Sogno

di elis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Rinascere- ***
Capitolo 2: *** -Ti ho stupito?- ***
Capitolo 3: *** -Sei vero- ***
Capitolo 4: *** -Ritorno- ***
Capitolo 5: *** -Amici- ***
Capitolo 6: *** -Ragazzini- ***
Capitolo 7: *** -Cosa?- ***
Capitolo 8: *** -Notte- ***
Capitolo 9: *** -Tu vuoi...- ***
Capitolo 10: *** -Barriera- ***
Capitolo 11: *** -Cosa aveva fatto...- ***
Capitolo 12: *** -Sogno- ***



Capitolo 1
*** -Rinascere- ***


Sogno

by elis

 

Capitolo 1 -Rinascere-

 

Mentre la città dormiva, immersa in un profondo silenzio, una macchina passava per la via di Boston. Dopo quell'improvviso rumore, la città ricadde nel silenzio. Il cielo era accompagnato dalle stelle, che creavano un effetto magico tra le foglie degli alberi. Non c'era una nuvola, non c'era nemmeno l'interferenza del vento, tutto era sprofondato in una magia.

In un altro posto c'era la stessa magia, al posto della luce dei lampioni, c'erano delle piccole luci che provenivano da uno stereo, le stelle si intrufolavano di nascosto dalla finestra, invece di sentire il suono del silenzio, una musica echeggiava, sospirando. Due persone stavano vivendo quella magia.

Joey non voleva smettere di abbracciarlo, non voleva che quell'attimo smettesse, e si rivelasse solo come un sogno. Aveva paura che tutto questo non fosse realmente vero, che forse stava sognando. Una sogno splendido.

Pacey non voleva lasciarla andare. Non avrebbe nuovamente sopportato la sua assenza. Non ce l'avrebbe fatta. Gli sfiorò nuovamente le labbra. L'accarezzò nuovamente.  Gli disse nuovamente ti amo... la guardò nuovamente negl'occhi. Erano lucidi. Quanto sei bella.

Joey lo baciò sulla fronte. Lui sorrise, pensando quanto gli era mancato quel gesto.

Lei chiuse gli occhi mentre Pacey continuava ad abbracciarla. Le sue braccia la circondavano, sentiva le sue mani sulla schiena, il suo respiro tra i capelli, il suo profumo la invadeva regalandole un attimo di paradiso. Cosa avrebbe dato per non abbandonare quella sensazione.

Senza dire niente, senza che il suono delle parole rompesse questa magia, lui le prese la mano, intrecciò le dita nelle sua. Gli diede un ultimo bacio, segno per confermare quello che stava accadendo, quello che era accaduto e quello che stava per nascere. Le sussurrò all'orecchio -vorresti fare una passeggiata?- Anche se era il pieno della notte, anche se la città dormiva, anche se Joey era talmente scossa per tutto quello che le era successo e per l'improvviso, dolcissimo, profondo amore che la stava invadendo, accettò -ovunque- Ovunque se era con lui, ovunque se accanto a lei c'era lui, ovunque se lui le prendeva la mano.

Pacey si avvicinò allo stereo, mentre Joey prendeva i cappotti, si fermò, un istante. Cosa stava succedendo? Cos'era quel tremore nella voce, quel tremore nelle mani, quel tremore nel cuore. Perchè era la prima volta che lo provava? Ormai sapeva cosa significava vivere senza di lei, iniziare un giorno sapendo che non la vedrai, saperla abbracciata ad un'altra persona che non sei te...tutto questo lo uccideva. Quante volte era morto al solo pensiero di non averla? E ora, che tutto questo era sparito, grazie a un semplice gesto, ad una semplice parola, ad un semplice sguardo, ora era rinato. Spense lo stereo. La stanza non era più illuminata lievemente dalle lucine che provenivano dal mezzo, ma ora erano circondati dalla luce delle stelle. Le stelle.

Chiusero la porta dietro le loro spalle, fecero quei pochi gradini che li distoglievano dalla strada e si incamminarono.

-Vorrei chiederti una cosa- disse Joey strofinando gli occhi per togliersi le ultime lacrime di felicità che le erano rimaste.

-Dimmi-

-Da quanto tempo provi questo sentimento per me?- Joey era un pò imbarazzata

-Questa simpatia nei tuoi confronti?- disse lui sorridendo

Lei ricambio il suo sorriso -Siamo già alla simpatia? Io pensavo che riuscissi a malapena a sopportarmi-

-No, non essere dura nei tuoi confronti. Diciamo che non mi sei antipatica- e le prese la mano.

Lei la strinse più forte.

-Pace, sinceramente...- lo guardò negli occhi -...da quanto?-

Pacey si passò la mano tra i capelli, tossì lievemente

-Ti ricordi quando ti avevo detto che non avevi perso la strada, ma solamente smarrita?- Lei annuì, ancora non riusciva a capire cosa stava cercando di dirle

-...vedi, io non è che avevo smesso di amarti, ti avevo smarrita. Ti avevo lasciata andare, quando sono salito su quell'aereo all'ultimo anno di liceo, ti avevo perso quella notte a Boston, quando finalmente ci siamo incontrati dopo un'intera estate, e avevo chiuso gli occhi quando tutte le volte che ti vedevo, che ti pensavo, che nominavano solamente il tuo nome, il mio cuore batteva più forte. Però...- abbassò un attimo gli occhi, calciò qualcosa che non c'era per strada.

-Però?- improvvisamente il cuore cominciò a battere più forte, sempre di più.

-...tu eri sempre con me. C'eri e non me ne accorgevo- le prese una mano e la misi sul petto -Senti? Eri qui, sei sempre stata qui, ti avevo rinchiusa in questo posticino, non lasciandoti andare, non volendo che te ne andassi. Sei sempre stata qui, nel mio cuore.- la guardava, mentre lei fissava la mano appoggiata a lui. Tremava. Per tranquillizzarla, per farla sentire al sicuro, avvicinò la sua mano a lui e le sfiorò le dita con le sue labbra -E non ti ne andrai mai via da qui. Ormai quel posto è tuo e se solo tu te ne volessi andare, o se solo tu non volessi stare lì, io ne morirei-

Pacey le spostò una ciocca di capelli che le era caduta sul viso, lei trattenne un attimo il respiro, alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Era scritto tutto lì, nei suoi occhi. Alzò il braccio, quasi senza forze, per vedere se, quella visione davanti a lei era vera, sfiorò il suo viso. Fece un piccolo sorriso, gli occhi erano lucidi. Si alzò un attimo in punta di piedi, e lo baciò. Appoggiò la fronte sulla sua, aspettò qualche secondo, prima di parlare, fino a che i loro respiri diventarono uguali. -Non me ne andrò- lo baciò sulla fronte -non succederà più. Non me ne voglio andare da qui...- gli sfiorò il petto -...e ti supplico...- lo guardò negli occhi -...non lasciarmi più da sola-

Pacey scosse la testa -mai più- l'abbracciò. La cullò per qualche secondo, ripetendogli “mai più”…per convincerla. Non l’avrebbe più lasciata. No, mai più.

Restarono così, uno nelle braccia dell'altro. Joey era felice. Sorrise, allentò il suo abbraccio. Appoggiò la sua fronte sul suo petto e il suo sorriso si fece ancora più luminoso. Cercò la sua mano, ed intrecciò le dita con quelle di lui. Lui le baciò la mano.

-Andiamo...io sto ancora aspettando la mia passeggiata- disse Joey trascinando Pacey sul marciapiede

 

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Capitolo 2
*** -Ti ho stupito?- ***


Capitolo 2 -Ti ho stupito?-

 

Una lunga strada di fronte a loro, accompagnati da qualche albero, qua e là. I lampioni sostituivano la luce delle stelle. Passarono gran parte del tempo, uno nelle mani dell'altro, parlando di qualsiasi cosa, ma gli attimi più magici furono attimi di silenzio, quando ascoltavano il loro respiro.

-Ti andrebbe di sederci?- disse Joey

-Direi di sì, saranno ore che camminiamo e le mie povere gambe non ce la fanno più- rispose Pacey con tono scherzoso

-Come? Un marinaio come te, che per qualche metro si lamenta? Mi stupisci!-

-Ti ho stupito?- disse. Joey annuì, quasi per prenderlo in giro, con quel suo sorriso, che traspirava felicità. Pacey guardò con aria di sfida Joey, provocando una sua risata. -Così ti stupisco...- Joey nuovamente affermò con la testa. -..è così...- si avvicinò a Joey, si chinò verso di lei, la guardò negli occhi che le brillavano e sorrise per un attimo. La sfiorò con le labbra. La baciò lentamente, dolcemente, facendo assaporare ogni gesto, ogni movimento, ogni attimo. La sua mano si mosse, le sfiorò il collo, impercettibile, fino ad appoggiarsi sul suo volto. Continuava a baciarla, delicatamente, come se non volesse rovinare quei petali di labbra. Si allontanò per qualche millimetro , lei teneva ancora gli occhi chiusi, assaporando ancora quel gesto, la guardò, un sorriso gli spuntò sul volto, le diede un ultimo bacio, per farla svegliare da quell'attimo.

-Ti ho stupito?-

Teneva ancora gli occhi chiusi, poi li aprì, svegliata dal suono della sua voce. Ancora immersa in quel sogno, rispose -Secondo te mi faccio stupire così facilmente- disse con un tono scherzoso -sai quante persone mi hanno baciata-

Pacey sgranò gli occhi, lei sorrise, divertita dalla reazione di lui. Gli prese la mano e lo condusse a sedersi su una panchina che si trovava vicino a loro.

-Quante?- chiese Pacey mentre faceva appoggiare la testa di Joey sulle sue gambe.

-Come quante?- fece Joey, ormai appoggiata sulle sue gambe, mentre lo guardava dal basso

-Sì...insomma, quante persone hai baciato- le scostò una ciocca di capelli dagli occhi. Lei gli prese la mano e cominciò a giocare con le sue dita.

-Pace, mi stai facendo veramente questa domanda- era un pò stupita.

-Jo, andiamo, non fare quella faccina. E' una domanda legittima...- Joey lo stava fissando -...esattamente, una domanda legittima che ti può fare il tuo ragazzo...- Joey sorrise -Che c'è?- lei scosse la testa -P...pe...perchè hai quel sorrisino- cominciava a balbettare -Andiamo jo...perchè mi guardi così-

Rise -Per quello che hai detto-

-Quella storia sul bacio?-

-No, no- rise di nuovo -hai detto "il tuo ragazzo"- Pacey ora passava i capelli di lei sulle sue dita -sei il mio ragazzo- sorrise -questo mi rende felice...molto felice- lo guardò negli occhi. Allungò le mani per prendergli il volto -sei...- lo portò verso di lei -...il mio...- gli sfiorò le labbra -...ragazzo- lo baciò. Pacey si scostò e sorrise -esattamente- le accarezzò la guancia con un dito -sono il tuo ragazzo- la guardò nuovamente negli occhi, e la baciò di nuovo.

 

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Capitolo 3
*** -Sei vero- ***


Capitolo 3 -Sei vero-

 

Era tutto vero, era realmente tutto vero. Lui era lì, per lei. Stava guardando le stelle, ma lei non riusciva a staccare gli occhi da lui. Era tutto vero.

Ancora distesa sulle gambe di Pacey, chiuse un occhio, cercando di prendere la mira. Allungò il suo dito verso di lui, cercando di capire la distanza che c'era tra loro due. Pacey aveva ancora lo sguardo rivolto verso il cielo, non si era accorto di quello che stava facendo Joey, fino a quando non si sentì sfiorare il naso.

-Sei vero- disse Joey, ancora con il dito sospeso in aria. Lo guardava totalmente assorta in lui.

Pacey rise -Cosa stai dicendo?-

-Sto dicendo che sei vero...- si mise la mani appoggiate alla pancia -...non sei un sogno-

Pacey continuava a guardarla, senza capire -Potrei essere frutto della tua fantasia-

Joey sbuffò -Se fosse stata la mia fantasia, avrei materializzato un ragazzo alto, moro e con gli occhi blu- non se ne era accorta.

-Infatti- si avvicinò a lei -...alto...- le baciò la fronte -...moro...- le baciò il naso -...e con gli occhi blu- la baciò

-Io dicevo...- lo guardò male -...si, insomma, dicevo...- Pacey stava ridendo -...oooh, insomma. E' vero, sei l'uomo dei miei sogni!- disse tutto di un fiato. Pacey alzò un sopracciglio, contento della sua vittoria.

-Pace, stavo cercando di fare un discorso serio, e tu...con le tue battute...-

-Ma io non ho fatto proprio niente. Hai fatto tutto da sola- disse con area innocente, continuando ad accarezzarle i capelli -E comunque, sono curioso di sentire il discorso serio- sorrise

-Va bene...- cercò di mettersi più comoda sulle gambe di lui -Stavo dicendo che tutto questo è vero. Tu, le mie emozioni non sono un sogno- Joey cominciò a giocare con un bottone della camicia di Pacey -Sai, tutte le sere, speravo che questo sogno mi facesse compagnia per tutta la notte. Sognavo tutto questo. Riusciva a darmi la forza per affrontare un nuovo giorno. Ci sono state mattine che non volevo alzarmi, che volevo sprofondare nuovamente il quell'emozione. Così ho cominciato a farlo, intendo a sognare, anche di giorno. Quando mi trovavo a camminare da sola, quando quello che mi circondava mi faceva male. Molte volte ho confuso quello che provavo per questa emozione...ma non me ne accorgevo, perchè tutte le sere, mi infilavo sotto le coperte e mi lasciavo cullare da questo sogno. E ora...tutto quello che ho sognato è vero. Sei vero. Ogni notte, ti sognavo e non me ne accorgevo. Per tutti questi anni sei rimasto nel mio cuore e non lo sapevo. Sempre- spuntò un timido sorriso. Pacey era rimasto incantato -Sei un sogno...-

Senza accorgersene, Joey cominciò a piangere, piccole lacrime erano cominciate a scendere. Pacey le tolse una lacrima dagli occhi, quello che aveva sentito era entrato dentro il suo corpo e lo aveva paralizzato. Sorrise, anche lui aveva fatto gli stessi sogni. Non riuscì a parlare, ma restò così, immerso nei suoi occhi, cercando di convincersi che tutto quello che stava accadendo e tutto quello che aveva sentito era vero. Tutto questo non era un sogno...

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Capitolo 4
*** -Ritorno- ***


Capitolo 4 -Ritorno-

 

 

-Bene, siamo arrivati...- Pacey e Joey si trovavano all'entrata del dormitorio -...sai, non vorrei che tutto quello che ci siamo detti stanotte, fosse dimenticato- era Joey che stava parlando

-Come? Io pensavo invece che fosse stato tutto uno scherzo...sai, ho una reputazione da mantenere, non vorrei deludere tutte le mie fan- sorrideva

-Giusto...quindi, questo vuol dire, che è stato un...passatempo?-

-Sì, diciamo di sì...-

-Spero sia stato almeno piacevole...- sorrideva anche lei

Pacey ci pensò qualche secondo, poi, rivolgendosi a Joey -...assolutamente piacevole- e le circondò la vita con le braccia

-Pace! Hai dovuto pensarci- Joey cercava di divincolarsi dall'abbraccio di lui

Rideva -Stavo scherzando...cercavo solo le parole per dirti che tutto quello che ho passato è stato magnifico, fantastico, emozionante...e che quello che ho detto era tutto vero. Domani mattina, quando ti sveglierai, non aver paura...è tutto vero- Joey aveva smesso di divincolarsi dal suo abbraccio

-E cioè?-

La strinse più forte -...cioè, io Pacey Witter...ti amo- si avvicinò a lei per baciarla

-Veramente?- si tirò un attimo indietro

Pacey affermò con la testa -mm mm...dovrò scaricare tutte le mie fan-

Joey sorrise -Mi dispiace un pò per le tue innumerevoli fan, ma gli dovrò dire che anche io ti amo- e questa volta Joey prese il volto di Pacey tra le mani e lo baciò.

-Allora, mi sembra giunto proprio il momento di darci la buonanotte-

-Già, buonanotte Jo- disse Pacey. Si guardarono per qualche istante, entrambi erano ancora immersi in quei momenti che avevano appena passato. Pacey sorrise, abbassò la testa e mise le mani in tasca. Si voltò per andare via.

-Pacey!- aveva gridato Joey

Lui si voltò indietro per vederla. Joey corse verso di lui, si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla fronte -Notte...- Pacey nuovamente sorrise, sfiorò la sua mano e rimise nuovamente le mani in tasca, prima di andare via.

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Capitolo 5
*** -Amici- ***


Capitolo 5 -Amici-

 

Erano le 3.00. Joey aveva paura di disturbare Audrie che stava dormendo, così infilò silenziosamente la chiave nella serratura della porta e l'aprì lentamente. Si affacciò e vide Audrie sotto le coperte. La camera era completamente buia. Entrò furtivamente, chiuse la porta e ed appoggiò le chiavi. Improvvisamente Audrie accese la luce.

-Joey!- aveva il sorriso stampato sulle labbra...un enorme sorriso -A quest'ora torni! Disgraziata...-

Joey si sentiva colta in flagranza -Oh, Audrie...mi...mi dispiace, io...-

-Ahhhhhhh!- Audrie stava letteralmente urlando, scostò velocemente le lenzuola e si fiondò ad abbracciare Joey -Allora? Dimmi, quando, come e cosa è successo!-

Joey non capiva, un attimo prima la stanza era completamente assorta nel silenzio e ora sprizzava energia da tutti i pori -Eh?-

-Daiiiii! Non farti cavare le parole di bocca. Come è andata?-

-Ma con chi?- voleva per un attimo far soffrire Audrie, fingendo di non capire. Come sempre lei capiva tutto al volo

-Con il portinaio del dormitorio...Joey, andiamo, ma con Pacey, naturalmente!-

-Ahhhh! Con Pacey!- Joey sorrideva, si trovava davanti una Audrie curiosissima. -E' andata...bene-

-Bene. Punto? Bene in che senso. Lo avete fatto?-

-Audrie! Ma che domande fai?- era sconcertata

-Delle domande intelligenti. Non è scoppiata la passione? Insomma, per tutte queste ore avete parlato...e basta?-

-Si, abbiamo parlato e basta...esclusi gli innumerevoli baci-

-Parole e baci, niente sesso?- era un pò delusa

-Ti aspettavi letti sfasciati?-

-Certo, dopo, quanto? Più di un anno, che non vi sfioravate nemmeno, mi aspettavo che Pacey ti saltasse addosso, come minimo- Joey scosse la testa, mentre andava a sedersi sul letto. Audrie la seguì con lo sguardo -Questo significa solo una cosa...-

-E cosa?- disse Joey mentre si sistemava sul letto ed incrociando le gambe. Audrie si mise a sedere accanto a lei.

-Che è cotto. A puntino- Joey sgranò gli occhi -Aspetta, aspetta. Dalla foga ho tralasciato una cosa. Voi due, vi siete baciati?-

-Si- per Joey quella ragazza alcune volte era un vero enigma

-Quindi, questo significa che...state insieme! Oh mio dio, state insiemeeee! Ahhhhhhhh- e di nuovo si mise ad urlare e saltò addosso a Joey, abbracciandola.

Joey si mise a ridere -Già, è proprio così. Sai mi ci è voluta tutta la sera per poter realizzare tutto questo...- e disse sotto voce -...non è un sogno-

-Perfetto, allora posso farlo-

-Cosa?-

-Posso partire. Quando sono tornata mi hanno telefonato i miei. Mi hanno chiesto di andare una settimana da loro, per festeggiare qualcosa, ma non mi ricordo bene cosa-

-Audrie! Ma il college è appena iniziato-

-Andiamo Jo, è una settimana...e poi, guarda il lato positivo...ti lascio per un'intera settimana la camera-

-Ma...- Joey voleva replicare, ma Audrie non gli diede il tempo di farlo, perchè si buttò sul suo letto, si mise sotto le coperte e spense la luce

-Niente ma Jo. Ovviamente domani mattina mi racconterai tutto. Buonanotte coniglietta-

Joey era rimasta esterrefatta sul suo letto, immersa nel buio, proprio come quando era entrata -Buonanotte Audrie- disse, mentre un sorriso le spuntò sul viso.

 

Pacey si avvicinò alla porta. Infilò le chiavi e l'aprì. Era tutto avvolta dal buio. Per fortuna che il salotto, in cui avrebbe dormito, era lontano dalle camere da letto, così non poteva disturbare se accendeva la luce. Accese la luce e vide Jen e Jack, con le braccia incrociate, seduti sul divano. Gli scappò un urlo.

-Ah!- si mise la mano sul petto -Ma siete impazziti? Cosa ci fate al buio in quella posizione-

-Caro Pacey...- disse Jen

-...siediti e zitto- finì Jack

Pacey, senza dire niente ubbidì e si mise a sedere sulla sedia che si trovava di fronte a loro due. Un brivido lo percorse. Potevano combinare di tutto loro due, quando erano insieme

-Bene- disse Jen con un espressione seria

-Bene- disse anche Jack, con un'altrettanta faccia seria.

-Bene- cercò di dire Pacey, con una faccia...spaventata.

Jen accavallò le gambe e cominciò a dondolare un piede. Brutto segno.

-Tu!- disse Jen indicando con il dito il povero Pacey. Stette per qualche secondo immobile, con il dito che lo puntava e con un'espressione serissima, ma poi non resistette. Un enorme sorriso le comparì sulla faccia, Jack la guardò e anche lui sorrise.

-Pacey!- disse Jen andando ad abbracciare un Pacey ancora spaventato e incapace di capire -Sono felicissima per te. Veramente tanto!-

-Cosa?- disse Pacey, immobilizzato dall'abbraccio di Jen, con gli occhi sgranati che cercava spiegazione da Jack

-Anche io sono felice per te- disse Jack

-Ma per cosa?- ora era ancora più spaventato

-Ma per te e Joey!- disse Jen che lo stava ancora abbracciando

-Ah!- e fece un sospiro -Era così ovvio?-

Entrambi lo guardarono dritto negli occhi e annuirono. Pacey sorrise.

Finalmente Pacey aveva ritrovato il suo vecchio sorriso, i suoi vecchi amici...e Joey.

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Capitolo 6
*** -Ragazzini- ***


Capitolo 6 -Ragazzini-

 

Joey era distesa sul letto intenta a leggere un libro, quando sentì bussare alla porta. Sarà Audrie che avrà dimenticato qualcosa. Chiuse il libro e andò ad aprire la porta.

-Ciao...- era Pacey

Joey era un pò imbarazzata, ancora pensava a quello che era successo la notte scorsa, e anche con le mille promesse, la mattina seguente non riusciva a convincersi che tutto quello che era successo era vero. Vero. -Ciao- Questo non dimostrava che al sorrise di Pacey, lei non si sciogliesse. Come una conferma -...come mai così mattiniero?-

Pacey alzò le spalle e fece gesto di entrare -...avevo voglia di vederti-

Joey gli sorrise e una volta che fu entrato, chiuse la porta.

Si era creato un imbarazzante silenzio -Carina questa stanza- disse Pacey

-Giusto, perchè è la prima volta che entri, vero?- si era accorta del suo imbarazzo. Pacey rise e si toccò il mento.

-Bhè, in effetti, non è la prima volta...ma è come se lo fosse. Sì, insomma...sai cosa intendo...-

-So cosa intendi- disse Joey avvicinandosi a lui e baciandolo.

 

-Oh, bhè, la cosa più imbarazzante l'abbiamo fatta- rise -Mi sembra di essere un ragazzino, con la sua prima ragazza- rise di nuovo. Era terribilmente agitato.

Joey lo trovò estremamente dolce, gli aveva dato più sicurezza. -Cos'hai in mano?- gli aveva chiesto

-Ohhh, questa è per te- disse Pacey porgendogli un bocciolo di tulipano bianco

-E' bellissimo-

-E' solo un piccolissimo pensiero- Pacey si guardava intorno. Veramente era come se quella stanza l'avesse vista per la prima volta.

Joey prese un vaso, con il collo lungo per poter mettere il fiore.

-Audrie è andata dai suoi genitori per una settimana- disse Joey all'improvviso

-Oh- fu l'unica reazione di lui

-Già...sai io pensavo che...- lo guardò velocemente -...tu potessi...-

-Venire qui?- Joey acconsentì con la testa -Ma sarebbe fantastico! Il tempo necessario per togliermi dai piedi da casa di Jen e per cercarmi un appartamento...- Joey abbassò un attimo lo sguardo -...e la cosa più importante...stare con te-

Joey sorrise -...sembriamo veramente due ragazzini...-

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Capitolo 7
*** -Cosa?- ***


Capitolo 7 -Cosa?-

 

-Dawson!- Dawson a quel richiamo si voltò -Oh, per fortuna che ti ho trovato...ti ho cercato per tutta la mattina!-

-Pacey, cosa è successo?-

-Niente, cioè, ti devo parlare- Pacey aveva il fiatone, si appoggiò un attimo sui ginocchi per poter prendere fiato

-Dimmi- a Dawson gli scappò un sorriso, sapeva già di cosa avrebbe parlato

-Ecco, vedi...non trovo le parole- Dawson continuava a guardarlo, con le braccia incrociate -...non saprei da dove cominciare-

-Tu e Joey- A quelle parole Pacey sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta

-Ma come...cosa...e tu come fai a saperlo?-

-Ho parlato la sera scorsa con Joey, poi ho visto il tuo sorrisone ora, e ho sommato le due cose- Pacey era ancora a bocca aperta -Quindi è andato tutto bene-

-Ma perchè qui sanno tutto, senza che io gli dica niente. Questa cosa è inconcepibile- e scosse la testa -Aspetta, ma tu come l'hai presa?-

-Bene. Come la dovevo prendere? Sono felice per voi-

-Fine? Tutto qui?-

-Anche tu? Ma tutti vi aspettavate una mia scenata di gelosia come quando avevo 17 anni? Pacey, sono cresciuto!- e gli diede una pacca sulle spalle -si vede che è da tanto che non parliamo-

-Già, questo è vero....Quindi questo significa che è tutto a posto...-

-A postissimo. E...- si girò per guardarlo -a proposito della nostra lontananza. Conosco un modo per rimediare- gli spuntò un sorriso

-E sarebbe?-

...

-Cooooosa?- troppe emozioni aveva provato in così poco tempo

-Hai sentito benissimo. Sto facendo un film per l'università...e guarda caso mi manca proprio il protagonista. Conosco il tuo curriculum e la tua esperienza, quindi ritengo che tu sia perfetto-

-ma Dawson, io non so se...non sono un professionista-

-Hai talento, Pacey. Questo mi basta. Poi ho già lavorato con te, questo è un passo in avanti...e guarda e cose positive, sarai remunerato e passeremo del tempo insieme, proprio come nei vecchi tempi-

A quella proposta Pacey non poteva cerco rifiutare.

 

Pacey era veramente felice. Non credeva a tutto quello che gli stava succedendo. Bussò alla porta.

-Dovrò darti un duplicato della chiave- disse Joey accogliendolo

-Attenta Potter, potrei usufruire troppo di questa possibilità- disse entrando e baciandola

-Correrò il rischio-

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Capitolo 8
*** -Notte- ***


Capitolo 8 -Notte-

 

Era notte. Pacey e Joey avevano passato molto tempo a parlare di tutto quello che era successo e del nuovo lavoro di Pacey. Ma ora c'era un nuovo problema...

-Dove dormo?- disse Pacey

-Ovvio, nel letto di Audrie- disse semplicemente Joey che si trovava distesa sul suo letto a leggere un libro. Pacey guardò un attimo il letto di Audrie e passò lo sguardo su Joey -Da solo?-

-Pacey, se hai paura del buoi, puoi accendere la lucina...e comunque io resterò per tutta la notte proprio nella tua stessa stanza-

-Ecco! Hai colpito proprio il punto- Joey lo guardò stralunata -Tu sarai con me, per tutta la notte, nella stessa stanza...- e allargò le braccia

-E con questo?-

-Jo...- era quasi rassegnato -...cosa è successo l'ultima notte che abbiamo passato insieme?-

Joey alzò per pensare -Ahhhh, parli del motel...ma quello è un altro discorso. Io ero emotivamente turbata, e poi eravamo nello stesso letto...troppo vicini-

Pacey rise -Troppo vicini? Perchè secondo te ora siamo lontani?-

Joey scosse la tasta, anche lei poco convinta -Si-

-No, no, no-

-Pace! Basta, fila a letto. Non voglio discutere di queste cose...ora- era abbastanza convinta

-Va bene...- si avvicinò al letto di Audrie -...come vuoi, io dormirò in questo letto, da solo. Ma...- si fermò per un attimo indicandola con il dito -...se durante la notte mi sentirai piangere o mi troverai nel tuo letto...non è colpa mia- si mise sotto le coperte -Sarà tutta colpa tua!- spense la luce del comodino

Joey rise -Va bene. Buonanotte-

 

Erano passati solo quindici minuti, quando Pacey aprì gli occhi. Era veramente impossibile riuscire a dormire con Joey così vicina a lui. Quando aprì gli occhi, la luce era ancora accesa. Joey stava ancora leggendo quel libro

-Ma ancora non stai dormendo?- gli chiese

-No- era completamente assorta nella lettura.

Pacey si scostò le coperte e si mise a sedere. Era veramente bella. Si avvicinò a lei, e si inginocchiò ai piedi del letto. Gli spostò una ciocca di capelli che era caduta. Si avvicinò con il naso e le accarezzò la guancia. Respirò lentamente il suo profumo -Pacey...- lui mugolò qualcosa, ma non smetteva di accarezzarla. Si avvicinò al suo collo e le diede dei piccolissimi baci -Pacey, te l'ho già detto...- lui sospirò -...sì., lo so. Deve leggere quel libro-

-Esatto, quindi, a letto- Non voleva insistere, infondo era per lo studio...sì, per lo studio. Da bravo, si rimise sotto le coperte, bofonchiando qualcosa sul fatto che lei doveva sempre leggere.

Dopo un'ora, finalmente Joey terminò il libro. Alzò un attimo il collo, per vedere se Pacey stava dormendo. Infatti, si sentiva il suo respiro profondo. Un pò si sentiva in colpa di averlo trattato a quel modo. Sorrise, un attimo al pensiero che avrebbero vissuto insieme per una settimana. Solo sette giorni, ma abbastanza per vivere un sogno. Spense la luce e si mise a dormire.

Inutile, non ci riusciva. Lui era così vicino a lei. Sentiva il suo respiro. Si girò qualche volta nel suo letto, cercando una posizione comoda per poter dormire. Ma come al solito, non ci riuscì. Ripensò a quella notte nel motel. Loro due, da soli. Anche quella notte non riusciva a dormire. Così, si alzò e andò a prendere un sorso d'acqua.

La luna illuminava quella stanza. Creava una vera magia. Joey rimase un attimo in piedi, guardandolo. Gli scappò un sorriso. Si mise a sedere accanto a lui, il respiro si faceva sempre più distinto. Vide una piccola cicatrice sulla sua guancia e incondizionatamente, la sfiorò con un dito. Stava ancora dormendo. Assorta nei sui pensieri disse con un filo di voce -...ti amo...- nessuno lo sentì, solo il suo cuore. Si avvicinò al suo viso e gli diede un bacio sulla fronte. A quel gesto, Pacey si svegliò. Le sorrise, vedendola sotto la luce della luna. Bella. -Non riesci a dormire?- Lei sorrise -Già, devi essere tu. Tutte le volte che sono con te, non ce la faccio- Pacey si scostò di lato e si mise su un fianco -Allora vieni qui- Non replicò, si distese accanto a lui. Si guardarono negli occhi, per un istante interminabile. Pacey le sfiorò la guancia, lei si avvicinò a lui e cominciò a baciarlo...

Quella notte, con la luna che li avvolgeva come una dolce ninna nanna, il mondo si ristrinse in quella stanza. Gli bastava, per poter sognare.

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Capitolo 9
*** -Tu vuoi...- ***


Capitolo 9 -Tu vuoi...-

 

La settimana passò, i mesi passarono. Il film di Dawson ebbe molto successo, soprattutto l'attore protagonista. Offrirono a Pacey un altro ruolo. Diventava sempre più famoso. Ogni giorno che passava, Pacey saliva un gradino. Joey lo guardava, lo ammarava estasiata, era al settimo cielo per lui, ma...c'era qualcosa che non andava. Qualcosa la turbava. Vedeva Pacey che andava avanti, sempre più avanti, mentre lei...era lì. Non si muoveva. Pacey rifiutò alcuni lavori che lo portavano via da Boston, però senza riferirli a Joey. Sicuramente lei non avrebbe approvato. Ma lei lo sapeva. Joey stava scoppiando. Si sentiva un peso per Pacey, e non voleva esserlo. Come due anni fa, ma questa volta i ruoli si erano scambiati. Come aveva reagito Pacey, due anni fa? Una reazione sbagliata, non doveva scappare, ma lo aveva fatto, e certo non si poteva paragonare quella vicenda a quello che stava accadendo proprio ora. Stiamo parlando della carriera, del futuro della persona che più ama. Accumulava, fino a quando...

-Jo!- come sempre, Pacey ogni volta che la vedeva l'accoglieva con un sorriso.

-Ciao- inutile dirlo, ogni volta che lo vedeva, riviveva lo stesso sogno, lo stesso meraviglioso sogno.

-Mi hanno proposto...-

-...un ruolo per un film- finì lei la frase. Pacey l'abbracciò

-Esatto. Sarò il fratello della protagonista...non è un ruolo importante, ma meglio di niente, no?- Joey si staccò un attimo da quell'abbraccio

-Già, un lavoro sostitutivo-

-Cosa intendi dire?-

-Sai cosa intendo dire...so di quel lavoro che hai rinunciato- era arrabbiata

-Cosa? Di quel lavoro in Europa? Io già dall'inizio non ci voleva andare-

-Andiamo. Non ci volevi andare?-

-Esatto. Non voglio allontanarmi da qui-

-Perchè?-

-Tu vuoi che io me ne vada?- tutto questo gli stava scappando di mano

Joey rimase in silenzio -Jo?...- non parlava -Tu vuoi...-

Joey abbassò gli occhi -...credo che dobbiamo lasciarci-

Non riusciva più a respirare. Immobile. Le sue gambe, le sue braccia, la sua bocca non riusciva a muoversi. Lei, gli sorrise, un sorriso malinconico, gli occhi erano umidi. Non voleva farlo, ma si sentiva in dovere. Gli si avvicinò, si alzò in punta di piedi e gli baciò la guancia. Poi, lo guardò nuovamente negli occhi e se ne andò. Ogni passo che faceva, diventava sempre più pesante. Pacey la guardava andarsene. Doveva reagire, ma non ce la faceva. Ora, si sentiva così debole.

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Capitolo 10
*** -Barriera- ***


Capitolo 10 -Barriera-

 

Joey corse disperata per i corridoi del dormitorio, non riusciva più a vedere. Le lacrime le invadevano gli occhi, impedendole di vedere. Arrivò finalmente alla sua camera. Cercò disperata le chiavi nella sua borsa. Le mani le tremavano, le lacrime continuavano a cadere, e le chiavi non si facevano trovare. Dalla disperazione cercò di aprire la porta, sperando che fosse aperta, ma era inutile, riprovò a frugare nella sua borsa, ma quelle maledette chiavi non c'erano. Cercò nelle tasche della giacca e finalmente le trovò. Le prese, e cercò disperatamente di infilarle nella serratura, ma ci volle più di un tentativo, le sue mani tremavano troppo. Finalmente riuscì ad aprirla, sfilò immediatamente le chiavi e sbattè violentemente la porta. Distrutta gettò a terra lo borsa, le lacrime erano sempre di più, i singhiozzi la pervadevano. Non riusciva a reggersi in piedi. Tutto quello che la sosteneva non c'era più. Si sentì abbandonata. Si inginocchiò per terra, con le spalle appoggiate alla porta. Si teneva il viso tra le mani, mentre continuava a piangere, disperata. Sentì dopo pochi secondi qualcuno che batteva contro la porta -Joey- battiti alla porta e milioni di volte il suo nome che veniva ripetuto. Pacey continuava a bussare a chiamarla a sussurrare il suo nome. Ma lei non rispondeva. Riusciva a sentire i suo singhiozzi, le sue lacrime. Sentiva tutte le volte che lei tratteneva il respiro, tutte le volte che lui ripeteva il suo nome. -Joey, ti prego...apri.Ti prego...- Quante volte Pacey ripetè il suo nome. Quante volte bussò a quella porta. Disperato, appoggiò la fronte sulla porta, scivolò a terra, lentamente. La disperazione lo possedeva. Quando si trovò a terra, si appoggiò alla porta, con la mano che non smetteva di bussare, di picchiare quella maledetta porta. La sentiva, sentiva il suo dolore, ma non poteva raggiungerla, non poteva vederla, non poteva abbracciarla e confortarla. -Jo...- la sua voce era ormai come un sussurro -...jo, aprimi...joey...- le lacrime spuntarono, era impossibile reprimerle. Sconvolto, appoggiò i gomiti sulle ginocchia, si coprì la faccia con le mani e pianse silenziosamente. Entrambi appoggiati alla porta, con le spalle rivolte verso l'altro, piangevano un pianto comune. Avrebbero condiviso tutto, le gioie...e i dolori.

 

Passarono veramente molti minuti prima che Pacey si rialzò. Fino a chè non sentì più i singhiozzi di Joey. Aspettò ancora qualche secondo, per poter dar tempo a Joey di riprendersi, ancora un pò. Poi cominciò a parlare, già sapeva che non gli avrebbe aperto, sapeva che ormai in qualche modo l'aveva persa -Jo, non so perchè tu abbia detto quelle cose, non so nemmeno perchè tu mi abbia lasciato. Ma l'unica cosa che sò, l'unica cosa che sono certo, e che mi dà la forza di vivere, di poter sopportare tutti i dolori di questa vita, sei tu. E' l'amore che provo per te. Un amore totale, completo. Sono perdutamente innamorato di te, da tanto. Da quando eravamo ragazzini e io ero uno stupido, un ragazzo che si cacciava sempre nei guai. Poi tu mi hai illuminato. Non so come tu abbia fatto, non so nemmeno perchè tu abbia voluto stare con me, ma io ti ringrazio di tutto quello che mi hai dato, di tutto quello che hai fatto per me e di tutte le volte che mi hai perdonato. Lo so, è difficile stare con un uomo come me, instabile e con mille preoccupazioni. Ma tu non sai quanto bene mi hai fatto, quanto amore mi hai dato. Qualsiasi cosa succederà, qualsiasi decisione tu prenderai, ricordati, ti prego, che io ti amo, che io senza di te non vivrò e che io ti amerò per sempre. Ti supplico, ricorda...-

Rimase per qualche secondo così, con la fronte appoggiata alla porta, e con il palmo della mano che cercava di sfiorarla. Non sentì niente, aspettò che Joey aprisse la porta, ma questo non successe, si alzò, guardò quella sottile barriera che li divideva e disse nuovamente, come una preghiera -jo...- si voltò e andò via.

Joey dall'altra parte, aveva ascoltato tutto, quelle parole le avevano bloccato il respiro, quando sentì i passi di Pacey allontanarsi, scoppiò nuovamente in un pianto e disse con un sussurro -Pacey...non te ne andare, ti supplico...- Cosa aveva fatto...

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Capitolo 11
*** -Cosa aveva fatto...- ***


Capitolo 11 -Cosa aveva fatto...-

 

Cosa aveva fatto...lo aveva lasciato andare. Per giorni cercò di motivare quello che aveva fatto, convincendosi che era giusto, era per il bene di entrambi, sopratutto per il suo bene, ma questo non bastava. Non bastava per colmare quel vuoto che aveva lasciato Pacey. Per lei era tutto, e lo aveva allontanato, facendolo soffrire. Non se lo perdonava.

Tutte le mattine si svegliava con il presupposto di andare avanti, ma questa sensazione durava solo qualche istante, quando la sua mente ricordava tutto quello che era successo, Joey sprofondava in un baratro. Le lezioni erano diventate pesanti, i suoi sorrisi erano rarità e anche le uscite con i suoi vecchi amici, aveva paura di vederlo, aveva paura dei silenzi, dei sui sguardi. Non voleva vederlo, altrimenti sarebbe crollata un'altra volta.

Ormai Audrie era disperata, vedeva la sua amica allontanarsi, sempre di più. Con lei riservava sempre qualche sorriso, almeno cercava di far capire ai suoi amici che quello che aveva fatto era giusto, per non essere biasimata...ma un giorno scoppiò, non ce la faceva più.

-Audrie...- disse all'improvviso, distogliendosi un attimo dai sui libri

-Dimmi- disse Audrie togliendosi le cuffie. Joey si rabbuiò un attimo e si sedette accanto a Audrie. Aveva capito di quello che le voleva dire, e sapeva quanto era difficile per lei.

-Ho fatto un errore. Non dovevo allontanarlo- era inutile dire il suo nome, era troppo difficile pronunciarlo e poi sapeva che lei avrebbe capito

-Allora diglielo. Ora- si alzò e le prese il cappotto. Glielo porse.

-Non so se...-

-Se cosa? Jo, lui ti ama, non ci sono dubbi. Basta che tu vada da lui- l'abbracciò la guardò negli occhi e le sorrise.

Joey prese la giacca, ringraziò Audrie e uscì dalla stanza.

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Capitolo 12
*** -Sogno- ***


Capitolo 12 -Sogno-

 

Si avvicinava sempre di più al suo appartamento. Non sapeva esattamente cosa gli avrebbe detto. Non sapeva neanche se sarebbe riuscita a parlargli. L'unica cosa che sapeva, è che non doveva scappare, da lui. Non doveva farlo. Era arrivata. Davanti a lei, c'era il portone, bastava suonare, salire le scale e parlargli...solo questo. Doveva farlo.

 

Si trovava davanti alla sua finestra. Le luci erano spente. Forse non c'era nessuno, o forse Joey ... Qualsiasi cosa stesse facendo voleva parlarle. Prese un sasso e lo tirò contro la finestra...proprio un gesto da ragazzini. Niente. Nessuno andava ad aprire. Ma lui voleva vederla. Sarebbe andato a bussare.

 

La porta era di fronte a lei. Sopra il campanello c'era la scritta "Witter". Bastava un pò di coraggio e basta. Doveva suonare. Chiuse un attimo gli occhi. Ripensò a quella notte in cui Pacey l'aveva baciata, tutte le promesse che si erano fatti, il calore dei suoi abbracci. Doveva farlo. Suonò.

 

Bussò alla sua porta. Una, due, tre volte. Nessuno. Ripensò a quel giorno in cui si erano lasciati. A quella porta che li divideva e che ora taceva. Ci riprovò un'altra volta, questa volta pronunciando anche il suo nome. Niente. Era fuori.

 

Nessuno le rispose. Doveva essere uscito. Non avrebbe trovato un'altra volta il coraggio di parlargli. Aspettò ancora qualche secondo, ma inutilmente. Nessuno apriva. Sospirò, per quel tentativo fallito. Girò le spalle ed alzò gli occhi al cielo. Stava per piovere. Non fece nemmeno una decina di passi che le gocce cominciarono a piovere. Non gli importava di bagnarsi. Continuò a camminare. La pioggia si confondeva con il suo pianto. Camminava con lo sguardo rivolto verso il basso. All'improvviso, si sentì chiamare

-Joey- trattenne il respiro, alzò lentamente lo sguardo, aveva paura di vedere

-P...Pacey-

 

Entrambi erano bagnati. Pacey la fece accomodare in un salottino. Andò un attimo a prendere qualcosa che potesse asciugarla. Joey si guardava intorno. Proprio come l'ultima volta che era andata a trovarlo. Anche le foto, erano al suo posto. Foto di loro due.

Pacey arrivò con un asciugamano e dei vestiti -Questi sono tuoi. Vanno bene per il cambio- già, li aveva lasciati l'ultima volta che era andato a trovarlo. Annuì e si infilò in bagno.

Doveva farlo, doveva parlargli, in tutti i modi. Si guardò un attimo allo specchio, era uno straccio, i capelli bagnati e gli occhi un pò arrossati. Doveva riconquistarlo in quell'aspetto. Sorrise.

Quando uscì dal bagno trovò Pacey seduto sul divano, che muoveva freneticamente un piede. Doveva essere agitato.

-Grazie- disse Joey mettendosi accanto a lui

Pacey la guardò, e come tutte le volte rimase incantato. -Nulla...- continuava a muovere il piede -..vuoi qualcosa? Non so, un thè?- Joey scosse la testa -Un caffè?- scosse nuovamente la testa -Niente?- Joey sorrise e affermò. Pacey, vedendo il suo sorriso, si avvicinò a lei per baciarla, ma si fermò. Mi ha lasciato.

-Pacey...- disse timidamente -...vorrei dirti una cosa...e il problema è che non so da dove cominciare. E questa è colpa tua, sai?- gli disse guardandolo negli occhi e sorridendo

-Mia?- quanto si sentiva più leggero quando la vedeva sorridere

-Si...perchè, quando sto con te, le parole si aggrovigliano, escono pensieri sconnessi. E' l'effetto che hai su di me. Nessuno mi fa quest'effetto. Solo tu-

-Oh, mi dispiace-

-Sciocco...- lo colpì leggermente al braccio -...non ti deve dispiacere. Io te ne sono grata, invece. Perchè, quando ci sei tu, è l'unico momento in cui io sto bene. Veramente bene.- Pacey aprì la bocca per dire qualcosa, ma lei non gli lasciò il tempo per farlo -E lo so cosa ti ho detto giorni fa. Mi dispiace- lo guardava negli occhi. Pacey sorrise

-Sono contento...- l'uniche parole che gli uscirono dalla bocca. L'emozione era veramente troppo grande. Si avvicinò a lei, appoggiò la sua fronte contro la sua, chiuse gli occhi -ti amo-. Sorrise, respirò lentamente, anche lei chiuse gli occhi, per poter assaporare totalmente quella splendida emozione -anche io ti amo-. Si baciarono. La felicità si racchiuse in quel bacio, come un bocciolo di tulipano bianco, come un sogno. Pacey la fece distendere sulle sue gambe, intrecciò le sue dita con quelle di lei, e cominciarono a rivivere il sogno.

Il sogno...era ricominciato.

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