Disney!Gay Faberry in: The Little Mermaid

di willbeyoungforever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Daughter of Triton ***
Capitolo 1: *** Disney!Gay Faberry in: The Little Mermaid ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Under the Sea ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Part of Your World ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Poor Unfortunate Soul ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Les Poissons ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 - Kiss The Girl ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 - Part Of Your World (Reprise) ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 - Happy Ending ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Daughter of Triton ***


Ciao a tutti!
Per chi non mi conosce sono Ottavia, una delle tre ragazze che ha ideato questo progetto, ossia quello di trasferire le Ship di Glee (Brittana - Klaine e Faberry) all'interno delle storie Disney.
Come per la storia precedente, anche qui ho eliminato la componente magica (pozioni, trasformazioni, animali parlanti ecc.) per cercare di rendere la storia il più fattibile possibile, e dovete leggere questa FF tenendo presente che è ambientata in un mondo dove "Gay è Ok" quindi non ci sarà nessun tipo di problema d'accettazione, i personaggi si innamorano a causa dello scorrere degli eventi...

(Per chi fosse interessato alla prima storia che fa parte di questa serie vi rimando il link: Disney!Gay Klaine in The Beauty&TheBeast)

Ho deciso di mettere qui la corrispondenza dei personaggi, perchè vi dico la verità, è stato veramente difficile rendere la storia della Sirenetta eliminando tutta la componente magica, quindi ho paura che i richiami non siano così evidenti come potevano essere nella storia precedente.
Ariel: Rachel
Eric: Quinn
Ursula: Sue Sylvester
Tritone: Mr. Shue
Flounder: Blaine
Sebastian, il granchio: Artie
Squalo: Puck
Scuttle, il gabbiano: Finn
Le due Murene: Brittany e Santana
Due aiutanti di Erik al castello (il vecchietto e la badante): Cheerio!Kurt e Cheerio!Mercedes
Vanessa: Santana

Per ultima cosa...leggete questa storia considerandola come una grande metafora: ho cercato di trasporre al meglio la questione della differenza tra mondo marino e mondo umano cercando di rimanere però in un contesto abbastanza probabile.

Basta stressarvi, a voi il capitolo!


Capitolo 1 Daughter of Triton
 
C’era una volta una ragazza molto ambiziosa. Il suo nome era Rachel Berry e viveva in una piccola cittadina dispersa di nome Lima. Come tutte le adolescenti frequentava il liceo del suo paese, una scuola fatiscente dove vigeva una sola regola: il pesce più forte divora il pesce più piccolo.
Se volessimo posizionare Rachel in questa scala sociale potremmo paragonarla al plancton. 
Lei e i suoi amici del Glee Club erano veramente l’ultima ruota del carro. Presi di mira da tutti, derisi continuamente e sbeffeggiati nei corridoi (almeno una volta a settimana la ragazza si beccava una granitata in faccia, ed erano dolori).
Ma Rachel aveva un sogno. Voleva diventare una celebrità. Una star dello spettacolo: così famosa da poter vantare una stella rosa sull’Hollywood Boulevard.
Questo sogno se lo portava dietro fin da piccola, e aveva da sempre considerato il liceo come il suo perfetto trampolino di lancio. Ma le cose non stavano andando affatto come Rachel le aveva pianificate.
Stare nel Glee Club le piaceva, ma il professor Shuester non la valorizzava abbastanza (a suo parere) senza contare che quel club era da sfigati. E Rachel voleva diventare popolare. A tutti i costi.
Invidiava le Cheerios proprio perché camminavano a testa alta nei corridoi, erano bellissime e adorate da tutti.  La ragazza era arrivata addirittura a seguirle negli spogliatoi quasi ipnotizzata o a spiarle in palestra per cercare di carpire il segreto del loro successo.
Proprio a causa di uno di questi pedinamenti pomeridiani, Rachel un giorno si dimenticò addirittura delle prove del Glee. Ma non di semplici prove; era giorno di esibizioni, in particolare del MashUp femminile.
Rachel si ricordò tutto non appena vide Artie, il suo amico e compagno di Club in sedia a rotelle, scorrazzarle davanti con una faccia preoccupata.
“Sono fregata” penso immediatamente la ragazza “Addio assolo. Ora Tonight la canterà sicuramente Tina, e il mio sogno di interpretare Maria è svanito nel nulla, così come la mia carriera nel mondo dello spettacolo…ora sarò costretta a lavare i vetri ai semafori o peggio a lavorare in un lugubre ufficio e potrò cantare solo nei cori la domenica mattina in chiesa, ondeggiando sullo sfondo….”
Rachel era così: melodrammatica fino all’inverosimile. Una perfetta Drama Queen.
“Artie…Mi-mi dispiace è che ho perso la cognizione del tempo…io…io…” cercò di scusarsi la ragazza.
“Mr Shue è molto arrabbiato. Non esiste che qualcuno salti le prove…soprattutto non si è mai visto che RACHEL BERRY salti un’esibizione! Sei impazzita? Le altre hanno iniziato lo stesso, ma non è stato un bello spettacolo.Tina ha fatto i coretti di sottofondo a nessuno! Quando si è aperto il sipario e tu non c’eri…dovevi vedere la faccia del professor Shue…” la rimproverò il ragazzo
“é tanto arrabbiato?” chiese Rachel
“Direi…ti vuole parlare….ti abbiamo cercato ovunque…cosa ci facevi in palestra tu che odi lo sport?”
“Niente, niente…”rispose frettolosa la ragazza spingendo l’amico in sedia a rotelle giù dalla rampa a tutta velocità per dirigersi in aula canto.
 

 
*

 
“Rachel dov’eri finita?” le chiese il professore con uno sguardo di ghiaccio.
In sala canto vi erano solo loro due. Rachel era in trappola, non sapeva cosa inventarsi così si appellò al buon cuore di Mr Shue e decise di raccontare la verità.
“Ero in palestra…a guardare le Cheerios…sono così brave…”
“In palestra? Le Cheerios? Tu eri in palestra a guardare le Cheerleaders quando invece potevi essere su un palco a cantare un assolo? Rachel hai la febbre?” chiese il professore avvicinando la mano alla fronte della ragazza preoccupato.
“No! Certo che no! Perché tutti si devono stupire così tanto? Nessuno mi capisce in questo posto!”
E dicendo queste parole Rachel corse fuori dall’aula piangendo e sbattendo la porta, in perfetto stile Drama Queen.
Correndo a perdifiato nei corridoi Rachel cercava solo una persona. Il suo miglior amico Blaine. Erano praticamente quasi come fratelli, si dicevano tutto e Blaine era uno dei pochi che non si faceva problemi a farsi vedere nei corridoi con lei; le scorrazzava tranquillamente attorno come un pesciolino. E poi erano due gran chiacchieroni. Si trovavano benissimo insieme.
La ragazza in quel momento aveva solo bisogno di un consiglio dal suo amico.
Lo trovò intento a sistemare qualche libro nel suo armadietto (in punta di piedi perché gli avevano assegnato uno di quelli in alto, e il povero ragazzo era proprio piccolino). Rachel appena lo vide si tuffò tra le sue braccia piangendo.
“Rach, su dai non fare così! Non è andata proprio proprio così male…” cercò di consolarla il ragazzo “certo non è stata una bella esibizione contando che in pratica dovevi cantare solo tu…ma abbiamo avuto modo di scoprire le ottime doti di Tina…sai che è una brava ballerina di fila?” chiese il ragazzo.
“Blaine sono stufa di essere una nullità! Io sono brava…anzi sono la migliore! Mi merito di diventare qualcuno!” piagnucolò la ragazza
“un giorno lo diventerai…ne abbiamo già parlato…”
“No, io voglio diventarlo adesso! Sai perché non sono venuta alle prove oggi? Sai dov’ero? In palestra a vedere le Cheerios che si esibivano!”
“E hai dedotto che…” chiese sospettoso il ragazzo allontanandola dal suo petto per guardarla negli occhi.
Rachel distolse lo sguardo. Si vergognava di quello che stava per ammettere. Ma in fondo Blaine era il suo migliore amico. Non l’avrebbe mai giudicata.
“Pensavo…magari potrei provare a fare il provino per entrare nei Cheerios…”
”MA SEI IMPAZZITA?” sbraitò il ragazzo.
“Blaine ascoltami! È un piano perfetto! Pensaci! Quante star hanno iniziato facendo un giro largo? Pensa a Miley Cyrus è partita come attrice di telefilm e poi sbam! Tutto d’un tratto ha iniziato a fare film a incidere dischi a fare concerti…”
“Rachel sei seria? Il tuo idolo è Barbra Streisand e tu mi porti come esempio Miley Cyrus?” chiese allibito il ragazzo.
“Dio Blaine perché non capisci? Non è l’esempio che conta, ma il concetto di base! Se io riesco a entrare nei Cheerios divento popolare, e dopo qualsiasi cosa farò sarà sicuramente cool! Canterò le stesse canzoni dei miei adorati Musical ma con la divisa da Cheerleaders…e tutti mi adoreranno!” Rachel non stava più nella pelle per la sua brillante idea.
“Tu sei pazza…” le rispose il ragazzo.
“Blaine…Il fine giustifica i mezzi!”
“Ok Rach, ma per fare il provino devi anche saper fare qualcosa…tu sei negata in tutti gli sport!”
“Non ti preoccupare ho già pensato a tutto! Domani andiamo da Finn e gli chiediamo se riesce a farci avere dei Pom Pon…lui è un giocatore di Football vedrai che potrà aiutarci…e magari riesce anche a insegnarmi qualche passo!”
“Finn?” chiese scettico il ragazzo “Ma se un manico di scopa si muove meglio di quello li! L’ho osservato parecchie volte ai balli di fine anno….cerca di rimanere in disparte per tutta la sera, ma quando è costretto a scendere in pista…no, non si può vedere” disse Blaine a metà tra il divertito e il disgustato per l’immagine che gli era appena venuta in mente.
“Ma se riusciamo ad avere i Pom Pon è già un passo avanti! Il mio piano è geniale ed infallibile…vedrai!”
E dicendo queste ultime parole Rachel si allontanò lasciando l’amico particolarmente perplesso e preoccupato per quello che sarebbe successo il giorno successivo.


Ok, spero tanto che come inizio vi sia piaciuto, e che vi invogli a leggere anche il seguito e magari a lasciare qualche recensione :-)
Ho già pronte le 3 copertine e presto le sottoporrò al vostro giudizio!

A presto
Ottavia



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Capitolo 1
*** Disney!Gay Faberry in: The Little Mermaid ***



Disney!Gay Faberry 
in:
The Little Mermaid





Cover scelta dai lettori. Se vuoi vedere le altre in gara vai qui

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Under the Sea ***


Ciao a tutti! Dovevo aggiornare domani, ma poi ho pensato: chi legge FF a pasqua? ( a parte me? XD) così ho deciso di farvi un regalino e aggiornare un giorno prima!
Buona lettura



Capitolo 2: Under the Sea
 
“Blaine ma dobbiamo farlo proprio adesso?” chiese la ragazza preoccupata.
“Rachel è stata una tua idea, ti vuoi tirare indietro ora?” rispose il ragazzo osservandola. Sotto sotto sperava che la ragazza cambiasse idea all’ultimo, per questo l’aveva convinta che il momento migliore per parlare con Finn fosse subito dopo l’allenamento di football, nello spogliatoio, quando lui e tutti gli altri ragazzi si stavano cambiando.
“NO CERTO CHE NO! Ma magari…possiamo aspettarlo fuori da lezione…”
“No carina! O adesso o mai più! Qui sei sicura di trovarlo, e lo coglierai anche di sorpresa…su sbrigati!”  le disse spingendola verso la porta. Rachel prese un bel respiro profondo e poi si intrufolò di soppiatto nello spogliatoio maschile accertandosi che Blaine fosse dietro di lei.
A testa bassa, con le guance rosse come un peperone e con gli occhi di tutti puntati addosso si diresse verso Finn (era talmente alto che lo individuò immediatamente) mentre Blaine la seguiva saltellando divertito.
“Ehm…Finn…Ciao…” disse titubante la ragazza sforzandosi di guardarlo negli occhi
“Uh….Ciao! Hai bisogno?” rispose schietto il ragazzo.
“Sisi….ascolta….ho bisogno di un favore….” Rachel cercò lo sguardo di Blaine che la esortò a continuare “è una cosa un po’ strana….però mi chiedevo….tu che sei un giocatore di Football non è che riusciresti a farmi avere dei Pom Pon da Cheerios?” disse la ragazza velocemente tanto che le parole erano quasi incomprensibili. Non si sa come Finn riuscì ad afferrare il concetto e immediatamente si voltò verso il suo borsone.
“Non so bene come mai…forse qualcuno per scherzo me li ha infilati in borsa…ma li ho proprio qui con me in questo momento….tieni” le disse porgendogli i due fagotti rossi e bianchi. Rachel li afferrò felicissima e decisa a giocarsi bene quell’occasione chiese a Finn ancora qualcosa “E per caso sai anche insegnarmi ad usarli?”. La ragazza sentì chiaramente Blaine trattenere una risata alle sue spalle ma non ci fece particolarmente caso.
“Adesso mi chiedi troppo….sono quasi sicuro di aver visto Quinn che giocolava con i Pom Pon come se fossero palline da clown…oppure molto spesso lei e le altre ragazze li gettano a terra…così, guarda” e mentre diceva queste ultime parole Finn prese il Pom pon dalle mani di Rachel e lo gettò a terra con forza. “Si questo lo fanno sempre! È anche facile!” Il ragazzo ripetè quel movimento ancora un paio di volte compiacendosi della sua bravura. Rachel era turbata, e lo stesso valeva per Blaine che però prese in mano la situazione prima che peggiorasse troppo. “Ook Finn ci sei stato moooolto utile….ora io e Rachel togliamo il disturbo….Grazie e Ciao!” disse il ragazzo spingendo via l’amica che aveva prontamente riafferrato il Pom Pon dalle mani del giocatore di football.
I due amici corsero fuori dallo spogliatoio e Blaine scoppiò a ridere sonoramente.
“Scusa Rach, è che quel ragazzo è proprio scemo!...adesso ricomponiamoci…abbiamo i Pom Pon qual è la nostra prossima mossa?” chiese il ragazzo asciugandosi le lacrime dagli occhi.
“B andiamo in palestra a provarli! È logico! Mi devi aiutare per il provino con la Sylvester!” e dicendo questo la ragazza iniziò a correre trascinandosi dietro l’amico.
 
“Eccoci qui! Allora per prima cosa…” Rachel iniziò a frugarsi nelle tasche e ne estrasse un elastico rosa. Sventolandolo verso Blaine, che la osservava curioso, disse “dai Blaine…sbrigati! Non hai ancora capito? Io le ho guardate bene le Cheerios….sai qual è il segreto del loro successo? LA CODA DA CAVALLO!”
“Ma tu ti fai la coda da cavallo solo quando hai i capelli sporchi e non hai voglia di lavarteli!”  la rimbeccò l’amico.
“MA COME FAI A SAPERLO?” domandò scioccata la ragazza
“Sono il tuo migliore amico Rachel….le so queste cose…”
“Comunque si chiama coda del secondo giorno, e si da il caso che non la faccio quasi mai! Anche perché mi mette troppo in risalto il naso! Ma in questo caso, visto che sono decisa a diventare una Cheerios, devo farla! Perciò dai aiutami!” disse Rachel stizzita porgendo l’elastico all’amico che iniziò a maneggiare i capelli della ragazza.
“Ecco fatto…una perfetta coda stile Cheerios…e ora?” chiese Blaine incrociando le braccia sul petto e aspettando il prossimo passo.
“Ora scendiamo in campo!” trillò la ragazza dirigendosi nella palestra deserta, seguita dall’amico.
Rachel iniziò a giocherellare con i Pom Pon mentre Blaine si era seduto ad osservarla a  gambe incrociate.
“Comincia con qualcosa di semplice…” la esortò
“Ok” e la ragazza iniziò a giocolare con i Pom Pon, proprio come le aveva detto Finn.
“Ahaha ti prego Rachel smettila! Ma sei impazzita? Stai ascoltando i consigli di quella bietola umana?” Blaine era piegato in due dal ridere.
“Blaine smettila! Lui ne sa sicuramente più di te e me messi insieme riguardo le Cheerleader….è un giocatore di football!” e la ragazza iniziò a lanciare a terra i Pom Pon più volte come aveva fatto poco prima Finn.
“Questo è veramente semplice….”
Blaine stava ancora ridendo quando improvvisamente sentì arrivare Artie alle sue spalle.
“Rachel, Blaine che ci fate ancora qui in palestra? E per di più con quei cosi in mano!!!” disse il ragazzo scioccato rivolgendo uno sguardo severo verso Rachel “Sai che se Mr Shue lo viene a sapere vai nei casini, vero?”
“TiPregoTiPregoTiPregoNonDirgliNulla” disse Rachel senza nemmeno prendere il respiro.
“Io veramente non capisco che ti prende in questi giorni Rachel….tu sei la stella del Glee Club, la nostra cantante solista, la prima donna….che problemi ti fai?”
“Artie tutto questo non mi basta più! Io mi sento una nullità al Glee Club! Voglio diventare famosa, e questo non potrà mai accadere se non riesco a farmi valere qui al liceo…il primo passo per il successo è la popolarità! Per questo voglio diventare a tutti i costi una Cheerios! Loro sono belle, popolari e amate da tutti! È perfetto!”
Artie rivolse uno sguardo indagatore a Blaine e gli chiese “ma è seria?”. Il ragazzo annuì, quindi Artie fu costretto a rivolgersi nuovamente a Rachel per spiegarle alcune cose.
“Rachel lo capisco che ti senti annegare nel Glee Club, ma devi saper aspettare! Il tuo posto è il mondo del Glee non quello delle Cheerleaders! Non dureresti nemmeno un giorno tra loro!”
“Artie io non ce la faccio più! Sono stanca di essere considerata meno di zero!” piagnucolò la ragazza.
“Rachel l’erba del vicino sembra sempre più verde, ma ti assicuro che non sai in che sbaglio ti stai cacciando! La vita tra le Cheerios non è mica tutta rosa e fiori! Se solo ti guardassi intorno ti accorgeresti che il piccolo mondo del Glee Club è pieno di meraviglie! Siamo sempre allegri quando saltelliamo sul palcoscenico, nonostante tutti i problemi che ci sono tra noi riusciamo sempre a venirne a capo…Rachel ragiona! Ti stai autoconvincendo di una cosa che non fa per te! Se penso a Rachel tra le Cheerios mi viene in mente l’immagine di un pesciolino fuor d’acqua!.”
Rachel era abbattuta dalle parole di Artie, ma aveva anche capito dal tono del ragazzo che non aveva molte possibilità di replicare. Quindi decise di fare quello che le usciva meglio: si infilò i Pom Pon in borsa e abbandonò la palestra con l’ennesima uscita drammatica.
Voleva solo raggiungere il suo armadietto per prendere alcune cose e dileguarsi a casa, sdraiarsi sul suo letto e piangere.
Invece, non appena la ragazza svoltò l’angolo del corridoio, si ritrovò completamente sommersa di granita. Colpa di Puckerman, Rachel riuscì a intravvedere la sua cresta mentre si allontanava sghignazzando.
Fu proprio questa la goccia che fece traboccare il vaso. “Basta”  pensò Rachel “questo è troppo! Domani vado a parlare con la Sylvester….Questa storia deve finire….ORA!”

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se è cortino....dal prossimo diventeranno più lunghi, promesso!
Avete notato che il discorso finale di Artie è una specie di parafrasi di "In fondo al mar"? Non sò se si è colto il richiamo....
 
Prima di lasciarvi vi linko la versione della FF della Bella e la Bestia in inglese: http://www.fanfiction.net/s/7993394/1/ magari vi va di dargli una lettura, anche se l'avete già letta in italiano!
Detto questo ringrazio tutte le persone che hanno letto il primo capitolo, chi l'ha inserito tra le storie seguite/preferite e ricordate e chi ha commentato!
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia anche se siamo solo all'inizio!
BUONA PASQUA A TUTTI e alla prossima
Ottavia

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Part of Your World ***



Capitolo 3:  Part of your world
 
Il mattino dopo Rachel era nuovamente seduta sugli spalti della palestra ad osservare l’allenamento mattutino delle Cheerios mentre si torturava nervosamente le unghie. Era dalla sera precedente che stava operando un processo di autoconvincimento per riuscire a trovare il coraggio di andare a parlare con la Sylvester per un provino.
“Coraggio Rachel, alla fine quella donna non è poi tanto mostruosa…” e mentre si ripeteva mentalmente queste parole vide la Coach afferrare per i capelli una delle sue ragazze e gridarle con il megafono insulti nell’orecchio. Rachel istintivamente si portò le mani alla sua coda (ci aveva messo 20 minuti buoni per farla quella mattina) “No è veramente un mostro! Non posso farcela…”. Iniziò letteralmente a iperventilare. “Dov’è Blaine quando serve?” pensò senza riuscire a stare ferma. Attraverso delle tecniche yoga riuscì a tornare a respirare regolarmente e si decise ad aspettare fino alla fine dell’allenamento. Ormai aveva preso una decisione e doveva portarla a termine.
Le ragazze quella mattina non facevano altro che correre attorno al perimetro del campo, e a saltellare di qua e di là. Rachel pensava che se si trattava solo di quello, forse aveva qualche chance di farcela.
Quando finalmente la Sylvester decretò concluso l’allenamento le ragazze iniziarono a dirigersi nello spogliatoio stremate. Lo sguardo di Rachel, che aveva finalmente raccolto tutto il suo coraggio e stava per alzarsi e dirigersi dall’insegnante, fu catturato da una figura aggraziata che era rimasta al centro della palestra. La ragazza la riconobbe subito: era Quinn Fabray, capo cheerleader nonché ragazza più popolare e ambita del McKinley.
Istintivamente si risedette e decise di aspettare di essere sola per parlare con la professoressa.
Mentre la Sylvester si allontanava Quinn mise una musica dolce e iniziò a volteggiare per la stanza. Rachel non riuscì nemmeno a disperarsi per il fatto che si stava lasciando scappare la sua occasione dalle mani, in quanto era totalmente incantata a guardare la cheerleader. Alla ragazza pareva anche di aver già sentito quella canzone ma Quinn era talmente elegante in ogni movimento che faceva, anche i più difficili, che Rachel si sentiva la mente annebbiata.
La biondina si esercitò a lungo in complesse diagonali che prevedevano diversi salti (alcuni veramente pericolosi) che lasciarono a bocca aperta la povera Rachel.
La cantante non riusciva proprio a staccare gli occhi da quell’angelo biondo, e finalmente capì perché tutti erano così affascinati da lei: quella ragazza era perfetta.
La musica si fermò e Quinn si diresse verso la panca per bere dalla sua borraccia e asciugarsi il sudore dalla fronte. Rachel dovette letteralmente trattenersi dall’alzarsi in piedi per applaudire. Si sarebbe tradita da sola. Nemmeno lei era così impulsiva.
Rachel però non riuscì a contenere il grido che le fuoriuscì dalla bocca quando vide la cheerleader bionda cadere a terra svenuta.
La ragazza corse subito giù dagli spalti in suo aiuto. Si avvicinò trapelata a Quinn e immediatamente si inginocchiò vicino a lei. La ragazza era veramente pallida e sudata. Sicuramente era svenuta per colpa del troppo allenamento e della fatica accumulata. Rachel senza pensarci due volte la prese tra le braccia per portarla in infermeria. Se l’aspettava leggera, ma non così tanto. Un altro motivo di quello svenimento, dedusse Rachel, era sicuramente la mancanza di cibo. Quanti sacrifici facevano quelle ragazze per rimanere nelle Cheerios? Rachel ce l’avrebbe fatta a sopportare tutto quello stress?
Mentre Rachel camminava tentennando verso l’infermeria attraversando i corridoi totalmente deserti Quinn iniziò a sussurrare qualcosa sottovoce. Erano per di più parole sconnesse ma la cantante poteva chiaramente distinguere nella sua voce un tono spaventato.
Così fece la prima cosa che le venne in mente. La cosa che sapeva fare meglio.
Rachel iniziò a cantare per Quinn, dolcemente e con un filo di voce. Senza rendersene immediatamente conto, la ragazza stava intonando le parole della canzone che la cheerleader aveva ballato pochi minuti prima. Non sapeva bene come, ma quel testo le uscì di bocca senza bisogno di ragionare. Si trattava di una canzone che amava sin da piccola, ed era un caso veramente strano che Quinn avesse scelto proprio la base strumentale di quella canzone per i suoi allenamenti.
 
“What would I give to live where you are?
What would I pay to stay here beside you?
What would I do to see you
Smiling at me?
Where would we walk
Where would we run
If we could stay all day in the sun?
Just you and me
And I could be
Part of your world

I don't know when
I don't know how
But I know something's starting right now
Watch and you'll see
Someday I'll be
Part of your world”

 
Rachel aveva ormai adagiato la biondina su uno dei lettini dell’infermeria deserta. Sapeva che il suo compito li era finito, ma non se la sentiva di lasciare la ragazza da sola. Per questo si sedette affianco a lei e iniziò ad accarezzarle dolcemente la fronte ripetendo sottovoce e quasi in un sussurro le ultime parole della canzone.
 
I don't know when
I don't know how
But I know something's starting right now
Watch and you'll see
Someday I'll be
Part of your world”

 
Mentre ripeteva quelle ultime parole Rachel notò che Quinn stava schiudendo gli occhi. Immediatamente la ragazza ritrasse la mano ma continuò a fissarla con sguardo risoluto e nello stesso tempo incantato. La Cheerleader stava riprendendo colore e il buon senso di Rachel la spinse ad uscire dall’infermeria. Come avrebbe potuto spiegare a quella ragazza la sua presenza in infermeria? Così lasciò velocemente la stanza, dopo aver lanciato un ultima occhiata al lettino dove la bionda era distesa. Prima di chiudersi la porta alle spalle potè notare con chiarezza che gli occhi di Quinn erano ben aperti. Certo non poteva sapere se l’avesse riconosciuta. Non era nemmeno sicura che quella ragazza così popolare sapesse della sua esistenza.
Rachel iniziò a correre per il corridoio dirigendosi in aula canto, lasciando Quinn sola sul suo lettino molto confusa.
Chi era quella ragazza mora che aveva intravisto?
Perché stava scappando?
Quella voce angelica non poteva essere reale. Quinn sentiva quella dolce melodia risuonarle nelle orecchie.
Non sarebbe riuscita a  dimenticarla molto facilmente.
 

*

 
Rachel ancora stordita dall’evento di quella mattina camminava con la testa da un’altra parte. Blaine affianco a lei l’osservava attentamente. Naturalmente la ragazza aveva già raccontato tutto al suo migliore amico, che l’aveva ascoltata tutto emozionato.
Eppure quando Blaine dovette strattonare Rachel per la quarta volta da una parte all’altra del corridoio per impedirle di andare a sbattere contro un armadietto aperto, il ragazzo iniziò a preoccuparsi seriamente.
“Terra chiama Rachel! Terra chiama Rachel!” la riprese l’amico sventolando una mano davanti agli occhi persi della ragazza. “Rach dai non fare così! Torna in te!” Blaine adesso la stava proprio scuotendo vigorosamente. Rachel fu praticamente costretta a riprendersi e a tornare nel pianeta degli umani.
“Blaine che c’è si può sapere?” domandò stizzita
“Niente di particolare, è che sei praticamente da tutt’altra parte! Puck potrebbe tirarti una granita in faccia che non te ne accorgeresti nemmeno!”
Rachel mise un leggero broncio ma cambiò subito espressione non appena vide Finn in lontananza. In un raptus di coraggio cominciò a dirigersi a gran velocità verso il giocatore di football mentre Blaine cercava di starle dietro, confuso.
“Finn! Ehi Finn!” disse la ragazza con un tono di voce particolarmente squillante che fece voltare metà corridoio. Il ragazzo si guardò attorno smarrito ma non vide nessuno. Grattandosi la testa decise di tornare a fare quello che stava facendo, abbassò lo sguardo (doveva allacciarsi una scarpa) e per poco non gli prese un colpo. “Oddio Rachel sei tu! Non ti avevo proprio vista! E c’è pure Blaine con te!” disse il ragazzo senza rendersi conto di aver appena insultato i due amici per la loro discreta altezza. Blaine comunque sorrise facendo un cenno con la mano.
“Eh già Finn sono io! Ascolta…”
“Tutto ok con i Pom Pon?” chiese il ragazzo
“Sisi tutto perfetto! Ma volevo chiederti ancora una cosa…riguardo le Cheerios in generale e soprattutto riguardo a…Quinn Fabray…”  Rachel arrossì vistosamente nel momento in cui pronunciò il nome della cheerleader bionda. Ma Finn naturalmente non si accorse di nulla.
“Si certo, dimmi!”
“Allora….volevo sapere…ma gli allenamenti sono veramente così duri? La Coach Sylvester è così cattiva come sembra? E ci sono per caso delle regole sui cibi da mangiare? Perché sai io sono vegana, e sto molto attenta a quello che mangio però ci sono alcune cose a cui non posso rinunciare…sai per la mia voce!” quando Rachel iniziava a parlare non la fermava più nessuno. Finn era abbastanza confuso da quel fiume di parole, non era nemmeno sicuro di essere riuscito a capirle tutte. Tra l’altro cosa voleva dire vegana? Era una parola della sua lingua?
“Ehm mi prendi alla sprovvista…non saprei dirti…perché non lo chiedi direttamente alle Cheerios? Io posso dirti che noi giocatori di football mangiamo parecchio, andiamo quasi tutti i week end al McDonald’s….facciamo allenamento tre giorni a settimana e nonostante questo continuiamo a perdere!”
“Si ma Finn io non posso andare dalle Cheerios e chiedergli una cosa del genere! Non posso avvicinarmi a Quinn e…e parlarle! Non esiste!”
“E perché scusa?”
“SEI IMPAZZITO!?” chiese sconvolta la ragazza, e Finn rivolse uno sguardo ancora più confuso a Blaine che scosse leggermente la testa facendogli intendere di lasciar perdere.
“Guarda Rachel io ti ho insegnato tutti i segreti che sapevo sull’arte delle Cheerleader, tutte le mosse che ho imparato nel corso degli anni osservandole…adesso mi stai chiedendo troppo! Non è che seguo anche la loro dieta! E grazie al cielo la Coach Sylvester non ha ancora iniziato ad allenare pure noi…anche se secondo me ci manca poco prima che lo faccia!” Finn era turbato al solo pensiero della Sylvester con il megafono che gli urlava di correre per il campo. Forse però con lei avrebbero vinto.
“Si scusaci Finn” fu ancora Blaine a prendere in mano la situazione e a portare via l’amica “Togliamo il disturbo…scusaci tanto…”
Finn vide quelle due piccole figure scomparire tra la folla e in breve tempo si dimenticò della conversazione.
Aveva solo fame.
 

*

 
Ma i problemi quel giorno non erano ancora finiti. Non appena Rachel e Blaine svoltarono l’angolo per dirigersi ai loro armadietti trovarono davanti a loro il professor Shue visibilmente arrabbiato. Proprio da dietro il professore spuntava Artie con un espressione indecifrabile.
“Rachel ho bisogno di parlarti…in privato” disse Mr Shue guardando Blaine che si dileguò inventando una scusa.
“Perché Artie può rimanere?” chiese seccata Rachel rivolgendo uno sguardo all’amico in sedia a rotelle.
“Rachel apri lo zaino, per favore” Disse il professore arrivando direttamente al punto della questione e ignorando la domanda della ragazza.
Rachel non capiva cosa stava succedendo, ma decise di seguire la richiesta del professore per non peggiorare ancora di più la situazione.
Prese la sua borsa e dopo averla aperta la porse al professore che senza chiedere il permesso iniziò a frugare tra le sue cose. Senza troppa fatica trovò quello che stava cercando.
“Cosa sono questi?” chiese severo impugnando i Pom Pon di Rachel.
La ragazza arrossì immediatamente. Non poteva mentire, e poi non era molto brava a inventare bugie. Era una cosa su cui doveva migliorare, se voleva diventare anche una buona attrice.
Così si limitò ad abbassare lo sguardo, e iniziò a singhiozzare.
“Rachel come te lo devo dire? Devi concentrarti sulle regionali! Tu sei brava, ma perché hai questo bisogno assurdo di popolarità? Non ti basta cantare per te stessa?”
“NO!” esplose la ragazza “Io ho bisogno degli applausi per vivere! Ho bisogno di sentirmi adorata e acclamata da tutti!”
“Rachel ti impedisco categoricamente di continuare con questa pagliacciata! Questi li sequestro io e mi assicurerò di distruggerli, quindi non disturbarti a cercarli. E le tue scappatelle in palestra sono finite! Artie mi ha raccontato che stamattina eri ancora li! Rachel il tuo posto è il Glee Club! Non sono le Cheerios! Smettila di fantasticare come una bambina e torna sulla terra!”
Rachel sconvolta guardò arrabbiata il professore e  Artie, poi si allontanò di corsa in lacrime cercando Blaine, sicuramente pronto a consolarla.
Ad assistere alla scena (che si era svolta nel bel mezzo di un corridoio) vi era però una Sue Sylvester divertita. La mente malefica della donna aveva appena architettato un piano perfetto per eliminare il suo acerrimo avversario, il professor Shuester, e quel piano comprendeva proprio la piccola e ingenua Rachel.


Rieccomi qui!
Come promesso il capitolo è più lungo e abbiamo incontrato Quinn...
la scena del cartone animato è abbastanza riconoscibile questa volta, no?
Ho deciso di pubblicare stasera, così mentre cercate di tirare le 2.00 per la diretta di Glee potete passare il tempo leggendo questa storia!
Risulterò ripetitiva ma devo ringraziare di nuovo tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra le seguite, preferite o ricordate, chi commenta e chi legge e basta! 
al prossimo capitolo! (e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate della storia fino a questo punto!)
Ottavia

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - Poor Unfortunate Soul ***



Capitolo 4:Poor Unfortunate Soul
 
“Dio Rach che faccia…e che look! Ti è morto il gatto?” chiese Blaine il mattino seguente all’amica, vedendola totalmente sconvolta: due grandi occhiaie le solcavano il viso, gli occhi erano rossi e gonfi e i capelli tutti arruffati (tanto che l’amico pensava quasi che il corpo del micio morto fosse proprio sulla testa di Rachel). Per completare il tutto la ragazza era totalmente vestita di nero, a lutto.
Come risposta l’amica iniziò a sbattere sonoramente la testa sull’armadietto e con fare melodrammatico borbottò “ la mia vita è finita…non ho più ragione di continuare a venire a scuola…”
Blaine la guardava apprensivo e cercava di consolarla accarezzandole le spalle, ma la sua attenzione era troppo attirata da quella massa informe di capelli così simili a un animale morto, che non riusciva a trovare le parole adatte per tirare su di morale l’amica.
Blaine stava per dire l’ennesima frase di circostanza (aveva già consolato l’amica il giorno precedente per due ore a telefono) quando la coach Sylvester si avvicinò a Rachel iniziando a parlarle con un fare troppo dolce e smielato per i suoi parametri.
“Piccola Rachel” disse la donna spingendo via Blaine senza troppa fatica “che succede? La permanente del professor Shuester ha questo effetto così devastante su di te? Sai che puoi denunciarlo al preside Figgins? Cosa ne dici di venire a scambiare quattro chiacchiere nel mio ufficio?” e senza dare il tempo alla ragazza di rispondere, Sue la stava già trascinando di forza verso la palestra, nel suo stanzino.
Rachel, che aveva seriamente paura di quella donna (ma chi in quella scuola non aveva terrore di Sue Sylvester?) la seguì senza lamentarsi, mentre la osservava di soppiatto.
Da quando aveva messo piede in quella scuola aveva sempre visto la Coach indossare una tuta da ginnastica. Quel giorno aveva scelto un completo viola in netto contrasto con i suoi capelli biondo platino, che con le luci della scuola risultavano quasi argentati.
Rachel si aspettava un incontro privato con la donna, invece quando varcò la porta dello studio vi trovò due Cheerios intente ad accarezzarsi i rispettivi capelli e a ridere di gusto. Erano Brittany e Santana. Rachel conosceva anche loro. La prima era famosa in tutta la scuola per essere una bravissima ballerina (oltre che per la sua stupidità) la seconda invece per essere una grandissima stronza.
Le ragazze continuarono ad amoreggiare nonostante la loro presenza, solo quando la Sylvester si sedette al di la della cattedra si limitarono a disporsi alle spalle della donna tenendosi per mano.
“Entra pure piccina mia, non stare li a spiare” disse la professoressa a una Rachel che spaventata era rimasta immobile sulla porta “è da villani non trovi? Qualcuno potrebbe mettere in dubbio la tua educazione…” . La ragazza si fece coraggio e dopo aver preso un profondo respiro entrò nella stanza e si sedette proprio di fronte alla donna.
“Co-cosa mi deve chiedere professoressa?” domandò Rachel in uno slancio di coraggio.
“Ragazzina, sei più sveglia di quanto pensassi…non ti sei bevuta la scusa della permanente di Shuester a quanto pare…” disse la donna tra i denti, mentre le due ragazze alle sue spalle ondeggiavano lentamente a destra e a sinistra divertite.
Rachel era perplessa, per questo decise di non rispondere e di limitarsi a fissare negli occhi la professoressa, aspettando che continuasse a parlare.
“Rachel…ho sentito dire che ti piacerebbe diventare una Cheerios…” l’effetto di quell’affermazione fu devastante per la ragazza che sbarrò gli occhi castani e impallidì. Perché in quella scuola le notizie giravano così in fretta? Santana d’altra parte non potè fare a meno di sopprimere una risata che fece irritare ancora di più Rachel.
“Non fare quella faccia! Sono la Coach delle Cheerios, prima o poi saresti dovuta venire a parlarmene non credi?” Rachel fece un piccolo cenno con la testa e la donna continuò a parlare “Nonostante le iscrizioni siano già chiuse da un po’, come tutti in questa scuola sanno, sono una donna molto magnanima, e si da il caso che mi sono presa a cuore la tua storia. Questo tuo desiderio di popolarità è così….interessante” la donna soppesò molto quell’ultima parola “così ho deciso di aiutarti…”
“lei vorrebbe aiutarmi?” domandò incredula Rachel
“Mia cara, dolce piccina, io vivo soltanto per questo…aiutare la gente in difficoltà… certo forse in passato sono stata un po’ cattiva…alcuni mi hanno addirittura detto che somiglio a una strega, ma sono cambiata! Non sono più così credimi!” Rachel era visibilmente turbata da quelle parole, e soprattutto dallo sguardo inquietante che aveva assunto la donna. Lentamente cercò di alzarsi ma Brittany e Santana le si avvicinarono posandogli una mano sulle spalle e facendo una leggera pressione, che Rachel intese come: “é meglio se rimani qui seduta dove sei”.
La Sylvester proseguì così il suo monologo “ Se c’è una cosa che ho sempre posseduto è il talento nel riuscire a venire a patti con le persone! La cosa che desideri più di tutte è la popolarità? Pensi di trovarla grazie a una divisa delle Cheerios? BASTA CHIEDERE E TI SARA’ DATO TUTTO QUELLO CHE VUOI…a un piccolo prezzo si intende…” aggiunse la donna sogghignando.
“Un piccolo prezzo? Di che tipo?” domandò turbata la ragazza, ma la conversazione si stava facendo interessante.
“E’ logico! non si può avere qualcosa, senza niente in cambio!” disse la donna avvicinandosi sempre più a Rachel e proseguendo con queste parole “Non chiedo molto..uhh…un compenso del tutto simbolico…una sciocchezza... una cosa di cui potrai sicuramente fare a meno! Quello che voglio da te è...la tua voce!”
Rachel si portò istintivamente le mani alla gola, e strabuzzò gli occhi! Quella donna era pazza? Cosa significavano quelle parole?
La Sylvester vedendo la reazione della ragazza rise divertita, ma quella risata non fece altro che terrorizzare ancora di più la poverina.
“Co-cosa intende quando dice che vuole la mia voce?”
“E’ semplice Rachel, se vuoi diventare una Cheerios devi dire addio alle tue doti canore! Non potrai più cantare per tutto il tempo che rimarrai in squadra!” La Sylvester esplicò questo concetto con una grande gioia nella voce. Il suo piano stava per realizzarsi: prendendo Rachel tra le sue Cheerios, avrebbe tolto la punta di diamante del Glee, portandolo così a un inevitabile sconfitta alle regionali, e di conseguenza il Club si sarebbe sciolto!
“Ma se non posso più cantare dovrò dire addio al Glee Club?!” domandò la ragazza con la voce rotta.
“è naturale mia cara! La vita è piena di scelte difficili, non te l’hanno mai detto?” disse con un’espressione di finta innocenza la donna.
“Ma senza la mia voce…come potrò vivere…se non canto io non sono nessuno….”
“Gioia, se continui a cantare in quel Club rimarrai per sempre nessuno, senza la tua voce invece diventerai la Cheerio Rachel Berry, sorridente e disinvolta in cima alla piramide durante gli intervalli delle partite di football! Senza contare che tutti ti sorrideranno e ti saluteranno nei corridoi. Sarai desiderata, sarai POPOLARE” la donna calcò molto quell’ultima parola.
Rachel era turbata, il patto era allettante, ma quella “piccola” clausola l’aveva devastata. Dire addio alla cosa che la rendeva più felice al mondo, alla cosa che la rendeva speciale, unica….la popolarità valeva così tanto?
“Ora fai la tua scelta! Io non posso più sprecare altro tempo qui con te!” disse la donna in tono severo, e Rachel decise che forse ne valeva la pena, ma prima doveva accertarsi di una cosa. “Non ci saranno altre conseguenze, vero?” domandò
“Certo che no, carina! L’unica cosa è che, dato lo standard molto alto delle mie Cheerios, dovrai comunque riuscire a mantenere I loro ritmi! La capo cheerleader Quinn Fabray è molto esigente in questo senso, quindi diciamo che dovrai riuscire ad impressionarla in positive, senza sfruttare nessun tipo di trucchetto vocale come sei abituata a fare con I tuoi giudici alle tue solite gare. Ci sarete solo tu, lei, un paio di rondate e qualche Flick Flack, ma d’altra parte, che vuoi che siano queste sciocchezze per una che è solita cantare Don’t Rain on my Parade sotto la doccia?”
Sue Sylvester sapeva come adulare le persone, non c’era ombra di dubbio.
“Eh se non dovessi riuscirci? Se non piacessi a Quinn Fabray?” chiese preoccupata la ragazza.
“Bhe in quel caso sarai fuori anche dalle Cheerios, ma non potrai tornare nel Glee Club…fa parte del patto Rachel cara….perciò pensaci bene….e ricorda, se te lo sto proponendo è perchè credo in te e nelle tue potenzialità!”
La ragazza si guardò attorno preoccupata. La stanza era piena di trofei, medaglie, quadri che dimostravano quanto fosse competente quella donna nel suo settore. E se una donna così importante stava scommettendo tutte le sue carte su di lei, perchè avrebbe dovuto tirarsi indietro?
Rachel rivolse uno sguardo anche a Brittany e Santana che avevano le mani intrecciate sulle sue spalle. Le due ragazze le sorrisero e Rachel vide il mondo illuminarsi. Quelle due ragazze non le avevano mai rivolto un’occhiata da quando aveva messo piede in quella scuola, ma adesso avrebbero potuto diventare le sue compagne di squadra, e forse addirittura le sue amiche! Rachel si voltò di scatto verso la Sylvester e in un moto di coraggio esclamò: “AFFARE FATTO!”
La Coach sorrise malignamente, prima di estrarre una serie di moduli da far firmare alla ex cantante. Per ultima cosa prese una scatola, contenente la divisa e la porse alla ragazza.
“Benvenuta nelle Cheerios, Rachel”
 

*

Se Rachel si aspettava di essere accompagnata per mano da Brittany e Santana in palestra si sbagliava di grosso. Le due ragazze rimasero ancora nello studio della Sylvester dopo che lei fu congedata. Rachel iniziò a leggere I suoi nuovi orari, nel giro di 10 minuti doveva farsi trovare in palestra pronta per gli allenamenti. Ma prima voleva trovare Blaine per raccontargli la sua decisione.
Trovò il ragazzo (a fatica) nel corridoio che si stava guardando nervosamente attorno. Quando la individuò iniziò a sbracciarsi per fargli capire di raggiungerlo. Rachel con passo lento si avvicinò all’amico e gli spiattellò la notizia in faccia, senza mezzi termini.
Il ragazzo non reagì molto bene.
“MA SEI SCEMA?” le disse sconvolto
“B scusa, ma ora devo andare in palestra, ne parliamo stasera a voce, o al telefono…non so dipende da che ora finisco con la squadra…”
“La squadra Rach? La squadra? E non pensi a noi? Pensavo che il Glee fosse la tua squadra! Anzi pensavo fosse la tua CASA! Sai che senza di te perderemo alle regionali? E cos’hai intenzione di dire al professor Shue?”
“Io non devo nessuna spiegazione a Mr. Shuester! Ho un cervello e so fare le mie scelte da sola! Ci ho pensato e ho deciso che questa è la decisione migliore per la mia carriera….”
“Carriera? Ma quale carriera Rachel? Tu sei nata per cantare…e questo patto te lo vieta categoricamente! Che sogni pensi di poter realizzare diventando popolare?”
“Blaine smettila! Lo sai quanto ci tengo a questa cosa! E sai anche come mi sento male per avervi abbandonato…ma ti prego…ti prego…almeno tu…capiscimi e appoggiami in questa decisione!”
“Mi viene difficile…” disse il ragazzo voltando lo sguardo corrucciato.
“B, siamo migliori amici….” Rachel lasciò cadere quelle parole e Blaine non potè fare a meno di lanciarsi in un abbraccio verso l’amica.
“Rach, ma cosa mi fai fare? Dai vieni qui….ti devo sistemare questi capelli…sono inguardabili…e tra 5 minuti devi essere in palestra tutta bella vestita...gli animali morti non sono ammessi agli allenamenti….” disse il ragazzo sorridendo. Delle piccolo lacrime rigarono il volto di Rachel.
“Non mi odi Blaine?” domandò sottovoce
“Certo che no, sciocchina!” rispose il ragazzo mentre era indaffarato a districare I capelli dell’amica
“Dici che gli altri mi odieranno?” proseguì lei
“Secondo me si…all’inizio….ma poi capiranno, penso…”
“ Speriamo…” disse Rachel pensierosa
“Rach” parlò Blaine dopo un attimo di silenzio “Non è che nel momento in cui indosserai quella divisa ti dimenticherai di me, vero?”
“Blaine come puoi pensare una cosa del genere? Tu sei il mio migliore amico…” disse la ragazza abbracciandolo forte, prima di allontanarsi di corsa verso la palestra.

Ok ecco a voi il quarto capitolo! Siamo arrivati a un punto importante come potete vedere...
La scena mi sembra abbastanza riconoscibile anche perchè molti dialoghi della Sylvester sono proprio ripresi dalla canzone di Ursula...
e lo scambio voce/popolarità corrisponde allo scambio voce/umana di Ariel...
Che dire...spero che vi sia piaciuto il modo in cui ho cercato di far combaciare tutte le cose...fatemi sapere!
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito i capitoli scorsi, chi li legge e chi ha inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite!

Vi ricordo che il sondaggio sulle copertine è aperto, e se avete voglia di farmi sapere quale preferite mi fareste molto felice!
Al prossimo capitolo
Ottavia

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - Les Poissons ***


Cerchiamo di dare un senso logico a questa storia...posterò il martedì sera e il sabato...

Capitolo 5: Les Poissons
 
“Ehm…scusa….” Lo spogliatoio delle Cheerios era un luogo totalmente nuovo per Rachel e la ragazza aveva bisogno di capire dove poteva appoggiare le sue cose per cambiarsi e indossare la divisa. Così decise di rivolgersi un po’ titubante a una ragazza che evidentemente doveva essere una sua compagna di squadra. Rachel l’aveva intuito dalla gonnellina rossa e dalle gambe toniche che spuntavano dall’armadietto in cui la sconosciuta era immersa, intenta a cercare qualcosa.
Rachel non poteva minimamente immaginare che quel favoloso corpo appartenesse proprio a Quinn Fabray.
La testa della bionda sbucò dallo sportello d’acciaio e con sguardo indagatore iniziò a scrutare la nuova arrivata. Rachel il giorno precedente in infermeria non aveva avuto la possibilità di notare quanto fossero belli gli occhi della capo cheerleader. Ma ora quello sguardo era fisso su di lei: le iridi di Quinn erano qualcosa di incredibile. Era impossibile stabilire se fossero verdi o castane, perché avevano mille sfumature diverse. E anche il taglio degli occhi era qualcosa di perfetto, tanto che a Rachel mancò il fiato per qualche secondo.
Una cosa era trovarsi di fronte a una Quinn Fabray svenuta, pensò la ragazza deglutendo sonoramente, e una cosa totalmente diversa era trovarsi di fronte a una Quinn Fabray vigile e indagatrice.
La Cheerleader sempre con lo sguardo puntato su Rachel chiuse l’armadietto lasciando totalmente spiazzata la sua interlocutrice. Rachel non era per niente pronta a quello che si trovò davanti.
Quinn indossava solo la gonnellina rossa e il reggiseno.
Era logico d’altra parte, quello era uno spogliatoio, e lo spogliatoio serviva per cambiarsi…tutte le Cheerios si cambiavano in quella stanza…ma quel corpo era da urlo…la pelle così candida, il seno sodo avvolto in un casto reggiseno bianco, i fianchi sottili che ondeggiavano con grazia a ogni passo della ragazza…
“Oddio si sta avvicinando!”pensò Rachel arrossendo vistosamente quando vide la bionda puntare direttamente verso di lei. Di getto chiuse gli occhi, ma il desiderio di contemplare ancora quel corpo era troppo forte, così ne schiuse uno dopo pochi secondi trovandosi il bellissimo viso della Cheerios proprio di fronte al suo. Rimasero così per qualche secondo, a fissarsi con gli sguardi incatenati. Negli occhi di Quinn si poteva leggere curiosità e un particolare interesse, mentre in quelli di Rachel solo grande imbarazzo, in quanto non aveva potuto far a meno di notare come a ogni respiro il seno della bionda si sollevasse e si abbassasse, rischiando quasi di sfiorare il suo.
Poi finalmente Quinn parlò e Rachel non appena udì la voce della ragazza sentì le ginocchia cederle. Anche la voce di quella ragazza era perfetta.
“Ci conosciamo? Dove ci siamo già viste?” domandò Quinn in un sussurro.
Rachel con quel poco di lucidità che le era rimasta cercò di inventarsi una scusa. Non poteva certo confessare di averle cantato una canzone in infermeria. Così liquidò la domanda velocemente: “Fre-frequentiamo la stessa scuola…forse mi ha-hai visto per i corridoi…” Quanto era faticoso parlare con quella ragazza avendola mezza nuda e a pochi centimetri dal suo corpo! Rachel poteva quasi sentire il fiato di Quinn sul suo collo, e il profumo dei suoi capelli (o del suo corpo?) la stava inebriando.
Quinn sembrava quasi in trance, i suoi occhi ammalianti continuavano a scrutarla con grande interesse. La Cheerleader sollevò il braccio e avvicinò la sua mano al viso della ragazza mora. Lentamente le fece scorrere le dita sulla bocca e stringendo leggermente gli occhi parlò nuovamente “Sei sicura? Il tuo viso mi sembra così famigliare…e la tua voce è talmente…melodiosa… mi fa sentire così tranquilla” le dita di Quinn ora stavano tracciando il contorno delle labbra di Rachel che era totalmente stordita. La mano di Quinn passò poi dalla bocca ai capelli iniziando ad accarezzarle alcune ciocche scure.
“Come ti chiami?” domandò
“Ra…Rachel” rispose la ragazza con voce spezzata. Era un miracolo che fosse riuscita a ricordarsi il suo nome, perché in quel momento non sapeva nemmeno dove si trovava.
“Rachel hai detto?” Quinn chiuse gli occhi e fece scorrere le sua mano sul petto dell’altra fino a raggiungerle il cuore. La bionda iniziò a canticchiare una melodia, che Rachel riconobbe subito.
Era la loro canzone: Part of your world.
Quinn evidentemente si ricordava di lei.
La cantante avrebbe tanto voluto accompagnare con le parole la dolce musica che la Cheerleader stava producendo, ma il patto glie lo impediva.
Quinn sempre tenendo gli occhi chiusi disse: “Canta Rachel…ti prego…”, ma l’altra non rispose. Si limitò ad afferrarle la mano, provocando nella bionda un leggero sussulto, e ad allontanarla dal suo corpo. La Cheerios aprì gli occhi e Rachel ora poteva chiaramente leggerci tristezza e disappunto. La morettina scosse amaramente la testa e rispose “Scusa ma non…non posso…”
“Non conosci questa canzone?” chiese dubbiosa la ragazza “eppure tu sei così simile a una persona…“
“No mi spiace, devi esserti confusa con qualcun altro…io non so cantare….scusami” quanto costava a Rachel quella bugia!
“Sei sicura?” domandò Quinn con un ultimo filo di speranza nella voce che però venne totalmente smorzato dalle parole della sua interlocutrice “Te lo posso assicurare! Puoi chiederlo ai miei papà se vuoi…sono costretti a uscire di casa quando faccio la doccia per non sentirmi cantare…” Rachel cercò di buttarla sul ridere, sperando che la ragazza abboccasse alla sua patetica scusa. Quinn sembrava veramente delusa da quelle ultime parole. Si allontanò lentamente dalla mora e si avvicinò all’armadietto. Afferrò la parte sopra della sua divisa e la indossò. Rachel si sentì molto sollevata da questo gesto.
Sistemandosi la coda da cavallo la cheerleader rivolse un sorriso dolce a Rachel e le domandò “Quindi…cosa ci fai qui?”
“Sono nuova in squadra….volevo cambiarmi per iniziare gli allenamenti…” disse titubante la ragazza.
“Oh…la Sylvester non mi ha avvisato che saresti arrivata…strano…sei mai stata in una squadra di cheerleader prima?”
“No” rispose Rachel scuotendo la testa. “e penso anche di essere una specie di caso disperato…per esempio…soffro di vertigini per dirtene una…”
Quinn era turbata. “Sei per caso raccomandata?” domandò.
Rachel soffocò una risata. Raccomandata, che brutto termine, ma forse si addiceva al suo caso…”Ehm non direi….ma la Coach Sylvester ha voluto darmi una chance….spero di non rallentare troppo la squadra e nemmeno di causarti problemi…”
“Non preoccuparti…sono una bella stronza quando dirigo la squadra e non faccio certo preferenze...” disse la bionda sorridendo ma il suo tono di voce era veramente serio. “Ora hai bisogno di una sistemata…per essere una Cheerios, per prima cosa devi apparire come una vera Cheerios, e comportarti come una di noi…per questo hai bisogno dell’aiuto di due specialisti…”
Quinn scomparve per alcuni minuti oltre la porta che si trovava alle sue spalle. Quando tornò non era sola. Insieme a lei vi erano un ragazzo e una ragazza, anche loro vestiti con la divisa da Cheerleader. Rachel conosceva anche loro. Erano molto popolari a scuola, perché oltre ad essere degli ottimi elementi nella squadra erano anche dei bravissimi cantanti.
“Non so se li conosci, ma penso di si…” disse Quinn “in caso contrario te li presento…loro sono Kurt Hummel e Mercedes Jones, due dei nostri migliori Cheerios.”
Rachel si sentì molto intimidita dalle occhiate che quei due le stavano lanciando. Kurt in particolare sembrava quasi disgustato. Fu proprio il ragazzo a prendere parola.
“Quinn, cosa dovremmo farcene di lei?” domandò con tono scocciato. “Siamo bravi, ma non fino a questo punto…lei è un caso impossibile!”
Mercedes sorrise all’affermazione del compagno mentre faceva un segno di assenso con la mano.
“Dai Kurt, alla fine se la Sylvester le ha voluto dare una possibilità ci sarà un motivo, no? Fallo per la squadra! Trasformami questo pesciolino spaventato in una bellissima sirena! Proprio come sai fare tu!” lo lusingò la capo Cheerleader, e il ragazzo non potè che acconsentire, seppur sbuffando.
“Ci proveremo, vero Mercedes?” disse il ragazzo “Ma solo perché ce lo stai chiedendo tu Q, e sai che non so resistere a quei tuoi occhioni…” disse il ragazzo facendo un’occhiolino a Quinn mentre si avvicinava a Rachel. Mercedes iniziò subito a slacciarle i bottoni dell’abitino nero che indossava, facendo arrossire vistosamente la ragazza che cercando in tutti i modi di impedirglielo iniziò a protestare “ma cosa state facendo?”
“Bè non starai mica pensando di indossare la divisa sopra questo straccio da suora, spero…se no siamo messi veramente male!” disse Mercedes turbata. Poi fu Kurt a prendere parola “e poi abbiamo bisogno di vedere le tue gambe e il tuo culetto cara, dobbiamo capire se sei degna di portare la mini delle Cheerios o se dobbiamo coprire i tuoi prosciutti con dei pantaloni…senza offesa Mercedes…” disse il ragazzo rivolgendosi all’amica “…sai che ti voglio bene” aggiunse. La ragazza scrollò lentamente le spalle e poi avvicinò la mano a quella dell’amico e insieme fecero vibrare velocemente le dita. Doveva essere una specie di saluto segreto tra i due, pensò Rachel, che iniziò a guardarsi intorno spaventata. Senza volerlo incontrò lo sguardo di Quinn che era a poca distanza dal trio e si stava gustando la scena divertita. La mora le lanciò uno sguardo disperato, ma la ragazza le sorrise semplicemente di rimando, per poi aggiungere “Suvvia Rachel…siamo tutti curiosi….spogliati!”
Rachel stava boccheggiando, perché quei ragazzi erano così disinvolti? Non era pronta a farsi vedere da quei tre! Soprattutto non avrebbe mai potuto reggere il confronto con il corpo perfetto di Quinn. Mentre pensava a queste cose Mercedes e Kurt sfruttarono l’occasione per sfilarle il vestito, lasciandola in intimo davanti a loro. Il ragazzo iniziò a girale attorno e a fare commenti piuttosto diretti sul suo corpo: “Hai delle belle gambe Rachel, anche se corte, e pure dei bei fianchi ma, Dio santo indossi l’intimo scordinato! E queste mutande non le metterebbe nemmeno mia nonna!” disse Kurt tirando l’elastico dello slip di Rachel.
“Kurt, perché non dici nulla su quell’orrendo reggiseno sportivo?” chiese Mercedes con uno sguardo parecchio disgustato. “Perché sinceramente è talmente piatta questa ragazza, che non avevo nemmeno notato il suo seno…” infierì il ragazzo, e Rachel immediatamente si portò le braccia al petto imbarazzata.
Involontariamente lanciò un’occhiata a Quinn e trovò la ragazza intenta a far scorrere i suoi bellissimi occhi su tutto il suo corpo, facendola sentire ancora più vulnerabile. La capo cheerleader alzò lo sguardo in quello della mora e le sorrise dolcemente.
“Non farci caso” disse la ragazza “loro sono sempre così...esigenti! ma non sei un caso così disperato, credimi” e mentre pronunciava queste ultime parole la biondina fece scorrere la lingua sulle sue labbra. Rachel voltò immediatamente lo sguardo e ringraziò il momento in cui Kurt le gettò tra le mani la scatola che conteneva la sua divisa.
“Indossala, ci vediamo tra un minuto in palestra…” disse il ragazzo e prendendo a braccetto da una parte Quinn e dall’altra Mercedes si diresse fuori dallo spogliatoio. Rachel tirò un grande sospiro di sollievo. La presenza di quei tre era così inquietante che si sentiva come soffocare. Mentre si vestiva velocemente, iniziò a ragionare su quello che era successo con Quinn. La ragazza si ricordava vagamente di lei e l’aveva quasi smascherata, ma fortunatamente si era sistemato tutto.
Senza pensare troppo al rischio che aveva appena corso, si diresse in palestra per raggiungere gli altri. La Sylvester non era ancora arrivata, ma le Cheerios erano già tutte schierate in gruppetti. Rachel le riconobbe tutte. Velocemente cercò Quinn Kurt e Mercedes e quando li trovò si avvicinò a loro. Poco distante riuscì a vedere Santana che abbracciava da dietro la sua amica Brittany e le sventolava teneramente un Pom Pon di fronte naso, facendola ridacchiare.
Kurt era intento a riscaldarsi con Mercedes, mentre Quinn la stava aspettando con un dolce sorriso sulle labbra. Appena Rachel le fu vicina la ragazza le porse due Pom Pon.
“Tieni, questi sono i tuoi…” disse la biondina e Rachel li afferrò ricambiando il sorriso.
La ragazza era molto emozionata, e non poteva stare con le mani in mano come una perfetta idiota mentre tutti attorno a lei si stavano scaldando. Così decise di mostrare a Quinn quello che sapeva fare con quei Pom Pon. Iniziò a giocolarci, proprio come le aveva insegnato Finn, e dopo qualche minuto iniziò a gettarli a terra con forza, più e più volte.Kurt le si avvicinò con fare sconvolto “è un caso disperato Q. te l’avevo detto…” disse osservando attentamente i movimenti della ragazza.
Quinn in tutta risposta prese un braccio di Rachel che la guardò in modo interrogativo. La cheerleader si limitò a scuotere dolcemente la testa e a dire “Rachel non si fa così…rilassati, non prendere iniziative e segui quello che faccio io…forse all’inizio sarà un po’ difficile, ma vedrai che te la caverai…”.
La mora non sapeva veramente come ringraziare quella figura angelica che la stava aiutando così tanto ad integrarsi. Eppure da fuori le era sempre sembrata una stronza snob. Com’era possibile che una semplice divisa rossa le stesse avvicinando così tanto?
Il flusso di pensieri di Rachel fu interrotto dal fischio acuto della Coach Sylvester che richiamò tutti all’ordine.
Ma per le due ore successive gli unici pensieri che Rachel riuscì a formulare furono di questo genere:
“Perché ho accettato?”
“Non ce la faccio più!”
“IO ODIO CORRERE!”
“FERMIAMOCI!!!!!!”
In pratica durante l’allenamento non trovò affatto il tempo per pensare alla bella Quinn Fabray e ai suoi comportamenti enigmatici.
 

*

 
“Rachel vuoi sederti con noi a pranzo?” le domandò Quinn, rivolgendole un altro dei suoi dolci sorrisi. La morettina, dopo che si era fatta una doccia veloce che le aveva permesso di recuperare almeno un pochino le forze, si stava dirigendo in mensa per cercare il suo amico Blaine.
Ma le parole della capo Cheerleader la stregarono convincendola che l’amico avrebbe potuto aspettare ancora qualche ora prima di avere il suo resoconto dettagliato.
Camminare nei corridoi, indossando la divisa rossa, a testa alta e sentendosi gli occhi di tutti puntati addosso era un sogno per Rachel. Pensò di sentire addirittura qualche fischio al suo passaggio, ma non era sicura che fosse diretto a lei.
Le ragazze varcarono la porta della mensa e a Rachel sembrò quasi che qualcuno si fosse addirittura spostato per farle passare.
Lentamente le due nuove amiche raggiunsero il tavolo in cui erano già seduti Brittany, Santana, Kurt e Mercedes. Rachel si guardò in giro cercando i suoi ex compagni; li individuò in lontananza, assolutamente sbalorditi. La ragazza fece un leggero cenno con il capo e poi si accomodò di fianco a Santana.
Non passò molto tempo prima che Artie la raggiungesse. Gli altri Cheerios fecero finta di non notarlo, ma Rachel gli rivolse uno sguardo interrogativo.
“Dove sei stata?” domandò il ragazzo “è tutta mattina che ti aspettiamo al Club, Mr Shue è parecchio arrabbiato…”
“Artie possiamo parlarne dopo…”disse la ragazza in un sussurro, guardando le altre ragazze.
“No Rachel…abbiamo diritto a delle spiegazioni! Ci hai piantato in asso per questa gonnellina? Per loro?” Artie calcò molto quell’ultima parola, attirando su di se lo sguardo di tutti i presenti al tavolo.
“Avete sentito qualcosa?” chiese Santana irritata.
Brittany immediatamente fece scattare la mano in alto e iniziò ad agitare le gambe “Io si! Io si, io si! Ho sentito quel Transformers laggiù parlare! Ho ragione?” domandò la ragazza emozionata. Mercedes le scoccò un’ occhiata di rimprovero e Kurt le abbassò la mano scuotendo la testa semi disperato.
“Chi è lui, Rachel?” domandò Quinn, con una voce scocciata
“è un mio amico…Artie…gli devo delle spiegazioni, ma non ora…” rispose Rachel facendo intendere al ragazzo che in quel momento non voleva essere disturbata. Ma Artie non ci badò molto e continuò a fissare il gruppetto di atleti come se li stesse sfidando.
“Artie…ti prego…ne possiamo parlare dopo…magari al telefono?”
“No Rachel! Adesso tu vieni con me da Mr Shue e dagli altri ragazzi e ci spieghi dov’eri stamattina e cos’è questa pagliacciata delle Cheerleader…”
“Pagliacciata?” disse Santana alzandosi dalla sedia di scatto “potresti ripetere?” il suo sguardo era veramente minaccioso, ma Artie non ebbe problemi a sostenerlo.
La Cheerios non ebbe nemmeno bisogno di aspettare che il ragazzo ripetesse quella parola, le fu sufficiente vedere quello sguardo insolente per scattare. Con fare deciso si avvicinò alla sedia a rotelle e la calciò con forza. Kurt scattò subito in piedi e afferrò la ragazza per le spalle aiutato da Mercedes. Mentre Santana urlava concetti incomprensibili in spagnolo, Rachel corse in aiuto dell’amico. Il calcio non l’aveva scaraventato lontano, ma certo Artie non si aspettava che quella ragazza lo assalisse così.
“Rachel sei pazza a stare con questa gente!” disse il ragazzo allontanandosi velocemente verso il suo tavolo, mentre tutta la mensa era intenta ad osservare la scena. Rachel chiese velocemente a Quinn il permesso di andare a parlare con il professor Shue di alcune questioni in sospeso, e la ragazza, anche se di malumore acconsentì.
La morettina corse fuori dalla mensa seguendo il gruppo di ragazzi capitanato da Artie, che si era allontanato pochi secondi prima proprio in quella direzione.

Che dire...succedono un po' di cosine in questo capitolo...abbiamo il primo vero incontro tra Rachel e Quinn, l'arrivo del mio adorato Kurt versione Cheerio!Bitch insieme a Mercedes, i primi allenamenti di Rachel tra i Cheerios (forse i + esperti tra voi hanno notato che la scena con i Pom Pon corrisponde a grandi linee all'arricciaspicci di Ariel quando è a tavola con Erik....) e la scena tra Artie/Santana nella mia mente malata corrisponde alla scena del cuoco in cucina con Sebastian (chiudete un occhio perchè non ho inserito la figura del cuoco ma ho usato ancora Santana....)

Un ultima nota....avete notato i titoli dei capitoli? Sono i titoli delle canzoni del cartone animato!

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo, e come al solito ringrazio tutti, ma proprio tutti quelli che hanno dimostrato in qualche modo interesse verso questa storia inserendola tra le preferite, ricordate, seguite e che hanno trovato il tempo per recensirla...Siete sempre fantastici come al solito!
Fatemi sapere se questa versione di Quinn leggermente disinibita vi piace (io ho una incredibile crush per Dianna/Quinn quindi la descriverò sempre come un angelo....sappiatelo!) e ricordate di VOTARE PER LA COVER!!!!
Grazie a tutti per il supporto...e vorrei avvisare le mie fedeli Klainers che ho ufficialmente finito la versione di Cenerentola Klaine e anche della Bella Addormentata sempre con il nostro Kurt e il nostro Blaine...e non potete capire quanta voglia ho di postarle....ma mi sono ripromessa di aspettare la fine di questa storia!
Basta chiacchierare...
Buona serata a tutti e buon Glee Day per chi fa nottata...io me lo vedrò domani con calma!
Baci
Ottavia

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 - Kiss The Girl ***


Dedico questo capitolo a HeatherMorris <3

Capitolo 6: Kiss the girl
 
 
Il colloquio con il professor Shuester non andò molto bene. Ma dopotutto Rachel se l’aspettava: stava piantando in asso i suoi compagni di squadra proprio poco tempo prima delle Regionali. E lei era la loro punta di diamante.
Eppure Rachel non si aspettò tutto quell’astio dai suoi amici. La presero davvero male. L’unico comprensivo fu Blaine, che si avvicinò a Rachel per sapere com’era andato il primo giorno di allenamento. La ragazza non potè fare a meno di abbracciare l’amico e scoppiare a piangere tra le sue braccia.
Ma il tempo a disposizione per le spiegazioni era poco, Rachel doveva tornare dalle sue nuove compagne, per un veloce allenamento prima delle lezioni pomeridiane. Stare nelle Cheerios richiedeva un impegno enorme. Salutò così l’amico abbracciandolo ancora più forte e, dopo aver lanciato un’ultima occhiata ai suoi amici (lei li considerava ancora tali) che però ricambiarono con sguardi piuttosto irritati, corse di nuovo in palestra, per un nuovo allenamento.
 

*

 
Quella giornata a Rachel sembrò lunghissima. Non aveva mai corso così tanto in tutta la sua vita. E proprio come immaginava era assolutamente negata con i Pom Pon, le rondate e tutti quei salti complicati.
Quinn aveva usato proprio gli aggettivi giusti per descriversi quando capitanava la squadra: bella stronza. Aveva torturato per tutto il pomeriggio la povera Rachel, affinché riuscisse a fare ogni singolo passo. Il tutto sotto lo sguardo soddisfatto della Coach Sylvester.
La morettina era allo stremo delle forze, ma non voleva deludere Quinn, per questo non si lamentò mai e continuò imperterrita per riuscire decentemente almeno nelle cose più semplici. Quando finalmente Sue fischiò la fine degli allenamenti, Rachel cadde a terra stremata. Quinn riacquistò il suo fare angelico e le porse una mano. Rachel tutta affannata si fece aiutare e a fatica si rimise in piedi.
“Mi tremano le gambe, mi fa male tutto…grazie a Dio che domani è domenica…non ci sono gli allenamenti di domenica vero?” chiese spaventata la mora. Quinn scosse la testa divertita “No stai tranquilla! Però pensavo…oggi ti ho torturata e ho potuto capire bene fin dove puoi arrivare…ehi non fare quella faccia! Guarda che non sei un caso così disperato! Dobbiamo lavorarci…ma ce la faremo…” disse Quinn cercando di tranquillizzare l’amica che si era aggrappata al suo braccio e camminava molto lentamente a causa dei molteplici dolori. Poi la bionda continuò “Solo una cosa dobbiamo sistemare…questa tua paura dell’altezza…Rachel una cheerleader deve poter salire in cima alla piramide, e molto spesso viene lanciata in aria….non puoi assolutamente soffrire di vertigini! Quindi mi spiace per te” disse la bionda dando un leggero buffetto sul naso dell’amica “ma domani non potrai proprio riposarti…passo a prenderti nel pomeriggio e ti porto in un posto…ci alleneremo ancora un po’…in privato…” Rachel voleva protestare, ma non ci riuscì per due motivi. Uno, era troppo stanca per parlare e soprattutto per lamentarsi. Due, l’idea di passare del tempo da sola con Quinn l’elettrizzava. Per questo riuscì solo a sorridere (con grande sforzo!) all’amica, che contenta l’accompagnò fino allo spogliatoio.
 

*

 
 Sue Sylvester aveva osservato da lontano tutta la scena. La situazione non stava affatto procedendo secondo i suoi piani. La sua Q, la reginetta dei ghiacci, stava entrando in contatto con quella perdente. Non poteva permetterselo. Eppure aveva visto Quinn tartassare Rachel durante gli allenamenti…ma quel sorriso non prometteva nulla di buono. La sua capo cheerleader non rideva mai di gusto con nessuno.
Doveva in qualche modo riprendere in mano le redini del gioco.
Per questo chiamò con un cenno Brittany e Santana che la seguirono nel suo studio.
Appena le ragazze si chiusero la porta alle spalle, la Coach illustrò loro la sua idea. Se la presenza di Brittany non risultava indispensabile in questo piano, lo era invece quella di Santana.
Per prima cosa la ragazza ispanica doveva seguire Quinn e Rachel il giorno successivo (si, la Sylvester era riuscita ad origliare la conversazione delle due ragazze), spiarle e interromperle quando e se la situazione si fosse fatta troppo pericolosa.
“Santana, mi fido di te…quella ragazza non deve assolutamente entrare troppo in intimità con la nostra capo cheerleader…solo così potremo sbarazzarci di lei, che detto tra noi, è un vero peso morto per la squadra…non obbligarmi a ricorrere al piano B, sai bene che rischierei grosso se una mia Cheerleader si spaccasse “accidentalmente”  qualcosa durante un allenamento” disse la donna.
Santana rispose con un sorrisino e un leggero cenno del capo. Mentre le due ragazze stavano per alzarsi e lasciare la stanza la Sylvester richiamò nuovamente la loro attenzione “Ah Santana…se le cose si fanno troppo complicate, e vedi che Quinn non ti da retta perché troppo presa da quell’insignificante ragazzina…bè in quel caso…ricorri a quella canzone di cui ti ho parlato l’altro giorno…vedrai che la nostra piccola Q cadrà subito ai tuoi piedi e si dimenticherà totalmente di quella Rachel.”
Santana sorrise nuovamente in tono beffardo e poi lasciò la stanza della Sylvester con la mano intrecciata in quella dell’amica.
 

*

 
“Quindi non hai proprio intenzione di dirmi dove stiamo andando?” chiese Rachel curiosa alla guidatrice. Quinn era passata a prenderla nel tardo pomeriggio, come d’accordo e ora la stava conducendo chissà dove, per allenarsi.
“Devi solo pazientare ancora qualche minuto…” rispose la bionda sorridendo all’amica. Rachel era veramente adorabile, sembrava una bambina di 5 anni dal tanto che era impaziente. E Quinn era sicura che il posto dove la stava portando le sarebbe piaciuto tantissimo.
“Eccoci…siamo arrivate” disse Quinn mentre parcheggiava in un largo spiazzo semideserto.
Rachel scese dall’auto e iniziò a guardarsi attorno, stava per aprire la portiera anteriore per poter prendere il suo borsone che conteneva la divisa da Cheerios ma Quinn chiuse velocemente la macchina, impedendoglielo. La morettina la guardò con sguardo interrogativo, ricevendo però solo un sorriso ambiguo come risposta.
“Dai Rachel, seguimi!” disse Quinn afferrandola per una mano e accompagnandola dolcemente verso un sentiero.
La ragazza si fece condurre senza lamentarsi troppo.
Quinn si fermò di colpo e Rachel per poco non andò a sbattere contro l’amica.
“Ma questo è…un parco giochi?” domandò la ragazza turbata.
“Esatto Rachel! Dai sbrigati!” le disse la bionda togliendosi le scarpe e rimanendo a piedi nudi.
“Ma…ma cosa stai facendo?”. La ragazza era incredula.
“Non posso mica arrampicarmi con queste scarpe!” rispose con noncuranza la cheerleader, iniziando a correre come una bambina verso una costruzione molto alta d’acciaio, una specie di castello cubista.
“Ma Quinn, io non indosso i vestiti giusti per giocare ad arrampicarmi!”. La ragazza per quell’uscita aveva scelto un vestitino di diverse tonalità di azzurro, corredato con un bel fiocco tra i capelli anch’esso dello stesso colore.
“Perché io si?” le urlò come risposta la biondina che era già a metà della costruzione. Effettivamente anche gli abiti di Quinn non erano quelli più indicati per un arrampicata. La ragazza indossava una gonnellina svolazzante nera, una cintura di stoffa rossa e una camicetta bianca molto leggera. Era la prima volta che Rachel vedeva la ragazza con i capelli sciolti, e la trovava ancora più bella.
“Dai Rachel! Non vorrai mica rimanere li tutto il pomeriggio! Sali su!” le gridò Quinn dal punto più alto della costruzione.
“Quinn lo sai che soffro di vertigini! Non ce la farò mai a salire li sopra!” piagnucolò la ragazza avvicinandosi al castello.
“Rachel ti ho portato qui proprio per superare questa paura! È un gioco per bambini! Non fare la sciocca!”
“Quinn, non ce la faccio…è più forte di me!”
“Rach almeno provaci…fammi contenta!” mentre diceva queste parole Quinn faceva ondeggiare le gambe divertita, ma l’amica non sembrava intenzionata a muoversi. Così la bionda decise di spaventare un po’ l’amica e volutamente si sporse fingendo di cadere all’indietro. Rachel appena la sentì urlare si precipitò come un razzo sul castello gridando terrorizzata “Quinn tutto ok! Stai bene?”
Quinn come risposta iniziò a ridere divertita “Ahahaha Rachel, hai visto che ce l’ho fatta a farti salire! Sei praticamente a due metri d’altezza!”
“Quinn TI ODIO!” rispose la ragazza quasi piangendo
“Dai Rach, era uno scherzo!”
“Mi sono preoccupata sul serio e…Quinn ti prego fammi scendere!”
“Non è successo niente…e adesso stai tranquilla, fai un bel respiro e non guardare giù!” cercò di tranquillizzarla la bionda
“Non ce la facciooooo…ho troppa paura!!!”
Ora la morettina stava piangendo sul serio, facendo sentire in colpa l’amica. Per questo la cheerleader con fare elegante scese verso di lei e le porse la mano: “Rachel prendi la mia mano e tieni gli occhi fissi nei miei…ti aiuterò a salire”. La ragazza era terrorizzata, ma lo sguardo sicuro di Quinn le infondeva fiducia. Così si lasciò guidare fino alla cima del castello.
“Rachel stai tranquilla! Così mi stai stritolando il braccio” disse Quinn sorridendo alla ragazza avvinghiata a lei.
“Scu-scusa…ma ti prego non lasciarmi!”
“Non preoccuparti, sono qui…” rispose dolcemente la cheerleader passandole un braccio lungo i fianchi. Quinn rimase così per qualche tempo aspettando che il respiro di Rachel si regolarizzasse. Dopo una decina di minuti la ragazza aveva smesso di tremare.
“Ok Rachel, ora è tempo di scendere, che ne dici? Sei stata bravissima!”
“Grazie Quinn…” rispose titubante la morettina accennando un leggero sorriso.
Le due ragazze scesero lentamente dalla costruzione e una volta arrivate a terra Rachel tirò un sonoro sospiro di sollievo che fece ridere di gusto Quinn.
La Cheerleader aveva ancora voglia di giocare, per questo tornò ad arrampicarsi sulla costruzione, ma questa volta senza salire troppo in alto si appese a testa in giù per le gambe.
Rachel immediatamente si portò le mani sugli occhi strillando imbarazzata “Quinn che fai? Hai la gonna tutta sollevata e…e…ti si vedono tutte le mutandine!”
“Dai Rachel non c’è nessuno in giro che problemi ti fai?” rispose l’amica ridacchiando e continuando a dondolarsi.
“Ma potrebbe arrivare qualcuno! Dai Q scendiiiii!”
“Uff Rachel, stavo per dirti di provare anche tu ad appenderti a testa in giù…ma sei così impaurita per tutto…devi scioglierti un po’…” Quinn con grazia saltò giù dalla costruzione e mettendosi le scarpe continuò il suo discorso “…hai bisogno di sbloccarti! Ho un idea…vieni con me!” e dicendo queste ultime parole afferrò per mano l’amica e iniziò a correre verso un’altra giostra.
Questa volta si trattava di una specie di piattaforma circolare girevole in acciaio colorato. Rachel conosceva quel gioco perché da piccola molto spesso ci saliva con i suoi amichetti. Quinn la fece sedere sulla giostra e poi iniziò a spingerla velocissima, tanto che la ragazza mora fu costretta ad aggrapparsi al seggiolino su cui era seduta. Raggiunta la velocità desiderata la biondina saltò sulla piattaforma e cercando di rimanere in piedi a fatica iniziò a gridare a squarciagola come una pazza con le braccia al cielo . Rachel era sconvolta e iniziò a tirarla per la gonna, chiedendole cosa stesse combinando.
“RACHEL DEVI SBLOCCARTI….GRIDA FORTISSIMO E LIBERATI DA TUTTO QUELLO CHE HAI DENTRO!” le rispose la ragazza sempre urlando a causa dell’adrenalina.
La mora in tutta risposta si affossò ancora di più nel suo sedile.
Quinn continuò a gridare poi stremata si sedette barcollando affianco all’amica mentre la giostra stava diminuendo la velocità.
“Ora tocca a te” disse Quinn rivolgendo uno sguardo intenso a Rachel, che non potè fare a meno di acconsentire.
“Dai alzati in piedi, lì al centro…” la invitò la Cheerios “…spingo ancora io! E stai attenta perché andrò velocissima!” e prima di iniziare a correre Quinn le fece l’occhiolino. Ancora una volta, non appena ebbe raggiunto la velocità desiderata saltò su ma questa volta si sedette. Notando che Rachel non si decideva ad aprire bocca, le tirò una pacca sul sedere esortandola a incominciare a sfogarsi “Dai Rach, fammi sentire tutto il fiato che hai in gola!”
Rachel raccolse il suo coraggio e iniziò ad urlare. Era assurdo come quel gesto fosse così liberatorio e la facesse stare così bene! Senza rendersi contò sollevò le braccia al cielo e inclinò leggermente indietro la testa continuando ad urlare. Ma quella posizione sommata alla forza centrifuga le fecero perdere l’equilibrio e la morettina incespicò nelle gambe di Quinn, cadendole in braccio. Entrambe iniziarono a ridere di gusto, senza spostarsi da quella posizione. Rachel continuando a ridere appoggiò la testa sulla spalla dell’amica che intanto aveva fatto passare un braccio attorno alle sue spalle.
Finalmente la morettina riuscì a riprendere fiato, e mentre la giostra perdeva velocità, disse ansimando “é…è sta-to veramente liberatorio!”
“Te l’avevo detto!” rispose tra le lacrime la ragazza iniziando ad accarezzare i capelli all’amica.
La giostra ormai ruotava lentamente, cullando le due ragazze teneramente abbracciate. Entrambe avevano smesso di ridere, e l’atmosfera stava cambiando. Gli occhi di Quinn erano incollati in quelli di Rachel che dal canto suo cercava di sostenere quello sguardo colmo di mille possibili significati diversi. I loro visi erano vicinissimi. Rachel era totalmente inebriata dal profumo di Quinn e involontariamente abbassò lo sguardo sulla bocca dell’amica. La cheerleader se ne accorse e sorridendo si avvicinò lentamente alle labbra dell’altra.
Le due ragazze non fecero in tempo però a congiungersi in un tenero bacio, in quanto furono interrotte da una voce strascicata.
“Ragazze anche voi qui? Ma che coincidenza!” era Santana ad aver parlato. La ragazza si trovava alle loro spalle; indossava un minidress color panna che metteva in risalto perfettamente tutte le sue forme.
Rachel scese immediatamente dalle gambe dell’amica lanciandole un occhiata triste. Quinn però non tolse il braccio dalle sue spalle. Questa cosa turbò molto Santana che quindi continuò a parlare: “Come mai siete qui, insieme?” calcò molto quell’ultima parola  “Ma mi sembra di capire che ve ne state andando, giusto? Ognuna a casa sua….” Disse la ragazza in tono di sfida.
“Ce ne stiamo andando da qui, ma pensavo di invitare Rachel a mangiare fuori questa sera…che ne dici?” propose Quinn, e la mora acconsentì felice.
“Oh fantastico! Posso unirmi a voi? Brit non c’è, e io mi sento tutta sola!” disse Santana porgendo una mano a Quinn aiutandola così a scendere dalla giostra ma costringendola nello stesso tempo ad allontanarsi da Rachel.
Dato che le due ragazze non potevano minimamente immaginare il patto che Santana aveva stretto con la Sylvester acconsentirono alla richiesta dell’amica, anche se avrebbero di gran lunga preferito cenare da sole

Free Talk
Salve a tutti!

Ho solo alcune precisazioni da fare per questo capitolo...
Per motivi abbastanza ovvi ho deciso di allontanarmi leggermente dalla trama originale. Nel cartone animato è Ursula che si trasforma in Vanessa e va sulla terra per provarci con Erik sfruttando la voce di Ariel. In questa storia era assurdo che Sue ci provasse con Quinn, quindi ho deciso di usare Santana (alla fine lei è una delle due murene di Ursula, quindi la cosa è abbastanza fattibile).
La scena del parco è il corrispettivo della scena sulla barca (quando tutti i pesciolini cantano "Bacialaaaa"), avevo pensato di mandarle a fare un giro in barca ma non mi convinceva per niente, quindi ho trasformato la barca in una giostra (se non avete capito di che giostra si tratta qui una foto. Se qualcuno conosce il nome tecnico di questo gioco me lo faccia sapere, perchè io non lo so!)
I vestiti di Quinn e Rachel corrispondono a quelli di questa scena del cartone, con una trasposizione al femminile di quello di Erik.

Ok, penso di avervi detto tutto...ora tocca a voi farvi sentire con i vostri pareri, consigli, critiche...quello che volete!!!
Come al solito ringrazio sempre tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra le seguite, preferite, ricordate (io non me l'aspettavo ma questa storia sta ricevendo più consensi della versione Klaine della Bella e la Bestia...sarà il Faberry Power???)
A Martedì per il penultimo (Sigh) capitolo
Ottavia

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 - Part Of Your World (Reprise) ***


Capitolo 7: Part of Your World (Reprise)
 
Santana con passo svelto si diresse verso la macchina di Quinn e immediatamente si sedette nel sedile anteriore, obbligando Rachel a stare dietro. La bionda le rivolse uno sguardo dispiaciuto senza però dire una parola. Per tutto il viaggio fu Santana ad intavolare conversazione, rivolgendosi però solo alla guidatrice, ignorando completamente la morettina seduta a pochi metri di distanza da lei.
“Allora Q dove si va a mangiare?”
“Io pensavo di andare da Breadstix…cosa ne dici Rachel?” chiese la ragazza guardando l’amica nello specchietto retrovisore fare un leggero cenno con il capo.
“Adoro Bredstix! Quinnie non potevi avere un’idea migliore!” disse la ragazza ispanica appoggiando una mano sulla coscia della guidatrice.
Nel giro di 10 minuti le ragazze arrivarono a destinazione. Parcheggiata la macchina il trio entrò al ristorante.
Santana velocemente prese posto affianco a Quinn, e Rachel fu costretta a sedersi di fronte a loro. La cena passò tra le chiacchiere dell’ispanica e i cenni di assenso delle altre due.
Rachel si disinteressò in fretta di tutto quello che l’amica stava blaterando e incominciò a concentrarsi sulla capo cheerleader: la morettina poteva sfruttare quella posizione per contemplare la pelle chiara, la bocca, gli occhi dell’amica.
Adorava il modo in cui la ragazza poneva la lingua tra i denti mentre parlava, lo trovava veramente…sexy. E anche il modo in cui quella camicetta le cadeva sulle spalle, e quei primi bottoni slacciati che lasciavano intravedere una piccola porzione di seno…. Rachel spostò velocemente lo sguardo arrossendo a causa dei suoi pensieri.
Fortunatamente Quinn non se ne accorse.
L’attenzione delle tre ragazze fu presto richiamata da una voce al microfono alle loro spalle. Sul piccolo palco del locale era salito un uomo sulla trentina che con fare pratico iniziò a parlare: “Signori e signore! Come ogni prima domenica del mese, diamo il via al Karaoke del Breadstix!”
Rachel impallidì. Come aveva potuto dimenticarsi di quell’evento? Quante volte aveva partecipato in tutta la sua vita? E quante volte aveva vinto? Lanciò un occhiata veloce al presentatore e fortunatamente non lo riconobbe. Doveva essere nuovo, pensò. Almeno in quello era salva. Poi velocemente guardò le altre due ragazze. Santana si era già alzata e stava andando a dare il suo nome per un esibizione. Quinn decise di non cantare, e naturalmente Rachel fece lo stesso. Avrebbe voluto mostrare all’amica la sua dote più grande, ma il patto stipulato con la Sylvester glie lo impediva.
L’ispanica era la terza in lista, quindi il suo turno arrivò velocemente.
Prima di salire sul palchetto, si chinò verso il tastierista per comunicargli la sua scelta.
Le luci si abbassarono e un faretto chiaro illuminò la ragazza.
Santana lanciò un occhiata profonda a Quinn e poco prima che la base partisse disse con voce profonda:
“Questa è per la mia amica Quinn, spero che per te significhi qualcosa…”
Poi attaccò:
 
“What would I give to live where you are?
What would I pay to stay here beside you?

What would I do to see you
Smiling at me?
Where would we walk
Where would we run
If we could stay all day in the sun?
Just you and me
And I could be
Part of your world

….”
 
Rachel strabuzzò gli occhi.
Era sconvolta.
Com’era possibile che Santana avesse scelto casualmente proprio quella canzone?
Lanciò un occhiata a Quinn e quello che vide la rattristò molto. La bionda aveva la bocca socchiusa e delle lacrime le stavano rigando il volto.
Rachel lo capì immediatamente.
In quel preciso istante aveva perso Quinn e tutto quello che si era creato tra loro due in quei due giorni. La ragazza aveva occhi solo per Santana e per la canzone che le stava dedicando.
Dannato patto!
Dannata Sue Sylvester!
La ragazza che la biondina stava cercando era lei!
Quella era la sua canzone!
Come facesse Santana a saperlo, sinceramente non le interessava. Desiderava solo dire la verità all’amica…ma purtroppo quella era già lontana anni luce da lei, nonostante fosse seduta nemmeno a mezzo metro di distanza.
Finita la canzone, la sala esplose in fragorosi applausi, giusto per rincarare la dose. Rachel guardò l’amica correre verso Santana e gettarsi tra le sue braccia in lacrime. Rachel riuscì solo a leggerle le labbra “Allora eri tu…”, aveva detto Quinn e Santana aveva solo scosso la testa in segno d’assenso.
La morettina riuscì a cogliere anche qualcosa d’altro, un sorrisetto soddisfatto sulle labbra della ragazza ispanica. E non le piacque per niente.
 

*

 
Il viaggio di ritorno fu veramente triste per la povera Rachel. Venne nuovamente relegata dietro, ma questa volta Quinn non ne sembrava affatto dispiaciuta. La bionda passò tutto il tempo con gli occhi adoranti verso Santana e ad ogni semaforo le ragazze si prendevano per mano, o si accarezzavano i capelli.
Rachel si sentiva come il terzo incomodo. E per di più ci stava malissimo, in quanto pensava che al posto di Santana ci sarebbe potuta benissimo essere lei. Anzi, avrebbe dovuto esserci lei.
Ma qualcosa le puzzava.
Era possibile che Santana fosse così doppiogiochista? Eppure da quel poco che l’aveva vista con Brittany le due sembravano veramente innamorate.
Ma vedere le due ragazze così unite la faceva stare troppo male per poter ragionare razionalmente.
Voleva solo andare a casa a piangere.
Aveva anche bisogno di sentire la voce di Blaine.
Ecco cosa voleva fare: piangere mentre sentiva la dolce voce del suo migliore amico che la consolava al telefono.
 

*
 

Finn il mattino seguente stava passeggiando per i corridoio. Era combattuto tra il desiderio di mangiare qualcosa e quello di andare in bagno. Optò per quella che gli sembrò un idea geniale: mangiare mentre era in bagno. Per questo motivo cambiò bruscamente direzione e appena svoltato l’angolo si trovò di fronte a Brittany e Santana che discutevano. Senza un preciso motivo si nascose dietro l’angolo per osservarle.
Anzi un motivo c’era: voleva fermarsi a guardare le gambe delle due cheerleader indisturbato. D’altra parte quelle due erano le Cheerios più sexy di tutta la squadra. Dopo Quinn, forse. Ma la capo cheerleader aveva quell’aura intoccabile che gli incuteva timore.
Così si trovò involontariamente ad origliare anche i discorsi delle due ragazze.

 
*

 
 “San, ma dov’eri ieri sera? Ti ho chiamato mille volte, ma non mi hai mai risposto. A un certo punto ho parlato anche con una voce meccanica che mi diceva che non eri raggiungibile…hai per caso perso il cellulare? Non mi sembrava la voce di tua madre…” chiese Brittany preoccupata.
“Brit, quella era la segreteria telefonica” rispose la ragazza in tono apprensivo.
“Uhm…e quindi non hai perso il cellulare…dove sei stata?” domandò ancora la bionda.
“Possibile che non ti ricordi? Ne abbiamo parlato con la Sylvester…ero con Quinn e la nanetta mora…Rachel…” rispose spazientita l’ispanica guardandosi attorno.
“A fare cosa?”
“Dio B! Il piano! Te lo sei già dimenticata?” Santana stava perdendo la pazienza.
“San, se mi stai tradendo con Quinn preferisco sentirtelo dire ora, non vorrei beccarvi insieme negli spogliatoi…ci rimarrei troppo male…” disse triste la bionda.
“Brittany ti prego non dire sciocchezze! Lo sai che io voglio solo te! Ma abbiamo un accordo con la Coach! Devo conquistare Quinn per distrarla da quella Rachel…in modo tale che la nostra capo cheerleader la cacci presto dalla squadra…ora hai capito?!”
“E ci sei riuscita?” domandò con una punta di sfida la cheerios bionda.
“Modestamente…è stata dura, ma nessuno sa resistere alla Zia Tana!” rispose la ragazza mettendosi in posa e facendo l’occhiolino alla fidanzata.
“Hai dovuto…” Brittany prese un respiro profondo prima di dire quella parola che la faceva stare veramente male “baciarla?” chiese in un sussurro.
Santana si avvicinò all’amica e le prese dolcemente le mani, poi fissandola intensamente negli occhi le rispose “Brit Brit, sai che l’unica ragazza che desidero baciare sei tu! E se potessi ti bacerei in ogni momento della giornata…e comunque stai tranquilla…no, non l’ho baciata…ci siamo date solo qualche carezza qua e là e ci siamo tenute per mano…cose di poco conto, visto che le ho fatte tutte senza convinzione…è caduta ai miei piedi con un tranello...me l’ha suggerito la Sylvester, non so come facesse a sapere che quella canzone fosse il suo punto debole…ma dovevi vedere come mi fissava con sguardo adorante quando glie la cantavo….”. Santana alzò le mani verso il viso dell’amica e le diede un piccolo buffetto sulla guancia “sei più tranquilla ora?” le domandò.
Brittany si limitò a sorriderle e a gettarsi tra le braccia dell’amica. Poi le due ragazze si unirono in un lungo bacio appassionato.
 

*

 
Finn avrebbe tanto voluto rimanere a guardare le due amiche così avvinghiate, ma quello che aveva sentito, forse, aveva la priorità sui suoi desideri voyeuristici.  Così iniziò a correre (goffamente) alla ricerca di Rachel.
La trovò all’ingresso della scuola insieme al suo miglior amico Blaine. La ragazza aveva gli occhi arrossati e una faccia sbattutissima. Finn si avvicinò a loro agitando le braccia in modo scomposto.
“Ehy Rachel…Rachel! Ho una cosa importante da dirti!”
“Non ti voglio ascoltare Finn” rispose la ragazza.
“Scusaci ma non è il momento…” aggiunse Blaine.
“Eh no! È proprio questo il momento adatto! Ho origliato una conversazione di Santana e Brittany, nel senso…non è che ho proprio origliato, mi trovavo nei paraggi, loro stavano parlando e io mi sono nascosto per guardarle, sono così sexy, tu mi capisci vero Blaine?” domandò Finn, ma il ragazzo si limitò a rispondere con una scrollata di spalle.
“Comunque stavo dicendo…che ho ascoltato involontariamente quello che stavano dicendo…e Rachel stavano parlando di te!” disse tutto d’un fiato il ragazzone.
“Si, sicuramente Santana stava raccontando alla sua amica Brittany di quanto sono stupida e asociale…vista la serata orribile che ho trascorso ieri…e insieme avranno riso di me…e con gusto!” Rachel stava per scoppiare nuovamente a piangere
“CalmaCalmaRachel!” rispose Finn velocemente “il discorso era più intricato…non ho capito bene tutto, ma stavano parlando di un piano della Sylvester…un tentativo di sedurre Quinn per allontanarla da te…mi sembra che l’obiettivo finale fosse la tua cacciata dalla squadra…si parlava anche di una canzone…e di un karaoke, possibile?”
A Rachel le si illuminarono gli occhi.
Ci aveva visto giusto.
Sotto tutto quello che era successo la sera precedente c’era lo zampino della Sylvester. Santana non era veramente interessata a Quinn, la stavano solo sfruttando per eliminare lei dalla squadra.
Al diavolo il patto.
Rachel teneva troppo a Quinn, anche se le due si erano avvicinate solo da qualche giorno. Non avrebbe mai potuto sopportare di vederla soffrire.
Doveva aiutarla.
Quinn doveva sapere la verità al più presto.
E c’era solo un modo per far si che questo accadesse.
Rachel doveva tornare a cantare

Ciao ragazze!
BUON GLEE DAY A TUTTE!
Oggi è martedì e quindi ecco a voi il nuovo e penultimo capitolo!
Anche qui direi che i riferimenti con il cartone animato sono parecchi,...spero sempre che li riusciate a cogliere.
Ringrazio come sempre tutte le fantastiche persone che hanno commentato la storia, che l'hanno aggiunta tra le preferite, seguite e ricordate! Spero di non deludere le vostre aspettative!
Noi comunque ci vediamo puntuali Sabato con la fine di questa storia!
Ottavia

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 - Happy Ending ***


Capitolo 8: Happy Ending
 
Rachel voleva precipitarsi da Quinn, per cantarle la loro canzone.
Lei avrebbe capito immediatamente. Se lo sentiva.
Ma prima c’era un ostacolo da superare: la Sylvester.
Rachel doveva dire addio alla divisa, e di conseguenza alla popolarità.
 
La ragazza iniziò a correre a perdifiato per i corridoi della scuola. Mentre si dirigeva a tutta velocità verso la palestra urtò inavvertitamente il professor Shuester.
“Ehy Rachel! Fermati! Devo parlarti di una cosa importante!” le urlò il professore, ma la ragazza non si fermò.
“Mr. Shue, mi scusi! Le prometto che sistemo una cosa e poi vengo da lei immediatamente! Anche io le devo parlare!” gridò la ragazza di rimando, mentre si allontanava sempre più dal professore.
Arrivata davanti alla palestra la ragazza prese un bel respiro prima di precipitarsi con passo svelto verso la professoressa che era intenta a compilare dei registri sulla scrivania vicino alle gradinate.
“MI HA INGANNATA!!” le urlò contro la ragazza con tutto il fiato che aveva in corpo.
La Sylvester si limitò a sollevare il capo verso Rachel e ad abbassarsi gli occhiali da vista.
“MI HA INGANNATA! NON HA MAI VOLUTO DARMI LA POSSIBILITA’ CONCRETA DI STARE NELLE CHEERIOS!” continuò a sbraitare la ragazza.
“Ci hai messo fin troppo a capirlo…secondo te Sue Sylvester è il tipo di donna che fa degli atti caritatevoli verso i casi umani?” rispose la Coach con voce asciutta.
“IO MI SONO FIDATA DI LEI! HO ABBANDONATO I MIEI AMICI NEL MOMENTO DEL BISOGNO! LE HO DATO LA COSA PIU’ PREZIOSO CHE HO…LE HO DATO LA MIA VOCE!” calde lacrime iniziarono a scorrere sulle guance della morettina.
Sue, in tutta risposa si alzò dalla scrivania e incrociando le braccia sul petto iniziò a ridere di gusto “Scusami ma sei così sciocca! Sei convinta di aver fatto tutto questo per me? Rachel, tu l’hai fatto per te stessa! Tu sei venuta da me disperata perché eri stufa di sentirti una perdente buona a nulla…e ti sei convinta che solo con una stupida divisa ti saresti potuta sentire importante!”
Quelle parole fecero parecchio male alla ragazza.
Ma d’altra parte era la verità.
Rachel si era avvicinata alle Cheerios solo per raggiungere la tanto agognata popolarità. Per poter camminare a testa alta per i corridoi. Era stata così stupida e impulsiva. Fin da piccola i suoi sogni erano sempre stati la cosa più importante, era disposta a tutto per raggiungerli, ma non avrebbe mai immaginato di sentirsi così colpevole per aver calpestato in quel modo la sua dignità. Scendere a patti con quella donna subdola, e farsi coinvolgere nei suoi sporchi trucchetti.
“Forse è vero…anzi si, lo ammetto senza problemi è questo il motivo per cui mi sono avvicinata al suo club…ma ora che ho provato sulla mia pelle la popolarità, posso dire che preferisco mille volte la mia insulsa vita da perdente! Questo è un mondo pieno di menzogne e di inganni…pieno di belle facce che non appena possono sono pronte a pugnalarti alle spalle! Voglio sciogliere il patto! Voglio andarmene dalle Cheerios!” disse la ragazza decisa.
“D’accordo Rachel ma anche se te ne vai, non potrai più tornare nel tuo vecchio club di canti da chiesa…lo sai vero?” disse la donna sogghignando.
“E perché no? Io voglio rompere il patto!”
“Non puoi rompere il patto, hai firmato dei fogli, ti ricordi? Puoi tirarti indietro, ma questi erano gli accordi…la popolarità in cambio della tua voce…”
“Le cose non stavano proprio così! Lei mi ha raggirato! Mi aveva detto che in caso non fossi riuscita ad ottenere l’appoggio di Quinn Fabray, allora in quel caso avrei dovuto dire addio alle Cheerios e anche al Glee…ma qui le cose sono diverse! Sono io che me ne vado!”
“Rachel, Rachel….ricordati sempre di leggere tutto quello che firmi, anche le noticine più piccole” la Sylvester tirò fuori il foglio del loro accordo, chissà perché se lo teneva in tasca.
“Eccolo qui…proprio in fondo, poco prima della tua firma….IN CASO DI RICHIESTA DI UNA PREVENTIVA INTERRUZIONE DELL’ACCORDO, IL SOGGETTO RACHEL BERRY NON POTRA’ PIU’ TORNARE NEL GLEE CLUB. Eppure mi sembra così chiaro Rachel…non trovi?”
La ragazza stava boccheggiando; i suoi occhi erano nuovamente pieni di lacrime. Quella donna aveva pensato a tutto, pur di rovinarle la vita.
La Sylvester riprese a parlare “E’ da un po’ di anni che sei in questa scuola ragazzina, avresti dovuto capire che tipo sono….la squadra è la cosa più importante per me, anzi la vittoria e i trofei prima di tutto…da questo punto di vista siamo uguali…e tu eri solo un intralcio per le mie Cheerios”
Rachel non riusciva più a parlare. Tutta la sicurezza di qualche secondo prima era stata sotterrata dalle parole di quella donna.
Ancora una volta Sue aveva colpito in pieno. Loro erano uguali. Disposte a tutto pur di vincere.
“E sai una cosa? Con la tua ingenuità mi hai anche spianato la strada! Hai abbandonato le Nuove Direzioni per venire da me…e così facendo hai autodistrutto il Glee…e Sue Sylvester ha vinto ancora una volta! Grazie a te ho eliminato il club di quell’odioso Mr. Shuester!” la professoressa concluse quel monologo ridendo di gusto, quando venne però interrotta proprio dal professore di spagnolo. Evidentemente doveva aver seguito Rachel nel corridoio. Chissà da quanto tempo era in palestra ad osservarle.
L’uomo iniziò a parlare con voce decisa.
“Sue, lascia stare Rachel! Smettila di scaricare la tua rabbia contro di lei! Tu non vuoi veramente distruggere il Glee Club! Tu vuoi distruggere me e la mia vita professionale!”
La donna annuì con un sorriso beffardo “Esattamente mento a culetto! Non avrei saputo dirlo meglio!”
“Allora permetti a Rachel di tornare nelle Nuove Direzioni, rompete il vostro patto e falla tornare a cantare. Il Glee club ha bisogno di lei per vincere le gare!”
“Certo, e io cosa ne ricavo in cambio? Ti sembro così stupida?” lo riprese la donna.
“Lasciami parlare Sue” continuò l’uomo mentre Rachel osservava preoccupata la scena
“il Glee non ha bisogno di me per vincere, ma ha bisogno di Rachel…quindi facciamo un nuovo accordo…prendi me al posto suo. Se permetti a Rachel di tornare a cantare, ti prometto che lascerò la direzione del Club...saranno in grado di autogestirsi…e tu avrai vinto…”
“NO!” gridò Rachel al professore “Mr. Shue non dica sciocchezze! Non può sacrificarsi così a causa del mio egoismo e della mia stupidità!”
“Rachel, smettila….è la verità…le Nuove Direzioni non vinceranno mai senza la tua voce…devi tornare a cantare!” rispose l’uomo con voce secca.
“MA IO NON VOGLIO!” disse in lacrime la ragazza.
“Ormai è deciso…Sue?” il professore si rivolse alla Coach che li osservava con sguardo compiaciuto “Siete così divertenti…mi state rendendo tutto più semplice…è logico che accetto…ragazzina sei libera di tornare a saltellare e strombazzare nel tuo coretto!”
Rachel iniziò a piangere cercando di dire qualcosa ma fu ancora la donna a parlare
“Rachel, ma che reazione è? Sei tornata nel tuo vecchio mondo di perdenti…certo per farlo hai dovuto perdere qualcosa per strada, ma dovresti imparare da me…io non mi faccio mica problemi a sacrificare qualcuna delle mie Cheerios per raggiungere i miei obiettivi!”
Rachel era in lacrime. Ma quando la ragazza alzò lo sguardo vide in lontananza, alle spalle della Coach due cheerleader per mano. Immediatamente le venne un idea.
“Lei ha così tanto da insegnarmi…” disse la ragazza alzando il tono di voce per far si che le sue parole fossero ben udibili “è così subdola che penso non avrebbe problemi a usare le sue Cheerios per i suoi piani e poi gettarle via come se fossero dei panni sporchi…o mi sbaglio?”
La donna fece un cenno d’assenso con il capo aggiungendo “non ti sbagli affatto…”
“Possibile che non prova del risentimento per questo suo comportamento?” domandò Rachel asciutta.
“Assolutamente no. Le mie ragazze sono dei giocattoli Rachel, te l’ho spiegato, dei semplici mezzi per raggiungere un fine più grande. Tutte, dalla prima all’ultima.”
“Non le credo! Almeno proverà dell’affetto per le sue ragazze migliori…che so, per Quinn, Santana o Brittany”
“Come te lo devo dire? Per me sono tutte degli strumenti…”
“Ah buona a sapersi!” disse una delle due ragazze alle sue spalle.
Era Santana.
Rachel era riuscita nel suo intento. Ora doveva solo sperare che la situazione girasse per il verso giusto.
“Quindi è questo che pensa di noi? Siamo dei semplici strumenti nelle sue mani? Sa cosa le dico? Non sono affatto disposta ad essere trattata come una marionetta….questa divisa se la può tenere…e anche questi Pom Pon…io me ne tiro fuori…e anche Brit…giusto?” chieste la ragazza ispanica cercando supporto nello sguardo della bionda. “Si” si limitò a rispondere la ragazza.
“Siamo esseri umani anche noi, sa? Se proprio vuole giocare con le persone lo faccia con qualcun altro…non con noi!” concluse Santana e le due ragazze si allontanarono dalla palestra lasciando Sue Sylvester a bocca aperta. Rachel lo sapeva, era solo questione di tempo prima che la notizia dilagasse tra tutte le cheerios, e se le cose fossero andate per il verso giusto, la Coach si sarebbe trovata senza squadra nel giro di un quarto d’ora. E infatti le cose andarono proprio in quel modo. Un gruppo di ragazzi, capitanato da Kurt e Mercedes, si avvicinò dopo cinque minuti con fare minaccioso. Uno dopo l’altro depositarono i loro Pom Pon ai piedi della Sylvester.
L’unica che non si era ancora fatta vedere era Quinn. Ma non tardò ad arrivare nemmeno lei. Aveva gli occhi visibilmente arrossati, e questa cosa fece stare molto male Rachel. La ragazza si avvicinò con passo deciso alla Sylvester e dopo averla fissata con sdegno gettò i suo Pom Pon a terra e ci sputò sopra con rabbia.
La Sylvester rimase ancora più interdetta e riuscì solo a blaterare “Non anche tu Q.”
La biondina sollevò il suo sguardo verso l’allenatrice e con i suoi begli occhi solcati da lacrime, disse tra i denti “Lei mi ha sfruttata! Ma la cosa peggiore è che lei ha giocato con i miei sentimenti! Santana mi ha detto tutto…non so come facesse a sapere di quella canzone, del modo in cui mi fosse rimasta impressa nella mente e di quanto fossi alla ricerca di quella misteriosa ragazza dell‘infermeria….ma non avrebbe mai dovuto permettersi di sfruttare una cosa così privata e…importante…si vergogni…è una persona orribile e senza cuore…” Quinn ora stava piangendo sommessamente e la sua voce era interrotta dai singhiozzi “si ritenga fortunata che non ho intenzione di abbassarmi al suo livello…perché avrei tanto voluto sputare in faccia a lei e non su quel Pom Pon…ma ho ancora un po’ di rispetto per me stessa…e per gli altri, a differenza di qualcuno.”.
L’allenatrice era rimasta sconvolta da quelle parole. L’avevano veramente toccata nel profondo.
Per la prima volta si sentiva in colpa.
Forse complice anche l’idea che stava per perdere tutta la sua squadra oltre che il suo lavoro a causa della sua arroganza e del suo egoismo, decise di fare un passo indietro. Era ancora in tempo per chiedere scusa e sistemare le cose…o almeno per provarci.
Per questo la donna con uno sguardo sinceramente dispiaciuto si rivolse verso il professor Shuester e iniziò a parlare.
“D’accordo…le parole e le azioni della mia capo Cheerleader sono stati abbastanza dirette direi….sono ancora in tempo per sistemare questo casino…ritiro tutto…il patto con Rachel e quello con te Shuester. Siete liberi di tornarvene nel vostro club di sfigati a canticchiare….e tu invece” la donna si rivolse a Quinn che era ancora ferma immobile davanti a lei singhiozzante “dimostrami che sei una persona migliore di me, dimostrami che sai perdonare…da quello che ho capito sono praticamente rimasta senza squadra…il tuo amore per questo sport è troppo grande Quinn, così come lo è quello di tutte le altre ragazze…lo leggo nei vostri occhi…voi non lo fate per popolarità, ma lo fate per sentirvi bene con voi stessi.
Sue Sylvester ha bisogno della sua squadra per vivere…e ha bisogno della sua capo cheerleader. Ma non voglio metterti pressioni…ti prego torna da me…ma solo quando e se sarai disposta a perdonarmi” Una piccola lacrima rigò il volto dell’allenatrice e Quinn non potè fare altro che abbracciarla. Era la prima volta in tanti anni che la vedeva così sincera e vulnerabile. Quella donna, nonostante tutti i suoi difetti era come una seconda mamma. Non avrebbe mai potuto abbandonarla, nonostante quelle terribili parole che si erano appena scambiate. Eppure Quinn non si sentiva pronta per perdonare la donna, non così in fretta. Aveva bisogno di tempo. Tempo per riflettere. Tempo per perdonare.
Rachel e Shuester sentendosi decisamente fuori luogo, si allontanarono in silenzio, lasciando le due donne libere di sfogarsi e magari chiarirsi.
.
 

*

 
“Rachel, dovrei essere arrabbiatissimo con te, e invece sono felice di poterti riavere nel Glee…che ne dici, sei pronta per tornare alle prove? Si inizia tra una decina di minuti” disse il professore alla ragazza che stava trotterellando pensierosa affianco a lui. Rachel sorrise e si lanciò tra le braccia dell’uomo “Grazie di tutto” disse semplicemente.
“Sono felice di poter tornare a cantare, ma prima vorrei togliermi questa divisa e tornare ad essere la solita me, la Rachel sciatta e perdente” dicendo queste parole la ragazza si allontanò dal professore sorridendo. “Magari mi faccio anche una doccia purificatrice…ho come l’impressione di sentirmi sporca….iniziate pure senza di me, d’accordo? Appena sono pronta sarò subito da voi…ma ho bisogno di prendermi un po’ di spazio per riflettere su quello che è successo….” aggiunse mesta.
Il professore le sorrise di rimando e osservò la ragazza tornare con passo stanco verso la palestra.
La morettina scelse di entrare negli spogliatoi attraverso l’ingresso secondario. Non voleva disturbare Quinn e la Coach passando attraverso la palestra.
Appena giunta al suo armadietto iniziò a spogliarsi lentamente della sua divisa. Anche se per poco era stato bello poter indossare quella gonnellina e quella maglietta. L’avevano fatta sentire importante, accettata e apprezzata da tutti. La sua esperienza nelle Cheerios era stata breve ma intensa. Aveva assaggiato con mano cosa si prova ad essere popolari, ma nello stesso tempo si era scontrata con un mondo che non conosceva, fatto di menzogne e sotterfugi.
Ma la cosa che preferiva di quei giorni trascorsi nella squadra era il legame particolare che era riuscita a creare con Quinn. Non avrebbe mai pensato di trovarsi così in sintonia con una ragazza che all’apparenza sembrava così fredda e diversa da lei.
Sperava di poter continuare a condividere quel rapporto speciale con la bionda, anzi si trovò a desiderare di ottenere qualcosa di più. Aveva sentito bene le parole di Quinn alla Sylvester: “…non so come abbia fatto a sapere di quella canzone, del modo in cui mi è rimasta impressa nella mente e di quanto sia alla ricerca di quella misteriosa ragazza dell‘infermeria…”.
Quinn la stava cercando.
Lei era la ragazza dell’infermeria.
Rachel voleva dirglielo. Doveva dirglielo.
Ma come fare? Il suo istinto le diceva di correre dal Quinn e di gettarsi tra le sue braccia gridando “Sono io! Sono io la ragazza che cerchi!” ma aveva paura di rovinare quello che si era creato tra loro due, spaventandola con i suoi modi troppo eccessivi.
Mentre pensava a tutto questo, la ragazza era ormai sotto la doccia bollente, e senza rendersene conto iniziò a canticchiare la canzone dell’infermeria. Si sentiva così bene ora che era libera di poter esprimere i suoi sentimenti nel modo che preferiva, ossia attraverso il canto.
Finito di lavarsi la ragazza richiuse l’acqua e continuando a canticchiare il ritornello di “Part of your world” si annodò un asciugamano sopra il seno ed uscì dalla doccia. Senza guardarsi troppo attorno si avvicinò al suo armadietto per l’ultima volta. Stava per aprirlo quando sentì una voce alle sue spalle parlarle con un tono parecchio seccato.
“Eh così mi hai mentito anche tu. Vi divertite così tanto a prendermi in giro?”
Era Quinn.
La ragazza era appoggiata a una fila di armadietti alle spalle di Rachel che non appena la sentì parlare si voltò di scatto.
La biondina aveva le braccia incrociate sul petto, gli occhi ancora arrossati dal pianto e un’espressione indecifrabile sul volto. Nonostante questo era bellissima.
Rachel le rivolse uno sguardo confuso e spaventato. Certo desiderava più di ogni altra cosa vederla, ma non si aspettava di incontrarla in quel momento. E in quel modo.
“Cosa intendi?” le chiese la morettina quasi in un sussurro.
Quinn le si avvicinò e Rachel potè sentire chiaramente  il suo cuore accelerare i battiti. La capo cheerleader la guardò intensamente negli occhi e poi accennò un leggero sorriso “Mi avevi detto che i tuoi papà erano costretti a uscire di casa quando cantavi sotto la doccia perché eri stonata….a me non sembra affatto…”
Rachel arrossì vistosamente.
Quinn l’aveva sentita cantare la loro canzone. E dato che non era una ragazza sciocca la sua mente doveva aver già collegato tutto.
La mora facendosi prendere leggermente dal panico accennò un passo indietro, ma avendo i piedi bagnati scivolò. Fortunatamente Quinn riuscì ad afferrarla in tempo per i fianchi aiutandola a risollevarsi. Rachel era di nuovo stabile nella sua posizione ma nonostante questo la Cheerios non accennava a spostare il braccio dal suo bacino, anzi con fare assolutamente naturale abbassò la mano fin poco sopra il suo sedere, confondendo ancora di più la povera ragazza, che si sentiva bruciare la pelle come se non ci fosse l‘asciugamano a dividere il suo corpo da braccio dell‘altra.
Poi la biondina avvicinò una mano al viso dell’amica e accarezzandola le chiese con un tono profondo: “Rachel, sei tu la ragazza dell’infermeria che sto disperatamente cercando?”
La mora non riusciva più a respirare, aveva la testa annebbiata. Il dolce profumo di Quinn la stava portando in un’altra dimensione e a ogni carezza della ragazza sentiva una piacevole sensazione di calore pervaderla. Presa da uno slancio di coraggio si avvicinò alle labbra dell’amica, e senza chiederle il permesso, la baciò.
Rachel dopo poco tempo si allontanò dall’amica e abbozzò un sorrisetto timido. “Si sono io…” aggiunse, ma non ce n’era affatto bisogno. Quel bacio aveva sostituito mille parole.
I bellissimi occhi di Quinn tornarono lucidi, e delle calde lacrime iniziarono a scorrerle sulle guance. Lentamente spostò la mano dai fianchi di Rachel e l’avvicino insieme all’altra al viso della ragazza.
Fissandola intensamente tra le lacrime le rivolse nuovamente parola “Rachel non sai quanto sono contenta di averti trovato…speravo fossi proprio tu quella ragazza, dal primo momento che ti ho visto in questo spogliatoio…non hai idea di come la tua dolce voce continuasse a risuonarmi mia mente. Ti sentivo sempre nelle orecchie e ti cercavo, ti cercavo disperatamente e adesso eccoti qui…” Quinn fece per cercare nuovamente il contatto con le labbra di Rachel, ma la ragazza si spostò prontamente avvicinandosi all’orecchio della bionda “Si Quinn sono qui, mi hai trovata…”. Poi in un sussurro iniziò a cantarle dolcemente nell’orecchio
“…I don't know when
I don't know how
But I know something's starting right now
Watch and you'll see
Someday I'll be
Part of your world…”

Quinn socchiuse gli occhi estasiata chinando leggermente indietro il capo. Rachel non si fece sfuggire quell’occasione, e appena finito di cantare iniziò a baciarle il collo risalendo poi verso il viso. La bionda fece scorrere immediatamente le sue mani tra i capelli castani dell’amica, lasciandosi sfuggire un gemito di piacere.
Rachel, giunta nei pressi delle labbra della ragazza, si allontanò momentaneamente per contemplarla con ammirazione.
Quella ragazza era perfetta.
La Cheerleader non le diede però il tempo di soffermarsi troppo ad osservarla, perché dopo averle lanciato uno sguardo di rimprovero come per dirle “ti sembra il caso di fermarti proprio adesso?” prese in mano la situazione e si avvicinò alle labbra della mora, condividendo con lei il loro primo vero, dolce e tenero bacio.
 

The End.
 

Ragazzi e anche questa storia è finita!
Ho solo una piccolissima precisazione...nel cartone animato Ursula e le murene muoiono...qui ho preferito fare una riappacificazione...è una licenza poetica ma non sapevo proprio come fare altrimenti...spero che mi perdoniate!

Ringrazio tantissimo tutte le persone fantastiche che sono arrivate fino alla fine della storia, in particolare:
jebbolina
saechan
HeatherMorris
Athena14
koa89
Acetona
marko988
youlooksobeautifultonight
Che hanno trovato il tempo per commentare i capitoli, siete fantastici!
Naturalmente ringrazio anche tutti i lettori silenziosi, e vi dico che siete ancora in tempo a dirmi cosa ne pensate di questa storia!

Come al solito non vi lascerò a bocca asciutta, perchè domani (spero di riuscirci perchè sono un po' presa a lavoro, al massimo posto in piena notte!) inizierò a pubblicare la nuova storia che fa parte di questo progetto, ossia Disney!Gay Klaine in: Cinderella Se ve la siete persa qui potete trovare Disney!Gay Klaine in: The Beauty & The Beast.
Non so quanti di voi shippatori di Faberry sono anche fan della Klaine, spero tanti, così vi potrò rivedere amche in questa nuova storia!
Altrimenti ci rivedremo nella prossima Disney!Gay Faberry (e ormai è inutile mantenere il segreto, sarà Rapunzel!)

Sempre per la serie facciamoci pubblicità, vi posto anche il link della mia FF originale, sempre Klaine (ma in realtà è qualcosa di + complicato che prevede sia Sam che Sebastian che Brittana)
ossia Calvin Klaine: Get It Uncensored

Ultima cosa e poi vi lascio, ha vinto la terza copertina (sommando i vostri voti a quelli che ho ricevuto su Twitter e su Tumblr) quindi sistemerò il layout...grazie a tutti quelli che hanno votato!

a presto
Ottavia


 

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