Quell'unica cosa.

di GiuMrsStyles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'Are you crying?' ***
Capitolo 2: *** 'Nice to meet you.' ***
Capitolo 3: *** 'He is so stupid.' ***
Capitolo 4: *** You're a beautiful girl. ***



Capitolo 1
*** 'Are you crying?' ***


Mi sono successe così tante cose.
Sono una ragazza normale,o almeno credo.
Mi sono innamorata, ho avuto amici, e ho anche sofferto. Un po’ come tutti.
Ho i capelli marroni, abbastanza lunghi, e gli occhi dello stesso colore.
Forse è proprio l’aspetto fisico che mi ha,in un certo senso,rovinata.
Ho quasi ventuno anni, ormai non sono più un adolescente.
C’è stato,però,un momento di quel periodo,che mi ha cambiata particolarmente.
se volete saperne di più,seguitemi.


Camminando per la strada,venni invasa da mille pensieri.
Non vedevo Sara da un po’ di tempo,e approfittammo di quel giorno per dirci tutto.
Scherzavamo,ridevamo insieme. Era sempre stato così con lei.
Mentre superavamo la Ouran High School, una scena orribile apparve davanti ai miei occhi.
il ragazzo di cui ero innamorata che baciava un’altra. Supponevo fosse fidanzato,ma queste cose fanno male,davvero tanto.
Mi scese una lacrima,forse due. O anche troppe.
Il mio cuore diceva:’perché sei ancora qui? PERCHE' NON VAI VIA?’
Decisi di scappare,quindi cominciai a correre, senza una destinazione ben precisa.
Volevo solo non essere lì in quel momento.

Io:’ahia! Guarda dove vai!’
Andai contro un ragazzo,accidenti,era cieco?
x:’Scusami!’
Le lacrime ancora bagnavano il mio viso,quando mi girai verso di lui.
E all’improvviso,i miei occhi si scocciarono di piangere.
Quel ragazzo.
Aveva i capelli color marrone chiaro,il ciuffo gli ricadeva su uno degli occhi,che erano azzurri come l’oceano,sapevo che mi ci sarei persa dentro.
Le sue labbra sottili.. erano un qualcosa di indescrivibile.
Lo squadrai,solo per un millesimo di secondo, e ritornai a guardarlo negli occhi.
Portava una maglietta bianca,a righe blu, con delle bretelle che partivano da dei pantaloni rossi a tre quarti, e ai piedi indossava dei semplici mocassini.
No,Giuliana, non di nuovo.
Non puoi ricominciare a soffrire,solo per il primo che passa.
x:’Stai piangendo?’
Mi asciugai con la manica della felpa le lacrime rimaste, e ritornai a guardare verso quei due,che ancora si baciavano. Erano ormai lontani,li avevo superati.
Sara era accanto a me.
Io:’No,sto bene,grazie.’
BUGIA,GROSSA BUGIA.

Presi per mano la mia migliore amica,e la trascinai verso casa mia, a passo molto veloce.
Lo sguardo di quel ragazzo era ancora rivolto a noi.
Arrivate a casa, salutai mia madre,e portai subito in camera mia Sara.
S:’Come stai?’
Io:’boh.’
Il mio pensiero fisso era quella scena. Bah. Non avevo mai pensato che avrei sofferto più e più volte per amore.
Ormai ne avevo abbastanza.
L’argomento per era chiuso.

Più tardi arrivarono gli altri miei amici.
Martina:’abbiamo saputo.’
Zayn:’Spiegaci tutto!’
Harry:’se becco quel bastardo,gli faccio un occhio nero!’
Harry alzò i pugni in segno di sfida,come quelli del wrestling,e sfoderò qualche mossa in aria.
Io:’Dove sono Liam e Niall?’
H:’dovevano uscire, poi avrebbero raggiunto Louis.’
Non abbassò ancora le mani.
Io:’vorrei tanto sapere chi è questo Louis,ne parlano tutti così bene!’
Z:’te lo presenteremo,se vuoi anche domani.’
Io:’ok.’
Ero talmente curiosa.

Dopo aver raccontato l’accaduto,e dopo essermi calmata un po’, tutto tornò alla normalità.
Io:’Finitela,o mi farete venire il vomito.’
Osservare Zayn e Martina che si scambiavano effusioni sul mio divano era orribile.
Andai a sedermi sulle gambe del mio più caro e grande amico, quello che c’era sempre stato per me, Harry, o come lo chiamo io,Hazza.
H:’Non voglio che quel tizio ti faccia soffrire. Non voglio che nessuno ti faccia soffrire.’
Mi strinsi a lui,appoggiando la testa sul suo petto.
io:’Neanche io voglio che qualche ragazza lo faccia con te. E se succede,me la vedrò io!’
lui rise,e mi strinse ancora di più a sé.

Verso sera,i ragazzi se ne andarono. Non avevo molta voglia di cenare,ma c’era la pizza,quindi decisi di ‘sacrificarmi’.
A tavola regnava il silenzio, si sentiva solo il rumore di mio fratello mentre masticava.

Dopo cena tornai in camera.
Misi le cuffie nelle orecchie,e se qualcuno mi avesse chiamato,io non avrei di certo risposto. Odio quando mi chiamano mentre ascolto la musica,ed è una cosa che succede molto spesso,per non dire sempre.
Rimasi a chattare con le mie amiche fino a tardi, anche se il giorno dopo avevo scuola.
Quando finalmente, a mezzanotte, andai a letto, continuavo a pensare a quell’orrenda scena,anche se presa dal sonno.
Forse dovevo smettere di pensare a lui. Perché sapevo che tra di noi non ci sarebbe mai stato niente. Ma io continuavo ad esserne innamorata.
Perché continuavo ad amarlo?Perché?
Decisi di smetterla,sembravo una masochista.
Appoggiai la testa sul morbido cuscino,e chiusi gli occhi.
Non volevo saperne più.
Ma non sapevo che una sorpresa,che mi avrebbe cambiato la vita, mi aspettava il giorno dopo.



Look at me now. Ciaaao :3
Innanzitutto,questa è la mia seconda FF e voglio sapere se vi piace.
Se qualcuno se la caga,io continuo,altrimenti vedremo
Ci metterò corpo e anima(?)
dai,recensite *w*
alla prossima!

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Capitolo 2
*** 'Nice to meet you.' ***


Capitolo 2 'Nice to meet you.' La sveglia suonò, ma non avevo la minima voglia di alzarmi.
Lo feci solo perché se fossi arrivata in ritardo a scuola, il prof avrebbe cominciato a dare i numeri. E non lo avrei sopportato.
Mamma era già uscita, così mi preparai da sola la colazione. Come sempre.
Le otto meno un quarto. Mi avviavi verso la scuola, ed entrai.
Ero vicino al mio armadietto, quando sentii una voce familiare. La riconobbi subito,era del mio migliore amico. Sorrisi.
H:’Ma ciao Giu!’ Mi abbracciò, con tanto affetto.
Io:’Ciao Hazza!’ Ci staccammo.
H:’tutto a posto?’
Io annuii. H:’ che ne dici se oggi pomeriggio facciamo i compiti insieme? Non ci capisco niente di biologia.’
Io:’Va bene.’
H:’grazie!’ A scuola, non ero una secchiona. C’erano delle materie in cui andavo bene, come la biologia, inglese ed arte. La matematica per me era come la lingua araba:inspiegabile.
La campanella suonò, ed io salutai Harry. Lui ha due anni in meno di me,va in terzo liceo.
Entrai in classe, e vidi Sara già seduta al posto accanto al mio.
Io:’ giorno.’
S:’ciao..’
Io:’c’è qualcosa che non va?’
S:’No,volevo solo sapere se per ieri è tutto a posto.’
Le sorrisi. Io:’non ti preoccupare, va tutto bene.’ O forse no?
Ed eccolo, che entrava.
Il mio sorriso sparì, e cercai di guardare altrove.
Persi lo sguardo fuori la finestra. Ma lui mi richiamò alla realtà.
V:’ciao Giuliana.’
Io:’ciao..’
x:’ ragazzi,sedetevi.’
Il professore entrò in classe, la prima ora era fisica.
Odiavo la fisica. Dopo qualche minuto, bussò qualcuno alla porta.
x:’avanti.’
Entrò un ragazzo, della nostra stessa età. Aveva un viso familiare.No.. non può essere.
x:’ ragazzi, lui è Louis Tomlinson, un nuovo alunno. Ha cambiato scuola da poco, e voglio che lo accogliate bene.’
Louis? Non era il nome dell’amico di Harry e gli altri?
Era il ragazzo contro il quale avevo sbattuto il giorno prima.
Lo raccontai a Sara. Il prof ci richiamò.
x:’Cook, cosa c’è di così importante da dire alla sua compagna di banco?’
io:’niente signore.’
x:’prego, Louis, si sieda accanto a lei, la sua compagna si sposterà davanti.’
Lei mi guardò terrorizzata.
io:’ma signore..’
x:’la mia decisione è questa. Prego, ragazzo.’
Sara prese tutto e si trasferì al posto libero davanti alla cattedra.
Lui si mise al suo posto,e mi guardò.
L:’piacere, Louis.’ Lo guardai con la coda dell’occhio.
Io:’piacere.’
L:’ci siamo già incontrati?’ Mi ricordai dell’accaduto,ma negai.
Io:’no, mai.’
L:’qual ‘è il tuo nome?’
Io:’Giuliana.’ Mi sorrise. E che sorriso.
Scossi la testa,per cacciare via quel pensiero,e trovai lo sguardo di Vinny.
Louis si accorse che ormai fissavo quel ragazzo da una decina di minuti, e capì.
L:’sei la ragazza di ieri!’ Io abbassai la testa, no.
Dai, che figura di merda.
Lui appoggiò la sua mano sula mia.
L:’ehi, stai bene?’ Lo guardai negli occhi,era tremendamente serio.
Io:’sì..’


Io:’perché non me l’avete detto?’
Liam:’che cosa?’
io:’che Louis si sarebbe trasferito in questa scuola!’
Z:’te l’abbiamo detto!’
Io:’avete detto che me l’avreste presentato oggi, non che sarebbe venuto in questa scuola.’
N:’non cambia molto..’ lo fulminai con lo sguardo, ma poi gli sorrisi. Era impossibile prendersela con un ragazzo così dolce.
Lui ricambiò il sorriso,e mi prese la mano.
La campanella suonò.
Io:’vado ragazzi. Louis sarà in quasi tutti i miei corsi.’
Loro risero, e Harry mi baciò sulla guancia,e mi salutò.
A Vinny arrivò un messaggio,e il suo viso si illuminò con un sorriso.
Amavo i suoi sorrisi. Era la sua ragazza, supponevo.
V:’prof,posso uscire?’
x:’sì.’
Lo seguii con lo sguardo mentre camminava, ed incrociai improvvisamente gli occhi di Louis. Erano di un azzurro chiaro, un colore bellissimo.
Lui si accorse di essere osservato,e si girò verso di me. Io di scatto mi voltai,ma riuscii a intravedere con la coda dell’occhio il suo sorriso.
Era così bello.
Non riuscivo a crederci, perché continuavo a pensarci per tutta l’ora?
Aaah,basta Giuliana, smettila.

L’ora di educazione fisica cominciò, e anche lì Louis mi avrebbe fatto compagnia.
Nello spogliatoio mi arrivò un messaggio,era Harry.
Oggi vieni a pranzo da me! Ci vediamo dopo, Harry xx
Sorrisi,e mi infilai la tuta. Dovevamo salire su una corda, ed io avevo paura.
Odiavo il mio aspetto fisico,e per questo,molte volte mi ero ritrovata a piangere.
Quando cercai di arrampicarmi, caddi all’istante. Un mio compagno rise di me.
x:’ahahah, guardate quella palla di lardo!’ Lo guardai,con gli occhi lucidi,seguita da Louis.
Mi alzai subito,e corsi in bagno. Chiusi la porta a chiave.
Mi lasciai cadere sul pavimento, piena di rabbia.
No,non volevo crederci, non di nuovo. Era l’ennesima volta.
I miei occhi erano stufi di piangere, ma mi piaceva sfogarmi piangendo. Era l’unica soluzione dopotutto. Cosa avrei dovuto fare? Buttarmi sull’alcool, o sul fumo?
Non ero quel tipo di persona, no. <3> Toc toc.
Non risposi, ma bussarono di nuovo.
io tra i singhiozzi risposi.
Io:’chi è?!’
x:‘Louis.’
Io:’cosa c’è, sei venuto a prendermi in giro anche tu?!’
L:’no, ti sbagli. Il contrario.’
Io mi alzai,e aprii la porta. Vederlo mi fece stare meglio,ma non smisi di piangere.
Lo abbracciai,e non so neanche il perché. Era per di più uno sconosciuto.
Ma io non ce la facevo più, con quella vita del cazzo.
Sapevo di essere grassa, me lo ripetevano ogni fottutissimo giorno, sapevo di non essere come tutte le altre ragazze della mia scuola,che quotidianamente indossavano tacchi e gonne poco adatte, sapevo che tutti mi prendevano in giro solo per il mio aspetto fisico.
Ci staccammo,ed io lo guardai negli occhi. Mi asciugai le lacrime con la maglietta.
L:’vieni con me, ci penso io. Se si azzarderanno di nuovo a dire cose del genere, se la vedranno con me.’
Mi prese per mano, e mi portò fuori. Cercai di cancellare ogni traccia di lacrime, non volevo che mi vedessero in quello stato, non volevo dargliela vinta.
La mano di Louis era molto calda,e stringerla mi rassicurava. I ragazzi rimasero in silenzio, al nostro passaggio.
Ci trovammo di fronte alla prof di educazione fisica. Louis le parlò, dell’accaduto. Lei era fuori mentre i ragazzi facevano quell’esercizio. Mentre lui raccontava,io lo guardavo, rapita.
No,basta,smettila.
Non può succedere di nuovo,cazzo!
La prof punì quel ragazzo.


Alla fine dell’ultima ora,uscendo dalla classe, vidi Hazza che parlava con Louis e Liam.
Li raggiunsi.
Io:’Hazza!’ Lui si girò, e mi sorrise.
H:’Giu!’ Mi abbracciò,ed io ricambiai.
H:’Louis mi ha raccontato tutto.’ Io guardai Louis.
L:’non ti preoccupare.’ Tornai a guardare Harry,e a sorridergli.
io:’che si mangia di buono, oggi?’
H:’un po’ di pasta.’ Liam ci guardò curioso.
H:’viene a pranzo da me, e poi studieremo insieme. Vuoi unirti?’
Liam:’no mi spiace,ragazzi, devo vedere Gaia oggi pomeriggio.’
Sorride imbarazzato,sembra quasi un orsacchiotto.
H:’va bene,romanticone!’
Louis doveva uscire con sua sorella minore, Lottie.
Io ed Harry cominciammo a camminare,e mi ritornò in mente Louis,e l’accaduto di poche ore prima.
H:’ mi dispiace di non esserci stato. Anche se sono più piccolo,l’avrei di certo ammazzato.’
Io risi.
Io:’sempre il solito! Comunque grazie, Harry. Grazie di tutto.’
Harry:’ma ti pare! Sei molto importante per me, farei di tutto.’
Io gli sorrisi, quanto era dolce?!
Mangiammo pasta alla carbonara, e dopodiché cominciammo subito a studiare.
Per me aiutarlo non era difficile,avevo già studiato quelle cose,ma lui aveva davvero la testa dura.
Io:’Harry, non è così complicato.’ Lui non era stupido,soltanto non si applicava.
H:’perché non facciamo una pausa?’ Io sbuffai,ma decisi che era la cosa migliore da fare.


Io:’a domani, scemo.’
Harry:’a domani, bellissima.’ Spuntò un sorriso sulle sue labbra,e con lui anche le fossette.
Era dannatamente dolce.
io:’aaaw.’ Lo abbracciai,per qualche secondo, poi uscii di casa.

Vicino casa, ritrovai la coppietta ‘felice’. Ora mi seguivano anche?!
Sembrava quasi così. Non ce la facevo più, basta.
Quella sera non cenai, ero esausta. Andai a dormire,senza neanche accendere il computer o dare un occhiata a Twitter, cosa che facevo tutti i giorni. Non ero più in me, volevo cambiare vita. Pensavo che qualcuno mi avrebbe potuto aiutare, qualcuno che avevo conosciuto da poco.




Look at me now.
spero che il secondo capitolo vi sia piaciuto *W*
ci ho messo tutta me stessa, e spero lo gradiate.
Spero in delle vostre recensioni,e, forse qualche miracolo(?),che voi la mettiate nelle seguite.
Mi farebbe molto piacere.
e... ciao,yo.

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Capitolo 3
*** 'He is so stupid.' ***


Capitolo 3, ‘he’s so stupid.’

Ero davanti al mio armadietto,come al solito.
Mancavano pochi minuti all’inizio della seconda lezione, quando il ragazzo del giorno prima si avvicinò lentamente a me.
Lo guardai male,cosa voleva da me? Continuare a prendermi in giro come aveva fatto in palestra? Non lo volevo affatto.
Io:’cosa c’è?’
Lui era insicuro, si grattò la nuca, e continuò a guardarmi. Ma.. cosa?!
x:’i-io volevo scusarmi per come ti ho trattato ieri. Spero mi perdonerai.’
Lo guardai, un po’ dubbiosa. Davvero.. davvero stava chiedendo scusa?
Non me lo sarei mai aspettata.
Io:’a-ah. Va bene, è tutto ok.’ Lui mi sorride,e torna dai suoi amici soddisfatto.
Mi sono forse persa qualcosa?

Io:’buongiorno.’
Ero in anticipo, la classe era vuota.
Del professore non c’era traccia. Ero seduta al mio posto, quando lui si avvicinò a me, molto.
io:’che vuoi?
L:’siamo nervose!’
Entrò Vinny, e tutto tornò come prima.
Io:’i-io non sono nervosa! Sto come al solito.’ Lui guardò il ragazzo appena entrato ed annuì, ridendo. Si mise a sedere accanto a me.
Io:’qui c’è Gaia!’
L:’d’ora in poi mi siedo io qui.’ Sbuffai. Cominciavo a non sopportarlo.
Scemo totale.

Mi guardò per tutta la lezione, era dannatamente fastidioso.
Gli sussurrai qualcosa.
io:’vuoi smetterla di fissarmi?!’
L:’ti da fastidio?’ si lasciò scappare una risatina soddisfatta.
io:’sì!’
Alla fine della lezione, cercai di essere veloce. Volevo solo vedere il mio migliore amico.
Harry, dov’è Harry?
Eccolo lì, che parlava con Niall.
Corsi da lui, volevo abbracciarlo, e così feci. LO strinsi con tutta la mia forza.
H:’ehi, cosa c’è?’
io:’come fate a sopportare Louis? E’ così scemo!’
Lui rise, e mi strinse ancora di più a lui. Amavo i suoi abbracci,erano i migliori.
H:’non è vero. E’ molto simpatico, invece. Devi imparare a conoscerlo.’
Io:’ ma io ho già te.’ Dissi staccandomi dall’abbraccio.
Lui mi guardò tenero, ‘aaw’
Mi girai verso il corridoio, e lo vidi. Ecco Louis.
Non era cominciata male, perché ero così lunatica?
Smettila Giuliana,non sei in te.
Feci un bel respiro, ritornai al mio armadietto e presi il libro di matematica.

Eccolo lì, Vinny. Mi perseguitava, era in tutti i miei corsi. Odiavo tutto questo, mi faceva soffrire doverlo vedere ogni minuto per sei ore, senza potergli dire:”cazzo,sono innamorata di te.”
Lo fissavo sempre, i suoi occhi erano una droga per me.
Louis non venne, strano. Vinny guardò il posto accanto al mio, era libero. Decise di farmi compagnia.
Il cuore batteva, il corpo tremava, la mente diceva “non guardarlo, non guardare quei fottutissimi occhi che tu ami.”
Lui era molto vicino, sentivo il suo respiro..
Non resistevo, così mi girai verso di lui. I suoi occhi guardavano i miei. Erano di un marrone molto chiaro, io li amavo.
Mi ci perdevo, ma per evitare tutto ciò, mi voltai di nuovo verso la finestra.
Il professore non era ancora arrivato, strano. Erano le 9:10, non faceva mai così tardi.
Louis comparì dalla porta, ed io mi girai immediatamente.
Ci guardò contrariato,si avvicinò e si rivolse a Vinny.
L:’ehi amico, ci sono io ora, puoi tornare al tuo posto.’
io:’ma sei scemo?!’ cerco di non farmi sentire da Vinny.
L:’volevi che rimanesse al mio posto?’ era del tutto contrariato, e nervoso. Molto nervoso.
io:’b-beh, era una grande opportunità!’
L:’per fare che? Per svenire davanti a tutti?!’
Io:’sei solo uno stupido.’

Dopo mezz’ora, il prof. Stava spiegando, ma come al solito non capivo niente.
L:’lui è uno stupido.’
Io lo guardai curiosa, cosa voleva significare?
L:’si lascia scappare una ragazza fantastica come te.. è così stupido.’
Abbassai lo sguardo imbarazzata. Ok, ok. A lusingarmi ci sapeva fare.
Era così bello poi..
aah Giuliana basta! Ma ti senti? Sei ridicola!

Ridemmo tutti, quel giorno andammo a pranzo insieme, io, Harry, Liam,Gaia, Niall,Flavia,Zayn, Martina, e Louis. Ormai era uno di noi, almeno credo.
Niall aveva tantissima fame,e riempì tutto il vuoto che aveva dentro di se. Mi misi seduta accanto ad Harry, e Liam.
H:’aaah, basta! Ne ho abbastanza!’
Io risi.
Liam:’ Harry ha ragione, parli sempre di questo ragazzo. Ma perché non glielo dici?’
io:’non posso,non..non ce la faccio!’
Harry roteò gli occhi, sbuffando, cosa che mi fece ridere ancora di più.


H:’a domani, Ju.’ Lo abbracciai.
io:’a domani Hazza.’ Chiusi la porta e salutai i miei genitori. Tornai in camera mia e chiamai la mia migliore amica.

S:’secondo me è carino!’
io:’ok è carino, è vero!’ Stavo parlando con Sara al telefono, e che bell’argomento:Louis.
Ormai lui era sempre nei miei pensieri, insieme a Vinny. Cosa aveva quel ragazzo, che mi attirava come una calamita?
S:’e.. ‘
io:’e?’
S:’secondo me gli piaci!’ Rise,e lo stesso feci io.
io:’ma non dire sciocchezze!’
S:’cosa mi dici di quel che ti ha detto oggi a matematica?’
io:’beh, era solo un complimento.. tutto qui.’
S:’si certo.’
io:’invece di inventarti cose stupide, vai a dormire! Sono le
undici e mezza!’
Rise ancora, era irrefrenabile.
Prima di spegnere il computer, controllai facebook e twitter.
mmh. Una richiesta di amicizia. ‘Louis Tomlinson’.
Ahah. “accetta” sorrisi, e feci per spegnere il computer, ma lui mi contattò.
Accidenti, come fa ad essere così veloce?!
Louis:’ciao :D’
Giuliana:’ciao.’
Louis:’stavo pensando.. che ne dici se domani pranziamo insieme?’
Giuliana:’non so.. volevo andare a pranzo con Harry..’
Louis:’perfavore! *faccia da cucciolo*
Io rido.
Giuliana:’ahahah, ok, a domani.’
Louis:’a domani bella :D’
Spensi finalmente il computer, con un sorriso stampato sulle labbra.
Ok,ok, speravo davvero nell’inizio di qualcosa di nuovo.


Look at me now.
Macciaaao *W*
mi rendo conto che questo capitolo è brutto e piccolo, scusate çç
è che non sono molto in me ultimamente, sono posseduta(?)
va bene, vi lascio.
ciao ciaao *O*

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Capitolo 4
*** You're a beautiful girl. ***


Capitolo 4, you're a beautiful girl.

Mi svegliai, con molta calma. Dopotutto era sabato, niente scuola.
Mi misi seduta, e mi stiracchiai. Guardai la sveglia, poggiata sul comodino:le 10.:20.
Mi alzai, e barcollai per un po’. Ero ancora assonnata.
Andai in cucina, e diedi il buongiorno a mamma e papà.
Presi una tazza, e versai un po’ di latte dentro. Poi presi i cereali.
M:’oggi pranzi con noi?’ Aggiunsi i cereali. Quelli al miele, che mi piacevano tanto.
Io:’no, devo uscire.’
P:’a che ora?’ Feci spallucce.
Dopo aver fatto colazione, ritornai in camera mia, e accesi il computer. Controllai twitter, poi passai a Facebook.
Aprii la finestra della chat. Cercai “Louis Tomlinson”. Eccolo qui.
Giuliana:’ a che ora ci vediamo?’
Louis:’12:30, vieni al parco in centro ;)’
Giuliana:’ok, a dopo. Ciao.’
Louis:’:D’
Mi alzai dalla scrivania, e guardai l’orologio, le undici. Decisi di ascoltare un po’ di musica, così presi il mio amato iPod, le cuffiette, e misi “riproduzione casuale”.
Mi stesi sul letto, e cominciai a rilassarmi, socchiudendo lentamente gli occhi..

Ora=12:00.
Cavolo, Giuliana, muoviti!!
Aprii l’armadio, velocemente. Cosa avrei dovuto indossare?
Mmh..
Una t-shirt,con la scritta “Mylo Xyloto”, sì, amavo i Coldplay.
Un pantalone bianco, e le nike blazer. Le mie amate.
Passai al trucco, come al solito non troppo. Solo un po’ di mascara, e la matita.
Niente di impegnativo, dopotutto.
12:25. Mancano cinque minuti all’appuntamento.
Appuntamento? Diciamo incontro, suona meglio.
io:’mamma, papà, io esco!’
P:’stai attenta!’ Mi chiusi la porta alle spalle, e mi incamminai verso il parco.
Mi guardai intorno, c’era tanta gente quel giorno per strada.
Finalmente arrivai, e cercai con gli occhi Louis.
Sì, eccolo. Mi vide, sorrise, e mi raggiunse.
L:’buongiorno, dolcezza!’ Lo guardai male.
io:’non chiamarmi così.’ Alzò le mani in segno di sconfitta.
L:’va bene, va bene.’
Si girò, e mi fece segno di seguirlo.
io:’dove andiamo?’
L:’ a pranzo!’ Capitan Ovvio aveva colpito.
io:’questo l’avevo capito,ma dove?’ lui rise.
L:’in pizzeria’ io feci un sorriso a trentadue denti.
io:’aaah, amo la pizza!’ Rise di nuovo, e quando rideva si apriva un mondo.
Cominciammo a parlare, del più e del meno.
Dopotutto Louis non era male. Anche se a volte era piuttosto infantile.
Ma dentro tutti noi, in fondo, c’è l’animo da bambino.
Entrammo in una pizzeria, “Gino’s”, e Louis chiese al cameriere un tavolo per due.
Ci portò i menù, e ordinammo. Io una semplice margherita,mentre lui una diavola.
Dopo qualche minuto, passato a chiacchierare, le pizze finalmente arrivarono. Cominciammo a mangiare, ed io rivolsi uno sguardo all’entrata del locale.
O no. Non poteva essere. Anche qui?
io:’che cazzo!’ Louis mi guardò curioso, e abbastanza sorpreso da quella parolaccia che avevo usato.
Vide Vinny, con Kat. Sì, il nome della sua ragazza. Strano nome, sembra un gatto.
L:’ho un piano.’ Lo guardo incuriosita, facendogli cenno di continuare.
L:’perché non farlo ingelosire?’
io:’cosa?E’ impossibile.’
L:’mai dire mai.’ Detto questo, prese un pezzo di pizza e lo mandò giù.
io:’..e cosa vorresti fare? Sentiamo.’ Fece un sorriso malizioso.
L:’far finta di stare insieme.’ Mi prese la mano.
Vinny ci guardò, a bocca aperta.
io:’que..questo non è leale, no!’
L:’perché?oh, insomma, cosa c’è di male?’
io:’c’è che non sopporterei di fingere davanti al ragazzo che mi piace, e poi non funzionerebbe,’
L:’ah si? Allora spiegami perché Vinny ci sta guardando da quasi cinque minuti.’
Aveva fottutamente ragione. Vinny ci guardava ormai da un po’, guardava le nostre mani intrecciate.
Guardai gli occhi di Louis, erano chiarissimi. Mi ci persi dentro. E rimanemmo così, per circa dieci minuti.
Lui interruppe quel silenzio, chiedendo al cameriere il conto.
Pagò tutto lui, con mia grande disapprovazione.
Uscimmo, lui mi era molto vicino, ancora mi teneva la mano.
Camminammo per un po’, parlando, ridendo.
Ok, devo ammetterlo, mi era molto simpatico.
Dopo una fragorosa risata, Louis cominciò a guardarmi serio.
io:’cosa c’è?’ gli sorrisi.
L:’lo sai, sei davvero una bella ragazza.’ Ricambiò il sorriso.
Abbassai il viso imbarazzata, ma lui lo rialzò con le sue dita, sotto il mio mento.
Ecco, di nuovo. Le farfalle nello stomaco. Ma perché? Cosa ti prende Giuliana, eh?

Mi riaccompagnò a casa.
Erano circa le 17:00, avevamo fatto molto tardi. Eravamo davanti casa mia, la porta era ad un metro da noi. Louis inciampò nello zerbino, e mi cadde addosso. La distanza tra di noi era di solo pochi centimetri.
Volevo tanto annullarla. Aah, Giuliana, ma a che pensi?!
A te piace un altro,e poi Louis non è il tuo tipo, smettila.

Prima di salutarci, squillò il cellulare di Louis.
L:’pronto? COME?1 E dove? Perché? Ed io? Come faccio, mamma?! Va bene, ho capito.. ciao mamma..’
io:’cosa succede?’ Fece un gran sospiro, e tornò a parlare. L:’mamma domani mattina dovrà partire per lavoro,ed io devo trovare un posto in cui stare per un mese intero.’
io:’non so.. chiedo ai miei genitori. Su dai, entra.’ Aprii la porta di casa mia, e vidi papà sul divano, leggeva ll giornale, mentre la mamma puliva la cucina.
L:’è..è permesso?’
P:’entra pure, ragazzo.’
io:’p-papà lui è Louis, sua madre domani partirà per lavoro, e lui ha bisogno di un posto dove stare..’ Non riuscii a finire, mamma mi interruppe.
M:’puoi venire a star qui, se vuoi, Louis.’
Io spalancai gli occhi.
Io:’ehm..ma-‘
L:’non vorrei creare disturbo..’
io:’ aspett-‘
M:’oh, non creeresti nessun disturbo! Può venire qui, vero George?’
P:’Sì, Jenna, certo che può.’
Louis sorrise, e ci ringraziò, almeno una decina di volte.
Sarebbe ritornato da noi la mattina dopo, e sarebbe rimasto un mese.
Un mese intero.
Corsi in camera mia, e presi il cellulare. Composi il numero di Sara.
Dai rispondi!
S:’pronto?’
io:’Sara non immagini, Louis verrà a stare qui! Sua madre.. la mamma..’
S:’ehi,ehi! Stai calma, e raccontami tutto.’
Gli raccontai tutto, e ripresi la calma.
S:’mmh.. dopotutto è una fortuna avere un bel ragazzo in casa..’
io:’Sara!’ Lei rise, e continuammo a parlare per una buona mezz’ora.
La notte passò velocemente ed io mi svegliai. Domenica.
Odiavo la domenica, c’era sempre il pensiero che il giorno dopo sarei dovuta tornare a scuola.
A che ora sarebbe dovuto arrivare Louis? Le dieci.
Che ore erano? Le dieci.
..occazzo!
Mi alzai velocemente, dovevo vestirmi subito,
Ma prima, una doccia. Ok, non ne avevo il tempo, ma dovevo farla!
Presi dei vestiti a caso dall’armadio, e mi recai subito in bagno.
Cinque minuti dopo, uscii dalla cabina, e presi l’asciugamano.
Driiin.
Eccolo, era arrivato. Cercai di sbrigarmi, dovevo accoglierlo come si deve.
Louis Tomlinson sarebbe stato in casa mia per trentuno giorni. Sarebbe nato qualcosa, oppure no?




Look at me now.
Ma saaalve!
Mi scuso per l'enorme ritardo, mi dispiace davvero çç
ma ho fatto una sorpresa, che colpo di scena!(?)
cosa succederò nel prossimo capitolo? eh?eh?(??
no, ok. Basta sclerare.
Dai, recensiteeee!! Voglio sapere che ne pensate *w*
a preeesto :3

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