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Sospirò.La città,vista da quel
tetto,assomigliava ad un immenso insetto nero,con enormi tentacoli che a volte
s'illuminavano per la luce spettrale dei lampioni.Tutto
sembrava calmo,ma i suoi acutissimi occhi
vedevano,lontane,le luci di alcune abat-jour che ancora non venivano smorzate e
il suo finissimo udito sentiva chiaramente il rombo dei motori delle macchine
che ancora passavano sulle strade,molti metri sotto di lui.Sospirò
di nuovo e si accinse a ritornare in camera, e appena mise il piede sul pavimento
della stanza abbandonò il suo aspetto di Yoko e
ritornò a quello umano di ShuichiMinamino.
Ancora non riusciva a
dormire:erano passate circa due ore da quando era
rientrato nella sua camera e tutto era calmo,eppure,lui...Lui non riusciva ad
assopirsi.E per ingannare il tempo,per non essere
"assordato" dal silenzio che regnava nella casa iniziò a rimuginare
sui tre problemi fondamentali che lo tormentavano.Il
primo era il nuovo incarico che Yusuke gli aveva
descritto,ne dovevano parlare il giorno dopo,sembrava
che fosse un nuovo Torneo delle Tenebre.Comunque
non gli interessava più di tanto.Il secondo problema
che lo tormentava era costituito dal fatto che aveva addirittura dovuto
trasformarsi in Yoko per stare in piedi sopra un
tetto."Accidenti!"Pensò."Sono giunto fino a questo punto!Non
posso continuare così,o il mio spirito di Yoko si unirà troppo al corpo di ShuichiMinamino!".Comunque
anche questo non lo preoccupava più di tanto...Sarebbe bastato tornare nel Makai per un poco per risvegliare lo Yoko
che era in se...Ma il terzo problema...Quello era diverso!Guardò sconsolato le
coperte e gli venne alle labbra un nome,appena
sussurrato..."Maya...".
Ricordava tutto
esattamente,era successo alcune settimane fa.Era solo in casa ed era andato a rispondere al telefono.
-Pronto?-Aveva detto subito,chiedendosi chi poteva
essere.Forse suo fratello,che
era andato in gita scolastica...Il telefono a casa sua serviva soprattutto per
comunicazioni "familiari".
-Buongiorno,sono Maya Kitajima,un'amica di
scuola di Shuichi,andavo con lui in classe pochi anni
fa.Potrei parlare con lui se non le dispiace?-Dall'altra parte del telefono lo raggiunse
una voce di ragazza che conosceva.Non aveva capito
subito chi era fino a quando lei non aveva detto il
suo nome.Allora era stato tutto chiaro.
-Ciao Kitajima!Non mi riconosci?Sono io Shuichi!Come stai?Come mai questa telefonata improvvisa?-Il
cuore gli batteva all'impazzata,ricordando i dolci lineamenti che
accompagnavano quella voce.Maya,la SUA Maya.E'
vero,all'inizio non aveva accettato che lei si fosse
innamorata di lui perchè voleva proteggerla,ma ora era diverso.Non badava neppure a quello che diceva,non
faceva altro che domandarle come stava,cosa faceva,perchè voleva sapere tutto
di lei.Forse questa volta sarebbe stato diverso.Forse questa volta sarebbe riuscito a dichiararle quello
che veramente provava nei suoi confronti...Ora che,ne
era sicuro,non c'era nessuno più forte di lui e di tutta la sua squadra e
poteva proteggerla a dovere.Dopo un po' che parlavano...
-Scusa,Minamino,stavo quasi dimenticando
il motivo principale per cui ti avevo telefonato!La nostra vecchia classe
vorrebbe fare una "rimpatriata",vorremmo rincontrarci tutti,che ne
dici,potrebbe andarti bene?E' la prossima settimana,di sabato,alle otto di sera
in pizzeria!Va bene?Ti prego,dì di si,saresti l'unico che non partecipa!-Come
faceva a resisterle quando lo pregava così?Dall'inflessione della sua voce
riusciva anche a percepire la sua espressione,il suo sguardo,il suo sorriso.
-Se ci saranno tutti
non posso certo dire di no!Conta su di me,io ci sarò a
qualunque costo,verrò anche in capo al mondo!-Cosa gli succedeva?Non aveva mai
detto qualcosa del genere a nessuno...Era diventato così simile agli umani che
aveva acquistato in tutto e per tutto il loro modo di parlare?Oppure questo era
l'effetto collaterale della sensazione che era chiamata "amore"?Tutti
gli innamorati si esprimevano in quel modo buffo e ridicolo?
Presero gli ultimi
accordi e si lasciarono,pronti ad incontrarsi una settimana
dopo con i loro compagni di classe davanti al cinema vicino alla pizzeria.Pronti ad incontrarsi,a
rivedersi,era una promessa che si erano fatti tra loro.Ma
c'era un'altra promessa che Kurama aveva fatto a sé stesso:"Questa volta le rivelerò ciò che provo per
lei.E la proteggerò,per l'eternità."
Il sonno stava
prendendo il sopravvento.Ripensando alla sua promessa
fatta il giorno della telefonata di Maya,Kurama sorrise amaramente.Ma ora
aveva troppo sonno,voleva dormire,e scacciò con forza
i brutti pensieri dalla sua mente.Soloun attimo prima di assopirsi gli passò per la mente questa
frase:"Diamine...."
-...Come ti sei
abbassato,YokoKurama,per
comportarti così!Non pensavo conoscessi la parola amore!-Hiei
aveva ripetuto esattamente le parole che lui aveva mormorato la notte
precedente,prima di addormentarsi.
-Che c'è di male
nell'amore?Solo tu,nanerottolo,non puoi capirlo!Sei
così piccolo che nessuna ragazza ti si avvicinerebbe!Comunque per una parte
concordo con lui,Kurama!Come fai ad innamorarti se
conosci solo una ragazza insulsa come questa Kita-qualcosa...Solo
chi conosce Yukina prova il vero amore!-Kuwabara già era perso nelle sue fantasticherie,e Hiei,sentito il nome di sua sorella,gli lanciò
un'occhiataccia,ma lo "spilungone" non se ne avvide."Tanto"pensò
poi Hiei
mentre un sorriso sarcastico gli attaraversava
il volto"mia sorella è ritornata tra i ghiacci e questo spilungone
morirebbe assiderato prima di trovarla!"
-Ciao ragazzi!!-Yusuke,accompagnato
dall'inseparabile Botan,entrò nella stanza dove gli
altri erano già riuniti.Kurama e Hiei
lo salutarono con un cenno del capo.
-Urameshi!Ti pare questa l'ora prefissata?E ci
avevi convocato tu!Ma come è possibile,potevi fare un
poco più tardi dato che c'eri,perchè non ti sei fermato da qualche parte a
prendere qualcosa,un poco di ritardo in più di certo non ti faceva male,ma che
diavolo ti è preso,ti convochi e non ti fai vedere,sai che abbiamo dei
nemici,dei demoni che se ti uccidono sarebbero onorati in tutto il loro mondo
e...-Kuwabara già era partito ad urlare contro il suo
amico per il ritardo di qualche minuto,e continuava parlare senza che nessuno
l'ascoltasse.
-Hiei,Kurama,sono stato avvertito dal Re Enma Jr. che ci sarà un nuovo tipo di torneo,il Torneo
Demoniaco della Magia Oscura.Non sarà di certo più
difficile degli altri,però sarà sicuramente più duro.Vi parteciperanno tutti i tipi di demoni,e
anche un certo Moki,che il Mondo Spirituale sta
cercando.Le battaglie saranno corpo
a corpo,uno contro uno,e dureranno un solo round per ognuna.-IniziòYusuke serio in volto.
-Questo significa che
ogni squadra metterà un solo giocatore per ogni incontro,e
che ogni incontro sarà composto da una sola battaglia.Il
giocatore perdente deve essere ucciso,e non può essere
rimpiazzato.Secolui che
vince non uccide l'avversario,viene ucciso a sua volta.-PrecisòBotan.
-Mi dispiace,io mi dissocio dall'impresa.Ormai
ho già combattuto troppo con voi,ho saldato il mio
debito verso il Mondo Spirituale e non intendo combattere ancora contro demoni
di livello superiore al mio,anche se adesso sono diventato così forte che
dubito che ce ne siano ancora!Tanto li sconfiggo sempre con il mio colpo
micidiale!-Hiei stava già per avvolgersi nel suo
mantello nero ma Yusuke lo trattenne.
-Devi sapere,Hiei,che ora esistono anche i
demoni di tipo G,che sono molto più forti di tutti gli altri.Non
ti piacerebbe saggiare la loro forza?Moki fa parte di
questi demoni e ha già ucciso ben 660 vittime,tra
demoni e persone umane.Dobbiamo impedirgli di
compiere altri omicidi!-Botan paziente cercò di
convincere Hiei a partecipare sperando nel suo
spirito competitivo.Hiei in effetti
iniziò ad interessarsi...Demoni di grado G...Sarebbe stato interessante
confrontarsi con loro!
Intanto Kurama fece finire il monologo a Kuwabara
e gli spiegò il nuovo torneo.Gli stava ancora
descrivendo i dettagli quando la porta si spalancò ed
entrarono tre ben note persone,seguita da un'altra a breve distanza.Una era attaccata ad una bottiglia di vino,una teneva una sigaretta tirando varie boccate,e un'altra
si gettò nelle braccia di Yusuke.L'ultima salutò
tutti guardando per terra e timidamente.La madre di Yusuke,Shizuru
e Keiko erano arrivate a scoprire dove si riunivano i
quattro e si erano portate dietro Yukina,che Botan aveva rintracciato appena saputo del Torneo.La sorella di Hiei era l'unica
che dava forza a Kuwabara e la forza
era fondamentale per sopravvivere in questa nuova battaglia.
"Diamine la
lettera!Me ne sono dimenticato!"Pensò Yusuke
appena vide Yukina.Shizuru aveva insegnato alla
piccola Dama dei Ghiacci a scrivere nell'alfabeto dei Ningen
e questa aveva indirizzato una lettera a Kuwabara e Hiei per ringraziarla delle volte che l'avevano salvata dai
pericoli...MaYusuke aveva
pensato di farla vedere ai due solo se si fossero rifiutati di partecipare.Così quando Yukina chiese se i
due l'avevano letta...
-Certo!-Annunciò Botan mentendo spudoratamente.-EKuwabara è molto felice che tu venga a vederlo al prossimo
Torneo!-Sorrise cercando di essere convincente.-E ovviamente anche Hiei è
lusingato del fatto che tu l'abbia ringraziato perchè spesso ti ha salvata in situazioni pericolose!-Riprese,mentre Hiei si chiedeva di che lettera stavano parlando.
-Bene,allora
si parte per il Torneo Demoniaco della Magia Oscura!-Esclamò Kuwabara trionfante senza aspettare nient'altro.Come sempre la vista di Yukina
lo mandava in visibilio.E tutti si diressero verso la
porta,mentre Kazuma si era
fermato un attimo per guardare in cagnesco Hiei,convinto
che volesse conquistare Yukina e rubargli così la
ragazza.
"Già,si parte"pensò Kurama."Kuwabara e Hiei combattono per Yukina,Yusuke per Keiko.E io per chi potrei farlo se non per Maya?Ma,come mi
ha detto lei la volta scorsa,qualcun'altro ha promesso di proteggerla dai
ricordi e dai sogni che ha...Di un bambino che le sembra di conoscere che per
difenderla ha trasformato una volta un filo d'erba in una spada...Il polline
dei Mugen-bana non serve poi a molto!".
L'aereo stava
attraversando placidamente il cielo sopra il mare verde del Giappone.Per una volta tanto le previsioni metereologiche
avevano visto giusto,e il sole brillava sopra la
grande distesa d'acqua,che rifletteva in luccichii dorati i raggi brillanti
dell'astro celeste.Tutti i passeggeri erano intenti a
parlare o a leggere riviste,eccetto un ragazzo dai
capelli rossi e dagli occhi verdi,che indossava l'abito maschile tipico dei
giapponesi:Kurama.Alcune ragazze lo guardavano
ammiccando e sorridendo complici:certo,non era
muscoloso,però era di una bellezza impossibile a descriversi!!
Vicino al ragazzo dai
capelli rossi ve ne era un altro,piccolo di
statura,dai capelli talmente neri che,se riflettevano per un attimo il sole,si
riempivano di riflessi bluastri.Una riga bianca
composta da alcuni capelli spezzava la monotonia della
capigliatura del ragazzino,che dormiva placidamente.Sembrava
un angelo,un bambino tenero di circa dodici anni che
riposava tranquillamente.Nessuno aveva notato quel
piccolo fregio appena visibile che nel Makai è
chiamato "terzo occhio",e nessuno sapeva che
sotto quelle vesti si celava Hiei,piccolo ma temibile
demone del fuoco.
-Kurama!Ehi,Kurama!-Un ragazzo ordinario,dai capelli neri modellati con
un po' di gel,Yusuke,spuntò improvvisamente dietro il
ragazzo dai capelli rossi.Quest'ultimo si girò e vide
l'amico che si era avvicinato:indossava un completo di jeans,e una t-shirt
bianca sotto la giacchettina faceva notare i muscoli
frutto dei duri allenamenti sotto la guida di Genkai.-Perchè non vieni a parlare con noi giù in fondo?Qui ti
annoi di certo e non puoi contare sulla loquacità di Hiei!-Il
demone del fuoco si girò nel sonno.
-Attento a non
svegliarlo,Yusuke.Hiei dorme
profondamente solo dopo aver consumato tutta la sua potenza.In
realtà ha il sonno molto leggero e non vorrei essere nei tuoi panni,se proverai a destarlo dal mondo dei sogni!-Replicò Kurama senza scomporsi,con la sua voce calma.Le ragazze cercavano di attirare la sua attenzione.
-Perchè,i demoni sognano?-Rispose Yusuke sarcasticamente.-Comunque
vieni Kurama,dai,dacci un
tuo parere su quello che ci aspetta,come ti sembra Moki
da quello che ti ha detto Botan,che ne pensi del
posto dove stiamo andando...Comunque siamo davvero fortunati.Non
pensavo che partecipare a un torneo ci avrebbe
fruttato un viaggetto come questo...Andare in
Italia...E poi con tre giorni d'anticipo!-
-Yusuke,stupido Ningen,vattene!Stai
disturbando il mio riposo,lascia in pace Kurama e me
soprattutto!!-La voce di Hiei si levò forte sopra
quella di Yusuke.Il ragazzo notò che il demone del
fuoco non sembrava affatto uno appena
svegliatosi,anzi!!!-Togliti dai piedi o provoco quello che voi Ningen chiamate un "disastro aereo"!-Esclamò Hiei vedendo che Yusuke non
accennava a muoversi.Il ragazzo con il completo di
jeans si ritirò immediatamente a ritroso,mormorando un
flebile "scusa" e Kurama accennò un lieve
sorriso.Hiei era quasi il più forte del gruppo,
superato solo da Yusuke,ma anche il suo amico Ningen aveva paura di scontrarsi con il piccolo demone e
non lo voleva affrontare più...
-Accidenti
che rompiscatole!-Sibilò Hiei accingendosi a dormire
di nuovo.-Stavo sognando di essere con Mukuro...E proprio sul momento più bello lui mi sveglia!-Kurama sorrise di nuovo.Certo che Hiei criticava
facilmente:la sua passione per Mukuro
non era certo inferiore a quella che lui provava per Maya o Kuwabara
per Yukina.Eppure il piccolo demone diceva ancora che
erano legati da un rapporto strettamente professionale (e per lui di
subordinazione),con solo un poco di amicizia...Certo,come
no!
-E' bellissimo!Vi ringrazio di avermi
invitata!-Yukina vedeva per la prima volta in vita
sua il mare ed era grata a Keiko e Shizuru,che l'avevano voluta in
quel viaggio.-E' brutto sapere che scenderemo da
questo...aereo si chiama,giusto?-Era ancora insicura
su alcune parole dei Ningen,ma Kuwabara
si affrettò a rassicurarla.
-Giusto!Ma appena
scenderemo vedrai cosa ti aspetterà in Italia!E' la patria della moda,un po' come Parigi:ti comprerò tantissimi vestiti,così
sarai la più bella del Makai e del Ningekai,e poi potrai mimetizzarti meglio quando sei con
noi!-In effetti i vestiti di Yukina attiravano
l'attenzione degli altri passeggeri,un po' come quelli di Kurama,che
aveva portato i suoi soliti vestiti composti da giubba e pantaloni con una
fascia legata in vita.Però
quelli della piccola Dama dei Ghiacci erano davvero strani.-E
di questi vestiti dovrai ringraziare solo me,KazumaKuwabara,che lo farò in
nome del nostro amore,e non Hiei!-Esclamò il ragazzo
dai capelli "arancioni",convinto ancora che
il demone del fuoco volesse prendergli la ragazza.Tutti
tirarono un sospiro di sollievo,perchè Hiei dormiva abbastanza lontano da non sentire il delirio
di onnipotenza di Kuwabara,e la lite veniva evitata.
-Certo Kazuma-chan!-Rispose Yukina."Non
capisco ancora cosa intende con 'nostro amore',ma prima o poi ci riuscirò!"Pensò poi,vagamente
perplessa.
-Ma ci pensi Shizuru?Andremo nel paese di Versace,Armani,Gucci
e tutti gli stilisti più famosi!Le nostre amiche c'invidieranno da morire
quando ritorneremo in Giappone!!-Esclamò Keiko
raggiante,rivolgendosi all'amica,sorella di Kuwabara.-Ovviamente
ce li offriranno i nostri accompagnatori,vero??-Domandò
sarcasticamente,guardando Yusuke,che già pensava in
che stato sarebbero state ridotte le sue tasche.Botan
era allegra...Forse sarebbe riuscita a farsi offrire qualcosa da Sua Maestà Re Enma Jr.,che in fondo era il suo accompagnatore (e la sua
passione segretissima...Anche se le altre ragazze non pensavano che
l'accompagnatrice nel mondo dei morti potesse provare tali sentimenti!).
"Moki:nel Mondo Spirituale si sa
poco di lui,solo che è un potente assassino che ha compiuto 660 omicidi.Tra le persone da lui assassinate si contano grandi
maestri di arti marziali e demoni di vario genere.E' capace di assorbire la forza dei suoi avversari e di
ricopiarne le tecniche.La sua vera forma rimane per tutti ignota."Kurama
rilesse attentamente la scheda che il Re Enma Jr.
aveva fornito a lui e agli altri del gruppo riguardo il
potentissimo demone che dovevano trovare e sconfiggere.Chegrande descrizione!Non sapeva neanche da dove poter
iniziare per cercare quel bastardo.Bastardo perchè
tra le sue vittime "non importanti",come
recitava la scheda poco dopo,c'erano anche "giovani fanciulle con un poco
di forza spirituale",e tutto ciò gli ricordava Yatsude...E
ovviamente Maya.Quella ragazza era diventata
un'ossessione per lo Yoko,cercava
di non pensarla,ma era impossibile.La sognava anche
di notte!Aveva persino preso il polline del Mugen-Bana
per scordarla,ma niente da fare,era inutile...O i
demoni erano immuni a questi fiori oppure la sua passione per la ragazza era
troppo forte!O era l'amore più forte di qualsiasi cosa,anche dei fiori di loto
del mondo spirituale?
"La forza che i Ningen chiamano 'amore' è più forte di
qualsiasi cosa?Persino dei Mugen-Bana,i fiori di loto
del Makai?YokoKurama,se ti sei lasciato prendere da una forza così
spaventosa sei caduto davvero in basso!"Pensò Kurama
per l'ennesima volta.Poi,improvvisamente,si fece prendere
dal misterioso torpore che già da un poco c'era su di lui e si addormentò
profondamente,vicino ad Hiei.
-Oh no,si è addormentato!Proprio quando avevo deciso di chiedergli
un appuntamento!!-Una delle ragazze che guardavano adoranti Kurama
bisbigliò il suo disappunto alle compagne che facevano cerchio attorno a lei.Tutte approvarono concitate,ma
due stavano in silenzio guardando lo Yoko con occhi
freddi,come se lo stessero valutando per capire se era all'altezza di qualcosa.Ma cosa?
-Ehi,voi
due,cosa ne pensate di quel ragazzo?Sarebbe adatto per me?-La ragazza di prima
si rivolse alle due ragazze che fissavano Kurama,ma
quelle non la degnarono di uno sguardo e rimasero in silenzio...Osservavano il
ragazzo come se avessero voluto,e potuto,penetrare nei suoi sogni.
-Svegliati Kurama!-La voce di Hieifece balzare lo Yoko.-Siamo in
Italia.Allacciati la cintura,stiamo
atterrando.-
Ecco il terzo
capitolo. Ringrazio Seguitora e Liris
per i commenti positivi, e spero che mi perdoneranno per
aver cambiato, da un capitolo all’altro, il tipo di carattere… Forse ho
descritto Keiko un po’ troppo odiosa per essere lei, ma non essendo questa
ragazza la protagonista della storia ho deciso di cambiarla un po’ rispetto al
manga e all’anime…
TERZO CAPITOLO: ALL'AEROPORTO.
- E' bellissimo
qui! Non pensavo che potesse esistere, nel mondo degli umani, un posto così...
stupendo! - . Il sorriso raggiante di Yukina era la conferma che le sue parole
erano veritiere: guardava estasiata il luogo dove il suo gruppo era giunto,
osservata con meraviglia da Keiko. Maquell’aeroporto, in confronto a quello di Tokyo, era
minuscolo!
- Non ti capisco,
Yukina! Cos'ha di speciale questo posto? E' una formica, in confronto
all’aeroporto da cui siamo partiti… - la rimproverò
Keiko, con disappunto. – Botan, ma perchè il re Enma ha voluto farci sbarcare
qui, in questo luogo impronunciabile? Roma, Milano, Firenze…
Quelli sì che sono aeroporti e città degni di nota…. Ma questa... Come
hai detto che si chiama? - . Keiko si rivolse alla
traghettatrice del mondo dei morti con un’espressione perplessa. Quella città
aveva un nome davvero impossibile da ricordare.
- Siamo ad Ancona,
e l'aeroporto è quello di Falconara. – sbuffò Botan per l’ennesima volta. - E,
Keiko, ti ho già spiegato perchè siamo venuti qui! Il
torneo si tiene a Firenze, o, meglio, nella parte del Mondo Spirituale che
corrisponde a Firenze, ma prima Yusuke e gli altri si devono allenare, ed è
meglio farlo lontani da occhi indiscreti. Inoltre c’è la possibilità che
qualcuno ci segua: Moki, o un suo sicario. Chiunque
sia è pur sempre un nostro nemico, e non possiamo
permetterci alcuna distrazione! – continuò, mentre l’amica la guardava con
scarsa convinzione.
- Botan ha ragione,
Keiko. Poi questo aeroporto è bello proprio perchè
minuscolo! E' così piccolo che sembra intimo, familiare, come un paese dove
tutti si conoscono! – aggiunse Yukina, accrescendo la dose di
"complimenti" e di attributi del luogo.
Keiko scosse la testa e rinunciò a replicare... Sapeva
che la giovane Dama dei Ghiacci era sempre entusiasta delle novità del mondo
dei Ningen. Ma come poteva sembrare familiare quel
posto, se erano in un Paese straniero? Tuttavia si tenne quel pensiero per sé,
e prestò la sua attenzione ad un problema più pratico. Erano quasi quindici
minuti che erano atterrati e ancora le valigie non c’erano sul nastro
rotatorio. Che non l'avessero scaricate? Oppure
l'avevano perse? No, tutti i passeggeri del volo si
trovavano nella stessa situazione. Che stava
succedendo, dunque?
- Shizuru, hai
notato che ancora non hanno scaricato le valigie? Eppure
gli altoparlanti non hanno annunciato nulla di strano! - . Alla domanda di
Keiko la sorella di Kuwabara annuì, pensierosa, e chiese
al fratello di cercare notizie… Ma Kazuma, impegnato come al solito ad elogiare
le idee di Yukina, rifiutò di staccarsi dall’amata. – Prevedibile… - sussurrò
Shizuru a se stessa, notando le occhiate omicide che Hiei lanciava al fratello.
Possibile che anche quel demonietto provasse
interesse per la giovane Dama dei Ghiacci? No, l’informatissima fidanzata di
Yusuke le aveva riferito che il piccolo demone del
fuoco stava con una certa Mukuro, e tra l'altro che era anche suo dipendente...
- Vado a
controllare io! - si offrì Yusuke, che si era tenuto fino a quel momento in
disparte. - Provo a chiedere a quelle ragazze laggiù, forse
sanno qualcosa. Sembra che siano giapponesi come noi, non avrò problemi con la lingua... - . Il giovane si arrestò un
attimo. - A proposito, come faremo qui in Italia, se nessuno sa l'italiano? –
aggiunse rivolgendosi agli altri, che alzarono le spalle mostrando di non
sapere nulla. Il ragazzo non si era rivolto questo dubbio fino a quel momento,
ma scacciò presto quel pensiero: in qualche modo
avrebbero fatto! Magari Botan sapeva quella lingua, oppure il Re Enma Jr. che
li aveva accompagnati, o addirittura Genkai, che era venuta con loro non per
combattere, questa volta, ma per vedere se il suo allievo era ormai diventato
più serio e aveva capito veramente quanta forza conteneva in sé.
- Tu non ci provi
neppure, cretino! - lo rimproverò sua madre Atsuko,
perennemente attaccata ad una bottiglia. - Come se non sapessi che vuoi fare il
cascamorto con quelle ragazze, vero? Dì la verità,
vuoi lasciare Keiko! - . Ovviamente era sbronza. Un classico per Yusuke, che comunque si trovò bloccato e quindi si fermò, protestando
contro la madre degenere. Ma che diamine pensava? Non
erano neppure belle quelle giapponesi! - Ci andranno Hiei e Kurama! - continuò Atsuko, indicando i due ragazzi. Hiei non la sentì neppure,
intento ancora ad evitare che Kazuma osasse troppo con Yukina. Kurama guardava
con occhi persi il vuoto.
- Ehi… Hiei,
Kurama, avete sentito? - . Yusuke, notate le facce dei suoi due compagni, pensò
che fossero un poco sconvolti dal viaggio in aereo.
Hiei guardava fisso verso Yukina, ed era abbastanza intuibile il perché, ma era
Kurama, quello che preoccupava di più il ragazzo… Sembrava fuori
dal mondo. - Sì, ho sentito. - rispose Hiei pochi secondi dopo che
l'amico l'aveva chiamato. - Ma
se pensi che io vada a parlare con delle Ningen ti sbagli. Ci vada Kurama, se
ne ha voglia. Mi pare che quello sia il gruppo che lo guardava adorante in
aereo, quando era addormentato. Non mi stare a scocciare! - esclamò poi. Yusuke
seguì lo sguardo del demone del fuoco, diretto verso Kuwabara e con una strana
luce omicida. Immediatamente decise di lasciar stare e di rivolgersi a Kurama.
- Cosa? - chiese lo Yoko quando
Yusuke si rivolse a lui. L'amico gli ripeté la richiesta per l’ennesima volta,
e Kurama acconsentì. - Sì, va bene, vado io a parlare
con quelle ragazze. – rispose lentamente, e si allontanò verso il gruppetto
delle giapponesi che erano venute con il loro stesso aereo. Yusuke lo guardò
per un poco, e si chiese preoccupato che cosa avesse
il suo amico. Era strano da qualche giorno, da quando
avevano deciso di partire per l'Italia, gli sembrava, e già ricevendo la scheda
su Moki aveva mostrato uno strano desiderio di combattere contro quel demone
multiforme assetato di sangue di famosi maestri e di giovani ragazze.
- Oh mio Dio! - .
Una ragazza del gruppo delle giapponesi vide Kurama che si stava avvicinando. -
Ragazze, il ragazzo bellissimo che era in aereo con
noi si sta avvicinando! Me lo sento, vuole chiedere un
appuntamento a qualcuna! - .
- Ma dai, Rika, che vai pensando? – rispose
un’amica della ragazza, di nome Emiru. - Comunque non ci faremo scappare lo stesso questa occasione!
– aggiunse con enfasi. Le altre approvarono le sue parole e si misero a vociare
rumorosamente, cercando di non sembrare interessate allo Yoko ormai vicino e
sperando ognuna in cuor proprio di essere la
prescelta.
Kurama, da parte
sua, non era interessato alle ragazze. Nel suo cuore, ormai, da giorni, c'era
solo Maya. E come faceva ogni volta che si
addormentava, anche in aereo aveva sognato di nuovo la sua ex-compagna di
scuola, e aveva ripercorso la cena durante la quale si era incontrato con tutta
la sua ex-classe. Quella cena che per lui, da momento in cui poteva confessare
il suo amore, era diventata momento di disperazione totale. Quella frase di
Maya... l’aveva distrutto. - Sai, Minamino, adesso... - .
- Ciao! - . Kurama
salutò con disinvoltura il gruppetto, sorridendo. Le ragazze si volsero versodi lui, cercando di
fare bella figura e sorridendo anch'esse. -Ciao! - risposero in coro. Una, la più ardita, di nome Mirei, la
stessa che voleva chiedere un appuntamento al ragazzo dai capelli rossi in
aereo, chiese: - Come ti chiami? - . - Shuichi. - fu la pronta risposta del
“giovane” demone, che aggiunse, col sorriso sulle labbra: - Sapete qualcosa sul
ritardo delle valigie? - . Il sorriso scomparve dalla faccia di Mirei, che si costrinse a rispondere. Non sapevano nulla,
ma avevano mandato due loro compagne, italiane, a chiedere perchè le valigie
erano scomparse. - Eccole là! - disse,additando due figure che si muovevano tra la gente. Kurama
le guardò. Certo non erano giapponesi.
Una aveva in mano
una lattina di Coca-Cola, con una cannuccia. Ogni tanto ne sorseggiava un po',
ma la maggiorparte del tempo lo passava a parlare con
l'amica che le era di fianco. Entrambe erano pallide di carnagione, ma si
vedeva sulle loro braccia l’azione del sole giapponese: la ragazza con la
lattina di Coca-Cola aveva un'abbronzatura dorata, l'altra, invece, era più
scura. Erano due tipe davvero strane: sembravano tanto diverse, eppure avevano
qualcosa che le accomunava. Non certo la carnagione, né il modo in cui erano abbronzate (quella della Coca-Cola aveva anche il viso
abbronzato, l'altra no), né il fatto che portavano tutte e due gli occhiali.
Era come un feeling che esisteva solo fra loro due... e che escludeva il resto
del mondo.
- Ciao! Io sono
Claudia! - . La ragazza dall'abbronzatura scura sorrise senza indugi al nuovo
arrivato, e porse la mano a Kurama senza aspettare che qualcuna glielo
presentasse. Strano, prima il demone non se n'era accorto, ma questa aveva
anch’essa una lattina in mano, di Sprite, da cui beveva direttamente a grandi sorsi, senza cannuccia. I suoi
capelli erano castani, lunghi fino alle spalle e legati a coda di cavallo, una
ciocca era stata posta fuori appositamente, ma
sembrava che creasse diverso fastidio alla ragazza, che continuava a mettersela
dietro le orecchie. Lo sguardo dietro le lenti degli occhiali, da sole, montati in metallo grigio chiaro, si vedeva
chiaramente, perchè li teneva un po' scesi. Aveva gli occhi verdi intorno alla
pupilla, marroni per il resto. Era vestita con i
pantaloni di una tuta grigia e una maglietta blu. L'altro pezzo della tuta era
legato in vita e portava ai piedi un paio di scarpe da tennis blu. Sembrava che
la sua tenuta fosse fatta proprio per lei, non provava il minimo disagio tra le
altre amiche, vestite con gonne e magliette leggere. -
In Giappone mi chiamavano Kuraudia,
per loro sonoKurachan.- aggiunse.
- Io invece sono
Stella, e dato che il mio nome in giapponese si dice Hoshi,
sono diventata Hocchan! - . La "ragazza della
Coca-Cola" aveva ormai finito la sua bevanda, e l'aveva buttata in un
cestino poco lontano. Aveva capelli rossi lunghi fino alle spalle, fermati da
una molletta di un rosso vivido affinché non le ricadessero davanti, e gli
occhi, celesti, si intravedevano dietro gli occhiali
da sole, anche questi un po' scesi e montati in plastica verde-azzurra scura.
Era truccata leggermente e con colori pastello:tutto
si intonava perfettamente con la sua canotta nera con
un dragone bianco ei jeans leggeri, celeste chiaro. Le scarpe, nere con un
leggero tacco, erano dei sandali chiusi sul davanti, che Stella portava con
naturalezza, anche se sembravano scomodissimi. Il suo giapponese manteneva una leggera influenza straniera, come quello dell'amica,
le "h", per esempio, non erano sempre aspirate. Le due ragazze
erano così strane che Kurama, pur non volendo, si era
soffermato un po' troppo a guardarle... E ciò non andava bene a Mirei, che voleva l'attenzione del bel ragazzo dai capelli
rossi tutta per sé. Iniziò quindi a sbraitare contro di loro.
- Ma vi pare questa l'ora di ritornare? E' da un bel po' che
vi abbiamo mandato a chiedere notizia delle nostre valigie, e voi solo adesso
ci dite cos'è successo? Anzi, no, non ce l'avete
ancora detto, vi siete subito presentate al nostro nuovo amico! E quelle lattine? Mi pare che non vi avevo
ordinato di fermarvi al bar! - urlò. Molte persone, italiane e
giapponesi, si girarono a guardarla.
- Wow, una scenata
di gelosia di primo grado! - commentò Claudia in italiano, continuando poi
nella stessa lingua. - Ma guarda, non riesce ad
accalappiare un ragazzo in aereo e allora tenta sulla terraferma! - . Stella si mise a ridere, e dato che Mirei
domandava furibonda che cosa Claudia avesse detto di divertente dichiarò, in
giapponese: - Beh…Per farla breve che sei una baka
(idiota, nda) nel rimorchiare ragazzi! - . Mirei diventò verde di rabbia, Kurama sorrise leggermente. Anche a lui non piaceva l’arroganza della ragazza
giapponese, e la risposta datale da Hoshi gli
sembrava adatta.
- Comunque il ritardo delle valigie è presto spiegato: quelli
che dovevano scaricare i bagagli si erano addormentati… Noi non siamo ritornate
fino a quando non siamo state rassicurate sul fatto che erano stati svegliati…
E, scusa, quali bevande? Io e Kurachan non ne abbiamo nessuna. Se pensi che le
abbiamo buttate, poi, guarda pure dentro il cestino. E' pulito! - . Stella,
rivolgendosi a Mirei, pronunciò queste parole con la
massima naturalezza, mentre Claudia aggiungeva: - Per prendere qualcosa da bere
dovevamo uscire dal check-in, e questo sarebbe stato
impossibile senza le nostre amate valigie!... Senza contare che tu non ci avevi
ordinato di fermarci al bar…- . Mirei dovette constatare che era vero. Cestino
vuoto, e spiegazione sufficiente a dissuaderla ad indagare oltre. Kurama
si stupì: ma se l'aveva viste anche lui le lattine!
- Dai, Mirei, non capisci che è normale! Sai che sono streghe, avranno fatto sparire tutto! - disse Rika,
spiegandosi davanti all’occhiata perplessa di Kurama :
- La prima volta che l'abbiamo incontrate erano impegnate in giochi di magia.
Ma la loro è magia vera: ci hanno perfino salvato da un
gruppo di malintenzionati poggiando leggermente le mani sulle loro gole: sono
subito usciti fiotti di sangue! - esclamò, eccitata. Kuramaa
quelle parole capì: ecco cosa accomunava le due
ragazze! La loro strana forma di energia... Era
identica per tutte e due, e ugualmente forte!
Mirei tuttavia non voleva arrendersi: non potendo attaccare le due ragazze sul
piano pratico, attaccò il loro Paese insultandolo con i soliti luoghi comuni...
Un grande sbaglio: Claudia avvicinò subito la sua mano alla gola della ragazza
giapponese, sibilando: - Ti ricordi quello che ha detto Rika,
vero? - poi,
allontanandosi aggiunse:- Oh! Le valigie sono sul
nastro… Il nostro viaggio in comune e la nostra
amicizia finisce qui. - .
- Shuichi! Insomma,
non ritornavi più! Le valigie sono tornate! - . Hiei chiamò l'amico e corse
verso di lui, fintamente imbronciato, mentre Kurama si chiedeva chi gli avesse
ricordato che doveva chiamarlo così e chi era riuscito a farlo recitare la
parte dell’amico abbandonato. Le ragazze parlottavano tra loro: anche
"quello"non era niente male. - Scusa Hiei, mi ero fermato a
parlare... - . Kurama non finì la frase che subito le
due italiane si presentarono al demonietto del fuoco.
Hiei si accorse della loro aura: era molto potente, forse più della sua e di
quella di Kurama. Anzi, no era certo: quelle due erano
più potenti di loro, e forse anche di Yusuke.
- Beh, a presto! -
sorrise Stella rivolgendosi ai due ragazzi. - A presto, Hiei e Shuichi. O
piuttosto dovrei dire - aggiunse, piano, facendosi sentire solo da loro: -
Hiei, ladro del Makai... - . - …E
Yoko Kurama, demone volpe? - aggiunse Claudia, e se ne andarono
lontano in direzione opposta a quella dei due demoni.
Hiei e Kurama si
guardarono: quelle due ragazze erano troppo strane, dovevano capire chi erano!
Wao! Finalmente sono riuscita ad aggiustare
(si fa per dire) il quarto capitolo. E’ quasi uguale a quello originale
che scrissi anni e anni addietro, e non rispecchia il mio solito stile…
Soprattutto le ultime righe non mi convincono, e mi son chiesta sempre come
avrei potuto cambiarle, accorgendomi troppo tardi che, se le cambiavo, non
avrei saputo cosa metterci e mi sarei incagliata per l’ennesima
volta!...Così ho lasciato perdere.
Ringrazio Liris, Darksana e kura92…
Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!!
QUARTOCAPITOLO: INCONTRI.
- E' impossibile! - urlò Keiko. - Questa città fa schifo! Non
vedo nessuna vetrina di Dolce&Gabbana, tantomeno di altre marche più
conosciute! Ma come fanno a vivere qui? Botan, ti prego, andiamo presto a
Firenze! - . Il gruppetto camminava compatto, con un gelato a testa in mano.
Yukina e Kuwabara parlavano dei gusti che avevano scelto (ovviamente il ragazzo
approvava ciò che diceva la sua amata), Hiei guardava di soppiatto la
sorella, lanciando ogni tanto qualche occhiata di fuoco al suo
"nemico" spilungone, gli altri, eccezion fatta per Kurama, si
fermavano ogni tanto a guardare le bancarelle (nella città era giorno di
mercato) e parlavano dell'Italia, del ritardo delle valigie (Kurama e Hiei
ancora non avevano riferito nulla riguardo le due strane ragazze) e di come
sarebbe stato il Torneo... Botan smise per un attimo di gustarsi il gelato e
rispose alla ragazza di Yusuke.
- Keiko, non
parlare così della città, in fondo non è così male,
non trovi? – . Il volto dell’amica sembrava essere convinto del
contrario. Botan riprovò. - Prima di tutto chiamala con il suo nome: San
Benedetto del Tronto. I vestiti che cerchi tanto ci saranno… Magari non
ci sono megastore di una sola marca, ma nei negozi troverai di sicuro qualche
firma prestigiosa!... E poi c'è il mare! Goditi questa piccola vacanza,
questo pomeriggio e stasera andremo in qualche chalet, oppure a fare shopping!
Vedrai, ti divertirai più di quanto pensi, vero Sua Altezza Re Enma
Jr... Ma dov'è? - . Tutti, sorpresi e distolti dalle loro conversazioni
da quella domanda, si girarono. Effettivamente il piccolo Re dell'Inferno era
scomparso. Guardando qua e là Yusuke fu il primo ad avvistarlo, ed
additò agli altri un giovane ragazzo che parlava con un signore
grassoccio e sulla cinquantina. - Eccolo! - gridò, e si diresse verso
quella parte, seguito dai suoi compagni.
- Ah, finalmente
siete venuti! Vede, signor Nicola, mi servirebbe un alloggio per tutti questi
ragazzi e per me. Loro non parlano italiano, però io posso fare da
interprete e... - . Re Enma Jr. si rivolse dapprima ai ragazzi e poi all'uomo
con cui stava parlando. Dopo poche parole in italiano spiegò in breve la
situazione, in giapponese, anche agli altri. - Il signore qui presente, Nicola,
affitta camere nella sua villa, e gli stavo chiedendo se magari avrebbe potuto
ospitarci per i pochi giorni che resteremo qui. Ha anche un vasto giardino,
dove potremmo allenarci! - . “O meglio,potranno allenarsi!” pensò,
terrorizzato alla sola idea di combattere. “Mi sono già offerto
una volta nel Torneo delle Tenebre, e proprio non voglio riprovare!”.
- Ma certo, non
c'è nessun problema! - rispose Nicola, in un giapponese che si capiva a
malapena. Appena vide che Enma lo guardava meravigliato, come per dire
"Perché non mi ha detto prima che sa parlare nella nostra lingua?
Mi poteva risparmiare la fatica di parlare in italiano!", si
spiegò. - Conosco il giapponese perchè mia figlia lo sta
imparando da due sue amiche e così, dato che spesso affitto camere a
vostri conterranei, ho voluto imparare qualche frase! - . Intramezzava le poche
frasi in giapponese che sapeva dire con parole italiane, oppure si esprimeva in
italiano mostrando la sua “cultura” con qualche parola nella lingua
orientale. Il suo sorriso assomigliava ad uno sbuffo appena accennato, e
guardò le persone che aveva davanti compiaciuto. “Undici persone
giapponesi... Come sono fortunato! Pagano bene e sono tanti!”
pensò.
- Signor Nicola, ci
sarebbe un altro favore... Ecco, una delle ragazze cerca qualche negozio dove
ci siano capi firmati e non sappiamo dove trovarlo... Lei può darci
qualche indicazione? Non roba costosissima, ovvio, ma la ragazza cerca un
"vestito-ricordino" dall'Italia, che è, insieme alla Francia,
patria della moda... - accennò Enma, imbarazzato per la richiesta che
aveva fatto, su consiglio di Botan, per soddisfare Keiko, che ancora
brontolava.
- Io non so proprio
come esservi d'aiuto, ma mi son dato appuntamento con mia figlia qui, voleva
comprarsi diverse cose estive e lei conosce tutti i negozi di queste parti... -
rispose Nicola, e non smise di finire la frase che una moto nera arrivò,
ruggendo. - Eccola qui! Vi affido a lei, conosce abbastanza bene il giapponese
e anche i negozi firmati, come il mio portafoglio nota spesso! - . La
motociclista si avvicinò con il casco ancora in testa.
- Chi sono? - .
Appena si tolse il casco, gli occhi grigi della ragazza guardarono in modo
ostile il gruppo giapponese, e non aspettò neppure la risposta del
padre. - Non importa, - riprese - di sicuro persone in cerca di un alloggio.
Pà, pensi sempre ai quattrini! Sono giapponesi? - . Alla risposta
affermativa di Nicola, i suoi occhi grigi si trasformarono e divennero
improvvisamente amichevoli. - Ciao! - disse, rivolgendosi agli undici. - Mi
chiamo Federica, ma dato che vivremo tre giorni insieme potete chiamarmi
Fedechan! - . Le ragazze, convinte da questa familiarità, la salutarono
e sorrisero, e così anche i maschi, che però si scambiarono qualche
sguardo. Questa ragazza non era normale. Prima il casco integrale non la faceva
percepire, ma aveva un'aura immensa, simile a quella delle due ragazze
incontrate in aeroporto (come pensarono Hiei e Kurama), solo un poco più
bassa... Era la stessa aura di Yusuke quando combatteva al massimo della sua
potenza, ma più grande. Inoltre come faceva a sapere che si sarebbero
fermati lì tre giorni? Il padre non le aveva detto nulla in proposito!
Anche Shizuru percepì l'aura, ma era sicura che non doveva preoccuparsi,
perchè la potenza della ragazza era così “gentile”,
amichevole... Anche Botan la pensava nello stesso modo. “Troppe aure
alte!” si disse Kurama. “Appena arrivati nella casa di questa
ragazza e avuta la nostra camera io e Hiei dovremo avvertire Yusuke e Kuwabara
di Kurachan e Hocchan! Sono troppo potenti e forse Moki c'entra qualcosa in
questo..." .
- Questo è
uno dei negozi che cercavate. Qui dentro ci sono diverse marche, tra le quali
Dolce&Gabbana, Fiorucci e Moschino... Ma anche Versace! - . Dopo pochi
passi Federica fece vedere a Keiko uno dei negozi che lei si aspettava di
trovare, e la ragazza giapponese ammirò quell'italiana dagli occhi grigi
e dai capelli rossi, tagliati corti, e vestita con un top e pantaloncini corti,
che lasciavano intravedere le sue forme, un poco grassocce, ma piacenti. - E'
il mio negozio preferito, ci compro tutti i costumi, anche se sono un poco
cari! - continuò Federica, con il suo giapponese un poco impreciso.
Detto questo, entrarono e Yusuke pensò a come sarebbero state ridotte le
sue tasche...
- Com'è
bello questo costume blu con la stella argentata! E guarda quest'altro, con il
sole! E quello con la luna? Non sono stupendi? Yusuke, me li comprerai tutti e
tre, vero? Non sperare di fuggire! - . Keiko era estasiata di fronte a tre
costumi di Fiorucci. - Scusa Federica, potresti chiedere se ci sono varianti
nel colore? - . Detto, fatto. Pochi secondi dopo Federica già riferiva
che il sole, la luna e la stella potevano essere argentati o dorati, che il
costume era disponibile in rosa, blu o rosso e che poteva essere abbinato a dei
completini di Fiorucci, pantaloncini corti e canotta, con gli stessi disegni un
po' in rilievo.
- Sarebbe un
peccato non comprarli! Allora li voglio rosa e dorati, tutti e tre! Me li
comprerai vero Yusuke? E con i completini abbinati! - . Keiko aveva l'aria di
chi non accettava scuse o negazioni. Fedechan la guardò: non pensava che
fosse così quasi “assillante”, non era l'immagine che le
avevano descritto. Possibile che quella fosse la ragazza di Yusuke? Lei pensava
che fosse molto più dolce, almeno da come le avevano detto...
“Mah, sarà l'Italia che dà alla testa! Dopotutto la posso
capire, io avrei già lasciato il mio ragazzo se questo partisse ogni
giorno per un'impresa rischiosa... In fondo capisco il suo attaccamento...
Sì, deve essere così!”, pensò, subito ricomponendosi
per aiutare Kuwabara a scegliere qualcosa per Yukina.
- Che bel costume!
- . Un'altra giapponese entrò nel negozio, e notò subito il
completino rosa che la commessa stava facendo vedere a Keiko. Proprio verso
quest'ultima si voltò la nuova arrivata. - E' inutile che lo provi, non
ti dona per niente! Piuttosto è fatto apposta per me! - . E
guardò con aria di sfida la ragazza di Yusuke.
- Cosa?? Prova a
ripeterlo e ti cambio i connotati!!! - . Keiko si lanciò come una furia
contro la nuova arrivata, che già non l'ascoltava più,
perchè aveva visto qualcuno che le interessava molto. - Shuichi, ci
ritroviamo! Spero che ti ricorderai di me! Ci siamo visti poco fa all'aeroporto
di Falconara! - . Kurama/Shuichi sospirò e alzò gli occhi al
cielo. Diamine, con tutte le città che esistevano al mondo, proprio
lì, lì, doveva venire l'arrogante Mirei, l'odia-Italia che aveva
tanto battibeccato con le due strane ragazze italiane? “Povero
'Shuichi'!” pensò Federica. “Ma non ti preoccupare,
vedrò di richiamare i rinforzi!” .
“Questa richiesta dovete ascoltare, colui che
è in pericolo dovete aiutare!” . La formula s'insinuò
lentamente, poi sempre più netta e veloce nella mente di Kurachan,
accompagnata da un'immagine sfocata. Passava davanti un negozio, e mentre
pensava a cosa volesse la sua amica dai capelli rossi e a chi fosse in
pericolo, gettò un'occhiata distratta dentro. La voce che la chiamava
era inconfondibile... E non appena si rese conto di Keiko e Mirei che litigavano,
e di Kurama che cercava di allontanare da sé le attenzioni di
quest'ultima, che ogni tanto si avvicinava a lui, capì immediatamente la
situazioni, rispondendo mentalmente alla voce che aveva rivolto l'appello.
“I rinforzi al momento sono dimezzati,
ma aiutano sempre chi li ha chiamati!” .
La porta si
spalancò e tutti gli occhi fissarono la nuova entrata, che sorrise,
soddisfatta di vedere gli altri piuttosto sorpresi dalla sua entrata in scena.
“Mi piacciono le entrate ad effetto!” i disse Kurachan, ancora
sorridente e senza sapere che nello stesso momento Fedechan stava commentando
negativamente la venuta in scena della ragazza.
- Buongiorno! -
riprese Claudia poi, verso la commessa. - Buongiorno Shuichi! -
continuò, calcando molto sul "Shuichi" la voce e ancora:-
Buongiorno Mirei! Ti siamo mancate così tanto io e Hocchan che ci hai
seguito fin qui? - e sorrise, ma con un sorriso di sfida, che non prometteva
nulla di buono.