Senza Anima* di elleclaire (/viewuser.php?uid=75006)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo pensiero.01 ***
Capitolo 2: *** Secondo Pensiero.02 ***
Capitolo 3: *** Intermezzo. ***
Capitolo 4: *** Terzo Pensiero.03 ***
Capitolo 5: *** Quarto Pensiero.04 ***
Capitolo 6: *** Quinto pensiero.05 ***
Capitolo 7: *** Sesto pensiero.06 ***
Capitolo 1 *** Primo pensiero.01 ***
Primo Appunto
- Il mio flusso di pensieri inizia QUI
L’acqua è bollente. Il sole, anche.
Le pareti della stanza si allargano, prendono forme sinuose e allo
stesso tempo compatte.
Sto fluttuando.
Fluttuo nella mia mente, e nell’estasi della musica mi
invaso.
...Nell'estasi
della musica, mi invaso...
mi
invaso...
L’acqua
continua a scorrere.
Faccio parte della terra, faccio parte del caos universale.
...Il caos
universale?....
Quale
caos universale?...
Quale?..
Quale?.
Lentamente raggiungo il
Nirvana in un’inesorabile ascesa,
perché la musica continua a fluire, senza un
preciso moto di continuità, senza una direzione.
E’ questo il
segreto per la felicità?
Il segreto?
Hahahah,
questa si che può chiamarsi una risata scettica.
scettica..
scettica...
Oppure sono io che invento e creo all’interno dei valichi
della mia mente un mondo in cui è impossibile trovarsi?
Il
giardino dell’Eden biblico non esiste.
Esiste soltanto la vita terrena, in cui possiamo solo fluttuare, come
fantasmi che presto non esisteranno più e di cui
il nome sparirà nel tempo.
Fantasimi.
Sono
un fantasma. Io esisto, ma fluttuo.
E' un
buon compromesso?
Allora mi chiedo: cosa
ci stiamo a fare? Che scopo abbiamo?
La risposta possiamo trovarla nello spazio psichedelico
che divide realtà da sogno, alto dal basso, nero dal bianco.
...Lo spazio
psichedelico...
Il tunnel lo cerchiamo nei luoghi sbagliati. E’ semplicemente
retto dalla follia della
musica sperimentale. A volte usiamo droghe per
raggiungerlo, e sentirci completi in quello stato di estasi in cui
afferriamo la realtà del nostro scopo, e solo in quel momento capiamo che non
c’è uno scopo.
...Non
c'è uno scopo.
Non
c'è. Questo è triste?
Gli uomini che scoprono la verità muoiono.
Perché?
Perché la realtà li stordisce e delude talmente
tanto che tentano di uscirne in ogni modo. Tutti i tentativi portano
alla morte, che può essere considerata pace. Pace
finalmente.
...Pace,
finalmente...
Gli altri non vogliono ammettere il dramma che è il mondo e
cercano di scappare nella fede,
ma vivranno per sempre una vita fittizia, attutita dalla falsa
benevolenza di una divinità inesistente.
In questo caso le persone illuminate sarebbero estinte. Allora tentiamo
di evitare la morte, attraverso le poche felicità che la
vita ci offre. Ma questo continuo sviare dall’inevitabile ci
riconferma che tutte le persone coscienti della verità lo
desiderano infondo: ognuno
di loro desidera la morte.
OGNUNO
DI LORO DESIDERA LA MORTE.
Morte...
Morte...
Morte...
•
Posso sentire il suo sussurro. Posso sentirlo.
Alla fine restiamo in piedi per quei platonici concetti di amore e
amicizia. Di vite felici che possiamo ottenere solo grazie alla nostra
volontà.
Io prego me stessa di
riuscire.
Riuscire a capire e rimanere attaccata alla vita. Vivere senza
illusioni ed essere a conoscenza della crudeltà del mondo.
Perché
è molto facile desiderare la morte, quando però,
intanto, sei vivo.
è molto facile...
è molto facile..
è molto facile.
Desiderare la morte...
la morte..
la morte.
Quando però, intanto, SEI
VIVO.
•Grazie
alle anime che hanno sognato con me, questa sera•
|
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Capitolo 2 *** Secondo Pensiero.02 ***
Secondo appunto
- Il flusso continua
There is no pain, you are
receding.
A distant ships smoke on
the horizon.
You are only coming
through in waves.
Your lips move but I
cant hear what youre sayin.
When I was a child I had
a fever.
My hands felt just like
two balloons.
Now I got that feeling
once again.
I cant explain, you
would not understand.
This is not how I am.
I have become
comfortably numb.
Comfortably Numb.
Nei cento anni che dividono l’inizio di un secolo dalla sua
fine il mondo e le persone che vi abitano cambiano in maniera
sconvolgente,
guidate dalle innovazioni
e dalla scienza umana, dalle mode
e dai vizi.
Cosa rimane uguale?
Bella
domanda: cosa rimane uguale?
Nessuno lo sa.
Niente.
Niente. Che
parola spaventosa.
E'
totalmente vuota ma allo stesso tempo con un significato pieno.
La
sento ancora nella testa.
Niente...
Niente..
Niente.
O
almeno le cose che c’erano prima di noi. La
terra. L’acqua.
L’aria.
Elementi senza i quali non potremo vivere.
Allora perché l’uomo non ha ancora cambiato del
tutto anche questi semplici concetti naturali?
E'
quello che sappiamo fare meglio.
Cambiare.
Cambiare e distruggere.
E poi di nuovo cambiare.
Perché
sono più forti di lui.
La terra, il mare, fanno parte di un cerchio al di fuori
delle nostre menti. Siamo completamente dipendenti da loro, non
possiamo cambiarli, sarebbe impossibile.
Così
semplici, eppure così complicati.
Eppure...
così complicati.
Complicati...
Complicati..
Complicati.
Perché parlo
di questo?
Voglio solo
trovare qualcosa che sia più forte del genere umano.
Credo di odiarlo.
Con le sue manie di
grandezza. Negli anni si fa sempre più arrogante, ingordo, egoista.
Ingordo.
Ingordo.
L'ingordigia fa parte degli uomini.
L'egoismo.
Divora dall'interno senza distinzione di sesso o età.
Odio. Odio profondo per coloro che mentono.
che esercitano il potere.
che negano la libertà.
che sono UOMINI.
Mi piacerebbe vedere cosa succederebbe se trasportassimo tutti gli
individui del globo su un altro
pianeta. Dovremo
ricominciare tutto da capo!
Altro
pianeta? Altro pianeta?
Sento
che sto per perdere la cognizione del tempo e della ragione.
Sono
proiettata in un'altra dimensione.
Quindi la
domanda di oggi è: quanto
ancora andremo avanti?
• La perfezione non si
raggiunge mai •
Quante
cose ancora inventeranno? Quante ne distruggeranno?
E
soprattutto: per
quanto tempo ancora ci saremo?
L'esserci.
L'esistere.
A
me non importa gran chè, se devo ammetterlo.
Sto ancora
ascoltando musica.
Il filmato psichedelico
mi rimbomba nel cervello.
E'
questo il momento in cui l'alcool che mi annebbia la vista si fa
sentire.
Attraverso quei colori riesco a sentire una musica popolare scandinava.
Totalmente priva di senso. Totalmente inadatta al momento.
Ringrazio il cielo per avermela fatta sentire.
Me ne vado.
Tanto
neanche l’uomo più intelligente del mondo sa
rispondere alle mie domande.
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Capitolo 3 *** Intermezzo. ***
Intermezzo
- Il flusso di pensieri si arresta
Bene,
quella che sta scrivendo in questo momento sono io e non sono in una
strana fase di riflessione o ebbrezza. Come vedete, infatti, il flusso
di pensieri si arresta
momentaneamente.
Allora, prima di tutto voglio ringraziare chi mi ha recensito.
Voglio ringraziare in maniera particolare Leo, che ha dato il via
proprio a ciò che cercavo di creare: una discussione sul mio
flusso, che, ribadisco, non riesco a controllare e che mi spinge a
scrivere i miei pensieri senza un senso logico (ecco anche
perchè ho deciso di mettere la fanfic in questo spazio).
Ma andiamo con ordine:
nitro_circus:
Sono felice che il mio capitolo ti abbia fornito degli spunti di
riflessione. Mi trovo d'accordo con te: la perfezione, secondo me, non
verrà mai raggiunta e l'uomo continuerà a
rincorrerla. Può essere uno scopo nella vita, è
vero, ma l'uomo pur di raggiungerla diventa violento ed egoista. Non si
cura di ciò che ha attorno e spesso distrugge. Non solo la
natura, ma anche se stesso.
Leo: Ti
ringrazione e mi complimento per la recensione che mi hai lasciato. Mi
poni dei quesiti molto difficili, ma vediamo un pò come
posso risponderti in proposito. Io credo che con questa frase tu abbia
colpito nel segno:
"O forse
chissà, la perfezione è un limite illimitato che
l'uomo ha creato per far finta di avere uno scopo, e quindi vivere
l'intera vita all'insegna del "perfezionamento", elemento utile per non
impazzire"
E'
proprio così. L'uomo vive all'insegna del perfezionamento.
E' una creatura ambiziosa e probabilmente se non fosse così
non esisterebbe, è vero. Secondo me, però,
cerchiamo il "perfezionamento" in modi sbagliati. Come ho
già detto, l'uomo tende a distruggere, a rovinare. Intorno a
noi ci sono solo guerre, egoismo, megalomania. Quello che voglio dire
è che quando l'uomo rincorre la perfezione diventa una
creatura "malvagia", scusa ma non trovo altri termini. L'uomo per essere
perfetto diventa aggressivo e violento.
Quando parli di natura, invece, mi trovo in leggera contraddizione. Nel
capitolo precedente ho scritto (di getto, come sempre) che l'uomo non
potrà mai predominare su questi elementi. Ed è
vero! Abbiamo provato, abbiamo tentato, ma l'acqua, il sole, la terra
ci si sono sempre rivolti contri, ribellati. L'uomo non può
tenere a bada un terremoto, un'inondazione. Potrà apportare
piccoli cambiamenti, ma mai domare completamente questi elementi.
Più cerca di modificarli più si rovina da solo.
Devo riconoscere una cosa alla natura umana: è sopravvissuta
alla selezione, come dici tu. E' risultata la migliore rispetto alle
altre e si è evoluta nel tempo. Ma ciò non gli
consente di essere onnipotente.
Anche io vorrei che insieme, in "collettività", si
migliorasse il mondo. Figurati, sono una povera hippie stile
"reincarnazione sessantottina"! Ma ormai ho perso le speranze: non
è nella natura umana farlo. Nessuno di noi
troverà la volontà di migliorare il mondo tutti
insieme. E anche se qualcuno l'ha fatto, sarebbero sempre troppo pochi!
Il primo capitolo è sempre frutto di pensieri formulati in
quell'istante. Immediati, non hanno un'ordine. E scusami se
risulterò meno decisa di te, ma l'impressione che le persone
mi danno è proprio questa: non abbiamo uno scopo e crearlo
non è affatto semplice. La maggior parte della gente non ci
riesce...
Ecco qui. Ho cercato di rispondere alle vostre recensioni.
Voglio puntualizzare che lascerò la fic nella sezione
"nonsense", perchè il mio flusso di pensieri non ha un senso
e io sicuramente non riuscirei a darglielo. Come ho scritto nella
descrizione della fic, non so neanche rispondermi da sola! Non so
capirmi!
E appunto perchè i miei pensieri non si concentrano su una
cosa sola (come quelli di tutti) tutti i capitoli parleranno di cose
completamente diverse. Saranno sconnessi fra loro, come se io
fotografassi in maniera sfocata il flusso che in quel momento speciale
sta attraversando la mia mente. Possibile che il prossimo capitolo
parlerà del perchè alle api piaccia il polline, o
perchè il cielo è blu e non rosso.
Ancora grazie a Nitro_Circus e a Leo.
Spero che seguirete i
prossimi capitoli.
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Capitolo 4 *** Terzo Pensiero.03 ***
Terzo Appunto -
Il flusso riprende
C’è stato un tempo in cui l’amore era
considerato necessario.
Non necessario per vivere, bensì per permettere alla vita di
vivere.
Mi spiego: oggigiorno una persona ha bisogno dell’amore per
essere felice e avere uno scopo nella vita, ma tempo addietro
l’amore (che
in fin dei conti non era amore, ma solo un sentimento fittizio)
era imposto per permettere alla vita di continuare.
L'amore
imposto. Che bestemmia all'umanità.
L'amore
imposto.
Mi
stanno venendo in mente matrimoni combinati o poveri giovani costretti
ad una vita modello.
Ma
perchè mi faccio di questi pensieri?
Sono
le 2 e mezza di notte e io rifletto su questi concetti.
Certe volte mi chiedo se sono pazza.
E se dovrei essere internata in un centro psichiatrico come succede in
“Ragazze Interrotte”.
Pazza. Pazza.
Pazza.
Che
domanda banale chiedersi se si è pazzi.
In
fin dei conti lo siamo tutti in un certo modo.
Perché l’amore, nonostante si sia evoluto da quel
basilare concetto sessuale uomo-donna, non diventa completamente libero? Ci sono
ancora barriere che discriminano gli omosessuali o i trans gender.
Gli uomini dicono di aver capito il vero concetto dell’amore,
ma
in realtà non hanno capito nulla. Solo alcuni
sono illuminati
e credo che presto, con un po’ di fatica, questi uomini
riusciranno ad illuminarne altri, fino a che il mondo e
l’amore saranno liberi.
Che ragazza
fiduciosa.
Quando
rileggerò queste righe domani mattina mi sembrerà
di leggere qualcosa scritta da un'altra persona.
Ancora una volta parlo di questi mitici illuminati.
E’ una figura che si designa nella mia mente quando penso a coloro
che sanno. Che conoscono la realtà del mondo e
continuano ad abitarlo, che capiscono e si aprono al loro prossimo,
nonostante esso sia diverso.
Gli uomini
che non si arrendono alla malvagità e alle ingiustizie.
Esistono?
Un giorno, spero che le
persone riusciranno a vivere in armonia completa con le altre.
Ahahahahah!
Non sono una cazzo di Maria Teresa di Calcutta che professa
bontà e amicizia. Più che altro, potrei
identificarmi come una seguace di
John Lennon. Si, John Lennon. Lui era un illuminato, altro
che Padre Pio.
Rispondo alla
domanda di prima, dicendo che:
SI,
SONO PAZZA.
Quindi, le mie riflessioni sull’amore mi fanno sentire
particolarmente triste, e voglio pensare ad altro.
In questo preciso momento vorrei aprire la finestra e volare per Roma
come in un trip allucinogeno da film scadente.
Trip. Trip.
Trip.
Scadente.
Roma.
Cielo.
Ancora
trip. Sempre scadente però.
So che è banale, ma lo
vorrei. Io vorrei questo, e anche quello. Vorrei che
questo fosse così e che quello fosse in un altro modo. Io
vorrei tante cose, ma è inutile sprecare il fiato
perché non potrò mai essere accontentata. Almeno
credo…
E comunque perché dovrei volere la felicità di
tutti? Molti non se la
meritano. Infatti, molti non se la meritano. Molti sono
degli emeriti stronzi che fanno di tutto per distruggere le cose buone
e che vanno contro gli ideali di libertà che sto cercando di
esprimere. Io vorrei un mondo libero e in pace, ma con la maggior parte
delle persone che lo abitano è impossibile. E non
parlo solo dei maledetti omofobi che guardano due persone dello stesso
sesso che si amano come merde indegne, ma anche di uno studente
bastardo che discrimina il suo compagno tunisino. In tutte le parti del
mondo ci sarà sempre il ricco borghese che
sfotterà tua madre perché è una
puttana, che non ti farà entrare in casa perché
sei un negro maledetto, che ti canterà inni fascisti
all’entrata di scuola perché sei uno sporco ebreo.
Rincorrere
un'utopia non è una buona cosa quando si è
completamente fatti.
Il
mondo non sarà mai come io spero che sia.
Quando penso a questo, vorrei suicidarmi. Oh, un altro vorrei,
che strano…
Io sorrido, ribatto debolmente alle bestemmie di questi individui, porto
una maschera.
Grazie al cielo non nella maggior parte dei casi. Se un atto di
discriminazione viene marcato ai miei occhi non perdo tempo per dire la
mia, ma quando si parla di quello che sono, io
indosso la maschera.
Oh cazzo. La
maschera. Quanto la odio.
Non
posso toglierla quando sono con la mia famiglia.
Non
posso toglierla quando sono con la maggior parte dei miei conoscenti.
La indosso e continuo ad indossarla fino a che non mi trovo da sola, la
sera, alla fine della giornata.
Io
sogno un mondo in cui non devo indossare più maschere.
Mente parlo
della mia fantomatica maschera mi viene in mente il fatto che sono
un'idiota debole e priva di spina dorsale:
la
mia ragazza non indossa più la maschera da tempo.
Io
ho paura di toglierla.
Perché è doloroso. La maschera fa male.
Io non ho il permesso di essere felice come lo sono gli altri. Sono
privata di un privilegio che a molti sembra scontato.
Non fare la melodrammatica, stronzetta,
non conosci la vera sofferenza. Si, è vero, non
conoscerò la vera sofferenza, ma anche questa che provo lo
è. E per me, sinceramente, inizia ad essere troppo.
Parlo da sola.
Io
parlo da sola.
Sento di dover andare in posti
che non conosco. Magari da qualche parte, nascosto,
c’è quello che sto cercando. Allora
avrò trovato quello che la bibbia descrive come il giardino
dell’Eden e finalmente potrò amare ed essere amata
e potrò avere pace.
Ahah,
ma che cazzo sto dicendo?
Non riesco a controllare i pensieri che mi attraversano la mente.
Nel mio flusso navigano i ragionamenti più impensabili.
Il riferimento alla bibbia è puramente casuale, visto che la
considero un mucchio di cazzate da leggere solo come racconto
mitologico. Quindi preferisco sognare di sentirmi come
un’eletta nella religione dei pagani. Immagino la mia vita
cambiare, cullata da una credenza non imposta e interpretabile a mio
piacere. E mi faccio di
questi trip, totalmente insensati.
Penso a quel
periodo in cui mi interessavo a quella religione delle dee, di Diana e
del suo splendido fratello e amante.
Mi sento una povera illusa, invasata in un mondo allucinante.
E
così lui mi irradierà di luce divina e non ci
sarà più dolore o sofferenza, ma solo gioia.
.
Stupide speculazioni su Lucifero.
Ma come fa un angelo caduto dal cielo a irradiarmi di luce?!
Basta, ho fumato troppo. Sto inneggiando preghiere lette
chissà dove.
A questo punto, il sipario cala, il mio incontrollabile e insensato flusso di pensieri si spegne.
Basta. Voglio avere solo pace.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ok, nota dell'autrice.
Non ricordo a quando risale questo terzo appunto, ma rileggendolo mi
rendo conto di quanto siano insensate le cose che mi attraversano il
cervelletto.
Rispondo a Leo,
che ha recensito di nuovo, molto gentilmente:
Prima di tutto grazie per seguire il mio flusso ed esprimermi i tuoi
pareri. Vedo che su alcune cose non siamo d'accordo, ma pazienza. Il
mondo è bello perchè è vario ^^
(oddio. bello è una parola grossa).
Ero sicura che il mio intermezzo sarebbe andato contro le regole, ma
avevo bisogno di spegnere un attimo il flusso e con l'occasione ho
anche risposto alle recensioni. Come vedi gli appunti sono ripresi. Non
credo che quest'ultimo ti interesserà molto, visto che sono
delle emozioni più personali che generali. Spero, comunque,
che continuerai a seguirmi. Grazie ancora! ^^
E grazie a tutti quelli che leggono!
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Capitolo 5 *** Quarto Pensiero.04 ***
Quarto Pensiero
- Il flusso Continua
I've
been watching me fall for it seems like years
Watching me grow small, I watch me disappear
Slipping out my ordinary world, out my ordinary eyes
Yeah slipping out the ordinary me into someone else's life
Into someone else's life...
The Cure. Watching me fall. Bloodflowers.
La rabbia.
Ah,
che concetto interessante.
La rabbia. Rabbia. Rabbia.
Dopo tante volte che lo dico le lettere si confondono.
Mi riempie ogni centimetro del corpo. Grida fra le mie costole tentando
di farsi breccia nel mio petto. E’ devastante e fiera. Talmente concreta da poterla
toccare quasi con mano.
E’
luminosa.
Non ci avevo
mai fatto caso.
E'
luminosa. E brilla.
La
vedi? No, vedo solo un piccolo punto.
Sei
certa che si tratti di una luce?
Il mio flusso prende a scorrere sulla rabbia, stavolta. Sarà
che il mondo e le situazioni che mi circondano sono così
irritanti da scatenarmi l’inferno
nella mente. L’inferno confonde il flusso e lo fa deragliare
verso questo sentimento.
Cazzo, aiuto!
Sta divorando dall’interno.
E non
riesco a fermarla.
Odio
quando non riesco a fermarla.
E’ luminosa, riesco a
vederla.
Mi sussurra all’orecchio come un piccolo demone bugiardo.
Mi induce a compiere azioni, a valutare situazioni con occhio diverso.
Io ci casco ogni volta. Casco ogni volta nella sua trappola e lascio
invadermi senza opporre resistenza.
Lasciatemi
urlare!
Non
mi guardate come se fossi pazza!
Pazza??
Pazza?
Pazza.
Ecco che il mio flusso si dirige nuovamente ad una delle solite
scenette da trip
scadente di Jenny Schecter. Sempre a causa della rabbia?
Sono
Abraxas,
il demone delle bugie e degli inganni.
La rabbia
provoca le bugie nella maggior parte dei casi, mia cara.
Sono fatta.
Parlo con Abraxas,
il demone delle bugie, a proposito della rabbia. O forse sto parlando
da sola e Abraxas è solo
una proiezione di me stessa?
Ma esistono
diversi tipi di bugia non, è vero?
A questo punto la Schecter risponderebbe con un falsissimo “io
non sono una bugiarda”. Io invece sono molto
più schietta. Il
fumo rende schiette? Quindi rispondo.
So
essere una bugiarda patologica quando sono arrabbiata.
La
rabbia. E’ luminosa.
Mentre ascoltavo il flusso di pensieri sono passata davanti allo
specchio e ho fissato la
mia immagine riflessa. Non
mi sono riconosciuta.
Sono rimasta otto
minuti e 13 secondi a fissare quel riflesso di me stessa.
Li ho contati con l’orologio.
Quella sono
io?
Sono
io?
Io?
Quando la rabbia prende il sopravvento piango a volte.
Piango? Non
ho il diritto di piangere.
Nel
mondo ci sono situazione ben peggiori della mia.
Ben
peggiori.
Il fatto è che sono
DEBOLE.
Cosa sono le lacrime?
Estensioni esterne della tristezza di un uomo? E
cos’è la tristezza
di un uomo? Il parto infelice di pensieri nati a loro volta dal nostro
cervello malato?
Io non so rispondere. Non sono mai capace di rispondere a niente.
Riesco a vederla, in
ogni caso.
La riconosco perché è luminosa.
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Capitolo 6 *** Quinto pensiero.05 ***
Quinto pensiero -
Il flusso ha ripreso a scorrere dopo diverso tempo. Per un attimo ho
sperato fosse cessato del tutto.
I can't remember anything
Can't tell if this is
true or dream
Deep down inside I feel
the scream
This terrible silence
stops it there
Now that the war is
through with me
I'm waking up, I cannot
see
That there's not much
left of me
Nothing is real but pain
now
Hold my breath as I wish
for death.
Metallica. One.
Si arriva a un limite della sopportazione dopo poco tempo.
L’odio.
Brucia nelle viscere insieme al disgusto.
Lo sento corrodermi
l’anima.
Ma io ho ancora qualche carta da giocare.
Conto sulla mia capacità di reagire, nonostante tutto quello che resta di me sia
bruciato.
Mio padre mi ha urlato contro che mi avrebbe distrutto.
Io agirò di conseguenza.
L’odio. Lo
sento ancora. E’ inconfondibile.
Ho sognato di essere una bambola di pezza. Mani invisibili cucivano la
mia pelle.
Mentre l’ago affonda nella stoffa rivedo l’uomo che
sorride amorevolmente sopra di me.
Provo disgusto.
Lo spirito si inasprisce.
Io non voglio questo.
Mio padre non lo capirà mai.
E’come se mi tarpasse le ali, se tutto a un tratto venissi
imbavagliata e imprigionata con un guinzaglio di ferro. Senza la
possibilità di fuggire.
Io lotterò per quello che voglio.
Grazie all’amarezza
e al disprezzo
che regnano padroni nel mio cuore
di legno.
Cos'è
un cuore di legno?
Qualcuno
sa spiegarmelo o devo chiederlo all'ombra seduta vicino a me?
Sono
diventata cattiva.
Non pensavo mi sarei ridotta a questo.
Il fumo mi
aiutava ad evadere dall’agonia.
Lotterò per riottenere quello stato
di semi-coscienza.
Sembra tutto
più facile in quel posto.
Voglio
rimanerci per sempre.
E’
la cosa più triste e squallida che abbia mai sentito.
Diamine,
quant'è vero!
Sono caduta veramente in basso.
Mio padre aveva ragione.
Sono così? E’ questo che è rimasto di
me?
Ha detto che
finirò all'inferno.
Finirò
indubbiamente all'inferno.
Solo un segreto.
Una sfilza di parole non dette rimpiazzate dall’odio
più puro.
Tutto quello che mi rappresenta è una bugia.
Delle più elaborate.
Aiuto. Per favore
qualcuno mi aiuti.
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Capitolo 7 *** Sesto pensiero.06 ***
Sesto
ed ultimo pensiero - Il flusso si interrompe una volta per tutte.
Finalmente ho iniziato a capire.
Le domande che per anni mi hanno tormentato con insistenza iniziano ad
avere risposte. Forse sto facendo chiarezza nella mia vita, o forse
ciò che scrivevo in preda a qualche droga da quattro soldi
faceva parte di un
periodo nero e stupido che ora non esiste più.
Ci saranno sempre interrogativi che non riuscirò a spiegare.
Ci sarà sempre, senza dubbio, la sofferenza.
Ma questo non significa
che io sia del tutto bruciata.
Ho sentito il bisogno di concludere, a distanza di anni, questo diario
dei miei pensieri, guardando la faccenda con occhi nuovi.
Sono una persona molto diversa, ho preso coscienza delle situazioni che
mi circondano. E anche se ancora oggi il mio flusso non è
indirizzato alla felicità o alla pace, sono fiduciosa che un
giorno sarà così. Non ho mai compreso il
perchè abbia avuto bisogno di pubblicare i miei pensieri,
forse per esternare qualcosa che i sentimenti non sono capaci di
esprimere.
La verità è che io non sono senza anima.
L'anima ce l'ho, ce l'ho eccome. E' solo ferita, lacerata. Un
pò di tormenti di qua, un pò di dolore di
là. Ma c'è. E
guarirà. Bisogna solo avere pazienza, aspettare
il momento opportuno. Sopportare anche ciò che ancora mi
farà male.
Eccomi, questa sono io. Dopo tutto questo tempo il flusso di pensieri si
interrompe definitivamente. Non ho più
intenzione di scrivere. Non ho risolto me stessa, nè lo
farò a breve, ma ciò che conta è
l'aver capito che posso sentire.
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