!!
A questo pensava mentre piangeva stretta da quelle braccia forti che la facevano sentire protetta. Il pianto si era attenuato e Orlando le diede dolcemente un bicchiere d’acqua. Lucia ora era un po’ meno turbata, Orlando la prese delicatamente e sdraiandosi la posò su di lui avvolgendola in un abbraccio forte e sicuro, tenendo stretta fra le sue braccia la donna che era la sua ragione di vita.
‘’Ci sono io con te, non succederà nulla’’ – le sussurrò dandole un bacio sulla fronte. Lucia semplicemente si strinse a lui più che poteva cercando di non pensare a quell’incubo. Si addormentarono così. Orlando con la sua donna tra le braccia e lei con il viso ancora bagnato sul petto del suo uomo. Un momento di tranquillità calò in quel momento in quella stanza.
 
Erano quasi  le cinque e mezzo e Orlando era sveglio. Era preoccupato; pensava seriamente a quale pericolo andavano incontro tutti quanti, ma soprattutto a cosa rischiava Lucia. Erano ancora ad un vicolo cieco.
Si alzò silenziosamente, adagiando Lucia sul cuscino senza svegliarla. Era così bella quando dormiva che lui ne rimaneva incantato. Non voleva svegliarla. Ogni notte lui rimaneva a dormire da lei ma nonostante ciò era sempre peggio: continuava ad avere sempre incubi e quando non si svegliava turbata, com’era successo quella notte, aveva comunque un sonno agitato.
Decise di farsi una doccia e di prepararle la colazione.
Appena fu tutto pronto andò in camera da letto e le diede un bacio sulla fronte per poi recarsi al Ris. Lucia sentì sfiorarsi la fronte, gli afferrò delicatamente un braccio e con l’altra mano avvicinò il viso di lui al suo per cercare le sue labbra. Orlando sorrise per poi abbandonarsi a quel bacio intenso.
‘’Ti ho preparato la colazione amore mio’’ – le sussurrò appena lasciò le sue labbra.
‘’Grazie, non dovevi’’ – disse sorridendogli.
‘’Vado al Ris. Tu preparati con calma. Ci vediamo dopo’’ – le disse accarezzandole il viso per poi poggiare le sue labbra su quelle di Lucia.
‘’Orlando…’’ – disse lei, appena lui oltrepassò la porta. Lui si voltò preoccupato, il tono di Lucia era malinconico. ‘’Dimmi…’’.
‘’….ti amo’’ – disse lei mentre gli occhi trattenevano tutte le lacrime che volevano venire fuori.
‘’Lo so e ti amo anch’io..non immagini quanto’’ – replicò regalandole uno di quei sorrisi che solo lui sapeva fare e si recò al Ris.
A quel punto Lucia scoppiò in lacrime sopraffatta dalla paura di perderlo.
Rimase così sul letto per un po’, poi si alzò e andò a fare colazione. Sul tavolo c’era una rosa rossa con un biglietto: 

 

‘alla donna che mi rende felice semplicemente esistendo. Ti amo. Orlando’ .


Gli occhi di Lucia si illuminarono. Era veramente fortunata ad avere accanto un uomo così.
Ma lei lo meritava?? Meritava che quell’uomo fosse esposto anche lui al pericolo per lei??
Presa da questi dubbi si preparò e raggiunse il Ris.
 
La squadra era alle prese con la solita routine del Ris. I casi su cui indagare non mancavano certo e comunque il Lupo non aveva dato loro altre ipotesi per poter andare avanti con le ricerche. Insomma non avevano la più pallida idea di come procedere.
Lucia era nel suo ufficio che firmava dei documenti.
O:‘’Caffè??’’ – le disse porgendole il bicchierino.
L:‘’Sì grazie,ne avevo bisogno.’’ – disse lei sorridendogli. Lui si sedette di fronte a lei.
O:‘’Allora mi dici cosa hai sognato questa notte??’’ – il tono era serio ma pacato. Solo lui era in grado di porre domande in maniera da tranquillizzarla.
Lei lo osservò per un po’ e poi bisbigliò: ‘’Era solo un incubo..stai tranquillo!!’’.
O:‘’So che si trattava di un incubo ma chi c’era in quest’incubo, oltre a Mario Pugliese??’’ – chiese lui deciso. Sapeva che non poteva trattarsi di altro ma voleva che lei ne parlasse, che esternasse quello che tratteneva dentro di se.
L:‘’Chi ci doveva essere??’’ – replicò lei alzandosi di scatto e guardando fuori dalla finestra. Conosceva Orlando e immaginava che lui percepisse perfettamente le sue preoccupazioni . Continuò: ‘’ho sognato che il Lupo mi aveva preso..’’ – cercando di non far trasparire che stava mentendo – ‘’..è stato solo un incubo.. te l’ho detto..non ci pensare..anzi scusami se ti sto facendo passare una notte peggio dell’altra!!’’.
Rimase a fissare fuori dalla finestra. Orlando, capendo che non gli aveva detto tutta la verità, si alzò, l’abbracciò da dietro e disse: ‘’Non dire sciocchezze. Io amo starti accanto e non chiedo altro. E tu devi rimanere tranquilla, non sei sola. C’è la tua squadra e poi ci sono io.. affronteremo insieme la cosa ’’.
Una lacrima scese lungo il viso di Lucia. Lui la fece voltare verso di se, le asciugò il viso e le sussurrò: ‘’Non ti succederà niente, non lo permetteremo e poi non succederà niente neanche a noi..smettila di pensare che ci possa succedere qualcosa per causa tua’’.
Sapeva esattamente che Lucia si tormentava con quel pensiero. L’abbracciò forte, le accarezzò i capelli. Poi la fissò negli occhi e le disse semplicemente: ’’Tranquilla tesoro’’.
Orlando uscì dall’ufficio. Lucia era più tranquilla, lo era sempre quando stava con Orlando. Riprese il suo lavoro e cercò di mantenere la calma quanto più possibile.
 
Anche quella giornata passò senza portare ad alcun risultato. Tutti tornarono a casa mentre Lucia era ancora nel suo ufficio.
O:‘’Andiamo  a casa. Basta lavorare per oggi’’ – le disse dolcemente affacciandosi dalla porta. Non se lo fece ripetere due volte e così si avviarono a casa. Anche quella notte Lucia ebbe incubi terribili. Quella scena su Orlando le si ripeteva continuamente e poi sognava cose terribili sulla sua squadra, su di lei. Ma Orlando era sempre lì al suo fianco pronto ad accoglierla tra le sue braccia e a tranquillizzarla. In quel momento loro stavano veramente bene..l’una nelle braccia dell’altro!!
Entrambi, ciascuno nel proprio cuore, speravano che quella tormentosa situazione finisse presto!!

 

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Capitolo 3
*** UNA STRANA ESPLOSIONE ***


UFFICIO DI LUCIA ORE  10:00
 
M:’’Capitano, mi scusi, ha chiamato Sasso. C’è stata un’esplosione in un appartamento poco fuori la città. A prima vista sembrerebbe una fuga di gas!!’’.
L:’’Andate tu, Bianca e Orlando. Ci sono vittime??’’.
M:’’No, non sembrerebbe. La proprietaria dell’appartamento non era in casa. Adesso andiamo, la terremo informata’’.
L:’’Ok Emiliano, a dopo’’.
Mentre Milo  usciva entrò in ufficio Bart.
B:’’Lucia senti, ne stavo parlando con Ghiro un momento fa. Ci sembra molto strano che Mario Pugliese sia svanito così nel nulla..insomma capisco che si trova braccato e probabilmente ha bisogno di tempo per organizzare i suoi spostamenti ma  quello che mi preoccupa di più è se in questo tempo stesse preparando la fuga del fratello!! Non lo abbandonerebbe mai e poi dovrà vendicare il fatto che noi li abbiamo divisi!!’’.
L:’’Sì Bart forse hai ragione ma sono solo ipotesi!! E poi abbiamo previsto la sorveglianza per Gerry. Non gli sarà facile farlo evadere. Non che per lui ci fosse qualcosa di impossibile ma in questo momento non ha alcun appoggio. Dobbiamo cercare di capire che intenzioni ha!!’’.
B:’’Non abbiamo nulla in mano però. Stiamo completamente legati. L’unica cosa che ci potrebbe smuovere è che lui si faccia vivo nuovamente anche se non possiamo sapere in che modo lo potrebbe fare. Comunque noi lo stiamo aspettando: ci prepareremo!!’’.
L:’’Sì forse è l’unica cosa che per il momento ci rimane da fare!!’’.
 
APPARTAMENTO

I nostri ragazzi erano arrivati sul posto.
O:’’Allora Sasso, cosa sappiamo??’’.
S:’’L’esplosione è avvenuta verso le 9 e un quarto. L’uomo anziano che abita nel casolare poco distante da qui ha avvertito i vigili del fuoco.  A prima vista sembrerebbe una perdita di gas ma il comandante dei vigili ci ha contattati e ha richiesto la vostra presenza’’.
M:’’Vittime hai detto che non ce ne sono state, perchè ha voluto che venissimo?? Potevano perlustrare loro, chi meglio di loro!!’’.
S:’’C’è qualcosa che non convince il comandante!!’’.
C:’’Tenente, grazie per aver fatto venire immediatamente i suoi colloghi.’’ – disse il comandante mentre salutava i ragazzi.
O:’’Comandante, la causa dell’esplosione è una disattenzione domestica??’’.
C:’’In un primo momento sembrerebbe di sì, ma ci sono alcuni dettagli che porterebbero ad altro. Seguitemi ’’. Avanzarono tra le macerie della casa. Era tutto praticamente distrutto.
C:’’Ecco questo è quel che resta della cucina dove probabilmente vi era la perdita di gas. Questo era il soggiorno. È solo un dubbio il mio, perchè con la casa in questo stato non ne posso essere certo. Ecco perchè vi ho voluti qui’’.
O:’’Lei pensa che si tratti di un’azione dolosa??’’ – disse osservando l’espressione del comandante.
C:’’Non lo scarterei…guardate qui!!’’ – e indicò, spostando i frantumi, delle tracce leggermente più scure sul pavimento del salotto che conducevano verso la cucina – ‘’ma non riesco a capire esattamente se sono presenti solo in questa stanza o abbiano origine altrove’’.
B:’’Forse è stato versato un liquido infiammabile a cui è stato dato fuoco..e una volta che le fiamme hanno raggiunto la cucina hanno procurato l’esplosione’’.
M:’’Già..magari l’artefice voleva mettere in atto solo un incendio e la perdita del gas è stata una sfortunata coincidenza  che ha portato a questo!!’’.
S:’’Può darsi, ma la proprietaria ci ha detto di essere sicura di aver controllato il gas prima di partire. Era solita mancare frequentemente durante la settimana per incontri di lavoro fuori città ed era molto attenta  a controllare tutto: gas, cassaforte, corrente elettrica, inserire l’allarme!!’’.
O:’’Cosa sappiamo di lei??’’.
S:’’È un agente di commercio molto qualificata di un’azienda tra le più rinomate in Europa. Rientrava oggi dopo sei giorni e il suo volo di ritorno è atterrato alle 10 e mezzo, con un’ora di ritardo. Non era legata sentimentalmente a qualcuno e dice che non c’è nessuno che possa avercela con lei!!’’.
O:’’Va bene dai, noi cominciamo a raccogliere tutto il possibile’’ – fece cenno a Milo e Bianca.
C:’’Per favore cercate di scoprire la verità. È viva grazie ad un volo in ritardo; ha solo 29 anni, la stessa età di mia figlia!!’’ – disse il comandante con un tono un po’ amareggiato.
O:’’Faremo del nostro meglio. Voi avete già fatto tutto quello che potevate fare. Ora procediamo noi!’’ – lo rassicurò Orlando.
Impiegarono un bel po’ di ore a repertare tutto. Bianca all’esterno notò qualcosa di strano.
B:’’Orlando!! Il comandante aveva ragione. Si tratta di incendio doloso, guarda qui. C’è una macchia irregolare strana!! Guarda la differenza tra il terreno in questo punto e quello lungo il perimetro della casa. Qui l’erbetta sembra essere stata danneggiata con qualcosa di nocivo che immediatamente ha seccato la vegetazione come se qualcuno avesse cominciato a versare qui il liquido infiammabile corrodendo il terreno; mentre lungo la casa la vegetazione è stata solo esposta alle fiamme che via via si espandevano’’.
O:’’Vuoi dire che è stato sparso del combustibile in tutta la casa partendo da qui e poi hanno appiccato il fuoco??’’.
B:’’Perchè no?! Forse la perdita di gas è stata davvero una fatalità!!’’.
O:’’Va bene, qui abbiamo finito..portiamo tutto in caserma e poi interrogheremo la ragazza..!! Vediamo di capirci qualcosa di più!!’’.
Arrivarono in caserma che era tardo pomeriggio. Informarono Lucia della situazione e convocarono la ragazza per la mattina seguente.
 
Del Lupo ancora nessuna novità. 

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Capitolo 4
*** L’INIZIO DEI GIOCHI ***


L’indomani mattina una giovane ragazza bionda varcò la porta del Ris e incrociò lo sguardo di Bianca.
B:’’Lei deve essere Federica Sali giusto?!’’.
F:’’Si sono io!!’’.
B:’’Prego venga con me!!’’ – le disse sorridendole cercando di tranquillizzarla.
Orlando stava prendendo con Lucia il caffè alla macchinetta nell’apposita sala; quando vide passare Bianca con la ragazza disse a Lucia: ‘’É arrivata la proprietaria della casa dove c’è stata l’esplosione. Vado a interrogarla io!!’’.
L:’’Sì certo vai pure’’.
Orlando baciò sulla fronte Lucia e uscì dalla stanza.
 
O:’’Lei è veramente sicura di aver controllato che fosse tutto a posto prima della partenza?! Può capitare una dimenticanza, poi è una donna molto impegnata non è improbabile che succeda’’.
F:’’Senta, le ripeto che era tutto apposto. Sono molto prudente e attenta su queste cose. Non è da me avere una malcuranza del genere. Può capitare che debba partire solo per un week end e poi invece mi debba trattenere più del previsto per cui ogni volta che lascio la città bado bene che tutto sia in ordine. Ho persino una nota sul mio iphone, che rileggo ogni volta prima di chiudere a chiave la porta, dove segno tutto quello da controllare!!’’.
B:’’Ha per caso qualcuno cui ha dato il compito di custodire la casa in sua assenza: magari un custode, un giardiniere, un’amica..??’’.
F:’’No no, cioè una mia amica di infanzia si occupa del roseto nel caso mi trattenga fuori più a lungo però l’avviso io all’ultimo momento e non ha le chiavi di casa ma solo quelle del ripostiglio esterno poi nulla di più!!’’.
O:’’Frequenta qualcuno o potrebbe esserci qualche persona che potrebbe avercela con lei..non so..un ex fidanzato, un collaboratore invidioso??’’.
F:’’No, sono sola in questo momento…ho avuto sola una storia…molto lunga. È finita un paio d’anni fa ma siamo rimasti in ottimi rapporti, ci sentiamo spesso, siamo cresciuti insieme, siamo dello stesso paese. E poi al lavoro non ho motivo di credere che qualcuno possa essere invidioso di me’’.
B:’’Beh..lei è molto giovane e ha un lavoro più che appagante. Non sarebbe proprio impossibile!!’’.
F:’’Non penso..la mia azienda ha ben selezionato il personale qualificato e tutti le persone che hanno le mie stesse mansioni  hanno il mio stesso trattamento’’.
O:’’Va bene..basta così..Abbiamo finito,può andare’’.
F:’’Vi prego trovate chi ha fatto questo!! Mi ha lasciato completamente per strada e nei guai..io ho il mutuo sulla casa che praticamente non c’è più…mi è rimasto solo il mio lavoro!!’’.
B:’’Faremo tutto il possibile’’ – disse Bianca con tono rassicurante mentre l’ accompagnava all’uscita.

Nel frattempo Orlando raggiunse Milo in laboratorio dove c’era anche Lucia.
L:’’Allora della ragazza??’’.
O:’’Niente…non sa nulla e non c’è motivo di credere ad una rivendicazione’’. 
M: ‘’C’è una cosa che devi vedere!! Guarda queste foto’’.
O:’’Sì, sono  quelle che abbiamo scattato all’appartamento. Allora??’’.
M: ‘’Questa era la valvola del gas e in prossimità vi era la lesione al tubo sicuramente per creare la perdita e questa era la serratura della porta della cucina. La porta era chiusa e la chiave stava dalla parte del salotto. Ora, io ho pensato: perchè la ragazza avrebbe dovuto chiudere la porta a chiave dalla parte del salotto?? Se stava partendo sicuramente non stava uscendo dalla vetrata del salotto che da sul giardino, ma stava uscendo dall’ingresso per raggiungere la macchina’’.
L:’’Vai avanti Emiliano, dove vuoi arrivare?!’’.
M:’’Ho consultato un attimo Bart e poi sono arrivato alla conclusione che chi ha cosparso di liquido l’appartamento  ha usato circa 4 lattine da 50 l di benzina di cui la maggior parte era tutta nella parte esterna della casa; all’interno c’erano solo le tracce che arrivavano appena alla cucina che era isolata completamente: le finestre e la porta d’ingresso erano termoisolanti, solo la porta chiusa a chiave permetteva l’accesso delle fiamme!!’’.
L:’’Quindi chi ha appiccato l’incendio ha voluto che il fuoco si espandesse in maggior misura all’esterno per poi farlo giungere più lentamente all’interno…’’.
O:’’..dove una volta arrivato a contatto con la cucina avrebbe provocato un’esplosione tale da poter cancellare qualsiasi traccia!! – concluse il discorso Orlando.
M:’’Esatto …non sarebbe potuto rimanere nulla illeso, la concentrazione di gas nella cucina era troppo alta, ecco perchè la porta è stata chiusa a chiave!!’’.
In quel momento entrò Bart: ‘’Milo avevi ragione…ha chiamato Sasso..non molto lontano dall’appartamento hanno trovato abbandonate delle taniche di benzina vuote, le stanno portando qui!!’’.
M:’’Perfetto!! Forse ricaveremo qualcosa!!’’.
L:’’Bart fai una ricerca su tutti i distributori di benzina nei dintorni dell’appartamento e procurati tutti i nastri di sorveglianza. Forse possiamo trovarvi qualcosa di utile!!’’.
B:’’Subito capitano!!’’.
E così tutti si misero a lavoro.
 
Al briefing serale Milo aggiornò Ghiro e Bianca su quello che aveva scoperto in mattinata e poi comunicò a Lucia e Orlando di non aver trovato nulla dall’analisi delle taniche. Di colpo la porta si aprì: era Bart.
B:’’Forse ho trovato qualcosa, guardate!!’’ – e proiettò sul pannello un filmato che ritraeva un uomo presso una colonnina di benzina con delle taniche. Aveva un cappuccio sulla testa e sembrava che sapesse come muoversi perchè evitava qualsiasi movimento che potesse permettergli di essere ripreso in volto.
M:’’É lui…ha le taniche..Ghiro puoi migliorare l’immagine??’’.
D:’’Ci provo!!....ancora un attimo……ci siamo quasi……..ecco fatto!!!!’’.
M:’’Dannazione ma non si vede comunque!!’’.
O:’’Aspettate un attimo!! Ghiro puoi ingrandire qui?!’’ – disse indicando un punto del video. Nessuno aveva notato nulla.
D:’’Sì ecco!!’’.
L:’’Ma è un foglietto!!!’’ – esclamò Lucia stupita!!
D:’’Sì e dopo se ne va!!’’.
B:’’É il terzo distributore di benzina uscendo da Roma e andando verso l’appartamento!!’’.
L:’’Andiamo svelti!!!!’’ – ordinò Lucia con tono deciso.
 
Arrivarono sul posto e cominciarono a perlustrare la zona. Ghiro e Bart si avvicinarono alla colonnina. Ghiro si chinò, alzò la mattonella e trovò un biglietto ripiegato!!Lo aprì e alzò gli occhi al cielo sotto la sguardo teso  di tutti gli altri.
L:’’Daniele!! Cosa c’è!!??’’ – gli disse quasi urlando e togliendoli il biglietto dalle mani.
 
‘ Ti è piaciuta la sorpresa Capitano??
Per una donna determinata e tenace  come te ci voleva un regalo ESPLOSIVO!!
Questo non è che l’inizio della caccia del Lupo!!!
A presto!! ‘

 
Lucia con un gesto di stizza accartocciò il biglietto nelle sue mani. 
Aveva capito che i giochi erano appena iniziati!! 

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Capitolo 5
*** SENSI DI COLPA ***


Lucia era nel suo ufficio che rileggeva quella fastidiosa frase mentre il reperto lo stavano analizzando Milo e Ghiro.
O:’’Posso??’’ – le chiese con delicatezza.
L:’’Vieni entra’’ – rispose sospirando.
O:’’Perchè non mi hai svegliato??’’ – la guardò negli occhi vedendo una profonda preoccupazione.
L:’’Non ti ho fatto dormire per tutta la notte…non volevo toglierti quelle poche ore di riposo che sei riuscito a fare!!’’.
O:’’A cosa ti porterà fissare in modo ossessivo quella frase??’’ – disse indicando una stampa che aveva tra le mani.
L:’’Sto cercando di capire se c’è un messaggio cifrato, un’indicazione, qualsiasi cosa che mi possa far capire che intenzioni ha quel pazzo!!!’’ – così dicendo lanciò il foglio sulla scrivania e si portò le mani alla testa. Orlando le si avvicinò, si inginocchiò davanta a lei, ruotò la sedia verso di lui e le afferrò le mani tenendole tra le sue: ‘’Ehi, riusciremo a fermarlo!! Ma tu non ti devi far ossessionare ok?? Dobbiamo mantenere tutti la calma per restare tranquilli e per poter lavorare con lucidità!!’’ – le disse con un tono che era esclusivo di Orlando Serra: dolce e rassicurante.
Lucia si alzò in piedi e si rivolse verso la finestra: ’’Hai ragione, devo rimanere calma!!’’.
O:‘’Lucia…senti…Abrami ha autorizzato la scorta…’’.
L:’’Che cosaaa?!?!’’ – si voltò di scatto – ‘’Pensavo di essere stata chiara Orlando!!’’ – lo guardò fisso negli occhi.
O:’’Lucia, Ghiro ha dovuto informare il generale e ha richiesto esplicitamente la scorta. Abrami non se l’è fatto ripetere due volte. E tutti gli altri sono d’accordo con lui. E io anche!!’’ – replicò guardandola anche lui negli occhi e il suo sguardo sapeva essere molto penetrante al punto che Lucia scostò il viso.
Ghiro interruppe la conversazione irrompendo nell’ufficio: ‘’Luciaaa!!!’’ – fece una pausa e deglutì – ‘’ha appena chiamato Sasso!! C’è stata un’esplosione nell’area sportiva del campus universitario!!’’.
Lucia spalancò gli occhi e disse: ‘’Ci sono vittime??’’.
D: ‘’Mi ha parlato solo di feriti non so nulla di più!!’’ – disse sconfortato.
O:’’Sbrighiamoci!!’’.
L:’’No Orlando!! Tu segui il caso della vedova Ferti con Milo e Bianca. Daniele avvisa il maggiore e andiamo!!’’ – il suo tono era più deciso che mai.
O:’’Lucia!!’’ .
L:’’É un ordine!!’’ – replicò freddamente, ma era solo per evitare che disubbidisse.
 
Arrivarono al campus e Sasso andò loro incontro.
L:’’Allora Sasso, che è successo??’’.
S:’’Capitano, l’esplosione è avvenuta negli spogliatoi femminili e ha danneggiato anche la sala riscaldamento adiacente. Abbiamo fatto intervenire due artificieri per controllare la zona’’.
L:’’Ci sono vittime??’’ – disse con un filo di voce, angosciata dalla scena che aveva sotto gli occhi: giovani ragazzi spaventati, scioccati, alcuni persino feriti.
S:’’Si purtoppo, tre ragazze…una di 19 anni e le altre due di 23. Erano negli spogliatoi che si stavano preparando per l’allenamento. Facevano parte della squadra studentesca di pallavolo’’.
 A Lucia scese una lacrima sul viso. Ghiro le mise una mano sulla spalla e le fece coraggio.
Iniziarono a repertare tutto. Lucia si era fermata a fissare quello che restava dei cadaveri delle tre giovani ragazze. Si sentiva terribilmente in colpa!! Quelle ragazze quasi sicuramente avevano perso la vita per causa sua.
Ghiro perlustrava la parte esterna della struttura, Bart quella interna dove trovò i resti di un ordigno. Questa volta era stata una propria e vera bomba e c’erano state tre vittime: Mario Pugliese aveva alzato la posta!! 
Su una panchina lungo il percorso a ostacoli dal lato opposto degli spogliatoi Ghiro trovò un fiocco colorato con un bigliettino. Cominciò a sudare freddo. Un altro avvertimento: non sapeva cosa aspettarsi.

Finito il loro dovere tornarono al Ris.
B:’’Ghiro allora??’’ – chiese la sua voce delicata e in quest’occasione rattristata.
D:’’Si è trattato di un ordigno questa volta. Sono morte tre ragazze e ci sono una decina di feriti!!’’ – il suo volto era abbastanza provato.
O:’’Dov’è Lucia??’’.
Bart:’’É andata dal generale. Ha voluto andarci di sua spontanea volontà. Tranquilli tanto ormai non va da nessuna parte senza scorta’’.
D:’’Andiamo, abbiamo un bel po’ da fare!!’’ – e si diressero verso i laboratori.
 
Poche ore dopo Lucia tornò al Ris e si stava dirigendo verso il suo ufficio con il viso rivolto verso il pavimento e completamente perso nel vuoto. Bianca le stava andando incontro ma sentì una presa ferma su di lei: ‘’Non adesso Bianca…vuole stare da sola…’’ – le disse dolcemente Orlando anche lui preoccupato per Lucia, ma sapeva che in quel momento non avrebbe voluto compagnia.
Nessuno osò entrare nel suo ufficio quel pomeriggio. Tutti la tenevano d’occhio da lontano con discrezione: lei era seduta sulla sua poltrona e fissava la parete con le tre foto delle ragazze.
‘Erano troppo giovani, erano nel fiore della loro vita’ …queste parole le passavano per la mente mentre aveva tra le mani un bigliettino.

Orlando entrò silenziosamente, le poggiò una mano sulla spalla: ’’Ehi come ti senti??’’.
Lucia stava scoppiando, afferrò la mano di Orlando e la strinse il più forte che poteva cercando di trattenere le lacrime.’’Chiama gli altri per favore Orlando’’ – uscirono appena questa parole.
O:’’D’accordo tra dieci minuti siamo tutti qui’’ – si abbassò e le diede un bacio tra i capelli.

Nell’ufficio di Lucia tutti erano al proprio posto. Nella stanza regnava un silenzio tombale.
Una voce toccata dal dolore ruppe quell’atmosfera. Era quella di Lucia.
L:’’Stefania Rotoli, 19 anni, al primo anno di medicina.
Laura Fedele, 23 anni, al primo anno della specialistica di ingegneria informatica.
Giorgia Arisi, 23 anni, dottoranda alla facoltà di psicologia.
Tre giovani ragazze sono morte negli anni migliori della loro vita. Avevano sogni , speranze, progetti, amore per il futuro. E invece hanno perso tutto in un attimo!!’’ – il tono di Lucia era carico di sofferenza e colpevolizzazione. Nessuno però aveva la forza di interromperla. Continuò – ‘’Tutto questo è successo per la follia di un assassino, un uomo senza scrupoli che non si ferma davanti a nulla. È successo per la mancata prontezza di una persona……….per la mia mancata prontezza ….per colpa mia!!’’ – il silenzio tornò a regnare nella stanza.
Quelle parole erano state molto dure e tutti non potevano accettarle ma non ne avevano altre per poter intervenire in quel momento. I loro occhi erano rivolti alle foto di quelle povere ragazze. Orlando stava per intervenire quando Ghiro lo bloccò. Lui lo guardò stupito ma Daniele gli fece cenno di aspettare e disse: ‘’C’è una cosa che dovete sapere ragazzi. Anche questa volta Mario Pugliese ha lasciato un messaggio’’ – fece una pausa e cercò lo sguardo di Lucia; lei premette un tasto e sul pannello comparve il testo del biglietto:

<< ‘La conoscenza è una parola cordiale per morire, ma non per seppellire l’immaginazione*'
È dura da mandare giù capitano. Ma più si va avanti è più la preda diventa debole.
Alla fine il Lupo avrà la meglio.
Alla prossima, a meno che tu non riesca a fermarmi prima!! >>

 
Gli altri rimasero immobili. Il Lupo aveva lanciato una sfida e loro non sapevano che linea seguisse negli attentati che faceva. Erano solo certi che quegli attentati erano degli avvertimenti per Lucia e che prima o poi lei ne sarebbe stata la vittima. Quel pensiero turbava ogni singolo membro della squadra.

Lucia era stata molto dura con se stessa quella sera e non aveva dato modo a nessuno di poterle dire qualcosa.
Per tutta la strada del ritorno non aveva aperto bocca, aveva solo lo sguardo perso nel vuoto. Orlando aveva il cuore a pezzi a vederla così, ma continuò a guidare senza dire una parola anche lui. Sapeva che sarebbe stato inutile: Lucia era completamente assente, persa tra i suoi tormenti e i sensi di colpa.
Arrivati a casa Lucia andò in cucina a bere dell’acqua; Orlando non ce la faceva a vederla in quello stato, non lo sopportava, voleva abbracciarla, caricarsi tutto il suo dolore e farla sentire meglio. Voleva ma non poteva…non poteva rischiare di essere sconveniente.
La situazione non era semplice  e lui doveva  usare la massima delicatezza. Cercò di mantenersi calmo, fece un sospiro e si sedette sul divano.
Lucia era sulla porta della cucina e aveva osservato la scena. Si diresse verso il divano e si fermò davanti a lui. Orlando alzò il viso e la guardò negli occhi. Lei gli si sedette accanto poggiando la testa sulle sue spalle. Orlando in quel momento poteva fare solo una cosa: stringerla forte fra le sue braccia!!
Lucia si lasciò andare ad un lunghissimo pianto.
O:’’Piangi amore mio che ti fa bene…..sfogati…..non tenerti tutto dentro. Io ci sono e ci sarò sempre. Sarò sempre al tuo fianco!!’’ – cercava di tranquillizzarla mentre l’accarezzava.
Lucia non impiegò molto ad addormentarsi: era veramente stanca e tutta quella tensione non fece altro che stremarla. Orlando era invece ancora sveglio..decise che sarebbero rimasti sul divano: lei finalmente stava dormendo, lui non poteva chiedere di meglio che avere la sua donna tra le braccia e voleva che si riposasse.
Osservava Lucia e pensava alla situazione: Lucia era in pericolo, rischiava molto…lui rischiava di perderla!!!
Dopo un bel po’ si addormentò anche lui.

 
 
*di Edward Estlin Cummings. 

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Capitolo 6
*** UN MOMENTO DI PACE LONTANO DALLA REALTÀ ***


Ore 5 del mattino.
 
‘vi aspetto tra un’ora al Ris. Massima puntualità. Ghiro’.

Il messaggio fece da sveglia a Bart, Milo e Bianca e senza esitazione alle sei precise si trovarono nell’ufficio di Daniele che aveva passato tutta la notte in caserma.
B:’’Ghiro che è successo?? Dov’è la Brancato??’’.
D:’’Non c’è Lucia, Bianca. Scusate se vi ho mandato a chiamare in maniera improvvisa ma ho pensato fosse meglio parlare senza di lei. È già troppo provata e non reggerebbe molto ancora questa pressione. Ho mandato un messaggio ad Orlando chiedendogli di non portare Lucia al Ris per questa mattina. Spero ci riesca!!’’.
B:’’Ottima idea Daniele…speriamo che accetti, le farà bene stare lontana dalla caserma…anche se solo per poche ore!!’’ – concordò Bart.
M:’’Allora da dove iniziamo??’’.
D:’’Punto uno: il Lupo ha iniziato una partita su cui ha totale vantaggio. Punto due: il gioco che sta conducendo è decisamente troppo articolato per poterlo fare da solo. Punto tre: il suo obiettivo è Lucia. E a proposito io penso che lui non voglia metterla ko solo fisicamente ma prima di tutto mentalmente e su quest’ultimo aspetto è già a buon punto’’.
B:’’Mario Pugliese vuole far crollare psicologicamente Lucia e a quel punto non ci vorrà niente a farla fuori!!’’ – Bianca si meravigliò della franchezza con cui aveva pronunciato quelle parole ma non poteva fare diversamente: era la pura semplice verità!!
D:’’Già e noi dobbiamo impedirglielo. E poi dobbiamo anche evitare che Lucia si preoccupi per noi: cioè conoscendo Lucia, se pensasse che la sua squadra fosse in pericolo per causa sua farebbe di tutto per impedirlo, anche il peggio e non dobbiamo permettere che ciò si verifichi. Questa sarà la nostra prima priorità!!’’.
B:’’Pugliese nell’ultimo attentato ha usato un ordigno.. io ho cominciato a lavorarci su ieri e dalle prime ipotesi mi sembrano materiali molto comuni, facilmente rintracciabili….l’unico materiale che ho finora identificato è semplice polvere da sparo, residui di pvc, pezzi di un display…nient’altro!!’’.
M:’’Aspetta Bart …hai detto display?! Quindi attaccato alla bomba potrebbe esserci stato un cellulare, un ipod …qualcosa del genere, che a distanza ha attivato il countdown..’’.
D:’’Sì, può darsi..dobbiamo analizzare ogni minimo residuo, qualunque cosa ci porti sulle tracce di quel bastardo!!!’’.
B:’’Perchè ha colpito proprio il polo universitario?? Il biglietto era chiaramente riferito ad un contesto di studio!! E poi che voleva dire alludendo in quel modo all’immaginazione?? Che dovremo mantenere alta la guardia senza usare la logica?? Non c’è alcun senso in tutto questooo!!!!’’ – la sua voce era tremolante, Bianca era caduta nello sconforto!!
M:’’Bianca calmati, abbiamo detto che dobbiamo mantenere la calma ok??’’ – e l’abbracciò per tranquillizzarla.
D:’’Ehi …non facciamoci prendere dalla disperazione!! Dobbiamo restare lucidi. È vero non c’è nessun filo logico nelle sue scelte: anche la prima ipotetica vittima, Federica, non sappiamo perchè l’abbia scelta. Non sappiamo la sua linea guida ma dobbiamo darci da fare. Su forza ragazzi, vediamo di dare qualche buona notizia a Lucia’’. E così intrapresero le loro ricerche.
 
Nel frattempo Orlando aveva sentito la vibrazione del cellulare sul tavolino. Aveva ancora Lucia tra le braccia, la sollevò e la portò delicatamente in camera adagiandola sul letto senza svegliarla. Tornò a prendere il cellulare e lesse:

 ‘amico mio hai un compito difficile ma necessario: Lucia ha bisogno di riprendersi dalla brutta botta di ieri quindi questa mattina portala dove vuoi ma non al Ris. Ha bisogno di una boccata d’aria, ha bisogno del suo tenente. A te lascio il modo per convincerla, trova qualche metodo alla Serra!!! Ci vediamo in ufficio nel pomeriggio!!!’

Ad Orlando scappò un sorriso: anche in una situazione così drammatica Ghiro trovava un modo per stare accanto agli amici in modo rassicurante e una delle sue qualità migliori era sicuramente quella di strappare sorrisi a chi gli stava accanto, anche in situazioni difficili.
Non perse altro tempo e per prima cosa preparò la colazione, poi fece un colpo di telefono ad un agente della scorta che stava di guardia e gli diede un elenco di cose abbastanza lungo e concluse la telefonata  dicendo: ‘ la massima urgenza, la massima riservatezza e massima velocità!!! È un ordine!!!’.
Tempo venti minuti che Orlando scese in portineria per prendere quanto ordinato al carabiniere di scorta.
C:’’Ho fatto il prima che ho potuto tenente!!!’ – disse con voce affannata il sottoposto.
O:’’Ti ringrazio, ti devo una colazione per la corsa che ti ho fatto fare!!!’’ – urlò mentre risaliva le scale con degli enormi scatoloni. Si affrettò a rientrare in casa e si mise all’opera.
Era tutto pronto mancava solo una cosa, anzi qualcuno!!
Prese una rosa e si diresse in camera da letto.
Lucia dormiva esattamente nella posizione in cui Orlando l’aveva poggiata; i riflessi di luce che penetravano dalla finestra le rendevano i suoi capelli ancora più biondi. Quella visione quasi paradisiaca aveva incantato Orlando. Era bellissima, perfetta, rilassata, così fragile. Le si avvicinò e cominciò ad accarezzarle il viso con la rosa mentre quasi gli mancava il fiato nell’ammirare la sua donna.
Un vellutato tocco sulla guancia fece schiudere gli occhi a Lucia. Piano piano li aprì e si ritrovò davanti a lei un sorriso ammaliante e una rosa rossa tra le mani.
O:’’Ben svegliata amore mio!!!’’ – le sussurrò dandole un delicato bacio sulle labbra.
L:’’Che magnifico risveglio!!’’ – bisbigliò mentre le sue labbra erano catturate ancora da quelle di Orlando.
O:’’Non c’è cosa più bella che vederti sorridere, Lucia!!’’ – le disse con due occhi talmente innamorati che Lucia spontaneamente si commosse.
O:’’Ah…ah….niente lacrime oggi …vieni qui’’ –la prese in braccio e la portò nel salotto mentre lei lo guardava incuriosita e innamorata.
Orlando fece un colpo di tosse e disse: ’’Ecco a lei bellezza’’ – e la mise giù.
Lucia era rimasta a bocca aperta: c’erano fiori dappertutto, di qualsiasi colore, tipo, forma e petali colorati sparsi lungo tutto il pavimento. E sul divano tantissimi piccoli cuscini a forma di cuore. Una scena letteralmente romantica.
Lucia era rimasta senza parole, a mala pena riusciva a parlare e balbettò: ‘’ma è stupendo, io….io non …..non ci posso credere!!!’’ – si voltò verso Orlando e gli portò le braccia al collo – ‘’c’è un profumo meraviglioso, TU sei meraviglioso!!’’ – e lo baciò con passionale intensità.
O:’’Il profumo più bello, delicato, afrodisiaco in questa stanza è il tuo!!’’ – e riprese a baciarla. Si separò a stento da lei e le disse: ’’Ti ho preparato anche la colazione!!’’ –  sorridendo.
L:’’Sì ho notato. Va bene tenente andiamo a fare colazione che dobbiamo andare al Ris!!’’ – gli rispose con un po’ di rammarico.
O:’’Mi dispiace contraddirla capitano, ma stamattina disertiamo dal Ris. Ordini superiori!!’’ – disse con molta dolcezza.
Lucia tornò un attimo seria e severa: ’’Orlando che stai dicendo?? Non possiamo, la situazione è già molto complicata!!’’ – il tono di Lucia era diventato ansioso.
O:’’Ehi ehi…tranquilla… è tutto apposto. Il capitano Ghirelli ha dato ordine tassativo di vederci non prima dell’ora di pranzo. È tutto sotto controllo, andremo in caserma a pomeriggio!!’’ – le spiegò mentre la stringeva per la vita.
L:’’Io non credo sia una buona idea…insomma….’’.
Orlando le posò un dito sulle labbra zittendola e le sussurrò: ‘’Non si disobbedisce ad un capitano e poi tu hai bisogno di prendere un po’ d’aria, ti prometto che subito dopo pranzo staremo in ufficio’’.
Lucia era ancora perplessa ma non poteva dire di no a quell’uomo, almeno non quando le era così vicino e la ipnotizzava con quello sguardo.
O:’’Dai su mangiamo qualcosa!!’’ – e si diresse verso il tavolo.
L:’’Io non ho voglia di mangiare’’ – bloccò Orlando per un braccio.
O:’’Non hai fame?!’’ – replicò con tono ironico – ‘’e sentiamo cosa vuoi??’’ – continuò avvicinandosi a lei con sguardo bramoso.
Lucia si avvicinò sempre di più al suo viso, poggiò la sua fronte su quella di lui, gli sfiorò il naso con il suo….- Orlando non le resisteva -….e gli sussurrò: ’’Voglio te’’ – e lo baciò. Orlando ricambiò con passione quel bacio mentre Lucia lo spinse sul divano abbandonandosi a lui completamente.
Erano immersi in una marea di morbidi cuoricini. In quel momento non c’era alcuna preoccupazione, alcuna ansia, alcun dovere…in quel momento c’erano soltanto Lucia e Orlando. Il resto del mondo non esisteva.
Si amarono con ardore fino a rimanere abbracciati come se il tempo si fosse fermato.
O:’’La ‘mattina di libertà’ non è finita..dobbiamo alzarci se vuoi arrivare puntuale in caserma!!’’ – le sussurrò mentre le accarezzava la schiena.
L:’’Non voglio andare da nessuna parte. Voglio restare così tra le tue braccia!!’’ – e lo strinse ancora di più.
O:’’Mi spiace obiettare capitano ma io ho il compito di farle prendere una boccata d’aria, non posso tenerla chiusa in casa tutta la mattinata!!’’.
L:’’Tu sei la mia boccata d’aria, io non ho bisogno di nient’altro se sono con te!!’’ – lo guardò negli occhi mentre parlava – ‘’io vorrei che questo momento non finisse mai, io non riesco più a immaginare la mia vita senza di te!!’’.
Orlando le accarezzò il viso e le disse: ‘’io ci sarò sempre, non scordarlo mai!!!’’ – le diede un bacio sulle labbra – ‘’però adesso dobbiamo andare capitano!!!’’ – la prese in braccio e la alzò dal divano.
Lucia gli sorrise, talvolta era veramente incapace di imporsi al suo uomo.
Si prepararono  e mentre stavano uscendo Lucia afferrò al volo un cornetto che stava sul tavolo e cominciò a morderlo.
O:’’Allora non è vero che non avevi fame??!! ‘’ – la avvicinò a lui portandole un braccio al collo.
L:’’Avevo più bisogno di qualcun altro prima di mangiare!!’’ – rispose regalandogli un sorriso.
Salirono in macchina, ovviamente seguiti dalla scorta. Orlando non voleva dirle dove stavano andando. Quando arrivarono a destinazione, fece scendere Lucia dalla macchina: ‘’Arrivati!!’’.
Era un posto normalissimo, un prato sul lungotevere. Ma era una splendida giornata di sole, un cielo limpido e una distesa verde davanti a loro e poi Lucia aveva tutto ciò di cui aveva bisogno!!
Un momento di pace solo per loro.
Orlando abbracciò Lucia da dietro mentre lei fissava il fiume: ‘’Non sai quanto mi rendi felice!!’’.
L:’’Anche tu!!...Senti ma gli uomini della scorta devono proprio starci intorno anche qui??’’.
O:’’Ovvio….non sono domande da capitano queste!!!’’ – disse sorridendo.
L:’’Ma infatti qui non vedo nessun capitano ….anzi c’è una donna innamorata che non potrebbe avere uomo migliore al suo fianco!!’’.
Orlando rimase sbalordito: Lucia non era solita dichiarare così i suoi sentimenti!! Non poteva che esserne felice ovviamente.
L:’’Mi è venuta un’idea. Seguimi!!!’’.
O:’’Aspetta Luciaaa!!!’’ – lei era già corsa verso un uomo di mezza età sulla riva del fiume e parlicchiava con lui. Quando Orlando la raggiunse sentì : ‘’Grazie mille, molto gentile ….gliela riporteremo presto’’.
O:’’Lucia??!!’’.
L:’’Forza Orlando sali e porta la tua donna sul fiume!!!’’ – e indicò una piccola barca attraccata alla banchina.
Orlando ebbe un sussulto quando sentì pronunciare da Lucia ‘la tua donna’…un’emozione indescrivibile. Salirono sulla barca e Orlando remò fin quando non arrivarono un bel po’ lontani dalla sponda. Lucia rimase in silenzio godendosi il sole.
O:’’Da dove ti è venuta fuori quest’idea?!!’’.
L:’’Non ti piace?? Beh…volevo allontanare la scorta da noi!!!!’’ – disse un po’ in imbarazzo.
O:’’Ma tu sei il capitano Lucia Brancato che conosco??’’ – chiese con un po’ di stupore.
L:’’In realtà adesso non voglio essere il capitano Brancato. Mi rimangono solo poche ore per essere semplicemente me stessa…..la tua Lucia….tra un po’ dobbiamo ritornare al Ris’’.
Orlando si fermò di colpo.
L:’’Che c’è?? Perchè mi fissi??’’.
O:’’Non credo di aver capito bene la risposta!!’’ – disse totalmente esterrefatto!!!
L:’’Quale parte delle espressioni ‘la tua donna’, ‘la tua Lucia’ non ti è chiara, Orlando??’’ – rispose portandogli le braccia al collo.
O:’’Lucia sei sicura che il sole non abbia fatto brutti scherzi?!!....stai completamente….’’.
L:’’ ….aprendo il mio cuore Orlando… sì è così…come non ho mai fatto con nessuno!!’’.
O:’’Credo che mi stia venendo un attacco di tachicardia!!’’ – le disse sorridendole e afferrandole la vita, anche se in realtà era un po’ vero: il suo cuore batteva all’impazzata e Lucia invece era così calma.
L:’’Sai perchè non volevo la scorta tra i piedi??’’.
O:’’No, provamelo a spiegare!!’’ – disse Orlando malizioso…aveva  capito benissimo il motivo.
L:’’Che fai provochi??’’ – disse scherzando e si abbandonò alle sue labbra.
Separatasi un attimo dal bacio, Lucia sorrise e gli disse: ’’Non ti ho mai detto una cosa??’’.
O:’’Hai proclamato ufficialmente oggi la giornata delle dichiarazioni??’’ – non la fece allontanare, la tenne stretta a se.
L:’’No, è solo che tutto quello che hai fatto oggi per me mi ha fatto venire in mente una canzone!!’’.
O:’’Quale??’’ – chiese curioso.
L:’’La ascoltai per la prima volta per caso mentre stavo venendo a trovarti in ospedale, il giorno che ti sei svegliato!! Sembrava stesse parlando esattamente di me!! E volevo che parlasse anche di te perchè volevo che ti prendessi cura di me!!! Oggi ne ho la certezza… parla anche di te!! Ascolta!!’’ – prese l’ipod che aveva in borsa e gli passò una cuffia.
Erano abbracciati, su una barca sul Tevere sotto un cielo cristallino. La musica partì: ‘Prenditi cura di me’ *.
Lucia chiuse gli occhi per godersi il momento ma felici lacrime le rigarono comunque il viso. Orlando ascoltò parola per parola e la teneva sempre più stretta.
Ancora una volta si erano creati un momento tutto loro fuori dal mondo. Abbracciati stretti l’una all’altro si goderono quello splendido sole, l’odore di quell’acqua che li cullava dolcemente e quella canzone di sottofondo che suscitò in entrambi un’emozione enorme.
Perchè il mondo non potrebbe fermarsi in momenti come questi??


 
*di Alessandra Amoroso 
http://www.youtube.com/watch?v=-pRmPcRKk4k

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Capitolo 7
*** BREVI IPOTESI ***


Lucia varcò sola la porta del Ris mentre Orlando stava parcheggiando e si diresse dagli altri.
B:’’Capitano, come sta??’’.
L:’’Leggermente meglio. Grazie Bart.  E comunque ragazzi, io vi devo delle scuse per il mio comportamento di ieri. Mi sono resa conto che sono stata abbastanza severa. Avevo perso la mia lucidità. Chiedo perdono. Dobbiamo essere tutti molto razionali, io per prima!!’’.
M:’’Capitano non ci pensi più!!’’.
L:’’Va bene dai, ragazzi tra un’oretta nel mio ufficio per il briefing!!’’.
‘’Si certo’’ – risposero in coro.
Mentre Lucia si dirigeva verso il suo ufficio si fermò sulla porta dell’ufficio di Ghiro.
L:’’Capitano!!! In quale dimensione digitale si trova??!!’’ – chiese scherzando con un bellissimo sorriso sulle labbra.
D:’’Capitano, vedo che siamo in splendida forma. Allora non ho fatto male ad affidarmi al metodo Serra!!’’ – le disse sorridendo mentre l’avvolse in un caloroso abbraccio.
L:’’Grazie Daniele, veramente. Grazie di trovare sempre la soluzione giusta!!’’ – gli sussurrò all’orecchio.
D:’’Ma io non ho fatto nulla, il compito più difficile era convincerti e l’ho lasciato fare al tenente. Noto che è molto convincente!! Io per la verità dubitavo’’ – disse ironico.
L:’’Smettila, hai barato…sapevi benissimo che ci sarebbe riuscito!!‘’ – e gli diede un colpo sul braccio – ‘’sono nel mio ufficio…ci vediamo dopo!!’’ .
D:’’A dopo Lucia!!’’.
Pochi  istanti dopo Orlando stava percorrendo il corridoio…. ‘’Tenente Serra!!’’.
O:’’Daniele  dimmi’’.
D:’’Certo che ha delle maniere a dir poco eccezionali se questo è il risultato!!!’’ – gli disse facendo segni verso l’ufficio di Lucia, dove lei stava immersa tra le sue carte ma con aria abbastanza serena.
O:’’Modestamente, ho delle capacità singolari!!’’. I due sorrisero.
D:’’Grazie di starle accanto sempre!!’’.
O:’’Io non posso che esserne felice, ormai lei è la mia vita!!’’ – rispose mentre i suoi occhi erano rivolti su Lucia – ‘’vado di là, ci vediamo tra poco da Lucia!!’’.

Al briefing i ragazzi aggiornano Lucia e Orlando. Non avevano cavato molto dai reperti.
M:’’L’unica cosa che sono riuscito a capire è che la bomba è stata azionata a distanza con l’invio di un messaggio al cellulare che faceva parte dell’ordigno. Ma non posso risalire a nient’altro’’.
B:’’Sì Lucia anche i materiali che ha usato finora sono facilmente reperibili ovunque. A parte la stazione di benzina che lui volutamente ci ha indicato per il resto non abbiamo possibilità di rintracciarlo. La quantità di polvere che ha usato per la bomba non era elevata: si potrebbe benissimo ottenere prelevandola da una decina di botti pirotecnici e miscelarla con altra semplice polvere da sparo’’.
L:’’Va bene ragazzi.. avete fatto comunque un buon lavoro….dobbiamo  capire le sue intenzioni: non possiamo permetterci che commetta un altro attentato’’.
O:’’E se invece stesse seguendo una linea di attacco ben precisa?!’’.
D:’’Cosa intendi dire Orlando??’’.
O:’’Se avesse cominciato con Federica  Sali solo per farsi trovare e per far sapere a Lucia che aveva appena cominciato la partita?? Pensateci…in fondo Federica assomiglia a Lucia, non solo per il colore dei capelli: ha la sua stessa età più o meno, è una donna indipendente, con eccellenti qualità nel suo campo, stimata da tutti in ambito lavorativo. Era spesso fuori città e questo gli ha consentito di premeditare ogni cosa senza alcuna interferenza. Insomma una pedina perfetta per fare la prima mossa….e per avvertire l’avversario dell’inizio dei giochi!!’’ – le parole di Orlando incutevano un po’ di paura.
L:’’Potrebbe essere giusta questa ipotesi…ma poi che criterio ha seguito?? Perchè colpire un luogo universitario??’’.
O:’’Non saprei, potrebbe continuare a colpire luoghi studenteschi…in fondo non sono poi così controllati; se notate lui non ha colpito un ateneo perchè sicuramente non sarebbe passato inosservato ma l’area sportiva dove si poteva confondere con un qualsiasi tecnico di manutenzioni’’.
D:’’Oppure potrebbe colpire un qualsiasi altro luogo pubblico. Ma non sappiamo in che modo potrebbe sceglierlo. Insomma non possiamo in alcun modo anticiparlo!!’’.
L:’’È inutile negarlo: lui è un passo avanti a noi!!! Dobbiamo trovare un appiglio che ci faccia uscire da questa impotenza…dobbiamo fermarlo!!’’.
Anche quella sera i ragazzi tornarono a casa senza purtroppo nulla di concreto in mano.

Passarono appena un paio di giorni senza alcuna notizia di Mario Pugliese, quando una mattina…



Ciao a tutti..ecco un altro capitolo.
Non sono sicura di riuscire a postare in questi giorni di vacanze. Mi scuso tanto per questo. Recupererò sicuramente subito dopo!! =)
Ho stuzzicato un po’ la vostra curiosità con la fine del capitolo aperta… ;)
Auguro a tutti tanti auguri per Pasqua!!
A presto.  -S- 
                                                                             

 

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Capitolo 8
*** TROPPO TARDI ***


AL RIS ORE 10:00

‘’É arrivata questa per il capitano Brancato!!’’.
O:’’Dia a me appuntato. Grazie!!’’ – disse e si diresse verso l’ufficio di Lucia guardando con sospetto la lettera che aveva in mano. ‘’Lucia è arrivata questa per te!!’’.
D:’’Chi la manda??’’ – chiese Ghiro sospettoso.
O:’’Non c’ è alcun mittente!!’’.
D:’’Aspetta Lucia potrebbe essere pericoloso!!’’.
L:’’Daniele è una lettera!! Prendila in mano, guarda..non può esserci nulla di diverso di un foglio dentro!!’’ – e aprì la lettera. Cominciò a leggere il foglio e spalancò gli occhi!! – ‘’Mario mi ha lanciato un avvertimento!!’’.

<< ‘La politica non è una scienza, ma un'arte’*
riuscirai questa volta a fermarmi capitano?? >>


D:’’Cosa vorrà dire??’’.
O:’’Forse il luogo che ha scelto ha a che fare con la politica, con la scienza o con l’arte!!’’.
D:’’Sì ma saranno una marea, come facciamo a individuarlo??!!’’.
L:’’Daniele cerca tutti gli eventi pubblici che sono previsti oggi a Roma e filtra quelli che riguardano l’arte e la politica!!! Mario non è ripetitivo, ha già colpito l’università quindi scarterei il termine scienza’’.
D:’’Ci sono quasi……13 eventi trovati…riunioni di partiti, una manifestazione in un palazzetto…’’.
O:’’Sono ancora troppi…’’.
D:’’Aspettate un momento!!.....Conferenza universitaria sul ruolo della politica nella conservazione delle opere artistiche nel mondo, presso la sala dei Congressi, al museo delle Arti Antiche via Morandi 24!!!!’’.
L:’’Orlando avverti il maggiore…Daniele forza andiamo!! Fai venire Bart con noi!!’’.

Appena 20 minuti e raggiunsero il museo: la zona era circondata. Gli artificieri erano stati chiamati dal maggiore. Vi erano carabinieri ovunque.
Cominciarono a far evacuare l’edificio senza creare il panico con la scusa di un guasto all’impianto elettrico e che dovevano isolare l’edificio.
La folla aveva riempito il piazzale esterno ma l’edificio non era ancora del tutto vuoto.
L:’’Forza ragazzi..seguite i carabinieri da quella parte. Daniele a che punto siamo??’’.
D:’’Manca circa una cinquantina di persone: il gruppo di turisti e la guida che si trova al quinto piano’’.
L:’’Dai dai dai…dobbiamo fermarlo!!!’’.
B:’’Capitano gli artificieri hanno confermato…nella zona c’è una bomba!!’’.
L:’’E cosa stiamo aspettando a trovarla…non l’hanno localizzata??’’.
Aveva appena concluso quella frase che un botto rintronò.
Tutti si ripararono dove poterono o si gettarono a terra, c’era una confusione totale: urla di bambini, adulti scioccati, persone ferite lievemente per l’impatto.
Lucia e Bart si alzarono da dietro la macchina dove si ripararono e si voltarono verso l’edificio: l’esplosione era stata al quinto piano!!!
Lucia chiuse gli occhi mentre una lacrima le rigò il volto. Bart era stato raggiunto da Daniele: entrambi erano sconvolti!! In realtà tutti i presenti erano sconvolti.
Il Lupo stava giocando una partita troppo pericolosa e per di più imprevedibile. Quand’anche mandava dei messaggi per farsi fermare era comunque un passo avanti!!
Che fosse questa la sua strategia?? Colpo dopo colpo continuava a uccidere persone e marcava l’impotenza delle forze dell’ordine e poi soprattutto attentato dopo attentato accresceva il senso di colpa del nostro capitano: prima o poi avrebbe ceduto nonostante avesse molte persone accanto!!

Il telefono di Lucia squillò.

‘ Che peccato Capitano!! Altre persone sulla coscienza!! Non è poi così all’altezza come tutti credono. Quante persone dovrò ancora far morire prima che tu riesca a prendermi??’

Lucia era immobile, Daniele le tolse il cellulare dalle mani e lesse il messaggio.
D:’’Ehi ehi…non è così…Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Lui ti sta istigando Lucia, ti vuole scoraggiare e vuole vederti incapace di reagire e tu stai facendo il suo gioco!!’’.
Lucia non lo guardò nemmeno. Disse solo con tono molto severo, ovviamente nei suoi riguardi: ‘’Repertate qualsiasi cosa, ogni minimo dettaglio e avvisate gli altri al Ris che nessuno delle squadre è ferito. Ci vediamo dopo nel mio ufficio!!!’’.
D:’’Lucia aspetta dove vaiiiiiiii????!!!!!’’ – le gridò mentre lei stava prendendo la sua macchina. Poi capì che non c’era alcun modo per fermarla e fece cenno all’uomo della scorta di seguirla.

Daniele e Bart rientrarono al Ris dopo lunghe ore di repertamento.
M:’’Ohi ragazzi come state??’’ – si avvicinò Milo mentre toglieva gli scatoloni dalle mani dei colleghi aiutato da Bianca.
D:’’Uno schifo!! Noi eravamo lì…quelle persone ci sono morte praticamente davanti gli occhi!!’’ – fece un sospirò e continuò Bart – ‘’Ragazzi c’è abbastanza materiale da analizzare e poi dobbiamo rintracciare la cella da cui Mario ha inviato il messaggio a Lucia!! Dai andiamo!!’’.
O:’’Lei dov’è??’’ – chiese cercando di mantenere la calma quanto più possibile.
D:’’Non ne ho idea, non mi ha dato modo di fermarla in nessuna maniera!! Comunque c’è la scorta con lei, è sottocontrollo in qualsiasi caso!!’’ – il tono di Ghiro era molto abbattuto.
O:’’Non sono preoccupato per questo. Si è isolata di nuovo, non è venuta da noi a sfogarsi, non è venuta da ME!!’’ – la sua voce trasmetteva chiaramente il suo sconforto: Lucia continuava a tenersi tutto dentro e allontanarsi dagli altri per non far trasparire la sua debolezza che lentamente stava prendendo il sopravvento.
D:’’Orlando, tu non hai colpe. Lucia è fatta così, è il suo carattere. Aveva bisogno di stare un po’ con se stessa. Aveva troppi pensieri per la testa!!’’.
O:’’ …e stare da sola di certo non la farà sentire meglio, ma come fa a non capire che sta assecondando Mario Pugliese: questo è esattamente ciò che vuole…farla crollare!!!’’ – disse con evidente rabbia perchè lui non poteva fare nulla.
D:’’Orlando calmati!!…Ascolta, questo atteggiamento non aiuterà Lucia né tantomeno nessuno di noi. Non c’è persona che sappia stare accanto a lei meglio di te!!! Non farti prendere dalla rabbia, non è di questo che ha bisogno Lucia’’ – lo abbracciò – ‘’Non ti mortificare, lei aveva bisogno di ‘scansionare’ un po’ le idee, ma sa benissimo che quando tornerà alla realtà ci sarai tu a darle forza…lei questo lo sa… non può fare a meno di te!!’’.
O:’’Grazie Ghiro’’.
D:’’Su andiamo…abbiamo molte cose da fare’’.

Passarono un paio d’ore:  erano quasi le sette quando Lucia tornò al Ris. Disse a Bianca che avrebbe aspettato tutti nel suo ufficio.
B:’’Certo capitano!!....ah Lucia!!’’ – esitò un attimo e poi continuò un po’ titubante – ‘’come stai??’’.
L:’’Vorrei stare meglio Bianca!!’’ – e comparve un sorrise triste sul suo volto.

I ragazzi raggiunsero l’ufficio del loro capitano. Lucia era al suo solito posto e mentre gli altri si accomodavano lei cercò lo sguardo di Orlando. Lui la guardò con un’espressione molto più rassicurante di tutte le parole di consolazione che si potessero dire: quello sguardo le disse che lui c’era. Lucia socchiuse gli occhi confortata.
L:’’Allora cosa abbiamo??’’.
B:’’La bomba è stata attivata a distanza come nell’altro caso. Solo che questa volta abbiamo trovato il cellulare!!’’.
D:’’Sì Lucia, sono riuscito a rintracciare la cella dalla quale è partito il messaggio per te; corrispondeva a quella in cui eravamo noi, così sono tornato con Milo sul posto e poco lontano dal viale del museo in un cestino dei rifiuti ho trovato un cellulare con una sim nuova. È stato utilizzato solo per attivare l’ordigno e mandarti l’sms!!’’.
L:’’Quindi lui era lì con noi. Si è preso gioco di noi, in qualsiasi momento avrebbe attivato la bomba!!!’’ – replicò con tono inquieto.
O:’’Sì Lucia…non avreste potuto fare niente in nessun modo’’ – disse di proposito quella frase per rassicurarla – ‘’Lui era lì per osservarvi e sapeva che ci sarebbe voluto tempo per sgomberare l’edificio: aveva calcolato i tempi!!’’.
L:’’Cosa vuoi dire??’’.
O:’’Guardate qui!!’’ – e avviò i filmati di sorveglianza del museo – ‘’sapeva perfettamente quanto tempo occorreva per raggiungere l’uscita trovandosi al quinto pieno ecco perchè ha posizionato lì la bomba. Lui quel giro turistico l’aveva appena fatto. Vedete: eccolo!!!’’ – e bloccò l’immagine su un uomo con un berretto bianco in testa e un paio di occhiali da sole neri, macchina fotografica al collo: un normale turista apparentemente.
D:’’Come facciamo ad essere sicuri che sia lui??’’.
O:’’L’ho osservato molte volte e non fa altro che guardare l’orologio ogni volta che si fermano davanti ad un’opera. Sembra prendere il tempo tra una sosta e l’altra. Puoi ingrandire sull’orologio, Ghiro??’’.
D:’’Sì subito….ecco fatto!!’’.
O:’’Adesso guardate!!’’ – aveva cambiato filmato e aveva bloccato su un uomo con una tuta da lavoro e un berretto nero. Il fotogramma era fisso nel momento in cui quell’operaio guardava l’orologio – ‘’ingrandisci qui!!’’.
D:’’È lo stesso orologio!!!’’.
O:’’Esatto!!! Ha prima calcolato il tempo che occorreva per tutta la visita del quinto piano, poi ha posizionato la bomba ed è uscito dalla scala di emergenza senza dare nell’occhio, in fondo aveva una tuta da lavoro, chiunque avrebbe potuto pensare ad una manutenzione del museo!!’’.
L:’’Ottimo lavoro ragazzi!! Orlando cosa sappiamo della tuta che indossava?? Potrebbe essersela procurata nel luogo in cui si nasconde!!!’’.
O:’’Nulla…in tutte le riprese compare solo di spalle..nessun segno di riconoscimento della tuta. Però sicuramente se ne sarà sbarazzato nei dintorni del museo. Ho mandato Sasso con i suoi uomini a cercare di trovarla!!’’.
L:’’Ok ragazzi…chiudiamo qui stasera..tornate a casa e riposatevi…buonanotte!!!’’ – disse sforzandosi di sorridere e alzandosi per prendersi la giacca e la borsa.
‘’Buonanotte capitano!!’’ – salutarono mentre uscivano.
D:’’Ehi…cerca di dormire….sogni d’oro!!’’ – le si avvicinò, le diede un bacio sulla guancia e uscì.
L:’’Andiamo a casa Orlando!!’’ – disse con una voce talmente delicata: sembrava quella di una bambina stanca dopo una lunga giornata.
O:’’Sì certo, stavo solo cercando le chiavi della mia macchina!!’’.
L:’’Eccole!!’’ – disse mentre aprì la mano sinistra – ‘’torno con te…guida tu, io ho guidato troppo oggi!!’’.
Orlando la guardò negli occhi, se la prese sotto il braccio mentre lei poggiava la testa sulle sue spalle e si avviarono al parcheggio. 


*Otto von Bismarck

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Capitolo 9
*** SEGUENDO UNA PISTA... ***


La mattina seguente ognuno svolgeva le quotidiane mansioni quando ad un certo punto arrivò Sasso con due suoi uomini.
S:’’Abbiamo trovato gli indumenti di cui ci avete parlato non molto lontano dal museo, in un cassonetto per la raccolta differenziata. Ecco, qui c’è tutto!! Ora cercate di ricavare qualcosa con i vostri ‘aggeggi magici’!!’’.
M:’’Grande Sasso!! Ci mettiamo subito a lavoro!!!....Orlandooo mi dai una mano??’’ – disse mentre si dirigeva nel laboratorio.
O:’’Cosa abbiamo??’’.
M:’’Sasso ha trovato questi!! La tuta da lavoro, gli scarponi, il berretto…vediamo se troviamo qualcosa di utile!!’’.
O:’’Va bene, a lavoro!!’’.

Nel frattempo il generale Abrami stava percorrendo il corridoio assieme al maggiore dirigendosi verso l’ufficio di Lucia. Daniele era già lì.
G:’’Capitani!!’’.
D&L :’’Generale comandi!! Maggiore!!’’.
G:’’Allora Lucia, per favore dimmi che abbiamo qualche pista certa da seguire!!’’.
D:’’Generale, non c’è nulla di certo per il momento. Però una pista c’è!! Stiamo analizzando degli indumenti, molto probabilmente sono di Pugliese. Potrebbero portarci al suo nascondiglio!!’’.
G:’’Potrebbero capitano?? Ancora usiamo il condizionale??!! C’è il rischio che a breve ci sia un altro attentato in un qualsiasi posto di Roma e noi non sappiamo neanche dove si nasconde Pugliese!! Dovete trovare qualcosa subito!! Non possiamo stare con le mani legate, c’è il rischio che la situazione ci sfugga di mano se si tramuti in attacchi più pesanti!!’’.
L:’’Ha ragione Generale, stiamo facendo tutto il possibile ma Pugliese non agisce in maniera sistematica. Questo sicuramente non gioca a nostro vantaggio!!’’.
G:’’Sì Lucia, sappiamo soltanto che si sta prendendo gioco di noi, ha scelto di aggredirti in modo passivo e sta lasciando sulla sua strada decine di vittime. Non possiamo continuare a rimanere così impotenti. Cerchiamo di dare una svolta!! Voglio delle buone notizie e al più presto!!’’ – così dicendo si congedò lasciando i due capitani molto amareggiati.
D:’’Dai su troveremo qualcosa fidati!!’’.

B:’’Ehi ragazzi, trovato niente??’’.
O:’’Macchè Bart, Mario non è uno ingenuo. Non c’è alcun segno di riconoscimento sulla tuta o sugli scarponi, li ha completamente rimossi!!’’.
M:’’Di sicuro sappiamo solo che si tratta di lui dalle tracce di sudore rinvenute sulle estremità del berretto!!’’.
B:’’Vabbè dai…avrà camminato da qualche parte con gli scarponi. Non li avrà mica comprati all’ultimo momento. Vediamo se esce fuori qualcosa di più!!’’.
O:’’Dalle suole delle scarpe sono emerse solo tracce di vari tipi di minerali che si possono trovare in qualunque cantiere comune!!’’.
B:’’Del modello non sappiamo nulla??’’.
M:’’La suola è molto particolare, seghettata con fessure molto larghe e la parte alta presenta una rifinitura imbottita. I lacci però hanno uno schema di legatura particolare. Guarda!!’’.
B:’’Forse da qui potremmo risalire alla ditta di fornitura?!’’.
O:’’Ma saranno un migliaio e non sappiamo neppure a che anno risalgono!!’’.
B.’’Vabbè ma un’azienda lascia sempre il suo marchio da qualche parte, anche se quasi invisibile c’è sempre!! Ripartiamo dagli scarponi dai!!’’.
O:’’Ok dai ‘’ – disse con tono stanco ma non arrendevole.
Continuarono a lavorare su quei reperti per quasi tutto il pomeriggio e al briefing serale informarono gli altri di quanto scoperto.
B:’’Forse abbiamo una pista!!’’.
D:’’Cosa siete riusciti a trovare??’’.
B:’’Dall’analisi degli indumenti sappiamo certamente che si tratta del Lupo. Ma questa non era una novità. Dagli scarponi però abbiamo ricavato delle informazioni più dettagliate. Guardate!!’’ – e sul pannello comparve un logo.
O:’’Questo è il marchio di fabbrica degli scarponi. Apparteneva ad un’azienda francese tra le più importanti sul mercato edile degli anni ’80. Fallì una quindicina di anni fa’’.
L:’’Come si chiamava e cosa sappiamo di questa azienda??’’.
B:’’Si chiamava Le Chantier’, nacque nel 1978 e fin da subito detenne il primato nel suo settore. Era la prima ditta di fornitura di quasi tutte le imprese cantieristiche europee fino al ’95 quando fallì per bancarotta!!’’.
L:’’Chi è stato il fondatore, i soci??’’ – disse insistendo sulla questione – ‘’quali ditte romane ha fornito??’’.
B:’’Non sappiamo nulla di più, ma mi sono messo in contatto con gli uffici legali che trattarono la questione. Sono italiani, anche se non so per quale motivo; c’è qualcosa che non quadra. A giorni mi faranno avere tutte le carte.’’.
L:’’Va bene cerchiamo di sbrigarci…Mario potrebbe cambiare frequentemente nascondiglio e arrivare tardi non ci farebbe andare avanti più di tanto e poi potrebbe farsi vivo da un momento all’altro!! Ci aggiorniamo domani ragazzi…buona serata!!’’.

Lucia seduta sulla sua poltrona stava guardando fuori dalla finestra: era molto stanca, aveva bisogno di riposarsi e Orlando aveva pensato a tutto.
O:’’Capitano sono tutti andati via, dobbiamo riposarci anche noi!!’’ – le disse mentre si svvicinò alla scrivania con la borsa e la giacca di lei.
L:’’Sì hai ragione..’’ – si era sollevata dalla poltrona e andò verso di lui – ‘’andiamo a casa!!’’ – e si buttò tra le sue braccia.
Orlando sorrise stringendola a se: ’’Ma io non ho detto che dobbiamo andare a casa!!’’.
Lucia alzò il viso verso il suo e disse: ‘’Non dovevamo riposare?!’’ – mentre lo guardava cercando di capire cosa avesse in mente.
O:’’Infatti…andiamo a riposarci, abbiamo bisogno di rilassarci un po’!! Su avanti!!’’ – la prese per mano e andarono alla macchina.

Lucia sorrideva pensando che la sua vita era veramente diversa da quando aveva incontrato Orlando: all’inizio non lo sopportava affatto.
Il suo modo di fare molto implulsivo, i suoi metodi lavorativi ‘innovativi’, i suoi pensieri che non teneva affatto per se…non li tollerava per niente. Così come non gli tollerò il fatto che una volta le parlò di Alex in quel modo: lui, un estraneo, che si permise di dare giudizi sulla sua esperienza privata.
E già il tenente Serra, che veniva trasferito di caserma in caserma, era l’unico collaboratore insopportabile come mai nessun altro. Ma sempre quel tenente Serra che, adottata un'altra prospettiva con il tempo, non faceva che mostrarle preoccupazione nei suoi confronti, quella preoccupazione che agli inizi aveva scambiato per ossessività, sospettando addirittura che fosse lui lo stolker, ma che giorno dopo giorno le aveva dimostrato che lei per lui era veramente importante. Glielo aveva persino chiaramente detto  guardandola negli occhi che aveva avuto paura di perderla durante lo scontro armato con la banda e nonostante ciò lei non riuscì mai ad ammettere che nel suo cuore stava cambiando qualcosa, che pensare a lui le suscitava una sensazione di felicità, che mentre la sera ripensava alla giornata appena trascorsa un sorriso le spuntava quando pensava al tempo passato con lui, anche se solo per lavoro…non riuscì mai ad ammettere che avrebbe potuto essere di nuovo felice….che avrebbe potuto di nuovo innamorarsi.
Ma qui c’è un ferito!!! Perde sangue!!’ –  Le venne in mente quell’assurda scena con quelle grida che le fermarono il cuore per un attimo. Orlando era per terra ferito, lei gli si inginocchiò accanto e gli strinse la mano mentre lui la fissava con uno sguardo profondo. Fu in quel momento che capì che non poteva fare a meno di lui, che se gli fosse successo qualcosa non avrebbe mai potuto perdonarselo e non solo perchè perdeva un uomo della sua squadra ma perchè perdeva l’uomo che era riuscito a farla ritornare ad amare….a farle battere il cuore come non avrebbe mai pensato più di fare.
E a distanza di un po’ di tempo da quei momenti era ormai sicura di amare Orlando, di essere felice al suo fianco, accanto a quell’uomo che la faceva sentire tranquilla, protetta, non le faceva mancare nulla. Lui era sempre presente, soprattutto nei momenti di angoscia che erano frequenti nell’ultimo periodo.
Non sapeva immaginare la sua vita senza quell’uomo.

O:’’Puoi tornare alla realtà adesso!!’’ – si era accorto che Lucia era da tutt’altra parte con la testa – ‘’ siamo arrivati!!’’. Si sorrisero a vicenda e scesero dalla macchina.
Un enorme cancello si presentava loro davanti. Orlando lo aprì facendo entrare da galantuomo prima Lucia che aveva un’espressione stupefatta. Davanti ai suoi occhi vi era un viale di ghiaia illuminato con delle piccole lanterne rosse che conducevano ad un piccolo arco fiorito.
L:’’Ma dove stiamo andando??’’ – chiese con una voce tremante per l’emozione mentre stringeva la mano di Orlando.
O:’’Aspetta un attimo e vedrai!!’’ – le mise una mano davanti agli occhi e con l’altra le cinse la vita guidandola oltre quell’arco di fiori – ‘’eccoci qua!!’’.
Oltre il varco fiorito si nascondeva un roseto bianco adornato con delle lanterne blu che creavano una luce soffusa molto romantica accompagnata dal profumo delicato delle rose. Al centro un palchetto rialzato con un dondolo. Il tutto avvolto dalla tenue luce della luna che quella sera regalava uno dei suoi volti migliori.
A Lucia le si era fermato il respiro. Orlando si incantò a guardare il volto di Lucia alla luce lunare: era di una bellezza rara e strabiliante!!
O:’’Ti piace??’’ – le sussurrò non togliendole un attimo gli occhi di dosso. Lucia non rispose, era ferma immobile a guardare il cielo mentre le scendevano delle lacrime dal viso.
Orlando si impensierì: ‘’Tesoro che c’è??’’ – chiese con tono preoccupato vedendola in quello stato.
Lucia sorrise mentre si voltò verso di lui con il volto ancora bagnato dalle lacrime: ’’Credo di non essere mai stata felice come in questo momento!!’’ – disse farfugliando, non riuscendo a trattenere le lacrime.
O:’’Lucia, ‘’ – le sorrise asciugandole il volto – ‘’ ti amo!!’’ – e la baciò con dolcezza.
Lucia si lasciò andare a quel trasporto e gli sussurrò appena – ‘’Tu mi fai sentire speciale Orlando!!’’. Rimasero a guardarsi negli occhi per un po’.
O:’’Dovevamo riposare o sbaglio?! Vieni!!’’ – la prese per mano e la condusse sul palchetto per accomodarsi insieme sul dondolo. Orlando si sedette tirando a se Lucia e avvolgendola tra le sue braccia. Lei si strinse forte a lui, affascinata dalla bellezza di quel momento e di quel luogo: era tutto così delicato, romantico, calmo.
Orlando rimase immobile inebriato dal profumo di Lucia e dal suo calore.
Si goderono quella pace in silenzio, l’una stretta all’altro e si addormentarono sotto il riflesso della luna, quel corpo celeste che con la sua grazia faceva da sfondo a quel luogo incantato per poi lasciare il posto alle prime luci dell’alba che avrebbero soltanto cambiato l’atmosfera di quel posto ma non avrebbero certamente rovinanto quel magico sogno. 

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Capitolo 10
*** UN SOSPETTATO ***


La mattina seguente sulla scrivania di Bart vi erano centinaia di fogli, fascicoli, sentenze sull’azienda ‘Le Chantier’. Gli erano stati forniti così velocemente grazie all’aiuto di un amico di Eleonora che ora si trovava in Francia ma che aveva lavorato presso uno degli uffici legali che si occupò della faccenda negli anni del suo fallimento.
B:’’Oddio c’è una marea di notizie!!‘’ – disse con un po’ di sconforto.
O:’’Ufffaaaaa…hai ragione Bart…ci vorranno giorni per far emergere qualcosa di utile!!’’.
B:’’Ehi bellimbusti dai….non scoraggiatevi!! Vi do una mano anch’io..poi più tardi ci raggiungerà Milo!!’’ – disse cercando di tirarli su di morale.
E così l’intera mattinata la trascorsero immersi tra quelle scartoffie.

Era appena l’ora di pranzo quando Lucia tornò insieme a Daniele dalla procura e disse agli altri di fare una pausa. Non se lo fecero ripetere due volte e corsero a mangiare qualcosa nel bar nei paraggi del Ris.
Lucia rimase nel suo ufficio a sbrigare la solita burocrazia mentre Bart, che non aveva seguito i colleghi, continuò a studiare quelle carte.

La porta dell’ufficio si aprì di colpo.
B:’’Lucia, scusami. Forse ho trovato qualcosa!!’’.
L:’’Dimmi Bart!!’’ – disse lei impaziente.
B:’’Da un’analisi comparata con i documenti dell’azienda e i fascicoli dei processi sono riuscito a ricostruire un’ ipotesi abbastanza concreta. Allora l’azienda  aveva un nome francese, aveva anche la sede principale in Francia ma il fondatore e gli azionisti di maggioranza erano italiani e non hanno mai avuto residenza nel paese estero. Piuttosto strano portare avanti un’azienda del livello de ‘Le Chantier’ trovandosi raramente nella sede centrale no??’’ – fece una piccola pausa e proseguì – ‘’quindi ho fatto una ricerca dettagliata su tutti i soci e ho scoperto che gli azionisti di minoranza in realtà erano  la maggior parte debitori di Fabio Chiatti, il fondatore, o comunque degli altri azionisti di maggiorranza che guarda caso erano tutti imparentati con Chiatti!!’’.
L:’’Cosa sappiamo di questo Chiatti??’’.
B:’’Io penso che lui insieme ai suoi collaboratori fidati hanno messo su questa azienda tirando in ballo anche i loro debitori e che con qualche raggiro siano riusciti a mantenere apparentemente la sede degli affari de ‘Le Chantier’ all’estero ma che in realtà tutto si svolgeva a Roma!! Chiatti ora ha 67 anni, è stato per lungo tempo un collaboratore fedele di un’industria edile romana che aveva qualche filiale nell’Est e nel ’78 mollò tutto e riuscì a mettere in piedi ‘Le Chantier’!!’’.
L:’’Ho capito Bart, ma cosa può servire tutto questo a noi??’’ – chiese Lucia scocciata, credeva che fossero arrivati a qualcosa di più utile.
B:’’Grazie all’amico di Eleonora sono riuscito ad avere il fascicolo dell’ultimo processo. Ci fu un’indagine poco prima che l’azienda dichiarò il fallimento su un eventuale reciclaggio di denaro e anche di materiali scedenti nella fornitura delle ditte edili che portò poi all’arresto di Chiatti e dei suoi complici. Indovina un po’ dov’è lo scoop qui?!!’’.
L:’’Chiatti è evaso??!! Ma  anche se fosse Bart non riesco a capire dove vuoi andare a parare!!’’ – disse Lucia ancora non convinta del discorso.
B:’’No non è evaso ma è uscito per buona condotta a marzo di quest’anno e diciamo che non se la passa molto bene!! Adesso arrivo al dunque Lucia e ti faccio capire: l’unica proprietà che è rimasta al nosto imprenditore fallito è la villa della moglie, dove vive anche la loro figlia insieme alla sua famiglia e, forse sarà solo una coincidenza, la stessa villa si trova nella zona dell’appartamento di Federica Sali!!!’’.
L:’’Bart, vorresti dire che Mario si sarebbe rivolto alla famiglia Chiatti e loro lo avrebbero coperto!!?? Ma è pura follia…tutti sanno della pericolosità di Lupo, chi sarebbe così pazzo da dargli una mano!!!!???’’ – disse perdendo la calma.
B:’’È solo un’ipotesi ma finora è l’unica pista che abbiamo in concreto!!’’.
M:’’Capitano permesso!! Bart ho chiamato Sasso, ci sta raggiungendo per andare da Chiatti..andiamo!!’’.
L:’’Bart aspetta!! Andrai con Orlando. Non abbiamo molto tempo da perdere e se davvero Chiatti ha dato una mano a Lupo potrebbe mentirci e prenderla alla larga…Orlando potrebbe metterlo davanti ai fatti e farlo parlare in poco tempo!!’’.
M:’’Sì capitano, mi sembra la soluzione migliore..io continuo a dare una mano a Ghirelli e Bianca allora!!’’ – concluse Milo uscendo insieme a Bart dall’ufficio mentre Lucia disse ancora: ’’Ottimo lavoro Bart!!’’. Lui le sorrise e chiuse la porta lasciando Lucia al suo lungo lavoro burocratico.

Sasso, Orlando e Bart arrivarono a villa Eden, la casa di Chiatti.
Percorsero il lungo viale immerso nel verde a passo deciso mentre Orlando con il suo sguardo catturava ogni minimo dettaglio che potesse essergli utile.
C:’’Prego accomodatevi, i signori vi aspettano nella sala!!’’ – disse la cameriera accogliendo i carabinieri.
S:’’Grazie signora!’’.

Ch:’’Accomodatevi, come mai una vostra visita??…Guardate che io sono uscito dal brutto giro da un bel po’!! Mi è stata data una seconda possibilità e non voglio sprecarla!!’’ – disse Chiatti prevenuto e spaventato, mentre la sua signora era seduta sul divano cercando di essere indifferente.
Orlando era seduto sul divano di fronte e in silenzio osservava tutto e tutti.
B:’’Stia tranquillo è solo per qualche domanda!!’’.
S:’’Siete a conoscenza dell’evasione di Mario Pugliese??’’ – il volto della signora impallidì ma fece di tutto per non darlo a vedere – ‘’è un uomo molto pericoloso con alle spalle molte vittime!!’’.
Ch:’’Abbiamo sentito in tv la notizia ma non vedo il motivo di tale domanda tenente!!!’’ – il suo tono era più agitato.
B:’’Pensiamo che sia coinvolto nell’esplosione avvenuta nell’appartamento nella vostra zona!! Voi potete dirci qualcosa di più a riguardo??’’.
‘’É  un miracolo che quella ragazza sia viva..se solo fosse tornata in tempo ora non ci sarebbe più!!’’ – sussurrò la signora Chiatti con una voce tremante e dispiaciuta.
O:’’Lei conosceva quella ragazza??’’ – chiese prudentemente e in maniera gentile.
Ch:’’Ci avevo avuto a che fare qualche volta, così…giusto per buon vicinato…la notizia mi ha comunque sconvolta….in fondo era solo qualche anno più piccola di mia figlia!!’’ – rispose sempre più triste.
O:’’E sua figlia dov’è in questo momento?? Sappiamo che vive con suo marito qui con voi’’ – si rivolse sempre alla signora cercando di andare discretamente più a fondo…vedeva che lei era emotivamente più debole.
Ch:’’Giulia, Claudio e il bamb….’’.
Ch:’’Non sono qui in questo momento. Sono partiti per una vacanza sul lago Maggiore!!!’’ – interruppe e concluse freddamente Fabio Chiatti  – ‘’ora se permettete si è fatto tardi e mia moglie deve riposare’’.
I dubbi di Orlando erano fondati ma non aggiunse nulla di più per non turbare ulteriormente la signora che già era molto provata.
O:’’Va bene togliamo il disturbo!!’’ – lo sguardo di Bart e Sasso divenne incredulo, non stavano capendo le intenzioni del loro collega – ‘’un’ultima cosa signor Chiatti: dovrebbe darci l’elenco di tutte le ditte romane che erano fornite dalla sua azienda o che erano sotto la sua direzione’’.
Ch:’’Sì un momento’’ – si avviò verso la libreria, aprì un cassetto dal quale tirò fuori una scatola e prese un fascicolo – ‘’ecco a voi!! Ora se volete scusarmi…’’.
O:’’Grazie molto gentile…la aspetto domani mattina alle dieci in caserma, nulla di grave solo semplice routine!!’’ – disse con tono molto pacato.
Ch:’’Ma come?? Cosa c’è ancora!??’’ – replicò scocciato e frettoloso nel volerli mandare via.
B:’’Nulla per cui preoccuparsi le abbiamo già detto!! – intervenne Bart.
O:’’Stia tranquillo, abbiamo bisogno solo di lei…sua moglie può rimanere a casa..ci servono chiarimenti su queste carte che mi ha appena consegnato..faremo in fretta!!’’ – cercò di calmarlo sapendo che Chiatti voleva tenere fuori la moglie e lui aveva intuito perchè.

I tre carabinieri uscirono dalla casa dirigendosi alla macchina.
S:’’Orlà ma che hai in testa??’’ – gli disse non capendo nulla di quello che stava cercando di fare.
O:’’Tranquillo Fabrizio non avremmo ricavato nulla di più stasera…Chiatti ci nasconde qualcosa e domani ce lo dirà!!’’ – rispose mentre salì in macchina.
S:’’Mah…se lo dici tu…sei tu quello che studia la mente e riesce a capirci qualcosa!!’’ – disse sotto lo sguardo sorridente di Bart.

Un’altra giornata trascorse. Forse una probabile pista si presentava alla squadra di Lucia ma nessuno poteva avere la certezza che fosse quella giusta.
Orlando, dopo essersi accertato che Lucia si fosse addormentata, passò tutta la notte a studiare il fascicolo datogli da Chiatti.

Intanto del Lupo nessun segno di vita…sembrava esser sparito di nuovo….che avesse cambiato i suoi piani?? O semplicemente aveva rivolto la sua attenzione altrove??

  

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Capitolo 11
*** LA SVOLTA ***


Orlando era alla sua scrivania con il fascicolo tra le mani e stava facendo delle ricerche al computer.
L:’’Buongiorno tenente, il suo caffè!!’’ – si affacciò dalla porta con in mano un bicchierino e sul volto un sorriso splendente.
O:’’Buongiorno a lei capitano!!’’ – e le ricambiò il sorriso.
Lucia si avvicinò per vedere che cosa stava facendo e gli porse il caffè sussurandogli all’orecchio: ‘’Da quanto tempo sei in caserma??’’ – e gli posò le sue labbra sulla guancia.
Orlando si lasciò per un attimo avvolgere dal profumo di Lucia, lo adorava, e poi rispose sorridendo: ’’Non ti volevo svegliare, riposavi così tranquilla…ma non sono uscito tanto presto non ti preoccupare!!’’ – spostò il suo sguardo perdendolo negli occhi verdi che aveva di fronte.
L:’’Ok..adesso mi vuoi dire cosa ti sta passando per la testa??!!’’ – gli disse poggiandosi sulla scrivania – ‘’Dai forza!!’’.
O:’’Ma sono solo delle ipotesi, dopo l’interrogatorio ti dirò meglio..adesso si tratta solo di supposizioni!!’’ – le rispose mentre guardava e indicava le carte e il monitor.
L:’’Orlando, guardami!!’’ – indirizzò con la mano il mento di lui verso il suo viso – ‘’da quando in qua dubiti del tuo istinto?! Lo hai sempre seguito in modo naturale….adesso ti fai condizionare da delle supposizioni?!…dimmi che stai pensando!!’’ – concluse con tono pacato ma allo stesso tempo deciso.
Orlando esitò un attimo fissandola negli occhi e poi disse: ’’Lucia io non voglio crearti inutili ansie…’’.
L:’’Orlando!!’’.
O:’’Va bene, ok , ho capito!! Io penso che questa pista sia quella giusta!! Mario secondo me ha contattato i Chiatti e li tiene in pugno in qualche modo, secondo me con la figlia o con il nipote, ma non ne capisco il motivo sinceramente!! Cioè che motivo avrebbe??!!’’ – si era alzato di scatto nel frattempo e aveva usato un tono molto agitato.
Lucia era rimasta in silenzio. Deglutì a fatica e poi andò da lui che era rimasto immobile a fissare il corridoio.
L:’’Ehi, non perdere la calma non ce n’è motivo. Nessuno meglio di te può scoprire la verità in questa storia’’ – Orlando la ascoltò senza voltarsi verso di lei che gli prese il braccio e lo fece girare – ‘’io mi fido di te!!’’ – e gli accarezzò il viso.
Orlando riuscì a trattenere le lacrime di rabbia, non poteva permettersi di mostrarsi debole di fronte a Lucia: lei aveva bisogno di essere rassicurata e lui questo doveva fare. Le diede un bacio sulla fronte e mentre Lucia si diresse verso il suo ufficio, andò in bagno a lavarsi il viso con acqua gelata: aveva bisogno di sbollentare la tensione per poter tornare a lavorare in maniera razionale.
D:’’Sai tenente quasi non ti riconosco più!! Ma tu sei sempre quella specie di astrologo che mi si presentò davanti dicendomi il mio oroscopo il mio primo giorno da capitano??!!’’ – gli disse Ghiro che aveva assistito a tutta la scena e lo aveva raggiunto in bagno. Entrambi scoppiarono a ridere.
O:’’Magari potessi avere delle previsioni Daniele!!’’.
D:’’Stai dimostrando una grande forza Orlando!! Non ti sarà sicuramente facile col tuo carattere reggere quest’autocontrollo che ormai utilizzi quotidianamente!! Sei veramente straordinario!!’’.
Orlando sorrise:’’Capitano, la mia mancanza le fa questo effetto?!! Quasi quasi che ritorno alla casa sulla spiaggia!!’’.
D:’’No no..aspetta un attimo, per carità, io finalmente sono tornato a fare colazione, pranzare, cenare normalmente e in maniera decente…non ho nessuna intenzione di ritornare a vedere scatolette di tonno di qua e di là!!’’.
Risero di gusto mentre ritornarono nei loro uffici.

B:’’Orlando!! Chiatti è arrivato, ho già avvertito Lucia!!’’.
O:’’Va bene sto arrivando, fatelo accomodare nell’ufficio di Lucia non nella stanza interrogatori’’.
B:’’Va bene come vuoi!! Senti Lucia dovrebbe assistere??’’ – chiese preoccupato.
O:’’Preferirei di no, comunque lascia stare ci parlo io con lei un attimo’’.
B:’’Ok Orlando..ti aspetto di là!!’’.

Orlando si stava dirigendo verso l’ufficio del suo capitano. Lucia e Daniele erano fuori che parlavano mentre Fabio Chiatti accompagnato da Bart avanzava nel corridoio.
O:’’Lucia!!’’ – disse e in un attimo la raggiunse. Ghiro lo guardò, aveva capito cosa stava per chiederle.
L:’’É lui vero??’’.
O:’’Sì è lui…senti io vorrei che non fossi presente all’interrogatorio!!’’ – disse tutto d’un fiato.
D:’’Io sono d’accordo!!’’ – lo supportò Ghiro.
L:’’Non perdiamo tempo prezioso, avanti entriamo!!’’ – disse lei come se non le fosse stato detto niente e mentre stava aprendo la porta seguita da Orlando si voltò un secondo – ‘’Non preoccuparti per me, sarà come se non ci fossi, ascolterò e basta, senza intervenire!!’’ – gli sussurrò facendoli un leggero sorriso.
In realtà Lucia era molto tesa ma non lo dava a vedere. Entrò nel suo ufficio e si accomodò sulla poltrona del tavolo che solitamente utilizzavano per il briefing, lasciando pieno spazio ai suoi colleghi. Cercava di essere il più calma possibile. Doveva esserlo per permettere a Bart e soprattutto ad Orlando di svolgere in pieno il loro lavoro.

B:’’Signor Chiatti è arrivato in anticipo. L’appuntamento era per le dieci’’ – cominciò la conversazione molto cautamente.
Ch:’’Lo so perfettamente, ma prima iniziamo e prima finiamo…quindi non perdiamo altro tempo, cosa volete sapere su quel fascicolo?!’’ – disse con tono abbastanza agitato.
Orlando capì subito che Chiatti era molto prevenuto e che così continuando non sarebbero arrivati da nessuna parte. Decise di prendere in mano la situazione facendolo capire con un cenno a Bart che lo lasciò fare. Doveva insistere sul suo lato emotivo, è lì che doveva indagare. In fondo Chiatti ne aveva passate tante e la sua corazza era abbastanza dura, occorreva dunque trovare quella lieve, quasi invisibile, striatura che gli avrebbe consentito di arrivare alla verità. Non ne poteva essere certo che fosse nella direzione giusta, aspettava ancora dei risultati da Emiliano che però ancora non gli aveva fatto sapere nulla.
Nonostante queste perplessità prese la parola e iniziò: ‘’Chiatti non deve essere stato facile ritornare alla vita di sempre dopo 15 anni di reclusione!?’’.
Ch:’’No!! Non è stato per niente facile, ma come le ho già detto ho avuto la fortuna di avere una seconda chance e non ho intenzione di sprecarla!!’’ – rispose in maniera ferma.
O:’’Concordo pienamente. Ha la possibilità di voltare pagina, di stare accanto a sua moglie….a sua figlia che in questi anni non ha visto crescere….’’ – parlava con molta calma e molto lentamente.
Chiatti era inflessibile, ascoltava ma non dava segni di collaborazione.
O:’’E mi dica sua figlia come l’ha presa la sua uscita dal carcere??’’ – chiese diretto senza giri di parole.
Chiatti si schiarì la voce: ‘’Non mi è corsa certo tra le braccia, il nostro rapporto è stato sempre un po’ in bilico, meno male per mia moglie; però adesso posso recuperare il tempo perso, farò del mio meglio!!’’ – riuscì a cavarsela in questo modo da quella fastidiosa domanda.
O:’’Giusto non è mai troppo tardi. Poi adesso ha anche un nipote, gli dimostrerà certamente molto affetto visto che non c’è stato nei primi anni della sua infanzia!!’’.
Gli altri presenti nella stanza ascoltavano in silenzio: erano molto perplessi, per la verità nessuno aveva capito che cosa volesse fare Orlando ma tutti si fidavano di lui.
O:’’Sbaglio o ha il suo stesso nome??’’ – proseguì sempre con la massima tranquillità.
Ch:’’Sì e sono stato onorato che mia figlia abbia preso una scelta del genere!! Tenente se non ha domande da farmi attinenti alla mia attività lavorativa credo che posso congedarmi. Non credo che sia tenuto a parlarvi della mia famiglia!!’’ – disse alzandosi in piedi.
B:’’Si segga Chiatti!!!’’ – alzò la voce Bart con imposizione.
O:’’Non volevo essere impertinente signor Chiatti.  Solo che mi è sembrato strano che dopo poco tempo che lei è tornato in libertà sua figlia abbia deciso di farsi una bella vacanza con suo marito e suo figlio!!’’.
Ch:’’Cosa  c’è di strano in una vacanza tenente…è forse proibito decidere di punto in bianco di concedersi in po’ di relax!!??’’ – il suo tono era ansioso.
O:’’No per niente!! Anzi!! Solo, vede, la cosa strana è che di solito quando si decide di partire lo si fa tutti insieme e ci si prende dei giorni di ferie!!’’.
Bart e Lucia guardavano Orlando scocciati, non stavano andando da nessuna parte e Orlando stava continuando a fare giri immensi senza arrivare ad una conclusione concreta.
Ch:’’Infatti, mia figlia aveva delle ferie arretrate!!’’.
O:’’Sì…e suo nipote salterà qualche altro giorno di scuola, oltre alla settimana appena passata e..’’ – il viso dell’interrogato impallidì, Orlando cominciava ad avere delle conferme – ‘’….suo genero per non avere alcun pensiero per la testa ha chiesto l’aspettativa!! Beh le sembra tutto normale??!!’’ – alzò il tono della voce avvicinandosi a lui e guardandolo negli occhi, fissandolo con uno sguardo molto iroso.
Ch:’’Non capisco dove vuole arrivare, mi sta facendo perdere la pazienza tenente!!’’.
A quel punto a perdere la pazienza fu Orlando: aveva fatto di tutto per rimanere calmo ma un punto di rottura ce l’hanno tutti!!
Sbattè la mano sulla scrivania e gli urlò: ‘’Signor Chiatti, Mario Pugliese ha rapito vostro nipote e voi non volete collaborare??!!!’’.
Fabio Chiatti ansimava.
Lucia ebbe un sussulto, Bart se ne accorse e si avvicinò a lei mettendole una mano sulla spalla.
O:’’Allora?! Aveva detto che non voleva sprecare la seconda possibiltà che gli era stata data: lo fa in questo modo??!!’’ – il suo tono diventava sempre più duro, Chiatti stava crollando.
Ch:’’Non so di cosa stia parlando!!’’.
O:’’Senta, quel criminale ha dietro di se una strage di persone!! Perchè dovrebbe risparmiare suo  nipote, me lo dica!! Ci dica tutto quello che sa e noi le riporteremo Fabio!!’’ – il tono della voce si attenuò per un momento.
Ch:’’Non sapete quello che dite!! Ve lo siete già fatto scappare una volta, come pensate di salvare la vita a mio nipote…non posso aiutarvi, lui è in pericolo!!’’.
A quelle parole Lucia si sentì male, Ghiro la sorresse e la portò fuori tenendola tra le braccia.
Orlando, avendo assistito alla scena, si stava dirigendo alla porta quando una presa forte lo fermò per il braccio.
B:’’Non mollare adesso!! Non buttare tutto il tuo lavoro all’aria!! C’è Ghirelli con lei, continuiamo!!’’.
Orlando fece un respiro profondo e proseguì l’interrogatorio.
Chiatti non voleva parlare, non si fidava ma Orlando riuscì a farlo ragionare.
O:’’Senta se ci dice tutto quello che sa, potremo fare qualcosa!! Ha ragione forse non riusciremo a prendere Mario Pugliese ma se ci da una mano potremo anticiparlo e salvare la vita di suo nipote…la prego ci aiuti!!’’ – il suo tono da duro divenne quasi supplichevole. Non poteva permettersi di fare un buco nell’acqua.
Ch:’’Mi contattò tempo fa…dopo che mio nipote era sparito da qualche ora. Pensavamo ad un riscatto ma lui si presentò chiaramente per quello che era: un assassino senza scrupoli. Noi non potevamo fare diversamente!!’’.
O:’’Perchè ha contattato voi?? Cosa voleva??’’.
Ch:’’Non lo sappiamo, gli ho solo fornito delle planimetrie di alcuni stabili abbandonati qui a Roma che erano di mia proprietà  prima della fondazione de Le Chantier’, forse cercava un rifugio. Non abbiamo azzardato altro, temevamo per Fabio!!’’ – disse con le lacrime agli occhi.
O:’’C’è stato molto utile Chiatti, grazie…aspetti qui!! Bart dì a Bianca di occuparsi di lui!!’’ – disse mentre Milo gli faceva segno di uscire dall’ufficio.

M:’’Capitano che è successo??’’ – chiese preoccupato vedendola seduta fuori dal suo ufficio con una tazza di the insieme a Ghiro.
L:’’Niente di grave Emiliano, tranquillo!!’’ – e abbozzò un sorriso.
Orlando li aveva raggiunti, fissò per un momento Lucia, che si sforzò di tranquillizzarlo, e disse: ‘’Milo ci siamo!!’’.
M:’’É quello?? Io ho già l’autorizzazione del maggiore!!’’.
O:’’Non ne abbiamo la certezza ma è il più vicino all’area del museo!!’’.
D:’’Che sta succedendo??’’ – chiese Daniele teso.
M:’’Probabilmente sappiamo il nascondiglio del Lupo, dobbiamo andare!! Ti spiegherò in macchina, non possiamo perdere tempo!!’’.
L:’’Andiamo allora, che aspettiamo!!!’’ – disse alzandosi di scatto con una voce piena di rabbia.
Orlando la fermò per un braccio.
D:’’Lucia forse non è il caso che…’’ – venne interrotto naturalmente.
L:’’Ragazzi non fatelo vi prego!! Non tenetemi con le mani legate, mi tormenterei di più…per favore!!’’ – la sua era più un’implorazione.
D:’’La solita testarda…dai dai …ci servono i rinforzi però!!!’’ – esortò Ghiro.
Orlando non aveva ancora lasciato il braccio di Lucia.
Lei si voltò verso di lui, gli accarezzò il viso: ‘’Stai tranquillo, non ti preoccupare..’’ – avvicinò il suo viso a quello di Orlando – ‘’sono orgogliosa di te, hai fatto un ottimo lavoro!!’’ – e poggiò delicatamente la sua fronte su quella di lui; voleva avvicinare le sue labbra a quelle di Orlando ma erano al Ris ed erano sotto lo sguardo degli altri.
O:’’Vado a chiamarvi i rinforzi ‘’ – disse semplicemente accarezzandole una guancia, sapeva che non poteva fare nulla per evitare che andasse.

Orlando vide i suoi colleghi uscire dal Ris e raggiunse Bart e poi insieme Bianca che incoraggiava e tranquillizzava il signor Chiatti.

La corsa verso il Lupo era iniziata. Ma erano veramente sulla strada giusta??

  

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Capitolo 12
*** ALL'INSEGUIMENTO DEL LUPO ***


In macchina Milo aveva messo al corrente i suoi due capitani: ‘’Orlando ha studiato tutta la notte il fascicolo di Chiatti e con un’analisi comparata ha filtrato quanto più possibile le varie sedi edili, fino ad arrivare a individuarne due sole. Entrambi gli stabilimenti si trovano nella stessa zona del Museo dove è avvenuta l’esplosione. Una si trova a circa 19 km e l’altra a circa 7 km via aerea’’ – fece una breve pausa e poi riprese – ‘’mi ha avvertito ed informato della sua ipotesi: ha pensato che quella più vicina al museo potesse essere il nascondiglio di Mario e così mi ha mandato dal maggiore per aggiornarlo e chiedere l’autorizzazione!!’’.
D:’’Avete fatto un gran lavoro ragazzi…veramente…speriamo che possiamo arrivare al momento giusto!!’’.
Lucia continuava a guidare e non aveva detto una parola!!
D:’’Ehi Lucia, tutto bene??’’.
L:’’Perchè non mi ha consultata?!! O quanto meno perchè non ha detto nulla a te!!!’’ – la sua voce era amareggiata.
D:’’Lucia, Orlando ha fatto un grandissimo sforzo in quest’ultimo periodo a mantenere a freno la sua istintività e a cercare di essere calmo il più possibile. Avrà agito d’impulso in questo caso e, se vuoi sapere come la penso, io avrei fatto la stessa cosa…non ti avrei dato un ulteriore pensiero e non abbiamo molto tempo, non potevamo perderne altro!!’’ – rispose stringendole la spalla.
M:’’Sì capitano, Orlando ha il suo carattere impulsivo, ma il suo lavoro lo sa fare molto bene, anzi lo svolge nel miglior modo possibile!!’’.

Arrivarono sul luogo.
Lo stabile era circondato dalle volanti. Vi erano uomini in divisa dappertutto.
M:’’La massima cautela ragazzi!! Dobbiamo aspettarci di tutto!!’’.
D:’’Agli ordini Maggiore!!’’.
Si addentrarono da diverse parti nell’edificio divisi per gruppi. L’edificio non era nelle migliori condizioni: vi erano strumenti da lavoro sparsi per i vari atri, impalcature smontate, muri pericolanti.
Perlustrarono ogni angolo di quel fabbricato ma sembrava che fosse abbandonato da anni come in effetti era, nessun segno di vita recente.
Ad un tratto un rumore sordo si udì in lontananza.
L:’’Ghirooo…di qua!!’’ – corsero verso una parete di cartongesso.
D:’’Che facciamo?!!’’.
L:’’Buttiamola giù…non possiamo fare altro!!’’.
Tre uomini si avvicinarono alla parete e cominciarono a colpirla arrecando delle spaccature attraverso le quali poter passare oltre. La sagoma di una persona legata ad una sedia cominciava ad intravedersi.
Lucia sgranò gli occhi: ’’oh mio dio…il ragazzo!!! Emiliano chiama un’ambulanzaaa!!!’’ – urlò precipitandosi verso il bambino. Era ancora vivo ma aveva perso molto sangue, non era più cosciente.
Lo slegò aiutata da Daniele e lo sdraiarono delicatamente a terra.
Lucia aveva le lacrime agli occhi, si portò le mani tra i capelli disperata.
D:’’Ce la farà…il polso c’è e non è ancora molto debole. Questo significa che Mario se n’è andato da poco…forza cerchiamo ogni minima traccia utile!!!’’.
Rivoltarono sotto sopra quella piccola stanza segreta ma non trovarono nulla!!
I medici intanto erano arrivati e prestarono soccorso al tredicenne sotto lo sguardo sconvolto dei carabinieri: il ragazzo aveva una ferita d’arma da fuoco al fianco. Riuscirono a farlo rinvenire per poco giusto il tempo di metterlo sull’ambulanza e lui farfugliò qualcosa.
Lucia gli si avvicinò con il dolore negli occhi.
‘’Le mat….tonelle….le piante…..pap…..pà….’’ – solo queste confuse parole, poi perse i sensi nuovamente.
Lucia cercò di capire ma non trovava logica in quei termini.
D:’’Le mattonelle!!! E se avesse nascosto qualcosa lì..?? Torniamo dento!!!’’.
Rientrarono nella stanza e cominciarono a controllare ogni singola mattonella. Una traballava!!
L:’’Daniele!! Ci siamo!!’’.
Ghiro sollevò la piastrella e Lucia afferrò dei fogli.
L:’’Sono delle planimetrie!! Forse quelle che Chiatti gli aveva fornito!!’’.
D:’’Si però guarda…queste tre sono diverse!! Hanno una legenda differente e poi sembra un edificio pieno di corridoi e tante piccole stanze…che sarà mai!?! E poi perchè ha detto papà!!??’’.
L:’’Forse lo voleva chiamare…era semicosciente Daniele, stava delirando!!’’ – era molto agitata.
D:’’Oh cazzo!!’’ – prese il cellulare e fece partire una chiamata sotto l’inquietudine di Lucia e degli altri – ‘’..Orlando!! Il genero di Chiatti si era messo in aspettativa…che cosa faceva???’’ – la sua voce era molto nervosa.
O:’’É una guardia carceraria..perchè?? Ghiro che sta succedendo???’’ – si allarmò subito.
D:’’Maledizioneee!!! Orlando manda dei rinforzi al carcere…Mario sta cercando di far evadere il fratello!!!’’ – chiuse la conversazione – ‘’forza al carcere di corsa, non abbiamo tempo!!!’’.
O:’’Dannazione!!’’ – chiuse e fece quanto gli era stato ordinato, dirigendosi anche lui lì insieme a Bart.
Bianca, avvertita da Milo della situazione, condusse il signor Chiatti all’ospedale dove stavano operando il nipote.

Le auotovetture sfrecciavano tra le strade, c’era un frastuono di sirene pazzesco: si trattava concretamente di una corsa contro il tempo!! Era l’unica occasione che avevano per poterlo fermare. Se fosse sfuggito loro si sarebbero ritrovati di nuovo al punto di partenza, con niente in mano e con quel pazzo criminale ancora libero. I nostri carabinieri erano tutti presi dall’angoscia ma in quel momento la rabbia era il sentimento che predominava: tutti, nessuno escluso, volevano prendere il Lupo, dovevano mettere fine a questa storia!!

Quando la macchina di Lucia arrivò al carcere, i tre colleghi scesero dalla vettura.
Gli uomini di Sasso erano arrivati appena poco prima.
S:’’Capitano. Gli uomini della scorta di Gerry…’’ – fece un sospiro – ‘’sono morti!! Abbiamo trovato il genero di Chiatti, è ferito solo ad un braccio. È riuscito a mettersi al riparo dagli spari di Mario. Ci ha detto che i due si sono allontanati appena quindici minuti fa con la sua macchina. Ecco la targa e il modello!! Ah…l’uomo ha risposto al fuoco e ci ha detto che ha ferito Gerry!!’’.
L:’’Dai dai…voi di là.…Emiliano vai con Sasso nell’altra direzione…Daniele con me!!! Forza dobbiamo sbrigarci!!!’’ – disse con un tono proprio di un comandante dei carabinieri: deciso e impositivo!!
Daniele era alla guida della macchina e Lucia prese il telefono.
L:’’Orlando!! Mario sta scappando con il fratello su una monovolume blu!!...ti ho mandato la targa sul cellulare rintraccia il segnale!!’’ – e chiuse la conversazione.
Appena un attimo e il cellulare di Lucia squillò, mise il vivavoce.
O:’’Lucia la macchina si sta dirigendo verso l’uscita della tangenziale est!! Noi lo stiamo raggiungendo da nord!!’’.
L:’’Perfetto noi stiamo percorrendo tutte le altre direzioni. Lo stiamo braccando!! Dai forza!!’’ – nella voce di Lucia c’era sì determinzione ma allo stesso tempo un po’ di disperazione.
D:’’Ti prenderemo bastardo…una volta per tutte!!!’’ – si sfogò Daniele.

La macchina di Lucia guidava l’inseguimento da ovest seguita da quella di Milo e Sasso e da un’altra gazzella.
L:’’Daniele ecco la monovolume!!!!’’ – disse con collera.
Ghiro accellerò pericolosamente, riuscì a sorpassare la monovolume e gli chiuse la strada.
Milo e Sasso la bloccarono da dietro.
Mario era in trappola.
In quella circostanza uno scontro a fuoco era inevitabile.
Bart e Orlando avevano appena raggiunto i colleghi.
L:’’Arrenditi Mario è finita!!!’’ – gli urlò mentre i due fratelli non erano ancora scesi dalla macchina.
Tutte le pistole erano puntate sull’auto blu.
Si vedeva che i due uomini stavano parlando. Mario a un certo punto afferrò il braccio del fratello, lui si scansò, aprì lo sportello e nonostante fosse già ferito cominciò a sparare con una mitrgliatrice come solo lui sapeva fare.
G:’’Vatteneeee cazzo!!!salvatiiiii…viaaaaa!!!!’’ – urlava queste parole mentre maneggiava quell’arma tra le mani sotto gli occhi provati del fratello che esitò un momento, ma alla fine con una brusca manovra schivò l’auto di Lucia che gli ostacolava la strada.
I carabinieri avevano cercato riparo dietro gli sportelli della macchina e cercarono di rispondere al fuoco…Gerry non aveva alcuna possibiltà, lo sapeva, ma almeno aveva permesso al fratello di scappare.
Era fiero per questo ed era certo che Mario lo avrebbe vendicato. Con quel pensiero cadde a terra, colpito dagli spari dei militari: per lui la corsa finì in quell’istante!!
Ghiro e Lucia corsero avvicinandosi al suo corpo: Gerry era morto.
I loro volti, comunque sconvolti, fissarono la direzione in cui era fuggito Lupo: non erano riusciti a fermarlo!!
Milo si avvicinò a Bart che si era ferito ad una mano: ‘’Vieni, andiamo in ospedale, devi medicare la ferita!!’’.
B:’’Non è grave..tranquillo!!’’.

Mario dallo specchietto retrovisore assistette a tutto lo scontro. Un senso di colpevolezza nei confronti del fratello si impadronì per un attimo di lui ma non ebbe molto tempo perchè la rabbia e l’odio lo assalirono con più prepotenza!!

‘’Hai sbagliato mossa capitano!! Hai deciso il tuo destino……e non solo!!’’. 

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Capitolo 13
*** UN PASSO INDIETRO ***


Quella  giornata era stata a dir poco movimentata. Tutti erano scossi e Lucia era tra tutti la più provata.
Aveva avuto a pochi passi Mario Pugliese e non era stata in grado di mettere fine a questa storia. Nonostante i mille sensi di colpa che la tormentarono, continuò come sempre il suo lavoro. Aveva fatto convocare la guardia giurata in caserma per interrogarlo.
Era quasi sera quando quell’uomo, dopo essere stato medicato in ospedale, venne condotto in caserma.

Lucia decise di condurre lei l’interrogatorio. Nella sala non volle nessuno.
Orlando e Ghiro osservarono  da dietro lo specchio.
L:’’Ma si rende conto di quello che ha fatto??!! Ha messo in pericolo la vita di suo figlio aiutando un assassino!!!’’ – gli urlò praticamente contro. La calma in quel momento non sapeva neppure cosa fosse.
‘’Ho solo cercato di salvare la vita di mio figlio capitano. Ecco cosa ho fatto!!’’ – rispose non facendosi intimorire dal tono con cui gli si rivolse Lucia.
L:’’Salvare?? E come?! Permettendo che suo figlio morisse dissanguato, solo, in uno stabile abbandonato!! Ma lei veramente ha pensato che avesse voluto risparmiarlo!!’’ – gli occhi di Lucia cominciarono a diventare lucidi ma riuscì comunque a mantenere un atteggiamento professionale.
Orlando si mise le mani sul viso, non riusciva a tollerare Lucia in quello stato. ’’Forse le sarà utile, almeno stempera un po’ di tensione!!’’ – Ghiro poggiò la mano sulla spalla di Orlando.
‘’Io ho cercato di fare del mio meglio, capitano, non avevo alternative!!’’.
L:’’Non è vero: lei aveva un’alternativa!! Ed era quella di chiamarci subito. Avremmo potuto fermarlo!! Sa che dovrà rispondere giuridicamente per le sue azioni no??!!’’.
‘’Non dia agli altri colpe non loro!! Se non siete riusciti a fermarlo non è colpa mia, è una persona talmente furba che non riuscirete a prenderlo!! Impegnatevi di più nel vostro dovere!!’’ – disse l’uomo molto duro nei confronti di Lucia.
Orlando a quella frase era esploso stava per entrare nella sala, quando Ghiro lo afferrò saldamente: ‘’Aspetta non farlo!!!’’ – gli ordinò.
Lucia si sedette e guardò negli occhi l’uomo: ’’Sa una cosa?! Ha ragione!!’’ – Ghiro socchiuse gli occhi alle parole di Lucia, temeva che avesse ceduto alla provocazione – ‘’non siamo riusciti a fare il nostro dovere!! Ma non abbiamo rinnegato la nostra divisa neanche nel momento della disperazione!!’’ – si alzò di scatto e si diresse verso l’uscita, stava per aprire la porta e aggiunse – ‘’Comunque forse qualcosa di buono oggi siamo riusciti a farla: le abbiamo evitato di vivere con la morte di suo figlio sulla coscienza, sempre che da questa storia lei ne fosse uscito vivo!!’’ – così dicendo uscì lasciando solo quell’uomo all’eco di quelle parole.
Ghiro e Orlando si guardarono con un sorriso amaro ma fiero: era un gran capitano Lucia, su questo non potevano esserci dubbi!!

Lucia non aveva rivolto la parola a nessuno dopo l’interrogatorio ma si era ritirata nel suo ufficio. Era profondamente turbata e lo si vedeva chiaramente.
Nella sua testa c’erano mille pensieri, soprattutto senso di colpa!! Chiamò i suoi ragazzi per congedarli..era già abbastanza tardi.
L:’’Bart come va la mano??’’ – chiese preoccuopata.
B:’’Nulla di che…basta tenerla fasciata per qualche giorno. Tranquilla Lucia!!’’.
B:’’Capitano, l’operazione di Fabio è riuscita. È fuori pericolo. Avrà solo bisogno di riposo!!’’ – le disse Bianca per tirarla su.
Lucia sorrise amaramente, era contenta per il ragazzo ma ce l’aveva a morte con se stessa: ‘’Grazie Bianca, grazie per tutto quello che hai fatto per la famiglia Chiatti!!’’.
B:’’Si figuri capitano!!’’.
L:’’Andate ragazzi…è stata una brutta giornata!! Cercate di riposare!!’’ – si sforzò di sorridere.

Nell’ufficio di Lucia erano rimasti solo Daniele e Orlando.
Il vero protagonista di quella stanza in realtà era un assoluto silenzio!
Lucia si alzò, prese la sua giacca e la borsa: ‘’Dovete riposare anche voi!!’’ – disse con aria pensierosa.
D:’’Sì infatti. Io ho delle cose da finire, ma non vi preoccupate voi andate pure!!’’ – disse Ghiro in maniera molto tranquilla. Orlando invece cercava di mantenere la calma…sapeva cosa stava per succedere …conosceva Lucia, gli bastava guardarla negli occhi per capirla.
L:’’Ci penserai domani Daniele…andate a dormire ho detto!!’’ – rispose freddamente.
Daniele rimase di stucco: ‘’Scusa Lucia, ma Orlando non viene….’’.
O:’’Daniele, andiamo a prepararci!! Ha deciso oramai!!’’ – lo interruppe mentre guardava Lucia che era impassibile. Avrebbe voluto abbracciarla ma sapeva che in quel momento lei non glielo avrebbe permesso: gli occhi di Lucia erano spenti, assenti.
Lucia lasciò il Ris seguita dalla scorta e si avviò a casa.

I due amici salirono in macchina e si diressero alla casa sulla spiaggia.
Un silenzio avvolse nuovamente quella situazione, quando di sana pianta Ghiro decise di interromperlo.
D:’’Sai Orlando io certe volte non ti capisco!!’’.
O:’’Cos’è che non capisci Ghiro, sentiamo!!!’’ – disse quasi scocciato, non aveva molta voglia di parlare.
D:’’No Orlando, ma tu ti sei reso conto di quello che hai fatto!??’’.
O:’’Sì e non potevo fare altro!!’’ – disse lui secco e triste.
D:’’Orlando ma hai perso il senno?!!…ma l’hai capito che Lucia sta cercando di..‘’ – esitò.
O:’’Di allontanarmi, volevi dire?? Sì Daniele l’ho capito sai!!!’’.
D:’’Eh!! E l’Orlando che conosco io non avrebbe permesso una cosa del genere!! Che ti prende???’’.
O:’’Non c’era niente da fare Daniele!!’’ – gli occhi gli divennero lucidi – ‘’aveva già deciso e non avrebbe mai e poi mai cambiato idea. Se avessi obiettato avremmo solo litigato e io non volevo questo. Non volevo farla stare ulteriormente male. Lei non ha bisogno di questo!!’’.
D:’’Ma ha bisogno di te!! Come puoi rassegnarti Orlando?!!’’.
O:’’Non mi sto rassegnando!! Io non potrei mai rinunciare a lei. Lucia è la mia donna, la mia felicità, la mia ragione di vita. Non smetterò mai di starle accanto anche se lei me lo impedirà. Il fatto che oggi l’abbia assecondata non significa che sono d’accordo su come si sta comportanto!!’’.
D:’’Ma in questo modo stai facendo il suo gioco!!’’.
O:’’Forse. Ma io non voglio che arrivi a fingere con me, a mentirmi!!’’.
D:’’Non ti seguo, che vuoi dire??’’.
O:’’Se dovessi imporle di starle accanto contro la sua volontà lei non sarebbe più la stessa e io non potrei aiutarla!!’’.
Ghiro si sforzava di seguirlo ma non ne era capace: ‘’Per favore Orlando, potresti sforzarti di far capire il tuo stratagemma psicologico ad un comune mortale come me…sì lo so che sono un genio….ma dell’informatica!!!’’ – così dicendo suscitò un sorriso sul volto del suo amico.
O:’’Non voglio far soffrire Lucia, Daniele. Se lei vuole questo, sarà fatto. Si tratterà solo di non dormire più a casa sua. Per il resto passiamo praticamante tutta la giornata insieme e io non ho intenzione di farle mancare alcuna attenzione. Incosciamente lei sa che io ci sarò sempre anche se la sua mente razionalmente le impone di allontanarmi. Io dovrò rassicurarla in questo. Io ci sarò comunque per lei anche se cercherà di essere distaccata. Perchè è questo che vuole fare: prendere le distanze!! E se io le impongo di rimanere al suo fianco lei non farà altro che chiudersi in se stessa per nascondere i suoi timori, le sue angosce, le sue preoccupazioni. Lo farebbe per dimostrarmi che è forte ma questo non la aiuterà a fronteggiare la situazione. Rimarrò al suo fianco in maniera silenziosa e discreta, ma ci sarò sempre!!’’.
Erano arrivati a casa nel frattempo.
D:’’Sai Orlando, sei una continua sorpresa!!! Quello che hai appena detto è veramente ammirevole!! Hai un coraggio e una forza d’animo incredibile!!’’.
O:’’Sono solo perdutamente innamorato, semplice!!’’.
D:’’Ehi l’orlando innamorato lo posso pure tollerare, però per cortesia vedi di non diventarmi sdolcinato sai?!’’. Risero entrambi e andarono a dormire.
Era stata veramente una giornata tremenda, non impiegarono molto a prendere sonno.

Al contrario, qualcun altro passò l’intera notte sveglia, abbracciata al cuscino e con un fiume di lacrime che le rigavano il viso.
Non sarebbe stato meglio avere vicino il suo uomo che l’avrebbe consolata e rasserenata?
No.
Doveva essere forte da sola. Non poteva coinvolgerlo più di quanto già fosse.
Quella terribile situazione non era finita. Anzi forse adesso era pure peggiorata.
Ed è proprio questo che le dava il tormento.
Non era in pericolo solo lei e questo l’aveva intuito!! 

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Capitolo 14
*** UN INCONTRO RASSICURANTE ***


Orlando si svegliò molto presto l’indomani mattina e cercò Lucia al suo fianco.
Non la trovò. Chiuse gli occhì e realizzò che lui quella notte aveva dormito alla casa sulla spiaggia. Si alzò e in un batter d’occhio si preparò per uscire da casa.
Prese l’auto e si avviò verso casa di Lucia. Arrivato sotto il palazzo notò che l’auto di lei non c’era, così prese il cellulare e chiamò un uomo della scorta.
O:’’Appuntato buongiorno!! Dov’è il Capitano??’’.
A:’’Buongiorno tenente!! Siamo in ospedale. Il capitano è uscito molto presto stamattina e si è diretto qui!!’’.
Orlando fece un sospiro esasperato e rispose: ‘’Capisco. Grazie!!’’ – riattaccò e si diresse anche lui lì.
Appena una ventina di minuti e arrivò.
Entrò dentro, prese l’ascensore e raggiunse il corridoio dov’era ricoverato il ragazzo. La vide.
Era appoggiata al vetro della camera dove riposava Fabio, che si era svegliato da qualche ora. La raggiunse e le accarezzò delicatamente i capelli. Lucia rimase immobile.
L:’’Che ci fai qui??’’.
O:’’Ero venuto a casa tua ma non ti ho trovata. Da quanto tempo sei in ospedale?’’ – chiese gentilmente.
L:’’Non tanto, tranquillo…anzi stavo giusto per andarmene!!’’.
La porta della stanza si aprì e uscì la mamma di Fabio: ‘’Capitano, mi perdoni. Fabio vorrebbe parlare con lei’’.
Lucia si irrigidì: ‘’Mi scusi, ma stavo andando via, sono in ritardo!!’’ – disse con voce tremolante.
‘’Capisco, va bene, gli dirò che era impegnata..mi scusi ancora!!’’ – rispose imbarazzata.
O:’’Aspetti un attimo signora!!’’ – richiamò l’attenzione di entrambe le donne e si rivolse a Lucia – ‘’non ci vorrà molto tempo e poi non siamo in ritardo!!’’ – disse molto calmo.
L:’’Invece sì!!’’ – lo fulminò quasi con lo sguardo mentre lui continuava a guardarla teneramente.
‘’La prego solo un attimo.. non le porterà via molto tempo!!’’ – la supplicò la mamma.
Lucia non riusciva a muoversi: era come se fosse impedita da qualcosa. Orlando le prese la mano stringendola nella sua e la guidò verso la stanza. A quella presa sicura Lucia sobbalzò e senza seguire alcun pensiero razionale istintivamente strinse la mano di lui. Orlando se ne accorse e le sorrise.

‘’Ecco la persona che ti ha salvato la vita Fabio!!’’ – una voce possente risuonò da dietro la porta, dove c’era un uomo seduto sulla poltrona.
F:’’É lei papà??’’.
‘’Sì…è lei: il capitano Lucia Brancato!!’’.
Lucia si sorprese di quelle parole. Nel tono di quell’uomo che ore prima lei aveva tormentato c’era ora molta riconoscenza.
Orlando le lasciò la mano e si mise in disparte vicino alla porta.
F:’’Venga entri, si avvicini!!’’ – disse con un filo di voce.
Lucia tentennò un po’ ma poi si sedette sulla sedia accanto al letto. Il timore stava svanendo.
L:’’Non darmi del lei, puoi chiamarmi Lucia!!’’ – gli disse sorridendogli dolcemente.
F:’’Grazie Lucia!! Io sono vivo grazie a te!!’’ – disse prendendole la mano e stringendola forte.
Il volto di Lucia cominciò a riempirsi di silenziose lacrime: ’’Non devi ringraziarmi!!’’ – disse a stento.
F:’’Non essere triste, tu mi ha salvato!! Io sto bene, devi essere contenta!!’’.
L:’’Lo sono, lo sono!!’’ – gli rispose mentre gli metteva la mano tra i capelli.
Quella scena toccò Orlando. Sapeva che quel breve incontro le avrebbe fatto bene.
‘’Il capitano deve andare adesso Fabio, è molto impegnata!!’’.
F:’’Va bene, va bene. Se vuoi puoi venirmi a trovare di nuovo, quando non sei impegnata!!’’ – le disse facendola sorridere.
L:’’Lo farò sicuramente’’ – gli diede un bacio sulla fronte e si diresse verso Orlando.
F:’’Lucia!!...io lo so che tu riuscirai a prenderlo…sei un capitano in gamba!!’’.
Lucia gli sorrise: poteva essere solo felice nel vedere che stava bene e che credeva in lei nonostante quello che gli era successo.
Uscirono e il padre di Fabio chiuse la porta alle sue spalle: ‘’Concordo con mio figlio!! Lei ci riuscirà capitano!!’’ – le disse porgendole la mano. Lucia ricambiò e disse: ’’Ce la metteremo tutta!!’’.
I due carabinieri procedettero nel corridoio verso l’uscita.
Orlando alzò il braccio e lo posò sulle spalle di Lucia tirandola a se. Lei ricambiò l’abbraccio e disse semplicemente ‘’Grazie!!’’.
Avrebbe voluto dirgli di più, dirgli che lui sapeva sempre di cosa avesse bisogno, che era felice che lui fosse andato da lei all’ospedale, che quella notte le sue braccia le erano mancate ma non lo fece. Resistette dal farlo.
Orlando sapeva che quella semplice parola significava molto di più, sapeva che si trattenne nel dire altro, lo sapeva perchè l’aveva capito dall’abbraccio che Lucia non riuscì a rifiutare.
Arrivati al parcheggio ognuno prese la sua auto e si diressero al Ris.

La giornata proseguì in maniera normale. I casi su cui indagare non mancavano: documenti, verbali, carte invadevano le scrivanie dei nostri carabinieri.
E per quanto riguarda il Lupo erano punto a capo!! Dovevano ripartire da zero.  Anche questa volta avevano un grosso svantaggio: non avevano la più pallida idea della prossima mossa di Mario. Avevano le mani legate.
Lucia passò tutta la mattinata in ufficio senza alcun contatto con qualche membro della sua squadra, che cercava di non farle pressione. Orlando la teneva d’occhio da lontano senza che lei se ne accorgesse: la vedeva tesa, preoccupata, con mille pensieri per la testa mentre cercava di nascondere tutto ciò.
Nessuno riusciva a capire perchè avesse deciso di reagire così. Certo, tutti sapevano che stavano correndo un rischio enorme, che Lucia fosse in apprensione per la sua squadra ma non era da lei comportarsi così, darsi per sconfitta.
Nessuno dubitava del fatto che la sua preoccupazione più grande, più importante anche della sua stessa vita, era nei confronti di Orlando: c’era da aspettarselo con tutto quello che aveva passato a seguito della morte di Alex.
Quello che nessuno riusciva a capire era come Orlando non si opponesse e le reggesse il  gioco, come riusciva a mantenere la calma e a ricoprirla di attenzioni nonostante lei si comportasse in maniera distaccata e fredda. Sembrava che fosse tornato il capitano Brancato intollerante al tenente Serra.

Verso le sei Lucia lasciò il suo ufficio e uscì senza dire niente. Nessuno le chiese nulla. Erano tranquilli perchè aveva la scorta ma a parte questo Lucia li faceva preoccupare seriamente.
Entrò in un negozio di materiale artistico e comprò una valigetta di colori ad olio con dei pennelli, una tavolozza e tre tele di grandezza media per poi dirigersi all’ospedale.
L:’’Posso??’’ – chiese sbucando dalla porta.
F:’’Lucia!!! Sei tornata!! Entra’’ – esclamò felice.
L:’’Avevo dieci minuti liberi e ho fatto un salto. Tieni…questo è per te!! Ho saputo che ti piace dipingere!!’’.
Fabio aprì il regalo entusiasta sotto lo sguardo sereno della mamma e disse: ‘’Wow sono bellissimi!!! Grazie non dovevi!!’’ – il suo volto era pieno di gioia e per Lucia fu un piacere immenso.
L:’’Figurati…sono contenta che ti piaccia!! Comunque Fabio volevo dirti che non so se avrò molto tempo nei prossimi giorni per poter venire a trovarti qui o a casa. C’è molto lavoro, mi dispiace!!’’.
F:’’Tranquilla, lo posso capire….facciamo così…quando mi verrai a trovare di nuovo sarà per dirmi che ce l’hai fatta Lucia!! Io so che sarai tu a vincere!!’’.
Lucia gli strinse la mano e rispose: ‘’Te lo prometto Fabio!! Te lo devo!!’’ – e lasciò la stanza.
Quel ragazzo credeva in lei, aveva riposto la massima fiducia. Avrebbe mantenuto la promessa, a qualunque costo!!

Mentre Lucia stava ritornando nel suo ufficio, Orlando notò uno sguardo diverso in lei, più rilassato, più che altro rassicurato. Si congedò amichevolmente dagli altri e la raggiunse.
O:’’Posso??’’ – chiese entrando discretamente.
L:’’Vieni!!’’.
O:’’Questo è il verbale sul caso Bui e questo è quello di Bianca sul caso dell’aggressione’’.
L:’’Perfetto, grazie!!’’ – Lucia ce la metteva tutta ad essere fredda.
O:’’Sei stata in ospedale??’’.
Lucia socchiuse gli occhi. Orlando la conosceva fin troppo bene, le leggeva dentro. Non ha mai capito come facesse.
Non si fece trasportare dall’istinto e cercò di rimanere il più professionale possibile: ‘’Sì, avevo un momento libero’’ – così dicendo prese le sue cose e stava per andarsene – ‘’e ora di tornare a casa, non c’è più nulla da fare qui per oggi. Buonanotte!!’’.
Orlando si alzò, le prese il polso delicatamente mentre lei stava uscendo e la fece voltare verso di lui. Aveva un forte desiderio di baciarla, di abbracciarla, di sentirla sua. La avvicinò a se con molta fatica, lei opponeva resistenza, poggiò la sua fronte su quella di lei e le sussurrò: ‘’Buonanotte Lucia’’ – avvicinò le sue labbra ma Lucia abbassò il viso e il bacio le giunse sulla fronte. Una lacrima le scese lungo il viso; non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, si liberò facilmente perchè Orlando aveva allentato la presa e a testa bassa mormorò: ‘’Buonanotte Orlando!!’’ – lasciò l’ufficio e lasciò il suo uomo solo in quella stanza alle prese con il suo rammarico.

Passò qualche giorno senza che si arrivasse a qualche svolta.
Il clima in caserma era sempre più teso, soffocante, pungente.
Lucia era completamente un’altra persona: fredda, passiva, distaccata da tutti, soprattutto da Orlando che nonostante ciò le stava comunque accanto con moderazione e senza farle pressione anche se l’atteggiamento di Lucia lo faceva stare male.
Lei sperava che comportandosi in quel modo lo avrebbe portato a rinunciare a lei, voleva che lo facesse, era per il suo bene. Anche se tutti e due, e anche il resto del gruppo, in realtà volevano che tutto questo fosse solo un brutto incubo da cui potersi svegliare presto.

Lucia aveva un pensiero fisso in testa che la perseguitava dal giorno della morte di Gerry. Mario si serebbe vendicato di suo fratello e temeva che lo potesse fare nel modo peggiore: colpire i suoi uomini!!
Quell’idea le dava il tormento, la portò all’esasperazione!! 

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Capitolo 15
*** GIOCARE CON LE PAURE DEL CAPITANO ***


Era una mattina come tutte le altre apparentemente, ma nessuno poteva immaginare che quella giornata avrebbe sconvolto e forse anche sconfitto tutti.

Il lavoro non mancava mai, così come le preoccupazioni per il caso Pugliese.
D:’’Caffè??’’.
O:’’Ohi grazie…ne ho proprio bisogno!!’’.
D:’’Come stai??’’.
O:’’Eh come sto, Daniele!! Mi sento uno schifo!! Non riesco più a reggere questa situazione, ce la sto mettendo tutta ma siamo ad un punto talmente critico!!’’.
D:’’Senti Orlando, ma perchè non l’affronti, mettila davanti ai fatti, falla ragionare!! Io ci ho provato ieri sera, ma praticamente ho ricevuto una risposta che non mi sarei mai aspettato da lei!! Insomma io non la riconosco più, neanche quando è stata male per Alex si è chiusa così tanto!!’’.
O:’’Cosa ti ha detto??’’.
D:’’Lascia stare, era solo uno sfogo!!’’.
O:’’No dai dimmi..’’.
D:’’ ‘Il capitano sono io e le decisioni le prendo io. Voi dovete rispettarle!!’ Ecco cosa mi ha detto!! La Lucia che conosco non avrebbe mai detto una cosa del genere, non avrebbe mai messo in secondo piano ciò che pensa la sua squadra!!’’.
O:’’Sta cercando di farsi odiare in tutti i modi, ma non capisco a quale fine!! Nessuno riuscirebbe mai a lasciarla da sola in un momento del genere’’.
In quei giorni i colleghi parlarono molto di questo tra loro, ma con Lucia era impossibile farlo. Aveva alzato completamente un muro.

Un carabiniere intanto entrò nell’ufficio del capitano.
C:’’Capitano è permesso??’’.
L:’’Avanti!! Che succede??’’.
C:’’É arrivato questo per lei. Su un foglietto c’era scritto di consegnarlo direttamente a lei!!’’.
L:’’Grazie, può andare!!’’ – rispose temendo di aprire quella busta.
Sperava che non fosse qualche altro avvertimento di Mario, ma l’istinto difficilmente sbaglia.
Aprì la lettera con mani tremolanti. Non si preoccupò di usare cautela nel non inquinare quel reperto. Mario ne aveva usata più di lei nel non lasciare traccia. Questo era certo.
Tirò fuori un foglio piegato a metà, lo aprì e cominciò a leggere terrorizzata.

‘ Caro capitano, la partita ha preso tutt’altra piega!! Hai giocato male le tue carte e ora ne pagherai le conseguenze. Mi hai portato via tutti: mia figlia, la mia donna e ora anche l’unica persona che poteva starmi accanto!! Ti ripagherò con la stessa moneta. Perderai le persone più vulnerabili a te care.
Non ha più senso ucciderti adesso, ti lascerò in vita con il più grande rimorso sulla coscienza!!
 A presto!! Mario.‘

 

Lucia rimase immobile senza riuscire a respirare. Fissava quelle parole mentre la sua testa era bombardata da mille tormenti, immagini, ipotesi. Poggiò il foglio sulla scrivania quasi con un gesto meccanico e si accorse che dentro la busta c’era qualcos’ altro.
Deglutì a fatica, le lacrime cominciavano a fare la loro comparsa, afferrò la busta e tirò fuori il contenuto.
Ormai non c’era più nessun dubbio: erano tutti in pericolo, la squadra di Lucia rischiava la vita.
Tra le mani Lucia aveva una foto che ritraeva immagini dei suoi colleghi. Sul retro c’era scritto:

‘Da chi parto: vado dritto alla persona più preziosa o parto da qualcun altro per lasciarlo per ultimo??’


Lucia era in preda al panico, tremava, non riusciva a controllarsi. Daniele e Orlando se ne accorsero e corsero verso l’ufficio. Non erano neanche arrivati che Lucia spalancò la porta per uscire dalla stanza.
O:’’Che sta succedendo??’’ – chiese terrorizzato.
Non rispose nè tantomeno si fermò davanti ai suoi colleghi. Aveva tra le mani la sua borsa, un bel po’ di fascicoli e una busta bianca. Corse per il corridoio recandosi all’uscita sotto gli sguardi sgomenti di tutti i presenti.
O:’’Luciaaaa!!’’ – urlò mentre lei era già arrivata verso la porta.
Daniele corse nel suo ufficio, prese il telefono e fece una telefonata.
Lucia era salita in macchina e una sola frase le passava per la mente: ‘’C’è solo una cosa da fare!!’’.
D:’’Chiutiiii,dove sta andando il capitano??’’ – urlò spaventato all’agente della scorta.
C:’’Capitano non ci ha detto nulla, la stiamo seguendo comunque. Dalla strada che abbiamo imboccato penso che ci stiamo dirigendo al comando generale’’.
D:’’Capisco!! Non perdetela d’occhio!! È un ordine!!!’’ – chiuse la conversazione tuffandosi a peso morto sulla sua poltrona.
O:’’Dove sta andando??’’ – chiese straziato.
D:’’Sta andando da Abrami. Ma perchè diamine!?!’’.
O:’’Cosa sarà successo?!’’.
D:’’Non lo so Orlando, non lo so!!’’ – e si portò le mani alla fronte.

Lucia arrivò al comando e sconvolta com’era non trovò alcun ostacolo per presentarsi dal generale senza alcun appuntamento.
’’Comandi Generale!! C’è il capitano Brancato. Ha chiesto di parlarvi. È molto provata!!’’.
G:’’La faccia entrare!!’’ – rispose cominciandosi a preoccupare.
Lucia si accomodò e comiciò a parlare con Abrami. Non riuscì ad essere molto professionale. I suoi sentimenti di paura prevalsero, ma Abrami comprese la circostanza.
G:’’A cosa allude la frase sul retro della foto?? Il soggetto più prezioso potrebbe essere il capitano Ghirelli, è praticamente il suo braccio destro!!’’.
Lucia fu sollevata dal fatto che il generale avesse avanzato quell’ ipotesi, perchè lei non avrebbe saputo cosa inventarsi in quel momento. Non poteva dirgli di Orlando. E così rispose mentendo: ‘’Forse, potrebbe essere!!’’.
G:’’Lucia lei si rende conto che la sua richiesta è del tutto fuori luogo??!!’’.
L:’’É l’unica che in questo momento mi appaia possibile!!’’ – non riuscì a trattenere qualche lacrima – ‘’Comunque a lei spetta la decisione, generale. Io sono sicura che prenderà quella giusta. Confido in lei!!’’ – disse quasi supplichevole.
G:’’Vedrò cosa posso fare!!’’.
L:’’Io toglierei il disturbo. E mi scuso per il mio comportamento poco professionale. Ma è una situazione talmente…’’.
G:’’Non ci badi, Lucia. Capisco perfettamente’’ – la interruppe –‘’Si prenda qualche giorno di riposo. Ha bisogno di ritrovare tranquillità!!’’.
L:’’Non occorre, signor generale. Ho molte cose da sbrigare in attesa della sua risposta. Comandi. Buona giornata!!’’ – così dicendo lasciò l’ufficio.
Abrami aveva i fascicoli tra le mani. Era molto perplesso. Non sapeva cosa fosse meglio fare in quel momento. Aveva bisogno di riflettere.

Lucia ovviamente non tornò subito al Ris ma passò qualche ora girovagando in macchina per Roma. La scorta naturalmente non la perse mai di vista.
Rientrò in caserma che erano le sei più o meno.
La sua squadra aveva passato ore di agonia sentendosi impotente. Lucia si diresse nel suo ufficio con quella strana busta tra le mani non guardando in faccia nessuno. Scaraventò la busta sulla scrivania e guardò fuori dalla finestra cercando di non perdere il controllo più di quanto già non avesse fatto.
O:’’Scusatemi, ma io non ce la faccio più!!!’’ – disse rivolto ai suoi colleghi e precipitandosi nell’ufficio.
O:’’Lucia ma che ti è preso??’’ – chiese entrando. Era molto arrabbiato, ma cercò di non alzare la voce.
L:’’Nulla..ma dovevo sbrigare una cosa urgente!!’’ – rispose non voltandosi verso di lui – ‘’puoi andare a lavorare adesso. Vai dagli altri!!’’.
O:’’Lucia per favore adesso basta!! Non mi interessa che tu sei il mio capitano e io sono un tuo sottoposto. Io non posso più vederti così. Io non me ne vado di qua se tu non mi spieghi che sta succedendo!!’’ – disse molto duro nei suoi confronti.
L:’’Non sono tenuta a darti spiegazioni!! Ti ho detto di andare!!’’ – cercava di usare quanta più freddezza possibile.
O:’’E invece no!! Tu una spiegazione me la devi. Noi stiamo insieme. Come faccio ad aiutarti?!’’ – rispose con gli occhi lucidi. Si sentiva profondamente in colpa per non poterla aiutare.
L:’’Pensavo che avessi preso consapevolezza del fatto che siamo solo colleghi. Noi non possiamo stare insieme!!’’ – una lacrima le rigò il viso ma lei la asciugò velocemente.
Orlando si pietrificò a quelle parole.
Lucia non lo guardava nemmeno in faccia.
Un assordante silenzio incalzò nella stanza.
Tutti gli altri assistettero alla scena dal corridoio immobili.
Orlando notò la strana busta bianca sulla scrivania e senza pensarci due volte la prese. La aprì, prese la foto e rimase di stucco. Lesse anche la frase sul retro e gli fu tutto perfettamente chiaro.
Si avvicinò a lei, la prese per un braccio e la voltò verso di lui: ’’Lo so che quello che hai detto non lo pensi!!’’ – disse ora con una voce delicata, era amareggiato per aver usato quel tono con lei prima.
L:’’Ti sbagli, io lo penso invece!!’’ – rispose mentre aveva il viso rivolto verso il basso ancora.
O:’’Guardami!!’’ – le prese il mento.
L:’’Orlando ti scongiuro allontanati!!’’ – era molto difficile per lei stargli così vicino e allo stesso tempo pensare che avrebbe dovuto rinunciare a lui.
O:’’Io non me ne andrò Lucia!! Anche se me lo imporrai, io non ti lascerò mai da sola!!’’ – le asciugò le lacrime.
L:’’Ma perchè non capisci che l’ostacolo più faticoso è proprio questo tuo atteggiamento!! Tu così non mi faciliti le cose!! Io non posso…’’.
Orlando la interruppe, stava per baciarla ma lei con gran fatica si liberò dalla sua presa e gli si allontanò piangendo: ‘’Chiama gli altri per favore, vi devo parlare!!’’ – disse lei a singhiozzi.
Orlando era a terra: non avrebbe mai pensato che Lucia perseverasse così tanto nell’allontanarlo.
Non dicendo una parola ma visibilmente provato uscì e andò a chiamare gli altri.

Tardarono un po’ nell’andare per darle il tempo di calmarsi… 

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Capitolo 16
*** L’ULTIMO BRIEFING? ***


Nonostante si sentisse uno straccio Lucia decise di sostenere quel  briefing più strano del solito. Era necessario.

Era seduta al suo solito posto al tavolo di vetro quando entrarono tutti insieme preoccupati per quanto accaduto poco prima. Al posto di ognuno di loro vi era poggiato sul tavolo un fascicolo e su ognuno di essi i loro nomi: capitano Daniele Ghirelli, tenente Bartolomeo Dossena, tenente Orlando Serra, Sottotenente Emiliano Cecchi e sottotenente Bianca Proietti.
Ognuno di loro fissava il proprio fascicolo, rispettivamente con Delusione, Sconfitta, Rabbia, Dubbio e Tristezza .
Lucia fissava il vuoto, cercava di trattenere ciò che provava, fece un sospiro e disse:’’Vi prego di non interrompermi, è già abbastanza difficile parlarvi…vi chiedo quindi di ascoltarmi!!’’ – Fece un altro sospiro.
’’Oggi sono stata da Abrami e ho consegnato la copia di ogni fascicolo con una richiesta di scioglimento della squadra!!’’.
In quel momento tutti ebbero un sussulto: Bianca riuscì a trattenere a stento le lacrime, Ghiro si coprì gli occhi con le mani, Bart e Milo si fissarono a vicenda e Orlando….beh Orlando non smise neanche un momento di osservare Lucia. Quello sguardo per lei era troppo pesante e continuò a parlare abbassando il viso: ’’Ognuno di voi avrà libera scelta di richiedere la località e il reparto che desidera. Questo è il minimo per i vostri meriti e le vostre qualità..siete incondizionati e ho fatto esplicita richiesta che nessuno venga ostacolato in questo. Ognuno di voi dovrà lavorare in una squadra diversa. Non avrete più a che fare con le indagini su Pugliese. Questa faccenda verrà risolta da me in altro modo e con altri colleghi’’.
Detto questo fece una pausa, alzò il viso e vide su di lei gli sguardi di tutti. In quel momento una lacrima le rigò il viso. Continuò: ’’Per te Daniele ho richiesto che ti venga assegnata una tua squadra personale e che scelga tu la caserma di destinazione..qualunque caserma tu ritenga all’altezza. Per voi invece non ho imposto alcuna condizione aggiuntiva e per Orlando…..’’ – si fermò; in quel momento sentì una fitta al cuore, il respiro le si bloccò, deglutì a fatica e proseguì  – ‘’…non fraintendetemi, non pensate che io vi abbia dato meno importanza…’’ – un’altra lacrima le scese sul viso.
‘’per Orlando??…dillo forza…dillo qual è il trattamento di favore di Orlando…dillo avantiiii!!!’’ – Orlando aveva perso la calma, i suoi occhi erano lucidi, il suo tono non era iroso ma più che altro era ferito.
Sì ferito, ferito da se stesso per non essere stato in grado di far sentire Lucia protetta e aver permesso alla sua donna di allontanarlo da se.
Lucia abbassò nuovamente lo sguardo non poteva reggere quello di Orlando..era troppo doloroso per lei. Con un filo di voce riuscì a mala pena a dire: ’’Orlando verrà assegnato alla squadra di Guido, il tempo necessario che mio fratello riceva la notifica e poi sarà già operativo!!’’.
Lucia respirava a fatica, tutti erano immobilizzati. Lei concluse: ’’Sono fiera della squadra che siete stati, un capitano non può desiderare di meglio. Ma è dovere del capitano proteggere la sua squadra e io ho l’obbligo di proteggervi!!! La squadra del capitano Brancato non esiste più!!’’.
A quelle parole Bianca si arrese alla forza delle sue lacrime,ormai era soggiogata dallo sconforto. Milo la abbracciò forte, Bart sbattè il fascicolo sul tavolo dirigendosi verso la finestra e Orlando si alzò, si avvicinò a Lucia e disse con gli occhi lucidi: ’’Il dovere di una squadra è di proteggere il suo capitano qualsiasi cosa accada, anche a costo della propria vita e un capitano non ha il diritto di impedire alla squadra di fare ciò!!’’. Con le lacrime che ormai rigavano il suo volto uscì dall’ufficio e dal Ris.
Lucia cercò lo sguardo di Ghiro sperando in un’approvazione ma lui riuscì solo a dire: ’’Non è la scelta giusta Lucia..così non risolverai nulla!!’’.
Quella notizia aveva spiazzato tutti, aveva deluso tutti e tutti si sentivano in colpa: non erano stati in grado di dimostrarsi a vicenda che erano in grado di difendersi dal Lupo…la paura aveva preso il sopravvento.

Erano andati tutti via e Lucia era rimasta nel suo ufficio dando sfogo ad un pianto che sembrava interminabile. Quando riuscì un po’ a tornare in sé prese il telefono e inviò un messaggio a Orlando:
‘Dove sei?? Devo vederti per spiegarti. Ti prego rispondimi!!’.
Una lacrima si posò sul display del cellulare. Sapeva che non avrebbe risposto.
Uscì dal Ris, si recò alla macchina e si diresse verso la casa sulla spiaggia: sapeva che certamente era lì.
La canzone che trasmettevano in radio sembrava prendersi  gioco di quella situazione:

 M'abituerò a non trovarti, m'abituerò a voltarmi e non ci sarai, m'abituerò a non pensarti quasi mai, quasi mai, quasi mai ♫*

Lucia spense la radio, proseguendo il tragitto con un apparente silenzio: i suoi pensieri in realtà le urlavano dentro .

Il telefono di Orlando squillò. Lesse il messaggio e scaraventò il cellulare sulla sabbia. Lo guardò un attimo, lo raccolse. Voleva chiamare Lucia, voleva farle cambiare idea ma sapeva che non avrebbe mantenuto la calma e non voleva alzare la voce con lei. Tornò a fissare il riflesso della luna sulle onde del mare mentre dentro di lui c’era un tormento di sentimenti.

Lucia scese dalla macchina e si diresse verso il retro della casa.
La sagoma di un uomo si intravedeva alla luce della luna. Aveva le mani in tasca ed era immobile. Sembrava fosse una statua.
Lucia si incamminò verso di lui. Il cuore le batteva forte, gli occhi oramai erano colmi di lacrime, una leggera brezza marina le scompigliava i capelli.
L: ‘’Orlando…’’ – la sua voce era tremolante.
O:’’Non occorreva che venissi qui. Sei stata molto chiara, non devi aggiungere altro’’ – rispose non freddamente, non ci sarebbe mai riuscito con la sua Lucia, ma il suo tono era comunque molto provato.
Lucia rimase in silenzio per un po’…non trovava le parole con cui poter far capire a Orlando quella decisione. Chissà forse inconsciamente sapeva che non aveva motivazioni valide o meglio le sue motivazioni erano valide ma non poteva reagire così, dandosi per sconfitta in partenza.
Passò qualche minuto. Lucia era straziata, stremata dalle lacrime..fece un passo avanti e lo abbracciò da dietro, lo strinse il più forte che poteva dicendo: ‘’Ti prego Orlando parlami, dì qualcosaaa!!’’.
Orlando a quel contatto sentì un colpo al cuore, non riusciva ad essere distante. Chiuse gli occhi per cercare di bloccare una lacrima che comunque gli scivolò sul viso, le afferrò le mani e le strinse nelle sue.
Rimasero così in silenzio per un po’.
Lasciò la presa per voltarsi verso di lei: ’’Cosa devo dirti per farti cambiare idea?!…dimmelo Lucia…ti prego’’. Poggiò delicatamente le sue mani sulle spalle di lei.
L:’’Ma perchè non capisci?!…io non posso permettere che….’’.
O:’’Cosa dovrei capire Lucia?? Che mi stai tagliando fuori dalla tua vita, che mi stai allontanando da te, che non credi nel nostro amore??’’.
L:’’Orlando, non puoi pensare questo!! Io non potrei sopportare di perderti, tu mi hai fatto ritrovare la gioia di vivere, l’amore. Mi hai regalato una felicità che non ho mai provato. Tu mi sei sempre accanto anche quando non te lo chiedo, mi tranquillizzi con i tuoi occhi, mi fai sentire protetta….amata!!!’’ – disse tenendogli il viso tra le mani.
O:’’Se ti avessi fatto sentire protetta non staresti così ora’’ – le disse rimproverandosi e abbassando lo sguardo.
L:’’Amore mio, guardami!!‘’ – riprese il viso tra le mani – ‘’Non devi rimproverarti nulla. Tu sei la cosa più bella che mi potesse capitare. Saperti al sicuro mi darà forza per andare avanti!!’’.
O:’’Ma perchè non riesci proprio a capire che senza di te la mia vita non ha alcun senso. Lucia io ti amo. Farei qualsiasi cosa per proteggerti. Sei la mia ragione di vita. Ti prego non lasciarmi!!’’.
L:’’Orlando io ti apparterrò per sempre ma adesso dobbiamo separarci. Mario vuole vendicarsi e io non posso permettergli di uccidere altre persone, non posso permettergli di far del male alla mia squadra, al Mio Uomo!! Lo fermerò. Metterò fine a questa storia, difenderò la mia squadra a qualunque costo!!’’.
O:’’Lucia…non puoi farcela da sola, io ti perderò!!’’ – la implorò in quel momento stringendola nelle sue braccia quasi a non farla andare mai più via.
Lucia si lasciò andare a quella presa forte, nelle sue braccia era al sicuro…in fondo lei sapeva che Orlando aveva ragione..con il suo comportamento non stava facendo altro che reggere il gioco del suo nemico..si stava consegnando a lui spontaneamente, ma non vedeva altra soluzione.
Orlando le accarezzò il viso, lo alzò verso il suo e guardandola negli occhi le disse: ’’Rimani qui questa notte!!’’.
L:’’Orlando ti prego non complicare le cos….’’. Orlando sigillò amorevolmente le sue labbra; Lucia cercò di sottrarsi ma Orlando riavvicinò delicatamente il suo viso a lei baciandola nuovamente con un trasporto tale che Lucia non riuscì a fare resistenza…non voleva sottrarsi all’amore del suo uomo. Si desideravano entrambi, era da un po’ che non avevano una loro intimità.

Ogni bacio di Orlando dava i brividi a Lucia: le sue labbra, le sue braccia, il suo corpo, il suo calore la facevano sentire viva e amata. Orlando non poteva fare nient’altro che amare quella donna: sentire il suo profumo, il suo respiro, il suo calore gli procurava uno stato di piacere; non voleva null’altro se non poter sentirla sua, amarla, proteggerla.
Si amarono a lungo forse come non avevano mai fatto finora, timorosi che probabilmente sarebbe stata l’ultima volta.

Lucia aprì lentamente gli occhi e vide Orlando che ancora dormiva tranquillamente. Lo fissava con occhi malinconici, si avvicinò silenziosamente a lui per sentire un’ultima volta il suo calore e mentre una lacrima cominciava a bagnarle il viso si alzò cercando di non svegliarlo e si rivestì. Era ferma sulla porta e continuava a guardarlo, poi posò un biglietto sul comodino e lasciò la casa.
Orlando si svegliò cercando Lucia al suo fianco ma non la trovò. Notò il biglietto e chiuse gli occhi facendo un sospiro. Poi prese il biglietto e lo lesse:

‘Sono la donna più fortunata del mondo perchè tu hai scelto di amarmi. Sei l’uomo che ogni donna vorrebbe al suo fianco.
Sei l’unico motivo per cui io possa ancora sperare, sei speciale Orlando.
Tua per sempre Lucia.’


Quelle parole per Orlando furono allo stesso tempo dolci e amare. Avrebbe voluto che quella notte non finisse mai ma doveva accettare la realtà: rischiava di perdere Lucia e questo lui non poteva permetterlo!!



*'M'abituerò' di L. Ligabue 

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Capitolo 17
*** RITORNO A CASA ***


Quella mattina…

UFFICIO DEL GENERALE ABRAMI

C:‘’Comandi generale!!’’
G:’’Riposo capitano. Prego si accomodi. Le devo parlare’’.
C:’’A cosa devo questa mia convocazione qui a Roma? É successo qualcosa??’’.
G:‘’Non si allarmi capitano. Vorrei parlare con lei di una questione delicata e gradirei il suo parere a riguardo’’.
C:’’Ma certamente generale. Di cosa si tratta?’’.
G:‘’Ecco vede, forse lei non ne è a conoscenza ma ieri mattina mi è arrivato un insieme di fascicoli con una richiesta di scioglimento della squadra da parte del capitano Lucia Brancato’’.
C:’’Cosa??? No non ne sapevo nulla!! Ma come? Quali sono le motivazioni??’’.
G:‘’Ecco anche a riguardo penso che debba essere aggiornato perchè  la notizia è stata tenuta riservata. Come ben sa la squadra di Lucia si era occupata del caso di Mario Pugliese, meglio noto come il Lupo, colui che aveva messo su una banda di criminali che ha fatto una strage di vittime’’.
C:‘’Sì sì ne sono a conoscenza. Ma era stato catturato. Lucia mi aveva detto che era tutto risolto’’.
G:’’Giusto capitano..era!!... ha usato il tempo giusto!! Circa sette settimane fa Mario Pugliese è fuggito dall’ospedale…..ma questo non è tutto!!’’.
Il capitano sgranò gli occhi: ‘’Prosegua generale la prego’’.
G:’’La cosa certa che sappiamo fin ora è il suo obiettivo: Lucia!!’’.
C:’’Ma non può essere, perchè non sono stato avvisato della cosa??’’ – alzò istintivamente la voce per poi ritrovare compostezza davanti ad Abrami.
G:’’Capisco la sua reazione capitano...É una questione delicata, abbiamo voluto mantenere la massima  riservatezza. Ma quando ho letto la richiesta di Lucia mi è sembrato doveroso contattarla. Non posso accettare la domanda perchè è troppo pericoloso per tutti i membri della squadra: loro ormai sono a conoscenza di dettagli fondamentali e non c’è tempo per organizzare una nuova squadra su quest’indagine. E poi Lucia rimarrebbe, almeno formalmente ,sfiancata rinunciando alla sua squadra’’.
C:‘’Cosa possiamo fare??’’ – chiese preoccupato il capitano.
G:’’Io una soluzione l’avrei trovata, mi sembra la più idonea alla situazione e soprattutto mi sembra la soluzione utile sia sul piano affettivo che lavorativo’’.
C:‘’Mi dica’’ – replicò il capitano non capendo dove il generale volesse arrivare.
 Il generale porse al capitano un fascicolo con allegata una sua relazione: ’’Ecco lo legga e mi faccia sapere cosa ne pensa..possibilmente al più presto. Sono in gioco le vite di un’intera squadra…è in gioco la vita di sua sorella!!’’ – disse con tono angosciato.
C:’’D’accordo farò il prima possibile’’.
G:‘’Ci rivedremo nel pomeriggio e decideremo il da farsi allora. La saluto capitano e le chiede umilmente scusa per quello che le sto chiedendo ma so che è una persona molto responsabile e in questo momento ho bisogno che lei mi faccia da tramite con Lucia.. è molto coinvolta in questa situazione e non vorrei che commettesse sciocchezze’’.
C:‘’Si figuri generale, solo che dovrò organizzare la mia permanenza a Roma. Avrò bisogno di…’’.
G:’’Non si preoccupi di questo, penserò a tutto io, le troverò una sistemazione. Ora il suo compito primario è di analizzare quelle carte, nel pomeriggio dobbiamo già mettere in atto l’operazione’’.
Il capitano, preoccupato per la situazione, salutò rispettosamente il generale e si affrettò per poter studiare quei fascicoli. Era perplesso, non aveva capito perchè il generale si fosse scusato della richiesta che gli aveva fatto e poi perchè mettere in mezzo il piano affettivo?? Non era da Abrami agire in quel modo.

Questi erano i pensieri di Guido mentre ritornava alla sua macchina.
Poggiò il materiale sul sedile e prima di mettere in moto diede uno sguardo veloce alle carte. C’erano i fascicoli firmati da Lucia, curricula, documenti, note di tutta la sua squadra e poi c’era QUEL fascicolo con la firma di Abrami.
Guidò lo aprì e lesse un nome.
Spalancò gli occhi, non ci poteva credere, non era possibile.
Stupito e ancora incredulo a quello che aveva tra le mani cominciò a capire sommariamente il discorso del generale.

Mentre Guido cominciava a trovare il filo logico della situazione che aveva in mente Abrami, il telefono del generale squillò.
G:’’Sì?? Perfetto..io sono nel mio ufficio.. vi aspetto!!’’ – così dicendo riagganciò.

‘’Comandi generale … ho accompagnato il maggiore!!’’.
G:’’Sì grazie..ora può andare’’.
M:’’Comandi generale!!’’.
G:’’Riposo maggiore…è un vero onore averla di nuovo qui!! Come è andato il viaggio??’’.
M:’’Non male…dovrò solo avere un momento per sistemarmi qui a Roma visto che non mi ha detto fin quando mi dovrò trattenere’’.
G:’’Non si preoccupi per questo..provvederò di persona e qualsiasi cosa le serva può farla presente ai miei uomini finché non sarà definitiva la sua scorta!!’’.
M:’’Grazie per la disponibilità generale..cercherò di non procurarvi molto fastidio..Allora veniamo al dunque. Mi aveva detto che la questione era abbastanza delicata e che mi voleva assegnare una squadra…ecco a questo proposito io volevo dirle, generale, che non penso sia ancora arrivato il momento giusto…’’.
G:‘’Maggiore conosco  perfettamente l’esperienza che ha vissuto e non mi sarei rivolto a lei se non fossi certo che in questo momento ho bisogno delle sue competenze e della sua professionalità…lasci che le spieghi..’’.
M:’’Di cosa si tratta esattamente??’’.
G:’’Dunque da un momento all’altro potrebbe esserci il rischio di avere a che fare con attentati terroristici i cui obiettivi principali potrebbero essere suoi colleghi…abbiamo avuto qualche evento del genere di recente e temo che la cosa possa degenerare nel peggiore dei modi…’’.
M:’’Ma generale, al mio reparto non è giunta alcuna notizia altrimenti sarebbero intervenuti..’’.
G:’’Sì in effetti mancano alcuni requisiti che non ci permettono di essere certi della cosa..le esplosioni che si sono verificate sono state circoscritte e non hanno portato vittime della portata di un attacco terroristico ma ci sono state comunque e visto il soggetto cui le abbiamo ricollegate c’è da aspettarsi il peggio. Per questo ho bisogno di un membro del Ros in questa situazione..’’.
M:’’Ma perchè non avete fatto intervenire i miei colleghi se questo è il dubbio??..La squadra del capitano Melatti si sarebbe organizzata e..’’.
G:’’C’è già una squadra maggiore!! Non occorre coinvolgerne altre!!’’.
M:’’Generale perdoni l’impertinenza ma non la riesco a seguire’’.
G:’’Questo è il fascicolo dettagliato maggiore così potrà togliersi ogni dubbio. Nel frattempo le esplicito in sintesi in che situazione siamo precipitati’’.
Il maggiore ascoltava il generale mentre contemporaneamente sfogliava i fascicoli.
G:’’Non ho bisogno di un membro qualsiasi del Ros..certo occorre una competenza impeccabile e per questo chi meglio di lei.. ma soprattutto ho bisogno di lei in quanto persona e non carabiniere……’’ – fece una pausa.
M:’’Prosegua per favore’’ – rispose con tono un po’ preoccupato. Non era da Abrami essere così attento a non sbagliare le parole da utilizzare; insomma lui era il generale e non si doveva preoccupare se gli altri non condividessero un suo ordine. Ora invece sembrava che cercasse quasi approvazione.
G:’’Lei deve prendere le redini in mano e supervisionare la squadra del capitano Lucia Brancato’’.
Il volto del maggiore impallidì di colpo: ’’Che cosa significa??’’.
G:’’Il capitano Brancato è il bersaglio di questo odioso criminale e quelle esplosioni di cui le parlavo erano degli avvertimenti per lei. Lucia e la sua squadra sono in pericolo e lei più che pensare ad essere lucida e razionale è preoccupata che alla sua squadra possa succedere qualcosa, per questo ha deciso di scioglierla..’’.
M:’’Adesso capisco perchè si è rivolto a me generale’’ – rispose lasciando trasparire la sofferenza nei suoi occhi.
G:’’Vede maggiore, so che quello che le sto chiedendo le porterà non poche difficoltà ma so anche che lei può affrontare tutto ciò e soprattutto Lucia ha bisogno di lei, la squadra ha bisogno di lei!! Non posso accettare la richiesta di Lucia perchè questo significherebbe mandare all’aria tutto il lavoro svolto finora e tutta la squadra non sarebbe comunque al sicuro!!’’.
M:‘’Va bene generale…Tocca a me.. penso che sia arrivato il momento di mettere in atto quello che ho imparato a mie spese…il capitano ha bisogno di me!! Mi dia solo il tempo di poter analizzare la situazione nel dettaglio’’.
G:’’Mi dispiace portarle fretta ma ha poco tempo..giusto la pausa pranzo..a pomeriggio dovrà essere da me che dobbiamo concludere i dettagli con il capitano Brancato’’.
M:’’Ma come Lucia è già d’accordo su questa soluzione??’’ – rispose un po’ dubbioso il maggiore.
G:’’Non Lucia, maggiore, il capitano Guido Brancato!!’’ – disse sorridendo.
M:’’Guido è qui??’’ – replicò con tono stupefatto.
G:’’Sì l’ho fatto venire io ..c’è bisogno anche di lui..adesso vada..non perdiamo tempo’’.

Il maggiore lasciò l’ufficio del generale con un sorriso sorpreso ma contento. 

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Capitolo 18
*** FIDUCIA RITROVATA ***


UFFICIO DEL GENERALE  ABRAMI ORE 15.30

Il maggiore aveva esaminato i fascicoli. Certo aveva avuto poco tempo ma aveva già inquadrato la situazione, in fondo quel contesto non le era molto lontano.
Stava discutendo con il generale sulle modalità da adottare per evitare una reazione negativa da parte della squadra quando la porta dell’ufficio si aprì e Guido entrò salutando entrambi.
‘’Guido!!’’ – esclamò mentre una lacrima di gioia le scendeva lungo il viso.
G:’’Sara!! Sei proprio tu.. oh dio mio non ci posso credere’’ – e corse ad abbracciarla.
Fu un bellissimo abbraccio, tra due persone che si ritrovarono dopo tanto tempo. Un abbraccio che valeva più di mille parole e che dimostrava il forte legame che c’era tra loro. Entrambi erano commossi.
G:’’Ma come sei cambiata?? Se non avessi letto il tuo nome sul fascicolo forse non ti avrei nemmeno riconosciuta!!’’.
S:’’Già sono un po’ diversa…sai le circostanze…’’ – rispose con un po’ di malinconia ma sdrammatizzò subito – ‘’devo dunque dedurre che il mio look attuale non ti è gradito?!’’ – disse dandogli un colpo affettuoso sulla spalla.
G:’’Macchè…stai benissimo così e solo che mi sei mancata tanto Sara’’ – Guido ancora non sapeva se stava vivendo un sogno o era davvero realtà.
Nonostante la situazione per cui si erano rincontrati erano entrambi al settimo cielo.
Gn:‘’Mi dispiace interrompere questo momento ma dobbiamo sbrigarci..ogni minuto che perdiamo può andare a nostro svantaggio’’.
E così i tre si misero al lavoro cercando di delineare nei dettagli l’operazione che doveva essere attuata già l’indomani.
Un primo passo era dunque fatto…ora occorreva farne un altro molto più delicato: Lucia doveva prendere atto della decisione di Abrami.
Guido e Sara lasciarono l’ufficio di Abrami insieme.

G:’’Allora signorina non mi deve dire niente??...siamo diventati ‘MAGGIORI’!!’’.
S:’’Eh già..e chi l’avrebbe mai detto che una persona così indisciplinata come me sarebbe diventata un maggiore dei carabinieri!!’’ – abbozzò un sorriso – ‘’in effetti non sai mai cosa ti riserva la vita’’ – concluse con un tono malinconico, lo stesso che aveva già utilizzato poche ore prima.
Guido portò il suo braccio sulle spalle di Sara e disse: ‘’Basta brutti pensieri anche perchè penso che da domani  dovremmo conviverci per un po’..spero il meno possibile..dobbiamo essere forti. Dobbiamo stare accanto a quell’ostinata di Lucia’’.
S:’’Sì dobbiamo essere forti per lei!! Penso che lei ha bisogno proprio di me adesso. Spero solo che riesca ad esserne all’altezza!!’’.
G:’’Sara, aspetta un attimo!!’’ – si fermarono e la guardò negli occhi –‘’Ho dovuto leggere il tuo fascicolo e…‘’ – gli occhi di Sara divennero lucidi – ‘’perchè non ti sfoghi un po’ con me?? Ti va di parlarne??’’ – la dolcezza di Guido non era solita uscire fuori ma quando lo faceva era avvolta da una delicatezza unica.
S:’’Sì Guido!! È arrivato il momento che tu sappia tutto, te ne voglio parlare!!’’ – l’abbracciò forte e gli sussurò all’orecchio  – ‘’mi sei mancato tanto, non puoi immaginare!!’’.
e così andarono a cenare fuori raccontandosi in quelle poche ore tutto ciò che ognuno di loro aveva fatto negli anni in cui erano stati divisi. Erano sempre stati uniti, ma la vita e i doveri li avevano fatti separare bruscamente. Ora però erano di nuovo insieme.

Quella stessa sera Lucia si girava e rigirava nel letto sperando che Abrami accettasse la sua proposta. Quel giorno non le aveva fatto sapere nulla, eppure c’era la massima urgenza. Il generale doveva accettere la sua richiesta, nonostante essa sembrava separare lei e Orlando. Lucia voleva a tutti i costi raggiungere il suo scopo: allontanare Orlando. Non perchè ciò la facesse star bene,anzi, ma perchè credeva che fosse la cosa più giusta da fare. Stava male a stargli lontano, a rifiutare i suoi gesti ma lo doveva fare.
La vita di Orlando per lei era tutto.
Lucia nella cicostanza che si era venuta a creare non riusciva ad essere più razionale, si era fatta sopraffare dal panico e dai sensi di colpa. Aveva deciso di allontanare tutti da se e affrontare tutto da sola. Non riusciva a vedere invece che così esponeva tutti, lei compresa, ad un rischio maggiore. Che fosse caduta nella trappola del Lupo??

Quella fu una notte colma di pensieri per tutti. Nessuno riuscì a riposare.

L’indomani mattina tutti erano alle prese con gli ultimi verbali su Mario Pugliese che avrebbero dovuto passare a nuovi colleghi. Lucia li aveva esonerati dall’indagine e loro non potevano fare altro.
Ghiro era nel suo ufficio e continuava a fissare la foto di Flavia: ’’Ti prego aiutala a ragionare…non permettere che il Lupo vinca. Aiutaci Flavia!!!’’.
‘’Allora è proprio vero!!! Il re degli hacker…Il Ghiro…è un capitano adesso!!!’’ – una voce possente e rilassata si diffuse nel suo ufficio. Non poteva essere uno di loro, non avevano un tono rilassato chissà da quanto tempo!! Ghiro ruotò con la poltrona e si ritrovò Guido davanti.
D:’’Capitano ma che ci fa qui a Roma?? Come sta??’’ – si alzò e istintivamente andò ad abbracciarlo.
G:’’Su via Ghirelli che fai?! Mi dai del lei?? Sei un mio parigrado ora!! O devi farci l’abitudine ancora??’’ – rispose Guido ricambiando l’abbraccio – ‘’quando Lucia me l’ha detto ero doppiamente felice: sia per te che per sapere che mia sorella aveva una persona valida al suo fianco con cui poter condividere le responsabilità!!’’.
I due si sorrisero felici.
G:‘’Comunque sono a Roma per alcune testimonianze, poi sono passato dal Ris…la nostalgia era tanta e infine diciamo che devo riportare sulla dritta via qualcuno prima che sia troppo tardi!!’’ – così dicendo strinse la spalla di Ghiro con una mano sorridendogli e in quel sorriso Ghiro vi leggeva una speranza.
Forse nulla era dato ancora per vinto, neanche la squadra del capitano Brancato!! Si voltò verso la foto di Flavia e sorrise.
D:’’Dai che ti porto dagli altri!!’’ – e si diressero nel laboratorio dove c’era il resto della squadra.
Già perchè la squadra c’era ancora anche se loro per il momento non lo sapevano.
D:‘’Ragazziiii….uno spiraglio di luce si intravede nelle nostre vite!!’’.
Gli altri guardarono Ghiro confusi: non era certo la circostanza di darsi alle allegre metafore .
D:’’È venuto a trovarci il capitano Guido Brancato!!’’ – disse con voce sicura ma soprattutto speranzosa.
M:’’Capitano che piacere rivederla…ma come mai a Roma??’’ – era molto lieto di rivederlo.
G:’’Ti trovo bene Cecchi…diciamo che ho delle faccende da sbrigare. Dossena come stai??’’ – disse porgendo la mano a Bart. ’’Bene capitano, grazie’’ – rispose Bart afferrando la mano.
D:‘’Capitano loro sono….’’.
G:‘’Il sottotenente Proietti e il tenente Serra’’ – disse interrompendo Ghiro.
B:’’Molto lieta capitano’’ – disse porgendo la mano a Guido che subito dopo la porse a Orlando.
O:‘’Capitano..’’ – disse semplicemente.
Tra tutti diciamo che era il meno entusiasta. La presenza di Guido poteva significare per lui solo una cosa. E sicuramente non era motivo di contetezza.
G:’’Il suo nome è Orlando, giusto??’’ – disse Guido retoricamente…sapeva bene chi fosse. 
Aveva letto e riletto il suo fascicolo più volte e ne era rimasto un po’ titubante, come del resto qualsiasi superiore che avesse letto il curriculum del tenente Serra.
Ma in realtà ciò che l’aveva colpito di più era stato il riguardo che Lucia aveva avuto nei confronti del suo collaboratore. Non era solo l’apprensione di un capitano verso un suo dipendente… era l’evidente preoccupazione di una donna nel proteggere il suo uomo. Lucia era stata molto chiara nella sua lettera anche se aveva sottolineato il fatto che gli avrebbe spiegato tutto a tempo debito. E poi Guido conosceva Lucia e quello che aveva passato. Nel leggere le parole della sorella aveva compreso perfettamente quanto fosse importante Orlando per  lei: insomma era riuscito a farla ritornare la Lucia di sempre. E questo al ‘Guido-fratello’ bastava!!
O:’’Sì capitano, vedo che è già informato. Se non le sembro troppo impertinente posso chiedere se ha già accettato il mio trasferimento??’’ – disse Orlando con un tono non presuntuoso ma piuttosto dissente.
Guido sorrise: ’’Non ha peli sulla lingua Serra a quanto pare!! Il suo fascicolo non esagera allora!! Conoscendo mia sorella le avrà dato un bel po’ di filo da torcere devo supporre, ma se è ancora nella squadra significa che è sicuramente un elemento valido’’ – disse in modo non autoritario, suscitando il sorriso dei colleghi.
O:’’É questione di ore oramai, non c’è più la squadra di Lucia’’ – disse rassegnato senza essere coinvolto da quel sentimento di speranza che cominciava a sorgere nell’animo dei presenti.
G:‘’Animo tenente, qui c’è un pazzo criminale da prendere e far ritrovare la ragione ad un capitano che si è fatto prendere dall’angoscia. È questo il modo di reagire!? Non me lo sarei mai aspettato!! Lucia ha bisogno di lei.. sta rinunciando di nuovo a vivere e se è stato in grado di farla ritornare se stessa di nuovo non può permettersi di uscire sconfitto così!! Forza ragazzi, Lucia ha bisogno della sua squadra!!’’ – così dicendo congedò i ragazzi e si diresse verso l’ufficio della sorella.

Orlando rimase stupito sotto lo sguardo identico degli altri.
Guido non lo conosceva affatto se non tramite delle parole scritte su un foglio di carta; eppure lo aveva esortato a non abbandonare Lucia.
In quel momento era chiaro che non aveva parlato il capitano Brancato: per come Lucia parlava del fratello si poteva ben capire che era un tipo molto rigoroso nella disciplina e nella forma e quindi non avrebbe mai parlato in quel modo.
Chi aveva parlato era stato il fratello maggiore preoccupato per sua sorella. L’aveva dovuta lasciare da sola per partire e prendere comando altrove e questo non l’aveva mai digerito. Adesso voleva aiutarla e si era rivolto a lui perchè consapevole che solo lui poteva riuscirci, forse con l’aiuto di qualcun altro.
Orlando sapeva che non avrebbe avuto l’approvazione di Guido immediatamente sul suo rapporto con Lucia, ma aveva apprezzato molto che avesse comunque detto quelle parole. Gli erano costate molto sicuramente.
‘Che idiota che sono..ha ragione!!! Come posso lasciare Lucia in questo momento..io non permetterò che le accada nulla’ – pensò.
D:‘’Ha ragione Guido e se lui è qui ci sarà sicuramente una spiegazione, spero solo a nostro favore’’ – e così continuarono a svolgere il loro dovere.

  

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Capitolo 19
*** UNA SPIACEVOLE DISCUSSIONE ***


Qualcuno bussò  alla porta dell’ufficio di Lucia.
G:’’É  permesso capitano??’’.
L:’’Sì certo avanti’’ – disse continuando a rimanere immersa tra una marea di fogli.
G:’’Ehi.. è questo il modo di salutare il tuo fratellone che non vedi da parecchio tempo??’’.
L:’’Oddio …Guido!!’’ – disse mentre un sorriso le comparve sul viso e corse ad abbracciarlo – ‘’Non ci credo….sei qui!! Ma quanto mi sei mancato!!’’.
G:’’Anche tu Lucia’’ – le disse accarezzandole i capelli mentre la teneva stretta.
La sua squadra non poteva perdersi quella scena…tutti avevano osservato da lontano e si sorrisero a vicenda. Era bello vedere Lucia felice, anche se si trattava di un istante.
L:’’Ma che ci fai qui a Roma??’’.
G:’’Ho delle testimonianze qui e poi non potevo non passare a trovare mia sorella!! Allora come stai??’’.
L:’’Bene’’ – fece una pausa. Guido non aggiunse altro, voleva che lei proseguisse a parlare e che arrivasse al dunque – ‘’Senti Guido .. hai ricevuto il fascicolo con la mia lettera??’’.
G:’’Sì Lucia…e a proposito….’’.
L:’’Ti prego Guido non ostacolarmi anche tu, già la mia squadra non rende la situazione facile, dammi il tuo aiuto!!’’ – lo interruppe.
G:’’Beh la tua squadra non ha tutti i torti… non è un comportamento che ti fa onore il tuo, Lucia!!’’ – disse in maniera dolce ma voleva colpire il suo orgoglio.
L:’’Non mi importa…qui c’è in ballo qualcosa di più importante!!’’.
G:’’Sì..la tua vita e non penso che in questo modo tu sia al sicuro, tantomeno la tua squadra!!’’.
L:’’Io forse non lo sarò ma loro sì …questo è l’importante!!’’.
G:’’Ma Lucia hai completamente perso la ragione??…ma ti rendi conto del pericolo che stai correndo? Pensi veramente che la tua squadra così sia al sicuro?? Ma non ci pensi che dividendoli esponi tutti loro al rischio che possano diventare obiettivi più facili per quel pazzo!!’’ – disse cominciando ad alzare la voce.
L:’’Saranno al sicuro se andranno via da qui, lontano da me!!’’ – replicò ferma sulla sua posizione – ‘’ti prego Guido almeno tu cerca di capirmi. Non posso perdere la mia squadra!!’’.
G:’’Lucia tu non sei più lucida in questa situazione. Pensi che loro non si preoccuperanno più per te solo perchè tu li hai mandati via?? Ma perchè continui ad ostinarti così??’’ – Guido aveva perso la calma e il suo tono era decisamente duro e abbastanza adirato.
Non sopportava vedere la sorella abbattuta in quel modo, doveva farla reagire.
Le urla intanto arrivarono molto chiaramente al di là dell’ufficio di Lucia e tutti si precipitarono rimanendone fuori, sconvolti dalla scena cui stavano assistendo.
Stavano discutendo animatamente: Guido cercava di far ragionare Lucia, lei nel frattempo andava avanti e indietro letteralmente presa dal panico.
G:’’Lucia stai decidendo la tua morte da sola e mi dispiace ma non posso darti il mio aiuto!! Non permetterò che tu faccia questo!!’’ – disse lui categorico.
L:’’Guido ascoltami ‘’ – con il viso pieno di lacrime mise le sue mani sulle braccia del fratello supplicandolo – ‘’.. non puoi rifiutare la mia richiesta, ti prego è l’unica possibilità che ho di proteggerlo!!’’.
G:’’Lucia ragiona diamine..la tua è una squadra di carabinieri non sono dei principianti!!! Serra è un carabiniere, sa svolgere il suo lavoro, sa difendersi e Sa e Vuole difendere il suo capitano!!’’ – il suo tono era quasi impositivo.
L:’’Guido come puoi farmi questo?? Come puoi non capirimi dopo tutto quello che ho passato!!?? Io amo Orlando non posso perderlo…lui non può morire per causa miaaa!!!’’ – Lucia era veramente dilaniata.
G:’’Bastaaa Luciaaa.. smettila!!…lui non è Alex!!!!’’ – le urlò con le lacrime agli occhi.
Sapeva che con quelle parole l’avrebbe profondamente ferita.
Lucia ebbe una fitta al cuore…le si bloccò il respiro..le venne in mente l’incubo continuo che la perseguitava ogni notte.
Orlando a quel punto spalancò la porta e corse da Lucia, la raccolse tra le sue braccia: ’’Shhh …sono qui, sono qui Lucia, calmati!!’’ – continuava a ripeterle quelle semplici parole mentre la teneva stretta a se e la accarezzava per calmarla. Lei sfogò tutto il dolore e il tormento che aveva dentro da tanto tempo ormai.
Ghiro appoggiò la mano sulla spalla di Guido che si era seduto sul divano con lo sguardo perso nel vuoto. Si sentiva profondamente in colpa per aver ridotto in quello stato la sorella. Ma aveva dovuto farlo: Lucia doveva esternare  tutto ciò che la tormentava da giorni.
Gli altri entrarono nella stanza anche se non sapevano cosa fare. Lucia continuava a piangere  tra le braccia di Orlando ma pian piano si stava calmando.
G:’’Lucia ti prego perdonami, non avevo nessun diritto di trattarti così, volevo solo farti reagire. Non posso vederti in queste condizioni’’.
Lucia lo guardò ma non riuscì a dire nulla.
Orlando le accarezzò i capelli e si rivolse a Guido dicendo: ’’Capitano non si senta in colpa, in fondo qui siamo un po’ tutti responsabili per non aver saputo affrontare la situazione. Se Lucia è in questo stato d’animo è pure per colpa nostra’’ – esitò un attimo ma poi aggiunse – ‘’per colpa mia!!’’ – il suo tono era abbastanza abbattuto.
Lucia rimanendo stretta ad Orlando ma cominciando un attimo a razionalizzare disse: ’’Basta!!..voi non avete nessuna colpa, avete solo cercato di starmi vicino e io ve l’ho impedito..vi ho creato tutta questa situazione che non ha giovato a nessuno.. vi prego di scusarmi!!’’.
D:’’Nessun problema Lucia, tranquilla e ….felice di risentire il mio capitano!!!’’ – sorrise Ghiro facendole un simpatico saluto militare. Un sorriso comparve sul viso di tutti.
L:’’Grazie di esserci squadra..sempre e comunque!!’’.
G:’’Ecco Lucia, mi dispiace dover interrompere questo breve istante di serenità.’’ – non voleva fare l’insensibile ma doveva informarli della decisione – ‘’Appunto, la tua squadra c’è ancora, anzi a dir la verità c’è sempre stata!! Solo che abbiamo deciso di affiancarvi un collaboratore del Ros. Tu sarai sempre a capo del gruppo ma il lavoro sarà supervisionato dal nuovo collega. È per il bene di tutti Lucia’’.
Lucia non aveva voglia di discutere, non ne aveva più la forza anche se era comunque contrariata, ma aveva già creato una situazione complicata finora e per il momento si limitò solo ad annuire restando sempre tra le braccia del suo tenente che non l’aveva lasciata neanche per un attimo.
D:’’Capitano…ha detto ‘abbiamo’?!’’.
G:’’Sì  Ghirelli, abbiamo. L’idea è stata di Abrami; mi ha convocato a Roma per parlarmi di questo e io ho trovato opportuno appoggiare la sua proposta!!’’.
D:’’Capisco’’.
G:’’L’incontro l’avevo pensato per il tardo pomeriggio ma forse è il caso di rimandare a domani data la circostanza’’.
D:’’Guido…..io penso che sia meglio, Lucia con tutto il rispetto, io credo sia meglio non perdere altro tempo’’.
L:’’Sì Ghiro, hai ragione!! …Guido va bene per questo pomeriggio’’.
G:’’Va bene..ora è meglio che vada.. ho portato abbastanza turbamento oggi’’ – disse Guido risentito per come aveva trattato Lucia. Le si avvicinò ma lei era ancora abbracciata ad Orlando, lo stringeva forte e non se ne allontanava affatto. Guido si limitò solo ad accarezzarle il braccio e lei gli sorrise leggermante.
D:‘’Andiamo anche noi ragazzi..su forza….ah Lucia per qualsiasi cosa….’’.
L:’’ Voi ci siete, lo so..grazie ragazzi’’.
E così lasciarono l’ufficio.

O:’’Capitano vuole tenermi qui tra le sue braccia per tutto il giorno??’’ – le disse con straordinaria dolcezza accarezzandole i capelli.
Lucia lo strinse a se ancora di più – ‘’Vorrei stare così per sempre. Io mi sento al sicuro tra le tue braccia Orlando!!’’.
Orlando non poteva essere più felice in quell’istante. Tutto ciò che desiderava lo stringeva a se.
O:‘’Lucia non ti lascerò mai e tu non devi farti tormentare dalla paura di perdermi. Non succederà!! Io farei qualunque cosa per te e sono qui per amarti e proteggerti, perchè sia migliore il tuo domani, ovunque ci sarò ad assorbire ogni livido, a darti forza in un attimo e mi sentirai vicino*. Io devo prendermi cura di te!! L’hai dimenticato??’’.
Lucia alzò il suo viso umido e guardò Orlando negli occhi: ’’Ti Amo‘’.
Orlando le regalò uno splendido sorriso mentre asciugava quel delicato volto: ‘’Anch’io amore mio!!’’.

Erano tentati a scambiarsi un bacio ma il Ris era abbastanza affollato e non potevano spingersi oltre: i loro occhi comunque esprimevano perfettamente quello che provavano entrambi.




*’É per te’ – Nek. 

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Capitolo 20
*** IL NUOVO MEMBRO ***


Era appena passata l’ora di pranzo e Lucia era nel suo ufficio.
Non aveva toccato cibo, era ancora un po’ provata. Nonostante ciò sembrava essere tornata la Lucia Brancato di sempre, decisa e determinata. Sicuramente aver rivisto Guido l’aveva sollevata molto..adesso lo aveva di nuovo vicino.
Era tornata in tutto e per tutto: infatti non faceva altro che pensare alla proposta del generale. Doveva  collaborare con un perfetto sconosciuto, un membro del Ros per giunta. Certo sicuramente le competenze dei Ros sarebbero state utili ma perchè inserire uno di loro nella squadra?? Abrami sapeva che lei non sopportava l’imposizione di collaboratori da lei non scelti.
Fece chiamare Ghiro.
D:’’Hai bisogno di qualcosa??’’.
L:’’No Daniele, tranquillo. Senti piuttosto..che ne pensi della decisione di Abrami??’’.
D:’’È tornato davvero il mio super capitano!!’’ – disse sorridendo e facendola sorridere – ‘’non penso sia male come idea, Lucia. Certo dovrà darsi da fare nello studiare il caso ma forse ci tornerà utile uno dei Ros qui. E poi se Abrami ha scelto un membro di quel reparto vuol dire che ha i nostri stessi dubbi…Mario potrebbe continuare a seguire questa strada alzando sempre di più la posta con le esplosioni!!’’.
L:’’Già.. però potrebbe anche decidere di cambiare modus operandi no?!’’.
D:’’Può darsi…ma non ne possiamo essere sicuri…meglio prevenire che curare!!’’.
L:’’E comunque non sappiamo nulla del nuovo collaboratore, insomma almeno Guido poteva portarmi il fascicolo così avrei potuto studiarlo e prepararmi!!’’.
D:’’Lucia dai..non partire prevenuta!! In fondo hai già avuto un’esperienza del genere e possiamo affermare che si è rivelata una meravigliosa e fondamentale presenza per tutti!!’’.
Lucia sorrise imbarazzata. Non dovrebbe esserlo con il suo migliore amico ma ammettere esplicitamente i suoi sentimenti le era sempre difficile.
D:’’E poi uno peggio di Serra non penso ci possa capitare, quindi siamo collaudati!!’’.
L:’’Dai stai esagerando!!’’ – rispose lei in modo naturale.
D:’’Il mio capitano un po’ di tempo fa mi avrebbe dato ragione e non mi avrebbe smentito ma evidentemente mi trovo di fronte la Lucia innamorata!!’’ – le sorrise mettendola di nuovo in imbarazzo.
L:’’Daniele sai che non voglio mischiare il dovere con la mia…’’.
D:’’ .. vita privata!! Sì lo so capitano. Ma vorrei dire alla mia amica innamorata che sono felice di vederla serena e tranquilla accanto ad una persona speciale’’ – concluse interrompendola.
L:’’La tua amica dice che non potrebbe chiedere di meglio perchè il suo uomo è davvero speciale!!’’.
D:’’Lucia…io lo so che hai paura che gli possa succedere qualcosa…’’.
L:’’Ho paura anche per voi..’’ – lo interruppe.
D:’’Lo so…ma la paura nei suoi confronti è sicuramente maggiore…lo capisco..ma non ti puoi abbattere…noi siamo una squadra e insieme ce la faremo…te lo prometto!! Presto tutto questo finirà…Flavia avrà giustizia!!’’.
Lucia non rispose nulla ma si fidava ciecamente dei suoi uomini.
Ghiro le diede un bacio sulla guancia e mentre stava uscendo disse: ’’E non ti preoccupare troppo del nuovo arrivo!!’’.
Lucia gli sorrise.
 
UFFICIO DI LUCIA ORE 18.15
 
La squadra era riunita intorno al tavolo. Discutendo e commentando gli ultimi aggiornamenti su Pugliese: in realtà non avevano molto in mano.
Stavano aspettando Guido quando lui si presentò nell’ufficio.
Lucia gli corse incontro per abbracciarlo e gli sussurrò: ‘’Ti voglio bene…lo so che l’hai fatto per il mio bene!!’’.
Guido strinse forte la sorella. La squadra fu felice di vedere quell’abbraccio.
D:’’Capitano è in ritardo….Allora il nuovo collaboratore??’’.
G:’’Ah non è ancora arrivato??’’ – ‘meno male che le avevo detto di essere puntuale ’, pensò tra se.
L:’’Non ancora, vabbè comunque dammi il fascicolo’’.
G:’’Ecco Lucia, veramente io…..’’ – cercava di prendere tempo, la situazione era un po’ delicata.
L:’’Allora??’’ – disse impaziente.
G:’’…l’ho dimenticato a casa..sì, stavo al comando ed ero in ritardo e non sono passato a prenderlo’’.
Orlando notò l’esitazione di Guido ma non riusciva a capirne il motivo. E poi dimenticare il fascicolo di un nuovo collaboratore nel momento di presentazione ad una nuova squadra era un po’ strano. Ma non diede molta importanza alla cosa…in fondo visto le circostanze erano tutti un po’ stressati. Era più che lecita una disattenzione.
L:’’Va bene dai, anticipa qualcosa tu’’.
G:‘’Sì….Allora, è un membro del Ros…..’’.
L:’’Sì Guido questo ci è chiaro, altro ci è concesso sapere??’’ – nel tono di Lucia si notava la sua non totale disponibilità ad accettare la proposta, tant’è che gli altri si guardarono e sorrisero.
G:’’È un elemento altamente qualificato..non a caso ci è superiore in grado!!’’.
Lucia spalancò gli occhi: ’’Cosaaaa??? Guido stai scherzando spero!?’’.
G:’’No Lucia, ma stai tranquilla la direzione della squadra rimarrà comunque a te e il suo parere se pur vincolante non lederà in alcun modo il vostro modo di lavorare e agire’’ – disse cercando di non agitare ulteriormente Lucia.
L:’’No Guido, aspetta un attimo… c’è qualcos’altro che dovrei sapere?? Perchè mi ero promessa di non partire prevenuta. Però non solo devo accettare la collaborazione imposta di un collaboratore di un altro reparto, mi vieni a dire che è pure un nostro superiore.. come pensi che riusciremo a lavorare con serenità?!!’’.
G:’’Dai Lucia, ti ripeto che sarai tu a continuare a dirigere la squadra..il collaboratore è necessario per le sue esclusive competenze ed esperienze. Non partiamo preoccupati. Su ragazzi, anche voi un po’ di ottimismo!!’’ – in effetti anche gli altri alla notizia furono un po’ titubanti.
L:’’Beh per essere un nostro superiore il buon esempio gli manca.. è in ritardo da più di mezz’ora’’ –  disse infastidita.
Lei era rigorosa nel rispetto delle regole e poi si meravigliava anche del fatto che Guido non badasse a quell’inosservanza…preciso com’era!!
L:’’Ho il timore che mi darà del filo da torcere’’.
G:’’Beh..forse un po’ sì!!’’ – disse sorridendo.
Lucia si stupì di quell’affermazione e gli altri non poterono non capire che Guido nascondesse loro qualcosa.
In quel momento la porta si aprì e una giovane donna con i capelli che le arrivavano poco più sotto delle spalle, color rosso mogano, ondulati, occhi verdi e vestita casual entrò nell’ufficio.
S:’’Sono mortificata, ma la puntualità non è stata mai il mio forte!!!’’ – disse con tono sereno ma anche un po’ esitante.
Lucia, che dava le spalle alla porta, all’udire quella voce sgranò gli occhi e si voltò di scatto: ’’Oh mio dio….Saraaaa!!!! Sei tuuu?!?!?’’.
La nuova arrivata aprì le braccia e si buttò tra quelle di Lucia. Guido si commosse.
Una lacrima di gioia scese sul viso di Sara mentre Lucia aveva perso le parole, si era solo lasciata andare a quell’abbraccio. Strinse forte quella donna….era molto tempo che non aveva sue notizie.
Il resto della squadra non stava capendo letteralmente nulla. Si guardavano reciprocamente dubbiosi. Solo Orlando osservò in quella donna gli stessi occhi di Lucia, certo molto più scuri, ma comunque di un verde intenso come quelli della sua Lucia. Non riusciva però a trovare una spiegazione plausibile.
Guido non voleva interrompere quell’abbraccio ma il dovere chiamava: ’’Ragazzi vi presento il nuovo membro della squadra: il Maggiore Sara Brancato!!’’ – disse fiero.
Bianca rimase a bocca aperta, Bart e Ghiro si guardarono non sicuri di aver capito bene. Orlando guardò Lucia smarrito e lei gli regalò uno dei più bei sorrisi di sempre mostrandosi felice. Non poteva non rimanerne incantato.
M:’’Scusi capitano…ma ha detto Brancato??’’ – chiese meravigliato – ‘’no quindi vuol dire che….’’.
L:’’Sì Emiliano, Sara è mia sorella minore!!’’ – rispose orgogliosa avvicinandola a se e mettendole il braccio sulle spalle – ‘’tu lo sapevi e non mi hai detto nulla’’ – mandò un’occhiata al fratello che si limitò a sorriderle.
S:’’Salve ragazzi…sono …vabbè lo ripeto, sono Sara Brancato..molto lieta’’.
L:’’Il Maggiore Sara Brancato mi pare di capire. Ma com’è possibile una cosa del genere in così poco tempo Sara??!!  Forse ho perso qualche passaggio?! La sorella minore mi diventa ‘maggiore’!!‘’ – Lucia era davvero incredula.
Sara fece un sospiro e disse semplicemente: ‘’Già!! È tutto legato a quell’incarico sotto copertura ma è una lunga storia, non è il caso di parlarne adesso’’ – il suo tono era decisamente provato.
Lucia notò dell’inquietudine in lei e smorzò dicendo: ’’Ti dona, sai, questo colore di capelli!!’’ – e le sorrise.
S:’’Grazie’’.
Guido le poggiò la sua mano sulla spalla e le fece un cenno con la testa. Lucia non capì quel gesto ma nonostante ciò non chiese nulla.
Sara riprese a parlare: ’’Dunque ragazzi penso che abbiate il diritto di sapere un po’ di cose!!’’.
D:’’Sì certo… a parte il fatto che la vostra famiglia è una squadra di carabinieri, questo l’abbiamo già capito. C’è qualche altro membro carabiniere che dovremmo conoscere??’’ – chiese Ghiro frastornato suscitando una risata generale.
S:’’No no, i fratelli Brancato sono al completo ora. Allora prima cosa ci terrei molto che mi deste del tu. Lasciate perdere la gerarchia dei gradi. Sono tornata in famiglia e voglio sentirmi a casa anche qui sempre che questo non vi rechi fastidio’’.
L:’’La mia squadra è la mia seconda famiglia e lo sarà anche per te, ne sono certa’’ – le sorrise.
S:’’Per quanto mi riguarda penso che già sappiate che faccio parte del Ros. E sono certa che nessuno di voi sapesse della mia esistenza…questo non perchè i fratelli grandi si fossero dimenticati di me ma solo perchè ho lavorato due anni e mezzo in missione all’estero sotto copertura. Lucia e Guido non potevano parlare di me né tantomeno avere mie notizie. In realtà nessuno poteva averne’’ – in quelle parole si notò un certo sconforto ma continuò – ‘’Diciamo che siamo stati separati per un bel po’ senza avere alcun contatto. Ho cambiato ‘look’ a seguito della conclusione della missione; nella ‘vita precedente’ ero bionda come Lucia, pensate che ci scambiavano per gemelle!!....e infine una volta conclusa l’indagine all’estero sono  tornata in Italia, dieci mesi fa circa e, grazie alla missione, mi hanno elargito l’avanzamento di grado per riconoscimento di merito…ecco spiegato perchè ho ‘sorpassato’ mio fratello e mia sorella’’.
Concluse con tono più sereno possibile anche se trapelava un filo di inquietudine. Tutti lo notarono ma ognuno ne aveva tratto una conclusione diversa: chi pensava all’emozione del momento, chi all’imbarazzo di conoscere tante persone tutte insieme. L’unico che aveva capito che c’era qualcosa di più era ovviamente Orlando ma non era il momento di pensarci.
Lucia conosceva la sorella e aveva capito che le nascondeva qualcosa, ma più di tutto aveva percepito che Guido ne fosse a conoscenza. Come mai non ne era stata informata di qualsiasi cosa si trattasse?? Questo dubbio attraversò per un momento la  sua mente.
M:’’Scusatemi  ma quanti anni vi togliete?!’’ – disse spontaneamente Milo ricevendo un colpo da Bianca.
L:’’Sara è più piccola di me di tre anni e mezzo, ma da piccole eravamo molto simili, ci scambiavano tutti!!’’.
M:’’Caspita!! Lei sembra molto più giovane!!....cioè non che lei capitano dimostri più anni di quanti ne abbia, cioè voglio dire….’’ – gli altri risero, Milo si era incastrato nel suo discorso – ‘’.. è così giovane e ha già fatto una missione, è già un maggiore….io sono allibito…’’.
B:’’Milo forse è meglio che taci se non vuoi continuare a fare altre figure!!’’ – gli sussurrò Bianca con tono di rimprovero.
L:’’Tranquillo Emiliano, so quello che vuoi dire. Oramai ci ho ha fatto l’abitudine. Nonostante gli anni, Sara ne ha sempre dimostrati di meno. Comunque per quel che riguarda la sua carriera c’è abbastanza da stupirsi: è laureata in chimica e si è specializzata in metodologie chimiche avanzate. Ha fatto anche un master di chimica degli esplosivi. Il tutto in brevissimo tempo. La sua tenacia e l’ottima e impeccabile conoscenza della disciplina le hanno spalancato le porte del Ros. Beh… quel reparto non poteva permettersi di non avere un genio così!!’’.
Tutti erano davvero sbalorditi.
S:’’Dai Lucia non esagerare!!’’ – replicò con un po’ di imbarazzo.
B:‘’Wow…ma è strabiliante!!!’’ – disse Bart con tono esterrefatto – ‘’quasi quasi che non serve più la mia presenza al Ris ora!!’’ – concluse con ammirazione verso Sara.
D:’’Macchè Bart!! Non potremo mai rinunciare al fascino del nostro playboy!!’’ – e gli diede una pacca sulla spalla. Gli altri sorrisero.
S:’’Comunque ragazzi spero avremo  modo di frequentarci e conoscerci meglio, magari quando tutto questo sarà finito. Ora non c’è altro tempo da perdere: ci aspetta un lavoro di squadra intenso e duro. Il Lupo ha i giorni contati!!’’.
D:’’Tutta la sorella!!’’ – sussurrò Ghiro a Lucia mentre gli altri concordavano con i loro sguardi.
S:’’Non ho avuto molto tempo per studiare a fondo le relazioni ma sono sicura che mi darete una mano voi. Ho comunque in mente una linea da seguire e mi preoccuperò di farvi avere delle copie della strategia già per domani. Rianalizzeremo tutti gli spostamenti e i luoghi di cui Pugliese ha usufruito. Non può essere così furbo…dovrà fare un passo falso prima o poi!!’’.
L:’’É  molto attento Sara…non sarà facile!!’’.
S:’’Metteremo fine a questa storia!! Ci riusciremo!! Per stasera basta così però..penso che ci occorre un po’ di riposo. È stata una giornata lunga e intensa per tutti quindi concludiamo il briefing e ci vediamo domattina qui. Buonanotte ragazzi!!’’.

Gli altri salutarono i loro superiori.
G:’’Ah Ghirelli, un attimo!!’’.
D:’’Mi dica capitano’’.
G:’’Non ho avuto modo di dirtelo prima perchè c’erano altre cose più importanti…sei un capitano adesso giusto?! Ho notato con piacere che la barba è in ordine…non perfettamente come vorrei ma non mi posso lamentare!!’’.
D:’’Ah la barba…faccio del mio meglio capitano!!’’ – rispose con un sorriso per ringraziarlo mentre Lucia sorrise e Sara fece un’espressione scocciata dalle immancabili puntualizzazioni del fratello: Guido era sempre lo stesso, rigoroso e inflessibile nella forma!!
 
Tutti andarono via e solo Orlando si trattenne per sistemare le carte per l’indomani perchè Lucia stava parlando con Sara e Guido.
Era proprio una bella scena da vedere: calorosa, serena…..e soprattutto familiare!!
O:’’Io ho finito… vi lascio allora..ci vediamo domani mattina’’ – disse rivolgendosi a tutti e tre con tono molto sereno.
S:’’No aspetta Orlando!!....posso chiamarti per nome vero??’’.
O:’’Ci mancherebbe altro..certo!!’’.
S:’’Io e Guido ce ne stavamo andando’’ – disse mentre lanciò un’occhiata al fratello – ‘’tu accompagna Lucia a casa!!’’ – l’espressione di Guido divenne scocciata a quella richiesta.
Orlando rimase sorpreso, non aveva dubbi che sapesse di loro in fondo la situazione era quella che era, solo che comunque si erano presentati come colleghi: lui in quel momento era un tenente non il compagno di sua sorella, almeno per ora non si era presentato come tale.
O:‘’Veramente io pensavo che voleste stare un po’ insieme tutta la famiglia, insomma io non voglio essere invadente…’’ – rispose con stupore a quella richiesta.
S:’’Avremo molto tempo per stare insieme, in fondo ci siamo appena ritrovati!! E poi siamo tutti troppo stanchi, dobbiamo riposare’’ – rispose sorridendo – ‘’noi andiamo, Lucia ha bisogno di ammortizzare tutte le emozioni di oggi. Sono sicura che ha bisogno più di te che di noi. E comunque non sei invadente, del resto fai parte della famiglia anche tu!!’’ – così dicendo lo abbracciò affettuosamente sotto lo sguardo commosso di Lucia e quello sempre più perplesso di Guido. Lui non aveva nulla contro Orlando, però non poteva non essere geloso della sorella, per di più erano colleghi; insomma la situazione non gli era proprio congeniale. E poi non era così espansivo come Sara: era il fratello maggiore doveva mostrarsi  un po’ più intransigente.
Strano a dirsi, ma quell’abbraccio imbarazzò Orlando: non si sarebbe mai aspettata un’approvazione così esplicita da una persona così vicina a Lucia e che aveva appena conosciuto.
Sara salutò Lucia abbracciandola. Guido educatamente strinse la mano a Orlando, diede un bacio sulla fronte a Lucia e uscì abbracciando la sorella minore.
Lucia con gli occhi di felicità, che ormai non aveva da molto tempo, abbracciò Orlando: ’’Benvenuto ufficialmente nella famiglia Brancato, tenente!!’’ – disse con dolcezza e contentezza.
O:’’Wow…un altro abbraccio ’Brancato’!!’’  – disse sorridendo – ‘’… sono senza parole Lucia, non potevo ricevere accoglienza migliore da tua….tua sorella…sul serio...Non potevo avere una donna migliore!!’’ – le sue labbra cercarono quelle di Lucia incontrandosi in un bacio spensierato. Lucia sussurrò con le sue labbra ancora vicinissime a quelle di lui: ‘’Ti abituerai alla presenza di Sara vedrai…e comunque non cantare vittoria. Non molto tardi dovrai avere a che fare con il ‘rigido controllore’, lo sai questo no?’’ – lo guardò sorridendo.  
Orlando le sorrise: ‘’Sì lo so, ma me la caverò. Ho conquistato te, dici che non diventerò simpatico a lui!?! Anche se, a dirla tutta, un po’ mi preoccupa!!’’– disse impensierito.
Risero entrambi per poi ritrovarsi in un ultimo caldo bacio. Aveva le labbra ancora su quelle di Lucia quando le sussurrò: ’’Andiamo a casa capitano, deve riposare’’.
E stringendola per la vita, si incamminarono verso il parcheggio.  

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Capitolo 21
*** SCAMBIO DI PENSIERI ***


Sara e Guido erano in macchina dirigendosi all’appartamento procurato loro dal generale.
G:’’Comunque non era necessaria tutta quella manifestazione d’affetto!!’’ – disse infastidito dopo un lungo momento di silenzio.
S:’’Dai fratellone non fare il geloso!! E poi a me Orlando piace!! È un tipo in gamba, glielo si legge negli occhi!!’’.
G:’’Saraa!! Per favore!!’’.
S:’’Sto dicendo solo la verità!! Che hai contro di lui, a parte il fatto che è il compagno di tua sorella?!’’ – disse lei ironica.
G:’’Sara, sono colleghi, è un suo subordinato!! Ma come pensi che possano portare avanti il lato affettivo e lavorativo insieme in maniera serena?!!’’.
S:’’Su via Guido…ma fammi il piacere!! Da quando in qua essere colleghi è stato un problema per te?!! Sbaglio o eri tu che tormentavi Lucia con le continue presentazioni dei tuoi amici carabinieri!?! Era il tuo sogno vedere accasata tua sorella…ecco adesso si realizza!!’’.
G:’’Sara per favore non fantasticare troppo con quella testa che ti ritrovi!!’’.
S:’’Dì la verità, a te non va giù il fatto che Orlando è l’esatto opposto di Lucia, ciò significa che è distante anni luce dal tuo modo di fare!! Confessa!!’’.
G:’’Ok lo ammetto!! Ma l’hai letto il suo fascicolo?? Cioè Sara voglio dire, il termine autocontrollo non è nel suo vocabolario!!’’.
S:’’Essere impulsivi non significa necessariamente essere irrispettosi!! E poi di quello che c’è scritto sul suo fascicolo riguardo la sua condotta non me ne importa granchè!! Non siamo perfetti!! A me è bastato leggere la lettera che ti ha spedito Lucia: le sue parole facevano trasparire i suoi sentimenti!! Mi è sufficiente saperla felice. Io non ci sono stata quando è successa la disgrazia di Alex ma posso capire quello che ha provato. Tu c’eri e hai visto quanto è stata male e poi è anche rimasta da sola a Roma da quando tu sei stato trasferito!! Dovresti essere solo riconoscente ad Orlando se le ha fatto ritornare il sorriso!!’’.
Guido sospirò: ’’Hai ragione!! Forse sarà un tipo in gamba se è riuscito a conquistarla dopo tutto quello che ha passato’’ – riconoscendo suo malgrado che sbagliava e ammirando la sorella che, dopo tutto, adesso riusciva a parlarne con molta disinvoltura – ‘’Non nego però che ho provato un forte sentimento di gelosia quando l’ha avvolta in un abbraccio questa mattina dopo che abbiamo avuto la discussione di cui ti ho parlato. Dovevi vederli: lei stava bene tra le sue braccia, si sentiva difesa e lui non faceva altro che proteggerla con la sua presa sicura. Mi sono sentito uno schifo per averla ridotta così!!’’ – una lacrima scese lungo il suo viso.
S:’’É passato!! Dovevi farlo, forse non così brutalmente, ma è stato fondamentale per lei, per darle una scossa e farle ritrovare la forza di reagire!! E poi tu sarai sempre il suo fratellone geloso e protettivo…il nostro fratellone!!! Non devi temere la presenza di Orlando. Ti voglio bene Guido.. tanto .. e anche Lucia!!’’ – gli posò la mano sulla sua, che era poggiata sul cambio, e la strinse.

CASA DI LUCIA ORE 23:10

Lucia si tolse la giacca e si lasciò cadere sulla poltrona. La sua espressione era stanca ma allo stesso tempo tanto felice. Aveva ristabilito, per quanto possibile, serenità nella squadra, aveva accordato i nuovi sviluppi nell’indagine di Pugliese e poi….beh, dopo tanto tempo aveva riabbracciato sua sorella.
Orlando seduto sul divano la osservava in silenzio estasiato.
L:’’Perchè ti sei incantato?’’ – gli chiese stupita di quell’intenso sguardo.
O:’’Perchè sei meravigliosamente splendida. E stasera mi hai regalato il più bel sorriso di sempre, fiero e sereno come non avevo mai visto’’ – mentre ripensava al sorriso fattogli da Lucia al briefing.
Lucia si alzò e si sedette sopra di lui mettendogli le braccia al collo.
L:’’Sai…penso di essere felice ora per quanto la situazione me lo permetta’’.
O:’’Posso immaginare... hai permesso alla tua squadra di starti accanto, hai rivisto tua sorella dopo tanto tempo, tuo fratello..non potresti non esserlo’’ – le avvolse dolcemente la vita.
L:’’Non è solo per questo’’ – rispose mentre lo guardava negli occhi – ‘’sono felice perchè ho condiviso tutta la mia vita con te!! Ora sai tutto…non ti nascondo più niente Orlando!!’’ – nei suoi occhi però si celava un velo di tristezza.
O:’’Ehi…che c’è?? Non potevi parlarmi di lei…lo capisco…non ti preoccupare’’ – le prese il viso tra le sue mani.
L:’’Orlando…ho paura..ora sono tornati anche i miei fratelli e potrebbero essere in pericolo anche loro….’’.
O:’’E poi??’’ – chiese sapendo che c’era dell’altro.
Lucia lo guardò, poggiò la sua fronte su quella di lui e chiudendo gli occhi continuò: ‘’E poi sono preoccupata per te…non potrei sopportare che ti possa succedere qualcosa…io farò di tutto per…’’.
Orlando la interruppe con un bacio a fior di labbra: ‘’Sarò io a proteggere te Lucia…non permetterò che ti succeda niente…e non succederà nulla neanche a me…siamo una squadra determinata..ce la faremo!!’’.
L:’’Orlando come puoi dire così?!…Mario non avrà alcuna pietà…non ha più nulla da perdere!!’’.
O:’’Basta..basta..io rivoglio il mio capitano…ostinata e combattiva..che non si dà per vinta..rivoglio la donna di cui mi sono innamorato…dolce e sì anche fragile ma che ha superato a testa alta le difficoltà della vita..io rivoglio la mia Lucia!!’’ – le disse fissandola negli occhi avendo ancora il suo viso tra le mani.
Lucia, confortata da quelle parole così dolci e sincere, si avvicinò alle sue labbra e lo baciò con ardore, intensità ma soprattutto con la voglia di amarlo.
Orlando la prese in braccio non allontanandosi dalle sue labbra e la sdraiò delicatamente sul divano. Lucia rabbrividì: Orlando le baciava il collo con le sue labbra calde mentre lei gli sbottonava la camicia e afferrava le sue spalle con desiderio. La passione li accompagnò per quasi tutta la notte fin a farli rimanere abbracciati. Lui la stringeva forte a se, lei non poteva desiderare un abbraccio più caloroso di quello del suo tenente e teneva le mani di lui tra le sue. Si addormentarono così sul divano, semplicemente l’uno accanto all’altro.
Entrambi si appartenevano reciprocamente.

I primi raggi di sole si posavano sul viso delicato e perfetto di Lucia che continuando a stare tra le braccia del suo uomo si era svegliata con mille pensieri per la testa.
Un caldo bacio sul collo la fece rabbrividire riportandola alla realtà.
O:‘’A cosa stai pensando??’’ – le sussurrò.
L:’’A mia sorella e a quanto io sono fortunata e non me ne renda conto spesso!!’’.
O:’’Non potevi avere una famiglia migliore!! Sei davvero molto fortunata!!’’ – rispose dandole un altro bacio.
L:’’Si è vero.. ma non sono fortunata solo per loro’’ – si girò verso di lui…adesso il suo viso era di fonte a quello di Orlando – ‘’Io ho una squadra formidabile accanto che mi è stata sempre vicino quando ne ho avuto più bisogno. Fin quando c’è stato Guido, lui mi ha sempre protetto. E poi adesso ho  te al mio fianco e so che non sarò mai sola!!’’ – Orlando asciugò una lacrima che le scendeva sul viso rimanendo ad ascoltarla – ‘’Sara invece era da sola, lontano dalla sua famiglia, dal suo Paese, costretta ad essere qualcun altro. Ha affrontato il pericolo da sola, lei che era sempre la piccola di casa e che aveva le attenzioni di tutti..è cresciuta da sola in questi anni!! E poi perchè in tutto questo tempo non si è fatta mai sentire?! Era tornata in Italia da un pò. Forse ha pensato che ci fossimo dimenticati di lei, che l’avessimo abbandonata.. ma non è stato così!!’’ – Lucia si lasciò ad un pianto silenzioso.
O:’’No Lucia, non pensare queste cose. Sì, è vero..Sara non ti ha detto tutto e c’è qualcosa che la turba..si vedeva perfettamente ieri sera. Ma è ancora presto..dalle tempo!! In fondo è tua sorella. Te ne parlerà,  però non forzarla ok?? L’unica cosa di cui non ha bisogno è che le sia fatta pressione e ha bisogno del calore della sua famiglia che tutto questo tempo non ha avuto.’’ – rispose guardandola così intensamente che tutta la tensione le sparì.
L:’’Come farei senza di te!?!’’ – e si gettò su di lui che la accolse con la sua dolcezza e delicatezza.
Non potevano vivere l’una senza l’altro. Li legava un sentimento troppo forte. Si abbandonarono ad un momento di teneri baci, dolci carezze e coccole.
Il tempo però non sempre era dalla loro parte: volava!! E loro dovevano alzarsi: il Ris li attendeva.

Quando Lucia e Orlando arrivarono al Ris, gli altri erano già lì insieme a Sara che veniva informata dei dettagli di cui ancora non aveva preso visione. Entrarono nell’ufficio di Ghiro, nel quale oltre a lui e al maggiore c’era anche Bart.
B:’’Capitano ma siamo in ritardo questa mattina?!!’’ – disse Bart vedendola rilassata mentre lo sguardo scherzoso era rivolto a Orlando. I due arrivati sorrisero.
D:’’È un vizio di famiglia arrivare per primi in caserma Lucia??’’ – disse indicando Sara con la mano.
L:’’Sì siamo abbastanza mattinieri tutti!!’’ – e sorrise.
S:’’Allora io qui ho finito…voi mettetevi al lavoro. Lucia andiamo nel tuo ufficio devo parlare con te’’.
L:’’Va bene. Buon lavoro ragazzi!!’’ – ed uscirono insieme dirigendosi verso l’ufficio.
B: ‘’Che donne!!!’’ – esclamò affascinato mentre le vedeva  percorrere il corridoio.
O:’’Già!!’’ – replicò con aria appagata.
Daniele scrocchiò le dita: ’’Ehi voi due, tornate con i piedi per terra. Tu Bart hai smesso da un po’ di fare il don giovanni e ora sei felicemente impegnato e per quel che ti riguarda Orlando una Brancato già è tua….quindi ora a lavoro!!’’ – diede loro una pacca sulle spalle e aggiunse – ‘’Comunque avete ragione: Che Donne!!’’.
Tutti e tre scoppiarono a ridere e si diressero al loro dovere.

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Capitolo 22
*** PAUSA PRANZO PER I DUE CAPITANI ***


Lucia fece accomodare la sorella nel suo ufficio. Erano finalmente sole.
S:’’Cosa c’è Lucia??’’ – le chiese osservando che c’era qualcosa di strano.
L:’’Sara, devo dirti una cosa!!’’.
S:’’Dimmi, sono qui’’.
L:’’Ascolta, io non posso essere più che felice di averti di nuovo nella mia vita e poi adesso sei anche nella mia squadra. Ma sappi che solo perchè io abbia acconsentito alla tua collaborazione non vuol dire che abbassi la guardia nei confronti dei miei uomini!!’’ – le tremava non solo la voce ma anche le mani.
S:’’Lo capisco benissimo Lucia, ma non è esponendo al pericolo solo la tua vita che metti al sicuro quella dei tuoi colleghi, lo capisci questo??’’.
Qualche lacrima comparì sul volto del capitano.
S:’’Lucia!! Non abbatterti…dai!!’’ – le afferrò le mani e le strinse.
L:’’Sara, c’è una cosa che devi vedere!!’’ – disse lei turbata.
S:’’Cosa??’’.
L:’’Ecco tieni!!’’ – e tirò fuori dalla borsa una busta.
Sara la aprì e trovò una foto che ritraeva Lucia e Orlando abbracciati che passeggiavano. Temendo di aver capito cosa potesse significare le disse: ‘’Lucia, cosa c’è che non va!? Che significa questa foto??’’.
L:’’Questa foto era nella busta che mi ha inviato Mario!! Non me la sono sentita di portarla ad Abrami e l’ho tenuta per me. Tu sei la prima a cui la faccio vedere. Capisci adesso?? Io non posso permettermi che accada di nuovo, non posso lasciare che gli faccia del male!!’’ – era molto scossa e Sara si alzò per abbracciarla.
S:’’Lucia non succederà di nuovo, ci sono io adesso, tranquilla!!’’.
Lucia strinse forte a se la sorella: ‘’Non puoi immaginare, Sara, cosa significhi!!….perdere l’uomo che ami tra le tue braccia….perdere una persona cara, un tuo collaboratore anzi una tua amica senza che tu possa aver fatto nulla per evitarlo…Sara io non me lo perdenorò mai!!!’’.
Sara chiuse gli occhi per evitare che si colmassero di lacrime. Cercò di mantenere la calma e sussurrò alla sorella: ‘’Non essere dura con te stessa. Non accadrà di nuovo Lucia, io non lo permetterò ma tu ti devi fidare di me. Devi reagire, non demoralizzarti e soprattutto non agire da sola….ora ci sono io e ti aiuterò …solo io posso farlo!!!’’ – Lucia ascoltò quelle parole con un certo stupore ma si sentiva tranquillizzata.
In quel momento sembravano essersi invertiti i ruoli: la sorella più piccola che dava forza a quella più grande.
In quello stesso istante entrò nel’ufficio Guido e vide le due sorelle abbracciate.
G:’’Ehi che succede?!...tutto bene!!??’’ – domandò preoccupato.
Sara asciugò il viso a Lucia e si sorrisero: ‘’Sì Guido, tranquillo…è tutto ok!!’’.
G:’’Lucia sono venuto a prenderti. Dobbiamo andare al comando oggi. Ci dobbiamo vedere con il maggiore per accordarci per le scorte!!’’.
L:’’Le scorte??’’ – chiese perplessa.
S:’’Sì Lucia..staremo tutti sotto scorta..ti spiegherà Guido per strada. Vai non ti preoccupare. Qui me ne occupo io!!’’.
L:’’Va bene…a dopo!!’’.
Lucia e Guido lasciarono il Ris per dirigersi al comando generale.

D:’’Ragazzi…lasciate tutto, ci vuole la Brancato!!’’.
Tutti si affrettarono per raggiungere la stanza.
S:’’Ragazzi…accomodatevi!!’’.
Tutti si guardarono straniti.
S:’’Lo so…non siete abituati a svolgere un briefing senza Lucia, ma questo lo dobbiamo fare senza di lei’’.
D:’’Dai non preoccuparti, non si nota molto la differenza…siete così simili!!’’ – sdrammatizzò.
S:’’Magari fosse vero!!’’ – Orlandò la osservò. Non le piacque quell’affermazione – ‘’Va bene dai…non perdiamoci in chiacchere. Scusate la mia franchezza ma a me la forma a volte non piace affatto, fa solo perdere tempo e noi non ne abbiamo molto…quindi non farò molti giri di parole!!’’.
Tutti la ascoltavano attentamente.
S:’’Dunque, siamo in una situazione pericolosa…e siete coinvolti tutti. Di questo penso abbiate preso consapevolezza tutti. La situazione è rischiosa anche perchè non sappiamo cosa aspettarci ma sappiamo che Mario ha cambiato i suoi piani!!’’.
B:’’Sì ma non è detto. Può darsi che sia solo una direzione sviante. Mario vuole Lucia, non rinuncerà a lei!!’’.
S:’’No Bart non lo farà!! Ma ci arriverà per diverso modo!! Il suo obiettivo primario adesso è Orlando!!’’.
Il volto di tutti impallidì. Non avevano mai parlato della relazione di Lucia e Orlando in maniera diretta ed esplicita. Ognuno ne era a conoscenza ma sapevano bene che Lucia non voleva confondere vita privata e lavoro ed era riuscita a farlo anche bene. Al Ris Orlando era semplicemente un carabiniere come i suoi amici. Non aveva un trattamento di favore.
O:’’Scusami Sara, ma io credo che tu ti sia fatta suggestionare da Lucia!!’’ – intervenì a quel punto.
S:’’Non credo affatto Orlando!! Guardate qua!!’’ – e proiettò la foto che Lucia le aveva fatto vedere poco prima.
B:’’Cosa significa??’’ – chiese Bianca non capendo, così come i suoi colleghi.
S:’’Questa foto era nella busta mandata da Mario Pugliese assieme all’altra della squadra!!’’.
D:’’Cosaaa?? Perchè diamine non siamo stati avvertiti??’’.
S:’’Lucia l’ha tenuta per se, non se l’è sentita di darla ad Abrami!! Me l’ha data questa mattina!! Capite adesso??’’.
O:’’Cosa ha intenzione di fare??’’ – chiese un po’ deluso. Ancora una volta Lucia gli aveva tenuto nascosto qualcosa.
S:’’Prenderò io una decisione ora!! È inutile continuare a far finta di niente: Orlando sei tu quello che corre il pericolo maggiore. È te che ha puntanto il Lupo: facendo fuori te automaticamente Lucia cadrà definitivamente!! Non occorerebbe toccare nemmeno nessun altro di noi per far crollare Lucia una volta per tutte!!’’ – disse con tono fermo e deciso.
D:’’Non arriviamo a conseguenze estreme. Prenderemo delle precauzioni, voglio dire.. ci organizzeremo delle scorte ma non arriviamo a pensare il peggio!!’’ – replicò Ghiro cercando di smorzare la situazione.
O:’’Sì infatti, non mettiamo ulteriore legna ad ardere. Restiamo razionali e non fantastichiamo troppo!!’’.
S:’’Forse non mi sono spiegata!!’’ –  zittì i presenti con fermezza – ‘’La situazione non è da sottovalutare in nessun caso. Ognuno di noi avrà una scorta. Mio fratello se ne sta già occupando. La cosa risulta abbastanza complicata perchè si necessita di un numero di uomini consistente’’.
D:’’Infatti…come possiamo avere una scorta ciascuno?!’’.
S:’’Per questo vi chiedo di venirmi incontro: dobbiamo venire incontro ai nostri colleghi. Bart avrà una scorta personale per lui e la sua compagna, non si sa mai, io e Guido un’altra, quella di Lucia sarà rinforzata e coprirà anche Orlando. Per voi avrei pensato di proporne una unica, magari potreste andare a stare tutti da Ghiro: cioè Milo, Bianca e Daniele insieme…se per voi è fattibile??’’.
D:’’A me sembra un’ottima soluzione…la mia casa è sempre aperta, lo sapete!!’’.
M:’’Maggiore vede io..non so se sa….ma….’’.
S:’’Sara Milo, Sara non maggiore!! Comunque sì,  sono stata informata di Giada e di tua figlia. Spero di non essere stata indiscreta, ma ho provveduto io!!’’.
M:’’E cosa ha fatto??’’ – chiese sorpreso.
S:’’Ho fatto avvisare tua moglie che avevate diritto ad una vacanza e che tu le avresti raggiunte appena finito il caso. Lo so è un’idea un po’ banale…ma mi sembrava adatta per Giada, almeno non avrebbe pensato al peggio. Non potrà chiamarti per tutto il tempo delle indagini ma avrà tue notizie. Sono entrambe in un programma di protezione. Meglio prendere tutte le precauzioni!!’’.
M:’’E Giada ha accettato, ma come ha fatto?? Giada è una che…’’.
S:’’So essere molto convincente… tranquillo è tutto sistemato. Questo è quanto, spero che siate d’accordo’’.
O:’’Stiamo alzando un polverone…stiamo mettendo in mezzo un sacco di persone che non centrano nulla, stiamo stravolgendo la vita delle persone che ci stanno vicine…ma insomma non staremo esagerando….siamo dei carabinieri, sappiamo badare a noi stessi!!!’’ – disse contrariato.
S:’’É vero lo so. Ma è necessario. È l’unico modo per poter lavorare tranquilli!!’’.
O:’’Ma come facciamo a lavorare tranquilli mettendo a rischio la vita di persone innocenti!! Non possiamo farlooo!!!!’’ – si alzò di scatto, in quel momento non aveva mantenuto la calma.
S:’’Adesso bastaaa!!’’ – alzò la voce in maniera ammirevole, con eleganza e autorità –‘’Siamo una squadra e dobbiamo lavorare insieme per difenderci l’un l’altro. La testardaggine e le decisioni ostinate di una sola persona non fanno altro che mettere a repentaglio la vita della squadra!!!’’ – gli occhi si fecero lucidi ma mantenne il controllo – ‘’Così è deciso…potete andare per la pausa pranzo. Al ritorno di Lucia ci aggiorneremo. Buon lavoro!!’’ – il suo tono fu molto severo.

I colleghi lasciarono l’ufficio.
Orlando era rimasto accanto al tavolo a guardare la foto che ritraeva lui e Lucia. Sara non gli disse nulla e si mise a sistemare i verbali.
Orlando si voltò e la guardò: Sara era scossa, c’era qualcosa che nascondeva ma non ne parlava. Non era solo per la questione della sorella. C’era qualcosa di più. La severità che avava usato in quell’ordine era molto carica di rimprovero, ma certamente non nei confronti dei suoi sottoposti.
O:’’Scusami Sara!! Non volevo reagire in quel modo, mi dispiace!!’’ – disse amareggiato.
Sara sospirò: ‘’Non preoccuparti. Tranquillo. Anch’io non sono stata molto tenera‘’.
O:’’Beh..tu sei un maggiore!! Devi essere autoritaria, io invece non dovrei…’’.
S:’’….Rispondere in quel modo a un tuo superiore??’’ – c ompletò lei riprendendolo.
O:’’Per l’appunto!!’’.
S:’’Mio fratello ha delle ragioni fondate ad essere preoccupato!! Avrà a che fare con un tenente indiciplinato che ha rapito il cuore della sua cara sorella rigida, severa e inflessibile!! Lo farai penare Orlando!!’’ – sorrise.
O:’’Ad essere sincero un po’ sono preoccupato. Farmi accettare da Guido non sarà facile anzi penso che sarà ….’’.
S:’’Nulla è impossibile tenente!!! Pensa al fatto che stai insieme a Lucia. Se sei riuscito ad entrare nella sua vita, non ti sarà impossibile farti accettare da Guido. E poi mio fratello ha sempre desiderato vedere accasata Lucia…gli diventerai simpatico…certo con un po’ di tempo. Lucia e Guido hanno lo stesso carattere: sono rigorosi, riservati, esigenti, testardi…una vera rottura a volte!!!’’.
O:’’È la sorella minore che sta parlando??’’ – chiese scherzando – ‘’e tu sei diversa no?? Sei gioviale e anche tu testarda, quest’ultimo è un carattere ereditario per la verità, ma sei anche molto aperta e io azzarderei anche un po’ indisciplinata!!’’ – le fece una smorfia.
S:’’Se non avessi letto il tuo curriculum tirerei ad indovinare che sei un esperto di psicologia!!’’. Entrambi risero.
O:’’Simpatica!! No, è solo che tu sembri diversa dai tuoi fratelli. Guido è tutto d’un pezzo…intransigente, lo si capisce subito quello che gli passa per la testa anche se non esterna. Tu al contrario esterni fin troppo direi’’ – alluse all’abbraccio della sera prima –‘’non ti fai alcun problema di forma, disciplina eppure sei un carabiniere!! Sei molto umana. Anche se hai una corazza su di te!!’’ – azzardò quelle parole, voleva aiutarla ad esternare ciò che nascondeva. Lei lo fissò per un attimo immobile a quelle parole.
‘Come fa a capire così attentamente le persone??’ – pensò tra se.
Disse solamente: ‘’E sentiamo dottore, Lucia com’è invece??’’.
O:’’Eh Lucia….è Lucia!!’’ – il suo tono era appagato; quando parlava di lei si sentiva fiero, affascinato, innamorato – ‘’Una donna determinata, razionale ma anche estremamente dolce, molto riservata e introversa. Ce n’è  voluto di tempo per farle abbattere il muro che aveva alzato nei miei confronti!!’’.
S:’’Immagino perfettamente!! Senti ti va di mangiare una cosa fuori?? Io avrei fame. E poi sono curiosa di sapere quante te ne ha fatte passare mia sorella!!’’ – sorrise alzandosi verso la porta.
O:’’Certo. Andiamo!!’’.
Lasciarono la caserma insieme, andando a pranzare fuori.

Nel frattempo anche  Guido e Lucia, una volta risolta la faccenda con il maggiore Rambaudi, si fermarono per mangiare una cosa al volo prima di rientrare al Ris.
L:’’Avanti Guido…dimmi quello che mi devi dire e smettila di guardarmi con quel viso tormentato!!’’.
G:’’Ti sbagli, non devo dirti nulla!!’’ – e cercò di cambiare espressione.
L:’’Ok va bene…allora inizio io. Parliamo dell’argomento ‘Orlando’!!’’.
G:’’Lucia, per favore, ci siamo presi un momento di pausa…godiamoci il pranzo!!’’ – rispose infastidito.
L:’’No Guido!! Invece ne parliamo!! Cos’è che non ti scende giù?? È palese il tuo disappunto!!’’ – disse lei triste.
G:’’Lucia non fraintendermi. Io sono contento che tu sia felice, ma non credo che lui sia l’uomo giusto per te, ecco!! Insomma siete due mondi diversi, dai come potrete andare avanti!?!’’.
Lucia rimase delusa dalle parole del fratello. Non si sarebbe certo aspettata che lo accogliesse a braccia aperte ma mai che sarebbe stato così pessimista sulla loro relazione.
L:’’Tu non sai quello che dici!!!’’ – il suo tono era molto cupo, la voce tentennava.
G:’’Lucia io non voglio litigare!! Quindi finiamola qui!!’’.
L:’’No!! Non puoi partire prevenuto solo perchè non ti piace il suo curriculum!! Svolge il suo lavoro nel migliore dei modi e questo lo dico da capitano e poi da donna ti dico che non avrei potuto avere uomo migliore al mio fianco. Lui mi è stato vicino con discrezione, delicatezza anche quando io lo trattavo malissimo, lo allontanavo. Ero sola ad affronatare la storia di uno stalker e lui mi ha aiutato, mi ha supportato, mi ha salvato da quel pazzo con la sua perseveranza. Non mi ha mai messo alcuna pressione, mi faceva sentire tranquilla, protetta, amata anche se io cercavo di non ammetterlo a me stessa. Giorno dopo giorno mi ha fatto tornare a sorridere, mi ha ridato la tranquillità che avevo perso. Ha fatto ribattere il mio cuore e quando stava in quel maledetto letto di ospedale io mi sono sentita morire, temevo di perderlo, di perdere la persona che era diventata la ragione della mia felicità. Grazie a lui io sono ritornata ad essere me stessa!!’’ – aveva pronunciato quelle parole tutto d’un fiato con gli occhi lucidi.
Guido nell’ascoltare la sorella si era impietrito. Non aveva capito il riferimento al caso di stalking, per la verità non ne sapeva nulla, e quindi rispose solo: ’’Lucia ascolta… non metto in dubbio quello che provi…e anche se mi da un po’ fastidio ammetterlo…non potrei dubitare di lui..insomma, ti conosco bene e so quanto sai essere fredda e distaccata e se lui non ha mollato in tutto questo tempo deve tenerci proprio tanto. Solo che lavorate insieme, nella stessa squadra, passate praticamente tutta la giornata insieme e poi a dirla tutta non mi piace come tu lo guardi!!’’ – le confessò.
L:’’Cosa vuoi dire, non ti capisco?! Pensi che abbia perso la mia professionalità??’’.
G:’’Lucia, su via, non l’ho mai pensato questo, né lo farò. Tu sei un perfetto capitano. Solo che l’altro giorno lui si è intromesso nella nostra discussione, ti ha raccolto tra le sue braccia. Capisco che sono stato durissimo con te, ma a me è sembrato un comportamento presuntuoso!! Tu eri stretta a lui, ti sentivi protetta, al sicuro accanto a lui. Io questo l’ho notato. Per farla breve Lucia……sembra che tu dipenda letteralmente da lui. Senza di lui…’’.
L:’’Io sono persa!!’’ – lo interruppe –‘’sì è così Guido. Io non posso più fare a meno di lui. Io sono completa al suo fianco. Ma questo non significa che lo devi vedere come un nemico!! Lui non vuole portarmi via da te. Io sarò sempre la piccola Lucia, ma sono un po’ cresciuta adesso e dovrai fartene una ragione di questo….io sto bene con Orlando!!’’ – disse lei afferrandogli le mani per rasserenarlo. Sapeva che in fondo lui era felice per lei però sapeva anche che aveva paura che lei si allontanasse, che il loro rapporto potesse cambiare con la presenza di uomo così diverso da lei nella sua vita.
G:’’Ok Lucia…non corriamo troppo però!! Io mi fido di te e so che sei una persona responsabile e più di tutto bisognosa di amore, in fondo ne hai passate tante, e se dici che lui ti rende felice cercherò di…’’.
L:’’Ti convicerai anche tu di questo da solo..ne sono sicura!!’’ – si alzò e diede un bacio sulla sua guancia per poi fargli cenno di alzarsi – ‘’dai andiamo è tardi!!’’ – gli sorrise felice del fatto che lui si fosse predisposto in maniera minimamente diversa nei confronti del suo uomo. Per il momento gli bastava questo.
Guido mentre camminavano verso la macchina tirò a se la sorella abbracciandola: ’’Certo che come disciplina e rispetto verso i superiori dovremmo lavorarci un po’ su eh!!’’ – bisbigliò sorridendo leggermente.
L:’’Dai nessuno è perfetto..e poi sta migliorando tanto…per quanto gli è possibile diciamo!!’’ – rispose con gli occhi che le brillavano.
G:’’Certo che tu innamorata sei proprio un’altra persona!!’’ – vedere la sorella parlare in quel modo di un uomo, del suo uomo gli creava una strana sensazione.
L:’’Ma io sono così, come mi vedi ora!! È solo che in caserma vesto la divisa di un capitano, non posso mancare di professionalità. Devo dare l’esempio!!’’.
G:’’Ecco che riconosco il capitano Brancato!! Magari la nostra Sara ragionasse così ogni tanto. Sai a me ancora fa strano pensare che lei sia riuscita a diventare un carabiniere!! Con la spontaneità e l’impulsività che si ritrova!! Non riesce a scindere la Sara spensierata dalla Sara carabiniere. Andrà d’accordissimo col tenente Serra!!’’.
Risero ed entrarono in macchina.
L:’’Quando avrai intenzione di chiamarlo per nome?!?’’ – lo stuzzicò.
  

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Capitolo 23
*** UN TUFFO NEI RICORDI ***


Sara e Orlando si fermarono a pranzare al bar in un parco.
Il sole riscaldava quella giornata. Gli alberi e i loro fiori erano illuminati dai raggi solari. Qua e là cinguettava qualche uccellino.
Seduti ai tavolini sotto gli ombrelloni del bar c’erano solo cinque persone e i nostri due carabinieri si erano accomodati su una panchina al sole.
Una pace e una tranquillità aleggiava tutt’intorno.

O:’’È bello qui. Non c’ero mai stato!!’’.
S:’’No?!? Ha mantenuto la parola allora..testarda!!’’ – replicò con un sorriso amaro.
O:’’Chi??’’ – chiese curioso.
S:’’Lucia!! Quando ci siamo salutate l’ultima volta, prima che io partissi all’estero, eravamo qui. Passavamo sempre qui il nostro tempo libero dopo che io uscivo dall’università. Per tirarla su le dissi che quando le sarei mancata poteva venire qui, in qualche modo mi avrebbe sentita più vicina. Ma lei mi disse che non l’avrebbe fatto, non sarebbe mai più venuta qui se non quando io fossi tornata. Voleva che ci tornassimo insieme!!’’ – la sua voce era carica di nostalgia.
O:’’Deve essere stata dura lasciare i tuoi fratelli..sei la piccola di casa e non sarà stato facile neanche per loro’’ – le mise una mano sulla spalla.
Una lacrima scivolò sul suo viso: ‘’Non è stato semplice. Con Guido ebbi una discussione molto accesa!! Non voleva che partissi, era contrario. Siamo molto diversi io e lui, direi quasi l’opposto e non ci vuole niente per creare un battibecco figurati se si tratta di una cosa importante su cui abbiamo opinioni divergenti’’.
O:’’Si nota la vostra diversità. Avete due caratteri molti lontani, però andate comunque molto d’accordo..si vede benissimo anche questo!!’’.
S:’’Diciamo che il merito è sempre stato di Lucia!! Lei è una via di mezzo tra noi due: rigorosa ed esigente come Guido ma anche fragile, più di me!! Ha sempre saputo fare da mediatrice.. e una delle sue grandi qualità!! E poi è anche vero che Guido doveva arrendersi quando noi due eravamo dalla stessa parte, cioè la maggior parte delle volte: era impossibile vincerla su di noi!!’’.
O:’’Posso immaginare benissimo. Già una Brancato è difficile da gestire. Figuriamoci due!!’’.
Scoppiarono a ridere.
O:’’Non occorre che sottolinei il fatto che non siete simili caratterialmente. L’hai fatto prima in ufficio e anche adesso. Il fatto che Lucia sia più chiusa, più fragile di te e che riesca a nasconderlo e a non esternarlo non significa che sia migliore di te. La tua dolcezza e la tua fragilità che emergono in maniera visibile sono davvero uniche. Non devi sentirti inferiore a lei e credere che lei sia all’altezza e tu no!!’’ – la rincuorò perchè aveva intuito quella debolezza in lei.
S:’’E sentiamo tu come hai sciolto la freddezza dell’ impeccabile capitano Brancato??’’.
Orlando sorrise mentre per un momento rivedeva nella sua mente tutti i momenti passati durante il suo primo anno al Ris di Roma.
S:’’Dai non tenermi sulle spine!!’’ – lo esortò.
O:’’Guarda, non è stato affatto semplice. Immaginati tua sorella che si ritrova tra le mani un fascicolo di un collaboratore imposto da Abrami e per di più non un fascicolo qualunque, ma il mio!!’’.
S:’’Non oso immaginare il vostro primo incontro. Ti sarà andata contro all’impazzata!!’’.
O:’’No no, ho avuto colloqui peggiori sinceramente. Lei invece ha mantenuto una professionalità incredibile, anche se traspariva chiaramente la sua diffidenza verso di me!! Poi dopo quello che le dissi, pensai di essermi conquistato la sua totale insofferenza!!’’.
S:’’Perchè scusa, cosa le hai detto??’’.
O:’’ ‘Sa mi avevano detto che è una donna attraente ma non pensavo così tanto’ : testuali parole!!’’ – la sua voce era profonda, appagata nel pronunciare quella frase, sorridendo mentre ricordava quel momento.
Sara scoppiò a ridere immaginando la scena: ‘’No dimmi che stai scherzando ti prego…perchè la faccia di Lucia in quell’istante posso immaginarla perfettamente!! Ma avevi perso la ragione in quel momento. Te ne esci con questa frase al tuo capitano durante il tuo primo colloquio…sei peggio di me!!!’’.
O:’’Non prendermi in giro!! La fama e l’ammirazione per il capitano Brancato sono note nell’Arma. È un idolo per tutti Lucia e ha la stima di tutti. Ne rimani affascinato solo sentendone parlare. Io non vedevo l’ora di incontrarla…Mi avevano detto che era una donna determinata, testarda, tenace…un perfetto capitano soprattutto. E poi appena la vidi quella mattina ho provato una strana sensazione, ne rimasi incantato a vedere la sua eleganza, la sua classe, l’autorità. Mentre lei mi parlava nel suo ufficio io mi ero perso ad ammirare i suoi occhi e allo stesso tempo dovevo fronteggiare i suoi dubbi che mi rivolgeva esplicitamente. Non è stato facile rimanerle distaccato. E poi non mi tengo dentro quello che penso, non ne sono capace!!’’.
S:’’Hai perso la testa per lei subito quindi?! Ma come hai fatto a sopportarla!! Io so com’è fatta e sa essere veramente all’altezza del ruolo se si mette d’impegno!!’’.
O:’’Concordo!! È stato un periodo difficile i primi mesi, lei praticamente non mi sopportava, non sopportava la mia presenza nel gruppo, non sopportava i miei metodi d’indagine, le discussioni erano frequenti. Ha continuato a darmi del lei non so nemmeno io più per quanto tempo, aveva alzato un muro nei miei confronti!! Stavo cominciando a tormentarmi anche se non mi davo per vinto: Ghiro l’ho portato all’esasperazione, tutti se n’erano accorti del mio interesse nei suoi confronti…e anche lei suppongo. Ma mi detestava alla grande!!’’.
S:’’Oppure in fondo si sentiva solo scrutata da te’’ – lo interruppe lei. Orlando la guardò stranito – ‘’Il tuo sguardo è troppo penetrante Orlando!! È  la prima cosa che ho notato in te quando sono entrata nell’ufficio di Lucia. Mentre io abbracciavo mia sorella tu mi osservavi in silenzio, sembrava che mi stessi leggendo dentro. Sapendo com’ è fatta Lucia sarà stato difficile per lei reggere questa situazione. Lucia è molto chiusa, non esterna facilmente quello che prova, è molto severa con se stessa e non si sarebbe mai concessa una debolezza e quindi figuriamoci come poteva tollerare un ‘lettore’ dell’anima’’.
Orlando sorrise  guardando come Sara conoscesse perfettamente Lucia.
S:’’Come hai fatto a farle cambiare idea??’’.
O:’’Veramente io mi ero imposto di lasciar stare. Vedi lei si stava frequentando con ‘’ – esitò nel pronunciare il nome di quella persona che detestava – ‘’con Dettori, l’editor del libro di Alex!!’’ – il suo tono era molto serio. Ma tu non sai nulla??’’ – chiese sorpreso.
S:’’Sì sì sapevo di Alex..lei mi accennò qualcosa prima della mia partenza, si erano conosciuti da poco. Era serena, molto presa da lui. Ma le cose sono andate in un altro modo, non deve essere stato facile per lei!!’’.
O:’’Veramente non mi riferivo ad Alex. In effetti non hai avuto modo di parlare con Lucia, non potevi saperlo’’.
S:’’Orlando mi devo preoccupare??’’.
O:’’No no, è finita adesso. Solo vedi….Lucia è stata vittima di stalking e…’’.
S:’’Cosaa?! Non dirmi che quel tizio che hai appena nominato, coso.. come si chiama, l’editor le ha fatto qualcosa?!!’’ – chiese con tono angosciato.
O:’’Wow..che intuito maggiore!!!’’.
S:’’Non è intuito tenente…nel pronunciare il suo nome c’era molto disprezzo nella tua voce!!…ti prego raccontami…cos’è successo??!!’’ – si era agitata.
O: ’’Tranquilla Sara, è passato..lui sta pagando per quello che ha fatto, l’abbiamo fermato in tempo!!’’.
S:’’Io scommetto quello che vuoi  che l’hai fermato tu!!’’ – il suo tono ora era più calmo perchè Orlando era tranquillo, quindi non continuò ad allarmarsi.
O:’’Chi era il lettore dell’anima?!’’ – le replicò.
S:’’Guarda che si vede lontano un miglio come guardi Lucia!! E non c’è alcun dubbio che tu abbia avuto sempre questa protezione nei suoi confonti e non l’abbia lasciata sola neanche un attimo’’.
O:’’Non esattamente..’’ – rispose ripensando a quando permise a Lucia di andare da Dettori dopo il rimprovero che gli aveva fatto.
Raccontò a Sara il suo intero anno al Ris e tutta la storia di Dettori con tanta delicatezza quando si riferiva a Lucia, a quei pochi momenti che passarono insieme sia che fossero stati sereni che di diverbio e poi con altrettanta rabbia quando menzionava Samuele.
Sara rimase attenta ad ascoltare, la sua curiosità si era trasformata in preoccupazione. Non aveva saputo nulla dello stalking. Si erano sempre dette tutto e condividevano qualsiasi cosa. Ma quella spiacevole missione le aveva separate ed allontanate. Lucia era molto più fragile di lei e per di più si imponeva di tenersi tutto dentro e quello che aveva passato sicuramente non la aiutava a ritornare ad essere felice.
S:’’Non doveva sopportarti affatto se ha pensato addirittura che fossi tu a perseguitarla!! Ha davvero scambiato il tuo interesse per ossessione se è arrivata a trarre una conclusione così!!’’.
O:’’Non nego che ho provato una grande rabbia quando mi disse quelle parole: non ero riuscito a farle capire che tenessi molto a lei, che non avrei permesso a nessuno di farle del male, che l’avrei protetta sempre anche se lei continuava ad allontanarmi’’.
S:’’Comunque era prevedibile un comportamento del genere da parte di Lucia. Sai, da quello che mi hai raccontato e per quanto la conosco io, in fondo in fondo lei sapeva che eri un ottimo carabiniere e che poteva contare su di te…e non è affatto vero che non sapeva parlarti di se stessa dandoti del lei!!!’’ – puntualizzò l’ultima parte della frase suscitando il sorriso di Orlando – ‘’e solo che certe volte mia sorella ci deve sbattere la testa per ammettere i suoi sentimenti e purtroppo non sempre si può fare in tempo a farlo con questo comportamento. A parte tutto però, sono contenta che c’eri tu e che la storia di quel pazzo le ha fatto capire quanto tenessi a lei!!’’.
O:’’Sì è vero, dopo la storia di Dettori ho notato che il suo sguardo era diverso verso di me, ma non si lasciava ancora andare. Mi è scappata via pure su un invito a cena, pensa te!!’’.
S:’’É stata proprio una brutta botta la perdita di Alex, aveva deciso di rinunciare ad amare!!’’ – il suo volto divenne cupo, ma ormai aveva imparato a controllare le sue emozioni, anche se ad Orlando questo non sfuggì – ‘’Scusa se te lo chiedo, ma ormai mi hai raccontato tutto il tuo primo anno al Ris, mi dici quando ha ceduto??’’ – ritornò sul racconto.
O:’’Hai detto tu che Lucia deve sbatterci la testa prima di esternare quello che prova no?? Diciamo che ho capito che potevo avere una speranza concreta, quando mi afferrò la mano che ero a terra ferito all’addome da Mario Pugliese. I suoi occhi in quel momento dissero più di quanto mi avrebbe mai potuto dire a voce!! Dovevo tenere duro..non potevo lasciarla!!’’.
S:’’Mi dispiace non sapevo che fossi stato aggredito da Pugliese!!’’ – disse rattristata.
O:’’Non preoccuparti è acqua passata…era una ferita abbastanza grave, una lunga operazione ma non potevo avere un risveglio migliore!!’’.
S:’’Lei era lì vero?!’’ – una lacrima le scivolò sulla guancia.
O:’’Sì era lì. Più bella che mai, per la prima volta lei era al mio fianco, era lì solo per me!!’’.
O:’’Sono felice che tu ci sia Orlando!!’’ – disse mentre si appoggiò alle sue spalle, sembrava molto toccata da quel racconto, molto turbata – ‘’Sono contenta che Lucia non era sola ad affrontare tutto questo, che le hai ridato la gioia di amare e capisco perfettamante il suo timore in questa indagine sul Lupo.’’ – fece una pausa, Orlando rimase ad ascoltarla senza interromperla – ‘’Ne ha passate veramente tante, ho letto anche della morte del giovane tenente Ayroldi; non è facile trovare la forza di andare avanti!! Lei almeno non era da sola: sono felice per questo!!’’.
Orlando le portò un bracccio sulla spalla e la strinse: ‘’No, Lucia non è mai stata sola ma adesso non lo sei più neanche tu. E qualsiasi cosa tu abbia vissuto, non serve più che la tenga chiusa dentro di te. Se vorrai parlarne io ci sono, Lucia c’è, la squadra c’è anche per te Sara!!’’ – la sua voce era unica e rara, sapeva rasserenare in un modo singolare!!
Sara si lasciò scappare qualche lacrima, ma le asciugò velocemente e sussurrò semplicemente : ’’Grazie Orlando!!’’ – ma non aggiunse altro.
Lo sguardo di Sara cadde casualmente sull’orologio: ‘’Accidenti ma hai visto che ore si sono fatte?!…è tardissimo…Oddio chi sentirà Guido!!!!’’ – e alzò gli occhi al cielo –‘’Dai tenente in caserma di corsaaa!!!’’.
Anche Orlando aveva perso la cognizione del tempo e si affrettò con Sara alla macchina. Il rimprovero sarebbe toccato anche, o forse soprattutto, a lui.

I due carabinieri si diressero lungo il viale alberato verso il parcheggio a raggiungere la macchina.

Tutta la scena sotto due occhi azzurri, vigili e fuggitivi.



P.S.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto comunque.
Riguarda momenti della stagione scorsa che sicuramente già sapete,lo so… ma volevo che il nuovo personaggio venisse a conoscenza di quello che era accaduto e volevo farlo dal punto di vista di Orlando.
Mi auguro di non avervi annoiato.
Alla prossima:) 
 

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Capitolo 24
*** CENA A QUATTRO ***


UFFICIO DI LUCIA ORE 20.15

Il briefing era cominciato da un po’.
L:’’Ma Orlando e Sara che fine hanno fatto?? Non rispondono neanche al cellulare?? Se fosse successo qualcosa??’’ – Lucia era in pensiero.
D:’’Sono usciti insieme a pranzo…magari hanno avuto da fare, qualche contrattempo per l’indagine..tranquilla!!’’.
La porta si aprì e i due ritardatari entrarono.
G:’’Alla buonora!!!! Si può sapere che fine avete fatto?? Potevate almeno avvertire!!! Mi auguro per voi che abbiate ritardato per lavoro??!!’’ – era molto in collera, conosceva bene Sara e anche se adesso era un carabiniere e la disciplina non le mancava ogni tanto il suo carattere sbarazzino veniva fuori.
O:’’Certo, capitano!!’’ – cercò di mentire per coprire Sara.
S:’’No, invece. Orlando tranquillo, non mentire che non ne sei capace. È stata colpa mia se abbiamo fatto tardi. Comunque vi abbiamo fatto perdere già abbastanza tempo, non perdiamone altro!!’’ – e con tono autoritario mise a tacere il fratello.
Orlando guardò Lucia per evitare di incrociare lo sguardo di Guido. Già non gli era molto simpatico, presentarsi con un ritardo così senza un valido motivo non era una mossa a lui favorevole.
Lucia venne incontro ai due ‘colpevoli’ interrompendo quel silenzio: ‘’Allora abbiamo accordato gli uomini della scorta come avevi proposto tu Sara!! Abrami è stato più che contento di vedere che ho accettato la tua presenza su suo suggerimento ed è stato d’accordo anche per la scorta a tutti, anche se a me non convice moltissimo questa soluzione, stiamo mettendo in ballo molte persone …’’.
S:’’Ormai è tutto deciso. Non laceriamoci più di quanto già non lo siamo…dai!!’’.
D:’’Per quanto riguarda Pugliese ancora nulla, un altro giorno di vantaggio per lui e perso per noi!! Non abbiamo nulla da cui partire!!’’.
L:’’Cercheremo qualsiasi cosa, ma temo che si dovrà far vivo in qualche modo. Sarà il più cauto possibile adesso che sa che già una volta siamo riusciti a rintracciarlo!!’’ – fece un sospiro – ‘’Dai ragazzi finiamo qui oggi, così andate a sistemarvi un po’ di cose per le nuove disposizioni. Buona serata e a domani!!’’.

Bart, Bianca, Milo e Ghiro uscirono dalla stanza. Guido ancora chiaramente infastidito dal comportamento del tenente e della sorella disse con voce ferma: ‘’Andiamo anche noi Sara!!’’ – mentre un’occhiata gelida era rivolta verso Orlando che si limitò a riceverla.
S:’’Sì hai ragione, fratellone!! Dobbiamo andare a preparare una bella cena per questa sera!!’’.
Guido già era irritato, non poteva pure sopportare anche le strampalate idee della sorella: ‘’Cos’è quel tono?! Che ti passa per la testa?!’’.
S:’’Daiii è tardi..dobbiamo sbrigarci per preparare la cena che si terrà stasera da noi con Orlando e Lucia!!’’ – sembravano veramente due bambini che si rispondevano per dispetto.
Orlando rimase sconcertato, non credeva fosse il caso dopo quanto accaduto; Lucia, sorpresa anche lei, non potè che ricevere un’occhiata complice da parte di Sara, mentre a Guido non fu dato nemmeno il tempo di rispondere che venne trascinato fuori dall’ufficio dal maggiore.
S:’’Tra un’ora da noi. Non arrivate in ritardo, che questa è una prerogativa concessa solo a me!!’’ – urlò nel corridoio mentre il fratello le borbottava qualcosa cui lei non badò neanche.

Orlando sospirò: ‘’Penso di averla combinata grossa!!’’ – disse amareggiato dall’atteggiamento di Guido.
L:’’Sì credo proprio di sì!!’’ – rispose con aria seccata.
O:’’Certo però che tua sorella è fenomenale!! È una vera forza!!!’’ – sorrise.
L:’’Sì certo…e dopo questo bel complimento e aver passato tutto il pomeriggio con lei vuole aggiungere qualcos’altro tenente??’’.
O:’’Ehi ehi..aspetta un attimo che qui c’è un capitano geloso!!!’’ – le andò incontro avvolgendola da dietro in un abbraccio.
L:’’Non sono gelosa di mia sorella sai!?’’ – cercava di essere inflessibile e dura e di non cedere alle sue attenzioni.
O:’’Non ne dovresti essere così sicura..siete così simili che potrei confondermi qualche volta!!’’ – la provocò lui furbamente.
Lucia gli tirò una gomitata. Lui la bloccò tempestivamente facendola girare verso di se e mettendole un braccio dietro la schiena la spinse a se cercando le sue labbra: un bacio lungo, caldo e intenso.
O:’’Mi sei mancata!!’’ – le sussurrò a fior di labbra – ‘’e poi non potrei mai confonderti con nessun’altra!! Nemmeno con tua sorella!! Tu sei unica, Lucia!!’’.
Lucia si separò un attimo dalle labbra di lui: ‘’Non mi piace sapere che non ci sei al Ris e non sentirmi sotto il tuo sguardo attento!!’’ – le rivelò lei timidamente.
O:’’Ahhh…ma allora stiamo prendendo una brutta piega, capitano!! Non è un comportamento diligente questo!!’’ – rispose mentre le accarezzava la guancia.
L:’’Ma tu sei bravo ad essere discreto. E poi è un segreto tra me e te!!’’.
O:’’Perchè, tu pensi che gli altri non sappiano che ti tengo d’occhio ogni momento!?!’’.
Lucia sorrise prima di dargli un altro bacio.
Orlando si allontanò a fatica per dirle: ‘’Dobbiamo andare che altrimenti facciamo tardi e non posso permettermi un altro comportamento scorretto!!’’ – disse serio e preoccupato.
Lucia lo guardò divertita, lo prese per mano e uscirono dal Ris.

APPARTAMENTO ORE 21.50

Il campanello suonò dando una tregua a Sara che dovette subirsi la ramanzina del fratello.
S:’’Vai ad aprire che io ho le mani impegnate!!’’ – gli disse con un sospiro di sollievo.
Guido sbuffò.
S:’’E smettila di fare il bambino capriccioso. E togliti anche quell’espressione scocciata per cortesia, un po’ di entusiasmo!! Abbiamo a cena nostro cognato!!!’’ – rise di gusto, le piaceva infastidirlo.
G:’’Saraaaa…..sei insopportabile!!!!’’ – era infastidito dall’idea perchè non conosceva Orlando da molto e poi era estremamente geloso delle sue sorelle.
S:’’Anche tu se è per questo!!’’ – non la smettevano di rispondersi a vicenda.
Guido aprì la porta e si trovò davanti Lucia e Orlando mano nella mano.
Orlando aveva fatto di tutto per toglierla da quella di Lucia, ma lei prontamente gliel’aveva stretta forte capendo lei sue intenzioni.
L:’’Guido!!’’.
Guido era molto rigido, bloccato, distante.
G:’’Lucia!! Prego avanti!!’’ – a Orlando riservò solo uno sguardo scrutatore.
Sara dalla cucina urlò: ‘’Orlando avanti, scusa ma mio fratello certe volte dimentica le buone maniere!!’’.
Guido non gradì quel commento, Lucia sorrise a Orlando che si sentiva come se fosse in un campo minato. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto avere a che fare con Guido, ma non aveva mai immaginato la presenza di Sara, tutta quella contrarietà da parte di Guido, quella situazione difficile nelle indagini…insomma credeva che l’occasione si sarebbe presentata in una circostanza più semplice.
S:’’Sedetevi, è pronto!!’’ – disse felice e sorridente.
I quattro si accomodarono e iniziarono a cenare.
Malgrado quello che si potesse immaginare la cena proseguì in modo abbastanza sereno. Certo, non mancarono le battute puntigliose di Guido ma Orlando, nonostante la situazione non fosse proprio a lui favorevole, aveva saputo reggerla, sotto lo sguardo soddisfatto delle due donne.
G:’’Sara avevi preso anche il dolce no?? Lo prendiamo fuori in terrazza, io vado a sistemare il tavolino’’ – fece un colpo di tosse e proseguì – ‘’tenente, mi da una mano??’’.
O:’’Sì volentieri’’ – rispose molto tranquillamente.
L:’’Guido non siamo in caserma!! Il suo nome è Orlando!!!’’ – disse esasperata dal suo atteggiamento.
Orlando le fece cenno di non preoccuparsi.
S:’’Andiamo a prendere il dolce, dai!!’’ – la tirò su per dirigersi in cucina.

Guido e Orlando uscirono fuori. Il silenzio li aveva accompagnati.
Orlando fece un sospiro e prese in mano la situazione. Sapeva che toccava a lui farlo.
O:’’Vorrei chiamarla per nome in questo momento, ma so che non lo gradirebbe per questo farò come vuole lei, capitano!!’’.
Guido rimase in silenzio, ma allo stesso tempo colpito da quelle parole, così attente, rispettose.
O:’’So che lei pensa che sono una persona troppo istintiva, irragionevole e anche irrispettosa!! Questo è palese!! Pensa che non sono l’uomo adatto per Lucia, che sua sorella merita qualcuno alla sua altezza, che non sono certo l’uomo dal carattere esemplare e infallibile che può stare accanto al capitano Brancato, ma a me tutto questo non importa!!’’ – fece una pausa sperando che gli dicesse qualcosa.
A Guido non piacque tanta impertinenza.
G:’’Vede Serra, lei a volte non si rende conto che in certe circostanze non si può dire tutto quello che si pensa!! A volte bisogna sapersi controllare e lei in questo non eccelle affatto!!’’.
O:’’Ha perfettamente ragione. Ma non siamo in caserma, io non le sto parlando da carabiniere, non è al capitano che mi sto rivolgendo in questo momento, ma al fratello della donna che amo!!’’.
Guido lo interruppe a quelle parole: ‘’Serra, per cortesia, si risparmi la dichiarazione di sentimenti perchè a me non serve proprio!!’’.
Orlando non poteva crederci che fosse talmente diffidente e prevenuto nei suoi confronti. Era deluso, si controllava il più possibile dal non perdere la calma, non poteva permetterselo in quel clima di ostilità.
O:’’Perchè pensa che stia insieme a Lucia, capitano??’’ – cambiò del tutto modo di parlare, in quel momento sembrava esser venuto fuori l’Orlando psicologo.
G:’’Non è difficile la risposta tenente!! Lucia è una donna molto affascinante, non è mica il primo che ne è attratto!! Poi è una donna affermata, con una gran fama alle spalle: chi non ne rimarrebbe colpito!!’’.
O:’’Lei pensa che che si tratti di prestigio quindi? Dovevo aspettarmelo: già un tenente arrogante e sfrontato con una carriera sicuramente non eccellente alle spalle che ha trovato finalmente un appiglio per poter garantirsi una posizione grosso modo accettabile abbindolando uno dei capitani più stimati dell’Arma. Poi magari quando sarà il momento piantarla anche in asso!! È questo che pensa veramente?? Eppure quando ci siamo presentati non ha esitato ad esortarmi a non assecondare Lucia…forse ha dato retta al suo istinto!!’’ – continuò con tono fermo.
G:’’Sta facendo tutto da solo tenente!! E poi in quel momento non era il caso di mostrarmi contrario alla vostra relazione…ci eravamo appena conosciuti!!’’ – si era accomodato su una poltroncina intanto.
O:’’E il presuntuoso sarei io!!’’ – adesso era tornato l’Orlando che a stento manteneva la calma. Guido non apprezzò affatto quell’affermazione  – ‘’bene allora, anche se lei non mi vuole stare a sentire non mi interessa…io le parlerò lo stesso!!’’ – Guido si voltò di scatto fulminadolo con lo sguardo ma lui non si fece intimorire – ‘’Io amo profondamente Lucia, me ne sono innamorato dal primo momento che l’ho vista in caserma. Giorno dopo giorno standole accanto il mio sentimento cresceva sempre di più, nonostante il nostro rapporto non fosse dei migliori. La vedevo fragile, che soffriva in silenzio per la morte di Alex, non parlava con nessuno del suo dolore, si era totalmente immersa nel lavoro per non avere un momento libero per paura che quello che sentiva dentro di se prendesse il sopravvento. Ed io non riuscivo a farle capire che su di me poteva contare, che l’avrei protetta in qualsiasi modo. Mi sono imposto che mi sarei occupato di lei, che l’avrei aiutata a farle ritornare la voglia di vivere anche se ciò poteva comportare di mettere in secondo piano i miei sentimenti. Avevo deciso di lasciar perdere quando mi accorsi che c’era qualcosa con quel Dettori, anche se solo l’idea che lei potesse stare in sua compagnia mi dava il tormento, ma l’avrei fatto se la sapevo felice. Fin quando non la vidi spaventata, intimorita, indifesa da qualla persecuzione!! Quando l’ho salvata dalle folli intenzioni di quel pazzo, ho capito che non avrei potuto fare a meno di lei, la strinsi a me, volevo farmi carico del suo dolore, delle sue paure, della sua fragilità, volevo che si sentisse al sicuro, protetta. Avrei fatto qualsiasi cosa per non farla più soffrire e in quel momento promisi che non avrei mai più permesso che le succedesse qualcosa!!’’ – Orlando fece questa lunga dichiarazione non smettendo di guardare Guido negli occhi. Era scosso, ma profondamente sincero!!
Guido rimase allibito della fermezza, dalla sicurezza e dalla sincerità delle sue parole e dei suoi occhi.
Vi fu un momento di silenzio.
Sara e Lucia avevano ascoltato immobili la conversazione fin dall’inizio dalla finestra della cucina. Il volto di Lucia era colmo di lacrime, non aveva mai ascoltato quei pensieri di Orlando. Era la prima volta che lui esternava quelle cose.
Guido interruppe quel silenzio, in realtà non gli era facile reggere lo sguardo determinato di Orlando: ‘’Serra, se io le chiedessi di star lontano da Lucia, lei lo farebbe??’’ – chiese deciso.
Lucia non si controllò a quella richiesta e si stava dirigendo di fuori quando Sara la fermò per un braccio e le fece cenno di aspettare.
Orlando non ebbe alcuna esitazione: ‘’No, mi dispiace!! Non rinuncerei per nulla al mondo a Lucia!! Ma la cosa che mi dispiacerebbe di più non sarebbe il fatto di non fare quello che mi chiede, ma il fatto che una richiesta del genere farebbe stare male Lucia. Per lei è molto importante il suo parere e saperla dissente sul nostro rapporto la farebbe soffrire. Non sarei in grado da solo di renderla felice, perchè affinchè lei lo sia, deve sapere che la sua famiglia è felice per lei e per le sue scelte, che il suo fratello maggiore sia fiero di lei e sereno perchè la vede felice accanto all’uomo che ama!!’’ – la naturalezza e la certezza con cui pronunciò quelle parole sorpresero Guido, avevano abbattuto qualsiasi barriera.
Non aveva più dubbi: Orlando aveva superato il test di idoneità  e con risultati eccellenti!!
G:’’Sa tenente, è una persona molto testarda, penso anche più di mia sorella. Mi costa ammetterlo ma devo: nonostante tutto è veramente una persona in gamba!! Non avrei mai pensato che mi desse una risposta del genere!! Mi lascia senza parole. Deve tenerci proprio molto a Lucia!! E…..io in fondo non posso chiedere di meglio di….una persona così attenta, protettiva, eh…’’ – sospirò – ‘’ e innamorata come lei accanto a mia sorella!!’’.
Guido aveva deposto le armi, Orlando era al settimo cielo per aver avuto l’approvazione dal rigido capitano, le due donne nella cucina erano commosse.
Sara si precipitò con il vassoio del dolce sulla terrazza con un sorriso smagliante; nell’altra mano aveva una bottiglia di spumante. Guido le mandò un’occhiata per dirle che stava esagerando. Lucia si sciacquò il viso prima di raggiungere gli altri anche se non risolse nulla, i segni delle lacrime erano troppo visibili. Si affacciò fuori con i bicchieri cercando lo sguardo di Orlando, che appena la vide le sorrise in una maniera dolce e trionfante allo stesso tempo. Lucia era ancora impensierita per la conversazione appena ascoltata ma non lo diede a vedere.
Si goderono il dolce e il brindisi su quella splendida terrazza, in un’atmosfera fresca, leggera, nuova.

Si era fatto abbastanza tardi e Lucia e Orlando salutarono per tornare a casa.
S:’’Penso che sia andata alla grande!!!’’ – tra tutti la più entusiasta era lei, era veramente felice che la sua famiglia si fosse ritrovata e che sua sorella fosse serena.
Guido, anche se se n’era fatto una ragione della presenza di Orlando, cercò di calmare il brio di Sara.
Lucia richiamò l’attenzione dei fratelli, più precisamente quella di Guido: ‘’Guido, perdonami se non ti ho parlato del caso di stalking e per quel che ti riguarda Sara, non abbiamo avuto ancora tempo per ..!!’’ – era amareggiata ma il fratello la interruppe – ‘’Lucia non pensarci più!! È finita adesso. Non potevi avere aiuto migliore in quella brutta storia!! Non devi scusarti!!’’.
L:’’Sì ma io voglio che tu sappia com’è andata, non avevo intenzione di tagliarti fuori dalla mia vita, te ne avrei parlato se non fosse che le indagini si sono ….’’.
S:’’Lucia, non serve aggiungere altro!! Noi sappiamo tutto!!’’ – ne avevano discusso mentre erano tornati a casa per preparare la cena. Sara eveva informato il fratello.
G:’’Non tormentarti!! È tutto passato. Ora siamo tutti insieme, non rattristiamoci con brutti ricordi!!’’ – la abbracciò forte e con un bacio sulla fronte le diede la buonanotte e aggiunse – ‘’Buonanotte anche a te, Orlando!!’’.
Orlando era felice che lo avesse chiamato per nome: ‘’Buonanotte capitano!!’’.
La coppia lasciò l’appartamento.
S:’’Sono fiera di te, fratellone!!!’’ – e lo abbracciò forte.
Guido ricambiò il gesto sereno: ‘’Non montarti la testa. Ho dovuto accettare i fatti!!’’.
S:’’Tanto so che sotto sotto ti sta simpatico…ti conosco!!!’’.

Lungo la strada del ritorno intanto Lucia e Orlando non si erano scambiati una parola… 

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Capitolo 25
*** QUELLO CHE NON TI HO MAI DETTO ***


Orlando la vedeva pensierosa ma non riusciva a capire perchè, insomma sarebbe dovuta essere felice: Guido alla fine aveva acconsentito al loro rapporto. Non le fece pressione però e la lasciò immersa nei suoi pensieri.
Arrivati a casa Lucia andò in bagno per prepararsi per andare a dormire. Orlando si preparò anche lui e poi si sdraiò sul letto fissando il soffitto con le mani dietro la testa.
Una volta sbrigatasi, Lucia si diresse in camera e senza dire una parola si sedette sul letto e si sistemò su di lui abbracciandolo. Orlando l’avvolse tra le sue braccia senza dir nulla anche se avrebbe voluto gridarle la sua felicità per quella sera, ma la vedeva un po’ inquieta.
Passò qualche minuto. Il silenzio era tagliente e molto pesante.
Lucia al sicuro in quelle braccia era molto pensierosa e rimanendo col viso su di lui lo chiamò: ‘’Orlando..’’.
O:’’Ti ascolto...’’ – il suo tono era più dolce che mai mentre la stringeva di più a se.
Lucia esitò un attimo, poi non resse più e continuò: ‘’Veramente avevi deciso di lasciar perdere quando mi vedevo con Samuele??’’ – la sua voce era molto titubante.
Orlando rimase stupito, non aveva pensato che Lucia avesse ascoltato tutta la conversazione. Si rese conto in quel momento che forse non aveva usato un tono pacato con Guido: ‘’Lucia, che importanza ha adesso…’’.
Lucia alzò il volto e lo guardò negli occhi: ‘’Ti prego Orlando, rispondimi. Veramente avevi pensato che io fossi felice quando lo frequentavo??’’ – i suoi occhi volevano sapere la verità, se lui per un momento si fosse stancato di aspettarla, se avesse mutato i suoi sentimenti.
O:’’Lucia, tu eri presa da Dettori!! E noi, ad essere sincero, non avevamo un buon rapporto…avevo riposto la mia speranza in un cassetto’’ – Lucia abbassò il viso ma lui lo prese delicatamente e lo indirizzò verso il suo continuando – ‘’ma mai, mai, nemmeno per un momento, ho smesso di amarti!! Solo che ho pensato che ti fossi indifferente e anche se mi costava molto saperti con un altro, la cosa che mi importava era che tu fossi felice, anche se il motivo della tua felicità non ero io!!’’ – le confessò.
Lucia portò la sua mano sul viso di lui: ‘’Orlando, io non ero felice con Samuele, cercavo in lui qualcosa che già conoscevo, che era parte del mio passato felice, dei miei ricordi ma era tutto inutile. Non potevo aggrapparmi ai ricordi per poter continuare a vivere. Non ti sopportavo all’inizio, è vero, non sopportavo il fatto che tu non ti comportavi in maniera disinteressata nei miei confronti e non riuscivo ad accettarlo. Fin dal nostro primo incontro ho notato il tuo sguardo così profondo, che penetrava dentro di me al punto che mi sentivo talmente indifesa, in imbarazzo. E l’unica cosa che potevo fare era mantenere le distanze!!’’ – non trattenne le lacrime perchè sapeva che non erano cariche di dolore, ma scaturivano solo dal fatto che per la prima volta aveva deciso di dirgli tutto ciò che non gli aveva mai confidato e che aveva tenuto sempre per se.
O:’’Lucia non devi pensarci, ora sei con me e non voglio niente di più!!’’ – le asciugò il viso.
Lucia gli posò la mano sulle labbra e continuò: ‘’Orlando, io mi sono innamorata di te giorno dopo giorno, da quando tu mi hai fatto capire che dovevo ricominciare a vivere. Mi parlasti di Alex in modo così irruente, che ti detestai come non mai in quel momento: ti eri intromesso in qualcosa di mio, di personale, senza che te l’avessi permesso ma nonostante il mio dolore, il mio senso di colpa, era come se una parte di me, la più nascosta, desse ragione alle tue parole. Tu hai avuto il coraggio di mettermi davanti ai fatti come nessuno aveva mai osato fare!!’’ – nella sua voce c’era un velo di tristezza, c’era un po’ ogni volta che ripensava ad Alex.
Orlando non riusciva a vederla così angosciata e non voleva che proseguisse con quei malinconici ricordi: ‘’Ti prego Lucia non continuare, io non voglio vederti così triste, non serve che ripensi a quei momenti!!’’ – disse mentre le accarezzava la testa.
L:’’Non sono triste Orlando!! Non lo sono più da quando ho ammesso a me stessa di provare qualcosa per te!! Non lo sono più da quando mi hai raccolto tra le tue braccia quel maledetto giorno alla villa e mi hai fatto sentire al sicuro, da quando strinsi la tua mano nella mia per la prima volta in un modo diverso e tu te ne accorgesti, da quando mi medicasti la mia ferita e ti dichiarasti apertamente e io non ti dissi nulla, da quando l’entusiasmo prese il sopravvento in me al tuo invito a cena da cui però io scappai presa dalla paura. Stavo bene pensando a te, ero felice di venire in caserma perchè sapevo di incontrarti. Ero davvero felice, ma tutto questo ho cercato di chiuderlo in me e di non dargli spazio!! Fin quando non ti ho visto per terra in ospedale e mi è crollato tutto addosso. Il mio cuore che aveva ripreso a battere per qualcuno, per te, venne travolto da una paura gelida. I tuoi occhi mi fissavano e io non potevo fare niente!! Io mi sono sentita persa in quel momento. Non potevo stare senza di te e fu allora che decisi di allontanare tutte le mie paure e che ti avrei amato senza alcun timore, con tutta me stessa. Questo posso darti io: il mio totale amore. Nulla in confronto a quello che tu hai fatto per me e che continui costantemente a fare: le tue attenzioni, la tua delicatezza, la tua gentilezza, il tuo amore intenso e sincero. Non saprei cosa fare se ti dovessi perdere…non posso più vivere senza di te, Orlando. Io ti amo come non ho mai fatto in tutta la mia vita!!!’’ – concluse quell’intima dichiarazione con un volto pieno di lacrime e assieme un delicato sorriso.
Orlando era incredulo, commosso: Lucia gli rivelò cose che aveva solo potuto immaginare. Sentirsele dire da lei lo avevano stupito. Per un attimo aveva perso le parole.
Lucia gli accarezzava delicatamente i lineamenti del suo viso e lo guardava negli occhi.
O:’’Va bene che il libro aperto ero io e su questo non ci piove ma sicuramente provare a capirti non è la stessa cosa che sentirti dichiarare quello che provi. Mentre ero ferito i tuoi occhi mi avevano comunicato una speranza che a quel punto potevo fare solo una cosa: combattere e non lasciarti da sola!! Ma sentirti parlare in questo modo è un’emozione immensa per me. Lucia, quello che hai appena detto io non me lo sarei mai aspettato di sentirmelo dire. È la dichiarazione più bella che tu mi potessi fare. E il tuo amore è la cosa più importante per me, tutto ciò di cui ho bisogno, non mi occorre nient’altro: è la mia ragione di vita…..tu sei la mia vita!!!!’’ – così dicendo la baciò con dolcezza e tanta passione.
Lucia ricambiò quel bacio e si lasciarono travolgere da quel loro amore accompagnato da lacrime di gioia: giorno dopo giorno cresceva e si fortificava sempre di più.

Il loro era un sentimento forte, unico, sincero, totale, raro.

Un amore con la A maiuscola!! 



Per tutti i romantici come me,
eccovi un capitolo breve, lo so, ma pieno di sentimenti e nient'altro!!:)

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Capitolo 26
*** QUALCOSA IN MENTE ***


Un grande tavolo di legno, un paio di pistole di diverso calibro, un borsone di armi, qualche paio di forbici, dei vecchi giornali poggiati sulla sedia, punaise e tubetti di colla sparsi qua e là e un enorme parete ricoperta di foto: Orlando mentre camminava lungo le strade di Roma; Orlando che scendeva da casa di Lucia e si dirigeva alla macchina; Orlando che raggiungeva l’entrata del Ris; Orlando che pranzava al bar vicino la caserma con Lucia; Orlando che saliva sulla macchina di servizio con Bart e Ghiro; Orlando fermo davanti alla vetrina di una gioielleria, ad un supermercato, davanti a un fiorario, ad una pasticceria; Orlando ovunque!!!
Queste erano solo alcune delle tantissime foto, che ritraevano ogni singolo spostamento di Orlando, sparse su un enorme tavolo e appese all’enorme muro di fronte a lui.

‘’Però!! Davvero cauti quelli del Ris a far scortare ogni membro della squadra!! Cosa pensano, che basterà qualche palo per impedirmi di raggiungere quello che voglio?!’’ – rise di gusto – ‘’Capitano, capitano …questa volta non fallirò!!! A qualunque costo, io ti annienterò!!’’.

Giocherellava con una foto tra le mani: ritraeva Orlando e Sara al parco.

‘’Hai fatto bene a riunire tutta la famiglia, capitano!! Potrei anche decidere di non lasciarti nessuno al tuo fianco: perchè no?! Dopo il tuo caro tenente potrei decidere di far fuori i tuoi fratelli!! Io non ho più nessuno..ci faremo compagnia a vicenda!!’’ – concluse in una risata malefica seguita da un sorso di vino rosso – ‘’Adesso è meglio che vada…è ora che mi rifaccia vivo…non vorrei che ti dimenticassi di me, Capitano!!’’.

Erano passate alcune settimane, ma le indagini su Pugliese non avevavo portato da nessuna parte incidendo in modo negativo sull’umore della squadra.
I ragazzi erano sempre indaffarati con repertamenti, sopralluoghi, interrogatori.
Guido seguiva la squadra in ogni loro caso. Era tornato un Guido diverso, più socievole, talvolta persino più tollerante: chissà forse voleva sentirsi quanto più vicino ai suoi colleghi, non voleva mantenere il distacco di gradi. Poi con Ghiro ormai erano proprio in un ottimo rapporto e con Orlando non andava male, anche se non gli riservava alcun trattamento di riguardo, anzi lo teneva sempre sotto osservazione, ma il tenente non gli dava motivo di preoccuparsi: non se la sarebbe mai immaginata una cosa del genere.
Sara, invece, era l’ondata di freschezza di quel gruppo: riusciva a tenere testa a tutti, a farsi fare un sorriso anche in momenti di sconforto. Tirava tutti su di morale, non perdendo il controllo sulla situazione delicata che dovevano fronteggiare. Era la boccata d’aria fresca della squadra.
La maggior parte del suo tempo in caserma la passava con Bart e lo aiutava moltissimo nelle indagini: la loro passione per la chimica li accomunava e poi il tenente era davvero affascinato dalla sua preparazione, dalla passione che ci metteva nel suo lavoro. Andavano molto d’accordo nonostante si ritrovassero caratteri così diversi.

S:’’Buongiorno sister!!! Come andiamo??’’.
L:’’Buongiorno a te, Brancato junior!! Siamo di buon umore oggi!?’’.
S:’’Io sono sempre di buon umore!! A parte qualche piccola eccezione…allora com’è andata ieri con Abrami??’’.
L:’’Potevi andarci benissimo tu: sei il maggiore no, o l’hai dimenticato??’’.
S:’’No, ma che scherzi!!! Ho una certa autorità sui miei fratelli e me la faccio scappare?! È solo che sapevo che Abrami preferisse parlare con te piuttosto che con me!!! Almeno ha visto che stai reagendo e penserà che ha fatto una buona scelta a farmi venire fin qui!! E poi io vi faccio da ‘consulente’ !!! I doveri noiosi li lascio volentieri a te, capitano!!’’.
Risero entrambe.
L:’’Com’è andata la cena da Bart ieri??’’.
S:’’Bene, bene!! Eleonora è proprio una bellissima persona!! Mi piace…solo che non sapevo che fosse la sorella di Giordana e tutto il resto!!’’.
L:’’Già…vabbè almeno la storia della banda ha avuto uno spiraglio positivo per qualcuno!! Non dirmi però che avete annoiato Eleonora con i vostri discorsi da piccoli chimici ?!’’.
S:’’No macchè, io sono una persona dai mille argomenti!!’’.
L:’’Sì come no, che quando sente qualche formula, composto, reazione non la finisce più con le sue fissazioni!!’’.
S:’’Non è vero Lucia!!!’’ – disse risentita – ‘’E comunque devo dare una grossa mano a Bart!!! Ha bisogno del mio aiuto!!’’.
L:’’Sara, così mi preoccupi!!’’.
S:’’Ma va, sei la solita!! No a parte gli scherzi, io non so cosa sta aspettando a chiedere ad Eleonora di sposarlo!?’’.
L:’’Saraaa!!! Saranno pure fatti loro no?? E poi mi sembra che le abbia regalato un anello, Bart è molto riservato, che ne sai se non l’ha già fatto e hanno deciso di aspettare!! Non essere invadente!!’’.
S:’’Macchè Lucia..le ha dato l’anello, è vero, ma non le ha fatto una proposta vera e propria.. ti sembra normale??!! È rimasto tutto campato in aria!! Devo dargli qualche dritta!!’’.
L:’’Sara come fai a saperlo?? Non gli avrai fatto il terzo grado?!…vabbè che siete diventati molto amici, ma non puoi essere stata così sfacciata!!’’.
S:’’Ah Lucia, Lucia quante paranoie…a cosa servono gli amici se non per dare una mano?? Non ci troviamo in un momento ideale lo so….però intanto farà una degna proposta, poi più in là penseranno alla data…quando tutto sarà finito magari!! Che bello, ci pensi…un matrimonio!!’’.
L:’’Già…un matrimonio’’ – le si illuminò il viso quando pronunciò quella parola.
S:’’Ehi ehi…che espressione, non è che mi sono persa qualcosa??!! Cioè..sono tua sorella, avrei dovuto saperlo se c’è qualcosa nell’aria?! Giacchè ci sono, posso dare una mano anche al mio psicologo preferito, anche se lui non ne avrebbe bisogno, ne sono certa!! ’’.
L:’’Saraa…smettila!!’’ – rispose imbarazzata, tutta rossa in viso – ‘’che cosa dici!?’’.
S:’’Perchè ti imbarazzi?! Non c’è motivo…non dirmi che non ci hai pensato a sposarti con Orlando??’’.
Lucia sorrise: ‘’Sì sì….c’ho pensato qualche volta, e….’’.
S:’’E???’’ – sembrava davvero una bambina con uno sguardo indagatore.
L:’’Sara, vedi, non è proprio il momento di fantasticare, la realtà è tutt’altra…e non sono il tipo che sogna ad occhi aperti io!!’’.
S:’’Sì lo so, ma avere un sogno non significa estraniarsi dalla realtà, significa solo avere la speranza che un domani migliore esista e crederci veramente!! E poi nell’ipotesi che decida di fermarmi a Roma..mi piacerebbe occuparmi dei miei piccoli nipotini!! Ma tu ci pensi alla faccia di Guido all’idea che tu possa aspettare un bambino?? Secondo me non reggerebbe e si sentirebbe male!! La sua Lucia che diventa mamma!!’’ – era divertita a quel pensiero.
Lucia arrossì nuovamente all’idea e guardò la sorella per farla smettere: ‘’Guarda che varrebbe anche per te questa reazione…non è detto che debba essere io la prima a farlo diventare zio!!’’ – rispose istigandola.
Sara perse il respiro per un attimo ma cercò di controllarsi come aveva imparato a fare per non darlo a vedere a Lucia e prontamente rispose: ‘’La sorella impegnata sei tu..quindi a te l’onore!! Ma ti immagini un piccolo Serra per casa?? Spero prenda tutto dalla zia!!’’.
Lucia sorrise ma era molto imbarazzata da quel pensiero, il suo viso era completamente arrossito!!

Orlando bussò alla porta, entrò e salutò le due donne.
O:’’Buongiorno!!’’ – notò il rossore sul viso di Lucia –‘’Tutto bene??’’ – aggiunse.
S:’’Buongiorno tenente…sì  tutto bene, non ti preoccupare…è che ho la capacità di mettere in difficoltà mia sorella su certi argomenti, tutt’ora a trent’anni!!’’.
L:’’Sara…non hai nulla da fare oggi?? Vai!!’’ – cercava di essere calma.
L’argomento di un eventuale matrimonio, di avere dei figli l’aveva messa a disagio, non che non lo volesse, ma la spaventava un bel po’.
Orlando non capì le frecciatine tra le sorelle e disse semplicemente: ’’Lucia, questi sono i rapporti sul caso Dondoni e su quello della fabbrica di latticini’’.
L:’’Bene, ora li guardo!!’’.
O:’’Senti Lucia, ha chiamato Sasso. C’è stato un furto ad una casa d’aste. La segretaria del titolare è stata ferita. Sto andando con Bianca. Ti aggiorno al ritorno’’.
L:’’Ci andrà Emiliano con Bianca, tu devi andare in laboratorio a finire quelle analisi sugli indumenti del senzatetto trovato l’altra notte’’.
S:’’Ci sta pensando Ghiro a quei reperti!!’’ – rispose ricevendo un’occhiataccia da Lucia.
Orlando sospirò e aggiunse: ‘’Per quanto tempo non mi farai più fare un sopralluogo?? Sono giorni che mi fai rimanere in caserma ed esco solo per ritornare a casa la sera. Lucia non puoi impedirmi di fare il mio lavoro!!’’.
L:’’Sarà stata una coincidenza..non ti tengo mica chiuso in caserma!!’’.
O:’’Tu dici?? A me sembra il contrario!!’ – la contraddisse.
S:’’Ok va bene…diamoci una calmata!!!’’ – placò il contrasto tra i due – ‘’Orlando vieni con me, ce ne occupiamo insieme del furto. Ghiro continuerà a occuparsi delle analisi’’.
Orlando era d’accordissimo, non voleva assecondare Lucia nella sua eccessiva protezione.
Lucia fissò la sorella irritata per non averla appoggiata.
S:’’Guarda che non servirà a nulla tenerlo chiuso qui…abbiamo la scorta…siamo dei carabinieri non possiamo sottrarci ai nostri doveri e gli altri non possono fare il lavoro anche per Orlando…tranquilla!!’’.
L:’’D’accordo, ma fate attenzione!!’’ – disse rassegnata: avere Orlando e Sara dalla stessa parte era un’impresa impossibile da affrontare.
Orlando si avvicinò a Lucia: ‘’Siamo in caserma Orlando!!’’ – gli disse prontamente intuendo cosa volesse fare.
O:’’Lo so, ma adesso non mi vede nessuno!!’’ – e le diede un veloce bacio a stampo sulle labbra.
Sara sorrise: ‘’Dai andiamo, che oggi è già stata messa abbastanza in imbarazzo, non metterti anche tu!!’’.

Orlando uscì con Sara e Lucia, sorridendo mentre ripensava alla conversazione con la sorella, si rimise a lavoro. 

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Capitolo 27
*** IL LUPO TORNA ALL'ATTACCO ***


Sara e Orlando erano in macchina, si erano appena fatti dare l’indirizzo da Sasso e lo stavano raggiungendo.
O:’’Mi piace vedervi insieme, così complici, mi rende felice!!’’.
S:’’Anche io lo sono quando sto con lei. Ma non ti dirò nulla di più, quindi non cercarmi di studiare per sapere di cosa stavamo parlando!! È un segreto tra sorelle!!’’.
Orlando rise: ‘’Non ne avevo nessuna  intenzione a dir la verità!!’’.
S:’’Lo so, lo so, ma meglio essere espliciti..e poi io so che tu sai cosa fare, in ogni circostanza!!’’.
Orlando la guardò insospettito: ‘’A cosa stai alludendo??’’.
S:’’Mah…a niente in particolare!!! Siamo arrivati comunque….mi sono salvata in calcio d’angolo!!’’ – gli sorrise.
S:’’Orlando, Maggiore!! Ho già interrogato i presenti ma non ne ho ricavato granchè!!’’.
O:’’Va bene Fabrizio, abbiamo già qualche ipotesi??’’.
S:’’Forse, pare che il titolare non se la passasse molto bene…magari si è trattato di qualche avvertimento…l’idea era di rapire la segretaria. Non ci sono riusciti per l’intervento repentino della vigilanza. La donna è rimasta ferita, ma i due con i passamontagna sono riusciti a fuggire!!’’.
S:’’Va bene ci pensiamo noi adesso..ci vedremo in caserma per gli interrogatori!! Provvedi a far convocare i presenti al momento del fatto’’.

Sara e Orlando cominciarono a repertare tutto, facendosi dare tutti i documenti riservati della casa d’aste, video di sorveglianza, registri di conto, qualsiasi cosa.
Impiegarono un paio di ore più o meno.
S:’’Penso che abbiamo finito’’.
O:’’Sì ancora un attimo e ho finito anch’io!!’’.
Sara si incamminò verso la macchina e caricò il materiale dentro ma Orlando non arrivava.
S:’’Ma che fine ha fatto?!’’ – disse preoccupata.
Si guardò intorno, ma non lo vedeva. Poi si voltò di spalle e notò che due uomini della scorta erano fermi dall’altra parte del marciapiede. Sara li raggiunse e alle loro spalle vide Orlando fissare una vetrina.
S:’’Orlando ma sei impazzito…mi sparisci così??’’ – era spaventata.
O:’’Eh???’’ – era sovrappensiero.
S:’’Sto parlando con te!! Ma che stai facendo??’’ – si avvicinò a lui e vide cosa stava guardando – ‘’Ehi tenente..che intenzioni hai??’’.
Orlando un po’ impacciato dall’essere stato scoperto così all’improvviso rispose: ‘’No niente scusa, mi sono distratto un attimo’’.
S:’’Lo vedo…allora avanti parla, è come penso io??’’.
O:’’Sara non ti allarmare, cioè io ci stavo pensando però non so se …’’.
S:’’Stavi pensando a??’’ – voleva che parlasse, lui faceva il vago.
O:’’E va bene!! È da un po’ che ci penso veramente. Lo so, ti sembrerò troppo frettoloso…è passato solo poco tempo…. ma io ne sono convinto, non ho alcun dubbio!!! Voglio sposarla!!!’’.
S:’’E che cosa aspettavi a dirmelo!! Dovevo scoprirlo io così??’’ – rispose entusiasta.
O:’’Non volevo che pensaste che stavo correndo troppo….poi la situazione è quella che è….passerei per quello superficiale che non prende sul serio la gravità della circostanza. Se fosse per me, io la sposerei anche domani, anzi l’avrei già fatto…solo che non so come l’avreste presa voi altri…..lei soprattutto…’’.
Sara l’abbracciò: ‘’Se tutti questi dubbi sono dovuti a Guido, non ti fare paranoie. Certo il periodo che stiamo passando non è certo uno dei migliori, ma tu devi fare quello che ti senti!! Sei una persona molto sensibile Orlando e saprai sicuramente qual è la cosa migliore da fare e quando!!’’ – si allontanò un attimo da lui e lo guardò negli occhi – ‘’e poi perchè dovresti aver paura di come reagirebbe Lucia??’’.
O:’’Io non voglio metterle pressione…non so se lei si sentirebbe pronta per fare un passo del genere, non vorrei soffocarla con tale richiesta!!’’.
S:’’Orlando, Lucia ti ama e credimi non ci sarebbe niente che la renderebbe più felice se non legarsi a te per sempre!! Avrai capito che hai tutto il mio appoggio…quindi non crearti ulteriori problemi, io ti sosterrò!!’’.
O:’’Ho pensato di parlarle tante volte di questo quando ero solo con lei, ma poi pensavo  a quello che ci aspettava una volta tornati in caserma, a questa dannata caccia al Lupo che non ha fine…non è la circostanza adatta…dovrei aspettare…forse quando tutto questo sarà finito…’’.
S:’’Ehi …finirà presto….fidati… e io non vedo l’ora di organizzare un matrimonio da favola!!! A te il compito di stupirla come solo tu sai fare!!!’’ – era veramente entusiasta.
O:’’Sprizzi allegria da tutti i pori, quindi approvi l’idea del mio matrimonio con Lucia!! Non che avessi  dubbi su di te…anzi sei l’unica persona di cui non dubitavo affatto!!’’.
S:’’Il mio volto almeno non diventa letteralmente rosso fragola quando si parla di matrimonio o di qualcos’altro!!!’’ – lanciò la battuta per fargli intuire la conversazione con la sorella, ma aveva deciso che non gli avrebbe rivelato nulla in realtà.
Orlando si sorprese, non poteva essere: lei e Lucia avevano parlato dell’argomento?? E forse si erano spinte oltre?!! Non l’avrebbe mai pensato.
O:’’Sara, cosa mi nascondi??’’ – disse insistendo.
S:’’Niente niente!!’’ – si voltò sorridendo – ‘’Andiamo va, caro cognato, che se no ci facciamo una brutta nomina: gli eterni ritardatari ci chiameranno!! Non possiamo permettercelo’’.
Orlando afferrò Sara per le spalle sorridendo: stava bene con lei, chiunque in verità era sereno in sua compagnia.
E così si diressero alla macchina.

In quello stesso istante i due uomini della scorta che li seguivano caddero a terra provocando un tonfo che mise in allerta Sara e Orlando..
O:’’Giùùùù!!! Stanno sparandooo’’ – spinse prontamente Sara a terra lontano verso la macchina.
S:’’Orlandoooo!!!’’ – lo vide accasciarsi e battere forte la testa – ‘’All’erta stanno sparando con un silenziatore’’ – tirò fuori la pistola e cercò di indivuduare il punto da cui provenivano i colpi. L’altro uomo della scorta rimasto vicino alla macchina corse da lei per coprirla.
S:’’Copri il tenente, vai corriii, io sto bene!!’’ – salì in macchina e dallo specchietto retrovisore vide il terzo uomo accasciarsi a terra ferito ad un braccio. Capì che stavano sparando da destra. Fece retromarcia bruscamente fino a raggiungerlo e coprire entrambi con la vettura. Poi si affrettò a scendere riparandosi anche lei.
Una dozzina di colpi consecutivi colpirono la carrozzeria e frantumarono i finestrini.
Sara avvertì la territoriale: ‘’Sono il Maggiore Brancato!! Mandate dei rinforzi a viale degli Iris…c’è una una sparatoria…mandate anche un’ambulanzaaa!!! Ci sono dei feriti!!’’.
S:‘’Orlando!!!Orlandooo rispondimii!!!’’ – era scioccata, vedeva Orlando a terra che aveva perso conoscenza.
‘’Arriveranno in tempo, stia tranquilla maggiore!!’’ – cercò di rasserenarla l’uomo della scorta ferito.
Sara intanto si voltò per rispondere al fuoco, ma non poteva sparare perchè non aveva la sicurezza della direzione da cui provenivano gli spari e il panico si era già diffuso tra la gente per strada che cercava riparo.

Due occhi cristallini assetati di vendetta si gustavano la scena forse un po’ delusi ma comunque pieni di odio.
Mario prese il cellulare e scrisse un messaggio inviandolo all’unico numero salvato in rubrica per poi abbandonare il telefono sul posto.
Non gli serviva più.
Aveva fatto quello che aveva potuto: non era soddisfatto del tutto ma almeno aveva lasciato un segno, chissà indelebile forse…
Prese il borsone al suo fianco e si allontanò.

I soccorsi intanto erano arrivati, così come la pattuglia della territoriale…
 

 

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Capitolo 28
*** PAURA DI PERDERTI ***


Il telefono di Lucia squillò.
Lo prese in mano e lesse:

‘Siete abbastanza tempestivi in famiglia Capitano!! Ma sarà servito a qualcosa??
A presto. Il Lupo!!’


Si alzò di scatto correndo nell’ufficio di Ghiro.
L:’’Danieleee, dove sono Orlando e Saraaaa???’’ – era sconvolta.
Guido percorse velocemente il corridoio in quel momento, con un viso turbato, seguito dal resto della squadra che lo aveva visto in quello stato e raggiunse l’ufficio.
G:’’Lucia!!!’’.
L:’’Guido dove sono Orlando e Sara???’’ – la voce le tremava, vedeva il fratello scosso – ‘’Guido rispondimi!!! Dove sonoooo????’’.
A Guido svanì la salivazione. Gli occhi di Lucia si colmarono velocemente di lacrime.
L:’’Guido…’’.
G:’’C’è stato un vero e proprio agguato. Due uomini della scorta hanno perso la vita. L’altro è stato ferito…’’.
L:’’Orlando e Sara…Guido dimmeloo!!!’’ – lo sconforto si era impadronito di lei.
Guido cercò di non farsi prendere dal panico: ‘’Sara sta bene, ma…….ma Orlando è stato ferito…è in ospedale adesso, non so nulla di più…’’.
Lucia ansimava, in quel momento tutto si fermò per lei: non sentiva alcuna voce, alcun suono, non vide nessuno intorno a lei…sembrava che fosse isolata dal mondo intero…era lei sola lì con la sua paura di perdere Orlando.
D:’’Lucia…ehi Lucia respira su…respira….’’ – la sorresse quando stava per cadere.
L:’’Devo andare….lasciatemi…devo andare…’’ – disse molto scossa sotto lo sgomento degli altri suoi colleghi.

Daniele accompagnò Lucia all’ospedale con la sua macchina, Guido li seguiva con i suoi uomini.
Fu un tragitto straziante e atroce…Lucia si era abbandonata totalmente alle lacrime, Daniele non riuscì a dire una parola, era troppo turbato. Anche Guido era in pena.
Arrivarono il prima possibile all’ospedale. Guido si fermò in infermeria dall’uomo della scorta mentre Lucia corse verso la sala operatoria.
L:’’Saraa!!!!’’ – le corse incontrò e l’abbracciò sfogando il suo dolore.
S:’’Lucia, non so come sia successo…è stato tutto così improvviso!! Io non ho potuto impedirlo’’.
Lucia non le disse nulla, non riusciva a parlare. Si sedette su una sedia fissando quell’intensa lampadina rossa sopra la porta.
Guido intanto aveva raggiunto i ragazzi. Corse incontro a Sara e l’abbracciò. Lei scoppiò a piangere.
S:’’Non è colpa tua Sara…non è colpa tua!! Calmati, ci sono io adesso, ci sono io…shhhh!!!’’.
Daniele era provato, Sara in quel momento piangeva copiosamente tra le braccia del fratello, era veramente straziata. Lucia era impassibile, assorta nel suo dolore che fuoriusciva nel fiume di lacrime sul viso.
 
Si era fatto abbastanza tardi quando quella porta si aprì.
Lucia si alzò di scatto ma fu Daniele a parlare per primo: ‘’Dottoressa allora??’’.
‘’La ferita non era grave. Il proiettile ha colpito la scapola, ma siamo riusciti ad estrarlo e ad immobilizzare la parte lesa’’.
G:’’Quindi sta bene ora??’’ – chiese molto preoccupato.
‘’La prognosi è riservata. Il problema non è stato tanto la ferita da arma da fuoco, lo ha colpito solo lievemente, quanto piuttosto il colpo subìto alla nuca durante l’impatto al suolo: si è formato un minimo ematoma e abbiamo preferito indurre il coma farmacologico. Ha comunque perso molto sangue e quindi, presa coscienza del fatto che il paziente ha già subìto un intervento delicato non molto tempo addietro, abbiamo preso questa precauzione. Gli servirà il massimo riposo!!’’.
D:’’Quanto occorrerà perchè l’ematoma si riassorba??’’.
‘’Non possiamo prevederlo, potrebbe volerci anche molto tempo, così come potrebbe anche non riassorbirsi affatto o assorbirsi velocemente…dipende tutto da come reagirà il paziente!! Per adesso è tutto. Andate a riposare…non serve che stiate qui per ora’’.
G:’’Dottoressa aspetti…’’ – la raggiunse prima che se ne andasse – ‘’devo chiederle una favore immenso’’.

Lucia non aprì bocca, rimase a fissare Orlando sul letto intubato, oltre il vetro poggiando la sua mano sopra.

‘’Non credo sia possibile….c’è un regolamento…io non posso violarlo’’.
G:’’La scongiuro’’ – i suoi occhi erano lucidi – ‘’per favore lo faccia per il capitano, so che non vorrebbe stare da nessuna altra parte, solo per questa notte, non le chiedo altro’’.
‘’Va bene capitano, ma solo per questa notte poi non posso chiudere più un occhio’’.
G:’’Grazie..lei non sa che gesto importante sta facendo..le sarò sempre riconoscente!!’’.
Guido si avvicinò agli altri dicendo: ‘’Andiamo adesso, non possiamo fare nulla qui’’.
Lucia non si voltò neanche.
Guido le si avvicinò e le sussurrò: ‘’Tesoro, potrai rimanere con lui questa notte, l’infermiera ti aspetta di là per darti il camice. Noi andiamo a casa, ci vediamo domani mattina presto’’ – e le diede un bacio tra i capelli.
Lucia si voltò leggermente ancora piangendo e rispose: ‘’Grazie, Guido!!’’.
G:’’Andrà tutto bene, tranquilla!!’’.
Sara era terribilmente provata, era tra le braccia di Ghiro tremante…si sentiva orribilmente in colpa.
Lucia si avvicinò e le prese le mani: ‘’Vai a medicarti il taglio e riposati. Non mortificarti inutilmente. La mia squadra ha bisogno di te in questo momento che io non potrò occuparmene..io devo stare con lui ..ma lascio i miei uomini in buone mani’’.

I tre carabinieri lasciarono l’ospedale mentre Lucia entrò nella stanza da Orlando.
Si fermò sulla porta, fece dei respiri profondi e poi si avvicinò a lui.
Si sentiva male, aveva già vissuto quel momento e si sentì totalmente persa….ora lo era di nuovo.
Gli afferrò la mano,  gliela strinse e cominciò a parlargli: ‘’Sono qui Orlando…sono qui….adesso hai bisogno di riposo…e ….io rimarrò qui accanto a te…non mi allontanerò nemmeno un attimo, ma tu devi svegliarti, devi farlo….’’ – avrebbe voluto dirgli tante altre cose, ma il dolore e la paura che provava glielo impedirono; prima di scoppiare nuovamente in lacrime riuscì solo a dire – ‘’non lasciarmi da sola Orlando, non farlo, io ho bisogno di te. Dobbiamo fare tante cose ancora insieme, la vacanza che ci eravamo promessi, tanti giorni e momenti da passare io e te da soli…voglio passare la mia vita con te, voglio diventare tua moglie, voglio avere una famiglia con te, non mi abbandonare, ti prego…non lasciarmi amore mio!!’’.
La sofferenza e la tristezza erano troppo pesanti da sopportare, la stremarono. Si addormentò con la mano stretta alla sua sul bordo del letto.
Daniele non andò a casa ma raggiunse in caserma gli altri che erano tornati dal sopralluogo fatto dov’era successo l’accaduto. Si misero subito a lavoro.
Sara e Guido arrivarono a casa distrutti. Lei era profondamente avvilita.
G:’’Sara, come ti senti??’’.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, immersa tra mille pensieri, mille sensi di colpa, mille rimproveri. Era assenta, era altrove.
G:’’Sara?!...ehi tutto bene??’’ – le si sedette accanto e l’abbracciò.
S:’’Sono stata chiamata per proteggere mia sorella, per evitare che provasse un dolore troppo grande ancora una volta, sono stata chiamata perchè mi ritenevano all’altezza e io invece non lo sono stata. Il mio compito era quello di evitare che lei crollasse, dovevo prendermi cura di lei…e non ci sono riuscita….capisci…Orlando è in un letto d’ospedale per colpa mia….era l’unica cosa che avrei dovuto impedireee!!! Guido, come ho potuto permetterlo!??’’ – era abbattuta, quel senso di colpa che già una volta l’aveva annullata e che aveva pensato di essere riuscita a vincere, ora lentamente si stava impossessando nuovamante di lei.
G:’’Sara, basta non è colpa tua!!! Che tu ti sia trovata lì è stata solo una fortuna, sei rimasta fredda e razionale e sei riuscita a gestire la situazione…sei stata pronta a prendere l’iniziativa per coprire i tuoi colleghi per quanto ti è stato possibile..e allo stesso tempo non hai risposto al fuoco all’impazzata!! Sei stata un eccellente carabiniere in questa circostanza…io sono fiero di te….e Orlando è uno tosto, ce la farà!!’’ – la cullava mentre la tranquillizzava con questa parole….il fratello maggiore si stava prendendo cura della sua sorellina fragile e indifesa più che mai in quel momento.
S:’’E Lucia?? Con che coraggio la guarderò in faccia adesso?? Ho proposto io che Orlando andasse a fare il sopralluogo..lei era contraria…avrà tutte le ragioni per avercela con me!!’’.
G:’’Sarebbe potuto succedere in qualsiasi circostanza e con chiunque, non poteva tenere Orlando chiuso in caserma per l’eternità!! Lei non ce l’ha con te, forse in questo momento ce l’avra più con se stessa. Andiamo a dormire adesso…dai piccolina dobbiamo riposare…e poi dobbiamo far forza a Lucia…Lei ha bisogno del nostro sostegno..non possiamo permetterle che si tenga tutto dentro’’.
Rimasero a dormire sul divano.
Guido cercò di fare addormentare la sorella tra le sue braccia: non fu facile…ma dopo un bel po’ di tempo ci riuscì. Subito dopo crollò anche lui.

‘’Hai capito la sorella del capitano!! Una bella tenacia e bella freddezza. Che famiglia di carabinieri!! Mi sa che dovrò alzare la posta…ho sottovalutato la cosa…aspetterò, non ho fretta…posso sempre arrivare direttamente a te, Lucia!!’’. 



Eccovi un altro capitolo.
Spero che non me ne vogliate ma vi comunico che domani devo partire e quindi ci rivedremo a fine settimana…mi dispiace lasciarvi proprio con questo capitolo!!
Mi faccio perdonare dicendovi di stare tranquilli: Orlando ce l’ha fatta già una volta…secondo voi non ce la farà una seconda??

A presto miei cari lettori!!
-S-

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Capitolo 29
*** APRO GLI OCCHI.....E TROVO TE!! ***


Lucia si svegliò da quel sonno agitato che aveva fatto e la sua mano era ancora in quella di Orlando.
Lui era immobile, gli occhi chiusi…solo i segnali sonori delle macchine si sentivano in quella stanza.
L:’’Buongiorno amore mio!!’’ – si avvicinò dandogli un bacio sulla fronte – ‘’Stai riposando ancora…significa che ne hai bisogno…però vedi di svegliarti presto..io non mi muovo fin quando non apri gli occhi!!’’ – una lacrima le scese dal viso.
La dottoressa entrò salutando Lucia e facendole coraggio per poi chiederle gentilmente di uscire perchè doveva procedere con alcuni controlli.

G:’’Lucia, come stai??’’.
L:’’Guido è molto presto, potevi venire più tardi!!’’.
G:’’Mi ero sbrigato…e volevo sapere come andava!!’’.
L:’’Non si è ancora svegliato, la dottoressa sta facendo degli accertamenti…’’ – sospirò.
D:’’Buongiorno Capitani!!!’’ – un Ghiro tutto assonnato fece irruzione nel corridoio con un sacchetto bianco in mano – ‘’la colazione è servita!!’’.
L:’’Ma hai una faccia….sei stato tutta la notte in caserma??’’.
D:’’Non proprio, tranquilla….sono uscito un’oretta fa quando Sara è venuta a cacciarmi via e a prendere il mio posto!!’’.
L:’’Sara è già in caserma??’’ – chiese preoccupata.
G:’’É uscita presto e si è diretta in caserma..’’ – il suo tono era amareggiato.
L:’’Pensa che io ce l’abbia con lei, vero?’’.
G:’’Sì Lucia, si è colpevolizzata per tutto il tempo…non credo che verrà in ospedale, non riesce a incontrarti!!’’.
L:’’Ma io non penso affatto che lei..’’.
G:’’Non ho fatto altro che ripeterglielo…ma vedi non è facile per lei…si sente responsabile..’’.
D:’’Non pensateci, vedo di occuparmi io di Sara…di Orlando nessuna novità??’’.
La dottoressa uscì dalla stanza.
L:’’Dottoressa allora??’’ – disse con un’ansia spaventosa.
‘’É un tipo tosto il tenente!! Non mi sarei mai aspettata una risposta così rapida…l’ematoma si è ridotto, non del tutto, ma adesso è solo un’area quasi invisibile…penso che di questo passo nei prossimi due giorni si sarà riassorbito totalmente. Aspettiamo ancora un po’ ma sono molto ottimista’’.
Lucia si sentì sollevata ed era felicissima di quella notizia.
G:’’Ma quando si sveglierà???’’ – chiese d’istinto.
‘’Non vi so dire con esattezza, ma dal modo in cui sta reagendo non dovrebbe tardare…state sereni il vostro collega è veramente un osso duro..la ferita alla spalla non era poi così grave, si rimetterà presto’’.
Ghiro era entusiasta, Guido adesso era più tranquillo.
D:’’Che uomo super!!! D’altronde per stare con un super capitano non poteva non esserlo!!’’.
Lucia sorrise per la prima volta, dopo tante ore di tristezza.
D:’’Io vado a dare la notizia agli altri…….e al super maggiore!!! Capitano, deve tener testa a due super sorelle!!!’’ – concluse rivolgendosi a Guido, il quale gli rispose con una simpatica smorfia.
G:’’Non è meglio che vai un po’ a casa…torni più tardi….ti riposi un po’!!’’.
L:’’Non ne ho bisogno Guido, Orlando si potrebbe svegliare da un momento all’altro…io voglio esserci!!’’.
G:’’Come vuoi testa dura!! Io vado in caserma, torno stasera ma avvisami se dovesse svegliarsi prima!!’’.
L:’’Sì sì…lo farò…ah Guido…vieni con Sara questa sera…per favore, non voglio che si tormenti!!’’.
G:’’Stai tranquilla…ci parlo io…’’ – la salutò con un bacio sulla fronte.


In caserma Ghiro aveva dato la notizia a tutti. Erano davvero contenti di saperlo fuori pericolo.
M:’’Certo che ci ha preso gusto a farci stare in pena mentre lui è in un letto d’ospedale eh?!’’ – disse scherzando.
B:’’É  uno duro e combattivo…io non avevo dubbi che se la sarebbe cavata!!’’ – aggiunse Bart.
Tutti erano sollevati al pensiero di Orlando fuori pericolo.
S:’’Scusatemi ragazzi!!’’ – si alzò di scatto e si diresse nell’ufficio di Daniele, seguita da quest’ultimo.
D:’’Ehi Sara, sta bene…basta darsi il tormento!!’’.
S:’’Voglio stare sola Daniele, ti prego esci!!’’.
D:’’Sara ascoltami…Lucia non ce l’ha assolutamente con te!!! Non l’ha nemmeno sfiorata questa idea…è passato adesso …basta darsi colpe inutili!!’’ – gli faceva male vederla così provata.
S:’’Daniele smettilaaa….non puoi capire…esciiii!!!’’ – aveva perso il controllo come non aveva mai fatto finora; Ghiro rimase ammutolito.
G:’’Ehi ehi…Sara calmati…non è successo nulla’’ – la afferrò tra le sue braccia appena entrato nell’ufficio – ‘’ci sono io, non preoccuparti ci sono io…’’ – fece cenno a Ghiro di non preoccuparsi e di lasciarli soli.
S:’’Guidoo!!’’ – singhiozzava.
G:’’Ci sono io Sara, ci sono io…è passato…basta adesso, basta’’.
Sara si calmò tra le braccia del fratello, era la prima volta che perdeva il controllo dopo tanto tempo….ma come ritrovarlo ormai lo sapeva fare benissimo.
Appena tornata in sé chiese a Guido come stava la sorella.
G:’’Ti aspetta stasera in ospedale…andremo da Orlando stasera…ce la farai…io lo so!!’’.
S:’’Grazie Guido di starmi accanto!!’’.
G:’’Non potevo starti vicino quando eri lontana e non me lo sono mai perdonato. Adesso non ti lascerò più sola!!’’.
S:’’Daniele…devo scusarmi con lui..l’ho trattato malissimo!!’’.
G:’’Non ti preoccupare…lui ha capito, gli è bastato un mio gesto..tranquillla’’.
Ghiro si affacciò sulla porta dopo aver visto che le acque si erano calmate e fece un’occhiolino al maggiore facendola sorridere lievemete.

Era appena passata l’ora di pranzo e Lucia era ancora nella stanza di Orlando.
Era stanca, ma felice e non vedeva l’ora che Orlando si svegliasse. Gli accarezzava il viso tenondogli la mano e tra una carezza e l’altra quella poca tranquillità che aveva ritrovato la fece addormentare accanto a lui.
Orlando cominciò ad aprire lentamente gli occhi e un’immagine sfocata gli apparve davanti: i biondi capelli sparsi sul bordo del letto, la sua mano calda nella sua: era là, così come lo era stata l’altra volta, là solo per lui.
Le strinse la mano, non aveva molta forza, ma mosse la mano accarezzando quella della sua donna.
Lucia sentì la mano di lui muoversi, alzò di scatto il suo viso e lo vide che la stava guardando dolcemente. Le lacrime comparvero sul suo volto: ‘’Ti sei svegliato amore mio!!’’ – un sorriso meraviglioso le illuminò il viso umido – ‘’Vado a chiamare i medici!!’’.
Lucia corse per chiamare la dottoressa che si recò da Orlando: lo visitò e lo fece liberare dall’intubazione.
‘’Non si affatichi molto…passerò di nuovo stasera’’ – uscì dalla stanza lasciandolo in compagnia di Lucia.
O:’’Non sei affatto tornata a casa, vero??’’ – disse con un filo di voce e la bocca ancora un po’ asciutta.
L:’’No…non volevo stessi da solo!!’’ – si sedette di nuovo accanto a lui.
Era sdraiato, non poteva alzarsi neanche a metà busto per il momento. Doveva tenere la testa poggiata sul cuscino.
O:’’Lo so, ho sentito la tua mano per tutto il tempo!!’’ – sussurrò.
Lucia piangeva: ‘’Orlando, io ho avuto una paura tremenda, non potevo pensare di perderti!!’’.
O:’’Sono qui Lucia, sto bene. Non piangere. E poi per la verità ogni mio risveglio in ospedale è semplicemente magnifico: una meravigliosa creatura mi appare in una visione angelica!! Sei sempre stupenda tesoro!!’’ – quelle parole bisbigliate da Orlando con quella delicatezza la fecero sorridere appena e arrossire.
O:’’Aveva ragione Sara…arrossisci raramente ma quelle poche volte diventi ‘rosso fragola’ come dice lei …era solo un complimento!!’’.
L:’’Che cosa ti ha detto scusa??’’ – chiese imbarazzata mentre le loro mani continuavano a rimanere intrecciate.
O:’’Ha solo tirato il sasso e poi ha nascoto la mano a dire il vero…. Non mi ha detto niente sinceramente..niente di più di quello che mi hai detto tu mentre ero intubato!!’’ – era in coma ma aveva sentito Lucia al suo fianco e aveva sentito le sue parole, anche se gli sembravano un sogno lontano…non aveva un ricordo certo e limpido di quel momento.
Lucia strinse più forte la mano di Orlando ma non gli disse nulla. Quello era stato un momento di sfogo, aveva esternato le sue vere intenzioni ma ora a doverlo rifare non riusciva, era troppo razionale e i suoi sentimenti in quel momento non riuscivano a prendere il sopravvento sulla sua mente.
L:’’Ti amo lo sai vero??’’ – gli disse semplicemente.
O:’’Veramente non me lo ricordo molto!!’’ – la canzonò.
L:’’Ah no?? La botta le ha fatto perdere la memoria, tenente??’’.
O:’’Puoi provare a farmela ritornare, se vuoi capitano!!’’ – le era mancata, voleva sentirla vicina.
Lucia si avvicinò e gli diede un bacio sulle labbra, delicatamente come solo lei sapeva fare.
O:’’Vorrei stringerti a me, se non fosse che questa odiosa fasciatura me lo impedisce!!’’.
Lucia rise nel vederlo così irritato per non poter fare quello che voleva.
O:’’Senti, Sara come sta? Avete parlato??’’.
Lucia si incupì un po’.
O:’’Non ha nessuna colpa, Lucia…’’.
L:’’Non l’ho pensato questo, solo che …’’.
O:’’E non ne hai neanche tu!!’’ – la interruppe.
L:’’Orlando io non permetterò a nessuno di farti del male, lo impedirò a qualunque costo!!’’.
Orlando le accarezzò il viso: ‘’Sono qui e sono un tipo abbastanza forte…e pure collaudato direi a questo punto!!’’.
L:’’Orlando non scherzare!!’’.
O:’’Sono serio infatti…non ci credi a quello che ho detto?!!’’ – continuò a smorzare la situazione.
L:’’Pensa che Ghiro ha definito super pure te!!’’ – e sorrise.
O:’’Beh non sbaglia…seguo un ottimo esempio!!’’.
Passarono il resto del pomeriggio insieme a ridere, a scherzare e a scambiarsi tenere coccole.
Avevano perso la cognizione del tempo.

Ad un certo punto la porta si aprì.
G:’’Capisco che lo vuoi tutto per te, ma mi ero raccomandato di tenerci aggiornati!! Meno male per la dottoressa che ci ha avvertiti’’ – esordì così mentre entrava nella stanza seguito da Daniele e Bianca. Il suo viso arrossì nel vederli così vicini e con le mani strette insieme.
Lucia si allontanò dal viso di Orlando imbarazzata dalla presenza dei suoi colleghi e soprattutto di suo fratello: ‘’Scusatemi, ma mi è passato di mente…io non … non c’ho pensato’’.
Orlando sorrise: Lucia gli aveva talmente rivolto la sua totale attenzione che non aveva badato ad avvisare gli altri.
Guido fece un cenno alla sorella di uscire fuori e così fece, lasciando il suo tenente all’assedio dei suoi amici.
L:’’Sara…’’ – lei era rimasta fuori e osservava la stanza dal vetro.
Non si voltò a guardarla in faccia, era turbata profondamente. Parlò rimanendo rivolta al vetro: ‘’Perdonami Lucia, io non sono stata attenta ad evitare che accadesse. Io non l’ho protetto. Mi domando con che coraggio indosso ancora questa divisa!!’’.
Lucia le si avvicinò e l’abbracciò da dietro poggiando il viso sulla sua spalla: ‘’Sta bene, guardalo!!’’ – Orlando rideva a fatica ma stava scherzando volentieri con i suoi amici – ‘’è passato, non fartene una colpa, se lui è ancora vivo è solo grazie a te!! L’ho letto il rapporto sai e io sono fiera di te, porti la tua divisa a testa alta. Hai mantenuto una lucidità come nessuno sarebbe riuscito a fare. Hai evitato che fosse colpito nuovamente. Grazie!!’’.
Sara aveva il viso di lacrime, Lucia la voltò verso di se e le asciugò il viso: ’’Vieni, entriamo da lui’’ – Sara fece resistenza – ‘’dai…lui vuole vederti, andiamo!!’’.
Ed entrarono nella stanza.
C’era un bel po’ di gente in quella camera, per questo Daniele e Bianca decisero di salutare il loro collega. Guido li accompagnò fuori.
Orlando era contento di vedere Sara lì. Lei invece era molto triste.
O:’’Possiamo rimanere soli, per favore??’’ – chiese dolcemente alla sua Brancato.
L:’’Certo…io raggiungo gli altri!!’’.
O:’’Vieni siediti!!’’.
Sara si sedette ma  il suo sguardo era rivolto al pavimento.
O:’’Sara guardami, per favore’’.
Lei alzò il viso ma era ammutolita, non riusciva a vederlo in un letto di ospedale.
O:’’Come stai??’’.
S:’’Dovrei essere io a farti questa domanda, non tu!!’’.
O:’’Io sto bene!!’’ – le sorrise.
S:’’Orlando io non dovevo farti intervenire in quel sopralluogo. Dovevo sapere che sarebbe stato pericoloso, dovevo prevedere che potevi essere esposto ad un rischio del genere…ma non l’ho fatto!!! Io ho di nuovo messo in pericolo la vita di chi mi sta accanto!!’’ – confessò.
Ogni volta che erano soli, lei esternava una piccola goccia del fiume di ricordi dolorosi che teneva dentro di se.
O:’’Sara ascolta’’ – le afferrò la mano – ‘’poteva succedere in qualunque momento e sono stato fortunato che tu fossi con me. Lucia mi ha letto il verbale. Hai avuto una prontezza eccezionale. Sei stata brava. Sono fiero di te’’.
S:’’Bastaaa!! Tutti che dicono di essere fieri di me!!’’ – alzò la voce.
Lucia e Guido osservavano da fuori. Lei voleva entrare, Orlando non poteva sforzarsi molto e reggere Sara in quelle condizioni non era facile.

G:’’Lucia per favore, non li interrompere. Orlando è forte, non si stancherà e a Sara farà bene parlare con lui…ti prego….so che non puoi comprendermi ora ma fidati di me!!’’.
L:’’Guido cosa mi nascondete?? Guarda che ho capito che io non so qualcosa che riguarda Sara!! Dimmelo per favore!!’’.
G:’’Non adesso, non ora e non posso farlo io….non rattristarti….lo farà lei quando sarà il momento giusto!!’’.

O:’’Sara, anche tu dovresti essere orgogliosa di te!!’’.
S:’’Ah si??!! E le famiglie di quei due poveri uomini….sono orgogliose di me??!! Io le ho viste Orlando…ero ai funerali questo pomeriggio!!! Ho visto i loro volti, i loro occhi, il loro dolore…io ho rivissuto tutto!!! Altre due persone sulla mia coscienza!!!’’.
O:’’Smettila Sara…adesso stai esagerando!! Non è sulla tua coscienza che pesa la morte di quelle due povere vittime, ma su quella di quel maledetto!! Tu hai fatto il tuo dovere e l’hai fatto con grande onore!!’’.
Sara ascoltò Orlando attentamente.
Lui aveva questa abilità: mettere le persone di fronte ai fatti e aprire loro gli occhi in una maniera esemplare, non sempre delicata ma efficiente sicuramente.
O:’’Qualunque cosa tu abbia vissuto Sara ritornerà ogni volta ce ne sarà occasione, ma tu imparerai a gestirla meglio volta dopo volta. Lo fai già in maniera incredibile e questo puoi saperlo fare solo a seguito di una terapia lunga e difficile. Non mandare all’aria tutti i tuoi sacrifici, non permettere ad un folle di piegare anche te… la squadra ha bisogno della tua forza, della tua testardaggine, della tua tenacia e anche della tua allegria… non lasciarci Sara…non farti opprimere dai sensi di colpa…non fossilizzarti inutilmente!! Io sto bene…ed è grazie a te!! Te l’ho già detto…quando vorrai, in qualunque momento, io ci sarò per ascoltarti….e anche Lucia c’è…siamo qui. Adesso me lo fai un sorriso??’’ – era stanco, molto…ma sapeva che quello sforzo avrebbe aiutato la piccola di casa Brancato.
Sara era impressionata: non sentiva più il senso di colpa, Orlando l’aveva rasserenata..era affascinata da come ci riuscisse. Gli sorrise con il viso ancora bagnato: ‘’Grazie al mio affascinante e indispensabile futuro cognato!! Ti voglio bene e sono contenta che tu stia bene!!’’ – si scaraventò su di lui com’era solita fare.
O:’’Ahi!!’’ – esclamò colpito da quell’abbraccio sincero e affettuoso.
S:’’Scusa scusa!!’’ – e scoppiarono a ridere.

Lucia da fuori, sentendo l’ultima frase deglutì imbarazzata per la presenza di Guido. Lui si voltò verso di lei e la guardò dubbioso mentre lei si limitò a sorridergli.

 

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Capitolo 30
*** CONVALESCENZA ***


Quella notte Orlando obbligò Lucia ad andare a casa a dormire, così come le sere successive.
Solo pochi giorni e sarebbe potuto uscire dall’ospedale.

Dopo che Lucia sbrigò il suo dovere durante la mattinata, si diresse nell’ufficio del suo amico capitano.
L:’’Scusatemi…novità??’’.
D:’’No Lucia nulla. Abbiamo solo il cellulare da cui è partito il messaggio dal quale non ne ricaveremo granchè….Bart e Milo si stanno occupando  dell’analisi balistica. Abbiamo una serie di tracce da analizzare ancora’’.
L:’’Speriamo di ricavarne qualcosa!! Posso chiedervi un favore?? Mi coprite voi in caserma per il resto della giornata??’’.
S:’’É successo qualcosa??’’ – si allarmò.
L:’’No no…è solo che sto andando da Orlando…forse oggi lo fanno uscire e io…’’.
D:’’Ahhh…sta andando da Orlando…beh se esce….neanche in ospedale lo sopportano più!!’’.
S:’’Se esce oggi mica lei può rimanere in caserma….eh scusa!!’’.
L:’’Ma la smettete voi due!!! Sono il vostro capitano…non potete parlare così di me!!’’ – la stavano prendendo totalmente in giro.
S:’’Mi dispiace contraddirla capitano..ma le sono superiore!!!’’.
L:’’Sei sempre la più piccola…ricordalo Sara, sono la sorella maggiore!!’’.
S:’’Vai vai che altrimenti fai tardi…salutami il tenente Serra….e se non ti da molto fastidio dagli un bacio da parte mia!!’’ – la stuzzicò.
L:’’Sara…lui è il mio tenente…non ci allarghiamo troppo!!!’’ – rispose istintivamente la donna innamorata.
D:’’Ehh maggiore…è il suo tenente!!’’ – una divertente risata svolazzò nell’ufficio di Ghiro.

Lucia si precipitò all’ospedale, fece di corsa le scale e raggiunse la camera di Orlando.
Entrò ma lui non c’era.
L:’’Mi scusi, ma il tenente Serra è in visita??’’.
‘’No, è da un po’ che ha finito’’ – rispose l’infermiere.
L:’’Capisco, magari sta facendo qualche altro controllo?!’’.
‘’Non credo….forse l’unica possibiltà è che stia firmando le dimissioni’’.
L:’’La ringrazio’’.

‘’É piacevole passare il tempo con lei tenente, è una persona molto simpatica e ad essere sincera anche molto affascinante’’ – una voce sdolcinata echeggiò nel corridoio.
Lucia si voltò e vide Orlando in compagnia di un’infermiera. Un senso di gelosia la sfiorò in quel momento.
Orlando la vide e congedò l’infermiera mentre Lucia non lo aspettò ed entrò in camera.
O:’’Buongiorno mio splendido capitano!!’’ – entrò nella stanza  entusiasta per l’uscita dall’ospedale e si avvicinò a lei.
L:’’Buongiorno tenente, è di buon umore vedo e mi dica….ha passato in piacevole compagnia la mattinata?!!’’ – le aveva dato terribilmente fastidio il tono con cui gli si era rivolta quell’infermiera.
O:’’Sì non c’è male…ma passerò la mia giornata in modo molto più piacevole se qualcuno non continuerà ad essere gelosa!!’’ – afferrò la frecciatina.
L:’’Ma cammina va …che le davi pure corda!!!’’.
Orlando afferrò il polso di Lucia, intenta a sistemare le cose di lui, con il braccio libero e la voltò spingendola a se, baciandola ardentemente.
Avevano passato gli ultimi giorni distanti e si desideravano entrambi. Si abbandonarono ad un bellissimo bacio.
O:’’Mi sei mancata, Lucia, ho una voglia incredibile di te!!’’ – le sussurrò a fior di labbra.
Lucia gli sorrise prima di tornare a sfiorare le sue labbra.
Furono interrotti dalla stessa infermiera che poco prima aveva lasciato Orlando. Non fu molto contenta di assistere a quella scena: ‘’Scusate l’interruzione ma la dottoressa ha chiesto di lei, tenente!!’’ – lo sguardo era fisso sulla donna bionda vicinissima al tenente.
O:’’La raggiungo subito, grazie!!’’ – e diede un altro bacio a stampo a Lucia.
L’infermiera e Lucia rimasero nella stanza.
Lo sguardo di lei su Lucia era di biasimo. Lucia fece finta di niente e finì di sistemare le cose da portare via.

‘’Mi raccomando…non faccia movimenti bruschi almeno per un paio di giorni…si è ripreso alla grande tenente ma cerchi di stare a riposo il più possibile e tra tre giorni la aspetto per toglierle la fasciatura rigida’’ – gli disse accompagnandolo nella stanza.
O:’’Agli ordini, dottoressa!!’’ – disse scherzando.
‘’buona giornata…anche a lei capitano!!’’.
L:’’La ringrazio dottoressa, lo stesso a lei’’.
L’infermiera sentendo chiamare Lucia ‘capitano’ spalancò gli occhi fissando Orlando stupita e ancora più seccata . Lui si distolse da quello sguardo meravigliato con un sorriso appena accennato.
L:‘’Se ha finito tenente, possiamo andare!!’’ – richiamò la sua attenzione, infastidita dalla presenza di quella donna che non toglieva gli occhi di dosso al suo uomo.
‘’Si certo..andiamo’’ – era in mezzo a due sguardi taglienti.
L:‘’Buongiorno!!!’’ – disse con un tono severo.
Orlando si limitò a farle un cenno con la testa.
‘’Tenente mi raccomando…riposo assoluto!!!’’ – gli disse mentre stava sulla porta con una voce leziosa.
O:’’Farò il possibile, grazie per tutto’’ – rispose lui cortese come sempre.

Lucia a passo svelto si diresse verso l’uscita.
Raggiunsero in fretta la macchina, per la verità Lucia aveva fatto fare una corsa al suo tenente.
O:’’E meno male che dovevo stare a riposo…quasi quasi che compilo il modulo d’iscrizione alla prossima maratona!!’’.
L:’’É  in gamba tenente no?! Si mantiene in forma così!!!’’ – non gli perdonò il tono che aveva usato con quell’infermiera – ‘’ah dimenticavo’’ – si avvicinò e gli diede un delicato bacio sulla guancia.
O:’’E questo??’’.
L:’’Da parte di mia sorella!!’’.
O:’’Ahh…capisco…beh almeno di qualcuna non sei gelosa, facciamo qualche passo avanti!!’’.
L:’’Ti sbagli!! L’ho già ripresa per tutta questa confidenza!! Dai sali in macchina!!’’ – Orlando si mise a ridere divertito.
Salito in macchina si avvicinò a lei, le sfiorò il collo con il naso prima, inebriandosi del suo profumo, poi con le labbra e le sussurrò: ‘’Mi fai letteralmente impazzire quando diventi gelosa, capitano’’.
Lei rabbrividì a quel caldo contatto e sorrise, si voltò e lui catturò le sue labbra.
L:’’Sei mio Orlando!! Mio e di nessun’altra!!’’ – disse spostandosi appena dalle sue labbra.
Un bacio passionale fu la risposta di Orlando a conferma di quell’affermazione.
L:’’Dobbiamo andare a casa…daiii!!’’ – disse lei liberandosi a fatica da quel gesto così pieno di amore.

Arrivati a casa, Orlando si accomodò sul divano perchè si sentiva abbastanza indolenzito mentre Lucia si occupò del pranzo.
Prima di raggiungere Lucia per pranzare fece un giro in casa e notò che lei gli aveva disposto dei cuscini in più sul letto per farlo riposare meglio. Sul comodino una bottiglietta d’acqua e un libro. Un best seller che era uscito da appena poche settimane.
Lo prese, lo aprì e lesse la dedica:

‘Allo psicologo che mi ha rubato il cuore.
 Ti amo.
 Lucia’

 

  Sorrise e andò in cucina per mangiare insieme a lei.
Pranzarono serenamente per poi trascorrere il pomeriggio sul letto sdraiati.
Orlando si addormentò, era molto debole e aveva bisogno di riposare. Lucia lo guardava, felice di averlo accanto, si avvicinò e posò il viso e una mano sul suo petto. Adorava stare così su di lui: si sentiva beata.
Dopo un po’ di ore Orlando si svegliò sentendo il soave respiro di Lucia su di lui.
L:’’Come ti senti??’’ – sussurrò quando avvertì che si era svegliato.
O:’’Una meraviglia!!’’.
Lucia sorrise e lo guardò negli occhi.
Orlando non resistette, si avvicinò e la baciò. La desiderava come non mai. Lucia si fece travolgere da quella brama ma nell’afferrare le sue spalle la sua mano strinse la fasciatura. Lui aveva un po’ di dolore, ma non ci badava affatto.
L:’’Ehi…aspetta..’’.
O:’’Sto bene!!’’.
Lucia sorrise, lo spinse delicatamente verso i suoi cuscini facendogli poggiare la schiena, le spalle e la testa lentamente e lo baciò.
L:’’Deve stare a riposo tenente’’ – gli parlava tra un bacio e l’altro – ‘’assoluto riposo….’’ – un altro bacio – ‘’quindi adesso io…..scappo in caserma!!’’ – gli diede un ultimo bacio per poi allontanarsi velocemente dal letto prima che Orlando la trattenesse.
Rideva di gusto e quando arrivò alla porta si fermò a guardarlo.
O:’’Così non è giusto!!! Non puoi lasciarmi sul più bello!!’’ – e le tirò un cuscino.
L:’’Devi pagarla per aver fatto il cascamorto in ospedale oggi!!’’ – in realtà sapeva bene che aveva bisogno di molto riposo per far tornare la spalla come prima.
O:’’Sai essere veramente terribile, sai!!’’ – disse ridendo.

Lucia si andò a preparare per andare in caserma per il briefing serale. Prima di uscire si affacciò in camera: ‘’Ti verrei a dare un bacio, se solo non provassi a sequestrarmi!!’’ – gli disse con un po’ di rimpianto.
O:’’Beh non è detto…provaci…non puoi sapere!!’’.
L:’’Sì come se non ti conoscessi!!’’ – gli mandò un bacio con la mano – ‘’Riposati…a più tardi!!’’.
Orlando rimase a guardare la sua donna di spalle che si allontanava.
Quanto l’amava….inesauribilmente….incondizionatamente!!!  
  

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Capitolo 31
*** UN INVITO INASPETTATO ***


Passarano quei giorni di riposo per Orlando, che si riprese in un baleno. L’aveva veramente scampata questa volta.

Lucia era nel suo ufficio con Ghiro.
B:’’Buongiorno Lucia, posso??’’.
L:’’Vieni Bart, accomodati!!’’.
B:’’Questa è la relazione dettagliata sull’analisi balistica. Pugliese ha usato un fucile sportivo per colpire gli uomini della scorta ed un fucile di precisione per colpire Orlando. Non è stato molto furbo da parte sua cambiare arma per colpire. Il tempo del cambio ha fatto in modo che Sara e Orlando si accorgessero degli uomini a terra e poi fortuna che Orlando nello spingere Sara al riparo ha ricevuto il colpo sulla scapola. Dalla ricostruzione che abbiamo fatto se fosse rimasto nella sua posizione il colpo lo avrebbe ricevuto dritto al torace. Dal repertamento dell’auto di servizio poi siamo riusciti ad arrivare al modello di una mitragliatrice: stile Gerry proprio!!’’.
D:’’Era in suo ricordo, probabilmente!!’’.
L:’’Dove si è procurato le armi??’’.
B:’’Dal fucile sportivo siamo riusciti a risalire ad un rivenditore autorizzato qui a Roma. Ci siamo andati e alla fine ci ha rivelato che dieci giorni fa c’è stato un furto ma non ha sporto denuncia perchè non era in regola con alcune vendite…c’era un traffico sottobanco insomma’’.
D:’’Cosa hanno rubato esattamente??’’.
B:’’Le armi utilizzate nell’attentato e un paio di altre pistole di diverso calibro!! Non abbiamo nient’altro!!’’.
Lucia fece un sospiro profondo.
D:’’Riusciremo a beccarlo Lucia, lo fermeremo prima che sia troppo tardi!!’’.
L:’’Vorrei crederci anch’io Daniele, vorrei crederci anch’io!!’’.
Milo bussò e portò a Lucia il rapporto sul furto alla casa d’aste.
M:’’Abbiamo sventato la fuga dei ladri: due folli ossessionati per le opere d’arte, erano d’accordo con la segretaria ferita. Si è trattato di una rivendicazione nei confronti del titolare dall’azienda!!’’.
L:’’Va bene Emiliano, ottimo lavoro!’’.
M:’’Come sta Orlando??’’.
L:’’Meglio, sta meglio…nel pomeriggio deve andare in ospedale a togliersi la fascia rigida’’.
D:’’Dai che presto lo riavremo tra i piedi!!! Non vedo l’ora!! Mi mancano tutte le sue idee singolari..e poi senza di lui non abbiamo più nessuno che contraddice le nostre ipotesi!! Non c’è più dialettica!!’’.
Tutti risero per poi congedarsi dal loro capitano.
D:’’Comunque a pomeriggio rimango io in caserma, dico….se vuoi accompagnare Orlando….puoi andarci tranquillamente!!’’.
L:’’Grazie..ma ha detto che voleva andarci da solo…che non voleva che mi prendessi il pomeriggio!! So io invece perchè voleva andarci da solo!!!’’.
D:’’Mi sono perso qualcosa??’’ – tornò indietro richiudendo la porta.
L:’’No macchè..a parte che ha fatto colpo su una bella infermiera che penso abbia aspettato con ansia questo giorno!!’’.
D:’’Giààà….dimenticavo……il fascino Serra!!! Beh che vuoi farci, tu sei stata l’unica a non farti abbindolare a prima vista dal tenente!! Non tutte sono inflessibili come te capitano….e poi Orlando con il suo sguardo…’’.
L:’’Ok, basta..sapevo che non dovevo dirtelo!! Vai vai prima che mi innervosisca di più!! Sparisci!!’’.
D:’’Sei ancora più bella quando ti arrabbi…Comunque non voleva che perdessi mezza giornata per nulla di grave e soprattutto voleva evitare che ti facessi prendere dalla tua inutile gelosia..ecco perchè è andato da solo!! A dopo capitano!!’’ – e uscì ridendo.

Erano appena le due e mezzo del pomeriggio. Avevano appena fatto la pausa pranzo e stavano prendendo il caffè mentre Lucia era ritornata nel suo ufficio per chiamare Rambaudi.
O:’’Ma guarda un po’…battiamo la fiacca!! Bella la vita così!!’’.
B:’’Orlandooo, che bello rivederti in casermaaa!!!’’ – Bianca corse ad abbracciarlo.
B:’’Bianca la spalla, la spalla!!’’ – Bart la riprese.
B:’’Già, è vero….scusa!!’’.
O:’’Tranquilla non mi fa molto male, solo un po’ quando alzo il braccio, devo fare alcuni esercizi specifici perchè possa tornare come prima ma non sento quasi più dolore’’.
M:’’Ma Lucia ci aveva detto che saresti andato in ospedale nel pomeriggio!!’’.
O:’’Sì è vero ma mi ero stancato e non vedevo l’ora di liberarmi di quella tortura!!’’.
D:’’Non vedeva l’ora di andare in ospedale!!’’ – puntualizzò malizioso.
O:’’No Daniele, non dirmi che ti ha detto di quella storia!!! Ma si è fissata, io non ho fatto nulla!!!’’.
B:’’Che storia??’’ – chiese non afferrando il discorso Bianca.
O:’’Ma niente, è un’idiozia…lascia stare!!’’.
D:’’Il fascino Serra colpisce ovunque!!’’.
B:’’Ehi Orlando, non vorrai mica portarmi via la nomina di casanova??’’.
O:’’Ma finitela dai!! Non mettetevi anche voi…già Lucia non ha fatto altro che rinfacciarmelo…ma dovete credermi che io non ho fatto nulla!! È solo stata gentile con me quell’infermiera, nulla di più!!’’.
B:’’Lasciali perdere Orlando, so come sei….solo che il tuo sguardo a volte vale molto più di mille parole!!’’.
O:’’Va bene va, ho capito..meglio che vado…vado dal capitano!! Ci vediamo dopo!!’’ – disse scocciato dalle scherzose insinuazioni.
‘’Vai, vai dal capitano…latin lover!!’’ – gli dissero in coro.
‘’Vi ho sentiti!!!’’ – rispose loro mentre si dirigeva verso l’ufficio di Lucia.

La porta dell’ufficio di Lucia si aprì silenziosamente. Lei era di spalle, al telefono con Rambaudi.
L:‘’Sì maggiore…ho afferrato il concetto…la terrò informata!!’’ – e chiuse la conversazione sospirando.
O:’’Non vedevo l’ora di fare questo!!!’’ – l’afferrò da dietro e la strinse a se poggiando il suo viso sulla spalla di lei e respirando il suo profumo.
L:’’Che ci fai qui a quest’ora?? E la fasciatura??’’ – era sorpresa, non pensava le facesse una sorpresa.
O:’’Me ne sono sbarazzato il prima possibile!! Non sopportavo più di non poterti stringere a me!!’’.
L:’’Orlando…’’ – gli portò la sua mano tra i capelli e chiuse gli occhi lasciandosi per un momento cullare da quelle braccia forti.
L:’’Stiamo in caserma e non siamo soli!!’’.
O:’’Non ti mollo più!!’’.
L:’’Orlando daiii!!’’ – si liberò a fatica dalla presa e si sedette sulla poltrona  – ’’Problemi con la medicazione??’’.
O:’’No nessuno…devo solo ritornare altre due volte per cambiarla poi è tutto apposto!!’’
L:’’Immagino che hanno fatto i salti di gioia in ospedale sapendo che devi ritornarci!!’’ – ecco che ritornò il capitano geloso, meglio…la donna gelosa.
O:’’Immagini bene!! Non potevano essere più entusiasti!!’’ – Lucia lo guardò male – ‘’cos’è?? Ti piace provocare ma non essere provocata?!’’.
L:’’Sei insopportabile alle volte!!’’ – non le piacque che ci marciava su quella storia.
O:’’Guarda che se vuoi un diverbio, io non mi tiro indietro..me la cavo benissimo. E ne esco vittorioso, capitano!! Perchè io ho delle serie motivazioni!!’’.
L:’’Sei un presuntuoso!! Quali sarebbero queste tue serie argomentazioni!?’’.
O:’’Sarò pure presuntuoso, ma tu neanche scherzi…mi hai tormentato in tutti questi giorni con la storia di questa ragazza…adesso mi diverto io!!’’ – continuò a stuzzicarla.
L:’’Meglio che ti faccio accompagnare a casa…io devo continuare a lavorare qui!!’’ – disse scocciata da quel discorso.
O:’’Ma io non ho nessuna intenzione di  tornare a casa!!! Rimango qui oggi!! E siccome non starò a sentirti perchè sicuramente non sarai d’accordo…adesso vado di là!!’’.
L:’’Tenente!!!’’ – lo richiamò rigidamente mentre stava sulla porta.
O:’’Non vado a casa ho detto!!! E comunque l’infermiera ha detto che sei una donna molto fortunata!!’’ – si riagganciò al precedente discorso.
L:’’Guarda che questo è un altro complimento per te!!!’’.
O:’’Lo so, ma io le ho risposto che sono molto più fortunato io ad averti accanto!!’’.
Lucia stava per sorridere ma volle mantenersi ferma, non voleva dargliela vinta e abbassò lo sguardo.
O:’’ ‘Ha proprio perso la testa…eh tenente!!’ …Ecco cosa mi ha detto poi!!’’.
Lucia alzò il viso guardandolo teneramente.
O:’’A più tardi mio dolce capitano geloso!!!’’ – e uscì sorridendo.
Lucia era felice. Non aveva mai dubitato di lui ma stuzzicarlo su quella storia la divertiva. Alla fine però a divertirsi di più era stato Orlando: sapeva come prendere Lucia in qualunque occasione. Lei avrebbe sempre ceduto: ormai non riusciva più a imporsi su di lui.

La giornata proseguì tranquilla senza però purtroppo avere alcun aggiornamento su Mario.
Orlando era rimasto in caserma, come aveva deciso, ma nessuno lo fece affaticare più di tanto.
Verso le otto e mezzo di sera si recò da Lucia per tornare a casa.
O:’’Abbiamo finito per oggi…andiamo??’’.
L:’’Sì solo dieci minuti che devo sbrigare una cosa!!’’.
Si accomodò sul divano per riposarsi, in realtà si sedette per osservare quella stupenda donna presa dal suo lavoro: seria, elegante, determinata.
L:’’Non mi fissare…che non mi concentro!!’’ – gli disse imbarazzata.
Il suo volto perso verso di lei la metteva in difficoltà a finire quelle carte.
O:’’Va bene non ti guardo, però sbrigati….voglio andare a casa in fretta e voglio stare solo con te!!’’ – c’era un’infinita dolcezza in quella frase ma anche un pizzico di malizia. Lucia con un’espressione divertita scosse la testa.
S:’’Salve capitano, ancora qui??’’ – la sua voce allegra riempì armoniosamente l’ufficio.
L:’’Ehi…e voi come mai siete passati??.
G:’’È stata lei ….è lei che ha insistito per la verità!!’’.
S:’’Volevo chiederti se potevamo passare da te a trovare Orlando ma vedo che ci ha risparmiato il viaggio!! Come va senza fasciatura??’’ – gli chiese disinvolta, era molto più leggero ora il suo rammarico per l’accaduto.
O:’’Meglio…decisamente meglio!!’’.
G:’’Io avrei pensato una cosa!!’’ – quella frase detta così di punto in bianco attirò la curiosità di tutti e allo stesso modo il loro silenzio; non era da Guido avanzare delle proposte a meno che non si trattasse di lavoro.
S:’’Cosa??’’ – disse sorpresa.
G:’’È  da quando sono ritornato qui che volevo farlo, ma non c’è stato il tempo…..vi va di andare a pattinare tutti insieme??’’ – chiese con un po’ di imbarazzo all’inizio che però superò subito.
Orlando e Sara rimasero stupiti.
L:’’Guido, ti senti bene?!?’’ – era rimasta sorpresa per quell’invito, non per l’invito in se ma per il fatto che avesse avuto l’idea di passare un po’ di tempo insieme, insieme con Orlando.
G:’’Hai ragione, forse non è il caso…Orlando dovrà riposare…vabbè sarà per un’…’’ – Orlando lo interruppe – ‘’No no…per me non c’è alcun problema….non me la cavo molto con i pattini…quindi non mi sforzerò più di tanto…se va bene per voi, andiamo!!’’ – non voleva perdere quest’occasione.
Per una volta che Guido aveva fatto un passo verso di lui non poteva rifiutare.
Lucia sorrise quando Orlando fece riferimento alla sua predisposizione per la pista di ghiaccio.
S:’’E va bene….facciamo questo sacrificio!!! Andiamo a pattinare!!!’’ – replicò un po’ seccata. 

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Capitolo 32
*** TUTTI INSIEME AL PALAGHIACCIO ***


Arrivarono appena dopo una mezz’oretta alla pista di pattinaggio.
Guido non stava nella pelle e travolse Lucia con il suo entusiasmo. I due fratelli si precipitarono nella pista e cominciarono a roteare in perfetta sintonia, sorridenti e spensierati.
G:’’Ma quanto tempo è passato dall’ultima volta??’’.
L:’’Un sacco…tanto, davvero..sono contenta di esserci ritornata con te questa sera!!’’.
G:’’Questa sera?? Perchè con chi altro sei venuta?? Guarda che sono geloso, solo io posso essere il tuo pattinatore preferito!!’’.
L:’’Ho portato Orlando…però non ti preoccupare perchè lui e i pattini non vanno molto d’accordo!! Mi sono prefissa di insegnargli a pattinare ma credo che sia un tentativo ­­­­fallito in partenza. Non hai rivali sul ghiaccio!!!’’.
G:’’Eh Orlando!! Dovevo aspettarmelo…sono contento che ci sia una cosa che non sappia fare…altrimenti con il tempo avrei dovuto dargli dell’uomo perfetto!!’’ – rispose ridendo.
L:’’Ma non fa niente che non sappia pattinare…lui è comunque perfetto!!’’ – le brillavano gli occhi.
G:’’Va bene ho capito…non ho modo di uscirne vincitore con Orlando!! Meno male però che almeno sul ghiaccio sarò sempre io il tuo cavaliere!!’’ – e risero continuando a volteggiare qua e là sulla pista come due leggere piume che si lasciano cullare dal vento.
Orlando e Sara erano invece seduti vicino la ringhiera con i pattini ai piedi ma nessuno aveva intenzione di entrare in pista.
O:’’Perchè non vai in pista??’’.
S:’’A me non piace molto pattinare!!’’.
O:’’Posso comprendere, è difficile mantenersi in equilibrio…non dirlo a me che sono lontano anni luce da riuscire ad imparare’’.
S:’’Non ho detto che non so pattinare…ho solo detto che non mi piace!!’’ – puntualizzò con una buffa smorfia.
O:’’Ah mi scusi maggiore…certo, è ovvio che lei sappia pattinare…è una Brancato!!!’’ – scoppiarono a ridere.
S:’’Io ho avuto sempre la passione per il nuoto. Adoro questo sport: amo il senso di libertà che trasmette l’acqua, il suo delicato tocco che accarezza la tua pelle, l’energia che scaturisce dal tuo movimento e che infonde carica e aumenta l’adrenalina. Quell’istante in cui sembra mancarti il respiro e tutto intorno a te sembra aver smesso di esistere….la pace, la calma, il silienzio che solo quel momento è in grado di regalarti. La vitalità e la decisione che senti l’istante prima di tuffarti in vasca, la velocità che acquisti via via, bracciata dopo bracciata, tagliando quella leggera sostanza con tutta la tua forza. La determinazione che si impadronisce di te e che ti porta ad andare sempre oltre il limite… e poi concludere il programma e riemergere con il fiatone, con la gola che sembra bruciarti a contatto con l’aria, i muscoli tesi, gli occhi colmi di fierezza e la consapevolezza che anche avendo dato il massimo puoi sempre migliorare. Perchè nella vita se c’è una cosa cui non puoi rinunciare è sempre quella di diventare una persona migliore giorno dopo giorno!! Eh già…ci mettevo l’anima in ogni gara che facevo, davo tutta me stessa!! Ho ereditato questa passione e questo entusiasmo da mia nonna: lei era una bravissima nuotatrice!!’’.
Orlando rimase affascinato da quelle parole, dal tono della sua voce così convinto: ’’Ho di fronte a me una mancata campionessa per caso?!’’.
Sara sorrise: ‘’Chissà..forse se non avessi seguito la scia dei miei fratelli e non fossi entrata nell’Arma…sarei da tutt’altra parte adesso…ma è inutile pensarci, tanto non lo sapremo mai!! Però non ho mai lasciato il nuoto…certo non lo pratico più a livello agonistico ma non lo lascerò mai…è stato fondamentale per me, soprattutto nell’ultimo periodo. Era la mia valvola di sfogo, lo è tutt’ora!!’’.
Orlando capì che continuare a praticare quello sport l’aveva aiutata a superare molti ostacoli ma non voleva forzarla a parlare se non si sentiva ancora pronta. Sapeva che prima o poi lo avrebbe fatto, stava imparando a fidarsi di lui e perciò non le avrebbe messo fretta: ‘’E come mai hai imparato a pattinare??’’ – colmò il silenzio che si era venuto a creare.
S:’’Che domande tenente!! Se lo fanno i fratelli grandi lo devono fare anche i piccoli!!! Una di quelle tante teorie dei genitori, fissati a far praticare ai figli lo sport che piace loro!!’’.
O:’’Ma hai appena detto che hai fatto le gare di nuoto??’’ – replicò.
S:’’Infatti..devo dire che mio padre mi ha sempre appoggiata: diceva sempre che ognuno era libero di fare ciò che voleva e quindi io praticai il nuoto!! Però ho imparato lo stesso a pattinare…altrimenti quando venivamo a pattinare la domenica pomeriggio tutti insieme mi toccava la panchina!!’’.
Orlando parlava con Sara, affascinato dalla sua capacità di parlare di se senza però cadere nel banale e senza rendere mai troppo nota la sua vita. Nonostante questo però ogni volta che i due capitani non erano nascosti dagli altri pattinatori non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Lucia: la vedeva raggiante, felice insieme a Guido, felice di pattinare, sembrava che si sentisse di nuovo una bambina spensierata.
S:’’Ehi…se continui a fissarla con quegli occhi innamorati me la sciupi!!’’ – gli diede una spinta con la sua spalla.
O:’’Ahiii!! Sara, la mia spalla!!’’.
S:’’Oh povero….So io qual è il rimedio per un tenente dolorante!! Vieni con me!!’’ – gli prese le mani e lo portò in pista.
Orlando era molto maldestro e goffo.
O:’’Vedi di farmi cadere sai?!’’.
S:’’Ma io non ho nessuna intenzione di pattinare con te!! Già non mi diverte molto…con te poi sarebbe una noia pazzesca!!!’’ – lo prendeva in giro. Ormai erano talmente in confidenza che se ne dicevano di tutti i colori.
S:’’Scusateci, ma dobbiamo fare uno scambio di coppie!!’’ – disse raggiungendo i suoi due fratelli e separandoli – ‘’Guido, tu vieni con me’’ – così dicendo lo trascinò con se allontanadosi dai due piccioncini.
O:’’Sarebbe così gentile da guidare un soggetto così impacciato per evitare che caschi e si faccia male!!’’.
Lucia sorrise prendendogli la mano: ‘’Seguimi’’ – e lo guidò dolcemente accanto a lei.
Pattinarono per un breve tratto, poi Orlando fece resistenza e la fece fermare. Lei si voltò a guardarlo preoccupata: ’’Sei stanco?? Usciamo se vuoi’’.
O:’’No…è solo che stavo pensando alla mia ultima convalescenza’’ – Lucia aveva capito dove voleva andare a parare e gli lasciò la mano avvicinadosi di fronte a lui poggiandogli le mani sulle sue braccia. Orlando la prese per i fianchi facendola sorridere.
L:’’E??’’.
O:’’E pensavo che eravamo nella stessa identica posizione, quando ti ho baciato per la prima volta!!’’.
I loro visi erano così vicini, i loro occhi brillavano, i loro respiri si confondevano.
Guido e Sara li osservavano non molto lontani. Lei entusiasta, lui un po’ meno.
Orlando stava per baciarla, quando lei gli sussurrò: ‘’Ma non eravamo nello stesso punto!!’’ – si allontanò da lui velocemente lasciandolo solo, in bilico e mentre si allontanava gli gridò: ‘’Dovrai prendermi tenente!!’’ – mentre rideva divertita vedendolo impacciato.
O:’’Ma così non valeee!!’’ – appena disse così si sentì prendere la mano e trascinarsi sul ghiaccio con una certa disinvoltura.
S:’’Questo è un colpo basso…sa essere veramente crudele quando vuole!!’’ – era Sara che lo guidava verso Lucia con un’eleganza incredibile.
L:’’Sara questo è barareeee!!!’’ – le urlò vedendo la scena, quando ad un tratto si sentì bloccare da dietro con una presa forte.
G:’’No..il tuo è barare…piccola furbetta…non te ne puoi approfittare in questo modo!! È convalescente e per di più dilettante’’.
Orlando non appena si avvicinò a Lucia la strinse forte: ‘’Adesso non scappi più, capitano!!’’.
L:’’Ehi…ma voi due da che parte state??!!!’’ – chiese messa alle strette da tutti e tre.
I due fratelli ridevano di gusto mentre pattinavano verso l’altra parte della pista.
O:’’Dalla mia!!’’ – e finalmente la baciò.
Lucia si lasciò andare a quel trasporto portandogli le braccia al collo e stringendosi a lui.

Passarono un po’ di altro tempo divertendosi come bambini, estraniandosi almeno per quella sera dalla dura realtà che caratterizzava le loro giornate. Poi si rimisero le scarpe e raggiunsero il parcheggio.

G:’’Stavo pensando di andare a mangiare qualcosa, mi è venuta una certa fame!!’’ – ormai quella sera aveva preso la mano con gli inviti.
S:’’Tu pensi troppo stasera, Guido!!’’ – gli rispose dopo che distolse lo sguardo da Lucia e Orlando abbracciati e stretti l’una all’altro. Lui invece non aveva capito affatto che volevano starsene da soli, forse la sua mente non voleva accettarlo più che altro.
G:’’Perchè, è una cattiva idea??’’ – chiese innocentemente.
S:’’No… è un’ottima idea…solo un po’ fuori luogo, fratellone!!’’ – Guido la guardava non capendo cosa volesse insinuare – ‘’adesso noi ce ne andiamo a cenare e Lucia e Orlando se ne tornano a casa DA SOLI!!’’ – aveva marcato le ultime due parole.
Orlando e Lucia sorrisero vedendo Sara che faceva di tutto perchè Guido li lasciasse stare per quella sera.
G:’’Va bene…va bene, come vuoi tu!!’’ – disse seccato.
S:’’Finalmente Guido!! Andiamo va!! Buonanotte ragazzi e vedete di riposarvi che domani vi voglio attivi in caserma!!’’ – disse facendo loro un occhiolino malizioso e trascinandosi il fratello in macchina.
O:’’Io l’ho detto fin dall’inizio che Sara è fenomenale!!’’.
L:’’E come potresti non dirlo!! Vi somigliate così tanto…sei di parte!!’’.

Lucia si mise alla guida dirigendosi a casa.
Una volta arrivati entrò per prima seguita da Orlando che si chiuse la porta alle spalle. La prese velocemente per la mano e la voltò verso di se facendole cadere il giubbotto che si era appena tolta.
O:’’Adesso non vai più da nessuna parte!!’’ – non la fece neanche rispondere che catturò le sue labbra con un bacio pieno di desiderio.
L:’’Quanto siamo presi, tenente!!’’ – sorrise cercando di nuovo le sue labbra.
O:’’Ti sai far desiderare Lucia ma adesso non puoi scappare!! Sei Mia!!’’ – ritornò a baciarle le labbra, poi il collo e poi di nuovo le labbra. Le loro lingue si cercarono, si trovarono. Le mani di Lucia accarezzavano il corpo del suo uomo con ardore. Lui la prese in braccio mentre lei cominciava a sbottonargli la camicia.
Gli si allontanò un attimo e gli sussurrò preoccupata: ‘’la spalla….mettimi giù!!’’.
O:’’Non sento niente adesso, solo la voglia che ho di te!!’’ – le rispose sorridendo prima di tornare a baciarla e portarla in camera da letto.
Finalmente, dopo giorni che Lucia faceva la fuggitiva, Orlando l’aveva di nuovo per se, concessa totalmente a lui. La sentiva sua, vicina, complice. Lei era veramente felice: negli ultimi giorni aveva rischiato di perderlo e ora invece lo aveva al suo fianco, sentiva il calore del suo corpo, l’amore e il desiderio di quell’uomo che la rendeva felice. Fecero a lungo l’amore e rimasero alla fine abbracciati guardandosi negli occhi felici, paghi.  Qualche lacrima bagnò silenziosamente il viso di Lucia…non riusciva a trattenere la gioia e l’emozione che lui le suscitava ogni volta che erano insieme. Lui sorrise vedendola così fragile e delicata, le si avvicinò e con tanti delicati baci le asciugò le lacrime sul volto.
L:’’Grazie per tutto quello che mi fai provare. Ti amo!!’’. 

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Capitolo 33
*** ALLE PRESE CON UNA PROPOSTA ***


La convalescenza di Orlando era giunta al termine e anche se aveva comunque continuato a dare una mano in caserma, ora poteva ritornare effettivo.
Lucia era nel suo ufficio. Aveva pensato molto alla situazione in cui si trovavano: le indagine su Pugliese non portarono a niente. Erano sempre al punto di partenza, lui si era dissolto nel nulla come aveva fatto ogni volta da quando era tornato e l’unica cosa che voleva era vendicarsi. Aveva avuto sempre un passo avanti a loro, fin dall’inizio!!
Forse doveva rassegnarsi, doveva affidare il caso a qualcuno più competente, non sarebbe mai riuscita a prenderlo…ma come poteva continuare a vivere con la paura che un giorno o l’altro sarebbe venuto a prenderla??
Stava stilando un rapporto e convocò Sara nel suo ufficio ma la sorella non si fece vedere immediatamente. Decise di sua iniziativa di procedere comunque.

S:’’Allora cosa manca??’’.
B:’’Sara, sarà la millesima volta che me lo chiedi!!! Non manca nulla, non manca nulla…mi stai facendo venire l’ansiaa!!’’ – rispose stremato dall’insistenza dell’amica.
S:’’Forse non mi sono spiegata bene, Bart!! Deve essere tutto perfetto…nulla deve essere fuori posto!! Non capita tutti i giorni di ricevere una proposta di matrimonio..deve essere indimenticabile!! Capito??’’.
B:’’Ma ti pare che non ci abbia pensato?! Sono molto preciso e attento ma tu mi stai esasperando!!’’.
S:’’Io ti starei esasperando!!?? Bart, sarai preciso e attento a fare un verbale…ma se non fosse stato per me….’’.
B:’’Io non starei a questo punto!!! Lo so, me lo stai ripetendo da giorni!! Senti, sono già agitato di mio…potresti cercare di trasmettermi tranquillità….per favore!??’’.
S:’’Ehii…’’ – gli prese il braccio e lo voltò nella sua direzione – ‘’Eleonora ti ama e la renderai davvero felice chiedendole di sposarti, ufficialmente questa volta. Anche se la situazione è molto delicata non farti prenedere dall’ansia…presto sarà tutto finito!!’’ – Bart si sentì confortato dalle sue parole così sicure.
Lei gli sorrise e poi, come se quel piccolo momento di tranquillità dovesse essere solo una brevissima parentesi, tornò ad assillarlo: ‘’…allora questo è il menu, l’abbiamo già visto, i fiori anche, l’oggetto principe della serata è stato già consegnato tempo fa…vabbè dai su questo sorvoliamo, ti dovrai rifare sulla fatidica domanda, mi raccomando!!!….Senti ma alla musica c’hai pensato??’’.
B:’’Sì certo avevo pensato di mettere un cd con le sue musiche preferite come sottofondo!!’’ – disse tranquillo come se avesse constatato che il cielo è blu.
Sara sgranò gli occhi scioccata!!
O:’’Buongiorno ragazzi!!’’ – fece ingresso nella sala del caffè – ‘’Sara che hai?? Cos’ è successo??’’.
S:’’Mi sto sentendo male!! Bart stai scherzando verooo??!!’’.
Bart la guardò stranito: ‘’Perchè non è una bella idea?? Così sono sicuro di non sbagliare!!’’.
S:’’Bartttt!!!! Abbiamo pensato tutto nei minimi dettagli e te ne esci con una malcuranza del genere!! Ma non se ne parla proprio!!!’’.
O:’’Mi fate capire che sta succedendo?? Mi state facendo preoccupare!!’’ – non poteva immaginare affatto di cosa stessero parlando.
S:’’Uomini!!! Se non ci fossero le donne, sareste completamente persi!!! Lascia stare, ci penso io…almeno vedi di farti pronto in tempo!! È un ordine!!’’ – era leggermente infuriata –‘’Orlando non è nulla…tranquillo!! Senti Lucia mi cercava ma ha detto che non era urgente. Adesso devo occuparmi di rimediare alle insensate idee del nostro caro tenente un po’ troppo frastornato!! Ci vediamo appena mi sbrigo…avvisala tu!!’’ – e fece una corsa verso l’uscita.
O:’’Ma che siete impazziti questa mattina?!! Non prendete il caffè se vi fa questo effetto!!’’.
B:’’Lascia perdere Orlando, lascia perdere!!’’ – e uscì dalla stanza molto teso.
O:’’Se questo è il clima, abbiamo bisogno di una vacanza direi…. E pure urgente!!’’ – era sconvolto dalla scena e così si diresse da Lucia.

O:’’Buongiorno, tesoro!!’’.
L:’’Ehi sei arrivato..buongiorno!!’’.
O:’’Non hai un’aria molto riposata..perchè sei uscita presto??’’.
L:’’Non ho dormito bene, non mi sentitvo tanto…era inutile che continuassi a non farti dormire!!’’.
O:’’Ehi che c’è…sei preoccupata??’’.
L:’’No…sono solo un po’ stanca!!’’.
O:’’Senti, tua sorella ha detto che passa appena si sbriga’’.
L:’’Si sbriga da dove scusa??’’.
O:’’Ah non chiderlo a me..io l’ho trovata che discuteva animatamente con Bart di là…avevano un diavolo per capello entrambi!! Se si mettono a litigare quei due sono davvero insopportabili…gatto e cane!!’’.
L:’’Povero Bart!!! Come fa a sopportarla!?’’.
O:’’Allora tu sai di cosa stavano discutendo???’’ – chiese incuriosito.
L:’’No no’’ – mentì – ‘’solo che se Sara si mette in testa una cosa non la ferma nessuno!!’’.
O:’’Non mentirmi…di che si tratta??’’.
L:’’Ma niente..non badarci!!’’
D:’’Lucia mi hai fatto chiamare??’’ – entrò nell’ufficio Ghiro.
L:’’Sì, accomodati. Vi volevo parlare di una cosa’’ – il suo tono era teso –‘’riguarda l’indagine!! Ecco io….. io non riesco più a reggere questa situazione, da capitano credo che siamo troppo coinvolti e ciò non ci porta da nessuna parte. Non abbiamo nulla in mano e sta passando troppo tempo e questo non è una cosa che gioca a nostro vantaggio. Mario non ha voluto intraprendere nessun’altra azione criminale, si è dedicato solo ed esclusivamente alla sua vendetta. Forse è una sconfitta e io devo accettarla, per questo avevo pensato di affidare le indagini del Lupo a qualcun altro, un altro reparto, un nuovo team…qualcuno di più lucido che possa dare una svolta!! Non siamo arrivati da nessuna parte noi…forse non siamo più all’altezza!!’’.
D:’’Non lo credo affatto….ci occorre tempo è vero ma basta un suo passo falso e noi ce la faremo!! Dobbiamo farlo, NOI lo dobbiamo fare….per te, per noi stessi……. per Flavia!!!’’ – la voleva incoraggiare e apprezzò molto il fatto che li aveva chiamati per discutere di questo.
Lucia si voltò da Orlando per vedere cosa dicesse.
O:’’Ha ragione Ghiro, non è il momento di gettare la spugna. Non possiamo rassegnarci, non puoi assecondarlo e non puoi dargliela vinta!! Approfitteremo di qualsiasi occasione ci si presenti ma riusciremo a porre fine a questa storia!! Io ci credo!!’’.
L:’’Io non riesco a crederci più, non ne ho più la forza di continuare a vivere così..vi prego facciamo come dico io!! Io sarò sempre nel suo mirino ma almeno un gruppo di persone nuove potrebbe fare molto più di noi…noi siamo troppo dentro in questa storia…io sono troppo coinvolta!!’’.
D:’’A maggior ragione non ti puoi arrendere!!! Lui è questo che vuole…noi non ci arrenderemo!! Non farti abbattere..tira fuori la tua grinta, la tua tenacia, la tua determinazione!! Che fine hanno fatto?! Forza Lucia….noi abbiamo bisogno del nostro capitano!! Io ci credo…tutto finirà presto..fidati di noi!!’’.
Lucia sospirò:’’Sono stanca Daniele …non riesco a combattere in questa situazione così passiva!! Preferirei affrontarlo faccia a faccia!!! Non lo capisci?! Mario compare solo per attaccare..poi sembra che si dissolva nel nulla!!! Come diamine fa?!? Nessuno è mai riuscito a sparire così nel nulla..mai…c’è sempre stata una traccia!!’’ – chiuse gli occhi e fece un respiro profondo – ‘’Vabbè dai…Tornate a lavorare, io finisco qui!!’’.
Orlando afferrò la mano di Lucia accarezzandola: ‘’Finirà tutto, te lo prometto!! Noi siamo tutti con te!! Io sono con te!!’’.
I due uomini poi uscirono dall’ufficio e tornarono al loro dovere.
L:’’Tutto finirà...quando?? a che prezzo?? Non posso ascoltarli!!’’ – cliccò sul tasto INVIA e spedì una mail.

Erano circa le 19.00 quando Sara irruppe nell’ufficio del capitano, interrompendo la conversazione di Lucia e Orlando.
S:’’Scusatemi!! Lucia devi firmare questi, sono di Rambaudi…dovevo darteli stamattina ma li ho dimenticati in macchina…sono mortificata!!’’.
L:’’Vabbè dai..ci penso subito!!’’.
O:’’Ma si può sapere che ti prende oggi?!’’.
Qualcuno bussò alla porta: ‘’Permesso capitano…dato che per oggi non c’è più nulla da fare, volevo chiedere se posso lasciare prima, avrei un impegno’’ – chiese molto educatamente e timidamente.
S:’’Barttt!!! Ma ancora qui stai??? È tardiiiii!!! Vai vai, corri…ti avevo dato io il permesso!!’’ – replicò con un pizzico di collera.
B:’’Dovevo avvisare il capitano!!’’ – rispose a tono.
S:’’Il maggiore ti da libera uscita e tu aspetti l’ordine del capitano??!! Muoviti prima che ti sbatta fuori io!! Non puoi rovinare tutto il mio programma!!’’.
L:’’Vai corri Bart… tranquillo..che se qualcuno perde la pazienza sa farsi detestare!!’’ – disse sorridendogli.
B:’’Grazie capitano!! Buona serata ragazzi!!’’.
S:’’Vaiiii e dai il meglio di te!!! Ti voglio beneee!!!’’ – gli urlò affacciandosi alla porta mentre lui correva lungo il corridoio.
O:’’Mi farebbe piacere se informaste anche me, sempre se non chiedo troppo!!’’ – chiese infastidito per essere stato escluso dalla conversazione.
S:’’Non c’è molto da sapere…il tenente sta per fare finalmente una splendida proposta di matrimonio!!!’’.
Orlando guardò stranito Lucia: ‘’Bart??’’.
L:’’Già, Bart!!’’ – gli fece un’espressione contenta per confermare.
S:’’E modestamente non poteva avere un consulente migliore!!!’’.
L:’’Consulente?? Ma se hai deciso tutto tu…non oso immaginare come l’hai trattato!!’’.
S:’’Te l’ha detto lui?? No!! E allora non puoi sapere!! Comunque sono veramente fiera di me: ho fatto un ottimo lavoro!! Passeggiata romantica per Roma, l’ultimo tratto con gli occhi bendati fino a salire su un battello per una bellissima crociera sul Tevere esclusivamente per loro due, una splendida cena a lume di candele allieterà loro la serata…tutta la battagliola ornata di fiori, una splendida melodia al piano dal vivo che sono sicura che Eleonora gradirà senza ombra di dubbio e molto di più di quella registrata su un cd, che poi ancora non ho capito da dove gli è saltata in mente quell’assurda idea!! Bah….comunque, la futura signora Dossena non potrà che rimanere incantata da tutto!!! E poi…beh almeno alla proposta dovrà pensarci lui…spero che non rovini tutto facendosi prendere dall’emozione!! Non lo facevo così impacciato Bart, non c’è che dire: è proprio cotto!! ’’ – era davvero entusiasta.
O:’’Alla faccia della modestia, maggiore!! Ma da quando ti sei data all’organizzazione di eventi memorabili??’’ – la prese in giro.
S:’’Dubiti delle mie eccellenti qualità?? E poi Bart aveva solo bisogno di una mano, non potevo tirarmi indietro!!’’.
L:’’Solo di una mano?! Beh tu hai dato tutta te stessa…comunque sono contenta per lui, se lo merita…e poi anche tu sei stata brava, hai avuto una bellissima idea’’ – gli occhi le luccicavano mentre pronunciava queste parole e Orlando e Sara non poterono non notarlo.
S:’’Bene, ora è meglio che vada…ah Lucia ma per cosa mi avevi chiamata??’’.
L:’’Ah no nulla, niente di importante!!’’ – quell’idea la portò alla realtà, era andata un po’ in giro con la fantasia durante il racconto della sorella.
S:’’Sicura??’’.
L:’’Sì si…sicura!!’’.
Sara si alzò e vicino la porta si fermò un attimo. Si voltò verso Orlando e Lucia e disse: ‘’Comunque datevi una mossa…io non vedo l’ora di organizzare il vostro matrimonio!!!’’ – fece un sorriso perchè sapeva di averli messi in imbarazzo – ‘’Buonanotte cari!!!’’.
Lucia arrossì subito e spostò lo sguardo da lui abbassandolo, Orlando mandò un’occhiata di rimprovero a Sara per aver lanciato quella frecciatina in segno di sfida.
 
Nel frattempo le pagine di un quotidiano venivano sfogliate con rabbia e violenza.

La squadra del capitano Brancato ora è di nuovo al completo.
Le indagine sul latitante Mario Pugliese continuano senza sosta ma anche senza alcuna pista certa finora.
La sfida questa volta per gli uomini dell’Arma risulta essere molto ardua.
Il generale dei carabinieri si mostra comunque fiducioso.


 

 

‘Brava Capitano…hai saputo tenermi testa e difendere accuratamente la tua squadra. Anche questa volta il tenente Serra l’ha scampata!! Avrei dovuto finirlo la prima volta!!
Mi avresti infinitamente odiato …e ciò avrebbe reso la caccia ancora più elettrizzante. E vabbè…..è giunta l’ora di cambiare tattica!! Mi dovrai affrontare!! Mi sono stancato di nascondermi....è ora che la partita giunga al termine. Ci vedremo presto capitano: faccia a faccia…io e te!!!’ 

 

 

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Capitolo 34
*** IL DOLORE PER QUANTO BEN CELATO PRIMA O POI VIENE FUORI ***


L’indomani mattina….

B:’’E quindi non saprei dirvi chi dei due era più emozionato, sinceramente!!’’ – Bart era stato messo sotto interrogatorio dai colleghi per raccontar loro tutta la serata precedente e la reazione della sua donna.
D:’’Bianca, guarda che Bart non ha chiesto a te di sposarlo..sembri un personaggio uscito da un fumetto.. togliti quegli occhi a cuoricino dai!!!’’ – le disse ridendo della sua reazione.
B:’’Oh Ghiro…non puoi capire cosa possa significare per una donna una domanda del genere..fatta in questo modo poi!!! Wow Bart…hai dato il meglio di te!! Sono così contenta!!!’’ – i suoi occhi divennero lucidi per l’emozione.
B:’’Beh…il merito è stato anche di Sara!! Senza di lei non ci sarei riuscito così alla perfezione…ha veramente pensato a tutto!! Però anche io ho fatto la mia parte..devo ammetterlo!!’’.
M:’’Sai a cosa stai andando incontro Bart, no?!! Cioè dico….un matrimonio, una relazione fissa, stabile..occhi solo per la tua donna….ti sei incastrato..ti è chiaro no?!!’’ – lo avvisò ironicamente.
O:’’Eh vabbè dai..cosa sarà mai!! Il nostro tenente ha messo la testa a posto ora!!’’ – gli diede una pacca sulla spalla.
Quel clima di ilarità venne però ad un tratto interrotto dall’espressione di un volto mai vista prima.
Sara fece il suo ingresso al Ris con una faccia più nera che mai.
Non salutò neanche i presenti e si diresse verso l’ufficio della sorella con un passo molto deciso e svelto.
D:’’Che sta succedendo??’’.
O:’’Non ne ho idea…ma nulla di buono temo!!’’.

S:’’Ma ti ha dato di volta il cervello Luciaaaa!!!’’ – le urlò sbattendole delle carte sulla scrivania.
L:’’Buongiorno Sara!! Per favore non ti agitare, ti vorrei spiegare!!’’ – le rispose cercando di non perdere la calma.
S:’’Non sono agitata, sono furiosa!!! Come hai potuto farlo…senza consultarmi!!! Sono stata convocata da Abrami di corsa!!’’.
L:’’C’ho provato ma tu eri presa dai preparativi per Bart…e facevi bene, perchè dovete continuare a vivere una vita serena…come tutti gli altri….per questo ho deciso da sola!!’’.
S:’’Lucia non provare a prenderti tutte le responsabilità da sola!!! Siamo una squadra, siamo dei carabinieri e il rischio fa parte del nostro mestiere!!! Dannazione, basta occupartene sempre da sola…Lucia la devi smettereee!!’’ – il suo tono di voce era molto alto e severo.
Orlando e Ghiro si precipitarono nell’ufficio preoccupati.
D:’’Ragazze calmatevi, vi sente tutta la caserma!!’’ – era sconvolto.
L:’’Andate fuori per cortesia!!’’ – la sua voce cominciava a tremare.
O:’’Lucia, Sara..’’.
S:’’Non mi interessa chi ci sente, avanti dillo forza…dì loro la bellissima trovata che hai escogitato questa volta!!’’.
L:’’Sara io non ti permetto…’’.
S:’’Sono un tuo superiore Lucia. Non mi dare ordini!! Non vuoi dirlo…va bene lo farò io…’’ – era molto autoritaria e soprattutto delusa per quello che aveva deciso la sorella – ‘’il vostro capitano ha inoltrato richiesta ad Abrami di affidare l’indagine di Pugliese ad esperti esterni alla nostra caserma!! E l’unico membro della squadra a poter seguire le indagini guarda caso è lei!!’’ – la guardò con durezza.
D:’’Lucia ma come hai potuto?!...Dopo che ti avevamo detto che non ce n’era bisogno!!!’’ – era sconfortato.
Orlando si era ammutolito: vedeva Lucia ancora una volta presa dal panico e non lucida sulla situazione, Sara aveva perso la calma e questo in quel momento era la cosa che lo preoccupava di più.
L:’’Adesso basta Sara…hai superato ogni limite!!!’’ – disse scaraventando a terra i fogli che erano sulla scrivania.
S:’’Io avrei superato i limiti??!! Ma tu ti sei vista?? Non riesci più a rimanere lucida in questa indagine, ti fai tormentare da quel criminale, non ascolti la tua squadra…fai tutto da sola e non hai capito che così non arrivi da nessuna parte!!’’.
L:’’Ti ricordo che gli ordini continuo a darli io!!! Tu sei stata chiamata qui solo per consulenza tecnica…non cimentarti in sfere che non ti competono Sara!!’’ – le urlò in faccia.
S:’’Ti sbagli di grosso cara!! Io non sono qui solo per questo!! Sono qui per non farti commettere un grave errore, per impedirti di fare una stronzata da cui non potrai più tornare indietro!!!’’ – il suo tono era decisamente più alto.
Lucia non resse più: ‘’Ma che ne vuoi sapere!?! Che ne sai cosa vuol dire sapere la tua squadra in pericolo a causa di un pazzo e non poter fare nulla, stare col fiato sospeso e temere di perdere ancora una volta il tuo uomo, guardare ogni santo giorno la foto di un tuo tenente e sapere che è morto per colpa tua, avere sulla coscienza decine di persone e non avere uno, un solo dannato elemento in mano che ti porti ad una svoltaaa!!!! Che ne sai cosa significa avere addosso questo peso!!…É facile parlare e confortare ma nessuno può saperlo se non lo prova sulla propria pelleee!!!’’ – il suo tormento era venuto oramai fuori nel peggiore dei modi.

Ghiro e Orlando rimasero agghiacciati dalla freddezza e dalla disperazione che Lucia aveva esternato in quel momento.

Sarà impallidì, deglutì lentamente mentre le lacrime, per la prima volta davanti a tutti, fecero la loro comparsa negli occhi per poi scendere via via sul viso.
S:’’Cosa ne so?!?’’ – la sua voce era molto provata – ‘’Avere  la responsabilità di una squadra, doverla guidare e proteggere. Cercare di prendere le decisioni migliori, più giuste, quelle che ti porterebbero a fare al meglio il tuo dovere…e poi farti prendere dalla paura, dallo sconforto, perdere la lucidità e farti guidare solo dal panico. Voler fare tutto da sola per non mettere in pericolo i tuoi uomini, agire secondo irrazionalità, allontanare i tuoi colleghi per metterli in salvo!! Vedere il tuo uomo……il tuo uomo che sacrifica la sua vita per salvare la tua…vederlo saltare in aria e sentirsi la testa bombardata dal dolore in quel preciso istante…..rimanere atterrita e paralizzata e dover cercare di non mandare all’aria tutto il lavoro fatto e di non rendere vana la sua morte. Tagliare quel maledetto filo per salvare quel povero borgo e il prezzo da pagare è la morta della tua intera squadra!! Sentirsi morire poggiando il viso ad una bara avvolta nel tricolore circondata da altre quattro..sentirsi addosso il disprezzo dei familiari avviliti!! Rivedere tutte le notti quella maledetta esplosione, i volti dei tuoi amici, il suo volto e sentirti in colpa per esistere, per respirare, per alzarti ogni mattina e realizzare che tu sei l’unica ad essere sopravvissuta e che sei stata tu a decidere la morte di cinque persone che per due anni sono stati la tua famiglia!!! Ecco cosa significa continuare a vivere con il rimorso, con il tormento, con un odio profondo verso te stessa per quello che hai fatto…con il desiderio di chiudere gli occhi la notte e non aprirli mai più perchè forse la tua assenza renderebbe giustizia a quegli innocenti!!’’ – non aveva più fiato, il respiro le era venuto quasi a mancare, tremava e nei suoi occhi c’era il dolore e la disperazione totale – ‘’Sono venuta qui per impedire a mia sorella di vivere tutto questo, per non farle commettere il mio stesso stramaledetto errore….Non te lo permetterò Lucia!!! Fosse l’ultima cosa che faccio in vita mia!!!’’ – così dicendo abbandonò l’ufficio sotto lo sguardo sconcertato di tutta la caserma correndo più veloce che poteva, scappando da quei ricordi che ora la stavano inseguendo di nuovo.

Lucia era immobile con le lacrime che le scendevano copiosamente. Neanche Daniele riuscì a trattenerle, Orlando era atterrito, tutti erano stati spiazzati da quella notizia terribile.

Guido stava salendo le scale quando venne travolto dalla sorella: ‘’Saraaa!!!’’ .
Non lo guardò nemmeno e scappò via tra singhiozzi, lacrime e afflizione.

Guido corse da Lucia sconcertato: ‘’Cos’è successo???’’ – era davvero agitato.
Tutti erano scioccati.
Lucia stava male, ansimava: ‘’Guido, io non potevo sapere…non avrei mai potuto immaginare….’’ – non riuscì a terminare nemmeno la frase.
Il capitano si portò la mani agli occhi: ‘’Non in questo modo, non così, non doveva accadere così..’’ – lo sconforto si impadronì di lui.
Lucia era stremata, l’ultima scena che vide fu la disperazione impossessarsi del fratello e poi si accasciò perdendo i sensi.
Orlando fece in tempo ad accoglierla tra le sue braccia evitandole l’impatto al pavimento: ‘’Luciiaa, Luciaa!!’’.
Guido e Daniele le si avvicinarono: ‘’Oddiooo Luciaaa!!’’.
O:’’Biancaaa..chiama un medico!!’’.

Passò qualche ora, Lucia si riprese con l’intervento del dottore che venne chiamato e che le fece una semplice flebo di zuccheri, ma non volle andare in ospedale. Si chiuse da sola nel suo ufficio per il resto della giornata seduta sul divano, fissando il vuoto.

Non si era mai visto un clima così in caserma: abbattuto, avvilito, sconvolto.
Guido era veramente a terra: le sue due sorelle erano in uno stato di disperazione, ognuna soffriva dentro di se, sola, con opprimenti pensieri in testa.
G:’’Orlando!!’’ – disse in un sussurro, non aveva nemmeno la forza di parlare.
O:’’Sono qui!!’’ – gli afferrò la spalla facendogli forza.
G:’’Non è il capitano che ti sta parlando, ma il fratello che non è riuscito ad evitare tutto questo. Non sono riuscito a proteggerle!! Ti prego aiutale!! Solo tu puoi farlo!! Io non posso vederle così!!’’ – era assai provato.
O:’’Dov’ è Sara, adesso??’’.
G:’’Ho chiamato la scorta..si trova a Frascati: è lì che è stato sepolto!!’’.
O:’’Sara è forte, ha imparato ad affontare le difficoltà con un’incredibile forza d’animo..reagirà presto. Ha solo bisogno di un po’ di tempo da passare da sola ora. Quando tornarà ci sarò io, tranquillo!!’’.
G:’’Grazie….davvero…grazie!!’’. 




Per chi moriva dalla curiosità di scoprire il passato di Sara…eccovi qui il capitolo che aspettavate!!
É vero mi sono fatta prendere dal racconto e vi ho fatto aspettare un bel po’..lo ammetto!! Spero ne sia valsa la pena però.
So che non è tutto ancora chiaro sul passato di Sara ma non potevo dirvi tutto in una volta!! :P
Che ne dite?? Fatemi sapere che ve ne pare!!
Io sono qui per scoprire cosa ne pensate.
A presto =) 


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Capitolo 35
*** FANTASMI DEL PASSATO ***


‘’Quando una disgrazia è accaduta e non si può più mutare,
non ci si dovrebbe permettere neanche il pensiero che le cose potevano andare diversamente o addirittura essere evitate:
esso infatti aumenta il dolore fino a renderlo intollerabile’’ *

 


Bisogna reagire….
…ecco quello che Sara stava cercando di fare giorno dopo giorno….



 
Orlando era riuscito a convincere Lucia ad andare a casa un po’ prima. Era stata fin troppo tempo lì nel suo ufficio a tormentarsi.
Le ultime parole che aveva pronunciato quel giorno furono quelle che rivolse al fratello nel suo ufficio prima di svenire. Si era totalmente ammutolita.

Giunti a casa lei si sedette sul divano e Orlando le si accovacciò di fronte stringendole le mani: ‘’Lucia, guardami per favore..’’ – usò tutta la sua delicatezza.
Lucia spostò il viso verso di lui non dicendo nulla, socchiuse gli occhi mentre le lacrime continuavano a scendere.
O:’’So che non vuoi ascoltare niente ora ma ti prego dimmi qualcosa, qualsiasi cosa Lucia!! Sei pallida, hai le mani gelide, il viso straziato!! Non chiuderti in te stessa, non farlo….parla con me amore mio!! Sono qui!!’’.
Lucia aprì gli occhi ormai sempre più colmi di lacrime e rispose: ’’È colpa mia Orlando, è sempre colpa mia!! Ogni cosa che faccio è sbagliata, non sono in grado neanche più di prendere decisioni sensate!! Ho umiliato mia sorella in modo disumano non sapendo cosa lei tenesse dentro di se. Nonostante il suo dolore lei mi è stata vicina in questi giorni e io non ho fatto altro che aggredirla. Aveva bisogno di sfogare il suo dolore con qualcuno, di alleggerire quel peso!! Io sono sua sorella, avrei dovuto aiutarla a sfogarsi, esserle d’aiuto, avrei dovuto confortarla e darle il mio supporto e invece ho pensato solo a me stessa e al timore di non saper affrontare quest’indagine che mi sta divorando!! Ma che razza di persona sono?!…Come fate a starmi accanto!!’’ – il pianto aumentò e si caricò di colpevolezza.
Orlando si alzò e la strinse forte sul suo petto non dicendole nulla: sapeva che qualsiasi cosa detta in quel momento non sarebbe servita a confortarla, per questo si limitò solo a tenerla stretta a se lasciandola sfogare.
Dopo un bel po’ le lacrime non scendevano quasi più. Troppe volte nella vita di Lucia avevano preso il sopravvento e nonostante i tristi pensieri e la sofferenza non si erano placati, Lucia non aveva la forza neanche più di piangere….in lei sentiva solo un senso di angoscia e soprattutto colpevolezza.

Era molto, molto tardi ed erano ancora sul divano quando quel pesante silenzio venne interrotto dal suono del campanello: uno squillo breve ma acuto.
Orlando si alzò per andare ad aprire ma venne fermato da Lucia: ‘’Aspetta, vado io!!’’ – disse sperando che fosse lei.
Aprì la porta e si ritrovò sua sorella di fronte con una sofferenza sul viso che non aveva mai visto.
Un istante di silenzio colmò quel momento.
S:’’Come ti senti?? Guido mi ha detto che non sei stata bene…’’ – il suo tono era cupo ma tranquillo per quanto potesse esserlo.
L:’’Dovrei chiedertelo io..’’ – le rispose quasi rimproverandosi – ‘’Ma dove sei finita tutto questo tempo?? Hanno cercato in tutti i modi di contattarti’’ – le disse con voce tremante e le lacrime che tornarono a fare la loro comparsa mentre l’abbracciò forte a se.
Sara non rispose, si limitò a ricambiare quel gesto.
O:’’Entra Sara….vieni..’’ – le aveva raggiunte fin dall’inizio ma non si intromise immediatamente.
Usò una gentilezza straordinaria.

Sara entrò e si accomodò in silenzio sulla poltrona vicino la finestra. Lucia le si sedette di fronte sul divano mentre Orlando rimase in piedi.
S:’’Ho sbagliato, avrei dovuto parlartene prima e non aggredirti in quel modo…ma non era facile farti capire…ci vuole molto tempo per poter accettare…’’ – parlava apparentemente disinvolta ma carica di tanto dolore.
L:’’Non è colpa tua…sono io che dovevo…’’ – Orlando le fece segno di non continuare e lei annuì.
Si diresse verso Sara, piegandosi verso di lei, la prese per mano e le sussurrò: ‘’Chiudi gli occhi Sara e inspira lentamente, razionalizza i tuoi ricordi….espira e butta fuori tutto quello che nascondi dentro di te!! Hai tutto il tempo che ti serve …noi siamo qui..qui per te!!’’ – Orlando le trasmise una calma in quell’istante con le sue mani e con le sue parole.
Aveva capito fin dall’inizio che Sara si era sottoposta ad una terapia molto ardua e lunga, l’aveva capito da come riusciva a controllare le sue emozioni, manteneva il controllo e la lucidità anche in situazioni estreme, con rarissime eccezioni come quando poche ore prima Lucia l’accusò di non capire il suo dolore.
Sara era calma, non tremava quasi più, aprì gli occhi e fissò quelli profondi di Orlando per poi fargli un cenno con la testa.
O:’’Come si chiamava??’’ – le chiese con discrezione per farla cominciare a sfogare.

Sara si alzò, fece un respiro lungo e profondo e poggiandosi di schiena al davanzale, guardando Lucia e Orlando, cominciò a parlare del suo passato con una voce sottile senza che venisse interrotta neanche un momento.
S:’’Si chiamava Christian, Christian Cantelmi, colonnello dell’Esercito Italiano. Lavorava presso il nostro accantonamento e coordinava la gestione dei magazzini delle munizioni e degli ordigni bellici delle caserme della zona. Era un militare in gamba: un artificiere con qualifica IEDD. Era stato affiancato alla mia squadra per le sue doti eccellenti, la sua tenacia, la sua abilità nella guida di corpi speciali. Dovevamo cooperare con l’esercito perchè la situazione era divenuta estremamente ingestibile. Lui era un po’ più grande di me ma fu un vero e proprio colpo di fulmine. Fin dal primo momento fu così delicato, attento, premuroso nei miei confronti. Mi trasmetteva una forza incredibile per affrontare quell’inferno, mi faceva sentire al sicuro nonostante fossimo in campo di guerra, mi consigliava sulle decisioni che dovevo prendere, mi faceva sentire amata, quell’amore e quell’affetto che avevo obliato stando lontano da casa. Aveva la stima di tutta la mia squadra…eravamo una famiglia, ci facevamo coraggio e compagnia a vicenda, ci volevamo molto bene. Finchè un maledetto giorno, presa dal panico per una notizia che avevano lasciato trapelare le truppe nemiche, decisi di sciogliere la squadra. Non avevamo la sicurezza di quella notizia ma non potevamo permetterci di non darle peso. Ne parlai con Christian e dopo una brutta discussione arrivammo alla conclusione che avremmo rimandato i miei colleghi in Italia: della situazione ce ne saremmo occupati io e lui con alcuni uomini della sua brigata con molta più esperienza dei miei. La mia squadra si imbarcò sul nostro primo aereo con tanto disappunto: loro non volevano lasciarmi lì ma io non mi feci condizionare e dissi loro che una volta tornata in Italia ci saremmo ritrovati.  Quella stessa mattina con Christian e gli altri ci appostammo sul luogo. Christian tardò un po’, per delle carte che doveva firmare….solo dopo capì la ragione del suo ritardo.  Ci accordammo su come agire: io dovevo rimanere in quell’edificio con altri due uomini, lui da solo doveva nascondersi nella palazzina di fronte a circa un chilometro di distanza.  
Non avevamo idea di cosa da lì a poco avremmo dovuto affrontare.
Trovammo una bomba…era già innescata da qualche minuto. Christian era nel panico, per via radio gli descrissi l’ordigno e lui mi disse di rimanere tranquilla, che sarebbe andato tutto bene, mi disse esattamente cosa dovevo fare. Mi tremavano le mani, sudavo freddo, i due uomini con me erano nelle mie stesse condizioni: dovevamo comunque mantenerci lucidi.
‘ Qualunque cosa succeda sappi che ti amo Sara!!! Adesso taglia, taglia ora!!!’  
Furono queste le ultime parole che mi disse e io dovetti tagliare quel maledetto filo.
In quello stesso preciso momento la bomba si disinnescò ma la palazzina di fonte saltò in aria: tanto caos, tanto fumo, tante fiamme di fronte a me…un colpo al cuore mi fece cadere a terra. Era morto davanti ai miei occhi!! Lo avevo ucciso io!!’’ – fu l’unica parte del racconto in cui Sara ebbe un momento di tormento. Lucia e Orlando non avevano la forza nè il coraggio di dirle niente, mai e poi mai avrebbero potuto immaginare che avesse vissuto una tragedia del genere.
Sara continuò, dopo essersi passata una mano sul viso e sugli occhi per liberarli dalle lacrime – ‘’Fui riportata alla realtà da quei due uomini che mi avvertirono che il timer della bomba si era riattivato. Venimmo avvisati dai nostri colleghi del ritrovamento di un ordigno in un borgo lontano da noi: ci vivevano per lo più donne con bambini. Immaginammo che le due bombe fossero collegate a distanza e che la nostra era fittizia. Dovevamo quindi interrompere il count-down per disinnescare la bomba del borgo. Era un ordigno molto complesso, solo le mie mani piccole ed esili potevano maneggiarlo senza procurare dei pericolosi turbamenti. Nonostante i nostri stati d’animo mantenemmo la lucidità. Mi guidarono passo passo nell’azione, fin ad arrivare a tagliare l’unico filo che poteva mettere fine a quella storia….almeno così credevamo.
Il borgo non saltò in aria, ci guardammo per un attimo solo sollevati, Christian non era morto invano. Solo poco dopo mi venne comunicato per radio che l’aereo della mia squadra era esploso pochi minuti prima a causa di una bomba: Giada  Ferrini, 32 anni; Flavio Danesi, 48 anni; Riccardo Vetrelli, 36 anni e poi Luca Ernez, solo 24 anni!!! Hanno lasciato i loro cari, mogli e figli, un fidanzato, genitori, fratelli, sorelle…solo per colpa mia…per la mia stupida incoscienza.  Era tutta una messa in scena!! Il vero obiettivo eravamo noi e io ho deciso la morte delle persone a me più vicine. Avrei voluto morire in quel momento, avrei voluto saltare in aria io ma non loro che non centravano nulla…non loro che non lo avevano deciso!!’’.

Lucia non resistette più, andò e abbracciò forte la sorella che si abbandonò ad un pianto liberatorio: finalmente lo aveva confessato a sua sorella, finalmente si era liberata di quel segreto così opprimente.
L:’’Perdonami Sara, sono stata una stupida insensibile, non avrei mai potuto pensare che avessi sopportato tutto questo, avrei dovuto starti accanto e aiutarti a superare il tuo dolore e io ho pensato solo a me stessa..perdonami se mai potrai riuscirci!!’’ – si sentiva veramente uno schifo per quel suo comportamento arrogante.
Sara la guardò, le prese il viso nelle sue mani e le disse: ‘’Non c’è nulla che io ti debba perdonare!! Non hai nessuna colpa. Ti voglio bene Lucia e non permetterò mai che la mia famiglia possa soffrire così, non lo permetterò mai!!’’.

Sara era più sollevata adesso anche se il suo senso di colpa non l’aveva  mai abbandonata e mai lo avrebbe fatto.
Guardò Orlando, notò la sua espressione provata e i suoi occhi mesti e disse: ‘’Lo so, lo so che sai che ancora non vi ho detto tutto…ma non siate tristi per me, io l’ho affrontato piano piano, da sola ma ci sono riuscita e da quando sono ritornata dalla mia famiglia sto molto meglio’’.
O:’’Non serve che tu aggiunga altro, Sara. Basta, basta per oggi…hai patito troppo dolore’’.
S:’’No, è giusto che sappiate tutta la storia, è giusto che tu Lucia sappia perchè non sono venuta da voi appena sono tornata in Italia!!’’ – fece una breve pausa e continuò – ‘’Il crollo l’ho avuto dinanzi l’arrivo delle salme…non è descrivibile la sensazione che ho provato, non ci sono parole credetemi. Abrami mi consentì di passare la notte nella camera ardente con gli uomini che erano stati con me nell’operazione prima che venisse aperta al pubblico. Non ebbi il coraggio di sedere dinanzi ai funerali, di sopportare lo strazio delle famiglie…li seguì sola, da parte, in un angolo della navata completamente straziata dal dolore.
Nonostante la riservatezza della missione questa strage venne resa nota, per quanto possibile, perchè era giusto che la gente sapesse: era stato ancora una volta un attacco alle forze armate italiane, come tante altre volte per nostro rammarico’’.
L:’’Io non potevo immaginare che quelli fossero i funerali degli uomini della tua squadra!! Io non sapevo nemmeno in che posto ti trovassi, avevo notizie solo da Abrami. Eri da sola e io non sapevo nulla!! Perchè non sei venuta da me, Sara??…perchè non sei tornata da noi…non eri da sola…noi c’eravamo!!’’ – piangeva, si sentiva in colpa per non essere stata accanto alla sorella.
Sara socchiuse gli occhi per trattenere le lacrime e continuò: ’’Dopo qualche settimana dai funerali mi convocò Abrami, dopo aver ricevuto la mia richiesta di congedo. Invece di accettarla ebbe l’orribile idea di farmi avanzare di grado: fu il colpo di grazia per me, una vera umiliazione!! Provai disprezzo verso me stessa, diventare maggiore per aver fatto morire persone innocenti!! Abrami mi ordinò di rimanere nell’Arma, si congratulò per me per la fermezza e la lucidità utilizzata nonostante la tragicità della situazione, mi lesse i documenti  e i verbali degli uomini che furono con me nell’attentato ma soprattutto i documenti di Christian: è lì che ho capito perchè ritardò quella mattina. Fece i rapporti dell’operazione dall’inizio fino a quel maledetto giorno, si prese ogni responsabilità. Aveva dichiarato che nell’ultimo periodo ogni decisione era stata presa da lui in prima persona, che tutta la squadra era sotto la sua direzione, compresa io stessa, che aveva congedato la mia squadra per non metterla in pericolo, che aveva preso lui l’iniziativa di agire con pochi uomini quella mattina… Si era addossato praticamente tutte le responsabilità, ancora una volta mi aveva protetta!!! Ecco perchè non ho ricevuto alcuna sanzione per aver congedato la mia squadra anticipatamente: la decisione agli occhi di tutti era stata di Christian. Mi sentì ancora più in colpa…terribilmente colpevole!!’’ – un altro breve momento di silenzio interruppe il racconto – ‘’Il generale mi consegnò una lettera di Christian per me. Appena mi congedai da lui mi recai sulla spiaggia, vicino al mare per confondere le urla dentro di me con il rumore delle onde. Lessi la lettera non so più quante volte. Era bellissima, piena di amore, di delicatezza, di speranze….tipica di Christian!! Aveva scritto che non poteva essere certo di come si sarebbe conclusa la missione ma che lui sperava nel migliore dei modi. Ma se aveva deciso di scrivermi una lettera il minimo dubbio che le cose potessero andare male l’aveva sfiorato. C’era scritto che non appena rientrati in Italia ci saremmo sposati e avremmo passato tutta la vita insieme. Chissà ….chissà come sarebbe stata la mia vita, se le cose fossero andate diversamente!!
Da quel giorno fui incapace di reagire: ero passiva, non avevo più voglia di vivere. È per questo che Abrami mi fece entrare in terapia: è stato brutto, molto brutto ma sono stata seguita da uno specialista eccezionale. C’è voluto tanto tempo ma gli devo molto: è solo grazie a lui se ora riesco ad andare avanti ogni giorno. E aveva ragione: con le persone care accanto è tutto meno difficile. Io non gli ho mai dato retta, ho voluto continuare da sola, non volevo coinvolgervi ma ora mi sono resa conto che aveva ragione. Da quando sto con voi, io vivo meglio il mio dolore, penso che forse con la mia esperienza posso aiutare gli altri, posso evitare che commettano i miei stessi errori e questo mi fa sentire un po’ meglio..nonostante non plachi il mio senso di colpa. Ma è questo che farò: eviterò che altri commettano il mio stesso errore….glielo devo!! Lo devo fare per il mio Christian!!!’’ – un sorriso triste, bagnato da amare lacrime, le comparve in volto – ‘’Solo che quando ho visto Orlando per terra io ho rivissuto tutto, mi sono sentita enormemente colpevole, non ho fatto in tempo a proteggerlo e…’’
L:’’Basta Sara, è tutto passato. Orlando sta bene, non hai nessuna colpa…in nessuna vicenda sei colpevole, capito?! Ha vissuto da sola una tragedia, per nessuno sarebbe stato facile!! Come hai fatto ad affrontare tutto da sola?!’’ – la strinse forte a se – ‘’Non ti lascerò mai più da sola, mai più!! Ti voglio bene, piccola mia’’.
S:’’Ti voglio bene anch’io, Lucia!!’’ – e le sorrise – ‘’Scusatemi ma ora devo proprio andare a casa..Guido sarà in pensiero, l’ho solo sentito di sfuggita al telefono prima di venire qui!! Riposati, ne hai bisogno, sei stanca e molto provata..si vede!!’’.
L:’’Anche tu!!’’.
S:’’Sto bene io…tranquilla. Ora sto meglio…davvero!!’’.

Le diede un bacio sulla fronte e poi si voltò verso Orlando e lo abbracciò forte: ’’Grazie Orlando, per tutto….grazie per la tua pazienza!! Per avermi sempre sostenuta senza sapere nulla di me!! Senza di te non ce l’avrei mai fatta!! Ti voglio bene!!’’.
O:’’Anche io Sara, tanto!!’’ – la strinse affettuosamente a se.
Sara si diresse verso la porta: ‘’Riposatevi per quelle poche ore che sono rimaste…e grazie di esserci!! Grazie Orlando per starle accanto!!’’ – così dicendo se ne andò a casa.


Quella giornata così carica di sofferenza giunse al termine.
Adesso bisognava reagire, c’era ancora Lupo da fermare e dovevano riuscirci al più presto nonostante quel pazzo fosse sparito nel nulla.
Ora che tutto era stato chiarito e rivelato non c’era più alcun motivo di rallentare il lavoro di Lucia e della sua squadra…

….o quasi nessuno…..




*Arthur Schopenhauer
 




Eccomi di nuovo qui ;)
Il passato di Sara è stato finalmente rivelato interamente.
Spero di non aver deluso le vostre aspettative, ho cercato di rendere al meglio il capitolo per far trasparire quello che Sara ha provato.
Se ci sono riuscita sono contenta, se invece non ne sono stata all’altezza scusatemi…c’ho provato;)
Aspetto di scoprire come vi è sembrato!!
Bye bye=) 

 

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Capitolo 36
*** HO BISOGNO DI TE!! ***


Qualche giorno più tardi…

‘Vieni in caserma appena ti liberi…ho bisogno di te!!’

S:’’Buongiorno ragazzi!!’’.
D:’’Sara!!’’ – corse ad abbracciarla – ‘’perchè sei qui, come stai??’’.
S:’’Sto bene, non preoccupatevi per me. Non avrete mica pensato che fossi sparita dalla caserma?!! Non vi libererete presto di me!!’’ – era la solita Sara, fragile ma che aveva imparato a reagire di fronte alle vicissitudini della vita.
B:’’Non abbiamo nessuna intenzione di farlo!!’’ – le disse abbracciandola Bart, seguito poi da Bianca.
Orlando era felice di vederla sorridente, pochi giorni prima era veramente a pezzi.
S:’’Io e te abbiamo un discorso in sospeso, non me lo sono dimenticata!! Credo di essere l’unica qui che non sa il seguito del mio programma a dir poco perfetto!!’’ – disse tirando il colletto a Bart.
L:’’Buongiorno ragazzi!! Scusate il ritardo ma dovevo sbrigare un servizio, Sara vieni con me di là??’’ – era appena arrivata in caserma e interruppe quella conversazione.
S:’’Sì certo, andiamo!!’’ – e si diressero nell’ufficio del capitano.
D:’’Sembra essere tornata all’attacco la nostra Lucia!! Mi fa piacere!!’’.
O:’’Già..sembra proprio così!! Deve farlo!! Per lei, per noi e anche per Sara…non può deluderla adesso!!’’.

Lucia si sedette al suo posto mentre Sara chiuse la porta e si accomodò.
L:’’Sara devo dirti una cosa..’’.
S:’’Lucia, se è ancora per la storia dell’altra sera non devi aggiungere altro. Veramente, non devi sentirti in colpa!! É passato, sto bene dai, non essere così preoccupata che non ti fa bene…hai davvero una brutta cera, cara sorella..’’.
L:’’Sì lo so…non mi sono perdonata come ti ho trattata, però so che tu non vuoi che mi tormenti e questa volta ti darò retta..’’.
S:’’Ah meno male, ne sono onorata!! A cosa devo questa saggia decisione?!’’ – le sorrise ma lei era tesa, si vedeva.
L:’’Sara sono in ritardo!!’’ – bisbigliò tutto d’un fiato.
S:’’Ma che sarà mai Lucia!!! Per tutte le volte che arrivo io tardi, non siamo perfetti sai?! Può capitare!!’’.
Lucia fece un cenno con la testa facendole capire che era andata fuori strada.
S:’’Aspetta un attimo….quel ritardo?? Ne sei sicura??’’ – adesso era seria anche lei.
L:’’No… non so… cioè si, forse… Giorni fa sono svenuta e inizialmente non ci ho badato ma è da un po’ che mi sento debole e stanca più del solito. Ho pensato che fosse per via del lavoro ma stamattina mentre facevo colazione mi è venuto il dubbio guardando il calendario. Non ho la certezza però, non ho avuto il coraggio di fare il test da sola!!’’.
S:’’Va bene calmati, non c’è bisogno di allarmarsi ok?? Ci sono io’’.
L:’’Ho bisogno di te, Sara!! Io non so se sarò in grado di affrontare la cosa, per lo meno non in questa situazione..non con l’indagine di Mario ancora in piedi!’’ – era un po’ agitata.
S:’’Ok, adesso fai un bel respiro e ti calmi che non ti fa bene questa tensione. Andiamo di là, su vieni!!’’.

Si diressero verso gli spogliatoi femminili  e si sedettero sulla panca vicino ai bagni.
L:’’É nella borsa…il test è nella mia borsa!!’’ – disse tremando.
S:’’Ok..eccolo qua…dai su, tieni!!’’.
Lucia fece il test e attese insieme alla sorella di vedere il risultato.
L:’’É positivo!!’’ – disse con un filo di voce.
S:’’E cos’è questa faccia?! Guarda che è una bellissima notizia!!’’ – le disse abbracciandola.
L:’’E se non fosse attendibile??’’.
S:’’Se vuoi andiamo in ospedale a fare le analisi’’ – le rispose tranquillizzandola – ‘’ma secondo me non ce n’è bisogno…Lucia cos’è che ti spaventa??’’.
L:’’Sara…adesso??…in tutta questa situazione?! Non è il momento, è troppo pericoloso!!’’.
S:’’Un motivo in più per riuscire a chiudere in fretta questa brutta storia!! Ci riusciremo presto, ne sono certa!! Ma è solo questo che ti preoccupa??’’ – la vedeva insicura e sapeva che c’era qualcosa di più.
L:’’Non ne abbiamo mai parlato Sara e …’’.
S:’’Ho capito, qui serve una bella passeggiata all’aria aperta come ai vecchi tempi. Vai nel tuo ufficio adesso, io devo fare una cosa. Tra mezz’ora sono di nuovo qui e usciamo, non si accettano risposte negative capitano…intese??’’.
Lucia le sorrise semplicemente.

O:’’Posso?? Ti ho portato il caffè!!’’.
A quell’aroma così forte Lucia si sentì male, fece un sospiro e cercò di trattenere il senso di nausea: ‘’Grazie, ma l’ho già preso!!’’ – inventò su due piedi.
O:’’Tutto bene?? Sembri stanca’’ – chiese preoccupato, la vedeva strana.
S:’’Eccomiii, sono tornata!!’’ – irruppe con un entusiasmo stravolgente e con ottimo tempismo, almeno questa volta; vide Lucia in difficoltà e notò il bicchierino di caffè sulla scrivania e capì subito – ‘’Mi ci voleva proprio!! Questo lo bevo io!!’’.
Orlando rimase perplesso.
S:’’Ma è amarooo!!!! bleahhh’’ – esclamò disgustata – ‘’Se hanno inventato lo zucchero un motivo ci sarà!!’’.
Lucia scoppiò a ridere insieme ad Orlando.
O:’’Infatti non era per te!!’’.
S:’’Vabbè dai, ogni tanto bisogna sacrificarsi’’ – disse guardando Lucia che con lo sguardo la ringraziò – ‘’Allora sei pronta? Andiamo??’’.
O:’’Andate dove, scusate??’’ – replicò.
S:’’Non ti riguarda…cose tra sorelle!! E poi non staremo via molto, ho fatto chiamare un altro uomo di Guido oltre alla scorta..così stai più tranquillo!! Adesso dobbiamo andare, rapisco mia sorella!!! Ciao adorato cognato!!’’ – afferrò Lucia per una mano e la tirò fuori sotto lo sguardo confuso di Orlando.
Prima di farsi travolgere dalla vitalità di Sara, Lucia fece appena in tempo ad accarezzare la guancia di Orlando: ‘’A dopo’’ – gli sussurrò.

S:’’Siamo arrivate!!’’.
Lucia respirò quella fresca aria che solleticava le foglie degli alberi godendosi quella serena passeggiata al parco.
L:’’Quanto tempo..che meraviglia!!!’’ – si fece inebriare da quell’aria fresca e rilassante – ‘’l’ultima volta che ero qui…’’.
S:’’É stato quando ci siamo salutate, no?!!’’.
L:’’Ti avevo detto che sarei ritornata solo con te!!’’ – le disse mentre si erano sedute su una panchina al sole.
S:’’Già, hai mantenuto la promessa!! Orlando ha detto di non essere mai stato qui!!’’ – confessò.
L:’’Tu sei venuta con Orlando!!?? Ma era il nostro posto..dovevi tornarci con me!!’’ – la rimproverò teneramente.
S:’’Sì lo so..ma pensavo che avresti fatto come ti avevo chiesto e invece hai fatto esattamente come dicesti tu!! C’era da aspettarselo conoscendo la tua testardaggine!! E poi ho capito perchè non hai portato Orlando qui: non saresti riuscita a mentirgli, non lo sai fare con lui e non potevi parlargli di me!! Hai fatto bene!!’’.
L:’’Non è vero che io non so mentirgli!!’’ – rispose offendendosi scherzosamente.
S:’’Ma a chi vuoi darla a bere, capitano!! Non è possibile mentirgli: lui sembra avere un sesto senso per le bugie!! Anch’io ci sono capitata. Aveva capito subito che nascondevo qualcosa mentre tutti gli altri non si sono accorti di niente!!’’ – sorrise pensando a quanta delicatezza e discrezione aveva usato nei suoi confronti Orlando – ‘’quindi visto che le cose stanno così..per quanto tempo hai intenzione di nasconderglielo??’’.
L:’’Sara è complicato..io ho paura della situazione ma anche della sua reazione!! Sono la donna più felice in questo momento!! Non posso desiderare una cosa migliore che aspettare un figlio da lui, è l’uomo che amo, al suo fianco mi sento completa, mi fa sentire desiderata e amata, mi ricopre di attenzioni…non posso volere di meglio!!’’.
S:’’E tu pensi che per lui non sia la stessa cosa?? Anzi io credo che lui sarebbe felice più di te!! Andiamo Lucia…stravede per te, ti ama alla follia, fin dal primo momento che ti ha vista ha perso la testa per te e dovrebbe prenderla male se gli dicessi che aspettate un bambino?!’’.
L:’’Non stiamo insieme da tanto e non vorrei che le cose precipitassero e ci sfuggissero di mano..’’.
S:’’Che non state insieme da tanto che significa?? Non è necessariamente il tempo che rafforza un legame ma è l’intensità e la volontà con cui lo si porta avanti e in questo tu e Orlando siete stati unici: vi appartenete, non potete vivere l’una senza l’altro…hai bisogno di qualche altra certezza??’’.
L:’’Vedi Sara, noi non abbiamo mai parlato della questione, non abbiamo mai accennato all’argomento matrimonio in maniera seria né tantomeno alla possibilità di avere un figlio. È vero questo periodo abbiamo avuto cose più importanti a cui pensare..ma se lui non fosse di nuovo pronto?? Io lo capirei, certo, e gli darei tutto il tempo di cui ha bisogno. Lui è già stato sposato e visto che non è andata nel migliore dei modi potrebbe anche essere che non voglia ripetere di nuovo quel passo…non posso essere talmente egoista da sperare che lui un giorno mi sposi se non si sente di farlo nè tantomeno dargli ora una responsabilità così grande!!’’.
Sara sorrise ripensando alla conversazione con Orlando il giorno del suo agguato e alle parole che stava ascoltando: entrambi volevano coronare il loro amore ma si facevano prendere da mille dubbi e perplessità. Chissà, forse sarebbe toccato a lei prima o poi smuovere la situazione.
S:’’Senti, non ti assillare con tutte queste paranoie!! Orlando ti ama e tu ami lui e non vi poteva capitare una cosa più bella di questo piccolo regalo. Adesso non è il momento di farsi prendere dalle paure. Che sia capitato per caso, senza averci prima riflettuto, non vuol dire che voi due non lo vogliate. Non c’è motivo di farsi prendere da inutili dubbi. L’unica cosa, se proprio vogliamo essere realisti e non fantasticare troppo, è che dobbiamo ammettere che la situazione in cui ci troviamo è delicata…ma io ti prometto che tutto finirà presto!! Tu però dovrai dirglielo, anche perchè non puoi continuare a mentire a tutti dicendo che è solo stanchezza..prima o poi il dubbio li sfiorerà soprattutto se avrai sintomi evidenti. Tu devi solo pensare ad informare Orlando, per il resto non devi preoccuparti di nulla…affronteremo tutto insieme…io e te!!’’.
Lucia si mise a piangere teneramente, si era commossa.
S:’’Ti faccio vedere una cosa!!’’ – mise sotto sopra la borsa ma alla fine riuscì a trovarla – ‘’Guarda!! Me le sono persino portate con me in missione!!’’.
Lucia prese in mano quelle due scarpette legate insieme dallo stesso laccetto bianco, una celeste e una rosa: ‘’Ma queste sono…’’ – non riusciva a parlare per l’emozione.
S:’’Sì sono loro!! Una era di Guido e l’altra era la tua…è stato un modo per portarvi sempre con me!!’’ – disse anche lei con gli occhi appena lucidi.
Si abbracciarono sorridendo, abbandonandosi a quelle lacrime di felicità. Sara lasciò delicatamente la presa di Lucia e posò il suo viso sulla pancia della sorella, sdraiandosi sulla panchina, mentre Lucia rimase seduta accarezzando i capelli di Sara sparsi su di lei.
S:’’Ehi piccolo Serra, vedi di comportarti bene e di non fare affaticare troppo la mamma che prima dobbiamo mettere fine ad una cosa, poi dopo di puoi scatenare…ti do il permesso!!’’.
L:’’Io preferirei che si mantenesse calmo o calma anche dopo veramente perchè l’inizio non è proprio dei migliori!! Comunque scusa, chi ti ha detto che è un maschietto??’’.
S:’’Boh..non so..lo immagino maschio!! Non che avere un altro Orlando per casa sia una cosa proprio sopportabile no?? Soprattutto per Guido, ma tu te lo immagini??!!’’ – scoppiò a ridere al solo pensiero – ‘’Però avrà una brava babysitter che lo porterà sulla giusta via!!’’.
L:’’E secondo te lascerei mio figlio alle tue cure?? Mi diventerebbe un ribelle!!!’’.
S:’’Antipatica!!! Diventerebbe una persona splendida: sicuramente meno noioso della mamma e più rivoluzionario del papà!!’’.
Scoppiarono a ridere godendosi quei raggi di sole che le rendevano ancora più radiose di quanto già non lo fossero.

Rientrarono in caserma a pomeriggio inoltrato e si stavano dirigendo nell’ufficio di Lucia.

Guido era nell’ufficio di Ghiro e le vide passare: erano felici, serene, erano le sue due sorelline sorridenti e spensierate.
D:’’Sono proprio belle insieme!!’’ – disse Daniele guardando lo sguardo contento di Guido.
G:’’Già, sono felice di vedere che abbiano chiarito tutto. Sono felice per Sara che finalmente ha condiviso il suo dolore con tutta la famiglia e sono contento che Lucia abbia capito che da soli non si va da nessuna parte. È tutto questo lo devo a tutti voi…e soprattutto….lo devo ad Orlando!!’’.
Daniele si schiarì la voce: ‘’Non credo di aver sentito bene l’ultima parte della frase, capitano!!’’ – rise.
G:’’Non sfottere Ghirelli!! Sì è vero ho sbagliato ad essere prevenuto nei confronti di Orlando ma si può sempre sbagliare no?? L’importante è ricredersi in tempo!!’’ – replicò secco non volendo continuare volentieri  quella conversazione. Per lui non era facile ammettere di aver sbagliato e poi rimaneva sempre un po’ geloso del tenente, anche se non ne doveva avere motivo.
D:’’Tipico stile Brancato, in tutto e per tutto!! Povero Orlando però, prima si deve subire sempre una fastidiosa intolleranza e poi tutti non possono fare a meno di lui!! Ma sei sicuro che Sara sia vostra sorella?? No perchè è l’unica che è stata pro-Orlando fin dall’inizio!!’’.
G:’’C’è sempre un’eccezione che conferma la regola, capitano!!’’ – rispose lasciando l’ufficio.

L:’’Voglio trovare un modo speciale per dirglielo. Oggi non credo di fare in tempo, sono davvero molto stanca ma non aspetterò molto. Farò una visita al più presto e poi glielo dirò, voglio che lui sappia..che sia felice come lo sono io!!’’ – disse con due occhi pieni di gioia.
S:’’Se vuoi ti posso dare una mano io!! Ho già in mente qualcosa…’’ – disse con un sorriso smagliante.
L:’’No, grazie Sara ma non reggerei il tuo entusiasmo. Ho bisogno di calma…ci penso io..grazie!!’’.
S:’’E va bene ..come vuoi!!’’ – disse scontenta.
G:’’Posso??’’ – domandò affacciandosi sulla porta.
L:’’Sì Guido, entra!!’’.
G:’’Sono stracontento di vedervi così belle e serene: siete due fiori!!’’.
S:’’Grazie…anch’io l’ho sempre pensato!!’’ – la sfacciataggine del maggiore era davvero unica.
I tre fratelli infatti scoppiarono a ridere.
G:’’Però penso che sia il caso di andare a riposare!! Il caso del rapimento Molinari si è risolto, i miei uomini hanno identificato in tempo il luogo del riscatto e hanno arrestato il malvivente mentre per quanto riguarda il caso Fiume, Dossena deve aspettare i risultati delle analisi. Quindi non c’è più nulla da fare per oggi’’.
S:’’Sì dai…tanto si è fatta pure una certa ora!!’’ – mandò uno sguardo a Lucia.

Uscirono dall’ufficio di Lucia, dopo che quest’ultima fece il giro dei laboratori per accertarsi che tutto procedesse normalmente.
Guido era in mezzo alle due sorelle: alzò le braccia e le poggiò sulle spalle delle sorelle stringendole a se.
G:’’Come ai vecchi tempi!!’’.
L:’’Già..tutti insieme di nuovo!!’’.
S:’’Testardi e forti…ora più che mai!!!’’.


 
 
‘ Ci siamo….è tutto pronto!! Ora manchi solo tu!!
Fai bei sogni capitano, non credo ne avrai più occasione’ 
...

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Capitolo 37
*** UN INTERLOCUTORE DI NOME WOLF ***


Perdonatami se vi ho fatto aspettare un po’ ma non potevo dedicarmi molto questa settimana, avevo degli impegni da sbrigare. Scusate!!
Ecco il nuovo capitolo!!
Il tanto atteso Lupo, che sembrava essere diventato un fantasma, è tornato…
Buona lettura care lettrici ;)




L’indomani mattina Orlando era fuori per un sopralluogo con Milo e Bianca, Daniele con Bart erano da Carnacina per un caso di doping mentre Sara e Guido non si erano ancora fatti vedere al Ris.
Lucia era nel suo ufficio a studiare dei fascicoli quando ad un tratto ricevette una videochiamata al pc. Una nuvoletta comparve sullo schermo e al suo interno un nome, quel nome: WOLF!!
Spalancò gli occhi: il Lupo si era fatto vivo.
Cominciò ad avviare una serie di programmi di Ghiro per poter rintracciare il segnale e poi rispose.
Un volto divertito e due occhi aggressivi e vendicativi le comparvero di fronte.
M:’’Salve Capitano, la trovo bene!! È inutile che provi a utilizzare tutti i software a tua disposizione tanto non riuscirai a rintracciarmi!! Scimmia mi ha lasciato in eredità programmi fantastici: non hai alcuna possibilità’’.
L:’’Cosa vuoi maledetto!?’’ – nel tono di Lucia c’era un odio incontrollabile.
M:’’Siamo arrivati alla resa dei conti!!’’.
L:’’Infatti…hai le ore contate, io ti fermerò!!’’.
M:’’Non credo che sia io ad avere le ore contate!!’’ – appena disse queste parole sullo schermo comparve un’altra immagine.
Lucia rimase sconvolta e sentì crescere a dismisura la rabbia: ‘’Bastardo, come hai fatto?? Parla, dove seiiii!?!?!’’.
M:’’Non ti alterare, non sei nella posizione di dare ordini. Adesso farai attentamente quello che via via ti dirò e non fare scherzi altrimenti qui finisce male!! Non ti azzardare ad avvertire la tua cara squadra, vieni da sola!! È la nostra guerra questa: mia e tua. Ti aspetto!!’’.

Era giunto il momento di porre fine a quella storia. Lucia doveva fermarlo una volta per tutte.
In mezz’ora fece tutto quello che riteneva potesse essere utile per salvarle la vita e dopo uscì velocemente dal Ris, riuscendo a raggirare la scorta con una scusa più che credibile e si diresse nella tana del Lupo.

Appena un’oretta dopo Guido si precipitò di corsa in ufficio da Ghiro.
G:’’Dov’è Luciaaa??’’ – chiese agitato.
D:’’Mi hanno riferito che è al comando!! Perchè??’’.
G:’’Daniele, io vengo dal comando…lì non c’è!!! E la scorta sta tutta quiii!!’’.
D:’’Che cazzo significa?? Come ha fatto ad uscire senza scorta??!!’’.

Orlando, Milo e Bianca avevano appena varcato l’entrata del Ris.
Il tenente notò una foto accanto al suo computer: ritraeva Lucia mentre ascoltava la musica assorta nei suoi pensieri a Villa Borghese. Gliel’ aveva scattata proprio Orlando durante quel pomeriggio passato insieme. La prese in mano osservandola e non capendo perchè fosse lì. Involontariamente la  voltò e lesse una frase:


‘Hai sempre saputo leggere dentro di me. Fallo anche questa volta amore mio!!’
 

Orlando sbiancò.
M:’’Orlà..che hai?? Non ti senti bene??’’ – chiese notando il repentino cambiamento dell’ espressione del suo volto.
Il tenente non gli rispose neanche e corse nell’ufficio di Lucia ma lei non c’era. Tutti gli altri lo seguirono ma si fermarono da Daniele.
Ritornò dagli altri e urlò spaventato: ‘’Dov’è Luciaaaa???’’.
D:’’Non lo sappiamo, ha lasciato detto che sarebbe andata al comando ma lì non c’è!!’’ – rispose preoccupato.
O:’’E la scorta perchè cazzo non l’ha seguita!!??’’.
B:’’Orlando, Orlando…calmati!! Non serve alterarci, dobbiamo capire dov’è!!’’ – cercò di placarlo Bart.
B:’’E questa cos’è??’’ –  disse Bianca togliendogli la foto dalle mani.
O:’’Non lo so, non lo so!!! L’ho trovata sulla mia scrivania e il computer di Milo era acceso’’ – era nel panico più totale.
D:’’Aspetta, perchè era acceso quel computer se Milo era fuori?! Deve averlo lasciato lei così…ma perchè non ha usato il suo??’’ – così dicendo si precipitò nell’ufficio del capitano seguito dagli altri. Controllò il computer e constatò che era stato manomesso.
D:’’Qualcuno ha manipolato il computer di Lucia, forzando il sistema di sicurezza: ecco perchè ha usato quello di Milo, non era ancora collegato alla rete!!’’.
B:’’Sì ma perchè la foto? Cosa significa quella frase??!!’’ – il clima era decisamente scottante.
D:’’Aspettate un attimo!! Ma questo è un software di….no non può essere…è di Stinco!!!’’ – il suo volto fu pervaso da sgomento.
B:’’Mario ha contattato Lucia?!!’’.
B:’’Oh dio mio!!’’ – esclamò spaventata.
G:’’Lucia non è una sciocca!!! Ha capito che non poteva  usare questo pc e gli altri collegati in rete. Se ha lasciato quella foto un motivo ci sarà…dobbiamo capirlo, dobbiamo sbrigarci!!!’’
M:’’ ‘Hai sempre saputo leggere dentro di me. Fallo anche questa volta amore mio!!’ ‘’ – rilesse a voce alta quella frase – ‘’Lucia non poteva rischiare di lasciare delle tracce sapendo che Mario aveva già sabotato il suo pc!!’’ – disse riflettendo e fissando quella foto – ‘’ma certo!!La steganografia!! Orlando, la foto di Dettori!!!’’.
Orlando ritrovò un filo di speranza: ‘’Ma come ho fatto a non pensarci prima!!’’.
Milo prese il suo pc di corsa e analizzò subito la foto mentre Ghiro spiegava ai suoi colleghi come funzionava quella tecnica che già Dettori utilizzò nella foto anonima mandata a Lucia inserendole all’interno quel messaggio minaccioso.
M:’’Se il file è provvisto di password questa volta dovrò inserire il tuo nome: Orlando!! Dai che ci siamo quasi’’ – lo disse con tono pieno di fiducia che voleva trasmettere al suo collega.

Riuscirono ad estrapolare il file criptato: un URL e due numeri, 8 e 24.

Ghiro lo trascrisse velocemente sul suo computer e premette il tasto INVIO: una sequenza di immagini gli si presentarono di fronte. In un primo momento non seppe cosa fare poi pensò che i due numeri si riferissero alle immagini ed evidenziò l’immagine 8 e l’immagine 24: una pila di libri che sembravano più che altro volumi enciclopedici e un viale di alberi.
D:’’Ecco, questo è il contenuto della foto: due normali immagini’’.
G:’’Ma che diamine significano?!!!’’ – sbottò ansioso.
O:’’Dannazione..perchè non ha lasciato un messaggio scritto?!!’’.
B:’’Non doveva avere molto tempo a disposizione evidentemente oppure non sapeva ancora con esattezza dove stesse andando. Non poteva fare altrimenti, le immagini erano la soluzione più veloce. Dobbiamo cercare di capire cosa ci vuole dire..forza non perdiamoci d’animo!!’’ – Bart cercò di sollevare i colleghi.
D:’’Il segnale del suo ricevitore GPS si interrompe appena è uscita fuori dalla zona della caserma, non ne ricaviamo alcuna indicazione utile!!’.

La porta si aprì di colpo violentemente: ’’Che è successo a Luciaaaa??’’ – chiese Sara preoccupata facendo irruzione nell’ufficio ansimante – ‘’ho fatto il prima che ho potuto!!’’.
O:’’Non sappiamo dov’è finita, non abbiamo sue notizie!!’’ – pronunciò quella frase tormentato.
S:’’Mi ha mandato un messaggio con un numero che non conosco pochi minuti fa, ho fatto fare una ricerca e la sim risulta attivata poco fa..l’avrà acquistata appositamente per non essere rintracciata’’ – gli altri la guardarono sorpresi.
G:’’Come sei sicura che si tratti di Lucia??’’.
S:’’Solo lei poteva scrivere un messaggio in quel modo: è lei!! Solo che non l’ho ancora decifrato del tutto!!’’.
D:’’Sapeva che non poteva usare il suo computer, sapeva di non poter fare affidamento sul GPS, ha mandato il messaggio solo pochi minuti fa!! Sta ancora bene quindi. Sara dammi, lo decodifico io!!’’.
S:’’É complicato Daniele, faccio io: è un metodo che usavamo da piccole per comunicare senza essere scoperte!! Ecco il messaggio:
 

 sara, gaia, fiduciosa dolce, SPalla indispensabile
2.IV.11.4.III.3.IV.III.11.16.II.15.I.9.17.I.2.III
 

G:’’Ma che diavolo è questa cosa, Sara??!! Ci vorrà un sacco di tempo!!’’.
S:’’Un attimo Guido, datti pace!! Allora: ogni parola è associata ad un numero corrispondente alle lettere da cui è composta, le virgole indicano la separazione tra un numero e l’altro e ogni numero corrisponde ad una lettera dell’alfabeto’’.
D:’’E quei numeri romani cosa significano??’’.
S:’’Sono le vocali!! L’alfabeto cui facevamo sempre riferimento è quello inglese diminuito delle vocali e ogni lettera è in successione numerica rispetto all’altra!!’’.
O:’’Quindi…cosa viene fuori??’’ – chiese impaziente.
S:’’4 –  4 – 95 …le lettere in maiuscolo devono rimanere tali....quindi scriviamo così …….. poi C O N ….. A C I!! Ci sono ecco il messaggio:
 

4 – 4 – 95
SP4 – 14
CONFIDO IN TE SALVACI’’.

 

M:’’E dove siamo andati a parare?!! Cosa sono quei numeri, perchè ha parlato al plurale!!?’’.
D:’’Potrebbe essere un codice, delle coordinate geografiche…’’.
G:’’Aspetta: una data!!! 4 aprile 1995!!! Non può essere vero!!’’ – gli occhi gli si incupirono.
S:’’Cosa indica questa data Guido??’’.
G:’’É il giorno di nascita di Rosanna!!’’.
O:’’Maledetto, ha preso Rosanna!! Ecco come ha convinto Lucia ad andare!!’’ – sbatté la mano sul tavolo.
G:’’Devo controllare, non può essere vero!! Vado a vedere..chiamo i colleghi!!’’.
D:’’É sicuramente così..altrimenti non avrebbe parlato al plurale!!’’.

Sara sapeva che quel plurale non si riferiva solo a Rosanna se anche l’ipotesi fosse stata giusta: doveva arrivare in tempo, doveva salvare sua sorella a qualunque costo, doveva salvare il suo bambino.

B:’’E se Lucia ci avesse detto non solo con chi sta Mario ma anche dove si trova?? Dobbiamo incrociare i dati del messaggio e le due immagini’’ – Bart, che tra tutti era stato l’unico a mantenere un certo grado di calma, si mise al computer, inserì la seconda serie di numeri e avviò la ricerca incrociata che dopo una manciata di minuti portò ad una soluzione – ‘’Ma certo!! I libri, gli alberi….la vecchia sede del centro studi di ricerca e di analisi ambientali, strada provinciale 4, km  14. Ci siamo!!!’’.

S:’’Forza andiamo!!! Bianca avverti mio fratello e digli di raggiungerci subito con i rinforzi…avverti pure Rambaudi!!’’.
O:’’Lucia arriviamo!!’’ – disse dirigendosi di corsa alle auto seguito dai suoi colleghi.
 


La corsa verso il Lupo era iniziata… 






Spero di essere stata chiara con la storia del messaggio e di non avervi fatto scervellare troppo!!
Che ne pensate del capitolo?? aspetto di scoprirlo :)

 

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Capitolo 38
*** LUPO VS CAPITANO ***


Era arrivato il momento per Lucia di affrontare la situazione.
Lupo l’aveva sfidata apertamente ed era quello che lei chiedeva fin dall’inizio: l’aggressione aperta, che tanto auspicava per poter mettere un punto definitivo alla questione Pugliese, adesso le si era presentata.  Ora aveva la concreta possibilità di mettere davvero fine a ques’incubo.

Accostò la macchina dinanzi all’enorme cancello dell’edificio abbandonato. Si avvicinò e trovò un biglietto:

’un grande incontro come il nostro necessita di un luogo all’altezza. Non fare tardi, non hai molto tempo!!’

’’La sala convegni!!’’ – esclamò risoluta e si diresse verso l’interno il più veloce che poteva ma anche con la massima prudenza. Entrò nell’atrio e lesse le indicazioni: ‘Sala convegni PIANO 3 CORRIDOIO F’.
Corse quanto più era capace: non poteva arrivare tardi, non questa volta.
Giunta al piano spalancò la porta e si ritrovò un’enorme sala a gradini. File e file di poltroncine richiudibili in velluto rosso e giù in fondo una lunghissima cattedra attrezzata di microfoni. La luce in quell’ambiente entrava dagli alti finestroni laterali e dalla parete a vetro situata alle spalle delle cinque poltrone disposte dietro la cattedra. Un faro di luce, intenso e preciso, partiva dalla cabina in alto per le amplificazioni e registrazioni audio e andava in direzione di un corpicino stremato, legato ad una sedia sulla pedana di moquette accanto al podio oratore.
L:’’Rosannaaa!!!’’ – si precipitò giù di corsa – ‘’Rosanna come stai?? Sono io, Lucia!!..sono qui!!’’.
Le corde erano molto strette, la immobilizzavano e le facevano molto male, non aveva molta energia ma volle mostrarsi comunque forte a Lucia.
R:’’Ci incontriamo sempre in circostanze bizzarre ed estreme, eh Lucia?!’’ – abbozzò un sorriso per quel che le era possibile.
L:’’É colpa mia se sei sempre in pericolo, perdonami Rosanna!!’’ – le disse con gli occhi lucidi, slegandole le mani.
R:’’Ma adesso sei con me e mi porterai fuori di qui, io ne sono certa!!’’ – aveva una grande stima di lei, si fidava ciecamente.
Lucia riuscì a liberare Rosanna, la fece alzare dalla sedia e l’abbracciò forte.
M:’’Ma che bel quadretto tenero!!!’’ – una voce ferma e arrogante rintronò nell’ambiente.
Lucia sciolse l’abbraccio e nascose Rosanna dietro di lei.
M:’’Finalmente ci rincontriamo, capitano!!’’.
L:’’É finita Mario, arrenditi, non puoi farcela!!!’’ – disse severamente.
M:’’Ah sì?? E che mi fermerebbe?? Tu!? Non farmi ridere capitano…siamo qui io e te e vorresti farmi credere che ne uscirai vincente?? Se ti può consolare illuditi pure!!’’.
L:’’Lasciala andare, non occorre che lei sia qui!! Fai una cosa di buono nella tua vita una volta tanto!!’’.
M:’’Tu me l’hai rovinata la vita!! È colpa tua se mi sono dovuto ridurre così. Mi stavo rifacendo una nuova vita, con mio fratello, mia figlia, la mia donna e tu hai mandato tutto all’aria!! Io farò lo stesso con te!!’’.
L:’’Una nuova vita?!? E tutte le persone a cui l’hai tolta?? Innocenti che non ti avevano fatto nulla…e tu non hai avuto pietà!!!’’.
M:’’La pietà è per i deboli!!! Vedi capitano, neanche tu la stai provando adesso nei miei confronti perchè sei un tipo forte. Oh aspetta un momento, sei davvero forte capitano?? Così fai credere!! In realtà se lo fossi stata veramente saresti riuscita ad evitare tutto e invece ti sei fatta prendere dalle paure, dai sensi di colpa, dai tormenti…quanta fragilità capitano!! Speravi in uno scontro diretto fin dall’inizio e invece io ho fatto esattamente l’opposto. Ho capito perfettamente che in questo modo avrei creato una tua reazione decisamente poco consona ad un capitano dei carabinieri!! È dovuta tornare addirittura tua sorella per sostenerti, che umiliazione: essere a capo di una squadra e non essere in grado di guidarla!!’’.
R:’’Smettila, tu che ne sai!!! Lucia è il miglior capitano che ci possa essere!!’’ – rispose con durezza.
M:’’Tutti che ammirano l’infallibile capitano Brancato!! Che tristezza!! Butta la pistola e allontanati dalla ragazza’’ – le ordinò puntando la mitragliatrice verso di loro.
L:’’Non fare cazzate Mario!! Sei ancora in tempo per fermarti’’ – cercava in qualche modo di prendere tempo. Invece Mario le urlò: ’’Butta la pistola ho detto!!’’.
L:’’Va bene, va bene!!’’ – allontanò la pistola da lei mentre nel frattempo Mario afferrò Rosanna mettendole un braccio al collo, spostando la mitragliatrice sulle spalle e puntando sulla fronte della ragazza una pistola.
Il suo viso era terrorizzato.
L:’’Andrà tutto bene Rosanna, tranquilla, andrà tutto bene!!’’ – disse mentre i suoi occhi stavano cominciando a mostrare la sua paura di non poterla salvare.
M:’’Stava andando tutto secondo i piani!! Stavo riuscendo a farti crollare, a farti ossessionare dalle tue stesse paure, stavo riuscendo a farti allontanare la squadra, ti stavo annientando, stavi per crollare!! Ma poi hanno complicato le cose!! Una sorella eh?? E chi l’avrebbe mai detto che un’altra Brancato mi avrebbe dato del filo da torcere!! Testarda, tenace e più ostinata di te mi viene da dire. È stata una sorpresa, devo ammetterlo. Ha scombussolato i miei piani, non ti ha permesso di arrenderti e così alla fine era solo su una persona che potevo puntare: il tenente Serra!! Quando ho scoperto di voi la rabbia mi ha travolto: avevo avuto la possibilità in passato di finirlo ma gli è andata bene purtroppo. Sarebbe stata una grossa soddisfazione se fosse morto quel giorno, ti avrei procurato un dolore enorme che non avresti di nuovo sopportato!! Sarebbe stato più piacevole capitano vederti soffrire e tormentarti!! Per questo ho voluto riprovarci: togliendo di mezzo lui avrei annientato te, forse avrei avuto alle calcagna tua sorella ma il mio obiettivo si sarebbe comunque realizzato. E invece neanche la seconda volta ce l’ho fatta: ho commesso un grave errore ma adesso non sbaglierò più!!’’.
L:’’Non riuscirai a scamparla questa volta, Mario!! Io ti fermerò!! Hai fatto fin troppo male e pagherai per questo!!’’.
M:’’Non illuderti, capitano. Ho tra le braccia l’unica persona cui non hai badato affatto. Non hai pensato minimamente potesse essere messa in pericolo, l’hai lasciata indifesa. Tutti voi carabinieri sotto scorta e una povera ragazza che ha avuto la sfortuna di incontrarti sulla sua strada esposta al pericolo senza alcuna protezione: che amarezza!! E voi sareste le forze dell’ordine tanto stimate?!! Che vergogna!! Adesso prendi quel borsone e aprilo!!’’.

Lucia fece esattamente quanto ordinato, Mario aveva Rosanna e le puntava violentemente la pistola, non poteva fare diversamente.
Aprì il borsone e trovò un cellulare. Deglutì a fatica. ‘’Cosa hai intenzione di fare?!’’ – chiese tremando.
M:’’Premi il tasto di chiamata!!’’.
L:’’Non posso!!’’.
M:’’Ho detto di premere il tasto di chiamata!!’’ – pronunciò quelle parole scandendole una per una con imposizione.
L:’’Vuoi farci saltare in aria eh?? É questo quello che hai in mente?! Fermati finché sei in tempo Mario, fallo!!! Fallo per tua figlia, non lasciare che ti odi per tutta la vita!! Dalle almeno un solo motivo perchè possa pensare che suo padre si sia pentito…fallo per Erika!!’’.
Mario si distrasse un momento a quelle parole ma subito tornò in se: la rabbia, l’odio, la sete di vendetta erano più forti di ogni altro sentimento.
M:’’Smettila di cercare di arrivare a me con i sentimenti, non credere di essere diversa da me!! Lei è qui, ti stima, ti vuole bene, crede in te e adesso tu deciderai la sua morte!! Io fossi in lei ti odierei!! Non sei certo sua madre e da quando ti conosce la sua vita non è che in continuo pericolo. È stato solo un guaio per Rosanna averti nella sua vita. Alla fine è sempre colpa tua, capitano!!’’.
Lucia era veramente avvilita. Mario le aveva detto quelle cose, che poi alla fine non erano tanto false: era la seconda volta che Rosanna rischiava la vita per lei. Gli occhi della ragazza erano pieni di paura e lei non poteva sopportarlo .
R:’’Non dargli retta Lucia, io mi fido di te!! E se potessi scegliere la mia mamma, io sceglierei te!! Sarei orgogliosa di avere una mamma determinata e coraggiosa come te!! Sono fiera di te…e non ti odierei mai!!! Se fossi tua figlia invece io ti disprezzerei per il resto dei miei giorni!! Sei una persona orribile!!’’ – aveva concluso rivolgendosi a Mario. Aveva avuto molto coraggio: era quello che sentiva veramente.
Mario si infuriò mostruosamente: ‘’Avete deciso il vostro destino!! Premi quel cazzo di bottone o lei morirà all’istante!!’’ – i suoi occhi erano pieni di rabbia – ‘’Salteremo tutti in aria!! Io, lei, tu e anche il tuo bambino!!’’.
La paura si impadronì ancora di più di Lucia. Mario sapeva del bambino e se i suoi colleghi non fossero intervenuti, come sperava, sarebbe finito tutto lì, in un solo istante, in un colpo solo.
M:’’Ti meravigli che io sappia della gravidanza?! Io so tutto di te, capitano. Ovunque andavi io ero sempre con te!! Io sono stato la tua ombra in questi lunghi mesi e tu non te ne sei accorta!! Devo ammettere che sono stato in gamba. Commovente la chiacchierata al parco con la sorellina, quelle due piccole scarpette, la tua mano sul ventre: futili assurdità!! Non avrai nessun futuro capitano. Non rimarrà niente di te, non ci sarà nessun bambino che verrà alla luce. É arrivata la tua ora!! Premi!!’’.
L:’’Io non….non posso!!’’ – balbettò tra le sottili lacrime che tratteneva con tutta se stessa.
M:’’Premiiii o ti morirà sotto gli occhi!!’’ – a quel punto caricò la pistola e Rosanna chiuse gli occhi carichi di lacrime e paura.
Lucia non potè fare diversamente: premette il pulsante!!

Un count-down comparve sul display:

09:59   09:58   09:57…

M:’’Adesso godiamoci gli ultimi dieci minuti delle nostre vite!!’’ – dichiarò soddisfatto.
Non aveva più niente da perdere, l’unica cosa che aveva sempre desiderato fin da quando il capitano Brancato gli aveva messo i bastoni tra le ruote era fargliela pagare!! Poco importava se ciò poteva porre fine alla sua vita, ciò che contava era vendicare suo fratello, fare fuori il suo nemico definitivamente!!
In quello stesso istante un suono insistente di sirene si percepì in lontananza.
Rosanna aprì gli occhi continuando a sperare.
M:’’Hai barato capitano, questo non dovevi farlo!!’’ – disse sentendosi con le spalle al muro.

Guido fece irruzione insieme a Ghirelli: ’’Abbassa l’arma Pugliese, sei circondato!!’’.
M:’’Il fratello che viene in soccorso alla sorella…ma che teneri!!! Allontanatevi o le sparo…non sto scherzando!!’’.
L:’’Non sparate, non sparate…c’è Rosanna!!! Daniele c’è una bomba…sette minuti…solo sette minuti!!’’.
D:’’Cazzo!! Saraaa, Saraa!! Nell’edificio c’è innescata una bombaaaa….abbiamo meno di sette minuti!!’’ – le comunicò all’auricolare non smettendo di tenere puntata l’arma verso Mario.

S:’’Dannazione!!!Bart, Orlando con me….voi pure!!’’ – si fece seguire dai due artificieri.
Corsero all’interno dell’edificio, seguendo il segnale del rilevatore di ordigni che però non era continuo, si interrompeva poi riprendeva a suonare poi si interrompeva nuovamente.
 
D: ‘’É finita Pugliese!! Non hai scampo!!’’ – gli urlò con rabbia.
M:’’Non avvicinatevi o lei morirà!! Non avete tempo, non riuscirete a disinnescare l’ordigno!! Salteremo tutti in aria!! Anche la tua squadra morirà per colpa tua, capitano!! Ecco a cosa è servito coinvolgerla’’.

S:’’Daniele quanto è rimasto??’’.
Ghiro prese il cellulare dalle mani di Lucia tenendo sempre sotto tiro Mario: ‘’5 minuti e 37 secondi…l’avete trovata??’’.
S:’’No Daniele, no!!’’ – la sua voce era straziata.
B:’’Sara!! Le scale per il deposito!!’’ – le suggerì.
O:’’Forza andiamo!!’’.

Forzarono il lucchetto della porta, il suono diventava sempre più acuto. Scesero velocemente le scale, si fecero guidare da quello strumento elettronico e giunsero davanti ad uno scaffale con uno scatolone.
Erano senza fiato, presi dalla paura. Orlando era fuori controllo.
I due artificieri aprirono lentamente lo scatolone: una scritta rossa lampeggiava:      03:07!!

B:’’Daniele, ci siamo…l’abbiamo trovata!!’’ – gli comunicò all’auricolare.

D:’’Dai dai dai…disinnescatela!!!’’.
M:’’É tutto tempo sprecato!! Dite le vostre ultime preghiere!!’’.
Le armi erano puntate verso di lui ma né Daniele né Guido potettero sparare: avrebbero rischiato di colpire Rosanna.

Sara deglutì, fece un sospiro profondo e guardò l’ordigno: ‘’Maledetto!!’’.
O:’’Che succede Sara??!!’’ – disse terrorizzato.
S:’’É una bomba con un doppio innesco!! Devo prima arrestare necessariamente il timer e poi disinnescare l’ordigno!!’’.
O:’’Dai allora..dai!!’’ – la esortò.
S:’’Se il timer non dovesse fermarsi’’ – deglutì a stento – ‘’ci resteranno solo 3 secondi………e…….e allora salteremo in aria!!’’ – la salivazione le scomparve, i ricordi cominciavano a riaffiorare, il controllo stava per scomparirle.

Una mano calda, rassicurante e sicura le si poggiò sulla spalla stringendola forte: ‘’Solo tu puoi farlo!! Non sbaglierai!! Salvaci Sara!!’’ – la rincuorò Bart.

01:09

Sara osservò la bomba nelle sue mani esili e tremanti.

00:49

I loro battiti erano accellerati. Il panico divenne sempre di più.
Sara chiuse gli occhi.
Per un solo momento le sembrò di udire nella sua mente e nel suo cuore una voce calda, delicata e rassicurante, simile ad un lontano eco: ‘rosso’.
Era la sua, l’avrebbe riconosciuta tra milioni di voci:  era di Christian.
Aprì gli occhi, ritrovò la fermezza delle sue mani e tagliò il filo rosso.

Il timer si fermò.

Una lacrima le rigò il volto ripensando al suo amato Christian.

Il tempo di tirare un sospiro di sollievo che il timer si riattivò: 00:10!!
Ora dovevano disinnescare l’ordigno:
9   8   7   6   5

’’é quello blu adesso Sara, il blu!!’’ – le disse Bart.

4

3

2

……Sara tagliò il filo blu!!!

Il timer si fermò:   00:01.

Il maggiore si abbandonò ad un pianto liberatorio.
Bart la strinse forte a se: ‘’Brava maggiore, sei stata brava!!! Lo sapevo che ci avresti salvato la vita!!’’.

Daniele e Lucia fissarono il display fisso su 00:01.
Si guardarono negli occhi: erano ancora vivi!!

M:’’Non può finire così maledetta!!! Non vincerai capitano!!’’ – spostò la pistola da Rosanna e sparò repentinamente.

Tre furono i colpi che si udirono.
Sara, Orlando e Bart udirono un frastuono all’auricolare e si precipitarono dagli altri…


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Capitolo 39
*** LUCIA RESISTI!! ***


Le persone a terra erano due: Mario e Lucia.
 
Daniele non aveva fatto in tempo a coprire Lucia che Mario aveva già sparato, si abbassò verso di lei alzandole il busto intriso di sangue e poggiandolo sulle sue gambe: ‘’Lucia, stai tranquilla, ci sono io con te. Resisti!!!’’ – era stata ferita da due colpi di pistola a livello del torace.
Mario era caduto a terra sopra Rosanna. Guido le corse incontrò e allontanò con violenza e disprezzo l’ormai cadevere di quell’assassino: ‘’Vieni qui Rosanna, ci sono io..è tutto passato!!’’.
Rosanna si strinse forte a lui e cominciò a piangere vedendola ferita a terra: ‘’Luciaa’’ – pronunciò tra i singhiozzi.
D:’’Resisti Lucia, stanno arrivando i soccorsi’’ – disse con le lacrime agli occhi – ‘’Continua a stringermi la mano forza, non chiudere gli occhi Lucia, guardami!!’’.
Stava rivivendo tutto il dolore che aveva provato tenendo tra le braccia Flavia morente – ‘’Resisti Lucia, guardamiii!! Non mi lasciare anche tu!!’’.

I tre carabinieri arrivarono davanti l’entrata e dall’alto videro la scena.
Orlando si fermò con il cuore in gola: ‘’Luciaaaa!!!’’ – urlò e corse rapidamente giù per i gradini verso di lei seguito dagli altri due – ‘’Amore mio sono qui, sono qui!! Tieni duro’’ – le strinse forte la mano accarezzandole i capelli.
Lucia non riusciva a parlare, respirava appena e con molta fatica, agonizzante fissò il suo uomo negli occhi ma non riusciva a rimanere cosciente.
Sara era in lacrime, sconvolta, tra le braccia di Bart.

I soccorsi arrivarono in elicottero.
Lucia semicosciente venne adagiata sulla barella. La sua mano era stretta da quella di Orlando e Sara di lato accompagnava la barella verso il mezzo di trasporto.
Il capitano non smetteva di guardare Sara negli occhi, voleva parlarle ma non riusciva, riuscì solo a portare la sua mano, stretta in quella di Orlando, sul ventre.
S:’’Lucia resisti!! Ce la fai, ce la fai!!! Sei forte, lo sei davvero Lucia…resisti per tutti e due!!’’.
L:’’Sara, io non ho fatto…in tempo…’’ – farfugliò quelle poche parole ma non riuscì a terminare la frase che perse conoscenza definitivamente.
S:’’Luciaaa non mollaree!!’’.
Erano arrivati all’elicottero. Lucia era stata caricata su, Orlando era salito e Sara si aggrappò alla spalla del dottore: ‘’La prego dottore, la salvi…salvi la vita di mia sorella, li salvi entrambi!!!’’ – lo strazio si era impossessato di lei.
Orlando in quell’istante colse il significato delle parole appena pronunciate da Sara e di quelle precedenti rivolte a Lucia: ebbe un colpo al cuore, gli sembrò come se qualcuno glielo stesse strappando. Si voltò verso la sua donna e la guardò: era priva di sensi, piena di sangue e aveva la mano sul ventre. Chiuse gli occhi facendosi sopraffare dalle lacrime: in un colpo solo stava rischiando di perdere tutto ciò che per lui contava di più!!
Rosanna scoppiò in lacrime quando Sara fece riferimento alla gravidanza, la squadra fu travolta da un brivido paralizzante a quella notizia. Non solo Lucia era in fin di vita, aspettava pure un bambino: la possibilità che potesse farcela era minima.
 
Il percorso per raggiungere l’ospedale fu una vera e propria via crucis.
 
Nella sala d’attesa erano arrivati tutti, non mancava nessuno.
Rosanna si sfogò nelle braccia di Guido: ’’Non morirà, Lucia è una tosta!! Non può lasciarmi così!!’’.
G:’’Avrei dovuto sparare prima, non avrei dovuto permettergli di sparare per primo!! Avrei dovuto impedirglielo!!!’’ – il dolore si impadronì anche del suo volto mentre continuava a stringere forte la ragazza.
D:’’Non ti abbattere così Guido, ha ragione Rosanna!!! Lucia è una combattiva, ce la farà!!’’ – lui continuava a sperare e allo stesso tempo a pregare, chiedendo a Flavia di starle accanto nell’operazione.
B:’’Io odio questa maledetta sala!!! Nel giro di poco tempo siamo di nuovo qui con l’acqua alla gola, perchè uno di noi lotta tra la vita e la morte!!! Non può abbandonare la sua squadra, non può dargliela vinta a quell’assassino!!!’’ – non smetteva di singhiozzare.
M:’’Shhhh…Bianca, calmati!! Andrà tutto bene, deve andare tutto bene!!!’’ – e la accolse in un abbraccio.
Anche Bart era lì con loro ma fu l’unico che non aprì bocca, soffriva in silenzio trattenendo dentro di se ogni tipo di emozione: rabbia, sofferenza, speranza.

Orlando e Sara erano seduti sulla panca l’uno accanto all’altra. Lo sguardo di lui era completamente perso nel vuoto, la sua espressione immobile abbandonata allo sconforto.
O:’’Da quanto Sara….da quanto tempo??’’ – bisbigliò guardandola con il volto in lacrime.
Sara sospirò e come una bambina si asciugò le lacrime con la mano: ‘’Era di poche settimane ma lo aveva scoperto soltanto ieri!!’’ – in quel momento Orlando si sentì ancora più annientato, chiuse gli occhi alzando la testa in alto e si tirò indietro poggiandola al muro – ‘’Aveva avuto paura, paura di non saperlo affrontare in tutta questa situazione …’’ – si bloccò. Era meglio non continuare, la situazione era già delicata di suo non era il caso di accrescere l’angoscia.
O:’’Perchè?? Cosa l’ha frenata dal dirmelo? Ti prego Sara non mentirmi. Lei non me l’ha detto, non voleva che accadesse? Di cosa ha avuto paura??’’.
S:’’No Orlando, non pensare questo!!’’ – gli portò il suo braccio intorno alle spalle – ‘’era spaventata dal contesto pericoloso ma era felice..era davvero felice!! È vero, era spaventata da come tu avessi potuto prendere la notizia ma è stata solo la paura di un momento, lo sconvolgimento della situazione. Aveva deciso di dirtelo in un modo speciale. Non l’ha fatto ieri perchè era molto stanca, la debolezza degli ultimi giorni, lo svenimento erano legati alla gravidanza…aveva bisogno di riposare. Doveva prenotare la prima visita, era felice di dovertelo dire, di farti partecipe della sua felicità. Ci avrebbe pensato presto se quel lurido bastardo oggi non si fosse fatto vivo e non l’avesse messa alle strette’’.
Orlando chiuse gli occhi per trattenere dentro di se quello che stava provando e cercò di mantenere la calma ma non fu un’impresa facile: ’’Se solo fossi rimasto in caserma, se solo ci fosse stato almeno uno di noi al Ris lei non avrebbe agito da sola!! Avremmo dovuto evitare di farla andare avanti da sola!! Se solo lo avessi saputo le avrei impedito di esporsi in quel modo!! Io avrei dovuto proteggerla, io dovevo proteggere entrambi!! É questo che avrei dovuto fare….e non l’ho fatto’’ – perse il controllo e istintivamente afferrò bruscamente Sara per le spalle – ‘’Dio mio Sara, ho paura!! Ho una tremenda paura di perderla!! Non posso perderla, non posso stare senza di lei!! Il rischio che corre è molto alto…e poi c’è anche la gravidanza..se non dovesse farcela…’’ –  non riuscì a concludere, non poteva neanche immaginare un’eventualità del genere. Disperato abbassò il volto, coprendoselo con le mani.
Sara gli spostò le mani dolcemente confortandolo: ’’Orlando guardami!! Andrà tutto bene!! Lucia non ci lascerà, non lo farà!! Non pensiamo al peggio ora. Presto quella maledetta porta si aprirà e il dottore ci dirà che va tutto bene, perchè è così che sarà!!’’ – credeva fortemente nelle parole che aveva appena pronunciato ma aveva imparato a sue spese che non sempre la vita riserva quello che si desidera e bisogna essere in grado di affrontare la realtà, qualunque essa sia; per questo si sentì di aggiungere parole un po’ più amare, gli prese il volto tra le mani e cercò di tranquillizzarlo con il suo tocco delicato: ‘’Ti prego, non pensare che io in questo momento possa essere insensibile, però dobbiamo sperare che lei ce la faccia, lei deve continuare a vivere, lei si deve salvare anche se il costo potrebbe essere la perdita del bambino!! Quand’anche non dovesse mantenere la gravidanza questa sarà una bruttissima esperienza, certo, e noi la aiuteremo a superarla ma farà parte del passato e voi dovrete guardare al futuro. Lei ci deve essere nel nostro futuro, non può lasciarci in questo modo. Tutti noi potremo guardare al futuro. Nell’eventualità che possa succedere che la gravidanza venga compromessa questa esperienza sarà un triste ricordo che dovrete superare insieme ma ci riuscirete. Io lo so!! Ma ti scongiuro Orlando, sii forte, sii forte anche per lei… So quanto ti potrebbe costare la perdita di questo bambino, so che ne soffrirai irrimediabilmente ma so anche che sei una persona tenace quindi non permetterle che questa ferita la possa segnare per sempre, che vi possa segnare…perchè se così fosse Mario avrebbe vinto!!’’.
Orlando era stremato dal dolore e non riuscì nemmeno a replicare ma le lacrime sul suo volto non necessitavano di essere accompagnate dal alcuna parola.
 
La lampadina rossa si spense ma la porta ancora non si aprì.

Tutti rimasero immobili, increduli…non poteva essere vero!!
Passarono una decina di minuti, Orlando perse totalmente il controllo: ‘’Che sta succedendooo??!! Non può essere!!! Non può essere!! Perchè non esce nessuno??’’.
I presenti erano in preda al panico.

La porta finalmente si aprì.
O:’’Dottore, mi dica che è andato tutto bene, è così vero??!!’’ – aveva quasi aggredito il primario tanto che era preso dallo sconforto.
‘’Si calmi, la prego!! Abbiamo estratto i due proiettili. Uno era penetrato a livello clavicolare, l’altro poco più sotto dello sterno. Questo è entrato molto in profondità complicando l’operazione ma per fortuna nessun organo è stato perforato. L’intervento è riuscito…’’.
S:’’Maaa??’’ – chiese spaventata.
‘’Mi dispiace, ma ha avuto un aborto spontaneo. Ha perso molto, parecchio sangue…era troppo debole e l’operazione è stata lunga, non ce l’ha fatta a mantenere la gravidanza. Le abbiamo appena fatto una trasfusione’’.
Ad Orlando mancò il respiro a quella notizia.
S:’’Quando possiamo vederla??’’.
‘’Veramente è sveglia. Non le abbiamo potuto fare un’anestesia forte, sarebbe stato un rischio troppo alto.  L’effetto quindi non è stato molto lungo, a dir la verità non è durato per tutto l’intervento e perciò è stato molto doloroso per lei!! Avrà bisogno di molto riposo e tranquillità adesso!!’’.
G:’’Non può entrare almeno una persona??’’.
‘’Per adesso solo una e solo per pochi minuti!!’’.
Guido guardò Orlando e gli fece un cenno.
‘’Non vorrei sembrare scortese, è solo che lei ha chiesto esplicitamente della sorella’’.
Orlando dondolò la testa amareggiato. Sara gli strinse la spalla: ‘’Vado io, è meglio così!! Fidati!!’’.
‘’L’abbiamo sistemata nella stanza, è da sola. Abbiamo ritenuto fosse meglio così..potete rimanere nel corridoio e vederla dal vetro finchè la sorella è dentro, poi avrà bisogno di riposare…e anche voi!! Datemi retta, tornerete domani mattina’’.
 
Sara, dopo aver indossato il camice, entrò da Lucia che era sul letto con tutto il busto fasciato, coperta da un sottile lenzuolo e una flebo attaccata ad una mano.
Gli altri decisero di non rimanere in ospedale, su consiglio di Sara. Avrebbero visto Lucia l’indomani quando avrebbe recuperato un po’ le forze.
G:’’Io vado a casa, porto Rosanna con me..ha bisogno di riposare!! Riposati anche tu Orlando, ne hai bisogno. Lucia dovrà riposare, è inutile che resti qui..tornerai domani mattina’’ – cercò di tirarlo su, ma era molto abbattuto.
O:’’Grazie Guido rimango ancora un po’e poi vado. Dai un bacio a Rosanna da parte mia’’.
 
Orlando era davanti al vetro. Doveva essere felice, Lucia era salva, non l’aveva persa e una parte di lui lo era davvero. Ma in lui c’era anche tanta tristezza, tanta amarezza per la notizia dell’aborto. Una famiglia era la cosa che più desiderava al mondo!
 
S:’’Ehi..’’ – entrò silenziosamente nella camera – ‘’Lo sapevo io che ho una sorella tosta!! Come ti senti??’’ – si sedette accanto a lei e le accarezzò la mano.
Lucia non le rispose, le fermò la mano e le chiese con un filo di voce: ‘’Sara…è ancora dentro di me?? É così, non è vero??’’ – in lei vi era la certezza del contrario ma sperava solo che quel pensiero fosse infondato, sperava che sua sorella lo smentisse.
Sara si liberò dalla presa di Lucia e le accarezzò il viso mentre una lacrima le rigò il volto.
Lucia capì e scoppiò in lacrime in preda alla disperazione.
S:’’Shhhh…tesoro, calmati, calmati…non ti devi agitare!!’’ – le sussurrò mentre si avvicinò al suo viso dandole un bacio sulla fronte e stringendolo al suo petto – ‘’non piangere così…ci sono io…lo supereremo insieme…ci sono io!!’’.

Orlando aveva assistito alla scena. Il suo volto era dilaniato. Le lacrime gli rigavano il volto.
Sara se ne accorse e allontanandosi un momento dalla sorella si diresse al vetro. Si fermò un attimo guardando nei suoi occhi la sua sofferenza e poi tirò la tendina impedendo all’uomo di vedere ancora e di tormentarsi con quella scena.





Salve..eccomi di nuovo qui per voi =)
Mi auguro di non avervi sconvolto molto!! XD
non me ne vogliate ma non sempre tutto è rose e fiori quindi io ho optato per questa soluzione. Mi convinceva di più!!
Partendo dal fatto che sono consapevole che nella mia storia l’impronta crime e scientifica è stata minima e sicuramente non all’altezza della serie televisiva, volevo dirvi che la storia di Lupo si è conclusa con la sua morte e che nei capitoli successivi non vi saranno altri casi da risolvere.
Diciamo che la storia proseguirà per metter un po’ di ordine nell’aspetto personale dei personaggi e per riprendere dei punti del racconto che ho lasciato in sospeso e che ora trovano la loro giusta collocazione.
Ovviamente largo spazio prenderà la coppia Lucia e Orlando e gli altri personaggi faranno da cornice ma avranno un loro ruolo e perchè nella vicenda. Per gli appassionati di L&O credo di non dover dubitare che continueranno a seguire la storia, per gli altri che non simpatizzano tanto per loro e che magari sono inciampati qualche volte in qualche mio capitolo mi auguro che, anche se magari a tempo perso, vi fermerete a leggere, anche solo per curiosità.
Ok adesso basta, vi ho annoiato fin troppo..già il capitolo era abbastanza lungo non mi dilungo ulteriormente =)
A presto e qualsiasi cosa vi sia passata per la mente leggendo il capitolo a me farebbe piacere saperla ;)
Kisses!!


  

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Capitolo 40
*** NAUFRAGARE IN UNA DURA REALTÀ ***


L’indomani mattina presto Sara fu svegliata da Rosanna.
S:’’Ehi…tesoro, che c’è??’’.
R:’’Posso disturbarti per favore?’’ – chiese molto triste.
S:’’Certo vieni qui!!’’ – e le fece spazio nel suo letto. Rosanna l’abbracciò forte – ‘’Calmati Rosanna, Lucia sta bene, è andato tutto bene…ha solo bisogno di un po’ di tempo per tornare come prima’’.
R:’’Ho avuto paura, tanta paura!! E non quando ero con quel mostro perchè sapevo che Lucia mi avrebbe salvato ma quando l’ho vista a terra, ferita!!’’ – continuò a piangere tra le sue braccia.
S:’’Basta piangere adesso. Lucia ha bisogno di noi e noi dobbiamo darle forza, dobbiamo starle vicino…con il sorriso non con le lacrime!! È tutti finito, adesso possiamo ricominciare a vivere sereni ed aiutare Lucia a superare questo brutto momento!!’’.
Rosanna si sentiva sicura accanto a Sara e la fissava negli occhi: ‘’Io non sapevo di te?? Perchè nessuno non mi ha mai detto nulla?’’.
Sara sorrise e le disse: ‘’É una storia lunga ma prometto che te la racconterò un giorno’’.
Rosanna la guardò perplessa poi timidamente proseguì: ’’Sara?? Potresti parlare tu con Guido e dirgli di avvisare i miei genitori che mi fermo qui da voi? Non voglio lasciare Lucia da sola, ti prego..fatemi restare!!’’.
S:’’Rosanna, hai la scuola!! Non serve che ti trattenga, ti terremo informata noi. Poi quando Lucia uscirà dall’ospedale ti verrò a prendere per vederla’’.
R:’’No Sara, per favore!!! Non ti preoccupare della scuola. Era prevista la settimana bianca tra qualche giorno e a me non interessa più andarci…non perderò molti giorni quindi, ti prego convinci Guido!!’’.
S:’’Non è giusto che tu ti perda la settimana bianca. Lucia non lo vorrebbe!!’’ – replicò ferma.
S:’’E dai Sara appoggiami almeno tu!! Davvero, a me farebbe piacere stare con voi qui. Voglio stare accanto a Lucia!!’’ – le rispose anche lei ferma nella sua posizione.
S:’’Va bene, va bene…ho capito!! Certo che hai un bel caratterino, mi ricordi tanto me da piccola!! I miei fratelli non avranno avuto molta nostalgia di me con te intorno!!’’ – risero entrambe e Sara le diede un bacio sulla fronte – ‘’Ora però torna a letto. Io vado da Lucia, tu verrai con gli altri dopo pranzo e non si discute!!’’.
R:’’Agli ordini…..eh… ok suppongo che sia anche tu un carabiniere ma sei un capitano pure tu?!’’.
S:’’Esatto sono anch’io un carabiniere e comunque sono un maggiore…secondo te potevo rimanere inferiore ai miei fratelli anche sul lavoro?! Non sia mai!! Già quando conviene loro fanno valere sempre che sono i più grandi almeno sul piano lavorativo mi sono presa una rivincita!! Adesso però fila di corsa su!!’’.
Rosanna scoppiò a ridere perchè in balia del solletico che Sara le stava facendo e dovette scappare. Si fermò sulla porta e le disse: ‘’Sai, credo di volerti già bene anche se ti conosco da pochissimo!!’’ – e uscì dalla stanza.
Sara sorrise teneramente e si alzò dal letto per prepararsi.
 
Il maggiore arrivò in ospedale che erano quasi le sei e mezzo. Raggiunse la stanza di Lucia e nel corridoio su una sedia vide Orlando che stava dormendo. Fece un sospriro esasperarata e andò verso di lui.
S:’’Orlando?? Orlando!!’’ – lo scosse con la mano e lui si svegliò – ‘’Mi ero raccomandata che tornassi a casa!! Che testardo che sei!!’’.
O:’’Scusami, ma non ci sono riuscito!!’’ – disse stremato e cercando di darsi una sistemata – ’’Sara voglio entrare da lei!! Ti prego dammi una mano!!’’.
S:’’Va bene, va bene!! Entro prima io però, tu adesso ti vai a lavare la faccia con acqua fredda e vedi di riprenderti un po’..non ti farò entrare così!!’’.
O:’’Grazie!! Faccio in un attimo!!’’.
 
Sara entrò e Lucia aveva gli occhi chiusi ma non dormiva.
Quando le si avvicinò Lucia li aprì.
S:’’Ehi ..sei già sveglia, come stai??’’.
L:’’Sento ancora del dolore..ma non ti preoccupare!! Dovrebbe essere presto, non occorreva venissi a quest’ora’’ – disse passivamente.
S:’’Ero sveglia e volevo farti un po’ di compagnia. Il dottore ha detto che l’operazione è stata lunga e anche molto dolorosa per te, è normale che senti del dolore. Sei stata brava però!! Ora ci vorrà solo un po’ di riposo’’.
L:’’Non è vero..non sono stata forte abbastanza, non sono riuscita a mantenere…’’.
S:’’Shhh…Lucia, basta!! Hai bisogno di riposo!! Non puoi tormentarti così…devi reagire per te stessa, per Rosanna, per la tua squadra, per me e Guido e soprattutto devi reagire per Orlando!!’’.
L:’’Orlando….’’ – socchiuse gli occhi un momento – ‘’Con che coraggio lo guarderò in faccia, io non ci riesco!! Ho permesso a Lupo di portare via una parte di me…..di noi….per sempre!!’’.
Sara notò Orlando fuori dal vetro e aggiunse: ‘’Lui è qui, è rimasto qui stanotte, vuole vederti..’’.
L:’’Ti prego Sara, non farlo entrare, non posso vederlo ora…mandalo via..’’.
S:’’Lucia, lui non ti lascerà da sola, lui ti ama ed è qui adesso..per te’’ – gli fece cenno di entrare e lei uscì.
 
Orlando entrò nella stanza con molta cautela mentre Lucia aveva poggiato il viso sul cuscino guardando verso il vetro.
Si sedette accanto al letto e con molta dolcezza le strinse la mano. Lei non ricambiò la presa.
O:’’Lucia’’ – la chiamò delicatamente – ‘’ti prego guardami’’.
Lucia non si voltò, non riusciva a guardarlo negli occhi, non aveva la forza di guardarlo dopo tutto quello che era successo.
O:’’Lucia, sono qui accanto a te e lo sarò sempre..però ti prego voltati, guardami..non allontanarti da me!!’’ – intrecciò la sua mano con quella di Lucia stringendola ancora più forte.
Lucia ricambiò con la stessa forza,  si voltò con gli occhi di lacrime: ‘’Non adesso Orlando, non ci riesco, non riesco a guardarti negli occhi…perdonami….’’.
O:’’Lucia non sentirti in colpa, ci sono io..lo affronteremo insieme, non ti lascio sola!!’’.
L:’’Ti prego Orlando esci..lasciami da sola adesso’’ – disse con enorme angoscia in preda alle lacrime.
Orlando si sentì male a quelle parole. Le accarezzò la mano e poi portò la sua tra i suoi capelli mentre Lucia chiuse gli occhi per trattenere le lacrime. Di fronte a questa reazione Orlando fece quello che lei gli aveva chiesto. Si fermò sulla porta e si voltò a guardarla: era in lacrime, presa dal dolore, soffriva tenendosi tutto dentro.
 
Orlando distrutto tornò nella sala d’attesa.
S:’’Ha bisogno di tempo…non ti abbattere, lei ha bisogno di te anche se adesso non riesce ad averti accanto. Passerà Orlando, passerà. Riusciremo a farla tornare la Lucia di prima: radiosa, determinata e grintosa. Ci vorrà del tempo ma ci sono anch’io con te!! Ce la faremo, ne sono sicura!!’’ – gli passò una mano tra i capelli –‘’vai a casa adesso, riposati un po’, rimango io con lei’’.
 
Sarà riuscì a convincere Orlando ad andare a casa e passò la mattinata con Lucia. Non era facile starle accanto, lei  aveva preso molto male quella situazione soprattutto perchè consapevole del dolore che aveva provocato ad Orlando ma Sara sapeva  in che modo starle vicino, sapeva di cosa lei aveva bisogno. Aveva già provato un simile senso di vuoto, quel disprezzo verso se stessi, quel senso di colpa, l’ossessione di non essere stata abbastanza prudente.
Ci era già passata in un certo senso ed era riuscita a superarlo: ora doveva farlo superare a Lucia e avrebbe fatto di tutto.
 
Nel pomeriggio i suoi colleghi la andarono a trovare e così nei giorni successivi. Sembrava che venisse convocato un briefing ogni volta che si trovavano tutti nella stanza di Lucia: si erano imposti di far ritornare il sorriso sul suo volto e ci stavano riuscendo piano piano.
Rosanna le fu accanto quasi sempre, anche se Lucia l’aveva rimproverata per non essere andata con la classe in montagna.
R:’’Non ti allarmare, significa che mi devi una settimana bianca, una settimana di vacanza per me e te!!’’ – rispose così al suo rimprovero – ‘’ quindi vedi di ritornare in forma presto!! Anche se il primato con lo sci rimarrà mio comunque!! Poi visto che ci siamo in tema di vacanze possiamo anche fare una gita in barca un giorno!! Dai sbrigati a uscire da quel letto che abbiamo tante cose da fare!!’’.
L:’’Già hai ragione!! Prima fra tutte finire la scuola, signorina!!’’ – la canzonò.
R:’’Certo che non cambi mai!! Guarda che ci porto Sara in barca e voi due non ci venite!!’’.
Guido scoppiò a ridere: ‘’E chi delle due guiderebbe la barca?!’’ – disse mentre Sara e Rosanna lo fulminarono con lo sguardo.
Daniele era quello che, tra tutti, faceva sorridere di più Lucia. Il suo umorismo era per lei un’ottima medicina e non solo per lei: tutta la squadra necessitava più di Ghiro che del capitano Ghirelli in quel momento.
D:’’Vedi di sbrigarti a tornare all’attacco che io non ce la faccio a mandare avanti la caserma da solo!! Rambaudi mi sta col fiato sul collo!! Io ho pure bisogno dei miei momenti da Ghiro…non posso essere 24 ore su 24 il capitano Ghirelli..eh cerca di capirmi!!’’.
G:’’Ha ragione, devi tornare!! Anche perchè io mi sono stancato di stargli continuamente dietro. Se lo lascio libero un attimo, altro che capitano…mi ritrovo il suo ufficio sottosopra, pieno di cd e altri aggeggi, che non so neanche cosa siano, sparsi ovunque…il distubutore completamente svuotato e tutte le merendine nel suo ufficio..Se passasse a sorpresa Rambaudi non oso immaginare la sua reazione!! Devi sbrigarti a tornare!!’’ – disse esasperato e lo era veramente, non gli era facile reggere Ghirelli quando si sentiva di potersi concedere un po’ di libertà.
M:’’Sì capitano torni presto, lo faccia per la salute di suo fratello!! Ghiro lo sta portando all’esasperazione e poi ha anche preso la brutta piega di convocare briefing improvvisi a qualsiasi ora un po’, come lei insomma’’.
Bianca mandò un’occhiataccia al suo collega: ‘’Milo voleva dire solo che la prerogativa di convocare briefing improvvisi è sua capitano e che noi non vediamo l’ora di vederla di nuovo tra noi!! Ci manca davvero!! E poi deve sapere che Bart sta facendo un ottimo lavoro!! Anche adesso se non è qui è perchè è in caserma, cerca di dare il massimo come sempre e di dare una mano a tutti noi mentre lei non c’è!!’’.
M:’’Già..Ghirè, sembra quasi che Bart ti voglia soffiare il posto da capitano!! Chissà che non promuovono anche lui!!’’ – disse ricevendo un’ occhiata minacciosa dal suo amico – ‘’era così, giusto per dire’’ – si corresse subito suscitando una risata divertente nella stanza.

Lucia si divertiva a passare il tempo con loro che facevano di tutto per tirarla su di morale.
La situazione con Orlando era sul filo di un rasoio. Lui era nella stanza di Lucia quando c’erano gli altri ma i loro sguardi non si incrociavano mai, anzi per la verità era quello di Lucia che non incrociava mai il suo perchè invece Orlando non smetteva un attimo di tenerla d’occhio, provvedeva a qualsiasi cosa le servisse. Non stava mai da solo con lei perchè sapeva che questo la metteva in difficoltà e non voleva darle un ulteriore peso.
Nella sua discrezione però ricopriva indirettamente Lucia di attenzioni: ogni mattina l’infermiera portava un mazzo di fiori freschi nella stanza per rallegrare l’ambiente, una fragrante colazione arrivava attraverso Sara quotidianamente, non le mancò mai il giornale ogni mattina, mai il suo ipod che era continuamente aggiornato e anche un libro per impiegare il tempo in quel letto.
Lei sapeva che tutti questi piccoli gesti non erano altro se non le mille attenzioni tipiche di Orlando e dentro di lei ne era felice ma la sua sofferenza e il suo senso di colpa erano per ora ancora troppo forti…
 

  

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Capitolo 41
*** RIUSCIRÒ A TORNARE A VIVERE? ***


.....VIVERE.......e SORRIDERE......
.....e poi pensare che domani sarà sempre meglio....



Erano passati nove giorni dall’intervento di Lucia e i medici avevano deciso di dimetterla quello stesso giorno dopo pranzo. Non c’erano stati problemi con le ferite, doveva solo stare a riposo e le era stato dato ordine tassativo di non rientrare a lavorare se non fossero passati prima almeno venti giorni.
Il servizio di vigilanza era stato revocato appena pochi giorni dopo la morte di Mario e gli altri tornarono alle loro sistemazioni abituali. Bianca era tornata nel suo appartamento, Giada e la bambina vennero fatte rientrare dalla vacanza,  Eleonora potè ritrovare serenità nel suo lavoro, potendosi muovere più tranquillamente tra Francia e Italia: la vita stava pian piano tornando alla normalità.
 
Sara era passata in caserma a salutare gli altri.
D:’’Allora esce oggi!! Dobbiamo farle una sospresa!!! Dai!!’’ – disse entusiasta.
M:’’Anche gli altri sono della stessa idea!! Potete contare su di me!!’’.
S:’’Lo so ragazzi, le faremo una sorpresa quando sarà il momento giusto!! Non oggi, ci organizziamo…non c’è fretta. Facciamola rientrare alle sue abitudini prima, nella sua casa, qui in caserma. Le serve del tempo, non la soffochiamo troppo!!’’.
D:’’Capisco. Sai maggiore, sei una persona eccezionale, davvero. Hai affrontato da sola un’esperienza bruttissima che ti ha cambiata inevitabilmente ma sei tornata più forte che mai..si vede. Anche se ti ho conosciuto solo in questi ultimi mesi si nota benissimo che hai un carattere forte e determinato; sei stata accanto a Lucia in questi giorni dandole perfettamente ciò di cui aveva bisogno!! Sono felice di vederti così risoluta e di avere un’amica come te!!’’.
S:’’Ma grazie capitano!!! Meno male che ti vado a genio, anche perchè mi dovrai sopportare per molto, molto tempo ancora!!’’.
D:’’Che cosa vuoi dire?? Non vai più via!?’’ – disse gioioso.
S:’’Devo correre in ospedale!! Ciao Ghirelliii!! Ciao Milo’’ – corse via non rispondendogli.
M:’’Credo proprio che ci farà compagnia per un bel po’!!’’.
 
Orlando fermò sull’uscita il maggiore: ’’Sara..aspetta un attimo, ti devo parlare!!’’.
S:’’Che succede??’’.
O:’’Non è che andresti a stare da Lucia??’’ – chiese nel modo più pacato possibile.
S:’’Sì tranquillo, ci sto io con lei per oggi!!’’ – rispose ignara del vero significato di quella domanda.
O:’’Non intendo solo per oggi…avrei pensato di ritornare da Ghiro, alla casa sulla spiaggia!!’’.
Sara rimase sconcertata!!
S:’’Ascoltami bene tenente!! Vedi di non farti passare idiozie per la testa!! Non se ne parla affatto, tu rimarrai a casa da Lucia!! Non vorrai mica abbondonarla in questo momento??!!’’ – disse con tono furioso.
O:’’Ma che dici Sara?!! È solo che so che lei ha difficoltà a starmi accanto. In ospedale non siamo mai rimasti da soli un momento, penso che stando nella stessa casa la situazione sarà soffocante per entrambi, per lei soprattutto!!’’.
S:’’Lo so, sarà dura. Ma non puoi andartene da casa adesso. Lei penserà che tu non voglia starle accanto e si sentirà ancora più ferita. Penserà che fa bene a considerare tutte quelle assurde paranoie che le passano per il cervello. Sarà difficile perchè lei ti sarà distante per non sentire il tuo dolore e cercare di placare il suo. Ma quello di cui ha bisogno è avere la certezza dentro di se che tu le starai sempre e comunque vicino, anche se lei manterrà le distanze. Io mi fido di te e so perfettamente di quanta riservatezza sei dotato. Non mollare Orlando, non assecondarla!!’’.
Orlando le sorrise.
S:’’Vedo che il senno è tornato al suo posto!! Ora sono in ritardo, devo andare a prendere Lucia. E visto che non è il caso che venga anche tu con me, vedi di mettere in atto qualche sorpresa alla Serra maniera!! Sbrigati e dai il meglio di te!! L’unica cosa che ti chiedo..’’.
O:’’Delicatezza e discrezione!!’’ – un sorriso ottimista comparve finalmente sul volto.
S:’’Non avevo dubbi che ci saremmo intesi!! Scappo!!’’ – e corse via.
B:’’Orlandooo…puoi venire da me un attimo??’’ – lo chiamò Bart dal laboratorio.
O:’’Non adesso Bart!! Mezz’ora, ho solo bisogno di mezz’ora!! Coprimiiii!!!’’ – e sparì anche lui dal Ris.
Bart rimase lì per lì infastidito dalla risposta, rigoroso e disciplinato com’era, ma fu comunque felice di vedere il volto sereno del suo amico.
 
S:’’Allora capitano, finalmente si esce da questa desolante stanza!!’’ –  disse con un bellissimo sorriso entrando da Lucia.
L:’’Ehi..quanto entusiasmo!!’’.
S:’’Ovvio!! Oggi è una bellissima giornata!! Ma hai già preparato tutte le tue cose, allora anche tu non vedi l’ora di uscire da qui!!’’.
Lucia si sedette lentamente sulla poltrona: ‘’Sì voglio uscire da qui..e vorrei tanto andare via, scappare da tutto, lontano da tutti dove nessuno può cercarmi!!’’.
Sara fece un sospriro: ’’..e correre, correre, correre…fin quando tutte le forze non ti abbandonano e in quel momento cadere. Sentirti sfinita e sconfitta perchè solo sentendoti così potrai credere di stare meglio. Ti sentirai vinta, abbattuta, annientata. Quel desiderio di scomparire si sarà così impadronito di te che tu ti lascerai totalmente trascinare’’ – era inginocchiata di fronte a lei con le mani nelle sue – ‘’ma non ti servirà a nulla Lucia. Perchè finchè non affronterai il tuo dolore e i tuoi tormenti loro continueranno ad assillarti’’.
Lucia la ascoltava in silenzio e ammirava profondamente sua sorella e la perseveranza che aveva nei suoi confronti.
S:’’Adesso basta stare qui dentro, andiamo vieni!!’’.
 
Lasciarono l’ospedale.
Lucia aveva già mangiato lì e così Sara decise che sarebbero passate dal parco prima di tornare a casa.
L:’’Non voglio stare qui..andiamo a casa per favore!!’’.
S:’’Come, non ti va un gelato??’’.
L:’’No Sara, ti prego..portami a casa!!’’ – chiese infastidita.
S:’’Va bene…allora significa che tu aspetterai in macchina, io mi andrò a prendere il mio tanto desiderato gelato e quando avrò finito ti riporterò a casa!!’’ – così dicendo chiuse lo sportello della macchina, si diresse al bar per comprarsi un cono e si sedette esattamente sulla stessa panchina dell’ultima volta.
Cominciò a mangiare il gelato con calma, molta calma e aspettò che la sorella la raggiungesse.
Lucia dopo abbondanti minuti scese dalla macchina e raggiunse la sorella sedendolesi silenziosamente accanto.
S:’’Non sai quello che ti perdi!!’’ – disse per interrompere il silenzio che si era creato.
Lucia si voltò per guardarla e sorrise: ‘’Sicuramente non mi sto assicurando un lavaggio in lavanderia per quella camicia di seta!!’’.
S:’’Oh accidentiiii!!! Mi sono macchiata!!!’’ – Lucia scoppiò a ridere accusando un lieve dolore ma teneva tutto sotto controllo – ‘’Non ridere sai??!! Che potevi sbrigarti prima a raggiungermi e il gelato non si sarebbe sciolto!!’’.
L:’’Avresti potuto mangiartelo normalmente e poi ordinarne un altro!!’’.
S:’’Sfotti di sopra pure?!’’ –  rispose mentre cercava di pulirsi la macchia sulla camicia.
L:’’L’ultima volta che ero qui, ero spaventata…non so se più di quanto io lo sia adesso ma ero spaventata. Avevo paura è vero ma avevo anche un sogno, un sogno che sarebbe potuto diventare realtà!!’’ – rimase in silenzio.
S:’’É vero!! Avevi un sogno che non è diventato realtà…ma adesso ti sei ripresa la tua vita!! È finita Lucia, l’incubo è finito!! Puoi tornare a vivere senza avere la paura che da un momento all’altro quel pazzo possa metterti in pericolo. Puoi tornare a goderti ogni momento, ogni attimo, ogni istante, tornare al tuo lavoro più combattiva che mai, puoi tornare a crederci…a credere che il futuro sia migliore del passato. Perchè quel passato anche se doloroso ti ha reso capace di affrontare le difficoltà della vita e ti ha permesso di guardare al domani con la voglia di non sprecare niente!! Fallo Lucia..torna a sperare!!’’.
L:’’Come faccio ad uscire vincente Sara? Io non vedo via d’uscita, ho perso un figlio prima ancora di poter prendere consapevolezza della sua presenza!! Non ce la farò mai a dimenticare quello che è successo!! ’’.
S:’’Sì che ce la farai!! Vincerai Lucia, uscirai a testa alta. E questo non vuol dire che sarai insensibile o indifferente a quello che è successo ma solo che ti sarai data un'altra possibilità e sarai riuscita a dimenticare. Perchè dimenticare non significa cancellare ma solo riuscire a ricordare senza dolore!! Questa ferita rimarrà sempre dentro di te, così com’è rimasta quella di Alex, quella di Flavia, quella di tutte le persone che hanno perso la vita e per cui tu continui a sentirti in colpa. Ma con il tempo si rimargineranno e quando ti fermerai un momento a ripensarci potrai solo prendere atto di quanto queste cicatrici ti abbiano fortificato’’.
Lucia rimase stupita da quelle parole. Sara era riuscita a tirar fuori tutta la sua esperienza, il cammino di sacrifici che aveva fatto per poter ritornare a vivere. E ci era riuscita.
L:’’Riuscirò mai anch’io a tornare ad aprezzare la vita come te?? Io non sono forte come te Sara, non lo sono mai stata!!’’.
S:’’Sì che apprezzerai di nuovo la vita, perchè è un regalo bellissimo nonostante tutto quello che di brutto accade. E se questo regalo ci èstato fatto noi non possiamo sprecarlo tormentandoci con i sensi di colpa, dobbiamo diventare migliori, migliori di chi eravamo ieri, migliori di chi siamo oggi. Lo dobbiamo fare per noi stessi e per chi ci ha voluto bene e non ha avuto la possibilità di vivere a lungo. É vero, tu sei molto più fragile di me ma hai una cosa che io per tanto tempo non ho potuto avere, o quantomeno non ho voluto avere, ed è la cosa più importante che possa esserci: hai delle persone accanto che ti vogliono bene, che ti amano, ti adorano!! Io non ho voluto nessuno al mio fianco e ho dovuto lottare con tutte le mie forze per accettare la disgrazia e riuscire ad andare avanti. È stato lungo e doloroso ma ce l’ho fatta!! Ce la farai anche tu perchè non sei sola Lucia e questo peso lo porterai insieme a me, a Guido, alla tua squadra….ad Orlando!!’’.
L:’’Come fa a starmi accanto dopo tutto quello che è successo?? Io non capisco: l’ho ferito forse anche deluso, non sono riuscita a non mettere in pericolo la mia gravidanza, avrei potuto prendere delle precauzioni maggiori e invece ho agito in preda alla rabbia verso quell’assassino. Sono stata solo un’egoista!! Mi sento di avergli fatto un torto e lui non si meritava una cosa del genere, non lui, non dopo l’infanzia che ha vissuto!! L’ho privato di una gioia che ha sempre desiderato, come potrà desiderare di avere un figlio dopo che ne ha perso uno di cui non sapeva nemmeno l’esistenza!! Dio mio che egoista!!’’.
S:’’Basta!! Non è vero, non è così, non è colpa tua!! Non avevi altra scelta. Anzi hai chiesto aiuto, hai messo la tua vita nelle mani della tua squadra e la tua squadra ha vinto. Il prezzo è stato alto ma non è andato tutto perduto. Sei qui e hai accanto un uomo favoloso con cui poter affrontare tutto questo. Lui ti ama e non vede l’ora di ritrovare la sua donna, di abbracciarla di nuovo a se, di sentirla sua, di avere una famiglia con lei. Guarda al futuro Lucia e sogna!!! Te lo meriti!!’’
L:’’Non so quando sarò capace di farlo ma so che ci sei tu…io ho bisogno di te!!’’.
S:’’Io ci sono, sempre. Ma hai bisogno pure di Orlando…anche se adesso ancora non riesci a vederla così!!’’ – disse queste parole per poi abbracciarla forte facendo attenzione a non farle male.
S:’’Andiamo a riposare adesso, ‘l’ora d’aria’ è durata abbastanza!!’’.
 
Arrivarono a casa appena dopo mezz’ora.
Sara andò a sistemare le cose della sorella in camera mentre Lucia si diresse verso il soggiorno.
Sul tavolino c’era un enorme mazzo di rose rosse. Rimase a guardarlo incantata per un po’. Poi lo prese e si sedette sul divano. Annusò il loro delicato profumo e poggiò il mazzo sulle sue gambe dopo aver preso il biglietto. 

“ Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore, dalle ossessioni delle tue manie.

 
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.

Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi.

 
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te *

 
Mai mi stancherò di amarti.’’ 

 

Lucia si commosse e avvicinò il bigliettino alle sue labbra chiudendo gli occhi e facendosi avvolgere da quella meravigliosa e delicata fragranza.
Sara vide la reazione di sua sorella e i fiori anche lei commossa.
Lasciandola sola le disse semplicemente: ‘’Io devo scappare in lavanderia se voglio recuperare la mia camicia!!! Ci sentiamo tesorooo’’ – e la lasciò lì, immersa in tutta la delicatezza e la sensibilità che solo Orlando sapeva avere.


 
 
* ’La cura’ di F.Battiato 

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Capitolo 42
*** INSIEME SI PUÒ ***


Scusate sono in un ritardo assurdo!!!!
Ho giusto il tempo di postarvi il nuovo capitolo per non farvi aspettare altro tempo!!!
Buona lettura =)=) 



 
Lucia era distesa sul divano a leggere un libro, erano appena passati cinque giorni dopo la sua uscita dall’ospedale.
Il rapporto con Orlando non era semplice. Lui la teneva aggiornata su quello che succedeva in caserma, le portava i saluti degli altri quando non riuscivano a passare da lei, non le faceva mancare niente ma a lui mancava la sua Lucia.
Il loro rapporto era un po’ distante, più che altro parlavano solo di lavoro: lei ci parlava, lo consigliava sulle indagini ma nulla di più. Non riusciva ad avvicinarsi più come prima. Certo, non rifiutava le sue carezze, le sue attenzioni, i suoi gesti più delicati ma ogni volta che erano vicini, troppo vicini Lucia si sentiva frenata, si sentiva di non meritare di stargli accanto dopo l’accaduto e si allontanava. Non avevano ancora affrontato il discorso di quello che era successo. I primi momenti erano stati difficili per entrambi, così Orlando decise di darle tempo e di cercare di non creare situazioni che la potessero mettere ulteriormente in difficoltà. Non le avrebbe mai fatto mancare nulla ma avrebbe aspettato che fosse lei ad avvicinarsi: lui avrebbe continuato ad esserci sempre.
 
Il campanello suonò.
Lucia si alzò e andò ad aprire rimanendo sorpresa: ‘’Ehi…ma voi che ci fate qui?? Entrate!!’’.
S:’’Buongiorno old sister!!’’.
L:’’Odio quando mi chiami così!!’’ – disse infastidita.
S:’’É la verità!! Sei più vecchia di me!!’’.
L:’’Ci togliamo solo tre anni e mezzo Sara, cosa vuoi che siano!!’’.
S:’’Mmhh..vediamo un po’…circa 1277 giorni più o meno…un bel po’ mi sembra!!’’ – e scoppiò a ridere.
Lucia scelse di non replicare: sarebbero state capaci di andare avanti così per ore.
R:’’Ciao Lucia, come va oggi??’’ – le diede un bacio sulla guancia.
L:’’Sto bene, sto meglio e sinceramente venti giorni di riposo sono fin troppi!!’’.
S:’’Non avrai sconti sai!? Scordatelo!!’’.
R:’’Sono venuta per salutarti!! Ho trovato un posto su un volo conveniente ed è per questo pomeriggio…avrei voluto restare ancora un po’ ma Guido si è messo d’accordo con mamma e papà!!’’.
L:’’Ha fatto bene, hai già perso molti giorni a scuola!!’’.
R:’’Ufffaaa!! Non ti mettere anche tu con la scuola!! Già me lo ricordano tutti i giorni i miei genitori, poi devo sopportare pure Guido…pure tu no eh!! Datemi una tregua…e poi manca poco alla fine’’.
L:’’A maggior ragione!!’’ – aggiunse.
Rosanna sbuffò e Sara rise divertita: ‘’Sono pesanti..eh?!!!’’ – la appoggiò ricevendo uno sguardo di rimprovero da Lucia.
L:’’Devi tornare a casa da loro, anche se a me farebbe piacere averti qui ma è lì che devi stare e c’è la scuola da finire!! Anzi loro saranno già stati troppo in pensiero per tutto quello che è successo!! Saperti con me non li renderà certo tranquilli!!’’.
R:’’Mi trovo molto bene con loro, non mi fanno mancare nulla, di qualsiasi cosa si tratti. Ma loro sanno che anche tu e Guido siete la mia famiglia, anzi adesso anche Sara lo è!! Non sono preoccupati quando sono con voi e si fidano di te perchè si fidano di me!! E io con te sto bene, non devi pensare che mi metti in pericolo!! Non è successo niente alla fine’’.
Lucia le sorrise e la strinse a se: ‘’Ti voglio bene!!’’.
R:’’Anche io, tanto!!....Però adesso posso chiederti una cosa??’’.
L:’’Certo, dimmi!!’’.
R:’’Non ti lascerai con Orlando, vero??’’.
Sara le mandò un’occhiataccia per averle fatto quella domanda a bruciapelo. Lucia la notò e le fece cenno di lasciarla stare.
L:’’Vedi Rosanna…è un po’ complicato adesso…’’.
R:’’Lucia, lui ti ama!! Io l’ho visto quando era accanto a te ferita, l’ho visto in ospedale che era triste, ogni volta che venivo a trovarti io lo vedevo che ti guardava sempre, in ogni istante, per vedere come stavi!! Lui ti vuole bene, si vede…perchè lo vuoi lasciare??’’
L:’’Ma io non lo voglio lasciare!!’’ – rispose prontamente con tono deciso; Sara si sorprese della reazione fulminea della sorella: forse Rosanna aveva fatto bene a farle quella domanda, aveva creato una giusta reazione in Lucia – ‘’Però non è come prima..quello che è successo…’’.
R:’’Non c’è bisogno che ti sforzi a parlarne se ti fa ancora male, non voglio che tu sia triste. Mi dispiace tanto che tu non abbia mantenuto la gravidanza Lucia, è stata una brutta esperienza per voi. Adesso stai meglio però e sono sicura che sarai una mamma stupenda!! Io lo so, perchè con me tu ti sei comportata come una mamma, certo devo ammettere un po’ rompiscatole alle volte, ma non potevo chiedere di meglio!! Non essere triste, passerà tutto e Orlando ti aiuterà!!’’ – le si buttò tra le braccia mentre Sara si alzò per toglierla di dosso.  Si era tuffata con talmente tanta energia che avrebbe potuto farle male ma Lucia non ci badò e la strinse forte.
R:’’E poi vuoi farti scappare uno come Orlando!?! No dico…è un uomo così dolce, sensibile e ha anche un certo fascino direi!! Dove lo vai a trovare un altro come lui?! Io approvo, mi piace!!’’.
S:’’Ehi signorina non ci allarghiamo troppo con i complimenti che qualcuno sa essere mmooolto gelosa!!’’.
L:’’Ma ci sarà qualcuno che appena conosca Orlando provi un po’ di insofferenza verso di lui, come me e Guido??’’ – tutte e tre scoppiarono a ridere.
S:’’Non credo, tu e Guido siete insuperabili!! Adesso andiamo signorina, prendiamo i tuoi bagagli da casa e mangiamo una cosa fuori oggi. Abbiamo stancato abbastanza Lucia!!’’.
R:’’Ci vediamo presto allora!!’’.
L:’’Ci sentiremo spesso, tranquilla!!’’ – le diede un bacio sulla fronte.
Si salutarono, Sara avrebbe accompagnato Rosanna all’aeroporto.
Lucia rimase a pensare alle parole di Rosanna. Che pian piano stesse riuscendo a superare il suo senso di colpa??
 
Sara era alla guida persa tra i suoi pensieri mentre Rosanna cambiava continuamente frequenza alla radio.
R:’’Ufffaaa!! Ma ci sarà una canzone bella su qualche stazione??!!’’.
S:’’Ti dispiace se prima di andare in aeroporto andiamo da una parte?? Non ne ho avuto proprio tempo con il da fare di Lucia...’’ – tirò fuori quella domanda dal nulla sorprendendo Rosanna che però aveva notato il suo insolito silenzio.
R:’’Sì sì tranquilla..dove mi porti di bello??’’ – replicò assecondandola.
S:’’Veramente non sarà così tanto bello…vabbè forse è il caso di andare direttamente in aeroporto..scusami!!’’ – il suo volto si incupì e Rosanna lo notò.
R:’’No no, scusami tu!! Dai andiamo!!’’ – le mise la mano sulla sua stretta al volante.
 
Arrivarono davanti al cimitero di Frascati.
Rosanna non sapeva perchè fossero andate lì ma non fece nessuna domanda, vedeva Sara molto silenziosa, triste più che altro.
Sara prese un piccolo mazzo di non ti scordar mai di me dallo stand di fiori davanti al cancello ed entrò.
Rosanna, prima che la donna si avviasse, afferrò caldamente la sua mano per farle capire che lei le era vicina e le fece un sorriso che venne ricambiato delicatamente e si incamminarono.
Una pace, un silenzio tipici di un posto del genere.
Arrivata davanti alla tomba di Christian lasciò la mano di Rosanna, che rimase ferma mentre lei avanzò.
Sara sistemò i fiori e si inginocchiò sulla tomba. Accarezzò in silenzio e delicatamente la foto del suo uomo per un po’ di minuti, poi sussurrò: ‘’Grazie!! Io lo so che non sono mai sola e che da lassù continui a proteggermi sempre!! Ti amo amore mio, ti amerò per sempre!!’’ – una lacrima le rigò il volto mentre continuava ad accarezzare la foto.
Anche il viso di Rosanna si riempì di lacrime dopo aver ascoltato quelle parole pronunciate in un sussurro carico di tristezza e di tanto amore e per aver visto Sara così triste davanti a quella tomba così grande.
Non era in divisa l’uomo nella foto, sorrideva e aveva un volto solare e perfetto. La ragazza notò però che era stato un militare: c’erano molte medaglie e targhe commemorative e un piccolo quaderno, di quelli per lasciare scritti i propri pensieri, che aveva in copertina uno stilizzato schizzo a pastello ritraente un soldato e notò anche un basco nero sul quale era legato un braccialetto con una medaglietta d’oro bianco. Rosanna aveva già notato quel ciondolo: era lo stesso che Sara portava al collo tutti i giorni e da cui non si separava mai. Capì in quel momento che era stato un regalo di lui.
Il silenzio regnava in maniera impeccabile. Rosanna continuò ad osservarsi intorno fin quando la sua attenzione cadde su qualcosa di molto discreto, un’incisione su una piccola targa in basso alla lapida, sul lato opposto dove Sara era inginocchiata:

 

Ubi iacet dimidium, iacet pectus meum*

 
Non c’era alcuna firma ma era inequivocabile chi l’avesse fatta incidere.
 
Dopo qualche istante di silenzio, la donna si alzò, si portò la mano sul volto per asciugarsi le lacrime e poi si  voltò verso la ragazza con un sorriso amaro.
Rosanna avanzò verso di lei e le gettò semplicemente le braccia al collo.
S:’’Sto bene, sto bene!!’’.
R:’’Ti voglio bene, Sara!!’’.
Sara strinse forte Rosanna chiudendo gli occhi: ‘’Andiamo adesso o perderai l’aereo…su!!’’.
E si diressero alla macchina per raggiungere l’aeroporto. Durante il viaggio Sara raccontò di Christian a Rosanna, le aveva promesso che un giorno le avrebbe parlato di se e così fece.
 
La giornata in caserma passò tranquilla. Finalmente i verbali su Pugliese erano conclusi.
Ghiro aveva tenuto la conferenza stampa sulla chiusura delle indagini. Sarebbe spettato a Lucia e infatti Abrami aveva pure deciso di posticiparla per permetterle di farne parte.
‘’Questa storia è finita!! È giusto che la gente sappia e che le povere famiglie possano, per quanto possibile, sentirsi sollevate. Il capitano Ghirelli sarà all’altezza della situazione. Io ne sarei onorata se fosse lui ad annunciare la notizia!!’’ – fu questo che Lucia rispose al generale.
L’unica cosa che mancava erano solo i ringraziamenti ufficiali alla squadra da parte del generale. Ma per questi tutti aspettarono il rientro del capitano.
 
Quella stessa sera Orlando tornò un po’ più tardi del solito a casa.
Lucia era sul divano. Ormai la maggior parte del tempo la passava lì.
L:’’É successo qualcosa?? Hai fatto tardi..’’ – disse un po’ preoccupata.
O:’’No tranquilla… avevo solo da finire dei verbali, Rambaudi premeva parecchio…niente di più..’’ – le diede un bacio sulla fronte e si sedette esausto sulla poltrona di fronte a lei.
L:’’Capisco….Rosanna è partita oggi!!’’.
O:’’Già, è passata al volo in caserma da noi!! Ha detto che tornerà a trovarci quando finirà l’anno scolastico!! Ti manca già, vero??’’.
L:’’Sì mi manca, mi manca tanto…ma fortunatamente adesso è tornata alla sua vita di sempre, lontana da me e da mille pericoli!!’’ – quando parlava di Rosanna e pensava al pericolo che aveva corso le veniva un nodo alla gola. Si era appena alzata per andare in cucina.
O:’’Lucia!!’’ – si alzò e le andò incontro prendendole le mani – ‘’dobbiamo parlare’’ – disse delicatamente timoroso della sua reazione.
L:’’Orlando, non è il momento, per favore..sono molto stanca…’’ – non lo guardò neanche.
O:’’Aspetterò, Lucia,  tutto il tempo di cui hai bisogno…aspetterò!!’’ – a quelle parole lei alzò il viso perdendosi dopo tanto tempo nei suoi occhi sinceri e profondi – ‘’non ti metterò alcuna fretta ma non c’è la faccio più a tenermi tutto dentro, a far finta di niente. Devo parlare con te, voglio che tu sappia quello che provo. È vero Lucia, aver saputo così della gravidanza quando ormai le speranze erano davvero minime mi ha sconvolto ma non più di quanto mi abbia sconvolto vederti a terra agonizzante!! Avevi gli occhi spenti, eri in una pozza di sangue e in quel preciso istante mi è crollato il mondo addosso. Dopo le interminabili ore dell’intervento, quando il medico ha detto che ti eri salvata il mio cuore ha ripreso a battere, perchè per tutto il tempo dell’operazione io mi sentivo come se fossi morto: immobile, incapace di fare qualsiasi cosa, incapace di vivere. Io non posso perderti!! È vero, lo ammetto, è stato un brutto colpo la notizia dell’aborto, un dolore così grande che non ho mai provato. Io speravo che le cose andassero diversamente, c’ho sperato fino alla fine perchè volevo con tutto me stesso un figlio da te, un figlio nostro. Non c’è cosa al mondo che desidero di più: diventare padre, avere una famiglia con te, la famiglia che non ho mai avuto. E invece il destino ha giocato un brutto scherzo!! Ma la cosa che mi fa male adesso è che non posso neanche immaginare cosa tu abbia potuto passare, come ti sia sentita, come ti senti tuttora, non posso saperlo. È per questo che vorrei che tu me ne parlassi, che mi dicessi come ti senti, cosa stai provando, che ti confidassi con me!! Quando vorrai, in qualsiasi momento ti sentirai pronta, io sarò qui ad ascoltarti. Non ti farò alcuna pressione, ti resterò accanto con tutta la riservatezza di cui hai bisogno perchè io non posso starti lontano!! Io ti amo Lucia e voglio passare il resto della mia vita con te: tu sei la donna di cui mi sono innamorato fin dal primo momento, sei la mia donna e non potrei desiderare una madre migliore per i miei figli!!’’ – sperava che parlandole apertamente riuscisse a suscitare in lei una qualsiasi reazione e come sempre ci aveva visto giusto.

Il viso di Lucia venne accarezzato da tacite lacrime nell’ascoltare quelle dolci e toccanti parole. Non gli disse nulla, gli lasciò le mani e si avvicinò a lui poggiando il suo viso sul suo petto e aggrappandosi alle sue spalle con le mani chiuse in pugni stretti.
Tra le sue braccia diede sfogo a quello che teneva serrato in lei con un pianto intenso e carico di dolore.
Orlando rafforzò la sua presa quasi a voler alleggerire quel tormento che stava venendo fuori: ‘’Sono qui con te!!’’.
Lucia tra singhiozzi e lacrime stretta tra le sue braccia cominciò a parlare: ’’Perdonami Orlando per tutto il dolore che ti ho provocato. Avrei voluto evitarlo, credimi..avrei voluto che le cose non andassero così!! Appena ho scoperto della gravidanza ho avuto paura che fosse troppo presto per noi e non volevo obbligarti a nulla che tu non volessi anche se a me non poteva succedere una cosa migliore. Sara mi è stata vicina e mi ha fatto capire che non c’era motivo di essere spaventata, lei mi sarebbe stata accanto e avrebbe fatto di tutto per concludere l’indagine. Ho pensato a quanto tu tenessi alla famiglia visto l’esperienza della tua infanzia e che in fondo la notizia poteva renderti felice. Però non ho avuto neanche il tempo di dirtelo, non c’è stato tempo e io non potevo lasciare Rosanna nelle mani di quel pazzo. Mi dispiace per come hai scoperto della gravidanza, l’hai saputo nel peggiore dei modi e non oso immaginare come tu ti sia sentito quando il dottore ti ha comunicato dell’aborto’’ – il pianto diventava più forte e venne accompagnato dalla comparsa di lacrime sul volto di Orlando che non riuscì a trattenere, l’unica cosa che gli venne naturale fu stringere Lucia a se ancora di più; il dolore di entrambi trovò sfogo in quell’intenso e stretto abbraccio – ‘’perdonami Orlando se non sono stata abbastanza prudente, se non sono stata abbastanza forte da riuscire a mantenere la gravidanza, io non volevo farti soffrire così, scusami…mi dispiace!!’’.
O:’’Lucia, non sentirti così in colpa nei miei confronti. Non devi chiedermi scusa. Non è colpa tua se è successo, le tue condizioni erano davvero critiche e non puoi continuarti a tormentare. Lo supereremo insieme, passerà tutto, lo affronteremo, io sono con te, sempre. Però non voglio vederti più così, devi reagire, tira fuori la tua forza. Ne hai passate tante e adesso meriti di trovare un po’ di serenità. Torna ad essere la mia Lucia forte e combattiva, torna ad essere il testardo e audace capitano Brancato, la squadra ti sta aspettando!!’’ – fece forza a Lucia senza però riuscire a trattenere qualche lacrima che gli scese comunque sul volto, le tirò su il mento e incrociò i suoi occhi colmi di lacrime – ‘’Insieme ce la faremo!! Io e te lo supereremo’’ – le asciugò il volto accarezzandolo mentre lei delicatamente fece lo stesso e poi la cullò tra le sue braccia.
L:‘’Grazie, grazie per tutto quello che fai per me, nonostante tutto!!’’.
Lucia si era avvicinata, aveva accorciato le distanze. Orlando ne era felice, l’aveva di nuovo tra le sue braccia ma sapeva che occorreva tempo e lui avrebbe aspettato…l’avrebbe aspettata tutta la vita se ce ne fosse stato bisogno!!
Insieme avrebbero superato quel brutto momento…



 

(ORLANDO)
 ♪ So che nelle fiabe succede sempre che
su un cavallo bianco arriva un principe
e porta la bella al castello
si sposano e sarà amore per l'eternità.
Solo che la vita non è proprio così
a volte è complicata come una lunga corsa a ostacoli
dove non ti puoi ritirare soltanto correre con chi ti ama accanto a te**  ♫

 

 

(LUCIA)
 ♫Forse non sarei come sono adesso
forse non avrei questa forza addosso
forse non saprei neanche fare un passo
forse crollerei scivolando in basso
invece tu sei qui e mi hai dato tutto questo
e invece tu sei qui mi hai rimesso al proprio posto i più piccoli pezzi della mia esistenza
componendoli, dando loro una coerenza*** ♪


 



*Dove giace la mia metà, là giace il mio cuore. (Katie Hickman)
**Io ci sarò (Max Pezzali)
***Il mondo insieme a te (Max Pezzali) 

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Capitolo 43
*** ‘’HO ANCORA LA FORZA E GUARDA CHE NE SERVE PER RENDERE LEGGERO IL PESO DEI RICORDI’’ ***


Eccomi qui, con un pò di tempo libero in più!!
Ho visto che ci sono un pò di storie nuove su Ris!!
provvederò a recuperare il tempo perso, nel frattempo vi lascio il nuovo capitolo!!
Buona lettura carissime :)



 
Passarono alcuni giorni da quella sera. Le cose iniziarono ad andare meglio.
Lucia pian piano stava cominciando a riprendersi del tutto fisicamente. Con Orlando non era più tanto distante anche se comunque con lui si sentiva frenata dai sensi di colpa ma Orlando abilmente, istante dopo istante, stava cacciando via quei pensieri dalla mente di Lucia.
Una mattina se la ritrovò persino poggiata sul suo petto com’era sempre solita fare prima di quella brutta esperienza: il calore del suo viso, i suoi capelli biondi sparsi su di lui, le sue mani delicate sulle sue spalle. Non poteva avere certamente un risveglio migliore: la sua Lucia stava tornando, passo dopo passo stava ritornando verso di lui, certo con non poca fatica ma stava tornando verso quelle braccia che le avevano dato sicurezza in ogni momento. E anche lei sapeva che in quei giorni avrebbero fatto lo stesso se solo non si fosse fatta sopraffare dalle inquietudini.
Stava meglio, molto meglio!! Stava iniziando a crederci, a credere che poteva ritornare a vivere, vivere la sua vita con le persone a lei care. E tutto questo grazie ad Orlando ma soprattutto grazie a Sara che passava con lei molto tempo e sapeva rassicurarla sempre.
Ancora non sapeva che un grazie particolare avrebbe dovuto rivolgerlo anche a qualcun altro.
 
La sua convalescenza era giunta oramai al termine e Lucia decise di andare al Ris quella mattina a dare un’occhiata e a salutare lei questa volta i suoi colleghi, senza ovviamente farne parola con gli altri: nessuno sarebbe stato d’accordo con lei anche se ormai le ferite erano quasi completamente cicatrizzate, non le facevano più tanto male ed era ritornata a muoversi quasi perfettamente come prima.
 
Ad un tratto però il campanello di casa suonò.
Lucia andò ad aprire anche se quella mattina non aspettava nessuno. Aprendo la porta ebbe un sussulto, rimase stupefatta.
‘’Buongiorno capitano, la disturbo??’’ – una voce delicata e tremolante risuonò nell’ambiente.
L:’’No, no che non disturba, si accomodi….ma lei è…’’.
‘’Federica Sali, sì sono io!!’’.
Lucia non sapeva cosa dirle, era rimasta sorpresa dalla sua visita.
F:’’Mi scuso profondamente per essermi presentata qui senza preavviso ma non le ruberò molto tempo, sto partendo per lavoro e volevo tanto incontrarla prima di partire’’.
L:’’Stia tranquilla, non può che farmi piacere una sua visita, anche se non nascondo di non comprenderne il motivo’’.
F:’’Lo posso immaginare. Non ci siamo mai incontrate di persona in caserma ma volevo ringraziarla di cuore!! Quando ho saputo che lei era stata coinvolta nella sparatoria con Pugliese mi sono sentita veramente male, poi ho visto la conferenza del capitano Ghirelli che annunciava la fine di questa brutta storia e che lei era fuori pericolo. In quel momento non potevo essere più felice. Anch’io sono stata nel mirino di quel pazzo e saperlo in circolazione mi ha portato al tormento, non riuscivo più a dormire, temevo che da un momento all’altro potessi essere di nuovo una sua preda. Mi scuso ancora per essermi presentata qui a casa sua in modo improvviso ma voglio solo dirle grazie, grazie per aver messo fine a tutto, grazie per aver reso giustizia a tutte quelle povere persone, grazie perchè con la sua squadra ha svolto il suo lavoro nel migliore dei modi arrivando a rischiare anche la sua stessa vita!! Grazie!!’’.
Lucia rimase stupita, non si aspettava minimamente che la giovane donna fosse lì per ringraziarla.
F:’’Non volevo turbarla, mi scusi…forse adesso è meglio che vada così la lascio tranquilla e io non rischio di perdere il volo’’.
L:’’Devo dire io grazie a lei per le bellissime parole, veramente io non me le aspettavo…’’.
F:’’Lei è una persona starordinaria e soprattutto lo è stata la sua squadra. Sono orgogliosa che una persona come lei indossi con onore e dovere una divisa!!...Ecco…questo è per lei…’’ – aprì la mano dirigendola verso di lei. Sul palmo vi era poggiato un portachiave: il ciondolo era una coccinella in argento con le ali rosse con sopra sette luccicanti pallini – ‘’Lo comprai durante il mio ultimo viaggio prima di arrivare qui a Roma quel bruttissimo giorno. Il volo fece ritardo e io per un fortuito caso sono viva, sono viva per miracolo. Direi che mi ha portato fortuna!!’’ – concluse con una lacrima sul viso.
L:’’Io….io non posso accettare, veramente…’’.
F:’’La prego!! Vorrei tanto che lo tenesse lei,  mi farebbe tanto piacere!!’’ – prese la sua mano e le diede il ciondolo – ‘’Non è solo che un semplice oggetto, lo so, ma le auguro di cuore che possa portarle fortuna come ha fatto con me, le auguro una vita felice e ricca di affetto e soddisfazioni…se lo merita dopo un’esperienza del genere!!’’ – le disse del tutto ignara del fatto che Lucia già ne aveva passate altre di brutte esperienze.
Le due donne si abbracciarono affettuosamente.
Era la prima volta che si incontravano di persona ma quella ragazza provava veramente stima e gratitudine nei confronti di Lucia.
L:’’Grazie, per tutto l’affetto che mi ha dimostrato!!’’ – le sorrise mentre il suo viso era ancora bagnato.
F:’’Adesso vado, altrimenti l’aereo lo perdo sul serio. Chissà magari ci rincontreremo qualche volta, quando ritornerò a Roma…ne sarei lieta..’’.
L:’’Magari sì…mi farebbe piacere..’’.
F:’’Buona fortuna capitano, le auguro tutte le cose belle che la vita le possa regalare!! Io la mia vita ce l’ho ancora e sapendo che sarei potuta morire, mi sono convinta che bisogna davvero apprezzare ogni singolo momento’’ – così dicendo uscì dall’appartamento dopo averle rivolto un delicato sorriso.
Lucia si sentì particolarmente sollevata in quel momento: quelle parole le avevano dato una carica enorme.
Adesso però doveva fare ancora una cosa…aveva promesso!!
Ma prima sarebbe passata in caserma.
 
L:’’Buongiorno ragazziiii!!!’’ – un sorriso gioioso illuminò la sala del distibutore di caffè.
D:’’Luciaaaaa!!! Ma che diamine ci fai qui???’’ – il suo bicchiere di caffè cadde per terra per la sorpresa.
B&M:’’Capitanooo!!’’.
L:’’Che facce!!! Non siete contenti di vedermi!?!’’.
D:’’Ma certo, è bello riaverti qui!! Ma dovresti ritornare in servizio ufficialmente domani. Anche se sarai consapevole sicuramente che non tornerai subito in azione!!’’.
L:’’Ahh sì??..E questo chi lo dice??’’.
D:’’Lo dice l’attuale capitano del Ris di Roma, il capitano Ghirelli, che anche se in maniera temporanea ha il comando della caserma!! Però il tuo amico Ghiro non vede l’ora che tu ritorni all’attacco e riprendi il comando perchè non ne può più…troppe responsabilità per uno come lui!!’’ – Lucia non potè che sorridere, era il solito Ghiro ma aiutato dagli altri aveva fatto i salti mortali per non farle carico di alcuna responsabilità.
L:’’Beh allora se lo dice il capitano Ghirelli come disobbedire!! Comunque un giorno avanti, uno dietro non fa differenza e poi sono solo di passaggio questa mattina, la caserma è ancora tutta per te!! Mia sorella l’avete vista??’’ – disse mentre stava preparando un caffè.
’’Veramente Sara passa la maggior parte del tempo al comando, il generale sembra averla sequestrata!! Non si è vista molto qui nell’ultima settimana!! Per lo più l’ho sentita per telefono, ma devo dire che sinceramente mi è bastato!!’’ – rispose Bart.
L:’’Vabbè la chiamerò dopo io, sempre che il maggiore possa concedermi la sua attenzione altrimenti dovrò prendere un appuntamento per parlarle!!’’ – il caffè era pronto e Lucia versò lo zucchero.
D:’’É meraviglioso vederti serena Lucia e poi di nuovo qui tra noi. Sei davvero splendida super capitano!!’’ – tutti sorrisero, erano veramente contenti della sua presenza – ‘’E comunque Orlando è nel laboratorio!!’’ – continuò facendole l’occhiolino riuscendo ad imbarazzarla – ‘’Tu il caffè lo prendi amaro, capitano!!! Andiamo ragazzi..a lavoro!!’’ – e lasciarono Lucia in leggero imbarazzo, sgamata dalla sua passione per il caffè amaro, all’eco di quelle parole mentre si dirigeva da Orlando.
 
Orlando era alle prese con un’analisi delicata, completamente concentrato e preso dalla miriade di linee che comparivano sul monitor di fronte a lui.
L:’’Buongiorno tenente!!’’ – una voce sicura e decisa lo distrasse.
O:’’Pensavo di essere stato chiaro Sara, ti avevo detto di non disturbarmi questa mattina!! È un lavoro delicato e non posso distrarmi…e poi ho letto il messaggio ma non puoi soffocarmi così, a Ghiro ci penserò dopo!!’’ – era troppo concentrato in quello che stava facendo che nemmeno si voltò per non perdere il lavoro fatto finora.
Lucia rimase stranita non capendo a cosa Orlando stesse alludendo: ‘’Non ho dubbi che tu abbia passato più tempo con mia sorella che con me in questo periodo però non puoi arrivare a confondere le nostre voci, tenente!!’’ – lo ammonì con tono scherzoso.
Orlando rimase sconcertato, non poteva crederci di aver fatto una cosa del genere. Sara negli ultimi giorni non lo lasciava in pace un minuto e continuava a stressare tutti e poi lui non si aspettava affatto che Lucia andasse in caserma. Non ci aveva proprio fatto caso, era così concentrato che era stato solo distratto da un tono autoritario.
Stupito replicò: ’’Luciaaa, ma che ci fai qui??’’.
L:’’Ho capito che vi siete abituati alla mia assenza in caserma!!! Ma io dovrò tornare prima o poi, toglietevi quelle facce meravigliate e poi sono venuta a portarti il caffè perchè penso tu ne abbia decisamente bisogno, tieni!!’’ – e gli porse dolcemente il caffè.
Orlando rimase a guardarla, rapito dal suo volto rilassato e sereno che non vedeva da un po’.
L:’’Si raffredda se aspetti un altro po’!!’’ – gli disse sorridendo.
Ad Orlando era mancato tanto quel sorriso, prese il bicchierino dalle mani di lei, lo posò sulla scrivania senza smettere un attimo di guardarla negli occhi, le prese le mani e l’avvicinò a se.
Lucia non fece alcuna resistenza e lui ne fu più che felice. Lei gli mise le braccia al collo, i loro visi erano così vicini, occhi negli occhi, i loro respiri fusi in uno solo.
Aveva promesso che non le avrebbe fatto pressione ma lei era così vicina che non riuscì a tenere a bada il suo desiderio di baciarla. Le loro labbra si sfiorarono appena, un tocco delicato e leggero, un gesto innocente e casto ma voluto da entrambi. Lucia si spostò velocemente aprendosi in un sottile sorriso e un lieve rossore colorò le sue guance, abbassò il viso poggiando la sua fronte sul mento di lui: ‘’Siamo in caserma tenente e io sono il tuo capitano, te lo sei dimenticato che ci potrebbero vedere?!’’ – sussurrò stringendo forte le sue braccia al collo di lui.
Lui strinse la sua presa lungo la vita di lei: ‘’Scusami, hai ragione capitano..’’ – e posò delicatamente le sue labbra calde sulla fronte di lei.

In quel preciso istante fece un’irruzione piena di entusiasmo Sara: ‘’Mi dici di grazia perchè non rispondi ai….’’ – si bloccò dopo che aveva visto la scena.
Lucia si allontanò velocemente da lui mentre Orlando mandò un’occhiataccia di rimprovero a Sara.
S:’’Luciaaa!!!’’ – disse come se avesse visto un fantasma – ‘’Scusatemi, ma non sapevo fossi qui!! Dovevi ritornare domani!!’’ – era mortificata sul serio.
L:’’No no tranquilla, sono di passaggio. Ora devo scappare!!’’.
S:’’Dove???’’ – chiese sfacciatamente ma fu molto felice di constatare il viso di Lucia sereno e più tranquillo del solito rispetto all’ultimo periodo.
L:’’Devo mantenere una promessa scusatemi..’’.
S:’’Aspetta Lucia, visto che ti trovi qui te lo dico adesso: Abrami ha detto che la riunione ufficiale con lui si terrà questo pomeriggio alle 16:30, perchè è stato convocato all’ultimo momento per un convegno a Cagliari domani cui non può mancare’’.
O:’’Questo pomeriggiooo??!! E quando volevi dircelo…un’ora prima!?!’’.
S:’’La vicinanza di mio fratello ti fa male tenente, sai?!! Sei diventato fastidioso alle volte!! L’ho detto ora, sono venuta qui apposta per questo. Adesso lo andrò a dire agli altri….non ti allarmare!!’’ – rispose a tono.
L:’’Va bene..,ok, io sono in estremo ritardo…ci vediamo alle tre qui. Mi raccomando, la massima compostezza e che tutto sia in ordine!!’’.
O:’’Ma tu ce la farai a tenere tutto pronto per questo pomeriggio??’’ – chiese premuroso.
L:’’Sì tranquillo, ho avuto tantissimo tempo per mettere a posto tutti i verbali..è tutto pronto per essere consegnato!! Comunque il caffè si è freddato, vai a fartene un altro!!’’ – gli disse sorridendogli mentre con una mano gli accarezzò il viso. Poi uscì di corsa dalla caserma.
O:’’Giuro che mi stai portando all’esasperzione!! E poi tu sei sempre in ritardo proprio adesso dovevi diventare tempestiva?!’’.
S:’’Non credo di aver interrotto qualcosa che non si fosse già interrotto da solo!!’’ – replicò lei – ‘’Passiamo alle cose serie: non le avrai mica fatto capire qualcosa per stasera no?!’’.
O:’’E queste sarebbero cose serie??!!’’ – rispose ma a Sara bastò alzare un soppracciglio per far continuare il tenente – ‘’No no…credo o spero almeno. E comunque se ci sarà il generale da noi questo pomeriggio, non abbiamo tempo per poterci occupare delle ultime cose. Meglio se rimandiamo, domani o dopodomani forse è meglio..’’.
S:’’Senti, lo dico per la tua salute, anzi no per la mia salute mentale: stai lontano da Guido!! Lo dico seriamente!! Ti sta contagiando con la sua apprensione. È tutto pronto per la festa di questa sera, non possiamo mandare tutto all’aria!!’’ – disse seccata dal suo atteggiamento restio.
O:’’Ma Abrami sarà da noi a pomeriggio e non sappiamo quanto ci tratterrà…è il generale!!! E poi non ho trovato ancora una scusa per portare Lucia a casa da Ghiro!!’’.
S:’’Allora vedi di muoverti Orlando!! E l’unica cosa che ti ho chiesto di fare e non l’hai ancora fatta!?! Trova una scusa plausibile al più presto, tenente!!’’.
O:’’L’unicaaaa maggiore?!?! Mi stai snervando da una settimana con questa storia della festa: festoni di là, palloncini di qua, e il servizio catering per la cena, e le bevande, e la musica!!! Guarda che non è stato semplice tenere tutto nascosto a Lucia!!’’.
S:’’Va bene, va bene. Ti chiedo scusa, lo so che a volte sono un pochino stressante. É solo che a volte mi faccio prendere troppo dai preparativi quando si tratta di organizzare una festa!!’’.
O:’’Un pochino stressante??!! Io direi stressante e basta senza mezzi termini!! Capisco cosa hai fatto passare a Bart!! Ora lo capisco perfettamente!!’’.
S:’’E daiiii…non fare il tragico!!! Sarà una super festa a sorpresa!! E Lucia sarà contentissima!!! Chissà che presa dall’euforia della festa, dalla contetezza dovuta a qualche bicchiere di troppo, dall’ allegria della serata non decida dopo di continuare a festeggiare con te!!’’ – disse maliziosa.
O:’’Saraa finiscila!! Non fare allusioni inopportune!!’’.
S:’’Ma non eri tu colui che osservava attentamente le persone e sapeva capirle guardandole negli occhi, sapeva cosa passasse loro per la testa?! Ah Orlando, Orlando....cosa combina l’amore!!! Tu e le tue mille attenzioni per Lucia…tu ci sei troppo coinvolto!!’’.
O:’’Che cosa vuoi dire??’’.
S:’’Manca davvero poco e tu con la tua perseveranza nel non volerle mettere pressione non te nei sei nemmeno accorto!! Scommetto che ti sei imbambolato di fronte al volto di Lucia oggi, sbaglio?!’’.
O:’’Non riesco a seguirti?? C’è qualcosa che dovrei sapere??’’.
Sara sorrise: ‘’Certo che mi stai perdendo colpi caro il mio cognato preferito!! Lascia stare, ci sei talmente dentro che non ci hai badato e il bello è che neanche lei se n’è resa conto’’ – rise pensando che la sua amata sorella era tornata, era ritornata alla vita anche se ancora non ne era consapevole e neanche Orlando lo era, preso dal fatto di non volerle imporre nulla – ‘’ Sai cosa aspetto con ansia?? – Orlando la guardava incuriosito – ‘’Non te lo dico, capirai a tempo debito!! E io me ne dovrò fare una ragione, credo’’.
Orlando si cominciò a infastidire non capendo il discorso di Sara, temeva che gli fosse sfuggito qualcosa ma più ci pensava e più non capiva :’’Sara ma non puoi fare così!! Che cosa vuoi dire?? Sii esplicita!! E poi è ovvio che sono il tuo cognato preferito, ne hai solo uno!!’’.
S:’’E chi ti dice che Lucia non ti molli e si trovi un compagno più simpatico di te!! Per ora sei il mio preferito poi chi lo sa!!’’ – lo stuzzicò suscitando una certa seccatura in lui – ‘’Vabbè ti ho torturato abbastanza per oggi, ora devo sbrigare le ultime cose per la super festa. Ci vediamo alle tre qui, passo un attimo da Daniele ora e poi scappo!! Ti voglio bene tenente!!!’’ – e uscì di fretta senza rispondere alla sua domanda ovviamente.
O:’’Ma Sara!! Non mi hai risposto!!!’’ – le disse scocciato affacciandosi alla porta ma lei era già entrata da Ghiro – ‘’Certo che è davvero tremenda se si mette in testa una cosa!!’’ – esclamò divertito, Sara aveva preso la mano a stuzzicarlo nell’ultimo periodo e lui ogni volta ci cascava in pieno. 

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Capitolo 44
*** RITORNO ALLA VITA ***


Lucia arrivò con la macchina davanti ad un enorme cancello che si aprì subito al suo arrivo.
Entrò e percorse tutto il viale per poi parcheggiare. Scese dalla macchina e si diresse al portone d’entrata.
Suonò il campanello e una donna felice di vederla le aprì: ‘’Capitano, eravamo veramente impazienti. Prego si accomodì!!’’
L:’’Come state??’’.
‘’Bene, bene…lei piuttosto?? Ha passato un brutto momento, ci dispiace’’.
L:’’Abbastanza, adesso va meglio però…finalmente è finita!!’’ – disse sollevata. Si merevigliò pure lei di quanta serenità utilizzò nel pronunciare quella frase.
‘’Prego, mi segua!! Fabio la sta aspettando in giardino….eccolo, è là!!’’.
L:’’Posso??’’.
‘’Ma certamente, io vado a prepararvi qualcosa in cucina!!’’.
F:’’Luciaaa!!!!’’ – le corse incontro abbracciandola. Lucia ricambiò con felicità l’abbraccio.
L:’’Fabio, come stai??’’.
F:’’Io sto bene e tu?? Ho sentito tante cose brutte in tv su di te!!! Dicevano che eri in fin di vita, ma loro non sapevano che eri una tosta!! Ero certo che ce l’avresti fatta!!’’ – Lucia gli sorrise con gli occhi lucidi – ‘’vieni siediti con me!!’’.
L:’’Allora, a scuola tutto bene??’’.
F:’’Sì ma non vedo l’ora che finisca e passare le vacanze estive come piace a me!! Sai ho deciso che mi iscriverò al liceo artistico!! Vorrei diventere un grande pittore, chissà forse dopo che avrò concluso l’accademia mi capiterà qualche esperienza all’estero…sarebbe un sogno!! ’’.
L:’’Non manca molto alla fine della scuola e poi sono sicura che da grande diventerai un pittore affermato….ma vedo che hai quasi distrutto il mio regalo?!’’.
F:’’Già!! È solo che quando dipingo mi concentro così tanto sulla tela che poi non bado al disastro che combino sulla tavolozza e nella valigetta!!’’ – disse sinceramente il ragazzo e i due scoppiarono a ridere.
L:’’Come va con papà??’’.
F:’’Lo vado a trovare quasi tutti i giorni!! Mi dispiace che sia lì tutto solo. Lui sa di aver sbagliato ma l’avvocato di famiglia è bravo e ha detto che farà di tutto per ottenere gli arresti domiciliari!! Presto tornerà a casa, me lo sento!!’’.
L:’’Sì lo credo anch’io. In fondo ha le attenuanti, potrebbe riuscire ad avere gli arresti domiciliari’’.
F:’’Grazie Lucia, grazie per aver mantenuto la promessa!! Sei una grande!!!’’.
L:’’Te lo dovevo…e poi troppe persone erano morte per colpa sua!!’’.
F:’’Però adesso sei ancora triste, cos’hai?? Lo so che è stato un intervento difficile Lucia e che sei stata tanto male ma è finita adesso!! Sai, sono venuto una mattina in ospedale con la mamma, volevo farti una sorpresa ma tu stavi dormendo e ho parlato con una ragazza con i capelli rossi!! Mi ha detto che te la saresti cavata e che eri forte, che dovevo stare tranquillo!! Era molto bella ed è stata anche molto cortese…ma chi era?’’.
Lucia sorrise: ’’Era mia sorella!! Ma non me l’ha mai detto che sei venuto!!’’.
F:’’Sì lo so, gliel’ho chiesto io di non dirti nulla…c’era una promessa!! Noi dovevamo vederci quando tutto era finito, quando io e te stavamo entrambi di nuovo bene!! Ho aspettato tanto questo giorno!!’’.
L:’’Lo so piccolo..lo so’’.
F:’’Sembri essere triste..tu ti senti ancora in colpa per tutte quelle persone??’’.
L:’’Vedi Fabio, no non sono tanto triste ma mi sentirò sempre in colpa per tutte le persone che sono morte a causa di quel pazzo, per te, che ti ha fatto stare molto male…’’.
F:’’Ma io mi sono ripreso alla grande e anche tu stai bene ora!! Devi sorridere, aspetta ti faccio vedere una cosa!!’’ – si alzò di scatto correndo verso la casa mantre la mamma stava uscendo con il vassoio e le tazze del the.
‘’Prego capitano, a lei’’.
L:’’Grazie molto gentile’’ – rispose prendendo una tazza.
Fabio tornò il prima possibile con un’enorme tela tra le braccia.
F:’’Ecco questa è per te!!! L’ho realizzata mentre tu eri in ospedale: mi sono sbrigato perchè volevo fosse pronta in tempo!! Spero ti piaccia!!’’.
Lucia poggiò la tazza e prese la tela tra le mani stupita: ‘’Non dovevi’’ –  tolse il bellissimo fiocco verde e la scartò rimanendo esterrefatta dalla bellezza di quel dipinto.
Raffigurava una donna bionda, con le braccia rivolte verso l’alto e i capelli sbarazzini al vento, che correva felice sulla riva di una spiaggia verso un’alba spettacolare che si intravedeva dietro la scogliera e che faceva da sfondo a quella scena così carica di allegria, euforia, gioia…..vita!!
‘’Ci ha messo tutto l’impegno possibile per finirla in tempo e far sì che uscisse come aveva previsto!!’’ – disse la mamma fiera del suo ragazzo.
L:’’É stupenda sul serio, non ho parole!! È una meraviglia!! Sei stato bravissimo.’’ – disse rapita dal dipinto.
F:’’Sono contento che ti piaccia!! Sei tu quella ragazza che corre sulla spiaggia!! Il titolo del dipinto è ‘Ritorno alla vita ’, ma se non ti piace lo possiamo cambiare!!’’.
L:’’No no, è perfetto!!’’ – rispose ancora incantata dall’immagine.
F:’’So che non sono un pittore ancora ma ho voluto scriverti la dedica dietro!! Te la leggo: 

‘A Lucia,
 perchè tu possa essere libera di inseguire i tuoi sogni,
libera di scoprire la felicità e custodirla con delicatezza,
 libera dalle paure, dalle angosce e dai sensi di colpa che qualche volta affolleranno le tue giornate,
LIBERA DI VIVERE LA TUA VITA!!!
Ti voglio bene,
 Fabio’

 

Lucia non riuscì a trattenere lacrime di commozione, posò la tela e abbracciò forte il ragazzo sotto lo sguardo commosso della madre.
L:’’É la dedica più bella che io potessi ricevere!! Sei il mio piccolo pittore!! Anch’io ti voglio bene!!’’.
F:’’Non smettere mai di sognare Lucia, non smettere di sperare in una vita piena di gioia, ‘perchè quando smetti di sperare inizi un po’ a morire’ ‘’.
E così passarono un altro po’ di tempo insieme a raccontarsi di loro, a ridere e a scherzare. Poi Lucia dovette salutarlo perchè doveva sbrigarsi per l’incontro con Abrami.
Quelle ore per Lucia furono molto importanti, decisive.
Grazie ad un bambino aveva capito che non bisognava mai perdere la speranza, che bisognava crederci ancora come le aveva detto sua sorella, che poteva darsi una nuova possibilità…che aveva ancora la sua vita proprio come le aveva fatto presente Federica….che la vita è una sola e non poteva essere sprecata!!
 
Dopo essere corsa a casa, aver sistemato quel bellissimo dipinto all’ingresso e aver indossato la divisa si precipitò al Ris.
In caserma erano tutti pronti, tutti in divisa, tutti in leggera ansia per l’incontro con il generale.
Lucia arrivò con l’affanno nel suo ufficio: ’’Sono in ritardo, scusatemi!! È tutto in ordine??’’.
G:’’Ah,  se è per questo non sei l’unica!!! Dannazione, tra poco arriverà il generale e tua sorella ancora non si è vista!!! Ma perchè mi deve far perdere il controllo ogni volta?!!’’ – era decisamente infuriato.
Daniele si avvicinò ad Orlando: ‘’Ma dov’è finita??’’.
O:’’Non ne ho idea…e se se ne fosse dimenticata presa dall’euforia dei preparativi??...ma no dai, non può essere..non credo. Arriverà a momenti, su siamo ottimisti’’.
L:’’Dai Guido calmati, vedrai che sarà qui da un momento all’altro!!’’ – gli disse anche se in fondo era anche lei preoccupata.
 
Un appuntato raggiunse Lucia nell’ufficio: ‘’Capitano, il generale è arrivato!! Sta per salire!!’’.
L:’’Va bene, grazie!!’’.
Guido si portò una mano sulla faccia sconvolto: ‘’Che Dio ce la mandi buona!!’’.
D:’’Dai su Guido, troveremo una soluzione..vedrai!!’’.
La squadra inquieta uscì dall’ufficio per accogliere il generale.

La sagoma autoritaria di Abrami avanzò nel corridoio assieme al maggiore Rambaudi da un lato e al maggiore Brancato dall’altro.
I ragazzi rimasero allibiti, con gli occhi colmi di stupore, nel vedere Sara in divisa per la prima volta: una classe, una rigorosità, un’autorevolezza indescrivibili. I rossi capelli sbarazzini e ondulati adesso erano raccolti impeccabilmente in uno chignon, la sua espressione era seria e scrupolosa: in quel momento il corridoio del Ris non era persorso dalla ragazza allegra e piena di energia che in quel periodo aveva dato forza e coraggio alla squadra ma a percorrerlo c’era ora il coscienzioso e severo maggiore Brancato.
Lucia richiamò la squadra al saluto militare dinanzi ai suoi superiori: ‘’Generale!! Maggiori!!’’.
A:‘’Riposo capitano!! E anche voi. Prego seguitemi nell’ufficio!!
Tutti seguirono il generale non togliendo il loro sguardo allibito da Sara.
A:’’É un immenso piacere rivedarla tra i suoi uomini, Lucia. Finalmente tutta questa brutta storia si è conclusa anche se con non poche preoccupazioni. Vi porgo le mie più sincere congratulazioni per il lavoro svolto ragazzi. Avete dimostrato tenacia e perseveranza nonostante i momenti di sconforto non siano mancati. Non avevo dubbi che il ritorno del capitano Brancato e la presenza del maggiore sarebbero stati fondamentali in questa vicenda tenuto conto che avrebbe inciso non poco sul lato personale di Lucia, essendo stata il besaglio di Pugliese. É stata ottenuta  un’altra vittoria per l’Arma e avete reso giustizia alle famiglie delle vittime. Sono molto orgoglioso di voi!!’’ – fece partire lui stesso un applauso seguito da tutti gli altri – ‘’Adesso però è arrivato il momento di mettere ordine a tutta questa situazione precaria che si è creata in questi ultimi mesi. A riguardo sono lieto di potervi annunciare che la domanda di trasferimento del capitano Brancato per Roma è stata accettata!!’’.
Guido si sentì sollevato, sperava tanto di poter ritornare a Roma ora che la sua famiglia era di nuovo tutta insieme. Lucia alla notizia trattenne appena le lacrime per la contentezza, qualcuna più ribelle le scivolò comunque sul viso. Tutti gli altri furono contenti di quell’ annuncio, nessuno finora sapeva quali fossero le intenzioni di Guido.
G:’’La ringrazio di cuore generale!!’’ .
A:’’Per il resto, nonostante le insistenti richieste di congedo del maggiore Brancato, che io ho puntualmente respinto, direi che sia il caso di lasciare la parola alla diretta interessata. Prego Sara!!’’.
S:’’La ringrazio generale!!’’ – la sua voce era carica di serietà; mai avevano visto Sara in quella veste, per loro era una ragazza solare, testarda e talvota amava essere indisciplinata ma non l’avevano mai considerata un loro superiore perchè lei non voleva sentirsi tale – ‘’I discorsi solenni non sono mai stati una mia prerogativa. Li ho sempre trovati pieni di formalità, talvolta anche di troppa convenienza ma sicuramente non è questo il caso. È finita ragazzi!! Finalmente l’incubo che vi perseguitava da tanto tempo ha trovato fine!! E il merito è vostro: non avete mai mollato nonostante il vostro capitano vi abbia dato più di un’occasione per farlo. Avete rischiato la vita, vi siete completamente immersi nel  vostro lavoro sacrificando anche la vostra vita privata, avete passato momenti terribili, siete stati messi a dura prova e ne siete usciti più forti di prima e vincitori!!’’ – fece una breve pausa, i suoi occhi la stavano tradendo, erano lucidi; fece un sospiro profondo e ritrovò compostezza come solo lei era in grado di fare – ‘’Non sono mancati i motivi per versare lacrime in questi mesi ma la squadra è uscita illesa da tutta questa faccenda e questa è la cosa che più di tutte vi deve dare la forza di andare avanti e guardare al futuro: siete tutti insieme, uniti più che mai, presenti ancora l’un per gli altri!! Non ho conosciuto personalmente il tenente Ayroldi ma sono sicura che in questo momento sarà sicuramente fiera di voi, le avete reso giustizia con grande onore e anche io sono orgogliosa di aver collaborato con voi. Dopo la perdita dei miei uomini non credevo più di riuscire di nuovo a reggere un gioco di squadra e invece voi mi avete dimostrato il contrario, mi avete offerto una stima e un affetto che credevo non poter mai più sentire dopo l’attentato. Grazie, grazie per tutto quello che avete fatto per me!!’’ – era commossa e il generale intervenne in suo aiuto.
A:’’Il maggiore non è solo un eccellente carabiniere ma è soprattutto una persona straordinaria e aggiungerei anche molto testarda, questa è sicuramente una caratteristica di famiglia!! Comunque a parte queste precisazioni scherzose, con molta fatica sono arrivato ad un compromesso con il maggiore. Lei non lascerà l’Arma ma rispetto la sua volontà di non voler lavorare più sul campo, per questo le ho assegnato la direzione della scuola di addestramento allievi per missioni estere: nessuno meglio del maggiore sarà all’altezza di dirigere quella sezione e io sono sicuro che farà ottimi corsi di formazione!! La sua esperienza e la sua forza d’animo sono indispensabili per l’Arma dei Carabinieri!!’’ – i presenti guardarono fieri e felici la loro amica – ‘’Con questo abbiamo concluso. Vi rinnovo i miei complimenti e vi congedo!!’’.
Il generale lasciò la caserma accompagnato da Rambaudi.
 
Lucia fu la prima a correre incontro a Sara abbracciandola orgogliosa: ‘’Ti voglio bene piccola mia!! Sono così tanto fiera di te!!’’.
Fu seguita poi da Guido che abbracciò anche lui Sara.
S:’’E comunque visto che siamo tutti in divisa e che io qui sono un vostro superiore vi devo assolutamente rimproverare!!’’.
D:’’Di cosa??’’ – chiese ingenuamente.
S:’’Di cosa??!! Toglietevi quelle facce felici e sorprese di vedermi per la prima volta in divisa perchè so benissimo che quando non mi avete vista arrivare tutti, e dico tutti, avete pensato che me ne fossi dimenticata!! Avanti confessate malfidati !!!’’ – disse lei offesa per i loro pensieri.
B:’’No Sara, ma che vai a pensare!!!’’ – cercò di negare l’evidenza Bart.
S:’’Si si come no…mio fratello sarà andato su tutte le furie, me lo immagino già!! Mia sorella come sempre avrà cercato di calmarlo e tutti voi eravate preoccupati. Forse l’unico ad aver messo una buona parola per me sarà stato Orlando ma qualche dubbio ce l’ho visto che nell’ultimo periodo sembra subire l’influenza negativa di Guido!! Bravi mi congratulo con voi per la fiducia che avete nella vostra amica!!’’.
Si mantenne seria per un po’, poi non resistette più e scoppiò a ridere nel vedere le loro facce seriamente mortificate: ‘’Allora la mia autorità la so far valere, guardate che facce che avete!!! Dai non me la sono presa anche se ne avrei tutte le ragioni!! Abrami mi ha chiamata all’ultimo momento e voleva che lo accompagnassi personalmente!!’’.
 Gli altri si sentirono sollevati e si abbandonarono ad un sorriso.

Lucia interruppe quelle felici risate con un ‘’Ragazzi’’ molto serio e deciso. ‘’Visto che siamo in vena di ringraziamenti credo che ora sia il mio turno!!’’ – tutti tornarono all’ordine ascoltandola.
L:’’Se siamo qui ora, sereni, felici, a congratularci l’un con l’altro io lo devo solo ed esclusivamente a voi!! Lo devo a mio fratello che mi ha fatto ritrovare la ragione quando io mi sono fatta prendere totalmente dalle paure e mi è stato accanto come ha sempre fatto in tutta la sua vita; lo devo a mia sorella, lei che ha saputo darmi quella forza e quel coraggio che ha avuto sempre più di me: mi ha supportata, mi ha consolata, ha evitato che mi rovinassi la vita da sola e che provassi un dolore immenso che solo lei sa cosa significhi; lo devo a te Daniele, che sei sempre stato la mia spalla qui in caserma e non solo, hai sempre saputo aiutarmi anche quando io non chiedevo aiuto; lo devo a voi, Bart, Emiliano e Bianca, perchè con la vostra riservatezza e dolcezza mi siete stati accanto e mi avete dimostrato che su di voi potevo sempre contare; e poi lo devo soprattutto a te Orlando’’ – fece una pausa in preda all’imbarazzo davanti a tutta la sua squadra ma non aveva motivo di nascondere quello che realmente pensava e sentiva e proseguì – ‘’mi sei stato sempre accanto nonostante tutto, hai sopportato i miei sbalzi di umore, le mie strane decisioni, i miei silenzi e i miei tormenti. Mi hai fatto sentire importante e speciale nonostante la situazione!! Mi hai fatto sentire al sicuro sempre, bastava che fossi con te!! Grazie a tutti voi, ragazzi, per quello che avete fatto per me!! Io sono orgogliosa di voi e vi auguro quello che oggi due persone speciali hanno detto a me: che quest’esperienza vi abbia reso più forti e che ora possiate guardare al futuro con speranza e gioia di vivere!! La vita è un dono meraviglioso e questo dono noi lo abbiamo ancora tra le mani. Io ho rischiato di non poterne godere e quindi cerchiamo di tenerlo stretto, viviamolo al meglio. La vita è una sola e soprattutto noi, che ogni giorno viviamo a contatto con mille pericoli, non sprechiamola con inutili preoccupazioni!! Vi voglio bene ragazzi!!’’.
Le lacrime erano sui visi di tutti.
Gioia, fierezza, il valore dell’amicizia, entusiasmo, grinta, voglia di vivere: ecco il turbinio di sentimenti che era stato suscitato dal discorso di Lucia.
Orlando guardava la sua Lucia più bella e felice che mai e lei ricambiò lo sguardo.
Sara abbracciò forte la sorella e sotto lo sguardo di tutti disse: ‘’Bentornata Lucia!! Bentornata alla vita, capitano!!’’.
 
Daniele non voleva interrompere quell’abbraccio ma indicò a Sara il polso per dirle che era tardi, dovevano sbrigarsi se volevano fare in tempo per la festa.
S:’’Va bene, adesso è ora di tornare alla realtà e non lasciarci coinvolgere molto dal momento. E poi non vedo l’ora di togliermi questa divisa che è davvero soffocante per le mie emozioni adesso’’ – fece cenno a Bart, Milo e Bianca di uscire per andare dove già sapevano.
Bianca trattenne gli altri solo per un momento: ’’Scusate ragazzi, aspettate solo un minuto, non di più’’ – richiamò l’attenzione dei suoi amici prendendo un libro in mano – ‘’Questo è il volume che avrebbe dovuto pubblicare Flavia. Sono riuscita a riordinare gli appunti, l’avevo messo da parte per via dell’indagine…mi dispiace tantissimo per non averlo finito tempo fa ma ho cercato di recuperare. Verrà pubblicato la settimana prossima. Questa è la prima copia e ho pensato che dovesse essere tua, Daniele!! Flavia l’avrebbe data sicuramente a te!!’’ – disse emozionata.
Tutti si commossero vedendo quel volume con la bellissima copertina che Bianca aveva scelto: una farfalla di un rosa delicato. Per loro fu come avere per un istante la loro Flavia lì, che sorrideva timidamente com’era solita fare.
Daniele prese il libro tra le mani tremando e non riuscì a trattenere le lacrime leggendo la dedica: 

 

‘’La campana del tempio tace
ma il suono continua ad uscire dai fiori’’.



 
 

D:’’Grazie Bianca!!! Sei stata veramente un tesoro…Flavia ha avuto un’assistente davvero straordinaria!!’’.
Un caloroso abbraccio tra loro due suscitò lacrime di gioia sul volto degli altri. Lucia rivolse alla sua collega uno sguardo di ringraziamento e di stima che Bianca accolse con un dolce sorriso.
 
Adesso però dovevano proprio sbrigarsi.
Guido lasciò la caserma per sbrigare alcune cose e poi doveva chiamare Agnese per la bella notizia.
S:’’Senti Lucia, Ghiro ti deve far vedere un software nuovo che ha progettato di recente, che ne dici se ci facciamo una spaghettata sulla spiaggia insieme, ci raggiungi più tardi con Orlando!!’’.
L:’’Un software?? Stasera?!?’’.
S:’’Sì, perchè hai impegni??’’ – chiese incuriosita dalle sue domande.
L:’’mmm..no no …cioè non ancora. Vabbè dai pensaci tu, io adesso devo scappare!!’’.
S:’’Di nuovo?? Ma dov’è che scappi continuamente oggi??’’ – chiese seccata dall’aria misteriosa di Lucia.
L:’’Da nessuna parte, è solo che è tardi e devo andare, vado di fretta!! Ciao ragazzi!! E noi ci sentiamo per stasera, Sara!! Ciao tenente!!’’ – e sorrise ad Orlando per poi di corsa uscire dalla caserma.
D:’’Non è che ha capito che quella del software era una scusa??’’ – chiese preoccupato che lei avesse intuito il tutto.
S:’’No, non credo!! Ma Lucia ha qualcosa in mente, lo si vedeva negli occhi!! Orlando tu sai dov’è che è andata??’’.
O:’’Non ne ho idea, l’ho vista solo stamane in caserma!!’’ – rispose anche lui molto curioso.
S:’’Vabbè dai, è tardi, muoviamoci!! Mi raccomando non fate tardi Orlando, ok??’’.
O:’’No no tranquilla!! Non vedo l’ora che arrivi stasera solo perchè non ti reggo più, Sara!!’’ – disse esasperato.
S:’’Solo perchè non mi reggi?? Lo immagino io perchè vuoi che arrivi presto stasera!!’’ – replicò con occhio malizioso.
B:’’Saraaa!!!’’ – la riprese Bart mentre Orlando la fulminò con lo sguardo.
S:’’Monotoni, siete troppo monotoni tutti!! E non c’è Guido qui, si sarebbe messo anche lui insieme a voi!! Un po’ di vitalità suuu!!! Non posso essere entusiasta anche per voi!!’’.
D:’’No no per carità, ci basta il tuo di entusiasmo!! Tranquilla a noi penseremo da soli, maggiore’’ – replicò con un sorriso sulle labbra.
 
In poco tempo la caserma si svuotò di quelle divise che poche ore prima l’avevavo invasa....




Ecco a voi il seguito!!:)
Allora che ne dite?? Fatemi sapere che sono curiosa!!
A presto ;)


  

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Capitolo 45
*** UNA SORPRESA È ESATTAMENTE QUELLO CHE VUOI PROPRIO QUANDO NON TE LO ASPETTI ***


Ecco il nuovo capitolo!!
Kri la tua proposta è stata colta al volo, è stata fatta riemergere l’idea originaria!!;)
Un primo mattoncino è stato messo, piccolo e inutile da solo…vedremo come evolvere la questione!!!
Buona lettura a tutti e ditemi la vostra =)




Lucia dopo esser tornata a casa e tolta la divisa uscì poi subito di fretta e andò a sbrigare alcune cose.
Era tornata a sorridere, era tornata a sognare, era tornata a vivere.
 
Bart, Milo e Bianca erano a casa di Daniele e insieme a Guido erano alle prese nell’adornare il salotto. Uno striscione con la scritta ‘Bentornata Lucia’ fu appeso sulla parete e alcune composizioni di palloncini rallegravano quell’ambiente. Milo si occupò dell’impianto stereo anche se dopo lo avrebbe revisionato Ghiro e Bianca, con Guido, sistemò il grande fascio di palloncini ad elio al centro della stanza. I palloncini erano disposti birichini, sparsi sul soffitto che impediva loro di andare più in alto e i lunghi nastri colorati che erano attaccati ai nodi dei palloncini cadevano morbidi fino al pavimento dando l’effetto di un’allegra cascata.
Verso le nove Sara e Daniele arrivarono con i vassoi che avevano ordinato per la cena e con le bibite. Disposero tutto sulla tavolata adornata a colori e sistemarono le ultime cose.
G:’’Sembra una festa di compleanno per bambini!! Non avrai esagerato un pochino??’’ – la punzecchiò il suo fratellone.
S:’’Macchè!! É tutto talmente così colorato….proprio bello!!! Adesso manca solo la festeggiata!! Ma che ore sono??’’.
B:’’Sono le nove e mezzo, staranno per arrivare..tranquilla!!’’.
S:’’Sai Bart, per il tuo matrimonio avevo pensato di organizzare una cosa del genere. Naturalmente non così colorato: tutto in bianco, con tanti palloncini a forma di cuore, nastri di tulle, confetti, riso..’’ – i suoi occhi sognanti accompagnarono la descrizione che stava facendo.
G:’’Sara se continui così finirai per fargli cambiare idea!! Credimi siamo felici che tu ti preoccupi molto affettuosamente per noi però alle volte il tuo entusiasmo è troppo asfissiante per tutti ..cioè più che altro io e Lucia siamo abituati ma loro non tanto…’’.
S:’’Vuoi dire che sono ossessiva?! Se è questo che vuoi dirmi non fare molti giri di parole, Guido!!’’ – era rimasta male del fatto che gli altri non condividessero il momento con lei con il suo stesso entusiasmo.
D:’’No ma che dici Sara!! Tu sei adorabile e meno male che ci sei altrimenti sai che noia le nostre vite!! Solo dovremo abituarci alla tua forza d’animo travolgente…ma rimani così come sei!! Sei unica!!’’ – Ghiro la rincurò, passandole una mano sui capelli.
B:’’Ecco Sara, a proposito di matrimonio, vi devo dire una cosa…’’.
M:’’Hai cambiato idea?! Non ti sposi più!?!’’ – ironizzò.
B:’’No,no..mi sposo, solo che non subito. Eleonora ha avuto un’offerta di lavoro e passerà l’estate in Francia, adesso infatti è alle prese con l’organizzazione dell’impiego. Così abbiamo deciso di aspettare per non fare tutto di fretta, abbiamo pensato per la fine dell’anno o al massimo gli inizi del nuovo…vedremo gli impegni di lavoro’’.
Ghiro notò un certo tono malinconico nelle parole di Bart, una nota di tristezza che non passò inosservata a tutti i presenti. Sara non ci diede peso, poteva essere legata alla stanchezza per via del lavoro di quei giorni e così prese a parlare: “Perfetto!! Abbiamo un sacco di tempo allora, sarò una wedding planner perfetta!! Io già mi immagino….’’.
G&D:’’Saraaa!!!!’’ – la ripresero in coro.
S:’’Ufffaaaa va bene, va bene..la smetto, la smetto!!’’.
B:’’Sara, io non ho dubbi che l’organizzazione sarà impeccabile!! D’altronde ne ho già avuto conferma con l’aiuto che mi hai dato però c’è una cosa in più che dovresti fare questa volta se non ti dispiace..’’ – i suoi occhi brillavano, capitava ogni volta che parlava con lei in realtà: quando era con lei Bart era veramente se stesso, senza alcuna maschera che celasse i suoi pensieri e le sue sensazioni…semplicemente lui.
S:’’Non sono il tipo che si tira indietro, su spara!!’’.
B:’’Vorrei che tu fossi la mia testimone di nozze!!’’ – disse d’un fiato guardandola negli occhi.
Sara rimase sbalordita: ’’Sul serio?? Io testimone di nozze?!! No non ci credo.....Ma certo che sarò la tua testimone di nozze!!’’ – e si buttò tra le sue braccia contentissima. Gli altri scoppiarono a ridere vedendo la sua reazione: ormai si erano abituati ai suoi scatti di euforia e poi tra lei e Bart era nata fin da subito una certa confidenza.
Bart ricambiò quel bellissimo abbraccio sussurandole all’orecchio: ‘’Scusa se te l’ho detto così inaspettatamente ma lo avevo deciso da tempo, voglio che tu sia al mio fianco!!’’ – a Sara fecero uno strano effetto quelle parole sussurrate al suo orecchio, un brivido le percorse la schiena sentendo Bart stringerla contro il suo corpo, respirando il suo profumo, udendo la sua voce che per pochi attimi risuonò nel suo orecchio, un rossore lampante le accentuò i suoi zigomi leggermente coperti da semplice cipria. Non riuscì a spiegarsi quella reazione ma cercò di mantenere il controllo quanto più possibile.
Meno male che Guido ogni tanto riusciva ad essere tempestivo, infatti interruppe quel suo flusso di sensazioni  prendendo parola:  ’’Lo sai, no, che ti sei condannato da solo a mesi di stress, ossessioni, chiamate e messaggi petulanti!!’’ –  avvertì scherzosamente il tenente.
B:’’Sì può darsi ma posso sempre cambiare idea all’ultimo momento!!’’ – ecco che Sara si allontanò da lui e si perse di nuovo nei suoi pensieri: ‘cambiare idea all’ultimo momento?! Che cosa vuoi dire Bart?? Che idea devi cambiare all’ultimo momento?? Perchè quest’abbraccio così diverso stasera!?! Ma che cosa mi prende?!!! Su Sara torna in te!! Che sono questi strani pensieri!!’.
Un monologo interiore si era ormai avviato nella sua testa.
M:’’Sara, hai sentito Bart?? Ti ha chiesto di essere la sua testimone e già vuole cambiare idea!! Io non gliela farei passare liscia!!!’’.
D:’’Sara, tutto bene??’’ – chiese notando il suo cambiamento di umore e vedendola assorta in un mondo tutto suo, non l’aveva mai vista così.
S:’’Eh??? Sì tutto bene’’ – velocemente afferrò il filo del discorso e riuscì a non suscitare ulteriore curiosità per il suo strano comportamento – ‘’Ah no caro tenente, ormai la cosa è fatta!!! Non ti sarai già pentito?!’’.
M:”Certo che se non sapessimo l’identità della sposa visto il tuo entusiasmo sembrerebbe che sia tu a dover sposare Bart, maggiore!!!’’  – constatò ingenuamente facendo sorridere i presenti e facendo comparire di nuovo un palese rossore sul viso del suo superiore.

Era meglio cambiare argomento, quel discorso l’aveva un po’ scombussolata così deviò la conversazione: ‘’Vabbè io mi sono stancata di aspettare. Ora chiamo Orlando!!’’ –prese il cellulare e cercò nella sua rubrica – ‘’Ciao caro cognato, mi dici che fine avete fatto?!’’ – Guido mandò un’occhiataccia a Sara per come aveva cominciato la telefonata e lei gli rispose prontamente con una linguaccia per poi scomparire definitivamente in cucina.
O:’’Veramente sono arrivato ora a casa ma Lucia non c’è!!’’.
S:’’Come non c’è?? E dove si è cacciata?!!’’ – disse allarmata.
O:’’Tranquilla, ora la rintraccio e veniamo subito!!’’.
S:’’Datevi una mossaa!!’’ – Sempre che decidiate di venire’, continuò nella sua mente e chiuse la chiamata – ‘’Ah Lucia,Lucia…sei proprio tornata!!!’’.
B:’’Perchè, che è successo??’’ – chiese insospettita avendola intanto raggiunta in cucina.
S:’’Nulla di grave, mi sa tanto che avrò ragione di andare su tutte le furie!! Ma in fondo un po’ me l’aspettavo’’ – rivelò sorridendo.
B:’’Sara sei sicura di stare bene?? Sembri un po’ scossa!!’’ – azzardò con la sua incomparabile delicatezza.
S:’’Sì Bianca, è tutto a posto!! La fatica di questi ultimi giorni si fa sentire!! Mi dai una mano con i bicchieri e l’aperitivo??’’ – andava veramente tutto bene?? Neanche lei sapeva la risposta in quel momento.
B:’’Certo, porta qui!!’’ – e si diressero dagli altri.
 
Orlando intanto aveva provato a chiamare Lucia ma non rispondeva. Notò all’entrata un bellissimo dipinto appeso e ne rimase incantato. Lesse la firma e capì che si trattava di un regalo del ragazzo. Spostò lo sguardo in basso e vicino le chiavi notò un post:
 
Residence Magnificum. Ti aspetto.
 
Un sorriso sorse spontaneo sul suo volto riconoscendo la calligrafia.
 
In quello stesso istante un messaggio arrivò sul cellulare di Sara. Lei lo prese e lesse: Lucia.
Fece un sospiro e sorrise amaramente: aveva intuito bene.
 
‘Lo so che appena leggerai il messaggio ce l’avrai a morte con me e ti chiedo scusa, scusa, scusa!! Ma devo farmi perdonare per come mi sono comportata in questi ultimi giorni. Lui non se lo meritava affatto, non posso aspettare un minuto di più. Ti devo una super festa come solo tu sai organizzare, lo so, ma so anche che tu mi capirai se non sarò lì stasera!!! Ti voglio bene piccola!!’
 
G:’’Che c’è??’’ – chiese vedendo il viso della sorella imbambolato.
Sara fece un sorriso: ‘’Niente. Possiamo cominciare la festa!! Ecco a voi i bicchieri!!’’.
D:’’Come?!..Senza Lucia??’’ – disse perplesso.
S:’’Festeggeremo per lei senza di lei!! Lucia doveva fare qualcosa di più importante della mia festa, che poi è vero, è super esagerata!!’’ – ammise finalmente.
G:’’E scommetto che anche il tenente Serra non verrà giusto??!! Ma almeno poteva dirtelo per telefono, scusa!!’’ – ci era rimasto davvero male, loro lì e Lucia e Orlando chissà dove…ecco che la gelosia tornò a fargli una breve visita.
S:’’Orlando non ne sapeva niente, Guido…le ‘sorprese Brancato’ sanno essere molto inaspettate!! E io sono davvero felice, sono contenta che mia sorella sia tornata ad essere se stessa in tutto e per tutto!!’’.
D:’’Allora non ci rimane che goderci la tua super festa, maggiore!!’’.
S:’’A mia sorella!! Al vostro super capitano!!’’ – e brindarono tutti insieme iniziando i festeggiamenti.
 
‘Sei in debito con me cara sorella, ma sono strafelice per te!!! Passa una splendida e indimenticabile serata!! A domani!! E voglio tutti i dettagli..non scappi!! Ti voglio bene!!’.
 
La cena fu una vera delizia, la compagnia era delle migliori e non mancarono i continui brindisi per le più svariate idee.
Ad un certo orario Bianca lasciò i ragazzi inventando una scusa il più plausibile possibile e si diresse da qualcuno che la stava aspettando da un pò mentre Sara uscì in veranda, scese quei pochi scalini e fece appena una decina di passi sulla spiaggia.
Fece un respiro profondo sedendosi sulla sabbia e si perse nell’immensità che le si presentò di fronte.
Non capì il perchè di quegli strani pensieri quella sera, così come non seppe spiegarsi la sua strana reazione all’abbracciò di Bart: era stata lei a buttarsi tra le sue braccia così come aveva fatto altre volte in maniera spontanea senza che ci fosse alcun problema ma questa volta per lei fu diverso. E poi quelle parole: ti voglio al mio fianco. Era consapevole del vero significato di quella frase, il suo amico le aveva appena chiesto di fargli da testimone di nozze, cos’altro poteva significare quella frase!?
E comunque Bart era innamorato di Eleonora, questo era un dato di fatto. Aveva passato più di una serata in loro compagnia, era consapevole del loro lagame ed era felice per loro: insomma era stata lei l’artefice della splendida proposta di matrimonio. Ci teneva molto a Bart e al fatto che lui fosse felice con la sua donna.
Chiuse gli occhi e si coprì il volto con le mani scuotendo leggermente la testa per liberare la mente dai quei pensieri così confusi.

B:’’La mente del temerario maggiore Brancato è tartassata da mille domande??!!’’ – ecco che il motivo dei suoi pensieri si concretizzò accanto a lei: Bart le si sedette accanto.
Sara all’udire quella domanda si irrigidì premendo ancora di più le mani sul suo volto. Perchè le aveva fatto quella domanda??
B:’’Ti manca essere bambina?!!’’ – disse ironico – ‘’Sara, togliti le mani dal viso, su!!’’ – la afferò per entrambi i polsi e le allontanò le mani dal viso tenendole nelle sue e guardandola negli occhi aggiunse: ‘’Hai un bellissimo volto!! Perchè lo dovresti nascondere, cos’è che non va, Sara?!’’.
Un complimento, le aveva fatto un complimento questa volta, un complimento che la confuse sempre più. Il cuore di Sara prese a battere a ritmo sostenuto, si liberò da quella forte presa e gli rispose: ‘’Nulla, niente di importante….un po’ di stanchezza: sono un essere umano anch’io!!’’.
B:’’Meno male che me l’hai detto, ti facevo una persona instancabile!! Di la verità: sei rimasta male perchè Lucia non è venuta, vero??’’.
S:’’No nient’affatto!! Lucia in questo momento è proprio con chi dovrebbe essere!! Anzi ha fatto passare fin troppo tempo!! Io sono felice per lei!!’’ – disse cercando di mostrarsi il più tranquilla possibile.
B:’’Ma come fai a preoccuparti sempre di tutti??!! Dai l’anima perchè tutti possano essere sereni!! E a te chi ci pensa, eh??’’.
S:’’Non serve che qualcuno si preoccupi per me, a me stessa so badare da sola. Diciamo che voi, chi più chi meno, avete avuto bisogno di un po’ del mio aiuto e io sono stata felicissima di darvelo!! È questo che mi rende serena. Cosa doveri volere di più?!’’.
B:’’Se lo dici tu, va bene così. Io mi fido di te!! E comunque io ci sono sempre per te. Questo lo sai, no??’’  – le disse accarezzandole la guancia.
Sara chiuse gli occhi godendosi quella delicata carezza e annuì con il viso. Il suo corpo però la stava tradendo smascherando quello che lei cercò di nascondere: il toccò di Bart le provocò una leggera pelle d’oca. Cercò di controllarsi ma non ci riuscì, lui se n’è accorse comunque: ‘’Hai freddo??’’ – le disse sorridendo.
Geniale Bart!! Certo aveva freddo..ecco perchè le era venuta la pelle d’oca cercò di giustificarsi dentro di se e colse al volo quella via d’uscita: ‘’Un po’ …forse è meglio se rientriamo, altrimenti ci daranno per dispersi!!’’ – rispose ricambiando il sorriso.
Si alzarono in piedi, lui le si avvicinò prendendole le mani e dandole un bacio sulla fronte: ‘’Come avrei fatto se non ti avessi mai conosciuta?!!’’ – le sussurrò a contatto con la sua pelle.
Sara non riuscì a controllarsi affatto a quel gesto e intrecciò le sue dita con quelle di Bart rafforzando la presa. Le venne spontaneo sorridere e poi gli diede la sua risposta: ‘’Saresti sopravvissuto lo stesso, tenente!!’’ – sorrise anche lui per poi dirigersi insieme a lei in casa mentre nella mente di Sara due sensazioni avanzavano in un conflitto aperto tra loro: il benessere che provava stando vicino a Bart e il rimprovero che si rivolse per non essere riuscita a controllare le sue reazioni!! Non era affatto da lei perdere il controllo di se in quel modo, almeno non in quell’ultimo periodo della sua vita.
 
  

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Capitolo 46
*** PER UNA SERA PROTAGONISTI DI UNA FAVOLA: LA NOSTRA!! ***


In tempo record pubblico…..su richiesta o minaccia??!! Scherzo ovviamente!!! Nessuna minaccia, ci mancherebbe!!! XD
Pubblico con piacere il nuovo capitolo per voi!!!
Mi aspetto qualsiasi cosa nelle recensioni, tranquilli tutti!!!
Grazie comunque alle storie Disney, per le quali vado pazza, che ogni tanto mi fanno ritornare bambina ;)
Buona lettura!!! A presto!!! 




Una sera di straordinaria magia...
 
Orlando arrivò alla reception e si diresse verso la bella ragazza che rimase affascinata dal suo sguardo, si schiarì la voce e cominciò a parlare: ‘’Lei deve essere il tenente Serra, suppongo!! Caspita se aveva ragione!!’’
O:’’Chi aveva ragione?’’ – domandò perplesso.
‘’la sua fidanzata presumo. Mi ha detto che non potevo sbagliarmi, mi sarebbe bastato guardarla negli occhi, uno sguardo talmente profondo che non avrei potuto confonderla con nessun altro’’ – rispose con un po’ di imbarazzo.
O:’’Capisco’’ – rispose altrettanto imbarazzato.
‘’Comunque questo è per lei, gli spogliatoi sono di là e poi segua le indicazioni per il salone delle feste. Si sbrighiii!!’’ – lo incitò alla fine.
Orlando non aveva capito bene cosa fare, era titubante, salutò cordialmente la receptionist e si diresse allo spogliatoio.
Aprì quella custodia blu per abiti e si ritrovò di fronte un frac e un bigliettino: ‘indossalo e raggiungimi presto’.
Era davvero senza parole e per di più non aveva la più pallida idea del perchè dovesse indossare un costume del genere.
Fece in fretta, indossò la camicia, i pantaloni, sistemò il panciotto e il farfallino, indossò le scarpe che trovò nella scatola sopra la panca e infine infilò la giacca.
Seguì le indicazioni e si ritrovò in un’immensa sala illuminata da una soffusa luce di candele che erano collocate su dei candelieri sui tavolini disposti ai bordi del salone tra le vetrate e i pilastri. Di fronte a lui una bellissima scalinata con il consuetudinario tappeto rosso e candele che affiancavano i due passamano. Avanzò con cautaela in quell’enorme ambiente finchè non notò sul tavolino più lontano una candela con una luce diversa, era colorata e accanto vi era un libricino di appena qualche pagina, si avvicinò e sulla copertina lesse:


 

"C’era una volta…"

 
La scrittura era quella di Lucia.
Lo prese tra le mani, lo aprì e comiciò a leggere:


 
’…una donna che aveva perso la voglia di amare. Le portarono via l’uomo che amava in  maniera brutale. Il dolore che provò fu talmente grande che non riuscì più a sorridere, a trovare un motivo per cui continuare ad esistere. Il lavoro fu l’unica cosa per cui ogni mattina decise di alzarsi ed affrontare la giornata. Tormentata dai sensi di colpa allontanò da se tutti e tutto. In ogni persona, in ogni gesto ricercava qualcosa di lui che potesse ancora tenerla attaccata ad un filo di felicità. Le pagine del suo libro, la loro storia, le sue parole, le sue emozioni furono l’unica cosa per cui continuò a vivere.
Non le fu facile andare avanti, tenne tutto dentro e nel lavoro diede tutta se stessa per non ritrovarsi mai sola un attimo, sommersa nei ricordi. E tutto continuò così… in fondo ci fece l’abitudine a quella situzione così passiva.
Finchè un giorno qualcuno le venne imposto nella sua squadra, qualcuno che non sopportò affatto dal primo momento e che fin dal loro primo incontro non si risparmiò la sua sincerità nei suoi confronti. I suoi metodi, la sua impulsività non andavano d’accordo con l’inflessibilità e la formalità di quella donna.
Il suo sguardo poi così profondo e penetrante  la fece sentire scoperta, vulnerabile davanti ai suoi occhi, priva di quella corazza di cui si era dotata per difendersi dalla vita e dalle sue crudeltà.
 I suoi occhi su di lei, le sue continue attenzioni, le sue preoccupazioni le procurarono con il tempo una strana sensazione.
Non poteva essere vero, non poteva credere di poter provare qualcosa per qualcuno come aveva già fatto, non ammise mai a se stessa che quell’uomo le trasmetteva sicurezza, che con il passare dei giorni non potè fare a meno di passare del tempo con lui e di sentire i suoi occhi su di lei pur non avendo il coraggio di incrociarli.
Era serena quando gli era accanto ma aveva paura di provare di nuovo quel dolore che era rimasto latente in lei.
Per la sua stupida paura di ammettere i suoi sentimenti rischiò di non poterli più dichiarare a quell’uomo che si ritrovò a lottare tra la vita e la morte. Corse il rischio di perderlo.

Ma ogni tanto qualcosa di buono accade anche nelle vite più tristi e lui si salvò, forse per lei chissà, ma si salvò e quella donna  ammise che il motivo della sua felicità, della sua serenità, del suo battere del cuore ancora una volta così  forte era proprio quell’insopportabile uomo che le venne affiancato e di cui con il tempo non seppe più fare a meno.
Insieme a lui ritrovò la gioia di amare, di essere amata ma soprattutto una sensazione che mai nella sua vita aveva provato prima, in quel modo così intenso: sentirsi protetta e al sicuro tra le sue braccia.
Ma sarebbe stato troppo facile e bello se tutto fosse continuato così.
La vita spesso riserva dure prove e non sempre ci si sente all’altezza di saperle affrontare.
La vita di quella donna è stata messa esplicitamente in pericolo, la vita dei suoi amici lo è stata, la vita del suo uomo. È stato un periodo cupo per lei: i tormenti, le paure, i sensi di colpa, il dolore presero il sopravvento in  lei. Decise di rinunciare a lui per metterlo al sicuro, decise di allontanarlo perchè solo così poteva salvargli la vita anche se non avrebbe mai smesso di amarlo.
Ma decisamente non fu la decisione più saggia.
Decise quindi di allontanarlo dal suo lavoro, di fargli compiere mere attività formali e concretamente lo tenne lontano da qualsiasi pericolo. Ma poi un giorno nonostante tutto non riuscì ad evitare di esporlo al rischio.
Quella donna si ritrovò di nuovo a perdere tutto, in un attimo, in un istante lei rischiò di perdere il suo uomo. Ma lui fu forte, lottò di nuovo e vinse…non avrebbe mai lasciato la sua donna da sola.
La situazione comunque non migliorò, nessuno spiraglio di luce, nessun filo di speranza sembrò intravedersi sulle loro strade…anzi no, forse un piccolo raggio di luce illuminò le loro vite ma per un solo attimo: fu tanto, tanto sottile che non riuscì a far risplendere il suo splendore  in quella storia talmente buia.
Quella donna ha rischiato la vita ma le è stata data un’altra possibilità. La vita le ha regalato un’altra occasione ma lei non riusciva a vederla. Era solo presa dal suo dolore e dalla rabbia che provava verso  se stessa per non essere stata abbastanza forte.
 Il suo uomo non l’ha abbandonata…lei non riusciva più a stargli accanto ma lui non si è arreso.
Lei l’ha fatto soffrire, questo lo sa perfettamente ma ora è qui per farsi perdonare.
Ci ha messo un po’ di tempo, ha fatto penare un po’ di persone ma adesso lo sa: sa che può prendere in mano le redini della sua vita e condurre la sua corsa verso la felicità!!’’.


 
Orlando si commosse, le parole di Lucia così sincere e cariche di sentimento gli procurarono una strana sensazione: non sapeva se fosse più tristezza o più felicità, stupore per la sorpresa o convinzione che la sua donna fosse davvero speciale.
 
Lucia osservò tutto stando in alto sulla scalinata. Era arrivato il momento: doveva scendere.
Con estrema eleganza e classe cominciò a scendere quelle maestose scale riuscendo a catturare l’attenzione di Orlando.
Era splendida: aveva i capelli raccolti, indossava un abito da ballo morbido che l’accompagnava nei suoi graziosi movimenti . Il corpino in strass le aderiva perfettamente lungo la vita. La gonna lunga all’altezza delle caviglie presentava degli spacchi da cui fuoriuscivano elegantemente onde di organza ricamata. Era ondulata e il passo elegante di Lucia procurava un movimento della gonna soffice e leggero. Sembrava fosse una nuvola quell’abito.
Il colore verde smeraldo era in tinta con i suoi occhi e le sue braccia così come la scollatura a v sulla schiena erano accarezzate da organza con la stessa fantasia di quella presente sulla gonna.
Era semplicemente perfetta.
Lucia avanzò verso Orlando con tale grazia che lui ne rimase incantato. Si fermò a pochi centrimetri da lui. Si persero ognuno negli occhi dell’altro: uno sguardo profondo, complice, pieno di amore.

Lucia delicatamente interruppe quel momento di silenzio: ’’Questa è la mia storia, la storia della donna che hai conquistato con la tua unica delicatezza e perseveranza giorno dopo giorno. Piena di momenti difficili e anche molto tristi ma è anche piena di momenti meravigliosi e indimenticabili che ho passato con te. Sei stato la mia boccata d’aria dopo un lungo e faticoso periodo di apnea. Mi hai fatto sentire speciale in ogni istante, desiderata come mai nessuno aveva fatto, ti sei preoccupato per me fin dal primo momento, non ti sei mai arreso, mai, anche se sarebbe stata la cosa più facile da fare. Ho rischiato la vita ma mi è stata data una seconda occasione e io inizialmente non mi sono resa conto di quanto io sia stata fortunata. Sembrerà strano ma è stato un bambino a farmi capire l’importanza del futuro, della speranza: mi ha detto che non devo smettere di sognare. E ho capito che non voglio più sprecare altro tempo, non voglio più farmi prendere dalle paure e soffocare i miei sentimenti per te, che qualunque difficoltà ci si presenterà di fronte noi l’affronteremo insieme. Ho capito che voglio ancora sognare, voglio continuare a sognare insieme a te!!
Voglio fare della nostra vita il nostro sogno!!’’.
 
Orlando ascoltò quella voce mite ma decisa allo stesso tempo: era felice, felice come non lo era mai stato prima, continuò a guardarla negli occhi, si avvicinò al suo viso e fu Lucia a cercare le sue labbra.
Dopo giorni di difficoltà e di turbamenti finalmente quel bacio sciolse ogni tristezza, ogni senso di colpa.

Un bacio pieno di emozione, di amore, di vita.
Un bacio lungo e intenso che aprì totalmente i sentimenti dell’una all’altro e li unì per sempre.
Si appartenevano e niente avrebbe potuto ostacolare il loro amore.

Dopo un momento così intimo e magico ad un tratto il salone venne illuminato da enormi e luccicanti lampadari. Una luce così intensa che diede quasi fastidio ai loro occhi che si erano abituati alla sola tenue luce di quelle candele e ciascuno alla brillantezza degli occhi dell’altro.
Lucia sorrise.
O:’’Sei davvero un incanto questa sera!! E poi tutta quest’atmosfera, ma che ti è saltato in mente?! Sembra di essere…in una…’’.
L:”Favola, volevi dire per caso??’’ – lo aiutò a finire la frase.
O:’’Sì, proprio così!! Sto vivendo un sogno!! Io non ci posso ancora credere. Ti ho ritrovata Lucia, finalmente di fronte a me ho la mia Lucia!!’’ – si sentiva veramente felice e innamorato come non mai.
L:’’Posso considerarmi soddisfatta allora della sorpresa!! Questo sembra un sogno Orlando…anzi è il nostro sogno che voglio diventi realtà, voglio che da adesso cominci la nostra favola, che tu sia il mio principe per tutta la vita!! Sognare non costa nulla e regala emozoni speciali se vai fino in fondo per realizzare ciò in cui credi e io in questo momento voglio sognare pienamente, voglio sentirmi protagonista della mia favola!! Voglio che la mia favola si realizzi con te!!’’.
 
Una soave melodia di sottofondo cominciò a diffondersi nell’aria: ‘An der schönen blauen Donau’ *, uno splendido valzer.
I due lati della scalinata si illuminarono consentendo ad Orlando di vedere la magnifica orchestra all’opera.
O:’’Ma…è una vera orchestra?!….e questa musica….’’.
L:’’Saresti così gentile da fare da cavaliere alla tua dama in questo meraviglioso valzer?’’ – gli disse poggiando la sua mano in quella di lui.
O:’’Con immenso piacere’’ – strinse la mano di lei e afferrandola nelle sue braccia iniziarono a danzare.
Volteggiarono armoniosamente per l’enorme sala sulle note di quel bellissimo valzer, non smisero mai di guardarsi negli occhi, qualche lacrima di gioia rigò il viso di entrambi e quando arrivarò a sfiorare le labbra veniva fermate dal sorriso che compariva loro in volto.
Un momento così magico, emozionante e felice.

Adesso sì che potevano viversi la loro favola d’amore.

La melodia si concluse con un loro romantico bacio.
O:’’Ti amo Lucia!!’’.
L:’’Ti amo anch’io!!’’ – e gli asciugò il viso – ‘’sono felice, felice di starti accanto!!’’.
O:’’Vorrei che il tempo si fermasse per sempre in questo preciso istante!!’’.
L:’’Anch’io lo vorrei ma visto che il tempo non si ferma godiamoci ogni istante!!’’ – Orlando le sorrise e lei fece lo stesso – ‘’L’unica cosa che potrebbe preoccuparmi adesso è solo quella di dover affrontare mia sorella domattina e la sua tirata d’orecchie per aver mandato all’aria la sua festa a sorpresa!!’’.
O:’’Tu…tu sapevi della festa??’’ – chiese sconcertato – ‘’Ma come l’hai capito?! Sapevo che non sarei stato capace a nascondertelo!!’’.
L:’’Ma non è per te che ho capito, non proprio almeno. Conosco perfettamente mia sorella e il suo iper entusiasmo stravolgente e poi in caserma eravate tutti troppo stressati, non potevate che essere vittime dell’uragano Sara!!’’.
Orlando sorrise di nuovo: ‘’Per te questo ed altro…poi cosa sarà mai una strillata tra sorelle!! Ti perdonerà per aver fatto saltare la sorpresa. E comunque non me ne voglia male il maggiore ma a me questa sorpresa è piaciuta molto, molto di più!!’’ – sussurrò avvicinandosi al suo viso.
Lucia con gli occhi persi in quelli di Orlando e accarezzandogli il viso con un dito rispose: ‘’Non avevo molti dubbi sai!?! Ma adesso basta parlare degli altri. Ci siamo solo noi adesso. Questa notte rimaniamo qui, solo io e te!!’’ – e catturò le labbra di lui in un bacio che valeva più di mille parole.
 
 
 
* di  Johann Strauss.
  

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Capitolo 47
*** CHI RITROVA LA STRADA E CHI PERDE LA BUSSOLA ***


‘’Voglio stare con te, inseguire con te tutte le onde del nostro destino’’*
 



Lucia e Orlando si diressero nella camera che lei aveva prenotato quella sera attirando l’attenzione delle poche persone che incrociarono visto i vestiti che avevano indosso.
L:’’Penseranno di essersi persi una festa in maschera!!’’ – disse divertita appena entrata nella stanza sedendosi con una tale leggerezza sulla poltrona di fronte al letto immersa in quella sua soffice gonna.
O:’’Io credo invece che siano rimasti stregati dalla tanta bellezza che si sono ritrovati davanti!!’’.
L:’’Ma finiscila!! È un semplice vestito da ballo!!’’ – e gli tirò un cuscino.
Orlando afferrò prontamente il cuscino sorridendo e rispose: ‘’Non è per il vestito..potrebbe essere anche il vestito più semplice che esista al mondo ma è il modo in cui tu lo indossi. La tua eleganza, la tua sensualità, la tua grazia…Lucia sei veramente uno splendore!! Uno spettacolo di cui non mi stancherei mai!!’’.
Lucia arrossì visibilmente e sorrise.
Si alzò e gli andò incontro stringendo le sue braccia intorno alla vita di lui: ‘’É un bellissimo complimento e non vorrei sembrare sgarbata in questo momento. Tu passeresti delle ore a guardarmi con quest’abito, io invece inizierei a toglierti la giacca’’ – lo baciò mentre, sbottonato il bottone della giacca di lui, fece scivolare le sua mani sul suo petto fino a raggiungere le sue spalle facendo cadere l’indumento a terra. Orlando ricambiò quel bacio e portò una mano sul viso di Lucia e con l’altra le accarezzò un braccio.
O:’’Ma quanto mi sei mancata amore mio?!’’ – sussurrò al suo orecchio per poi ritornare sul suo collo delicato.
Lei si liberò del farfallino e cominciò ad allentargli il panciotto mentre avvertiva il caldo contatto delle labbra di lui sul suo collo e poi lentamente risaliva sul suo viso.
Ad un tratto Orlando si allontanò per un attimo da lei ed esitò: ‘’Lucia…’’.
L:’’Che c’è??’’ – sussurrò.
O:’’La tua convalescenza è stata molto lunga e la tua ferite sono ancora molto delicate… non voglio che tu reprima il tuo dolore, non c’è nessuna fretta….’’ – le rispose accarezzandole la guancia.
L:’’Ma posso amarti di più di quanto già non faccia??’’ – era innamorata perdutamente delle sue attenzioni nei suoi confronti – ‘’Non preoccuparti per me, io sto bene e le ferite non mi fanno male. Voglio stare con te, è questo quello che voglio e poi io non dubito affatto della tua delicatezza’’ –  tornò a baciarlo – ‘’non voglio più starti lontana, non più…mai più…non terrò più a freno i miei sentimenti’’ – sussurrò mentre aveva ancora  le sue labbra su quelle di lui, alzò gli occhi incrociando i suoi, si avvicinò al suo orecchio e continuò con una voce talmente sensuale – ‘’Amami Orlando, con tutto il tuo amore e la tua dolcezza!!’’.
Non c’era alcun dubbio entrambi si cercavano, entrembi si desideravano, entrambi si amavano immensamente.
Orlando riprese a baciarla con passione. Accarezzava la sua pelle con le sue labbra calde. Lucia afferrò con desiderio le sue spalle, passò le mani tra i suoi capelli stringendo sul suo corpo il viso di lui. Orlando fece scorrere la zip invisibile sul lato del lungo abito e infilò dolcemente la sua mano tra il vestito e la schiena di Lucia. Quel contatto dolce, delicato, caldo fece crescere il desiderio ad entrambi. Lucia riuscì a sbarazzarsi velocemente di tutti i componenti del frac mentre Orlando con assoluta calma, gentilezza e riguardo tolse quell’abito a Lucia accarezzando le curve della sua donna con desiderio ma allo stesso tempo con un garbo incredibile. Lei cercava il suo corpo, le sue labbra, le sue mani…avvertiva il suo calore e si sentiva completa. Lui con infinita accortezza sfiorava le sue linee, il suo viso, i suoi capelli; si avvicinò con la massima delicatezza con le sue labbra alle leggere cicatrici di Lucia mentre lei si fece trasportare da quella passione.
Fu una notte d’amore unica, piena di desiderio e passione, di sentimento e di morbide carezze, ma più di ogni altra cosa di dolcezza e delicatezza.
Una notte ricca solo di amore senza alcun velo di tensione, paura o preoccupazione.
Una notte che dopo tanto dolore fece ritrovar loro il sentimento che li legava.

 

 
“Gli occhi non sanno vedere quello che il cuore vede,
la mente non può sapere quello che il cuore sa”*


 

A guardare quel chiarore lunare sulle onde del mare che via via stava scomparendo vi erano due cristallini occhi verdi.
Un Ghiro tutto assonnato che si recò sulla spiaggia vedendo Sara seduta, immersa tra mille pensieri  chiese  tra uno sbadiglio e l’altro: ‘’Ehi che ci fai ancora qui?? Quando mi hai chiesto di rimanere da me avevo capito che era per stare da sola a pensare ma credevo che avresti dormito almeno un po’!! Che ti prende??’’.
S:’’Ghirelli che sta in piedi a quest’ora?! Ora si scatenerà un acquazzone improvviso!!’’ – ironizzò nel vederlo in quello stato – ‘’Niente tranquillo…anzi siediti qui con me…e osserva’’ – un albore cominciava a comparire all’orizzonte, uno scenario spettacolare e grandioso – ‘’Cosa c’è di più meraviglioso di un’alba?? Una tenue luce che sembra presentarsi in punta di piedi sull’acqua, che sembra così fragile e sottile e che invece elevandosi sprigiona  al mondo tutta la sua intensità e la forza di scacciare ogni minima presenza di tenebre’’ – disse incantata da quel naturale spettacolo.
D:’’Hai ragione, è davvero uno scenario straordinario!!’’ – incatanto a sua volta dalle sue parole.
S:’’L’alba di oggi illumina la nostra giornata, l’inizio di una nuova vita per tutti voi…semplicemente un nuovo Inizio!!’’.
D:’’Non è una nuova vita anche per te??’’ – chiese notando il fatto che non si fosse inclusa nella sua affermazione.
S:’’Ogni giorno per me è un nuovo inizio, una nuova prova, una nuova esperienza!! Una nuova forza che mi aiuta ad affrontare la vita!! Ma mi piacerebbe tanto poter tornare indietro e cambiare il mio ieri….tanto Daniele…credimi!!’’ – una lacrima le scese sul voltò ma non si preoccupò di nasconderla, non ne aveva più bisogno ora. Adesso poteva condividere le sue emozioni con i suoi amici.
D:’’Ti manca, vero?? E lo ami ancora…’’.
S:’’Mi manca in ogni istante, ogni singolo attimo della mia giornata e non c’è stato un solo momento che io abbia smesso d’amarlo!! Io rimarrò per sempre la sua piccola principessa, è così che mi chiamava quando eravamo da soli’’.
D:’’Ma tu sei una principessa, di nome e anche di fatto, credimi!!!’’.
S:’’Principessa… lui mi faceva sentire veramente così!! Sai Daniele, sono davvero felice che per voi sia tornata la normalità e se a volte posso sembrare troppo eccessiva ed esagerata è solo perchè voglio che viviate ogni attimo intensamente, che non vi siate perso nulla che vi possa far dire un giorno ‘avrei voluto che succedesse questo’. Avrei potuto organizzare il mio matrimonio al mio ritorno in Italia e invece ho dovuto affrontare dei funerali terribili e….’’ – si fermò di colpo – ‘’scusami ogni tanto mi faccio prendere dai ricordi ma ho capito che mi sento meglio se ne parlo con qualcuno anche se so di essere angosciante!!’’.
Daniele la abbracciò forte: ‘’Non ti devi scusare….a cosa serve altrimenti avere un amico al tuo fianco con una casa su una bellissima spiaggia dove poter fare un po’ i malinconici, eh?!’’.
Suscitò il sorriso della ragazza con quelle semplici parole: ‘’Grazie Daniele, grazie!!’’.
D:’’E comunque Sara, capisco che hai sofferto tanto e che continuerai per sempre ad amare Christian ma non puoi rinunciare all’amore. Guarda tua sorella: anche lei ha perso il suo uomo e aveva smesso di amare e poi invece ha trovato Orlando e quei due sembrano essere nati apposta per stare insieme!! Tu meriti la felicità più grande di questo mondo, non rinunciarci!!’’.
S:’’Nessuno saprà amarmi come ha fatto Christian e non amerò nessuno come ho amato lui!! Lui sarà per sempre il solo e unico uomo della mia vita!! È una promessa che ho fatto a me stessa ma non per presunzione o quant’altro ma solo perchè è così, è la verità!! È quello che sento…E credimi io sono serena, adesso sono riuscita a superare il dolore e penso a lui con positività ma non posso scacciare via quei momenti di inquietudine che ogni tanto riaffiorano… mi servono per rinforzarmi e io so che lui da lassù mi sarà sempre accanto!! Io lo amo ancora, come posso pensare di amare qualcun altro?!’’.
D:’’Lo amerai sempre ma non per questo devi negarti la possibilità di innamorarti di nuovo e dammi retta, quando ti si presenterà l’occasione e comincerai a rendertene conto non scappare via, non precluderti questa occasione. Sii pronta a tornare ad amare di nuovo e ad avere qualcuno accanto che a te tiene particolarmente!!’’.
S:’’Che cosa stai cercando di dirmi, Daniele??!!’’ – chiese avendo intuito a cosa alludesse.
D:’’Quello che ho appena detto e quello che mi hai palesemente fatto percepire tu stasera..anzi forse sarei più preciso se dicessi i tuoi improvvisi rossori sul viso..semplice no maggiore?!’’ – le rispose con una faccia tenerissima.
S:’’Non so fino a che punto tu abbia potuto cogliere qualcosa in me ma tanto non ha importanza perchè è sbagliato fin dal principio, sarebbe pure inutile starne aparlare!!! Mi sono solo fatta coinvolgere dal clima spensierato di stasera, nulla di più!! Non c’è nulla di cui preoccuparsi quindi!!’’ – rispose facendo capire in modo evidente che non aveva intenzione di proseguire in quella direzione; i gesti di quella sera le avevano suscitato strane sensazioni ma non volle darci alcun peso, cercava di convincersi che non avevano alcun significato – ‘’Comunque ormai che ci siamo, siamo in un momento di estrema saggezza capitano per quanto ho sentito e anche di confidenza….’’ – decise di cambiare decisamente soggetto dell’argomento.
D:’’Ah no no …questo tono già mi preoccupa…non è che vuoi andare a parare…’’
S:’’A Londra sì!! Mi pare di aver capito che forse c’è in ballo qualcosa no?! Allora su, io non so nulla a parte che si chiama Selvaggia e che comunicate per videochiamate…su forza sputa il rospo Ghirelli!!’’.
D:’’Sara…non insistere, non c’è un granchè da dire sul serio….e poi non sono bravo a raccontare la mia vita privata…è una cosa che mi mette a disagio e in cui non sono portato affatto!!’’.
S:’’Va bene…ma alle domande saprai rispondere no?! Io ti faccio le domande e tu rispondi!! Dai!!’’.
B:’’Ho detto di no!! Credimi…non c’è nulla in ballo!!!anche se potrebbe sembrare il contrario!!’’.
S:’’Mmmm…problematica la cosa!!! Allora dobbiamo risalire al principio: sentiamo un po’…sei il tipo che non regge le relazioni a distanza giusto!?’’.
Daniele rispose con un malinconico ‘’già’’, cadendo all’indietro sulla sabbia e ripensando a piacevoli momenti  un po’ lontani, che quella stessa spiaggia gli aveva regalato.
Sara cominciò ‘l’interrogatorio’ ma in realtà non aveva intenzione di farne uno… fu così abile da farsi raccontare da Daniele tutta la sua storia senza che lui stesse in difficoltà.
 
L’alba fece loro compagnia fin quando non decisero di fare colazione insieme.
Dovevano sbrigarsi.
Ognuno aveva il suo dovere da compiere.
 




*Jovanotti.







Eccovi il volto di Sara!! :)

            

  




 

 

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Capitolo 48
*** PIACERE DI CONOSCERTI, ZIO ORLANDO!! ***


Vi lascio il nuovo capitolo e scappo!!! :)
Buona serata!!!




I giorni passarono  abbastanza tranquilli se pur sempre pieni di impegni, doveri, indagini da portare a termine.
Guido si era ormai risistemato a Roma nella sua vecchia casa con Agnese e le bambine, che erano arrivate da qualche giorno.
Sara aveva trovato un appartamento tutto per lei e si era inserita molto bene nel nuovo ambiente: era amata e stimata da tutti. Per i suoi allievi era un punto di riferimento e di forza, era praticamente un idolo. La sua presenza al Ris non mancava, anche se era solo di cortesia, ma le faceva piacere tornare a trovare i suoi amici quando le era possibile.
Orlando per il momento era tornato da Ghiro però la maggior parte delle notti rimaneva dalla sua Lucia.
 
D:’’Scusate il ritardo, Sasso mi ha trattenuto al telefono. C’è stato un suicidio abbastanza sospetto. Ho fatto andare Milo e Bianca!!’’ – disse ai presenti per il briefing entrando in ufficio.
L:’’Bene. Per il caso della banca?? Sei riuscito a rintracciare il cracker?!’’.
D:’’Ci sto lavorando!! È un software complesso ma non impossibile. Mi serve solo un po’ di tempo’’.
L:’’Non ne abbiamo molto però!! Rambaudi preme molto, dobbiamo rintracciare al più presto il percorso di questa somma di denaro!! Dall’interrogatorio dell’intestatario del conto cosa abbiamo scoperto?’’.
O:’’É un magnate dell'industria farmaceutica. Ha recentemente aperto molte filiali nell’est. Molto stimato  dai suoi dipendenti. Divorziato con due figli dal primo matrimonio, si è sposato di nuovo l’anno scorso e la moglie è al settimo mese di gravidanza. Paga puntualmente gli alimenti, padre molto presente e ottimi rapporti con la prima moglie. Un tipo apposto nonostante la sua posizione’’.
B:’’Dalle carte risulta tutto trasparente. Era in società con il fratello fino a cinque anni fa poi lo ha cacciato perchè era entrato in un brutto giro e stava tirando dentro l’azienda. Di lui non sa più nulla a parte che partì per l’America, dopo aver intascato la sua parte di eredità paterna, l’unica cosa che gli rimase’’.
L:’’Va bene, allora non ci rimane che partire dal fratello, non sono in buoni rapporti potrebbe centrare qualcosa!! Fatemi sapere se scoprite qualcosa, ora devo andare in procura. Ci vediamo dopo!!’’.
Andarono a sbrigare i loro compiti ma prima che Lucia uscisse dall’ufficio venne fermata da Bart: ‘’Capitano, so perfettamente che non è il momento opportuno ma vorrei prendermi qualche giorno libero!! Non te lo chiederei se non fosse necessario’’ – chiese con tono teso che cercò di celare.
Lucia rimase stranita, notò la sua preoccupazione ma non obiettò. Lui non aveva mai fatto richiesta di permesso per motivi personali, era stato sempre disponibile e aveva messo sempre il lavoro al primo posto, se adesso le aveva fatto una richiesta del genere doveva avere un motivo più che valido: ‘’Va bene , non preoccuparti!! Sei libero fino a sabato. C’è qualcosa che non va??’’.
B:’’Nulla di grave!! Grazie, Lucia!!’’ – si sforzò di fare un mezzo sorriso e si diresse in laboratorio.
Mentre percorreva l’ufficio Lucia si fermò da Daniele: ‘’Capitano, mi raccomando!! Facciamo in fretta con il software!!’’.
D:’’Certo, certo!! Sono già all’opera infatti, ho mandato il tuo tenente a controllare i risultati in laboratorio al mio posto, così posso concentrarmi subito qui!!’’.
L:’’Ghiro!!!!’’ – lo ammonì all’istante e lui non afferrò prontamente il perchè del rimprovero – ‘’Siamo in caserma!!!’’ – aggiunse.
D:’’Giusto, capitano!! Riformulo immediatamente la frase: ho mandato il tenente Serra a controllare i risultati in laboratorio al mio posto, così posso concentrarmi subito qui….Meglio adesso!?’’ – le disse sorridendo.
L:’’É perfetto ora!! Comunque in questi giorni mancherà Bart, dobbiamo farcela anche senza di lui. Non farmi domande perchè non so nulla di più!! A dopo, capitano!!’’ – e lasciò la caserma per dirigersi in procura con suo fratello mentre Ghiro riflettè un momento sull’insolita assenza di Bart per poi ritornare al suo software.
 
La mattinata trascorreva tranquilla, Milo e Bianca rientrarono e si misero subito ad analizzare i reperti: tutti erano impegnati con la solita routine di caserma.
Un volto delicato, timido e grazioso era poggiato su due esili mani sulla scrivania del capitano Brancato. I lunghi capelli castani cadevano morbidi sulle spalle e scendevano fino a metà schiena e due occhioni color cioccolato fissavano attentamente ogni minimo detteglio.
 
Orlando era appena uscito dal laboratorio e stava percorrendo il corridoio quando si fermò di colpo focalizzando quello che aveva appena visto e indietreggiò dirigendosi verso l’ufficio di Lucia.
Aprì la porta e fece sobbalzare la bambina.
C:’’Mi hai spaventato!!’’ – disse lei scossa, ritornata alla realtà dal rumore della porta.
O:’’Scusa non volevo!!’’ – rimase a fissare la ragazzina intimorita dalla sua presenza.
Si avvicinò discretamente a lei sedendosi di fronte e le sorrise.
C:’’Sto aspettando il capitano Brancato!!’’ – disse subito mettendosi sulla difensiva.
Orlando notò il suo tono di voce molto spaventato e cercò di non metterla a disagio.
O:’’Beh..sei nell’ufficio giusto, solo che il capitano Brancato è in procura adesso ma sono sicuro che verrà presto!! Ti serviva qualcosa da lei??’’.
La bambina sbuffò: ’’Sapevo che zia Lucia è con papà!! É solo che se quella sbadata di zia Sara non mi avesse lasciata da sola io non mi sarei annoiata…ecco perchè sono venuta qui dentro!!’’ – gli rispose tremendamente scocciata.
Orlando rimase a bocca aperta per la sorpresa e a mala pena riuscì a replicare: ‘’Tu…tu sei la figlia di Guido??’’.
C:’’Sì sono Chiara, piacere..tu conosci il mio papà??’’.
O:’’Sì certo…lavora di nuovo qui, da poco’’.
C:’’Se è per questo è quasi un anno che è di nuovo qui a Roma!! Anche se solo da poco siamo ritornati con la mamma. Ma tu sei nella squadra della zia??’’ – domandò in preda alla curiosità per poi ritornare a trovare compostezza – ‘’Comunque non vorrei sembrarti scortese ma io non ti dovrei parlare visto che non ci conosciamo!!’’.
Orlando sorrise di fronte a tanta sincerità: ’’Sì, lavoro nella sua squadra’’ – non aveva mai pensato di incontrarla in questo modo, così per caso e non sapeva se fosse opportuno presentarsi, la vedeva molto diffidente verso di lui e percepiva che non era a suo agio lì, constatò soltanto che averle detto di essere nella squadra la fece stare tranquilla. Così cercò di smorzare la situazione: ‘’Senti, ma la zia Sara non sai proprio che fine ha fatto??’’.
S:’’Conosci anche zia Sara?! Ma lei non lavora qui!!!’’ – replicò dubbiosa, era incuriosita da quella persona che le parlava così teneramente e che non aveva badato minimamente a rimproverarla per essere entrata di nascosto.
O:’’Beh...diciamo che ci siamo incontrati qualche volta qui in caserma e..’’.
C:’’Non so che fine abbia fatto!!’’ – lo interruppe lei, abbastanza restia nei suoi confronti – ‘’Mi ha detto che avrei dovuto aspettarla all’entrata perchè l’avevano chiamata urgentemente ma io mi sentivo a disagio lì e sono corsa qui. Scusami, so che non dovevo farlo. Mio padre non mi porta mai in caserma e quelle poche volte che ci sono andata con lui mi ha sempre detto che non devo andare in giro a disturbare’’.
O:’’Tranquilla, non hai fatto niente di male. Ascolta, perchè non andiamo a fare una bella colazione invece di starcene qui?? Ti va?!’’ – azzardò lui per toglierla dall’imbarazzo.
C:’’Veramente papà non vuole che vado con gli estranei’’ – rispose prontamente, anche se parlare con quella persona che non si era ancora presentata non le dava affatto fastidio.
O:’’Giusto, ha ragione papà!! Va bene, allora ti porto un succo di frutta fresco e una merendina..li prendo dal distributore. Aspettami qui’’ – cercò di non metterla ulteriormente a disagio, aveva capito che era molto riservata.
C:’’Però in realtà io mi sono stancata di stare chiusa qui!! Va bene andiamo….ma mi devi promettere che facciamo in fretta!!’’ – disse teneramente cambiando idea.
O:’’Agli ordini piccola Brancato!! Andiamo!!’’ – rispose sorridendo e si diressero al bar vicino al Ris.
 
O:’’Allora cosa prendi?? Ti va un cornetto??’’.
C:’’No..veramente io vorrei…..’’ – esitò e lo fissò negli occhi scrutandolo un po’ – ‘’vorrei una tazza di cioccolata!!’’ – concluse poi con un tenero sorriso.
O:’’Una tazza di cioccolata, certo!! Questa richiesta mi ricorda qualcuno!!’’ – bisbigliò tra se sorridendo – ‘’Ne prendo volentieri una anch’io!!’’.
Ordinò le due tazze di cioccolata e poi si sedettero insieme ad un tavolino.
C:’’Grazie..sei stato gentile!!’’.
O:’’Figurati!! Allora…sei da poco ritornata a Roma!! Sei contenta??’’.
Il volto della bambina divenne un po’ triste, continuò ad immergere il cucchiaino nel cioccolato e fissando la tazza rispose: ‘’Sì, lo sono!!’’.
O:’’Ma??’’ – aggiunse lui.
C:’’Chi ti ha detto che c’è un ma?!’’ – ribattè subito infastidita.
O:’’Non sembri essere molto contenta… non ti piace vivere a Roma?’’ – continuò lui dolcemente.
C:’’Mi piace vivere qui, ci sono cresciuta…è solo che…’’ – alzò il viso per guardarlo e vide che stava bevendo continuando a guardarla – ‘’è solo che ho lasciato i miei nuovi amici e quelli vecchi non so neanche se sono contenti che sono ritornata!!’’.
Orlando poggiò la tazza: con i suoi timori e i suoi dispiaceri le fece tanta tenerezza in quel momento.
O:’’Perchè non dovrebbero essere contenti?! Sei rimasta in contatto con loro??’’.
C:’’Sì certo…però adesso che ho dovuto lasciare di nuovo le persone che ho conosciuto quest’anno ci sono rimasta di nuovo male!! Io non voglio cambiare sempre città…tutti penseranno che non tengo a loro e che non mi piace stare con loro..che non li voglio bene!!’’ – disse triste.
O:’’Ehi…non è vero. Il lavoro del tuo papà è un lavoro difficile e non sempre si può scegliere quello che si vuole. Non è colpa del tuo papà se è dovuto andare via da Roma ma voi dovevate stare con lui e soprattutto non è colpa tua se cambi città!! Io sono sicuro che i tuoi amici ti vogliono molto bene e sanno che anche per te è la stessa cosa!!’’.
C:’’Ma secondo te andremo di nuovo via da Roma??’’ – chiese spaventata.
O:’’Non lo so. Non si può essere sicuri di questa cosa, però io credo che rimarrete qui e che il tuo papà non sarà più trasferito. Dai su non pensare queste cose tristi, pensa che adesso sei di nuovo qui e potrai ritrovare tutti i tuoi amici, che non si sono dimenticati di te e poi puoi andare a trovare quelli che hai dovuto lasciare quando vuoi!! È bello sapere che abbiamo amici anche da qualche altra parte, oggi ci sono tanti modi per sentirsi e incontrarsi…vedrai che non li perderai!!’’ – le disse accarezzandole una guancia.
Chiara lo guardava perplessa ma non più triste. Passò qualche minuto di silenzio e poi disse: ‘’Hai ragione!! Quando avrò qualche giorno di vacanza andrò di nuovo da loro!! Sono contenta di essere di nuovo a Roma e non vedo l’ora di vedere zia Lucia!!’’ – ritrovò subito l’entusiasmo ma poi fece una pausa – ‘’….Anche se so che adesso non avrà più tanto tempo per me!! E stare con la zia Sara è così tanto strano adesso!! Eh già…sono cambiate molte cose in tutto questo tempo!!’’ – aggiunse rassegnata.
O:’’Perchè dici così, Chiara??’’ – chiese stupito dall’affermazione della bambina.
C:’’Io voglio molto bene a zia Lucia..lei c’è sempre stata.  Zia Sara invece se n’è andata e anche se mi ha detto che era per lavoro non si è fatta più sentire…e poi adesso è ritornata. Io sono contenta però non so…mi sembra strana, è diversa, sembra un’altra persona!! Sai, lei alle volte sembra una ragazzina come me. Scherzavamo sempre, facevamo lunghe passeggiate, mangiavamo una supercoppa di gelato alla frutta solo io e lei, giocavamo sempre insieme e papà ci sgridava sempre tutte e due se combinavamo qualcosa e si arrabbiava sempre di più con lei che con me!!’’ – sorrideva mentre raccontava ripensando alle giornate divertenti passate con la zia – ‘’…Adesso invece è così impegnata, anche oggi in caserma era così seria, tutti la guardavano con tanta attenzione, sembravano quasi spaventati da lei. A me fa strano vederla così, forse stando lontano da noi è cambiata… e poi oggi mi è sembrata che avesse la testa tra le nuvole, sembrava troppo pensierosa….non è più la zia che conoscevo io!!’’.
Orlando sorrise e strinse quelle piccole mani nelle sue: ‘’Sai..forse non so se te l’ha detto ancora ..ma zia Sara è diventata maggiore adesso!! Deve essere seria e severa, lo deve fare perchè deve portare l’esempio a tutti i suoi sottoposti..ma questo solo in caserma. Credimi, la zia non è cambiata affatto, è esattamente come la conosci tu, te lo assicuro. Adesso che avrete più tempo per stare insieme te ne accorgerai. É stato molto difficile per lei essere lontana da casa ma adesso è di nuovo con voi e non sai quanto ne è felice!!’’.
C:’’Per questo non ci sono foto sue nell’ufficio della zia?? Perchè è dovuta partire?? Ci sono tutti: papà, i suoi colleghi, Rosanna ma zia Sara no!!’’ – si era accorta proprio di tutto.
Orlando si stupì nuovamente: in fondo era sempre stato convinto che i più piccoli avessero uno spirito d’osservazione più acuto dei grandi.
O:’’Non poteva esserci una foto di zia Sara perchè lei lavorava lontano e nessuno qui in caserma sapeva di lei…ma sai che facciamo??!! Ti prometto una cosa: appena passerai un po’ di tempo con loro due ti farai una bellissima foto con loro così la aggiungiamo alle altre che ci sono…che dici!?’’.
C:’’Ottima idea!! Bravo!!’’ – rispose contenta – ‘’Sono molto contenta che zia Sara abbia deciso di rimanere a vivere qui a Roma. Almeno se zia Lucia deciderà di andare a vivere da un’altra parte io non rimarrò da sola…anche se a me quest’idea che se ne va non mi piace proprio!!’’ – disse schietta.
O:’’Perchè dici che zia Lucia va a vivere da un’altra parte?? Dove dovrebbe andarsene?!’’ – chiese stupito e domandandosi tra se se si fosse perso qualche passaggio nella loro storia.
C:’’Scusa ma tu non lavori con lei?! Non sai che zia Lucia si è fidanzata?! E se si sposa e decide di cambiare città??’’ – disse preoccupata.
O:’’Ma Lucia non cambierà città!!’’ – rispose prontamente – ‘’Rimarrà qui a Roma..perchè hai pensato una cosa del genere??’’.
C:’’Guarda che zia Sara mi ha detto che presto questo tizio sposerà la zia, lui non è di Roma e quindi può anche essere che la porti a vivere da un’altra parte!! Così io non potrò più stare con lei!! Ti sembra poco, scusa?!’’.
O:’’Io non lo credo affatto!!’’ – rispose cercando di tranquillizzarla – ‘’zia Lucia non andrà da nessuna parte e non rinuncerebbe mai a passare del tempo con te!!’’.
C:’’Ma che ne sai tu?!! Zia Lucia è molto innamorata del suo fidanzato, me l’ha detto zia Sara questo!! Quindi se lui decidesse di tornare al suo paese o di trasferirsi o non so cos’altro…zia Lucia lo seguirebbe!!’’ – replicò arrabbiata verso il fidanzato della sua cara zia che ancora non aveva conosciuto e a cui pensava come una minaccia, ignorando del tutto il fatto che fosse invece di fronte a lei e che era tutt’altra persona rispetto a quello che stava immaginando.
Orlando se avesse avuto Sara davanti le avrebbe tirato le orecchie: sicuramente non era stata in grado di tenere a freno tutti i suoi pensieri e la sua contentezza e aveva creato tutti quei dubbi infondati nella piccola.
O:’’Lucia non andrà via da Roma. Non devi preoccuparti per questo perchè qui ha il suo lavoro e non lascerebbe mai la sua squadra. E poi adesso sei tornata pure tu, non ha motivo di cambiare città!!’’ – si fermò sperando di essere riuscito a rasserenarla, poi non riuscì a trattenersi e aggiunse con delicatezza – ‘’Mi pare di vedere che a te sta proprio antipatico il fidanzato della zia?? Non ti piace l’idea che lei si sia fidanzata??’’ – chiese per capire cosa ne pensasse.
C:’’No no, io sono contenta, solo che io non lo conosco ancora e quindi non so che dirti!!’’ – disse, le dava fastidio parlare se non aveva elementi per argomentare.
O:’’Ti farebbe piacere conoscerlo??’’ – insistette lui.
C:’’No!!’’ –  rispose semplicemente  e Orlando si impietrì a quel tono così secco, tossì per evitare di strozzarsi – ‘’ …cioè non lo so…zia Sara mi ha detto che si chiama Orlando Serra, è un tenente che lavora nella squadra della zia. Ha detto che è un tipo affascinante, molto schietto e che alle volte può sembrare sfacciato e che ha uno sguardo profondo…così ha detto anche se non ho capito cosa volesse dire con quest’ultima affermazione. Ha anche detto che è perfetto per zia Lucia!! Ha detto tutte queste cose, a lei deve stare proprio simpatico, si vede’’.
O:’’Ma certo che questa zia Sara parla davvero tanto, eh?!!’’ – ad averla di fronte le avrebbe tagliato la lingua!!
C:’’Ma lei è così!!’’ – rispose ridendo spontaneamente – ‘’Per questo litiga sempre con papà!! Papà ha detto che va d’accordissimo con questo Orlando perchè anche lui parla sempre anche quando non deve e che assomiglia molto a zia Sara!! Lo dico solo a te ma non andare a dirlo in giro: a papà invece non deve stare molto simpatico questo tipo, cioè credo che non lo sopporta molto..poi se è un po’ uguale a zia Sara, immagino che non è certo il tipo di findanzato che pensava per zia Lucia!!’’.
O:’’Allora questo tenente è proprio insopportabile!! Parla troppo e non sta simpatico a papà!! Mi sa tanto che zia Lucia deve cambiare fidanzato!!’’ – scherzò lui con la bambina – ‘’e tu a chi dai retta dei due??’’.
C:’’Io a nessuno ad essere sincera perchè li conosco e tutti e due esagerano sempre…quindi te lo dirò quando zia Lucia me lo farà conoscere e spero tanto che non mi porti via la mia zia perchè non glielo perdonerei mai!!’’ – disse molto decisa e seria in quell’affermazione.
O:’’Va bene, allora quando lo incontrerai metterai subito in chiaro le cose!! Sono sicuro che saprai essere molto chiara e convincente!!’’ – le rispose ridendo.
C:’’A me piacerebbe che fosse simpatico come te. Zia Lucia assomiglia molto a papà e se questo suo fidanzato fosse serio come lui?! Sarebbe una noia, a me basta il mio papà!! Non mi dispiace che somigli a zia Sara quindi, anche se non me lo immagino proprio un tipo uguale a lei’’ – disse facendo una smorfia.
Orlando sorrise: ‘’Io ti sono simpatico??’’.
C:’’Sì certo!! Parli così piano, sei così calmo e poi non mi hai rimproverata quando mi hai trovata seduta sulla poltrona, mi hai offerto pure la cioccolata….sei stato gentile!! Mi hai fatto sentire a mio agio, grazie!!’’.
O:’’Ma grazie a te…quanti complimenti!! Però adesso dobbiamo andare che si è fatto tardi..forza signorina!!’’.
 
S:’’Ghiroooo’’ – gridò appena entrata nel suo ufficio con il fiatone.
D:’’Sara che è successo?? Perchè quella faccia??’’ – disse alzando immediatamente il volto dal monitor.
S:’’Hai per caso visto una ragazzina con i capelli lunghi e lisci con un cerchietto blu, occhi castani?? Indossa una gonnellina a pieghe blu e una camicia bianca con una fantasia floreale. Ha anche una giacca e una borsa a tracolla!!’’.
D:’’No…Che è?...un caso di scomparsa??’’.
S:’’Macchè Daniele!! Non trovo mia nipote Chiara!! Avevo detto di non muoversi e adesso non c’è più!!’’.
G:’’Chi non c’è più??’’ – chiese appena entrò nell’ufficio insieme a Lucia sentendo le ultime parole.
D:’’Eh??’’ – turbato dall’arrivo di Guido, uscì appena una monosillaba dalla sua bocca.
G:’’Chi è che non c’è più??’’ – ribadì.
D:’’Ah..no nulla di che!!’’ – rispose con un sorriso nervoso – ‘’Si tratta di…..Riccardo…Riccardo il….il giornalaio qui di fronte…si è trasferito senza dire nulla!!’’ – inventò lui per evitare di impensierire Guido.
G:’’E qual è il problema?? Non sarà mica l’unico edicolante della zona!!’’ – rispose tranquillamente.
L:’’Daniele?!’’ – lo riprese il suo capitano – ‘’Che cosa ci state nascondendo??’’ – chiese preoccupata capendo che stava mentendo.
Sara fece un sospiro: ‘’Non trovo più Chiara, l’ho lasciata all’entrata e ora l’ho persa!!’’ – ammise colpevole.
G:’’Come l’hai persa??!!’’ – disse agitandosi subito – ‘’Siamo in una caserma!! Non si può perdere una bambina in una caserma, Sara!!’’.
L:’’Chiara è qui a Roma..quando sono arrivate??’’.
S:’’L’altro giorno, Lucia. Comunque io le avevo detto di non allontanarsi ma ho ricevuto una chiamata e non potevo non rispondere. Le avevo detto di aspettarmi all’entrata!!‘’.
G:’’Sara ma che ti passa nella testa alle volte!! La lasci da sola..potrebbe essere pericoloso’’.
S:’’In una caserma, Guido?! Pericoloso in una caserma?!’’ – replicò lei.
L:’’Ok, adesso datevi una calmata!! Siamo in caserma appunto, non può essere sparita nel nulla..adesso la troviamo!!’’ – interruppe quella discussione. E si diressero nel corridoio verso l’uscita di corsa.
M:’’Capitano scusi..sa per caso che fine ha fatto Orlando?? Doveva darmi una mano con i repertamenti’’ – chiese bloccando i quattro con i volti preoccupati.
L:’’Deve essere qui in caserma, Emiliano!! Perchè, non c’è??’’.
G:’’Perfetto!! Anche Serra è sparito…ma che sono scomparsi tutti oggi??!! Muovetevi, ci pensa Cecchi a cercare Serra…noi dobbiamo trovare Chiara!!’’.
 
In quello stesso momento una risata spensierata di una bambina interruppe quell’atmosfera tesa.
Dall’ingresso comparvero Orlando e Chiara mano nella mano, sorridenti e tranquilli.
C:’’Zia Luciaaaa!!’’ – disse appena la vide nel corridoio, lasciò la mano di Orlando e corse da lei.
L:’’Chiara..bella mia!! Ma come sei diventata grande!!’’ – le disse stringendola tra le sue braccia.
Sara fece un sospiro di sollievo nel vedere che non le era successo niente sotto un sorriso divertito di Ghiro.
C:’’Sei sempre più bella zia!!’’.
L:’’Anche tu tesoro!! E la piccola come sta??’’.
C:’’Elisa è con mamma…stanno bene!!’’ – disse dopo essere scesa dalla zia che l’aveva sollevata da terra.
G:’’Chiara, quante volte ti ho detto che non devi andare in giro con le persone che non conosci!!’’ – la rimproverò subito lui spaventato.
S:’’Guarda che Orlando non è un estraneo, Guido!!’’ – intervenne lei in difesa della nipote, forse più in sua difesa che in difesa di Chiara.
G:’’Lo so perfettamente!! Ma si sono comunque allontanati senza dire niente a nessuno!! Mi volevate far prendere un infarto!!??’’ – disse rivolgendosi al tenente.
C:’’Orlandooo?!?!’’ – ripetè sbalordita guardando l’uomo che le aveva fatto compagnia tutto quel tempo – ‘’allora sei….sei…..tu il fidanzato di zia Lucia??’’ – Orlando le sorrise teneramente.
G:’’Non ti ha detto chi era e ti sei allontanata lo stesso con lui??!!’’ – puntualizzò il padre.
Sara diede una gomitata al fratello per farlo zittire: ’’Sì tesoro è lui!! Però potevi avvisarmi che saresti stata con lui!!’’.
G:’’E sentiamo..dove ti avrebbe trovata per dirtelo??’’ – la riprese il fratello.
Sara sbuffò: era nel torto, non poteva replicare e questo le dava fortemente fastidio.
Chiara invece si era portata le mani sul viso per nasconderselo e si era appoggiata a Lucia dando le spalle ad Orlando: si vergognò terribilmente in quel momento. Lucia le poggiò le mani sulla testa guardando perplessa il suo compagno che si avvicinò e si abbassò reggendosi sulle ginocchia.
O:’’Ehi Chiara…girati verso di me!!’’ – sussurrò lui teneramente.
C:’’Io non lo potevo immaginare..scusami!! Scusa, io non volevo dire tutto quello che ho detto prima, io non lo sapevo, non sapevo che fossi tu Orlando!!’’ – gli disse rimanendo ferma appoggiata alla zia che le accarezzò i capelli e afferrò perfettamente la situazione che si era venuta a creare.
Orlando la fece voltare e le spostò delicatamente le mani dal volto che era tutto rosso: ’’Ehi ehi… tranquilla Chiara…è tutto apposto, non ti preoccupare!! Non hai detto nulla di male, hai detto solo quello che pensi, sei stata sincera’’ – le disse sorridendole.
Chiara non gli rispose nulla e lo fissò per qualche minuto mentre gli altri erano rimasti in silenzio aspettando una sua qualche reazione. Continuò a guardarlo e gli si rivolse con tono deciso: ‘’Perchè non me l’hai detto?!!’’.
O:’’Ho sbagliato a non dirtelo, scusami!! Ma non sapevo come avresti potuto reagire e non volevo turbarti nel dirti che io ero Orlando, tu eri così tranquilla senza sapere chi fossi. Ti sei fidata di me solo sapendo che lavoravo con Lucia, se ti avessi detto di essere il suo fidanzato non l’avresti fatto!!’’ – le disse sinceramente alzandosi in piedi e aspettando che lei dicesse qualcosa.
Chiara non rispose nulla, continuò a guardarlo negli occhi seguendo il suo movimento per poi fargli un tenero sorriso e avanzando verso di lui lo abbracciò affettuosamente.
Sara si appoggiò alla spalla di Guido e gli sussurrò all’orecchio: ‘’Ma esiste qualche donna che non perda la testa per Orlando a prima vista?!’’ – Guido alzò gli occhi al cielo rimanendo indifferente alla frecciatina della sorella.
D:’’Anche tua nipote è pro Orlando, adesso non hai più alcuna scusa…è davvero un uomo da sposare!!’’ – sussurrò a Lucia facendola arrossire.
G:’’Ok…si è fatto tardissimo!! Chiara devi tornare a casa, ti ci riporto io…dai su!!’’ – decise di interrompere quel momento, lui uomo tutto d’un pezzo che non tollerava quei quadretti così affettuosi in una caserma.
Chiara si liberò dall’abbraccio e disse: ‘’La foto..hai promesso!!’’.
L:’’Che foto??’’ – chiese curiosa.
C:’’Nel tuo ufficio non c’è neanche una foto con zia Sara, dobbiamo metterla!!’’.
S:’’Ma che nipote adorabile che ho!! Ha ragione, non ci avevo pensato neanch’io!!’’ – disse lei felice.
C:’’E ne manca anche un’altra..ora che ci penso!!’’ – aggiunse.
G:’’Chiara…non è la tua scrivania l’ufficio della zia, siamo in caserma..non può tappezzare di foto la stanza!!’’.
C:’’Cosa cambia con una foto in più!! E comunque papà si tratta di una cornice digitale, non vado mica ad occupare spazio sulla sua scrivania!!E perchè ci deve stare quella con te e quella con il suo fidanzato no??!!’’ – insistette testarda sapendo che a suo padre avrebbe dato fastidio vedere una foto di sua sorella con il suo fidanzato, per di più sulla sua scrivania.
Orlando rimase a bocca aperta insieme agli altri per l’insistenza della bambina e sorrisero.
G:’’Va bene, va bene, ho capito!! Ti lascio solo poche ore con Sara e mi diventi come lei!! Siete tremende insieme voi due!! Adesso dobbiamo andare però, poi ci pensiamo!!’’ – disse evidentemente contrariato.
Chiara fece un sospiro: ‘’Comunque stasera venite a casa nostra a cena così conosci la mamma ed Elisa!!’’ – disse ad Orlando.
Il tenente guardò Guido per cercare l’approvazione e lui esasperato disse: ‘’Potrei oppormi?! Sono le mie donne di casa a fare sempre inviti a cena inaspettati senza consultarmi!! Ci vediamo stasera!!’’ – e si incamminò verso la porta – ‘’Chiara daiii..su!!’’
Chiara si avvicinò a Lucia e a Sara dando loro un bacio per salutarle, poi si avvicinò ad Orlando e diede un bacio anche a lui dicendo: ‘’Grazie della cioccolata, zio Orlando!!’’ – e corse ridendo felice a raggiungere il suo papà.
Orlando rimase di stucco: Chiara in una sola giornata lo aveva lasciato più volte lei stupito di chiunque altro. 
S:’’Devo scappare anch’io…ah no…aspettate un attimo, sapete che fine ha fatto Bart?? Ho provato a chiamarlo questa mattina ma al telefono non mi risponde!!’’.
Daniele si schiarì la voce: ‘’Veramente Bart ha già staccato, aveva finito e gli ho detto che poteva andare!!’’.
S:’’Ah..ok!! vabbè poi lo rintraccio io!! Ora devo veramente andare!! Ci sentiamo ragazzi!! Ciao ZIO Orlando!!’’ – disse ridendo accentuando l’espressione che aveva usato spontaneamente la bambina per poi lasciare la caserma.
L:’’Perchè non le hai detto che si è preso dei giorni liberi??’’ – chiese al suo parigrado.
D:’’Non mi è venuto in mente!!’’.
O:’’Bart ha preso dei giorni di licenza?!’’ – chiese sorpreso.
L:’’Daniele smettila di mentirmi!! Che cosa sta succedendo?!’’ – disse autoritaria.
D:’’Che ti devo dire Lucia, niente…che ne so io!!’’ – mentì mentre Orlando accennò un sorriso e andò in aiuto all’amico – ‘’il software a che punto è?!’’.
D:’’Giusto il software!!! È finito. Vieni Lucia, ti faccio vedere!!’’ – disse dirigendosi al suo ufficio.
Lucia si voltò verso il tenente: ‘’Gurda che vi conosco!! Ora dobbiamo lavorare poi ne riparliamo!! Adesso tu torni ad indossare i panni del tenente Serra, zio Orlando!!’’ – sussurrò, con un dolce sorriso, per non farsi sentire dagli altri carabinieri.
Orlando sorrise: ‘’Corro da Milo, prima che impazzisca da solo!!’’ – le fece l’occhiolino e raggiunse il collega.
 
Quella stessa sera Lucia convocò nel suo ufficio il suo capitano.
D:’’Eccoti qui il verbale del caso della banca!! Il software alla fine ha funzionato!! Il Ghiro è il Ghiro!!’’.
L:’’Siamo risaliti al fratello?!’’.
D:’’Esatto, c’era lui dietro tutto!! Spirito di vendetta direi. Rambaudi è stato già avvertito!!’’.
L:’’Ottimo lavoro Ghiro!! Senti un po’, ma tu per caso sai cos’ha Bart?? Non è che ha di nuovo problemi con il ginocchio??’’.
D:’’Non saprei Lucia, non mi pare. So solo che due giorni fa Eleonora è tornata dalla Francia. Era andata una settimana per organizzare il suo lavoro all’estero. Bart ce l’aveva detto, è per questo che hanno posticipato il matrimonio. Non so cosa gli sia preso!! Non è da lui mettere da parte il lavoro’’ – non riuscivano a trovare alcuna motivazione per il suo atteggiamento.
O:’’Forse ha solo bisogno di un po’ di tempo da passare da solo per riflettere. Bart è un tipo molto riservato!!’’ – disse entrando nell’ufficio, avendo ascoltato perché la porta era rimasta socchiusa.
L:’’Tenente, io non ti ho convocato!! Possibile che non riesci mai a farti gli affari tuoi??’’.
O:’’h scusi tanto capitano!! Ho ritenuto opportuno intromettermi nel discorso, non vuoi sapere cos’ha Bart?!’’
L:’’Sentiamo tenente il suo profilo psicologico allora: su cosa dovrebbe riflettere Bart??
O:’’Non lo so, è solo una mia sensazione!!’’.
L:’’Orlando non fare giri di parole!! Ti sei autoinvitato nella conversazione no?! Dai avanti parla!!’’.
D:’’Tu credi che ci sia qualche problema  con Eleonora??’’ – capì subito dove voleva andare a parare.
O:’’Penso che sia una possibilità, Bart non è uno che parla apertamente con gli altri di se quindi non lo farà nemmeno con noi. Penso solo che questo lavoro di Eleonora in Francia abbia un po’ complicato le cose. Non vorrei pensare male, spero solo che si chiarisca le idee, per il suo bene!!’’.
L:’’Beh se così fosse, forse Sara gli potrebbe dare una mano. In fondo hanno legato molto quei due, chi meglio di lei può stare vicino a Bart..anche perchè…’’.
Daniele la interruppe subito: ‘’Non credo sia una buona idea!!’’ – le disse con tono risoluto.
L:’’E perchè?? Io invece penso il contrario. In fondo Sara ha già dato una mano a Bart con Eleonora!! Non dimentichiamoci che è grazie a lei se lui ha fatto definitivamente il grande passo!!’’.
D:’’Ecco appunto!! E se Sara non ci fosse stata?? Bart lo avrebbe fatto?? Il punto è questo: erano sul punto di sposarsi un anno fa quasi, poi hanno pensato meglio di andare con calma. Bart ha fatto la proposta ufficiale tempo fa e adesso si ritrovano di nuovo con una matrimonio rimandato!! Forse qualche problema di fondo c’è!! Se ad ogni ostacolo si rimanda la questione un po’ per il lavoro di Bart e poi per quello di Eleonora quei due non si sposeranno mai!! Si sarebbero già sposati se fossero stati davvero convinti!!’’ – disse convinto di aver centrato in pieno il problema di fondo.
L:’’Non è detto che solo perchè hanno deciso di rimandare il matrimonio ci siano dei problemi tra loro!! Se hanno ritenuto opportuno aspettare non significa che si amino di meno o c’è necessariamente qualcosa che non va, Daniele!! Ai giorni nostri molti sono nella loro situazione, si lavora a distanza per un po’ ma i matrimoni ci sono comunque!!’’.
O:’’La distanza può complicare un po’ le cose ma alla fine se il rapporto è solido non c’è da temere!! Dobbiamo stare vicini a Bart, perchè lui si terrà tutto dentro!! Comunque anche secondo me è meglio che Sara ne stia fuori’’.
D:’’Infatti!! Sara è già molto incasinata con i corsi!! Non coinvolgiamo troppe persone!! Concordo!!’’.
L:’’Voi due non uscite di qui stasera se non mi dite cos’è che io non so!! Perchè volete tenere Sara al di fuori?? Lei e Bart sono molto amici!!’’.
O:’’Amici e basta?!’’.
D:’’Bingo tenente..è questa la domanda esatta!! Hai afferrato il concetto capitano?!’’.
L:’’Oh ma insomma!! Non può essere vero quello che state insinuando!! Conosco perfettamente mia sorella!!’’.
D:’’E scommetto che a differenza tua ha sempre dato retta a quello che prova senza star lì a pensarci troppo, giusto?!’’ – la convivenza con Orlando aveva portato alla luce un nuovo lato di Ghiro, attento osservatore dei comportamenti altrui. Come si suol dire: chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
L:’’Esatto!!! Sara reputa Bart un semplice amico, altrimenti me ne avrebbe parlato sicuramente!!’’.
’’Te ne avrebbe parlato sicuramente se fosse stata una normalissima sbandata per qualsiasi altra persona che non abbia progettato di sposarsi…’’ – precisò il tenente e il capitano concluse – ‘’e se non si sentisse ancora legata al passato… nessuno meglio di te può capire quello che voglio dire!!’’.
L:’’Ok…ho capito cosa state pensando!! Forse dovrei parlarle??’’ – chiese per avere un consiglio.
O:’’Non è il momento, in fondo sono solo nostre supposizioni. Non costruiamo castelli in aria. Non sappiamo nulla di cosa sia successo a Bart!! Sarebbe inutile fare un discorso adesso, la faremo sentire più in colpa di quanto già forse non si stia sentendo!!’’.
D:’’Già, aspettiamo…magari si sistema tutto per il meglio, no?!! Ora io vado, stacco!! A domani e non divertitevi troppo senza di me!! Che faccio, ti porto la colazione a letto domani?!’’ – disse ridendo e Orlando fece lo stesso – ‘’Ricevuto, farò colazione da solo!! Notte ragazzi!!’’ – e se ne andò a casa per fare una bella dormita.
Lucia si alzò con Orlando per andare a cena da Guido.
L:’’E comunque tenente non sei autorizzato ad entrare nel mio ufficio quando sto parlando con il capitano!!’’ – lo rimproverò seria.
O:‘’Io sono entrato per parlare con te, è stato solo un caso che si trattasse dello stesso argomento!!’’ – ironizzò.
Lucia alzò un sopracciglio: ’’Non lo dovevi fare e se fosse stato un discorso solo per capitani?!’’ – continuò sulla sua posizione – ‘’e poi visto che avevi già notato tutto, potevi parlarmene prima e non aspettare l’occasione!!’’.
O:’’Se è per questo sei tu che hai chiamato Ghiro per parlare di Bart, non sei venuta a parlarne con me!! Siamo pari, anzi no…io non ho convocato nessuno privatamente nel mio ufficio quando tutti hanno smontato per parlarci da solo!! E non era un discorso per capitani che dovevi fare!!!’’ – disse guardandola negli occhi fingendosi offeso.
L:’’Fammi capire, sei geloso di Ghiro?!’’ – sorrise lei.
O:’’Non ho detto questo!!’’.
L:’’L’hai fatto intendere!! E poi sono il capitano, faccio quello che credo!! E tu devi rispettare i miei ordini!!’’ – gli disse puntandogli il dito contro con cui poi andò ad accarezzargli il naso.
Orlando guardò l’orologio sulla scrivania e sorrise: ‘’Time out!! Il nostro turno è finito da un pò, non sei più il capitano adesso!!’’ – le disse prima di avvicinarla a se e baciarla.
Lucia adorava i suoi baci improvvisi e sempre discreti, non era rimasto nessuno infatti  in caserma a parte loro due. Si allontanò lentamente da lui per sussurrargli: ‘’Guido ci sta aspettando, se arriviamo tardi se la prenderà con te e Chiara starà aspettando suo zio visto che hai già fatto colpo su di lei!! Dopo che torniamo a casa puoi continuare quello che hai iniziato!!’’.
Orlando rise divertito e con Lucia si avviò alla macchina. 

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Capitolo 49
*** VOGLIO SPOSARE LUCIA! ***


‘Potresti raggiungermi al bar del parco tra un’ora, per favore??’.

 
Guido avendo letto il messaggio si recò al parco e si sedette ad un tavolino ordinando un caffè.
Poco dopo fu raggiunto da Sara.
G:’’Che ci fai tu qui??’’ – chiese incuriosito.
S:’’Ho ricevuto un messaggio di Orlando…e tu??’’.
G:’’Anche io!!’’ – rispose perplesso.
S:’’Anche tu!?!’’ – aveva capito che era arrivato il momento – ‘’beh vabbè, io ordino un gelato nel frattempo’’.
G:’’Strano non è mai in ritardo Orlando e poi perchè mi ha fatto venire qui!? E poi perchè ci ha chiamati insieme!? Bah...forse sarà passato a prendere Lucia!!’’.
S:’’Tu non hai proprio nessuna idea?! ‘’.
G:’’No, dovrei averne una?!’’.
S:’’No no, conoscendoti no… il tuo intuito ogni tanto va in vacanza. Comunque fammi gustare questo gelato va e tu gustati il caffè ora che puoi…fidati!!’’.
Il cameriere aveva appena portato il caffè. Guido non fece in tempo a rispondere che Orlando li raggiunse.
O:’’Scusate il ritardo ma c’è stato un imprevvisto in caserma e mi sono dovuto trattenere’’.
S:’’Tenente, salve!!’’ – rispose mentre continuava a immergere entusiasta il cucchiaino nel suo gelato alla frutta.
G:’’Ciao Orlando, Lucia ci raggiunge dopo??’’ – chiese semplicemente.
O:’’No, non ci sarà Lucia…veramente io vi ho fatto venire qui perchè voglio parlarvi…’’ – era molto cauto, cercò lo sguardo di Sara perchè sapeva che lei già aveva intuito tutto e lei lo rassicurò con un sorriso.
G:’’É successo qualcosa?? Perchè Lucia non è qui?! Non avrai intenzione di lasciare mia sorella?! No perchè se è così dovrai vedertela con me, non fare uno scherzo del genere, tenente!!’’ – si era molto allarmato vedendo che Orlando era in difficoltà nel parlare e questo non era da lui.
O:’’No, no Guido!!! Cosa vai a pensare?!’’ – cercò di togliergli quell’assurda idea dalla testa mentre a Sara venne da ridere nel vedere una scena così divertente: Orlando era in difficoltà e la cosa era piuttosto goffa e suo fratello non aveva la minima idea di cosa avrebbe ascoltato da lì a poco.
G:’’Sicuro che va tutto bene?? Sei strano, sembri quasi essere a disagio!! Non è da te!!’’ – gli si rivolse con tono più calmo dopo che era stato tranquillizzato.
Orlando fece un sospiro profondo e attese che Guido finisse di bere il caffè per evitare che potesse strozzarsi non appena avrebbe ascoltato e poi tutto d’un fiato disse: ‘’Voglio sposare Lucia!!’’.
Il viso di Sara si illuminò di gioia e un bellissimo sorriso la rese ancora più bella di quanto già non fosse mentre Guido rimase sconvolto e non riuscì a dire una parola.
S:’’Guido, non dici niente??’’ – lo incoraggiò.
O:’’Ti prego, accetto qualsiasi reazione ma per favore non rimanere così taciturno’’ – disse un po’ preoccupato.
Guido si schiarì la voce e dopo aver bevuto il bicchiere d’acqua che il cameriere aveva portato insieme alla tazzina disse: ’’Come mai Sara lo aveva capito?!!! Da quanto tempo ti passa per la testa questa idea??!!’’.
S:’’Io l’avevo capito perchè non vedevo l’ora che accadesse. Guarda che non ci eravamo messi d’accordo alle tue spalle, se è questo che credi!! Perchè devi sempre pensare male?!’’ – gli rispose con una smorfia scocciata.
O:’’Se devo essere sincero è da un bel po’ che penso a questa cosa. Non ho mai avuto alcun dubbio solo che visto la situaziane che stavamo vivendo ho ritenuto opportuno mettere da parte l’idea..’’ – cercò di essere il più calmo possibile perchè vedeva che Guido non aveva fatto i salti di gioia!!
G:’’Ascolta Orlando, io non posso negare che tu renda mia sorella felice come non l’ho mai vista e che grazie a te abbia ritrovato tranquillità e sia tornata quella di sempre ma io non voglio che corriate troppo, non state insieme neanche da un anno e non voglio che possiate pentirvene in futuro di essere stati troppo precipitosi!! E poi dovresti capire cosa intendo!!’’.
O:’’Guido, lo so. Capisco il tuo timore. Io sono stato già sposato, è vero!! Ma è proprio per questo che non ho dubbi!! Ho già affrontato un matrimonio e se non ha funzionato è solo perchè eravamo lontani anni luce, avevamo prospettive diverse ed eravamo arrivati ad un certo punto che non ci ascoltavamo neanche più..’’.
G:’’Beh anche con Lucia siete differenti, sei letteralmente il suo opposto!!’’ – lo interruppe lui ancora incerto.
O:’’Sì hai ragione, abbiamo due caratteri differenti, completamenteopposti ma io non posso fare a meno di Lucia…è questa la questione!! Con la mia prima moglie non era così: ci volevamo bene, ci amavamo pure in un primo momento ma poi nessuno dei due cercava l’altro, era subentrata solo l’abitudine: ognuno conduceva la sua vita nella sua direzione, non c’era condivisione, non c’erano sogni insieme. C’era solo la vita di ognuno di noi che andava avanti giorno dopo giorno e che abitualmente si incontravano la sera quando rincasavamo. Con Lucia non è affatto così!! Io ho bisogno che mi stia accanto, di sapere cosa pensa e di cosa ha bisogno, di farle sapere cosa provo per lei: ho bisogno di passare il resto della mia vita con lei!!’’.
Non c’era nulla da fare, ogni volta che Orlando parlava di Lucia lo faceva con un tale amore e certezza dei suoi sentimenti che nessuno avrebbe mai potuto contraddirlo in quelche modo. Sara è stata sempre affascinata da quel suo modo di parlare di Lucia: gli occhi gli brillavano quando parlava di lei, il suo volto era sereno e innamorato.
G:’’Senti Orlando io non voglio fare il guastafeste anche se sembra quasi sempre che ricopro questo ruolo. Forse sarete destinati a stare insieme per sempre, ora vi amate più che mai e non vi serve alcuna altra conferma ma potete aspettare. Insomma la storia di Pugliese si è conclusa da poco e vi ha coinvolto molto e ciò non ha fatto altro che rafforzare il vostro rapporto ma le complicazioni non sono mancate. Ti chiedo solo un po’ di tempo in più. Fai passare qualche mese, magari qualche anno e poi ne riparliamo…se veramente …’’.
S:’’Tu non fai il guastafeste…tu lo sei e basta!!!’’ – lo interruppe arrabbiata – ‘’chi sei tu per mettere in dubbio i loro sentimenti?!!’’ – i loro sguardi si lanciavano saette.
O:’’Mi dispiace Guido che la pensi così ma io amo Lucia e non aspetterò altro tempo: è la donna della mia vita e io la porterò all’altare!!’’ – disse molto calmo ma altrettanto deciso e convinto delle sue parole.
G:’’Sei proprio irresponsabile alle volte!!! Ti chiedo solo di ponderare la situazione!! Come se non l’avessi già portata una donna all’altare!!’’ – disse lui offeso dalla fermezza con cui Orlando gli aveva risposto e si alzò dalla sedia di scatto.
Sara rimase sconcertata di quanta ostinazione sapeva caricarsi Guido certe volte.
Orlando si alzò anche lui dicendo tranquillamente: ‘’Lucia è e sarà l’unica donna che porterò all’altare e sarà con lei che io passerò il resto dei miei giorni!!’’.
Sara rimase meravigliata da quelle parole:’’Cosa hai detto?! Tu vuoi dire che non sei mai stato sposato in chiesa?!’’ – disse lei stupita.
O:’’No, il mio precedente matrimonio è stato solo civile. Chissà forse inconsciamente già allora sapevamo che non sarebbe durata e forse è per questo che nessuno sentì l’esigenza di celebrarlo in chiesa’’ – rispose sinceramente.
Sara si alzò di scatto e gli si buttò tra le sue braccia contentissima sotto lo sguardo sbigottito di Guido: Orlando non era poi tanto irresponsabile, anzi continuava a lasciarlo senza parole ogni volta che discutevano. Aveva deciso di sposare Lucia e aveva anche dimostrato di esserne davvero convinto.
S:’’Ma esiste un altro uomo così sorprendente come te?!!’’ – gli disse mentre lo stringeva entusiasta più che mai.
O:’’Mah..chissà…forse da qualche parte del mondo ci sarà qualche altro Orlando…magari senza tutti i miei difetti!!’’.
G:’’Se ci fosse Lucia in questo momento non ti permetterebbe tutta questa esibizione di affetto!!’’ – interruppe lui l’abbraccio.
I due si sorrisero: Guido non avrebbe mai ammesso di aver esagerato.
Sara si allontanò da Orlando e rispose: ‘’Piuttosto di preoccuparti della gelosia di tua sorella gli dovresti delle scuse!! Anzi non dovresti, GLI DEVI le tue scuse…testa dura che non sei altra!!’’.
G:’’Non ti rivolgere a me con quel tono sai, sono sempre tuo fratello maggiore!!’’ – la rimproverò lui severamente.
S:’’Sì il fratello maggiore che alle volte è peggio di un bambino capriccioso!!’’ – replicò prontamente.
I tre scoppiarono a ridere.
G:’’E va bene, ok…lo ammetto ho esagerato!!’’.
S:’’Esagerato?!! Sei proprio partito col piede sbagliato!!’’.
G:’’E tu sei partita in quinta!!’’.
Non erano capaci di non beccarsi quei due quando non erano d’accordo. Orlando sorrise dinanzi quella buffa scena.
G:’’Va bene, a parte gli scherzi ho sbagliato è vero…non avrei dovuto giudicarti senza prima conoscere la tua vita e pensare che non fossi davvero convinto di questa scelta e poi avevo già pensato che prima o poi questo momento sarebbe arrivato, certo speravo più in là, molto più in là……e……’’.
S:’’E???!!!!’’ – incitò lei frettolosamente.
Guido fece un sospiro e poi dovette continuare: ‘’…… ok…… cedo….ti devo chiedere scusa!!’’.
Ora sì che Sara era soddisfatta.
O:’’Non farei mai soffrire Lucia, lei non meriterebbe una cosa del genere e io farò di tutto per renderla felice!!’’.
G:’’Devo dire che mia sorella ha fatto proprio una saggia scelta…. Lo devo ammettere!!’’.
Orlando era contentissimo di quelle parole, sperava in un’approvazione di Guido ma non così esplicita. Istintivamente lo abbracciò affettuosamente e Guido ricambiò per poi aggiungere subito: ‘’Va bene, sono felice per te ma hai sbagliato Brancato!! Io non sono il tipo di tutti questi sfoggi affettivi, non ci allarghiamo troppo eh!!’’ – i due futuri cognati si guardarono in volto per un momento e poi si abbandonarono ad una risata.
S:’’Wooowwww…ma da quant’è che aspettavo questo momento!?! Dobbiamo pensare alla proposta adesso!!’’ – era in preda ad un’ondata di felicità!!
G:’’Sara togliti dalla testa di cominciare ad assillarci con le tue idee e la tua euforia, che altrimenti faccio richiesta ad Abrami per farti trasferire lontano da Roma immediatamente!!!!’’ – la avvertì serio.
S:’’Trova una soluzione più efficace fratellone perchè Abrami non mi manderà via tanto facilmente per tua sfortuna!! E comunque forse non ci siamo capiti: questo matrimonio dovrà essere perfetto!! Il matrimonio di Lucia e Orlando…ma che dico perfetto…più che perfetto e io devo aiutarli ad organizzarlo!!’’ – gli occhi le brillavano di felicità.
G:’’Primo..la proposta ancora deve essere fatta!!! E poi ci sarà tempo, per favore trattieni il tuo entusiasmo…io non ti reggo!!’’ – si spiegò frenando immediatamente la fantasia della sorella.
O:’’Scusate l’interruzione!! Non vorrei sgombinarti i piani, Sara, ma io avevo già in mente un’idea e..’’.
S:’’E che non lo so che il mio aiuto sarà solo marginale con te!! Tu non hai bisogno di consigli per stupire Lucia, te la cavi benissimo da solo!!’’ – lo fermò un po’ rattristata.
O:’’Daiii suuu!! Non fare così!!! A dir la verità ho bisogno che voi mi reggiate il gioco…adesso vi spiego…..’’.
 
E fu così che passarono il loro rimanente tempo libero al parco mentre Lucia era completamente all’oscuro di tutto.
  

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Capitolo 50
*** NON VOGLIO PERDERMI NIENTE ***


Qualche giorno più tardi..
 
Bart era ritornato a lavoro, era più taciturno del solito, lavorava assiduamente ed evitava qualsiasi contatto con gli altri.
Stava sistemando le sue cose per staccare quando Ghiro gli si avvicinò: ‘’Sono questi i verbali da dare a Lucia?!’’.
B:’’Sì, sono tutti firmati!!’’ – rispose atono.
D:’’Bart? È tutto a posto?!’’ – chiese con un po’ di preoccupazione.
B:’’Sì…è tutto a posto, se mandare all’aria un matrimonio è tutto a posto, allora è davvero tutto a posto!!’’ – Ghiro deglutì a fatica freddato da quella risposta – ‘’ti prego Ghiro non fare domande perché non saprei che dirti!!’’.
Sara fece il suo ingresso in caserma e si fermò da loro alla scrivania: ‘’State staccando?? Se mi aspettate ci andiamo a bere una cosa insieme, devo solo parlare un momento con Lucia!!’’.
Bart rimase per un istante immobile all’arrivo di Sara, poi con aria del tutto indiffirente prese il suo camice per portarlo in laboratorio e disse: ‘’Io sto andando a casa, se proprio ci tieni puoi andarci con Ghiro!! Buonanotte!!’’ – e si allontanò.
S:’’Ma che ha?! Si è alzato storto stamattina?!’’ – disse sconcertata dalla sua risposta.
Ghiro sorvolò cercando di sdrammatizzare la situazione: ‘’Si può darsi, è stata una giornata stressante…Lucia è nel suo ufficio!! Vai maggiore, dai!!’’ – le fece un sorriso e le indicò la strada per farla andare.
Bart stava uscendo di corsa ma il capitano lo raggiunse fermandolo con un braccio: ‘’Ti sembra normale trattarla in quel modo ?! Ti ha dato di volta il cervello?!’’.
Bart chiuse gli occhi e fece un sospiro: ‘’Hai ragione ho sbagliato!! Lascia stare, tu non puoi capire…le chiederò scusa!! Ciao Ghiro!!’’.
D:’’Io capisco benissimo invece…ma perché mi trovo sempre in mezzo io a queste situazioni?!’’ – si disse mentre il suo collega aveva già sceso le scale.
 
S:’’Ti disturbo?? Posso?!’’
L:’’Ehi… Vieni entra’’.
S:’’Avevo il pomeriggio libero per organizzarmi il week end fuori per quel corso di formazione di cui ti parlavo. Mi sono sbrigata e sono passata da te’’.
L:’’Sì..sì…hai bisogno di qualcosa?? Ti do una mano’’.
S:’’No no, ho fatto tutto…scusa se te lo chiedo ma si può sapere che ha Bart in questi giorni?! Poco fa sembrava volesse fulminarmi!! Forse se l’è presa per qualcosa che ho fatto??.
Lucia la guardò pensando, poi aggiunse: ‘’No figurati, sarà una di quelle giornate no!! Che vai a pensare!!’’.
S:’’Io direi più di una giornata no, visto che mi evita da giorni e quando ci incontriamo sembra avercela con me!! Vabbè gli farò io una bella ramanzina. Ora passiamo a te: ti ricordi che stasera hai un impegno, non te lo sei dimenticato no??’’.
L:’’Ah già..il gala sul ghiaccio, mi era sfuggito!! Vabbè dai, penso di fare in tempo..ho quasi finito qui in caserma’’.
S:’’Ma Orlando non riesce proprio a venire con noi??’’ – chiese mentendo spudoratamente.
L:’’Veramente ho fatto di tutto per convincerlo ma aveva già promesso a Daniele che l’avrebbe aiutato con un programma…roba da hacker!! Non mi ha detto molto di più, ancora non ho capito a cosa serva Orlando a Daniele poi…’’.
S:’’Peccato!! Saremmo stati tutti insieme. Sarà per un’altra volta…comunque ho un regalo per te!! Cioè non lo tengo qui ma lo troverai appena torni a casa!! Ci vediamo stasera…non fare tardi sai!!’’.
L:’’Dovrei raccomandarmi io che tu non faccia tardi!!’’ – e sorrise – ‘’Ci vediamo dopo’’.
 
Nel frattempo nell’ufficio di Ghiro..
 
D:’’Orlando sei nervoso??’’ – disse esausto per quella giornata: Bart che si e no aveva spiaccicato una parola, Orlando che l’aveva persa completamente..meno male che Milo e Bianca gli avevano regalato una normale pausa caffè!!
O:’’No no..’’.
D:’’No?! Allora puoi anche dire qualche sillaba ogni tanto, non puoi permetterti di perdere le parole proprio questa sera…scusa eh!!’’.
O:’’Fai poco lo spiritoso per cortesia…io non sono nervoso, non ho perso le parole e sono tranquillissimo!!’’ – rispose seccato per essere stato punzecchiato da lui tutto il giorno.
D:’’Ok se lo dici tu!! Ma sei sicuro che ti dirà di sì??!!’’ – Orlando lo guardò male – ‘’potrebbe anche dirti di no per il momento!!’’.
O:’’Hai parlato con Guido per caso??!!’’.
D:’’Sai com’è…abbiamo scambiato qualche chiacchera!! E comunque rilassati amico mio, Lucia non è capace di dirti di no a meno che non si rivolga a te come capitano e stasera non penso proprio che ricoprirà quella veste…’’ – si fermò un attimo e vide che Orlando non lo stava nemmeno ascoltando ma continuava a giocherellare con la penna che aveva in mano – ‘’Guarda che non sto scherzando Orlando, ti vuoi calmare?! Non ti farai cogliere dall’emozione proprio sul più bello….e il giorno del matrimonio come vuoi stare?? Non mi avrai chiesto di starti accanto solo per sorreggerti da un tuo eventuale mancamento d’aria?!’’.
O:’’Daniele, smettila..ma cosa stai dicendo!! Sei il mio migliore amico, chi altro dovrebbe farmi da testimone??!! E poi un passo alla volta: io ancora devo chiederle di sposarmi..che mi pensi al giorno del matrimonio!!!’’ – disse visibilmente nervoso.
D:’’Ahhhh…ma allora sei preoccupato per come potrebbe reagire Lucia alla proposta!!! Non sai mentire Serra…e non fare di tutto per non dare a vedere la tua ansia!! Tu sei nervoso!!’’.
O:’’Senti Ghiro, io non sono in ansia!! È stare a parlare qui con te che mi mette ansia!! Forse era meglio che chiedevo a Milo di coprirmi. Ora vedi di cambiare discorso…grazie!!’’ – si alzò per fare un respiro profondo.
L:’’Ehi ragazzi…’’ – fece ingresso nell’ufficio mentre ad Orlando cadde quella penna su cui stava sfogando la sua tensione sotto un sorriso nascosto di Daniele.
D:’’Capitano!!’’.
O:’’Ehii..hai finito??’’ – chiese il più tranquillo possibile.
L:’’Sì sì..ora vado a casa a cambiarmi e aspetto che Sara mi passi a prendere. Sentite ma che è successo tra Sara e Bart prima?? Mi ha detto che sono giorni che la evita e lei non sa il perché!!’’.
D:’’Bart non si sposa più!!’’ – rivelò ai due suoi amici.
L:’’Che cosa?! E quando te l’ha detto??’’.
D:’’Appena prima che arrivasse Sara, mi ha chiesto di non fargli domande e poi quando è arrivata lei Bart sembrava volerla allontanare, si è girato malissimo in effetti!!’’.
L:’’Che facciamo adesso??’’ – chiese preoccupata.
O:’’Nulla!!! Che volete fare!?’’ – replicò immediatamente – ‘’Non mettiamoci in mezzo, se servirà il nostro aiuto noi ci saremo!!’’ – disse convinto.
D:’’Io non voglio che lei soffra!!’’ – disse deciso rivolgendosi all’amico – ‘’È confusa e non prenderebbe la decisione più giusta se scegliesse da sola alla luce della situazione!!’’.
O:’’Anche lui è confuso se ha assunto questo atteggiamento!! Tenete conto che quelle che fino a poco tempo fa lui riteneva essere delle certezze ora non lo sono più!! Dovranno farcela da soli se davvero è come pensiamo, sono loro che devono capire e poi sarà lei a venire da noi quando ne avrà bisogno, ma toglietevi dalla testa di metterci in mezzo, chiaro?!’’ – Ghirò non aveva altra scelta che essere d’accordo.
Lucia sorrise, si avvicinò al tenente dicendogli: ‘’io mi fido di te!!’’ – gli posò un bacio sulla guancia e fece l’occhiolino al capitano – ‘’Non fate tardi mi raccomando!! Ci vediamo domattina!!’’.
D:’’Vai tranquilla…penso che domattina ci troveremo di nuovo qui a …’’.
O:’’Ma la finisci stasera??’’ – lo interruppe prima che potesse mandare tutto all’aria lanciandogli uno di quei tanti oggettini elettronici che aveva sulla sua disordinata scrivania – ‘’Comunque stavo riflettendo che visto quello che Bart ti ha detto stasera forse è meglio se aspetto che si risolva questa situazione per la proposta a Lucia, mi sembra indelicato nei confronti di Bart!! No??’’.
Ghiro scosse la testa: ‘’No!! Bart è una persona matura, non potrebbe che essere felice per voi due!! –  disse serio poi sul volto gli comparve un sorrisetto dispettoso – ‘’Se poi questa è solo una scusa perché ti vuoi tirare indietro..devo dirti che da te non me lo sarei mai aspettato!!’’ – Orlando lo guardò malissimo, peggio di prima – ‘’Allora che ci fai ancora qui?!’’ – aggiunse.
O:’’Vado!!’’ – disse alzandosi impaziente.
D:’’Vai!! E buona fortuna futuro sposo!! Dai il meglio di te!!’’.
O:’’Buona serata, Ghirelli!!’’ – e corse via con un sorriso a trentadue denti sul volto.
 
Lucia era arrivata a casa ed entrata in camera trovò una grande scatola da regalo sul letto.
Lesse il bigliettino:
‘Ho chiesto le chiavi ad Orlando per fartelo trovare qui. Indossalo per stasera, ti starà d’incanto!! A dopo…Sara!!’.
 
Aprì la confezione e si ritrovò di fronte un abito rosso lungo appena sul ginocchio con una spilla argento sulla nodo della scollatura a v, un paio di sandali alti color argento abbinati alla pochette e al coprispalle. Era un abito molto elegante, lei lo indossò e le calzò a pennello. Raccolse i capelli con il fermaglio che le fece trovare Sara nella pochette. Si preparò in un batter d’occhio.
Era perfetta: Sara aveva pensato a tutto!! E Lucia non sospettava nulla, in fondo sapeva solo di dover andare ad un gala.
 

‘Arriverà da te un taxi tra poco, io ho avuto un imprevisto con la macchina ma nulla di grave. Aspetterò che mi passi a prendere Guido. Ti raggiungeremo presto’.
 
S:’’Fatto!!’’.
 
Appena qualche minuto..
 
G:’’Pronto Lucia..dimmi!!...Ah sì sì, la passo a prendere io ma faccio un po’ tardi che Agnese non è ancora pronta. Tu vai intanto, noi arriveremo in tempo!! A dopo tesoro!!’’.
S:’’Ok..dopo questa telefonata possiamo dire che il nostro compito qui è concluso. Ora tocca solo a te!!’’ – disse rivolgendosi ad Orlando.
O:’’Grazie veramente per il vostro aiuto!!’’ – disse molto serio.
S:’’Ehi su..non sarai un po’ nervoso?!’’ – gli disse schiaffeggiandolo sul viso scherzosamente – ‘’Senti scusami ma io lo devo fare che così sembri proprio Guido due!! Togliti questa cravatta che sei troppo serio’’ – gli sciolse il nodo e tolse la cravatta aggiustandogli il collo della camicia e la giacca – ‘’mamma mia è che cos’era  tutta questa formalità!!! Ecco in questo modo va molto meglio, vero Guido??’’.
G:’’Io lo preferivo in cravatta!!’’ – puntualizzò lui.
O:’’Mi sento più a mio agio così, non me ne volere Guido!! Comunque ora devo andare da Oscar per ripetergli tutto che se mi va a sbagliare qualcosa sarà meglio per lui non trovarmi sulla sua strada!!’’.
S:’’Vai vai e vedi di rilassarti..quasi non ti riconosco. Stupiscila, come solo tu sai fare!!’’ – gli disse mentre Orlando stava già correndo per il corridoio.
G:’’Ma è proprio necessario che dobbiamo andare via noi??’’ – chiese curioso della sorpresa che il tenente stava per fare a sua sorella.
S:’’Sì, in teoria dovremmo farlo, ma in realtà resteremo qui!!’’ – Guido la guardò sorpreso –  ’’Non possiamo mica perderci la sorpresa del nostro super cognato??!! Non si accorgerà nessuno di noi, mi sono già messa d’accordo con Oscar senza che Orlando sapesse nulla!!’’.
G:’’Ma certo che sei tremenda!!’’.
S:’’Non fare il moralista…so che ti piace la mia idea!!’’.
 
Lucia intanto era appena scesa dal taxi e si diresse verso il palazzetto.
All’entrata trovò Oscar che la stava aspettando: ‘’Capitano, ben arrivata!! Prego mi segua!!’’.
L:’’Oscar ma sicuro che non ho sbagliato giorno per il gala…è tutto così silenzioso e di fuori non c’è nessuno!!’’.
‘’No capitano, stia tranquilla…è solo che si tratta di un evento privato…venga con me, l’accompagno’’.
L:’’Aspetto i miei fratelli, non sono ancora arrivati’’.
‘’Suo fratello si è raccomandato di non farla aspettare qui, la raggiungerà direttamente dentro…prego!! Il suo posto è in tribuna. Io adesso vado, buona serata capitano!!’’.
L:’’Oscar ma qui….’’ – niente da fare lui era già scappato via.
Intorno a lei non c’era nessuno.
Il palazzetto era al buio, solo delle leggere lampade a neon lasciavano intravedere l’ambiente.
Sui gradini della tribuna erano accesi i faretti che illuminavano il percorso. La ringhiera era ornata con rose rosse e un mazzo di rose dello stesso colore era posato sulla poltrona centrale. Non c’era biglietto con il mazzo di fiori ma non poteva che essere di una persona.
Lucia si avvicinò incredula e notò un paio di pattini accanto alla poltroncina: i suoi pattini.
 
Una musica partì: ‘I don’t want to miss a thing’ *.
I primi trenta secondi della canzone diedero il tempo a Lucia di volgere la sua attenzione sulla pista che si stava illuminando.  
Una scritta comparve:  





 

Le note e le parole di quella meravigliosa canzone furono accompagnate dalle foto di Lucia e Orlando che vennero proiettate sulla pista di pattinaggio e comparvero una dopo l’altra, una accanto all’altra, fino a riempire l’intero ghiaccio.
Sotto gli occhi lucidi di Lucia comparve un collage virtuale delle loro foto.
Un collage della loro storia, dei loro momenti, della loro vita insieme.
Lucia non riuscì a trattenere le lacrime per l’emozione che stava provando: era felice, felice di rivedere quei singoli momenti immortalati in degli scatti, quegli attimi che avevano vissuto insieme e che l’avevano resa spensierata e innamorata ogni giorno di più, felice perchè solo Orlando la rendeva così!!
La musica stava via via affievolendosi e un’altra scritta comparve sopra quella miriade di foto: 

 


 

E un fascio di luce illuminò Orlando che era in piedi sulla pista.
Lucia non esitò un attimo e si diresse di corsa verso l’entrata della pista. Si infilò i suoi pattini, ora aveva capito perchè erano accanto alla poltrona, ed entrò.
Volteggiò leggera e strafelice sopra quel racconto iconografico di un pezzo della sua vita, uno dei più felici in assoluto.
Il volto di Orlando era sereno, sorridente, innamorato.
Lei lo raggiunse con estrema destrezza e si precipitò da lui afferrando le sue braccia esattamente come la prima volta. Lui l’afferò per la vita.
Si sorrisero come non avevano mai fatto.
L:’’Mi lasci sempre senza parole!! È splendido tutto questo’’.
O:’’Tu sei splendida, lo sei ogni giorno di più!!’’.
L:’’Ma come fai a non stancarti mai di sorprendermi??’’.
O:’’Non potrei mai stancarmi di vederti sorridere, non potrei mai stancarmi di te!!’’.
L:’’Io ti adoro…cosa avrò mai fatto per meritarti al mio fianco?!’’.
Adesso era arrivato il momento.
Orlando non smise un attimo di perdersi negli occhi della sua donna e lei negli occhi di lui si vedeva felice, amata e innamorata. Le loro mani erano intrecciate saldamente e si accarezzavano.
O:’’Se mi perdo nei ricordi e torno indietro al nostro primo incontro, al nostro primo saluto mi sembra impossibile tutto quello che sto vivendo ora. Non si era istaurato un buon rapporto tra noi, anzi per meglio dire tu non mi sopportavi affatto, se fosse stato per me invece saresti stata mia fin dal primo momento!!’’ – quelle parole suscitarono un sorriso imbarazzato sul viso di Lucia – ‘’ma pian piano sei riuscita a fidarti di me, certo dopo una discussione terribile. Pensavo di averti persa per sempre in quel momento, che non avrei potuto avere più alcuna speranza e invece la sera stessa mi hai spiazzato: avevi deciso di confidarti con me. Il mio cuore batteva così forte, il mio sentimento cresceva sempre di più che mi è stato difficilissimo starti accanto in quei giorni badando a controllare tutto questo. E poi il nostro primo abbraccio: inatteso, spontaneo, ancora una volta sei stata tu a spiazzarmi. Non sapevo cosa fare. Se ti avessi stretta a me non ti avrei più lasciata andare e non sapevo come tu avresti potuto reagire. Meno male che Bart ci ha salvato in calcio d’angolo da quell’imbarazzo. Quell’incubo con Dettori finì per fortuna e giorno dopo giorno io ti sentivo sempre più vicina ma mai abbastanza per poterti togliere tutte le paure che avevi. Mi cercavi in continuazione, io questo lo avvertivo ma ogni volta non riuscivi a lasciarti andare…scappavi via!! Finchè non mi sono svegliato dopo l’intervento e tu eri lì, eri lì per me!! La tua mano nella mia senza alcun imbarazzo, senza timore…nulla!! Solo la tua mano che accarezzava la mia. Ma tutti i dubbi sono svaniti su questa pista: è qui che io ti ho sentita mia per la prima volta!! La mia Lucia, la vera Lucia, quella Lucia fragile che voleva tornare ad amare senza più voler soffrire, che aveva vinto le sue paure e si era lasciata andare con me!! Tutto questo nostro tempo insieme è stato il periodo più felice della mia vita. È stato anche un periodo molto difficile è vero: doloroso, pieno di paure e tristezze, di sconforto e rabbia. Ma è tutto questo che ha messo a dura prova il nostro amore e possiamo dire di esserne usciti vincitori!! Non illesi certo, questo lo sappiamo entrambi!! Ma nessun vincitore è tale se non lotta con tutto se stesso per vincere!! E noi abbiamo vinto: siamo qui, con le nostre ferite e con i nostri sogni…siamo qui io e te!!
Volevi vivere una favola, la nostra favola ed è da qui che tutto è cominciato!!
Ed è da qui che tutto continuerà!!
Non voglio più perdere niente, non voglio sprecare neanche un attimo.
Voglio averti accanto a me, voglio che tu continui a riempire le mie giornate con i tuoi sorrisi, con i tuoi baci, con il tuo amore.
Voglio viverti e voglio che ogni mio giorno sia anche il tuo.
E c’è solo un modo perché tutto questo possa accadere: sposami Lucia …’’ – prese dalla tasca la fatidica scatolina e la aprì davanti ai suoi occhi commossi per tutto quello che Orlando le aveva dichiarato – ‘’…diventa mia moglie…’’.
Lucia non ci poteva credere, non poteva credere che sarebbe stata così felice in quell’occasione, non poteva crederci che fosse tutto realtà: il suo Orlando era lì di fronte a lei e le aveva chiesto di sposarlo.
Era tanto emozionata ma non ebbe alcuna esitazione nel rispondere: ‘’Certo che voglio diventare tua moglie, Orlando!!!’’ – disse con gli occhi che sprizzavano lacrime di felicità.
Orlando le prese la mano e con la sua assoluta delicatezza le infilò lo splendido solitario che aveva scelto per lei.
I due si guardarono negli occhi. Il loro sguardo parlava per loro: gioioso, intenso, raggiante, innamorato.
Uno sguardo che poteva trovare fine solo in un bacio romantico e pieno di amore che si scambiarono intensamente.
 
Due occhi pieni di lacrime avevano osservato tutto dalla parte più alta degli spalti pur non riuscendo ad ascoltare la conversazione, ma gli occhi dei due innamorati non celavano alcun dubbio: ‘’Ma come diamine fa ogni volta a lasciare tutti senza fiato!?!’’
Guido mise la mano sulla bocca della sorella: ‘’Shhhhh…non vorrai rovinare un momento così!!! Dai su romanticona…adesso sì che possiamo andare!!’’ – le disse tirandola su e andando verso l’uscita silenziosamente.
S:’’É davvero un uomo…’’.
G:’’Speciale….già lo è davvero!! Lo credo anch’io’’ – concluse lui.
 
 
*(Aerosmith)

 
 

 Vi ho pubblicato due capitoli questa sera, buona lettura e se vi va dite tranquillamente cosa ne pensate!!
Alla prossima =)


 

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Capitolo 51
*** DALL'AMICIZIA ALL'AMORE C'È LA DISTANZA DI UN BACIO ***


Ciao gente!!
Scusate la mia scomparsa improvvisa!! Mi sono fatta prendere dalle vacanze :)
Sono in ritardo assurdo con le recensioni ma provvederò a recuperare nei prossimi giorni!!
Vi lascio il nuovo capitolo, sperando che non vi siate dimenticati della mia storia :P
A presto con i vostri commenti =) 


Se questo capitolo ha preso parte della mia storia è per Kri,
il capitolo te lo dedico :) 



Passarono un bel pò di giorni e nonostante al Ris non mancavano mai indagini, repertamenti, interrogatori…l’atmosfera non era mai stata così carica di serenità e gioia, fatta qualche eccezione.
Era passato appena mezzogiorno  e tutta la squadra aveva concluso il briefing della mattinata.
Sara e Guido invece stavano salendo le scale per raggiungere l’ufficio di Lucia che li aveva fatti chiamare.
S:’’Salve ragazzi!!’’.
Gli altri ricambiarono il saluto.
G:’’Cos’è successo?! Perchè ci hai fatto chiamare??’’ – chiese non capendo quella riunione improvvisa.
L:’’Il tuo telefono non era raggiungibile ecco perchè ho lasciato l’avviso in caserma ma non è successo nulla di grave, devo solo informarvi di una cosa!!’’ – rispose guardando impaziente l’orologio.
Gli altri aspettavano incuriositi che continuasse, Orlando la guardò impensierito ma lei lo tranquillizzò con un sorriso.
S:’’Lucia?? Hai perso le parole?!…siamo qui!! Parla!!’’ – disse impaziente.
Lucia guardò di nuovo l’orologio, un po’ tesa: ‘’Sì un attimo….è che devo aspettare….’’.
La porta si aprì violentemente e quell’atmosfera silenziosa venne cacciata via da un fiatone incredibile: ‘’Scusate la mia irruenza, ho fatto una corsa che non potete neanche immaginare….scusa Lucia per il ritardo!!’’.
S:’’Rosannaaa!!!!’’ – esclamò sorpresa e corse ad abbracciarla.
G:’’Sara la tua influenza su di lei mi preoccupa, me la stai rovinando!!’’ – constatò il capitano.
S:’’Solo perchè la sento tutti i giorni non vuol dire che la stia contagiando!!’’.
R:’’Sono in ritardo solo perchè ho fatto una fila pazzesca per prendere un taxi all’aeroporto!!’’.
L:’’Scusa ma mi hanno trattenuto in procura e non sono riuscita proprio a liberarmi!!’’.
R:’’Nessun problema…tanto ormai sono qui!!’’.
G:’’Infatti…come mai??’’ – chiese preoccupato.
R:’’Guarda Guido che la scuola è finita da giorni…e io ti avevo già avvisato che sarei ritornata durante le vacanze!!’’ – rispose lei molto decisa – ‘’e poi già mi sono persa la proposta che Orlando ha fatto a Lucia…e questo non ve lo perdonerò maiii!!!’’ – il suo viso era molto serio poi con un bellissimo sorriso aggiunse – ‘’Comunque Orlando i miei complimenti!! Io non ho parole….è stata davvero….una sorpresa fantastica!! Anch’io avrei voluto esserci!!!’’.
Orlando meravigliato si rivolse verso Sara che, colpevole, abbassò il viso evitando il suo sguardo di rimprovero: aveva appena capito che lei non se n’era andata quella sera e che aveva assistito di nascosto.
Lucia arrossì visibilmente e Guido sorrise appena vedendo la reazione di sua sorella: eppure doveva conoscere Sara, doveva sapere che non si sarebbe tenuto per se il racconto.
L:’’Ok…basta Rosanna, non continuare!!’’ – disse in forte imbarazzo. Era tra i suoi amici però si stava parlando comunque di una sua cosa intima e personale.
Gli altri sorrisero felici guardando Lucia.
R:’’Posso sedermi qui??’’ – chiese indicando il posto di Lucia e lei annuì mettendosi dietro la sedia rimanendo in piedi – ‘’Ok..ci siamo tutti, adesso puoi dirlo Lucia!!’’ – gli diede un bacio sulla guancia e si sedette.
D:’’Dire cosa??’’ – chiese curioso.
Lucia fece un sospiro e dopo aver osservato la sua squadra si fermò sul viso di Orlando e disse: ‘’Ci sposiamo……’’ – Orlando la guardava incuriosito e impaziente, gli stava venendo un po’ l’ansia non sapendo cosa Lucia stesse per dire –‘’…ci sposiamo il 30 giugno!!’’ – completò tutto d’un fiato con una voce del tutto emozionata.
Orlando perse il respiro, non sapeva che Lucia avesse deciso la data e poi quella data.
Si aprì in un sorriso a dir poco meraviglioso e sorpreso.
D:’’Finalmente avete deciso!! Congratulazioni!!’’ – disse con un sorriso  a trentadue denti.
S:’’Daniele…ha deciso!! Guarda la faccia di Orlando!!’’ – e scoppiò a ridere – ‘’Sono felicissima Lucia, davvero!!’’.
G:’’Anche io!! Sono contento che abbiate deciso da fare tutto con calma!! Avrete molto tempo per poter organizzare tutto!!’’ – disse sollevato.
R:’’Non il 30 giugno dell’anno prossimo, Guido!!! Il 30 giugno di quest’anno!!!’’ – percisò lei dopo essersi portata una mano sulla fronte scoraggiata dal fatto che non avesse afferrato bene la notizia. Poi guardò divertita  come il volto di Guido da rilassato e sereno divenne agghiacciato dalla notizia: era rimasto immobile senza respirare.
S:’’Che cosaaa?!?!’’ – esclamò alzandosi di scatto – ‘’Lucia ma è tra poco più di dieci giorni!! Come diavolo faremo ad organizzare tutto??.
L:’’Lo so, ma ho deciso ormai!! Sara calmati, c’è tempo…’’.
G:’’Tempo?!? No dico….avresti voluto avvisarci la sera prima??!!’’.
L:’’Mi compiaccio della vostra reazione, non potevate averne una peggiore!! E comunque è deciso, è tutto in ordine…quindi prendetene atto!!’’ – disse lei infastidita per non aver avuto appoggio subito da suo fratello e sua sorella.
R:’’Dai su Guido…non fare così!! È una cosa bella quella che ci ha detto!! Sara pure tu…’’.
G:’’So che c’è pure il tuo zampino in questa decisione, essendo l’unica che sapeva tutto!!’’ – la rimproverò teneramente.
R:’’Qualcuno doveva pur aiutarla…altrimenti non sarebbe stata una sorpresa..’’.
D:’’Parole sante Rosanna, hai ragione!! Non potevi darci notizia migliore, Lucia!! Io non vedo l’ora!! Che senso ha aspettare altro tempo?! Anche se Lucia, diciamocelo, almeno Orlando potevi metterlo al corrente!!’’ – e abbracciò la sua amica, seguito poi dagli altri che si congratularono anche con Orlando.
Guido avrebbe dovuto ammortizzare la notizia con calma quindi in quel momento non riuscì a dimostrare tutta la sua contentezza, perchè  alla fine era veramente contento ma rimaneva sempre il fratello maggiore con il suo pizzico di gelosia.
Sara, seriamente preoccupata per come avrebbe dovuto organizzarsi per i preparativi, alla fine si fece contagiare dall’entusiasmo di Rosanna e degli altri.
R:’’Ok ragazzi, adesso che lo sapete possiamo togliere il disturbo!! Credo che siamo diventati di troppo qui!!’’ – fece una smorfia furba che gli altri afferrarono al volo.
Così lasciarono i futuri sposi soli nell’ufficio e uscirono per la pausa pranzo.
R:’’Vedi Orlando, non sei l’unico a far rimanere gli altri senza parole!!’’ – gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò con Sara a casa.
 
Orlando aveva perso letteralmente le parole.
L:’’Sei rimasto male che non te ne abbia parlato prima??’’ – chiese intimorita dal suo silenzio.
Orlando la tirò a se abbracciandola, non riusciva a parlare..non gli era mai succeso finora. Le accarezzò il viso mentre osservava quegli occhi brillanti in cui si rispecchiavano i suoi: ‘’Non potevi scegliere un giorno migliore, è perfetto!! Mi hai fatto una bellissima sorpresa!!’’.
Lucia poggiatasi sul petto di Orlando sentì i veloci battiti del suo cuore e sorrise: ’’É un giorno importante per me, per noi…e tra poco lo sarà ancora di più!! Non volevo più aspettare, volevo che facessimo in tempo per il 30’’.
O:’’Ma siamo sicuri che tutto questo è realtà?? Io non ci cre…’’ – venne interrotto dalle calde labbra di Lucia che con un dolce bacio gli confermò che non stava sognando affatto..era tutto realtà!!
 
Quel giorno Bart aveva il turno di mattina e dopo la pausa pranzo lasciò la caserma. Passò il resto della giornata da solo a riflettere: migliaia di parole gli rimbombavano in testa.

“Mi trasferisco in Francia..definitivamente!! É solo un bene per entrambi che non ci siamo ancora sposati!! So che avrai bisogno di tempo per capire il senso di questa conversazione, ti conosco!! Ma quando l’avrai capito, ti sarà tutto chiaro e potrai spiegarlo anche a Sara…fidati di me Bart!! Vedrai che è la cosa migliore per tutti e due!! “.
“Che cosa centra Sara adesso??”.
‘’Ma possibile che ancora tu non l’abbia capito?! Bart, tu sei innamorato di lei…come hai fatto a non rendertene conto?!’’.
“Eleonora per cortesia, cosa stai dicendo?!”.
“Non negare l’evidenza Bart, è davvero possibile che tu non te ne sia accorto in tutti questi mesi?! Ti brillano gli occhi quando parli di lei, la ammiri profondamente, ne sei affascinato, avete un’intesa perfetta…chi vuoi prendere in giro?!’’.
“Non ho mai nascosto di esserne affascinato ma è solo a livello lavorativo, Ele!! La stimo perché è un ottimo carabiniere. Ma che diamine ti è preso?! L’aria della Francia ti ha fatto diventare gelosa?!”.
“No, al contrario!! La Francia mi ha fatto ritrovare me stessa!! Era da un po’ che pensavo che tra noi le cose fossero cambiate, fin da quando non abbiamo mai più toccato l’argomento matrimonio dopo che tu mi regalasti l’anello fuori dalla caserma. Eri sempre preso dal tuo lavoro, dalle indagini, non avevi mai tempo per noi e anche io non ero da meno, ero quasi sempre in viaggio per lavoro. Poi c’è stato l’arrivo di Sara e tu mi sei sembrato più agguerrito a lavoro, sembravi aver ritrovato un motivo per non gettare la spugna nel caso Pugliese, cosa che all’inizio volevi fare!! Lei ti spronava, ti ha convinto a non mollare cosa che io non ho mai fatto, forse perché volevo che mollassi tutto in realtà. La tua proposta di matrimonio mi ha colta di sorpresa e ne sono rimasta contenta in un primo momento: tutto così romantico, perfetto, sembrava proprio che in fondo fosse stato solo il lavoro a separarci e che in realtà eravamo ancora innamorati..ma non era così!!’’.
“Eleonora ma tu stai farneticando!! Che ti sta succedendo?? Insomma ti ho chiesto di sposarmi, voglio che diventi mia moglie e tu mi dici che non siamo innamorati??”.
“Rispondimi Bart!! Se non fosse stata Sara a spingerti a fare quel passo tu l’avresti fatto?!’’.
“Ma certo che l’avrei fatto…forse un po’ più tardi ma cosa cambia?! Ero molto impegnato con il lavoro!! Io a te ci tengo davvero!!’’.
“Ecco vedi, sei stato sincero almeno..tu ci tieni molto a me ma non mi ami!! Non mi hai detto di amarmi adesso, hai detto di tenere a me!!’’.
“Eleonora non è così!! Io ti amo!!’’.
“No Bart, non fingere, non fingere con te stesso perchè neanche io sto fingendo con me!! Sono partita in Francia questa settimana perchè volevo capire cosa realmente provassi io, se fossi gelosa di Sara e di te e alla fine ho capito che il problema non è tanto se tu provi o meno qualcosa per lei ma che in fondo sono io che non provo più qualcosa per te. Pensavo di tormentarmi al pensiero di saperti solo qui a Roma e magari in sua compagnia e invece non mi ha sfiorato minimamente la cosa. Bart tu mi sei mancato ma non mi è mancata affatto la mia vita con te, capisci che voglio dire!?! È lì che ho capito realmente come stanno le cose!! Siamo sinceri con noi stessi, non abbiamo avuto alcun problema a rimandare il matrimonio all’anno prossimo, nessun dubbio, nessun ripensamento, ci è andato bene fin da subito…questo per te non significa nulla??”.
“Eleonora non stanno così le cose, il matrimonio è stato rimandato per il tuo lavoro all’estero non per altro’’.
“Appunto, io ho voluto rimandarlo perchè ho messo al primo posto me stessa, il mio lavoro, quel lavoro che per tutti questi mesi mi è stato vietato per via dell’indagine di Pugliese!! Se davvero ti avessi amato non avrei esitato a sposarti!!’’.
“Io ti ho privato della tua vita, è normale che tu adesso reagisca così!!’’.
“Tu l’hai fatto per proteggermi, è il tuo lavoro ed eravate consapevoli dei rischi, io invece ho pensato a me, a me e a nessun altro!! E sto bene ora, ora sto davvero bene!!’’.
“Quindi hai deciso, è finita??”.
“Non è più amore quello che ci lega, ma solo un affetto profondo e dobbiamo lasciarci liberi di seguire le nostre strade. Ti ho amato molto Bart ma non ha funzionato, abbiamo prospettive diverse, visioni diverse…dobbiamo accettarlo. Ma resterai sempre una persona importante per me!!’’.
“Non so se ancora ti amo o no come dici tu. Ma anch’io ti ho amato e pensavo fossi quella giusta!! Evidentemente non c’è una donna giusta per me!!’’.
“Sì che c’è la donna giusta per te, l’hai avuta accanto in tutti questi mesi senza rendertene conto. Ti era accanto senza che tu chiedessi di lei perché lei c’era sempre per te. Mi è stata simpatica fin da subito, non ho mai pensato male di lei, non l’ho mai vista come una minaccia e quando tu mi hai raccontato la sua storia rimasi davvero triste. Ripensando al vostro rapporto devo dire che è stato davvero bizzarro, affiatati fin dal primo momento e pronti sempre a beccarvi se non eravate d’accordo. Tu eri sereno con lei, nonostante il periodo che stavate passando in caserma. Tu l’ami, devi solo capirlo e ora puoi farlo!! Sii felice Bart’’.
‘’Sii felice anche tu Eleonora’’.

 
Quella conversazione era avvenuta appena qualche giorno prima, quando Bart si prese una breve licenza.
Non riusciva a capire cosa gli stesse accadendo: le sue certezze e la sua quotidianità erano svanite di punto in bianco.
Possibile che una terza persona avesse capito come stessero realmente le cose e lui che ne era il diretto interessato non si fosse mai accorto di nulla??
Non sapeva più cosa provava, in quei giorni riflettè sulle parole di Eleonora e sull’anno appena trascorso, trascorso con lei, Sara.
 
Quel pomeriggio Sara era uscita per un po’ di jogging, la giornata si era presentata un po’ coperta da nubi ma nulla che potesse impedire un po’ di sana attività fisica fin quando non si scatenò un acquazzone estivo improvviso.
Era nel parco che correva in mezzo alle persone che cercavano riparo quando notò un ragazzo che nonostante la pioggia fitta se ne stava seduto su una panchina.
‘La gente è veramente strana alle volte, si prenderà un malanno quel tipo!!’ – pensò tra sè.
Ad un certo punto un bambino gli si avvicinò per chiamarlo e scuoterlo dalla panchina per dirgli di andarsene da lì ma lui rimase inflessibile, alzò solo il viso per guardare in faccia il ragazzino poi tornò nella posizione precedente.
S:’’Bart!!! Ma che diamine gli prende?!! È impazzito!!’’ – così dicendo gli andò incontro – ‘’Bart ma che ci fai qui ancora, non vedi che sta diluviando?!’’.
Bart si ritrovò di fronte a se Sara bagnata fradicia, in tenuta sportiva, i capelli raccolti e l’ipod attaccato alla maglia. Era bagnata per la pioggia ma si vedeva che aveva corso, era tutta rossa per lo sforzo fisico, le sue guance colorate, il suo petto che si alzava a ritmo per farle riprendere un respiro regolare, nei suoi occhi solo preoccupazione.
Nella mente di lui solo quella frase che risuonava da giorni: “Tu l’ami, devi solo capirlo e ora puoi farlo!!’’.
S:”Bart mi senti??’’ – gli disse scuotendogli una spalla – ‘’hai deciso di prenderti un accidente?!’’.
B:’’Sto bene..non preoccuparti per me, puoi andartene ora!!’’ – così dicendo si alzò e si allontanò da lei.
S:’’Ma ha davvero perso la ragione, che razza di modi sono?! Adesso ha veramente superato ogni limite!!’’ – gli corse dietro e riuscì a raggiungerlo afferrandolo per un braccio – ‘’Bart, ma che ti prende??’’ – il ragazzo si voltò e lei nonostante la pioggia si accorse che aveva pianto, aveva gli occhi gonfi – ‘’Che ti succede, mi stai facendo preoccupare’’ – gli disse allentando la sua presa fino a lasciargli completamente il braccio.
Lui prontamente appena lei allontanò la sua mano avvertì il bisogno di sentirla vicina come lo era stata tutto quel tempo, riafferrò la mano e tirò la donna verso di lui stringendola a sè.
Sara era tra le braccia di Bart, il viso di lui poggiato sull’incavo del suo collo, le braccia che le cingevano saldamente la vita. Era immobile e la pioggia continuava a scendere fitta, non sapeva cosa fare, per un attimo trattenne il respiro e poggiò timidamente le mani sulle spalle di Bart.
Quel dolce tocco riportò alla realtà il tenente: ‘’Ci prenderemo un malanno se continuiamo a stare qui, vieni ti riporto a casa, la mia macchina è qui vicino’’.
“D’accordo’’ – rispose lei imbarazzata.
 
Salirono in macchina ma Bart rimase in silenzio anche se sembrava un po’ più sereno rispetto a poco prima.
S:’’Bart, stai bene??’’ – gli chiese fortemente preoccupata – ‘’Lo sai che con me puoi parlare’’.
Bart non le rispose subito, parcheggiò e spense la macchina, erano sotto casa di Sara: ‘’Lo so, lo so che su di te posso sempre contare!!’’.
S:’’Se ti va puoi salire, ti preparo qualcosa di caldo!! Se vivessi ancora con Guido ti darei anche un cambio ma non ho nulla a casa che potrebbe fare al caso tuo!!’’.
B:”Tranquilla, vada per qualcosa di caldo!!’’ – e le sorrise teneramente.
 
Entrano nell’appartamento e Sara fece accomodare Bart in salotto mentre andava a preparare un the caldo.
S:’’Scusa ancora per gli scatoloni in giro ma non ho ancora completato del tutto il trasloco, devo fare ancora spazio nell’altra camera per Rosanna!!’’ – gli urlò dalla cucina.
B:’’Non ti preoccupare… lei che fine ha fatto adesso??’’.
S:’’É con mia nipote, sicuramente saranno in giro per negozi con mia cognata a trovare qualcosa per il matrimonio!!’’.
Bart ripetè a bassa voce quella parola, pensando che lo avrebbe fatto sentire triste invece era felice, era solo felice che finalmente i suoi due amici si fossero decisi. Ritornando al discorso di prima aggiunse: ‘’è un appartamento molto carino…e poi gli scatoloni ti somigliano molto, sanno di te!!’’ – si avvicinò a quello di fronte a lui aprendolo lievemente: le cose all’interno erano in perfetto ordine. Erano proprio come lei: all’apparenza un’enorme punto interrogativo ma conoscendola si capiva che ogni suo atteggiamento, ogni suo gesto, ogni sua parola aveva avuto dietro sempre un suo perché.
S:’’Vuoi dire che assomiglio ad uno scatolone, tenente?!’’ – lo canzonò sulla porta della cucina.
Bart sorrise: ‘’Sì maggiore, esattamente!! Sei come questi scatoloni di cui non conosco il contenuto: sei sempre una continua sorpresa per me!!’’.
Sara arrossì a quell’affermazione e per non darlo a vedere andò a prendere le tazze e il vassoio.
Rientrò subito dopo e vide Bart seduto sul tavolino bianco di fronte al divano: ‘’Mi siedo qui altrimenti ti bagno il divano!! Tu vai a metterti qualcosa di asciutto piuttosto!!’’.
S:’’Ma figurati!! Siediti pure comodo. Il divano è di pelle, non ci vorrà molto per asciugarlo!! E non preoccuparti per me, più tardi mi farò una doccia calda”.

I due si sedettero sul divano sorseggiando il the, il tutto in totale silenzio.
Bart era assorto nei suoi pensieri, rivide nella sua mente tutti i momenti passati con Sara: la sera che si presentò in caserma per la prima volta, il primo briefing che sostenne, le analisi in laboratorio svolte insieme anche fino a tardi, le brevissime pause pranzo, le cene a casa sua, la confessione del suo passato nell’ufficio del capitano, il giorno dell’attentato a Lucia…tutti momenti sereni e tranquilli nonostante la circostanza, tutti momenti che aveva trascorso al suo fianco e nei quali non era stato mai infelice. E poi anche i preparativi per la proposta di matrimonio….già quella proposta!! Si era così tanto impegnata che non ne capì mai il perchè.
Aveva finito il suo the e poggiò la tazza sul vassoio.
In tutto quell’intervallo di tempo Sara rimase in silenzio in forte disagio.
B:’’Ti devo delle scuse per il mio comportamento negli ultimi giorni!! Scusa, non avevo nessun diritto di trattarti così!!’’.
S:’’Tranquillo, non ci pensare!!’’ – rispose semplicemente, non sapeva cosa altro dire.
B:’’É solo che pensavo fosse meglio starti lontano!! Per questo mi sono comportato così’’.
Sara finì presto il the, non sapeva proprio cosa dirgli non capendo il suo discorso, poggiò la tazza e fece per alzarsi per portare il vassoio di là ma Bart la fermò alzandosi anche lui. Le tolse il vassoio dalle mani e poi l’abbracciò a se.
Di nuovo quell’abbraccio, così forte e intenso, così intimo.
Sara rimase nuovamente immobile, sentiva nascere una strana sensazione in lei, i suoi battiti cominciarono ad accelerare. Poi istintivamente portò le sue mani sulla testa accarezzandogli i capelli e stringendosi  a lui. Lo sentì sospirare.
Tornò lucida a quel suo sussurro ma non se ne allontanò: “Bart, mi dici che ti prende oggi?? Che cosa è successo in questi giorni?”.
Bart rimase con lei tra le braccia e al suo orecchio sussurrò: ‘’Non mi sposo più, Sara’’.
Ed ecco che la parte più razionale di Sara venne fuori, si allontanò da lui facendo un passo indietro: “Che cosa significa?!”.
Bart di fronte alla sua reazione le voltò le spalle e si diresse verso la finestra guardando fuori: ‘’Tra me ed Eleonora è finita. Non ha funzionato!!’’.
Sara era molto confusa, non riusciva a comprendere l’atteggiamento di lui, le sensazioni che stava provando lei in quel momento, non ci stava capendo nulla. Si avvicinò a lui e lo fece voltare verso di lei: ‘’Perchè Bart?? Cos’è successo?!’’.
B:’’Non era la donna giusta per me!!’’ – rispose con un po’ di amarezza nella voce ma era tranquillo.
S:’’Ma cosa dici Bart?! Dai i numeri?!! Vi stavate per sposare, come fai a dire una cosa del genere?!” – disse un po’ alterata.
B:’’Infatti non l’ho detto io, è stata lei a dirmi questa cosa!! Io ad essere sincero ancora non ho realizzato se è successo veramente o se l’ho solo sognato”.
S:”E tu non hai fatto niente per farle capire che stava sbagliando nel dire una cosa del genere!! Ma insomma Bart, ti si deve proprio dire tutto, dannazione!!’’ – Bart sorrise – ‘’Che hai da sorridere?! Mi stai prendendo in giro?? Dimmi che è tutto uno scherzo, dai basta…stai esagerando ora!!!’’.
B:’’Hai ragione quando dici che mi si deve dire tutto ed Eleonora l’ha fatto!! Non sto scherzando, non mi sposo più!! Eleonora è stata davvero molto matura, ha capito come stavano realmente le cose, me ne ha parlato e ha preso la sua decisione: l’ha fatto prima di tutto per se stessa e poi anche per me!!’’.
S:’’Pensavo tenessi a lei, invece sembri quasi sollevato!!’’.
B:’’Ci tenevo, ci tengo a lei tuttora ma mi sento sollevato sì, non lo capisco bene neanche io perché mi senta così!!’’.
S:’’Ma al parco stavi piangendo!!’’ – insistette lei ricordandosi di averlo visto triste contrariamente a come ora si stava dimostrando – ‘’Bart non occorre che fingi con me, non devi far finta che non ti faccia male, non serve!!’’ – disse molto premurosa verso di lui.
B:’’Non mi fa male, cioè sì…sono rimasto male per aver saputo come stanno davvero le cose ma stranamente non mi tormenta il pensiero di non sposare più Eleonora’’.
S:’’Ma se hai pianto un motivo ci deve essere!! Non indossare la tua corazza, non con me!!’’ – gli si avvicinò accarezzandogli la guancia.
B:’’Con te sono stato sempre me stesso’’ – le disse stringendo nella sua la mano di lei sulla guancia – ‘’al parco mi sono abbandonato alle lacrime perchè adesso mi spaventa  quello che potrebbe succedere!!’’.
S:’’É normale, Bart!! Avrete bisogno di un po’ di tempo ora, vedrai che le cose si sistemeranno!!’’ – gli disse sorridendogli.
B:’’È già tutto sistemato: lei ha detto di aver capito di non provare più nulla per me e che io sono innamorato di un’altra anche se non me ne sono mai reso conto. Non so ancora se abbia effettivamente ragione..’’.
Sara lo guardò negli occhi mentre lui continuava a fissarla, tolse la mano dal suo viso ma lui la strinse per la vita attirandola a se e non la fece allontanare.
S:‘’Perchè mi dici questo Bart?! Non riesco a seguirti’’ – chiese a fatica con il fiato che quasi le mancava e le mani poggiate sul suo petto quasi a voler mantenere le distanze.
B:”Hai detto che con te potevo parlare, no?? Che con te non dovevo fingere…ecco perchè..’’.
S:’’Dovete chiarire tra di voi, siete stati insieme per un po’ di tempo, non possono sparire da un giorno all’altro i sentimenti. Voi siete innamorati ancora..c’è stato solo un malinteso!!’’ – cercò di liberarsi dalla sua presa ma lui non lo permise.
B:’’Non si tratta di un malinteso, si tratta di abitudine. Ne abbiamo parlato, anzi lei ne ha parlato ma io non ho avuto nulla da contraddirle e tu hai ragione: i sentimenti non spariscono ma cambiano e i nostri sono cambiati. È stata una persona importante per me Eleonora e viceversa ma ora ognuno deve prendere la propria strada. Lei la sua l’ha già presa io devo solo capire quale sia la mia e credo che lei l’indicazione me l’abbia già data…’’.
Sara posò le sue dita sulle sue labbra: ‘’Ti prego Bart non farlo, non dire niente: sei risentito ora, non dire cose di cui potresti pentirti!! È lei che ha pensato una cosa del genere non tu, non ti devi convincere di cose che non ti appartengono. Tu sei sconvolto ora, avevi bisogno di sfogarti con qualcuno e lo hai fatto con me’’.
Mentre lei gli stava parlando cercando di mantenersi lucida lui chiuse gli occhi perdendosi in quel suo tocco leggero e delicato sulle sue labbra, non potè fare a meno di assaporare le sue dita e lambire quei piccoli polpastrelli.
Sara non riuscì a trattenere un sospiro, tolse la mano dal suo volto: ‘’Bart, ti prego…fermati, non sei in te!!’’ – gli disse poggiandogli la mano su quella di lui che non ne voleva sapere di allentare la presa sui suoi fianchi.
B:’’Sai cosa non ho mai sopportato di te??’’ – le disse all’orecchio mentre con una mano le tolse l’elastico facendo cadere le onde ramate sul collo – ‘’Che parli troppo maggiore, sei sempre tu che devi avere l’ultima parola!!’’ – alzò il viso e la fissò negli occhi – ‘’Non è forse così??’’.
Il cuore di Sara batteva così velocemente, avere Bart così vicino le faceva uno strano effetto, i suoi gesti così intimi suscitarono in lei una reazione che non riusciva a controllare, che non provava da molto tempo.
S:’’No non è così…ti ripeto solo che tu non hai le idee chiare adesso, pensi di non amarla solo perchè sei deluso dalla fine della vostra storia e io non posso assecondarti in questo modo!! Un’amica non si comporterebbe così!!’’ – aveva appena detto di essergli amica ma non si separava da lui, non se ne allontanava e non riusciva a ritrovare il controllo della situazione, continuava a guardarlo negli occhi non riuscendo a distogliere lo sguardo.
Bart chiuse gli occhi, appoggiandosi sulla fronte di Sara: ‘’Ecco la verità: un’amica non si comporterebbe così….Scusami, hai ragione!!’’ – lasciò la presa lungo i suoi fianchi e si allontanò dal suo volto.
Sara si sentì scoperta in quell’istante non avendolo più vicino a se, fece un passo in avanti e prendendogli la mano lo fece voltare di nuovo verso di lei, contrariamente a quello che la sua mente le diceva, poggiandogli l’altra sul suo petto: ‘’Aspetta Bart!! Quello che voglio dire è che in tutto questo tempo noi abbiamo costruito un bel rapporto e non voglio che si rovini. Tu non sei sicuro di quello che dici e che provi ora, non sarebbe giusto nei tuoi confronti e io non sono….’’
B:‘’E tu, sei davvero sicura di quello provi ora??’’ – la interruppe portandosi la mano di lei vicino le sue labbra, cominciò a sfiorarla e la reazione di Sara fu evidente – ‘’ Bart dammi retta, non è…il caso…….’’ – il tenente riponendo la mano di lei sul suo petto la avvicinò, posò  le sue dolci labbra sulla guancia di lei e si avvicinò alle estremità di quelle rosee labbra.
Esitò timidamente ma potè notare che lei non fu infastidita da quella vicinanza e che non riuscì a mantenere il controllo della situazione e ne fu quasi stupito: per quanto ben la conoscesse sapeva che Sara era imbattibile a gestire le situazioni e a controllare le proprie reazioni. L’effetto che lui aveva su di lei in quell’istante gli fece capire che non stava per fare uno sbaglio, entrambi erano sul punto di desiderare un contatto più diretto e così raggiunse la sua bocca e la sfiorò lentamente.
Sara non aveva più il controllo di se, sentiva solo le forti mani di Bart stringerla sempre di più a se, le sue calde labbra sulla guancia suscitarle piacevoli brividi per poi sentirle sulle proprie. Un tocco umido e impaziente che aumentava in lei la voglia di lasciarsi andare.
Bart era così delicato e leggero sulle sue labbra che dopo poco cedette a lui: dischiuse le labbra consentendo all’uomo di assaporarla senza fretta e senza alcuna brama eccessiva ma solo con assoluta dolcezza e lei si fece prendere dalla stessa voglia. Un sapore nuovo e invitante per entrambi, pieno di sensazioni latenti che in quel gesto trovarono il loro piacevole approdo. Il contatto delle loro lingue fece sussultare il maggiore che si aggrappò a lui per approfondire quel bacio che sembrava non voler finire e che la fece sentire viva, rinata pienamente.
Bart si sentì felice stringendola a se e sentendola così intima e sua, non aveva mai realizzato quanto effettivamente Sara lo facesse star bene e ora che la stava assaporando concretizzò quella sua sensazione.
Sembravano non voler sospendere quel contatto e nonostante il fiato corto di entrambi i loro corpi rispondevano con una reazione contraria alla loro esigenza di respirare.
Fu Sara però ad interrompere quel gesto voluto, portata per un attimo alla realtà da un ricordo un po’ lontano ma ancora nitido in lei: ‘’Bart, io non posso…non ora, non dopo così poco tempo…io non so cosa sto facendo, penso ancora a lui…mi dispiace’’ – gli confidò.
Non voleva ferirlo, non voleva che lui potesse sperare in qualcosa che lei ancora non sapeva di poter fare: amare!!
Bart capì la sua difficoltà ma ne rimase ferito comunque: ‘’Scusami Sara, non avrei dovuto costringerti a nulla che tu non volessi!! Perdonami!!’’ – si allontanò da lei in maniera meno delicata rispetto a come si era comportato finora sentendosi colpevole di aver approfittato di lei – ‘’è meglio che vada, tu hai bisogno di una doccia calda o ti raffredderai sul serio!!’’.
S:’’Bart!!’’ – lo raggiunse sulla porta prendendogli la mano – ‘’Non ho fatto nulla che io non abbia voluto!!’’ – gli confessò sperando di poter fargli comprendere che non era lui il problema, solo che lei doveva ancora realizzare cosa le stesse accadendo.
B:’’Non devi giustificarti, stai tranquilla’’ – le sorrise e poi uscì dall’appartamento.

Sara rimase immobile dopo che Bart lasciò il suo appartamento.
Il suo cuore batteva ancora forte per le emozioni che quel bacio le aveva regalato, per le sensazioni che non provava più da tanti mesi ormai. Ma la sua mente le diceva che era tutto uno sbaglio: lui era confuso, in cerca solo di un po’ di amore che lo potesse aiutare a sentirsi meglio, lei era ancora legata al ricordo di Christian...
 
 

 

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Capitolo 52
*** LA DESCRIZIONE DI UN ATTIMO, LE CONVINZIONI CHE CAMBIANO ***


La notizia delle nozze così prossime fu causa di stress per Lucia e Orlando soprattutto ora che era arrivata anche Rosanna ad appoggiare Sara nei preparativi.  
Non stavano più nella pelle e tra tutti sicuramente erano le più entusiaste.
Nonostante ci sarebbero stati solo pochi giorni per organizzare il matrimonio Lucia non si prese alcun giorno di ferie e Orlando fece lo stesso. Ciò fu un motivo in più per subire la continua pressione di Sara che alla fine cercò di conciliare il suo lavoro con l’organizzazione del matrimonio: si prese solo un paio di giorni di ferie per potersi dedicare interamente ai praparativi e per cercare di tenersi il più possibile impegnata.
 
Orlando decise di non sposarsi in divisa. Scelse di indossare il classico costume da sposo che comprò assieme a Guido e a Daniele e le discussioni non furono certo poche. Dopo una serie di opinioni divergenti riuscirono a trovare un punto d’incontro grazie soprattutto all’intervento di Agnese che si divideva tra gli uomini e le donne per dar loro una mano.
Per quanto riguarda Lucia, Sara e Rosanna un pomeriggio sì e l’altro pure la trascinavano fuori dalla caserma per portarla alle prove dell’abito.
Quella prova era solo l’ennesima…e forse allo stesso tempo la prima di una lunga serie…
S:’’Ti sta d’incanto!!’’ – disse entusiasta.
R:’’Ha ragione!! Sei bellissima Lucia!! Se ci fosse anche Bianca sarebbe d’accordo con noi!!’’ – appoggiò subito.
L:’’Non possiamo svuotare la caserma ogni volta che devo fare le prove!! E poi a me questo vestito non piace!!’’ – rispose invece lei seccata.
S:’’Ma è la millessima volta che ripeti questa frase!! Ci stai portando all’esasperazione così!!’’.
L:’’Ah..sarei io a portare all’esasperazione?!? Ma non dite stupidaggini!!! Quasi quasi che metterò la divisa quel giorno!!’’.
S:’’La divisa?!! Ma se non la indosserà neanche Orlando!!! E poi non è ‘quel giorno’ Lucia!! Il matrimonio è tra pochissimi giorni e tu ancora non hai scelto l’abito!! Ne hai provati tantissimi..possibile che non te ne piaccia uno??!!’’.
A:’’Sara, Rosanna…la commessa ha detto che sono arrivati gli accessori per i vostri abiti. Al secondo piano, vi sta aspettando di là con Chiara!! Forza sbrigatevi!!’’ – intervenne in soccorso alla cognata.
R:’’Dai andiamo!!’’ – disse e si diressero insieme di corsa per le scale: non si distingueva chi fosse più bambina in quel momento.
Agnese si avvicinò a Lucia che si era seduta sul pouf avvolta da tulle e organza con gli occhi lucidi. Si inginocchiò di fronte a lei prendendole le mani: ’’Ehiii…ti fa bene esternare l’ansia del momento, non trattenerla…è normale che tu sia tesa!!’’.
Lucia si mise a piangere: ‘’Dovrei essere felice in questo momento e invece io …’’ – la sua voce si fece quasi tremante.
A:’’hai una paura colossale?! È normale...è la tensione del matrimonio!!’’.
L:’’Agnese che mi prende?! Non riesco più a dormire la notte, sono agitata…il mio viso si riempie di lacrime con niente…non so se per la troppa felicità o la troppa paura!! Tremo in continuazione ogni volta che indosso uno di questi  abiti, non me ne sta bene mai uno…insomma non sono per me tutte queste cose!!! Poi loro sono così pressanti e io man mano che passano i giorni divento sempre più spaventata!!’’.
A:’’Tranquilla tesoro, è l’emozione!! E poi non è vero che non ti sta bene nessun abito. Adesso io e te scegliamo un paio di vestiti e poi li provi, ok?? Loro saranno impegnate per un bel po’, ho corrotto la commessa!!’’ – le disse asciugandole le lacrime sul viso.
L:’’Grazie Agnese, grazie davvero!!’’ – e abbracciò forte la cognata.
A:’’Io ci sono già passata e credimi, quello che tu stai vivendo ora è una delle cose più belle che ti possano capitare, Lucia, anche se capita che qualche lacrima scappi senza un motivo preciso!! Adesso basta però…su nel camerino…e togliti questo ingarbuglio di veli che è decisamente orrendo!!’’ – la fece alzare suscitando in lei un sorriso.
Grazie ad Agnese Lucia passò un pomeriggio in totale tranquillità e dopo una serie di prove divertenti e buffe riuscì a scegliere finalmente il suo abito.
 
La mattina seguente Lucia era nel suo ufficio, come al solito molto presto…
…la portà si aprì…
L:’’Siamo mattinieri nell’ultimo periodo tenente!!’’ – disse con un bellissimo sorriso sulle labbra.
O:’’Se questo è il prezzo per averti un po’ per me…lo faccio volentieri!!’’.
L:’’Cos’è?! Non ti trovi più bene con il tuo coinquilino?!’’.
O:’’No…e mi manca il mio magnifico risveglio!!’’.
L:’’Ma a questo possiamo rimediare subito…’’ – si avvicinò a lui e posò delicatamente le sue labbra su quelle di lui regalandogli un dolce bacio – ‘’La verità è che fai di tutto per arrivare prima così nessuno ci vede!!’’.
O:’’Posso negare l’evidenza, capitano?!’’.
L:’’Andiamo via io e te…adesso….e sposiamoci!! Ti prego portami via, io non reggo più tutta questa tensione… le prove dell’abito in sartoria, Sara, Rosanna, mio fratello!! Sono troppo su di giri!!’’ – gli confidò.
Orlando sorrise: ‘’Perchè, sei tesa!? Non l’avrei mai detto!!’’ – disse scherzando – ‘’Meno male però che Sara si sta occupando di tutto, questo dobbiamo riconoscerglielo. Ci ha facilitato le cose!!’’.
L:’’Sì hai ragione!! Chissà cosa sta facendo passare agli altri..non oso immaginare, poveri ragazzi!! E poi comunque a parte questo io non pensavo di essere così spaventata: ecco è questo il punto!!’’ – aveva esternato tranquillamente la sua preoccupazione.
O:’’Lucia, guarda che non c’è fretta…se tu vuoi..’’.
L:’’Non ho nessun dubbio Orlando!!’’ – lo interruppe immediatamente – ‘’io voglio sposarti, lo farei anche subito, lo farei sola con te però!! L’ansia mi perseguita da giorni ma quando sono con te invece sono così calma, così tranquilla!! Se sto con mia sorella poi non ti dico, ho l’ansia alle stelle!! Io non pensavo che sarebbe stato così strano, insomma che avrei provato tanta emozione e non sarei riuscita a controllarla!! Da piccola ho immaginato come sarebbe stato il giorno del matrimonio, i preparativi, cosa avrei provato…ma viverlo è completamente diverso!! ’’ – gli occhi di Lucia erano inquieti.
Orlando sorrideva dolcemente vedendo con quanta gioia ma anche spavento provava a descrivere quello che stava vivendo. Non smise un attimo di accarezzarle i capelli mentre lei parlava: ‘’É solo l’euforia degli altri che ti mette tanta preoccupazione, Lucia??’’.
Lucia esitò a quella domanda: ‘’Orlando…’’ – si fermò un istante, si allontanò e poi proseguì subito – ‘’sì sì.. è solo Sara e Rosanna che con il loro entusiasmo mi mettono più agitazione del solito…tranquillo, passerà presto…ormai manca poco no?!’’.
O:’’Anche per me è la stessa cosa..’’ – Lucia si voltò guardandolo negli occhi – ‘’tutto quello che stai provando tu, lo sto provando anch’io!! E non sono mai stato così felice in tutta la mia vita: vederti così, felice e spaventata allo stesso tempo, mi rende la persona più felice del mondo perchè vedo che stai vivendo le tue emozioni senza nasconderle, mi hai detto quello che provi senza aver paura di farlo. Ma non devi pensare neanche per un’istante che io possa vivere tutto questo meno intensamente di te solo perchè sono stato già sposato!! Tutto quello che tu mi fai provare io non l’ho mai vissuto…è unico, è intenso!! Non ho mai provato un tale sentimento con nessun’altra donna!!’’.
Lucia lo abbracciò più forte che poteva: Orlando era veramente speciale, dichiarava i suoi sentimenti in un modo singolare e la faceva sentire amata e unica come mai nessuno aveva fatto.
O:’’Non abbiamo mai parlato precisamente della mia vita, non ce n’è stata mai occasione….e io devo dirti una cosa che non ti ho mai detto finora…’’
‘’Capitano, scusi ma è arrivato il generale Abrami, vuole parlare con lei e anche con il tenente Serra’’ – disse il carabiniere interrompendo il loro discorso.
L:’’Va bene…grazie per avermi avvertito in anticipo!!’’.
O:’’Che ci fa qui Abrami senza preavviso?!’’ – chiese evidentemente preoccupato.
L:’’Non so, non lo so!! Devo andare in bagno, devo lavarmi il viso…non può vedermi così!!’’ – disse nervosa.
O:’’Vai vai…corri, fai ritornare il severo e inflessibile capitano Brancato!!’’ – disse scherzando.
L:’’Spiritoso!!! Tu vedi di non essere il solito tenente Serra!! E poi perchè deve parlare anche con te?!’’.
O:’’Forse perchè sono l’unico della squadra che è già in caserma a quest’ora oltre a te!!’’.
Lucia corse in bagno e Orlando attese il generale nell’ufficio. Il capitano fece appena in tempo a tornare che Abrami comparve all’entrata e a passo deciso si diresse nell’ufficio del capitano.
L&O:’’Generale!!’’.
A:’’Buongiorno tenente!! Buongiorno Lucia!! Vi trovo bene!!’’.
L:’’Diciamo che è un periodo abbastanza tranquillo..’’ – rispose mentre cercava di capire il motivo della sua visita.
A:’’Volevo farvi le mie congratulazioni per le nozze!! Anche se devo dire che la notizia mi ha un po’ spiazzato, non ve lo nascondo, ma sono felice per voi!! Sara è stata così gentile a darmi la notizia di persona e devo dire che era molto entusiasta!! Credo di non averla mai vista così felice da quando la conosco!!’’.
Lucia si schiarì la voce e cercò di nascondere il forte imbarazzo che quelle parole le avevano procurato: ‘’La ringrazio generale..vede ci terrei a precisare che…’’.
A:’’Non occorre Lucia, Sara mi ha spiegato la situazione. Sono lieto che il tenente l’abbia aiutata in tutto quello che ha dovuto affrontare, non è stato semplice. Io ho avuto a che fare personalmente con l’esperienza di sua sorella e le posso dire che non è stato facile che lei abbia fatto tutto da sola!! Lei è stata fortunata ad avere qualcuno al suo fianco che le abbia dato la forza di reagire, anche se mi sorprende che si sia trattato proprio del tenente Serra!! Mi sembrava di aver notato una certa insofferenza da parta sua nei confronti del tenente all’inizio ma poi ho visto che si è integrato bene nel gruppo nonostante non sia un segreto che il suo temperamento non è proprio a regola d'arte’’.
O:’’Si può sempre cambiare, non è mai troppo tardi!!’’ – disse mentre Lucia gli mandò un’occhiataccia: avava appena detto che poteva cambiare e si era rivolto in quel modo sfrontato al generale!! Non sarebbe mai cambiato!!
L:’’Generale, io le garantisco che la mia vita privata non avrà delle ripercussioni sull’attività della caserma..’’.
A:’’Conosco la sua professionalità e la sua rigidità sul lavoro Lucia e non le metto in dubbio!! Certo la situazione non è propriamente adeguata ma io so che siete degli ottimi carabinieri entrambi!! Ritengo di non dover aggiungere ulteriori raccomandazioni!!’’.
L:’’Grazie..sinceramente!!’’.
A:’’Ora vi devo lasciare!! Non sarò a Roma per il giorno del matrimonio, parto questo pomeriggio ma vi rinnovo i miei più sinceri auguri!! Arrivederci e buona giornata!!’’.
Abrami lasciò i due ad un imbarazzante silenzio.
O:’’Beh abbiamo l’approvazione del generale, non potremmo chiedere di meglio!!’’ – sdrammatizzò per placare la sua apprensione.
L:’’Adesso che la vedo mi sente!! Quella pazza ha azzardato a fare una cosa del genere!! Ma come l’è venuto in mente?!!!’’.
O:’’Non è andata male in fondo!! Dai non ti agitare inutilmente!!’’.
L:’’Cos’è che dovevi dirmi, Orlando??’’ – gli chiese interrompendo quel discorso non avendo dimenticato la conversazione di prima.
O:’’Ah giusto, guarda che non occorre che ti preoccupi...non ce n’è bisogno….’’.
M:’’Buongiorno capitano, scusi sono appena arrivato!! Ha chiamato Sasso e dovremmo andare ..c’è stato un furto ad una villa stanotte. C’è anche una vittima, il giardiniere ma la ricostruzione dei proprietari è un po’ ambigua!!’’.
L:’’Va bene andate!! Tenetemi aggiornata!!’’.
O:’’Vado, ne parliamo dopo ma non ti preoccupare che non è niente di grave!! Buona giornata mia futura moglie!! Manca poco e qust’aggettivo non mi servirà più’’ – gli diede un bacio sulla fronte e uscì.
Lucia gli sorrise: ‘’Buon lavoro!!’’.
 
Nel pomeriggio Lucia era nel suo ufficio con Milo, Bart e Orlando che la stavano aggiornando sul caso.
S:’’Salve!! Scusatemi, avete finito?? Posso interrompere!?’’ – disse entrando nella stanza.
M:’’Sì abbiamo finito qui…andiamo!!’’ – Bart si alzò con lui, incrociando lo sguardo di Sara e lei quasi fosse imbarazzata distolse il suo. A quel gesto Bart socchiuse gli occhi con una sorta di rassegnazione.
La cosa non passò inosservata a sua sorella e al suo compagno.
S:’’Orlando non andare che vi devo dire un paio di cose…’’ – disse turbata.
O:’’Sara, è tutto a posto?! Guarda che non ti devi affogare con i preparativi, non occorre’’ – le disse buttando il discorso sulla questione matrimonio ma sapeva che non era questo che la preoccupava.
S:’’No ragazzi, state tranquilli!! È un piacere occuparmi di tutto, così almeno sono sempre impegnata!! Allora il generale è passato stamattina??’’.
L:’’Sì certo!! E a proposito…che ti è passato per la testa, Sara??! Dire al generale di me e Orlando!!!’’.
O:’’In effetti avresti potuto parlarne con noi prima!! E comunque non avresti dovuto farlo!!’’ – l’appoggiò il tenente.
S:’’Prego ragazzi!!! I vostri ringraziamenti per la marea di impegni che vi ho evitato mi lusingano!! E comunque tu, capitano, ultimamente sei più nervosa del solito!! Sei insofferente a tutto!!’’.
Lucia non cedette comunque.
S:’’Ok…me l’aspettavo la vostra reazione, dopo che ho litigato con Guido figuriamoci se voi potevate essere d’accordo con me!! Comunque ormai è acqua passata!! Mi sembrava giusto che il generale venisse informato…ha fatto tanto per te, Lucia. E poi è andata bene, so di essere convincente!! A parte questo, ora parliamo di cose serie!! Uno: ho confermato il numero degli invitati per il pranzo. Due: con il menu, i fiori e quant’altro è tutto apposto. Tre: non ve lo dico perchè è una mia sorpresa!!’’.
L:’’Possiamo sapere di grazia dove hai prenotato??’’.
S:’’No!! Così siamo pari!!’’.
O:’’Pari??’’.
S:’’Sì, visto che la tua futura consorte si è messa d’accordo con sua cognata impedendo a me, Guido e Rosanna di vedere l’abito che ha scelto. Non riesco neanche a corrompere Chiara per farmi dare qualche dettaglio!! Forse non sa che questo vale solo per lo sposo!!’’ – rispose arrabbiata come una bambina.
Orlando scoppiò a ridere: ‘’Vorrà dire che non sarò l’unico a non aver visto il vestito con cui si presenterà all’altare!!’’.
S:’’Ahhhh…a proposito di altare, accidenti quasi dimenticavo!! Ho parlato stamattina con il parroco, meno male che non mi ha fatto problemi per essermi presentata all’ultimo momento ma mi ero totalmente dimenticata di fissare la messa !! Questo è l’indirizzo, l’orario è fissato per le undici, ho già dato tutto quello che gli serviva su me e Daniele in quanto testimoni.’’.
Lucia rimase palesemente stupita: ‘’Sara, aspetta…frena un attimo. Dimmi che stai scherzando!! Non puoi aver fatto una cosa del genere?! Non puoi aver fissato la celebrazione in chiesa!! Non possiamo sposarci in chiesa’’.
Sara non rispose e guardò perplessa Orlando.
O:’’Vedi Lucia, tua sorella ha fatto bene!! Anzi devo proprio ringraziarla per essersi occupata di tutto!! Forse avrei dovuto parlartene con calma ma….devi sapere che io non ho mai celebrato un rito religioso. Ecco cosa ti dovevo dire oggi, possiamo tranquillamente sposarci in chiesa!!’’.
Lucia perse le parole, le si bloccò il respiro per lo stupore che le suscitò quella notizia.
S:’’Ho capito!! Devo togliere il disturbo!! Però Orlando non avresti dovuto dirlo così all’improvviso!! La tensione fa brutti scherzi..eh caro cognato?! Mi stai perdendo colpi!! Vi lascio va…ci sentiamo!!’’ – e uscì dall’ufficio.
O:’’Lucia?? Ehi…stai bene?!’’ – lei era immobile, che respirava profondamente con molta calma.
L:’’Sì sto bene, non è niente. Solo non credo di aver capito…cioè tu vuoi dirmi che il tuo matrimonio è stato solo civile?? Ma perchè??!!’’ – chiese incredula.
O:’’Ehh perchè?!! Non abbiamo mai voluto andare oltre, ci bastava quel semplice contratto!! Però ora so che l’unica donna che voglio portare all’altare sei tu, tu sarai l’unica donna della mia vita!!’’.
Lucia non fu in grado di nascondere quell’enorme emozione e lo abbracciò forte: ’’Ed io che credevo che non avresti mai più voluto sposarti!!’’.
O:’’E precludermi la possibilità di essere felice con una donna meravigliosa come te!?! Ma io ti sposerei una, due, tre …un milione di volte se si potesse fare!!’’.
Lucia era davvero serena, quell’uomo la rendeva estremamente felice!! Non badò al fatto che erano in caserma in pieno orario lavorativo e che quindi potevano essere visti e per la prima volta trasgredì i suoi ferrei canoni: lo baciò!!
Baciò con tanto amore quell’uomo che la rendeva felice e la faceva sentire unica.
 
Mentre Sara stava lasciando la caserma venne fermata da Ghiro che la invitò a prendere un caffè per parlarle degli ultimi preparativi della cerimonia.
Bart in cerca del capitano, non notò Sara che era intenta a preparare i due caffè, entrò per parlare con Daniele del caso che stava seguendo e vedendola si zittì di colpo.


 

♫ Ma non ti accorgi che non serve a niente,
far finta che non sia successo niente...
..ma forse,in fondo, è meglio non parlarne..
dimenticare un giorno e non parlarne
di questo nuovo amore complicato,
così importante anche se è appena nato ♪*



 

 
D:’’Bart?? Che è successo??’’ – chiese notando la reazione di entrambi.
B:’’Dovevo farti vedere questi sul caso Corsi ma te li porto più tardi’’ – disse mentre stava uscendo dalla stanza.
D:’’No no, dai qua…li devo portare da Lucia!! Prendi il caffè al mio posto!! Sara, con te rimaniamo d’accordo così!! Ci sentiamo!!’’ – e usci dalla stanza capendo che sarebbe stato meglio lasciarli da soli.
S:’’Ciao Ghiro!!’’ – i caffè erano pronti tutti e due e uno lo porse al tenente.
B:’’Ghiro non prende il caffè ristretto!!’’ – constatò lui quasi con piacere.
S:’’Già è vero, ho sbagliato!! Sai com’è, l’abitudine: la pausa caffè qui la facevo sempre con te!!’’.
B:’’Comunque grazie ma non mi va!! Torno a lavoro!!’’ – le disse semplicemente.
S:’’Adesso non possiamo più neanche prenderci un caffè insieme??’’ – disse lei risentita.
B:’’Non sono io quello che cerca di evitare il tuo sguardo quando capita di incontrarci!!’’ – replicò altrettanto risentito.
S:’’Hai ragione, scusa!! È solo che per me è strana questa situazione…’’.
B:’’Ti prego Sara, non aggiungere nient’altro. Devo andare, te l’ho detto!!’’ – si voltò e aprì la porta.
S:’’Non vuoi nemmeno che ti parli più, Bart?! Ma come siamo arrivati a questo punto!! Non vuoi rivolgermi la parola?!’’.
B:’’Cosa vuoi sentirti dire Sara eh?? Cosa vuoi che ti dica, che tra noi è tutto come prima?! Che l’altro giorno quel bacio tra noi è stato uno sbaglio?! Che non doveva accadere?! Vuoi sentirti dire questo?! Beh allora sappi che da me non sentirai niente di tutto ciò, perché per me non è stato così!!’’.
S:’’Non alzare la voce, siamo in caserma!! E comunque  tu non sai quello che dici!!’’.
B:’’Siamo in caserma?! È su questo piano che la metti adesso? Fai valere il tuo grado e mi tratti come un tuo sottoposto?? Siamo arrivati a questo punto, da non poter nemmeno più parlare da persone normali?!’’.
S:’’Si può sapere che ti prende?? Ti sembra l’atteggiamento da usare in caserma? Queste sono questioni personali, non è il luogo adatto per parlarne!!’’ – gli rispose ricordandogli di essere sotto lo sguardo di tutti e cercando di farlo mantenere calmo ma la cosa fu alquanto difficile.
B:’’Oh certo!! Allora maggiore, sentiamo, posso avere il piacere di vederla fuori di qui per poter parlare con lei?! No..credo proprio di no, visto i tuoi mille impegni a lavoro, adesso ti mancava pure il matrimonio di tua sorella come scusa per non avere tempo per me!! Ti conosco Sara, credi che non l’abbia capito che fai di tutto per tenerti impegnata?! Credi di sapere tutto di tutti, sei certa di sapere cosa mi passa per la testa e invece non sai un bel niente!! Niente!! Pensavo fossi in grado di gestire le situazioni e invece mi sbagliavo!! Tu stai solo scappando, questa è la verità di fondo non c’è nessun altro motivo!!’’ – le si rivolse con talmente tanta rabbia, per il vero più nei suoi confronti che in quegli della donna di fronte, che la reazione fu inevitabile: uno schiaffo forte e deciso colpì la sua guancia.
Sara uscì dalla stanza molto delusa dal suo comportamento, incredula di fronte a quelle parolee si diresse al parcheggio. Bart, portandosi una mano sulla sua guancia, sbattè la porta dirigendosi in laboratorio.
 

 T'innamorerai, forse non di me,
starai ferma lì
e succederà da sé
**



 


La scena per loro sfortuna non passò inosservata agli occhi dei colleghi: Lucia rimasta sconcertata decise di dirigersi da Bart ma venne bloccata da Ghiro: ‘’Non andare!! Si sente già in colpa per questo suo atteggiamento, se vai tu ti vedrebbe solo come il suo capitano per di più sorella della donna da cui ha appana ricevuto uno schiaffo…non è il caso, credimi!! Ci vado io, tranquilla!! Su ragazzi, voi a lavoro’’ – disse con un mezzo sorriso per stemperare la situazione.
Lucia si voltò verso Orlando incerta e lui afferrò al volo i suoi pensieri: ‘’Ha ragione Ghiro e Sara ti chiamerà se avrà bisogno. Andiamo ora, su!!’’.
 
G:’’Tenente Dossena!!’’ – lo cicchettò entrando in laboratorio – ‘’Cos’è?! Orlando diventa miracolosamente calmo e tu prendi il suo posto?! Che diavolo ti passa per la testa??’’.
Bart fece un respiro profondo per calmarsi: ‘’Scusa!! Avete assistito tutti?? Lucia ha visto la scena??’’ – chiese preoccupato.
D:’’No stai, tranquillo: tutti dici?? No, mancava Abrami e Rambaudi!! Ma io dico…ovvio che abbiamo assistito tutti qui dentro, ti sei messo ad urlare!! Ti si è bevuto il cervello?! Urlare in quel modo verso di lei, capisco che può capitare di litigare ma c’è modo e modo di discutere. Dovrai chiamarla per scusarti..è il minimo che tu possa fare!!’’.
B:’’Tanto ormai a che servirebbe?! Ho rovinato tutto’’.
G:’’E dai Bart, che sarà mai una litigata!! Non sarà certo la prima volta..vedrai che….’’.
B:’’L’ho baciata, Daniele..’’ – rivelò interrompendolo e lasciandolo sconvolto.
G:’’Va bene, d’accordo..andiamo per gradi eh…non credi che io mi sia perso qualche passaggio?!’’ – gli rispose intento a farlo sfogare.
A quel punto Bart decise di raccontargli la vicenda sbollentando un po’ la rabbia e facendo capire qualcosa al suo amico.
B:’’Quello che mi fa più male adesso è che l’ho allontanata da me, non sono riuscito a mantenere il controllo. Io ero solo arrabbiato con me stesso per aver rovinato il nostro rapporto e vederla in difficoltà con me mi ha fatto perdere la calma. Dovevo pensarci prima a quello che avrei provocato..’’.
D:’’Bart, tu ti rendi conto dell’importanza di quello che mi hai detto?? Voglio dire, fino a qualche settimana fa eri convinto di essere innamorato di Eleonora, volevi sposarla e per te Sara era solo una cara amica. Adesso vieni a dirmi che il pensiero di averla allontanata da te ti tormenta, che quello che provi per lei non riesci a gestirlo…forse devi fare un po’ di chiarezza…è meglio per tutti, non credi?!’’.
B:’’Ghiro, ti è mai capitato di parlare con una persona e dopo di che non doverla più vedere per le più svariate ragioni??’’ – il capitano annuì di fronte ad un maliconico ricordo – ‘’ecco a me è appena successo!! Giorni fa ho parlato con Eleonora e alla fine ci siamo lasciati: certo è stato difficile i primi giorni capirne il motivo, il perchè non mi sono mai accorto di nulla finchè non mi sono ritrovato lei di fronte. Erano giorni che la evitavo, che cercavo di non pensare a lei che è riuscita a sconvolgermi la vita in silenzio senza che io me ne rendessi conto. Tutto il tempo passato con lei in quest’ultimo anno, non è stato solo il lavoro che ci ha uniti quando ci siamo conosciuti..non so..è stato un feeling particolare fin da subito. E poi quel bacio che mi ha fatto capire cosa realmente provo per lei…è in quel momento che ho capito di amarla, che ho imparato ad amarla giorno dopo giorno. E adesso cosa sono riuscito a fare?? Ad allontanarla da me, a farmi pure odiare poco fa. Quando Eleonora mi ha lasciato non ho provato quella sensazione di vuoto che ho provato ora che lei se n’è andata senza dirmi nulla, ha solo reagito con un schiaffo. Non meritava che la trattassi così!!’’.
D:’’Non hai minimamente pensato che anche lei possa vivere male questa situazione?? Insomma Bart, quello che hai appena detto significa solo che tu ed Eleonora vi siete lasciati perchè tu ti sei innamorato di Sara, come credi possa sentirsi lei?? Pensare di essere il motivo della rottura del tuo fidanzamento, di aver sconvolto la tua vita da un giorno all’altro…Bart tu stavi per sposare un’altra donna!!! Cosa vuoi che possa pensare lei?? Quali certezze può avere??’’.
B:’’Non è questo il punto, non solo almeno...io non dovevo trattarla così, non mi dovevo permettere!! Io dovevo capire cosa stavo per fare, che l’avrei ferita e fatta soffrire. Quando lei mi ha detto di pensare ancora a lui io mi sono sentito uno schifo, avrei dovuto evitare di andare oltre con lei. In fondo noi, Ghiro, abbiamo avuto modo di vedere cosa significhi affrontare una cosa del genere. Abbiamo visto tutti i giorni, per lunghi mesi, sul volto di Lucia quella stessa sofferenza, quel legame col passato che non ti permette di andare avanti, che ti frena in qualche modo. Io sapevo benissimo cosa comportava una cosa del genere e non sono stato in grado di fermarmi quando avrei dovuto farlo. E cosa rimane adesso?? Forse nulla di tutto quello che abbiamo costruito fino ad oggi!! Solo le mie scuse…hai ragione è il minimo che io possa fare!!’’ – concluse più amareggiato di prima, aprì la porta per uscire e nel corridoio di fronte notò Lucia e Orlando un po’ preoccupati.
Ghiro raggiunse in fretta la porta: ‘’Lucia è tornata ad amare!!’’ – disse per incoraggiarlo mentre Bart stava percorrendo il corridoio per raggiungere i suoi colleghi.
Il tenente si voltò verso l’amico con un sorriso amaro: ‘’Ma io non sono Orlando’’ – rispose facendo poi una breve pausa – ‘’e Sara non è una donna qualunque. Lei merita davvero in meglio!!’’ – così dicendo raggiunse Milo e Bianca.
Lucia ancora in silenzio fissò il suo parigrado che cercò aiuto in Orlando.
D:’’Non fissarmi ti prego, perchè non so cosa possiamo fare!!’’ – disse esasperato.
O:’’Dobbiamo dar loro un po’ di tempo….solo del tempo, ecco cosa serve!!’’ – disse con un sorriso sulle labbra.
L:’’Sembri essere contento della situazione?!’’ – puntualizzò severa.
O:’’E tu invece sei troppo preoccupata!! Non mortificatevi, non abbiate fretta…si sistemerà tutto, in qualunque modo si sistemerà tutto!!’’ – disse avvicinandosi al banco per prendere delle provette, celando in quel gesto un bacio sulla fronte del suo capitano.
D:’’Ti sei per caso dimenticato quanto tempo ci hai messo tu?!’’ – constatò prima che Orlando si potesse allontanare da loro definitivamente.
O:’’Sara non è Lucia, capitano!! Fidetevi di me!!’’.
D:’’Non so per chi delle due questo fosse un complimento, cara!!’’ – disse inarcando divertito un sopracciglio per poi recarsi insieme nell’ufficio di lui.
 

 E mi sento in confusione
non so più cos'è reale
passo passo sto perdendo l'equilibrio generale.
Hai cambiato i miei silenzi in qualcosa di speciale,
hai confuso i miei progetti..
♪***




 

Quella stessa sera….
 
‘’Ti aspetto sulla spiaggia. Fai in fretta!!’’

Orlando lesse il messaggio e si liberò il prima possibile per recarsi a casa. Quella richiesta lo preoccupò un po’.
 
Sara era seduta sulla spiaggia e appena vide il tenente si alzò dalla sabbia e gli corse incontro, gettandosi tra le sue braccia. Lui la afferrò al volo cercando di non far cadere entrambi: ‘’Ehi Sara….’’.
S:’’Non ci capisco più niente, Orlando!! Io non ci sto capendo nulla!!’’ – gli confidò tra le lacrime.
O:’’É per via di Bart, vero??’’ – lei non rispose, si limitò a stringere la sua giacca nei suoi pugni – ‘’non c’è bisogno di agitarsi, calmati!! Entriamo in casa, ci prendiamo qualcosa da bere…’’.
S:’’No rimaniamo qui!!’’ – rispose mentre era riuscita a placare il pianto.
O:’’Va bene!! Stiamo qui!!’’ – le disse accarezzandole il volto bagnato mentre lei lo fissava negli occhi, stava per fargli una domanda ma lui la precedette – ‘’Lucia non sa che siamo qui. Non le ho detto nulla ma sa che c’è qualcosa che non va’’.
S:’’Grazie!!’’.
O:’’Allora, dov’è finito il temibile uragano Sara?! Su dimmelo, io non me ne vado di qui finchè non me la ritrovo davanti!!’’ – le disse scherzosamente ma molto convinto.
Sara sorrise a quelle parole, poi si asciugò definitivamente il volto e gli disse: ‘’Non so cosa mi sta succedendo!! Veramente io non lo so!!’’.
O:’’Forse lo sai e non vuoi ammetterlo’’ – la interruppe lui volendo essere molto diretto con lei ma Sara si rovolse molto bruscamente verso il tenente.
S:’’Non dire stronzate, Orlando!! Non può succedere una cosa del genere!!’’.
O:’’No?! E cosa lo impedirebbe??’’ – continuò con la sua idea di metterla di fronte ai fatti.
S:’’Io amo Christian!!’’ – rivelò cercando di celare gli occhi lucidi.
O:’’Ma ti sei accorta che provi qualcosa per Bart!! Che forse te ne sei innamorata lentamente, che in tutto questo tempo avete camminato insieme l’uno accanto all’altra e ora avete semplicemente alzato lo sguardo e vi siete  guardati negli occhi accorgendovi che qualcosa è cambiato’’.
Sara si portò le mani sulle orecchie per non sentire ulteriormente quello che Orlando le stava dicendo: ‘’Basta, non è il momento di fare poesia!! Le cose non stanno così!! Io pensavo che tu potessi capirmi!! Che mi avresti ascoltata, non che avresti sentenziato su di me!!’’ – disse arrabbiata.
O:’’Io non ti sto giudicando, Sara. Vuoi che neghi l’evidenza?? Che ti dica una menzogna?? Se è questo che vuoi lo faccio, se vuoi sentirti dire che tra te e Bart non potrà mai succedere nulla te lo dirò. Ma sappi che non lo penso, perchè non è affatto così!!’’ – disse fermo e severo.
S:’’Perchè mi fai questo Orlando?? Credevo mi avresti aiutata, io mi fidavo di te!!’’ – rispose riprendendo a piangere e allontanandosi da lui andando verso la sua macchina.
Orlando la rincorse velocemente e l’afferrò per il polso per poi abbracciarla: ’’Aspetta, non andartene!! Scusa Sara, non volevo essere così sfacciato!! Sono partito col piede sbagliato’’ – le accarezzò i suoi boccoli ribelli per farla calmare – ‘’Lo so che ti fidi di me altrimenti avresti parlato prima con tua sorella e poi saresti venuta qui a parlare con me e so anche che sei abbastanza matura da poter comprendere la situazione in cui ti trovi!! Hai solo bisogno di qualcuno che ti faccia capire che non è tutto sbagliato!!’’.
S:’’Sì che è tutto sbagliato invece!! Non può succedere a me!!’’ – ribadì colpendo il suo petto con i suoi pugni.
O:’’Perchè sei così convinta che non possa succedere a te??’’.
S:’’Perchè io non l’ho mai dimenticato!!!’’ – rispose piangendo.
O:’’E mai lo farai!! Ma non puoi negare quello che provi!!’’.
S:’’Basta Orlando, basta ti prego!! Io non posso provare nulla per Bart!! Lui per me è un caro amico e nulla di più. Io amo Christian e lo amerò per sempre!!’’.
O:’’Hai ragione, amerai per sempre Christian!!’’ – Sara alzò il suo volto verso di lui, non capendo se la stesse  assecondando o se fosse serio – ‘’Amerai per sempre Christian così come Lucia amerà per sempre Alex!!’’ – in quel momento Sara sciolse l’abbraccio rimproverandosi di essere stata così stupida da fare quel discorso proprio ad Orlando.
Portò le sue braccia lungo il suo corpo stringendo i pugni e chiudendo gli occhi: ’’Scusami, io non dovevo parlarne con te, non ci avevo pensato affatto, scusa..finiamola qui…’’.
Fu Orlando ad interromperla: ‘’Lucia amerà sempre Alex ma non significa che non ami me!! Lei lo ha amato, è stata felice con lui e ha sofferto per lui. Ama la parte di vita che ha trascorso insieme a quell’uomo che l’ha fatta star bene e che l’ha amata, lo amerà per sempre, amerà il suo ricordo, ma lui non c’è nel suo presente così come nel tuo non c’è più Christian. E non puoi tenere legati i tuoi sentimenti ad un ricordo!! Christian è stato importante per te e nel tuo cuore ci sarà sempre un posto speciale per lui, ma questo non vuol dire che tu debba rinunciare all’amore!! Lui non vorrebbe questo!! Se il tuo cuore comincia a battere per qualcuno, se c’è qualcuno che ti fa stare bene non devi aver paura e scappare e non devi sentirti in colpa perchè provi sensazioni del genere!! Tu hai tutto il diritto di amare ancora e di essere amata’’.
S:’’Io non so cosa provo, Orlando!! Insomma in tutti questi mesi le cose sono andate bene, senza alcun problema, perchè adesso è tutto diverso?? Perchè il nostro rapporto è cambiato?!’’ – gli chiese spaventata – ‘’Non può essere vero che si sono accorti di non amarsi più da un momento all’altro!! Perchè ha messo in discussione i suoi sentimenti?? Come ha fatto a mettere in discussione me??!!’’.
O:’’Sara, non c’è motivo di avere paura!! Il vostro rapporto è cambiato, è vero, ma è sempre stato intimo e confidenziale!!’’.
S:’’Ma certo!! Noi eravamo amici!!!’’ – constatò lei.
O:’’Hai detto bene eravate amici, ora..’’.
S:’’Ora lo siamo ancora Orlando!!’’ – gli impedì velocemente di proseguire.
O:’’No Sara, smettila di negarlo!! Adesso è diverso!! Avete guardato entrambi al vostro rapporto in maniera diversa e un motivo di fondo c’è!! Se lui ha dubitato dei suoi sentimenti per Eleonora e lei ha fatto lo stesso nei suoi confronti qualcosa non andava. Perchè ti è così difficile ammetterlo?!!’’.
S:’’Io mi sento di tradire Christian solo a pensare che possa provare qualcosa per qualcuno che non sia lui!! Lui mi ha salvato la vita sacrificando la sua!! Io non posso amare qualcun altro, lo tradirei!!’’.
O:’’Non è vero, guarda me e Lucia!! Non è vero quello che dici!! Anche tua sorella ha perso l’uomo che amava e per mesi si è tormentata, aveva rinunciato ad essere felice e poi alla fine sono riuscito a farle capire che l’amavo e che lei poteva ritornare ad amare di nuovo, senza per questo smettere di amare nel suo cuore Alex!! Non commettere lo stesso errore, Sara!! Dicesti che eri venuta qui per impedire a tua sorella di rovinarsi la vita e ci sei riuscita, ecco ora io farò lo stesso con te!! Non mi arrenderò fin quando tu non capirai che puoi amare di nuovo, che sia Bart o chiunque altro, Sara!! Ne hai tutto il diritto e Christian vorrebbe questo!!’’.
Sara non riusciva a farsi una ragione della sua confusione, in quel momento mille erano i dubbi che la assalivano: ’’A te non passa mai per la testa che Lucia pensi ancora ad Alex?? Che non ti ami come ha amato lui??’’ – chiese spaventata dal pensiero che lasciarsi andare con Bart avrebbe portato solo ad un’illusione di amare di nuovo, senza riuscire veramente a farlo.
Orlando rimase spiazzato da quella domanda ma ne capì il motivo e fu sincero come sempre: ‘’Sì ci penso a volte, perchè so che lei ci pensa e so anche che non mi ama come ha amato lui ma non ho mai pensato che Lucia non mi amasse abbastanza o che mi amasse di meno perchè i sentimenti verso le persone sono esclusivi per ognuna di esse. Ogni sentimento che rivolgi ad una persona ti lega a lei in un rapporto speciale ed esclusivo che non ritroverai mai allo stesso modo con un’altra persona. Ma non per questo significa che si possa amare una volta sola. Si ama sempre e comunque, non allo stesso modo certo: da giovani si ama con incoscienza e voglia di cambiare il mondo intero, crescendo si ama con maturità, poi si aggiungono le esperienze e l’amore si fa più profondo e saggio. C’è chi ama commettendo sempre gli stessi errori, chi ama imparando qualcosa dagli errori fatti, chi si butta senza troppi pensieri in una nuova esperienza e chi invece si crea mille problemi prima di iniziare qualcosa di nuovo, chi ama per sempre un ricordo del passato, chi ha la forza di amare di nuovo nonostante la vita sia stata crudele, chi ama soltanto il mondo che continua a sognare e chi ama la realtà in cui si trova e poi ho imparato da te che c’è chi ama la vita per quello che è, con i suoi momenti felici e quelli che non lo sono stati, ama le piccole cose che ogni giorno ci vengono donate e per questo ti dico che se la vita ti ha voluto fare un regalo tu hai tutto il diritto di accettarlo!! Ama, semplicemente torna ad amare di nuovo!!’’ – le parole di Orlando sapevano entrare fin dentro al cuore, davano forza e coraggio in maniera puntuale e discreta.
Sara sembrava serena a quelle parole ma le domande non erano finite: ’’Tu non sei mai stato spaventato dal fantasma di Alex, insomma dalla sua presenza, di essere paragonato a lui da Lucia?? – continuò in quella direzione, era quello che la preoccupava di più.
O:’’L’amore per una persona che non c’è più non è un ostacolo per un nuovo amore anzi ti fa capire che sei stata in grado di amare in passato e di saperlo fare ancora!!’’ – fu la prima risposta del tenente a quella domanda – ‘’E comunque no Sara, non mi ha mai spaventato il pensiero di Alex perchè ho cercato di far innamorare Lucia di me, per quello che sono realmente, con i miei pregi e i miei difetti e lei mi dimostra di amarmi ogni giorno, dimostra di amare Orlando senza per questo smettere di ricordare Alex. Io ho cercato di farle capire che poteva ritornare ad amare, nel senso di provare un sentimento per qualcuno che a lei tenesse veramente e non di cercare di riversare il suo amore per Alex in qualcuno che glielo ricordasse. Quello non era amore così come non lo è la tua ostinazione nel dire di amare solo Christian e nessun altro: questo serve solo a te per non sentirti ancora di più in colpa verso di lui ma non ti fa bene. Se provi qualcosa per qualcuno, se ti sei innamorata di qualcuno o se lo farai un giorno questo non vuol dire che il tuo sentimento verso di lui sia svanito, non è così!! Io non ho preso il posto di Alex nel cuore di Lucia, questo lo so, ma ho il mio posto, quel posto che lei ha dedicato a me, in cui mi ha permesso di entrare. Nessuno potrà mai sostituirsi a Christian nel tuo cuore ma solo tu potrai permettere ad un uomo di amarti e soprattutto permettiti di amare di nuovo…liberati da questo vincolo che ti sei creata!!’’.
Sara distolse lo sguardo dal suo volto e spalancò gli occhi, Orlando si preoccupò ancora di più non capendo quella reazione: ‘’Luciaa, sei qui?!!’’ – esclamò facendo voltare l’uomo per poi chiudere con rabbia gli occhi – ‘’..lasciatemi da sola per favore, non preoccupatevi per me vi prego!!!’’ – e corse via allontanandosi verso l’acqua.
O:’’Sara aspetta!!’’ – ma lei era già lontana – ‘’Lucia come hai capito che eravamo qui?? Da quanto tempo stai ascoltando??’’.
Lucia gli portò un dito sulle labbra: ‘’Ho sentito tutto quello che mi serviva per farmi capire ancora di più che accanto a me ho un uomo meraviglioso e che ogni giorno mi fa innamorare di lui sempre più!!’’ – gli diede un dolce bacio sulle labbra e poi aggiunse – ‘’E so perfettamente cosa lei sta provando in questo momento..Mi lasci sola con lei, per favore??’’.
Orlando si aprì in un sorriso: ‘’Certo, tu saprai cosa fare meglio di me. Vi preparo la cena intanto!!’’ – con un bacio sulla fronte la salutò e rientrò in casa mentre Lucia raggiunse Sara verso la riva.
Sara era seduta sulla sabbia e le deboli onde si imbattevano in lei. Appena Lucia la raggiunse la imitò silenziosamente.
S:‘’Sono un disastro lo so. Lo sono sempre stata!! Ho chiesto cose ad Orlando che tu non avresti voluto sapere!! Mi dispiace!!’’ – cominciarono a parlare senza guardarsi ma fissando entrambe il cielo stellato.
L:’’Non è vero. Non ha detto nulla che io già non sapessi!! E capisco perfettamente perchè gli hai fatto quelle domande’’.
S:’’Come hai fatto  a sapere che eravamo qui!?”.
L:’’Vediamo un po’: ho una sorella in piena confusione sentimentale, il mio compagno mi congeda dicendomi di aspettarlo per cena e poi non si fa vedere, per di più è lo psicologo prediletto del mio amato maggiore …ti basta come motivazione?? Ah no aspetta, dimenticavo: quale miglior posto per cercare di far chiarezza con i propri sentimenti se non su una spiaggia al chiarore di luna?!’’ – le parlò in maniera tranquillissima.
S:’’A furia di stare con Orlando sei diventata una psicologa?! Io preferirò sempre lui, sappilo!!’’ – le rispose con un sottile sorriso sulle labbra.
L:’’Certo!! Come biasimarti..io non sono brava come lui a capire le persone!!’’.
S:’’Però conosci alla perfezione me!!’’.
L:’’Già!!’’ – le rispose voltandosi verso di lei – ‘’allora mi dici che ti passa per la testa??’’.
Sara si lasciò cadere all’indietro sulla sabbia portandosi le braccia dietro la nuca: ‘’Niente di più di quello che già voi altri avrete sicuramente notato!!’’.
L:’’Non mi interessa quello che si è potuto notare, a me interessa cosa pensi tu!!’’.
S:’’Io non voglio portare scompiglio nella tua squadra, veramente non lo voglio!! Bart in questo momento non sa quello che vuole, non riesce a concentrarsi sul lavoro, non è sereno!! La mia presenza non facilita le cose, mi sa che prenderò una vacanza, andrò in Sardegna!!’’.
L:’’Non puoi scappare, Sara!! E Bart è una persona matura, anzi non ho mai conosciuto nessuno così scrupoloso come lui. Sta solo passando un brutto periodo e sente di aver bisogno di te!!’’.
S:’’No Lucia!! È questo che non va!!! Lui non può dire di non essere più innamorato di Eleonora da un giorno all’altro, è solo deluso per come la loro storia è finita!! La stava per sposare… non prova nulla per me, è solo confuso!! E sta cercando di cacciarla dalla sua testa con me!! Ma io non posso….per lui e per me!!’’.
L:’’Perchè hai paura di non saper controllare la situazione. Cosa provi per lui, Sara??’’ – chiese diretta.
Sara esitò un istante poi le rispose: ’’Mi fa stare bene, con lui sono sempre stata bene fin dall’inizio nonostante fossimo molto diversi. È una persona molto sensibile anche se non lo da a vedere, è discreto, è puntiglioso e spesso anche un po’ troppo noioso a dirla tutta!! È stato un caro amico!!”.
L:’’E adesso non è più un semplice amico??”.
S:’’Oh Lucia…lui mi ha sempre parlato di sè, mi ha raccontato della fine della sua storia con Eleonora, pensavo che stessi lì come amica ma i suoi gesti, le sue parole mi hanno confusa. I suoi occhi nei miei, le lacrime sul suo viso e poi il suo respiro su di me. È bastato solo lo sfiorarsi delle sue labbra su di me per farmi sentire come non mi sentivo da molto tempo!! Ma in quel momento lui era solo disperato, ha reagito d’impulso, ha dato sfogo ad un bisogno d’amore, non ha significato nulla per lui quel momento. Poi si è allontanato dopo che gli ho detto che non avrei avuto un comportamento d’amica se lo avessi assecondato e in quel momento mi sono sentita così scoperta senza le sue braccia e così l’ho fermato. Non volevo che mi lasciasse mentre solo pochi istanti prima cercavo di liberarmi invano dalla sua presa. Il suo bacio mi ha fatto sentire viva e rinata ma io non potevo andare oltre, capisci?? Non posso illuderlo e illudere me’’ – si portò le mani sul viso nascondendolo.
L:’’Sara ascoltami!! Non c’è nulla di male se tu provi qualcosa per Bart, in fondo in questi mesi avete avuto modo di conoscervi…’’.
S:’’Io mi sento di aver tradito Christian, Lucia..lo capisci questo?!!’’ – disse con il volto ancora coperto.
Lucia la prese per i polsi allontanandole le mani dal viso e la avvicinò a sè poggiandosela sul suo petto: ‘’Senti Sara, io lo capisco perfettamente, posso comprendere come tu ti senta ora!! E non c’è affatto bisogno che ti stia a raccontare la vicenda di Alex, la mia storia con Orlando perchè sai già tutto e tutti i giorni puoi avere dimostrazione che si può ricominciare ad amare di nuovo. Non c’è nessun senso di colpa, nessun tradimento nell’amare di nuovo qualcuno perchè questo scredita il fatto che tu abbia amato veramente Christian. Il sentimento che hai provato per lui nessuno lo mette in discussione e non smetterai mai di sentirlo dentro di te ma non puoi sacrificare la tua vita in questo modo. Hai detto che volevi essere una persona migliore giorno dopo giorno, giusto?! Ecco questa è un’altra prova per diventare una persona migliore di quella che sei ricominciando ad amare di nuovo!! Non respingere i tuoi sentimenti, ti farai solo del male e non è giusto questo!!’’ – le diede un bacio tra i capelli quando lei le rispose.
S:’’Lui non sa realmente quello che vuole, è confuso e io non posso illudermi!! Io ci tengo davvero a lui e non voglio perdere la sua amicizia. Lui è ancora legato ad Eleonora, fin a poco tempo fa pensava fosse la donna giusta per lui, è stata lei a dirgli che si è innamorato di me non lui, lui non se n’è mai accorto e se è per questo neanch’io me n’ero resa conto!!’’.
L:’’Può essere che sia ancora legato ad Eleonora, in fondo è stata una storia importante. E se voi non vi siete accorti che in ballo ci sono sentimenti  diversi è perchè guardavate ai fatti e non a quello che realmente provavate, vedevate solo il legame con Eleonora che vi impediva di far chiarezza nei vostri cuori. Eleonora invece ha guardato a ciò che realmente provava e ha preso la sua decisione. Ora voi dovete prendere la vostra e se permetti io conosco Bart da un po’ più tempo di te e credimi lui non farebbe mai una cosa così tanto per fare, ha solo bisogno di far chiarezza dentro di se ma ti prego non decidere tu per lui, questo non puoi farlo. Sarà lui a scegliere il meglio per sè e tu non aver paura di amare di nuovo..ti fidi di me??’’ – Sara alzò il viso e la guardò negli occhi accennando un sorriso – ‘’fidati delle tue emozioni, l’hai sempre fatto fin da piccola!! Torna a vivere pienamente!! Fino a poco fa eri tu a dirmi queste cose..cos’è ?! Le dicevi tanto per dire?!!’’ – il maggiore rise questa volta assaporando le sue amare lacrime che aveva versato.
Sara si strinse ancora di più a sua sorella: ‘’Grazie Lucia, mi sei davvero mancata!! Come ho fatto senza di te?!’’.
L:’’Sei una donna forte, non hai sempre bisogno di me!!’’.
S:’’Seguirò quello che sento veramente, in fondo ho uno splendido esempio da seguire: tu e Orlando siete davvero una coppia magnifica!! E Christian avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, sempre!!’’.
L:’’Lo so!!’’ – dopo una carezza tra i capelli attese qualche istante poi aggiunse – ‘’ora è meglio rientrare, il tuo adorato cognato ha preparato la cena da un pezzo, su!!’’ – si alzò porgendole una mano per farla alzare dalla sabbia che rimase un po’ incollata sui vestiti bagnati.
S:’’Orlando ha preparato la cena?? Ma lui è negato per questo!!’’.
L:’’Daiii che sta migliorando!! Ci mette tutto il suo impegno ogni volta’’.
S:’’Rimane il fatto che la cucina non è il suo forte, non possiamo essere perfetti!!’’ – ribadì sorridente.
 
Orlando dalla veranda vide le due donne dirigersi verso casa abbracciate l’una all’altra, sorrise sereno e rientrò dentro per servire la cena, che aveva preparato con tutto se stesso…


 
 
 
 
*Ti Aspetto, A. Amoroso
**T’innamorerai, .M. Masini
***L’altra metà di te, A. Amoroso
 
 
  

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Capitolo 53
*** TE LO DICO SOTTOVOCE....AMO TE!! ***


 
Il giorno prima del matrimonio…
… ormai era quasi tutto completato…
 
L:’’Ehi Ghiro posso??’’.
D:’’Oh…la bella sposa!! Vieni entra…ma lo sai che sei radiosa?! Non credo di averti mai vista così da quando ci conosciamo!!’’.
L:’’Anch’io penso di non essere mai stata felice come lo sono in questo momento!!’’.
D:’’Si vede, si vede proprio!! Sei la felicità fatta persona’’.
L:’’Senti Daniele, ho visto che Selvaggia non è tra gli invitati!! Me ne vuoi parlare??’’.
Daniele sorrise tranquillo: ‘’Non devi essere preoccupata!! Sì, Selvaggia non ci sarà…non ha funzionato Lucia, tutto qui!! Non te ne ho parlato perchè eri troppo indaffarata. Ma non devi stare in pensiero per me. Siamo rimasti comunque in contatto… siamo rimasti amici’’.
L:’’Guarda che con me non devi fingere!! Io ti conosco!!’’.
D:’’Non sto fingendo, è la verità. Lo sapevamo entrambi che era meglio rimanere amici!! Stiamo bene così…veramente!! Anche se all’inizio ci ero rimasto male ma poi, per la verità, Sara mi ha fatto capire che la vita è una continua sorpresa..non occorre abbattersi!! Non devo angosciarmi, il nostro non poteva essere che un legame d’amicizia su cui forse qualche volta l’attrazione ha preso il sopravvento’’.
L:’’Va bene…allora non hai rimpianti??’’.
D:’’No..la troverò prima o poi la persona giusta!! Comincerò da domani la ricerca….chissà che al tuo matrimonio non scatti un colpo di fulmine tra un ballo e l’altro?!’’.
L:’’Già..il destino ha la sua puntualità*..’’ – disse contenta per la sorpresa che avrebbe avuto da lì a poco.
D:’’Ehi capitano?! Se non fossi il testimone di nozze del tuo tenente e sapessi che lui ti ama alla follia…direi che lo sposo il giorno prima delle nozze sta cercando di incantare con il suo fascino una bella fanciulla!! Chi è la ragazza che sta parlando con Orlando??’’ – disse mentre osservava la scena dal vetro del suo ufficio.
L:’’Il fascino Serra colpisce ancora…perchè non andiamo a cicchettarlo??’’.
 
Uscirono dal suo ufficio. Lucia stava dietro Daniele e incrociò lo sguardo complice di Orlando.
D:’’Tenente, le ricordo che lei domani sposerà una donna straordinaria!!! Non continui ad andare in giro ad ammaliare belle fanciulle con il suo sorriso incantatore!!’’.
La ragazza di spalle si voltò e i suoi lunghi capelli biondi accompagnarono quel movimento delicato: ‘’Ghiro!! O  meglio…dovrei chiamarti capitano Ghirelli adesso!!’’.
Daniele rimase a bocca aperta, deglutì a fatica e balbettò appena: ‘’Costanza!!! Ma sei proprio tu??’’.
C:’’Già…sono io!! Quanto tempo…mi sei mancato!!’’ – e lo abbracciò.
Daniele fu felice di ricambiare quel gesto mentre Lucia e Orlando si sorrisero contenti.
D:’’Ma quando sei tornata??’’.
C:’’Giorni fa sono rientrata a Roma!! Ho telefonato a Lucia e mi ha detto del matrimonio…credimi non poteva darmi una notizia più bella!! E poi devo dire che sono stata rimpiazzata alla grande!! É simpatico il tenente!!’’.
O:’’Io sono sicuro che Daniele gradiva molto di più la tua presenza della mia, credimi!!’’.
Ghiro guardò simpaticamente il suo amico.
S:’’Stavate aspettando tutti me?? Siete tutti sulla porta!!!’’ – disse appena arrivata e si fermò a guardare la ragazza che non conosceva – ‘’Dovrei conoscere la ragazza?? Non vi farà mica compagnia stasera??!!’’.
L:’’Saraaa!! Ma che vai a pensare!!’’.
S:’’Non fraintendetemi, dovreste conoscerla è ovvio…è tra le braccia di Daniele!!’’ – puntualizzò.
A quelle parole si resero conto che erano ancora abbracciati e si allontanarono imbarazzati.
C:’’Sicuramente starò ad una festa stasera…ma credo proprio sia quella di Lucia!!’’ – sorrise lei dolcemente.
L:’’Sara…lei è Costanza!! Era nella mia squadra prima che arrivasse Orlando!!’’.
S:’’Molto lieta. Io sono Sara, la sorella di Lucia!!’’.
Costanza rimase stupita.
D:’’Tranquilla la tua reazione è stata identica alla nostra quando ci si presentò di fronte la prima volta!! E non è finita qui: è un maggiore dei carabinieri!!’’.
Adesso Costanza era ancora più spiazzata: ‘’Il piacere è mio, maggiore!!’’ – farfugliò.
S:’’Non pensarci nemmeno!! Nessuno qui mi da del lei, non farlo neanche tu!! Non sono abituata a far valere il mio grado con le persone che conosco!! Sono sicura che diventeremo buone amiche!!’’.
L:’’Ah…non ho dubbi!!’’.
C:’’É così diversa da te, Lucia. Cioè intendo…caratterialmente…lei non sembra…’’.
S:’’Rigida, inflessibile, severa e anche rompiscatole…puoi dirlo ad alta voce!! È così!!’’.
L:’’Rompiscatole sarai più tu!!’’ – replicò.
O:’’Non soffocatela con tutte queste notizie, è appena arrivata!! Tranquilla, è una storia lunga…sono sicuro che Ghiro avrà voglia di raccontartela!! Noi andiamo…ci vediamo domani allora!!’’.
Daniele rimase perplesso dalle occhiate che gli mandavano i suoi amici ma aveva molto piacere a trascorrere del tempo con Costanza.
C:’’A domani Orlando!! Noi ci vediamo stasera.’’ – e uscì insieme a Daniele
 
I tre si diressero verso il bar vicino la caserma.
O:’’Senti ma questa sera visto che tanto faremo solo una cena sia noi che voi..perchè non stiamo tutti insieme??’’.
S:’’Scordatelo!!! Non starai con Lucia questa sera!! Da che mondo è mondo i due sposi devono stare separati la sera prima del matrimonio!! E poi chi ti dice che noi ceneremo e basta??!!’’.
O:’’Che hai intenzione di fare, scusa?!’’ – chiese preoccupato.
S:’’Cos’è?! Hai paura che sequestri la tua bella fidanzata!? Dopo cena ho un bel programma: abitini carini, tacchi, un bel pub, qualche cocktail, un ballo in pista… e perchè no anche qualche bel giovanotto a farci compagnia!!’’.
Orlando la guardò male: ‘’C’è anche Rosanna con voi!! Non puoi fare quello che hai appena detto!!’’ – replicò infastidito.
S:’’Sta con dei carabinieri..chi vuoi che controlli che non è maggiorenne!! E poi l’età si può anche nascondere in qualche modo…scusa eh!!’’.
O:’’Sara ma stai dando i numeri!?!’’ – disse seccato.
Lucia scoppiò a ridere: ‘’Ti sta provocando e tu le reggi il gioco mostrando la tua gelosia!!’’ – si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia –‘’Guido lo torturava in questo modo!!’’.
S:’’Ah tenente..la gelosia è una brutta bestia!!’’.
O:’’Non sei divertente!! E poi anche noi potremmo andarcene in giro dopo cena, sai!?! Quindi non tirare molto la corda!!’’ – non poteva permettere che si prendesse gioco di lui.
S:’’Chi?? Voi?!’’ – scoppiò a ridere – ‘’Già mi immagino: Emiliano ad una certa ora dovrà andarsene per via di Marika; Guido ovviamente rimmarrà con la sua Agnese a realizzare ancora se è vero che sua sorella sta per sposarsi…meno male per Agnese poi, io non ho mai capito come fa a sopportarlo!! Bart?!?’’ – la sua espressione divenne stupita d’un tratto fissando qualcosa alle spalle della sorella.
Orlando si voltò appena in quella direzione e Lucia stava per fare lo stesso ma il suo compagno la fermò. Si intesero con uno sguardo: dietro di loro c’era Bart in compagnia di Eleonora. La donna gli si avvicinò al viso e lui le diede un bacio sulla fronte stringendola a sè e facendole una carezza. Sara ingoiò un boccone amaro, quella scena la destabilizzò, non ammise che dentro di sè provò una sensazione di fastidio tremendo e soprattutto non volle darlo a vedere ma i due presenti di fronte a lei la conoscevano bene, una da sempre, l’altro da meno ma rientrava tra le sue specialità capire cosa passasse per la testa delle persone.
Fecero finta di niente, Sara avrebbe voluto sicuramente così: ‘’Bart non so cosa farà dopo ma sicuramente non ti farà compagnia fino all’alba!! E quindi infine tu rimarrai solo con Ghiro…che suppongo avrà la testa decisamente da tutt’altra parte visto l’arrivo della giornata!! Vuoi un consiglio tenente?? Visto che sarai da solo dopo cena fai una bella doccia, prendi un asciugamano e stenditi sulla spiaggia: ti addormenterai rilassato pensando alla tua Lucia!! Io ora devo scappare, ci sentiamo ragazzi’’ – così dicendo si alzò con un sorriso molto forzato e li lasciò soli.
L:’’Ma perchè cerca di nascondere quello che prova anche con noi??’’ – disse ad Orlando con un tono molto triste.
O:’’Te lo devo proprio dire?! La risposta tu la dovresti conoscere!!’’ – lei gli sorrise teneramente – ‘’Vedrai che prima o poi sarà felice anche lei, lo capirà pian piano ma lo deve capire da sola…credici, io ci credo!!!’’.
L:’’Comunque Sara ha ragione quando parlava degli altri per stasera!! Hai perso tenente!! Ora andiamo..dobbiamo sbrigare il lavoro in caserma e organizzare i turni per domani…se vogliamo lasciare prima!!’’.
Orlando le diede un bellissimo bacio: ‘’É ancora valida la proposta di scappare io e te…ti voglio tutta per me!!!’’.
L:’’Ma io sono già tutta per te!!! Ma non possiamo far loro uno scherzo del genere adesso, non se lo meritano dopo tutto quello che hanno fatto per noi!! E poi sarà l’ultima notte che passeremo separati!! Da domani saremo i coniugi Serra!!’’.
O:’’Io e te, hai ragione…noi….a casa Serra ovviamente!!’’ – aggiunse.
Lucia lo guardò curiosa non capendo cosa volesse dire.
O:’’É inutile che mi guardi così che non ti dirò nulla di più!! Tu vuoi stare con tua sorella stasera e quindi non puoi goderti la mia sorpresa!! Io avevo pensato di trascorrere la serata diversamente ma tua sorella ha detto testuali parole ‘da che mondo è mondo i due sposi devono stare separati la sera prima del matrimonio’…mi dispiace non posso fare diversamente!! ’’.
L:’’Orlando stai scherzando??’’ – disse seria ma contentissima.
O:’’In questo momento ti sembro uno che sta scherzando?! Non avrai mica intenzione di continuare a vivere lontano da me?! Ti dico solo che da domani noi saremo sposati, tu sarai la signora Serra….’’.
L:’’Guarda che comunque continuerò ad usare il mio cognome…’’.
O:’’Lo so, capitano Brancato…ma quando non sei in caserma se ti va puoi ricordarti di poter usare il mio…non suona poi tanto male Lucia Serra!!’’.
L:’’E???’’.
O:’’E niente!! Non mi guardare così ti ho detto che non voglio dirti niente!!’’.
Lucia gli accarezzò prima il viso poi passò le sue dita sul collo: ‘’Non puoi nascondermi nulla…non ne sei capace. Non lasciarmi sulle spine, che intenzioni avevi??
O:’’Non lo saprai mai cosa avevo organizzato per stasera, così impari ad assecondare tua sorella!! Ti dico solo che da domani visto che saremo i coniugi Serra andremo a vivere nella casa che ho preso per noi!!’’.
L:’’Ma tu sei un pazzo!!!’’.
O:’’Non ho fatto nulla che non dovessi fare per mia moglie!!’’.
Un bacio, un loro splendido bacio, concluse quella conversazione.
 
La serata per tutti passò in maniera molto allegra.
 
Gli uomini cenarono alla casa sulla spiaggia e la serata andò esattamente come aveva preannunciato Sara.
Milo non rientrò tardi, Bart più irrequieto del solito non tardò anche lui ad andare via e alla fine Orlando si ritrovò a dover sopportare Ghiro che parlava del suo pomeriggio con Costanza: Costanza di qua….Costanza di là….e meno male che era Orlando che si doveva sposare!!
Così fece esattamente quello che gli consigliò Sara: sulla spiaggia con quel delicato rumore del mare si addormentò sotto il cielo stellato pensando all’indomani e alla sua Lucia.
 
Le donne invece si ritrovarono tutte a casa di Sara e cenarono insieme divertendosi come pazze non facendo troppo tardi.
Sara e Costanza ebbero modo di conoscersi meglio. Rosanna animò la serata contagiando tutti con la sua contentezza. E Bianca si fece coraggio e confidò per la prima volta alle sue amiche che si stava frequentando da un po’ con un uomo. Era un architetto di Roma di trentacinque anni, molto dolce e romantico: l’uomo giusto per lei. Ovviamente Sara non esitò ad invitarlo al matriminio.
Erano ancora in veranda quando Rosanna si affacciò dal balcone e notò Bart poggiato sulla sua macchina con la testa un po’ tra le nuvole.
La sua mente furbetta elaborò un’idea all’istante: ‘’Lucia, mi accompagneresti da Guido: ho pensato che è meglio che io dorma da lui così darò una mano con la piccola e arriveremo prima da te domattina…Sara non ha bisogno di me qui!!’’.
Lucia la guardò esitante così come Sara: ‘’Perchè?? C’è Chiara che da una mano ad Agnese’’.
R:’’E a lei poi chi ci pensa se aiuterà sua mamma?? Fidatevi di me…è un’ottima idea!!’’ – disse sapendo di essere molto convincente.
L:’’Va bene se proprio insisti!! Dai sbrigati allora!!’’.
Lucia non si era bevuta la scusa di Rosanna e mentre erano sulle scale tirò fuori l’argomento: ‘’Si può sapere cosa ti è venuto in mente?? Perchè non sei rimasta da Sara?!’’.
R:’’Perchè sarei stata di troppo!!’’ – rispose mentre aprì il portone a metà dando il tempo a chi era fuori di capire che stavano uscendo e di allontanarsi. Quando lo aprì completamente, infatti, non c’era nessuno.
L:’’Di troppo?!! Che per caso ci vedi doppio, Rosanna?! Meno male che per te non abbiamo preso qualcosa di troppo forte!! Sara è da sola a casa!!!’’ – si era fermata sul portone alla risposta della ragazza e lo chiuse mentre le stava parlando. L’occhio però le cadde su una monovolume di fronte a lei che conosceva: era quella di Bart!!
Guardò Rosanna con un mezzo sorriso e scosse la testa.
R:’’Se avessi bevuto qualcosa anche tu diresti di avere delle allucinazioni ora no?! Ma non hai bevuto affatto…allora sei ancora convinta di quello che hai appena detto?!’’.
Entrarono in macchina, Lucia l’aveva appena accesa: ‘’Aspetta Lucia non possiamo andarcene..non abbiamo risolto nulla se no, ora torno!!’’ – scese dall’auto in fretta e furia e corse verso il citofono tenendo sottocchio Bart, che credeva di non essere stato visto.
R:’’Sara, ho dimenticato le scarpe per domani, scendimele…grazie!!’’ – disse in un sussurro al citofono.
S:’’Dai Rosanna, non mi fare scendere tre piani…sai che l’ascensore lo riparano martedì prossimo. Le prendi domani mattina altrimenti sali tu!!’’ – disse seccata, aveva voglia di riposare e di far riposare un po’ la sua mente che non era riuscita a liberarsi da mille pensieri nonostante fece di tutto per non darlo a vedere.
R:’’No Sara!!! Scendimele tu ora perchè a me….a me…..’’ – un giro rapido nella sua mente per una scusa plausibile e poi sparò la prima che le venne in mente – ‘’perchè a me…gira la testa, così impari a farmi bere!!! Domani ci sono troppe cose da fare!!’’ – Sara le chiuse il citofono in faccia non proprio delicatamente.
Ecco che a quel punto iniziò il suo piano: ‘’Ok Sara, allora noi andiamo!!! Riposati, ci vediamo domattina!! Un bacio’’ – disse a voce abbastanza alta consapevole che la donna non la stesse più sentendo ma che invece qualcun altro aveva l’orecchio ben teso per poter decidere cosa fare.
Si diresse verso la macchina e salì velocemente con un sorrisone sulle labbra: ‘’Dai dai..andiamocene Lucia!!!’’.
L:’’Che hai combinato??!!’’ – disse curiosa.
R:’’Nulla!! Ho solo detto a Sara di scendermi le scarpe che ho appositamente lasciato a casa sua, che tradotto significa: scendi immediatamente così trovi Bart di sotto!!’’.
L:’’Sei davvero tremenda!! Sei sicura di non aver combinato un guaio?’’.
R:’’Qualcuno doveva pur crear loro l’occasione. Lui se ne sarebbe andato e se aspettiamo lei stiamo freschi!! A meno che non vuoi rischiare di avere  al tuo matrimonio un’altra litigata è meglio che chiariscano da soli. Come decideranno di trascorrere la serata non ci interessa, ora però dobbiamo correre di corsa a letto!! Tu hai bisogno di una bella dormita, bellissima sposa!!!’’ – disse dandole un bacio sulla guancia.
 
Sara scese di corsa e mal volentieri quelle infinite scale.
Bart decise di non volerla disturbare e ritornò vicino la macchina per andarsene quando vide il portone aprirsi di fronte a lui.
S:’’La prossima volta che mi fai fare una corsa per una stupidaggine… ’’ – alzò il volto ma il suo interlocutore non era affatto Rosanna, le parole le morirono in bocca, a stento riuscì a tenere saldamente la scatola tra le mani – ‘’Bart??!!’’.
B:’’Sara!?! Che ci fai qui??’’ – disse imbarazzato per essere stato scoperto proprio da lei.
S:’’Ci abito fino a prova contraria, ricordi?!’’ – rispose non proprio gentile.
B:’’Intendevo qui sotto, sul portone…’’ – disse ora ancora più imbarazzato di prima.
S:’’Rosanna mi ha detto di scendere per darle la scatola…’’ – iniziò lei più calma e lui continuò – ‘’è appena andata via con Lucia un istante fa’’ – sul volto di entrambi comparì un leggero rossore per aver appena capito cosa avesse organizzato la ragazza.
S:’’Forse è più lecito che te la faccia io la domanda, no?! Allora che ci fai sotto casa mia??’’ – disse lei a metà tra la curiosità e la sorpresa.
Bart non rispose subito, non sapeva quale fosse la cosa migliore da fare ma ormai era lì e non certo per caso fortuito si erano incontrati quindi tanto vale non sprecare l’occasione: ‘’Avevo voglia di vederti!!’’ – le disse nel modo più sincero possibile.
Fu Sara a questo punto che non sapeva cosa dire. Abbassò lo sguardo e le venne solo in mente la scena vista a pranzo e ciò la infastidì molto.
B:’’Posso parlarti un attimo?!’’ – aggiunse in maniera cauta.
Sara sollevò appena il volto: ‘’Certo!! Sali ma dovrai fare le scale, l’ascensore dev’essere riparato’’.
Salirono quelle scalinate in assoluto silenzio e insolito imbarazzo. Quando entrarono  in casa quell’atmosfera continuò, lei gli offrì qualcosa da bere e lo fece accomodare in veranda.
Sara bevve lentamente il suo drink cercando di controllare il senso di rabbia per quella scena che non si cancellava affatto dalla sua mente e per il fatto che non si erano più rivolti la parola dopo aver discusso in caserma.
Bart mentre beveva la osservava: non era a suo agio e se n’era accorto, sperava profondamente non ne fosse lui il motivo. Con lui non si era mai sentita a disagio tenuto escluso l’ultimo periodo in cui le cose erano un po’ cambiate. Era tesa, pensierosa, sembrava quasi infastidita ma era sempre la donna sensuale che aveva avuto accanto in quest’anno. Ne rimase affascinato fin dal primo giorno e dopo aver assaporato il sapore delle sue labbra quella voglia di lei lo torturava ogni momento, anche adesso la voglia di baciarla cresceva gradualmente in lui. Se avesse avuto di fronte la Sara che conosceva l’avrebbe attirata a sè e l’avrebbe baciata ma la Sara che aveva di fronte era nervosa e distante così gli rimase solo una cosa da fare: chiarire una volta per tutte con lei e poi andare via.
Sara si sentì sotto osservazione e non resse molto quella situazione imbarazzante, si alzò, posò il bicchiere sul tavolo e si appoggiò al balcone rimanendo in silenzio.
B:’’Hai preso l’abitudine di legarti i capelli anche quando non sei in servizio..’’ – buttò lì questa costatazione per rompere quel fastidioso imbarazzo creatosi tra loro.
Sara si voltò leggermente: ‘’Sono molto più comodi raccolti…ormai siamo in estate, è più facile sopportare il caldo in questo modo. Allora cos’è che devi dirmi??’’ – quella situazione la stava torturando e le era difficile riuscire a nasconderlo.
Bart si alzò e la raggiunse rimanendole alle spalle. Era giunto il momento di parlarle apertamente: ‘’Oggi ho visto Eleonora!!’’ – esordì così rendendosi subito conto di essere partito col piede sbagliato ma di tutto il discorso che si era preparato per chiarire non ricordava una singola parola.
Sara si voltò di scatto e non seppe nemmeno lei con quanta irritazione gli si rivolse: ‘’Lo so!!!’’ – l’espressione di Bart fu di stupore – ‘’Ero al bar con Orlando e Lucia!!’’ – concluse in maniera molto più calma incrociando le braccia sul suo petto.
La risposta della donna lo spiazzò ancora di più: lei sapeva dell’incontro con Eleonora o meglio lo aveva visto insieme ad Eleonora e poteva essere arrivata a qualsiasi conclusione. Inoltre loro due si evitavano da un po’, Bart non era quindi molto tranquillo su come riuscire a reggere la situazione ma aveva deciso di dirle tutta la verità e lo avrebbe fatto quella sera stessa, in qualsiasi modo fosse andata. 
B:’’É partita. Aveva il volo nel pomeriggio’’ – le disse teneramente, facendo un passo verso di lei.
S:’’Bart, se sei venuto per parlarmi di Eleonora per cortesia non prenderla alla larga, arriva al dunque!!! Sai che non amo i giri di parole!!’’ – lo interruppe spiegandosi.
B:’’Se non parlo di lei non posso parlarti di me!!’’.
S:’’Bene, ti ascolto!!’’.
B:’’Al bar ci siamo visti per salutarci!! Lei partiva oggi per la Francia e…’’.
S:’’Bart, non c’è bisogno che tu mi dia spiegazioni. Non devi sentirti obbligato con me in alcun modo..sia chiaro!!’’.
B:’’Non è come sembra!! E poi per favore puoi smettere di interrompermi ?!’’ – rispose rimproverandola.
S:’’Va bene, parla!!’’.
B:’’Sei già arrivata alla tua conclusione, non è vero?! Cosa diavolo sei andata a pensare, Sara?!’’ – disse infastidito dalla sua ostinazione.
S:’’Alla mia conclusione?! Non penso che sia mia, penso solo che sia l’unica conclusione possibile!! E non ti azzardare a farmi sentire una che sentenzia a prima vista!!’’ – disse ormai arrabbiata.
B:’’Perchè non è quello che hai fatto?!’’ – ribatté a tono.
S:’’Non sono il tipo che giudica le persone !! Ho preso atto di quello che ho visto e non c’è da meravigliarsi!! Ti avevo detto che si sarebbe trattato solo di un malinteso tra voi ma non c’era bisogno che ti venissi a scusare con me, Bart. In fondo tra noi non c’è stato nulla, eri solo sconvolto dall’allontanamento di Eleonora’’.
B:’’Io non sono qui per scusarmi di qualcosa se non del fatto che sarei disposto a rifare quello che ho fatto anche adesso!!’’ – disse deciso attirando la sua attenzione.
Sara si voltò verso di lui più perplessa che mai e lui le si avvicinò prendendola per mano: ’’Bart ma a che gioco stai giocando?! Che cosa vuoi da me??’’ – chiese con una voce così tremante che fece preoccupare anche lui.
B:’’Sara, non litighiamo ti prego!!’’ – disse afferrandola per le braccia e avvicinandola a sè – ‘’Sono venuto per parlare con te, ti chiedo solo di non interrompermi..’’ – Sara fece resistenza, non voleva averlo vicino…non se avrebbe dovuto lasciarlo andare, non se avrebbe dovuto sentire quello che stava per dirle e rinunciare subito dopo a lui – ‘’lascia che ti spieghi!!’’ –  aggiunse lui allentando la presa, convincendola però a non allontanarsi mentre lo ascoltava – ‘’Oggi avevo appuntamento con Eleonora, da domani andrà a vivere a Bordeaux  e prima che partisse ci volevamo salutare. Eleonora è stata una persona importante nella mia vita ma non la amo più, provo un grande affetto per lei ma non più quel sentimento che prima mi legava a lei. Sara io non ti ho presa in giro, è solo che non mi sono mai reso conto di quello che realmente provavo per te, di quello che c’era tra noi. Sto prendendo consapevolezza che c’è qualcosa di più profondo che mi lega a te, qualcosa che diventa sempre più forte ed è irrefrenabile se ti ho accanto. Non mi era mai successo prima!! Innamorarmi di una persona senza accorgermene: rimanerne affascinato fin dalla prima volta che incroci il suo sguardo, come tante altre volte mi è successo ma poi conoscerla pian piano, imparare un po’ di lei giorno dopo girono, condividere la stessa passione negli studi, passare ore e ore in ufficio in sua compagnia su indagini complicate e non sentire il peso delle responsabilità perchè lei era sempre pronta a tirarti su di morale e a farti vedere il lato positivo delle situazioni. E poi ripenso a tutte le serate passate in piscina tra una vascata e l’altra per scaricare la tensione della giornata, sopportare le sue strampalate idee, il suo bizzarro entusiasmo e arrivare un giorno a scoprire che dietro a così tanta voglia di vivere era nascosto un passato doloroso, che aveva tenuto per sè per troppo tempo e nonostante ciò non si è mai dimostrata debole, non ha mai fatto trasparire agli altri la sua sofferenza anzi ha soltanto avuto il coraggio di affiancare un gruppo di persone che avevano perso la forza di credere ancora una volta che potevano farcela!! Io mi sono innamorato della persona che mi è stata accanto in tutti questi giorni e che ha condiviso le sue giornate con me, che ha trascorso con me la maggior parte del suo tempo, che c’è sempre stata quando ho avuto bisogno di lei, che ha fatto di tutto per rendere la mia vita felice quando non sapeva, in realtà neanch’io sapevo, che la mia felicità era lei!! E così che mi sono innamorato di te giorno dopo giorno, adesso lo so e mi dispiace non averlo capito da solo quando di occasioni ne ho avute tante’’.
Le parole di Bart furono una vera dichiarazione, sincera e spontanea, che la lasciarono senza parole. Non era mai stata un tipo sdolcinato lei, non era una ragazza da ricoprire di smancerie anzi non le aveva mai sopportate. Era sempre stata semplicemente una ragazza che amava sognare e amava la sua vita, era diventata una donna che si era portata dietro tutta la sua vitalità ma che aveva fatto i conti con una dura realtà dalla quale però aveva imparato ad essere più forte e a non perdere la voglia di vivere.
Questa era Sara, questa era la donna che Bart aveva ora di fronte, che aveva imparato a conoscere in tutto questo tempo e di cui si era innamorato. E questo era tutto quello che traspariva da quegli occhi verdi che continuavano a fissarlo increduli e sorpresi.
Non le diede il tempo di dire nulla e riprese a parlare: ‘’Non voglio sconvolgerti con quello che ti ho detto, non pretendo nulla da te, Sara!! Non pretendo che tu ricambi i miei sentimenti, non pretendo che tu possa dare un significato al nostro bacio, nulla di tutto questo. Io ci tenevo a chiarire i miei sentimenti, sono consapevole che tra noi le cose sono cambiate ma ci tenevo ad essere chiaro. Ti rispetto Sara, rispetto il dolore che hai provato e che continui a provare dentro di te per la sua mancanza, il sentimento che ti lega ancora a Christian e il fatto di non sentirti pronta ad amare qualcuno. Lo capisco, l’ho visto con tua sorella cosa significa e l’ultima cosa al mondo che vorrei sarebbe costringerti a qualcosa che non senti tua!! Per questo stai tranquilla e sentiti libera di fare ciò che vuoi, scegli il meglio per te!! Non pretenderei mai che tu possa provare qualcosa per me che vada al di là dell’affetto che mi hai dimostrato in tutto questo tempo. Non posso far finta che tra noi le cose non siano cambiate perchè non è così, per me non è così. Ma anche se sono sicuro che dopo questa sera non sarà più come prima, anche se ho dovuto correre il rischio di non averti più accanto come fino a qualche settimana fa volevo essere sincero con te, volevo sapessi come stanno veramente le cose anche se per te non è la stessa cosa. Sono sicuro che tornerai ad amare di nuovo, non puoi fare a meno di amare chi ti sta accanto, in fondo con noi hai fatto così: non ci conoscevi affatto e ti sei preoccupata per noi fin da subito, ci hai dato tutto il tuo affetto. Sarai pronta un giorno per tornare ad amare e sarà fortunato chi sceglierai di avere accanto. Io sono stato fortunato ad averti incontrata!!’’ – così dicendo le diede un bacio sulla fronte, cosciente che sarebbe stato l’ultimo gesto così intimo tra loro, le augurò buonanotte e lasciò l’appartamento.

 

 

♪…ho sentito profumi che portano nausea
ho cercato calore da chi non ne aveva
ho pregato la notte col sole finivo
sono stato un disastro per chi mi ha creduto… ♫

 

Sara era ancora in terrazza stranita e sorpresa allo stesso tempo. Si passò le mani sulle braccia accarezzando quella pelle d’oca che le aveva provocato quel momento, ripensava alle parole di Bart, alla dolcezza che aveva usato per dichiarare quello che provava che era tipica di lui, al suo riguardo per lei, alla forza di non cedere al suo istinto e fare qualcosa che avrebbe potuto infastidirla, ma più di tutto ripensava alla sua stupida convinzione di non essere ricambiato e che pur di non azzardare a seguire il suo istintostava rinunciando a lei per non farle pesare nulla.
Ma ad essere veramente onesti non era stato solo lui lo stupido: cosa aveva fatto lei per fargli capire il contrario?!
Niente, non aveva fatto nulla..nessun gesto, nessuna parola, nessuna reazione: era stata totalmente immobile.
Fu  allora che capì di aver sbagliato, di aver dato spazio al suo timore e di non aver seguito il suo cuore. Si recò di corsa all’ingresso e si precipitò giù per le scale più in fretta che poteva maledicendo quel dannato ascensore che non funzionava, che poi anche ad essere funzionante sarebbe stato comunque troppo lento: una corsa per le scale era decisamente la scelta migliore.
Sull’ultima rampa per paura di non fare in tempo urlò il suo nome quasi con tono di ordine.  Sui gradini della portineria, con un po’ di fiato corto, forse non tanto per lo sforzo ma per aver fatto in tempo a raggiungerlo cominciò a respirare regolarmente: ‘’Bart, aspetta!!’’ – il cuore le batteva forte, aveva una inspiegata paura ma la presenza di lui la rassicurava.
Lui si voltò di scatto incredulo: ‘’Sara, perchè sei scesa di nuovo??’’ – disse a mezza strada tra la sorpresa di vedersela di fronte e il timore di ricevere un altro schiaffo.
Non gli rispose, avanzò velocemente verso di lui fermandoglisi di fronte ad una minima distanza. Erano davvero troppo vicini ma l’incertezza di fare la cosa sbagliata era la sensazione che prevaleva in entrambi fin quando Sara non decise di ascoltare il suo cuore, annullò la distanza e lo baciò. Un semplice contatto fisico cercato solo da parte di lei all’inizio, fin quando lui, cedendo all’insistenza di lei, fece sparire il suo stupore e fece prevalere la voglia di lei che aveva tenuto repressa in quei giorni.
Sara sussultò avvertendo pienamente la presenza di Bart lì con lei e si lasciò trasportare da qualsiasi emozione che quel momento le stava regalando: la presa sulla sua vita che si rafforzò, la forza con cui la spinse verso di lui annullando qualsiasi distanza, la passione con cui la stava baciando, l’amore che le trasmetteva con quel gesto.
Finchè però non fu proprio lei ad interrompere il bacio: non ne aveva nessuna intenzione ma doveva fare una cosa più importante: ‘’Perchè??’’ – chiese semplicemente.
B:’’Perchè cosa??’’ – replicò di torno lui.
S:’’Perchè sei stato così sincero con me, perchè hai dichiarato così apertamente quello che provi?? Non è da te parlare…’’ – Bart la interruppe baciandola, dimostrandole realmente il suo vero modo di dichiarare i suoi sentimenti con un bacio dolce e carico di amore.
Quando si allontanò per prendere fiato le rispose: ‘’Avrei voluto dimostrartelo così, credimi, esattamente come la prima volta ma non volevo che pensassi fosse un altro errore, volevo sapessi veramente cosa significasse per me!! Tu sai tutto di me come mai nessuna ha saputo: sai della mia infanzia, della mia carriera sportiva, di come sono entrato nell’arma, della sbandata che ho avuto per tua sorella quando la conobbi, della fine della storia con Milena, della vita cui mi ero dato prima di incontrare Eleonora, di come ci siamo conosciuti e com’ è andato avanti il nostro rapporto e adesso sai pure come si è concluso. Sai praticamente chi è Bart, ti ho sempre raccontato tutto di me e volevo continuare a farlo!!’’ – le sorrise e venne ricambiato, poi aggiunse – ‘’Ti aspetta una giornata impegnativa, è meglio che vai a riposarti!! Ci vediamo domani, maggiore!!’’ – Sara alle sue ultime parole alzò le sue braccia in direzione della sua nuca e l’avvolse – ‘’guarda che non sto scappando, solo che è meglio che vada ora!!’’.
Sara sorrise al tono della sua voce così forte vicino al suo orecchio, le piaceva quando lui le parlava così vicino: ‘’Non andartene Bart!! Resta!!’’ – lui insicuro abbassò lo sguardo incrociando quello di lei.
B:’’Non è il caso, dammi retta Sara..’’–  insistette accarezzandole una guancia.
S:‘’Non lasciarmi sola. Resta con me stanotte!!’’ – ripeté lei mentre lo afferrò per mano e si fece seguire da lui.

 

 

♫..tu mi hai preso la mano e mi hai detto proviamo
cosa abbiamo da perdere è tutto già scritto
io ti ascolto sognare io sono nel sogno
è per questo che adesso ti dedico tutto… ♪



 

Sulle scale regnò lo stesso silenzio e lo stesso imbarazzo di prima ma le loro mani l’una nell’altra davano loro la prova che qualcosa era davvero cambiato. Sara con tutta la sua bravura nel tenere a bada le sue emozioni non riuscì però a non rabbrividire mentre lui la teneva per mano. La sua mano tremava e lui accortosi della cosa la strinse saldamente nella sua. Appena chiuse il portone Sara gli sorrise alzando il suo sguardo verso di lui e sciolse la presa per poter incrociare le loro dita insieme. Gli si avvicinò poggiando il viso sul suo petto cercando un suo abbraccio che le venne immediatamente regalato: ‘’Ho paura, Bart!!’’ – disse stringendosi forte a lui – ‘’Ho paura di quello che riesci a farmi provare!!’’.
Bart turbato da quelle parole le alzò il viso incrociando i suoi occhi cercando di tranquillizzarla con il suo sguardo: ‘’Sara..’’.
S:’’Forse non dovrei averne ma ho paura che tutto questo sia solo mia immaginazione, che da un giorno all’altro possa ritornare Eleonora, che tu possa sentirti ancora legato a lei, che sia accaduto tutto troppo in fretta e che allora io debba rinunciare a te!!’’.
B:’’Non accadrà nulla di tutto ciò!! Io l’ho capito tardi ma l’ho capito. Ho capito con chi voglio stare: ho capito che ti amavo sempre di più mentre i giorni passavano. Essere messo di fronte alla realtà mi ha sconvolto e non riuscivo ad accettare che mi potesse essere successa una cosa del genere: che mentre stavo con una donna io ne amavo un’altra. Non volevo crederci, non volevo che fosse vero perchè sapevo che non eri una donna qualsiasi e non potevo sconvolgerti la vita ammettendo che provavo qualcosa per te!! Ho provato ad evitarti, ad allontanarti e finchè non ci pensavo tutto andava bene. Fin quando quel giorno al parco ti sei presentata di fronte. Pensavo a  te in continuazione, alla conversazione con Eleonora, a come non mi fossi mai accorto di nulla e questo pensiero mi tormentava ma rifiutavo l’idea che potesse essere tutto vero. E poi mi sei stata troppo vicina, troppo da non riuscire a tenere a freno quello che la tua vicinanza mi provoca. È con quel bacio che ho veramente capito che è amore quello che provo per te. Le tue labbra, il tuo odore, il tuo calore mi hanno regalato un momento unico e speravo di aver trovato finalmente la soluzione a tutto ma poi tu mi hai detto di non poter andare oltre. Quelle parole in quell’istante mi hanno riportato alla realtà, alla vera realtà: tu non provavi i miei stessi sentimenti  e io ti avevo rubato un bacio che ti avrebbe solo fatto sentire in colpa. Mi dispiace per tutto quello che ho detto in caserma, non lo pensavo veramente, non l’ho mai pensato, solo che la rabbia di aver rovinato tutto, di averti allontanata da me per sempre mi ha fatto reagire in quel modo. Lo schiaffo era più che meritato, lo capisco!!’’.
Sara gli accarezzò il viso mentre gli occhi celavano un velo di contentezza: ‘’Scusa per lo schiaffo e scusa per tutto il resto. Hai ragione non ho affrontato la situazione e sono scappata, non ho mai fatto una cosa del genere ma non volevo essere causa di problemi per te. Non è vero che non provavo i tuoi stessi sentimenti, non è vero che non ricambio quello che tu provi per me. Io mi sono sentita confusa nell’ultimo periodo, stare accanto a te non era più come prima e poi c’è stata la festa a casa di Ghiro, tu che mi hai chiesto di farti da testimone, le tue parole, i tuoi gesti, la tua vicinanza: Bart io in quel momento ho provato qualcosa di diverso ma poi ho pensato che ti stavi per sposare e che i miei erano solo pensieri poco chiari, che la mancanza di Christian veniva fuori in questo modo. Non volevo essere causa della rottura del tuo rapporto, non volevo essere un problema per te, non volevo complicarti la vita!!’’.
B:’’Non sei mai stata un problema per me, non mi hai mai complicato niente anzi mi hai reso davvero felice, oggi più che mai!! Me lo spieghi come hai fatto a farmi innamorare di te??’’ – le chiese sorridendo ad pochi centimetri dal suo viso.
Sara sorrise insieme a lui: ‘’Forse quando capirò come ho fatto anch’io ad innamorarmi di te, avrò la risposta alla tua domanda’’ – rispose rivelandogli finalmente i suoi sentimenti.
B:’’Non sai come mi sento felice in questo momento..’’ – le disse stringendola forte a sè come a non volerla farla scappare.
S:’’Se ti chiedessi di non parlare più lo faresti?!’’ – gli sussurrò all’orecchio alzandosi sulla punta dei piedi – ‘’Non aggiungere nient’altro adesso, fai solo quello che senti…’’ – gli disse dopo essere scesa con le labbra lungo il suo collo tornando a poggiare i piedi interamente sul pavimento.
Bart a quella scia di baci non riuscì a non sospirare il suo nome; quando lei si allontanò da lui per guardarlo negli occhi aspettando un suo gesto lui riprese a parlare: ‘’Sara, non continuare così…ascoltami per una volta…’’ – lei gli mise prontamente le sue dita sulle labbra, sapeva benissimo che effetto gli facevano, l’aveva già constatato e detestando di essere contraddetta si alzò di nuovo per raggiungere il suo orecchio, questa volta avvicinandosi con tutto il corpo a lui: ‘’Pensavo di essere stata chiara: ti ho ascoltato finora, adesso ti ho solo chiesto solo di seguire quello che provi. Non parlare tenente, hai già detto tutto quello che mi dovevi dire o sbaglio?!’’ – gli parlò di nuovo all’orecchio con un tono talmente seducente cercando di essere il più convincente possibile, sapeva di poterlo provocare, voleva solo che si lasciasse andare senza alcun pensiero.
Bart non se lo fece ripetere due volte, era stata tremendamente provocante, fece un passo in avanti facendola indietreggiare finchè non la fece appoggiare al muro con la schiena, poggiò una mano salda in vita e con l’altra le slegò i capelli: amava vederla con i capelli sciolti, era più Sara, era semplicemente lei, la donna di cui si era innamorato.
Il movimento dei suoi capelli sulla spalla la fece sorridere, aveva di fronte Bart incantato che continuava a fissarla negli occhi, poggiò le mani sulle sue spalle e con una cominciò a salire lungo la sua nuca avvicinando il volto verso di lei. Bart non aspettò di essere guidato, le si avvicinò e si prese con voglia le sue labbra, forse troppo violentemente forse con troppa brama ma non era più in grado di mantenere il controllo, non dopo che aveva ricevuto un suo invito.
Un bacio da togliere il respiro, pieno di desiderio, insaziabile e irruente.
Un amore nato giorno dopo giorno, timido ed eclissato e di colpo uscito allo scoperto spiazzando loro che si erano sempre considerati solo semplici e buoni amici.
La voglia di entrambi non tardò ad emergere, avevano bisogno di respirare e nonostante ciò fosse una necessità per loro il bisogno di sentire il sapore, di avvertire il calore dell’altro era assai più ugente in quell’istante.
Desiderava Sara, glielo aveva fatto capire con quel bacio passionale e lei aveva ricambiato allo stesso modo ma cercò di essere delicato con lei, si erano dichiarati i loro sentimenti quella stessa sera e volevano entrambi che la ricordassero come una delle più belle tra loro.
Le labbra di Sara che esploravano il suo corpo la portarono a liberarsi in fretta della sua camicia e proseguì con la cinta dei pantaloni quando venne fermata da lui che scese la zip del suo abito e le accarezzò la schiena prima di sfilarle del tutto il leggero vestitino che indossava. Rimase in intimo di fronte a lui e avvertì le mani di Bart sui suoi finachi che la accarezzavano dolcemente. Al contatto diretto delle sue mani con la sua pelle arrossì forse per l’imbarazzo di essere fissata intensamnente da lui o forse per il fiato che ormai le era quasi del tutto venuto a mancare e decise di nascondere il suo rossore tornando a baciarlo e a sbarazzarsi definitivamente della cintura.
B:’’É un po’ come se stessimo in costume, alla fine ti ho vista tante volte in piscina con il solo costume addosso…l’hai dimenticato?!’’ – le sussurrò avendo notato la sua reazione qualche istante prima.
Sentendo quelle parole le venne spontaneo sorridere, si avvicinò al suo viso senza baciarlo ma solo per definirne il contorno delle sue labbra facendo pian piano perdergli il controllo che si ostinava a mantanere, lo fissò negli occhi e poi si allontanò incamminandosi verso la sua camera. Si appoggiò sulla porta non aspettando altro che la raggiungesse: ’’Io non credo sia proprio la stessa situazione, che dici?!’’ – gli disse mentre lui si stava avvicinando.
Bart la raggiunse, riprese a baciarla mentre si liberò definitivamente del suo reggiseno, la prese in braccio e le rispose: ‘’No infatti, adesso è molto meglio…saperti mia è decisamente molto meglio’’ – la poggiò sul letto e reggendosi sulle braccia incrociò i suoi occhi.
S:’’Allora non pensare a nulla, pensa solo a me, pensa a noi adesso!! Ci siamo solo io e te ora. Io, te e nient’altro!!’’ – gli disse attirandolo su di se e abbandonandosi così totalmente al suo amore.
Una passione e un sentimento a cui nessuno dei due aveva mai fatto caso e di cui entrambi ora non volevano fare a meno..
 

  ♫… il mestiere si impara il coraggio ti viene
il dolore guarisce la tempesta ha una fine
ma diverso è sapere la cosa più giusta…

…è per questo che vivo con molta paura
tutto questo potrebbe di colpo finire
ma poi penso ogni cosa ha una fine sicura
quindi non me la meno e ci metto passione… ♪**

 


 

*Lettera a G., L. Ligabue

** Ti dedico tutto, B. Antonacci
 

 

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Capitolo 54
*** LA NOSTRA STORIA CHE NON SA FINIRE (prima parte) ***


 
Era ancora molto presto ma l’atmosfera di poche ore prima non si era persa affatto.
Sara era poggiata sul petto di Bart mentre aveva un suo braccio intorno alla vita, sopra il lenzuolo. Era sveglia e ripensava alla sensazione che aveva provato quella sera, quella sensazione di essere amata, quel piacere di concedersi all’uomo che era stato in grado di sconvolgerle da un momento all’altro la sua vita così rigorosa, la forza di seguire il suo cuore come aveva sempre fatto.
S:’’Hai intenzione di continuare a rimanere ancora in silenzio?!’’ – disse ad un tratto.
B:’’Sapevi che ero sveglio?!’’ – chiese sorpreso, percorrendo con la mano la curva della sua schiena coperta.
S:’’Il tuo respiro è tornato regolare, ti sei svegliato da un po’ ’’ – gli confidò alzando il viso verso di lui per guardarlo.
B:’’Mi stavo solo godendo questo momento, pensavo stessi ancora dormendo. Da quanto sei sveglia?!’’.
S:’’Da un po’ anch’io. Non lo sai che sono molto mattiniera!? Stavo solo pensando…’’ – gli rispose poggiando il braccio sul suo petto e posandovi sopra il mento.
B:’’Ti sei pentita, Sara??’’ – chiese impaurito da un suo ripensamento.
Sara si sollevò e si sedette sul letto dandogli le spalle: ‘’Te ne saresti davvero andato, Bart?! Intendo ieri, se non ti avessi fermato giù, saresti davvero andato via??’’ – chiese seria senza voltarsi.
Bart sempre più preoccupato dalla piega che stava prendendo la situazione, la fece voltare verso di sè. In qualunque caso voleva parlarle guardandola negli occhi: ‘’Sì, sarei andato via’’ – ammise infine.
S:’’Sei uno stupido!! Un vero stupido, Bart!!’’ – disse guardandolo mentre lui continuava a fissarla confuso – ‘’Davvero dovevo essere io a fermarti?! Tu avresti rinunciato a me senza nemmeno provarci?!’’ – gli chiese per poi distogliere lo sguardo e poggiarsi sul cuscino.
Bart era davvero confuso, le parole gli morirono in bocca, fece un respiro e cominciò a parlare: ’’Se la metti su questo piano io una mezza volta ci avrei provato e forse in quel momento sarei andato anche oltre se solo..’’.
S:’’E comunque sì che sono pentita, Bart!!’’ – lo interruppe tempestivamente e non proseguì. Il volto di Bart era completamente smarrito, lo osservò per un po’ e poi si spiegò chiaramente – ‘’Sono pentita di essere stata una stupida anch’io facendoti credere di non avere alcuna possibilità con me!!’’ – disse inginocchiandosi sul letto di fronte a lui, riuscendo appena a reggere il lenzuolo sotto il braccio.
Bart ritrovò il respiro con un mezzo sorriso: ‘’Devo ammettere che la dolcezza di prima mattina non rientra nelle tue qualità!! Stavi per farmi prendere un colpo’’.
S:’’Devo quindi dedurre che i tuoi risvegli con tutte le donne che hai avuto sono stati sdolcinati e amorevoli?! Bene, prendo atto!!’’ – disse infastidita della sua affermazione.
B:’’Ben detto, hai azzeccato!!’’ – confermò sapendo così di mandarla su tutte le furie.
Sara fortemente seccata, gli si avvicinò sedendosi sopra e prendendogli il viso tra le mani lo baciò avidamente per poi tramutare quella brama in delicata dolcezza.
Si separò poco dopo sorridendogli: ‘’Buongiorno, tenente!!’’ – sussurrò a fior di labbra.
B:’’Devo arrivare a provocarti per avere un risveglio come si deve?!’’ – gli chiese spostandogli una ciocca dietro l’orecchio.
S:’’Scordati mille moine da parte mia! Non è da me, lo sai benissimo!! Ma non significa che non possa regalarti una piccola dose di coccole quando voglio!!’’ – chiarì subito.
B:’’Allora significa che imparerò a tirar fuori il tuo lato sdolcinato. Sempre meglio che punzecchiarsi di prima mattina, no?!!’’.
S:’’Quindi vuol dire che farai l’abitudine al nostro risveglio, che non finisce tutto qui?!’’ – chiese rendendo palese il suo timore che tutto potesse rimanere l’avventura di una notte.
Bart la strinse a se facendo aderire il suo corpo ormai quasi scoperto sul suo e cercò le sue labbra. Un dolce contatto che finì per diventare un leggero morso che la fece allontanare: ‘’Sei davvero una sciocca se pensi una cosa del genere!! Se tu lo vuoi veramente, è tutto appena iniziato!! Hai bisogno di qualche altra conferma?!’’ – disse tenendola stretta a sè.
Sara scosse la testa sorridendo, si alzò delicatamente per poi sistemarsi di nuovo su di lui in maniera più decisa e facendolo sospirare a quel movimento.
B:’’Faremo tardi, se continui di questo passo!!’’.
S:’’Ci vorrà un po’ prima che la sveglia suoni e poi la sposa arriva sempre un po’ in ritardo il giorno del matrimonio!!’’ – gli sussurrò cercando di farlo cedere definitivamente.
B:’’Ma la caserma mi aspetta e Lucia non arriverà in ritardo..lei è sempre puntuale!!’’.
Sara testarda com’era non lo stette a sentire, gli fece poggiare la schiena sul materasso e continuò a regalargli quella lenta sensazione di piacere: ‘’Smettila di mantenere il controllo, non puoi farlo con me!!’’ – gli disse dopo essersi sdraiata su di lui e aver raggiunto il suo orecchio, mentre con le mani percorreva tutto il suo torace.
B:’’Stai giocando con il fuoco!! Se continuiamo così saremo davvero in ritardo!!’’ – replicò sospirando cercando di non cedere alle sue intenzioni.
S:’’Hai paura di rovinarti la reputazione, tenente?! Preferisci arrivare puntuale in caserma piuttosto che stare con me?!’’ – concluse arrivando a regalargli un piacere travolgente.
B:’’Te la sei cercata!!’’ – le disse col fiato corto afferrandola e capovolgendo la situazione. La fece sdraiare sul letto e la baciò con passione. Avevano entrambi un leggero affanno e una tremenda voglia di continuare quello che avevano appena iniziato, quando Bart si allontanò appena dalle sue labbra e rimase a fissarla.
S:’’Ti piace così tanto guardarmi?? A me piace di più quando mi baci’’ – disse prima di tornare a baciarlo.
Bart ricambiò per un istante poi si fermò e tornò a guardarla: ‘’Saresti pronta ad impegnarti davvero con me?!’’ – le disse dando voce alle sue vere intenzioni.
Sara lo guardò stranita: ‘’Ti sembra il momento di chiedermi una cosa del genere?’’ – disse sorpresa dalla domanda.
B:’’Ti ho chiesto solo se saresti pronta un giorno ad impegnarti con me, voglio che tu sappia le mie intenzioni. Io lo sono e voglio te al mio fianco!!’’.
S:’’Mi hai già detto queste ultime parole se ti ricordi…’’ – disse lei ancora spiazzata.
B:’’Sì ricordo e forse solo adesso comprendo il vero significato di quelle parole ma ricordo perfettamente che te le dissi in maniera spontanea, ci credevo veramente e a me piacerebbe che la tua risposta fosse la stessa di quella sera, che avessi lo stesso entusiasmo..’’.
Sara si avvicinò alle sue labbra: ‘’Chi era che parlava troppo tra noi due?! Sta zitto ora, voglio solo fare l’amore con te!!’’ – gli disse non ammettendo repliche, eliminando la distanza tra loro e lasciandosi di nuovo amare da lui, lasciandosi travolgere dalla passione del loro amore appena nato.
 
Casa sulla spiaggia ore 06.00
 
‘Buongiorno amore mio!! Manca davvero poco e sarai finalmente mia moglie!!
Ti Amo’

 
Orlando era molto nervoso.
Andava avanti e indietro per la sua camera facendo respiri profondi e cercando di non farsi prendere dall’emozione.
C:’’Buongiorno!!’’ – una voce pimpante alle sue spalle lo portò alla realtà – ‘’Le chiavi sono sempre al solito posto!! Scusa se sono entrata ma ho sentito passi molto….nervosi direi!!’’.
O:’’Sono calmo…sono calmo..sono calmo!!’’ – disse con un sospiro profondo tra una frase e l’altra.
C:’’Da quanto tempo te lo stai ripetendo?!’’.
Orlando si buttò sul letto a pancia in su facendo un respiro enorme: ‘’Non lo so…credevo di riuscire a controllarmi ma non ci riesco affatto!!’’.
C:’’Ah…allora è vero quello che si dice su di te…schietto e sincero anche su quello che provi?! Non ti puoi permettere di essere così teso oggi..quando vedrai Lucia come vorrai stare?!’’.
O:’’Si è svegliata?? L’hai vista?? Come sta??’’.
C:’’Ehiiii!!! Che cos’è?? Il terzo grado?! Meglio cambiare argomento.. io vi ho portato la colazione...ecco a te!!’’.
O:’’Grazie sei stata gentile..ma credo che Daniele non si sveglierà per adesso!!’’.
Costanza arrossì: ‘’Il Ghiro è il Ghiro’’.
Uscendo trovò Daniele sul divano, passò la sua mano tra i riccioli sbarazzini, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò: ‘’Sveglia capitano!! È tardi!!’’.
Una voce assonnata replicò: ‘’Orlando rilassati..ti devi solo sposare!! Lasciami dormire ancora un po’!!’’ – e tirò una cuscinata che ovviamente arrivò a Costanza.
Lei sorrise scuotendo la testa, lanciò il cuscino ad Orlando, diede un bacio sulla guancia a Daniele e andò via per prepararsi.
Orlando scaraventò il cuscino su Daniele: ‘’Svegliati idiota!! Io devo solo sposarmi ma almeno non prendo a cuscinate la donna che amo!!’’.
Daniele ricevette un colpo violento che lo stordì: ‘’Costanza!!! Dov’è?!!’’.
O:’’Bingo!!! Se n’è appena andata!! Questa è la tua colazione!!’’ – disse divertito.
Ghiro si alzò di scatto e si diresse verso la porta ma ormai era già andata via.
D:’’Questa me la paghi!!! Potevi svegliarmi!!! Muoviti sposino va…andiamo a prepararci!!’’ – disse un po’ triste ma sapeva che l’avrebbe rivista poco dopo – ‘’non vorrai mica far arrivare all’altare prima la sposa!?’’.
 
Casa di Lucia ore 6.15
 
Lucia lesse il messaggio e diventò ancora più nervosa. Quella strana sensazione allo stomaco si fece ancora più forte. Andò in cucina a bere un bicchiere d’acqua e a fare un respiro profondo. Dopo aver buttato fuori un po’ di tensione, fece un sorriso e rispose:
 
‘Non vedo l’ora amore mio!!
Ti amo anch’io.’

 
Il campanello suonò. L’ansia si impadronì di nuovo prepotentemente di lei.
A:’’Lucia, sono io. Sono da sola!!’’.
Lucia aprì la porta sollevata: ‘’Agnese!!’’ – e abbracciò la cognata tremando tutta.
A:’’Ehiii….sei tesa per caso?!’’.
L:’’No no…per niente!!’’ – e scoppiarono a ridere.
A:’’Siamo da sole!! Sara non è ancora arrivata da me e Rosanna si preparerà con Chiara.Verranno dopo con Guido. Noi ci prepareremo qui insieme!!’’ – disse tranquillizzandola.
L:’’Ma come hai fatto?! Loro non avrebbero mai accettato una cosa del genere!!’’.
A:’’Tu non ci pensare!! So corrompere bene il mio capitano, riuscirà a tenerle a bada…in qualche modo….spero!!’’.
E così iniziarono a prepararsi.
Agnese si occupò prima di Lucia e dopo aver finito con lei si recò in bagno per prepararsi.
 
 
S:’’Vado a preparare la colazione. Tu puoi fare una doccia nel frattempo, altrimenti arriverai davvero tardi in caserma’’ – gli disse accarezzandogli il volto.
Bart gli diede un bacio: ‘’Dobbiamo proprio?!’’.
S:’’Certo che dobbiamo, tenente!! Forza in piedi!!’’.
 
Bart dopo una rinfrescante doccia raggiunse Sara in cucina intenta a fare il caffè e a preparare qualche fetta biscottata. La abbracciò da dietro e la baciò sul collo. Aveva legato nuovamente i capelli e anche se non gradiva vederli raccolti ammise che baciarla sul collo gli faceva letteralmente perdere la testa.
B:’’Pensavo di trovare su di te la mia camicia!!’’ – le disse all’orecchio notando che indossava un paio di pantaloncini e una canotta.
S:’’Ti hanno abituato anche a questo?!’’ – lo punzecchiò.
Bart scocciato la fece voltare velocemente e non dandole il tempo di fare altro la spinse verso il bancone baciandola avidamente: ‘’La smetti di tirare in ballo questa questione?!’’ – disse dopo essersi allontanato dalle sue labbra – ‘’Perchè mai dovrei paragonarti a tutte le altre mie avventure?!’’.
S:’’Non avresti motivo in effetti!! Io non sono una qualunque’’ – rispose schiaffeggiandolo leggermente.
B:’’Viva la modestia!!’’.
S:’’Vorresti dire il contrario?! E comunque la tua camicia è sulla sedia. Le ho dato una sistemata alla meglio, dovrai presentarti decentemente in caserma visto che non fai in tempo a passare da casa tua’’.
B:’’Il caffè è pronto’’ – disse spegnendo la moka.
S:’’Bart..’’ – disse per farlo voltare – ‘’Grazie per avermi fatto amare di nuovo senza dover rinnegare i sentimenti del mio passato!!’’ – gli confidò accarezzandogli il volto.
B:’’Grazie a te per avermi dato la possibilità di amarti!!’’ – le rispose baciandola.
Sara si concesse quel bacio ma il tempo incalzava: ’’Non abbiamo tempo….e il caffè si raffredda..’’.
Fecero colazione in silenzio scambiandosi qualche sguardo….fugace di lei, fisso di lui.
S:’’Bart, ti prego non fissarmi così..mi metti in imbarazzo!!’’ – disse non reggendo più il suo sguardo intenso.
B:’’Scusa…posso chiederti una cosa??’’.
S:’’Dimmi..’’.
B:’’Perchè ci tenevi che la mia proposta ad Eleonora fosse così perfetta?? Conoscendoti non sei una che ama uno sfarzo del genere, anche per il matrimonio di Lucia hai voluto fosse tutto in ordine, certo, ma molto più semplice. Perchè volevi che la proposta avvenisse in quel modo?!’’.
Sara si bevve un bicchiere d’acqua dopo aver finito la sua fetta biscottata, poi si schiarì leggermente la voce: ‘’Ho pensato che Eleonora avesse voluto una proposta così. In fondo il lavoro aveva preso il sopravvento e regalarvi un momento tutto per voi secondo me era ideale. Volevo che la stupissi e per il poco tempo che l’ho frequentata ho pensato che la proposta organizzata in quel modo fosse adatta a lei, le è sempre piaciuto sentirsi ricoperta dalle tue attenzioni. E visto che la proposta gliel’hai fatta di fretta e furia appena vi siete conosciuti forse era il caso di formalizzarla un po’ più a modo suo..tutto qui..’’.
Bart finì di bere il suo caffè, si alzò di scatto e uscì in veranda sotto lo sguardo perplesso di Sara che lo seguì immediatamente.
Lo raggiunse e lo prese per il braccio ma lui non volle voltarsi: ‘’So a cosa stai pensando..’’ – le disse quasi deluso.
S:’’Guardami quando mi parli!!’’ – lo rimproverò lei girandolo verso di sè.
B:’’Adesso ho capito a cosa hai pensato quando ti ho fatto quella domanda prima. Non è così Sara, non vado in giro a fare proposte appena conosco una donna. Non voglio che tu abbia pensato questo’’.
S:’’Dannazione Bart..ma perchè devi farti così tanti problemi?!’’ – disse mettendogli le braccia al collo – ‘’Non ho pensato assolutamente niente di tutto ciò. So come sei e anche se sono rimasta sorpresa non ho messo in dubbio le tue intenzioni. E anzi a dirla tutta io devo darti la mia risposta però prima devo ricevere una domanda precisa..’’.
Bart deglutì di fronte alla convinzione che mostrava lei in quel momento: ‘’Scordatelo!! Non lo farò, non ti chiederò una cosa del genere qui, in questo modo all’improvviso..’’.
S:’’Va bene, non fa niente se hai cambiato idea..’’ – disse allora lei voltandogli le spalle e aspettando che reagisse.
Bart la afferrò per mano e la fece fermare: ‘’Sara aspetta, tu vuoi davvero sposarmi??’’ – le chiese stupito.
Sara lo guardò con un sorriso sulle labbra: ‘’Avrei preferito un tono più deciso anziché sorpreso ma tanto la mia risposta non cambia. Sì, voglio sposarti Bart!!’’ – Bart in silenzio non replicò nulla – ‘’So quello che voglio, so che provo qualcosa di forte per te e so anche che mi ami veramente perchè non hai calpestato il mio passato, non hai esitato a pensare di dover rinunciare a me se avresti avuto conferma che quello che provi mi avrebbe fatto soffrire. So che non mi potevi fare una proposta più sincera di questa e so che sono pronta a dirti di sì’’.
Bart rimase a fissarla felice senza però spiccicare una parola.
S:’’Allora ti ho già detto che mi piace di più se mi baci invece di rimanere sempre a fissarmi!! Cosa stai aspettando??’’.
Bart le accarezzò il viso: ‘’Ti amo Sara’’ – le disse prima di baciarla finalmente e poi riprese a parlare – ‘’Avrei voluto fare le cose per bene ma sei così testarda. È da pazzi fare una proposta così, come se fosse una banale domanda di routine, senza nemmeno un anello!!’’.
S:’’A me non serve niente di più!! E poi con me farai l’abitudine alle pazzie, sempre che questa per te si possa definire pazzia!!’’.
B:’’Per te non lo è?!’’.
S:’’Certo che no!! Mica ci sposiamo oggi?! Una cosa del genere sarebbe una pazzia!! Dai sbrigati adesso, è davvero troppo tardi, Bart: tu non hai nessuno oggi che ti controlla in caserma, io invece ho un capitano di guardia cui non  vorrei proprio dover dare spiegazioni per essere in ritardo!! Ti immagini la sua faccia a saper di avere un altro tenente per cognato?!’’.
B:’’Non sei costretta a dire che il motivo del tuo ritardo sono io…in fondo tu sei perennemente in ritardo!!’’ – così dicendo la salutò con un bacio e si diresse poi in caserma.
 
 
R:’’Abbiamo l’occhio malupino stamattina, maggiore…’’ –  puntualizzò non appena entrò in macchina.
S:’’Sta zitta signorina che facciamo i conti dopo!!’’ – sussurrò per non farsi sentire da Guido.
R:’’Un grazie sarebbe più che sufficiente!!’’.
S:’’Non ti dovevi intromettere a priori!! E comunque grazie!!’’.
R:’’Ahhh….allora è come penso io??!!! Dai, dai dimmi!!!’’ – era più impaziente che mai.
S:’’Finiscila!! Sapevi benissimo mentre ti sei azzardata a fare una cosa del genere. Vedi di tenere la bocca chiusa!!’’ – disse risoluta.
G:’’Se avete finito di confabulare voi due.. siamo arrivati’’.
 
Ore 10:05: suona il campanello di Lucia.
 
Agnese corse ad aprire e si trovò di fronte due incantevoli donne: un abito fino al ginocchio per Rosanna e uno lungo per Sara. Tutte e due avevano scelto una tonalità di verde che si abbinava perfettamente con il colore dei loro capelli. L’abito di Sara in raso le cadeva perfettamente lungo il suo corpo longilineo, le sue spalle delicate erano coperte da un’elegantissima stola e poi aveva raccolto i suoi capelli ondulati con un fermaglio di strass mentre l’abito di Rosanna era sempre molto elegante ma decisamente più sbarazzino: le balze del vestito le donavano quel tocco di allegria tipico di lei; per i capelli aveva optato per un morbido chignon.
Alle spalle delle due splendide ragazze una sagoma maschile con un impeccabile costume gessato blu notte: il suo viso era decisamente molto più teso delle due damigelle.
S:’’Agnese, stai diventando peggio di tuo marito!!! Questa diavoleria da quanto tempo l’avevi escogitata??!!’’.
A:’’L’ho fatto solo per Lucia!! Non ti arrabbiare Brancato junior altrimenti il tuo splendido viso non sarà più rilassato e leggiadro!! A parte questo siete veramente uno spettacolo!! Andate, Lucia e di là però mi raccomando non assalitela con il vostro entusiasmo…è già molto tesa!!’’.
Le due non se lo fecero ripetere due volte.
A:’’E tu capitano sei un vero schianto!!!’’ – gli disse sorridendo e gli diede un dolce bacio per renderlo meno nervoso.
G:’’Sei tu che sei meravigliosa!!’’ – aveva un abito lungo blu ricamato dalla vita un giù lungo il lato sinistro.
A:’’Le bambine??’’.
G:’’Le ho appena lasciate da Bianca. Arriveranno prima, Chiara ha detto che voleva spiegare lei agli altri quello che dovevano fare dopo la cerimonia e poi voleva vedere la zia Lucia arrivare con la macchina che ha pensato ad adornare lei!!’’.
 
Sara e Rosanna arrivarono in camera di Lucia seguite da Agnese e Guido e si fermarono di colpo sulla porta a bocca aperta ammirando la bellezza di Lucia.
Lucia, sentendosi osservata, si voltò con una tale eleganza e raffinatezza che il suo abito e il velo la seguirono armoniosamente. Era un abito molto semplice quello che aveva scelto: solo il bustino era ricamato mentre la gonna in raso le cadeva morbidamente sui fianchi per poi allargarsi quanto basta verso il basso. Il lungo velo partiva dal pettinino lavorato con gli strass posto tra i capelli raccolti e le sfiorava le spalle lasciate del tutto scoperte. Il trucco era come sempre delicato…era già bella di suo Lucia e poi il suo viso era reso splendido dai suoi occhi brillanti, pieni di emozione e gioia.
Tutti gli arrivati erano rimasti stregati dal suo fascino.
L:’’Beh direi che come damigelle d’onore siete a dir poco perfette!! Siete stupende!!’’ – disse lei guardandole.
Non risposero nulla: Sara era rimasta incantata e il suo viso si era ricoperto di lacrime mentre Rosanna era scoppita a piangere, non era riusita a reggere l’emozione.
Lucia notò il cuscinetto con le fedi che aveva in mano Rosanna e quella sensazione allo stomaco divenne talmente forte che la fece commuovere.
A:’’Ehi ehi ehi….basta così!! Non piangere Lucia che altrimenti mandi all’aria il mio capolavoro!! E anche voi trattenete la vostra gioia altrimenti vi rovinerete tutto il trucco.
Sara sorrise di gioia, prese un fazzoletto e delicatamente asciugò prima il suo viso e poi quello di Rosanna senza rovinare il trucco. Agnese pensò a sistemare Lucia per l’ultima volta.
G:’’I vantaggi di non dover essere succube dei cosmetici!!’’ – disse non riuscendo a frenare le sue lacrime.
A:’’Ehi…vale anche per te!!’’ – gli disse avvicinandosi e asciugandogli con le sue mani calde il viso – ‘’non vorrai mica farti vedere così fragile ed emozionato, capitano?! Manderai a rotoli la tua reputazione di capitano rigido e impassibile!! Su amore mio…lo sappiamo tutti che Lucia è splendida..ora ricomponiti!!’’ – gli diede un bacio e si diresse verso la porta con le due bellissime damigelle.
G:’’Sei un vero splendore piccola mia!!’’ – le disse emozionato avvicinandosi a lei e prendendole le mani.
Lucia lo abbracciò.
G:’’Ehi ehi..si rovina tutto!!’’ – disse sorridendo.
L:’’Non sono mai stata più felice in tutta la mia vita, Guido!!’’.
G:’’Lo so, tesoro!! Ma questa  felicità te la meriti tutta!! Andiamo adesso!!’’.
 
Ore 11.10 in chiesa
 
Orlando era elegantissimo:indossava un completo classico nero e come miglior accessorio il suo sorriso.
Anche Ghiro era molto elegante e siccome ricopriva un ruolo importante fece un grandissimo sforzo per i due suoi amici: indossò la cravatta.
Tutti gli altri erano allo stesso modo eleganti e impeccabili.
Bianca delicata e dolce come sempre con il suo vestito rosa antico. Aveva in braccio la piccola Elisa e accanto il suo compagno, anche lui molto signorile e raffinato. Era felice e in quel momento si augurò che quel giorno arrivasse presto anche per lei e che magari al posto di Elisa ci potesse essere sua figlia.
Milo e la sua Giada, goffi e simpatici come sempre, erano ben vestiti anche loro e la piccola Marika era veramente un incanto, una dolce nuvoletta lilla.
Anche lei, Costanza, la sorpresa della giornata, era di una bellezza strabiliante con il suo vestito azzurro che che si sposava perfettamente con i suoi capelli biondi.
Bart era appena arrivato dopo che aveva controllato che fosse tutto apposto in caserma come avevano prefissato. Era impeccabile e affascinante come al solito e super impaziente che arrivasse la sposa….e la testimone, a dirla tutta!! 
 
M:’’Ehi Orlà..certo che potevi dircelo prima che dovevi arrivare all’altare per perdere le parole!! Adesso non hai qualche consiglio da dare ai tuoi amici?!’’ – lo stuzzicava per farlo sorridere un po’. Era troppo, troppo nervoso.
D:’’Ehi…almeno ti ricordi cosa devi dire quando arriverete dentro insieme??!!’’.
C:’’Non prendete in giro zio Orlando!!!’’ – intervenne lei decisa prendendo la mano dello sposo – ‘’Stai tranquillo, tra poco arriverà la zia…adesso me lo fai un sorriso??’’.
Orlando le sorrise e le fece una carezza dolce sul viso.
O:’’E comunque, Ghiro, lo so perfettamente quello che devo dire!! Tu piuttosto vedi di non farti distrarre molto…almeno fin quando durerà la cerimonia, poi puoi pure andare da lei!!’’.
D:’’Non capisco cosa intendi!! Io sono qui per farti da testimone e sono super concentrato!!’’.
O:’’Ma cammina..che se mentre mi parli la stai fissando!! So che è dietro di me!!’’.
Daniele scosse la testa quasi per ritornare alla realtà talmente era rimasto affascinato da Costanza.
‘’Allora tutti pronti??’’ – chiese il parroco raggiungendo i carabinieri fuori.
D:’’Sì sì…siamo pronti!!’’.
B:’’Padre Gerardo, è proprio lei? Si ricorda di me, sono Bart….o meglio Bartolomeo. Le escursioni estive in montagna, le partite a calcetto in parrocchia quando lei faceva da arbitro??’’.
‘’Aspetta un po’ …. Bartolomeo, Bartolomeo Dossena?? Il nipote di Carlo??’’.
B:’’Esatto!! Ma è tornato a Roma?’’.
‘’Già, sono ritornato in terra natale dopo tanti anni in Sicilia. E tu sei sempre il solito ragazzo irrequieto e rubacuori?! Da piccolo eri tremendo, non c’era una partita che non finisse con una tua litigata in campo, eri impossibile. Spero che in caserma non sia la stessa cosa’’.
D:’’Ti conosce bene il parroco eh?! Sta migliorando padre..ma quando l’ho conosciuto era esattamente come ha detto lei!!’’.
 
La conversazione fu interrotta dall’arrivo della macchina.
 
Guido scese dal posto di guida e si avvicinò allo sportello posteriore. Sara e Rosanna scesero più belle che mai e si avvicinarono ad Agnese in attesa che la sposa uscisse dall macchina.
R:’’Attenzione maggiore a non distrarti adesso che qualcuno ha già allugato l’occhio!! Guarda, si vede da qui che si è imbambolato’’.
S:’’Rosanna, smettila immediatamente altrimenti ti faccio vedere io!!’’.
R:’’Va bene, va bene..concentriamoci su Lucia, avremo tempo per te!!’’.
Guido si avvicinò a Lucia e le porse la mano: ‘’Sei pronta??’’ – chiese dolcemente.
Lucia fece un respiro profondo: ‘’Sono pronta!!’’ – e venne aiutata dal fratello a scendere dalla macchina.
Sara badò a sistemare l’abito e il velo una volta che Lucia scese dall’auto.
Era una bellissima giornata, calda e soleggiata come non mai ma il raggio di sole più luminoso in quel momento era Lucia!!
Daniele mise una mano sulla spalla dello sposo che aveva perso il respiro: ‘’É arrivato il momento, amico mio!!’’.
 
Lucia percorse l’unica navata della chiesa sotto la tradizionale marcia nuziale stretta nel braccio di Guido, che nonostante facesse di tutto per non dare a vedere l’emozione venne tradito dai suoi occhi commossi.
Accompagnò la sorella fin ad arrivare davanti ad Orlando e consegnò la mano della sposa in quella dello sposo per poi raggiungere la sua signora.
Orlando aveva di fronte a se la donna più bella e radiosa che avesse mai visto. Le diede il bacio sulla fronte e si sistemarono ai loro posti.
 
‘’Io, Orlando, accolgo te, Lucia, come mia sposa. Prometto di esserti fedele sempre,nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”
 
‘’Io, Lucia, accolgo te, Orlando, come mio sposo. Prometto di esserti fedele sempre,nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”

 
Finalmente realizzarono un loro sogno: divennero marito e moglie.
 
Dopo aver concluso la celebrazione, all’uscita della chiesa ai due sposi toccò la fatidica pioggia di riso come tradizione.
R:’’Ok va bene…può bastare!! Il riso è tradizione e non poteva certo mancare ma io volevo qualcosa di più originale e romantico!! Sara?’’.
Sara annuì. Avevano preparato una sorpresa per loro, ovviamente con l’aiuto degli altri. Fece cenno a Chiara che si precipitò con Daniele nella sua macchina a prendere la sorpresa. Tornarono con una enorme mongolfiera con sopra scritto Orlando e Lucia ’.
Si fermarono di fronte agli sposi  stupiti e porsero loro uno spillo.
Orlando e Lucia punsero insieme mano nella mano quell’enorme pallone venendo immersi da una pioggia di petali profumati mentre una miriade di piccoli palloncini a forma di cuore prese il volo affollando il cielo sopra le loro teste.
‘’Bacio, bacio, bacio’’ – un coro gioioso esplose di fronte quella meravigliosa scena.
Lucia e Orlando si scambiarono un bellissimo bacio davanti a tutti senza alcun imbarazzo: era il loro giorno e potevano solo mostrare i loro sentimenti e il loro amore.

Le sorprese non erano finite.… 

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Capitolo 55
*** LA NOSTRA STORIA CHE NON SA FINIRE (seconda parte) ***




Salve a tutti!!!
Sicuramente avrete pensato ‘’questa qui arriva alla fine della sua storia e lascia di punto in bianco a metà?! Non è normale!!’’.
Pensiero legittimo!!!!
La verità è che avevo un bel po’ di impegni, la fase vacanze è finita da un po’ e occorreva rientrare al regime quotidiano, solita routine, orari e tutto il resto. Insomma mettere in ordine un po’ di cose.
Vabbè forse ne ve ne importa granchè ma mi sembrava giusto scusarmi per la mia assenza.
Sono indietro nel rispondere alle recensioni, nel leggere le altre storie e nel recensirle. Lo so.
Sorry. Mi metterò al pari, promesso ;)
Ora vi lascio all’ultimo capitolo!!!
Buona lettura, ci si vede all’epilogo!!
Kiss
-S- 



 
Le sorprese non erano finite.
Sara non aveva voluto dire nulla sul posto che aveva prenotato per il banchetto all’aperto. Nessuno sapeva niente.
Per questo fece lei strada agli altri per raggiungere la meta.
Arrivarono di fronte ad un enorme cancello e Sara fecendo un cenno al portiere fece entrare tutte le macchine percorrendo il lungo viale e facendole parcheggiare in una immensa pineta. Seguirono il lungo tappeto che dalla pineta conduceva ad un magnifico giardino tutto adornato per il matrimonio. Una fontana al centro con dei petali di rose bianche al suo interno che bagnati dal getto che scendeva silenziosamente emanavano un fragranza adorabile nonostante fossero all’aperto. I tavoli adornati con le sedie erano stati sistemati sotto alcuni gazebi e dal lato opposto  sotto un imponente scalinata vi era una pedana fatta mettere apposta come pista da ballo. Il passamano in pietra della scalinata era adornato con tulle bianco e ogni tanto qualche mazzolino di fiori fin a raggiungere il piazzale dove alloggiava un semplice gruppo musicale: due uomini e due donne rispettivamente con tastiera, flauto, violino e una piccola arpa.Lucia commossa per l’emozione che quel posto regalava e Orlando era sempre più stupito di come la sua effettiva cognata fosse così eccezionale nell’organizzare le sorprese.
L:’’Ma tu sei completamente pazza!!! Tutto questo è semplicemente spettacolare!!!’’.
S:’’Non smentisco in effetti. Devo ammettere di essere fiera di me!! Ma il merito è del wedding planner competente ve lo garantisco’’ – disse mostrando tutta la sua contentezza – ‘Il marito dovevi sceglierlo tu e non potevi fare scelta migliore, per la cerimonia dovevo assicurarmi che fosse perfetta…proprio come voi due!!’’.
 
La giornata proseguì nel migliore dei modi.
Si sedettero ai tavoli godendosi il pranzo allietato da una musica eccezionale.
Tra un piatto e l’altro non mancarono balli lenti o scatenati.
Tutti erano felici, sereni, spensierati.
La sposa era contesa da tutti gli uomini presenti alla festa ma anche lo sposo non era da meno.
O:’’Scusami ma prendo la mia sposa se non ti dispiace, capitano!! Tu vai a raggiungere una bella invitata che non vede l’ora di ballare con te…’’ – disse facendo l’occhiolino al suo migliore amico che in un batter d’occhio raggiunse Costanza.
Un bel lento cominciò a diffondersi.
Orlando afferrò Lucia e la tirò dolcemente a sé strigendola in un intimo abbraccio: ‘’Ma te l’ho già detto che sei una creatura meravogliosa oggi?!’’.
Lucia appoggiò il suo viso su quello di lui: ‘’Sì me l’hai detto un sacco di volte!!’’.
O:’’Allora vorrà dire che te lo ripeterò all’infinito!!’’.
L:’’Grazie Orlando!! Grazie per avermi regalato tutta questa felicità, per avermi fatto scoprire cosa significa amare veramente, per avermi donato il tuo amore e per farmi sentire in ogni istante la donna più amata e desiderata che esista!!’’ – e baciò suo marito.
O:’’Sei mia moglie…ancora non mi sembra vero!! La nostra favola inizia ufficialmente oggi, ad un anno esatto dal nostro primo bacio e non mi stancherò mai di riempirti di baci, carezze, attenzioni..ti amo Lucia. Ti amo ogni giorno di più!!’’.
L:’’Ti amo anch’io!!’’ – e tornarno a scambiarsi il loro amore col gesto più delicato e romantico del mondo.
 
Le ore passarono.
Le sorprese non mancarono.
Le risate, i racconti, i ricordi riempirono il tempo in maniera piacevole.
Ghiro e Costanza erano sempre insieme senza dare troppo nell’occhio; tutto il tempo passato lontani non aveva in realtà cambiato quello che provavano reciprocamente anche se avevano vissuto esperienze diverse.
Bianca fu coccolata e cullata dal suo fidanzato sulle note della musica per tutti il tempo dei festeggiamenti.
Guido e Chiara insieme a Sara si erano dati alla pazza gioia.
Milo e Giada durante quest’anno trascorso avevano ritrovato la loro serenità di coppia lontano da parenti insopportabili.
Rosanna passò moltissimo tempo con Marika ed Elisa ma non perdeva occasione di stuzzicare Sara: ‘’Se stai cercando un certo tenente sappi che è giù vicino la serra!! Vedo che ti guardi intorno ogni tanto, maggiore e sempre che tu non abbia perso qualcosa non vedo altro motivo per cui tu lo faccia’’ – disse e prima che la donna replicasse aggiunse – ‘’sbrigati che è da un po’ che si è allontanato!!’’.
Sara avrebbe voluto risponderle come si deve ma era impaziente di stare un po’ con Bart quindi scese velocemente le scale e lo raggiunse silenziosamente lasciando Rosanna ad un sorriso divertito.
 
Bart appena avvertì che la donna era dietro di lui, si voltò e le porse una rosa: ‘’Sei sempre in ritardo’’ – disse sorridendo.
S:’’Mi stavi aspettando??’’ – rispose mentre annusò la rosa.
B:’’Volevi avere gli altri intorno per caso??’’.
S:’’Per me non è un problema Bart..Guido a parte volendo essere precisi!!’’ – rispose sorridendogli in modo tenero.
B:’’Lo so, ma volevo averti un po’ solo per me… sei davvero stupenda oggi’’ – la avvicinò e la baciò dolcemente.
Dopo quel tenero bacio Sara sorrise guardandolo un istante negli occhi, poi poggiò il viso sul petto di lui rimanendo stretta nelle sue braccia: ‘’Cosa ti passa per la testa, tenente??’’ – chiese capendo che stava pensando a qualcosa di preciso .
B:’’É stata davvero una bellissima giornata. Non ho mai visto tutti così sereni. Mi chiedevo se sarebbe stato lo stesso essere qui con Eleonora..’’ – Sara istintivamente alzò il viso da lui per allontanarsi sentendo quelle parole ma lui strinse la presa riavvicinandola di nuovo a sé e alzandole il mento per farle guardare nella sua direzione – ‘’con Eleonora o con chiunque ci fosse stata al suo posto. Voglio dire…stavo pensando se sarebbe stato uguale senza di te accanto. Pensavo se sarei stato felice come lo sono adesso e credo proprio di no sai, non ti avrei avuto accanto a me come ti ho adesso, in questo modo e non mi poteva capitare una cosa migliore. Mi rendi davvero felice anche solo standomi vicino’’ – Sara raggiunse le sue labbra volendo un bacio più profondo di quello delicato di prima e Bart la accontentò subito.
Si allontanò da lui solo quando avvertì la mano di lui afferrare la propria e cercare un dito preciso, lo guardò negli occhi mentre lui si portò la esile mano sulle labbra per baciarla facendole notare l’anello che le aveva infilato al dito.
B:’’Adesso sono in regola, che dici?’’ – disse mentre continuava ad accarezzare la mano di fronte allo sguardo allibito di lei.
S:’’Ma sei impazzito Bart, non ce n’era bisogno!! Andava bene anche prima..io ho te, non mi serve altro!!’’.
B:’’Beh senza anello di fidanzamento non potevo fare tutto il resto…’’ – disse mettendosi una mano in tasca.
Sara osservò in silenzio quel gesto, molto tesa al contrario di lui che invece era così rilassato.
Bart prese la mano di Sara e vi posò una scatolina rettangolare.
S:’’Che…..che cosa significa??’’ – chiese in un sussurro mentre la voce rivelava pian piano la sua emozione.
B:’’Aprila..’’ – rispose mettendo la sua mano sotto quella tremante di lei che reggeva quel piccolo oggetto.
S:’’Bart se ti sei messo in testa di farmi commuovere non ci riuscirai, stanne certo. Io…no no…non mi commuoverò!!’’ – precisò cercando di essere più lucida possibile, non volendo dare a vedere la sua emozione in quel momento.
Bart sorrise di fronte a quella tenera reazione: ’’Aprila..’’ – ripetè di nuovo .
S:’’No. Non può essere vero!! Non puoi aver fatto veramente una cosa del genere..’’ – continuò portandosi una mano davanti alla bocca.
B:’’Dici?! Non ti rimane che aprirla per scoprirlo..’’ – Sara fece un respiro profondo e con la mano che prima copriva le sue labbra aprì quel piccolo cofanetto trovandosi di fronte due fedi.
Chiuse gli occhi per un istante per nascondere quelle lacrime che si preparavano ad uscire, poi alzò lo sguardo da quei due anelli e lo rivolse a lui senza riuscire a parlare: ‘’Vuoi sposarmi??’’ – le chiese lui cingendole la vita e accarezzandole una guancia.
S:’’Tu….tu hai perso totalmente la ragione. Sì questa è l’unica spiegazione plausibile. Non starai correndo troppo?! ’’.
B:’’Sì, ho appena cominciato la corsa più bella della mia vita!! Vuoi correre insieme a me??’’.
S:’’Ma come facciamo a fare una cosa del genere, Bart?? Dobbiamo rispettare delle regole, c’è una prassi precisa….è una follia bella e buona!!’’ – disse in preda alla sorpresa.
B:’’Basta solo che tu ed io lo vogliamo. Non serve nient’altro!! Un po’ complicato è stato presentarmi questa mattina e chiedere di aver pronte le fedi con i nostri nomi in poche ore ma il tesserino a volte aiuta..era per una giusta causa in fondo!! E poi ritrovarmi stamattina in chiesa padre Gerardo è stato un segno, lo conosco da una vita, mi ha praticamente cresciuto. Formalizzeremo tutto dopo. Lucia ed Orlando partiranno domani, la caserma dovrà andare lo stesso avanti anche senza loro due e saremo tutti impegnati, tu non avrai licenze a disposizione per l’estate e oggi ci sono tutti. Ormai sono in aria di matrimoni…e……e ad essere sincero io non voglio aspettare un minuto di più!! Sara vuoi sposarmi oggi stesso??’’.
Sara chiuse gli occhi abbassando il volto senza rispondere e lui rimase in attesa di una sua reazione. Quando notò il suo viso accarezzato dalle lacrime, le alzò il mento in sua direzione e lei aprì gli occhi che ormai non riuscivano a celare più la sua felicità: ‘’Alla fine ce l’hai fatta a farmi piangere!!’’ – disse sorridendo assaporando le sue stesse lacrime – ‘’Sì Bart, ti sposo oggi stesso!!’’ – aggiunse lasciandosi definitivamente andare a quelle lacrime che solo poco prima aveva detto che non avrebbe versato.
Lui si avvicinò al suo volto per baciarla e in quel bacio ritrovò il sapore delle lacrime di lei che non badò a frenare. Le asciugò il viso e prendendole la mano disse: ‘’Allora cominciamo questa corsa insieme, amore mio!!’’.
Sara posò la sua fronte su quella di lui sorridendogli: ‘’Ti amo Bart, ti amo anch’io!!’’ – gli confidò.
Quelle parole furono per lui il più bel regalo che lei potesse fargli in quel momento.
 
Gli invitati erano alle prese con i balli quando i due sposi notarono Bart e Sara salire insieme dalle scale. I due si fermarono scambiandosi un sorriso complice per poi dividersi.
Sara raggiunse la sorella e suo marito in un batter d’occhio.
L:’’É il caso che io sappia qualcosa, Sara??’’ – disse prontamente appena le si avvicinò.
S:’’Perchè, tu non sapevi già qualcosa ieri sera?! Sei stata tu ad appoggiare Rosanna’’ – rispose inarcando un soppracciglio.
L:’’Giuro che non sapevo cosa avesse in mente, l’ho capito solo dopo. Credimi!!’’.
S:’’E  l’hai lasciata fare lo stesso!! Complimenti!!’’.
L:’’É stata molto convincente nell’esporre le sue motivazioni!! Hai imparato a conoscerla’’.
O:’’E a quato pare ci aveva visto giusto!!’’ – aggiunse afferrando il filo del discorso avendo visto la scena poco istanti prima.
S:’’Fatemi capire, volete sentirvi dire che avevate ragione?! Ma neanche per sogno!! Anzi passiamo a cose più importanti. Allora io sono la tua testimone di nozze, giusto??’’ – la sorella annuì – ‘’Bene, allora è arrivato il momento di restituirmi il favore!!’’ – aggiunse disinvolta.
Lucia guardò Orlando che come lei era perplesso e non replicò nulla.
Sara spazientita dal loro persistente silenzio alzò la mano in loro direzione mostrando l’anello: ‘’É più chiaro adesso?!’’ – aggiunse sperando che fosse esplicito il messaggio.
L:’’Ma non è possibile!! Non ci credo!!’’ – disse a bocca aperta.
O:’’Un altro matrimonio da organizzare quindi?! Sono felice per te davvero, per voi!!’’ – rispose lui sinceramente contento.
S:’’In realtà ragazzi non organizzeremo alcun matrimonio!! È successo tutto così in fretta, io non so spiegarvi esattamente. Scusateci, non volevamo rubarvi l’attenzione della giornata ma ormai ci siamo tutti…e quindi…il matrimonio sarà tra poco…ci sposiamo oggi!!!’’ – disse con uno splendido sorriso scappando via subito dopo – ‘’E comunque lo ammetto…avevate ragione voi!! Non montatevi la testa ora però!!’’.
L:’’Che cosa ha detto?! Si sposano adesso??’’ – chiese incredula a suo marito.
O:’’Ha detto che avevamo ragione noi!! E a quanto pare si sposano oggi...’’ – disse sorridente.
L:’’Ma come fanno?! È una cosa da pazzi!!’’.
O:’’L’amore ogni tanto fa fare qualche pazzia. Sono felice, sono davvero felice per lei. La sua schiettezza e il suo pizzico di follia nel fare le cose sono state le cose che mi hanno colpito in lei appena la conobbi..’’.
L:’’Sara è stata sempre singolare in questo, hai ragione. Ha sempre seguito il suo cuore senza per questo dimostrarsi immatura. Non si smentisce mai la mia piccola pazzerella!! Sono davvero contenta anch’io’’.
 
Bart cercò frettolosamente qualcosa vicino le sedie quando venne interrotto da Rosanna: ‘’Ti posso essere utile??’’ – disse dondolando in braccio la piccola Elisa.
B:’’Fatto!! No grazie Rosanna, penso che hai già fatto tanto. Se non fosse stato per la tua improvvisata probabilmente non sarei a questo punto!! Non so come ringraziarti’’.
R:’’Noto con piacere che qualcuno sa essere più riconoscente. Figurati non ho fatto nulla invece’’.
B:’’Faresti un ultima cosa per me??’’ – chiese molto teneramente.
R:’’Certo, dimmi’’.
B:’’Ormai sei entrata nel ruolo quindi tieni tu questi fin quando non arriverà il momento’’ – le disse porgendole la scatolina sulla quale si scaraventarono subito le due piccole manine di Elisa – ‘’scusami ora ma devo trovare Ghiro!! Mi raccomando non perderli!!’’ – e corse via verso l’amico.
R:’’Ma Bart?! Questi sono…….due anelli!!’’ – si disse incredula – ‘’oh mio dio…wowww!!!! Questo significa che c’è un altro matrimonio!! Non ci posso credere!! Hai capito piccolina?! Fino all’altro ieri si evitavano completamente e ora si giurano amore eterno?! Ma chi dei due è più pazzo?!’’ – esultò con entusiasmo facendo saltellare in aria la bambina.
 
B:’’Ghiro, scusami un attimo. Devo parlarti!!’’ – disse una volta raggiunto l’amico.
Ghiro, in compagnia di Costanza, attese che proseguisse e vide che gli porse la sua cravatta.
B:’’Saresti così gentile da indossarla di nuovo??’’ – chiese con un sorriso smagliante.
C:’’Ma Bart, non puoi volergli così male!! Sai che non sopporta indossare la cravatta!!’’.
B:’’Lo so, ma non sarà per molto. Giusto il tempo di farmi da testimone!!’’ –  rispose.
D:’’Non credo di capire, Bart!! Che cosa stai dicendo?! Hai annullato le tue nozze, non ti sposi più, non ero io il tuo testimone!! Cos’è questa storia adesso??’’.
S:’’Beh qualcuno dovrà prendere il mio posto visto che io questa volta gli sarò accanto dall’altra parte’’ – chiarì il maggiore una volta raggiunti i tre e abbracciando il suo tenente da dietro.
D:’’Che scherzo è questo ragazzi?!’’ – disse seriamente turbato.
S:’’Nessuno scherzo, capitano!!! Allora, vuoi fare da testimone al mio futuro marito sì o no?!’’ – disse molto convinta e volendo avere una risposta all’istante.
D:’’Io…non saprei…cioè sì lo faccio. Ma siete sicuri di quello che fate? Non fraintendetemi, solo che l’ultima volta che vi ho visti insieme stavate litigando ora mi dite che vi sposate. Io credo di aver bevuto qualche bicchiere di troppo!! Costanza sto sognando ad occhi aperti non è così?!’’ – la donna accanto a lui alzò le spalle con un sorriso divertito.
S:’’Nessuno effetto post alcool Ghiro, su razionalizza e prendi atto! Io e Bart ci sposiamo oggi…adesso anzi!! Dai infilati questa cravatta capitano, su dai fai un piccolo sacrificio per noi due!!’’ – disse allontanandosi e trascinandosi dietro Bart.
D:’’Ma….scusa me lo dicono in questo modo?!’’.
C:’’Beh si sposano tra poco..cosa volevi, che ti mandassero un sms per dirtelo?!’’.
D:’’Non male come idea, tenente..’’ – Costanza alzò gli occhi al cielo sospirando e poi aggiunse – ‘’Certo non si può negare che Sara sia un tipo che sa quello che vuole. Ora sbrigati capitano..infiliamo questa cravatta, sarà solo per poco in fondo..’’ – gli sistemò il colletto e poi gli lasciò un lungo bacio sulla guancia.

C:’’Papà, guarda chi c’è!!’’ – disse tirandogli la giacca.
G:’’Padre Gerardo, che ci fa qui?? Non mi dica che mia sorella si è dimenticata qualche documento?! Sa…era prevedibile!!!’’.
‘’No capitano, veramente sono qui per celebrare il matrimonio di Bartolomeo. Certo che quel ragazzo non smette mai di sorprendermi!! Si è messo in testa un’idea così assurda ma in fondo l’ho visto crescere non avrei mai potuto dirgli di no…’’.
G:’’Forse ci dev’essere stato un malinteso, padre. Non mi pare di aver visto la fidanzata di Bart qui oggi…’’.
Bart raggiunse i due più felice che mai: ’’Padre Gerardo..siamo tutti pronti!! Andiamo!!’’ – incalzò non stando più nella pelle – ‘’Ah Guido…so che avresti preferito una chiaccherata con me prima ma non la farò soffrire, stanne certo!! Lei è tutto per me!!’’.
Lucia corse a chiarire subito la questione a suo fratello: ‘’Guido è tutto a posto!! Vieni con me!!’’ – gli disse diregendolo verso Sara – ‘’Diciamo solo che tua sorella non smetterà mai di sorprenderti!! È quello che fa da sempre in fondo, no?’’.
Guido non ci capì molto in quel momento, si ritrovò solo di fronte sua sorella minore con in mano un bouquet di fiori freschi che Rosanna aveva provveduto a creare all’ultimo momento.
G:’’Sara…ma che sta succedendo?!’’ – disse confuso.
S:’’Mi faresti l’onore di accompagnare anche me il giorno del mio matrimonio, fratellone??’’ – disse talmente emozionata.
G:’’Tu e Bart?! Ma scusa non doveva sposarsi con la Ravelli?? Cosa significa tutto questo?! Che cosa avete combinato?!’’ – disse leggermente infastidito.
L:’’É una storia complicata Guido, ma ti posso garantire che è una cosa importante!! Non la prendere male, sai com’è fatta, segue sempre quello che prova…è lei…la nostra Sara!!’’ – fece come al solito da intermediaria per evitare una reazione impulsiva del fratello.
S:’’Significa che sono felice, Guido!! La verità è che è successo tutto così in fretta, l’abbiamo deciso all’improvviso ma lo vogliamo veramente!! Io sono di nuovo intensamente felice ora, grazie a lui!!’’ – disse con le lacrime agli occhi per l’emozione e orgogliosa com’era si affrettò ad asciugarle subito.
Guido vedendola così serena non osò affatto contraddirla: ‘’Certo che devi mettermi sempre davanti al fatto compiuto, eh piccola peste?!’’ – disse mentre l’abbracciò forte – ‘’La cosa più importante per me è che tu sia felice!! È un vero piacere per me accompagnarti oggi!!’’.


‘’Vuoi tu, Bartolomeo, prendere come tua legittima sposa la qui presente Sara, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi ?”.
B:’’Sì, lo voglio’’.


“E tu Sara vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Bartolomeo, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”.
S:’’Sì, lo voglio’’.

 
‘’ Vi dichiaro marito e moglie!! Adesso puoi baciare la sposa..’’.

Un bacio, un applauso, qualche lacrima di commozione e tanta, tanta felicità sul volto dei presenti.
 
 
A fine giornata venne fatto il celebre lancio del bouquet e il mazzo di fiori venne afferrato da Bianca. Chissà che il destino le avrebbe riservato qualche sorpresa più in là.
 
Era veramente ora di concludere quella magnifica serata…
 
Sara, che non si separò un attimo da suo marito, richiamò l’attenzione di tutti, soprattutto  quella dei due sposi: ‘’Allora, prima che ci congediamo tutti è giunto il momento del regalo da parte di tutti noi!!’’.
O:’’Perchè scusate, il regalo non era tutto questo??!!’’.
S:’’No Orlando. Questo era da parte mia per mia sorella, adesso dobbiamo darvi il vero regalo!! Ecco tenete!!’’.
Lucia prese la lettera che Sara le stava porgendo e la aprì con Orlando.
Due biglietti per una crociera di quindici giorni­ nel mediterraneo occidentale.
L:’’Sara non possiamo..’’ – disse subito categorica.
S:’’AH AH…ferma non continuare!! È un regalo e va accettato e con questo chiudo il discorso da sorella. Ora parla il maggiore Brancato e non essendoci alcun mio parigrado o superiore non posso essere contraddetta, chiaro?! Esattamente da questa sera voi due siete in ferie per venti giorni, firmate personalmente dal generale Abrami e ‘’.
L:’’Sara io mi ero spiegata che..’’ – interruppe la sorella.
O:’’Capitano!! Non può contraddire così un superiore!!’’ – intervenne superfelice della sorpresa che avevano fatto loro gli amici – ‘’Non vorrà per caso prendere una mia cattiva abitudine?!’’ – aggiunse scherzando e suscitando una risata generale.
L:’’No ragazzi, non sto scherzando affatto, veramente…voi siete stati fin troppo gentili ma non possiamo lasciare la caserma per così tanto tempo..’’.
Sara incrociò lo sguardo di Costanza e disse: ‘’Vorrei continuare, capitano, se non le dispiace!! Allora la caserma sarà in buone mani, ci penserà il capitano Ghirelli a portare avanti tutto, per mia sfortuna il tenente Dossena sarà sempre a disposizione..’’.
L:’’Ma non ho dubbi su Daniele e sugli altri però..’’.
G:’’Lucia, dai rilassati!! Non è così tragico come lo fai sembrare..’’ – intervenne anche lui adesso, non poteva la sorella crearsi tanti problemi il giorno del suo matrimonio.
Lucia fu costretta a tacere, tutti appoggiavano Sara.
Costanza a quel punto strinse forte la mano di Ghiro sorridendogli e lui la guardò perplesso.
S:’’Allora stavo cercando di dire che Daniele sarà a capo della caserma durante la vostra assenza e che non ci saranno problemi sul fatto che mancherete entrambi…visto che….da domani il tenente Moro sarà di nuovo effettivo nella squadra!!’’ – fatto l’annuncio si scambiò un sorriso complice con l’interessata.
Ghiro guardò sbalordito e più felice che mai Costanza.
L:’’Costanza?? Rimani qui con noi??!!’’ – disse felicissima.
C:’’Avevo una mezza idea poi qualcuno è stato molto abile a convincermi che era la scelta giusta. La mia permanenza sarà sottoscritta dal capitano Ghirelli domani visto che sarà lui al comando!!’’.
Lucia abbracciò Costanza contentissima e gli altri la seguirono fino a che non fu totalmente nelle braccia di Ghiro che non riuscì a resistere dal non baciarla anche se finora erano stati attenti a non fare sembrare troppo evidente il loro ritorno di fiamma.
S:’’L’ultima cosa che vi devo dire e che neanche gli altri sanno è che per l’imbarco ho prenotato l’orario di domani, ore 21.45, in quanto avendo già rovinato i piani per ieri sera al mio caro cognato...insomma….non volevo rovinare anche la sorpresa che ha organizzato per stasera…perchè sicuramente ha organizzato qualcosa me lo sento!! Ecco adesso direi che ci possiamo lasciare!!’’.
Orlando sorrise a Sara ringraziandola con lo sguardo: ‘’Però oggi è anche il vostro giorno, Sara!! E noi non abbiamo un regalo per voi…’’.
B:’’Non preoccuparti Orlando. Il regalo ce lo avete fatto stando con noi qui oggi!!’’.
S:’’Essere tutti felici per noi: ecco il più bel regalo che potevate farci, ragazzi!!’’.
 
Alla fine tutti gli altri si salutarono e si congedarono da quella bellissima giornata.
 
R:’’Bene, è stata davvero una bellissima giornata!! Sai Guido, mi sa che anche stasera verrò a dormire da te!!’’.
G:’’Io scommeterei quello che vuoi che tu in qualche modo centri qualcosa anche in questa questione!! Non ho dubbi sai?! Comunque andiamo dai..è stata una giornata lunga..’’.
A:’’Sono davvero felice per Sara e poi Bart è un tipo in gamba, no tesoro?!’’.
C:’’Zio Bart?! Suona così strano!!’’ – disse meravigliata – ‘’Dai papà confessa!! A te chi sta più simpatico…zio Bart oppure zio Orlando??’’.
G:’’Chiara?!’’ – la ammonì subito – ‘’Ti sembrano domande da fare?!’’.
Chiara e Rosanna si guardarono negli occhi ed esclamarono ‘’Bart!!!’’ per poi scoppiare a ridere insieme e far sorridere anche Agnese e la piccola sorrise per imitazione delle altre donne.
 
B:’’Tu ti sei resa conto che hai stravolto la mia vita?! Allora, che effetto fa essere sposati??’’ – le sussurrò avvolgendola da dietro nelle sue braccia.
Sara girò su se stessa per stargli di fronte e replicò: ’’Stai cercando di tornare sui tuoi passi?! E poi anche tu non sei stato da meno a sconvolgere me!! Comunque non c’è nulla di scritto ancora, è solo una promessa quella che abbiamo fatto!! Sempre che domani mattina io non mi alzi e mi renda conto che è stato solo un sogno, un bellissimo sogno!!’’.
Bart la baciò intensamente, rimase a guardarla negli occhi per un po’ e poi le disse: ‘’ Non è un sogno,Sara… è realtà!! Tu sei la mia realtà, sei mia moglie adesso, presto sarà tutto in ordine…’’.
S:’’Non proprio tutto ancora, Bart..’’.
B:’’Che vuoi dire??’’.
S:’’Che è ora che mi riporti a casa perchè lì c’è tutto fuorchè l’ordine!! Devi aiutarmi a sistemare le ultime cose così poi puoi cominciare il tuo trasloco!! Non sei più uno scapolo ora, direi che la soluzione più adatta sarebbe vivere con tua moglie. Che dici, ci stai?!’’ – disse divertita.
B:’’Mi convinco sempre di più che amo follemente le tue decisioni tempestive!! Ma certo che ci sto!! Ti aiuto molto volentieri, da domani però, ora ti porto solo a casa e ti voglio solo per me!!’’.
Sara sorrise serena come non sorrideva da molto tempo, portò la mano sul suo volto accarezzandoglielo e dall’altro lato raggiunse il suo orecchio per sussurrargli qualcosa:
’’ Tienimi per mano, tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto.
Tienimi per mano, portami dove il tempo non esiste.
Tienila stretta nel difficile vivere. […]
Tienimi per mano e non lasciarmi andare…
mai!!

Ti amo amore mio!!’’.
Bart sorrise felice: ‘’Il giorno che ti incontrai non sapevo ancora che mi avresti sconvolto la vita. Incontrarti è stata la cosa migliore che mi potesse capitare. Ti amo anch’io e non ti lascerò andare mai’’.
 
Orlando prese per mano la sua sposa e si diresse verso la macchina.
L:’’Dov’è che mi porti??’’.
O:’’Te l’ho detto ieri!! Ti porto a casa nostra, signora Serra!!’’ – le disse prima di afferrare con ardore le labbra della sua donna.
Lucia si allontanò a fatica: ‘’Andiamo allora!!’’ – era veramente felice e anche un po’ impaziente a dirla tutta.
Salirono in macchina e si diressero verso la casa che Orlando aveva preso per loro due: un appartamentino in una zona molto tranquilla e non troppo caotica.
Tempo mezz’ora e si ritrovarono davanti al cancello.
Orlando prese per mano Lucia e le fece attraversare il vialetto e giunti all’ingresso si fermarono.
O:’’Non era mia intenzione farti piangere amore mio!!’’ – disse di fronte alla commozione della sposa.
L:’’Io non ci posso credere che tu abbia fatto una cosa del genere!! È casa nostra??!!’’.
O:’’Certo che lo è!! Adesso ti devo far entrare e quindi…’’ – la prese in braccio con la sua esemplare eleganza.
L:’’Orlando…’’ – sussurrò lei ridendo mettendogli le braccia al collo.
O:’’Chi più ha voluto fare le cose secondo la tradizione…dici che non ti avrei fatto entrare a casa così?!’’ –  la mise giù e le diede un bacio.
 
Entrati dentro Lucia si guardò intorno felicissima: non era grande ma con molte finestre e balconi. Era veramente accogliente e perfetta anche se non ancora arredata ma a quello avrebbero provveduto insieme. C’era solo la muratura nella cucina e un divano con due poltrone nel soggiorno.
O:’’Mi piace guardarti quando rimani senza parole persa nelle tue emozioni!!’’ – le disse raggiungendola nella stanza che sarebbe stata il salotto con due bicchieri e una bottiglia di champagne.
Lucia sorrise.
O:’’É passato esattamente un anno dal nostro primo bacio e tu hai scelto questo giorno per il nostro matrimonio. Il giorno in cui sei stata mia per la prima volta ed oggi è diventato il giorno in cui ti sei legata a me per sempre. Sono io che devo ringraziarti Lucia, per avermi fatto vivere un’emozione intensa giorno dopo giorno, per avermi permesso di amarti e per avermi fatto capire che l’amore vero esiste davvero e che è più forte di qualsiasi avversità!!’’ – Lucia con le sue mani delicate asciugò qualche lacrima che silenziosa cadeva sul volto di lui e poi catturò le sue labbra.
L:’’É tutto vero quello che stiamo vivendo?! Stiamo insieme, siamo sposati…’’.
O:’’Già siamo io e te da soli…qui…senza nessun altro. Io e te esattemente come un anno fa e per altre due settimane seremo ancora io e te senza nessuno intorno’’.
Le porse il suo flûte e poi posò la mano appena liberata sulla vita di lei.
Lucia sorrise: ‘’Orlando…non è proprio esattamente così..’’ – sussurrò.
O:’’Non dirmi che Sara ha scelto di fare il suo viaggio di nozze con noi?!’’ – disse scherzando.
L:’’No no…conoscendola forse le verrà in mente qualcosa di più stravagante di una crociera, quando sarà più libera penso. Vedi Orlando in realtà non centrano gli altri, nessuno di loro sarà con noi…è solo che non saremo solo io e te a partire domani ecco…così come non siamo solo io e te qui adesso…’’.
Orlando perse palesemente il respiro, continuò a fissare Lucia negli occhi cercando di comprendere se avesse ben capito quello che aveva detto.
L:’’Siamo in tre, Orlando!!’’ – gli disse facendo scivolare la mano di lui dai suoi fianchi fino a fermarla sul suo ventre – ‘’Sono incinta’’ – confermò ulteriormente.
Orlando non riuscì a dire una sola parola ma i suoi occhi lo fecero per lui non frenando le lacrime di gioia che comparvero sul suo viso.
L:’’Adesso sei tu che hai perso le parole?! Brinderò appena con lo champagne, mi dispiace. Non ho bevuto gtanchè nanche a pranzo perchè volevo concedermi di farlo con te e per la prima volta tu non hai notato un mio gesto. Dovevi essere proprio troppo felice per non usufruire del tuo spirito d’osservazione…eh tenente?!’’.
O:’’Io….io….sono così felice!! Sono l’uomo più felice del mondo ora: non mi manca nulla!!! Ho tutto quello che ho sempre sognato: il lavoro che volevo sin da bambino, una donna meravigliosa al mio fianco e adesso…..adesso…’’.
L:’’Puoi dirlo, senza aver paura….adesso c’è un piccolo Serra in arrivo!!’’ – concluse lei e poi chiudendo gli occhi si appoggiò le sue labbra su quelle calde del suo uomo.
O:’’Non potevi  darmi una notizia più sorprendente. E vedere il tuo volto così felice e brillante mi riempie di gioia. Ti amo senza misura Lucia, amo tutto di te e amo già immensamente anche questo piccolo ragalo in arrivo!!!’’ –  strinse la sua sposa a sé cercando con desiderio e passione le sue calde e rosee labbra.
 
Non poterono pienamente brindare con lo champagne alla loro vita insieme, che presto avrebbe avuto piacevole compagnia, ma brindarono nel modo più antico che esiste, noto fin dall’inizio dei tempi. Brindarono con il loro romanticismo, con la loro passionalità, con il loro sentimento unico, sincero e speciale: semplicemente brindarono con il loro amore!!
 
 
 
 
*H.Hesse 





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Capitolo 56
*** CARO DIARIO... ***


Salve bella gente =)
Non so neanche cosa dirvi per potermi scusare dell’immenso ritardo per concludere la mia storia!!
Vi chiedo sinceramente  e semplicemente scusa.
Vi ricordate dove siamo rimasti???
Diciamo che eravamo rimasti ad un giorno di festa…beh ecco ora i protagonisti si troveranno riuniti in un’altra gioiosa occasione qualche anno più tardi…

Buona lettura..

A Cristina, Claudia, Sabrina, Ludovica, Giusy, Aicha, Adriana.


























Quattro anni dopo
 

Ogni giorno ad attendermi in veranda c’è un panaroma che definire stupendo sarebbe troppo riduttivo.
Una silenziosa spiaggia che alterna sassolini splendenti al sole e sabbia dorata e finissima che profuma di sale, ad essere precisi si tratta di un vero tappeto di frammenti di conchiglie.
Un mare cristallino dalle mille sfumature cangianti dal blu cobalto al tenue verde acqua a seconda dei momenti della giornata e fondali ricchi di coralli e popolati da numerosissimi pesci colorati. Si prestano perfettamente per fare immersioni: uno dei nostri passatempi da quando siamo qui in quei pochi giorni di riposo che ci possiamo permettere.
Una assoluta quiete interrotta solo dai versi degli uccelli migratori o dalle lontane grida di alcuni pescatori che hanno la loro imbarcazione attraccata al piccolo molo poco distante da qui.
Un’oasi personale avvolta da una bianca scogliera ricca della tipica vegetazione mediterranea, inondata dall’odore di acqua salmastra, il tutto reso delicato dal fresco e sempre presente profumo di limoni e aranci.
Un sereno luogo di pace e tranquillità, una terrazza naturale di allegri colori e leggere fragranze: il mio angolo di paradiso.
 
Siamo a Luglio e come consuetudine si presenta una calda giornata sicula.
Il sole fa capolino all’orizzonte e si prepara per sfoggiare tutta la sua lucentezza.
Sono quasi le sei e a svegliarmi è stato un soffice bacio sulla fronte, durato più a lungo del solito il che significa che oltre ad essere un buongiorno è stato soprattutto un ‘devo scappare, buona giornata’.
 
Mi sono alzata con un sorriso sulle labbra ma anche un leggero senso di amarezza che è subito scomparso non appena sono uscita fuori dal balcone che si affaccia sul mare: sabbia baciata dal sole, aria fresca mattutina e spremuta e strudel caldo che aspettano solo me.
L’immancabile rosa di un arancione fine e il suo pensiero mattutino:
 
‘’ Buongiorno amore mio, è ancora presto e il sole non ha ancora incontrato il cielo.
Lascio lo spettacolo dell’alba a te in dolce compagnia,
io il mio sole personale ce l’ho sempre accanto ad illuminare le mie giornate e non chiedo di meglio.
Buona giornata,
Ti Amo’’

 
Finisco in tutta tranquillità il mio strudel e mi godo queste prime ore del mattino in assoluto silenzio come faccio ogni giorno nell’ultimo periodo.


 

7 Luglio

 

È bizzarro come abbia preso questa strana abitudine: scrivere un diario.
Fermarmi a riflettere, estraniarmi dalla realtà e catapultarmi in un mondo tutto mio pieno di ogni momento importante della mia vita.
No….decisamente non è mai stato da me.
Uno spirito libero vive a pieno la sua vita, ne coglie ogni attimo, non si riduce a viverla attraverso l’annotazione di ricordi.
È sempre questo che ho cercato di fare: vivermi la mia vita intensamente.
Per questo che motivo avrei avuto di scrivere un diario?!
Avevo di meglio da fare.
E poi scrivere nero su bianco quello che mi capitava non l’ho mai fatto, anzi a dirla tutta è una cosa che non ho mai pensato di poter fare.
Fino a qualche mese fa.
Non ho mai compreso il vero motivo per cui mia sorella da ragazza si impegnasse a scrivere puntualmente e a non perdere mai un momento che le potesse permettere di annotare anche una breve frase.
Era gelosissima dei suoi diari. E come darle torto!!
Mettere su carta momenti della tua vita, i tuoi pensieri, le tue emozioni, i tuoi stati d’animo e poi dormire sonni tranquilli sapendo che qualcuno potesse oltrepassare un confine così intimo?! Pura idiozia!! Le dicevo sempre che era una pazza.
Per non parlare poi di tutte le volte che Guido cercava di sbirciare quelle pagine. Non era a conoscenza di dove le tenesse nascoste . Lo sapevamo solo io e lei, non avevamo mai segreti tra noi.
Non c’era nulla che non scrivesse tra quelle pagine che io non sapessi già.
Che bei ricordi!! Come passa il tempo…sembra passata un’eternità.
Passano gli anni, cambiano le circostanze, cambiano le persone, cambiano le abitudini.
E così eccomi qui, con in mano un diario e una penna.
Se devo essere proprio sincera il mio diario è più originale dei tanti di Lucia: non so ce ci sono più foto o più pagine scritte.
Vabbè non importa, anche le foto sanno comunicare. Anzi..le foto immortalano un istante così com’è, se poi sono accompagnate dalle parole non si fa altro che eternare i momenti della vita.
Ecco cos’è il mio diario adesso: pensieri e immagini della mia vita.  
Scrivo quando ho del tempo libero quindi ultimamente direi spesso.
Scrivo quando rimango sola a riflettere.
Scrivo quando voglio che ogni minimo dettaglio rimanga impresso su carta.
Scrivo per un motivo preciso…

 
La suoneria del mio cellulare mi distoglie dal mio flusso di pensieri catturato dall’inchiostro.
Poggio il diario sul tavolino e mi affretto a rispondere – ‘’Ohi tesoro, cosa ti sveglia all’alba?’’.
‘’Buongiorno a lei, maggiore!! Non è proprio l’alba, sono appena le sette e quarantacinque minuti e comunque per la cronaca non ho chiuso occhio!!’’.
‘’Bene. E sentiamo sei stata in buona compagnia almeno?’’ – cerco di stuzzicarla per allentare la sua tensione.
‘’Oh..sì..beh per quello sì..ma non ti fare strane idee in testa!! Senti invece di stare a ficcare il naso nella mia vita privata sai bene che oggi dovete prendere quel volo. Non è ammesso alcun imprevisto. Stasera io ti voglio a Roma con me, chiaro?! Altrimenti passerò un’altra notte insonne e non posso permetterlo’’.
‘’Agli ordini!! Saremo a Roma stasera. Però Rosanna mi devi promettere che ti calmerai un po’, non devi
essere così nervosa’’.
‘’Ti voglio bene. Mi manchi’’ – mi risponde con una voce al limite del pianto.
‘’Non sono ammesse crisi di pianto da ansia. Ora che arrivo ci penserò io a farti ritornare quella pazza spensierata che sei sempre stata’’.
‘’Ok…ti abbraccio forte e riferisci a tuo marito che l’unico modo per farsi perdonare è di farvi prendere quel benedetto aereo nel pomeriggio!!’’.
‘’Ricevuto forte e chiaro!! Ci vediamo tra qualche ora tesoro. E stai tranquilla’’.
Mi sa tanto che mi attenderà una serata lunga ma non vedo l’ora di rivedere tutti.
In realtà non vedo l’ora di vedere mio marito prima di tutti. Questa notte è rientrato tardi e se n’è andato che non era neanche l’alba. Capita spesso nelle ultime settimane ma, se gli è possibile, il tempo per preparami la colazione lo trova quasi sempre, mi da il buongiorno e scappa in caserma.
Lavoro: quello non manca mai.
Agli altri però. A me comincia a mancare.
Se è per questo mi è mancato fin da subito già due mesi fa.
Sì….credo che non ci sia idea migliore: l’aria della caserma non può che farmi bene.

 

Qualche ora dopo..
RIS
Sede di Messina

 

‘’Oh maggiore, che piacere vederla qui. La trovo in forma smagliante!!’’ – la paterna e cordiale voce del brigadiere Mancuso mi accoglie all’entrata dei laboratori.
‘’Eh Nino…in forma smagliante direi proprio di no. Però sto bene, cerchiamo di mantenerci attivi per quello che ci è concesso’’ – rispondo con un sorriso spontaneo.
È sempre stato così protettivo e affettuoso nei miei confronti da quando sono qui.
‘’Dia retta a me maggiore, anche senza la sua divisa rimane sempre un impeccabile carabiniere ma soprattutto ora è una donna nel pieno della sua bellezza, è una sensazione piacevole vederla sorridere. Suo marito sta terminando il briefing… ve lo chiamo??’’.
‘’No no tranquillo Nino. Non occorre, aspetterò qui’’ – rispondo facendo segni al divanetto blu nella sala d’attesa. Sedermi per dieci minuti non puoi farmi che bene.
‘’Mancuso buongiorno, allora a che stiamo con i moduli di partecipazione??’’.
‘’Li ho quasi terminati di stampare, ci sono quasi. Sono prossimo alla pensione non all’ozio. Sarà puntuale, non si preoccupi maggiore’’.
‘’Non ne dubito!! Non ho mai conosciuto un uomo più meticoloso di te, Mancuso. Se fosse per me ti terrei qui con noi ancora per un po’’.
‘’Preferisco godermi i miei nipotini a questo punto, non me me voglia..’’.
‘’Fabio!!’’ – interrompo la conversazione accorgendomi del suo arrivo – ‘’ma non eri in giro per il mondo fino alla fine del mese??’’.
‘’Ehi bellezza!! Ho concluso ieri la conferenza ad Oslo. Sono rientrato questa mattina presto, tra un paio d’ore ho un meeting al comando con il generale. Ma tu, che sei venuta a fare qui?! Cos’è, ti manca l’aria della caserma?! Hai dimenticato che sei in ‘sospensione ben motivata’??’’ – mi chiede mentre lo fermo in tempo da quello che sta per fare. È una cosa che detesto e che ripetutamente tutti si accingono a fare ma che concedo solo ad una persona, anzi no possiamo dire due.
‘’Quand’anche non mi mancasse l’aria della caserma ti ricordo, caro Fabio, che per la tua improvvisa partenza per Oslo mio marito passa molto più tempo qui in laboratorio che con me a casa. Comunque qualcosa di buono l’hai fatta visto che sei appena tornato in tempo per il mio aereo e mio marito si godrà un po’ di meritata licenza che sarebbe dovuta cominciare dieci giorni fa!!’’.
‘’Non è dipeso da me, lo sai bene!! Mi dispiace se Bart è stato molto impegnato qui nelle ultime settimane. Sapevo di lasciare la caserma in buone mani e se non ci fosse stato lui qui con me non avrei mai potuto terminare questo progetto’’.
‘’Lo so, lo so che la notte dormi più tranquillamente da quattro anni ormai!!’’.
‘’Se non ti conoscessi, direi che nelle tue parole c’è del risentimento nei miei confronti’’ – nota con ironia.
‘’Risentimento?? Per te?! Sei fuori strada!! Hai scelto uno dei migliori capitani dell’Arma alla guida della tua caserma e io dovrei essere risentita verso di te per questo?! Non dire idiozie. Sarò risentita invece se entro un’ora il mio capitano non sarà con me a casa a fare il suo bagaglio!! Ora se permetti lo raggiungo. Che dici collega, anche se non sono in servizio posso farlo questo?!’’ – concludo con una faccia imbronciata da sembrare quasi mia nipote.
‘’Certamente, vengo con te. Non l’ho visto proprio oggi!!’’ – replica prendendomi a braccetto incamminandoci così verso l’ufficio.
‘’Se per questo neanch’io..’’ – bisbiglio alzando gli occhi al cielo.
 
‘’Sì generale comprendo perfettamente..’’ – mio marito, sempre impeccabile e in ordine, splendido con il suo usuale camice bianco su cui però da quattro anni oramai risaltano a vista ben tre stelle, si blocca sorpreso dal mio ingresso nel suo ufficio – ‘’no, certo che non intendevo questo, volevo solo dire che il tenente ha le competenze adeguate per poter effettuare da solo le analisi. So bene quello che faccio…’’ – lo vedo chiudere gli occhi stizzito e fare un lungo respiro per poi proseguire – ‘’D’accordo, affiancherò personalmente Corsi nel repertamento. Stia tranquillo generale, domani mattina le porterò i risultati ed il verbale  terminato’’ – chiude la conversazione buttandosi a peso morto sulla sua poltrona socchiudendo gli occhi appena dopo aver incrociato i miei.
Uno sguardo ed era tutto chiaro.
Aumentano i gradi, aumentano le responsabilità.
‘’Maggiore, vedo che è tornato. Tutto bene con il progetto sperimentale?’’ – chiede cercando di nascondere il suo nervosismo per la recente telefonata. Non ha mai sopportato di far trasparire le sue emozioni sul lavoro.
‘’Sì Bart..alla grande!! Appena rientri da Roma ti aggiornerò!! Comunque ho capito la telefonata..sentite io domani sera devo stare a Torino’’ – comincia ricevendo subito un’occhiataccia da me e un’espressione esasperata da Bart – ‘’non è come pensate. Che avete capito?! State calmi, l’ indomani mattina sarò già di ritorno. Quindi stavo pensando di accompagnarti io a Roma. Faccio scalo lì e poi prendo il treno per Torino. Bart prenderà il primo volo domani appena si libererà dal generale. Forse è la soluzione più adatta’’.
‘’Non occorre grazie. Adesso vedo di trovare un volo disponibile per entrambi nella mattinata di domani…non c’è problema..’’ – replico prontamente.
‘’No, Fabio ha ragione!! Entro stasera devi essere a Roma, Rosanna non me lo perdonerebbe mai. Dovevamo essere da lei da domenica!! Non posso farle questo’’ – mi interrompe ora palesemente irritato – ‘’la cosa importante è che tu non vada da sola. Visto che abbiamo questa possibilità è meglio coglierla’’ – conclude mentre vedo Fabio annuire.
‘’Potresti lasciarci soli adesso? Appena sono pronta ti chiamo, ok?’’ – mi rivolgo al mio amico con un sorriso di gratitudine.
‘’Certamente, farò di tutto per sbrigarmi dal meeting per le due. Andiamo un po’ prima in aeroporto così risolviamo l’intoppo del nominativo. Il volo…’’.
‘’é alle 16.15. Grazie.‘’ – dico forse con un po’ di freddezza ma so che ha capito la situazione e alzando le mani in segno di resa ci saluta e ci lascia soli.
Mi avvicino a Bart poggiandogli una mano sulla spalla per poi farla risalire tra i capelli cercando di farlo rilassare.
‘’Scusami’’ – sento uscire flebilmente dalle sue labbra.
Sorrido per la tenerezza che mi fa in quel momento e continuo ad accarezzarlo notando che pian piano i lineamenti del suo volto cominciano ad essere meno tesi, lo volto verso di me e gli blocco il viso tra le mie mani – ‘’Non devi chiedere scusa, non è colpa tua. Sappiamo entrambi che Lamberti non è  Abrami, no? Ci abbiamo fatto l’abitudine e adesso devi solo fare in modo di trovare un volo letteralmente al volo ed essere a Roma per le 11 almeno. Altrimenti dovrai prepararti una lunga lista di scusanti per Rosanna perchè non ti perdonerà facilmente’’ – mi sorride dolcemente ma il suo volto non nasconde la stanchezza accumulata.
‘’Sono più tranquillo se Fabio ti accompagna durante il volo, però tu non dimenticare di fargli notare che hai un anello al dito mh…sarò ancora più sereno così, la storia dello scapolo a vita non regge molto..’’ – dice serio mentre io non riesco a trattenermi dal ridere.
‘’Se è per questo non occorre che faccia tanto caso solo all’anello per sapere che sono legata a te, caro il mio capitano geloso!! Arrivati a questo punto direi che è più che palese la situazione..’’.
‘’Oh dai Sara..non scherzare. Lo so che tu e Fabio siete amici, solo che a volte sembra dimenticarsene che sei sposata con me. E io non sono geloso, è solo lui che si prende troppa confidenza con mia moglie. Si è preso la briga di accompagnarti nel mio ufficio come se non conoscessi la strada. Si è offerto di accompagnarti anzi no, che dico, non si è offerto ha praticamente detto cosa dobbiamo fare non so se cogli la differenza. Dovrei anche essergli grato a dirla tutta. Per non parlare poi del fatto che attiri l’attenzione di tutti gli uomini non appena percorri i miei laboratori..’’.
Era completamente partito spedito e stava parlando senza mai fermarsi. Lo so che stava sfogando la tensione accumulata negli ultimi giorni e so anche che potevo fermare quel fiume di parole in un solo modo. Solo la mia bocca sulla sua poteva farlo zittire e sinceramente baciarlo era l’unica cosa che volevo fare da quando ero arrivata in caserma.
Cogliendo la sua intenzione di approfondire il bacio, prerogativa che poteva prendersi grazie all’ufficio assai molto più discreto di quello vetrato di mia sorella a Roma, decido però di non assecondarlo e dirigere le mie labbra vicino al suo orecchio – ‘’Certo che il vizio di parlare sempre troppo non lo perdi mai!!’’.
‘’Perchè perderlo se il modo per zittirmi è sempre così travolgente?!’’.
‘’Ah è così che la metti!! Ok allora vedrò di perdere il mio vizio!!’’ – lo minaccio scherzosamente mentre lui corruga la fronte contrariato – ‘’e poi cosa mi stavi facendo, una scenata di gelosia??’’.
‘’Io?! No per niente. Ti stavo solo mettendo in evidenza ciò che provoca la tua presenza nella mia caserma, il che non mi va molto a genio…mettiamola così’’ – afferma convinto.
‘’In termini più pratici era una scenata di gelosia quindi..’’ – constato divertita.
‘’Va bene ho capito, lo ammetto. Stavo per farti una scenata. Sono geloso, terribilmente geloso e mi da sui nervi quando tutti ti guardano come se non abbiano mai visto una donna e anzi giacchè mi trovo ti rivelo anche che il fatto che guidi una squadra di soli uomini da quando sei venuta qui a Messina non mi rende molto tranquillo. Ecco ora sai anche questo. Contenta??’’.
Mi viene sempre da ridere quando è in difficoltà nell’esternare quello che prova, mi fa impazzire questo suo essere sempre così rigoroso anche quando si ha a che fare con i sentimenti. Avvolgo le mie braccia al suo collo e lo stringo a me. Starei così con lui per ore: ‘’Sei troppo carino quando fai il geloso. E comunque lo so che non ti è mai andato giù il fatto che sia sempre circondata da uomini a lavoro ma mi ha fatto piacere sentirtelo dire’’ – gli dico prima di dargli un bacio a fior di labbra per poi aggiungere – ‘’Senti puoi staccare per un paio d’ore così stiamo un po’ insieme?! Ci aiuti con i bagagli…’’.
‘’No, preferirei di no…i bagagli erano già pronti da sabato. É meglio che torni a casa ora così ti riposi un po’, poi chiami Fabio..’’ – mi risponde dopo una pausa di silenzio cambiando totalmente atteggiamento.
‘’Non mi accompagni all’aeroporto?!’’ – chiedo stupita.
‘’Hai sentito, devo analizzare dei reperti con Corsi. Non posso’’ – replica risoluto.
‘’Non vuoi!! È diverso!!’’ – puntualizzo – ‘’E comunque tolgo il disturbo, mi bastano i miei sbalzi d’umore non riesco a sopportare anche i tuoi e non ho voglia di litigare solo perchè sei nervoso tu!!’’ – prendo la mia borsa e mi dirigo alla porta quando quello che dice mi spiazza. Non avevo minimamente pensato fosse quello il motivo della suo cambiamento d’umore.
‘’La verità è che ho pensato a quattro anni fa. Non voglio vederti salire su un aereo da sola senza di me, non è più successo da allora. L’ultima volta che hai viaggiato in aereo da sola e io ti ho accompagnato all’aeroporto ci eravamo presi una pausa, sostanzialmente ti avevo lasciata, ti avevo lasciata ritornare alla tua vita, al tuo lavoro, a Roma. Ti avevo allontanata da me e ci ero riuscito, tu me l’hai lasciato fare’’.
‘’Non ci sei riuscito perchè io non te l’ho lasciato fare. Ci serviva solo del tempo per sistemare il termine del corso di addestramento dei miei allievi a Roma. Ma il mio posto era qui con te!! Ti devo ricordare il giorno che sono ritornata a Messina dopo quell’episodio?! Sono tornata, ho deciso che ci saremmo sposati a tutti gli effetti quello stesso pomeriggio e lo abbiamo fatto, ho scelto di vivere la mia vita accanto a te, sono venuta a Messina per restare con te, sono venuta a Messina per svolgere il mio vero lavoro. Ho deciso di starti accanto perchè sono diventata tua moglie legalmente anche se mi sentivo tale dal giorno del matrimonio di Lucia, dal giorno del nostro vero matrimonio. Serviva solo del tempo in più per sistemare le cose una volta per tutte ma adesso non è come allora!!! Perchè sei andato a pensare ad una cosa del genere?! Se vuoi ti sposo di nuovo quando torniamo se ti fa stare più tranquillo!!’’ – replico con tono alquanto infastidito.
‘’Saresti disposta a farlo di nuovo?!’’ – chiede ironico.
‘’Non fare il simpatico!! Mi fai arrabbiare quando pensi cose senza senso!!! Non c’è alcun motivo per cui tu debba pensare a quel momento, anzì forse solo uno: devi pensare che è stato un ostacolo che abbiamo superato insieme e che ci ha portato dove siamo oggi. Punto!! Se partirò da sola è solo per il contrattempo con il generale, nulla di più. Tu domani mattina starai al mio fianco, chiaro capitano?!’’ – dico impositiva.
‘’Chiarissimo ma non ti agitare ti prego che non ti fa bene. Scusami, era fuori luogo quel pensiero!!’’.
‘’Decisamente fuori luogo. E non scusarti sempre!! Pensa prima di sparare stronzate che sai che non ti sopporto quando ti crei paranoie che non esistono!!’’ – dico più gelida che mai.
Sono infastidita dal fatto che abbia potuto minimamente paragonare l’imprevisto che si è creato oggi a quel periodo difficile della nostra relazione. Perchè deve crearsi dei castelli di sabbia?! Lo ha davvero così spaventato quell’episodio? Possibile che abbia anche solo un minimo dubbio che possa accadere di nuovo? Maledizione, quando fa così mi fa davvero perdere le staffe.
Ma così come c’è solo un modo per farlo stare zitto, c’è solo un modo per farmi sciogliere la tensione. E lui lo sa perfettamente.
Sento le sue braccia stringermi  da dietro e il suo viso affondare nell’incavo del mio collo per lasciarmi un lungo e dolce bacio.
‘’Sei capace di farmi innervosire con niente quando te ne esci con certe sparate. Non vale adottare poi le tue coccole rilassanti’’ – dico non allontanandomi minimamente da lui.
‘’Non sono io che ti faccio innervosire facilmente, diciamo piuttosto che sei tu ad essere suscettibile in modo esagerato in questo periodo’’ – non riesco a replicare nulla quando avverto le sue mani su di me per stringermi contro il suo petto e accarezzarmi. Appoggio la testa sulla sua spalla e lui rimane con il viso sul mio collo.

Rimaniamo così in silenzio, abbracciati.
Un abbraccio, un nostro abbraccio e tutto intorno non esiste più.
Siamo solo noi.

 

Roma, ore 17.50
 

Sono quattro mesi che non venivo a Roma, sento sempre tutti quanti quasi ogni giorno, mio fratello tutti i santi giorni e le mie bambine crescono a vista d’occhio. Bambine, macchè dico: Chiara ora è proprio ragazza adolescente, ogni volta che la rivedo è sempre più bella, capelli e occhi scuri come il padre e raffinata come la mamma. E la piccola Elisa cresce a vista d’occhio: chissà come sarà diventata alta!! Da poco indossa il grembiulino blu ed è così graziosa.
Per non parlare poi del piccolo uragano della famiglia: Gaia.
Una combinazione perfetta di Lucia e Orlando: stesso viso di Lucia, stesso colore degli occhi e invece capelli cioccolatosi come il papà. Ma soprattutto c’è da dire che è iperattiva come la zia.
Ama stare in braccio, le piace avere una visione delle cose da un’altezza superiore alla sua. Adora la sua mamma alla follia ed è gelosissima del suo papà. Non dà mai tregua a mio fratello e ogni volta per averla vinta gli dice che il suo zio preferito è Bart perchè sa che ci rimane malissimo ma in fondo sappiamo tutti che ha un debole per lo sio Ghio!!
 
‘’Papà, papà….sia Sara è arrivata!!’’ – la vedo tirare la giacca di Orlando con insistenza attirando l’attenzione di tutti che si voltano nella mia direzione.
La piccola mi viene incontro correndo goffamente entusiasta e si lancia tra le mie braccia – ‘’Ciao tesoro mio!! Ma come ti sei fatta grande!!’’ – le dico sorridendo appena la afferro con fatica in braccio mentre lei mi saluta con il suo strano modo, prendendomi il viso tra le mani e lasciandomi un bacino sul naso.
‘’Come sei bella!!’’ – dice incantata per poi rivolgere la sua attenzione all’uomo accanto a me.
‘’Oh ma grazie amore’’ – Orlando viene in mio soccorso prendendosela in braccio mentre saluto Chiara e Lucia – ‘’Sbaglio o manca qualcuno all’appello?’’ – dico ironica notando l’assenza di mio fratello.
‘’Una perquisizione all’ultimo momento, lasciamo perdere che è meglio. Quando è stato avvertito sembrava un bambino piccolo alle prese con i capricci. Pensa che stava per chiamare Abrami per dirgli che doveva assolutamente essere qui a prenderti!!’’.
Il mio fratellone non cambia mai!!
Orlando si schiarisce la voce facendo segni verso la bimba rimasta incantata ad osservare Fabio che sembra quasi essere imbarazzato da quello sguardo intenso e scrutatore – ‘’Chi è questo signore, sia? Perchè non sei venuta con lo sio Batt?’’ – mi chiede con aria delusa.
‘’Oh amore…lo sio Batt’’ – ricarco divertita – ‘’ha avuto un imprevisto, arriverà domani mattina stai tranquilla. E questo signore è il capo dello zio. Fabio loro sono mia sorella Lucia e suo marito Orlando. Chiara, la figlia di mio fratello. Lui è il maggiore Fabio Martinelli’’.
‘’Piacere, capitano Brancato’’ .
‘’Il maggiore che ci ha portato via il nostro Bart!!’’ – dice con un pizzico di astio - ‘’Tenente Orlando Serra’’.
‘’Orlando!!’’ – lo riprende la sua donna sotto il sorriso spontaneo di nostra nipote.
‘’Non cambi mai eh?’’ – sorrido – ‘’Vabbè un po’ ha ragione dai. Io ho pensato la stessa cosa prima ancora di leggere il suo nome sulla domanda. Se non fosse stato per il fatto che avevi già avuto a che fare con Bart, Fabio, avrei messo la mano sul fuoco che la tua proposta per il comando di Messina era solo dovuta al fatto di poter avere un capitano fresco fresco come burattino’’.
‘’Piacere mio’’ – risponde educatamente Fabio – ‘’Mi dispiace per avervelo portato via ma era necessario per il Ris di Messina riavere Bart di nuovo. Con la promozione a capitano non potevo sprecare l’occasione di avere una persona valida come lui al comando del mio team. Sapete bene che è questa la vera ragione’’ – tiene a precisare.
La mia attenzione viene però attirata dalla piccola che passa il suo sguardo da me a Fabio ripetutamente per poi fermarsi su di me – ‘’sia pecchè non mi hai pesentata?!’’ – chiede infastidita cercando le braccia del padre per farsi sollevare da terra e stare all’altezza dei nostri occhi.
‘’Oh..hai ragione piccolina, scusa. Fabio lei è Gaia, il gioiello prezioso di famiglia’’ – dico mentre vedo la piccola andare fiera di una presentazione ufficiale tutta per lei.
‘’Che onore conoscerla principessa’’ – le dice facendole un baciamano e lei incantata dal gesto spalanca la boccuccia sorpresa guardando il suo papà che asseconda la sua reazione – ‘’ Lo sai che sei davvero bella??’’ – aggiunge.
‘’Grazie, lo so. Sono bella come la mia mamma’’ – risponde sicura di sè.
‘’Bella come la mamma e schietta come il papà mi viene da dedurre’’ – risponde guardando divertito mio cognato – ‘’non sono un indovino, solo che non mi è nuovo il suo nome. Lei dovrebbe essere il tenente trasferito a Roma da Venturi. Tranquillo non la giudico, ho avuto a che fare personalmente con l’allora capitano e non sono nella posizione di dire nulla. Mi fa piacere che qui a Roma abbia messo radici ben salde’’.
‘’La mia fama arriva persino nell’Italia insulare pansa te’’ – dice leggermente spiazzato mentre sua moglie se la ride.
Gaia si sporge dalle braccia del papà avvicinandosi a Fabio – ‘’Hai gli occhi come il mare!!’’ – grida facendolo diventare rosso, credo di non averlo mai visto così in imbarazzo – ‘’Papà, da grande posso sposare anche io un carabiniere? Però bello come lui!!’’ – a questa precisazione tutti scoppiamo a ridere, Orlando un po’ meno infatti è lui a tagliare corto – ‘’sei ancora piccola per pensare queste cose e poi tu sei una principessa devi sposare un principe azzurro non un carabiniere!!’’.
‘’No papi, io sposo un carabiniere con gli occhi azzurri..ecco come lui!! È la stessa cosa!! Fabio tu vuoi essere il mio principe domani alla festa di Rosanna?’’.
‘’Mi sa mi sa che abbiamo fatto centro maggiore, sai?! Abbiamo conquistato il cuore di una bimba di tre anni. Forse la gelosia di Bart non è che sia proprio così infondata’’ – scoppio a ridere dando una spallata al mio amico – ‘’Orlando, tua figlia ci sa fare!! Fossi in te metterei all’opera un po’ di ‘gelosia di papà Guido’, chissà che dall’asilo ti porti a casa un bel fidanzatino dagli occhi azzurri!!’’.
Il volto di Orlando sta pian piano cambiando colore e Lucia e Chiara si accodano alla mia risata.
‘’Mi dispiace piccola ma io riparto tra un paio d’ore per Torino. Facciamo che quando vieni a trovare la zia Sara ti porto ad un ballo per principesse mh?’’ – dice rivolgendosi a Gaia.
‘’Va bene’’ – replica scocciata per poi proseguire ritrovando l’entusiasmo subito – ‘’Hai sentito papà dobbiamo prendere i biglietti per andara a casa della sia Sara, Fabio mi ha invitato ad una festa!!’’.
‘’Dai papà non possiamo farle fare brutta figura non portandola a Messina’’ – ci si mette pure Lucia a punzecchiare il marito.
‘’Poi ci pensiamo. Adesso è tardi, zio Guido ci aspetta. Non possiamo farlo aspettare di più!!’’ – taglia corto Orlando.
E così tra una risata e l’altra salutiamo Fabio e andiamo verso il parcheggio per rientrare a casa.
 

L'indomani mattina

 
Sono ormai quasi le undici e mezzo. La sala è piena già da due ore. Parenti, amici, fiori, foto, tutto l’ambiente trasmette una sensazione di tanto affetto, tanta emozione, tanto orgoglio e tanta soddisfazione.
Sono arrivati tutti e abbiamo preso posto a metà della sala.
Bianca è arrivata stamattina con il suo compagno. Sono due anni ormai che si sono trasferiti in Australia. Lui ha una cattedra all’università per quattro anni e lei l’ha seguito cogliendo l’occasione di un corso di approfondimento per naturalisti visto le differenze con i nostri Paesi.
Ci sono anche Milo, Giada e Marika ormai non più così piccola.
Non mancano di certo Ghiro e Costanza, al cui anulare brilla ora un bel solitario.
 
Sono qui per Rosanna. Sono così emozionata per lei e anche abbastanza tesa: vederla in toga che attende il momento della sua discussione mi riporta indietro con gli anni.
Mancano ancora due candidati e decido di alzarmi per sgranchire un po’ le gambe e per prendere una boccata d’aria. Mi faccio posto tra la folla sotto lo sguardo attento di Orlando e quando arrivo alla porta gli sorrido per rassicurarlo che sto bene ed esco all’aria aperta.
Guardo l’orologio: è passato appena un quarto d’ora.
E ancora aspetto.
Mi guardo intorno tra le tantissime persone: sorrisi, risate, lacrime, bambini che corrono per il cortile, genitori che li riprendono e altri che li lasciano tranquilli, nonni commossi, padri e madri orgogliosi.
Mi sento persa in questo momento, un vociare intorno a me che sembra aggredirmi, tutti con le persone che amano e io che ho i miei familiari dentro la sala paradossalmente mi sento sola.
Porto le mie braccia in avanti su di me per avvolgermi in segno di difesa come se dovessi stare in allerta. È assurdo, lo so, ma in questo momento è così che mi sento: indifesa, scoperta, smarrita.
Si tratta di pochi istanti ancora quando accade l’unica cosa che negli ultimi tempi è in grado di farmi sentire al sicuro. E tutto intorno a me sembra sparire.
‘’Sono qui!!’’ – mi sussurrà all’orecchio non appena mi avvolge da dietro tra le sue braccia – ‘’Mi sei mancata!!’’ – aggiunge prima che lo senta inspirare sul mio collo.
‘’Ci siamo visti appena ieri pomeriggio. Però anche a me sei mancato. Non vedevo l’ora che arrivassi!!’’ – rispondo stringendo le sue mani poggiate delicatamente su di noi.
Mi fa voltare verso di lui e mi sorride, dandomi un bacio sulla fronte: ‘’Scusa, ho trovato traffico per strada. Sei splendida, anche con questo vestito!!’’.
Un sorriso nervoso spunta sulle mie labbra, mi imbarazza il suo complimento: ‘’Scelta dell’ultimo minuto ieri sera. Ho sperato fino all’ultimo di indossare quello che mi avevi regalato, ma quando l’ho riprovato ieri ho constatato che non era il caso di correre il rischio di qualche strappo improvviso. Sai com’è, una causa di forza maggiore ha avuto la meglio!!’’ – dico abbassando lo sguardo.
‘’Nessun problema, vorrà dire che te ne regalerò un altro. E poi io amo questa causa di forza maggiore!!’’ – replica divertito baciandomi subito dopo.
‘’Vedo che l’aria della Sicilia le fa bene, capitano!! Ammazza come siamo abbronzati!!!’’ – ci interrompe Milo uscito a chiamarci – ‘’come stai??’’.
‘’Bene, un po’ stordito per il viaggio. Ma mai stato meglio!!’’ – risponde mentre si scambiano un affettuoso abbraccio.
‘’Il ragazzo sta per terminare. Tocca a Rosanna dopo!! Entriamo’’.
Faccio un respiro profondo, prendo per mano mio marito ed entriamo tutti dentro.
 
‘’Si presenti la candidata Aversa Rosanna’’.
Non sento nemmeno cosa altro aggiunge il presidente che già il mio respiro sembra essersi bloccato. In quel preciso momento sento la presa di Bart accanto a me ben salda, consapevole che abbia percepito la mia tensione. Mi sembra di tornare indietro nel tempo, a quand’ero io al suo posto. Ho sempre saputo che questo giorno mi avrebbe regalato un’emozione così grande ma non sono mai stata in grado di poterla quantificare.
‘’Nessuno dubita dell’apporto che la chimica ha dato all’umanità. È unanime l’opinione che tale disciplina migliori la qualità della nostra vita, è una scienza con un campo di applicazione vastissimo.
Essa è ovunque, radicata in ogni ambito della nostra quotidianità: tutto quello che ci circonda è chimica, la vita stessa è chimica, migliaia di oggetti che ci circondano esistono virtù di reazioni chimiche.
Lo studio della materia, delle sue trasformazioni, il linguaggio molecolare sono oggi la base di nuove discipline che via via si procurano sempre un più ampio respiro.
L’ambiente in cui viviamo è governato dalle leggi della chimica e la sua tutela è affidata allo sviluppo delle conoscenze chimiche. Ed è su questo punto che ho elaborato la mia riflessione…’’ – Rosanna ha cominciato a parlare spedita, sicura di sé, determinata e motivata.
Sul volto di Lucia vedo scendere già la prima lacrima appena dopo qualche frase. Guido cerca di fare il duro ma appena incrocia i miei occhi il mio sguardo accigliato in maniera tenera lo fa cedere. Ghiro e Milo si scambiano un’occhiata incredula quasi a dire ‘ma è davvero la Rosanna che conosciamo la ragazza che stiamo ascoltando ora?!’.
Ebbene sì, è sempre quella stessa ragazza che quando si presentò a Lucia la prima volta aveva tutta la sua aria da ribelle, incavolata con il mondo intero. E come darle torto alla fine. La sua vita è stata segnata in parte dalle scelte delle persone a lei più vicine che poi l’hanno abbandonata. Ma la forza che ha dimostrato di avere, il coraggio di poter dimotrare agli altri chi è veramente Rosanna, la forza di credere di poter essere una persona migliore l’hanno portata ad essere la persona che adesso sto ascoltando.
Ricordo ancora l’estate dopo il suo primo anno di università: la passò da me come tutte le successive. Io mi ero trasferita da qualche settimana a Messina e lei con la scusa di volermi dare una mano ad ambientarmi rimase fino all’inizio delle lezioni. Passammo delle vacanze stupende ma il ricordo più triste di quei giorni fu quella notte sulla spiaggia quando la trovai sola con una foto in mano che ritraeva lei e suo padre.
Mi rivelò quale sarebbe stato realmente il suo sogno. Le sarebbe piaciuto entrare nell’Arma per seguire il nostro esempio ma per ovvie ragioni non avrebbe potuto farlo. Credo che fra tutte è questa la cosa che non ha mai perdonato a suo padre: averle precluso delle scelte solo per il tipo di vita che ha voluto condurre lui.
‘’Noi tutti siamo orgogliosi di te!! Io sono orgogliosa di te per la tua voglia di lottare!!’’ – ricordo che le dissi semplicemente e poi la tenni stretta a me quasi fino all’alba.
Non avrei mai pensato che fosse così doloroso non poter fare quello che realmente desideri. E lo è ancora di più quando il fatto di non poterlo fare non dipende da te.
Rosanna ha sorpreso tutti quando ci annunciò di essere entrata alla facoltà di Chimica. A dir la verità non sapevamo neanche che avesse scelto di proseguire gli studi ma la notizia ci rese felici tutti, beh forse tra tutti un po’ di più me e Bart!!
Giustificò la sua scelta dicendo: ‘’Voglio conoscere il mondo!! E per farlo comincerò dalle sue componenti più piccole. Voglio studiare chimica’’.
Guido ha sempre detto che fin dal primo momento ho avuto un ascendente fin troppo marcato su di lei e che se Rosanna avesse fatto quella scelta è perchè aveva scelto me come esempio.
Gli ho sempre risposto che esagerava enormemente. Il fatto che avesse scelto il mio stesso piano di studi è stata soltanto una coincidenza. Non ero certo l’idolo di nessuno io.
Mentre la mia mente elabora tutti questi pensieri la calda mano del mio uomo mi asciuga quelle lacrime che non mi sono neanche accorta di versare – ‘’Lo sai che è tutto merito tuo se è diventata la splendida persona che è adesso’’ – mi sussura emozionato.
‘’Non ho fatto nulla. È lei che ha preso in mano la sua vita si è data una possibilità!!’’.
‘’Le sei stata vicino da quando l’hai conosciuta. Questo non è nulla!!’’.
 
Appena conclude il suo discorso non riesco a fermare più il pianto. Avrò letto e riletto la sua tesi un milione di volte ma sentirla esporre da lei con quella sicurezza e vedere la commissione rapita da tanta passione e coinvolgimento è il regalo più bello che mi potesse fare.
Voi tutti che avete voglia di cambiare la vostra vita credeteci, perchè potete farlo: ecco cosa percepivo tra le sue parole mentre l’ascoltavo.
È stata l’ultima laureanda della mattinata e mentre la commissione si riunisce per consultarsi lei rimane giù con i suoi colleghi di corso attendendo la proclamazione che avviene poco dopo.
Quando il presidente annuncia il suo nome e tutta la commissione si alza in piedi dinanzi a lei, beh… in quel momento non potevamo essere più fieri di lei.
Finita tutta la cerimonia ufficiale ci viene incontro sorridente, emozionata e soddisfatta.
Corre e si butta tra le braccia di Guido che la stringe forte a lui per non so quanto tempo. Saluta poi Lucia e poi via via tutti noi lì solo per lei.
Alla fine è il mio turno. So che sarei anche giustificata a piangere senza un motivo preciso ma appena l’abbraccio non sento più lacrime sento solo l’affetto che provo verso di lei.
La piccola ribelle ha rivoluzionato la sua vita.
 
‘’Dottoressa Rosanna!!! Daiiii adesso è il momento dei regali!!!’’ – dice entusiasta  la piccola Gaia quando ci fermiamo fuori dall’università – ‘’Sio Ghio dai, comincia tu!!’’.
Vediamo Ghiro correre verso la sua macchina e aprire lo sportello facendo scendere un cucciolo bianco di Labrador con tanto di fiocco rosso al collo: ‘’Questo è da parte nostra’’ – afferma Daniele accanto ai suoi amici mentre Rosanna sorridente prende in braccio quel tenero cucciolo e comincia a spupazzarlo entusiasta.
‘’E poi ci sarebbe anche questo. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere averlo con te. Tieni è tutto tuo!!’’ –aggiunge Costanza porgendole una scatola blu.
Rosanna la apre e rimane in silenzio, non una parola, non un respiro, immobile.
Prende il contenuto della scatola e tutti noi rimaniamo sorpresi: tra le mani ha un cappello dell’Arma femminile.
Legge il biglietto che vi trova all’interno: ‘itsumo egao de itsumo sunao ni*’.
‘’Oggi c’è anche Flavia qui con noi. Sono sicura che è fiera di te come noi in questo momento e che è felice che abbia tu il suo cappello’’ – dice la futura signora Ghirelli.
Lucia si scambia uno sguardo con Costanza di gratitudine ma tutti le siamo grati per quel gesto.
Rosanna alza il viso verso il cielo e sorride.
Uno sguardo e un sorriso carico di affetto e gratitudine.
Orlando con in braccio la piccola Gaia porge a Rosanna una busta per far riprendere tutti da quel momento di forte emozione: ‘’quetta è per te!!’’ – le dice la piccola peste tutta felice.
‘’Abbiamo pensato che sarebbe stata più che meritata!!’’ – aggiunge Lucia.
‘’Esatto. L’idea è venuta a Lucia. Io ho scelto il numero di biglietti. Con la giusta compagnia diventa qualcosa di indimenticabile’’ – puntualizzo dopo quello che ha detto mia sorella.
Rosanna apre la busta e trova due biglietti per una vacanza di una settimana con meta a scelta.
Un urlo di gioia esce dalle sue labbra.
‘’Due biglietti??’’ – domanda mio fratello perplesso.
‘’E certo Guido..in vacanza mica si va da soli!!’’ – replica Lucia.
‘’Sara??’’ – chiede guardandomi.
‘’Sì Guido…sono due biglietti 1+1 …quindi in totale ci possono andare quattro persone in vacanza e può portarci chi vuole, anche il suo fidanzato!! È grande e vaccinata!! Qualche altra domanda??’’ – chiarisco io facendogli capire che era inutile proseguire.
‘’Poi ne discutiamo meglio a casa. Comunque ora manca solo il mio di regalo. Ecco questa è per te!!’’ – dice porgendole una busta.
‘’Un’altra busta?! Guido mi hai regalato un week end romantico??’’ – dice divertita.
‘’Per il divertimento ci hanno pensato le mie sorelle per quanto ho visto. Io ho pensato al dovere!!’’ – precisa a metà tra l’ironico e il serio.
‘’Gli avevo consigliato qualcosa altro ma quando mi ha esposto la sua idea mi sono resa conto che non poteva non essere condivisa!!’’ – aggiunge Agnese a sostegno del marito.
Rosanna apre la busta e tira fuori un foglio cominciando a leggerlo.
‘’Oh mio Dio!!! Non è possibile’’ – esclama stupita.
‘’Dai leggilo ad alta voce!!’’ – la sollecita Chiara.
Rosanna si schiarisce la voce e rimane a guardare Guido che le sorride orgoglioso mentre la incita a fare quello che le ha detto sua figlia. Fa un bel respriro, trattiene le lacrime e comincia a leggere: ‘’Gentile signorina Aversa Rosanna la informiamo che il suo lavoro di tesi è stato esaminato dalla nostra commissione e che la sua proposta di ammissione al gruppo di ricerca è andata a buon fine. Nell’attesa di ricevere tutta la documentazione al completo le porgo i miei più sinceri complimenti per l’ottimo lavoro svolto.
Con la speranza di averla tra noi al più presto la saluto cordialmente
Dott.ssa Anna Demasi’’
– conclude emozionata.
‘’Dott.ssa Anna Demasi??’’ – ripeto io come un pappagallo – ‘’ma Anna Demasi non è la dirigente dell’unità operativa di Messina dell’ IAMC??’’ – continuo sorpresa.
‘’Esatto cara sorella!!’’ – conferma mio fratello – ‘’Rosanna avrà la possibilità di sostenere uno stage annuale presso la sezione di Messina con il team del professore Leone. Ha fatto un ottima tesi ed è giusto che abbia questa opportunità!! Poi a Messina ci sei sempre tu, quindi è come se fosse a casa!! Anzi sarà a casa’’.
Rosanna non regge più l’emozione, piega distrattamente il foglio che ha tra le mani e si getta tra le braccia di Guido felicissima.
‘’Grazie grazie grazie!!!’’ – ripete all’infinito.
Ed ecco un’altra lacrima che scivola sul mio viso in quell’istante che viene nascosta dal bacio di mio marito: ‘’Mi sa che per un po’ di tempo saremo in allegra compagnia’’ – mi sussurra sorridendo.
 
‘’Ok…va bene ora tocca a me!!’’ – dice asciugandosi il volto – ‘’Anch’io ho un regalo per voi!! Aspettate!!’’ – Rosannna si allontana un momento raggiungendo un ragazzo seduto sulla panchina non lontano da noi e prende una busta incamminadosi con lui verso di noi.
Quando ci raggiunge ci sorridiamo complici mentre vedo Guido rivolgermi uno sguardo agghiacciato cui rispondo con una linguaccia.
‘’Ecco solo per non essere maleducata, lui è Antonio. Non sono ammesse domande, non in questo momento almeno’’ – bisbiglia imbarazzatissima evitando lo sguardo di Guido e noto un leggero imbarazzo anche nel ragazzo – ‘’Comunque non perdiamo tempo…ecco questa è la vostra’’ – dice in direzione di Ghiro – ‘’Se vi va potete tenerla in caserma così quando capiterà che si riunirà la vecchia squadra vi ricorderete di me e dei vecchi tempi. Questa è per te, Guido. Lucia. E poi anche la tua Sara’’ – conclude consegnando le copie della sua tesi.
 

‘’A Ghiro,
a Costanza,
ad Orlando,
a Milo,
a Bianca
e a Bart,
i miei amici carabinieri,
che mi hanno fatta sempre sentire un vero membro della squadra
e che mi hanno insegnato il vero valore dell’amicizia.’’
 
‘’A Guido,
che mi ha salvata dal mio destino
e mi ha accolto come una figlia.
Al papà che è sempre stato per me.’’
 
‘’A Lucia,
che mi ha guidato nei momenti più difficili,
che si è presa cura di me nonostante tutto,
che ha sempre rischiato la sua vita per me,
alla donna che mi ha fatto da mamma.’’
 
‘’A Sara,
l’angelo che ha incrociato un giorno per caso la mia vita
e da quel momento mi ha preso per mano e mi è stata sempre vicina,
che mi ha insegnato cosa significhi ricominciare a vivere,
alla persona più pazza e simile a me che io abbia mai conosciuto,
al mio esempio di vita.’’

 

Sono vestita comoda, a mio agio con l’enorme maglietta che mi avvolge e sono stesa sul letto con gli occhi chiusi ma non dormo. Sento Bart che termina la sua interminabile telefonata con Corsi che dura da più di un’ora da quando siamo rientrati a casa, lo sento raggiungermi e avvicinarsi per accarezzarmi il viso e lasciare un delicato bacio sulle mie labbra e uno sul mio ventre per poi fare quello che per abitudine fa tutte le sere da quando ho cominciato a scrivere.

 
 
 

È stata una giornata molto intensa soprattutto per me. Sono stanca ma estremamente felice.
Anzi felice è dir poco.
L’emozione che ho provato oggi vedendo Rosanna laurearsi non è descrivibile a parole. La dedica che mi ha scritto sulla sua tesi sono le parole più belle che avesse potuto dirmi.
Sono così fiera di lei. Sono fiera della donna che è diventata e non certo per merito mio ma esclusivamente per la sua forza d’animo.
È diventata grande, non è più l’adolescente scatenata che ho conosciuto….ben no scatenata lo è ancora….è una donna scatenata, così suona meglio. Chissà perchè mi ricorda qualcuno :)
Ho un sacco di foto scattate durante questa giornata..anche un bambino noterebbe la mia mania per le foto!! Un giorno dovrò mettermi e sistemarle tutte in ordine nel mio hard disk. Le più belle di oggi però ho fatto in tempo a stamparle così da metterle subito nel diario.












Ritornare a Roma e vedere Guido, mia cognata Agnese, le mie nipotine e Lucia mi rende sempre serena.
Mio fratello non è cambiato affatto anche a distanza di anni. Per la verità non vorrei che mai cambiasse. È sempre stato il mio punto di riferimento, il mio porto sicuro, il fratello geloso che mandava all’aria i miei appuntamenti con i ragazzi ma anche colui che mi faceva tornare il sorriso quando una giornata era veramente pessima. Mi rasserena che abbia finalmente accettato la mia lontananza. All’inizio è stato l’unico a non prendere molto bene la mia scelta di lasciare Roma ma alla fine lo so che la cosa che per lui è sempre contata è la mia felicità. E lui lo sa che sono felice adesso.














Lucia…
la mia amata sorella!! L’altra me in tutto e per tutto e senza la quale non potrei essere me stessa!! Mai nessuna parola di troppo tra noi, solo uno sguardo e ci dicevamo tutto…ci diciamo tutto tuttora.
Il solito testardo e temerario capitano che porta avanti il suo lavoro con devozione e determinatezza. Ha scelto di essere affiancata da qualche nuovo membro oltre ai suoi storici colleghi che le sono rimasti accanto nella sua squadra, come al solito li ha scelti accuratamente. Non riesco a descrivere però la gioia che provo nel vederla così serena e innamorata. Lei e Orlando insieme sono davvero meravigliosi e da quando è nata la piccola Gaia….beh ancora meglio….lei sì che ha portato loro una gioia immensa. Quel ciclone se lo porta nel nome questo sentimento e soprattutto lo trasmette quando sorride. Stesso sorriso del padre, ammaliante e sincero e poi stessa cocciutaggine della madre….o anche della zia, non cambia molto!!











E poi riabbracciare Ghiro!!! Oh quanto mi è mancato!!!
Certo che è proprio un uomo maturo ora….non che prima non lo fosse ma ha solo deciso di crescere facendo attenzione a non soffocare il bambino che è dentro di lui.
Ghiro accasato!! Mi fa strano ancora pensarci eppure si sposa entro l’anno e ancora non hanno fissato la data quei due!! Ho capito che vogliono aspettare che io sia in forma ma non sono mica invalida!!! Me lo ricordo ancora come si fa la testimone di nozze!!
Forse serve un mio zampino come al solito…tempo di mettere un po’ di ordine nella mia vita e poi ci penso io a quei due =)











Aria di cambiamenti in questi anni anche per Milo, padre attento e molto protettivo verso la sua Marika che ogni giorno che passa gli somiglia sempre più e non solo fisicamente, e poi soprattutto affidabile tenente della Brancato. Eh già la tanto attesa promozione finalmente è giunta l’anno scorso.
E che piacere rivedere Bianca serena e rilassata. Ha trovato veramente un bravo ragazzo. Sembrano due eterni giovani innamorati. Sono contenta che abbia trovato la sua strada e la sua serenità senza rinunciare alla sua vita lavorativa.

























Ma caro il mio diario, vuoi sapere cosa mi ha fatto sentire veramente a casa??
Il Suo abbraccio!!
Sì..nelle sue braccia mi sento a casa: non importa dove stiamo. Possiamo essere a Bora Bora così come possiamo stare in macchina nel parcheggio fuori dalla caserma. L’importante è che stiamo insieme.
Non mi sono mai pentita di averlo seguito a Messina anche se non glielo mai detto direttamente. Anzi a dire il vero mi sono pentita di non averlo seguito subito e di avergli fatto passare quei sei mesi d’inferno stando io a Roma e lui in Sicilia. Non potevo fargli perdere quest’occasione e io avevo il corso da terminare. Ma appena liberata dal mio impegno ‘’didattico’’ sapevo quale sarebbe stata la scelta più giusta per noi.
Il mio posto è accanto a lui come moglie perchè è accanto alla persona che amo che sono felice; il mio posto è nella squadra del Ros di Messina come carabiniere perchè sono fedele alla divisa che porto.
 
E adesso vuoi sapere il perchè di tutte queste pagine scritte in tutti questi mesi, Bart?!
Sì, dico proprio a te che stai leggendo ora.
Perchè lo so che tutte le sere quando io mi addormento leggi quello che ho scritto.
Quando ti scoprii la prima volta ti vidi attento, studioso, curioso. Ho sempre pensato che semmai qualcuno avesse letto una cosa così personale sarei andata su tutte le furie e invece con te no.
E sai perchè?
Perchè non c’è una singola parola scritta qui che tu non già non sappia, non c’è nulla di più se non tutto quello che già sai….tutto quello che mi fai provare quando sono accanto a te. I nostri momenti più belli, più intimi, più pazzi, le nostre discussioni di lavoro e sì anche quelle in cui litighiamo e che poi sono seguite dal nostro scusarsi a vicenda nello stesso istante per cui poi scoppiamo a ridere.
Ci sono i nostri giorni di vita da quando quel giorno a Messina ti ho sposato, in regola questa volta, e abbiamo deciso che saremmo rimasti l’uno accanto all’altra sempre in qualunque occasione.
C’è la mia vita insieme a te, quella storia che è cominciata da semplici amici e che tuttora continua da perduti innamorati, quella storia che voglio che nostra figlia sappia a memoria. Quella storia che la faccia sognare mentre ascolta noi che gliela raccontiamo.
È per lei che ho scritto.
30 novembre
Ho cominciato a scrivere il giorno in cui ho scoperto di aspettarla, quando ho scoperto che il frutto del nostro amore era dentro di me da due settimane e ho cominciato a scrivere perchè dovevo assolutamente farle sapere che l’amavo già da subito e che amavo suo padre in maniera assoluta e incondiazionata perchè è riuscito a farmi tornare ad amare, a farmi innamorare di un puntiglioso e pignolo carabiniere che è stato in grado di far accadere qualcosa che avevo giurato non potesse più accadare: far battere di nuovo il mio cuore!!
 
E a questo punto della storia, dopo aver ribadito a fine pagina per l’ennesima volta che vi amo, che ti amo Bart, sai cosa ti rimane da fare?!
Ti rimane da fare solo una cosa: quella cosa ch…’’

 
‘’Quella cosa che io amo tanto e che mi fa sentire al sicuro sempre, quel gesto che non ho concesso a nessuno se non alla piccola Gaia perchè difficilmente sarei riuscita a tenerla a bada’’ – gli dico le stesse parole che ho scritto raggiungendolo sul balcone del mio appartamento a Roma.
Lui si volta verso di me e gli vedo gli occhi umidi anche se fa di tutto per non darlo a vedere. Poggia il diaro sul tavolino e si avvicina a me quasi intimorito di essere stato scoperto – ‘’Abbracciami e accarezza nostra figlia. Fammi sentire a casa’’.
Ed così che non fa passare un altro solo istante: sfiora le mie labbra delicatamente prima di lasciare un dolcissimo bacio. Mi fa fare una mezza giravolta facendo aderire la mia schiena al suo petto e accarezza teneramente il mio pancione prima di incrociare le sue dita con le mie a rafforzare la sua presa tenendomi, tenendoci strette a lui.
‘’Ti amo più della mia stessa vita, Sara. Vi amo immensamente!!’’.
‘’Adesso sì che non mi manca nulla. Siamo a casa!!’’.
 
Tutto è iniziato con un abbraccio inatteso.
E ora siamo qui.
Un abbraccio, un nostro abbraccio e tutto intorno non esiste più.
Siamo solo noi.
Io, Bart e nostra figlia.
La mia famiglia.

 

 
 

* Sempre sorridente, sempre onesto e gentile.



Riguardo a quest’ultimo capitolo volevo precisare che è di pura invenzione: i riferimenti all’istituto del CNR hanno come base un mio semplice giro in rete , la laurea in chimica non so se esattamente si svolge ancora con la discussione o se solo con la consegna della tesi. Io ho preferito inserirela scena della seduta di laurea pur non sapendo se nella realtà accada o meno. A me piace più la visione classica del giorno della laurea non quella che oggi adottano oggi alcuni corsi di studi. Così come l’inizio del discorso di Rosanna: ovviamente molto banale per una discussione ma ai fini del racconto nom mi occorreva un’ introduzione tecnica.
Scusatemi quindi per eventuali imprecisioni.

 
Detto questo eccomi all’epilogo della mia storia.
Ho cominciato questa avventura per gioco, trovandomi a fantasticare sui personaggi per  frenare l’attesa della nuova stagione. Ha preso talmente tanto del mio tempo che talvolta mandavo all’aria i miei impegni giornalieri ritrovandomi in certe situazioni con l’acqua alla gola.
Sono contenta di essere arrivata qui, ci tenevo a chiudere la narrazione. Non è  da me lasciare le cose a metà e come avrete notato dalla mia assenza qui su efp non  ho il tempo materiale per il momento di mettere in piedi qualche altro racconto …però mai dire mai.
Chissà…ci sarà sicuramente qualche mio inatteso momento di scrittura.
Ora veniamo alle cose importanti..
Dirvi semplicemente grazie è poco perchè se sono arrivata fino alla fine è soprattutto merito vostro,
di voi che avete letto.
Perchè con la vostra presenza  mi avete sostenuta e stimolata dandomi  una motivazione più che valida per continuare.
Quindi se questa mia bizzarra idea di mettere su carta le mie fantasie  è arrivata fin qui lo devo solo a voi.
Grazie a chi ha letto ogni mio capitolo con dedizione e costanza dimostrandomi  di essersi affezionato alla mia fanfiction;
ai lettori che hanno sbirciato le mie parole per pura e semplice curiosità perchè parte del loro tempo l’hanno dedicata un po’ a me;
a coloro che ho perso durante l’evolversi della vicenda perchè si sarebbero aspettati di leggere qualcosa di diverso;
a coloro che si sono accodati a strada già avviata perchè non è mai troppo tardi;
a coloro che hanno letto e che hanno tenuto i loro pensieri per se stessi perchè anche il silenzio ha il suo significato;

a quanti  leggeranno questa storia domani.
Grazie a tutti voi per essere stati i miei compagni di viaggio in quest’ avventura che mi ha insegnato qualcosa di più e mi ha dato la possibilità di conoscere bellissime persone.
Vi ringrazio con tutto il cuore.
Spero di avervi regalato qualcosa, un sorriso, una singola emozione, di avervi trasmesso in qualche modo quello che ho provato io mentre ho scritto.
 A me voi avete dato tanto. Grazie!!
Sayonara bella gente :)
_seshat_


 






 

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