Tears don't fall

di Nera_Bizarre_Writer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -one- ***
Capitolo 2: *** -two- ***
Capitolo 3: *** -three- ***
Capitolo 4: *** -four- ***
Capitolo 5: *** -five- ***
Capitolo 6: *** -six- ***



Capitolo 1
*** -one- ***


Capitolo uno
LUMINOR'S POINT:
Prendo lentamente la penna.
La mordicchio piano,quasi a volerne estrarre il sapore.Ma non sa di niente.Come me.
Non so di niente.Sono inutile come questa penna.
Verrà utilizzata,passerà di mano in mano,e poi...il suo passaggio sulla terra verrà dimenticato.
Probabilmente anche il mio.
Non sono nessuno.
La poggio sul foglio e inizio a scrivere.
Lettere,parole,frasi.Pezzi di vita che si sovrappongono,emozioni che non vivrò mai,delusioni,illusioni,cuori a pezzi.
LUI.
Non me lo sarei mai aspettato.Mai.
Non da parte sua,almeno.
Lo credevo diverso,lo credevo libero,lo credevo innamorato.Di me.
E invece no.
Il fiume di parole prosegue,rapido,e ogni tanto qualche lacrima cade sulla mia grafia già imperfetta,come a volerla rendere ancora più sbagliata.Come me.
Troppo ribelle.Troppo imperfetto.Troppo vero.Per lui.
Scrivo.
“Caro Bill,
E così te ne sei andato.Eppure ti avevano avvertito,avresti dovuto accorgertene prima.Non fidarti di quello.è strano.Troppo strano.Ti distrarrà dai tuoi obiettivi.E alla fine ti avrà trasformato.Diventerai anormale,Bill.Tutti ma non lui.
A te però non importava...
E hai voluto provarci.All'inizio non ci credevo.Ma sono stati i tuoi baci a riportarmi alla realtà.
Mi hai reso uomo,e questo non lo dimenticherò mai.Nonostante tutto,Bill.
Perchè mi ricordo.Di tutto.
Il tuo sorriso...i miei capelli che ti solleticavano il petto...e poi i tuoi gemiti,e il modo in cui ti muovevi...così sinuosamente,come in una danza,quella notte...
LA NOSTRA NOTTE.
Non sono mai stato felice davvero,prima di allora...e tu sei stato il primo a farmi sorridere...e neanche questo lo dimenticherò mai,lo sai?
Purtroppo no,non riuscirò mai a mandarti via dal mio cuore.
Perchè non è stato solo sesso,quella notte...ricordi quella canzone?”perchè tu per me non sei solo sesso...”
Quelle parole le avevi scritte per me.Per me soltanto.E me le sussurrasti all'orecchio,quella maledetta notte...ricordi?
E quando ti sentivo cantarle...in quei momenti tutto spariva.Spariva la mia malattia,sparivano i miei ricordi...a volte riuscivi a farmi sparire persino i pensieri...”
Mi fermo.E lo penso.Chissà quanto ci metteranno ad andare via i pensieri di lui.
Bill,con le sue giacche in pelo sintetico.
Bill,le mani armoniche e femminili,il corpo sinuoso.
Bill,la voce calda.
Bill,le notti in hotel,i nostri corpi intrecciati...
“e poi ti ho sentito dire quelle cose...quelle cose che,per un momento,ho pensato potessero uccidermi.E ho capito che erano tutte parole,per te...il modo in cui l'hai detto...-lui non è niente per me.Ho solo bisogno di qualcuno che mi aiuti a scrivere i testi.è tutta una questione di soldi.Nient'altro.-non sono state le parole,nonostante facessero male quelle da sole...è stato il modo.Capisci,Bill?Il modo.
Un po' però avevi ragione.Se lo avessero scoperto ti avrebbero tolto il contratto.Ti avrebbero tolto l'opportunità di far sentire a tutti il meraviglioso dono che hai...la tua voce...
Ma non è una giustificazione.
Perchè a te importa più del loro giudizio che di me.Si,va bene,anche il grande Bill Kaulitz è gay.E allora?
Sai,ne ho affrontate tante di sofferenze,e tu lo sai...ma questa...questa forse è la peggiore.Perchè mi ricordo che quando stavo male mi ripetevi sempre:”ciò che non uccide fortifica”...erano solo parole.
Perchè ciò che non uccide ti fa passare una lenta e dolorosa agonia.E tu per me sei stato il colpo di grazia.Mi hai ucciso,Bill,mi hai ucciso dentro.
Perciò me ne vado.Salutami gli altri e dì loro che possono chiamarmi quando vogliono.Non ce l'ho con loro...non ne hanno colpa.
Troverò i soldi,in qualche modo.
Me la caverò.Perchè io appartengo solo a me stesso”
Non è vero.Ma che importa?
La lascio sulla specchiera,dove è solito fermarsi appena entra,per controllare il suo trucco,sempre impeccabile,che risalta i suoi bellissimi occhi.
Mi stringo forte nel mio giaccone.Poi sussurro piano,come a voler lasciare le parole nella stanza,così che lui le trovi pronte al momento del suo ritorno.
“Addio,vita mia...”
 

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Capitolo 2
*** -two- ***


capitolo due: BILL'S POINT: “Bill,non so se te ne rendi conto.L'hai lasciato solo.Un ragazzo fragile,un ragazzo malato come lui...” Le parole di Gustav rimbombano nella stanza.è come se mi uccidessero. “Bravo,Bill.Fai finta di non sentire.Prontooo?non vuole dirmi dov'è.Sa che te lo direi e tu lo verresti a cercare.Sta male.Rimette...l'anoressia,Bill,cazzo.Non ha soldi.Sta cercandosi un lavoro,sai com'è difficile,adesso...e tra l'altro nelle sue condizioni...E tu l'hai lasciato solo.” Non gli rispondo.Ma so che ha ragione. Ha ragione nel profondo,e io mi detesto per questo. Lumi,che non sorrideva quasi mai e quando lo faceva era come se illuminasse tutto. Le cose rare sono le più belle. Mi piaceva come incrinava il sopracciglio sinistro,quell'anima scettica che sempre lo accompagnava.... Lumi,con lo smalto nero perennemente rosicchiato. Lumi con i suoi pianti notturni,che venivano spesso interrotti da lunghi baci. Lumi e le sue poesie...le sue poesie così tristi e malinconiche,e allo stesso tempo piene di vita,piene di voglia di CAMBIARE LE COSE. Lumi e la sua determinazione,la sua forza,quella che non ho mai avuto e sempre gli ho invidiato. Quella forza debole che mi completava. Lui mi completava.Era la mia vita,era il mio sole,la mia luna...il mio tutto. E io me lo sono lasciato scappare per uno stupido capriccio egoista. Il capriccio di sembrare quello che non sono. Adesso la smetto di pensare a me e ai miei capricci.Penso a lui. E lo penso tutto solo,in un ostello pieno di sconosciuti,facce vuote che lo fissano,giudicano ogni suo timido rifelsso...facce vuote pronte a distruggerlo,ad annientarlo. Chi lo aiuterà,quando crederà di non farcela? Chi gli tirerà indietro i capelli quando gli verrà da vomitare? Chi lo aiuterà a truccarsi quando gli tremerà la mano? Chi asciugherà le sue lacrime?Chi? Chi gli ripeterà che non è lui ad essere sbagliato? Gustav se ne va.Probabilmente ha capito che se continuasse a parlare le cose non cambierebbero. Come potrebbero mai cambiare? Sussurra solo:”l'hai abbandonato”. Ed è vero. Mi butto sul letto,e cerco di cadere in un sogno senza sogni.Senza lui. Prima il vuoto.Buio nero,buio intenso,buio senza luci ad illuminare. Ma...questa scena la conosco!! Sono in un ricordo.Un suo ricordo.Me ne ha parlato una volta...la prima volta in cui mi ha parlato di sé. Ci sono tutti questi ragazzini con tutte queste espressioni finte e tutte queste scarpe nike e ragazze bionde in minigonna,non li distinguo bene. Parlano,ma non capisco nulla di quello che dicono. Sono solo un agglomerato di voci,un insieme di parole false,insignificanti. Sono parte di un orrido sistema. Non li conosco,ma d'istinto gli sto lontano. Non so perchè,sento il suo bisogno.”Luminor!”grido. Ma lui non c'è,in questo sogno. Strepito,il mascara mi cola dagli occhi per lo sforzo...niente.Nessuno può vedermi.Nessuno può sentirmi. Scappo verso i bagni,ma uno di loro mi segue.è alle mie calcagna. è forte,è grosso.Avrà tredici,quattordici anni al massimo,ma è alto quanto me. Porta una maglietta con la scritta “Gabbe” e un taglio di capelli che sembra quello di hitler. Gemo dalla paura,ma mi attraversa,con la sua camminata da falcone. Mi volto.E c'è lui,accovacciato per terra.Sta piangendo.In mano ha un quaderno logoro.Scrive. Faccio per accarezzargli il viso,ma una forza misteriosa mi trattiene.Sono paralizzato. “Guardate,la principessa scrive!!” Grida “Gabbe”. Avverto un brivido lungo la schiena. Chiama gli altri. Volti consumati,appannati...gli strappano il quaderno di mano,schernendolo:”vediamo cosa scrivi principessa!!” “Vediamo...sono uno schifoso finocchio pervertito,la mia vita fa schifo...” Va verso un water.Ci butta il quaderno.le sue bellissime parole!!! Luminor fa per opporsi,Gabbe lo prende per il braccio.Gli tira un calcio.Sento una fitta alla gamba,come se lo avessero tirato a me. Poi un altro. Luminor piange,piange con tutto il cuore,di un lamento che sa di poesia.Piange,e allora vorrei avvicinarmi agli stronzi,per dargliele di santa ragione,io ventenne,a quei ragazzini tanto cattivi. NESSUNO Può FARLO PIANGERE,NON AVETE IL DIRITTO!Mi agito,strepitofaccio di tutto.Ma non riesco a muovermi. Urlo,urlo e urlo. Ma quelli vanno avanti,sono invisibile. Il piccolo Lumi allora mi fissa.Si,fissa proprio me.Agli altri sembra che fissi il vuoto,ma lui mi guarda negli occhi,mi scava dentro. Uno sguardo di dolore.Lo sguardo di chi è stato tradito...

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Capitolo 3
*** -three- ***


Capitolo tre: LUMINOR'S POINT: “Dai,ancora due cucchiai,non di più...” Mi è mancato tanto il suo modo di implorarmi.Diciamo pure che mi è mancato tanto LUI. In fondo è sempre il mio migliore amico,anche se non ci vediamo da quando ho deciso di lasciare il gruppo. Lo so,lui non ne aveva colpa,ma davvero non ce la facevo a stare nello stesso bus,ogni fottuta notte,con il ragazzo che,prima di lui,mi ha spezzato il cuore. A contatto con lui. Strify.Jack Strify. Strify la divah,con i suoi guanti sensuali a rete e i suoi tocchi caldi. Strify l'uomo forte,quello che mi difendeva dalle ragazzine urlanti che mi si buttavano sempre addosso,rischiando inconsapevolmente di sfracellarmi. C'era anche uno Strify dolce,uno Strify fragile che stava male quando si ricordava di essere lontano da casa da tanto,troppo tempo...uno Strify che arrossiva quando per strada gli gridavano quelle cose terribili... Ma era nascosto,come se si vergognasse ad emergere.Per la maggioranza del tempo,quindi,c'era lo Strify spavaldo. Quello che rispondeva.Quello che se ne fregava. Lo Strify che...mi avrebbe tradito... “E dai,che ti costa...mi hai fatto preparare tutto questo per niente...dov'è finito il Lumi che mangiava quattro pizze di fila?” Una megascodella di riso alla cantonese.Ci dovrà avere messo una vita a cucinarlo tutto. No,Yu non sa.Se avesse saputo,non avrebbe cucinato per un esercito.Contando che gli altri sono tutti ad una festa,tutta quella roba doveva essere solo per noi due. Non sa che se provassi a mangiare anche solo due chicchi di riso in più,vomiterei l'anima. “Non ce la faccio,capiscimi,ho mangiato tanto a casa...” Annuisce.Annuisce e basta.Anche se sa che sto mentendo. Non mi ha chiesto perchè ho deciso di tornare a Berlino,ha solo detto che potevo stare da loro,se volevo.Non gli andava che andassi in ostello("quel posto è pieno di brutta gente,e tu lo sai",aveva detto). Tanto Strify sarebbe stato fuori ,e poi aveva voglia di rivedermi. Non mi chiede niente neanche adesso. Una cosa che ho sempre apprezzato di Yu è il suo essere opportuno. Il suo non domandare mai. “Vabbè..lo terremo per domani.”,dice sospirando e mettendo un piatto su tutto quel ben di Dio. Quanto vorrei sbafarmelo tutto. Peccato che dentro di me ci sia talmente tanto casino che non ci starebbe più nemmeno una briciola. Il cibo non ci sta più,spiacente.C'è troppo dolore,qui dentro. E invece no,penso. Starò male,tanto meglio!!tanto,a lui non importerà....?Oppure si?Sai cosa,Bill?Ti metto alla prova,voglio vedere come reagisci. Di sicuro te ne fregherai.Mi lascerai morire...mi sa tanto che ti dovrai trovare qualcun altro a cui chiedere scusa e da cui ricavare i tuoi schifosi testi. E dato che senza di te,non ha più senso vivere... Vaffanculo.Si,Vaffanculo,amore della mia vita. Mi lancio sulla ciotola,levo di mezzo il piatto e mi ficco il riso direttamente in gola,con il mestolo. Sento che rimetterò,ma chi se ne frega. Chi se ne frega di me. Yu applaude e esulta.”Così mi piaci!” Se solo sapesse la verità...se avesse saputo non me l'avrebbe mai permesso. Mi dispiace,Yu.Tu sei uno dei pochi che non farei mai soffrire.Mai. Ma è importante.è importante che soffra.Che paghi. “Cosa vuoi fare?”chiede poi giocherellando con le borchie attaccate alla mia gonna,mentre sto ancora mandando giù a forza. Ma si,fanculo,Bill. Stasera mi diverto.Mi diverto con uno che non sei tu. Mi diverto con uno che non mi abbandonerà mai. “Partitona a final fantasy come ai vecchi tempi?”propongo. E lui sorride,con quel piercing che mi è mancato tanto,quel piercing che brillava sempre quando sorrideva. “Tanto vinco io...sono o non sono il grande,l'assoluto,il supremo...Yu Phoenix?Muahahahahahahahaha” E sorrido anche io. Si,io sorrido. Mister broncio sorride. E di colpo mi pento di avere mangiato quella roba. “Chi si loda si imbroda!” gli ricordo tirandogli una ciocca di capelli.Una ciocca rossa. Rosso sangue,rosso amore,rosso dolore. Rosso rabbia. Rosso ribellione. E siamo noi due,con i joystick in mano e la felicità nel cuore. Siamo di nuovo noi due,e siamo ancora qui,dopo tanto tempo... E giochiamo come due bambini. Come una volta. Poi noto qualcosa di strano,di insolito,dentro ai suoi occhi.Quella luce che aveva anche Bill,quando mi guardava...quella luce per la quale avrei fatto qualunque cosa... Di colpo butta il joistick per terra. Mi guarda.Mi scava dentro. “Stupido...” mormora. Sospira.E inizia a parlare. “Lumi,io...sono cinque anni che mi tengo 'sta cosa dentro...cinque maledettissimi anni.Per cui adesso fammi parlare,fammi parlare perchè se no esplodo.Io ti amo. Si,ti amo,da quando eravamo due quindicenni sbarbatelli e brufolosi...anzi,io ero brufoloso,tu eri...tu eri già splendido,e lo so che a quell'età tutti dicono che non si tratta di amore e tutto quello che vuoi, sono cottarelle e bla bla bla...con Vanessa...è stato tutto per dimenticarti...perchè...mi hai sempre fatto tenerezza...io...non so se ti ricordi...ho sempre cercato di...starti vicino...senza far trasparire niente...perchè...io ho sempre saputo di non piacerti...c'era Strify...e poi...quel coso...quel...Bill...non mi piaceva..non mi è mai piaciuto...ti guardava come se fossi..come se fossi suo...si è appiccicato a te,e...ti ha portato via” Certo che mi ricordo,Yu.E nessuno,nessuno mi potrà mai portare via da te. Mi ricordo di ogni bellissimo momento passato con te. C'eri quel giorno al luna park,quando mi hai regalato quel pipistrello di peluche.”Ti assomiglia”,avevi detto.E quando ti avevo ringraziato avevi risposto dicendo:”per il mio migliore amico questo e altro”. Il mio migliore amico,già.... C'eri tutte quelle notti,a parlare di cazzate,a farci domande esistenziali del tipo:”ma secondo te mi starebbe meglio un septum o un helix?” Mi piaceva parlare con te.Mi dimenticavo di tutto. Quando sono stato male per Strify tu c'eri. E quella notte ci siamo fatti una promessa. Nessuno dei due,da quel momento avrebbe lasciato soffrire l'altro... Mi avvicino a lui. Le nostre labbra si avvicinano sempre di più...e poi...qualcosa mi trattiene.Qualcosa che viene dal petto. Qualcosa che profuma di Bill.Qualcosa che sa di lui. Bill,le mani affusolate... Bill,la mini cresta... Bill,le manie di perfezione...BILL,BILL,BILL,BILL,BILL... Mi sta scoppiando la testa...non respiro...sto male...sto male...davvero... E poi il buio. Solo una voce in lontananza. “Lum!!Ti prego,rispondi!Oh porca di quella....Lumi,stai scherzando,vero?” Sento la sua mano schiaffeggiarmi,ma non mi muovo. Non ce la faccio.Sono in un incubo. Tento di rialzarmi,ma niente.credo di essere morto. Le sue mani che picchiettano sulla tastiera del cellulare.E la sua voce preoccupata. “Muoviti,Shin!!Sta male,non si rialza più...e non so perchè...credo sia colpa mia!”

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Capitolo 4
*** -four- ***


capitolo quattro: YU'S POINT: Mi sono seduto accanto al suo letto,fra queste pareti bianche che sembrano inghiottirmi,ad osservare il suo viso. È sempre stata così,la sua espressione.Corruciata,seria.Triste. La analizzo per bene,quasi a voler estrarre la causa di tanta tristezza per poi eliminarla,ucciderla. Si,vorrei uccidere completamente qualsiasi cosa sia in grado di fargli male. “Forse non si risveglierà più”,ha detto il dottore-”tu però sii forte”. Ma certo,è facile,per lui. Il suo migliore amico-innamorato non sta morendo di anoressia. Gli parlo,sperando che mi possa sentire,anche se so che è impossibile. Sono solo un illuso.O semplicemente,uno che ci spera troppo. In fondo,aveva ragione quel poeta italiano...ma si,quello per cui Lumi aveva la fissazione... Ah,già,Leopardi. Tutto è un'illusione.E alla fine di tutto,ci sei solo tu.Con le tue scelte,i tuoi sbagli,i tuoi dolori. Gli sussurro dell'ultimo album degli HIM,delle cazzate di Strify e di tutte quelle cavolate di cui gli piace sentir parlare. Gli leggo anche una poesia di Sissi,una delle sue preferite. E quando arrivo al finale,quello che lui stesso mi ripeteva tante volte quando gli chiedevo perchè la poesia lo interessava tanto,mi sembra addirittura che il suo viso si distenda. E me lo rivedo,come quel giorno al Luna Park.Sorridente,mentre me lo spiega. “Ma non capisci?è la memoria il senso di tutto!Quando un giorno i nostri corpi si saranno decomposti,se avremo lasciato un segno nel mondo,qualcuno si ricorderà di noi!E se ne ricorderà perchè abbiamo fatto qualcosa che merita di finire nella storia!musica,poesia,poco importa...deve essere qualcosa di epico,qualcosa che ti impedisca di morire!” Rivedo anche me.”Smettila di essere così maledettamente intellettuale!”,gli dico,dandogli una pacca sulla spalla. Dio,che stupido...come ho fatto a non capire? Lui era,è un genio!Deve ancora lasciare il suo segno nel mondo,quel qualcosa che gli permetterà di essere ricordato per sempre!E loro se lo vogliono portare via,cazzo! Poi il Luna Park se ne va.Se ne va il suo sorriso.E resta il Lumi che non mi piace,il Lumi con l'orrendo pigiama dell'ospedale.Il Lumi malato. Dovevo prevederlo.Certe cose non esistono.I momenti non ritornano.Passano. Tutto passa,prima o poi. Però,forse perchè sento il bisogno di credere in qualcosa,forse perchè sento il bisogno di rivere quei momenti solo nostri,gli ripeto quel verso tre volte. “O,cari che vivete in tempi lontani a venire e ai quali oggi parla l'anima mia, spesso sarà in vostra compagnia: rivivrà quando avrete letto una poesia”. Sono ancora intento a provare a risvegliare i ricordi,quando gli suona il cellulare. Quella canzone.Tears don't falls,bullet for my valentine. Luminor me l'aveva fatta sentire un giorno in cui mi sentivo giù perchè mia nonna era morta. “Con me funziona,questa canzone.Arriva sempre quando ne ho bisogno.Se ti dovesse capitare di sentirti triste un'altra volta,ascoltala.Non sentirla.Ascoltala davvero.Fidati di me.E non abbandonarla,mai.Perchè troverà sempre un modo di ritornare da te”. Così aveva alzato il volume nelle cuffiette bianche dell'ipod. E di colpo mi ero sentito come se il mondo non esistesse più.C'erano solo quei riff di chitarra e quelle parole urlate. E lui,certo,c'era lui.Poi se ne era andato.Aveva deciso di sparire dalla mia vita.E allora avevo eliminato quell'insieme di note,quell'insieme di note che senza di lui non dicevano più nulla. E ora...ora quelle note sono ritornate da me. Avevi ragione,amore. Ma chi sarà,poi? Chiunque sia,aspetterà. Lui sta male,e rischia di andarsene. E io devo stare qui,a tenergli la mano e non devo lasciarlo nemmeno per un istante. Ma la musica va avanti. Parole che squarciano.Parole che uccidono... “Questa camera vuota che ho già visto Le ossa spezzate non guariscono più, non guariscono più Con il mio ultimo sospiro, sto soffocando Finirà mai tutto questo, lo spero Il mio mondo è agli sgoccioli ancora una volta” “basta!”,urlo. Apro la sua borsa,una splendida borsa a forma di bara. “Vuoi che risponda?E allora rispondo,emerito cretino!” Frugo per un po',poi finalmente lo trovo.Un modello vecchissimo della nokia. Sul display compare un nome.Quattro lettere assassine. BILL. Un momento...ma se..se si vedono ancora...perchè è venuto a Berlino? Non lo so,e non voglio saperlo. Lui lo ama,sono certo che è così. E io non sono nessuno per impedirglielo. Nessuno. Una voce maschile.Una voce maschile vellutata.Una voce maschile che piange. “Ti prego,Lumi,torna a casa...ti prego!”-singhiozza-”non so dove sei,non so come stai...io...non ce la faccio!Ho chiamato Kira...ho chiamato Yves,perfino tua madre...ma nulla,nessuno sa niente...so che sei incazzato,e ne hai tutte le ragioni...tutte le fottute ragioni che vuoi,amore...se proprio non vuoi tornare...dimmi almeno...che stai bene...” Attacco. Io non ce la faccio.Non ce la faccio ad immaginare Lumi tra le braccia di un altro. Soprattutto tra le SUE braccia da showman che se la tira. Stringo i denti. Io voglio solo la sua felicità...Lumi deve essere felice...non posso permettermi di rovinargli la vita per uno stupido capriccio egoistico. Lui stava per baciarmi,ieri. Ma così non è stato.E non è stato così perchè...perchè sono il suo best friend di sempre,e certe cose le capisco. So che ama Bill. Non so perchè,ma lo so. E anche se io questo Bill non lo posso soffrire,lui ha il fottuto diritto di essere felice. Se mai si riprenderà,io voglio vederlo sorridere. Mi faccio forza. Opzioni.Messaggi.Nuovo. Invia a :Bill Lumi sta malissimo,potrebbe nn farcela.vieni subito in ospedale:pranzlauerstrasse,68.

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Capitolo 5
*** -five- ***


Capitolo cinque- BILL’S POINT: “Kaulitz,non puoi continuare così.Te lo dico da amico,eh.Sono due settimane che non scrivi più nulla.Lo sai che a novembre deve uscire il nuovo album.Senza il frontman,va tutto a puttane.E tu permetti che succeda,giorno dopo giorno.” Ah,adesso siamo amici.Buono a sapersi. Odio profondamente David,quando fa così.Se non ho ispirazione,non ho ispirazione e basta. Non è lui,poi,che deve farsi venire le idee.Sono io. Lui mangia grazie al mio lavoro,perciò non gli converebbe farmi tanta pressione. Che poi,lui lo sa anche.L’ha sempre saputo.Di lui.Di noi. Nonstante questo,la bestia non si ferma.Continua. “e poi…guardati,santo Dio!Come sei conciato…non curi nemmeno più il look…sai che l’immagine è la cosa più importante,se vuoi fare questo nella vita…passa da Nathalie,oggi.Ti darà una sistemata…trucco,capelli,eccetera.” Ma perché non la smetti,produttore di ‘sto cazzo?Non ho bisogno di una sistemata.Ho bisogno di sapere che lui è vivo.E felice,magari. “Ah,e c’è un’altra cosa che tenevo a chiarire.”-no,non ha finito. “Quel ragazzo…Felix…non ho intenzione di impedirti di avere relazioni fuori dai canoni,solo…cerca di evitare…” “io e Felix non ci vediamo più”,lo anticipo troncando il discorso sul nascere. “Bene allora”,mi risponde lui,tutto sorridente. Non so nemmeno dov’è. Non so nemmeno come sta. E lui sorride,sorride,lo stronzo. Poi si riprende.Il viso torna serio.Crudele,a tratti. “Non mi dire bugie.Se non vi vedeste più non butteresti giù certe melensaggini.Ho trovato questo in camera tua.” Riconosco subito quel foglio. Quella pagina,strappata dal quaderno delle poesie di Lumi. L’ho riempita la mattina dopo la notte in cui io l’ho fatto mio,anzi,lui mi ha fatto suo,o più semplicemente abbiamo scelto di appartenerci l’un l’altro. Aspettavo che si svegliasse e intanto,scrivevo. Non gliel’ho mai fatta leggere,quella canzone senza note. Dovevo ancora mettercele,quelle. Non ne avevo avuto il tempo. Era solo per lui,quella canzone,e adesso sono costretto a sentirla leggere da quell’individuo. La voce di David è di scherno,come quella di “Gabbe” in quel maledetto incubo. “Piccolo uomo con un lungo mantello ti osservo dormire mentre il sole nasce” Ride,la sanguisuga,ride di gusto. “Ti osservo e so che stai sognando, piccolo uomo impaurito. Piccolo uomo impaurito, io ti indicherò la via, Piccolo uomo impaurito, io ti condurrò nelle lunghe vie della libertà dove il termine contro natura è solo un astrattismo e dove la libertà è una pretesa non una possibilità Piccolo uomo impaurito loro dicono Che sbaglio Loro dicono Che erro Loro dicono Non va bene Non farlo più Sarai punito Loro sputano Sangue Loro parlano Di sogni Per poi ucciderli mentre tu dormi E lasciarti con l’amaro in bocca Piccolo uomo impaurito Ti guardo E li lascio parlare Ti guardo E ti permetto di fuggire Là dove i tuoi lunghi capelli Hanno tessuto per me Dolci parole Ai confini del cielo.” Il cellulare,cazzo,proprio adesso!!Ho un nuovo messaggio. OH MIO DIO. Lui sta male!Potrebbe non farcela! Devo andare.Devo andare DA LUI. Non c’è tempo da perdere.Ma prima devo fare una cosa.Una cosa di vitale importanza. “Vorrei usare parole peggiori di queste,ma a momento non mi viene in mente nulla,perciò dovrei pensarci per un paio di minuti prima di trovare insulti decenti e non posso,dato che la persona che amo al momento si trova in uno squallido e grigio ospedale,senza di me…per colpa mia,certo,se non ti avessi detto quelle cose quella sera ora probabilmente le cose sarebbero diverse,ne sono certo…ma anche per colpa tua e di quelli come te,che per un po’ di soldi in più si venderebbero l’anima…io non diventerò mai così,David.Mettitelo bene in testa,sanguisuga.Non me ne frega un cazzo di cosa pensa il pubblico.Che pensino che sono frocio,pederasta,succhia cazzi e tutti gli altri sinonimi che conosci,ma io ti giuro che se lui uscirà mai di lì,se mai lui deciderà di perdonarmi,per pura e semplice compassione,tutti lo sapranno.Ci vedrai sorridere,mano nella mano,su uno di quei giornali di gossip che ti piacciono tanto.Però tranquillo,per allora i Tokio Hotel si troveranno un altro produttore.Detto questo… vattene tranquillamente a fanculo.Grazie”. Afferro la giacca,con il terrore di perderlo prima di avergli potuto chiedere scusa per tutto il dolore che gli ho provocato.Prima di averlo potuto guardare negli occhi,quegli splendidi occhi verde laguna e aver visto in quegli occhi la luce della prima volta.

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Capitolo 6
*** -six- ***


LUMINOR’S POINT: Ho un tremendo mal di testa,ma di quelli forti. Sento come un cerchio che mi stringe la tempia. E non mi posso neppure liberare,da quel cerchio assassino. Almeno,però,è un segno che non sono morto.Perché per il resto mi sento del tutto impotente. È come se dal collo in giù non avessi più sensibilità. Potrebbero passarmi sopra con un carro armato e io non me ne accorgerei. Non potrei nemmeno oppormi. Ho le palpebre pesanti,come di marmo. Sono inutile.Di nuovo. Mi sa che me ne sto andando. Chissà com’è,dall’altra parte. Chissà se io e lui ci rincontreremo… “Lumi,ti prego,ti supplico,NON MORIRE”. Perfetto,adesso ho anche le allucinazioni! “Sono io,amore…ti ricordi di me?” Certo che mi ricordo,traditore.E poi questa non è la realtà. In questo momento te ne stai nel tuo adorato hotel a quattro stelle a sorseggiare champagne e a lamentarti. Quindi,perché ti ostini a rompermi anche nelle mie esperienze di pre-morte? “So benissimo che non mi stai ascoltando.Magari sei in un altro posto,adesso.Una specie di paradiso.E,credimi,ti capirei benissimo se scegliessi di non includermi in un tale luogo.Però credo di volerti chiedere una seconda possibilità,anche se non me la merito.” No,effettivamente non meriti nulla. Meriti solo di soffrire,e tanto.Meriti che qualcuno ti dica che tu sei solo una macchina per testi,non una persona. “Non pensavo quelle cose.Non le ho mai pensate.Sono solo uno stupido che si è fatto montare la testa.Quindi,ti prego,riapri gli occhi…” Ben detto. “Perdonami,Lum.Per tutto.” Singhiozza. No. Assolutamente e inderogabilmente…NO. I miei muscoli si risvegliano. Singhiozza di nuovo. “Apri gli occhi,amore.Non tornare con me,se non vuoi…capirei benissimo…ma svegliati…ti prego,svegliati!” Il singhiozzo si trasforma in un pianto senza fine. “…uesta…itta…te” Questa l’ha scritta per me. Poi legge.è una poesia. Anche se non vorrei,mi sento così fiero di lui.è in grado di comporre qualsiasi testo,dopo questa meraviglia!!! Di colpo però la sua voce si strozza e c’è silenzio. Solo un cellulare che suona. Tears don’t fall. Lacrime,non cadete. C’è un senso,allora. Non posso permettere che lui stia così. È un cretino,ma è la mia vita. E io non mi merito di essere infelice solo perché anche lui lo è. Di scatto,lascio che le mie palpebre si distendano. Luce,finalmente!!! Lui è davanti a me,tutto spettinato e con il rimmel che gli cola. Dietro di lui ci sono Gustav,Georg,Tom,Strify,Kiro,Shin,Yves e Yu,che mi guarda con gratitudine perché non me ne sono andato. E io piango,piango. Sono un fiume in piena,e mi sento così patetico,ma lui è qui,e mi sta guardando ed è venuto a chiedermi scusa e io sono talmente emozionato,talmente preso dai suoi occhi da panda che posso solo dirgli:”smettila di piangere,cretino”. Lui allora si aggiusta un po' la giacca,perchè non è da lui essere impresentabile e annuisce. E mi abbraccia,cazzo,mi abbraccia.Un groviglio di mani.Un groviglio di anime.Un groviglio di sentimenti e un groviglio di pensieri.E un groviglio di lacrime,che è un bene che siano cadute,in fondo. Un groviglio di noi.

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