Sogno di elis (/viewuser.php?uid=1030)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Rinascere- ***
Capitolo 2: *** -Ti ho stupito?- ***
Capitolo 3: *** -Sei vero- ***
Capitolo 4: *** -Ritorno- ***
Capitolo 5: *** -Amici- ***
Capitolo 6: *** -Ragazzini- ***
Capitolo 7: *** -Cosa?- ***
Capitolo 8: *** -Notte- ***
Capitolo 9: *** -Tu vuoi...- ***
Capitolo 10: *** -Barriera- ***
Capitolo 11: *** -Cosa aveva fatto...- ***
Capitolo 12: *** -Sogno- ***
Capitolo 1 *** -Rinascere- ***
Sogno
by elis
Capitolo
1 -Rinascere-
Mentre la
città dormiva, immersa in un profondo silenzio, una macchina passava per la via
di Boston. Dopo quell'improvviso rumore, la città ricadde nel silenzio. Il cielo
era accompagnato dalle stelle, che creavano un effetto magico tra le foglie
degli alberi. Non c'era una nuvola, non c'era nemmeno l'interferenza del vento,
tutto era sprofondato in una magia.
In un
altro posto c'era la stessa magia, al posto della luce dei lampioni, c'erano
delle piccole luci che provenivano da uno stereo, le stelle si intrufolavano di
nascosto dalla finestra, invece di sentire il suono del silenzio, una musica
echeggiava, sospirando. Due persone stavano vivendo quella magia.
Joey non
voleva smettere di abbracciarlo, non voleva che quell'attimo smettesse, e si
rivelasse solo come un sogno. Aveva paura che tutto questo non fosse realmente
vero, che forse stava sognando. Una sogno splendido.
Pacey non
voleva lasciarla andare. Non avrebbe nuovamente sopportato la sua assenza. Non
ce l'avrebbe fatta. Gli sfiorò nuovamente le labbra. L'accarezzò nuovamente.
Gli disse nuovamente ti amo... la guardò nuovamente negl'occhi. Erano lucidi.
Quanto sei bella.
Joey lo
baciò sulla fronte. Lui sorrise, pensando quanto gli era mancato quel gesto.
Lei
chiuse gli occhi mentre Pacey continuava ad abbracciarla. Le sue braccia la
circondavano, sentiva le sue mani sulla schiena, il suo respiro tra i capelli,
il suo profumo la invadeva regalandole un attimo di paradiso. Cosa avrebbe dato
per non abbandonare quella sensazione.
Senza
dire niente, senza che il suono delle parole rompesse questa magia, lui le prese
la mano, intrecciò le dita nelle sua. Gli diede un ultimo bacio, segno per
confermare quello che stava accadendo, quello che era accaduto e quello che
stava per nascere. Le sussurrò all'orecchio -vorresti fare una passeggiata?-
Anche se era il pieno della notte, anche se la città dormiva, anche se Joey era
talmente scossa per tutto quello che le era successo e per l'improvviso,
dolcissimo, profondo amore che la stava invadendo, accettò -ovunque- Ovunque se
era con lui, ovunque se accanto a lei c'era lui, ovunque se lui le prendeva la
mano.
Pacey si
avvicinò allo stereo, mentre Joey prendeva i cappotti, si fermò, un istante.
Cosa stava succedendo? Cos'era quel tremore nella voce, quel tremore nelle mani,
quel tremore nel cuore. Perchè era la prima volta che lo provava? Ormai sapeva
cosa significava vivere senza di lei, iniziare un giorno sapendo che non la
vedrai, saperla abbracciata ad un'altra persona che non sei te...tutto questo lo
uccideva. Quante volte era morto al solo pensiero di non averla? E ora, che
tutto questo era sparito, grazie a un semplice gesto, ad una semplice parola, ad
un semplice sguardo, ora era rinato. Spense lo stereo. La stanza non era più
illuminata lievemente dalle lucine che provenivano dal mezzo, ma ora erano
circondati dalla luce delle stelle. Le stelle.
Chiusero
la porta dietro le loro spalle, fecero quei pochi gradini che li distoglievano
dalla strada e si incamminarono.
-Vorrei
chiederti una cosa- disse Joey strofinando gli occhi per togliersi le ultime
lacrime di felicità che le erano rimaste.
-Dimmi-
-Da
quanto tempo provi questo sentimento per me?- Joey era un pò imbarazzata
-Questa
simpatia nei tuoi confronti?- disse lui sorridendo
Lei
ricambio il suo sorriso -Siamo già alla simpatia? Io pensavo che riuscissi a
malapena a sopportarmi-
-No, non
essere dura nei tuoi confronti. Diciamo che non mi sei antipatica- e le prese la
mano.
Lei la
strinse più forte.
-Pace,
sinceramente...- lo guardò negli occhi -...da quanto?-
Pacey si
passò la mano tra i capelli, tossì lievemente
-Ti
ricordi quando ti avevo detto che non avevi perso la strada, ma solamente
smarrita?- Lei annuì, ancora non riusciva a capire cosa stava cercando di dirle
-...vedi,
io non è che avevo smesso di amarti, ti avevo smarrita. Ti avevo lasciata
andare, quando sono salito su quell'aereo all'ultimo anno di liceo, ti avevo
perso quella notte a Boston, quando finalmente ci siamo incontrati dopo
un'intera estate, e avevo chiuso gli occhi quando tutte le volte che ti vedevo,
che ti pensavo, che nominavano solamente il tuo nome, il mio cuore batteva più
forte. Però...- abbassò un attimo gli occhi, calciò qualcosa che non c'era per
strada.
-Però?-
improvvisamente il cuore cominciò a battere più forte, sempre di più.
-...tu
eri sempre con me. C'eri e non me ne accorgevo- le prese una mano e la misi sul
petto -Senti? Eri qui, sei sempre stata qui, ti avevo rinchiusa in questo
posticino, non lasciandoti andare, non volendo che te ne andassi. Sei sempre
stata qui, nel mio cuore.- la guardava, mentre lei fissava la mano appoggiata a
lui. Tremava. Per tranquillizzarla, per farla sentire al sicuro, avvicinò la sua
mano a lui e le sfiorò le dita con le sue labbra -E non ti ne andrai mai via da
qui. Ormai quel posto è tuo e se solo tu te ne volessi andare, o se solo tu non
volessi stare lì, io ne morirei-
Pacey le
spostò una ciocca di capelli che le era caduta sul viso, lei trattenne un attimo
il respiro, alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Era scritto tutto lì,
nei suoi occhi. Alzò il braccio, quasi senza forze, per vedere se, quella
visione davanti a lei era vera, sfiorò il suo viso. Fece un piccolo sorriso, gli
occhi erano lucidi. Si alzò un attimo in punta di piedi, e lo baciò. Appoggiò la
fronte sulla sua, aspettò qualche secondo, prima di parlare, fino a che i loro
respiri diventarono uguali. -Non me ne andrò- lo baciò sulla fronte -non
succederà più. Non me ne voglio andare da qui...- gli sfiorò il petto -...e ti
supplico...- lo guardò negli occhi -...non lasciarmi più da sola-
Pacey
scosse la testa -mai più- l'abbracciò. La cullò per qualche secondo,
ripetendogli “mai più”…per convincerla. Non l’avrebbe più lasciata. No, mai più.
Restarono
così, uno nelle braccia dell'altro. Joey era felice. Sorrise, allentò il suo
abbraccio. Appoggiò la sua fronte sul suo petto e il suo sorriso si fece ancora
più luminoso. Cercò la sua mano, ed intrecciò le dita con quelle di lui. Lui le
baciò la mano.
-Andiamo...io sto ancora aspettando la mia passeggiata- disse Joey trascinando
Pacey sul marciapiede
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Capitolo 2 *** -Ti ho stupito?- ***
Capitolo
2 -Ti ho stupito?-
Una lunga
strada di fronte a loro, accompagnati da qualche albero, qua e là. I lampioni
sostituivano la luce delle stelle. Passarono gran parte del tempo, uno nelle
mani dell'altro, parlando di qualsiasi cosa, ma gli attimi più magici furono
attimi di silenzio, quando ascoltavano il loro respiro.
-Ti
andrebbe di sederci?- disse Joey
-Direi di
sì, saranno ore che camminiamo e le mie povere gambe non ce la fanno più-
rispose Pacey con tono scherzoso
-Come? Un
marinaio come te, che per qualche metro si lamenta? Mi stupisci!-
-Ti ho
stupito?- disse. Joey annuì, quasi per prenderlo in giro, con quel suo sorriso,
che traspirava felicità. Pacey guardò con aria di sfida Joey, provocando una sua
risata. -Così ti stupisco...- Joey nuovamente affermò con la testa. -..è
così...- si avvicinò a Joey, si chinò verso di lei, la guardò negli occhi che le
brillavano e sorrise per un attimo. La sfiorò con le labbra. La baciò
lentamente, dolcemente, facendo assaporare ogni gesto, ogni movimento, ogni
attimo. La sua mano si mosse, le sfiorò il collo, impercettibile, fino ad
appoggiarsi sul suo volto. Continuava a baciarla, delicatamente, come se non
volesse rovinare quei petali di labbra. Si allontanò per qualche millimetro ,
lei teneva ancora gli occhi chiusi, assaporando ancora quel gesto, la guardò, un
sorriso gli spuntò sul volto, le diede un ultimo bacio, per farla svegliare da
quell'attimo.
-Ti ho
stupito?-
Teneva
ancora gli occhi chiusi, poi li aprì, svegliata dal suono della sua voce. Ancora
immersa in quel sogno, rispose -Secondo te mi faccio stupire così facilmente-
disse con un tono scherzoso -sai quante persone mi hanno baciata-
Pacey
sgranò gli occhi, lei sorrise, divertita dalla reazione di lui. Gli prese la
mano e lo condusse a sedersi su una panchina che si trovava vicino a loro.
-Quante?-
chiese Pacey mentre faceva appoggiare la testa di Joey sulle sue gambe.
-Come
quante?- fece Joey, ormai appoggiata sulle sue gambe, mentre lo guardava dal
basso
-Sì...insomma,
quante persone hai baciato- le scostò una ciocca di capelli dagli occhi. Lei gli
prese la mano e cominciò a giocare con le sue dita.
-Pace, mi
stai facendo veramente questa domanda- era un pò stupita.
-Jo,
andiamo, non fare quella faccina. E' una domanda legittima...- Joey lo stava
fissando -...esattamente, una domanda legittima che ti può fare il tuo
ragazzo...- Joey sorrise -Che c'è?- lei scosse la testa -P...pe...perchè hai
quel sorrisino- cominciava a balbettare -Andiamo jo...perchè mi guardi così-
Rise -Per
quello che hai detto-
-Quella
storia sul bacio?-
-No, no-
rise di nuovo -hai detto "il tuo ragazzo"- Pacey ora passava i capelli di lei
sulle sue dita -sei il mio ragazzo- sorrise -questo mi rende felice...molto
felice- lo guardò negli occhi. Allungò le mani per prendergli il volto -sei...-
lo portò verso di lei -...il mio...- gli sfiorò le labbra -...ragazzo- lo baciò.
Pacey si scostò e sorrise -esattamente- le accarezzò la guancia con un dito
-sono il tuo ragazzo- la guardò nuovamente negli occhi, e la baciò di nuovo.
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Capitolo 3 *** -Sei vero- ***
Capitolo
3 -Sei vero-
Era tutto
vero, era realmente tutto vero. Lui era lì, per lei. Stava guardando le stelle,
ma lei non riusciva a staccare gli occhi da lui. Era tutto vero.
Ancora
distesa sulle gambe di Pacey, chiuse un occhio, cercando di prendere la mira.
Allungò il suo dito verso di lui, cercando di capire la distanza che c'era tra
loro due. Pacey aveva ancora lo sguardo rivolto verso il cielo, non si era
accorto di quello che stava facendo Joey, fino a quando non si sentì sfiorare il
naso.
-Sei
vero- disse Joey, ancora con il dito sospeso in aria. Lo guardava totalmente
assorta in lui.
Pacey
rise -Cosa stai dicendo?-
-Sto
dicendo che sei vero...- si mise la mani appoggiate alla pancia -...non sei un
sogno-
Pacey
continuava a guardarla, senza capire -Potrei essere frutto della tua fantasia-
Joey
sbuffò -Se fosse stata la mia fantasia, avrei materializzato un ragazzo alto,
moro e con gli occhi blu- non se ne era accorta.
-Infatti-
si avvicinò a lei -...alto...- le baciò la fronte -...moro...- le baciò il naso
-...e con gli occhi blu- la baciò
-Io
dicevo...- lo guardò male -...si, insomma, dicevo...- Pacey stava ridendo -...oooh,
insomma. E' vero, sei l'uomo dei miei sogni!- disse tutto di un fiato. Pacey
alzò un sopracciglio, contento della sua vittoria.
-Pace,
stavo cercando di fare un discorso serio, e tu...con le tue battute...-
-Ma io
non ho fatto proprio niente. Hai fatto tutto da sola- disse con area innocente,
continuando ad accarezzarle i capelli -E comunque, sono curioso di sentire il
discorso serio- sorrise
-Va
bene...- cercò di mettersi più comoda sulle gambe di lui -Stavo dicendo che
tutto questo è vero. Tu, le mie emozioni non sono un sogno- Joey cominciò a
giocare con un bottone della camicia di Pacey -Sai, tutte le sere, speravo che
questo sogno mi facesse compagnia per tutta la notte. Sognavo tutto questo.
Riusciva a darmi la forza per affrontare un nuovo giorno. Ci sono state mattine
che non volevo alzarmi, che volevo sprofondare nuovamente il quell'emozione.
Così ho cominciato a farlo, intendo a sognare, anche di giorno. Quando mi
trovavo a camminare da sola, quando quello che mi circondava mi faceva male.
Molte volte ho confuso quello che provavo per questa emozione...ma non me ne
accorgevo, perchè tutte le sere, mi infilavo sotto le coperte e mi lasciavo
cullare da questo sogno. E ora...tutto quello che ho sognato è vero. Sei vero.
Ogni notte, ti sognavo e non me ne accorgevo. Per tutti questi anni sei rimasto
nel mio cuore e non lo sapevo. Sempre- spuntò un timido sorriso. Pacey era
rimasto incantato -Sei un sogno...-
Senza
accorgersene, Joey cominciò a piangere, piccole lacrime erano cominciate a
scendere. Pacey le tolse una lacrima dagli occhi, quello che aveva sentito era
entrato dentro il suo corpo e lo aveva paralizzato. Sorrise, anche lui aveva
fatto gli stessi sogni. Non riuscì a parlare, ma restò così, immerso nei suoi
occhi, cercando di convincersi che tutto quello che stava accadendo e tutto
quello che aveva sentito era vero. Tutto questo non era un sogno...
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Capitolo 4 *** -Ritorno- ***
Capitolo
4 -Ritorno-
-Bene,
siamo arrivati...- Pacey e Joey si trovavano all'entrata del dormitorio -...sai,
non vorrei che tutto quello che ci siamo detti stanotte, fosse dimenticato- era
Joey che stava parlando
-Come? Io
pensavo invece che fosse stato tutto uno scherzo...sai, ho una reputazione da
mantenere, non vorrei deludere tutte le mie fan- sorrideva
-Giusto...quindi,
questo vuol dire, che è stato un...passatempo?-
-Sì,
diciamo di sì...-
-Spero
sia stato almeno piacevole...- sorrideva anche lei
Pacey ci
pensò qualche secondo, poi, rivolgendosi a Joey -...assolutamente piacevole- e
le circondò la vita con le braccia
-Pace!
Hai dovuto pensarci- Joey cercava di divincolarsi dall'abbraccio di lui
Rideva
-Stavo scherzando...cercavo solo le parole per dirti che tutto quello che ho
passato è stato magnifico, fantastico, emozionante...e che quello che ho detto
era tutto vero. Domani mattina, quando ti sveglierai, non aver paura...è tutto
vero- Joey aveva smesso di divincolarsi dal suo abbraccio
-E cioè?-
La
strinse più forte -...cioè, io Pacey Witter...ti amo- si avvicinò a lei per
baciarla
-Veramente?- si tirò un attimo indietro
Pacey
affermò con la testa -mm mm...dovrò scaricare tutte le mie fan-
Joey
sorrise -Mi dispiace un pò per le tue innumerevoli fan, ma gli dovrò dire che
anche io ti amo- e questa volta Joey prese il volto di Pacey tra le mani e lo
baciò.
-Allora,
mi sembra giunto proprio il momento di darci la buonanotte-
-Già,
buonanotte Jo- disse Pacey. Si guardarono per qualche istante, entrambi erano
ancora immersi in quei momenti che avevano appena passato. Pacey sorrise,
abbassò la testa e mise le mani in tasca. Si voltò per andare via.
-Pacey!-
aveva gridato Joey
Lui si
voltò indietro per vederla. Joey corse verso di lui, si alzò in punta di piedi e
gli diede un bacio sulla fronte -Notte...- Pacey nuovamente sorrise, sfiorò la
sua mano e rimise nuovamente le mani in tasca, prima di andare via.
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Capitolo 5 *** -Amici- ***
Capitolo
5 -Amici-
Erano le
3.00. Joey aveva paura di disturbare Audrie che stava dormendo, così infilò
silenziosamente la chiave nella serratura della porta e l'aprì lentamente. Si
affacciò e vide Audrie sotto le coperte. La camera era completamente buia. Entrò
furtivamente, chiuse la porta e ed appoggiò le chiavi. Improvvisamente Audrie
accese la luce.
-Joey!-
aveva il sorriso stampato sulle labbra...un enorme sorriso -A quest'ora torni!
Disgraziata...-
Joey si
sentiva colta in flagranza -Oh, Audrie...mi...mi dispiace, io...-
-Ahhhhhhh!-
Audrie stava letteralmente urlando, scostò velocemente le lenzuola e si fiondò
ad abbracciare Joey -Allora? Dimmi, quando, come e cosa è successo!-
Joey non
capiva, un attimo prima la stanza era completamente assorta nel silenzio e ora
sprizzava energia da tutti i pori -Eh?-
-Daiiiii!
Non farti cavare le parole di bocca. Come è andata?-
-Ma con
chi?- voleva per un attimo far soffrire Audrie, fingendo di non capire. Come
sempre lei capiva tutto al volo
-Con il
portinaio del dormitorio...Joey, andiamo, ma con Pacey, naturalmente!-
-Ahhhh!
Con Pacey!- Joey sorrideva, si trovava davanti una Audrie curiosissima. -E'
andata...bene-
-Bene.
Punto? Bene in che senso. Lo avete fatto?-
-Audrie!
Ma che domande fai?- era sconcertata
-Delle
domande intelligenti. Non è scoppiata la passione? Insomma, per tutte queste ore
avete parlato...e basta?-
-Si,
abbiamo parlato e basta...esclusi gli innumerevoli baci-
-Parole e
baci, niente sesso?- era un pò delusa
-Ti
aspettavi letti sfasciati?-
-Certo,
dopo, quanto? Più di un anno, che non vi sfioravate nemmeno, mi aspettavo che
Pacey ti saltasse addosso, come minimo- Joey scosse la testa, mentre andava a
sedersi sul letto. Audrie la seguì con lo sguardo -Questo significa solo una
cosa...-
-E cosa?-
disse Joey mentre si sistemava sul letto ed incrociando le gambe. Audrie si mise
a sedere accanto a lei.
-Che è
cotto. A puntino- Joey sgranò gli occhi -Aspetta, aspetta. Dalla foga ho
tralasciato una cosa. Voi due, vi siete baciati?-
-Si- per
Joey quella ragazza alcune volte era un vero enigma
-Quindi,
questo significa che...state insieme! Oh mio dio, state insiemeeee! Ahhhhhhhh- e
di nuovo si mise ad urlare e saltò addosso a Joey, abbracciandola.
Joey si
mise a ridere -Già, è proprio così. Sai mi ci è voluta tutta la sera per poter
realizzare tutto questo...- e disse sotto voce -...non è un sogno-
-Perfetto, allora posso farlo-
-Cosa?-
-Posso
partire. Quando sono tornata mi hanno telefonato i miei. Mi hanno chiesto di
andare una settimana da loro, per festeggiare qualcosa, ma non mi ricordo bene
cosa-
-Audrie!
Ma il college è appena iniziato-
-Andiamo
Jo, è una settimana...e poi, guarda il lato positivo...ti lascio per un'intera
settimana la camera-
-Ma...-
Joey voleva replicare, ma Audrie non gli diede il tempo di farlo, perchè si
buttò sul suo letto, si mise sotto le coperte e spense la luce
-Niente
ma Jo. Ovviamente domani mattina mi racconterai tutto. Buonanotte coniglietta-
Joey era
rimasta esterrefatta sul suo letto, immersa nel buio, proprio come quando era
entrata -Buonanotte Audrie- disse, mentre un sorriso le spuntò sul viso.
Pacey si
avvicinò alla porta. Infilò le chiavi e l'aprì. Era tutto avvolta dal buio. Per
fortuna che il salotto, in cui avrebbe dormito, era lontano dalle camere da
letto, così non poteva disturbare se accendeva la luce. Accese la luce e vide
Jen e Jack, con le braccia incrociate, seduti sul divano. Gli scappò un urlo.
-Ah!- si
mise la mano sul petto -Ma siete impazziti? Cosa ci fate al buio in quella
posizione-
-Caro
Pacey...- disse Jen
-...siediti
e zitto- finì Jack
Pacey,
senza dire niente ubbidì e si mise a sedere sulla sedia che si trovava di fronte
a loro due. Un brivido lo percorse. Potevano combinare di tutto loro due, quando
erano insieme
-Bene-
disse Jen con un espressione seria
-Bene-
disse anche Jack, con un'altrettanta faccia seria.
-Bene-
cercò di dire Pacey, con una faccia...spaventata.
Jen
accavallò le gambe e cominciò a dondolare un piede. Brutto segno.
-Tu!-
disse Jen indicando con il dito il povero Pacey. Stette per qualche secondo
immobile, con il dito che lo puntava e con un'espressione serissima, ma poi non
resistette. Un enorme sorriso le comparì sulla faccia, Jack la guardò e anche
lui sorrise.
-Pacey!-
disse Jen andando ad abbracciare un Pacey ancora spaventato e incapace di capire
-Sono felicissima per te. Veramente tanto!-
-Cosa?-
disse Pacey, immobilizzato dall'abbraccio di Jen, con gli occhi sgranati che
cercava spiegazione da Jack
-Anche io
sono felice per te- disse Jack
-Ma per
cosa?- ora era ancora più spaventato
-Ma per
te e Joey!- disse Jen che lo stava ancora abbracciando
-Ah!- e
fece un sospiro -Era così ovvio?-
Entrambi
lo guardarono dritto negli occhi e annuirono. Pacey sorrise.
Finalmente Pacey aveva ritrovato il suo vecchio sorriso, i suoi vecchi amici...e
Joey.
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Capitolo 6 *** -Ragazzini- ***
Capitolo
6 -Ragazzini-
Joey era
distesa sul letto intenta a leggere un libro, quando sentì bussare alla porta.
Sarà Audrie che avrà dimenticato qualcosa. Chiuse il libro e andò ad aprire la
porta.
-Ciao...-
era Pacey
Joey era
un pò imbarazzata, ancora pensava a quello che era successo la notte scorsa, e
anche con le mille promesse, la mattina seguente non riusciva a convincersi che
tutto quello che era successo era vero. Vero. -Ciao- Questo non dimostrava che
al sorrise di Pacey, lei non si sciogliesse. Come una conferma -...come mai così
mattiniero?-
Pacey
alzò le spalle e fece gesto di entrare -...avevo voglia di vederti-
Joey gli
sorrise e una volta che fu entrato, chiuse la porta.
Si era
creato un imbarazzante silenzio -Carina questa stanza- disse Pacey
-Giusto,
perchè è la prima volta che entri, vero?- si era accorta del suo imbarazzo.
Pacey rise e si toccò il mento.
-Bhè, in
effetti, non è la prima volta...ma è come se lo fosse. Sì, insomma...sai cosa
intendo...-
-So cosa
intendi- disse Joey avvicinandosi a lui e baciandolo.
-Oh, bhè,
la cosa più imbarazzante l'abbiamo fatta- rise -Mi sembra di essere un
ragazzino, con la sua prima ragazza- rise di nuovo. Era terribilmente agitato.
Joey lo
trovò estremamente dolce, gli aveva dato più sicurezza. -Cos'hai in mano?- gli
aveva chiesto
-Ohhh,
questa è per te- disse Pacey porgendogli un bocciolo di tulipano bianco
-E'
bellissimo-
-E' solo
un piccolissimo pensiero- Pacey si guardava intorno. Veramente era come se
quella stanza l'avesse vista per la prima volta.
Joey
prese un vaso, con il collo lungo per poter mettere il fiore.
-Audrie è
andata dai suoi genitori per una settimana- disse Joey all'improvviso
-Oh- fu
l'unica reazione di lui
-Già...sai
io pensavo che...- lo guardò velocemente -...tu potessi...-
-Venire
qui?- Joey acconsentì con la testa -Ma sarebbe fantastico! Il tempo necessario
per togliermi dai piedi da casa di Jen e per cercarmi un appartamento...- Joey
abbassò un attimo lo sguardo -...e la cosa più importante...stare con te-
Joey
sorrise -...sembriamo veramente due ragazzini...-
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Capitolo 7 *** -Cosa?- ***
Capitolo
7 -Cosa?-
-Dawson!-
Dawson a quel richiamo si voltò -Oh, per fortuna che ti ho trovato...ti ho
cercato per tutta la mattina!-
-Pacey,
cosa è successo?-
-Niente,
cioè, ti devo parlare- Pacey aveva il fiatone, si appoggiò un attimo sui
ginocchi per poter prendere fiato
-Dimmi- a
Dawson gli scappò un sorriso, sapeva già di cosa avrebbe parlato
-Ecco,
vedi...non trovo le parole- Dawson continuava a guardarlo, con le braccia
incrociate -...non saprei da dove cominciare-
-Tu e
Joey- A quelle parole Pacey sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta
-Ma
come...cosa...e tu come fai a saperlo?-
-Ho
parlato la sera scorsa con Joey, poi ho visto il tuo sorrisone ora, e ho sommato
le due cose- Pacey era ancora a bocca aperta -Quindi è andato tutto bene-
-Ma
perchè qui sanno tutto, senza che io gli dica niente. Questa cosa è
inconcepibile- e scosse la testa -Aspetta, ma tu come l'hai presa?-
-Bene.
Come la dovevo prendere? Sono felice per voi-
-Fine?
Tutto qui?-
-Anche
tu? Ma tutti vi aspettavate una mia scenata di gelosia come quando avevo 17
anni? Pacey, sono cresciuto!- e gli diede una pacca sulle spalle -si vede che è
da tanto che non parliamo-
-Già,
questo è vero....Quindi questo significa che è tutto a posto...-
-A
postissimo. E...- si girò per guardarlo -a proposito della nostra lontananza.
Conosco un modo per rimediare- gli spuntò un sorriso
-E
sarebbe?-
...
-Cooooosa?-
troppe emozioni aveva provato in così poco tempo
-Hai
sentito benissimo. Sto facendo un film per l'università...e guarda caso mi manca
proprio il protagonista. Conosco il tuo curriculum e la tua esperienza, quindi
ritengo che tu sia perfetto-
-ma
Dawson, io non so se...non sono un professionista-
-Hai
talento, Pacey. Questo mi basta. Poi ho già lavorato con te, questo è un passo
in avanti...e guarda e cose positive, sarai remunerato e passeremo del tempo
insieme, proprio come nei vecchi tempi-
A quella
proposta Pacey non poteva cerco rifiutare.
Pacey era
veramente felice. Non credeva a tutto quello che gli stava succedendo. Bussò
alla porta.
-Dovrò
darti un duplicato della chiave- disse Joey accogliendolo
-Attenta
Potter, potrei usufruire troppo di questa possibilità- disse entrando e
baciandola
-Correrò
il rischio-
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Capitolo 8 *** -Notte- ***
Capitolo
8 -Notte-
Era
notte. Pacey e Joey avevano passato molto tempo a parlare di tutto quello che
era successo e del nuovo lavoro di Pacey. Ma ora c'era un nuovo problema...
-Dove
dormo?- disse Pacey
-Ovvio,
nel letto di Audrie- disse semplicemente Joey che si trovava distesa sul suo
letto a leggere un libro. Pacey guardò un attimo il letto di Audrie e passò lo
sguardo su Joey -Da solo?-
-Pacey,
se hai paura del buoi, puoi accendere la lucina...e comunque io resterò per
tutta la notte proprio nella tua stessa stanza-
-Ecco!
Hai colpito proprio il punto- Joey lo guardò stralunata -Tu sarai con me, per
tutta la notte, nella stessa stanza...- e allargò le braccia
-E con
questo?-
-Jo...-
era quasi rassegnato -...cosa è successo l'ultima notte che abbiamo passato
insieme?-
Joey alzò
per pensare -Ahhhh, parli del motel...ma quello è un altro discorso. Io ero
emotivamente turbata, e poi eravamo nello stesso letto...troppo vicini-
Pacey
rise -Troppo vicini? Perchè secondo te ora siamo lontani?-
Joey
scosse la tasta, anche lei poco convinta -Si-
-No, no,
no-
-Pace!
Basta, fila a letto. Non voglio discutere di queste cose...ora- era abbastanza
convinta
-Va
bene...- si avvicinò al letto di Audrie -...come vuoi, io dormirò in questo
letto, da solo. Ma...- si fermò per un attimo indicandola con il dito -...se
durante la notte mi sentirai piangere o mi troverai nel tuo letto...non è colpa
mia- si mise sotto le coperte -Sarà tutta colpa tua!- spense la luce del
comodino
Joey rise
-Va bene. Buonanotte-
Erano
passati solo quindici minuti, quando Pacey aprì gli occhi. Era veramente
impossibile riuscire a dormire con Joey così vicina a lui. Quando aprì gli
occhi, la luce era ancora accesa. Joey stava ancora leggendo quel libro
-Ma
ancora non stai dormendo?- gli chiese
-No- era
completamente assorta nella lettura.
Pacey si
scostò le coperte e si mise a sedere. Era veramente bella. Si avvicinò a lei, e
si inginocchiò ai piedi del letto. Gli spostò una ciocca di capelli che era
caduta. Si avvicinò con il naso e le accarezzò la guancia. Respirò lentamente il
suo profumo -Pacey...- lui mugolò qualcosa, ma non smetteva di accarezzarla. Si
avvicinò al suo collo e le diede dei piccolissimi baci -Pacey, te l'ho già
detto...- lui sospirò -...sì., lo so. Deve leggere quel libro-
-Esatto,
quindi, a letto- Non voleva insistere, infondo era per lo studio...sì, per lo
studio. Da bravo, si rimise sotto le coperte, bofonchiando qualcosa sul fatto
che lei doveva sempre leggere.
Dopo
un'ora, finalmente Joey terminò il libro. Alzò un attimo il collo, per vedere se
Pacey stava dormendo. Infatti, si sentiva il suo respiro profondo. Un pò si
sentiva in colpa di averlo trattato a quel modo. Sorrise, un attimo al pensiero
che avrebbero vissuto insieme per una settimana. Solo sette giorni, ma
abbastanza per vivere un sogno. Spense la luce e si mise a dormire.
Inutile,
non ci riusciva. Lui era così vicino a lei. Sentiva il suo respiro. Si girò
qualche volta nel suo letto, cercando una posizione comoda per poter dormire. Ma
come al solito, non ci riuscì. Ripensò a quella notte nel motel. Loro due, da
soli. Anche quella notte non riusciva a dormire. Così, si alzò e andò a prendere
un sorso d'acqua.
La luna
illuminava quella stanza. Creava una vera magia. Joey rimase un attimo in piedi,
guardandolo. Gli scappò un sorriso. Si mise a sedere accanto a lui, il respiro
si faceva sempre più distinto. Vide una piccola cicatrice sulla sua guancia e
incondizionatamente, la sfiorò con un dito. Stava ancora dormendo. Assorta nei
sui pensieri disse con un filo di voce -...ti amo...- nessuno lo sentì, solo il
suo cuore. Si avvicinò al suo viso e gli diede un bacio sulla fronte. A quel
gesto, Pacey si svegliò. Le sorrise, vedendola sotto la luce della luna. Bella.
-Non riesci a dormire?- Lei sorrise -Già, devi essere tu. Tutte le volte che
sono con te, non ce la faccio- Pacey si scostò di lato e si mise su un fianco
-Allora vieni qui- Non replicò, si distese accanto a lui. Si guardarono negli
occhi, per un istante interminabile. Pacey le sfiorò la guancia, lei si avvicinò
a lui e cominciò a baciarlo...
Quella
notte, con la luna che li avvolgeva come una dolce ninna nanna, il mondo si
ristrinse in quella stanza. Gli bastava, per poter sognare.
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Capitolo 9 *** -Tu vuoi...- ***
Capitolo
9 -Tu vuoi...-
La
settimana passò, i mesi passarono. Il film di Dawson ebbe molto successo,
soprattutto l'attore protagonista. Offrirono a Pacey un altro ruolo. Diventava
sempre più famoso. Ogni giorno che passava, Pacey saliva un gradino. Joey lo
guardava, lo ammarava estasiata, era al settimo cielo per lui, ma...c'era
qualcosa che non andava. Qualcosa la turbava. Vedeva Pacey che andava avanti,
sempre più avanti, mentre lei...era lì. Non si muoveva. Pacey rifiutò alcuni
lavori che lo portavano via da Boston, però senza riferirli a Joey. Sicuramente
lei non avrebbe approvato. Ma lei lo sapeva. Joey stava scoppiando. Si sentiva
un peso per Pacey, e non voleva esserlo. Come due anni fa, ma questa volta i
ruoli si erano scambiati. Come aveva reagito Pacey, due anni fa? Una reazione
sbagliata, non doveva scappare, ma lo aveva fatto, e certo non si poteva
paragonare quella vicenda a quello che stava accadendo proprio ora. Stiamo
parlando della carriera, del futuro della persona che più ama. Accumulava, fino
a quando...
-Jo!-
come sempre, Pacey ogni volta che la vedeva l'accoglieva con un sorriso.
-Ciao-
inutile dirlo, ogni volta che lo vedeva, riviveva lo stesso sogno, lo stesso
meraviglioso sogno.
-Mi hanno
proposto...-
-...un
ruolo per un film- finì lei la frase. Pacey l'abbracciò
-Esatto.
Sarò il fratello della protagonista...non è un ruolo importante, ma meglio di
niente, no?- Joey si staccò un attimo da quell'abbraccio
-Già, un
lavoro sostitutivo-
-Cosa
intendi dire?-
-Sai cosa
intendo dire...so di quel lavoro che hai rinunciato- era arrabbiata
-Cosa? Di
quel lavoro in Europa? Io già dall'inizio non ci voleva andare-
-Andiamo.
Non ci volevi andare?-
-Esatto.
Non voglio allontanarmi da qui-
-Perchè?-
-Tu vuoi
che io me ne vada?- tutto questo gli stava scappando di mano
Joey
rimase in silenzio -Jo?...- non parlava -Tu vuoi...-
Joey
abbassò gli occhi -...credo che dobbiamo lasciarci-
Non
riusciva più a respirare. Immobile. Le sue gambe, le sue braccia, la sua bocca
non riusciva a muoversi. Lei, gli sorrise, un sorriso malinconico, gli occhi
erano umidi. Non voleva farlo, ma si sentiva in dovere. Gli si avvicinò, si alzò
in punta di piedi e gli baciò la guancia. Poi, lo guardò nuovamente negli occhi
e se ne andò. Ogni passo che faceva, diventava sempre più pesante. Pacey la
guardava andarsene. Doveva reagire, ma non ce la faceva. Ora, si sentiva così
debole.
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Capitolo 10 *** -Barriera- ***
Capitolo
10 -Barriera-
Joey
corse disperata per i corridoi del dormitorio, non riusciva più a vedere. Le
lacrime le invadevano gli occhi, impedendole di vedere. Arrivò finalmente alla
sua camera. Cercò disperata le chiavi nella sua borsa. Le mani le tremavano, le
lacrime continuavano a cadere, e le chiavi non si facevano trovare. Dalla
disperazione cercò di aprire la porta, sperando che fosse aperta, ma era
inutile, riprovò a frugare nella sua borsa, ma quelle maledette chiavi non
c'erano. Cercò nelle tasche della giacca e finalmente le trovò. Le prese, e
cercò disperatamente di infilarle nella serratura, ma ci volle più di un
tentativo, le sue mani tremavano troppo. Finalmente riuscì ad aprirla, sfilò
immediatamente le chiavi e sbattè violentemente la porta. Distrutta gettò a
terra lo borsa, le lacrime erano sempre di più, i singhiozzi la pervadevano. Non
riusciva a reggersi in piedi. Tutto quello che la sosteneva non c'era più. Si
sentì abbandonata. Si inginocchiò per terra, con le spalle appoggiate alla
porta. Si teneva il viso tra le mani, mentre continuava a piangere, disperata.
Sentì dopo pochi secondi qualcuno che batteva contro la porta -Joey- battiti
alla porta e milioni di volte il suo nome che veniva ripetuto. Pacey continuava
a bussare a chiamarla a sussurrare il suo nome. Ma lei non rispondeva. Riusciva
a sentire i suo singhiozzi, le sue lacrime. Sentiva tutte le volte che lei
tratteneva il respiro, tutte le volte che lui ripeteva il suo nome. -Joey, ti
prego...apri.Ti prego...- Quante volte Pacey ripetè il suo nome. Quante volte
bussò a quella porta. Disperato, appoggiò la fronte sulla porta, scivolò a
terra, lentamente. La disperazione lo possedeva. Quando si trovò a terra, si
appoggiò alla porta, con la mano che non smetteva di bussare, di picchiare
quella maledetta porta. La sentiva, sentiva il suo dolore, ma non poteva
raggiungerla, non poteva vederla, non poteva abbracciarla e confortarla. -Jo...-
la sua voce era ormai come un sussurro -...jo, aprimi...joey...- le lacrime
spuntarono, era impossibile reprimerle. Sconvolto, appoggiò i gomiti sulle
ginocchia, si coprì la faccia con le mani e pianse silenziosamente. Entrambi
appoggiati alla porta, con le spalle rivolte verso l'altro, piangevano un pianto
comune. Avrebbero condiviso tutto, le gioie...e i dolori.
Passarono
veramente molti minuti prima che Pacey si rialzò. Fino a chè non sentì più i
singhiozzi di Joey. Aspettò ancora qualche secondo, per poter dar tempo a Joey
di riprendersi, ancora un pò. Poi cominciò a parlare, già sapeva che non gli
avrebbe aperto, sapeva che ormai in qualche modo l'aveva persa -Jo, non so
perchè tu abbia detto quelle cose, non so nemmeno perchè tu mi abbia lasciato.
Ma l'unica cosa che sò, l'unica cosa che sono certo, e che mi dà la forza di
vivere, di poter sopportare tutti i dolori di questa vita, sei tu. E' l'amore
che provo per te. Un amore totale, completo. Sono perdutamente innamorato di te,
da tanto. Da quando eravamo ragazzini e io ero uno stupido, un ragazzo che si
cacciava sempre nei guai. Poi tu mi hai illuminato. Non so come tu abbia fatto,
non so nemmeno perchè tu abbia voluto stare con me, ma io ti ringrazio di tutto
quello che mi hai dato, di tutto quello che hai fatto per me e di tutte le volte
che mi hai perdonato. Lo so, è difficile stare con un uomo come me, instabile e
con mille preoccupazioni. Ma tu non sai quanto bene mi hai fatto, quanto amore
mi hai dato. Qualsiasi cosa succederà, qualsiasi decisione tu prenderai,
ricordati, ti prego, che io ti amo, che io senza di te non vivrò e che io ti
amerò per sempre. Ti supplico, ricorda...-
Rimase
per qualche secondo così, con la fronte appoggiata alla porta, e con il palmo
della mano che cercava di sfiorarla. Non sentì niente, aspettò che Joey aprisse
la porta, ma questo non successe, si alzò, guardò quella sottile barriera che li
divideva e disse nuovamente, come una preghiera -jo...- si voltò e andò via.
Joey
dall'altra parte, aveva ascoltato tutto, quelle parole le avevano bloccato il
respiro, quando sentì i passi di Pacey allontanarsi, scoppiò nuovamente in un
pianto e disse con un sussurro -Pacey...non te ne andare, ti supplico...- Cosa
aveva fatto...
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Capitolo 11 *** -Cosa aveva fatto...- ***
Capitolo
11 -Cosa aveva fatto...-
Cosa
aveva fatto...lo aveva lasciato andare. Per giorni cercò di motivare quello che
aveva fatto, convincendosi che era giusto, era per il bene di entrambi,
sopratutto per il suo bene, ma questo non bastava. Non bastava per colmare quel
vuoto che aveva lasciato Pacey. Per lei era tutto, e lo aveva allontanato,
facendolo soffrire. Non se lo perdonava.
Tutte le
mattine si svegliava con il presupposto di andare avanti, ma questa sensazione
durava solo qualche istante, quando la sua mente ricordava tutto quello che era
successo, Joey sprofondava in un baratro. Le lezioni erano diventate pesanti, i
suoi sorrisi erano rarità e anche le uscite con i suoi vecchi amici, aveva paura
di vederlo, aveva paura dei silenzi, dei sui sguardi. Non voleva vederlo,
altrimenti sarebbe crollata un'altra volta.
Ormai
Audrie era disperata, vedeva la sua amica allontanarsi, sempre di più. Con lei
riservava sempre qualche sorriso, almeno cercava di far capire ai suoi amici che
quello che aveva fatto era giusto, per non essere biasimata...ma un giorno
scoppiò, non ce la faceva più.
-Audrie...-
disse all'improvviso, distogliendosi un attimo dai sui libri
-Dimmi-
disse Audrie togliendosi le cuffie. Joey si rabbuiò un attimo e si sedette
accanto a Audrie. Aveva capito di quello che le voleva dire, e sapeva quanto era
difficile per lei.
-Ho fatto
un errore. Non dovevo allontanarlo- era inutile dire il suo nome, era troppo
difficile pronunciarlo e poi sapeva che lei avrebbe capito
-Allora
diglielo. Ora- si alzò e le prese il cappotto. Glielo porse.
-Non so
se...-
-Se cosa?
Jo, lui ti ama, non ci sono dubbi. Basta che tu vada da lui- l'abbracciò la
guardò negli occhi e le sorrise.
Joey
prese la giacca, ringraziò Audrie e uscì dalla stanza.
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Capitolo 12 *** -Sogno- ***
Capitolo
12 -Sogno-
Si
avvicinava sempre di più al suo appartamento. Non sapeva esattamente cosa gli
avrebbe detto. Non sapeva neanche se sarebbe riuscita a parlargli. L'unica cosa
che sapeva, è che non doveva scappare, da lui. Non doveva farlo. Era arrivata.
Davanti a lei, c'era il portone, bastava suonare, salire le scale e parlargli...solo
questo. Doveva farlo.
Si
trovava davanti alla sua finestra. Le luci erano spente. Forse non c'era
nessuno, o forse Joey ... Qualsiasi cosa stesse facendo voleva parlarle. Prese
un sasso e lo tirò contro la finestra...proprio un gesto da ragazzini. Niente.
Nessuno andava ad aprire. Ma lui voleva vederla. Sarebbe andato a bussare.
La porta
era di fronte a lei. Sopra il campanello c'era la scritta "Witter". Bastava un
pò di coraggio e basta. Doveva suonare. Chiuse un attimo gli occhi. Ripensò a
quella notte in cui Pacey l'aveva baciata, tutte le promesse che si erano fatti,
il calore dei suoi abbracci. Doveva farlo. Suonò.
Bussò
alla sua porta. Una, due, tre volte. Nessuno. Ripensò a quel giorno in cui si
erano lasciati. A quella porta che li divideva e che ora taceva. Ci riprovò
un'altra volta, questa volta pronunciando anche il suo nome. Niente. Era fuori.
Nessuno
le rispose. Doveva essere uscito. Non avrebbe trovato un'altra volta il coraggio
di parlargli. Aspettò ancora qualche secondo, ma inutilmente. Nessuno apriva.
Sospirò, per quel tentativo fallito. Girò le spalle ed alzò gli occhi al cielo.
Stava per piovere. Non fece nemmeno una decina di passi che le gocce
cominciarono a piovere. Non gli importava di bagnarsi. Continuò a camminare. La
pioggia si confondeva con il suo pianto. Camminava con lo sguardo rivolto verso
il basso. All'improvviso, si sentì chiamare
-Joey-
trattenne il respiro, alzò lentamente lo sguardo, aveva paura di vedere
-P...Pacey-
Entrambi
erano bagnati. Pacey la fece accomodare in un salottino. Andò un attimo a
prendere qualcosa che potesse asciugarla. Joey si guardava intorno. Proprio come
l'ultima volta che era andata a trovarlo. Anche le foto, erano al suo posto.
Foto di loro due.
Pacey
arrivò con un asciugamano e dei vestiti -Questi sono tuoi. Vanno bene per il
cambio- già, li aveva lasciati l'ultima volta che era andato a trovarlo. Annuì e
si infilò in bagno.
Doveva
farlo, doveva parlargli, in tutti i modi. Si guardò un attimo allo specchio, era
uno straccio, i capelli bagnati e gli occhi un pò arrossati. Doveva
riconquistarlo in quell'aspetto. Sorrise.
Quando
uscì dal bagno trovò Pacey seduto sul divano, che muoveva freneticamente un
piede. Doveva essere agitato.
-Grazie-
disse Joey mettendosi accanto a lui
Pacey la
guardò, e come tutte le volte rimase incantato. -Nulla...- continuava a muovere
il piede -..vuoi qualcosa? Non so, un thè?- Joey scosse la testa -Un caffè?-
scosse nuovamente la testa -Niente?- Joey sorrise e affermò. Pacey, vedendo il
suo sorriso, si avvicinò a lei per baciarla, ma si fermò. Mi ha lasciato.
-Pacey...-
disse timidamente -...vorrei dirti una cosa...e il problema è che non so da dove
cominciare. E questa è colpa tua, sai?- gli disse guardandolo negli occhi e
sorridendo
-Mia?-
quanto si sentiva più leggero quando la vedeva sorridere
-Si...perchè,
quando sto con te, le parole si aggrovigliano, escono pensieri sconnessi. E'
l'effetto che hai su di me. Nessuno mi fa quest'effetto. Solo tu-
-Oh, mi
dispiace-
-Sciocco...- lo colpì leggermente al braccio -...non ti deve dispiacere. Io te
ne sono grata, invece. Perchè, quando ci sei tu, è l'unico momento in cui io sto
bene. Veramente bene.- Pacey aprì la bocca per dire qualcosa, ma lei non gli
lasciò il tempo per farlo -E lo so cosa ti ho detto giorni fa. Mi dispiace- lo
guardava negli occhi. Pacey sorrise
-Sono
contento...- l'uniche parole che gli uscirono dalla bocca. L'emozione era
veramente troppo grande. Si avvicinò a lei, appoggiò la sua fronte contro la
sua, chiuse gli occhi -ti amo-. Sorrise, respirò lentamente, anche lei chiuse
gli occhi, per poter assaporare totalmente quella splendida emozione -anche io
ti amo-. Si baciarono. La felicità si racchiuse in quel bacio, come un bocciolo
di tulipano bianco, come un sogno. Pacey la fece distendere sulle sue gambe,
intrecciò le sue dita con quelle di lei, e cominciarono a rivivere il sogno.
Il
sogno...era ricominciato. |
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