La vendetta del Mostro

di _SamanthadettaSam_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Arrivo a Wawanaqua ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Sangue, paura e amore ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: C'è amore nell'aria? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Una notte amara ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Il diario di Emmy ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Perchè non vuoi credermi? ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Sei tu il colpevole? ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Un messaggio e una notte movimentata ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: La soluzione è vicina ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Verità rivelate e una serata speciale ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Arrivo a Wawanaqua ***


La vendetta del Mostro Era una calda mattina di Giugno, il sole era alto nel cielo, facendo si che la temperatura si aggirasse intorno ai 27 gradi. L'unico sollievo era dato dalla leggera brezza marina che gentilmente mi accarezzava i capelli.
Io ero lì, in piedi sul molo ad aspettare la nave che mi avrebbe portato a destinazione.
A quel tempo ero una giovane reporter, anzi la più giovane reporter del One Journal, grande testata di New York; avevo sudato per guadagnarmi quel posto e scappare dal mio piccolo paesino del sud Italia per riuscire a realizzare il mio grande sogno: diventare una grande giornalista di fama mondiale.
Arrivata nella grande mela per iniziare il mio nuovo lavoro, le cose non andarono per il meglio: ero costretta a scrivere noiosi su fatti inutili che accadevano in città (tipo il gatto di un’anziana Signora che riusciva a contare fino a 10, o un idraulico che era riuscito a sfondare nel mondo dello spettacolo) e, quindi, potete immaginare il mio stupore quando il capo redattore mi incaricò di scrivere un articolo sulla grande festa che il conduttore di A Tutto Reality, Chris McLean, avrebbe organizzato da li a poco sull’isola Wawanaqua assieme a tutti i concorrenti del suo strampalato show.
A quella notizia abbracciai il mio capo, presi il mio fidato taccuino, la mia inseparabile macchina fotografica, feci le valigie e mi diressi verso il molo. Rimasi lì ad aspettare per ore senza muovermi di un centimetro fino a quando non intravidi la nave guidata da Chef, il cuoco e inseparabile assistente di Chris. Salii a bordo e mi misi ad osservare l’oceano sottostante che si increspava a ogni oscillazione della barca.
Avevo sempre seguito A Tutto Reality fin dai suoi esordi e per me era un onore poter occuparmi della festa di McLean.
La mia testa, in quel momento, viaggiava con la fantasia: poter arrivare a Wawanaqua, incontrare i concorrenti e il presentatore che aveva ideato il reality più pazzo della tv per me era un sogno che si realizzava.
I miei pensieri furono interrotti dalla voce tonante di Chef:

- Isola Wawanaqua a dritta! Tra poco sbarcheremo: Muoversi marmaglia! Non ho intenzione di aspettarti qui per ore! -.
“La solita gentilezza di Chef” pensai alzando gli occhi al cielo, presi le mie valigie e mi avviai al ponte di prua dove, appena la nave si fermò, due assistenti usciti fuori dal nulla disposero la scaletta. Scesi con grande eccitazione i pochi metri che separavano me dal suolo e, quando misi piede sulla terraferma, il mio cuore cominciò a battere all’impazzata: non potevo crederci! Ero finalmente arrivata!
Sul molo mi stava aspettando Chris che, con un grande sorriso, si avvicino a me, mi strinse la mano e disse:

- Benvenuta sulla mia umile isola! Tu devi essere la reporter dell’One Journal, sei la prima ad arrivare, ritieniti quindi fortunata: avrai a disposizione la roulotte della stampa. Non ti ci abituare però, quando arriveranno gli altri giornalisti, dovrai dividerla con loro! - Ghignò il conduttore; come sempre aveva risparmiato al massimo sul vitto e alloggio degli ospiti ma questo non mi preoccupava affatto in quanto sapevo cosa mi sarebbe capitato. Ero veramente troppo contenta e niente e nessuno mi avrebbe fatto mettere il broncio.
Nonostante tutto ero ancora incosciente del pericolo che incombeva su quell’isola e sui suoi ospiti e che sarebbe diventato col tempo, il caso più difficile da risolvere che io abbia mai visto in tutta la mia vita da reporter.
Chris mi accompagnò fino al mio “incantevole” alloggio: più che roulotte era un ammasso di latta deforme fatto per ospitare solo una persona. Non osavo immaginare come sarebbe stato con 10 persone al suo interno!
Questo però non mi rovinò la giornata: entrai, disfai le valigie, mi cambiai e andai verso la mensa dove, presumibilmente, gli ex-concorrenti stavano pranzando ed infatti eccoli là: tutti i partecipanti cercavano di ingurgitare il disgustoso pranzo cucinato da Chef.
Quando entrai, il silenzio piombò nella sala. Il gruppo prese a fissarmi incuriosito finché Chris non attirò nuovamente l’attenzione su di se: - Buongiorno campeggiatori, spero abbiate dormito bene. Date il benvenuto a Olga, l’inviata dell’One Journal, trattatemela bene il suo giornale mi farà diventare ancora più famoso! – .
Dopo la presentazione di Chris molti di loro m’invitarono a sedersi: mi divertii moltissimo a parlare con Leshawna, a cercare di battere Sam, inutilmente, a una sfida tra video-gamer e a guardare stupefatta come B riuscì, con solo delle posate, a creare una fionda meccanica.

Tutto sembrava perfetto ma, a un certo punto, Dawn mi prese le mani e con sguardo preoccupato disse: - Finalmente sei arrivata! Ora sono molto più tranquilla dato che è arrivata la ragazza che fermerà la sete di sangue del Mostro! –.
Io la fissai allibita, senza sapere cosa ribattere. Ero conscia del fatto che Dawn fosse famosa per le sue premonizioni, la capacità di leggere le aure e mi ero preparata a discorsi del genere, ma sentirsi chiamare “la ragazza che fermerà la sete di sangue del mostro” mi fece rimanere a bocca aperta.

- Che cosa stai dicendo Viso Pallido! Sei impazzita? Non esiste nessun mostro qui. – borbottò Scott che sembrava stupito quanto me.
- Vi dico che esiste veramente e solo lei può fermarlo prima che ci uccida tutti quanti! – affermò la ragazza attirando l’attenzione.
Non riuscivo proprio a capire il perché Raggio di Luna avesse pronunciato quelle parole, ma come diceva sempre mia madre “Se hai davanti un matto non contraddirlo mai!”

- Non ti preoccupare Dawn ora sono qua e fermerò il mostro prima che soddisfi la sua sete omicida. – le dissi cercando di calmarla, Dawn, per nulla convinta, si finse rassicurata e tornò a giocherellare con il cibo.
Io ero tanto sconvolta che uscii per respirare un po’ d’aria fresca. Mentre mi stavo dirigendo verso la mia roulotte, ebbi l’impressione di essere seguita e mi girai leggermente per vedere chi fosse con la coda dell’occhio: riuscii solo a vedere un’ombra che si ergeva su quattro zampe, con occhi rossi e che, dalla boscaglia, si stava pericolosamente avvicinando a me. In preda al terrore corsi come un fulmine verso il mio alloggio e mi chiusi la porta alle spalle con un tonfo.
Pensavo di essere al sicuro ma mi sbagliavo: le pareti gialle erano piene di frasi scritte con…

IL SANGUE!!!!
A quella macabra vista urlai a pieni polmoni e corsi fuori senza neanche guardare davanti a me fino a che non mi scontrai contro qualcosa o qualcuno.
- Ehi stai bene? – mi disse una voce maschile; con l’accecante luce del sole, non riuscivo a vedere il volto del ragazzo ma quando mi alzai capi subito a chi apparteneva quella voce: era Noah!!!
- Perché stavi urlando così? Non avrai visto un fantasma… – mormorò Noah sorridendomi.
- Non proprio è che… aspetta, forse è meglio che ti faccia vedere… – mormorai ancora scossa, afferrandolo per un braccio e portandolo verso la roulotte.
Appena il ragazzo vide cosa era successo, rimase di stucco: continuava a guardarsi intorno senza dire una parola e senza trovare una spiegazione logica.

- Allora chi pensi possa essere stato? – gli chiesi per rompere il silenzio opprimente che si era formato da qualche minuto.
- Lo so io chi è stato: il Mostro sta cercando di farti paura! – esclamò Dawn comparendo dal nulla dietro di me e facendomi sobbalzare dallo spavento: ma da dove era arrivata?!
- Oh andiamo Dawn! Non lo vedi che è già spaventata senza che tu le metta in testa questa ridicola storia! Non esiste nessun mostro! – la riproverò Noah cercando di calmarmi.
- Tu non riesci a capire! Se non stai attento a quello che dici, potrai essere una delle sue vittime. Io ti ho avvertito… - concluse Dawn fuggendo verso il bosco lasciando Noah a bocca aperta e me con la determinazione di fare luce su quell’intricata faccenda.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Sangue, paura e amore ***


La vendetta del Mostro: Sangue, paura e amore

PAGHERAI PER QUELLO CHE MI HAI FATTO
TI TOGLIERÒ TUTTO E TI UCCIDERÒ
IL TUO SANGUE MI BERRÓ
CON LA TUA MORTE IL MOSTRO SAZIERÓ

Quelle scritte si ergevano spaventose sopra le nostre teste. Io e Noah rimanemmo in silenzio per qualche minuto guardando allibiti lo spaventoso spettacolo che avevamo davanti.
Nella mia mente sorgevano innumerevoli domande:

Che cosa volevano dire?

Chi era stato a scriverle?

E soprattutto... 

Chi era questo fantomatico Mostro?
Appena mi ripresi dallo spavento, presi la mia macchina fotografica e cominciai a scattare foto alle pareti.
- Cosa diavolo stai facendo? - mi disse Noah sconvolto.
- secondo te cosa sto facendo? - gli risposi senza fermarmi
- sì ma... perché? - mormorò
- perché voglio scoprire chi è stato e poi sono sicura che il colpevole non si fermerà a questo - risposi con fermezza.
Dopo seguirono pochi minuti di silenzio in cui presi appunti sulla faccenda, mi girai verso Noah e gli dissi:
- Stanotte non ho intenzione di dormire qua puoi andare a chiedere alle ragazze se hanno una cuccetta libera per me? –
Noah non ebbe il tempo di rispondere che una voce alle sue spalle lo fece trasalire.
- Certo che abbiamo una cuccetta libera, doveva essere di Ezekiel ma la puoi prendere tu –
Era di nuovo Dawn: quella ragazza mi faceva accapponare la pelle quando si presentava all'improvviso.
- Dawn!!! Avvisami almeno quando arrivi mi hai spaventato! - la riproverò Noah sedendosi su una sedia lì vicina
- Calmati Noah! Comunque non so se Ezekiel mi darà volentieri la sua cuccetta - sospirai rivolgendomi a Dawn.
- Oh non ti preoccupare! Ezekiel purtroppo è...-
- Morto! - continuo Noah per lei
- COSA!!! EZEKIEL È MORTO! E quando è successo? - domandai con aria sconvolta e incuriosita assieme
-Circa sei mesi fa. Vieni Olga, ti faccio vedere dove è sepolto. - terminò Dawn invitandomi a seguirla.
Raggio di Luna ci portò sulla scogliera, dove riposava il povero Ezekiel: c'era un piccolo rialzamento del terreno che stava a indicare il corpo del ragazzo, davanti a una piccola lapide con inciso il suo nome.
Vedendo quella tomba, il mio cuore si riempì di tristezza: non aveva neanche un fiore. Presi una margherita lì vicino e la adagiai sulla lapide.
- Tutti dovremmo avere almeno un fiore sulla propria tomba – mormorai guardandola con tristezza.
- Com’è morto? È stato per caso Chris? – Chiesi sperando che uno dei due mi rispondesse.
- No, è caduto da qui mentre sfuggiva agli agenti federali che stavano decontaminando l’isola – Rispose Noah fissando la lapide.
Non riuscivo a crederci: appena arrivata sull’isola qualcuno mi scrive su le pareti della mia roulotte col sangue e dopo ho scoperto che uno degli ex-concorrenti era morto! Quel mistero si stava facendo sempre più complicato.

******

Quella notte non riuscii a dormire: il mio sonno era popolato dallo stesso, inquietante incubo;

Incubo:

“Sto correndo lungo un immenso corridoio di pietra viva, alle pareti le scritte di sangue che ho visto stamattina, mi avvicino ad una porta e presa dalla curiosità, la apro: davanti a me una montagna di corpi senza vita ammassati l’uno su l’altro, affianco ad essi un ombra minacciosa che mi insegue con il coltello sguainato. CORRO, CORRO, CORRO ma inciampo e l’ombra mi si avventa addosso e sento un urlo raccapricciante”

Fine incubo.

Mi svegliai di soprassalto: l’urlo non era solo nel mio incubo, infatti, tutte le ragazze della casetta erano sveglie.

- Avete sentito anche voi? – Chiesi scendendo dal letto
- Si mozzarellina e non mi piace per niente quello che ho sentito andiamo a vedere – mi rispose Leshawna precedendomi alla porta
Quando uscimmo, ci ritrovammo davanti ad un macabro spettacolo:
Bob, uno degli assistenti di McLean, era riverso a terra senza vita, con il ventre tagliato in due da cui si vedevano i suoi organi interni, circondato da una pozza di sangue.
- Oh mio Dio! È… Sha-morto? – quell’affermazione stava a significare che anche i ragazzi erano arrivati e sembravano più inorriditi di noi.
-  Certo che è morto, Sha-cretino – lo schermì Jo.
Anche se quella vista mi faceva ribrezzo, mi avvicinai per controllare la scena del delitto e qualcosa attirò la mia attenzione: nella mano della vittima ancora serrata a pugno, si nascondeva un piccolo pezzo di stoffa, che mi sembrò stranamente familiare.Lo osservai a lungo fino a quando qualcuno non mi scansò di lato, scaraventandomi a terra: era Chef che stava facendo passare Chris.- Olga stai bene? Ti ha fatto male? – Noah era corso a soccorrermi. “Che strano!” pensai: avevo sempre visto Noah nel reality non preoccuparsi tanto di quello che gli succedeva intorno, era sempre stato freddo, distaccato, cinico, è questo un po’ mi attraeva; ora lo vedevo molto dolce e premuroso nei miei confronti e, per un istante, la mia pazza mente pensò che lui provasse qualcosa per me, ma era impossibile!
Lui era il cinico Noah e poi… c’erano molte ragazze più carine di me.Lasciai andare i miei pensieri e cominciai a guardarmi attorno: i ragazzi avevano un’aria stupita e confusa sullo strano comportamento di Noah e le ragazze mi sorridevano; avevano già capito tutto. Mi alzai aiutata da Noah, e la voce di Chris rovino quel “bel” momento.
- Povero Bob! Bene, una busta paga in meno da riempire! – sghignazzò il conduttore
- COSA? Uno dei tuoi assistenti è stato ucciso e tu pensi che dovrai sborsare meno soldi! – Urlò Heather inviperita
- Rilassati tesoro, puoi chiamare la polizia, il telefono è nella mensa – Concluse il conduttore allontanandosi.
Ci dirigemmo tutti in mensa per chiamare le autorità ma invano: qualcuno aveva tagliato il filo del telefono. Allora ci dirigemmo nelle nostre casette per recuperare i cellulari: ma… ERANO SPARITI!
- Nooo. Dov’è il mio telefono come farò adesso a mandare messaggi! – Dakota era la più disperata ma Sam, per calmarla, le prestò una sua console per tenere le mani occupate.
- Andiamo sulla nave di Chef, ha una radio da lì possiamo metterci in contatto con qualcuno – Proposi.
Corremmo a perdifiato fino al molo ma quello che riuscimmo a vedere della barca era il ponte di prua che lentamente si stava inabissando.
ERAVAMO ISOLATI! L’assassino aveva già iniziato il suo piano di vendetta.
- è la vendetta del Mostro! Moriremo tutti! – Urlò Dawn con il viso rigato di lacrime.
Non mi piaceva vedere qualcuno piangere e mi avvicinai per consolarla ma qualcuno mi precedette: Scott si era avvicinato a lei e la teneva stretta a sé, la ragazza cominciò a piangere più forte e lui le accarezzo dolcemente i capelli.
Tutti quanti rimanemmo allibiti e Scott lanciò un’occhiataccia ai ragazzi che ormai stavano incominciando a prenderlo in giro.
- Ora che facciamo? Cioè, non dovremmo avvisare Chris? – Chiese Beth preoccupata.
- Facciamo così: torniamo a dormire e domani parlerò io con Chris – le risposi.
- Per me va bene ti accompagno io domani – disse Noah sorprendendo tutti e facendomi leggermente arrossire.
Quel ragazzo era una vera rivelazione: mi piaceva.
Quella notte nessuno riuscì a dormire: avevano tutti paura che il Mostro sarebbe tornato a placare la sua sete di sangue.






Angolo dell'autrice:
Ehilà!!! questo è il mio primo angolo dell'autrice SONO COSì EMOZIONATA!!!
*silenzio tombale* siete di grande incoraggiamento -_-
Comunque scusate se ho aggiornato così tardi, ma avevo un mare di compiti da fare
VI è PIACIUTO IL CAPITOLO?
recensite in tanti!!!! xD
NON VI è PIACIUTO?
non siate stroppo crudeli, è la mia prima ff T_T
Al prossimo capitolo ciauuu
*se ne va su una liana*


Ogghylapazza97
    

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: C'è amore nell'aria? ***


La vendetta del Mostro - C'è amore nell'aria?

La mattina arrivò troppo presto per me: da poco ero riuscita a prendere sonno e un raggio di sole si era infiltrato dalla finestra dentro la casetta svegliandomi all’istante, ormai era impossibile riaddormentarsi, così mi alzai e andai a farmi una doccia prima che le ragazze si svegliassero, dato che stavano ancora dormendo tutte.
Dopo la veloce (oltre che fredda -_-) doccia rientrai nella casetta e lì trovai un benvenuto degno di un criminale.

- Ora devi raccontarci tutto Olga, e non vogliamo menzogne! – disse Courtney facendomi sedere su un letto lì vicino, in modo che tutte le ragazze potessero vedermi.
- Raccontarvi di che cosa, ragazze? – chiesi sempre più preoccupata.
- Dai non fare la finta tonta! Vogliamo sapere tutto su te e Noah! – mi rispose Brigette.
“Lo sapevo” pensai mentre cercavo una scusa plausibile per cavarmene da quell’impiccio, presi un bel respiro e, soffocando il fuoco che voleva colorare le mie guance di rosso, cominciai a parlare:
- Io e Noah?! Di cosa state parlando?! Io e lui siamo solo amici niente di più. – sembrava che avessero abboccato, ma ecco che un'altra vocina faceva capolino nell’interrogatorio di massa.
- Oh chi vuoi prendere in giro! Guarda che ti abbiamo visto ieri sera, tu e lui non la smettevate di scambiarvi sguardi languidi, non negarlo! – questa volta era stata Dakota a parlare e fece cadere la mia ultima scusa come un castello in aria: era vero! La scorsa notte avevo ricambiato qualche suo sguardo ma non era colpa mia! Se c’era una persona cui fare quelle domande era Noah, non io!
Finalmente una persona venne a salvarmi da quelle “arpie succhia-pettegolezzi” (senza offesa):

- Ragazze, su smettetela! Non vedete che oggi non è la giornata ideale per farle queste domande. Andiamo Olga, hai bisogno di prendere un boccata d’aria fresca! – Dawn mi era corsa in aiuto, e mi stava trascinando fuori lanciando occhiate velenifere alle altre.
- Grazie Dawn, mi hai salvato da un esaurimento nervoso. – la ringraziai appena uscite dalla casetta.
- Non dirlo nemmeno! Tu avresti fatto lo stesso per me, se fossi entrata prima io nella casetta – rispose la bionda sedendosi su un tronco d’albero lì vicino, con aria sconsolata.
- Che intendi dire Dawn? – le chiesi.
- Forse l’avrai già capito, ma tra me e Scott non c’è più l’odio di prima: ci siamo chiariti qualche settimana fa e abbiamo cominciato a uscire insieme, all’inizio io non volevo perché non mi fidavo ancora di lui, ma ora sento che posso fidarmi però non l’ho detto a nessuno delle nostre uscite e, dopo ieri sera, avevo paura che mi avessero tartassato di domande, come hanno fatto con te, già stamattina Chris mi ha canzonato chiamandomi “Scottina”. Uh quanto lo odio quell’uomo! – Mi confessò lasciandomi senza parole: non credevo che Scott fosse così “umano”. All’improvviso un lampo colpì la mia mente: Che sbadata! Mi ero dimenticata di parlare con Chris!

- Non preoccuparti di quello che faranno le altre quando lo sapranno, l’importante è che tu sia felice con lui – le dissi facendole spuntare un timido sorriso, prima di andarmene verso la casetta dei ragazzi per chiamare Noah. Arrivata alla porta, bussai timidamente e Duncan mi aprì, mi squadrò un attimo e, alla fine, urlò con il suo solito tatto da elefante: - Noah! Vieni qui: c’è la tua ragazza che aspetta – “il solito!” pensai mentre la mia rabbia ribolliva come non mai.
- Non sono la sua fidanzata, siamo solo amici! – gli dissi, stringendo i pugni.
- Si certo Zuccherino! Solo amici. – rispose Duncan facendomi imbestialire.
Gli avrei dato un bel pugno in faccia se Noah non fosse corso a calmarmi – Ciao Olga! Dormito bene? – mormorò cercando di bloccare la mia voglia omicida su Duncan.
- Bè, ragazzi io vi lascio soli! Ah Noah, cerca di non allagarti troppo ok? – amicò Il punk chiudendoci la porta alle spalle.
- Che cosa intendeva con “non allagarti troppo”? – chiesi a Noah ingenuamente.
- È sempre il solito! Lascia stare quello che ha detto, dobbiamo andare a parlare con Chris, vero? – e detto questo mi prese la mano e mi porto davanti alla sua roulotte, bussammo e Chef ci aprì e ci portò dal conduttore.
- Oh ma chi abbiamo qui! Un'altra giovane coppietta! Noah bel lavoro, è proprio graziosa. – Ghignò cercando di farci imbestialire: io ero stufa marcia di quella storia, ma Noah mi strinse di nascosto la mano per farmi coraggio, quel ragazzo si che sapeva come trattarmi.
- Lascia stare Chris! Siamo venuti qui per parlarti di quello che è successo ieri sera… - cominciai a dire, ma il conduttore mi fermò:
- Si non ti preoccupare ho già pensato a tutto: per prima cosa, tutti i giornalisti presenti dovranno andarsene, non voglio che la mia isola sia popolata da ficcanaso – disse guardandomi di traverso.
- Non puoi sbatterla fuori dall’isola Chris! – urlò Noah che era diventato rosso dall’ira.
- Noah ha ragione! Non puoi buttarmi fuori e poi io ho già abbastanza materiale da farti mandare in rovina, quindi ti servo più a Wawanaqua, che nel mio ufficio a New York – risposi.
- Ah si? E in cosa mi saresti utile secondo te? – mi chiese Il conduttore mentre il tritacarne si stava avvicinando pericolosamente a noi.
- Ti faccio una proposta: cercherò di scoprire l’identità dell’assasino senza raccontare niente alla stampa e senza alcun compenso in denaro, prendere o lasciare, a te la scelta. – sapevo di aver fatto centro: Chris non rinunciava a un “dipendente gratuito” per nulla al mondo!
- Mi hai convinto ragazza! Tu sarai incaricata di risolvere questo mistero. Vuoi che qualcuno ti aiuti in questo incarico? – chiese guardando Noah e sogghignando.
- Si, Noah mi farà d’assistente e non pensare male: siamo solo amici – e detto questo, uscimmo da lì con il conduttore alle spalle che rideva come un matto.

Io e Noah ci avviammo per  il bosco senza dire una parola, quel silenzio mi stava uccidendo, così decisi di parlare:
- Grazie ancora per il tuo appoggio prima, non saprei come avrei fatto senza di te! –
- Non preoccuparti! E poi io non lascerei mai una bella ragazza come te in balia di quel mostro senza cuore. – disse stringendomi la mano; ormai ero arrossita del tutto e vedevo lui sorridere a quella visione:

Aveva già capito quello che provavo per lui?

Oppure stava solo facendo scena?

All’improvviso Noah mi cinse la vita con il braccio e si avvicinò lentamente a me.
Sentì il mio cuore battere all’impazzata e il viso bruciare.
Eravamo a soli pochi centimetri l’uno dall’altro quando qualcosa attirò la mia attenzione:
- Ehi! Guarda là! – mormorai.
Dietro un piccolo cespuglio si intravedevano delle impronte si sangue che si inoltravano nella boscaglia.
- O mio dio! Devono essere le impronte dell’assassino. Seguiamole! – disse Noah, correndo verso il bosco senza lasciarmi la mano.
Seguimmo quelle impronte fino alla scogliera: le impronte si fermavano alla tomba di Ezekiel!
- Non è possibile che l’assassino sia sparito nel nulla, dev’essere andato da qualche parte no? – dissi cercando invano altre tracce di sangue.
- Olga è inutile cercare, le impronte finiscono qui aspetta, hai sentito qualcosa? – mormorò Il ragazzo.
Sentì distintamente delle voci che si stavano avvicinando: chi poteva essere? 

Forse…

- Vieni nascondiamoci! – sussurrò il ragazzo portandomi dietro un cespuglio.
Il rumore si stava facendo sempre più vicino e la mia paura aumentava ad ogni singolo secondo.

Angolo dell'autrice:

Allora vi è piaciuto questo capitolo? Lo so che è un pò corto e senza nessun avvenimento eclatante ma è per far crescere la suspense
*il pubblico comincia a prendere torce e forconi*
Aspettate se non vi è piaciuto non dovete fare così NOOO LASCIATEMI STARE!!
Recensite in tanti, intanto io scercherò di sopravvivere ciauu
*scappa inseguita dalla folla inferocita*

Ogghylapazza97

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Una notte amara ***


La vendetta del Mostro: Una notte amara

Il rumore tra i cespugli si stava facendo sempre più incessante, il mio cuore batteva talmente forte che avevo paura che il suo battito senza sosta ci avrebbe fatto scoprire. Finalmente l'attesa finì: un’ombra nera, facendo capolino dalla boscaglia, si aggirava esaminando la zona circostante e prendendo appunti; era una figura alta e snella, con un lungo mantello nero che le copriva tutto il corpo, l'unica cosa che notai di quell’essere, era una catenina che le penzolava dal collo.
Ad un certo punto, sentimmo altri rumori e la figura incappucciata scappò velocemente per non farsi vedere, noi rimassimo nascosti per vedere a chi appartenesse quel rumore.
- Coraggio, Capitan Piscina! Non riesci a raggiungere una donna! - Si sentì prima che Jo uscisse dal bosco correndo, inseguita da un Brick visibilmente affannato.
Calamity, appena vide le impronte, si fermò di botto con occhi sbarrati; la Recluta la raggiunse e, abbracciandola, le disse:
- Ti ho preso Jo! Finalmente ho vinto! -
- Tieni le mani a posto, Bricco di latte! Guarda qua! - esclamò la bionda che, visibilmente arrossita, si divincolò dall'abbraccio del militare, indicando la scia di sangue. I due rimasero impietriti dalla paura, fissando per qualche minuto quello spettacolo.
- Chi arriva ultimo al campo è un uovo marcio!!! - urlò la ragazza ricominciando a correre, inseguita dalla recluta.
Uscimmo dal cespuglio con la stessa domanda nella mente:
Chi era quella figura misteriosa?
Noah mi guardava cercando una risposta e stringendomi la mano ancora più forte:
- Secondo te quella figura incappucciata potrebbe essere il Mostro? –
- Non penso che sia l’assassino, hai visto che prendeva appunti, sembrava che stesse investigando sul mistero. – gli risposi, liberando la mia mano dalla presa del ragazzo e immergendomi nei miei pensieri:
Quel caso si stava facendo sempre più complicato e pensavo che non sarei mai riuscita a risolverlo: le scritte, le impronte che terminavano improvvisamente e, ora, una figura misteriosa entrava in scena confondendomi ancora di più.
- Olga? Mi senti? Ehi? – Noah mi fece tornare alla realtà.
- Che c’è?! Stavo pensando! – dissi stizzita.
- Oh scusa tanto! Ma chef tra poco serve la colazione e, adesso, preferisco la sua sbobba che tutto questo sangue, vieni con me? – si giustificò lui porgendomi la sua mano:
ma doveva tenermi sempre la mano!
Non capivo perché il Cinico Noah, che mi aveva fatto impazzire per la sua “antipatia”, ora faceva la parte del maritino premuroso! Non so perché, ma non sopportavo questo cambiamento improvviso.
- Tu vai, non ho voglia di rischiare l’intossicazione, ci vediamo dopo. –  E, detto questo, mi diressi verso la roulotte. Volevo rimanere chiusa lì dentro per schiarirmi le idee, e cercare una pista da seguire tra le tante. Rimasi lì chiusa a studiare un piano d’investigazione, non accorgendomi che avevo saltato la colazione, il pranzo e la cena.

***

Era quasi mezzanotte, la luna era spendente e le stelle incorniciavano la sua incantevole figura.
Mi alzai dalla sedia e decisi di uscire, l’aria fresca mi avrebbe fatto bene.
M’inoltrai nel bosco senza pensare minimamente al pericolo del Mostro che si aggirava liberamente, camminai per qualche metro e dopo decisi di seguire ancora le impronte di sangue quando…

 

Un urlo squarciò la notte!

 

Seguì il rumore fino a una piccola radura, al suo interno, una donna mezza sgozzata, con la mano premuta sul collo per fermare la fuoriuscita di sangue, invocava aiuto con le poche forze che aveva. Notai che le penzolava una catenina d’argento dal collo: era lei la figura misteriosa!
- Oh mio dio! Chi ti ha fatto questo? – dissi avvicinandomi a lei e aiutandola a fermare il sangue che scorreva a fiumi.
- è tornato… e non si fermerà a… me… continuerà!!! – disse, sprecando le sue ultimissime forze per avvertirmi.
- A chi vuole arrivare? Chi è il suo vero bersaglio? – le domandai, notando che sarebbe morta da un momento all’altro.
- Vuole… uccidere… C... C…CHRIS! – La ragazza esalò l’ultimo respiro, confidandomi l’obiettivo dell’assassino: Voleva uccidere Chris.

Rimasi lì, immobile, guardando il corpo ormai senza vita della ragazza.
- Che ci fai qui? – mi girai: Noah era appena entrato nella radura e mi guardava visibilmente sconvolto.
- Noah sei tu! Mi hai quasi spaventato! – gli dissi sorridendogli, ma lui rimase serio.
- Allora sei tu… -
- Io sono cosa Noah? – chiesi, poi mi guardai le mani: erano sporche di sangue!
In quel momento capi tutto!
- Noah, lasciami spiegare: io sono arrivata qui da poco, non è come sembra. – mi giustificai, ma questo non bastò a convincerlo.
- Ho capito finalmente chi sei! Sei un’assassina!!! – Quelle parole mi forarono il petto arrivando a infilzarmi il cuore: non potevo credere che Noah mi ritenesse un omicida!
- No Noah! Ti stai sbagliando, te lo detto: sono arrivata qui da poco e ho aiutato quella povera ragazza cercando di fermare il sangue, per questo ho le mani sporche! – cercai di spiegare.
- NON RACCONTARMI FROTTOLE!!! Sei stata tu ad uccidere Bob e ora questa povera donna. AMMETTILO!!! -  Il suo tono di voce era diventato più alto e cominciava a farmi paura.
- Te lo giuro, non sono io l’assassino, fidati di me! –
- Fino a qualche ora fa, mi fidavo di te, ora… - abbassò lo sguardo e scappò via nel bosco con passi pesanti.
Rimasi immobile senza riuscire a fermare la tristezza che stava dilagando dentro di me, ad un certo punto sentì un tuono in lontananza, e cominciò a scendere una leggera pioggia. Iniziai a correre verso il campo e, appena mi chiusi la porta alle spalle, non potei più fermare le lacrime e le lasciai scorrere.

Ero spaventata per la furia del Mostro

Ero arrabbiata perché Noah mi credeva un’assassina.

Ed ero triste perché sapevo che, quella sera, avevo perso un amico o forse, qualcosa di più…

Le mie frustrazioni furono interrotte da un piccolo pacco appoggiato al tavolo; lo aprì e trovai un piccolo Block notes e un biglietto.

“So che questo ti aiuterà a fermare la pazzia del Mostro.
Carl, l’assistente di Chris”

Che voleva dire?

L'angolo dell'autrice:

Allora? Viè piaciuto questo capitolo? spero di si! xD
Ho un avviso da farvi:
tra poco partirò per una gita e, quindi, non riuscirò a aggiornare la storia in tempo ma, appena tornerò a casa, vi giuro che avrete il capitolo nuovo
Al prossimo capitolo!!!

Ogghylapazza97

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Il diario di Emmy ***


La vendetta del Mostro5 - Il diario di Emmy

“So che questo ti aiuterà a fermare la pazzia del Mostro.
Carl, l’assistente di Chris”

Che voleva dire?

Era la domanda che mi chiedevo da più di un ora, rigirandomi nel letto, cercando di addormentarmi.
* Coraggio Olga! Basta pensare a queste cose, devi dormire! * cercavo di dirmi per cadere tra le braccia di Morfeo, ma inutilmente.
Mi sedetti sul letto, presi il Block Notes e iniziai a leggere la prima pagina:

“ Diario di Emmy.
Ancora non riesco a credere di essere riuscita a trovare un lavoro decente!
Certo, lavorerò per quel uomo senza scrupoli di Chris McLean, ma è pur sempre un lavoro ben retribuito, e a me servono questi pochi spiccioli!
Oltre all’euforia del nuovo impiego, devi dirti anche un'altra cosa:
credo che qualcuno stia tramando qualcosa contro Chris, controllando la sua posta stamattina ho trovato una busta interessante e, presa dalla mia maledettissima curiosità, l’ho aperta e sai cosa c’era scritto?
Minacce di morte verso McLean!
Ma chi può volere la sua morte?
Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che ha un sacco di nemici, anche troppi per i miei gusti.
Con tutti questi sospettati è impossibile seguire una pista precisa, quindi per adesso sarà meglio lasciar stare, anche perché quel conduttore da strapazzo mi fa lavorare come una schiava.
A domani”

Girai la pagina:

“Prima settimana come assistente di McLean e mi sento distrutta: quel l’uomo non ha cuore!
Comunque oggi siamo arrivati a Wawanaqua, per preparare la festa esclusiva di Chris con tutti gli ex-concorrenti del reality, quindi il lavoro è triplicato.
Da poco ho scoperto che su quest’isola c’è la tomba di Ezekiel, non riesco a credere che quel povero ragazzo sia morto: non si meritava di avere una fine così brutta, vuoi sapere come è morto; annegato, nelle fredde acque di questo posto e solo, si perché nessuno gli voleva stare vicino dopo la trasformazione della terza stagione, davvero la morte peggiore che abbia mai visto.
Per quanto riguarda il mistero delle minacce di morte, ho delle novità:
Le lettere continuano ad arrivare ogni giorno senza sosta e sempre con le stesse, identiche parole:

PAGHERAI PER QUELLO CHE MI HAI FATTO
TI TOGLIERÒ TUTTO E TI UCCIDERÒ
IL TUO SANGUE MI BERRÓ
CON LA TUA MORTE IL MOSTRO SAZIERÓ

Non riesco a togliermele dalla testa, ed è frustante!
Domani arriverà il cast del reality e la stampa, e spero che questa faccenda siano solo uno scherzo”

Lessi avidamente anche le altre pagine, finché:

“Ho paura. Da quanto è iniziata questa storia, ora ho davvero paura.
Stamattina sono andata a controllare le impronte di sangue sulla scogliera, e purtroppo so chi sarà la prossima vittima del Mostro: IO. Per questo ho paura, ma so perché lo sta facendo: per far rimanere Chris da solo e poi ucciderlo, perché è lui il suo vero bersaglio.
Non so se stanotte sopravvivrò, ma ho incaricato Carl di consegnare questo block notes all’unica persona che può fermare questo abominio: Tu, Olga, so che stai leggendo queste righe, e so anche che quando le leggerai io non ci sarò più; NON ABBATTERTI! Ti starò vicino e confida nel tuo formidabile intuito, come dice sempre Dawn, TU SEI L’UNICA CHE LO FERMERA’!
Ti do un utile consiglio:
Tieniti stretta Noah, ti ricordi che era uno degli assistenti di Chris?
Ti sarà molto d’aiuto.
ADDIO
Emmy”
Chiusi il Block Notes e corsi fuori dalla roulotte con un unico pensiero nella mente:
Dovevo parlare con Noah, perché era in serio pericolo!

Angolo dell'autrice:

SONO TORNATAAAAAA!!!!!
ed ecco qua il capitolo che vi avevo promesso, vi ho incuriosito abbastanza da aspettare il prossimo capitolo?
spero di si ^^
Scusate se il capitolo è un po' corto ma non ho molta inventiva in questo periodo D:
comunque come sempre se vi piace recensite, se non vi piace recensite lo stesso ma senza esagerare con gli insulti mi raccomando xD
CIAUUUUUU

Ogghylapazza97

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Perchè non vuoi credermi? ***


La vendetta del Mostro - 6 Perchè non mi credi?

Corsi più velocemente possibile verso la casetta dei ragazzi, sperando di convincere Noah a parlare con me.
Arrivata a destinazione, sbirciai dalla finestra per vedere se c’era qualche scocciatore sveglio;
tutti i ragazzi dormivano tranquillamente:

Sam era abbracciato alla sua fedele console,

Cody si ciucciava il pollice come un bambino,

Mike lottava nel sonno con le sue personalità multiple,

Duncan aveva ancora le cuffie nelle orecchie con cui ascoltava della musica punk rock,

Brick russava rumorosamente e aveva una piccola lucina da notte accesa di fianco al letto,

DJ stringeva a sé un piccolo peluche e

Lightning parlava nel sonno, urlando: – Sha-bam –
- Touch down –

Posai gli occhi sulla cuccetta di Noah, ma lui non c’era!
Un brivido di paura mi camminò sulla schiena:
E se il Mostro l’avesse trovato prima di me…

- Che ci fai qui, stai cercando la tua prossima vittima? – Quella voce mi fece improvvisamente innervosire: era Scott.
- Ho sentito la tua conversazione di prima con Noah. Non ti credevo capace di uccidere. – Ghignò il rosso, giocherellando con il suo fedele dente di squalo.
- Non sono io l’assassino! – sibilai a denti stretti, cercando di frenare la mia voglia incontrollabile di lanciargli qualcosa addosso.
- Oh! Calmati, non voglio essere io il prossimo a passare a miglior vita. – Ancora quel ghigno,
dio solo sapeva quanta voglia di mandarlo a quel paese cominciava ad insinuarsi in me.
- Scott, torna a dormire! L’hai già fatta innervosire abbastanza. – Noah era arrivato giusto in tempo:
ancora qualche secondo, e sarei uscita fuori di me dall’ira!
- Ok come vuoi, vuol dire che continuerai tu a torturarla. – Concluse la iena, entrando a testa alta nella casetta.

Io e Noah eravamo soli e tra di noi piombò un silenzio insopportabile, rotto solo dal russare continuo di Brick.

- Volevi vedermi, giusto? Scommetto che vuoi convincermi a credere alla tua innocenza. – Disse Noah guardando un punto vuoto davanti a sé.
- Francamente, non me ne frega niente se mi credi innocente o colpevole. – Gli risposi con indifferenza, ma mentivo.
- Sono qui per darti qualcosa che forse ti chiarirà le idee. – conclusi, porgendogli il diario di Emmy.
Sapevo che lui, purtroppo, credeva che io fossi il Mostro e che non l’avrei convinto del contrario tanto facilmente;

Ma quel diario era la mia unica speranza di fargli aprire gli occhi.

Noah lo prese e cominciò a leggerlo velocemente.
In quei pochi minuti di silenzio, speravo con tutto il cuore che capisse il rischio che correva.
- Allora il tuo vero bersaglio è Chris, perché lo vuoi uccidere? –
A quelle parole non ci vidi più dalla rabbia.
- CHE COSA? CHE CAZZO TI VIENE IN MENTE! QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE CHE NON SONO IO L’ASSASSINO. PRECHE’ NON VUOI CREDERMI, PRECHE’? – urlai,
ormai in preda ad una furia ceca.
Il ragazzo mi guardava sbalordito: era sorpreso quanto me del mio improvviso colpo di testa.
- Comunque… - dissi cercando di riprendere la calma – Da quello che ho letto io, sembra che l’assassino uccida tutti gli assistenti di McLean e quindi, sei in serio pericolo. –
- E perché dovrei essere in pericolo di vita? – disse con un filo di sarcasmo nella voce.
- Perché tu sei stato un suo assistente, ricordi? Credo che adesso tu abbia capito il rischio che corri. – conclusi, sperando di avergli fatto cambiare opinione su di me.
- Ho solo una domanda da farti: Perché mai dovresti uccidermi? Non ti sarebbe più semplice freddare quel conduttore da strapazzo, anche stasera stessa? Credevo fossi più int… - Non fece in tempo a finire la frase, per colpa di un mio schiaffo asestatogli sulla guancia.

Non potevo crederci: quel ragazzo era così cocciuto!

- NON SONO IO L’ASSASSINO – biascicai prima di andarmene nella mia roulotte; lasciando Noah incredulo,mentre si massaggiava la guancia destra, ormai diventata rossa.

 

***

 

Il mattino seguente, di buon ora, uscii dalla roulotte e andai ad esaminare le impronte di sangue:
* Emmy deve aver scoperto qualcosa di eclatante studiandole, ed io devo assolutamente saperlo * pensavo mentre mi dirigevo alla tomba di Ezekiel, luogo dove sparivano magicamente le tracce.
Dopo qualche minuto passato a camminare nel bosco, vidi Dawn che correva verso di me, il viso rigato da lacrime e un espressione terrorizzata sul volto.
- Dawn, stai piangendo! Che cosa ti è successo? – chiesi preoccupata per lei.
- Ero … nel bosco… quando… ho visto… una… una… una… - balbettò tra i singhiozzi che si facevano sempre più frequenti.
- Cosa Dawn? Che cosa hai visto? – chiesi sempre più spaventata da quello che sarebbe uscito dalle sue labbra viola.
- una… una… testa!!! – Non riuscivo a crederci: il Mostro aveva colpito ancora!
Ero paralizzata dalla paura: chi era la povera vittima che era caduta tra le grinfie dell’assassino?
Ad un certo punto, un altro pensiero terrificante mi passò per la mente: e se quella testa apparteneva a… Noah!

Non sarei riuscita a sopportare quella vista.

Mi ridestai dai miei pensieri e, guardando Raggio di luna negli occhi: - Dawn, ora calmati per favore! Ce la fai a portarmi nel luogo dove l’hai vista? – Chiesi, cercando il più possibile di non trapelare preoccupazione e paura dalla voce.
La bionda annuì lievemente, prese la mia mano, e cominciammo a inoltrarci nella boscaglia.
Dopo un po’, arrivammo davanti ad un grande cespuglio di more.
- Oh mio Dio! Ma è… ORRIBILE! – urlai prima di vomitare dietro un piccolo cespuglio di erbacce lì vicino.
Lo spettacolo che avevo davanti era uno di quelli degni di un buon film dell’orrore.

Angolo dell'autrice:

Eccomi qua!!! Scusate per il mostruoso ritardo nell'aggiornare ma, purtroppo, sono stata colpita dalla sindrome cronica del "BLOCCO DELLO SCRITTORE" -_-
Comunque ora che sono tornata, ho una notizia da darvi:
Nella mia pazza testolina sta aleggiando, ormai da qualche giorno, una succulenta storia! :3
Vi prometto che presto la pubblicherò, volete sapere di chi parla?
Per adesso, vi dico solo che ci saranno i concorrenti di a tutto reality! :)
Vi ho in curiositi eh?
Se avete domande recensite, mi raccomando. xD
Un bacione^^

Ogghylapazza97

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Sei tu il colpevole? ***


La vendetta del Mostro - 7 Sei tu il colpevole?

- Oh mio Dio! Ma è… ORRIBILE! – urlai prima di vomitare dietro un piccolo cespuglio di erbacce lì vicino.
Lo spettacolo a cui stavo assistendo era degno di un buon film dell’orrore:
Davanti a noi, legata ad un albero grazie ad un gancio conficcato nel cranio, penzolava una testa dall’espressione alquanto terrificante;
Aveva una smorfia di atroce dolore dipinta sul volto, e due grandi occhi verdi spalancati dal terrore; cose che avrebbero fatto accapponare la pelle persino a Duncan.
Il sangue colava da quella testa interrottamente, dipingendo di rosso le more del cespuglio sottostante.
Dopo aver fermato l’ondata di vomito, mi girai verso Dawn:
era completamente sconvolta da quella visione, e lo si poteva notare dagli occhi sgranati, e dai suoi tentativi di fermare i frequenti conati di vomito che la percuotevano.
Mi sedetti su un tronco d’albero, cercando di calmarmi, ma qualcosa mi provocò un taglio alla mano: era un dente di squalo insanguinato.

Ma non un dente qualsiasi.

Era quello portafortuna di Scott!!!

Allora…

Era lui l’assassino!

Cominciai a pensare a quell’ipotesi:
Scott era senz’altro l’unico ex-concorrente a possedere un oggetto simile, ed era anche quello che poteva risentire più odio nei confronti di Chris, dato che era stato proprio lui a lanciarlo dalla catapulta con lo squalo mutante Zanna, riducendolo ad una prigionia nel robot.

Presi lo strano oggetto e cominciai ad osservarlo bene.
Qualcosa, però, interruppe i miei pensieri:

- No! Non può essere vero, non… LUI! – Dawn stava guardando il dente sconvolta, ricominciando a piangere.
- Dawn devi essere forte! Sono sicura che Scott non centra niente con questa storia, coraggio! – Le dissi cercando di calmarla, ma ero certa del contrario.

Presi Dawn per mano e, insieme, andammo in direzione della mensa dove, in quel momento, Chef stava servendo la colazione.

Arrivata a destinazione, attirai l’attenzione di tutti: ero sicura di essere arrivata alla conclusione di quel caso.
- Ho un annuncio da fare: Stamattina il Mostro ha colpito ancora, io e Dawn abbiamo trovato la testa della sua ultima vittima nel bosco. – A quella affermazione, seguirono una serie di mormorii e l’immancabile svenimento di DJ.
- Se questo vi ha sconvolto, non avete ancora sentito niente: l’assassino è proprio uno di noi. –
Altri bisbigli ed occhiatacce tra i presenti.
Mi avvicinai al tavolo dei ragazzi e, con un abile movimento di polso, lanciai il dente di squalo insanguinato nella ciotola di cereali del suo proprietario: Scott.
Gli occhi di tutti, in un nanosecondo, cominciarono a fissare il rosso.

- Ammettilo Scott! Sei tu l’assassino! –
- COSA?... IO NON… DAWN, DIGLIELO CHE NON SONO IO! – Riuscì a dire la Iena, guardando speranzoso Raggio di luna, che cominciò a piangere ancora più forte.
- Dì la verità Scott, sei stato tu ad uccidere Bob, Emmy e l’uomo nel bosco, non è vero? –
Dissi, cercando di farlo confessare ma senza successo.

- SEI SICURA DI NON ESSERTI FUMATA NIENTE, DI RECENTE?
QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE:
NON-SONO-IO-L’ASSASSINO!!! –

Continuammo per molto tempo così: urlandoci contro, senza il minimo cedimento da parte di entrambi, finché…

- SMETTETELA!!! – Questa volta, era stata Dawn ad urlare.
Sia io che Scott ubbidimmo a Raggio di luna, sorpresi dal suo strano comportamento.
La bionda si avvicinò al ragazzo, poggiò la piccola mano sulla sua spalla, chiuse gli occhi e assunse un aria concentrata.
Dopo due minuti di silenzio, Dawn riaprì gli occhi, si voltò verso di me con un grande sorriso che stonava con i suoi occhi rossi per il pianto:

- Olga, Scott non è l’assassino. Fidati, lo leggo dalla sua aura e loro non mentono mai. – Disse prima di stringere il ragazzo in un dolce abbraccio.
Scott rimase sorpreso da quella piccola dimostrazione d'affetto, ma poi ricambiò con piacere.
Quella vista mi intenerì moltissimo, ma solo per qualche istante.

Cominciai a pensare:

Se non era Scott, allora chi poteva essere il colpevole?

Mi sedetti su una sedia lì vicino, appoggiando la testa tra le mani, facendo sì che i miei lunghi, ricci capelli castani nascondessero il mio volto.
Ero ritornata al punto di partenza:
L’unica cosa che avevo a mia disposizione per la risoluzione di quel caso, erano le impronte fantasma di sangue e il diario di Emmy che, ovviamente, non mi portavano da nessuna parte e questo mi rendeva frustrata e furiosa allo stesso tempo.

Quella mattina, ero talmente assorta nei miei pensieri che non toccai cibo, mi limitai a giocarci pigramente con la forchetta, prima di ritornarmene alla roulotte sconsolata.

Quando aprì la porta, lanciai un urlo raccapricciante.
Avevo davanti a me, forse, la cosa più spaventosa e orribile che avessi mai visto in tutta la mia vita.

Angolo dell'autrice:

Ehilà, eccomi di nuovo con un capitolo corto e pieno di suspense:
mi piace tenere i miei lettori sulle spine xD (TUTTI: a noi no! u.u)
Se vi è piaciuto o meno questo capitolo 7:
RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!!! xD
Non perdetevi il prossimo, mi raccomando C=
Un bacione ^^

Ogghylapazza97

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Un messaggio e una notte movimentata ***


La vendetta del Mostro - Un messaggio e una notte movimentata

Quando aprì la porta, lanciai un urlo raccapricciante:
Davanti a me, il corpo dell’ultima vittima del Mostro penzolava dal soffitto della mia roulotte grazie a delle catene, intorno varie ossa e un messaggio scritto con il sangue:

LA PROSSIMA SARAI TU!!!

Appena lessi la frase, mi pietrificai dalla paura:
Il Mostro voleva uccidermi!
In quel momento cominciai a tremare come una foglia, la mia fronte s’impregnò di sudore freddo, il mio respiro si fece affannato, le gambe cominciarono a tremare e il mio cuore batteva talmente forte, che si poteva sentire chiaramente anche a un chilometro di distanza.
Rimasi lì a fissare il vuoto, mentre i campeggiatori, allarmati dal mio urlo, erano tutti dietro di me, che guardavano senza parole quel cadavere e quel messaggio.
- Forza rammolliti spostatevi! Fate passare. – Quel così “gentile” linguaggio, precedette l’arrivo di Chris che, con l’aiuto di Chef, presero il corpo senza testa e, in un inquietante silenzio, se ne andarono verso il bosco.
Tutte le ragazze mi circondarono, cercando di farmi tranquillizzare, solo una di loro non si era unita al gruppo: Dawn si stava avvicinando a Noah, con un’espressione in volto tutt’altro che serena.
- Adesso credi ancora che sia lei l’assassino? – Le parole di Raggio di Luna fecero voltare tutti nella direzione del ragazzo.
- COSA?!? Credevi che Olga fosse il Mostro! Ma che ti è venuto in mente? – Urlò esasperata Courtney.
- Non si fa così, Gamberetto. Chiedile subito scusa, Leshawna non ha voglia di aspettare. – Questa volta era stata Black Mama ha parlare.
Intanto Noah guardava tutti con aria preoccupata, poi fece qualche passo avanti e prese un bel respiro profondo per cercare le parole giuste:
- Mi dispiace tanto di aver creduto che tu fossi l’assassina. Va bene o devo anche inginocchiarmi? –
Disse guardando storto Leshawna, che intanto rideva soddisfatta.
- Bhe, finalmente hai aperto gli occhi, complimenti. – Dakota rispose al posto mio, poiché io guardavo ancora terrificata un punto vuoto davanti a me, come se stessi fissando chi voleva farmi passare a miglior vita.
- Adesso basta! Lo spettacolo è finito, tornate alle vostre casette e lasciatela sola. Avanti marche! –
Urlò Jo, soffiando nel suo amato fischietto per far disperdere la folla di curiosi che si era accerchiata intorno a me.
In quel preciso momento le mie gambe cedettero al peso del mio corpo e mi sedetti pesantemente a terra, sempre guardando un punto ignoto davanti a me:

Sapevo troppo, e il Mostro ne era a conoscenza.

Non dovevo intromettermi in quella faccenda e, per questo, Lui voleva farmi tacere.

Ero come Emmy, per la mia maledetta curiosità, sarei morta in chissà quale efferato modo.

Le ragazze mi dissero che sarebbe andato tutto bene e che, per quella sera, sarei stata con loro nella casetta, ma io non le ascoltavo;
Ero troppo concentrata a calmare il battito irrefrenabile del mio cuore impaurito.

 

***

 

Verso sera mi calamai e decisi di fare una doccia, per scaricare le tensioni che avevano popolato quel giorno.
Uscì dalla doccia molto più leggera, ma avevo ancora paura di quello che mi sarebbe dovuto capitare:


Mi sentivo come un condannato a morte, che lentamente si dirigeva al patibolo.

Mi misi velocemente il mio pigiama, aprì la porta dei bagni in comune, decisa a dirigermi alla casetta delle ragazze, ma qualcosa mi bloccò la strada o, per meglio dire, qualcuno:
Un’ombra nera, leggermente ingobbita, ricoperta da un lurido mantello nero e con gli occhi rossi iniettati di sangue, era davanti a me, in mano aveva un antico orologio da taschino.
Cominciò a ondeggiare lo strano oggetto davanti ai miei occhi, ed io mi sentì lentamente perdere il controllo del mio corpo, le uniche cose che riuscivo ancora a controllare erano i miei pensieri.

E poi, buio.

Non vidi più niente per un tempo, per me, interminabile prima di riacquisire la vista e vedere che il mio corpo si stava dirigendo verso la boscaglia.
Cercai con tutte le mie forze di cambiare direzione, ma invano: ero incapace di riprendere il controllo. Dopo un paio di minuti, mi accorsi che le mie gambe si stavano dirigendo pericolosamente verso la collina dove giaceva Ezekiel, nel punto in cui quel povero ragazzo si era gettato, andando incontro a morte certa.
*Ecco, è così che morirò!* pensai in quel momento mentre il mio piede sinistro si allungava dalla sporgenza, il mio corpo si spingeva verso gli scogli acuminati lì sotto e cominciavo a cadere, finché:
Qualcuno mi prese la mano, salvandomi dal mio tragico destino.
In quel momento riuscì a riprendere il controllo di me stessa, mi girai e vidi chi era il mio salvatore:
Jo mi stringeva la mano e sopra di lei, Brick le teneva saldamente i fianchi, cercando d’ issarci sulla terraferma.
Appena sentì l’erba morbida sotto i miei piedi, sul mio viso si formò un grande sorriso;

poi i suoni si fecero ovattati,

le gambe divennero improvvisamente deboli

e il buio si impadronì ancora una volta di me.

Angolo dell'Autrice:

Eccomi qua, finalmente!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo,
se qualcuno non avesse ancora capito dove si trova la tomba di Ezekiel ecco la soluzione:
si trova proprio dove in A Tutto Reality: l'Isola! i concorrenti si sono tuffati nella prima puntata.
Spero di aver chiarito ogni vostro dubbio xD
Che dire d'altro: RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE! 
Un bacione ^^

Ogghylapazza97

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: La soluzione è vicina ***


La vendetta del Mostro - La soluzione è vicina

Ero circondata dall’oscurità, intorno a me sentivo mormorii incomprensibili e le solite frasi lasciate a metà, ormai da più di un ora:

“Sei quasi arrivata alla soluzione, non fermarti!”

“segui le impronte…”

“ferma il mostro…”

Dopo un tempo infinito passato ad ascoltare quelle parole, finalmente, aprii pigramente gli occhi:
Ero distesa su una barella, in una tenda che doveva essere adibita ad infermeria.
Ero ancora frastornata e i suoni erano ovattati, ma nonostante ciò cercai di sedermi, accanto a me, su una sedia, c’era Noah.
Dormiva tranquillamente, sembrava un angioletto!
Scrollai velocemente quei pensieri, mi avvicinai a lui lentamente, cercando di svegliarlo:
- Ehilà dormiglione! Bel modo di aspettare il mio risveglio. – Mormorai.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto.
- E tu bel modo di svegliarmi, mi hai fatto prendere un colpo! – Borbottò, cercando di non cadere dalla sedia per lo spavento.
- Oh non preoccuparti. La prossima volta urlerò. – Dissi, incrociando le braccia al petto.
In quel momento arrivarono altre tre visite, quasi inaspettate: Dawn, Jo e Brick.
- Olga, ho percepito che stavi per svegliarti e siamo corsi subito, come stai? – Mi chiese Raggio di luna, distogliendomi dallo sguardo velenifero che stavo lanciando a Noah.
- Molto bene, anche se sono ancora un po’ frastornata ma, se Jo e Brick non mi avessero salvato, a quest’ora, sarei a dormire con i pesci. – Risposi, per poi rivolgermi ai miei due salvatori:
- A proposito, che ci facevate voi due nel bosco a quell’ora? Se la memoria non mi inganna, Brick, tu hai paura del buio. –
La mia domanda provocò l’insolito rossore delle guancie di Brick, e la strana espressione di Jo: a metà tra imbarazzata e preoccupata.
Per fortuna, Dawn rispose al posto dei due ragazzi, facendo sparire ogni mio dubbio:
- Dalle loro aure leggo che erano nel bosco per un incontro segreto, non è così ragazzi? –
- Ehm… Jo forse dovremmo dirlo, dopotutto, credo che l’abbiano già capito. – Disse il soldato, ancora rosso in viso.
- E va bene, io e Brick stiamo insieme, contenti adesso? – Concluse Jo, trascinando La recluta fuori, infuriata.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto finché, finalmente dopo giorni, ebbi un lampo di genio:
Quelle impronte erano la chiave per risolvere il mistero.
- Ragazzi ho la chiave per risolvere questo caso, forza seguitemi! – Dissi, alzandomi di scatto dal letto, seguita a ruota da Noah e Dawn.
Ci inoltrammo nel bosco e, seguendo le impronte di sangue, arrivammo alla scogliera.
Nella mia mente si stava facendo largo un enorme domanda:
Se le impronte erano la chiave per risolvere il mistero, voleva dire che portavano da qualche parte, ma dove?
- Olga vieni a vedere! – La voce di Dawn mi riportò alla realtà:
La ragazza stava indicando, proprio sulla tomba di Ezekiel, un gancio d’oro che spuntava dal terreno.
Con l’aiuto di Noah, togliemmo un po’ di terra, al di sotto di essa, trovammo una botola!
Che ci faceva una botola sulla tomba di Ezekiel?
L’aprimmo e scendemmo la scala a chiocciola che si trovava lì sotto.
Ci ritrovammo in un grande rifugio illuminato da un infinità di candele.
In un angolo, varie foto di Chris strappate o bruciate e, in un baule aperto, tutti i nostri cellulari e il mio portatile!
Quella doveva essere la tana del Mostro e, in quel preciso istante, tutte le mie domande ebbero risposta.
Corsi su per la scala a chiocciola, sempre seguita da Noah e Dawn, dopo essere ritornata sulla scogliera, mi rivolsi a loro due:
- Ragazzi, so chi è il Mostro! Dawn tu raduna tutti nella mensa e tu, Noah, ritorna là giù e prendi tutti i cellulari e il mio pc, io vado a vestirmi. Ci vediamo in mensa! – E, detto questo, corsi via, lasciando Raggio di luna e Gamberetto stupefatti dal mio strano comportamento.

Angolo dell'autrice:

Eccomi con il nuovo capitolo!!!
Volete sapere la vera identità del Mostro???
Non perdetevi il prossimo capitolo xD
E non dimenticatevi di recensire
Un bacione ^^

Ogghylapazza97

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Verità rivelate e una serata speciale ***


La vendetta del Mostro-Capitolo 10 Verità rivelate e una serata speciale

Entrai velocemente nella roulotte, ignorando il messaggio di sangue ancora presente sul pavimento, presi dalla valigia una maglietta e un paio di pantaloni, mi vestii in fretta, presi il pezzo di tessuto trovato accanto a Bob, il diario di Emmy e corsi verso la mensa:
ero stranamente felice, tutti i pezzi di quell’intricato puzzle erano in ordine, toccava solo a me unirli e svelare, finalmente, chi si nascondeva dietro quegli omicidi.
Arrivata a destinazione, vidi tutti i campeggiatori che parlavano tra di loro, con loro c’erano anche Chris e Chef. Mi feci coraggio, presi un bel respiro e cominciai:
- Ho una buona notizia da darvi: so chi è il Mostro! –
A questa mia affermazione, vari mormorii nacquero tra i presenti.
- è stato molto difficile arrivare alla soluzione, l’assassino è stato molto bravo, a cominciare da inscenare la sua morte; Sì avete capito bene, la sua morte: l’artefice di questa pazzia è…

Ezekiel! –

- EZEKIEL!!! È impossibile! L’ho visto io con i miei occhi cadere da quella maledetta scogliera. –
Urlò Chef, visibilmente scioccato dalle mie parole.
- E invece sì, è lui. Dal diario di Emmy le prime lettere di minacce verso Chris risalgono a circa sei mesi fa, e il nostro caro Fiocco di neve è “passato a miglior vita” proprio sei mesi fa, coincidenza?
Non credo proprio!
Fingendosi morto, Ezekiel si è tolto tutti i sospetti su di lui, così ha agito senza preoccupazioni, aggirandosi sull’isola si notte e, di giorno, rifugiandosi nel suo nascondiglio segreto, da cui ci entrava tramite una botola posta sopra la sua tomba, nascosta dalla terra.
Un altro elemento che mi ha portato a questa conclusione è questo pezzo di stoffa, trovato tra le mani di Bob, quando l’abbiamo ritrovato senza vita. Chef, potresti cortesemente andare sulla scogliera, entrare nel nascondiglio di Ezekiel e andarlo a prendere, credo sia lì dentro a quest’ora. –
Il Tritacarne, sbuffando sonoramente, uscì dalla mensa.
Dopo qualche minuto, Chef ritornò con Ezekiel, tenendolo per il cappuccio della felpa.
Mi avvicinai cautamente a lui, poiché agitava le mani artigliate a destra e a manca, e appoggiai la stoffa strappata su un buco della felpa: combaciava perfettamente.
- Ecco è lui l’assassino! –
Le facce dei campeggiatori dicevano tutto: erano increduli e inorriditi di quello che aveva fatto Fiocco di neve.
- Ma perché l’ha fatto? – Chiese Katie, strappando le parole di bocca a molti ex-concorrenti.
- L’ha fatto perché era accecato da una vendetta spudorata verso l’unica persona che lui credeva fosse l’artefice di tutte le sue disgrazie: Chris. Ha ucciso tutti i suoi assistenti per farlo rimanere senza protezioni intorno, così freddarlo sarebbe stato molto più semplice. –
Il conduttore, per tutta risposta, applaudì, come se non aveva capito quello che poco prima avevo detto:
- Bene Olga, molto bene! Hai scoperto chi è il Mostro giusto in tempo per la festa in mio onore. Non sarebbe stata la stessa cosa senza di me. – E detto questo, il narcisista conduttore se ne andò:

La festa!

Me ne ero completamente dimenticata!
Dopo la colazione, senza fermarmi a parlare con nessuno, corsi alla roulotte, nella speranza di trovare un vestito adeguato alla festa di quella sera.

 

***

 

Quella sera, uscì dalla roulotte pronta per la festa:
Avevo i capelli legati in uno chignon, che lasciava due ciocche di capelli ad incorniciarmi il volto;
indossavo un vestito corto fino a metà coscia rosso, leggings neri e le mie immancabili converse rosse.
Presi la mia macchina fotografica, e m’incamminai verso la spiaggia, luogo dove si svolgeva la festa.
I ragazzi erano già là, alcuni come Owen, si erano fiondati al buffet altri, come Geoff, si erano precipitati sulla pista da ballo altri ancora, come Mike, aspettavano impazienti l’arrivo delle loro ragazze.
Quando arrivarono tutti, si diede inizio alla festa:
La musica era fantastica e cominciai a ballare quasi subito,facendo foto della festa, poi arrivò il momento del lento;
Tutte le coppie si lanciarono sulla pista, ed io decisi di andare a mangiare qualcosa.
- Olga non vai a ballare? – La voce di Dawn mi distolse dall’intenzione di agguantare un bel muffin alle more.
- No, farei la figura della scema se ci andassi da sola. –
- Non sarai sola a lungo, questa è la tua serata. – E detto questo, la bionda corse a convincere Scott a ballare con lei.
All’improvviso sentì un ticchettio sulla mia spalla, che mi fece girare subito: davanti a me c’era Noah, che cercava di nascondere il suo nervosismo con un’espressione indifferente, fallendo miseramente.
- Olga, vuoi venire a ballare con me? – Non me lo feci ripetere due volte, lo presi e lo trascinai sulla pista da ballo.
Mentre giravamo a passo di danza, notai che il ragazzo era assorto nei suoi pensieri.

A cosa stava pensando?

Dopo la fine di quella canzone romantica, mi avviai per prendere un po’ d’aranciata, ma Noah mi blocco la mano:
- Vieni con me. – E detto questo, mi trascinò nel bosco, fino ad arrivare a una piccola radura non molto lontana dalla festa.
Il moro aveva ancora quella strana espressione di prima sul viso e, presa dalla curiosità, gli chiesi:
- Che hai stasera da avere quella brutta faccia? –
- Devo chiederti una cosa importante. – Rispose il ragazzo, sedendosi su un tronco lì vicino.
Io mi sedetti accanto a lui, “leggermente” incuriosita da quello che aveva detto prima.
- Quella volta nel bosco, quando stavo per baciarti… tu… avresti ricambiato? – Chiese Noah, guardandomi con i suoi occhi scuri come i miei.
Cominciai a pensare:

L’avrei ricambiato, o avrei rovinato tutto con la mia timidezza?

*Cerca di non pensarci e segui il tuo cuore: sei da sola nel bosco con il ragazzo dei tuoi sogni, cosa vuoi di più dalla vita?*.

Quella vocina nella mia mente aveva ragione: non dovevo pensarci su tanto, dovevo seguire il mio cuore.
Mi avvicinai di più a lui, sussurandogli all’orecchio qualcosa che lo colse completamente di sorpresa:
- Se devo dirti la verità, non mi sarei lasciata scappare quell’occasione per nulla al mondo. – E detto ciò, mi avvicinai ancora di più a lui e, buttandogli le braccia al collo, azzerai definitivamente la distanza tra di noi.
In quel preciso istante senti un calore impossessarsi del mio corpo; era una cosa che non avevo mai provato prima, ma incredibilmente piacevole.
Sentì le sue braccia circondarmi i fianchi, stringendomi di più a lui e io cominciai a solleticarli le labbra con la lingua.
Lo sentì socchiudere la bocca e congiungere la sua lingua con la mia quasi immediatamente:

Era tutto perfetto.

Niente e nessuno avrebbe rovinato quel momento…

o forse no.

- Bene, bene, bene! Scott vieni a vedere chi abbiamo qui: i due piccioncini! –
Da un cespuglio, sbucarono fuori le uniche due persone che non avrei voluto vedere per nulla al mondo:

Duncan e Scott!

Ci staccammo immediatamente alla vista dei due ragazzi; sia io che lui eravamo rossi come pomodori.
- Complimenti Noah, vedo che ti stai dando molto da fare, eh? – ammiccò il Punk.
- Grazie Duncan, ora voi due potreste gentilmente andarvene? – Chiese Noah, visibilmente irritato da quella brusca interruzione.
- E perché? Voi continuate come se non ci fossimo, noi faremo i bravi e silenziosi spettatori. –
Disse la Iena, sedendosi a terra a gambe incrociate, Duncan fece lo stesso.
- VOI DUE NON POTETE ANDARE A TORTURARE QUALCUN ALTRO, INVECE CHE NOI! – Urlai, ormai in preda alla rabbia.
- No, principessina! Noi non ci muoveremo di qui per nulla al mondo! – Rispose il Metallaro.
- Ben detto fratello! Non ci muoveremo di un solo cent… -
- DUNCAN! –
- SCOTT! –
Dallo stesso cespuglio da dove erano comparsi i ragazzi, sbucarono Gwen e Dawn, molto arrabbiate con i rispettivi fidanzati.
- Duncan! Mi vergogno di te! Non hai niente di meglio da fare? Ora vieni subito via da qui! – Disse la Gotica, prima di portare via Duncan per l’orecchio destro.
Dawn guardava male Scott, che non accennava a muoversi, Raggio di luna chiuse gli occhi e assunse un’aria concentrata. Dopo poco, comparve dalla foresta un orso, chiamato telepaticamente dalla bionda, che incominciò a rincorrere il rosso, visibilmente impaurito da quel grosso animale.
Dopo qualche secondo passato nel silenzio più imbarazzante, non riuscì a trattenere una fragorosa risata.
- Cos’hai da ridere in questo modo, me lo vuoi spiegare? – Chiese Noah, sorpreso.
- Bhè… devi ammettere che è stato abbastanza divertente, anche se imbarazzante. – Risposi, asciugandomi le lacrime provocate dal troppo ridere.
Il ragazzo non rispose, si limitò a sorridermi e a circondare di nuovo i miei fianchi con le sue braccia.
Io, per tutta risposta, mi rituffai di nuovo nelle sue labbra.
In quel momento capii quello che Dawn mi aveva detto poco prima, alla festa:

“- Non sarai sola a lungo, questa è la tua serata. –“

Aveva proprio ragione, quella era la mia serata


Angolo dell'autrice:
Ed ecco finalmente l'ultimo, imperdibile capitolo! xD
Ditemi la verità: quanti di voi avevano pensato che l'assassino fosse Ezekiel?
Vari momenti macabri di questa storia mi sono venuti in mente grazie ad un bellissimo videogioco horror: Amnesia
Ecco qui alcune immagini a riguardo:


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Ed infine, i ringraziamenti!
RINGRAZIO:
Marty_Angel
Aly99
christhebest
Esplosivo
Duncney96
_Smeralda_
Shine_Princess
Dragonessa Blu
Lucidinchiostro
per aver recensito!
AsiaNoah4Ever
Shine_Princess
Td 4ever
per averla messa tra le preferite!
boreal lele

Duncney96
Gchan
Lestrange_88
_Smeralda_
per averla messa tra le seguite!
Ringrazio anche tutti coloro che si sono appassionati al mia giallo in silenzio
Un ringraziamento speciale va a Marty_Angel che mi ha sostenuto con le sue correzioni ortografiche, senza di lei non avrei avuto il coraggio di registrarmi a questo sito ^.^
GRAZIE A TUTTI
un bacione^^



Ogghylapazza97

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