Cause you make my heart race

di xmrsmuffin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Introduzione ***
Capitolo 2: *** Alle ragazze belle come te, non fa bene piangere. ***
Capitolo 3: *** Devi solo provare a fidarti. ***
Capitolo 4: *** Spero di non illudermi ***
Capitolo 5: *** Lasciatemi stare. ***
Capitolo 6: *** Tu avevi bisogno di me ***
Capitolo 7: *** You're insecure . ***
Capitolo 8: *** Se non ti piacesse non ci vorrebbe nulla, ma ti piace ***
Capitolo 9: *** Ammettilo che qualcosa hai provato. ***
Capitolo 10: *** Non si sa nulla di lei. ***
Capitolo 11: *** Hanno capito che l’uomo herectus è passato di ‘moda ***
Capitolo 12: *** I waited for a girl like you ***
Capitolo 13: *** Cause I’m the foolish one that you anointed with your heart ***
Capitolo 14: *** Te la immagini la Terra senza gravità? ***
Capitolo 15: *** potrei dire a quell'attimo: fermati, dunque, sei così bello. ***
Capitolo 16: *** Questo ragazzo mi stava facendo impazzire ***
Capitolo 17: *** Sgambetta un fanciullo sulla lirica altalena. ***
Capitolo 18: *** Cosa significa? ***
Capitolo 19: *** Io desidero te, soltanto te ***



Capitolo 1
*** #Introduzione ***


I've tried playing it cool
But when I'm lookin' at you
I can't ever be brave
Cause you make my heart race

Shot me outta the sky
You're my Kryptonite
You keep making me weak
Frozen and can't breathe

Something's gotta give now
Cause I'm dying just to make you see
That I need you here with me now
Cause you've got that one thing

 
Cantavo in mezzo alle strade di Londra, oramai era questo il mio lavoro.
Cantavo per guadagnare qualche soldo, ma non era mai abbastanza, ma il minimo indispensabile per pagare una camera di un Motel scrauso.
Mia madre non avrebbe mai voluto vedermi fare questo pe rvivere, ma quando si rimanere orfani a 17 anni, l’unica cosa che puoi fare se non vuoi vivere con tua zia, è questo:seguire il tuo sogno,qualunque cosa comporti fare.
La canzone che cantavo era quella dei One Direction ‘One thing’. Non ero una loro grandissima fan, ma mi piacevano i loro testi, il loro modo in cui cantavano, ma soprattutto i testi.
Con le loro parole, ogni ragazza si poteva sentire speciale, amata, anche se nella vita reale non lo era proprio.
Mia madre mi diceva sempre che dovevo credere in me stessa, ma io avevo creduto in me quando lei c’era, perché poi quando non fu più al mio fianco, tutto diventò più difficile.
Uno stupido tumore al seno aveva portato via la mia famiglia, l’unica cosa che mi era rimasta.
Potevo avere un padre, ma non lo avevo mai consociuto, se ne era andato appena aveva scoperta che mia madre mi aspettava.
Era stata una persona penosa, senza cuore, per questo lo odiavo e per questo non avevo intenzione di cercarlo, nonostante mi trovassi in una penosa situazione.
Continuavo ad andare a scuola, ma appena chiedevano se volevamo andare da qualche parte, io dovevo rifiutare e starmene a ‘casa’.
Alcune persone mi stavano fissando, ascoltavano la mia voce la mia chitarra, la mia migliore amica.
Ecco, questa era la mia vita, solamente questo:la musica ed una chitarra.
 
So get out, get out, get outta my head
And fall into my arms instead
I don't, I don't, don't know what it is
But I need that one thing
So get out, get out, get outta my mind
And come on, come in to my life
I don't, I don't, don't know what it is
But I need that one thing, that you've got
That one thing

 
Terminai la canzone.
Le persone intorno a me iniziarono ad applaudire e mi diedero dei soldi che io accettai con un grande sorriso.
Nella folla intravidi un ragazzo riccioluto, ma non ci feci molto caso, ma non riuscii a trattenere un sorriso, perché in fondo i suoi capelli erano veramente strambi, ma unici.


*ANGOLO AUTRICE:
E' la mia prima storia in generale, ma anche la prima, quindi, sui One Direction, ergo:abbiate pietà di me (?)
Questo è solamente la mini introduzione di questa storia che ho deciso di scrivere.
Ancora si sa poco dela protagonista, che poi in parte sarei io, ma in seguito conoscerete tutto di lei, forse anche troppo.
Spero di ricevere una vostra recensione.
Un bacio,
xmrsmuffin

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Capitolo 2
*** Alle ragazze belle come te, non fa bene piangere. ***


Metto la mia chitarra nella sua custodia e metto tutti i soldi che ho incassato nella mia tasca interna della felpa. Prendo il mio ipod che mi avevano regalato quando avevo 14 anni e mi metto ad ascoltare la musica.
Partono le note di ‘Gotta be You’.
Questa canzone mi sta tormentando, tutti ne parlano, tutti la ascoltano, ora mi trovo anche io in questo vertice.
Non che non mi piaccino, non li capisco, il fatto che è il tormentone di adesso, poi tra qualche mese, verranno dimenticati e solamente i veri fan li seguiranno ancora.
Cammino per le strade di Londra senza una meta, amo camminare, amo cantare, questa è la mia vita. Cammino per le strade e mi diverto a guardare come si comportano le altre persone. Sono accerchiata da così tanti bambini che non so perché inizio a ridere, i bambini mi trasmettono felicità.
Mi siedo su una panchina ed ammiro le persone, poi tiro fuori la chitarra ed inizio a canticchiare qualcosa, ma avendo in testa la canzone che avevo appena ascoltato sull’ipod, l’unica che mi viene da cantare è questa.
 
Girl I see it in your eyes you’re disappointed
Cause I’m the foolish one that you anointed with your heart
I tore it apart
And girl what a mess I made upon your innocence
And no woman in the world deserves this
But here I am asking you for one more chance

 
Le mie dita inziano a scorrere sulla chitarra e la mia voce parte per un assolo.
Canto, le persone come al solito si fermano, mi ascoltano, danno qualche spicciolo e poi se ne vanno, dimenticandosi dopo poco perché avevano lasciato dei soldi ad una sconosciuta.
Sono una barbona, ecco come ritengono alcune persone, ma per i vestiti che indosso, non posso ritenermi tale. In realtà non me ne frega nulla di cosa pensano gli altri, in fondo non rovino nessun nome di una persona, perché io ritengo di non appartenere ad una vera famiglia.
Me ne sono andata da casa di mia, dopo aver chiarito la situazione con lei. Io odiavo lei elei odiava me. Lei dovevo stare zitta e così io me ne sarei andata, senza l’arrivo di nessun assistente sociale.
Odio mia zia, è la sorella di mio padre, è uguale a lei, così almeno mi diceva sempre mia madre e isto che io mi fidavo di quello che diceva, lho presa in antipatia. Quando ho saputo che sarei dovuta andare a vivere da lei, subito ho pensato un modo per andarmene ed ecco fatto, dopo neanche tanto tempo me ne sono andata di casa, senza problemi.
Cantavo oramai da settimane, sperando che qualcuno mi avrebbe notato, ma nula, nonostante tutti mi dicessero che avevo una voce d’angelo, nessuno mi aveva notato, nessun, almeno, di famoso.
Dopo aver finito la canzone, mi sdraiai e guardai il cielo sopra di me.
Uno stormo di ucceli passò ed io invidia quel gruppo di animali, perché loro erano tutti insieme, loro non erano mai soli, io invece sì.
I miei occhi si inumidirono ed il mio respiro si accellerò, il momento di maliconia stava arrivando, era impossibile cercare di fermarlo. Le lacrime iniziano a bagnare le mie guance e di colpo mi sento sola, come sono realmente, ma il peso della solitudine è più alto, nessuno è al mio fianco, neppure quella stronza di mia zia, ma forse è meglio.
 
Something's gotta give now
Cause I'm dying just to make you see
That I need you here with me now
 
Avevo bisogno di qualcuno al mio fianco, ecco, ma non lo volevo ammettere, intanto che senso aveva? Era meglio autoconvincersi che da sola stavo meglio, così avrei sofferto di meno rispetto a quello che già provavo. Non potevo continuare a soffrire, dovevo continuare a sorridere, dovevo farlo per il mio bene e per rendere felice mamma che mi guardava dall’alto.
 
So get out, get out, get outta my head
And fall into my arms instead
I don't, I don't, don't know what it is
But I need that one thing, that you've got
That one thing
 
Iniziai a picchiettare il piede sulla panchina per tenere il ritmo della canzone ‘One thing’, quella canzone mi aveva ossessionato, alcune parole, spiegavano quello che io provavo. Le parole di quella canzone erano nel mio cuore, oramai.
 
Now I'm climbing the walls
But you don't notice at all
That I'm going outta my mind
All day and all night
 
Di colpo alzai la testa, rendendomi conto che non ero io a cantare nei miei pensieri, ma c’era qualcuno che stava cantando. Mi bloccai, rendendomi conto che seduto vicino a me c’era un ragazzo, ma non un ragazzo qualunque: Louis Tomlinson.Lo fisso con gli occhi spalancati e dopo essermi ripresa un attimo, mi asciugai le lacrime.
‘Cosa vuoi?’ chiesi stringendo le gambe contro il mio petto.
‘Ti ho sentito cantare, ti abbiamo sentito cantare’ disse sottolineando la parola ‘abbiamo’
‘Bene, visto che è questo che faccio’ dissi cercando di apparire il meno agitata possibile
‘Vogliono conoscerti’ disse accennando un sorriso e poi lentamente si avvicinò a me.
Mi accarezzò una guancia, non togliendo lo sguardo dai miei occhi incantati da così tanta bellezza, e poi mi asciugò una lacrima che non ero riuscita ad usciagare.
‘Non fa bene alle ragazze belle come te, piangere, la vita non è abbastanza lunga per piangersi addosso’ mi sussurrò
In un attimo mi sentii felice, felice per una semplice frase o forse perché quella frase mi era sembrata sincera.
‘Vieni con me, allora?’ mi chiese
Mi bloccai.
Cosa dovevo fare? Andare o non andare?
 
 *ANGOLO AUTRICE:
Iniziamo subito bene direi. Subito appare Louis (se fosse vero...meglio non pensarci). Sulla protagonista ancora si sa troppo poco, lo so.
Spero che come inizio vi sia piaciuto e spero di avere delle vostre recensioni c:
Un bacio,
xmrsmuffin*

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Capitolo 3
*** Devi solo provare a fidarti. ***


Camminavo al fianco di Louis impaurita, lo continuavo a guardare non capendo se fosse uno schero o meno, ma era serio, i suoi occhi lo erano, quindi o era un grande attore o stava dicendo la verità.
Ogni tanto si voltava per accennarmi un sorriso ed ogni volta io rischiavo di avere un infarto
Siamo vestiti simili, questo è quello a cui penso per cercare di pensare ad altro. Lui ha una maglietta a righe bianche e nera, io la stessa cosa;io ho dei pantaloni rossi, lui la stessa cosa; io ho delle francesine ai piedi, lui una cosa del genere.
Accenno un sorriso e lui evidentemente accorgendosene subito, mi dice ‘Vedi, è molto meglio quando sorridete, siete sempre uniche’
‘Da quando degli artisti sono così gentili con delle ragazze qualunque?’ chiedo con un grande punto interrogatio stampato in faccia.
‘Semplicemente perché voi siete il nostro sole’
Sospiro
‘Perché sospiri?’ mi chiede lanciandomi un’occhiata
‘Perché se tutti la pensassero come te, io non sarei qui adesso’
‘Non capisco’ dice scuotendo la testa
‘E’ normale che tu non capisca, ma è meglio così’
Di colpo si blocca e mi prende le mie mani tra le sue.
‘E’ il motivo per cui piangevi?’ mi chiede guardandomi negli occhi
Annuisco muovendo leggermente la testa, intimorita da quei occhi perfetti.
‘Se vuoi ne possiamo…’ cerca di dire, ma lo blocco prima di farlo finire di parlare
‘No. Non so neanche chi sei, perché dovrei fidarmi?’
‘Allora ti parlo di me’
‘Non è questo che sto dicendo. Lo so chi sei o quando sei nato, ma non vuol dire che io debba per questo provare fiducia nei tuoi confronti’
Stringe le mie mani ed un brivido mi percorre la schiena.
‘Hai ragione’ dice avvicinandosi ancora di più a me ‘Ma spero che prima o poi ti fiderai’
Lo guardo senza capire, le sue parole non hanno senso
‘Ma cosa cavolo dici?’ gli chiedo alzando leggermente la voce, sentendo la rabbia salire ‘Non sai neanche chi sono. Hai sentito solamente la mia voce, ma appena capirete che non valgo nulla, anche se non so per cosa, mi lascereste sola, come d’altronde io sono. Non mi fiderò mai di te, sei un artista famoso, voi non provate amore, sapete solamente accettare i soldi, questo è il problema. Se sei venuto fin qui per illudere una persona, hai scelto quella sbagliata perché ho sofferto già abbastanza. Ti chiederai cosa mi è successo? Bene, non è importante, è una cosa mia, perché nella mia vita ci siamo solo io e la mia chitarra e non permetterò ad una persona spuntata dal nulla, solo perché si chiama Louis Tomlinson, di entrare nella mia vita. Non voglio affezionarmi a nessuno’ dissi agitata.
Non sapevo perché avevo detto tutto questo, ma mi era uscito spontaneo, volevo subito chiarire come ero fatta. Louis mi guardava senza parlava, aveva una faccia neutra, non riuscivo a capire cosa stesse pensando.
‘Mi dispiace’ susurrò abbassando lo sguardo
‘Niente’ dissi calmandomi ‘Come ho detto, non sai nulla di me. Voglio solo sapere se non è uno scherzo’
Di colpo alzò gli occhi e tornò a fissarmi
‘Non ti sto mentendo, ora ti porterò dai miei amici, vogliono solamente conoscerti.’
Sorrisi e lui ricambiò con un sospiro.
 
Ci trovavamo davanti ad una grande palazzina, era alta, ma soprattutto grande.
‘Questa è la vostra casa?’ chiesi deglutendo
‘Sì, perché?’ chiese disinvolto
‘Insomma è gigantesca’
Rise e quel suono mi apperve come il più soave di tutta la Terra.
‘Allora entriamo?’ mi chiese
Lo guardai non sapendo cosa rispondere.
‘Sei veramente Louis Tomlinson o sei una fotocopia o qualcosa del genere?’
‘Sono veramente lui’
‘Quando sei nato?’
‘Il 24 dicembre del 1991’
Risi
‘Perché ridi?’
‘Perché io sono nata il 29 dicembre del 1994’
‘Anche tu capricorno, quindi?’ disse accennando un soriso
‘Ma allora sei bravo a fare i conti’ dissi prendendolo un po’ in giro
‘Ehi, non prendermi in giro, sono sempre Louis Tomlinson’
‘Ed io Anne’
‘Quindi ti chiami Anne?’ chiese sorpreso
‘Giusto, non ti avevo detto il mio nome’ dissi grattandomi i capelli
‘Quindi piacere Anne’ disse porgendomi la sua mano destra che strinsi con un grande sorriso
‘Piacere Louis Tomlinson’
‘Bene, ora che ci siamo presentati, possiamo entrare?’ chiese ancora con quel sorriso perfetto
‘Salgo solo se mi prometti una cosa’
‘Cosa?’
‘Cerca di sorridere un po’ di meno’ disi diventando probabilmente rossa come un pomodoro o forse era meglio dire arancione come una carota (?), visto nella situazione in cui mi trovavo.
‘Faccio finta di aver capito cosa vuoi dire, invece tu cerca di non piangere mai’ disse facendomi l’occhiolino.
Era normale che questo ragazzo fosse così perfetto? Non lo conoscevo nemmeno da un’ora, eppure di lui stavo già iniziando a fidarmi.
‘Allora andiamo?’
‘Sì’ dissi con poca voce.
Dovevo solo fidarmi di questa opportunità, dovevo smetterla di pensare al passato, non dovevopensare a quello che avevo vissuto, ma solo al presente, in fondo Louis aveva ragione:la vita non è abbastanza lunga per piangersi addosso


*ANGOLO AUTRICE:
Non so come, ma sono riuscita a scrivere il nuovo capitolo.
Ancora questo è diciamo un via per la vera storia e si nota anche della lunghezza del capitolo.
Sto seguendo questo modo perchè non vorrei riempire il capitolo di mille informazioni e quindi preferisco aggiornare ogni giorno, ma scrivere di meno.
Spero che la storia vi stia piacendo e spero di ricevere qualche recensione, tanto per sapere cosa ne pensate.
Grazie.
Un bacione.
Alla prossima,
xmrsmuffin*

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Capitolo 4
*** Spero di non illudermi ***


Mi trovavo davanti ai famosi One Direction, in poche parole davanti a Zayn, Louis, Harry, Liam e Niall. Non riuscivo a crederci, insomma per chissà quale motivo della vita, mi trovavo in questo posto con davanti idoli di milioni di ragazzine, quando io non c’entravo nulla.
Mi fissavano tutti ed io mi sentivo in suggestione, non capendo cosa stessero pensando. I minuti passavano e gli One Direction non mi distoglievano gli occhi di dosso, mi sembrava di essere uno di quegli animali per il circo e mi sembrava che loro fossero gli spettatori che stavano aspettando la mia esibizione.
Iniziai a picchiettare il piede per terra, mi stavo innervosendo, dovevano prima o poi dirmi qualcosa, ma quel qualcosa quando sarebbe arrivato?
Zayn tossicchiò e di colpo tutti si svegliarono dalla loro trance.
‘Lei è Anne’ disse Louis mettendosi al mio fianco.
‘Tu sei quella che canta per strada?’ chiese Harry
‘Astuto il ragazzo’ dissi accennando un sorriso
‘Beh complimenti hai una bellissima voce’ continuò
‘Grazie’ sussurrai ‘ Anche voi’
Silenzio.
Avevo fatto una figura di merda. Ovvio che cantavano bene, insomma era il loro lavoro.
‘Bene, tu sai come ci chiamiamo?’ chiese Niall
‘Sì, tu sei Niall, il ragazzo innamorato di Justin Bieber’ dissi facendo una smorfia
Sorrise ‘Brava, ma perché quella smorfia?’
‘Diciamo che a me non piace molto, ma i gusti sono gusti’ dissi sorridendo
‘Brava ragazza’ disse Zayn, probabilmente per cambiare argomento.
L’argomento cambiò sì, perché di colpo, ancora una volta, non parlammo più, solamente il silenzio si sentiva (?)
‘Ehm. Posso sapere perché avete mandato Louis da me?’ chiesi dopo un po’, volevo capire.
‘Semplicemente perché volevamo sentirti e poi vedendoti nella situazione in cui ti trovavi, volevamo darti una mano’ disse Liam
Mi irrigidii e Louis capì al volo.
‘Meglio non parlare di questo’ disse subito
I quattro amici con lo sguardo cercarono una risposta, ma lui non gliela diede, rispose solamente dicendo ‘Capirete’ a bassa voce.
‘Ora che sono qui?’ chiesi iniziando a non capire perché ero venuta fin qui
‘Ora che sei qui, ti andrebbe di mangiare qualcosa?’ disse di colpo Louis
In quell’istante la mia pancia brontolò.
‘Direi che questo è un sì’ disse ridendo
 
Ero ai fornelli per cucinare una semplice pasta al pomodoro per noi 6. Dopo aver insistito per tanto tempo, ero riuscita a convincerli a farmi cucinare.
In fondo avevo origini italiane e la pasta la sapevo fare nettamente meglio di loro, nonostante dicessero di saper parlare.
Louis era seduto sul davanzale di fronte a me, invece gli altri erano in sala a parlare di cose loro di cui non mi importava molto.
‘Allora sei italiana?’ chiese di colpo Louis
‘Origini italiane, mia madre veniva da Milano’
‘E’ una città magnifica’
‘Io la ritengo una delle più belle, dopo Barcellona’
‘Perché Barcellona?’
‘Non c’è un motivo, la amo e basta, come Manchester’
‘Ma quante città ami?’
‘Le amo per le squadre di calcio’ dissi ridendo
‘Non dirmi che tifi Manchester City’ disse terrorizzato
‘Hai detto giusto, capo’
‘Mi cade un mito’
Iniziai a ridere
‘Louis, tu sei quello caduto in basso, dai il Manchester United’
Di colpo mi venne vicino e mi bloccò i polsi
‘Cosa hai contro il Manchester United?’ mi chiese stringendo i denti
Si vedeva lontano un miglio che stava facendo uno sforzo enorme per trattenersi e per questo anche io stavo facendo tanta fatica al trattenermi nel ridere.
Solo in quel momento mi accorsi che i nostri visi erano vicini, ma non mi sembrò una cosa strana, mi sembrò normale, come se fosse una cosa di tutti i giorni.
Tutti entrano e ci trovano con i visi vicini ed ovviamente, bambini qual’erano, pensarono subito male.
‘Louis, già ci prendi la ragazza?’ fece Niall
Louis diventò tutto rosso
Zayn Rise ‘Sei identico ad una carota(?)’
Tutti iniziarono a ridere ed io feci la stessa cosa, trovando la scena divertente.
Mi sentivo felice al loro fianco, trasmettevano felicità.
‘Allora mangiamo?’ chiese dopo un po’ Liam
‘Ma sono solamente le 12.30’ dissi guardando l’orologio
‘Ma la pasta è pronta e noi mangiamo presto e poi dopo c’è una sorpresa’
‘Quale sorpresa?’ chiesi di colpo
Avrei voluto avere una risposta, ma tutti fecero finta di nulla, iniziarono a fischiettare, mi stavano nascondendo qualcosa, ma cosa?

*ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui, dopo un lungo qeekend (?)
Finalmente ho tutta la storia in testa e quando riuscirò ad avere tempok, inzierò a scrivere capitoli con la lunghezza giusta, per adesso, perdonatemi.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Ciao,ciao carote :3
xmrsmuffin*

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Capitolo 5
*** Lasciatemi stare. ***


Li guardavo mentre mangiavano il mio semplice piatto di pasta, sembrava che non toccassero cibo da quando erano nati(?)
Li guardavo scandalizzata, non capivo cosa fosse successo, insomma era un semplice piatto di pasta.
‘Scusate, ma cosa vi è successo?’ chiesi dopo un po’
Louis alzò la testa dal suo piatto e appena lo vidi con tutto il pomodoro sul volto scoppiai a ridere.
Il mio difetto? Se qualcuno mi fa ridere veramente, non la smetto più e la mia risata contagia la maggior parte delle volte chi mi sta intorno.
Louis mi guarda come se fossi una pazza, tutti in realtà mi guardavano così. Io mi tenevo la pancia che sta iniziando a farmi male e mi buttai per terra. Continuai a ridere, arrivarono pure le lacrime e poi Harry e Zayn inziiarono a seguirmi nella risata che contagiò poi anche Niall e Liam. L’unico che non capì il motivo fu il soggetto delle risate, ma poi si unì anche lui e cadde vicino a me.
Ridemmo per tanto tempo, come da tempo non facevo e mi sentii veramente felice.
Quando riuscii a calmarmi, feci forti respiri e poi mi sdraiai completamente sul pavimento ed i ragazzi si misero al mio fianco.
Rimanemmo in silenzio per un po’.
‘Ma allora perché ridevate?’ chiese Louis
Mi voltai verso di lui, presi il fazzoletto che avevo in tasca e gli pulii la faccia come se lui fosse il bambino ed io la mamma.
Dopo averlo pulito per bene, gli feci vedere il fazzoletto pieno di pomodoro e dopo qualche secondo capì e tornò a ridere.
Aveva una risata fantastica, quel suo sorriso anche accennato che gli faceva mettere in risalto gli zigomi ed i suoi occhi si illuminavano, irradiavano felicità.
Mi alzai di colpo, rendendomi conto dei pensieri che stavo facendo e subito scrollai la testa.
‘Avete un telefono fisso?’ chiesi
‘Sì, perché?’ chiese Liam
‘Cazz...’ mi bloccai ‘Devo fare una chiamata’
Doevvo calmarmi, in fondo che sarebbe capitato? Prima o poi avrei dovuto affrontare il mio pseudoragazzo
Louis mi fece vedere dove era il telefono e dopo vari tentativi riuscii a digitare il numero e scchiacciare il testo verde.
Il telefono non era occupato, mi avrebbe risposto…
‘Pronto?’ disse la sua voce
‘Mark, sono Anne’ dissi tremando
‘Cazzo Anne, finalmente ti fai sentire’ disse tra il felice e l’arrabbiato
‘Perdonami, ma il Motel in cui alloggiavo aveva il telefono rotto’ dissi la prima bugia che mi era passata per la mente
‘Va bene, quando ci vediamo?’
‘No, Mark, te l’ho detto, non ti voglio più vedere’
Dall’altra parte della cornetta sentii solamente dei respiri affannossi e poi quelle urla che mi spaventarono a morte
Guardai l’orologio, tra la vera chiacchiere ed il mangiare si erano fatte le 16, avevamo mangiato per più di tre ore.
‘COSA CAZZO STAI DICENDO? IO AMO TE, TU MI AMI’
‘No, io non ti ho mai detto di amarti’ dissi a bassa voce
Louis mi guardava terrorizzato e di colpo arrivarono tutti gli altri.
I miei occhi si stavano riempiendo di lacrime e sapevoc eh sarei scoppiata presto, ma dovevo trattenermi.
Guardai dove era la porta dell’uscita e notai che era vicina, potevo andarmene.
‘TU MI AMI, NOI SIAMO FATTI PER STARE INSIEME’
Louis mi prese il telefono e lo buttò giù, aveva chiuso la chiamata.
Lo fissavo terrorizzata.
‘Perché l’hai fatto?’ chiesi
‘Ti stava facendo soffrire’
‘Quello lì ora mi cercherà, quello lì vuole che io stia con lui’ dissi sentendo l’arrivo delle lacrime ancora più forte
‘Cosa vuoi dire?’ chiese Niall
‘Voi non sapete nulla, cosa ve ne frega? Fate le celebrità. Andate a cantare e lasciatemi stare’ dissi sentendo le prime lacrime bagnarmi il volto.
Inziai a correre, uscii dal palazzo e corsi a più non possò, volevo stare da sola.
Corsi come al mio solito, quando stavo male, correvo, mi liberavo del male che tenevo all’interno.
Corsi per molto tempo, probabilmente per ore, il mio fisico era abituato.
Arrivò pure il buio e stanca mi andai a sdraiare su una panchina.
Mi accorsi dopo poco che era quella in cui Louis mi aveva parlato, ma me ne fregai, dovevo dormire, avevo sonno.
 
Sentii qualcuno prendermi in braccio, ma non aprii gli occhi, ero troppo stanca.
Sentivo il respiro caldo della persona che mi aveva preso in braccio, sul collo e le sue braccia mi facevano sentire a casa.
‘Tu starai con me’ disse una voce, ma ero troppo stanca per capire chi era, ci avrei pensato in seguito.
Un leggero bacio sulla fronte mi fece completamente addormentare, così tornai nel mondo dei sogni, quel mondo in cui la tristezza mi abbandonava.



*ANGOLO AUTRICE
eccomi qui di nuovo con un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto anche questo.
Spero che la storia stia inziando a farvi capire qualcosa della protagonista, nel caso non fosse così, vi dico solamente di avere pazienza, sate il tempo al tempo (?) e capirete.
Un bacio.
Alla prossima,
xmrsmuffin*

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Capitolo 6
*** Tu avevi bisogno di me ***


Lentamente aprii gli occhi e la luce della prima mattina, mi colpì ed automaticamente richiusi subito gli occhi.
Mi trovavo su un letto, strano visto che mi ero addormentata su una panchina, poi mi ricordai dio quel qualcuno che mi aveva preso e delle sue parole del ‘Tu starai con me’ e subito pensai a Mark. Il mio cuore iniziò a battere a mille, non lo riuscivo a controllare, ma quando mai si riesce a controllare il cuore? Lentamente aprii gli occhi ed un color rosso acceso mi fece capire che non mi trovavo a casa dell’uomo che odiavo.
Non ero esattamente su un letto perché la mia testa era appoggiata su un petto, un petto che mi proteggeva con un forte braccio.
Senza fretta alzai la testa e due occhi di un color indescrivibile mi colpirono, quegli occhi che mi sembrava di conoscere da sempre, era Louis.
Mi alzai di colpo e mi buttai contro il muro più vicino.
Lui come se non fosse successo nulla, mi guardò sorridendomi ed io per poco non cedetti alla tentazione di abbracciarlo.
‘Ti avevo detto di lasciarmi stare’ dissi distogliendo lo sguardo e guardando quella che era presubilmente la sua stanza.
‘Avevi bisogno di me…di noi’ disse deciso.
Sentii il letto cigolare, ergo si stava alzando e molto probabilmente avvicinandosi a me, infatti dopo poco posò le sue mani sul mio viso.
‘Anne, fidati di me, insomma io e gli altri vogliamo solo aiutarti.’
‘Perché?’ chiesi un sussurro
‘Perché amiamo la tua voce’ disse diventando rosso per chissà quale motivo
‘Allora?’
‘Allora, vogliamo farti diventare qualcuno, non è quello che vuoi?’
‘Louis, grazie per l’aiuto, ma nella mia vita non farò mai niente’
‘Non farai mai niente se non piglierai al volo le opportunità, se non ti fiderai mai di noi o semplicemente di me’
‘Tutti quelli che ho imparato ad amare se ne sono andati’
‘Io non me ne andrò’ disse puntando il suo sguardo sul mio
Sorrisi
‘Perché ridi?’ mi chiese anche lui accennado un sorriso
‘Perché sembra una di quei film americani in cui lui dichiara a lei i suoi sentimenti e poi si baciano. Solamente che lui è un figo della madonna e direi che tu ci stai nel personaggio e lei…’
‘Beh lei è bionda con gli occhi azzurri, alta magra..’
‘Tu sei alta, mora con degli occhi marroni-verdi stupendi’
Sorrisi ancora
‘Perché sei tornato a prendermi?’ chiesi
‘Te l’ho detto perché voglio aiutarti’
‘E gli altri?’
‘Ti abbiamo cercato per due ore, tutti e cinque, tutti e cinque ti vogliamo con noi’
Sorrisi
‘Promettimi che non mi farete soffrire’
‘Faremo il possibile’ disse stringendomi il mignolo come si faceva quando si era piccoli.
Di impulso lo abbracciai e poi dopo un attimo di titubanza, mi strinse contro il suo petto.
Era uno di quelgi abbracci che da tempo mi mancava, che da tempo volevo, ma che nessuno aveva potuto darmi.
Non so per quanto lo abbracciai, so solo che dopo un po’, l’abbraccio inziiò a farmi soffocare, perché si erano aggiunte altre carote, ma non nel senso il soprannome dei One Direction, proprio Liam, Niall, Zayn e Harry erano travestiti in quel modo.
Dopo essermi staccata con un grande punto interrogativo stampato in faccia cheisi delle spiegazioni.
‘Oggi ti faremo ridere’ disse Niall
‘Lo state già facendo’ dissi trattenendomi a fatica
‘Noi ti faremo ridere e poi tu farai una cosa per noi’ disse Harry
‘Che cosa dovrei fare?’
‘E’ la sorpresa che ti dicevamo’ continuò Zayn
‘Ma così non sarà più una sorpresa per me, ma anche per voi’
‘Lo sarà anche per te’ disse infine Louis
Li guardai sorridendo perché dovevo fidarmi, lo dovevo fare per il mio bene.
 
Io e Louis eravamo rimasti in camera sua, invece gli altri erano andati a preparare il loro spettacolino.
‘Raccontami qualcosa di te’ disse sdraiandosi sul letto ed io senza chiederglielo mi misi sul suo petto.
‘Come avrai capito sono orfana, in realtà solo da parte di mia madre, ma non ho la minima idea di chi sia mio padre quindi è come se fosse orfana’
‘Come non sai chi è?’ chiese tra lo scandalizzato e lo spaventato
‘No, ho visto qualche sua foto, so come è fatto, ma basta nulla di più e sinceramente non voglio sapere altro’
‘Mi dispiace’ disse
‘A me no, non so cosa voglia dire avere un padre e non ne ho mai sentito il bisogno.’
‘Se posso saperlo come è morta tua madre?’ mi chiese
‘Tumore’ dissi solamente, non sarei mai riuscita a dire qualcosa d’altro, mi avrebbe tradito la voce.
‘Ne hai passate tante’
‘Troppe’
Mi strinse forte contro il suo petto ed io mi sentii a casa per la prima volta dopo tanto tempo. Alzai lo sguardo
‘Grazie’ dissi
‘E di cosa?’
‘Di ascoltarmi e grazie a voi perché state facendo quel che state facendo’
‘Fra poco scapperai’
‘E perché mai dovrei?’ dissi mettendomi in ginocchio davanti a lui
‘Perché ti renderai conto di quanto siamo scemi’ disse iniziando a ridere ‘RAGAZZI, MOSSAAA UNOOOOO’ iniziò ad urlare Louis e dopo tre secondi quattro carote-One Direction entrarono nella stanza ed iniziarono a farmi il solletico.
Inziai a ridere come non facevo da tempo ed inziai a paingere, ma era solo felicità.
Cercai di far mollare la presa a tutti cinque, ma nulla, non volevano andarsene, erano irrimovibili e continuavano a farmi il solletico ed io mi stavo sentendo morire.
Dopo non so quanto tempo si fermarono ed iniziarono a cantare una delle loro canzoni, penso Another World, ma oltre le principali canzoni, le altre non le conoscevo molte e rimasi lì ad ascoltari.
Erano unici, non sembravano dei veri cantanti, insomma sembravano solamente dei ragazzi che facevano quello che amavano e forse proprio quello li rendeva speciali.
Le loro parole, quelle delle canzoni, erano speciali, mi facevano sentire importante, soprattutto quando le dicevano mentre mi fissavano. La canzone terminò.
‘Anne, ti prego, possiamo andarci a cambiare? Fa caldo qui dentro’ disse Harry
‘Posso farvi una foto?’ chiesi
‘Certo’ disse Liam
Mi alzai di colpo ed andai a prendere la macchina fotografica che mi ero presa l’altro giorno e feci a tutti e cinque una foto e poi andarono a cambiarsi, ma prima di uscire, Zayn mi guardò e disse una cosa che mi lasciò senza parole.
‘Preparati che ora dobbiamo andare a cantare’
‘Ed io che c’entro?’
‘Tu canterai con noi’ disse Louis sorridendo.


*ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui con un nuovo capitolo, un po' più lungo, ma non abastanza, perdonatemi.
Domani mi interrogano in greco e ho la verifica di latino, quindi voglio morire.
A parte questo dettaglio, sono contenta di vedere che le persone che stanno seguendo questa storia, stanno aumentando.
Un bacio.
Alla prossima,
xmrsmuffin*

 
 

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Capitolo 7
*** You're insecure . ***


Li guardavo sorridente, mentre si mettevano le cuffie per cantare.
Eravamo in uno studio di registrazione, mi avevano portato con la forza, in realtà mi avevano portato in braccio Liam e Niall e quindi ora mi trovavo qui.
Avevo fatto di tutto per non venire, ma in fondo, ora che ero qui, mi sentivo elettrizzata.
Continuavano a farmi l’occhiolino ed io ogni volta rischiavo di avere un infarto o di sentirmi male, insomma dire che erano perfetti era poco.
Dopo aver messo a posto le ultime cose, iniziarono a cantare e di colpo il mio cuore iniziò a battere all’impazzata, il mio cuore stava iniziando ad appartenere a loro.
 
 

You're insecure
Don't know what for
You're turning heads
When you walk through the do-o-or
Don't need make up
To cover up
Being the way that you are is en-o-ough
Everyone else in the room can see it
Everyone else but you

Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
If only you saw what I can see
You'll understand why I want you so desperately
Right now I'm looking at you and I can't believe
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
Oh oh
That's what makes you beautiful

 
 
Quelle parole cantate mi fecero sentire importante e dopo un po’, senza rendermene conto inziai a cantare senza rendermene conto. La mia voce si unì a quelle dei One Direction e diventammo un’unica cosa. Tutti si voltarono verso di me e mi guardarono con gli occhi spalancati e gli occhi fuori dalle orbite, invece i ragazzi, fieri di loro, per chissà quale motivo, mi fissavanno sorridendo.
‘Tu ragazza, vai al loro fianco’ disse un uomo paffutello che probabilmente era uno della discografia
‘No. Mi scusi, ho sbagliato a cantare, ma io no..’
‘Niente storie’ disse
‘No, ma…’
‘Anne, lo sappiamo quanto vuoi cantare’ iniziò Niall ‘Noi inizialmente non ti volevamo fare cantare, anche se tu ce lo hai chiesto in ginocchio, ma visto che lui acecta, puoi venire al nostro fianco’ disse trattenendosi dalle risate
‘Tu hai talento, vieni al loro fianco, bastava chiedermelo’ continuò l’uomo
‘No, mi scusi, ma io non ho mai chiesto di cantare…’
Non feci tempo a finire che mi ritrovai in mezzo a Louis e Niall, per chiss quale motivo.
‘Io vi uccido’ sussurrai per farmi sentire solamente da loro.
‘Allora iniziamo?’ chiese Harry soddisfatt
‘NON SO IL TESTO’ usai come scusa
‘Ma se lo stavi cantando?’ continuò Zayn
‘Ma voi volete morire?’ chiesi
‘Perché?’ continuò Louis
‘Io vi ammazzo, salutate le vostre fan e poi vi ammazzo’ dissi facendo il finto broncio.
Louis e Niall mi abbracciarono. Poi ci fecero dividere le parti ed io, prendendo il posto di Liam iniziai a cantare.
 

You're insecure
Don't know what for
You're turning heads
When you walk through the do-o-or
Don't need make up
To cover up
Being the way that you are is en-o-ough
Everyone else in the room can see it
Everyone else but you

 
Era strano sentire la mia voce, come se fosse realmente alla radio era qualcosa di unico.
Louis mi strinse la mano, aveva capito che ero agitata, ma lui in qualche modo mi tranquillizzo, mi sorrise e mi sembrò la cosa più normale, evidentemente non mi ero ancora resa conto che stavo avverando il mio sogno.
La canzone andò avanti e per la prima volta capii cosa provavo probabilmente le fan a sentire questi ragazzi, forse per il mondo in cui le cantavano, per la voce che ti entrava dentro il cuore e ti faceva capire quanto fossero speciali.
Erano ragazzi come tanti altri, ragazzi dolci che probabilmente per una ragazza avrebbero fatto tutto, erano quei ragazzi che si sogna da subito, i principi azzurri delle favole, forse proprio per questo si iniziano ad amare.
Uscimmo dalla sala registrazioni e dopo aver salutato i vari signori ed aver ricevuto mille complimenti, ci diregemmo verso l’uscita.
‘Sei stata fantastica’ mi disse Niall
‘Grazie, anche voi lo siete stati’ dissi tirandogli un colpettino.
Dopo un secondo, tutti mi abbracciarono ed io risi, ero felice, veramente.
‘Eccoti’ disse una voce, la sua voce.
Mi irrigidii e subito mi spaventaii, il mio sogno era finito.
Alzai la testa ed incontrai due occhi grigi che fino a qualche tempo fa, credevo che fossero stati il motivo per cui mi fossi innamorata di Mike, ma ora lo stavo capendo, non lo avevo mai amato.
‘Mike’ sussurrai
‘Quindi era questo il motivo per cui non potevi stare con me?’ disse iniziando ad alzare la voce ‘Magari te li sei scopata tutti’
Non poteva averlo detto veramente, lo sapevo che prima o poi lo avrebbe detto, lo sapevo.
‘Cosa vuole?’ chiese Louis intervenendo
‘Cosa voglio? La mia ragazza’ disse incazzato
Louis mi guardò, cercando di capire, ma io non gli feci capire nulla, poi mi strinse forte contro il suo petto.
‘Lei è la mia ragazza’ disse deciso
Lo guardai non capendo
‘Certo ed io sono il presidente d’America’ continuò Mike sempre più nervoso.
Non so perché lo fece, so solo che un attimo dopo trovai le mie labbra sopra quelle di Louis.



*ANGOLO AUTRICE:
C'è l'ho fatta ad aggiornare.
Il prossimo capitolo parlerò di questo Mike, sarà un flashback, un modo per far capire meglio che è questo 'oscuro personaggio'
Spero come al solito vi sia piaciuto e spero di ricevere qualche recensione.
Un bacio,
xmrsmuffin*

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Capitolo 8
*** Se non ti piacesse non ci vorrebbe nulla, ma ti piace ***


Ero in ritardo per il corso di canto.
Non mi era mai capitato, ma oggi ero strana, avevo visto un ragazzo e me ne ero innamorata.
No, non innamorata, ma non era per niente male.
Era strano, diverso, ma almeno è così che lo vedevo,, lo vedevo diverso dagli altri uomini.
Di solito i maschi sono tutti dei deficienti con un cervello pari a quello di un ammut, ma lui non era così, almeno mi è sembrato.
Mi scontro con qualcuno.
Perfetto, tutti i miei fogli sono per terra.
‘Scusami’ dice una voce soave.
Guardo chi sta parlando ed è lui, è il ragazzo.
Divento rossa, lo so, perché ogni volta che arrossisco, la mano inizia a tremarmi.
‘N…Niente…’ balbetto.
Ha degli occhi fantastici, sono grigi ed io amo quel colore.
‘Ti aiuto io’ dice iniziando a prendere alcuni fogli.
‘No…Guarda non…’
Certo di prendergli di mano i fogli e ci sforiamo le mani.
Un brivido.
Ecco, la mia reazione, un brivido.
Lo fisso intensamente, perfetto fra poco gli farò la radiografia del corpo.
Allora occhi fantastici e già lo sapevo, labbre che passerei tutto il tempo a baciare, spalle large, maglia attillata che mette in risalto i suoi muscoli e….
Ok torniamo su con lo sguardo, meglio che non facia altre figuracce.
‘Eccoti gli altri fogli’ dice sorridendomi
‘Gr..Grazie’
Ma perché questo ragazzo mi fa questo effetto?
Io di solito parlo con i maschi con disinvoltura e non può piacermi, insomma non so neanche chi è.

‘Non c’è di che’
‘Scusami, devo andare, grazie’
Lo guardo un’ultima volta frettolosamente ed inizio a correre verso il corso.
 
Ero sdraiata sul mio letto e guardavo le scritte sopra il muro.
Quegli occhi mi erano rimasti impressi e non riuscivo più a dimenticarli, mia madre se ne era accorta e continuava a cercare di capire cosa fosse successo, ma nulla, io non parlavo.
Mamma era sempre più debole, aveva appena fatto il primo ciclo di chemioterapia e i primi capelli erano caduti, ma lei rimaneva sempre bellissima.
Con il tempo avevo capito che per il mio sogno dovevo aspettare, era inutile pensare al cancro, quando avevo una madre che stava male.
Mamma entrò in camera e si sedette vicino a me.
‘Amore, cosa hai?’ chiese
‘Nulla’ dissi continuando a guardare in alto.
‘Sei pensierosa. Qualche ragazzo?’ chiese con il suo solito tono che mi fa capire che lei sa, ma vuole farmelo sentire.
‘Se ti dico di sì, la smetti di farmi domande?’ chiesi lanciandole un’occhiataccia
‘Forse, tu prima raccontami, poi io ti dico’
‘Niente un ragazzo che vedo da un po’ di giorni, ma nulla, solamente quelle volte in cui pensi ‘’uao che bel figo’’ ma nulla di più’
Rise, amavo la sua risata, era la mia unica forza.
‘Ragazza, tu devi imparare ad amare’
Mi sedetti di colpo ‘Mamma, io amo’
‘Ah sì e chi?’
‘Te’
‘Sono tua madre è normale’
‘No, pensa che ci sono tante persone che odiano i loro genitori’
Di colpo mi abbracciò
‘Ti voglio bene amore, ti amo tanto’
La strinsi forte
‘Anche io ti voglio tanto bene, non so cosa farei senza di te’
Sapevo che era un passo falso dire cose del genere, ma era la verità, senza di lei non avrei fatto realmente qualcosa.
Lei mi guardò con il suo guardo pieno di amore e mi sorrise ed in quel momento capii che lei era veramente l’unica persona che mai avrei amato.
Alla fine però mia madre aveva ragione, col tempo quel ragazzo sconosciuto diventò la persona che avrei amato per un bel po’ e fu il ragazzo che rimase, quando mia madre se ne andò, nonostante tutto, nonostante gli sforzi
 
 
Le sue labbra erano sulle mie, ma io non mi muovevo, non dicevo nulla, stavo ferma ed aspettavo.
Poi Louis si staccò da me e mi fissò negli occhi, quegli occhi che avrei potuto fissare per giorni interi senza mai stancarmi.
‘DIMMI CHE E’ UN CAZZO DI SCEHRZO’ iniziò a sbraitare Mike
Mi voltai ed accennando un sorriso dissi quello che avrei voluto dire tempo prima.
‘Mike, con amore, vaffanculo’
Lui mi guardò con la bocca spalancata, invece i ragazzi inziarono ad applaudire e Louis mi abbracciò.
‘Brava piccola’ disse prendendomi in braccio.
Sentii alcune imprecazioni da parte da Mike e poi lo sentii allontanarsi, finalmente me ne ero liberata.
‘Allora dove andiamo a festeggiare?’ chiese Zayn
‘Festeggiare cosa?’ chiesi non capendo
‘La nuova coppia dell’anno’ disse Harry indicando me e Louis
‘No, ragazzi, avete capito male, io l’ho baciata solo per aiutarla’ disse Louis tra un balbettio e l’altro
‘Certo ed io sono una rana. Quindi vuoi dirmi che non avete provato nulla?’ chiese Liam
‘NULLA’ dissi cercando di calmarmi ‘Guardate che se lo ribaciassi non proverei nulla’ continuai
Zayn iniziò a ridere ‘Allora dimostracelo’
Fissai Louis, ma era rosso come un pomodoro e non riusciva a dire nulla.
Non dovevo far un passo falso, dovevo fare solo notare che non provavo nulla per Louis, in fondo che ci voleva?
Se non ti piacesse non ci vorrebbe nulla, ma ti piace
Disse la mia coscienza che interveniva nei momenti meno adatti.
Mi avvicinai a Louis e dop aver appoggiato le mani sul suo petto, posai le mie labbra lentamente sulle sue, poi mi staccai
‘No, Anne, un vero bacio’ disse Niall che a fatica stava in piedi
‘Come un vero bacio? Chiese Louis
‘Dai, non far finto di non aver mai baciato una ragazza’ disse Harry
‘Cazzo, con la lingua, netti’ disse Liam
‘Ma voi siete pazzi, insomma io non farò mai..’ non riuscii a finire la frase perché trovai le labbra di Louis sulle mie e dopo qualche secondo la mia lingua a contatto con la sua.
Non poteva averlo fatto, non AVREBBE DOVUTO farlo.
Mi strinsi contro il suo petto ed il bacio divenne più intenso, perfetto, mi ero innamorata di un cantante.
‘L’abbiamo fatto per il vostro bene’ disse qualcuno dei ragazzi, ma era lontana, se ne dovevano essere andati, ma non era importanti.
Louis posò le sue mani sui miei fianchi e fece aderire ogni singola parte del suo corpo col mio.
Era ufficiale, in meno di due giorni, Louis William Tomlinson mi aveva rubato il cuore.



*ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui con un nuovo capitolo.
Finalmente questi due sono riuscita a farli baciare, ma purtroppo non sarà semplice vederli felici ed insieme.
Spero che questo capitolo, come gli altri vi sia piaciuto e spero molto di ricevere qualche recensione.
Grazie a tutti.
Alla prossima,
xmrsmuffin*

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Capitolo 9
*** Ammettilo che qualcosa hai provato. ***


Le labbra di Louis erano a contatto con le mie, sembrava fossero state fatte apposta per farle unire.
Mi mancava il respiro, ma non mi volevo staccare da lui.
Di colpo mi prese in braccio, allora misi le gambe intorno ai suoi fianchi e le braccia intorno al suo collo, lui mi sorregge con una mano sulla scheina e l’altra sotto coscia.
Inizia a camminare ed in pochi secondi sento del freddo sulla mia schiena:si è appoggiato contro il muro.
La sua lingua si fa spazio nel mio palato, le nostre lingue unite fanno una danza che solo loro conosco.
Lentamente, dopo quel che mi apparvero giorni, si staccò le sue labbra dalle mie e mi fissò accennando un sorriso.
Io non sapevo cosa dire, cosa fare, ma sapevo che tutto questo era fottutamente sbagliato.
‘Anne..’ mi sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
‘Ti prego no’ dissi come in un lamento.
Lui mi fissò non capendo ed in fondo aveva ragione, lo avevo appena baciato.
‘Non possiamo’ dissi solamente.
Lui mi rimise per terra ed io cercai di andarmene, ma lui mi bloccò il polso.
‘Anne, ti prego, parliamo’
‘Non abbiamo nulla da dire’
‘Sì, invece. Questo bacio me lo fa capire’
‘Ti prego Louis, dimentica questo bacio, è inutile provare anche solamente per un secondo di stare insieme. Mi conosci solamente da due giorni…’
‘Non è vero’
Lo guardai non capendo
‘Ti osservo da settimane, so dove era il tuo motel, ogni volta ti seguivo, appena potevo, ti ho visto io per la prima volta e poi ne ho parlato con gli altri’
‘Cosa cambia?’
‘Cambia, perché noi due proviamo qualcosa. Non dire che non è vero, perché me lo hai appena dimostrato’ disse avvicinando le sue labbra alle mie.
Le nostre bocche si sfiorarono e per quanto il mio cervello in tutti i modi stesse cercando di allontanarsi, il mio cuore mi fece capire che quelle labbra dovevano stare a contatto con le mie.
In men che non si dica, le nostre bocche tornarono ad unirsi e riniziarono la danza dell’amore.
‘Ammettilo’ sussurrò tra u bacio e l’altro
‘Cosa?’ chiesi accennando un sorriso.
Portai le mie braccia tra i suoi capelli, invec lui iniziò ad accarezzarmi le gambe, mentre mi stava riportando in braccio, contro il muro.
‘Che provi qualcosa per me’
Mi staccai lentamente, dopo avergli lasciato sulle labbra un leggero bacio.
‘Chi ti dice che io non ne stia approfittando per avere successo?’ chiesi accennando un sorriso
‘Me lo dicono i tuoi occhi ed il tuo sorriso’ disse cercando di baciarmi di nuovo
‘Sei diventato un Patrick Jane?’
Mi guardò non capendo
‘TU NON CONOSCI IL TELEFIM THE MENTALIST? Tieni al Manchester United e non conosci Patrick Jane, ci manca solo che tu mi dica che non tieni al Boston’
‘Tifo Boston’
Sospirai
‘Ti sei salvato, ma quando torniamo a casa, ti farò vedere tutte le quattro serie, tu non puoi non conoscerlo’
Iniziò a ridere
‘Perché ridi?’ chiesi non capendo
‘Perché sei bellissima’
‘Sbruffone, adesso non iniziare…’
Non riuscii a finire la frase perché mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Strinsi forte i suoi capelli.
‘Ahio’ disse
‘Così impari ad interrompermi’ dissi facendo il finto broncio
Di colpo si sedette per terra ed iniziò a farmi il solletico.
Io inziai a ridere e per sbaglio gli tirai un pugno in faccia.
‘Cazzo’ urlò
‘Ops’ dissi, ma avendo paura che potesse riniziare a farmi il solletico, scappai.
Sentii Louis dire qualcosa e poi seguirmi, ma ero così concentrata a correre, che non mi accorsi neanche di tutte le persone che ci stavano fissando.
Iniziai a ridere come datempo veramente non facevo e quando mi accorsi che ero sotto la loro casa, salii le scale e mi catapultai in salotto, dove trovai Niall, Liam, Zayn e Harry che ridevano.
Mi guardarono a bocca aperta.
‘Voi zitti, dopo vi farò fuori. Quando arriva Louis, ditegli che non mi avete vist…’
‘Presa’ disse Louis di colpo.
‘No, aiutoo’ dissi cercando di liberarrmi da lui. ‘Voi quattro carote, salvatemi se non volete morire giovani, ho visto ‘giustizia privata’..’
Non finii la frase che subito trovai Niall pronto a soccorrermi’
‘Aiutatemi, vi assicuro che il modo in cui le persone vengono uccise, non è dei migliori’ disse Horan
Di colpo i ragazzi mi liberarono e finalmente mi sentii libera.
Stanca mi sdraiai sul divano e dopo tre secondi Liam si sdraiò sopra di me.
‘Allora piccioncini, ufficialmente state insieme?’ chiese Harry.
Louis diventò rosso
‘Siamo i tuoi migliori amici, non devi nascondercelo e poi lo dicono i tuoi occhi’ disse Zayn
‘No, ragazzi, avete capito male…’ cercai di dire, ma Liam, mi coprì la bocca con la sua mano
‘Anne, siamo maschi, ma non cretini’ disse Harry
‘Su questo avrei qualche dubbio’ dissi dopo aver morsicato la mano a Liam
‘Questa ragazza mena’ disse il ragazzo
‘Ha picchiato anche a me, guarda cosa mi ha fatto sulla guancia’ disse Louis.
Di colpo mi avvicinai a lui.
‘Ma è solo una botta, si vede che non hai fatto la guerra in Vietnam(?)’ dissi io prendendolo in giro
Lui mi abbracciò e mi fece sedere sopra le sue gambe.
‘Guarda i piccioncini’ disse Niall, imitando la voce di una donna
In realtà la voce di Niall era come se fosse lontana, ero completamente persa a fissare Louis.
‘Sei bellissima’ mi sussurrò, mettendomi un ciuffo di capelli, dietro l’orecchio.
Gli lasciai un leggero bacio sulla guancia e poi mi alzai.
‘Ragazzi, io dovrei andare a prendere le mie robe nel Motel’
‘Abbiamo fatto tutto noi’ disse Harry
Lo abbracciai e gli lasciai un bacio sulla guancia.
‘Grazie, ma dove dormirò?’
‘Nella stanza di Louis, intanto state insieme e se vi dovrete dare da f…’
‘NIALL!’ urlò Louis ‘Tu sei ufficialmente morto’ disse iniziando a rincorrerlo.
Sesso
Subito quella parola, mi fece girare la testa e Liam se ne accorse.
‘Anne, tutto bene?’ chiese tenendomi una mano
Lo guardai ‘Sì, ehm, sono solamente stanca. Io vado a dormire’
Tutti mi guardarono non capendo.
Presi le mie cose dalla mia mini valigia e poi andai in bagno a cambiarmi.
Misi i pantaloncini ed una canottiera e poi andai a sdraiarmi nel letto di Louis.
Sesso
Era infantile come cosa, ma avevo 17 anni e se lui me lo avesse chiesto, io cosa gli avrei detto?
Sentii Louis entrare nel letto ed abbracciarmi da dietro.
La mia schiena contro il suo petto.
Iniziò a baciarmi il collo ed inziai a rabbrividire, mi faceva un strano effetto questo ragazzo.
Mi voltai verso di lui e lo baciai.
Portai una gamba sul suo fianco e poi lo abbracciai.
‘Anne, non ho intenzione di pensare a quel ‘dopo’ ci conosciamo solamente da due giorni e poi Niall scherza troppo, ma non lo diceva sul serio.’
Lo guardai negli occhi
‘Ma io non ho…’
‘Shhh. Abbiamo tempo, prima conosciamoci’ mi sussurrò sulle labbra
Sorrisi, era totalmente differente da Mike
‘Grazie’ dissi tornando a baciarlo.
‘Prego, ora dormi’ disse lasciandomi un bacio sui capelli.
Appoggiai la testa sul suo petto e mi abbondai nelle braccia di Morfeo.


*ANGOLO AUTRICE:
Sono gelosa del mio stesso personaggio, è normale?
Comunque spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento e voglio ringraziare tutte quelle che hanno recensito il capitolo scorso.
Grazie, grazie, grazie.
Spero di riceverne ancora.
Un bacio,
xmrsmuffin

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Capitolo 10
*** Non si sa nulla di lei. ***


Mi svegliai di colpo e mi ritrovai tra le braccia di Louis, decisamente un bel modo per svegliarsi.
Rimasi a fissarlo per un po’, sarei stata a fissarlo per ore, la sua bellezza era indescrivibile, sembrava che fosse stato scolpito da uno scultore greco…
Scrollai la testa, ero patetica a fare questi pensieri.
Lentamente avvicinai le mie labbra alle sue e le sfiorai.
‘Buongiorno dormiglione’ dissi lasciandogli un leggero bacio
‘Che ora è?’ chiese dopo una serie di grugniti
Guardai l’orologio.
‘Le 10’
‘Tu vuoi svegliarmi alle 10?’ chiese di colpo aprendo gli  occhi, allarmato
‘Io voglio svegliarti alle 10’
‘Tu sei pazza’
‘Io sono.. Ok basta Louis’
Di colpo mi strinse forte in un abbraccio
‘Mi alzo solo se mi dai un buon buongiorno’
‘Ed io cosa ci guadagno?’
‘Un bacio da Louis William Tomlinson, il bacio che tutte sognano’
Di colpo inziai a ridere
‘Hai un alter-ego grande come la Casa Bianca’
‘E’ un complimento?’ chiese avvicinando le sue labbra sempre di più alle mie
‘Vedila come vuoi’ dissi scompigliandogli i capelli
‘Baciami e sta muta’
‘Manco morta’ dissi trattenendo le risate
‘Tu, razza di ingrata’ disse con un sorrisone
Mi ritrovai sotto di lui, mentre si reggeva sulle braccia ed iniziava a baciarmi il collo.
Girai la testa e ritrovai un oggetto a forma di piccione che mi spaventò
‘Ommioddio cosa è sta robaccia?’ chiesi tra il disgustata ed il divertità
‘Cosa è questa robaccia? Lui è Kevin, lui è l’amore della mia vita’ disse iniziando ad alzare la voce
‘Ma tu hai un cervello?’ chiesi bussando sulla sua testa
‘CERTO CHE SI’’ disse come se fosse la cosa più ovvia
‘Eppure rimbomba’
Mi cucì la bocca con un bacio e direi che scelse la maniera migliore.
Le nostre lingue ricominciarono a danzare ed in poco tempo mi ritrovai avvinghiata a Louis, con le gambe intorno ai suoi fianchi e le braccia attorno al suo collo, mentre lui lentamente mi accarezzava il ventre.
‘Sei bellissima’ sussurrò
Annuii
‘L’importante è crederci’ dissi
‘Tu.Sei.Bella’
‘Mr Tomlinson credo che lei debba fare una visita dall’oculista’
‘Ho già gli occhiali’
‘COSA?’ chiesi spaventata
Si girò e quando tornò a guardarmi, lo vidi con addosso gli occhiali
Lo guardo a bocca aperta
‘Cosa c’è?’ chiese
‘Sembri…Sembri intelligente’ dissi prendendolo in giro
‘Simpaticona’ disse con un tono ironico.
Gli posai le labbra sulle sue e lo feci sdraiare.
‘Prima di farmi vedere visuali oscene, fermati’ disse Niall entrando in camera.
Io mi buttai per terra, per non farmi vedere vicino a Louis, anche se probabilmente aveva visto tutto
‘Cosa c’è?’ chiese tra lo spazientito ed il divertito Louis
‘Accendete la radio’ disse felice Liam

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Era la mia voce, io ero sulla radio.
Guardavo con la bocca spalancata la radio, non poteva essere possibile.
I ragazzi mi guardavano sorridendo, invece io ero lì con le lacrime agli occhi che non sapevo cosa fare, poi capii che l’unica cosa era saltare.
Inziai a saltellare per tutta la casa, urlando cose senza senso, finchè delle braccia non mi bloccarono:era Liam
‘Cara, senti quello che dicono di te’
 
E chi è questa famosa ragazza?’ chiese la donna della radio
‘Ancora non si è capito, di lei non si sa nulla. Si sa solamente che era ad assistere alla registrazione dei One Direction e e lei si è messa a cantare ed il produttore si è innamorato della sua voce.’ Disse la voce di un uomo
‘Ha avuto molta fortuna questa ragazza, ma non si sa proprio nulla?’ continuò la donna
‘Nulla, è comparsa dal nulla. I ragazzi non l’hanno mai nominata, sembra che sia arrivata da poco, eppure il video in cui cantano, lei e Louis sembrano molto legati, quindi non si riesce a capire chi è’
 
Sentendo queste parole iniziai a ridere.
‘Chissà perché vi vedono molto legati’ disse Niall accennando un sorriso
‘Caro, Horan, ti consiglio di abbassare la cresta’ dissi con uno sguardo assassino
‘Comunque noi dovremmo andare ad una intervista’ disse Harry guardando il calendario appeso vicino al televisore.
‘Perfetto, io vi aspetto qui’ dissi spaparanzondomi sul divano
‘Cara, hai capito male’ disse Harry
‘Cosa non avrei capito?’ dissi girandomi verso di lui
‘Ora tu sei un membro della band’ disse sorridendomi
Li guardai non capendo, non poteva essere possibile.
‘State scherzando?’ chiesi
‘Mai stati più seri’ disse Niall
Mi alzia di colpo
‘Ma voi siete impazziti. Voi siete i One Direction:Niall, Liam, Harry, Louis e Zayn’
‘Ed ora anche tu, Anne’ disse Zayn
‘Ma pensateci bene, le fan, insomma si arrabbierebbo con me e poi…’
‘Se sono veramente fan, capiranno la nostra decisione’ disse Louis abbracciandomi
‘E comunque su facebook hanno già creato una tua fan page’ disse facendomi vedere il computer
‘Ma hanno solo quella foto..’ cercai di dire
‘Ma amano la tua voce’ disse Harry ‘Fidati’
‘Quindi vorreste che i One Direction aumentassero?’
‘Sì’ dissero insieme
‘Quando vi sarà passata la sbronza, chiamatemi’ dissi andando in camera di Louis, ma Niall mi prese per un polso.
‘Tu.vieni.con.noi’ disse stringendo i denti
‘No..’
Non feci a tempo a finire la frase, che Niall mi prese in braccio e uscì di casa per dirigersi verso la macchina.
Era ufficiale, questi ragazzi l’avrebbero pagata, evidentemente non avevano ancora capito bene quello che avevano detto.


*ANGOLO AUTRICE:
Veramente io non so che dire, siete troppo gentile.
Grazie a tutte per le recensioni, siete troppo gentili.
Spero che la storia, ancora una volta, continui a piacervi.
Lo so questa idea del sesto membro è improbabile, ma in fondo è un mio sogno e nei sogni tutto è lecito.
Spero di ricevere ancora tante recensioni c:
Un bacione,
xmrsmuffin*

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Capitolo 11
*** Hanno capito che l’uomo herectus è passato di ‘moda ***


Eravamo in uno studio televisivo, anche se in fondo c’era solamente un divano e niente di più.
Io ero attaccata al braccio di Louis, come se fossi una bambina piccola che si ritrova il primo giorno di scuola a non conoscere nessuno e quindi si attacca all’unica persona che conosce.
Louis avvicinò il viso al mio orecchio.
‘Piccola, se continui a stringermi il braccio, poi me lo dovranno amputare’ mi sussurrò poi lasciandomi un bacio sull’orecchio.
‘Louis, ti rendi conto dove siamo?’
‘In un normalissimo studio televisivo’ disse sorridendomi
‘Allora mettiamola così, normalissimo per te, ma per me è qualcosa di ahiahsifiwshdi’
‘Cosa?’
‘Ma chi me lo ha fatto fare’ dissi in italiano
‘Cosa?’
‘Niente, Louis, niente.’
‘Ecco qua i famosi 5 ragazzi’ disse un uomo alto, magro, con pochi capelli in testa ‘E lei chi sarebbe?’ mi chiese guardandomi
‘Lei è la famosa ragazza che si è sentita alla radio’ disse Harry con un sorriso fiero
‘OMMIODDIO’ disse con la bocca spalancata l’uomo ‘Piacere Mr.Robinson* non sa che onore è per me conoscerla, ha fatto impzzire un milione di fan’ disse stringendomi la mano
‘Piacere, spero che sia in senso positivo’ dissi accennando un sorriso
‘Ovviamente, insomma lei ha una voce fantastica, complimenti veramente’
Sorrisi a quelle semplici parole, ma che per me furono di vitale importanza.
‘Quindi la vostra solita intervista la farete con un membro in più, quindi aggiungeremo delle nuove domande per conoscere il nuovo membro’ disse l’uomo con un mega sorriso
Strinsi forte il braccio di Louis
‘Andrà tutto bene, piccola’
Lo guardai male
‘Questo lo dici tu’
‘Fai la cretina e tutto andrà bene’
‘Quindi devo fare quello che fai tu?’ chiesi prendendolo in giro
‘Ah.Ah.Ah.Simpatica, comunque sì’ disse lasciandomi un bacio sulla guancia
Mi staccai subito.
‘Cosa c’è?’ mi chiese non capendo
‘Voglio che quello che c’è tra di noi, rimanga un segreto’
‘Perché?’
‘Per il mio bene, per il tuo e per quello delle tue fan’
‘Io non ti riesco a capire, ma va bene’
‘Allora entrate nella saletta?’ chiese l’uomo
‘Certamente’ dissi sorridendo, anche se dentro di me, mi stavo maledicendo per la risposta che avevo dato, io non dovevo entrare in quella sala.
 
Uscimmo dalla saletta, non so come, ma avevo dato tutte le risposte, da quella in cui mi chiedevano come mi chiamavo a quella in cui mi dicevano di dire chi preferivo della band ed ovviamente i ragazzi avevano subito lasciato qualche messaggino che faceva capire che non era solamente il mio preferito, ma io li avevo fregati dicendo Zayn, ma mi ero pure beccata un pizzicotto e un’occhiata triste da parte di Louis.
Ridevamo felici, perché avevamo dato ufficialmente la notizia che ora la band era composta non più da cinque membri, ma ora da sei.
In realtà io non sapevo cosa pensare, ero ancora confusa, il mio cervello non aveva ancora elaborato evidentemente l’idea e quando sarebbe arrivatoil momento, avrebbe iniziato a maledire questi attimi.
‘Allora andiamo a festeggiare?’ chiese Harry
‘Lo sai che odio questa frase?’ dissi abbracciandolo
Mi lasciò un bacio sulla guancia e all’orecchio mi sussurrò ‘Tu in realtà questa frase la ami’
Risi
‘Certo, Hazza’
‘Ah chiariamoci Louis, evita d’ora in poi di fare quel passo da ‘Blocca il traffico, fai passare la gente’ o quel che è, perché è penoso’
‘Ma se le mie fan lo amano’ disse facendo la faccia del finto offeso
‘Certo ed io sono Grace Van Pelt’
‘CHI?’ chiesero in coro
‘Voi non conoscete The Mentalist?’ chiesi tra il terrorizzata e lo sconvolta
‘No’ dissero tutti insieme
‘Andiamo dritti a casa a vedere le quattro stagioni’
‘Ma perché è così importante?’ chiese Louis
‘Perché è Patrick Jane. Insomma lui è un genio mega galattico che puoi solamente amare’ dissi iniziando a saltare come facevo ogni volta che parlavo di un mio idolo
‘Calmati, Anne, calmati, a 500 mt, c’è una clinica per i malati mentali’ disse Zayn poggiandomi una mano sulla spalla
‘Allora dovete venire anche voi’
‘Noi non siamo malati di mente’ disse Harry
‘Voi non siete malati di mente? Ma avete ascoltato le vostre risposte? Insomma o quello che facevate? Neanche dei bambini di cinque anni fanno così’
‘Non lo fanno perché sono troppo stupidi’ disse Niall con un tono di superiorità
‘No che loro sono evoluti, hanno capito che l’uomo herectus è passato di ‘moda’’
‘Senti, non è che ora stai con me, puoi dire tutto quel che vuoi’ disse Louis lasciandomi un bacio sulla guancia
‘Cari, non sono solamente io a dirlo, ma tutte le vostre fan e comunque piacete per questo.’
‘Cosa facciamo adesso?’ chiese Zayn
‘Andiamo a mangiare’ disse Niall
Così tutti insieme, ci dirigemmo verso una paninoteca e mangiammo un panino al volo, poi io e Louis andammo a camminare, invece gli altri andarono a casa.
Louis teneva un braccio appoggiato sulle mie spalle e con l’altra mi teneva per mano.
‘Ma non è rischioso andare in giro così?’ chiesi voltandomi verso di lui
‘E’ anche pericoloso il fatto che tu tenga le tue labbra così vicine a me’
‘Tenerone’ dissi in italiano
Mi guardò non capendo
‘Nulla, ma vi dovrò far imparare un po’ di italiano’
‘Non ce la farai, ha provato già marco’
‘CHI?’ chiesi non capendo io questa volta
‘Lo conoscerai, ti dico solo che è italiano’
‘Ah.Comunque dove stiamo andando?’
‘Da qualche parte per stare da soli’ disse con il suo sorriso perfetto
Deglutii, non voleva mica..
‘Piccola, tranquilla, non quel soli’ disse lasciandomi un bacio veloce sulle labbra’
‘Perdonami, ma con Mike era tutto così, ogni singola parola era collegato a quello’
‘Io non sono così, te lo assicuro’ disse stringendomi più forte.
Sentii delle voci e per sicurezza mi staccai
‘LOUIS’ sentii dire
Lui mi guardò e poi lo vidi sbiancare, un attimo dopo lo ritrovai con le sue labbra attaccate ad una ragazza.
Ma ora cosa cazzo voleva questa?
Pensai nella mia mente non capendo.



*ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui, di nuovo, a farvi leggere un nuovo capitolo.
Noto con piacere che questa storia sta avendo successo ed io sono al settimo cielo *saltella per la felicità*
Spero che continuerà a piacervi.
Secondo voi chi è questa ragazza?
Fatemi sapere, come al solito, cosa ne pensate con una piccola recensione o grande, non importa c:
Lo so benissimo che questo 'Mr.Robinson' non esiste, ma non sapevo che nome usare
Un bacione grande,
xmrsmuffin

 

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Capitolo 12
*** I waited for a girl like you ***


Li guardavo attaccati l’uno all’altro e non riuscivo a capire.
Nella mia testa avevo mille domande che cercavano una risposta, ma sembrava che una risposta non ci fosse o forse c’era, ma non la trovavo.
Chi era questa? Che voleva? Perché stava baciando Louis? Il MIO Louis.
‘Eleanor, basta’ disse finalmente staccandola
Eleanor? Perché mi sembrava così tanto familiare questo nome?
Insomma di lui e degli altri ragazzi sapevo poco, ma mi sembrava di aver già sentito questo nome associato a lui.
Di colpo arrivarono dei giornalisti e fotografi che iniziarono a fotografarli ed io rimasi esclusa da quella scena.
Louis non si muove, cercava di coprirsi gli occhi, ma non faceva nulla, stava lì e neanche se ne fregava del fatto che mi avesse lasciata solo.
I giornalisti iniziarono a fare domanda come ma allora siete tornati insieme.
Quindi svelato il grande mistero, era la sua ex fidanzata.
Stufa di star lì ad aspettare, me ne andai per le strade di Londra senza una meta precisa, con solamente il cuore spezzato a metà.
Perché non l’aveva spostata subito?
Perché non era tornato da me?
Ma soprattutto perché quella lì era tornata a baciarlo?
Insomma che diritto aveva questo di apparire così e baciarlo?
‘Scusami’ disse la voce di una ragazza
‘Sì’ chiesi accennando un sorriso
‘Sei tu Anne?’
Non riuscivo a capire
‘Il nuovo membro dei One Direction’
‘Sì’ dissi sentendo il cuore partire a mille.
‘Posso avere un autografo?’ mi chiese tutta rossa porgendomi un foglietto ed una biro
Ed ora cosa dovevo fare? Insomma io non avevo una propria vera firma, cosa avrei fatto?
Feci una semplice firma, senza tanti problemi e poi glielo restitui.
‘Grazie e complimenti hai una voce stupenda’ disse
Io sorrisi, commossa da queste semplici parole che da tempo avevo aspettato.
‘Grazie mille se mai a te, sei veramente un angelo’
‘Grazie e salutami le carote’
‘Lo farò volentieri’ dissi sorridendo
La ragazza se ne andò e per la prima volta mi sentii realizzata, una parte dle mio sogno si era avverata, veramente.
Misi le mani in tasca ed iniziai a camminare, dovevo pensare, lontano da loro, lontano da lui.
 
Parla Louis:
Anne non era tornata a casa, non c’era da 4 ore.
Erano le 20 di sera e di lei nemmeno l’ombra, dove era ferita?
‘Cazzo, Louis, ti rendi conto di quello che hai fatto?’ mi chiese incavolato nero Liam
Io li guardavo con sguardo triste, assente.
La mia piccola era in giro da qualche parte per colpa mia, per colpa di Eleanor*, quella stronza.
Perché l’aveva fatto? Insomma avevamo chiarito tempo fa che tra noi era finito, insomma lei aveva deciso che andasse a finire così, io in fondo per lei provavo qualcosa
‘Se le è successo qualcosa? Se ha incontrato qualcuno di cattivo? Se l’hanno anche solo toccata io ti….’ Cerco di dire Harry anche lui arrabbiato.
Erano preoccupati, come biasimarli,ma anche io lo ero, solamente che non sapevo che fare, avevo già sbagliato.
‘Cazzo, Louis, ma cosa hai nel cervello? Insomma potevi mandarla via, no? Cosa ti costava? Insomma non la ami tu. Vero che non la ami?’ mi chiese Zayn
‘Io la odio, ma…’
‘Ma cosa?’ chiesero in coro
‘Ma mi ha preso alla sprovvista e poi sono arrivati tutti i fotografi e ci hanno fatto delle domande e quando poi mi sono girato, lei non c’era e l’ho cercata, ma di tempo ne era passato’
Harry si buttò sul divano.
‘Povera’ disse solamente, poi si alzò e si diresse verso la porta
‘Tu Louis, resta qua. Noi andiamo a cercarla’
‘No, vengo con voi’ dissi alzandomi di colpo
‘No, se torna almeno ci sarai tu’ continuò
‘Ma non può rimanere Liam, per esempio?’
‘No’
‘Ma io sono il suo ragazzo’
‘Ah seriamente? Non mi è sembrato da come ti sei comportato’
Colpito ed affondato.
‘Mi dispiace Louis, lo so che non sei quel tipo di persone, ma ci siamo affezionate anche a lei e se lei sta male, sei lei è in pericolo, stiamo male anche noi’ disse Harry con uno sguardo triste
‘Va bene, fatemi sapere’
I ragazzi uscirono, allora presi l’ipod e mi sdraiai sul divano, attendo magari invano, ma attendevo
 

Waited for a girl like you
The light shines
It's getting hot on my shoulder
I don't mind this time, it doesn't matter
Cause your friends, they look good
But you look better
Don't you know, all night
I've been waiting for a girl like you to come around, round, round
Under the lights tonight, turned around
And you stole my heart, with just one look
When I saw your face, I fell in love
Took a minute girl, to steal my heart tonight
With just one look, girl
I waited for a girl like you
 

Quanto erano diventate vere queste parole.
Erano nate per il successo, ma poi erano diventate realtà, il mio destino e mai l’avrei pensato.
Solamente da tre giorni la conoscevo, solamente da tre settimane la vedevo, eppure era diventata la parte più importante della mia vita.
Sorrisi, chi l’avrebbe mnai detto che mi sarei innamorato in così poco tempo.
Sorrisi, perché avevo capito che lei era la ragazza che aspettavo.
Piansi, perché sapevo che l’avrei persa, sapevo che era debole, lei aveva già sofferto e che non voleva soffrire ancora di più.
Di colpo la vidi davanti a me con gli occhi gonfi per le troppe lacrime ed i capelli tutti mossi, era perfetta.
Mi tolsi le cuffie dalle orecchie e dissi solamente ‘Mi dispiace’, ma non servì a niente.
Lei prese le sue cose, mi guardò un’ultima volta e se ne andò, disse solamente una cosa ‘Te lo avevo detto, non farmi soffrire, ma lo hai fatto’ e poi se ne andò.
Rimasi a fissare la porta, senza forze, senza speranze.
Avevo sbagliato, ma non poteva finire così.

*ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui, pronta ad aggiornare, anche se un po' in ritardo.
Inanzittutto vi vorrei chiedervi di passare in questa mia nuova storia (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=998300&i=1), grazie mille se lo fate.
Secondo, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e lo so, è una ragazza complicata, ma spesso capita di sbagliare.
E poi sulle due paroline su Eleanor, chiariamoci, io non ho nulla contro di lei, ma se non lo dicevo nella storia, non aveva senso, non si capiva il suo 'odio'.
Spero di ricevere qualche recensionina, continuerò dopo averne almeno 5 o 6 c:
Un bacio,
xmrsmuffin*

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Capitolo 13
*** Cause I’m the foolish one that you anointed with your heart ***


Parla Anne:
Dopo un lungo weekend, ero tornata a scuola.
Fortunatamente nessuno nella mia scuola seguiva i One Direction, quindi potevo andare in giro senza problemi, senza che qualcuno mi riconoscesse.
Camminavo nei corridoi della scuola, come al mio solito, sola, nessuno mi parlava o almeno io non volevo parlare con nessuno, volevo stare da sola, come io in fondo ero.
Continuavo a pensare a Louis, continuavo a pensare ai ragazzi, ma ogni volta cercavo di cambiare pensiero con qualcosa di anche irrilevante, ma che almeno non mi facesse pensare a loro.
Pensavo a quando avevo visto Louis con gli occhi gonfi per il pianto, aveva sofferto per colpa mia.
 
Stupida, lui ti fa soffrire e tu pensi che sia colpa tua? E’ normale che soffra, è giusto che sia così.
 
Volevo uccidere la mia coscienza, odiavo quando interveniva in quel modo come per dirmi che lei sapeva tutto ed io no.
Ero così assorta nei miei pensieri che non mi accorsi che mi stavo scontrando con una ragazza, finchè non mi ritrovai per terra con tutti i libri sparpagliati.
‘Cazzo’ dissi in italiano.
La ragazza mi aiutò ad alzarmi e dopo mi osservò con qualche secondo.
‘Anne?’ chiese
‘Sì’ dissi non capendo
‘Ommioddio ma tu sei la nuova componente dei One Direction’ disse lei ad alta voce.
La guardai con gli occhi fuori dalle orbita.
‘No, ma va. C’è no, mi avrai…’
‘No, sei tu, ho visto il video dell’intervista’
‘No, i One Direction sono 5, io non c’entro nulla.
‘Ommioddio tu sei..’
‘No, non sono nessuno’
Molte persone si erano fermati ad osservare ed io mi innervosii perché in questo modo i ‘One Direction’ sarebbero arrivati qui e loro non dovevano venire.
Mi allontanai di corsa ed andai in bagno inaccazzata con me stessa, con tutti.
Mi sedetti sul gabinetto e feci un lungo sospiro.
Avevo sbagliato a seguire Louis, ora mi ritrovavo con un cuore infranto, quello che proprio non volevo.
Quando sentii suonare la campanella, uscii dal bagno ed andai nella mia classe.
Andai nell’ultimo banco ed ascoltai la lezione di letteratura inglese.
Come se il mondo ce l’avesse con me, iniziammo a parlare delle carote, non so nemmeno quale fosse l’unione tra la letteratura e le carote, sta di fatto che iniziammo a parlare di questo.
Come al solito nessuno mi considerò, io non esistevo, non ero nessuno, ero solamente una delle tante persone che c’erano in questa scuola ed a me andava bene così, era un bene per tutti.
Se potessi andrei da mia madre e piangerei per ore, ma non posso, non ho nessuno e quindi devo tenermi tutto dentro.
Quando per un periodo mi avevano mandato da una psicologa, la donna mi aveva detto che sbagliavo a tenermi tutto dentro, perché alla fine, prima o poi, scoppierò e starò ancora più male.
La vedo dura, insomma non posso immaginare un dolore più grande di questo, sarebbe impossibile.
Le ore passano, passano le lezioni ed io l’unica cosa a cui riesco a pensare è Louis, non riesco a pensare ad altro, è più forte di me, non ce la posso fare.
Lui mi ha fatto soffrire, ma mi fa ancora più stare senza di lui, senza loro, perché comunque stavo bene insieme a loro, mi sentivo a casa.
Finalmente l’ultima ora finì ed io potei uscire.
Ogni tanto qualcuno mi aveva fermato chiedendomi se ero io quella Anne, ma io avevo detto di no, che mi avevano scambiato, perché io non c’entravo nulla. Avrei voluto veramente che non fosse stato così, ma purtroppo non lo era, io ero Anne, il nuovo componente dei One Direction, ma in realtà lo ero veramente?
Potevo ritenermi un componente di quella band, quando non volevo più rivedere Louis?
In realtà non sapevo perché facevo così, ma semplicemente non volevo soffrire ancora, non potevo.
 
L’amore non esiste per renderci felici, ma per dimostrarci quanto sia forte la nostra capacità di sopportare il dolore.
 
Queste erano le parole che leggevo seduta sui gradini della scuola, sul libro di William Shakespeare de ‘Sogno di una notte di mezz’estate’.
Quanto aveva ragione, in amore in fondo è impossibile non soffrire.
I miei occhi si appannarono, la vista si offuscò ed io iniziai a sentirmi male.
 
 

Girl I see it in your eyes you’re disappointed
Cause I’m the foolish one that you anointed with your heart
I tore it apart
And girl what a mess I made upon your innocence
And no woman in the world deserves this
But here I am asking you for one more chance

Can we fall, one more time?
Stop the tape and rewind
Oh and if you walk away I know I’ll fade
Cause there is nobody else

It’s gotta be you
Only you
It’s gotta be you
Only you

 
Di colpo sentii le loro voci, alzai la testa e vidi Louis in fondo ai gradini e gli altri dietro di lui con la gente che li fissava.
Io mi alzai, presi le mie cose e andai nella parte opposta nella quale loro si trovavano.
‘Anne, fermati’ disse Louis prendendomi per il polso
‘Non toccarmi’ dissi alzando la voce
‘Anne, ti prego, ascoltami’
‘Ascoltami un corno, sai cosa me ne faccio delle tue scuse? NULLA. Te lo avevo detto, ti avevo avvertito e tu in meno di tre giorni sei riuscito a farmi soffrire, complimenti’
‘E’ stata colpa sua’
‘Va bene, Louis, ma tu hai anche le tue colpe, tu lo sapevi che ero lì e non hai fatto nulla, questo mi ha fatto male’ dissi alzando la voce.
‘Mi dispiace’ disse solamente.
‘Dovevi pensarci un po’ prima’
‘Mi dispiace’
‘Basta dire quella parola, è inutile, cazzo’
‘Ti prego, torna da me, ho bisogno di te’
‘Come posso fidarmi? Dimmelo Louis, dimmelo. Ti avevo avvertito, io voglio essere sicura del fatto che io possa fidarmi di te, non voglio innamorarmi per soffrire’
‘Io ti amo, ti giuro. Lo so, è strano, solo 4 giorni che stimo insieme, ma ti amo, te lo assicuro, Eleanor è nulla, è acqua passata, abbiamo chiarito. Io voglio solamente stare con te’
Lo guardai dritta negli occhi
‘Dimostramelo’ dissi solamente e me ne andai lontano da lui, sentendo gli occhi di tutti addosso.
Cosa dovevo fare? Proprio non lo sapevo.


*ANGOLO AUTRICE:
Come promesso eccomi qui ad aggiornare.
Solamente adesso mi sto accorgendo che i testi delle canzoni dei One Direction sono perfetti per la storia e neanche ci avevo pensato.
Lo so, penserete che Anne sia pazza, ma ha sofferto molto e quando non vuoi soffrire, arrivi anche ad allontanarti da chi può renderti felice.
Spero che la storia continui a piacervi.
Continuerò quando riceverò più di cinque o sei recensioni c:
Un bacio,
xmrsmuffin*

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Capitolo 14
*** Te la immagini la Terra senza gravità? ***


Mi ritrovavo nel mio lurido motel a studiare qualcosa che doveva assomigliare a letteratura, ma alla quale non ci stavo prestando la minima attenzione.
Louis mi mancava, oramai era questo quello che pensavo.
Mi mancava il sorriso e mi sentivo stupida a star lontana da lui, insomma era stato proprio lui a dirmi che mi amava, anche se poi non gli credevo.
Volevo perdermi a guardare i suoi fantastici occhi e dirgli che volevo stare solamente con lui e che di lui mi fidavo, ma non ce la facevo, non riuscivo ad andare da lui e digli va bene, riniziamo.
Mi pentivo di stargli lontano, ma ero una di quelle persone che quando si metteva in testa qualcosa era irremovibile, anche se il cuore continuava a dirgli al cervello che doveva tornare a casa, nella sua nuova casa.
Ad un certo punto presi il telefono e notai che avevo ricevuto un messaggio.
 
Troviamoci alla FNAC e parliamo. Ho bisogno di vederti e di parlarti.
Non ce la faccio più, io voglio te, voglio stare con te, le altre non mi importano, perché non mi credi?
Ti aspetto alle 22, lo so, è un po’ tardi, ma è l’ora in cui mi potrò liberare dai ragazzi.
Ti amo,
Louis.
 
Guardavo lo schermo del cellulare e subito capii che dovevo andare.
Guardai l’orologio e notai che erano già le 21.45.
Mi alzai di colpo ed uscii di corsa dalla mia stanza, fortunatamente la FNAC era vicino, quindi non sei arrivata in ritardo.
Misi tutti gli oggeti che avvo lasciato fuori ed i vestiti nella borsa perché sapevo che sarei tornata a casa.
Chiusi la stanza e diedi la chiave al proprietario, poi iniziai a correre, felice.
 
Lo stavo aspettando, i minuti passavano lenti, erano le 22.07 e mi stavo innervosendo. Sentivo gli sguardi degli uomini che passavano, vedevano il modo in cui ero vestito e respiravano per non far scappare un gemito di piacere. Avevo il mio fisico, sì, quello di una ballerina, dopo 15 anni è il minimo, ma non sono questa grande bellezza, cosa vogliono da me?
Odio questo posto, un giorno, venendo a scuola, un tizio mi aveva preso il polso e mi aveva detto –Ora tu vieni con me-, io ero paralizzata dalla paura, non sapevo cosa fare, mi sentivo debole e la paura stava prendendo il sopravvento in me. Probabilmente, se quel giorno, non fosse arrivata una signorina, chissà che fine avrei fatto. Quel giorno ho capito che alla fine non serve nulla fare quei corsi di sopravvivenza o difesa personale, perchè un conto è stare insieme agli amici ed un altro, è essere con uno sconosciuto.
Ero così immersa nei miei pensieri che non mi accorsi che qualcuno si era avvicinato a me.
Era un uomo sulla quarantina d’anni.
Portava degli stracci al posto dei vestiti, tutto di colore nero, incappucciato, era impossibile vedergli il viso, ma conoscevo quel tipo di persone.
Sapevo che mi avrebbe fatto qualcosa, infatti dopo qualche secondo, trovai il suo corpo completamente attaccato al mio e con una mano sopra una mia bocca, per coprire le mie urla.
Sapeva di fumo ed alcool, che schifo.
Cazzo, perchè Louis non arrivava? Perchè non poteva fare l’entrata da eroe, tirare un calcio a questo tizio e liberarmi? Perchè accedeva solamente nei film?
Sentii dei passi vicino a noi. Perfetto mi avrebbero salvato.
“Lurido bastardo allontanati da lei” disse Louis.
L’uomo subito mi lasciò, caddi per terra, ma Louis mi prese al volo e non sbattei le ginocchia per terra. Il tizio scomparì nella via buia dietro di me.
“Grazie” dissi, rimettendomi in piedi
“Non c’è di che” rispose, sorridendomi e non potei non pensare che avesse un sorriso stupendo.
 
 
Parla Louis
Guardo Anne e penso che ogni giorno stia diventando sempre più bella.
E’ perfetta e soprattutto mi è mancata.
Di colpo passa uno di fretta e la urta, in questo modo facendole cadere i fogli per terra.
Mi volto per urlare contro al ragazzo, ma lei mi prende il polso e solamente con uno sguardo, mi fa capire che posso stare tranquillo.
Ci abbassiamo per prendere i fogli ed i nostri visi si sfiorano. Siamo a pochi centimetri di distanza e sto continuando a fissare le sue labbra per poi passare ai suoi occhi.
Solamente con il suo sguardo mi sto eccitando, sono messo così male?
Ci rialziamo e lei continua a fissarmi, sembra sbalordita.
Siamo così vicini che sento il tessuto del suo vestito contro il mio.
Che bella che è, come vorrei baciarla, ma lei è arrabbiata con me, io devo aspettare, devo farle capire che lei si può fidare di me.
Mentre sono immerso nei miei pensieri, lei si avvicina ancora di più e colma la distanza tra di noi.
E’ così vicino che sento il suo respiro caldo su di me. Mi fissa, con quei grandi occhioni, è stupenda.
“Baciami” mi dice, è un sussurro, penso di aver sbagliato a sentire, ma non penso proprio e io voglio baciarla e così faccio.
Le prendo il volto fra e mani e poso le mie labbra sulle sue e poi con la lingua mi faccio spazio nel suo palato.
Lei posa le sue mani sul mio petto e mi asseconda nei momenti delle labbra.
Ci baciamo, cavolo quanto mi piace. Abbasso le mani sui suoi fianchi e faccio aderire ogni centimetro della sua pelle, su di me.
Ci stiamo baciando non so da quando, minuti? Ore? Non lo so, so solo che sto impazzendo e che mi sto innamorando di una perfetta sconosciuta.
Si sta strusciando o una cosa del genere e cavolo, ormai sono al limite, sono eccitato e sì, il mio amico leggiù, si sta facendo sentire,  ed io sono felice.
Pensavo di averla persa, ma non è così, non è vero, lei ancora prova qualcosa per me, lei ancora vuole stare con me, non l’ho persa.
 
 
Parla Anne
Le mie labbre erano sulle sue, la mia lingue era a contatto sulla sua ed il mio cuore batteva a mille.
Ero felice perché sapevo che stavo facendo la cosa giusta, ero felice che sapevo che in fondo di lui mi potevo fidare.
Ero felice perché sapevo che lui era tutto quello che potevo desiderare.
Lentamente mi staccai. Louis aveva un sorriso stampato in faccia.
‘Pensavo che ti avrei persa’ sussurrò, mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
‘Dovrai fare molto di più per liberarti di me’
‘Ti amo’ mi sussurrò vicino le mie labbre
Distorsi il naso ‘Non credo in quelle parole, ma sono conetnta che sia così’
Mi sorrise
‘Torniamo a casa?’ mi chiese
‘Non aspettavo altro’ dissi sorridendo.
Louis mi abbbracciò forte ed io mi sentii a casa, perché lui era la mia casa.



*ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui.
Non ho molto da dire, sono solamente terribilmente stanca ed ora andrò nel mio caro letto per dormire perchè non mi reggo più in piedi.
Aggiornerò appena ci saranno almeno cinque o sei recensioni.
Un bacio,
xmrsmuffin*

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Capitolo 15
*** potrei dire a quell'attimo: fermati, dunque, sei così bello. ***


Entrai lentamente nella casa dei ragazzi e mi diressi verso le loro stanze.
Li trovai sdraiati nel letto di Harry,tutti e quattro abbracciati,erano teneri,si vedeva quanto si volessero bene e quei leggeri sorrisi stampati sul loro volto,faceva capire che stavano bene e che si sentivano a loro agio.
Fu proprio per questo che non ci pensai un secondo in più e mi buttai sul letto, urlando ‘SONO TORNATA’
In un attimo tutti si svergliarono e mi abbracciarono gridando ‘sei tornata’ e tra vari abbracci, stanchi, ci addormentammo uno abbracciato all’altro.
 
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai tra le braccia di Louis e con le gambe appoggiate a quelle di Harry.
Erano tutti svegli e mi stavano fissando.
Mi allungai tutta per svegliarmi completamente e poi li guardai non capendo
‘Cosa mi fissate?’ chiesi con la voce impastata ancora per il sonno
‘Sei bella’ disse Louis
‘Odio le smancerie’ dissi guardandolo accennando un sorriso.
Louis cercò di avvicinarsi per darmi un bacio sulle labbra, ma Niall ci bloccò.
‘Niente baci, vorrei vivere ancora, almeno per 29732937912 anni’
Iniziai a ridere.
Louis si alzò e si stirò anche lui e lo guardai con aria sognante, molto probabilmente, perché subito i ragazzi iniziarono a prendermi in giro
‘Certo che vi mangiate con gli occhi’ disse Zayn
Lo guardai non capendo
‘Avete degli occhi da veri innamorati’ disse Liam
‘Certo’ dissi distogliendo lo sguardo
‘No, veramente, siete tenerelli’ disse Harry
‘Voi siete fusi, invece’ dissi io trattenendo le risate
Era strana come cosa, insomma li conoscevo da nemmeno una settimana ed eravamo già legati, mi sembrava di conoscerli da una vita, come se con loro ci fossi stata sempre, come se non fossi mai stata sola, per nemmeno un secondo.
‘Ora non scapperai più,vero?’ mi chiese Harry con un gran sorriso
‘Dipenderà da Louis’ dissi facendogli l’occhiolino
‘Bene, Louis,allora falla scappare e sta tranquillo che al tuo culetto d’oro capiterà qualcosa’ disse Niall
‘Grazie ragazzi, devo diventare geloso? State iniziando ad amare più lei di me?’ chiese Louis facendo il finto offeso
‘E’ nettamente meglio Anne’ disse Zayn iniziando a rirdere
‘Devo farti fuori allora, Anne’ disse guardandomi negli occhi
Iniziai a ridere
‘Louis, ti farei prima fuori io, se tu provassi a farmi fuori,non sono stupida’
‘Anne, questo lo credi tu, insomma sei donna, sei più stupida certamente’
Mi alzai di colpo.
‘Louis William Tomlinson ti do a disposizione cinque secondi per ocminciare a correre se non vuo morire giovane’ dissi stringendo i denti.
‘Uno…due…tre…’ non riuscii a dire neanche quattro che iniziò a correre ed allora subito lo iniziai a rincorrere.
Subito si catapultò fuori di casa ed iniziò a correre per le strade di Londra.
Io lo rincorrevo con tutta la mia forza e dovevo ammetere che andava veloce.
Di colpo una folla di fan lo fermò e lui terrorizzato si mise dietro tre ragazze.
Mi fermai, portai le mani sui fianchi.
‘Louis, se sei uomo fatti vedere e paga le conseguenze’ dissi seria, anche se avrei voluto molto ridere, vedendo le facce interrogative delle fan e quella impaurita di Louis.
‘Tu sei Anne?’ chiese una fan
‘Sì, sono io’ dissi sorridendo
‘Quando ti risentiremo cantare?’ chiese un’altra
‘Non saprei, ma probabilmente quando mi ridarete la carota che avete dietro a voi’
Subito mi ritrovai Louis davanti a me.
‘Oh caro, tu sei morto’ dissi iniziando a sorridere
Lui mi guardò terrorizzato
‘Cosa hai intenzione di fare?’ chiese indietreggiando leggermente
‘Fan, vi consiglio di spostarvi se non volete sporcarvi’
Tutte le ragazze si spostarono e l’attimo dopo usai la bomboletta spray di panna montata che avevo trovato in cucina mentre rincorrevo Louis e gliela buttai addosso.
In pochi secondi la sua faccia diventò bianca, ma non feci neanche a tempo ad iniziare a ridere che sentii dell’acqua addosso.
Mi voltai e vidi i quattro ragazzi che ridevano.
‘Scusami Anne, volevamo prendere Louis’ disse Harry
‘Perfortuna che non fate tiro con l’arco perché avete una mira schifosa’ dissi scrollando i capelli.
Mi voltai e vidi Louis completamente bagnato e pieno di panna montata.
‘Tu.sei.morta’ disse cercando di togliersi della panna dai capelli.
Le fan nel frattempo ridevano e secondo me alcune stavano già pensando se vuoi, Louis, te la togliamo noi la panna, non è un problema.
Scrollai la testa, odiavo le persone che facevano quei pensieri, anche se poi con un ragazzo del genere davanti, era normale fare pensieri del genere.
Ero così concentrata a pensare alle fan che non mi accorsi neanche che Louis mi aveva preso in braccio e mi stava portando chissà dove.
Iniziai a cercare di liberarmi dalla sua presa, ma nulla, era nettamente più forte e non riuscivo a scappare.
‘Saluta le tue fan, perché non ti vedranno mai più’ disse dandomi una sberla sul sedere.
Appena fece quella mossa, non so come riuscii a liberarmi, era una cosa istintiva, quando ero piccola mi ero abituata a scappare dalle persone che toccavano parti non usualmente toccabili(?) e sì proprio per questo mi ritenevo srana.
Louis mi guardò stupito e poi iniziò a rincorrermi.
Arrivammo a casa e stanca morta, mi arresi, buttandomi sul suo letto. In meno di tre secondi me lo ritrovai addosso.
‘Ben tornata a casa, piccola’ disse sfiorandomi le labbra.
‘Posso sapere solo una cosa’
‘Cosa?’
‘Eleanor…’ cercai di dire, ma lui posò subito le labbra sulle mie.
‘Shh. Lei non è importante’ disse
‘Louis, sì, insomma se vogliamo stare insieme, devo anche sapere cosa’
‘Anne, lei non è importante, ti giuro. Insomma di conosco da nemmeno una settimana e mi hai fatto provare già più emozioni rispetto a quelle che ho provato con lei in un anno’ disse guardandomi negli occhi.
‘Allora mi fiderò, ma sappi che se una fan cerca di baciarti ti uccido’ dissi ridendo
‘E se un fan vorrà baciarti?’
‘Lo bacerò senza problemi’ dissi
‘Che tu sia maledetta per questo’ disse iniziandomi a baciare il naso.
‘Che sia maledetto tu’
‘Ti amo’
Sorrisi a quelle due parole, forse un po’ troppo precoci, ma almeno che sembravano vere.
Posai le mie labbra sulle e sue e mi ritrovai a provare quel vortice di emozioni che provavo solamente quando le mie labbra erano sulle sue.
‘Ah, comunque stasera ti porto fuori a cena’ disse dopo avermi tolto il respiro
‘E perché?’
‘Voglio portarti fuori a cena, non posso?’
‘Va bene, ma gli altri dove vogliono andare?’
‘No, solamente noi, prendilo come un primo appuntamento’ disse sorridendo
Lo guardai con la bocca aperta,sbalordita, bloccat, anche se nella mia testa mi stavo già facendo 273923791 problemi per il vestito.
Ero.in.ansia.



*ANGOLO AUTRICE:
Scusatemi il ritardo, ma non avevo proprio tempo e mi ero dimenticata di aggiornare.
Comunque eccomi qui con il nuovo capitolo.
Come al solito continuerò appena ci saranno minimo cinque recensioni c:
Un bacio,
xmrsmuffin
P.S. se volete passate nelle altre mie due storie
-http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1004901&i=1
-(è una larry) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1002717&i=1 *

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Capitolo 16
*** Questo ragazzo mi stava facendo impazzire ***


 
Mi trovavo davanti al mio misero armadio indecisa su cosa mettere, mancavano solamente un’ora ed io non sapevo cosa ancora mettere.
Picchiettavo il piede destro sul pavimento, tenendo un ritmo che solamente io conoscevo. Avevo quattro miseri vestiti e non sapevo cosa scegliere, insomma in fondo era solamente uno stupido appuntamente, giusto? Io stavo già con Louis, giusto?
Sì, ma andavo in giro con Louis e comunque dovevo vestirmi bene e non doevvo sembrare una barbona come al mio solito.
Qualcuno bussò alla porta.
‘Avanti’ dissi disperata, sedendomi sul letto.
‘Anne’ era Liam
Mi voltai
‘Che c’è?’
‘Ti vorrei presentare Danielle’ disse facendo avanzare una ragazza con i capelli riccioli
Lo guardai non capendo
‘La mia ragazza’ continuò lui.
Rimasi a bocca aperta, non avevo la minima idea che Liam fosse fidanzato, anche se poi era normale, insomma era bellissimo anche lui.
‘Piacere, allora, io sono Anne’ dissi andando incontro alla ragazza
‘Ho sentito parlare di te’ disse Danielle sorridendomi
‘Spero che tu abbia sentito dire solamente cosa belle’ dissi ridendo
‘Ti amano già alla follia in generale, quindi direi di sì’
‘Per fortuna’ dissi tornando a sedermi sul divano e tornando a pensare che non avevo niente da indossare e che ero disperata.
‘Sono venuta qui per aiutarti’ disse
‘Io ragazze, vi lascio sole’ disse Liam andandosene
‘In che senso vuoi aiutarmi?’
‘Con la scelta dei vestiti, si vede che non sai cosa scegliere’
‘Si vede così tanto? E poi come fai a sapere che…’
‘Primo, diciamo che hai una faccia disperata e secondo, Louis in qualche modo l’ha fatto capire i ragazzi, allora Liam mi ha detto di aiutarti’
Sorrisi
‘Che dolce quel ragazzo’ dissi
‘Forse proprio per questo sto con lui’ disse mettendosi vicino a me ‘Allora che vestiti hai?’
‘Quei miseri quattro vestiti che vedi nell’armadio’
‘Miseri? Beh posso far sì che diventerai bellissima’
‘Allora ci vogliono almeno 937103103 anni’ dissi sdraiandomi nel letto
‘Ma se sei bellissima’
Sorrisi.
‘Louis deve averti corrotto’
‘Beh anche se fosse? Direi che ha ragione, insomma da come parlava di te, pensavo stesse esagerando un pochino, ma ha proprio ragione e poi Eleanor non è mai stata adatto a lui’ disse lentamente come se stesse cercando di farmi capire, ma che io non riuscivo a capire.
‘Non capisco’ dissi scrollando leggermente la testa
‘Quello che ti voglio dire è che se Louis ti ha già detto ti amo, non allrmarti, sono parole dette con il cuore. Insomma potrà pure essere un po’ precoce, ma quando quel ragazzo prova qualcosa, se te lo dice, vuol dire che a te ci tiene veramente’ disse guardandomi fissa negli occhi
‘Tu lo conosci bene, ma il fatto che lui non sa nulla di me, lui conosce una parte di me e se l’altra non gli piacesse?’
‘Anne, goditi la vita e non pensare a cosa potrebbe capitare se…vivila, cogli l’attimo ed ora prepariamoci perché per la serata, devi essere ancora più bela di quello che sei’ disse sorridendomi
Senza pensarci la abbraccia e la ringraziai.
‘Non c’è di che, mi hanno raccontato quello che hai passato, meriti di essere felice’ disse stringendomi più forte.
‘Grazie’ sussurrai ancora una volta
 
Finalmente smise di truccarmi, una cosa che odiavo? I trucchi. Io ero una di quelle persone ch continuava a toccarsi gli occhi e quindi subito il trucco si sbavava, lo odiavo perché mi modificava il viso, troppo.
Dopo quel che mi parvero ore, anche se erano solamente venti minuti, Damielle mi fece vedere il suo lavoro e vidi un’altra me.
‘Uao’ dissi spalancando la bocca a forma di ‘o’
‘Ma se non ho fatto nulla’ disse ridendo
‘Cara, io non mi trucco da…In realtà non mi sono truccata’ dissi alzandomi
‘Cosaaaa?’ chiese sorpresa
‘Odio i trucchi’
‘Tu sei pazza’
Iniziai a ridere.
‘Grazie, Danielle, veramente grazie’
‘Comunque, pazza, vestiti e fatti vedere, non voglio attendere troppo’ disse lasciandomi un bacio sulla guancia ed uscendo dalla camera. Subito indossai il vestiti ed andai a vedermi davanti allo specchio.
Guardai il vestito che avrei indossato, era semplice, blu con una striscia bianca appena sotto il seno decorata con dei piccoli fiorelli che mi era stato regalato per i miei 16 da mia madre.
Sorrisi a ripensare a quel giorno, in cui, in fondo, nonostante tutto, ero felice.
Subito le lacrime arrivarono, ma stranamente erano anche di felicità, perché sapevo che ora non sarei più stata sola.
‘Non piangere’ disse Zayn
Alzai la testa subito e asciugai le lacrime.
‘Stranamente sono lacrime di felicità’ dissi accennando un sorriso
Si avvicinò a me e mi abbracciò.
‘Louis ti renderà felice’ disse tenendomi il viso fra le mani
‘Lo so e so che anche voi mi renderete felici, penso che sarete la mia famiglia’
‘Tu fai parte della nostra famiglia, tu fai parte dei One Direction, tu sei una di noi’
Lo strinsi forte, appoggiando la testa contro il suo petto.
‘Grazie’ sussurrai.
Lui mi lasciò un bacio fra i capelli.
‘A proposito sei bellissima’ mi sussurrò all’orecchio ‘Ed il tuo principe azzurro ti aspetta  impaziente’
Sorrisi, sciogliendo l’abbraccio e mi diressi verso la sala.
Trovai Louis seduto in cucina, mentre parlava con Harry, Niall e Liam, il quale teneva in braccio Danielle, appena entrai, tutti si voltarono e rimasero a bocca aperta.
Louis si alzò di colpo e mi venne incontro.
‘Sei bellissima’ disse lasciandomi un bacio sulla fronte.
Sorrisi
‘Anche tu, in questa versione seria, direi che sei ancora più bello’
‘Posso anche essere più bello di quello che sono?’ disse con il suo solito tono da mister modestia
‘No, dai seriamente, in giacca e cravatta sei molto aashidhwidhw’ dissi ridendo.
‘Questo linguaggio di voi ragazze non lo capirò mai’ disse prendendomi per mano.
‘Ma come fai a non capirlo? E’ semplicissimo’ disse ridendo Danielle.
‘Ecco una che mi capisce’ dissi
‘Bene, noi andiamo’ esclamò Louis
‘Non arrivate tardi’ disse Harry sorridendo
‘Non fate troppo i piccioncini ed attenti ai possibili giornalisti’ disse Niall
‘Grazie mille, guarda non lo sapevamo’ disse Louis.
Uscemmo tenendoci per mano, guardandoci negli occhi, ma prima di uscire fuori dal palazzo, Louis si avvicinò ancora di più a me e posò le sue labbra sulle mie, entrando dopo poco con la lingua nel mio palato.
Mi aggrappai a lui, ritrovandomi in un vortice di emozioni.
Lentamente poi si staccò, sorridendomi
‘Pronta per il nostro primo appuntamento?’ mi chiese sempre con un grande sorriso
‘Pronta’ dissi stringendo la sua mano e con le farfalle che si stavano facendo sentire nella mia pancia.
Questo ragazzo mi stava facendo impazzire, era ufficiale.




*ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui, pronta ancora una volta ad aggiornare.
Che ne dite di questa coppia? A me piace, anche se sono gelosa del mio stesso personaggio.
Comunque graie a tutti quelle che hanno recensito.
Aggiornerò appena ci saranno minimo cinque o sei recensionine
Un bacio,
xmrsmuffin*

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Capitolo 17
*** Sgambetta un fanciullo sulla lirica altalena. ***


Eravamo arrivati in un ristorante italiano.
Sorrisi a Louis, amavo l’Italia e lui non so bene come aveva fatto, lo aveva capito, sapeva solamente che ero in parte italiana, ma non pensavo che mi avrebbe mai portata in un posto del genere.
Amavo quella nazione, nonostante i suoi tanti difetti, ma ritenevo che fosse un posto magnifico.
Ci avevo passato alcuni anni della mia vita e mi ero innamorata di quel paese, ma soprattutto di Milano, di quella città grande che nascondeva mille segreti e solamente chi la conosceva bene, poteva capire la sua bellezza, la sua vera realtà.
Louis mi fece accomodare ad un tavolo, si sedette al mio, dopo avermi aiutato a sedermi, da vero gentiluomo
‘Da quando sei così gentile?’ chiesi sorridendo
‘Io sono sempre gentile’ disse poggiando la sua mano sulla mia
Io la ritrassi subito.
Lui mi guardò non capendo, ma in realtà non lo sapevo neanche io perché l’vevo rtratta
‘Scusami’ dissi abbassando lo sguardo
‘Ehi bella, non devi scusarti, ti capisco. Hai paura di essere scoperta, ma lo sai che se questa storia diventerà seria, sempre se tu lo vuoi, non potrà rimanere segreta?’
Alzai subito lo sguardo.
‘Io voglio che questa storia diventi qualcosa di importante, serio, ma ho paura di diventare qualcuno, solamente perché sto con te’
Iniziò a ridere ed io lo guardai non capendo, ma allo stesso tempo pensando che fosse bellissimo.
‘Tu non lo hai ancora capito, ma dopo la registrazione, tutte le fan ti amano, ti hanno accettato nel gruppo e ti voglio vedere in concerto’
Strabuzzai gli occhi
‘Con…concerto?’
‘Certo, sai quel posto dove si esibiscono i cantanti?’ disse prendendomi in giro.
‘Senti mr. Louis William Tomlinson, non fare ora l’uomo intelligente che sa tutto’
‘Ma io sono un uomo intelligente’ disse avvicinandosi pericolosamente a me
Gli accarezzai una guancia
‘Si vede  che passi tutto il tempo in mezzo ad altri ragazzi’
‘Perché?’ chiese prendendo la mia mano tra le sue
‘Perché ti ritieni intelligente per cose troppo semplici’
‘Simpatica’ disse in tono ironico
Mi lasciò un bacio sulla guancia e quel semplice gesto mi bastò per perdere un battito
Qualcuno tossicchiò e subito mi staccai da lui.
‘Cosa desiderano i signori?’ chiese il cameriere ed io sorrisi, non ero mai stata in un posto del genere.
Lentamente aprii il menu e per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva, guardando il listino dei prezzi.
Guardai Louis terrorrizata e lui sorrise e mi fece l’occhiolino.
‘Il lato positivo di essere famoso’
‘Ma io non ho soldi’
‘Una parte sì e comunque pago io’
‘Manco morta’ dissi alzandomi per andarmene
‘E’ il nostro primo appuntamente, fammi pagare, da gentiluomo’ disse calcando con la voce l’ultima parola
Mi tornai a sedere
‘Va bene, ma solamente perché è il nostro primo appuntamento’
 
La serata era andata benissimo, avevo conosciuto il vero Louis, lentamente stavo scoprendo cose che ovviamente non sapevo, ma rimaneva sempre un ragazzo fantastico, anzi forse lo era ancora di più, ora, se poteva essere possibile.
Uscimmo dal ristorante, lui mi prese per mano e girammo per le strade di Londra come due persone che stavano insieme.
Erano le undici, era ancora presto, potevamo ancora divertirci, ma anche se a me bastava stare insieme a lui per essere felice.
Camminavamo mano nella mano, senza dirci nulla, senza guardarci, ci bastava tenerci per mano, sentire la presenza dell’altro per stare bene, solamente questo.
Arrivammo davanti ad un parco giochi ed entrammo, ci sedemmo su un’altalena ed iniziando a dondolarci iniziammo a raccontarci i nostri segreti, le nostre paure, quelle cose che mai a nessuno avevamo detto, quelle cose che dici pverso quella persona di cui ti fidi, quella persona che sai che ti proteggerà, quella persona che è unica.
Mi persi nel guardare i suoi occhi perfetti e mi tornò in mente una poesia che avevo letto un tempo.
 

Sgambetta un fanciullo
sulla lirica altalena,
non ispiran pretese le stelle stasera
ai fiori dormienti
che intessono storie di fate:
ed io guardo lei,
sempre più bella,
coi capelli sciolti,
sul divano,
a disegnarmi col dito
le labbra
e perdutamente la amo
abbandonandomi ai suoi sussurri
che profuman di vita
e alla deriva mi mandano
ogni sciocco rancor.

 
Da piccola mi chiedevo sempre cosa poteva significare la parola ‘amare’, in realtà non ci credevo, vedevo mia madre e mi dicevo che era tutto una bugia, era un modo per iluderti.
Tutti ti dicono che l’amore è stupendo, ma tralasciano il dolore che provi prima e dopo questo amore. L’amore è duro, è un viaggio faticoso, ma solamente chi ha voglia di amare, può affrontarlo ed io lo volevo affrontare, insieme a lui.
‘Louis’ dissi ad un certo punto.
Lui fermò l’altalena e mi fissò.
‘Dimmi’
‘Posso fidarmi di te? Posso essere certa che mi renderai felice? Sono disposta a soffrire per te, sono disposta ad aspettare. Sono disposta ad amarti, a dirti tutto quello che provo, ogni singola cosa, ma promettimi di amarmi, di essermi fedele e quando non lo sarai più, quando capirai che oramai non varrà più niente andare avanti, promettimi che me lo dirai, promettimi di non illudermi’ dissi con gli occhi lucidi.
Lui si avvicinò a me, prese il mio volto fra le sue mani.
‘Anne, te l’ho detto, io ti amo, ti amo, ti amo e ti amo. Fidati di me. Ti conosco da sei giorni, mi sembra stupido, ma è così, provo qualcosa di forte verso di te e voglio renderti felice, voglio vederti sorridere, perché per me il tuo sorriso è tutto. Non voglio vederti soffrire, voglio solamente vederti felice, voglio stare al tuo fianco, non voglio allontanarmi da te. Solo te voglio nella mia vita. Il futuro? E’ il futuro, pensiamo ad adesso, pensiamo alla nostra vita, godiamoci questi attimi perché io non me li voglio perdere’ disse avvicinando le sue labbra alle mie.
‘baciami’ sussurrai.
Subito fui accontentata, le sue labbra furono sulle mie ed io mi sentii a casa.
Mi aggrappai a lui e di colpo persio al cognizione del tempo. Questo ragazzo era magico, mi faceva uno strano effetto, lui era quel ragazzo che mi aveva rubato il cuore in poco tempo, io mi fidavo di lui, di Liam, Niall, Zayn e Harry, sapevo che potevo fidarmi perché loro erano la mia famiglia.





*ANGOLO AUTRICE:
Bonjour, anzi buona sera, ma piccoli dettagli irrilevanti, come va? Io bene visto che domani non andrò a scuola e quindi potrò dormire (sarebbe bello, ma non sarà cosìì).
Comunque eccomi qui con il nuovo capitolo.
Grazie come al solito a tutte quelle che recensiscono e quelle che qseguono questa storia, siete troppo gentili.
Aggiornerò come al solito con cinque o sei recensionine.
Un bacio,
xmrsmuffin*

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Capitolo 18
*** Cosa significa? ***


I mesi passarono ed arrivammo a dicembre e con lui i primi concerti.
Ancora non ci potevo credere.
Una sera mni ero ritrovata su un palco, Louis Niall erano al mio fianco che mi tenevano per mano ed io che cantavo le prime parole di ‘Moments’.
Le fan mi guardavano, sorridevano, almeno era quello che credevo e poi dopo neanche tre secondi, tutte iniziarono a cantare con me, ad urlare il mio nome e subito i miei occhi si appannarono, quella sera capii che il mio sogno si era avverato definitivamente.
Durante il concerto, i ragazzi cercarono di abbracciarmi più volte, ma sempre mi allontanai, pensando che fosse giusto che i ragazzi fossero uniti ed io in disparte, i ragazzi in quel momento dovevano rimanere delle fan.
In quel concerto ci divertimmo, cantammo, ballammo e poi srridenti tornammo nella nostra amata casa.
Quella notte festeggiammo fino alle sei del mattino, festeggiammo perchè era l’inizio dei nuovi ‘One Direction’
Ma oggi, in tutto questo, era un giorno importante, era il 24 dicembre, il compleanno di Louis, il comopeanno della persona con cui stavo da oramai 3 mesi e mezzo, ma anche la vigilia di natale.
‘Anne’ disse Niall ‘Cosa ci fai qui seduta da sola in camera?’ chiese mnettendosi vicino a me
‘Non so che regalo fare a Louis’ dissi mettendo a posto una ciocca ribelle che era caduta dalla mia coda.
‘Su questo non so se posso aiutarrti, mi dispiace’ disse l’irlandese abbracciandomi
‘Grazie per l’aiuto, come al solito’ dissi iniziando a ridendo.
Lui mi seguì a ruota, ridemmo insieme, come si fa tra amici, quando si è felici ed io lo ero sempre con loro.
‘In realtà saprei cosa potresti regalargli, ma dipende da te’ disse tornando serio.
Lo guardai non capendo o forse semplicemente non avevo voglia di capire.
‘Forse sarebbe giunto il momento di andare oltre un semplice bacio, rendere veramente ufficiale questa relazione’ disse prendendo le mie mani fra le sue che strinsi appena sentii quelle parole
‘Anne, tra cinque giorni sarai maggiorenne, penso che sia giusto. E’ vero non dipende dall’età, ma lo vediamo quando vi guardate, vi amate’ disse guardandomi dritto negli occhi
Cercai di dire che non era vero che lo amavo, che ancora non lo sapevo, ma non mi fece parlare.
‘Anne, non dire che non lo ami, magari non lo riesci a dire, ma il tuo corpo, il tuo sguardo lo fa capire. Comnunque nessuno ti obbliga ad andare avanti, ma io ti direi di pensarci, penso che sarebbe giusto per voi due’
‘In questo momento dove è?’ chiesi cercando di sembrare tranquilla, anche se all’interno avevo lo stomaco che si contorceva.
‘Il giorno dei nostri compleanni, andiamo ad incontrare le nostre fan alla FNAC, sarà lì e secondo me se lo raggiungi, diventerebbe ancora più felice’
‘Non posso’ dissi alzandomi di colpo ‘Insomma è un momento tra le fan e lui, io non c’entro nulla’
‘Anne, perchè non lo capisci?’
‘Cosa dovrei capire?’ chiesi appoggiandomi al muro
‘Le fan ti adorano, sei un membro della band, sei una di noi, amano te’
‘Ma...’
‘Nessun ma, loro ti amno, punto’
Lo guardai sorridendo
‘Lo sai che sei un ragazzo fantastico’ dissi avvicinandomi a lui.
‘Lo so, insomma sono Niall Horan’ disse allargando le braccia per far sì che lo abracciassi
‘Simpatico il ragzzo, soprattutto modesto’ dissi ridendo e stringendolo forte.
‘Ti voglio bene, piccola’
Alzai lo sguardo, lasciandogli un bacio sulla guancia
‘Ti voglio bene anche io’
Dopo poco uscì, lasciandomi da sola, sola con le mie idee.
Mi coprii gli occhi con le mani.
Non sapevo cosa fare.
 
Amore o no?
 
Louis non aveva chiesto nulla, mi aspettava, questo mi diceva ogni volta, ma io avevo paura di perderlo per questo, perchè lo facevo attendere.
Il mio telefono squillò, lo presi tra le mani tremanti e lessi lo schermo
 
Louis William Tomlinson
 
Non so perchè, ma non riuscivo a rispondere,m a schiacciare il tasto verde, perchè? Oramai, conoscendomi, avevo smesso di farmi domande, avevo iniziato a capire che ero strana e che facevo le cose senza pensarci.
Il computer suonò, avevo ricevuto una mail, era un video, lo aprii pensand che fosse uno dei tanti video che ricevevo dalle an, ma no, vidi due ragazzi.
Un ragazzo ed una ragazza che si baciavano, che lentamente si spogliavano.
Lei era praticamente nuda, lui era in boxer e maglietta.
La ragazza si staccò dalle labbra dell’altro e vidi il suo volto, era la ex di Louis, era Eleanor, poi vidi il volto del ragazzo, era Louis.
Non riuscivo a capire cosa volesse significare tutto questo, cosa voleva dirmi?
Presi il cellulare e controllai lo schermo, avevo ricevuto un messaggio.
 
Sai, cara Anne, il tuo ragazzo scopa veramente bene, oggi è stato fantastico.
Con affetto,
Eleanor
 
Il numero era quello di Louis, come era possibile?
Guardai il calendario, doveva essere il primo d’aprile, in quel giorno di scherzi ne ricevevo, ma no, era il 24 dicembre, il compeanno di Louis.
Non sapevo cosa volesse dire il video, il messaggio, cosa voleva dire?
Indossai una felpa velocemente, presi la giacca ed uscii senza dirlo a nessuno, andai verso la FNAC, volevo capire, cosa cavolo stava a dire tutto questo?
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** Io desidero te, soltanto te ***


Arrivai alla FNAC senza fiato.
Vedevo davanti all’entrata la fila di ragazze con in mano macchina fotografica e blocchetto pronte per avere l’autografo dal loro idolo.
Le guardai accennando un sorriso, pensando alle volte in cui mi ero messa ad insistere per convincere mia madre per farmi incontrare il mio idolo, anche se mai ero riuscita a convincerla.
Lentamente, coprendomi con il cappuccio della felpa, entrai dentro il negozio, facendomi riconoscere da uno del negozio.
Andai dentro e quando vidi Louis seduto mentre sorrideva e firmava autografi, il mio cuore si calmò e capii che era tutto una falsa.
‘Ora non ti fidi neanche più del tuo fidanzato’ disse una voce.
Mi voltai e vidi davanti a me Eleanor.
‘Cosa vuoi?’ chiesi stringendo i pugni
‘Smettila ragazzina di metterti in mezzo’
‘Ma cosa vuoi dalla mia vita?’ dissi alzando la voce
‘Io dico solo le cose come stanno’
‘Sei solamente gelosa. Gelosa ed egoista. Ti dà fastidio vedere che gli altri sono felici?’ dissi iniziando ad urlare
‘Io amo Louis’ disse stringendo i denti.
‘Se lo amassi veramente lo lasceresti stare, se lo amassi preferiresti vederlo felice al fianco di qualcun’altra, al posto di vederlo con te, ma triste. Se lo volessi solamente per te, ma triste, non sarebbe amore, saresti una donna senza cuore.’
Sentii il tocco caldo di Louis.
‘Cosa vuoi Eleanor?’ chiese
‘Voglio che torni con me’ disse soalmente
Le fan ci fissavano, sentivo i flash delle macchine fotografiche. Avrei voluto chiedere a tutte di andarsene, ma non potevo, erano solamente delle fan che non sapevano cosa stava succedendo.
‘Non tornerò con te, non lo farò, non ti amo’ disse solamente, serio, calmo, come mai l’avevo visto in questi mesi, ma vedevo la mandibola muoversi, si stava trattenendo.
‘Allora chi ami?’
‘Non farlo’
‘No, invece lo faccio. Probabilmente anche le fan lo vorranno sapere, si staranno chiedendo di chi sei innamorato, diccelo’ disse con quella vocina insopportabile.
‘Perché non la smetti? Perché non ci lasci in pace? Lasciaci stare, basta. Scegli qualcun altro da amare, Louis non ti ama più, perché devi dare fastidio? Noi fan ti abbiamo accettato, pensavamo che rendessi felice Louis, ma non puoi e dico non puoi, tratterlo così. Siamo sue fan e vogliamo che sia felice, non vogliamo che qualcuno lo faccia soffrire. Non vuole dirci chi ama? Non ci importa, a noi importa che sia felice, questo è l’importante’ disse una fan.
La guardai sorridendo, felice di quelle parole, soprattutto perché in questo modo la storia tra me e Louis sarebbe rimasta segreta.
‘Certo, ora dici questo soalmente per far colpo su Louis?’ dissi Eleanor
‘Non parlare così alle mie fan, alle nostre fan.’ Disse Louis stringendo i denti
Le fan applaudirono, certe iniziarono a piangere, almeno sentii dei singhiozzi, ma finalmente vidi Eleanor spaesata, sapeva di aver perso.
Incavolata nera se ne andò ed io sorrisi felice.
Louis mi fissò e mi abbracciò.
‘Ti amo’ mi sussurrò all’orecchio.
Io lo strinsi forte.
‘Come mai sei venuta?’ chiese sempre in un sussurro
‘Un video’
Si staccò di colpo e gli feci vedere il video.
Louis rimase a bocca aperta, lo vidi stringere i pugni, finchè le nocche non gli diventarono bianche.
‘Non ci crederai?’
‘Louis, lo so che precedentemente non mi sono fidata molto, ma ora lo so, che importa se ha fatto questo? Insomma mi fido di te’ dissi sorridendo
Mi abracciò felice, mi prese in braccio ed io per quel momento mi dimenticai in che luogo mi trovavo, ero semplicemente con Louis, il mio tutto, una parte del mio mondo.
‘Sono felice di sapere che ti fidi di me’
‘Quando due persone sono amici’ dissi sorridendo rendendomi conto delle stupidate che stavo dicendo per non farmi riconoscere.
‘VOLETE UNA BELLA CANZONE CANTATA DA ME E ANNE?’ chiese urlando Louis
Le ragazze urlano, lo prendemmo come un sì ed allora prendemmo due microfoni e ci sedemmo su due sedie

 
You’re insecure
Don’t know what for
You’re turning heads when you walk through the door
Don’t need make up
To cover up
Being the way that you are is enough

Everyone else in the room can see it
Everyone else but you

 
Iniziai a cantare e poi insieme cantammo il coro.
Era strano cantare solamente in due, ma solamente a sentire le parole dette da lui, mi venivano i brividi, perché sapevo che le diceva a me, era la canzone che ogni volta mi cantava.

 
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But you when smile at the ground it aint hard to tell
You don’t know
You don’t know you’re beautiful

 
Cantò Louis, fissandomi negli occhi, stringendomi la mano ed ogni tanto guardando le fan.
Poi bloccò la musica, mise giù il microfono e guardando le fan disse una cosa che non mi sarei mai aspettata di sentire da lui, in pubblico.
 
Io desidero te, soltanto te
il mio cuore lo ripeta senza fine.
Sono falsi e vuoti i desideri
che continuamente mi distolgono da te.
Come la notte nell'oscurità
cela il desiderio della luce,
così nella profondità
della mia incoscienza risuona questo grido:
"Io desidero te, soltanto te".
Come la tempesta cerca fine
nella pace, anche se lotta
contro la pace con tutta la sua furia,
così la mia ribellione
lotta contro il tuo amore eppure grida:
"Io desidero te, soltanto te".

 
Era una poesia di Tagore, una di quelle poesia che avevo scritto nel mio libretto, in cui appuntavo tutte quelle frasi, poesie, canzoni, citazioni che mi colpivano.
Le fan lo guardavo non capendo.
‘Non riesco a mentirvi, non posso mentirvi. Io amo Anne, sì, io e lei stiamo insieme. La amo più di ogni altra cosa e voglio che la accettiate come una della band, ma anche come la mia fidanzata, perché io sto con lei.’
Lo guardai con la bocca spalancata, ma in quella stanza, non lo era solamente la mia, anche molte altre erano aperte, spalancate.
Non lo poteva aver detto veramente.





*ANGOLO AUTRICE:
Eccomi qui, il caro dolce Louis ha detto a tutte la verità ed ora?
Inanzittutto voglio dire che l'Eleanor di questa storia, l'ho resa così, solo per far andare avanti la storia. Nella realtà non so come sia, sinceramente non mi interessa molto.
Grazie mille a tutte le recensioni che avete lasciato, grazie, grazie.
Aggiornerò appena ce ne saranno sei o sette, come al solito.
Un bacio,
xmrsmuffin*

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