How could i forget?

di xdestinyhope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter One ***
Capitolo 3: *** Chapter Two ***
Capitolo 4: *** Chapter Three ***
Capitolo 5: *** Chapter Four ***
Capitolo 6: *** Chapter Five ***
Capitolo 7: *** Chapter Six ***



Capitolo 1
*** -Prologo ***


Ci si stanca di agire e perfino di pensare, ma mai ci si stanca di amare.
 
Trovavo impossibile smettere di amarti,era come un abitudine giornaliera senza la quale non potevo programmare niente.
Mi svegliavo la mattina e sapevo di amarti,mi dava sicurezza,era la mia unica certezza,ti amavo.

Quando si comincia ad amare si comincia a vivere.
 
Credo sia proprio questo il problema,eravamo giovani,troppo.
Non puoi cominciare ad amare quando hai sedici anni,non così.
Questa nostra fretta,questa frenesia,ci ha portato via tutto.

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Capitolo 2
*** Chapter One ***


Mi tremavano le mani,le sentivo umide,la testa cominciava a girare obbligandomi a sedermi.
Stringevo quel foglio tra le mani,continuavo a fissare quell'elegante scrittura in corsivo come se fosse la mia condanna a morte,e in parte lo era.
 
-Mamma io vado!- annuii senza pensarci
-No aspetta Mel dove vai?- rincorsi l'undicenne fino al portico
-Vado a casa di Sophie!tel'avevo detto!- guardai la macchina ferma davanti a casa nostra e annuii salutando con la mano la madre dell'amica di mia figlia.
Le diedi un bacio sulla fronte e la lasciai andare.
 
Tornai in salone e mi guardai attorno,avevo tutto ciò che avessi mai potuto desiderare,una casa magnifica,due figlie spettacolari e un marito che mi amava.
Era davvero ciò che volevo?beh descritto così sembra un sogno,una vita perfetta,e lo era..almeno in parte.

Sentii la porta sbattere,un'altra giornata passata a litigare,classico.
-Ehy tesoro- mi diede un bacio sulle labbra e posò il giaccone all'attaccapanni
-Che è successo?- lo guardai preoccupata
-Niente di terribile tranquilla!qualche discussione- si sedette accanto a me e mi circondò le spalle con un braccio stringendomi a se,sorrisi e mi accoccolai.
-Matt,è arrivata questa oggi- gli mostrai la lettera
-Cos'è?- l'aprì e sorrise -Era l'ora!- 
 
Era visibilmente felice,mio fratello e la sua compagna dopo sei anni di fidanzamento si erano decisi a fare il grande passo,e come non esserlo?
Sorrisi e deglutii rumorosamente.
 
Dopo pochi giorni io e le bambine attraversammo tutto l'oceano dall'aeroporto di Los Angeles fino a quello di Heathrow.
Vidi quel bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri che mi veniva incontro e gli saltai tra le braccia stringendolo a me,il mio fratellino.

Avevo lasciato Londra poco prima di incontrare Matthew,mi ero trasferita a Los Angeles per far carriera,per seguire i sogni dei miei genitori più che i miei,lasciando tutto ciò che amavo senza un particolare preavviso.

Guardai sorridendo le bambine che andavano incontro allo zio abbracciandolo e ci avviammo alla macchina.
Approfittai di un secondo da sola con lui 
-Louis- lo guardai di sfuggita tornando ad osservare le mie scarpe
-Si?- si girò verso di me fissandomi
-L'hai invitato?- notai il suo sguardo comprensivo e annuì
-E' il mio testimone- sapeva che per forza di cose me lo sarei già potuta immaginare quindi non si scompose più di tanto
-Me lo immaginavo- caricai le valige sulla macchina e lo osservai mentre mi guardava ancora dolcemente
-E' il mio migliore amico,non potevo comportarmi diversamente- aveva ragione,erano passati tredici anni,avevo quasi trent'anni,lui poco di più,eravamo cresciuti.

-Ho bisogno di parlarti- lo guardai spaventata forse più da ciò che dovevo dirgli che dalla reazione che potrebbe avuto vere
-Che succede?mi spaventi così- mi prese le mani e cerco un mio contatto visivo
-Mi trasferisco a Los Angeles- le parole mi uscirono fuori d'un botto,in un secondo,troppo veloci per assimilarle 
-Cosa?- il suo viso si impallidì e lasciò le mie mani d'istinto.
Stavamo insieme da due anni,due anni bellissimi ma pieni di complicazioni.
Io ero una James e lui era un Malik,due famiglie destinate allo stare lontane l'una dall'altra fin da principio.Non era una storia alla "Romeo e Giulietta",ma poco ci mancava.
Abitavamo in un paesino vicino Londra,in cui la gente parlava.
La mia era una delle famiglie rinomate di quel luogo,una specie di "famiglia fondatrice",mentre la sua era una di quelle più allontanate,quella in cui ogni generazione aveva un membro finito in prigione per qualche omicidio o furto serio.
Lui non era così,lui non aveva a che fare con queste cose,e anche se fosse stato probabilmente non mi sarebbe importato,mia madre la chiamava "voglia di ribellione",continuava a sostenere che le ragazze della mia età lo facevano per ribellarsi ai genitori.
L'unico modo in cui lo chiamavo io era "Amore",si vero amore,di quelli puri e semplici,in cui non hai bisogno di molto,ti basta sapere che quella persona è vicina a te,che ci potrà sempre essere.
 
Arrivammo a casa e salutai animatamente Julia,la fidanzata di mio fratello.
Era la sua ragazza da quando potevo aver memoria,si erano messi insieme quando avevano diciotto anni,e da lì non cambiò niente.
-L'hai già visto?- ci rinchiudemmo in cucina mentre Louis giocava con le bambine.
-No,fortunatamente no- la mia voce era fredda,ancora impanicata -Come sta?- volevo sapere tutto,tutto ciò che aveva fatto dalla mia partenza,volevo sapere se era sposato,se era felice
-Sta bene,ma se il tuo mirino è verso la sua vita sentimentale non c'è bisogno di preoccuparsi-
-Cosa intendi?- 
-Non è sposato,non è fidanzato,e neanche impegnato- mi guardò sorridendo
-Juls sono sposata e ho due bambine,non provare neanche a fare quel genere di pensiero- 
-Io non ho detto niente!hai supposto tutto da sola!- .
 
Mi preparai per la prova della cena infilandomi un lungo vestito nero con un ampio spacco laterale e scollatura a cuore.
Scesi le scale e presi per mano Melanie lasciando che Julia prendesse in collo la più piccola,Amberlie.
Salii in macchina e presi la mano di Julia stringendola,lo avrei rivisto quella sera,e non ero sicura che il mio cuore potesse reggere,per non parlare del fatto che Matt era dovuto rimanere a Los Angeles per "un impegno di lavoro".
 
-La smetti?mi stai rompendo le dita!- 
-Scusa- lasciai la mano di Julia 
-Mamma cos'hai?- Melanie mi guardò interrogativamente
-Niente tesoro tranquilla- la guardai dolcemente e sorrisi
Come potevo dire a mia figlia la verità?era impossibile e fuori discussione.
 
Arrivammo al ristorante e non passarono dieci secondi che lo vidi uscire da qualche macchina più avanti della nostra.
Aspirai tutta l'aria possibile per poi tenermela dentro per qualche istante,non era cambiato di una virgola,stessi capelli neri,poco più lunghi,stesso sorriso mozzafiato e quegli occhi,quegli occhi che non riuscivo ad osservare continuando a respirare regolarmente.
Era bello,bellissimo.
Presi la mano della mia bambina e osservai mio fratello mentre stringeva Amber,ci avvicinammo,lentamente,mi stava osservando,mi stava squadrando completamente.
Mi sentivo a disagio,sotto giudizio,come quando all'università un professore mi doveva interrogare,era un esame,si esattamente questo.
Mentre mi avvicinavo potevo notare la barba incolta,i segni dello stress e dell'età che cominciavano a comparire anche sul suo volto,constatai che era umano anche lui.
-Amico non mi avevi detto che avevi una figlia!- strinse la mano a Louis ridendo.
Quel sorriso,quel modo splendido che aveva lui di sorridere spingendo la lingua verso i denti lasciandola uscire dai canini.
-Idiota è la figlia di Hope- il sorriso svanì completamente
-Hope- le emozioni stentavano a uscire fuori
-Ciao Zayn- sorrisi stringendo la mano di Melanie,la sentii gemere,mollai la presa
-Vabbé entriamo?- Julia spezzò il silenzio 
-Si ho fame!- Melanie prese la mano della zia e si incamminarono verso l'entrata,rimanemmo soli,immobili entrambi.
Continuava a fissarmi,a squadrarmi da capo a piedi
-Hai due figlie- sorrise,dinuovo
-Già- cercai di fare lo stesso
-Tuo marito?- non ci mossimo di un millimetro
-E' a Los Angeles- ancora immobili
-Mi sei mancata- occhi sbarrati,le mani sudavano,prudevano
-Anche tu- era la pura e semplice verità,nessun velo di rimorso.
 
Note:
Tadaaaaaaaaan!
Okay allora è tipo due settimane che scrivevo questo capitolo,
e ancora non sono del tutto sicura di come sia venuto
e di come verrà l'intera storia.
Però ho voluto postare lo stesso,mi sentivo ispirata!
Beh spero che sarà seguita come le altre
e soprattutto che vi piaccia!
Fatemelo sapere!
Baaaaaaci Guia ♥
 
 
 

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Capitolo 3
*** Chapter Two ***


Nuova città,nuova scuola,solito imbarazzo.
 
Presi la mano di mio fratello e la strinsi,mi guardò e sorrise
-Hai sedici anni sarebbe anche l'ora di piantarla di piagniucolare!-
-Non sto piagniucolando idiota!- gli tirai un colpo sul braccio provocando una sua smorfia.
 
Entrammo nell'edificio insieme,quando però ci furono consegnati i nostri orari ci separammo,lui all'ultimo anno e io al terzo.
Camminai lungo il corridoio a testa bassa,la borsa che dondolava e che ritmicamente batteva sull'esterno della coscia,mi fermai difronte all'aula.
 
Nel corridoio c'era movimento,scorsi mio fratello che era già circondato da un gruppo di ragazzine,ridacchiai e mi avvicinai per poi bloccarmi nuovamente.
Fu quello,il primo istante in cui lo vidi,era un martedì,si martedì 12 settembre 1999.
Rimasi nel bel mezzo del corridoio,immobile,osservavo quella sagoma che gesticolava ridendo con mio fratello,il sangue scorreva lento,lo potevo sentire sforzarsi,il cuore era di un battito talmente irregolare che non riuscivi a capire se andava troppo forte o se si era completamente fermato.

 
-Cos'hai fatto in tutti questi anni?- mi guardava interessato,probabilmente di sapere più dettagli sul mio matrimonio,sulla mia felicità
-Sono diventata la moglie di un importante produttore discografico,sono madre di due splendide bambine..- mi interruppe
-La perfezione- 
-No,affatto- la mia voce era tesa,e il suo viso cambiò in un espressione più comprensiva
-Balliamo- guardai la pista vuota e scossi la testa
-Sei impazzito?non balla nessuno- mi sentii afferrare la mano
-Se non dai il via qui non parte nessuno!- mi trascinò letteralmente nella pista da ballo
 
Prese la mia mano destra portandomela lateralmente all'altezza del mento,appoggiai la sinistra sulla sua spalla lasciando che la sua destra facesse lo stesso sul mio fianco,lentamente avvicinai la mia guancia al suo petto,chiusi gli occhi.
 
Per un attimo dimenticai me stessa,la mia vita,mio marito,le bambine,dimenticai di essere diventata ciò che ero e tornai a ricordare quella donna,quella ragazza,che desiderava un futuro in quel semplice paesino,con l'unico uomo che pensava di poter amare,con l'unico uomo che avrebbe mai amato.
La musica si fermò,i nostri sguardi si incrociarono,sorrisi,ero felice,e non era un caso.
 
Lasciai la sua mano,tolsi la mia dalla sua spalla obbligandolo ad allontanare la sua dal mio fianco,indietreggiai piano,raggiunsi mio fratello,raggiunsi le mie figlie,la realtà.
Afferrai il telefono dalla pochette,quattro chiamate perse,Matt.
Uscii fuori,ricomposi il numero,uno squillo,due squilli,tre..
-Hope- aveva la voce affannata
-Che succede?- 
-Niente ero preoccupato- prevedibile -Non rispondeva neanche tuo fratello-
Vidi uscire Zayn
-Come va al congresso- si stava avvicinando
-Bene,li com'è?come sta Louis?- era a pochi passi da me
-Benissimo sono alla prova della cena- mi stava afferrando la mano
-Ti amo- mi sentii in colpa,osservai le nostre mani,sentii un nodo in gola,trattenni la mano dallo sfiorare la sua
-Anche io- guardai Zayn,sentii il senso di colpa che mi pervase,non avevo fatto niente,ma tutto ciò a cui avevo pensato quella sera andavano ben oltre la fedeltà verso mio marito.
-Ci sentiamo domani?- era tranquillo,ignaro di tutto
-Certo- 
-Buonanotte- attaccai.
 
Mi allontanai e rientrai nel ristorante,la cena ormai era finita,e i brindisi superati,presi Amber che ormai dormiva in braccio e seguita da Melanie Louis e Julia andammo alle macchine.

 
-Hai già fatto colpo vedo!- risi mentre infilai la forchetta dentro l'insalata appassita della mensa
-Anche tu direi- lo guardai con un sopracciglio alzato lasciando perdere le foglie verdi
-Ho conosciuto un ragazzo che mi ha chiesto di te- scoppiai a ridere
-Ah si?-
-Fossi in te non riderei così,mi sembra un ragazzo carino per te- infilò quasi tutto il cheese burger in bocca 
-Che schifo!- gli passai una salvietta -E chi sarebbe questo principe azzurro?-
Si guardò un pò intorno e poi indicò un tavolo,quel tavolo.
-E' quello con i capelli più scuri- socchiusi gli occhi per mettere a fuoco
 
Chiamatelo come vi pare,fato,destino,coincidenza,intervento divino o addirittura alieno,ma era esattamente lui,il primo ragazzo che mi aveva fatto girare la testa,che mi aveva provocato una specie di nausea,una vera e propria influenza.
Scoppiai a ridere d'istinto,fin da quando ero piccola ad ogni momento di minimo imbarazzo scoppiavo a ridere,una risata piuttosto imbarazzante.
-Si può sapere ora che ridi?- sbiascicò 
-Niente tranquillo- risi ancora per un pò.

 
Entrai in casa e salii a mettere a letto Amber,controllando che Melanie seguisse la sorella,dopodiché scesi al piano inferiore e mi sedetti sul divano dove Louis stava scorrendo nervosamente i canali
-Se ne vuoi una nuova te la posso regalare per le nozze non importa romperla- 
-Hope,hai mai avuto dubbi sul tuo matrimonio?- il suo sguardo era perso nel vuoto
-Hai paura?- lo obbligai a guardarmi negli occhi
-Da morire- sorrisi e gli presi la mano
-Meno male-
-Eh?io sto qui che muoio dall'ansia e te dici 'meno male'?-
Scoppiai a ridere -Louis,io non avevo paura- 
-Appunto,è un brutto segno-
-Fammi finire!- presi parola sotto un suo segno di consenso -Io non avevo paura perchè non amavo Matt,quando lo sposai lo feci per tante cose,perchè era un bravo ragazzo,perchè ero incinta,perchè volevo una bella vita per mia figlia,perchè sapevo che lui amava me,ma io sapevo di non esserne innamorata- abbassai lo sguardo,diventò appannato velocemente mi abbracciò istintivamente,mi strinse,cercavo in quell'abbraccio il profumo di Zayn,la stretta delle sue mani,il suo calore sul mio corpo.
-Come hai fatto a dimenticare Zayn?- non mi aveva mai fatto quella domanda,e non so perchè lo avesse fatto proprio in quel momento,ma fui finalmente felice di rispondere,di ammettere la verità
-Non l'ho mai fatto- lo stupore sul suo viso mi fece sorridere
-E se ancora lo ami perchè non hai mai fatto niente?- 
La sua domanda era capibile,e prevedibile,in quel momento non sapevo qual'era la risposta esatta,quella vera,avevo mentito così tante volte a me stessa che quelle mensogne mi sembravano la pura e semplice verità.
-Avevo paura- questo era vero -Sono stata codarda- ancora più vero.

Note:
Beh eccone un altro :)
Vedo che più o meno è piaciuto il primo capitolo,sono contenta :D
Comunque ho postato anche veloce!MA CHE BRAVA!
Okay no seriamente lo sapete,fatemi sapere :) 
Non vedo l'ora di leggere le recensioni!
Graaaazie ♥ Guia

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Capitolo 4
*** Chapter Three ***


Aprii gli occhi,osservai quella che un tempo era la mia camera da letto,il paesaggio piatto che si scorgeva dalle persiane socchiuse tremolava nella luce mattiniera dandomi la sensazione che niente fosse cambiato da quando avevo lasciato quella stanza tanti anni prima.
 
Attraversai il corridoio,aprii lentamente la porta socchiusa della stanza delle bambine,mi soffermai per pochi secondi ad osservarle dormire,tranquille,serene.
Scesi in cucina presi le chiavi dell'auto e decisi di fare colazione in centro,lasciai un post-it sul frigo e uscii.
 
Mentre guidavo verso il paese,potevo veder scorrere tutti i luoghi in cui tenevo chiusi ricordi importanti,e mi sorpresi a pensare che quella città era come un luogo senza tempo,come l'ultimo capitolo di un libro ormai abbandonato.
Passai difronte a quella casa,quel garage,il nostro posto,dove passavamo intere giornate,lui riparava le auto e io lo osservavo,lo scrutavo per ogni millimetro della sua pelle,lo conoscevo a memoria,molto più di quanto conoscessi me stessa.
 
A volte mi chiedevo che cosa provasse quando gli tornava in mente l'anno che avevamo trascorso insieme,o se si meravigliasse,come facevo io,di ciò che avevamo condiviso,o se semplicemente gli capitasse di pensare a me.
Il primo amore era così per tutti?per qualche strana ragione ne dubitavo,sentivo che il nostro era diverso,che era più profondo,e che nessuno lo potrebbe mai aver superato.
A volte il pensiero che non avrei davvero mai provato niente del genere per Matt mi rattristava,ma con il passare degli anni la vita tendeva a rallentare l'intensità della passione,e avevo imparato fin troppo bene che l'amore spesso non basta.
 
Accostai e parcheggiai la macchina difronte alla vecchia chiesetta decidendo di fare qualche passo.
 
Camminando potevo riconoscere i punti di riferimento della mia infanzia,entrai nel bar,osservai le bariste,i camerieri,sempre le stesse facce.
 
-Un cappuccino perfavore- sorrisi e mi sedetti al bancone
La vecchia signora sorrise e sistemò la tazzina sul bancone versando il caffé.
Alzò la testa e mi osservò per qualche secondo prima di sgranare gli occhi,quasi scioccata
-Hope?- mi guardò meglio deglutendo -Hope James?- 
annuii e la signora uscì velocemente dal bancone circondandomi in un caloroso abbraccio
-Come stà signora Brandon?- sorrisi ricambiando l'abbraccio
-Non provare a chiamarmi per cognome signorina!credo tu mi conosca abbastanza bene per chiamarmi per nome!Come stai tesoro?- continuava a tenermi le braccia osservandomi quasi incredula che potessi essere cresciuta
-Sto bene Anne grazie,tu come stai?- continuavo a sorridere vedendo il suo stupore
-Beh sono ancora qui no?- continuò ad osservarmi -Ho saputo della tua povera mamma- il suo sguardo si rattristì
-Non ti preoccupare ormai sono passati due anni- la rassicurai io.

Mia madre morì due anni prima,i medici le diagniosticarono un tumore l'anno prima,le avevano dato poche speranze,riconoscendolo come maligno,fu un duro colpo.
Lei era la persona che avrei voluto diventare,era anche quella che mi salvava dalle mille litigate con mio padre,l'unica che capiva ciò che provavo per Zayn,l'unica,a parte mio fratello,che credeva in noi,e che ci appoggiava.

 
Ci sedemmo ad un tavolino,gli raccontai della mia vita,di mio marito,delle mie figlie,di tutto ciò che mi era successo dalla partenza.

ZAYN'S POV:
 
Mi svegliai,e ancora una volta mi ritrovai il solito pensiero fisso.
Averla adesso così vicino faceva uno strano effetto,come quando stai sognando e sai che prima o poi ti sveglierai ma non ti importa,continui a sfiorare quell'idea surreale di essere esattamente dove credi.
Sapevo ormai dal primo giorno che le avevo rivolto la parola che lei avrebbe sempre rappresentato il meglio di me,la parte che avrei sempre evitato di conoscere.
Ogni volta che ripensavo a quell'anno,a tutto quel tempo passato insieme chiudevo gli occhi e lasciavo che i flashback invadessero la mia mente.
Spesso quando Hope affrontava l'ennesimo litigio familiare correva qui,e se non ero già ad aspettarla,mi svegliavo quando lei mi sfiorava per sdraiarsi difianco a me.
Stavamo ore a parlare,e lei mi riferiva ciò che era capitato.
 
Volevo avere la sicurezza di averla sempre al mio fianco,ma sapevo che non poteva accadere,non più.
Una domanda mi sfiorò la mente,può l'amore riscrivere il passato?

Note:
Okay allora mi scuso subito per la brevità del capitolo,
ma l'ho scritto tutto d'un fiato e volevo postarlo così com'era :)
E' abbastanza smieloso,si è il mio punto debole,diabete proprio.
Comunque nei prossimi capitoli ci saranno più flashback,
un pò per raccontare cosa è successo,e perchè Hope sen'è andata.
Quindi aspettatevi interi capitoli strutturati con un unico flashback :)
Beh adesso lo sapete,recensite e fatemi sapere!
Grazie davvero a tutte!Ogni volta che leggo le recensioni mi si riempie il cuore!
E' davvero importante per me! ♥ Guia

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Capitolo 5
*** Chapter Four ***


Quel giorno sapevo che Louis avrebbe avuto i suoi amici a pranzo,era martedì,e ogni settimana quel giorno facevano la grigliata in giardino.
Decisi quindi di non uscire,volevo vederlo.
 
Mi infilai un paio di shorts,una canottiera blu e scesi al piano di sotto,precipitai letteralmente sul divano difianco a Louis.

-Sei un impopotamo- continuò a fissare la televisione ridendo
-Stai zitto- presi il telecomando e cambiai canale
-Ma sei scesa per rompermi le palle?- mi guardò alzando le sopracciglia
-Esatto- lo guardai anche io e tirai fuori il sorriso più finto possibile
Suonò il campanello
-Dai vai ad aprire non vorrai far aspettare i tuoi amici- lo presi in giro io
Si alzò fulminandomi e andò ad aprire,entrarono Julia e Zayn,deglutii rumorosamente e mi alzai andandogli in contro
-Ciao Lou!Ehy Hope!- mi abbracciò la biondina sistemandosi poi la frangia
-Aiutatemi a portare questa roba in cugina- Zayn tirò su due casse di birra e qualche sacchetto con della carne dentro
-Come sempre ha fatto la spesa per un esercito- disse Julia roteando gli occhi e raggiungendolo in cucina.

Mi avvicinai a Louis e gli sussurrai nell'orecchio
-Ti piace eh?- 
-Chi?- 
-Julia!che domande fai?- 
-Ma piantala!- prese un sacchetto e raggiunse gli altri.

Qualche minuto dopo arrivarono altre persone,penso che il numero fosse non ben definibile,mi rinchiusi in camera cominciando a capire che la mia presenza era ben poco notata.
Mi affacciai al balcone,scrutavo viso per viso di ogni ragazzo che stava partecipando a quella grigliata,conoscevo si e no cinque persone.
-L'hai fatto tu?- una voce interruppe i miei pensieri e mi fece sobbalzare
Un colpo al cuore.
-No,la mia migliore amica- sorrisi e mi avvicinai
-E' brava- continuò a guardare il dipinto appeso alla parete
-Già..- 
-E tu cosa sei brava a fare?- si voltò verso di me,sbarrai gli occhi
-In che senso?- balbettai tra una parola e l'altra
-Hai un Hobbie particolare?- si avvicinò a me,in quel momento capii che non era il sapere il mio hobbie quello che voleva.

Sentii le sue mani sulla schiena,sostenne una presa decisa e appoggiò il suo corpo sul mio,mi guardò negli occhi,cercò una mia risposta,una mia autorizzazione,che probabilmente si lesse direttamente dal mio sguardo.
 
Gli occhi si focalizzarono sulla mia bocca,finché la sua non la sfiorò,in quel momento dal punto in cui poggiavano le sue mani partì un brivido che attraversò tutta la spina dorsale fino alla nuca,le sue labbra si socchiusero e le mie fecero lo stesso intensificando il bacio.
 
Nel giro di pochi secondi era successo quello che non avrei mai pensato,ero tra le braccia del ragazzo che ero solita sognare barra fantasticare quasi ogni dieci secondi,e tutto sembrava perfettamente naturale.
Si staccò leggermente per sorridermi
-Ti va di scendere un pò?- appoggiò la sua fronte alla mia
-Mi sento piuttosto un fantasma in realtà- 
-E' casa tua!e poi sei con me adesso- prese la mia mano e mi trascinò al piano di sotto

--------
 
Quella sera saremmo andati a cena insieme ad alcuni amici,persone di cui facevo anche fatica a ricordare la faccia,perfetto.

-Mel metti il pigiama a tua sorella!- urlai dalla doccia,la sentii sbuffare -non provare a sbuffare con me!-
-Ma dai mamma sono al telefono!- stava crescendo,l'adolescenza,stavo cominciando a capire mia madre
-Ho detto vesti Amber sono in ritardo!E la baby sitter arriva tra poco- uscii e mi precipitai in camera per vestirmi,notai la piccola sul ciglio della mia porta -Amber che fai?- mi avvicinai chinandomi sulle ginocchia
-Melanie ha chiuso la porta!- disse con voce strozzata,mi alzai sbuffando io sta volta
-Melanie Rose Parker apri questa porta!- aprì,mi guardò con aria di sfida
-Perchè hai chiuso fuori tua sorella?- misi le braccia conserte sul ventre
-Mi ha tirato i capelli!- 
-Piantala ha tre anni non puoi sbatterle la porta nel viso!- entrai e presi il pigiama di Amber -continua a comportarti così e appena torniamo a Los Angeles ti tolgo ogni forma di tecnologia presente in casa nostra!- detto questo uscii con la bambina in braccio e andai in camera a vestirla.

Odiavo sgridarle,odiavo urlare contro le mie figlie,ma ero sola,come sempre.
Ogni volta che succedeva qualcosa Matt era in ufficio,o addirittura fuori città,e dovevo cavarmela da sola.
 
Solo quando fummo in macchina mi balenò in testa il persiero che a quella cena poteva esserci lui,ebbi una vertigine,un leggero tremolio
-Lou- lo guardai dallo specchietto retrovisore
-Si?- mi guardò negli occhi
-Ma chi siamo stasera?- 
-Tranquilla mi ha detto che stasera non poteva!- tirai un sospiro di sollievo,ero salva,almeno per stasera.
 
Durante la cena mi riempirono di domande,tutte persone che cominciarono a rivolgermi parola solo quando scoprirono che uscivo con Zayn,coerenti.
 
Arrivai a casa distrutta,il JetLeg ancora si faceva sentire e i miei ritmi erano molto più calmi a Los Angeles.

Salii in camera e accesi il telefono,un messaggio "matt" pensai,lo aprii,il cuore mi fece un sussulto,giurerei di averlo sentito uscire dal petto
"Hope ho bisogno di parlarti,puoi uscire? -Zayn"

Note:
CHIEDO UMILMENTE PERDONO!haha
No davvero è un secolo e mezzo che non posto!ma in questo periodo sono stra
occupata e non ho mai tempo,e neanche ispirazione!
Potete vederlo da questo capitolo,che a mio avviso
sembra del tutto anonimo,però vi avevo detto che
ci sarebbero stati flashback ed eccone uno!
Adesso sapete come è avvenuto il primo "approccio" 
tra Zayn e Hope,presto la storia diventerà più interessante
ve lo prometto!
Beh comunque recensite e fatemi sapere! ♥ Guia

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Capitolo 6
*** Chapter Five ***


Uscii velocemente da casa,non pensai,lasciai tutto com'era,aprii la porta,nessuno.
 
Controllai il telefono almeno altre cinque volte,magari avevo confuso il numero,oppure mi era arrivato tempo fa,ma niente,il messaggio era suo ed'era arrivato esattamente quei pochi minuti prima.
 
Continuai a guardarmi intorno,niente,nella strada poco illuminata da un lampione che regeva l'anima con i denti regnava il buio più totale.
D'un tratto sentii una voce,cominciai a girarmi a destra e a sinistra,continuavo a non veder niente
 
-Credevo non saresti scesa devo dirlo sinceramente- cominciava a comporsi una sagoma dalla strada buia,si avvicinava -Pensavo che avresti ignorato tutto,fino alla tua partenza-
-Sapevi che non lo avrei fatto- mi schiarii la voce e mi avvicinai incontradolo a metà strada
-La Hope che conoscevo lo avrebbe fatto,o meglio,lo ha già fatto-
-Sono diversa,sono cresciuta- 
-Lo noto,vorrei che tu fossi stata così decisa anche allora-
-Non ti sembra che sia stata male abbastanza?vuoi anche rinfacciarmi tutto dopo tredici anni?-
Si avvicinò ancora a me,potevo sentire il suo respiro sul mio viso
-Voglio solo sapere perchè-
 

Erano ormai mesi che io e Zayn stavamo insieme,presi l'iniziativa,lo avrei presentato ai miei genitori.
Approfittai della sera del compleanno di Louis,Zayn era anche suo amico,sarebbe stato perfetto.
 
-Hope ma sei sicura?mi sento un pinguino!- scoppiai a ridere guardandolo mentre si sistemava la cravatta,mi avvicinai a lui e gli cinsi i fianchi da dietro
-Sei perfetto- si giro e mi tirò a se baciandomi dolcemente 
-Solo perchè ti amo eh- sorrisi,ogni volta che pronunciava quelle due parole il mio cuore balzava fuori dal petto,faceva cinque o sei giravolte e tornava al suo posto.

Da quel giorno,cambiò tutto.
 
La mattina dopo mi svegliai con tutta la tranquillità che la cena fosse andata a meraviglia,scesi le scale e sentii mio padre urlare,mi avvicinai e notai mia madre nascondere le lacrime coprendosi il volto tra le mani,poi guardai mio padre e lo vidi avanzare verso di me
 
-Tu non lo vedrai mai più!Scegli o lui o noi!- detto questo uscì di casa sbattendo la porta.
Mi precipitai verso mia madre e l'abbracciai,e tra una parola e un singhiozzo riuscii a capire a grandi linee ciò che era successo.

Era semplice per lui,ero una James,non mi sarei neanche dovuta avvicinare a uno come lui,non per chi fosse lui esattamente,ma per il suo nome,uno stupido nome che a lui neanche si avvicinava.
 
Mi allontanai arrabbiata,con lei,con mio padre,e con questi schifo di pregiudizi che continuavano tra le nostre famiglie neanche fossimo ai tempi di Romeo e Giulietta.
Corsi dall'unica persona che in quel momento volevo vedere,Louis.
Finita la scuola aveva cominciato a studiare al conservatorio a Londra,presi il treno e mi precipitai a casa sua.
 
Lo fissai impaurita,non avevo intenzione di dirgli tutto
-Zayn tel'ho spiegata qual'era la verità-
-No,mi hai detto che non mi amavi abbastanza da rimanere bloccata in questo posto,e allora perchè se qui adesso?perchè sei scesa di casa nel giro di dieci secondi?- mi sentivo chiusa in un vicolo cieco
-Zayn mi dispiace,la verità è questa,a volte devi rinunciare a qualcosa per realizzare un sogno- indietreggiai 
-Quale sogno Hope?quello dei tuoi genitori?e poi dimmi cos'è che sei riuscita a fare?a sposare un uomo ricco!Wow dev'essere stata un impresa!scommetto che hai studiato tanto per questo-
 
Sbarrai gli occhi,lui fece lo stesso,si pentì di quello che aveva appena detto
 
-No Hope scusami non volevo- cercò di afferrarmi i polsi che io tirai in aria indietreggiando ancora
-Oh si invece,è esattamente ciò che volevi dire- continuai a camminare indietro fino a che mi trovai al cancello ed entrai correndo senza fermarmi.

Tutto ciò che aveva detto era più che vero,non avevo fatto grandi cose a Los Angeles,avevo sposato un uomo ricco che mi manteneva,avevo fatto la bella vita,ma niente,niente di tutto quello che avevo mi aveva mai resa felice come quell'anno trascorso con lui.
Non riuscire a dirgli la verità,quello che realmente era successo,il vero motivo per cui mi ero allontanata da lui,mi distruggeva,mi faceva sentire le vertigini e un vuoto alla bocca dello stomaco ogni volta che ci pensavo.

 
Mancavano due giorni al matrimonio,mio fratello sembrava ogni minuto più su di giri,Julia sarebbe partita nel pomeriggio per raggiungere i suoi genitori a Londra e passare con loro quegli ultimi giorni.
 
-Louis posso parlarti?- mi sedetti sullo sgabello in cucina osservandolo trafficare con pentole e padelle
-Certo,tutto bene?- si girò per un attimo e tornò concentrato su qualunque cosa stesse facendo
-In realtà no..- abbassai la testa,lo sentii lasciar tutto
-Che succede?- si avvicinò a me e mi alzò il viso
Mi sentivo ancora quella ragazzina timida sorella del famoso fratello,ma avevo quasi trent'anni,e non potevo comportarmi da sedicenne,non più ormai
-Si tratta di Zayn,ancora- 
-Che è successo sta volta?- 
-Mi ha chiesto la verità,non posso Louis,non posso- sentivo gli occhi farsi lucidi,sentii le sue braccia che mi stingevano e mi abbandonai completamente.

Suonò il campanello,Louis si alzò e andò ad aprire
 
-Hope,credo sia per te!- la sua voce era come scandalizzata,corsi alla porta,mi passarono per la testa duemila pensieri,ma quello che trovai fu decisamente tutt'altro.

Note:
Okay allora boh non so perchè ma sono COMPLETAMENTE
senza ispirazione!perciò i capitoli sono corti e soprattutto
abbastanza osceni..comunque questo è quello che riesco a "partorire"
in questo periodo!mi dispiace!
Fatemi comunque sapere cosa ne pensate! ♥ Guia

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Capitolo 7
*** Chapter Six ***


C'era un dettaglio,"poco trascurabile" come diceva mio padre,Zayn era un Malik.
In una città piccola come quella in cui abitavamo era difficile che non ci fossero chiacchiere e pettegolezzi a giro,e la sua famiglia era una delle più gettonate.
Quasi ogni membro maschile della sua discendenza era finito dentro per qualcosa,sia di piccolo rilievo che cose piuttosto gravi.
 
Suo padre era un uomo violento,sul corpo di sua madre potevi notare un segno diverso ogni giorno,e così era suo nonno.
Zayn se ne andò di casa con sua madre quanto aveva poco più di otto anni,ma questo non lo salvò dalla stessa sorte della donna.
Aveva imparato a mentire già a quell'età,a inventare scuse sulla presenza dei nuovi lividi,fino a che i segni cominciavano a diventare troppi e le scuse troppo poche,le insegnanti chiamarono gli assistenti sociali e il bambino fu affidato alla madre.
 
Per mio padre questo però non contava,anche lui era destinato alla stessa sorte.
Se poi provavi ad incanalare il discorso se ne usciva con "Una James non sposerà mai un Malik!" e qui tornavano fuori le storie familiari.

Una James,eravamo un marchio non una famiglia.
I James,conosciuti come una delle famiglie fondatrici,come una delle più importanti.
Veder anche solo camminare per strada uno di loro con un Malik era pari ad uccidere una persona,figuriamoci starci insieme.

Fu così che decisi di mollare tutto.
Non ci pensai un granché,non volevo cambiare idea,volevo il meglio per lui e sapevo che con tutti quei problemi con me non avrebbe potuto averlo.
Quel giorno fu il più difficile della mia vita,persino più del parto,o del primo giorno di liceo.
Gli diedi appuntamento al solito piccolo parco vicino casa sua,arrivai con qualche minuto in anticipo,era già li.
Quando mi vide sorrise e mi si avvicinò,non volevo perdere tempo,non volevo esitare
 
-Ho bisogno di parlarti- lo guardai spaventata forse più da ciò che dovevo dirgli che dalla reazione che potrebbe avuto vere
-Che succede?mi spaventi così- mi prese le mani e cerco un mio contatto visivo
-Mi trasferisco a Los Angeles- le parole mi uscirono fuori d'un botto,in un secondo,troppo veloci per assimilarle 
-Cosa?- il suo viso si impallidì e lasciò le mie mani d'istinto.
-Si ne ho parlato con i miei genitori e andrò a studiare lì,devo inseguire i miei progetti-
-I tuoi progetti?- continuava a ripetere le mie parole e a scandirle come per cercare un senso in ciò che dicevo,e probabilmente neanche c'era
-Si Zayn i miei progetti,tutto quello che ho sempre voluto- mi sentivo morire dentro,volevo urlare,dirgli che lo amavo più di ogni altra cosa al mondo,ma non sarebbe stato giusto
-I tuoi progetti..- stava diventando opprimente la situazione -e i nostri?i nostri progetti di cui abbiamo sempre parlato?andare a vivere insieme,scappare da questa stupida città solo io e te,che fine hanno fatto questi di progetti?- la sua voce diventava nervosa,ritrassi le lacrime,non mi sarei mostrata insicura,e dissi la cosa più difficile che avessi mai potuto dire
-Non ti amo abbastanza per rimanere bloccata in una vita come questa- mi girai velocemente -scusa Zayn- le lacrime cominciarono a scendere e io mi incamminai velocemente verso la via di casa mia,incrociai le braccia,lasciai che le lacrime cadessero una ad una sempre più copiose sulle mie guance,mi odiavo per ciò che avevo fatto,per ciò che avevo appena detto,lui non si mosse,potevo ancora vederlo lì,immobile,completamente senza parole.
 
Tornai a casa sorpassai il soggiorno sotto l'occhio vigile di mio  padre,salii le scale e mi chiusi in camera mia.
Sentii bussare,non risposi
-Hope?- la voce roca assunta dal fumo della sigaretta di mio padre mi invase la mente,volevo urlare,lanciargli tutto ciò che potevo afferrare in quella stanza,entrò senza avere una mia risposta.
Si sedette sul mio letto e tirò fuori delle riviste, "How to live the American Dream" "LA the city of success" "LA University" sembravano quei libri della serie "come affrontare la pubertà" o cose simili.
 
Mi sorrise,sapeva che non era ciò che volevo,sapeva che da un momento all'altro lo avrei strangolato,ma sorrideva,che nervi.
-Cos'è sta roba?- presi in mano le riviste e lo fissai incredula
-Hai detto che saresti andata a Los Angeles no?- la sua domanda mi fece salire i nervi a fior di pelle,sentivo il sangue che pulsava nelle vene
-Non ci posso credere..- continuavo a fissarlo,non credevo che sarebbe arrivato a tanto,che la sua insensibilità potesse raggiungere quell'apice -Esci di qui perfavore- la mia voce era assente,pacata,ed'era l'unico tono che riuscivo ad assumere,ero delusa,da me stessa ma soprattutto da lui.
 
-Matt?- i miei occhi si spalancarono -Papà?- indietreggiai di qualche passo,dopo tredici anni avevo difronte la persona che aveva provocato tutto.
-Ciao tesoro- la sua voce era sempre più assente,in poche parole potevi sentire gli sbalzi di tonalità,dopo tredici anni era riuscito a dire solo questo?
-Che ci fate qui?- li guardai ancora scossa -Insieme?- questo era il punto fondamentale.

Mio padre non aveva mai incontrato Matt,si erano parlati al telefono due o tre volte durante i preparativi per il matrimonio,ma mai avrei pensato di vederli insieme,sull'uscio di casa.
-Non sei contenta di vedermi?- mi schernì mio marito con aria interrogativa
-Certo che sono felice,ma non mel'aspettavo!- lo abbracciai e lo strinsi a me,per la prima volta dopo anni lo sentivo presente,lo sentivo vicino a me.
-E a me non dici niente?- lo guardai,era invecchiato notevolmente,sul viso potevo scorgere un aggiunta di rughe,il viso infossato,le macchie della pelle sempre più frequenti,la solita aria severa di chi non è mai soddisfatto
-Cosa dovrei dire?- non mi interessava cosa dava a vedere,io sapevo chi era,sapevo di cosa era capace,e non potevo ignorare tutto ciò che mi aveva fatto affrontare
-Okay entriamo dentro?sarai stanco Matt dopo un viaggio così lungo!- Louis cercò di smorzare la tensione e fece entrare gli ospiti,Matt mi circondò i fianchi con un braccio e io appoggiai la mia testa sulla sua spalla,sentii le sue labbra che si appoggiavano leggere sulla mia fronte,sorrisi e lo presi per mano.
-Bambine guardate chi c'è- entrammo in camera di Melanie e Amber lasciandole senza parole
-Papà!- le bambine corsero incontro al padre abbracciandolo,sorrisi pensando a quanto gli fosse mancato in così pochi giorni,già,e a me?era mancato in quei tre giorni?

La sera ci riunimmo a casa per cena,Louis invitò i testimoni e Julia le altre damigelle.
Avevo il cuore in gola,ogni volta che suonava il campanello le mie mani cominciavano a sudare.
-Hope va tutto bene?- Matt mi guardò preoccupato notando il mio stato d'ansia acuta
-Si si,anzi in realtà avrei bisogno di un pò d'aria esco un attimo!- presi il cappotto e uscii fuori dalla porta sedendomi sulla ringhiera del portico.

Continuavo ad osservare le macchine che passavano,finché un grosso Range Rover si fermò nel parcheggio difronte.
Cominciai a camminare in direzione della macchina,lo vidi scendere disinvolto finché non si girò e mi trovò a pochi passi da lui
-Hope ma che fai?- aveva lo sguardo perso
-Ascoltami,tu hai bisogno di risposte,e io di un favore- continuava a guardarmi spaesato
-Cosa intendi?- 
-Dentro quella casa c'è mio padre e mio marito- 
-Tuo marito?- indietreggiò di qualche passo
-Si mio marito,il padre delle mie figlie,ma non è questo il punto- mi avvicinai io recuperando la distanza provocata dal suo indietreggiare
-E qual'è?- non si mosse sta volta
-Ho bisogno che tu vada a casa,dirò io a Louis che ti sei sentito male,ma non puoi entrare la dentro- non sapevo neanche io che cosa stavo dicendo,se fosse giusto o sbagliato,ma non potevo permettere di avere mio padre mio marito e il motivo per cui sono fuggita da casa mia tutti allo stesso tavolo
-Farò ciò che dici,ma sappi che è da egoisti- mi schernì indietreggiando dinuovo
-Come?- sta volta ero io quella spaesata
-Si ti stai comportando da egoista Hope.Stai pensando al tuo bene e non a quello di tuo fratello,dimentichi che sono il suo migliore amico?che probabilmente mi vorrebbe accanto a lui il giorno prima delle nozze?- 
-Tu non capisci..- 
-Ah no?allora spiegamelo!spiegami perchè non vuoi che io entri in quella casa!- la sua voce si stava alzando 
-Che succede?- sentii la voce di Matt farsi spazio nella strada,mi girai di scatto
-Matt nulla non ti preoccupare torna dentro!- ormai era tardi,quello che speravo non accadesse era appena successo,mio padre era sulla porta e Louis vicino a lui mentre Matt mi stava raggiungendo
-Chi è lui?- indicò Zayn raggiungendomi
-E' il migliore amico di Louis- mi girai verso di lui dando le spalle a Zayn -Va' in casa Matt- 
-Perchè urlava?- continuava a guardare negli occhi il moro 
-Se parli con me guarda me negli occhi!- alzai la voce prendendogli il viso e abbassandoglielo
-Non mi muovo di qui se non vieni anche te- mi guardò finalmente e mi tolse le mani dal viso
-Okay andiamo allora- lo passai e mi incamminai verso il portico,salite le scale sentii il sussurrio della voce di mio padre
-Lo dicevo tredici anni fa,e continuo a sostenerlo quel ragazzo è uguale a tutta la sua famiglia- mi bloccai nel corridoio,sentii Zayn fare lo stesso
-Come scusi?- chiusi gli occhi e pregai con tutto il cuore che non rispondesse
-Beh sappiamo tutti cosa ha fatto tuo padre- mi girai di scatto e mi precipitai verso di loro
-Adesso basta!non ti è bastato perdere tua figlia?- lo guardai con aria ancora più delusa di quel giorno
-Hai vissuto una vita migliore,l'ho fatto solo per te!-
la sua voce stava superando la mia 
-Cosa sai tu della mia vita?non ci vediamo tra tredici anni!Non sai niente di me- vidi Zayn che si stava allontanando dalla casa tornando verso la macchina,scansai Matt parato davanti a me e gli corsi dietro 
-Aspetta ti prego- lo raggiunsi ai piedi dell'auto
-Oltre che egoista sei stata anche codarda..- il suo tono stava assumento le stesse caratteristiche del mio verso mio padre 
-Zayn io l'ho fatto per te- cercavo di guardarlo negli occhi,ma i suoi schivavano i miei
-No!- stava alzando dinuovo il tono,sentii Matt avvicinarsi nuovamente
-Andiamo via di qui- corsi dalla parte del passeggero e prima che potesse raggiungerci Zayn aveva già messo in moto.
 
Arrivammo a casa sua,la fissai dalla macchina era esattamente identica a come la ricordavo
-Sei sicura?- la sua voce era più calma,annuii con la testa e aprii lo sportello.

Entrammo silenziosamente,percorsi il corridoio che portava al soggiorno scorrendo ogni quadro o foto con lo sguardo,felice nel notare che erano sempre le stesse,e che le ricordavo ancora tutte a memoria.
Mi bloccai sulla porta della sua stanza,mi girai verso di lui
-Giuro che ti amavo,che ti amavo più di ogni altra cosa- il mio sguardo si stava velando,continuai a fissare quella stanza,era come tuffarsi nei ricordi,come rivivere ogni istante e respiro trascorso in quella piccola camera da letto.
Si avvicinò alle mie spalle,mi scostò i capelli da un unica parte,mi sfiorò prima con il naso,respirando sul mio collo,poi cominciò a lasciare una debole traccia di baci sempre più frequenti.
Mi voltai lentamente,lo guardai negli occhi come non avevo mai guardato nessun altro,come potevo guardare solo lui.
Sentii le sue labbra sulle mie,calde,morbide,le socchiuse leggermente tra un bacio e un altro per lasciar passare la lingua che cominciò a danzare con la mia facendo nascere passione,mi strinse,mi attirò a lui,indietreggiai portandolo con me dentro quella stanza,percorse tutto il mio corpo con lo sguardo per poi tornare al mio viso,continuai a baciarlo sfilandogli la camicia,lasciando che cadesse a terra.
Passai la mano sulla sua pelle,sul suo corpo,ormai quasi a me estraneo.
Dopo aver scoperto i nostri corpi mi strinse a se nuovamente sollevandomi e distendendomi sul letto,lo volevo adesso,come tredici anni prima.
Continuò ad esitare fino a che non lo strinsi a me segnalandogli il mio più sincero consenso,solo allora diventammo una cosa sola,lasciai che il mio corpo danzasse con il suo,formando un unica persona.
-E adesso?- si staccò leggermente per potermi guardare negli occhi
-Cosa?- lo guardai preoccupata
-Hai detto che mi amavi più di ogni altra cosa,e adesso?mi ami?-.

Note:
Tadaaaaaaan!
Ho postato!sorpresi?anche io!
Per di più è anche lunghino come capitolo,sono ancora più fiera!
Comunque beh,è successo quello che tutti speravano,
Zayn e Hope :)
Ora sapete cosa dovete fare!recensite e fatemi sapere :) xx Guia

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