Qualcosa è cambiato?

di ElyTheStrange
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un ego smisurato ***
Capitolo 2: *** Stiamo solo giocando, giusto? ***
Capitolo 3: *** Buone vacanze...? ***
Capitolo 4: *** E quello cos'era? ***
Capitolo 5: *** Inaspettato ***
Capitolo 6: *** Confusione e dopobarba ***
Capitolo 7: *** Sono un idiota ***



Capitolo 1
*** Un ego smisurato ***


IMPORTANTE: Per chi approda per la prima volta in questa mia storia, è un seguito! Prima di questa dovreste leggere ( e se vi va commentare <3) in ordine:

"24 ore" ---->   http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=628474&i=1

"I sogni son desideri... ma anche no!" ------> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=725923&i=1

Daiii sono brevi, giurin giurella che non vi faccio perdere nemmeno una diotria! XD

Alle mie bellerrime lettrici abituali invece dico: ma ciau sbaribilline mie! Vi sono mancata? Come, come? Nooo?!?!?! Malvagissssime!

Idiozie a parte, ecco qui un nuovo succoso capitoletto... fatemi sapere che ne pensate eh!

 

 

 

UN EGO SMISURATO

Finalmente un po' di pace. Dopo la discussione con Lavanda, Fred pare essersi stancato di mettermi continuamente in imbarazzo. Merlino sia lodato. La mia vita è tornata quella di sempre e anche il mio stupido cuore pare aver ritrovato un po' di senno smettendo di battere furiosamente ogni volta che mi ritrovo vicino a quell'idiota. Ora per festeggiare questo lieto, lietissimo evento, me ne andrò in biblioteca a leggere un bel libro rilassante. In fondo può esistere un modo migliore per passare il sabato pomeriggio? No, non esiste. Ah come sono contenta. Sto camminando lungo un corridoio del terzo piano, una piccola scorciatoia che mi risparmierà la folla di studenti che si aggirano per il castello ciondolando annoiati a causa della pioggia. Non ringrazierò mai abbastanza Harry d'avermi mostrato quel passaggio. Svoltato l'angolo, però, devo notare con disappunto che non sono sola. In fondo al corridoio ci sono un ragazzo e una ragazza in atteggiamenti... ehm... equivoci. Ok, si stanno solo sbaciucchiando, ma io non sono una grande esperta di baci, in effetti, non lo sono proprio per niente. Mi blocco un attimo. Forse dovrei tornare indietro, queste cose mi mettono sempre a disagio; però mi girano abbastanza le scatole al pensiero di rifarmi tutta la strada, le scale che portano direttamente in biblioteca sono poco lontano da quei due. La risata stridula della ragazza mi riscuote dai miei pensieri.

- Fred smettila... devo andare davvero adesso...

Ecco, ti pareva. Poteva essere chiunque e invece no, doveva proprio essere lui. E ora non posso nemmeno tornare indietro perché quella lì mi ha visto e mormorando un "abbiamo compagnia" si è rimessa a ridere. Gli stampa un ultimo bacio e se ne va in fretta lanciandomi un'occhiata divertita. Mi mordo un labbro e mastico un insulto. Proseguo la mia strada verso la biblioteca, Fred se ne sta appoggiato al muro con una faccia gongolante da schiaffi. Il mio istinto di fratellanza femminile prevale e mi fermo a pochi passi da lui fissandolo severa e incrociando le braccia al petto.

- Beh? Che c'è?

Mi chiede, sfoderandomi un sorrisone innocente. Merlino dammi la pazienza, perché se mi dai la forza, giuro che lo ammazzo.

- Niente.

Borbotto sarcastica, devo lasciar correre. Devo lasciar correre e andare in biblioteca. Lui inarca un sopracciglio.

- Oh dai Hermione, so che muori dalla voglia di farmi una predica.

Stringo le labbra. Lui sorride malizioso.

- Me la ricordavo diversa Angelina...

Soffio sdegnata. Il suo sorriso si allarga ancor di più.

- Che occhio...

Stringo le mani a pugno. Una vocina nella mia testa mi dice di andarmene, ma ormai è una questione di principio.

- Chi era quella?

Si stacca dal muro e fa un paio di passi verso di me osservando il punto dove la ragazza di prima aveva svoltato l'angolo.

- Quella? Uhm, credo si chiami Camille... ma non ne sono assolutamente certo, non posso tenere a mente i nomi di tutti...

Mi ha fatto l'occhiolino. Io dal canto mio l'ho fulminato con lo sguardo, come si fa a essere così irrimediabilmente irritanti? Si avvicina ancora di qualche passo. La vocina di prima sta strillando a gran voce di scappare.

- Non sarai gelosa, vero Hermione?

Vorrei insultarlo, ma ora è davvero, davvero troppo vicino. Posso sentire distintamente ogni suo singolo respiro.

- N-no... io...

Sorride. Arrossisco. Nooo! Com'è possibile? Ne ero uscita! Calmati Hermione, calmati. Faccio un paio di passi indietro, quel tanto che basta da permettermi di inspirare senza respirare il suo destabilizzante e maledettamente attraente profumo. Bene, va già un po' meglio.

- Io lo dicevo per Angelina!

Sbotto seccata. Lui inarca un sopracciglio.

- Che c'entra Angelina ora?

Lo guardo sbalordita, lui fa un passo verso di me, io faccio un passo indietro.

- Come "che c'entra Angelina"? Lei è la tua ragazza!

Fred scoppia in una risata che mi fa vibrare ogni singola cellula del corpo, no così non va. Non va proprio. La vocina ormai si sta sgolando, ripetendomi di andarmene il più in fretta possibile.

- Ascolta Hermione. Punto primo: Angelina non è la mia ragazza.

Un passo verso di me, io indietreggio di un passo.

- Punto secondo: io sono davvero troppo indaffarato per avere anche una fidanzata di cui occuparmi.

Un altro passo in avanti per lui, uno indietro per me.

- Punto terzo: sono così meraviglioso che se mi dedicassi a una sola ragazza, non solo sarebbe un vero spreco, ma comporterebbe una enorme perdita per l'intera popolazione femminile di Hogwarts.

Conclude ammiccando.  Fa un altro passo avanti e mettendomi spalle al muro. Ha l'ego talmente gonfio che se lo bucassi con uno spillo volerebbe via.

- Non credi di esagerare? Solo un pochino eh...

Borbotto sostenendo a fatica il suo sguardo. Lui mi guarda malizioso.

- Provare per credere...

Ok, le mie gambe stanno concretamente cedendo anche perché lui è troppo, troppo vicino. Il suo profumo, i suoi occhi, il suo respiro. Ognuna di queste cose sta contribuendo a rigettarmi nella stessa identica situazione di una settimana fa. Ho il cuore che pare voler schizzare come un missile fuori dal mio petto, per andare dove poi, non mi è dato saperlo. Mi sudano le mani e ho il viso in fiamme. Lui continua a guardarmi malizioso, forse in attesa di una mia reazione, ma ho il cervello liquefatto e trovo difficile anche solo mantenermi in vita. Perché mi guarda così? Non è un modo normale di guardare. O almeno di guardare me. Il mio stomaco ha appena fatto una capriola e poi è caduto ai miei piedi, Merlino! Si è avvicinato ancora, se arretro ancora di un passo rischio di diventare parte integrante della parete.

- Fred! Puzzolente caccola di Troll è un'ora che ti cerco!

Ci voltiamo entrambi mentre George cammina mollemente verso di noi. Merlino sia lodato, Fred fa un paio di passi indietro sorridendo ed io posso lentamente tornare a respirare rimanendo comunque immobile con la schiena appoggiata alla parete. Camminare mi è ancora impossibile.

- Se non ti è di troppo disturbo, noi avremmo del lavoro da fare, quindi saluta questa giovane donzella e... oh...

George si ferma a pochi passi da noi, le sue labbra disegnano una"O" perfetta.

- Ciao Hermione!

Mi saluta incerto lanciando un'occhiata inquisitoria al fratello che sorride sornione. Vorrei tanto aver superato l'esame di smaterializzazione in questo momento.

- Ho interrotto qualcosa?

Domanda ironico. Fred sghignazza. Lo odio. Anzi LI odio.

- No, assolutamente no! Noi... stavamo solo... parlando, ecco!

Ribatto molto più insicura di quanto vorrei. George mi guarda divertito, Fred continua a sghignazzare.

- Beh Hermione, tecnicamente non stavamo parlando...

Torno a guardare Fred, sconvolta. Evidentemente vuole morire e sta cercando in tutti i modi di farsi uccidere da me. Sento lo sguardo del suo gemello pizzicarmi il volto che ora deve essere di un intenso color porpora.

- Fred! Smettila di dire idiozie!

Lui ricomincia a sghignazzare. Mi sfugge un verso stizzito.

- Sei fortunato che io non abbia la bacchetta altrimenti avresti già fatto una brutta fine!

Sbotto esasperata. Lancio uno sguardo di fuoco a entrambi e mi avvio a grandi passi verso la biblioteca.

 

Allora? Che mi dite? Mi devo ritirare in una buia e fredda caverna o volete il seguito?

 

 

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Capitolo 2
*** Stiamo solo giocando, giusto? ***


Wiiiiiiiiiiiii!!!! Ma io vi amo e vi adoroh! Quindiciedicoquindici bellissime recensioni! Awwww *rotea nell'airee*

Deliranze da Ego a parte, grazie davvero a tutte quante! In questo capitolo ho voluto sondare un po' il terreno dei pensieri dell'uomodellamiavita Fred Weasley, quindi il POV è tutto suo. Spero di essere stata all'altezza di cotanto compito.

Buona lettura.

 

 

 

 

STIAMO SOLO GIOCANDO, GIUSTO?

Ok, devo ammettere che all'inizio è stato piuttosto disorientante . Non capita tutti i giorni che Hermione Granger arrossisca per un ragazzo. Soprattutto non è mai capitato che lo facesse per me. Ci conosciamo da cinque anni e ci vediamo in pratica ogni giorno. Abbiamo perfino diviso il tetto della Tana per ben quattro estati e per le ultime tre vacanze di Natale, eppure niente. Mi ha sempre ignorato, non fosse per sgridarmi in un modo talmente petulante da rendere le ramanzine di mia madre una piacevole chiacchierata, e ora invece, tutto a un tratto, la vedo arrossire smisuratamente anche solo per un mio sguardo.

Come dicevo, all'inizio è stato disorientante, poi è diventato estremamente divertente. Insomma dai, chi non avrebbe approfittato di questa piccola debolezza della Granger?

Tutto procedeva per il meglio, soprattutto quando la Brown mi ha servito quelle chiacchiere riguardanti i sogni di Hermione su un piatto d'argento. Peccato per il piccolo inconveniente del confronto immediatamente successivo alla lite tra le due. La Granger mi ha annusato. Ha appoggiato la sua faccetta saccente nell'incavo del mio collo e ha inspirato profondamente il mio profumo. In un'altra situazione probabilmente mi sarei fatto una risata e l'avrei presa in giro talmente tanto che alla fine lei mi avrebbe lanciato una fattura. Il problema è che, per qualche motivo, il mio corpo ha trovato questa cosa terribilmente... eccitante. Già, eccitante. Di norma le parole "eccitante"  e "Granger" non hanno nessun motivo per stare nella stessa frase, ma davvero non saprei come altro definire il fatto di aver trovato il cavallo dei miei pantaloni notevolmente più costrittivo del solito.

Quindi, nel giro di due giorni la situazione è passata da disorientante a eccitante. Questo per me non è mai stato un problema. Se la ragazza in questione non fosse stata lei, probabilmente avrei seguito l'onda del momento come mio solito, ma fare certe cose con Hermione mi pare qualcosa di tremendamente sbagliato, contro natura, oserei dire. Insomma è Hermione. La ragazzina saccente e fastidiosa, il prefetto rompiscatole con dei capelli improponibili, la secchiona che a volte riesce ad essere persino meno femminile di Ron! Per tutte queste ragioni, e molte altre, ho preso la decisione di darmi un po' alla macchia con lei e di dedicare le mie attenzioni a ragazze più adatte a me. Per un'intera settimana ho allegramente volato da un fiore all'altro nella speranza di ritrovare quella fortissima sensazione di piacere che mi aveva dato quello stupido, insignificante abbraccio di Hermione. Il risultato è stato alquanto deludente, devo ammetterlo. Altrimenti non mi sarei ritrovato a provocarla, di nuovo, in questo corridoio.

- Hei Fred, non vorrei interrompere le tue profonde riflessioni, ma ora dovremmo proprio andare, Lee ci sta aspettando.

La voce di mio fratello mi riporta alla realtà. Sono rimasto imbambolato come un idiota a fissare il punto in cui Hermione è scomparsa. Mi volto e lui mi lancia uno sguardo malizioso.

- Sai fratellino, se non ti conoscessi bene, inizierei a pensare che tu abbia una brutta cotta per la Granger.

Denocciola tranquillo. Incrocio le braccia al petto, contrariato.

- Beh per fortuna che mi conosci bene allora.

Il suo sorriso non accenna a diminuire.

- Sicuro che non ci sia niente di cui vuoi parlarmi? Magari di quello che stavate facendo tu e Hermione...

Questi sono i momenti in cui mi domando perché non l'ho ucciso quando eravamo ancora nel grembo di nostra madre.

- Non ho niente da dirti. Non stavamo facendo niente. E soprattutto non mi piace Hermione, chiaro ora? O preferisci che ti faccia un disegnino?

George inarca un sopracciglio.

- Beh credo che il tuo amico là sotto non sia molto d'accordo con te...

Espone con tranquillità. Istintivamente copro la parte incriminata con il lembo inferiore del maglione.

- Idiota. Ero qui con Camille Higgs di Tassorosso, hai presente? Gambe chilometriche, sedere da favola... Hermione-topo-di-biblioteca-Granger è arrivata dal nulla a disturbarci probabilmente in uno dei suoi frenetici tentativi di raggiungere la biblioteca il più in fretta possibile, mi chiedo se non farebbe prima a trasferircisi direttamente.

George ride divertito facendo ridere anche me. In effetti, l'idea di Hermione che vive in biblioteca non è poi così lontana dalla realtà.

- Possiamo andare ora?  Sai che Lee diventa irascibile quando lo si fa aspettare.

Lui annuisce senza smettere di sghignazzare.

- Era già irritato quando mi ha mandato a cercarti, ti farà una paternale!

Ribatte provocatorio. Io sbuffo annoiato.

- Non è la prima e non sarà nemmeno l'ultima della giornata.

Così dicendo lo supero e mi avvio verso l'uscita, lui mi affianca.

- Camille Higgs, eh?

Annuisco compiaciuto. George mi sorride orgoglioso di rimando.

 

Odio mentire a mio fratello. Sul serio. Solamente non credo che capirebbe quello che sta succedendo, in effetti, non lo capisco nemmeno io. Merlino, stiamo parlando di Hermione. Non può farmi questo effetto, non è normale. E giuro che davvero, davvero non vorrei continuare così, ma è così dannatamente stuzzicante questa situazione. È una sorta di istinto primordiale. Guardare l'effetto che le faccio, mi sta facendo letteralmente impazzire. Vederla completamente indifesa, rossa in viso e incapace di ribattere con la sua solita sfrontatezza risveglia il mio istinto predatorio come poche altre cose. Come prima, lì seduti in Sala Grande per la cena, la vedevo guardarmi di sfuggita e arrossire appena i nostri occhi s'incontravano. Sì, lo ammetto. Per quanto sia tremendamente innaturale, adoro questa situazione.

Forse è per questo che ora, mentre quasi tutti sono andati a dormire, mi avvicino a lei che tanto per cambiare sta leggendo. Ron e Harry stanno disquisendo di Quidditch sul divano mentre lei se ne sta in poltrona tutta concentrata. Mi metto accanto a lei e mi abbasso per poterla guardare bene in faccia.

- Ciao Hermione! Bella serata, vero?

Non alza nemmeno lo sguardo.

- Sparisci, chiunque tu sia.

Soffia stizzita. Sorrido divertito.

- Sono Fred.

Affermo, studiandola. La vedo arrossire impercettibilmente. Il mio ego sta festeggiando. Lei continua imperterrita a tenere gli occhi sul libro, ignorandomi.

- Non è carino da parte tua ignorarmi.

La punzecchio. Mi lancia una fugace occhiata omicida finendo per arrossire ancor di più. Sbuffa irritata.

- Ti ignoro perché so esattamente che cosa stai cercando di fare.

Inarco un sopracciglio.

- Ah davvero? E che cosa stare cercando di fare?

Domando, curioso.

- Stai cercando di distrarmi per dar modo a tuo fratello di far da mangiare una delle vostre disgustose creazioni a quel ragazzino del primo anno... GEORGE!

Chiude il grosso tomo con un tonfo e si dirige a grandi falcate verso il mio gemello, che ora sta appuntando il successo delle Crostatine Canarine. Il ragazzino è interamente ricoperto di piume, soltanto Hermione può non trovarlo divertente.

- George, vi avevo avvertito: niente esperimenti!

George si volta a guardarla senza smettere di sorridere. Lee ride apertamente da un po'.

- Infatti, non è un esperimento, il nostro caro amico, ehm... oh sì, Finn, ha regolarmente comprato una scatola di Merendine Marinare, vedi?

Replica tranquillo mostrandole due scintillanti Galeoni. Lei guarda i soldi e poi mio fratello con rabbia, fa un verso stizzito e torna a sedersi al suo posto senza dire altro. Io non mi sono mosso e ora le sorrido furbo.

- Visto? Non ero qui per distrarti. Avevi torto. Torto.

La punzecchio. Lei mi lancia uno sguardo assassino e ringhia un insulto a denti stretti.

- Sparisci Fred, non potrò impedirvi di vendere le vostre schifezze, ma posso sempre affatturarti!

Borbotta furiosa. Semplicemente deliziosa.

- Te l'ho già detto che sei davvero irresistibile quando ti arrabbi?

Le bisbiglio all'orecchio. Lei avvampa d'imbarazzo, io ghigno.

- Irresistibile...

Confermo a bassa voce, giusto per provocarla ancora un po'. Questa volta però lei, dopo essere arrossita all'inverosimile, reagisce colpendomi sulla testa con il grosso tomo di Rune Antiche e con un verso sprezzante se ne va in dormitorio senza nemmeno salutare Ron e Harry che la guardano allontanarsi, confusi.

Mi alzo massaggiandomi la testa, mi verrà un bernoccolo talmente grande da fari somigliare a un unicorno.

- Ma che le è preso?

Mi chiede Ron con la sua solita faccia da pesce lesso. Non posso credere che sia davvero mio fratello.

- Niente Ron, o almeno niente che il tuo micro cervello ammuffito possa comprendere, torna a dormire.

Ron arrossisce a dismisura e mi mostra il dito medio. Mi avvicino e gli tiro un pugno leggero, ma neanche troppo, sulla testa.

- Ronnie i bambini della tua età non devono fare certi gestacci.

Lui si alza di scatto e ora mi fronteggia, furioso. Patetico.

- Finiscila Fred oppure io...

Come dicevo, patetico.

- Oh no! Ronnie - Ronnie mi vuole picchiare...

Lo schernisco, lui avvampa nuovamente mentre i presenti iniziano a sghignazzare.

- Sto morendo di paura.

Gli soffio in faccia, minaccioso. Lui fa un piccolo passo indietro, spaventato, e si ritrova nuovamente seduto sul divano. Quando fa per rialzarsi George lo rimette al suo posto mettendogli le mani sulle spalle.

- Lascia stare Bilius, ti sei già reso abbastanza ridicolo per oggi, non credi?

Scoppio a ridere e raggiungo il mio gemello. Ron rimane zitto al suo posto bofonchiando insulti, sa che con noi è una partita persa in partenza. Non riesco proprio a capire che accidenti ci trovi Hermione in quell'idiota, ma soprattutto non capisco perché io me lo stia domandando.

 

 

 

 

 

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

Allora che ne dite? Sono stata all'altezza? Spero di non essere rotolata nel burrone dell'OOC, non me lo perdonerei mai!! Al prossimo delirio mentale giovinciuelle mie adorateh!

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Capitolo 3
*** Buone vacanze...? ***


Massiau gente!! Ecco finalmente il nuovo capitolo, spero che vi piaccia. Buona lettura.

Buone vacanze...?

 

Inspiro, inspiro, inspiro. Guardo in alto.

- Etciù!

Ron fa un salto di lato finendo quasi in braccio a Harry, seduto accanto a lui sul divano della Sala comune.

- Miseriaccia Hermione! Stai lontana da me con quei germi, non posso ammalarmi proprio ora! Se la squadra di Grifondoro perde anche il portiere che faranno?

Esclama agitato. Gli lancio uno sguardo omicida.

- Grazie Ron, è bello sapere che ti preoccupi per la mia salute.

Ribatto stizzita. Harry sghignazza divertito, Ron pare non aver colto il sarcasmo.

- In ogni caso stavo giusto andando da Madama Chips per farmi dare un po' di Pozione Pepata, questa influenza mi sta uccidendo. Mi accompagnate?

Domando immaginando la loro risposta. Infatti, Ron scuote il capo.

- Oh no, non posso, ho gli allenamenti di Quidditch e se li salto Angelina mi fa fuori, è davvero isterica da quando Harry, Fred e George sono stati squalificati.

Si affretta a rispondere, mandando un'occhiata dispiaciuta a Harry che a quelle parole si affloscia contro il divano. Da quando è stato espulso dalla squadra, diventa sempre di pessimo umore a sentir parlare di Quidditch.

- Non posso nemmeno io... devo cercare di finire il tema di Trasfigurazione per domani o questa volta la Mc Granitt mi metterà una "T".

Annuisco comprensiva, come ho detto, immaginavo la loro risposta.

Mi avvio verso l'infermeria, da sola. Tra il Quidditch e il malumore di Harry quest'anno mi ritrovo a passare un sacco di tempo con me stessa. Non che mi dispiaccia, è bello trascorrere il tempo con qualcuno che si stima, ma era molto che non stavo tanto tempo da sola ed è davvero strano. Per quanto a volte mi facciano saltare i nervi, mi manca la costante e rassicurante presenza di Ron e Harry. Anche perché quando sono con loro, Fred è molto meno rompiscatole del solito, mentre se sono sola, non mi lascia in pace finché le mie guance non sono rosse come i suoi capelli.

- Etciù, etciù, etciù.

Mi copro naso e bocca con il palmo della mano, maledetto raffreddore. Un Corvonero del primo anno si è preso uno spavento sentendo i miei starnuti echeggiare per il corridoio deserto ed è fuggito. Pensare che io alla sua età ho affrontato un Troll e questo scappa per uno starnuto, non ci sono più i giovani d'una volta. Ed io ho iniziato a parlare come mia nonna.

Arrivo in infermeria e mi dirigo verso le stanze di Madama Chips, busso leggermente.

- Ehm... Madama Chips? C'è nessuno?

Chiedo piano, la Chips è ben nota per il suo carattere autoritario, non vorrei subire una paternale.

- Eccomi cara, come posso aiutarti?

Mi volto e la vedo venire verso di me dopo aver posato una pozione sul comodino, accanto ad un letto dove è sdraiato Neville.

- Oh salve, io vorrei un po' di Pozione Pepata, sa, per l'influenza.

Lei si acciglia e mi squadra da capo a piedi, non so perché, ma istintivamente faccio un passo indietro e deglutisco spaventata.

- Come fai a dire che è influenza?

Domanda, leggermente stizzita.

- Beh soffro di raffreddore, tosse e qualche linea di febbre quindi...

Elenco tranquilla, lei incrocia le braccia al petto.

- E quindi?

Borbotta seccata. Sbatto le palpebre, un paio di volte, allibita dal suo cipiglio adirato.

- Quindi... ho dedotto di avere una semplice influenza.

Inarca entrambe le sopracciglia.

- L'hai dedotto eh? Dimmi sei forse tu la Medimaga qui?

Domanda sardonica. Scuoto il capo.

- Bene, allora potresti sdraiarti e lasciare che sia io a diagnosticarti la malattia?

Annuisco sempre più allibita e vado a sdraiarmi sul letto accanto a quello di Neville che mi lancia uno sguardo comprensivo. Dopo una visita piuttosto accurata mi fissa seria.

- Hai l'influenza, un po' di Pozione Pepata e passerà tutto.

Dichiara, fissando lo sguardo sulla cartelletta che ha in mano. È in evidente imbarazzo, ma non mi va di infierire, la ringrazio, bevo la pozione e la guardo allontanarsi a grandi passi.

- Oggi è più intrattabile del solito.

Borbotta Neville dal letto accanto al mio.

- Mi sono tagliato mentre aiutavo la professoressa Sprite e quando sono venuto qua e le ho detto che volevo del dittamo per il taglio si è arrabbiata e ha voluto visitarmi dicendo che non potevo sapere che cos'avevo.

Racconta imbarazzato. Rido sommessamente.

- La Umbridge sta facendo impazzire tutti...

 Borbotto sbadigliando, lui annuisce.  Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi. Penso che starò qui sdraiata a riposare un po' e ad aspettare che la pozione faccia effetto. Credo di meritarmi un po' di riposo, è l'anno più impegnativo e stressante che abbia mai passato qui a Hogwarts. Già è cominciato male con l'arrivo della Umbridge e dei suoi maledettissimi "decreti didattici", poi i compiti che sembrano aumentare di giorno in giorno, l'ES, i berretti per gli elfi. Non dormo decentemente da settembre. Sbadiglio, di nuovo e lasciandomi cullare dal silenzio, mi addormento.

Apro lentamente gli occhi cercando di mettere a fuoco la stanza, non so nemmeno per quanto tempo ho dormito.

- Aaah!

Un paio di occhi azzurri, fin troppo conosciuti, mi fissano con un luccichio inquietante.

- Buongiorno dormigliona!

Dice Fred sorridendo contento per chissà quale motivo.

- Che ci fai qui? E soprattutto perché accidenti mi guardi mentre dormo?

Bisbiglio irritata, sollevandomi leggermente sui gomiti.

- Sei sempre così cordiale quando ti svegli?

Faccio una smorfia irritata.

- Comunque, per rispondere alla tua prima domanda: cercavo un po' di Pozione Rimpolpasangue. I Torroni Sanguinolenti sono sicuramente da rivedere, George ha perso sangue per circa venti minuti.

Prosegue tranquillo, io inarco un sopracciglio.

- Non l'hai trovata?

Fred mi mostra una boccetta colma.

- Certo eccola qui!

Inarco entrambe le sopracciglia e lo guardo interrogativa.

- E quindi perché non gliela porti invece che fissare la gente mentre dorme?

Chiedo, sentendomi sempre più a disagio, ma utilizzando tutte le mie energie per non darlo a vedere.

- Innanzitutto io non guardavo "la gente": guardavo te. Sarà una sottigliezza, ma ci tengo a precisarlo. Non vorrei che pensassi che sia una specie di psicopatico che si aggira di notte nei dormitori a fissare quelli che dormono.

Poggio la schiena contro la testata del letto e incrocio le braccia al petto. Sono indecisa se essere più imbrazzata o infastidita.

- Il motivo è piuttosto semplice. Osservare te che dormi, è molto più appagante che guardare la brutta faccia di George resa pallida dalla copiosa perdita di sangue.

Sorrido di sbieco.

- Devo ricordarti che siete gemelli?

Il suo sorriso si allarga ancor di più.

- Certo, ma io sono decisamente il più bello!

Ribatte facendomi l'occhiolino. Non riesco a frenare una risata. Lui pare piuttosto soddisfatto. Rimaniamo in silenzio per un po' ed io non posso fare a meno di perdermi per l'ennesima volta nei suoi occhi, così come non riesco a impedire alle mie guance di prendere quella ormai fin troppo conosciuta sfumatura rosso fuoco. Mi sento così stordita da questa situazione. Essere innamorata di Ron è difficile, ma in qualche modo rassicurante. Mentre il sentimento per Fred è qualcosa di assolutamente inaspettato, disarmante e spaventosamente elettrizzante. Proprio come lui che continua a guardarmi negli occhi completamente ignaro delle mie digressioni mentali.

- Ho una gran voglia di baciarti

Sbatto le palpebre, un paio di volte. Che cosa ha detto?

- Che... che cosa?

Domando con gli occhi sgranati. Il mio cuore si sta preparando per una maratona o per un infarto.

- Ho detto: ho una gran voglia di budino.

Il mio muscolo cardiaco decelera talmente in fretta che istintivamente porto una mano al petto per controllare di essere ancora viva, Fred mi guarda confuso.

- Stai bene Hermione?

Annuisco meccanicamente, per nulla convinta del mio assenso. Stupida, stupida idiota.

- Andiamo in Sala Grande? È quasi ora di cena.

Domanda lui tornando sereno come sempre. Deglutisco a fatica, cercando di riprendermi dallo shock di poco fa.

- Ti raggiungo là ok?

Lui sorride e annuisce, poi se ne va. Sono una vera idiota, come posso aver pensato che lui volesse baciare me? La "so tutto io" con i capelli a cespuglio che si aggira ingobbita dal peso dei libri. Stupida. Stupida Hermione. Sospiro delusa, per un attimo ci avevo creduto sul serio, la situazione sta lentamente degenerando e ora più che mai sono convinta di aver fatto bene ad accettare di andare a sciare con i miei genitori invece che passare il Natale con i Weasley. Ed io odio sciare. Chiudo gli occhi, di nuovo e inaspettatamente mi riaddormento.

Un raggio di sole impertinente mi risveglia da un sogno piuttosto piacevole. Quando apro gli occhi, mi viene in mente il perché sono qui e giuro che vorrei rimanerci per un altro bel po', almeno finché qualcuno inventerà un antidoto a quello che mi sta succedendo. Di malavoglia mi alzo e stiracchiandomi noto sul comodino un pezzo di pergamena piegata in quattro, la prendo e mi accorgo che è un bigliettino per me.

 

Ciao Hermione, siamo passati a vedere come stavi, ma dormivi e non abbiamo voluto disturbarti. Ci vediamo domani a colazione. 

Harry e Ron

PS: Signorina Granger, sarò costretta a decurtare 10 punti a Grifondoro per aver dormito invece di adempiere ai suoi compiti di prefetto e cioè:  infastidire gli studenti con la sua petulante dedizione alle stupide regole della scuola. Professoressa Mc Granitt.

PPS: Scusa Hermione, quell'idiota di Fred ha insistito per accompagnarci.


 Scuoto il capo sorridendo ed esco dall'infermeria. Svoltato l'angolo che porta ai dormitori di Grifondoro, però, vengo fermata dalla professoressa Mc Granitt.

- Signorina Granger, la stavo cercando.

Mi dice seria. Spero che non voglia sgridarmi, anche se non so per quale motivo dovrebbe farlo. Ormai sto diventando paranoica.

- È successo qualcosa professoressa?

Domando inquieta. Lei annuisce grave.

- Mi segua, per favore.

Mi conduce nel suo ufficio e mi indica la sedia di fronte a lei. Inizio a essere davvero in ansia.

- Signorina Granger, mi duole avvertirla che il signor Potter, il signor Weasley e i suoi fratelli sono dovuti tornare immediatamente al quartier generale dell'Ordine.

La guardo perplessa.

- Cos'è successo?

Lei mi scruta seria.

- Arthur Weasley è stato attaccato e ferito gravemente.

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

Umhpf. Questo capitolo non mi convince del tutto, ma ho fatto del mio meglio e tent'è. Voglio ringraziare infinitesimamente chi ha recensito, chi ha aggiunto la storia ai preferiti, alle seguite e alle ricordate. Vi amo, voi siete il motore che mi spinge ad andare avanti. Grazie grazie grazie davvero!!

Baci Ely

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Capitolo 4
*** E quello cos'era? ***


Wiiiii *arriva volando tipo superman* Come state? Spero benone! Chiedo inanzitutto scusa per il pietoso ritardo, è stato un periodaccio, ma spero che non vi siate dimenticate di me!! Finalmente è tornata l'ispirazione e così, pappatevi sto nuovo capitolo e se vi va fatemi sapere che cosa ne pensate. Buona lettura!

 

 

E quello cos' era?

La professoressa Mc Granitt mi ha accompagnato da Silente, che mi ha spiegato tutto quello che è successo ed io non ho potuto fare a meno di restarmene lì, seduta su quella sedia, con il cuore che mi martellava nelle tempie, incapace di proferire verbo. Mi sono sentita così... impotente. Durante tutto il resto della giornata non ho pensato ad altri che a Ron e alla sua famiglia. Sapevo che Voldemort era tornato, erano mesi che ci allenavamo in segreto per contrastarlo, ma mai come in questo momento sento la minaccia così reale e palpabile. Appena sono finite le lezioni, ho scritto a mamma e papà per avvertirli che non sarei stata con loro questo Natale, non posso lasciare soli i miei amici, non ora.

Arrivo a Grimmauld place sopravvivendo a stento alla peggiore bufera di neve degli ultimi cinque anni, ho i pantaloni zuppi fino al ginocchio, i capelli bagnati e le guance rosse per il freddo. Appena entro trovo Ron ad aspettarmi con un sorrisetto gongolante.

- Non dovevi andare a sciare? Hai detto che adori sciare...

Gli lancio uno sguardo di rimprovero.

- Smettila Ron!

Ribatto imbarazzata, lui sorride di nuovo ed è così... così... Ron che non riesco a fare a meno di abbracciarlo di slancio. Il suo profumo mi avvolge e come sempre non posso impedire al mio cuore una brusca accelerazione quando sento le sue braccia cingermi goffamente le spalle. Mi scosto appena, quel tanto che basta per perdermi un istante nei suoi occhi.

- Oh Ron, ero così in pensiero! Come sta tuo padre? E tua madre? Merlino, non credevo fosse possibile... ma hanno arrestato il colpevole? È stato Tu-Sai-Chi? E Harry? Come sta? Dov'è?

Domando a raffica senza prendere fiato. Lui mi sorride.

- Tranquilla, papà sta bene, mamma è con lui al San Mungo. Noi stiamo tutti bene, ci siamo presi un bello spavento, ma l'abbiamo visto e ci abbiamo anche parlato... e Harry, beh... non vuole parlare con nessuno.

Cruccio la fronte.

- E perché?

Domando allibita. Ron scioglie il nostro abbraccio e per un attimo ho la sensazione di non avere mai avuto tanto freddo in vita mia, ma lui non pare farci caso. Mi conduce verso la cucina, dove insieme a Ginny mi spiega tutto quello che è successo.

Abbiamo parlato con Harry, che finalmente pare essersi convinto di non essere lui l'aggressore, so che non dovrei pensarlo siccome è il mio migliore amico, ma Harry a volte è davvero un po' tonto. Scendiamo in salotto, dove Sirius canticchia tutto allegro le carole natalizie mentre decora con dei gran festoni le pareti sciupate e muffite di Grammund Place.

- Dov'è Kreacher?

Chiedo ad un tratto, sorpresa di non vederlo girare per casa biascicando insulti. Harry, Ron e Ginny fanno spallucce totalmente disinteressati.

- Non lo so e sinceramente non mi interessa, è sparito da quando gli ho detto di uscire dalla cucina!

Borbotta Sirius, mentre sistema una lanterna piena di uno strano liquido luminescente, che cambia colore come le lucine degli alberi di Natale babbani.

- Bella vero? Un'invenzione di Fred e George, sanno il fatto loro quei ragazzi .

Continua, notando il mio sguardo incuriosito. Sorrido appena e mi alzo, per quanto ne dica lui, non mi piace l'idea che Kreacher sia sparito.

Vado in cucina e trovo la signora Weasley intenta a preparare dello stufato che manda un profumino fantastico.

- Signora Weasley ha visto Kreacher?

Lei si volta a guardarmi e sorride amabilmente.

- No Hermione cara, hai provato al piano di sopra? Pare che Sirius lo abbia strapazzato prima, probabilmente ora si nasconde...

Annuisco e le sorrido.

- Grazie, proverò a vedere.

Salgo le scale e controllo le stanze ma nulla. Alla fine rimane solo la soffitta. Socchiudo lentamente la porta della soffitta e un cono di luce proveniente dal corridoio illumina di poco la stanza. Non c'è quasi nulla. Un po' di paglia e qualche piuma sul pavimento. Fierobecco pare dormire accanto alla finestra, unica fonte di luce della stanza. Mi richiudo lentamente la porta alle spalle e solo ora mi accorgo di non essere sola. Uno dei gemelli è seduto a terra, spalle alla parete. I nostri sguardi s'incontrano e lui sorride debolmente nella mia direzione.

- Ciao Hermione.

Ti prego, ti prego Merlino: fa che non sia Fred.

- Ciao...

Saluto vaga, incapace di riconoscere di quale dei due si tratta.

- Fred.

Termina per me. Ecco appunto. Arrossisco. Rimango ferma dove sono, indecisa se tornare sui miei passi oppure no. Fred batte una mano sul pavimento accanto a lui, invitandomi a occupare il posto al suo fianco. Inspiro profondamente e mi avvicino.

- Che ci fai qui?

Domando sedendomi.

- Potrei farti la stessa domanda.

Risponde atono.

- Sì, ma te l'ho chiesto prima io.

Ribatto stizzita. Gli sono accanto da dieci secondi e già mi dà ai nervi.

- Pignola.

Lo guardo male.

- Insolente.

Soffio lanciandogli uno sguardo glaciale. Sorride.

- Allora, che ci fai qui? Nostalgia di Beccuccio o folle desiderio di rintanarti in una stanza che puzza di paglia, piume e cacca di Ippogrifo?

Domanda ironico. Incrocio le braccia al petto, fissando un punto imprecisato della parete di fronte a noi.

- Molto divertente, sono salita a cercare Kreacher, sembra sparito.

 Lui si sporge leggermente verso di me.

- Magari se né andato, direi che questo migliorerebbe notevolmente la qualità delle nostre vacanze.

Risponde sorridendo. Torno a guardarlo e i miei occhi mandano fuoco e fiamme. Se non desiderassi ardentemente schiaffeggiarlo fino a fargli perdere i sensi lo troverei adorabile.

- Non dirlo nemmeno per scherzo! Kreacher sa tutto sull'Ordine! Vuoi che porti informazioni a Tu-Sai-Chi o a qualche Mangiamorte? Inoltre non dovresti parlare così di lui è solo un povero elfo...

- Non ricominciare con la storia del crepa!

M'interrompe, facendomi infuriare ancora di più.

- A parte che è C.R.E.P.A. e non crepa inoltre, sì ricomincio! Soltanto perché è un po'... un po'...

Maledetto Fred Weasley con i suoi maledetti occhi che mi impediscono di pensare correttamente.

- ... malvagio? Crudele? Odioso con tutti?

Domanda, io lo guardo male.

- Non è questo che volevo dire!

Ribatto furiosa. Rimaniamo in silenzio per un po', mentre la tensione della discussione appena avuta ci aleggia intorno.

- Allora tu che ci fai qui?

Domando di nuovo. Lui fa spallucce.

- Volevo rimanere un po' da solo.

Ribatte fin troppo serio. Lo guardo stranita.

- Beh allora io vado...

Borbotto, sentendo ancora qualche ondata di stizza per le sue parole di prima. Sto per alzarmi quando le sue dita avvolgono il mio polso.

- Rimani... ok?

Annuisco e riprendo il mio posto. Questa situazione è davvero strana. Lo guardo di sottecchi cercando di carpire i suoi pensieri ma appare più incomprensibile del solito.  Tiene lo sguardo fisso davanti a sé, ma sembra non guardare nulla.

- Tutto bene Fred?

Chiedo inquieta. Lui sospira.

- Che forma prende un molliccio davanti a te?

Inarco un sopracciglio. La mia parte petulante vorrebbe rispondergli che non si risponde a una domanda con un'altra domanda ma credo che ora non sia proprio il momento. Mordicchio l'interno della mia guancia.

- Quando lo abbiamo affrontato con Lupin, al terzo anno... beh, ora mi prenderai in giro, ma era la McGranitt che m'informava di essere stata bocciata in tutti gli esami...

Fred sorride un poco e rimango davvero basita che non cominci a deridermi.

- ... Ora non so che forma prenderebbe, sono cambiate molte cose da allora. Perché me lo chiedi?

Sospira, di nuovo.

- Non lo so... questa cosa che è successa a papà... mi ha fatto pensare, se Harry non l'avesse visto? E se la prossima volta toccasse a... uno di noi a me o peggio a George?

I miei occhi si dilatono leggermente di stupore. Perché mi sta dicendo questo?

- Fred... io... non pensavo... non succederà.

Ribatto tranquilla, cercando di confortarlo. Lui si volta verso di me e punta le sue iridi azzurre nelle mie. Sembra arrabbiato.

- Tu dici? E come fai a saperlo?

Soffia adirato. Rimango allibita dalla sua reazione.

- Io... lo so e basta.

Scuote il capo.

- Se dovesse succedere io...

Le mie mani corrono meccanicamente a stringere le sue.

- Ho detto che non succederà. L'importante è che stiate sempre insieme, uniti siete imbattibili. Voi siete i gemelli Weasley dannazione!

Il suo sguardo si addolcisce e le sue labbra si distendono in un lieve sorriso. Mi appunta una ciocca ribelle dietro l'orecchio e la sua mano si sofferma sulla mia guancia in una carezza. Devo essere rossa come un peperone e ringrazio l'oscurità che nasconde questa mia debolezza. Mi sento tremendamente stranita da questa situazione. Lui mi si avvicina lentamente, sento il suo respiro caldo sulla mia pelle per pochi istanti e i miei occhi saettano dalle sue iridi alle sue labbra che ora più che mai mi appaiono assolutamente invitanti. Pochi centimetri ancora e sento la sua bocca poggiarsi delicatamente sulla mia. Il mio cuore fa un triplo salto mortale e ringrazio Merlino di essere seduta, o finirei lunga e distesa. Le sue labbra sono morbide e calde, proprio come le avevo immaginate.

- FRED! GEORGE! RAGAZZI! LA CENA è PRONTA!

Finita la magia, in un istante le sue labbra sono sparite, così come il loro proprietario. Mi ritrovo sola in questa soffitta, umida e sudicia. Batto le palpebre un paio di volte, sconcertata da quello che è appena successo. Fierobecco raspa in un angolo in cerca di pezzetti di carne tra la paglia e io mi domando se in realtà non ho immaginato tutto.

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

Allora che ne dite? Spero tanto vi sia piaciuto!

Ringrazio le 12 recensitrici -vi adoro, oh sì, ma tanto eh!- alle quali risponderò domani singolarmente, ringrazio le 18 persone che hanno preferito, le 8 che hanno ricordato e le 59 che seguono vi amo e vi adoro alla follia, tutti quanti <3

*PUBBLICITà*

Se avete tempo e voglia ho scritto due flash.fic che -a mio modesto parere- sono leggere e divertenti, vi lascio i link:

 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=783734&i=1

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=782987&i=1

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Capitolo 5
*** Inaspettato ***


A chi si affaccia per la prima volta a questa storia: se vi va ci sono due "prequel" che sono in ordine "24 ore" e "I sogni son desideri... ma anche no!". Grazie per l'attenzione.

Come promesso: eccomi di ritorno. Spero che il capitolo vi piaccia, in caso contrario le torce e i forconi li trovate nella terza corsia del supermercato.

Buona lettura.

INASPETTATO


Ho appena baciato Hermione. Ho. Appena. Baciato. Hermione.

- Fred caro, mi passeresti il pasticcio di carne?

Baciato. Appena. Hermione. H-E-R-M-I-O-N-E.

- Fred? Ti ho chiesto se puoi passarmi il pasticcio di carne, per favore.

Hermione. Soffitta. Bacio.

- Fred? Fred? Ti senti bene caro?

Sbam. Una botta in testa mi riporta alla realtà.

- Ehi! Ma sei scemo?

Domando senza troppa gentilezza al mio gemello che brandisce ancora un mestolo gocciolante di salsa al mirtillo.

- George! Metti giù quel mestolo... e Fred! Non dire parolacce a tavola, abbiamo ospiti! Scusa Remus, scusa Tonks.

Lupin nasconde un sorriso divertito, mentre Tonks sghignazza apertamente.

- Scusa mamma!

Borbottiamo in coro io e il mio gemello. Il chiacchiericcio riprende ed io posso tornare ai miei pensieri. Ho appena baciato Hermione. Ho appena baciato Hermione. Ho appena baciato...

- Hermione?!

Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo con Lei che arrossisce fino alla punta dei capelli mentre Ron le agita una mano davanti agli occhi.

- Hermione tutto bene?

Lei sbatte le palpebre un paio di volte e annuisce.

- Certo, ero solo sovrappensiero, mi hai chiesto qualcosa?

Ron le lancia uno sguardo indagatore, poi scuote il capo.

- Niente, lasciamo stare.

Quell'idiota le ha messo il broncio, chissà per cosa poi! Hermione lo fissa un attimo, perplessa, poi le sue labbra -troppo, troppo invitanti- si arricciano leggermente di stizza. Adorabile. Torna a fissare il piatto, si volta di nuovo verso Ron e socchiude le labbra - morbide, calde... deliziose- per dire qualcosa, ma lui le da le spalle e parlotta fitto fitto con Harry. Hermione socchiude gli occhi, irritata e tra le sue sopracciglia si forma una piccolissima ruga. Ah, quella ruga non promette nulla di buono! Ronnie incapperà presto nella rinomata furia di Hermione.

- Hermione, cara, hai trovato Kreacher?

Domanda mia madre tranquilla, ignara di aver fatto LA domanda. Hermione si strozza con il succo di zucca e comincia a tossire.

- Oh Merlino, tutto bene, cara?

Hermione annuisce tra un colpo di tosse e l'altro mentre Ron le batte leggermente sulla schiena ridacchiando.

- S... sì grazie signora Weasley. Non ho trovato Kreacher, non so, dove sia …

Mia madre le sorride, senza smettere di fissarla.

- Beh, lo cercheremo domani. Tutto bene, cara? Mi sembri preoccupata.

Hermione arrossisce ancora e le si legge in faccia la tremenda lotta con se stessa per non guardare nella mia direzione. Il mio ego saltella allegramente, anche se con meno convinzione del solito.

- Io … no, non sono preoccupata.

Tutti gli sguardi sono rivolti a lei, che sembra sempre più smarrita. Mia madre, però, non demorde e le lancia occhiate inquisitorie mentre lei, se possibile, arrossisce ancor di più osservando intensamente le carote stufate nel suo piatto.

- Sei sicura di stare bene? Sembri turbata per qualcosa.

Ok, so che qualcuno mi definirebbe un bastardo, ma l’occasione è d’oro.

- Forse l’ha turbata qualcosa mentre era su in soffitta …

Hermione continua a fissare il suo piatto, ma ho visto distintamente l’angolo delle sue labbra scattare leggermente di rabbia e i suoi occhi ridursi a fessure. Ora mi ucciderà, lo so, ma ne è valsa la pena. Con un enorme sforzo torna a guardare mia madre negli occhi e riesce addirittura ad abbozzare un sorriso.

- Sto bene signora Weasley, davvero; sono solo un po’ stanca. In soffitta non c’era nulla se non Fierobecco, qualche piuma, un po’ di paglia e tanta, veramente tanta ...

E qui il suo sguardo si sposta su di me.

- … cacca di ippogrifo.

Sorride beffarda e io non posso impedirmi sorridere di rimando. Torna a mangiare molto più rilassata, quasi si fosse tolta un peso. Mia madre sposta lo sguardo da me a lei, confusa dal repentino cambiamento di toni. So che non ha senso, ma quando poco più tardi incrocio lo sguardo con Hermione e lei arrossisce di poco, non è il mio ego a fare una capriola, ma il mio cuore.

********************************************************************

La notte appena passata è stata una delle più assurde della mia vita. Ho faticato a prendere sonno e quando finalmente mi sono addormentato, ho fatto strani sogni su me che baciavo Fierobecco nel parco di Hogwarts mentre mia madre cuciva un abito da sposa per il mio imminente matrimonio con la Mc Granitt. Mi sono svegliato prestissimo e affamato come non mai.

Entro in cucina mollemente e la vedo. Hermione è appoggiata al lavello con una tazza di tea in mano e chiacchiera tranquillamente con mia madre, poi si volta, mi vede e ammutolisce arrossendo a dismisura. Merlino, quanto vorrei riuscire a gongolare in questo momento, ma l'unica cosa che sento distintamente è il mio stomaco che fa una capriola. Ci fissiamo in silenzio per un istante, anche se a me sembra un'eternità.

- Oh ciao tesoro! Siediti ho preparato il mio speciale pudding natalizio!

Cinguetta mia madre sorridendo, vedendomi sulla soglia. Annuisco senza muovermi di un passo. Non riesco a smettere di fissarla imbambolato come un idiota, ma che accidenti mi sta succedendo?

- Io... io vado su a chiamare Harry e Ron.

Balbetta Hermione prima di schizzare fuori dalla stanza più velocemente che può. Mi siedo cercando di sembrare disinvolto ma nulla sfugge allo sguardo attento di Molly Weasley, che ora mi guarda sospettosa con le mani sui fianchi.

- Fred... cosa succede tra te e Hermione?

Beccato. Inarco entrambe le sopracciglia fingendo sorpresa.

- Che cosa dovrebbe succedere tra me e la piccola Granger?

Replico, meno tranquillo di quanto vorrei. Lei incrocia le braccia al petto.

- Fred, sono tua madre, capisco quando sta succedendo qualcosa.

Ora tocca a me incrociare le braccia al petto.

- Non sta succedendo niente di niente.

Mamma sbuffa leggermente, abbandona lo sguardo di sfida e si siede accanto a me.

- Ascoltami tesoro, certe cose non sfuggono a una madre. Ho visto il modo in cui vi guardate, il tuo continuo punzecchiarla...

Scuoto il capo, risoluto come non mai.

- Ti ho detto che non sta succedendo niente! Ora posso avere il mio pudding? Sto morendo di fame.

Lei sospira, annuisce, ma non demorde e continua a fissarmi compassionevole come se fossi affetto da qualche rara e incurabile malattia.

- Allora poniamo il caso che stia succedendo qualcosa...

Sbuffo scocciato. Insiste?

- Ti ho detto che...

Mi zittisce annuendo e stringendo la mia mano nella sua.

- Ok, tesoro, ho capito. Però ascoltami, ti prego. Poniamo il caso che stia succedendo qualcosa, ti prego: lascia perdere. Non fraintendermi io adoro Hermione, ma lei... non è per te. Finiresti per fare molto male a qualcuno e non ne usciresti per niente bene nemmeno tu.

Quante sciocchezze. Non me ne importa nulla. Ignorerò la sgradevolissima sensazione delle mie viscere che si contorcono nella lava bollente. Non me ne importa nulla. A me non piace Hermione. Annuisco tranquillo.

- Beh, allora è un bene che non stia succedendo nulla, non credi?

Mia madre mi lancia quell' odioso sguardo alla "so che stai mentendo, ma farò finta di nulla nella speranza che tu dia retta al mio consiglio, anche se sono praticamente certa che non lo seguirai e farai un casino totale".

- Già, è un bene...

Ribatte tristemente, si alza e mi passa una ciotola piena di delizioso budino con canditi e panna montata.

- ... ora mangia il tuo pudding.

Annuisco stringendo le labbra, non so perché, ma non ho più fame.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*SPAZIO AUTRICE*

Ringrazio sentitamente chi segue, preferisce e ricorda. Ringrazio moltissimo chi recensisce. Vi amo!!!!!!!



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Capitolo 6
*** Confusione e dopobarba ***


Wiiiiiiii!!!!! Ce la feci anche a finir questo capitolo! Voglio innanzitutto straringraziare tutti voi. Voi che leggete, che preferite, che seguite e che ricordate accompagnandomi lungo questo viaggio in silenzio o lasciando un commento. GRAZIE, sul serio. Se sono arrivata fino a qui è anche e soprattutto grazie a voi. Spero che amerete anche questo capitolo. Tanto per tenervi aggiornati: questo è il penultimo capitolo di questa parte di storia, ci sarà poi un'ultima parte (di cui posterò l'inizio in concomitanza con la fine di questa) formata da... uhm.. 13-14 capitoli a cui sto già lavorando e che saranno scritti in modo un po' strano, ma sta storia è tutta strana, quindi ci siete abituati...ora vi lascio alla lettura. Grazie ancora. Elisa.

 

 

 

CONFUSIONE E DOPOBARBA

 

Finalmente si torna a scuola. Per quanto detesti la Umbridge è nulla in confronto allo stare nella stessa casa con Fred dopo quello che è successo in quella soffitta. Fred ha cercato di parlare con me più di una volta, come se io fossi stata in grado di affrontarlo dopo quello che mi ha fatto. Insomma, mi ha baciata! Non è una cosa così semplice. Fred mi ha baciata. Suona strano solo a pensarlo, figuriamoci a dirlo ad alta voce. Sono ancora tutta scombussolata e al solo pensiero sento un fastidioso sfarfallio al'altezza dello stomaco. La situazione era diventata insostenibile ed io alla fine me ne stavo ore ed ore rinchiusa in camera costringendo Ron, Ginny ed Harry a fare lo stesso. Per quanto Grimmauld place sia grande era diventato veramente impegnativo evitare Fred ed io lo dovevo evitare ad ogni costo. Forse è per questo che è quasi una liberazione chiudermi la porta della casa di Sirius alle spalle. Tonks ci ha appena comunicato che torneremo ad Hogwarts con il Nottetempo e Harry non pare molto contento, Ron invece è eccitato come un bambino.

- Ho sempre desiderato salire su questo coso.

Afferma salendo a bordo. Vorrei tanto dirgli che è semplicemente un autobus, nulla di che entusiasmarsi, ma poi vedo il suo sorriso così accalorato e disarmante che il cuore mi si scioglie e la lingua mi si annoda, impedendomi di parlare. Ci siamo divisi: io, Ron ed Harry siamo saliti al piano superiore con Tonks e per me è un vero sollievo non dover affrontare questo viaggio con Fred che mi lancia occhiate strane, mettendomi terribilmente a disagio. L'autobus parte rombando e veniamo tutti catapultati all'indietro, la gabbia di Leo cade a terra, si apre e il gufetto inizia a svolazzare fischiando come un pazzo per poi posarsi sulla mia spalla. Il viaggio si sta rivelando un vero incubo, Ron sarà caduto almeno sei volte per terra e ora non sembra più così contendo di stare su questo autobus infernale. Ecco, è caduto nuovamente; lo aiuto ad alzarsi e quando la mia mano viene stretta dalla sua il mio cuore manca un battito, come ogni maledetta volta. Insomma, viviamo praticamente in simbiosi da cinque anni, com'è possibile che il suo tocco mi emozioni ancora in questo modo? E dov'è la mia cotta per Fred mentre mi perdo negli occhi così dannatamente azzurri di Ron? Anche Fred ha gli occhi azzurri. Un azzurro molto simile a quello di Ron, tra l'altro, ma se gli occhi del primo sono vivaci e furbi al limite della malizia, quelli del secondo sono dolci e sinceri in modo assolutamente destabilizzante. Riprendo il controllo di me. Sono sempre più confusa, amo Ron, ma amo anche Fred ed in modi totalmente differenti... com'è razionalmente possibile? Non lo è, ecco il punto.

Quando il Nottetempo si ferma per farci scendere ringrazio Merlino di essere finalmente giunti a destinazione. I sensi di colpa nei confronti di Ron per aver baciato suo fratello mi stavano letteralmente soffocando.

 

Le lezioni sono ricominciate, così come gli allenamenti di Quidditch di Ron, mentre le lezioni dell'ES riprenderanno questa sera. Tutto sembra tornato alla normalità. Persino il rapporto tra me e Fred sembra essere tornato quello di prima. Lui passa intere giornate con George e Lee a studiare chissà quale assurda diavoleria, ignorandomi almeno finché la mia carica di Prefetto non ci impone uno scambio di battute velenose ed io... studio, per la maggior parte del tempo. Sarebbe tutto perfetto, se ora, dopo averlo evitato accuratamente per due settimane ed essere fuggita a qualsiasi possibile confronto, non sentissi l'impellente bisogno di un chiarimento. So che potrà sembrare assurdo e irrazionale, ma da quando ha smesso di cercarmi, la necessità di parlare con lui è diventata un'ossessione. So anche che lui è fatto così. Bacia una ragazza, si toglie lo sfizio e passa ad altro. Peccato che IO non sia il genere di ragazza che lascia correre. Per quanto mi sforzi, non riesco proprio a far finta che nulla sia successo e questo suo ignorarmi sta diventando frustrante. E irritante.

Con questi pensieri mi dirigo circospetta alla Stanza delle Necessità per la prima lezione dell'ES dopo le vacanze. Harry e Ron mi accolgono con un sorriso, Ginny mi saluta con la mano mentre chiacchiera con Luna e Neville si sta esercitando negli Schiantesimi con Dean. Rivederli tutti qui mi fa sentire euforica, non solo perché stiamo infrangendo le stupide regole dell'Umbridge, ma perché tutti i miei migliori amici sono qui insieme a me. Abbraccio l'intera stanza con lo sguardo, persino Lavanda e Calì, che parlottano concitatamente tra loro, mi paiono meno odiose in questo momento. Un sorriso soddisfatto mi si stampa sul volto mentre osservo uno per volta i membri dell'ES, ma subito si spegne quando vedo lui. Fred se ne sta mollemente appoggiato al muro accanto a George. Come se niente fosse. Come se non avesse mai posato le sue diaboliche labbra sulle mie, mettendo in subbuglio il mio già precario equilibrio mentale. Ma guardatelo, lì in bella posa con il cravattino sfatto e i capelli leggermente spettinati, che si atteggia a grande uomo. Sembra voler dire: "guardatemi, ho baciato anche la Granger". Oh, mi ha salutato. Non ha proprio un briciolo di vergogna! Vedi questo sguardo Fred? Significa che ti prenderei a schiaffi. Lo fisso ancora un istante e sono quasi pronta ad andare da lui a dirgliene quattro, ma Harry richiama la nostra attenzione. Ci fa disporre a coppie, io sono con Luna, e iniziamo un veloce ripasso di quello che abbiamo imparato fino ad oggi.

 

Sono le ventidue e trenta, la prima lezione dell'ES è andata molto bene e ora sto chiacchierando con Ginny sul divano della sala comune mentre due ferri da maglia sferruzzano cappellini davanti a noi. Sto diventando piuttosto brava e di questo passo entro la fine dell'anno tutti gli elfi di Hogwarts saranno liberi. Sono soddisfazioni. Ron e Harry stanno disquisendo di qualche questione che non riesco bene ad afferrare, probabilmente stanno parlando di manici di scopa o roba simile. Sto spiegando a Ginny l'importanza del movimento di polso durante l'incantesimo per creare i berretti, quando una puzza tremenda m'inonda le narici.

- Accidenti, che cos'è questa puzza?

Domando tappandomi il naso. Fred prende posto accanto a me con un sorriso sornione.

- Questo è odore di uomo, piccola Granger.

Replica facendomi l'occhiolino. Inarco un sopracciglio.

- Quindi secondo il tuo modesto parere un uomo dovrebbe puzzare come un gregge di pecore?

Ribatto sardonica. George scoppia a ridere occupando il posto in poltrona.

- Visto? Te l'ho detto che quel dopobarba è disgustoso! Lo metti solo perché papà ti ha detto che lo mettono gli uomini d'affari Babbani!

Sbotta George. Fred scuote il capo con aria saputa.

- Siete troppo giovani per capire...

Cerca di ribattere concitato.

- Devo ricordarti che siamo nati lo stesso giorno?

Lo interrompe il suo gemello. Lui fa un gesto stizzito con la mano, come a scacciare una mosca fastidiosa.

- Non capisci: parlo di giovinezza mentale, io sono di gran lunga il più maturo tra noi.

George gli lancia uno sguardo dubbioso.

- Credo che quella puzza gli abbia annebbiato quel poco di cervello che gli è rimasto...

Mi dice, facendomi ridere.

- Tranquillo fratellino, ora ti porto a dormire, vedrai che passa!

Continua sghignazzando e portando via Fred che si fa letteralmente trascinare facendo resistenza passiva e lagnandosi come un bambino.

- Uffa, ma io non sono stanco!

Lo sento borbottare mentre si allontanano. Scoppio a ridere di nuovo e il fastidioso sfarfallio alla bocca dello stomaco torna a farsi sentire.

Nell'ultima settimana Fred è diventato, se possibile, più strano del solito. Passa intere giornate a confabulare con George e Lee azzittendosi di colpo appena sono nei paraggi. Poi mi guarda. Mi guarda in continuazione e questa cosa mi sta facendo impazzire. Perché continua a fissarmi? Che cosa vuole? Vuole uccidermi? Non so, per precauzione comunque ho cominciato a evitarlo il più possibile.

Mentre esco dalla sala comune per recarmi in biblioteca e trovare un po' di pace vedo George e Lee ridere come matti, ma non ci faccio molto caso. I corridoi sono vuoti, come è giusto che sia in un sabato pomeriggio di settembre in cui l'estate non ha ancora dato spazio all'autunno. Imbocco il passaggio segreto per abbreviare la strada, ma appena entrata ho un'orribile sensazione. Mi sento osservata. Aumento il passo, ma ad un tratto sento un rumore, come di un sassolino che rotola e mi devo fermare perché non vedo più niente, tutto è diventato buio.

*SPAZIO AUTRICE*

Spero vi sia piaciuto. Alla prossima!!

 

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Capitolo 7
*** Sono un idiota ***


Buonaseeera!!! Eccomi qui con l'ultimo capitolo di quest'altra mini-long. Se ve lo state chiedendo: no, non ho ancora finito di tediarvi con le mie digressioni mentali su sti due cocchetti belli de mamma *W*

Vi lascio alla lettura, le precisazioni le lascio per dopo ;)

 

SONO UN IDIOTA


Sono un idiota. Sì, perché soltanto uno con veramente poco cervello si sarebbe lasciato andare a certe confidenze con la migliore amica del proprio fratello minore; e soltanto uno con la cacca di Goblin nella scatola cranica avrebbe baciato la suddetta amica, nonchè innamorata cronica del suddetto fratello, in una soffitta buia, sporca e puzzolente alla presenza di un ippogrifo dalla dubbia moralità. Sono un idiota, ma non di quelli che si trovano facilmente, no; sono un'idiota della peggior specie: quelli che sanno di esserlo, ma sono talmente stupidi da non capire che da certe situazioni, prima se ne esce, meglio è. Se così non fosse, non avrei passato le ultime due settimane ad assillare Hermione nel vano tentativo di convincerla a parlare con me. Domani si tornerà a Hogwarts ed io ho assolutamente bisogno di chiarire con lei. Tutto è diventato troppo strano, imbarazzante e a tratti... spaventoso. Se soltanto lei si lasciasse avvicinare, la prenderei in disparte e le direi "è stato un errore, noi siamo buoni amici, è stato un attimo di debolezza, non roviniamo tutto, fingiamo che non sia mai accaduto e... uno gnomo da giardino non fa primavera". Patetico.  Mi vergogno di me stesso, ma nemmeno sotto tortura ammetterò che quella singola unione di labbra ha significato per me molto più di qualsiasi cosa fatta con qualsiasi altra ragazza. Andiamo, qui si parla della Granger: io non m'innamoro di quelle come lei. Che parolona poi, innamorato. È troppo complicata soltanto da pensare, figuriamoci da provare. Mi guardo allo specchio e vorrei tanto schiaffeggiare quell'idiota identico a me, che mi fissa con una faccia da gatto famelico al solo pensiero di riavere la piccola Granger tra le grinfie. Che cavolo hai da sorridere? Lei non è per te. L'ha detto mamma, giusto? Patetico, scemo e balordo. So che è così, ma questo non impedisce al mio stupido cuore di accelerare bruscamente ad ogni suo sguardo, non impedisce ai miei occhi di cercarla continuamente e non impedisce alle mie labbra di desiderare le sue con tanto ardore da farmi perdere il sonno. Inspiro profondamente ed esco dalla mia stanza, è ora di tornare a scuola.

Hogwarts si staglia davanti a me come un enorme, gigantesco gufo dallo sguardo severo. Quando l'ho lasciata, due settimane fa, il mio rapporto con Hermione era normale, semplice e chiaro. Doveva rimanere tutto così, ma adesso il solo vedere Ron che la fa sorridere in quel modo mi fa letteralmente impazzire. Io la faccio ridere, ma non mi sorride mai così.

Il ritorno a scuola è stato molto più traumatico del previsto. Speravo che, ignorandola, questi assurdi e inopportuni sentimenti sarebbero spariti, ma non è stato così. L'ho cercata in continuazione. Ho fatto di tutto per costringerla a venire a sgridarmi e lei l'ha fatto, puntualmente. Solo Merlino sa quanto mi piaccia quando si arrabbia. Le sue guance si colorano di un rosso acceso, le sue labbra si stringono e le si forma quella deliziosa ruga tra le sopracciglia. Basta. Sul serio.

I giorni passano e la situazione mi sta sfuggendo pericolosamente di mano. La Granger sta diventando una vera e propria ossessione. Perché è dovuto succedere proprio a me? Perché proprio di lei? Già, perché nonostante non lo ammetterei nemmeno sotto tortura so esattamente cosa mi è successo. No, non aspettatevi che io lo dica, non mi azzardo nemmeno a pensarlo.

La scuola è ricominciata da tre settimane, Hermione mi odia per qualche motivo che non capisco e io ora ho davvero bisogno di parlarne con qualcuno. Ma con chi?

"Hei, fratellino: si può sapere cosa fai chiuso in bagno? Ti stai rifacendo il trucco?"

George. Perché non ci ho pensato subito? Apro la porta e me lo ritrovo ad un palmo di naso.

"Dobbiamo parlare" dico serio, andando a sedermi sul mio letto. Mio fratello mi guarda stranito. "Accidenti che solennità, non vorrai mica lasciarmi, vero? Saresti un vero mascalzone: dopo tutto quello che c'è stato tra noi!" esclama fingendosi sdegnato, gli lancio un'occhiataccia. "Puoi smettere di fare l'idiota per dieci secondi?" domando secco, lui sorride avvicinandosi a me, ma rimanendo in piedi. "Certo che no!" ribatte pacato, espiro rumorosamente senza ribattere: potremmo andare avanti ore con questi battibecchi.

Rimango in silenzio qualche istante riflettendo su come esporgli il mio problema, ma George non è mai stato un tipo paziente.

"Sputa il rospo Fred, che succede?" mi domanda irrequieto. Gli lancio uno sguardo carico di significato sperando che lui capisca senza che io debba parlare, noi non siamo tipi da confidenze sentimentali e inizio a temere che dirgli questa cosa non sia una buona idea. Lui però non capisce e mi guarda sempre più stranito. Ho deciso: glielo dico. Inspiro profondamente, ma mi blocco a metà del respiro, meglio precisare un paio di cose. "Promettimi che qualunque cosa io dirò non riderai e che non lo dirai a nessuno" lui inarca entrambe le sopracciglia "per le mutande di Morgana: non ti sarà tornata la Puzzolosi!" Esclama.

Apro la bocca per parlare, mi blocco guardandolo confuso "ma che cavolo dici! A parte che non credo nemmeno che esista una malattia chiamata Puzzolosi e... oh, Merlino! Puoi prometterlo e basta?" domando stizzito, lui fa spallucce "ok, ok... non c'è bisogno di essere così irascibile, sembri Ginny quando ha le sue cose".

Inspiro profondamente, di nuovo. Ok: è il momento.

"Credo di essermi innamorato della Granger" biascico rassegnato, osservando con maniacale interesse i lacci delle mie scarpe.

Silenzio. Ancora silenzio. Mi volto verso George, preoccupato dal suo prolungato tacere e vorrei tanto non averlo fatto. Tiene entrambe le mani sulla bocca ed è di una tonalità molto vicino al bordeaux nel tentativo di non farmi sentire la sua risata. Gli lancio uno sguardo assassino proprio nell'istante in cui le sue risa iniziano a risuonare chiare in tutta la stanza.

"Oh, è molto divertente vero?" domando sarcastico. Lui continua a ridere, ma trova la forza di annuire. Sapevo che era una pessima idea e ora mi rendo conto del perché non avessi pensato subito a lui, mi alzo e faccio per andarmene.

"Dai fratellino, non fare così! Non puoi lanciarmi una Caccabomba del genere e pensare che io possa rimanere serio!" mi dice, sforzandosi di non ridere.  Mi blocco sulla porta lanciandogli uno sguardo assassino.

"Non fare quella faccia, ti sembra normale dirmi cose del genere?" Domanda, ironico.

"Fino a prova contraria sei mio fratello, a chi dovrei dirlo?" Ribatto incrociando le braccia al petto. Lui fa spallucce.

"E io che ne so? Forse a Ginny, sai magari tra ragazze vi capite..." Replica sghignazzando.

"Sei ad un passo da un vaffanculo, George"

"Oh, grazie di avermi avvisato... su dai, sto solo scherzando! Cos'è hai perso il senso dell'umorismo oltre che la mascolinità?" Domanda, retorico. Gli mostro il dito medio, andando a sedermi sul suo letto, proprio di fronte a lui. Rimaniamo in silenzio, studiandoci a vicenda.

"Quindi ti sei innamorato della Granger... " biascica sforzandosi di non ricominciare a ridere.

"Credo di esserlo, non ne sono certo" Ribatto concitato. Lui annuisce.

"Quindi fai sul serio, non mi prendi per il culo?" Domanda, osservandomi come fossi una strana creatura mai vista prima. Scuoto il capo, sentendomi improvvisamente senza forze. Non so come facciano le ragazze a parlare per ore di sentimenti, io ne parlo da due minuti e mi sento sfiancato.

"Posso darti la mia opinione?" Chiede George, all'improvviso. Annuisco.

"Lascia perdere. Potrei citarti almeno duemila motivi per cui devi lasciar perdere" espone pacato. Il mio stomaco scivola da qualche parte sotto il suo letto.

"Non credi di esagerare?"

"Ok, forse non duemila, ma almeno dieci sì... devo farti l'elenco?" Non mi dà nemmeno il tempo di rispondere.

"Numero uno: è innamorata di Ron dal primo anno. Numero due: non è una che ti scolleresti facilmente se decidessi di mollarla. Numero tre: odia quasi ogni cosa che fai. Numero quattro: tra le cose che non sopporta c'è il Quidditch. Numero cinque: è innamorata di Ron dal primo anno. Numero sei: mamma sta già sferruzzando i sottobicchieri per il loro matrimonio. Numero sette: è probabilmente la ragazza più tediosa che abbia mai incontrato. Numero otto: è innamorata di Ron dal primo anno. Numero nove: è morbosamente attratta da vecchi libri impolverati. Numero dieci: ... ho già detto che è innamorata di Ron dal primo anno?"

Lo fisso tra lo scioccato e il risentito.

"Le cose cambiano, fratellino" replico cercando di non sembrare più patetico del dovuto.

"No, Fred. Questa cosa non cambierà. Lei è una 124..." Ribatte serio. Scuoto il capo, risoluto.

"Non dire cazzate, lei non è una 124! È sicuramente una 137!" Replico, quasi offeso.

"Che cosa? Sei proprio fuori strada ragazzo mio, lei non è una 137, anzi è ancora peggio! Lei è una 146!"

Lo guardo confuso.

"Una 146?"

"Sì. Una 146 è una che sa di essere una 124, ma finge di essere una 137... 146: la peggior specie." Conclude scuotendo il capo in modo drammatico.

" No, ti sbagli! Lei..."

"Ah mi sbaglio?" Si alza in fretta e va alla porta, la spalanca e fa capolino fuori con la testa.

"Lee! Lee!"

"Che cosa vuoi?" Urla l'altro dalle scale.

"Vieni su, abbiamo bisogno di un consulto!" Gli urla George di rimando. Lo guardo spazientito mentre ascolto i passi di Lee avvicinarsi.

"Eccomi, che succede?"

"Parlando di numeri... la Granger?" Gli chiede mio fratello senza tanti preamboli. Il nostro amico inarca un sopracciglio.

"Una 146, decisamente." Risponde ovvio. George mi lancia uno sguardo compiaciuto. Li squadro entrambi come fossero pazzi.

"Perché?" Domanda Lee, curioso.

"Fred crede di essersi innamorato di lei" replica, tranquillo, il mio ormai ex fratello.

"GEORGE!" sbotto, indignato dalla sua infamia.

"Hei, è Lee!" Controbatte lui, stizzito.

"Ma che cosa c'entra? Ti avevo detto... "

"Ti sei innamorato della Granger?" Mi chiede Lee sbigottito.

"Sì, cioè, no, non lo so." Biascico confuso, la situazione mi è decisamente sfuggita di mano, Lee mi guarda come se gli avessi appena detto che sono affetto da una rarissima ed incurabile malattia.

"Oh no, Fred, le 146 sono le più pericolose... " mi dice con un tono di voce orribilmente compassionevole. Sbuffo e vado a buttarmi sul mio letto. Affondo il viso nel cuscino sperando di sprofondarci o di morire soffocato. Alle mie spalle sento George e Lee che confabulano tra loro.

Sono passati due giorni dalla mia conversazione privata con George riguardante Hermione e da quel momento devo ammetter che le cose sono andate di male in peggio. George e Lee sghignazzano ogni volta che Hermione ci passa anche solamente accanto. Mi hanno assicurato, senza che io potessi replicare, che troveranno il sistema di farmi passare la cotta per lei.

"Ho trovato la soluzione." Mi dice George qualche giorno dopo, trascinandomi insieme a Lee nel nostro dormitorio.

"Sentiamo." Borbotto sedendomi sul mio baule.

"Devi baciare la Granger. Baciarla sul serio intendo: non una cosetta da niente come quella che mi hai racconto che è successa nella soffitta di Sirius. Devi prenderla con violenza e infilare la ling..."

"Ho capito! Ho capito." Lo interrompo bruscamente.

"Bene." Replica lui ammiccando nella mia direzione. Sospiro, esasperato.

"Questa è la Polvere Buiopesto" mi spiega mettendomi in mano una piccola sfera "io e Lee abbiamo modificato leggermente la formula per farla durare alcuni minuti, dovrai semplicemente farti trovare nel passaggio che porta alla biblioteca sabato alle quattordici e trenta esatte: Hermione passa sempre di lì a quell'ora. Tu sarai lì nascosto sotto il mantello che Harry non sa ancora di averci prestato e appena ti passa davanti bam! Buio completo, a quel punto la bacerai." Espone eccitato come un vero genio del male che ha trovato il modo perfetto per far fuori il buono di turno.

"Ok, ma c'è una cosa che mi sfugge"

"Uhm, che cosa?" Domanda lui riflettendo su cosa avrebbe potuto dimenticare.

"Come potrebbe tutto questo aiutarmi a farmi passare la cotta per Hermione?" Rimbecco, dubbioso. Lui mi sorride furbo.

" È molto semplice. Appena la bacerai ti lancerà una decina di fatture e quasi sicuramente perderai la memoria" Replica ovvio.

Ok, sono un idiota, ma sul serio eh. Sono nello stramaledetto passaggio segreto e sto accucciato in una piccola insenatura sotto il mantello di Harry. Fa un caldo soffocante, le mani mi tremano per l'agitazione e continuo a domandarmi come ho fatto a farmi convincere a fare una cosa così stupida. Sono sul punto di andarmene quando dei passi mi immobilizzano sul posto. Osservo il punto da cui proviene il rumore e vedo apparire proprio Hermione, puntuale come un orologio. Non posso più scappare, devo farlo per togliermi il pensiero. Appena è davanti a me faccio rotolare la piccola sfera contenente la Polvere Buiopesto e in un attimo è tutto buio, per le mutande consunte di Merlino: è persino troppo buio! Mi alzo di scatto, cercando di non perdere tempo, e sbatto la testa contro il soffitto della piccola insenatura "Ouch!" borbotto.

"Chi è là?" Esclama Hermione, spaventata.

Ok, è il momento: faccio un passo in avanti e allungo una mano cercando Hermione nel buio, dopo un paio di tentativi la mia mano si appoggia sulla sua spalla. La sento sussultare.

"Chi è?" esclama con voce tremante.

Mi avvicino ancora un po' a lei, le carezzo una guancia per avere un'immagine mentale della posizione delle sue labbra, mi chino e finalmente la bacio. Le mie labbra si sono posate sulle sue con delicatezza e come in quella soffitta una scarica di adrenalina mi attraversa il corpo. Con mia enorme sorpresa Hermione non si sposta, inizialmente rimane ferma e temo per un attimo che sia svenuta, ma mi devo ricredere: poco dopo, infatti, allaccia le mani dietro il mio collo e mi permette di approfondire il bacio. Il contatto con la sua lingua mi stordisce completamente e il cuore comincia a battermi furiosamente nel petto. Se questo bacio doveva confermare che quello che provavo per lei era solo un capriccio, non ha funzionato. Non so se sia Hermione a baciare così bene o se sono davvero giunto al punto di non ritorno, ma sento che potrei baciarla per il resto della mia vita.

Quando ci stacciamo per riprendere fiato sono talmente frastornato che fatico a fare un passo indietro. Sento le gambe molli e ho la netta sensazione di aver perso il contatto con il pavimento. Inspiro profondamente per calmarmi e appena raggiungo un briciolo di lucidità mi rendo conto che devo andarmene, l'effetto della Polvere Buiopesto non durerà ancora a lungo.

Mi allontano a piccoli passi, procedendo con le mani avanti per non sbattere ancora contro qualcosa.

"Fred..."

Mi blocco di colpo. Come ha fatto a riconoscermi? Mi volto in direzione della sua voce.

"... se vuoi rimanere nell'anonimato, evita di metterti quell'orribile dopobarba."

La sento sorridere e sento i suoi passi allontanarsi.

Sono un vero idiota.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


*SPAZIO AUTRICE*

Punto uno: No, non sono impazzita. La parte con i numeri è un volutissimo riferimento ad un telefilm che amo e ad un personaggio che amo ancora di più... chi lo indovina per primo vincerà una drabble su qualsiasi personaggio voglia ;)

Punto due: Ci trasferiamo, mie adorate lettrici. Qui: www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1017904&i01 troverete tutta la storia fino ad ora con le dovute spiegazioni. Lì continuerò la storia fino alla fine, quindi se vi va di seguire il seguito (giochi di parole a casaccio) questo è l'indirizzo per voi.

Punto tre: Vi amo alla follia!

Punto quattro: Qui: www.facebook.com/pages/ElyTheStrange-EFP/302917663101185 c'è la mia pagina autore su FB e mi piacerebbe tanto tanto se vi andasse di seguirmi anche lì.

Ora i dovuti ringraziamenti: Grazie a tutti/E voi che mi avete letta fino ad ora, grazie a chi preferisce, segue, ricorda questa mia storia un po' fuori dagli schemi e grazie a chi trova anche un'attimo per commentare... voi siete la mia forza nei momenti di sconforto, voi siete la mia musa nei momenti di blocco. Vi ringrazio e vi abbraccio come lo farei con un amico.

Un bacio

Elisa

 


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