Water.

di La Chiave di Do
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goccia ***
Capitolo 2: *** Sorgente ***
Capitolo 3: *** Scorrere ***
Capitolo 4: *** Oro blu ***
Capitolo 5: *** Mare ***
Capitolo 6: *** Umidità ***
Capitolo 7: *** Zampillo ***
Capitolo 8: *** Allagamento ***
Capitolo 9: *** Diluvio ***
Capitolo 10: *** Acqua cheta ***
Capitolo 11: *** Pioggia ***
Capitolo 12: *** Acqua ***



Capitolo 1
*** Goccia ***


The Four Elements: Water
1. Goccia 2. Sorgente 3. Scorrere 4. Oro blu
5. Mare 6. Umidità 7. Zampillo 8. Allagamento
9. Diluvio 10. Acqua cheta 11. A scelta 12. Acqua
Completate 12/12




DISCLAIMER         
Questa fanfic è autografa ed inedita,    
i protagonisti  non  sono  di mia pro-    
-prietà  e  con  questa  storia  non  si    
intende offenderli o lucrare.    
 

                    La Chiave di Do
          Per partecipare a  questa  challenge  ho  voluto affidare  ad  ogni
          elemento una  scimmietta,  in base alla loro indole,  o  quella  che
          ho imparato a conoscere in ore di interviste  e  di  amore  incondi-
          -zionato per la loro musica. E' anche una sfida, avendo io sempre
          scritto solo su Alex,  e  un tributo a coloro che  di  solito  lascio  in
          secondo piano: a ognuno un elemento, a ognuno 12 drabbles.


 



1.       Goccia



La banalità del desiderare di suonare la chitarra lo aveva sempre sconcertato.

Forse perché non era cosi’ pieno (o sicuro) di sé da voler gettarsi a centro palco in assoli vertiginosi.

Con modestia aveva scelto nel tempo uno strumento come lui poco considerato, soffuso ma fondamentale.

Il lungo manico del basso fra le sue braccia vigorose trovava un abbraccio impacciato ma vivo.

Nick non voleva essere al centro dell’attenzione, perché sapeva che non era quello a fare la differenza.

In lui vi era la convinzione che non un colpo violento, ma la goccia, con profonda pazienza, avrebbe eroso la roccia.

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Capitolo 2
*** Sorgente ***


2.       Sorgente



Nessun essere umano dotato di apparato uditivo funzionante e intelligenza nella norma avrebbe potuto ignorare del tutto il suo talento.

A lato del palco, discreto ma presente come il suo strumento, lasciava fluire le sue pentatoniche in un’ondata di note tenebrose.

Ad ogni tocco sgorgavano potenti e lontane, come ombre, dalle sue dita, irrigando i terreni fertili della linea vocale e degli assoli di chitarra, dissetando la sete di armonia del rullante e della cassa.

Cio’ che giungeva all’ascoltatore era il raccolto di quel campo, la canzone finita.

Ma la pura sorgente che l’aveva abbeverata erano le sue mani.

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Capitolo 3
*** Scorrere ***


3.       Scorrere



Il dolore gli esplose acuto nel dorso della mano come se qualcosa l’avesse trapassata.

Grido’, poi accasciandovici sopra sembro’ ridursi ad un pulsare intenso.

“Adam, pezzo di stronzo!” gemette disperato nel tentativo di alzarsi.

Non ci riusci’.

Vide Phil scavalcare il muretto e piegarsi su di lui nel tentativo di farlo alzare.

Senti’ il dolore scorrere in tutto il corpo al riprendere del flusso sanguigno e non riusci’ a reprimere l’istinto di piangere.

La mano destra. Era rotta, ne era certo.

Il dolore fisico, pero’, era nulla a confronto con l’angoscia: negli occhi annebbiati dalle lacrime vedeva svanire, sempre piu’ lontani, gli Stati Uniti.

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Capitolo 4
*** Oro blu ***


4.       Oro blu



 “Dev’essere lui, il nuovo bassista…”

“Si, sono quattro e Andy non c’è”.

“Povero Andy, gettato come un calzino usato”.

“Non è assolutamente vero, è lui che ha lasciato la band”.

Smisero di parlare, la piu’ giovane delle tre sembrava persa, come in adorazione del lo sconosciuto.

“Ti senti bene, Elanor?”

“I suoi occhi” disse la ragazzina “sono bellissimi, hanno qualcosa di raro e prezioso”.

“Sono due semplicissimi occhi azzurri, a mio avviso”.

“No” si lamento’, offesa “potrei scatenare una guerra per quegli occhi, sono come oro”.

“Oro?” fecero le altre due quasi in coro.

“Oro, si, ma blu”.

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Capitolo 5
*** Mare ***


5.       Mare

 

Nemmeno una mano rotta era riuscita a fermarlo.

L’America, viva e mossa come l’oceano appena attraversato in volo, era davanti ai suoi occhi.

Centinaia, forse migliaia di ragazze e ragazzi, tutti davanti a lui e a loro, e non c’era nessuno che non cantasse a memoria tutti quei testi che neppure lui riusciva ancora a ricordare per intero.

Quel moto ondoso di corpi eccitati lo innervosiva e lo cullava, in un modo che gli riportava alla mente un’immagine che lo faceva sentire un po’ meno lontano dall’Inghilterra.

Un mare, un mare variopinto e burrascoso che lo riportava a casa.

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Capitolo 6
*** Umidità ***


6.       Umidità



Per quanto adorasse le ragazze trovarsi in mezzo a quel gineceo eccitato gli risulto’ piuttosto imbarazzante.

Gli altri avevano grosso modo già avuto il tempo di farci l’abitudine, ma per lui l’impatto era stato piu’ violento.

Lacrime e sudore si susseguivano sui volti di quelle fan in un umida monotonia in grado di metterlo a disagio.

Poi arrivo’ davanti a lei, giovane ma bellissima, composta e silenziosa, gli occhi asciutti.

Fu l’unica a cui prima di firmare chiese come si chiamasse. Aggiunse una dedica.

Poi la prese per mano e la trascino’ con sé, fuori dalla folla che gli impediva di ascoltare la sua voce.

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Capitolo 7
*** Zampillo ***


7.       Zampillo



Guardandola negli occhi gli era come venuta voglia di fare l’amore.

Si chiamava Elanor.

Nel camerino vuoto lei gli aveva confessato il medesimo desiderio.

Il divanetto era stretto. Lei era stretta. Anche il tempo, stringeva.

Le sue piccole mani sulla schiena erano fredde e vi affondavano le unghie nella passione.

Avrebbe voluto trovare il tempo o l’energia per farla venire.

Era bella e mugolava dolcemente, se lo sarebbe meritato.

Ma si ritrovo’ a spingersi a fondo in lei nello zampillo dell’orgasmo, lasciandola insoddisfatta.

La consolo’ di baci e sorrisi.

Lei pero’ non sorrideva.

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Capitolo 8
*** Allagamento ***


8.       Allagamento



Ritraendosi aveva tentato di toccarla per rimediare al piacere negato ma era stato respinto quasi subito in una smorfia di disappunto.

Pallida e rosea si era ritrovato in punta di dita una goccia di sangue.

Anche qualcosa nel suo cuore inizio’ a sanguinare a quella vista.

E sanguino’ piu’ forte quando lei prese a piangere fra le sue braccia.

“Non sarai mai mio” singhiozzava “ne avrai mille altre, mi dimenticherai, non ti reincontrero’…”

Nick non trovo’ il coraggio di negare.

Era vero, probabilmente.

Ma in quel momento sapeva che  le lacrime di lei e la sua spremuta di cuore avrebbero potuto allagare la stanza.

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Capitolo 9
*** Diluvio ***


9.       Diluvio



Le note del basso di Nick crollavano pesanti come prime gocce del diluvio universale.

“Piu’ energico in questo punto” fece Alex ascoltandolo ad occhi chiusi.

Intensifico’ il suono.

“Attento, qui il giro sale di una quinta” lo ammoni’ come se fosse la prima volta che lo faceva.

Sbuffo’, ma non interruppe quella pioggia sempre piu’ copiosa.

“Riesci a tentare uno slap in questo punto?”

Era troppo anche per lui.

Stanco, stufo.

Il diluvio si arresto’ di colpo, lasciando sotto di loro un lago calmo su cui galleggiavano insicuri su un arca incrinata, timorosi di poter affondare da un momento all’altro.

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Capitolo 10
*** Acqua cheta ***


10. Acqua cheta



“Mi sono rotto i coglioni!”

Il basso crollo’ a terra in un tonfo preoccupante ma non gli importava troppo che si fosse spezzato il manico come il rumore suggeriva.

Lungo il corridoio fuori dallo studio lo seguirono dei passi leggeri, molleggiati su gambe lunghe, piu’ snelle delle sue.

“Nick!”

“Taci, egocentrico!” ringhio’ “Ho le dita a pezzi per le tue pretese idiote, un’altra giornata cosi’ e ho chiuso!”

Non l’aveva mai visto cosi’: Nick era buono, tranquillo.

Ma le acque chete, agitate, sono le piu’ pericolose.

“Hai ragione. Scusami… rientriamo?”

Per la prima volta il tono sintetico di Alex si sottomise al suo.

Nick si placo’ e torno’ in studio.

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Capitolo 11
*** Pioggia ***


          11.    Pioggia



Avevano passato due ore in studio fra il divanetto e il tappeto.

Alex stringeva nervosamente una biro fra i denti, Matt tamburellava annoiato, Jamie ripeteva meccanicamente lo stesso giro di accordi.

"Allora!?" sbotto' Nick.

"Non ce la faro' mai" sbuffo' Alex "E' una stupida frase, ma non mi viene".

Tre paia di occhi lo fissavano speranzosi.

"Basta" lancio' la penna scompostamente "Usciamo. M'ispireranno un paio di Corona".

"Ma Al, sta ancora piovendo!"

Il ragazzo si blocco' di colpo, poi recupero' in fretta la penna e scribacchio' qualcosa.

"Nick, ti amero' fino alla fine dei miei giorni!" sorrideva "L'ho finita".

Sospirarono in tre, quattro con la pioggia.

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Capitolo 12
*** Acqua ***


          12.    Acqua



Il giorno del suo compleanno gli ricordava annualmente la sua vicinanza a quell'elemento instabile e fluente.

Forse nascere a luglio sulle rive del Don nel paese della pioggia ti rende l'anima naturalmente acquosa.

Ma piu' probabilmente erano i suoi occhi, blu e profondi come un oceano, sempre dolcemente umidi ad innondare i cuori di chi osava fronteggiarlo.

Non stava in prima fila se non nello zodiaco, dove segno cardinale il Cancro nuotava in testa all'equinozio d'estate.

Eppure era capace da sempre di fluire nelle fessure piu' strette, morbidamente, e sciogliere le rocce dei cuori piu' duri.

 


 
 

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