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Questo era il nome che riportaval’informale targhetta sulla culla
elettronica. Il bambino al suo interno non si muoveva,giovane
preda di Morfeo fin dai suoi primi momenti di vita. A differenza dei suoi
coetanei, quel neonato dal ciuffo dorato e dagli occhi cerulei,che pochi avevano avuto il privilegio di rimirare,
ostentava una calma pacifica in quella camera spoglia e piena di macchinari
dall’aspetto spaventoso che,spesso, era fautrice di sogni spaventosi per i
bambini che raggiungevano una certa età.
Nei momenti in cui non dormiva,osservava
con aria assorta il soffitto e sentiva a malapena le urla distorte e spaventate
degli altri neonati,che,a differenza sua,temevano la solitudine.
L’uomo lo guardò attentamente:studiò
i suoi lineamenti,il suo corpicino esile non trovandovi nulla di anomalo. Si
concentrò e ricorse alla Forza per sondare quella mente
così giovane. Rimase stupito dalla pace e dalla tranquillità che vi scorse:mai, a sua memoria, aveva incontrato un’anima così
predisposta alla calma. Eppure gli avevano comunicato del parto difficile cui
era stato sottoposto, del dolore che probabilmente aveva provato nei primi
giorni di vita,causa la sua nascita prematura.
Era stato un miracolo la sua sopravvivenza.
Ma d’altronde non era in casi come
questi che lui doveva intervenire?
Non era forse vero che coloro che
sopravvivevano a situazioni disperate fin dalla nascita avevano già le
carte in regola per entrare a far parte della rosa dei più promettenti
cavalieri Jedi?
Ma molto spesso famiglie povere,indotte
dalla disperazione, cercavano di inventarsi situazioni impossibili e
strabilianti per far sì che i propri bambini,i propri adorati figli non siano
preda della stessa fame che aveva rincorso i genitori nel corso della loro
intera esistenza.
Per questo lui,Mace Windu, era
stato incaricato di sondare le menti degli aspiranti cavalieri Jedi,ricercando
un qualche possibile legame con la
Forza, ed a controllare che le dichiarazioni dei genitori
fossero veritiere.
In questo caso non ci sarebbe stato nessuno,eccetto il bambino, da controllare:i genitori alla sua
nascita,sapendolo immaturo e bisognoso di cure, non avevano voluto tenerlo e,
non essendo le leggi della Repubblica abbastanza precise riguardo i doveri dei
genitori riguardo i propri figli, avevano potuto abbandonarlo senza che nessuno
potesse fare nulla.
“Forse è meglio così”pensò l’uomo,guardando
il bambino addormentato. Dalle descrizioni fornitegli dalle infermiere,il padre sarebbe stato un disoccupato dedito all’alcol e la
madre una ex giornalista fallita,che si raccontava che,prima della sua
rovina,avesse visitato numerosi letti per arrivare ad avere una posizione
quantomeno borghese.
“Chissà che razza di sbandato sarebbe diventato
se i suoi genitori lo avessero tenuto con se…”
Passò più volte in rassegna la mente del piccolo,ricercando qualche anomalia:sembrava che nessuno potesse
turbarlo dalla pace in cui Morfeo era sprofondato.
Sorrise:-Benvenuto tra i Jedi,
giovane Spencer-
# # #
Ripose la spada laser nel fodero con un movimento veloce,percependo che le proprie forze fossero giunte al limite
per quel giorno. Stava diventando vecchio.
Ma non poteva biasimarsi.
Il suo scopo nella vita era sempre stato quello di arrivare
a percepire completamente ogni sfumatura della Forza,a
sentire come ogni piccola particella si muovesse armoniosamente con il resto
del corpo. Difficilmente c’era qualcosa che potesse
portare confusione nella sua anima ed
ancora più complicato era trovare un modo per incorrere nella sua collera.
Scivolò senza fare il minimo rumore attraverso la stanza,che nel frattempo si era illuminata:i piccoli androidi che
fino a quel momento lo avevano attaccato si riposero in silenzio ed in ordine
sugli scaffali.
Le porte si aprirono ed il droide protocollare che era
solito accompagnarlo gli porse un asciugamano per detergersi la fronte e
cominciò ad enunciargli con voce atona gli accadimenti della giornata. Attraversò
velocemente la biblioteca e si diresse velocemente verso l’ingresso,con un presentimento nuovo che lo tormentava.
-Una nuova patetica vita arrivata è- sentenziò a bassa voce,
sentendo chela Forza aveva subito una
piccola aggiunta:sorrise al pensiero di un nuovo giovane padawan da allevare.
-Maestro Yoda:avete appena
terminato il vostro allenamento?-
Mace Windu gli si avvicinò con
cautela,conscio di quanto potesse esserescorbutico e pericoloso quell’essere verde che alla vista di uno stolto
poteva sembrare inoffensivo.
-Fare dell’ironia tua specialità è- disse corrucciato Yoda -Piuttosto
dimmi cosa portato tu hai: altra inutile vita entrare
nel Tempio avvertito ho-
-Ma io non mi permetterei mai di fare dell’ironia su di voi,sommo maestro-rispose l’altro cavaliere Jedi. Avvertendo
però l’atmosfera di stizza attorno al suo ex-maestro,si
astenne dal rivolgergli altre scuse,ben sapendo che sarebbero state male
accette, e si affrettò ad esporre la sua esperienza all’ospedale centrale di
Coruscant.
-Dunque visto bene io ho:altra
giovane vita da educare avremo-disse con tono imbronciato lo Jedi,affidando
l’asciugamano al droide sempre al suo fianco.
-Desidera incontrarlo?-chiese rispettosamente Mace Windu,sapendo che era abitudine del suo ex-maestro quello di
conoscere i “nuovi arrivi” per cominciare già a farsi un ‘idea su di loro.
-Domanda sciocca la tua è- rispose astioso Yoda,cominciando a dirigersi verso il padiglione adibito agli
alloggi degli allievi più giovani.
Sospirando, il giovane maestro lo seguì.
# # #
A differenza di quello dell’ospedale centrale di Coruscant,il reparto adibito ai neonati era più accogliente ed aveva
un’aria più rassicurante.Qui i giovani aspiranti Jedi avevano attente
infermiere qualificate che li sorvegliavano 24 ore su 24.Il Tempio dei Jedi era,sotto questo punto di vista, uno tra le più
importanti istituzioni a possedere un centro medico pronto ad ogni evenienza,
il Consiglio non era infatti disposto a perdere neanche uno dei preziosi
bambini che ogni anno venivano selezionati.
Yoda e Mace Windu attraversarono numerosi corridoi
silenziosi,sotto lo sguardo rispettoso di medici ed
infermiere.In breve giunsero alla stanzettariservata al nuovo
arrivato;Yoda,leggendo il nome scritto sulla targa affissa sulla porta,non
trattenne una smorfia di disgusto.
-Che razza di nome Ryan Spencer è-
sibilò inorridito al suo ex-padawan.
Questi ridacchiò divertito ed aprì la porta, lasciando
passare il Jedi, che borbottava ancora sdegnato.
-Questo dovreste chiederlo alle
infermiere dell’ospedale generale:lo hanno scelto,ispirandosi ad un vecchio
attore di cinema-
L’altro lo guardò accigliato:-Ora
tutto chiaro è.Solo sciocche donne sognatrici e melanconiche
un nome tanto orribile scegliere potevano.Per un Jedi
un simile nome appropriato non è, cambiare esso bisogna-esclamò,guardando verso
la culla.
-E cosa proponete?-
-Pazienza,mio vecchio
padawan,pazienza ci vuole:prima il bambino vedere devo,poi decidere potrò-
Si avvicinarono in silenzio alla culla:tra
soffici coperte azzurre giaceva il corpo addormentato del
bambino.Yoda,mettendosi in piedi su una sedia, osservò criticamente il
neonato,scandagliandone animo e corpo,non riscontrando nulla di anomaloAnzi,fu
stupito anche lui della straordinaria pace interiore che poteva avvertire
all’interno di quel giovane corpo.
In poche parole,lo trovò un
soggetto perfetto per l’accademia Jedi.
-Ottimo lavoro tu fatto hai,Mace Windu.
In questo bambino grande è la predisposizione nei confronti della Forza- disse
senza distogliere lo sguardo dalla figura,che,lentamente,si
stava risvegliando.
Due enormi occhi blu si aprirono,incantando
immediatamente i due Jedi adulti per la profondità e la bellezza del loro
colore.Yoda,quasi in un impeto di tenerezza, prese la mano del neonato e la
strinse tra le proprie,sentendo la stretta immediatamente corrisposta.
-Obi Wan Kenobi il tuo nome
sarà-disse guardandolo.
Un’ombra di sorriso apparve sul volto del bambino.
# # #
Note:
vi chiederete perché diavolo io
abbia cominciato un’ altra ff quando ne ho ben tre da finire.Fatto stà che
quando,quasi più di un mese fa, sono andata a vedere
l’ultimo episodio,sono stata colpita da un personaggio che fino a quel momento
avevo sì reputato importante, ma non ritenuto uno dei miei preferito.
Vedendo però il suo legame con tutti i personaggi della saga,
da Anakin Skywalker al figlio di quest’ultimo,Luke, la
figura di Obi Wan ha cominciato a piacermi ed intrigarmi sempre di più.Quello
che io qui ho scritto potrà forse essere una sorta di racconto riguardante la
sua vita prima dell’incontro con Anakin. Magari scriverò una quantità assurda
di cazzate, ma ciononostante non proverò neanche a fermare questa mia pazza
ispirazione.
Si concentrò più che poté:strinse gli occhi e rivolse la sua attenzione
alla Forza,a quella flebile energia che ad un suo accenno diventava più
impetuosa di un fiume in piena
Si concentrò più che poté:strinse
gli occhi e rivolse la sua attenzione alla Forza,a quella flebile energia che
ad un suo accenno diventava più impetuosa di un fiume in piena.
“Voglio che quel cucchiaino leviti,voglio
che quel cucchiaino leviti,voglio che quel cucchiaino leviti,…”
L’oggetto in questione stava a quasi cinque metri di
distanza da dove il bambino,con la fronte madida di
sudore e le gote dipinte di un acceso color ciliegia,cercava in ogni modo di
portare a termine la sua sfida personale quotidiana. Gli piaceva tantissimo
vedere come i suoi maestri spostassero gli oggetti da
una parte all’altra e tutti i giorni cercava di imitarli,sostituendo le
gigantesche colonne di marmo con dei piccoli stuzzicadenti ed,in questo
caso,con un cucchiaino d’acciaio che proprio non ne voleva sapere di fare
quello che voleva lui.
- E’ troppo pesante Obi-Wan-
Il bambino spalancò gli occhi e subito si volse verso la
porta del suo alloggio.MaceWindu,appoggiato all’entrata,lo guardava con affetto:-Sai bene
che non dovresti sforzarti troppo,potrebbe farti venire degli atroci mal di
testa. A me è successo-
-Sì maestro-
Iljedi
entrò finalmente nella stanza e si accorse che era completamente spoglia:-Hai
già preparato le valigie?Ma guarda che cambierai stanza solo tra una
settimana,quando sarai affidato del tutto al tuo Maestro-
Il bambino non rispose:fissò con
particolare intensità il pavimento,evitando ogni possibile contatto visivo con
l'uomo e chiudendo la mente. Anche se MaceWindu lo considerava quasi come un figlio,questo
non gli permetteva di sbirciare nella sua testa senza aver chiesto permesso.
Forse era per questo suo carattere riservato ed allo stesso tempo ricco di
costanza che era stimato da quell'uomo e da il maestro Yoda più che tutti
gli altri padawan della sua classe messi insieme.
-Obi?-
Rialzò lo sguardo.
-Obi non c'è bisogno che tu chiuda
la tua mente.Si vede benissimo che sei nervoso-gli disse sorridendo ed invitandolo a sederglisi
accanto sul letto.Il bambino,obbedientemente,si
avvicinò ma non si sedette.Windu sospirò e si chiese
se avevano fatto la cosa giusta:Obi-Wan era poco più
di un bambino;di solito l'età media di un padawan
quando veniva affidato ad un maestro era intorno ai 9-10 anni,non 5.Sapeva benissimo che lui era molto più maturo di quello che
sembreva,tuttavia non poteva
fare a meno di sentirsi in colpa:il futuro Maestro di Obi-Wan
aveva referenze di tutto rispetto.
Ottimo studente all'Accademia di Addestramento
dei Jedi,Qui GonJinn era sempre stato il preferito del Consiglio per le sue
abilità,il più "odiato" per il suo carattere poco malleabile.Non che fosse una cattiva
persona,anzi,era forse una delle persone più buone che avesse mai conosciuto.Il problema era che era dannatamente intraprendente e
curiosa.Che Dio lo fulminasse,
ma non c'era mai una buona volta nella quale Qui Gon
si scusasse per i casini combinati.Più volte era
stato sul bordo di essere radiato dal Tempio Jedi e
più volte era stato salvato in extremis da Yoda,che lo riteneva geniale ma troppo testardo.Quante strigliate si era beccato
da lui!
Erano bei tempi quando lui e Qui Gon,ancora giovani,scappavano dai loro alloggi e se ne andavano
in giro a notte fonda per i locali più buffi e depravati,cercando qualche
ragazza che stesse al corteggiamente di un inesperto
quindicenne che non sapeva ancora se la spada laser gliela avrebbero data alla
prima missione seria o al passaggio di grado da padawan
a jedi a tutti gli effetti.Era
buffo ammetterlo,ma quelle volte riuscivano a prendere
soltanto dei sonori schiaffoni:prima dalle malcapitate che o li ritenevano
troppo inesperti e quindi delle piattole o si spaventavano davanti alle smorfie
che usavano per darsi l'aria di uomini che hanno già avuto tutto dalla vita,ed
in secondo luogo da Yoda che era loro maestro e
precettore e già a quei tempi era avvolto nell'austerità che lo accompagnava
probabilmente fin dalla sua nascita.
-Maestro?-
Iljedi
si riscosse dai suoi pensieri e guardò affettuosamente il bambino:-Dimmi Obi-Wan-
Il padawan fece un respiro
profondo:poi alzò lo sguardo e fissò con occhi decisi
l'uomo che gli stava davanti:-Voglio sapere com'è il mio nuovo maestro-
Windu rise davanti a tanta
decisione:-Ma come?Non vuoi conoscerlo tu di persona?
Se ti racconto io com'è non è neanche più una sorpresa!-
Silenzio.
-D'accordo,d'accordo
ti racconterò tutto ma almeno vedi di sederti:mi sembri una statua di sale
così-
Obi Wan sorrise vittorioso e si
sedette sul letto,aspettando ansiosamente che il jedi cominciasse a raccontare.
-Tu sai che questo sarà il tuo ultimo maestro e che sarà lui
a farti diventare un uomo degno del titolo di cavaliere jedi,vero?-
Il bambino annuì.
-Bene,il tuo nuovo maestro si
chiama Qui GonJinn.Era mio
coetaneo e siamo stati compagni di accademia,il
Maestro Yoda lo ha allevato personalmente,rendendolo
uno dei migliori combattenti del nostro ordine.Sarebbe
anche il preferito del consiglio se non fosse per quel carattere testardo che
si ritrova-
-In che senso?-
-Ecco...ti darò un consiglio:come
ti ho detto prima lui è uno dei migliori Maestri che ti sarebbe potuto capitare
riguardo l'insegnamento teorico e pratico delle vie dellla
Forza.Però ti avviso:Qui Gon ha un bel caratterino.Non nel
senso che sia cattivo,brontolone,bacchettone o
pedante,anzi:è la persona più affettuosa che io abbia mai conosciuto-disse Windu ricordando gli atti di estrema generosità che era
solito compiere l'amico.
-Ma allora qual è il
problema?-chiese il bambino che cominciava a spazientirsi davanti ad un
discorso così lungo e senza nè capo nè coda.
Iljedi
lo guardò sorridendo:-Quello che stò cercando di
dirti è che spesso Qui Gon ha un atteggiamento troppo
irriverente nei confronti delle regole e non vorrei che tu apprendessi a fare
lo stesso-disse accarezzandogli la testa.
Obi Wan rimase in silenzio:non era ancora pienamente soddisfatta la sua curiosità
infantile,ma non aveva il coraggio di chiedere spiegazione a Windu,per evitare di essere troppo sfacciato.
-Vuoi sapere perchè abbiamo scelto di affidarti a lui,anche se sei ancora così giovane?-
Il bambino si voltò di scatto sbalordito;poi
realizzò che,quando aveva iniziato a rimuginare,tutte le sue difese mentali
erano crollate miseramente sotto lo sguardo inquisitore del Maestro Jedi.
-A dire il vero questo lo dovresti
chiedere a Yoda:è stato lui a prendere la decisione
ed io non ho voluto interferire.Sei uno dei bambini
più capaci che abbia mai conosciuto,Obi:sono certo che
riuscirai ad essere un buon allievo anche per Qui Gon-
Il bambino gli sorrise fiducioso e
ricominciò il suo allenamento sotto lo sguardò
attento di Windu.
# # #
-E' in ritardo!-
L'uomo,nervosamente,guardò
l'orologio affisso al muro della sala del consiglio:odiava dover
aspettare!Odiava soprattutto aspettare qualcuno di non desiderato.Lui voleva soltanto starsene in pace fino alla fine dei
suoi giorni,a piangere nel suo letto per il fallimento
conseguito e a rimproverarsi per la sua passata stupidità.
-Pazienza mio giovane padawan,pazienza-disse Yoda,fissandolo
con serietà.
Qui Gon era cambiato
ma non sapeva dire se in meglio od in peggio:tralasciando il suo aspetto
fisico(era leggermente più magro e pallido),era diventato più rispettoso,più
tranquillo.Ma a Yoda quella
calma sembrava solo preludere la tempesta.
-Non avrei dovuto neanche accettare una simile proposta;davvero Yoda tu riponi troppa
fiducia nel sottoscritto.Non la nutro io nei miei confronte perchè avresti dovuto farlo tu?-chiese
sarcasticamente ilJedi,girando
nervosamente per la stanza.
-Mio ex allievo stato sei:le tue
capacità bene conosco-rispose imperturbabile l'altro.
Un rumore di passi fece desistere Qui Gon
dal replicare:all'ingresso comparvero due figure
incappucciate,una più alta che dalla camminata ricordava troppo quella di MaceWindu, e una più bassa di
almeno un metro.Il suo nuovo allievo.
Si sentì stringere lo stomaco:non
voleva fallire di nuovo,non voleva di nuovo sprofondare nella vergogna.Xanatos lo aveva ferito troppo:non si sentiva ancora in
grado di sostenere una responsabilità così grande per le sue spalle già provate
dalle esperienze passate.
-Troppa paura tu hai:forte il tuo
animo è-
Le parole di Yoda lo fecero
infuriare:-Come diavolo fai a dire che riuscirò a
crescere questo ragazzino:già con Xanatos ho fall...-
-Xanatos una disgrazia stata è,ma la colpa solo tua non è:tu uomo giusto,forte e capace;il
ragazzo cresciuto hai nel migliore dei modi.Nel suo
animo il male già c'era.Colpa tua non è stata Qui Gon-
L'altro Jedi non seppe cosa
rispondere:era grato al suo antico maestro per la sua
generosità e disponibilità nell'affidargli un nuovo padawan,ma
d'altro canto era spaventato da un suo nuovo errore.
-Disturbiamo?-
MaceWindu
guardò i due pensando di aver interrotto qualcosa di importante.QuiGon fece segno di non
preoccuparsi,sorridendo leggermente,poi rivolse
l'attenzione alla figura incappucciata a lato del suo compagno di infanzia.Gli si accovacciò di fronte e gli tolse il cappuccio:il bambino lo guardò diffidente ma non diede segno di voler
dire alcunchè.Iljedi gli sorrise e gli tese la mano:-Piacere sono Qui Gon,il tuo nuovo Maestro-
-Mi chiamo ObiWanKenobi ed è un piacere conoscerla-disse il bambino
stringendogliela.
-ObiWanKenobi?-
-Qualcosa contro il nome che scelto ho
tu hai?-chiese Yoda stizzito.
-No,no va benissino
tanto ho già deciso che per me sarai solo Obi Wan:vuoi
che ti cambi il nome all'anagrafe,piccolo?-
-Ma non puoi farlo lo sai benissi...-
-Non accetto che tu poss...-
Le recriminazioni di Yoda e MaceWindu passarono in secondo
piano per il giovane padawan:osservò
attentamente il suo nuovo Maestro,i suoi movimenti,le sue parole,i suoi gesti,
e decise che gli piaceva.
Sorrise e cominciò a fantasticare sulle future imprese che
avrebbe compiuto con il suo Maestro,Qui GonJin.
# # #
Ringrazio tutti coloro che mi hanno
recensito:spero che questa storia continui a piacervi!!!
Ammirò estasiato la lama della sua nuova spada laser,la sua prima e vera
spada laser
Ammirò estasiato lasua nuova spada laser,la sua prima
e vera spada laser.Aveva la lama
di colore azzurro,proprio come quella del suo maestro ed era
leggerissima.Emozionato,descrisse dei veloci movimenti della
braccia,constatando che quello strumento era letale come veniva descritto nei
famosi sermoni sulla prudenza della signorina Aignoz.
-Obi?-
Il bimbo si voltò ed un sorriso gli nacque spontaneo in
viso:il suo adorato maestro era tornato!Ripose con estrema cura l’oggetto sul
tavolo e corse ad accogliere l’uomo,che,quando gli fu abbastanza vicino,lo
prese in braccio e lo sollevò in aria.Obi Wan rise e si afferrò alle sue
spalle,sentendosi il bambino più felice del mondo.
Quello che stava vivendo era sicuramente il periodo più
bello della sua giovane vita!Infatti,al contrario degli altri padawan,egli
viveva con Qui Gon in un piccolo appartamento tra il Tempio Jedi ed il
Senato.La cosa in principio gli era sembrata molto strana:fino a quel momento
infatti era stato convinto che tutti quanti i Jedi vivessero al Tempio.Ma
l’incertezza era passata in secondo piano: assieme al suo Maestro stava
imparando tutti i rudimenti per diventare un guerriero senza quella freddezza
che spesso era caratteristica dei rapporti tra maestri ed allievi.
Qui Gon era il suo Maestro ed insieme padre ed amico.Con lui
poteva parlare di tutto:dalle discussioni più serie riguardo la situazione in
Senato alle scommesse su chi avesse vinto la Gara Intergalatticadi astronavi iperveloci.
-Allora ti piace la tua spada?-chiese l’uomo rimettendolo a
terra e carezzandogli il capo con affetto.
-Oh,sì,Maestro è stupenda:non vedo l’ora di provarla in un
allenamento-
Qui Gon rise dinanzi all’entusiasmo del suo giovane
allievo:-Obi è la prima volta che ti vedo così euforico,tu che sei così
concentrato e tranquillo-
-Ed è sbagliato?-
-No,no,anzi pensavo di regalarti spade più spesso così ti
vedrò così felice più spesso-
Il bimbo rise.
# # #
Tamburellò con le mani sulla superficie del
tavolo,osservando con attenzione ogni singolo bambino.La verifica del controllo
della Forza non era mai stata facile,per questo capitava con facilità che
qualche padawan cercasse di imbrogliare.
La prova di quell’anno consisteva nel saper fare lievitare
un libro di Storia Antica (tomi vecchi e consunti che erano alti quasi trenta
centimetri) ed essere in grado di farlo andare fino al tetto del Tempio (trenta
metri di altezza) per una cinquantina di volte.Una prova difficile,su questo
non c’era dubbio,soprattutto se si pensava che la senatrice di
Algadon,proprietaria dei libri,gli stesse alitando sul collo per la
preoccupazione di vedere uno dei suoi preziosissimi tesori rovinarsi.
“Irritante questa cosa è”pensò Yoda,alzando gli occhi al
cielo all’ennesimo urlicchio di spavento della donna.Giustificato però
stavolta.
Infatti Dar Mele,una graziosa bambina del pianeta di
Tatooine,sembrava ormai prostrata dalla fatica:il suo libro infatti non aveva
più un percorso in ascesa rettilineo e controllato,ma aveva degli sbandamenti
che ormai non lo allontanavano troppo dalla trafficata via di navigazione.
Si avvicinò alla bambina e,con un gesto della mano,fece
scendere il libro sbilenco,depositandolo con leggerezza tra le braccia della
sua legittima proprietaria che sospirò soddisfatta.La ragazzina si accasciò a
terra ,respirando profondamente e asciugandosi il sudore dalla fronte.
-Mi dispiace maestro Yoda-
Il jedi la guardò e le posò una mano sulla spalla:-Dai
fallimenti imparare devi. Un’ altra occasione tra sei mesi avrai.Allenati e in
grado di passare anche tu saprai-
Dar sorrise:-Maestro posso aspettare Obi Wan?-
Yoda guardò in direzione del ragazzino e con sua grande
meraviglia si accorse che aveva quasi completato:-Aspettare molto non
dovrai-disse allontanandosi,trattenendo a stento un sorriso sulle labbra.
# # #
-Complimenti Obi:hai passato la prova a pieni voti-
Il ragazzino sorrise:-Grazie Dar.Sai non vedo l’ora di dirlo
al mio maestro-
-Ti capisco:d’altronde anche il maestro Yoda sembrava molto
fiero di te-disse lei sedendosi su un soffice divano della Sala Comune (1) ed
aspettando che l’amico terminasse di asciugarsi i capelli.
-Come fai a saperlo?-
Dar ridacchiò e il compagno la guardò stranito.Quindi,senza
dire niente,la bimba gli si avvicinò e,come sono soliti fare tutti i
bambini,gli sussurrò il suo segreto nell’orecchio,nonostante nella sala non ci
fosse nessuno:-Lui si è girato per non farsi scoprire,ma io l’ho visto il suo
sorriso felice-
Obi la guardò emozionato:-E com’è,com’è il suo sorriso?-le
chiese eccitato all’idea che anche il Maestro Yoda potesse essere allegro
qualche volta.
-Ah,ah non te lo dico-disse la bimba scappando via.
Cominciò una piccola lotta di cuscini finchè il ragazzino
riuscì ad immobilizzare sotto di sé l’amica.
-Obi non vale,ho percepito chiaramente che hai usato la
forza per sconfiggermi-
L’altro ridacchiò:-E allora?in guerra tutto è permesso-
-Beh magari non proprio tutto,mio piccolo padawan-
I due giovani girarono il capo:Qui Gon Jin li guardava
divertito dall’ingresso.
-Maestro-sussurrò Obi Wan,alzandosi dal corpo dell’amica-sei
tornato prima dalla missione-
-Sì,e ho pensato di passarti a prendere subito.Ho saputo che
hai passato l’esame,complimenti!-
Il ragazzino gli sorrise e si attaccò al collo del suo
maestro,che rise alla sua spontanea dimostrazione d’affetto.
-Maestro,maestro lo sai che abbiamo visto il maestro Yodda
sorridere-disse Dar,contagiata anch’essa dal clima festoso.
-Ma davvero?-Forza,raccontatemi tutto,voglio sapere come è
successo in ogni particolare-disse l’uomo accucciandosi tra i due bambini.
Passarono una serata tranquilla e,quando fu ora di
dormire,la bambina si allontanò a malincuore da Obi Wan e Qui Gonn,cercando in
tutti i modi di dissuadere la balia dal metterla a letto.L’uomo condusse il
proprio allievo al loro appartamento e vide,con dispiacere,che avrebbe dovuto rinunciare
alla sfida di scooter:il ragazzino era infatti piombato in un sonno profondo
appena aveva toccato il letto.
Il jedi,dopo avergli rimboccato le coperte e baciato la
fronte,spense la luce della camera e chiuse la porta.
Guardò fuori dal finestrino dell’astronave per l’ennesima volta:aveva
smesso di contare le stelle,ma non riusciva comunque a trattenersi
dall’osservare che passavano davanti ai suoi occhi, perfettamente sferici ed
apparentemente levigati,come le biglie c
Guardò fuori dal finestrino
dell’astronave per l’ennesima volta:aveva smesso di contare le stelle,ma non
riusciva comunque a trattenersi dall’osservare quelle che passavano davanti ai
suoi occhi, perfettamente sferiche ed apparentemente levigate,come le biglie
che utilizzava per i suoi allenamenti col maestro Sioux e per i suoi giochi
segreti con Dar. Sapeva di essersela meritata quella missione, ma ancora
stentava a crederci.
-Mio giovane padawan,se continui a
spalancare così tanto gli occhi,ti scompariranno le palpebre-lo vezzeggiò il
suo maestro,che lo osservava divertito da più di dieci minuti.
Il ragazzino,ormai di 10
anni,arrossì lievemente e staccò le sue mani dal vetro.
-Perdonami Maestro,ma è la prima
volta che faccio una missione vera e,per di più nello spazio-
-Sei perdonato-disse l’uomo,accarezzandogli
il capo con la mano-e poi anch’io alla mia prima missione ero nervoso-
Obi Wan lo guardò sorpreso:-Davvero?-
-Sì,davvero. Dovevo avere due anni
più di te quando il maestro Yoda decise di mettermi alla
prova. In quel periodo nel sistema di Ascra c’era una
vera e propria ribellione contro la repubblica e i Jedi,sotto ordine del
Senato,dovettero dispiegare un esercito spesso composto da ragazzini come me.
Io,quando venni a sapere che ero stato scelto per andare in guerra, tremai da
capo a piedi: fino a quel momento avevo tenuto in mano la spada laser solo per
gli allenamenti, ed ora mi ritrovai a doverla utilizzare per uccidere altri
esseri viventi. Non ero particolarmente entusiasta; inoltre ci avevano comunicato
che gli abitanti del sistema di Ascra erano dotati di
telecinesi e di lunghi artigli affilati come rasoi-
Si interruppe per bere un sorso di
succo,percependo come il suo giovane padawan avesse smesso di essere nervoso ed
ora era tutto concentrato sul suo racconto.
-Dunque dov’ero rimasto?-
-Ai mostri dotati di telecinesi e di lunghi artigli affilati
come rasoi-rispose Obi Wan,avvicinandosi di più al suo
maestro,come se due centimetri in più di vicinanza avrebbero potuto giovare ad
una narrazione più intensa.
-Obi ti ho già detto che solo
perché non sono uguali a noi esseri umani,questo non significa che siano
diversi da noi-lo rimproverò Qui Gon.
-Scusa Maestro- disse il giovane,abbassando
il capo,ma lo rialzò quasi immediatamente quando il suo maestro ricominciò a
raccontare.
Naturalmente la prima esperienza bellica non è mai uno
scherzo per nessuno. Ti ritrovi con in mano un’arma e
l’ordine di sparare su chiunque ci sia avversario. Non è così facile togliere
la vita a qualcuno. Qui Gon ne sa qualcosa:quando
infatti gli fu ordinato di recarsi assieme al suo gruppo in una zona disabitata
del pianeta Morghen,zona poco soggetta a guerriglia, non aveva idea di cosa
fosse la morte.
Quella volta non si fece male nessuno,ma
li avevano talmente spaventati i caporali dell’esercito della Repubblica che nessuno
di loro ricorda con piacere quella prima esperienza. Fra tutti Mace Windu fu
quello che se la cavò peggio: tra tutti gli apprendisti lui era quello che
aveva migliori basi teoriche (conoscenza del territorio,dei
nemici,delle tattiche),ma in quanto a pratica….lasciava
molto a desiderare. Per cui,in un’ispezione di un
villaggio abbandonato, cadde dentro ad un pozzo,rompendosi di conseguenza una
gamba,e,per sua disdetta,Qui Gon gli rovesciò addosso un calderone pieno di
pece bollente…ogni tanto,quando era di cattivo umore,Mace gli rinfacciava che
quella volta aveva tentato di farlo arrosto.
-Maestro,sarà molto complicata la
missione di oggi-chiese Obi Wan con timore.
L’uomo lo guardò con affetto:-No,non
ti preoccupare:le prime missioni su altri pianeti consistono in casi
semplici,come il recupero di qualche animale domestico o di oggetti preziosi
per conto di autorità locali-
Il bambino lo guardò sbalordito:-Ma
missioni di questo genere le ho già svolte tante volte,perché mandarmi su altri
pianeti se il tipo di incarico è sempre lo stesso?-protestò corrucciando la
bocca.
-Perché,mio giovane padawan, in
questo modo impari a conoscere nuove culture,vedrai che anche il modo di
operare sarà completamente diverso dal solito-rispose Qui Gonn,appoggiando una
mano sul capo del suo giovane allievo. Questi,rassicurato
dalle parole del suo adorato maestro,tornò a guardare fuori dal finestrino con
aria sognante.
# # #
Si buttò letteralmente sul divano,cercando
di placare il suo cuore,ancora sotto sforzo dopo la lunga corsa. Era da più di
sei mesi che lui e il maestro si trovavano in quel sistema: la loro presenza
aveva portato scompiglio tra la gente di Slaidorn,capitale
del pianeta Slugh, e molte missioni gli erano state affidate dai più alti
dirigenti di quella piccola repubblica.
Il suo maestro era occupato quasi tutto il giorno e alla sera,quando ritornava dall’ennesimo incarico,era
talmente stanco che a fatica riusciva a mangiare qualcosa,prima di crollare
addormentato sul divano,di fronte al notiziario delle nove. Allora il giovane
allievo,con quel poco potere che gli rimaneva,grazie
alla levitazione sollevava il corpo di Qui Gonn e lo trasportava in camera da
letto,adagiandolo sul letto,per poi rannicchiarsi a sua volta contro il corpo
caldo del maestro e addormentarsi immediatamente.
D’altronde anche lui era estremamente
occupato da due settimane a questa parte:a causa della disattenzione di un
operaio,un intera cassa di Fizz Bubble erano fuggite: quest’ultime erano delle
creature innocue ma molto preziose. Infatti erano in
grado di depurare l’aria anche nelle zone più inquinate. Non erano più grandi
di un pallone da calcio e si riconoscevano per i colori sgargianti delle loro
pellicce, fucsia per le femmine e azzurro cielo per i maschi.
Su 350 esemplari ne aveva
recuperati esattamente 349:il carico sarebbe ripartito l’indomani,ma gli
addetti non si erano molto preoccupati della mancanza del numero 23:era una
femmina piuttosto pigra che spesso e volentieri si rifiutava di compiere gli
ordini che le venivano assegnati. Perciò anche seObi Wan non fosse riuscito a
recuperarla, sarebbe stato regolarmente pagato, dato l’ottimo servizio che
aveva fornito a quella società di depuratori d’aria.
Il ragazzino soffocò a stento uno sbadiglio e si apprestò a
preparare la cena,quando un rumore proveniente dal
salotto lo mise all’erta. Il suo maestro non sarebbe tornato prima delle nove e
lui era l’unico ad avere le chiavi casa. Si concentrò,cercando di identificare il luogo dove si trovava
l’intruso.
Mise mano alla spada laser e percorse il corridoio che
separava la cucina dal salotto;rimase sorpreso quando
lo vide deserto. Era tutto in ordine e la presenza estranea sembrava essersi
volatilizzata.
Obi Wan si sedette con aria pensierosa per terra:non se l’era immaginato quel rumore,ne era certo!
Un sospiro di frustrazione uscì dalla sua bocca:forse era la stanchezza a giocargli cattivi scherzi,si era
impegnato molto nell’ultimo periodo,non aveva avuto neanche un attimo di
tregua.
Sconsolato si alzò in piedi e si apprestò a tornare in cucina quando un essere peloso gli si scaraventò addosso.
Cadde a terra,picchiando la testa contro il tavolino
vicino al divano,perdendo i sensi.
# # #
-Obi?-
-Obi Wan svegliati!-
Il ragazzino aprì lentamente gli occhi:-Ohh,finalmente
ti sei ripreso,mio giovane padawan,stavo cominciando a preoccuparmi-
Qui Gon , seduto sul ciglio del
letto,lo stava guardando sorridendo.
-Maestro,ma che cosa è
successo?-chiese Obi Wan mettendosi lentamente a sedere e stropicciandosi gli
occhi:gli doleva la testa in maniera terribile.
Il suo maestro rise e,dopo essersi
chinato verso il basso,si mise in grembo una palla pelosa che tremava.
-Il Fizz Bubble numero 23-gridò il
ragazzo,facendo soprassalire l’esserino che riprese a tremare più vistosamente.
-Shh, Obi non urlare che la spaventi,poverina.
Deve aver fatto una lunga strada per arrivare fin
qui-sussurrò Qui Gon,accarezzando con dolcezza il pelo della Fizz Bubble.
Quest’ultima smise di tremare e cominciò a fare dei versi simili alle fusa di
un gatto.
-Maestro,quella Fizz Bubble deve
essere riconsegnata alla ditta di depurazione dell’aria. In questo modo
completerò il mio incarico-
-Mhhh non penso che farai in tempo, il carico è già partito
per la costellazione di Ambria-
Il ragazzino,deluso,si appoggiò al
muro:aveva fallito la sua prima missione….
-Non è il caso di disperarsi,mio
giovane padawan. La ditta,per la quale hai svolto la
tua missione,era molto soddisfatta del tuo operato,aveva pure offerto un’extra
per l’estrema velocità con cui hai recuperato tutti i Fizz Bubble. Non ti
arrabbierai se ho rifiutato,vero?-
Il ragazzino sorrise:-Che cosa ne
faremo della piccola Fizz Bubble,maestro?-chiese,cominciando anch’egli ad
accarezzare la piccola palla pelosa. Quest’ultima sembrò gradire le attenzioni
che le erano riservate e con un balzo si pose in grembo ad Obi
Wan.
-Se non mi ricordo male,tra poco
c’è il compleanno di Dar,pensi che apprezzerebbe questa creaturina come
regalo?-
-Lo apprezzerà senz’altro!-
Qui Gon scompigliò affettuosamente i capelli al suo giovane
allievo;poi si alzò in piedi:-Bene,ora che ne dice se
ce ne andiamo a mangiare-
Un brontolio dello stomaco rispose per Obi Wan,che scoppiò a ridere,mentre seguiva il suo maestro in
cucina.
# # #
Note:
mi scuso per l’abnorme ritardo,sta
diventando una costante per questa ff e la cosa non mi piace affatto. Grazie a coloro che hanno commentato ea coloro che leggeranno!