se adesso te ne vai

di sweety19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** TERZO CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** QUARTO CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** QUINTO CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** primo capitolo ***


 SeNONon ho mai scritto una fanfiction prima d ora, ma leggo abitualmente le vostre su questo sito e le trovo meravigliose.. è un tentativo, accetto consigli e critiche.. spero possa piacere, nel caso contrario continuero a leggere le vostre!! :-D

SE ADESSO TE NE VAI - PRIMO CAPITOLO


POV DAMON          
 
Ero cosi stanco di stare inerme ad assistere al rinnovato amore di Elena per mio fratello.
Mentre ero li, appeso in quella stanza a farmi torturare da Rebekah l'avevo sognata, l'avevo vista preoccuparsi per me come si era sempre preoccupata per Stafan.. come quando si era intrufolata dai vampiri della cripta per salvarlo… che idiota a pensare che l'avrebbe potuto fare anche per me.. e una volta tornato a casa dalla mia stanza avevo udito la conversazione tra loro..stefan che le diceva quanto l amasse e lei, la mia Elena, che gli rispondeva che non aveva mai smesso di amarlo.
 
Non potevo restare li ad ascoltare un'altra sola misera parola, aprì la finestra e mi gettai..iniziai a vagare per i boschi fino ad arrivare sulla strada, in quel punto dove l'avevo salvata e di colpo mi resi conto che non avevo intenzione di passare altri momenti come gli ultimi 145 anni ad aspettare Katrin.. ero stufo di scegliere donne che sceglievano stefan.. Io ero cambiato per lei, lei si era semplicemente attaccata a me nell'attesa del suo vero amore..a questo punto era arrivato il momento di tornare me stesso e smetterla di fare da baby sitter ad una ragazzina egoista.. si, tra un sorso di bourbon e l'altro me ne convinsi definitivamente.
 
POV ELENA
 
“Guardami negli occhi e dimmi che nn provi nulla per Damon”
Sarebbe dovuto essere cosi semplice e naturale riuscire a farlo, ma le parole nn riuscivano ad uscire dalla mia bocca, rimasi li, immobile a fissare i miei piedi domandandomi mentalmente cosa c'era che mi continuava a portare verso Damon.
Stefan se ne accorse, e probabilmente troppo triste ed esasperato decise di andarsene e mi lasciò da sola in quella grande casa vuota.
Cercai Damon, volevo parlargli, dirgli quanto ero preoccupata per lui ma nemmeno lui era in casa.. quando varcai la porta di camera sua mi avvicinai alla finestra per richiuderla  di colpo me lo trovai danvanti
-Cerchi qualcosa?- mi ringhiò senza la sua dolcezza che mi aveva cullata negli ultimi periodi –Cercavo te- risposi senza avere il coraggio di guardarlo in quei grandi occhi azzurri che troppo spesso erano stati in grado di leggermi dentro
-Be se non ti spiace sono passato solo per cambiarmi camicia, ho un appuntamento e sono abbastanza di fretta, le fanciulle di Mistic Falls richiedono la mia attenzione, e nn è buona educazione farle attendere- ghignò con un sorriso malizioso, e appena finita la frase alla sua velocità prese e mi lascio nuovamente sola.
Ero sconcertata
Perche tutta quella freddezza? Che fosse offeso o peggio arrabbiato con me proprio ora? Ora che non riuscivo piu a nascondere e capire i miei sentimenti per lui.. decisi di tornare a casa mia, quella casa stava diventando troppo ostile per me.
 
POV STEFAN
 
Basta, nn riuscivo piu a guardarla negli occhi, la mia Elena, la dolce ragazza per la quale avrei sacrificato tutto e tutti si stava allontanando da me per Damon.
Le avevo detto che era colpa mia, ma in fondo io avevo DOVUTO non VOLUTO abbandonarla per salvare Damon, e tutto quello che era accaduto dopo era una conseguenza alla quale io nn potevo ribellarmi, ma nonostante la mia assuefazione, nonostante klaus mi avesse soggiogato mi stavo ripulendo per lei, per il nostro amore che ora se ne stava andando.
Non volevo odiarla, sapevo bene quanto lei per prima stava soffrendo per i suoi sentimenti, ma una parte di me non risciva a non pensare quanto fosse simile a Katrin, se pur senza la sua cattiveria e malizia, stava finendo esattamente come 145 anni prima, una donna tra lui e suo fratello.
L unica decisione plausibile in quel momento era lasciarla allontanarsi e allontanarsi a sua volta, non voleva e poteva convincerla dopo aver visto il suo sguardo abbassarsi al sentire il nome di damon, ma non voleva nemmeno stare a guardare quei due avvicinarsi sempre di piu.. avrebbe spento quel tasto, per quanto iniziava a dubitare persino della sua esistenza.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


CAPITOLO 2
 
Il sole era sorto da poco su Mystic Falls ed Elena aveva appena aperto gli occhi, era difficile restare tranquilli in una situazione come la sua, oltre i problemi di cuore che si era trovata ad affrontare nelle ultime ore, anche la situazione di Alaric la stava preoccupando non poco, soprattutto considerando le ultime scoperte su i danni collaterali dell'anello la sua mente vagava verso Jeremy, pensava di proteggerlo mandandolo via da casa, ma forse non era stata la scelta giusta, soprattutto considerando che li era solo e senza protezioni.
Elena pensava da diversi giorni di andare a trovarlo, ma solo in quel momento capii che nn era più possibile rimandare il momento, cosi chiamò Bonni, per chiederle di accompagnarla, ma l’ amica di sempre le disse che visto come si erano lasciati non le sembrava di essere la persona più indicata, Caroline aveva già troppi pensieri per la testa a causa di Tayler e Alaric le consigliò di partire con Damon o Stefan, che erano sicuramente le persone più adatte, in vista anche dei possibili problemi che riuscivano sempre a tirarsi contro.
Una volta vestita si diresse al pensionato, ma l’accoglienza che i due le riservarono non era delle migliori:
Damon era in salotto, con la sua solita bottiglia di barboun e stefan invece era appisolato sul divano con delle sacche di sangue ai suoi pedi.
-Vedo che ieri non sono stato abbastanza chiaro nel dirti che avevo da fare- l’apostrofò Damon e Elena era talmente interdetta da non riuscire a trovare una risposta, si sentiva così triste e in colpa per com’era andata la giornata precedente che il suo istinto le disse di voltarsi e andarsene immediatmante ma Damon la superò e le si parò davanti.
Era talmente vicino che le iniziarono a tremare le gambe, e non riusciva a capirne il motivo, in fondo erano stati spesso insieme nell’ultimo periodo, ma solo dopo aver parlato con Stefan si era resa conto che l’attrazione verso di lui non era più ignorabile.
-Dimmi Elena, di cosa hai bisogno oggi? Da chi devi essere salvata? Quanto mi fai rimpiangere Katherine, lei almeno era in grado di salvarsi sempre da sola- disse con una risata che aveva il profumo del rancore e della rabbia.
Ancora prima che lei potesse rispondere entrò Alaric in casa, guardò i due fratelli e alzando gli occhi al cielo espose tutte le preoccupazioni per Jeremy che Elena non era riuscita a riferire ai due Salvatore.
-Io potrei avere una ricaduta e morderla nuovamente- rise Stefan tirandosene fuori e Damon inizò a inventarsi scuse sul fatto che aveva molto da fare, ma quando Alaric si offrì per portarla lui, ricordando che se il suo alterego ammazza famiglie fondatrici si fosse rifatto vivo la povera Elena sarebbe stata spacciata, Damon non ce la fece a mandare avanti il suo piano –va bene, va bene, accompagnerò io la povera piccola Elena, però è l ultima cosa che faro, poi ho intenzione di lasciare Mystic falls,il fatto che abbia un eternità davanti non vuol dire che io la voglia passare per sempre a fare il cavaliere dalla lucente armatura, sono sempre un vampiro, e anche piuttosto attraente-
 
POV DAMON
 
L’aveva vista entrare, bella e dolce come sempre e aveva subito capito che se solo lei avesse pronunciato una sola parola con quella voce perfetta lui si sarebbe sciolto in un secondo e aveva deciso di attaccarla, di ferirla per farla andar via da lui ma non poteva, e iniziava a dubitare che avrebbe mai potuto.
Se da una parte l’idea di un viaggio solo con lei lo stuzzicava non poco, dall’altra i pensieri della sera precedente erano li con lui, e non poteva farsi abbindolare di nuovo, lei sarbbe stata la solita Elena delle ultime settimane, per poi, una volta tornati a casa ributtarsi nelle braccia del perfetto Stefan, ma oramai era troppo tardi, grazie al caro professorino oramai era incastrato in un viaggio che sapeva molto di tortura con la donna che gli stava torturando senza saperlo quel cuore che non pensava più di avere.
-Perché mi odi?- le erano uscite così, senza pensarci e con la voce quasi incrinata dal pianto e Damon per la prima volta da tanto tempo si era trovato spiazzato, senza parole, non sapeva più se continuare la sua recita o fermarsi, accostare la macchina e abbracciarla e dirle quanto l’amava, quanto quell’amore gli togliesse il respiro e lo facesse soffrire, quanto era forte il desiderio di lei.
-Non potrei mai odiarti- disse semplicemente, ma sapeva bene che la sua piccola Elena non si sarebbe accontentata di quella risposta, e infatti dopo pochi attimi riprese il discorso –Sai Damon, ieri Stefan mi ha chiesto se provo qualcosa per te, e non ho saputo negarlo- al vampirò sembrò di sentire un tonfo al cuore, certo che non poteva essere visto che era ben più di un secolo che non batteva piu; accostò la macchina al ciglio della strada, con la sua super velocità andò al lato del passeggero e senza troppa grazie trascinò fuori dalla macchina Elena
-Ai! Mi fai male Damon!- gridò la ragazza –Adesso basta Elena! Cosa vuol dire che non sei riucita a negarlo? Cosa vuol dire? Ti rendi conto che stai iniziando a giocare con me come giocava Kathrine?! Almeno pero lei ci veniva a letto con me!- si rese conto immediatamente di essere stato troppo duro con lei, ma dannazione, era pur sempre un vampiro crudele, penso quasi ridendo di se stesso pensando a come si era ridotto.
Elena scoppiò a piangere, frustrata da quelle parole cosi vere e si accasciò su quel sedile che tante volte l’aveva ospitata.
-Scusa Elena, non prendermi sul serio, lo sai che sono il solito idiota..- provò a rimediare –No Damon, hai ragione, sono io… sono io che continuo ad avvicinarmi e ad allontanarmi da te non considerando i tuoi sentimenti, solo che non capisco più i mie.. non sei un amico, non lo sei più da molto tempo.. sei qualcosa di più, ma ammettere cosa mi renderebbe uguale a lei.. e non voglio, non potrei sopportarlo..- disse e avvicino il suo viso a quello del vampiro per porgergli un dolce bacio sulle labbra.
Lui rimase cosi interdetto che per il primo istante non fece nulla, poi prese quel viso angelico e la spinse a sé, la baciò con una intensità tale che lei smise persino di pensare o respirare.
 
POV ELENA
 
Era in quell’auto da quasi un’ora ormai e non era riuscita ad aprire bocca, ma doveva sapere, doveva sentirselo dire il motivo del suo odio anche se sapeva bene di meritarselo, ma non si sarebbe mai aspettata la propria reazione.
Una volta confessato di provare qualcosa per lui e di aver ammesso che l’unico motivo che la fermava era la paura di diventare come Katherine non resistette più.
La voglia di posare nuovamente le sue labbra su quelle del vampiro dagli occhi color ghiaccio era troppa ma non si sarebbe mai aspettata che lui trasformasse un innocente bacio in quello che era diventato uno dei momenti più passionali della sua vita.
Sentiva il suo corpo schiacciato tra il sedile e Damon e le mani di lui che le accarezzavano il volto.. Per quanto avrebbe voluto lasciarsi andare non poteva, la sua coscienza era troppo forte –Fermati ti prego-
Vide di nuovo lo sguardo deluso sul volto di Damon e continuò –Lo vorrei, vorrei baciarti e vorrei che le cose fossero diverse, o forse vorrei non provare più nulla per te e tornare ad amare stefan, ma non funziona così.. Ma non possiamo, una volta tornati forse è davvero meglio che tu parta, non posso continuare a farti soffire, e non posso far soffire Stefan, avete già sofferto abbastanza 145 anni fa.. vi devo lasciare andare Damon-
 
POV DAMON
 
L’aveva avuta tra le braccia per un istante che gli aveva fatto sentire tutto il sapore dell’eternità per poi perderla di nuovo.
Capiva i suoi sensi di colpa, e capiva l’impossibilità a gestirli, in fondo era solo una diciott enne confusa.. doveva andarsene era la scelta giusta, ma non prima di aver tentato il tutto per tutto in quei due giorni che gli rimanevano.

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Capitolo 3
*** TERZO CAPITOLO ***


TERZO CAPITOLO
 
POV STEFAN
 
Era deciso come non mai, nel grande salotto del pensionato continuava a bere sacche di sangue e alcolici di ogni genere. Lo sguardo di Elena mentre non riusciva a negare l’amore che provava per Damon lo continuava ad affliggere, stava facendo qualsiasi cosa in suo potere per dimenticare, per dimenticarla forse, o semplicemente per stare fuori dalla sua vita, almeno fino al momento in cui lei avesse preso una decisione.
Nello stesso tempo cercava di offuscarsi la mente con  una dose massiccia di alcol per non pensare a quei due insieme in macchina verso la nuova casa di Jeremy, sapeva bene che era colpa sua, che avrebbe potuto essere lui ad accompagnarla, ma, a differenza di Damon, lui non ce l’avrebbe potuta fare a stare li accanto a lei senza averla avuta tutta per se.
Mentre era ancora immerso nei suoi pensieri Caroline fece capolinea nella stanza
-Stefan, abbiamo un problema.. Klaus- iniziò la bionda vampira, stupita della situazione in cui aveva appena trovato l’amico e quasi delusa che ad aiutarla ci fosse Stefan. In queste occasioni il fratello vampiro era sicuramente più utile – Ho saputo da Rebekah che Klaus ha deciso di partire tra qualche giorno, e di portare con se Elena-
 
POV DAMON
 
Erano in macchina oramai da ore, dopo il loro piccolo scontro-incontro si erano rivolti la parola a malapena, lui continuava a guidare senza sosta mentre lei guardava le campagne che passavano veloci fuori dal finestrino.
Il viaggio era molto lungo, e lui immaginava quanto lei potesse essere stanca, cosi, dopo ancora qualche miglio, accostò in una stazione di servizio con motel annesso.
-Damon, cosa stiamo facendo?- chiese lei imbarazzata –Ci stiamo semplicemente fermandoci per la notte- disse lui sbuffando mentre alzava gli occhi al cielo.
Possibile che quella ragazza avesse tutte le intenzioni di farlo impazzire? Quattro ore prima l’aveva baciato per poi ritrarsi e ritrattare tutto, ora si stupiva e lo guardava quasi con terrore semplicemente perche si era fermato in un Motel per la notte? Scese dalla macchina e si diresse alla reception intimando Elena di aspettarlo li.
 
POV ELENA
 
Elena iniziò ad agitarsi, sapeva che lui non le avrebbe fatto nulla senza che lei volesse, ma era proprio questo il problema, non era più cosi convinta di non volere nulla da lui.
Le ultime ore in quella macchina, dopo il bacio, erano state un tumulto di emozioni, e per quanto il senso di colpa aleggiasse in lei, era più il desiderio ad animarla.
Era certa che Damon avesse preso un'unica stanza, anche solo per poterla proteggere, ma appena il ragazzo si avvicinò nuovamente alla macchina per farla scendere lei guardandolo curiosa non potè fare a meno di chiederglielo –Qual è la mia stanza?- e lui scoppiò in una fragorosa risata che quasi la mise in imbarazzo –La tua stanza principessa? Ti rendi conto che hai la capacità cronica di attirare problemi come nessuno? Mi spiace ma dovrai per forza godere della mia compagnia stanotte, e non pensare di abbandonarmi su una scomoda poltrona, ti toccherà dividere il letto con me, sempre che tu non voglia dividere altro, lo sai che non direi mai di no ad una bella fanciulla-
Continuò prendendole la sacca e spingendola con fare dolce, al contrario delle sue parole dure e ironiche, verso la camera.
Una volta entrati Elena decise di farsi una doccia prima di buttarsi a letto per togliersi la fatica del viaggio, e anche per cercare di rilassarsi un attimo.
L’acqua le scorreva sul viso e sul corpo rigenerandola ma dopo pochi minuti fece una scoperta che la mise in totale imbarazzo, nel bagnetto del Motel non c’erano asciugamani, e lei aveva dimenticato la sua sacca in camera.
 
POV DAMON
 
Ero comodamente disteso sul letto, dopo aver soggiogato la cameriera per farmi portare una doppia razione di alcolici e qualcosa da mettere sotto i denti per Elena che la senti chiamarmi. Mi alzai dirigendomi verso il bagno ma appena misi la mano sulla maniglia senti lei che mi disse di non aprire.
Un sorriso fece capolino sul mio viso, quella ragazza era adorabilmente impossibile.
-Damon non ci sono asciugamani…e non so ne come asciugarmi ne come uscire- la sentì sussurrare imbarazzata –Be, se mi fai entrare posso sempre asciugarti io- dissi malizioso con il sorriso appena spuntato sul mio viso che nel mentre diventava un ghigno malizioso e impertinente, ma intanto ero già fuori dalla porta a prendere dalla mia nuova amica cameriera un asciugamano, ma abbastanza furbo da prenderne uno non troppo grosso.. la ragazzina mi stava facendo impazzire.. non avevo di certo vagato per 145 anni sulla terra senza imparare nulla, pensai.
Elena doveva essersi appena accorta che l’asciugamano la copriva appena, perche senti uno sbuffo, ma contro ogni mia possibile previsione la vidi uscire dal bagno senza fretta e senza rinchiudersi nuovamente li dentro con la sua solita fretta una volta preso gli abiti.
 
POV ELENA
 
Si era resa subito accorta che Damon doveva averlo fatto apposta a darle quel telo striminzito, ma se voleva giocare, era ben pronta anche lei.
Uscì dal bagno con passo lento, sensuale, prese la borsa e ne tirò fuori un pantaloncino e una canotta per dormire, ma invece di tornare in bagno per indossarlo, si voltò verso Damon e gli chiese –Ti dispiacerebbe voltarti un istante che così mi vesto?- -Be, Elana, per quanto nulla di quello che sei potrebbe sconvolgermi, dopo aver visto Kathrine diverse volte senza abiti, be direi che essendo io un gentiluomo mi volterò- disse teatralmente voltandosi verso il muro.
Quella frase la irritò, come se lei e quell’odiosa vampira fossero la stessa cosa, e odiava il fatto che lui dovesse essere per forza così odioso.
Era stata sincera con lui, l’aveva baciato, gli aveva detto che provava qualcosa per lui, perchè quel dannato vampiro non poteva capire che non era così facile per lei? Come poteva non capire, era stata la fidanzata del fratello, aveva cercato Stefan per mesi e lui con quei due occhi di ghiaccio continuava a tentarla e farla impazzire.
Si mise in fretta i pantaloncini e la maglietta, e si posizionò alla destra del letto sotto le coperte, non sapeva se era la stanchezza o se realmente la temperatura in quella stanza era molto bassa ma iniziò a tremare, Damon se ne accorse e lasciando momentaneamente quell’atteggiamento odioso si avvicinò a lei preoccupato, le sfiorò la fronte e si rese conto che doveva avere la febbre alta.
 
POV DAMON
-Piccola, ma tu scotti- disse seriamente preoccupato ma la ragazza lo tranquillizzo subito –Damon, sarà solo un po’ di stanchezza, non mi sento così male, davvero, ho solo tanto freddo… potresti metterti qua vicino a me?- gli sussurrò dolcemente.
Era così indifesa, piccola e dolce, che Damon si chiese come avrebbe mai potuto odiarla, come aveva potuto passare la giornata a cercare di ferirla, si stese accanto a lei sollevandola leggermente e posandola sul suo forte torace, facendo ben attenzione che lei rimanesse coperta.
Avrebbe voluto darle un po’ del suo sangue per farla sentire subito meglio, ma era certo che Elena non avrebbe accettato, quindi iniziò semplicemente a coccolarla.
-Sai Damon, mi sei mancato tanto, lo so che ti sto facendo del male non riuscendo ad essere chiara- lui le posò un dito sulle labbra per farla tacere –Principessa, io ci sarò sempre per te, te l’ho promesso ricordi?- e in quel momento accadde qualcosa che Damon non si sarebbe mai aspettato.
Per la seconda volta in un giorno lei gli prese il viso tra le mani e lo baciò, non era un bacio dolce, c’era tutta la frustrazione dell’attesa e dei rimorsi in quel tocco, tutta la passione nascosta fino ad allora. Lui la prese tra le braccia e continuò a baciarla accarezzando quello splendido corpo e questa volta lei non sembrava volersi fermare ma Damon non poteva averla così, non voleva una notte, la voleva per sempre.
 
POV ELENA
 
Elena non sapeva esattamente cosa stava facendo, pensò semplicemente che lo voleva, che era stanca di ferire quei grandi occhi azzurri che per lei c’erano sempre stati, alle conseguenze avrebbe pensato l’indomani ma dopo che lui la baciò con passione e le accarezzò il corpo lo vide fermarsi, ricoprirla per bene e posarle un dolce bacio sulla guancia –Mia dolce principessa, quando sarà, se mai sarà, accadrà perche tu lo vorrai veramente anche il giorno dopo, e quello dopo… e quello dopo ancora.. io t amo- e le parole che uscirono dalla bocca di Elena erano ancora più stupefacenti, ma totalmente sincere –Anch io ti amo Damon- ne era certa, li amava entrambi, amava Damon e amava Stefan, in maniera diversa.
Solo che nell’ultimo periodo aveva come la sensazione che per quanto l’amore che provava per Stefan fosse puro e sincero, fosse anche più infantile, forse appartenente ad un passato al quale lei voleva aggrapparsi a tutti i costi, ma quello che sentiva per Damon era travolgente.
 
Si addormentarono così, l’uno nelle braccia dell’altro, forse sereni e completi per la prima volta. 

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Capitolo 4
*** QUARTO CAPITOLO ***


QUARTO CAPITOLO
 
POV STEFAN
 
Se Klaus voleva portarla via con se, se Klaus era così tranquillo da lasciare Mistic Falls con Elena voleva dire che non sapeva che tutti i vampiri erano collegati in una linea di sangue, compresi i suoi amati ibridi e proprio per questo forse c’era ancora una possibilità di fare un patto con lui.
Stefan si diresse verso la grande casa dell’originario e una volta entrato se lo trovò davanti
-Klaus, sono qua per parlarti- disse con tono grave ma il vampiro non sembrava in vena di parole –Dove sono i miei paletti?- lo aggredì cosi Stefan dovette mettersi a spiegare il piccolo problema che avevano avuto con Alaric prima di poter continuare – detto questo, oltre ai paletti c’è ancora tua madre Klaus, e visto che le cose sono leggermente cambiate dal momento che uccidere un originario vuol dire uccidere anche tutta la sua linea di sangue sono qua per chiederti un’alleanza, tra me te e Damon, per trovare il paletto mancante e sconfiggere Ester. A prova della mia buona fede ti lascio i due paletti che avevamo. Tutto questo ad un patto, che tu lasci vivere ad Elena una vita normale, che non la porti via dalla sua casa- Klaus versandosi una sacca di sanue in un grosso bicchiere di cristallo ci riflettè un istante per poi voltarsi e stringere la mano a Stefan –Affare fatto, hai la mia parola, non la porterò via dalla sua vita, ma continuerò ad usare il suo sangue.-
 
POV DAMON
 
Vederla dormire tra le sue braccia gli dava una tranquillità che aveva provato solo molto tempo prima, quando era ancora un essere umano e ciò lo fece quasi commuovere.
Com’era possibile che si fosse innamorato a tal punto di quella piccola umana, non riusciva a darsene una ragione, e tanto meno a darsi pace.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, compreso sparire dalla sua vita pur di renderla felice. L’amava a tal punto che avrebbe sacrificato qualsiasi cosa per lei, anche se era ben consapevole che un’intera esistenza senza quei dolci occhi non avrebbe avuto senso.
Era li a guardarla e nello stesso tempo aveva un senso di timore, si ricordava perfettamente ogni istante e ogni gesto della sera prima, avrebbe potuto farla sua, ma aveva desistito proprio per non rischiare che in quel momento lei si pentisse, ma conoscendo la sua piccola Elena era possibile che nonostante ciò lei si chiudesse in se stessa ugualmente.
La vide iniziare a muoversi dolcemente, a stiracchiare gambe e braccia prima di aprire i suoi grandi occhi nocciola e guardarlo.
Lo sguardo che vede però non era pieno di timore ed imbarazzo, bensì era tranquillo e cordiale.
-Buongiorno principessa- soffiò nel tono più dolce che fosse capace di emettere e lei sorrise –Buongiorno Damon- ed inaspettatamente si rannicchiò ancora di più tra le sue braccia.
Il vampiro rimase piacevolmente sorpreso e la strinse ancora più a se prima di iniziare a farle il solletico per cercare di svegliarla. Sarebbe rimasto volentieri per sempre in quella posizione ma avevano una missione da rispettare.
-Damon, cinque minuti… ho troppo sonno- disse mentre si contorceva dalle risate per il solletico –Ah ah… la mia piccola principessa soffre il solletico?! Bè mi spiace pelandrona, ma dobbiamo proprio sbrigarci se vogliamo andare a prendere Jeremy, per quanto ti assicuro rimarrei qua, e non solo a farti il solletico- le disse facendo spuntare quel suo sorriso sghembo che aveva conquistato centinaia di donne nell’arco della sua non vita.
Le sue guance si arrossarono immediatamente, probabilmente ripensando ai baci appassionati che si erano scambiati poche ore prima in quello stesso letto che sapeva così tanto di loro.
Damon nel mentre si era alzato ed era gia sotto la doccia, cercando anche di togliersi dalla testa i baci e le carezze della notte, era ben consapevole che probabilmente quella era stata l’unica notte che lei gli avrebbe concesso, e sapeva che per quanto era stato un gentiluomo non era certamente andata come lui aveva desiderato.
Dopo aver preso una colazione veloce si rimisero in viaggio, non mancava molto e passarono le ultime miglia a chiacchiere e ridere.
 
POV ELENA
Si sentiva strana, era sorpresa di riuscire a ridere e scherzare così con Damon, si sentiva per la prima volta da tanto tempo una ragazza normale, anche se di normale non aveva nulla.. era strano che proprio il vampiro era la persona che la rendeva tranquilla e la faceva star bene.
Ma tutto quello che era accaduto nelle ultime ore non riusciva comunque a farla sentire totalmente tranquilla, il pensiero di Stefan a casa la rendeva triste, quello che aveva fatto l’aveva fatta sentire sporca, l’aveva fatta sentire come Kathrine, e forse era proprio quello il problema, era molto più simile a lei di quanto pensasse.
 
Una volta preso Jeremy gli spiegarono la situazione, e gli chiesero anche di parlare con Rose, per riuscire a scoprire chi era l’originario da cui discendevano, per riuscire a scoprire qual era il vampiro da non uccidere assolutamente ma Rose disse loro che non era stato uno della famiglia a trasformarla, bensì una certa Mary Porter. Appena sentito quel nome a Damon spuntò un sorriso malizioso che Elena proprio non riuscì ad ignorare
-Cosa hai da sorridere?- le chiese la ragazza visibilmente infastidita
-Nulla, era una…diciamo che abbiamo avuto modo di conoscerci negli anni- disse con un ghigno
-Possibile che tu sia andato a letto con tutti i vampiri che hai incontrato?- urlò Elena sorprendendo Jeremy e Damon che subito si affrettò a calmare la situazione –Elena forse è il caso che ti calmi e ne parliamo più tardi- ma la ragazza era come impazzita –Parlare? Di cosa dovremmo parlare? Del fatto che non sei in grado di non portarti a letto qualsiasi ragazza, vampiro o umana che tu incontri? Rose, Rebekah, Caroline, Kathrine, mia madre,Sage e  ora anche questa Mary-
Damon accostò la macchina, scese e chiese a Jeremy di aspettare un attimo, trascinò per la seconda volta in ventiquattro ore Elena giù dal sedile e una volta allontanati abbastanza da poter parlare senza che Jeremy potesse ascoltare iniziò a urlare lui –Adesso mi spieghi cosa ti prende? Lo sai che sono in giro da 145 anni, e oltre all’ elenco che hai stilato pochi attimi fa ce ne sono molte altre, ma questo non riguarda te, non riguarda noi e soprattutto la tua reazione non ha senso per niente , te ne rendi conto?- sbraitò il vampiro fuori di se, non riusciva a capire perché Elena fosse impazzita così.
Dopo che lei l’aveva baciato si era resa conto che la ragazza provava qualcosa per lui, ma se qualcuno doveva farsi saltare i nervi era lui, non certamente lei. –Elena, pensaci, sei tu quella che bacia me e va a letto con Stefan, non osare mai più venire a farmi una morale fino a quando non avrai preso una decisione definitiva-
Elena improvvisamente si vergognò di se stessa, non riusciva a comprendersi, quell’uomo la faceva andare via di testa, la faceva comportare in un modo che non le apparteneva.
-Damon, mi spiace, non dovevo urlarti in faccia, tu mi fai perdere il controllo, tu senza volerlo tiri fuori il peggio di me. Volevo capire i miei sentimenti per te in questo viaggio, e per quanto non posso negare che ci siano, non sono sani, salutari. Non puoi essere tu la mia scelta. Mi spiace Damon-
Il vampiro la fissò con quei grandi occhi azzurri senza dispiacere, ma con rabbia, ma il tono rimase sorprendentemente calmo e pacato –Sei una codarda, non mi stai dicendo che non sono la tua scelta perche non mi ami, ma perché con me vivi, perche con me non passi le tue giornate sapendo cosa accadrà il minuto dopo. Bè sai, mi hai fatto capire che non sono io a non essere la tua scelta, ma sei tu che non sei la mia. Ora se non ti dispiace risaliamo in macchina, non vedo l’ora di arrivare a Mistyc Falls per lasciarla definitivamente- detto questo si incamminò verso la macchina e a nulla servirono le suppliche di Elena e i tentativi di fermarlo.
 
UNA SETTIMANA DOPO
 
Damon aveva abbandonato la città, dicendo a Stefan che avrebbe trovato Mary e gli avrebbe fatto sapere chi l’aveva trasformata e di chiamarlo se ci fossero state emergenze. Non aveva nemmeno salutato Elena, non la voleva vedere. Le sue parole l’avevano ferito e deluso. Avrebbe potuto accettare di sentirsi dire che non provava sentimenti per lui, ma essere accantonato perché lei non riusciva ad accettare di essere gelosa di lui era inconcepibile.
 
Elena era nella sua stanza, era una settimana che si sentiva vuota, si scopriva ogni tanto a fissare la finestra in cui troppo spesso Damon era solito entrare e sorprenderla con le sue battute sottili e quel suo sorriso enigmatico. Eppure lei aveva scelto Stefan, anche se sempre più spesso si trovava a pensare di non aver scelto affatto. Di aver voluto semplicemente lasciare tutte le cose come stavano senza complicare nulla.
Lui non l’aveva nemmeno salutata,una volta arrivati a casa dal viaggio a Denver, le aveva semplicemente aperto la portiera senza degnarla di uno sguardo ed era sgommato via.
Aveva scoperto solo due giorni dopo da Stefan che appena arrivato a casa aveva sistemato le sue cose e se ne era andato. e Elena aveva provato a chiamarlo più volte, ma lui aveva sempre rifiutato ogni chiamata, aveva provato a chiedere a Bonnie di rintracciarlo, ma sembrava come scomparso dalla terra, aveva chiesto a Stefan se sapeva dov era andato il fratello ma nemmeno quello era servito a molto.
Jeremy era molto preoccupato per la sorella, era da ormai una settimana che non usciva di casa, mangiava a malapena e non voleva vedere nessuno. Si era subito reso conto che il motivo era Damon, che doveva essere successo qualcosa in quei due giorni di viaggio, e per quanto se avesse potuto scegliere lui per lei avrebbe preferito Stefan, si era altrettanto convinto che lei doveva dare un’occasione a Damon per riuscire ad essere felice.
Damon non aveva salutato Elena, ma la notte prima di partire era andato da lui, gli aveva detto di chiedere a Rose di rintracciare Mary e gli aveva dato un numero per le emergenze e Jeremy decise che era arrivato il momento di utilizzarlo:
-Dimmi Jeremy, è successo qualcosa?-
-Hai trovato Mary?- gli chiese per iniziare
-Si Jeremy, ma purtroppo l’aveva trovata prima Kol, è morta, dovrai chiedere a Rose di rintracciarla per noi-
-Ok Damon, ma ora è meglio che torni presto a casa- il vampiro rimase sorpreso da quella richiesta, era stato chiaro sul fatto che non voleva tornare
-Cosa è successo Jeremy? Elena sta bene?- chiese seriamente preoccupato
-No Damon, non esce dalla sua stanza da quando sei partito, non mangia, non vuole vedere nessuno, non mi interessa il motivo per il quale avete litigato, e quanto ancora vorrete fare gli orgogliosi, ma non posso passare un’altra notte sentendola singhiozzare.-
-Va bene, per l’ora di cena sarò da voi, ma non tornerò a Mistyc Falls, farò in modo che mangi.
Elena era seduta sul letto da ore oramai, teneva in braccio il suo orsacchiotto, quello stesso orsacchiotto che Damon eveva tenuto in braccio tante volte quando era venuto a infastidirla.
Aveva scelto di non scegliere Damon, e si era resa conto in quella settima che aveva sbagliato, o che almeno non lo voleva perdere 
Sapeva che non poteva chiedergli di rimanergli accanto in eterno ad aspettare che lei trovasse il coraggio di dare voce ai suoi sentimenti, ma non poteva immaginare una vita senza quei due occhi chiari che la scrutavano dentro.
 
-Hai intenzione di lasciarti morire di fame?- le chiese sedendosi accanto a lei.
Elena era sorpresa, aveva chiuso gli occhi per un istante e quando li aveva riaperti si era vista Damon li sul suo letto.
-Pensavo che te ne fossi andato- disse con una voce che preoccupò Damon, era assente, senza tono con lo sguardo triste e gli occhi segnati da occhiaie e arrossati.
-Infatti, ma Jeremy mi ha chiamato, mi ha detto che non stavi bene, ed ero preoccupato, mi spieghi cosa sta succedendo? Pensavo di aver capito che io facevo uscire il peggio di te, pensavo che andandomene tu saresti stata meglio- le disse sinceramente prendendole la mano e accarezzandola piano col pollice
-Mi manchi Damon, pensavo che sarebbe stato più facile ignorare i miei sentimenti per te, ma non ci riesco. Continuo a pensarti, continuo a chiedermi dove sei, cosa stai facendo, se mi stai pensando. Sto impazzendo Damon, e non eri te a tirar fuori il peggio di me, era il mio negare i miei sentimenti che mi stava facendo impazzire.-
-Facciamo una cosa piccola, ora tu vai in bagno, ti lavi il viso e scendi con me in cucina. Devi mangiare qualcosa, poi parleremo e troveremo una soluzione, te lo prometto.-
Elena sorrise, per la prima volta da una settimana e fece come gli aveva detto quel vampiro impulsivo che la stava guardando con tale dolcezza da farla sciogliere.
Damon era ai fornelli quando lei scese in cucina, dopo essersi sistemata per avere un aria decente.
Provò a ringraziarlo per essere tornato per l’ennesima volta ad accuparsi di lei ma lui le si avvicinò serio alzando un dito vicino al suo viso e le disse bloccandola–No no signorina, prima finisci di mangiare, poi avrai tutta la mia attenzione- cosi Elena fece come gli aveva detto e finì tutto il cibo, sparecchiò e si mise a sedere sullo sgabello accanto a Damon
  -Che cosa farai ora Damon?- le chiese con voce timorosa e lui la fissò facendo quello strano gioco con gli occhi che le era tanto mancato
-Mi assicurerò che tu stia bene, e poi penso che me ne andrò, cercherò di rifarmi una vita- le disse sincero mentre riprendeva a coccolarle la mano
-Ti prego Damon, non andartene, non lasciarmi di nuovo.- lo implorò Elena gettandosi tra le sue braccia e Damon non potè non sciogliersi sentendosela addosso. Gli era mancato il suo odore, la sua pelle soffice e quei capelli che gli accarezzavano il viso. Elena iniziò a singhiozzare sommessamente stringendolo più forte a se e lui le alzò il mento con il pollice e le sorrise, il sorriso più dolce che Elena avesse mai visto.
-Principessa, ora devi dormire, ti prometto che non me ne andrò da nessuna parte se preferisci così, ma voglio che tu stia meglio.- Elena finalmente si calmò, e con uno sguardo velato di lacrime trovò il coraggio di chiederglielo –Rimarrai a dormire con me Damon?- il vampiro la prese tra le sue forti braccia e la portò nella sua stanza, accoccolandosi a lei nel letto soffice e riempendola di dolci baci sulla fronte e sulle guance finchè finalmente lei non cadde in un sonno tranquillo.
 

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Capitolo 5
*** QUINTO CAPITOLO ***


GRAZIE A TUTTI PER I COMMENTI... UN PO' CORTINO QUESTO CAPITOLO MA CERCHERO' DI RIMEDIARE AL PIU' PRESTO.

QUINTO CAPITOLO
 
La luce dell’alba stava entrando dalla finestra e Damon ed Elena erano abbracciati in un dolce sonno, stretti l’uno alla altra come a non volersi perdere mai più.
Damon aprì gli occhi e sorrise a vedere quel dolce viso appoggiato nell’incavo del suo collo.
Si rese conto di desiderarla come non aveva mai desiderato niente e nessuno nella sua vita, ma era ben consapevole di dover aspettare, di dover andare con calma per non spaventarla, per non farla richiudere nel suo guscio che troppo spesso usava quando si sentiva confusa. Era così assorto nei suoi pensieri che non si era resa conto che Elena si era appena svegliata e lo stava guardando con uno sguardo rapito.
 -Buongiorno-disse la fanciulla dandogli un timido bacio all’angolo della bocca a cui lui subito rispose con un tenero bacio a fior di labbra.
-Elena, lo sai vero che se vuoi davvero che io continui a dormire con te, a stare con te, dovremmo parlare a Stefan e a tutti gli altri- il vampiro sapeva bene che era un rischio parlare in questo modo ad Elena, ma la ragazza lo sorprese nuovamente rispondendogli che andava bene, che nel pomeriggio sarebbero andati da Stefan.
Damon era così felice che la strinse a se ed iniziò a baciarla, iniziò ad accarezzarla dolcemente e lei rispose a quei baci e a  quelle carezze.
Elena lo fermò e si tolse la piccola camicia da notte che la copriva rimanendo quasi nuda davanti al vampiro.
-Elena, sei sicura che è quello che vuoi?- soffiò Damon, visibilmente turbato ma la risposta di Elena fu chiara. Iniziò a baciarlo con passione e in pochi attimi Damon fu sopra di lei. La loro pelle si stava fondendo in un'unica cosa, mentre lui la prendeva con dolcezza lei non aveva mai smesso di accarezzargli la schiena, di aggrapparsi al suo collo mentre mille sensazioni diverse la attraversavano; lo sentiva, lo sentiva davvero, non solo fisicamente, si sentiva completa e stava provando sensazioni che non aveva mai provato prima. Era felice.
Damon d’altro canto si sentiva finalmente appagato, lei era li, lei finalmente era sua.
­-Non andartene mai più da me- gli bisbigliò Elena mentre erano sdraiati ed esausti uno accanto all’altro e lui sorrise, un sorriso sincero, rispondendogli –Signorina Gilbert, bastava così poco per portarla a perdersi per me?- disse prendendola in giro e lei gli lanciò un cuscino in viso, consapevole del fatto che il suo forte vampiro quando si trattava di emozioni reagiva in modo canzonatorio –Elena, non me ne andrò mai da te, sono tuo, e tu sei mia ora, ricordatelo-
 
POV STEFAN
 
Era andato a svegliarla, per vedere come stava.
Si era reso conto che dalla partenza di Damon lei non era più la stessa, ma non si sarebbe mai aspettato di sentirli insieme, di sentire i loro sospiri mentre facevano l’amore. Lei aveva scelto, era chiaro. Si sentì a pezzi, Stefan l’amava, e il pensiero di averla persa lo lacerò dentro ma come potevano avergli fatto questo. Non si erano nemmeno degnati di parlare con lui, avevano passato la notte insieme senza preoccuparsi di lui. Quella non era la sua Elena, cosa aveva fatto Damon alla sua ragazza?
Decise di entrare in camere e li vide li, nel letto, vicini ed abbracciati.
Elena arrossì immediatamente, era in quel letto con Damon e non si sarebbe mai aspettata di farlo sapere in quel modo a Stefan
-Vedo che hai preso la tua decisione- disse il vampiro in tono grave
-Stefan, io… non avrei voluto che lo venissi a saperlo così- cerco di scusarsi la ragazza
-Elena, era una settimana che non uscivi di casa, avevo capito che era Damon il problema, non mi sarei mai aspettato che ci andassi a letto prima di parlarne con me, ma sicuramente non è la scelta che mi lascia stupito. Damon riesce sempre ad ottenere quello che vuole, se non indossassi la verbena penserei addirittura che ti stia soggiogando, perché non c'è più nulla in te della Elena che avevo conosciuto-
-Fratello, ora stai esagerando, eravamo d’accordo che avremmo rispettato la sua scelta- ringhiò offeso Damon
-Ed è   quello che farò infatti.. vi auguro il meglio- disse e spari esattamente come era apparso.
Damon si voltò istintivamente verso Elena, che appariva sconvolta e in cuor suo ebbe il timore che l’apparizione di Stefan le portasse nuovamente via il suo piccolo amore
-Elena, se vuoi cambiare idea, è questo il momento di dirlo- le disse prendendole la mano
-No, non voglio rinunciare a te, sono solo triste per come l’ha scoperto Stefan, mi sento una persona orribile- le rispose la ragazza, alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno per farsi una doccia
-Non sei una persona orribile, anzi, sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto- Elena si voltò sorridendogli e chiuse la porta alle sue spalle.
Una volta sotto l’acqua calda Elena si mise a pensare alla faccia ferita di Stefan, era stata sincera con Damon. Realmente non voleva rinunciare a lui, ma si sentiva veramente triste per come si era comportata. Se pensava a solo un anno prima e all’amore che la legava a Stefan non riusciva a spiegarsi come era potuto accadere, come aveva potuto innamorarsi di Damon.
Si, amava Damon.
Una volta uscita dalla doccia si aspettava di vedere il vampiro dagli occhi celesti, invece trovò solo un bigliettino “Piccola ho delle cose da sistemare, ci vediamo dopo. Un bacio”.
Sorrise portandosi al cuore quel piccolo biglietto.

-Io non ci posso credere- disse Caroline facendola sussultare
-Ho capito che siete ormai tutti vampiri, ma se non volete farmi venire un colpo dovrete iniziare ad entrare dalla porta, e non spuntarmi in stanza ogni tre per due!- disse Elena ridendo già consapevole di quello a cui la sua amica non poteva credere
-Dimmi che non è vero, dimmi che tu e Damon non avete fatto sesso!- le disse seria Caroline
-Non posso, perché è cosi invece, mi sono resa conto di essere innamorata di lui- le disse sinceramente
-Non ci posso credere, quando ho visto Stefan andare via da qua con la faccia triste e mi ha detto il motivo pensavo fosse impazzito.. quindi... sei convinta della tua scelta?- le chiese titubante
-Si, ne sono convinta- sorrise-pero mi devi aiutare, non so come dirlo a Bonnie, lo sai cosa pensa lei di Damon, e sicuramente dopo che ha trasformato sua madre in un vampiro la situazione non è andata a migliorarsi… ho paura che non mi perdonerà mai per aver scelto Damon-
Caroline cercò di tranquillizzarla, si, nessuno sarebbe stato felice di scoprire la sua amica e Damon insieme, ma con un po’ di tempo era certa che tutto si sarebbe sistemato.
 
La giornata passò tranquillamente, Elena e Caroline si guardarono un film comodamente sul divano mangiando pop corn e caramelle. Elena si sentiva veramente felice, era con una delle sue migliori amiche e stava aspettando Damon, che non tardò ad arrivare, stranamente suonando al campanello questa volta.
-Ciao barby, ciao principessa- esordì sorridendo
-Damon- si limitò a dire tra i denti Caroline, sapeva che doveva farselo piacere per il bene di Elena, ma aveva bisogno ancora di un po di tempo- dove sei stato oggi?- gli chiese poi curiosa
-Da Rebekkah- rispose semplicemente
Le due ragazze si voltarono sbigottite, entrambe sapevano che la bionda aveva un attaccamento morboso ed inquietante verso Damon, e ora che lui usciva con Elena era decisamente strano e contro ogni aspettativa che lui iniziasse a frequentarla
-Come scusa?- gli chiese Elena cercando di nascondere il nervosismo che stava crescendo in lei
-Elena tranquilla, ora che sia Ester sia Alaric, o meglio, l’oscuro Alaric, vogliono ucciderli dobbiamo essere tutti dalla stessa parte, e mentre Stefan si sta occupando con Klaus di cercare il paletto, io e Rebekah stiamo cercando la madre-
-Damon, non so se mi sta bene che tu veda quella vampira- le disse lei guardandolo in cagnesco. Quel dannato vampiro la faceva veramente irritare. Solo poche ore prima erano a fare l’amore e subito dopo lui l’aveva lasciata da sola per passare il pomeriggio con quell’irritante bionda. Non ci poteva credere.
-Scusa Damon, ma io e Caroline avevamo dei programmi- disse per fargliela pagare-ti spiace se ci vediamo domani? Stavamo per uscire.-
Damon alzò gli occhi al cielo… come poteva credere che avesse qualche interesse per qualsiasi altra persona al mondo dopo che aveva passato l’ultimo anno e mezzo a proteggerla e desiderarla?
-Come vuoi- disse sbattendo la porta d’entrata e sparendo dalla loro vista.
 
-Elena, non è il caso che smetti di bere tequila? Di solito non bevi più di una birra- cercò di frenarla Caroline, stupita e divertita dalla gelosia dell’amica, ma nello stesso tempo preoccupata per la quantità di alcol che stava ingerendo.
-Caroline, non fare la guastafeste, non può sempre e solo divertirsi quello stupido vampiro-
Caroline cercò di spiegarle che quello che Damon e Stefan stavano facendo era solamente per proteggere lei e tutti quanti loro, che era palese l’amore che provava per lei e non doveva preoccuparsi, ma tutto sembrava inutile. Elena non voleva sentire ragioni, e stava pericolosamente raggiungendo il limite che il suo corpo poteva reggere.
Caroline preoccupata senza farsi vedere decise di mandare un messaggio a Damon chidendogli di venire e dopo pochi minuti il vampiro fece la sua entrata al Grill.
 
-Da quando bevi?- le chiese divertito
-Da quando sei diventato un moralista?- biascicò lei faticando a stare in piedi
-Non sono moralista, Elena, semplicemente è chiaro che non reggi l’alcol- le disse lui un po’ irritato dalla situazione
-Perfetto, ora se non ti spiace voglio continuare a divertirmi- disse ordinando l’ennesima tequila che venne prontamente disdetta da Damon.
-Cosa fai? Non hai il diritto di passare tutto il pomeriggio con quella vampira e poi venire da me e decidere per me- gli rispose irritata spingendolo via.
-Ora basta- disse Damon caricandosela in spalla e con lei scalpitante sulle sue spalle uscirono dal locale.
 
La posò sul letto e cercò di calmarla nel modo più dolce e tranquillo possibile
-Elena, per quanto io sia lusingato della tua gelosia, non mi piace che tu non abbia la minima fiducia in me, io ti amo, ti amo da sempre, e non ho intenzione di rovinare tutto, te l’assicuro, ma tu non puoi scambiare le carte in tavola… sono io l’ubricone casinista, non te- disse cercando di sdrammatizzare.
La ragazza sbuffò rumorosamente e iniziò a baciarlo
In quel momento Damon si rese conto che quella storia non sarebbe stata tranquilla come aveva immaginato, e gli venne da sorridere.


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