MrsUnknown

di Toya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. MrsUnknown ***
Capitolo 2: *** 2. So chi sei ***
Capitolo 3: *** 3. MrBlackMailer ***
Capitolo 4: *** 4. Revenge ***
Capitolo 5: *** 5. Punizione ***
Capitolo 6: *** 6. Sei solo frivola ***
Capitolo 7: *** 7. Nuova Alleanza? ***



Capitolo 1
*** 1. MrsUnknown ***


"Notizie fresche amici miei. Sembra che il timido Longbottom abbia fatto colpo! Su chi vi chiederete, bene ecco qui la risposta: Hannah Abbott. Pare che la Tassorosso, per stare con il Grifondoro, si sia proposta per degli appuntamenti di studio nella serra di Erbologia. Purtroppo per oggi è tutto, vi terrò aggiornati prossimamente con un nuovo messaggio nello stesso posto allo stesso orario. 

La vostra reporter, MrsUnknown."


Non appena le porte della Sala Grande si aprirono, il vociferare assiduo e insistente dei presenti investirono l'indiana Parvati che, con un sorriso soddisfatto, si avviò con passi sicuri verso il suo tavolo, giocherellando frivolmente con una ciocca di capelli. Quel vociferare perpetuo non erano altro che una dolce melodia per le sue orecchie. La Grifondoro lanciò uno sguardo per tutta la sala, perlustrando tavolo per tavolo ciò che era la reazione di quella notizia. Il tavolo di Corvonero era come al solito tranquillo, quelli che sembravano più agitati erano i tavoli di Grifondoro e Serpeverde. Quest'ultimi, divertiti dalla situazione, non facevano altro che mandare frecciatine al tavolo di Tassorosso dove la povera Abbott stava, circondata dai suoi fedeli compagni che cercavano di proteggerla.
Parvati sbuffò infastidita dall'atteggiamento non opportuno dei Serpeverde, e si sedette al suo tavolo nel tentativo di sopprimere la rabbia. 
-'Vati! Esigo sapere dov'eri per tutto questo tempo! Ti ho cercata per tutta Hogwarts!- Le urlò furente con voce dsquillante Lavandeer, fremendo dalla voglia di raccontare quell'ultimo gossip che circolava per tutta Hogwarts. 
-Ero in biblioteca per fare la relazione di Pozioni, perchè? Che cos'è tutto questo casino?-
Il tono innocente e del tutto spaesato dell'indiana riuscì a trarre in inganno l'amica che scossa la testa borbottando. -Come mai di recente passi tutto questo tempo in biblioteca? Vuoi per caso assomigliare a tua sorella?- Le chiese con tono infastidito che però scomparve subito non appena sentì il brusio aumentare, non permettendo nemmeno un possibile commento da parte di Parvati. -MrsUnknown! Ha lasciato un'altro messaggio stamattina..nello stesso posto!-
Gli occhi di Parvati si illuminarono di una finta luce al sentire quella notizia, e si avvicinò all'amica fingendosi curiosa. -Davvero? Ha lasciato un'altro messaggio nello stesso scaffale della biblioteca? E quale?-
"Perfetto, Mrs Unknown ha colpito di nuovo. Ora dobbiamo solo cercare un'altro gossip per domani."

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Capitolo 2
*** 2. So chi sei ***


Era un tranquillo pomeriggio inoltrato quando, tra gli scaffali polverosi della biblioteca, un borbottio ruppe quel silenzio che predominava da ormai alcune ore. Nascosta tra i numerosi scaffali, Parvati cercava l’ultimo gossip da nascondere dietro il solito libro di Astronomia, ma qualcosa non andava.
- Possibile che non trovi nulla da scrivere? Potrei scrivere della disperata ricerca dei compagni per il Ballo del Ceppo..Naa, era il messaggio di 3 giorni fa.. MrsUnknown non può essere ripetitiva.. E allora cosa? Possibile che in tutta Hogwarts non succeda nulla in questi giorni?-
Il monologo dell’indiana fu interrotto dall’improvvisa consapevolezza dell’orario che si era fatto. L’orario del coprifuoco era alle porte e non voleva far perdere altri punti alla sua casata. Sul tavolo erano presenti tante pergamene accartocciate, frutto del suo intenso lavoro, che frettolosamente buttò nella sua borsa per non dare nessuna traccia di sé. Ormai era una sua consuetudine passare le serate in biblioteca a quell’ora perché sapeva che nessuno ci veniva e poteva riflettere tranquillamente.
La Grifondoro, dalla fretta, si diresse frettolosamente verso l’uscita, cercando invano di chiudere la borsa troppo piena per la presenza di tutte quelle cartucce, ma non appena girò l’angolo andò a sbattere contro qualcuno, facendo cadere alcune sue bozze.
-Porco Godric! Guarda dove cammini la prossima volta!- esclamò con tono freddo il Serpeverde Nott, che osservò con nonchalance la ragazza chinata per terra che raccoglieva con nervosismo quei pezzi di pergamene cadute dalla sua borsa, senza prestare nessuna attenzione al ragazzo. –Mi hai sentito?! Sei per caso sorda? Si dice scusa al mio paese, sai?-
Parvati si rialzò, riuscendo con uno grande sforzo a chiudere la borsa, e lanciò un’occhiataccia al ragazzo. –Prego? Stai parlando con me? Scusa ma sai, non mi abbasso al livello vostro. Ora con permesso, dovrei andare!- e senza aspettare una risposta da parte del Serpeverde, si diresse di corsa verso la sua Sala Comune.
Theodore osservò allibito la reazione della ragazza, meravigliandosi quasi del caratterino della Patil. –Ma guarda te se quella là ti deve rispondere così. E poi dicono che siamo noi quelli “irritabili”..- Brontolò il ragazzo, avanzando con passi lenti verso la libreria quando qualcosa colpì la sua attenzione. Lì vicino c’era una delle tante cartucce cadute dalla ragazza. Theodore per un attimo passò oltre, ma stranamente qualcosa lo attirò e senza sapere perché si avvicinò a raccoglierlo, srotolando la pergamena con attenzione.
 
Non appena fu mattina, Parvatì si alzò di nascosto dal letto e corse fuori dalla Sala Comune, facendo attenzione a Lavandeer. Aveva pensato al gossip per tutta la notte e ora poteva finalmente allietare i suoi lettori con una nuova notizia. La biblioteca era a quell’ora deserta, l’orario perfetto per MrsUnknown.

"Un bel due di picche in casa Serpeverde. Pare che il donnaiolo Zabini abbia ricevuto un bel "no" da parte di una delle studentesse di Beauxbatons. Che fallimento, Zabini! Che il tuo charm sia pian piano svanendo?
Alla prossima miei cari con nuove e succulenti novità.

La vostra reporter, MrsUnknown."

L’indiana avanzò con passi veloci e furtivi verso il “suo” scaffale e non appena spostò il solito libro di Astronomia per porre il suo pezzo di pergamena, qualcosa la fece sorprendere. Un pezzo di pergamena l’attendeva lì, con su scritto “Per Mrs Unknown”. Parvati allungò tentennante la mano verso quel bigliettino e, ritirandolo, lesse con preoccupazione  il contenuto. All’improvviso, il volto dell’indiana sbiancò, lasciando cadere quel pezzo di pergamena.
“So chi sei, MrsUnknown”

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Capitolo 3
*** 3. MrBlackMailer ***


Erano gli ultimi minuti prima del coprifuoco quando Parvati entrò con cautela nella biblioteca, facendo attenzione a non farsi vedere da nessuno. Avanzò con passi felpati verso il solito scaffale, stranamente non indossando il suo solito sorriso fiero. L’espressione della ragazza non lasciava trapelare altro che una fitta preoccupazione. Appena girò l’angolo, la solita pergamena spiegazzata l’attese tra i libri di Astronomia, e lo sguardo della Grifondoro si accese di una paura che non aveva mai provato prima.
“Vedo che MrsUnknown ha voglia di ignorarmi ancora. E’ già passata una settimana e non ho ricevuto notizie. Che devo fare? Credi seriamente che non sia capace di rivelare la tua identità ai professori e al preside? Basta solo una mia parola all’orecchio di uno di loro riguardo la tua attività segreta e potrai dire presto addio a Hogwarts.”
 
La Sala Grande, all’ora di pranzo, era di nuovo colpita dal solito bisbigliare dei presenti. Il motivo era assai logico: MrsUnknown aveva lasciato il suo messaggio del giorno.
"Un nuovo amore in Corvonero. Pare che l'intelligente Goldstein non abbia solo la testa sui libri. Le voci dicono che egli abbia una cotta pazzesca per la sua compagna, la Patil, un'amore, dicono sempre le fonti, corrisposto. Vedremo quindi tra poco una nuova coppia Patil-Goldstein? Lo vedremo presto!

La vostra reporter, MrsUnknown."

Parvati entrò nella Sala con fare taciturno. Stranamente, quel brusio che a lei piaceva davvero tanto, in quel momento sembravano quasi un lenta tortura. Aguzzò lo sguardo alla ricerca del famoso “ricattatore” ma non notò nessuno di sospetto. La situazione le stava pesando davvero tanto nonostante lei cercasse di non farlo notare a nessuno. L’unico suo sollievo era il pensiero che forse il famoso “ricattatore” mentisse pur di conoscere la sua vera identità.
La ragazza si sedette nel suo tavolo, cercando di entrare nella discussione che aveva interessato tutti i suoi compagni, quando sentì qualcuno chiamarla. -Parvati, mi hanno dato questo libro dicendomi di dartelo!- Mormorò timido Colin, porgendo alla ragazza un libro di Aritmanzia, una materia che non aveva mai studiato prima. Parvati fece per fermarlo per chiedere chi glielo avesse dato, ma il ragazzo era già corso via senza dare traccia di sé. Per niente sospettosa, aprì il libro nella prima pagina per leggere il nome del vero proprietario, ma ciò che trovò non fu altro che un altro pezzo di pergamena.

“Credevi che non sapevo chi tu fossi? Vieni alla Torre d’Astronomia questa notte e io non dirò a nessuno della tua identità. Mr BlackMailer.”
 
Lungo le ripide scalinate che portavano alla torre, il rumore di piccoli passi incerti risuonò per la sala apparentemente vuota, dove la luna era l’unica fonte di luce in quel manto nero che copriva la torre. Parvati si guardò attorno titubante, indossando però un’espressione seria e decisa, pronta ad andare contro chiunque fosse “Mr BlackMailer”. Non aveva nessuna idea su chi poteva essere: da una parte credeva che fosse un Corvonero per l’astuzia utilizzata, una possibilità che si dibatteva con la probabilità che il ricattatore potesse essere un perfetto Serpeverde. Ogni suo dubbio svanì non appena udì una voce rompere quel silenzio.
-Sei venuta Patil..O dovrei dire “Mrs Unknown”?-
Quella voce sembrò familiare alla ragazza che cercò di identificarla, senza riuscirci. Dalla penombra apparì una figura visibile solo per un quarto grazie alla luce della luna. Parvati si sforzava nel tentativo di vederlo in volto, ma ciò che vedeva era solo una sua guancia, di cui pelle era illuminata dalla luce della luna, e il verde smeraldo della cravatta che indossava. Lo stupore della ragazza aumentò non appena il misterioso ragazzo fece un passo in avanti, lasciando che il suo volto venisse colpito in pieno dalla luce.
-Nott!- 

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Capitolo 4
*** 4. Revenge ***


Appena Lavander si alzò dal banco per la fine della lezione,  Parvati si svegliò da quello stato e alzò lo sguardo da quel libro. Era già finita la lezione di Divinazione? La ragazza si guardò attorno scossa, non credendoci seriamente. Si era persa la lezione della sua materia preferita solo per colpa di Nott? A quel pensiero la ragazza si girò verso gli ultimi banchetti dove erano soliti sedersi i Serpeverde, scontrandosi violentemente contro lo sguardo del ragazzo che per tutta la lezione le aveva tenuto gli occhi addosso, facendo delle piccole smorfie divertite. Parvati non riuscì a staccare lo sguardo da lui, quasi intimorita che egli potesse dire qualcosa sull’identità di MrsUnknown alle sue spalle.


-Che cosa vuoi Nott?-
La voce tremante ma allo stesso tempo decisa di Parvati stupì il ragazzo che continuava a tenere quello strano sorrisetto che tanto infastidiva la ragazza. Non era nei suoi obiettivi essere beccata. Aveva cercato in ogni modo di non farsi beccare da nessuno e l’idea di essere stata scoperta proprio da un Serpeverde non riusciva proprio a digerirla.
-Io? Che cosa voglio da te?- Si limitò a chiedere il ragazzo con finto tono innocente, mentre con dei piccoli passi si avvicinò alla ragazza, girandole attorno. –Perché dovrei voler qualcosa da te, Patil? O dovrei chiamarti MrsUnknown?-
Parvati seguì i movimenti del ragazzo con la coda dell’occhio, cercando di restare calma. Non poteva permettersi dei colpi bassi. Theodore, invece, sembrava divertito dall’espressione nel volto della ragazza, mostrandole un piccolo sorriso soddisfatto quasi per stuzzicarla ancora di più.
-Voglio solo che paghi il mio silenzio. Quando voglio. Dove voglio. Come voglio.- 

 

Parvati si perse in quel ricordo, non notando che il suo ricattatore le si era avvicinato con un finto sorriso innocente e si era chinato per raccogliere una pergamena volatale dal tavolo.
-MrsUnknown non ha pubblicato niente stamattina..? Peccato, ero così eccitato dall’idea di leggere qualche suo nuovo scoop.-  Quel sussurro provocò un brivido sul collo della ragazza che rimase a fissare quasi paralizzata Theodore che le si era avvicinato con cautela al suo orecchio. –Ricordati delle mie parole. Tieni gli occhi aperti.-
Dopo averla spaventata un po’, il ragazzo le rivolse un sorrisetto sghembo per poi allontanarsi dall’aula con calma, senza che qualcuno si accorgesse di lui. Parvati continuò a fissarlo, stringendo la pergamena da lui raccolta con tutta la rabbia che provava. Doveva fargliela pagare, nessuno poteva trattare Parvati Patil così, pensava. Eppure, all’improvviso, le sue labbra si incurvarono in un piccolo sorriso furbo.
 
All’ora di cena, Theodore entrò nella Sala Grande con aria appartata come al solito. Non era una novità. Theodore Nott era famoso per il suo essere solitario. Eppure quel giorno c’era qualcosa di strano. Appena il ragazzo fece il primo passo, il gran vociferare dei presenti si trasformò in un persistente brusio di bisbigli, tutti diretti, assieme a delle occhiate divertite e curiose, verso il ragazzo. Theodore all’inizio non dette molto peso alla situazione, andandosi a sedere al suo tavolo, eppure nemmeno i suoi compagni sembravano essere distaccati da ciò che stava succedendo in sala. Sentiva tutte le occhiate puntate  su di lui, una cosa assai strana, una cosa che gli provocava una rabbia immensa. Appena dei ragazzini di primo anno gli passarono accanto, impegnati nel bisbigliare e lanciargli delle occhiate divertite, Theodore si alzò e prese il primo per il colletto.  –Tu! Dimmi che cosa avete tanto da ridere su di me?!-
Le urla furiose del ragazzo fecero tremare il ragazzino di Tassorosso che prima guardò il compagno e poi guardò il ragazzo. Dalla sua bocca uscì solo una parola tremante. –MrsUnknown-
 
“Ma sapevate dell’esistenza di Theodore Nott? Ah, io l’ho appena scoperto dopo anni, non è comica la cosa? E come biasimarmi! E’ praticamente un fantasma. Il Barone Sanguinario sembra avere un rivale allora! Povero ragazzo, sempre sulle sue, mai con una presenza amica al suo fianco, non vi fa tenerezza? Che ne penserà mamma Nott del suo piccolo asociale figlioccio che sembra essere più legato al suo ego che con gli altri? Sembra che questo mese, il premio per la persona più inutile del mese vada proprio a Nott!
                                                                                                                                                                                                               La vostra reporter, Mrs Unknown.”

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Capitolo 5
*** 5. Punizione ***


Il corridoio del settimo piano era deserto, l’unico rumore che si udiva erano i passi di Parvati che, con un sorriso fiero, ritornava verso la sua Sala Comune. Si sentiva potente ora che era riuscita ad azzittire Nott. Era presa troppo da quella sensazione di vittoria quando all’improvviso si sentì presa per il braccio e senza potersi liberare da quella presa, si ritrovò trascinata in un’aula vuota e buia. Parvati, scossa, si voltò verso il suo sequestratore non appena egli chiuse forte la porta dell’aula e digrignò i denti nel riconoscere la figura.
-Nott!-
Theodore si scaraventò verso la Grifondoro, sbattendola contro la parete opposta, e senza darle il tempo di reagire, le strinse i polsi alla parete, bloccandola con il suo stesso corpo. –Oh, che sorpresa Mrs Unknown, eri per caso di fretta?- le chiese in un sussurro all’orecchio, con tono che non nascondeva la rabbia che provava nei confronti della ragazza. –Hai provato ad ingannarmi, ora te ne pentirai! Ora il tuo segreto non sarà poi così al sicuro!-
Parvati cercò di opporsi a quella pressione, cercando di spingerlo via ma il ragazzo era troppo forte. In lei iniziava a crescere la paura, infondo erano da soli, in un’aula in disuso, senza che nessuno potesse sentirli. Era pur sempre un Serpeverde, doveva aspettarsi di tutto da lui, era quello il pensiero che preoccupava di più la Grifondoro che tese il collo più lontano dalle labbra gelide di Theodore. –Non hai nessuna prova, Nott! Non puoi dire che tu sai chi è la vera Miss Unknown!   A chi darebbero poi ragione? Ad un Serpeverde come te oppure ad un’innocente Grifondoro come me, eh?- Parvati ribattè con superbia, guardando il ragazzo negli occhi. Era troppo orgogliosa per lasciare che lui andasse a sventolare la notizia, preferiva cento volte subire una sua punizione che perdere contro di lui.
-Ah, tu dici?- Chiese Theodore con finto stupore per poi fare una smorfia. –Che paura che mi hai fatto avere, Patil! E ora che farò? Oh povero me, sono fregato..Eppure.. questo vuol dire che potrei farti di tutto e nessuno mi crederebbe..- Continuò il ragazzo, sfoderando poi un sorriso sghembo alle sue ultime parole, lasciando che la ragazza comprenda.
Parvati sgranò gli occhi dallo stupore di quelle parole e senza accorgersene quasi osservò il ragazzo con terrore. Tutta la sicurezza che aveva all’improvviso scomparve. Sotto gli occhi di Theodore non ci fu più la Patil orgogliosa e quasi frivola che tanto odiava, ma una Patil piccola e tremante, che con i suoi occhi gli chiedeva pietà. Il ragazzo rimase per qualche istante a fissarla, stupito di quel cambiamento improvviso. Che le era successo? E soprattutto che gli stava succedendo? Perché si era fermato?
-Puoi anche smetterla di tremare, Patil, non sono così disperato da soddisfare i miei bisogni con una lurida mezzosangue come te- Si limitò a dire Theodore con finto disgusto, lasciando la presa sulla ragazza e indietreggiando di qualche passo, si sedette su di un banco, ancora incredulo per quello che aveva appena fatto. Parvati stessa rimase ferma a guardare Theodore con stupore. Che gli era preso? Parvati non ci pensò due volte e a passi svelti si affrettò a raggiungere l’uscita per allontanarsi da lui. Non appena si avvicinò alla porta, Theodore con un colpo di bacchetta spostò un banchetto davanti alla porta per impedirle di uscire. -Ti ho lasciata andare, mica ti ho detto che non te l’avrei fatta pagare.- Le disse con tono distaccato, e dalla sua sacca le buttò ai piedi dei quaderni. –Voglio che da ora in poi farai i miei compiti, regolarmente.-
Parvati fissò prima quei quaderni per terra e poi il ragazzo ancora assiso su quel banchetto. –Che c’è? Non li sai fare da solo? Oppure necessiti di buoni voti così mammina non ti tirerà le orecchie?- chiese infastidita la Grifondoro, dando un calcio al vuoto per sfogare la sua rabbia di essere la schiavetta di Nott.
-Mia madre è morta. E’ morta quando avevo solo 5 anni.-
A quelle parole, Parvati alzò lo sguardo turbata verso il ragazzo, non riuscendo a spiccicare nemmeno una sillaba. Non sapeva nulla della vita di Theodore, non sapeva nemmeno della morte di sua madre. Si ricordò subito della notizia che MrsUnknown aveva lasciato su di lui, e la parola “mammina” iniziò a tormentarla. Comprese solo in quel momento il perché della rabbia del ragazzo ma non aveva il coraggio di dirgli che le dispiaceva.
-La prossima volta.. non provare a prendermi in giro mettendo in ballo mia madre, chiaro?-
 
“Gelosia in casa Tassorosso. Dopo che si è scoperta la grande cotta di Hannah Abbott nei confronti del Grifondoro Neville Longbottom, pare che il suo grande amico Ernie Macmillan non abbia per niente digerito la situazione. Che per caso sia segretamente innamorato anche lui della innocente Tassorosso?
                                                                                                                                                                                                                        La vostra reporter, MrsUnknown.
 
Ps: Mi scuso per l’ultimo bigliettino lasciato.. Non credo esistano persone peggiori in una graduatoria.. Ognuno di noi ha qualcosa che lo rende speciale, lo rende migliore.. Bisogna solo cercarlo.”

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Capitolo 6
*** 6. Sei solo frivola ***


A quell’ora, quella zona del settimo piano era sempre stata desolata, e questo lo sapeva bene Theodore che da più di una settimana passava tutti i pomeriggi in una di quelle aule vuote. Come tutti i giorni, anche quel giorno si era presentato a quello strano appuntamento nella terzultima aula di quel piano dove ad aspettarlo c’era la sua vittima preferita, Parvati Patil.
-Buongiorno, MrsUnknow. Che onore rivederla di nuovo in quest’aula nell’intento di eseguire nei migliori dei modi i miei compiti per domani.- La salutò con finta eleganza, continuando a burlarsi di lei in quella maniera, divertito per come si era chinata su di sé, quasi se volesse evitare il suo sguardo. Notando che non gli stava destando nemmeno uno sguardo, si avvicinò lentamente vicino al tavolo in cui era seduta e con il dito, le sollevò, quasi con dolcezza, il volto. –Si salutano le persone. Non te lo hanno mai insegnato? Forse questo potrebbe essere un nuovo scoop, che dici?-
Theodore continuò a stuzzicare la ragazza, pronto ad una sua reazione esagerata ma Parvati non rispose, anzi, si limitò a fulminarlo con lo sguardo. Era troppo stanca da quella specie di vita parallela che doveva intraprendere per difendere la sua copertura, tanto da non riuscire più a seguire gli avvenimenti di quel periodo.
Il ragazzo non poté che rimanere stupito da quello strano atteggiamento della ragazza e le lasciò subito il volto, appoggiandosi su un banco lì vicino. Perché si stava preoccupando per quella Mezzosangue, si chiedeva Theodore mentre fingeva di guardare uno scaffale in disuso nella parete opposta.
-L’importante è che mi finisci tutti i compiti. – Si limitò ad aggiungere il ragazzo, quasi per rompere quel silenzio imbarazzante, provando a stento a non guardare la sua preda. Parvati, però, alzò leggermente il capo dalla pergamena su cui era chinata, guardando il ragazzo con un sorriso furbo.
-Credevi che ti stavo facendo i compiti? Povero illuso.. Prima il lavoro di MrsUnknown e poi i compiti del tanto odiato Mr BlackMailer, no?- Si limitò a sussurrare Parvati, guardandolo con fare quasi altezzoso il Serpeverde, pronta a provocarlo in risposta dopo tutto quello che le aveva detto ma delle grida interruppero il tutto. Parvati fissò allarmata Theodore che le fece segno di stare in silenzio. Non potevano farsi scoprire in quel momento, entrambi ne avrebbero tratto le conseguenze.
-Resta qui. Vado a vedere.-
Theodore si alzò dal tavolo e si avvicinò con passi lenti e cauti alla porta, preparandosi ad inventare qualche scusa riguardo alla loro presenza lì, quando sentì il fiato di qualcuno sul collo e quasi sobbalzò sul posto. –Porco Godric, Patil!- Provò ad abbassare subito il tono di voce non appena si ritrovò la Grifondoro dietro di lui che osservava la porta curiosa. –Ti avevo detto di startene là!-
Parvati gonfiò le guance, quasi con fare infantile. –No, voglio vedere che succede! Forse è un mistero per MrsUnknown!-
-O un biglietto di sola andata da Hogwarts? Che dici?- Ribatté subito con tono Theodore, bloccando la bocca di Parvati con la mano non appena lei provò a rispondergli. –Altre grida.. Grida di bambino più che altro.. – intuì il Serpeverde, ignorando lo sguardo contrariato di Parvati che continuava a dibattersi da quella presa.
Non appena Theodore la lasciò, Parvati fece per dire qualcosa ma il ragazzo si allontanò dalla stanza, percorrendo il corridoio con attenzione, ignorando il rumore dei piccoli tacchetti della ragazza che provava a seguirlo di corsa. Stava per rimproverarla di nuovo quando si ritrovò davanti due ragazzini di Grifondoro del secondo anno prendere in giro pesantemente uno di Serpeverde probabilmente del primo anno.
-Ehi, voi due! Che state facendo, si può sapere?!- Gridò Theodore in direzione dei due ragazzini in piedi che non appena lo videro se la diedero a gambe per evitare dei rimproveri. Theodore scoccò un’occhiataccia alla ragazza prima di avvicinarsi al ragazzino che stava provando a rialzarsi da terra per non mostrarsi debole di fronte ai due estranei.
-Tutto bene? Ti hanno fatto male?- Chiese con tono premuroso Parvati, ignorando gli sguardi di rimprovero di Theodore, ma il ragazzino fece una piccola smorfia nel vedere la casata d’appartenenza della ragazza e corse subito via senza dire nient’altro, lasciando la Grifondoro senza parole. Parvati si girò verso il Serpeverde, pronto a criticare le cattive maniere del suo compagno, quando rimase sorpresa dalla durezza dello suo sguardo.
-Se solo MrsUnknown a posto di scrivere quelle idiozie, focalizzasse su problemi più coerenti come questo allora tutto ciò non accadrebbe più, lo sai? – Le disse con tono duro, senza sapere il perché di quella rabbia nei suoi confronti.
-Guarda che MrsUnknown non può f..- Parvati provò a difendersi ma appena Theodore sentì quelle prime parole, sbottò nervoso. –Cosa? Non può cosa? Ah sì, dimenticavo, erano dei Grifondioti come te, vero? Ecco perché non puoi scrivere nulla su di loro! Perché sei solo una stupida, frivola, sudicia ragazzina che si diverte delle sventure degli altri, giusto?! Che sai fare oltre a ciò? Non hai nemmeno il coraggio di dire certe cose tanto da nasconderti dietro finte identità!-
Parvati rimase quasi senza fiato ad ascoltare quelle parole. Sì, era diventata la schiava di Nott, aveva dovuto chinare il capo per proteggere la sua identità ma non sperava di essere maltrattata in quella maniera. I suoi occhi si fecero lentamente più lucidi del dovuto, cosa che Theodore notò subì e, con suo disappunto, temette di aver esagerato ma non appena provò a dirle qualcosa, Parvati corse via di lì, senza nemmeno degnargli di una parole, lasciando Theodore esterrefatto.
 
 
 
“Che tra Grifondoro e Serpeverde, si sa, non corre buon sangue, ma dov’è l’orgoglio degli uni quando prendono di mira qualcuno della casata opposta? Che senso di orgoglio possono avere dei Grifondoro “pulcino” nel trattare male un povero Serpeverde indifeso? Perciò attenti a non farvi beccare di nuovo in qualche angolo del castello, chissà, l’occhio di MrsUnknown è ovunque e fidatevi, non fate tutta questa bella comparsa così.
  La vostra reporter, MrsUnknown.”

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Capitolo 7
*** 7. Nuova Alleanza? ***


Era da quasi una settimana che Parvati non si avvicinava all’aula in cui era solita passare il pomeriggio sotto lo sguardo di Theodore Nott. Esatto, dopo che il ragazzo, senza un valido motivo, l’aveva rimproverata in quella maniera, Parvati aveva cercato in ogni modo di evitare le sue occhiate, i suoi tentativi di fermarla senza farsi vedere però dai suoi compagni. Era un Serpeverde, non poteva mostrarsi gentile nei confronti di una Grifondiota davanti ai suoi compagni. Non lui almeno. 
Dopo aver consegnato con estremo anticipo la relazione di Divinazione, Parvati osservò quel corridoio con aria quasi nostalgica. Sì, era stata costretta a presentarsi a quella specie di appuntamento ogni giorno, per più di un mese, e in quel periodo aveva imparato un po’ a conoscerlo, a notare che non era poi così male ma era tutta una finzione. Parvati fu tentata di ritornare indietro verso la sua Sala Comune quando dei rumori la sorpresero. C’era qualcuno, forse qualche studentessa di Beauxbaton che si era persa per il castello. S’incamminò lentamente verso il corridoio, osservando con attenzione stanza per stanza, prima di fermarsi davanti alla terzultima aula. Il rumore proveniva dalla loro aula. Aprì lentamente la porta, cercando di non fare troppo rumore e rimase sconvolta nel riconoscere quella figura sola, seduto su un banco, che bruciava con la bacchetta alcuni fogli per terra.
-Nott..-
Theodore, sentendosi chiamato, si girò subito verso la porta, sgranando gli occhi sorpreso nel riconoscerla. –Parv-cioè Patil..-
Parvati si morse il labbro nervosa. Che ci faceva lì? Era una domanda che voleva chiedergli ma tacque subito, comprendendo che lei non doveva essere lì. Lasciò l’aula senza dirgli nulla e si diresse di corsa verso le scale quando qualcosa la colpì.
-Mi dispiace, Parvati Patil.-
Parvati, che stava per scendere i gradini, rimase bloccata da quelle parole e si voltò verso il ragazzo, incredula. Theodore Nott le aveva chiesto scusa? Stava per caso sognando? –Prego? Che cosa hai detto?-
Theodore storse leggermente la bocca contrariato, non intenzionato a ripetere quello che le aveva detto e le diede subito le spalle, facendo per tornare nell’aula. La ragazza, che per tutto quel tempo era rimasta quasi paralizzata da quelle parole, iniziò a rincorrerlo, senza riuscire a nascondere un piccolo sorriso.
-Ti sei scusato! Theodore Nott ha chiesto scusa ad una Grifondoro! Potrebbe essere un nuovo scoop per MrsUnknown, che dici?- La Grifondoro iniziò a parlare a macchinetta, con un sorriso quasi raggiante, come se per dirgli che aveva accettato le sue scuse, entrando nella loro aula con fare altezzoso. Theodore la guardò sorpreso di quel cambiamento e non poté aggiungere altro, un po’ felice di poter condividere di nuovo quei pomeriggi insieme. –Hai sentito male, Patil. Ora sbrigati, ho la relazione di Incantesimi da portare per domani.- Si limitò a dire, sforzandosi a mostrarsi freddo con lei, anche se non ci riusciva del tutto.
La Grinfondoro gonfiò le guancia in risposta, osservando la pergamena bianca tra le mani. –Nott, diventa alleato di MrsUnknown.-
A quelle parole, Theodore, che si era buttato tra due banchi nel tentativo di stare più comodo, quasi fece per cadere e la osservò ancora più sconvolto. –Santo Salazar, Patil! Che ti sei fumata prima di venire qui, si può sapere?-
A quella risposta, Parvati scosse la testa esasperata e lasciò da parte i libri e piegò le gambe in modo da stare più comoda e soprattutto per poterlo guardare meglio in volto. –Sì! Hai sentito bene! Infondo sei l’unico che sa di me.. Creiamo un patto tra Mrs Unknown e Mr BlackMailer, che ne dici? Non ti gaserebbe sentire dalle bocche di tutti “Oh, Mrs Unknown e Mr BlackMailer hanno pubblicato un nuovo gossip! Oh ma chi saranno mai questi due? Chiunque siano, a loro va la nostra stima”- Theodore la seguì quasi a fatica, non riuscendo facilmente ad elaborare il tutto. Stava bene? Pochi minuti prima stava provando a scappare da lui e ora voleva fare un patto con lui? Eppure il modo buffo con cui la Grifondoro gli stava spiegando i suoi progetti quasi lo colpirono.
-Perché sei diventata Mrs Unknown?-
Quella improvvisa domanda bloccò  l’entusiasmo della ragazza che iniziò a giocherellare, quasi imbarazzata, con la piega della gonna. –Beh..Mrs Unknown è nata per..come dire.. placare un po’ l’ansia?- Iniziò a spiegargli, un po’ incerta, balbettando di tanto in tanto. –Tutti..dopo gli avvenimenti degli ultimi mesi..come per esempio la finale della Coppa del Mondo di Quidditch.. tutti non facevano che parlarne.. un po’ spaventati.. Almeno nella mia Sala Comune se ne parlava e così ho pensato..perché non catturare l’attenzione di tutti.. con queste cose? Infondo..non è nessuna presa in giro, anzi..-
La Grifondoro tenne lo sguardo sempre basso, giocherellando insistentemente con la piega della gonna per calmarsi, cercando di ignorare lo sguardo del Serpeverde ancora fisso su di lei. –Ammetto che nella mia mente suonava meno egoistico.. Ecco perché odio quando qualcuno mi dice che sono frivola.. Se lo faccio.. lo faccio solo per tirare un po’ su di morale.. tutto qui..- Riprese a parlare, sempre con un fil di voce, non pretendendo che il ragazzo la capisse.
-Non andrò a dire a nessuno che sei Mrs Unknown.. E non credo che tu sia frivola..-
Parvati alzò subito lo sguardo a quelle parole ma ciò che trovò davanti era il ragazzo, sdraiato sui due tavoli, che sembrava quasi prossimo al sonno. Sul suo volto si adornò un piccolo ma dolce sorriso nei confronti del ragazzo e non provò a dirgli nulla per non disturbarlo, tornando ai suoi libri.
 
 
“Mancano pochi giorni al Ballo del Ceppo e ci sono ancora molte ragazze alla ricerca di un cavaliere per il ballo. Sembra che tutti i Campioni Tremaghi abbiano trovato un/a compagno/a per il ballo eccetto il nostro Potter! Cercare una dama per il ballo è più difficile di affrontare un drago? Questa ci è nuova, oppure il nostro Potter è interessato a qualcuna in particolare..Qualcuna come la Chang probabilmente! Peccato che sia impegnata con uno dei suoi sfidanti, il bel Diggory. Che farà Potter, ora? Sarà un motivo in più per avere contro Diggory nei prossimi giorni?
                                                                                                                      La vostra reporter, Mrs Unknown –Con un piccolo aiuto del suo collaboratore Mr BlackMalier-“

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