Per amore...per guerra

di shiinait
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il nuovo torneo ***
Capitolo 2: *** Il viaggio ***
Capitolo 3: *** All'aeroporto ***
Capitolo 4: *** Incontri ***



Capitolo 1
*** Il nuovo torneo ***


1° CAPITOLO:IL NUOVO TORNEO

1° CAPITOLO:IL NUOVO TORNEO.

Sospirò.La città,vista da quel tetto,assomigliava ad un immenso insetto nero,con enormi tentacoli che a volte s'illuminavano per la luce spettrale dei lampioni.Tutto sembrava calmo,ma i suoi acutissimi occhi vedevano,lontane,le luci di alcune abat-jour che ancora non venivano smorzate e il suo finissimo udito sentiva chiaramente il rombo dei motori delle macchine che ancora passavano sulle strade,molti metri sotto di lui.Sospirò di nuovo e si accinse a ritornare in camera, e appena mise il piede sul pavimento della stanza abbandonò il suo aspetto di Yoko e ritornò a quello umano di Shuichi Minamino.

Ancora non riusciva a dormire:erano passate circa due ore da quando era rientrato nella sua camera e tutto era calmo,eppure,lui...Lui non riusciva ad assopirsi.E per ingannare il tempo,per non essere "assordato" dal silenzio che regnava nella casa iniziò a rimuginare sui tre problemi fondamentali che lo tormentavano.Il primo era il nuovo incarico che Yusuke gli aveva descritto,ne dovevano parlare il giorno dopo,sembrava che fosse un nuovo Torneo delle Tenebre.Comunque non gli interessava più di tanto.Il secondo problema che lo tormentava era costituito dal fatto che aveva addirittura dovuto trasformarsi in Yoko per stare in piedi sopra un tetto."Accidenti!"Pensò."Sono giunto fino a questo punto!Non posso continuare così,o il mio spirito di Yoko si unirà troppo al corpo di Shuichi Minamino!".Comunque anche questo non lo preoccupava più di tanto...Sarebbe bastato tornare nel Makai per un poco per risvegliare lo Yoko che era in se...Ma il terzo problema...Quello era diverso!Guardò sconsolato le coperte e gli venne alle labbra un nome,appena sussurrato..."Maya...".

Ricordava tutto esattamente,era successo alcune settimane fa.Era solo in casa ed era andato a rispondere al telefono. -Pronto?-Aveva detto subito,chiedendosi chi poteva essere.Forse suo fratello,che era andato in gita scolastica...Il telefono a casa sua serviva soprattutto per comunicazioni "familiari".

-Buongiorno,sono Maya Kitajima,un'amica di scuola di Shuichi,andavo con lui in classe pochi anni fa.Potrei parlare con lui se non le dispiace?-Dall'altra parte del telefono lo raggiunse una voce di ragazza che conosceva.Non aveva capito subito chi era fino a quando lei non aveva detto il suo nome.Allora era stato tutto chiaro.

-Ciao Kitajima!Non mi riconosci?Sono io Shuichi!Come stai?Come mai questa telefonata improvvisa?-Il cuore gli batteva all'impazzata,ricordando i dolci lineamenti che accompagnavano quella voce.Maya,la SUA Maya.E' vero,all'inizio non aveva accettato che lei si fosse innamorata di lui perchè voleva proteggerla,ma ora era diverso.Non badava neppure a quello che diceva,non faceva altro che domandarle come stava,cosa faceva,perchè voleva sapere tutto di lei.Forse questa volta sarebbe stato diverso.Forse questa volta sarebbe riuscito a dichiararle quello che veramente provava nei suoi confronti...Ora che,ne era sicuro,non c'era nessuno più forte di lui e di tutta la sua squadra e poteva proteggerla a dovere.Dopo un po' che parlavano...

-Scusa,Minamino,stavo quasi dimenticando il motivo principale per cui ti avevo telefonato!La nostra vecchia classe vorrebbe fare una "rimpatriata",vorremmo rincontrarci tutti,che ne dici,potrebbe andarti bene?E' la prossima settimana,di sabato,alle otto di sera in pizzeria!Va bene?Ti prego,dì di si,saresti l'unico che non partecipa!-Come faceva a resisterle quando lo pregava così?Dall'inflessione della sua voce riusciva anche a percepire la sua espressione,il suo sguardo,il suo sorriso.

-Se ci saranno tutti non posso certo dire di no!Conta su di me,io ci sarò a qualunque costo,verrò anche in capo al mondo!-Cosa gli succedeva?Non aveva mai detto qualcosa del genere a nessuno...Era diventato così simile agli umani che aveva acquistato in tutto e per tutto il loro modo di parlare?Oppure questo era l'effetto collaterale della sensazione che era chiamata "amore"?Tutti gli innamorati si esprimevano in quel modo buffo e ridicolo?

Presero gli ultimi accordi e si lasciarono,pronti ad incontrarsi una settimana dopo con i loro compagni di classe davanti al cinema vicino alla pizzeria.Pronti ad incontrarsi,a rivedersi,era una promessa che si erano fatti tra loro.Ma c'era un'altra promessa che Kurama aveva fatto a stesso:"Questa volta le rivelerò ciò che provo per lei.E la proteggerò,per l'eternità."

Il sonno stava prendendo il sopravvento.Ripensando alla sua promessa fatta il giorno della telefonata di Maya,Kurama sorrise amaramente.Ma ora aveva troppo sonno,voleva dormire,e scacciò con forza i brutti pensieri dalla sua mente.Solo un attimo prima di assopirsi gli passò per la mente questa frase:"Diamine...."

-...Come ti sei abbassato,Yoko Kurama,per comportarti così!Non pensavo conoscessi la parola amore!-Hiei aveva ripetuto esattamente le parole che lui aveva mormorato la notte precedente,prima di addormentarsi.

-Che c'è di male nell'amore?Solo tu,nanerottolo,non puoi capirlo!Sei così piccolo che nessuna ragazza ti si avvicinerebbe!Comunque per una parte concordo con lui,Kurama!Come fai ad innamorarti se conosci solo una ragazza insulsa come questa Kita-qualcosa...Solo chi conosce Yukina prova il vero amore!-Kuwabara già era perso nelle sue fantasticherie,e Hiei,sentito il nome di sua sorella,gli lanciò un'occhiataccia,ma lo "spilungone" non se ne avvide."Tanto"pensò poi Hiei mentre un sorriso sarcastico gli attaraversava il volto"mia sorella è ritornata tra i ghiacci e questo spilungone morirebbe assiderato prima di trovarla!"

-Ciao ragazzi!!-Yusuke,accompagnato dall'inseparabile Botan,entrò nella stanza dove gli altri erano già riuniti.Kurama e Hiei lo salutarono con un cenno del capo.

-Urameshi!Ti pare questa l'ora prefissata?E ci avevi convocato tu!Ma come è possibile,potevi fare un poco più tardi dato che c'eri,perchè non ti sei fermato da qualche parte a prendere qualcosa,un poco di ritardo in più di certo non ti faceva male,ma che diavolo ti è preso,ti convochi e non ti fai vedere,sai che abbiamo dei nemici,dei demoni che se ti uccidono sarebbero onorati in tutto il loro mondo e...-Kuwabara già era partito ad urlare contro il suo amico per il ritardo di qualche minuto,e continuava parlare senza che nessuno l'ascoltasse.

-Hiei,Kurama,sono stato avvertito dal Re Enma Jr. che ci sarà un nuovo tipo di torneo,il Torneo Demoniaco della Magia Oscura.Non sarà di certo più difficile degli altri,però sarà sicuramente più duro.Vi parteciperanno tutti i tipi di demoni,e anche un certo Moki,che il Mondo Spirituale sta cercando.Le battaglie saranno corpo a corpo,uno contro uno,e dureranno un solo round per ognuna.-Iniziò Yusuke serio in volto.

-Questo significa che ogni squadra metterà un solo giocatore per ogni incontro,e che ogni incontro sarà composto da una sola battaglia.Il giocatore perdente deve essere ucciso,e non può essere rimpiazzato.Se colui che vince non uccide l'avversario,viene ucciso a sua volta.-Precisò Botan.

-Mi dispiace,io mi dissocio dall'impresa.Ormai ho già combattuto troppo con voi,ho saldato il mio debito verso il Mondo Spirituale e non intendo combattere ancora contro demoni di livello superiore al mio,anche se adesso sono diventato così forte che dubito che ce ne siano ancora!Tanto li sconfiggo sempre con il mio colpo micidiale!-Hiei stava già per avvolgersi nel suo mantello nero ma Yusuke lo trattenne.

-Devi sapere,Hiei,che ora esistono anche i demoni di tipo G,che sono molto più forti di tutti gli altri.Non ti piacerebbe saggiare la loro forza?Moki fa parte di questi demoni e ha già ucciso ben 660 vittime,tra demoni e persone umane.Dobbiamo impedirgli di compiere altri omicidi!-Botan paziente cercò di convincere Hiei a partecipare sperando nel suo spirito competitivo.Hiei in effetti iniziò ad interessarsi...Demoni di grado G...Sarebbe stato interessante confrontarsi con loro!

Intanto Kurama fece finire il monologo a Kuwabara e gli spiegò il nuovo torneo.Gli stava ancora descrivendo i dettagli quando la porta si spalancò ed entrarono tre ben note persone,seguita da un'altra a breve distanza.Una era attaccata ad una bottiglia di vino,una teneva una sigaretta tirando varie boccate,e un'altra si gettò nelle braccia di Yusuke.L'ultima salutò tutti guardando per terra e timidamente.La madre di Yusuke,Shizuru e Keiko erano arrivate a scoprire dove si riunivano i quattro e si erano portate dietro Yukina,che Botan aveva rintracciato appena saputo del Torneo.La sorella di Hiei era l'unica che dava forza a Kuwabara e la forza era fondamentale per sopravvivere in questa nuova battaglia.

"Diamine la lettera!Me ne sono dimenticato!"Pensò Yusuke appena vide Yukina.Shizuru aveva insegnato alla piccola Dama dei Ghiacci a scrivere nell'alfabeto dei Ningen e questa aveva indirizzato una lettera a Kuwabara e Hiei per ringraziarla delle volte che l'avevano salvata dai pericoli...Ma Yusuke aveva pensato di farla vedere ai due solo se si fossero rifiutati di partecipare.Così quando Yukina chiese se i due l'avevano letta...

-Certo!-Annunciò Botan mentendo spudoratamente.-E Kuwabara è molto felice che tu venga a vederlo al prossimo Torneo!-Sorrise cercando di essere convincente.-E ovviamente anche Hiei è lusingato del fatto che tu l'abbia ringraziato perchè spesso ti ha salvata in situazioni pericolose!-Riprese,mentre Hiei si chiedeva di che lettera stavano parlando.

-Bene,allora si parte per il Torneo Demoniaco della Magia Oscura!-Esclamò Kuwabara trionfante senza aspettare nient'altro.Come sempre la vista di Yukina lo mandava in visibilio.E tutti si diressero verso la porta,mentre Kazuma si era fermato un attimo per guardare in cagnesco Hiei,convinto che volesse conquistare Yukina e rubargli così la ragazza.

"Già,si parte"pensò Kurama."Kuwabara e Hiei combattono per Yukina,Yusuke per Keiko.E io per chi potrei farlo se non per Maya?Ma,come mi ha detto lei la volta scorsa,qualcun'altro ha promesso di proteggerla dai ricordi e dai sogni che ha...Di un bambino che le sembra di conoscere che per difenderla ha trasformato una volta un filo d'erba in una spada...Il polline dei Mugen-bana non serve poi a molto!".

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Capitolo 2
*** Il viaggio ***


2° CAPITOLO:IL VIAGGIO

2° CAPITOLO:IL VIAGGIO.

L'aereo stava attraversando placidamente il cielo sopra il mare verde del Giappone.Per una volta tanto le previsioni metereologiche avevano visto giusto,e il sole brillava sopra la grande distesa d'acqua,che rifletteva in luccichii dorati i raggi brillanti dell'astro celeste.Tutti i passeggeri erano intenti a parlare o a leggere riviste,eccetto un ragazzo dai capelli rossi e dagli occhi verdi,che indossava l'abito maschile tipico dei giapponesi:Kurama.Alcune ragazze lo guardavano ammiccando e sorridendo complici:certo,non era muscoloso,però era di una bellezza impossibile a descriversi!!

Vicino al ragazzo dai capelli rossi ve ne era un altro,piccolo di statura,dai capelli talmente neri che,se riflettevano per un attimo il sole,si riempivano di riflessi bluastri.Una riga bianca composta da alcuni capelli spezzava la monotonia della capigliatura del ragazzino,che dormiva placidamente.Sembrava un angelo,un bambino tenero di circa dodici anni che riposava tranquillamente.Nessuno aveva notato quel piccolo fregio appena visibile che nel Makai è chiamato "terzo occhio",e nessuno sapeva che sotto quelle vesti si celava Hiei,piccolo ma temibile demone del fuoco.

-Kurama!Ehi,Kurama!-Un ragazzo ordinario,dai capelli neri modellati con un po' di gel,Yusuke,spuntò improvvisamente dietro il ragazzo dai capelli rossi.Quest'ultimo si girò e vide l'amico che si era avvicinato:indossava un completo di jeans,e una t-shirt bianca sotto la giacchettina faceva notare i muscoli frutto dei duri allenamenti sotto la guida di Genkai.-Perchè non vieni a parlare con noi giù in fondo?Qui ti annoi di certo e non puoi contare sulla loquacità di Hiei!-Il demone del fuoco si girò nel sonno.

-Attento a non svegliarlo,Yusuke.Hiei dorme profondamente solo dopo aver consumato tutta la sua potenza.In realtà ha il sonno molto leggero e non vorrei essere nei tuoi panni,se proverai a destarlo dal mondo dei sogni!-Replicò Kurama senza scomporsi,con la sua voce calma.Le ragazze cercavano di attirare la sua attenzione.

-Perchè,i demoni sognano?-Rispose Yusuke sarcasticamente.-Comunque vieni Kurama,dai,dacci un tuo parere su quello che ci aspetta,come ti sembra Moki da quello che ti ha detto Botan,che ne pensi del posto dove stiamo andando...Comunque siamo davvero fortunati.Non pensavo che partecipare a un torneo ci avrebbe fruttato un viaggetto come questo...Andare in Italia...E poi con tre giorni d'anticipo!-

-Yusuke,stupido Ningen,vattene!Stai disturbando il mio riposo,lascia in pace Kurama e me soprattutto!!-La voce di Hiei si levò forte sopra quella di Yusuke.Il ragazzo notò che il demone del fuoco non sembrava affatto uno appena svegliatosi,anzi!!!-Togliti dai piedi o provoco quello che voi Ningen chiamate un "disastro aereo"!-Esclamò Hiei vedendo che Yusuke non accennava a muoversi.Il ragazzo con il completo di jeans si ritirò immediatamente a ritroso,mormorando un flebile "scusa" e Kurama accennò un lieve sorriso.Hiei era quasi il più forte del gruppo, superato solo da Yusuke,ma anche il suo amico Ningen aveva paura di scontrarsi con il piccolo demone e non lo voleva affrontare più...

-Accidenti che rompiscatole!-Sibilò Hiei accingendosi a dormire di nuovo.-Stavo sognando di essere con Mukuro...E proprio sul momento più bello lui mi sveglia!-Kurama sorrise di nuovo.Certo che Hiei criticava facilmente:la sua passione per Mukuro non era certo inferiore a quella che lui provava per Maya o Kuwabara per Yukina.Eppure il piccolo demone diceva ancora che erano legati da un rapporto strettamente professionale (e per lui di subordinazione),con solo un poco di amicizia...Certo,come no!

-E' bellissimo!Vi ringrazio di avermi invitata!-Yukina vedeva per la prima volta in vita sua il mare ed era grata a Keiko e Shizuru,che l'avevano voluta in quel viaggio.-E' brutto sapere che scenderemo da questo...aereo si chiama,giusto?-Era ancora insicura su alcune parole dei Ningen,ma Kuwabara si affrettò a rassicurarla.

-Giusto!Ma appena scenderemo vedrai cosa ti aspetterà in Italia!E' la patria della moda,un po' come Parigi:ti comprerò tantissimi vestiti,così sarai la più bella del Makai e del Ningekai,e poi potrai mimetizzarti meglio quando sei con noi!-In effetti i vestiti di Yukina attiravano l'attenzione degli altri passeggeri,un po' come quelli di Kurama,che aveva portato i suoi soliti vestiti composti da giubba e pantaloni con una fascia legata in vita.Però quelli della piccola Dama dei Ghiacci erano davvero strani.-E di questi vestiti dovrai ringraziare solo me,Kazuma Kuwabara,che lo farò in nome del nostro amore,e non Hiei!-Esclamò il ragazzo dai capelli "arancioni",convinto ancora che il demone del fuoco volesse prendergli la ragazza.Tutti tirarono un sospiro di sollievo,perchè Hiei dormiva abbastanza lontano da non sentire il delirio di onnipotenza di Kuwabara,e la lite veniva evitata.

-Certo Kazuma-chan!-Rispose Yukina."Non capisco ancora cosa intende con 'nostro amore',ma prima o poi ci riuscirò!"Pensò poi,vagamente perplessa.

-Ma ci pensi Shizuru?Andremo nel paese di Versace,Armani,Gucci e tutti gli stilisti più famosi!Le nostre amiche c'invidieranno da morire quando ritorneremo in Giappone!!-Esclamò Keiko raggiante,rivolgendosi all'amica,sorella di Kuwabara.-Ovviamente ce li offriranno i nostri accompagnatori,vero??-Domandò sarcasticamente,guardando Yusuke,che già pensava in che stato sarebbero state ridotte le sue tasche.Botan era allegra...Forse sarebbe riuscita a farsi offrire qualcosa da Sua Maestà Re Enma Jr.,che in fondo era il suo accompagnatore (e la sua passione segretissima...Anche se le altre ragazze non pensavano che l'accompagnatrice nel mondo dei morti potesse provare tali sentimenti!).

"Moki:nel Mondo Spirituale si sa poco di lui,solo che è un potente assassino che ha compiuto 660 omicidi.Tra le persone da lui assassinate si contano grandi maestri di arti marziali e demoni di vario genere.E' capace di assorbire la forza dei suoi avversari e di ricopiarne le tecniche.La sua vera forma rimane per tutti ignota."Kurama rilesse attentamente la scheda che il Re Enma Jr. aveva fornito a lui e agli altri del gruppo riguardo il potentissimo demone che dovevano trovare e sconfiggere.Che grande descrizione!Non sapeva neanche da dove poter iniziare per cercare quel bastardo.Bastardo perchè tra le sue vittime "non importanti",come recitava la scheda poco dopo,c'erano anche "giovani fanciulle con un poco di forza spirituale",e tutto ciò gli ricordava Yatsude...E ovviamente Maya.Quella ragazza era diventata un'ossessione per lo Yoko,cercava di non pensarla,ma era impossibile.La sognava anche di notte!Aveva persino preso il polline del Mugen-Bana per scordarla,ma niente da fare,era inutile...O i demoni erano immuni a questi fiori oppure la sua passione per la ragazza era troppo forte!O era l'amore più forte di qualsiasi cosa,anche dei fiori di loto del mondo spirituale?

"La forza che i Ningen chiamano 'amore' è più forte di qualsiasi cosa?Persino dei Mugen-Bana,i fiori di loto del Makai?Yoko Kurama,se ti sei lasciato prendere da una forza così spaventosa sei caduto davvero in basso!"Pensò Kurama per l'ennesima volta.Poi,improvvisamente,si fece prendere dal misterioso torpore che già da un poco c'era su di lui e si addormentò profondamente,vicino ad Hiei.

-Oh no,si è addormentato!Proprio quando avevo deciso di chiedergli un appuntamento!!-Una delle ragazze che guardavano adoranti Kurama bisbigliò il suo disappunto alle compagne che facevano cerchio attorno a lei.Tutte approvarono concitate,ma due stavano in silenzio guardando lo Yoko con occhi freddi,come se lo stessero valutando per capire se era all'altezza di qualcosa.Ma cosa?

-Ehi,voi due,cosa ne pensate di quel ragazzo?Sarebbe adatto per me?-La ragazza di prima si rivolse alle due ragazze che fissavano Kurama,ma quelle non la degnarono di uno sguardo e rimasero in silenzio...Osservavano il ragazzo come se avessero voluto,e potuto,penetrare nei suoi sogni.

-Svegliati Kurama!-La voce di Hiei fece balzare lo Yoko.-Siamo in Italia.Allacciati la cintura,stiamo atterrando.-

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Capitolo 3
*** All'aeroporto ***


Ecco il terzo capitolo

Ecco il terzo capitolo. Ringrazio Seguitora e Liris per i commenti positivi, e spero che mi perdoneranno per aver cambiato, da un capitolo all’altro, il tipo di carattere… Forse ho descritto Keiko un po’ troppo odiosa per essere lei, ma non essendo questa ragazza la protagonista della storia ho deciso di cambiarla un po’ rispetto al manga e all’anime…

TERZO CAPITOLO: ALL'AEROPORTO.

- E' bellissimo qui! Non pensavo che potesse esistere, nel mondo degli umani, un posto così... stupendo! - . Il sorriso raggiante di Yukina era la conferma che le sue parole erano veritiere: guardava estasiata il luogo dove il suo gruppo era giunto, osservata con meraviglia da Keiko. Ma quell’aeroporto, in confronto a quello di Tokyo, era minuscolo!

- Non ti capisco, Yukina! Cos'ha di speciale questo posto? E' una formica, in confronto all’aeroporto da cui siamo partiti… - la rimproverò Keiko, con disappunto. – Botan, ma perchè il re Enma ha voluto farci sbarcare qui, in questo luogo impronunciabile? Roma, Milano, Firenze… Quelli sì che sono aeroporti e città degni di nota…. Ma questa... Come hai detto che si chiama? - . Keiko si rivolse alla traghettatrice del mondo dei morti con un’espressione perplessa. Quella città aveva un nome davvero impossibile da ricordare.

- Siamo ad Ancona, e l'aeroporto è quello di Falconara. – sbuffò Botan per l’ennesima volta. - E, Keiko, ti ho già spiegato perchè siamo venuti qui! Il torneo si tiene a Firenze, o, meglio, nella parte del Mondo Spirituale che corrisponde a Firenze, ma prima Yusuke e gli altri si devono allenare, ed è meglio farlo lontani da occhi indiscreti. Inoltre c’è la possibilità che qualcuno ci segua: Moki, o un suo sicario. Chiunque sia è pur sempre un nostro nemico, e non possiamo permetterci alcuna distrazione! – continuò, mentre l’amica la guardava con scarsa convinzione.

- Botan ha ragione, Keiko. Poi questo aeroporto è bello proprio perchè minuscolo! E' così piccolo che sembra intimo, familiare, come un paese dove tutti si conoscono! – aggiunse Yukina, accrescendo la dose di "complimenti" e di attributi del luogo. Keiko scosse la testa e rinunciò a replicare... Sapeva che la giovane Dama dei Ghiacci era sempre entusiasta delle novità del mondo dei Ningen. Ma come poteva sembrare familiare quel posto, se erano in un Paese straniero? Tuttavia si tenne quel pensiero per sé, e prestò la sua attenzione ad un problema più pratico. Erano quasi quindici minuti che erano atterrati e ancora le valigie non c’erano sul nastro rotatorio. Che non l'avessero scaricate? Oppure l'avevano perse? No, tutti i passeggeri del volo si trovavano nella stessa situazione. Che stava succedendo, dunque?

- Shizuru, hai notato che ancora non hanno scaricato le valigie? Eppure gli altoparlanti non hanno annunciato nulla di strano! - . Alla domanda di Keiko la sorella di Kuwabara annuì, pensierosa, e chiese al fratello di cercare notizie… Ma Kazuma, impegnato come al solito ad elogiare le idee di Yukina, rifiutò di staccarsi dall’amata. – Prevedibile… - sussurrò Shizuru a se stessa, notando le occhiate omicide che Hiei lanciava al fratello. Possibile che anche quel demonietto provasse interesse per la giovane Dama dei Ghiacci? No, l’informatissima fidanzata di Yusuke le aveva riferito che il piccolo demone del fuoco stava con una certa Mukuro, e tra l'altro che era anche suo dipendente...

- Vado a controllare io! - si offrì Yusuke, che si era tenuto fino a quel momento in disparte. - Provo a chiedere a quelle ragazze laggiù, forse sanno qualcosa. Sembra che siano giapponesi come noi, non avrò problemi con la lingua... - . Il giovane si arrestò un attimo. - A proposito, come faremo qui in Italia, se nessuno sa l'italiano? – aggiunse rivolgendosi agli altri, che alzarono le spalle mostrando di non sapere nulla. Il ragazzo non si era rivolto questo dubbio fino a quel momento, ma scacciò presto quel pensiero: in qualche modo avrebbero fatto! Magari Botan sapeva quella lingua, oppure il Re Enma Jr. che li aveva accompagnati, o addirittura Genkai, che era venuta con loro non per combattere, questa volta, ma per vedere se il suo allievo era ormai diventato più serio e aveva capito veramente quanta forza conteneva in sé.

- Tu non ci provi neppure, cretino! - lo rimproverò sua madre Atsuko, perennemente attaccata ad una bottiglia. - Come se non sapessi che vuoi fare il cascamorto con quelle ragazze, vero? Dì la verità, vuoi lasciare Keiko! - . Ovviamente era sbronza. Un classico per Yusuke, che comunque si trovò bloccato e quindi si fermò, protestando contro la madre degenere. Ma che diamine pensava? Non erano neppure belle quelle giapponesi! - Ci andranno Hiei e Kurama! - continuò Atsuko, indicando i due ragazzi. Hiei non la sentì neppure, intento ancora ad evitare che Kazuma osasse troppo con Yukina. Kurama guardava con occhi persi il vuoto.

- Ehi… Hiei, Kurama, avete sentito? - . Yusuke, notate le facce dei suoi due compagni, pensò che fossero un poco sconvolti dal viaggio in aereo. Hiei guardava fisso verso Yukina, ed era abbastanza intuibile il perché, ma era Kurama, quello che preoccupava di più il ragazzo… Sembrava fuori dal mondo. - Sì, ho sentito. - rispose Hiei pochi secondi dopo che l'amico l'aveva chiamato. - Ma se pensi che io vada a parlare con delle Ningen ti sbagli. Ci vada Kurama, se ne ha voglia. Mi pare che quello sia il gruppo che lo guardava adorante in aereo, quando era addormentato. Non mi stare a scocciare! - esclamò poi. Yusuke seguì lo sguardo del demone del fuoco, diretto verso Kuwabara e con una strana luce omicida. Immediatamente decise di lasciar stare e di rivolgersi a Kurama.

- Cosa? - chiese lo Yoko quando Yusuke si rivolse a lui. L'amico gli ripeté la richiesta per l’ennesima volta, e Kurama acconsentì. - Sì, va bene, vado io a parlare con quelle ragazze. – rispose lentamente, e si allontanò verso il gruppetto delle giapponesi che erano venute con il loro stesso aereo. Yusuke lo guardò per un poco, e si chiese preoccupato che cosa avesse il suo amico. Era strano da qualche giorno, da quando avevano deciso di partire per l'Italia, gli sembrava, e già ricevendo la scheda su Moki aveva mostrato uno strano desiderio di combattere contro quel demone multiforme assetato di sangue di famosi maestri e di giovani ragazze.

- Oh mio Dio! - . Una ragazza del gruppo delle giapponesi vide Kurama che si stava avvicinando. - Ragazze, il ragazzo bellissimo che era in aereo con noi si sta avvicinando! Me lo sento, vuole chiedere un appuntamento a qualcuna! - .

- Ma dai, Rika, che vai pensando? – rispose un’amica della ragazza, di nome Emiru. - Comunque non ci faremo scappare lo stesso questa occasione! – aggiunse con enfasi. Le altre approvarono le sue parole e si misero a vociare rumorosamente, cercando di non sembrare interessate allo Yoko ormai vicino e sperando ognuna in cuor proprio di essere la prescelta.

Kurama, da parte sua, non era interessato alle ragazze. Nel suo cuore, ormai, da giorni, c'era solo Maya. E come faceva ogni volta che si addormentava, anche in aereo aveva sognato di nuovo la sua ex-compagna di scuola, e aveva ripercorso la cena durante la quale si era incontrato con tutta la sua ex-classe. Quella cena che per lui, da momento in cui poteva confessare il suo amore, era diventata momento di disperazione totale. Quella frase di Maya... l’aveva distrutto. - Sai, Minamino, adesso... - .

- Ciao! - . Kurama salutò con disinvoltura il gruppetto, sorridendo. Le ragazze si volsero verso di lui, cercando di fare bella figura e sorridendo anch'esse. -Ciao! - risposero in coro. Una, la più ardita, di nome Mirei, la stessa che voleva chiedere un appuntamento al ragazzo dai capelli rossi in aereo, chiese: - Come ti chiami? - . - Shuichi. - fu la pronta risposta del “giovane” demone, che aggiunse, col sorriso sulle labbra: - Sapete qualcosa sul ritardo delle valigie? - . Il sorriso scomparve dalla faccia di Mirei, che si costrinse a rispondere. Non sapevano nulla, ma avevano mandato due loro compagne, italiane, a chiedere perchè le valigie erano scomparse. - Eccole là! - disse,additando due figure che si muovevano tra la gente. Kurama le guardò. Certo non erano giapponesi.

Una aveva in mano una lattina di Coca-Cola, con una cannuccia. Ogni tanto ne sorseggiava un po', ma la maggiorparte del tempo lo passava a parlare con l'amica che le era di fianco. Entrambe erano pallide di carnagione, ma si vedeva sulle loro braccia l’azione del sole giapponese: la ragazza con la lattina di Coca-Cola aveva un'abbronzatura dorata, l'altra, invece, era più scura. Erano due tipe davvero strane: sembravano tanto diverse, eppure avevano qualcosa che le accomunava. Non certo la carnagione, né il modo in cui erano abbronzate (quella della Coca-Cola aveva anche il viso abbronzato, l'altra no), né il fatto che portavano tutte e due gli occhiali. Era come un feeling che esisteva solo fra loro due... e che escludeva il resto del mondo.

- Ciao! Io sono Claudia! - . La ragazza dall'abbronzatura scura sorrise senza indugi al nuovo arrivato, e porse la mano a Kurama senza aspettare che qualcuna glielo presentasse. Strano, prima il demone non se n'era accorto, ma questa aveva anch’essa una lattina in mano, di Sprite, da cui beveva direttamente a grandi sorsi, senza cannuccia. I suoi capelli erano castani, lunghi fino alle spalle e legati a coda di cavallo, una ciocca era stata posta fuori appositamente, ma sembrava che creasse diverso fastidio alla ragazza, che continuava a mettersela dietro le orecchie. Lo sguardo dietro le lenti degli occhiali, da sole, montati in metallo grigio chiaro, si vedeva chiaramente, perchè li teneva un po' scesi. Aveva gli occhi verdi intorno alla pupilla, marroni per il resto. Era vestita con i pantaloni di una tuta grigia e una maglietta blu. L'altro pezzo della tuta era legato in vita e portava ai piedi un paio di scarpe da tennis blu. Sembrava che la sua tenuta fosse fatta proprio per lei, non provava il minimo disagio tra le altre amiche, vestite con gonne e magliette leggere. - In Giappone mi chiamavano Kuraudia, per loro sono Kurachan.- aggiunse.

- Io invece sono Stella, e dato che il mio nome in giapponese si dice Hoshi, sono diventata Hocchan! - . La "ragazza della Coca-Cola" aveva ormai finito la sua bevanda, e l'aveva buttata in un cestino poco lontano. Aveva capelli rossi lunghi fino alle spalle, fermati da una molletta di un rosso vivido affinché non le ricadessero davanti, e gli occhi, celesti, si intravedevano dietro gli occhiali da sole, anche questi un po' scesi e montati in plastica verde-azzurra scura. Era truccata leggermente e con colori pastello:tutto si intonava perfettamente con la sua canotta nera con un dragone bianco ei jeans leggeri, celeste chiaro. Le scarpe, nere con un leggero tacco, erano dei sandali chiusi sul davanti, che Stella portava con naturalezza, anche se sembravano scomodissimi. Il suo giapponese manteneva una leggera influenza straniera, come quello dell'amica, le "h", per esempio, non erano sempre aspirate. Le due ragazze erano così strane che Kurama, pur non volendo, si era soffermato un po' troppo a guardarle... E ciò non andava bene a Mirei, che voleva l'attenzione del bel ragazzo dai capelli rossi tutta per sé. Iniziò quindi a sbraitare contro di loro.

- Ma vi pare questa l'ora di ritornare? E' da un bel po' che vi abbiamo mandato a chiedere notizia delle nostre valigie, e voi solo adesso ci dite cos'è successo? Anzi, no, non ce l'avete ancora detto, vi siete subito presentate al nostro nuovo amico! E quelle lattine? Mi pare che non vi avevo ordinato di fermarvi al bar! - urlò. Molte persone, italiane e giapponesi, si girarono a guardarla.

- Wow, una scenata di gelosia di primo grado! - commentò Claudia in italiano, continuando poi nella stessa lingua. - Ma guarda, non riesce ad accalappiare un ragazzo in aereo e allora tenta sulla terraferma! - . Stella si mise a ridere, e dato che Mirei domandava furibonda che cosa Claudia avesse detto di divertente dichiarò, in giapponese: - Beh…Per farla breve che sei una baka (idiota, nda) nel rimorchiare ragazzi! - . Mirei diventò verde di rabbia, Kurama sorrise leggermente. Anche a lui non piaceva l’arroganza della ragazza giapponese, e la risposta datale da Hoshi gli sembrava adatta.

- Comunque il ritardo delle valigie è presto spiegato: quelli che dovevano scaricare i bagagli si erano addormentati… Noi non siamo ritornate fino a quando non siamo state rassicurate sul fatto che erano stati svegliati… E, scusa, quali bevande? Io e Kurachan non ne abbiamo nessuna. Se pensi che le abbiamo buttate, poi, guarda pure dentro il cestino. E' pulito! - . Stella, rivolgendosi a Mirei, pronunciò queste parole con la massima naturalezza, mentre Claudia aggiungeva: - Per prendere qualcosa da bere dovevamo uscire dal check-in, e questo sarebbe stato impossibile senza le nostre amate valigie!... Senza contare che tu non ci avevi ordinato di fermarci al bar…- . Mirei dovette constatare che era vero. Cestino vuoto, e spiegazione sufficiente a dissuaderla ad indagare oltre. Kurama si stupì: ma se l'aveva viste anche lui le lattine!

- Dai, Mirei, non capisci che è normale! Sai che sono streghe, avranno fatto sparire tutto! - disse Rika, spiegandosi davanti all’occhiata perplessa di Kurama : - La prima volta che l'abbiamo incontrate erano impegnate in giochi di magia. Ma la loro è magia vera: ci hanno perfino salvato da un gruppo di malintenzionati poggiando leggermente le mani sulle loro gole: sono subito usciti fiotti di sangue! - esclamò, eccitata. Kuramaa quelle parole capì: ecco cosa accomunava le due ragazze! La loro strana forma di energia... Era identica per tutte e due, e ugualmente forte!

Mirei tuttavia non voleva arrendersi: non potendo attaccare le due ragazze sul piano pratico, attaccò il loro Paese insultandolo con i soliti luoghi comuni... Un grande sbaglio: Claudia avvicinò subito la sua mano alla gola della ragazza giapponese, sibilando: - Ti ricordi quello che ha detto Rika, vero? - poi, allontanandosi aggiunse:- Oh! Le valigie sono sul nastro… Il nostro viaggio in comune e la nostra amicizia finisce qui. - .

- Shuichi! Insomma, non ritornavi più! Le valigie sono tornate! - . Hiei chiamò l'amico e corse verso di lui, fintamente imbronciato, mentre Kurama si chiedeva chi gli avesse ricordato che doveva chiamarlo così e chi era riuscito a farlo recitare la parte dell’amico abbandonato. Le ragazze parlottavano tra loro: anche "quello"non era niente male. - Scusa Hiei, mi ero fermato a parlare... - . Kurama non finì la frase che subito le due italiane si presentarono al demonietto del fuoco. Hiei si accorse della loro aura: era molto potente, forse più della sua e di quella di Kurama. Anzi, no era certo: quelle due erano più potenti di loro, e forse anche di Yusuke.

- Beh, a presto! - sorrise Stella rivolgendosi ai due ragazzi. - A presto, Hiei e Shuichi. O piuttosto dovrei dire - aggiunse, piano, facendosi sentire solo da loro: - Hiei, ladro del Makai... - . - …E Yoko Kurama, demone volpe? - aggiunse Claudia, e se ne andarono lontano in direzione opposta a quella dei due demoni.

Hiei e Kurama si guardarono: quelle due ragazze erano troppo strane, dovevano capire chi erano!

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Capitolo 4
*** Incontri ***


Wao

Wao! Finalmente sono riuscita ad aggiustare (si fa per dire) il quarto capitolo. E’ quasi uguale a quello originale che scrissi anni e anni addietro, e non rispecchia il mio solito stile… Soprattutto le ultime righe non mi convincono, e mi son chiesta sempre come avrei potuto cambiarle, accorgendomi troppo tardi che, se le cambiavo, non avrei saputo cosa metterci e mi sarei incagliata per l’ennesima volta!...Così ho lasciato perdere.

Ringrazio Liris, Darksana e kura92… Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!!

QUARTOCAPITOLO: INCONTRI.

- E' impossibile! - urlò Keiko. - Questa città fa schifo! Non vedo nessuna vetrina di Dolce&Gabbana, tantomeno di altre marche più conosciute! Ma come fanno a vivere qui? Botan, ti prego, andiamo presto a Firenze! - . Il gruppetto camminava compatto, con un gelato a testa in mano. Yukina e Kuwabara parlavano dei gusti che avevano scelto (ovviamente il ragazzo approvava ciò che diceva la sua amata), Hiei guardava di soppiatto la sorella, lanciando ogni tanto qualche occhiata di fuoco al suo "nemico" spilungone, gli altri, eccezion fatta per Kurama, si fermavano ogni tanto a guardare le bancarelle (nella città era giorno di mercato) e parlavano dell'Italia, del ritardo delle valigie (Kurama e Hiei ancora non avevano riferito nulla riguardo le due strane ragazze) e di come sarebbe stato il Torneo... Botan smise per un attimo di gustarsi il gelato e rispose alla ragazza di Yusuke.

- Keiko, non parlare così della città, in fondo non è così male, non trovi? – . Il volto dell’amica sembrava essere convinto del contrario. Botan riprovò. - Prima di tutto chiamala con il suo nome: San Benedetto del Tronto. I vestiti che cerchi tanto ci saranno… Magari non ci sono megastore di una sola marca, ma nei negozi troverai di sicuro qualche firma prestigiosa!... E poi c'è il mare! Goditi questa piccola vacanza, questo pomeriggio e stasera andremo in qualche chalet, oppure a fare shopping! Vedrai, ti divertirai più di quanto pensi, vero Sua Altezza Re Enma Jr... Ma dov'è? - . Tutti, sorpresi e distolti dalle loro conversazioni da quella domanda, si girarono. Effettivamente il piccolo Re dell'Inferno era scomparso. Guardando qua e là Yusuke fu il primo ad avvistarlo, ed additò agli altri un giovane ragazzo che parlava con un signore grassoccio e sulla cinquantina. - Eccolo! - gridò, e si diresse verso quella parte, seguito dai suoi compagni.

- Ah, finalmente siete venuti! Vede, signor Nicola, mi servirebbe un alloggio per tutti questi ragazzi e per me. Loro non parlano italiano, però io posso fare da interprete e... - . Re Enma Jr. si rivolse dapprima ai ragazzi e poi all'uomo con cui stava parlando. Dopo poche parole in italiano spiegò in breve la situazione, in giapponese, anche agli altri. - Il signore qui presente, Nicola, affitta camere nella sua villa, e gli stavo chiedendo se magari avrebbe potuto ospitarci per i pochi giorni che resteremo qui. Ha anche un vasto giardino, dove potremmo allenarci! - . “O meglio,potranno allenarsi!” pensò, terrorizzato alla sola idea di combattere. “Mi sono già offerto una volta nel Torneo delle Tenebre, e proprio non voglio riprovare!”.

- Ma certo, non c'è nessun problema! - rispose Nicola, in un giapponese che si capiva a malapena. Appena vide che Enma lo guardava meravigliato, come per dire "Perché non mi ha detto prima che sa parlare nella nostra lingua? Mi poteva risparmiare la fatica di parlare in italiano!", si spiegò. - Conosco il giapponese perchè mia figlia lo sta imparando da due sue amiche e così, dato che spesso affitto camere a vostri conterranei, ho voluto imparare qualche frase! - . Intramezzava le poche frasi in giapponese che sapeva dire con parole italiane, oppure si esprimeva in italiano mostrando la sua “cultura” con qualche parola nella lingua orientale. Il suo sorriso assomigliava ad uno sbuffo appena accennato, e guardò le persone che aveva davanti compiaciuto. “Undici persone giapponesi... Come sono fortunato! Pagano bene e sono tanti!” pensò.

- Signor Nicola, ci sarebbe un altro favore... Ecco, una delle ragazze cerca qualche negozio dove ci siano capi firmati e non sappiamo dove trovarlo... Lei può darci qualche indicazione? Non roba costosissima, ovvio, ma la ragazza cerca un "vestito-ricordino" dall'Italia, che è, insieme alla Francia, patria della moda... - accennò Enma, imbarazzato per la richiesta che aveva fatto, su consiglio di Botan, per soddisfare Keiko, che ancora brontolava.

- Io non so proprio come esservi d'aiuto, ma mi son dato appuntamento con mia figlia qui, voleva comprarsi diverse cose estive e lei conosce tutti i negozi di queste parti... - rispose Nicola, e non smise di finire la frase che una moto nera arrivò, ruggendo. - Eccola qui! Vi affido a lei, conosce abbastanza bene il giapponese e anche i negozi firmati, come il mio portafoglio nota spesso! - . La motociclista si avvicinò con il casco ancora in testa.

- Chi sono? - . Appena si tolse il casco, gli occhi grigi della ragazza guardarono in modo ostile il gruppo giapponese, e non aspettò neppure la risposta del padre. - Non importa, - riprese - di sicuro persone in cerca di un alloggio. Pà, pensi sempre ai quattrini! Sono giapponesi? - . Alla risposta affermativa di Nicola, i suoi occhi grigi si trasformarono e divennero improvvisamente amichevoli. - Ciao! - disse, rivolgendosi agli undici. - Mi chiamo Federica, ma dato che vivremo tre giorni insieme potete chiamarmi Fedechan! - . Le ragazze, convinte da questa familiarità, la salutarono e sorrisero, e così anche i maschi, che però si scambiarono qualche sguardo. Questa ragazza non era normale. Prima il casco integrale non la faceva percepire, ma aveva un'aura immensa, simile a quella delle due ragazze incontrate in aeroporto (come pensarono Hiei e Kurama), solo un poco più bassa... Era la stessa aura di Yusuke quando combatteva al massimo della sua potenza, ma più grande. Inoltre come faceva a sapere che si sarebbero fermati lì tre giorni? Il padre non le aveva detto nulla in proposito! Anche Shizuru percepì l'aura, ma era sicura che non doveva preoccuparsi, perchè la potenza della ragazza era così “gentile”, amichevole... Anche Botan la pensava nello stesso modo. “Troppe aure alte!” si disse Kurama. “Appena arrivati nella casa di questa ragazza e avuta la nostra camera io e Hiei dovremo avvertire Yusuke e Kuwabara di Kurachan e Hocchan! Sono troppo potenti e forse Moki c'entra qualcosa in questo..." .

- Questo è uno dei negozi che cercavate. Qui dentro ci sono diverse marche, tra le quali Dolce&Gabbana, Fiorucci e Moschino... Ma anche Versace! - . Dopo pochi passi Federica fece vedere a Keiko uno dei negozi che lei si aspettava di trovare, e la ragazza giapponese ammirò quell'italiana dagli occhi grigi e dai capelli rossi, tagliati corti, e vestita con un top e pantaloncini corti, che lasciavano intravedere le sue forme, un poco grassocce, ma piacenti. - E' il mio negozio preferito, ci compro tutti i costumi, anche se sono un poco cari! - continuò Federica, con il suo giapponese un poco impreciso. Detto questo, entrarono e Yusuke pensò a come sarebbero state ridotte le sue tasche...

- Com'è bello questo costume blu con la stella argentata! E guarda quest'altro, con il sole! E quello con la luna? Non sono stupendi? Yusuke, me li comprerai tutti e tre, vero? Non sperare di fuggire! - . Keiko era estasiata di fronte a tre costumi di Fiorucci. - Scusa Federica, potresti chiedere se ci sono varianti nel colore? - . Detto, fatto. Pochi secondi dopo Federica già riferiva che il sole, la luna e la stella potevano essere argentati o dorati, che il costume era disponibile in rosa, blu o rosso e che poteva essere abbinato a dei completini di Fiorucci, pantaloncini corti e canotta, con gli stessi disegni un po' in rilievo.

- Sarebbe un peccato non comprarli! Allora li voglio rosa e dorati, tutti e tre! Me li comprerai vero Yusuke? E con i completini abbinati! - . Keiko aveva l'aria di chi non accettava scuse o negazioni. Fedechan la guardò: non pensava che fosse così quasi “assillante”, non era l'immagine che le avevano descritto. Possibile che quella fosse la ragazza di Yusuke? Lei pensava che fosse molto più dolce, almeno da come le avevano detto... “Mah, sarà l'Italia che dà alla testa! Dopotutto la posso capire, io avrei già lasciato il mio ragazzo se questo partisse ogni giorno per un'impresa rischiosa... In fondo capisco il suo attaccamento... Sì, deve essere così!”, pensò, subito ricomponendosi per aiutare Kuwabara a scegliere qualcosa per Yukina.

- Che bel costume! - . Un'altra giapponese entrò nel negozio, e notò subito il completino rosa che la commessa stava facendo vedere a Keiko. Proprio verso quest'ultima si voltò la nuova arrivata. - E' inutile che lo provi, non ti dona per niente! Piuttosto è fatto apposta per me! - . E guardò con aria di sfida la ragazza di Yusuke.

- Cosa?? Prova a ripeterlo e ti cambio i connotati!!! - . Keiko si lanciò come una furia contro la nuova arrivata, che già non l'ascoltava più, perchè aveva visto qualcuno che le interessava molto. - Shuichi, ci ritroviamo! Spero che ti ricorderai di me! Ci siamo visti poco fa all'aeroporto di Falconara! - . Kurama/Shuichi sospirò e alzò gli occhi al cielo. Diamine, con tutte le città che esistevano al mondo, proprio lì, lì, doveva venire l'arrogante Mirei, l'odia-Italia che aveva tanto battibeccato con le due strane ragazze italiane? “Povero 'Shuichi'!” pensò Federica. “Ma non ti preoccupare, vedrò di richiamare i rinforzi!” .

Questa richiesta dovete ascoltare, colui che è in pericolo dovete aiutare!” . La formula s'insinuò lentamente, poi sempre più netta e veloce nella mente di Kurachan, accompagnata da un'immagine sfocata. Passava davanti un negozio, e mentre pensava a cosa volesse la sua amica dai capelli rossi e a chi fosse in pericolo, gettò un'occhiata distratta dentro. La voce che la chiamava era inconfondibile... E non appena si rese conto di Keiko e Mirei che litigavano, e di Kurama che cercava di allontanare da sé le attenzioni di quest'ultima, che ogni tanto si avvicinava a lui, capì immediatamente la situazioni, rispondendo mentalmente alla voce che aveva rivolto l'appello. “I rinforzi al momento sono dimezzati, ma aiutano sempre chi li ha chiamati!” .

La porta si spalancò e tutti gli occhi fissarono la nuova entrata, che sorrise, soddisfatta di vedere gli altri piuttosto sorpresi dalla sua entrata in scena. “Mi piacciono le entrate ad effetto!” i disse Kurachan, ancora sorridente e senza sapere che nello stesso momento Fedechan stava commentando negativamente la venuta in scena della ragazza.

- Buongiorno! - riprese Claudia poi, verso la commessa. - Buongiorno Shuichi! - continuò, calcando molto sul "Shuichi" la voce e ancora:- Buongiorno Mirei! Ti siamo mancate così tanto io e Hocchan che ci hai seguito fin qui? - e sorrise, ma con un sorriso di sfida, che non prometteva nulla di buono.

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