Buffy e Dean. No one like you.

di Giulia23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La prima volta non si scorda mai. ***
Capitolo 2: *** Verità. ***
Capitolo 3: *** Una nuova strada. ***
Capitolo 4: *** Catch your train. ***
Capitolo 5: *** Are you the one? ***
Capitolo 6: *** Wind of change. ***
Capitolo 7: *** Can't live without you. ***
Capitolo 8: *** Sly. ***
Capitolo 9: *** Always Somewhere. ***
Capitolo 10: *** Backstage Queen. ***
Capitolo 11: *** Blackout. ***
Capitolo 12: *** Blackout. Part II ***
Capitolo 13: *** Far away. ***
Capitolo 14: *** I can't explain. ***
Capitolo 15: *** Send me an angel. ***
Capitolo 16: *** Let's rock. ***
Capitolo 17: *** When you came into my life. ***
Capitolo 18: *** A moment in a million years. ***
Capitolo 19: *** The future never dies. ***
Capitolo 20: *** FOTO DI BUFFY E DEAN ***
Capitolo 21: *** Soul behind the face. ***
Capitolo 22: *** Dust in the wind. ***
Capitolo 23: *** Coming home. ***



Capitolo 1
*** La prima volta non si scorda mai. ***


Buffy assorta nei suoi pensieri ,stava svolgendo il suo usuale giro di ronda … Era una serata fin troppo tranquilla nonostante i pronostici di Giles e si stava annoiando, ma molto peggio dell’ennesima serata sprecata a vegliare tombe inoffensive era il fatto di perdere la festa a sorpresa di Tara.
< Oh, avanti … è sabato sera e sono chiusa in un cimitero, per lo meno qualche vampiro potrebbe farsi vedere!>
Sbuffò e saltò a sedere su una lapide, incrociando le sue gambe snelle avvolte nei suoi pantaloni di pelle preferiti.
< Scusa Tommy … Come va? > disse in modo sarcastico. < La solita lunga, noiosa serata in attesa della prossima apocalisse.> Venti anni  e si sentiva già troppo stanca e vecchia per quel mondo.
< … Bene, sto davvero diventando strana … parlo con un morto! Senza offesa Tommy …>
Willow era uscita con Faith e Xander per festeggiare il compleanno di Tara, festa alla quale Buffy non aveva potuto partecipare, un’altra occasione da passare con i suoi amici andata al diavolo. Si sentiva davvero frustrata.
< Maledetti sogni … avanti, sogno sempre cose strane! L’altra notte ho sognato di aprire una paninoteca che vendeva panini farciti di penne biro, ma questo non vuole certo dire che lo farò! Ma no, “ è il tuo dovere Buffy, non puoi sottovalutare questi messaggi soprannaturali.”> Mugugnò tentando di imitare il timbro di voce inamidato del suo osservatore.
la cacciatrice fece ruotare il paletto tra le dita e con uno sguardo tremendamente serio disse :.

 Poco dopo un Impala Chevy del 67 parcheggiava appena fuori dei cancelli del cimitero dove Buffy era di ronda.
< Dean avanti, non sappiamo nemmeno contro cosa stiamo andando incontro! Non possiamo aggirarci nel cimitero dove questa entità “probabilmente” andrà stasera solo perché te lo senti nelle ossa!>
Senza prestare ascolto alle proteste del fratello, Dean prese un fucile caricato a sale dal bagagliaio e lo lanciò a Sam che lo afferrò al volo.
< Oh avanti fratellino, ci siamo mossi per molto meno!> Dean sfoderò il suo ghigno vittorioso, consapevole di aver già vinto l’inutile battibecco.
< Già, ma almeno sapevamo contro chi stavamo andando a scontrarci, ora …>
Sam sapeva che questa nuova mania di Dean di buttarsi a capofitto su casi che non riguardavano minimamente l’imminente Apocalisse era  dovuta all’estremo tentativo di ritrovare il legame che li aveva uniti per tutta la vita. E nonostante la sua opposizione iniziale, doveva dire che Dean aveva avuto ragione. Le tensioni di certo non erano scomparse del tutto ed i loro problemi non potevano essere superati con l’uccisione della sosia divina di Paris Hilton o dopo aver pugnalato a morte uno spirito che conduceva alla follia le sue vittime per succhiarne i cervelli, ma pensava davvero che fosse giunta l’ora di dedicarsi anima e corpo all’uccisione di Lucifero.
< Ecco perché porteremo fucili caricati a sale, la Colt, un bel pugnale d’argento, i lanciarazzi e l’acqua Santa! Vedi, non sono così sprovveduto come credi!> Dean fece l’occhiolino al fratello.
< Ottimo piano, davvero Dean, ottimo piano … se morirò sarà tutta colpa tua!> Nonostante tutte le sue opposizioni,  il ritrovato rapporto con Dean lo rendeva più felice di quanto riuscisse ad ammettere ed avrebbe di certo sopportato una caccia “al buio” pur di non perderlo di nuovo.
< Di cosa ti lamenti? Per lo meno in questo modo avrai davvero qualcosa per cui venirmi contro!>
Dean chiuse il bagagliaio e diede una pacca sulla spalla di Sam.
< Ricorda che se muoio il mio fantasma ti romperà le scatole nei momenti migliori, e per migliori intendo mentre sarai con una donna o con i tuoi amati hamburger.>
< Sei una stronza.>
< Idiota.> Ancora sorridendo  Sam spintonò Dean. Dopo aver pronunciato quello strano e familiare scambio di battute che da una vita sottoscriveva il loro affetto.

Il camposanto era piuttosto grande per una cittadina di quelle dimensioni, ma Dean e Sam non impiegarono molto a scovare qualcosa di sicuramente bizzarro.
Sam arrancava a passo lento dietro il fratello, in una sorta di taciturno modo di protesta.
< Avanti , andiamo fannullone.> Lo spronò Dean.
< Ehi Dean.> soffiò fuori Sammy.
< Che c’è?> Il fratello maggiore si voltò per guardarlo.
<  Quella sensazione che hai avuto …>.
< Non preoccuparti non sono diventato uno stramaledetto sensitivo come lo eri tu … Castiel, credo … insomma credo di aver sognato questo posto, come se Castiel volesse mandarci qui.>
< Certo … tu e Castiel … Come fai a sapere che sia stato veramente lui? Insomma voglio dire anche gli altri angeli possono raggiungerci mentre dormiamo e abbindolarci a loro piacere … Se è stato Castiel perché non mandare anche a me questo sogno? Perché non è semplicemente comparso come tutte le altre volte.>
< Cosa c’è sei geloso Sammy?> Dean si voltò per guardare l’espressione irritata del fratello, si divertiva da morire a prenderlo in giro.
Sam rispose con una smorfia abbastanza eloquente, quando la sua attenzione fu catturata da una ombra sottile in lontananza. Sembrava quella di una ragazza.
< Ehi Dean, guarda la!> disse Sam afferrando il fratello per il bavero della giacca.
< Cosa c’è?> disse il fratello maggiore allarmato mentre si guardava in giro.
Dean aguzzò la vista. E … < Oh merda! Proprio non ci voleva … chi è quella? E che ci fa in un cimitero a quest’ora di notte?>
< Magari è l’essere che stiamo cercando.>  Sam afferrò Dean per la maglietta e lo strattonò con sé, nascondendosi dietro una lapide.
< No … Credo di averla vista nel mio sogno.>
< Oh certo il sogno …> Sam scrollò la testa, un po’ irritato per la poca fiducia che Castiel dimostrava nei suoi confronti.
< Aspetta qui.> Dean si alzò e si indirizzò verso la giovane donna seduta su una lastra di marmo.
< No, Dean!> Sam cercò di afferrarlo, senza alcun successo. < Dannazione!>
Mentre Dean si stava avvicinando alla misteriosa ragazza, riusciva a sentire nascere dentro di sé una strana sensazione …  al chiaro di luna ora riusciva a vedere il suo viso … era davvero bella.
< “ è un tuo sacrosanto dovere Buffy, io sono troppo impegnato a darti ordini e a dormire sui libri per venire a darti una mano.” Lo ucciderò uno di questi giorni, soprattutto se per questa sera non si farà vedere nessun affascinante, pazzo maniaco armato fino ai denti di coltellaccio e pistola come nel mio sogno.  Per lo meno … che ne dici Tommy … la prossima volta pronto qualcosa da mangiare? Tu però cerca di non essere di poche parole come stasera eh!>
Dean cominciò a ridere, orma era alle sue spalle. < Ci sto e di sicuro sarò più socievole di Tommy, io porto i salatini!>
Buffy sobbalzò e si voltò di scatto verso quella voce affascinante. < Oddio …>
< Scusa non volevo spaventarti … o interrompere la tua partecipe conversazione.> sorrise.
< Emh … la mia … oh, ah … si, lui è … è mio zio! È morto da poco e  … mi piace parlargli …> “ Patetica, che cavolo di scusa è?” pensò Buffy tra sé e sé.
< Oh, certo … Condoglianze.> Disse Dean sincero.
< Ma ti pare … cioè, no … insomma, grazie!> Buffy saltò giù dalla lapide arrossendo come un peperone.
Dean accorgendosi dell’imbarazzo della ragazza cercò di metterla a suo agio.
< Piacere, io sono Dean … Winchester.> Disse con un po’ di titubanza. La verità era sgorgata con una forza irrefrenabile, si era perso in quei limpidi occhi verdi, non era riuscito a mentirle. Strano …
< Piacere, io sono …> Afferrò la sua mano e la strinse.
< Buffy.> La interruppe Dean ancora stordito da quei magnifici occhi.
< Come fai a saperlo?> domandò la cacciatrice sospettosa.
< Prima, il tuo monologo, stavi insultando qualcuno che ti aveva ordinato di fare qualcosa ed hai pronunciato il tuo nome.>
Buffy si accese in un sorriso. Quel ragazzo così affascinante e gentile era anche un ottimo ascoltatore … ed era davvero molto, molto bello.
< Giusto … sei un tipo sveglio … anche se ti aggiri di notte nei cimiteri, a proposito che ci fai qui?>
Il suo sesto senso cominciava a metterla in allarme, inoltre cominciava a ricordare quel viso … lo aveva già visto.
Colto alla sprovvista Dean optò per una mezza verità.
< Sono qui con mio fratello Sam per lavoro. Sunnydale è una cittadina davvero bizzarra …>
< Non dirlo a me, io sono la regina delle stranezze in questo posto!>
< A me non sembra  e comunque anche io non posso definirmi una persona nella norma … il diverso è eccitante e molte volte è migliore della normalità.>
Stranamente Dean si sentiva a suo agio con quella giovane donna appena incontrata, parlare con lei senza mentire, senza paura era fin troppo facile. Le sorrise.
Buffy per poco non ebbe un mancamento di fronte a tanta bellezza. Fece un lungo respiro e …
< Cavolo! Sei tu! Tu sei l’uomo del mio sogno!>
Quel sorriso le era davvero fin troppo familiare, lo aveva di sicuro già visto in quello che per Giles era stato un sogno premonitore.
Colta di sorpresa Buffy afferrò la Colt incastrata dietro i pantaloni di Dean, proprio dove l’aveva sognata, mentre il cacciatore bloccò la mano della ragazza.
< Ehi che stai facendo?>
Buffy  fece leva sul braccio del ragazzo e lo sollevò da terra, scaraventandolo giù di schiena.
Gli sfilò un coltello d’argento legato alla caviglia e lo immobilizzò poggiando il suo piede sul suo torace.
< Ora dimmi chi sei veramente.>
Dean si massaggiò la testa con una mano.
< No … dimmi chi sei tu Karatè Kid ! Au!>
Buffy lo guardò disorientata.
< Non mi sembri malvagio …>
 < Nemmeno tu … fino a due secondi fa … mi hai fatto davvero male Buf!>
< Allontanati da lui e getta la pistola!>
Sam era corso in soccorso del fratello. Poco distante da Buffy le stava puntando contro una pistola.
< No Sam … sta tranquillo, la principessa è solo un po’ irrequieta, non è un demone.>
Buffy lo fissò confusa.
< Demoni? Voi sapete dell’esistenza dei demoni? E poi tu chi sei?
Abbassa quell’arma gigante, non ti hanno  insegnato a scuola che non si punta mai una pistola contro una signora?>
Sam non riuscì a trattenere un sorriso amareggiato, quella ragazza le ricordava Dean.
< Dean ne sei sicuro?>
< Si … Magari Sam si convincerà più facilmente se mi lasci andare, che ne dici Buffy?>
Era strano, ma sentiva che poteva fidarsi di loro due.
Buffy fece un passo indietro ed offrì a Dean la sua mano per aiutarlo ad alzarsi.
< Quindi cosa siete voi due?>
< Lui è mio fratello Sam, come avrai notato io qui sono la mente del gruppo, lui è solo l’omone che mette paura alla gente.>
< Spiritoso … pensare che per te la Bulgaria è un dolce.> Disse Sam avvicinandosi per offrire la sua mano alla ragazza.
 < Piacere, Buffy Summers.>
< Scusa per la pistola. Io sono Sam.>
Le disse sorridendo e suscitando in lei una profonda sensazione serenità. Strano.
< Ti pare … quindi voi due cosa siete, una specie di cacciatori?>
< Specie? I migliori in circolazione baby! … Au!> Disse Dean strofinandosi il collo a causa del dolore provocato dalla recente caduta.
< Non si direbbe.>  Buffy premette un dito contro il collo di Dean.
< Ehi, ma allora dimmelo che mi odi!> Disse Dean ritraendosi e facendo scoppiare a ridere Buffy.
< Atterrato in meno di tre secondi, questo deve essere un  duro colpo per te Dean.> Disse Sam evidentemente divertito.
Dean lo fissò, rimase immobile per qualche istante e partì alla carica contro il fratello, afferrandolo per lo stomaco e portandolo a terra. Cominciarono una strana colluttazione, fatta di risa, insulti e di schiaffoni.
< Atterrato in meno di un nanosecondo, chi è che ride ora?> disse Dean tutto eccitato perché era riuscito ad intrappolare Sam tra le sue gambe.
< Arrenditi!>
< Mai!> disse Sam capovolgendo la situazione a suo favore.
Buffy scoppiò in una sonora risata, era da tanto che non si divertiva così, interrompendo però in questo modo quel quadretto comico. I due ragazzi erano stati infatti catturati da quella melodiosa ed inaspettata risata.
< Scusa per l’episodio. Ma aveva bisogno di una lezione.> disse Dean pulendosi i pantaloni e raggiungendo nuovamente Buffy.
< Non preoccupatevi, è stato divertente. >
< Quindi anche tu sei una cacciatrice o un’amante dell’orrido?> chiese gentilmente Sam.
< Emh, nessuna delle due e tutte e due.> sorrise a trentadue denti Buffy.
Dean nascose un risolino.
< Vedo che ci vorrà tempo per presentarci per bene, che ne dite di farlo, non so in un bar?> Disse  Sam recuperando l’armamentario che si erano portati dietro per affrontare quel fantomatico demone  che si era rivelato essere una bellissima ragazza.
< Sam per la prima volta hai avuto una bella idea, sei d’accordo Buffy?>
<  … Si, certo. Potremmo andare al Bronze. >
< La nostra macchina è qui fuori, ci serve una guida però.> Disse Dean sorridendo.
< Vi faccio strada cowboys!> disse la cacciatrice avviandosi verso l’uscita del cimitero.
Dean aprì la portiera del passeggero per far accomodare Buffy mentre Sam ne approfittò per tirare una pacca dietro il collo del fratello e sussurargli,  < Idiota.>
< Stronza.> Rispose Dean a bassa voce, fulminando il fratello con lo sguardo. 

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Capitolo 2
*** Verità. ***


< Benvenuti al Bronze!>
Buffy aprì la porta del locale con tutta l’energia che sentiva scorrere nelle vene. Il viaggio in macchina era stato interessante. Le piaceva assistere allo scambio di battute di quegli affascinanti ragazzi così diversi tra loro eppure così simili. Si poteva capire che erano fratelli anche da miglia di distanza, non per il loro aspetto fisico ma per come si comportavano quando erano insieme,  in un certo senso erano come collegati. Doveva ammetterlo, quei due ragazzi le piacevano.
< Wow, squallido e piccolo ma niente topi … accettabile.> Disse Dean spintonando via il fratello che stava per entrare per primo. Sam stava per fare una contromossa, ma Dean lo ammonì con l’indice alzato e con la sua solita espressione tronfia.< Ah ah Sam, siamo in un luogo pubblico, vedi di comportarti per bene.>
< Ti ucciderò!> Sbottò il più piccolo dei Winchester.
< Promesse, promesse.>
< Venite, vi offro da bere.> Buffy afferrò sovrappensiero la mano di Dean per guidarlo attraverso la folla.
Quello stupido contatto fece rabbrividire Buffy che si voltò di scatto per scontrarsi con la dolcezza di quegli occhi verde chiaro che la stavano fissando.
Anche Dean era rimasto abbagliato.
< Scusa …> Disse Buffy ritraendo la mano. 
< Non … non preoccuparti.> Per la prima volta Dean sentiva … qualcosa, che non fosse preoccupazione per Sam o affetto per lui. Qualcosa di vero.
Dopo essere arrossita Buffy si voltò in cerca dei suoi amici.
< Andate avanti io vi raggiungo subito.>
< Certo Buf!>  Sam afferrò Dean sottobraccio e lo strattonò verso il bancone quasi sollevandolo da terra.
< Ciao ragazzi! Auguri Tara!>
Buffy stritolò l’amica felice di poter partecipare alla festa.
< Chi sono quei due fusti con i quali sei arrivata B? Sono da perdere la testa.> Faith afferrò sottobraccio l’amica, < Devi presentarmeli.>
< E il pattugliamento?> Giles si intromise ammonitore.
< Giles per favore, ho fatto il mio dovere. Loro sono i ragazzi che ho sognato e non sono una minaccia, quindi li ho portati a bere qualcosa … o devo chiedere il permesso anche per questo signor capitano?>
Non era veramente arrabbiata con il suo osservatore ma amava fare un po’ la vittima per farlo sentire in colpa. E come sempre, ci era riuscita.
< Lo so Buffy che sei ancora una ragazza e che hai il diritto di divertirti, ma …>
< Il peso del mondo è sulle mie spalle, devo essere sempre pronta o qualcuno potrebbe morire o potrei svegliarmi all’inferno e bla bla bla, lo so. Ma ho fatto il mio dovere, anzi  lo farò quando avrò capito qualcosa in più su quei ragazzi, quindi …>
< E chi ti biasima …> disse Willow felice di vedere Buffy così elettrizzata dopo tanto tempo.
< Grazie.> Buffy fece un leggero inchino ed afferrò la mano di Faith.
< Andiamo, te li presento ma non li spaventare!>
< Chi io? Mi conosci B, al massimo potrei mangiarli!> Buffy scosse la testa, la solita Faith.
Ma non appena si voltò andò a sbattere contro Sam che insieme a Dean l’aveva raggiunta portandole un drink.
< Oh cavolo, scusa Sam.>
< Non preoccuparti, dovevo avvisare, solo che non tornavi e …>
< Siamo venuti per offrirti il famoso drink.> Dean completò la frase del fratello, offrendole una birra.
< Birra … mi piace.>
< Non sapevamo cosa ti piacesse e così ti abbiamo portato anche questo.> Sam allungò una mano per porgere a Buffy un Margarita.
< Volete farmi ubriacare?> disse ridendo. Dean alzò un sopracciglio, divertito all’idea di vederla sbronza.
< Siete stati dolcissimi. Prendo la birra se non vi dispiace, il Margarita mi manda subito fuori gioco.>
< Quello lo prendo io.> Faith afferrò il drink dalle mani di Sam, avvicinandosi a lui in maniera sensuale.
< Io sono Faith, la migliore amica di Buffy.>
< Non ti allargare ora.> Disse Buffy ridendo, un po’ imbarazzata.
Dean osservò, come a suo solito, quella bella e provocante ragazza, facendosi scappare un espressione eloquente che a Buffy non sfuggì affatto.
< Ma ti … ti pare. Io sono Sam, lui è mio fratello Dean.>
< Dean … mmm … che piacere.>  Fece un passo verso la sua direzione.
< Ok, ora che abbiamo fatto le presentazioni, possiamo andare? Ho ancora mille domande da farvi e credo anche voi a me, quindi …>
< Tutte, tutte?> Buffy sentì la voce di Xander alle sue spalle, sbuffò e si voltò sorridendo.
< Loro sono Xander, Willow, Tara e Giles … sono dei miei amici, più la mia famiglia in effetti. Ed ora …>
< Ah quel Giles, quello che stavi insultando al cimitero?>
Dire che Dean non lo avesse fatto apposta era un enorme bugia e lo si poteva capire dal suo sorriso divertito.
Buffy spalancò la bocca, divertita e irritata.
< Ah, insultando eh?>
< No, no! Io? Chi? Cosa? Insultare, insomma è una parola grossa! … e comunque se l’è meritato. Io vado!>
E si indirizzò alla velocità della luce verso la porta.
< Buffy!> Si sentì il grido di Giles per tutto il locale.
Appena uscita si voltò avvertendo i passi di Sam e Dean che la stavano seguendo.
Si gettò contro Dean, dandogli una spinta che lo fece indietreggiare di tre passi.
< Come hai potuto? Sei un bastardo lo sai?>
< Ehi, uoo! Sei forte.> disse Dean ridendo.
< Vuoi vedere quanto?> disse Buffy scaraventandosi contro di lui.
Sam l’afferrò per la vita e la sollevò da terra. Buffy cominciò a scalciare.
< Lasciami andare Sam, lo uccido!>
< Per quanto mi piacerebbe vederti prenderlo a calci nel sedere, non posso perché so che te ne pentiresti.> Disse Sam ridendo.
< Mmm!> Disse Buffy fermandosi. Essere abbracciata da quell’enorme ragazzo non era affatto male, anzi …
< Oh, lasciala andare, voglio divertirmi.> Per Dean era tutto un gioco e si stava davvero divertendo da morire. Gli piaceva vedere Buffy irritata, soprattutto con lui, la trovava eccitante e molto bella.
< Ti ho trovato irritante dal primo momento che ti ho visto! Ma non ti darò questa soddisfazione, non ora.> Disse Buffy con una calma glaciale, quasi spaventosa.
< Puoi lasciarmi andare Sammy, grazie.>
Quel nomignolo, solo Dean aveva avuto il permesso di chiamarlo in quel modo ed anche con un po’ di irritazione, ora che lo sentiva pronunciare da quelle soffici e piccole labbra non si sentiva frustrato, anzi era piacevole, caldo. Gli ricordava … Jessica.
< Ma ti pare …> Lentamente Sam sciolse la presa attorno al suo corpo, lei non si mosse rimase vicina a lui, così tanto da poter avvertire il suo respiro.
< Bene … tu cerca di starmi alla larga tanto per cominciare …>
< Oh avanti B, sai che ti faccio divertire!> disse Dean malizioso.
< Smettila! Non chiamarmi B e dammi le chiavi della tua macchina.> la cacciatrice stese la mano verso il cacciatore.
< Cosa? Le chiavi della mia macchina?>
< Si, l’unico modo che hai per farti perdonare è farmi guidare la tua Impala.> disse Buffy sorridendo.
< Oh, oh, oh.> Sam cominciò a ridere conscio della risposta del fratello.
< Neanche morto piccola.>
< Oh, bene …> Buffy si voltò e si indirizzò verso la macchina a capo chino.
< Come, ti arrendi così?> Dean la inseguì divertito e perplesso.
< No …> Buffy si voltò e gli saltò addosso, atterrandolo.
Prese le chiavi che Dean teneva in mano e gli fece l’occhiolino.
< Grazie! Avanti Sam, corri o ti ruberà il posto davanti.>
Dean rimase per qualche secondo ancora a terra sorridendo e pensando a quanto fosse strana e unica quella ragazza.


< La terza … rallenta … stacca la frizione, c’è lo stop … attenta alla macchina!>
< Smettila Dean , mi stai dando sui nervi! So guidare sai!> brontolò la cacciatrice.
< Non si direbbe.> disse il ragazzo mascherando la sua frase con un colpo di tosse.
< Bene.> Buffy inchiodò facendo sobbalzare Sam e Dean.
< Scendi!> ordinò perentoria.
< Non scenderò dalla mia macchina!> disse Dean indignato.
< Oh tu scenderai! O ti prometto che comincerò a strusciare ogni oggetto appuntito da qui a casa mia e credo che la tua macchina non ne uscirebbe illesa.>
< Oh, non lo faresti!> Disse Dean evidentemente preoccupato.
< Tu dici? Ti ha davvero atterrato prima!> Sam si stava davvero divertendo, ma  non sapeva se sentirsi preoccupato o meno per quello strano feeling che stava nascendo tra Dean e Buffy, o per quello che stava sentendo nascere in  lui.
Buffy si avvicinò ad una macchina parcheggiata con la fiancata di destra.
< Ok, ok! Scendo, ma non ti azzardare …>
< Non ti sento.> E Buffy si avvicinò ancora di più.
Dean si catapultò fuori dalla macchina.
< Come faccio a raggiungervi?> Gridò.
< Prova a seguirci scheggia!> Disse Buffy affacciandosi dal finestrino mentre Sam lo salutava con la mano.
Dean imprecò e sbatté i piedi per terra rassegnato ed infuriato, a suo modo.
< Bella ragazza o no, se lascio guidare la mia macchina a quella pazza un’altra volta mi tirerò un pugno in faccia da solo!>
Meno di trenta metri più in là Buffy parcheggiò.
< Non sono così meschina, grazie per il giro.> Fece l’occhiolino a Dean, lanciandogli le chiavi.
Imbocco con passo sicuro il vialetto di casa, seguita dai due ragazzi.
< Benvenuti a casa Summers.> disse spalancando la porta.
< è una bellissima casa, ci vivi da sola?> Sam le stava dietro e fu il primo dei due fratelli ad entrare..
< Si da quando mia madre è morta, ma credo che la dovrò vendere al più presto. Il lavoro di cacciatrice non è molto retribuito quindi … >
< Scusami …> disse Sam, dispiaciuto per aver tirato in ballo un argomento così delicato.
< Ti pare, il peggio è passato.> Buffy gli sorrise, quella scusa le era suonata così vera da farle scaldare il cuore. Sperava che anche la sua affermazione fosse sembrata altrettanto sincera. Ma i suoi occhi verde chiaro improvvisamente troppo lucidi non furono così veloci nel guardare altrove per nascondere la loro tristezza a Dean. Il cacciatore esitò per un attimo prima di entrare, l’odore dolce e fresco di Buffy proveniva da ogni angolo di quella casa color giallo ocra, non era sicuro che fosse una bella cosa per lui.
Scrollò la testa ed obbligò se stesso a non immaginare quanto quello stesso profumo potesse provenire dalla soffice e rosata pelle della cacciatrice, si gettò sul divano e poggiò i piedi sul tavolinetto davanti a lui.
< Fai come fossi a casa tua.> disse Buffy rivolgendogli un sorriso sarcastico.
< è il minimo dopo  averti fatto guidare la mia macchina alias la mia bambina.>
< Devi essere o molto triste o molto solo per considerare la tua macchina la tua bambina. Inoltre tu non mi hai fatto guidare un bel niente, sono stata io ad atterrarti e rubarti le chiavi della tua bambina.>
Dean sentì l’impulso irrefrenabile di afferrare le guance di Buffy per far scomparire quel sorrisetto malizioso dalla sua faccia, cominciava a trovarlo fin troppo familiare. Rispose però con una smorfia, mentre Sam si accomodava sulla poltrona.
< Quindi sei una cacciatrice e vivi in una casa, insomma sei stabile. Strano.> Sam desiderava davvero conoscere quella coraggiosa ragazza che combatteva il male tutta da sola.
< Strano? Davvero? Quindi voi viaggiate sempre?>
< Non è quello che fai anche tu in continuazione?> disse Dean confuso.
< No, insomma non c’è bisogno di andare a cercare il male, è lui che viene da me, in continuazione e in continuazione e in continuazione.> la sua aria rilassata terrorizzò Dean.
< Cosa? Cosa c’è, sei perseguitata?> Sam non riusciva a capire.
< Eh, non ci avevo mai pensato prima ma credo che si potrebbe dire così.> Si sedette affianco a Dean mentre notava l’espressione preoccupata dei fratelli.
< E da cosa?> Anche Dean cominciava a prendere sul serio la questione.
< Era solo un modo di dire ragazzi, tranquilli.> Sorrise per fargli capire che andava tutto bene.
< Comincio a non capirci più nulla, direi di cominciare da capo che ne dite? Una domanda alla volta.> Il solito, diplomatico Sam.
< Noioso ma ci sto.> Dean fece l’occhiolino al fratello senza essere riuscito però a togliersi quella strana preoccupazione di dosso.
< Ok, comincio io. Avete qualche potere sovrannaturale, siete dei prescelti o cosa?> domandò scanzonata la cacciatrice.
Sam e Dean si guardarono perplessi.
< No, siamo umani.> rispose Dean guardando Buffy con un espressione dubbiosa. In fondo era vero, loro non sapevano nulla di Buffy, lei poteva essere … beh di tutto visto che l’avevano incontrata solo qualche ora prima, ma stranamente sentiva di potersi fidare cecamente di lei.
< Umani e basta? Insomma umani, umani?> Quella strana sensazione di paura mista a preoccupazione che conosceva fin troppo bene quando si trattava di pensare a Dawn sola soletta … beh in qualsiasi posto, cominciò a farsi largo dentro di lei.
< Si … Tu cosa sei Buffy?> Sam cominciava a capire.
< Cosa? Ehi! Sono una persona … solo un po’ più speciale. Insomma meglio di voi due che andate in giro per il mondo con il vostro paletto e tanta, tanta voglia di imparare. Questo è un mestiere pericoloso, potreste farvi male.> Era preoccupata per loro, ecco cos’era quell’improvviso nodo allo stomaco.
< E tu? Tu no piccoletta? Avanti,  esistono centinai di cacciatori come noi, lì fuori. È una scelta, un po’ bacata lo ammetto, ma una scelta ed inoltre io e Sam siamo sul mercato da anni ormai e siamo ancora qui dopo aver visto ed affrontato molte e ripeto molte cose spaventose.> Dean si sentiva improvvisamente frustrato, nessuno poteva dar loro dei principianti! La sua vita, fin da quando aveva memoria era stata prendersi cura di Sammy e cacciare.
< Anni?> Effettivamente anche lei faceva quel “lavoro” da anni, ma pensava che una persona sana di mente non avrebbe mai voluto fare quella vita, almeno per un lungo periodo.
< Ventiquattro per la precisione, da quando sono nato. Nostra madre venne uccisa da un demone e da quel momento in poi nostro padre cominciò a dargli la caccia. Siamo cresciuti in questo modo, cacciare è l’unica cosa che sappiamo fare.> Il tono quasi imbronciato di Sam la fece sentire tremendamente in colpa per aver dato loro degli idioti.
< Scusate, sono solo preoccupata, non voglio che vi facciate del male. È strano per me pensare ad un cacciatore senza poteri, insomma il mio unico canone di paragone è Xander e … beh non gioca a vostro favore. Io ho la super forza e la super guarigione, ma voi?>
< Che cos’è che hai?> Dean si sentiva quasi meglio all’idea di essere stato atterrato da una ragazza con i super poteri. Ma i pregiudizi da cacciatore erano duri a morire.
< Io sono la prescelta, la cacciatrice. Ho un osservatore, Giles e dovrei mantenere il segreto mentre combatto nell’ombra per difendere l’umanità dai demoni e dai vampiri, ma non ci riesco molto bene.>
Osservando le espressioni dubbiose dei Winchester, Buffy si corresse.
< Intendo la storia del segreto, non del combattere il male! Insomma tutti i miei amici ne sono a conoscenza.> Rise del loro fraintendimento.
< Ah. Quindi sei una specie di super eroina.> La facoltà di Dean di riuscire a sdrammatizzare tutto era fuori dal normale. Sorrise smaliziato.
< Una mezza specie. E voi, siete riusciti a trovare quel demone?> disse Buffy ridendo, non si considerava affatto un eroe.
< Si e lo abbiamo ucciso, ma nostro padre è morto prima di poter gioire della morte di quel bastardo.> Fu Sam a parlare. Sapeva perfettamente che Dean non avrebbe mai aperto bocca su quell’argomento.
< Mi dispiace...> Sussurrò Buffy abbassando il suo sguardo. Sapeva fin troppo bene quanto dolore si prova quando si perde un genitore.
 Dean si limitò ad annuire.
< Perché eravate nel cimitero stasera?> Cambiare discorso. Argomento troppo personale. La sua tattica era sempre stata efficace.
< Il nostro angelo mi ha detto di venire qui, non mi ha spiegato perché.> disse Dean volutamente disinvolto, per fare colpo sulla cacciatrice.
Buffy sgranò gli occhi, sbalordita. < Angelo? Voi avete un angelo?>
< Avere è una parola grossa Dean. È un nostro amico e ci da una mano con tutta questa storia dei demoni. È forte, si chiama Castiel.>
< wow … ero sempre stata sicura dell’esistenza degli angeli, ma sapere che ce n’è uno in carne ed ossa che veglia su voi … è stranamente fico.> Si sentiva più serena ora che sapeva che quei due ragazzi non erano completamente soli là fuori a combattere il male.
< Mm … lo so.> disse Dean mentre stava ingurgitando i salatini che aveva trovato sul tavolinetto davanti a lui.
< Dean …> lo sguardo desolato e rassegnato di Sam alla vista del fratello maggiore fece scoppiare Buffy  in una sonora risata.
< Che c’è?> Era strano, ma Dean cominciava ad adorare quel sorriso ed involontariamente iniziava a fare di tutto per vedere quella giovane ragazza felice, anche parlare con la bocca piena con un espressione buffa e sbalordita.
Alla vista delle guancie gonfie di Dean e della sua espressione disinvolta Buffy scoppiò in una risata divertita.
< Era da una vita che non ridevo così ...> Disse Buffy asciugandosi le lacrime dagli occhi. L’ultima volta che aveva fatto una risata del genere? Più di un anno e mezzo prima, l’idea che Harmony avesse messo su una banda e l’avesse minacciata era stata davvero esilarante.
< Lo so, siamo spassosi.> Commentò Sam facendo l’occhiolino.
< Ma se tu sei un piagnucolone! Sempre troppo serio e concentrato per spassartela, quello divertente qui sono io.>  La modestia di Dean era insuperabile. Ignorò l’espressione offesa di Sam e fece l’occhiolino alla cacciatrice.
Buffy alzò gli occhi al cielo e cercò di riportare il discorso su toni più seri, seppure a malincuore.
< Quindi dalla morte di vostra madre avete cominciato a dare la caccia al soprannaturale, siete umani e un angelo vi ha mandato a Sunnydale … Senza spiegarvi il perché … è strano.>
< Beh, tu sei una specie di giustiziere in gonnella, strano è dire poco.> Sorrise malizioso il maggiore dei Winchester al pensiero di poter vedere Buffy in un completo di pelle striminzito e con una frusta legata alla cintura, beh nel suo caso un paletto.
L’idea che potesse esserci qualcosa di buono là fuori aveva sempre suscitato qualche dubbio in Dean, ma lei era reale e non poteva fare a meno di fidarsi, in maniera del tutto irrazionale.
< Inoltre vi ho sognati l’altra notte, era per questo che mi trovavo al cimitero, ma non so perché.> Proseguì Buffy dopo essere arrossita sotto lo sguardo incantato di Dean.
< Era destino.> Sorrise Dean guardando intensamente Buffy negli occhi. 

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Capitolo 3
*** Una nuova strada. ***


Ho fatto un omaggio al telefilm streghe sostituendo il nome dell’indirizzo della via di casa Summers con quello di casa Halliwell, spero non me ne vogliate a male =).

< Forse dovremmo chiamare Bobby e chiedergli qualche informazione.> Sam si era già alzato dalla sedia ed aveva  preso il cellulare.
< Aspetta Rambo, c’è un modo più semplice.> Dean estrasse il suo telefono dalla tasca e digitò il numero di Castiel.
< Ehi amico, siamo qui a Sunnydail, via Prescott al 53, e c’è una … ragazza qui, Buffy …>
Castiel con ancora il telefono all’orecchio comparì a pochi centimetri da Dean, ancora parlando al cellulare < Sono qui.>
< Lo vedo.> Disse Dean un po’ imbarazzato.
< Sto per riattaccare.> disse Castiel, col suo solito tono atono e troppo serio.
Buffy trattenne a stento un sorriso.
< Giusto. Amico questa è già la seconda volta che fai una cazzata del genere, vedi di non prenderci l’abitudine.> rispose Dean irritato.
disse l’angelo. Finalmente misero via i telefoni.
Dean si voltò verso Buffy, spalancò gli occhi e roteando il dito vicino alla sua tempia,  fece segno che Castiel fosse un po’ fuori di testa.
Buffy guardò Sam, che come lei stava trattenendo una risata, le diede una leggera gomitata e la spostò verso l’angelo.
< Castiel lei è …>
< Buffy, lo so. Vi ho mandato qui per incontrare lei … credo.>
< Come credi? E tutta quelle cazzate sull’essere onniscienti?>
Castiel guardò storto Dean , non lo degnò di una risposta e prese la mano di Buffy.
< è lei.>
< Lei chi?> Chiese Buffy un po’ preoccupata.
< Lei sarà la chiave che ci aiuterà a fermare l’Armageddon.>
< L’Arma cosa? Io? Ma … insomma … oh mio Dio, o no! Non oh mio Dio, scusa, insomma non era un’imprecazione, oddio sono proprio una.. oh cavolo, l’ho fatto di nuovo! Scusa … è che sono nervosa sai … è una specie di missione …?> con aria intimorita alzò l’indice al cielo.
Sam e Dean scoppiarono a ridere, sinceramente divertiti dal suo sproloquio. Buffy li guardò in cagnesco.
< Dipende dai punti di vista. Sei dalla parte dei ribelli che cercano di fare la cosa giusta … forse.> Castiel ignorò del tutto l’attimo di momentanea follia della cacciatrice.
< Certo che come angelo sei davvero confuso Castiel.>  Rispose con sincerità Buffy, senza starci troppo a pensare.
Dean si portò la mano davanti alla bocca per coprire un finto colpo di tosse, che a sua volta voleva coprire una risata. La battuta di Buffy  era stata a dir poco perfetta per l’occasione.
< Mi ricordi Dean.> disse Castiel fissando intensamente Buffy negli occhi.
< E questa è una cosa positiva o meno?> Stranamente si sentiva in soggezione di fronte a quell’affascinante angelo, dallo sguardo di un blu mare così profondo da poter leggere la lucidità di tutti i suoi pensieri e una voce troppo sensuale per essere quella di un umano.
< Ehi, positiva di certo! Insomma io sono adorabile, ma non sono sicuro però di condividere il paragone. Andiamo guardala bene, io sono molto più simpatico di lei.> La sua falsa irritazione stupì Castiel ma servì allo scopo, far arrabbiare Buffy. Quanto amava vedere quella scintilla di ira nei suoi occhi quando lo guardava perché stranamente era sempre accompagnata da una vampata di infinito calore.
< Già, è vero. Siamo molto diversi, per esempio io ho le palle, Dean no.> Non le piaceva essere screditata a priori.
< Uh, colpito e affondato.> Disse Sam divertito.
< Sta zitto!> Come al solito, quando Dean non sapeva come controbattere o veniva messo k.o. da qualcuno, il bersaglio più vicino era Sammy.
< Avete lo stesso fuoco negli occhi, usate il sarcasmo per difendervi, siete cresciuti troppo in fretta, portate il peso del mondo sulle vostre spalle e vedo tanto dolore, troppo per una ragazzina. Credo di essere nel giusto ora.>
Parlare di cose così personali per Castiel era come parlare del tempo, Buffy però  si sentì imbarazzata. Non amava mettersi a nudo, tanto meno condividere i suoi problemi con il mondo.
Dean fissò quella piccola ragazza dall’espressione triste ed imbarazzata, così simile e vicina a lui e dovette combattere con tutto se stesso contro il desiderio ardente di stringerla a se e ripeterle che tutto sarebbe andato bene.
Buffy aveva incollato i suoi occhi al pavimento. Dean le si avvicinò e le portò la mano sotto il viso, lo sollevò dolcemente portando i suoi occhi all’altezza giusta per poterli guardare con tutta la comprensione e l’affetto che era in grado di provare.
Buffy si sentì immediatamente avvolta da una strana ed invisibile coperta, un brivido caldo la pervase. Una lacrima minacciava di rigare il suo viso, ma Dean l’asciugò rapido e le porse un sorriso sincero.
Sam scosse la testa è fulminò Castiel con lo sguardo.
< Scusate, ho fatto qualcosa di sbagliato … ?> disse innocentemente l’angelo.
< Tu cosa ne dici, Einstein? > Dean non aveva mai aggredito Castiel prima d’allora, non con tanta violenza. L’angelo lo fissò intensamente, piegò il viso di lato e socchiuse gli occhi, come per focalizzarlo meglio.
< Ti sei già affezionato a lei, e anche Sam. È positivo, vi servirà essere uniti.>
< Di che diavolo stai parlando Castiel?> Persino Sam cominciava a perdere la pazienza.
< Buffy, il suo sangue è l’unica entità sulla faccia della Terra in grado di aprire la porta dell’inferno.>
< Cosa?> Disse Buffy a dir poco disorientata.
< La morte è il tuo dono ricordi?> Discorsi del genere sembravano troppo normali, discorsi da affrontare durante l’ora del tè con le amiche per Castiel. Così di certo non era per Buffy.
Buffy indietreggiò, presa alla sprovvista, solo le braccia di Dean che l’afferrarono prontamente non le permisero di cadere all’indietro.
< Buffy!> Dean la fece sedere sul divano, mentre Buffy stava andando in iperventilazione.
< Cosa significa che la morte è il suo dono? Sam dove vai?> Dean si ritrovò ad urlare.
Sam si era allontanato correndo.
< I suoi poteri, le sono stati conferiti per volere divino naturalmente, ma sono stati attinti dal male. La sua anima pura riesce a combattere questo fardello necessario per donarle la forza di cui ha bisogno e non renderla un … automa come noi angeli, quelli che non hanno disobbedito naturalmente. Nel suo sangue scorre bene e male in eguale quantità. È un liquido potente, in grado di aprire ogni porta. Potremo aprire la porta dell’inferno e ributtarci dentro Lucifero, o per lo meno non permettere al male di prenderla. La ucciderebbero, o peggio …>
< Cosa c’è di peggio?> Disse Dean quasi disgustato, mentre accarezzava dolcemente  la schiena di Buffy, tentando di tranquillizzarla.
Sam tornò con un bicchiere d’acqua che porse a Buffy. Era terribile tutto quello che aveva appena sentito, ma con quei due ragazzi al proprio fianco … per la prima volta non si sentiva sola ad affrontare uno schifo come quello … era una sensazione stranamente piacevole.
< Il suo sangue, lei stessa … La loro potenza sono inimmaginabile, nemmeno lei ne è totalmente a conoscenza, perché sono latenti … un’arma del Signore in caso d’emergenza. Non so ancora come si attivarla però.> concluse l’angelo con un pizzico di rammarico.
< Ehi, non sono un citofono.> Disse Buffy a bassa voce, ancora provata. Ma il sarcasmo era la sua arma migliore, lo era sempre stata, inoltre voleva essere un tentativo per non far preoccupare i fratelli Winchester.
La forza di quella ragazza era indescrivibile, chiunque sarebbe scappato via urlando di fronte a quello che le era stato appena detto, ma lei no … lei scherzava per non farli preoccupare. Come poteva lui reggere il confronto? Castiel si sbagliava, Buffy non gli assomigliava affatto, lei era migliore.
< So che non sei un …>
< Sta zitto Cass!> Lo zittì Dean irritato per il poco tatto che Castiel stava dimostrando nei confronti di Buffy, era tipico di Castiel ma questa volta non riusciva proprio a mandarlo giù.
< Buffy non preoccuparti, non permetteremo a nessuno di farti del male.> Sam si sforzava di apparire calmo, per lei ma si sentiva irrequieto, non voleva che Buffy soffrisse, cosa che sembrava del tutto inevitabile.
< Neanche a Lucifero, a Belzebù o come diavolo si chiama? Se l’inferno mi vuole morta e il paradiso mi cerca per lobotomizzarmi dove posso scappare? Di chi posso fidarmi? E se i demoni mi prendessero e riuscissero a trasformarmi nella loro arma finale? Cosa dovrei  fare?> Si sentiva sconvolta e per diminuire lo stress si alzò in piedi per camminare su e giù lungo la stanza.
 La sua vita era sempre stata un casino, ma pensava di essere riuscita ad ottenere un po’ di pace, dopo Angel, dopo tutte le apocalissi, le battaglie, le ferite, le perdite … dopo la sua stessa morte e la sua resurrezione.
Questo era decisamente chiederle troppo. Distruggere il mondo che aveva tentato disperatamente di proteggere? No, non poteva.
< Buf, calmati, io sono il contenitore di Michele, Sam di Lucifero, ma siamo qui e ce la faremo. Troveremo un piano per rompere il culo a quei bastardi, siamo con te!>
Dean afferrò Buffy per le braccia, costringendola a fissarlo negli occhi. La dolcezza e la fermezza che Buffy vide nelle iridi verdi  del cacciatore la sconvolse, una sensazione di calore pervase il suo petto. Si sentiva calma, protetta come mai prima. Era una sensazione del tutto nuova, mai provata … nemmeno con Angel, con Giles, persino con sua madre.
Dannazione, cos’era? Si era già infatuata di lui? Come era possibile? Si scrollò di dosso quel pensiero e cominciò a piangere crollando verso il pavimento. Dean l’afferrò e l’abbracciò stretta, facendola rannicchiare contro di lui.
Sam sentì una fitta di dolore allucinante attraversare il suo cuore e la sua mente. Quella pena, quella sensazione di impotenza ed abbandono anche lui l’aveva provata e sapeva cosa volesse significare. Poggiò una mano sulla spalla della ragazza, ma non disse nulla … Cosa avrebbe mai potuto dire per farla sentire meglio?
< Buffy so cosa stai provando … siamo una squadra poco raccomandabile e molto probabilmente finiremo male, ma siamo la tua unica alternativa. Questo è il destino, le sensazioni che provi adesso … la fiducia incondizionata che senti per Dean e Sam sono reali, eravate destinati ad incontrarvi. Tutto quello che hai passato è stato una lunga prova per prepararti a questo, per farti giungere a noi.> La voce calma dell’angelo riuscì a rallentare i singhiozzi della cacciatrice ed un Castiel più umano allontanò gentilmente Dean e sollevò Buffy da terra.
Buffy prese un profondo respiro.
< Devo dirgli addio, non è vero?>
Castiel annuì mentre Sam e Dean guardarono perplessi il viso rigato dalle lacrime di Buffy senza riuscivano a capire di cosa stessero parlando. L’angelo scomparve.
Buffy rimase immobile, cercando di attutire il colpo. Da quando era tornata, appena due settimane, si era sentita diversa, come se quella vita, quel posto, persino i suoi amici non le appartenessero … Come se quella non fosse la sua vita.
Era tornata sulla terra, era sbagliato e ora doveva fare i conti con un destino che non aveva affatto desiderato. Ma la prima volta, da quando era di nuovo in questo mondo, che aveva riso non per finta o per tranquillizzare qualcuno, non perché guardata, ma solo perché era vero era stato con Dean e Sam.
< Buffy che succede?> Domandò Dean preoccupato.
< Sono morta e sono tornata in vita circa due settimane fa, per opera dei miei amici ma da quando sono di nuovo qui … è stato come se questa vita non mi fosse mai appartenuta. Sono tornata per una ragione e quella ragione siete voi a quanto pare. Tutto questo non è mai stato mio, mi sono sempre sentiva fuori posto e ora capisco perché … devo venire con voi se voglio tenere al sicuro la mia famiglia, ma è molto più di questo … io voglio farlo..>
Sam e Dean si guardarono negli occhi evi  lessero la medesima cosa. Erano sconvolti, si sentivano irritati e addolorati per quello che quella piccola e giovane ragazza aveva passato e volevano aiutarla, a tutti i costi.
Era morta. Era morta. Ed era tornata. Queste erano le uniche cosa che Dean e Sam riuscivano a pensare, ma non avrebbero fatto altre domande, non in quel momento per lo meno.
< Questo è quello che facciamo, aiutare le donzelle in pericolo.> Sorrise Dean dandole una pacca sulla spalla. Doveva allentare la tensione.
Buffy era grata per quel cambiamento d’atmosfera. Non le era mai piaciuto mostrare le sue emozioni, sentirsi vulnerabile e a quanto pareva sarebbe andata d’accordo con quei due ragazzi.
Sam l’abbracciò e ponendole il braccio sulle spalle la condusse verso le scale che portavano al piano di sopra.
< Va a fare le valigie, fra dieci minuti si parte.>
Buffy sorrise, stranamente entusiasta. Stava per abbandonare tutto per qualcosa di cui non aveva alcuna conoscenza, ma si sentiva pronta.
< Vado e torno, ehi ma come ce ne andiamo da qui? E dove prendiamo i soldi per vivere essenzialmente? I miei risparmi … beh chiamarli risparmi è già un eufemismo!> La razionalità la investì come un treno in corsa, in fondo era pur sempre la solita, ormai fin troppo responsabile Buffy.
< Non preoccuparti piccola, pensiamo a tutto noi, e poi c’è la mia bambina.>
Buffy guardò dubbiosa Dean, non poteva pretendere che una semplice macchina li trasportasse in giro per il paese senza rompersi mai. Ma quando un quarto d’ora dopo  aveva preparato le valigie ed era uscita di corsa di casa capì. Dean guardava quella macchina come un padre guarda la propria figlia, o un amante la propria donna. Sicuramente le cambiava l’olio ogni cinque metri.
< Non sporcare, non toccare e soprattutto … le puzzette si fanno fuori!>
Buffy spintonò via Dean. < Ricorda bene quello che hai detto, non ho voglia di morire asfissiata a causa tua.>
< Dovresti dirlo a Sam allora.> Disse Dean mentre portava la testa indietro come per permettere al suono della sua coinvolgente risata di uscire amplificato.
< Ehi!> Protestò il ragazzo con determinazione.
< Oh Sam, avanti non negare. Vivrà con noi, non potrai nasconderlo a lungo!>
< è colpa del messicano …> disse Sam guardando i suoi piedi mentre apriva lo sportello del passeggero a Buffy che entrò ridendo di gusto.
< E … seconda regola: macchina mia, musica mia.>Dean alzò un dito ammonitore mentre metteva in moto la macchina e partiva una canzone rock che Buffy non conosceva.
< Bene, si parte. Uhuh!> Scherzò il cacciatore.
Buffy rise dell’entusiasmo di Dean, la stessa euforia che vedeva riflessa negli occhi del fratello.
< Dove andiamo a proposito?> domandò Sam quasi sovrappensiero.
< Gabriel ha lasciato un messaggio, vuole che andiamo in Ohio, dice che c’è un caso per noi.>
< Gabriel?> chiese Buffy confusa.
< Un altro angelo che è dalla nostra. Hai fatto bene ad unirti a noi principessa.> Dean fece l’occhiolino a Buffy, voleva metterla a suo agio. Forse chiamarla principessa non era la tattica migliore ma le sue intenzioni erano buone.
< Credi che dovremmo fidarci?> disse Sam sporgendosi in avanti.
< Sam, su con la vita. Un po’ di ottimismo.> gli sorrise Dean.
Sam si rigettò contro il sedile scrollando la testa.
< Ragazzi … potremmo passare al Magic Box?> disse Buffy. I suoi pensieri erano evidentemente riusciti a seguirla.
< Buffy sei sicura di voler venire con noi?> Sam le poggiò dolcemente una mano sulla spalla.
< Se restassi, li metterei tutti in pericolo, userebbero loro per ferirmi, per convincermi a dire di si. Ed io non posso. Se la sono cavata bene senza di me, solo non so cosa dire loro adesso … Non capiranno, o ci staranno male … >
< E tu? Tu cosa vuoi?> Le chiese Dean, più preoccupato per lei che per i sentimenti dei suoi amici.
< Voglio solo finirla …>
< Potremmo parlare noi con loro …>
< Grazie Sam, ma è una cosa che devo fare io.>
< Già fatto.>
Castiel era comparso al fianco di Sam, facendo sobbalzare tutti.
< Merda.> sbottò Dean < Cass, quante volte ti devo dire di non fare così?>
< Hanno dimenticato le due ultime settimane, credono che tu sia ancora morta ed ho alleviato il loro dolore. Sei libera di partire senza preoccupazioni.>
Buffy rimase in silenzio, fissò Castiel negli occhi e vide in lui comparire una scintilla di comprensione che svanì l’attimo seguente.
< Gr- grazie, credo.>
Castiel annuì. < mi dispiace Buffy.> e poi svanì.
Buffy fece un lungo respiro e si voltò in direzione del finestrino.  Sentiva le lacrime affiorare e cercò di combatterle, per tutto il viaggio rimase in silenzio cercando di ricordare quello che era stata, quello che aveva fatto, le persone che aveva amato … per dire addio e cominciare la sua nuova vita.  

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Capitolo 4
*** Catch your train. ***


Dean parcheggiò davanti ad un motel fatiscente dopo circa quattro ore di viaggio durante le quali Sam e Dean non avevano aperto bocca, riuscendo a comprendere la necessità di Buffy di pensare da sola, in tranquillità.
Dean andò alla reception, mentre Sam e Buffy rimasero ad aspettarlo fuori. Buffy notò Dean flirtare con la ragazza della hole, che gli passò un biglietto e le chiavi della stanza dopo avergli fatto l’occhiolino. Era un Don Giovanni …  perfetto.
< Dovrai abituartici.> disse Sam notando l’espressione di Buffy che gli sorrise di sottecchi.
< Stanza 22.> Dean aprì la porta seguito da Sam che fece passare prima Buffy,  da vero galantuomo.
< Non esistono camere triple. > disse Dean gettandosi su uno dei due letti matrimoniali presenti nella stanza.
< Bene, allora tu dormirai sul divano.> Gli sorrise sarcastica Buffy.
Dean portò le mani sotto la testa e ridendo disse, < Oh no mia cara, quello sarà Sam.>
< Beh, io vado a fare una doccia, vedetevela voi due.> disse Buffy ridendo.
 La doccia fu più lunga del previsto. Le lacrime sembravano meno amare se nascoste dall’acqua.
< Ho bisogno dei miei vestiti!> urlò Buffy avvolta in un asciugamano dopo essersi accorta di aver dimenticato la borsa.
Dean era seduto sul letto ad esaminare gli articoli di giornale che parlavano di strane sparizioni in un hotel lì vicino, mentre Sam era uscito per andare a comprare la cena.
< Emh … si.> Prese un paio di pantaloni ed una maglietta nera dalla borsa di Buffy e senza pensarci entrò dentro il bagno.
< Bastava passarmeli con la porta socchiusa.> disse Buffy arrossendo.
< Eh … scusa, io non … io sono abituato con Sam. > Dean si voltò e passò i vestiti a Buffy coprendosi gli occhi, o quasi.
Buffy prese i vestiti.
< Allora … hai avuto il numero di quella ragazza … >
Dean sobbalzò preso alla sprovvista, non sapeva cosa rispondere.
< Emh, io?>
< Avanti, da oggi in poi vivremo assieme, dovremo cominciare a non nasconderci più niente.> Cercò di sorridergli, ma sentiva una strana sensazione di disagio nello stomaco.
< Già … > Persino Dean sembrava a disagio.
< Dov’è Sam?>
< è andato a prendere la cena.>
< Mm … Se ti va di uscire, potrei vestirmi.> disse la ragazza sorridendo. L’atmosfera era innaturalmente tesa.
< Oh, scusa, hai ragione.> Mentre usciva Dean inciampò allo stipite della porta, imprecò e si voltò per vedere Buffy trattenere una risata.
< Dov’è Buffy?> Chiese Sam entrando e posando le chiavi della stanza vicino alla finestra.
< In bagno, si sta vestendo. Cosa hai preso?> disse Dean annusando l’aria.
< Hamburger e patatine fritte.>
< Fantastico.> Sam lanciò la cena a Dean e si sedette sul letto.
< Hamburger e patatine? Ho sentito bene?> Buffy era appena uscita dal bagno con una fame da lupi.
< Se vuoi posso andare a prenderti qualcos’altro, eri sotto la doccia non volevo disturbarti.>
< Ma scherzi Sammy, adoro i cibi grassi e poco salutari.> Si sedette vicino a Sam e addentò il suo panino.
< Grazie ragazzi.> disse con la bocca piena facendo scoppiare a ridere i due fratelli. Sembrava un cucciolo super affamato.
Passarono la sera a ridere e scherzare mentre Dean e Sam si prendevano in giro a vicenda e presto anche Buffy, che si schierava sistematicamente con Sam, fu presa di mira.
Buffy stava soffocando Dean con un cuscino mentre Sam inneggiava alla vendetta dopo che il fratello maggiore aveva detto a Buffy  che gli ricordava un teletabbis spelacchiato, quando Castiel apparve alle loro spalle e si schiarì la voce per attirare la loro attenzione.
Dean si alzò di scatto sbattendo la testa contro quella di Buffy, entrambi si portarono la mano alla fronte, Dean imprecò e Buffy mugugnò un “aio”.
< Castiel, che c’è?> Sam era l’unico che non era stato distratto da un colpo in testa di proporzioni epiche.
L’angelo osservò i due ragazzi seduti sul letto l’uno affianco all’altro mentre si guardavano e morivano dal ridere.
Si avvicinò a Buffy e le poggiò due dita sullo sterno.
Buffy sobbalzò e < Ah! Castiel sei impazzito?> Sentì una fitta di dolore acuta al torace.
< In questo modo nessun angelo o demone potrà trovarti.> Castiel si sedette sul divano.
Sentiva ancora le costole indolenzite.
< Simboli enochiani incisi sulle ossa.>
Buffy spalancò gli occhi e cercò consolazione in quelli di Dean che si stava ancora massaggiando la fronte.
< Non preoccuparti, anche noi siamo fan dei pazzi tatoo.> Le sorrise Dean ancora dolorante.
Buffy si sentì immediatamente meglio.
< Come mai non sei ancora sparito?> Buffy si accucciò sul suo letto, rivolta a Castiel.
L’angelo la guardò confusa, < Io non ti piaccio … >
< Sei astuto …>  lo schernì Buffy, facendo ridere i fratelli Winchester.
< Perché?> le domandò Castiel, sembrava sinceramente interessato.
Buffy lo guardò confusa.
< Beh, non si può dire che tu mi abbia dato molte notizie piacevoli ultimamente …>
< Ma non è colpa mia, è il tuo destino …>
< Sarà che il tuo tatto è pari zero, allora.> disse in tono acido e beffardo la cacciatrice. Dean trattenne una risata.
< Mentre voi due ragazzi bisticciate io vado a farmi una doccia.> si stava ancora massaggiando la fronte. Si voltò verso Buffy. < Tutto ok?> Sembrava preoccupato per la sua incolumità. Sam notò in suo fratello una strana scintilla che non aveva mai visto prima.
Buffy lo guardò riconoscente ed annuì.
< Vi lascio da soli … a fraternizzare … C’è un hotel infestato qui vicino, credo che dobbiate dargli un occhiata, Gabriel aveva ragione.>
Sam lasciò cadere il suo panino sul letto e si alzò per fermare Castiel poggiando una mano sulla sua spalla.
< Non credi ci siano cose più importanti da fare, come capire quali sono i poteri di Buffy, aiutarla a controllarli, uccidere chi la vuole morta o dalla parte sbagliata nel giorno finale?>
Buffy concordava in pieno.
< Lo so. Io mi occuperò di questo per il momento. Voi dovete … come si dice … creare un legame. Abituarvi gli uni agli altri. Buffy ha molto da imparare da voi e voi da lei. I suoi poteri si svilupperanno sul campo ed io tornerò spesso per allenarla. Non abbiamo ancora un piano sicuro per sconfiggere Lucifero Sam, ma ci arriveremo e Buffy sarà la nostra arma finale. Finché tu, Dean o lei non direte si a Michele o a Lucifero l’Armageddon non inizierà.>
Sam annuì e l’attimo dopo Castiel scomparve.
< Michele? Chi è Michele?>
Dean scrollò la testa e si diresse in bagno. < Come principessa? Una con tutte quelle croci al collo dovrebbe aver imparato a memoria la Bibbia.> Dean le sorrise indicando la sua collana. Buffy rispose alla sua battuta con una linguaccia e Dean scomparve dietro la porta del bagno ancora ridendo.
< Ok …> Sam raccontò a Buffy la loro storia, dal principio cercando di non omettere nessun particolare.
Quando Dean uscì dal bagno notò come l’espressione di Buffy fisse concentrata mentre tentava di seguire il filo della loro folle storia.. Si sedette vicino a lei, di fronte a Sam che stava ancora raccontando.
< Io e Dean … beh … ce la siamo vista brutta, e non lo biasimo per questo. Ma un giorno mi ha chiamato e mi ha rivoluto con se, nonostante tutte le bugie, tutti gli sbagli che avevo commesso. C’è voluto un po’, ma ora eccoci qui, stiamo combattendo senza un vero e proprio piano, ma insieme.> Sam le sorrise, provato.
< Sam è un cavaliere, la storia non è tutta qui. Io ho fatto il coglione … ho quasi ceduto, a Michele  … non credevo più in noi … in Sam. Ma lui ha continuato a fidarsi di me, stronza.>
< Idiota.> Rispose automaticamente Sam, accettando con una stretta al cuore le bizzarre scuse del fratello.
< E non ho ceduto … grazie a lui.> Diede una pacca sulla spalla del fratellino.
Buffy sorrise, uno strano calore le riscaldò il cuore alla vista dell’amore che Sam e Dean riuscivano a provare ancora l’uno per l’altro nonostante tutto quello che avevano dovuto affrontare.
< Ed ora dovremo occuparci di una marmocchia con poteri soprannaturali.> Dean cercò di alleggerire l’atmosfera mentre rivolgeva un sorriso provato a Buffy che contraccambiò illuminandosi di gioia.
< Vi invidio, credo di non aver mai avuto nella mia vita una persona sulla quale poter contare, con la quale sentirmi veramente a casa, al sicuro.>  Per un attimo pensò ad Angel, ma lui l’aveva abbandonata.
< Ma se sei morta per salvare la vita di tua sorella …> Dean fulminò il fratello con uno sguardo più che eloquente.
< Scusa, è solo …> si scusò Sam.
< Non preoccuparti Sammy. Si, l’ho fatto e … lo rifarei altre mille volte, come lo farei per Willow, per Xander o per Giles … ma loro non sono mai riusciti a comprendermi ... E non so se avrebbero mai dato la loro vita per me, molto probabilmente si … ma sono andati avanti benissimo senza me in giro, certo mi hanno riportata indietro … ma non so se lo abbiano fatto per la cacciatrice o perché non potevano vivere senza Buffy … cosa che riusciranno a fare a quanto pare. Mi sono sempre stati accanto ma ero io il loro leader, io dovevo prendere le decisioni che avrebbero portato allo nostra vita o alla nostra morte. Ero sola e loro contavano su di me.
 Tu invece Dean hai sacrificato tutto quello che avevi per la tua famiglia, sei morto e andato all’inferno per Sam  e sai benissimo che lui farebbe lo stesso per te. Nessuno dei due può vivere senza l’altro e a quanto pare la possibilità di perdervi non è una scelta accettabile. Ed è così intenso, fuori dal comune …>
 Dean e Sam rimasero a fissarla. Colpiti in pieno dalle sue parole, perché diceva la verità. Per loro era sempre stato qualcosa di normale, di automatico rischiare la propria vita per l’altro, non riuscire a pensare ad una vita senza il proprio fratello affianco, ma gli altri, il resto del mondo come faceva? Andavano avanti dopo la perdita di un loro caro. Per loro due era inconcepibile il solo pensiero.
Dean si alzò per sciogliere la tensione che sentiva arrivare, mentre Sam poggiò una mano sul ginocchio di Buffy. < Grazie.> le disse, facendole capire quanto importante fosse stato quel discorso.
< Ed ora … che facciamo? Insomma Castiel ha parlato di una casa stregata.> Buffy scese dal letto e si indirizzò verso Dean che stava guardando fuori dalla finestra.
Prima che lei potesse poggiare una mano sul suo braccio lui si voltò. Ed incontrò il suo sguardo a pochi centimetri dal suo viso.
< Emh … dormiamo. Domani sarà una lunga giornata a quanto pare.>
< Ad un patto …> disse Sam che stava già andando a sdraiarsi sul divano.
< Quale?> Dean era già sotto le coperte.
< Domani Buffy deve raccontarci tutta la sua storia.>
 Buffy sorrise presa da un attacco di panico che cercò di nascondere, ma in fondo era giusto. Loro le avevano raccontato tutto.
< Ok ..>
Dean le sorrise e spense la luce.
Non ricordava molto dell’incubo, solo la solita sensazione di vuoto e terrore, le sue mani bruciate e la terra che cadeva sopra di lei. Ricordava la sua voce spezzata ed il terrore provato dopo aver letto il suo nome su quella lapide.
Si svegliò urlando, come ogni notte, ma qualcosa era cambiato ora. Non era più sola nella sua stanza.
Dean si svegliò di scatto e corse verso il letto di Buffy, la strinse contro il suo petto e cominciò a cullarla dopo aver controllato che non avesse nessun osso rotto. Era stato un brutto incubo.
< Ssshh, Buffy, sta tranquilla. Va tutto bene, sei qui con me. Buffy respira, è stato solo un incubo.>
Sam accese la luce e li raggiunse, posò una mano sulla schiena di Buffy.
Era terrorizzata e stava tremando, ma si sentiva per la prima volta al sicuro tra le braccia di Dean. Osservò il viso di Sam e si perse nella dolcezza del suo sguardo. Riuscì finalmente a respirare.
< Scusate …>
< Tranquilla Buffy. È tutto ok ora… Sono stati gli angeli a venirti in sogno? Per minacciarti?>
Buffy fissò dubbiosa il fratellino minore.
< No … perché possono farlo?>
Dean ormai certo che si fosse tranquillizzata la lasciò andare, tenendole però il braccio attorno alla vita.
< Si … possono minacciarci, confonderci o ottenere informazioni in questo modo, ma …>
< No, no tranquillo Sam. Sono solo incubi che faccio … praticamente tutte le notti da quando sono tornata.>
< Sei stata all’inferno?> Dean le domandò automaticamente, con il terrore negli occhi. Pregava con tutto il suo essere che quella piccola e giovane ragazza non avesse mai dovuto affrontare le sue stesse pene.
Buffy non sapeva cosa rispondere. Non aveva mai detto a nessuno la verità e non sapeva se era in grado di farlo …
< Io … mi sono risvegliata sotto terra, dentro la mia tomba … si erano dimenticati di disseppellirmi e ho scavato per uscire … mi sono sentita come un animale lasciato rinchiuso in una gabbia buia e mortale. Ero persa, sola … per un attimo ho sperato fosse solo un incubo e da allora tutte le notti sogno quella tomba …> una mezza verità era molto meglio di una bugia. Ma si sentì immediatamente meglio dopo aver detto loro quelle cose.
Dean l’abbracciò stretta e poggiò il suo mento sopra la testa di Buffy che si era aggrappata alla sua schiena.
< So come ti senti, anche io … quando mi hanno riportato in vita ho dovuto rompere la mia bara e scavare per uscire. È orribile lo so, ma è molto meglio dell’inferno.> La tristezza che c’era nella voce del cacciatore le spezzò il cuore.
Ma molto peggio del paradiso pensò Buffy, senza riuscire a dirlo ad alta voce.
< Vuoi restare sveglia? Magari potremmo farti compagnia a turno io e Dean …>
La dolcezza di Sam riusciva a farla sorridere con calore ogni volta. Buffy accarezzò il suo viso, suscitando in Sam un brivido ed una sensazione mai provata prima, le sorrise. Aveva sempre immaginato di aver potuto provare quel tipo di sensazione se sua madre lo avesse mai accarezzato.
Buffy gli sorrise. < No, sono stanca … è meglio dormire, ma grazie per la proposta.>
< Ok …> Dean si alzò per tornare nel suo letto dopo aver dato una bacio sulla tempia di Buffy. Rimase paralizzato per un secondo dopo aver realizzato il gesto che aveva appena fatto. Sam sorrise, Dean non era mai stato il tipo da sentimentalismi del genere. Buffy doveva davvero aver rapito suo fratello.
Prima di spegnere la luce Dean guardò Buffy che rispose al suo sguardo preoccupato con un sorriso.
< Buonanotte Dean.>
< Buonanotte Buffy.>
< Ehi Sam?> disse la ragazza poco prima di addormentarsi.
< Si?>
< Grazie.>
Sam sorrise. < Di nulla Buffy.>
Il cuore di Dean si scaldò. Sam sembrava davvero felice per la prima volta dopo tanto tempo. Ed anche lui si sentiva così.
La mattina seguente Buffy si svegliò sentendo il rumore della doccia. Vicino al suo comodino c’era un’enorme tazza di caffè fumante e Dean stava facendo una telefonata.
Si alzò tutta insonnolita e bevendo si ustionò la lingua. Trattenne un urlo facendo scoppiare a ridere Dean.
< Cosa? No scusi, non credo che la morte di sua moglie sia qualcosa per cui ridere.> Sentì Dean scusarsi.
Buffy sogghignò, quella era una punizione divina.
Quando Dean riattaccò si sedette sul suo letto, di fronte a Buffy.
< Tutto ok?>
< Recupererò la sensibilità alla lingua tra poco, non preoccuparti.> Capì dal suo sguardo che non si stava riferendo al caffè.
< Tranquillo Dean, sto bene. Grazie.> Gli sorrise.
< Se hai bisogno di parlare o di qualsiasi altra cosa sono qui.>
Dean si sentiva davvero in pensiero per lei, voleva aiutarla con tutto il suo cuore.
Sam uscì dal bagno  già vestito e con i capelli bagnati.
Dean si schiarì la voce e si gettò sul letto con le mani sotto la testa.
< Allora il signor Donovan ha detto di aver visto una donna vestita di bianco prima di sentire l’urlo della moglie. Non è molto, ma è un inizio, dovremmo andare a controllare.>
< Certo, hai l’indirizzo?> Sam prese le chiavi della macchina e si indirizzò all’uscita.
< Ti sembro un pivellino?> Dean diede uno schiaffo dietro la nuca di Sam e aprì la porta.
< Madame …> disse rivolgendosi a Buffy.
< Sono una donna, fatemi almeno pettinare!> Buffy corse in bagno con i vestiti puliti mentre Dean e Sam si guardavano in faccia stupiti. Da quanto non uscivano con una ragazza? Avevano davvero dimenticato come convivere con una di loro.
< Ma come faremo ad entrare sulla scena del crimine?> disse Buffy dopo essersi cambiata alla velocità della luce in bagno.
Dean e Sam risero mentre le spalancarono la porta.< Guarda ed impara.> 

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Capitolo 5
*** Are you the one? ***


  Volevo ringraziare enormemente: jo ste , Marti47, Ohmygod , SamDeanbro  e sbeaz95 che stanno seguendo la mia storia! Le vostre iscrizioni mi fanno venire voglia di scrivere ancora e ancora di più, grazie mille! Spero che questo capitolo vi piaccia. E qualsiasi commento o richiesta sarà super bene accolta, buona lettura! Vi avverto, sarà un capitolo … che vi ruberà il respiro, dedicato ai miei iscritti =).
 

< Siamo spiacenti per la sua perdita signor Donovan. Siamo l’agente Page  e questo è il mio collega Bowie, dobbiamo farle qualche domanda.>
Buffy era rimasta paralizzata. Dean sembrava un vero agente dell’FBI. Inoltre quei distintivi erano perfetti.
< Prego entrate.> Il signor Donovan era un bell’uomo sulla quarantina, sembrava davvero provato per la perdita della moglie.
< Lei chi è?> Bloccò l’entrata a Buffy prendendola all’improvviso.
< Io … emh … io, io sono …>
< Lei è la dottoressa forense White, è stata assegnata a questo caso.>  Dean tornò indietro e salvò Buffy appena in tempo.
Il Signor Donovan le sorrise, provato e la lasciò passare.
< Prego accomodatevi, volete qualcosa da bere? Una birra, un whisky …?>
Dean aprì la bocca per approvare, ma Sam gli tirò una gomitata nello stomaco. Dean imprecò a bassa voce mentre Sam rifiutava gentilmente.

< Siete stati davvero grandi!> Buffy si sentiva elettrizzata. Dean le sorrise e le aprì lo sportello del passeggero.
< Anche tu non sei stata tanto male.>
< Quindi ora che si fa?> Chiese Buffy.
< Si esce!> Dean le fece l’occhiolino e partì sgommando.
Appena tornati al motel Sam si gettò sul letto mentre Buffy e Dean si diressero contemporaneamente verso il bagno.
< Non pensarci nemmeno, c’ero prima io!> Buffy corse verso la porta ridendo.
< No principessa, rispettiamo l’anzianità!> Dean l’afferrò per la vita e la sollevò da terra facendola roteare.
< Allora lo ammetti che sei vecchio!> Disse Buffy ridendo ed afferrando Dean per la cintura dei pantaloni lo face cadere a terra.
< Sarò anche vecchio, ma sono più furbo di te!> Il cacciatore con uno sgambetto fece cadere la ragazza sopra di lui e scoppiarono a ridere.
Sam si sollevò dal suo letto, prese la sua borsa ed entrò in bagno con disinvoltura.
< Sammy!> Gridarono in coro Dean e Buffy sentendo la risata di Sam.
Dean fece scivolare le sue mani lungo i fianchi di Buffy e rimase a fissare il suo viso, troppo vicino al suo.
Buffy tremò e fece scorrere la sua mano sul viso di quel ragazzo che l’affascinava così tanto.
Dean deglutì. Al diavolo la cavalleria pensò. Strinse con foga la vita di Buffy per sentire il suo corpo contro il proprio. La cacciatrice rimase a guardalo, stupefatta. Dean passò la sua mano lungo il suo viso e le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Non era una mossa da Dean. Di solito rimorchiava le ragazze nei bar per un po’ di sano divertimento il che non includeva romanticherie.
Sam aprì d’improvviso la porta beccando in flagrante Dean e Buffy che si alzarono immediatamente e cercarono di comportarsi in maniera disinvolta. Dean si grattò la testa e si diresse verso la finestra mentre Buffy si mise a sedere sul suo letto.
Sam nascose un sorriso. < I miei calzini.> disse ridendo e tornando verso il bagno, ma Buffy lo spintonò via e si chiuse dentro.
< troppo lento Sammy! Ora è il mio turno!>
Mentre si immergeva nell’acqua calda non poteva fare a meno di non pensare a quello che era successo poco prima con Dean. Sembrava interessato a lei …
Lei lo era di sicuro, almeno credeva, ma era troppo complicato. Se non fosse andata bene? Dovevano restare fianco a fianco per chissà quanto tempo cercando di impedire l’apocalisse. Dell’imbarazzo post relazione non li avrebbe di certo aiutati. E poi Dean era un Don Giovanni, molto probabilmente non si era nemmeno accorto di lei troppo preso com’era a guardare il sedere di ogni cameriera che incontrava.
Eppure, prima …
< è destino.>
Buffy sobbalzò e cercò immediatamente di coprirsi con le bolle create dal bagnoschiuma.
Castiel era appena comparso ai piedi della vasca da bagno.
< Sei impazzito? Che ci fai qui?> Cercò di afferrare l’asciugamano che gentilmente l’angelo le porse.
< Non avere così tanti dubbi … è lui, è l’uomo giusto. È stato scritto.>
< Va immediatamente via di qui Castiel!> Buffy era riuscita a coprirsi con l’asciugamano e si era tirata in piedi, in quell’istante Dean e Sam sfondarono la porta.
< Chi c’è? Cos’è successo? Buffy stai bene?>
Tutti e quattro rimasero paralizzati dopo aver compreso l’assurdità della situazione.
< Oh certo, Buffy sta facendo il bagno perché non andiamo ad assistere? Quant’è il biglietto?>
< Scu-scusa, ti abbiamo sentita gridare e pensavamo …> Dean cercò di guardare le sue scarpe, ma quell’asciugamano copriva veramente poco di quel bellissimo corpo.
Sam si coprì gli occhi con la mano e dopo essersi scusato uscì in fretta dal bagno.
< Castiel qualsiasi cosa dovevi dirle potevi aspettare almeno cinque minuti.> lo rimproverò Dean.
< No, lei stava pensando di arrendersi e lasciarti …>
< Ah, ok Castiel, hai parlato abbastanza!> Buffy cercò di uscire dalla vasca, ma perse l’equilibrio e cadde tra le braccia di Dean mentre Castiel scomparve sorridendo.
Dean la sollevò afferrandola per la vita e rimase immobile come un ebete a guardarla. Buffy arrossì e cercò di coprirsi il più possibile.
< Gr- Grazie Dean, ora puoi anche andare.>
< Oh, si, si … giusto … io ora …> Ho bisogno di una doccia fredda! Pensò tra se e se.
Poco dopo Buffy uscì dal bagno avvolta in un lungo accappatoio, con i capelli ancora bagnati.
Sam si era già cambiato e Dean si diresse verso il bagno senza dire una parola o guardarla per un attimo.
< Allora dove andiamo di preciso?> Buffy si sedette sul letto, passandosi l’asciugamano tra i capelli.
< Ho sentito di un locale qui vicino, un po’ elegante, ma dovrebbe andare.> Sam si voltò per sorriderle.
< Quindi è questo quello che fate. Duro lavoro di giorno e locali di notte.>
< No … non ultimamente almeno.> disse Sam con aria triste. < Ma ora che ci sei tu, abbiamo diritto ad un po’ di divertimento, certo l’Apocalisse è imminente e le sorti del mondo dipendono da noi, ma questo non vuol dire che non possiamo ubriacarci un po’.>
< Oh, io non reggo assolutamente l’alcool!>
< Non preoccuparti, ti riporterò io al motel!>
Buffy prese dalla sua valigia una gonna a tubino nera che le arrivava fino alle ginocchia ed un top aderente di pelle.
< Potresti voltarti?> disse rivolta a Sam.
 < Certo.> Così fece ed attese il via libera della ragazza per voltarsi di nuovo.
< Ok, puoi voltarti e sii sincero. Come sto?>
Sam si voltò ed una Buffy elegante, con i capelli mossi raccolti la accolse a braccia aperte. Era affascinante, ma non c’eravamo.
< Permetti?> le chiese Sam avvicinandosi.
< Certo …> disse Buffy dubbiosa.
Sam prese un paio di forbici e fece un lungo spacco sulla coscia destra di Buffy, poi piegò la gonna per accorciarla un po’.
< Ecco ora sei da togliere il fiato!> Sam le fece l’occhiolino. Conosceva i gusti di suo fratello e sapeva che così lo avrebbe fatto impazzire. In effetti stava facendo impazzire anche lui. Cosa diavolo gli stava succedendo? Quando aveva sfiorato la pelle della sua coscia era come andato in ebollizione. Ma c’era Dean, Dean era evidentemente interessato a lei.
< Non ti sembro un po’ troppo …?> Buffy stava arrossendo. Da quanto delle grandi e robuste mani come quelle di Sam non le scivolavano lentamente sulla pelle?
In quell’istante Dean uscì dal bagno e rimase paralizzato nel vederla. Il borsone che teneva in mano gli cadde per terra e rimase a fissarla a bocca aperta.
< Vedi la bavetta che sta uscendo ora dalla bocca di Dean? Si, quello vuol dire che stai bene.> scherzò Sam.
Dean scrollò la testa e si diresse verso di lei.
< Cosa ne dici?> gli chiese.
Sam nel frattempo uscì dalla stanza per lasciarli soli.
< Sei stupenda, ma …>
Afferrò il fermaglio che le teneva i capelli e li sciolse. Quelle lunghe ciocche dorate ricaddero lungo le sue spalle in morbide onde. Dio se è bella, pensò Dean.
Buffy arrossì, e fece scorrere il suo sguardo su Dean. Anche lui era molto elegante nella sua camicia bianca e nei suoi pantaloni scuri.
< Anche tu non sei niente male …>
< Dici? Mi sento un pinguino.> Scherzò Dean, in imbarazzo. < E poi non riesco ad abbottonare questi maledetti bottoni, a cosa servono lungo le maniche? Me lo sono sempre chiesto.>
Buffy sorrise. < Aspetta, faccio io.> Fece scorrere le sue mani lungo le sue braccia toniche e allacciò quei bottoni con lentezza sacrale.
L’atmosfera si stava facendo … intensa. Dean sollevò il viso di Buffy con dolcezza.
< Andiamo allora!> Urlò quasi Buffy, prese la sua borsa, la mano di Dean e lo portò fuori alla velocità della luce.

Erano ormai al terzo giro di uno strano alcolico che portava il nome di un angelo … Buffy si sentiva già sbronza, ma si stava divertendo da matti.
< Barista un altro giro!> Aveva urlato Dean che aveva bevuto anche due tequile bum bum, tentando di iniziare una gara con Sam, che Buffy aveva prontamente bloccato sul nascere.
< è normale vedere tre camerieri uguali che vengono verso di noi?> Chiese Buffy ridendo.
< Principessa sei davvero sbronza!> rispose Dean.
< Ah perché tu?> Buffy diede una spinta a Dean che cadde dalla sedia.
Sam scoppiò a ridere e subito dopo si coprì la bocca con la mano, trattenendo un conato di vomito.
< Oh, bene, basta. La serata è finita lady. La donzella qui si sta sentendo male.>
Dean prese sottobraccio Sam e lasciò un mazzo di banconote sul tavolo.
< Aspetta qui ok, torno a prenderti subito.>
< Ma sto bene, non lasciarmi qui!> Buffy si alzò dalla sedia, traballò e si aggrappò a Dean per non cadere.
< Oh certo, come no piccola.> Dean le sorrise e la prese sottobraccio.
Appena tornati al motel gettò Sam sul letto, era così ubriaco che si addormentò all’istante.
Prese allora in braccio Buffy che sembrava essersi addormentata sulla sua spalla nonostante avesse camminato  sulle sue gambe dal pub fino alla stanza del motel.
La depositò sul letto e si preparò a dormire sul divano nonostante il forte mal di testa che stava sentendo già arrivare. Aveva bevuto troppo, ma si era divertito.
Si tolse la maglietta e notò che Buffy stava tremando, così si avvicinò a lei per metterla sotto le coperte.
< Dean …> lei sussurrò.
< Sei ubriaca Buffy …  Dammi le gambe, ti tolgo le scarpe e ti metto sotto le coperte.>
Buffy obbedì ancora insonnolita.
Dean esitò nello slacciare gli stivali di Buffy, accarezzò le sue gambe senza pensarci. Sfiorarla, stringerla a lui era tutto quello che aveva desiderato da quando l’aveva vista.
La sollevò con leggerezza e la coprì accarezzando il suo viso.
Non appena si sedette sul divano però sentì un urlo tristemente familiare.
Corse da Buffy e la strinse contro il suo petto.
< Ehi l’alcool accelera i tuoi incubi a quanto pare …> cercò di sdrammatizzare.
Buffy si aggrappò alla sua schiena e con l’unico filo di voce che le era rimasto < Resta con me, per favore. Stringimi.>
Dean rimase spiazzato, non si stava approfittando di una ragazza ubriaca, non è vero? Ma presto si sdraiò portandola contro il suo petto. Scrollò la testa e rise di se stesso. Cattive abitudini.
Dean l’abbracciò, le baciò la nuca e chiuse gli occhi.
E pensò che quello doveva essere il paradiso.

Svegliarsi la mattina seguente fu un vero martirio. La testa le girava come una giostra, ma sentì il braccio di Dean stringerla in vita e si sentì immediatamente meglio. E ricordò che nessun incubo era venuto a disturbarla quella notte …  non dopo che Dean l’aveva stretta.
< Buongiorno principessa …> le disse Dean sbadigliando. Buffy rise < Buongiorno Pisolo.>
Dean rise e si voltò a guardarla. I loro volti non erano mai stati così vicini e rimasero immobili, in silenzio.
< Avuto altri incubi?>
< No … strano.> Rispose Buffy cercando di respirare regolarmente.
< Allora forse dovrei dormire con te ogni notte … lo dico solo perché così entrambi potremmo fare una dormita come si deve …> Si corresse subito, in maniera evidentemente impacciata.
Buffy nascose un sorriso. < Solo per tutelare il nostro riposo … >
Dean rimase a fissarla e spostò dolcemente una ciocca che le copriva il viso, dietro  l’orecchio. Buffy sentì il suo cuore accelerare.
< Vi ho portato un paio di aspirine, credo vi serviranno. Io non riesco ancora a camminare in linea retta!>
Sam era entrato interrompendo un’altra volta il momento.
< Dannazione Sam!> Sbottò Dean facendo ridere Buffy, allora forse era vero che le piaceva.
Sam si voltò, preso alla sprovvista, poi capì. < Oh … emh … scusate.>
< Scusarti di cosa Sammy? Grazie per le aspirine, la testa mi sta scoppiando.>
Buffy si alzò allontanandosi da Dean che fulminò Sam e si puntò due dita alla tempia, facendo finta di sparare. Un avvertimento al fratellino che lo avrebbe ucciso di lì a poco.
Sam alzò le mani mimando a basso voce. < Come facevo a saperlo?>
Buffy non si accorse della simpatica scenetta mentre mandava giù due aspirine e correva in bagno per fare una doccia.
Appena uscita notò che Dean non c’era.
< Dov’è andato Dean?> Chiese a Sam che stava armeggiando con il portatile.
< Cosa? Dean … non lo so.> Sembrava imbarazzato.
< Sam che c’è?> Chiese Buffy avvicinandosi.
< Nulla! Cosa dovrebbe esserci?>
Buffy lo fissò sospettosa, Sam distolse lo sguardo. Preferì non approfondire, evidentemente c’era qualcosa che non voleva o non poteva dirle.
< Allora oggi andremo a fare qualche altra ricerca sul fantasma?>
< Non ce n’è bisogno, a quanto pare il signor Donovan non è stato molto sincero con noi.>
< Perché?> Chiese e si avvicinò a Sam, portandosi dietro la sua sedia per vedere lo schermo.
< Beh, qui si parla di una giovane donna, Melanie Dipfort, che è stata trovata morta nel bagno di casa sua una settimana fa. Suicidio, si è tagliata le vene.>
Buffy osservò la foto di quella giovane e bella ragazza.
< E come fai a sapere che si tratta del nostro fantasma?>
< La moglie del signor Donovan è morta per via di profondi tagli sui polsi, ma non si è pensato ad un suicidio perché vicino al cadavere non sono state trovate lamette o qualsiasi altro tipo di arma avesse potuto provocarle quelle ferite.>
Sam si voltò a guardarla dopo aver lanciato un’occhiata  preoccupata verso la porta.
< Beh … è un punto a favore di sicuro.>
< Inoltre dicono che nella lettera che ha scritto prima di morire abbia incolpato un certo Maxuel del suo imminente suicidio.>
< E scommetto tutte le aspirine che ho ingurgitato che il signor Donovan si chiama Maxuel.>
Sam annuì, sorridendo.
< Sei stato bravo Sammy!> Buffy si chinò per dargli un bacio sulla guancia.
Sam rimase spiazzato. < Gr-grazie. Dean non è mai così riconoscente.>
< Beh meno male! E comunque te lo meriti e dovrai abituartici d’ora in poi. Un po’ di gratificazione non fa mai male e tu sei bravo nel tuo lavoro.> Gli sorrise Buffy.
La porta si chiuse con violenza e Sam e Buffy si voltarono a guardare Dean livido dalla rabbia sul ciglio della porta.
< Che c’è? Che è successo?> Buffy fece qualche passo verso di lui.
< Niente … perché?> Dean tentò di controllare la sua rabbia. Risultati: zero assoluto.
< Da quanto sei lì?> Chiese Sam.
sbottò.
< Sei geloso?> Chiese Buffy ridendo.
Dean la guardò furioso. < Chi io? No, perché dovrei? Non mi interessa quello che fate, potreste anche sposarvi.>
Buffy rimase immobile, ferita dal tono duro e aspro usato da Dean. Perché si stava comportando così?
< Sei uno stronzo!> La ragazza prese la sua borsa e si diresse verso la porta.
Dean l’afferrò per un braccio.
< Perché non me l’hai detto?> Era davvero furioso.
< Ehi Dean calmati!> Sam si alzò dalla sedia.
< Detto cosa?> Chiese Buffy allarmata.
< Il paradiso, il paradiso Buffy! Mi hai fatto fare la figura del coglione! Perché non me l’hai detto? Avevi paura che non mi sarei più potuto prendere una cotta per te? Hai bisogno di questo? Dovrei cominciare a dubitare di te? Sei dalla loro parte? Cosa sei, l’amichetta di Michele?>
Sam sciolse la presa di Dean ed allontanò Buffy dal fratello.
< Dean smettila.> disse Sam nascondendo Buffy dietro di se.
< Non ne ho mai parlato con nessuno, ecco perché! Forse potresti non arrivarci Dean, ma non è un argomento che amo intraprendere. Ma ve lo avrei detto! E come puoi pensare che io sia in combutta con quegli idioti? Perché ti stai arrabbiando in questo modo?> Buffy poteva comprendere l’amarezza di Dean, ma non la sua rabbia.
< Perdonami se ho dubitato di te, ma io non ti conosco! E a quanto pare a te non va di condividere informazioni importanti con noi. Non avevo certo bisogno di portarmi a spasso una biondina per essere preso in giro!>
Dopo aver osservato a lungo il volto contratto e gli occhi lucidi di Buffy, si pentì immediatamente delle sue parole, era un coglione. Quando si arrabbiava perdeva la testa. Ma sentire Castiel dire quelle cose lo aveva sconvolto. Forse perché non era stato giusto riportare Buffy in vita, forse perché non era stata lei a dirglielo.
< Io non l’ho mai fatto.>  la voce rotta e provata di Buffy perforò la mente di Dean lasciando cicatrici ben visibili.
 < Scusa …> Dean si mise a sedere sul letto con un cambio d’umore repentino.
< è vero? Eri in paradiso?> Le chiese Sam dopo aver notato che l’atmosfera si era fatta più calma.
< Si … ma mi hanno riportato indietro … all’inferno. Dover lottare ogni giorno da sola, in una vita che non è più mia … qui tutto è violento, tutto è sangue e dolore, ma da quando sono con voi è diverso. Mi sento viva, e credo finalmente che questa vita non faccia poi così schifo, che valga la pena lottare. E vi giuro che ve lo avrei detto, ma …>
< Non volevi sconvolgerci? Con la vita che facciamo la vedo difficile.> Chiese Dean in modo sarcastico, ma la sua tristezza curvava le sue spalle sotto un peso invisibile.
< Perché è così che dovremmo sentirci e non tristi, o incazzati neri contro gli idioti che ti hanno riportata qui! Avevi ottenuto la tua ricompensa finalmente e te l’hanno strappata via … ed io non ho fatto che sentirmi sollevato quando Castiel me l’ha detto perché non facevo altro che pensare … Dio se non lo avessero fatto … sono felice che lei siamo qui … con noi.>
Buffy si sedette accanto a lui, accarezzò la sua testa, facendo scorrere la mano tra i suoi capelli. Lo aveva già perdonato. Nonostante tutto poteva comprenderlo. Ed era stato il primo a comprenderla.
< Non sono un coglione? Odio da morire quelli che ti hanno fatto questo, ma ne sono felice. Sono un bastardo egoista.>
< Anche io sono felice di essere tornata ora … perché ci sei tu, perché c’è Sammy. Quindi non devi sentirti in colpa … mi avete dato una ragione per continuare a vivere. Non sei un bastardo egoista … senza di voi molto probabilmente sarei tre metri sotto terra ora, e mi ci sarei rimessa io con le mie mani.>
Sam le sorrise e l’abbracciò. < Vale lo stesso per me Buffy. Sei riuscita a farci dimenticare tutto lo schifo che ci aveva allontanati. Mi dispiace per quello che ti hanno fatto, ma anche io sono felice che tu sia qui, adesso … con noi.>
Buffy baciò Sam sulla guancia.
< Visto … siete due bastardi egoisti!>
Dean rise e sollevò il viso per guardarla. Vedere i suoi occhi arrossati e lucidi fu come riceve una pugnalata al cuore per Buffy.
Sam si alzò, balbettò qualcosa su una ricerca da fare e uscì dalla stanza.
Buffy lo guardò intensamente, perdendosi nei suoi splendidi occhi verdi. Accarezzò il suo viso.
< Non preoccuparti così per me … ti verrà un infarto.>
Dean sorrise. < Non posso … è più forte di me.Ti sento nelle ossa … non ho mai provato nulla del genere … non so come gestirlo. Scusami per prima, ma io …>
Buffy chiuse la sua bocca con un bacio.
Dopo il primo secondo impiegato per realizzare che cosa stesse succedendo, Dean rispose al bacio con passione e calore, passò una mano sul viso di Buffy e fece scivolare l’altra lungo la sua schiena.
Buffy fece scorrere le sue mani lungo le braccia di Dean per poi passare tra i suoi capelli corti che le provocavano una piacevole sensazione alle dita.
< Parli troppo a volte.> Sussurrò dolcemente Buffy tra un bacio e l’altro.
< Solo con te, mi rendi nervoso.> rispose Dean baciandola di nuovo dolcemente.
< Oh, beh mi fa piacere rendere nervosi gli uomini … come un esame o un presagio di morte.> Disse Buffy ridendo e allontanandosi da Dean che la guardò malizioso e la portò giù sul letto.
< Non sono bravo con le parole, ma sai che non volevo dire questo> disse Dean seducente, portandosi sopra a Buffy e facendo scivolare la sua mano lungo il suo collo.
< Allora in cos’altro sei bravo?> Chiese Buffy maliziosa.
Dean la baciò con passione, facendo scivolare la sua lingua dentro la sua bocca. Cominciò a baciare il suo collo, a morderlo, fece scivolare le sue mani lungo i suoi fianchi e con uno strattone la portò vicina al suo corpo.
< Oh si … mediocre.> Disse Buffy scherzando e cercando di non perdere la testa.
Dean sollevò il suo viso, prima intento a baciare e leccare il collo di Buffy.
< Mediocre? Piccola stai parlando con il mago del sesso in persona.>
Buffy non reagì nella maniera sperata. Nessun sorriso comparve sul suo volto, anzi si accigliò.
< Che c’è?> Chiese preoccupato Dean, stampandole un bacio in bocca.
< Quante volte hai … insomma tu sei … io … emh … non credo di essere all’altezza o …>
Balbettò Buffy in difficoltà. Dean capì al volo e la fissò col suo sguardo più intenso.
< Guardami … io ho fatto sesso è vero, molte volte, con molte ragazze diverse e in mille posizioni diverse …> Disse scherzando, Buffy gli diede una pacca sul torace. < Smettila!>
< Però …> disse tornando più serio che mai, < Con te voglio fare l’amore … e sarà la prima volta per me, quindi sii comprensiva.> Le sorrise, dolce.
Il cuore di Buffy si sciolse ed un sorriso sincero illuminò il suo viso ed i suoi occhi.
< Ti sbagliavi …> sussurrò.
< Su cosa?> chiese Dean preoccupato.
< Sei bravo con le parole …> gli sorrise.
Dean rispose con un piccolo bacio, breve ma profondo e limpido come il mare.
< Sei tu … ma se cominciassi a parlare di orsacchiotti e borsette ti autorizzo ad uccidermi.>
Risero assieme, Buffy si portò sopra di lui e seducente si avvicinò al suo viso.
< Te lo prometto.> E poi lo baciò. Dean afferrò la sua nuca e la portò più vicina a lui, come per riuscire a sentire quel bacio ancora più intensamente e fece scivolare la sua mano lungo la sua gamba, sempre più vicina alle natiche della cacciatrice.
In quel momento bussarono alla porta. < Mi dispiace disturbarvi, ma il signor Donovan è morto questa mattina, forse dovremmo andare a controllare. Aveva una figlia, non vorrei fosse la prossima vittima!>
Si sentì urlare Sam da dietro la porta.
< Io quello lì un giorno di questi lo ammazzo.> Disse Dean mentre Buffy si rimetteva in piedi.
< Stiamo arrivando Sammy!> Urlò lei e si girò per baciare Dean che nel frattempo si era alzato.
< Non avresti concluso niente comunque signor Casanova, non sono una donna dai facili costumi come quelle che frequenti tu!> Lo baciò un’altra volta, svelta e lo portò fuori prendendolo per mano, mentre Dean scrollava la sua testa sorridendo.


Allora, cosa ne dite? Lo so, lo so c’è tanto amore nell’aria ;-).  

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Capitolo 6
*** Wind of change. ***


Non era possibile. Era veramente successo. E Dean si sentiva stranamente felice mentre osservava quella piccoletta gironzolargli attorno.
< Allora come è morto il signor Donovan?> Chiese Buffy non appena i fratelli furono saliti in macchina.
< Indovina?> disse Sam.
< Stessa modalità?> Chiese Dean mettendo in moto.
< Già … Ma ho scoperto dove è sepolta Melanie.> rispose Sam.
< Melanie chi?> Chiese Dean, facendo l’occhiolino a Buffy.
< L’amante del signor Donovan.> disse Buffy passando una mano tra i capelli del cacciatore.  Sam guardò fuori dal finestrino, sorridendo. Avrebbe preso in giro Dean fino allo sfinimento, ma era davvero felice per lui, per loro.
< Bene, allora dove si va?>  Chiese Dean abbagliando Buffy con il più bello dei suoi sorrisi.
< Cimitero di Mont Fort, è qui vicino, devi svoltare a destra alla prossima.> Disse Sam.
< Non te l’ho mai chiesto, la tua macchina?> Dean sembrò ignorare Sam e portò la mano di Buffy sul volante.
< Oh no, assolutamente no! Buffy e le macchine non vanno molto d’accordo … ho distrutto l’auto di mia madre qualche anno fa, davvero … distrutta! Non ho mai avuto una macchina mia e così sarà per lungo tempo.>
Dean cominciò a ridere e le scompigliò i capelli. < Allora sta lontana dalla mia bambina.>
Sam trattenne una risata. Quello era Dean.
< Oh non preoccuparti, lo farò!> disse Buffy risistemandosi i capelli e mordendosi le labbra.
< Destra Dean …> ricordò Sam sottovoce. < Destra!> Urlò quando Dean si trovò in mezzo all’incrocio. Con una manovra da pazzi Dean voltò a destra, lasciando una sgommata sull’asfalto nero.
Buffy si aggrappò alla maniglia dell’auto, con lo sguardo allucinato. Dean le sorrise malizioso. Si sentiva euforico quando voltando il viso vedeva lei seduta al suo fianco.
< Uh …> Buffy cercò di respirare di nuovo, ma si fidava di Dean, lo avrebbe anche seguito dentro un burrone, lui non le avrebbe mai fatto del male. Ed era una sensazione nuova.
Pensò ad Angel … non credeva di poter riuscire a risentire quelle sensazioni di nuovo. Nella sua vita non aveva mai amato nessuno come Angel … ed ora … era ancora più travolgente. Riusciva a sentire Dean fare parte di lei, riusciva a fidarsi di lui ciecamente, voleva lui, si sentiva protetta e amata … sinceramente e mai come prima.
Pensò che avrebbe dovuto parlare a Dean di Angel … raccontargli la sua vita. Lei sapeva tutto di loro … almeno in grandi linee. Era giusto contraccambiare.

Cimitero.
< Quindi basta disseppellire il corpo, cospargerlo di sale e dargli fuoco?> Chiese Buffy che era seduta sulla lapide di Melanie mentre guardava Sam e Dean riesumare il corpo con le pale.
Dean si raddrizzò, asciugandosi il sudore. < La smetti di fare domande e ci dai una mano? Con la tua forza sovrumana avremmo finito in meno di dieci minuti.>
Buffy sorrise, maliziosa ed addentò una liquirizia.
< Mi dispiace mi hanno dato un’educazione tradizionale. Gli uomini lavorano e le donne crescono i bambini!>
Dean scrollò la testa sorridendo e cercò di afferrarla per le gambe e farle il solletico. Buffy tentò di divincolarsi finendo però nella fossa con i ragazzi.
Sam la ricoprì di terra, allora Buffy si gettò contro di lui facendolo cadere. Risero e rotolarono l’uno sull’altro, finendo per colpire le gambe di Dean che cadde su di loro.
La bara si ruppe e Buffy si ritrovò con il viso della defunta Melanie a pochi centimetri dal suo. Urlò e saltò in piedi. Con un altro super salto fu fuori dalla fossa e cominciò a dimenarsi  per scrollarsi di dosso quell’orrore.
< Bleah! Bleah, bleah! Che schifo!>
Sentì i fratelli Winchester ridere. < Chi mai si metterebbe a scherzare su una bara?> Chiese Dean risalendo.
< Devo ricordarti chi ha cominciato?.> Rispose ridendo Sam.
Dopo aver bruciato il cadavere, tornarono verso la macchina spintonandosi e scherzando tra di loro.
< Ho bisogno di una doccia molto, molto lunga!> Disse Buffy prima di salire in macchina.
< Avanti, era solo un cadavere! Tu ne uccidi a centinaia solo in un mese.> Scherzò Dean.
< Si, ma quelli non sono morti, morti … sono non-morti … Sai cosa intendo!> diede una pacca sulla spalla di Dean per rispondere al suo sguardo sarcastico.
< Quindi … tutto qui? Abbiamo finito giusto?>
< Si … è stato un caso abbastanza noioso direi.> rispose Sam avvicinandosi ai sedili anteriori.
< Noioso? Io mi sono divertita … beh a parte l’incontro ravvicinato con il cadavere puzzolente del fantasma assassino!>
< è stato divertente perché c’eri tu …> Rispose Dean guardando la strada, come sovrappensiero. Si irrigidì immediatamente, < l’ho detto ad alta voce …?>
Sam rise, < Oh si, idiota!>
< Bene …> Disse imbarazzato senza voltarsi per notare il sorriso comparso sul viso di Buffy.

Arrivati al motel Buffy corse verso il bagno per quella che sarebbe stata una lunghissima doccia, lasciando i due fratelli da soli in camera.
< Ehi amico senti …> Dean si posizionò di fronte al fratello attirando la sua attenzione.
< Si … che c’è?> Sam conosceva bene quello sguardo … Dean voleva parlare. Capitava di rado, ma in quelle rare occasioni i temi trattati non erano mai molto leggeri.
< Tutta questa storia …> Sembrava cercare le parole giuste.
< Quale storia?> Lo esortò Sam.
< L’apocalisse, Ruby … L’essere l’uno il tramite di Lucifero, l’altro di Michele … tutta questa merda … Non è stata colpa tua.>
< Dean ….> Sam voleva controbattere, ma Dean lo interruppe.
< No Sam, io ho dato il via al tutto e tu si, hai ucciso Lilith ed hai liberato Lucifero, ma non potevi saperlo, insomma uccidere un demone da quando in qua è una cosa negativa? Torturare delle persone invece …> abbassò lo sguardo e si schiarì la voce che aveva cominciato a vacillare.
In quell’istante Buffy uscì dal bagno avvolta in un asciugamano e si appoggiò allo stipite della porta, senza dire una parola.
< Dovrei scusarmi … non solo per questo, ma per essermela presa con te in quel modo. Se le cose tra di noi stavano andando da schifo era anche colpa mia, ti ho trattato come se fossi un idiota col quale ero costretto a convivere, ma sai che ti voglio bene Sammy, sei il mio fratellino e non c’è niente che non farei per te, ma credo di averlo dimenticato per un po’.>
Quelle semplici parole colpirono Sam in profondità,  sentì quasi le sue ginocchia cedere. Non c’era giorno in cui non si svegliasse sentendosi colpevole, colpevole di tutto, di ogni morte, di ogni disastro … e questo lo stava uccidendo.
< Grazie Dean, questo significa molto per me. Ma non hai sbagliato, insomma hai avuto una reazione … normale. Ho tradito la tua fiducia e tu mi hai semplicemente detto che non avrei potuto mai più riguadagnarmela.>
< Non ti ho aiutato di certo così, dovevo starti accanto. Andiamo! Sono stato un buon fratello fino a quando si trattava di salvarti la vita o prendermi cura di te, ma quando hai avuto veramente bisogno del mio aiuto, … io ti ho voltato le spalle perché mi avevi deluso. Ho sbagliato. Siamo una famiglia e dobbiamo essere uniti anche quando non ci sopportiamo.> Gli occhi arrossati di Dean fecero vacillare anche la fermezza di Sam che strinse le labbra e poggiò una mano sulla spalla del fratello.
< Sei stato un ottimo fratello maggiore Dean, devi solo lasciarmi crescere ora.>
Dean fissò il suo piccolo fratellino per l’ultima volta. Doveva accettare il fatto di avere un uomo davanti a sé. Un uomo in grado di prendere le proprie decisioni e di cavarsela da solo.
Buffy si asciugò in fretta le lacrime.
< Ce l’avete fatta alla fine. Avete aspettato troppo tempo per fare questa chiacchierata.> disse con un sorriso comprensivo, accarezzando il viso di Dean.
< Lo credo anch’io.> rispose Dean appoggiando il suo viso contro la mano per prolungare quella dolce carezza.
Sam si sentiva davvero sollevato. Dean era la persona più importante per lui, persino più di se stesso … e quella piccola ragazza stava facendo di tutto per occupare la stessa posizione nel suo cuore.
Accarezzò il braccio di Buffy. < Ci hai ricordato la nostra umanità. Grazie.>
< Sammy … > Si illuminò in un sorriso sincero, morse le sue labbra e lo abbracciò, fu contraccambiata all’istante.
Dean si sentiva provato, ma sapeva di aver fatto la cosa giusta, sapeva per la prima volta che le cose sarebbero andate bene.
< Stai stringendo tra le braccia la mia ragazza mezza nuda e tutta bagnata, cerca di darti una regolata Sam, sei mio fratello, ma ehi potrei sempre prenderti a pugni!> Scherzò Dean … forse.
< Chi ha mai detto che sono la tua ragazza?> disse Buffy sciogliendo l’abbraccio e guardando Dean in modo malizioso.
In quell’istante qualcuno bussò alla porta.
< Chi può essere?> Chiese Sam.
< Non lo so.> bisbigliò Dean prendendo la pistola dalla cintura.
Guardarono tutti e due Buffy.
< Perché guardate me? Che ne so io?!> Disse stralunata.
Dean portò Buffy dietro di se e cominciò a mimare qualcosa di assolutamente incomprensibile per Buffy a Sam.
All’improvviso tra di loro apparve Castiel. Tutti saltarono dalla paura.
< Merda Cass!> Gridò Dean, riprendendo fiato.
< Che c’è? Perché ci mettete tanto ad aprire la porta?> Chiese come se tutto fosse stato normale.
< Eri tu? Perché hai bussato?> Chiese Dean, mentre Sam posava la sua pistola e si metteva a sedere sul divano.
< Dici sempre che ti spavento. Ho usato la porta, ma siete lenti.>
Buffy rise e si sedette vicino a Sam.
< Già, ma non aspettavamo visite e visto che tanto i demoni quanto gli angeli ci vogliono morti, sai com’è … siamo un po’ nervosi!>
Sam e Buffy si stavano godendo la scenetta mentre morivano dalle risate. Insieme quei due erano davvero divertenti.
< La prossima volta bussa e dì il tuo nome.> Disse Buffy.
< Il mio nome …> ripeté Castiel come per memorizzare.
< Comunque … come mai sei qui?> chiese Sam.
< Devo allenare Buffy.>
< Oh no grazie, io passo. Sono in perfetta forma, e poi persino il mio osservatore aveva smesso di allenarmi, sono un’autodidatta.> disse sollevando le mani come per scusarsi.
Castiel corrugò la fronte, la guardò più intensamente e < Ma devi farlo. Attualmente non stai nemmeno sfruttando il 10 per cento delle tue possibilità. In effetti sei un po’ fuori forma. Da quando non vai a caccia?>
Buffy spalancò la bocca. < Io fuori …? Ah bene. Una cacciatrice fuori forma, mai sentita! E comunque se ora sono solo al 10 per cento delle mie possibilità cosa potrò fare dopo? Volare?>
Castiel la guardò, sembrava divertito, ma non si poteva mai dire con Castiel.
< Forse …>
< Cosa? Oh avanti …> Buffy si alzò dal divano e trovò Dean pronto a fermarla, afferrandola per un braccio.
< Non credo assolutamente che tu sia fuori forma, ma allenarti non ti farà male. Inoltre io sarei molto più tranquillo sapendo che potresti fare a pezzi un demone con la sola forza dello sguardo.>
Buffy si perse nei suoi occhi. La preoccupazione che vi leggeva dentro era così sincera … così profonda.
< Vedo che hai seguito i miei consigli.> disse Castiel rivolto alla ragazza dopo aver osservato quella scena.
< Sta zitto Cass!> disse Buffy senza staccare i suoi occhi da quelli di Dean.
< Tu però verrai con me.> sussurrò.
Dean sfoggiò il suo sorriso brevettato.

Castiel li aveva appena teletrasportati in una radura completamente deserta. Buffy trattenne il conato di vomito che sentì arrivare e Dean la soccorse immediatamente sorreggendola.
< Questa cosa del teletrasporto ha un brutto effetto su di me.> disse Buffy, felice di non aver vomitato.
< Non dirlo a me, l’ultima volta che lo ha fatto non sono andato al bagno per due settimane.> Dean si accorse un istante in ritardo che l’informazione appena elargita sarebbe stato meglio tenersela per se, ma Buffy aveva riso, almeno non lo aveva guardato come fosse stato un idiota.
< Bene. Colpiscimi.> disse Castiel, impassibile.
Buffy lo guardò allucinata. < Cosa? No. Insomma non che non ne abbia voglia, ma no! Non colpirò un angelo, potrei andare all’inferno! Non è rispettoso.>
Dean rise e le poggiò una mano sulla spalla. < Io non sprecherei questa occasione.> le sussurrò.
< Non preoccuparti, ti do il mio permesso. Inoltre temo che dovrai prendere a calci molti angeli nell’immediato futuro.>
< Fantastico, ma almeno loro saranno cattivi.>
< Beh io sono un angelo caduto se ti può aiutare. Non un vero angelo, non più.>
< Bene.> disse e senza farselo ripetere due volte tirò a Castiel un pugno in pieno viso. Il colpo fece voltare la faccia dell’angelo di novanta gradi facendolo traballare all’indietro, mentre Buffy si sgranchì le dita un po’ indolenzite.
< Ahi … sei forte. Non sono andata molto bene vero? Non ti sei neppure mosso.>
Castiel massaggiò la sua mascella.
Dean riuscì a chiudere la sua bocca che si era spalancata per la meraviglia. Afferrò la mano di Buffy, accarezzandola, accertandosi che non si fosse fatta male.
< Ma stai scherzando, io non sono neppure riuscito a fargli chiudere gli occhi e mi sono per di più rotto una mano! Tu sei tutta intatta e lui, oh spero sia dolorante.>
Castiel fulminò Dean con lo sguardo, il ragazzo fece subito un passo indietro.
< Ancora non ci siamo, per niente.> disse l’angelo.
< Ma Dean …> protestò Buffy.
< Dimentica Dean e ascolta me.> La severità di Castiel le suggerì di lasciare da parte il sarcasmo, almeno durante quella lezione. Aveva molto da imparare … ancora. Ma lo faceva con piacere perché in quel modo avrebbe potuto proteggere le due persone che amava più di se stessa … i fratelli Winchester.
< Ok.>
< Tu dovrai essere in grado di farmi volare dall’altra parte di questa radura, dovrai essere in grado di cogliermi di sorpresa. Dovrai potermi uccidere staccandomi la testa di netto con le tue mani.>
< Davvero? Vuoi che ti uccida davvero?> Chiese Buffy un po’ confusa e  non essendo in grado di controllare la propria ironia.
Dean rise ricevendo un’altra occhiataccia da Castiel.
< Ok, capito. Io vado a sedermi laggiù.> e facendo l’occhiolino a Buffy andò a sedersi su un masso poco lontano.
< Non sul serio. Non me almeno.> rispose Castiel.
< Ok, scusa. Come posso fare?> chiese Buffy.
< Chiudi gli occhi.> Castiel si avvicinò a lei. Buffy obbedì.
< Ora?>
< Respira lentamente e pensa alla tua vita passata. Tuo padre, Angel, Faith, il sindaco, Riley, la tua morte. Pensa a quello che ti hanno portato via, la tua adolescenza, l’amore, tua madre. Hanno alterato la tua memoria, ti hanno imposto una sorella, ti hanno caricata di un peso insostenibile: impedire la fine del mondo. La solitudine, l’isolamento. Concentrati su questi sentimenti, il tuo rancore, il tuo dolore …  Ora pensa a quello che hai adesso. Pensa a Dean e Sam, a come ti senti quando sei con loro. Vuoi perdere tutto questo? L’unico modo per salvarli, per salvare tutti noi … sei tu. Ma non è un peso … questa è la ricompensa e lo sai. Ora trova la forza dentro di te e attaccami!>
All’istante Buffy cominciò l’attacco. Castiel si difese egregiamente. Ogni pugno, ogni calcio, ogni capriola venivano schivate da entrambi.
A Dean sembrava di assistere ad uno scontro apocalittico … nessuno sarebbe potuto uscire vincitore, erano velocissimi, letali … ed erano alla pari.
Buffy aveva la forza e la velocità di un angelo. Dean non poteva crederlo.
< Avanti Buffy, combatti sul serio. Cosa stai facendo ora?> Urlava Castiel, alimentando solo la rabbia e la frustrazione della cacciatrice. Con un colpo, l’angelo riuscì però ad entrare. Castiel aveva colpito Buffy con un calcio sul fianco, facendola accasciare a terra di lato.
Immediatamente Dean si alzò in piedi impaurito ed arrabbiato. < Castiel!> urlò, come per fermarlo.
Buffy poggiò una mano sul fianco dolorante e sorrise. Colpì l’angelo con un pugno tanto potente da farlo sollevare da terra e scaraventarlo qualche metro più lontano.
< Se non riesci a colpirlo, distrailo.> Disse Buffy soddisfatta.
Dean era già alle sue spalle. La voltò verso di lui, preoccupato.
< Ti fa male?> Posò la sua mano su quella d Buffy. Cercò di spostarla per vedere quanto si fosse fatta male, ma Buffy lo rassicurò.
< Tranquillo, non è niente.> Ma la smorfia di dolore che comparve sul suo viso, quando si voltò per guardare Castiel rimettersi in piedi barcollando, non lo convinse.
< Brava. Astuta, ottima tattica. Ma dobbiamo arrivare al punto in cui non avrai più bisogno di essere colpita per contrattaccare, potresti farti davvero male.> disse l’angelo che stava ancora tentando di rimettersi in piedi.
Buffy si mise immediatamente in posizione d’attacco, ma Dean si frappose tra loro due.
< No! Per oggi può bastare. Continueremo un’altra volta.>
< Gli altri angeli non le permetteranno di prendersi una pausa.> rispose Castiel.
Dean si portò vicinissimo a lui, lo guardò intensamente.
< Dobbiamo farla arrivare intatta ai veri scontri però. È umana Castiel, non è un angelo. Basta.> La rabbia e la solennità che Castiel vide nei suoi occhi lo fecero desistere.
< Questa storia del vostro attaccamento potrebbe rivelarsi una scocciatura.> disse mentre li ri-teletrasportava al motel dove Sam li stava aspettando,  guardando un po’ di tv. 

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Capitolo 7
*** Can't live without you. ***


< Ehi, come è andata?>
< Abbastanza bene finché Dean non ci ha interrotti.> disse Castiel, con un tono di acidità, mentre osservava Dean sorreggere Buffy e farla sedere sul letto.
Sam si alzò in piedi di scatto vedendo l’amica sorreggersi il fianco.
< Che è successo? Che le hai fatto?> chiese allarmato.
< Bene, anche tu …> disse Castiel alzando gli occhi al cielo.
Sam si avvicinò a Buffy, inginocchiandosi davanti a lei.
< Ehi stai bene? >
Buffy gli sorrise, provata. Doveva avere qualche costola inclinata ma non voleva preoccuparli.
< Buffy, lo sai …> Ma l’angelo fu interrotto dalla cacciatrice che sollevò il suo sguardo e gli regalò un sorriso che Castiel riuscì immediatamente a riconoscere, quello di un combattente.
< Lo so Cass … non preoccuparti.>
Si scambiarono un’intensa occhiata. Riconoscevano l’uno negli occhi dell’altro un guerriero, una persona forte, giusta. Una  persona che aveva sofferto e che sapeva che dei sacrifici erano necessari, seppure drastici o brutali. Castiel annuì e scomparve.
< Buffy vuoi del ghiaccio? Ti serve qualcosa?> Le chiese Sam.
< Un po’ di ghiaccio andrebbe bene.>
Dean l’aiutò a sdraiarsi sul letto. Buffy notando la sua preoccupazione,  passò una mano sul suo volto.
< Tu non ti allenerai più con quel cazzone.>
< Sshh Dean … sai che devo farlo, poi Castiel non è un cazzone. È ok.> Sorrise per rassicurarlo.
< Ma come? Se non potevi vederlo prima! Ora che ti prende a calci è diventato il tuo amico del cuore?>
Buffy rise, ma sobbalzò per il dolore. Si, aveva le costole inclinate.
Dean la sollevò per farla sedere, cercando di darle un po’ di sollievo.
< Devo portarti in ospedale, o meglio possiamo richiamare Castiel per farti guarire.>
< No, devo farmi le ossa … per così dire, e poi noi cacciatrici guariamo in fretta, non saprei come spiegarlo in ospedale. Farò una lunga dormita e poi starò subito meglio non preoccuparti.>
< La mia piccola guerriera …> sussurrò Dean sorridendo mentre le scostava una ciocca di capelli dal viso.
< Ecco il ghiaccio, e ho portato un antidolorifico.>
< Sei grande Sammy.> rispose Buffy mentre mandava giù la pasticca e posizionava la borsa del ghiaccio sul fianco dolorante.
< Allora come è andata?> chiese Sam sempre più preoccupato.
< Buffy ha preso  a calci Castiel.> Dean sorrise ripensando al volo che l’angelo aveva fatto.
< Davvero?> chiese stupefatto Sam.
< Non proprio …> rispose Buffy abbassando lo sguardo.
< Beh … a quanto ho capito hanno la stessa forza e velocità. La situazione era stabile, credevo avrebbero continuato per altre tre ore, poi Buffy ha accusato il colpo per distrarlo e dargli un cazzotto che ricorderà per la vita, ha fatto un volo di almeno cinque metri. Avresti dovuto vederlo.>
< Fantastico, sei stata grande!> disse Sam eccitato.
< La prossima volta andrà meglio.> Sorrise Buffy, imbarazzata. Poteva fare di meglio, lo sapeva.
< Vado a prendere qualcosa da mangiare, vi lascio soli … potrete parlare un po’.> Sam accarezzò Buffy, le diede un bacio sulla fronte, una pacca sulla spalla di Dean e uscì prendendo il suo giubbotto.
Buffy cominciò a giocherellare con le sue dita senza guardare Dean, che era seduto vicino a lei.
< Ehi …> sollevò con delicatezza il suo viso, incontrando i suoi occhi. < Cosa c’è che non va?>
Le chiese preoccupato.
< Beh … ricordo il mio ultimo ragazzo. Quando ha visto quello che ero in grado di fare, diciamo pure che ha cominciato a farsi succhiare il sangue per gioco, per sentirsi più forte o non so che altro …. ed inoltre ha quasi rischiato un infarto perché non voleva sottoporsi ad un intervento necessario per la sua salute che lo avrebbe però … rallentato.> Tossì e cercò di nascondere i suoi occhi arrossati. < Oh si, poi c’è il fatto che mi ha lasciata fuggendo in Perù, Paraguai o in Nuova Zelanda accusandomi di non avergli mai concesso il mio cuore, di non averlo mai amato. Quindi … sono un po’ preoccupata per quello che hai visto e per come potrai reagire.>
Dean prese le sue mani e le strinse tra le sue portandole vicino al suo cuore, le sorrise dolcemente.
< Lo senti? Batte per la prima volta da anni … sul serio. Insomma voglio dire, hai sentito quello che io e Sam ci siamo appena detti? Forse tu non puoi rendertene veramente conto, ma è stato … continuavamo a girare in tondo senza una meta, senza riuscire a sentire più quel legame che ci univa … la colpa era nostra, poi sei arrivata tu e in due giorni sei riuscita a sbloccarci, a farci parlare sul serio dopo due anni passati a puntarci il dito contro. Hai cancellato il nostro rancore facendoci capire quanto fossimo stati stupidi … Inoltre sei una specie di super eroina, vuoi proteggerci e dannazione se abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile!  Sei eccezionale, bellissima e con un cuore d’oro, per non parlare del tuo sarcasmo, oh mi fa impazzire!>
Buffy rise asciugandosi le lacrime di commozione che non era riuscita a trattenere.
Dean accarezzò il suo viso e catturò una lacrima sul polpastrello, poi baciò la sua guancia.
< Quello lì sarà stato certamente un idiota. E poi io sono colui che fermerà l’Apocalisse, tu solo la mia guardia del corpo, insomma una ragazza super forte non mi impressiona affatto.> Scherzò riuscendo a sollevare il morale di Buffy.
< Bene … Senti Dean, ci sono così tante cose che non sai di me … beh a parte che sono una cacciatrice in effetti non sai niente e voglio che tu sappia … prima che tu possa scoprirlo da solo. Ma non ti piacerà, credo quasi nulla.>
Lo sguardo intimidito di Buffy lo colpì.
< Ehi, anche io in passato ho fatto un sacco di stronzate, ma non importa. Insomma voglio sapere tutto di te, senza giudicare … voglio solo conoscerti, a partire dal tuo film e dal tuo cibo preferiti.> chiese Dean  per allentare la tensione, poi si allungò al suo fianco mentre Buffy si appoggiava sul suo petto.
< La mummia e un hamburger, o un po’ di gelato, anche le lasagne non mi dispiacciono affatto.> Disse accoccolandosi contro il suo uomo.
Dean la strinse a sé e respirò il profumo dei suoi capelli.
< Mmm … mi piaci sempre di più. Musica?>
< Rock, tu invece?>
< Principessa la musica è rock. Condivido per la mummia, ma Colazione da Tiffany, Casablanca, quelli sono film.>
Risero assieme e Dean baciò la nuca della piccola e dolorante biondina che stringeva tra le braccia.
< Qual’era il suo nome?>
< Di chi?> chiese Buffy cogliendo il cambiamento nel tono della sua voce, più serio.
< L’idiota che ti ha spezzato il cuore.> sussurrò vicino all’orecchio di Buffy.
< Riley aveva ragione … gli ho dato tutto quello che avevo da offrire, ma non era abbastanza, ero … a pezzi. E la colpa era dell’idiota numero uno …>
< Riley … quindi vuoi dire che non lo hai amato, davvero?> Dean cominciò a giocare con le sue lunghe ciocche d’orate per tranquillizzarla.
< Credo di si … ma l’ho lasciato andare perché avevo paura di aprirmi davvero, di contare su qualcuno … Il mio primo ragazzo … Angel mi aveva spezzato il cuore. Credo di averlo avuto in quelle condizioni fino al giorno in cui ti ho incontrato.>
< Cosa è successo tra di voi?> Chiese Dean preoccupato, ma felice delle sue parole.
< Lo amavo e lui amava me. E adesso sto per dirti una cosa che ti sconcerterà un bel po’ ma fammi finire di parlare ok?> Disse alzando il viso per guardarlo. Dean la fissò incerto, poi annuì.
< Lui era un vampiro, ma …>
< Un vampiro?> la interruppe allarmato. Buffy lo fulminò con lo sguardo e Dean chiuse la sua bocca con una chiave immaginaria.
< Aveva un’anima. Una maledizione gitana lo costringeva a convivere con il rimorso di centinaia di omicidi che il demone in lui aveva commesso, non l’anima dell’uomo che gli era stata ridonata dopo la maledizione. Cercava redenzione e mi ha aiutata, spesso … spessissimo. Ha salvato la mia vita e quella dei miei amici centinaia di volte e ci siamo innamorati. Uno di quegli amori indescrivibili, senza parole, troppo travolgenti  tanto da non ammettere qualsiasi tipo di razionalità …>
Dean sentì una fitta di gelosia così forte da fargli portare una mano sullo stomaco per cercare di attutire il dolore. Per lui lei era la prima. La prima donna che avrebbe potuto amare, o che stava già amando, ma lei era già stata innamorata e a quanto diceva quel tizio le era entrato dentro per restarci.
< Tutto ok?> Chiese Buffy dopo essersi accorta della strana reazione di Dean.
< Si certo, dicevi? Poi cosa è andato storto?>
< Abbiamo fatto l’amore …> la fitta diventò più acuta, tagliente.
Anche Buffy si sentiva quasi in imbarazzo, dolorante.
< Poi lui è cambiato. Quando mi sono svegliata non c’era. L’ho cercato per due giorni preoccupandomi da morire e quando l’ho ritrovato mi ha detto delle cose … è stato così crudele ed io … era stata la mia prima volta e non riuscivo a credere che mi stesse trattando come una … non il mio Angel. Infatti non era lui … la maledizione prevedeva che se avesse raggiunto anche solo un attimo di pura felicità grazie alla sua anima, quella gli sarebbe stata tolta.>
Dean la strinse ancora di più, desiderando di cancellare il suo dolore.
< Ha ucciso persone a me care, mi ha perseguitato per mesi, ma io non riuscivo ancora ad ucciderlo. Era colpa mia se la sua anima era scomparsa, io avevo creato quel mostro. Come potevo punire Angel per qualcosa che io avevo fatto?>
< Come potevi saperlo? Hai solo fatto l’amore col tuo ragazzo e tra parentesi il solo pensiero mi fa impazzire, è la prima volta e non mi piace.>
Buffy rise, apprezzando il tentativo di Dean di alleggerire l’atmosfera.
< Mi fa piacere che tu sia geloso perché io avrei tanto voluto strozzare la ragazza della reception! Hai buttato il suo numero vero?> Lo guardò minacciosa. Dean sorrise, contento di vedere quanto il suo sentimento fosse contraccambiato.
< Non preoccuparti tesoro, l’ho bruciato.> Buffy annuì soddisfatta.
< Poi …?> Chiese titubante Dean.
< Ha aperto la porta dell’inferno. L’unico modo per richiuderla era con il suo sangue. Mentre stavamo combattendo però Willow era riuscita a ricreare la maledizione, ridonandogli la sua anima, ma ormai era troppo tardi.
 Angel non ricordava nulla, piangeva. Mi abbracciò stretta, mi disse che gli ero mancata, che gli sembrava di non vedermi da mesi. Si preoccupò della ferita che proprio lui mi aveva inflitto un minuto prima. Poi mi baciò. Gli dissi che l’amavo, anche lui lo fece. Gli chiesi di chiudere gli occhi e lui si fidò ciecamente. Lo baciai ancora e poi lo uccisi. Quando aprì gli occhi mi guardava così sconcertato, non riusciva a capire perché lo avessi fatto, mi chiamò e poi scomparve.> Era la prima volta che riusciva raccontare nel dettaglio quello che era successo quella maledetta notte, e per la prima volta si sentì più leggera.
< Dio Buffy … deve essere stato terribile … >
< Lo fu … mia madre aveva appena scoperto che ero una cacciatrice e mi aveva detto di non tornare mai più a casa, inoltre ero stata cacciata dalla scuola. Non avevo più nulla e sono fuggita, ho vissuto a Los Angeles per alcuni mesi fuggendo persino da me stessa, da quella che ero, poi un’amica mi ha ricordato il mio compito … sono tornata a casa, ma non è stato facile. E poco dopo anche Angel tornò.>
< Tornò? Come? Insomma …> Dean sembrava confuso.
< Si … storia lunga … comunque tornammo insieme … non mi importava non poter fare l’amore con lui, o non poter fare lunghe passeggiate alla luce del sole … ma lui capì che non era la vita che meritavo. Mi amava così tanto da lasciarmi andare. Si trasferì a Los Angeles … è ancora lì, ha aperto un’agenzia di investigazione e cerca ancora la redenzione.>
< Wow … ci credo che tu ti sia un po’ irrigidita dopo piccola … > Dean la baciò sulla punta del naso.
< Lo senti ancora?> le chiese.
< A volte … quando ha bisogno del mio aiuto o io del suo. L’ultima volta che l’ho visto è stato due settimane fa … ha saputo che ero tornata in vita e …> Respirò il profumo di Dean e si sentì immediatamente intatta.
< Lo ami ancora?> Chiese titubante, quasi temesse la risposta che Buffy avesse potuto dargli.
Buffy fece un respiro profondo, era una domanda difficile.
< Non so cosa avrei risposto due settimane fa, ma ora … Angel resterà sempre nel mio cuore, è un mio carissimo amico … solo questo però e ne sono sicura adesso. C’è qualcun altro che mi piace ora.> Sorrise e lo baciò dolcemente.
Dean strinse la presa contro la sua vita, eccitato dalle sue parole.
< Ah !> Un urlo di dolore uscì dalle labbra di Buffy, le costole le facevano ancora male.
Dean sobbalzò. < Oh merda! Scusa, scusa sono un idiota!> disse preoccupato.
< Ti prendo altro ghiaccio, un’aspirina?>
Buffy prese il suo volto tra le mani e lo baciò un’altra volta, con più passione, sorridendo della sua preoccupazione.
< Non sei un’idiota … sei un imbranato molto dolce … >
Dean la baciò di nuovo, con delicatezza.
< Devi riposare.> Le sussurrò in un orecchio.
< Dormi con me …> Disse Buffy mentre si sdraiava sul suo petto.
< Con piacere … dovresti farti male più spesso.> Risero e presto si addormentarono stretti l’uno tra le braccia dell’altro.
Si sentiva ancora un po’ indolenzita, ma sapeva che presto le costole sarebbero tornate alla normalità, essere una cacciatrice non era poi così male, soprattutto adesso che le forti e calde braccia del ragazzo più bello e gentile che avesse mai incontrato la tenevano stretta contro il suo petto.
< Buongiorno principessa.> Le sorrise dolcemente e le posò un bacio sulla fronte.
Buffy contraccambiò il sorriso pensando piacevolmente che quella sarebbe diventata una fantastica routine.
< Buongiorno Pisolo …> Cercò di stiracchiarsi un po’ senza muovere il fianco.
< Ti fa ancora tanto male?> Chiese Dean preoccupato.
< No … da quanto sei sveglio?> Cambiare discorso era sempre stato la sua specialità.
< Da un po’, non volevo svegliarti alzandomi e poi … mi piace sentirti vicina, mi fa sentire al sicuro, a casa … mi fa sentire intero.>
Gli occhi di Buffy si illuminarono a quelle parole suscitando una leggera risatina del ragazzo che la stava guardando intensamente.
< Sei brava ad eludere le domande …> disse comprensivo e seducente mentre accarezzava lentamente il suo braccio.
< Te ne sei accorto eh?>
< Mmm … non puoi nascondermi niente … se stai male riesco a leggerlo sul tuo viso e sto male anch’io.>
Buffy morse le sue labbra cercando di non mettersi a piangere per la commozione.
< Dean Winchester perderai il tuo primato di seduttore dell’anno se continuerai ad essere così romantico.>
Dean sfoggiò il suo sorriso brevettato, quello che faceva perdere la testa a tutte le ragazze conosciute lungo il suo cammino.
< Mi basta questo bel faccino per conquistare il mondo e qualsiasi altro primato voglia aggiungere sul mio curriculum.>
Mentre ridevano Sam spalancò la porta con aria spaventata e la richiuse immediatamente dietro di se.
< Non è morta!> Afferrò una sacca piena di sale e cominciò a disporlo lungo la porta.
Dean scattò in piedi, facendo attenzione a non fare del male a Buffy.
< Resta qua.> le sussurrò in un orecchio.
< Sammy che c’è?> disse mentre prendeva la sua pistola.
< Il fantasma di Melanie non è morto, devono esserci altri resti in giro. Mi ha seguita ed è molto incazzata. Metti il sale alle finestre!> lanciò nelle mani del fratello il sacco che aveva in mano per afferrare una lampada che si trovava sul mobile accanto a lui.
Dean lo guardò senza capire.
< Ferro Dean. Le munizioni sono in macchina quindi …> disse agitato.
< Ma chi ti dice che quello sia ferro, insomma siamo in un motel che affitta le camere ad ora, ma dai!> Disse Dean allargando le mani.
In quell’istante Melanie comparve alle spalle di Dean che non era ancora riuscito a sigillare a prova di fantasma tutte le finestre, e lo scaraventò contro il muro.
< Dean!> Buffy urlò e tentò di mettersi in piedi. Il dolore era ancora troppo forte, ma riuscì ad afferrare la pala che avevano usato poco prima per disseppellire il cadavere. Ferro, pensò.
< Loro meritavano di morire! Loro mi hanno uccisa!> Il fantasma della donna scomparve per riapparire alle spalle di Sam e afferrarlo per la gola.
< Voi non capite, non mi sono uccisa! Loro meritavano di morire!>
< Sam!> urlò Dean che si trovava ancora a terra.
< Non hai pensato che se ti hanno ucciso avranno avuto i loro buoni motivi?> La provocò Dean tra un colpo di tosse e l’altro per attirare la sua attenzione e allontanarla da Sam.
< Dean.> Sam cercò di fermarlo, ma fu scaraventato contro il muro.
Melanie era comparsa di fronte a Dean ed aveva inserito la sua mano dentro il torace del ragazzo, afferrando il suo cuore e sollevandolo da terra.
< Io lo amavo … Non meritavo di morire, ma tu si!>
Dean urlò non appena la presa si fece più ferrea, ma in quell’istante Buffy riuscì a sollevare la pala e colpire il fantasma che svanì all’istante. La gettò immediatamente a terra e soccorse Dean.
Sam corse alla finestra e posizionò l’ultima linea di sale. Poi corse dal fratello.
< Dean stai bene?> gli chiese.
Dean tossì e si asciugò il sangue che gocciolava dalla sua bocca.
< Si Sammy, grazie.>
< Avanti, ti aiuto ad alzarti.> Disse Buffy portando il suo braccio sopra le sue spalle.
< Sei stata grande principessa, tempismo perfetto. Ti devo la vita.> Disse Dean con voce rauca.
Buffy sorrise. < Tieni il conto, arrivati a cento dovrai offrirmi una cena.>
Dean rise e anche grazie all’aiuto di Sam riuscì a sdraiarsi sul letto.
< Sicuro di stare bene? Vuoi che chiami un dottore?> chiese preoccupato per il fratello.
< No, no … voglio solo trovare i resti di quella bastarda e fare un bel falò.>
Nel frattempo Buffy si era allontanata dal letto, traballante. Cercò di non farsi notare e andò in bagno.
Chiuse a chiave e quando fu davanti lo specchio sollevò la sua maglietta.
< Merda.> disse a bassa voce. Una chiazza viola scuro e tre costole gonfie deturpavano il suo fianco. Sollevare quella pala le aveva fatto inclinare ulteriormente qualche costola ed aveva dovuto trovare tutto l’autocontrollo possibile per non mettersi ad urlare per il dolore.
< Buffy tutto ok?> Senti la voce allarmata di Sammy provenire fuori dal bagno.
< Si, tutto a posto, non preoccupatevi.>
Cercò di toccare il rigonfiamento più scuro, ma dovette mordersi le labbra per trattenere un urlo di dolore.
< Così non va …> Castiel era davvero forte. Scontrarsi con un altro angelo, un vero nemico l’avrebbe sicuramente uccisa. Voleva migliorare, doveva farlo se voleva proteggere Sam e Dean, ma non sapeva come.
< Castiel … Castiel.> sussurrò.
L’angelo apparve alle sue spalle facendola sobbalzare. Osservò la ferita di Buffy che abbassò immediatamente la maglietta. Non lo aveva chiamato per farsi compatire.
< Ho bisogno di allenarmi, devo diventare più forte, più veloce …> disse fissandolo negli occhi e per la prima volta scorse in lui un tratto d’umanità.
Castiel la stava guardando preoccupato.
< Non con quella ferita. Voglio allenarti, non ucciderti.>
< Ma se mi fermo due giorni ogni volta che mi colpisci quando migliorerò? Tra dieci anni?>
< La tua salute è più importante di tutto. Non sono un macellaio Buffy. Sam e Dean se la sono cavata anche prima di te, potrete farcela anche se tu non sarai in grado di prendere a calci tutti gli angeli che incontrerai sul tuo cammino. Ci sono io per questo, tu potrai occuparti dei demoni.>
Era immobile come solo un angelo poteva restare, i suoi occhi la fissavano con distacco, ma c’era qualcosa di diverso questa volta. Una profonda ruga di preoccupazione solcava la sua fronte e la sua voce non riusciva a mentire come i suoi occhi.
Buffy gli sorrise, grata per quello strano tipo di affetto che le stava dimostrando. Senza pensarci portò una mano sul viso dell’angelo, accarezzandolo.
Castiel la fissò confuso, ma le sorrise.
< Grazie.> disse l’angelo.
Buffy annuì. Il legame che si era instaurato tra loro era diventato così strano. Castiel riusciva a sentire sentimenti, emozioni quando era con lei … preoccupazione, timore, soddisfazione … persino calore, affetto. Ed un angelo non poteva dimenticare. Buffy ora faceva parte di lui, della sua vita … la sentiva quasi necessaria.
Buffy riusciva a vedere in Castiel così tanto amore e così tanta pena … era un guerriero proprio come lei, lo rispettava per questo, ma c’era qualcosa di più … lo sentiva vicino al cuore, come se solo lui potesse comprendere la sua natura di cacciatrice. Inoltre era così buono e si preoccupava così tanto di prendersi cura di lei e di Sam e Dean, tanto da sembrare uno strano fratello maggiore … si era persino rivoltato al suo vero Padre, alla sua famiglia per aiutare degli sconosciuti che sapeva stavano facendo la cosa giusta. Lei non sapeva se ne sarebbe mai stata capace … ma d’un tratto capì … lei lo aveva appena fatto, abbandonando la sua famiglia per seguire quell’angelo sconclusionato e due fratelli davvero particolari, perché sapeva era la cosa giusta da fare. Forse era per quello che sentiva che Castiel potesse capirla e forse anche Castiel vedeva un po’ di lui in  quella dolce e bizzarra ragazza dai capelli d’oro.
< Buffy? Tutto a posto?> Sam aveva bussato alla porta del bagno.
< Si Sammy, tranquillo.>
< Dean sta zitto, è tutto ok!> Buffy rise, sentendo Sam insultare il fratello maggiore evidentemente preoccupato per lei.
< Ti vogliono molto bene.> disse Castiel con voce atona.
Buffy si voltò a guardarlo. < Ed io ne voglio a loro.>
< Temo che questo vostro affetto possa essere usato contro di voi.> mentre parlava l’angelo si avvicinò alla porta.
Buffy afferrò la sua mano e la allontanò dalla maniglia.
< Che vuoi fare? Non voglio che sappiamo che tu sei qui!>
< Perché?>
< A volte sembri davvero rimbambito sai.> Disse Buffy infastidita da quel candore.
Castiel la guardò allarmato, forse persino offeso.
< Si preoccuperebbero ed io non voglio.> Buffy parlò lentamente come si farebbe ad un bambino.
< Ma tu devi riposare e guarire. Non puoi nasconderglielo, non ora.>
< Ok allora guariscimi!>
< Ne sei sicura?> Chiese Castiel interrogativo.
< Ma ad un patto … ci alleneremo immediatamente dopo. Io devo sapere di poter essere in grado di proteggerli.>
La preoccupazione che lesse in quegli occhi verdi lo convinse.
< Potrei farti del male un’altra volta e tu non ti lascerai guarire.>
< Sarà meglio di adesso Cass, non riesco a respirare senza sentire un dolore tremendo.>
Castiel avvicinò due dita alle costole di Buffy che si sentì immediatamente meglio. Alzò la maglietta e sorrise.
< Wow … Grazie Cass.> Gli sorrise. Tutto era tornato alla normalità.
L’angelo annuì e scomparve.
< Ehi! NO! L’allenamento, avevi promesso!>
La cacciatrice tirò un pugno sul lavandino, maledetto angelo! L’aveva fregata. Sospirò, si ricompose ed uscì in fretta dal bagno.
Dean era steso sul letto con la schiena appoggiata sui cuscini, aveva un’espressione preoccupata.
Sam era vicino al fratello con una borsa del ghiaccio ancora in mano mentre sembrava paralizzato, immobile guardava Buffy.
< Che c’è?> Chiese la ragazza avvicinandosi a Dean.
< Chi c’era con te?> Chiese Dean dopo una smorfia di dolore.
< Nessuno.> Disse guardando le sue scarpe e prendendo la borsa del ghiaccio dalle mani di Sam, si sedette a fianco a Dean e la pose sulla sua fronte.
< Era Castiel. Ti ha guarita?> Disse Sam. Buffy lo guardò allarmata. Come faceva a saperlo?
Dean afferrò la sua mano e la strinse dolcemente. < Non zoppichi più.> e rispose così alla sua domanda.
< Si … ma in cambio aveva promesso di portarmi con lui, per allenarmi, invece è scomparso.> sotto quello sguardo afflitto si nascondeva molto di più, Dean riusciva a vederlo.
< Non voglio che vai ad allenarti con Cass senza di me, come tu non vedi l’ora di migliorare per noi.>
Dean sollevò il viso di quella dolce, piccola ragazza che si preoccupava tanto per loro.
< è il minimo che possa fare, mi avete portata con voi, avete ridato un senso alla mia vita e vi voglio bene.>
Disse con voce tremante.
Sam si sedette al suo fianco e l’abbracciò stretta.
< Ce la faremo, come ce l’abbiamo sempre fatta. Non devi assumerti tutto questo carico sulle spalle. Tu già ci aiuti, l’unico modo per danneggiarci è perderti. Quindi fammi un favore … preoccupati meno per noi e più per te stessa, ok?> le disse sorridendo.
Buffy si aggrappò a lui e lo stritolò. < Non posso prometterlo, ma giuro che cercherò di non farmi male.>
Dean accarezzò la sua testa, sollevato.
< Buffy l’ossigeno!> Gracchiò Sam mentre veniva stritolato dalla presa della cacciatrice.
< Oh Scusa Sammy!> lo lasciò andare immediatamente.
< Ma ti pare.> Disse riassaporando l’aria.
< Il divieto rimane invariato: niente allenamenti senza di me. Io adesso non posso per evidenti ragioni, ergo …> Meglio ribadire il concetto, pensò Dean.
< Non mi sei di nessun  aiuto quando mi alleno.> disse Buffy irritata.
Dean la fulminò con lo sguardo.
< Non mi sei di nessun aiuto morta. E poi sono in ansia se non so dove sei o cosa stai facendo e non mi è di alcuna utilità avere un infarto.>
Buffy scosse la testa e prese dalla sua borsa un antidolorifico.
< Bevi e sta zitto. E non usare più quel tono con me, io non prendo ordini.>
Dean afferrò il suo braccio e con un piccolo strattone la obbligò a voltarsi.
< Sono solo preoccupato per te.>
L’intensità del suo volto fece comprendere a Buffy che quella era la verità, già lo sapeva, ma era bello vedere la solennità di quelle parole stampata sul suo viso.
Buffy si stese accanto a lui e lo abbracciò, facendo molta attenzione a non fargli del male.
< Lo so …>
Dean le baciò dolcemente la fronte e respirò il suo profumo.
< Sarò in piedi tra poco, non preoccuparti... Non mi piace litigare con te.> sussurrò al suo orecchio.
< So anche questo …> e chiudendo gli occhi si lasciò trasportare in un sonno profondo. 

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Capitolo 8
*** Sly. ***


Ok, non so se lo avete notato o se conoscete la band, ma ho deciso di omaggiare quella che per me è la band rock più spettacolare nata negli anni sessanta, tutti i capitoli e persino il titolo della storia, devono i loro nomi ai titoli delle canzoni degli Scorpions. Molte delle loro canzoni sono presenti anche in alcune puntate di Supernatural, proprio come “No one like you” che adoro. Spero di potervi trasmettere la mia passione, nel frattempo eccovi un altro capitolo. Buona lettura!

< Non posso farlo.>
< Me lo hai promesso dannazione Cass!>
< Ho fatto anche a lei una promessa.>
< Mi conosci da più tempo.>
< Che razza di argomentazione è?>
Buffy sbadigliò, confusa. Avrebbe potuto riconoscere quelle voci anche da sorda, ma non riusciva a capire il senso del loro discorso.
< Che c’è? Che succede?> disse ancora insonnolita.
< Dean vuole farmi mantenere la promessa che non ti porterò con me senza di lui, mai.> disse Castiel, limpido e sincero come sempre.
< Cass!> imprecò Dean, mentre Buffy gli tirava un sonoro schiaffo sul petto, ancora avvinghiata a lui.
< Cosa? Dean, vuoi smetterla? Non ho bisogno di un padre-guardiano!>
Dean si tirò su. < Non voglio esserlo! È solo una stupida promessa, perché non vuoi che Castiel la mantenga?> disse irritato.
< Sei in piedi … stai meglio? Castiel ti ha guarito?> disse Buffy preoccupata, dimenticando immediatamente il battibecco.
Dean sembrò confuso, titubò per un attimo e < Si. Castiel non voleva ti preocc …>
lo interruppe l’angelo. Dean lo guardò confuso. Perché non voleva che Buffy sapesse che lo aveva guarito perché lei era preoccupata per lui?
< Bene, allora mantieni pure la tua stupida promessa Castiel, Dean è in piedi, andiamo ad allenarci.>
< Non così in fretta bellezza.>
Buffy si voltò in direzione della voce ed un uomo non molto alto, dal viso quadrato e dall’espressione maliziosa la stava guardando con un sorrisetto sulla faccia.
< Gabriel che ci fai qui?> Chiese Castiel preoccupato.
< Gabriel? Volete dire l’arcangelo?> chiese Buffy un po’ intimidita.
< Proprio io in carne ed ossa milady.> Prese la mano della cacciatrice e la baciò facendo un inchino.
< Ehi Gab, giù le zampe.> disse Dean un po’ seccato.
< Tranquillo Dean, porgo semplicemente i miei omaggi a questo splendido fiore.> Le sorrise malizioso.
Buffy si sentiva imbarazzata, ma le piaceva vedere Dean livido in viso dalla gelosia.
Sam aprì la porta con tre caffè in mano e rimase sconvolto alla vista di Gabriel.
< Che ci fai qua? Qualcosa non va?> Chiese poggiando i caffè sulla scrivania.
< Sono venuto per conoscere la famosa cacciatrice, ero curioso. E ah, si certo, anche per dirvi che a Pitzburg, poco distante da qui c’è uno dei cavalieri. Sarebbe carino se lo fermaste e gli prendeste l’anello.>
Si sedette al fianco di Buffy e prese la sua mano.
Dean sembrò reprimere l’istinto di farlo a pezzi. < Gabriel.> ringhiò.
L’arcangelo odorò la sua mano. < Deliziosa, capisco perché tu sia tanto geloso Dean.>
< Bene, allora che ne dici di alzarti da quel letto.>
< Ok, ok …> L’arcangelo alzò le mani in segno di resa.
< Quale cavaliere?> Chiese Sam.
< Carestia.> disse Gabriel tornando improvvisamente serio.
< Scusatemi, state parlando dei quattro cavalieri dell’apocalisse?> Chiese Buffy.
< Oltre ad essere bella da mozzare il fiato è anche intelligente. Mmm!> L’arcangelo si portò di nuovo vicino a Buffy, che si alzò in fretta dal letto e si avvicinò a Sam.
< E come possiamo andargli tanto vicini da togliergli l’anello e non cadere vittime del suo potere?> Sam sembrava preoccupato.
< Questo non lo so, siete voi i cacciatori ricordate? Chiamate Bobby.>
Dean si avvicinò a Buffy e le posò una mano dietro la schiena.
< Io dico di andare lì e scoprirlo.> propose Buffy.
< Capisco perché ti abbia rapito il cuore, è speciale.> Emise una specie di ruggito eccitato e l’attimo dopo Gabriel scomparve.
Buffy rise mentre Dean tentò di cambiare immediatamente discorso.
< Dobbiamo conoscere gli effetti che ha sulla gente, non possiamo andare del tutto impreparati.>
< Andiamo da Bobby, facciamo qualche ricerca, non è molto lontano da qui.> disse Sam mentre preparava la sua sacca.
< Non vedo l’ora.> disse Buffy dando un bacio sulla guancia a Dean, che le diede una pacca innocente sul fondoschiena, ridendo mentre lei si indirizzava verso l’armadio.
< Di cosa?> chiese Castiel.
 < Di conoscere Bobby!> trillò la ragazza eccitata.

Dopo aver bruciato una ciocca di capelli del fantasma nascosta nel cassetto del defunto signor Donovan ed un breve incontro con Melanie,terminato con una bella fiammata, Buffy, Dean e Sam partirono alla volta della casa di Bobby.
< Lascia parlare noi, ok?> Dean sembrava agitato.
< Perché?> Chiese Buffy, Dean e Sam sembravano tesi, come due adolescenti che stavano per presentare ai loro genitori la loro ragazza, quel tipo di ragazza che non viene molto apprezzata dagli adulti.
< Bobby è un cacciatore e come tale tende a vedere le cose in bianco o in nero.> disse Sam.
< Ed io mi trovo in una specie di tonalità grigia.> concluse Buffy.
< Inoltre è quel tipo di persona un po’ …> Sam si sforzò di trovare la parola giusta per descrivere Bobby.
< Burbera, rigida, una specie di reduce scontroso?> Dean cercò di indovinare.
Sam lo fulminò attraverso lo specchietto retrovisore, ma annuì, confermando gli aggettivi poco dolci usati da Dean.
< Quindi un vecchio, burbero solitario …>
< Già, una specie.> disse Dean schiarendosi la voce e ammiccando un sorriso poco convinto a Buffy.
< Siete nervosi.> osservò ad alta voce Buffy, alzando il volume della radio e notando le loro espressioni sorprese.
Buffy riusciva a capirli immediatamente, come solo loro due riuscivano a fare. Questo infastidiva un po’ Dean, non gli piaceva essere un libro aperto, ma in fondo … gli piaceva da morire … o era Buffy a piacergli in quel modo?
Dean parcheggiò davanti la vecchia casa del cacciatore che consideravano ormai come un secondo padre, ma prima di spegnere il motore fece un lungo respiro. Buffy tentò di non ridere del loro atteggiamento che trovava molto adolescenziale.
< Lascia parlare noi.> Dean le parlò lentamente, puntandole un dito contro.
Buffy rise ed annuì.
< E non ridere! Non gli piace la gente che ride!>  Era così nervoso ed imbranato. Buffy cominciava ad amare vederlo in quel modo.
< Entriamo prima noi.> sussurrò Sam al suo orecchio e le accarezzò la schiena.
< Ehi Bobby!> Dean lo salutò cordialmente, ad un successivo saluto di Sam contraccambiato da una voce roca ma stranamente familiare, Buffy si sporse per riuscire a vedere quell’uomo che si prendeva cura a distanza e non, dei suoi ragazzi. Ma non vide nessuno. In effetti sembrava che Dean e Sam stessero parlando guardando i loro piedi se doveva basarsi sull’inclinazione delle loro teste. Bobby chiese loro cosa avevano fatto in quelle due settimane e li insultò per non averlo informato.
Sembravano davvero una famiglia che si rincontrava dopo tanto tempo, cominciarono a parlare tranquillamente tanto che Buffy credette si fossero dimenticati di lei.
Tossì rumorosamente … due volte.
< Si può entrare? Qui fuori comincia a fare freddo.> disse avvicinandosi lentamente al soggiorno.
< Chi è?> disse Bobby in allarme prendendo subito il suo fucile a canne mozze.
Sam e Dean si schierarono istintivamente davanti all’arma portando le mani avanti.
< No Bobby! È nostra amica!>
Bobby li guardò tra l’arrabbiato ed il confuso, li superò e rimase a fissare quel piccolo angelo biondo davanti ai suoi occhi.
< Lo so, a volte sono dei cretini, ma che ci possiamo fare?> il tono rassegnato di Buffy fece sorridere il vecchio.
< Gli ho detto che bastava presentarmi, insomma siamo tra persone civili, ma credo che abbiano paura di te. Come hai fatto? Puoi insegnarmelo?> Disse Buffy avvicinandosi all’uomo che sembrava osservarla in profondità.
Rimasero in silenzio per alcuni secondi. Sam e Dean restarono immobili pensando simultaneamente che Bobby le avrebbe sparato a breve, non amava la confidenza.
< A dire la verità zucchero, non sono riuscito nemmeno io a capire come ho fatto, potresti indossare una bella barba finta e dargli degli idioti ogni tanto.>
Sam e Dean si guardarono negli occhi, sbalorditi. Bobby che prendeva immediatamente confidenza con qualcuno, che non gli buttava addosso acqua santa o lo minacciava con un coltello d’argento? Strano, soprattutto da quando era su quella maledetta sedia a rotelle.
< Molto piacere, sono Buffy, Buffy Summers.> disse sorridendo e porgendogli la mano che Bobby strinse immediatamente.
< Bobby Singer signorina, piacere mio. Come mai sei con questi due idioti? Mi sembri una ragazza intelligente.> disse sorridendole.
Buffy rise e si rivolse ai due fratelli che sembravano paralizzati. < Non è un vecchio burbero come dicevate, è simpaticissimo!> conscia delle conseguenze delle sue parole rise, riuscendo a far tornare nel mondo reale i Winchester.
< Cosa? No! Noi …> Dean cercò di balbettare sorridendo, frenando l’istinto di soffocare Buffy.
< Bobby! No! Dai …> Anche Sam non era bravo a mentire se preso alla sprovvista.
Bobby li guardò in cagnesco e si diresse verso la cucina.
< Qualcosa da bere?> chiese aprendo il frigo.
< Una birra, graz-> Dean si ammutolì all’istante notando l’espressione arcigna di Bobby.
< Che dispiacere … non ne ho più.> il tono rauco e poco cortese di Bobby lo fecero rabbrividire.
< Peccato, una birra fresca in questo momento sarebbe stata fantastica.> disse Buffy, sedendosi vicino al lavello.
Bobby ne prese due, una la lanciò a Buffy che la prese al volo.
< Perfetto. Anche io ne avevo voglia.> disse scanzonato Bobby.
< Ma …> Dean cercò di obiettare, ma Sam lo colpì con una gomitata alle costole.
< Ehi!> protestò, massaggiandosi il fianco ed indicò Buffy.
< A me non lo fa mai fare!> Dean sembrava davvero un bambino, un dolce, piccolo indifeso bambino, pensò Buffy.
< Buffy è un ospite e poi non voglio che il tuo fondo schiena tocchi la mai cucina!> replicò Bobby portandosi davanti la ragazza e bevendo un sorso dalla sua birra.
Dean alzò le sopracciglia. < Ma il suo culo si.> disse a bassa voce, credendo che Bobby non lo avrebbe potuto sentire. Così non fu. Bobby prese il fucile che aveva poggiato in grembo come d’abitudine e glielo tirò contro le gambe, facendolo saltare.
< Modera i termini davanti ad una signora.>
Sam scoppiò a ridere, ma tentò di ritornare subito serio quando lo sguardo infuriato di Bobby cadde su di lui.
< Non credere di passarla liscia anche tu, ragazzo.> disse rivolto a Sam.
Buffy rise e portò giù un sorso di quella birra dal nome tedesco, molto buona.
< Allora Buffy, cosa ti porta qui? E con queste teste di cavolo soprattutto?>
La ragazza mandò giù un altro sorso e guardò Dean in segno d’approvazione o di aiuto.
< è una storia lunga, ma…>
Buffy venne interrotta da Dean. < Sta ad ascoltarla e dammi quel fucile. Queste due settimane le abbiamo passate con lei, ci fidiamo.>
< Dean credo che Buffy sappia parlare da sola. E poi non le sparerò, sarò anche vecchio e burbero ma non malato di mente.> Buffy riuscì a capire perché Dean e Sam avessero tanto timore e rispetto per quell’uomo.
< Beh … senza tanti giri. Io sono la cacciatrice. L’unica e la sola, in grado di ucciderli, ucciderli tutti … i demoni naturalmente! Lo so, è un po’ ridondante, la prima volta che l’ho sentito mi è sembrato un po’ ridicolo.> Si sentiva stranamente tranquilla, non temeva quell’uomo, tantomeno quel lungo fucile che portava in grembo, non lo avrebbe usato. Mentre sembrava che Sam e Dean stessero sudando freddo.
< Ho letto molte cose su donne con una missione, dotate di super poteri. Una per ogni generazione, ma credevo fosse solo una favola.> Disse tranquillamente, grattandosi il cappello.
< Lo so, di quelle che si raccontano ai bambini per farli addormentare, ma sono reale.> sorrise Buffy.
< Perché non ce ne hai mai parlato?> Sam fece un passo avanti, interessato.
< Non vi posso parlare di tutto ragazzi, inoltre come già detto credevo fosse solo una leggenda.>
< Ma lei è qui, e ci aiuterà a sconfiggere Lucifero. Proteggerà Sam e Dean e l’intera umanità. Questa è la missione scritta nel suo destino e questo è il motivo per il quale ora fa parte della squadra.> Concluse Castiel, comparendo al centro della stanza.
< Oh! Ok … benvenuta nella squadra Buffy, mi fa molto piacere.> Bobby, sembrava un’altra persona, troppo socievole.
La cacciatrice saltò giù dal bancone e si scagliò contro Castiel spintonandolo e … facendolo barcollare.
< Per essere un angelo le tue promesse fanno schifo!>
< Non era il momento giusto per il tuo allenamento.> il tono di nuovo atono della sua voce la infastidiva da morire.
< Allenamento? Vuoi dire che tu, la stai allenando? Castiel è solo una ragazza! Finirai per ucciderla!> La preoccupazione ed il dissenso di Bobby, le fecero intuire che avrebbe legato alla grande con quell’uomo.
< Lei può. Non la ucciderei mai, tengo a lei …> Buffy indietreggiò di qualche passo, colpita. Era la prima affermazione umana che aveva sentito pronunciare da Castiel.
Dean impietrì. Sapeva che Castiel aveva provato simpatia per lui, ma non aveva mai ammesso i suoi sentimenti, non credeva nemmeno potesse averne di così … profondi. Insomma la simpatia è solo simpatia!
Quella piccola ragazza era riuscita ad entrare nel cuore di tutti loro in un soffio, per rimanervi in eterno, indelebile. Come faceva? Insomma lui si era preso una cotta dalle proporzioni bibliche, Sam era un sentimentale, ma Bobby? E Castiel?! Come faceva?
< Anche noi, lo sai ed è per questo che siamo preoccupati, ma spetta a Buffy decidere se proseguire o meno l’allenamento, è una sua scelta.> Sam si fece avanti, avvolgendo un braccio sulle spalle della cacciatrice che lo guardò dolcemente e lo ringraziò.
< No! Assolutamente no! Non se ne parla!> Dean aveva cominciato a sbraitare quando in un battito di ciglia si ritrovò nella radura dove si era svolto il primo addestramento, questa volta anche assieme a Bobby e Sam.
Rimasero tutti spiazzati per un secondo, ma notando il sorriso di eccitazione di Buffy presto capirono.
< Voglio farlo.> disse allontanandosi da Sam.
< Se sarete tutti qui ad osservare vi potrete rendere conto delle sue potenzialità e cominciare a temere per voi, non per lei … beh a parte Dean.> precisò Castiel.
Sam e Bobby accennarono un sorriso, si vedeva dalla faccia sconvolta e incazzata di Dean in quel momento, che teneva molto a lei. La afferrò per un braccio. < Potrei morire di infarto, o peggio correre in campo e prendermi un super cazzotto al posto tuo.> la fissò negli occhi, catturando la sua anima.
Buffy lo baciò, mosse le sue labbra sulle sue e fece scorrere le sue mani lungo la sua nuca, dannatamente sensuale.
< Allora sta a bordo campo, ok?> sussurrò ad un orecchio.
Dean rimase imbambolato per un secondo, poi il seduttore che era in lui riprese i sensi e l’afferrò per la vita portandola contro il suo corpo. < Sei testarda. Non farmi preoccupare ok?>
Buffy rabbrividì alla piacevole sensazione della sua mano ruvida sulla pelle.
< è per questo che siamo qui.> gli sorrise, maliziosa e si posizionò davanti a Castiel.
Sam, Bobby e Dean, che aveva la faccia di uno che si avvicinava al patibolo, si avvicinarono alla roccia che Dean aveva usato da divano la volta precedente.
Dean osservò il fratello minore e scorse nei suoi occhi la sua stessa preoccupazione. Si fece forza e gli diede una pacca dietro alla schiena.
< Tranquillo Sammy, è forte. È solo un allenamento e a quanto pare è riuscita a conquistarsi l’affetto di Castiel.>
Sam si voltò per guardare il fratello. Si vedeva che quelle parole non confortavano nemmeno lui, ma apprezzò immensamente lo sforzo. Si era sempre preso cura di lui, anteponendolo anche a se stesso.
< Tieni molto a lei.> non era una domanda quella di Bobby.
< Non so come fa, ma riesce ad ammaliare chiunque persino t …> si fermò appena in tempo.
< Puoi dirlo forte Dean, persino me. Ha una luce negli occhi … mi ricorda mia moglie.> era strano sentire quel tono di voce pacato in Bobby.
Buffy si mise in posizione, mentre Castiel non mosse neanche un muscolo.
< è così piccola, come può fare del male ad un angelo? Insomma non riesco a capire come possa farne ad un demone, figuriamoci a Castiel …> Sam non era riuscito a trattenere i suoi pensieri, sapeva di non aiutare Dean in quel modo,ma era più forte di lui. Tutte le sue terminazioni nervose erano sull’attenti, pronte a scattare in aiuto di Buffy.
< Osserva.> rispose Dean.
Ed iniziò la danza.
< Hai la mia stessa velocità, per ora. Ma sei più forte, più agile di me. Ricordi la rabbia che hai provato prima? Sentila di nuovo. Ho sbagliato a far concentrare le tue emozioni sul tuo passato, devi concentrarti su te stessa. Sulla nuova Buffy, sulla tua nuova vita. Pensa alla forza e alla pace che hai trovato dentro di te, pensa all’amore per Dean, Sam e Bobby … o a tutte le volte che avresti voluto prendermi a calci.> sorrise.
Buffy lo fissò negli occhi ed annuì. La nuova forza che sentiva dentro di se … era così … potente. L’amore per quelle persone era più forte di qualsiasi sentimento mai provato.
La cacciatrice colpì per prima, un calcio laterale parato immediatamente dall’angelo che afferrò la sua gamba e la scaraventò in aria, almeno a tre metri d’altezza.
Sam e Bobby trattennero il respiro mentre Dean si era già alzato in piedi.
Ma Buffy ricadde con eleganza sulle sue gambe, in equilibrio perfetto e corse a velocità disumana contro l’angelo.
< Wow.> fu l’unica parola che Sam fu in grado di dire.
Sferrò una successione di calci a ripetizione contro Castiel che riuscì a pararli, facendo sollevare Buffy da terra, fino a raggiungere il suo volto per roteare all’indietro e riprendere posizione.
Castiel non attaccava, tutti se ne erano accorti. Gli uomini ne erano felici, ma non Buffy.
Questa cosa la infastidiva. E la rabbia era sempre stata una fattore determinante nelle sue perfomance.
Pugni, calci, acrobazie, la velocità raggiunta non permetteva più a Bobby, né a Sam o a Dean di cogliere distintamente le loro mosse. Si spostavano come frecce lungo tutto il campo di battaglia.
Una finta, una schivata e Buffy riuscì a colpire con un calcio Castiel in pieno stomaco e a farlo volare dall’altra parte della radura, per farlo schiantare contro un albero che cadde a terra, sradicato.
Fu immediatamente sopra di lui, un piede puntato alla sua gola, sorridente.
Dean saltò per la gioia < Si!> e diede il cinque ad un altrettanto eccitato Sammy.
Bobby era incredulo ed entusiasta.
Buffy porse la propria mano a Castiel che l’accettò con un sorriso.
< Bene, ma non ci siamo ancora. Cosa avresti fatto dopo avermi buttato a terra?>
< Ti avrei spezzato l’osso del collo con il piede.> rispose Buffy come se fosse una domanda scontata.
< Regola numero uno: non farti mai colpire. Se ti colpiscono sei morta. Regola numero due: Se non puoi farti colpire non sai se puoi essere in grado di ucciderci con le tue mani, quindi non sopravvalutarti mai.>
< E la numero tre?> chiese scanzonata.
< è una cosa seria Buffy.> Lo sguardo di Castiel non lasciava dubbi.
< Lo so Cass. Ma so anche che ce la posso fare, insomma in due lezioni sono riuscita a non farmi sfiorare e a stenderti. Puoi ammettere che faccio progressi velocemente.> gli sorrise, sapeva come prenderlo.
< Non mi piace questa cosa.> disse concentrato sul suo viso.
< Cosa non ti piace?>
< Che tu riesca a manipolarmi così, che mi senta costantemente preoccupato … non mi piace. È così che vi sentite sempre voi umani?>
Ok, doveva ammetterlo. Far affezionare un angelo a lei era qualcosa di straordinario, addirittura fuori dalla sua portata.
< Solo per le persone alle quali teniamo sul serio.> disse comprensiva.
< Dean ha ragione quando dice di rischiare un infarto.>
Buffy scoppiò a ridere facendo comparire per la prima volta sul viso di Castiel un vero sorriso, umano.
< Dean è troppo apprensivo.> disse ancora ridendo.
< Lui ti ama.> la tranquillità con la quale disse quelle parole paralizzò ancora di più Buffy.
< Co-cosa? Te … te lo ha detto lui o cosa? Insomma sono solo due- due- due settimane che-che.> evitò l’iperventilazione solo grazie allo sguardo comprensivo di Castiel.
< Questa cosa ti spaventa? Ma anche tu lo ami …> Il fatto che quella non fosse una domanda, ma un’affermazione fece capire a Buffy che Castiel potesse leggere le emozioni della gente o roba del genere.
< Posso darti un consiglio Cass? Le nostre cose private, sono private! Ci sono argomenti che a noi umani non piace molto trattare!>
Dean comparve alle sue spalle e la sollevò da terra, facendola roteare.
< Sei stata grande! Niente di rotto? Sei tutta ok?>
Buffy accarezzò le rughe di preoccupazione della sua fronte, pensierosa.
< Ehi! Tutto ok?> ribadì Dean ancora più preoccupato.
< Se le hai fatto venire una commozione cerebrale ti uccido! Non so ancora come, ma ti uccido!> rivolto a Castiel.
Buffy rise e portò con delicatezza il viso di Dean vicino al suo.
< Sto bene, non preoccuparti! >
Sam arrivò di corsa e la strinse sollevandola da terra.
< Sei stata grandiosa, indescrivibile! Non litigheremo mai noi due e se bisticcerai con Dean io sarò sempre dalla tua parte!>
Tutti scoppiarono a ridere, anche Bobby che li aveva appena raggiunti.
< Sei piccola e letale, il mix che piace a me. Che ne dite di una bella cena a casa mia? Per festeggiare l’ingresso in famiglia di Buffy!>
< Cibo in scatola e birra?> chiese Sam.
< Che cos’altro ragazzo? Non sono mica un ristorante!>
La cena trascorse troppo velocemente, tra chiacchiere, scherzi e persino un piattone di lasagne fumanti, preparato da Buffy, squisite.
Per tutta la durata della cena Dean aveva tenuto il suo braccio dietro la sedia di Buffy o sulla sua mano, o sulla sua coscia, con disinvoltura, senza pensarci. Come se fosse stato il gesto più naturale del mondo. Bobby e Sam non si fecero sfuggire un solo dettaglio e quando andarono insieme in cucina per prendere la torta comprata ad un take away poco distante, notarono che Dean avvicinò la sedia di Buffy alla sua e la abbracciò da dietro, poggiando il suo viso sulla sua spalla. Li sentivano ridere e scherzare.
< Non ho mai visto Dean così.> fu Bobby ad aprire il discorso, tagliando la fetta di torta che posizionò sul piatto che Sam teneva in mano.
< Lo so, neanche io. E praticamente vivo con lui da sempre. Buffy riesce a renderlo felice, spensierato, a farlo aprire. È una ragazza unica.>
< Credi che la ami? Insomma è pur sempre Dean!> chiese Bobby.
< Strano, ma credo di si, solo che fatica ad ammetterlo, lo conosci. Credo sia la prima volta per lui e non gli è mai piaciuto sentirsi vulnerabile. Ma da quando è con Buffy è diverso, in senso positivo.>
Sam addentò la fetta della sua torta.
< Anche tu ti sei affezionato molto a lei.>Il vecchio cacciatore prese i vari piatti e li poggiò sulle sue ginocchia.
< Si, mi è entrata dentro. Non saprei come esprimere in maniera migliore quello che provo … è come se facesse parte di me, come se l’avesse sempre fatta. Ha riempito un vuoto, un vuoto enorme. Ha ridato un senso ed una traiettoria alla nostra vita.> disse fissandola mentre rideva tra le braccia di Dean.
Bobby lo guardò, pensieroso. < Ehi, Dean tiene molto a lei … e a te.>
< Si, certo … lo so.> disse guardandolo disorientato. Aveva capito fin troppo bene quello che aveva voluto dire Bobby, ma non c’era assolutamente quel tipo di rischio.
< Farai lunghe passeggiate al chiaro di luna da solo ultimamente.> scherzò Bobby prendendo le posate dal cassetto.
< Oh no, non hanno ancora … insomma, sai …>
< Wow … è davvero innamorato.> osservò sbalordito il cacciatore. 

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Capitolo 9
*** Always Somewhere. ***


Dean divorò tre fette di torta e cercò di rubare anche la torta di Buffy che la ingurgitò in un solo boccone pur di difenderla, facendo ridere tutti.
< Bene ragazzi, come sapete questo non è un hotel, ma c’è il divano, il materasso gonfiabile ed il mio letto. Direi di lasciare il letto a Buffy e decidere chi di voi due dormirà per terra.> disse Bobby afferrando una coperta da uno stanzino.
< No, assolutamente no Bobby, va a dormire nel tuo letto, me la vedrò io con loro per conquistarmi il divano.> disse Buffy afferrando la coperta dalle mani di Bobby.
< Sei sicura? Insomma per me non è un problema …> insistette Bobby.
< Non preoccuparti, la mia principessa ha spirito di sopravvivenza!> disse scherzando Dean dopo averla abbracciata.
< Ok, ok … ma lasciatele il divano. E domani parleremo di come fare secco Carestia.>
< Come fai a saperlo?> Chiese Sam mentre stava gonfiando il materassino.
< Castiel.> rispose.
< Io dormirò per terra, non preoccupatevi.> disse Dean già stendendo il suo giubbotto sul pavimento.
< Non fare l’idiota e vieni qui.> disse Buffy sorridendo.
Dean saltò in piedi, contento e si stese sul divano, la schiena contro la spalliera e strinse tra le sue braccia quella ragazza stupenda che nel profondo del suo animo sapeva già d’amare.

< Se questo posto crollasse si sveglierebbero sotto le macerie qualche giorno dopo.> il rimprovero di Bobby fece svegliare Dean che strinse in una reazione involontaria e piacevole, ancora di più il corpo di Buffy contro il suo.
< Mi chiedo se si sveglierebbero in tempo se qualche mostro venisse a sbranarci o ci lascerebbero morire mentre dormono.> Dean ringhiò in risposta a Sam.
< Il principino si è svegliato. Sarà stato l’odore del caffè.> disse Bobby. Si sentiva dal tono di voce che si stavano divertendo a prenderli in giro.
Aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il volto angelico di Buffy. Dormiva beatamente, con la bocca semiaperta in un’ammaliante sorriso. Dio se era bella.
Dean dovette costringersi a respirare per non svenire e rimase a fissare quelle candide e soffici guancie. L’accarezzò, leggero e le stampò un bacio sulle labbra.
< Buongiorno principessa.> sussurrò.
Buffy aprì gli occhi e sorrise, illuminando il suo viso e di rimando quello di Dean.
< Buongiorno Pisolo.>
< Qui ci sono ciambelle calde e caffè fumante per chi è interessato.> disse Sam lanciandone una a Buffy che si era messa seduta.
Dean le baciò la spalla e si alzò dal divano per prendere il caffè che porse anche a Buffy.
< Allora fatto qualche ricerca su questo Carestia?>
< Mentre tu dormivi intendi? Si.> disse sarcastico Bobby, che fece l’occhiolino a Buffy.
Dean scrollò la testa e si stiracchiò. Prese la camicia che aveva poggiato la sera prima sulla sedia e la indossò per grande rammarico di Buffy. Adorava vederlo in t-shirt, metteva in risalto il suo fisico asciutto e marmoreo.
Si morse le labbra a quel pensiero … da quanto tempo non faceva più l’amore con un uomo? Da quando Riley se n’era andato … forse da quella prima volta con Angel. Ma quello che provava per Dean, era totalmente diverso … poteva essere più forte ed intenso di quello provato con il suo vampiro? …
Scrollò la testa cercando di concentrarsi sul discorso che i cacciatori presenti nella stanza stavano tenendo.
< Fame di cibo, sesso, alcol o qualsiasi altra cosa tu riesca a pensare e non ci sono eccezioni, andare in quella città sarebbe praticamente un suicidio.>
Non aveva seguito il discorso dall’inizio, per via dei suoi pensieri poco casti, ma era riuscita ad apprendere il necessario da Sam.
< Si sono mangiati a morte? Strano.> disse Dean disgustato.
< Strano? Direi … morboso. Lei era una religiosa … di quelle molto religiose ….> le frasi lasciate in sospesa da Sam furono chiare.
< Ah! Quindi era affamata … beh … di … insomma ….> Buffy arrossì a causa della sua gaffe. Guardò le sue mani senza riuscire a vedere il sorriso malizioso e divertito di Dean.
< Ci sono degli amuleti. Rari e potenti. Vi proteggeranno dall’influenza del cavaliere.>
Dean imprecò e salutò Castiel che era comparso dal nulla. La solita routine.
< E dove sono?> chiese ansioso Sam.
< Ti sembro un negozio di bigiotteria?> disse atono Castiel.
Era una battuta, una battuta! Buffy portò la mano davanti alla bocca per coprire una risata che avrebbe offeso Sammy, ma Castiel la guardò con la coda dell’occhio e le sorrise. Il nuovo Castiel era uno sballo.
< Ok, scusa … allora, sai come potremmo procurarceli?> Chiese Sam più cauto.
Buffy si era alzata dal divano per andare a fare una doccia, ma alle parole dell’angelo cadde di nuovo sul sofà, senza forze.
< Willow, lei è l’unica che può forgiarli di nuovo attraverso la magia. Purtroppo sono andati distrutti non appena il cavaliere ha trovato un corpo da infettare.>
Dean notò subito la reazione di Buffy, il suo sguardo fisso verso il nulla. Willow … era un nome stranamente familiare.
Portò un braccio attorno alle spalle di Buffy e voltò delicatamente il suo viso, per guardarla negli occhi.
< Ehi principessa che c’è?> con una dolcezza atipica in Dean.
< Perché credi che Willow lo farà? Pensano che io sia morta …> chiese a Castiel ancora sotto shock.
Dannazione, ma certo … Willow, pensò Dean. Buffy aveva avuto una vita prima di loro, amici, ragazzi … a volte gli era strano ricordarlo, dentro di se sentiva come se Buffy gli fosse appartenuta da sempre.
< Lo farò io infatti, ma volevo che fossi tu a decidere … potrei portarti con me. Diremo loro che Dio ti ha riportato in vita per affidarti un’importantissima missione, che su suo ordine non sei potuta tornare da loro, che finito tutto te ne andrai di nuovo.>
< Dovrei mentire …> disse Buffy, quasi disgustata.
< O dire loro la verità.> era quello il vero scopo di Castiel, non la bugia. Avrebbe dovuto capirlo.
< Ma Dawn, lei non capirebbe e non posso farle rivivere tutto quel dolore.> Dean la strinse contro il suo petto, sperando di poter assorbire tutta la sua sofferenza.
< Potresti fare loro delle visite saltuarie … meglio di niente.> si intromise Sam.
< Ci devo pensare … potrò farlo anche senza il pretesto dei ciondoli, giusto?> chiese a Castiel.
L’angelo annuì, le sorrise e poi scomparve.
< Bene, quindi siamo a cavallo. Dovrete solo avvicinarvi a lui e togliergli l’anello, con Buffy sarà un gioco da ragazzi.> Bobby cercò di cambiare discorso, ottenendo in cambio il sorriso provato della cacciatrice.
Dopo pranzo Sam, Bobby e Dean avevano cominciato ad allestire un vero e proprio arsenale per l’incontro con Carestia, preparazione che li avrebbe tenuti impegnati per almeno tre ore. Buffy odiava caricare a sale centinaia e centinaia di pallottole, per non parlare del fatto che aveva bisogno di stare un po’ da sola,  per riflettere.
Buffy cominciò a camminare senza meta e senza badare a dove metteva i piedi, proseguendo in linea retta a partire dall’abitazione di Bobby. Si era ritrovata dispersa in una specie boschetto, molto colorato e pieno di vita. Se prestava attenzione riusciva persino a sentire il rumore di un ruscello a qualche chilometro di distanza. Grazie ai suoi super sensi di ragno come li chiamava lei.
Pensava al fatto che in definitiva lei era scappata, aveva abbandonato le persone che l’avevano amata così tanto da strapparla via dall’inferno, secondo il loro punto di vista, perché non si sentiva a suo agio … era stata davvero così egoista?
Eppure quella che stava vivendo adesso era la sua vera vita, quella che le apparteneva … Quindi tutte le sofferenze, le prove, le persone perse ed amate precedentemente cosa erano state? Uno strano scherzo del destino? Una specie di test? Se era così si sarebbe licenziata immediatamente!
Forse Sam aveva ragione, avrebbe potuto vederli ogni tanto, ma temeva di non riuscire più a fuggire da loro dopo, come se avessero potuto riportarla nel suo mondo di tenebre dove non c’era Sam, non c’era Bobby o Castiel … dove non c’era Dean.
< Buffy se vuoi tornare da loro … lo capisco, tutti noi lo capiamo … sono la tua famiglia.> la sua voce era triste.
Presa dai suoi pensieri non si era nemmeno accorta dell’arrivo di Dean. La cacciatrice si voltò verso la sua direzione.
< La mia famiglia siete voi adesso.> Disse quello che sentiva provenirle dal cuore.
Dean le sorrise, visibilmente felice per le sue parole, ma cercò di contenersi, lei stava dicendo addio ai suoi amici in fondo.
Dean le accarezzò il viso, dolcemente. < Non saprei più come vivere senza di te, ma ti lascerei andare se è quello che vuoi veramente. Non prometto di non pedinarti o praticare stalking però.>
Riuscì a farla ridere. Romanticismo e simpatia … il nuovo Dean, che persino lo stesso Dean  cominciava ad apprezzare.
< Forse lo farò un giorno … tornerò a trovarli … ogni tanto. La cosa che mi preoccupa di più è … se riuscirò a distaccarmi da Dawn un’altra volta  …>
Solo in quell’istante Dean si rese conto di conoscere così poco della vita di Buffy, chi era Dawn?
Dean fermò tra le sue mani il viso della ragazza che sapeva di amare disperatamente, asciugò le sue lacrime con le sue labbra.
< Mi dispiace, non so chi lei sia …>
< Mia sorella, la mia sorellina minore.>
Dean fissò Buffy stupito, sapeva che lei era morta per salvarla … ma credeva che sua sorella fosse morta comunque. Non gliela aveva presentata, non parlava mai di lei.
< Come hai potuto abbandonarla?> La domanda gli uscì di bocca senza volerlo, quasi come un accusa.
Buffy attutì il colpo in silenzio, sapeva che a causa del legame tra Sam e Dean lui non avrebbe capito.
< Dean, perché credi io sia morta?>
< Per lei, lo so … Ma credevo fosse stato uno dei mille dannati mostri in circolazione, pensavo non volessi parlarne …> La cacciatrice si accorse del fatto che si era improvvisamente irrigidito.
< Dawn era la chiave, lei doveva aprire la porta dell’inferno per permettere ad una dea dai capelli ossigenati di tornare negli inferi. Ma il suo sangue era il mio … io non ho realmente una sorella, lei era pura energia quando i Monaci l’hanno plasmata in Dawn, hanno alterano i nostri ricordi, hanno costruito una vita insieme che non abbiamo mai vissuto, e l’hanno creata dal mio sangue perché io l’amassi come me stessa e la proteggessi. E l’ho fatto, sono morta per farlo … solo il suo sangue poteva chiudere la porta dell’inferno …  ed il suo sangue era il mio quindi … non potevo farla morire. Ma ora … tutto questo è più grande del mio affetto per mia sorella e sono disposta a rinunciare a lei pur di proteggerla, anche se questo mi uccide Dean. Ma se la rivedessi … non so se sarei più in grado di distaccarmene.>
< Scusa … sono stato un idiota> disse Dean. Chi avrebbe mai potuto comprenderla meglio di lui? Nessuno.
< Non pensiamo a questo ok? Dobbiamo prendere a calci il culo peloso di un cavaliere ora.> disse la cacciatrice.
Buffy cominciò ad incamminarsi verso casa di Bobby a spalle basse, Dean rimase un istante a guardarla … avrebbe dovuto dirglielo prima o poi, magari quando anche lui se ne sarebbe reso conto sul serio …
La raggiunse e fece scivolare la sua mano su quella della cacciatrice che l’accolse, sorpresa ma felice.


< Credi davvero che una magia fatta da una strega possa proteggerci da un cavaliere?>
Sam era rimasto affacciato alla finestra da quando Buffy era uscita per stare un po’ da sola. Lo rendeva nervoso non averla sott’occhio.
Bobby si avvicinò al ragazzo e cercò di vedere cosa stesse osservando, ma in cuor suo lo sapeva già.
< è una cacciatrice, sa cavarsela da sola … e comunque ho sentito parlare di questa Willow, credo si sia avvicinata al lato oscuro per un po’ se non sbaglio ed ha fatto un bel po’ di danni per una semplice strega. È molto potente, in giro c’è chi dice possa essere una dea imprigionata in un corpo mortale. Sono solo voci però, dovremmo chiedere conferma a Buffy, ma questo non è un argomento che ama affrontare a quanto ho capito.>
Si stava allontanando da quello che per lui sarebbe sempre stato un ragazzino con il moccio al naso quando la domanda di Sam lo paralizzò e lo fece tornare vicino a lui per guardarlo negli occhi.
< Questo è quello che si sente ad avere una sorella?> la sua aria innocente avrebbe fatto sciogliere il cuore di Buffy se lei fosse stata lì, in quel momento.
< Non lo so ragazzo mio … credo di sì comunque.>
Sam annuì, ancora pensieroso. Tutto quell’affetto che provava per Buffy, il modo in cui lei riusciva a farlo sentire a casa con una sola carezza o con un semplice sguardo, il modo in cui si sentiva nervoso quando la credeva in pericolo, come adorava vederla sorridere perché anche lui si sentiva felice in quel modo … si, doveva essere così che ci si sentiva ad avere una sorella … doveva essere così.
< Dove sono Buffy e Dean?> chiese Castiel dopo essere comparso nel bel mezzo del salotto con tre ciondoli in mano.
Sam si voltò verso di lui ed indicò la finestra.
< Eccoli, stanno tornando.> disse con sollievo.
< Willow mi ha detto una cosa … non so se dovrei riferirla a Buffy …> disse l’angelo mentre si avvicinava alla finestra per ottenere un saluto da Buffy mentre veniva sollevata in aria da Dean, che stava morendo dalle risate.

< Sarai anche più forte di un esercito di demoni, ma sei leggera e piccola come un ramoscello!> Dean adorava prenderla in giro per vedere i suoi occhi verdi socchiudersi e le lentiggini del suo naso avvicinarsi.
< Ehi io non sono piccola!> disse sorridendo mentre Dean la sollevava da terra per darle una dimostrazione.
< Hai ragione, sei solo pocket!! Tascabile, aspetta proviamo!>disse Dean mentre provava a infilarsela in tasca.
 Buffy adorava vederlo ridere in quel modo. Sapeva come si sentisse senza averne mai realmente parlato, lei lo conosceva e conosceva molto bene il peso di avere il destino del mondo sulle proprie spalle.
Riuscì a rimettere i piedi per terra e grazie alla sua velocità di cacciatrice a cogliere Dean di sorpresa alle spalle. Gli saltò sopra e gli morse il collo, poi lo baciò, mentre Dean afferrava le sue gambe per aiutarla a reggersi.
< Se fossi stata un vampiro saresti già morto, essere piccoli aiuta, sono più agile di te!>
Dean rise di cuore. < Sei fossi stata un vampiro, sarei stato felice di morire per mano di una donna così bella.>
Buffy sorrise imbarazzata e nascose il suo viso nella spalla di Dean.
< Stupido …> scompigliò i suoi capelli mentre entravano in casa, sotto gli occhi attenti di tutti.
< Ultima fermata … Brontolandia!> disse Dean facendo scendere Buffy in salotto, dopo aver visto le espressioni dei loro amici.
< Che cosa è successo?> chiese Buffy preoccupata.
< è tutto a posto. Willow ha fabbricato gli amuleti, possiamo andare.> disse Castiel atono.
C’era qualcosa che non convinceva Buffy  … erano tutti troppo tesi, sembravano preoccupati.
< Allora perché quelle facce? Andiamo a fare secco Carestia!> Dean afferrò i ciondoli dalle mani di Castiel, era più allegro del solito e conosceva la piacevole fonte della sua felicità.
Prese le chiavi dell’Impala mentre Sam raccoglieva tutte le munizioni preparate in un enorme borsone.
Castiel rimase immobile al centro della stanza, senza guardare veramente nessuno.
Buffy si avvicinò a lui senza essere notata dagli altri, troppo immersi nei preparativi.
 < Cosa c’è che non va Cass?>
L’angelo rimase immobile. < Niente.>
< Stai mentendo, lo sento. E poi, guardami in faccia quando ti parlo!> Prese il viso dell’angelo tra le mani e lo portò davanti al suo.
I suoi occhi erano lucidi o si stava sbagliando?
< Cass che cos’hai? Posso aiutarti?>
La dolcezza e la preoccupazione che Castiel lesse in quegli occhi verdi lo stordirono ancora di più … lui non piangeva per se stesso, ma per lei … eppure Bobby e Sam gli avevano detto di aspettare. Perché? Lei doveva sapere, Dean doveva sapere … era giusto.
< Io … ho solo paura che tu possa farti del male laggiù.> mentì.
Buffy socchiuse gli occhi. Non sapeva se credergli. < Sai che non mi succederà niente, abbiamo gli amuleti e te … non è solo questo Cass … cosa c’è che non va?>
Castiel abbassò lo sguardo, se l’avesse guardata di nuovo non sarebbe riuscito a nasconderle ancora a lungo la verità.
< Buffy dobbiamo andare.> Sam era già sul ciglio della porta, mentre Dean aveva messo in moto l’Impala.
< Ok …> sussurrò, ancora  poco convinta dalle parole di Cass.
Stava per raggiungere il più piccolo dei fratelli quando sentì il bisogno disperato di correre indietro da Castiel e mettergli le mani al collo, per abbracciarlo.
< Non devi preoccuparti per me, me lo prometti?> sussurrò senza staccarsi da lui.
Castiel trattenne a stento le lacrime e accarezzò dolcemente i suoi capelli.
< Te lo prometto.>
Buffy si allontanò da lui, un po’ più sollevata, salutò Bobby con un bacio sulla guancia che fece arrossire il vecchio burbero e si accomodò al posto del passeggero.
< Quanto dista la città dove si trova Carestia?> chiese Buffy.
< Tra circa quattro ore saremo lì.> confermò Sam.
Dean passò al fratello uno dei ciondoli.
< Prendi GPS.>
Poi si voltò verso Buffy e glielo legò al collo personalmente, facendo scorrere le sue mani  lascivamente sul suo collo. Buffy rabbrividì. < Grazie.>
< Non c’è di che.> Dean sorrise e mise in moto la macchina, inserendo una cassetta degli AC/DC nello stereo.
Il viaggio trascorse abbastanza velocemente grazie alle continue prese in giro di Dean circa la “puffagine”, così l’aveva chiamata, di Buffy.
Sam non parlò molto, intento ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino.
La notizia che Castiel gli aveva appena rivelato era scioccante … orribile. Non era giusto, perché dar loro tutto quello per poi toglierglielo così? Perché lei non poteva sapere? Perché Dean? Lei  non meritava tutto questo, affatto. E nemmeno lui dannazione! Profezie … chissà se questa si sarebbe avverata … sperava con tutte le sue forze di no.
Non credeva di poter continuare a vivere senza di lei, nemmeno Dean avrebbe potuto. Suo fratello era un po’ ritardato in queste cose, ma Sam sapeva con certezza che Buffy era la prima e sicuramente l’unica donna che Dean avesse mai amato. Con lei avrebbe potuto avere un futuro, una bella casa con uno steccato bianco, qualche marmocchio e un bel cane.
Era quello che aveva sperato per loro due dopo il piano che aveva progettato … e lo avrebbe attuato, non gli importava di quella stupida profezia, avrebbe fatto di tutto per non farla avverare, ancora non sapeva come però … tantomeno quando dirlo a Buffy e a Dean, erano così felici adesso. Non aveva mai visto il fratello ridere in quel modo, senza sarcasmo, rammarico, non era un sorriso lussurioso o finto, era il sorriso di un ragazzo che aveva trovato l’amore, quello puro, sincero,il sorriso di un ragazzo che credeva di poter continuare ad avere tutto quello che lo stava rendendo felice. Buffy, Sam … avrebbe perso tutto, non era giusto dannazione!
< Ehi bella addormentata! Siamo arrivati, va a prenotare la stanza, intanto io scarico i bagagli.>
Dean lo svegliò dai suoi pensieri. Accennò un sorriso stanco al fratello e fece come gli era stato ordinato. Senza discutere, come papà gli aveva insegnato.
< Sam è strano, non trovi?> disse Dean mentre apriva il bagagliaio della macchina.
< Si … è da quando siamo tornati dopo la passeggiata vicino al torrente. A dire il vero anche Castiel e Bobby non sembravano tanto normali.> Buffy stava fissando Sam, come se attraverso la vista a raggi laser avesse potuto vedere cosa c’era che non andava in lui.
< Forse perché non lo sono.> replicò Dean sorridendo.
Buffy gli diede una spinta, facendolo quasi cadere atterra. < Neanche tu lo sei comunque!>
< Disse la donna che mi ha quasi spezzato un braccio.> si alzò, massaggiandosi la spalla dove Buffy lo aveva colpito.
< Smettila, sei come un bambino!> disse Buffy ridendo.
< Ah si!>
Dean si chinò e la prese in spalla come fosse stata un sacco di patate. 

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Capitolo 10
*** Backstage Queen. ***


< Stanza 12>
La ragazza della hole sorrise a quel ragazzo alto e dagli occhi di un verde-blu mai visto.
Sam cercò di ricambiare, non era mai stato un tipo scortese, ma in quel momento aveva altro per la testa.
< Grazie.>
Si incamminò verso la camera osservando Buffy spintonare il fratello, quella piccolina era davvero forte.
Si passò una mano tra i capelli, come faceva quando era preoccupato e sospirò. La sua morte, quella certo poteva accettarla, in fondo se l’era meritata, era stato lui a dare il via all’Apocalisse, ma quella di Buffy assolutamente no. Era come se ogni fibra del suo corpo respingesse l’idea che quella giovane donna che aveva medicato le sue ferite, che aveva dormito nel suo letto, che lo aveva guardato con occhi adoranti … potesse morire.
In quell’istante capì … quello che Bobby aveva voluto dirgli tra le righe e che il suo cervello aveva immediatamente respinto. Ma non aveva importanza, non più, non adesso. Lui doveva morire e Dean sarebbe rimasto, Dean doveva amare Buffy e renderla felice. Si, perché sarebbe riuscito a salvarla e l’avrebbe lasciata a Dean, come ringraziamento per una vita trascorsa a prendersi cura di lui …
< Fateci largo!> Aveva urlato Dean, salendo le scale che portavano all’ingresso della loro stanza.
Sam aprì la porta sorridendo. Dean portava Buffy in spalla, mentre lei si dimenava per scendere.
< Devo scaricare un pacco si può?> fece rivolto al fratello, che spalancò la porta.
 < Prego, lo posi sul letto grazie.> Sam stette al gioco, basta pensieri negativi, doveva godersi gli ultimi giorni con la sua famiglia.
< Dean fammi scendere o giuro che ti distruggo l’Impala.> urlò Buffy, divertita.
< Oh! Che minacce pesanti signorina! Credo che la lascerò fuori dalla porta!> il tono ironico di Dean la fece scoppiare a ridere.
Sam entrò nella stanza per godersi lo spettacolo.
Dean diede una pacca sul fondoschiena di Buffy e fece una smorfia di approvazione al fratello che guardò in aria, desideroso inconsciamente di poter fare lo stesso.
< Ehi giù le mani, fattorino maniaco!> Scherzò Buffy.
Dean la fece scendere e chiuse immediatamente la porta. Non abbastanza in fretta.
Buffy poggiò una mano sulla maniglia mentre passava l’altra tra i capelli.
< Dammi una mano Sammy!>
I due fratelli Winchester cercarono di chiudere la porta senza riuscire a smuoverla di un millimetro, mentre Buffy canticchiava, quasi annoiata.
< Chiedi scusa.> disse tranquilla.
< Mai!> la voce di Dean provata dallo sforzo, la fece ridere.
< Avanti ragazzi, non riuscirete mai a chiudere questa porta, chiedete scusa e vi prometto che non vi farò del male.>
< E io che c’entro?> protestò Sam.
Dean gli diede una pacca dietro la testa, in segno di protesta. < Fifone.>
< Bene.> disse Buffy e l’attimo dopo spalancò la porta, catapultando i due fratelli sul letto matrimoniale vicino l’ingresso.
In un istante fu sopra di loro e cominciò a fargli il solletico.
< Arrendetevi!> Doveva ammetterlo, non si era mai divertita così tanto in vita sua.
< Mai!> protestarono in coro i Winchester, tentando di trattenere le risate.
Dean Riuscì a mettersi seduto e a far rotolare Buffy tra loro due, per passare al contrattacco.
Dopo qualche minuto di solletico reciproco tutti e tre si spensero, esausti.
< Direi che è un pareggio.> disse Sam, sorridendo.
< Puoi dirlo forte.> lo appoggiò Dean.
< Nah! Sono riuscita ad entrare, ho vinto io.> disse Buffy stiracchiandosi e guardando il soffitto.
< Donne … vogliono sempre averla vinta loro.> La battuta di Dean la fece ridere. Prese il cuscino sul quale Dean era poggiato e glielo spalmò in faccia, diede un bacio sulla guancia a Sam, che arrossì e si diresse verso il bagno.
< Ecco allora perché vuoi sempre avere ragione tu! > chiuse la porta del bagno ridendo allegramente, accompagnata dalle risate di Sam e dai borbottii infastiditi di Dean.


< Dean ho bisogno dei miei vestiti!> per la fretta, Buffy aveva dimenticato di prendere la sua borsa.
Appena uscita dalla doccia, si era avvolta in un asciugamano ed aveva imprecato dopo essersi accorta di non aver portato con sé il suo pigiama.
Dean e Sam stavano litigando per il telecomando. Sammy voleva vedere il telegiornale, mentre Dean voleva vedere un vecchio film di James Dean.
< Dean dobbiamo essere informati su quello che succede la fuori, non trovi?> Sam sapeva di avere la logica dalla sua parte.
< I telegiornali sono tristi e sempre monotoni, e poi se ci sarà qualche caso per noi Bobby ci avviserà, o non ti fidi più del suo intuito?> Lo ammonì Dean, strappando il telecomando dalle mani di Sam dopo averglielo sbattuto in testa.
< Dean ho bisogno dei miei vestiti!>
< Buffy ti vuole, molla il telecomando.>
Dean afferrò il borsone nero che era ai piedi del letto e tirò il telecomando al fratello con una smorfia.
Aprì la porta del bagno sovrappensiero, sicuro di dover portare a Buffy lo spazzolino o il dentifricio. Non appena la nube di vapore caldo si dissolse, Dean rimase a bocca aperta, osservando le gambe di Buffy, quasi completamente scoperte a causa del solo asciugamano che copriva il suo corpo bagnato.
Buffy arrossì osservando lo sguardo di Dean che percorreva la lunghezza del suo corpo quasi a bocca aperta.
< Quella è la tua valigia.>
Dean non si mosse.
< Dean … Dean!>
Alla seconda chiamata il ragazzo riprese il controllo della sua mascella e scrollò la testa, osservò il borsone che aveva in mano e sorrise.
< Oh, scusa … sono praticamente uguali. Tu non dovresti avere una valigia rosa con farfalle e stelline disegnate?> Questa volta il suo sarcasmo non riuscì a coprire del tutto il suo imbarazzo.
< Sessista!> Lo accusò Buffy ridendo.
< Vado a prendere la tua.> Prima che potesse voltarsi, Buffy lo fermò.
< No aspetta, comunque credo che tutti i miei pigiami siano da lavare … potresti prestarmi qualcosa di tuo?>
< C-certo> Dean cominciò a rovistare nella sua sacca e tirò fuori una camicia blu ed un paio di boxer puliti.
< Possono andare bene?> le chiese mentre le porgeva gli abiti.
Buffy li prese e sorrise. < Grazie.>
Dean si avvicinò a lei e seducente le portò una ciocca di capelli bagnati dietro l’orecchio. Fece scendere la sua mano lungo la sua guancia, fino alla spalla e lungo il suo braccio.
Buffy socchiuse la bocca e chiuse gli occhi respirando il profumo di Dean, sapeva di pino e pelle, sapeva di buono.
Sentì le labbra fresche e soffici di Dean sfiorare le sue, con dolcezza. Era un bacio senza parole, soffice, lento,loro.
Buffy sentì il respiro dolce e affannoso di Dean nella sua bocca. Afferrò con le mani i suoi capelli e lo strinse al suo corpo. L’asciugamano cadde a terra mentre Dean faceva scorrere le sue mani lungo la schiena ancora bagnata di Buffy. Sfiorò con la lingua quella della cacciatrice e afferrandola per la vita l’avvicinò al suo corpo con uno strattone, desideroso di sentirla vicino.
Buffy cominciò a ridere e allontanò Dean, giusto quel poco che bastava per parlare.
< C’è Sam di là.>
Il grugnito di Dean la fece ridere di nuovo. Il ragazzo l’afferrò  con forza e la baciò con dolcezza. A malincuore poggiò la sua fronte contro quella di Buffy e sospirò, chiudendo gli occhi.
< Posso sempre mandarlo a fare un giro.>
Per quanto tentata dall’idea, Buffy afferrò la camicia di Dean e la indossò.
< Sono le due di notte, dove vuoi che vada?>  disse mentre faceva scorrere lungo le sue gambe i boxer celesti di un Dean molto eccitato.
< Sei splendida così.> Le disse, troppo sexy per non far rabbrividire Buffy.
La cacciatrice fece scorrere la sua mano lungo il petto di Dean ed andò ad aprire la porta con un sorriso stampato in faccia.
Il cacciatore osservò il fondo schiena della bellissima biondina che lo aveva ammaliato e maledisse Sam.
Sammy era seduto sul suo letto, con la tv spenta, stava leggendo un vecchio libro.
< Cos’è?> chiese Dean mettendosi a sedere vicino al fratello, ancora un po’ su di giri dopo aver stretto la cacciatrice tra le sue braccia.
< Cosa? Questo? Nulla, solo un vecchio libro che mi ha prestato Bobby.> nascose il volume sotto il cuscino e rimase a fissare Buffy seduta a gambe incrociate sul letto di fronte.
< Abbigliamento … carino.> disse, cercando di chiudere la bocca e non sgranare gli occhi.
< Grazie!> Gli sorrise la ragazza che prese una busta di patatine dal comodino.
< Quindi stasera niente ronda …> Cambiare discorso era il modo migliore per distogliere lo sguardo di Dean da quel libro.
< Sono le due di notte! Ma cosa avete voi Winchester? A quest’ora si dorme!> Buffy afferrò il telecomando e sistemò i cuscini per poggiare la schiena.
< Ehi principessa fammi spazio e non rubare il mio cuscino!> Dean si alzò dal letto di Sam e afferrò il suo cuscino per poi iniziare una battaglia a cuscinate con Buffy.
Sam rise, cercando di scacciare i pensieri negativi. Vederli sorridere, giocare e riempire la stanza di piume lo rendeva stranamente sereno. Sarebbero rimasti insieme se sarebbe riuscito a convincere Dean a lasciargli dire si …
Rimase a lungo ad osservarli. Voleva imprimere quel ricordo nella sua mente, lo avrebbe custodito per sempre … avrebbe riso ripensando ai loro scherzi, al modo in cui si guardavano l’un l’altro, e quel ricordo gli avrebbe scaldato il cuore, lo avrebbe persuaso che stava facendo la cosa giusta dicendo si a Lucifero e gettandosi dentro quel buco nero che lo avrebbe inghiottito per sempre.


< Avanti pigrone, dobbiamo andare a prendere a calci un Cavaliere dell’Apocalisse!> Buffy spostò delicatamente i capelli dal viso di Sam che stava ancora dormendo. Dean era in bagno, a fare una doccia mentre lei era già pronta.
Quella visione … per un attimo credette che Jessica lo stesse svegliando, ma quando si accorse che era Buffy sussultò e si mise a sedere sul letto.
< Buongiorno Sammy.> Gli passò una mano tra i capelli scompigliandoglieli, il ragazzo allora l’afferrò per la vita e la fece rotolare sul letto, poi la coprì con le lenzuola.
< Ah che bella giornata!> disse ridendo, sentendo gli insulti di Buffy.
< Sammy! Vieni qui, teppista!> Saltò dal letto e si aggrappò alle spalle di Sam, che cominciò a roteare a destra e a sinistra.
< Sembri uno scoiattolo!> le disse ridendo prima di gettarsi sul letto a pancia in sotto.
Buffy gli passò il pugno chiuso sulla testa e gli diede un bacio sulla guancia.
< Mi piace vederti sorridente! Promettimi che mi arrotolerai nelle coperte più spesso.>
Sam rabbrividì avvertendo il respiro di Buffy sul suo collo ed annuì sorridendo.
< Te lo prometto.> Resisterle era impossibile.
Dean uscì dal bagno e sorrise vedendo la sua ragazza a cavalcioni su Sammy, finalmente quel benedetto ragazzo era tornato a sorridere.
< Ho chiamato Bobby, ha detto che Carestia si trova in un fast food vicino al centro.> prese le chiavi della macchina pronto a partire.
< La nostra prima importante missione insieme, sono eccitata!> disse Buffy aiutando Sam ad alzarsi dal letto e prendendo la sua giacca di pelle.
< E io sono preoccupato, quindi vedi non fare di testa tua, sta sempre vicino a noi ed intervieni solo se strettamente necessario, ok?> La ammonì Dean puntandole un dito contro.
< Mmm … prometto che non rovinerò il gioco di squadra, ma non ho mai preso ordini da nessuno e non comincerò a farlo adesso!> Afferrò le chiavi dell’Impala dalle mani di Dean e uscì dalla stanza.
< Lo sento, sta per venirmi un infarto!> protestò Dean a bassa voce, < Tu non guiderai la mia macchina! Capito?>
Sam prese le chiavi della loro stanza e chiuse la porta ridendo.

< Allora qual è il piano?> chiese Buffy mentre parcheggiava lungo un vialetto che dava sul retro del fast food dove  si trovava il Cavaliere.
< Dobbiamo assolutamente prendere l’anello.> disse Sam.
< è il centro del suo potere.> confermò il fratello maggiore.
< Bene, quindi andiamo là gli agitiamo davanti un hot dog e gli chiediamo gentilmente di darci il suo anello?> chiese sarcastica la cacciatrice.
Castiel comparve sul sedile al fianco di Sam.
< Entrerò io per distrarlo quanto basta per permettervi di entrare, prendere a calci i demoni di guardia e sfilargli l’anello.> disse mentre addentava un hamburger.
< Stai mangiando? Ma gli angeli non hanno bisogno di mangiare … o sbaglio?> chiese Sam, perplesso.
< è il mio contenitore, adora la carne rossa. Credo sia l’influsso di Carestia.>
< Non hai un amuleto anche per te?> il tono preoccupato di Buffy lo fece allontanare per un attimo dal suo panino.
< Non pensavo di averne bisogno.> addentò di nuovo il suo hamburger.
< Mr sono un angelo e per questo sono indistruttibile, sta perdendo colpi.> Dean gli fece l’occhiolino, in risposta allo sguardo arcigno dell’angelo. Erano amici dopo tutto, gli insulti erano di rigore.
< Vado io allora.> disse Buffy, facendo scattare tutti in allerta.
< No!> dissero in coro. Buffy cercò di coprire la sua risata, doveva apparire ferma e risoluta.
< Ma non avete nemmeno sentito il mio piano!> protestò.
< Hai l’insana tendenza al martirio principessa, quindi qualunque sia la tua idea, no!> Lo sguardo di Dean doveva apparire più fermo del suo.
< Dean ha ragione Buffy, è troppo pericoloso.> lo appoggiò Sammy.
< Ehi, vi ricordate? Ho preso a calci il culo di Castiel poco fa, un paio di demoni saranno una passeggiata!>
< Questo mondo ti è estraneo Buffy. Sono demoni totalmente diversi da quelli che hai affrontato in precedenza, eviteranno il contatto fisico quando capiranno chi sei, e nemmeno tu sei immune al loro potere, non per adesso comunque.> Anche Castiel sembrava più risoluto di lei.
Buffy capì che quando si trattava della sua incolumità quelle teste di cavolo perdevano la ragione. Come poteva proteggerli o aiutarli se loro non le permettevano di fare il suo lavoro perché avevano paura che si spezzasse un’unghia?
< Bisogna provare per vedere. Io sono la cacciatrice ed ho una missione … proteggervi ed aiutarvi nello scontro finale e se non ve ne foste accorti, ci siamo! Fatemi fare il mio lavoro, sono brava, giuro!>
< No … entreremo insieme, metteremo fuori combattimento più demoni possibili mentre Dean si avvicinerà a Carestia per togliergli l’anello.> Cavolo, ora ci si metteva anche Sam!
< Io ci sto.> disse Dean, apprezzando sicuramente di più il piano di Sammy.
< Bene, io, Buffy e Sam entreremo per primi. Tu, Dean, aspetta fino a quando la strada non sarà libera per entrare e corri da Carestia. Mi raccomando non toccarlo, non credo che l’amuleto possa funzionare se riesce ad avere un contatto con te.> Castiel stava già scendendo dalla macchina.
< Cosa? Fantastico! E come faccio a non toccarlo se devo prendere quel dannato anello?> chiese Dean preoccupato.
< Non se ne parla, questo piano fa schifo!> commentò la cacciatrice.
< è l’unico piano che abbiamo!> protestò in tono sprezzante l’angelo.
< Dannazione!> sbottò Dean scendendo dalla macchina.
< Siete degli idioti!> Buffy aveva sicuramente perso la pazienza e si frappose tra quei tre imbecilli e il locale dove dovevano entrare.
I tre ragazzi la guardarono senza capire il senso delle sue parole. Cosa c’era che non andava?
< Bene, quindi rischiare la vita di Dean ed avere un piano che fa acqua da tutte le parti è ok, ma ascoltare il mio piano che molto probabilmente è meglio del vostro no?>
Indietreggiarono leggendo la rabbia nei suoi occhi.
< Ok … ascoltiamo.> disse Castiel, mentre Dean alzava le mani in alto in segno di resa.
< Hai detto che non dobbiamo toccarlo giusto? Allora perché due di noi, te e Sam per la precisione, non lo bloccano mentre Dean gli taglia via un dito con quel coltello magico che vi portate dietro? Due di voi saranno temporaneamente fuori gioco, ma quello che ha il compito più importante, ovvero affettare il dito di Carestia così resterà lucido.>
< Ed i demoni?> chiese Sam.
Buffy sorrise ed indicò se stessa.
< Non se ne parla!> Dean la superò senza problemi, diretto al fast food.
Buffy lo fermò per un braccio.
< Rifletti, in questo modo avrai il tempo necessario per togliere l’anello dal dito di Carestia, Sam e Castiel non cadranno immediatamente sotto il suo influsso, avrai qualche secondo, meglio di niente e quando sarà fuori uso svanirà anche il suo influsso su Sammy e Cass.>
Lo guardò negli occhi. Sapeva di avere un certo ascendente su Dean, sperava che anche in quell’occasione potesse funzionare.
< Non mi preoccupo per loro, sanno cavarsela. Avanti vuoi che ti usi come guardia del corpo senza nemmeno darti il pugnale per ucciderli?>
Doveva ammetterlo, anche quegli occhi da cucciolo preoccupato avevano un certo ascendente su di lei.
< Mettiamolo ai voti.> disse guardando Sam e Castiel.
< è il piano più logico …> disse in forma di scuse l’angelo.
< Se avesse bisogno d’aiuto Castiel lascerà a me Carestia ed andrà da Buffy.> Sam non stava guardando la cacciatrice, ma il fratello. Sapeva che si sarebbe infuriato.
< No! Dannazione no!> sbraitò Dean.
Buffy sorrise ai suoi amici che l’avevano appoggiata e accarezzò Dean.
< Sta tranquillo, so cavarmela!>
E si indirizzò verso il locale seguita da Sam e Castiel. Dean rimase per qualche istante fermo a prendere a cazzotti l’aria. Doveva ammetterlo era il piano migliore che avevano. 

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Capitolo 11
*** Blackout. ***


< Entreranno prima Cass e Sam così apriranno la strada a te, poi entrerò io e terrò occupati i demoni mentre vai da Carestia ed elimini quel bastardo. Hai il coltello?> chiese Buffy a Dean accovacciata presso l’entrata sul retro.
< Certo!> confermò, quasi offeso il cacciatore.
Buffy fece cenno a Sam e Castiel di entrare.
I demoni si schierarono velocemente tra loro ed il cavaliere, incontrando però i pugni dell’angelo e la furia di Sam.
< Va Dean!>
Il cacciatore sfilò il coltello dalla sua cintura e prima di correre dentro la baciò. Un bacio breve, un sigillo per ricordarle il suo amore.
Quando fu dentro riuscì ad accoltellare un paio di demoni prima di arrivare al cavaliere. Era un uomo anziano, seduto su una sedia a rotelle, di certo poco cavalleresco, pensò Dean.
Buffy entrò l’attimo dopo, afferrando per la camicia un demone che stava per aggredire Dean alle spalle e lo scaraventò contro il muro. Un altro demone le sferrò un pugno in faccia, facendole scrocchiare la mascella. Buffy roteò su se stessa e con un calcio gli fece spaccare la vetrina del locale. Solo allora si accorse che quel posto era pieno di cadaveri. Gente morta sul loro piatto, chi con la pancia gonfia, chi con le mani ustionate, era una strage.
Approfittando della sua distrazione un altro demone sferrò un pugno che la cacciatrice riuscì a parare.
Notò un altro demone che stava per aggredire Dean con un coltello. Si scaraventò contro di lui, gettandolo a terra. Il demone tentò di accoltellarla, ma Buffy riuscì a fargli cadere l’arma dalla mano sbattendola contro il pavimento. Si alzò per controllare che Dean fosse a posto e avvertì una spiacevole sensazione allo stomaco.
Volò contro il muro sbattendo la testa.
Sam e Castiel nel frattempo erano riusciti ad arrivare a Carestia.
< Ben arrivati.> gracchiò il vecchio.
Sam si voltò per vedere il fratello raggiungerli.
< Avanti Dean!> disse afferrando per un braccio Carestia, mentre Castiel faceva lo stesso dall’altro lato.
 Sentendo un tonfo però il maggiore si voltò per controllare che Buffy stesse bene. Quando la vide atterra, circondata da demoni poco amichevoli la chiamò e le gettò il pugnale.
In poco meno di qualche istante Buffy era di nuovo in piedi e stava massacrando quei bastardi. Veloce ed aggraziata riusciva ad infilzare ognuno di quei demoni in successione, chi allo stomaco, chi al cuore, chi alla schiena, evitando tutti i loro colpi.
Buffy corse da lui e gli riconsegnò il pugnale. Era troppo tardi però.
Dean si voltò per vedere Castiel chino, per terra ad ingurgitare carne trita, mentre Sam si stava avvicinando ai cadaveri dei demoni che Buffy aveva lasciato dietro di se.
< Cosa?> chiese sottovoce Dean.
< Devo dire che la ragazza che ti porti dietro Dean è molto interessante, ma i tuoi amichetti qui. Hanno troppe debolezze. Nemmeno un istante e subito si sono gettati sui loro desideri più nascosti.>
Buffy stava osservando Sam chinarsi su una pozza di sangue demoniaco, ricordava che Sam quando le aveva fatto un resoconto della sua vita aveva parlato della sua “ dipendenza” e di quel demone, Ruby. Tremò e si avvicinò a Sam.
< Sam non sei in te, allontanati.> lo afferrò per un  braccio, ma Sam la scaraventò a terra.
Dean rimase impietrito, non sapeva cosa fare.
< Dean, Dean, Dean … ti trovo così … stanco, non è così? Perché non lasci che i tuoi amici si rovinino con le loro mani e ti arrendi definitivamente. Sai di non potercela fare e sono sicuro che quella brutta Profezia ti abbia scombussolato un bel po’.> disse il cavaliere avvicinandosi a lui.
< Sta lontano bastardo!>Dean indietreggiò, puntando contro di lui il coltello. In quell’istante almeno una decina di demoni entrarono nel locale.
< Non avrai di certo pensato che la mia scorta fosse così esigua.> indicò i cadaveri che Buffy aveva lasciato dietro di se.
< Io lo lascerei stare se fossi in lei, signorina Summers.> disse il cavaliere a Buffy che stava cercando di far calmare Sam, non voleva bere e le stava chiedendo scusa per averla aggredita.
Carestia strinse il suo pugno e Buffy fu scaraventata dall’altra parte della stanza. La stava tenendo inchiodata al muro.
< Buffy!> Dean urlò e cercò di raggiungerla, ma cinque demoni si frapposero tra loro due.
< Lasciala andare bastardo!> La rabbia di Dean sembrò non scalfire il Cavaliere.
< Avanti Dean, eppure è il suo destino, dovresti essere preparato a questo. Lei morirà, così e scritto. Io sto solo anticipando un po’ i tempi. Mentre desidero che la tua morte sia coerente alla Profezia, mi piacerebbe rivedere Michele.>
Dean rimase pietrificato. Quale profezia? Buffy … doveva morire?
< Cosa?> sussurrò, esausto.
< Sam non te l’ha detto? Eppure riesco a leggere nella sua mente … non pensa ad altro da quando il tuo angioletto glie l’ha detto. E rimugina, rimugina. Vorrebbe salvarla, e vorrebbe salvare anche te, vorrebbe donarvi un bel futuro insieme. Non ti ha raccontato del suo piano geniale? Devo ammetterlo, lo è. Ma stimo che morirete qui, quindi …>
Strinse ancora di più il pugno soffocando Buffy che cominciò a dimenarsi.
< No!> Dean tentò di aggredirlo, ma il Cavaliere lo fece inginocchiare a terra.
< Un po’ mi dispiace per te, sai Dean. Hai dato tanto per la causa, direi tutto e le uniche due prospettive che ti si presentano sono perdere tuo fratello o perdere la cacciatrice e te stesso naturalmente. Quale scelta farai? Mi piacerebbe essere lì per assistere, ma preferisco eliminarti il problema.> Strinse ancora di più il pugno. Buffy era diventata livida in volto, le sua braccia scivolarono lungo i suoi fianchi e la sua testa cadde di lato.
< Non preoccuparti, sarò io a risolvere il problema.> Sam, con la bocca sporca di sangue di demone, strinse le sue mani ed esorcizzò i demoni presenti nella stanza sotto lo sguardo terrorizzato di Dean, che non riusciva a staccare gli occhi dalla cacciatrice, continuava a ripetere il suo nome tentando di farla rinvenire.
Carestia spalancò la sua bocca ed inghiotti tutte le anime di quei demoni.
< Non sei abbastanza forte per uccidermi ragazzo.> disse.
< Non posso uccidere te, ma posso uccidere loro.>
Una goccia di sangue colò dal suo naso mentre i demoni presenti nello stomaco del cavaliere morivano nelle fiamme. Carestia sussultò e dopo un grido chiuse gli occhi, morto.
Buffy cadde a terra e Dean fu libero di alzarsi e correre da lei. Le spostò i capelli dal viso.
< Buffy! Buffy! Amore, mi senti? Buffy svegliati!> una lacrima sfuggì al suo controllo e colpì il viso della cacciatrice che ritornò a respirare all’improvviso, annaspando per un po’ d’aria.
Dean la strinse contro il suo petto mentre Castiel sfilava l’anello dal dito del Cavaliere.
Tutti si voltarono a guardare Sam. Dovevano portarlo al più presto nella “panic room” di Bobby.

< Ottimo lavoro ragazzi.>
Le parole di Bobby erano inutili. Dean non riusciva a dimenticare le parole di quel dannato bastardo. Buffy sarebbe morta, anche lui.
Sam invocava il suo nome e quello della cacciatrice in preda alle allucinazioni post sangue demoniaco e non riusciva a smetterla di cercare di capire quale fosse stato il piano di Sam, quello che lo avrebbe condotto alla morte e che Carestia aveva considerato “ geniale.”
E non riusciva scrollarsi di dosso l’orribile sensazione provata nel vedere Buffy svenuta tra le sue braccia, a occhi chiusi, il respiro inesistente. In quell’istante in cui aveva creduto di non poter più vedere quegli splendidi occhi verdi si era sentito morire. I suoi polmoni si erano fermati, come se il suo corpo fosse stato pronto a seguirla, all’istante. E lo avrebbe fatto se non si fosse svegliata.
Lei era la sua vita, la sua anima, il suo futuro. Aveva capito in quel momento che non avrebbe potuto vivere in un mondo dove Buffy non esisteva. No, non avrebbe potuto.
< Siete sicuri che stia bene?>
Buffy sembrava davvero preoccupata. Da quanto Sam era entrato nella stanza blindata di Bobby per disintossicarsi dal sangue demoniaco, lei si era rifiutata di allontanarsi dalla porta d’ingresso. Era accovacciata contro il muro e ad ogni suo urlo chiudeva gli occhi, come se stesse ricevendo una pugnalata al cuore.
< Principessa, sto io di guardia. Va a riposare un po’> Dean l’aveva raggiunta dopo aver preso una boccata d’aria. Sapeva di dover prendere delle decisioni importanti, ma non prima di aver sentito la versione di Sam, o il parere di Buffy.
La cacciatrice sollevò il viso che teneva chinato sulle ginocchia. Stava piangendo, silenziosamente, come se non volesse fare del male più a nessun altro.
Il cuore di Dean si spezzò alla vista di quelle lacrime e si sedette immediatamente al suo fianco per stringerla forte contro il suo petto.
< Sta tranquilla. C’è già passato, si riprenderà.> Ma anche nella sua voce si leggeva la preoccupazione, ed una cosa nuova … la sconfitta.
Buffy si strinse a lui, non gli importava di incrinargli qualche costola, voleva sentire il suo abbraccio, le sue braccia forti attorno a lei. Quelle erano l’unica cosa che non le permettevano di cadere a pezzi davanti a lui, davanti al mondo intero.
< Quello che ha detto Carestia …> Sembrava impaurita, in effetti lo era. Non della sua morte, quella le era stata profetizzata almeno una decina di volta, ma di cosa avrebbe lasciato sulla terra.
< Tu non morirai, non lo permetterò.> La sicurezza di Dean era confortante, era bello sentirsi così protetta per la prima volta, come se non si dovesse preoccupare perché qualcun altro avrebbe salvato il mondo al suo posto, e avrebbe salvato lei …
< è questo che mi spaventa. Cosa farai? Lascerai morire Sam? O te? Perché ti avverto Dean Winchester io non posso vivere senza di te e perdere Sam non è assolutamente una possibilità.> cercò di apparire determinata o ironica, ma l’unica cosa che Dean lesse nei suoi occhi fu il terrore.
< Lo sai che non permetterò a nessuno di farvi del male. Tu e Sam siete la mia famiglia, ed io voglio viverla. Non intendo perderti proprio adesso che ti ho finalmente trovato. Useremo gli anelli dei Cavalieri per rispedire Lucifero in quel buco e tutto tornerà alla normalità.>
Il tono caldo della sua voce fece sentire Buffy immediatamente meglio, ma leggeva in lui qualcosa di inquietante. Le stava mentendo? Dean sembrava … sconfitto.
< In che senso useremo gli anelli dei Cavalieri?>
< Quando sono uscito, dieci minuti fa, Castiel mi ha detto che Willow lo ha informato di un incantesimo in grado di aprire di nuovo la prigione di Lucifero, ma ci serviranno tutti e quattro gli anelli dei Cavalieri, sono una specie di chiave.> Almeno avevano un piano finalmente. Ma sentiva nelle ossa che non avrebbe funzionato.
< è fantastico … almeno credo. Almeno adesso abbiamo un piano.> La voce di Buffy si ridusse ad un sussurro ed il sorriso appena spuntato sulla faccia di Dean perché la cacciatrice aveva appena detto ad alta voce quello che lui aveva pensato, scomparve. Sam stava urlando i loro nomi.
< Dean! Buffy! Vi prego aiutatemi! Non lasciatemi qui! Aprite quella maledetta porta!>
Buffy chiuse gli occhi e Dean la strinse più forte.

< Cass … tu, Sam e Bobby sapevate della profezia, non è vero?>
Dean era uscito nel parcheggio. Non voleva che Buffy lo vedesse in quello stato.
< Si … mi dispiace non avervelo detto subito, ma non sapevamo cosa fare.>
Dean sembrò ignorare le scuse dell’angelo che cominciava a sentirsi preoccupato. C’era qualcosa che non andava in Dean.
< Cosa dice la profezia?>
< Forse dovrei parlartene insieme a Buffy.>
< Qual è il piano di Sam?> la sua voce dura e atona, non era quella di Dean.
Castiel poggiò una mano sulla sua spalla e lo fece voltare verso la sua direzione.
< Dean, guardami. Cosa hai in mente di fare?>
Gli occhi di Dean sembravano passargli attraverso.
< Vuole dire si a Lucifero e saltare in quel buco non è vero? Come se non lo conoscessi, è un idiota!>
Per un attimo Castiel riconobbe il Dean che conosceva ormai da due anni, ma quella scintilla nei suoi occhi si spense ancora prima di raggiungerli.
< Dean forse dovresti parlarne con lui, consultare Buffy.>
< Credi che glielo lascerò fare? Credi che lascerò morire Buffy? Vi siete sbagliati di grosso! Come può Sam controllarlo? Avanti! Se non sa nemmeno resistere dal bere sangue demoniaco! E Buffy? Non ne ha passate abbastanza? Perché non può avere una vita normale? Io sono stanco Cass.>
L’angelo lo guardò con preoccupazione. < Cosa vuoi fare? Mollare? O prendere tutto questo peso sulle tue spalle?> Per la prima volta era Castiel a mostrare più emozioni di Dean. Questo spaventata l’angelo, Dean non era mai stato un tipo freddo.
< Non lo so Cass. So solo che non lascerò Sam fare il martire. E a costo della mia vita, Buffy non deve morire.>
Un urlò proveniente dalla casa spezzò il silenzio tra loro.
Dean corse in casa come un fulmine. 

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Capitolo 12
*** Blackout. Part II ***


Un bacio e un grazie davvero sentito per jo ste, Marti47, Ohmygod, SamDeanbro, sbeaz95 ,silvia93, Tenebra e a tutti quelli che seguono le mie storie, mi fate venire voglia di continuare a scrivere! Questo ed il mini capitolo precedente sono per voi, spero vi piacciano.
Buffy era ancora nello scantinato, non riusciva a lasciare Sammy.
< Buffy, Buffy ti prego apri almeno lo spioncino, non c’è ossigeno qua dentro!>
La cacciatrice rifletté un attimo. Lei era più forte di Sam e qualunque piano per evadere avesse progettato lei lo avrebbe sicuramente fermato . Inoltre aveva il desiderio irrefrenabile di vederlo, per vedere con i suoi occhi che stava davvero bene.
Si asciugò le lacrime con il maglione bianco a collo alto che portava ed aprì lo spioncino, dove Sam aveva appena appoggiato la testa, ad occhi chiusi. Per trovare un po’ d’aria pulita, ossigeno. Fece un lungo respiro.
Era davvero ridotto male. La sua carnagione era più pallida e livida allo stesso tempo, aveva delle profonde occhiaie viola, più simili ad ustioni, era sudato e la sua espressione … stava soffrendo.
Buffy fece scivolare la sua piccola mano tra le sbarre e la posò sul suo viso.
Sam chiuse gli occhi con più forza e respirò il suo profumo. Quella carezza, quel contatto gli avevano fatto più bene di un intero giorno passato là dentro.
Strofinò il suo viso contro la mano della cacciatrice mentre lei si sentiva sollevata di riuscire a vedere in quell’uomo così provato il suo Sammy.
< Non preoccuparti, starò bene.> Le allucinazione erano finite. O forse no, magari Buffy era un sogno, un bellissimo sogno. Ma sapeva solo che l’aveva sentita piangere lì fuori e che non voleva farla soffrire.
< Dovrei essere io a consolarti Sammy.> il suono dolce della sua voce, piena d’amore, lo fece tornare a respirare.
Buffy non poteva credere a quello che aveva appena sentito. Sam, in preda alle allucinazioni, il Sam pericoloso che avrebbe potuto ucciderla per un sorso di sangue demoniaco, così l’aveva messa in guardia Castiel, si stava preoccupando per lei, la stava rassicurando …
Quanto amore aveva da dare quel giovane ragazzo diventato troppo presto un uomo. Era come … il sole. Sempre premuroso, gentile … solare. Non importava ciò che aveva appena fatto, la sua anima cancellava ogni sbaglio.
Sam afferrò la mano della cacciatrice e la strinse dolcemente nella sua dopo aver aperto gli occhi, per guardarla. Non la Buffy delle sue allucinazioni, la vera, dolce, comprensiva e sarcastica Buffy.
< Appena uscirò da qui andremo a farci una pizza e a noleggiare un film.>
Buffy rise tra le lacrime. Sentiva il suo cuore scaldarsi.
< Contaci piccolo. Ma il film lo scelgo io siamo intesi?> Non poteva non provare a far sorridere anche lui. E ci riuscì.
< Ok, ok … Buffy mi dispiace.> Sam tornò serio.
< Non devi dirlo nemmeno per scherzo! Lo hai fatto per salvarci!> Odiava vederlo soffrire così tanto, ma non sapeva cos’altro fare, se non dirgli quello che veramente pensava.
< Non sono un super eroe come te Buff, io volevo farlo, perché avevo sete.> Sembrava disgustato da se stesso, ma non lo era Buffy.
< Non mi importa Sam, anche io sono dipendente dalle ciambelle.> La sua battuta, se pure uscita con un filo di voce dalle sua labbra, lo fece sorridere.
Buffy allontanò la sua mano da Sam, che la guardò come disorientato, come se lo avesse privato dell’unica cosa che lo stava mantenendo ancorato alla realtà. Era così, ma Sam non poteva biasimarla.
Buffy cominciò a girare la leva di ferro.
< Buffy cosa stai facendo? Non posso ancora uscire!> disse Sam spaventato.
La cacciatrice alzò lo sguardo e gli sorrise. < Chi ha mai detto che voglio farti uscire.>
Aprì la porta ed entrò. La richiuse.
< Buffy è meglio che tu te ne vada, non so come potrei reagire, se le allucinazioni dovessero tornare potrei farti del male.> la stava quasi pregando, conscio di non poterla obbligare a fare quello che non voleva. L’avrebbe anche portata fuori con la forza, ma sapeva che non ci sarebbe riuscito.
 < Voglio farlo. E poi … non mi farai del male. Inoltre a quanto pare, sono come la tua dose di antidolorifici, perciò.> disse scherzando. Non sapeva che quella era la stramaledetta verità.
Buffy lo prese per mano, facendolo rabbrividire e si sedettero sul letto, uno affianco all’altro.
Buffy incrociò entrambe le gambe e si voltò dal suo lato.
< Per caso Bobby ha lasciato un mazzo di carte o monopoli nel suo bunker sotterraneo?>
Sam rise. Lei … lei. Riusciva a farlo sentire leggero, normale.
< Credo di no, ma potremmo sfogliare il calendario di Ursula Handres laggiù.>
La stanza cominciò a traballare, stava arrivando un allucinazione, lo sentiva. Come se tutto il suo corpo si stesse rifiutando Sam cominciò a contrasi su se stesso e gettò un urlo di dolore e paura.
< Basta! No!>
Buffy cercò di bloccargli le braccia, ricevendo un pugno in faccia involontario. Non badò al dolore e tentò di rassicuralo.
< Sam sono qua, sono Buffy. Resta con me.> Sam si alzò di scatto e si fissò allo specchio, dove vide il riflesso di Buffy. Disgustato da se stesso e dal livido che cominciava a comparire sullo zigomo destro della cacciatrice si rannicchiò in posizione fetale contro la parete.
Buffy si avvicinò a lui con cautela.
< Vattene via Buffy! Vattene!>
Buffy non lo ascoltò, si chinò vicino a lui e cominciò a passargli una mano tra i capelli.
Dopo il primo attimo di resistenza Sam si tranquillizzò e scoppiò a piangere.
La cacciatrice si sedette per terra.
< Sssh Sam, è tutto ok. Andrà tutto bene.>
Continuava a passargli amorevolmente una mano tra i capelli e gli poggiò un bacio sulla guancia.
Prese il suo volto tra le mani e lo obbligò a guardarla. Vederlo piangere così disperatamente la faceva soffrire in un modo indescrivibile.
< Guardami. Non è successo nulla, non mi sono fatta male. E tu sei ancora qui, con me.>
< Perdonami.> Disse il cacciatore tra le lacrime.
Buffy gli sorrise e riprese ad accarezzare dolcemente i suo capelli.
Fu così che Dean li trovò non appena riuscì a spalancare la porta del bunker, che in realtà era aperta.
Rimase paralizzato, sul ciglio della stanza.
Sam sembrava distrutto. Buffy si sforzava di sembrare serena, ma sapeva che stava per scoppiare in lacrime. Ma la cosa che lo pietrificò fu lo sguardo con il quale Sam stava guardando la sua Buffy.
Come se lei fosse l’unica cosa importante, come se lei fosse l’unica cosa che riuscisse a tranquillizzarlo, a tenerlo ancorato alla vita.
Bobby lo raggiunse poco dopo e osservando la scena < Che diavolo è successo qui?>
Solo allora Buffy si accorse della loro presenza, mentre Sam non le staccò gli occhi di dosso.
< Stiamo bene non preoccupatevi, Sam ha solo avuto una crisi ed io sono venuta ad aiutarlo.> Accennò un sorriso provato.
< Non dovresti essere qui Buffy, avanti usciamo.> Bobby stava già indietreggiando.
Quando la cacciatrice si voltò verso Dean per dargli un sorriso rassicurante, il cacciatore notò il livido blu che ricopriva la sua guancia destra.
Si sentì ribollire il sangue.
< Che cosa è successo? Che cosa le hai fatto? Cazzo Sam non riesci nemmeno a controllarti con lei! Buffy va via di qui!>
Come una furia si gettò contro il fratello che si alzò in piedi pronto a difendersi. Non voleva che gli portasse via Buffy.
Ma la cacciatrice si frappose tra loro due.
< No! Fermi.> Dean incrociò il suo sguardo e ne rimase paralizzato. Solo lei riusciva a dargli ordini che lui desiderava con tutto se stesso attuare, per renderla felice.
Ma non riuscì a fermare in tempo Sam. Tirò un pugno in piena faccia al fratello che cadde a terra.
< Sam!> Buffy urlò e lo allontanò da Dean con uno spintone.
Si chinò sul ragazzo per vedere se stava bene. Ma si accorse dal suo sguardo che Sam stava per tornare al contrattacco.
Buffy si voltò e posò una mano sul suo petto, lo fissò negli occhi implorandogli di fermarsi e Sam lo fece.
Rimase come ipnotizzato da quegli occhi.
< Grazie, tornerò presto.> sussurrò Buffy.
Si voltò,prese sottobraccio Dean e lo condusse fuori dal bunker per medicare la sua ferita.
Castiel sigillò quel posto a prova di demone. Un’altra volta.
        
< Ahu!>
Dean chiuse l’occhio sul quale Buffy stava appoggiando delicatamente una bistecca cruda, trovata nel frigo di Bobby, dopo molte lamentele dell’anziano cacciatore che non poteva sopportare di vedere un fiorentina andare sprecata in quel modo, per curare l’occhio di un idiota che se l’era andata a cercare.
< Smettila di lamentarti! Sembri un bambino!>
< Ehi, è colpa tua se sono ridotto così, tu ed i tuoi maledetti occhi da cerbiatto!> protestò Dean.
Buffy si avvicinò a lui, sensuale. Si bloccò ad un centimetro dalle sue labbra.
< Quindi i miei splendidi occhi riescono ad avere un certo effetto su di te.> sussurrò.
Dean si sentì rabbrividire. < Un certo …>
< Buono a sapersi allora! Se è colpa dei miei occhi che sei ridotto così, vedrò di non incrociare più il tuo sguardo!> disse allontanandosi e uscendo dalla porta della cucina.
Dean rimase per un attimo spiazzato. < Dannazione!> imprecò.
Bobby rise sotto i baffi. < La ragazza ci sa fare.>
< La ragazza vuole farsi ammazzare! Perché diavolo è entrata vorrei sapere!> Dean gettò la bistecca sul tavolo.
< Ehi, ragazzo ho sprecato una fiorentina per te, devi tenerla almeno un’ora su quel tuo brutto muso.>
L’aria arrabbiata di Bobby non ammetteva repliche. Dean prese di nuovo la bistecca e sbuffando la poggiò sul suo occhio.
< Forse dovresti prendere esempio da lei Dean. Buffy ha fiducia in te come ha fiducia in Sam, quella che tu hai perso e non credo che questo possa aiutare tuo fratello.
 Ma Buffy può. Avanti, anche tu hai visto come Sam la stava guardando, come lei è riuscita a calmarlo, mai nessuno di noi c’era riuscito, perché nessuno di noi si è più fidato di lui, e credo che Sam lo abbia avvertito. Se persino la tua famiglia ti ritiene un mostro come puoi avere fiducia in te stesso?>
Quello che stava dicendo Bobby era dannatamente giusto, Dean si sentì in colpa e ringraziò il cielo per aver inviato nelle loro vite quel piccolo angelo in grado di aprire i cuori di tutti loro con quella semplicità che sembrava quasi sopranaturale.
Si incamminò verso l’uscita per seguirla.
La vide immobile, in piedi, con le mani in grembo ad osservare il paesaggio davanti a lei. Non poteva vedere l’espressione del suo volto perché gli dava le spalle, ma sapeva che non era sicuramente serena.
Si avvicinò a lei, in silenzio e fece scivolare le sue mani lungo i suoi fianchi, per stringerla a se. Poggiò il suo mento sulla spalla della cacciatrice e rimasero in silenzio a lungo. Non c’era bisogno di parole, sapevano perfettamente quello che l’altro stava provando perché lo stavano provando entrambi.
Buffy chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quell’abbraccio per sprofondare in una sensazione nuova, mai provata prima. Avvertiva tutto il suo dolore, la sua preoccupazione, ma in un certo senso le facevano bene. Si sentiva compresa, sapeva che la sua pena era la pena di Dean e sapeva che l’avrebbero affrontata insieme, sapeva che ce l’avrebbero fatta, che avrebbero lottato, che lui era con lei … Che nulla poteva andare storto fino a quando quelle braccia l’avessero avvolta.
< Non so spiegarlo meglio, ma ci proverò … Buffy avevo sempre pensato che per me sarebbe stato impossibile dire queste parole, perché credevo che non mi sarei mai sentito così … ma adesso, adesso che ti ho trovata, che ti tengo stretta tra le mie braccia … credo di non poter riuscire a trovare nessuna parola in grado di spiegare quello che sento, quello che provo quando sono con te o quando ti vedo la mattina, appena sveglio … Buffy io ti …>
In quel momento Dean avvertì una spiacevole sensazione allo stomaco che lo privò dell’ossigeno e gli bloccò le parole in gola.
Sentì Buffy urlare il suo nome e avvertì distintamente la sua spalla fare un rumore poco piacevole a contatto con qualcosa di duro contro il quale era stato scaraventato.
Quando aprì gli occhi vide un uomo sulla cinquantina avvicinarsi a Buffy.
< Uccidere mio fratello non è stata un’idea che definirei intelligente.>
La cacciatrice, irritata perché quell’uomo aveva interrotto il suo momento( il suo momento con Dean!), si avvicinò a lui con furia.
< Si, ok, era mio fratello, io mi vendicherò, vi farò a fettine. Non ho intenzione di sapere nemmeno chi tu sia degli altri tre, voglio solo stringere i tempi, quindi!>
< Tu non puoi fare niente insulsa ra …>
Buffy gli tirò un pugno in faccia che lo fece volare almeno una ventina di metri più lontano, conficcandolo letteralmente nel terreno. Corse da Dean che stava tentando di rimettersi in piedi.
< Sta attento. Fa piano.>
< Bella mossa principessa.> le disse tentando di sorridere, ma non appena tentò di fare leva sul braccio destro per alzarsi gli sfuggì un grido di dolore.
Buffy afferrò con delicatezza il suo braccio. < Hai la spalla lussata, maledizione. Aspetta, ti aiuto a rialzarti.>
< Buffy, non pensare a me, attenta al fratellino incazzato.>
La cacciatrice scrollò la testa. < La smetterai di preoccuparti per me anche quando sei ferito?>
Dean sorrise a mezza bocca. < Mai.>
Dopo averlo rimesso in piedi Buffy chiamò Castiel che corse in loro aiuto.
< Portalo dentro, ci penso io.>
< No, Buffy … Castiel aiutala.> obbiettò Dean. Ma l’angelo lo stava già trascinando dentro casa.
Buffy si voltò in direzione del Cavaliere che era tornato in piedi.
< Buffy … la cacciatrice. Avrei dovuto aspettarmelo.> I suoi occhi erano socchiusi, come se fosse concentrato.
< In carne ed ossa, possiamo farla finita subito?> disse assumendo la posizione d’attacco.
< Oh mia cara, hai ancora tanta strada da percorrere, non sarò di certo io ad alleggerirti il bagaglio, insomma mi piacerà vederti bruciare tra le fiamme dell’inferno.>
Buffy si irrigidì, lui conosceva la Profezia.
< Cos’è? Nessuno ti ha raccontato qual è il tuo destino? Forse perché saresti corsa immediatamente dalla nostra parte. Non credo che i tuoi amici là dentro ti stiano raccontando tutta la verità Buffy.> disse avvicinandosi ed assumendo un atteggiamento rilassato. Sapeva che la cacciatrice non lo avrebbe attaccato, aveva delle informazioni che lei desiderava avere.

Il Cavaliere rise facendola rabbrividire.
< Adoro le donne dotate di spirito. Avanti Buffy, credi che bastino quattro anelli per aprire quella trappola? O ci sarà bisogno di una chiave? Di una vera chiave … come il tuo sangue, e ti avviso piccola, servirà molto sangue. Il sangue di un guerriero, di un combattente che ha toccato il paradiso e che è stato rigettato sulla terra. Il sangue di un martire. E chi meglio di te? Avanti ti facevo più furba. Perché i Winchester ti avrebbero accolta a braccia aperte altrimenti? Se la sono sempre cavata fin’ora senza di te e sono sicuro che se la sarebbero cavata alla grande anche dopo e tu lo sai … li hai visti. Scommetto che l’angioletto ti sta facendo allenare non è vero? Per sconfiggere gli altri come lui, per uccidere noi.>
La cacciatrice rimase impietrita, nella sua mente tutti i pensieri andavano ad accalcarsi, i suoi ultimi ricordi. Tutto quello che stava dicendo quel bastardo aveva senso.
No, Dean non l’avrebbe mai tradita …
< Lo fa per rendermi più forte e per proteggere la mia famiglia.> sussurrò più per convincere se stessa che per rispondere al Cavaliere.
< Ma non è stato proprio lui ad allontanarti dalla tua vera famiglia? Loro ti hanno strappata da Sunnydale, hanno persino cancellato nelle loro menti il tuo ricordo. Credi sia una cosa positiva? Unisciti a noi e ti restituiremo a loro, non ti priveremmo mai di tua sorella, di Willow, Xander, Giles …. O di tua madre.>
La cacciatrice sollevò il viso, allarmata. < Lei è morta!>
< No, se noi non lo vogliamo … potremmo restituirtela di nuovo Buffy e ti allontaneresti da tutte queste menzogne e da questa lotta continua, avrai la tua vita …. La vita che hai sempre desiderato assieme alla tua famiglia.>
< Buffy non dargli retta.> la cacciatrice riconobbe immediatamente la voce di Castiel che era comparso al suo fianco.
< Perché no? Quello che dice ha un senso.> Non ebbe il coraggio di guardarlo negli occhi mentre dubitava di lui.
Castiel si voltò a guardarla, quella semplice affermazione lo aveva fatto sentire … male. Come se avesse avuto bisogno di vomitare … cos’era? È perché quel dolore era così intenso?
< Buffy guardami negli occhi e dimmi che pensi che io possa volere la tua morte.> chiese l’angelo quasi supplicandola.
Buffy fece un profondo respiro. No, non poteva crederlo.
< Solo se riuscirai ad avvertire il potere in te il tuo sangue si attiverà e sarà in grado di aprire la prigione di Lucifero. È per questo che Castiel continua ad allenarti. Sarai quasi invulnerabile quando lo avrai trovato, ma una bella pugnalata alle spalle dalle persone che ami ti ucciderà di sicuro, sei umana dopotutto.>
< Sta zitto!> Gli urlò contro Castiel.
< Tu lo sapevi? Sapevi che per aprire il portale ci sarebbe stato bisogno del mio sangue?>
Buffy si voltò per guardarlo negli occhi, trattenendo le lacrime.
Castiel la fissò a lungo, i suoi occhi le stavano implorando perdono e Buffy poteva leggere la pena che probabilmente vedeva riflessa nei suoi.
< Si.> La voce dell’angelo traballò.
Le lacrime sgorgarono dal suo viso con una forza dirompente.
< Non hai fatto altro che mentirmi? … > Buffy non stava urlando, anzi la sua voce era bassa e spezzata. Castiel avrebbe cento volte preferito leggere sul suo viso l’ira piuttosto che tutta quella sofferenza.
< No, no Buffy. Te lo avrei detto, volevo solo trovare il momento giusto e comunque nessuno di noi ha mai preso in considerazione l’idea di poterti uccidere!> Si avvicinò a lei, per posarle una mano sul braccio, ma la cacciatrice indietreggiò.
< Quindi anche Sam, Bobby e  … Dean lo sapevano?> la sua voce si spezzò nel dire l’ultimo nome.
< No … non Dean.>
< Come posso crederti?!> Castiel fu quasi sollevato di riuscire a vedere un po’ di rabbia negli occhi della cacciatrice, ma quella rabbia era indescrivibile.
< Quello che senti per lui è la prova che cerchi!>
< Lei ama le persone credeva che voi foste … ma non lo siete. Insomma persino per me è disumano portare a spasso una ragazza facendola affezionare, illudendola di aver trovato una nuova famiglia dopo averla  strappata dalla propria, per tenere al guinzaglio i litri di sangue che vi serviranno per rinchiudere Lucifero. È quasi … perverso.> Il Cavaliere si era avvicinato a Buffy.
Castiel si frappose tra di loro istintivamente.
< Non toccarla.> lo minacciò.
< Deve essere lei a decidere.> Il Cavaliere non sembrava impaurito dalla furia dell’angelo.
< Buffy, devi darmi il tempo per spiegarti.> Castiel si voltò verso di lei. La cacciatrice stava guardando il terreno sotto di lei. Chissà se anche quello fosse stato una menzogna … Uno scherzo del destino?
< Ne hai avuto abbastanza.> sibilò Buffy tra i denti.
Castiel rabbrividì, mentre il cavaliere sorrise, sicuro di essere vicino alla sua meta.
Da dentro la casa si avvertì l’urlo di Sam, gridava il nome di Buffy. La cacciatrice sussultò come se un pugnale l’avesse appena trafitta ed asciugò le sue lacrime.
< Ma non sono cretina come credi.> disse rivolta al demone.
< Me ne andrò per la mia strada, non prima di averti eliminato.>
Con un pugno gettò a terra Castiel afferrando dalla sua cintura un’arma argentata dalla strana forma … pur sempre un’arma, pensò Buffy.
Trafisse il Cavaliere che rimase scioccato a guardarla e gli sfilò l’anello.
Quando il corpo del demone cadde a terra senza vita Buffy si allontanò da quella casa.
< No, Buffy! Aspetta! Lasciami spiegare!> Castiel l’afferrò per un braccio per voltarla dalla sua parte, ma la cacciatrice lo colpì con un pugno così forte da fargli perdere i sensi per i successivi venti minuti, il tempo necessario a Buffy per prendere una delle macchine di Bobby e fuggire lontano da quegli avvoltoi.

< Cosa sta succedendo là fuori?> Dean non riusciva a guardare attraverso la finestra a causa di Bobby. Non voleva farlo alzare da quel maledetto divano.
< C’è Castiel con lei, inoltre se succedesse qualcosa di pericoloso non credo che tu possa aiutare molto con quel braccio figliolo.> Bobby cercava disperatamente di rimettere a posto la spalla di Dean, ma quel benedetto ragazzo non stava fermo un attimo.
< Ormai è passata quasi mezz’ora, cosa stanno facendo, una chiacchierata?> Dean stava diventando davvero irrequieto. Sentiva che stava per accadere qualcosa di sbagliato.
I suoi timori furono confermati quando Castiel attraversò la porta di casa completamente ricoperto di terra e con un occhio livido e gonfio.
Dean scattò in piedi. < Cosa è successo? Dov’è Buffy?>
< Se n’è andata e non credo che tornerà.>
Dean non riuscì più a sentire nulla, il mondo esterno si annullò intorno a lui in un istante. Un vuoto abissale circondò il suo cuore che cominciò a rallentare i battiti. La sua vita non aveva senso senza di lei e tutto quello che riusciva a pensare era che lei era morta. Si sentì svenire e cercò a tastoni il divano, lui non l’aveva protetta, non aveva potuto avere il tempo per dirle che l’amava più di qualsiasi altra cosa al mondo.
< Come è stato possibile?> sussurrò tra le lacrime.
< Mi dispiace Dean, avrei dovuto dirvi prima la verità, ma pensavo avremmo potuto trovare un modo per aggirare la Profezia … Quel bastardo l’ha confusa ed è scappata rubando un auto di Bobby, non sono riuscito a seguirla perché mi ha steso.> disse toccandosi la mascella.
Dean sentì nuovamente fluire il sangue nelle sue vene, assaporò di nuovo l’ossigeno.
In quell’unico istante in cui l’aveva creduta morta aveva elaborato mille modi diversi per seguirla e non essere interrotto da Castiel o Sam.
< è scappata? Vuoi dire che è viva?> Trovò di nuovo la forza e scattò in piedi.
< Si … cosa avevi pensato?>
Dean abbracciò l’angelo, sollevato. Creando un successivo momento d’imbarazzo.
< Avanti amico! Vedi di pensare meglio alle parole che dici, credevo che lei fosse morta! È solo … scappata? Come è scappata?> tutto il buon umore si spense in un istante.
< Dean innanzi tutto lasciami dire che mi dispiace …> 

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Capitolo 13
*** Far away. ***


Non poteva crederci. Si sentiva una stupida. Come aveva fatto a fidarsi così cecamente di loro? Non li conosceva affatto. Aveva abbandonato la sua famiglia per loro, e per quale motivo? Perché lo sentiva giusto? Stronzate! Tutte quelle bugie, farla sentire parte della banda, era solo un modo astuto e crudele per legarla a loro, ottenere la sua fiducia per ucciderla senza problemi. Magari si sarebbe sacrificata lei stessa per salvarli! Cretina!
Era stata così stupida, non poteva fare a meno di ripeterselo. Gli occhi di Sam, il sorriso di Dean, la preoccupazione di Castiel, tutte menzogne. Sentì una fitta di dolore lancinante allo stomaco.
Parcheggiò al lato della strada per tentare di tranquillizzarsi, non poteva guidare in quello stato. Ma persino respirare era diventato dolorosamente impossibile … voleva morire … di nuovo.
Se si era sentita viva per la prima volta tra le bugie, cosa poteva fare ora? Dov’era casa?
Perché non la smetteva di pensare alle parole di Dean? Alle sue mani, ai suoi occhi profondi e al suo sarcasmo? Basta! Come al solito si era invaghita di un uomo cattivo.
Doveva smetterla, ci doveva essere una medicina da qualche parte per questo genere di cose!
Riuscì a stendersi sui sedili e ad abbandonarsi ad un pianto senza pari. Non ricordava di aver mai pianto in quel modo, nemmeno per Angel. Le era stato portato via tutto in un secondo.
Un fratello, un padre, un angelo … l’uomo che amava più di se stessa, di un amore incontrollato e irrazionale che continuava ad attanagliarla nella sua presa invincibile senza possibilità di fuga, anche adesso che sapeva che lui l’aveva solo presa in giro. Lo amava da morire. E forse era quello che avrebbe fatto tra poco. Se non ci fosse stato più sangue da usare per aprire quella maledetta porta però … Lucifero non sarebbe mai stato imprigionato di nuovo …
In quell’istante ricordò … ricordò che la morte era il suo dono … il dono che era costretta a donare all’umanità per salvarla, questa volta, sperava, per sempre.
Ma l’avrebbe fatto a modo suo, senza nessuno di loro.
Decise di recuperare un po’ di forze, quelle necessarie per arrivare al primo motel disponibile e riorganizzare le idee.
Strinse l’anello che teneva in mano.  Gliene mancavano solo altri tre e avrebbe fatto quello che era giusto fare. Non era importante morire, non adesso comunque.
 Era sola, si sentiva tradita, era stata presa in giro … la morte era l’unica cosa che desiderava, per non sentire più tutto quel dolore, quel vuoto che ustionava la sua carne e che non le permetteva di respirare. Sapeva già come sarebbe andata a finire e sperò di recuperare gli altri anelli prima di perdere la sua umanità.

< Cosa? Come …? Mi hai mentito … questa Profezia non può essere vera, non può avverarsi!> la voce di Dean da un sussurro passò a vere e proprie grida. Non poteva credere che Castiel, Bobby e soprattutto Sam non glie lo avessero detto.
< Avevamo il diritto di sapere!> Sbraitò buttando a terra una lampada che si trovava sul comodino vicino al divano. Bobby non aprì bocca per ammonire il ragazzo, vedeva la pena nei suoi occhi e non riusciva a trovare le parole per confortarlo.
< Dean mi dispiace, volevo solo proteggervi …> Castiel si sentiva colpevole, ma c’era una sensazione più forte in lui che non riusciva a decifrare.
< No! Tu ci hai ingannato! Sapevi che il sacrificio di Buffy era necessario e non ci hai detto niente! Non mi stupisco che sia scappata!> Il suo sguardo cominciò a vacillare. Prese coscienza delle sue parole e capì che Buffy aveva dubitato anche di lui. Che lo aveva lasciato.
A quel pensiero avvertì tutte le sue forze mancargli e a testa china si indirizzò verso lo scantinato.
< Dean dove stai andando?> L’angelo lo afferrò per un braccio.
Il cacciatore si voltò lentamente ed i suoi occhi spenti fecero rabbrividire Castiel.
< Va via Castiel e vedi di non tornare mai più. Troverò Buffy, guarirò Sam e fermerò l’Apocalisse, ma senza il tuo aiuto.>
< Dean ti prego …> Castiel si sentì tremendamente colpevole, non aveva mai visto Dean in quello stato.
< Va via!> Urlò in preda alla rabbia.
Castiel rimase a fissarlo. < Mi dispiace Dean. Ma hai bisogno del mio aiuto e ti giuro che uccidere Buffy non era stato calcolato come una possibilità. Posso trovarla facilmente se me lo permetti.>
Dean si arrese. In quel preciso istante Dean Winchester gettò la spugna. Non aveva più la forza per affrontare tutto questo, non da solo. Sam non era più il suo fratellino che pendeva dalle sue labbra e faceva sempre la cosa giusta, Castiel era un bugiardo e non poteva più fidarsi di lui, Bobby aveva retto il suo gioco e comunque era inutilizzabile.
Tutto ciò che gli era rimasto era lei. E lei se n’era andata. Aveva dubitato di lui, ma in fondo poteva capirla, seppure questo lo ferisse a morte. Ma sapeva che l’avrebbe riconquistata, se solo l’avesse potuta guardare negli occhi un’altra volta … doveva trovarla.
Senza dire una parola andò da Sam ed aprì la porta del bunker dove era imprigionato.
Sam era seduto sul letto con le mani tra i capelli e la testa china, come se stesse trovando la concentrazione.
< Sammy.>
La voce atona di Dean lo fece allontanare dalle sue allucinazioni. Non importava quanta fiducia avesse perso agli occhi del fratello, sapere che non stava bene lo avrebbe riportato indietro dall’inferno. Era il suo fratello maggiore …
< Cosa c’è che non va Dean?> disse alzandosi in piedi.
Era davvero distrutto, ma Dean aveva bisogno del suo aiuto.
< Buffy è venuta a conoscenza della profezia da Pestilenza. Non l’ha presa molto bene, crede che le abbiamo mentito. È scappata, devi aiutarmi a ritrovarla.>
Sam si avvicinò al fratello con gli occhi spalancati.
< Come scappata?>
< So che stai ancora uno schifo, ma te la senti di uscire di qui?>
Dean fissò il fratello negli occhi e vi lesse lo stesso fuoco, trovare Buffy non era una scelta, era una necessità.
< Sono con te lo sai.> Rispose accennando un mezzo sorriso. < La troveremo, non preoccuparti, ne sono sicuro.>
Dean appoggiò una mano sulla spalla del fratello e cercò di trattenere le lacrime. Forse si era sbagliato su Sammy. Era diventato un uomo … coraggioso ed altruista, il suo fratellino.
Quando Dean stava per voltarsi però fu Sam ad afferrarlo per una spalla.
< Non permetterò che questa Profezia si avveri. La fermeremo insieme. Troveremo un modo alternativo per aprire quella gabbia.>
I due Winchester  di guardarono per qualche minuto, cercando di non mostrare la forte emozione che stavano provando. Era finalmente successo. Si erano ritrovati.

Buffy aprì la porta della sua stanza e si gettò sul letto senza nemmeno dare un’occhiata all’arredamento.
Era sfinita, aveva dovuto usare quei pochi contanti che aveva nel portafoglio per pagarsi la camera e non sapeva dove avrebbe trovato gli altri. Non poteva usare le false carte di credito che loro le avevano dato, l’avrebbero rintracciata in un batter d’occhio.
< Perfetto! In fuga dal paradiso, in fuga dall’inferno e persino in fuga dalla squadra di mezzo.>
Era sola.
Si passò una mano sul viso cercando la concentrazione, ma ogni volta che chiudeva gli occhi il viso di Dean, gli scherzi con Sam, la voce burbera di Bobby e le raccomandazioni di Castiel gli frullavano nella testa in continuazione.
Doveva comprare dei vestiti e cambiare al più presto auto, doveva fare delle ricerche per scoprire dove si trovassero gli altri due cavalieri e doveva mangiare.
Ma era sfinita. Non riusciva a trovare la forza per andare avanti, perché non voleva, voleva solo che tutto quel dolore finisse. Dopo aver pianto ancora riuscì finalmente ad addormentarsi.


< Da dove partiamo?> Chiese Sam accendendo il suo computer.
< Non lo so. Vedi delle registrazioni qui in giro, telecamere di banche, gioiellerie. Non deve essere andata molto lontano, Bobby ha detto che non c’era molta benzina nella macchina.> Dean accese il motore dell’Impala.
< Credo che controllare se abbia usato le sue carte di credito sia da stupidi …> disse Sam senza guardarlo.
< Lo è in effetti, ma tu fallo comunque.>
< Dove stai andando?> chiese Sam curioso.
< Non lo so, Buffy è una persona istintiva credo che abbia seguito la strada più logica, senza deviazioni. Non le piace pensare quando è ferita.> L’ultima parola uscì con dolore dalle labbra di Dean. < Meglio che stare da Bobby con le mani in mano e darle troppo vantaggio.> concluse, schiarendosi la gola.
< Dean lei capirà. Non è colpa tua se adesso è confusa.> Sam cercò di consolare il fratello, ma anche lui si sentiva scoraggiato e preoccupato per Buffy.


Tre settimane dopo.

< Non mi interessa Castiel! Non può essersi dissolta nel nulla! No! Non accetterò nessun altro incarico finchè non l’avrò trovata!>
Dean riattaccò il telefono e lo scaraventò contro il muro della sua stanza.
Era ormai una settimana che lui e Sam la stavano cercando, tutto ciò che erano riusciti ad ottenere era scoprire il suo itinerario ed arrivare in città appena due ore dopo che se ne era andata.
< Cosa voleva Cass?> chiese Sam sollevando finalmente la sua faccia dallo schermo del computer.
< Vuole che andiamo a Phoenix, Guerra si trova lì a quanto pare. Ma può anche scordarselo, dobbiamo prima trovare quella specie di Speedy Gonzales. Dannazione! Come può sfuggirci ogni volta!> Dean era davvero irritabile ultimamente e Sam faceva di tutto per non farlo arrabbiare, ma risultava quasi sempre una missione impossibile.
< Ho trovato un articolo di giornale che parla di una ragazza che ha liberato quindici bambini che erano stati rapiti qualche mese fa, un altro che parla di una bionda che ha impedito ad un autobus di schiantarsi contro un muro e un altro dove una ragazza misteriosa ha scassinato un negozio d’armi ed ha aiutato la polizia a gestire una specie di rapina in banca dove hanno trovato due gemelli, uno dei quali morto, l’unico particolare era che quest’uomo non aveva alcun gemello.>
< è la nostra Buffy, non c’è dubbio.> Disse Dean sedendosi affianco al fratello per guardare il computer.
< Oh merda!> esclamò Sam.
< Che c’è?> chiese Dean preoccupato.
< Guarda qui> Sam indicò una mappa dove aveva segnato in rosso il tragitto percorso dalla cacciatrice di città in città.
< Si sta dirigendo …>
< a Phoenix.> Dean completò la frase del fratello.


Fece un respiro profondo e si concentrò sul rumore dell’acqua che le bagnava il corpo.
Aprì gli occhi e sollevò le gambe.
Le sue braccia non avevano vacillato per un secondo e presto si ritrovò a reggere il peso del suo corpo su quel rettangolo di legno instabile, su una mano sola mentre il resto del suo corpo si stagliava in aria. Rimase in quella posizione a lungo e solo quando riuscì ad avvertire quella strana energia che avvertiva provenire dal centro del suo petto piegò un po’ il braccio e con una spinta riuscì a roteare in aria fino a raggiungere il ramo di un pino alto almeno una decina di metri. Le sue capacità erano diventate molto più che sovrumane, forse proprio perché stava perdendo la sua umanità.
Cominciò a correre di ramo in ramo. Quando toccò terra cominciò una battaglia immaginaria ed afferrò una spada che poco prima aveva conficcato nel terreno. Con un solo colpo riuscì a recidere una quercia e saltandogli sopra a far cadere l’albero in uno spiazzo vuoto alla sua destra.
Aveva liberato quei bambini rapiti dal Chancling, aveva fermato per sempre il mutaforma fissato con le rapine in banca ed aveva esorcizzato un autobus scolastico dal fantasma di un bullo che amava uccidere i suoi coetanei anche adesso che era morto. Senza parlare della ronda notturna in tutti i cimiteri che trovava a tiro. Uccidere la rilassava o meglio non le permetteva di pensare troppo. Aveva comunque trovato il tempo per allenarsi e ci stava riuscendo alla grande. Tutto quel dolore e quella rabbia avevano agito su di lei come degli steroidi. La sua velocità e la sua forza erano raddoppiate ed il suo equilibrio era fenomenale. Per non parlare del fatto che ogni cazzotto ricevuto da un vampiro riusciva malapena a farle male. Era fiera di se stessa. Se avesse continuato così  sarebbe riuscita presto a far attivare il suo sangue. Doveva solo avere gli anelli. Per quanto riguardava quello di Carestia, lo avrebbe preso alla fine. O meglio rubato da casa di Bobby senza essere notata, ma adesso sapeva dove si trovava Guerra. Ed era lì che era diretta.

< Avanti, vuoi sbrigarti?!> Urlò Dean dalla macchina.
< Eccomi, arrivo!> Sam stava caricando il portabagagli con le ultime cose.
< Quanto dista da qui?> chiese il più piccolo salendo in macchina.
< Più o meno due ore.> Disse Dean sgommando.

< Merda!> Buffy imprecò, stringendo attorno al suo braccio ferito la manica che aveva appena strappato dalla sua camicia.
Chinò la testa, trovando riparo dai proiettili dietro ad muretto.
Meno di due ore che era arrivata e già avevano tentato di farla fuori almeno una decina di volte, fantastico!
La città era deserta, completamente abbandonata, fatta eccezione per quei dannati demoni muniti di armi fino al collo, che la volevano morta.
< Vieni fuori puttana!> urlò uno di loro.
Buffy aprì la bocca sconvolta. < Un demone posso anche accettarlo, ma un demone maleducato proprio no!>
Uscì dal suo nascondiglio per scaraventarsi contro di lui, grazie alla nuova velocità acquisita gli fu sopra in un attimo e riuscì a conficcargli uno dei suoi nuovi gioiellini in pieno petto.
Grazie all’aiuto di una strega era riuscita a forgiare due coltelli ed una spada molto speciali, in grado di uccidere ogni tipo di demone. Oltre ai simboli enochiani incisi sulle lame, durante la loro forgiatura erano stati arricchiti con alcune gocce del sangue della cacciatrice.
I compagni del demone però cominciarono a sparare contro di lei. Buffy riuscì a farsi scudo con il cadavere del demone, ma riuscirono a colpirla alla gamba.
La cacciatrice vacillò un attimo e poi scaraventò il corpo di quel bastardo contro i suoi amici acquistando giusto il tempo necessario per difendersi dalla successiva scarica di proiettili.
Quel cassone dell’immondizia non avrebbe retto tanto, ma con quella ferita capì che non sarebbe potuta andare lontano.
< Proiettili … tutto questo allenamento per morire dissanguata a causa di una stupida pistola!>
La cacciatrice esaminò la sua ferita. Il proiettile era entrato in profondità, era troppo vicino all’osso e all’aorta perché riuscisse ad estrarlo facilmente.
Cercò di mettersi in piedi per correre a cercare un nascondiglio più sicuro, ma non appena poggiò il peso sulla gamba ferita ricadde a terra gettando un urlo di dolore.
Appena arrivata aveva salvato due ragazzi che stavano per essere ridotti ad una groviera da quei bastardi, ma facendogli scudo con il suo corpo si era beccata una brutta ferita alla spalla che aveva usato per attutire la caduta dei ragazzi sull’asfalto.
Solo quando aveva usato il braccio sinistro per fare leva ed alzarsi aveva capito che c’era qualcosa che non andava, la spalla non le faceva male solo perché era bruciata a causa dell’attrito con l’asfalto,  evidentemente un altro proiettile era riuscito a colpirla, fermandosi tra la scapola e le costole. Non poteva più muovere il braccio o avrebbe rischiato di far perforare il proiettile più in profondità.
Buffy fece un respiro profondo, se la sarebbe cavata. Non poteva morire a causa di una decina di demoni dal grilletto facile.
Gli spari erano finiti, non era un buon segno. Voleva dire che si stavano avvicinando e lei non aveva le forze per scappare.
Chiuse gli occhi e cercò di elaborare un piano. Combattere fino all’ultimo respiro era tutto quello che le era venuto in mente.
In quell’istante gli spari ripresero, ma non erano indirizzati contro di lei.
Si voltò per vedere chi fosse a correre in suo aiuto, ma una mano calda e familiare le avvolse il braccio destro. Si voltò ed il viso di un Dean fin troppo sollevato per la situazione comparve a pochi centimetri da lei.
< Buffy stai bene?> chiese evidentemente preoccupato.
La cacciatrice sussultò, era in preda al panico.
< Cosa ci fai qui?>
< Non si vede? Sono tre settimane che ti sto alle calcagna ma non riesco mai a trovarti. Devo spiegarti Buffy, io non sapevo nulla.>
La cacciatrice si perse per un attimo in quegli occhi verde chiaro, così limpidi e sinceri. Era davvero passato così poco tempo? A lei sembrava un’eternità, in realtà per lei lo era stata.
Scrollò la testa e ringhiò contro di lui.
< Vattene! Non ho bisogno del tuo aiuto!> Si scrollò di dosso la mano di Dean che rispose alla sua rabbia con altrettanta ostinazione.
< Sei ferita, non ti lascio qui!>
< Cosa c’è, hai paura che il vostro prezioso sangue di cacciatrice vada sprecato?>
La malignità che lesse nelle sue parole lo ferì enormemente, ma Dean strinse i denti e afferrò di nuovo il suo braccio.
< Bene, allora cammina da sola, ma seguimi! Sam non potrà tenerli a lungo impegnati!> Dean si alzò e cominciò a camminare verso la parte opposta da dove provenivano gli spari.
Buffy rimase immobile, ben conscia di non poter muovere un muscolo. Cercò di trattenere le lacrime. Loro due erano lì a rischiare la loro vita. Sam stava per ricevere un proiettile in pieno petto per permetterle la fuga e Dean era sembrato così sollevato nel vederla … ma stavano facendo quello per lei o per la Profezia?
Dean tornò indietro. < Buffy ti prego, anche se non mi credi permettimi di metterti in salvo.>
< Va via Dean! Non ho bisogno di voi! Posso cavarmela da sola!> Dean tentò di trattenere un sorriso nonostante fosse irritato dal comportamento della cacciatrice. Era davvero testarda.
Dean la prese in braccio, senza curarsi di tutte le proteste e gli insulti di Buffy e cominciò ad allontanarsi dal luogo dello scontro. 

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Capitolo 14
*** I can't explain. ***


Si portò una mano alla testa. Le faceva un male cane, dannazione …
Dov’era? Tentò di aprire gli occhi, ma la luce del giorno le dava fastidio. Era stesa su quello che sembrava un materasso malandato, a pancia in sotto. Cercò di ricordare l’ultima cosa che aveva visto.
Le stavano sparando addosso … ricordò il bruciore alla gamba. Si chinò per osservarla e notò che i suoi pantaloni erano stati strappati per fermare della garza. Sfiorò la ferita e notò che le sue vene stavano diventando nere, come se una specie di veleno l’avesse infettata. Sicuramente era sangue pesto, ma faceva comunque schifo.
Ricordò il dolore alla spalla e cercò di muovere il braccio, ma la fitta di dolore che avvertì la convinse a fermarsi.
< Merda …> sussurrò. La luce che prima l’aveva infastidita proveniva dall’unica finestra presente nella stanza, era socchiusa.
Indirizzò lo sguardo verso la parte in ombra e notò che la camera dove si trovava era ridotta davvero male, era quasi completamente spoglia, le pareti dovevano essere state bianche, una volta. Ora segni di fuliggine e sporcizia avevano annerito ogni superficie, c’erano vecchi quadri appesi alle pareti e i pochi mobili in legno erano sicuramente marci.
Decise che era venuto il momento di alzarsi e capire dove diavolo quell’idiota di Dean l’avesse portata.
< Ehi, non pensarci nemmeno dolcezza. Devi riposare.>
Una mano le accarezzò il braccio destro e la posò delicatamente sul cuscino. Buffy sollevò lo sguardo per capire chi fosse l’imbecille che non voleva farla alzare da quel maledetto materasso.
Era una donna, una bella donna, bionda, sicuramente sulla quarantina. Il suo volto era dolce, ma nei suoi occhi Buffy riuscì a leggere qualcosa che la spaventava, anzi che la metteva in soggezione. Sembrava un leader, sembrava imbronciata e arrabbiata. Forse preoccupata.
< Dove mi trovo?> gracchiò, sorprendendosi da sola del suono rauco della sua voce.
< Sei al sicuro dolcezza, ma hai delle brutte ferite, devi riposare.> La donna le posò un panno bagnato sulla fronte.
< Hai avuto la febbre molto alta. Dean ha fatto tutto il possibile, ma qui non abbiamo molto. È appena uscito per andare a prenderti degli antibiotici in farmacia.>
C’era un certo tono di rimprovero nella sua voce.
< Guerra … dov’è Guerra?> fissò quella donna negli occhi. Per un attimo rivide il volto di sua madre.
< Non lo so. Quel bastardo non si farà di certo vedere in giro.>
Buffy rabbrividì. < Siamo ancora a Phoenix?> chiese.
< Certo …> la guardò preoccupata e le passò una mano sulla fronte.
Febbre … in effetti si sentiva strana, debole. Le ferite le bruciavano, ma sapeva che la sua capacità di super guarigione l’avrebbe rimessa in sesto in fretta.
< Devo andarmene da qui.> Fece leva sul suo braccio, ma dopo aver urlato per il dolore ricadde sul letto, stordita. Come era possibile?
< Ehi, sei cocciuta lo sai. Dean mi ucciderebbe se ti lasciassi mettere un piede per terra, non ti ha mai lasciato sola in questi due giorni, vedi di non fare casini proprio quando quell’idiota è lì fuori a rischiare la pelle per te. A proposito, io sono Ellen.> Non sembrava averla in simpatia.
< Due giorni? … > sussurrò. Perché non era ancora guarita?
< Già. Devo ammetterlo Buffy, io non mi fido di te. Non mi piace il modo in cui hai ammaliato quei due poveri ragazzi, e non mi piace il fatto che tu dubiti di loro dopo tutto quello che stanno facendo per te.>
Ellen prese un po’ di ovatta e di disinfettante dal comodino.
< Dov’è Sam?> chiese Buffy preoccupata. Non le piaceva che quella donna desse dei giudizi su lei, ma preferì sorvolare l’argomento per ora. Ricordava che quell’idiota aveva fatto da esca per permetterle la fuga.
< L’hanno preso e Dean non vuole muoversi da qui fin quando non sarai guarita. Non vuole sentire ragioni.> Ellen liberò lentamente la gamba di Buffy dalle bende.
< Preso? Come preso? Perché Dean non è ancora andato a liberarlo? Se ci tiene tanto a me può tornare a prendermi appena finito!> Ok, si era solo illusa di non avere più a cuore quei due imbecilli …
Ellen sembrò spiazzata dalla sua reazione e le sorrise per la prima volta. Forse quella ragazzina teneva a loro come i fratelli Winchester tenevano a lei …
< Teme che qualcuno dei nostri possa ucciderti, e non ha tutti i torti.>
Buffy la guardò impaurita, cosa voleva dire? Perché avrebbero voluto ucciderla?
Ellen risposte alle sue domande guidando il suo sguardo sulla ferita che aveva alla gamba.
Sembrava davvero infetta. Una specie di ustione profonda segnava l’entrata del foro e una chiazza nera e viola si estendeva quasi per tutta la lunghezza della coscia, le sue vene erano gonfie e livide, l’aspetto totale era davvero raccapricciante.
< Che diavolo …?>
< Le pallottole … crediamo fossero consacrate. Sicuramente hanno rubato le nostre munizioni …> il suo sguardo si perse per un attimo all’orizzonte, poi proseguì. < le uniche persone ancora non infette rinchiuse qui volevano ucciderti, ma Dean ha preso a pugni molti di loro e ti ha tenuta al sicuro. Anche io ero a favore devo dire la verità, ma mi fido di Dean e lui si fida cecamente di te … non l’ho mai visto guardare nessuno nel modo in cui ti guarda. Dice che i tuoi poteri provengono dal male, ma sai perfettamente come usarli.>
Buffy cercò di non piangere. Dean … l’aveva protetta e custodita a costo della vita, a costo della vita di Sam, era un idiota … dopo che lei gli aveva voltato le spalle. Ma se stava facendo tutto quello per il suo sangue?
Scrollò la testa ed osservò la sua ferita.
< I poteri di un demone mi rendono quella che sono, credo che queste pallottole non facciano alcuna differenziazione però.> tossì. Diavolo stava davvero uno schifo.
< Come puoi trarre la tua forza dal male, avere in te l’anima di un demone e non essere malvagia, o cedere al tuo lato oscuro a volte?> Chiese Ellen mentre disinfettava la sua ferita.
Buffy morse le sue labbra per trattenere un gemito e decise che parlare sarebbe stato il modo migliore per pensare ad altro.
 < Io sono umana, questi poteri mi sono stati donati per fare del bene. Certo ammetto che ci sono delle controindicazioni, ma …>
< Quali controindicazioni?> Chiese Ellen curiosa, forse solo preoccupata pensò Buffy.
< Non tendiamo a fidarci molto della gente, lavoriamo meglio da sole, nonostante tutti i nostri sforzi la solitudine è una specie di ombra che ci segue sempre e ci rende il cuore troppo duro per aprirci al mondo, persino alle persone che ci vogliono bene. Rischiamo di perdere la nostra umanità, ma non la nostra coscienza.> Si stupì del tono triste della sua voce e della verità delle sue parole e capì che voleva che tutto questo cambiasse.
< Però mi piace pensare che io sia una sottospecie di eccezione alla regola.> sorrise.
Ellen non riuscì a non contraccambiare il gesto, nonostante si fosse imposta di non affezionarsi a lei a tutti i costi.
< Comunque sarebbe meglio trovare una cura al più presto, mi dispiace dirtelo, ma non stai migliorando affatto.> Ellen cominciò a bendare di nuovo la gamba della cacciatrice.
< Grazie … insomma riesco a vedere di non esserti molto simpatica, ma grazie, ti stai prendendo cura di me anche se per via di un ordine di Dean …> Buffy tentò di voltarsi.
< Ti do una mano.> sussurrò Ellen, cercando di non guardare gli occhi sinceri di quella ragazzina. Quanti anni poteva avere? Come poteva parlare già come una donna?
Buffy tentò di non urlare, ma il dolore era indescrivibile, era come se stesse bruciando dall’interno. Riusciva a sentire tutti i suoi muscoli fischiare e stridere l’uno contro l’altro mentre si consumavano lasciando solo fuoco.
Riuscì finalmente a sedersi e si gettò sfinita contro i cuscini.
< Sono davvero uno schifo.>
Ellen rise, Buffy non sembrava sconfitta, solo … umiliata, come una bambina testarda che odia stare a letto.
All’improvviso si sentì sparare. Troppi colpi per uno scontro a due.
< Dean!> la cacciatrice tentò di mettersi in piedi ignorando il dolore, ma Ellen la fermò. L’avrebbe scaraventata anche contro il muro se Dean era coinvolto in quello scontro perché era voluto andare a rubare delle maledette medicine!
< Non puoi andare! Non sarai di nessun aiuto Buffy, Dean sa cavarsela!> Urlò Ellen afferrandola per le braccia. Si, si trattava di Dean.
L’urlo disumano di Sam le impedì di gettare Ellen sul letto e correre fuori. Rimase pietrificata.

< Nooo! Dean vattene!>
I demoni lo stavano sorreggendo per le braccia, Sam sembrava non avere nemmeno le forze per reggersi in piedi.
< Lasciatelo andare brutti figli di puttana!> Dean sparò ai demoni più lontani e cercò di raggiungere il fratello al quale nel frattempo avevano spezzato il braccio.
Altri demoni li raggiunsero e cominciarono a sparare contro Dean che corse dietro una macchina.
< Consegnateci la biondina e non gli faremo del male!> Urlò Jo.
Dean non poteva credere ai suoi occhi, quei bastardi l’avevano presa e infettata. Non poteva ucciderla ed era per quello che non aveva ancora sparato ai due demoni che stavano sorreggendo Sammy, uno dei due era lei. Inoltre era troppo distante per non rischiare di colpire anche Sam, certo non in una zona vitale, ma meglio non tentare.
< No, Dean non far …> Il demone che indossava il corpo di un uomo di colore colpì Sam allo stomaco facendogli vomitare sangue.
Dean decise che il rischio era il suo mestiere e accecato dalla rabbia sparò in piena fronte a quel bastardo che aveva picchiato suo fratello.
< Potete anche scordarvelo stronzi!> Urlò Dean.
Doveva rientrare, e al più presto.
< Merda.> le medicine che aveva appena rubato dalla farmacia abbandonata lì vicino gli erano cadute dall’altra parte della strada.
Sam non poté fare ameno di notarlo e decifrò lo sguardo del fratello. Poggiò il suo peso sulla gamba destra, la sinistra ormai era fuori gioco e scaraventò Jo contro il marciapiede, catturando l’attenzione degli altri demoni che gli furono sopra poco dopo. Dean ebbe il tempo necessario per recuperare i farmaci ed avvicinarsi all’entrata,  si voltò per guardare il fratello. Non poteva lasciarlo lì.
< Va Dean! Vai!> Urlò Sam mentre lottava contro quei bastardi, ma ben presto si piegò sotto i loro colpi.
Dean entrò nella casa adibita a bunker da Ellen, deciso a radunare tutti gli uomini per andare a liberare Sam quella sera stessa. Se fosse servito avrebbe portato lui stesso quel pomeriggio Buffy fuori da Phoenix o l’avrebbe rinchiusa da qualche parte, così che quei bastardi non l’avrebbero mai potuta raggiungere.

< Devo andare da Sam!> Buffy tentò di alzarsi un’altra volta, ma dovette premere il suo braccio contro lo stomaco per trovare un po’ di sollievo dal dolore e non fare forza sulla spalla.
< Tu non vai proprio da nessuna parte principessa.>
La cacciatrice alzò lo sguardo e sul ciglio della porta, Dean era in piedi con in mano un sacchetto.
< Dov’è Sam?> urlò Buffy ormai quasi in piedi. Non poteva permettere che gli fosse fatto del male.
< Sta bene, andrò a prenderlo stasera.> Dean si avvicinò a lei calmo, quando la luce illuminò il suo volto, Buffy poté notare una profonda ferita sulla fronte del cacciatore.
Sussultò mentre veniva aiutata da Ellen a ristendersi a letto.
Il cacciatore ringraziò Ellen e prima che la donna uscisse dalla stanza la fermò. < Di’ agli altri che stasera andremo nella tana di quei bastardi. Arrivo tra poco.>
Ellen annuì, concentrata e accarezzò amorevolmente il viso di Dean.
< Dean … non sta affatto bene, io non credo che …>
Il cacciatore si irrigidì e la guardò come se lo stesse pugnalando al cuore. < Lei ce la farà.> sussurrò in risposta.
I suoi sensi sviluppati le permisero di sentire i loro sussurri. Buffy rabbrividì. Sapeva di non essere in forma, ma …
Dean si sedette sul letto, attento a non farle del male e in silenzio estrasse una garza sulla quale dispose una strana polverina bianca.
Buffy rimase immobile, senza parlare. Dean sciolse il bendaggio appena fatto da Ellen e prima di posare la garza sulla ferita sussultò alla vista della gamba di quella cocciuta biondina. Cercò di nascondere il suo spavento e la sua preoccupazione e accarezzò sovrappensiero la coscia di Buffy che rabbrividì al suo tocco caldo.
< Questo brucerà. Puoi afferrarti alla mia mano se vuoi … o alle lenzuola.> Si corresse immediatamente. Buffy non si fidava di lui. Buffy stava morendo … cercò di scrollarsi quel pensiero di dosso. Non lo avrebbe mai permesso.
La cacciatrice gemette di dolore. Sentiva la gamba andare a fuoco, come se Dean stesse mettendo altra benzina per alimentare le fiamme. Cercò la sua mano, ma con quel poco di lucidità che le era rimasta capì che avrebbe potuto spezzargliela. Così si afferrò al bordo del materasso e chiuse gli occhi.
Dean non riusciva a vederla in quello stato, le sue urla erano peggio di …. Non riusciva a trovare termini di paragoni. Pensò che l’inferno sarebbe stato cento mila volte migliore.
E si sentiva impotente. Accarezzò il viso di Buffy, la sua Buffy. Quando lei aprì gli occhi, per incatenarli ai suoi Dean rimase senza fiato. C’era dolore, ma anche tanta compassione e … poteva essere ancora amore?
Dean accarezzò dolcemente la sua spalla, per confortarla.
La cacciatrice poggiò la sua mano su quella di Dean e la strinse con delicatezza mentre il cacciatore spazzava via le sue lacrime di dolore con un dito. Si sentiva tremendamente in colpa, lei era ridotta in quello stato per causa sua. Perché non si fidava di lui.
< Dean dovete prendere il mio sangue finché sarò in vita. Sono riuscita a percepire l’energia di cui parlava Cass, può funzionare.> disse quasi rassegnata la ragazza.
Dean la guardò sconvolto e quasi disgustato.
< Cosa? No! … No! Buffy tu sopravvivrai e  troveremo un altro modo per aprire quella maledetta gabbia!> Dean non poteva vederla arrendersi, non poteva. Gli avrebbe spezzato il cuore.
< E quale? Quale Dean? È quello che avete sempre voluto, bene ora prendetelo! Ve lo sto offrendo!> Buffy tentò di sollevarsi, ma cadde di nuovo sul letto, senza forze e con il fiatone.
Dean la sorresse immediatamente e la guardò negli occhi. < Credi davvero che io possa aver mai pensato di ucciderti?>
Buffy rimase pietrificata da quello sguardo così profondo ed intenso. Non sembrava mentire, il suo cuore le diceva che Dean non stava mentendo. Stava per morire e voleva credere con tutta se stessa che l’uomo che amava non l’avesse mai tradita. Cosa aveva da perdere? Morire con una bugia … ma almeno felice.
< No …> sussurrò.
Dean la strinse forte contro di lui, tra le lacrime.
Buffy cercò di trattenere il gemito che le sfuggì dalle labbra per via del dolore procuratogli dalla sua presa, ma non ci riuscì granché bene.
Dean lasciò la presa. < Scusami!>
Controllò i danni che le aveva procurato come un padre apprensivo, facendola mettere a ridere.
< Non sei tu quello che mi ha ridotta così!> tossì.
< Tu dici? … sei scappata da me. Eri qui, sola.> Dean abbassò lo sguardo.
< Ehi, sono stata io a mettermi nei guai e comunque non credo che sia stato tu a dare dei proiettili consacrati a quei demoni quindi …> Non sopportava vederlo triste. Avrebbe donato la sua anima al diavolo piuttosto che saperlo infelice.
Dean accarezzò il suo viso, le portò i capelli dietro l’orecchio e disegnò i contorni delle sue labbra. Non poteva perderla, quel viso era la fonte di ogni sua gioia, era la ragione per la quale continuava a combattere … a respirare.
< Troverò un modo per guarirti, te lo giuro.> Buffy asciugò le sue lacrime, sorridendogli. Forse quello era davvero amore, forse Dean non aveva mai saputo nulla della Profezia.
< Dean! C’è un tizio di là, mezzo morto, dice di chiamarsi Castiel vuole parlare con te!> Ellen entrò nella stanza di corsa.
< Castiel?> chiese Dean, si voltò verso Buffy per chiederle con lo sguardo congedo. La cacciatrice annuì, preoccupata. 

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Capitolo 15
*** Send me an angel. ***


Dedico questo capitolo a Tenebra, non credo che tu abbia veramente capito quanto il tuo commento mi abbia scaldato il cuore! Davvero! Il mio scopo era divertirvi, incantarvi e farvi avvolgere da questo mondo leggendario dove una coppia per me perfetta, trovava finalmente il modo di far nascere il loro amore e tu mi hai dato la conferma che tutti i miei sforzi hanno trovato almeno una persona che è realmente rimasta colpita da quello che scrivo. Grazie. Oh e … questo capitolo sarà un po’ lungo, proprio perché voglio dedicarti il doppio dei miei sforzi ;-).


Dean corse nella stanza principale dove i ragazzi avevano adagiato Castiel. Era ridotto male, sanguinava dalla bocca ed era seduto su un divano rotto, reggendosi lo stomaco. Dean corse da lui, si inginocchiò e lo afferrò per l’impermeabile, cercando di guardarlo in volto.
< Cass che cos’hai? Cosa è successo?>
L’angelo lo guardò, sembrava stare davvero male.
< Sono due giorni che cerco di entrare in questa maledetta città, ma Guerra è riuscito a renderla a prova di angeli. > Si asciugò il sangue dalla bocca.
< Sei stato grande. Lento, ma grande. Ti riprenderai non è vero?> Chiese preoccupato Dean.
Castiel lo fulminò con lo sguardo. < Sono un angelo.>
Dean rise, sollevato.
< Dov’è Sam? Avete trovato Buffy?> domandò preoccupato, mentre Dean si alzava da terra.
< Hanno preso Sam, ma riuscirò a liberarlo. Sono riuscito a scovare il loro nascondiglio e ci sono fin troppe entrate, sarà facile.> disse rivolto più agli uomini presenti nella stanza che a Castiel.
< E Buffy?> chiese preoccupato.
Dean sospirò e si voltò per guardarlo.
< Sono arrivato troppo tardi Cass. L’hanno colpita con delle pallottole consacrate e … ora è di là. Sto cercando di trovare un modo per salvarla. È come se un veleno la stesse consumando lentamente. > la sua voce tremò mentre Castiel si alzò e corse verso la stanza dove si trovava la cacciatrice.
< Castiel?!> urlò Dean preoccupato.
< Forse almeno lui avrà capito che bisogna ucciderla.> disse un uomo che stava caricando un fucile a canne mozze.
Dean si voltò verso di lui e lo colpì con un pugno in pieno viso, facendolo cadere a terra.
Guardò tutti gli altri. < Qualcun altro la pensa così?>
Nessuno rispose. Dopo aver atteso invano un pretendente seguì Castiel nell’altra stanza.

Buffy stava impazzendo: Sam era prigioniero, Castiel era ferito e lei … beh lei stava uno schifo.
E improvvisamente non gli importava più di quella stupida Profezia o delle menzogne, voleva solo rivedere quei tre scorbutici sempre arrabbiati e scontrosi, i suoi tre burberi.
Castiel entrò nella stanza e corse verso di lei, era evidentemente ferito, ma non sembrava fare molta attenzione alle sue mosse, la guardava allarmato.
< Buffy! Stai bene?> le posò una mano sulla spalla e la fissò intensamente.
La cacciatrice gli sorrise. Quegli occhi di un blu mai visto sembravano tremare di terrore e preoccupazione, ma Buffy sapeva che era amore quello che era nascosto sotto quei brutti, brutti sentimenti.
< Alla grande Cass … mi dispiace!> Gettò le sue braccia attorno a Castiel che la strinse contro di lui. Quell’abbraccio … era come tornare a respirare, come toccare il cielo e volare tra le nuvole. Castiel era diventato per lei più di un semplice osservatore … era come un fratello maggiore.
< Dispiace più a me Buffy, avrei dovuto dirtelo, ma non volevo credere nemmeno io a quella Profezia. Non era giusto.>  Castiel sentì qualcosa di umido scendere sulla sua guancia e si allontanò da Buffy.
La cacciatrice gli sorrise e lo accarezzò. Il suo angelo stava piangendo.
< Con questo vuoi dire che non sopravvivrò?> disse ridendo.
Dean cercò di trattenere le lacrime e rise per allentare la tensione. Amava Buffy … e avrebbe fatto tutto per lei, per renderla felice. Anche se si sentiva un po’ geloso in quel momento.
< No … assolutamente no.> rise Castiel.
< Anche tu non sei in gran forma a quanto vedo.>  Buffy sfiorò le labbra dell’angelo per asciugare un po’ del sangue che le macchiava.
L’angelo la fissò a lungo senza parlare. Buffy guardò Dean, un po’ preoccupata ed incuriosita.
Dean sollevò le sopracciglia e le sorrise, facendole riprovare quella strana e piacevole sensazione di formicolio allo stomaco.
< Forse so come guarirti.> L’angelo si alzò dal letto e si avvicinò a Dean.
< Perché non mi sembri sollevato?> Chiese in tono allarmato Buffy.
Il cacciatore fu pervaso da un’ondata di sollievo. < Cosa dobbiamo fare?> chiese eccitato.
L’angelo sfilò il coltello dalla sua cintura, dopo che Dean era indietreggiato non apprezzando l’improvvisa intimità.
< Cosa diavolo vuoi fare?> chiese Dean frapponendosi tra lui e Buffy.
< Non preoccuparti. Io non le farò del male. Ma devi aiutarmi, non sarà affatto piacevole.>
Il fatto che Castiel fosse così serio non li aiutava affatto a diminuire la tensione.
< Vuoi accoltellarmi o segarmi la gamba e la spalla? No perché se è così, io passo!> chiese Buffy allarmata. Riuscì a rubare a Cass un mezzo sorriso.
< Questo non lo userò su di te, ma su di me.> si sedette sul letto e cominciò a scoprire le sue ferite.
< Cosa? No Cass! Cosa vuoi fare?> Buffy ritrasse la gamba. Fu un’idea pessima.
Il suo corpo si piegò automaticamente in avanti e si ritrovò a dover annaspare per trovare un po’ d’ossigeno. Gemette di dolore e solo le mani di Dean le permisero di rilassare i muscoli. Il cacciatore si era seduto dietro di lei e lentamente l’aveva fatta appoggiare contro di lui.
< Qualunque cosa tu voglia fare falla!> urlò allarmato. Non poteva vederla soffrire così ancora.
< Devi reggerla. Buffy questo brucerà come l’inferno ma ti farà stare meglio … credo.>
Castiel incise un lungo solco con il coltello lungo il suo braccio e fece scivolare il suo sangue dentro la ferita di Buffy.
Al primo contatto la pelle della cacciatrice sembrò mutare aspetto. Come se un insetto enorme si fosse insinuato sotto le sue carni, la sua gamba pulsava, la sua pelle si muoveva. Il fumo che cominciò ad uscire non permise più a Dean di vedere cosa stava succedendo, ma sapeva che solo perché Buffy era indebolita per via di quelle maledette ferite non era riuscita a gettarlo contro la parete. La sentiva gridare dal dolore e cercava di bloccarla, ma era davvero difficile.
< Buffy sta calma. Finirà presto.> Castiel gridava cercando di coprire le sue urla.
< Dean devi girarla!>
< Cosa? Come faccio?> a malapena riusciva a tenerla seduta.
L’angelo la afferrò per una spalla, Dean per l’altra e riuscirono a voltarla in fretta.
Castiel ripeté lo stesso rituale sulla ferita alla spalla. E la scena fu ancora più orribile.
Buffy si sentiva bruciare, in effetti il fumo che vedeva uscire dalla sua pelle non la rassicurava molto.
Il dolore era insopportabile, come se le stessero mettendo dentro la pelle dei tizzoni ardenti, dei tizzoni che si odiavano a vicenda e come se non bastasse, li sentiva  muoversi e a scontrarsi gli uni contro gli altri. Sentiva il suo sangue ribollire, era come se angeli e demoni avessero deciso di concludere l’Apocalisse dentro la sua carne, ustionandola, facendola a pezzi.
Finalmente il dolore divenne così intenso da farle perdere i sensi.

< Credi che funzionerà?> Dean stava camminando avanti ed indietro da almeno due ore, senza fermarsi un attimo e senza smettere di lanciare occhiate preoccupate a Buffy.
< Potresti sederti? Mi stai facendo venire il voltastomaco …> Castiel era seduto ai piedi del letto, con le mani sul viso. Era nervoso anche lui, certo. Sapeva che l’infezione aveva avuto il tempo di diffondersi notevolmente in due giorni e che la sua teoria del sangue angelico con poteri curativi era un po’ … debole, ma le ferite di Buffy sembravano migliorare,  la macchia scura si era ridotta anche se la cacciatrice non sembrava lontanamente vicina a riprendeva i sensi.
< Dean dobbiamo organizzare un paino ben studiato per stasera.> Ellen si affacciò dalla porta.
Il cacciatore si immobilizzò, per la gioia di Castiel e rimase a fissare la donna, poi Buffy.
< Non posso lasciarla qui da sola.> sussurrò.
< Resterò io con lei, non preoccuparti.> lo rassicurò Castiel.
< No! Assolutamente no! Avere un  angelo dalla nostra parte ci permetterà di vincere lo scontro senza problemi e se porterai tutti gli uomini con te nessuno potrà farle del male.> Ellen abolì immediatamente la proposta di Castiel.
Il suo ragionamento era logici, ma quando Dean guardava lei, quando guardava la sua Buffy la logica o la razionalità svanivano. Tutto perdeva importanza di fronte alla sua sicurezza.
< I demoni potrebbero venire qui e se fosse sola e indifesa …> Rabbrividì alla sola idea. < Inoltre non sappiamo come possa reagire al sangue di Castiel ,se stia realmente migliorando. Cass, sei sicuro di essere abbastanza in forma da poterla difendere se servisse?> Chiese con tono serio ed intenso all’angelo.
< A costo della mia vita.> Castiel si alzò in piedi e contraccambiò l’occhiata di Dean.
< Ti affido la cosa più preziosa che ho … ti affido la mia vita Castiel.>
L’angelo lesse negli occhi di quel ragazzo tanto amore da farlo sentire invidioso. Aveva mai amato in quel modo, senza dubbi o incertezze qualcuno? Chi in realtà lo aveva mai fatto?
< La proteggerò ad ogni costo. Sai che le voglio bene.>
Dean annuì e si avvicinò alla cacciatrice. Baciò leggero la sua fronte e sussurrò al suo orecchio.
< Tornerò presto principessa. Vedi di non fare brutti scherzi mentre io non ci sono …> Rimase a lungo a fissarla. Sorrise vedendola così profondamente addormentata, la accarezzò ed uscì dalla stanza dopo un’ultima occhiata d’accordo con Castiel.
Quando raggiunse gli altri nella stanza principale trovò di nuovo il controllo ed esaminando la mappa che era sul tavolo elargì i suoi ordini.
< Matt, Brendon e Joan si apposteranno fuori dalla porta principale mentre Marc, Riley, Luc ed Ellen all’uscita sul retro. Io, Dick e Bob li attireremo verso le finestre, separatamente. Prima di entrare disegnate pentagoni vicino ad ogni uscita, li voglio tutti dentro, non potranno uscire se non da morti.>
< Come pretendi di ucciderli? Con un po’ di acqua santa e dei proiettili consacrati? Li rallentano soltanto. E se qualcuno di loro fosse fuori?> Brendon, un giovane ragazzo che aveva perso i suoi genitori in quell’insensato massacro, incrociò le braccia sul petto, indignato. Non amava particolarmente quel bullo che era arrivato da due giorni, probabilmente portando in casa loro la sua puttanella posseduta e che per di più pretendeva di dettare ordini.
Dean alzò lo sguardo e fissò quel ragazzo. Se Sam fosse stato lì avrebbe visto in lui lo sguardo di papà. Gli ordini sono ordini e non si discutono. Ne valeva la loro sopravvivenza.
< Non mi piace essere messo in discussione. Soprattutto se la vita di mio fratello è in pericolo.> sibilò tra i denti.
Ellen posò una mano sulla spalla di Dean, per tranquillizzarlo. < è solo un ragazzo. Comunque Dean, lui ha ragione … dovresti almeno spiegarci il tuo piano se quello che ci chiedi è di rischiare la nostra vita.>
Il cacciatore si passò una mano sul viso, come faceva sempre per ritrovare la concentrazione e tranquillizzarsi.
< Li rallenteremo, con il coltello potrò farne fuori alcuni e conto che molti di loro tenteranno di fuggire e rimarranno incastrati nelle nostre trappole. Lì potremmo esorcizzarli. Comunque saranno in trappola, mentre noi saremo liberi di uscire indisturbati.> Dean si sedette su un vecchio divano malandato.
Sapeva che forse alcuni sarebbero morti, ma era l’unica possibilità di farcela. A parte trovare Guerra, ma quel fottuto bastardo non si sarebbe fatto vivo così facilmente.
< Dean, molti di loro sono nostri familiari e tu ci dici che li ucciderai?> Ellen lo guardò allarmato. Il suo pensiero corse subito a Jo.
< Solo se strettamente necessario. Come vi ho detto li rallenteremo con i proiettili e l’acqua santa.> Dean non avrebbe mai voluto fare del male a Jo.
< Rinchiuderli e basta non è un opzione contemplata giusto?> Chiese Marc, avvicinandosi a Dean.
< No.> fu la risposta secca di Dean.
< Ci stai conducendo a morte certa per salvare tuo fratello. Ma notizia del giorno, tutti noi abbiamo perso qualcuno! Mi rifiuto di morire per uno sconosciuto se non ho potuto farlo per mia madre!> Riley si alzò in piedi arrabbiato.
Dean si avvicinò a lui, minaccioso.
< Guerra vuole me e Sam. Se faremo fuori la maggior parte dei suoi scagnozzi e noi due saremo salvi, credo che arriverà per avere un po’ di sana vendetta. Quindi non provare a darmi dell’egoista Riley, perché se tutti voi siete ancora qui è solo grazie a me e Sammy e a quella donna che è stesa su un letto, mezza morta! Abbiamo sacrificato tutto per voi e questo è il modo in cui ci ripagate?! Rischiamo il culo ogni dannato giorno rinunciando a tutto quello che voi avete potuto avere seppure per un maledetto secondo! Vuoi venire a parlare a me di giustizia o sacrificio? Sam merita di essere salvato! Ci sono obbiezioni?!> Dean aveva perso totalmente il controllo. Dopo tutto quello che gli era stato portato via, era sbagliato pretendere almeno un po’ di riconoscenza?
Le sue urla fecero svegliare Buffy.
Rimase immobile, ascoltando pietrificata le sue parole.
Dean aveva … ragione. E tutta quella rabbia era anche la sua. Voleva solo fuggire, fuggire lontano con Sammy e Dean. Gli uomini della sua vita. Non se lo erano forse meritato?
Voleva riavere Dawn al suo fianco, voleva riabbracciare Willow e Xander. Voleva sentire il respiro di sua madre e voleva vedere Giles pulire i suoi occhiali. Sorrise al loro ricordo.
Sentì una mano spostarle i capelli dal viso.
< Ti senti meglio?> Castiel le domandò.
Ancora ad occhi chiusi Buffy rispose.< Fisicamente? … si.>
< Hai sentito quello che Dean ha detto?> conosceva già la risposta.
La cacciatrice aprì gli occhi e rispose alla sua domanda con un sorriso stanco.
< Quindi il sangue angelico ha poteri curativi? Non avresti potuto semplicemente fare quella cosa con le dita?> Cambiare discorso era un’arte in  cui lei era maestra.
< No … non potevo guarire il demone in te. Era lui ad essere infetto. Ho pensato che il mio sangue sarebbe stato una specie di vaccino.>
< Spegnere il fuoco infernale con l’acqua santa …> sussurrò Buffy.
< Una mezza specie.> rise Castiel.
Buffy provò ad alzarsi. Ok, le ferite bruciavano ancora come l’inferno e si sentiva un po’ debole, ma stava sicuramente molto meglio. E voleva aiutare Dean.
Cass l’aiutò a stare in piedi. < Dovresti riposare lo sai?>
< Sono stata a letto per più di due giorni Cass …> si lamentò Buffy, ottenendo in risposta un suo sorriso.
< Solo una passeggiata.> ordinò l’angelo, ottenendo un bacio sulla guancia come ricompensa.
< Dean mi ucciderà> disse sollevando gli occhi al cielo mentre sorreggeva Buffy per la vita e la portava nell’altra stanza.
< Oh avanti Cass, non preoccuparti di Dean, penserò io a lui.> Buffy rise ed appena entrata nel salotto dove tutti erano riuniti si sentì in forte imbarazzo. Tutti gli sguardi erano puntati su di lei.
Dean corse dalla cacciatrice preoccupato. < Cosa ci fai in piedi? Dovresti riposare! Cass?!> disse in fine infuriato.
< Non prendertela con lui! L’ho corrotto io. Volevo solo camminare un po’ e conoscere la Scooby Gang.> sorrise.
Marc e Bob risero alla sua battuta, ma tornarono immediatamente seri dopo l’occhiataccia di Dean.
Castiel sfoggiò un sorriso visibilmente finto a Dean, che non poté nascondere una risata. Tutti quelli presenti nella stanza rimasero stupefatti. Non lo avevano mai visto sorridere in due giorni ed inoltre mai nessuno aveva potuto disubbidirgli senza ricevere un pugno in faccia.
< Spostati e fammi fare un giro della casa.> o dargli ordini.
Dean le sorrise. Si sentiva infinitamente sollevato nel vederla meglio. Stava guarendo grazie al cielo.
Dean si spostò facendo un piccolo inchino e facendola scoppiare a ridere.
Continuò a seguirla con lo sguardo senza parlare, sorridendo ad ogni sua piccola mossa. Allontanò Castiel per camminare da sola. Pendeva un po’ a sinistra e andava a rallentatore, ma osservava tutto con curiosità e si sedeva su ogni superficie per testarla, alla fine trovò che il divano fosse il luogo più comodo e ci si accomodò con un sospiro di sollievo che fece sorridere Dean.
< Prego … continuate pure. Non fate caso a me. Sono silenziosa quanto piccola … quando mi gira.> sorrise Buffy a Dean.
Il cacciatore scrollò la testa per ritrovare la concentrazione e dire al suo cuore di smetterla di fare le capriole.
Si schiarì la voce. < Il piano è chiaro?>
Tutti annuirono.
Buffy alzò la mano. < Emh … credo di aver perso l’ultima parte.> sorrise imbarazzata.
Dean cercò di trattenere una risata.< Se porremmo fine alla guerra, Beh … Guerra verrà da noi ed allora gli toglieremo il suo anello.>
Buffy annuì pensierosa. < Senza me o Sam è un suicidio.> disse, seria.
<  Grazie per la fiducia!> sbottò un po’ inacidito Dean.
< No, dico sul serio Dean! Tu, da solo contro un Cavaliere dell’Apocalisse?> disse Buffy alzandosi in piedi.
< Non sarò solo.> disse Dean indicando con la mano le persone presenti nella stanza.
< Con tutto il rispetto, non credo che nessuno di loro sia dotato della mia forza o delle abilità di Sam come cacciatore.> Anche Buffy si stava leggermente alterando. Bisticciare per loro due era naturale come respirare.
Ma tutti quanti erano rimasti pietrificati ad osservare il loro battibecco. C’era alchimia, chimica tra loro, si poteva quasi toccare. Ma tutti credevano che presto Dean avrebbe preso a sberle quella piccoletta.  
< Tu non verrai con me Buffy. Non si discute su questo. Sei ancora troppo debole.> ordinò Dean.
< Non prendo ordini da nessuno lo sai, tanto meno da te Dean! E comunque per quanto possa essere debole in questo momento sono sempre più forte di te o di chiunque altro in questa stanza!>
I due si stavano avvicinando pian, piano. Urlandosi contro.
Quando furono a meno di dieci centimetri l’uno dall’altro Castiel decise di intervenire.
< Forse Dean ha ragione, Buf…>
< Sta zitto Castiel!> sbottò Buffy mentre guardava minacciosa il volto di Dean, che restituiva fieramente l’occhiataccia.
< Tu rimarrai qui!>
< No! Non se ne parla! Non ti manderò al massacro!>
< Non è un massacro! È un piano!> urlò in risposta Dean.
< Beh, allora il tuo piano fa schifo!>
Dean sollevò il sopracciglio, si sentiva infuriato, irritato … e … e  …. Oddio quanto voleva baciarla!
< Sei una cocciuta testarda!> sbottò.
< Senti chi parla! Mister “ho sempre ragione, anche quando ho torto”!>
Tutti quanti cominciarono a sentirsi di troppo. Da una discussione strategica si era passati ad una litigata personale a quanto pareva.
< Oh, mi perdoni Signorina “Io ho salvato il mondo un’infinità di volte e per questo sono il leader indiscusso, oh e perché ho i capelli ossigenati” , ma qui siamo nel mio mondo, nella mia dannata Apocalisse e si fa come dico io se non vogliamo morire tutti!>
Buffy spalancò la bocca, indignata. C’era qualcosa che l’aveva fatta irritare … Le aveva dato dell’ossigenata?!
< Parla il James Dean dei poveri! Sempre con quella maledetta giacca di pelle, che lasciatelo dire ormai è fuori moda da circa vent’anni e lo sguardo da macho! Sai perché tutti ti scambiano per un gay? Forse perché la tua aria da maschione è esagerata e non ti si addice affatto!> Buffy voltò le spalle a Dean, sventolandogli i capelli in faccia ed andò nella sua stanza.
< E comunque io verrò!> Sbatté  la porta dietro di lei.
Dean diventò di tutti i colori. Rimase immobile, cercando di metabolizzare la sua rabbia e non seguire quella piccola ed irritante biondina, che aveva appena insultato la sua giacca, per strozzarla.
Tutte le persone presenti nella stanza stavano cercando di trattenere le risate. La scena era stata davvero comica. Fu Castiel a rompere il silenzio quando vide che il colorito di Dean era tornato quasi normale. I suoi occhi però erano ancora semi chiusi e a dir poco spaventosi.
Tossì. < Forse dovresti … non so, fare un giro per la casa, sbollire un po’> disse Castiel.
Dean si incamminò a passo svelto verso il piano superiore.
< Preparate quelle dannate armi!> urlò ed ancora infuriato andò a tranquillizzarsi in solitudine. 

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Capitolo 16
*** Let's rock. ***


Buffy stava cercando di sbollire la rabbia. Aveva sicuramente stravinto nel battibecco avuto con Dean, ma si sentiva frustrata. Decise di provare ad allenarsi, qualcosa di semplice e rilassante. Ricordò gli esercizi fatti con Angel almeno una vita prima e si sorprese a sorridere del suo ricordo. Avrebbe tanto voluto rivederlo.
Si sentiva debole e le sue gambe tremavano ad ogni mossa, ma era decisa a continuare fino a quanto non le sarebbe mancato il respiro. La sua mente non aveva smesso un attimo di pensare e rimuginare in continuazione e voleva solo una lunga, lunga pausa. Dire stop. Ma sapeva bene che sarebbe stato impossibile.
E sapeva di dover aiutare Sam ad ogni costo … il pensiero che fosse intrappolato chissà dove, con quei bastardi … la faceva impazzire. Doveva salvarlo, rivedere quel suo faccino buffo … le mancava il suo Sammy.
Chiuse gli occhi e ritrovò la concentrazione. Riuscì a sentire il respiro pesante di Dean che stava camminando ormai da più di un’ora fuori dalla porta, indeciso se entrare o meno. La cacciatrice si sintonizzò sul suo respiro e sul battito di quel cuore così eccitato, così forte.
Dean stava ormai camminando avanti ed indietro di fronte la porta della stanza dove si trovava Buffy, cercando di trovare le parole giuste per aprire una conversazione senza ricadere nella spirale di insulti innocui ed eccitanti di prima. Ma non avrebbe chiesto scusa!
Si sentiva un cretino … quando mai era tornato per primo? Quando mai aveva messo da parte la rabbia e la frustrazione per cercare di risolvere con una persona? Non lo aveva mai fatto persino con Sam … Ma con lei avvertiva il bisogno di chiarire al più presto, se voleva continuare a respirare, a pensare ad altro che non fosse Buffy.
Sospirò ed aprì la porta. Vide la sua cacciatrice portare le mani sopra la testa per poi riportarle lungo i suoi fianchi, ruotando il busto. Il tutto molto lentamente. Dean storse la bocca cercando di capire cosa stesse facendo, ma notando le gocce di sudore sulla sua fronte capì che si stava allenando … in una maniera piuttosto strana, ma pur sempre allenando.
Rimase fermo, lì in silenzio, ad osservarla. Non avrebbe fatto altro per il resto della sua vita, si disse. Cominciò a sorridere notando come Buffy stesse migliorando visibilmente, minuto dopo minuto.
< Mi farai venire con te senza lamentele allora?> chiese la cacciatrice continuando il suo addestramento, ancora ad occhi chiusi.
Dean rimase stupito per il primo secondo, era sicuro di non aver fatto nessun rumore, poi ricordò che lei era la sua Buffy … sorrise di nuovo.
< No.> rispose secco, ma senza ira nella sua voce, solo tranquillità.
< Sai che verrò comunque e non riuscirai ad impedirmelo.> continuò Buffy, anche lei quieta.
< Si.> rispose Dean, quasi rassegnato.
< Bene.> Buffy si voltò verso di lui ed aprì gli occhi e rise di come il suo cuore cominciò a galoppare alla vista di quell’uomo così bello e coraggioso.
< Sai che morirò d’infarto vero?> domandò Dean con occhi da cucciolo.
Buffy rise.
< Dean è ora! Dobbiamo andare!> urlò Castiel.
I due cacciatori si guardarono per un infinito istante negli occhi. Ben consapevoli che perdere l’altro sarebbe significato morire. Era per questo che Buffy voleva andare con lui, ed era per questo che Dean si stava opponendo con tutte le sue forze.
La cacciatrice passò affianco a lui, accarezzò il suo viso e raggiunse gli altri.
Dean rimase un altro po’ sul ciglio della porta, assaporando quel piccolo gesto d’affetto. L’avrebbe presa e baciata se solo fosse stato sicuro della sua reazione. Lei non si fidava più di lui. Nella sua mente Buffy era sua, ma nella mente di Buffy?

chiese agitato Castiel alla cacciatrice quando la vide prendere in mano una mazza da baseball. Aveva rinunciato ai suoi nuovi gioiellini anti demone con rammarico, non le andava di uccidere il fratello o la moglie di qualcuno dei presenti in quella stanza, seppure indemoniato.
< Nessuno mi lascia fare niente. Io posso fare tutto quello che voglio.> disse quasi infastidita. Prese una bottiglietta di acqua santa e si diresse verso la porta dove il resto della squadra stava aspettando Dean.
< Ricordate tutti il piano?> chiese il cacciatore raggiungendoli e ponendo una mano sulla maniglia della porta d’uscita.
< Certo.> alcuni risposero, altri annuirono in tensione.
Dean spalancò il portone.
La dimora di quei parassiti non era molto lontana, ma l’elemento sorpresa era fondamentale, per questo tutta la gang si aggirava di soppiatto tra le mura della città.
Buffy era in coda. Sapeva che quello sarebbe stato il punto più difficile, per questo sarebbe stato il suo. Il suo udito da cacciatrice le permetteva di scoprire se qualche demone li stesse seguendo, o li avesse visti. Ne prese due, in silenzio li tramortì e disegnò un cerchio di sale attorno a loro. Dean che era in testa, come tutti gli altri non si accorse di niente. Era brava, disse a se stessa.
Arrivati alla casa, tutti si divisero come Dean aveva detto. Mancava solo un’esca per farli abboccare. Tre di loro tra i quali Dean.
Buffy che non aveva avuto un ruolo definito nel piano di Dean, perché in realtà non era proprio compresa, decise di autogestirsi, come il cacciatore aveva deciso di farle fare. Ormai sapeva di non poterle dare ordini. 
La cacciatrice si acquattò fuori della finestra del salotto. Da lì avrebbe potuto raggiungere ogni stanza in un secondo e salvare Sam. O Dean.

Sam aveva appena ripreso coscienza. Quelle dannate corde che lo tenevano legato alla sedia lo stavano stritolando. Ormai aveva perso la sensibilità alle dita. Sputò il sangue che aveva in bocca e scosse la testa per ritrovare la lucidità ed allontanare il dolore. Sperava che Dean arrivasse da un momento all’altro ormai da più di due giorni, ma sapeva che finché Buffy non si fosse rimessa, lui sarebbe rimasto con lei. Non poteva biasimarlo, sarebbe stato quello che anche lui avrebbe fatto. Sperava inoltre che quella piccola ragazza li avesse perdonati, che stesse bene, che non soffrisse più, che non avesse paura.
Un altro cazzotto in pieno viso lo fece tornare dolorosamente alla realtà. Aveva sentito la propria pelle strapparsi ed il sangue caldo colare lungo la sua guancia.
< Dove si trovano?!> Un uomo sulla quarantina, alto e sicuramente un dannato pugile lo stava ormai torturando da diverse ore, si chiamava Luc.
< Va a farti fottere.> tossì Sam.
Jo fermò il suo braccio, già pronto a sferrare un altro pugno. Sam non aveva avuto modo di stare con lei, o meglio con il demone che indossava la sua faccia, molto a lungo. Sembrava evitarlo.
< Luc basta … così lo ucciderai.> sussurrò indignata.
< Avanti, sai che non morirà per due pugni!> Luc si scrollò di dosso le mani della ragazza.
< Sam si!> disse, con tono autoritario.
Il cacciatore sorrise tra se, quel demone aveva lo stesso temperamento di Jo.
< Senti brutto bastardo, dicci dove si trova il covo dei tuoi amichetti o giuro che ti farò a pezzetti così piccoli che nemmeno il tuo caro paparino riuscirà a riconoscerti.> disse Jo, afferrandolo per i capelli e sollevando il suo viso.
Sam la guardò in maniera sfrontata e le sputò in faccia il sangue che colava nella sua bocca, sicuramente Luc gli aveva rotto qualche dente.
L’uomo lo colpì allo stomaco, facendolo piegare ed urlare di dolore.
Jo si pulì la faccia e gli tirò uno schiaffo.
< Esorcizzalo.> disse a Luc.
< Cosa? Ma così non ci darà più le informazioni che ci servono!> disse l’uomo infuriato.
< Sono due giorni che cerchiamo di farci dire qualcosa, ma non collabora. Forse Sam conosce le sue stesse informazioni, non è inusuale. In fondo condivide il suo corpo con lui.> Disse Jo pacata.
Sam stava cercando di capire il senso del discorso, ma … non aveva alcun senso. Volevano esorcizzarlo?
< No. A questo punto dico di ucciderlo.>
Jo si voltò verso Luc e lo prese per la camicia.
< Uccidi Sam e ti giuro che non vivrai abbastanza a lungo da poterne gioire. C’è un umano là dentro, lo hai dimenticato? Ed è mio amico per giunta! Un cacciatore come noi!> urlò.
Ok, Sam non ci stava più ufficialmente capendo nulla.
< Io non sono un demone.> gracchiò cercando di sollevare la testa che era stranamente troppo pesante.
< Cosa?> chiese Jo incuriosita.
< Io non sono un demone. Sono Sam. Voi dovreste essere i demoni.>  disse sforzandosi.
< Sta mentendo.> disse Luc. Jo non gli diede ascolto e si avvicinò a Sam.
< Sam? Credi davvero che io sia così ingenua?> disse sollevando il suo viso.
< No, perché ti conosco. Ma sono davvero io, deve essere Guerra … confonde la nostra mente, ci fa combattere tra di noi.>
Il rumore di una vetro che veniva frantumato riecheggiò nella casa.
< Resta qui, vado a vedere che succede!> Jo uscì di corsa dalla porta.
< Credevi di fregarci brutto mostro? Non sai quanto ti sbagliavi …> Luc si avvicinò a Sam e cominciò a prenderlo a pugni.

Buffy aveva appena rotto la finestra del salotto per entrare, come Dean ed altre due persone avevano fatto contemporaneamente a lei. Poco dopo almeno dieci demoni riempirono la stanza e cominciò la battaglia.
Buffy colpì alla nuca due di loro, cercando di tramortirli senza danneggiare i corpi che stavano possedendo, ma la situazione si stava facendo tragica. Erano troppi. Inoltre il fatto che quei demoni non avessero scrupoli ad ucciderli, mentre loro erano andati lì armati solo di acqua santa e mazze arrotondate non li stava di certo aiutando.
La cacciatrice si gettò su un bastardo che stava per spezzare il collo di Riley e lo scaraventò contro il muro, facendogli perdere i sensi, mentre Dean tentava di aprirsi un varco verso le scale per raggiungere il piano superiore. Cercava però di non perdere di vista Buffy ed aveva notato quanto apparisse stanca, sembrava non poter muovere completamente il braccio sinistro o sorreggere totalmente il suo peso sulla gamba ferita o almeno non senza sentire dolore. Decise che non l’avrebbe lasciata lì da sola, non importava quanti piagnistei avrebbe fatto, se lui andava a liberare Sam lei doveva andare con lui.
Quando Jo gli puntò una pistola alla faccia, Dean ricordò improvvisamente che anche la sua vita era in pericolo.
< Non farmelo fare. Raduna la tua banda e vattene da qui.> disse Jo minacciosa.
Dean rimase pietrificato. Se solo non fosse stata lei la avrebbe già atterrata con un pugno, era troppo vicina a lui. < State perdendo, fossi in te mi arrenderei.>
Jo si guardò attorno. < io non direi proprio.> Dopo un sorriso malizioso puntò la pistola contro Buffy.
urlò Dean.
< Credi non mi sia accorta di come la guardi? Non credevo che dei bastardi come voi potessero amare. Ma credo che vada a mio vantaggio giusto? Sei tu il leader e lei è la tua puttanella, se non vuoi che la faccia fuori, direi ai tuoi bastardi di arrendersi.> Jo indietreggiò prendendo meglio la mira.
< Non farlo. Jo sono io Dean, tu non vuoi veramente ucciderla, torna in te per favore piccola. C’è tua madre lì fuori, vuoi che muoia?> Dean la implorò avvicinandosi.
< Cosa? Sta zitto! Tu non sei Dean, sei solo il bastardo che indossa la sua faccia e così è per mia madre! Ma giuro che vi ucciderò ad uno ad uno se non la riporterete indietro!>
Jo presa dalla rabbia si avvicinò a Dean, il cacciatore colse al volo l’occasione e riuscì ad afferrare la pistola e ad immobilizzarle il braccio dietro alla schiena.
< Jo sei tu? Credevo fossi posseduta?> Dean era riuscito a capire dalla sua preoccupazione per Ellen che la piccola biondina che si trovava davanti non poteva essere un dannato demone.
< Cosa?> chiese dimenandosi tra le braccia di Dean che la immobilizzavano.
Sam diceva di essere Sam, Dean diceva di essere Dean … non erano stati intrappolati dai pentagoni che aveva disegnato sul soffitto …
Sollevò lo sguardo e notò che nessuna crepa o alcuna cancellatura avevano distorto le trappole del diavolo che aveva disegnato. E nessuno dei presunti demoni là dentro sembrava esserne intrappolato.
Dean seguì il suo sguardo ed improvvisamente tutto fu chiaro.
< Siamo stati imbrogliati …> sussurrò Jo.
< Guerra …> rispose Dean, lasciandola andare.
Jo si voltò verso di lui e scoppiò a piangere dopo averlo abbracciato. Era vissuta in quell’incubo per mesi, da sola. Credeva di aver perso sua madre e si era sentita morire nel vedere Dean e Sam presumibilmente posseduti a loro volta.

Buffy stava cercando a tutti i costi di non cadere a terra, priva di sensi a causa del dolore. Il suo respiro si stava facendo troppo pesante ma a quanto pareva tutte le persone in quella stanza avevano deciso di farsi ammazzare e lei non lo avrebbe mai permesso. Grazie al cielo le piccole distanze le permettevano di correre verso un demone e togliergli di mano la sua pistola ancora prima che sparasse, ma non era così facile. Per un secondo, per un piccolo secondo perse di vista Dean a causa di un bastardo che l’aveva colpita con un calcio sulla gamba, facendola traballare. Attutì in silenzio i colpi che sferrava contro il suo addome ed in quel momento notò una biondina che sembrava stringere Dean … in un abbraccio?
Pensò che o Dean era stato posseduto a sua volta – cosa impossibile dato il tatuaggio che aveva sul petto – e stava amoreggiando con la ragazza oppure lei lo stava stritolando.
Afferrò il piede del demone che si stava divertendo ad usarla come un pallone da calcio e lo scaraventò dall’altra parte della casa, non controllando più la sua forza.
Corse verso quella piccola stronza e afferrandola per una spalla la allontanò da Dean. Quando stava per tirarle un pugno in faccia vide le sue lacrime e Dean alle sue spalle le gridò di fermarsi. Era confusa, cosa stava succedendo?
< No! Lei non è un demone! Nessuno in questa casa lo è! È stato Guerra ci sta mettendo gli uni contro gli altri per il proprio divertimento, per vederci morire.> urlò più che poté il cacciatore.
Tutti nella casa si fermarono. Rimasero a sentire le sue parole e osservando i disegni sul soffitto che Dean aveva indicato, capirono che stava dicendo la verità.
< Vuoi dire che siamo tutti …?> chiese Buffy.
< Umani? Si.> confermò Dean, avvicinandosi a lei e osservandola attentamente per vedere se fosse ferita.
In quell’istante si sentì uno strano rumore provenire dal secondo piano. Come di ossa rotte.
Dean e Buffy sentirono gelare il loro sangue appena ebbero riconosciuto da chi provenisse il gemito di dolore.
La cacciatrice corse come un razzo al piano superiore, Dean la seguì.
< Dov’è Sam?> Chiese preoccupato a Jo.
La ragazza lo guardò con aria apologetica e corse verso le scale.
< Luc!! Fermati Luc!> cominciò ad urlare.
Buffy era già arrivata, aveva seguito il suono dei lamenti di dolore di Sam per individuare la stanza, prese a calci la porta facendola cadere a terra e vide Sam svenuto, legato ad una sedia con il viso chino e grondante di sangue.
Sentì la rabbia prendere il controllo del suo corpo. Alzò lo sguardo per vedere il bastardo che l’aveva ridotto in quel modo.
Jo stava urlando qualcosa, ma non le fece veramente caso, tutto quello che voleva era prendere a calci il culo di quel fottuto bastardo.
Si scaraventò contro di lui come una furia. Luc tentò di reagire, di allontanarla, ma era impossibile.
Buffy lo colpì in pieno viso con un calcio rotante, facendolo cadere a terra con un tonfo. Gli fu sopra in un secondo e cominciò a prendere a pugni la sua faccia con una furia incontrollabile.
< Non- devi- mai più- toccarlo!!>
Vedere Sam in quello stato le aveva fatto totalmente perdere il controllo. Sentì due mani forti sollevarla da terra e stringerla contro il loro petto. Cercò di opporsi, ma non voleva ferirlo.
< Sshh sta calma Buffy, sta calma.> Sussurrò Dean al suo orecchio mentre tentava di tenerla.
< No! Quel bastardo ha ridotto Sammy in quello stato!> urlò.
Dean tentò con tutte le sue forze di mantenere il controllo. Lo avrebbe voluto uccidere, ma uno dei due in quella stanza doveva ragionare lucidamente e Buffy non ne sembrava in grado in quel momento. Inoltre lo aveva pestato alla grande. Il suo viso era completamente tumefatto, con un occhio gonfio e l’altro letteralmente chiuso. Aveva perso due denti ed i suoi zigomi erano tagliati. Buffy aveva fatto un ottimo lavoro se non fosse morto a causa di un’emorragia interna.
< è un umano Buffy, è un uomo.> continuò a sussurrarle nel tentativo di calmarla, ma non sembrava riuscirci molto.
Nel frattempo Jo era corsa da Sam ed aveva sciolto le corde che lo tenevano legato alla sedia. Tentò di fargli riprendere conoscenza con qualche schiaffo mentre sussurrava il suo nome. Dopo alcuni minuti, Sam aprì leggermente gli occhi e sputò una abbondante quantità di sangue.
< Buffy …> gracchiò, ancora con la testa china.
Solo in quel momento tutta la rabbia che la stava divorando cessò immediatamente. I suoi muscoli si rilassarono e Dean la lasciò andare.
Raggiunse Sam, si inginocchiò di fronte a lui e prese dolcemente il suo viso tra le mani. Stava cercando di trattenere le lacrime alla vista delle sue ferite e per la gioia di averlo ritrovato, ma non ci stava riuscendo.
< Ehi Sammy, siamo qui. Siamo qui, è tutto finito. Scusa per il ritardo, sai com’è Dean.> disse sorridendo.
Sam sollevò lo sguardo per incrociare i suoi occhi arrossati, ma di un verde acqua limpido e profondo come lo ricordava perfettamente.
< Sto sognando?> sussurrò, facendo scoppiare a ridere Buffy, di una risata nervosa e liberatoria.
< No, no Sammy.> Lo abbracciò forte, facendogli uscire un altro rantolo di dolore.
< Oh Scusa!> Si allontanò e passò amorevolmente una mano tra i suoi capelli, per scoprirgli il viso.
Dean prese il fratello sottobraccio. < Ciao Sammy.> disse con voce rotta. Sam gli sorrise, sapeva che quello era il modo del suo fratellone maggiore di informarlo che si era preoccupato. Dean esaminò con cura le ferite del fratello come aveva sempre fatto da quando erano piccoli.
< Ce la fai?> chiese Dean, sollevandolo lentamente.
Buffy afferrò la sua vita dal lato opposto a quello di Dean e gli sorrise. Sam contraccambiò il gesto e guardò il fratello.
< Si, credo di si.> sussurrò sentendosi finalmente sollevato e felice.
< Sam …. Dean, scusate.> disse Jo davvero mortificata.
Nessuno di loro gli rispose ed uscirono dalla stanza.
Tutte le persone che si trovavano ancora al piano terra, abbracciandosi e chiacchierando dopo essersi ritrovati, rimasero esterrefatti  alla vista di Sam. Strascinava le sue lunghe gambe con lentezza, e tutti notarono come solo grazie a Dean e alla forza di Buffy quell’enorme uomo ridotto uno straccio potesse camminare, se era quello che stava facendo.
Aveva il viso distrutto e sangue fresco o incrostato rivestiva ogni superficie del suo corpo, la camicia che indossava aveva assunto una strana colorazione violacea, solo grazie ad alcuni lembi di tessuto puliti si poteva capire che il colore originario era il celeste.
< Sam! Oh mio Dio, cosa hai fatto?> Ellen corse verso di loro e gli spalancò la porta per portarlo fuori.
< Chiedilo a Jo.> rispose Dean duro e freddo come il ghiaccio.

Buffy e Dean depositarono lentamente Sam sul letto nel quale la cacciatrice era stata ricoverata per quasi due giorni.
< Ah!> Sam era davvero ridotto male.
< Scusa.> Buffy lo coprì col lenzuolo e baciò dolcemente la sua fronte.
< Tu stai bene?> chiese Dean posandole una mano sulla spalla. La cacciatrice incrociò il suo sguardo preoccupato e gli sorrise. < Si, sta tranquillo.>
Dean annuì, sollevato e corse a prendere tutto il necessario per medicare il fratello lasciandoli soli.
< Buffy io …> gracchiò Sam prendendo la mano della cacciatrice. Buffy si accorse di come la sua stretta fosse debole.
< Sei stato un idiota, si lo so … perché lo hai fatto? Avrei preferito mille volte morire in quel maledetto vicolo che vederti ridotto così.> sussurrò perdendosi negli occhi del suo Sammy.
< Lo rifarei altre mille volte Buffy … e non è colpa tua, ricordalo.> Sam contraccambiò lo sguardo. Sembrava sfinito.
La cacciatrice scrollò la testa e gli sorrise.
< Anche io ti voglio bene.> gli rispose accarezzando delicatamente il suo viso gonfio.
Gli occhi del cacciatore si illuminarono.
< Non ti ho mai chiesto quanti anni hai …> sibilò dolcemente.
Buffy nascose un sorriso.  Sam parlava come un bambino poco prima di addormentarsi.
< Venti … anzi tra poco ventuno, ma chi li conta più …> disse ridendo e passando una mano tra i capelli scompigliati del suo miglior amico.
< Il tuo compleanno è tra poco?> chiese ormai ad occhi chiusi.
< è oggi …> disse senza tristezza, non sembrava importarle molto.
< Buon comple … anno.> sussurrò prima di cadere addormentato.
Buffy sorrise e si voltò verso la porta.
Dean teneva in mano del disinfettante e dell’ovatta, la stava guardando dolcemente. Si sedette al suo fianco e cominciò a curare le ferite del fratello.
Buffy poggiò la sua testa contro la spalla di Dean che sospirò di sollievo sentendola così vicina.
< Non mi avevi detto che oggi era il tuo compleanno …> disse con disinvoltura.
Buffy chiuse gli occhi, esausta.
< Non era importante … > sibilò.
< Come fa a non esserlo? … È il giorno in cui sei nata …> sussurrò dolcemente senza smettere di medicare il fratello.
Buffy sorrise. Sbadigliò.
Dean sorrise. < Come fa a non avere importanza per te, se per me è il giorno in cui è nata la mia salvezza …>
Ma Buffy non sentì il suo dolce sussurro. Dean voltò il viso e la vide addormentata contro la sua spalla.
La prese tra le braccia e la depositò su una brandina vicina alla porta d’ingresso. La coprì dolcemente e passò le seguenti sei ore ad osservare dormire le due persone più importanti della sua vita. 

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Capitolo 17
*** When you came into my life. ***


Aveva avuto modo di pensare … a tante, forse troppe cose. Aveva capito che Buffy, il suo arrivo nella sua vita l’avevano cambiato … si sentiva intatto, salvo. Lei era la sua redenzione, salvare la sua vita era la sua missione … non importava più tutto il male che aveva fatto … lei era con lui, lei era sua … e non era forse questo un dono? Un magnifico, unico dono? La amava, più della sua vita, più dell’intero mondo che si stava sforzando di salvare a costo della sua famiglia … ma la sua famiglia adesso era lei … e se porre fine all’apocalisse sarebbe stato l’unico modo per avere una vita felice con Buffy … avrebbe ucciso Lucifero e Michele con le sue mani … Non avrebbe più potuto vivere senza di lei che era diventata il suo sempre, il suo futuro, la parte migliore del suo cuore.
L’arrivo di Ellen distolse Dean dai suoi pensieri. Posò una mano sulla bocca della donna per farla tacere ed indicò con lo sguardo la piccola biondina che dormiva nella branda vicino a lui. Ellen capì e lentamente si diressero fuori dal palazzo.
< Cosa c’è?> chiese duro Dean.
< Non parlerò per mia figlia e non sono qui per questo, ma per darti una pessima notizia.>
La donna lo guardò allarmata ed a un suo cenno continuò.
< Alcuni di noi hanno provato ad abbandonare la città. Beh non ci sono riusciti … è come se una specie di campo magnetico magico ci impedisse di allontanarci.>
Dean maledisse se stesso e quel bastardo che li aveva imprigionati lì dentro.
< Guerra …> sibilò. < Ok.>
Fece qualche passo avanti per allontanarsi da Ellen e cominciò ad agitare le mani in aria.
< Avanti brutto figlio di puttana, vieni qui se hai le palle! Non vuoi vendicare i tuoi fratellini! Questa è l’occasione giusta idiota!> cominciò ad urlare.
Ellen afferrò il suo braccio. < Dean cosa vuoi fare? È da pazzi, non puoi affrontarlo da solo.>
Il cacciatore la guardò. < Porta tutti quanti lontano da qui.>
Ellen rimase immobile per un secondo, ma ubbidì.
< Ehi mi senti? È finita qui! Abbiamo capito il tuo gioco stronzo! Cosa vorresti fare ora? Tenerci qui in eterno? Non suona molto apocalittico sai! Ehi!> Urlò di nuovo.
Dean sobbalzò quando vide una figura comparire alla sua destra, senza bisogno di voltarsi a vedere chi fosse gli parlò. < Sta attento.>
< è una mossa avventata Dean.> sussurrò Castiel.
< Lo so … hai messo al sicuro Buffy e Sam?> gli chiese preoccupato.
< Si … >
< Grazie Cass.> disse sinceramente Dean. Castiel era sempre stato al suo fianco nei momenti più difficili e nonostante la recente incomprensione gli era grato di essere con lui.
L’angelo sorrise.
< Avanti! Non vuoi sapere come ho ucciso la tua famiglia? Mi imploravano di risparmiargli la vita, sembravano delle vere femminucce! >
Guerra comparve di fronte a lui, distante una decina di metri. Il suo viso era privo d’espressione.
Dean strinse la presa contro il coltello di Ruby che aveva in mano.
< I giochi sono finiti.> sibilò Dean.
< Credi davvero che tu, un cacciatore poco intelligente ed una specie di parodia angelica possiate fermarmi? Io sono Guerra … Io ho infettato il vostro mondo fin dai primordi, io sono dentro ognuno di voi, sempre … o ti sei scordato di quando hai torturato tutte quelle anime negli inferi Dean? Ricordi la sensazione di soddisfazione e piacere che provavi, beh quello ero io … o meglio una piccola parte di me dentro di te, e devo dire che mi sono divertito un mondo, avevi talento …> Si illuminò in un sorriso sinistro.
Dean deglutì cercando di non prestare ascolto alle parole di quel bastardo.
Castiel si scagliò contro il Cavaliere colpendolo in viso con un pugno. Dean lo raggiunse velocemente, ma Guerra aveva già scaraventato l’angelo dall’altra parte della strada. Dean corse col pugnale alla sua mano, ma sentì la sua gola bruciare ed il suolo sotto i suoi piedi scomparire. Cominciò ad annaspare alla ricerca di un po’ d’aria e a scalciare nel tentativo di sfuggire a quella presa d’acciaio.
< Sarà piacevole vederti morire. Dimmi la verità Dean, hai paura? Insomma non ti sei mai chiesto quale sarà il tuo posto ora? Dopo tutto quello che hai fatto laggiù … disubbidire agli angeli … fossi in te sarei un po’ preoccupato.>  Sorrise, ormai sicuro di avere la vittoria in tasca.
In quel momento Buffy riuscì a trascinarlo a terra, liberando Dean che stava ormai per soffocare.
Il cavaliere si rialzò velocemente e Buffy continuò il suo attacco. Era migliorata, anche Dean mentre tentava di riprendersi dall’annebbiamento dovuto al brutto colpo, riusciva a capirlo. Lo stava prendendo a calci in culo.
Dopo una raffica di calci, capriole e pugni la cacciatrice riuscì a mettere Guerra in un angolo per continuare un attacco letale ed infallibile.
Il Cavaliere riuscì però a sfruttare l’assenza di spazio tra loro per colpirla facendola volare vicino a Dean che si gettò subito su Buffy per vedere come stava.
< Buffy, tutto ok?> La cacciatrice gli sorrise, facendolo tranquillizzare.
Guerra intanto si era avvicinato a loro ed aveva alzato la sua mano. Dean sapeva esattamente cosa stava per fare quel bastardo. Afferrò Buffy per la vita e la sollevò da terra.
< Corri!> urlò mentre la prendeva per mano.
Buffy ubbidì fino a quando Dean non la scaraventò contro un muretto e la fece accovacciare, prese il suo viso e lo strinse contro il suo petto. < Chiudi gli occhi!> ordinò.
Un fascio di luce accecante inondò l’aria.
Buffy sentiva il proprio respiro affaticato e nonostante avesse chiuso gli occhi un bagliore l’aveva momentaneamente accecata.
Cercò di aprire gli occhi, ma le bruciavano tremendamente. Sentì la mano di Dean accarezzarle i capelli ed afferrarle il viso.
< Buffy! Buffy! Mi senti? Avanti principessa apri gli occhi.>
La cacciatrice tentò di tornare a vedere il volto di quell’uomo tanto preoccupato e dopo un primo spasmo di dolore, gli occhi verdi di Dean l’accolsero di nuovo nel mondo.
< Che cos’era?> gracchiò Buffy.
Dean sollevò il viso per guardare dove si trovasse il Cavaliere … era ancora dove lo ricordava, immobile, con un sorriso compiaciuto sulla faccia.
< Non lo so, una specie di bagliore infuocato in grado di fare a pezzi tutto quello che incontra credo. Solo Sam ne è immune.> disse d’un fiato mentre tentava di mettersi in piedi.
< Sam ne è immune, come può farlo?> chiese Buffy ancora stordita. Avvertì uno strano calore riscaldare la sua gamba ed abbassò lo sguardo. La ferita stava sanguinando … di nuovo.
< Dobbiamo andarcene di qui, ed in fretta … Guerra sta arrivando.> Dean prese Buffy sottobraccio e la sollevò da terra, pronto a correre, ma la cacciatrice si accasciò l’attimo dopo, gettando un gemito di dolore.
Gli occhi preoccupati di Dean seguirono quelli di Buffy, che corsero alla sua gamba. Il cacciatore sussultò, il sangue era troppo, dovevano assolutamente rimarginare la ferita.
< Merda.> imprecò Dean e si strappò una manica della camicia color verde militare che indossava.
< Dean devi andare, lasciami qui, saprò cavarmela.> lo implorò Buffy.
Dean sollevò lo sguardo, quasi nauseato dalla sua proposta.
< Come puoi soltanto pensare che io possa lasciarti qui. No! O vieni con me, o restiamo qui insieme.> le disse guardandola fisso negli occhi.
< Ma non ha senso morire entrambi lo capisci! Riuscirai ad evitare l’Apocalisse, lo so, ma devi sopravvivere per farlo, per favore Dean.>  Non voleva morire, diavolo se non voleva, ma Dean era più importante di qualsiasi altra cosa.
Il cacciatore fasciò la gamba di Buffy e strinse con forza il pezzo di stoffa per fermare l’emorragia. La guardò per un’ultima volta prima di cominciare a correre.
< Io non ti lascio qui!>
La prese per mano e la condusse dietro una macchina vicina. Buffy cadde due volte durante il breve tragitto, in quel momento Dean capì che aveva bisogno di inventarsi qualcosa se avesse voluto salvarla.
< Oh avanti ragazzi, non vi sembra un po’ infantile? Giocare a nascondino … ormai siete spacciati, ma se vi arrendete … magari … potrei salvare la vita del tuo caro soldatino sai Buffy! In fondo io ti voglio viva … Cosa ne dici? Sai di non avere scampo, non con quella ferita per lo meno … Mi sembra un’offerta giusta …>
La voce ferma di Guerra riecheggiò per l’intera città ormai distrutta come se un magi-megafono la stesse amplificando.
Dean sentì il sangue fermarsi e congelare nelle sue vene alle parole del cavaliere.
Temeva di guardare Buffy negli occhi perché sapeva cosa vi avrebbe letto … dubbio per un breve momento … subito dopo determinazione.
Quando finalmente osservò il suo viso vide proprio quello che non avrebbe mai voluto lei considerasse.
< No! No Buffy! Io non ti lascerò nelle loro mani! E poi credi che rispetteranno il patto? Sono demoni! Non lo faranno mai!> urlò in preda al panico.
Buffy accovacciata contro il muro distolse il suo sguardo spento dall’orizzonte per guardarlo, i suoi occhi erano arrossati.
< Dean …> sussurrò.
urlò immediatamente dopo Buffy per farsi sentire dal Cavaliere.
Dean la strinse per le spalle e la fissò con terrore. < No! Buffy, sta zitta! Smettila.>
< La vita di Sam e Dean per la mia anima! Potrete farne tutto ciò che volete!> continuò.
Dean rimase pietrificato, con le lacrime agli occhi.
< Bene piccola! Io ci sto … ma dobbiamo porre una bella firma al nostro contratto.> disse ormai Guerra gongolando.
La cacciatrice stava per alzarsi in piedi quando Dean la prese con tutte le sue forze e la sbatté contro il muro. Buffy rimase a guardarlo per un secondo, allarmata ed i suoi occhi più scuri del solito le fecero paura, era lo sguardo di una persona disperata.
Dean la baciò con tutta la passione e la forza che sentiva nel suo cuore, il contatto con le sue labbra morbide gli fece perdere il controllo. Da quando non sfiorava quel viso? Da quando non sentiva il suo respiro fresco nella bocca? Da quanto tempo non sentiva il tocco infuocato della sua lingua? Le portò una mano sula viso e l’altra sulla vita e la strinse a se con uno strattone. Perderla era inaccettabile.
Dopo un primo momento di esitazione, Buffy contraccambiò quel bacio disperato e insaziabile. Era l’ultimo atto di un uomo in preda al terrore … al terrore di perdere la donna che amava.
La cacciatrice si aggrappò alle sue spalle ed aumentò la pressione contro il suo corpo perché voleva sentire di più … ma sapeva che era più di un desiderio, era una necessità.
Guerra comparve alle loro spalle. < Allora?> chiese tranquillamente.
Dean continuò a sfiorare con rabbia e passione le labbra di Buffy … quando sentì le mani della cacciatrice allontanarsi dal suo corpo avvertì una tremenda fitta allo stomaco … posò la sua fronte contro quella di Buffy e sentì le lacrime rigare il suo viso, come un fiume in piena.
< Non farlo … Buffy io ti amo, ti amo più della mia stessa vita, sei la ragione per la quale continuo a respirare … se te ne vai, non avrò più nessun motivo per continuare a combattere per un mondo dove tu non esisti … ti prego, ti prego Buffy.> Sussurrò ancora ad occhi chiusi tra le lacrime.
La cacciatrice sentì il suo cuore fermarsi, non aveva più bisogno di respirare … l’amore di Dean era il suo ossigeno.
< Ti amo anche io stupido … più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non capisci? È per questo che devo farlo … > disse tra le lacrime. Afferrò il suo viso e sprofondò nella disperazione degli occhi di Dean. Ma Buffy riuscì a leggere una scintilla di gioia indescrivibile in lui quando gli aveva detto che anche lei lo amava.
La cacciatrice trasse un profondo respiro e cercò di sorridere alla persona più importante della sua vita. Le lacrime che rigavano il viso contratto di Dean le dilaniavano il cuore, ma sapeva che quella era la decisione giusta.
Non appena lasciò andare la sua mano da quella del cacciatore, Dean crollò in ginocchio senza respiro.
Buffy tentò di trovare il coraggio di abbandonarlo per sempre, spezzandogli il cuore, ma salvando la sua vita e si diresse verso il Cavaliere.
< Prendi me. La mia vita è molto più importante della sua. Io sono il tramite di Michele.> disse Dean con fermezza.
Buffy si voltò verso di lui in preda la panico. < No! > gridò istintivamente mentre il cacciatore si rimetteva in piedi lentamente.
< è così … romantico. Ma quello che voglio è il sangue della tua adorabile ragazza Winchester, anche se non mi dispiacerebbe fare un piccolo collaudo prima … devo ammetterlo Dean, hai gusto in fatto di donne … è sexy come sembra anche a  letto?> Chiese smaliziato, sfoggiando un sorriso sinistro.
Buffy mandò indietro l’ondata di disgusto e furia che sentì arrampicarsi lungo il suo petto e pregò che anche Dean avesse fatto lo stesso.
Il cacciatore guardò Guerra con disgusto e odio, nessuno poteva parlare di Buffy in quel modo … Non senza morire.
Digrignò i denti e lanciò il coltello d’argento che teneva dietro la cintura dei pantaloni contro il Cavaliere. Non avrebbe mai permesso a Buffy di concludere quel maledetto patto, avrebbe preferito la morte.
Corse incontro al Cavaliere che con disinvoltura estrasse il pugnale dal suo cuore e con uno schiaffo scaraventò Dean una decina di metri lontano da lui.
< Dean!> Buffy urlò il suo nome, tentò di raggiungerlo, ma il demone l’afferrò per un braccio e la voltò con violenza.
L’urlo di Dean riecheggiò per l’intera città, facendo rabbrividire tutte le persone che lo udirono. Guerra aveva afferrato Buffy per la vita e l’aveva baciata con foga. Il patto era stato stipulato.
Dean spalancò gli occhi e sentì tutte le sue forze venire meno. Era finita. Buffy stava per morire e lui non  aveva più nessuna ragione per continuare a combattere. Chiuse gli occhi, sperando di trovarsi in un orribile incubo, cercando di continuare a respirare nonostante il suo cuore si stesse sgretolando in mille pezzi. Fu come morire, di nuovo … ma questa volta era mille volte più doloroso.
Quando trovò il coraggio di riaprire gli occhi e di mettersi in piedi, solo perché aveva deciso di andarsene da questo mondo stringendola a sé, notò che Castiel era comparso dietro il Cavaliere ed aveva lanciato nelle mani di Buffy la spada forgiata dal suo sangue. La cacciatrice la prese al volo e con una velocità fuori dal normale trafisse Guerra in pieno petto.
Dean sentì il suo cuore tornare a battere, non poté fare a meno di sorridere.
Gli occhi soddisfatto e pieni di furia di Buffy continuarono a fissare Guerra ormai agonizzante. Gli strappò l’anello dal dito.
< Vuoi stipulare un altro patto adesso? Salutami quei bastardi dei tuoi fratellini morti.> disse con rabbia, affondando ancora di più la lama nel torace del Cavaliere che urlò di dolore mentre il sangue colava lungo la sua bocca e la sua ferita. Quando Buffy lasciò la presa,  accolse con sollievo l’abbraccio di Dean che corse verso di lei. Guerra si inginocchiò mentre perdeva le forze.
< Riderò quando il tuo amante verserà il tuo sangue per salvare il mondo.> grugnì prima di accasciarsi a terra, morto.
Buffy lasciò uscire le lacrime che aveva tentato di trattenere fino a quel momento, affogando nell’abbraccio pieno di amore e protezione di Dean. Si strinse a lui, posò il suo viso sul petto dell’amore della sua vita e respirò fino in fondo la sensazione di sicurezza e dolore che ne derivava. Poteva morire in lui, affogare in lui, voleva rimanere così per sempre, mentre il suo corpo scompariva in quello di Dean ed i loro cuori divenivano uno solo.
Dean prese a baciare con dolcezza la sua nuca, la sua fronte, la strinse a se con forza. Tutto quello che voleva era sentirla contro il suo corpo, odorare il profumo dei suoi capelli e tenerla tra le braccia … per sempre. Perché aveva rischiato di perderla, perché senza di lei non poteva vivere.
Aveva capito, veramente e solo in quel momento, quanto l’amava, poiché pensava di non poterla amare di più di quanto non faceva prima, perché credeva fosse impossibile per un essere umano contenere nel suo cuore tutto quell’amore … l’amore che lei gli donava,l’amore lo svegliava la mattina con il migliore dei sorrisi.
Dean baciò di nuovo la sua nuca, grato al Signore di poterla di nuovo stringere contro il suo petto e la prese in braccio, mentre Buffy si lasciava cullare ormai senza forze. Continuò a piangere sulla sua spalla, stringendo le sue mani attorno al collo del maggiore dei fratelli Winchester.
Castiel e le persone che accorsero per gioire della morte del cavaliere che li aveva intrappolati in quell’incubo per mesi, rimasero immobili, senza parole ad osservare quella scena.
Oltre la nube di dolore e stanchezza appariva uno spiraglio di luce così luminoso ed intenso da accecare tutti loro: l’amore di quei due ragazzi che sembrava gridare al mondo intero che perdere l’altro sarebbe veramente significato morire.
E li compativano … perché erano degli eroi, perché la vita aveva chiesto loro tanto … forse troppo e quello che il futuro prospettava loro era tormento, perché non si può  vivere in funzione di un’altra persona che rischia di morire ogni attimo che trascorre al tuo fianco.
E li invidiavano … perché quel tipo d’amore era totale, coinvolgente, indescrivibile, tangibile persino per coloro che lo osservavano dall’esterno: era nei loro cuori, nei loro occhi, era l’energia che alimentava i loro respiri, era quello che li determinava, che li completava, che li rendeva legati per la vita, che li faceva sentire in paradiso … e troppo spesso all’inferno.


Ragazzi ... non perdetevi il prossimo capitolo ... quello che state aspettando da tanto, sta per arrivare!! ;-) 

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Capitolo 18
*** A moment in a million years. ***



 BOLLINO ROSSO! Se siete deboli di cuore o un po' bigotti ;-), vi consiglio di non leggere questo capitolo! Ho apportato un po' di modifiche su consiglio della mia amica Tenebra che ha contribuito a scrivere questo capitolo (spero saprai riconoscere la tua parte che devo dire... è "genialmente" eccitante). Ho aggiunto qualcosa sperando di migliorare il capitolo che credo potrà subire altre modifiche. è stato davvero difficile scriverlo quindi scusate se vi ha deluso o scioccato. Detto questo ... buon divertimento!

 

 Dean depositò Buffy sul letto con dolcezza. La cacciatrice emise un gemito di dolore quando l’uomo sciolse la presa dal suo corpo.
 < Ssshh.> sussurrò amorevolmente, mentre le accarezzava il viso.
 Quando Buffy aprì gli occhi rimasero quasi incatenati da un’antica e profonda magia a quelli di Dean, come magneti, come se da quello sguardo fosse dipeso il destino del mondo.
 Si sorrisero, istintivamente, seppure stanchi e provati … perché la loro felicità significava poterla vedere sul volto dell’altro.
 Buffy sentì il suo dolore scomparire, dissolversi negli occhi di Dean e si sentì pacificata, serenamente completa perché lui era l’uomo giusto, l’uomo che avrebbe amato per sempre.
 Dean scostò i capelli dal suo viso e rimase chino ad osservare ogni suo lineamento, ogni piccola e perfetta imperfezione della donna che aveva temuto di perdere. Non avrebbe fatto altro per ore … perché quel viso gli era mancato terribilmente, perché quel sorriso era l’unica fonte della sua gioia e della sua pace.
 < è ancora il mio compleanno …> sussurrò dolcemente Buffy senza staccare gli occhi dal viso di Dean.
 Dean sorrise e accarezzò il suo viso.
 < Si, lo so.>
 < Posso scegliere il mio regalo?> Chiese quasi titubante, mentre il suo viso arrossiva ma i suoi occhi non perdevano l’intensità e l’amore che li avevano legati a quelli di Dean fino a quel momento.
 < Tutto quello che vuoi.> disse piano Dean, non desiderando altro che donarle tutto quello lei gli avrebbe domandato, perché lei meritava tutto ...
 Gli occhi di Buffy si riempirono di lacrime mentre con la mano avvicinava la fronte di Dean alla sua.
 < Voglio te … ora e per sempre.> disse Buffy con la voce rotta dal pianto.
 Dean tremò dolcemente a quelle parole e chiuse gli occhi cercando di mandare indietro le lacrime che minacciavano di uscire, ma quando Buffy posò le labbra contro le sue e lo baciò lentamente, riempiendo la sua bocca col suo respiro fresco, nulla fu più in grado a quelle piccole bastarde di rivelare al mondo il suo dolore e la sua immensa gioia.
 < Sono già tuo …> sussurrò tra un gemito e un bacio.
 Buffy fece scivolare le sue mani tra i capelli di Dean, elettrizzata dalla sua rivelazione, e lo strinse con forza a se, perché voleva sentire il suo corpo, perché il dolore era insopportabile, perché doveva amarlo ...
 Dean rispose al bacio con più passione, afferrò Buffy per i fianchi mentre con l’altra mano  portava indietro i suo capelli.
 Quando i loro corpi entrarono in contatto, persero totalmente il controllo … la passione che aveva bruciato i loro cuori ed infiammato la loro pelle ad ogni loro tocco per mesi riuscì finalmente a prorompere e a travolgerli come un fiume in piena, la cui forza e la cui devastazione non potevano più essere controllate.
 Si amavano al punto di morire, di donare la loro vita, senza alcun dubbio o alcun tentennamento,  al posto dell’altro … ricordarono e sentirono solo quello e decisero che quello era tutto ciò che desideravano sapere.
 Si lasciarono travolgere dalle loro emozioni, dal fuoco che ogni loro tocco imprimeva sulla loro pelle e strinsero la presa contro i loro corpi ed assaporarono il gusto, il profumo ed il tocco della persona più importante della loro vita.
 Dean prese a baciare il suo collo e Buffy si lasciò sfuggire un gemito di eccitazione quando la mano ruvida del cacciatore risalì lungo la sua schiena, sotto la sua maglietta.
 Dean approfondì il bacio scivolando sui suoi seni,mentre, con dita frenetiche,prese a sbottonarle la camicetta.Rabbrividendo ad ogni suo tocco,Buffy,piegò all'indietro la testa mordendosi le labbra,quando sentì la lingua di Dean, tracciare una leggera scia verso il bottone dei suoi jeans.
 Aveva sempre saputo che Dean … doveva essere un maestro in quell’arte, ma il modo in cui la faceva impazzire, come la baciava, come sfiorava con delicatezza le parti più sensibili del suo corpo e soprattutto la sua capacità di rendere certi momenti interminabili, la stavano facendo impazzire.
 Dean sbottonò i suoi jeans e li fece scivolare lungo le sue gambe toniche e delicate. Si fermò per un attimo ad ammirare il corpo quasi nudo sotto di lui. Era bellissima, oltre l’immaginabile. La sua pelle era candida e liscia come la seta ed ogni parte di lei era soffice e dura come l’acciaio allo stesso tempo.
 Aveva perso il conto di quante volte l’aveva immaginata nuda, ma ogni suo sogno non le aveva mai veramente reso giustizia.
 Buffy aprì gli occhi e si perse nello sguardo di Dean che vagava lungo il suo corpo. Si tirò su, ansiosa di sentire il suo corpo e lo baciò con passione, facendo scivolare la lingua dentro la sua bocca. Dio se baciava bene. Ogni suo bacio, dolce, calibrato, passionale era sconvolgente, non avrebbe fatto altro per tutta la sua vita … baciarlo.
 Dean rispose al bacio con passione inaspettata, sentiva la pelle ribollire e afferrò la cacciatrice con passione, facendo scivolare le sue mani lungo la sua schiena e portando il suo corpo contro il proprio.
 Mentre le loro lingue lottavano per il territorio ed il loro bacio veniva brevemente interrotto da gemiti di piacere, Dean prese a baciare e a mordere il collo di Buffy mentre con le mani cercava di slacciare il suo reggiseno.
 Buffy cercò di mantenere quel poco di lucidità per sbottonare la camicia di Dean e farla scivolare lungo le sue braccia muscolose. Rimase per un lungo istante a fissarlo. Era così bello da mozzare il fiato.
Fece scorrere le sue mani lungo il petto scolpito ed assurdamente eccitante del cacciatore. Dean fece cadere il reggiseno di Buffy sul pavimento e con forza la portò contro il letto. Cominciò a baciare il suo collo, il suo seno, il suo stomaco fino ad afferrare con le dita il bordo delle sue mutandine di pizzo. Buffy sussultò quando Dean cominciò ad accarezzare le sue cosce, fino ad arrivare al suo slip per poi farlo scivolare con delicatezza e gettarlo a terra. Dean cominciò a baciare e sue caviglie, le sue gambe, l’interno delle sue cosce.
  Voleva farla eccitare, voleva donarle tutta la sua arte, voleva sentirla sua e voleva assaggiare ogni parte del suo corpo per farlo. E Buffy sembrava chiedere di più e questo lo eccitava, lo invogliava a farla sua.
 Risalì lungo il suo corpo, donando a Buffy infiniti attimi di piacere, tutti dedicati a lei e la baciò violentemente mentre la cacciatrice faceva scorrere lentamente le sue mani lungo la schiena del ragazzo e poco dopo lungo i suoi addominali,  fino a scivolare verso la chiusura dei suoi pantaloni.
 Buffy cercò di mantenere il controllo, ma tutto quello che riusciva a desiderare con chiarezza in quella nebbia di eccitazione era Dean. E la cosa che la rendeva più felice era che tutto quello che Dean stava facendo, lo faceva come per lasciare una firma sul suo corpo, per far sapere al mondo che lei era sua e lo faceva con amore ...
 Dean si allontanò da lei e rimase a fissarla. Gli occhi di Buffy lo guardavano con desiderio ed amore e rimase lì per un attimo … quell’immagine, quell’istante sarebbero rimasti impressi nella sua mente per l’eternità perché mai nessuno lo aveva guardato così, perché mai nessuno lo conosceva come aveva fatto lei, perché non aveva mai amato nessuno quanto amava lei.
 Si alzò per sbottonare la cintura dei pantaloni e Buffy lo raggiunse, mettendosi a sedere di fronte a lui per mordere il suo collo e le sue orecchie nel tentativo di distrarlo. Dean rise sommessamente e la baciò con dolcezza prima di recuperare un preservativo che teneva dentro il portafoglio.
  Quando alzò lo sguardo notò Buffy, nuda, bellissima, seduta di fronte a lui che lo fissava. Che leggeva il suo spirito attraverso i suoi occhi. Era una vera e propria visione.
 Le portò una mano sul viso e la tirò a sé con forza, baciandola. Quel bacio li travolse, le loro labbra si sfiorarono in un attimo di pura eccitazione, era quello il modo migliore che avevano per comunicarsi il loro amore, la loro passione travolgente.
< Ho bisogno di te ...> sussurrò Dean fissando negli occhi la cacciatrice. Le passò una mano sul viso, le accarezzò amorevolmente i capelli mentre Buffy gli sorrideva, felice come non lo era mai stata in vita sua.
  sussurrò Buffy emozionata. Dean l'afferrò con forza, per la vita e la portò contro il suo corpo per donarle un bacio profondo e mozzafiato. Buffy circondò la vita di Dean con le sue gambe e si sollevò quel poco che bastava per farlo entrare dentro di lei.
 Rimasero entrambi immobili per un attimo, Buffy spalancò la bocca gettando un gemito di piacere, mentre Dean cominciava a respirare irregolarmente avvertendo una stravolgente sensazione di eccitazione e desiderio scorrere lungo le sue ossa. Rimasero a guardarsi, febbricitanti, desiderosi di sentire l’altro muoversi contro il proprio corpo, ma persi in quell’indimenticabile istante in cui erano diventati una persona sola.
 Buffy non riusciva a trovare parole per descrivere il modo in cui si sentiva … Dean era dentro di lei, come lo era sempre stato prima d’allora, ma adesso quella sensazione era concreta, fisica e … bellissima.
 Dean l’aveva desiderata per così tanto tempo, voleva più di qualsiasi altra cosa riuscire a capacitarsi del fatto che lei fosse sua, che lei lo desiderava e lo amava tanto quanto lui la voleva e l’amava e l’adorava.
 Era dentro di lei, ed era una sensazione senza pari. Vederla gemere di piacere per ogni suo tocco, vedere che cosa suscitava in lei la sua presenza lo gratificava e lo eccitava da morire.
 Buffy cominciò a muoversi, molto lentamente facendo rabbrividire Dean che gettò gemito di soddisfazione quando finalmente riuscì a sentirla di più.
 Buffy sentiva la testa più leggera, il suo corpo bruciare ad ogni tocco di Dean che accarezzava la sua schiena o afferrava i suoi seni, per baciarla, per morderla. Il ritmo prima lento cominciò a prendere velocità, Dean afferrò Buffy per la testa e la baciò con tutta la passione che sentiva di avere. Diavolo se era brava. Lo stava facendo impazzire, non era mai stato così eccitato in tutta la sua vita. Preso dalla foga la portò con forza contro il letto e rantolò di piacere quando sentì il suo corpo liscio contro il proprio.
 Buffy avvinghiò le sue gambe attorno al bacino di Dean, senza riuscire più concretamente a controllare il suo corpo, se quello era fare l’amore aveva finalmente capito perché così tanta gente non faceva altro che scriverci canzoni al riguardo. Era sconvolgente e profondo.
 Dean cominciò ad accelerare il ritmo mentre le mani di Buffy scorrevano lungo il suo corpo facendolo impazzire. Lei lo afferrò per i capelli e lo baciò con passione mentre lui curvava la schiena nel modo in cui aveva fatto perdere la testa a mille ragazze.
 Dean si accorse che Buffy era ormai prossima a toccare il cielo con un dito ed accelerò il ritmo, usciva ed entrava con più forza per aumentare il piacere, fece scivolare le sua grandi mani lugno il fianco della cacciatrice facendola impazzire di piacere. Dean interruppe il profondo bacio che li legava e notò come cominciasse ad amare ogni piccola espressiona della fragile e combattiva biondiva dal viso arrossati che lo stava guardando. Rimasero legati l'uno all'altra in uno sguardo senza tempo. Dean sorrise emozionato mentre si univa a lei, in un atto che sanciva la loro unione così forte e fuori dal normale da poterla definire inscindibile.
Rimase dentro di lei per tutta la durata dell’orgasmo, estasiato come non lo era mai stato in vita sua e la baciò con dolcezza, con amore. Buffy si sentiva bruciare mentre la sensazione di piacere aumentava ad ogni suo movimento, voleva rimanere per sempre così intrecciata a lui, mentre le accarezzava i capelli e la baciava come se quello fosse stato il loro ultimo bacio.
 Dean rotolò di schiena sul materasso e portò Buffy contro il suo petto. I loro respiri erano ancora accelerati e Dean si sentiva piacevolmente stordito.
 Buffy si rannicchiò contro il suo petto e cominciò a disegnarci sopra strani ghirigori con le dita, Dean le baciò la fronte e cominciò a ridere, stringendola ancora più forte contro il suo petto.
 < Stai ridendo? Perché stai ridendo?> Chiese Buffy prima curioso, ma subito dopo in preda al panico.
  < Non sono stata brava? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Lo so che non sono esperta come te in, in … questo, ma per me è stato … beh, è stato … ma il mio criterio di giudizio di sicuro è diverso dal tuo, insomma tu , tu … ne hai avute di esperien ...>
 Dean le sollevò il mento con un dito e la baciò con tanta dolcezza e tanto amore da farle sciogliere il cuore.
 < è stato fantastico …> sussurrò dolcemente prima di darle un altro bacio.
 Buffy si ritrovò a dover annaspare per mandare un po’ d’ossigeno ai suoi polmoni che avevano smesso di fare il loro dovere durante quel bacio mozzafiato.
 Dean le accarezzò il viso con la mano e rimase a fissarla con uno sguardo incantato.
 Buffy ricambiò lo sguardo, per la prima volta in vita sua si sentiva … felice, veramente felice … la serenità avvolgeva la sua mente in una nebbia di pace quasi soffocante ed il suo cuore continuava a piroettare ad ogni tocco di Dean, mentre le sue labbra non potevano smettere di tendersi nel più dolce dei sorrisi. Posò il suo viso sul petto di Dean, dopo aver baciato il suo collo. Chiuse gli occhi. Era il momento migliore della sua vita.
 Il cacciatore affondò il viso tra i capelli della donna della sua vita e chiuse gli occhi, inebriandosi del suo profumo. Si sentiva per la prima volta … completo. Per tutta la sua vita era andato alla ricerca di qualcosa che nemmeno lui aveva mai potuto definire con certezza. Era sempre stato convinto che ogni sua azione, ogni sua decisione lo avessero portato un passo più vicino al suo  schifoso destino, l’Apocalisse … Che avesse fatto tutto per la sua famiglia: per vendicare sua madre, per proteggere Sam e per rendere orgoglioso suo padre, ma adesso per la prima volta capiva che tutto quello che aveva fatto, lo aveva portato a lei. Tutto quello per cui aveva combattuto, quello che lo aveva caratterizzato, reso quello che era, in un attimo persero valore, nuovi fili d’acciaio e diamante lo tenevano ancorato a terra … il suo amore per lei.
 < Tutto quello che ho fatto mi ha portato a te Buffy … troppo in ritardo, forse senza che me lo fossi meritato, ma adesso so solo che ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, che la mia vita sembra aver perso ogni senso se non dall’attimo in cui ti ho incontrato … Mi hai cambiato così tanto. Credo proprio che tu sia il mio destino Buffy Summers, ma è così strano. Da un lato so per certo che se qualcuno ha meritato questa immensa felicità siamo noi, dall’altro. Buffy quando ho venduto la mia anima in cambio del ritorno di Sam … all’inferno ho … > titubò, lei poteva davvero reggere quello che stava per dirle?
 Dean sapeva benissimo di aver toccato il fondo e di esserne uscito, ma sapeva che solo da quando Buffy era entrata nella sua vita si era sentito in pace con se stesso.
 < Ho dato io inizio all’Apocalisse rompendo il primo sigillo, e credo che questo Sam te lo abbia raccontato, ma … non ti ha detto come l’ho rotto. Dopo anni e anni di torture, sono sceso dalla ruota ed ho accettato la loro offerta … diventare io il torturatore. E mi è piaciuto, è per questo che ho sempre pensato che tutta la merda che incontro e che devo affrontare ogni giorno … beh infondo me la sono meritata.> Sussurrò al suo orecchio, senza pensare troppo. Sapeva benissimo che aveva appena sganciato una bomba.
 Buffy alzò il viso e rimase a fissarlo, spaventata.
 Dean le sorrise e le accarezzò le rughe di preoccupazione che erano comparse sulla sua fronte. Cercava di non ammetterlo ma … teneva molto alla sua considerazione e si sentiva nervoso.
 < Non voleva essere questo l’effetto sperato …> disse accennando una risata. Buffy lo stava guardando come se avesse detto parole senza senso. Ma la conosceva e sapeva cosa le stava passando per la testa.
 Buffy accarezzò lentamente la guancia di Dean e tentò di trattenere le lacrime.
 < Ti amo anch’io oltre l’immaginabile … e prima di te la mia non è mai stata vita, voglio che tu lo sappia e spero che non dubiterai mai di questo e non mi importa cosa tu abbia dovuto affrontare per diventare il fantastico uomo e cacciatore che ora ho davanti a me. Io mi sono innamorata di quel cacciatore. E se devo dirla tutta l’avevo scoperto per mio conto. Durante le tre settimane in cui ero … diciamo andata via.>
 Il fantastico e sincero sorriso che illuminò il viso di Buffy lo fece sentire per la prima volta, finalmente … redento.
 < Ma … devo chiedertelo …> Disse mentre Dean le asciugava le lacrime con il dorso della mano.
 < Puoi chiedermi tutto … Sai già tutto di me.> rispose, mentre la guardava incantato. Poteva averlo compreso così … in fretta, così profondamente?
 Buffy annuì, abbassò lo sguardo facendo cadere le ultime gocce. Quando sollevò il viso Dean notò una scintilla di gioia che sapeva riconoscere.
  < Cosa ne hai fatto di Dean? Sincerità, romanticismo … Tu non eri quello di “one night stand”?> Chiese lei ridendo.
 Dean cominciò a farle il solletico, scoppiando a ridere. Era quello di cui aveva bisogno. Si era aperto, le aveva confessato con ansia uno dei suoi più grandi segreti.  E lei aveva accusato il colpo, senza giudicarlo, tornando ad essere la solita Buffy.
 < Ehi! Io sono sempre stato un romanticone, solo che ...>
 < Non sei mai riuscito a mettere due parole in riga?> Chiese Buffy tra le risa, mentre tentava di divincolarsi dalla presa di Dean che tentava di farle il solletico.
 Dean la bloccò con uno strattone ed inchiodò gli occhi della cacciatrice ai suoi.
 < Non ho mai trovato la donna giusta … la donna perfetta per me … quella donna sei tu.> Le sussurrò dolcemente facendole scordare ogni cosa che non fosse il suo volto.
 La baciò con ardore e passione, stringendola a se, mentre Buffy faceva scivolare le sue mani lungo i suoi capelli, facendolo rabbrividire piacevolmente.
 < E smettila di chiamarmi donna … Mi fai sentire vecchia.> Sussurrò Buffy, tra un bacio e l’altro facendolo scoppiare a ridere.
 < Buon compleanno.> le sussurrò in risposta Dean.
 Buffy si allontanò quel poco per guardarlo negli occhi mentre Dean le accarezzava il viso con dolcezza.
 Il viso della cacciatrice si illuminò di una felicità senza pari.
 < il migliore della mia vita.>
 Dean sentì il suo cuore riempirsi di gioia e ardore e la baciò con forza per suggellare quelle parole.

 Si addormentarono stretti l’uno all’altro. Era impossibile capire dove finisse il corpo di Dean e dove iniziasse quello di Buffy. La cacciatrice era stretta contro il suo petto, le loro gambe erano intrecciate e Dean la teneva contro di lui in un abbraccio forte e rassicurante. Nessuno dei due aveva mai dormito così serenamente. 

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Capitolo 19
*** The future never dies. ***


Ragazzi ho apportato un po’ di modifiche al capitolo precedente, spero di averlo reso più scorribile e bello. Andate a ri-leggerlo! Tanto non credo proprio che vi farà male ;-). Fatemi sapere che cosa ne pensate di questo capitolo, ormai i colpi di scena sono diventati il mio pane quotidiano!

La luce dell’alba filtrò attraverso le finestre, illuminando il viso di Buffy. I suoi capelli brillavano come raggi d’argento ed il dolce sorriso che curvava le sue labbra la rendeva irresistibile. Dean rimase per quella che gli sembrò una fin troppo breve eternità a guardarla dormire. Sorridendo dei suoi sorrisi. Accarezzò amorevolmente i suoi capelli mentre respirava il suo dolce profumo e la stringeva ancora più stretta tra le braccia.
L’aveva vista arrossire di vergogna mentre si spogliava, aveva sentito i suoi timidi gemiti di piacere, l’aveva sentita muoversi e vibrare sotto di lui, l’aveva vista sorridere, combattere, l’aveva vista … e la amava in quel momento come mai prima.
Buffy si svegliò mentre il suo viso veniva riscaldato dal suono del battito del cuore di Dean e le sue mani scorrevano seducenti e disinvolte lungo le sue gambe nude.
Strinse ancora di più la presa attorno al suo petto per colmare l’assenza della percezione del suo tocco dovuta alla serenità della notte, trascorsa in un sonno profondo e ristoratore.
Sentì Dean sorridere e baciarle la nuca.
< Buongiorno principessa.> disse ancora ridendo. Buffy si sentiva pienamente felice e soddisfatta tra le braccia di quell’uomo che la completava perfettamente. Sentire le sue risa poi la rendeva innaturalmente felice a sua volta.
< Se stringi ancora di più la presa rischi di soffocarmi.> sussurrò Dean divertito, ma realmente dolorante per via della stretta ferrea della cacciatrice.
Buffy sciolse immediatamente la presa e lo guardò allarmata sollevandosi su un gomito per riuscire a scorgere il viso di Dean.
< Scusa! Ti ho fatto male?> chiese allarmata.
Dean le sorrise dopo un colpo di tosse. Le passò la mano sul viso, per scostarle i capelli dagli occhi.
< Non potresti mai farmi del male … Certo se tenterai di strangolarmi ogni mattina prima o poi potrò avere dei problemi.> disse ridendo. Buffy si illuminò in un caldo e familiare sorriso. Romanticismo e sarcasmo … quello era il suo Dean.
< Vedrò di ricordarlo.> disse, dandogli un bacio veloce sulle labbra.
Quel piccolo contatto fece ribollire il sangue di Dean, che la prese per la vita e la strattonò a se, baciandola con passione.
Buffy rispose immediatamente al bacio, quasi si aspettasse tutto quel desiderio.
< Sam … Gli abitanti di Detroit … dobbiamo proseguire la caccia …> Buffy sussurrò tra un bacio e l’altro.
Dean prese a divorare il collo della cacciatrice di baci e morsi.
< Ce lo siamo meritati …> sussurrò seducente prima di baciare il collo di Buffy. La cacciatrice rise e gettò la testa all’indietro per permettere a Dean di proseguire quello che stava facendo.
< Dean … Sam ha la febbre alta, chiede di voi due …> Castiel era comparso nel bel mezzo della stanza, con la solita intonazione atona, facendo sobbalzare per lo spavento Buffy ed il cacciatore.
 Buffy si coprì immediatamente con il lenzuolo e guardò allarmata Dean che dopo aver afferrato i suoi boxer e averli indossati velocemente, si mise in piedi.
< Quanto è grave?> chiese preoccupato all’angelo mentre porgeva a Buffy i suoi vestiti.
Castiel lo guardò intensamente, suscitando in Dean un brivido di terrore. Era grave.
Anche Buffy si accorse del gelo custodito negli occhi dell’angelo che era diventato parte della famiglia e che temeva per Sam quanto loro.
Mentre Dean si stava ancora abbottonando la camicia, Buffy corse fuori dalla stanza diretta alla camera dove si trovava Sam. Non capiva perché, ma si sentiva in continua ansia per lui, temeva in maniera irrazionale di perderlo e sapeva di avere bisogno del dolce sorriso del piccolo Winchester per poter continuare a vivere. Doveva aver traslato il suo affetto e la sua apprensione per Dawn su Sammy, pensò.
Quando oltrepassò la soglia della porta e lo vide steso sul letto, moribondo, sentì il suo cuore fermarsi, non riusciva più a muovere un muscolo.
Il volto di Sam era gonfio, ferito ed irriconoscibile. Solo un occhio, livido ed arrossato fissava il soffitto in un espressione di profondo dolore, la sua guancia destra era tumefatta e violacea mentre una ferita troppo profonda per non lasciare un evidente cicatrice rigava l’altra guancia, lungo lo zigomo.
Ellen era seduta vicino a lui, mentre cercava di abbassare la febbre con una borsa del ghiaccio che aveva posato sulla sua fronte. Sudava ed il suo corpo era scosso da frequenti brividi.
Buffy scoppiò a piangere, silenziosamente, mentre il cuore si spezzava alla vista di Sam ridotto in quello stato.
Sentì il gemito di sorpresa e di dolore di Dean che l’aveva appena raggiunta, ma non si voltò per vedere la sua espressione iraconda, sofferente e colpevole. Era suo fratello, era il suo compito quello di proteggerlo.
Dean non entrò nella stanza, se ne andò poco dopo, ma Buffy non lo raggiunse, non si chiese per quale stramaledetto motivo Dean non fosse entrato e non fosse corso dal fratello, per aiutarlo, per guarirlo. Sapeva che Dean non poteva entrare in quella stanza e vedere Sam in quello stato perché era troppo doloroso per lui, perché ne sarebbe morto.
Si fece forza e si avvicinò al letto. Ellen si voltò per guardarla, anche lei con le lacrime agli occhi.
< Non sta affatto bene e Castiel è diventato troppo debole per poterlo guarire, non adesso almeno …  Chiede di te e Dean in continuazione, credo stia delirando.>  sussurrò.
Buffy rabbrividì e si inginocchiò vicino al volto ormai irriconoscibile di Sam.
Prese il panno bagnato che Ellen aveva riposto in una bacinella d’acqua ormai sporca di sangue e cominciò a passarla delicatamente sul viso di Sam, pulendo il sangue incrostato che Ellen non era riuscita a togliere, cercando di dargli un po’ di sollievo.
< Serve dell’acqua pulita, riscaldala e porta altre bende con del disinfettante per favore. Vedi anche se ci sono degli antibiotici in giro per la casa, serviranno ad abbassare la febbre.> sussurrò Buffy senza mai distogliere lo sguardo dal viso di Sam.
Ellen annuì, si asciugò le lacrime e posò una mano sulla spalla della cacciatrice prima di uscire.
< Starà bene … Gli hai salvato la vita …>
Buffy chiuse gli occhi cercando di controllare le lacrime.
< Non ce ne sarebbe stato bisogno se non fossi venuta in questa città da sola, non sarebbe in queste condizioni se non avesse dovuto salvarmi la vita … è colpa mia … perché lo ha fatto?> All’ultima domanda si accasciò sul petto di Sam e scoppiò in un pianto incontrollato.
Ellen le si avvicinò e le accarezzò i capelli.
< lo ha fatto perché ti vuole bene e lo rifarebbe altre cento volte, lo conosci … Lui non ne è pentito e non ti da la colpa di niente. Anche tu avresti fatto lo stesso …> La donna che le ricordava tanto sua madre la baciò amorevolmente sulla tempia.
< Buffy …> sussurrò Sam in quell’istante, cercando di sollevare la testa per vederla.
La cacciatrice sollevò il viso e si asciugò in fretta le lacrime, prima di sorridergli.
< Si, sono io, sono qui. Non ti abbandonerò più Sam, mai più.> disse dolcemente mentre gli accarezzava il viso e scostava le ciocche disordinate e sporche di sangue dalla sua fronte.
Il cacciatore le sorrise, non aveva fatto altro che sognare il suo volto per chissà quanto tempo da quando era stato catturato ed ora poteva vederla, ed ogni sua immaginazione non si era mai davvero avvicinata alla  bellezza sovrumana di quella ragazza.
Vederla piangere però lo addolorava di una sofferenza molto più forte e profonda di quelle che gli erano state inflitte negli ultimi due giorni. Cercò di sollevare una mano per accarezzarle il viso, per dirle di stare tranquilla, perché lui stava bene.
Buffy notò che Sam stava cercando di alzare la mano e lo aiutò a portarla sul suo viso, mentre si guardavano trasmettendosi emozioni indescrivibili e complesse. C’era gioia e felicità per essersi ritrovati, c’era senso di colpa e sofferenza perché entrambi credevano di aver ferito l’altro, c’era affetto, devozione e pena … e c’era qualcos’altro che nessuno dei due sapeva spiegare …
< Non piangere …> sussurrò Sam. Ma la sua mascella era incrinata, e la sua bocca sapeva di ruggine e sale. La sua voce uscì a fatica, come un grugnito, impastata. Buffy rabbrividì, non la riconosceva.
La cacciatrice gli sorrise, facendo dimenticare a Sam per un momento tutto il dolore che provava, tutte le parti del suo corpo gli facevano un male cane e si sentiva stordito, ma Buffy … lei lo guariva da ogni cosa.
< Starai meglio e ricominceremo a prendere a pugni tutti i demoni e i figli di puttana che incontreremo sul nostro tragitto.> disse Buffy, quasi più per convincere se stessa che per rassicurare Sam.
< Lo so …> disse lui cercando di nascondere la smorfia di dolore dovuta alla mascella slogata.
< Perché lo hai fatto Sam? Credi che sia facile per me vederti in queste condizioni? Credi che non avrei preferito morire cento volte piuttosto che rischiare la tua vita? È colpa mia e …> urlò quasi Buffy, in preda al pianto.
Sam gli posò una mano sulla bocca e le sorrise.
< Non è colpa tua … e sai che l’ho fatto perché io sono così …> cercò di rassicurarla. < E poi non ti ho di certo salvata per vederti pianger.> accennò una leggera risata, per alleggerire l’atmosfera, ma scoppiò in una tosse rauca che lo costringe a mettersi seduto, con l’aiuto di Buffy.
< Sam?> Chiese lei allarmata mentre gli spostata i capelli dal viso.
< Sto bene …> gracchiò il cacciatore.
< Sei troppo buono per questo mondo, per rischiare di morire per me …> sussurrò Buffy guardando il pavimento, in imbarazzo.
Sam le sollevò il viso, per guardarla negli occhi. Era corrucciato.
< Cosa stai dicendo? Tu meriti un mondo felice e privo di oscurità dove vivere ed io voglio donartelo con tutto il mio cuore … è questo quello che meriti, questo e molto altro … Non ho mai incontrato una persona più forte, determinata e generosa di te … Hai sacrificato tutto per questo mondo, per la salvezza dell’umanità, persino la tua vita … non credi di meritare niente in cambio?>
Buffy sentì lacrime di gioia e stupore scivolare via, a rigare le sue guancie. Guardò Sam … era la centesima volta che fissava quei profondi occhi verde chiaro, ma gli sembrò di vederli per la prima volta. Un piacevole e travolgente calore le riempì il cuore ed in maniera del tutto irrazionale si avvicinò a lui, posò una mano sulla sua guancia con delicatezza e lo baciò. Con paura, mentre tremava come mai aveva fatto in vita sua.
Sam rispose al bacio con stupore. Le loro labbra si muovevano lentamente, assaporando ogni respiro come fosse una necessità implacabile.
Buffy amava Dean, i loro baci erano … lei non riusciva mai a trovare una parola adatta … smetteva di pensare, di soffrire, non sentiva nulla che non fosse Dean. Nei loro baci c’era amore eterno, passione travolgente. Ma quello … era amore puro, innocente. Era disperato bisogno di sentirsi. E in quel momento capì, aveva avuto così tanta paura di perdere suo fratello che doveva, doveva sentirlo vicino. In un attimo tutto le fu chiaro, ma Sam non sembrava provare lo stesso.
Sam le posò una mano sul viso e le accarezzò i capelli con dolcezza mentre credeva di sognare. Quante volte l’aveva desiderata? Quante volte aveva immaginato come fosse stringerla a sé, sentire il suo dolce profumo e poterla baciare? Ma lei amava Dean e Dean amava lei. Sam non aveva mai visto due persone guardarsi come facevano suo fratello e la cacciatrice. Ed ora lei lo stava baciando …
Buffy si allontanò da lui all’improvviso. Gli occhi ancora chiusi poggiò la sua fronte su quella di Sam, stordita dalle sensazioni conflittuali che stava provando.
< Cosa … Cosa stiamo facendo?> sussurrò. < Sam era solo … scusa ma non ho mai avuto un fr …>
Sam aprì gli occhi ed afferrò il viso di Buffy tra le mani.
< Io ti amo … ti amo e non riesco a smetterla! So che è sbagliato, che non dovrei, ma … sei tutto quello che desidero e sei dentro di me, sempre … > La voce di Sam era spezzata, stanca. Aveva desiderato dirle tutto da troppo tempo ed ora … quasi non riusciva a trovare le parole.
Buffy rimase a fissarlo sconvolta, cosa diavolo aveva combinato! Posò una mano sulla guancia di Sam.
< Ti ho considerato mio fratello per così tanto tempo … ma non ne ho mai avuto uno e > disse più a se stessa che a Sam.
< Baceresti mai tuo fratello in quel modo?> Sam la fissò severo. Ma dentro di lui, il terrore di vederla scappare via gli impediva di respirare.
La cacciatrice scrollò la testa, per ritrovare la lucidità e si alzò dal letto. L’aveva presa alla sprovvista.
< Non possiamo! Sam sei solo confuso, anche io lo sono stata, è solo che siamo così uniti che … ci vogliamo così bene ed è così bello e forse la paura di perderci … Ma io so cosa provo .> disse sincera ma arrabbiata con se stessa. Era tipico di lei, incasinare tutto.
Sam afferrò la sua mano e con uno strattone la fece sedere sul letto, vicina a lui. 
< Dimmi che non mi ami e la finiremo qui, Dean non saprà mai niente.> Le sussurrò con determinazione e paura.
Buffy rimase a fissarlo. Era … si sentiva … sconvolta e scombussolata. Lo amava?
 < Si … come un fratello. È solo che vederti ridotto così, per me … Ma amo Dean più di quanto ami me stessa, darei la mia vita in questo istante per lui.>
< E per me? Lo faresti per me?> Chiese Sam, conoscendo già perfettamente la risposta.
La cacciatrice faticò a ritrovare la concentrazione.
< Si …> sussurrò stupita. < Ma è diverso …> lei lo sapeva, sapeva che era stato tutto un errore. <  Ho avuto così tanta paura di perderti che … avevo bisogno di sentirti vicino, di dirti grazie Sammy. Tutto qui. E mi dispiace … >
Sam accennò un sorriso stanco.
< Devo andarmene.> Buffy si alzò in piedi, risoluta.
Sam l’afferrò di nuovo, impaurito. Non poteva vederla andare via.
< Cosa? Dove vuoi andare?> chiese allarmato.
< Sammy non capisci? Devo andarmene! Non posso rischiare di dividere te e Dean! Sarei un’egoista, una stupida egoista fin troppo confusa. Diavolo dopo Angel e Riley pensavo di non poter più combinare casini epici! Non voglio mentire a Dean,ma non possiamo dirgli … insomma Sam se davvero mi ami devo andarmene e lasciarti chiarire le idee.> disse con tono deciso, mentre dentro si sentiva morire.
< No Buffy! Non posso farcela senza di te! E nemmeno Dean … lo sai.> disse a malincuore Sam.
< Avresti potuto pensarci prima.> Il tono ferito e deciso di Dean congelò Buffy e Sam.
La cacciatrice si voltò lentamente verso Dean, lui aveva sentito tutto e lei come avrebbe potuto sostenere il suo sguardo?
Fu mille volte più doloroso di quanto potesse immaginare guardare negli occhi l’uomo che amava. Era pietrificato ed era stata lei a ferirlo.
< Non è come sembra. Dean mi dispiace …> sussurrò Buffy sentendo il suo cuore infrangersi.
Il cacciatore teneva la mano destra stretta in un pugno. Cominciava a sentirla quasi dolorante ma non gli importava. Cosa diavolo era successo in sua assenza? Ma aveva sentito tutto, Buffy aveva scelto lui. Ma Buffy aveva baciato Sam.
< Dean mi dispiace … ero confuso e Buffy ha ragione. Avrei dovuto parlarne prima con te.> disse Sam.
Il cacciatore non disse nulla, sferrò un pugno contro la porta e se ne andò via furioso.
Buffy lo seguì allarmata e appena fuori l’edificio lo afferrò per un braccio per fermarlo. Ma Dean sfuggì alla sua presa con uno strattone.
< Vuoi dirmi cosa cazzo ti passa per la testa?!> urlò fuori di se mentre le si avvicinava.
Buffy non indietreggiò.< Dean era solo un bacio fraterno. Non sapevo che Sam provasse qualcosa per me, ma sono più che sicura che sia solo confuso.>
Dean strinse i pugni e chiuse gli occhi, sforzandosi di ritrovare il controllo.
< Non è colpa tua.> sbuffò fuori in un secondo.
 Buffy rimase a guardarlo stupita. Cercò di posare le sue mani sul volto di Dean, ma il cacciatore fece un passo indietro.
< Non è successo niente Buffy. Non preoccuparti. E perdonami.> e fu sincero. Così sincero che la cacciatrice rimase stordita dall’intensità del suo sguardo. Dean le sorrise e scappò via, provato.

Dean sapeva che era sbagliato, che Buffy lo avrebbe ammazzato se lo avesse visto, che Sammy non avrebbe voluto, ma non gliene importava un fico secco. Doveva scaricare tutta la rabbia che sentiva ribollire dentro. Pestò a sangue quel brutto figlio di puttana fino a farlo svenire. Aveva ridotto Sam in quello stato e non gliel’avrebbe fatta mai passare liscia. Era la penultima cosa che intendeva fare prima di …
Non li avrebbe salutati. Non era arrabbiato con loro, aveva capito fin troppo bene.  Sammy l’avrebbe protetta, aveva capito che suo fratello si era innamorato di Buffy, in fondo chi non si sarebbe innamorato di lei dopo averla conosciuta? Poteva capirlo, persino perdonarlo. Lei lo aveva cambiato.
Si, avrebbero sofferto, ma si sarebbero aiutati a vicenda e dopo sarebbero andati avanti. Aveva preso quella decisione ormai da tanto tempo, solo l’arrivo di Buffy l’aveva frenato, ma adesso … Inoltre sapere quanto fossero uniti in un certo senso lo rassicurava.
Gettò le lettere che aveva scritto a Sam e Buffy nella scatola che aveva intenzione di spedire a Bobby. Piegò la sua giacca di pelle, ci gettò dentro la sua pistola preferita e le chiavi della sua macchina.
Bevve un altro sorso di quel whisky scadente.
< Avanti brutto figlio di puttana, sono qui, vieni Zach, idiota!> urlò.
L’angelo comparve immediatamente di fronte a lui.
< Finalmente vedo che ti sei deciso Dean.>
< Prima ho delle condizioni.> disse il cacciatore imperturbabile.
L’angelo fecce un cenno d’approvazione.
< Buffy e Sam non devono essere toccati. Loro devono sopravvivere a tutta questa merda apocalittica.> comandò senza esitazione.
Zaccaria sorrise in maniera sinistra e cominciò a passeggiare per la stanza.
< Accordato … almeno per metà.> disse quasi divertito.
< Come per metà?> chiese frustrato Dean.
< Dean, Dean … Con il tuo si avremo Michele, ma Lucifero? Sam ci serve.> disse mentre curiosava nella scatola che si trovava sul letto.
< O Sam si salva o non se ne fa niente.> disse risoluto, cercando di rimandare indietro il senso di disperazione che gli chiudeva la gola.
< Allora non senti ragazzo. Non si può.> Zaccaria tirò fuori una foto dallo scatolone.
< Allora puoi salutare il tuo amico Michele da parte mia, perché non avrà mai il mio bel culetto.> Dean si avvicinò all’angelo per strappargli dalle mani la foto, ma l’angelo si allontanò.
< Toglimi una curiosità, perché ti sei convinto? Non sarà per lei? Avanti, non ti facevo così banale Dean, sacrificare la tua anima e quella dell’intera umanità per una ragazza … sembra il trailer di un film di seconda classe.> disse accarezzando con il dito il viso di una Buffy sorridente e spensierata, abbracciata a Dean. La loro unica foto insieme, scattata a casa di Bobby.
< Non sono affari tuoi …> disse Dean deglutendo.
< Avanti! È la tua ultima chiacchierata Dean , puoi essere più loquace! Sfogati un po’.>
Dean guardò Zaccaria con disgusto.
< Quando ho visto Sam ridotto in quel modo ho capito. Non ce l’avremmo fatta e non avrei più permesso a nessuno di fare del male a mio fratello o a lei. Non avrei mai potuto salvarli. E se questo significa far scoppiare l’Apocalisse … eccomi, sono qui. Ma Sam deve salvarsi. Lucifero è già libero, Michele può affrontarlo nel suo attuale involucro di carne imputridita e vincere. Fine dei giochi, si torna a casa.> la voce atona di Dean non sembrava più nemmeno umana, ma i suoi occhi rivelavano tutta la sua disperazione.
< Sai che morirai sicuramente durante lo scontro?> chiese felice l’angelo.
< Si.> gli sputò in risposta Dean.
< Devi amare molto quei due … Ok, ci sto. La vita di Sam e Buffy in cambio di un tuo semplice si … Oh ed anche della vita di miliardi di persone ma a chi interessa giusto?> Chiese sorridendo.
Dean mandò indietro il senso di disgusto e la tentazione di tirare un pugno su quella faccia da stronzo compiaciuto.
< Michele vieni a prendermi, il mio è un si!> Dean chiuse gli occhi, immaginando il viso più dolce del mondo. L’ultima cosa che avrebbe mai voluto vedere prima di morire.
Una luce abbagliante riempì la stanza del motel dove si era rifugiato, mentre ogni cosa cominciava a tremare. 

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Capitolo 20
*** FOTO DI BUFFY E DEAN ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Ragazzi questa è una prova per cominciare ad accompagnare la mia storia con delle immagini raffiguranti i nostro eroi! Ho anche intenzione di pubblicare un capitolo composto dalle più belle che ho reperito dal web!

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Capitolo 21
*** Soul behind the face. ***


Buffy si sentiva in colpa, si sentiva confusa, si sentiva … dolorante. Che diavolo le stava passando per la testa? Un conto era dare un bacio a Dawn, un conto a Sam. Ma la reazione di Dean … l’aveva davvero spaventata.  Forse lui aveva veramente capito. Era stato tutto un enorme malinteso.
 Nella sua vita ora c’era Dean e lo amava di un amore non umano, di un amore eterno ed indissolubile. Lo amava senza scampo, senza possibilità di fuga e tutto quello che sapeva di dover fare non avrebbe avuto alcun senso senza di lui. Dean era la sua vita e lo amava senza dubbi o ripensamenti, era lui la sua scelta, lo sarebbe stato sempre.
Aveva bisogno di vederlo. Doveva parlargli, e voleva prendersi a schiaffi da sola. Corse nel vecchio edificio dove Ellen e Jo stavano preparando le loro valigie, pronte a lasciare Phoenix.
< Avete visto Dean?> lo sguardo allarmato di Buffy fece sospirare Ellen.
< Era sconvolto, ho cercato di fermarlo, ma … > abbassò lo sguardo senza proseguire.
< Ma cosa? Dov’è Dean?> una strana e spiacevole sensazione cominciava a chiuderle la gola. Urlò quasi contro la donna, sotto lo sguardo pentito di Jo.
< è andato da Luc … il cretino che ha ridotto Sam in quello stato.> disse Ellen.
Buffy uscì immediatamente dalla casa senza dire un’altra parola. Certo, il fatto che Dean fosse andato ad uccidere di botte un imbecille era negativo, ma il mal di stomaco ed il senso di nausea che sentiva crescere dentro di lei non dovevano essere dovuti a questo. Gli era successo qualcosa di brutto, di veramente brutto. Non sapeva se fossero stati i suoi sensi di cacciatrice o l’amore che la legava indiscutibilmente a Dean, ma sapeva che qualcosa stava andando nel verso sbagliato.
Poco prima di entrare nella casa dove era avvenuto lo scontro suicida, Castiel comparve davanti a lei.
Non ebbe bisogno di sentire le parole dell’angelo … lesse nel suo sguardo cosa era successo. Quella strana sensazione la avvolse ed un brivido di dolore la attraversò fino a colpire suo .
< Dov’è Dean?> chiese Buffy con voce atona ed innaturale.
Castiel guardò atterra e scrollò la testa, era così addolorato. Ma per cosa?
< Dov’è Dean?> ripeté Buffy come un automa.
Cass alzò lo sguardo ed incatenò la sua disperazione a quella della cacciatrice.
< Dean … ha detto si. Ha detto si a Michele.> la voce roca e sotto sforzo dell’angelo era irriconoscibile.
Buffy non ebbe alcuna reazione, il suo sguardo si perse nel vuoto e poco dopo si voltò per tornare da Sam.
Castiel la affiancò, preoccupato.
< Buffy dove stai andando?> le chiese gentilmente.
< A prendere Sammy.> rispose lei come se fosse una domanda scontata.
Castiel la afferrò per il braccio.

La cacciatrice lo guardò infuriata. Castiel non riconobbe il suo sguardo. Buffy sembrava non essere più in casa.
< Lasciami andare Cass.>
L’angelo obbedì, impaurito dalla sua reazione e la seguì in silenzio fino alla camera di Sam.
Sam era ancora seduto. Gli occhi chiusi ed un espressione di dolore rendevano il suo viso irriconoscibile.
Buffy gli posò una mano sulla spalla e quando Sam aprì gli occhi sentì un brivido profondo scuoterlo. Cosa aveva fatto? Perché non la riconosceva più guardandola negli occhi?
< Buffy?> domandò stupito.
< Dobbiamo andare Sam, Dean è con Zaccaria, dobbiamo farlo tornare in se, vuole dire si a Michele.> disse lei con tranquillità.
< Buffy lui ha già detto …> La cacciatrice si voltò di scatto ed afferrò l’angelo per la gola senza lasciarlo finire.
< Ho detto che andiamo a riprendere Dean. Tu ci teletrasporterai dovunque si trovi in questo momento se non vuoi morire all’istante.> L’ira che Castiel lesse nei suoi occhi lo fece rabbrividire. Ma sapeva bene quanto lei amasse Dean. Annuì e sentì la presa soffocante attorno al suo collo sciogliersi.
Sam si era sporto verso Buffy mentre guardava incredulo alla scena.
< Buffy che diavolo stai facendo?> le domandò.
< Ce la fai ad alzarti?> chiese lei ignorando la sua domanda.
< Non lo so.> Disse Sam prima di cercare di mettersi in piedi. Buffy lo aiutò facendo passare il braccio di Sam sulle sue spalle, poi guardò Castiel.
< Andiamo.> ordinò.
Castiel non sapeva cosa dire, avrebbe voluto fermarla, la cosa più logica da fare era scappare. Ma una vocina dentro la sua testa gli diceva che avrebbero dovuto vedere con i suoi occhi che Dean era scomparso, che avrebbero dovuto fare qualsiasi cosa per riportarlo indietro.
< Il rischio è molto alto. Se questa è l’ultima volta che dovessi vedervi … sappiate che lo rifarei altre mille volte, per voi.> disse mascherando la sua commozione dietro il suo tono di voce atono.
Buffy gli sorrise ed annuì mentre Sam lo ringraziò dal profondo del suo cuore. Castiel posò le sue dita sulla fronte di Buffy ed un attimo dopo si ritrovarono dentro una stanza bianca, piena di vecchi quadri e mobili barocchi.
Dean era in piedi, stava fissando uno strano quadro con un angelo raffigurato mentre uccideva una specie di drago. Era di spalle, nessuno poteva vedere la sua espressione, ma Castiel avvertì immediatamente che Dean non era più con loro.
< Dean.> gracchiò Sam, con la sua dolce voce, la voce che Dean amava sentire perché gli ricordava il piccolo Sammy, il suo amato fratellino sempre pronto ad invocare il suo nome, per un aiuto in caso di ragazze, fantasmi sotto il letto o semplicemente per allacciare le scarpe. Ma Dean non poteva sentirla e non poteva commuoversi, non poteva piangere o urlare, era prigioniero nel suo stesso corpo. Non importava quanto desiderasse stringere a sé suo fratello, quanto volesse dirgli che lo amava sopra ogni cosa, non importava gli sbagli fatti o la merda che si erano tirati addosso nel corso degli ultimi due anni, lui era suo fratello e lo avrebbe amato sempre.
Michele si voltò e li guardò con curiosità.
Buffy capì all'istante che non era il suo Dean l’uomo che aveva davanti e chiuse gli occhi trattenendo le lacrime.
< Dean ha gentilmente abbandonato l’edificio. Io sono Michele e voi ...> rimase a fissarli, senza riconoscerli.
< Sono tuo fratello Castiel Michele e lui è Sam il fratello di Dean.> disse l’angelo facendosi avanti.
< Castiel? Sei caduto, hai disubbidito.> disse in tono severo l’Arcangelo.
< Sto semplicemente facendo la cosa giusta. Voglio evitare una strage, una strage che tu e Lucifero porterete a compimento altrimenti.> Notando che Michele stava camminando attraverso la stanza incuriosito da Buffy, Castiel si frappose tra loro due.
< E chi saresti tu per dire che nostro Padre aveva torto? Lui ha predetto l’Apocalisse, lui vuole che venga attuata e dopo … il Paradiso in terra. Cosa c’è di male in questo?> Chiese chinando la testa di lato per osservare la giovane e bella ragazza che lo stava guardando con disprezzo e dolore.
< Nostro Padre non c’entra in tutto questo, lui se n’è andato. Non sta dando più lui gli ordini e come angelo del Signore io ubbidirò solo ai suoi comandi, nel frattempo farò quello che ritengo più giusto nel nome di nostro Padre.> disse sicuro di sé Castiel.
< Le tue sono parole pesanti fratello … perché sei qui comunque?> chiese quasi incuriosito mentre si avvicinava ancora di più a Buffy.
< Per Dean.> disse la cacciatrice, prima di far sedere Sam su una sedia.
< Buffy!> Castiel si voltò e la fermò afferrandola per le spalle. La cacciatrice lo guardò comprensiva e gli diede un bacio sulla guancia. Michele rimase stupito dalla sensazione di affetto e amore che avvertiva tra i due e rimase immobile ad osservare quella strana ragazza che voleva bene ad uno di loro come fosse un fratello.
< Voglio sapere perché ha detto si.> disse senza mai guardarlo negli occhi per più di un secondo.
< Perché Dean ha capito, ha aperto gli occhi. Ha fatto ciò che doveva … comunque ha lasciato quella per voi.> Indicò una scatola di cartone poggiata sul tavolo di marmo al centro della stanza.
Buffy fece un profondo respiro e tornò a guardarlo.
< Sono qui perché rivoglio Dean indietro e non me ne andrò finché tu non sarai tornato nel maledetto buco celeste dal quale sei arrivato brutto figlio di puttana.> si avvicinò a Michele tanto da sentire il respiro di Dean colpirla in piena faccia e farle tremare le ginocchia. Non poteva smetterla di pensare che fosse colpa sua se Dean aveva deciso di dire si a Michele, quel bacio lo aveva ferito più di quanto lei avesse potuto pensare.
L’arcangelo la guardò irritato. < E chi saresti tu per minacciare me?>
Portò una mano sul collo di Buffy, ma una forza sconosciuta non gli permise di stringere la presa fino a soffocarla come avrebbe voluto.
< Io sono la cacciatrice.> Buffy afferrò Dean alla gola e lo sollevò da terra.
< Ora vedi di scomparire o questa sarà l’ultima faccia che vedrai.> disse stringendo la presa attorno al collo di Michele.
L’arcangelo sorrise. < Non morirò di certo soffocato, almeno non io, ma Dean si. Come pensi di uccidermi senza fargli del male?> chiese vittorioso.
Buffy chiuse gli occhi per un istante e mandò indietro il conato di disperazione che sentiva strozzarla.
< Preferisco ucciderlo che vederlo portato in giro da te come fosse un burattino.> disse con disprezzo.
< Buffy!> Sam si alzò in piedi e come Castiel, si portò vicino a lei.
< Il piccolo Sammy non è d’accordo a quanto pare. A proposito Dean è qui con noi adesso e so per certo  che non vuole morire, davvero lo uccideresti?>
Buffy lo guardò con ira e lo scaraventò dall’altra parte della stanza.
< Posso uccidervi anche in questo momento, ma non sono malvagio. Sto solo seguendo il mio destino, il destino di Dean ed ho fatto un patto con lui che intendo rispettare. Mi dispiace per voi, ma sarete tutti salvi.> disse prima di scomparire in un bagliore accecante.
Buffy cadde a terra in ginocchio. Sam la abbracciò e la sentì piangere contro la sua spalla mentre Castiel prendeva gli effetti di Dean e li riportava a casa. 
 
Una settimana dopo.
 
Buffy era rannicchiata sul divano della stanza di motel che condivideva con Castiel e Sam,cercando di trovare la forza per aprire quella maledetta scatola.
Era ormai da una settimana che non sentiva la calda risata di Dean o le sue prese in giro riguardo la sua statura . Ed era una settimana che non usciva da quella stanza dove Castiel li aveva portati. Non riusciva a pensare, a mangiare, a dormire.
Aveva mollato, aveva gettato il suo paletto nel fuoco ed aveva buttato le sue armi. Se avesse perso Dean lei avrebbe mollato tutto, avrebbero dovuto cercarsi un'altra cacciatrice, lo aveva sempre pensato e così aveva fatto.
Castiel aveva deciso di restare con loro ventiquattro ore su ventiquattro … per lei, per Buffy. Per starle accanto. Sam si riprendeva giorno dopo giorno anche grazie ad uno sporadico aiuto angelico da parte di Cass, che si stava riprendendo a sua volta. Ma mai Sam aveva versato una lacrima per Dean. Si era limitato a stringere a sé Buffy notte dopo notte mentre singhiozzava e a baciarle la nuca sussurrandole che tutto sarebbe andato bene. Non voleva, non poteva pensare a suo fratello o sarebbe crollato. Solo in quel momento aveva capito che tutta la storia con Buffy era stata un enorme errore, gli sarebbe passata … col tempo.
Nessuno di loro aveva trovato la forza per aprire la scatola lasciata da Dean. Castiel aveva detto che spettava a lei decidere quando e se aprirla.
Buffy fece un profondo respiro . Capì che stava impazzendo, che il dolore comunque non sarebbe mai potuto essere maggiore di quello che stava provando in quel momento e decise di aprirla.
La prima cosa che vide fu una loro fotografia, scattata a casa di Bobby, la prima sera passata lì, durante la cena a base di lasagne e torta presa al take away. Sorrise, sembrava essere successo anni prima. La nascose al lato della scatola, per non guardarla, perché vedere il sorriso di Dean la distruggeva.
E prese la lettera piegata che portava inciso il suo nome. La aprì mentre le sue mani tremavano e scoppiò a piangere disperatamente mentre leggeva ogni singola parola.
 
Buffy,
            Sai che non sono bravo con tutte queste cazzate sentimentali e sdolcinate , come io so che ora tu starai sbraitando contro di me e contro la mia insana stupidità, ma … ho dovuto farlo. È stata la decisione più difficile di tutta la mia vita ed ironicamente non perché da questa sarebbero dipese le sorti dell’umanità, ma perché includeva perdere te. Ti ho abbandonato, me ne sono andato senza un saluto o cenno di scusa, ma sapevo che se mi fossi svegliato un’altra mattina vedendoti addormentata tra le mie braccia non ce l’avrei più fatta a lasciarti andare. Sei tutto per me, hai donato un senso alla mia vita e mi hai reso l’uomo più felice sulla faccia della terra, letteralmente ed è per questo che devo proteggerti, devo saperti al sicuro sopra ogni cosa, e se è la mia anima che devo donare non conta, va bene. Quando ho visto Sam ridotto in quello stato ho capito che non avrei più potuto continuare a combattere se il prezzo era la vostra vita, la tua e quella di Sammy, che non avrei potuto sempre proteggervi da ogni cosa, dal dolore, non importava quanto impegno ci mettessi o se fossi pronto a prendere una pallottola al posto vostro. Vi avrebbero sempre trovato e molto probabilmente vi avrei perso di nuovo. Ed io sono un dannato  egoista. Perché per me è molto più facile scomparire che vedere te morire. Non potrei sopportare il dolore, cerca di capirmi.
Il patto che ho stipulato con Michele prevede la vostra incolumità assoluta, tua e di Sammy. Se non dovessero tenere fede al patto puoi rivendicare la mia anima indietro. Ma cerca di farcela siamo intesi? Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per saperti al sicuro, quindi non fare nulla di sciocco o insensato altrimenti non importa dove mi troverò o se sarà ancora vivo, troverò il modo di tornare indietro e prenderti a calci in culo.
Mi sembra stupido dirti che ti amo da morire … quasi comico. Ma è la verità, ti amo come, sono sicuro, nessun uomo ha mai potuto amare un’altra donna. Perché per me non sei solo la ragazza che mi ha rubato il cuore, che mi ha stregato ed incatenato a sé. Vedo in te la mia migliore amica, la mia confidente, la mia compagna per la vita, la mia sposa, la madre dei miei figli e la vecchietta rugosa che saprò di amare come e più del primo giorno in cui l’ho vista. Avrei tanto voluto donarti una vita normale, una bella casa con una staccionata bianca,un cane che ti avrebbe riempito di buche il giardino e due marmocchi che ci avrebbero resi orgogliosi, ma sembra che il destino abbia deciso di negarcelo. Forse perché non merito tutta quella felicità, ma tu si. Quindi va avanti con la tua vita Buffy, ama di nuovo e cerca di avere una felice e normale esistenza. Fallo per me, perché è tutto quello che desidero. È il mio ultimo desiderio, rispettalo e ricordami perché se c’è un domani, se c’è un paradiso, io sarò lì ad aspettarti quando arriverai. (E non fregarmi, tra molti anni si intende!)
 
Tuo per sempre,
Dean.
 
Buffy sentì la sua gola stringersi fino a non permetterle più di respirare, cercò di asciugare le sue lacrime ma il suo corpo sembrava non appartenerle, e dentro di lei sapeva che era così … lei era di Dean. Tutto di lei gli apparteneva, non come una strana sensazione di possesso, ma perché ogni cellula, ogni fibra del suo essere era legata a lui, era stata creata per lui.  E lui era scomparso … perché anche lei non era scomparsa? Non era giusto. Perché lasciarla vivere se la sua anima lo aveva seguito? Era lacerante, disumano, sapeva che non sarebbe sopravvissuta a lungo, ma non poteva lasciare che il sacrificio di Dean fosse accaduto in vano.
Stava tenendo stretta contro il suo petto quella lettera scritta di fretta e con il cuore da Dean, mentre si sforzava di capire come potesse tornare a respirare.
 Quando Castiel e Sam entrarono nella stanza rimasero paralizzati alla vista di Buffy ridotta in quel modo. Stava singhiozzando rumorosamente e le lacrime le avevano bagnato interamente il viso, era disperata, era distrutta.
Entrambi notarono la scatola aperta al suo fianco e Castiel si avvicinò a lei, abbracciandola e portandola contro il petto. Era la prima volta che l’angelo la stringeva , la prima azione veramente umana che anche lui avesse mai fatto e li distrusse e li confortò in entrambi i modi.
Buffy si strinse a lui con tutta la sua forza, mentre l’angelo baciava la sua nuca e per la prima volta piangeva.
Sam cercò di controllarsi, il desiderio di scoppiare ad urlare, invocare il cielo per dannarlo e piangere era irrazionale e forte, ma non poteva, per lei. Non aveva mai mollato in quella lunga settimana, aveva mandato indietro le lacrime perché non sarebbe servito a nessuno che anche lui cedesse al dolore. Buffy era distrutta, Castiel cercava di concentrarsi, di apparire indifferente, ma era visibilmente provato. Lui … aveva perso suo fratello. Cosa poteva esserci di peggiore? E non poteva fare nulla per riportarlo indietro, come Dean avrebbe fatto per lui. Doveva essere forte, lo aveva promesso a Dean.
Scorse all’interno della scatola una busta con sopra il suo nome. Deglutì e la prese tra le dita. Ma notò un guantone da baseball logoro e strappato gettato nella scatola. Lo afferrò ed una lacrima sfuggì al suo controllo. Era il guantone che Dean gli aveva regalato quando aveva quattordici anni, per convincerlo ad entrare nella squadra del liceo che stavano frequentando nonostante la reticenza di Sam dovuta alla consapevolezza di un improvviso ed assicurato trasferimento. Gli aveva insegnato a battere e lo era andato a vedere nell’unica partita che aveva giocato con quella squadra. Gli era sempre stato affianco, prendendosi cura di lui, non solo durante la caccia, ma nel corso della sua vita, era stato un padre migliore di John , un amico ed una guida.
Ed ora aveva perso suo fratello.
Aprì la lettera e si sedette sul suo letto.
 
Ehi Sammy,
                vorrei poter fare con te qualche battuta idiota per farti sorridere, come ho fatto nella lettera di Buffy, ma devo essere serio, almeno con te, perché è a te che affido la sua vita, la pelle di Castiel e la sedia a rotelle di Bobby. So che è una mossa da bastardi dirti questo dopo che io sto praticamente mandando al diavolo tutto, ma so che sei diventato un uomo forte e dannatamente coraggioso anche se devo ammetterlo, non te l’ho mai dimostrato perché ho sempre voluto proteggere quel tuo culo da donnicciola. Sai perché lo sto facendo e so che sarai incazzato nero con me, ma mi dispiace. Vederti ridotto in quel modo … sei mio fratello e farei di tutto per saperti al sicuro. E non ne sono in grado, non adesso per lo meno.
Il mio corpo per la tua salvezza e quella di Buffy, se quei bastardi con le ali infrangono l’accordo so che troverai il modo per riportarmi indietro. Difendila e proteggila. So che la ami Sam, ti conosco da quando avevi … da sempre a dire il vero e ho visto come la guardi. Non ti ho preso a calci nel culo solo perché sei mio fratello e perché lei ha scelto me, ma ora … Lei merita la felicità, una banale e felice vita ed anche tu. Anche lei ti ama, lo so, lo sento. Magari cercate di piangere la mia scomparsa per una ventina di anni prima di fare qualsiasi cosa, siamo intesi? Sto scherzando, non sai quanto mi costa dirtelo, ma … amala quanto lei merita.
Sono orgoglioso di te Sam, mi hai reso un fratello fiero e spero di aver fatto altrettanto perché Sammy tu sei la ragione della mia vita, sei quello che sono. Vorrei tanto fare un’ultima partita a baseball con te prima di andarmene … insegnale a giocare, le piacerà. Ricordati che ti voglio bene Sammy.
 
Dean
 
Sam cadde in ginocchio, privo di forze. Doveva salvarlo perché la sua mancanza lo stava uccidendo.
Crollò. Scivolò a terra e strinse le ginocchia contro il petto,  sperando che in quel modo il vuoto assurdo che sentiva crescere dentro di lui scomparisse.
Sentì una mano accarezzargli i capelli con delicatezza e sollevò lo sguardo per incontrare gli occhi arrossati di Buffy. Era la prima volta che si alzava dal divano da quando era entrata in quella stanza e gli sorrise prima di stringere tra le mani il viso di Sam e posarlo sul suo petto.
Sam cominciò piangere sommessamente e si afferrò a lei con tutte le sue forze senza riuscire a smetterla.
 
 
La piccola parte di lui che ancora riusciva a pensare in quell’immensità di luce e fuoco sperava di poterli vedere salvi, al sicuro. Michele glielo aveva promesso e a quanto pareva amava parlare con lui, forse perché gli era riconoscente, ma a Dean non piaceva affatto avere quello stronzo nella sua testa. E voleva vederla, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
< Soffrirebbe e lo sai, ma io voglio farti felice Dean e se lo desideri potremmo andare a salutarla.> disse Michele guardandosi allo specchio.
< Smettila di fare il grande angelo buono, bastardo. Fa quello che devi in fretta, va a cercare il tuo fratellino e da bravo parente fallo fuori.> Sbraitò Dean riflesso nel vetro.
< Stai soffrendo molto Dean, desidero farlo smettere.> continuò l’arcangelo.
< Va a uccidere quel figlio di puttana!> urlò Dean infuriato.
< Non lo farò. Non adesso per lo meno. Mi dispiace Dean, ma Lucifero non si farà trovare così facilmente, non prima essere entrati nel corpo di Sam.> rispose Michele.
Dean rabbrividì e si sentì annullare, come se una forza dirompente lo stesse annientando.
 

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Capitolo 22
*** Dust in the wind. ***


Non poteva essere il suo Dean, quello sguardo, quel sogghigno. No, Dean non l’aveva mai guardata in quel modo. Quegli occhi di ghiaccio la facevano rabbrividire, aveva voglia di urlare ma non ci riusciva. Una luce abbagliante la accecò all’improvviso e solo allora capì che stava sognando.
Come ogni volta il suo subconscio aveva già trovato  la soluzione, ma il dolore aveva offuscato la sua mente tanto da farle dimenticare chi lei fosse. Era la cacciatrice ed il suo istinto, i suoi sogni l’avevano sempre guidata. Buffy si svegliò di soprassalto senza emettere un suono o muovere un muscolo.
< Vivere senza di lui non mi è possibile.> sussurrò Sam mentre guardava il soffitto, giocando con i capelli di Buffy che era stesa accanto a lui. 
< Credo di avere un piano, o credo di aver avuto una specie di premonizione. Lo riporteremo indietro.> rispose Buffy. Si sforzava di apparire rilassata, ma non era più lei, così calma, così vuota.
Sam si sollevò su un gomito e la fissò con speranza.
< Qualsiasi cosa … a me è venuto in mente solo implorare … e puoi scommettere che lo farò se servirà.>
< Non servirà … basterà convocare nella stessa stanza i due grandi protagonisti della serata e … metterci tra di loro. Se questa è la fine, se Dean non riuscirà a tornare in sé guardandoci negli occhi allora non vale la pena morire da un’altra parte se non con lui … e con te.>  bisbigliò accarezzando il dolce viso di Sam.
Il cacciatore le sorrise e vide nei suoi occhi l’anima di Dean.
< Me lo ricordi così tanto … siete così simili tu e Dean. Buffy senti mi dispiace molto per quel bacio. Sei una sorella per me. > disse più a se stesso che a lei. La cacciatrice si sforzò di sorridergli, nemmeno quello che era successo tra di loro aveva più importanza per lei.
 < Come facciamo a portare Lucifero nella stessa stanza di Michele?> chiese Sam.
< Gli farai credere di voler dire di si.> disse Buffy con tranquillità.
< E Michele?> chiese Sam senza nessuna esitazione.
< Castiel lo raggiungerà e gli dirà che Lucifero si trova con noi. È più forte grazie a Dean e vorrà trovare Lucifero per ucciderlo.>
Sam accarezzò la guancia di Buffy con la punta delle sue dita.
< Molto probabilmente domani moriremo, e … > Sam afferrò Buffy alla gola e strinse la presa.
La cacciatrice guardò allarmata Sam e cercò di divincolarsi dalla presa senza riuscirci.
< Io non posso permetterlo.> disse poco prima di vedere Buffy svenire.

 

< Il piano di Buffy è buono ed è l’unico che abbiamo.> Sam posò la mano sulla spalla di Castiel per tranquillizzarlo.
< Lo so Sam, ma … lei è di là, svenuta e legata. Ti sembra davvero un buon piano?> chiese l’angelo preoccupato.
< Devo proteggerla e se dovessi fallire, solo io morirò. Lei sarà salva, mi capisci non è vero?> Sam sembrava determinato.
Castiel annuì. Anche lui voleva saperla al sicuro al di sopra di tutto.
< Detroit, andiamo.> disse Sam prima di riaprire gli occhi e trovarsi in un edificio abbandonato.
Castiel scomparve e Sam cominciò ad urlare il nome di Lucifero.
< Avanti vieni a prendermi Lucifero! Sono qui! >
L’angelo infernale comparve alle sue spalle.
< Mi stupisce vederti Sam.> disse con voce atona.
Sam si voltò di scatto e cominciò a sentire la paura farsi largo nel suo corpo.
< Davvero? Avete preso Dean, senza di lui non mi interessa più lottare.> disse in tono disperato Sam.
< Nemmeno per lei?> chiese schioccando le dita e facendo comparire Buffy legata ad un termosifone, mezza incosciente.
Sam scattò in avanti verso di lei.
< Lasciala andare! Cosa ci fa lei qui? Lei non c’entra niente!> urlò dirigendosi verso Buffy.
Lucifero si frappose tra di loro e sfiorando Sam con un dito lo fece cadere in ginocchio, provocandogli un dolore lancinante allo stomaco.
< No, no, no Sammy. Davvero credevi di poter ingannare il diavolo? Avanti … > si spostò per far vedere al cacciatore Castiel picchiato a sangue, riverso a terra al centro della stanza.
Sam cercò di strisciare per raggiungerlo, ma il dolore si fece più intenso facendolo urlare.
Buffy cominciò a riprendere i sensi. Ricordava Sam che la strangolava e poi … Lucifero che si divertiva a prenderla a calci nello stomaco.
A quanto pareva Sam aveva deciso di attuare il suo piano senza di lei, e stava fallendo. Sam era a terra, sofferente, ma la vista di Castiel la sconvolse. Sembrava davvero ridotto male, come se il suo tramite stesse per frantumarsi … morire. Dalle sue ferite cominciava a vedersi un candida ed accecante luce celeste.
Sputò il sangue che aveva in bocca e guardò e cercò di liberarsi, ma quelle corde sembravano di acciaio. Guardò Sam spaventata mentre il ragazzo si contorceva per il dolore. Non potevano morire, non potevano perder così dopo tutto quello che avevano passato.
La cacciatrice avvertì una forza senza pari risalire lungo il suo corpo come in una specie di esplosione, gettò il viso all’indietro ed urlò quasi per far uscire tutta la tensione che sentiva accumularsi. All’improvviso un fascio di luce splendente uscì dalla sua bocca e dai suoi occhi. Tutti nella stanza si fermarono a guardarla.
 Michele comparve accanto a lei. Sembrava disorientato, come se qualcuno lo avesse portato lì senza avvertirlo. E in effetti così era stato.
< Tu … sei un angelo …> sussurrò Michele osservando gli occhi celeste acqua di Buffy. Erano diventati spettacolari, spaventosamente limpidi.
< Michele …> sussurrò Lucifero, disorientato quanto il fratello.
< La profezia si è avverata …> gracchiò Castiel prima di sputare un grosso grumo di sangue dalla bocca.
< è giunto il momento ora. Fate ciò per cui siete stati creati.> la voce di Buffy era spettrale, quasi composta da mille voci diverse, il suo tono calmo e terrorizzante fece rabbrividire Sam.
Ormai libera, Buffy si alzò in piedi molto lentamente e fissò Michele e Lucifero, come a dargli un ordine.
I due rimasero sconvolti ed annuirono.
Lucifero gettò un fascio di luce blu accecante contro Michele che reagì alzando una specie di scudo che deviò la luce infuocata verso i lati della stanza, fortunatamente senza colpire nessuno. Il muro che aveva accusato il colpo si sbriciolò all’istante.
Buffy si sentiva intrappolata in un corpo che non era realmente il suo … e all’improvviso, come una cascata i ricordi affiorarono alla sua mente e ricordò … Lei era caduta.
 Il paradiso, gli angeli … lei era diventata una di loro, era felice e … lei conosceva Castiel. Fu il primo dei suoi fratelli ad accoglierla con un sorriso e un gesto gentile. La abbracciò e la condusse di fronte a Dio.
Ricordò di aver amato Dio con una forza ed una devozione devastanti e ricordò di aver sempre vegliato sui suoi cari assieme a Castiel. Ecco perché quando lo guardava sentiva una strana sensazione di familiarità ed affetto … ne fu felice perché in un certo senso voleva dire che non aveva mai veramente abbandonato la sua famiglia a causa della sua durezza e del suo egoismo come invece aveva fatto quando era tornata.
Ma perché era tornata? Ah si … Willow … ricordò che si trovava con Castiel, come sempre. Stavano scherzando tra loro, combattendo, dopo una missione appena terminata negli inferi. E una forza inspiegabile la strappò dalle braccia di suo fratello rispedendola sulla terra. Dimenticò tutto tornando ad essere una semplice umana, un angelo caduto contro la sua volontà. Ma ricordò che … aveva già visto Dean, era per quello che si era immediatamente fidata di lui, conosceva già Sam e Bobby, aveva vegliato su di loro, sui Winchester perché sapeva avrebbero salvato il mondo, come sapeva che il piano di Dio era diverso. Lei aveva riportato Dean indietro dall’inferno, lei e Castiel lo avevano raggiunto prima degli altri e mentre lei lottava contro quelle bestie infernali Cass lo aveva afferrato per una spalla e portato via con sé.
Lei lo aveva salvato. Lei aveva vegliato su Sam mentre metteva a repentaglio la sua vita giorno dopo giorno cercando di far tornare Dean indietro dagli inferni … Loro avevano fatto parte della sua vita, una vita piena di amore e gioia che non sapeva nemmeno di poter ricordare. Ecco perché li sentiva così vicini al suo cuore …  Era diventato tutto così chiaro ora che i ricordi le erano tornati. Chiaro e spaventosamente macabro.
Ed ora era lì … senza sapere se fosse un angelo o una persona normale, perché Buffy c’era, si sentiva ancora se stessa ma i ricordi le si accumulavano nella testa come flashback impazziti. Ricordi della sua vita da cacciatrice e della sua vita da angelo.
< Buffy.> sentì pronunciare il suo nome e si voltò per vedere Sam mentre strisciava verso di lei.
Una profonda sensazione di amore la pervase e gli sorrise posandogli una mano sul viso. Ecco perché sentiva di amarlo, in realtà lo aveva sempre fatto, da angelo lo aveva protetto e lo aveva amato come nessun mortale avrebbe mai potuto fare e quell’amore le era tornato nel cuore, miracolosamente senza distruggerla. All’improvviso tutto le fu chiaro, tutto acquistò un significato ed il senso di colpa che si era portata dentro da quel bacio, scomparve.
< Buffy stai bene?> La cacciatrice si accorse che Sam doveva urlare per sovrastare  il rumore dello scontro tra i due Arcangeli ancora in atto ed alzando lo sguardo verso di loro rabbrividì.
Michele non sarebbe di certo morto, ma una scia di fuoco stava per schiantarsi contro la sua schiena … avrebbe ucciso Dean.
< No!> Il suo urlo riecheggiò nella stanza e si gettò su Michele.
Michele spalancò gli occhi e rimase a fissare la ragazza stesa su di lui, a terra. Lo guardava con devozione, felice per averlo salvato.
< … Grazie.> disse confuso mentre lei gli accarezzava il viso.
Buffy gli sorrise e scivolò di lato tossendo rumorosamente. Michele si sollevò sul gomito e notò che la sua mano era sporca di sangue, non era il suo.
Sam stava urlando disperato mentre Castiel cercava di avvicinarsi. Lucifero rimase pietrificato nel vedere Michele prenderla tra le braccia e spostarle i capelli dal viso. Perchè lo stava facendo?
Buffy si sentiva stanca, quasi insonnolita. Era grata al cielo per aver salvato Dean, ma aveva capito che qualcosa non andava, si sentiva così debole.
Lucifero approfittò del momento di distrazione dell’Arcangelo per colpirlo alle spalle. Ma prima che potesse farlo fu interrotto dall suo tramite.
< Si, la mia risposta è si Lucifero.> urlò Sam.
Michele si voltò a guardarlo stupito mentre il fratello sorridendo, abbandonava il suo vecchio corpo.
< Dean … ti amo … > sussurrò stanca Buffy. Aveva appena scoperto di essere un angelo e stava morendo, la sua solita fortuna.
Michele sentì il cacciatore dentro la sua mente cominciare a scalciare con una forza mai avvertita prima. La sua disperazione ed il suo dolore stavano prendendo il sopravvento sul suo corpo.
< Buffy! Amore mio … Buffy!> In una specie di implosione Dean riprese all'improvviso il controllo del suo corpo. Accarezzò il viso di Buffy che giaceva a occhi chiusi tra le sue braccia. Non poteva essere vero. Era un dannato incubo!
< Buffy svegliati! Sono io, sono tornato!> urlò ancora una volta, prima di sentire una mano posarsi sulla sua spalla.
< è morta Dean, non puoi più fare niente. Ma puoi far finire tutto il dolore che senti, se farai tornare Michele tra di noi.>
Si voltò per vedere Sam, o meglio il corpo di suo fratello posseduto da Lucifero.
Con le lacrime agli occhi Dean si sollevò in piedi e afferrandolo per la maglietta lo scaraventò contro il muro.
< Brutto figlio di puttana perché? Perché l’hai uccisa?> urlò, prima che Lucifero gli tirasse un pugno e lo facesse cadere a terra.
< Lo ha voluto lei, lo ha fatto per proteggerti Dean! Ora ridammi Michele per favore, abbiamo un affaruccio in sospeso.> disse calmo.
Nel frattempo il sangue di Buffy aveva formato una pozza enorme al centro della stanza ed una luce abbagliante cominciava a sprigionar visi lentamente.
Dean sentì la disperazione afferrarlo tra le sue fredde braccia, non aveva più forze. Lo avevano abbandonato lì con le mani sporche del sangue della ragazza che più di qualsiasi essere umano non meritava di morire. Le lacrime che sentiva scendere come un fiume in piena lungo le sue guancie gli annebbiarono la vista, ma quando alzò lo sguardo da terra, riuscì a notare una sagoma scura china vicino a Castiel.
< Buffy …> sussurrò speranzoso, ma voltandosi vide il corpo senza vita della cacciatrice, riverso proprio dove lo aveva lasciato.
< Ehi fratellino …> disse Buffy sorridendo a Cass < Sei ridotto davvero male … >. Posò due dita sulla sua fronte e lo guarì in un batter d’occhio.
Castiel le sorrise, sorpreso ed immensamente grato al cielo e l’abbracciò. < Credevo di averti persa per sempre Buff, ho avuto così paura.> le disse.
< Gli angeli non hanno paura.> le disse lei sorridendo. < A proposito noi due dovremo fare una bella chiacchierata.> gli passò una mano tra i capelli scompigliandoglieli e si alzò in piedi, insieme a Castiel.
< Fermi.> ordinò la cacciatrice con voce sicura.
Dean si sentì mancare il respiro. Era Buffy, la sua Buffy. Vestita di bianco, con uno sguardo diverso, simile a quello di Castiel, ma era la sua Buffy non c’erano dubbi.
Lucifero inorridì.
< Quante volte devo ucciderti per liberarmi di te?> chiese scocciato, mentre alzava una mano.
< Due.> rispose lei naturale.
Dean corse di fronte a lei per far arretrare Lucifero. Alzò una mano e rimase a fissare Sam.
< No Sammy, non lo fare. Sam so che sei ancora lì dentro fratellino, vuoi davvero uccidere me e Buffy?> Chiese, quasi implorandolo.
Lucifero ringhiò e scaraventò Dean dall’altra parte della stanza.  Si avvicinò a Buffy, portandosi a pochi centimetri da lei. Castiel stava per muoversi, quando notò che la mano di Buffy lo stava fermando.
< Sam … ti voglio bene … resteremo qui con te fino alla fine, sai che io e Dean siamo dei testardi.> Buffy gli accarezzò il volto ricevendo in cambio una sberla. Si portò una mano dove l’aveva ferita e sputò il sangue che sentiva scenderle per la gola. Castiel stava per intervenire, ma Dean lo afferrò per una spalla facendolo indietreggiare.
< Sam sono qui … e non me ne andrò, non ho intenzione di andarmene.> disse Dean fissando il fratello negli occhi.
< Smettila!> Urlò Lucifero, sconvolto. Diede un pugno al cacciatore che si accasciò a terra sentendo l’osso della sua mascella scrocchiare.  Lucifero continuò a picchiarlo fino a rompergli il naso e a rendere il suo viso irriconoscibile, ma nulla poteva fermare Dean dal rassicurare il suo fratellino.
< Sono qui Sammy, se dovrà finire in questo modo allora non sarai solo.> ripeteva Dean mentre Lucifero continuava a colpirlo senza sosta. Buffy sentì le sue gambe cedere, ogni parte di lei voleva intervenire ma sapeva bene quale era l’intento di Dean. Non poteva aiutarlo, ne andava ella loro vita. Della vita di tutti.
Buffy afferrò il braccio di Sam e gli passò una mano tra i capelli . Fu in quel momento che Sam riuscì a scrutare nei suoi splendidi occhi. Quello sguardo, quella determinazione, quell’amore … aveva visto quello sguardo sorridergli o rimproverarlo nella sua vita da poche, indispensabili persone … Papà, Buffy … e Dean.
Lucifero sospirò e quando riaprì gli occhi cadde a terra in lacrime.
Buffy lo abbracciò e lo salutò di nuovo. < Ciao Sammy …> sussurrò al suo orecchio mentre notava Dean rimettersi in piedi, traballando.
< è tutto finito ora.> disse fissando Dean che li stava raggiungendo.
< No, no … lo sento ancora … è dentro di me.> bisbigliò Sam, disperato, mentre si teneva le mani con la testa.
Il sangue di Buffy scintillò ed un enorme fascio di luce si levò in aria, sovrastando la stanza.
Castiel osservò la trappola del diavolo aprirsi e rabbrividì.
< Sam deve andare …> sussurrò l’angelo.
Dean corse da loro ed aiutò il fratello a rialzarsi, poi sollevò il viso di Buffy per guardarla negli occhi, di un colore così chiaro da spaventarlo.
< Buffy … cosa è successo?> chiese quasi implorandola. La cacciatrice lo fissò con le lacrime agli occhi e accarezzando il suo viso tumefatto lo guarì.
< La profezia si è avverata. Credo di essere morta, era questo che Castiel intendeva quando diceva che il mio sangue doveva attivarsi. La trappola di Lucifero si è aperta. >
disse Dean guardando il cadavere della cacciatrice.
< Ed ora?> chiese spaventato come un bambino.
< Ora devo saltare.> disse Sam sorreggendosi in piedi da solo.
< No! No, è tutto finito, siamo salvi!> urlò Dean in preda al panico.
Buffy si avvicinò a Sam e posò una mano sul suo viso.
< Sammy puoi resistere, puoi farcela … so che puoi …> gli sussurrò con la calma di un angelo.
< Non posso vivere con la paura che la cosa che sento dentro di me possa prendere il sopravvento, lo capisci? Lo sento dentro di me come un veleno e non riuscirò a tenerlo a bada a lungo.> la implorò Sam tra le lacrime, prima di guardare Castiel negli occhi.
< Troveremo una soluzione come abbiamo sempre fatto!> Urlò Dean afferrando il fratello per le spalle.
Castiel scaraventò Dean e Buffy dall’altra parte della stanza ed annuì a Sam con le lacrime a gli occhi.
< No!> urlò Dean.
< Sam!> Buffy riuscì a sciogliere la presa di Castiel e si gettò verso il cacciatore, ma era troppo tardi. Sam le sorrise dispiaciuto.
< Vi voglio bene.> sussurrò e con un salto si gettò nel fascio di luce che si chiuse poco dopo dietro di lui, lasciando Buffy stesa sul pavimento con le lacrime agli occhi.
Dean riuscì finalmente a muoversi e a correre da lei. L’abbracciò, la strinse forte ed insieme scoppiarono a piangere lacrime di gioia perché si erano finalmente ritrovati, perché l’Apocalisse era finita e lacrime di dolore perché erano così stanchi e così provati, avevano perso una parte del loro cuore. Avevo perso Sam.


Ragazzi questo è il penultimo capitolo di questa mia amata e super sudata fan fiction =). Spero davvero che vi sia piaciuta e che un po' io sia riuscita a ... incantarvi. Fatemi sapere cosa ne pensate e ... vi faccio una promessa. Il capitolo finale sarà solo l'inizio di una nuova ed avvincente storia... 

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Capitolo 23
*** Coming home. ***


Ragazzi, vi dico per certo che prima o poi apporterò dei cambiamenti al capitolo precedente “Dust in the wind” perché ci sono delle modifiche che vorrei introdurre ma vi informerò, anzi se avete critiche o suggerimenti sarei più che felice di ascoltarli. Adesso vi lascio all’ultimo capitolo di questa fan fiction … ma non disperate, sarà Dean ad immergersi nel mondo di Buffy nel nuovo crossover che inizierò a breve. Grazie a Jo ste e Tenebra per i consigli e il sostegno, ai miei iscritti e … a chiunque abbia letto questa storia, spero vi sia piaciuta se così è stato che ne dite di farmelo sapere con un commento? Tanto per invogliarmi a cominciare il seguito di questa fan fiction =).

Tutto sembrava aver perso senso e direzione. Perché il mondo continuava a girare se lei non riusciva a trovare nemmeno la forza per alzarsi in piedi, per respirare?
Il vuoto che la stava divorando la faceva sentire stanca e … distrutta. Aveva combattuto tanto per arrivare a quel punto, in quel preciso istante. Eppure avrebbe donato la sua anima per poter tornare indietro, a quando tutto era difficile e doloroso. Perché le sue lacrime non erano le sole, perché c’era Sam ad asciugarle.
Un’altra parte di lei sapeva che il sacrificio di Sam era stato indispensabile e che era stato giusto e che … non doveva soffrire per la sua perdita, che era ora di tornare … a casa.
E la cosa peggiore era che non riusciva più a capire quale delle due voci fosse la sua. Chi era diventata adesso? I suoi ricordi da essere umano e da angelo si accalcavano nella sua mente, rendendola una persona diversa. E non sapeva ancora come reagire, se seguire la voce di Buffy o la voce dell’angelo che era in lei. Non voleva diventare un automa senza sentimenti, ma in un certo senso la pace e la saggezza che sentiva dentro di sé la rassicuravano, la rendevano migliore.
Ma aveva perso Sam.
< Principessa ti porto qualcosa da mangiare?> La voce stanca di Dean la distolse dai suoi pensieri.
Era di nuovo lì, in quella stessa stanza di motel dove poco prima stava piangendo la perdita di Dean assieme a Sammy. Ed ora era seduta su quello stesso divano … senza di lui.
< No, grazie.> Gli rispose atona.
Dean si sentiva più che distrutto … Credeva di non poter sentire più nulla in verità. Un’immensa voragine aveva preso il posto del suo cuore e si stava allargando a macchia d’olio, inghiottendo la sua stessa anima. Non poteva credere di aver perso suo fratello. Ma non voleva vedere Buffy soffrire.
Si sedette al suo fianco e le mise un braccio attorno alle spalle.
< Dovresti mangiare … D’accordo, so che sei un angelo e gli angeli di regola non hanno bisogno di mangiare, ma la mia cacciatrice è un pozzo senza fine.>
Buffy sorrise alla sua battuta e posò la testa sulla spalla di Dean.
< Credi che stia bene?> le chiese lei innocentemente.
< Dimmelo tu, sei tu quella che è stata in paradiso.> Dean cercò di apparire sereno. Stava mentendo, ma aveva fatto una maledetta promessa a quel cretino di suo fratello.
< Si … sta bene.> sospirò, più serena di prima dopo aver avuto la conferma dal cacciatore che Sammy si trovasse tra gli angeli.
< Adesso cosa farai? Insomma, sei un angelo oppure un’umana?> Dean posò la testa su quella di Buffy e cominciò a fissare la finestra. Il mondo era salvo … ed era merito loro. Possibile che nessuno si fosse accorto di niente quando per loro era cambiato così tanto?
< Non ne ho la più pallida idea. Ricordo tutto … ma non mi sento un automa privo di sentimenti, sto male per la perdita di Sam e sento di amarti. Il problema è che sento di amare ogni cosa, l’umanità, gli angeli, Castiel, Dio così immensamente … è strano.>
< Puoi dirlo forte, dovrei cominciare a preoccuparmi e ad essere geloso?> Dean e Buffy si guardarono in faccia.
Scoppiarono a ridere per la battuta del ragazzo.
< Riesci a farmi sorridere persino adesso … te ne rendi conto?> chiese Dean più a se stesso che a Buffy.
< è perché mi ami … e perché l’Apocalisse è finita e … Sam è stato ripagato del suo gesto.>
Il cacciatore distolse lo sguardo da lei. Non sapeva quanto si stesse sbagliando, Sam era all’inferno e nessuno avrebbe mai più potuto salvarlo.
< Gli ho fatto una promessa sai …> disse Buffy guardandolo negli occhi.
< Quale?> Dean sembrava allarmato.
< Se tutto questo sarebbe finito, se fossimo sopravvissuti all’Apocalisse … dovevo smetterla di cacciare e cominciare una nuova, normale e noiosa vita … ed avrei dovuto fare di tutto per convincere anche te e lui se fosse …> le parole gli si strozzarono in gola.
< Avevo immaginato due case bianche, separate solo da un piccolo giardino sempre verde, un cane … noi tre. Dean senti …> Buffy non ce la faceva più a tenersi dentro quello che aveva provato per Sam, il dubbio che per un attimo si era insinuato in lei, non poteva mentire a Dean, lui meritava di sapere. Sapere che l’amore che provava per Sam era … angelico. Ma più di tutto c’era una domanda che voleva fare a Dean.
< Lo so Buffy, so che Sam si era innamorato di te … siete le persone più importanti della mia vita, credi davvero che non me ne sia accorto ancora prima di quello stupido bacio? Ma non mi importa quello che è successo e non è per colpa vostra che ho preso la decisione di dire si a Michele. È stato un mio sbaglio. Adesso voglio solo sapere se sei sicura di quello che mi hai detto l’ultima volta che ci siamo visti … Qual è la tua scelta? Me o Sam?> lo sguardo di Dean era indecifrabile, sembrava teso, ma il tono della sua voce era tranquillo, quasi piatto.
Buffy lo guardò sorpresa. < Lo sai che non c’è mai stata scelta. Pensavo lo avessi capito. Io amo Sam così tanto che avrei preferito gettarmi al suo posto in quella trappola … è vero. Ma è solo questo.>
Dean annuì, abbassando lo sguardo.
< Lo capisco …> sussurrò.
La cacciatrice sollevò il viso di Dean con una carezza e gli sorrise.
< Ma spero tu abbia capito che ti sceglierei sempre e comunque perché non ho scelta, perché sei dentro di me e mi sei indispensabile, perché il mio amore è qualcosa che trascende questa stessa dimensione … Mi sono innamorata di te non appena ho visto la tua anima tormentata e la tua forza. Quindi smettila di fare questa brutta faccia ed aiutami a mantenere la mia promessa.
Andiamo a vivere insieme, in una vera casa … Troveremo un lavoro, tu potrai fare il meccanico ed io … Beh, qualcosa mi inventerò. La domanda è … vuoi trascorrere il resto della tua noiosa e comune esistenza al mio fianco?>
Dean la fissò stupito e sorpreso. Quello era allo stesso tempo il momento più bello e il più brutto della sua vita. Era rimasto imbambolato a guardarla. Se non lei, adesso come adesso quale altra avrebbe potuto essere la ragione della sua vita?
< Sposami … Sposami Buffy Anne Summers … perché amo ogni tuo sguardo, ogni tuo respiro, amo i tuoi dolcissimi difetti ed i tuoi mille pregi, amo vederti la mattina appena sveglia ed amo farti irritare con le mie battute solo per vedere quella scintilla nei tuoi occhi. Amo il tuo sorriso e la tua gentilezza, amo l’angelo e la donna e la cacciatrice, amo te e ti voglio e ti desidero e ti amo con così tanta passione ed ardore che mi è impossibile immaginare una vita senza di te, perché non sarebbe vita quindi … Diavolo se verrò a vivere con te e ti donerò una banale e fantastica esistenza, persino due cani che odierò a morte perché masticheranno tutte le mie scarpe e voglio una famiglia perché è ciò che desideri, ma prima sposami …>
Dean si mise in ginocchio davanti a lei mentre sentiva gioia, dolore e felicità crescere dentro di lui come un fiume in piena. Si sentiva come un bambino, ma era felice.
Buffy rimase pietrificata, non si aspettava quelle parole. Non da Dean soprattutto, forse non in quel momento. Ma sapeva bene che solo grazie a lui il suo cuore non aveva smesso di battere, come  invece avrebbe dovuto
< Sei tutto ciò che mi è rimasto al mondo Dean e per la prima volta non ho bisogno di nient’altro.> Sussurrò Buffy con naturalezza, sentendo quelle parole sgorgare dal suo cuore.
Si gettò tra le braccia di Dean, distrutta e contenta, in lacrime. Quel bacio, quel maledetto bacio … così dolce, così violento … così loro. Passione e pena sembravano bruciare le loro anime, l’unico sollievo era sentirsi, amarsi. Tutto avvenne così in fretta, lì ai piedi di quel divano suggellarono il loro amore e la loro promessa. Dean fece scivolare la cacciatrice sul tappeto e prendendola in braccio la distese facendole poggiare la testa su un cuscino. Si portò sopra di lei  lentamente, assaporando la frenesia e il piacere dell’attesa. La mano ruvida del cacciatore scivolò lungo il fianco della ragazza facendola annaspare in cerca di un po’ d’ossigeno, afferrò le sue mani e le bloccò sopra la testa d Buffy. Baciò le sue labbra fino ad arrivare al collo, alla clavicola, al suo seno nascosto solo da una canottiera aderente. Ogni indumento che scivolava a terra lasciava i loro corpi nudi entrare in contatto, era quello il modo che il cosmo aveva trovato per permettere a quelle sue anime perse e spezzate di continuare a vivere.

Due mesi dopo.

< Buffy hai preso le chiavi della macchina?> Dean si fermò sul ciglio della porta a guardare la cacciatrice mentre salutava Bobby.
< Si, certo. Ti sei ricordato i documenti? > disse uscendo.
< Ehi principessa stai parlando con me, il Picasso dei documenti falsi!> Rispose Dean scompigliandole i capelli.
Buffy gli sorrise e tirò fuori la lingua, salendo in macchina.
< Senti, cosa ne dici di quella casetta che abbiamo visto a Denver?> chiese Dean salendo in macchina.
< Saremmo troppo lontani da Bobby, lo sai. Non voglio lasciarlo solo troppo a lungo.> Buffy diede un morso al suo cornetto e guardò la strada, sperando che Dean non si fosse accorto che stava dicendo una bugia. In fondo era una mezza verità, voleva stare sul serio vicina a Bobby, era diventato una specie di padre per lei, un po’ come il Signor Giles, ma c’era un altro motivo, maledettamente importante e maledettamente suo.
< Quindi ti chiami Dean Hendrix ed io … > La cacciatrice lesse uno dei fogli che Dean aveva accuratamente stampato durante la notte. < Buffy Paletto … Buffy Paletto? Dean!> urlò facendolo scoppiare a ridere, aveva passato un’ora cercando il cognome più ridicolo che avesse potuto affibbiarle, ma il risultato era stato insuperabile, soprattutto ora che vedeva l’espressione irritata di Buffy.
< Avanti Dean, come se Buffy non fosse già un nome strano! Paletto? Ma dici sul serio? Ti giuro, chiederò il divorzio ancora prima di averti sposato!> Buffy gli diede una pacca dietro la testa, ma Dean sembrava troppo divertito dalla reazione della sua futura moglie per prendersela.
< Consideralo un incentivo per velocizzare la data del giorno in cui mi dirai si, la signora Hendrix è davvero meno ridicolo rispetto alla signorina Paletto!> Continuò a guidare, sforzandosi di non scoppiare a ridere.
< Ti odio!> sbuffò Buffy incrociando le braccia sul petto.
< Come? Non sento, il volume è troppo alto!> e dicendo così alzò la manopola della radio al massimo.
Arrivati davanti alla banca dove Dean e Buffy avevano intenzione di chiedere un mutuo per comprare una casa tutta per loro e lasciare di nuovo a Bobby un po’ di privacy, la cacciatrice rimase a fissare la porta dell’edificio senza trovare la forza per scendere.
Dean si accorse dello sguardo triste nei suoi occhi e spegnendo la macchina le passò una mano sulla spalla.
< Andrà tutto bene, so che è un po’ strano, ma …>
< Non dovremmo andare ad elemosinare per avere quello che ci spetta di diritto, insomma … non so … dopo tutto quello che abbiamo perso, Dio non potrebbe almeno evitarci tutti questi casini?> chiese lei accigliata.
< Ehi, molta gente chiede dei prestiti per mettere su casa e visto che noi due non abbiamo mai fatto un lavoro retribuito in tutta la nostra vita, non abbiamo molta scelta, a meno che tu non voglia rapinarla come ti avevo proposto!> Dean le sollevò il viso, passandole un dito sotto il mento e la vide ridere della sua battuta.
Il cacciatore sentì il suo cuore scaldarsi e tornare a battere. Erano passati solo due mesi da quel maledetto giorno, la voragine che sentiva nel suo petto non accennava a diminuire. Ma cercava di nasconderlo a Buffy, lei era già così distrutta e le poche volte che riusciva a vederla sorridere si sentiva di nuovo intero, quasi una persona normale. Entrambi non parlavano mai di Sammy perchè faceva troppo male, cercavano di essere forti, l’uno per l’altra. In fondo stavano andando avanti con le loro vite come Sam avrebbe voluto.
< è assurdo, riesci a farmi sorridere in qualsiasi situazione.> disse Buffy prima di baciarlo dolcemente.
< Vorrei vederti sorridere sempre.> confessò Dean, un po’ rattristato mentre le passava la mano sul viso.
Buffy gli sorrise di nuovo. < Noi due ce la faremo. Io sono felice.>
< Non dire bugie Buffy.> rispose malinconico Dean mentre la fissava negli occhi.
La cacciatrice lo guardò ferita.
< Tu non lo sei?> gli chiese la ragazza improvvisamente intimorita.
< No, insomma si certo che lo sono. Ma … solo quando sono con te.> rispose Dean abbassando lo sguardo e cercando di non pensare a Sam, trattenere le lacrime era quello che aveva fatto da due mesi a questa parte e cercava con tutte le sue forze di non cedere.
Buffy lo baciò su una guancia e lo abbracciò stretto.
< Mi manca, come manca a te … è normale essere tristi, ma noi due insieme ce la faremo e si …> afferrò il viso di Dean tra le mani e lo costrinse a guardarla, < Quando sono con te sono felice, sempre. Senza di te non credo che sarei mai riuscita a superare questo periodo del cavolo.>
Dean le sorrise e la baciò con passione, facendo scorrere le sue mani lungo la schiena di Buffy che tremò al loro passaggio.
< Ti amo da morire.> sussurrò il cacciatore nella sua bocca, mentre Buffy intrecciava le sue dita ai capelli di Dean.
Buffy gli diede un ultimo bacio e scese dalla macchina, sorridendo.
Dean la raggiunse e le prese la mano prima di entrare insieme nella Banca.
< Salve Signor Hendrix, Signorina … Paletto.> disse il cassiere, leggendo i loro documenti … falsi.
Dean accennò un sorriso al cognome di Buffy e la cacciatrice gli diede un calcio sugli stinchi facendolo saltare sulla sedia.
Il cassiere lo guardò con sospetto e Dean gli sorrise, mentre Buffy voltava la faccia per non far vedere la sua espressione divertita.
< Salve, io sono Tom, Tom Adamson. Vedo che avete fatto una richiesta per un mutuo.> disse leggendo tutte quelle scartoffie che Dean aveva compilato.
< Si, vorremmo comprare una casa> disse Dean poggiando la sua mano sul ginocchio di Buffy, cercando di dare l’impressione di essere una tranquilla e noiosa coppia di fidanzatini.
< Avete intenzione di sposarvi?> chiese senza alzare il naso dai fogli.
< Si, il mese prossimo.> rispose Dean senza far parlare Buffy. La cacciatrice rimase a guardarlo perplessa, senza capire perché cercasse di parlare prima di lei. Era nervoso, si vedeva.
< E che lavoro fate?> chiese Tom.
< Io lavoro in una ditta edile mentre Buffy …> rispose Dean.
< Io faccio la maestra in un asilo.> La cacciatrice sorrise, cercando di mostrarsi calma e tranquilla, al contrario di Dean.
< Bene, due stipendi fissi vedo.> continuò Tom leggendo il fascicolo.
< Già e siamo persone molto responsabili, inoltre mio zio Bob Singer garantisce per noi, casomai ce ne fosse bisogno.> lo interruppe Dean. Buffy gli prese la mano e la strinse, cercando di farlo calmare. Molto probabilmente non si era reso conto che Dean era davvero nervoso. Ad un occhio inesperto poteva sembrare pacato, sicuro di sé, parlava solo un po’ velocemente. L’unica persona sulla faccia della terra in grado di comprenderlo al volo era lei, e Buffy sapeva che non era affatto tranquillo in quel momento.
Dean contraccambiò la presa ferrea, cercando di calmare i nervi. Voleva con tutte le sue forze dare una casa ed una vita felice a Buffy e temeva più di ogni altra cosa non poterle donare tutto quello che meritava.
E dopo tutto quello che avevano passato poteva accadere qualcosa di peggio? Avevano meritato una dannata ricompensa? Bene stavano per scoprirlo.
< Bene … Non vedo perché non darvi un prestito.> disse sorridendo Tom.

Tre settimane dopo

Alla fine Buffy l’aveva avuta vinta. Avevano comprato una bellissima casa a Dallas, distante solo alcuni chilometri da Bobby … e da Sam. Era quello il vero motivo per il quale non voleva allontanarsi, perché ogni notte quando Dean dormiva, usciva di casa e andava in quel maledetto edificio ormai raso al suolo. Era una cosa stupida, ma lo sentiva necessario, era come stargli accanto, riusciva a sentire meno la sua assenza e si sentiva meno in colpa. Il dolore era lo stesso, ogni notte, forse anche più intenso ma non le importava, voleva stargli accanto, lui era rinchiuso in quella maledetta trappola, per l’eternità, era solo.
Non era mai riuscita a dirlo a Dean perché lo avrebbe fatto soffrire, più di quanto non stesse male ogni giorno. Cercava di nasconderglielo, perché percepiva tutta la disperazione di Dean e non poteva fare nient’altro se non amarlo con tutta se stessa.
Ogni notte Dean sognava, lei non sapeva cosa, ma si svegliava di soprassalto, sudato. Erano sicuramente incubi.  Ed ogni notte Buffy lo stringeva a sé con più forza e lo baciava, sognava Sam ma non ne aveva mai parlato. Beveva molto ultimamente e Buffy aveva trovato molti libri che parlavano di Lucifero, di trappole mistiche, Dean li aveva nascosti.
Tutto quello che stavano facendo era cercare di difendersi a vicenda, ma in realtà si stavano soltanto allontanando. Avevano bisogno di parlare, di smetterla con tutte quelle bugie.


Dean si era innamorato di quella casa. C’era un grande giardino con una quercia secolare dove aveva già cominciato a costruire un’altalena e una casetta sull’albero. La vera casa era a due piani con tre stanze da letto, una cucina ed un salone enormi. Era celestina, con gli infissi bianchi ed il tetto a sbalzi, un vialetto in pietra per raggiungere la porta d’ingresso. Aveva sempre sognato di poter donare una casa del genere a Buffy, e finalmente ce l’aveva fatta.
< Passami quel frullatore.> Buffy allungò la mano verso Dean mentre cercava di aggiustare il rubinetto dell’acqua della cucina che stava gocciolando. Il cacciatore che stava portando le scatole piene di utensili e arredamento per tutta la casa, ne poggiò una su una sedia in cucina e gli passò il frullatore. Era stato così impegnato per tutta la mattinata a caricare e scaricare cianfrusaglia dal portabagagli che non l’aveva osservata nemmeno un momento.
Portava una maglietta bianca a mezze maniche e sopra una salopette di jeans che le andava larghissima, aveva i capelli raccolti in un fermaglio, con le punte che le sfioravano il collo nudo … era bellissima.
Dean l’abbracciò e le baciò il collo, sensuale. Buffy rise e rabbrividì a causa del suo respiro fresco contro la pelle.
< Dean … abbiamo ancora mezza casa da disimballare.> disse sorridendo, prima di voltarsi e baciarlo, facendo scorrere le sue dite tra i capelli di Dean.
< è colpa tua … sei davvero sexy vestita così.> sussurrò lui mentre le baciava il collo.
Buffy rise. < Ma se sono praticamente inguardabile.>
< Sei la donna più bella e sensuale del mondo, e non è solo un modo di dire perché sei la mia donna. È la pura, maledetta verità, è per questo che non ti lascio mai da sola più di cinque minuti, potresti capirlo e correre tra le braccia di Brad Pitt.> le disse sincero mentre le accarezzava la schiena.
Buffy gli sorrise, felice. Quella nuova casa gli stava facendo davvero bene, riusciva a vedere di nuovo il suo Dean in quegli occhi verde scuro che conosceva alla perfezione.
< Bene … allora datti da fare o andrò a cercare un uomo che sia più veloce di te a trasportare scatoloni.> gli disse scherzando e lo baciò velocemente in punta di piedi.
Dean rise e riprese il suo lavoro sorridendo. Uscì di casa per andare a parcheggiare l’Impala nel garage e si sentì … finalmente sereno. Ed era una sensazione nuova, piacevole.
Dopo aver parcheggiato prese due fucili, una bomboletta spray ed un sacco di sale dal portabagaglio e li portò in casa.
Buffy stava posizionando un vaso di cristallo, regalo di Bobby, sul tavolo della cucina che ormai era stata perfettamente sistemata. Dean rimase a guardarla per un istante, felice di vederla sorridere e si sentì stranamente fiero. Vederla nella loro casa, ad arredare una stupida stanza … non aveva mai pensato che una cosa così banale e lontana dal suo mondo potesse renderlo così felice.
Posò tutto all’ingresso della casa e corse fuori. C’era un’aiuola nel giardino. Rose rosse. Ne prese una, la più bella e corse dentro. Buffy stava osservando il suo capolavoro, soddisfatta quando una splendida rosa comparve davanti alla sua visuale, seguita da un romantico bacio.
< Hai proprio deciso di non farmi lavorare oggi, vero?> chiese ridendo Buffy, mentre lo stringeva a sé.
Dean la baciò di nuovo e mise la rosa nel vaso. < Ehi, sai che non sono un tipo romantico, cerca di cavalcare l’onda finché è alta.> disse, facendole l’occhiolino.
Buffy gettò le sue braccia intorno al collo di Dean e lo baciò con tanta da passione da togliergli il fiato. Non poteva fermarsi, non avrebbe mai potuto smettere di amarlo ed ogni volta che se ne rendeva conto era come se lo guardasse per la prima volta. Era così emozionata che non riusciva a trovare le parole … quindi decise di passare ai fatti.
Dean cadde a terra a causa della grinta con la quale Buffy aveva cominciato a baciarlo.
Rotolarono sul pavimento ridendo, fino a quando Buffy non si trovò sopra di lui.
< E pensare che credevo di essere io quello passionale ed eccitante.> disse Dean tra le risate.
< Sei tu che accendi il fuoco in me.> rispose Buffy con dolcezza. Dean le afferrò la nuca e la baciò con tanta passione. La cacciatrice rispose a quel bacio infuocato e cominciò a togliergli la t-shirt nera, adorava quella maglietta addosso a Dean, solitamente si vestiva con strati e strati di indumenti, maglietta, camicia e giacca, era bello da mozzare il fiato comunque, ma vedere il suo corpo scolpito attraverso il leggero tessuto di quella maglietta era molto meglio.
Quando vide il fisico scultoreo di Dean sentì la sua temperatura corporea salire, sfiorò il suo petto ed i suoi addominali scolpiti facendo ruggire il cacciatore che la afferrò per i fianchi e le slacciò la salopette, lasciandola in t-shirt bianca e mutandine nere di pizzo. Dean si portò sopra a Buffy, facendola rotolare e cominciò a baciarle il collo. Fece scivolare la sua mano ruvida lungo il suo fianco, ma proprio in quel momento Castiel apparve al centro della stanza. Buffy e Dean non notarono l’intruso finché non tossì, imbarazzato.
Cass non sapeva quali emozioni provare esattamente di fronte a quella scena, amava immensamente Buffy, era sua sorella, la sua sorella preferita, ma sapeva che Dean la rendeva felice, inoltre voleva davvero bene a Dean … a dire il vero erano le due persone più importanti della sua vita. Questo non significava che non avesse sofferto della decisione di Buffy di rimanere con Dean e non seguirlo di nuovo in paradiso, per questo tornava di rado a farle visita, ogni volta lasciarla era straziante.
Dean si sollevò in fretta e si posizionò di fronte a Buffy per coprirla, mentre la cacciatrice si rimetteva la salopette, irritata e allo stesso tempo divertita.
< Cass, dannazione! Solitamente si bussa prima di entrare in una casa!> disse Dean mentre si rimetteva la maglietta.
L’angelo rimase immobile, pensieroso. Strinse il vaso che teneva in mano.
< Sono venuto per farvi le congratulazioni per la nuova casa.> rispose atono allungando la mano dove teneva una pianta di gigli.
Buffy superò Dean e si gettò tra le braccia di suo fratello. Si strinse forte a lui ed affondò il suo viso nel petto di Cass che contraccambiò l’abbraccio sorridendo.
< Mi sei mancato Cass.> sussurrò Buffy obbligandosi a non piangere. Quando lo abbracciava si sentiva ogni volta a casa, protetta. Gli voleva davvero molto bene, era suo fratello a tutti gli effetti, era nel suo cuore. Questo le fece ricordare Dawn, per un solo istante, un istante che le tolse il fiato.
< Anche tu pulce.> rispose l’angelo prima di darle un bacio sulla nuca.
Dean sentì svanire tutta l’irritazione per l’irruzione di Castiel. Vedere Buffy così felice lo rendeva pieno di gioia, inoltre quel quadretto era davvero toccante … Dio quanto gli mancava Sam.
< Grazie per la pianta.> trillò felice Buffy disponendola all’ingresso vicino alla porta.
< Cosa ne dici di restare per cena? Beh insomma, potresti fare finta di mangiare!> disse lei sorridendo.
Dean e Castiel sorrisero automaticamente osservando la sua felicità, erano dannatamente connessi alle emozioni di quella piccoletta.
< Volentieri. Ma a dire il vero non sono qui solo per questo.> disse Castiel entrando in cucina.
Dean si sedette sullo sgabello della penisola e Buffy si avvicinò a Castiel per dargli un bacio sulla guancia.
< Spara, sei qui questo è l’importante.> disse prima di afferrare la teiera per preparare un po’ di the.
< Aspetta, se è una brutta notizia dalla con calma.>lo fermò allarmato Dean, portando le mani in avanti.
Castiel annuì serio, facendo ridere la cacciatrice.
< Willow e gli altri, hanno bisogno di te. La tua resurrezione forzata ha comportato delle complicazioni, ha risvegliato il male primordiale. Sono impreparati, inoltre tutte le potenziali cacciatrici vengono uccise proprio mentre parliamo. Non sanno ancora che sei tornata in vita. Mi dispiace Buffy, ma sei l’unica in grado di salvare il mondo adesso.>
Buffy rimase pietrificata, lasciò andare la teiera che si schiantò a terra rumorosamente, Dean si alzò immediatamente dalla sedia ed afferrò la cacciatrice per i fianchi, la strinse a sé sorreggendola.
< Va tutto bene principessa, tranquilla.> le sussurrò in un orecchio.
< è colpa mia?> chiese Buffy quasi come un automa.
< Tecnicamente è colpa dei tuoi amici che ti hanno riportato in vita.> rispose Castiel avvicinandosi a lei.
Le posò una mano sul viso.
< Meriti la vita che stai creando qui, con Dean in questa casa, ma … sono due mesi che vuoi tornare per vederli, non lo hai ancora fatto solo perché affrontare la morte di Sam è già abbastanza. Prima o poi saresti tornata lo sai, ora hai un motivo in più, salvarli. Sarà dura, ma avrai Dean al tuo fianco e potrai tornare qui appena avrai finito … > disse con calma l’angelo, cercando di rassicurarla.
Dean afferrò Buffy per le spalle e la voltò, per guardarla in faccia.
< Ehi … Non si fa niente se non vuoi … comunque io ci sto, senza problemi. Questa casa sarà qui ad aspettarci anche tra tre mesi.> le disse sorridendo.
Buffy contraccambiò il sorriso. < Due mesi … Non di più, risolveremo la cosa in due mesi.> disse seriamente.
Dean le sorrise e la baciò. < Ti amo.> sussurrò Buffy, grata al cielo per averle donato quell’uomo perfetto.
< Va a fare i bagagli, si parte per Sunnydail.> Le ordinò Dean sorridendole. 

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