Il mondo è il giocattolo dei bambini

di Futeki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amore, ricordi e senso di colpa ***
Capitolo 2: *** Cambiamenti, speranze e pensieri notturni ***



Capitolo 1
*** Amore, ricordi e senso di colpa ***


Amore, ricordi e senso di colpa.

Questa fanfiction è nata come idea per un contest, al quale però poi ho deciso di partecipare con un'altra storia che pubblicherò a concorso finito.
Si tratta di una drabble tripla, di 330 parole, sulla quasi-morte di Akito. Lui sta per andare all'aldilà, quando incontra la madre che lo ferma. A quel punto deve decidere se proseguire o tornare indietro.




Autore:
Futeki (su EFP), fefe.7 (sul Forum) 
Titolo: “Amore, ricordi e senso di colpa
Fandom: Kodomo no Omocha
Prompt: 
Numero 2: La drabble deve essere costituita esclusivamente da dialoghi; sono ammesse brevissime frasi d’inciso, come “disse sbuffando”, ma la parte maggiore dev’essere proprio il dialogo.
Rating: 
Verde
Avvertimenti: Flashfic, Drabble tripla
Genere: 
Introspettivo, Malinconico
Introduzione/riassunto: 
Akito è in ospedale in fin di vita a causa della coltellata inflittagli da Komori. In punto di morte, mentre si avvia verso l’aldilà, incontra una donna, che proverà a convincerlo a tornare indietro e vivere la sua vita. Da lì, egli dovrà fare una scelta: andare o tornare?
(Scena tratta dall'ottavo volume di Kodomo no Omocha)
N.d.A. (facoltative): Questa fanfiction non è una Missing Moments. Perlopiù si tratta di un approfondimento di una scena del manga solo accennata, con delle modifiche che ho apportato per esprimere quello che ho pensato leggendola; pertanto, qualche frase è tratta dal manga, qualche altra, invece, è stata modificata, ma principalmente la fanfiction è frutto della mia immaginazione. (Immagine tratta dall'ottavo volume di Kodocha.)




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Amore, ricordi e senso di colpa

 
Camminava, quasi fluttuava, in direzione di una porta, quando udì una voce.
«Akito?»
«Chi sei?»
La donna evitò la domanda. «Ho fatto bene a sorvegliarti. Dove credi di andare?»
«Vado al di là
«Per un marmocchio come te non è ancora presto per venire da questa parte
«Non sono un marmocchio» ribatté.
La donna sorrise. «Sì, che lo sei. Sei sicuro di voler venire di qua
«Non voglio. Ma lo farò.»
«Perché, se non vuoi?»
«Perché è più facile. Perché non si soffre, di là. La sofferenza è associata alla vita.»
«Hai ragione. Ma è come la felicità. Sei pronto a rinunciare a entrambi?»
«È meglio così. Per me e per gli altri.»
«Credi davvero che qualcuno ti preferisca morto, piuttosto che vivo?»
«No, non lo credo. Ed è proprio questo il punto: nessuno lo vorrebbe, ma è la cosa migliore.»
«Perché dici questo?»
«Ho fatto piangere due ragazze.»
«Che ragazzo precoce!»
«Hanno sofferto per colpa mia.»
«Ma ci sono anche persone che hanno sorriso, grazie a te. Persone che adesso stanno aspettando che tu torni indietro e ti svegli.»
«È difficile.»
«Certo, vivere è difficile. Lasciarsi andare è più semplice. Ma tu vuoi mollare, Akito? Non lotterai?»
«Il mio corpo è troppo pesante, adesso.»
«È il tuo cuore che è pesante; questo perché porti con te un grande senso di colpa. Ma va bene, sai? Ti aiuta a crescere. Cerca di rimediare ai tuoi errori: questo conta più degli errori stessi.»
«Perché sono nato, mamma?» Era sicuro che fosse lei. La sua mamma.
«Beh, è semplice. Sei nato per vivere. Scusami se non ti ho potuto allevare. Sappi che ti ho dato alla luce perché ti amo profondamente, Akito. Quindi sii forte e vivi. Vivi anche per me. E per lei.»

Lei. Ora ricordava perché doveva vivere.

«Te la ricordi, Akito?»
Sì, la ricordava. Era da lei che stava andando.
Correva, correva il più lontano possibile da quella porta.
Voleva aggrapparsi alla vita, voleva aggrapparsi a lei.

Sana.
 

 




N.d.A.: A questa fanfiction ne seguiranno presto altre, in modo da costituire una raccolta sui più bei momenti di Kodocha, missing moments e, perché no, anche su qualche fanfiction su un ipotetico futuro tra i due. Grazie per la lettura!

 

Futeki

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Capitolo 2
*** Cambiamenti, speranze e pensieri notturni ***


Cambiamenti, speranze e pensieri notturni

Autore: Futeki (su EFP), fefe.7 (sul Forum) 
Titolo: “Cambiamenti, speranze e pensieri notturni
Fandom: Kodomo no Omocha
Prompt: Numero 2: La drabble deve essere costituita esclusivamente da dialoghi; sono ammesse brevissime frasi d’inciso, come “disse sbuffando”, ma la parte maggiore dev’essere proprio il dialogo.
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Drabble tripla

Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale
Introduzione/riassunto: Akito e Sana sono cresciuti, hanno frequentato il liceo insieme e ora sono all’ultimo anno. I due sono a casa di Akito, nel suo letto, e cercano di addormentarsi, ma Sana ha per la testa alcuni pensieri che vuole condividere con Akito.
N.d.A. (facoltative):  Nella storia si accenna a un collegamento tra il nome Akito e l’autunno. Tale collegamento di riferisce al fatto che gli ideogrammi che compongono il nome “Akito” possono essere letti anche “uomo dell’autunno”. Il disegno non è mio, l'ho trovato in rete.
 

 

 

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Cambiamenti, speranze e pensieri notturni

 Lascia dormire il futuro come merita.
Se si sveglia prima del tempo, si ottiene un presente assonnato.

- Franz Kafka

«Hayama?»
«Mmh?» Stava per addormentarsi.
«Tu credi in un futuro per noi?»
Nessuna risposta.
Sospirò. «È difficile parlare di cose serie con te. Ma proprio non riesco a non chiedermelo. Ti prego, dimmi, tu credi in un futuro per noi?» ripeté.
«Guardaci. Sono quasi le tre di notte e noi siamo stesi sul mio letto – che secondo me è troppo piccolo per entrambi – a parlare, invece di dormire…»
«Lascia stare, ne riparliamo domani.»
«No, aspetta. Quello che intendevo è che non lo farei per nessun altro. Io credo in un futuro che si costruisce sul presente, Sana.»
«Davvero?»
«Sì. Io e te siamo il presente. Quello che facciamo, quello che proviamo è il presente. E tutto questo determina il futuro.»
«Come fai a sapere che non cambieremo? Siamo ancora due ragazzini. Andiamo a scuola, io continuo a lavorare allo sportello telefonico e tu fai karate. Non siamo cresciuti poi così tanto.»
«È vero. Più o meno siamo rimasti gli stessi. Ma questo che significa?»
«Io… non lo so. Ma tu come fai a sapere che le cose tra noi non cambieranno?» ripeté per l’ennesima volta.
«Non lo so, infatti. Ma so che siamo noi i responsabili del nostro destino. Tu cosa vuoi?»
«Lo sai…»
«Sì, lo so. Ma mi piace sentirtelo dire.»
«Voglio stare con te.»
Sorrise. «Anche io lo voglio. E non c’è niente che ce lo impedisce. Se vogliamo stare insieme possiamo farlo. Finché saremo vivi, potremo farlo. E forse anche dopo.»
«Hayama…»
«Eh, no.» la interruppe. «Se davvero hai intenzione di passare la vita con me» disse, «dovrai chiamarmi per nome. Non è poi così difficile: se ti sfugge pensa all’autunno.»
«Non potrei mai dimenticare il tuo nome» replicò imbronciata.
«Forse» disse. «Dovresti cominciare a usarlo, tanto per essere sicuri che non ti passi di mente.»
«Ti voglio bene, Akito» disse semplicemente.
«Anch’io, Sana.» rispose. «E la mia risposta è sì, ci credo.  Credo in un futuro per noi.»
Ma lei si era già addormentata serenamente.

  

 


N.d.A.: Rieccomi con un'altra fan fiction!

Questa è la "famosa" storia con cui ho partecipato al contest, dopo aver compreso che la precedente non mi convinceva abbastanza.
E con questa, ho raggiunto il tredicesimo posto su diciassette, senza rimpianti.
Le recensioni fanno sempre piacere, grazie per la lettura!


Futeki

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