D per Vendetta

di salasar18
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La vendetta è concessa... ***
Capitolo 2: *** La spiegazione è concessa. ***
Capitolo 3: *** La prima vendetta è concessa... ***
Capitolo 4: *** La seconda vendetta è concessa... ***
Capitolo 5: *** La terza vendetta è concessa ***
Capitolo 6: *** La quarta vendetta è concessa. ***
Capitolo 7: *** Non solo vendette... ***



Capitolo 1
*** La vendetta è concessa... ***




Ed ecco a voi il mio nuovo parto malato.Ringrazio immensamente la grande,mitica,grandiosa,stupendiosa Hecate che con la sua mente geniale è riuscita a suggerirmi il titolo perfetto per questa mia nuova ff. Senza di lei avreste dovuto leggere un titolo impronunciabile... Approfitto di questo per ricordare a tutti voi che dovete andare a leggere tutti i lavori di Hecate perchè sono meravigliosi.Ha pubblicato solo 'Ossessioni' per ora,ma tra pochissimo pubblicherà anche un'altra opera d'arte e io ESIGO che tutte le persone che leggono le mie schifezze vadano a dare un'occhiata!!! è__é miraccomando! Ora vi lascio alla lettura di questa mia cosuccia!!A presto e miraccomando commentate.





D per Vendetta






Capitolo uno:La vendetta è concessa.





L'aula puzzava ancora di tronchetto fragoloso e le narici di Harry cominciavano a pizzicare per l'intenso odore dolciastro. Lo straccio che stava usando per pulire il banco tutto ricoperto da quel materiale molliccio e violaceo era diventato oramai inutilizzabile tanto che stufo di sporcare più che pulire,con un movimento seccato il moro lo gettò nell'enorme secchio che svolazzava a mezz'aria alla sua sinistra.


"Fanculo!"Sibilò stanco Harry per tutto il tempo che aveva sprecato a pulire riuscendo però a togliere lo sporco solo su un quarto dei banchi dell'aula di Pozioni.


Da dietro una risatina lo fece irritare ancora di più. Si voltò furibondo e vide quello stronzo di Malfoy ancora intento a leggere quel suo fottuto libricino dalla copertina grigia. Harry serrò la mandibola,arrabbiato e velocemente raggiunse il Serpeverde. Draco era tranquillamente seduto su uno dei banchi vicino alle finestre della stanza e sghignazzava divertito. Con un gesto rapido il biondo si vide privato del proprio libricino dalle mani e una volta alzati gli occhi grigio-argento lo vide volare dritto dritto nel secchio con un centro perfetto. In cuor suo il biondo aveva sempre saputo che Potter non era predisposto solo per il ruolo di Cercatore...


"Che fai Sfregiato?"Lo accusò contrariato Draco alzandosi in piedi e andando in direzione del secchio di ferro arrugginito che rimaneva sospeso in aria colmo di acqua insaponata.


"Piton ha punito anche te!So che magari per te la cosa può essere considerata un evento eccezionale,ma devi fare comunque la tua parte!Siamo senza bacchette e pulire da solo non è facile!"


"Ah,ma vai a cagare deficiente!"Sbottò l'altro cercando di separare la superficie schiumosa e cercando a tastoni nel secchio il suo bene rubato.


"Ma vai a cagare tu cretino!Se non fosse per quel micro neurone che alberga in quel cranio vuoto,a quest'ora potremmo essere ognuno con i propri compagni. Invece no,il viziatelo Serpeverde dei miei stivali deve sempre comportarsi dall'idiota che è e fare scherzi al sottoscritto vero?E adesso siamo imprigionati qui!A pulire il casino che hai combinato!"


Harry scostò Draco immergendo la mano nel secchio e riprendendo lo straccio che vi aveva lanciato qualche secondo prima.


"IO?Potter non è colpa mia se non sai distinguere gli ingredienti innocui da quelli pericolosi. Insomma,lo sanno tutti che in una Pozione allunga&ammolla non bisogna mai aggiungere il tronchetto fragoloso altrimenti si crea una debole Pozione esplosiva..."Disse il biondo tirandosi i capelli dietro alle orecchie.


Il Grifondoro si limitò a fissarlo intensamente con uno sguardo che la diceva lunga.


"Vorrà dire che la prossima volta che metterai di nuovo sul mio banco un ingrediente che può uccidere mezza scuola solo per il gusto di farmi punire da Piton mi avvertirai in modo che riesca ad evitare che il calderone sputi questa merdosa cosa appiccicosa e viola!"


La mano del moro cominciò a sfregare più velocemente sul banco che di solito occupava Ron ora completamente ricoperta di una poltiglia color lavanda.


"Si,forse..."Rispose l'altro trovando finalmente il suo libricino tra la schiuma del secchio e sbattendola su e giù per togliere l'acqua."Guarda che hai fatto Sfregiato!Per colpa tua non posso continuare a leggere il Diaro della Bulstrode. Aaaah, fanculo a te Potter!"


Uno straccio colpì in pieno viso Malfoy Junior che lo prese in mano e lo buttò a terra con la faccia disgustata.


"Ma che diavolo fai?Come ti permetti di buttarmi questo schifo in faccia?Aspetta solo che lo sappia mio padre...Infliggere questo tipo di punizioni a una persona del mio rango è oltre modo oltraggioso!"


"Beh,perchè darle a me è giusto vero?"Chiese con ironia l'altro voltandosi a guardarlo.


"Ovviamente. Tu e gli elfi avete molto in comune. Primo fra tutto la mancata igiene e in secondo luogo...beh,la più che evidente aria trasandata tipica dei pezzenti come voi..."


"Meglio pezzenti che burattini condizionati dal volere delle figure paterne non trovi?"


Draco si limitò ad assottigliare gli occhi in due fessure e a mostrare il dito medio della mano sinistra.


"Bounjour finesse Malfoy..."


Detto questo il moro si voltò di nuovo e ritornò al suo lavoro,tentando di pulire ora il quarto banco della terza fila. Dietro di lui Malfoy Junior si stava rodendo il fegato e stava cercando qualcosa,qualsiasi cosa potesse dar fastidio a Potter. Vide un calamaio sulla cattedra di Piton:poteva prenderlo e versarlo ACCIDENTALMENTE sul pavimento.


......


Abbandonò l'idea pensando che poi quel dannato Grifondoro lo avrebbe obbligato a pulire. I suoi occhi si posarono poi su delle boccette di bava di Troll delle Lande:avrebbe potuto urtarle per SBAGLIO,facendo cadere il liquido corrosivo che contenevano.


.....


Abbandonò anche questa brillante pensata sapendo che quella bava era altamente corrosiva e poteva fare un buco nel pavimento. Suo padre non avrebbe apprezzato il fatto di dover essere costretto a pagare per le riparazioni per quella scuola presieduta dal vecchio bacucco di Silente.


Poi la vide:una pergamena nera sulla scrivania di Severus. Un ghigno si fece largo sul suo viso di Draco completamente intriso di malvagio desiderio nel provocare a Potter un sacco di guai. Cercando di avvicinarsi nel modo più casuale possibile,il biondo riuscì a raggiungere la cattedra e iniziò a mettere in atto il suo diabolico piano:avrebbe scritto ' Severus Piton ha il naso da pellicano e i capelli buoni per fare uno scopettone per Troll' e avrebbe poi aggiunto la firma di Potter. Inutile dire che Piton gliel'avrebbe fatta pagare e lui si sarebbe divertito un mondo nel vedere quel cretino che cercava di trovare una spiegazione logica da dare al Professore di Pozioni.


Draco si girò per assicurarsi che l'altro non lo stesse guardando e poi accertatosi della cosa prese la piuma che stava nel calamaio e iniziò a scrivere la frase. Fu solo per un momento,ma l'inchiostro sembrò diventare del colore del sangue. Draco chiuse gli occhi e li riaprì,ma l'inchiostro ritornò del colore originale,un pò più intenso del nero della superficie su cui era stato usato. Fece appena in tempo a porre anche la falsa firma di Harry,quando da dietro proprio quest'ultimo le prese per un braccio e lo obbligò a voltarsi verso di lui.


"Che stai facendo?!"Chiese il moro assottigliando gli occhi verdi"Che diav...ehi!Perchè hai messo il mio nome su quella pergamena?"


Draco lo spintonò leggermente.


"Beh?Non ci arrivi da solo?Quando Piton scoprirà cos'hai fatto ti farà una ramanzina senza fine e con la mia più grande speranza,spero anche che ti punisca."


Harry prese la pergamena rubandola dalle mani dell'altro,lesse la frase e alzò sconcertato lo sguardo sulla figura del biondo.


"Ma sei impazzito?Ma si può sapere che ti ho fatto di male?"Chiese esasperato il moro.


"Sei nato,Potter."


Harry lo fissò nuovamente in silenzio ma con quello che voleva dire espresso a chiare lettere negli occhi verde bottiglia.


"Cancellalo subito,ORA!"Sbottò il moro porgendo la pergamena nera all'altro.


"Ehm…fammici pensare...NO!"


"Malfoy..."Ringhiò allora il Grifondoro.


Draco prese per un lato il foglio scuro,mentre dall'altro lato la presa sicura di Harry obbligò il biondo a guardarlo.


"Allora?Mi dai questo foglio o lo vuoi tenere per imbrattarlo ancora con qualche altra frasetta?"Chiese ironico e con un sorriso beffardo Draco.


"Fai tornare linda questa pergamena come lo era prima!Altrimenti..."


"Altrimenti cosa,Potter?Mi fai i dispetti?"


"Potrei anche farlo,ma non mi abbasso al tuo livello!Solo....per piacere togli quella frase da lì. Sono già troppo occupato con la Squadra di Quidditch,gli esami e tutto il resto per preoccuparmi anche della probabile vendetta sadica di Piton nel caso leggesse quello che,ma guarda il caso...hai scritto TU!"


"Oh,ma non ti preoccupare Potter. Io sarò il tuo vendicatore nel caso Severus se la prendesse con te!Ti proteggerò dal brutto unto cattivo!E anche dai tuoi cattivi compagni di squadra quando insorgeranno nell'apprendere la notizia che non potrai partecipare alla prossima partita per colpa del tuo vizio di cacciarti nei guai!"


"Promettimelo Malfoy,così mi sentirò meno in colpa sapendo che volevi proteggermi quando ti darò un calcio nel sedere!"


Draco rise di gusto.


"Te lo prometto. Prometto che diventerò il tuo vendicatore personale..."


Poi all'improvviso entrambi sentirono uno strano tremolio provenire dal pezzo di foglio che tenevano entrambi in mano. Abbassarono rispettivamente gli occhi argento e quelli smeraldini per constatare che attorno alla pergamena aleggiava una strana aura color del sangue.


"Che diavolo..."


Ma prima che Harry potesse terminare la frase sia lui che Draco furono catapultati a metri di distanza da una forza invisibile.Harry andò a sbattere contro il muro vicino alla lavagna sbattendo leggermente la testa,mentre Draco atterrò sui banchi della prima fila.


Nel silenzio dell'aula rieccheggiò una voce imperiosa che pronunciò:


"Il patto è stato stretto. La vendetta è concessa."


Appena le parole furono pronunciate,al polso di Draco comparve un braccialetto rosso simile ad una piccola catena. Il materiale scarlatto sembrava bruciare,tanto che il biondo fece una faccia dolorante e si portò l'altra mano a quella che faceva male. Ma com'era venuto,il dolore lancinante sparì. Il giovane Malfoy alzò lo sguardo,captando la figura di Potter alla sua destra che si massaggiava la nuca. Il Serpeverde si alzò,lentamente dato che aveva appena fatto un volo di almeno due metri finendo con la schiena direttamente sulla superficie dura dei banchi. Si massaggiò delicatamente le spalle,ma si rese conto che più per il dolore,il gesto era risultato come qualcosa di automatico:Draco non sentiva nulla sulla sua schiena,nessun dolore. Insomma,aveva fatto un gran volo,ma era come se non fosse accaduto nulla.


Una volta in piedi raggiunse Harry e lo guardò mentre sia appoggiava al muro per alzarsi.Il Grifondoro lo guardò negli occhi,confuso quanto l'altro.


"Si può sapere che cosa è successo?"La voce del Golden boy ancora impastata per la botta subita.


"Potter,ne so quanto te."Rispose pacato l'altro.


Poi una luce attirò l'attenzione di entrambi:la pergamena che li aveva scaraventati in aria si era illuminata e si era leggermente sollevata da terra per poi tornare sul pavimento.


Draco si avvicinò e allungò la mano,all'inizio un pò titubante,ma poi deciso prese il foglio nero e lo lesse. Questi recitava:


"Il patto è stato sancito. I consociati : Draco Lucius Malfoy & Harry James Potter. La vendetta sarà eseguita da Draco Lucius Malfoy che opererà in difesa del Signor Harry James Potter. Periodo del trattato:10 vendette complete di primo livello. Mezzo del conteggio delle suddette vendette:Bracciale infernale di classe 2 c."


Harry stava leggendo la pergamena da sopra la spalla di Malfoy Junior.


Entrambi si voltarono l'uno verso l'altro.


"MA CHE SIGNIFICA?!"Gridarono all'unisono.



Continua.....





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Capitolo 2
*** La spiegazione è concessa. ***




D per Vendetta






Capitolo due:La spiegazione è concessa.






"COSA?STA SCHERZANDO VERO PROFESSORE?"La voce di Draco rieccheggiò nell'Ufficio di Silente mentre quest'ultimo fissava lo sgomento del giovane Mafoy con un sorrisetto accennato sulle labbra sottili .


"Temo che non sia uno scherzo Signor Malfoy.Probabilemente la colpa di tuttp questo è del Signor Potter,conoscendo suo padre."Rispose tranquillamente Piton.


"E ti pareva..."Sibilò impercettibilmente il moro.


"No!Non voglio essere il vendicatore di questo..."Disse il biondo indicando Harry con la mano senza trovare però le parole giuste per definirlo"...insomma lui."Terminò il Serpeverde mentre Harry alzava gli occhi al cielo"Mi rifiuto!La prego Signore cerchi di trovare una soluzione!Non ho il tempo ne tantomeno la voglia di essere immischiato in simili questioni!"


Un colpo di tosse alla sua destra catturò l'attenzione di tutti e tre i presenti.Silente li guardava con un incuravamente di labbra più che divertito.


"Beh,allora avrebbe dovuto pensarci prima di toccare un simile oggetto per cercare di incolpare un suo compagno.E lei Severus:le avevo consegnato quella pergamena per controllarne i poteri,non per farli testare da un membro della sua Casa.Il coraggio se non sbaglio è prerogativa dei Grifondoro."


Harry sorrise:raramente poteva assistere a una simile lavata di capo ai danni dei Serpeverde che più odiava.Ma il sorriso del moro si spense quando lo sguardo puntiglioso del Preside cadde su di lui.


"Quanto a lei Signor Potter,se fosse stato un pò più attento durante la lezione di Pozioni anzichè parlare dell'ultimo pettegolezzo con la Signorina Patil,probabilmente tutta questa faccenda non sarebbe accaduta.Ma anche io ho una parte di colpa:avrei dovuto tenere nascosto quell'oggetto.Come potete vedere ognuno di noi ha fatto la sua parte"Sentenziò l'anziano alzandosi dalla scrivania e raggiungendo la sua adorata Fanny e cominciando ad accarrezzarle le piume"Credo quindi che cercare il colpevole ora come ora non sia d'aiuto."


Sorrise poi in direzione di Piton incoraggiandolo con un gesto della mano a prendere la pergamena nera appoggiata su un tavolino.Il Professore lo accontentò.


"Leggi pure Severus."


L'uomo alzò un sopracciglio dato che fare da cicerone non era esattamente la sua funzione,ma eseguì comunque l'ordine del vecchio Preside.


"Il patto è stato sancito. I consociati : Draco Lucius Malfoy & Harry James Potter. La vendetta sarà eseguita da Draco Lucius Malfoy che opererà in difesa del Signor Harry James Potter. Periodo del trattato:10 vendette complete di primo livello. Mezzo del conteggio delle suddette vendette:Bracciale infernale di classe 2c." "Beh,meglio di primo livello che di secondo non crede Professore?"Disse Silente. "Ovviamente."Si limitò a rispondere pacato l'altro. "Che vuol dire di primo livello?" Finalmente Harry decise di intervenire alla conversazione. Il Professore di Pozioni si voltò verso di lui,guardandolo con la solita aria di sufficienza per rispondere poi: "Una vendetta di primo livello è una sorta di ripicca:si risponde a un torto con un torto simile.Al contrario una vendetta di secondo livello è una vendetta di tipo punitivo che può arrivare addirittura alla morte di colui che ha commesso il torto."


"Ah.."Fu ciò che disse il Grifondoro.


"Parafrando ciò che ha appena letto Severus,tra lei Signor Potter e lei Signor Malfoy"Disse indicando i due con il dito"Esiste ora un legame indissolubile che terinerà solo con la conclusione delle vendette che sarà lei stesso,Signo Potter a chiedere al qui presente Malfoy.Quando quindi quel bracciale non avrà più anelli voi due sarete liberi l'uno dall'altro.Fino ad allora però desidero che restiate insieme.Sempre!"


"COME?!"Gridarono Harry e Draco insieme per poi guardarsi rabbiosi l'un l'altro.


"No!"Si lamentò Harry"Non voglio stare insieme con questo idiota!E' colpa sua se ci troviamo in questo casino!Non so perchè devo pagare io gli errori di questo presuntuoso!"


"Se non fossi stato tanto idiota da aggiungere il tronchetto fragoloso nella Pozione non sarei stato obbligato a passare il pomeriggio insieme a te!E tutto questo non sarebbe successo!"Rispose a tono Draco avvicinandosi al moro e sbraitando per aria.


Il Golden boy sgranò gli occhi.


"Scusa?Potresti ripetere?Ora sarebbe colpa mia?"


Malfoy Junior assottigliò gli occhi e con un leggero ghigno rispose:


"Ovvio."


"Brutto..."


"Saranno insieme in ogni compito,esame,esercitazione,momento di pausa e gita scolastica fino a quando il legame non sarò spezzato."Proferì Silente senza fare caso alla lite dei due giovani e indirizzandosi verso Piton.


"Ci manca solo che dobbiamo pranzare insieme Potter e faremo coppia fissa!"Sibilò irritato il biondo incrociando le mani al petto.


"OH!Giusto,anche durante la colazione,il pranzo e la cena!"Si corresse Albus guardando le altre tre figure presenti nell'Ufficio."Potete andare ora."Disse il vecchio facendo un gesto con la mano e tornando poi a dedicarsi completamente alla sua piccola Fanny.


Harry e Draco rimasero sconvolti,con le bocche aperte,ma vennero ridestati dal Professore di Pozioni che li obbligò ad uscire con un 'avete sentito?Fuori da qui che devo parlare con il Preside.'.


I due percorsero un tratto del corridoio insieme,quando ad un certo punto giunti in prossimità di una statua,Harry disse:


"Almeno sappiamo che tra i due,quello che dovrà lavorare sotto all'altro sei tu."


"Evviva..."Rispose sarcastico l'altro.


Dopo queste poche parole i due si divisero,drigendosi ognuno verso il proprio dormitorio.



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L'intera Sala Grande era in subbuglio,mentre il chiacchericcio insistente continuava ad essere il rumore di sottofondo della serata.


"Oddio ci guardano tutti Potter!"Disse in imbarazzo Draco guardando il commensale tra le dita che gli coprivano il viso.


"Come se fosse difficile ignorare la cosa!Grazie per avermelo fatto notare comunque..."Rispose Harry tagliando la bistecca che avevano nel piatto.


I due erano seduti uno di fronte all'altro in un tavolo posto proprio vicino alla tavolata dei Professori e di conseguenza di fronte ai quattro grandi tavoli delle quattro Case.


Erano vicini sia agli insegnanto che agli studenti,ma potevano parlare senza essere sentiti da nessuno.


"Strano che l'essere osservato ti dia cosi fastidio...voglio idre un narcisista come te dovrebbe essere abituato..."


"Spiritoso,Potter.Davvero divertente.Si da il caso che io venga fissato per la mia bellezza e non per pietà di sedere accanto a un buzzurro che s'ingozza di bistecca."


Harry si limitò a sospirare teatralmente senza rispondere direttamente alla provocazione.


"Sbrigati con le tue pidocchiose vendette Sfregiato!Non posso farmi vedere ancora in questo tavolino con te,sembriamo una coppietta.Senza parlare da questo bracciale rosso da finocchio..."Proseguì il Serpeverde facendo una smorfia.I suoi occhi grigio-argento si levarono verso gli altri studenti:erano tutti sgomenti e sparlavano di loro indicandoli e sogghignando.


Poi due volti conosciuti attirarono la sua attenzione.


"Ossignore!"


"Cosa?"Domando Potter.


"Pansy e Blaise.Si stanno avvicinando!Cazzo!"


"Sto mangiando Malfoy ti prego!Procuratene uno dopo..."Rispose divertito per la sua stessa battuta il Golden Boy.


"Oooh....che battuta squallida."


"Ma si,Malfoy che ti frega?Digli che siamo ancora in punizione e che siamo obbligati a rimanere insieme per imparare a cooperare.Digli che è stato Silente a ordinare la cosa."Gli suggerì poi l'altro guardandolo fisso negli occhi con una estrema naturalezza.


Gli occhi di Draco si allargarono di colpo.


"Oddio...hai detto una cosa sensata Potter.Grazie a Merlino non stavo mangiando...mi sarei soffocato con il cibo e sarei morto."


"Cavolo un'occasione sprecata...."


"Draco ci spieghi che cos'è questa storia?"


La voce di Pansy fece girare i due commensali che videro la ragazza fissarli con un cipiglio in volto e le mani appoggiate sui fianci.


"Siamo ancora in punizione e siamo obbligati a rimanere insieme per imparare a cooperare.E'stato Silente a ordinare la cosa."


Harry sorrise mentre si portò la bistecca tra le labbra,mentre Draco si sentì indispettito per il fatto di aver usato la scusa propinatagli dal moro.


"Ah,ecco perchè.Te lo dicevo io che non era impazzito!"Disse la ragazza dando un colpo a Blaise che gli stava di fianco.


"Impazzito?"Chiese rigido Draco rivolgendosi a Zabini con un sopracciglio inarcato.


"E che ne sapevo io Draco!Ti sei messo a mangiare con la plebaglia...pensavo ti fossero saltate delle rotelle...."Si giustificò l'altro.


"Si,insomma mangiare con un Grifondoro deve essere la cosa peggiore che possa capitare a un Purosangue e a un Serpeverde doc come te Dracuccio....sento anche odore di Potter...ma non ti preoccupare ti siamo vicini."


"Lascia perdere Pansy non puoi capire il mio stato d'animo.Posso solo dire che preferirei mangiare con un Troll...almeno quelli mangiano in meno di tre bocconi e non masticano facendo tutto questo rumore..."Disse Draco.


"Ehm..."Li richiamò gentilemente Harry con un cenno della mano"Io sono qui...sento quello che mi state dicendo...no,così tanto per dirvelo,magari non ve n'eravate accorti...".


I tre Serpeverde lo guardarono dall'alto in basso per poi ignorarlo e riprendere a parlare tra loro.


"Comunque...ora andiamo alla nostra tavolata.Ci vediamo in Sala Comune d'accordo?"


"Certo a dopo."Rispose Draco.


La ragazza si abbassò verso il biondo,baciandogli la guancia.Si congedò facendo un cenno con il capo anche in direzione di Potter,tirandosi poi dietro Blaise per un braccio.


Draco ritornò al suo posto di fronte a Harry e ricominciò a consumare la sua cena.


"Finalmente!Sai che mi sento triste quando non mi presti la dovuta attenzione oh mio adorato vendicatore dalla scintillante armatura..."


Harry rise di gusto mentre si versava l'acqua dalla caraffa trasparente.


"Saranno dieci lunghissime vendette..."Disse l'altro con la voce di chi si arrende al proprio destino.




Continua........




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Capitolo 3
*** La prima vendetta è concessa... ***




Carissimi lettori, Vi avviso,questo capitolo è semplicemente interminabile.Pensavo che avrei scritto qualcosa di corto o comunque di normale…invece è uscito questo enorme coso….Ad ogni modo…Ringrazio tutti colori che hanno recensito e sono lieta che questa ff vi piaccia!! Un bacio e buona lettura!







D per Vendetta





Capitolo tre:La prima vendetta è concessa.





Erano già passati due interminabili giorni da quando il Golden Boy e il Principe delle Serpi avevano sancito, loro malgrado, l’accordo che legava l’uno all’altro attraverso il patto della strana pergamena nera di Silente.Come se già il patto con Malfoy non fosse una sventura rilevante, anche Piton aveva aggiunto un pizzico di rottura in più: una relazione di almeno tre pergamene sull’uso improprio del Tronchetto Fragoloso.Harry non voleva azzardare un’ipotesi campata in aria, ma FORSE l’insegnante di Pozioni non aveva ancora mandato giù l’esplosione avvenuta per colpa sua nella sua aula.


Ma il vero e unico problema rimaneva Draco Lucius Malfoy.


Dal momento in cui Draco era diventato il suo vendicatore, Harry non aveva più avuto un attimo di pace: ovunque andava una testa bionda lo seguiva e lo incitava a chiedere la prima della sua lunga serie di vendette. Puntualmente Harry evitava di prestargli attenzione, ma dietro alle sue incessanti filastrocche quali ‘Potter chiedi ora o te lo renderò grande come una mora’, il Grifondoro, evidentemente spazientito,si arrendeva al suo infantilismo, girandosi verso di lui e gridandogli contro di non tormentarlo più o avrebbe chiesto come prima cosa la liberazione immediata da una fastidiosa palla al piede bionda.


Ovviamente Draco non lo aveva calcolato minimamente e i due avevano finito per trascorrere “insieme” l’intero pomeriggio,uno seguendo impaziente l’altro e fremendo al desiderio d’agire e di commettere una vendetta atroce ai danni di un qualsiasi studente di Hogwarts,l’altro cercando di ridurre la sua emicrania a un leggero mal di testa e di svolgere comunque le piccole cose che si era prefissato la mattina.


Uscendo dalla Biblioteca, Harry era riuscito finalmente a distanziare Draco:aveva proseguito con un’andatura piuttosto sostenuta fino al Cortile e una volta arrivato lì,notando un gruppo di ragazze che riconobbe come i membri del ‘Draco’s Fan Club’, aveva avuto la brillante idea di informare le giovani ochette sulla presunta nudità di un biondino che doveva girare l’angolo entro pochi secondi.


Naturalmente Draco indossava i suoi vestiti,ma quelle ragazze non era in vena di una delusione quindi Harry era più che convinto che avessero reso il suo pettegolezzo una realtà,piuttosto amara per Malfoy Junior che avrebbe passato le prossime due ore a cercare di seminare quel gruppo di petulanti.


Harry gongolò per la sua bravura e per i suoi improvvisi lampi di genio, e si diresse in Guferia. Mentre percorreva il corridoio, il moro si sentì di una spanna più felice ricordandosi che era finalmente Sabato mattina:era il GIORNO. Nessuno lo sapeva,ma quel preciso giorno della settimana rappresentava per il piccolo Bambino-Sopravissuto una piccola trasgressione.


Non erano molte le cose di cui lui era appassionato con tutto se stesso, anzi, erano talmente poche che poteva contarle sulle dita di una mano: il Quidditch e la professione di Auror. Ma c’era qualcosa che era in grado di superare quello stato di euforia che provava quando cavalcava la sua Firebolt o l’adrenalina che gli scorreva nelle vene al pensiero che un giorno,se tutto fosse andato bene,sarebbe diventato un Auror.


Questo qualcosa riusciva a far incanalare il puro piacere sotto la pelle del giovane,a farlo percuotere dai brividi della lussuria e a farlo sentire appagato ogni volta che se lo concedeva.


Questo qualcosa aveva un nome,un nome difficile da dimenticare,proprio come le emozioni e le sensazioni che ti lasciava dentro una volta piegatoti alla sua veemenza:i Myth Cioccolosi. Per essere più precisi Harry aveva un debole per i Myth Cioccolosi di Madame Arcana.


Aveva visto la pasticceria della donna qualche mese prima durante una delle gite ad Hogsmeade e se n’era subito innamorato. Il posto ricordava molto le vecchie e tipiche pasticcerie babbane,con i grandi forni a legna e l’atmosfera domestica che trasudava da ogni centimetro quadrato della stanza. La vetrina quel giorno esibiva i Myth Cioccolosi su dei ripiani di velluto rosso e il piccolo Potter era caduto nella dolce trappola:da quel giorno aveva chiesto a Madame Arcana di spedirgli ogni Sabato mattina un pacchettino con dentro un minimo di tre Myth Cioccolosi,spacciandolo per un pacchetto familiare,in modo da non essere scoperto. Harry dubitava infatti che la marmaglia dei suoi amici sarebbe stata al suo posto:di sicuro avrebbero cominciato a chiedergli un pezzetto del suo amato tesoro e lui per quanto generoso fosse e per quanto accettasse l’idea di salvare il mondo dal cattivone di Voldemort, proprio non riusciva a sacrificare anche i suoi Myth Cioccolosi agli altri.


Finalmente, dopo qualche minuto, il moro era arrivato in Guferia. Lì vide il gufo che riconobbe subito come uno di quelli usati dal negozio di Madame Arcana e che gli veniva generalmente inviato per le sue consegne .L’animale planò all’interno dell’edificio e gli volò per qualche istante sulla testa prima di fermarsi sulla fredda pietra e porgergli il pacchetto che teneva tra le zampe. Come d’abitudine il gufo pretese le coccole sul capo prima di lasciare la sua consegna e puntualmente Harry gliele concesse prima di slegare il suo bottino e di domandarsi come quel gufo potesse svolgere delle commissioni con il carattere pretenzioso di attenzioni che si ritrovava. Il Grifondoro girò su se stesso e velocemente raggiunse la Sala Comune. Salì le scale e entrò in Camera, sicuro di non trovare nessuno.


Stava aprendo il pacchettino slacciando il perfetto fiocchetto del lungo nastro azzurro che chiudeva il pacchetto,seduto tranquillo sul letto,quando da fuori sentì chiaramente le voci di Ron,Seamus e Dean.


“Noooooooooooo!”Gridò piano il moro alzandosi di scatto e cominciando ad andare a destra e a sinistra con il pacchettino in mano,nel panico per non sapere dove nascondere i suoi dolcetti.


Sentì chiaramente i passi farsi sempre più vicini e poi,prima che la maniglia scendesse facendo scattare la serratura,il Bambino-Sopravvissuto buttò in fretta e furia i Myth Cioccolosi nel cassetto del comodino alla sua sinistra.


Fece appena in tempo a chiudere quest’ultimo e a girarsi in direzione della porta che Ron fece il suo ingresso sorridendo in direzione di Seamus e Dean che gli stavano subito dietro.


“Giuro!”Terminò con disappunto il rosso.


“Hermione è proprio fuori.”Commentò Dean cominciando a slacciarsi l’uniforme.


“Ehi!Stai parlando sempre della mia ragazza!”Protestò Ron facendosi leggermente serio ma senza riuscire ad apparire seriamente minaccioso.Fece per aggiungere qualcosa,alzando l’indice e avvicinandosi a Dean,ma chiuse subito la bocca quando Seamus disse:


“Perché vuoi insinuare che non lo è?”


Gli occhi nocciola di Ron vagarono per la stanza,un cipiglio pensieroso in volto.


“La prossima volta cerca di dire ‘tendente alla nevrosi’,sembra meno forte………Harry ma che fai?Perchè sei aggrappato a quel comodino?”


Finalmente i tre si accorsero della presenza del moro.


“Io?Aggrappato?No…no…..ti sbagli Ron!Non sono ….ehm…Allora,di che stavate parlando?”


Il ragazzo cercò di cambiare discorso senza farsi troppo notare.


“Niente. Hermione mi ha rimproverato solo perché ho permesso a Lavanda di spostarmi una ciocca di capelli dalla faccia!E’ inconcepibile!”


“Più che spostarti una ciocca dalla faccia la lussuriosa Lavanda ti si stava strusciando addosso e in modo palese,aggiungerei. Non biasimo Hermione per essersela presa.”Disse freddo e calmo Seamus mentre si buttava di peso sul letto.


“Non mi si stava proprio strusciando ….”


“E più che spostarti una ciocca dalla faccia ti stava SFACCIATAMENTE accarezzando la guancia con gli occhi da cerbiatta vogliosa e in calore.”Aggiunse Dean dall’altra parte della stanza.


“Beh,forse poteva sembrare…ma…..”


“Ancora Ron? Per forza che poi Herm si arrabbia. Continui a farti toccare da chiunque sia del sesso opposto al tuo.”Intervenne poi Harry avvicinandosi agli altri.


“E magari non solo di quello opposto…”Sghignazzo Seamus.


Risero tutti tranne il rosso che divenne dello stesso colore dei capelli per la rabbia.


“Andate tutti a Trollare va!”Sbottò il ragazzo buttandosi a pancia in giù sul letto.


Harry rise di gusto,poi i suoi occhi si allargarono quando vide Dean chinarsi a terra e raccogliere il nastro che non aveva fatto in tempo a nascondere.


“Cos’è questo?”


Seamus si voltò e inarcò un sopracciglio.


“Ma quello….mi sembra sia uno dei nastri usati da un negozietto di Hogsmeade,il ‘Babylon’ se non sbaglio. Fanno solo dolci. Ci ho fatto un salto una volta. Solo loro hanno i nastri di quel colore. Ma scusate di chi di voi ci è andato?E soprattutto chi di voi è il vigliacco che non ha offerto?Quei dolci sono i migliori prodotti in tutto il mondo magico!”


Nella stanza calò il silenzio e i quattro si guardarono con sospetto. Lo sbattere della porta li fece sussultare tutti:Neville era entrato con il fiatone.


“Ragazzi è da non credere!!Si stanno picchiando!Venite a vedere!”


“Chi si sta picchiando?”Chiese Harry cercando di smorzare l’atmosfera,sperando che magari gli scocciatori se ne sarebbero andati lasciandolo solo con i suoi Myth Cioccolosi.


“Lavanda e Hermione!”


“Oh, Merlino!”Fu l’uscita spontanea del rosso che alzò la faccia dal materasso.


Seamus e Dean si guardarono negli occhi. Le loro labbra si incuravorono e le loro espressioni divennero gongolanti quasi subito.


“Rissa fra donne!”Gridarono all’unisono prima di uscire di corsa dalla stanza seguiti da un Neville stranamente entusiasta.


Ron stava per seguirli e uscire dalla stanza quando voltandosi notò che Harry si era nuovamente avvicinato nei pressi del comodino.


“Beh?Tu non vieni Harry?Perchè sei lì impalato?Dai muoviti!O hai qualcosa da nascondere?”Chiese assottigliando gli occhi Ron.


“Da nascondere io?Ma ti pare?E’ solo che volevo risparmiarmi la vista di Lavanda uccisa in una pozza di sangue!”


“Bene!Allora andiamo!”.


La mano del rosso afferrò saldamente quella del migliore amico,trascinandolo fuori dalla stanza, mentre Harry guardando con le lacrime agli occhi il comodino allontanarsi e diventare sempre più piccolo,allungava la mano per cercare di poter lo toccare qualche modo per un ultima volta.


“Tornerò!Per voi lo farò ç__ç”Sussurrò il moro indirizzandosi ai Myth Cioccolosi prima di svanire dietro alla porta e scendere le scale con Weasley.



I due raggiunsero il corridoio della rissa.Lo avevano dedotto dalla vera a propria folla che si era creata attorno ai corpi indemoniati di Lavanda e Hermione.Le due dovevano essere possedute da qualche demonio a parere di Harry perché si muovevano e combattevano in modo a dir poco pauroso.Vedeva chiaramente Hermione tirare i lunghi capelli dell’altra,mentre Lavanda cercava di divincolarsi.Stava seguendo Ron avvicinandosi alla rissa che aveva accesi gli animi degli spettatori, quando da dietro una mano lo afferrò e lo portò all’inizio di un altro corridoio.


Quello che vide lo fece dapprima zittire,poi sorridere e infine sganasciare dalle risate:Draco era lì davanti,capelli arruffati,camicia sgualcita e un’aria trafelata mai vista prima sui suoi lineamenti perfetti.


“Potter…”Ringhiò minaccioso all’altro”….Morirai per quello che hai fatto.”


Tra un singhiozzo e l’altro,il Grifondoro chiese:


“Perché Malfoy?Che avrei fatto?”


Il biondo gli diede un ceffone proprio in mezzo alla fronte:la cosa fece sbattere lievemente la testa del moro contro la parete,ma non riuscì a far desistere Harry dal ridergli in faccia.


“Lo so che sei stato tu,non fare il finto tonto!Quelle pazze mi hanno aggredito dopo che sei passato dannato buzzurro!Guarda!”Gli disse Draco indicando il suo braccio”Lo vedi?Certo che non puoi perché prima qui,dove ora c’è il mio braccio nudo,una volta sostava una graziosa manica di una camicia FIRMATA!E per firmata Potter non intendo autografata da qualcuno,ma di marca!Ma un poveraccio sciattone come te non può certamente capire la differenza!”


L’espressione trionfante di Harry sfumò progressivamente al suono dell’ennesimo insulto del Serpeverde.


“Smettila di offendere Malfoy!”


“Mi compiaccio del fatto che tu non abbia nemmeno cercato di negare la tua abissale ignoranza.Almeno sei consapevole delle tue mancanze culturali.”Puntualizzò acido Draco mentre mostrava un ghigno compiaciuto e divertito sul volto,le braccia incrociate in segno di sufficienza.


“Meglio culturali che celebrali.”Rispose Harry con un sorrisetto da presa in giro.


Draco rispose al sorrisetto,poi guardò al di là del corridoio.


“Mentre quelle due pazze che tra l’altro ricordiamo sono tue care amiche continuano a menarsi,tu Potter mi dirai il nome dello sfortunato su cui riverserò tutta la mia incredibile cattiveria Serpeverde!?”Affermò il biondo unendo le mani e tamburellando gli indici di quest’ultime.


Negli occhi grigio-argento aveva il tipico brillìo dei bambini in attesa di ricevere il loro regalo di Natale.


“Ancora!?!”Sbuffò esasperato il moro alzando gli occhi al cielo e voltando le spalle all’altro.


“Che diavolo vuol dire ancora?”


Harry non rispose,ma cominciò a camminare in direzione opposta al corridoio dove le grida della folla incitava Hermione e Lavanda a continuare a darsela di santa ragione.La prima continuava a tirare i lunghi capelli neri di Lavanda la quale dopo vari tentativi era finalmente riuscita a liberarsi dalla salda presa dell’altra.Ora Lavanda aveva cominciato ad avanzare ruotando le braccia in aria nel tentativo di colpire la’vversaria e di assestare qualche vistoso graffio sul viso candido di Hermione.Le voci di Seamus e Dean riecheggiavano sopra tutte le altre e tifavamo per la loro compagna di Casa,quella che tra le due aveva per il momento la meglio sull’altra:l’Inferno non è mai tanto scatenato quanto una donna offesa.


“Ehi,Potter!”


Il Grifondoro continuò a camminare incurante del richiamo.


“Potter!”Lo chiamò una seconda volta l’altro.


“POTTER!”Sbottò urlando Draco.


Stavolta il moro si voltò irritato al massimo da quella Serpe che ormai gli alitava sul collo come un’avvoltoio.


“Per Merlino Malfoy,CHE.TROLL.VUOI?Ma non hai una vita sociale?Non hai nessun primino da infastidire,nessuna cosa da distruggere,nessuno nuovo gel da testare sui tuoi capell?”Chiese animatamente Harry.


“Voglio la mia vendetta!Avanti Sfregiato ci sarà qualcuno in tutta Hogwarts,una persona qualsiasi che ti avrà fatto un torto di recente!Con tutti quelli che ti vogliono uccidere,sfigurare,lapidare e quant’altro non dovrebbe essere difficile scegliere…”


“Grazie per avermelo ricordato,anzitutto.”


Detto questo Harry continuò a camminare lungo il corridoio,ora affiancato anche da Draco.


“Comunque di recente nessuno ha tentato di saltarmi alla giugulare.Ti è andata male Malfoy,non ho nessun nemico mortale ora come ora,a parte quello che mi sta camminando di fianco,ovviamente.Non dimentico mai chi ha la precedenza su tutti.”


“Si certo,come no.L’antica arte delle seduzione non ti si addice proprio.”Rispose accondiscendente l’altro.


“Che vuoi dire?Se ti dico che non c’è,non c’è.”


“Potter,ma smettila di fingere che tutto vada bene.Le persone come me e te avranno sempre dei nemici.Tu perché sei il Salvatore dei Salvatori,cosa che implica per NATURA la presenza di un oppositore e io perché….beh perché sono crudele,cattivo e godo della sofferenza altrui.”


“Non tutti mirano alla mia morte o alla mia infelicità.So che vorresti che tutto il Mondo Magico la pensasse cosi,però la realtà è ben diversa …”


Draco si bloccò d’improvviso.Harry fece lo stesso,voltandosi a vedere il biondo che aveva un’espressione seria in viso.


“Credi davvero che tutti ti amino e sia contenti di vederti felice?”


Harry fu colto un po’ alla sprovvista dalla domanda di Draco,pensava avrebbe sputato fuori la solita stupidaggine.


“Non tutti forse,ma la maggior parte delle persone che conosco si.”


Ci fu un momento di silenzio,poi il Serpeverde scoppiò in una fragorosa risata.


“Che c’è da ridere?”Chiese confuso l’altro.


“TU.Sei patetico,Potter.Davvero,credimi:fatti curare.Così abituato a vedere il bene in tutti che non ti rendi conto nemmeno delle cose più ovvie.Beh,caro il mio Golden Boy,lascia che ti dica una cosa:sono sicuro che almeno la metà delle vendette che mi chiederai,perché stai certo che non ci vorrà molto prima che tu me le chieda,le ritorcerai contro quelli che definisci ‘amici’.Saranno loro i primi a ferirti.Perchè loro non potranno mai gioire dei tuoi successi.”


“Sei un’essere disgustoso.Solo perché tu di amici non ne hai non vuol dire che lo stesso infausto destino tocchi a chiunque.”


Draco trattenne a stento un’altra risata.


“Bene,ti vedo convinto delle tue buffonate.Vuoi scommettere?”


“Scommettere?Che non saranno i miei amici a deludermi?”


“Esatto.Se vinci tu,farò quello che vorrai,qualsiasi cosa...”


“Farai le tue scusa pubblicamente a Ron e Hermione e a me per essere stato stronzo in questi anni e inizierai a trattare con rispetto quelli che chiami ‘MezzoSangue’,mangiando con loro,aiutandoli e parlandoci assieme.”Lo interruppe Harry.


“D’accordo,andata.Ma se vinco io Potter dovrai inziare a comportarti come un Serpeverde e a fare quello che faccio io.”Propose sorridente l’altro.


“Cioè il bastardo.”


“Esattamente.”Rispose secco Draco.


Harry ci pensò su qualche secondo.Era rischioso,se avesse perso sarebbe stato davvero nei guai,ma poi riflettè sull’improbebilità della cosa:lui credeva fermamente in quello che aveva detto,per cui i suoi amici non lo avrebbero mai tradito né tantomeno gli avrebbero fatto usare la metà delle sue vendette.Rincuorato accettò la scommessa e strinse la mano a Draco.


“Bene.Ora,non so tu ma io ho fame e se rimango ancora con te mi passerà l’appetito:i tuoi capelli sono semplicemente raccapriccianti.Per cui Potter ti saluto.Ci vediamo,Sfregiato.”


Detto questo Draco superò l’altro e inforcò il primo corridoio a sinistra.Harry sbuffò e si diresse invece in Biblioteca dove avrebbe speso le prossime due ore a cercare un libro per la relazione di Pozioni assegnatagli per punizione da Piton.




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Quando Harry tornò in Sala Comune la prima cosa che fece fu buttarsi a capofitto su una delle poltrone libere.Era a dir poco stanchissimo:aveva utilizzato le due ore prima di pranzo a iniziare la sua relazione per Piton e non sapeva come,ma incredibilmente era riuscito a terminarla DA SOLO senza bisogno dell’aiuto di Hermione.


Una piccola vittoria,ma ora era completamente privo di forze.Poi all’improvviso,il moro si ricordò che aveva un bel premio da potersi concedere,anzo tre:i Myth Cioccolosi!


Correndo Harry raggiunse la propria Stanza,si tolse le scarpe e slacciò qualche bottone della camicia per mettersi più comodo,mettendosi poi a sedere sul letto.Su un fianco si allungò fino al comodino,aprì il cassetto e tirò fuori il pacchettino che stava cercando di aprire quella stessa mattina.Sorrise sornione,pregustandosi già il sapore dolce e amaro delle tartine di Madame Arcana.Pensò a lungo a quelle scaglie di mandorla che ricoprivano il cioccolato fondente adagiato sulla piccola tartina e ormai impaziente aprì il coperchio.


Poi il tempo si fermò:spariti.


I Myth Cioccolosi erano TUTTI spariti.Il moro si alzò di scatto e guardò dentro al cassetto.A parte le solite cianfrusaglie non c’era nient’altro.


“NO!”


Poi tre volti apparvero nella sua mente e una rabbia crescente gli ribollì nelle vene.


“Vendetta!”




Draco stava uscendo dalla Sala Grande dopo ave concumato un lauto pasto,quando sentì un lieve bruciore al polso:scoprì il punto portando indietro la divisa e vide il braccialetto delle vendette bruciare,come se il ferro fosse arroventato.


“Era ora Potter,mi stavo annoiando.”Disse con un ghigno il biondo.


Poi con un ‘Puff’ sparì dal corridoio e si materializzò nella stanza di Harry dove il moro era seduto sul lato del letto con ancora in mano il pacchettino del Babylon.Alzò lo sguardo quando vide apparire dal nulla una testa bionda.


“Che diavolo ci fai qui?”Chiese palesemente confuso.


“Sai com’è volevo vedere i bassifondi ed quale miglior posto della stanza di Potter,mi sono detto.Sveglia Sfregiato!VENDETTA!!!Buhahahaha..”Disse al culmine della felicità Draco.


“Mi costa dirlo,ma…esegui!!”


“Dimmi che è successo prima però.Non voglio fare rivendicazioni a muzzo.Sai com’è sono una persona precisa.”


“Mi hanno mangiato i Myth Cioccolosi!Li avevo nascosti nel cassetto apposta!Oltre ad aver invaso la mia privacy mi hanno mangiato i Myth!”


Draco sgranò gli occhi.


“I Myth del Babylon?”


Harry annuì.


“Ma è vergognoso!!!Come hanno potuto farlo?Dopo il sesso e il Quidditch sono quello che noi uomini dovremmo sempre avere a portata di mano.D’accordo Sfregiato,lascia fare a me.Ho in mente una cosuccia.”


Il Grifondoro lo guardò in viso,osservandolo attentamente e notò che i suoi occhi divennero gradualmente rossi fino a diventare color del sangue.Un ghigno si fece prepotentemente largo sul viso perfetto del biondo.


Poi la loro attenzione fu catturata dal brillìo di uno degli anelli che formavano il bracciale che aveva al polso Malfoy Junior:questi si dissolse nell’aria piano,imitando lo svanire della sabbia sotto l’influsso del vento.


Draco alzò la testa in direzione dell’altro.



“E una.”




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Ron,Dean e Seamus rientrarono nel dormitorio della Casa insieme.Videro Harry seduto a gambe incrociate su una poltrona che dava proprio sull’entrata della Signora Grassa.Il moro li osservò attentamente,freddo.Aveva appoggiato i gomiti sui braccioli e unito le mani.I suoi occhi verdi apparivano indagatori al di sopra delle mani.


Dean sussultò leggermente.


“H-Harry…mi hai fatto spaventare.Che ci fai lì?”


“Oh,niente.Pensavo.”


“Ti sei perso una lotta fenomenale!!”Li raggiunse Seamus”Hermione ora la vedo sotto tutta un’altra luce!Dovevi vedere che graffi e calci….la mia eroina!”


“La mia ragazza è la migliore!”Si gonfiò Ron.


“Chi è stato di voi?”Li interruppe Harry.


I tre si guardarono tra loro.Sapevano benissimo di che stava parlando,ma finsero comunque.


“Chi è stato a fare cosa?”Chiese innocentemente Ron.


“A mangiare i miei Myth.Erano nel cassetto del mio comodino,dentro alla scatolina.Ma voi questo lo sapete già.Ora quello che mi chiedo è:li avete mangiati tutti insieme o qualcuno di voi li ha mangiati senza consultare gli altri?”


Le accuse di Harry erano state chiare,ma nessuno tra Ron,Dean o Seamus confessò nulla,al contrario si dileguarono inventando ognuno un impegno improvviso e lasciando Neville e il moro lì da soli.


“Mi spieghi che è successo Harry?”


Il moro sorrise.Si alzò dalla poltrona e raggiunse Paciok,mettendogli una mano sulla spalla.


“Nulla Neville.Ho solo concesso loro l’opportunità di fare ammenda,ma non hanno accettato.Peggio per loro.Senti,mi è venuta un po’ di fame,vieni con me a cercare qualcosina per fare merenda?Gli elfi in cucina mi preparano del cibo se glielo chiedo.Se vuoi unirti a me…”



Neville era un po’ incerto,ma accettò l’invito dell’altro e insieme si diressero alle cucine.




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Ron tirò un sospiro di sollievo.Si era spinto fino ai Sotterranei e ora camminava senza una meta precisa per i corridoi.Stava mentalmente ringraziando Merlino per averlo aiutato a eviatare il linciaggio da parte del suo miglior amico. Insomma,sapeva benissimo di aver fatto una cosa meschina,ma dopotutto Dean lo aveva spalleggiato quando aveva proposto di ficcanasare nel comodino di Harry ,quindi a rigor di logica era lui quello che doveva scusarsi con il moro.Sghignazzò felice però al ricordo di quella merenda prelibata che si era concesso con gli altri due.Non avrebbe vuotato il sacco con il suo miglior amico neanche sotto tortura perché sapeva che gliel’avrebbe fatta pagare cara.Quando si era azzardato a mettere il suo maglione azzurrino senza permesso lo veva obbligato a pulire la loro stanza per un mese intero. Stava pensando a dove andare,quando davanti a sé vide un invitante dolcetto posato sulla fredda pietra.


Il rosso guardò a destra e poi a sinistra,assicurandosi che non fosse qualche trappola ordita da Harry,ma non vide nessuno.Si avvicinò cauto al pasticcino e il suo sorriso si allargò ulteriormente quando riconobbe il dolce come un Myth Fruttoloso,al gusto di ciliegia.


Adorava letteralmente quel gusto!


Famelico agguantò il dolce e mentre masticava ne vide un altro a circa un metro di distanza.Raggiunse anche quello e dopo aver masticato il primo,si portò alla bocca anche quello,appagandosi e godendosi ogni brivido che quell’ammasso di zucchero era in grado di provocare.Notò poi che davanti a lui si estendeva un vero e proprio sentiero di Myth che portava fino a dietro un corridoio.


Gli occhi nocciola si socchiusero,mentre le labbra di Ron s’incurvarono in un sorriso compiaciuto.Velocemente il rosso seguì la scia di dolciumi e sparì dietro al muro di pietra,estasiato dalla fortuna che lo aveva benedetto quel giorno:non solo era scampato alla morte,ma ora aveva l’oppurtinità di mangiare gratis tutti quei raffinati risultati di alta pasticceria.Da dietro una statua un biondo aveva seguito l’intera scena sogghignando.


“La gola è sicuramente il mio peccato preferito.”


Detto questo,con un altro ‘Puff’ sparì.



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Quando arrivò in Sala Grande per la cena Harry constatò che i tre divoratori di dolci altrui apparivano pieni come un uovo:avevano tutti e tre incontrato un misterioso cammino zuccheroso,chi al gusto di frutti,chi di pistacchio e chi di cioccolato bianco. Un percorso lungo ben quaranta Myth. Era logico che ora tutti e tre fossero sazi.


Harry si avvicinò alla Tavolata.


“Che c’è ragazzi,mi sembrate come dire….spossati.Mangiato qualcosa di pesante da digerire?”


I tre scossero all’unisono la testa.


“Allora,chi di voi ha mangiato i miei Myth?”


Nessuno di loro rispose e il moro sospirò un po’ deluso.


“Non sappiamo davvero di che stai parlando Harry.”


“D’accordo.”Si limitò a dire l’altro,sedendosi accanto ad Hermione.Il ragazzo cominciò a parlare con quest’ultima,facendosi raccontare tutto sulla lite avuta con Lavanda e della mossa che aveva messo k.o. l’avversaria.


Dean,Seamus e Ron ne approfittarono per parlottare fra loro.


“E’ stato lui ne sono sicuro!”Inizio Dean un po’ spaventato.


“Lo sa!Ragazzi sarebbe meglio svuotare il sacco!”


Ron li zittì entrambi.


“Siete impazziti?Come minimo ci farà fare i suoi compiti per un semestre intero!Non so se vi ricordate il viso intriso di follia omicida che aveva questo pomeriggio…beh,io si!Non voglio morire giovane,ho ancora tante cose da fare!”


“Come Herm!”Lo schernì Seamus.


Il rosso lo fisso più che esaurientemente. “Dobbiamo tenere duro!Cosa vuoi che ci succeda?Non può provare chi sia stato uno di noi a mangiare i dolci,se nessuno di fa la spia!Dobbiamo solo rimanere uniti!Prima o poi si dimenticherà di questa storia vedrete!.......Almeno spero sia così.”


I tre annuirono e posarono le loro mani una sull’altra,come quando facevano prima di una partita di Quidditch.


Harry naturalmente aveva sentito quasi tutto e aveva visto qualcosa con la coda dell’occhio.



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La cena era proseguita tranquillamente tra una risata e l’altr,senza nulla di strano.


Alla fine del pasto,Silente chiese l’attenzione dell’intera Sala Grande con lo scampanellìo di un cucchiaino su un bicchiere di Cristallo.Il silenzio scese dopo qualche secondo.


“Vi ringrazio.”Fece cenno l’uomo per la guadagnata attenzione”Ragazzi come la maggior parte di voi saprà, la nostra scuola è risultata la migliore nella graduatoria annuale.In qualità Preside di questo istituto altro non posso fare se non ringraziarvi immensamente per la costanza e l’impegno che ognuno di voi ha messo nel proprio lavoro.Pe questo,dopo una riunione con i Professori ho deciso di premiarvi con la consumazione dei dolci di un rinomato negozio di Hogsmeade…”


“Non è possibile…”Disse Dean.


“…il Babylon.Madame Arcana,la proprietaria dell’impresa,nonché madre della giovane Corvonero Elisabeth,”Fece cenno con il capo il Preside all’indirzzo di una ragazza arrossita dai capelli color sabbia”dicevo,la proprietaria ha avuto la gentilezza di offrire il suo aiuto alla Scuola attraverso la fornitura settimanale di un numero considerevole di dolci denominati….Myth.”


Gli studenti scoppiarono in grida d’assenso ,mentre sulle quattro Tavolate apparivano dozzine e dozzine di dolci.Le mascelle di Ron,Dean e Seamus sbatterono contro il duro legno del tavolo.



“Bene,buon appetito dunque.”


Tutti gli allievi si fondarono letteralmente sui contenitori di cristallo e si abbuffarono.


“Beh?Voi non mangiate?”Chiese fintamente interessato Harry ai suoi tre amici.


“S-si….”Rispose debolmente uno di loro.


Anche se controvoglia,per cercare di soffocare il sospetto del Golden boy,i tre mangiarono rispettivamente cinque,sette e nove dolci.


Gli occhi verdi di Harry scivolarono al Tavolo di Serpeverde dove Draco alzò un pasticcino,imitando un vittorioso brindisi.Harry rise di gusto.



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I Myth Cioccolosi divennero presto l’incubo di Ron,Dean e Seamus che se li ritrovarono dappertutto:come premio a Trasfigurazione per le migliori esecuzioni dell’Incantesimo Avifors,come compenso di Hagrid per averlo aiutato nell’accudire i piccoli di Fierobecco e addirittura come nuovo ingrediente a Pozioni.


Approfittando di un intervallo tra una lezione e l’altra i tre si riunirono in un angolo.


“Okay,io non ce la faccio più!Se vedo un altro pasticcino rigurgito all’istante!”


“Grazie per questa immagine meravigliosa Dean!”Sbottò schifato Finnigan.


“Ha ragione lui…non ce la faccio più…”La voce di Ron era chiaramente rassegnata”Harry ci perdonerà vedrete.Lui è buono…giusto?....Sai che se non ci scusiamo questa storia continuerà per moooolto tempo.Perchè,non prendiamoci in giro,sappiamo benissimo che è lui che sta facendo accadere tutto questo!”


I ragazzi annuirono e sospirarono:non c’era altra soluzione.




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Harry si presentò in Cortile come indicato nella lettera che aveva ricevuto. Ad attenderlo sotto a un albero c’erano i suoi compagni di stanza.


Inutile dire che i tre vuotarono finalmente il sacco e chiesero scusa al moro.


“Ci dispiace Harry.Siamo stati degli egoisti e dei bugiardi!Perdonaci!”Implorò unendo le mani Finnigan.


“Si,ci dispiace.”


“Non lo faremo più,promesso.”


Si unirono gli altri due.


Il moro soppesò gli amici con lo sguardo:sembravano sinceri.Sospirò teatralmente e poi annuì.


“Si,vi perdonerò.Per questa volta.”


I volti dei tre pentiti s’illuminarono.


“Sono felice che abbiamo risolto tutto!”


“Si,anche io Seamus.”Rispose il moro.


“Bene,ora io devo andare,Herm mi aspetta.”Fece Weasley prima di andare e di superare gli altri.


“Si,anche io vi devo lasciare,ho un appuntamente con Millicent.Finalmente ha accettato di uscire con me!”Si aggiunse sognante Dean.


“Ti abbandono anche io Harry,la Mc Granitt mi cercava.”


Harry annuì e saluto i suoi compagni.Nessuno dei tre notò però il ghigno sul volto del Golden Boy.




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Quando Ron raggiunse la sua ragazza notò che Hermione aveva un regalo per lui.Saltellò allegro fino alla riccia e felice come una pasqua prese tra le mani il pacchettino.Lo scartò e lo aprì:all’interno un Myth alla fragola fece bella mostra di sé.




Millicent aspettava Dean davanti alla Sala Grande come promesso.Anche se trafelato il ragazzo riuscì ad arrivare in tempo all’ora dell’appuntamento.


“Mi spiace per il ritardo.”Si scusò il ragazzo.


“Stavo per andarmene.”Si finse offesa l’altra.


“Prometto che mi farò perdonare.”Cercò di scioglierla l’altro.


“Bene,sarà meglio perché ho intenzione di consumare il buono che mi ha regalato Elisabeth Arcana dei Corvonero:Dieci Myth Cioccolosi gratis se arriviamo entro le sei al negozio!”




Seamus picchiettò alla porta in segno di cortesia,per annunciarsi alla Professoressa che vedendolo gli fece segno di entrare.


“Professoressa,voleva vedermi?”Chiese titubante il ragazzo.


La donna annuì,con aria seria.


“Si,Signor Finnigan.Ho corretto i test a sopresa di settimana scorsa.Sono rimasta piacevolemente sorpresa dal constatare i suoi progressi nella mia materia.”


“Oh,grazie,Professoressa.”Rispose un po’ meno nervoso il ragazzo.


“Per questo,”Disse la Mc Granitt alzandosi dalla scrivania”Ho deciso di dargli l’ultimo Myth rimasto come premio.”



Fu un attimo,ma fuori dal Castello,un Vendicatore e un Vendicato sentirono chiaramente tre grida esasperate risuonare nell’aria.


“Avevo detto che li AVREI perdonati,non che li AVEVO perdonati.”Puntualizzò Harry prima di rientrare a scuola affiancato da un più che promosso Vendicatore-Malfoy.




Continua…..




Mi sono dimenticata di dire che il 'Puff' che usa Draco non è quello tipico di quando ci si smaterializza ma è semplicemente un potere dato dal bracciale durante le vendette per cui il biondino riesce a raggiungere le sue vittime o colui ke ha commissionato le vendette,cioè Potty.....no ve lo dico giusto x nn creare scompliglio....sxo vi sia piaciuto il capitolo...fatemelo sapere miraccomando!!!Baciotti!!! ^__^




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Capitolo 4
*** La seconda vendetta è concessa... ***




Che bello…sono andata a vedere i vostro commenti e non posso dire nient’altro se non: GRAZIE!Siete stati tutti molto gentili! Inutile dire ke sono molto contenta ke la mia “D per vendetta” sia di vostro gradimento.





D per Vendetta





Capitolo quattro:La seconda vendetta è concessa.





Il lunedì mattina Harry detestava letteralmente doversi alzare presto per dover andare a seguire le lezioni di Divinazione.La materia in sé la trovava già un po’ come dire…”bizzarra”, per non dire ridicola,in più il fatto di non possedere una predisposizione innata per predire il futuro rendeva tutto più difficile.


Ma il vero ostacolo per una tranquilla lezione era sempre e solo lei:Sibilla Cooman.Quella donna aveva la PREDISPOSIZIONE INNATA per farlo diventare il caso umano ogni volta che varcava la soglia dell’aula.Harry era convinto che la donna gli avesse assegnato ormai un centinaio di migliaio di morti tragi-comiche e della cosa francamente il moro era stufo marcio.Già attirava l’attenzione di tutti a causa di una cicatrice che lui avrebbe preferito non avere, oppure per meriti che sfioravano il ridicolo dato che la maggior parte delle sue prodezze erano puramente fortunate,ma dover subire l’ennesima occhiata preoccupata dal resto della classe per nuova morte che lo avrebbe afflitto da lì a poco spingeva il giovane Potter a disertare volentieri la lezione di Divinazione.


Harry si girò su un fianco,portandosi le coperte sin sopra al naso e si accoccolò ancora tra il tepore che sostava tra le lenzuola.Non potè godersi quella sensazione di relax per non più di due minuti dato che uno dei suoi amati compagni di stanza scostò rumorosamente le tende del letto,facendo così filtrare la luce.


“Ron…”Si lamentò con voce roca il moro.


Harry tentò di ripararsi dalla luce sprofondando sotto le coperte,ma dal davanti Ron prese i piedi dell’amico e lo tirò letteralmente giù dal letto.


“Sei impazzito?”Gridò scontroso Potter.


“Sono venti minuti che ti sto chiamando!Se continui così arriveremo in ritardo sia a Colazione che a lezione!Herm non ce la farà passare liscia.Sai quanto sia precisa….non voglio avere un labbro rotto come quello di Lavanda…”


Il moro si alzò da terra ancora dolorante, e massaggiandosi leggermente il fondoschiena superò l’amico spintonandolo flebilmente.


“Lo sai Ron,avere paura della propria ragazza non è indice di un rapporto sano…”


Detto questo Harry si diresse verso il bagno dove sentì ancora le risatine di Seamus e Dean che rispondevano al suo commento,mentre Ron li zittiva a suon di cuscinate.



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La colazione fu consumata in fretta, tanto che il Golden boy e gli altri si diressero nell’aula con parecchi minuti di anticipo.Non fecero in tempo a varcare la soglia della stanza che una voce nota al moretto li accolse alla solita, bastarda maniera:


“Visto Blaise?Te lo dicevo io che esiste ancora chi va in giro con animali morti sulla testa. Prendi Potter e il suo gatto per esempio…”


Blaise rise di gusto,accompagnato dalla risata vistosa di Pansy Parkinson e dai grugniti di Tiger e Goyle.


“Meglio averli sulla testa che in bocca, Malfoy. L’alitosi è una grande limitazione nei rapporti interpersonali: è questo che ti induce sempre ad evitare il più possibile contatti troppo ravvicinati con il prossimo e ti obbliga a stare con quei quattro animali che ti circondano,vero?Ma dopotutto se hai un alito da topo morto non è colpa tua…”Disse Harry avvicinandosi ai banchi seguito dai suoi amici.


“Harry!” Gridò Hermione sconcertata da tanta spavalderia.


Ron, Dean, Seamus e Ginny si limitarono ad annuire e a ridacchiare.


Draco si zittì di colpo, colpito dalla risposta immediata di Harry. Lo fissò per tutto il tragitto dall’entrata al banco su cui si poggiò pesantemente. Gli occhi grigio-argento non nascondevano l’irritazione.


Il biondo si alzò di colpo e raggiunse Harry. appoggiò le mani al banco e lentamente scese fino a poter vedere il moro dritto negli occhi. Come sempre lo sguardo di Potter era sfrontato e per nulla intimorito dal suo. Un brivido percosse Draco: amava quello strafottente bastardo: era l’unico ad avere un po’ di palle per fronteggiarlo senza esclusione di colpi.


“Potter, non ti conviene farmi arrabbiare.”Soffiò Malfoy Junior.


“Vattene Malfoy.”


Ron si mise davanti al banco in cui c’era Harry. Subito a dar manforte al biondo comparvero Blaise e Pansy.


“Weasley, piccolo sudicio Weasley, levati dai piedi e non toccare Draco”Sibilò la Parkinson.


Sia Draco che Harry trattennero i rispettivi amici,facendo capire loro che potevano benissimo cavarsela da soli.


Gli sguardi del Golden Boy e del Principe delle Serpi s’incatenarono di nuovo l’uno all’altro.


“Così non dovrei farti arrabbiare…Ah no?Altrimenti che fai?” Lo sfidò il moro.


Un altro brivido scese lungo la schiena di Draco: era inutile gli strafottenti erano una sfida che gustava molto a Malfoy Junior.


“La domanda giusta è: cosa non fai?”.


Il moro stava per chiedere delucidazioni,ma in quel momento iniziò ad entrare un gruppo consistente di studenti che avevano probabilmente appena finito di fare Colazione.


“Che succede?” Chiese Parvati Patil con un tono di voce marcato dalla sua fremente curiosità.


Insieme a lei c’era anche Lavanda, che appena vide Hermione cambiò subito direzione e si sedette tre file indietro alla riccia, trascinandosi dietro anche Parvati.


“Cavoli… ora fai paura anche solo a vista…” Disse Ron.


Appena il rosso si voltò vide gli occhi penetranti della sua ragazza fissarlo senza che questa proferisse una sola parola. Ron si sporse verso di lei e gli diede un bacio sulla guancia.


“E’ per questo che amo la mia ragazza…”


Hermione trattenne a stento un risolino, cercando di mantenere la sua aria autoritaria.


Draco ritornò a sedersi in fondo all’aula seguito dai suoi compagni di Casa. Harry si voltò leggermente per assicurarsi che il suo Vendicatore si fosse effettivamente seduto, ma la sua attenzione fu poi immediatamente catturata dal tonfo sordo di qualcosa che era caduto alla sua sinistra. Si voltò di scatto,come molti altri ragazzi e vide la coltre di capelli di Sibilla Cooman fare il suo ingresso all’interno dell’aula. La donna portava una cesta enorme contenente una marea di candele blu e viola che portava avanti con un incantesimo di lievitazione.


“Buon giorno ragazzi. ”Esordì la Professoressa.


“Buongiorno.” Risposero gli allievi tra cui spiccarono per devozione le due grandi ammiratrici della professoressa:Calì e Lavanda.


Gli occhi castani della Cooman cominciarono a percorrere l’intera classe per poi fermarsi su Neville. Quest’ultimo sussultò leggermente e si guardò attorno come a voler implorare sostegno da chiunque glielo concedesse.


“Mi dispiace per il suo testicolo destro. Quell’ombrello sarà un brutto colpo per lei davvero… Ma non si preoccupi,il Signor Thomas l’amerà lo stesso.”Fece la donna picchiettando comprensiva sulla spalla del malcapitato.


Dean e Neville si guardarono con gli occhi fuori dalle orbite, cominciando simultaneamente a negare con vigorosi scossoni della testa.


“No…non è vero…”Disse Thomas verso Millicent Bulstrode per giustificarsi dall’ennesima falsa predizione della donna.


Paciok si toccò per istinto al linguine. Quando alzò lo sguardo Ginny lo stava fissando:la visione dei rispettivi sguardi fece arrossire entrambi.


Il resto della classe ridacchiò,mentre il lato in cui sostava Draco ghignò del tutto. Harry guardò Draco che non smise di ridere, ma al contrario lo fissò con un sopracciglio inarcato e incrociando le braccia. Il moro scosse debolmente la testa e alzò gli occhi al cielo,come a voler dire che la stupidità dell’altro ormai non lo toccava più come una volta.


La Professoressa di Divinazione proseguì:


“Oggi tenteremo una branca molto complicata della sublime e difficile arte della Divinazione: la lettura delle fiamme. In pochi sono a conoscenza che il futuro può essere predetto anche attraverso le sfumature delle fiammelle che alimentano…”


“La sua immensa follia.”Concluse Ron a bassa voce.


“Io ho sempre detto che questa materia è un’emerita buffonata. Non è possibile prevedere gli eventi futuri.” Aggiunse Hermione.


Dal banco vicino Harry annuì:anche a lui Divinazione non era mai piaciuta granché.


La Cooman iniziò a distribuire le candele all’intera classe, blu ai maschi e viola alle femmine. Ordinò a tutti di accendere il piccolo filo nero di cotone presente in ogni candela e di fissare attentamente il fuoco in quanto si sarebbero materializzate delle figure da interpretare. Inutile dire che praticamente nessuno vide nulla. Solo Calì alzò la mani per catturare l’attenzione della Professoressa affermando orgogliosa di aver visto un serpente nero.


Peccato che Hermione soppresse subito il suo entusiasmo,puntualizzando che l’animale nero che aveva visto, altro non era che il fumo prodotto dallo stesso filo di cotone della candela che ardeva per il fuoco. Calì si accasciò rattristata sul suo banco e fissò la sua candela viola per il resto della lezione senza alzare più la mano. La Cooman cominciò a girare per i banchi, lentamente chiedendo ad ogni studente se fosse stato illuminato dall’occhio della veggenza, ma in pochi riuscirono ad accontentarla.


Harry stava fissando senza interesse la sua candela blu, quando da dietro Sibilla lo afferrò per la spalla e esalando un respiro pesante disse con voce stranamente più profonda del normale:


“Una vita difficile ti si prospetta…”


Harry guardò esasperato in direzione di Ron e Hermione, strabuzzando leggermente gli occhi.


“E ti pareva..”Soffiò in un sussurro appena percettibile il moro.


“Avrai un futuro segnato dalla vita sessuale piuttosto raccapricciante dopo la riduzione del tuo attributo maschile più importante. Si, e la tua amante più fedele,la dolcissima Mrs Purr non riuscirà a sopportare il tuo problema fisico. Verrai abbandonato da tutti e non ti rimarrà altro da fare che diventare Harriette….”


Quando la Professoressa terminò la sua scioccante visione del futuro ci fu un minuto di silenzio durante il quale il viso di Harry prese letteralmente fuoco per l’imbarazzo. Poi l’intera classe scoppiò in una risata clamorosa.


Il moro non ebbe il coraggio di guardarsi intorno. Sapeva benissimo che tutti,proprio TUTTI,Ron e Hermione compresi,stavano ridendo di lui. E come non potevano? La Cooman aveva appena detto che nel suo futuro avrebbe avuto il pene piccolo, avrebbe avuto come amante una gatta,che tra l’altro l’avrebbe mollato e sarebbe diventato una donna…Harriette….



Era di sicuro la cosa più imbarazzante che gli fosse capitata dove quella volta in cui aveva fatto cadere l’acqua dalla bocca nello squalido tentativo di sorridere a Cho Chang al quarto anno.Si sentì mortificato come non mai e ne era sicuro,Malfoy ci stava godendo un casino.Alle sue spalle Harry sentì il tossicchiare della sua Professoressa.


“Oh,stai bene caro?”Gli chiese la donna prima di superarlo senza aspettare la risposta.


Come.diavolo.poteva.stare.bene?Lo aveva appena reso lo zimbello di tutta Hogwarts o quasi,ma soprattutto era riuscita a renderlo ridicolo davanti agli occhi grigi di quel Malfoy Junior.Era certo che quel biondo stesse ridendo come un matto.Non poteva certo sapere che Draco era l’unico ad essere serio nell’intera aula.Le risate dei suoi compagni divennero sempre più intense con l’andare dei minuti e invece di scemare nel nulla,non facevano altro che incrementarsi sempre di più.Harry sentì all’improvviso il desiderio di alzarsi e prendere a calci tutti,ma soprattutto la Cooman che come sempre era riuscita a rovinargli la giornata.Una rabbia crescente lo avvolse completamente nel giro di pochi istanti:il sangue ribollì violentemente mentre i pugni si serrarono a livello delle ginocchia.


Dall’alto Draco sentì di nuovo un piccolo bruciore al polso,ma decise di non guardare come aveva fatto la prima volta,per cui si limitò a tenere a ciondoloni il braccio e a gustarsi l’intera comica dal suo banco.



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Quando la lezione si concluse,Harry corse letteralmente fuori dall’aula,senza aspettare nessuno.Uscì dalla stanza,ma aspettò comunque fuori che Draco lo raggiunse. Quando la testa bionda finalmente lasciò l’aula,Harry lo prese saldamente per un braccio e lo tirò in disparte.


“Che diavolo fai Potter?”Chiese Pansy che portò subito la mano sulla propri bacchetta.


Draco la fermò con un gesto della mano e con un cenno del capo ordinò a lei e agli altri di lasciarli soli.


Solo quando questi sparirono dietro ad un corridoio,il Golden boy parlò:


“Esegui la vendetta!Eseguila ora!Oddio non posso credere che quella pazza sia riuscita a rendermi ridicolo anche questa volta!”Disse il moro andando avanti e indietro per l’esasperazione.


Draco seguì l’intero siparietto senza dire una parola e con una faccia impassibile e indecifrabile.Dopo un po’ che il silenzio non venne rotto,Harry si voltò verso il biondo.


“Beh?Che hai?Puoi eseguire una vendetta…avanti vai…”


“E perché mai dovrei farlo?Insomma,perché sprecare una vendetta quando basterebbe che usassi la mia pestilenziale alitosi per metter k.o. la Cooman?”


“Oh Merlino…”


“Già,ti avevo detto che non ti conveniva farmi arrabbiare.Ma tu devi sempre fare lo strafottente arrogante,vero Potter?Bene ora cavatela da solo…”


Detto questo Draco girò sui tacchi e scomparve dietro lo stesso corridoio che avevo ingoiato Pansy,Blaise,Tiger e Goyle qualche minuto prima.


Dietro di sé il biondo lasciò un Potter con la mascella piantata saldamente a terra per lo smarrimento.



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Il resto della mattinata Potter lo passò a cercare il suo dannato Vendicatore suscettibile dall’ego e dall’orgoglio smisurato,ma si accorse ben presto che i posti in cui decideva di cercarlo erano palesemente sbagliati dato che beccava solo Grifondoro.


Alla fine dopo tanto cercare trovò Draco sulla riva del Lago Nero,intento a lanciare sassi sulla superficie di quest’ultimo.Il moro si avvicinò lentamente,ma si annunciò grazie alla spezzarsi infimo di un ramo.La testa bionda di Malfoy scattò subito nella sua direzione.


“Ah…sei tu Potter.Pensavo fosse qualcuno degno della mia attenzione,ma i Grifondoro con il parrucchino francamente non m’interessano.”


“Parole dolci come sempre.”Disse ironico Harry.


“Guarda,sarò franco:a volte tento di non insultarti,davvero,ma poi ti vedo e….boh…mi viene automatico.Tu e l’insulto siete fatti l’uno per l’altro.”


L’altro non disse nulla ma si avvicinò al biondo.


“Beh,si può sapere perché non compi la mia vendetta?Credevo fossi felice di dare sfogo alla tua vena sadica repressa.”


Draco che lanciò l’ultimo sassolino che aveva in mano,si girò verso il Golden Boy e finse di pensare alla risposta da dargli.Dopo circa un nanosecondo disse:


“Non so,Potter…forse perché mi hai mancato di rispetto e insieme a scoprire che ho finito il gel,è la cosa che senza dubbio mi fa irritare di più al mondo.”


“Solo per questo?Oh,Merlino!Pensavo fosse chissà cosa…”


“Si,si…ritira quello che hai detto e io ti aiuto con la pazza dai capelli crespi.”


“Scusa?”Chiese il moro.


“Ritratta e io ti concedo la vendetta che mi hai richiesto.”Gli spiegò scocciato l’altro.


“Prima dimostrami che non ce l’hai l’alitosi e poi magari ritiro quello che ho detto.”Si apprestò a dire Harry.


Il moro incrociò le braccia e guardò l’altro con spavalderia.


“D’accordo.”Acconsentì il biondo.


“…..”


“Allora Potter?”Domandò Draco picchiettando il piede per terra.


“Allora che?”Domandò Harry confuso.


“Baciami.”


“C-cosa?”Balbettò l’altro.


“Che diavolo stai aspettando?Baciami no Potter?!”Disse stizzito l’altro,mentre si avvicinava pericolosamente al Grifondoro.


Harry indietreggiò vistosamente al contrario di Draco che invece avanzava verso di lui.


“Che Troll fai?Perchè vai indietro?Devi baciarmi non camminare come un gambero!”


“M-MALFOY!Per piacere…”Farfugliò il Golden boy prima di arrestare la sua corsa sbattendo contro un tronco.Le mani si avvinghiarono sulla superficie ruvida,mentre gli occhi verdi bottiglia planarono sulla figura decisa e neutrale di Draco.


“Ma per piacere cosa Sfregiato?Sei tu che volevi la prova che non ho l’alitosi per cui non rompere.”


“Si…ma non intendev…”


Prima che potesse terminare la frase le labbra di Draco soffocarono le sue parole.Labbra dolci e soffici.Harry dischiuse appena la bocca,ma quanto bastava per far entrare la lingua calda di Draco.Harry chiuse istintivamente gli occhi.Sentì il profumo di Draco solleticargli il naso,mentre il sapore di menta invadeva la sua bocca.Il cuore cominciò a battere all’impazzata mentre il moro si assaporava la sensazione stranamente appagante che la lingua di Malfoy gli suscitava.


Quando il biondo si staccò da lui,Harry tenne gli occhi chiusi ancora per qualche minuto prima di riprendersi del tutto. Draco si passò una mano fra i capelli e con un ghigno divertito in faccia disse:


“Bene.Ritratterai in pubblico quello che hai detto .Durante la Cena così ti sentiranno tutti.Allora…per la Cooman ho già in mente una cosuccia.”Disse ridendo tra sè “Che altro dire?Accetto la vendetta Potter.”


E cosi facendo alzò la manica dell’uniforme per mostrare anche al moro che il secondo anello del bracciale scompariva.


“Vado allora…Sfregiato ci sei?”Chiese il biondo scocciato oscillando la mano davanti al viso pallido dell’altro.


Harry si limitò ad annuire e a fargli segno di andare con la mano.Draco scrollò le spalle.


“A dopo.”


E con un ‘Puff’ sparì dalla vista del Grifondoro.


Harry era semplicemente sotto shock:il suo primo bacio con la lingua lo aveva avuto da un uomo…lo aveva avuto da Malfoy.


……



E in più doveva ammettere di fronte all’intera scuola che la bocca di Draco sapeva di menta fresca.


FanTroll…



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Sibilla Cooman stava riassetando la classe,riponendo le candele usate dagli allievi nel grande cesto di vimini che aveva utilizzato poche ore prima.La donna era ignara del fatto che da dietro a un enorme tenda di velluto rosso,un Vendicatore biondo la stava guardando al culmine dell’euforia per quello che stava per accadere.


La Professoressa stava sistemando l’ultima candela quando all’improvviso lo sbattere della porta la fece trasalire.La chioma crespa si voltò verso la fonte del rumore e la testa di Sibilla s’inclinò leggermente di lato quando sulla soglia dell’aula vide il custode Gazza.


Draco ridacchiò silenziosamente dal suo nascondiglio.


Argus si passò una mano tra i capelli oliati a dovere tanto per dargli una piega ‘quasi’ normale,mentre l’altra teneva salda un bouquet di fiori che a prima vista potevano sembrare quasi appassiti del tutto ma che in realtà nascondevano ben due fiori sani.La faccia dell’uomo sembrò sul punto di strapparsi in due quanto questi tentò d’incurvare le labbra in una sorta di sorriso:era ovvio che Gazza non sorridesse in modo disinteressato da una decina d’anni almeno.


Gli occhi castani della donna si allargarono,ampliati dalle spesse lenti.


“Si?”Chiese innocentemente Sibilla.


Argus si fece serio,l’espressione del volto simile al contorto broncio di un quindicenne.Raggiunse la Professoressa con poche falcate,fissandola seriamente negli occhi.Quando poi l’uomo porse con un gesto secco il bouquet sotto al naso della sempre più confusa Sibilla,la donna sussultò e si alzò gli occhiali che erano nel frattempo scivolati un po’ giù per il naso.Con le mani cercò di farsi strada tra i fiori appassiti e inclinò nuovamente la testa su di un lato.


“Ma che significa?”


“Mi faccia l’onore di uscire con me stasera!”


Sibilla quasi si strozzò con la sua stessa saliva.


“Come prego?”Domandò.


“Si ha ragione,probabilmente una donna bella e affascinante come lei avrà di sicuro un fidanzato!”


Argus si picchiettò la fronte con il palmo della mano mentre silenziosamente si dava dell’idiota.


“No,veram….”Poi la Cooman si accorse di quello che aveva appena detto l’uomo “…una donna bella e affascinante come me?”


“Certo.Con quei morbidi capelli che scendono sulle sue spalle femminili come seta e quegli occhi dannatamente sexy….oh,Signora Cooman…”Disse Gazza afferrando la mano della donna e cominciando a baciarla freneticamente.


“Signorina prego!E poi…su,su…si ricomponga!”Affermò l’altra ritirando di scatto la mano e aiutando il custode a rialzarsi “Il mio occhi interiore della veggenza aveva già saggiamente previsto che il mio sex appeal avrebbe procurato danni,ma non pensava certo di ridurre un’esemplare del sesso maschile fino a questo punto.Mi dispiace Signor Gazza,ma non credo di poter ottemperare alla sua richiesta.I miei gusti in fatto di estetica mi impediscono di uscire con uomini dalla calvizie imminente,mi dispiace…”


Sibilla si girò e scandì un’incantesimo di lievitazione verso il cesto di vimini che prese a svolazzare per aria.


“…Mi dispiace ma credo che dovrà cercare di dimenticarmi.”


“Ma…”Farfugliò Argus,sbattendo innocentemente gli occhi.


“Lo so,lo so”Lo consolò la donna con delle sonore pacche sulle spalle “Sarà una dura prova da superare,uno scoglio immane da sormontare,ma io confido in lei,per cui…pietra sopra d’accordo?”


E così facendo l’Insegnante lasciò l’aula.


Draco si morse il labbro inferiore:la donnaccia sarebbe stata un osso duro da affrontare,ma un Vendicatore di tutto rispetto come lui poteva farcela benissimo.Con un’altro ‘Puff’ Malfoy Junior scomparve.



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Qualcosa di inquietante stava accadendo ad Hogwarts si disse Sibilla tra sé e sé.Ovunque andasse,ovunque guardasse degli occhi di esemplare della specie maschile la scrutavano ossessivamente.All’inizio si disse che la cosa era normale,semplice routine per una donna affascinante come lei.Ma poi cominciò a sospettare che qualcosa non andasse e che quell’essere femme fatale che la contraddistingueva dal resto delle scialbe donne all’interno dell’istituto forse iniziava ad essere un peso troppo grande da poter sopportare.


La donna era stata fermata da diverse persone che aveva però puntualmente scaricato:Hagrid che le aveva porto come regalo un uovo di Sanguisuga rubenaria di Polonia,che Sibilla aveva accettato volentieri,poi era stata la volta del Serpeverde Theodor Nott che l’aveva fermata con un gatto a nove code che Sibilla si rifiutò categoricamente di usare….almeno in pubblico.Poi nei pressi della biblioteca era stata avvicinata da Oliver Baston che insisteva per farle vedere il suo ‘manico di scopa’.Ma era stato Nick-quasi-senza-testa ad irritarla di più con la sua insulsa voglia di ucciderla per uscire insieme a lei.


Insomma,ogni ragazzo,insegnante,animale,oggetto di sesso opposto la tallonava e la cosa per un po’ risultò quasi divertente,ma dopo due ore spese a rifiutare le avances di tutta Hogwarts, cominciò ad essere un tantino stancante.Per questo aveva deciso di convocare un riunione d’emergenza da Silente per risolvere l’intera orrenda situazione.


Una volta entrata la donna si sentì sollevata:era circondata da persone civili e mature che sicuramente l’avrebbero aiutata.Silente era seduto alla scrivania,con la schiena appoggiata alla sedia e le mani salde sui braccioli,mentre Severus Piton,il Professor Vitious e addirittura Fiorenzo erano in piedi sparsi nei vari angoli dell’ufficio.In pochi minuti la donna mise al corrente i suoi colleghi degli strani eventi che avevano avuto luogo nelle ultime ore e che la riguardavano in prima persona.Nessuno dei presenti si accorse del ‘Puff’ che trasportò Harry e Draco all’interno della stanza.


“Ora che sapete tutto spero che mi aiuterete per piacere.”


Silente aveva ascoltato l’intero racconto serio in volto e con il mento appoggiato sul dorso delle mani.Lo sguardo fisso su Sibilla.Per un attimo la donna ebbe l’impressione che il vecchio le stesse guardando il seno piccoliiiiiiiiiiiino.


Gli occhi castani della Professoressa di Divinazione balenarono da Silente a Piton e da Piton a Vitous e da Vitious a Fiorenzo e di nuovo si posarono sul Preside.Tutti e quattro gli uomini erano in un silenzio catatonico.


“Beh?”Chiese la Cooman ai presenti “Mi aiuterete?”


“Sibilla…”La richiamò il Preside”Mi faccia capire:lei mi sta dicendo che un gruppo di ragazzini,un custode,il guardia caccia di questa scuola e persino il fantasma di Grifondoro le hanno fatto la corte e lei ha rifiutato tutti?”


La donna annuì vigorosamente.


“Esatto.”Confermò poi.


“Allora non c’è alcun bisogno di allarmarsi.”


“Come prego?”Chiese confusa l’altra.


“Vorrà dire che uscirà con il sottoscritto.Dopotutto sono la figura più importante all’interno della scuola,per cui è normale che si sia riservata il meglio respingendo le avances degli alunni e di chi non è alla sua altezza.”



Silente fissava Sibilla dall’alto dei suoi occhiali a mezza luna,con un sorriso da ebete sul viso.


Un colpo di tosse da parte di Piton richiamò l’attenzione degli altri.


“Con tutto il rispetto Preside credo che la cosa migliore per la Professoressa Cooman sia quella di uscire con un uomo più…come dire….misterioso”Disse Severus guardando la donna e alzando simultaneamente le sopracciglia con fare malizioso,senza però scomporsi troppo.


“E allora dovrebbe venire a cena con me,un Centauro!”Proclamò fiero Fiorenzo “Oltre a condividere la stessa sublime arte della Divinazione,quale mistero più grande se non l’accoppiamento tra Centauri e essere um…”


“Aaaaargh,la pregherei di fermarsi qui o il mio stomaco risponderà al posto mio per l’orribile visione che si è formata nella mia mente”Lo bloccò il Professore di Pozioni.


“Non dia retta a questi buzzurri,Sibilla,diventi la mia ragazza e non se ne pentirà.”Sussurrò Vitious che nel frattempo si era avvicinato alla donna.Le aveva preso la mano e aveva iniziato a baciarla delicatamente sotto lo sguardo innoridito e schoccato della Cooman.


“Se vuole diventare la compagna di un cugino di secondo grado di Grande Puffo faccia pure,ma quello giusto per lei sono io.”S’inserì di nuovo Severus.


“Severus,per carità.Sibilla sceglierà il migliore,cioè me!”Gridò imperioso Silente alzandosi dalla sedia.


“Ah,ma la smetta.Lei non ha più l’età per certe cose!”


Sotto lo sguardo incredulo di Sibilla e quello estremamente divertito diHarry e Draco,i quattro uomini si contesero la Professoressa di Divinazione tra insulti e addirittura qualche Schiantesimo.


Alla fine la donna esasperata da tutto scosse la testa e gridò:


“Voi siete pazzi!Il mio occhio interiore mi aveva fatto vedere quanto improbabile potesse essere lavorare con degli uomini repressi come voi a causa della secrezione eccezionale dei feromoni da parte delle mie ghiandole sudorali,ma credo che con la volontà la cosa potesse essere superata.E’ più che evidente che una femme fatale come me in un ambiente del genere è in serio pericolo!Basta!Prendo due settimane di vacanza!Cercate di soddisfarvi a vicenda in modo che al mio ritorno siate di nuovo equilibrati e non siate cosi sfacciati da chiedere tutto questo!”Disse la Cooman facendo un giro completo su se stessa e marcando poi con ampli circoli della mani destra il suo fondoschiena.


La donna lasciò la stanza furente e con i capelli crespi che svolazzavano a destra e a sinistra come se avessero un’anima.


Inutile dire che Harry e Draco stavano lacrimando dalle risate nascosti dietro alla grande statua che li riparava dallo sguardo dei loro insegnanti.


Con un altro ‘Puff’ i due lasciarono l’Ufficio di Silente nella stessa maniera in cui vi erano entrati.



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Quanto si materializzarono di nuovo,Harry e Draco dovettero separarsi quasi subito dato che l’ora di Cena era molto vicino.Naturalmente Draco pretese i complimenti da parte del moro per l’ottimo lavoro eseguito.



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Durante la Cena Harry sentì gli occhi grigio-argento di Draco continuamente puntati su di sé.Era evidente che come lui,anche Malfoy Junior non si era dimenticato affatto che a seguito della prova inconfutabile che aveva ricevuto lui in qualità di inguaribile Grifondoro aveva l’obbligo di dover ritrattare tutto quello che aveva detto sul biondo.


Fece uno sforzo immane,ma alla fine si attenne ai patti dicendo a Ron che non era per niente vero che Draco aveva l’alitosi,ma la cosa fu udita anche dalle altre Case per il tono di voce alto che Harry aveva mantenuto apposta.Alla domanda di Ron il cuore del moro mancò un battito.


“E tu come fai a saperlo?Cioè cosa ti ha fatto cambiare idea?”


Il giovane Potter divenne leggermente rosse in viso e rispose semplicemente:


“Ho avuto prova del mio errore tutto qui…a propostio ho sentito da Neville che domani Piton farà un compito a sorpresa”


“Cosa?Oh,Merlino no!”Disse il rosso aggrapandosi al braccio di Hermione che gli sedeva di fianco.


“Calmati Ron.Se è a sorpresa come fa Neville a saperlo?”


“E’ vero!Studipo di un Neville!Ehi,Neville ma sei pazzo a farci venire certi infarti?”


Mentre Ron discuteva con un Paciok del tutto spiazzato,Harry ringraziò il cielo di essere riuscito a spostare l’attenzione su qualcos’altro.


Quando guardò in direzione del Tavolo Serpeverde notò che Draco lo stava fissando divertito.




Continua….




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Capitolo 5
*** La terza vendetta è concessa ***




I personaggi non sono miei ma di J.K. Rowling.



Prima di lasciarvi al capitolo volevo dire alcune cose:


-Chiunque fosse fan di Cho non legga il capitolo o almeno non lo contesti...è contro questo personaggio che io DETESTO.


-I riferimenti a un eccesso di peso dovuti alla vendetta di Draco non vogliono essere offensivi per quelle persone che effettivamente soffrono di sovrappeso o di obesità: questa fic è piena di stupidate è una vera cagata...prendetela come tale.


-Mi scuso imensamente per il ritardo. ^///^


Bene vi lascio alla lettura. Un baciotto a tutti!! ^^







D per Vendetta






Capitolo cinque:La terza vendetta è concessa.






Da quando Harry aveva avuto la prova dell'inesistente alitosi di Draco erano passati oramai un paio di giorni e da allora il moro si sentiva strano. Prima quando incrociava Malfoy per i corridoi,il primo impulso di Harry era quello di guardarlo negli occhi e di "sfidarlo",di tenergli testa, spingendo magari il biondo a dire qualcosa che facesse scattare il solito battibecco. Ora però le cose sembravano essere cambiate : quando vedeva Malfoy Junior nei corridoi la prima cosa che gli passava per la testa era quella di cambiare strada il più velocemente possibile, di tornare indietro o peggio ancora di ignorarlo e fingere di non vederlo. Anche quando Harry si ritrovava in Sala Grande le cose erano mutate in maniera insolita : non faceva altro che fissare la Tavolata dei Serpeverde e nonostante tutti i suoi sforzi per non farlo,il moro faceva cadere il proprio sguardo sempre e solo su un ragazzo dai capelli biondissimi e con un paio di occhi grigi da urlo. Quando questo accadeva il cuore di Harry cominciava a battere ad una velocità allarmante e sembrava fare veri e propri salti mortali quando magari, in quelle rare per non dire rarissime occasioni, anche Draco alzava lo sguardo verso il Tavolo di Grifondoro e per caso buttava l'occhio nella sua direzione : la salivazione sembrava diventare solo una parola per il Golden Boy che faticava anche solo a respirare,mentre la sudorazione aumentava così tanto da fargli percepire le gocce di sudore scivolare lungo la sua fronte.


E poi....


E poi Draco ritornava a ridere e a scherzare con i suoi compagni di Casa ignorandolo per il resto della serata e Harry sentiva lo stomaco ritorcersi e un leggero senso di tristezza fare capolino. Abbassava lo sguardo sul suo piatto e ritornava a mangiucchiarlo con quel groppo in gola che non riusciva a spiegarsi.


Sapeva benissimo che tutto questo non era normale,che qualcosa non andava,ma davvero non riusciva a capire cosa fosse. Harry si bagnò il viso con l'acqua fredda e fissò in silenzio,con religiosa serietà il suo riflesso attraverso lo specchio dei bagni maschili : si diede dello sciocco: stava dando troppa importanza a delle frivolezze. Probabilmente era solo un leggero caso di Raffreddore Magico...


Per un attimo il moro si sentì stupido e un pò amareggiato : non riuscire a capire una situazione,soprattutto se lo riguardava,era una cosa che lo infastidiva parecchio,ma decise di superare la cosa facendo un respiro profondo e uscendo dal bagno. Il moro riuscì a percorrere un metro scarso prima di sentire un'accorata richiesta d'aiuto.


"Harryyyyyyyyyyyyyyyyy!!"


Questi si girò e sorrise nel vedere Seamus correre veloce come non mai,per potersi riparare dietro alle sue spalle.


"Harry ti prego,ti supplico aiutami!"Gridò l'Irlandese in preda al panico stringendo con forza le spalle dell'altro.Il rosso si accigliò per un secondo e poi con voce più tranquilla proseguì dicendo "Harry,amico mio...ma hai fatto palestra?"


"Seamus Finnigan sei morto!"


La voce di Ron fece trasalire il ragazzo che ritornò dietro ad Harry,nella speranza di potersi nascondere. Inutile dire che Ron aveva visto benissimo le ciocche color sabbia fare capolino tra le mille uscite furtive che Seamus aveva buttato da sopra la schiena di Harry per accertarsi di quanto fosse lontano il pericolo-Weasley. Dal canto suo Harry si sentiva un emerito imbecille a rimanere tra quei due anche perché era certo che in un modo o nell'altro ci avrebbe rimesso lui.


Si girò alle sue spalle quel tanto che bastava per vedere Finnigan negli occhi,poi disse:


"Seam,si può sapere che hai fatto stavolta?Possibile che ne devi sempre combinare una delle tue?E poi sempre con Ron!"


L'Irlandese lo guardò con due occhi pieni di quella luce innocente che solo un cerbiatto di fronte a un cacciatore munito di fucile potrebbe sfoderare.


"Ma Harry...io ci provo davvero,ma poi guardo Ron ed è più forte di me : devo fargli un dispetto o rischio di impazzire."


Harry alzò gli occhi al cielo e sbuffò leggermente.


"Aspetta di vederlo.."Proseguì Seamus trattenendo a stento una risata "Non per vantarmi,ma questo è lo scherzo migliore,dopo avergli attaccato sul naso il calzino sporco di Neville con la colla..."


"Seamus!"Lo ammonì il moro.


"Harry scansati!Stavolta lo friggo quell'idiota da strapazzo!"


Il tono di voce di Ron era davvero furibondo.Harry si voltò con l'intento di calmare il suo miglior amico,ma quando lo guardò rimase di sasso,a bocca completamente aperta.


Per un attimo credette di aver sentito la propria mascella sfracellarsi contro il pavimento.


Ron era diverso. Ron era molto,molto diverso. Ron aveva i capelli lunghi. Ron aveva i capelli lunghi,ma soprattutto aveva due rigonfiamenti sul petto. Due enormi,anormali,alquanto strani rigonfiamenti sul petto.


"Ron,ma quelle due cose...non saranno..."Farfugliò Harry indicando il petto dell'amico.


"NON.DIRLO.!Harry ti prego per la mia sanità mentale non dirlo.!Togliti da lì questa volta l'ha fatta grossa quel cretino!Scansati da lì Harry o giuro che non risponderò più di me."


Ron impugnò ancora più saldamente la bacchetta che aveva tirato fuori qualche secondo prima e la indirizzò verso i due Compagni di Casa. Era chiaramente arrabbiato,ma era altrettanto evidente che non avrebbe scagliato nulla finché il suo migliore amico non si sarebbe scostato e avrebbe smesso di fare da scudo a Seamus.


"Ron!Per Merlino calmati!"


Da dietro Hermione e Ginny fecero la loro comparsa e subito la riccia andò ad abbassare il braccio del fidanzato,dandogli anche un leggero schiaffo sulla testa.


"Herm!Ma che ho fatto io?Quello da prendere a schiaffi è Seamus!"Piagnucolò il rosso.


"Stai tranquillo,mi occuperò anche di lui,ma prima ci sei tu : cosa ti avevo detto?Che la pozione sarebbe svanita nel giro di due o tre ore al massimo e che sarebbe stato meglio se fossi rimasto se non in Camera tua almeno in Sala Comune. Si può sapere che non mi dai mai retta?Datti un'occhiata intorno : ti stanno guardando tutti."


Ron s'immobilizzò per qualche secondo e poi realizzò che aveva corso e gridato come un matto. Lo stava fissando tutta Hogwarts e lui aveva... Un gruppetto di ragazze di Corvonero ridacchiò vistosamente,indicando e fissando il Grifondoro come fosse uno scherzo della natura. Come poi poteva legittimamente sembrare.


"Quanto a te Seamus,"Continuò imperterrita Hermione voltandosi verso Harry e puntando il dito verso l'Irlandese "Prova di nuovo a fare qualche altro scherzo,qualsiasi dispetto a Ron e credimi rimpiangerai di essere nato.Ti scaglierò uno di quegli Incantesimi che un maschio non vorrebbe mai gli fossero lanciati dato che portano a un deterioramento della loro vita sessuale.Ci siamo capiti?"Terminò la frase la ragazza fissando l'altro dritto negli occhi.


Seamus deglutì a vuoto e annuì vigorosamente.


"Bene."Disse la riccia ritornando a guardare e a consolare Ron.


"Quindi,"S'intromise Ginny richiamando l'attenzione dei quattro "tra tre ore mio fratello tornerà normale?"


"Si. La pozione che Seamus ha preparato non è molto forte per cui tra poco il mio Ron tornerà normale."


Hermione prese la mano del rosso che avvampò all'istante.


"Peccato."Sibilò Ginny.


"Perché?"Domandò il fratello che non capiva.


"Ho sempre desiderato una sorella e devo ammettere che stai meglio come ragazza,almeno così grazie a quel davanzale cha ti ritrovi sembri più interessante di quanto tu non sia."Disse ridendo.


Ron assottigliò gli occhi e mimò l'avventarsi sulla sorella che capendo l'antifona salutò gli altri e se ne andò.


"Avanti Seam,chiedi scusa a Ron."Sussurrò poi Harry che si scostò lasciando passare l'amico che seguì il suo consiglio.


Ron ci pensò su qualche secondo,ma poi accettò le scuse. Quando Seamus se ne andò,Harry si avvicinò al miglior amico chiedendo maggiori delucidazioni.


"Stavo per farmi la doccia quando Seamus mi ha offerto il suo bagnoschiuma dicendo che aveva un profumo strepitoso e che ti ammorbidiva la pelle,facendotela diventare quasi seta. Peccato che mentre mi stavo insaponando e lavando ho sentito che qualcosa qui cresceva e qui lievitava."Disse tutto d'un fiato il rosso indicando prima i capelli e poi il petto "Quindi capisci bene che ero furibondo,insomma,se almeno fosse stata la prima volta,ma qui gli scherzi di quello scemo continuano da un bel p-....Harry?I miei occhi sono qui sopra!"Lo richiamò allibito il rosso sbattendo all'improvviso le mani.


"Scusa,ma devi ammettere che la visione di un ragazzo con le tette è da infarto."Disse imbarazzato il moro.


"Merlino. Mi sento un oggetto sessuale."Sbuffò al limite Ron "Potrebbe esserci qualcosa di peggio?!"


"Ah,finalmente la tua natura di Transessuale è uscita allo scoperto. Era anche ora. Quel fingere di essere eterosessuale e fidanzato con la MezzoSangue era da vomito Weasley.Dillo che ti stavi solo facendo vedere di che misura non volevi avere le tette. In effetti quelle punture di zanzare che si ritrova la Granger non le augurerei mai a nessuno."


Lo sghignazzare del gruppo dei Serpeverde capeggiata da un Draco più strafottente che mai trascinò anche il resto della scuola in una risata liberatoria.


"Non serviva una risposta immediata."Sbuffò Ron.


Gli occhi di Draco andarono subito a cercare quelli di Harry,ma non li trovò da nessuna parte. Come negli ultimi due giorni il moro era scomparso. Il biondo scosse la testa e con un cenno del capo si fece seguire dagli altri membri della sua Casa.


Da dietro a una statua Harry guardava Malfoy Junior allontanarsi,mentre con assoluta incredulità si dava dei colpi con la mano sulla fronte.


"Che diamine mi succede?!"






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La giornata trascorse piuttosto tranquillamente,con le lezione che si susseguivano l'un l'altra e il solito tran tran tra le esercitazioni di Trasfigurazione e Pozioni e gli insegnamenti delle altre materie. Il tempo era trascorso talmente veloce che Harry si stupì non poco quando visto l'orologio si accorse che mancava solo mezz'ora a cena. Come aveva previsto Hermione,gli effetti delle pozione-bagnoschiuma di Seamus erano completamente scomparsi nel giro di tre ore,ma il ricordo di un Piton schifato e di una Mc Granitt intenta a paragonare il proprio seno con quello di un suo allievo sarebbe di sicuro rimasto impresso nella memoria di Ron fino a quando avrebbe avuto fiato in corpo. Mentre il rosso aveva combattuto tutto il pomeriggio a evitare le domande invadenti e a trattenere le lacrime,Harry aveva speso tutto il pomeriggio ad evitare di guardare Draco.Non sapeva bene il perché e per questo si sentiva doppiamente scemo,ma l'idea di incontrare lo sguardo del biondo lo faceva sentire terribilmente a disagio. Stava percorrendo il corridoio prossimo alle scale quando si accorse all'improvviso di aver dimenticato la piuma in classe.


"Cavoli!"Imprecò il moro.


"Cosa?"Chiese Hermione.


"Ho dimenticato la piuma in aula!Che pizza devo tornare per forza a prenderla dato che tutte le altre piume di scorta le ho già perse."Disse scocciato Harry.


"Va bene allora ti aspettiamo,vai pure a prenderla."


"No andate pure,evitiamo di perdere tempo in tre. Ci vediamo direttamente in Sala Comune così finiamo i compiti che mancano in modo d'avere il week end completamente libero."


"Okay. Allora ci vediamo in Sala Comune."Confermò Ron.


Harry annuì e voltandosi scomparve dietro a un corridoio. Raggiunta l'aula scorse subito la piuma che aveva lasciato appoggiata sul banco.


"Che memoria del cavolo che ho."


"Oltre a problemi ovviamente fisici dovuti al gatto morto che ti ostini a portare sulla testa parli anche da solo Potter?"


Il Grifondoro s'irrigidì all'istante. Quella voce era di Malfoy. Lo stesso Malfoy che lo aveva baciato e che stava evitando da giorni senza sapere il motivo. 'Cazzo' era la parola che riecheggiava nella mente di Harry,mentre il battito cardiaco si faceva davvero troppo accelerato. Si girò automaticamente,tanto per salvare le apparenza e dare l'impressione che tutto fosse normale. Fece una smorfia offesa,ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa Draco continuò a parlargli dicendo:


"C'è qualcosa che non va Potter?"


Harry lo fissò preso un pò alla sprovvista.Il biondo era appoggiato allo stipite della porta,le braccia incrociate e lo sguardo fisso su di lui.Il moro si sentiva un pò a disagio con quegli occhi grigi che lo scrutavano intensamente e lo studiavano dalla testa ai piedi.Poi semplicemente esternò a voce alta quello che pensava:


"Che domanda è scusa?"


"Che domanda è mi chiedi?"Gli fece eco l'altro che finalmente si raddrizzò e chiuse lentamente la porta a chiave "Potter a differenza di te io non sono uno scemo.Credi che non me ne sia accorto?"


Nella merda.Harry si sentiva completamente nella merda.Malfoy si era accorto che gli provocava delle reazioni strane al limite dell'anormale?


Lo avrebbe preso in giro di sicuro.Lo avrebbe umiliato fino alla morte ne era certo.


"Di che stai parlando?"Domando innocentemente il Grifondoro abbassando lo sguardo e portandolo poi su una parete che divenne la cosa pià interessante del momento.


"Di che stò parlando?"


"Malfoy la smetti di ripetere quello che dico?"ù


"D'accordo allora arriviamo al sodo va bene?Perchè cavolo m'ignori?Non che il mio ne risenta,ma vorrei almeno sapere il perchè."


Il Golden Boy sentì un tuffo al cuore e senza guardare negli occhi l'altro disse solo:


"Non so di cosa parli..."


"Mi.stai .deliberatamente.evitando. Sfregiato!Io DETESTO essere ignorato.Non lo hai mai fatto fino ad oggi,mi hai sempre affrontato e sei sempre stato una spina nel fianco e arrogante da morire invece tutt'a un tratto non mi degni più della tua attenzione,mi superi senza degnarmi di uno sguardo,non rispondi agli insulti....si può sapere cosa è successo?"


Il Serpeverde si avvicinò velocemente all'altro fino a ritrovarsi a soli dieci centimetri dal moro.


"Malfoy non essere più ridicolo del solito per piacere!"


"Ecco!E' di questo che parlo!Tu Potter è così che sei fatto!Tu mi insulti,mi fronteggi,mi tieni testa!Non ti ho mai visto in tutti questi anni evitarmi in modo così vigliacco e ti dico la verità : sono rimasto deluso."


Il moro decise di riparare alla meglio inventando una bugia convincente:


"Vuoi davvero sapere che mi è successo Malfoy?"


L'altro ragazzo annuì,curioso.


"Ti ho semplicemente evitato perchè sei un rompi palle di proporzioni cosmiche.Sono sicuro che il tuo unico interesse ora come ora sia quello di scoprire se ho qualche vendetta da commissionarti.E' per questo che ti ho evitato fino adesso.Sei pesante e sono sicuro che se non ti avessi ignorato mi avresti continuamente assillato per avere la tua pidocchiosa vendetta.Ci siamo capiti?Comunque dimmi pure se mi sbaglio."Disse tutto d'un fiato.


Draco lo fissò accigliato per qualche secondo poi scosse la testa molto lentamente.


"No.Non ti sbagli infatti."


"Bene...allora abbiamo chiarito?Io non ho nulla e soprattutto non ho vendette all'orizzonte.Posso andare ora?"Domandò il moro indicandola porta e dirigendosi poi per aprirla.


Stava per lasciare l'aula quando da dietro il biondo chiese:


"Allora non c'entra quello?"


Il Grifondoro si voltò verso l'altro chiaramente inconsapevole di quello che volesse intendere Malfoy Junior.


"Quello cosa?"


"Avanti Potter lo sai benissimo.QUELLO."


Harry si girò completamente e inarcò un sopracciglio.


"Per Merlino se ti dico che non lo so,ma guarda un pò...non lo so.Quello cosa?"


"Oooh,Potter....q.u.e.l.l.o."


"...."


"Avanti non puoi essere così tardo.Quello che è successo l'altro giorno.Q.U.E.L.L.O."


"Malfoy,con tutta l'inimicizia possibile : ma vaffantroll."


Il moro fece per girarsi.


"Il bacio.Credevo mi stessi evitando per il bacio Potter."


La mano del Grifondoro si fermò a mezz'aria proprio sulla maniglia,poi con tutta l'innocenza possibile il moro si voltò.


"Bacio?Ah,si...me n'ero quasi dimenticato.Non ti preoccupare Malfoy non sei il primo che bacio.Ricordati che sono in camera con Seamus..."


Naturalmente non era vero niente,ma il tono e la faccia seria che Harry aveva mostrato avrebbero convinto chiunque,tanto che Draco si sentì sollevato.


"Bene.Mi saresti caduto ancora di più se un'evento così irrilevante ti avesse scosso.Sarebbe stato patetico.Perfetto direi che ora la nostra conversazione possa dirsi realmente conclusa."


Il Serpeverde raggiunse l'altro sulla porta e superandolo disse guardando Harry negli occhi:


"Aspetto con ansia la tua richiesta di vendetta,non metterci troppo Potter."


Detto questo s'incamminò lungo il corridoio,mentre due occhi verdi lo fissarono giusto il tempo di vederlo svanire.Harry strinse con maggior forza la piuma che teneva in mano,poi decise di tornare in Sala Comune dove,con l'aiuto di Hermione avrebbe concluso i compiti.




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La Sala Grande era addobbata con enormi nubi cariche di pioggia che scaricavano fili d'acqua che man mano che si avvicinavano alle Tavolate svanivano nel nulla.La cena aveva compreso pietanze oltremodo squisite,tra arrosti cotti al punto giusto e dolcissimi frutti esotici.Gli studenti erano ormai quasi tutti sazi a parte qualche ragazzo che mangiucchiava le torte guarnite di panna servite come piatto finale.


Ron stava trangugiando la seconda fetta di torta quando Hermione gli diede un leggero schiaffetto sulla mano.Il rosso si voltò verso la fidanzata e la guardò sgranando gli occhi,non capendo perchè lo avesse colpito.


"Non guardarmi così!Sei disgustoso Ron!Hai mangiato la zuppa di verdura,l'arrosto con le patate,il vitello tonnato,la grigliata di pesce e di verdure hai addirittura mangiato un mango e due arance e ora hai il coraggio di mangiarti anche la seconda fetta di torta al cioccolato con panna?Si può sapere che stomaco hai?"


"Mio fratello non ha uno stomaco,ma un pozzo senza fine.E' strano che sia entrato in Grifondoro: l'animale che meglio lo rappresenta è il maiale."Ridacchiò Ginny.


Seamus,Dean,Neville e Harry risero di gusto mentre un Ron offeso lanciava alla sorella un tovagliolo in pieno viso.


"Fatti gli affari tuoi sciocca."Si difese il rosso "E poi perchè ve la prendete solo con me?Anche Neville e Dean hanno mangiato sia il primo che il secondo."


"Si ma noi ci siamo fermati lì Ron."Disse Dean.


Il gruppetto si concesse di nuovo una risata,incentivata dal broncio che Ron aveva messo per essere evidentemente in minoranza.Una volta che il piatto della fetta di torta venne portata via,i ragazzi si concessero qualche minuto per digerire,standosene tranquillamente seduti alla Tavolata e scambiando qualche parola.Fu Hermione a rompere la quieta affermando:


"Guardate là.E' davvero incredibile."


Gli amici guardarono nella stessa direzione in cui la riccia aveva posato lo sguardo e tutti rimasero pressochè senza parole: Cho Chang era di fronte al Tavolo di Serpeverde.


"Perchè Cho è nel lato dei Serpeverde?"Domandò Ginny.


"Ma come non lo sapete?Ha deciso di volersi fare uno della loro Casa e indovinate chi ha scelto."Rsipose Hermione.


"Non dirmelo!"Rspose scandalizzata la rossa.


"Merlino.Le donne sono davvero troppo concentrate sul gossip."Bisbigliò Seamus a Dean,Ron,Neville e Harry i quali annuirono.


Ginny e Hermione continuarono a parlottare,fissate dal gruppo dei ragazzi.


"Le sentite?Le loro voci sembrano essersi alzate di due ottave e guardate...parlano velocissimo.E' spaventoso...è come vedere un film a doppia velocità.Solo loro sono in grado di capirsi quando parlano di gossip.Noi dell'altro sesso sentiamo solo dei suoni,mentre quele due si stanno davvero parlando."


"Lo so Seamus,lo so.Non sai nemmeno la velocità con cui conversano mia sorella e Hermione quando sono insieme.E' raccapricciante.Seambra di sentire una conversazione tra due tacchini...'bllll' è lo stesso suono che fanno e-"


"Cosa'hai detto Ron?Chi sarebbe un tacchino?"


Ron e gli altri si girarono verso Hermione e Ginny,notando che entrambe li stavano fissando con occhi furenti. Quello che i ragazzi non sapevano è che le donne riescono a fare più cose contemporaneamente : parlare e ascoltare fa parte di queste.Inoltre il loro udito è di cinque volte superiore a quello maschile per cui qualsiasi cosa anche solo sussurrata nel raggio di un kilometro viene facilmente percepita.


"N-nulla tesoro.Stavo solo dicendo che-"


"Non vi sembra incredibile che la Chang si comporti così?Quando stava con Harry non era così libertina!"S'intromise Neville.


"Vero Neville?Ginny mi stava appunto dicendo che secondo quanto le ha detto Luna che ha sentito dire da Calì che ha parlato con Padma Patil la quale ha sentito per caso Mandy Brocklehurst parlare con Orla Quirke e Lisa Turpin che Cho è una ragazza di facili costumi e che in realtà fingeva solo di essere una ragazza timida perchè voleva mettersi con Harry e diventare ancora più popolare!"


Grazie al cielo Neville stando insieme alla nonna dai parrucchieri nel corso della sua adolescenza sapeva bene quanto malneabili fossero le ragazze e quanto poco bastasse per farle riparlare dell'ultima voce di corridoio,evitando così il linciaggio di un amico.


"Grazie.."Gli sussurrò a fior di labbra Ron.In risposta l'altro gli fece un cenno con la testa.


"Quindi,"Disse all'improvviso Harry "Cho avrebbe finto di essere la ragazza che era e adesso si vorrebbe mettere insieme a Malfoy?"


"Esatto.E' proprio una troia!Sappiamo bene quanto le volevi bene."


"Ginny!La riprese Hermione "Per piacere siamo a tavola.Di sgualdrina almeno..."Sorrise la riccia.


Le due scoppiarono a ridere seguite dagli altri.Non videro il mutare dell'espressione di Harry.Il moro si sentiva strano,arrabbiato.


"Chang capisci quando uno parla o sei stupida come sembri?Ti ho detto che non m'interessi.Vatten via stai sporcando l'aria che respiri."


"Oh,avanti Malfoy.Ti sto chiedendo solo un appuntamento niente di che."


Cho si stava strusciando allusivamente sul Tavolo,fissando negli occhi il biondo,con una luce particolarmente esplicita negli occhi.Con un dito la Corvonero giocherellava con una ciocca dei suoi lunghi capelli neri,mentre con la lingua s'inumidiva le labbra.


"Senti Chang se non te ne vai subito da qui ti spezzo quelle gambe da gallina che ti ritrovi,ci siamo capite?"Intervenne esasperata dalla sfacciataggine dell'altra Pansy.


Odiava Cho,ma sopratutto odiava che qualche altra ragazza a parte lei ci provasse così spudoratamente con Draco.


Draco stava fissando estremamente divertito le due ragazze che si stavano scannando proprio lì davanti a lui,quando sentì un leggero bruciore al polso.Non c'era bisogno di verificare:sapeva che quel bruciore familiare era dovuto di sicuro al bracciale delle vendette.Alzò lo sguardo verso il Tavolo rosso ed ebbe la sua conferma vedendo Harry fissarlo serio.


Il biondo sorrise di rimando: finalmente un'altra vendetta.




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"Capisco.Quindi Cho sarà il mio prossimo bersaglio.Lo sai Potter ti devo ringraziare: quella Corvonero del cavolo mi sta proprio stressando ultimamente.Vediamo se riesco a fargli passare la voglia di infastidire i ragazzi che le dicono che fa palesemente cagare."


Draco e Harry si erano distaccati dai rispettivi gruppi subito dopo aver appreso della vendetta e si erano appartati in un corridoio deserto.


"E' quello che pensi veramente?"


Draco inarcò un sopracciglio.


"Che la Chang fa schifo?"


"Mh."Confermò l'altro.


"Ovvio Potter.Se non sbaglio è stata il tuo primo amore.E tu hai dei gusti di merda.Ergo..."


"Ma molti dicono che sia molto carina.Tu non..la trovi carina?"Domandò il moro.


Si sentiva un perfetto deficiente.Non sapeva nemmeno perchè voleva vendicarsi di Cho.Aveva detto a Draco che era dovuto al fatto che lo avesse ingannato solo per mettersi con lui,ma sentiva che non era esattamente così.


"Potter stai tranquillo: non mi farò la Chang.Io non mi faccio mai qualcosa che prima ti sei passato tu.Sarebbe una cosa orribile.Rillasti: la Chang sarà sempre e solo tua."


Detto questo il biondo sparì con un sonoro 'Puff'.Harry fissò per qualche secondo il punto dove il Serpeverde era scomparso.Non era del tutto sicuro che Draco avesse compreso la natura della sua vendetta,ma forse neanche lui l'aveva compresa del tutto.




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Cho si era alzata già da un pò e si sentiva piena di energie: sicuramente oggi avrebbe conquistato Malfoy: si era spazzolata i capelli rendendoli lisci come seta,si era truccata con accuratezza e si era messa il suo gloss alla ciliegia.Era sicura di non essere mai stata così bella.Si guardò nello specchio per le ultime aggiustatine,notando come la matita nera che si era messa agli occhi risaltasse il nocciola delle sue iridi.Sorrise orgogliosa e pienamente appagata dal risultato dell'ultima ora di lavoro sul suo aspetto fisico e uscì dal bagno.


Si sentiva una dea: si era già messa con un sacco di ragazzi negli ultimi mesi tra cui Lee Jordan,Jack Sloper,Michael Corner,Roger Davies,Stewart Ackerley,Owen Caldwell,Kevin Witby,Malcolm Baddock e Terence Higgs.Il fatto di piacere a così tanti ragazzi la rendeva felicissima,quasi entusiasta e ora la sua nuova preda l'avrebbe resa ancora più popolare facendo scoppiare d'invidia tutte le sue compagne di Casa nonchè tutte le ragazze del suo stesso anno.E se proprio Malfoy non ci sarebbe stato avrebbe riversato le sue attenzioni su Blaise Zabini.Anche se tutti dicevano che era gay e se la faceva con Finnigan lei ne era sicurissima: sarebbe riuscita facilmente a portalo dalla sua barricata,almeno fino a quando non si sarebbe stancata di lui. Stava percorrendo il corridoio per giungere in Sala Grande,quando la Corvonero si accorse che un gruppo di primine di Tassorosso la stavano guardando esterrefatte.


'Lo so...sono bellissima.Fissatemi pure,ma non avrete mai questi capelli perfetti color pece.Sarò io l'unica incontrastata reginetta d Hogwarts!Ghghghghgh.'Pensò Cho.


Per quanto possibile la ragazza alzò ancora di più il seno,imitando quegli uccelli che tronfi e pieni di fierezza troneggiano il loro petto,sentendosi più maestosi che mai.Continuò estasiata il corridoio e notò che quasi tutti i presenti la fissavano indicandola e sghignazzando.


'Oddio vuoi vedere che ho un capello fuori posto?'


Cho prese lo specchietto che teneva in tasca,lo aprì e rimase di sasso vedendo il suo riflesso: la sua faccia era piena di brufoli.Era un brufolo unico,peggio di Colin Canon!


"Oh.Merlino!"Disse quasi senza fiato"Oh.Porco.Merlino.!"


Sentendo due ragazzi alla sua destra chiamarla "faccia di pus",la ragazza corse più veloce che potè riparandosi dietro a una statua in un punto del Castello poco frequentato. Subito prese la cipria e se ne cosparse una leggera dose sul volto,mascherando le parti piene di brufoli.


"Oh,cavolo.Ma che diavolo è successo?Non ero così...così...normale quando mi sono specchiata qualche secondo prima in bagno."Sussurrò a se stessa.


Non sapeva di certo che Draco la stava fissando da dietro a una colonna,piegato dalle risate.


"E non sai ancora cosa ti aspetta dolcezza."


Con un'altro 'Puff' il biondo scomparve.





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Dopo lo strano incidente di quella mattina,Cho si era controllata ogni cinque minuti allo specchio per essere sicura di rimanere perfetta in ogni momento.Dopo pranzo si era ricordata che avrebbe avuto gli allenamenti di Quidditch o meglio che avrebbe disputato una partita amichevole contro Grifondoro per far si che entrambe le squadre testassero il loro livello di bravura.Una volta entrata negli spogliatoi aveva indossato subito la sua divisa 'speciale',come si divertiva a chiamarla lei che consisteva in pratica nella normale divisa rimpicciolita di qualche taglia,per poter mostrare sia l'ombelico che le gambe magre. Quasi tutte le sue compagne rotearono gli occhi alla vista di una Cho che si rimirava per l'ennesima volta nello specchio per aggiustarsi i capelli,risultando perfetta anche per un semplice allenamento di Quidditch.Impugnata la scopa,la Corvonero entrò in campo,seguendo il resto della squadra. Come al solito sugli spalti c'erano anche alcuni membri delle altre Case desiderosi di carpire qualche elemento utile da poter usare negli incontri futuri.Inutile dire che tra loro faceva bella mostra di sè anche Draco,affiancato sia da Blaise che da Pansy e da Nott anche se quest'ultimo se ne stava leggermente in disparte rispetto agli altri. Cho gli fece l'occhiolino,guadagnandosi un dito medio della Parkinson.Una volta visto anche Harry.la ragazza civettò un pò anche con lui.Draco seguì l'intera scenetta dagli spalti,serio come non mai.


"Qualcosa non va Dracuccio?"Chiese Pansy.


Il biondo si voltò verso di lei,sorrise e scosse la testa.


"No,va tutto benissimo."


La loro attenzione fu richiamata dal fischio di inizio incontro.Cho si librò in aria,in sella alla scopa,come il resto della squadra.Gli occhi grigi di Draco mutarono gradualmente diventando rosso sangue.


"Diamo inizio ai giochi."




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Il luccichìo del Boccino fece scattare in avanti Cho.Dietro sentì la presenza attenta ed esperta di Harry che gli stava incollato.Ci vollero pochi secondi prima che il moro raggiungesse la ragazza.Entrambi con le mani tese a meno di un metro d'altezza.Il vento sembrava un coltello dalla lama gelata che tagliava i volti di tutte e due i Cercatori.La Corvonero si voltò leggermente e gridò a voce alta per farsi sentire dall'altro:


"Harry fai il gentil uomo e lasciami prendere il Boccino,su."


Gli fece anche un occhiolino,mentre lo spintonava per farlo sbandare.


'Ma Vaffantr-'


Ma prima che Harry potesse terminare di pensare la frase successe qualcosa che lo riempì di gioia: Cho iniziò ad ingrossare.


Anche la ragazza si accorse della cosa: vide il suo braccio allargarsi sempre di più,sempre di più diventando grande come quello di Tiger o Goyle.Sentì le gambe farsi pesanti e la pancia crescere a dismisura,fino a quando anche il suo mento si fece triplo.


"Ma cos-"


Ma anche lei non potè terminare la frase dato che inevitabilmente,per il troppo peso che doveva sostenere,la sua scopa si ruppe a metà,facendola cadere e ruzzolare per terra.Subito il gioco venne sospeso e tutti accorsero a vedere come stava Cho.


"Cho,Chi stai bene?"Gli gridò il Capitano di Corvonero.


La ragazza aprì gli occhi che istantaneamente aveva chiuso per lo spavento e quando li aprì del tutto vide come tutti la stessero fissando,metà con un sorriso che riuscivano a stento a trattenere.


"Che c'è?"Sbottò.


Poi se ne accorse da sola: era grassa.Aveva i rotoli di ciccia che fuoriuscivano dai pantaloncini corti e uno strato di pelle che formava vere e proprie onde di grasso che percorrevano tutto il tratto dal seno all'ombelico,ormai del tutto sparito sotto quella coltre di ciccia.


"Stai bene Chang?"Chiese di nuovo il Capitano.


"E come potrebbe non stare bene?La caduta sarà stata attutita da quei maniglioni antipanico!"


"O dal sederone che fa da morbidissimo cuscino."


Tutti i componenti della squadra sia di Grifondoro che di Corvonero scoppiarono a ridere di gusto,facendo arrabbiare Cho che si alzò stizzita in piedi.


"Smettetela di prendermi in giro!"Gridò furibonda agitando il dito contro tutti.


"Guardate,sembra che stia agitando un wurstel!"Esordì Dean Thomas.


Un'altra risata fragorosa si levò sul campo.Seguita da un'altra a causa della battuta di Seamus per cui "Se guardate attentamente anche il suo terzo mento oscilla furibondo!"


In preda alla rabbia.Cho lasciò il campo.Harry si girò verso gli spalti e sorrise al suo vendicatore.


"Ottimo lavoro."Disse a fior di labbra,mentre un biondo sghignazzante faceva un cenno del capo in risposta.





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Dopo essersi applicata un Incantesimo Dimagrante,Cho era tornata la stessa,ma non capiva che diavolo le stesse accadendo.Il suo corpo non le rispondeva più e l'aveva fatta stare al centro delle risate di tutta Hogwarts per l'intero giorno : prima l'incidente al campo da Quidditch,poi gli orecchioni da elefante che le erano spuntati seguiti dall'enorme sedere che le era gonfiato durante Trasfigurazione.Poi c'era stato lo sfogo apparsogli durante Cura delle Creature Magiche e dei baffi accompagnati da una barba vistosa a pois verdi e rossi.


"Bastaaaa!"Gridò esasperata appoggiandosi al muro del corridoio proprio fuori alla Biblioteca dove aveva addocchiato la sua preda"Se succede ancora qualcosa,io...io....aaaargh!Tutte le mie tattiche di seduzione su Draco sono andate a farsi fottere!!Loro,non io!!Okay,okay...Cho riprenditi."Si disse la Corvonero respirando a fondo "Non è successo nulla di che dai,sei diventata solo una brufolosa,una cicciona,ti sono cresciuti due orecchioni grossi cosi,un sedere di proporzioni cosmiche,dei baffi e una barba a pois e ti è venuto uno sfogo all'improvviso.Nulla d'irreparabile.Ora vai da Malfoy,ti strusci un pò e lo conquisti. Su,vai."


Detto questo raggiunse il tavolo dove il biondo era seduto insieme ai suoi amici.Si diede un'ultima sistematina ai lunghi capelli neri e poi finalmente fece il suo ingresso,insinuandosi in una conversazione tra Draco e Pansy.


"Ciao Malfoy."Disse sbarazzina agitando le ciglia velocemente.


Blaise,Pansy,Draco e Theodor si voltarono verso di lei e sul volto di tutti apparve la solita espressione da 'ancora lei?!'.


"Chang,tesoro,hai qualcosa in un occhio?Altrimenti nn si spiega quel tuo movimento pericolosamente veloce delle palpebre."


Cho fulminò con lo sguardo Pansy che in tutta risposta sbadigliò annoiata,guardandosi le unghie,per nulla scossa da quella debole occhiataccia paragonabile solo allo sguardo di un panda drogato.Gli altri sorrisero divertiti.


"Comunque,"Proseguì la Corvonero fingendo che nulla fosse accaduto"Ti va di venire a fare compere cn me Malfoy?Potrai scortarmi per tutta Hogsmeade."


Il biondo si accomodò di più sulla sedia e si portò le mani dietro la nuca.Osservò Cho con serietà poi disse:


"Chang ti fai di acidi?Non verrei con te nemmeno sotto Imperius.Farmi vedere con un oca del tuo calibro mi rovinerebbe la reputazione.Lo sai,all'inizio poteva essere anche divertente essere pedinato da una psicotica con manie di grandezza,ma ora cominci davvero a rompere le palle.Non hai capito che non mi piaci?Non mi piaci ora e non mi piacerai mai!Torna da Potter o dall'altra metà della Scuola.Ti trovo insulsa,insignificante e un poco sgualdrina dato che l'hai data a quasi tutta Hogwarts.Ti mancano giusto Piton e Gazza.A meno che tu non ti sia già applicata anche su di loro,ma dubito che ti prenderebbero in considerazione.E adesso vattene,non mi scocciare più."


Il viso di Cho era diventato di una ventina di colori diversi,passando da gradazioni di rosso a gradazioni intense di verde.Apriva la bocca e la richiudeva a scatti,allibita e senza parole: qualcuno la stava rifiutando,di fronte a tutta la Biblioteca!A voce considerevolmente alta: inconcepibile.I suoi occhi si assottigliarono diventando due fessurine,le narici si aprirono come a voler far uscire del fumo fino a quando ormai sul punto di scoppiare la ragazza disse:


"Tu....tu....tu sei un cafonEEEEEEEEEEEEE"


Cho sgranò gli occhi,come il resto della Biblioteca che si girò verso di lei.La Corvonero si portò una mano a coprire la bocca.Lei aveva...aveva ragliato.


Pansy rise di gusto,incapace di trattenersi.


"Oddio Chang,non c'era bisogno che ci dimostrassi formalmente quello che sei.Sappiamo tutti che sei un asina!"


Cho era senza parole,allibita,umiliata.Con gli occhi lucidi uscì di corsa dalla stanza gridando:


"Basta con voi dannati uomini ho chiusoooooooooooooooo"


Mentre tutto il resto della Biblioteca fissava la figura di Cho diventare sempre più piccola per svanire dietro a un angolo,Draco vide un'altro anello del bracciale delle vendette svanire: un'altra missione compiuta.




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Cho stava correndo all'impazzata,quando girando per l'ennesimo corridoio sbattè contro qualcuno.Alzò gli occhi color nocciola e vide Luna Lovegood a terra di fronte a lei.La riccia si alzò e aiutò l'altra a rimettersi in piedi.Le sorrise e le disse:


"Tutto bene?"


Cho la fissò per qualche secondo,poi sorridendo ammaliante rispose:


"Si,grazie.Dimmi un pò Lovegood...che fai stasera?"




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Harry aveva dato appuntamento a Draco dopo cena,in un lato nascosto del Cortile.Aveva aspettato pochi minuti,ringraziando Merlino che quella sera non fosse poi tanto fredda.


"Potter,si può sapere perchè mi devi dare appuntamenti a quest'ora della sera,in luoghi così oscuri?"


La voce scocciata di Draco fece voltare il moro che sorrise dentro di sè,notando che alla fine il Serpeverde non era seriamente irritato.


"Stai tranquillo Malfoy....so quanto le foreste e il buio ti facciano paura."Disse sghignazzando riferendosi all'incidente del primo anno.


Il biondo gli lanciò un occhiataccia.


"Allora?"Lo incalzò alla fine.


"Nulla di che...volevo solo ringraziarti per la vendetta e dirti che hai fatto un ottimo lavoro."


"Come sempre!"Aggiunse superbo Draco.


"Come sempre.."Lo accontentò Harry.


"..."


"..."


Un silenzio tombale scese di colpo e Harry si sentì in imbarazzo anche se non sapeva il perchè.


"Bene,allora io vado se non hai nient'altro da dirmi."


Il moro annuì.Draco fece la stessa cosa in risposta e si voltò,dirigendosi verso il Castello. Il Grifondoro lo guardò allontanarsi.I suoi occhi scivolarono sulla sua figura,come una carezza,fino a giungere ai glutei.Li fissò intensamente fino a quando,come risvegliatosi si diede un colpo sulla fronte.


"Cattivo!Cattivo Harry!Dove diavolo guardi?"Si disse tutto rosso.


Non sapeva certo che Draco aveva sentito tutto.




Continua.....




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Capitolo 6
*** La quarta vendetta è concessa. ***




I personaggi non sono miei ma di J.K. Rowling.





D per Vendetta





Capitolo sei:La quarta vendetta è concessa.






Erano passate ormai tre settimane da quando Harry e Draco erano stati uniti l’uno all’altro dalla pergamena di Piton.Tre lunghe settimane durante le quali i due avevano iniziato a far evolvere il loro rapporto da “nemici giurati” a “nemici giurati che decidono di tollerarsi e di avere conversazioni al limite della civiltà”. Con sua grande meraviglia,nonostante provasse ancora dell’astio palpabile e agisse con estrema prudenza,Harry aveva scoperto che Malfoy era simpatico.


Magari simpatico era una parola troppo grossa da usare in relazione a Malfoy,ma si poteva dire che in alcune occasioni,se si evitava accuratamente l’argomento ‘Sangue Puro’ o ‘Abbigliamento da Pezzenti’ o ‘Condizione economica da elfi’ faceva delle battute che potevano scaturire in lui almeno un sorrisino compiaciuto.


Anche Draco aveva iniziato ad apprezzare schegge del carattere di Potter.Troppo sdolcinato,arrogante e superbo. Odiava il modo in cui gli rispondeva così sfacciatamente o peggio il modo in cui cercava di zittirlo. Per non parlare di quella tendenza così Grifondoro di indicare la cosa più giusta da fare. Potter era irritante come del moccolo di Centaruro sulla faccia,ma stranamente il Serpeverde apprezzava la sua presenza o meglio,la tollerava. Le schermaglie che avevano luogo quelle poche volte in cui si vedevano per i corridoi o lontani da occhi indiscreti per parlare della loro situazione tutto sommato era piacevoli. Draco le aveva sempre adorate o meglio tollerate.



“Dean Thomas, Seamus Finnigan e Lenticchia. Siamo già a tre. Se contiamo anche la Chang siamo già a due vendette su tre in sono coinvolti i tuoi amici. Tu sai che vuol dire questo Potter?Che avevo ragione!Non che la cosa mi stupisca,certo,ma è comunque gratificante sapere che le cose che dicono si rivelano sempre del tutto VERE.”


“Malfoy ti prego .Mancano ancora sette vendette per cui non è detto che-“


“Oh.Merlino!Tu hai barato Potter!”


L’ accusa improvvisa di Draco per poco non fece cadere il Grifondoro dal ramo su cui si erano seduti. Tra il ramo e il suolo c’era solo un metro,ma era comunque pericoloso. Il biondo lo guardava ancora con fare accusatorio.


“Come scusa?”Domandò l’altro del tutto ignaro della macchinazioni mentali di Draco e piuttosto confuso.


“Potter.tu.hai.barato.”Puntualizzò il biondo.


“Okay Malfoy : passami il tuo fornitore di polvere di fata .E’ uno bravo.”Replicò il moro,alzando gli occhi al cielo.


“Ah si?Allora dimmi : quanti amici hai?”Chiese tutto sospettoso il biondo.


Harry alzò un sopracciglio. Ci pensò su qualche secondo,ma la voce del Serpeverde riapparve con un tono da saputello.Aveva anche puntato un dito contro il moro.


“Ah-ah.Hai visto?Tu hai così pochi amici che non riescono nemmeno a venirti in mente i nomi!Per forza che sembravi cosi sicuro della scommessa : tu non hai amici. Oltre agli sfigati che abbiamo già nominato ci sono solo il tuo pennuto bianco e forse il rospo di Paciok!”.


“Ma che cavolo dici Malfoy?Io sono PIENO di amici.”


“Ah si?”Disse l’altro assottigliando gli occhi.


“Si.”Puntualizzò il Grifondoro in tono di sfida.


“Bene .Allora dimmi i loro nomi. Oltre alla Granger e alla Weasley femmina,ovviamente. So bene quanto amiate fare gli amiconi e quanto tu apprezzi la famiglia dei pel di carota.”


Harry sorrise vittorioso,aprì la bocca e poi pensò che in effetti non gli veniva nessuno a parte Seamus,Dean, Ron,Ginny e Hermione.Ma poi il viso di Neville gli apparve come un fulmine a ciel sereno.


“Neville.”Disse ad alta voce.


Draco lo fissò in silenzio,con un espressione indescrivibile.


“Paciock?”


“Si,Neville.”Riconfermò l’altro “Uh!Poi c’è anche Luna,anche se è un po’ strana si è rivelata essere una persona simpatica…un po’ a modo suo,ma simpatica.”


“Finito o hai qualche altro esempio di specie in via d’estinzione da propormi?”Chiese pacato l’altro sogghignando.


Harry gli diede una leggera gomitata sul braccio,con un le labbra curvate lievemente all’insù. Doveva ammetterlo,nonostante lo odiasse,Malfoy faceva delle battute divertenti. In più quando sorrideva o ghignava il più delle volte,il suo viso s’illuminava e diventava davvero belliss-


“Si può sapere come scegli le amicizie?Con il sedere?Che poi è uguale alla tua faccia...”


“Prego?!”Sbottò in risposta il moro.


“Si insomma,capisco la Granger :è una persona alquanto brillante,nonostante la sua provenienza,ovviamente. Di sicuro quando hai bisogno di delucidazioni ti rivolgi a lei. Potrei anche passarti Lenticchia : un simpatico diversivo. Tipo piccolo Ippogrifo a cui dare del cibo in cambio di giochetti. Anche la Weasley : il tuo giocattolo sessuale. Ma la Lovegood? E Paciock?Ti prego…Sono assolutamente inutili.”


Harry si era voltato di scatto verso il Serpeverde,gli occhi fuori dalle orbite.


“GIOCATTOLO COSA?Non dirlo MAI più Malfoy!”Sottolineò Harry fissandolo serio come non mai.” E poi si può sapere che discorsi fai?Sembra che io debba scegliere i miei amici in base a ciò che possono fare per me!”


“Perché non è forse così che dovrebbe essere?”Chiese di rimando l’altro sistemandosi più comodamente sul ramo.


“Come siamo passati dal vederci perché volevi dirmi qualcosa sulle vendette a parlare di amicizia si può sapere?”


“Non tergiversare e rispondi alla domanda.”Lo interruppe secco l’altro.


“No certo che no!Un amico non deve essere un mezzo per poter raggiungere qualcosa. Insomma,non so nemmeno io come si sceglie un amico…succede e basta,ma quello che ti posso dire è che io giudico una persona per quello che è e non per quello che può fare.”


Per qualche secondo calò il silenzio ed Harry ne approfittò per togliersi una ciocca di capelli che si era andata a cacciare tra gli occhiali e gli occhi.


“Bugiardo.”Sibilò alla fine Draco.


“Bugiardo?”Ripetè il Grifondoro guardandosi intorno con la vaga impressione che da dietro gli spalti mezza Hogwarts sarebbe uscita con uno striscione con scritto ‘Sei su Scherzi al Mago!’.


“Si Potter.Sei un grandissimo bugiardo.”


“Malfoy sei scemo?Era un’affermazione non una domanda.”Sghignazzò il moro.


“Fai poco lo spiritoso. Se non ricordo male al primo anno quando io ti tesi la mano mi rifiutasti. Come puoi dire di basarti su ciò che sono le persone se nemmeno mi conoscevi?”


Harry smise di ridere all’istante.


“Beh,”Iniziò”Il fatto è che tu avevi insultato Ron così apertamente e Ron era l’unico che conoscessi. Ci eravamo incontrati sul binario quando dovevo prendere l’Espresso per la prima volta e abbiamo fatto il viaggio insieme. Tu hai deliberatamente insultato la prima persona che avessi mai conosciuto oltre ai miei zii e a mio cugino che appartenesse per giunta al Mondo Magico per cui-…”


“Quindi,”Lo interruppè il biondo “Mi stai dicendo che se ti avessi incontrato prima di Weasley saremmo potuti diventare amici?!”


“Non lo so…”Balbettò Harry spiazzato “Suppongo di si…”


Draco assottigliò gli occhi,scossa la testa.


“Maledetto Weasley.”Sibilò a denti stretti Draco.


“Che vuoi dire?”Chiese incuriosito l’altro.


Draco sobbalzò,notando che lo aveva detto ad alta voce e non solo pensato.Le sue guance si colorarono leggermente di un rosa acceso,ma l’altro non lo vide.


“Ah Potter ma che vuoi?Ascolti anche i miei pensieri.”


Con un gesto velocissimo,il Serpeverde spintonò Harry con il piede. La cosa fece perdere il già precario equilibrio del moro che scivolò e cadde letteralmente al suolo. Draco si sporse subito,preoccupato.


“Potter stai bene?!”Chiese subito.


Harry alzò la faccia dall’erba su cui era caduto e che aveva attutito la caduta,per quanto possibile. Si passò la mano sul naso,dove sentiva qualcosa di caldo.Le dita insanguinate confermarono ciò che aveva temuto.


“Malfoy!Mi hai fatto uscire il sangue dal naso!Brutto idiota decelebrato!”Gridò alzandosi furente a guardandolo di sottecchi.


“Gne gne gne. Potter il dolore tempra il carattere. Pensala così : questa esperienza ti farà diventare ancora più forte. Riuscirai a diventare coraggioso quanto la Granger.Contento?”


Harry divenne completamente livido di rabbia.


“ORA INVECE TU PENSALA COSI’ : TI DARO’ UN PUGNO ANCORA PIU’ FORTE DI QUELLO DI HERM! CONTENTO?”


Il Grifondoro cominciò a saltellare per afferrare Draco per i piedi e riuscire a trascinarlo giù dall’albero,ma il biondo era scattato su un ramo più alto.


“Malfoy scendi subito!”Grugnì indispettito.


“E perché dovrei farlo?Ho una vista semplicemente mozzafiato dinanzi a me. Voglio godermela.Guarda ,da qui posso vedere il Lago!”


“Ma quale Lago idiota!Te lo tolgo io il fiato. Vieni subito giù!”


Draco lo ignorò,fingendo di avere davanti a sé un paesaggio bellissimo,quando in realtà aveva giusto la capanna di Hagrid a qualche decina di metri. Harry nel frattempo aveva fermato il sangue che gli colava giu dal naso con l’aiuto della bacchetta.


“Malf-“


“Draco!Si può sapere che ci fai qui?!Con lui per giunta!”


La voce di Blaise Zabini fece voltare entrambi. Il ragazzo si stava avvicinando a passo svelto.


“Blaise?Che vuoi?”Chiese in tono piatto il biondo.


“Come che voglio?Non ti ricordi che dovevamo andare in Biblioteca per la ricerca di Piton?!Ma vedo che hai altri piani per oggi.”


Il Serpeverde scoccò un’occhiataccia a Harry che ricambiò lo sguardo,incrociando le mani al petto.


“Io e Potter dovevamo parlare di una cosa.”Disse il biondo scendendo finalmente dall’albero.


“Cosa che tra l’altro era davvero inutile.”S’intromise acido Harry.


“Potter qualcuno ha chiesto il tuo intervento?No,per cui stai zitto. Draco puoi spiegarmi questo..”Gesticolò Blaise nella loro direzione.


Draco inarcò un sopracciglio.


“Non c’è nulla da spiegare. Dovevo dire una cosa a Potter. Punto . Mi sembra di avertelo già detto.”


“Si ma-“


“Punto.”Disse secco il biondo in un tono che non prevedeva ulteriori repliche.


Blaise lo guardò e alla fine sospirò.


“D’accordo. Comunque t’informo che Pansy è completamente partita dicendo che dovevi preparargli una Pozione liscia pelle o qualcosa del genere e che avevi promesso di dargliela stamattina. E ora è pomeriggio. Sta gridando per tutta la Sala Comune. E’ uno spettacolo raccapricciante.”


“Santo Salazar!E’ vero .Mi ucciderà. Okay,ora vado da lei. Potter,” Si rivolse verso il moro “Non metterci troppo. Aspetterò,ma non metterci troppo.”


In risposta Harry gli fece un cenno con la testa. Detto questo Draco si voltò,dirigendosi verso il Castello,ma sentendo solo i propri passi si voltò.


“Beh?Non vieni Blaise?”Chiese all’amico.


“Arrivo devo dire due paroline a Potter.”


Draco lo guardò in silenzio per pochi secondi,con un’espressione indecifrabile sul volto color porcellana.


“Bene.”Si limitò a dire prima di proseguire “Ricordati solo ciò che ti ho detto.”


Malfoy Junior fissò seriamente negli occhi l’amico. Uno sguardo in grado di trafiggere. Non una parola in più .Blaise annuì.


“Perfetto!”Disse con il suo solito ghigno “Non scannatevi troppo ragazzi.”


Gli occhi verdi di Harry seguirono il Serpeverde fino a quando non si fu allontanato troppo,diventando una figura indistinta.Harry sapeva già che quello che gli avrebbe detto Zabini non gli sarebbe piaciuto.


“Smettila di fissarlo!”Grido Blaise.


Appunto.


“Credi che non me ne sia accorto,eh Potter?”La voce del Serpeverde era intrisa di uno strano malumore,quasi un forte sentimento di disgusto.


Anche se Harry sapeva benissimo che tra loro ci fosse un forte astio,dovuto principalmente al fatto che appartenevano a Case diverse e per il fatto che Blaise fosse per il migliore amico di Malfoy,il moro non si capacitava di tutto quell’attrito,soprattutto perché fondamentalmente i due non si conoscevano affatto. Quell’atteggiamento gli diede fastidio,molto.Ovviamente non lo fece capire in nessun modo a Zabini.


“Di che diavolo parli Zabini?”


“Non fingere con me Potter.Puoi farlo con Draco,ma io non sorvolerò sul tuo,interesse.”


Harry sentì una fitta al petto,ma davvero non riusciva a capire di cosa stesse parlando il ragazzo che gli stava davanti.


“E’ inutile che fai quella faccia. Si,me ne sono accorto. E’ inutile che ci provi mi hai capito?Tu non vali niente e non sarai mai niente per lui,se non un fastidiosissimo sassolino nella scarpa. Sei un sudicio pezzente che adora stare tra MezzoSangue e MezziGiganti incapaci,non credere nemmeno per un secondo di poter interessare a qualcuno,soprattutto a Draco. Credi che non me ne sia accorto?”Chiese Blaise guardando la faccia stupita di Harry. “Il modo in cui lo guardi fa venire la nausea.Tu non gli piacerai se non disteso a terra senza vita,ricordalo.Gli inutili esseri come te sono e SARANNO sempre dei passatempi per Draco.Non so perché negli ultimi tempi abbia deciso di vederti o semplicemente di parlarti,ma sono sicuro che ha i suoi buoni motivi.Motivi che spero portino alla tua dipartita,per cuit i prego : evita di guardarlo con la melassa negli occhi.E’ patetico perfino per te.”


“Tu sei completamente suonato!”


Finalmente Harry era riuscito a dire qualcosa. Piacere… Malfoy?Di che diavolo parlava quel pazzo. Sentì le guance andargli a fuoco. Per la rabbia probabilmente. Tutte quelle cattiverie : come osava dirle,lui che nemmeno lo conosceva?Zabini era riuscito a rovinargli il pomeriggio che era iniziato bene.


“Si certo come no.”Gli ribattè addosso l’altro come se fosse immondizia al suo cospetto “Ricordati solo Potter che io ti tengo d’occhio.”


Blaise lo fissò,poi si girò e lasciò Harry lì da solo,con la rabbia che lo squarciava dentro.Il Grifondoro strinse i pungi,furente.Draco stava cercando di calmare Pansy e di dissuaderla dal lanciargli addosso la scarpa di velluto nero con il tacco di dodici centimetri,quando il bracciale al polso iniziò a scaldarsi.


“Che diavolo hai da ridere Draco?!”Sbottò Pansy con in mano la scarpa,ma il biondo si limitò a sorridere e a scuotere la testa.


“Mi hai preso in parola..”Sussurrò come se li di fronte ci fosse Potter.


“Certo che ti ho preso in parola scemo!Mi avevi assicurato la Pozione lisciante,invece mi ritrovo con un pugno di mosche!”




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“Che cavolo vuol dire che non puoi dirmelo?E come faccio io scusami?!”


Draco cominciava a scaldarsi davvero stavolta : Potter non voleva dirgli il motivo per cui Blaise lo aveva fatto arrabbiare e senza la motivazione lui non riusciva a organizzare una vendetta decente.


“Ho detto che non te lo posso dire!Mi ha semplicemente detto delle cose non vere….Piantala di assillarmi!Ti ho detto con chi te la devi prendere,no?Per cui esegui!”


Draco grugnì di frustrazione.


“Perfetto.Sei davvero un cretino Potter!”


E con un ‘Puff’ svanì nel nulla.


Si,Zabini era davvero riuscito a rovinargli un pomeriggio che era iniziato bene.




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La McGrannitt stava spiegando l’ennesimo incantesimo per trasfigurare un libro in un vaso Ming,quando il chiacchiericcio nel lato dei Serpeverde le fece perdere la pazienza.


“Signor Nott,Signor Zabini : potreste dirci cosa vi fa così tanto ridere in modo d’allietare anche il resto della classe e poterci concedere tutti una sentita risata?”


Blaise e Theodor si zittirono all’istante e guardarono di scatto verso la loro insegnante.Senza farsi vedere da quest’ultima che era a qualche metro da loro,i due nascosero sotto al banco il disegno animato che ritraeva la McGranitt intenta in pratiche poco professionali insieme a quelli che dagli schizzi assomigliavano a Silente e a Nick-Quasi-Senza-Testa.


“Beccati!” Pansy sghignazzava tranquilla dietro di loro.


“Lascia fare a me.”Disse superbo Blaise.Nott annuì :non c’era nessuno migliore di Blaise a rifilare panzanate inventate al momento.


Questi si alzò proprio mentre l’insegnante diceva “Allora?”.


“Si Professoressa.Non c’è nulla di così scoinvolgente.”


Harry fissò il Serpeverde poi spostò lo sguardo verso Draco e notò che questi allargò per un impercettibile secondo gli occhi che divennero scarlatti ,per poi tornare di nuovo grigi.Il biondo si sentì osservato e guardò nella sua direzione.Fece una smorfia e poi tornò a guardare in direzione di Blaise.


“Semplicemente,”Continuò “ Io e Nott stavamo facendo una caricatura di lei che cavalca come una cowgirl esperta quei due stalloni di Silente e Nick-Quasi-Senza-Testa.Guardi,”Disse prendendo dalle mani di un Nott allibito e pallido il disegno in questione “Se gentilmente si avvicina potrà notare come io e Theo siamo dotati nell’arte del disegno.Pensi che le rughe sono dello stesso numero realmente presente sulla sua faccia di prugna secca.”


L’intera classe era ammutolita,quasi quanto la Professoressa di Trasfigurazione che continuava a boccheggiare,senza riuscire a mettere a fuoco la situazione,per quanto irreale e assurda si presentava.


“V-voi…”


“Noi siamo giovani e belli,lei purtroppo no.”Aggiunse con un sorriso sulle labbra Blaise che mentalmente si stava dando del mentecatto perché non riusciva a dire quello che voleva.Lui pensava una cosa,ma ciò che gli usciva dalla bocca era l’esatto contrario “Ma come si dice?La vera bellezza è quella interiore : tutti prima o poi appassiamo come fiori,ciò che rimane è solo quello che abbiamo dentro.”


Che stava succedendo?!


“Voi.due.siete.in.punizione. Per i prossimi due mesi!E ora si sieda.”


Blaise eseguì l’ordine.La classe era ancora in perfetto silenzio,per cui quasi tutti sentirono Nott dirgli:


“Meno male che ci hai pensato tu?!”




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Le cose non migliorarono nel corso della giornata : Blaise finì per inimicarsi tutta la Casa di Serpeverde per le battutine che controvoglia uscivano dalla sua bocca,mentre si fece amica quasi tutta Hogwarts con sdolcinati complimenti a ragazze che lui odiava e che voleva disperatamente offendere. Anche a Lezioni di Pozioni finì con il dire che Piton assomigliava a un pellicano unto di olio di pancetta….quando il Professore in questione era di fronte a lui e gli aveva rivolto un cenno con il capo che rivolgeva solo agli allievi che preferiva di più.


Qualcosa fece intuire al povero Blaise che non lo avrebbe mai più rivisto quell’adorabile cenno.




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“Non Aiutatemi!”Supplicò Blaise a cena.


Theo lo guardò dall’alto in basso e l’unica cosa che fece fu alzare il dito medio.Cosa che fecero anche Pansy,a cui aveva fatto i suoi complimenti per aver raccolto prima degli anni buccia d’arancia,cellulite e rotolini vari,Millicent,a cui aveva confidato di aver fatto sesso con lei solo perché ubriaco e con una vistosa bubba viscidosa,Marcus a cui aveva detto di aver fatto sesso con la sua ragazza,Millicent appunto e che inaspettatamente fecero anche Tiger e Goyle a cui aveva detto semplicemente che erano puzzolenti.


L’unico che non lasciò la Tavolata appena lo vide fu Draco.


“Non so che non c’entra Potter.”


“Perché?”Domando il biondo che aveva capito che Blaise intendeva dire il contrario.


“Perché non guardare il caso…oggi non gli dico che è una persona utile e meravigliosa e prima che cosa non mi succede?Quello!Riesco a non farmi capire da tutti!Neanche tu sei uno dei tanto che non mi capisce!Non aiutarmi Draco!Non credo che rimarrò sano tra molto.”


“Sono sicuro che ti passerà,tranquillo.Tieni,”Gli porse una tazza di Camomilla “Devila e vai a letto.Domani sistemo tutto io con gli altri.”


Blaise lo guardò con un brillìo negli occhi.


“Oh,FanTroll Draco!Sei davvero un nemico con la ‘N’ minuscola.So cosa farei con te.Allora io rimango.”Disse alzandosi.


“Okay.Ah!”Lo bloccò all’improvviso.


“No?”Gli chiese l’altro.


“Cosa hai detto a Potter?Per curiosità.”


Blaise sospirò.


“Draco,non so che la cosa ti innervosisce,ma non gli ho detto di continuare!Non vederlo che ti ignora è una cosa che mi fa venire appetito.Fa altro che non fissarti ed è bello.Non so che tu non ti crogioli in questa situazione,ma ce la facevo ancora per molto.”


“Ho capito.”


Blaise annuì e lasciò la Sala Grande.




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“Bella vendetta.Hai fatto un ottimo lavoro!Qaundo Zabini ha fatto i complimenti a Luna per i suoi soffici capelli degni della pubblicità dello shampoo ‘Strega Testa Nera’ e Neville si è arrabbiato è stato davvero il top!”


Harry si era sinceramente divertito a guardare Zabini incespicare sulle sue stesse bugie.


“Grazie.”Rispose Draco con le labbra incurvate in un sorriso di pura superbia.


“Bene,allora io vado.Ron e Herm mi aspettano per il tema di Trasfigurazione.Ciao.”


“Potter.”Lo richiamo il biondo.


“Si?”Chiese Harry.


Ma prima che se ne rendesse conto,il Serpeverde era a un centimetro da lui.Il suo profumo gli accarezzò la pelle e lo soffocò. Harry sentì il cuore fermarsi e le gambe cedergli quando la mano del Serpeverde gli accarezzò la guancia. Si sentiva bruciare e lo stomaco era completamente scomparso.


Poi Draco si allontanò ed Harry chiuse gli occhi,cercando disperatamente di rimanere aggrappato al suo profumo.


“Avevi una ciocca tra le labbra.”Spiegò il biondo.


“Oh.”


Il Grifondoro si pentì di aver mascherato così poco la sua delusione.


“Okay..ehm io vado.”


Di corsa si voltò e corse verso la Torre Grifondoro. Draco lo guardò ridacchiando : aveva un nuovo membro al suo ‘Draco Malfoy’s Fan Club’.


“Eh,si.Questa cosa sarà davvero divertente.”


Si voltò,diretto verso i Sotterranei,con un ghigno stampato sulla faccia : Potter sarebbe diventato il suo giocattolino.





FINE CAPITOLO.





Allora scrivo alla fine e non all’inzio per dire poche cose.


Primo : Ho volontariamente descritto poco la vendetta semplicemente perché volevo che questo capitolo fosse più incentrato su Draco e Harry.


Secondo: Grazie a tutti coloro che hanno letto e/o recensito ‘Il secondo passo’ ^^


Terzo : Non so se siete ottusi come me,ma io ho notato solo ora che tra le frasi che appaiono nella schermata dell’account posso vedere chi ha tra i preferiti le mie ff,chi mi ha come autore…e sono sbalordita O___O Non pensavo che foste così in tanti a seguirmi! Grazie Mille!


Come sempre, ci vediamo al prossimo aggiornamento!







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Capitolo 7
*** Non solo vendette... ***




I personaggi non sono miei ma di J.K. Rowling.





D per Vendetta





Capitolo sette: Non solo vendette.






“E’ davvero ridicolo. Quel dannato vecchiaccio non aveva nessunissimo diritto di farlo! Obbligarci a tornare a cenare insieme...razza di-”


Draco affondò la forchetta nel suo cappone in salsa di cardi, mentre si sosteneva il mento sul palmo della mano. Fissava il piatto con un broncio di proporzioni bibliche: le ciglia corrugate, nell’espressione che Harry aveva ormai catalogato come ‘sono-piuttosto-scocciato-dalla-cosa’.


“Non fare tutte queste scene, Malfoy. Dobbiamo solo condividere un pasto seduti ad un tavolo di fronte a Silente e Piton. Dopotutto devono accertarsi che con l’incantesimo vada tutto bene. Non mi sembra niente di cosi sconvolgente”


Il tamburellare metallico della forchetta contro il piatto cessò all’improvviso. Harry alzò lo sguardo, notando che il Serpeverde lo stava fissando con la faccia stupita per non essere arrivato a capire una cosa così ovvia.


“Potter, non si tratta di questo. Non è il mangiare di fronte a loro che mi urta, ma il doverlo fare insieme a te!”


Il Grifondoro si bloccò per qualche secondo, la forchetta a mezz’aria, prima di ricominciare a dedicarsi alla sua cena. Una volta portatosi la pietanza alla bocca, riprese indisturbato a scribacchiare sul pezzo di pergamena che aveva portato con sé e su cui tornava tra un boccone e l’altro.


“Ah.” Riuscì a bofonchiare con qualche difficoltà a causa del troppo cibo che aveva messo in bocca.


L’altro alzò gli occhi al cielo, buttandogli addosso il suo tovagliolo.


“Ehi!”Protestò Harry.


“Ma ehi cosa? Ti sei mai guardato mentre mangi? Sei davvero disgustoso! Non ho mai visto nessuno emettere tanti suoni e tanti sputacchi anche mentre beve! E’ veramente una cosa aberrante”


“Una cosa che?”


“Lascia perdere, Potter. Un giorno di questi mi chiederai di vendicarti contro la tua ignoranza e quel giorno, stanne certo, ti procurerò un dizionario”. Disse il biondo, poggiando la propria mano su quella del compagno.


“Un dizionario?” Ripetè il Grifondoro con tono piatto, guardandolo storto e ritirando indietro la mano, mentre il suo cuore iniziava a battere più veloce del normale.


“Si, dizionario. Sai quella cosa buffa, quadrata, con tante pagine, su cui ci sono scritte un sacco di parole?” Lo prese in giro il biondo “ Ho capito: con un ignorante del tuo calibro bisogna per forza partite con un abecedario”


“So cos’è un dizionario, ma mi fa ridere il passaggio mentale che ti ha condotto fino alla mia ignoranza, quando sei partito con un discorso contro Silente. Alla fine non si sa perché, ma la tua attenzione finisce sempre sul sottoscritto…”


“Ooh, finalmente ti sei deciso ad ammettere di essere un grandissimo pezzo di somaro. Bravo, così si fa, Potter: il primo passo verso la guarigione è quello di rendersi conto di avere un problema.”


Draco fulminò il Grifondoro, non appena si rese conto di quello che aveva detto.


“ La mia attenzione fa cosa?” Gridò, con qualche ottava in più del normale “E’ un sorriso quello che vedo? Stai ridendo di me, Potter? Non osare, sai!”


“Va bene, va bene, non oso. Non sia mai che per il troppo disagio al mio Vendicatore venga un colpo…”


“E allora smettila di farlo! Stai ancora ridendo!”


Harry lo snobbò per qualche secondo, il capo chino sulla pergamena che aveva davanti e le labbra incurvate verso l’alto. La cosa non fece altro che irritare di più il biondino, il quale agguantò il foglio giallo strappandolo dalle mani di Harry.


“Ridammelo subito, Malfoy!” Protestò il moro, alzandosi dalla sedia e sporgendosi verso l’altro, attirando su di sé l’attenzione di qualche studente e lo sguardo irritato di Piton.


“Cosa stai scrivendo dall’inizio della cena eh, Potter? Una lettera d’amore?”


Sul viso del Serpeverde si dipinse uno di quei ghigni che Harry aveva cominciato ad odiare con tutto il suo cuore e che faceva chiaramente capire che Draco si stava divertendo un sacco.


“No! Ti ho detto di darmelo! Voglio, anzi no, pretendo che tu me lo dia adesso!” Gridò, con un tono di voce talmente alto da sovrastare parecchie delle conversazioni dei presenti.


Molti dei ragazzi dei primi anni si misero a ridere, equivocando la frase del Grifondoro e per un momento Draco ebbe la convinzione di aver sentito un: “te l’avevo detto che c’era del tenero tra i due”.


Approfittando del momento in cui il biondo aveva abbassato la guardia, Harry recuperò la sua preziosa pergamena. Una volta risedutosi, scoccò un’occhiataccia al biondo.


“Guarda che hai fatto! Lo hai sporcato con i tuoi piselli!”


Il suono di alcune risatine arrivò limpido alle orecchie di Draco, che si affrettò subito a dire:


“Cardi, Potter! Erano cardi!”


“Si, come ti pare. Intanto hai rovinato il mio schema. Ci ho lavorato per tutto il giorno.”


“Schema?”Chiese incuriosito l’altro.


“Si, per la partita di Quidditch di settimana prossima, ricordi? Grifondoro contro Serpeverde? Sai quel giorno dell’anno in cui io ti faccio fare la figura del deficiente perché prendo il Boccino prima di te, senza che te ne renda nemmeno conto?”


Draco storse il naso, alzando il mento e guardando Harry dall’alto in basso,con fare altezzoso.


“Si, può darsi che io abbia perso contro di te, qualche volta-“


“Qualche volta?”Lo interruppe bruscamente Harry sogghignando.


“Ma,” continuò l’altro, con il preciso intento di far capire al Grifondoro di non essere stato minimanente toccato dal suo intervento “La verità è che siamo in una botte di ferro, dato che Weasley come portiere fa schifo al Troll”


“Rimangiati subito quello che hai detto” Lo riprese l’altro.


“E perché mai? Dopotutto è la verità: il tuo migliore amico è una schiappa…prende la Pluffa una volta si e sette no. Spero, per noi, che lo schiererai anche questa volta.”


“Invece di fare tanto il gradasso io starei attento ai tuoi Battitori: se non erro l’ultima volta Goyle si è disarcionato ed è caduto dalla sua scopa da solo!”


“Un errore di distrazione”


“Distrazione? Probabilmente hai ragione. Il suo neurone si sarà distratto perché stava facendo due cose contemporaneamente: volare e pensare.”


“Non offendere i miei giocatori. Non sei per niente sportivo, lo sai?”


Harry sgranò gli occhi.


“Ah,io?”


“Certo e chi se no? Vedi altri che cenano con me?”


“Draco Malfoy sei proprio un-“


“Oh, non essere volgare, Potter. Non ti si addice. E poi se proprio vuoi saperlo, il tuo schema si rivelerà del tutto inutile.”


“Ma davvero? La tua sicurezza mi colpisce. Ora, magari, mi verrai a dire che sarai tu a vincere quest’anno…”


“Esattamente.”


Il Grifondoro ritornò a mangiare la sua cena, lasciando per qualche secondo il discorso in sospeso. Dopo aver finito di masticare l’ennesimo boccone, non riuscì a trattenersi dal punzecchiare il compagno.


“Sapessi quante volte l’ho sentita. Ricordo che avevo ancora i capelli cortissimi e non sapevo cosa fosse uno Alohomora. Quindi, parliamo di secoli fa. Eppure, nonostante tutto, la tua figuraccia la fai sempre.”


Draco sgranò gli occhi.


“Oh,Merlino. Era- era una cattiveria quella? Potter così mi ferisci.”


“Per ferirsi bisognerebbe avere un cuore” Lo riprese l’altro, guardandolo, conscio del fatto che lo stesse prendendo in giro.


Draco mimò un dolore lancinante al petto.


“Ah! Quanti colpi riuscirà ancora a sopportare il mio povero cuoricino?”


Harry alzò gli occhi al cielo, sospirando rassegnato.


“Che idiota…”


Il silenzio scivolò tra i due per qualche minuto, giusto il tempo di veder scomparire le proprie portate. Al loro posto comparvero due budini, uno al cioccolato e uno al crème caramel.


“Di sicuro, l’unica cosa che non si può rimproverare a quegli inutili Elfi è la precisione con cui servono a tavola. La cosa è sorprendente. Da questo deduco che anche il papillon di Blaise potrebbe avere una qualche utilità, oltre quella di farmi divertire da matti ogni volta che viene tirato fuori”


“Ti diverti così tanto a fare il bastardo? Si può sapere perché devi sempre dire qualcosa di cattivo?” Chiese Harry del tutto infastidito.


Draco si portò alla bocca un po’ del budino al crème caramel, fissando seriamente il Grifondoro, il cucchiaio tra le labbra.


“Vedi, Potter, è il concetto di fondo che è sbagliato: io non faccio il bastardo. Io sono bastardo, che è diverso. E poi che ti devo dire? Mi diverte un sacco dire le cose come stanno”


“Ma che diavolo dici? Tu non fai altro che sputare sentenze e giudicare senza conoscere!” Rispose l’altro, quasi sdegnato.


Il Serpeverde non fece altro che fissarlo, limitandosi a sorridere qualche istante dopo.


“Ah si?”


“Si”


“Che ipocrita.”


“Prego?!”


La voce del Grifondoro risultò più acuta del normale.


“Basta, questa cena mi ha stufato.”Tagliò corto Draco, alzandosi e lasciando in men che non si dica il tavolino a cui erano seduti lui e Harry.


“Ehi, non abbiamo finito!”Gli gridò dietro l’altro, ma il Serpeverde ormai aveva già lasciato la Sala Grande.


Quando, correndo, il moro raggiunse Draco, questi era aveva già girato l’angolo.


Ehi!” Gridò, trattenendolo per un braccio: “Ho detto che non abbiamo finito!”


Con un movimento brusco, l’altro si liberò dalla sua presa.


“Direi di si, invece”


Harry aggrottò la fronte, mostrando chiaramente di essersi perso un passaggio.


“Cosa voleva dire quell’ ipocrita di poco fa?”


“Ipocrita è una persona che simula dei buoni sentimenti e delle buone qualità, con lo scopo di guadagnarsi la fiducia e l'affetto altrui, ingannandoli”


“So che vuol dire. Potresti spiegarmi perché secondo te io sarei una persona simile?”


“Perché simuli dei buoni sentimenti e delle buone qualità, con lo scopo di guadagnarti la fiducia e l'affetto altrui, ingannandoli”


“La smetti?”


“Potter se dico che sei un ipocrita, significa che associo la definizione di ‘ipocrita’ alla tua persona. Non mi sembra così difficile.”


“Si, ma sulla base di cosa?”


“Non fai altro che giudicarmi, quando alla fine non sei tanto diverso da me”


“Ma di che diavolo parli?”


“Potter, continui a dire che sono cattivo; che dico cose cattive; che bla bla bla; ma alla fine non hai sempre fatto la stessa cosa anche tu con il sottoscritto? Mi hai sempre giudicato senza mai conoscermi veramente. Per lo meno io sono sincero e dico che quello che mi spinge è semplice divertimento nel dire le cose come stanno, ma tu… tu ti ostini a volerti riparare dietro a una maschera di buonismo che, francamente, comincia decisamente a sgretolarsi.”


“…”


Harry riaprì a richiuse ripetutamente la bocca. Voleva ribattere, ma non sapeva che dire. Effettivamente, se ci rifletteva con attenzione, Draco aveva assolutamente ragione. Negli ultimi anni lui e Ron lo avevano chiamato con i nomignoli peggiori che le loro menti potessero partorire, perché lo odiavano. Però nelle ultime settimane, per “colpa” dell’incantesimo, Harry aveva imparato a conoscere il vero Draco, quello dalle battute divertenti, dall’intelligenza disarmante, dalla bellezza interiore che faceva a gara con quella esterna.


“A volte il silenzio è la migliore delle risposte”


La voce di Draco rimbombò nelle orecchie del Grifondoro anche dopo che questi lo lasciò da solo in quel corridoio, le guance in fiamme e il cuore che batteva a mille per la consapevolezza di quello che aveva appena pensato.





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Nei giorni successivi, parlare con il suo vendicatore, si rivelò particolarmente difficile per Harry. Ogni volta che tentava di avvicinarglisi a lezione, quei due gorilla di Tiger e Goyle si mettevano in mezzo. Se non erano loro, era Zabini a interporsi tra lui e il biondo, e se non era Zabini era Pansy Parkinson.


La cosa si rivelò davvero frustrante, tanto che alla fine il Grifondoro decise che sarebbe stato meglio aspettare che a Malfoy passasse l’irritazione.


Ovviamente, la cosa diventò imbarazzante nel momento in cui i due dovevano condividere l’ora dedicata ai pasti insieme, l’uno seduto di fronte all’altro. Harry tentava in ogni modo di far parlare l’altro, dal “oggi a lezione tu hai capito l’incantesimo?” a “bababalunga dunga”, cosa che per qualche secondo destabilizzò Draco, spingendolo a un passo dal parlare, ma che alla fine si rivelò un buco nell’acqua esattamente come tutti gli altri approcci.


Quello che più colpì Harry non fu tanto il silenzio del Serpeverde, quanto il fatto di accorgersi di seguirlo con lo sguardo, notando, la maggior parte delle volte, qualche ragazzina del secondo o terzo anno di Serpeverde intenta a strusciarglisi addosso. La cosa all’iniziò non lo turbò più di tanto: aveva sempre saputo dell’interesse che Malfoy suscitava nel genere femminile, più che altro perché Ron continuava a ripetergli quanto fosse “incredibile”,che Lucifero con del gel sui capelli potesse piacere a qualcuno.


Man mano che passava il tempo però, la cosa cominciò a infastidirlo; poi ad irritarlo; diventando presto una delle scene che preferiva evitare; ma che i suoi occhi si ostinavano a voler seguire dall’inizio alla fine.


Fu quando Piton annunciò la fine delle lezioni un giovedì pomeriggio che Harry raggiunse il limite. Stava parlocchiando con Hermione e Neville, quando la visione di Draco e Nancy Gyllans del terzo anno gli lo colpì come un calcio in pieno stomaco.


La mano di Nancy era appoggiata sulla spalla di Draco, mentre il suo corpo premeva contro quello dell’altro, con un messaggio che scaturiva forte e chiaro. Il suo viso era vicino a quello del biondo, tanto che i suoi capelli castani ricadevano sul braccio rilassato del ragazzo. Gli occhi neri fissavano pieni di seduzione la figura che gli stava di fronte e in tutto questo Draco…


…Draco sorrideva.


Harry non riusciva a capacitarsene. Draco stava sorridendo a qualcuno che non era lui. Stava parlando, con quel viso sereno, con qualcuno che non era lui.


In quel momento si stava lasciando andare con qualcun altro. Le mani si strinsero in pugni, prima di accorgersene. La mascella s’irrigidì di colpo , mentre il sangue sembrava scorrere più velocemente, più caldo.





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Evitare Potter negli ultimi giorni si era rivelato piuttosto divertente. Non solo perché in fin dei conti Draco amava profondamente fare l’offeso, ma soprattutto perché amava gli stupidi tentativi di quell’idiota Grifondoro di farlo parlare. Ovviamente era difficile per lui non insultarlo, quando si sentiva dire che Piton aveva spiegato Pozioni in modo terribile o quando Potter se ne usciva con frasi incomprensibili come bababalunga qualcosa, ma teneva duro. In più negli si divertiva da matti a punzecchiarlo, facendosi trovare sempre vicino a qualche ragazza che sapeva fargli la corte da anni, solo per il gusto di vedere quella faccia contorta dalla gelosia, fare capolino sul viso di Potter.


Draco stava parlando con Nancy vattelapesca, quando il bracciale al polso iniziò a bruciare. Si voltò non meno di un secondo in direzione del moro, prima di tornare a parlare con quella sottospecie di vacca. Mentre la ragazza continuava a parlargli, Draco non potè fare a meno di pensare a quanto il viso di Potter contorto dalla rabbia fosse delizioso.





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Nancy Gyllans non fu l’unica a subire una vendetta da parte di Draco: la stessa sorte colpì altre due ragazze,una di Corvonero e un’altra di Serpeverde. Entrambe avevano fatto il grande errore di ridere o di parlare in strani termini con Draco.


Grazie alle vendette Harry e Draco avevano ripreso a parlarsi, cosa che non si rivelò poi cosi tanto positiva dato che il moro non riuscì a dare una valida motivazione per tutte quelle vendette, ma l’importante era che le cose fossero tornate ad essere come prima. Se non più strane: Harry ormai si era reso conto che voleva passare molto più tempo con il compagno, cosa che gli insinuò un terribile, terribile dubbio.


“Figurati poi che dopo, Ginny, aveva tutte le vesti bruciacchiate!Charlie l’aveva avvertita riguardo l’Ungaro, ma lei noo...doveva per forza fare la sciocca con quel tipo!”


Tutti risero,mentre Harry non fece altro che rimanere pensieroso. L’orologio scoccò la mezzanotte e fu a quel punto che Hermione propose al gruppo di andare a letto,dato che il giorno dopo avrebbero dovuto alzarsi presto per le esercitazioni di Trasfigurazione. Tutti annuirono, concordando con la riccia. Seamus si alzò dalla poltrona, allungando le mani per far alzare sia Ginny –leggermente offesa per l’ultimo aneddoto-, sia Neville. Dean prese la coperta che si era portato appresso e inforcò le scale per il Dormitorio per primo,ovviamente solo dopo aver salutato tutti gli altri.


“Buonanotte ragazzi, ci vediamo domani mattina.”Disse Neville salutando i presenti.


Ginny,Seamus e Hermione lo imitarono, dirigendosi un pò sbadigliando e un pò stropicciandosi gli occhi verso i propri dormitori. Gli unici a rimanere in Sala Comune furono Ron e Harry,o meglio,Ron rimase seduto perché vide il suo miglior amico fissare il fuoco che ardeva nel camino.


“Ehi,Harry!”Cercò di richiamarlo il rosso.


L’altro rimase a guardare in direzione del camino,assorto,con la stessa espressione che aveva tenuto tutta la sera.


“Harry stai bene?”Chiese allora un po’ preoccupato Ron.


All’improvviso gli occhi verdi del suo miglior amico scattarono nella sua direzione.


“Ron, come hai capito che ti piaceva Hermione?”


Il rosso si guardò attorno, spaesato e palesemente a disagio.


“Okay, non stai bene!”






FINE CAPITOLO






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Sono tornata. Dopo tanto, tanto tempo sal è tornata con "D per vendetta". Non vi sentite emozionati e in colpa come la sottoscritta? Ho visto la data dell'ultimo aggironamento: 22/05/07. Un anno e due giorni. Un pò mi faccio schifo, ma alla fine l'importante è essere riuscita di nuovo a rimetterci le mani, no?


No, effettivamente è una magrissima consolazione, per non dire una boiata XD.


Cercherò davvero di mettermi al passo con tutte le fic che ho arenato, ma abbiate pazienza, al di fuori di questo sito ho una vita anch'io. E come tale a volte mi assorbe completamente.


Un bacio,


sal.





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