Little Sweet Hawk

di Pineapple__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova vita per Sakura ***
Capitolo 2: *** Un incontro color del sangue ***
Capitolo 3: *** La nuova detective ***
Capitolo 4: *** I poteri si risvegliano! ***
Capitolo 5: *** Benvenuta tra noi ***
Capitolo 6: *** L'onda del falco ***
Capitolo 7: *** La prima missione: il cinghiale demoniaco ***
Capitolo 8: *** Happy birthday! ***
Capitolo 9: *** Kripteia p.1 ***
Capitolo 10: *** Kripteia p.2 ***
Capitolo 11: *** Stop looking in the past... ***
Capitolo 12: *** Cercasi Hiei disperatamente ***
Capitolo 13: *** Al salvataggio! ***
Capitolo 14: *** Fa la la & 5,4,3,2,1... KISS ME! ***
Capitolo 15: *** Poison and sweetness ***
Capitolo 16: *** Sunrise ***
Capitolo 17: *** Spettacolo volante ***
Capitolo 18: *** La mia battaglia ***
Capitolo 19: *** Promettimi che tornerai ***



Capitolo 1
*** Una nuova vita per Sakura ***


Capitolo 1: Una nuova vita per Sakura 

Era una sera fresca. Una di quelle tipiche sere di metà settembre. Il cielo era illuminato solo dalla flebile luce lunare. Niente stelle. Un treno notte avanzava, sbuffando, sulle rotaie in un territorio pianeggiante ma non si riusciva a capire di quale si trattasse. Troppo buio. Sul letto di una di quelle anguste camere stava rannicchiata una ragazzina, una quattordicenne. Ormai erano ore che piangeva. Non sapeva neanche più perchè lo stava facendo. Alzò leggermente la testa e si scostò i lunghi capelli castani dalla faccia. I suoi bellissimi occhi azzurri erano segnati di rosso dal tanto piangere. Guardò fuori dal finestrino e cercò di calmarsi. Niente. Le lacrime le scendevano copiose sulle guance rosee; non era più in grado di fermarle. Non poteva... o non voleva? Un maledettissimo ubriaco le aveva portato via le persone a cui teneva di più, anche più di se stessa. 'Mamma, papà...'' pensò. Si stese e prese subito sonno. Oggi aveva cambiato treno già tre volte e in più si era fatta un'ora di traghetto. Certo, Sapporo è lontana da Yamazuki, ma i suoi nonni erano gli unici che si erano offerti di adottarla.

INTANTO...

Yusuke era seduto sulla panchina di un parco insieme al suo inseparabile compagno di scorrerie Kuwabara. Era passato poco più di un mese dal gran casino con Sensui e i quattro si erano concessi un pò di relax prima dell'inizio della scuola (Hiei non ha molti problemi visto che non va a scuola ndIo). "Quindi sei stato bocciato, vero?" inveì Yusuke, per stuzzicare l'amico. "SI! Quante volte te lo devo dire?!" sbottò il carotone "Ergo, caro il mio Urameshi, mi dovrai sopportare per un altro anno!" disse dando una LEGGERA pacca sulla spalla all'amico, buttandolo praticamente a terra. "Ehi, mi hai fatto male! Comunque... io devo andare a casa. Ciao, Kuwabara!" esclamò il ragazzo imboccando la stradina che porta all'uscita del parco. Il giovane detective camminava a passo svelto verso casa 'C'è una certa tensione nell'aria, sta per succedere qualcosa, me lo sento'. La dolce brezza autunnale gli accarezzava delicatamente le guance. Un improvviso spostamento d'aria dietro di lui lo fece voltare di scatto, ma alle sue spalle non c'era nessuno. Si girò di nuovo e dinanzi a lui stava una creatura dalle sembianze di gatto, un demone. Era alto, muscoloso e coperto di una pelliccia di colore blu con striature argentate. Non emetteva una forza demoniaca molto potente. "Ok, vediamo di fare una cosa veloce" disse divertito Yusuke, mentre si metteva in posizione di attacco. Per tutta risposta il gattone emise un ringhio sordo e partì all'attacco. Il detective schivò agilmente l'attacco e colpì il demone sul fianco con un calcio devastante che lo fece sbattere contro un muretto di cemento. "Per te è la fine" bisbigliò prima di lanciare il suo Reigan contro il nemico che fu polverizzato dal colpo del giovane. 'Uff... troppo facile' pensò mentre ricominciava a camminare spedito verso casa.

Sakura fu svegliata dolcemente dai raggi del sole che filtravano attraverso le tapparelle abbassate. Le venne subito in mente il modo in cui la madre la svegliava la mattina. Sentì le lacrime tornarle agli occhi, ma le cacciò. Aprì il cellulare e vide che erano le otto e mezza; tra mezz'ora sarebbe arrivata a destinazione. Estrasse dalla borsa di fianco al letto il suo inseparabile Ipod. L'unica cosa che sapeva darle un pò di conforto nei momenti tristi era la musica. Un momento. Non solo quella. Anche quell'altra cosa. La prima canzone che ascoltò fu Born to Die di Lana del Rey. Un lamento... molto bello. "This is the last time cause you and I, we were born to die" accennò la ragazza. Una lacrima solitaria le scese prepotente sulla guancia e se la asciugò con il dorso della mano. Dopo questa fu un susseguirsi di canzoni, alcune più spensierate, altre più malinconiche. Sakura diede un' occhiata fuori dal finestrino. Il cielo era terso e il sole mattutino splendeva nel cielo come non mai. Il treno percorrendo una radura verdissima circondata da un fitto e intricato bosco. All'orizzonte si poteva intravedere la città di Yamazuki. 'Terrò sempre nel cuore il ricordo di mamma e papà, ma non mi deprimerò per la loro scomparsa. So che loro non vorrebbero' pensò decisa, prendendo i suoi bagagli e scendendo dal treno. Finalmente era arrivata a destinazione. La stazione era molto affollata. La gente si ammassava sulle panchine in attesa del loro treno, del loro viaggio. Il viaggio di Sakura iniziava proprio in quel momento. Percorse a grandi passi il lungo corridoio che portava fuori dalla stazione. Appena arrivata all'esterno vide i suoi nonni che la stavano aspettando appoggiati agli sportelli della macchina. Quando li vide corse verso di loro e li abbracciò "Nonno, nonna che bello rivedervi!" disse la ragazza, cercando di sfoggiare il sorriso più sincero che riuscì a trovare. "Anche per noi Sakura cara!" affermò la nonna schioccandole un bacetto sulla guancia. Il nonno caricò i bagagli sulla macchina e partirono alla volta del loro appartamento. Durante il viaggetto la quattordicenne scrutava fuori dal finestrino con lo sguardo perso. Vide i palazzi che si stagliavano ai lati delle strade. Conosceva abbastanza bene Yamazuki e non avrebbe avuto problemi a orientarsi in questa città; se sapeva racapezzarsi a Sapporo non poteva perdersi in nessun luogo, nemmeno a Tokyo. 'Questo è un nuovo inizio' si disse mentalmente socchiudendo gli occhi.

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Capitolo 2
*** Un incontro color del sangue ***


Eccoci arrivati al secondo capitolo! Spero vi piaccia!
Capitolo 2: Un incontro color del sangue

La macchina dei nonni sfrecciava per le strade della città. Svoltò a destra e imboccò una viuzza, fermandosi davanti a un palazzo verdino. "Siamo arrivati!" la voce del nonno distolse Sakura dai suoi pensieri. Scese dal mezzo e diede un'occhiata intorno a sè; la via era deserta, avvolta da una pace surreale che metteva quasi i brividi. Entrarono in casa e la nonna scomparve un attimo per andare in camera sua. Quando tornò stringeva tra le mani un pacco dalla carta beige con una coccarda rossa. Lo porse alla ragazza "E questo?" fece lei incuriosita, scuotendo leggermente l'oggetto in questione. "Un piccolo regalo tutto per te" disse l'anziana strizzandole l'occhio. Lei lo scartò e, con sua grande sorpresa, all'interno trovo un bellissimo e... grigissimo PC portatile. La nonna estrasse dalla tasca una chiavetta USB  "E qui c'è un mese di Internet tutto per te!". Gli occhi le si illuminarono e abbracciò i nonni "Grazie! Grazie! Grazie mille a tutti e due!" urlò euforica. Da dietro un muro dello spazioso appartamento sbucarono un paio di orecchie e un simpatico musetto, per vedere l'origine di tutto quel trambusto. La ragazza se ne accorse ed esclamò "O mio Dio! Ci sei anche tu, Kyoko!". L'Akita, dopo averla riconosciuta, trotterellò festosa verso la quattordicenne. Le saltò addosso con il suo dolce peso di 40kg, dimenando allegramente la coda. "Ehi, basta, mi fai il solletico!" rise la castana, visto che il cane aveva incominciato a leccarle la faccia. Era da molto che non vedeva Kyoko, ma non si aspettava di vederla così cresciuta. L'aveva sempre considerata come una sorella ed erano davvero inseparabili. "Vado a sistemarti le cose in camera?".  "No, no. Grazie, faccio io" tagliò corto lei, sciogliendo 'l'abbraccio' del cane. Prese le sue valigie e si diresse verso la sua camera, seguita a ruota da Kyoko. Sempre la stessa; prima del bagno, in fondo al corridoio. Aprì la porta ed entrarono. L'Akita si stese pacifica in un angolo, senza perdere di vista la 'sorellina'. La camera era sempre la stessa. Il letto, la scrivania, la libreria e l'enorme armadio a muro. Sulla parete erano ancora attaccati i poster dei suoi cantanti preferiti. 'Bene, non hanno toccato niente' pensò sollevata la ragazza. Inizio a sistemare i vestiti nell'armadio, sotto lo sguardo attento della sua inseparabile amica. Sembrava che danzasse, così innocente e pura. Quando febbe finito, spostò lo sguardo sul letto e vide un'uniforme composta da camicetta e gonna azzurre;sopra di essa stava un foglietto con il nome della scuola media della città e una classe. Spostò il completo sulla sedia e notò che sulla scrivania erano impilati dei libri di testo "Hanno pensato proprio a tutto, non trovi?" domandò, rivolgendosi alla CAGNOLINA. Si stese sul letto, fissando il soffitto. Iniziò a pensare di nuovo di nuovo ai suoi genitori. Non voleva ricominciare a piangere. Kyoko, sentendo la tristezza che stava assalendo l'amica, si alzò e andò ad appoggiare la testa sul bordo del letto fissandola, con occhi preoccupati "Ehi, che c'è?" chiese lei, accarezzandole dolcemente il capo "Adessi vado a farmi una doccia e poi andiamo al parco, d'accordo?" affermò Sakura, prendendo l'accappatoio e dirigendosì in bagno. Una volta lì si spogliò e si buttò sotto il getto calcdo ed inebriante della doccia. L'acqua le scendeva impetuosa lungo il corpo snello, appiccicandole i lunghi capelli castani alla schiena. I vetri della doccia erano già appannati. Fermò l'acqua e iniziò a insaponarsi con il bagnoschiuma. Un buonissimo odore di frutti di bosco si diffuse in tutto il bagno. La schiuma cremosa le accarezzava le curve perfette del corpo. "'Cause I remember it clearly the day you slipped away..." sfuggì alla ragazza, mentre riapriva l'acqua per togliersi la schiuma di dosso. Restò un altro po' sotto il getto poi usci dal bagno con l'accappatoio verde muschio addosso, in una nuvola di vapore. Si diresse in camera, si asciugò e si vestì con una canottiera arancione, un paio di jeans attillati e un paio di scarpe da ginnastica. "Andiamo?" fece la castana, mentre prendeva il guinzaglio e l'amata pallina del cane. Si recò in soggiorno "Io porto Kyoko a fare una passeggiata" annunciò agganciando il guinzaglio al collare dell'animale. "Va bene, ma torna per il pranzo" si raccomandò il nonno. "Certamente!" esclamò lei, uscendo.
Hiei stava seduto sul ramo più alto di un albero del parco comunale. Scrutava il cielo con fare annoiato. Diede un'occhiata sotto di lui e vide tanti stupidi bambini Ningen, che correvano e giocavano spensierati. Se solo la sua infanzia fosse stata così serena... Decise di scendere dall' albero. Appena i suoi piedi toccarono terra una pallina rossa rotolò vicino ai suoi piedi. La raccolse e la guardò incuriosito. Si guardò intorno, cercando di capire di chi fosse l'oggetto. Riuscì solo a vedere una grande palla di pelo che gli saltò addosso, scaraventandolo con violenza a terra. "Ehi, buono! Stai giù!" lo intimò il demone, cercando di rialzarsi. Non ci riuscì. L'Akita lo tratteneva per la tunica, ma non aveva intenzione di attaccarlo, anzi voleva giocare con lui. "Kyoko!! Dove sei?!". Una voce femminile. Una figura stava correndo verso di loro. Quando fu abbastanza vicina, youkai riuscì a mettere a fuoco; una ragazza non troppo alta (più o meno la sua altezza), lunghi capelli castani e due bellissimi occchi azzurri: Sakura. "Oddio! Scusami, mi dispiace! Kyoko lascialo subito!". A quell'ordine il cane mollò la presa e andò ad appostarsi al fianco della ragazza. Lei protese la mano "Tutto bene?". Lui le lanciò un'occhiata raggelante "Dovresti insegnare al tuo cane a stare più tranquillo!" ringhiò pericolosamente, mentre si rialzava senza nessun aiuto. Sakura vide che il ragazzo aveva due occhi stranissimi. Erano... rossi??!! I loro sguardi si incrociarono per un attimo. Rubini Vs zaffiri. I due arrossirono. Ma che era successo? Perchè avevano queste razioni? "Tsk..." fece Hiei, prima di sparire nel nulla. La ragazza restò scioccata e per tutta la giornata pensò solo e unicamente ai quei magnifici occhi rossi che l'avevano stregata. Lo youkai del fuoco non riusciva a scrollarsi di dosso il pensiero di quei due oceani puntati per quei pochi istanti su di lui. Si sentiva bene, ma perchè?

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Capitolo 3
*** La nuova detective ***


Eccoci arrivati al terzo capitolo di questa bellissima (W la modestia -.-...ndTutti) ff. Ringrazio Angel_Yoko per la recensione;  hai ragione nessuno può resistere al fascino misterioso di Noisappiamochi, neanche la nostra Sakura. Spero che questo chap ti piaccia, un bacione!^^
Capitolo 3: La nuova detective

"Ehi, svegliati dormigliona!" La nonna era piombata in camera di Sakura, aprendo le tapparelle della finestra che dava sul balcone "Ti sei dimenticata che oggi inizia la scuola?" La ragazza scattò a sedere sul letto esclamando "Accipicchiolina, è vero! Devo sbrigarmi!". Si tolse il pigiama e indossò la divisa scolastica "Ti sta un incanto, tesoro!" dichiarò la vecchia.Vero. La gonna e la camicetta risaltavano molto il suo fisico agile e snello. Si diresse in cucina per consumare la colazione. Trovò il nonno seduto al tavolo che sorseggiava un thè. "'Giorno, nonno" disse allegramente, prendendo posto sulla sedia accanto a lui. "Ciao Sakura! Wow, stai davvero bene" affermò l'anziano, dando una rapidata occhiata alla giovane. "Grazie" fece lei, semplicemente. Il suo sguardo si posò su Kyoko, la quale stava rannicchiata nella sua cuccia e dormiva profondamente. "Chissà se i cani sognano" si domandò. La visione celestiale di una brioche e di una tazza di thè fumante la distolsero dai suoi pensieri. Finì di mangiare, prese lo zaino e si diresse verso l'uscita. "Ciao nonna, ciao nonno. Ci vediamo oggi!" trillò e uscì, senza neanche aspettare la risposta dei parenti. Sakura camminava a passi lenti verso la scuola, con le cuffiette dell' Ipod nelle orecchie e la musica a palla. Era nervosa. Non sapeva nemmeno lei il perchè di tanta preoccupazione. Svoltò a sinistra e vide un grande edificio con un sacco di ragazzi intorno, che aspettavano il fatidico suono della campanella che annunciava l'inizio di un altro duro anno scolastico. Spense l'Ipod e incominciò a camminare speditamente verso la scuola, a testa alta. No. Questa volta non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da nessuno. DRIIIIIIN! Eccola. Al suo avviso tutti i giovani entrarono, affollandosi contro l'entrata. Sakura salì tre rampe di scale e finalmente arrivò alla sua classe. Non c'era ancora nessuno. Bene. Prese posto vicino alla finestra e iniziò a guardare fuori. Il cielo era limpido e il sole splendeva... La sua mente andò direttamente ai suoi genitori e il suo sguardo si fece più mailnconico.
Kuwabara salì le scale velocemente. A fianco a lui stava Yusuke, con una faccia LEGGERMENTE scocciata "Ripetimi un po' perchè mi sono lasciato trascinare qui" disse, incrociando le mani dietro la testa "Perchè è il primo giorno di scuola! Almeno fai vedere ai professori che sei vivo!" esclamò, sbuffando, il carotone. Appena arrivati al piano della loro classe tutti e due sentirono una forte energia spirituale. "La senti?" domandò il mezzo-demone, rivolgendosi all'amico. "Si,certo. Come si fa a non sentirla; è davvero acuta e... proviene dalla nostra classe!" si sorpese lo spilungone. Correndo, arrivarono in fretta davanti all'aula. Aprirono la porta scorrevole e videro una ragazza dai lunghi capelli castani. Era di spalle e guardava fuori dalla finestra con uno sguardo triste. Non si era accorta che i due si erano introdotti nella stanza. "Ehi ciao! Sei nuova qui?" azzardò Yusuke prendendo posto vicino a lei. La quattordicenne si voltò di scatto e scoprì due occhi azurrissimi. "Ehm..c-ciao...". Abbassò lo sgaurdo e arrossì livemente. Kuwabara, senza dire una parola, si sedette accanto al ragazzo. In quel preciso momento una ventina di studenti entrò nella classe, seguiti da un professore basso e cicciotello. Tutti si sedettero al proprio banco, senza aver prima dato uno sguardo incuriosito alla nuova ragazza. "Ma guarda chi abbiamo qui, una nuova studentessa!" annunciò amichevolmente l'uomo, con il risultato di far diventare la ragazza ancora più rossa in viso. "Tu sei Sakura Misate, giusto?" aggiunse, prendendo in mano il registro di classe. "S-si...". Dopo quell'imbarazzante presentazione alla classe le lezioni continuarono, inesorabili e noiose, fino al suono della tanto amata campanella, che annunciava la fine delle lezioni.
ORE 16.00
Kurama lesse ancora una volta il messaggio che gli aveva mandato Yusuke mezz'ora prima: 'Alle 16.00 al tempio della vecchia. Urgente! Hiei è già lì". Affrettò il passo e si trovò, dopo pochi minuti, davanti alla grande scala che porta al tempio. Iniziò a salire i gradini. I suoi lunghi e setosi capelli rossi ondeggiavano nel fresco vento autunnale. Accellerò ancora un po'. Era così aggraziato che sembrava non toccasse gli scalini. Arrivò con un po' di fiatone. Erano già tutti lì "Scusate il ritardo" si giustificò il rosso. "Non fa niente. Non è molto che aspettiamo. Su entriamo, Koenma ha una cosa molto importante da dirci" tagliò corto Genkai, aprendo la porta e entrando seguita dai quattro ragazzi. Il principe dell'aldilà li stava aspettando in soggiorno, con un'aria abbastanza preoccupata. Kurama si sedette per terra a gambe incrociate, imitato dagli altri tre. "Allora? Che c'è? Perchè ci hai chiamati con tutta questa urgenza?" chiese Yusuke, non riuscendo a sopportare oltre il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare. "In tutto il Reikai si è saprsa la voce" cominciò "che un'orda di demoni, verso la fine di Maggio, verrà nel Ningenkai. Non sappiamo esattamente cosa vogliano, ma possiamo immaginare che non vi porteranno fiori e cioccolatini. Il vostro compito è fermarli. Ma non sarete da soli". Tutti restarono allibiti "E chi sarebbe, sentiamo un pò" ironizzò Hiei, con le labbra inarcate in uno dei suoi tipici sorrisetti. Koenma tirò fuori da una tasca della tunica una foto, che poi passò ai quattro detective."È impossibile..." dissero all'unisono Yu, Kuwabara e lo youkai del fuoco. "La conoscete?" domandò Kurama, inclinandosi un pò per vedere meglio il volto della ragazza. "Lei sarà la nuova detective del mondo spirituale e il vostro compito sarà quello di allenarla" asserì il principe, alzandosi  e dirigendosi verso la porta "Per ora trovate il modo migliore per dirle che sarà la nuova Reikai Tantei" affermò dando loro le spalle. "Ehi, aspetta un attimo! Non puoi farlo tu?" fece seccato il mezzo-demone. "No. Mi dispiace, ho troppo da fare nel Mondo degli Spiriti. A presto!" li salutò e svanì nel nulla. Kuwabara guardò di nuovo la foto "Mi dispiace Sakura, ma i tuoi guai sono appena cominciati" disse, sospirando sconsolato

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Capitolo 4
*** I poteri si risvegliano! ***


Hello!! Eccomi qui a scrivere il quarto capitolo! 
Angel: Sono contenta che la storia ti piaccia. Per quanto riguarda Sakura tra un pò scopriranno degli aspetti poco simpatici del suo passato. Continua a leggere e a rcensire che io continuo a tenerti incollata allo schermo del computer! Baci! ^^
Capitolo 4: I poteri si risvegliano!

"Misate, sei ancora tra noi?". La prof era decisamente irritata e Sakura decise di mettere da parte i suoi pensieri per seguire quell' INTERESSANTISSIMA lezione di storia. "Non so proprio come fai ad avere dei voti così alti se ti distrai sempre!". Non seppe se prenderlo come un complimento o un'insulto. Erano gli inizi di ottobre e l'aria si faceva ogni giorno sempre più fredda. DRIIIIIN! Eccola, la campanella dell'intervallo. Kuwabara e Yusuke furono i primi a uscire dall'aula e si diressero sul tetto. "Dobbiamo dirglielo, non possiamo più aspettare! Ormai sono due settimane che ci giriamo intorno!" sbottò il carotone. "Lo so. Ma ancora non abbiamo trovato il modo meno invasivo per riferiglielo! Non è che possiamo andare e dirle 'Ehi, sei la nuova Reikai Tantei!', secondo te ci crederebbe?" fece il mezzo-demone. "Ma, in fondo, hai ragione tu. Dobbiamo dirglielo, l'orda di demoni non aspetta certo i nostri comodi" aggiunse poi. "Secondo te, sarà una buona detective?" domandò Kuwabara, guardando il cielo pieno di nuvole di temporale. Yusuke lo squadrò con aria interrogativa "Cioè, è un pò gracilina!" affermò, abbassando leggermente la voce. Sentirono la porta aprirsi e Sakura apparve davanti a loro " Ragazzi, la ricreazione è finito da 10 minuti. Il prof vi sta cercando" li informò la quattordicenne, abbassando lo sguardo. "Ascolta, Sakura. Noi ti dobbiamo dire una cosa..." iniziò titubante lo spilungone. "Ecco, si... noi..." Yusuke non trovava le parole per dirle la verità. "Dobbiamo tornare subito in classe. Me lo dite alla fine delle lezioni" proferì lei, iniziando a scendere le scale, seguita dai due. Le lezioni continuarono, nuocendo pericolosamente al rimanere svegli di maggior parte degli studenti. Finalmente la tanto amata campanella annunciò la fine di quella tortura. Intanto, come se non bastasse, aveva iniziato a piovere. Sakura si diresse a passi svelti verso l'uscita. Si era trattenuta una decina di minuti di più in classe, per farsi spiegare un argomento che non aveva capito dalla professoressa di matematica. Davanti alla scuola non c'era più nessuno, eccezion fatta per un guppo di ragazzi sui quindici anni. Sakura attraversò velocemente la parte antistante all'edificio, finendo a una decina di metri da quella banda. "Ehi,mocciosa!" la chiamarono. Lei si voltò lentamente. Che volevano quelli? Perchè l'avevano chiamata? "Ti diamo trenta secondi di vantaggio poi..." fece scrocchiare le nocche, sghignazzando con i suoi compagni. Alla ragazza mancò per un'istante la terra sotto i piedi. Non capiva più niente. Era come se tutto si fosse fermato. Incominciò a correre, velocissima, verso casa. La pioggia continuava a cadere, imperterrita e scrosiante, e di certo non favoriva la sua fuga. Si voltò per un attimo e vide quella banda di trenta secondi prima che la stava rincorrendo. Che fare?! Fermarsi e combattere? No, assolutamente. A karate era molto brava ma non avrebbe mai avuto speranze contro otto ragazzi, alti e muscolosi. Continuare a scappare? L'unica scelta possibile. Si voltò di nuovo per guardare davanti a se e... SDENG!! Sbattè violentemente contro qualcuno, finendo a terra. Alzò lo sguardo e vide un ragazzo alto, dai lunghi capelli rossi e con due bellissimi occhi verdi. "Ops... scusa..." disse lei in un soffio. Il giovane la guardò con aria stupita; aveva gli occhi sgranati e terrorizzati insieme a un fiatone da premio oscar. "Non fa niente" sorrise amichevolmente, mentra la aiutava a rialzarsi "Ma perchè stavi correndo così?" le domandò, guardandola con aria sorpresa. "Oh... beh, perchè... perchèstapiovendoehodimenticatol'ombelloacasa!" asserì Sakura, tutto d'un fiato. "Eccoti qua!" una voce maschile ruppe il silenzio tra i due. Il rosso le si parò davanti, per difenderla. "Non toccatela!" li intimò minaccioso, mascherando la rabbia che lo stava assalendo. "Ci pensi tu a quello capo?" "Si, certo. Lasciate fare a me." Dal gruppo di ragazzi ne venne fuori uno con i capelli biondi e gli occhi grigi. "Ehi, belloccio, togliti di mezzo! Vogliamo la ragazzina!" lo minacciò il ragazzo. "Oppure?" fece calmo l'altro. Il biondo, adirato, cercò di sferrargli un pungo in faccia ma la Volpe lo bloccò e gli diede una ginocchiata alla bocca dello stomaco, facendolo finire a terra. Tutti se la diedero a gambe subito. Il vincitore si voltò verso la ragazza "Non credo che ti daranno più fastidio" le disse dolcemente, prendendole la mano "Comunque, io sono Kurama. Piacere" "Sakura, il piacere è tutto mio". COSA??!! Proprio quella Sakura? La nuova detective del mondo spirituale? In effetti la somiglianza era troppo forte. "Bene, Sakura. Vieni a mangiare qualcosa?" "Uhm... non credo che ci siano problemi"affermò mostrando un bianchissimo e raggiante sorriso. Lo conosceva da neanche due minuti e già aveva accettato di pranzare insieme a lui. Ma cosa aveva al posto del cervello? Una scimmia con una bomba in mano? Però si sentiva bene in sua compagnia. Si senitva... protetta. Quando ebbero finito di mangiare Kurama le disse "Te la sentiresti di venire in un posto con me?" "Si, certo," rispose la ragazza, senza neanche pensarci su due volte. Il rosso tirò fuori il telefonino e inviò un messaggio a Yusuke "Alle 15.30 da Genkai, ho trovato Sakura. Avvisa Kuwabara, io vado a prendere Hiei". Si diressero per prima cosa nel parco comunale e la Volpe incominciò a chiamare a gran voce lo youkai del fuoco "HIEI!! Vieni subito qui! Abbiamo trovato la ragazza! 'Trovato? Che significa 'trovato'? E poi chi è questo Hiei?' pensò Sakura. Un fulmine nero apparve all'improvviso davanti ai due "Ci si rivede" disse, rivolto verso la castana, incurvando gli angoli della bocca in un sorrisetto ironico. In fondo era felice di rivedere quei bellissimi occhi color del mare. Alle 15.30 precise erano tutti e cinque davanti al tempio di Genkai. "Scusate" iniziò Sakura, dopo aver preso posto su uno dei due divanetti della sala, in mezzo a Kurama e Hiei "posso sapere perchè mi avete convocato qui?" Tutti cercarono le parole giuste per dire alla ragazza la verità, ma nessuno le trovò. Inaspettatamente, si fece avanti Hiei con la sua solita schiettezza "Il fatto è che sei la nuova detective del mondo spirituale e devi aiutarci a sconfiggere un'orda di demoni, oltre che a svolgere missioni per conto del principe del Reikai. Questo è il succo della questione" "Hiei! Abbi almeno un pò di tatto!" lo rimproverò la vecchia Genkai. "Tsk..." "Oh... ora mi è tutto chiaro!" esclamò la ragazza "È evidente che è tutta una presa in giro studiata ad arte. Beh, sapete una cosa? Non siete divertenti!!" sbottò lei, prendendo cappotto, zaino e uscendo. Rimasero tutti interdetti e allibiti "Benissimo. E adesso che si fa?" chiese Kuwabara, incrociando le braccia "Aspettiamo. I suoi poteri si risveglieranno tra poco" spiegò l'anziana

IL GlORNO DOPO...
"Allora, Misate, veniamo a te. Che lavoro fanno i tuoi genitori?". Quella domanda le arrivò dritto come una pugnalata al cuore "Ehm... mio padre faceva l'avvocato e mia madre la consulente finanziaria" tagliò cortò Sakura, abbassando lo sguardo. "Perchè hai usato l'imperfetto? Dove sono i tuoi genitori?". Sentì le lacrime salirle agli occhi ancora una volta. "Non ci sono più...". La voce le tremava "Ah... mi dispiace, non lo sapevo" si giustifò il professore. La lezione proseguì inesorabile fino alla campanella che annunciava l'inizio della ricreazione. Alla fine dell'intervallo tutti rientrarono nelle loro aule per riprendere le lezioni. Solo un'unica ragazza si affannava per i corridoi, cercando di arrivare il prima possibilie in classe. Fu improvvisamente fermata da un gruppetto di ragazze. "Allora Sakura" rise subdolamente una di loro "dove sono i tuoi genitori?" "Levati dai piedi..." la minacciò la castana "Suvvia, non essere così scontrosa! Dimmi dove sono i tuoi genitori" insistette. "Basta... BASTAAAAAA!!!!!!!!!" urlò con quanta più voce possibile. Un inspiegabile calore si diffuse in tutto il suo corpo ed emanò un'onda d'urto tanto violenta da far finire tutti a terra e far rompere i vetri di tutte le finestre dell'intera scuola. Sentì le gambe non sorreggerla più. Stava per cadere a terra quando sentì qualcuno sorreggerla. "Yusuke?" fece lei. La vista le si appannò e non vide più niente. Svenne.

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Capitolo 5
*** Benvenuta tra noi ***


Ehiiii bella genteee! (Voglio i diritti d'autore .-. ndGabibbo) eccomi qui con il quinto capitolo di 'Little Sweet Hawk'. Ora vi starete chiedendo "Cosa c'entra il falco?". Nel prossimo capitolo verrà svelato l'arcano mistero quindi non dovrete pazientare ancora molto.
Angel_Yoko: Ciaoo! ^^ Vai trancs perchè non mancheranno gli allenamenti! (T_T ndSakura) (Eeeh ti tocca, cocca ndIo) La nostra eroina inizierà a legare particolarmente con qualcuno (non ti dico chi sennò ti rovino la sorpesa), ma penso che tu sappia già di chi stia parlando! Buona lettura! <3
Capitolo 5: Benvenuta tra noi

Sakura si svegliò di soprassalto e, quando riuscì a mettere a fuoco, si accorse di non essere più a scuola. Ma che diavolo era successo? Le uniche due cose che riusciva a ricordarsi erano quell'onda d'urto molto potente creata involontariamente da lei stessa e Yusuke che la sorreggeva prima che perdesse i sensi. Poi il vuoto più totale. Guardò intorno a sè e vide una ragazza dai capelli azzurri, che la fissava incuriosita, con i suoi occhi rossi fuoco "Finalmente ti sei svegliata!" trillò allegramente "Io sono Yukina. E tu?" La ragazza la guardò stupita "Sakura. Piacere. Scusa ma... dove sono?" chiese leggermente disorientata. "Sei al tempio di Genkai. Il signor Yusuke ti ha portato qui dopo che sei svenuta a scuola. Devo avvisare la maestra. Aspettami qui" disse la koorime, uscendo. 'Dove vuole che vada, secondo lei?' pensò la castana. Si sentiva stranamente bene. Un insolito calore le percorreva tutto il corpo. Da dietro la carta di riso che la separava dall'esterno intravise cinque figure che si precipitavano verso la sua stanza. Kurama fu il primo ad entrare "Sakura! Tutto bene?" le chiese preoccupato. Ci vedeva male? Il rosso era circondato da un'alone viola. Sbattè più volte gli occhi, ma niente. "Si, si sto bene. Ma, di grazia, che mi è successo è successo?" domandò, un pò scossa. "I tuoi poteri si sono risvegliati!" affermò la vecchia Genkai, entrando nella stanza, seguita da Yusuke, Hiei e Kuwabara. Tutti erano circondati da una specie di aura simile a quella di Kurama, ma di colori differenti. "Che vuol dire? Per favore, spiegatevi meglio!" li pregò la quattordicenne, con gli occhi lucidi. "Uff... quanto mi dai da fare! Stendi la mano con il palmo rivolto verso il soffitto". Lei fece quel che aveva detto la vecchia "Ora chiudi gli occhi e concetrati sulla tua mano" asserì decisa. La giovane serrò le palpebre. Quando le riaprì la sua mano era avvolta da una forte luce bianca e azzurra. Sgranò i suoi zaffiri e guardò ammutolita i cinque. "Ok, ho capito. Mi dispiace. Ora so che dicevate sul serio con quella storia della nuova detective del Reikai" sussurrò, ritraendo la mano. Andarono in salotto e poterono continuare senza più interruzioni la loro conversazione. "Allora" cominciò Genkai "sei stata scelta da Koenma come Reikai Tantei, cioè detective del mondo spirituale. Il tuo compito è quello di risolvere i guai creati dai demoni nel Ningenkai, ovvero il mondo degli umani. Per ora il tuo compito più importante è quello di prepararti per combattere un'orda di demoni, oltre che a svolgere missioni di vario genere" spiegò l'anziana signora "Un momento" la interruppe Sakura "volete che combatta da sola contro un'orda di demoni?" chiese spaventata. "No, no tranquilla. Questi quattro baldi giovani oltre che allenarti combatteranno al tuo fianco". 'Oh, miei eroi -.-...' pensò la ragazza. La donna si voltò verso Yusuke "Tu le insegnerai a controllare il Reikohadoken. E tu" rivolgendosi a Hiei "le insegnerai a combattere con la spada." affermò la maestra "Tsk... questa qui è morta prima che tolga la katana dal fodero" fece stizzito il demone dagli occhi vermigli. Urameshi, seduto di fianco a lui, gli arrivò uno scappellotto sulla testa "Non dire fesserie! Secondo me sarà un'ottima allieva" sorrise facendo l'occhiolino alla castana. "Sakura, tu... dovresti andartene per un po' da casa tua..." dichiarò Genkai. "Perchè dovrei andarmene? E, soprattutto, dove andrei?" si informò la ragazza. "Perchè le tue abilità spirituali si sono appena risvegliate e ancora non sai controllarle. Potrebbe essere un pericolo per te e per chi ti vive attorno. Potresti sistemarti qui al tempio e..." "No, grazie." la interruppe nuovamente la quattordicenne "Lei è molto gentile ma questo posto è un po' troppo lontano dalla scuola!" "Allora vieni a stare da me!" intervenne Yusuke, prendendo in mano la situazione. "Se per te non è un disturbo..." fece lei, arrossendo un po'. "Ma figurati! Anzi, ho un'idea migliore. Tu, insieme agli altri venite a stare tutti da me fino alla fine di Maggio! Tanto mia madre, la sera, è sempre fuori e di giorno dorme quindi non ci darà fastidio." La proposta del mezzo-demone fu accetata da tutti. Anche Hiei, dopo qualche supplica da parte di Kurama, accettò la condizione. "Bene" disse Sakura alzandosi e dirigendosi verso la porta "vado a cercare di convincere i miei nonni a farmi rimanere da Yu" e detto questo uscì. "Nonni?" domandò Kurama. "I suoi sono morti" tagliò corto Kuwabara. "Come ci sistemiamo per le camere?" cercò di cambiare discorso il carotone. "Allora, pensavo che io e te potessimo dormire nel letto matrimoniale, Kurama e Hiei nelle camere degli ospiti e Sakura nella mia stanza". "Bene" proferirono all'unisono la Volpe e lo spilungone. Hiei non aprì bocca. Beh, sapete come si dice, chi tace acconsente.
INTANTO...
Sakura entrò in casa e trovò i nonni sul divano. La nonna si alzò e andò ad abbracciare la nipote "Ciao, tesoro! Come è andata la giornata?" le chiese, dandole un buffetto sulla guancia. "Tutto bene. C'è una cosa che devo dirvi" si fece seria. I tre si sedettero al tavolo e la ragazza raccontò tutto quello che le era accaduto, del mondo spirituale, dell'incarico come detective e dell'orda di demoni "E così Yusuke ci ha invitati a rimanere a casa sua fino alla fine di Maggio. Per me sarebbe un'occasione per imparare a controllare i miei poteri. Se rimango qui potrebbe succedere di tutto e io non voglio mettervi in pericolo!" confessò alla fine la ragazza. I due anziani si scambiarono due sgurdi complici, ma non erano sorpresi della richiesta della giovane. "Finalmente hanno contattato anche te! Devi sapere che anche io e tua nonna eravamo Reikai Tantei, è così che ci siamo conosciuti" le confidò il nonno "Comunque hai il permesso di andadre. Diventa forte e sconfiggi quei demoni!" la spronò la nonna "Ti vado a preparare le valigie" e andò in camera di Sakura. La ragazza aprì il telefonino e chiamò Yusuke "Pronto?" "Pronto. Ciao Yu, sono Sakura. I miei nonni mi hanno dato il permesso di trasferirmi da te" "Davvero? Ma è fantastico! Allora domani dopo la scuola vieni a casa mia, dobbiamo iniziare subito l'addestramento" "Certo. Ciao Yu, ci vediamo domani!" e riattaccò il ricevitore. Kyoko, senza farsi sentire, si era seduta a fianco della padroncina e la guardava con occhi interrogatori "Anche tu mi mancherai, Kyoko!" esclamò la ragazza, abbracciando il cane e affondando il viso roseo nella sua pelliccia folta. Quella sera andò a letto presto. Domani sarebbe cominciata la sua avventura come detective. Quei quattro ragazzi... erano tutti molto simpatici. Li conosceva da poco ma già si fidava di loro. Con loro si sentiva bene. Sapeva che, insieme, avrebbero fatto grandi cose; avrebbero sbaragliato l'orda di demoni. Ne era certa. Prima di cadere tra le braccia di Morfeo, la sua mente andò per qualche istante a Hiei e ai suoi bellisimi occhi rossi. Quel ragazzo le faceva uno strano effetto.

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Capitolo 6
*** L'onda del falco ***


Ehiiii! Mi scuso per il piccolo ritardo e sono di nuovo qui ad allietarvi con il 6° capitolo! Buona lettura e mi raccomando... recensite! ^^
Angel: EEEEHI! La cosa dei nonni mi è venuta sul momento e...  credo che tu ci abbia azzeccato in pieno riguardo a colui con cui legherà particolarmente la nostra Sakura! DANCE FOR YOUR PAPI!:D Bacioni! Gazzettina 
Capitolo 6: L'onda del falco

Sakura si guardò attorno. Non era più nella sua camera ma in uno spazio asettico e vuoto. "C'è nessuno?" chiese timidamente. "Ma come, Sakura, non ti ricordi di me? Eppure siamo stati compagni!" la rimproverò scherzoso una voce maschile. Si voltò e vide un trespolo sul quale era appollaiato uno splendido falco bianco. "No, non è possibile. Sei proprio tu, Eiki?" riuscì a balbettare la ragazza dopo essersi ripresa dalla grande sorpresa. Sentì le lacrime salirle agli occhi. "Certo che sono io!" fece lui, un pò seccato. "Beh, visto che non ti ricordi di me, tanto meglio che vada..." disse dopo un pò di silenzio. Fece per andarse quando sentì una voce che lo chiamava "Eiki, come potrei dimenticarmi di te? Sei stato come un fratello per me" sussurrò la quattordicenne, mentre le lacrime incominciavano a scenderele copiose sul viso. Il falco volò verso di lei e le si appoggiò sul braccio, conficcandoci i suoi artigli acuminati, che cominciò a sanguinare. Non sentiva alcun dolore; solo  un misto di gioia e tristezza che le attanagliavano il cuore. La giovane si sentì avvolta da uno strano calore e l'animale incominciò a risplendere di una luce abbagliante. "Sakura, io sarò sempre con te, ricordalo. Non avere paura. La forma perfetta dai tre lati è la fucina di tutto" e detto questò il falco entrò dentro il corpo della ragazza, che incominciò anch'esso a splendere. "Ti voglio bene, Eiki" bisbigliò lei, con la voce che tremava. "Anche io, Sakura" proferì una voce. La voce di Eiki. 
Sakura si svegliò con un malditesta martellante. Guardò la radiosveglia: segnava le sei e trequarti. 'Perchè ho fatto quel sogno? Che c'entrasse qualcosa con tutta questa storia dei demoni e del Reikai? Eiki..." quel nome le rimbombava nella mente come un eco. Eiki. Eiki. Eiki. Decise di alzarsi. Si preparò con tutta la calma possibile e andò in cucina. La nonna era impegnata ad armeggiare ai fornelli e non si accorse dell'arrivo della castana. Solo quando portò in tavola tre tazze di thè fumante notò la presenza della nipote e la salutò abbracciandola "Sakura! Buongiorno! Sei emozionata? Oggi inizia il tuo addestramento!" fece lei, euforica. "Si, sono davvero entusiasta" rispose, portando alla bocca la tazza. Finì la colazione e l'anziana le si avvicinò con una mano nella tasca "Che c'è?" chiese la fanciulla, con occhi interrogativi. "Ho una cosetta per te. Chiudi gli occhi". Lei eseguì e sentì subito un peso sul collo. Quando riaprì gli occhi appesa ad esso stava una collanina di perle tutte di un colore diverso. "È una collana che servirà ad aumentare il tuo potere spirituale" sorrise dolcemente la nonna. Sakura le schioccò un bacetto sulla guancia rugosa sussurrandole "Grazie". Poi prese lo zaino e uscì. Stava camminado speditamente verso la scuola quando incontrò quelle due menti di Yusuke e Kuwabara. Le corsero incontro, salutandola "Ehi, ciao Sakura! Ti senti pronta?" le domandò Yusuke, mettendole un braccio intorno alle spalle. "Pronta è il mio secondo nome!" scherzò lei, sciogliendo la stretta di Yusuke. Finalmente era riuscita ad aprire una breccia n quel muro di timidezza che la separava dal mondo esterno. Stava cominciando ad aprirsi. Si incamminarono tutti e tre insieme insieme verso scuola. Quando li videro entrare qualcuno non riuscì a trattenere un risolino, che fu subito messo a tacere da un'occhiataccia della carota. E così le lezioni iniziarono e andarono avanti ancora, ancora e ancora finchè... la luce! DRIIIIN! ALLELUJA! La campanella era suonata e tutti gli studenti erano accorsi fuori, impazienti di tornarsene a casa e di concedersi un pò di meritato riposo. Tutti tranne tre ragazzi; la loro avventura incominciava in quel momento stesso. "Senti Sakura" iniziò Kuwabara "se vuoi ti aiuto io a portare le valigie a casa di Urameshi, così se incontro quei fessi che ti danno fastidio posso dare loro una lezione!" "Oh, grazie Kuwabara, sei davvero gentile. Dai andiamo." "Fate in fretta. Io vi aspetto a casa" disse Yusuke. La castana avanzava rapida sul marciapiede, affiancata dallo spilungone. "Non vorrei dire ma... come avete fatto a scoprire che una banda di ragazzi mi ha dato noia?" chiese titubante. "Un uccellino dai capelli rossi ha cantato più del dovuto" rispose lui ridendo. Anche lei rise. La prima volta che rideva alla presenza di un maschio. A parte Eiki. Eiki. Quel sogno... "Ecco è questa" asserì Sakura, fermandosi di fronte a un palazzo verdino. Entrarono. All'ingresso trovarono una donna e un uomo anziani e il loro cane, che aspettavano trepidanti l'arrivo di qualcuno. Quando videro la ragazza la accolsero con un' abbraccio e le porsero le valigie "Lui è uno dei tuoi nuovi amici?" chiese sospettoso il nonno. "Si. Lui è Kuwabara. Anche lui viene a vivere con noi" affermò la castana. "Trattate bene la nostra Sakura, mi raccomando" si assicurò la nonna. "La tratteremo con i guanti!" proclamò il ragazzo. La quattordicenne si chinò verso il cane e incominciò ad accarezzarle la testa "Fai la brava e tieni d'occhio questi due scavezzacollo, intesi? Ciao, Kyoko, ti voglio bene!" detto questo salutò anche i nonni ed uscirono. Arrivarono a casa di Yusuke in un batter d'occhio. Salirono le scale e bussarono alla porta del suo appartamento. "Chi è?" chiese una voce "Pizza a domicilio!" mentì Kuwabara, con un sorrisetto divertito. Anche Sakura si mise una mano sulla bocca, per trattenere le risate. La porta si aprì e rivelò Kurama, con indosso la sua solita divisa viola spento. "Noi non abbiamo... Kuwabara! Ma allora eri tu! E c'è anche Sakura!" rise il rosso. Entrarono e la ragazza diede uno sguardo intorno a sè; l'appartamento era relativamente piccolo, ma poteva contenere abbastanza bene 5 persone. I suoi zaffirri incontrarono per un'altro attimo due rubini incandescenti, che la fissavano dal divano. Questa volta fu Sakura a interrompere il contatto con Hiei, perchè chiamata nella sua stanza da Kurama. "Ecco, questa è la tua stanza!" disse la Volpe, sistemando le ultime valigie in un angolo. La ragazza si sedette sul bordo del letto e iniziò a fissare il cielo grigio fuori dalla finestra che da sul terrazzo. "Ehi, tutto bene?" le domandò il ragazzo sedendosi di fianco a lei e mettendole una mano sulla spalla. La castana sussultò leggermente a quel contatto "Hm? Oh, si certo!" rispose gurdandolo negli occhi e sfoderando un sorriso genuino. "Ehi, piccioncini, è pronto il pranzo!". Yusuke era piombato in camera, ovviamente, senza bussare. Finirono di mangiare e Sakura si offrì di lavare i piatti, tanto per ripagare l'ospitalità del mezzo-demone. Con le cuffiette dell'Ipod nelle orecchie inziò a far scendere l'acqua sopra le stoviglie, strofinandole e insaponandole. Hiei, spaparanzato placidamente sul divano, non perdeva di vista la ragazza. In qualche modo non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Non riusciva o non voleva? "Never mind, I’ll find someone like you, I wish nothing but the best for you, too" una strofa di Someone like you le uscì dalla bocca senza alcun controllo. Se la cucì subito, sentendo due occhi rossi fuoco che la fissavano dal soggiorno. Quando finì tutto il lavoro, si voltò per asciugarsi le mani ma, invece dell'asciugamano, si ritrovò Hiei a pochi centimetri dal viso, sempre con quello sguardo freddo e menefreghista. "Io vado al tempio di Genkai. Non fatemi aspettare troppo, capito?" la avvisò, con la sua delicatezza paragonabile a quella di un elefante. Sakura andò in camera e indossò una tuta insieme a un paio di scarpe da ginnastica. "Andiamo Yusuke?" chiese lei. "Oh, già è vero! Oggi inizia l'addestramento!" si ricordò il detective sul momento. Non passarono cinque minuti che i due erano già disotto. "Che ne dici di una corsetta fino al tempio, tanto per scaldarsi?" la sfidò il mezzo-demone. "Ottima idea" rispose lei. Iniziarono la loro corsa. Dopo una ventina di minuti erano già arrivati all'entrata del tempio. "Wow. Sei davvero resistente!" si complimentò Yusuke. Per tutta risposta lei gli lanciò un dolcissimo sorriso. "Allora... sai comabattere?" le chiese all'improvviso il giovane "Beh... si, diciamo di si" fece lei semplicemente. "BENE! Fammi vedere che sai fare!" la spronò. Subito dopo la ragazza scomparve, riapparendo qualche istante dopo alle spalle e gli sferrò un calcio fortissimo sul fianco, tanto da farlo andare a sbattere contro una colonna. Yusuke si rialzò subitò e colpì la ragazza con un pugno allo stomaco. Lei fece una specie di capriola in aria e discese a tutta velocità verso la testa del povero ragazzo, che crollò a terra non appena i piedi della castana atterrarono su di lui. Yusuke, dopo essersi ripreso, esclamò "Sakura sei straordinaria! Combatti benissimo!" Lei arrossì un po'. "Ma dobbiamo concentrarci sul tuo Reikohadoken! Devi sapere che l'energia astrale di ogni essere umano viaggia su frequenze diverse e ognuno ha una forma che lo caraterizza. Io ho il Reigan e Kuwabara ha la spada astrale, comprendes? Dobbiamo scovare la forma della tua Onda di Luce Astrale prima di imparare a controllarla. Deve essere una cosa strettamente legata a te. Prima di tutto, stendi la mano e grida 'Luce Astrale!'". Lei dispiegò la mano e strillò, con più voce possibile "LUCE ASTRALE!" e da essa uscì un grande fascio di luce bianca e azzurra. "Il tuo Reikohadoken è molto potente, quindi devi fare più attenzione nell'usarlo, potresti esaurire la tua energia astrale in poco tempo". Si sedettero in terrà e iniziarono a rimuginare sulla forma che potrebbe aver avuto l'Onda di Luce Astrale di Sakura. Poi il colpo di genio. La ragazza si ricordò le parole di Eiki "La forma perfetta dai tre lati è la fucina di tutto". Si alzò di scatto sotto gli occhi incuriositi del suo maestro. Congiunse gli indici e i pollici, formando un triangolo e poi gridò "Reitaka!". La figura si illuminò e da essa uscì un falco di energia astrale, che volò nel cielo come un fulmine per poi esplodere pochi attimi dopo. Yusuke aveva la mascella a terra per la sorpresa. Cercò di ripigliarsi e balbettò "Beh... ora sappiamo qual'è la forma del tuo Reikohadoken. Chissà che c'entra il falco" chiese più a se stesso che alla ragazza. "Storia lunga" tagliò corto lei, rimettendosi a sedere. "Dobbiamo lavorarci ma secondo me diventerà un'arma micidiale" le disse, mostrando un sorriso a trentadue denti."Direi che per oggi può bastare. Hiei ti sta aspettando nella palestra. Meglio non farlo attendedere troppo. Stai attenta con lui; se non gli piaci non si farà scrupoli ad ucciderti" la avvertì il ragazzo, discendendo le scale. "Ci vediamo a casa!" la salutò infine. Sakura entrò nella palestra ma non vide nessuno. "Hiei? Sei qui?" domandò timorosa la ragazza. Nessuna risposta. Sentì una presenza alle spalle e si voltò di scatto, afferrando la figura alla gola e sbattendola contro il muro. "Ehi, ma che ti prende?! Lasciami!" ringhiò minacciosamente la sagoma nera di fronte a lei "O mio Dio! Scusami Hiei! Non credevo che fossi tu! Mi hai fatto prendere un colpo!" si giustificò, lasciando la presa sul collo del demone. "Riflessi rapidi. Molto bene. Sarà interessante allenarti" sentenziò lo youkai del fuoco. Si tolse il mantello e restò solo con una conottiera nera e un paio di pantaloni dello stesso colore. Prese un'altra katana e la passò alla castana, che la afferrò con un gesto fugace. Lui sguainò la sua. "Eheh... vediamo se sopravvivi" la sfidò il moro, partendo all'attacco. Sakura parò quei colpi abbastanza facilmente poi passò al contrattacco con un fendente che tagliò a Hiei un ciuffetto di capelli vicino all'orecchio. Lo scontro andò avanti per un bel pezzo, tra fendenti e parate da parte dei due ragazzi. Il suono metallico delle lame che si scontravano rimbombava in tutta la palestra. All'improvviso il demone smise di attaccare la giovane; lei se ne accorse e si prese un momento per riprendere fiato. Guardò davanti e sè ma Hiei era scomparso. Riapparve pochi secondi dopo, portando la lama della sua spada alla gola della ragazza "Lezione numero uno: mai abbassare la guardia" le sussurrò freddo all'orecchio il moro. Detto questo rinfoderò la katana e si rimise il mantello addosso. "Abbiamo già finito?" chiese Sakura, seguendo con lo sguardo la figura nera che si stava allontanando da lei. Il demone ritornò sui suoi passi e si appostò davanti alla ragazza. Arriossirono leggermente tutti e due. "Sappi che odio chi fa domande idiote come questa" le disse ritrovando la sua maschera impassibile "Comunque sei stata brava, per essere una novellina. Ma non ti tratterò con tutto questo riguardo, la prossima volta". Poi Hiei sentì un brivido freddo che gli attraversava la schiena; la ragazza gli stava sorridendo dolcemente mentre i due persero si persero per due tre secondi l'uno negli occhi dell'altra. Acqua e fuoco. Due elementi così diversi. "Tsk..." fece Hiei, annullando il contatto con la giovane e sparendo fuori dalla finestra. Sakura tornò a casa di Yusuke e si stese sul divano, sfinita. Chiuse gli occhi e si addormentò pacificamente. Una mano la scosse e si svegliò "Mh?" fece un pò seccata, strofinandosi gli occhi con i pugni chiusi."Ehi, Sakura svegliati è pronta la cena!" le sussurrò dolcemente una voce maschile. Quando riuscì a mettere a fuoco vide Kurama che stava in piedi di fronte al divano. La scrutava con occhi pieni d'affetto. "Arrivo subito" sorrise mesta lei. Si alzò e si andò a sedere a tavola tra Hiei e Yusuke. "Ehi ragazzi, sapete che la forma del Reikohadoken di Sakura è il falco? È davvero bellissimo da vedere" sentenziò il mezzo-demone. "Davvero? Perchè proprio il falco?" chiese incuriosito Kuwabara. "È una storia lunga e non credo che a voi interessi" asserì la ragazza. "Infatti..." affermò lo youkai di fianco a lei. Per tutta risposta la Volpe gli arrivò una gomitata dritto nelle costole "E invece si!" insistette il rosso. La quattordicenne iniziò "Allora, a Sapporo ero la più giovane falconiera di tutta la città. Ogni giorno mi allenavo con un bellissimo falco bianco di nome Eiki. Eravamo davvero affiatati. Ma poi, un brutto giorno, durante un'esibizione lui si allontanò troppo da me e venne ucciso da un cacciatore" la voce andò scemando sempre più finche nella sala da pranzo scese il silenzio. Finirono di mangiare e in cucina restò solo Kuwabara, incaricato di lavare i piatti. Skura andò in camera sua e tirò fuori il flauto. Iniziò a suonare e una dolce melodia si propagò in tutto l'appartamento. "Lo sentite?" domandò Hiei "Si, viene dalla stanza di Sakura" affermò Kurama. I quattro si affacciarono sulla porta e videro la ragazza seduta a gambe incrociate sul letto, che suonava senza sosta quella musica bellissima. Quando staccò le labbra dall'imboccatura del flauto il rosso, il carotone e Yusuke scoppiarono in un applauso. Solo Hiei non mosse un muscolo, restò immobile ad osservare lo strumento argentato, con sguardo meravigliato. La Volpe entrò in camera e si chiuse la porta alle spalle. Si sedette sul letto al fianco della ragazza "Davvero bravissima" le disse, cingendole la vita con le braccia. Lei si lasciò andare a quell'abbraccio e si appoggiò su di lui, addossando la testa contro il suo petto muscoloso. "Grazie" bisbigliò lei. Si addormentò così, tra le forti e protettive braccia della Volpe.

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Capitolo 7
*** La prima missione: il cinghiale demoniaco ***


'Giorno!!!! Eccomi qui con il 7° capitolo di "Little Sweet Hawk"! Spero sia di vostro gradimento! Oggi la nostra eroina dagli occhi azzurri affronterà la sua prima missione! Buona lettura e recensite a fiotti! ^^ Ringrazio Angel_Yoko per le recensioni positive e sono davvero felice di avere una fan! ^_^ <3
Capitolo 7: La pima missione: il cinghiale demoniaco

"REITAKA!" urlò Sakura. Il colpo partì, ma il falco volava zigzagando e andò a sbattere contro un albero, esplodendo e liberando una tale energia che la pianta si spezzò a metà e per poco non prese in pieno il povero Yusuke. "Anf... Anf..." la ragazza era esausta; aveva già lanciato tre colpi che, purtroppo, non si erano avvicinati neanche lontanamente al bersaglio. "Sakura! Quante volte devo dirtelo?! Devi concentrarti di più sul tuo attacco o non colpirai mai il bersaglio, che sia un oggetto o, peggio, un nemico!" il detective stava iniziando a spazientirsi. "Hai ragione! Fammi provare di nuovo!" insistette la ragazza. "No, per oggi basta così oppure finirai con l'esaurire la tua energia astrale". Improvvisamente, dietro Yusuke, apparve un ragazza; aveva i capelli azzurri, gli occhi rosa ed era seduta su una specie di remo volante. Indossava un delizioso kimono rosa. "Sei tu Sakura Misate, la nuova detective, giusto?" fece lei, sporgendosi per vedere in faccia la castana. Scese dal remo e si avvicinò a lei "Botan, ma che ci fai qui?" domandò il mezzo-demone, sorpreso. "Un attimo di pazienza!" sbuffò la ragazza dai capelli azzurri "Comunque, io sono Botan, traghettatrice del fiume Sanzu o Acheronte. Ora che sei una detective verrò io ad assegnarti le missioni per conto di Koenma" affermò, rivolgendosi alla quattordicenne, che ci capiva sempre meno "Ah, ok" fece semplicemente "Ci sono missioni?" "È per questo che sono venuta qui. C'è un cinghiale demoniaco che sta distruggendo i raccolti dei contadini nelle campagne intorno a Yamazuki. Il tuo compito è trovarlo e ucciderlo. Buona fortuna!" asserì con un sorrisetto sincero e volò via, sparendo sopra le nuvole. Sakura si incamminò verso la palestra "Ehi, dove vai? Guarda che l'usicta è di là!" la riprese Yusuke, prendendola per un braccio. "Tranquillo, non ho intenzione di svignarmela, devo solo prendere una spada". A quell' affermazione il detective lasciò la presa e la ragazza entrò in palestra. Disteso sopra un materassino stava Hiei che, appena sentì la porta aprirsi, si tirò su di scatto. Vide Sakura che entrò nel ripostiglio e ne uscì stringendo una katana del manico blu nella mano destra. "Oggi niente allenamento. Devo eseguire la mia prima missione" proferì lei uscendo. "Ehi, aspetta!" la bloccò il demone."Stai attenta, mi raccomando" la avvisò lui, stendendosi di nuovo. Per tutta risposta lei gli sorrise dolcemente "Lo farò, grazie Hiei". Ancora non ci poteva credere; Hiei che si preoccupava per lei. Senza nanche accorgersene un piccolo sorriso si dipinse sul viso del demone. Sakura iniziò a camminare tra le colline cercando di captare un'aura demoniaca e animale al tempo stesso. Niente. Si sedette su quella distesa erbosa che si estandeva a perdita d'occhio intorno a lei. Una calma inquietante avvolgeva l'area circostante. Botan aveva detto che il cinghiale creava problemi alle coltivazioni dei contadini, quindi iniziò a scendere un pò di quota, sapendo che gli agricoltori stavano ai piedi di quelle colline. Dopo un pò intravise un campo arato completamente sventrato, pezzi di verdure qua e là, sembrava un campo di battaglia. Al centro dell'appezzamento stava una creatura lunga più o meno tre metri (se non di più), con il pelo violaceo a setole. Due grandi zanne gli sbucavano fuori dalla bocca. 'Non c'è dubbio; quello è il cinghiale da eliminare. Bleah! La sua puzza arriva fin qui! Lo prenderò di sorpresa" pensò sguainando la katana e sgusciando tra una roccia e l'altra, sottovento, per non far sentire del suo arrivo al demone. Quando fu abbastanza vicina partì tempestivamente all'attacco, ferendo il cinghiale alla zampa con un fendente. L'animale sollevò il muso dal suo pastò e scappò, zoppicante, tra la boscaglia. Dopo un pò che lo seguiva, Sakura perse le sue tracce. 'Cavolo! E adesso come faccio a ritrovarlo? Una soluzione c'è, è un pò rischiosa ma... ma chi non risica non rosica". Raggiunse un piccola radura circondata dagli alberi del bosco. Iniziò a cantare. Un canto squillante e melodioso, che si propagò per tutta la selva intorno a lei. Quando finì di intonare la canzone, vide due piccoli neri che la fissavano pieni di collera. Dal foltodei rami venne fuori il cinghiale viola, ancora zoppicando. Iniziò a caricare la giovane, infischiandosene del dolore lancinante che sentiva alla zampa. 'Nessuna pietà' meditò la castana, sguainando nuovamente la katana. Anche lei si lanciò contro il maiale. Cercò di infilzarlo all'altezza del cuore ma, accidentalmente, la sua spada sbattè contro le zanne del demone e si spezzò perfettamente in due "Merda!" sussurrò la giovane, mentre iniziava a scappare, rincorsa da un cinghiale fuori di sè dalla rabbia. Doveva trarlo in trappola, ma come? Arrivò un un' altra radura, sovrestata da un crinale mezzo pericolante. 'Perfetto' disse mentalmente la giovane. Il cinghiale la raggiunse e si fermò proprio sotto uno sperone di roccia MOLTO appuntito. La ragazza congiunse le mani e formò il triangolo "Reitaka!" gridò. La figura si illuminò e un altro falco di energia astrale volò spedito verso la roccia, questa volta non zigzagò e prese in pieno il bersaglio. Quando esplose alla base dello sperone, esso cadde, trafiggendo e uccidendo l'animale. La ragazza si accasciò contro il tronco di un albero; era sfinita. Le gambe non la reggevano più. Su un ramo sopra di lei sentì un battito di mani "Brava, brava! Davvero notevole" disse una voce familiare. Subito dopo davanti a lei si materializzò una figura vestita di nero e con i capelli antigravitazionali. "Posso sapere da quanto tempo mi segui?" chiese sorridendo la quattordicenne. "Beh, diciamo dall'inizio" fece Hiei. Le mise le mani sulle spalle e la scosse un po' "Ehi, va tutto bene?" le chiese un po' preoccupato per lo sguardo vitreo negli occhi di Sakura. Ma che diavolo gli stava prendendo??! Si stava peroccupando per una stupidissima Ningen?! "Ce la fai ad alzarti?". Ok, ormai era prorpio partito per la tangenziale. Lei fece un segno di diniego con la testa. Il moro si sedette di fianco a lei. La ragazza fissava un punto indefinito tra gli alberi. Sentiva le palpebre farsi sempre più pesanti. Sempre di più. Sempre di più. Senza preavviso cadde addormentata, appoggiandosi contro il fianco del demone. La testa sopra la sua spalla. Aveva un viso così sereno e rilassato. Hiei diventò paonazzo. Le scostò una ciocca di capelli dal viso roseo. Sentì il suo respiro leggero sul collo. Le accennò una carezza sulla guancia. Quella ragazza riusciva a trasmettergli un senso di calma e di dolcezza eppure... quando ha ucciso il demone cinghiale l'ha fatto senza la minima esitazione, senza provare nemmeno un pò di pentimento.Sapeva essere una ragazzina dolcissima e, allo stesso tempo, una combattente temibile. "Sei proprio strana" le sussurrò dolcemente all'orecchio, accarezzandole di nuovo la gota con un dito. 

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Capitolo 8
*** Happy birthday! ***


EEEHI! Oggi sono in piena esplosione creativa e quindi ecco a voi l'ottavo capitolo! ^^
Angel_Yoko: Ciaoooo! Lo so; Hiei sa essere davvero dolcissimo con chi gli aggrada. Per il bacino non ti voglio svelare ancora niente (scusa ma io gioco molto sul "FATTORE SORPRESA") ^^ Buona lettura! In questo capitolo Hiei sarà un pò a rischio ma poi si sistemerà tutto! BACIONI! <3
Capitolo 8: Happy birthday!

Sakura si svegliò che il sole era già alto, ma coperto da nuvole grigie che lasciavano intravedere solo qualche flebile raggio. 'Oggi è sabato! Che bello, NO SCHOOL!' pensò felice mentre si metteva le ciabatte e si dirigeva in cucina per la colazione. Come aveva fatto ad arrivare in camera sua prorpio non lo capiva. Quando si era addormentata si trovava in una radura circondata dagli alberi. E c'era anche Hiei. Oh, ora si spiega tutto. Il demone doveva averla riportata a casa e averla messa a letto. Momento. Aveva anche il pigiama addosso. 'Oh mio Dio. Hiei mi ha messo anche il pigiama? Quindi...' non volle pensarci. Senza accorgesene era diventata in viso di un bel rosso acceso. Arrivò in cucina e venne salutata da Kurama, Yusuke e Kuwabara, che erano seduti al tavolo della sala da pranzo "Ciao Sakura! Ben svegliata! Dormito bene?" le chiese gentilmente il rosso. "Si, grazie!" sorrise la castana "Oggi che giorno è?" chiese poi, addentando un cornetto alla crema che sembrava stesse chiamando solo lei. Aveva una fame terribile. Per forza, aveva saltato la cena. "Vediamo" fece Kazuma, dando un'occhiata al calendario "oggi è il cinque ottobre" sentenziò in seguito. Per poco la ragazza non si strozzava con un altro boccone di brioche. Ma certo! Come aveva fatto a dimenticarsi? "Qualcosa non va?" domandò Kurama, con aria interrogativa "Eh? Come? Cosa? Si, si va tutto perfettissimamente bene!" sorrise nervosa lei. Finì la colazione e ritornò in camera per prepararsi; voleva andare al tempio per un pò di allenamento individuale. Indossò una maglietta verde a maniche corte, dei pantaloni neri, una felpa bianca e un paio di scarpe da ginnastica gialle. Poi afferrò con noncuranza il suo Ipod. Prese anche alcuni CD delle sue band e dei suoi cantanti preferiti e li infilò nella borsa a tracolla. "Io esco. Vado al tempio di Genkai. Non aspettatemi per il pranzo. Ciao ciao" li salutò ed uscì. Si infilò le cuffiette nelle orecchie e incominciò a correre verso il tempio. Strano; oggi non aveva visto Hiei. Avanzava velocemente, lasciando che il vento le passasse tra i lunghi capelli castani. Chissà perchè, ma aveva una gran fretta di arrivare alla meta. Dopo una decina di minuti di corsa forsennata fu davanti al tempio, ansimante. Si recò in palestra e, nel ripostiglio, trovò uno stereo. Benissimo. Lo attaccò alla presa di corrente, inserì un CD e le canzoni partirono. Per prima cosa iniziò con un pò di stretching, poi iniziò a sferrare attacchi fortissimi ad un punchinball che pendeva dal soffitto. Un calcio più forte del solito ruppe di netto la corda che lo attaccava al soffitto e volò via, sfondando la porta che dava sul giardino. Genkai e Yukina accorsero subito per vedere l'origine di tutto quel rumore. "Ma che..." balbettò Genkai, stupita dal potentissimo colpo della ragazza. "Mi dispiace! Non ho calibrato bene la forza e ho rotto la corda che teneva il punchinball attaccato al soffito, che è andato a sbattere contro la porta, distuggendola. Mi creda, è stato un incidente!" si scusò Sakura, con lo sguardo basso. "Ragazza mia, sei un portento!" si complimentò la vecchia. "Che? Non è arrabbiata?" chiese la castana un pò confusa. "Vorrai scherzare! Non ho mai visto un calcio capace di avere questi effetti, forse solo il mio! AHAHAH!" rise euforica la vecchia, rientrando in casa. Yukina si avvicinò alla giovane "Ehi, suvvia. Ricevere un complimento dalla maestra Genkai non è cosa da poco!" la rassicurò la piccola koorime "Ma che bella musica!" aggiunse poi, spostando i suoi occhi color del fuoco sullo stereo. "Si, è vero. I One Direction sono i miei cantanti preferiti" ammise con un sorriso mesto la castana. "E allora balliamo!" esclamò la dama dei ghiacci prendendo per mano la ragazza e trscinandola al centro della palestra. Lì iniziarono a danzare sfrenatamente le tutte e tredici canzoni del CD finchè non caddero, sfiancate, sui materassini impilati. Iniziarono a ridere sommessamente. Una risata così spontanea e genuina che non si era mai sentita uscire dalla bocca della ragazza castana. "Balli molto bene, Yukina" le disse Sakura, riacquistando un pò di serietà, ma sempre con il sorriso sulle labbra. "Grazie. Ma anche tu non scherzi!" rispose la youkai, sorridendo. In quel momento apparve Genkai dalla posizione dove era l'ormai defunta porta "Yukina è pronto il pranzo. Sakura resti a mangiare con noi?" "Volentieri" replicò giuliva la ragazza. Si recarono in sala da pranzo e si sedettero al tavolo rotondo. Finirono di conusmare il pasto e Sakura ritornò in palestra; doveva allenarsi un pò con la spada. Prese un'altra katana dal ripostiglio e iniziò a mandare fendenti a destra e a manca. L'arma fendeva l'aria e produceva un suono secco e tagliente. Dopo un po' sentì una voce "Ehi, ci dai sotto con gli allenamenti vero?" La ragazza sgranò gli occhi e urlò "EIKI! EIKI! Dove sei?!" Dall'entrata distrutta entrò un falco bianco che si andò a posare sul braccio della ragazza "Prima di tutto, buon compleanno, Sakura! Credevi che me fossi dimenticato? Veniamo al dunque, questo è il mio regalo per te" detto questo si avvicinò al polso della quindicenne e operò un piccolo taglio con i suoi artigli affilati, stessa cosa fece con l'altro. Poi le si avvicinò al viso, scrutandola con i suoi bellissimi gialli. Iniziò a strofinarsi contro la sua guancia "Scusami, Eiki. Non sono riuscita a progetterti..." balbettò, mentre lacrime amare le scendevano sul viso. "Non ti devi scusare, non è stata colpa di nessuno dei due; solo di quel cacciatore. Ci vediamo, Sakura. Ti voglio tanto bene" le disse dolcemente, scoparendo nel nulla. "NOO! ASPETTA, EIKI! NON TE NE ANDARE!!" gridò disperata la quindicenne. Troppo tardi. Eiki se ne era andato, di nuovo. Ormai era un fiume in piena. Le lacrime le scendevano senza alcun controllo. Si inginocchiò a terra. Eiki. Sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltò di scatto e vide Hiei che la fissava con uno sguardo interrogatorio. Sakura, senza pensarci due volte, si buttò tra le braccia del demone, che diventò color amaranto profondo in viso, ma non se la sentì di sciogliere l'abbraccio, almeno finchè la ragazza non si fosse calmata. Non proprio riusciva a capire il motivo di tanta disperazione. Solo qualche minuto dopo Sakura si rese conto di cosa stesse facendo e si staccò dal moro, con il volto color pomodoro maturo "Scusami. Iniziamo?" chiese, afferrando la katana di fianco a lei. Iniziarono a combattere, ma Hiei non riusciva a vedere quel brio, quella scintilla negli della ragazza di due giorni prima. All'improvviso si fermò, guardandola in cagnesco. Se con le buone non funzionava, allora avrebbe provato con le cattive, e non ci sarebbe andato leggero "Si può sapere che ti prende oggi? Come puoi pretendere di diventare forte se non riesci nemmeno a difendere le cose che ti stanno piu a cuore?! Ricordati che Eiki è morto solo e soltanto per colpa tua!". Ora basta. Questa volta il tappetto aveva esagerato. Sakura partì all'attacco mossa da una furia incontrollabile. Continuava a mollargli fendenti a tutto spiano finchè successe l'inevitabile. La katana della castana andò a conficcarsi inesorabilmente nella spalla dello youkai, che crollò a terra, con la ferita che buttava fiotti di sangue. Lei lo prese per le ascelle e gli fece appoggiare la schiena contro una colonna. Era nel panico. Che fare? L'unica era usare l'Onda di Luce Astrale per cicratizzare la ferita. Poggiò le mani sul taglio. A quel tocco, Hiei digrignò il viso in una smorfia di dolore. Le mani di Sakura iniziarono a emettere una luce bianca e azzurra "Resisti. Tra poco sarà tutto finito" lo rassicurò la castana. Infatti il dolore stava scemando sempre di più finchè la ferita si richiuse completamente "Scusami tanto" sussurrò lei. Fece per andarsene ma sentì la mano di Hiei trattenerla per il braccio. Con uno strattone se la portò davanti al viso "Non scusarti. Me lo sono meritato. Ma adesso ho capito; hai sofferto davvero tanto per la morte di quel falco e non avrei dovuto infierire. Perdonami" e detto questo le schioccò un bacetto sulla fronte "Buon compleanno!" le bisbigliò all'orecchio. Posò lo sguardo sull'orologio; segnava le sei e mezza. 'Cacchio, è tardissimo! Devo portare Sakura a casa' pensò lo youkai. Prese Sakura in braccio e partì come un razzo verso casa Urameshi. "Ehi, ma che fai?" chiese ridendo la quindicenne. "Ovvio, ti porto a casa" le disse il demone del fuoco. Sorrise. Arrivarono davanti all'appartamento di Yusuke in un battibaleno. La ragazza infilò la chiave nella serratura e la porta si aprì cigolando. Le luci erano tutte completamente spente e non si vedeva un accidente. All'improvviso si accesero e Yusuke, Kuwabara, Kurama e i suoi nonni saltarono fuori dagli angoli più nascosti della casa urlando "BUON COMPLEANNO SAKURA!". I due entrarono e si chiusero la porta alle spalle. "Ragazzi, che bella sorpresa!" esclamò la ragazza "ma come sapevate che oggi era il mio compleanno?" "Segreto di stato, mi dispiace. Finalmente quindicenne!" la nonna la abbracciò e si asciugò una lacrimuccia "Ma guarda come ti sei fatta grande!". Kurama si avvicinò alla ragazza e le porse un foglio arrotolato, legato con un nastro rosso. Allegato c'era anche un bigliettino. Lei lo aprì e lo lesse ad alta voce "Tanti auguri, Sakura! Anche se ci conosciamo da poco ci è sembrato carino farti un regalo che sappiamo che ti piacerà da impazzire. Firmato Yusuke, Kuwabara, Kurama e Hiei". Lei tolse il nastro e srotolò il foglio. Lesse anche questo ad alta voce. "Con questo attestato tu, Sakura Misate, ti prendi tutte le responsabilità su cura e mantenimento di Harumi (Buteo Regalis), presso Fenikkosu no Homu" spostò lo sguardo a piè di pagina e ci trovò un'altra scritta "Sakura Misate, Harumi, 3°livello". E tutto ebbe un senso. Le mani le tremavano. Guardò i suoi amici uno ad uno, con la bocca aperta "Guai a te se adesso ti fai prendere un colpo, abbiamo fatto una faticaccia per comprare quel falco" la avvertì Hiei. "Ragazzi, voi siete completamente andati! GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE!" saltò loro addosso e li abbracciò. Non ci poteva credere. Un falco tutto per lei. Dopo Eiki non aveva più lavorato con falchi suoi. "Andiamo?" le chiese Kuwabara. "Dove?" domandò lei, incuriosita. "A festeggiare, ovviamente!" intervenne Yusuke, con un sorriso fino alle orecchie. "Aspettate, non posso mica venire conciata così! Datemi una mezz'ora e sono pronta" affermò catapultandosi in bagno, con il suo fedelissimo accappatoio verde muschio tra le mani. Si spogliò e si buttò sotto il getto caldo della doccia. Si insaponò e si risciaquò per ben due volte. Uscì dalla doccia e andò in camera; una volta lì si ascgiugò e si vestì; indossò una maglietta azzurra sotto un maglioncino rosa antico, un paio di pantaloni bianchi attillati e un paio di converse nere. Tornò in bagno e si truccò per bene; matita, ombretto, mascara, lipgloss e chi più ne ha più ne metta. Uscì e chiese "Come sto?" chiese facendo una piccola piroetta su se stessa. "Sakura sei... sei bellissima!" esclamò Kurama, con gli occhi sgranati di fronte a tanta beltà. "Eeeh, esagerato!" sorrise timidamente lei. Hiei fu preso da un batticuore che diventava sempre più forte. Quella ragazza era davvero bella. Uscirono tutti e cinque insieme per cenare in un rinomato ristorante, offerta gentilmente dai nonni di Sakura. Alla fine della cena le luci si spensero e la cameriera arrivò con una torta al loro tavolo. Sakura espresse un desiderio e spense tutte le candeline con un soffio solo, sotto lo sguardo affettuoso dei suoi quattro amici. "Ehi, c'è un altro regalo!" affermò Yusuke passandole un pacco dalla carta verde acido. Lei lo aprì e si ritrovò tra le mani un bellissimo kimono rosso, smanicato e decorato con indecifrabili disegni neri. "Grazie a tutti per questo magnifico compleanno! Siete fantastici!!" li ringraziò Sakura, euforica. 

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Capitolo 9
*** Kripteia p.1 ***


Ehiii guuys! Eccomi di nuovo qui a scrivere il 9° chappy! Buona lettura e scusate il piccolo ritardo ma la scuola non lascia scampo T_T
Angel_Yoko: Oiiii!! Mi dispiace tanto ma per il bacino... lascio tutto in sospeso fino a nuovo avviso ;D Finalmente è arrivata Harumi, una nuova fiamma per la nostra Sakura. Hanno avuto proprio una bella idea i nostri 4! Spero che il capitolo ti piaccia! :D ^^ <3
Capitolo 9: Kripteia p.1 


Era metà novembre e il freddo si faceva sentire abbastanza intensamente. Sakura era china sulla scrivania. Ormai era mezz'ora che stava litigando con quei maledettissimi polinomi. Cercava di fare il più in fretta possibile; oggi c'era l'escursione organizzata dalla Maestra Genkai. Era stata costretta anche a saltare l'allenamento con Harumi "Mi dispiace ma è TROPPO IMPORTANTE" le aveva detto la vecchia, con un sorrisetto malvagio sul viso rugoso. Comunque con quel falco si era trovata molto bene, era molto ubbidiente e eseguiva i suoi ordini scrupolosamente; era stato un piacere addestrarla. Era diventata molto abile con la spada e riusciva finalmente a controllare alla perfezione il suo Rikohadoken. Le cose, con i suoi coinquilini, andavano sempre meglio; erano diventati buoni amici. Si fidava di loro, cosa mai successa finora. La porta si aprì e Kurama si appostò sulla soglia "Ehi, Sakura, hai finito? Dobbiamo andare" sentenziò con fare solenne. "Oh si arrivo subito" cinguettò chiudendo il quaderno di matematica e avviandosi verso il salotto, affiancata dal rosso. Lì vide Yusuke, Kuwabara e Hiei; avevano tutti e tre delle facce peroccupate, soprattutto il moro. "Ragazzi, qualcosa non va? Avete certe facce!" chiese un pò preoccupata la quindicenne. "Eh? Cosa? Ma no, che dici!" rise nervosamente la carota. "Andiamo? Non ne posso più di questa ridicola scenetta! Facciamo presto così me lo levo dalla coscienza!" sbottò Hiei, aprendo la porta e catapultandosi fuori, seguito dagli altri quattro. Per tutto il tempo del tragitto verso il tempio la ragazza ripensò a quello che aveva detto lo youkai del fuoco, cercando di dare un senso a quel "così me lo levo dalla coscienza!". Niente. Vuoto totale. Arrivarono all'abitazione di Genkai e lì trovarono ad aspettarli la vecchia, Yukina, Botan e Keiko. "Oh, finalmente seiete arrivati!" sbuffò la traghettratrice. "Non rompere, Botan!" rispose Yusuke, con il suo solito charm "Comunque. Dove andiamo a fare questa escursione?" si informò Kurama, calcando sull'ultima parola e guardando misteriosamente Sakura, che lo squadrò con fare confuso. 'Ma perchè oggi sono tutti così strani?' pensò la castana, scrutando i suoi amici. "Allora, avevo pensato che potessimo arrivare fino al lago che si trova in cima alla montagna di fronte a noi, va bene?" domandò la vecchia, indicando il monte che si stagliava dinanzi ai nostri eroi. Un forte 'S'I si alzò, rompendo il naturale silenzio delle zone lì intorno. Iniziarono a salire i ripidi versanti del monte, coperti da una fitta boscaglia che lasciava filtrare a malapena i pochi raggi di sole che si potevano intravedere atteaverso le nuvole grigie. Sakura non riusciva a staccare gli occhi di dosso alla figura nera che le cammianva davanti, in maniera quasi protettiva. Durante i tanti allenamenti con la spada che aveva sostenuto insieme a lui aveva visto il suo comportamento mutare da scontroso e taciturno a impacciato e adorabile. Genkai se ne accorse e incominciò a camminare al fianco della ragazza "Ascolta, Sakura" le bisbigliò all'orecchio la maestra "non è che per caso ti sei innamorata di Hiei?" le chiese con un sorriso malizioso. "Ma che sta dicendo?! Non dica sciocchezze, a me non piace Hiei! Per niente! Siamo solo... amici" rispose a bassa voce la castana, diventando color porpora in viso. "Dimmi" Hiei si era voltato sentendo mormorare il suo nome dalla ragazza, il che non fece che accentuare il suo rossore. "Uhm? Niente, niente" tagliò cortò lei cercando di evitare il suo sguardo di fuoco. Il moro riprese a camminare guardando davanti a sè "Sei diventata tutta rossa" le disse dandole le spalle "non può essere niente" "Stavo solo dicendo alla maestra che mi piace molto il modo in cui mi alleni a combattere con la spada. Non mi fai un trattamento di favore anche se sono una ragazza". Il moro si voltò di nuovo per poi immergersi per qualche istante in quei due magnifici oceani. Il cuore prese a martellargli nel petto, come la sera del compelanno di Sakura, quando i suoi occhi avevano visto per la prima volta uno splendore simile. "Siamo arrivati!" trillò Yukina tutta contenta, additando un punto in cima al monte. Tutti affrettarono il passo e, in pohi minuti, si trovarono davanti ad un' enorme distesa d'acqua, sulla quale si rifeltteva un meraviglioso tramonto infuocato. Infuocato come gli occhi di un ragazzo che stava in piedi di fianco a lei, guardando il lago con aria rilassata. Gli altri erano andati a fare una camminata intorno al bacino, lasciando i due da soli. Sakura si sedette a terra imitata del demone. "È bello qui vero?" domandò la ragazza, mentre un vento freddo le arrivava addosso, scompgliandole i lunghi capelli castani. "Si, molto" si limitò a risponderle. La quindicenne girò lo sguardo dalla parte opposta a quello dello youkai. Sentì un qualcosa di caldo e morbido salirle sopra la mano. Si voltò di scatto e si ritrovò Hiei a pochi centimetri dal viso, che le teneva teneramente la mano. Incominciarono ad avvicinarsi. Lentamente. Se doveva succedere volevano farlo con la massima calma. Sempre più vicini. Protesero le labbra e... BAM! Un colpo secco, forte alla base della nuca della ragazza che crollò, priva di sensi, tra le braccia del demone.
Quando Sakura si risvegliò una rilucente luna piena splendeva nel cielo notturno, circondata da tante stelle. Si diede un'occhiata attorno; era ancora sulla sponda del lago ma Hiei e gli altri erano spariti. Li chiamò più volte ma non ottenne alcuna risposta. "No, non è possibile. Che si siano dimenticati di me?" pensò sgomentata la ragazza. Il suo sguardo cadde su un sasso che teneva fermo un foglio di carta con una scritta sopra. Lo prese tra le mani e iniziò a leggerlo "Ciao Sakura! Benvenuta alla prova di sopravvivenza della maestra Genkai! Se stai leggendo questo foglio vuol dire che Kurama non ci è andato troppo pesante. La prova consiste nel ritornare al tempio entro domani sera! BUONA FORTUNA! Firmato La maestra Genkai. P.S: abbiamo sguinzagliato una bestiolina tanto per tenerti in forma!". Girò il foglio e lesse un'altra scritta, questa volta di... HIEI? Diceva "Ciao Sakura, io ero contrario a farti sostenere questa prova ma la vecchia non ha voluto sentire ragioni. Sotto il pino davanti a te ho nascosto una cosa che ti potrebbe tornare utile, ma guai a te se la rovini! Buona fortuna, ti voglio bene" 'CHEEEE? Hiei che mi dice "TI VOGLIO BENE"??!! Non me lo sarei mai aspettato da uno come lui!' si disse mentalmente la castana. Ma poi ripensò a quel momento, a quando le loro labbra stavano per sfiorarsi, a quel bacio scampato per un pelo. Cercò sotto l'albero e trovò la katana dello youkai nascosta sotto un cumulo di foglie 'Cavolo! Devo trovarmi un riparo sennò rischio di finire congelata qui fuori!' riflettè la quindicenne. Incominciò a camminare in lungo e in largo per il lago, cercando una qualche grotta o anche un semplice riparo naturale. Fortunatamente trovò una caverna prima che l'ipotermia potesse prenderla di sorpresa e, una volta dentro, accese un bel fuoco. La ragazza stava rannicchiata davanti al falò, fissando come in trans le fiamme crepitanti che si alzavano, si abbassavano e si attorcigliavano tra di loro come perse in una danza senza fine. Dopo pochi minuti cadde addormentata, con un felbile sorriso dipinto sul volto, ripensando al "ti voglio bene" del demone. Hiei stava in piedi sul punto più alto del tempo. Gli occhi chiusi. Il suo Jagan completamente aperto. Vedeva Sakura addormentata davanti al fuoco, con la bocca inarcata in un dolcissimo sorriso. "Buonanotte, Sakura" sussurrò, come se lei potesse sentirlo. 

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Capitolo 10
*** Kripteia p.2 ***


Ehi! Buon pomeriggio a tutti! Ho visto che mi seguite in tanti quindi voglio ringraziare anche i lettori silenziosi! Stappiamo una bottiglia di champagne perchè siamo arrivati al 10° capitolo! YEEH! :D Buona lettura a tutti!!^^
Angel_Yoko: OOI! Hai visto? È arrivato finalmente! il "quasi-bacino"! Spero che abbia ti abbia spiegato bene la situazione! BACI BACI! ;D <3
Capitolo 10: Kripteia p.2

Il sole era gia alto nel cielo da ore. Hiei era rimasto tutta la notte in cima al tempio di Genkai, infischiandosene del freddo che quasi gli tagliuzzava la faccia, della fame e della fatica. Il suo Jagan faticava sempre più a stare aperto ma doveva tenere d'occhio Sakura finche non si fosse svegliata. Se le fosse capitato qualcosa durante il sonno e lui non avesse potuto fare niente non se lo sarebbe mai perdonato. L'immagine era sempre più sfocata 'N-non ce la faccio più a tenere il terzo occhio aperto...' pensò il demone. Perse l'equilibiro e cadde schiantandosi al suolo. Aveva perso conoscienza. Ancora un pò con il Jagan aperto e avrebbe tirato le cuoia di sicuro. Prima che tutto diventasse nero intorno a lui riuscì a bisbigliare "Sakura...". Kurama si precipitò fuori per vedere da cosa fosse stato provocato quel botto sordo. Sul patio erboso, accanto ai suoi piedi, stava il corpo inerme del demone del fuoco. Alla Volpe scappò un piccolo sorriso. Prese in braccio Hiei e si recò di nuovo all'interno del tempio. 
Sakura si svegliò e si tirò su lentamente, strofinanadosi gli occhi. Si guardò intorno spaesata; era ancora in quella caverna dove la sera prima si era addormentata, sperando che fosse tutto un incubo e che a un certo punto Hiei sarebbe tornata a prenderla e tutto si fosse risolto. Ma purtroppo quella era la realtà. Afferrò la katana di Hiei e uscì dalla spelonca con passo deciso. Il sole le accarezzava gentilmente i deliziosi lineamenti del viso. I suoi raggi erano così intensi che dovette coprirsi gli occhi con una mano. Strano; un sole così accecante non si era mai visto a novembre. Si avvicinò alla sponda del lago e si specchiò nelle sue acque cristalline. Mise le mani a coppa e si lavò la faccia. Il liquido era freddissimo ma poco le importava; voleva vedere se davvero era un sogno. Niente. Era sempre in quel paesaggio mozzafiato e... desolato. Incominciò a camminare attraverso la folta macchia boschiva ma, ogni volta che sembrava vicina al tempio, ritornava sempre al lago. 'Cavolo! Sto girando in tondo! Non so più dove andare, mi serve un' indicazione!" pensò sconsolata Sakura. All'improvviso una forte luce la investì e quella voce si fece risentire dopo tanto tempo. Un falco bianco comparì dalla luce, volando spedito verso la ragazza e posandosi per la terza volta sul suo braccio destro. "Ciao Sakura!" la salutò amichevolmente "EIKI!" urlò spaventata e felice al tempo stesso. "Guarda. Prendi quella via per tornare al tempio" le indicò con l'ala spiegata verso una zona dove il bosco pareva meno fitto. "Mi raccomando, non farti mangiare dall'animaletto dei Genkai!" scherzò il falco. "Per me è arrivata l'ora di andare ma, ti prego, questa volta non piangere. Non lo sopporterei. Ma non ti preoccupare, ci rivedremo presto. Ti voglio tanto bene, Sakura" affermò l'uccello. "Anche io ti voglio bene, Eiki" disse la ragazza. La voce le tremava ma non avrebbe versato una sola lacrima, non voleva far soffrire di più il falco. Eiki scomparve insieme alla luce. Sakura continuò per la strada che le aveva indicato l'animale. Dopo un pò che procedeva a passo svelto si ritrovò in una piccola radura attraversata da un ruscello dove l'acqua scendeva impetuosa, infrengendosi contro le pietre. I morsi della fame cominciavano a farsi sentire; era arrivato il momento di spolverare quei rudimenti di caccia insegnatele dal padre un anno prima. Nella radura intorno a lei avvistò un capriolo che brucava tranquillo un cespuglio. Tirò fuori la katana dal fodero. Si schiacciò contro il tronco di una quercia, pronta a prendere l'animale di sorpresa. Ecco, il momento era arrivato! Sgusciò fuori dal suo nascondiglio e mandò un fendente contro la preda inerme. Il capriolo cadde a terra con un tonfo, morto. Trascinò la carcassa del piccolo cervo fino alla radura. Lì accese un'altro fuoco e iniziò a cuocere la carne. Un buonissimo odorino si diffuse in tutta l'area circostante. Quando stava per addentare il primo pezzo di cacciagione sentì un ringhio alle sue spalle che la fece voltare di guizzo. Si ritrovò davanti una specie di enorme tigre bianca, coperta da una specie di armatura, compresa la testa. Le uniche parti scoperte erano il muso e il ventre. Emanava una forte energia demoniaca. La ragazza era completamente pietrificata, terrorizzata. E quella la BESTIOLINA liberata da Genkai?!  Alla faccia della bestiolina! La tigre le saltò addosso cercando di graffiarla con i suoi artigli appuntiti ma la castana, con una mossa agile, si era scansata e le unghie del demone si andarono a conficcare nel tronco di un albero, bloccandolo. La quindicenne non perse tempoe incominciò a  correre attraverso la selva. Doveva far perdere le sue tracce prima che la tigre si liberasse. La figura della ragazza scomparve dopo poco all'orizzonte, nascosta dalla intricata vegetazione. Ricominciò a camminare a passo normale solo dopo una decina diminuti di corsa a perdifiato. Ormai la tigre non poteva più trovarla, era troppo lontana. Non aveva toccato cibo e la fame era sempre di più. Continuava procedere imperterrita attraverso la boscaglia, lungo il percorso indicatole da Eiki. Intanto il cielo iniziò a prendere sfumature rosa sempre più forti, finche non si colorò di un bel rosso fuoco. Il suo pensiero andò irremediabilmente a Hiei e ai suoi bellissimi rubini. Il cuore iniziò a batterle all'impazzata nel petto. Che stava succedendo? Perchè avava questa reazione così esagerata? Non potè non pensare al quasi-bacio che si stavano per scambiare, prima che Kurama spezzasse quel meraviglioso legame che si stava per creare tra lei e lo youkai. Camminò ancora e intanto arrivò sul ciglio di un burrone 'Basta! Non ci capisco più niente! Non tornerò mai al tempio!' sbottò mentalmente la giovane, mentre si metteva a sedere sul ciglio del precipizio, con le gambe a ciondoloni nel vuoto. 'Non dire così. Tu DEVI ritornare. Se non torni, io chi alleno? Yusuke per caso?' una voce maschile le rimbombò nella testa. Era la voce di... Hiei? 'Hiei, sei tu?' pensò stupita la ragazza "O santo Enma cosa mi tocca sentire! Ti ho gia detto che odio chi fa domande idiote!' sbuffò Hiei, un pò seccato. Il contatto telepatico con il demone si interruppe all'improvviso. Sakura sentì una presenza alle spalle e si voltò, sperando che non fosse chi si stava immaginando. E invece era proprio lei. La tigre che l'aveva attaccata quel pomeriggio era riuscita a ritrovarla e ora era molto più furiosa di prima. Questa volta non poteva scappere. L'unica possibilità era di combattere. Sguainò la spada e la posizionò davanti a lei, pronta all'attacco. L'animale scattò verso di lei sfoderando i suoi taglienti artigli. La ragazza si spostò di lato con un movimento rapido, ma la tigre riuscì a graffiarle il braccio, che cominciò a sanguinare copiosamente. La lanciò un grido di dolore che rimbambì la tigre per qualche istante. Doveva attaccarla dove era scoperta. Il muso era fuori questione; il rischio di essere morsa era troppo alto. L'unica era attaccarla da sotto. Aspettò il momento e giusto e quando si presentò, scivolò sotto il ventre dell'animale e lo trafisse all'altezza del cuore, strappandoglielo. La tigre emise una specie di latrato e cadde a terra. La battaglia era finita. La quindicenne ricomparì da sotto il demone, con il braccio che le mandava delle fitte assurde mentre il sangue defluiva a fiotti dai tre tagli vicino alla spalla. Era in piedi su uno sperone di roccia e guardava lontano, oltre il burrone, oltre le colline. L'orizzonte era di un bellissimo rosso acceso. Inaspettatamente le sperone di roccia si sbriciolo senza motivo e la quindicenne cadde nel vuoto. Urlò disperata che qualcuno la salvasse. Niente. Orami era giunta l'ora 'Ragazzi mi dispiace ma è ora di salutarsi. Vi ho voluto tanto bene, siete stati degli amici fantastici. Non sono riuscita a dire a Hiei che io...'  non riuscì a finire il pensiero che una luce apparve dalla sua mano e si propagò per tutto l'abisso, illuminandolo a giorno. Subito dopo sentì un contatto caldo e rassicurante su tutto il corpo. Non riusciva a capire chi fosse stato a salvarla. Quando riusci a mettere bene a fuoco la situazione comprese che si trovava a cavalcioni sopra un enorme falco composto di pura energia astrale. "P-portami al tempio, perfavore" gli ordinò dolcemente Sakura. Il falco prese a volare a una velocità impressionante verso la casa di Genkai. Sembrava che sapesse perfettamente dove andare.
Yusuke, Kuwabara, Kurama stavano in piedi intorno a Hiei. Si era completamente ristabilito nel giro di poche ore e adesso il suo Jagan era completamente spalancato. "Ancora niente?" gli chiese il rosso, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "No. È come se qualcosa interferisse con il mio terzo occhio. Vabbè, se morirà vuol dire che era destino" riferì con la sua solita freddezza. In fondo, però, era lui il più spaventato di tutti e quattro. Aveva paura di non rivedere ami più quei bellissimi occhi color del mare. "Allora era destino anche il fatto che stavi per baciarla!" inveì il mezzo-demone, alzando l'indice. "Tsk..." si limitò a dire il moro. Dopo un altro pò di tempo videro una luce rispledere nel cielo. Di primo acchito pensarono che fosse una stella, ma si ricredettero immediatamente; infatti la luce si stava avvicinando lestamente verso di loro. Quando si avvicinò un pò di più furono in grado di riconoscere la forma di un grande falco bianco dai contorni azzurri. "Un falco? Questo vuol dire che..." Kuwabara era incredulo. Non fece in tempo a finire la frase che la loro amica saltò giù dalla groppa dell'animale.Hiei trattenne a stento un sospiro di sollievo. Le corsero incontro "Sakura! Sei tornata, finalmente!" cinguettò contento la Volpe. La ragazza restò a guardarli, con uno sguardo vitreo negli occhi. Era come se tutti i suoni fossero ovattati e non riusciva a distinguere bene le forme dei suoi amici. Hiei le si avvicinò, guardandola dritto negli occhi. Di solito quello funzionava, ma niente. Le mise le mani sopra le braccia. "AAAHIAA!" urlò la ragazza, facendo un passo indietro. Lo youkai si guardò la mano; era piena di sangue. "Sakura, siamo noi..." le si avvicinò di più. A quelle parole la ragazza riacquistò la lucidità "Ehi, ciao Hiei!" sorrise, cercando di alzare il braccio ferito in segno di saluto. Una fitta più forte delle altre la costrinse ad abbassarlo per poi contrarre il viso in un'espressione sofferente. "Ma, sei ferita?" chiese il demone di fuoco, fissando il braccio insanguinato. Il suo sguardo salì e incontrò ancora una volta qugli stupendi zaffiri, che lo stavano guardando divertiti "Non eri tu quello che odiava le domande idiote?" gli chiese la castana. Un timido sorriso si dipinse sulle labbra dello youkai. Un'altra stilettata acuta al braccio. Kurama si avviò per sorreggerla, facendosi circondare le spalle dal braccio sano della quindicenne. "Aspetta" gli disse calma. Appoggiò una mano sul falco di fianco a lei ed esso fu riassorbito dentro il corpo di Sakura. Entrarono dentro il tempio, accolti da Genkai e Yukina. "O mi Dio Sakura, che ti è successo?" domandò preoccupata la piccola koorime, prendendo bende e disinfettante per fasciare la ferita della ragazza, che ancora grondava di quel liquido rosso. "L'animaletto della maestra Genkai mi ha dato più daffare del previsto!" scherzò la giovane, cercando di nascondere il dolore fortissimo che sentiva al braccio. La dama dei ghiacci finì di medicare la ragazza e la accompagnò in una camera da letto "Sarai stanca. Tu riposati, io vado a prepararti qualcosa da mangiare" affermò mentre si diregeva in cucina. Sakura entrò nella stanza e si richiuse la porta alle spalle. Si stese sul letto e incominciò a fissare il soffitto. 'Certo che in questi due giorni me ne sono successe di cose. Il quasi-bacio con Hiei, la prova di sopravvivenza della maestra Genkai, la tigre e il falco'  pensò la ragazza. Un rumore di nocche che battevano contro la porta la distolsero dai suoi pensieri "È permesso?" chiese una voce maschile "Si certo" fece Sakura, contenta di avere un pò di compagnia. Hiei fece capolino nella stanza con in mano un piatto di minestra fumante. Richiuse la porta con un piede e si avvicinò al letto di Sakura. "Da quando in qua bussi?" gli chiese scherzosa lei. Lui la guardò con uno sguardo truce mentre le passava la scodella. "Non so come fai ad avere voglia di scherzare" la rimproverò il demone, prendendo una sedia e mettendosi di fianco a lei "Oggi saresti potuta morire per ben due volte, ti rendi conto?!" a questa domanda/affermazione aveva alzato un pochino la voce "Se ti accadesse qulcosa io... io... beh, non so cosa farei. Però mi dispiacerebbe, sei una buona allieva". La ragazza finì di mangiare e gli chiese "Per caso... tu e Yukina... siete parenti? Chessò cugini... sai avete gli stessi occhi rossi" "Yukina è mia sorella" fece calmo lui. "Aaah... capisco... Aspetta un momento, allora perchè quando parla di te dice sempre signor Hiei o altri nomi formali?" gli domandò incuriosita "Lei non sa che io sono suo fratello" asserì abbassando la voce "Non ho mai avuto il bisogno di dirglielo. Io, quando stavo nel Makai, ero un ladro e un assassino. Non credo che lei sia felice di sapere che suo fratello è un delinquente" le rivelò con naturalezza. "Secondo me sbagli. Sarai anche stato un ladro e un assassino ma, adesso, quando ti guardo non vedo nè l'uno nè l'altro. Vedo solo un ragazzo timido e dolcissimo" si espresse schiettamente la castana. Hiei alzò lo sguardo e vide la ragazza che gli sorrideva soavemente, mentre allungava una mano. Gli fece una carezza sui capelli corvini. Si stese e si tirò su le coperte "'Notte Hiei!" proferì la giovane. Sentì le labbra del moro appoggiarsi sulla sua guancia "Buonanotte Sakura" le sussurrò all'orecchio e uscì. 'Sakura... sei davvero imporatante per me' pensò lo youkai appena uscito dalla stanza della ragazza. 'Anche tu sei molto importante per me, Hiei' gli rispose telepaticamente. Senza accorgersene sul volto dei due si dipinse un piccolo sorriso.

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Capitolo 11
*** Stop looking in the past... ***


Yo yo brothers and sisters! Scusate per il piccolo ritardo ma ieri non potevo proprio mettermi a scrivere! Non divaghiamo oltre! Ecco a voi l'11° capitolo! Buona lettura! N.B: questo capitolo contiene una scena abbastanza violenta quindi sconsiglio la lettura a chi è sensibile a questo tipo di cose ;)
Angel_Yoko: Sono molto felice che ti piaccia la storia e ti ringrazio per averla messa tra i preferiti. Comunque è vero; Sakura e Hiei si attraggono reciprocamente ma ancora nessuno dei due vuole ammetterlo esplicitamente! Spero che questo chappy ti piaccia! ^^ :D
Capitolo 11: Stop looking in the past...

Quella notte Kurama e Hiei furono svegliati da un grido. Tutti e quattro avevano deciso di restare al tempio di Genkai finchè il braccio ferito della ragazza non fosse migliorato. Veniva dalla stanza di Sakura. Era un urlo davvero straziante, ma non era di paura, bensì di dolore. Saltarono giù dai propri letti e si diressero a gran velocità verso la camera della castana. Hiei fu il primo ad arrivare e, una volta stato raggiunto da Kurama, entrarono. Accesero la luce e videro Sakura rigirarsi freneticamente nel suo letto, madida di sudore e con un'espressione sofferente sul volto. Continuava a emettere grida di dolore davvero forti, ma sembrava che alle orecchie degli altri abitanti del tempio non fosse giunto niente di insolito. Il moro e il rosso si avvicinarono al suo letto "Sta sognando" constatò la Volpe, appoggiandole una mano sulla spalla "Grazie, genio, c'ero arrivato anch'io! Comunque deve essere un incubo davvero terribile, visto quanto strilla" affermò il demone del fuoco, prendendole delicatamente la mano. Immediatamente furonocolpiti da un fascio di luce che fece perdere loro i sensi. Quando si risvegliarono si trovavano nella maternità di un'ospedale. Videro una madre e un padre, sulla trentina, che abbracciavano teneramente la loro bambina. "Quella è... Sakura?" domandò sbalordito Hiei. "Credo proprio di si. Sakura non ci sta facendo vedere il suo sogno, ma il suo passato!" disse Kurama con un filo di voce. "Magnifico..." esclamò sarcastico lo youkai dagli occhi vermigli. Ancora quel fascio di luce e vennero catapultati nel giardino di una scuola elementare. C'erano tanti bambini in quel cortile , ma la loro attenzione ricadde su una bambina con i capelli costi e castani e due occhioni di un azzurro davvero intenso: Sakura. Stava seduta a terra da sola, in disparte. A un certo punto un palla le rotolò di fianco. Lei la prese e si alzò, raggiunta da altri bambini. La piccola fece per ridarla ai compagni, che però indietreggiarono. Uno di loro esclamò "Non la vogliamo più, ormai è stata contaminata dai tuoi germi schifosi!" e iniziarono a ridere malignamente. Hiei strinse i pugni "Dannati mocciosi!" sussurrò minacciosamente. Aveva lo sguardo rivolto a terra. 'Hiei...' pensò la Volpe, posando la mano sulla spalla dell'amico per infondergli coraggio.  Di nuovo quella luce e la scena si spostò in un parco semi deserto illuminato da dei lampioni. Era sera ma videro chiaramente una figura femminile avanzare per il sentiero, con un borsone sulle spalle mentre ascoltava tranquillamente la musica dal suo Ipod. I due amici non immaginavano che quella sarebbe stata la scena più terribile di tutto il passato della ragazza. All'imrpovviso Sakura venne incappucciata, spogliata (lasciata in intimo) e legata ad un albero. Hiei e Kurama guardavano allibiti la scena, ma il peggio doveva ancora venire. "Lasicatemi subito, miserabili bastardi!" li minacciò furiosa la dodicenne. I suoi aguzzini presero un'asta di ferro con in cima un cerchio solcato al centro da una linea. Il particolare più inquietante era che il cerchio in cima era incandescente, come quelli  che si usano per marchiare i capi di bestiame. Kurama guardò Hiei e vide che aveva un'espressione terrorizzata, non l'aveva mai visto in quello stato. Quando uno dei ragazzi appoggiò il ferro rovente sulla coscia sinistra dell ragazza, ella urlò disperata. Quella tortura era davvero insopportabile; Sakura sentiva un dolore fortissimo e e gemeva come un agnello al macello. Dopo una decina di minuti, anche quei ragazzi che le facevano del male si stancarono delle sue urla strazianti, così la slegarono e se andarono ridendo. La ragazzina cadde a terra. Il dolore era davvero insostenibile. Aveva freddo. Tremava. Quegli s*****i l'avevano lasciati lì, in mutandine e reggiseno, nel gelido clima di un dicembre nero e buio, marchiata indelebilmente della crudeltà umana. Hiei iniziò a correre verso di lei. Si inginicchiò e provò farla alzare un pò. Niente. Le sue mani trapassavano il corpo della castana. Lui, insieme a Kurama, era solo una delle tante ombre nell'oscuro passato di Sakura. La volpe gli si avvicinò, aveva gli occhi lucidi. Gli occhi del moro, invece, parlavano per lui; sembravano dire "Ti prego, Kurama, dimmi che non l'hanno fatto davvero...". Ancora quella luce e questa volta si ritrovarono al lato di una strada. C'era una macchina bianca che viaggiava ad una velocità regolare. Ma poi un'altra macchina venne a tutta birra, contromano, addosso a quella bianca. L'impatto fu violentissimo. I due demoni si avvicinarono velocemente alle vetture, ormai distrutte. "Oh, no..." sussurrò Kurama, indicando l'auto bianca. "Sono i genitori di Sakura!" disse piano Hiei. Il padre, che stava al posto di guida, aveva la gola trapassata da un pezzo di vetro, grondante di sangue. La madre invece aveva sbattuto contro il cruscotto dell'auto, spezzandosi l'osso del collo. Nuovamente quella stramaledettissima luce e si trovarono di nuovo nella camera della ragazza, che ora era tornata tranquilla e stava dormendo beatamente. I due si scambiarono uno sguardo esterefatto. "Non è possibile..." bisbigliò Hiei. Senza accorgersene un lacrima solitaria gli rigò la guancia. Quando cadde sul pavimento si formò una bellissima pietra Hirui. Kurama, senza farsi vedere, la raccolse e se la mise in tasca. Il moro uscì dalla stanza con lo sguardo basso, bofonchiando qualcosa tipo "Ecco cos'erano quei segni...". Kurama si mise a sedere sul bordo del letto della castana. Sakura si svegliò pian piano. La luce era accesa e davanti a lei stava Kurama, con uno sguardo molto triste. "Kurama, che ci fai qui?" gli sorrise la quindicenne. Lui la guardò con gli occhi pieni di lacrime. "Sakura, tu ti fidi di noi?" le chiese all'improvviso il rosso, abbassando lo sguardo. "Ma che domande sono? Certo che mi fido di voi!" affermò la ragazza, che non capiva il motiva per il quale il ragazzo era così triste. "Allora... perchè non ci hai detto che hai sofferto così tanto?" le domandò. Alzò il viso e Sakura vide che era rigato da due pesanti lacrime, che si abbatterono al suolo come biglie. "Io cosa? Come hai fatto a..." non riuscì a finire la frase che il rosso le appoggiò un dito sulle labbra e la abbracciò, cercando di trasmetterle quanto più affetto possibile. Dopo un pò che stavano appiccicati, lui sciolse l'abbraccio e le disse dolcemente "Io e Hiei abbiamo visto il tuo passato. È stato orribile, Hiei è davvero sconvolto... e anche io lo sono..." detto questo le alzò  un pò il pigiama e vide le gambe piene di cicatrici... a froma di cerchio! Erano dappertutto, sulle braccia, sulle gambe e sulla pancia. "Dammi le mani..." asserì con la voce tremante. Lei obbedì. Il corpo del giovane iniziò a risplendere di una strana luce verde che poi passò alla quindicenne tramite le mani. Anche lei iniziò a sfavillare e, a poco a poco, le cicatrici scomparvero. Quando ebbero finito lei lo guardò con due occhi pieni di gratitudine. Lo abbracciò di nuovo "Grazie Kurama, mi hai liberato dalla mia più grande piaga. Grazie di nuovo, ti voglio tanto bene" gli disse, affondando il viso nel suo profumato ammasso di capelli rossi. "Di niente, davvero. Anche io ti voglio bene. Guarda un pò qui..." dichiarò mettendo una mano in tasca. Tirò fuori la pietra Hirui versata da Hiei e gliela mostrò "Questa è la famosa pietra Hirui. Hiei l'ha versata per te dopo aver visto il tuo passato. È davvero un fatto straordinario perchè Hiei non piange mai" le rivelò a bassa voce, per paura di farsi sentire dal moro. "Aspetta un secondo, Hiei piange perle?" gli chiese, un pò confusa "È una storia lunga e... te la farai raccontare direttamente da lui. Come potrà resistere a questi due occhioni azzurri?" Kurama aveva finalmente ritrovato l'allegria "Che vuoi dire?" gli domandò sospettosa Sakura "E andiamo! Si vede lontatno un miglio che è innegabilmente cotto di te!" scherzò la Volpe "Adesso ti lascio dormire, buonanotte Sakura!" le disse schioccandole un bacetto abbastanza lungo sulla guancia. La mattina seguente Sakura si svegliò e andò in sala da pranzo dove trovò tutti, a parte Hiei naturalmente, intenti a fare colazione. Yukina per prima si accorse della presenza della ragazza. Si alzò e le andò incontro "Buongiorno Sakura! Scusa ma prima di farti mangiare ti devo mettere delle bende nuove. Aspettami sul divanetto, io arrivo subito" cinguettò saltellando verso il bagno. "Ciao Sakura!" la salutarono gli altri. Lei fece un cenno di saluto e si diresse verso il piccolo sofà. Si sedette e aspettò che la piccola koorime le portasse i bendaggi nuovi. "Ciao Sakura. Come va?". Lei fece un piccolo salto sul canapè e si voltò. Davanti a lei c'era il demone del fuoco che la scrutava con i suoi magnifici occhi rossi "Ma devi sempre arrivarmi alle spalle, tu? A parte il braccio mezzo trinciato si sto bene" disse beffarda la castana. Anche allo youkai scappò un piccolo sorriso, per poi tornare serio come sempre. Yukina la medicò di nuovo, fece colazione e uscì per respirare un pò di aria fresca. Stava camminando sul patio quando Hiei la affiancò "Ieri notte io e Kurama abbiamo visto il tuo passato. È stato terribile. Mi dispiace non ti meritavi questo tipo di trattamento; sei una ragazza così dolce..." le svelò il moro dopo un attimo di silenzio imbarazzante. Lei gli accennò una piccola carezza sui capelli appuntiti. "Grazie Hiei, sei davvero un tesoro. Facciamo così, da oggi, basta guardare al passato" affermò decisa la ragazza. "Sono d'accordo" le disse, prendendola per mano. I due arrossirono. Un fremito percorse tutto il corpo dello youkai; l'istinto di baciarla era forte ma si trattenne, se ci fossero stati occhi indiscreti a spiarli si sarebbe, come minimo, seppellito vivo. 

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Capitolo 12
*** Cercasi Hiei disperatamente ***


Hola!! Eccomi di nuovo qui a scrivere il 12° capitolo! Oggi daremo un'occhiata più ravvicinata ai nemici e per i nostri eroi sarà una bella sorpresa rivedere... NONVIDICOCHI! ^^ Leggete e lo scoprirete! Buona lettura e mi raccoamndo... recensite! :D
Angel_Yoko: Ciaoo! Sono molto contenta che l'11° chappy ti sia piaciuto tanto! Hiei ha dimostrato ancora una volta di avere un cuore... e bello grande direi! Grazie del sostegno che mi dai! ^^ BUONA LETTURA ANCHE A TE! <3
Capitolo 12: Cercasi Hiei disperatamente

Sakura era stesa sul letto e si rigirava tra le mani la pietra Hirui versata da Hiei. Poi il colpo di genio. Si slacciò la collana che aveva al collo e aggiunse a tutte le perle anche quella bellissima gemma cerulea. In bella mostra ovviamente. La porta si aprì e Kurama si appostò sulla soglia, guardando dolcemente la ragazza "Sakura, so che sei immersa nei tuoi pensieri ma... sono le sette e cinquantacinque!" le disse con un sorrisetto divertito. "O mio Dio, hai ragione!" la ragazza si accorse finalmente che era in super ritardo. Si riallacciò la collana al collo e uscì in fretta e furia. La pazza idea di richiamare il falco che l'aveva salvata quando stava cadendo nel burrone le balenò nella mente ma la cacciò via; cosa avrebbero pensato i passanti se l'avessero vista volare sopra un gigantesco uccello rapace bianco e azzurro? Arrivò, correndo, in classe, pochi secondi dopo il suono della campanella. "Ehi, Sakura, ma dov'eri finita?" le domandò Kuwabara. "Uhm? Ho avuto un piccolo contrattempo. Cambiando discorso... avete visto Hiei, per caso?" chiese rivolta ai due, che fecero un segno di diniego con la testa. La ragazza iniziò a guardare fuori dalla finestra. "Non ti preoccupare" Yusuke le mise una mano sulla spalla "sono sicuro che è in giro a farsi i cavoli suoi! Probabilmente adesso sta sonnecchiando sopra un albero! Comunque quella è una pietra Hirui?" le domandò alzando leggermente la collana appesa al collo della giovane. Ma poi si ricordò della storia che Kurama aveva raccontato a lui e a Kuwabara e si cucì la bocca. "Eh si. È molto bella vero? Kurama ha detto che Hiei l'ha versata solo per me" disse fissando la pietra azzurrina. A quel punto il professore entrò e le lezioni iniziarono e andarono avanti per ore e ore finchè la beneamata campanella segnò la fine di quella palla di dimensioni immani. Sakura, Yusuke e Kuwabara si avviarono tranquillamente verso casa quando furono fermati dalla banda capeggiata dal biondino (vedi capitolo 4). "Ehi, mocciosa, ci si rivede!" la salutò il ragazzo dagli occhi grigi "Che hai al collo? Ti conviene consegnarci la collana senza fare storie, altrimenti..." fece scrocchiare di nuovo le nocche. Lo spilungone e il mezzo-demone si pararono davanti a lei per proteggerla ma lei li fece spostare. Quella era una faccenda che doveva risolvere da sola. "Se la vuoi... vienitela a prendere" fece calma la castana. Lui le si avvicinò e provò a sferrarle un cazzotto nello stomaco ma la ragazza era inspiegabilmente sparita. Ricomparve pochi istanti dopo alle sue spalle, attaccandolo con un potente gomitata alla schiena che lo fece cadere a terra. Il biondo non perse tempo; si rialzò e le assestò un pugno dritto sull'occhio destro che la fece indietreggiare debolmente. La castana non si scoraggiò e gli lanciò un calcio devastante dritto in faccia, facendolo finire di nuovo al suolo con il naso sanguinante. Il ragazzo scivolò verso il suo gruppo "BASTA! Scusami! Ti prego non picchiarmi più!" la supplicò il biondo. Lei si mise le mani sui fianchi e si avvicinò con fare minaccioso alla banda che intanto tremavano come foglie. "BU!" disse quando fu a un palmo dal viso del biondino e la banda scappò con la coda tra le gambe. Yusuke e Kuwabara avevano la mascella a terra per la sorpresa. Quella era davver la timida Sakura che avevano incontrato all'inizio della scuola? In poco più di due mesi era cambiata davvero tanto! Lei si voltò verso i due e sorrise dolcemente. Il suo occhio aveva iniziato a gonfiarsi. I tre scoppiarono in una sonora risata. "Orco boia, Sakura sei stata pazzesca!" si complimentò la carota "È vero! Sei andata molto bene! La tua prima rissa! Sono così fiero di te!" il detective si asciugò una lacrimuccia. "Andiamo ragazzi, non era niente di che!" si sentiva un pò a disagio a ricevere tutti quei complimenti. "Starai scherzando, spero! Qualsiasi ragazza si sarebbe messa da parte ma tu hai combattuto!" la rimproverò amichevolmente Yusuke. Arrivarono a casa Urameshi e furono accolti da Kurama, che si accorse subito dell'occhio nero di Sakura. "Ehi ma che è successo? Ti hanno fatto del male?" chiese preoccupato porgendole del ghiaccio da mettere sul livido, così esteso che non riusciva più ad aprire l'occhio. "Stai tranquillo, ho solo sistemato una cosuccia" gli rispose misteriosa la ragazza. "Ehm... per caso Hiei è qui?" domandò titubante la quindicenne. "No... non so proprio dove possa essere andato" le rispose semplicemente. Finirono di pranzare e la ragazza ritornò in camera sua, indossò una tuta e le scarpe da ginnastica. "Yusuke, dobbiamo andare!" affermò decisa la castana posizionandosi davanti allo schermo del televisore. Il mezzo-demone posò il joystick della Play Station e iniziò a guardarla LEGGERMENTE storto. "E va bene. Io vado, ti aspetto lì" detto questo si infilò la giacca e uscì. Lasciò che il freddo vento burlone le passasse un pò tra i lunghi e setosi capelli castani. Non sapeva perchè ma aveva paura. Era completamente terrorizzata. Aveva paura di non rivedere mai più quei bellissimi occhi rossi. Era impaziente di arrivare al tempio; forse Hiei era lì che la aspettava per l'allenamento. Si toccò la Hiruseki tra le tante perle che le pendevano dal collo. In un attimo tutta la sua preoccupazione sparì. Era come se fosse stata assorbita dalla pietra. Chissà perchè ma quella gemma riusciva a calmarla. Arrivò al tempio e si fiondò in palestra. "Hiei? Sei qui?" domandò speranzosa. Nessuna risposta. Si aspettava che il demone di fuoco le comparisse alle spalle facendole prendere un colpo, come suo solito. Niente. Chiuse gli occhi e si contentrò per riusicre a trovare un'aura per lei motlo speciale. Nulla. Il vuoto più totale. "Dove sei?" sussurrò con le lacrime agli occhi.
Hiei aprì gli occhi. Si sentiva come se avesse dormito per dodici per filate. Non riusciva a capire dove si trovava perchè era tutto dannatamente buio. Era legato strettamente ad una sedia e non si poteve muovere di un millimetro. "C'è nessuno? Slegatemi subito!" ringhiò minacciosamente il demone. All'improvviso le luci si accesero e il moro fu costretto a serrare le palpebre per non essere accecato. Un cambio così repentino di luce gli faceva male agli occhi. Quando li riaprì vide davanti a sè tre demoni. In mezzo agli altri due stava... no, non è possibile... "TU! Che vuoi da me?! Lasciami andare!". Uno dei due demoni al suo fianco gli si avvicinò, portando un artiglio alla gola del moro. "Noi non vogliamo niente da te. Sei solo un'esca per arrivare alla ragazza, tutto qui". In quel momento il mondo gli crollò addosso. "NO! Dovete lasciare in pace Sakura! Se le torcete un solo capello giuro che io... io... IO VI AMMAZZO TUTTI! Tu per primo!" disse furioso lo youkai. Non doveva succederle niente oppure... "Senti come urla il tappetto! Adesso torna a nanna però" gli ordinò assestandogli un colpo alla nuca. Perse i sensi... di nuovo.
Yusuke e Sakura tornarono a casa dopo due ore di allenamenti estenuanti. In salotto c'erano Kurama e Kuwabara, tutti e due avevano due facce davvero preoccupate. "Ragazzi, venite. C'è una cosa che dobbiamo vedere tutti insieme" disse serio Kuwabara, inserendo una video cassetta nel registrtore. Subito sullo schermo apparve la figura di un demone grande e grosso con a fianco Hiei, legato e svenuto. "Ciao ragazzi, è un bel pò che non ci si vede! Ho rinunciato a invadere il Reikai ma ora sto puntando sul Ningenkai. Ma per conquistarlo devo prima richiedere l'aiuto di un mostro potentissimo, da tanto tempo addormentato. Per risvegliarlo ho bisogno della ragazza e della musica del suo flauto. Venite al capannone abbandonato a mezzanotte in punto oppure... non possiamo assicurarvi che il vostro amico Hiei avrà salva la vita. A voi la scelta" detto questò si avvicinò al demone e gli incise la guancia con un'unghia. Dalla ferita iniziarono ad uscire delle gocce di sangue che caddero a terra. A quel punto la cassettà fini e Kuwabara spense la TV. "È IMPOSSIBILE! Io l'avevo ucciso! Mi ricordo perfettamente!" sbottò Yusuke, indignato. Il discorso del detective fu troncato da un singhiozzo sommesso. Kurama si avvicinò a Sakura e le cinse la vita con le braccia "Su, su. Vedrai che lo salveremo" la rassicurò il rosso. La castana alzò il viso, rigato da pesanti lacrime, e si appoggiò contro il petto della Volpe. "Dimmi chi è" gli disse "Quello è Iyasha, un demone molto potente. Ha cercato di conquistare il Mondo Spirituale ma Yusuke l'ha sconfitto. A quanto sembra però è sopravvissuto". La ragazza sciolse l'abbracciò e scattò in piedi "Andiamo a prendere quel lurido bastardo calci nel sedere!" esclamò asciugandosi gli occhi con il dorso della mano. "È questo che volevo sentire!" affermò Yusuke.

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Capitolo 13
*** Al salvataggio! ***


Guten abend!! Ecco per voi il 13° capitolo! Spero vi piaccia! ^_^
Angel_Yoko: È il mio scopo, dolcezza! Comunque non ti preoccupare che arrivano Sakura e i nostri tre amici a salvare Hieiuccio! Buona lettura! BACIONI <3 :D
Capitolo 13: Al salvataggio!

I quattro camminavano spediti alla volta del capannone. La ragazza apriva la fila. Aveva uno sguardo freddo e davvero furioso. Se fosse successo qualcosa a Hiei lei avrebbe ucciso Iyasha con le sue stesse mani. Sakura, Kurama, Yusuke e Kuwabara si ritrovarono davanti al capannone abbandonato per salvare Hiei. Il loro piano era perfetto, non poteva fallire... non doveva fallire. La castana stringeva tra le mani il cofanetto contenente il suo argentato flauto traverso. I quattro amici entrarono e si avvicinarono al centro della rimessa. Era tutto tranuillo e dannatissimamente buio. Neanche la sfavillante  luce lunare riusciva a illuminare quell'oscurità ocsì spessa, così fitta. La castana sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla "Lo so che sei molto arrabbiata ma, se le cose dovessero mettersi male, non fare eroismi!" le sussurrò il rosso all'orecchio. Le luci si accesero all'improvviso e i quattro si misero subito in posizione d'attacco. "Siete arrivati, finalmente!" sghignazzò Iyasha che stava in piedi davanti ad un portale bianco lattiginoso. Gli zaffiri di Sakura ricaddero sul corpo svenuto dello youkai,ancora legato alla sedia. La ferita sulla guancia stava cominciando ad infettarsi ed era avvolta da una specie di patina giallastra. "Quindi sei tu il capoccia dell'orda! Libera subito Hiei!" lo intimò la quindicenne. Era pronta a partire all'attacco. Avrebbe fatto di tutto per salvare la vita del demone. Tutto. "Tu però devi venire con noi!" disse facendo un segno con la testa . A quel punto i due demoni al suo fianco si avvicinarono alla giovane, afferrandola per le braccia e trascinandola vicino al portale. "Un ultima cosa. Perchè portate tutti e quattro gli occhiali da sole?" le domandò Iyasha, squadrandola con circospezione. "Scemo non lo vedi? Facciamo tutti parte del Circolo Toguro Minore!" urlò la ragazza, sferrando un calcio devastante ai due mostri che la bloccavano, facendoli finire a terra, doloranti. In quell'istante Kurama tirò fuori dalla tasca una sfera di vetro che infranse al suolo. Subito dopo in tutto il capannone si diffuse una luce bianca davvero accecante. I nemici furono costrettri a coprirsi gli occhi per evitare di essere accecati. Sakura si fece largo tra il fulgore con gli occhi protetti dagli spessi occhiali neri. Arrivò alla sedia su cui era legato Hiei. Lei gli fece una piccola carezza sulla guancia sana "Hiei... sono qui, non ti preoccupare. Ci sono qui io, adesso ti libero" bisbigliò prendendo il viso dello youkai tra le mani. Provò ad allentare il nodi ma non ci riuscì. Doveva fare in fretta, quel diversivo non sarebbe durato a lungo. Niente. Le corde non si allentavano neanche di poco. La paura di non riuscire a salvare il suo amico la attangliò. Si sentiva come una preda nelle spire di un serpente. All'improvviso sentì un peso partirle dai polsi e propagarsi per tutte le mani. Se le guardò e con sua grande sorpresa le vide circondate da dei guanti azzurri, che terminavano fin sopra le dita, a forma di artigli. Li passò sulle corde e queste si tagliarono con un solo fendente. Sakura si caricò Hiei sulle spalle uscì dal capannone insieme ai suoi amici, subito prima che la luce scomparisse. Una volta che quel fulgore abbacinante svanì Iyasha si accorse che i quattro erano spariti ed erano riusciti a salvare il demone del fuoco. Il bestione ruggì, facendo tremare di paura i due scangozzi. I quattro ragazzi cominciarono a correre all'impazzata verso casa Urameshi. Erano davvero velocissimi. Sakura, nonostante il peso extra, correva più veloce di tutti. I suoi movimenti erano così aggrazziati che sembrava che i suoi piedi toccassero a malapena il marciapiede. Arrivarono in casa. Finalmente erano al sicuro. Avevano salvato Hiei, quello era l'importante. Sakura lo portò in camera sua e lo fece stendere sul letto. Prese del disinfettante, un batuffolo e un cerotto. Quando tornò in camera, Hiei era sempre sul letto. Questa volta, però, era seduto a gambe incrociate e si guardava intorno abbastanza spaesato. "Hiei! Finalmente ti sei svegliato!" eslcamò la ragazza con un sorriso fino alle orecchie. Sentì di nuovo quei bellissimi occhi color del sangue su di lei. Si sedette sul lett di fianco a lui, che accennò un piccolo e dolce sorriso. Bagnò il cotone con il disinfettante e iniziò a passarlo sulla ferita dello youkai. "Ahi..." fece il moro. L'antisettico sul taglio infettato bruciava più del suo fuoco oscuro. "Mi dispiace di farti male, ma devo eliminare la parte malsana" si giustificò lei. Se la ritrovò di nuovo a un palmo dal viso e noto il suo occhio nero e gonfio. "Ti hanno fatto del male?" le domandò preoccupato che quei bastardi avessero potuto picchiare il suo piccolo raggio di sole. "Oh, questo? Non è niente, stai tranquillo" gli sorrise dolcemente. Applicò il cerotto sul taglio "Devo dire che ti dona!" scherzò la castana, per poi abbassare lo sguardo e iniziare a singhiozzare. Hiei si avvicinò di più a lei e le cinse le spalle con le braccia "Ehi, che c'è che non va?" le domandò gentilmente. La quindicenne alzò la testa e scoprì un viso rigato a più riprese da grandi lacrime "Io... io... ho avuto tanta paura! Avevo paura di non rivederti più! Sei davvero troppo importante per me... se ti fosse successo qualcosa io..." non riuscì a finire la frase perchè Hiei la avvicinò al suo petto scolpito, abbracciandola teneramente. Le accarezzò il lunghi capelli castani. "Adesso basta piangere. Io sono qui con te. È questo l'importante" le diede un ultimo bacino sulla fronte. Si addormentarono l'una abbracciata all'altro. Finalmente insieme. La stratta sicura e gentile del moro la faceva sentire protetta. La faceva sentire... amata.

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Capitolo 14
*** Fa la la & 5,4,3,2,1... KISS ME! ***


'Seraaaa! Scusate il ritardo di ben 2 giorni ma ho dovuto studiare come un'assatanata T_T! Ciancio alle bande, iniziamo! Buona lettura! <3 N.B: Il titolo è preso da due canzoni di Justin Bieber e, anche se non mi piace, erano azzeccatissime per quello che volgio scrivere oggi! Abbiate pietà! :D
Angel_Yoko: Ciaooooooo!^^ Allora... grazie del sostegno! Non odiarmi ma spengo subito il tuo entusiasmo; tra Sakura e Hiei non ci sarà assolutamente NIENTE. Mi dispiace ma per il bacio dovrai ancora aspettare un pò! xD Bacioni!! <3 ;D
Capitolo 14: Fa la la & 5,4,3,2,1... KISS ME!


Sakura strisciò pesantemente i piedi sul pavimento per non cadere. La katana stretta nella mano destra. Un guizzo nero di fianco a lei la fece voltare di scatto per parare lestamente il colpo che le stava arrivando. Sferrò un calcio contro il demone e questi cadde a terra. La castana gli avvicinò pericolosamente la lama affilata alla gola. "Eheheh... sei proprio diventata brava!" si complimentò Hiei rialzandosi in piedi. Si rimise il mantello e rinfoderò la spada. Lei indossò il giaccone e aprì la porta, seguita dal moro. La neve scendeva delicatamente da ore, ormi. Lo youkai si fermò un attimo a guardare con occhi intristiti la coltre bianca che ricopriva l'ambiente intorno a loro. La sua mente andò irreparabilmente al suo paese d'origine. Una palla di neve gli arrivò in faccia. Si guardò in giro, per capire chi fosse stato a colpirlo. Vide solo la quindicenne che lo scrutava con la coda dell'occhio, accennando un sorrisetto beffardo. "Oh, questo significa guerra!" fece il moro mentre preparava un' altra sfera candida da tirare alla ragazza. Iniziarono una spassosissima battaglia a colpi di palle di neve. I due ridevano mentre divertiti si lanciavano quei globi freddi. Delle risate così grasse ed euforiche non si erano mai sentite da parte del demone di fuoco. Nemmeno Kurama era riuscito a farlo ridere così spontaneamente in più di un anno che si conoscevano. Con Sakura, invece, era riuscito a mostrare quelle emozioni da tanto tempo represse. Ad un certo punto la castana inciampò e cadde sulla neve soffice trascinando con sè anche lo youkai. Lui le era sopra e le bloccava i polsi con le mani. I loro visi erano molto vicini "Dobbiamo lavorare un po' sul tuo equilibiro" scherzò lui "Se lo dici tu, signor maestro Spadassassina!" rise la quindicenne. Iniziarono ad avvicinarsi. Ormai era inevitabile. Ora nessuno li avrebbe interrotti. Le loro labbra stavano per sfiorarsi quando... "Ehi!! Ragazzi avete finito gli allenamenti?" chiese Yusuke apparendo all'improvviso dall'entrata del tempio. I due si tirarono su di scatto, rossi come ciliege. "Ops... sono arrivato in un momento sbagliato?" domandò con un sorrisetto malizioso il mezzo-demone. "Yusuke sei morto!" ringhiò Hiei, sfoderando la sua spada e incominciando a rincorrere il giovane che iniziò a scappare. La ragazza si battè il palmo della mano contro la fronte; era la Vigilia di Natale e non era ancora andata a comprare i regali per i suoi coinquilini! "Hiei, puoi smetterla un attimo?" sbuffò lei, mettendo le braccia conserte. A quella domanda barra ordine il moro si fermò. Si rivolse al detective "Io devo andare in centro. Per l'ora di cena sono a casa!" riferì Sakura. Allungò il braccio e dalla sua mano uscì una luce bianca e azzurra e in pochi secondi, di fianco a lei, si formò un enorme falco di energia astrale. Ci salì in groppa e spiccò il volo, sparendo sopra le nuvole. "Dove eravamo rimasti?" sghignazzò Hiei "Per favore, Hiei, basta" Kurama era apparso misteriosamente alle sue spalle. "Che vuoi tu?" gli chiese stizzito. "Non capisco perchè continui a negarlo..." gli disse il rosso. Il moro rimase interdetto. "E non guardarmi con quella faccia! Prima o poi dovrai dirle che ti sei innamorato di lei" lo rimproverò sorridente la Volpe "Cosa ti fa pensare che mi piaccia quella mocciosa?" "Il fatto che è la seconda volta che cerchi di baciarla..." affermò il ragazzo dagli occhi color smeraldo. "Tsk... e va bene! Mi sono spudoratamente innamorato di Sakura! Siete contenti adesso?" riuscì a dire il demone. Finalmente si era liberato dal quel peso che gli opprimeva il cuore "E adesso cosa conti di fare? Andrai a spifferarle tutto, vero?" ipotizzò il ragazzo dai capelli a fiammella "No, noi non le diremo niente, sarai tu a farlo" asserì deciso Kurama.
Sakura volava come un razzo in sella al quel falco, sfrecciando poco sopra le nuvole grigie. Vide Yamazuki piccola piccola sotto di lei. Iniziò a planare dolcemente verso la città fermandosi proprio sopra un palazzo del centro. Sembrava proprio Hiei. Avevano provato di nuovo a biaciarsi ma ancora una  volta sono stati interrotti. Si, ormai era troppo palese; si era follemente innamorante del moro. Scese dal condominio e iniziò a camminare spedita per le vie. Il centro era affollato di gente che correva indaffarata di qua e di là stringendo in mano tanti pacchetti colorati di varie misure. Guardava le vetrine con fare intersessato; c'erano tante cose cose carine ma nessuna la soddisfava. Alla fine comprò una felpa azzurra per Yusuke, un Maneki Neko tricolore con un cappello da Babbo Natale in testa per Kuwabara sapendo del suo amore per i gatti e un microscopio elettronico per Kurama. E Hiei? Sakura non aveva la più pallida idea di cosa regalargli. Passando davanti a una bancarella sentì una voce che la chiamava "Ehi, ragazzina, stai cercando un regalo per una persona molto speciale, vero?" le domandò una vecchietta dall'altro lato del bancone "Eh, si. Però non so proprio che regalargli. Vorrei fargli sapere quanto lui è importante per me" disse la giovane con un filo di voce. "Non dire altro, tesoro!" trillò la donna, aprendo un cofanetto e prendendo un ciondolo argentato alla cui estrmità pendeva un Tao bianco e nero. "Guarda. Non c'è modo migliore per dirgli che per te è una persona speciale. Lo Yang non può vivere senza lo Yin e viceversa. Si completano a vicenda" finì l'anziana riponendo il ciondolo in una scatoletta arancione. La porse alla ragazza "Grazie mille. Quanto le devo?" domandò la castana aprendo il portafoglio. La donna alzò le mani "Niente, cara. È tuo. Sono molti anni che non vedo una persona forte e gentile allo stesso tempo" asserì la vecchia. "Grazie davvero! Buona Natale!" cinguettò Sakura, allontanandosi dalla bancarella. Iniziò a camminare verso casa. Il freddo si faceva più intenso ad ogni suo passo. Il rumore dei suoi passi eccheggiava tra le vie deserte della città. "Hark! The herald angel sing glory to the new born king. Peace on earth and mercy mild, God and sinners reconciled..." Sakura approffitò di quella calma per iniziare a cantare la sua conzone natalizia preferita. Un canto dolce e melodioso si diffuse in tutta la zona. Il suo canto era così armonioso che la gente si affacciava alla finestra sfidando il gelo per vedere chi fosse a intonare quella canzone. Quando arrivò a casa vide i suoi amici tutti indaffarati a preparare la cena. Tutti tranne Hiei, naturalmente, che stava steso sul divano e seguiva con lo sguardo quella ragazza che le aveva rapito il cuore appoggiare quattro pacchi sotto l'albero che avevano addobbato tutti insieme. "Ciao Sakura, bentornata!" la salutò Kurama, abbracciandola "Vieni è pronta la cena!" la prese per mano e la portò fino in sala da pranzo, sotto lo sguardo APPENA APPENA ingelosito di Hiei. Anche lui si alzò e si andò a sedere a tavola tra lei e il rosso. "Allora, ci sono miglioramenti?" chiese Kuwabara portandosi un pezzo di carne alla bocca. Ovviamente si riferiva agli allenamenti. "Si, e anche belli grossi direi. Sakura progredisce ogni giorno di più. E poi adesso sa usare alla perfezione anche quell'altra arma. Com'è che si chiama?" "Artigli del Falco" asserì lei addentando una fetta di pane. Si ricordò di botto di quando Hiei fu rapito da Iyasha e qugli artigli erano comparsi senza nessun preavviso. "E invece tu che mi dici, Hiei?" domandò la carota con un sorriso ebete stampato sulla faccia. "Hmpf... non si può dire che non sia una brava allieva" tagliò corto, puntando i suoi occhi carmini sulla finestra. La neve continuava a scendere. Finirono di mangiare e Kurama iniziò a lavare i piatti. Sakura di diresse in camera sua e si buttò sul letto. Tirò fuori fuori dal cassetto un libro e iniziò a leggerlo; era Cell di Stephen King. Un horror, il suo genere preferito. Divorò le prime cinquanta pagine in meno di un'ora. Parlava di cinque persone in fuga da un'orda di semi-zombie, resi così da un'impulso trasmesso tramite cellulare. Lo posò sul comodino e si addormentò serena. Si svegliò che ormai erano le dieci e mezza. Si infilò le ciabatte e raggiunse in fretta e furia la sala dove vide tutti e quattro intenti a consumare una ricca colazione. La colazione di Natale. "Buon Natale, ragazzi!" trillò felice Sakura, scivolando al suo posto. "Buon Natale anche a te!" dissero all'unisono. Finirono di mangiare e si appostarono tutti e cinque sotto l'albero, per scartare i regali. Yusuke, Kuwabara e Kurama rimasero piacevolmente sorpresi a ristrovarsi tra le mani dei doni tanto belli. Poi arrivò il turno di Hiei "E questo è per te" gli disse allungando la scatlina arancione verso il moro. Prima la squadrò un pò sospettoso e poi la prese, sfiorando la mano della ragazza. La aprì e scoprì il ciondolo con il Tao. Lo guardò sorpreso e felice allo stesso tempo. Se lo legò al collo e sul suo volto si dipinse un sorriso grato. "Ehm.. anche noi abbiamo un regalino per te" le disse misteriosamente porgendole un pacco lungo e stretto. Strappò la carta e, per un attimo, non capì più niente; vedeva solo una spada dal fodero bianco e l'impugnatura dorata con striature argentate. Li guardò ad uno ad uno con uno sguardo più di rimprovero che di gratitudine "Ma non dovevate! Grazie mille! Siete fantastici!" li ringraziò la castana. Passarono la giornata serenamente a parlare, ridere e scherzare. Quella sera, prima di antrare nella sua camera, Hiei la bloccò le diede un dolce bacio sulla guancia "Buon Natale, Sakura" le disse dolcemente. Anche lei non perse tempo e gliene schioccò un altro sulla fronte "Anche a te, Hiei" gli sussurò all orecchio.
6 GIORNI DOPO...
La casa era praticamente deserta. Benissimo. I suoi coinquilini le avevano lasciato campo libero. Doveva fare in fretta. Un capodanno fatto come si deve richiedeva tempo. Iniziò a cucinare. Le pentole e le padelle bollivano e borbottavano. Un buonissimo odorino di carne si diffuse in tutto l'appartamento. Si recò un'attimo fuori sul terrazzo per controllare la parte finale della sua cena. Alzò la carta stagnola e si assicurò che il cioccolato si fosse rappreso bene. Rientrò dentro casa e finì di cuocere la cena. Era sicura che i suoi amici si sarebbero leccati i baffi. Intanto lo stereo continuava a mandare canzoni su canzoni che allietavano il suo duro lavoro. Dopo un pò guardò l'orologio 'Cavolo, sono già le sette! Devo sbrigarmi!' pensò. Poi il colpo di genio. Corse in camera e tirò fuori il suo flauto. Tornò in cucina e iniziò a suonarlo. Yusuke saliva le scale del suo appartamento seguito dagli altri tre amici. Hiei si fermò di colpo "La sentite?" chiese, riferendosi al suono di flauto traverso che proveniva dalla loro abitazione. Arrivarono in fretta alla porta della casa del detective. Quando la aprirono videro una cosa davvero insolita; Sakura stava suonando una musica alllegra e, sopra la sua testa c'erano stoviglie, piatti e bicchieri che volteggiano in aria e si andarono a posare ordinatamente sul tavolo circolare. Quando staccò le labbra dallo strumento si accorse che i suoi amici la stavano guardando sbigottiti "Si può sapere come hai fatto?" balbettò Kuwabara, incredulo. "Beh, è stato abbastanza semplice; ho caricato di energia astrale il flauto e ho iniziato a manovrare il servizio con la musica" concluse dirigendosi verso il bagno "Io vado a farmi una doccia. Ci vediamo tra poco". Arrivò nella toilette e si spogliò, buttandosi sotto l'avvolgente e caldo getto della doccia. Si insaponò per bene, lasciando che la schiuma le scivolasse lenta per il corpo snello. Si risciacquò e uscì dalla doccia indossando il suo accappatoio verde. Si diresse in camera e si asciugò. Aprì un cassetto e tirò fuori un abito lungo e a fascia, viola. Indossò un paio di scarpette bianche con i tacchi e concesse di truccarsi decentemente. Uscì dalla camera e sentì gli occhi dei suoi compagni su di lei. "O mio Dio, Sakura..." balbettò Yusuke con gli occhi sgranati "Stai davvero benissimo!" Kurama finì la frase per lui. Hiei non riusciva a scrollarle gli occhi di dosso. Era davvero stupenda. Il cuore riprese a martellargli nel petto ancora una volta. Il suo piccolo raggio di sole... "Senza indugiare oltre... io direi di iniziare!" li spronò la ragazza, portando in tavola cinque piatti di soba in cui galleggiavano dei pezzetti di carne. "Buon appetito!" esclamarono all'unisono. Con le bacchette nelle mani iniziarono a tirare su gli spaghetti fino alle loro bocche. "Wooow! È squisito!" asserì Kurama, con gli occhi che gli brillavano. "Si può bis, vero?" chiese Kuwabara, allungando il piatto verso di lei. "Anche io!" dichiararono il rosso, Yusuke e Hiei. 'Un piccolo miracolo; Hiei mangia molto poco, se mangia, e adesso chiede il bis! Del mio piatto pergiunta!^^' pensò felice, prendendo i piatti e riemettendoci dentro gli spaghetti iniseme al brodo e alla carne. Poi fu la volta del secondo: degli spiedini di manzo accompagnati da un'insalatina sfiziosa. Un altro grande successo. Infine fu la volta del dolce. Ci aveva lavorato davvero tanto. Si recò fuori lasciando che un pò d'aria fredda entrasse nella sala da pranzo. Fece segno a Kurama di spegnere le luci. Quando tutto fu buio pesto la ragazza entrò con una cupola di cioccolato, sopra un vassoio illuminato da lucine bianche. "Questa è la Dama dei Ghiacci. A Sapporo è un dolce molto rinomato e diffuso. Si chiama così perchè esige un clima freddissimo per la preparazione di almeno -6C°. È legato a una leggenda che mi raccontarono da piccola; in un'altra dimensione esiste un paese chiamato Terra dei Ghiacci. È un luogo sospeso fra le nuvole, irraggiungibile. In questa terra vivono le Koorime, o Fate delle Nevi. Sono tutte donne e danno alla luce le proprie figlie senza l'aiuto di uomini" posò il dolce sul tavolo e iniziò a cospargerlo di panna mettendoci sopra dei confettini azzurri "Ma poi, un giorno, una donna dà alla luce un figlio maschio" prese un confettino rosso e lo posizionò prorpio in cima alla cupola " e il povero bimbo viene gettato giù dalla Terra dei Ghiacci, credendolo un'entità cattiva e pericolosa. Il bambino cresce e diventa un uomo. L'unico legame che ha con la sua terra d'origine è la pietra azzurra che porta al collo. Un giorno, camminando nella foresta, scorge una figura femminile distesa a terra e coperta di sangue. Decide di sacrificare la sua pietra per salvarle la vita e questo ci insegna che basta solo essere un pò diversi per essere cacciati dalla società ma i pregiudizi non cambiano quello che sei in realtà. Fine! Allora chi vuole un pezzo?". Hiei era letteralmente sconvolto; non poteva credere alle sue orecchie ma non era arrabbiato. Sakura gli porse un piattino con dentro un pezzo di dolce "Hiei, tutto bene? Hai una faccia..." gli chiese preoccupata lei "Mh? Si , si va tutto benissimo" le sorrise portando alle labbra un boccone di dessert. Rimasero a tavola a chiacchierare fino a che non sentirono i fuochi d'artificciò esplodere nel cielo notturno. Si affacciarono al balcone e videro il cielo illuminato a giorno di mille colori diversi. Sakura stava guardando incantata quello spettacolo quando sentì una mano posarsi sulla sua. Era Hiei, che la stava guardando con i suoi bellissimi occhi rossi. "Felice anno nuovo, Hiei!" gli augurò la castana, abbracciandolo. Lui le cinse la vita con le braccia muscolose "Felice anno nuovo, Sakura" le bisbigliò all'orecchio.

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Capitolo 15
*** Poison and sweetness ***


Guten Abend! Scusate il ritardino ma oggi miracolosamente sono riuscita a finire di studiare prima ed eccomi qua a deliziarvi con il 15° capitolo! Gut zu lesen (scusate ma sto tedesco non mi esce più dal cervello xD)! 
Angel_Yoko: Hai perfettamente ragione! Hiei e Sakura stanno molto bene insieme! ^^ BUAHAHAHAAH L'HA AMMESSO! xD Ok sono andata. Ritornando seri ti prego di non odiarmi se ancora il bacio non c'e stato, ma non credo che dovrai aspettare molto (Ihhhihih aspetta e spera ndYusuke) (Yusuke mi hai fatto tornare in mente che dovevo picchiarti ndHiei) (Io me la filo! ndYusuke). Spero che ti piaccia anche questo chappy! Buona lettura! ^^ ;D
Capitolo 15: Poison and sweetness


"Oh, no! Abbiamo finito il riso!" esclamò Kuwabara passandosi una mano sul collo. "Vado io a comprarlo!" cinguettò Sakura mettendosi il giaccone "Così faccio due passi" e detto questo uscì. Kurama si avvicinò a Hiei "Non mi va di lasciarla girare da sola a quest'ora... seguila senza farti notare" "Non ha mica cinque anni!" asserì il demone di fuoco, seccato. La Volpe gli lanciò un'occhiata che avrebbe zittito anche uno di quei lottatori di wrestling super pompati. "Uff..." sbuffò, uscendo dalla finestra. Incominciò a saltare da un tetto all'altro ad una velocità impressionante. Saltò per altri palazzi e finalmente trovò la ragazza. Era appena uscita dal supermarket con una busta di plastica in mano. Hiei prese a seguirla mentre si dirigeva verso casa Urameshi. A un certo punto la ragazza si arrestò di colpo "Hiei, lo so che sei qui. Fatti vedere! Non penserai di farmela per la seconda volta, spero" disse ridacchiando. Una figura nera si materializzò davanti a lei "Come hai fatto?" chiese il demone, sbalordito. Sakura alzò un indice e sorrise dolcemente. Quel famigerato sorriso che ha fatto perdere la testa al moro "A me non sfugge niente, ricoldalo. Andiamo?" "Volentieri. Fa un freddo cane qui fuori!" affermò bruscamente mentre le si metteva di fianco. Ricominciarono a camminare, attraversando l'intricato reticolo di viuzze che portano alla casa di Yusuke. Quella era il momento perfetto per dirle come stavano le cose "Senti, Sakura. Sai io... beh, è un pò difficile da spiegare ma..." stava per rivelarle i suoi sentimenti quando la mano della ragazza gli si posò sulla sua bocca, chiedendogli di tacere. La castana si guardava attorno preoccupata "La senti?" gli chiese "Si, viene da là" riuscì a dire quando la quindicenne tolse la mano da sopra le sue labbra. Un' energia demoniaca non troppo potente. Quando svoltarono in un'altra via videro una figura massiccia ferma sotto ad un lampione. Decisero di avvicinarsi per vedere chi fosse. L'energia si avvicinava sempre di più, infatti la sagoma si stava avvicinando minacciosamente ai due emettendo un sibilo pacato. Hiei si parò davanti a Sakura, sfoderando la spada, pronto a combattere. Pronto a difendere anche a costo della vita il suo piccolo raggio di sole. Ma poi sentì una pressione sulla spalla "Quello è mio" sussurrò la ragazza passandogli la busta. "Ma..." provò a ribattere il moro che fu subito messo a tacere "Niente ma! Sono io la detective del mondo spirituale, fidati di me!" e sul suo volto apparve un sorriso veramente determinato. 'Accidenti; è davvero cambiata dalla prima volta che l'ho incontrata!' pensò Hiei. "Prego, signorina detective" disse sarcasticamente il demone scostandosi e facendo un piccolo inchino. Lei gli fece una linguaccia e partì all'attacco colpendo il demone nemico sul muso con un pugno. Aveva le sembianze di una grande lucertola antropomorfa. Il lucertolone, dopo il colpo ricevuto, prese il polso della ragazza e le morse il braccio con i suoi unici due lunghi denti iniettandole una sostanza grigiastra nell'arto. Hiei trasalì, ma non si immischiò tra lei e il demone lucertola. Quella era la sua battaglia. La ragazza gemette debolmente. Mentre aveva ancora il braccio intrappolato nelle fauci del mostro, la quindicenne si accorse che il lucertolone aveva commesso il più grande sbaglio della sua vita: si era avvicinato troppo. Sakura sfoderò i suoi Artigli del Falco e con un colpo deciso trapassò il petto del suo assalitore, facendolo stramazzare al suolo, privo di vita e riverso in una pozza di sangue bluastro. Anche Sakura, però, si sentì mancare le forze e crollò per terra, tremante. Veleno. Ecco cos'era quel liquido grigio iniettatole dal demone. Hiei, con uno scatto felino, si diresse verso la ragazza. Si avvicinò e provò a scuoterla. La risposta fu solo un respiro strozzato che uscì dalla gola della castana. Il moro la prese delicatamente in braccio e si diresse a gran velocità verso casa "Hi- Hiei... ho tanto freddo..." disse lei in un soffio "Resisti! Siamo quasi arrivati!" la pregò il demone. Era completamente terrorizzato. Hiei saltava da un palazzo all'altro con estrema velocità e agilità, tenendo stretto a sè il corpo tremante della ragazza "Ti prego, tieni duro, non manca molto" le ripeteva il moro. Troppo tardi; Sakura aveva perso conoscienza. Respirava molto faticosamente, tremava e la sua temperatura non prometteva niente di buono. Lo youkai diede un rapido sguardo al braccio della castana; era così gonfio che stava strappando la stoffa della maglietta. Cattivo segno. Finalmente arrivò a casa di Yusuke e suonò al citofono "Chi è?" chiese una voce familiare "Yusuke, sono io. Apri, è un'emergenza!" tagliò corto il demone. Clack. il cancello si aprì e Hiei salì le scale in fretta e furia. "Ragazzi, dal citofono Hiei sembrava davvero preoccupato. Chissà cos'è successo?" disse Yusuke grattandosi la nuca. 'Oh,no' pensò Kurama alzandosi di scatto dal divano dove era comodamente spaparanzato. Il mezzo-demone si voltò e vide Hiei sull'uscio di casa, ormai senza fiato, che teneva in braccio Sakura, ridotta un ciencio. "Ma che..." azzardò Kuwabara che fu subito zittito da uno degli sguardi assassini tipici del demone di fuoco. "A dopo le spiegazioni. Ora dobbiamo curare Sakura" disse Kurama mentre si avvicinò alla ragazza. Il ragazzo capelli corvini emise una specie di ringhio sordo; nessuno doveva avvicinarsi a lei mentre era in questo stato. "Stai tranquillo, non te la voglio strappare dalle braccia. Fammi solo controllare la temperatura" affermò la Volpe. Le appoggiò la mano sulla tempia sinistra. Calda. Molto calda. "Presto, portiamola in camera sua" asserì dirigendosi verso la stanza della castana seguito dal moro che ancora stringeva tra le braccia la ragazza. La adagiò sul letto e permise al rosso di applicarle  del ghiaccio sul braccio, che ormai sembrava una melanzana, da quanto era gonfio e aveva asscunto una strana tonalità violacea e le stese un panno umido sulla fronte. La quindicenne respirava a fatica e emetteva dei rantoli strozzati. Hiei, in fondo al suo letto, fissava un punto indefinito sulla trapunta dell'amica. La voce del rosso lo riportò sulla terra "Per fortuna sei arrivato in tempo; la salveremo, stai tranquillo. E poi la nostra Sakura è una roccia! Ora però dimmi cos'è successo". Il moro prese un lungo respiro e raccontò per filo e per segno tutto quello che era accaduto. Kurama ascoltò in silenziò tutta la storia. Finita la spiegazione il moro aggiunse "È tutta colpa mia... non sono riuscito a proteggerla". Abbassò lo sguardo. La Volpe mise una mano sulla spalla dell'amico "Io vado a raccontarlo agli altri. Resti tu con lei?". Il demone annuì debolmente, con gli occhi ancora rivolti al pavimento. Il rosso uscì e Hiei si appostò su una sedia di fianco al letto di Sakura "Scusami..." le sussurrò mentre le prendeva dolcemente la mano. "N-non ti devi scusare. Sono una detective del mondo  spirituale sono i rischi del mestiere...". I due intensi zaffiri della ragazza scontrarono contro gli ardenti rubini del demone, che le sorrise con una naturalezza non sua. La castana cercò di tirarsi su puntellandosi sl braccio "buono", ma era ancora troppo debole. Prima di schiantarsi con poca grazia sul letto sentì il muscoloso braccio di Hiei sorreggerla per la schiena "Ehi, ehi... vacci piano!". Sakura fece ancora un piccolo sull'arto e si appoggiò al fianco del demone, mettendo la testa sulla sua spalla. Il moro arrossì ma quel contatto così ravvicinato con la quindicenne non gli dispiaceva affatto. "Il demone è morto?" chiese la castana "Si, è stata una lotta davvero bella" bisbigliò il demone. La ragazza alzò la testa e lui appoggiò le appoggiò le labbra sulla fronte. La temperatura non accennava a diminuire. "Sei stata avvelenata e ora hai la febbre alta" "Me ne sono accorta" fece lei, guardando Hiei negli occhi. Un attimo dopo , Sakura crollò sul materasso, tossendo e ansimando. Lui si sentiva impotente, poteva solo tenerle la mano e confortarla. La porta si aprì e Yusuke fece capolino nella stanza "Come sta?" chiese preoccupato "Tsk... perchè non lo chiedi a lei?" fece lo youkai, stizzito "Non ce la fai a non essere odioso, vero? Comunque vai in cucina, ti vuole Kurama". Il demone si alzò dalla sedia cedendo il posto a Yusuke. Prima di uscire diede un'ultima occhiata alla ragazza 'Vorrei fare qualcosa di più per te, Sakura, ma non so come' pensò e uscì, dirigendosi in cucina. La ragazza aprì un'occhio. Bastò per vedere due iridi color nocciola che la fissavano preoccupate, invece di due braci ardenti "Ciao Yusuke" bisbigliò lei "Ma che ciao e ciao! Che ti è saltato in mente, si può sapere? Metterti a combattere contro un demone senza neanche il preavviso di Koenma!" esclamò decisamente irritato "Se non faccio pratica non arriverò mai al tuo livello" fece lei, chiudendo gli occhi. Aveva freddo, molto freddo. Yusuke le passò una mano sulla fronte "Cavolo ustioni!" si sorprese lui "Forse" asserì lei ancora con le palpebre serrate "Ti prego, adesso non cominciare a rispondere a monosillabi per carità! Sembri proprio Hiei! Forse stai troppo a contatto con lui!" scherzò il mezzo-demone. Anche lei sorrise dolcemente. "Promettimi che non farai mai più una sciocchezza simile" la pregò il detective. Lei alzò il medio e l'indice "Parola di lupetto" disse con un tono rassicurante la quindicenne. "Magari di falchetto" fece lui, mostrando un sorriso a trentadue denti. "Sei prorpio senza speranze, caro Yusuke" constatò lei mentre sorrideva di nuovo.
INTANTO...
Hiei arrivò con passo felpato in cucina, come un ladro, come se nessuno dovesse sentirlo. Aveva lo sguardo perso e riusciva a pensare solo alla povera Sakura. Quello stupido veleno non le avrebbe portato via la persona che più amava. In cucina c'era Kurama e, appoggiata sul tavolo di fianco a lui, una... siringa con del liquido verdastro all'interno "Perchè mi hai chiamato?" chiese il demone, appostandosi davanti alla Volpe che, per tutta risposta, gli allungò la siringa. Lui alzò le mani "Io non so fare le iniezioni e poi perchè dovrei farlo io?" domandò lo youkai, sempre più agitato "Perchè sei tu la persona più vicina a lei in questo momento; non se la farebbe mai fare da me, da Yusuke o da Kuwabara! Ogni secondo è cruciale; dobbiamo impedire che il veleno raggiunga i polmoni o non ce la farà a superare la notte... Hiei, dove sei andato a finire?". Kurama vide solo un guizzo nero entrare nella stanza di Sakura. La siringa era scomparsa. Hiei entrò nella stanza della ragazza e vide che i suoi tremori erano sempre più forti. Di fianco a lei stava Yusuke con le braccia conserte "Hiei, qui si va di male in peggio" disse sconsolato il detective, appoggiando nuovamente la mano sulla fronte. La ritrasse subito, come per paura di scottarsi. "Sta dormendo?" "No, non sto dormendo" sussurò una vocina. I due si voltarono e videro due occhi azzurrissimi e lucidi che li fissavano "E va bene. Io ti lascio alle AMOREVOLI cure di Hiei" scherzò e uscì dalla stanza. Hiei si sedette di fianco a lei e la aiutò a tirarsi sù. Si ritrovarono di nuovo l'una contro il fianco dell'altro. "Ehm, senti, neanche a me piace l'idea ma..." mostrò la siringa alla giovane,  che sbiancò. "E va bene, facciamo in fretta!" sussurrò lei. Il demone le conficcò l'ago nel braccio sano e le iniettò l'antidoto. "Ti ha fatto male?" "Ho sofferto pene peggiori" sorrise lei, abbandonando la testa sulla sua spalla. Lui iniziò ad accarezzargliela "Ti senti un po' meglio?" "Si, grazie" disse in un soffio la quindicenne. Sakura alzò la testa e sbadigliò. "Hai sonno?" domandò guardandola negli occhi. Prima di rispondere la castana si perse per qualche attimo in quei bellissimi rubini, così dolci e premurosi. La prima volta che si sono visti aveva uno sguardo davvero freddo e passivo, ma in quei pochi mesi l'aveva visto addolcirsi sempre di più. "Un pò" tagliò corto lei, sorridendo dolcemente. Si adagiò piano sul letto e Hiei le tirò su le coperte fino alle spalle. Il moro le accarezzò di nuovo la testa "Dormi. Ci sono io qui con te" le disse con il tono più rassicurante che riuscì a trovare "Grazie Hiei" bisbigliò la ragazza. Non passarono cinque minuti che Sakura fu già nel mondo dei sogni. Dopo poco anche lui si addormentò beato sulla sedia.
L'INDOMANI MATTINA...
Hiei si svegliò a causa dell'aria fredda che gli arrivava addosso. Quando fu abbastanza lucido vide il letto disfatto e Sakura non era lì. La finestra completamente spalancata e sul balcone stava la castana. Guardava l'orizzonte con sguardo perso, appoggiata alla balaustra. Hiei la affiancò e vide che aveva il viso rigato da pesanti lecrime, che le scendevano copiose sulle guance pallide. Le appoggiò una mano sulla spalla "Ehi, che hai?" le chiese preoccupato. "E non vedi che sto piangendo? Chi se ne accorge non sei tu... tu sei troppo distratto..." come risposta lei iniziò a cantare. L'istinto di spingerla dentro a calci nel sedere era forte ma, invece, fece una cosa inaspettata; la abbracciò con quanta più tenerezza possibile. La prese per mano e la ricondusse in camera, facendola sedere sul letto. Singhiozzava e le lacrime scendevano a catinelle. "Sakura, avanti, sfogati" le disse il demone aprendo le braccia. Lei si rifugiò in quella stretta gentile e iniziò un pianto disperato, una manifestazione di anni di sofferenza. Si aggrappò alla tunica dello youkai con un'angoscia tale da mettere in soggezione anche lui stesso. Ma era felice di poter finalmente fare qualcosa per lei. Stava cambiando e il merito era solo di Sakura. "Ti voglio bene" le sussurrò dolcemente all'orecchio "Anche io ti voglio bene" fece lei asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.

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Capitolo 16
*** Sunrise ***


Bonsoir! Ecco per voi un'altro appassionante capitolo della vostra ff preferita (se se come no ndKuwabara) (Zitto tu, bestione ndIo) (Oppure? ndKuwabara) (Ooohn Hieii ndIo) (Ok ok sto zitto .-. ndKuwabara)! Buona lettura! ^^ :D
Angel_Yoko: Ciauuuuuu! Buone notizie! Manca poco poco alla battaglia contro Iyasha e la sua orda di demoni! Yeeeh! Comuuuunque è evidente che Yusuke se le va a cercare xD Spero ti piaccia anche questo chappy!! Tanto love <3 :3
Capitolo 16: Sunrise

Sakura camminava spedita verso casa dopo gli allenamenti con Harumi. Il caldo sole di Maggio le sfiorava dolcemente i lunghi capelli castani, donandogli dei riflessi ramati. Ieri Botan le aveva comunicato giorno e orario preciso in cui l'orda di demoni sarebbe arrivata sulla terra. "Il ventisette di Maggio alle tre in punto si aprirà un portale appena fuori Yamazuki, mi raccomando fate attenzione" le parole della traghettratrice le tormentavano la mente. Aveva una certa paura ad affrontare quei mostri; certo ora era davvero abilisssima a maneggiare la spada e il suo Reitaka era più forte che mai. Ma quel giorno non c'era posto per altre sensazioni. C'era un'incontrollabile euforismo perchè aveva ricevuto una splendida notizia. Arrivò dentro casa e Kurama si accorse subito del suo sorriso radioso "Come mai tutta questa allegria?" le sorrise il rosso "Ho una bellissima notizia da darvi" annunciò la castana incurvando ancora di più gli angoli della bocca "Sentiamo un pò" disse Kuwabara, prendendo posto tra Hiei e Yusuke "Allora... oggi, alla fine dell'allenamento, l'istruttore mi si è avvicinato e mi chiesto se volevo esibirmi nello spettacolo di sabato... e indovinate io cosa ho risposto?" chiese la quindicenne "Si?" azzardò il moro "Centrato in pieno, Hiei!" trillò la ragazza "Wow, Sakura, ma è stupendo!" fece Yusuke tutto contento. La giovane tirò fuori dalla tasca della felpa cinque biglietti e li porse ai ragazzi "Ho ipotizzato che potesse interessarvi vedermi in azione con Harumi" asserì giuliva. "Ehm, Sakura... non sarebbe meglio saltare per questa volta?" domandò il demone di fuoco, appoggiando la schiena contro la spalliera del divano "E perchè mai?" "Perchè la battaglia è tra dieci giorni! Ti serve un'allenamento speciale. Ti abbiamo già detto che Iyasha sa riflettere l'energia del suo avversario, no?" fece inarcando un sopracciglio, preoccupato. "Stai tranquillo Hiei andrà tutto bene e poi, se ti ricordi, ho già fatto un allenamento simile con Yusuke; quello con gli specchi". Lo youkai cercò di ricordarsi vagamente. Ma si! Qualche settimana prima il mezzo-demone l'aveva allenata con delgi specchi che riflettevano il Reitaka della ragazza, rilanciandoglielo contro. Il moro emise un sospiro rassefnato per poi prendere a fissare Sakura con uno sguardo addolcito. Fortunatamente lei non se ne accorse e si diresse in camera per finire i compiti. Si appostò alla scrivania e iniziò a leggere i paragrafi sottolineati sul libro di storia. Sentì il sonno coglierla di sorpresa e, senza quasi accorgersene, si addormentò sopra il povero Napoleone III. Hiei entrò con disinvoltura in camera della ragazza per dirle che la cena era in tavola. Erano ormai più di due ore che stava "studiando". La trovò assopita sopra il libro aperto. Scosse impercettibimente la testa e sorrise dolcemente. Le si avvicinò e la scosse "Ehi, studiosa, è pronta la cena" sussurrò scherzoso all'orecchio. La castana aprì gli occhi di scatto e guardò stupita il demone al suo fianco. Dopo un attimo di silenzio imbarazzante scoppiarono a ridere. "Stanno proprio bene insieme, non trovi?" domandò Yusuke indicando la stanza di Sakura "Hai ragione, fanno una bella coppia quei due" affermò Kurama, portando in tavola una bottiglia d'acqua. I cinque finirono di mangiare e si ritirarono nelle loro camere. Sakura, anche dopo il riposino pomeridiano, si infilò il pigiama e si addormentò tranquilla. 
DRIIIIIIIIIIN! La ragazza aprì un occhio. Bastò pervedere lo specchietto del mondo spirituale che si illuminava e trillava fastidiosamente sopra il comodino. Si alzò di malavoglia e lo aprì "Koenma, che vuoi ora? È notte fonda!" sussurrò, assonnata, la castana "Dormirai dopo. Abbiamo rilevato la presenza di due demoni nel parco di via Yamato. Provvedi". Detto questo il collegamento si interruppe e lei chiuse lo specchietto con un movimento scocciato "Dannato marmocchio!" inveì sotto voce mentre dava una rapida occhiata alla radiosveglia: segnava le cinque spaccate. Il cielo aveva giàcominciato a schiarirsi leggermente. Accese la luce, si vestì e uscì dalla stanza. Il corridoio era tutto maladettamente buio e per prendere la spada doveva raggiungere il salotto. Procedette a tentoni, sbattendo parti del corpo che non sapeva nemmeno di avere contro qualunque cosa si trovasse sulla sua strada. Finalmente arrivò in soggiorno e, dopo vari tentativi, riuscì a trovare l'arma e se la legò alla vita. Aprì la porta. Stava per uscire quando una voce inconfondibile la bloccò sull'uscio "Dove vai?". Dalla penombra uscì fuori nientepopodimeno che Hiei. "Missione. Ci sono dei demoni da fare fuori" bisbigliò Sakura indicando l'esterno "Capisco. Beh... buona fortuna" disse il demone del fuoco. Fece per andarsene ma, questa volta, fu la voce della quindicenne a coglierlo di sorpresa "Vieni con me?" chiese a mezza voce la ragazza. Lui si voltò di scatto e le lanciò un sorriso di sfida, mentre ritornava sui suoi passi. "Vediamo se sono stato un bravo maestro per la nostra piccola Sakura" le sussurrò quando le fu pochi centimetri dal viso. Uscirono e camminarono fianco a fianco fino al parco. All'entrata percepirono due energie demoniache provenire da sopra un albero. I due sguainarono le katane nello stesso momento, pronti allo scontrò. Sentirono le due presenze sempre più vicine. "Ma che bel quadretto!" un voce roca e cavernosa. Davanti a loro apparve un demone basso, grasso e dalla pelle unta e gialla. "Ehi tappetto, dacci la ragazzina! ABBIAMO FAME!" un'altra voce, questa volta molto acuta. A fianco del demone grasso se ne materializzò un secondo, alto, magro e verdastro. "Credo che per stasera rimarrete a becco asciutto!" esclamò Sakura, mentre si scagliava senza alcun riguardo contro il demone, traffiggendolo all'altezza del cuore. La creatura morì sul colpo, stramazando al suolo. Il suo compagno, acceccato dall'ira, colpì la ragazza su un fianco, facendola sbattere violentemente contro il tronco di un albero. Il ciccione la raggiunse. La spada era volata via e si era conficcata nel terreno a una decina di metri da lei. Troppo lontana. C'era solo una cosa da fare. Formò il triangolo e caricò il colpo, ma prima che potesse sparare il Reitaka, il demone cadde morto aii suoi piedi, infilzato dalla spada di Hiei. "Tutto bene?" domandò lo youkai del fuoco, allungando una mano verso la ragazza "Si grazie" affermò Sakura, stringendo saldamente la mano di Hiei e alzandosi in piedi. "Come sono andata?" gli chiese mentre si sedevano su una panchina "Sei diventata molto abile con la spada. Ti faccio i miei complimenti" le disse guardandola negli occhi, immergendosi in quegli splendidi zaffiri che gli aveano fatto perdere la testa "I complimenti devi farli solo a te stesso. Sei tu che mi hai insegnato a combattere e " appoggiò la mano su quella del moro "te ne sono veramente grata" gli sorrise dolcemente, per poi arrossire leggermente. Anche lui si imporporò il viso "Ma figurati" sussurrò, sorridendole di rimando. La sua testa scattò verso l'orizzonte "Andiamo a vedere una cosa veramente stupenda" asserì prendendola in braccio e iniziando a saltare velocemente sui rami di una grande quercia. Quando arrivarono in cima poterono finalmente vedere una palla di fuoco che, piano piano, si alzava. "Hai ragione. L'alba davvero bellissima" affermò la giovane appoggiando la testa al suo petto muscoloso "Già, è bellissima" ripetè Hiei. Lui non si riferiva al sole che stava sorgendo ma alla sensazione di stringere tra le braccia uno dei suoi raggi.

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Capitolo 17
*** Spettacolo volante ***


'Sera ragazzi e ragazze! Ecco a voi un altro chappy! Oggi vedremo Sakura in azione con Harumi! Lo so che state fremendo quindi basta parlare! Che lo spettacolo cominci :D
Angel_Yoko: Eeeeehi! Sto con la febbre a 38 però mi faccio forza e scrivo, hai visto?? xD (vorresti l'oscar? ndYsuke) (Siii *_* ndIo) (Era una battuta ndYusuke) (T_T ndIo) BUONA LETTURA! ;D
Capitolo 17: Spettacolo volante

Venerdì sera. Doveva essere una serata tranquilla e invece Sakura camminava avanti e indietro per la sua stanza, nervosissima. Si rimise seduta sul letto ma poi si rialzò di colpo ricominciando ad avanzare in preda ad una specie di esaurimento pre-esibizione. Aveva il terrore di sbagliare qualcosa, che capitasse la stessa cosa che le era successa con Eiki. La porta si aprì all'improvviso comparve Kuwabara sull'uscio "Potrei sapere che hai da camminare così? Mi stai facendo saltare i nervi" esclamò infastidito "Oh, scusami Kuwabara... è che... sono un po' agitata per domani" disse la castana buttandosi a sedere sul bordo del letto con lo sguardo basso. Il carotone, sentendosi in colpa per il poco tatto usato con la ragazza, si sedette di fianco a lei e le appoggiò una mano sulla spalla. Sentì che tremava leggermente "Ehi, andiamo non fare così! Andrà tutto a meraviglia, te lo garantisco!" provò a rassicurarla. La quindienne alzò la testa e abbozzò un piccolo sorriso che diventava via via sempre più grande "Hai ragione! Non devo buttarmi giù! Grazie Kazuma!" asserì convinta la castana, dando un'amichevole spallata allo spilungone "Questo è quello che voglio sentire! Io vado a stendermi in branda, sarebbe meglio se lo facessi anche tu" si raccomandò "Si mamma, subito". Quelle parole le uscirono dalla bocca senza nessun controllo. Si portò le mani alle labbra e arrossì di botto. Come diavolo le era saltato in mente di chiamare il suo amico "mamma"?! Le mani salirono fino a coprire tutto il viso, ora di un colore rosso profondo "Ehm... allora io vado, buonanotte!" esserì imbarazzato anche lui. Uscì senza neanche aspettare una risposta "Ragazzi, Sakura mi ha chiamato mamma!" Kuwabara era UN PO' scosso "Quante noie per niente! Ti ha chiamato mamma, e allora?" fece Hiei guardando storto il carotone.
"Sei geloso, vero?" chiese Yusuke con un sorriso beffardo "Cosa? Ma che stai dicendo!" rispose lo youkai tutto rosso in viso, lasciando il salotto per dirigersi in camera della ragazza. Aprì la porta e la trovò immersa tra le pagine di un grande libro dalla copertina rossa "Ehm... ciao Hiei. Che c'è?" Lui richiuse la porta e si andò a sedere sul bordo del letto, di fianco alla castana, che intanto lo guardava con fare interrogativo. Il demone prese un lungo respiro "Perchè hai chiamato Kuwabara mamma?" le domandò schiettamente "Non lo so! Mi è uscito così!" sbraitò la ragazza, per poi tapparsi la bocca per la seconda volta con le mani. Dopo di un po' le tolse "Scusa se ti ho urlato contro" disse con lo sguardo basso. Sentì una mano appoggiarsi sulla sua testa. La alzò e vide Hiei che la guardava con dolcezza "Non fa niente. Buonanotte" asserì. Fece per alzarsi quando sentì Sakura trattenerlo per un braccio. Lo tirò verso di lei e lo abbracciò "Buonanotte Hiei" sussurrò liberandolo dalla sua presa micidiale. Il moro si alzò e non se ne andò senza aver prima fatto un amichevole occhiolino alla castana. La ragazza si stese sul letto e prese sonno.
Sakura sentì una mano calda e gentile posarsi sulla sua spalla e scuoterla un po' "Ehi, dormigliona! Sei nata stanca e vivi per riposare? Su, in piedi!" affermò euforico Kurama, tirando su le tapparelle. Il sole le colpì gli occhi e se li coprì con il braccio "Ti sei dimenticata che oggi ti devi esibire?". A quella domanda la castana si tirò su di scatto "Caspitissima! Hai ragione!". Prese il suo accappatoio e si diresse in bagno per farsi una bella doccia. Si spogliò e si concesse una mezz'oretta sotto il getto caldo dell'acqua. Non era particolarmente agitata; dopo la chiacchierata con Kuwabara si era tranquillizzata. 'Vorrei tanto sapere perchè l'ho chiamato "mamma"' pensò uscendo dal bagno avvolta nell'accappatoio. Andò in camera sua, si asciugò e si vestì con un paio di jeans attillati, una canottiera blu e un paio di scarpe bianche. Si guardò allo specchio; la canottiera lasciava intravedere le cicatrici di quei tagli infertele dalla tigre durante la prova di sopravvivenza della maestra Genkai ma poco le importava. Andò in sala da pranzo e si sedette per la colazione "Ciao ragazzi!" li salutò addentando un biscotto "'Giorno Sakura! Oggi è il grande giorno!" trillò Yusuke con un grande sorriso "Eh, già! Non vedo l'ora!" confessò ridendo la castana "Sai già cosa farai?" le domandò Kurama "Certo! Ma non voglio svelarvi niente! Vi dico solo che mi esibirò con un sottofondo musicale" disse misteriosamente "Tornando a discorsi più seri, la battaglia è fra tre giorni" fece ricordare Hiei "Io sono sicura che andrà tutto bene anche se..." iniziò la ragazza "non è l'orda in se che mi spaventa perchè Botan ha detto che è composta da demoni molto scarsi però Iyasha sembra molto forte" finì guardando verso il moro "Lo è" intervenne Kuwabara "e questa volta non possiamo usare un diversivo come quando abbiamo salvato Hiei. Dovremo affrontarlo direttamente e non sarà una cosa semplice" asserì mettendo le braccia conserte. Sakura guardò l'orologio "Ooook, io devo andare al circolo per le prove! Mi raccomando, i miei nonni verranno a prendervi alle tre in punto. Fatevi trovare pronti! Ciao ciao!" prese il suo Ipod e uscì di casa. Cominciò a camminare verso Fenikkosu no Homu con le cuffiette dell' Ipod nelle orecchie. Hiei era seduto sul letto di camera sua, con un paio di jeans nella mano destra e una maglietta verde in quella sinistra. Quella volpe di Kurama lo aveva costretto a vestirsi "decentemente". Si tolse la tunica nera e indossò i vestiti. Mentre si dava una sistematina allo specchio sentì un brivido freddo lungo la schiena. Con un gesto fugace si tolse la fascia e spalancò il suo Jagan. 'Dove sei? Dove sei?' pensò mentre la cercava. Quando la trovò il suo cuore perse un battito. Sakura era appoggiata al tronco di un albero, con gli occhi serrati. Un rigolo di sangue le scendeva dalla bocca. Affianco a lei un demone morto. Lo sguardo scese e il moro notò un ramo che le trapassava il ventre e buttava fiotti di sangue. Si catapultò fuori sotto lo sgurdo attonito degli altri tre. "Ti prego, ti prego Sakura resisti. Sto arrivando" sussurrò. Le lacrime cominciarono a pizzicargli gli occhi, ma le cacciò. Arrivò al luogo dove aveva visto la ragazza ferita ma, adesso, non c'era nessuno. Nè lei nè il demone. "Hiei! Che ci fai qui?" gli domandò una voce. Una voce che conosceva ed amava. Da un vialetto sbucò fuori Sakura affettivamente senza neanche un graffio. Iniziò a correre verso di lei. La abbracciò "Sakura! Stai bene!". Era davvero al settimo cielo "Certo che sto bene, perchè?" si stupì la castana sciogliendo l'abbraccio "No, niente" tagliò corto mentre si perdeva ancora una volta in quei intensi zaffiri che amava tanto "Allora io vado" disse la quindicenne "Posso venire?" "E rovinarti la sorpresa? Non credo proprio, torna a casa. Ci vediamo dopo" e detto questo gli schioccò un dolce bacio sulla guancia e riprese a camminare per il sentiero sterrato. Ricominciò a camminare verso casa 'Perchè il mio terzo occhio ha proiettato quell'immagine?' si chiese mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni. 
ORE 15.45:
"E ora vi presentiamo una ragazza. La più giovane del nostro circolo ma non posso dire che sia la meno esperta, anzi è davvero un portento. Ecco a voi Sakura Misate con Harumi!" annunciò il presentatore al microfono. La folla scoppiò in un applauso di incoraggiando. "Vai Sakura!!" il grido di Yusuke si levò sopra il rumore del battito di mani. Su quella distesa di erba verdissima arrivò la castana; sul braccio sinistro, sopra un guanto di cuoio, stava un falco marrone con striature chiare sulle ali e color crema sul ventre dalla coda rossiccia con in testa un cappuccio che le impediva di vedere e nella mano destra una corda molto lunga, nera e sottile con un affarino peloso in una delle estremità. Appeso al collo dell giovane stava un fischietto argentato. Con rapido gesto tolse il cappuccio al falco, scoprendo due iridi brune. La castana alzò il braccio e l'uccello spiccò il volo raggiungendo un'altezza considerevole. Diede il segnale e la musica partì. Fece roteare la corda più volte per poi lanciarne un capo in aria, più o meno all'altezza del rapace che iniziò a seguirlo. 'I am unwritten, can't read my mind, i'm undefined' Il falco cercava in tutti i modi di prendere quel giocattolino peloso ma non ci riusciva; ogni volta che stava per affondare gli artigli sul gingillo la ragazza cambiava subito traiettoria. "I'm just beginning, the pens in my hand, ending unplanned". Il falco sfrecciava nel cielo, imperterrita, cercando di raggiungere l'inafferrabile giochino peloso. Sakura, dal basso, scrutava attentamente l'uccello per evitare eventuali errori, ergo figuracce. "Starring at the blank page before you, open up the dirty window, let the sun illuminated the words that you cannot find, reachin for something in the distance so close you can almost taste, relase your innovation". Il corpo della castana si muoveva armonioso sotto lo sguardo attento di una settantina di paia d'occhi. Un paio in particolare la fissavano intensamente. Avevano il colore del sangue. "Feel the rain on your skin no one else con feel it for you only you can let it in, no one else, no one else con speak the words on your lips, drench yourself in words unspoken, live your life with arms wide open, today is when your book begin, the rest is still unwrutten!". Hiei si sentì mancare per un istante la terra sotto i piedi; non conosceva l'inglese ma... il messaggio che voleva fargli arrivare Sakura era troppo lampante. E così l'esibizione andò avanti con Harumi che cercava disperatamente di acchiappare quel danatissimo gingillo peloso e la ragazza decisa a non farglielo afferrare. Ad un tratto la canzone cambiò di intonazione, con un bel canto a cappella 'È il segnale!" pensò la ragazza. Abbassò di colpo il capo della corda e iniziò a farlo roteare appena sopra le teste del pubblico. Il rapace ricominciò a seguirlo volando velocissima. Quando passò per la terza volta sopra il capo di Yusuke... SPLAT! Gli lasciò un ricordino abbastanza... puzzolente. Sui suoi capelli neri tirati indietro col gel capeggiava un 'bellissimo' escremento fresco "BLEAAAH! CHE SCHIFO!" esclamò il ragazzo, rabbrividendo. Alla castana scappò un sorriso per poi ritornare seria e rispedire il capo a una ventina di metri sopra di lei. Dopo vari tentativi, finalmente, Harumi riuscì a prendere il giocattolino peloso. Con un forte strattone Sakura lo riprese in mano. La canzone era ormai finita ma mancava il gran finale. Il pubblicò iniziò ad applaudire ma venne subito bloccato da un gesto di mano da parte della castana. A quel segnale tutto tacque. La ragazza si portò il fischietto alla bocca e soffio con quanto più fiato possibile. Il falco pigò le ali e si lanciò in picchiata contro la ragazza ad una velocità impressionante. Se l'avesse presa in pieno avrebbe sicuramente perso il braccio. Hiei guardava la scena con fare abbastanza preoccupato. Quando ormai la collisione sembrava imminente l'uccello dispiegò le ali e planò dolcemente verso il guanto di cuoio. Una volta che il rapace si fu appollaiato, Sakura le rimise il cappuccio per poi incrociare le gambe e fare un piccolo inchino. La folla scoppiò in un fragoroso applauso. I suoi amici si alzarono in piedi per una standing ovation. "Sei stata fantastica, Sakura!" si complimentarono i quattro mentre camminavano a passo regolare verso casa "Grazie ragazzi!" li ringraziò la giovane arrossendo leggermente. Decisero di fermarsi a prendere un gelato. La ragazza si sedette su una panchina e iniziò a mangiarselo con calma. Fu affiancata da Hiei che la guardava con fare stupito "Sei stata davvero bravissima" le disse "Grazie Hiei! Spero che Yusuke non se la sia presa troppo se Harumi l'ha scambiato per un sanitario" ridacchiò la castana. Anche al demone scappò un piccolo risolino divertito "Perchè hai scelto quella canzone? Volevi farmi arrivare una specie di- fece le virgolette con le dita- 'MESSAGGIO SUBLIMINALE'?" le chiese senza pensarci un troppo su. La giovane sbiancò. Come caspitissima aveva fatto? "Vedo che non ti sfugge niente! Comunque si, è vero, volevo mandarti un messaggio" fece misteriosa lei "E quale sarebbe questo messaggio?" "Non nascondere le tue emozioni, lascia libero quello che hai dentro, non chiuderti in te stesso" affermò decisa "Hn... ci proverò" disse abbozzando un sorrisetto di quelli che facevano impazzire Sakura. "Fanno proprio scintille quei due, non trovi?" asserì Yusuke con un sorrisetto malizioso guardando i due seduti fianco a fianco dalla vetrate della gelateria "Già hai ragione. Povera Sakura... e se si mettesse con Hiei? Che fine orribile, povera creatura!" ironizzò Kuwabara "Andiamo, Kuwabara, non ti sembra di esagerare? Hiei è molto dolce con Sakura, non lo vedi?" lo rimproverò Kurama. Dopo qualche secondo scoppiarono a ridere. "Quindi ormai siamo a meno due dalla battaglia! Ti devo confessare che sono un poì nervoso" le rivelò il moro, guardando il cielo stellato. La ragazza gli appoggio' una mano sulla spalla "Sono sicura che andrà tutto a meraviglia" lo rassicurò. "Speriamo" le disse dolcemente, improvvisandole un buffetto sulla guancia.

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Capitolo 18
*** La mia battaglia ***


Buooongiooorno!! Eccoi qua finalmente con il 18° capitolo, finalmente oggi se le danno di santa ragione. Scusate per il piccolo ritardo ma sto scrivendo anche un'altra storia (Artisti musicali>One Direction>My beutiful Hampshire) se volete dargli una letta... sono solo al primo capitolo! Senza indugiare oltre... si cominci!
Angel_Yoko: CI-CI-CIAOOOOOO! Finalmente siamo arrivati al giorno della battaglia, sei emozionata? Te l'ho gia detto; io non svelo niente ;D nel prossimo chappy scoprirai se si dichiareranno! BUONA LETTURA! Un bacione <3
Capitolo 18:La mia battaglia

Sakura camminava spedita verso casa, di fianco a Hiei. Stavano tornando dall'allenamento speciale prima della battaglia. La castana aveva le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo basso "Preoccupata per domani?" le chiese vedendola così taciturna "Ehm... no! Ma che dici! Beh, si.... un pochino... ok, si, sono totalmente terrorizzata" ammise con un sospiro rassegnato "Non eri tu quella che diceva che sarebbe andato tutto a meraviglia?" le domandò con un sorriso di sfida. Anche lei di rimando gli sorrise beffarda. All'mprovviso la ragazza si fermò "Che ti prende?" le chiese il moro, preoccupato. Da in fondo alla via arrivavano guaiti e uggiulati disperati. Proprio davanti alla loro casa. La quindicenne scattò a correre, velocissima. Il demone prese a segiurla, confuso. Non capiva il motivo di tutta quella preoccupazione "Ti prego, ti prego... fai che non sia lei" pregò con le lacrime che iniziavano a pizzicarle gli occhi. Quando arrivarono davanti alla casa di Yusuke le paure di Sakura si fecero realtà. Kyoko, stesa a terra che cercava di rialzarsi, sguazzando nel proprio sangue. Una freccia conficcata nel fianco. Emetteva guaiti di dolore fortissimi. La ragazza le si avvicinò e si inginocchiò di fianco a lei, macchiandosi i pantaloni con il sangue dell'animale "Kyoko...sono io, stai tranquilla adesso ti curo io" le lacrime iniziarono a rigarle le guance rosee. Il cane, al suono della voce della padroncina, alzò un pò la testa e le leccò affettuosamente il viso. Intanto Hiei se ne stava in disparte, aspettando che la tragedia si consumasse. Lui, come Sakura, sapeva che ormai il cane non ce l'avrebbe fatta. Kyoko esalò il suo ultimo respiro e abbandonò la testa sul braccio della ragazza. Non ce l'aveva fatta. Era morta "NOOOOOO! Kyoko ti prego, svegliati!" implorò la ragazza, inutilmente. Le lacrime continuavano a cadere abbondanti, mischiandosi alla pozza di sangue intorno all'Akita. La ragazza fece scendere lo sguardo fino al fianco del cane, dove era conficcata la freccia. Sul suo legno c'era incisa una scritta. Con un gesto deciso la strappò dalla costa e la lesse a voce alta "Ciao Sakura! Intanto che ti aspettavo ho voluto divertirmi un po' con la tua adorata cognolina! Spero che non te la sia presa troppo! A domani! Firmato... Iyasha". La castana digrignò i denti e fece così tanta presa sulla freccia che il suo legno si spezzò. Hiei le si avvicinò "Sakura io..." provò a rassicurarla lo youkai "No, non voglio parole. Voglio solo vendetta" fece fredda. Rientrarono in casa e Kurama si accorse del sangue sui pantaloni della quindicenne "Sakura, che è successo?" "Iyasha... ha ucciso Kyoko!" scoppiò di nuovo in pianto, scappando in camera sua. Chiuse la porta con un tonfo e si buttò sul letto, versando lacrime amare sul cuscino. Kyoko... la sua "sorellina"... non c'era più... se n'era andata... per sempre. "Kyoko?" domandò Yusuke avvicinandosi ai due demoni. Prima guardò Kurama, che fece spallucce non sapendo chi fosse Kyoko. "Tu ne sai niente di questa Kyoko?" chiese rivolgendosi a Hiei "Era il suo cane... erano inseparabili... e ora..." la voce era abbastanza bassa "Prova ad andare da lei e a consolarla" propose il mezzo-demone. Non riuscì a finire la frase che il moro fu già davanti alla porta della camera della ragazza. La aprì e la trovò con la testa affondata nel cuscino, ancora in lacrime. Le si avvicino e le si stese accanto, appoggiando la schiena alla spalliera del letto. "Ehi, andiamo, va tutto bene" provò a rincurarla. La castana alzò la testa e lo guarò in cangesco "No che non va tutto bene! Kyoko è morta e io non ho potuto fare nulla per impedirlo!" sbraitò, appoggiando la testa sul muscoloso petto del moro. Lui le cinse le spalle con le braccia e le appoggiò una guancia sul capo "Quel bastardo di Iyasha... la pagherà cara..." sussurrò. Ormai non aveva più lacrime da versare "Posso dormire così? Si sta tanto bene tra le tue braccia..." chiese timidamente, aspettandosi un risposta non troppo cortese da parte del demone di fuoco "Certo, dormi pure... io sono qui, non mi muovo". Sakura alzò la testa e gli schioccò un dolcissimo bacio sulla guancia poi si poggiò di nuovo al suo petto. Sentì il cuore che gli martellava, come in preda ad una tachicardia "Grazie Hiei, ti voglio bene..." bisbigliò prima di cadere addormentata "Anche io ti voglio bene, Sakura..." le disse portando le sue labbra sulla fronte della ragazza e dandole un dolce bacetto. La castana prese subito sonno. Nessuna ninna nanna era bella quanto potersi addormentare tra le braccia della persona che ami.
Hiei si svegliò per primo e vide che il sole era già alto nel cielo. I suoi bellissimi rubini andarono inesorabilmente alla figura della ragazza ancora addormentata, appoggiata al suo torace. Non riuscì a trattenere un piccolo sorriso mentre le passava una mano tra i lunghi capelli castani. Con un gesto fugace prese il ciondolo con il Tao che Sakura gli aveva regalato a Natale e gli diede un'aocchiata "Allora non l'hai mai tolto" sussurrò una voce.  Una voce che amava. Spostò il ciondolo e vide due oceani puntati su di lui "No. Se ora mi fai il favore di tirarti su..." disse con un sorriso calmo "Oh,si mi tolgo" e si mise seduta a gambe incrociate. La radiosveglia segnava le undici. Sbiancò. Tra quattro ore avrebbero combattuto contro l'orda. "Perchè sei sbiancata di colpo?" le chiese proccupato mettendole un braccio intorno alle spalle. Tremava. "Beh, tra poche ore dobbiamo combattere contro quei demoni e sinceramente... ho paura, Hiei" gli disse guardandolo dritto negli occhi "Però se mi faccio prendere dallo sconforto non riuscirò mai a vendicare Kyoko". Il moro si alzò di scatto e le porse la mano "Andiamo a fare colazione?" "Certo!" rispose stringendo la mano al demone. Andarono in sala da pranzo e trovarono gli altri tre seduti "'Giorno ragazzi!" li salutò la castana. "Tu e il tappo avete dormito abbracciati!" scoppiò a ridere Kuwabara "E con questo, faccia da triglia?" ringhiò lo youkai "Non usare questo tono con me, rasoterra!" "Oppure che mi fai, minorato mentale?" "Ragazzi basta!" sorprendemente non fu Kurama a dividerli, ma la stessa Sakura "Come possiamo combattere al meglio oggi se non sappiamo andare neanche d'accordo tra di noi!" 'Wow, e quella sarebbe la timida e indifesa ragazzina che ho incontrato sei mesi fa?' pensò la Volpe, accennando un sorriso vago 'Si, sono sempre io. Però sono cambiata parecchio' gli rispose telepaticamente la castana. Il rosso rimase a bocca aperta; come caspita aveva fatto? La ragazza si sedette e iniziò a mangiare "Sei pronta per oggi?" le chiese Yusuke, incrociando le braccia dietro la testa "Certo che sono pronta, anzi, non vedo l'ora di combattere" ammise con un sorriso radioso.
ORE 14.30
"Uffa, ma quanto ci mette?" sbuffò Kuwabara "Sai come sono le donne! Ogni momento è una scusa per farsi belle" sghignazzò Yusuke "Ehm, scusate se vi ho fatto aspettare. Andiamo?". Davanti ai quattro apparve Sakura. Indossava il kimono rosso smanicato che le avevano regalato per il compleanno, un paio di sandali neri e i capelli erano raccolti in una treccia che le arrivava a metà schiena. Gli occhi leggermente truccati. Aprì la porta e i ragazzi passarono. Quando anche lei stava per uscire Hiei le si parò davanti, gurdandola dritta negli occhi "Niente eroismi" le disse, freddo. Lei, invece gli sorrise dolcemente "Non ti preoccupare, non farò niente di simile" e gli accennò una carezza sugli ispidi capelli corvini "Ragazzi è tardi, dobbiamo sbrigarci!" li interruppe Kurama "Per arrivare lì a piedi ci vuole una mezz'ora" "Aspettate! Possiamo andare con lui!" alzò una mano al cielo e un falco di bianco e azzurro apparve davanti ai cinque ragazzi. Sakura salì per prima "Su, che aspettate?" domandò la castana "Guardate che non morde mica!" scherzò. Anche gli altri tre salirono in groppa al rapace. Tutti tranne Hiei "Che c'è Hiei? Tu non sali?" chiese Yusuke aggrappandosi saldamente alle piume dell'uccello. "Tsk... io su quella specie di gallina volante non ci salirò mai" e detto questo cominciò a saltare sopra i tetti delle case. "Vabbè! Vai Daiki!" lo spronò la ragazza e il falco incominciò a volare velocissimo verso il confine della città. "A questa velocità arriveremo in un batter d'occhio!" esclamò Kurama, con gli occhi che gli brillavano "Vai bello!" urlò Kuwabara, in preda a un euforismo scatenato. Intanto Hiei balzava da un tetto all'altro con estrema agilità. A un tratto vide una luce bianca e azzurra sfrecciare nel cielo e una voce "Hiei sei una lumaca!" lo rimproverò scherzosa la castana "Lo vedremo!" le urlò contro e cominciando a correre più velocemente ma il falco con sopre quei quattro idioti dei suoi amici era molto più rapido. In meno di cinque raggiunsero una radura gigantesca, circondata dagli alberi, al cui centro capeggiava un, sempre più grande, portale grigio. "Mmmh... io direi di prenderli di sorpresa" propose  Kurama "Saliremo sugli alberi e, una volta arrivati, non vedendoci, abbasseranno la guardia e allora... BAM! Li colpiremo!" "Ottima idea, Kurama ma.... e se poi sentissero le nostre aure?" domandò la ragazza, passando una mano sul  fodero bianco della sua spada "Ehm, non sai nascondere la tua aura? URAMESHI, non le hai insegnato come celare la sua aura?!" sbottò Kuwabra prendendo il detective per il colletto della felpa "Non fare tanto casino per niente, ebete!" Hiei era spuntato da sopra un albero. Scese a terra "Devi solo concentrarti e affievolire il tuo Reiki". Sakura chiuse gli occhi e abbassò l'intensità della sua aura e, dopo pochi minuti, sembrava non averla mai avuta "Così?" "Esatto, bravissima" si complimentò lo youkai. I cinque si appostarono si appostarono su degli alberi e aspettarono pazientemente il nemico "Hai paura?" chiese la castana al demone di fuoco accovacciato accanto a lei "No, tu?" "No" fece semplicemente "Fammi una promessa" lo pregò "promettimi che mi lascerete combattere da sola contro Iyasha" "No! Non se ne parla! Non voglio rischiare di perderti ancora una volta!" affermò il demone, convinto "Per favore, Hiei" lo supplicò prendendogli la mano e guardandolo con una faccina da cucciola bastonata "Eeeeh... e va bene... ma promettimi che starai attenta" "Grazie Hiei!" trillò lei, buttandogli le braccia al collo e schioccandogli un bacio sulla guancia "Psst! Ragazzi! State giù!" ordinò sottovoce Kurama, indicando sotto di loro. Eccola. L'orda stava facendo la sua orribile entrata dal portale. Ad aprire la torma di demoni c'era nientemeno che quel bastardo di Iyasha. Sakura si sentì salire il sangue al cervello a quella disgustosa vista. Guardò di nuovo verso l'albero dove era appostato Kurama ma ora non c'era più quel bel ragazzo dai lunghi capelli rossi e gli occhi color smeraldo ma una creatura vestita di bianco, con i capelli color argento, due occhi ambrati davvero spaventosi e a completare il tutto due graziose orecchie da volpe e una coda folta sempre dello stesso colore dei capelli. Ecco, finalmente l'aveva visto trasmormato in quel famigerato bandito che era una volta; Yoko Kurama. "Ahahahahhah! Urameshi and company non si sono neanche fatti vivi! Staranno morendo dalla paura!" asserì Iyasha con un sorriso malvagio. A quel punto cinque guizzi si pararono davanti a loro "Voi di qui non passate" li intimò Kuwabara, sfoderando la sua Jigento (Spada Dimensionale) "Ma se volete morire, provate ad attaccarci" intervenne la Volpe, estraendo la sua Rose Whip dai lunghi capelli argentei "Non ci faremo scrupoli ad uccidervi tutti" aggiunse Sakura, sguainando la katane dal fodero. Hiei si tolse il mantello ed estrasse la spada, pronto a combattere "Su che aspettate? Avete paura?" finì Yusuke, mettendosi in posizione d'attacco. "Addosso!" urlò Iyasha "Io combatterò dopo" e si mise in disparte. I cinque partirono all'attacco. La ragazza uccideva demoni su demoni, infilzandoli con la sua katana. Più andava avanti ad uccidere più si sentiva appagata. I demoni cadevano e lei avanzava, imperterita. All'improvviso la spada di un mostro la colpi alla gamba, causandole una piccola ferita. Ma andò avanti a uccidere. Sembrava proprio che quei demoni non finissero mai, ma anche i suoi amici le davano una grande mano. Anche loro, come la castana, eliminavano frotte di demoni. Lo scontro andò avanti per un bel pezzo ma, alla fine, non ne rimase neanche più uno in vita. Ormai mancava solo Iyasha all'appello. "Cosa?! Maledetti mocciosi, avete sconfitto tutta l'orda! Non la passerete liscia!" abbaiò infuriato. Sakura si fece avanti, consegnando la sua katana nelle mani di Hiei "Allora io vado" disse semplicemente e si diresse a lunghi passi verso il bestione "Tsk... che vuoi tu? Cerchi forse vendetta? Ma sei solo una ragazzina!" rise subdolamente "Non ti conviene sottovalutarmi... FATTI SOTTO, LURIDO MOSTRO!" urlò la quindicenne. Era pronta. Ormai niente e nessuno poteva più fermarla. Ecco, Iyasha era scattato verso di lei con un pugno ben teso. Un momento prima di colpirla, la ragazza sparì per poi ricomparire dietro di lui e tirargli un calcio devastante. Ma Iyasha non si mosse "Cosa?!" sussurrò. Evidentemente la sua corazza era troppo spessa. Il demone si girò e le prese per la gamba, per poi tirarla con violenza contro il tronco di un albero. Si alzò subito e sparò uno dei suoi micidiali Reitaka, dimenticandosi per un istante della tecnica riflettente dell'avversario. Una volta che il falco colpì lo specchio sull'addome del demone ritornò indietro per colpire la ragazza che, con un rapido movimento, si scansò e il colpo andò a finire contrò l'albero, sradicandolo. Corse incontro a Iyasha a velocità impressionante e gli prese il viso tra le mani, per poi sbatterlo a terra con forza senza che lui neanche potesse reagire. Ma una grande fitta appena sotto il seno le fece cambiare idea; uno spuntone della spalla del nemico le si era conficcato e buttava fiotti di sangue 'Devo finire questo combattimento il più veloce possibile... Ma certo!". Iniziò a correre contro un albero. Sapeva che più si fosse mossa più la ferita si sarebbe ingrandita, ma doveva a tutti i costi vendicare Kyoko. Saltò sopra i rami dell'albero fino ad arrivare in cima. Spiccò un salto e si catapultò proprio sopra la testa dell'aversario "Per te è finita! REITAKA SUPREMO!" gridò con tutto il fiato che aveva. Un falco gigantesco uscì dal triangolo formato da Sakura ma questa volta aveva un colore dorato "Ma che diavolo..." riuscì a dire Iyasha, pima di essere vaporizzato dal colpo della ragazza. "Si ce l'ho fatta..." sussurrò accasciandosi al suolo. La ferita continuava a buttare litri di sangue. Hiei, quando vide la ragazza a terra, prona, che non dava nessun segno di vita, iniziò a correre verso di lei. Era disperato. Sentiva l'energia di Sakura svanire a poco a poco. Le lacrime iniziarono a pizzicargli gli occhi ancora una volta. Si inginocchiò di fianco a lei e la girò, così da farla mettere supina. La strinse a sè. Sentì le lacrime che gli scendevano copiose sul viso, trasformandosi rapidamente in pietre Hirui "Ti prego, Sakura, rispondimi! Non te ne andare, per favore!". La ragazza aprì gli occhi e vide il demone in lacrime "Hiei..." balbettò mentre un rigolo di sangue gli scendeva da un angolo della bocca "Sakura! Non mollare, ti prego... adesso ti cureremo..." provò a dire lo youkai ma fu interrotto dalla castana "No, Hiei. Io morirò. Ma sono felice comunque. Sono felice di avervi incontrato, di aver conosciuto il significato dell'amicizia. È stato un onore per me avervi come maestri. Mi avete resa forte e di questo vi ringrazio..." bisbigliò, ormai senza neanche più la forza per respirare. Con un gesto rapido, Hiei tirò fuori il Tao che aveva appeso al collo " Te lo ricordi questo? Lo Yang non può esistere senza lo Yin. Io non posso vivere senza di te... ti prego Sakura, non mi lasciare. Io... io ti amo" ammise, ancora lacrimante "Eheheheh, anche io ti amo. Però mi devi promettere che andrai avanti anche senza di me... addio". Le loro labbra si avvicinarono ma, quando stavano per sfiorarsi, le forze della ragazza svanirono e si accasciò tra le braccia del suo demone. Non ce l'aveva fatta "NOOOOOOOOO! SAKURA NOOOOOO!" gridò addolorato Hiei. Intorno a lui si era venuta a creare un giacimento di pietre Hirui. Le orecchie di Kurama si afflosciarono di colpo "Ehi, che ti prende?" gli chiese Yusuke "Sakura... non c'è più..." rivelò con lo sguardo basso. Videro Hiei avanzare verso di loro con il cadavere della quindicenne tra le braccia. Piangeva a dirotto, non aveva più nessun controllo sulle lacrime. La Volpe si avvicinò al corpo della ragazza ma un ringhio furioso da parte dello youkai lo fece mettere in allerta. Il moro era interiormente distrutto. Il suo raggio di sole era stato oscurato, per sempre. "Aspetta un secondo..." Kurama prese tra le mani il viso della castana. Estrasse un semino dai capelli e lo infilò nella ferita della ragazza "Portiamola a casa, c'è ancora una speranza" asserì la Volpe.

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Capitolo 19
*** Promettimi che tornerai ***


Buuuuuuongiorno a tutti i puzzoni (con affetto <3) che ancora stanno seguendo questa storia. Scusate il piccolo ritardo ma ieri ho postato il secondo capitolo dell'altra storia. Detto questo vi lascio al 19° capitolo! Bacioni ^^
Angel_Yoko: EEEEEEHIII! Hai visto? Finalmente si sono rivelati il loro amore reciproco, ma del bacio ancora niente! Chissà se in questo... eheheeh non voglio svelarti niente! xD BUONA LETTURA! <3
Capitolo 19: Promettimi che tornerai

"Sakura... eddai svegliati dormigliona!". La ragazza aprì gli occhi. Si trovava in una stanza completamente spoglia e vuota "Ce l'hai fatta, finalmente". Quella voce. Quella bellissima voce che le era mancata tanto... "MAMMA!" urlò voltandosi di scatto. Davanti a lei due figure vestite di bianco , con due grandi ali sulla schiena. Loro... non era possibile. E invece... i suoi genitori erano lì... davanti a lei. Gli corse incontro e li abbracciò, aggrappandosi con disperazione alle loro tuniche immacolate "Mamma, papà! Che bello vedervi! Ma quindi io...". Una fitta al cuore. Il padre le mise le mani sulle spalle "No, amore, no... non sei morta. Abbiamo avuto il permesso da Koenma di apparirti in sogno per convincerti a svegliarti". La madre le porse una sfera di vetro "Tu DEVI svegliarti... c'è una persona molto speciale che sta aspettando solo che tu apra gli occhi". Nella palla le apparve la figura di Hiei, seduto su una sedia accanto al letto dove giaceva il corpo inerme della castana. Sul pavimento scintillavano parecchie pietre Hirui "Tesoro, per noi è arrivato il momento di andare... mi raccomando fai la brava" annunciò il padre scomparendo in una luce accecante assieme alla madre della giovane. 
Erano giorni che stava vegliando la quindicenne, senza mangiare, senza chiudere occhio. Voleva solo che lei si svegliasse. Le fece passare una mano sulle guance. La temperatura era normale ma allora... perchè non si svegliava? "Ti prego, Sakura, svegliati" non poteva più reggere tanto stress. Si prese il viso tra le mani. Le lacrime iniziarono di nuovo a scendere copiose "Hiei... cavolo, non mi fare queste uscite...". Quella voce. Quella voce che tanto amava. Tolse le mani dalla faccia e, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano, vide due zaffiri che lo fissavano con dolcezza "S-Sakura... Non è un sogno vero?" chiese allibito "Non credo..." scherzò la castana mettendosi lentamente a sedere sul letto. La fasciatura sulla ferita era così stretta che le mancò il respiro per qualche secondo "Beh... perchè quella faccia così sorpresa? Pensavi che non mi sarei mai...". Non riuscì a finire la frase perchè sentì un contatto caldo e dolce sulle labbra. Un bacio, puro e innocente da parte del demone di fuoco. Dopo essersi ripresa dal grande stupore si lasciò andare a quel bacio così dolce e rassicurante. Quelle labbra, che aveva bramato per tanti mesi, ora erano accostate soavemente alle sue. Quando, finalmente, si staccarono Hiei mise su un sorrisetto beffardo "Sai... credo di essermi innamorato di te..." disse mezzo imbrazzato. La giovane gli fece una piccola carezza sulla guancia "La cosa è reciproca..." asserì prendendolo per la sciarpetta bianca e avvicinando le sue labbra a quelle dello youkai. Un altro bacio; questa volta molto più passionale. Le loro lingue giocarono a intrecciarsi per qualche minuto, per poi dividersi di nuovo "Quanto ho dormito?" chiese spostandosi una ciocca di capelli che le scendeva prepotente sulla fronte "Sono ormai sono dieci giorni, signorinella" asserì con un tono quasi di rimprovero. In quel momento tre figure maschili apparvero sulla soglia della porta aperta, con i lucciconi agli occhi "Sakura! Finalmente ti sei svegliata!" esclamò Kurama abbracciandola delicatamente per non infierire troppo sulla ferita della ragazza "Allora il seme di Kurama ha funzionato!" asserì Yusuke al settimo cielo "Il seme?" domandò incuriosita la castana "Si. Nella ferita che ti è stata inferta da Iyasha ho piantato il Seme della Vita, che cresce e sana le piaghe solo se alimentato con delle onde speciali di una persona che ti sta veramente a cuore" spiegò la Volpe, per poi dare un'occhiata al demone seduto sulla sedia di fianco al letto. Aveva un'espressione stranamente felice e serena. "Adesso vi lasciamo un attimo da soli... il tappo deve dirti una cosa..."annunciò Kuawabara uscendo dalla camera, seguito dagli altri tre. Così, nella stanza, rimasero solo loro due... di nuovo. "Allora che devi dirmi?" chiese la quindicenne dopo quanlche attimo di silenzio. Il demone sospirò, sconsolato "Io, Kurama e Yusuke siamo stati chiamati dai Tre Re del Makai e..." "No, ti prego..." lo interruppe la castana "non mi puoi lasciare qui da sola... fammi venire con te!" lo pregò con gli occhi lucidi "No! Non voglio metterti in pericolo per niente... hai già rischiato abbastanza" sussurrò abbassando leggermente lo sguardo "Ma io..." "Niente ma! Pensi che a me faccia piacere lasciarti qui? Io ti amo... è per questo che non voglio portarti con me... è troppo pericoloso" disse guardandola negli occhi "Tornerai vero?" chiese lei con la voce tremante. Grandi e pesanti lacrime iniziarono a rigarle le guance rosee. Il moro la strinse contro il suo petto muscoloso "Tra un anno... tra un anno tornerò e potremo finalmente stare insieme" bisbigliò dolcemente al suo orecchio. La giovane alzò la testa e accostò nuovamente le sue labbra a quelle del demone di fuoco "Ti amo, Hiei" sussurrò appoggiandosi di nuovo al suo torace "Anche io, Sakura" affermò il moro circondandole le spalle con le braccia.
POV'S SAKURA
No, cavolo! NO! Non è possibile! Proprio adesso che mi sono fidanzata con il ragazzo più dolce del mondo lui se ne deve partire per un viaggio nel Makai. L'ha chiamato Mukuro, mi ha detto, un dei tre grandi re del Makai. Kurama andrà da Yomi, se non sbaglio, e Yusuke da un certo Raizen che, se ho capito bene, sarebbe suo padre. E io rimango qui. Come una stupida, come... un'umana. Dovrei fermarlo, ma so che tornerà e... e poi? Sinceramente, non mi interessa cosa faremo dopo. A me basta che mantenga la sua promessa; che torni da me. Ti amo Hiei.
POV'S HIEI
Stupido. Stupido. Stupido. Continuo a dirmi che sono uno stupido. Un incosciente. Un idiota. Potevo rifiutare benissimo l'offerta di Mukuro e invece, per colpa di quel mio lurido orgoglio, devo dirle addio. Le ho svelato i miei sentimenti solo poche ore fa e ora le dico che non ci vedremo più per un intero anno. Stupido. Ma tornerò, gliel'ho promesso, e potrà di nuovo cercare conforto tra le mie braccia. Per lei saranno sempre aperte. Ti amo Sakura.
LA SERA SEGUENTE, TEMPIO DI GENKAI
Eccolo, il varco. Due membri della Squadra di Difesa Speciale del mondo spirituale lo stavano facendo diventare sempre più grande per poter permettere il passaggio dei due ragazzi (se non sbaglio, Kurama parte un mese dopo di loro ndIo). Quando arrivò anche Kuwabara furono tutti al gran completo "È pronto! Affrettatevi a salutare tutti, non può restare aperto per molto tempo" annunciò un componente della Squadra. Hiei era in piedi sul patio erboso. Davanti a lui stava Sakura, con lo sguardo basso "Allora, è arrivato il momento di salutarci..." cominciò la castana ma le parole le morirono in bocca "Eggià..." sospirò affranto il demone del fuoco. Il moro le prese dolcemente la mano e sfiorò le labbra della giovane con le sue. Da bacio a fior di labbra si passò a una cosuccia più passionale; le loro lingue duellavano impetuose, affamate l'una dell'altra, sotto lo sguardo LIEVEMENTE sorpreso dei loro amici. Quel momento magico fu interrotto da Yusuke "Hiei, dobbiamo andare... il portale non può stare aperto un minuto di più". Subito interruppe il bacio con la quindicenne e le prese il viso tra le mani. Vide che era rigato da pesanti lacrime. La strinse di nuovo a se, accarezzandole dolcemente i setosi capelli castani "Io devo andare, ti amo tanto..." "Anche io ti amo..." sussurrò la giovane. Le sue mani, avvinghiate con forza alla tunica dello youkai, tremavano. Si diedero un ultimo dolce bacio e i due saltarono dentro il varco, scomparendo nella sua debole luce lattiginosa. "HIEIII!" urlò la ragazza in preda a un pianto disperato. Si inginocchiò a terra, strappando ciuffi d'erba dal terreno. Le lacrime continuavano a scorrerle prepontentemente sul viso. Kurama le si avvicinò e le cinse le spalle con un braccio "Ti prego, Sakura, stai solo girando il coltello nella piaga" dichiarò la Volpe con fare paterno "Che ne sai tu?! Hiei se ne è andato e io non ho potuto fare niente per impedirglielo!" ringhiò arrabbiata. Si tirò su di scatto e richiamò Daiki. Gli salì in groppa e iniziò a volare velocissima nel cielo stellato. Voleva scappare, voleva allontanarsi da quell'immenso dolore che le opprimeva il cuore. Arrivò in un battibaleno al lago dove il moro aveva provato a baciarla per la prima volta. Si tolse le scarpe e immerse i piedi nelle sue acque fresche. Una anno senza Hiei, un anno senza vedere quei magnifici occhi color del sangue, un anno senza poter saziare la sua sete di quelle labbra così morbide, così calde, così dolci. Si sentiva morire dentro.

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