AmoreAlcolico

di corinne1712
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** misantropia ***
Capitolo 2: *** Colazione con la crew ***
Capitolo 3: *** Non ho bevuto eppure come mai mi gira la testa e mi viene da vomitare? ***
Capitolo 4: *** andiamo via...non importa dove..basta che andiamo via.. ***
Capitolo 5: *** Transalcolico, viaggio cosmico! ***
Capitolo 6: *** mi piaci, davvero. ***
Capitolo 7: *** buonanotte principessa.. ***
Capitolo 8: *** è l'amore a farci ubriacare davvero ***
Capitolo 9: *** mi fido di te ***
Capitolo 10: *** AVVISO PER I LETTORI. ***
Capitolo 11: *** il cervello in pappa! ***
Capitolo 12: *** rientro accogliente ***
Capitolo 13: *** Riflessioni; Eva-Marco ***
Capitolo 14: *** Chessorpresamagnifica. ***
Capitolo 15: *** non doveva andare, era destino ***
Capitolo 16: *** simpatia è il tuo secondo nome per caso? ***
Capitolo 17: *** E' davvero la fine? ***
Capitolo 18: *** 2° AVVISO PER I LETTORI. ***
Capitolo 19: *** Scusatemi tantissimissimo! ***
Capitolo 20: *** Buona Pasqua! ***
Capitolo 21: *** Mamma Elena ***
Capitolo 22: *** Silenzi. ***



Capitolo 1
*** misantropia ***


Una melodia dolce e infantile mi costrinse ad abbandonare il mondo di Morfeo, sentivo un gran dolore alla testa e ogni volta che la musica saliva di una nota sentivo il cervello che chiedeva perdono. Tastai il piano del mobile alla ricerca di quello spacca-timpani e la scaraventai a terra, emise un suono acuto e poi si spense.

La vita di quella sveglia era finita, era stata fortunata la mia era già finita da un pezzo.

Presi il cellulare e controllai l'ora, erano solo le sette dannazione! Ed era domenica, avrei potuto dormire fino a tardi!

Mi rigirai nel letto e tentai di tornare da Morfeo, ma il mal di testa era sempre più acuto e poi da di sotto venivano delle voci di ragazzi che giocavano alla play, sicuramente era Tyson con quel gruppo ebete dei suoi amici.

Mi alzai dal letto riluttante e andai in bagno, per terra c'erano ancora i vestiti che avevo indossato la sera prima e una bottiglia di birra vuota. Osservai il mio riflesso allo specchio e non mi riconoscevo affatto, per me quella ragazza era un estranea.

I capelli neri e lunghi erano legati in una sorta di treccia, gli occhi neri circondati da una matita verde ormai sciupata. Mi infilai nella vasca, chiudendo prima la porta a chiave..non mi fidavo di quel branco di imbecilli, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal profumo del bagnoschiuma al cocco, mi ricordava tanto la nonna quell'odore e mi sentii a casa.

Poi un botto, spensi la musica che avevo messo in sottofondo e mi misi in ascolto..

 

" Hei Ty, ma quella figa di tua sorella dov'è..mi dovevi un favore tu "  Rey, il ragazzo più viscido e schifoso della città, non oso pensare a tutti i racconti di quelle poverette inciampate nella sua trappola.

 

" Ah fratello, lo sai Eva come è diventata ora.. " 

 

" Vedrai basterebbe farla bere un pò...e poi... " la voce di Rey era eccitata, chissà quali viscidi pensieri gli giravano per quella mente bacata

 

" Ohoh Rey buono, non vorremmo che ci scambi per Eva e ci fotti " tutti riserò, compreso mio fratello e poi tornarono a parlare di sesso, fumo e alcool.

 

Già tre anni fa, quel ricordo mi perseguita.. ero tornata a casa da scuola, Tyson era in cucina con Rey che mangiavano. Andai in cucina e mi preparai un tost poi mi sedetti sul divano e accesi la tv, sentii dei passi venire verso il salotto, era Rey. 

Si mise vicino a me e cominciò a farmi strane domande, poi mi accarezzò i capelli e cominciò a disegnarmi il profilo delle labbra con le dita, io mi allontanavo ma lui si avvicinava sempre di più, mi prese con forza la testa e me l'avvicino al suo sesso. Si sfilò i pantaloni e i boxer, io mi tiravo indietro e tentavo di dimenarmi ma lui mi teneva la testa sempre con più forza fino a quando ebbe la meglio, chiusi gli occhi e cominciai a piangere. Poi mi lasciò andare e tirò un sospiro di sollievo, si rimise i boxer e i jeans e rise beffardo. Mio fratello venne in salotto, era ubriaco fradicio e rideva mentre io piangevo. Rey cominciò a ridere insieme a lui e esclamò 

" La ragazzina ci sa fare.. dovresti provare anche tu, deve essere eccitanti tra fratelli " 

non volevo sentire una parola di più, mi alzai e andai in camera mia. Da quel giorno in ogni stanza in cui andavo mi chiudevo dentro,  non bevevo o fumavo se dovevo rimanere in casa e cosa più importante evitavo a tutti i costi gli amici di mio fratello e sopratutto lui, Tyson che sapeva tutto e non aveva fatto niente per impedirlo.

Chiusi gli occhi al pensiero di quel ricordo doloroso che mi aveva segnata. Mi lasciai scivolare ancora più a fondo nella vasca con la convinzione che l'odio che provavo verso di loro sarebbe stata la mia forza.

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Capitolo 2
*** Colazione con la crew ***


Scesi al piano di sotto indossando una vecchia tuta e una grossa felpa, il branco di lupi era intento a fare una canna. Quando mi sentirono scendere alzarono tutti gli occhi, compreso Rey che come un gatto si leccò i baffi. Mio fratello sentivo che bestemmiava qualcosa in cucina, quando mi vide si precipitò in salotto e non aveva un aria amichevole. Mi preparai al peggio, sentivo quanto puzzava d'alcool e i suoi occhi erano completamente rossi, quell'azzurro mare era andato perso. Gettai uno sguardo all'orologio, le nove e mezza cominciavano bene i ragazzi. Mi fissava con l'aria arrabbiata, aspettavo che parlasse ma non lo fece perciò lo aggirai e mi diressi in cucina, aprii il frigo e presi uno yogurt magro da tempo con i soldi che la mamma inviava compravo cose che piacessero necessariamente a me, ma non perché volessi far morire di fame mio fratello, solo perchè così forse un giorno si sarebbe deciso ad alzare quel culo ed a occuparsi un pò della casa, di se stesso e magari perché no, di me..sua sorella! Tornai in salotto e mi sedetti sul tappeto, mi impossessai del telecomando e cambiai canale, un biondo che avrebbe dovuto chiamarsi Louis o Lucas mi ordinò di rimettere il canale di prima e mio fratello anche.

" Se non vi piace, alzate il culo e andate via da casa mia, sono sicura che i vostri genitori saranno felici di accogliervi dalla mattina alla sera nel vostro salone a farvi le canne e a bere come alcolizzati " sbottai e per un attimo ebbi l'impressione di aver vinto perché stavano tutti zitti, ma poi quel tizio dal nome indefinibile mi mollò un ceffone in pieno viso, Rey sghignazzava dalle risate e per un attimo mi parve di leggere negli occhi di Tyson un nota amara di dispiacere.
Mi toccai la guancia che bruciava, scaraventai il telecomando per terra e gettai lo yogurt addosso a Rey che la smise di ridere, suonarono alla
porta, nessuno si alzava. Suonarono di nuovo, stavo perdendo la pazienza

" Tyson vuoi aprire quella merda di porta! "

" Perché non lo fai tu Eva, non vedi che sono impegnato.. mi pare che questa roba dopo te la fumi anche tu o sbaglio? "

" Dannazione piantala, ma non lo vedi come ti sei ridotto? E poi quello che suona è sicuramente un tuo amico perciò vacci tu "


Lo vidi girare attorno al tavolino e venire verso di me, mi alzai in piedi non sarebbe stata la prima volta che usavamo le mani, cominciarono a fischiare tutti quanti e la porta che suonava ancora, alzò un braccio pronto a colpirmi, lo guardai negli occhi con tutta la rabbia possibile ero pronta a fermarlo, non avrei permesso che le sue schifose mani mi avessero toccato. Recepì il messaggio, sbuffò e a voce bassa mi intimò di aprire la porta. Un altra manciata di secondi, poi mi spostai e andai verso la porta. Decisa ad accogliere nel peggiore dei modi quello che era dall'altra parte. Quando aprii, rimasi scioccata. Pensavo dovesse essere un rappresentante di qualche cosa, o il fratello responsabile di qualcuno di quei scapestrati che erano nel mio salotto ma mai avrei potuto pensare, che era uno di loro, un nuovo arrivato! Rimasi a fissarlo a bocca aperta, mi concentrai sui suoi occhi neri come la pece, i capelli ramati con ciuffi biondi, alto, snello..un fisico asciutto. Un anellino argentato sul sopracciglio che brillava. Mi sorrise, non fece nessuna battutina, niente..sorrise soltanto e pensai che non c'era niente di più bello di quel sorriso. La voce di Rey mi riportò alla realtà.

" Eva che fai, prima ci detesti e poi ti innamori così a prima vista di uno di noi? " rise, la collera si impossessò di nuovo di me, quel luccichio che avevo negli occhi si spense, mi girai verso Rey e esclamai

" Va a farti fottere " guardai un ultima volta quel ragazzo rimasto sulla porta con ancora il sorriso sul volto e uno sguardo che sentivo che mi bruciava addosso, poi girai i tacchi e salii su in camera mia.

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Capitolo 3
*** Non ho bevuto eppure come mai mi gira la testa e mi viene da vomitare? ***


Mi chiusi la porta alle spalle e mi lasciai scivolare sul pavimento, poggiai la testa al muro e chiusi gli occhi.

Quando era stata l'utima volta che un ragazzo mi aveva guardato in quel modo?

Quando era stata l'ultima volta che mi veniva da ricambiare davvero un sorriso?

Stavo ancora dormendo, o forse era ancora l'acool di ieri sera che mi giocava brutti scherzi?

Non sapevo nulla di quel ragazzo e non dovevo pensare che potesse essere diverso da tutti loro, certo all'apparenza anche Rey sembrava un tipo apposto ma bastava passarci cinque minuti insieme per convincersi dell'esatto contrario. 

Probabilmente ora anche quel tizio stava parlando di me e si stava facendo fantasie come il resto del branco.

Decisi di andare a correre, prima però dovevo assolutamente prendere un aspirina, questo mal di testa mi stava uccidendo..aprii il comodino dove c'erano le medicine e versai un po' d'acqua nel bicchiere, lasciai che l'aspirina si sciogliesse e poi la bevetti tutta d'un sorso. Odiavo quel sapore, così come odiavo il sapore del dolore, le lacrime, il sangue e il freddo.

Il freddo quello viscerale, quello che si prova quando si viene lasciati, abbandonati. Come se ti venisse portata via una coperta che fino a quel momento ti avesse protetto dalle intemperie del freddo realistico.

Ricordo la prima volta che provai quel genere di freddo viscerale, era passato un anno dall'accaduto con Rey, a quel tempo lavoravo per una signora anziana..gli facevo la spesa e gli preparavo il pranzo o semplicemente passavo un po' di tempo con lei. Aveva un nipote poco più grande di me, si chiamava Niko, mi faceva ridere, stavo bene insieme a lui. Mi confidavo con lui, gli raccontavo tutto, gli raccontavo di mio fratello, dei miei genitori di me..mi capiva e mi faceva sentire al sicuro. Non ebbi mai il coraggio di dirgli che lo amavo perché non so se realmente quello era amore oppure in lui vedevo il fratello che non avevo mai avuto, qualche tempo dopo sua nonna morì e lui tornò a Bologna dalla famiglia, i primi tempi ci scrivevamo, ci telefonavamo..poi cominciavo a sentire tanto la sua mancanza e cominciai a sentire freddo, provai a uscire ogni tanto la sera e cominciai a bere, quel freddo piano piano si affievoliva e andava via, ma ogni mattina, ogni sera...ogni giorno che ero lucida quel freddo tornava come se fosse sempre stato lì in agguato. Poco tempo dopo capii che quello che provavo era amore, un amore intenso ma mai vissuto, un amore fatto di parole però pur sempre un amore importante. Provavo ancora quel freddo a distanza di tempo e ogni tanto mi veniva di pensare a Niko però poi il pensiero mi abbandonava poco dopo e non so quanto dovessi ringraziarlo di questo, ma oggi dopo aver visto quel ragazzo, non sentivo freddo e non avevo paura.

Aprii gli occhi e mi portai una mano alla guancia che quel tizio dal nome indefinibile mi aveva colpito, era rigata di lacrime, però stavo bene ma ero anche stanca di tutto quella situazione, avrei voluto svegliarmi la mattina e trovare mia madre di sotto che mi preparava il latte caldo, oppure rientrare a casa e vedere mio fratello che si preparava per uscire con una ragazza come tutti i suoi coeatenei, avrei voluto sentirmi dire " sei bella e da oggi ci penso io a te ", avrei voluto sentirmi importante e protetta da quel ragazzo dall anellino sul sopracciglio.

Non avevo bevuto niente, ma allora perché mi girava la testa solo a pensare a lui?

Decisi di non pensarci, infilai una maglietta decente, legai i capelli e scesi di sotto senza osservare chi ci fosse in salotto e uscii di casa, nella fredda mattinata di Novembre.

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Capitolo 4
*** andiamo via...non importa dove..basta che andiamo via.. ***


E' stata una settimana pessima, a scuola uno schifo, l'insonnia ha cominciato a perseguitarmi e un po' di pace a casa sarebbe chiedere un miracolo.

Mio fratello comincia ad allargarsi, ormai casa sembra diventata un pub lurido, mamma chiama tutte le sere e sembra non fare caso ai rumori di vasi che si rompono, gemiti di ragazze impegnate in un orgia o gente che si pesta. Comincio a pensare di andare via, ma dove potrei andare? Mi manca un anno alla maggiore età e comunque sia non ho soldi, parenti, niente. Sono costretta a rimanere in questo buco e vivere questa vita. 

Ultimamente passo più tempo di sotto, ma non spiccico parola, ho osservato a lungo quel ragazzo. Si chiama Marco, è nuovo..ho scoperto che si è trasferito qui da Milano circa due mesi fa, è diverso dagli altri. Non è perché mi piace che lo dico, ma perché è vero. Non fa il cretino, beve di meno, fuma di meno, ha un linguaggio pulito..si muove con grazia impeccabile, attento a non urtare niente, presta attenzione anche ai discorsi senza senso di Rey, tenta di dare sempre risposte abbastanza sensate, è l'unico che non mi rivolge parola oltre un " buongiorno " o un " ciao " mantiene le distanze e io gliene sono grata e da quando c'è lui mi sento anche un po' più tranquilla a stare in mezzo al loro.

E' come se fossi sicura che lui fosse pronto a difendervi, so che può benissimo essere un illusione ma i suoi occhi neri invece di intimorire, rassicurano.

Si gira nel momento esatto in cui lo sto guardando, abbasso la testa verso la ciotola di cereali..giro e rigiro con il cucchiaio, sbuffo e butto la ciotola nel lavandino.

Vado di sopra in camera mia e sento il suo sguardo addosso che mi brucia, dannazione perché mi fa questo effetto!? Prima di cominciare a salire le scale prendo una birra dal tavolo, bevo un sorso e poi salgo su non accorgendomi che Marco è proprio dietro di me. Chiudo la porta, prendo il cellulare e mando un messaggio ad un amica.

 

* Ci sono feste stasera....serate..?!? qualsiasi cosa devo uscire di qui! * 

 

* 20.30 All'Eur ! Dimenticherai anche come ti chiami! *

 

* Ottimo, a dopo! *

 

Comincio a prendere i vestiti dall'armadio, voglio qualcosa di semplice e comodo non ho intenzione di rimorchiare, voglio solo uscire di qui.. opto per un jeans color sabbia e un corpetto bianco, mi infilo i jeans poi viene la volte del corpetto.

Mentre sono intenta ad allacciarlo, bussano alla porta.

 

" Tyson che vuoi? " una risatina da dietro la porta.

 

" Oh...sono Marco.. posso entrare? " Lui, che cosa vuole...perché è qui!

 

" Che vuoi? " rispondo scocciata

 

" Ecco...volevo solo dirti se ti andava di fare quattro passi.. è una bella serata..mi fai entrare per favore, mi sento un imbecille a parlare ad una porta! " rido, mi sente e ride anche lui..non ci penso un attimo di più e anche se sono mezza nuda apro la porta.
Lui rimane con il pugno alzato pronto a colpire di nuovo, gli sorrido, mi giro e gli dico se può allacciarmi il corpetto, rabbrividisco al suo tocco. Ha le mani morbide e lisce, le sento..sono fredde cerca di toccarmi il meno possibile, poi cerco di non pensarci e comincio a infilare le cose in borsa.

 

" ah.. stai uscendo.. " sembra deluso

 

" Si.. vado a una festa..penso "

 

" con chi vai? "

 

" ehm..un amica "

 

" ...e che festa è ? " chiede con un tono poco convinto

 

" mm..non lo so..ma ci sarà da divertirsi, vuoi accompagnarmi? in fondo volevi fare quattro passi, so che hai la macchina e io di prendere i mezzi non ne ho voglia, per favore! " mi porto una mano davanti la bocca, non so neanche io perché lo detto, maledizione! devo stare attenta agli amici di Tyson, non sono gente seria.
Però ora che ci penso se lui avrebbe voluto poteva approfittarsene prima quando ero mezza nuda, forse non gli piaccio.
Meglio così.

 

" .... " sta zitto, meglio riparare a ciò che ho detto

 

" ehm..scusami magari hai da fare, forse dovete uscire stasera " e con la testa faccio un cenno indicando gli altri di sotto

 

" No, ti accompagno..vorrei vedere dove vai, penso che anche tuo fratello sarebbe più tranquillo " 

 

Che cosa? è pazzo, mio fratello preoccupato per me? gli scoppio a ridere in faccia e lui sorride, poi divento seria e capisce di aver preso un brutto tasto.

 

" Tu pensi davvero che mio fratello si preoccupi per me? eh? "

 

" beh è quello che fanno tutti i fratelli... tu sei la sorella minore sarebbe spontaneo preoccuparsi... "

 

" si vede che sei nuovo... un fratello normale può preoccuparsi.. ma non Tyson, a lui di me non importa nulla.. mi venderebbe per pagarsi i buffi "

 

" ma che dici! davanti agli altri fa il duro, ma in realtà ti vuole bene e sono sicuro che se qualcuno ti facesse del male lui ti difenderebbe.. " 

 

Lo guardo negli occhi, torno indietro a tre anni fa, Tyson che mi difende? No, lui era li in piedi che mi vedeva piangere, i capelli scompigliati e il suo amico che si rimetteva a posto. Era li, sapeva cio' che era successo e non prendeva a pugni l'amico, ma rideva. Faceva male quel ricordo lo sentivo che pulzava dentro come mille lame di coltelli affilati.

 

" Tyson mi ha venduta tre anni fa, mi ha fatto usare da Rey... e rideva, non faceva altro.. l'unica cosa di cui si preoccupava erano... i suoi sporchi amici " pronuncio le ultime parole quasi sputando, mi metto le scarpe, prendo la giacca e la borsa e esco..

 

" Ah..ho cambiato idea vado da sola, ciao " chiudo la porta della cameretta, scendo giù e esco di casa.

 

Durante il tragitto fino all'Eur penso alla conversazione avuta con Marco, come può pensare che Tyson si preoccupi per me? cosa c'è, ha tutta l'aria del fratello premuroso per caso? Mi chiedo se non sia stata una conversazione a presa per il culo. Non voglio pensarci, non voglio pensare a niente che riguardi la mia vita a casa e quanto sono complessata, sfortunata e tanti altri spregevoli aggettivi, stasera voglio divertirmi! Salgo in macchina della mia amica, estraggo i trucchi e comincio a coprirmi le occhiaie, sembro uno zombie. Do un po' di volume ai capelli con la lacca e poi sono pronta.

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Capitolo 5
*** Transalcolico, viaggio cosmico! ***


Arrivo alla festa, c'è molta gente e c'è molto caos.

 La musica è alitissima, le casse riproducono il suono di una canzone di Eminem...mi sembra che sia Go To Sleep, si è lei..sento il ritornello..

 

" Now go to sleep bitch!

Die, motherfucker, die! 

Ugh, time's up, bitch, close ya eyes

Go to sleep, bitch! "

 Bella canzone, la dedico a Tyson!

Scambio qualche saluto con la poca gente che conosco, mi dirigo verso il banco degli alcolici e giurerei di sentirmi osservata, ma d'altrone è normale in un posto con più di cento persone... forse sto diventando paranoica, probabile con l'aria che c'è in casa, non mi meraviglierei se un giorno di questi, uscissi di casa urlando che in casa mia ci sarà un omicidio, rido al pensiero di me, in pigiama, che corro per il giardino. 

Prendo del gin e ne verso un po' in un bicchiere, lo bevo così assoluto, voglio sentire che brucia.

Woo woo è forte! 

Via con un altra serie di bevute, poi ecco la mia amica che arriva con una bottiglia di spumante, oggi festeggia la nascita della sua sorellina, beviamo tutti insieme e ci facciamo qualche canna, gli altri si buttano in pista per ballare, io raccolgo la bottiglia di spumante e esco fuori dalla villa, mi siedo sul prato.. comincio a piangere e continuo a bere. 

Bevo perché voglio bere, bevo perché voglio dimenticare, bevo perché voglio ballare, voglio cantare...voglio gridare va a farti fottere a questa vita, bevo perché non voglio soffrire, bevo perché mi va, bevo perché così sono in viaggio.

Mi sdraio per terra e continuo a fare piccoli sorsi, apro la borsa e cerco le sigarette, ne estraggo una dal pacchetto poi vado alla ricerca dell'accendino. Dentro la borsa non c'è, mi alzo in piedi per tastarmi i jeans ma non lo trovo.

 

" Dannazione, porca miseria! " mi prendo la testa fra le mani, gira tutto. Voglio morire, perché a me? perché per me non è facile come lo è per gli altri questa vita? mi lascio cadere a terra e continuo alla ricerca dell'accendino, sbuffo, piango e sbuffo di nuovo. Mi arrendo, sono morta.

 

" Hei.. serve d'accendere? " la riconosco questa voce, sarà l'alcool ma mi sembra più roca..come se avesse dovuto urlare fino ad ora.

 

" Cosa ci fai qui? " tiro su con il naso e mi asciugo gli occhi..

 

" Ma tu un "ciao" mai eh? " ride, ha una risata così carina, mi giro verso di lui è davvero così bello?

 

" Ciao! " rido..mi trattengo, la mia risata è bruttissima, ma poi non ce la faccio più e scoppio a ridere di brutto, rido per tutto, rido ripensando alla mia prima comunione, alla prima volta che sono andata in bicicletta, rido ripensando a quando Tyson cascò dalle scale a dieci anni e si ruppe una gamba e io che lo chiamavo zoppo. Rido ripensando a Nico e immaginadomelo in camera a vedere un film e leggere l'ultimo fumetto di Topolino, rido pensando a quanta voglia avrei che Marco mi abbracciasse. Poi vedo tutto buio, smetto di ridere e non sento più nulla, sento solo Marco che urla e poi....viaggio cosmico!

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Capitolo 6
*** mi piaci, davvero. ***


Di solito non mi succedeva di svenire, collassare o qualsiasi cosa mi sia successa questa sera. Ero abituata a bere, reggevo molto l'alcool..al massimo cominciavo a ridere come una scema e mi scendeva il sonno, però di sentirmi stanca e di sentirmi il cervello come un purè, mai!

Chissà cosa era successo, prima avevo sentito la voce di Marco che mi gridava " Eva, svegliati... Eva non dormire..cazzo! "

E poi più niente, non sentivo neanche le braccia che mi circondavano e neanche la musica a palla che usciva dalle casse, niente.

Volevo aprire gli occhi, camminare con le mie gambe, avevo paura di essere in quello stato..poteva accadermi di tutto.

 

" Ma..mamma.. aiu..uto " vidi mia madre, indossava un abito di lino bianco, aveva i capelli raccolti.. allungai una mano verso di lei per toccarla, ma mamma sparì, cominciai a piangere, d'un tratto ecco di nuovo la voce di Marco, che voleva? Io volevo mia madre, volevo che mi rimboccasse le coperte e che si sdraiasse vicino a me fino a quando non mi fossi addormentata, ma lei se ne era andata, come tutti, come Niko.

 

" Eva.. ci sono io, calmati e apri gli occhi..per favore.. " la sua voce era morbida, preoccupata.. ma io non lo vedevo.. non vedevo nessuno. Iniziai a piangere, sentivo il corpo scosso, un singhiozzo dopo l'altro. 

 

Un ricordo si fece spazio nella mia mente, eravamo io e Niko seduti sul divano, lui che mi faceva un ritratto e io che continuavo a ridere, sua nonna che ci preparava la Moretta in cucina e ci intimava di fare piano... " I vicini dormono ragazzi, sono le tre... ssh " 

Niko cominciò a fami il solletico e io ridevo sempre di più, ecco che però anche la sua immagine si affievoliva, cominciai a graffiare a urlare, non poteva andare via di nuovo... mi aveva fatto male la sua assenza.

 

" Ahia.. Eva mi fai male, calmati.. per favore, ti prego.. " Marco mi supplicava, ma non mi sembrava la sua voce.. sembrava quella di Niko, poi Rey.. Tyson chi era? perché non mi lasciavano dormire.. cercai di aprire gli occhi.

 

" Bevi questo, ti farà sentire meglio.. " mi porse un bicchiere.. me lo avvicinò alle labbra, guardai quel liquido che oscillava dentro il bicchiere.. aveva un pessimo odore.

 

" Mmh.. no.. "

 

" Ti farà stare meglio.. poi ti lascio in pace, te lo prometto.. ma bevi " un leggero sorriso sul volto.. bevvi un sorso e strizzai gli occhi, faceva davvero cagare!

 

" Fa schifo! " 

 

" Hahah.. lo so ma ti farà stare bene, su forza.. " bevvi di nuovo, sapeva di anice, io odiavo l'anice! che intruglio era!? 

 

Chiusi gli occhi, volevo dire qualcosa.. ma cosa.. volevo abbracciarlo, ma lui era distante, mi teneva solo la mano. Mi girai verso di lui, lo abbracciai io e parlai senza rendermi conto di cosa gli stavo dicendo.

 

" Rimani qui.. non andare via " Mi guardo con quegli occhi neri, erano così dolci.. e quelle labbra carnose che accennavano un sorriso.. era così maledettamente bello

 

" Non me ne vado, non posso lasciarti.. " mi sciolsi come un ghiacciolo al sole.. mi stava fissando, scesi con lo sguardo verso il mio corpo ero ancora vestita, mi tolsi le scarpe mi davano fastidio. Anche il corpetto stringeva, come se fossi ingrassata di botto e poi avevo caldo, Marco era vestito come la sera o il giorno prima, non ho idea di che ora fosse perciò non sapevo quanto tempo fosse passato..

 

" Ho caldo.. aiu..aiutami a togliere questo dannato corpetto.. " Era stupito, scosso.. è vero sarei rimasta nuda, ma non me ne importava, non mi vergognavo. Lui mi piaceva, si lo avevo appena confermato a me stessa, Marco mi piaceva e tanto. Mi slacciò il corpetto, ma non me lo tolse.


 

Mi avvicinai ancora di più a lui e premetti il mio corpo addosso al suo, fremeva.. 

 

" Eheh.. ehi, sei ubriaca.. " tentò di spostarmi

 

" So quello che faccio.. " tentai di nuovo di avvicinarmi a lui, stavolta scese dal letto!

 

" No.. non lo sai.. ora cerca di dormire un pò.. dai "

 

Sbuffai e ci rinunciai, mi girai dall'altra parte e chiusi gli occhi.. sentii che risalì sul letto, mi circondò con il braccio..

 

" Sei una merda.. " sussurrai

 

" E tu sei bellissima.. " disse ridendo

 

Ero assolutamente convinta, Marco non era come gli altri.



NB: Questo capitolo è un pò più personale, questo fatto è accaduto realmente.

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Capitolo 7
*** buonanotte principessa.. ***


" Eva, svegliati... Eva non dormire..cazzo! " Era tra le mie braccia, così piccola e fragile.. pensare che aveva diciassette anni ed era costretta a vivere in quella merda!

 

Cominciò a dimenarsi, a scalciare e piangere ancora più forte.. urlava quasi.. il corpo era scosso dai singhiozzi e dai fremiti, mi faceva così pena

 

" Ma..mamma.. aiu..uto " 

 

" Eva.. ci sono io, calmati e apri gli occhi..per favore.. " già, dove era sua madre? e suo padre..? erano sempre fuori per lavoro così avevo capito dai racconti di Tyson o dalle chiamate che faceva con sua madre. Possibile che i loro genitori non si accorgessero di come si stavano riducendo i figli?

Anche io però ero come loro, anche io mi ero unito a quella crew, non potevo giudicare.

Dio solo sa però, quanto volessi uscirne... e quanto avrei voluto uscirne vincitore con Eva. Mi sono innamorato di lei, dal primo giorno che l'ho vista, davanti a me, poggiata allo stipite della porta che mi fissava. La tuta così grande che la rendeva buffa ma tremendamente adorabile e poi quel viscido di Rey con la sua battuta che l'aveva fatta arrabbiare.

Avevo avuto modo di osservarla, era sempre molto silenziosa, cercava sempre di non infastidire il fratello.. scendeva in salotto per mangiare e controllare che fossero ancora tutti vivi..ultimamente però si fermava sempre un pò di più, avevo notato che mi fissava..gli piacevo era sicuro, ma non si fidava, mi riteneva uguale a quegli altri imbecilli, d'altronde era vero, io ero come loro se non peggio.. avevo combinato parecchi guai, era per questo che ci eravamo trasferiti e non riuscivo a uscirne da questo giro, ero un pò come Eva.. come lei tentavo di scappare dalla realtà con l'alcool o l'erba.. e un pò ci riuscivo, ma non vedevo che così facevo stare male chi teneva a me, così come lei..piccola principessa così fragile non si accorgeva di quanto mi facesse male ridotta in quel modo.

 

Cominciò a graffiarmi, tentai di schivarla ma mi prese sul collo, sentivo la pelle lacerarsi

 

" Ahia.. Eva mi fai male, calmati.. per favore, ti prego.. " Finalmente si calmò, come se si fosse appena svegliata da un incubo e aprì gli occhi.. presi il bicchiere che era sul comodino e glielo porsi 

 

" Bevi questo, ti farà sentire meglio.. "

 

Gli avvicinai il bicchiere alle labbra, lo annuso e arricciò il naso, non gli piaceva

 

" Mmh.. no.. "

 

" Ti farà stare meglio.. poi ti lascio in pace, te lo prometto.. ma bevi" gli feci un sorriso per incoraggiarla e si decise

 

" Fa schifo! " 

 

 " Hahah.. lo so ma ti farà stare bene, su forza.. "

 

Finì di bere e poi mi guardò, anzi mi fissò, mi venne in mente di dirle che era maleducazione ma non volevo risultare o banale o arrogante perciò rimasi zitto, fu lei a parlare

 

" Rimani qui.. non andare via " Le sue parole mi commossero, così fragile che chiedeva aiuto a me... nessuno mi aveva mai chiesto aiuto e io tanto meno mi ero offerto di darlo, sopratutto a una ragazza. Non le avevo mai consolate anzi ero la causa dei loro pianti, ma con lei era diverso... la vedevo da come si comportava, da come si muoveva.. Eva non era come tutte le altre, per lei valeva la pena sacrificarsi all'amore.

 

" Non me ne vado, non posso lasciarti.. " volevo aggiungere "non ora che ti ho trovata" ma lasciai perdere.. era ubriaca una parola di troppo e chissà cosa avrebbe potuto pensare o fare, si guardò addosso, seguii il suo sguardo.. era così maledettamente bella, aveva la pelle liscia e ambrata.. gli occhi neri con sfumature verdi.. così strani e incantevoli, non so come facevo a resisterle

 

" Ho caldo.. aiu..aiutami a togliere questo dannato corpetto.. " Volevo uccidermi, perché mi stava chiedendo ciò.. era già difficile resisterle così, figuriamoci senza quel corpetto, la assecondai.. glielo slacciai ma glielo lasciai addosso

 

Si avvicinò ancora di più a me, premette il suo corpo contro il mio, mi sembrava di essere io quello ubriaco.. avrei voluto stringerla ancora più forte a me, baciarla.. ma era ubriaca il giorno dopo se ne sarebbe potuta pentire, però Dio che sensazione, cominciavo a sentire l'eccitazione, dovevo allontarmi oppure calmarla

 

" Eheh.. ehi, sei ubriaca.. " la spostai ma era cocciuta dannazione!

 

" So quello che faccio.. " si avvicinò di nuovo, scesi dal letto di scatto.. stavo sudando, che effetto che mi faceva, non biasimavo Rey.. era davvero bella e sexy!

 

" No.. non lo sai.. ora cerca di dormire un pò.. dai " glielo dissi in tono calmo ma autoritario, lei sbuffò e si rigirò dall'altra parte.. si era offesa, dovevo farmi perdonare.. perciò salii di nuovo sul letto e l'abbracciai

 

" Sei una merda.. " mi sussurrò, mi venne da ridere... tanto valeva ormai essere sinceri, aveva ragione ero una merda.. ma lei era stupenda.

 

" E tu sei bellissima.. " 

 

Ero assolutamente convinto, Eva non era come le altre.

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Capitolo 8
*** è l'amore a farci ubriacare davvero ***


 

" Mi fido di te "

 

" Non dovresti.. e citare Jovanotti non vale " non feci caso alla mezza battuta e continuai con il mio discorso

 

" Perché? "

 

" Perché non sono così buono come tu pensi "

 

" Io ti vedo Marco.. ti ho osservato.. tu non sei come gli altri imbecilli che sono nel mio salotto. Tu sei dolce, sei allegro. Ti ascolto parlare e vedo quanto sei intelligente..  " gli misi una mano sul petto caldo, si ritrasse al mio tocco e riabbrividì, avevo le mani fredde.

 

" Ti sbagli Eva.. non mi conosci.. tutti abbiamo un passato, tutti abbiamo fatto delle cose di cui poi ci siamo pentiti, ma il passato non si cambia.. il passato ci forma e non cambiamo neanche ciò che siamo "

 

" E' vero.. le cose non si cambiano, si migliorano! Noi ci miglioriamo.. e ora io non so.. cosa tu abbia potuto fare ma stanotte o ieri quando era, tu con me sei stato buono, sei stato il vero Marco.. e so che non mi sto sbagliando "

 

" Un attimo fa mi davi del bastardo.. e ora? "  tentò di sdrammatizzare l'aria seria che si era creata ma non avevo intenzione di scherzare

 

" Un attimo fa non avevo sentito come stavano le cose, un attimo fa non ho pensato a come mi hai rifiutato.. " cercai di non darlo a vedere ma fui dispiaciuta dell'ultima cosa che avevo detto.

 

" Ehi.. non ti ho rifiutata "

 

" Noo.. ti sei solo alzato dal letto come se fossi malata "

 

" Beh in effetti.. il dubbio che tu sia affetta da personalità multipla ce l'ho " 

 

" Ah ah ah ma che simpatico "

 

" Che dici rientriamo, qui si gela! " rabbrividì di nuovo così entrammo e continuammo la nostra colazione in silenzio.

 

Presi il cellulare che era sulla mensola, c'era un messaggio di mio fratello:

 
* Dove cazzo sei? *
 
* Non ti riguarda! *
 
* Mi riguarda che si.. sei mia sorella e sei minorenne se te lo fossi dimenticata.. " *
 
* Che c'è ora ti preoccupi per me? sto bene.. più tardi torno " *
 
* Porta da mangiare, non c'è nulla e se sparisci di nuovo sono affari tuoi *
 

" Penso che ti abbia cercata qualcuno.. l'ho sentito squillare "

 

" Si.. è Tyson " mi poggiai al bancone della cucina e accesi una sigaretta, lo fissai mentre lavava i piatti.. Dio quanto era figo

 

" Dovresti richiamarlo.. magari dirgli.."

 

" Gli ho già detto che sto bene.. e poi non la prenderebbe bene se sa che sono qui "

 

" Giusto.. senso protettivo dagli amici verso la propria sorellina " sorrise, di nuovo con questa storia

 

" No.. non senso protettivo, più per il fatto che lui non ti deve nessun favore.. di solito tenta di usarmi con i suoi amici come scambia favori.. "

 

" Ma ciò significherebbe che poi io sono in debito con lui o sbaglio.."

 

" Si.. ma.. "

 

" Ma..? "

 

" Niente il problema è Rey "

 

" Per quale motivo il problema è Ray e non Ty? " 

 

" Ray.. sembrerà assurdo ma è ossessionato da me, sono la sua esclusiva.. ha spaccato la faccia a non so quanti ragazzi che avevano solo detto che ero carina.. "

 

" Beh.. è strano.."

 

" Tutto ciò che riguarda quel tizio è strano, fidati " annuì. 

 

Mi diressi verso il balcone per gettare il mozzicone di sigaretta e nello stesso istante in cui io rientravo lui si girò per asciugarsi le mani allo straccio sul tavolo, rimasi con la schiena poggiata all'estremità della superficie e lui fermo davanti a me. Sentivo il suo profumo ancora più vicino.. e il suo calore che superava anche lo strato della felpa.. eravamo così vicini, sarebbe bastato un piccolo movimento da parte mia o sua per baciarci.

Ma non doveva accadere, non poteva.. cosa sarebbe successo dopo? solo ora ci pensavo, avrei cominciato a bazzicare la crew di mio fratello o avrei visto Rey che spaccava la faccia a Marco? anche se in uno scontro con Rey..il mio adorato tesoro avrebbe potuto avere la meglio, poi come sarebbero finite le cose?

Fermi, fermi. Lo avevo chiamato " tesoro " ? Oddio, Eva!

Perdendomi nei miei ragionamenti non notai i suoi occhi concentrati sui miei, non notai quanto fosse vicino, non notai che le sue labbra appena poggiate sulle mie pizzicavano.

Non era ancora un bacio, era un pre-bacio. Un mezzo bacio che voleva la conferma di poter diventare un vero bacio. Stavo diventando pazza....

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Capitolo 9
*** mi fido di te ***


Frammenti di luce entravano dalle persiane accostate, davano alla camera un senso di quiete e meraviglia, mi guardai attorno e riconobbi che quella non era la mia camera..

dovevo riconoscere che il letto però era molto comodo e anche il cuscino... mi guardai addosso, indossavo una vecchia felpa di un gruppo musicale non so quale perché la scritta era sbiadita.

Scesi dal letto, il pavimento era gelido.. attraversai il corridoio e arrivai in cucina, rimasi in piedi ad osservarlo. Era li a preparare la colazione, la testa curva sui fornelli.. i capelli umidi, il suo corpo era avvolto per metà da un asciugamano.. aveva delle leggere cicatrici sulla schiena, sembravano tagli o graffi.. non saprei, ero curiosa.. molto..

 

"Buongiorno.."  si voltò di scatto, non mi aveva sentito era immerso in chissà quali pensieri.. si girò e sembrava imbarazzato

 

" Buongiorno bella addormentata " sorrise

 

" Ho dormito tanto? "

 

" Abbastanza.. quindici ore di fila, pensavo fossi in coma " Risi e mi fece cenno di sedermi. Mi versò il latte e mi mise davanti molti pacchi di biscotti e cornetti, ero stupita, non vedevo così tanto cibo da.. mesi.. anni? boh

 

" Come ti senti? "

 

" Oh.. bene...solo un stropicciata "

 

" E' normale.. eri ridotta male.. "

 

" Si me ne sono accorta...ma di solito non mi succede così.. "

 

" Ci credo.. stavolta.. eri drogata " a quella frase mi uscirono gli occhi dalle orbita, come è possibile...come è potuto accadere..

 

" Aspetta.. cos.. no è impossibile... conosco i miei amici..."

 

" ... " d'un tratto la risposta mi apparve

 

" La birra che ho preso dal tavolo a casa, vero? cosa c'era dentro? " 

 

" Ecco... avevano comprato della droga.. non so cosa di precisione.. ma so che qualcuno di loro aveva avuto la brillante idea di metterla nella birra sapevano che prima o poi in quel giorno perdendo le staffe l'avresti presa.. "

 

" Rey.. è stato Rey.. e tu non mi hai fermato.. non mi hai detto nulla.. che stronzo! potevi risparmiarti la scenetta di questa notte o forse speravi che così facendo il buon samaritano fossi venuta al letto con te.. giusto mi avresti avuta solo per te senza gli altri, bravo bel piano "

 

" Ehi.. Eva aspetta.. "

 

" Cosa? che mi droghi tu di nuovo stavolta.. fammi il favore! dove sono i miei vestiti? " ero furiosa.. che bastardo, lui lo sapeva e non aveva fatto niente per impedirmi di bere quella fottuta birra!

 

" Li ho stesi.. dovrebbero essersi asciugati.. però ora lascia che ti spieghi "

 

" Non mi devi dire niente " detto ciò mi alzai da tavola e mi diressi verso quello che pensavo fosse il terrazzo, entrai nel gazebo allestito come ripostiglio e ritirai i miei vestiti mi girai e andai a sbattere contro quel pezzo di figo altro un metro e ottanta

 

" Per favore... ho tentato di fermarti.. ti ho seguito fino su in camera e volevo accompagnarti o portarti fuori per distrarti e toglierti quella maledetta birra "

 

" Perché dovrei crederti? " il suo viso a dieci centimetri dal mio, sentivo l'odore del dopo barba.. menta....

 

" Non ti sto chiedendo di credermi, ti sto dicendo la verità.. " pronunciò le ultime parole quasi in un sussurro.. mi fidavo, era assurdo ma mi fidavo di lui.

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Capitolo 10
*** AVVISO PER I LETTORI. ***


Piccolo Spazio Per Rompervi Le Scatoline
mi farò perdonare ^_^
Giuuuro!









Buongiornoo.. Giornoo a tutti! :D
Volevo annunciarvi che: 
I capitoli che verrano pubblicati in seguito..sulla storia di Eva e Marco, saranno più personali, saranno esperienze successe realmente, perciò so che questi capitoli non sono "stra-fantastici" e "perfetti" e se volete criticarmi, accoglierò bene le vostre critiche, però su quelli dove all'inizio c'è un
" * " rosso, per favore.. siate clementi.

Grazie (: 
a più tardi, per questa mattina termino qui.
P.S so che vi romperò le scatole però leggere qualche recensione mi sarebbe utile, giusto per sapere se vi piace o meno, grazieee

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Capitolo 11
*** il cervello in pappa! ***


Si stavo diventando pazza, per forza.

La mia mente ormai era confusa, non riuscivo più a pensare a niente, quanto faceva due più due? quale era l'alfabeto francese? e il condizionale presente?

Non ero mai stata così imbecille, ok non ero una cima a scuola però queste cose le sapevo e ora invece, che le sue labbra erano ancora premute sulle mie io riuscivo a pensare solo a quanto fosse strafigo mentre lavava i piatti o preparava il latte! per non parlare di quanto il suo corpo fosse così caldo e sexy vicino al mio!

Eva ma ti sei rincoglionita? No, mi sono innamorata!

Premetti con forza le mie labbra alle sue e poi lo afferai per i capelli constringendolo a non staccarsi da me, un pò violenta e possessiva forse ma d'altronde a chi non piaceva essere "domato" come un leone? Beh con quei capelli all'aria e quel colore..ci assomigliava un leoncino..per non parlare di quanto fosse aggraziato nei movimenti! Chissà se era del segno del leone... Risi a quel pensiero buffo

 

" Perché ridi? " 

 

" Uhm..niente " soffocai quella risatina con dei colpi di tosse ma non mi riuscì molto bene perché poi scoppiai in una risata fragorosa

 

" Dai perché ridi? " ora anche lui rideva, era curioso ma allo stesso tempo spaventato.. " che c'è? ho fatto qualcosa di.. mmh.. sbagliato? "

 

" Io rido e tu ti chiedi se hai fatto qualcosa di sbagliato? ahah dovevi preoccuparti se ti mollavo un ceffone "

 

" Mm.. dal momento che tu sei stra..ehm diversa, ogni tua reazione per me è indecifrabile! " sorrise innocentemente ma gli lanciai un occhiataccia per la "strana"

 

" Ah io sarei strana? "

 

" Non ho detto che sei strana... cioè si lo detto.. no lo stavo dicendo ma mi sono corretto! In ogni caso.. sei diversa.. più..complicata penso "

 

" Ok basta non sforzarti troppo " lo presi un po' in giro era bello stuzzicarlo anche se era la prima volta che lo facevo veramente

 

" Ah..anche tu hai un senso dell'umorismo.. wow, mi stupisci " gli diedi un leggero pugno sul petto e lui mi abbracciò, stringendomi forte..molto forte.. troppo forte, dannazione mi avrebbe ucciso così!

 

"Ehi, vuoi uccidermi.. mi stai soffocando "

 

" Ops..scusami..è che..ti da fastidio? "

 

"No..no..però anche se ho una vita di merda vorrei continuare a vivere per qualche tempo "

 

" Mi sembra giusto.. è che è impossibile non abbracciarti, sei così dolce.. e tenera..e fragile "

 

"Ok sto per vomitare... ma cos'è ti sei visto dieci film per pappamolli romantici? "

 

" Ma come sei antipatica, non ti facevo così.. "

 

" Dai scherzavo.. è che non sono abituata.. mi fa strano e poi non sembri un tipo così tu "

 

" Infatti sto facendo un eccezione...sei tu la mia piccola eccezione.. con te sono diverso "

 

" Oh.. ed è un male? "

 

" Non lo so piccola.. questo devi vederlo tu "

 

" Già.. "

 

" E poi ricordi cosa ho detto stanotte? "

 

" Mm.. dipende "

 

" Non ti lascerò mai.. non posso "

 

" Perché? "

 

" Perché qualcosa me lo impedisce.. "

 

" Anche per me è così " chiusi gli occhi e lo abbracciai ancora più forte, mi diede un bacio sulla fronte e poi ci fu il nostro vero e primo bacio.

 

Erano baci lenti, timidi..anche con un po' di imbarazzo, non ci toccavamo per niente, ci tenevamo le mani come due scolaretti delle elementari e ci scambiavamo piccoli baci.

Poteva apparire casto e ridicolo agli occhi degli altri ma io invece i quei piccoli baci e in quel tenersi le mani come due bambini trovavo tutta la dolcezza e la realtà di questo mondo.. era qualcosa di semplice e reale come il nostro sentimento da poco nato, certo avrei avuto voglia di saltargli in braccio e stampargli baci in ogni centimetro del suo corpo, però per il momento volevo solo quello, qualcosa di vero e puro su cui poi avrei potuto rimuginarci su e farmi tanti fim mentali e occhi a cuoricino e penso che anche per Marco era lo stesso.

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Capitolo 12
*** rientro accogliente ***


Mi sciolsi dall'abbraccio di Marco svogliatamente e ancora più svogliatamente mi infilai i miei vestiti e uscii da quella casa.

 

Ora che ci penso... dov'erano i genitori di Marco? Io ero stata li per quasi due giorni, possibile che mi avesse tenuta nascosta ai loro occhi? Però era probabile che anche i suoi erano fuori per lavoro, ormai parecchi ragazzi erano costretti a crescere da soli e spesso alcuni si comportavano in un determinato modo solo per ricevere un pò d'attenzione dai loro genitori... come a dire: " Ehi, ci sono anche io..lascia perdere il tuo lavoro e abbracciami per favore"

Un esempio era quello che faceva mio fratello, già Tyson. Non io. Io se stavo su questa via era per tentare di non pensare a ciò che avevo casa, non era uno dei metodi migliori certo, avrei potuto provare con uno psicologo o addirittura con uno psichiatra, ma parlare a qualcuno dei miei problemi non era il mio forte, perciò per ora utilizzavo questo metodo.

Marco mi riaccompagnò a casa, quando mi viderò entrare assieme a lui la prima faccia sconvolta fu quella di Rey prova palese che era incazzato, in secondo Tyson, quello che ebbe il coraggio di parlare fu Alex.

 

" Woo wo guarda chi torna all'ovile e chi c'è con lei? Maarco.. cosa c'è l'hai trovata in un angolo della strada che chiedeva l'elemosina? "

 

Era facile che quei tizi mi facessero perdere la pazienza però tentai di pensare a prima, quando ero tra le braccia di Marco a ciò che mi aveva detto e riuscii a tranquillizzarmi un pò.

Rey era infuriato, continuava a battere il piede sinistro sul pavimento e mi stava facendo venire il nervoso

 

"Puoi piantarla per favore.. mi dai il nervoso"

 

"Faccio quello che mi pare non devo rendere conto a te..o per caso sei mia madre o la mia fidanzatina?"

 

"Ti ho solo detto di smetterla.. non farne un caso di stato come sempre" sbuffai, era insopportabile

 

"Dove sei stata?" Mi chiese mio fratello

 

"Non ti riguarda" 

 

"Eva..stai attenta alle parole che usi dove sei stata?"

 

"Ti consiglio di farti vedere forse stai diventando sordo"

 

"Porca puttana, perchè devi sempre farmi incazzare!" si alzò e venne verso di me, mi prese per la gola e mi sbattè al muro, era ubriaco, fatto ma la forza ce l'aveva comunque mi stava facendo male, merda perché era così violento, ah si perché era un cretino!

 

"Ty.. mi fai male dannazione..mo-llami.." cercavo di fargli allentare la presa senza successo, Marco era li in mobile che non faceva nulla, per un attimo pensai che fosse morto. Non dico che avrebbe dovuto prendere a pugni i suoi "amici" però poteva almeno evitare che mio fratello mi strangolasse.

 

"Mi dici dove sei stata si o no? eh.." che maledetto, non volevo dargliela vinta..con tutta la forza che potevo gli diedi un calcio alle palle, si accasciò a terra per il dolore, subito Rey si preparò per venirmi addosso ma corsi in cucina.. non so perché corsi in cucina o in camera mia, vidi Rey che mi raggiungeva, non ci pensai più di un attimo e presi una padella

 

"Se provi a toccarmi, ti mando all'ospedale Rey!"

 

"Andiamo piccola... voglio solo sapere dove sei stata, tu ce lo dici e noi stiamo tranquilli.. in fondo ci preoccupiamo per te" si avvicinava sempre di più, un passo dopo l'altro, cominciavano a uscirmi le lacrime, mi mancava ancora il respiro per poco prima. La gola bruciava, maledizione.

 

"Cazzo Rey, vattene via!"

 

"Ora mi fai incazzare, posa quella padella e dimmi dove sei stata, non sarò clemente come Ty.." 

 

"Rey lasciala perdere" era stato Marco a parlare? Un momento, allora era vivo! No dico poteva accorgersi prima che la situazione stava precipitando.

 

"Tu che vuoi, non sono cose che ti riguardano"

 

"Che io so, non sei suo fratello..non riguardano neanche te"

 

"Ehi amico, mi stai simpatico ma se per questa puttanella vuoi farti spaccare la faccia dillo subito"

 

"Se la lasci in pace e ti calmi, anzi vi calmate tutti, vi dico io dove è stata"

 

"Che cazzo fai Marco..non dirlo..no" si era bevuto il cervello e si era appena giocato la faccia, ero pronta a dirgli addio.

 

" Eva.. calmati, posa la padella e vattene in camera tua " non so se era un ordine o un consiglio ma feci orecchia da mercante perciò rimasi li dov'ero con la padella come se fosse una bomba atomica che potesse distruggere tutti

 

" Ok io mi calmo e voglio proprio sentire cosa c'hai da dire, avanti.." Rey abbassò le mani in sengo di pace e si sedette sul divano, Marco entrò nel suo campo visuale, prima di parlare però si rivolse di nuovo a me

 

"Ma io non t'avevo ordinato qualcosa a te?" tentò di sorridere ma era nervoso

 

"E' testarda.. non ascolta nessuno" fece Tyson che nel frattempo si era seduto e ancora lanciava qualche smorfia di dolore, chissà se gli avevo procurato gravi danni..magari.

 

"Rimango qui.."

 

"Eva.."

 

"No, sto qui."

 

"Come vuoi"

 

"Insomma vogliamo arrivarci a domani mattina, parla" sputò Rey

 

"E' stata da me"

 

Rey e Tyson all'unisono strabuzzarono gli occhi, seguiti da tutti gli altri. Ecco le botte.

 

" Che cazz.." "Figlio di putta.." si stavano per alzare, era finita..dovevo intervenire.

 

"Ohoh calmatevi, è stata solo colpa vostra se sono finita da Marco, ha evitato che me ne andassi in coma, se vi frega tanto di me dovreste dirgli grazie, ok?"

 

" Certo questo qui è amico nostro da due settimane, vengo a sapere che molto probabilmente si fa mia sorella e dovrei stare zitto e pure ringraziarlo!?"

 

" Cazzo Ty, ma mi ascolti quando parlo? Marco mi ha "salvata".. se non te lo ricordi hai messo della droga nella birra che ho preso"

 

Tutti zitti, bene avevo vinto! Eva 1 Crew 0, yeah!

 

"Ah.. se è così..uhm..ok " disse Ty

 

Bene era tutto risolto, ora potevo anche andarmene per i fatti miei..brutta giornata, proprio brutta.

 

"Ok ti ha aiutata.. ma chi ci dice che non è successo niente?"

 

" Lo dico io e lo dice Marco e poi non sarebbero affari che ti riguardano, non mi sembra che sei mio padre o il mio fidanzato no?" riusai la sua battuta

 

" Eva.. non ti scaldare troppo "

 

" No tranquillo "

 

Mi voltai per andare su in camera, sentii un colpo di tosse mi girai, era Marco. Quanto avrei voluto abbracciarlo, ma non potevo. Dio che brutta cosa..

 

" Ciao...e grazie..di tutto " 

 

" Grazie a te Eva " Mi sorrise e me ne andai su, con il suo sorriso stampato nella mente.

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Capitolo 13
*** Riflessioni; Eva-Marco ***


-Eva

 

Per qualche assurdo motivo mi sentivo strana. Mi sentiva un pò tradita e anche insoddisfatta.

Se a Marco piacevo tanto come aveva detto, perché aveva lasciato che mio fratello mi appendesse al muro e perché non aveva avuto le palle complete di dire che stavamo insieme, perché noi stavamo insieme adesso o no?

Cazzo come era complicato.

In fondo ci eravamo solo baciati, detti qualcosa di dolce... dovevo smetterla di farmi tutte queste pippe mentali ed era molto probabile che Marco ora vedendo la situazione che si era creata lasciasse perdere tutto, non lo biasimavo, nessuno era contento di essere un possibile candidato a farsi spaccare la faccia.

Dovevo mettermi l'anima in pace e fare finta che ieri notte e oggi non fosse accaduto nulla, potevo avere la scusa dell'essere ancora un pù ubriaca..suonava da fifoni ok, però era pur sempre un modo, oppure potevo dirgli che ci tenevo troppo a lui e non volevo che gli accadesse nulla. Frase più vicina alla verità ma non volevo essere così melodrammatica, decisi che avrei improvvisato.. e se lui non mi avesse chiesto nulla, ancora meglio, un nodo in meno da spicciare. Il problema era che lui...diamine era così fottutamente interessante!

Era imprevedibile, dolce, allegro, simpatico, gentile.... ma quali fantasmi celava? già, ripensai alle cicatrici dietro la schiena... che cosa gli era successo?

Forse aveva ragione lui.. forse mi sbagliavo e non era così buono come pensavo, insomma ora solo perché una persona si preoccupa per te che sei ubriaca/drogata non vuol dire che sia uno stinco di santo o no? Troppe domande, mi stavo incasinando il cervello con Marco e da quant'è che lo conoscevo...solo due settimane! Pensa cosa sarebbe potuto accadere dopo, dovevo troncare..meglio ora che magari quando avrebbe avuto il setto nasale rotto o peggio ancora quando mi avesse spezzato il cuore. Perché lo avrebbe fatto, tutti lo fanno prima o poi. 

Feci l'elenco delle persone che mi avevano deluso:

  • Tyson

  • Niko

  • Papà

  • Mamma

e.... già, oggi anche un pò Marco.. ma non ci badai, ormai avevo deciso. 

Marco era off-limits, non potevo rimanerci fregata, avevo già troppi problemi mi mancava solo una delusione d'amore. Dovevo fuggire finché ero in tempo e ora che ci penso dovevo anche studiare per il compito di domani, già la scuola..mi sembrava una cosa così lontana ed erano solo due giorni che non ci andavo, wow.

 

 

 

 

 

 

 

 

-Marco

 

Vederla appesa al muro con suo fratello che la prendeva per la gola non era stata una gioia, volevo mollargli un pugno e scaraventarlo a terra, ma qualcosa me lo impedì, rimasi bloccato lì come un imbecille a vedere la ragazza che.. desideravo che veniva strangolata da un fratello alcolizzato.

Mi maledii, gli stava facendo male, vedevo i suoi occhi lucidi che mi fissavano come se volessere dire "fai qualcosa, ti prego" ma non ci riuscivo, da quando ero così codardo!?

Di chi avevo paura poi, di quei "finti duri" ? Ero patetico, ero un pappamolle, ero tutto parole e niente fatti. Non l'avrei biasiamata se ora non volesse più vedermi, immerso nei miei pensieri non mi accorsi che Ty era a terra che frignava come una femminuccia e Eva che correva in cucina, si sarebbero fatti male oggi. Rey subitò prese il posto del fratello, lei era lì, rigida e sicura di se..con quella padella in mano, sembrava un film ma non ci sarebbe stato il regista che decide di introdurre il bel finale. Rey non mi sembrava il tipo che stesse con le mani apposto o che non picchiasse una ragazza, da quanto avevo capito lui e Ty erano cresciuti insieme, stesse amicizie uguale a stesso stampo e modo di comportarsi.

Lo minacciò di allontanarsi, ma Rey sapeva che non ce l'avrebbe mai fatta a colpirlo era troppo terrorizzata. Aveva davvero paura e io ero li come un deficente ad osservare tutto, mi maledissi di nuovo! Alla fine parlai, Eva mi guardò tra lo stupore e il "ce l'hai fatta imbecille" non aveva tutti i torti.

Rey si calmò ed Eva ancora con la padella in mano venne verso di me, dovevo parlare o non l'avrebbero lasciata in pace.

Quando vide che stavo per dire tutto tentò di fermarmi "Che cazzo fai Marco..no..non dirlo" Mi credeva davvero così fesso? Non avrei mai detto alla crew che avevamo dormito insieme e che poi ci eravamo scambiati dei teneri baci, altrimenti li oggi sarebbe successo un omicidio!

Parlai, Ty sembrò accontentato ma Rey era pazzo di gelosia e non gli bastava, quel tizio cominciava a darmi i nervi, stavo per parlare io ma Eva mi precedette..non sapeva proprio stare un attimo zitta eh! Avrebbe potuto lasciare che la difendessi per un attimo io, ci ripensai..me l'aveva data l'opportunità, prima quando era attaccata al muro ma io ero rimasto fermo come uno spaventapasseri.

Quando se ne andò cominciai a sentire una triste angoscia, sapevo cosa sarebbe successo una volta che avesse salito quelle scale, qualche cosa sarebbe cambiato... non avevo superpoteri ma non ci voleva una dote speciale per capire che era una situazione complicata..riluttante cominciai a fare quello che facevo tutti i pomeriggi dall'età di quattordici anni, bere e fumare..forse mi sarei messo l'anima in pace

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Capitolo 14
*** Chessorpresamagnifica. ***


Avrei voluto tanto sapere chi era quell'imbecille che non aveva messo il silenzioso, ah dimenticavo, ero io! Presi quel maledetto telefono e lo portai all'orecchio, premetti il tasto...non so quale tasto, un tasto che mi fece capire chi era la cretina/o che mi aveva svegliata.

- Mmh.. pr-pronto..

 

- Eva... amore sono la mamma..

Ecco chi era la cretina.
Uhm fantastico.. che voleva.. di prima mattina.. alle.. oh cazzo che ora era? cercai la sveglia, ma...merda l'avevo ammazzata due giorni fa, mi tolsi il telefono dall'orecchio e vidi il display che segnava le 7.05 .. tirai un sospiro di sollievo, ero ancora in tempo

 

- Ah si.. mamma dimmi

 

- Ecco ho una bellissima notizia

 

- Del tipo? 

 

- Indovina!!? 

 

Ma come faceva ad essere così raggiante di prima mattina, caspita!

 

- Mamma mi hai appena svegliato perciò per favore, te lo chiedo con tutto il bene che ti voglio: non rompere le palle e dimmi quello che hai da dire..

 

- Oh..

 

sembrava dispiaciuta..gli sarebbe passato

 

- Allora?

 

- Io e tuo padre siamo fuori casa, siamo tornati! sei contenta? 

 

Cazzo. Il telefono mi cadde a terra, sentivo mia madre urlare...

 

- Eva..pronto Eva..oh mi sento un imbecille, vienici ad aprire che non abbiamo le chiavi, si gela qui fuori..Eva mi senti?

 

Merda, merda, merda! Erano qui fuori..mi girava la testa, chiamai Tyson.. ti prego Gesù se mi vuoi bene fa che quel cretino sia a casa e da solo, ti prego, per favore.

 

"Tyy.. svegliati" non avevo le forze di andare in camera sua, so che mi aveva sentito, battè un colpo al muro..traduzione di: lasciami dormire.

 

Decisi di alzarmi, guardai fuori dalla finestra... caspita eccoli li, mi avrebbero ammazzata, anzi " ci " oppure se mi andava bene " lo avrebbero ammazzato " era lui il fratello maggiore, sorrisi a quel fantastico pensiero irrealizzabile. Andai in camera di mio fratello, che bello era solo. 

 

" Andiamo alza il culo! "

 

" Oh ma che vuoi..s-sei tu che devi adashu a sc-cuola... " non avevo capito quasi un accidente di quello che aveva detto, bene, le buone non funzionavano? avrei usato le cattive!

 

Tirai il lenzuolo dalla parte opposta e Ty rotolò per terra come un sacco di patate sbattendo la testa al comodino, stavo morendo dal ridere.

 

" Certo che sei veramente stronza..questa me la paghi diamine! "

 

" Temo che per un pò di tempo dovrai fare scena muta e trovarti un altro posto dove alloggiare con i tuoi amici, di sotto alla porta ci sono Elena e Riccardo, ricordi chi sono? "

 

" Quanto sei stupi.. aspetta..che hai detto.. ss-sono giù, alla porta, di casa nostra.. proprio così? " secondo me era ritardato, avrei dovuto chiedere a mamma

 

" Si e se me lo fai ripetere di nuovo ti do un altro calcio alle palle da renderti sterile " risi e poi scesi per andare aprire ai nostri genitori.

 

" Ah, dai una ripulita al volo.. se non vuoi che ti spediscano in una clinica di disintossicazione "

 

" Ah ah "

 

Mi diressi alla porta, forza e coraggio. Mi stampai un sorriso da ebete in faccia e tirai la maniglia. Potevo farcela.

 

" Mamma, papà! Chessorpresamagnifica!

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Capitolo 15
*** non doveva andare, era destino ***


*

" Oh amore, ci sei mancata tantissimo! Vieni qui, fatti abbracciare " andai riluttante verso la mamma che mi soffocò in un abbraccio o meglio nel suo odioso profumo che sapeva di more, bleah quanto lo odiavo.

Venne la volta di papà, non si può essere ingiusti con i genitori

 

" Piccola.. come stai? scuola? "

 

" Ehi papà, vacci piano, sono pur sempre le sette e... merda farò tardi così! " Non gli diedi il tempo di rispondere che ero già di sopra a lavarmi faccia e denti, se facevo tardi i professori mi si bevevano stavolta.

Corsi in camera alla ricerca di qualcosa di comodo da mettere, presi una tuta abbastanza grande, forse troppo grande, ok esageratamente grande.

Misi una cannottiera bianca e la felpa della tuta sopra, capelli sciolti et voilà ero pronta in meno di quindici minuti, record.

Presi lo zaino e il telefono e andai dritta spedita alla porta senza vedere la faccia di mia madre cambiare tonalità per via del disastro che c'era. Per questa mattina, Tyson si sarebbe sacrificato. Risi e cominciai a camminare, in fondo cinque minuti di ritardo potevo permetterli, è che volevo soltanto uscire da quella casa per non sentire mia madre che urlava.

 

Presi il cellulare, c'era un messaggio:

 

* Buongiorno, sono Marco.. ti devo parlare, possibilmente stamattina *

 

Decisi di non rispondere, era meglio evitarlo e poi io avevo scuola. Rimisi il cellulare in tasca, come se mi stesse spiando e avesse visto che avevo ignorato il messaggio ecco che il cellulare squillo di nuovo:

 

* Non evitare i miei messaggi, frequentiamo la stessa scuola, dovrai affrontarmi prima o poi. Fallo ora * Uh..che nervoso!

 

* Che vuoi? Devo andarci IO a scuola. *

 

* Parlarti, per un giorno che mancherai di certo non ti si rovina la media, non siamo solo io e te..ci sono anche dei miei amici, ci divertiamo *

 

* No * non se ne parlava, cosa avrei dovuto fare in mezzo ai suoi amici, io! se voleva parlarmi poteva venire a scuola e parlarmi durante la ricreazione.

 

* Non mi lasci altra scelta.. * Cioè? Bah, certo che era proprio strano.

 

 

" Così ora mi eviti? "

 

" Oddio! " sussultai, doveva sbucare così all'improvviso!

 

" Non hai risposto alla mia domanda "

 

" Ero impegnata a non farmi venire un infarto " risposi in modo sarcastico e anche un pò acido

 

" Perché ti stai comportando così? "

 

" Così..come? "

 

" Da vera stronza "

 

" Forse lo sono "

 

" No che non lo sei "

 

" Insomma cosa vuoi? " quel gioco mi aveva stancato

 

" Te " ha ha ha risposta....decisamente sbagliata!

 

" No " 

 

" Mi fai par.."

 

" Amoree " Mi girai verso quella voce, una bionda moolto più alta e figa di me si avvicinò a Marco e gli stampò un bacio in bocca. Rimasi sconvolta. Era fidanzato. Non ci potevo credere, non ci volevo credere. Bene motivo in più per evitarlo. Era un bugiardo, sarei stata contenta se Rey gli avesse spaccato la faccia, prendersi gioco così dei sentimenti di una ragazza, di me diamine!

 

" Oi.. Isabel " sembrava spiazzato e ti credo, gli era andato in fumo il suo piano perverso! Era uscito allo scoperto il verme. Poi "Isabel" che nome, proprio a sottolineare quanto fosse bella, bah. Dovevo andarmene, prima che vomitassi.

 

Tornai sui miei passi, ferita nell'animo e nell'orgoglio. Mi ero aperta a lui, gli avevo confidato i miei sentimenti e questo era il risultato. Bravissima cretina Eva!

 

" Eva, dove vai.. per favore vieni qui! " Marco mi chiamò, non mi voltai neanche ma sentivo che aveva fatto dei passi verso di me, ma la sua "bella" lo aveva fermato, non la conoscevo e già la detestavo, cazzo.

 

" Tu rimani qui, chi è quella? "

 

" ... "

 

" Allora.. vuoi rispondere? "

 

" Un..un amica " poi non udii più altro, ero già nel cortile della scuola e ringraziai tutto quel chiasso per aver coperto le voci della coppietta giù in fondo.

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Capitolo 16
*** simpatia è il tuo secondo nome per caso? ***


Verso la metà del capitolo c'è il famoso asterisco "*" rosso.. attenzione!

Di Renzo e Lucia non ci stavo capendo nulla, se non che erano due poveri innamorati, promessi alle nozze che venivano ostacolati da mezzo mondo nel loro tentativo vano di sposarsi.

Un pò come me e Marco.

Non so se ero contenta o felice di quello che era accaduto, da una parte è vero desideravo liberarmi di Marco per non complicare le cose e non rimanerci male in futuro però a quanto pare il mio cuore mi aveva giocato brutti scherzi, perché vedere Isabel ( nervoso ) posargli un bacio sulle labbra, mi aveva scosso parecchio, tanto da rendervi nervosa e acida più del solito agli occhi dei miei compagni.

Non riuscivo a capire..a crederci..realizzare, niente. Black out totale.

Era come se io già lo amassi Marco, ma no.. era impossibile! Una persona la si amava con il passare del tempo, dei mesi. Poteva nascere un vero sentimento quando si conosceva, quando si avrebbero condiviso delle cose e delle emozioni, ma in due settimane non poteva essere amore. Forse era solo attaccamento a una persona che per due giorni mi aveva capita e dato le attenzioni che desideravo da tempo, già era così. Ora la testa l'ho convinta, ma al cuore chi ci pensa? Ci pensi tu Marco? Ecco..parli del diavolo e spuntano le corna. Devo ricredermi sui detti popolari.

 

* PER FAVORE, devo parlarti..spiegarti..ti prego * ormai sapevo che se non gli avrei risposto me lo sarei potuto ritrovare in classe che mi faceva un discorso davanti a tutti, perciò risposi

 

* Ok, alle macchinette.. fra cinque minuti * stavo per chiedere il permesso per uscire alla prof ma ecco che il display si illumina di nuovo, ti prego fa che ci ha ripensato. Nah, che fortuna oh.

 

* No..fuori scuola, c'è Isabel... fatti fare un permesso per uscire..ti prego *  Ero tanto tentata di dirgli "vai a pregare in chiesa" ma poi decisi di tenere l'arroganza per la conversazione reale.

 

" Professore.. "

 

" Cosa c'è Fazi? "

 

" Ecco..io mi sento poco bene, potrei andare in infermeria? "

 

" Certo, vuole che la faccio accompagnare? "

 

" No..non si preoccupi "

 

" Va bene " feci un cenno per ringraziarlo e tornò di nuovo nel mondo di Manzoni, pure quello non c'aveva niente de fa per scrive una storia di cinquecento pallosissime pagine, boh.

 

Mi avviai verso l'infermeria, dalla parte opposta alla mia per pura fortuna c'era la bionda. Feci finta di niente, quasi di non riconoscerla, occhi bassi e continuavo per i miei passi.

Poi uno strattone al braccio, che modi educati per fermare una persona.

 

"Ehi, tu devi essere Eva la tizia di stamattina giusto? "

 

" Si sono io "

 

" Perché conosci Marco? Chi sei? " che aria arrogante, di certo non era Miss Simpatia con me ma non credo che fosse molto cordiale proprio di carattere. 

 

" Sono la sorella di un suo amico.. " era la verità, non aggiungiamo la parte del: ti ha messo le corna con me. Avrei voluto vantarmi, sbattergli in faccia che Marco aveva ceduto all'attrazione di una nana dai capelli neri, volevo farla sentire inferiore ma poi rinunciai, in fondo a me non importava nulla ne di lei ne di Marco. Di lei era sicuro, di lui ancora non lo so, dovevo lavorarci sopra.

 

" Stagli lontano. " Mi fulminò con gli occhi, strinse ancora di più la presa sul braccio e poi se ne andò sculettando a destra e sinistra. Che razza di gente, ora mi sentivo male per davvero.

Una volta in infermeria finsi un grandissimo e dolorississimo mal di pancia, tant'è che per paura che mi avesse fatto male il cibo della mensa mi spedirono subito a casa consigliandomi di andare dal medico. 

Uscii di scuola e andai al parco lì vicino, a quell'ora non c'era nessuno. Mi sedetti per terra anche se c'era una libera e vasta scelta di panchine, muretti e giochi per bambini. Ma mi piaceva stare così per terra e giocare con i ciuffì verdi d'erba che spuntavano ribelli dal terreno. 

 

Gli mandai un messaggio per avvertirlo di essere uscita.

 

* Sono al parchetto vicino scuola, fai in fretta *

 

Neanche fosse dietro l'albero ecco che me lo ritrovai seduto davanti a me, quella cosa cominciava a infastidirmi.

*

" Potresti comparire come tutte le persone civili e normali? per favore, così mi fai diventare matta "

 

" Ma tu già sei matta " cominciò a stuzzicarmi, a darmi pizzicotti e tutto ciò mi stava facendo incazzare.

 

" Non attacca, piantala! "

 

" L'ho piantata, la sto annaffiando con cura...dovresti vederla "

 

" Sei un cretino "

 

" E tu sei bellissima "

 

" Marco smettila di fare l'imbecille, se devi parlare, parla. Altrimenti me ne vado "

 

" Sto parlando e tu mi stai rispondendo " Era completamente scemo e io più scema che gli stavo dietro. Mi alzai ma di botto mi ritrovai con il culo per terra e mi feci anche male, au che modi. Su questo lui e Isabel erano identici, ma un corso di bon-ton no eh

 

" No, non andare.. rimani "

 

" Allora pian..smettila di fare il bambino "

 

" Woowo.. prima cretino, poi imbecille e ora bambino. C'è qualche altro aggettivo per descrivermi, Miss Gentilezza? "

 

" Va a farti fottere o parli o me ne vado veramente e non mi vedi più "

 

" Va bene..volevo solo scherzare un pò, scusami "

 

" Dovresti saper riconoscere quando è il momento per scherzare e quello per fare i seri.."

 

" Hai ragione " non risposi, stavo aspettando spiegazioni, prese fiato e cominciò.

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Capitolo 17
*** E' davvero la fine? ***


Volevo che mi dicesse: " E' stato solo un errore, amici? " e invece no, doveva fare il grande lui, il belloccio, il romantico della situazione, ma non mi fidavo, non gli credevo e non volevo credergli, meglio tagliare i ponti, dovevo farlo per me stessa e anche per il bene della sua faccia in fondo.

" Eva tu mi piaci.. sono sincero, è vero.. mi piaci dal primo giorno che ti ho vista, da quando sei venuta ad aprirmi alla porta con quell'aria imbronciata "

 

" Ah si? e Isabel dove la mettiamo in questa storia? "

 

" Isabel non è niente, non conta per me "

 

" Ti rendi conto di quanto suonano schifosamente egoiste le tue parole ora? Così fai del male alla gente caro mio, rifletti per favore... "

 

" Ci ho riflettuto e potrò apparirti egoista e puoi aggiungere tanti altri dei tuoi vocaboli perfetti, ma a me non interessa degli altri. Voglio che io sia felice e che lo sia anche tu "

 

" Ma dopo che mi hai mentito di avere una ragazza, come puoi pensare che io..possa essere felice con te "

 

" Lo so..ma per favore..ti prego..scus.."

 

" Ah no, fermati! Basta con le scuse e i ti prego " sbuffai " Non sono la Vergine Maria e neanche una martire.. perciò se pensi che con le tue scuse e i tuoi ti prego potrai risolvere questa merdata di situazione che TU caro hai creato, ti sbagli di grosso. "

 

" Ti dimostrerò che voglio stare con te, voglio solo te Eva, nessun altra, credimi. Isabel la conosco da due mesi e stiamo insieme circa da tre settimane, ma quello che ho provato con te anche solo baciandoti con lei non l'ho provato e siamo andati ben oltre il bacio " rabbrividii al pensiero di lui con lei e mi uscii anche un pò di invidia, maledizione.

 

" Vuoi davvero fare una bella cosa per rendermi felice? "

 

" Si "

 

" Bene, allora non cercarmi più, mai più " mi alzai decisa ad andarmene, lui velocemente si alzò e mi fermo per un braccio. 

 

Che brutta abitudine che avevano questi qui, ma per che cosa mi avevano preso, non ero un peluche. Fissai la sua mano sul mio braccio, bruciava come se andasse a fuoco, non so cosa avrei dato per non provare quella sensazione. I miei occhi erano ancora fissi su quella mano, se ne accorse e la ritrasse frettolosamente, come se fosse lui ora ad andare a fuoco. Mi prese con forza e mi avvicinò a se, questa violenza mi aveva decisamente rotto le palle.

 

" Te lo detto, non posso lasciarti.. non ora che ti ho trovata " Mi baciò delicatamente sulle labbra, poi le premette con più forza e tentò di dischiudere le mie che erano rimasi impassibili, come incollate. Gli diedi una spinta, tanto forte da farlo barcollare o forse era lui che era diventato più piccolo e fragile, non mi importava, da oggi Marco sarebbe uscito dalla mia vita. Speravo tremendamente che le mie parole arrivassero a tutte le parti del mio corpo, sopratutto al mio cervello stavolta, perché il cuore sembrava aver capito che altri colpi non poteva reggerli.

 

" Spero che tutto ciò non ti ferisca " Girandomi uscii di scena.



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Capitolo 18
*** 2° AVVISO PER I LETTORI. ***


Bonjour!

(non fateci caso, capiterà spesso ^.^ )

 


Eccomi di nuovo! Prenderò pochissimo del vostro tempo, neanche un minuto.
 
Da ieri sera ho scritto molto, anche se devo riconoscere a me stessa che quest'ultimo capitolo è proprio 
" 'na schifezza " !
Ma sorvolate, oggi pomeriggio o questa sera pubblicherò altro.
Per adesso ho finito vi lascio fino a tardo pomeriggio con questi capitoli in più, ringraziate la mia insonnia, è merito suo se ho scritto più del solito!


Recensite, recensite! 

Un grazie a tutti quelli che seguono la storia proprio in generale, davvero non immaginate che emozione leggere una nota positiva o soltanto vedere quanti la visitano, sono commossa e non mi capita spesso :3
Caspita, è più di un minuto forse.. scusate scuusate! 
A presto,
 Corinne.




P.S per i curiosi....... : "Se son rose, fioriranno!"  ;-D

P.P.S l'avevo detto che avrei preso in considerazioni i detti popolari.

 

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Capitolo 19
*** Scusatemi tantissimissimo! ***


Sono con due giorni di ritardo lo so, lo so!
Ma sto avendo dei problemi e quindi non ho molto tempo per scrivere purtroppo!
Cercherò di rimediare il prima possibile, meglio se non metto date che so di non poter rispettare molto probabilmente...
Un bacione e un caloroso abbraccio,
Corinne.




Dimenticavo......... Recensite e leggete in molti :3 Marco e Eva vi terrano compagnia al mio posto..

Ringrazio Ella98 che ha preso molto a cuore questa storia e mi manda tanti messaggi dolci che mi fanno spuntare il sorriso, ma ringrazio anche tutti gli altri ovviamente!!

 

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Capitolo 20
*** Buona Pasqua! ***


Cari lettori..vi auguro una felice e buona pasqua :)
 e dal momento che un uovo di pasqua non posso regalarvelo vi pubblicherò qualche capitolo, oggi fortunatamente ho un pò di tempo.

Un abbraccio caloroso a tutti quelli che mi seguono sempre e mi incoraggiano, la vostra Corinne.

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Capitolo 21
*** Mamma Elena ***


I giorni senza Marco passavano lenti, non lo vedevo dal giorno in cui avevamo parlato...casa era tornata alla normalità, la crew aveva tolto le tende e ora passavano il resto delle loro giornate nei boxer abbandonati. 

Mia madre e mio padre se la ripresero con mio fratello per gli oggetti spariti e i danni che la casa aveva subito ma io non fui scampata, infatti mi venne proibito di uscire durante il pomeriggio...non so fino a quando.

Tyson invece continuava a fare i suoi comodi ma se voleva ancora avere un tetto sopra la testa e dei soldi doveva rispettare alcune regole, come rientrare per le nove a casa e moderare il suo linguaggio...e perché no, anche i modi di fare.

Non so se sentivo veramente la mancanza di quello che credevo "un ragazzo diverso", in fondo ci eravamo "frequentati" per poco, ma a parer mio neanche era una vera e propria frequentazione. Diciamo che ero tornata alla normalità, lui aveva rispettato le mie scelte, forse per farmi rimuginare sulle sue parole o forse e più plausibilmente perché stava con quell Isabel e di me non gliene importava un fico secco. Una parte di me, la parte che in questo periodo odiavo sperava di veder accendere il display del cellulare e veder apparire il suo nome. L'altra, mia preferita e amata gioiva di quel silenzio. Ora il problema è che tutte e due si scontravano spesso e mi portavano a indugiare sul tasto dell'avvio chiamata, quindi per non cascare in una buca, il telefono momentaneamente risiedeva sul fondo della biancheria intima.

La voce di mia madre che mi chiamava dalla cucina mi distrasse dalle mie riflessioni/film mentali che ultimament occupavano gran parte della mia giornata.

 

"Arrivo mamma" dissi scendendo le scale di corsa

 

"Eva.. "

 

"Si? serve qualcosa?"

 

"Oh no..forse" tirò fuori la teglia di pizza dal forno e poi si girò a guardarmi, mi scrutò a dir la verità..

 

"C'è qualcosa che non va Eli?" erano poche le volte che chiamavo mia madre per nome, se lo facevo era solo quando nei suoi occhi vedevo che era preoccupata...o in ogni caso di situazione precipitosa..non so bene perchè ma a lei non dava fastidio, o almeno non lo dava a vedere.

 

"Ecco..sono preoccupata per Ty" Hahaha vi prego potevo scoppiare a ridere? Caspita, ce l'aveva fatta. Se ne era accorta, cominciavo a pensare che fosse sorda e ceca.

 

"Perchè?"

 

"Ehi..sono sua madre, mi accorgo se c'è qualcosa che non va.. e mi dispiace dirlo ma Ty ha dei problemi"

 

"Mà..quell'idiota non ha niente, frequenta solo qualche festa di troppo e qualche amico di troppo" non volevo difenderlo ma neanche dire tutto e poi ritrovarmi di nuovo appesa al muro

 

"Sono quelle "feste di troppo" che mi spaventano..."

 

"Stai tranquilla.." l'abbracciai e gli diedi un bacio, feci per andarmene ma non era finita

 

"Ah, vale anche per te...io e papà vorremmo che se qualcosa ti turba..ce lo venissi a dire è da quando siamo tornati che sei chiusa in camera tua"

 

"Tranquilla..sto bene"

 

"Si certo, dov'è Ty ora?"

 

"Non è rientrato ancora..."

 

"Sono le nove..sto già mettendo a tavola, puoi uscire a chiamarlo? Sono sicura che non ha il cellulare dietro"

 

Sbuffai ma d'altronde dovevo scappare da quell'interrogatorio, perciò annuii, mi infilai la giacca e uscii
 

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Capitolo 22
*** Silenzi. ***


Faceva molto freddo quella sera, sentivo il vento che mi graffiava la pelle scoperta dei jeans strappati, merda! Mi alzai il bavero del cappotto, ma sentivo comunque freddo..speravo solo che quell'imbecille fosse ai box e non da qualche altra parte. Dove lo avrei trovato alle nove di sera! Non aveva neanche il cellulare..e ora mi toccava cercarlo in giro..spero solo che non facciano i cretini come sempre.

Oddio e se c'era anche Marco? Tentavo di evitarlo in tutti i modi o forse era il destino che mi faceva i favori, non lo so..ma sarebbe stato un incontro che per me sarebbe finito in stato pietoso...no, dovevo essere forte. Se c'era anche lui, tanti auguri. Lo avrei salutato normalmente come salutavo tutti gli altri, ne più e ne meno. 

Ecco i box, mi affacciai lungo il cancello, erano dentro..sentivo le voci.. o meglio, gli urli. Avevano un modo di parlare fuori dagli schemi, brutto, sporco e viscido. Per non parlare del loro senso dell'umorismo..per carità, da sotterrarsi!

 

" Tyson! " Urlai, non mi andava di entrare..devo ammetterlo ero diventata molto fifona ma era più forte di me, so che..se avrei rivisto quegli occhi neri come la pece e quelle magnifiche labbra..mh, avrei perso ogni briciolo di stabilità e dignità.

 

" E' qui! " era la voce di qualcuno, non so chi..stavo odiando quella giornata, prima la doccia fredda al mattino, poi il due a matematica, l'interrogatorio di mamma e ora ero qui davanti a congelarmi il culo come una cretina!

 

" Fatelo uscire, deve tornare a casa! " nessuna risposta, mi stavano prendendo in giro..oltre al freddo ci mancavano solo loro e avevamo vinto.

 

Al colmo dell'esasperazione stavo per andarmene, quando ecco che esce qualcuno..non so bene chi fosse, il buio non mi permetteva di riconoscere all'istante..ma, quella camminata molleggiante... le spalle larghe..e quel dannato luccichio al riflesso della luce sopra l'occhio sinistro! Marco...

Sentivo le gambe molli..mi stavano per cedere, era lui, lì davanti a me. Quello che temevo..perché? si sentiva ancora sicuro di se stesso dopo tutto quello che era successo..

Era davanti a me, la sua figura alta e slanciata che copriva la mia bassa e esile..sarei cascata da un momento all'altro, quel ragazzo mi aveva schekerato come un cocktail, ero sottosopra ogni volta che lo vedevo.. non era possibile...

 

" Ciao " aveva una voce calma, pacata..come per portare pace.. dovevo rispondergli, aprii la bocca ma dalla gola mi uscì solo un esile e stridulo lamento che non assomigliava per niente a un " ciao ". Riprovai..ancora peggio, sembravo una cretina priva di ogni locuzione verbale..come se non bastasse avevo inziato anche a tremare, mi mancavano le lacrime..speravo tanto che non arrivassero..

 

" S-stai bene? " annuii, dal momento che le parole si rifiutavano di uscire, quella scena me la sarei ricordata per tantissimo tempo.. indicai i box e anche lui mi tolse gli occhi di dosso e si girò verso il buio dell'entrata. Appena i suoi occhi non furono più su di me, riacquistai un pò più di stabilità ed ero sicura che sarei riuscita a parlare..erano quegli occhi, dannatamente calmi e paurosi allo stesso tempo..mi mandavano in tilt!

 

" Puoi dirgli di venire a casa..la mamma era stata chiara.. " sembrò stupito dal sentirmi parlare, bene anche io lo ero ma non ci saremmo dilungati oltre, ero già pronta a rigirarmi.

 

" Mh..si "

 

" Ok, grazie " 

 

" Di niente.. ti trovo....bene.. " esitò, certo..secondo lui io potevo anche stare male per lui ed era vero, ma non glielo avrei dato a vedere ancora di più, non l'avrebbe avuta vinta. Eva era sempre stata sola e coraggiosa...e forte, lo sarebbe stata anche questa volta! Non avrebbe ceduto! Parlottai tra me e me..e per una volta le due parti erano d'accordo.

 

" Si, sto bene. " Incidei molto su quel si e subito dopo su quel bene, ci premetti sopra con tutta la rabbia, l'angoscia, la frustazione e la delusione..dovette sentirne il peso anche lui, perchè pronunciarle liberò me, tanto da sentirmi leggera come una piuma. 

 

" Io ritorno a casa..quando vai..diglielo " 

 

" A-aspetta..Eva.. " mi fermai, non dovevo girarmi, non dovevo. Sentivo i suoi occhi sulla schiena, mi bruciava quel contatto..troppo, dovevo essere forte come prima..

 

" Si? " silenzio..si era ammutolito, pensavo che se ne fosse andato...che fosse la sua ennesima presa in giro..ma poi ecco la sua voce

 

" Vieni anche tu Sabato...c'è una festa..nella sala dietro il parchetto.. " Era davvero questo quello che voleva dirmi o c'era altro..non dovevo pormi queste domande ma l'avevo sentito quel minuscolo silenzio che significato aveva.. 

 

" Di chi è la festa? " la buttai lì a caso.. 

 

" Di nessuno..è per stare tutti insieme..c'è tutta la scuola... "

 

" Non lo so..se ci sarò ci vediamo lì.. "

 

" Bene..volevo dirtelo nel caso non lo sapessi.. " dovevo chiederglielo, le parole ce le avevo lì sulla lingua dovevo solo schioccarla e fare uscire

 

" Era davvero questo che volevi dirmi? " 

 

" No, volevo dirti che mi manchi un casino " 

 

Una doccia gelata in una giornata così fredda, niente di meglio.. erano vere quelle parole ma non potevo crederci..non potevo concedermi questo lusso, c'erano troppe cose che di Marco non conoscevo..e quando finalmente potevamo conoscerci spunta fuori la fidanzatina..un avvertimento a fermare subito quella conoscenza e io non potevo non considerarla..

ma andarsene così, senza dire niente, era forse la cosa più giusta? scappare..andare via ogni volta che si presentava un obbiettivo a due incroci? qui quelli che dovevamo crescere eravamo in due, neanche diciott'anni..ma futuri già mezzi divorati, sfregiati, distrutti.. immagini capovolte, voci graffiate e sentimenti buttati al cesso. Sì, dovevamo crescere davvero, ma come potevamo crescere in un posto così piccolo e stretto, come avremmo potuto avere ognuno i nostri spazi? Allora per il momento ci conveniva restare piccoli e meno ingombranti, combinando quei macelli che fermavano la crescita di tutto intorno a noi e intanto però, ingiustamente e stupidamente continuavamo a sperare che tutto si allrgasse...

 

" Anche tu "

 

Una piccola crescita, un centimetro in più...una piccola verità..una voce meno otturata e modificata, un pezzetto di spazio in più per me, per gli altri...per quelli che avevano voglia di crescere.

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