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di StillKidrauhlBelieber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Buongiorno sfortuna!- Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** -Le canne fanno male!- Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** -una giornata quasi surreale- capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** -guardami, eddai guardami!- Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** -Buongiorno sfortuna!- Capitolo 1. ***


E finalmente ero li, in fila, per salire sull'aereo che mi avrebbe riportata alla mia vecchia vita da studentessa.
Miami mi mancherà, ma era da un anno che non tornavo a casa e preferivo vedere mia madre che fare la bella vita per tutto il tempo.
"Si avvisano i passeggeri easy jet che il volo -Miami/Milano- è stato cancellato ad oltranza, intanto preghiamo i clienti di passare all'imbarco per la restituzione dei documenti" avvisò la voce negli altoparlanti.
«PERFETTO! Vedrò mia madre dopodomai!»quasi urlai trascinando il mio trolley uscendo dall'aereoporto.
chiamai un taxi, e mentre aspettavo iniziai ad ascoltare le canzoni dei One Direction.
Il taxi arrivò, e feci per mettere il telefono in tasca mentre il tassista caricava la mia valigia nel bagagliaio.
entrai in auto, e quando il taxi partì vidi come un viso già visto da qualche parte sbracciarsi verso il taxi, ma ormai ero troppo lontana per notarlo in tempo.
dopo dieci minuti di viaggio il tassista si fermò fuori dal mio albergo, pagai la corsa, presi il mio trolley e scesi.
Entrai in albergo quasi arrabbiata non salutando nemmeno il portiere, entrai in ascensore e premetti il numero del mio piano.
Arrivata davanti alla porta della mia stanza trovai un biglietto con su scritto "dov'è il tuo telefono? ah, comunque grazie, sei la persona che mi ha illuminato la giornata."
Ovviamente nelle mie tasche il telefono non c'era, e scesi in portineria per chiedere spiegazioni riguardo il biglietto.
«Non so chi fosse signorina, era alto, scuro di pelle, ma aveva un cappuccio» disse guardando il biglietto che gli avevo messo davanti «mi ha solo chiesto di attaccare il post it alla sua porta ed è andato via» continuò scrollando le spalle.
«Ma il mio telefono?» chiesi sbuffando.
«Qui non abbiamo nulla in consegna» esclamò sorridendo quella faccia da pollo.
Risalì nella mia stanza, e mi stava squillando il telefono di riserva, e quasi in picchiata mi lanciai sul letto e guardando il display era il numero del telefono che avevo perso.
«Sei un fantasma o hai solo trovato il mio telefono?!»esclamai affannata.
«Stavi correndo?» chiese una voce quasi familiare.
«5 piani a piedi non è correre, è morire soffocati!» esclamai stendendomi «parlando d'altro, che ci fai con il mio telefono?»domandai curiosa.
«Dovresti evitare di usare questo tono antipatico con me»continuò, era una ragazzo.
«ah si? e come mai?» domandai curiosa.
«perché prima cosa ho in ostaggio il tuo telefono, seconda cosa, tu mi ami, non tratteresti mai il tuo ragazzo così» disse sicuro di se.
«ah, quindi sei Niall Horan? oooh oppure Liam Payne?»dissi scherzando.
«No sono Z.... James.. Mi chiamo James...» 
«E dimmi Z... James.. -dissi imitando la sua voce- come fai a dire che ti amo? mica ti conosco?»
«Oh... Mi conosci mi conosci, adesso vado, ci si sente dopo.. » disse staccando.
 
Ero rimasta confusa, James, voce familiare, e dice che io lo amo e che non sarei mai antipatica con lui...
Chi sarà mai?...
 
[Continua?..]

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Capitolo 2
*** -Le canne fanno male!- Capitolo 2. ***


Mi svegliai ed erano le 6 del pomeriggio.
Andai a controllare il telefono, 6 messaggi e 3 chiamate perse.
«Oddio ha il mio telefono mica tengo un suo polmone in ostaggio!» sussurrai alzandomi dal letto.
Mi avvicinai alla porta quando il telefono squillò per l'ennesima volta.
«Ci tieni proprio a farmi rosicare prima di riportarmi il telefono vero?» dissi prendendo le chiavi ed uscendo dalla camera.
«Prima arrivo a capire di che pasta sei fatta, poi quando personalmente ti darò il tuo telefono capirai..» disse "James".
«Visto che la tua voce l'ho già sentita... Se magari mi viene in mente il tuo nome lo ammetti?» dissi sorridendo.
«Bro dobbiamo andare! Lou ci aspetta!» disse una voce interrompendo il nostro "discorso".
«Ma stai zitto deficiente! Sono al telefono!» esclamò lui.
«Da quando hai il suo telefono non fai altro che isolarti e fissare le sue foto! Quando hai intenzione di farla soffrire prima di dirle chi sei?» 
«Io ti picchio Ha..» e cadde la linea.
Dopo quella specie di "urlo" iniziai a farmi qualche idea, ma niente mi era chiaro, chiunque poteva avere quel telefono.
Mi fermai a ragionarci... -Mi chiamo Z... James...- pensai.. -Z... Z.... oddio chi ha il nome che inizia per Z....- "OH MADONNA! nononono nonono dai no, no è impossibile, non può essere lui" provavo a pensare.
Non mi convinceva più nessuna idea, ma il fatto che stava per dire Z... e poi subito dopo James, il fatto che dice che io lo ami, le cose sul telefono, LOU, Ha... HARRY... Se, magari.
accennai un no muovendo la testa quasi nervosamente, presi l'ascensore e arrivai al piano terra dell'albergo.
«signorina aspetti!» disse un uomo, alto, sulla quarantina... 
«Lei è?» domandai guardandolo in viso.
«Non è importante chi sono.... Questo è suo suppongo.... » disse porgendomi la custodia telefono.
Iniziai a guardarlo in silenzio, lo girai e sulla cover c'erano 5 puntini, alzai lo sguardo verso quell'uomo.
«Scusi ma mi dice che sta succedendo?» 
«Mi creda signorina, sarà più felice quando lo scoprirà da sola, ora vado...» disse allontanandosi. «Ah si, questi anche sono suoi.» disse dandomi una busta e un pass per gli studios dove registravano da 20 anni gli artisti più famosi del mondo musicale.
«Oddio...» sussurrai senza nemmeno ringraziare quell'uomo.
Aprì la busta e dentro c'era un biglietto.
"Lo so, stai pensando di trovarmi e di farmi passare un'allegra giornata in compagnia saw l'enigmista, mi dispiace, spero che "la collanina" che ti ha dato Carl sia di tuo gradimento, e spero ci sarai".
Dio, iniziavo a tremare, tutte le mie ipotesi forse erano giuste....
[Continua?..]

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Capitolo 3
*** -una giornata quasi surreale- capitolo 3. ***


erano quasi le 7, e io mi trovavo difronte agli studios senza sapere cosa fare.
«Lei è Madison Crusoe?» disse una donna uscendo.
«Si... Sono io ma mi dite che sta succedendo per favore?» dissi preoccupata.
«Tesoro non sta succedendo niente, anzi, qualcosa sta per succedere, ma è positiva, credimi» continuò mettendomi una mano sulla spalla «Ti va di entrare così sveliamo il mistero?»
Accennai un si con la testa, lasciandomi accompagnare da quella donna all'interno del palazzo.
Entrai, e in accettazione dove c'erano le segretarie c'era un cartellone enorme dei One Direction.
«Ti spiego cosa devi fare... Allora, sali all'ultimo piano, e arriva davanti alla porta della sala cinema, entra, e poi li ci sarà qualcuno per te..»
Feci come disse la signorina, arrivai davanti alla sala cinema ed entrai.
Era tutto vuoto, c'erano le luci accese e alcune sedie sul palco per metà copero con il mega schermo.
«Ehm.. c'è qualcuno?» dissi iniziando a camminare fra le sedie.
Sentivo dei rumori indefiniti, continuai a camminare quando inciampai in uno zaino.
Vidi che scivolò fuori un telefono, lo presi, e continuai a camminare fino ad arrivare sotto al palco.
Sentì tossire qualcuno, come se volesse attirare l'attenzione.
«si ma hai parlato fino a stamattina, cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua?» domandai sedendomi su una poltroncina nella prima fila.
si accesero le luci rivolte verso il palco, SBAM, lui era li, a pochi centimetri da me, e mi guardava sorridendo illuminato dalle luci.
Non riuscivo a parlare, era come se le parole fossero bloccate da un peso alla gola.
«Allora?» domandò sedendosi al bordo del palco «vieni ad abbracciarmi o ti tiro su io?» continuò sorridendo.
Avevo lo stomaco che faceva vfbve gdbfvdgfdgv gdf vetfdbvesdf.
«Tu... cioè... Tu sei...»
«babbo natale, piacere» disse scendendo dal palco e porgendomi la mano.
«Vedo che hai vinto contro Saw, mi fa piacere..» dissi guardandolo e sorridendo sotto i baffi.
«cos'è ti sei sciolta tutta d'un tratto?» Disse abbracciandomi.
Iniziai a tremare all'improvviso, sentivo una scarica di adrenalina scendermi dal collo alla schiena, e scoppiai a piangere.
«Oddio faccio un effetto così brutto?» domandò staccandosi leggermente e guardandomi negli occhi.
«Sei uno dei miei 5 idoli, fatti qualche domanda..» dissi sorridendo mentre mi asciugavo le lacrime.
«Lo so.... L'ho notato..» disse sedendosi al mio fianco.
Gli diedi un piccolo pizzicotto al fianco.
«Ahi! Lo so, mi dispiace non dovevo guardare il tuo telefono, ma ho visto la mia foto come sfondo e allora ho "approfondito"..» disse ridendo.
«E comunque...» accennai, ma non mi diede il tempo di finire che si alzò, salì sul palco ed entrò in una porta.
«E ora dove vai?» chiesi alzandomi.
«Eccomi!» disse uscendo da quella stessa porta con una felpa addosso e un paio di occhiali da sole.
«E questi?» chiesi prendendogli gli occhiali da sole dalle mani.
«Tu non volevi passare una giornata con il tuo preferito dei One Direction?» chiese iniziando a camminare verso l'uscita e aprendo la porta.
«Si.. » risposi sbarrando gli occhi.
«E allora corri che ti porto a visitare i miei posti preferiti!» esclamò.
Corsi verso di lui, uscimmo da quella specie di teatro e arrivammo all'ascensore.
«Però devi farmi un favore..» disse mettendosi gli occhiali da sole e mettendosi il cappuccio «Smettila di tremare, sono qui, non è che stai morendo... Sono vero.» disse prendendomi una mano e mettendosela sul petto.
Le porte dell'ascensore si aprirono, ma lui è come se non volesse lasciare la mia mano, uscì dall'ascensore e continuava a tenerla stretta, salutò delle persone all'accettazione del palazzo e uscimmo fuori in strada.
«E se qualcuno ti riconosce?» domandai mentre iniziammo a camminare, incredibile che continuasse a tenermi la mano.
«Saluto, facciamo qualche foto se lo chiedono e continuiamo a camminare..» rispose guardandomi e sorridendo.
«E se ti chiedono chi sono?» domandai guardandolo mentre sorrideva.
«Rispondo che svolgo il lavoro di babysitter..» rispose ridendo.
«Oh! guarda che io sono più grande di te nano!» dissi lasciandogli la mano e fingendomi offesa.
«Dai scherzavo..» disse facendo il faccino da cucciolo «Rispondo che sei una ragazza con la quale vorrei passare il mio tempo libero..» continuò riprendendo la mia mano e stringendo...
Mentre camminavamo verso la meta prestabilita da Zayn, il mio cuore era andato, dava colpi assurdi e il sangue circolava così velocemente da sentire caldo anche se c'erano come minimo 5 gradi.
Sembrava tutto surreale, lui che sorrideva prendendomi la mano e stringendola, la risposta che darebbe ai fans che chiedevano chi fossi.
Era tutto troppo bello per essere vero, quasi come se fossi sprofondata in un sogno meraviglioso dal quale se mi fossi svegliata sarei stata capace di non riprendermi più..
 
[Continua?..]

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Capitolo 4
*** -guardami, eddai guardami!- Capitolo 4. ***


Continuavamo a camminare, e lui continuava a tenermi la mano, avevo gli ormoni che mi ripetevano "stai calma Mady, stai calma, respira, è solo una mano".
«Siamo arrivati signorina.» esclamò Zayn aprendomi la porta di un negozio starbucks.
«Sarebbe questo uno dei tuoi posti preferiti?» chiesi sorridendo.
«eh beh, certo, non si vive senza frappuccino..» rispose sorridendo.
Entrai nel negozio, lui dolcemente mi lasciò la mano e mi guardò per qualche secondo.
«Siediti pure ad un tavolo, ordino e torno..» disse avvicinandosi alla cassa.
Accennai un sorriso e andai a sedermi guardandolo.
In quel momento sorridevo come una bambina, il mio idolo era con me, voleva passare la giornata con me, io, una semplice ragazza dal culo enorme quanto la california. :')
«Ti sono mancato eh?» Disse tornando con due bicchieroni di frappuccino.
«Mi è mancato di più questo.. » Dissi bevendo un sorso.
«ah...» disse fingendo un faccino offeso.
«dai scherzavo..» dissi facendo un altro sorso. «Ma... ma... oddio è alla Vaniglia» dissi emettendo un suono MOLTO MA MOLTO simile ad un orgasmo, infatti Zayn mi guardò come per dire "Oddio, donna, riprenditi".
«Si.. Lo so.. E' il tuo preferito vero?» disse sorridendo.
«E tu come lo s... Ah, vero, hai sbirciato il mio telefono..» dissi fissando i suoi occhi «No vabbè però non puoi essere così... così... così tu ecco... Mi metti soggezione non posso arrabbiarmi» continuai sorridendo tipo a 153 denti.
«Oddio è Zayn Malik! Ciao Zayn!» Esclamò una ragazza avvicinandosi al tavolo con due sue amiche.
Zayn si alzò e abbracciò tutte e 3 sfoderando uno dei suoi sorrisi mozzafiato.
Mentre le ragazze facevano le domande a Zayn io continuavo a bere il frappuccino, guardandoli, e pensavo tipo "Ma guardale, pft", si ero gelosa marcia lo ammetto D:
«E lei? E' una tua amica?» chiese una di loro guardandomi da capo a piedi.
«No...» rispose Zayn.. «Non è una mia amica..» disse girandosi verso di me e sorridendo.
Mi alzai, mi avvicinai alla ragazza che aveva chiesto chi fossi, e sorridendo gli strinsi la mano.
«Piacere, Madison.. » dissi pensando "si piacere sono madison, ma smetti di squadrartelo altrimenti ti strappo le ovaie a mani nude :D"
«Pia.. Piacere mio, sono Megan» rispose la ragazza dandomi la mano.
«Ragazze, ci dispiace, ma dobbiamo andare..» Disse Zayn sorridendo leggermente, prendendo i nostri bicchieri e dandomi la mano.
«Piacere di avervi conosciute» continuò guardandomi e facendo cenno con la testa di andare.
Uscimmo dal negozio, e iniziammo a camminare mentre zayn mi porse il mio bicchierone di frappuccino.
«Toglimi una curiosità.. Cosa pensavi quando la ragazza ti ha stretto la mano?» chiese ridendo appena.
«Meglio che non te lo dica.. » dissi ridendo insieme a lui.
«di certo per farla sbiancare avrà dovuto leggerti nel pensiero allora... La tua faccia era tipo "ah si ok piacere, ora te ne vai?"» disse continuando a ridere.
«No dai, alla fine sono fans, anche se fossi stata..» dissi, fermandomi.
«Se fossi stata COSA? GELOSA per caso?» disse fermandosi e guardandomi.
«Un po' dai...» dissi imbarazzata.
«Ceeeeerto, così poco che se non intervenivo io la mano glie la spezzavi...» disse ridendo ancora.
«Senti..» dissi dandogli un piccolo colpo nei fianchi. «IO. NON SONO. GELOSA.» dissi inarcando un sopracciglio.
«Guardatela come se la prende la gelosa!» disse guardandomi.
«Ma non sono gelosa ç.ç» dissi finendo il frappuccino e buttandolo in un cassonetto dei rifiuti in mezzo alla strada.
Zayn finì il suo e lo buttò anche lui.
Era una serata perfetta, iniziò a calare il sole, ma anche con le luci dei lampioni, lui con il suo sorriso poteva illuminare tutta la città.
«Siamo arrivati..» disse zayn sorridendo mentre si fermò davanti ad un albergo. «Così conoscerai anche gli altri 4, ci sono anche le sorelle di Louis e la sorella di Harry..» continuò.
«Oddio, tu vuoi farmi morire..» dissi entrando mentre entrava anche lui.
«Se fino ad ora sei rimasta in piedi penso che sopporterai altri colpi..» disse sorridendo e riprendendomi la mano.
Entrammo e tutti ci fissavano, pensavo "manco fosse entrato il cane a 3 teste di Hagrid".
Arrivammo davanti all'ascensore, zayn pigiò il tasto di apertura delle porte, e quando si aprirono lui mise una mano dietro la mia schiena quasi accompagnandomi all'interno e pigiò il tasto dell'ultimo piano.
"Guardami, eddai guardami!" pensai guardandolo mentre lui prese il telefono dalla tasca.
Lo posò, alzò lo sguardo verso di me, e iniziò a guardarmi negli occhi.
«Cosa c'è?» chiesi fissandogli le labbra, come se avessero una calamita per i miei occhi.
«Niente...» sussurrò poggiandosi alle pareti dell'ascensore e tendendomi una mano.
Mi tirò dolcemente a se, e mi guardò negli occhi.
«Mi hai davvero illuminato la giornata..» disse a bassa voce, continuando a guardarmi negli occhi.
«Ah si?» chiesi quasi sussurrando.
«Mhmh..» disse accennando un si con la testa.
Il suono di una campanella avvisò che eravamo arrivati all'ultimo piano, le porte si aprirono direttamente nell'anticamera della suite, zayn mi prese per mano e aprì una porta che affacciava sul salotto della camera.
«SONO TORNATO!» esclamò chiudendo la porta alle nostre spalle.
«L'hai lasciata viva o dobbiamo pagare i danni a qualcuno?» disse Harry, l'avevo riconosciuto da come rideva.
«Che idiota..» sussurrò zayn guardandomi mentre rideva.
«AH.» disse Harry entrando in salotto. «No ma l'avevo capito che c'eri anche tu eh..» continuò grattandosi la testa.
«Ceeerto Harry, certo» dissi porgendogli la mano.
«Ma vieni qua tanto ormai sei una di noi!» disse Louis entrando in salotto e abbracciandomi insieme ad Harry, quasi mi stritolavano.
«Però... Allora esisti.. E sei davvero così carina!» esclamò Harry.
Zayn prese una rivista sul mobiletto delle chiavi, e la suonò dietro la testa ad Harry con una faccia seccata.
«Perché? ç.ç» Chiese harry passandosi una mano dietro la testa.
«Hai la finezza di un elefante che balla danza classica in tutù in un negozio che vende cristalli..» esclamò Zayn.
andammo in terrazza, dove c'erano tutti, e fra presentazioni e risate si stava facendo tardi.
«Senti ma... E' tardissimo per te, che dici se rimani qui a dormire e domani io e te andiamo a fare shopping rilassante?» Chiese Gemma sorridendo.
«Rilassante?» chiese Louis.
«Eccerto, con gente come i One Direction il giorno dopo è come se una mandria di cavalli avesse fatto un giro sulla tua schiena..» disse la sorella di Louis.
Io accettai, e Gemma mi portò in camera sua per farmi scegliere il pigiama.
«Oddio ma rilassati Mady, è tutto vero, ma rilassati altrimenti mi svieni sul pavimento» disse ridendo Gemma.
«Quando sei nella stessa stanza con i tuoi 5 idoli mi risulta difficile non stare sul punto di svenire» dissi sedendomi.
«E questo è niente.. » disse sorridendo.
«Cioè?» chiesi curiosa.
«Sapessi..» disse sorridendo quasi maligna dandomi una pacca sulla spalla.
Indossai il pigiama, e insieme ritornammo dai ragazzi, e fra giochi da tavolo e risate, si fece tardi, e andammo a dormire.
Io dormivo con Gemma e una delle sorelle di Louis.
Ci mettemmo a spettegolare e loro mi raccontarono una serie di fatti assurdi che sono successi ai ragazzi mentre c'erano anche loro.
Spegnemmo le luci e ci addormentammo.
Era come se stessi sognando, davvero, non riuscivo a credere a dov'ero, con chi, e specialmente grazie al fatto che essendo io una deficiente lasciai il mio telefono in aereoporto.
"Vi prego, ditemi che non sto sognando, ditemi che tutto questo sta davvero accadendo a me." pensai, mentre lentamente lasciavo il mondo della realtà per fare posto ai miei sogni, che finalmente si stavano realizzando piano piano.
 
[Continua?..]

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