Mi piace tuo fratello

di Hi Ban
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amico. Biscotti. Curiosità, compleanno, cavoli. ***
Capitolo 2: *** Discussioni. Eroe. Fatalità. ***
Capitolo 3: *** Grugnito, gusto, graduale. Hoitsu, Hsakura, Hitachi. Itadakimasu. ***
Capitolo 4: *** Labirinto. Motivazioni. Nome. ***
Capitolo 5: *** Ombrello. Piedino. Quaranta. ***
Capitolo 6: *** Ritardo. Sorriso. Tè. ***
Capitolo 7: *** Uchiha. Ventaglio. Zero. ***



Capitolo 1
*** Amico. Biscotti. Curiosità, compleanno, cavoli. ***


Mi piace tuo fratello


«Sasuke…»
Una Sakura esitante.
«Mh?»
Un Sasuke poco interessato.
«Devo dirti una cosa.»
Una Sakura che mostra più sicurezza di quel che ha realmente.
«Cosa?»
Un Sasuke accigliato.
«Io…»
Una Sakura che inspira forte.
Un Sasuke che alza gli occhi al cielo.
«Mi piace tuo fratello!»
Una Sakura imbarazzata ma soddisfatta.
Un Sasuke pallido e prossimo ad un infarto.
Da qui, in sostanza, ha inizio la loro storia.



Amico.

Alla fine Sakura si era decisa a vuotare il sacco anche con Naruto. Ino l’aveva capito nell’arco di poco e per sua sfortuna la ragazza non era granché brava a tenere la bocca chiusa, perciò anche l’Uzumaki aveva avuto modo di intuire qualcosa. In verità, lei non credeva nemmeno che rivelargli di stare con Itachi fosse questa gran notizia eclatante, era più l’omettere quell’informazione che la disturbava, specie se rischiava di venirlo a sapere da altre fonti che, per intenderci, non erano lei.
Ecco perché, in sostanza, era rimasta particolarmente basita quando, alla lieta novella, l’amico l’aveva osservata perplesso per un po’, poi aveva detto un ‘Sakura-chan?’ non troppo convinto, si era voltato e con la cartella in spalla se n’era andato.
Ci aveva riflettuto su, ma non aveva trovato una risposta vera e propria a quello strano comportamento. L’unica vagamente logica si era rivelata quella per cui Naruto poteva esserci rimasto male, visto che un tempo aveva avuto una cotta per lei. Ma era comunque stato molto tempo fa.
Aveva perciò deciso di lasciarlo ai suoi pensieri e si era limitata ad attendere che fosse lui a darle qualche spiegazione di sorta.
Cosa che, effettivamente, il pomeriggio seguente aveva davvero fatto.
Se lo era ritrovato davanti all’uscita, un’espressione particolarmente solenne in volto: «Io ci sarò sempre per te, Sakura-chan!» E poi l’aveva lasciata lì, basita e si era diretto sorridente verso un Itachi Uchiha che la osservava incuriosito.
«Ah, Itachi! Che ne dici di andare a mangiare una scodella di ramen mentre parliamo di questa cosa di te e Sakura-chan? Paghi tu, eh!»
Guardando Itachi seguire pacatamente un esagitato Naruto, Sakura non poté che pensare che se lei si era beccata Shisui, lui poteva subirsi un paio di scodelle di ramen con l’Uzumaki.
E non c’era bisogno di spiegazioni o motivazioni; semplicemente, Naruto era un baka, ma Sakura non chiedeva di meglio che un baka per amico.
Sasuke intanto sbuffava; ora doveva anche tornarsene a casa a piedi.


Biscotti.

Sakura aveva letteralmente fatto i salti di gioia quando Itachi si era proposto di aiutarla con quei noiosi esercizi di matematica. Nulla di così complicato in verità, ma lei e quell’astrusa materia non erano mai andati d’accordo.
Era stata certa che l’aiuto del ragazzo sarebbe stato ottimo e che nel giro di poco i libri e i quaderni sarebbero stati chiusi e lontani dalla sua vista. L’idea di studiare con Itachi l’aveva messa davvero di buon umore.
Purtroppo per lei i suoi pronostici erano andati a farsi benedire nel momento in cui,alzando lo sguardo all’orologio, aveva visto che ora era: erano le cinque e mezza e i progressi erano stati piuttosto magri.
Presa dallo sconforto, aveva stretto la matita tra le mani e aveva abbassato la testa: non c’era speranza che quella roba le entrasse in testa.
In verità, si sentiva anche piuttosto imbarazzata: cosa avrebbe pensato di lei, Itachi? Che non era in grado neanche di fare qualche stupido esercizio.
Ad un tratto vide un biscotto proprio a due centimetri dalle sue labbra. Alzò lo sguardo e trovò quello dell’Uchiha intento ad osservarla con calma.
«Facciamo una pausa, vedrai che dopo ti verranno.»
Addentò il biscotto esitante e quando il sapore zuccherato si fece sentire non riuscì a trattenere un sorriso. Annuì sicura e riportò la sua attenzione sull’esercizio.
Spalancò gli occhi sorpresa e meravigliata: «Oh. Qui forse ci va la x
Itachi annuì sorridendo lievemente e Sakura prese a scrivere.
Studiando con lui ci voleva davvero poco.


Curiosità, compleanno, cavoli.

Ormai il compleanno di Itachi era alle porte e Sakura, giustamente, era ben intenzionata a preparargli qualcosa di speciale. E chi meglio del fratello del proprio fidanzato, nonché migliore amico da tempo immemore, poteva dare una risposta alle sue curiosità?
«Sasuke… c’è per caso qualcosa che piace in particolare ad Itachi?»
L’Uchiha la guardò in maniera interrogativa e abbastanza scocciata – il fratello, per quanto bene gli potesse volere, non era il suo argomento di conversazione preferito, soprattutto se a tirarlo in ballo, ultimamente, era lei.
«Le cose silenziose» borbottò piccato, mentre fece un altro passo, intento ad andarsene a casa.
L’Haruno, tuttavia, non era particolarmente intenzionata a demordere.
«No, Sasuke-kun» Sakura strinse i denti, tentando di mantenere un tono quanto più civile e cordiale con il ragazzo. «Mi riferivo al cibo, se ha qualche preferenza particolare, sai, visto che tra poco è il suo compl–»
Lo vide chiaramente alzare gli occhi al cielo.
La stava per caso snobbando? Sakura si chiese esattamente cosa la trattenesse dal riservare a Sasuke lo stesso trattamento che, in casi analoghi, avrebbe riservato a Naruto, mentre faceva leva sul suo autocontrollo per non tirargli uno dei suoi poco femminili pugni. Si disse che era solo perché, in fondo, il ragazzo era stato una delle sue prime cotte, ma certo era che se continuava così nemmeno il fatto di essere contemporaneamente amico, prima infatuazione e fratello del proprio ragazzo l’avrebbe salvato da una fine dolorosa.
«Chiedilo a lui.»
Secco e conciso come sempre.
Stava di nuovo riprendendo a camminare, ma la ragazza non glielo avrebbe permesso, nossignore. «Oh, su, non fare lo scontroso… volevo fargli una sorpresa e se lo chiedessi a lui… beh, non sarebbe una sorpresa!»
A sua discolpa, era doveroso precisare che il tono infantile non era voluto, anzi, ne rimase particolarmente basita anche lei.
Lui sbuffò sonoramente e poi riprese a camminare; prima che Sakura potesse lamentarsi ulteriormente aggiunse: «Gli piacciono i cavoli e i dango.»
E se ne andò.
Quella rivelazione la lasciò un tantino stupita; che avesse detto una bugia?
No, non era da Sasuke. Beh, in quel caso, comunque…
Nel preciso istante in cui nella mente di Sakura prendeva forma l’immagine di una graziosa torta di cavoli, la giovane decise che i dango erano una scelta più… sicura.


*A quanto pare il piatto preferito di Itachi sono davvero i cavoli, o perlomeno così c’è scritto nei databook. La cosa mi ha lasciata parecchio allibita, sì!XDXD Essendo che comunque viene spesso raffigurato con i dango, ho optato per un duplice piatto preferito – e poi davvero non avrei avuto nemmeno il coraggio di scrivere di Sakura che cucina una torta di cavoli, sono debole di stomaco!u___ù


Buon compleanno Cleo!*O*
Va beh che l'hai già letta sul forum e tutto il resto, ma visto che te la dedico lo scrivo anche qui!XD

Alla fine l'ho postata, ho sconfitto la pigrizia!ù__u*si sente forte et potente*
Aaaallora; saranno sette capitoli formati da tre lettere ciascuno. Omoshiroi, lo so, lo so, non sbadigliate, su!u_u'
E' la prima ItaSaku che scrivo o così mi sembra, non ricordo :/, ma spero comunque non sia venuto uno scempio illeggibile. Il titolo si commenta da solo, ma potevo non farci c'entrare Sasuke, in un modo o nell'altro? Sì, potevo, ma aumentare il suo complesso di protagonismo (?) mi piace.
Non hanno un ordine cronologico, ma credo si sia capito tranquillamente!XD ... Il mio gatto sta russando, forse è ora che vada a dormire anche io *le galline la attendono al piano di sopra*
Hope u like it!(:

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Capitolo 2
*** Discussioni. Eroe. Fatalità. ***


Discussioni.

Sakura, in quel preciso istante, si sentiva osservata. E lei odiava essere osservata, la metteva a disagio. Eppure, nonostante ciò, Shisui la stava guardando da almeno un quarto d’ora, fermi entrambi davanti a casa Uchiha. Lei era giunta lì per incontrare Itachi, ma aveva trovato Shisui. Non si sognava nemmeno di definirlo un equo scambio, altroché.
«E così… tu sei la ragazza che sta con Itachi» Shisui parlava con un tono basso, quasi inquisitorio.
Sakura rimase perplessa: fino all’altro giorno era stato il ragazzo più cordiale avesse mai incontrato – forse un po’ strano, eccentrico, tutto lì –, invece in quel momento si comportava come se non si fossero mai incontrati.
Annuì, attendendo che l’altro continuasse.
«Mh, capisco… e se state insieme vuol dire che state insieme» disse con fare meditabondo.
Sakura era abbastanza allibita.
Poi prese a camminarle intorno, cosa che decisamente non era normale.
«Che intenzioni avresti con lui, mh?» sorrideva in maniera sinistra e il tono di voce era cambiato.
«Che vuoi dire?» si informò accigliata.
«Beh, hai intenzione di metterti con lui e lasciarlo?»
«Cosa?» ribatté stralunata.
«O forse avete anche intenzione di sposarvi… mh, sì, certo! Lo sposi, poi lo uccidi, ti prendi i soldi e ti metti con Sas’ke per farti consolare, facendo la parte della vedova in rosa!» si era nuovamente fermato di fronte a lei e la osservava con fare indagatore, puntandole un dito contro.
Lei, ad onor del vero, anche volendo insultarlo come meritava, non sapeva proprio che diavolo dirgli. «Non ci riuscirai, sventerò il tuo piano contorto e salverò Itachi-chan!»
Silenzio.
Poi Shisui scoppiò a ridere e contemporaneamente la faccia di Itachi Uchiha sbucò dal cancello.
«Ah, che faccia ragazza! Su, stavo scherzando! Oh, Itachi! Che piacere!» aggiunse rivolto al cugino, che lo osservava con fare interrogativo.
«Che state facendo?» si informò pacatamente, mentre l’Haruno se ne stava ancora lì, ferma ed immobile.
«Nah, niente cugino! Solo futili discussioni!» e continuando a ridere tornò da dov’era venuto.
Itachi chiese spiegazioni a Sakura, ma lei si limitò a scuotere la testa, prenderlo per mano e trascinarselo via. Shisui l’aveva trovata una cosa divertente, senza dubbio.


Eroe.

«Ti comporti in modo strano, ultimamente» buttò lì Sasuke ad un tratto, facendo sobbalzare l’Haruno.
Solitamente l’Uchiha non era tipo da interessarsi più del necessario a fattori comportamentali altrui, ma era chiaro che Sakura non era solo una sua compagna. Era una sua amica. E poi alla stranezza c’era anche un limite, perché il malsano interesse che la ragazza aveva dimostrato per il progetto di chimica, tanto da ritrovarsela tra capo e collo in casa perché ‘dobbiamo ripassare!’ era, appunto, malsano. E Sasuke voleva necessariamente mettere fine a quella faccenda.
Sakura lo osservò di sottecchi; erano proprio davanti alla scuola, entrambi intenti ad attendere il loro mezzo per tornare a casa, lei il pullman e lui il fratello.
Di solito l’autobus ci metteva poco ad arrivare, tanto che aveva tempo di scambiare sì e no due parole con l’amico. Era chiaro che quel giorno la fortuna avesse fatto voto di tenersi quanto più lontana possibile da lei.
«Che intenti con ‘modo strano’?» si informò pacatamente, giusto per comprendere quanto lui la ritenesse pazza e da manicomio.
«In maniera diversa dal solito» borbottò.
Sakura provò l’insano impulso di sbattergli la cartella in testa, giusto per ringraziarlo della perla di ovvietà.
«A-ah, capito… beh, sono sempre io!» aggiunse invece, tentando di essere quanto più convincente.
In verità si sentiva una completa stupida e in quel momento avere dei capelli rosa non l’aiutava affatto.
«Non lo sembri.»
Lo preferiva nettamente quando parlava poco e diceva cose furbe; perché quel dannato pullman non arrivava?
Sentiva lo sguardo del ragazzo su di sé, ma non sapeva proprio cosa rispondergli.
«Otouto, non dovresti infastidire le persone.»
La voce di Itachi giunse da dietro di loro ed entrambi si voltarono.
«Sta’ zitto, nii-san» lo apostrofò Sasuke, spostando lo sguardo altrove. Il fratello si voltò verso Sakura, salutandola con garbo.
Finalmente, poi, giunse anche il pullman.
E quel giorno, Itachi Uchiha era divenuto ufficialmente anche il suo eroe.
Era il suo eroe, il motivo della sua stranezza, la persona che la spingeva a casa Uchiha più di quanto fosse necessario; era davvero un sacco di cose.
Sarebbe divenuto qualcos’altro, un giorno?


Fatalità.

Fatalità.
Era così che Sakura aveva definito la serie di avvenimenti che l’avevano vista come protagonista, quel disgraziato pomeriggio in cui aveva avuto la disastrosa idea di andare a trovare Itachi all’università.
Qualcosa che non avrebbe potuto evitare, sarebbe successo comunque un giorno.
Lui le aveva detto che la lezione terminava alle quattro e visto che lei con il treno sarebbe potuta arrivare solo per le tre e mezza, le aveva suggerito di recarsi all’aula studio quattordici, dove avrebbe sicuramente incontrato dei suoi conoscenti.
Ad onor del vero, era stato praticamente impossibile non notarli.
Forse perché appena aperta la porta di tale ‘sala studio’ – dove si faceva tutto tranne che studiare, poté constatare più tardi – si era trovata davanti un colosso di un metro e novanta che aveva preso ad osservarla. Lei fuori, lui dentro, lei allibita, lui che beveva una bottiglia d’acqua.
E continuava a berla imperterrito, senza respirare. Non stava respirando, diamine!
Era impallidita Sakura per lui.
Poi l’acqua dentro la bottiglia era finita e lui le aveva fatto un cenno di saluto.
«Itachi-san aveva detto che saresti venuta» le aveva detto soltanto, prima di voltarsi e lasciarla lì.
Itachi-san? L’Uchiha conosceva quel… ragazzo, sì, che sembrava un incrocio tra un armadio e uno squalo?
Forse era un eccezione.
Tutto regolare.
Si era fatta coraggio ed era entrata nella stanza.
C’erano tre o quattro ragazzi seduti ad un tavolo, intenti a fare solo loro sapevano cosa e Sakura non sapeva cosa fare. Disturbarli?
Ci aveva pensato comunque qualcun altro per lei a fare qualcosa. Ad un tratto, infatti, si era trovava davanti un ragazzo, capelli scuri e un sorriso quanto più estasiato possibile.
«Ma i tuoi capelli sono davvero rosa?»
Ok, di solito la cosa riusciva a incuriosire leggermente le persone, ma l’interesse del ragazzo di fronte a Sakura, beh, forse era stato un po’ eccessivo.
«Ahm…»
«Tobi! Che ci fai ancora qui? Vammi a prendere i fogli che ti ho chiesto da Takada-sensei!»
«Ah, sì, subito Deidara senpai!» e il tale si era fiondato fuori dalla porta, mentre le si parava davanti un ragazzo biondo che doveva essere il Deidara nominato tre secondi prima.
«Uh, sono davvero rosa! Nah, poco artistico, dove diavolo si potrebbe trovare un esplosione rosa
Sakura aveva spalancato gli occhi, mentre una strana voglia di insultare il ragazzo prendeva piede dentro di lei.
Chi diavolo si credeva di essere per fare commenti del genere sui suoi capelli?
«La tua idiozia è poco artistica» lo aveva freddato con indifferenza un altro ragazzo dai capelli rossi e lo sguardo annoiato, seduto comodamente su una sedia lì affianco.
Oh, ma allora qualcuno sano di mente lì dentro c’era!
«Sta’ zitto, Sasori!»
Poi il ragazzo che chiaramente si chiamava Sasori l’aveva guardata; e l’aveva fatta sentire, in un solo attimo, fuori posto e decisamente inutile.
Ok, nemmeno lui. Ma forse rientrava ancora tra quelli più ‘normali’ in quella sala, perché il seguente elemento di quella combriccola che parlò le fece venir voglia di scappare dalla finestra.
Si era affiancato a Deidara un ragazzo dai capelli quasi bianchi e con un sorriso particolarmente inquietante.
«Ma che diavolo? Hai davvero i capelli rosa! Cazzo, nemmeno Jashin vorrebbe tra le sue sacre fila una con i capelli rosa!»
Ed era scoppiato a ridere con una risata assordante che aveva fatto allontanare l’Haruno di qualche passo, involontariamente. E di certo non perché fosse stata forte.
Cos’avevano i suoi capelli di tanto scandaloso? E cos’era un Jashin?
Erano le quattro meno dieci. E quelli, chiaramente, erano amici di Itachi. Decise che li avrebbe ignorati e che una volta arrivato il ragazzo se la sarebbe svignata, solo perché farlo prima sarebbe stato scortese.
Si era diretta alle macchinette lì affianco; avrebbe mangiato e avrebbe fatto finta che non ci fossero.
Poi le era caduta una monetina mentre la infilava nella fessura e si era piegata per terra. Una scarpa scura si era piazzata proprio sulla sua moneta e non era sembrata intenzionata a spostarsi. Aveva alzato lo sguardo e si era trovata davanti l’ennesimo armadio a quattro ante della giornata, solo che questo assomigliava più ad uno squartatore seriale che ad un innocuo squaletto che beveva l’acqua.
Era inquietante. Tanto.
«Scusa…» aveva iniziato, facendo un cenno goffo al suo piede e indirettamente alla moneta.
«È per terra adesso, non è scritto da nessuna parte che sia ancora tua» l’aveva informata con voce bassa e poco rassicurante.
L’Haruno non aveva avuto il coraggio di ribattere.
Si era allontanata dalle macchinette e aveva fatto caso distrattamente ai volti degli altri completamente divertiti dalla faccenda.
Che problemi avevano quei ragazzi?
Poi, finalmente, era giunto Itachi. Quando aveva aperto la porta della sala, Sakura gli era praticamente volata in braccio, felice come una pasqua di vedere qualcuno che non avesse problemi mentali.
Non aveva fatto troppe domande su quanto era successo, ma in seguito aveva avuto una descrizione piuttosto dettagliata dell’incontro.
Lui l’aveva trovata una cosa divertente, Sakura no.
Quel tale, che aveva poi scoperto chiamarsi Kakuzu, si era anche tenuto la sua monetina!
«Quel giorno almeno non c’era Zetsu» l’aveva rassicurata poi.
L’Haruno non aveva avuto il coraggio di fare altre domande.


Aggiornamento lampo!XD
Diciamo che oggi sono vagamente di buon umore: sarà che tendo ad essere vagamente svampita e volontariamente spensierata quando so che accadrà qualcosa di poco piacevole prossimamente!.__.
Passando alle tre cosette qua sopra: la prima è riferita alla frase di Sakura nella flash 'amico' dell'altro capitolo (o forse è meglio dire che l'altra flash si riferisce a questa, ma dettagli). Shisui ovviamente compare anche qui, ma è inutile che sto a ribadire l'ovvio. Io amo quel ragazzo, non c'è altro da dire!u__u' Eroe, invece, è un concentrato di non so bene cosa, ma è uscita fuori carina carina e io di cancellarla e riscriverla non ci ho pensato nemmeno per un secondo. La terza, infine... beh, la amo. Cioè, descrivere quel momento con l'Akatsuki mi ha divertita in maniera allucinante, soprattutto la parte con Kakuzu, non chiedetemi perché!X'D Tobi l'ho fatto scemo sempplicemente perché vedere l'inquietante Madara che chiede a Sakura se ha davvero i capelli rosa suonava un po' spaventoso e inadeguato!^^' Ah, è Kisame! Non ho parole per definire quel pezzo di manzo tonno!**
Questa, comunque, è una oneshot, mentre le altre mi pare siano tutte flash *non se lo ricorda nemmeno lei*
Sasuke per quel poco che è comparso, comunque, ha fatto la sua porca figura da... da... da Sasuke, to'.
Non so quando aggiornerò di nuovo perché la real life fa tanto schifo ultimamente che il computer lo vedo da lontano, mentre studio Clorinda e Tancredi che si accoppano vicendevolmente!XD


Hikari93: beh, sono fiera di poter essere la prima ItaSaku che hai letto, sapere che poi non ti ha fatto odiare direttamente la coppia mi solleva!XD Quando ho scritto quella piccola introduzione non sapevo nemmeno io se aggiustarla e farla diventare parte della raccolta o cestinarla direttamente, poi però ho visto che ci stava bene come introduzione è o ben deciso di riciclare!u.u' Mai sprecare nulla!XDXD Argh, non parliamo di matematica!XD Oggi ci ha riportato un mini test fatto è ho fatto l'inglorioso punteggio di 13,5 su 22 o giù di lì!.___. Fa schifo anche a me, in poche parole!XD
Spero vivamente non esista per davvero una torta di cavoli, o se esiste non voglio vederla!XD Sasuke con il giubbotto a giugno ci sta, dai! Sarà stato un giugno freddo u_u'
Beh, ti ringrazio per la bellissima recensione e spero che queste tre lettere ti piacciano!;D
Shana Flame Haze: qui Shisui c'è, sìsì!u__u' gli ho concesso addirittura una lettera tutta per lui e comparirà di nuovo più avanti!** *si emoziona per quel che ha scritto lei stessa* Alla fine qui Sasuke è un po' il motivo di fondo della raccolta: lui e la sua sociopatia sono il motore immobile e la prima causa incausata!u__u' Ok, filosofia lasciamola per dopo!XD
Mh, sul forum la fic conclusa la trovi in fanfiction e in Hideko: credo sia la prima storia postata dopo le discussioni segnate come importanti!(:
Spero che questo capitolo ti piaccia!^^

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Capitolo 3
*** Grugnito, gusto, graduale. Hoitsu, Hsakura, Hitachi. Itadakimasu. ***


Grugnito, gusto, graduale.

Itachi Uchiha sedeva compostamente sul divano di casa sua, intento ad osservare Sakura, che sbucciava una mela rossa. La ragazza sentiva su di sé lo sguardo del ragazzo ma, benché la cosa la mettesse a disagio, si impose di non arrossire o manifestare l’agitazione. La cosa le riusciva discretamente male, ad essere sinceri.
Non era ancora abituata alla fermezza di quello sguardo, ma contava nel fatto che il tempo per imparare a leggerlo e a conoscerlo ci sarebbe stato eccome.
Un sorriso le affiorò spontaneo sulle labbra, mentre il coltello scorreva leggero sul frutto.
Ad onor del vero, quella era sicuramente una scena idilliaca e romantica.
Peccato che nella stanza non fossero soli, i due.
Sulla poltrona dall’altra parte del tavolino, perciò proprio di fronte a Sakura ed Itachi, sedeva Sasuke Uchiha, sguardo scocciato e una particolare tendenza a manifestare al mondo il suo disappunto.
Il grugnito che ruppe il silenzio creatosi, infatti, provenne da lui, mani sotto al mento e fermo in una posizione statuaria.
Sakura alzò brevemente lo sguardo verso di lui e poi tornò alla mela, mentre Itachi lo osservò con uno sguardo divertito.
Era palese che la relazione tra i due non era ben vista dall’Uchiha, ma alla domanda del perché si trovasse lì, ben conscio che ci sarebbero stati il fratello e la migliore amica in atteggiamenti a lui non graditi, avrebbe risposto che la casa era anche sua, no? Beh, per quel pomeriggio il soggiorno lo ispirava di più della sua stanza, per grugnire con stizza.
L’Haruno, finita la complicata operazione che consisteva nello sbucciare un frutto e non tagliarsi, poiché intenta a pensare al ragazzo seduto a mezzo metro da lei, porse la mela al suddetto Uchiha.
Lui la prese e con un lieve sorriso la addentò. Si sa, gli innamorati hanno occhi solo l’uno per l’altro, Sasuke era di troppo. E giustamente sopportava poco l’essere preso scarsamente in considerazione poiché i due lì presenti avevano altro di cui occuparsi. Nello stesso momento, perciò, giunse un secondo grugnito e subito dopo Sasuke giunse dinnanzi ad Itachi. Gli prese la mela dalle mani sotto lo sguardo stupito di Sakura e quello divertito del fratello e scomparve oltre la soglia del soggiorno.
Prima le mele le sbucciava a lui!
Itachi sorrise e si sporse verso Sakura; la riscosse dai suoi pensieri scoccandole un bacio veloce. Sakura sorrise, piacevolmente sorpresa di ritrovare il gusto della mela sulle labbra del ragazzo.
A discapito dello strano modo di dimostrarlo di Sasuke, il ragazzo non aveva veramente qualcosa in contrario a ciò che c’era tra i due. Semplicemente, aveva un modo graduale tutto suo per apprendere, metabolizzare, accettare e smettere di fregare le mele al fratello.


Hoitsu, Hitachi, Hsakura.

Un normale pomeriggio tra di loro, era solo quello che volevano passare Itachi e Sakura quel giorno, entrambi presi dai loro esami, ma sempre ben felici di poter comunque essere insieme.
Era questo il piano iniziale. Beh, poi si era accodato Shisui e le cose avevano preso una piega vagamente diversa, perciò addio pomeriggio insieme e in tranquillità.
Nel pomeriggio di casa Uchiha, perciò, seduti rispettivamente sul divano l’Haruno e Itachi, al tavolo Shisui, l’insolita afa di marzo si mescolava alle ciance senza senso di quest’ultimo.
«No, ma sentite questo! Non ha senso! E io dovrei impararmi dei nomi del genere?»
Sakura continuava a tenere la testa poggiata sulla spalla di Itachi, intenta a leggere, mentre quest’ultimo aveva lo sguardo perso fuori dalla finestra.
L’altro Uchiha continuava imperterrito: «Massì, questo lo salto, tanto tutta ‘sta roba parla solo di gente che si uccide così, perché non ha nulla da fare… freddarsi a vicenda, poi, dovrebbe essere romantico?» borbottò, chiaramente in attesa di una risposta, un riscontro dai suoi interlocutori.
I due, comunque, non sembravano intenzionati a dargli corda, cosa che non venne minimamente apprezzata da Shisui.
«A che ora devi andare via?» chiese ad un tratto Itachi, rendendo ancora più palese il loro tentativo di ignorare il povero Uchiha, solo colpevole del fatto di dover studiare qualcosa di estremamente noioso.
«Verso le sei…» mormorò lei.
«Ti accompagno.»
«Ok.»
No, non andava bene, non per Shisui perlomeno. Lo stavano ignorando alla grande!
«E–»
Itachi venne bruscamente interrotto.
«Hoitsu!»
I due ragazzi osservarono più o meno interrogativi l’Uchiha.
Cosa non avrebbe fatto Shisui pur di non essere ignorato; la chiamavano mania di protagonismo, ma lui preferiva solo definirsi particolarmente attento alla sua persona.
«È un bel nome! Potreste usarlo come nome per il vostro futuro figlio!»
«Cosa?» chiese vagamente scioccata Sakura.
«Oh, suvvia! È un bel nome, no? Sempre se non volevate chiamarlo Hitachi o Hsakura, eh… So che ci avete già pensato!»
Pendevano letteralmente dalle sue labbra.
O perlomeno, Sakura di sicuro, Itachi si limitava ad osservarlo con malcelata indifferenza. La stupidità del cugino lo lasciava sempre particolarmente perplesso.
«Di che diavolo stai parlando?» Sakura non doveva aver ancora accettato completamente la natura idiota del ragazzo.
«Sì, beh, forse fa un po’ pena, ma niente in confronto a Hsakura, eh! Poi un bambino strano deve avere un nome strano. E non guardatemi così, è logico che non potrà venir fuori un figlio normale se la madre ha i capelli rosa e il padre ha le occhiaie di un sessantenne! Ah, non trovate che sia una cosa meravigliosa essere ascoltati?»
Così dicendo tornò alle sue occupazioni, mentre Sakura, in verità, era ancora ferma a ‘vostro futuro figlio’. Itachi convenne che forse era il caso di riaccompagnarla a casa in macchina.


Itadakimasu.

Se c’era una persona che non era troppo felice del fatto che Sakura e Itachi stessero insieme, quella era Sasuke. Semplicemente, nel suo modo contorto di vedere le cose, non riusciva a concepire come la sua migliore amica potesse stare con suo fratello, tutto lì. Non che avesse tentato di esplicare il suo punto di vista a chicchessia, si era limitato a sfoderare mutismo e sguardi torvi più insistenti del solito, motivando il tutto con semplici grugniti. Si parlava pur sempre di Sasuke Uchiha, perciò era inutile tentare di fargli comprendere anche il punto di vista altrui. Semplicemente, Itachi e Sakura avevano adottato una linea d’azione per cui i due si comportavano con Sasuke come se lui non aggrottasse fronte e sopracciglia ogni qualvolta se li trovava davanti.
Ecco perché un giorno Itachi aveva proposto a Sakura di andare a mangiare da lui, proprio perché a casa ci sarebbe stato anche Sasuke.
Il ragazzo non si era comportato né meglio né peggio del solito, si era limitato a ignorarli.
Poi, quando era giunto il momento di mettersi a tavola, aveva esitato leggermente.
Da che lato doveva mettersi? Vicino a Sakura, sua storica migliore amica, o vicino ad Itachi, il suo nii-san, sempre e comunque?
Si era messo a capo tavola, risolvendo il problema. Da lì, però, poteva vederli entrambi nello stesso momento, che conversavano e tutto il resto – era chiedere troppo che stessero muti, fermi e senza guardarsi? Per Sasuke no.
La cosa lo infastidiva più di quanto fosse lecito e, complici il giorno soleggiato – a lui piaceva la pioggia, il sole lo scocciava – e la poca pazienza che lo caratterizzava dalla nascita, finì con l’infilzare il pomodoro che si trovava nel suo piatto con più forza del dovuto. Forse addirittura credendo che al posto dell’ortaggio vi fosse o il fratello o l’amica.
Il succo rosso schizzò anche sugli altri due presenti, che semplicemente non commentarono.
Poi Itachi inarcò un sopracciglio: «Otouto, se vuoi ucciderci non credi anche tu che del pomodoro sia un po’ inutile?»
Lui grugnì e Sakura non seppe se ridere o scappare dalla finestra.
«Itadakimasu.»
E il pranzo continuò come se nulla fosse.


*Itadakimasu significa, letteralmente, ‘ricevo’, qui inteso come ‘ricevo questo cibo’, però si può tradurre con ‘buon appetito’.


Ho aggiornato di nuovo!*O*
Ma quanto sono tenera? Eh? E piuttosto, quanto è grave che mi dico da sola che sono tenera?!*ride da sola*
Ahm, sì, tornando seri: ho aggiornato per davvero!** Questa cosa mi mette di buon umore, perché per me non sarebbe stato poi così atipico aggiornare questa raccolta anche tra tre mesi, avendo comunque i capitoli già pronti. Sono pigra, lo so, lo so XDXD
Diciamo subito che i titoli... boh, si vanno incretinendo incretinendo sempre di più, non posso farci niente!XD Hoitsu, Hsakura e Hitachi non so da dove sia venuto fuori, ma mi pare sia partito tutto da Hsakura... e no, non so proprio perché proprio Hsakura, ma o stessa preferisco non saperne niente!X'D La prima è proprio last minute, l'ho scritta a pochi giorni da quello che era il termine ultimo per finire la raccolta (il tuo compleanno, Cleoooo!XDXD) e mi sono ispirata a 'sta fissa che ha Sakura di dover sbucciare frutta al malmenato di turno: qui Itachi è tutto intero, ci mancherebbe XD, ma mi piaceva la scena in cui c'è lei tutta tenera che si taglia un dito perché è più inetta del solito con un coltello in mano che sbuccia una mela a Itachi-chan!**
Hoitsu e compagnia bella... beh, probabilmente in verità è uscita fuori solo per appagare il mio smodato bisogno di infilare Shisui ovunque, lo ammetto, ma non posso farci nienteeee!*fa cerchietti* la terza ed ultima... ah, Sasuke, caro Sasuke... uccidere il proprio fratello con del pomodoro... ma dove finiremo!XD
Ok, la pianto con gli sproloqui o finisco per dire qualche stupidaggine!
Ringrazio infinitamente chi ha messo la raccolta tra le preferite, le seguite e le ricordate!*___*


Flyonclouds: ahah, il SasuSaku è bellissimo, ma l'ItaSaku ha qualcosa che il SasuSaku non avrà mai!XD Siamo in due ad essere felici solo quando ne leggiamo il nome, di quel gran Uchiha che è Shisui!** Hai ragione, sarebbe stato cento volte meglio tutto intero il clan, con tutti felici e contenti e con Shisui vivo... ma Kishimoto chiaramente deve dare sfogo alla sua vena di tragicità gratuita, o non ci ucciderebbe ogni santo personaggio bravo e bello!XDXD Sono felice che la storia ti piaccia! Grazie mille per la recensione!:D
Hikari93: Tancredi e Clorinda sono il male! E pure Erminia che poverina non se la fila nessuno!XD
Sono felice di sapere che questo tipo di Shisui piace così tanto!** Io davvero, lo amo così e me lo immagino esattamente divertente e un po’ fessacchiotto! Non so, poi magari Kishimoto ci farà sapere che è l’ennesimo Uchiha musone e sociopatico, ma visto che non si è allargato troppo su di lui a dare informazioni, meglio caratterizzarlo così!XDXD Sakura, poverina, non è che mi abbia fatto qualcosa di male, ma… farle vivere infelici situazioni, se così vogliamo chiamarle X’D, è più forte di me… traumatizzarla facendole conoscere i compagni di corso, nonché amici particolarmente bizzarri, di Itachi è stato il colmo, ma a quanto pare ha riscosso successo!*gongola*
Ma non scusarti per la lunghezza!°° Io amo letteralmente le recensioni lunghe e le tue mi piacciono, sìsì!XD
Spero che il capitolo ti piaccia!^^
Cleo: macciao Cleo!** Inizio col dirti che la recensione va benissimo, le mie sono solo un’accozzaglia di demenzialità gratuite, perciò non fanno alcun testo!u__u’ ma tornando a noi: so che te l’ho già detto in tutte le salse, ma sono felice che ti sia piaciuta!** Non sapevo proprio cosa dedicarti; con una NaruSaku ti avrei solo distrutto la coppia e me l’avresti tirata dietro XD, altri fandom meglio non correre il rischio… e poi ho pensato alla ItaSaku!**
Ahah, Sasuke è sempre il tenere animaletto psicopatico di sempre!XDXD e… Cleo cosa vuol dire che non ti ricordi chi è Shisui?!*le lancia l’intera libreria* XDXD
Grazie mille per la recensione, Cleo!*abbraccia*

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Capitolo 4
*** Labirinto. Motivazioni. Nome. ***


Labirinto.

Sakura era quasi certa che casa Uchiha fosse un vero e proprio labirinto. Era piena di corridoi che a lei sembravano tutti tragicamente uguali. Se c’era una cosa che non le piaceva dell’andare dagli Uchiha era proprio la sua capacità di perdersi tra quelle mura. Era una cosa perlopiù imbarazzante.
Quel pomeriggio, chiaramente, non aveva fatto eccezione; dopo una buona mezz’oretta di studio con Sasuke aveva ritenuto necessario andare in bagno.
Arrivarci era stato il reale problema.
A sua discolpa, comunque, si poteva dire che aveva sbagliato stanza di una sola porta.
Purtroppo per lei, la porta a fianco era quella della camera di Itachi Uchiha e come poteva lei sapere che spalancandola con decisione si sarebbe trovata davanti un Itachi con solo un misero asciugamano ad evitarle un infarto?
Forse la parte peggiore, comunque, era stata quando era arrossita, aveva balbettato e, nel tentativo di scappare, per poco non si era portata dietro la maniglia della porta.
Stupida casa-labirinto.


Motivazioni.

«Sakura, il progetto è da consegnare tra due giorni e non credo ci sia bisogno di ripassare ancora» le fece presente per l’ennesima volta nella giornata Sasuke Uchiha, ma lei scosse la testa con risolutezza.
«Secondo me un’ultima ripassata non può che essere utile» commentò con una certa sicurezza, tentando di sorridergli nella maniera più convincente possibile.
Lui alzò gli occhi al cielo e percorse il corridoio.
«Abbiamo ripassato a sufficienza ieri, che motivo c’era di venire anche oggi qui?» si informò, benché in verità continuasse a chiederglielo più per una certa stizza dovuta alla sua intrusione che per altro. Lui si era programmato un pomeriggio in totale relax, studiare chimica per l’ennesima volta, quando era chiaro che entrambi erano più che preparati, non rientrava nei suoi progetti più prossimi.
Sakura si morse il labbro inferiore e si aggiustò una ciocca rosa dietro l’orecchio: «Beh… ho pensato che…» Era in difficoltà; con Sasuke ormai quella scusa non funzionava più e forse c’entrava il fatto che, effettivamente, reggesse già poco di suo.
«In verità…» iniziò, ma si bloccò all’istante, non trovando le parole per continuare.
Che motivazione logica poteva dargli?
«Lascia perdere. Andiamo, prima iniziamo, prima finiamo» borbottò e le fece cenno di seguirlo.
Lei annuì e sorrise lievemente.
Anche quella volta l’aveva fatta franca. In fondo, però, come poteva dire al suo migliore amico che usava scuse incentrate su dello studio superfluo solo per non dirgli che la vera motivazione era che andare a casa sua era anche il miglior modo per vedere suo fratello?


Nome.

Quando Sakura Haruno si arrabbiava per qualcosa, solitamente tendeva a prendersela con l’intero mondo, con una conseguente fase di totale disinteresse nemmeno troppo voluto verso qualsiasi cosa si trovasse intorno a lei.
Anche quel giorno, chiaramente, dopo essersi arrabbiata con Naruto – a forza di camminare spedita per il parco insultando il suddetto la motivazione era passata nettamente in secondo piano – la prassi era stata la stessa.
Cosi facendo, però, non si era minimamente accorta che davanti a lei in piedi si trovava qualcuno. Ci andò a sbattere direttamente contro e ovviamente era già pronta a prendersela anche con lui – aveva osato sostare nel bel mezzo del parco proprio nel punto dove stava passando lei: inaccettabile.
Quando però lo vide in faccia la sua reazione fu ben differente.
Occhi spalancati, bocca semi aperta, totale stupore.
«I... Ita... I–Itachi!»
Sorrise lievemente, l’Uchiha: «Sì, è il mio nome.»
Nome che Sakura, anche se involontariamente, ultimamente si trovava a pronunciare piuttosto spesso.


Né Pascal né Spinoza né la goniometria sono riusciti ad uccidermi - anche se devo ammettere che insieme formano un mix abbastanza vomitevole - perciò eccomi qui ad aggiornare di nuovo!
Oggi, se devo essere sincera, non so proprio cosa potrei dire sui tre capitoli che ho postato e probabilmente la cosa vi renderà anche potenzialmente felici XD, perciò mi limiterò a dire che labirinto la adoro, da brava pervertita quale sono!XDXD Sakura, sciocca ragazza, è pure scappata via, portandosi maniglia, porta e stipite: ma cara, fatti furba e rimani lì beotaaaaa!*o*
... yep, torno a scrivere la HidanShisui!XDXD


Hikari93: oh, tu, anima pia che mi recensisci con questo commenti lunghi e figacciosi!*___*
Perdona l'incipit della risposta, ma fuori c'è il sole e io sono esagitata di conseguenza!u_u' Dicevamo: il terzo incomodo vive in questa raccolta, credo si sia costruito anche un discreto alloggio su misura per le sue esigenze!XD Non posso farci proprio niente, Sasuke e Shisui si ci sono infilati praticamente da soli qui dentro e posso io cacciarli?** Ahahah!XD Mi è piaciuta la tua visione della prima flash!XDXD Le lucine sbrilluccicose ci stanno alla grande, poi Sasuke con l'aura da depresso/incazzato/geloso è adorabile!
** Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto e non posso che convenire con te nel dire che sbucciare le mele è l'unica cosa che riesce bene a Sakura!XDXD
Spero che il capitolo ti piaccia e grazie mille per la recensione!^^

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Capitolo 5
*** Ombrello. Piedino. Quaranta. ***


Ombrello.

Nevicava, quel giorno. Era appena uscita da scuola e osservava meravigliata quegli enormi fiocchi di neve che scendevano dal cielo. Troppo estasiata da quei piccoli batuffoli bianchi che fluttuavano in aria, posandosi poi su di lei, non si diede nemmeno della stupida per non aver preso l’ombrello quel mattino, come le aveva ricordato la madre.
Aveva voglia di passeggiare: non attese il pullman e prese a camminare, non riuscendo a capacitarsi di come dei semplici fiocchi di neve riuscissero a metterla di buon umore.
Le piaceva davvero camminare sotto la neve.
Ad un tratto smise di sentire i fiocchi di neve posarsi su di lei, sciogliendosi poi tra i suoi capelli; ora c’era qualcuno di fianco a lei.
Sorrise ancora prima di voltarsi, incontrando lo sguardo scuro e sereno di Itachi.
«Ciao.»
«Ciao» rispose, avvicinandosi quasi involontariamente all’Uchiha.
Ancor più di camminare sotto la neve, le piaceva camminare sotto l’ombrello con Itachi al suo fianco.


Piedino.

Non era di certo la prima volta che Sakura andava a mangiare a villa Uchiha, prima invitata da Sasuke, poi da Itachi, quando lei aveva smesso di incontrarlo solo mezzo nudo o con inevitabili scontri frontali.
Di solito, però, l’unico elemento aggiunto che poteva esserci era Shisui, invece, quel giorno, caso volle che a pranzare ci fossero anche Mikoto e Fugaku Uchiha.
Ma Sakura era ben intenzionata, nonostante tutto, a fare buona impressione sui due; se con Mikoto era piuttosto semplice ricevere accettazione, Fugaku era decisamente più ostico da trattare.
Tuttavia, l’Haruno poteva vantare davvero una condotta esemplare.
Fino al momento del dolce.
Itachi le aveva sorriso e lei aveva deciso che poteva provare qualcosa di azzardato. Aveva allungato il piede, con l’intento di toccare quello del ragazzo.
Peccato che dinnanzi a lei fosse seduto Fugaku; per poco le bacchette dell’uomo non volarono per terra e l’espressione vagamente sconvolta dell’Uchiha faceva chiaramente capire cosa fosse successo.
Espressioni stranite da parte del resto della tavolata, funerea quella di Fugaku.
Sakura avrebbe voluto sotterrarsi all’istante. Mentre vagliava mentalmente le possibili morti che poteva infliggersi per porre fine all’imbarazzo, pensò che sicuramente quello sarebbe stato un aneddoto da tramandare ai posteri: fare piedino al padre del proprio ragazzo invece che a quest’ultimo non aveva prezzo.


Quaranta.

Sakura Haruno era classificabile come una ragazza dalla doppia personalità. Era conscia di questa sua peculiarità, ma da sé non sapeva gestire appieno il passaggio dalla Sakura pacata e gentile a quella manesca, irascibile e molto incline al malmenare Naruto per ogni minima piccolezza.
Riusciva, tuttavia, il più della volte, a darsi un contegno, questo spiegava perché in presenza di Itachi non si era mai esibita eccessivamente in quelle che lei e Ino definivano le apparizioni di Inner Sakura.
Il ragazzo, infatti, poteva solo immaginare il motivo per cui Naruto ingoiava a vuoto quando la vedeva di malumore o poco felice.
Una Sakura esagitata e strepitante, comunque, era una versione della ragazza che Itachi era destinato ad incontrare, anche se nemmeno lui avrebbe mai scommesso che la causa sarebbe stata la febbre alta.
L’Uchiha non ci aveva pensato due volte ad andare a trovare la ragazza, una volta saputo che era costretta a letto dall’influenza stagionale.
Andando da lei, di certo non si sarebbe potuto aspettare di trovarla sulla buona strada per il delirio più puro. Era bastato uno sguardo per ricordargli qualcuno in particolare, ovvero Sasuke. Da piccolo quando aveva la febbre era solito farlo sapere a chiunque si fosse trovato nel raggio di una ventina di chilometri.
Sakura, comunque, se ne stava a letto tranquilla quando lui era arrivato e solo quando l’aveva guardato con gli occhi lucidi e rossi aveva colto quella nota febbricitante che conosceva meglio di quanto avrebbe voluto. «Come stai?» le aveva chiesto, anche se di per sé la domanda era perlopiù retorica.
«Io… mh… bene credo. Ho mal di testa» lo aveva informato con serietà, prima di iniziare a ridacchiare. «A quanto hai la febbre?» le aveva domandato, chinandosi verso di lei e lasciando che la coda lunga scivolasse sulla spalla sinistra.
«Trentotto o giù di lì, ma tanto sto bene. Beh, ho mal di testa, ma sarà perché ho la febbre, anche se non sto poi così male» aveva tirato su col naso e aveva preso ad osservare la ciocca scura di capelli.
Era tenera, aveva pensato Itachi, ma dirglielo sarebbe stato inutile: probabilmente non era nemmeno troppo conscia di quel che diceva.
«Hai dei bei capelli… sono scuri, hai davvero una bella coda… non sono come i miei! Sono rosa! Anche i tuoi amichetti dell’università lo dicono… che cattivi!» mentre blaterava senza rendersene conto, aveva afferrato la coda del ragazzo, osservandola come fosse una cosa rara. Come se fossero state effettivamente poche le volte in cui ci aveva giocherellato, facendo scorrere i fili scuri tra le dita.
«Sicura che la febbre sia solo a trentotto?» aveva chiesto ancora con un lieve sorriso, prima di poggiarle delicatamente una mano sulla fronte.
«Sei fresco tu!» così dicendo aveva arpionato la sua mano con uno scatto e se l’era premuta contro una guancia. Aveva chiuso gli occhi e lo aveva leggermente tirato, in modo che Itachi fosse costretto a stendersi affianco a lei per non togliere la mano dalla sua guancia bollente.
Non che la cosa lo avesse minimamente infastidito, per intenderci.
«Ti prenderai la febbre anche tu!» aveva biascicato.
Itachi aveva sorriso.
In verità, aveva la febbre a quaranta, ma alla fine non aveva tutta quella importanza. L’unica nota rilevante in quel bizzarro pomeriggio era stata la giusta previsione di Sakura: l’Uchiha si era davvero beccato la febbre, anche se su di lui le aspirine agivano egregiamente sulla febbre a quaranta.


Ovviamente aggiorno dopo un bel po’, ma mi sembra una cosa più che logica, essendo che si parla di me XD
A mia discolpa posso dire che la colpa questa volta non è della mia pigrizia né della mia inettitudine, ma della scuoooooola. Io mi sono allegramente rotta le palle di studiare, ma visto che ormai sono a metà marzo, tanto vale tirare fino a giugno, così poi ho tre mesi di lavoro di relax :D (basta crederci…)
Passando alle tre flash/onesto/qualunquecosasianonnonhovogliadicontrollare: oh, piedino è la seconda idea che mi è venuta in mente, ha un posto d’onore nel mio cuore <3 ora non chiedeti anche perché mi immagino Sakura che fa piedino a Fugaku. Sarà anche quel gran pezzo di manzo, ma converrete con me che forse non è la prima cosa a cui si pensa… beh, dettagli XDXD
Ombrello l’ho scritta mentre nevicava (nooo, ma daiiiii!XDXD) e beh, un po’ scontatuccia, ma l’idea mi sembrava tenera e pucciola, perciò l’ho lasciata. Senza contare, poi, che trovare qualcosa con la O mi sarebbe risultato difficile, più o meno come con tutte le lettere, perciò automaticamente quando trovavo anche una mezza idea la scrivevo e bon!XD Quaranta è scema da far paura, proprio terra terra,ma se ho fatto una storia su un Sasuke rincretinito più del dovuto (!) dalla febbre perché non appestare anche Sakura con l’influenza?*O*
Finite le spiegazioni – che, tanto, sono comunque inutili: non ho detto niente di sensato come al solito .v. – vi lascio con questa fiera della scemenza gratuita! E non ditemi che non sono magnanima…!

Ringrazio infinitamente Flyonclouds, Sapphire_ e Hikari93 per le bellissime recensioni: meriterebbero una risposta, lo so, ma vado di fretta, scusate .___.

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Capitolo 6
*** Ritardo. Sorriso. Tè. ***


Ritardo.

Itachi, ad ogni suo appuntamento, qualunque fosse l’importanza di esso o la banalità, era solito rispettare i tempi concordati, sempre e comunque. Nulla di che, solo una sua caratteristica che sapeva essere apprezzata da chiunque.
Sakura, invece, era il suo esatto opposto. Non che fosse sbadata o altro, ma anche se fosse partita in anticipo, non sarebbe mai giunta all’incontro prestabilito all’orario deciso. Niente di così disastroso, ma era una sua caratteristica.
Peculiarità che, per altro, ad Itachi piaceva molto: ogni volta che si mettevano d’accordo per trovarsi al parco a qualche ora, lei finiva per arrivare dopo, anche se solo di pochi minuti. E questo lei lo sapeva, ecco perché poi arrivava di corsa, con il fiatone e i capelli al vento. C’era chi poteva trovarla una cosa noiosa, dover aspettare nonostante si ci fosse messi d’accordo.
E lui adorava letteralmente vederla arrivare con il viso rosso, i capelli sul volto e un sorriso di scuse che anticipava una lunga serie di frasi sconnesse che, secondo il parere tendenzioso dell’Uchiha, la rendevano adorabile.


Sorriso.

Raramente c’erano dei giorni in cui Sakura poteva dire di essere semplicemente felice, senza motivazioni di sorta o altro, con un sorriso pronto ad affiorare e una frenesia che le dava alla testa.
Eppure quel pomeriggio si sentiva proprio così, libera e allegra, spensierata come non ricordava di esserlo da anni. Seduta su quel prato con Itachi, sentiva l’aria giocare con i suoi capelli e la cosa non la infastidiva minimamente. Nella sua mente non c’erano compiti, scuola, problemi o qualsiasi altra cosa; c’erano solo il prato, Itachi, l’arietta fresca e lei.
Perché tutti i pomeriggi non potevano essere così?
Perché di solito Itachi al pomeriggio era all’università e lei a scuola, ecco perché. Beh, a quel punto forse doveva ammetterlo a se stessa: il motivo della sua felicità era Itachi, inutile girarci intorno.
Prese ad osservarlo, mentre se ne stava sdraiato, con la schiena appoggiata ad un albero. Aveva gli occhi chiusi, sembrava rilassato, come se le urla dei bambini che giocavano poco più in là non gli dessero minimamente fastidio.
Aveva abbandonato completamente il libro che, con tutte le buone intenzioni del caso, si era portata dietro per studiare.
«Qualcosa non va?» la voce bassa la fece sobbalzare.
Scosse la testa, ritenendosi subito dopo una stupida perché con gli occhi chiusi lui non poteva vederla. «Ah, no no… solo…»
Itachi sorrise, immaginandosela perfettamente con quell’aria sovrappensiero, intenta ad a spiegare qualcosa che non era chiaro nemmeno a lei.
«Dovresti farlo più spesso» mormorò allora l’Haruno. Itachi aprì gli occhi.
«Cosa?»
«Sorridere!» rise lei stessa dell’enfasi che aveva usato.
«Sei bello quando sorridi. Non che tu non lo sia quando non lo fai, eh, però non lo fai molto spesso e–»
Venne interrotta: «Per te posso fare un’eccezione.»
Sorrise di nuovo e Sakura con lui.


Tè.

Nemmeno Sakura aveva ben capito come si fosse venuta a creare una situazione del genere, ma fatto stava che era realmente seduta al tavolo della villa di casa Uchiha e con lei c’era proprio Itachi Uchiha.
Quando Sakura era arrivata, Sasuke le aveva detto che sarebbe tornato immediatamente, tempo di farsi una doccia veloce – stupidi maschi: fare uno sport in cui non si finiva per sudare come animali, no eh? Mentre l’amico si lavava, lei aveva avuto modo di avere il suo primo, vero incontro con il suddetto Itachi.
Sakura, ovviamente, lo conosceva già – come poteva non conoscere il fratello di uno dei suoi migliori amici? – ma fatto stava che non vi aveva mai stretto un rapporto che andasse al di là del pacato e cortese saluto quando si incrociavano per qualche motivo.
Eppure in quel momento stavano sorseggiando tè allo stesso tavolo. Una cosa normalissima, era quello che continuava a ripetersi Sakura, ma era chiaro che di normale aveva poco.
Non parlavano, bevevano il loro tè e basta. L’Haruno, dopo poche battute balbettate a stento, aveva deciso di cucirsi la bocca, onde evitare di sembrare più idiota di quanto già Itachi credeva che fosse.
Si era accorta che il ragazzo la fissava di sottecchi di tanto in tanto, ma lei non aveva proprio il coraggio di alzare la testa e fronteggiare quegli occhi scuri che, sebbene simili a quelli del fratello, avevano qualcosa di ben diverso.
Da una parte, poi, Sakura si chiedeva incessantemente quando quel supplizio sarebbe terminato, ma c’era una parte di lei che non trovava affatto una brutta cosa essere seduta a quel tavolo.
Poi Sasuke era tornato e quella bolla di silenzio in cui i due si erano confinati era scoppiata; il maggiore degli Uchiha si era alzato, aveva dato un colpetto sulla fronte di Sasuke e poi si era voltato verso di lei.
«Grazie per il tè, Sakura.»
Sasuke le aveva lanciato uno sguardo interrogativo, a cui le aveva risposto finendo di bere la sua tazza di tè; in che altro modo poteva nascondere all’amico il sorriso sulle sue labbra?


Yu-hu! Ecco qua il penultimo aggiornamento!:D
Non so bene quando, ma mi impegnerò a postare l’ultimo capitolo in tempi decenti… ovviamente voi non prendetemi troppo sulla parola, per me tempi decenti possono allungarsi fino a settembre del 2013!XD
La prima non so bene come commentarla, non è un vero momento e ha un contesto piuttosto vago, ma era più una flash che serviva a mostrare qualcosa anche dal punto di vista di Itachi. La seconda è stata scritta in un raptus di isteria quando mi sono resa conto che la s era una lettera che mi mancava all’appello , perciò si commenta da sé; l’ultima nella mia mente era un’idea molto bella, davvero, ma non sono stata in grado di renderla anche solo vagamente decente, perciò ecco giustificato lo scempio!.___.

Sapphire_: ah, povera Sakura!XD Sono stata veramente cattiva a farle fare piedino a Fugaku, ma era un’idea troppo bella per non scriverla!u__u’ Diciamo che poi, fosse stato per lei, si sarebbe davvero fatta fuori utilizzando uno dei metodi proposti da te XDXD Anche Fugaku se l’è passata male, dai! Voglio dire, fosse stato per lui avrebbe già chiamato la Swat di Konoha per far arrestare la criminale che aveva osato fargli tale affronto!XDXD
Quella di Sakura malaticcia e delirante in effetti l’ho scritta un po’ ripensando a quella di Sasuke!XD
Ti ringrazio per la recensione e spero che il capitolo ti piaccia!**
Hikari93: piedino ha fatto strage di cuori!XD
Io quest’anno non ho l’esame (deo gratias .___.), ma posso immaginare lo stress e tutto il resto! Mettila così, l’anno prossimo riderai alla faccia di chi deve ancora farlo!XDXD
Spero che il capitolo ti piaccia!^^
Flyonclouds: ah, no, anche io cammino sola sotto la pioggia quando sono senza ombrello, nessuna anima pia mi accompagna!ç___ç Ti sconsiglio vivamente di vedere l’espressione di Fugaku: ne rimarresti traumatizzata. Già di suo ha una faccia poco rassicurante (quell’uomo ha le branchie!o__o), vederselo mezzo scandalizzato, gli occhi stretti in due fessure e la mano alzata a mezz’aria che stringe convulsamente le bacchette tra cui è infilato un povero gamberetto è sconvolgente, posso assicurartelo! Ora non ricordo, ma forse aveva anche un mezzo tic al sopracciglio… XD
Eh, poverina, dopo la figura di merda dovevo darle il suo contentino per farla stare buona, no?u__u’
Grazie per la recensione!^^

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Capitolo 7
*** Uchiha. Ventaglio. Zero. ***


Uchiha.

Sakura Haruno stava con Uchiha Itachi.
Itachi Uchiha stava con Sakura Haruno.
Poteva sembrare banale alle orecchie di qualcuno non particolarmente informato, ma nella classe della suddetta ragazza era chiaramente un argomento piuttosto interessante su cui discutere.
Ecco perché, tra gli sbuffi scocciati di Sasuke, Sakura, da un paio di giorni a quella parte, era costretta a subirsi le inutili chiacchiere a riguardo delle sue compagne di classe.
Ed erano anche tutte più o meno uguali.
«Oh, è vero che stai con Uchiha?»
«Ma proprio con quell’Uchiha?»
«Sei davvero fortunata a stare con uno come Uchiha-san!»
«Ma a te non piaceva Uchiha-kun?»
Le domande potevano anche essere le stesse, ma anche la risposta che puntualmente dava Sakura era sempre la medesima.
«Io non sto con Uchiha, sto con Itachi.»


Ventaglio.

Riordinando la stanza, Sakura aveva avuto modo di trovare molte cose di cui aveva dimenticato l’esistenza. Tra questi vi era un biglietto ripiegato con cura, che teneva custodito al fondo del cassetto.
Un semplice foglietto bianco, che in un attimo rapì Sakura e la riportò indietro con la mente, a quel pomeriggio di fino febbraio.
Dentro vi era disegnato un semplice ventaglio, bianco sopra e sotto rosso e in basso vi era una grafia sobria e chiara: ‘Sai l’indirizzo, no?’
Glielo aveva dato Sasuke con malcelata indifferenza quando era suonata la campanella.
«Cosa starete poi confabulando, voi due» aveva borbottato e poi se n’era andato.
Non ci era voluto un genio per comprendere cosa intendesse quella scritta e a chi appartenesse il biglietto e infatti non era stato quello il motivo per cui Sakura lo aveva letto e riletto per ore, una volta tornata a casa.
Semplicemente, aveva contemplato quel ventaglio che, non ne aveva idea allora, poi le avrebbe cambiato la vita.


Zero.

Poche volte Sakura aveva avuto modo di chiedersi perché l’Uchiha perdesse tempo con lei; lui non le aveva dato grandi occasioni per farlo e, quando succedeva, zittiva i suoi dubbi con frasi tipicamente sue.
Era bastato un ‘sei tu’ detto da lui per far desistere la ragazza dal chiederselo altre due, tre, quattro o cinque volte. Tante erano state invece quelle in cui l’aveva stupita, anche solo con il minimo gesto – aveva quella strana dote di affascinarla davvero con poco.
A memoria sua, Sakura ricordava soltanto tre volte in cui il ragazzo l’aveva chiamata per cognome: quando l’aveva vista la prima volta con Sasuke, moltissimi anni prima; quando una volta le aveva chiesto dove fosse il fratello, all’uscita da scuola e lei gli aveva risposto che era in infermeria, dopo una mezza rissa in cui lui aveva fatto da supporto a Naruto; infine, poi, quando una volta l’aveva trovata sotto casa sua. Non aveva fatto domande, solo constatazioni.
Solo due volte Itachi le aveva fatto incontrare i suoi amici, coloro con cui passava la maggior parte del suo tempo all’università. Akatsuki, si facevano chiamare. Due sole volte e poi Sakura aveva preferito non tornarci, li aveva trovati assai inquietanti, cosa che aveva fatto sorridere l’Uchiha.
Solo una singola volta lui le aveva detto chiaro e tondo che l’amava; ma non ci aveva messo poi molto, Sakura, a capire che per il ragazzo erano meglio i fatti che le parole.
Ed erano state esattamente zero le volte in cui Sakura si era pentita di aver affidato la sua felicità a quel ragazzo, che per descriverlo sicuramente non sarebbero bastate tutte le lettere dell’alfabeto, ma almeno era un inizio.



Ultimo aggiornamento, miei cari!*stappa tè alla pesca*
Eh già, settimo capitolo molto poco furbo, me ne rendo conto!XD Zero mi piace, sì, l’ho scritta verso l’inizio e l’ho ripresa almeno una ventina di volte prima di trovare una forma che mi soddisfacesse vagamente. Ventaglio mi piace solo per la scazzaggine (?) di Sasuke che, poverino, deve sorbirsi fratello e amica in love!XD Geloso il ragazzo, ma come può non esserlo? Il fratello gli ruba la migliore amica lasciandogli solo Naruto e la migliore amica gli frega Itachi, lasciandolo di nuovo solo con Naruto! Son disgrazie Sas’ke, fattene una ragione sweetheart!;D
Sì, se ve lo state chiedendo sono fiera di essere la causa del crollo psicologico di Sasuke nelle mie stesse fan fiction. È qualcosa di appagante torturare il ragazzo, davvero, ora capisco perché Kishi-chan lo tratta come una pezza da piedi e lo rincretinisce capitolo dopo capitolo!
Ahm, Uchiha invece è una di quelle cosette piccole e carine che non hanno tutto ‘sto gran senso, ma, appunto, sono piccole e carine e vanno bene lo stesso! Ok, ok, ci do un taglio.
Chissà, magari prima o poi mi deciderò a scrivere un seguito di questa – solo ed esclusivamente per far avvenire un altro incontro tra Sakura e l’Akatsuki** – o semplicemente un’altra ItaSaku.
Ringrazio tutti quelli che l’hanno messa tra i preferiti, tra i seguiti o tra le ricordate!;D
… non vedo l’ora di andare al Torino comics, domani!*O* Sì, non c’entra niente, ma dovevo pur infilarlo da qualche parte!.___. La massima reazione avuta da quelli a cui l’ho detto fin ora è stata ‘mi dai gli appunti di latino’?ç___ç


Hikari93: sono felice di sapere che hai trovato carine anche quelle un po’ meno belle!XD Purtroppo Kishimoto ha deciso che farci vedere un Itachi sorridente e tranquillo non sia una cosa saggia, perciò possiamo solo accontentarci dei flashback in cui è con Sasuke! Per carità, vanno bene anche quelli, visto che sono teneri entrambi, lì!**
Ti ringrazio per aver seguito questa raccolta e per aver recensito tutti i capitoli! Mi ha fatto piacere sapere la tua opinione tu tutte le flash :D
Ciao!^^

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