Il mondo è il giocattolo dei bambini di Futeki (/viewuser.php?uid=163249)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amore, ricordi e senso di colpa ***
Capitolo 2: *** Cambiamenti, speranze e pensieri notturni ***
Capitolo 1 *** Amore, ricordi e senso di colpa ***
Amore, ricordi e senso di colpa.
Questa
fanfiction è nata come idea per un contest, al quale però
poi ho deciso di partecipare con un'altra storia che pubblicherò
a concorso finito.
Si
tratta di una drabble tripla, di 330 parole, sulla quasi-morte di
Akito. Lui sta per andare all'aldilà, quando incontra la madre
che lo ferma. A quel punto deve decidere se proseguire o tornare
indietro.
Autore: Futeki (su EFP), fefe.7 (sul
Forum)
Titolo: “Amore, ricordi e senso di colpa”
Fandom: Kodomo no Omocha
Prompt: Numero 2: La drabble deve essere costituita esclusivamente da
dialoghi; sono ammesse brevissime frasi d’inciso, come “disse sbuffando”, ma la
parte maggiore dev’essere proprio il dialogo.
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Drabble tripla
Genere: Introspettivo, Malinconico
Introduzione/riassunto: Akito è in ospedale in fin di vita a causa della coltellata inflittagli
da Komori. In punto di morte, mentre si avvia verso l’aldilà, incontra una
donna, che proverà a convincerlo a tornare indietro e vivere la sua vita. Da
lì, egli dovrà fare una scelta: andare o tornare?
(Scena tratta dall'ottavo
volume di Kodomo no Omocha)
N.d.A.
(facoltative): Questa fanfiction non è una Missing
Moments. Perlopiù si tratta di un approfondimento di una scena del manga
solo accennata, con delle modifiche che ho apportato per esprimere quello che
ho pensato leggendola; pertanto, qualche frase è tratta dal manga, qualche
altra, invece, è stata modificata, ma principalmente la fanfiction è frutto
della mia immaginazione. (Immagine tratta dall'ottavo volume di Kodocha.)
Amore, ricordi e
senso di colpa
Camminava, quasi fluttuava, in
direzione di una porta, quando udì una voce.
«Akito?»
«Chi sei?»
La donna evitò la domanda. «Ho fatto
bene a sorvegliarti. Dove credi di andare?»
«Vado al di là.»
«Per un marmocchio come te non è
ancora presto per venire da questa parte?»
«Non sono un marmocchio» ribatté.
La donna sorrise. «Sì, che lo sei. Sei
sicuro di voler venire di qua?»
«Non voglio. Ma lo farò.»
«Perché, se non vuoi?»
«Perché è più facile. Perché non si
soffre, di là. La sofferenza è associata alla vita.»
«Hai ragione. Ma è come la felicità.
Sei pronto a rinunciare a entrambi?»
«È meglio così. Per me e per gli altri.»
«Credi davvero che qualcuno ti
preferisca morto, piuttosto che vivo?»
«No, non lo credo. Ed è proprio questo
il punto: nessuno lo vorrebbe, ma è la cosa migliore.»
«Perché dici questo?»
«Ho fatto piangere due ragazze.»
«Che ragazzo precoce!»
«Hanno sofferto per colpa mia.»
«Ma ci sono anche persone che hanno
sorriso, grazie a te. Persone che adesso stanno aspettando che tu torni
indietro e ti svegli.»
«È difficile.»
«Certo, vivere è difficile. Lasciarsi
andare è più semplice. Ma tu vuoi mollare, Akito? Non lotterai?»
«Il mio corpo è troppo pesante,
adesso.»
«È il tuo cuore che è pesante; questo
perché porti con te un grande senso di colpa. Ma va bene, sai? Ti aiuta a
crescere. Cerca di rimediare ai tuoi errori: questo conta più degli errori
stessi.»
«Perché sono nato, mamma?» Era sicuro
che fosse lei. La sua mamma.
«Beh, è semplice. Sei nato per vivere.
Scusami se non ti ho potuto allevare. Sappi che ti ho dato alla luce perché ti
amo profondamente, Akito. Quindi sii forte e vivi. Vivi anche per me. E per
lei.»
Lei. Ora
ricordava perché doveva vivere.
«Te la ricordi, Akito?»
Sì, la ricordava. Era da lei che stava
andando.
Correva, correva il più lontano
possibile da quella porta.
Voleva aggrapparsi alla vita, voleva
aggrapparsi a lei.
Sana.
N.d.A.:
A questa fanfiction ne seguiranno presto altre, in modo da costituire
una raccolta sui più bei momenti di Kodocha, missing moments e,
perché no, anche su qualche fanfiction su un ipotetico futuro
tra i due. Grazie per la lettura!
Futeki
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Capitolo 2 *** Cambiamenti, speranze e pensieri notturni ***
Cambiamenti, speranze e pensieri notturni
Autore: Futeki (su EFP), fefe.7 (sul
Forum)
Titolo: “Cambiamenti, speranze e pensieri notturni”
Fandom: Kodomo no Omocha
Prompt: Numero 2: La drabble deve essere costituita esclusivamente da
dialoghi; sono ammesse brevissime frasi d’inciso, come “disse sbuffando”, ma la
parte maggiore dev’essere proprio il dialogo.
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Drabble tripla
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale
Introduzione/riassunto: Akito e Sana sono cresciuti, hanno frequentato il liceo insieme e ora
sono all’ultimo anno. I due sono a casa di Akito, nel suo letto, e cercano di
addormentarsi, ma Sana ha per la testa alcuni pensieri che vuole condividere
con Akito.
N.d.A. (facoltative): Nella storia si accenna a un collegamento tra il nome Akito e l’autunno.
Tale collegamento di riferisce al fatto che gli ideogrammi che compongono il
nome “Akito” possono essere letti anche “uomo dell’autunno”. Il disegno non è mio, l'ho trovato in rete.
Cambiamenti,
speranze e pensieri notturni
Lascia dormire il
futuro come merita.
Se si sveglia prima
del tempo, si ottiene un presente assonnato.
- Franz Kafka
«Hayama?»
«Mmh?» Stava per addormentarsi.
«Tu credi in un futuro per noi?»
Nessuna risposta.
Sospirò. «È difficile parlare di cose serie
con te. Ma proprio non riesco a non chiedermelo. Ti prego, dimmi, tu credi in
un futuro per noi?» ripeté.
«Guardaci. Sono quasi le tre di notte e noi
siamo stesi sul mio letto – che secondo me è troppo piccolo per entrambi – a
parlare, invece di dormire…»
«Lascia stare, ne riparliamo domani.»
«No, aspetta. Quello che intendevo è che non
lo farei per nessun altro. Io credo in un futuro che si costruisce sul
presente, Sana.»
«Davvero?»
«Sì. Io e te siamo il presente. Quello che
facciamo, quello che proviamo è il presente. E tutto questo determina il
futuro.»
«Come fai a sapere che non cambieremo? Siamo
ancora due ragazzini. Andiamo a scuola, io continuo a lavorare allo sportello telefonico e tu fai karate.
Non siamo cresciuti poi così tanto.»
«È vero. Più o meno siamo rimasti gli stessi.
Ma questo che significa?»
«Io… non lo so. Ma tu come fai a sapere che
le cose tra noi non cambieranno?» ripeté per l’ennesima volta.
«Non lo so, infatti. Ma so che siamo noi i
responsabili del nostro destino. Tu cosa vuoi?»
«Lo sai…»
«Sì, lo so. Ma mi piace sentirtelo dire.»
«Voglio stare con te.»
Sorrise. «Anche io lo voglio. E non c’è
niente che ce lo impedisce. Se vogliamo stare insieme possiamo farlo. Finché saremo
vivi, potremo farlo. E forse anche dopo.»
«Hayama…»
«Eh, no.» la interruppe. «Se davvero hai
intenzione di passare la vita con me» disse, «dovrai chiamarmi per nome. Non è
poi così difficile: se ti sfugge pensa all’autunno.»
«Non potrei mai dimenticare il tuo nome»
replicò imbronciata.
«Forse» disse. «Dovresti cominciare a usarlo,
tanto per essere sicuri che non ti passi di mente.»
«Ti voglio bene, Akito» disse semplicemente.
«Anch’io, Sana.» rispose. «E la mia risposta
è sì, ci credo. Credo in un futuro per
noi.»
Ma lei si era già addormentata serenamente.
N.d.A.: Rieccomi con un'altra fan fiction!
Questa è la "famosa"
storia con cui ho partecipato al contest, dopo aver compreso che la
precedente non mi convinceva abbastanza.
E con questa, ho raggiunto il tredicesimo posto su diciassette, senza rimpianti.
Le recensioni fanno sempre piacere, grazie per la lettura!
Futeki
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