A new love for the eternity.

di xUnbroken
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.A new beginning ***
Capitolo 2: *** 2.I wanna be your everything ***
Capitolo 3: *** 3.You'll be alright, no one can hurt you now. ***



Capitolo 1
*** 1.A new beginning ***


-“Ha la febbre alta da un paio d’ore e non scende. E’ sconvolta, non so cosa sia successo. Non parla ed è più pallida del normale.” disse Arriane a Daniel, terribilmente spaventata.
-“Ci penso io a lei, tranquilla.” rispose Daniel.
-“Allora vuoi dirmi che succede?” chiese Daniel sconvolto.
Prese una coperta, si sedette a terra e invitò Kath tra le sue braccia.
Lei esitò un secondo, come se stesse valutando la situazione, ma poi si accoccolò con lui.
Daniel le mise la coperta sulle spalle e la strinse in un candido e caldo abbraccio. Poggiò la schiena sulla sua gamba e la testa sulla sua spalla.
-“Allora, vuoi dirmi che succede?” le sussurrò Daniel dolcemente.
Kath sentì le lacrime bagnarle gli occhi e scendere lentamente sul suo viso. “Hei, hei… sei al sicuro. Ci sono qui io.” Fece Daniel stringendola più forte.
Quando smise di piangere poco dopo, fece un lungo sospiro, pronta a confessare.
-“Io…”
-“Non devi dirmelo adesso se non te la senti.”
-“Io, no… me la sento. Ero al cimitero. All’improvviso tutto è diventato buio, e ho sentito delle voci.”
-“Che tipo di voci? Cosa dicevano?”
-“All’inizio non riuscivo a sentirle. Sentivo un ronzio, come se fosse pieno di api o mosche.” Soffocò un gemito. “Ma poi mi sono concentrata per cercare di capire cosa fosse, e ho sentito queste voci che parlavano. Erano un uomo e una donna. Dicevano che qualcosa era cambiato, riguardo a una maledizione. Che adesso potevano stare insieme, ma non so a chi si riferissero. E poi ho visto che qualcuno o qualcosa si avvicinava a me. All’improvviso faceva freddo e ho visto delle ombre nere addensarsi attorno a me. Ero terrorizzata e ho iniziato a correre per tornare verso i dormitori ma le ombre continuavano a trattenermi. Non riuscivo a urlare e a muovermi, ero paralizzata e sono svenuta, e dopo Arriane mi ha portato qui.”
-“Oh mio dio.” Si lasciò sfuggire Daniel.
-“Ne sai qualcosa?”
Esitò, poi guardò Kath intensamente e lei sentì una vampata di calore.
-“Pensiamo a farti scendere la febbre prima. Ci occuperemo dopo del resto.” Le disse dolcemente baciandole la fronte bollente. Sentiva il battito del suo cuore, forte come un martello pneumatico. Le strinse le mani.
Da quando lei era arrivata alla Sword & Cross era diventata amica di persone fantastiche, tra cui Daniel. Il loro rapporto era notevolmente cambiato. Inizialmente Daniel la evitava, ma poi ha iniziato a sciogliersi, e il carattere comico di lei aveva aiutato molto. Era come se Daniel fosse riuscito a sciogliere il suo lato tenebroso con lei.
I suoi occhi diventavano di un adorabile viola quando le parlava.
Quattro ore dopo Kath si svegliò, terribilmente sudata e avvolta ancora tra le braccia di Daniel.
-“Quanto ho dormito?” gli chiese stropicciandosi gli occhi.
-“Quattro ore circa” rispose lui con un debole sorriso.
-“E sei stato qui, con me, tutto il tempo?” chiese lei sbalordita.
-“Già. Eri bollente, e in questa orrida scuola non ci sono medicine. La febbre era piuttosto alta. Ho preso dell’acqua fredda e ti ho poggiato un fazzoletto sulla fronte. Ti ho controllato più volte il battito cardiaco. Avevo paura.” Disse in tono piuttosto spaventato.
Lei si accoccolò nuovamente con la testa sulla sua spalla. Si sentiva al sicuro con lui.
Daniel le asciugò la fronte sudata e la baciò nuovamente.
Si scambiarono un intenso sguardo e lui le prese le mani tra le sue. Sentì una profonda intesa con lui, e sperava che Daniel provasse la stessa cosa.
Appoggiò la fronte su quella di Kath e baciò dolcemente le sue labbra, morbide e carnose al punto giusto.
Si scambiarono uno sguardo, ma Kath era a disagio.
-“E’ meglio che vada” disse piuttosto imbarazzata.
Daniel la guardò. “No, ti prego. Non andartene.”
Kath si voltò a guardarlo, senza sapere cosa rispondere.
-“Posso spiegarti tutto, ma tu devi prometterti che mi ascolterai. E dopo sarai libera di fare ciò che vuoi.” si rivolse a lei in tono implorante.
Kath si sedette sul letto a gambe incrociate e Daniel di fronte a lei con una sedia.
-“Ti ascolto” gli disse senza guardarlo.
-“Bene… allora. Ora da dove inizio? Ecco, è successa una cosa l’anno scorso. La mia ex, di cui ero perdutamente innamorato è morta in un incidente d’auto. Le ombre che hai visto e quello che hai sentito riguardava me, lei e in parte te.” La guardò per vedere la sua espressione, ma il suo viso in quel momento non tradiva emozioni.
-“Me?” fece ad un certo punto, tra lo sconcerto e il sorpreso.
-“Già. In sostanza, la ragazza con cui stavo prima vedeva quelle ombre. Ma era diversa da te. Non ti sei mai chiesta chi sono realmente?”
Kath le rivolse uno sguardo interrogativo. “Che vuoi dire?”
-“Insomma… Daniel Grigori non ti dice niente?”
Kath cercò di concentrarsi. Fino a quel momento aveva visto Daniel come un bel ragazzo, ma adesso qualcosa le tornava alla mente.
-“Grigori… Aspetta.” Fece lei con gli occhi fuori dalle orbite. Si alzò dal letto spaventata a morte. “Ho letto dei… Veglianti. Tu sei… davvero quel Daniel?”
Si avvicinò alla porta. L’istinto le diceva di scappare, ma sapeva che Daniel non le avrebbe fatto del male. Voleva scappare perché sentiva che doveva farlo.
Daniel le sbarrò la porta.
-“Ti prego non andartene” la pregò.
-“Tu sei… un angelo” gli disse senza guardarlo. Sentiva il respiro di Daniel su di sé.
-“Guardami, ti prego” le disse implorante.
Lei non riusciva ad alzare lo sguardo. Un po’ per la notizia sconvolgente, un po’ per l’imbarazzo.
Daniel le prese il mento e la costrinse ad alzare lo sguardo. “Posso almeno finire di dirti tutto?”
Kath annuì.
-“Bene. Questa ragazza ed io eravamo stati maledetti. Era questa la maledizione di cui hai sentito parlare. Secoli fa, alcuni si sono schierati dalla parte del bene, altri da quella del male. E poi c’erano quelli che non hanno saputo fare una scelta. Ovvero i caduti. Furono mandati sulla terra e si accoppiarono con i mortali. Io non scelsi né il bene né il male, ma scelsi… l’amore per lei. Era l’unica cosa di cui mi importava davvero. Ma fui maledetto per questa scelta. Potevo innamorarmi di lei, ma la mia maledizione mi impediva di stare con lei. Lei era stata maledetta come me, e non arrivava all’adolescenza. Ai suoi 17 anni io la incontravo, mi innamoravo di lei, e appena la baciavo… moriva. Alcune volte è bastato anche solo toccarla.” Daniel abbassò lo sguardo.
“L’ho incontrata per secoli, in diverse vite. La sua anima si reincarnava ogni 17 anni. Non riuscivo a sopportare di perderla tutte le volte, così ho cercato di spostarmi il più possibile per non incontrarla, per non cercarla. Ma quando smisi di cercarla, fu lei a cercare me. Ma quando l’ho incontrata in questa vita, è stato diverso. Non era stata battezzata e quindi se moriva la sua anima non si sarebbe reincarnata. Era la mia unica possibilità di stare veramente con lei, perché potevo baciarla senza che lei… morisse.”
La guardò. “Mi dispiace doverti raccontare della mia ex.”
-“No continua” le disse Kath in segno di apprensione. Aveva capito ciò che Daniel aveva affrontato, il suo dolore, la sua sofferenza nel perdere la ragazza che amava.
-“Ma adesso qualcosa è cambiato di nuovo. Alla sua morte credevo che avrei passato l’eternità da solo, perso sulla terra e con in testa ancora il ricordo di lei e il suo amore. Finché non sei arrivata tu.” Le sorrise. “Appena ti ho vista ho sentito un legame molto forte, ma ho cercato di evitarti. Avevo paura che se mi fossi affezionato troppo a te sarebbe finita alla stessa maniera. Ma poi non ho resistito e volevo conoscerti. Sentivo un legame troppo forte e non riuscivo a smettere di pensarti. Non sapevo ancora del cambiamento della maledizione, fino ad ora. Qualcosa è cambiato davvero. Io sono riuscito ad innamorarmi di te perché sei nata tre anni dopo di lei, suppongo. Quindi la maledizione su di te non ha effetto. Hai già compiuto 17 anni, ti ho baciata e sei…sopravvissuta. Le ombre che hai visto si chiamano Annunziatori. Probabilmente ti stavano mettendo in guardia riguardo a questo quando sei riuscita a sentire le parole. Questo significa che la mia scelta è stata presa in considerazione.”
Kath si sentì in colpa. Non riusciva ad ammettere di essere innamorata di Daniel, ma non sopportava di vederlo star male.
-“Dimmi qualcosa” la pregò.
-“Io… Tengo davvero tanto a te. Ma…”
-“No, non dirlo. Lo so che provi le stesse cose che provo io. Il calore che sento sul corpo quando sono con te, l’intesa che abbiamo. Mi fai sentire umano, e questo mi fa stare bene. Era da un pezzo che non mi sentivo così. Adoro tutto di te. Adoro il tuo sarcasmo, la tua timidezza. Quanto sei goffa quando sei in imbarazzo, e lo trovo adorabile. Il modo in cui mi guardi con quegli occhioni che risplendono alla luce. Adoro stare con te, e le quattro ore che ho appena passato con te tra le mie braccia sono state le più belle. E ora non dirmi che per te non è lo stesso, perché non ti crederei. Sono innamorato di te Katherine Harley e farei qualsiasi cosa per te, per dimostrarti il mio amore.”
Kath sentì gli occhi gonfiarsi di lacrime, ma le ricacciò.
Era ancora scossa, si sentiva debole anche se Daniel era davanti a lei, perché la situazione era fredda e tesa.
-“Onestamente? Mi sento di merda. Non so neanche perché te lo sto dicendo. Sono innamorata di te, è vero. Provo le stesse cose che tu provi verso di me, ma qualcosa ancora mi blocca. Fin’ora nessuno mi aveva parlato in quel modo. Nessuno mi aveva guardato come fai tu. Non mi sono mai sentita importante per qualcuno come ora. E questo mi spaventa, perché le cose belle nella mia vita non sono mai durate a lungo. E mi sento di merda per te. Perché tutte le volte ti sei innamorato della stessa ragazza e tutte le volte la perdevi allo stesso modo.” Lievi lacrime bagnarono il suo viso. “Dev’essere stato terribile per te, e non oso nemmeno immaginare come mi sentirei se…” fece un lungo sospiro “se dovesse accaderti qualcosa per causa mia. O se dovessi star male allo stesso modo per me.”
Si sforzò di guardarlo rivolgendogli un breve sorriso. “Non posso credere di averti detto queste cose.”
-"Mi fa piacere che tu me le abbia dette." 
Kath si avvicinò a lui, che si era seduto nuovamente a terra. Non riusciva più a negare il suo amore adesso.
Portò le sue mani sul viso di lui, e Daniel la fece sedere sulle sue gambe, portando le sue dietro la sua schiena.
Lo guardò, e lui le sorrise mordendosi il labbro inferiore.
-"Vuoi sapere una cosa? Ti amo Kath. Sono innamorato di te. Sei davvero importante per me, e chiunque in passato non ti abbia considerato abbastanza importante, evidentemente non ti meritava. Ti amo. E te lo ripeterò per l'eternità."
Gli sorrise e lo baciò. Daniel la strinse a sè e la baciò con passione. Kath gli passò la mano tra i capelli mentre le loro lingue si toccavano, giocavano. Come due amanti segreti che si rincorrono.
Poi i suoi baci si spostarono sul collo, sul seno. L'ampia scollatura della maglia di Kath permise a Daniel di soffermarsi con le labbra sulle clavicole, e poi più giù, sul seno. La baciò ancora sul collo e la morse dolcemente. Poi tornò novamente alle labbra. Continuò a baciarla sempre con più passione, come se non ci fosse altro modo per dimostrarle quanto la amava.
-"Dimmi che mi ami" le sussurò dolcemente prima di baciarla dietro l'orecchio.
-"Ti amo Daniel Grigori" disse. La morse delicatamente sul collo e sorrise. 
-"Dimmelo ancora"
-"Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo." continuò lei. Daniel la stringeva forte e Kath si sentiva bene. Per la prima volta in vita sua si sentiva davvero felice.
Sentiva che tutto andava bene.
-"L'eternità è una cosa grossa. Dovrai sopportarmi a lungo" gli disse scherzosamente.
Daniel rise. "Se l'eternità la passerò tra le tue braccia, sarò più che felice di ascoltare le tue idiozie" le disse strofinando il naso con quello di lei.
Kath gli baciò le labbra lievemente. "Sarei più che felice di passare l'eternità così, come siamo ora. Qui, abbracciata a te in questa stanza."
Daniel sorrise. Kath adorava quel suo sorriso bellissimo, e la sfumatura viola dei suoi occhi.
Si strinse a lei, e lei lo abbracciò con passione. Sapeva che lui riusciva a percepire quell'abbraccio per quello che era realmente. 
-"Per sempre allora?" le sorrise.
-"Per sempre." gli disse baciandolo sulla guancia. Daniel si voltò e la baciò più appassionatamente di prima. Avrebbero fermato il tempo, se avessero potuto, pur di vivere quell'istante per sempre. 

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Capitolo 2
*** 2.I wanna be your everything ***


Katherine poi tornò nella sua stanza, felice del tempo trascorso con Daniel.
Si mise a letto ma non riuscì a dormire, era davvero troppo felice.
Al mattino dopo aveva ancora un pò di febbre ma non era più così debole come il giorno prima, così decide di recarsi a lezione.
Daniel la aspetta fuori dalla porta con Arriane. Si salutano con un bacio e Arriane li guarda con gli occhi spalancati.
-"C'è per caso qualcosa che vorreste dirmi?" fa lei in tono di rimprovero.
-"Perchè, dobbiamo dirtelo? Non è ovvio?" risponde Kath sorridendo.
Arriane tira fuori un urlo che fa uscire Cam e Roland dalle loro stanze. 
-"Sono cooooosì felice per voi!" dice elettrizzata abbracciandoci entrambi.
-"Non mi interessa cosa sta succedendo, ma Arriane qualcuno qui sta cercando di dormire!" dice acido Cam prima di richiudere la porta e rimettersi a dormire.
Si recano a lezione e le ore sembrano non voler passare mai. A Kath mancano le labbra di Daniel sulle sue, i suoi abbracci. Lui che la stringe forte. 
A fine lezione si recano nella sala mensa per pranzo. Tutti gli occhi sono puntati su di loro, ma solo da parte degli umani. Tutti gli altri angeli/demoni non si sorprendono più di tanto.
Si siedono al solito tavolo e Kath si accorge che una ragazza in particolare la sta fissando in maniera piuttosto insistente.
La ignora. Nel pomeriggio si recano al campo dove di solito possono giocare qualche partita a football o altro.
Daniel la tiene in braccio e la stringe forte a sè finché la ragazza che c'era in sala mensa non si avvicina a loro.
-"Fatti da parte, troietta" dice rivolgendosi a Kath.
-"Come scusa?"
-"Ti ho detto di farti da parte."
-"Non mi pare di ricordarmi il tuo nome, e non ricordo neanche il tuo potere di darmi ordini." Risponde Kath con un sorriso che fa infuriare la ragazza.
Le tira uno schiaffo fortissimo. "Daniel, dolcezza, vorresti venire con me in biblioteca?"
Daniel è senza parole e farfuglia qualcosa di incomprensibile nel tentativo di rispondere, ma Kath lo precede senza dargliene la possiblità.
-"Ovviamente... NO."
Tutti si zittiscono. La ragazza avvampa di rabbia.
-"Non starà mai davvero con te. Non te lo meriti, non sei abbastanza per lui." 
-"Intanto ci sto insieme e non mi risulta che sia una tua preoccupazione cosa è o non è abbastanza per lui."
Si avvicina per mettergli una mano sulla spalla e fare quello sguardo da troia che rivolge a tutti quelli con cui ci prova.
-"Leva le mani dal mio ragazzo, zoccola." le dice Kath, decisamente infuriata e gelosa. "Ci sono altre 74 persone in questa scuola, cercati qualcuno di disponibile."
-"Non me ne frega un cazzo degli altri, io voglio lui. Ti annienterò, stronza."
-"A me non frega un cazzo cosa vuoi. Lui è mio. MIO." fece Kath scandendo bene le parole in modo che fossero recepite bene.
Continuava a toccarlo, finché non suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni. Tirò via Daniel da lei e tornarono nel dormitorio.
-"Non c'era bisogno di reagire in quella maniera" fece Daniel infastidito.
-"Mi sono trattenuta dall'arzagli mani. Dovresti ringraziarmi."
-"No non mi va di ringraziarti. Non sono un oggetto di tua proprietà."
-"Ecco una cosa che non sai, Grigori. Odio spartire le cose con le persone, specie se si tratta di Lulu."
-"E a me non va di essere trattato come un oggetto."
Kath lo guardò infuriata. "Preferisci andare da lei?"
-"Onestamente? Ci ho pensato di andarmene con lei!"
Questo la fece infuriare e alzò la voce.
-"Bene allora! Vattene da quella puttana" gli gridò aprendo la porta "e poi vediamo chi è che ti tratta come un oggetto!"
Daniel uscì e sbattè la porta. Il cuore di Kath andava a mille per la rabbia.
Scaraventò i libri a terra e si buttò sul letto. Le lacrime le bagnarono il viso per il nervoso.
Perchè tutti quanti cercavano sempre di portarle via le persone a cui teneva di più? E cercare di prendersi Daniel era stato un grosso errore da parte di Lulu.
Arriane, Cam e Roland bussarono alla sua porta dopo aver sentito le urla e aver visto Daniel andar via.
-"Va tutto bene?" chiese Roland.
-"Si. Va tutto bene!" rispose Kath decisamente inacidita.
-"Che caratterino la ragazza" sussurò Arriane.
-"Sta' zitta" la ammonì subito Kath.
-"Scusa"
-"Oook, forse è meglio se ti lasciamo un pò da sola. Buona notte Kath. Se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarci." le disse Cam trascinando Roland e Arriane fuori dalla stanza.
Kath si sentì in colpa per averli trattati così di merda.
Si sdraiò sul letto e passò la notte a fissare il soffitto senza prendere sonno. Al mattino dopo sperava con tutto il cuore di trovare Daniel fuori dalla porta, ma lui non c'era.
La giornata fu noiosa come le altre giornate di lezioni, a parte lo stacco a pranzo quando Arriane la rimproverò di aver trattato Daniel come un oggetto.
-"Non l'ho trattato come un oggetto. Ho solo specificato che non condivido le cose con gli altri. Specialmente le zoccole come Lulu."
Daniel non si fece vedere a lezione neanche il giorno dopo e lei non ebbe il coraggio di bussare alla porta della sua stanza, anche solo per vedere se stesse bene.
Sabato mattina, dopo aver passato l'ennesima notte in bianco per Daniel si alzò contro voglia, e si preparò per entrare in classe.
All'uscita dalla sua stanza stavolta c'era Daniel fuori ad aspettarla. Aveva una felpa nera e il cappuccio che copriva i suoi biondissimi capelli. I suoi occhi erano di un grigio spento e aveva l'aria terribilmente stanca.
-"Come mai quell'aria stanca? Ti ha tenuto sveglio per tre notti di fila a scopare violentemente?" disse sarcastica, e fece per andarsene.
-"Smettila di fare la volgare. Possiamo parlare?"
-"No, ho lezione"
Daniel prese un foglio dalla tasca e glielo sventolò in faccia. Portava la firma di Mr Cole che la autorizzava a saltare la lezione.
Non avendo più via d'uscita si rassegnò.
-"Cosa vuoi Daniel?" gli chiese scocciata.
-"Parlare con te."
-"Ti ascolto"
-"Non qui"
-"E dove allora?"
La prese per mano e la trascinò fuori dall'edificio, dalla porta posteriore.
Si diressero verso la spiaggia. C'era odore di salsedine, e a Kath era sempre piaciuto. Il mare era calmo e delle leggere onde sbattevano regolari contro gli scogli.
Daniel stese una grande tovaglia sulla spiaggia e la invitò a sedersi accanto a lui. Kath si strinse le ginocchia e fissò il mare. Daniel la guardava.
-"E' stupendo, vero?" le chiese con un lieve sorriso.
-"Già"
Ci fu un attimo di silenzio, e Kath era completamente assorta nei suoi pensieri, a fissare la bellezza di quel mare. Poi Daniel si alzò, si tolse la maglietta e fissò il mare.
Kath lo guardò estasiata. Il suo corpo era qualcosa di incantevole.
Si avvicinò all'acqua e lei lo seguì. Poi si voltò verso di lei.
-"Mi dispiace" le disse. "Mi dispiace di essermi comportato da stronzo. Di averti detto quelle cose. E mi dispiace di essermene andato da lei."
Kath lo guardò, poi si avvicinò a lui lentamente, incurante dell'acqua che le bagnava i pantaloni fino al ginocchio. "Sei solo un cretino, Grigori" gli disse, e gli diede una spinta talmente forte che lui barcollò e cadde in acqua. Riemerse pochi secondi dopo in tutto il suo splendore, e il sole del mattino riluceva sulla sua pelle candida e sui suoi biondissimi capelli.
-"Giuro che se ti prendo...!" disse lui correndo per prenderla. Kath iniziò a correre per la spiaggia tentando di non farsi prendere, ma Daniel era più veloce.
La prese per le gambe e la trascinò in acqua insieme a lui.
-"Daniel! Lasciami!" disse ridendo, non riusciva a trattenersi. "Giuro che se mi butti in acqua ti uccido!"
-"Ti divertirai a tentare di uccidermi, sono immortale!" le disse fingendo di buttarla via, ma Kath si aggrappò al suo collo e lui la fece scendere delicatamente dalle sue braccia. Ormai aveva i pantaloni e la maglia completamente bagnati. 
Si guardarono e gli occhi di Daniel splendevano di un lieve viola. Si avvicinò a lei, la prese per i fianchi e le diede un bacio, a cui lei non riuscì a resistere.
-"Sei un cretino Grigori" gli sussurrò.
-"Si, me l'hai già detto" le disse con un sorriso, la prese in braccio, la portò su uno scoglio e si sedette accanto a lei.
-"Allora, mi vuoi raccontare i dettagli?" gli chiese in tono provocatorio.
Sorrise. "Non ci sono dettagli da raccontare. C'è solo una cosa che devi sapere"
-"Cosa?"
-"Che non ti avrei mai tradito. Solo che mi hai fatto incazzare. E si, sono andato da lei dopo, ma non è successo nulla. O almeno mi sono fermato in tempo."
Gli rivolse il suo sguardo da 'come scusa?'
-"Quella ragazza è sadica, ha tentato di attaccarmi al letto con delle manette!" 
-"Bè, non la definirei sadica." rispose ridendo. "A questo punto suppongo che passi troppo tempo a guardare film porno e poi cerca di fare le stesse cose rubando i ragazzi alle altre."
Daniel abbassò lo sguardo. "E poi ha iniziato a spogliarmi e a leccarmi tutto"
"Eww" gli disse con un espressione di disgusto che lo fece ridere. "Risparmiami i dettagli di quella ninfomane."
-"E poi ho pensato a quanto mi mancavi, e che... andare a letto con lei significava perdere te. E per una notte di sesso non ne valeva la pena."
Kath si avvicinò a lui che la accolse fra le sue braccia.
Avevano ancora i vestiti fradici e l'aria mattutina era abbastanza fresca. Daniel appoggiò il viso sulla sua spalla.
-"E poi ho passato le due notti successive a fissare il soffitto senza chiudere occhio e a pensare a te." Le sussurrò.
Kath si voltò e gli diede un lieve bacio sulle labbra. 
-"Io non ti tratto come un oggetto, tengo solo a precisare alle stronze le cose che non gli appartengono."
Daniel rise. "Voglio davvero essere solo tuo" le disse baciandole il collo. Kath gli prese le mani tra le sue per farsi stringere più forte.
-"Andiamo, ti porto in un posto" le disse.
-"Dove?"
-"Vedrai!"
Camminarono lungo la spiaggia fino ad una casa circondata da bellissime piante di fiori colorati.
Kath aveva sempre sognato di vivere in una casa in riva al mare come quella.
La casa era molto accogliente. In salotto c'era un divano, la tv a schermo piatto, un'immensa libreria stracolma di volumi di qualsiasi genere e dimensione. E poi c'erano tre camere da letto, due con letti matrimoniali e una con due letti a castello.
-"Di chi è questo posto?" gli chiese.
-"Mio"
-"Tuo? Vuoi scherzare? Perchè mi stai dicendo solo ora che hai una casa in riva al mare?"
-"Perchè generalmente la divido con gli altri, per questo ci sono tre stanze. Le ragazze si fregano sempre quelle matrimoniali, e a noi toccano i letti a castello"
-"Bella sfiga" gli disse ridendo.
Accanto a una camera da letto c'era un'altra stanza, buia, ma al suo interno Kath riuscì a scorgere l'ombra di qualcosa. Accese la luce e trovò un pianoforte e un cavalletto con sopra una tela bianca, pronta per essere dipinta.
Kath fu tentata dalla tela, così prese i colori e si avvicinò.
-"Quella tela è per veri artisti" gli fece lui.
-"E cosa ti fa pensare che io non lo sia?" rispose lei in tono di sfida. "Ok, adesso il problema è... che cosa ci dipingo?"
Daniel scoppiò a ridere e le cinse la vita con le braccia. In quel momento trovò l'ispirazione.
Prese il colore rosso e iniziò a disegnare un ampio cuore. Disegnò un fuoco al centro e con un blu acceso scrisse 'Daniel e Katherine, 12 Aprile 2012' e nello spazio restante dipinse di rosso il resto del cuore.
-"Caspita, questa si che è un'opera d'arte" fece lui baciandole il collo e stringendole più forte a sè.
Posò i pennelli e i colori  e si voltò a guardarlo.
Daniel le mise le mani sui fianchi sotto la maglietta e la attirò a sè.
-"Sono stati solo tre giorni, ma mi sei mancata da morire. Mi mancavano i tuoi abbracci, e i tuoi baci. Mi mancava il calore del tuo corpo contro il mio."
-"Adesso sono qui" gli sussurrò.
-"E sei tutta mia." La prese per le cosce e la trascinò in camera da letto. La tenne in braccio mentre la baciava, e stringeva il suo corpo per sentirne il calore.
Passò le mani sotto la maglietta sfiorandole l'apertura del reggiseno, e poi iniziò lentamente a sfilarle la maglietta nera che era ancora umida e aderiva al suo corpo.
Toccava ogni parte del suo corpo e Kath si sentì mancare l'aria. Era un momento a dir poco perfetto.
Gli sfilò la t-shirt con lo scollo V che lasciava intravedere il suo torace, e lui abbassò le bretelle del reggiseno, per poi aprirlo e tirarlo via.
La adagiò sul letto senza mai smettere di baciarla un secondo, avaro di quei baci che in quei tre giorni gli erano tanto mancati.
Le sfilò i jeans e lentamente gli slip. Poi Kath gli slacciò i pantaloni, che lui lasciò cadere insieme ai boxer dall'altro lato del letto.
Finalmente erano una cosa sola. 
Strinse le gambe attorno alla vita di lui, e le sue unghie sulle spalle davano vita a dei lievi graffi di piacere.
Cercava di soffocare le urla di piacere attaccandosi alle labbra di Daniel, ma era impossibile resistere.
Fecero l'amore come non avevano mai fatto prima d'ora. E restarono abbracciati a lungo nudi sul letto.
Kath appoggiò il viso sulla spalla baciandola, poi prese la mano di Daniel e la strinse nella sua.
Giocava con le dita sulle clavicole di lei.
-"Credo che avrei dato di matto se mi avessi lasciato per lei. Non lo avrei sopportato."
-"Non lo avrei mai fatto." 
Lo baciò e le mani di Daniel scivolarono sui fianchi di lei, facendole un lieve e piacevole solletico.
-"Ti amo tanto, lo sai?" le disse con dolcezza.
-"Si che lo so." rispose con un sorriso dolce "Sei il mio amore bellissimo e dolcissimo, e ti amo da morire." Si strinse a lui e continuò a baciarlo.
Non ne avevano mai abbastanza. Quei baci per loro erano indispensabili come l'aria che respiravano.
Abbracciati in quel letto, dentro una casetta in riva al mare, lontano da tutti, a scambiarsi il loro atto d'amore.
Nessuno poteva mettersi contro il loro amore. Il loro amore era più forte di qualsiasi altra cosa al mondo, e non avrebbero permesso a nessuno di portarglielo via.

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Capitolo 3
*** 3.You'll be alright, no one can hurt you now. ***


Un altro noioso giorno ricomincia alla Sword&Cross. Un'altra noiosa settimana di lezioni.
Come al solito Daniel la attende fuori dalla porta prima che suoni la campanella. E Katherine è come al solito in ritardo.
Esce in fretta dalla stanza.
-"Buongiorno splendore" le dice con un sorriso. Le stampa un bacio passionale sulle labbra, incurante del fatto che faranno tardi a lezione.
-"Buongiorno a te" risponde lei con un grandissimo sorriso. 
Si avviano verso la classe di Mr Cole. "Hey ragazzi, oggi non c'è lezione" dice loro Roland, mentre rientra in camera sua "le classi sono allagate."
Si guardano per un secondo. "Meglio! Abbiamo la giornata tutta per noi" dice Kath. Daniel corre in camera a posare i libri e Kath altrettanto.
Sono solo pochi secondi. Quando Daniel la va a cercare lei non c'è. Bussa alla porta di Cam e Roland, ma non ci sono neanche loro.
Arriane passa di corsa davanti a lui e lo trascina via.
-"Dove stiamo andando?" le chiede leggermente allarmato.
Arriane non risponde. Continua a correre più velocemente possibile e si dirige al cimitero con Daniel al suo seguito.
Arrivati nelle profondità del cimitero, tutto sembra più cupo nonostante il sole risplenda.
-"Che sta succedendo?" chiede.
Gabbe e Arriane fissano Cam che sta davanti a loro.
Poi Roland esce allo scoperto. Tiene Kath ferma e imbavagliata. Il trucco sbavato e le lacrime che sgorgano dai suoi occhi come un fiume in piena.
"Che significa?" chiede Daniel, del tutto ignaro di quello che sta per succedere.
Fa un passo avanti, ma Arriane e Gabbe lo afferrano per le braccia. Guarda le due ragazze tenere le mani ben salde sulle sue braccia.
-"Mio carissimo Daniel" fa Cam "avevi in programma qualcosa con la tua ragazza oggi? Bè, è meglio che tu sappia che i tuoi programmi sono stati cancellati."
-"Cam... vuoi spiegarmi?"
-"Ecco vedi... sono sempre stato del parere che sei troppo debole, Grigori. Non fai mai la scelta giusta. Sei sempre così vulnerabile perchè sei così attaccato a questi sentimenti puramente da mortali."
Cam sorride. "Bè, il punto è che... noi abbiamo deciso che il tuo amore per questa ragazza è sbagliato."
-"Voi?" sottolinea Daniel. Cerca di liberarsi dalla stretta di Arriane e Gabbe, ma sembra impossibile. Arriane e Gabbe sono sempre state molto forti. "Da quando avete il potere di prendere delle decisioni per me?"
-"Da quando cerchiamo di fare quello che è meglio per tutti. Angeli, demoni o mortali."
Daniel avvampa dalla rabbia. "Sta' calmo" gli sussurra Arriane.
-"Che vuoi farle?"
-"Bè... sono indeciso se allontanarla per un pò da te o... allontanarla per sempre."
Quelle parole echeggiarono nella mente di Daniel e Kath come due lame che attraversano il cuore.
Senza rendersene conto Arriane e Gabbe allentano la presa. Daniel si sposta velocemente e atterra Cam con un pugno. "Se provi soltanto a toccarla ti ammazzo." Gli dice in preda alla rabbia con le mani alla gola di lui.
Ma nè la forza di Daniel nè quella di Cam porta ad una vittoria. Sono sempre pari. Fin dall'inizio.
Cam si rialza. "C'è qualcosa che vorresti dire al tuo ragazzo prima di andartene?" chiede Cam a Katherine ancora imbavagliata. Roland le stacca il bavaglio ma la tiene immobile.
-"Veramente ho una domanda." Il suo tono di voce indica rabbia, disgusto, e delusione. "Per tutto questo tempo... tutti voi, avete fatto gli amiconi con me, solo per arrivare a questo?"
Roland abbassa lo sguardo. "E tu Roland. Sei un demone e non ti ho mai giudicato per questo, ma credevo che fossi in grado di decidere da solo cosa è meglio per te. Stai sempre a fare quello che ti dice Cam. Hai mai provato in vita tua per una volta a dire di no? Ad esprimere la tua opinione? A fare ciò che tu ritieni meglio per te?"
-"Mi dispiace" risponde senza guardarla "Non avevo altra scelta"
-"Pensavo fossimo amici, e che questo contasse qualcosa. Evidentemente mi sbagliavo."
-"Mi dispiace" sussurra. Kath lo ignora.
-"Bene... se non c'è nient'altro io..." fa Cam.
-"No!" lo ferma Daniel. "Che hai intenzione di farle?"
-"Rilassati Grigori. La allontano per un pò da te. L'amore che provi per lei è malsano."
-"No" sussurrò disperato. "Voi... non potete farlo. Non potete portarmela via anche questa volta." Il dolore di Daniel è palpabile da una distanza esagerata.
"Ho bisogno... devi concedermi qualche minuto con lei."
-"No scordatelo, abbiamo già perso troppo tempo!"
-"Cam!" urla in tono di rimprovero Gabbe. 
Cam non le dà ascolto, ma sostiene il suo sguardo. "Ricordi l'ultima volta che ti ho preso a calci? Concedigli quei minuti, o ti darò un assaggio dei successivi round."
Cam sospira scocciato. "E va bene"
Daniel si avvicina a lei e la stringe forte a sè. Le asciuga le lacrime col dorso della mano. "Hei, hei. Shh. Andrà tutto bene. Sistemerò tutto, te lo prometto." le sussurra, ma questo sembra non calmarla affatto.
Kath singhiozza come non mai. 
-"Ho una cosa per te" le dice, e tira fuori un sacchetto rosso dalla tasca della felpa. Lo apre e le mostra un cuore spezzato, con dietro inciso 'Daniel'.
Glielo mette al collo con un lieve sorriso e poi le mostra l'altro pezzo al suo collo con inciso 'Katherine'.
-"Senti... non ho idea per quanto non ci vedremo."
Gli occhi di Kath si riempiono nuovamente di lacrime. Daniel la abbraccia. "Devi promettermi una cosa però. Promettimi... che non farai niente di stupido e che non ti metterai nei guai. Promettimelo."
Kath fa un lungo sospiro nel tentativo di non scoppiare a piangere più di prima. "Te lo prometto" sussurra.
-"E ogni volta che avrai bisogno di me ti basterà toccare la collana." Le disse con un dolce sorriso nel tentativo di calmarla.
Guardò la collana al suo collo, e dopo alzò lo sguardo verso Daniel. "Ti prego... non mi lasciare." gli disse soffocando un singhiozzo e con le lacrime che continuavano a scendere.
Kath gli cinse le spalle e lui la strinse a sè. "Non ti lascio amore"
Si strinse a lui e lo baciò. Daniel si tolse la felpa nera e gliela mise sulle spalle. "Ti amo, non dimenticarlo mai."
-"Ok, tempo scaduto" disse Cam. "Roland ti porterà lontano da qui." disse a Kath rivolgendole un sorriso.
-"Vaffanculo, stronzo." gli rispose.
                                                                                                People throw rocks at things that shine
                                                                                                And life makes love look hard.

Al mattino dopo Kath si svegliò in una nuova stanza. 
Decisamente più bella di quella che aveva alla Sword&Cross. Stavolta aveva il suo telefono accanto a lei e un computer sulla scrivania.
Si toccò il collo e la collana con inciso il nome di Daniel era ancora lì. Era appena sveglia e già aveva realizzato quanto le mancasse.
Accese il computer e cercò la giusta canzone deprimente da ascoltare per svegliarsi.

My love is like a star
yeah, you can't always see me
but you know that I'm always there.

Daniel gli mancava da morire. Continuava a tenere la mano su quella collana, e gli emanava un calore immenso. Proprio come tutte le volte che era con Daniel.
Si preparò per le lezioni con ancora le lacrime agli occhi che non riusciva a trattenere.
Daniel la stava pensando? Gli mancava? Sarebbe andato a trovarla? 
Ma la domanda che più la torturava era: l'avrebbe rivisto?
Assorta nei suoi pensieri, qualcuno bussò alla sua porta.
-"Oh, ben svegliata Katherine. Io sono Francesca e lui è Stephen. Benvenuta alla Shoreline."
-"Grazie" rispose con entusiasmo quasi assente.
Francesca fece cenno a Stephen di andare e rimase da sola con Kath.
-"Stai bene?" le chiese.
-"Si, sto bene." Non era vero. Non stava affatto bene.
-"Purtroppo devo informarti che... non potrai ricevere visite. Daniel non verrà a trovarti." Per la serie: come rendere felice una persona appena sveglia. "Adesso datti una sistemata, via tutte quelle lacrime e vieni con me a fare colazione."
Kath non se la sentiva proprio di affrontare in quello stato un'intera mattinata, ma doveva.
Aprì la valigia e trovò la felpa di Daniel al suo interno. La prese se la mise addosso, incurante del fatto che gli andava grande. Le erano sempre piaciute le felpe larghe.
La settimana passò tutta uguale. Colazione, lezione, pranzo, lezioni pomeridiane, cena. Il problema arrivava la sera.
Non aveva nessuna compagna di stanza, e la sera si ritrovava a fissare il soffitto con le mani sulla collana e le lacrime che scendevano senza mai smettere un secondo e portava tutti i giorni la sua felpa.
Daniel volava ogni notte verso la scuola, solo per vederla. E magari se ci riusciva, anche entrare. Voleva vedere come stava. Passava la notte accanto alla sua finestra fino al sorgere del sole, e la mattina rientrava alla Sword&Cross.
-"Dove sei stato?" gli chiese in tono accusatorio Arriane.
-"Un giro di perlustrazione mattutino."
-"Non prendermi in giro. Ieri sera non eri qui."
Daniel non rispose. "Sei andato da lei, non è così?"
Si appoggiò alla finestra. "Sai che potresti metterti nei guai?"
"Si lo so! Credi che non lo sappia?" le urlò Daniel.
Arriane abbassò lo sguardo dispiaciuta. "Come sta?"
"Piange quasi tutta la notte. Dorme per poche ore e poi si sveglia nuovamente con le lacrime agli occhi. 


Finalmente sabato non c'erano lezioni. Kath era riuscita a dormire qualche ora, ma all'alba era già sveglia. Rimase a letto per oltre un'ora, a guardare il sole sorgere dalla sua finestra e si aspettava che Daniel apparisse da un momento all'altro.
Ma poco dopo qualcuno bussò alla sua porta.
Aprì ed era Roland. Appena lo vide gli richiuse immediatamente la porta in faccia.
Roland bussò ancora. -"Che vuoi?" gli chiese infastidita.
-"Ti riporto alla Sword&Cross"
-"Non mi fido di te"
-"Tu non ti fidi di nessuno a parte Daniel, Arriane e Gabbe. Ma loro non ci sono quindi dovrai accontentarti."
-"Usare quel tono di sfida non porterà a buoni risultati. Ti consiglio di modificare il tuo tipo di approccio con le persone."
-"Si ok. Fai le valigie."
I suoi vestiti erano rimasti per tutta la settimana buttati a terra, quindi dovette solo infilarli nuovamente nella valigia.
All'uscita Francesca la abbracciò. -"E' stato un piacere averti nella nostra scuola" le disse con un sorriso che riuscì a tirarla su di morale.
Presero un aereo e al mattino dopo arrivarono alla Sword&Cross. Kath entrò in camera sua. Anche se sembrava un carcere di massima sicurezza, le era mancata.
-"Vorrei scusarmi con te. Mi dispiace davvero. Avevi ragione tu." le disse senza guardarla. "Sto sempre dietro Cam, non faccio mai ciò che penso."
-"E stavolta l'hai fatto?" gli chiese.
-"Si. Ho pensato che ho sbagliato a seguire Cam e allontanarti da qui. Sono davvero fiero di essere tuo amico. Sempre che tu voglia ancora essere mia amica. E ho pensato anche che riportarti qui era la cosa giusta da fare. L'unico in disaccordo era Cam, ma chissene. Mancavi a tutti. Anche a me. E se non vorrai perdonarmi lo capisco. Ho fatto una cosa orribile."
-"Mi fa piacere che per una volta abbia dato voce alla tua coscienza, ma non sono ancora pronta a perdonarti."
-"Va bene. Io... ti lascio da sola." le disse e chiuse la porta dietro di sè. 
Kath aveva ancora addosso la felpa di Daniel. Si sistemò i capelli e un pò di trucco e andò nella sua stanza.
Le tende erano ancora chiuse e lui era a letto sotto le lenzuola. Riusciva a vedere la sua schiena e i suoi biondi capelli nonostante il buio. Aprì lentamente le tende per far entrare la luce e si appoggiò alla scrivania di fronte al letto in attesa che lui si svegliasse.
Poco dopo iniziò a muoversi tra le coperte, coprendosi il viso con le lenzuola. Lei si avvicinò al letto e delicatamente gli sfiorò i capelli.
Daniel si voltò di scatto. -"Sapevo che quel tocco era famigliare" le disse con un sorriso.
Alzò le coperte e la accolse tra le sue braccia. Kath tolse le scarpe e si infilò a letto con lui.
-"Hai la mia felpa."
-"Già" rispose lei con un sorriso a 32 denti.
Lo baciò più e più volte. Le erano mancate le sue labbra, le sue braccia. Le era mancato lui.
Poi gli tolse le coperte e dalla bocca di Daniel partì un "Nooooo".
Era solo con i boxer e non aveva la minima intenzione di alzarsi.
-"Dai, via le chiappe dal letto." le disse lei sorridendogli.
-"Per forza?" chiese implorante.
-"Si Grigori!"
Daniel si alzò e rimase seduto sul letto a guardarla mentre lei spostava i vestiti in disordine in giro per la stanza.
Poi si alzò, la prese per la vita e la voltò verso sè. "Hai solo una vaga idea di quanto tu mi sia mancata?" le disse con la fronte contro la sua.
-"Hai solo una vaga idea di quante notti ho pianto perchè non eri con me?" 
La baciò come solo lui sapeva fare. Come a lei piaceva. Lei gli cinse i fianchi con le mani, che muoveva delicatamente  sulla sua schiena.
-"Quanto tempo abbiamo prima delle lezioni?" chiese lui con un sorriso malizioso.
-"45 minuti, circa"
-"Basteranno" le sorrise.
Poi lui la prese per le cosce e la trascinò di nuovo a letto. La spogliò e Kath non oppose resistenza. Riprese le coperte nella parte inferiore del letto e le stese su di loro.
Iniziò a baciarle il collo e a stringere il suo corpo contro quello di lei fin quando non le entrò dentro.
Era sempre impossibile trattenere le urla di piacere. Cercavano entrambi di soffocarli con dei baci, ma finivano sempre per toccarsi in maniera violenta. Ed era l'unico modo per mantenere il controllo.
Qualcuno bussò alla porta ed entrambi scattarono con il terrore negli occhi.
-"Chi è?" chiese Daniel.
-"Sono Arriane, posso entrare?"
-"Oh cazzo" sussurò Kath in preda al panico.
-"Ehm... no... sono... nudo."
Kath lo guardò con lo sguardo da 'Seriamente glielo stai dicendo, Daniel?'
-"Sei nudo... con Kath?" rispose lei sghignazzando.
-"Oh.Mio.Dio." sussurrò Kath affondando la testa sotto le coperte per la vergogna.
Daniel scoppiò a ridere. "Arriane, va' via!"
Arriane corse via ridendo. Daniel non la smetteva di ridere.
-"Che figura di merda" gli disse Kath.
Daniel riprese a baciarla. "Dov'eravamo rimasti?" le chiese malizioso.
Fecero di nuovo l'amore senza fermarsi. Daniel non riusciva a smettere di toccarla e la trattenne a letto anche dopo il suono della campanella.
Rimasero abbracciati l'uno all'altro, baciandosi con passione, e senza mai smettere di ripetersi quanto si amavano.
 

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