Remember Me

di RomanticGiuls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I remember the first time I see you ***
Capitolo 2: *** Who do you think you are? ***
Capitolo 3: *** Maybe a kiss ***
Capitolo 4: *** You love me. ***
Capitolo 5: *** Nothing ***
Capitolo 6: *** Drunk ***
Capitolo 7: *** Friends ***
Capitolo 8: *** Una promessa è una promessa. ***
Capitolo 9: *** I muri che crollano. ***
Capitolo 10: *** Il primo VERO bacio ***
Capitolo 11: *** First date. ***
Capitolo 12: *** Un consiglio. ***
Capitolo 13: *** Maybe is love. ***
Capitolo 14: *** Special ***
Capitolo 15: *** Wicked news ***
Capitolo 16: *** Yes, I love you! ***
Capitolo 17: *** Programma speciale! ***
Capitolo 18: *** Giornata movimentata!! ***
Capitolo 19: *** Partenza senza preavviso ***
Capitolo 20: *** Dura verità ***
Capitolo 21: *** Goodbye ***
Capitolo 22: *** A new beginning ***



Capitolo 1
*** I remember the first time I see you ***


Non posso crederci che questa sia la mia seconda FF!! Spero che la possiate apprezzare... Se vi va passate a dare un occhiata anche alla mia prima FF: I'll come back! Mi farebbe piacere ricevere recensioni... anche con consigli, se costruttivi. Buona lettura meraviglie!

"Harry ti vuoi dare una mossa? Tra dieci minuti dobbiamo essere all'ingresso e tu hai ancora addosso i pantaloni del pigiama" disse Niall indicando i pantaloni che Harry indossava.
"Si scusami, dieci minuti e sono pronto. Ma stavo aspettando il messaggio di Alex è ho perso la cognizione del tempo" si giustificò Harry sorridendo dopo aver pronunciato il suo nome. E' l'effetto che Alex gli faceva, perdeva la concezione del tempo e dello spazio, come se esistessero solo più loro due sulla faccia del pianeta. A lui sarebbe andato bene anche se fosse stato realmente così.
Intanto dall'altra parte del pianeta, a Londra, Alex stava sdraiata sul letto della sua stanza, guardando le foto appese sulle pareti che la circondavano. Allungò una mano accarezzando il micione che era sdraiato sopra di lei. Glielo aveva regalato lui l'ultimo Natale.
"Il suo nome è Gatto" aveva detto sorridendo Harry mentre lei stringeva il micio tra le braccia. "E' un bellissimo nome" aveva risposto di rimando e poi erano scoppiati a ridere.
Prese il cellulare dal comodino e digitò velocemente sui tasti del telefono un messaggio per lui. "Buongiorno signorino. Spero di sentirti presto ma ora vado a dormire. E' stata una giornata faticosa ma poi ti racconto. Un bacio anche agli altri".
Il cellulare vibrò nella tasca del riccio e appena lesse il mittente un sorriso gli si dipinse sul viso.
Ormai si conoscevano da quasi due anni e insieme da uno e tre giorni. Lei era davvero una tipa speciale e la loro storia era particolare in tutti i sensi..... Il loro incontro era avvenuto per caso.... Il destino aveva voluto far scontrare due stelle comete e l'esplosione era stata enorme..... Nonostante fossero lontani i ricordi che vivevano in loro erano identici... Ed ecco la loro storia.
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"Alex esci da lì, sei perfetta" disse soddisfatta Cloe sistemandosi per la milionesima volta il vestito lungo che indossava, nonostante fosse già perfetto. Come lei d'altronde. Lunghi capelli castano chiaro con leggeri boccoli alla fine che le ricadevano sotto le spalle.
"Io non capisco perchè mi devo conciare in questo modo per conoscere quattro sfigati qualunque" disse con tono sarcastico Alex uscendo dalla sua cabina armadio. "Non era ovviamente contro Louis questo commento. Ma mi puoi spiegare cosa avevano di sbagliato i miei vestiti?"
"Alex perchè devi lamentarti sempre? E poi non puoi indossare sempre Jeans! Comunque non sono quattro sfigati. Il vestito che ti ho portato ti sta da favola" disse guardando con aria sognante la sua migliore amica che si guardava allo specchio con aria disgustata.
Loro due non potevano essere più diverse. Una amava fare shopping e il rosa. L'altra suonare la chitarra e ascoltare i Muse. Una portava vestitini e tacchi alti, l'altra jeans e vans. Erano diverse ma si erano volute bene del primo momento che si erano viste.
"Senti stasera è la seconda serata che fanno. Chissà come saranno agitati. Comunque appena escono ci raggiungono in un bar in cui io e Louis andiamo sempre" disse Cloe prendendo la borsa e tirando l'amica verso il piano di sotto. "Jei noi usciamo. Non mi aspettare sveglio, ci vediamo domani mattina." urlò Alex passandosi una mano tra i ricci capelli rossi. Il fratello la guardò e gli mandò un bacio con una mano che lei fece finta di prendere al volo. Vivevano loro due da soli da ormai quattro anni. I loro genitori erano dei tipi troppo raffinati e non avevano mai capito i loro due unici figli.

"Ah eccoci" disse Cloe praticamente urlando nell'orecchio dell'amica. "Tenga i biglietti" disse ritornando al suo tono normale ma comunque ancora troppo squillante per i timpani della rossa che la guardò con aria divertita. Ormai ci era abituata. Entrarono e presero posto tra le prime file.
Il programma iniziò e fu un continuo susseguirsi di cantanti, band e pause di pubblicità.
Finalmente l'annunciatore pronunciò il nome della band ONE DIRECTION e la mano della sua amica si strinse intorno ai suoi polsi. Dovevano essere loro. Nome decisamente da "looser" ma tralasciò.
Le note della canzone non fecero che confermare la sua ipotesi "My life would suck  without you". Entrarono sul palco e passò un istante a fissarli per cercare di capire cosa ci trovassero in loro quella massa urlante di ragazzine che si stavano già strappando i capelli.
Il programma finì dopo poco e loro cinque passarono alla puntata finale.
I ragazzi, fieri della loro performance uscirono per la strada, diretti verso il bar in cui Louis li doveva portare. Il riccio si ricordava lontanamente la ragazza del suo amico, era il genere di ragazza che a casa avrebbe attirato la sua attenzione ma non in questo caso. Finalmente arrivarono nel luogo dell'appuntamento e appena la porta si aprii li investì odore di patatine fritte e pizza, cosa che fece brillare gli occhi del biondino affianco a lui. Niall adorava mangiare.
Poi Louis iniziò a sbracciarsi per farsi notare da Cloe, seduta in un grosso tavolo al fondo del locale, vuoto tranne che per un posto accupato da una giacca nera.
Si avvicinarono al tavolo e tutti salutarono Cloe che si incollò subito a Louis continuando a complimentarsi per lo spettacolo. Niall puntava già verso il bancone perciò decise di accompagnarlo.
Era tardissimo e al bancone c'era solo una ragazza dai capelli rossi. Si misero vicino a lei.
"Vorrei ordinare una pizza con salamino piccante, una porzione grande di patatine fritte con maionese e una coca cola grande." disse scandendo le parole al cameriere come se fosse un idota analfabeta.
"Wow" disse Niall prima che lo potessi fermare. "Avete la pizza con il salamino?" chiese al cameriere con aria sognante. "No mi dispiace questo era l'ultimo pezzo, è tardi e non sforniamo più niente". La ragazza guardò il biondino che ci era rimasto davvero male a quella affermazione. "Se ti va possiamo dividere questa fetta" disse al ragazzo che appena sentite quelle parole si illuminò.
"Davvero?". "No per finta, guarda. Certo che per davvero". In quel momento il riccio alzò lo sguardo che fino a quel momento aveva tenuto sul cellulare e incontrò quella della ragazza. Carnagione scura, occhi neri e capelli rossi ricci fino alle spalle. Un scintillante piercing al naso attirò la sua attenzione.
"Cos'hai da guardare?" le disse la ragazza mettendosi davanti a lui.
"Niente scusa." le rispose. Perchè le sue mani sudavano in quel modo? E poi per una sfacciata del genere?
La ragazza fece cenno al ragazzo biondo di seguirla verso il tavolo e lui rimase li a guardarla camminare con quel cortissimo vestitino che faceva scatenare la sua fantasia e delle altissime scarpe nere che la mettevano visibilmente in difficoltà.
Poi si rese conto che si stava sedendo al tavolo dove erano i suoi amici e li raggiunse sedendosi esattamente davanti a lei per poi lanciarle un occhiata di sfuggita ma che lei non ricambiò.
"Oh, vedo che avete fatto già amicizia" disse Louis mentre accarezzava la spalla di Cloe e poi continuò a parlare. "Loro sono Liam, Zayn, Niall e Harry" disse indicando i vari ragazzi seduti attorno al tavolo.
Alex non sollevò nemmeno lo sguardo per vedere le loro faccie, continuò a bere la sua coca cola sgranocchiando una patatina. Cloe la guardò male per un attimo e poi la presentò lei ai ragazzi :"Be, visto che non lo fa da sola la presento io: lei si chiama Alex. Ed è davvero contenta di fare la vostra conoscenza". Per un attimo Alex stava per scoppiare a ridere in faccia a tutti ma poi si rese conto che Cloe l'avrebbe odiata per questo quindi si limitò a tirare su il volto incrociando lo sguardo di quattro ragazzi. "Io sono Liam" le disse il ragazzo alla sua sinistra. "Piacere Alex" e gli strinse la mano.
"Io sono Niall e ti ringrazio davvero tanto per il pezzo di pizza" disse sorridente il biondino che aveva conosciuto al bancone.
"Io sono Zayn" disse praticamente sussurrando il ragazzo moro seduto dall'altra parte del tavolo.
"Io Alex" e gli sorrise.
"E io invece sono Harry" disse il riccio sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori, forse sperando di incantare quella curiosa ragazza, come faceva con tutte le altre. Ma lei lo guardò per un attimo e poi con un sorrise beffardo. "Ah, io sono Alex. La ragazza a cui stavi sbavando dietro cinque minuti fa."
Rimasero tutti zitti, fissando prima lei poi il ragazzo che era diventato improvvisamente serio.
Le occhiate che attraversarono il tavolo sembravano bruciare tutto ciò che le circondava. Il riccio e la rossa non si rivolsero più la parola per il resto della sera che si concluse dopo poco.

"Buona notte Cloe". "Non te la caverai così facilmente bella mia" disse l'amica che era rimasta a dormire da lei. Pessima idea. "Perchè hai risposto così a Harry?"
"Io? Cosa ho fatto di male? Ho solo detto la pura verità"...
Cloe la guardò con aria esasperata e finalmente si coricò sul fianco dando le spalle all'amica che sorridendo si addormentò.



Ecco il primo capitolo!!! Spero vi sia piaciuto! Seguite, ricordate o recensite o semplicemente leggete. Vi adoro mie piccole meraviglie!!

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Capitolo 2
*** Who do you think you are? ***


Meraviglie vorrei tanto leggere qualche bella recensione!! Su dai, fatemi felice!

Ricordare....ecco l'unica cosa che li faceva sentire uniti nonostante la lontananza che c'era tra loro.
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"Buongiorno signorina" disse suo fratello quando comparve in cucina. "A che ora siete tornate ieri sera?"
"Bo, non saprei. Sarà stata l'una." rispose Alex continuando a infilare in bocca enormi quantità di cereali.
"Ti sei divertita?" continuò a chiederle mentre si riempiva una tazza di latte.
"Non vedi che sprizzo ancora felicità da tutti i pori?" rispose sarcastica.
Suo fratello la guardò con aria divertita. Alex era davvero una persona degna di interesse.
In quel momento dalle scale comparve Cloe, perfetta con trucco e capelli pettinati alla perfezione. Sembrava uscita da una copertina di una qualche rivista di moda. Indossava una camicia da notte ovviamente rosa, lunga fino alle ginocchia. Alex invece aveva cercato di raccogliere i capelli in quello che sarebbe dovuto essere un codino.
L'amica le si sedette accanto prendendo con un sorriso stampato sulle labbra la tazza che la ragazza accanto a lei le porse.
"Alex avevi qualcosa in programma per oggi?" chiese guardando l'enorme scatola di cereali che aveva davanti.
Domanda a trabocchetto. Un classico. Se avesse risposto si avrebbe iniziato a fare la faccia da cucciolo bastonato fino a convincerla, se invece avesse detto no l'avrebbe coinvolta in una delle sue domeniche da inferno. Cosa fare? Tanto vale dire la verità subito tanto la domenica l'avrebbe passata comunque con lei. "Niente.... Tu invece avevi qualche programma?"
"In realtà pensavo di andare a fare un giretto in centro. Ti va di accompagnarmi?"
"Sarà una cosa indolore?" chiese Alex con tono ironico.
"Certo. Una passeggiata tranquilla e poi subito a casa."
"Allora ci stò." poi guardò l'orologio appeso al muro. "Cloe è quasi l'una. A questo punto non ci conviene prepararci e uscire subito?"
L'amica guardò il cellulare che stringeva tra le mani. "Ah.... Si andiamo su a prepararci."

"Perchè uno dopo pranzo non se ne può stare un po' tranquillo a casa?" chiese spazientito il riccio mentre Louis lo tirava per il braccio per fargli aumentare l'andatura.
"Harry avrei chiesto volentieri a qualcun'altro ma Liam era impegnato al pc, Zayn dormiva già come un ghiro e Niall era preso a finire il pacchetto di patatine. Tu eri l'unico disponibile" rispose sorridendo l'amico.
"Ma adesso perchè siamo dentro a questo negozio?" chiese guardandosi in giro, trovandosi catapultato nell'universo parallelo femminile in un negozio di abbigliamento.
"Sei proprio un idiota" lo canzonò mentre lo tirava verso il secondo piano.
In quel momento capì tutto perchè davanti a loro si presentò Cloe che saltò al collo di Louis. Quella ragazza sembrava in tutto e per tutto un Koala. Lo guardò con un sorriso beffardo e gli porse un vestito. "Camerino 7. Sbrigati" rimase fermo lì per un po' ma dopp l'occhiataccia che i due gli lanciarono si incamminò verso i camerini. Due ragazze, visibilmente più grandi di lui, si tirarono una gomitata e fissaronò il ricciolino che camminava spavaldo vicino a loro. Sulle donne faceva questo effetto.
Ecco camerino sette. Bussò leggermente e la porta ci mise un po' ad aprirsi.
"Cazzo Cloe, stavo per mandare i rinforzi per venirti a recuperare" disse ridendo la rossa.
Il sorriso scomparve dal suo viso quando si trovò davanti la faccia di Harry che fece scorrere velocemente il suo sguardo su tutto il corpo di lei. Fisico perfetto, pelle scura. Sorrise guardando il tatutaggio a forma di sole che circondava il suo ombelico.
Lei lo guardò per un attimo "Wow, sappi che questo sarà il massimo che potrai vedere per il resto della tua vita" disse prima di sbattergli la porta davanti alla faccia.
Harry rimase fermo impalato per un po' e si riprese solo nel momento in cui la porte si riaprì per lasciare uscire la ragazza che gli lanciò uno sguardo di sbieco.
La fissò mentre si sistemava la maglietta nera che le ricadeva perfettamente addosso. Lei però si accorse di essere osservata. "La vuoi piantare. Il fatto che tu continui a fissarmi non fa altro che irritarmi".
Da quando una ragazza si irritava per un suo sguardo? Non era mai successo eppure la ragazza ferma davanti a lui sembrava davvero seccata. "Di solito non è questo l'effetto che ottengo" disse con aria superiore, nonstante dentro gli rodeva il fegato.
Lei serrò velocemte i pugni. Era esattamente il tipo di ragazzo che odiava. Il classico Mister Sono Tutto Io. "Caro mio ma chi ti credi di essere? Non vorrei darti una notizia super sconvolgente ma non esisti solo tu su questo pianeta." disse con tono freddo Alex, fissandolo negli occhi.
Aveva sentito bene? Una ragazzo lo stava trattando come una pezza da piedi e lui non aveva nemmeno la forza di ribattere.
Questa ragazza aveva sul serio qualcosa che non andava. Eppure non riusciva a non guardarla mentre arrabbiata si metteva una ciocca dietro l'orecchio, su cui spiccavano alcuni orecchini ma poteva far finta che quel qualcosa che stava facendo tanto confusione nel suo stomaco non esistesse. Harry Edward Styles non si innamora. Conquista.


Holaaaa! Questa sera ho postato tardi perchè sono andata fuori a cena: i miei fanno diciannove anni di matrimonio *_*! Comunque recensite tanto tanto! Spero che vi piaccia! Baci da Giuls.

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Capitolo 3
*** Maybe a kiss ***


Hola a Todos!!!! Come va??? Spero che questa nuova FF piaccia ma fatemi sapere con qualche recensione!!!
Buona lettura.


She's just under the upper hand
goes mad for a couple grams
& she don't wanna go outside, tonight.
'cos in the pipe she'll fly to the motherland and
sell love to another man
It's too cold outside, for angels to fly
Dannate canzoni che ti fanno ripensare a lui. "Chissà cosa starà facendo?"
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"Be una bella coincidenza incontrarvi qui. Soprattutto nel reparto donna." disse Alex rivolgendo un occhiataccia all'amica e al suo ragazzo. Poi si voltò verso Harry.
Il riccio non potè evitare di guardarla negli occhi. Erano scuri e profondi. Non riusciva a capire perchè quella ragazza le facesse questo effetto.
Era stato con diverse ragazze, alcune bellissime ma lei, nonostante non si dimostrasse interessata, lo aveva colpito dal primo sguardo. Doveva avvicinarsi in qualche modo a lei e chiederle perchè lo odiasse tanto. "Ragazze perchè questa sera non ci mangiamo una pizza insieme davanti ad un bel film?"
"Harry, non possiamo portare nessuno nella casa. Lo sai..."
Cloe si voltò immediatamente verso Alex che schiacciava velocemente tasti sul cellulare.
"Purtroppo neanche io. Mia mamma è a casa." poi rivolse un altro sguardo supplichevole all'amica.
"Va bene, potete venire da me".
Louis guardò l'amico e fece una faccia dispiaciuta "Ma non riusciremo ad arrivarci" e tirò una gomitata al riccio che era ancora imbambolato. "Ah, si... Alex mi daresti il tuo numero? Così se ci perdiamo ti chiamo". La ragazza lo guardò per un attimo. Cercava di cogliere negli occhi del ragazzo qualcosa, magari un secondo fine a quella richiesta. Poi però frugò velocemente nella borsa estraendo una penna nera.
Il ragazzo la guardò quando lei gli prese la mano e gli scarabocchiò velocemente un numero sul palmo. Poi prese il braccio dell'amica e la trascinò verso l'uscita a tutta velocità. Prima di imboccare le scale mobili, mentre Cloe mandava un bacio da lontano a Louis, le rivolse ancora uno sguardo ma lei non si voltò.

"Scemo perchè non le scrivi? E' da mezzora che giriamo in tondo." disse Zayn sbuffando e creando una nuvoletta davanti alla bocca.
"Io ho fame" disse Niall mentre si sfregava le mani per poi infilarle nuovamente nelle tasche.
"E se la disturbo?" disse velocemente lui facendo fermare l'intera compagnia. "Da quando Harry Styles si fa tutti questi problemi?" chiese Louis con un sorrisetto sul viso.
"Che palle che sei Tomlinson. Perchè non chiami la tua ragazza?" "Ha il cellulare scarico idiota".
"Va bene, la chiamo".
Il cellulare squillò un paio di volte ma poi sentì la sua voce dall'altra parte dell'apparecchio.
"Pronto?". Le mani gli tremarono un momento e fu sul punto di riattaccare ma poi notò gli amici che lo fissavano. "Ciao Alex, sono Harry. Senti noi siamo davanti ad un cinema. Siamo scesi dalla metro dove ci ha detto Cloe ma non riusciavo a trovare la via."
"State fermi lì. Due minuti e vi raggiungo", e riagganciò. "Stà arrivando."

Li vide da lontano e li riconobbe subito. Un gruppo di ragazzine li circondava. Una di loro mise il braccio intorno al fianco di Harry e la cosa le diede leggermente fastidio.
Non poteva provare fastidio per una cosa del genere.
"Si bella, mi lasci il tuo numero?" sentì pronunciare al riccio che le dava le spalle.
In quel momento si avvicinò finchè anche lui la vide. Rimase per un attimo fermo e la guardò. Aveva fatto la figura dell'idiota che faceva il cascamorto con tutte.
Ripensandoci la cosa veramente strana era che gli interessava ciò che quella strana ragazza pensasse di lui.

"Eccoci arrivati" disse Alex allegramente, aprendo la porta di casa. Una stanza piena di colori si presentò davanti agli occhi dei ragazzi.
Cloe comparve dalle scale e corse in braccio a Louis. "Alex non conviene prenotare le pizze?"
"Si, ditemi che gusto volete".
Un ora dopo si sedettero attorno al tavolo. Alex, nonostante il suo carattere, si trovava bene con i ragazzi ma con Harry non riusciava ad essere se stessa. Si sentiva come inadeguata di fronte a quel ragazzo che la fissava costantemente con quei suoi grandi occhi verdi.
Finito di mangiare fece strada verso il piano di sopra dove avrebbero guardato il film che Cloe aveva scelto "Mr and Miss Smith".
Il letto enorme davanti alla tv non sarebbe bastato per tutti e sette quindi Liam e Zayn spostarono lì anche quello rotondo che prima era nell'angolo.
Zayn si accomodò su quello rotondo. Louis e Cloe sull'altro. Alex optò per quello rotondo. Tirò un sospiro di sollievo quando Niall le si sdraio accanto ma non riuscì nemmeno ad appogiare la testa che era nuovamente in piedi. "Quello è un distributore gigante di M&M's?" chiese con gli occhi a cuoricino.
"Si, serviti pure."
Non appena Niall si avviò Harry si catapultò nel posto appena liberato, vicino ad Alex che trattenne il respiro. Quando Niall tornò Harry lo fulminò con lo sguardo "Mi dispiace, tutto occupato" e gli fece una linguaccia, dopo aver verificato che la rossa non lo stesse guardando.

"Niall non ti sembra di aver esagerato?" chiese Zayn in un sussuro per non svegliare Liam, Louis e Cloe.
"Nialluccio può mangiare quanto vuole" disse sorridendo Alex.
"Come lo hai chiamato?" chiese voltandosi incuriosito.
"Nialluccio. Io adoro dare i soprannomi alla gente." disse facendogli la linguaccia.
"E il mio soprannome quale sarebbe?" chiese tirandogli un buffetto sulla guancia.
"Ragazzi io scendo a prendere qualcosa da bere." li interruppe Niall.
"Ok. Comunque io pensavo qualcosa come Moro"
"Mi piace. Quasi quasi vado in bagno, dato che tra poco dobbiamo tornare."
"Va bene" e sorrise al moro che si allontanava.
In quel momento una mano dapprima sfiorò la sua, poi la strinse.
"E a me come mi chiami?" disse il riccio. Alex si girò su un fianco per guardarlo in viso.
"Bo, non saprei, pensavo qualcosa che rimandasse ai tuoi capelli ricci" disse sorridendogli.
"Mi piace. Anche io ti vogli trovare un soprannome. Cosa ne pensi di Rossa?" e la sua mano sfiorò la guancia di lei.
Erano vicini, anche troppo per i gusti di Alex che iniziava a sentire pericolosamente caldo. Il riccio strofinò le mani sudate sulla maglia. La stanza era nella penombra. Silenzio assoluto in tutta la casa.
I loro nasi si sfiorarono per un secondo ma poi sulla soglia della porta comparve Niall. "Ragazzi svegliatevi!" urlò prima di lanciarsi su Liam e Louis.
Imbarazzati si allontanarono e lui la guardò mentre le sue guancie erano visibilmente in fiamme. Ma probabilmente anche le sue. Appena riuscirono a svegliare gli altri si prepararono e si salutarono sulla porta di casa. Alex lanciò un occhiata al riccio, che la ricambiò con un sorriso.

"Quindi stavate per baciarvi?" urlò eccitata Cloe saltando sul letto.
"Si ma mi pento già di avertelo raccontato. Comunque per lui non significa nulla. Hai visto che tipo è? Per lui le ragazze sono pezze da piedi. Giusto un passatempo per una notte." e si lanciò decisa sul letto.
"E' arrivato mio padre" le disse Cloe guardando il telefono. "Ci vediamo domani a scuola ok?".
"Certo, a domani" la salutò mentre era già sotto le coperte.
Pochi minuti dopo il cellulare vibrò. "Sarà Cloe che si è dimenticata qualcosa".
"Hei! Non riesco a non pensare al nostro quasi bacio. Sei davvero speciale. Harry."
Rilesse il messaggio un paio di volte e si addormentò felice.

"Sei un idiota Louis. Perchè le hai mandato quel messaggio?" urlò Harry irritato rubando il telefono dalle mani dell'amico. "Avresti dovuto scriverglielo tu, brutto idiota".
Si, forse avrebbe dovuto farlo. Ma queste cose per lui non erano così scontate. Tutti quelle belle parole che un ragazzo dice ad una ragazza per conquistarla a lui non erano mai servite. Ma Louis aveva ragione. Doveva darsi una svegliata perchè la bella ragazza dai capelli rossi non sarebbe caduta tra le sue braccia come tutte le altre. E lui la voleva più di qualunque cosa.


Eiiiiii! Ecco un altro capitolo tutto per voi! Spero che vi sia piaciuto! Trullallero trullalla! Avete mai avuto voglia di sputare in faccia a qualcuno per quanto vi fa schifo? Io lo farei volentieri in faccio a quell'idiota del mio compagno. Gli uomini sono tutti dei bambini. Comunque recensite tanto tanto!! Su su fatemi felice! Baci Giuls.

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Capitolo 4
*** You love me. ***


Sono tanto triste!! Solo una recensione per l'ultimo capitolo??? Su ragazze!!!

"Stupida sveglia" bisbigliò Alex lanciandola contro il muro per farla smettere di suonare. Era l'unico modo possibile dato che il tasto di spegnimento era rotto. Si infilò le ciabatte ovviamente scambiando la destra con la sinistra ma non gli interessava minimamente.
Uscì dalla sua stanza e si diresse verso la cucina e passando tirò un colpo alla porta della camera di suo fratello, un gesto per dire "Muovi il culo" ma essere così volgare di prima mattina non fa bene a nessuno. Dopo aver mangiato una tazza gigante di cereali si vestì velocemente indossando una maglia comprata al concerto dei Muse. Semplicemente fantastica.
"Alex per pranzo io non ci sono. Riesci ad aggiustarti da sola?" chiese il fratello affacciandosi nella sua stanza.
"Non ti preoccupare. Non morirò di fame se è questo che ti preoccupa." disse infilandosi la sua amata giacca di pelle.
"Ci vediamo stasera" urlò a suo fratello mentre si richiudeva la porta alle spalle.

"Hei Alex. Come va?" chiese Cloe quando la vide entrare in classe una frazione di secondo prima che la campanella suonasse per l'inizio delle lezioni.
"Cloe come fai ad essere così di buon umore alle otto del mattino?" chiese guardando l'amica che sorrideva e si sistemava i capelli.
"Brutta scema perchè sei sparita per tutto il weekend?" chiese una voce familiare. Si voltò verso il ragazzo seduto dietro di lei.
"Scusa Ed. Ti avrei chiamato ma questa pazza mi ha preso in ostaggio" disse indicando Cloe al ragazzo dai capelli rossi.
"Ah... allora ti perdono" disse sorridendo "ma solo se oggi a pranzo vieni con me a mangiare".
"Va bene. Sempre libera per il mio migliore amico." disse Alex.
"E io chi sono scusa?" disse Cloe. " Gli ACE all'attacco." disse scoppiando a ridere Alex.
"Si, come il succo" continuò Cloe unendosi alla risata degli amici. "Scusatemi ma non posso venire con voi oggi" disse ai due Cloe facendo la linguaccia.

"Cosa ne dite di andare a mangiare un boccone?" chiese Niall guardando gli amici con cui aveva appena finito di provare la canzone per la puntata successiva.
"Io ci stò" disserò contemporaneamente Liam e Harry. "Bene io opterei per quel posto in cui siamo andati sabato sera" propose Zayn. "Proposta accettata."

"Era da un casino che non mangiavamo insieme" disse Alex stringendo il braccio all'amico mentre si incamminavano verso il loro ritrovo abituale: la pizzeria al taglio in centro.
"Eccoci qui" disse Ed facendola passare e insieme si misero in coda alla casa. All'ora di pranzo c'era sempre un sacco di gente. Poi però Alex li vide. Riconobbe i capelli biondi di Niall e i ricci di Harry. Si sentì come se stesse tradendo qualcuno, come se la preoccupasse il fatto che Harry potesse pensare che Ed fosse il suo ragazzo. Ma in fondo Harry faceva l'idiota con tutte quindi lei non doveva sentirsi in colpa.
Harry guardò verso la coda lunghissima alla cassa. Poi notò qualcosa che gli sembrava vagamente familiare. Dei ricci rossi che spiccavano tra tutta quella gente.
"Ragazzi c'è Alex" urlò Niall al suo fianco, confermando la sua tesi. Ma nel momento in cui Alex si girò verso i ragazzi notò che non era sola. Affianco a lei c'era un ragazzo dalla carnagione chiarissima, capelli arancioni e occhi azzurri. Stava vicinissimo a lei, tanto da scatenare qualcosa nel riccio. Probabilmente gelosia pensò subito lui. Tutto questo era troppo nuovo per lui. Aveva deciso di parlarle e la beccava con un altro. Peggio di così.....
"Hei ragazzi perchè non ci sediamo allo stesso tavolo?" propose Liam. La proposta fu accettata da tutti, compreso il ragazzo che guardava in modo troppo protettivo la ragazza che invece non rispose alla domanda, continuando a guardare il pavimento.

"Ragazzi lui è Ed." disse Alex rivolta ai ragazzi che erano seduti attorno al tavolo. Si presentarono tutti ma Harry continuava a guardarla. Lei non ricambiò il suo sguardo ma lo sentiva pesare su di se. "Scusatemi vado un attimo in bagno" disse Alex allontanandosi dal tavolo.
Appena uscita dal bagno per poco non cadde a terra. Harry era appoggiato alla parete appena fuori la porta. Le si avvicinò pericolosamente. Alex poteva sentire il suo respiro sul collo.
"Perchè mi da fastidio vederti con lui?" le chiese in un sussurro.
"Come posso saperlo?" rispose lei.
"E' un tuo amico vero?" chiese ancora.
"E' se invece fosse il mio fidanzato? Hai qualche problema?" disse lei irritata.
"No. Non può essere il tuo ragazzo." disse lui alzando la voce.
"Ma sei idiota? Chi sei per dirmi che non può essere il mio ragazzo?" disse lei con il viso in fiamme.
"E il tuo ragazzo sa di quello che è successo ieri sera?" disse con un sorriso malizioso.
"Tu sei completamente idiota. Non c'è stato niente." rispose a tono lei.
"Si... certo" disse facendo una smorfia.
"Tu stai male. Io e te non siamo nemmeno amici e poi sei proprio un pazzo." disse puntandogli il dito contro.
"E tu sei acida".
"Tu un infantile".
"Stronzetta".
"Cazzone" ribatté lei per l'ennesima volta ormai stanca di quel gioco stupido.
Lui si fermò un attimo e la guardò negli occhi. Lei non abbassò lo sguardo o lo distolse. Rimase li impassibile con la bocca socchiusa.
"Ho capito perchè ti comporti così" disse lui prima che l'elenco di insulti si allungasse ancora.
"Ma davvero? Adesso fai anche lo psicologo?" chiese ironica lei.
" Io ti piaccio" disse con un'espressione di superiorità mentre dentro il cuore stava per uscirgli dal petto.
"E tu ne saresti così convinto?" disse lei mantenendo la calma.
"Si e te lo posso anche dimostrare." chiese sperando che lei ci cascasse.
"E come faresti?" disse senza distogliere lo sguardo da quegli occhi verdissimi.
"Baciami" disse lui con il cuore che batteva a mille.

Meraviglie mie recensite un po.... Ne ho ricevute solo due per questa nuova FF!!! Dai su! Fatemi un bel regalo *_*
Baci bellezze.
Giuls.





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Capitolo 5
*** Nothing ***


"E perchè io dovrei baciarti?" chiese Alex trattenendo un sorriso che inconsapevolmente le si stava dipingendo sul viso.
Harry la guardò cercando di cogliere qualcosa nello sguardo di lei. "Perchè se davvero non ti piaccio questo bacio non significherà nulla" disse sperando che accettasse. Magari un bacio avrebbe portato un po' di chiarezza nella testa del ragazzo che ormai non capiva più cosa gli stesse succedendo.
Forse il problema era che fino ad allora le ragazze gli erano letteralmente cadute ai piedi, invece lei, così enigmatica, testarda, non ne voleva sapere di lui. Forse proprio questo gliela faceva desiderare ancora di più.
Alex ci pensò per un po': se avesse accettato non sapeva se sarebbe riuscita a trattenersi ma se avesse risposto di no lui gliel'avrebbe fatto pesare per chissà quanto tempo.
Lui era appoggiato al muro e la guardava mentre era persa in chissà quale pensiero. Poi lei lasciò cadere la borsa per terra mentre si avvicinava pericolosamente a lui. Appoggiò le mani sulle sue spalle e si avvicinò ancora di più, senza mai distogliere lo sguardo, cosa che fece solo nel momento in cui socchiuse gli occhi e lui fece lo stesso.
Le loro bocche combaciavano perfettamente, i loro colpi sembravano tasselli di un puzzle che si univano alla perfezione. Furono percorsi da una scossa. Le cinse i fianchi con le mani e lei lo lasciò fare.
Harry baciava benissimo, era ciò che Alex pensava in quel momento, ma non poteva lasciarsi trasportare in quel modo. Chissà quante ragazze aveva baciato fino a quel momento.
Harry sentiva qualcosa di nuovo nascere nel proprio stomaco. Sembrava un fuoco d'artificio che non smetteva di esplodere dal momento in cui aveva sentito la lingua di lei passare sul suo labbro superiore.
Tutto si interruppe nel momento in cui lei si staccò dopo avergli morso il labbro inferiore.
Era diventata dello stesso colore dei suoi capelli e lentamente alzò lo sguardo verso di lui e notò subito lo sguardo che le lanciò. Sembrava dire: "Hai visto? Avevo ragione io." Non poteva e non voleva dargli assolutamente questa soddisfazzione. Aveva provato qualcosa mentre si baciavano ma il suo comportamento la faceva innervosire.
"Niente" gli sussurrò all'orecchio prima di voltarsi e allontanarsi.
Lui sorrise guardandola mentre ritornava al loro tavolo e riprendendo posto tra il suo amico Ed e Liam che le lanciò un occhiata.
Liam aveva la capacità di leggere le persone come un libro.
Riguardò Alex che si arrotolava un riccio attorno all'indice. Sapeva benissimo che quel bacio aveva chiarito le idee ad entrambi.

"Alex ai tuoi amici hai già detto della festa?" chiese Ed sorridendo all'amica che gli lanciò uno sguardo torvo.
"In realtà no...." disse Alex, che sperava di non essere costretta ad invitarli. Ma ormai c'era poco da fare. "Si mercoledì non si andrà a scuola quindi martedì sera darò una festa a casa mia." e guardò i ragazzi sperando che fossero già occupati con altri impegni.
Harry colse l'occasione per far innervosire ancora di più la povera ragazza. "Mercoledì? Ci saremo senz'altro." disse alzandosi dal tavolo seguito dagli altri.
Ed e Alex rimasero seduti li e lei continuò a guardare i ragazzi mentre si allontanavano verso l'uscita. Pochi passi prima della porta Harry si voltò e le mandò un bacio.
Sembrava che avessero acceso un esercito di termosifoni al massimo. Alex sentiva le mani sudate e voglia di togliersi quella maglia che all'improvviso era diventata troppo pesante.
La situazione stava diventando insostenibile. Doveva fare assolutamente qualcosa.


_______________________
Sabato sera a casa...  che tristezza. L'unica cosa positiva è che sono riuscita a postare questo capitolo che ho scritto venerdì durante la lezione di fisica (chissà come mai ho l'insufficienza in questa materia).
I ragazzi sono in Nuova Zelanda e io sono qui a Torino, con il tempo che fa schifo, a scuola verifiche e a casa discussioni eterne con i miei... Chi di voi vorrebbe venire con me in Inghilterra per attendere il loro rientro? Io parto anche subito, giusto il tempo di buttare qualcosa dentro una valigia.
Mi raccomando recensite e seguite questa FF perchè nei prossimi capitoli ci saranno delle sorprese!!!!
Baci baci
By Giuls.

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Capitolo 6
*** Drunk ***


"Tu neanche ti rendi conto, sono felicissima che questa sera ci saranno anche i ragazzi" urlò Cloe sciogliendo la coda e agitando la testa per dare un po' di movimento ai capelli lunghi.
Alex davanti allo specchio faceva scivolare la mano sul motivo floreale del vestito che l'amica l'aveva costretta ad indossare. "Se non fosse stato per Ed non li avrei nemmeno invitati" buttò li con aria scocciata.
-Che stupida che sono, non riesco nemmeno a trattenermi dal sorridere ogni volta che penso a lui.- pensò mentre ricacciava indietro il sorriso che le stava comparendo sul viso.
Cloe le lanciò un occhiataccia. "Tanto Louis gliel'avrebbe detto quindi ci sarebbero venuti sicuramente" disse passando la lingua sul lucidalabbra a lunga tenuta che aveva comprato quel pomeriggio.
Il campanello suonò riportando alla realtà Cloe e Alex che si diede una rapida sistemata al vestito.
-E adesso perchè mi sistemo anche il vestito? Stò impazzendo completamente- poi Cloe la tirò verso le scale per andare al piano di sotto.
I primi invitati, tutti amici di Jei avevano già iniziato a bere seduti comodamente sul divano mentre lui raccontara qualcosa di divertente provocando le risate di tutti. Finalmente dalla porta entrò qualcuno che Alex riconobbe, i volti dei cinque ragazzi fecero capolino all'ingresso, seguiti da Ed. Alex fece uno scatto verso di loro, superando un Harry deluso e con le braccia tese verso di lei, lanciandosi al collo dell'amico Ed che la strinse in un abbraccio.

-Alex ha un vestito bellissimo sta sera- pensò guardandola passare tra i vari invitati che non facevano che fissarla come un leone guarda una bistecca.
-Possibile che mi odia così tanto da ignorarmi- grugnì Harry rivolgendosi al nulla.
I pensieri si affollavano nella sua testa e cosa se non un bel drink li poteva scacciare? Buttò giù tutto d'un fiato un sorso da una bottiglia scelta a caso. Il fuoco scese giù nella gola facendo perdere per un attimo a Harry l'equilibrio.Tutta la stanza esplose di luce girando vorticosamente su se stessa. Vide solo una bionda, due belle gambe e una minigonna che lasciava ben poco spazio all'immaginazione.

"Ed tu sai che non devi bere" disse Alex tenendo un braccio sotto le spalle dell'amico. "Resisti, dobbiamo solo salire gli ultimi gradini" aggiunse con il fiatone.
"Lasciami" biascicò Ed cercando di reggersi in piedi. Alex gira la maniglia e spinge dentro il peso morto che si era trascinata fin lì.
"Occupato" una voce la colse all'istante, non appena accese la luce. Rimase lì ferma a guardare la scena che le si presentava davanti agli occhi. Harry. Una bionda che non conosceva. Camicia sbottonata. Minigonna alzata.
"Scusatemi" disse sbattendosi dietro le spalle la porta. A lunghi passi si lanciò giù per le scale lasciando Ed al piano di sopra seduto per terra addormentato.
-Lo dovevo immaginare, sono stata un idota- pensò mentre mandava giù un altro sorso di Jack Daniel's dalla bottiglia. La musica assordante le fece tenere il tempo con il piede per poi attrarla verso il centro del soggiorno, trasformato in una pista da discoteca. Il buio intorno a lei, volti che ruotavano, mani che la toccavano. E poi niente........

"Cavolo che mal di testa" disse Alex spostandosi i capelli dal viso. Allungò una mano alla sua sinistra.
Qualcosa o meglio qualcuno era sdraiato accanto a lei. No, anche qualcuno alla sua destra.
-Cosa diavolo è successo sta notte?- pensò mentre cercava di tirarsi su. Lanciò una rapida occhiata ai suoi compagni di letto: Zayn e Niall. Erano sul divano e sulla poltrona dormiva beatamente Liam con in mano una bottiglia di birra. Trascinò i piedi fino alla sua stanza dove da sotto lo coperte comparivano i lunghi capelli di Cloe e la testa di Louis. Suo fratello dormiva tranquillo nella sua stanza abbracciato ad una ragazza di cui le sfuggiva il nome in quel momento.
Ritornò in cucina e guardò l'ora. Le tre del pomeriggio? Si guardò attorno alla ricerca di qualcosa che facesse al caso suo.
-Una pentola, penso che sia perfetta. Mi manca solo....ecco un mestolo- sorrise al suo piano malvagio.
Iniziò a colpire la pentola con tutte le forze e la cosa fece barcollare lei e i suoi amici diedero finalmente un segno di vita. Quando tutti riuscirono ad aprire gli occhi, dal corridoio comparvero Louis e Cloe. Era ora di far luce su quella storia.
"Cloe, o chiunque sia in grado di darmi una spiegazione, mi puoi dire cosa diavolo è successo ieri sera?".
Tra i suoi amici calò il silenzio. Zayn alzò lo sguardo verso di lei ma qualcosa interruppe quello scambio di sguardi. Harry comparve dalle scale senza maglietta e tirandosi dietro la bionda che dopo avergli risucchiato praticamente la faccia intera uscì di casa sbattendo la porta.
Alex si girò e vide Harry. Un flash di quello che aveva visto al piano di sotto la colpì in piena faccia, come uno schiaffo o come il mestolo aveva colpito la pentola.
"Vi prego. Ditemi cosa diavolo è successo." disse urlando con voce stridula.
"Alex siediti.... adesso ti racconto tutto" aggiunse Cloe abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro.
-Lo fa solo quando è nervosa... Questo non è proprio un bel segno.-


Hola meraviglieeeeeeeee! Chissà cosa sarà successo a questa festicciola!!! Se vi piace la storia e volete che continui lasciatemi una recensioncina!! Daiiiiiiiii! Baci baci.
By Giuls.

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Capitolo 7
*** Friends ***


Cloe la prese per mano e la portò in camera e si sedettero sul letto.
-Ok, deve essere successo un casino. Mi sento male- pensò Alex mentre si sistemava per stare un po' più comoda.
Poi Cloe iniziò a parlare....
"Ieri hai iniziato a ballare come una pazza in mezzo alla pista, non ti ho fermata semplicemente perchè non stavi facendo niente di preoccupante ma quando mi sono rigirata a guardarti eri avvinghiata a Zayn."
-Zayn? Cosa?- La cosa era peggiore di quanto lei si aspettasse.
"Ma immagino che anche lui fosse ubriaco." dissi sperando che la risposta fosse affermativa.
"No, o almeno non così tanto da non rendersi conto di nulla. Poi però ti ha fatto sedere sul divano e siete stati seduti lì tutta la serata. Ti sei addormentata sulla sua spalla. Eravate così dolci" disse Cloe con aria sognante.
"Basta dettagli Cloe, voglio sapere cosa è successo dopo." aggiunse Alex alzando un po' il tono della voce per interrompere il sogno romantico dell'amica.
"Calmati bellezza. Va bene... Se ci tieni continuo. Dove ero rimasta? Ah, si. Tu che dormi. Ti abbiamo svegliato solo quando se ne sono andati praticamente tutti. Poi però è arrivato Harry con la tipa di prima e tu per poco non lo picchiavi. Ti assicuro Alex, facevi davvero paura. Poi però ti sei voltata verso di Zayn e hai urlato HARRY TU BACI DAVVERO DA SCHIFO, ZAYN INVECE BACIA DAVVERO BENE. Siamo rimasti tutti a bocca aperta anche perchè nessuno sapeva del tuo bacio con Styles. Perchè non me l'hai detto brutta scema?" disse guardandola con aria offesa.
Alex aveva detto l'unica cosa che non sarebbe mai dovuta saltare fuori. Dio, si sentiva da schifo. "Ma scusa come sono finita a dormire sul divano con Zayn e Niall?" In quel momento doveva cercare di ricostruire la serata, poi si sarebbe preoccupata del problema BACIO-STYLES.
"Sul divano con Niall e Zayn??? Ma che diavolo è successo? Cioè prima non mi dici del bacio, e adesso non mi dici che fai le cose a tre??? Alex c'è qualcos'altro che non so? Tipo ti sei sposata? Hai avuto dei figli in passato?" disse trattenendo a stento le risate.
"Idiota. E tu invece? Immagino che fossi imboscata da qualche parte. Senti mi chiameresti Zayn? Devo parlargli." disse poco convinta di questa ultima affermazione.
-Sono sicura di voler sapere? Ma cosa diavolo stò pensando? Certo che devo sapere- pensò mordicchiandosi il dito nervosamente.
"Vado a chiamartelo. E miraccomando non iniziate a fare sconcie" disse sorridendo. "CLOE!" urlò.
"Scusa scusa. Come siamo permalose. Vado." disse uscendo dalla porta della camera.

*Toc Toc* Si voltò leggermente verso la porta. "Avanti" disse piano ma lui la sentì comunque. Zayn entrò nella stanza, facendo attenzione a non calpestare tutto quello che ricopriva il pavimento: riviste, sacchetti, vestiti e custodie di cd. Si sedette accanto a lei, senza buttarsi a peso morto come avrebbe fatto in un' altra circostanza ma appoggiandosi delicatamente per non muovere in alcun modo lei che era seduta a gambe incrociate sul bordo e gli dava le spalle.
"Cloe mi ha detto che mi vuoi parlare." disse con un filo di voce.
" Si Zayn, inanzitutto una domanda. Perchè non mi hai fermato quando ti ho baciato?" chiese Alex senza voltarsi ma continuando a guardare verso la grande finestra che illuminava la stanza.
"Mi dispiace, non avevo bevuto tanto. Riuscivo a rendermi conto di cosa stava per succedere ma ti ho lasciato fare. Forse perchè sei una ragazza fantastica.... Non saprei. Deve essere per questo." disse stringendo tra le dita un peluche appoggiato sul letto. "Poi però, quando siamo rimasti in soggiorno io, te, Liam e Niall mi sono reso conto di quanto fossi stato egoista, ti ho baciata senza conoscere i tuoi sentimenti." disse guardandosi le scarpe.
"E quali sarebbero i miei sentimenti? Tu credi di saperlo?" rispose Alex con rammarico. I suoi sentimenti non li conosceva nemmeno lei. Però le parole di Zayn iniziavano a far luce su alcuni ricordi che fino a quel momento erano rimasti quasi annebbiati. Si ricordava di loro quattro nella sala ma non riusciva a ricordare di cosa avessero parlato.
"Io non credo di saperlo Alex. Io lo so. Come anche Liam e Niall. Possibile che non ti ricordi nulla?" chiese con aria interrogativa.
"In realtà non molto" disse stringendo le braccia al petto.
"Allora ti dico subito che ci hai detto una cosa. Una cosa importante..... Ci hai detto di provare qualcosa per Harry." disse serio guardando la spalla di Alex illuminata dal sole pomeridiano.
"Non può essere. Perchè dovrebbe piacermi uno come lui?" chiese senza rendersi della domanda retorica che aveva appena fatto.
"Questo lo devi scoprire da te ma ti posso dire che quando pronunci il suo nome ti brillano gli occhi, che quando qualcuno parla di lui le tue guancie vanno in fiamme, proprio come ora, che quando l'hai visto con un altra sei andata fuori di testa. Quindi pensaci." aggiunse alzandosi dal letto. Ma la piccola mano di Alex gli strinse il polso.
"E di cosa abbiamo parlato poi? Perchè mi sono addormentata con voi sul divano?" chiese tirando leggermente il ragazzo per convincerlo a risedersi.
"Di tutto, dei nostri sogni, di cosa ci piace e cosa no. Tutto qui" disse sedendosi accanto alla ragazza. Gli era sembrata una ragazza così forte quando l'aveva conosciuta ed era questo che gliel'aveva fatta piacere così tanto ma adesso la vedeva solo tanto fragile, anzi troppo. Doveva aiutarla e lo poteva fare solo sostenendola.
"Be poi ci sarebbe la promessa." buttò li senza pensarci.
"Quale promessa?" chiese Alex incuriosita.
"Quella che ti abbiamo fatto io, Liam e Niall. Che ti aiuteremo a conquistare Harry" disse soffermandosi su ogni parola. Temeva la reazione della ragazza. Aveva paura che lo attaccasse o cose simili ma lei si girò lentamente per poi posare il suo sguardo sul ragazzo che le stava di fronte. Lo studiò per qualche secondo ma in realtà stava ripetendo nella sua testa le parole appena pronunciate dal moro.
Poi contro ogni aspettativa lo tirò a se e lo abbracciò. Zayn rimase immobile per qualche istante ma poi la strinse a se più forte che potè. "Sei fantastica Alex" sussurrò nell'orecchio della ragazza che divenne leggermente rossa.
"Adesso però non mi diventare una femminuccia" disse asciugando una lacrima che correva sul viso dell'amica. "Non ti ci abituare" replicò lei sorridendo.
"Andiamo di là!" aggiunse cercando di sollevare il ragazzo.

Erano tutti seduti in sala, Harry, Louis e Cloe al tavolo, Liam e Niall sul divano e Ed, con un espressione stravolta, seduto sulla poltrona.
Alex prese la rincorsa e si lanciò sui due ragazzi sdraiati sul divano. "Grazie. Io vi adoro." sussurrò in modo che solo loro due la potessero sentire.
Ed li guardò per un attimo mentre Zayn raggiungeva i tre sul divano. " Sono stato rimpiazzato?" disse facendo finta di essere offeso.
"Ed non scherzare, vieni subito qui." rispose Alex facendo spazio sul divano all'amico. Poi li strinse tutti e tre tra le braccia.
"Voi siete i migliori amici che si possano desiderare" disse sorridendo e scoppiando in una risata che contagiò tutti. Compresi gli altri che li guardavano. Solo qualcuno non sorrise per niente... Anzi.

Salve a tutti!!!! Be chi sarà la persona che non ha riso nell'ultima scena????? Secondo voi?
Voglio tante recensioniiiiiii! Dai meraviglieeeee!
Se vi va seguitemi su TWITTER. Ricambio tutti.
@RomanticGiuls
Un abbraccio a panda a tutti!
Kiss kiss




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Capitolo 8
*** Una promessa è una promessa. ***


-Saremo amiche per sempre vero?
-Certo Cloe, non dovrai mai dubitare di questo!
Si strinsero il mignolo in segno di promessa. Una promessa fatta
a cinque anni, sedute sotto un ciliegio in fiore.


"Non capisco cosa le stia succedendo" disse Alex nervosa all'amico Liam che le era seduto di fronte al bar. Sorseggiavano tranquilli il loro caffè, aspettando Zayn che ovviamente era in ritardo.
"Davvero Alex, non so cosa dirti. Louis non ci dice niente. Hai provato a chiedere a Ed?" disse il ragazzo guardandola visibilmente dispiaciuto.
"Ed è a casa con il raffreddore e sembra che parli con il naso tappato da una molletta. Sono riuscita a capire si e no tre parole. Comunque ho deciso che oggi le vado a parlare. Non mi interessa se lei non mi fa entrare. Posso sempre urlare finchè non mi sente." disse lei prendendo la borsa dalla sedia accanto a lei per lasciarla libera per il moro che stava entrando a tutta velocità nel bar.
"Scusate il ritardo ragazzi, avevo finito il gel quindi ho dovuto improvvisare" disse sistemandosi con le mani il ciuffo.
"Comunque ho parlato con Louis. Mi ha detto che oggi pomeriggio Cloe è a casa." disse tutto soddisfatto.
"Perfetto. Allora io vado!" disse prendendo velocemente la borsa e stampando un bacio sulla guancia ai due ragazzi.

"Oh, ciao Alex! Volevi vedere Cloe? E' in camera sua. Non fa entrare nessuno ma vedi se tu riesci a farla ragionare."
-Ne dubito altamente, dato che probabilmente sono io la causa di questo comportamento-
"Certo Ellen, ci proverò." rispose sorridendo alla madre dell'amica, una signora elegante e tanto gentile. Alex non capiva come potesse essere amica di quell'arpia di sua madre.
*Toc Toc*
"Mamma puoi anche smetterla di fare avanti e indietro ogni cinque minuti. No, non mi è venuta fame, non mi è venuta sete, non sto per morire. Quindi puoi anche tornare di sotto." disse acidamente Cloe.
"Cloe sono io.", non gli vennero in mente altre frasi da dire ma la chiave nella serratura girò e la porta le si aprì davanti agli occhi. Cloe la squadrò per un momento.
"Cosa ci fai qui?" chiese con sguardo arrabbiato, forse deluso o magari entrambi. Alex non capiva ma si sentiva male solo al pensarci.
"Be, dato che mi stai evitando da tre giorni volevo sapere cosa stesse succedendo." le chiese entrando nella stanza, sempre uguale negli anni.
"Pensavo che avessi da fare con i tuoi nuovi amici del cuore" le rispose dandole le spalle.
Ora ad Alex veniva in mente il giorno dopo la festa. Quando si era sdraiata sul divano con i ragazzi Cloe era diventata all'improvviso triste e se n'era andata poco dopo. Da li non si erano più rivolte la parola nonostante fossero compagne di banco anche a scuola.
"Cloe questo cosa significa? Non mi dirai che sei gelosa..."
"Non sono gelosa, o forse si... Non lo so neanche io ma mi da un fastidio tremendo che tu certe cose le racconti a loro e non a me."
"Cloe quanto sei scema" le disse abbracciandola da dietro. "Nessuno ti potrà mai sostituire, in nessun modo.
Primo: tu sei la ragazza più dolce e pazza che io conosca.
Secondo: sei la mia migliore amica da quando ho cinque anni.
Terzo: nessuno riesce a trattarmi come te, per quanto io possa essere testarda, stronza, acida, tu ci sei sempre e non te ne vai mai. Neanche quando tornavamo dalle feste e io ero ubriaca fradicia. Tu non te ne sei mai andata.
Quarto: nessuno è mai riuscito a farmi indossare un vestito rosa da bambolina. Nessuno eccetto te.
Quinto: sei stata l'unica a cui ho detto della mia cotta per Adam, il ragazzo che mi piaceva in prima media.
Sesto:  sei l'unica per cui ho pianto. Ti ricordi quando ti sei lasciata con Thomas? Tu eri disperata e io ho pianto insieme a te tutta la notte.
Settimo: quando ti sei messa con Louis sei venuta a casa mia saltellando come una pazza. Abbiamo parlato fino alle tre di notte e tu non hai fatto altro che dirmi quanto fosse bellissimo, super fantastico e ultra perfetto.
Ottavo: Tu sai quanto io odio parlare al telefono ma quando siamo andate in vacanza, io a Edimburgo e tu a Parigi abbiamo passato sei ore al telefono chiudendo la chiamata alle tre del mattino.
Nono: Il giorno in cui mi sono fatta il mio tatuaggio a forma di fiore tu mi hai accompagnato e nonostante fossimo tutte e due terrorizzate, tu sei stata lì accanto a me, mi hai tenuto la mano per tutto il tempo senza smettere di guardarmi negli occhi e dirmi "Non ti preoccupare, stai andando benissimo".
Decimo: Tu sei Cloe Elisabeth Grimaldi mia migliore ed unica amica che non potrà essere sostituita per nulla al mondo.
Credo di averti detto i principali motivi per cui non puoi dubitare della nostra amicizia, proprio come abbiamo promesso tredici anni fa." disse Alex senza interrompersi. Non era una ragazza sdolcinata e non era il tipo da dire queste cose ma sapeva che a Cloe piacevano e quindi le erano venute spontanee.
L'amica era rimasta stretta nel suo abbraccio tutto il tempo, senza dire una parola ma ascoltando tutto quello che le aveva detto. Sapeva che per Alex era stato difficile ma la gioia che provava in quel momento andava ben oltre tutti i momenti passati insieme fino a quel momento.
Si staccò da lei e la guardò per un attimo negli occhi.
Le porse il mignolo e le sorrise.
"Mi prometti che saremo amiche per sempre?"
"Certo, non dovrai mai dubitare di questo."
Strinsero il mignolo per ripromettersi un altra volta di non separarsi mai.

"Ma allora cosa avresti detto a Zayn?" chiese Cloe mandando giù una manciata di caramelle.
Erano sedute sul letto e mangiando patatine e caramelle, chiacchieravano come avevano sempre fatto.
"Gli ho detto che mi piace Harry" disse velocemente Alex guardando la copertina di un libro che Cloe aveva sul comodino.
"Cosaaaaa?" le urlò nell'orecchio.
"Speravo che non avessi sentito." disse ridendo Alex divertita dall'espressione sconvolta dell'amica.
" Allora la fantastica Cloe deve intervenire. Faremo capitolare il bel riccio" disse alzando il pugno al cielo in segno di vittoria.
A volte quella ragazza faceva davvero paura ma Alex le sorrise e la strinse forte.
"Avevi già in mente qualcosa?" chiese sottovoce, quasi spaventata dall'insolita voglia di sapere se il ragazzo ricambiava i suoi sentimenti.
"Dovremo lavorare ad un piano....." disse Cloe come fosse il capo di un agenzia di spie.
"Fidati di me Alex." le disse. "Cloe come potrei non farlo?"



Buongiorno meraviglie!!! Questo capitolo l'ho dedicato, come avete visto, alle nostre due amiche. L'amicizia per me è una cosa fondamentale. In particolare ho due amiche a cui tengo un mondo. La prima è la mia migliore amica da tre anni, con l'altra la cosa è un po’ particolare. Non ci siamo calcolate per anni, giusto qualche parola in classe. Poi all'improvviso e scoccata la scintilla e adesso non ci separiamo più. Noi tre siamo le BBR e siamo inseparabili. Ragazze vi adoro.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se vi va lasciatemi qualche recensione.
Baci baci
By Giuls.

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Capitolo 9
*** I muri che crollano. ***


La mattina dopo Alex si svegliò stranamente felice. Forse per il fatto che era riuscita a chiarire con  Cloe o forse perchè quella sera avrebbe visto i ragazzi. Avrebbe visto Harry.  Arrivata in cucina il suo buon umore scomparve nell'arco di qualche secondo. "Papà ha chiamato ieri sera. Oggi andiamo a pranzo da loro." diceva il biglietto attaccato al frigorifero magnetico. Adorava comprare una calamita dovunque andasse poi l'attaccava lì e suo fratello lo trovava un modo molto divertente di comunicare. Ma quel messaggio era tutto tranne che divertente.
Compose velocemente il numero di suo fratello.
-Perchè quell'idiota non risponde mai?- pensò mentre riattacava il telefono e prendeva una tazza di latte. Solo in quel momento fece caso all'altro bigliettino che c'era poco sotto il primo. "Non posso passarti a prendere. Ci vediamo lì. Ps. Ha chiamato un certo Harry che ti cercava. Devo preoccuparmi?"
Il sorriso ebete le ricomparve in faccia. Harry l'aveva cercata? Per dirle cosa soprattutto. Mille idee le frullarono nella mente e il buon umore era decisamente tornato. Neanche quell'arpia di sua madre avrebbe distrutto questa felicità.

"Salve signorina, prego i suoi la stanno aspettando in soggiorno." Il cameriere l'aveva accolta sulla porta dell'elegante villetta in cui i suoi genitori, o meglio "persone con cui condivideva qualche caratteristica genetica" , abitavano. Lei odiava quella casa, appena ne aveva avuto l'occasione aveva mollato tutto per andare a stare da suo fratello che l'aveva preceduta nella fuga.
Superarono un paio di sale che erano arredate come un museo d'antiquariato per poi arrivare ad una sala in cui padroneggiava un enorme tavolo con sei posti apparecchiati.
Rachel, arpia, Firth era dritta come un manico di scopa in mezzo alla sala e accanto a lei Samuel, zerbino, Firth.  Alex non aveva mai capito perchè suo padre si facesse trattare in quel modo da sua madre, lo comandava a bacchetta soprattutto quando lui aveva preso le sue parti o quelle di Jey.
"Alex, sono così felice di vederti" esordì suo padre abbracciandola leggermente. Una tosse acida fece loro interrompere quel breve momento di familiarità. Sua madre le si avvicinò e le diede un freddo bacio sulla guancia.
Fortunatamente i convenevoli non durarono a lungo perchè sulla porta ricomparve il maggiordomo seguito a pochi passi da Jey. Si ripeterono un altra volta quei movimenti che ormai conoscevamo tutti a memoria.
Presto comparvero dalla porta Allison e Edward, le uniche persone che provavano che Alex e Jey non fossero stati adottati. La nonna la strinse in uno dei suoi soliti abbracci e il nonno le scompigliò i capelli prima di stamparle un bacio sulla guancia. Adorava i suoi nonni più di chiunque altro.
Il pranzo passò fortunatamente molto in fretta, sua madre disse a malapena due parole e suo padre pure. I nonni erano gli unici interessati a loro.
Si alzarono da lì che erano le tre e lei si sarebbe dovuta trovare davanti agli studi con Cloe da li a cinque ore. In pullman solo per arrivare a casa ci voleva un ora. Doveva correre.

"Scusami Cloe, ma sono andata dai miei." disse Alex all'amica che era lì in piedi a guardare l'orologio da mezzora.
"Finalmente sei qui. Alla fine ti sei messa il vestito che ti ho consigliato." rispose con occhi sognanti guardando il vestitino rosso che le donava molto.
"Non me ne far pentire subito" disse sospirando Alex

               ***

"Dici che lei ci sarà?" chiese Harry a Zayn che si  stava sistemando il ciuffo. "Perchè lo vuoi sapere?" chiese ammiccando il moro.
"Perchè fai quella faccia? Comunque era tanto per sapere." rispose poco convinto.
"Ragazzi tra poco tocca a voi" disse la voce di uno degli assistenti di palcoscenico.
I ragazzi si battono il cinque e si dirigono verso il palco.
"E ora i One Direction". Si va in onda.
I ragazzi salgono sul palco, i loro posto. L'unico in cui si sentano realmente felici. Harry guarda tra il pubblico che applaude poi la nota. I capelli rossi raccolti in un codino alto. In quel momento la felicità si fa spazio in lui. Lei lo stà guardando, sente i suoi occhi che nel buio sono comunque luminosi e canta, canta solo per lei.

***

"Be ragazzi siete stati fantastici" dice Cloe alzando in aria un bicchiere per fare un brindisi. Il locale è praticamente deserto e la cassiera li ignora continuando a messaggiare.
"Vado a prendermi un altra coca cola" dice Alex alzandosi dal tavolo dove tutti stanno ridendo, mangiando e soprattutto urlando.
"Aspetta ti accompagno", sente la voce di Harry arrivare da dietro di lei e per poco non inciampa nella sedia del tavolo accanto al loro.
"Va bene." gli risponde sussurrando.
Sono fermi davanti al bancone e nessuno dei due apre bocca, Harry è immobile e continua a lanciarle occhiate cercando di capire cosa le passi per la testa. Alex invece tamburella nervosamente con le dita sul bancone. Vorrebbe dire qualcosa ma non sa che cosa. Dovrebbe forse spiegargli cosa è successo alla festa? Dovrebbe ma non è sicura di volerlo fare.
"Sei stato bravo questa sera" dice senza neanche rendersi conto delle parole che sono uscite dalla sua bocca.
Ad Harry quelle parole lo colpiscono come uno schiaffo. Non uno di quelli che fanno male ma uno di quelli che ti svegliano e ti lasciano li intontiti. Si voltò a guardarla e notò le guancie di lei che si facevano prepotentemente rosse. Il suo stomaco si contorse e si mise a fare le capriole.
Sbiascicò un "grazie" a mezza voce.
Alex si sentì subito vulnerabile, come se le sue barriere fossero crollate. Ma il suo sorriso... i suoi occhi. Come poteva rinunciarci?


Lasciate qualche recensione!!! Baciiiiiii

 

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Capitolo 10
*** Il primo VERO bacio ***


Ecco il decimo capitolo! Voglio ringraziare tutti quelli che seguono, ricordano, recensiscono o semplicemente leggono questa storia. Seguendo un suggerimento ricevuto nell'ultimo capitolo mi dedicherò un po' al presente all'inizo. Buona lettura.


Alex si stà dirigendo al lavoro, questa notte non ha dormito bene. Le succede sempre, o meglio, le succede quando Harry non è li con lei ad addormentarsi. Avete presente quando ti dicono di non innamorarti di una persona famosa? Be Alex quelle persone le aveva sempre ascoltate, era convinta che stare con una persona conosciuta non sarebbe stato possibile. Ma poi, dopo tutto quello che aveva passato con lui, si era resa conto che lui non era una persona famosa. Lo era solo quando saliva sul palco o firmava autografi, ma quando era con lei era semplicemente Harry. L'Harry di cui si era innamorata senza rendersene conto e per cui aveva abbattutto tutti i muri che si era costruita attorno per evitare di soffrire.
Alex aveva sofferto tanto, due genitori che non la capivano e non riuscivano a farlo tuttora, un carattere non particolarmente facile da gestire. Ancora si chiedeva come le persone che le stavano accanto, Cloe, Jey, i ragazzi, non fossero già scappati a gambe levate. Forse perchè le volevano bene. Si rallegrò a quell'idea.
Ormai, lasciato alle spalle il liceo si era lanciata nel mondo del lavoro finendo a lavorare in un negozio di elettronica, dischi e altro materiale audiovisivo. Il lavoro le piace, i colleghi sono simpatici e le giornate passano veloci ma Harry, nonostante abbia praticamente tutto il giorno impegnato, le manca.
"Hai un aspetto terribile" le urla il suo collega alla cassa.
"Grazie Sam di avermelo ricordato" dice sibilando rivolta al ragazzo.
Avrebbe dormito di più se i pensieri non le avessero affollato la mente. Ricordi, pensieri, momenti e tutti accomunati da qualcosa... da qualcuno. Harry. Tira fuori il cellulare dalla tasca dei jeans attillati.
"Quando uscirai dalla mia mente per farmi dormire in pace?" scrive velocemente al telefono e invia a quel numero che ormai sa a memoria. Lo sa dal giorno in cui lui gliel'ha scritto su un tovagliolo di un bar all'una di notte. Fermi davanti al bancone, una commessa sgarbata e assonnata, un gruppo di amici casinisti e una notte tutta da vivere.
"Potrei dire anche io lo stesso. Buonanotte mia dolce ossessione."
__________________________

"Ecco la sua coca cola" disse con tono sgarbato la ragazza alla cassa. Si vedeva lontano un miglio che avrebbe voluto essere da un altra parte.
"Io prenderei un cheeseburger" disse il ragazzo accanto a lei. La cassiera urla qualcosa verso la cucina e batte velocemente lo scontrino con aria scocciata.
"Senti...." dice piano Harry battendo un dito sul bancone. "Ti va se ci scambiamo i numeri? In realtà se ci riscambiamo i numeri perchè ho cambiato il numero a causa delle chiamate notturne delle fan e ho perso i numeri salvati." disse ridendo.
Non era decisamente abituato a chiedere questo tipo di cose anche perchè le ragazze di solito il numero non glielo davano. Gli saltavano direttamente addosso. Queste cose erano completamente nuove ma con lei voleva fare tutto per bene.
La ragazza alzò lo sguardo su di lui e lo studiò per qualche istante. Stava rielaborando nella sua testa le parole di lui. "Ti va....." e "Numero...". Le andava? Certo che si. Ma qualcosa le diceva di fare attenzione. Il suo radar di rileva-stronzo aveva sempre funzionato, gli aveva risparmiato tante delusioni, ma in quel momento non rilevava niente, nessun segnale dall'arme. In quel momento si voleva fidare per una volte del suo cuore e non del suo cervello.
"Si mi va ma non saprei dove scrivermelo." disse trafficando nell'enorme borsa alla ricerca di quel malefico aggeggio elettronico che aveva la capacità di sparire nei momenti peggiori.
"Aspetta" disse lui vedendola visibilmente in difficoltà. Prese dalla roba che lei stava buttando sul bancone rovesciando la borsa, una penna e scrisse su un tovagliolo il suo numero e glielo porse.
Alex fece tornare tutta la roba dentro la borsa e prese delicatamente il biglietto dalle mani del ragazzo.
"Non ti vuoi memorizzare il mio?" chiese imbarazzata.
"Quando avrai voglia di scrivermi lo farai tu. Non voglio iniziare a disturbarti con i miei messaggi" disse ridendo e prendendo dalle mani della cameriera il vassoio con il panino e seguendola verso il tavolo.

"Be allora buonanotte" disse Alex rivolta ai ragazzi e guardando Cloe.
"Scusami  Alex ma mi accompagnia Louis a casa." disse stringendo la mano del ragazzo.
Non le andava di tornare da sola ma chiamare Jey a quell'ora le sembrò una pessima idea e soprattutto era senza cellulare. "Ah, ok. Ci sentiamo domani." disse facendo un mezzo sorriso e dirigendosi verso la metropolitana.
"Aspetta Alex, ti accompagno." disse Harry stupendosi persino lui stesso per quella frase neanche pensata.
La raggiunse e camminarono in silenzio lungo tutto il tragitto. A nessuno dei due veniva niente ma arrivati sulla metro la voce di lei lo colpì come sempre all'improvviso. "Qual'è il tuo gruppo preferito?" disse stringendo uno bottone della sua giacca. "Credo i take that!" risponde senza pensarci molto. "Il tuo?" chiede curioso. "I muse e ovviamente gli One Direction" dice scoppiando a ridere e coinvolgendo il ragazzo. Intanto scendono dalla metro e si dirigono verso il palazzo. "In realtà all'inizio pensavo che foste degli sfigati" dice sorridendo. "Degli sfigati?" risponde lui iniziando a farle il solletico ma poi lei inizia a correre per sfuggire a quella "tortura". Con Harry che la segue arriva davanti alla portina del suo palazzo.
Si guardarono e scoppiarono a ridere. "Vi sembra l'ora?" chiede una voce affacciandosi dalla finestra del primo piano.
"Scusi signora Smith" rispose lei leggermente in imbarazzo." E' meglio che vai prima che svegliamo l'intero palazzo" disse guardandolo negli occhi per poi cercare con una mano le chiavi nella borsa.
A differenza del telefono queste erano scomparse al momento giusto, anzi perfetto.
Harry le prese il viso tra le morbide mani costringendola ad alzare lo sguardo verso di lui.
Furono travolti da un ondata di emozioni. Le loro bocche si unirono alla perfezione e fu un bacio dolcissimo. Lui la senti sorridere sulle sue labbra. Quando si staccarono si sorrisero un ultima volta prima di salutarsi.

Alex si chiuse la porta alle spalle e andò in camera sua. Si lasciò cadere a peso morto sul letto e si rese conto di aver dimenticato di chiedergli perchè l'avesse chiamata a casa.
Glielo avrebbe chiesto via messaggio l'indomani mattina. Non voleva smettere di pensare a quel bacio....
Era stata una cosa semplicemente magica.




Finalmente i nostri due protagonisti sono riusciti ad avvicinarsi un po'. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche suggerimento dite pure. Un bacio da Giuls.

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Capitolo 11
*** First date. ***


Alex scarabocchia qualcosa a caso sul foglio. Tra cinque minuti finisce il suo turno e non vede l'ora di prendere tutto e andarsene a casa. Le arriva un messeggio. Cloe :"Ma se io e te andassimo a fare un giro in centro?".
Tanta voglia non c'è ma sa benissimo che se rifiuta l'amica la torturerà fino alla nausea.
"Ok! Ci vediamo sotto casa tua tra mezzora" preme velocemente il tasto invio e continua a scarabocchiare.
Odia la distanza, odia tutto ciò che essa comporta. Odia il pensiero di essere dall'altra parte del mondo, ad un ora completamente diversa dalla sua, lontana da lui e dal suo profumo. Dopo tutto quello che hanno passato insieme non capisce come sia possibile che debbano ancora rimanere separati.
Guarda per l'ennesima volta l'orologio. Finalmente può uscire. Prende la borsa e se la mette a tracolla e si dirige verso l'uscita.
Possibile che lui non riesca ad uscirle dalla testa?
________________________________________
Alex stropicciò gli occhi e fece uno sbadiglio colossale. Era di buon umore e si poteva vedere lontano un miglio.
La domenica era in assoluto il giorno che preferiva.
Uscì dalla sua stanza e si diresse verso la cucina. Suo fratello era seduto sul divano e guardava un programma alla tv.
Le grugnì qualcosa che lei intuì fosse un saluto. Prese dal mobile una tazza e la riempì di cereali. Li divorò come sempre in pochi minuti e ritornò verso la sua stanza. Si lanciò con la grazia di un elefantessa incinta sul letto e prese tra le mani il cellulare per poi cercare con una mano il tovagliolo nella borsa.
Dove diavolo era finito? Il fiato le mancò per un attimo ma poi sentì tra le mani il pezzo di carta. Lo memorizzò velocemente sul telefono e cliccò su "Nuovo messaggio".
Lo compose a razzo, premendo nervosamente sui tasti. "Buongiorno! Questo è il mio numero. Comunque ti volevo chiedere perchè hai chiamato qui a casa l'altro giorno. Alex." cliccò sul tasto invio senza ripensarci.
Si sentiva un pò come tutte quelle ragazze che aveva sempre preso in giro, quando le guardava parlottare con le amiche sul ragazzo con cui erano uscite. Ora anche lei sentiva i battiti accellerati sotto la maglia pesante del pigiama. Sentiva le mani sudate.
Aspettare una stupida risposta per uno stupido messaggio la fece sentire.... stupida.
Però il cellulare vibrò sulle coperte. Gli lanciò uno sguardo furtivo per poi decidersi e leggere il messaggio.
"Buongiorno anche a te. Comunque era per chiederti il numero. Adesso che mi hai scritto non ti lascierò più in pace :) oggi pomeriggio ti va di uscire?".
Il telefono le cadde dalle mani rimbalzando sul materasso e finendo per terra.
E adesso che cosa doveva rispondere. Il cervello le diceva qualcosa, di rifiutare ma le sue mani si rifiutavano di scrivere No sulla tastiera. Prese da terra il telono e compose un veloce: "Mi passi a prendere alle tre?"

Erano le tre meno un quarto e Harry era appoggiato con le spalle alla portina del palazzo di Alex, proprio dove la sera prima si erano baciati. Stupida idea quella di arrivare un po' in anticipo ma era già pronto da un ora e aspettare lo stava mandando in tilt.
Prese il telefono temendo di trovare un messaggio in cui lei gli scriveva di aver avuto un imprevisto. Lo aveva controllato almeno una ventina di volte da quando era arrivato. Un ragazzo comparve e lui si spostò per farlo passare.
"Tu non sei un amico di Alex?" chiese il ragazzo che aveva un' espressione simpatica.
"Si sono Harry. La stò aspettando." disse imbarazzato.
"Ah Harry, abbiamo parlato l'altro giorno al telefono. Vieni con me" disse facendolo entrare nel portoncino.
"Io sono Jey per la cronaca." disse porgendogli la mano.

Era seduto sul divano e si torturava le mani con Jey seduto di fronte a lui che lo studiava. In quel momento dalle scale comparve una meraviglia assoluta. "Jey io esc..." si interrompe vedendolo seduto con Harry sul divano.
In quel momento il fratello le lanciò un occhiata e lei arrossì prepotentemente.
"Ciao" sussurrò imbarazzata.
"Ciao anche a te" rispose lui alzandosi e raggiungendola mentre si avvicinavano alla porta.
"Be allora, Jey grazie amico" disse stringendo la mano al ragazzo.
Fermi in ascensore si creò un silenzio imbarazzante. Lei sbuffò facendo sollevare il ciuffo.
"C'è qualcosa che non va?" chiese allarmato lui.
"No niente. Il fatto che a me non piacciono gli appuntamenti, soprattutto quando si creano questi silenzi imbarazzanti." disse tutto d'un fiato lei.
Lui la guardò mentre si sistemava il vestito. Aveva fatto bene ad invitarla?
Pensò subito di no ma si prefissò un obbiettivo: l'avrebbe fatta divertire.
Doveva solo pensare come... Gli venne un lampo di genio.
Usciti dal condominio presero un pullman che li lasciò a poca distanza dalla loro meta.

Appena Alex vide la pista da pattinaggio le tremarono le mani. "No..." disse pianissimo ma sperando che lui la sentisse.
"Non ti piace?" chiese lui preoccupato.
"Ho solo paura. Ci sono andata da piccola e mi sono fatta male, da quel momento non sono mai più salita su un paio di pattini." disse guardandosi le punte delle scarpe. Harry fu felice che lei si fosse aperta con lui e la sentiva ogni volta sempre più vicina. Le strinse la mano "Non ti devi preoccupare. Io non ti farò cadere".
Cinque minuti dopo erano sulla pista. Alex continuava a strusciare i piedi reggendosi al bordo. Harry le pattinava accanto. "Lasciati. Ti reggo io" le disse tendendogli la mano.
Alex barcollando lasciò il bordo e si aggrappò con tutto il peso al ragazzo che le sorrise dolcemente.
Lentamente iniziarono a pattinare. Lei si lasciava trasportare da lui e poco dopo si trovarono nel centro della pista. Tutti ruotavano attorno a loro e la musica usciva dagli altoparlanti. Lui le si avvicinò e lei non si mosse. Continuò a guardarlo finchè non chiusero gli occhi per lasciarsi trasportare da quel lungo bacio. Quando si staccarono Alex sorrise e Harry lentamente la spinse fino al bordo.
Usciti dalla pista guardò l'orologio. Le sette e mezza. La domenica lei e Jey cenavano sempre insieme. Era una specie di rituale che andava avanti ormai da anni.
"Harry ti dispiace se torniamo a casa?" chiese guardandolo mentre si rimetteva le scarpe.
"Certo. Andiamo" le rispose dolcemente prendendogli la mano.

"Be allora buonaserata e buonanotte" disse piano lei per paura di essere interrotti da qualche vicino.
"Buona serata e buonanotte anche a te" disse lui, deluso dal fatto che lei non sembrasse intenzionata a dargli un bacio della buonanotte.
Si voltò per andarsene quando la piccola mano di lei lo prese per il braccio.  Girò lentamente la testa verso di lei e prima di accorgersene lei aveva preso il suo viso tra le mani e lo stava baciando. Ricambiò e approfondì il bacio, pensando che fosse il migliore che avesse dato o ricevuto.
Sorrise guardandola mentre imbarazzata nascondeva il viso sorridente dietro la sciarpa e si infilava dentro il portone.

Arrivata al piano di sopra si chiuse lentamente la porta alle spalle e si lasciò scivolare per terra ancora tutta vestita.
Quel ragazzo la stava letteralmente mandando fuori di testa.
In quel momento il suo cellulare inziò a squillare all'impazzata. "Pronto" chiese con tono acido dopo aver visto comparire il numero di casa dei suoi sullo schermo.
"Alex vieni subito... la nonna..". Il cellulare le cadde di mano e la voce di sua madre si fece distante.
Non poteva essere.... Prese le chiavi di casa e si lanciò per le scale a tutta velocità....
Non voleva credere che fosse successo qualcosa alla nonna. Non poteva succedere proprio a lei.




Finalmente quei due sono riusciti ad uscire insieme. Comunque aspetto qualche recensione!!!
Il prossimo capitolo sarà un po' triste, vi avverto!
Grazie a chi segue, ricorda, preferisce o legge questa storia!
Un bacio da Giuls

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Capitolo 12
*** Un consiglio. ***


Questo capitolo sarà un po' triste :( però ci sarà una sorpresa!! Lasciate qualche bella recensione.


Corse più veloce possibile. Corse fino a vedere la villa dei suoi, di fronte alcune macchine parcheggiate.
Il cuore le salì in gola e per poco non si fermò in mezzo la strada. Ma il volto di sua nonna le comparve davanti agli occhi e si rimise a correre. Alla porta l'accolse suo fratello. Il sorriso che di solito era sempre dipinto sul suo viso era scomparso, per lasciare posto ad una maschera di dolore.
Lo seguì fino alla stanza dei suoi nonni. Il medico di famiglia era in un angolo a parlare con sua madre e suo padre, che le lanciarono una veloce occhiata. Vicini al letto c'erano sua zia Margaret e suo zio Jack. Il nonno era seduto su una poltrona e guardava sua moglie, la compagna di una vita, respirare a fatica distesa sul grande letto a baldacchino.
La nonna in quel momento le sembrò tante delicata, quasi come una piccola fogliolina attaccata al ramo, che il primo vento dell'autunno potrebbe staccare da un momento all'altro.  Una scintilla passò nei suoi occhi quando si accorse della nipote che era appena entrata.
Alex capì subito che lei la voleva vicino a se e si accostò al letto, prendendo la mano bianca della nonna.
Guardò gli altri che silenziosamente uscirono dalla stanza permettendole di rimanere sola con la nipote. Le strinse più che potè la mano.
"Alex credo che sia arrivato il momento di parlare...." disse lentamente guardando negli occhi la nipote.
"Di cosa nonna?" chiese trattenendo a stento i singhiozzi.
"Un po' di tutto." disse sorridendole. "Quando non ci sarò ogni tanto vieni a trovare il nonno, mi raccomando." aggiunse tranquillamente.
"Non dire così" disse scoppiando in lacrime, ma lasciò che lei gliele asciugasse.
"La tua amica, Cloe, è simpatica. Fai bene a volerle bene. Ci tiene a te."
"Nonna, come farò senza di te? Come farò senza i tuoi consigli?" chiese ancora Alex.
"Prendi quest'album. Aprilo più avanti. Quando io non ci sarò più." e le diede un album che fino a quel momento era stato sul comodino ma che Alex non aveva mai visto prima di allora.
"Certo, come vuoi tu." e lo strinse a se.
"Nonna sai, oggi sono uscita con un ragazzo. Si chiama Harry." disse e si chiese il motivo di quella confessione.
La nonna la guardò e le sorrise. "Ha un bellissimo nome. Ti piace?"
"Io...... credo di si." ammise arrossendo.
"Lascia che prenda spazio nel tuo cuore Alex. Concedigli un po' di spazio, poco per volta ma permettegli di provare a starti accanto."
Sua nonna la capiva meglio di chiunque altro.
"Sono contenta di poter andarmene dopo averti parlato. Stavo aspettando che arrivassi. Ora posso lasciarvi, andrò in un posto migliore piccola mia. Potremmo rivederci sai? Ti aspetterò la."
La presa della mano si allentò poco a poco e la nonna chiuse gli occhi, con il sorriso dipinto sulle labbra.
Alex uscì nel corridoio e scoppiò in lacrime. Così fecero anche gli altri. Sua madre, per la prima volta dopo tanti anni la strinse tra le braccia. "Era felice" le sussurrò nell'orecchio e Alex si strinse ancora di più.

"E qui riposa in pace" concluse il parroco, davanti alla tomba di famiglia, dove ora anche la nonna riposava.
Erano passati tre giorni, Alex era stata a casa con i suoi e adesso era accanto a sua madre che aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Il nonno non se l'era sentita di andare con loro al funerale ed era tornato a casa.
Il funerale era quasi finito, dietro di lei c'erano i ragazzi e Cloe, pronti a starle vicino in un momento così. Gli era grata.
Ora sarebbe stata ancora qualche giorno a casa sua. L'album della nonna non l'aveva ancora aperto.

"Entra Harry. Vieni, andiamo di sopra" disse facendo entrare il ragazzo e tirandolo per mano verso quello che una volta era lo studio della nonna. Si sedettero sulla grande poltrona, lei sulle gambe di lui.
Aprì l'album facendo scorrere le dite sulle mille foto che la nonna aveva conservato. Mille, non una di più non una di meno. Dalle foto di mamma piccola, alle prime foto di Jey, i suoi primi passi, le gite in montagna. Lei sorridente con i suoi genitori. Quando ancora riuscivano a stare insieme. Dopo la morte della nonna la mamma era tornata ad essere distaccata come prima. In quel momento entrò nello studio, fermandosi sulla porta, dopo aver notato lei, e soprattutto Harry. "Alex ti posso parlare un attimo?" chiese acidamente alla figlia che si stava alzando.
Arrivate in corridoio. "Non mi sembra proprio il caso di portare uno sconosciuto qui, per di più nello studio" disse indicando con il capo la porta socchiusa.
"Mamma lui non è uno sconosciuto" le rispose Alex fissandola negli occhi.
"Si che lo è, almeno per me. Quindi se ne può anche andare." disse voltandosi e incamminandosi lungo il corridoio.
"Lui non è un estraneo. E' il mio ragazzo!" le urlò contro, per poi rendersi conto delle parole che le erano appena uscite di bocca. "E nonna sarebbe stata d'accordo" disse con la voce che tentennò sull'ultima parola. Le mancava ed era sicura che in questa situazione l'avrebbe difesa.
La madre, che si era voltata, la guardò alzando un sopracciglio per cercare qualche tentennamento per mettere alle strette la figlia, ma non lo trovò e se ne andò.
Ritornata nello studio Alex trovò Harry in piedi nella stanza. Al pensiero della nonna la vista gli si appannò completamente. "Scusa se ho detto a mia madre che sei il mio fidanzato" gli sussurrò avvicinandosi.
"Perchè ti scusi?" le chiese sorridendole e asciugando le lacrime che le rigavano il volto. "A me piacerebbe." le sussurrò.
Lei alzò lo sguardo. "Sempre se a te va bene" aggiunse lui, sempre sussurrando.
In quel momento le vennero in mente le parole della nonna. "Si...per me va bene". Aggiunse con voce bassissima.
In modo che solo lui la sentisse. Lui la strinse a se, felice di poterla sentire finalmente sua.
Lei si lasciò stringere. Aveva ascoltato il consiglio di sua nonna e ci poteva scommettere: le stava sorridendo da lassù.




Spero che vi sia piaciuto! Spero tanto di poter leggere qualche recensione! Un bacio e alla prossima. Da Giuls.

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Capitolo 13
*** Maybe is love. ***


"La volevo informare che la lavagna è da questa parte" blaterò la Avvoltoio- Johnoson da dietro la cattedra, tirandosi su gli occhiali lungo il naso ad unco.
Alex si rigirò contro voglia facendo finta di niente.
"Non te la caverai così cara mia. Io devo sapere tutti i dettagli" le disse a bassa voce Cloe.
Ed le sorrise complice e passarono l'ora seguente fingendo di interessarsi a quello che la professoressa-avvoltoio spiegava.
"Il periodo della rivoluzione fu caratterizzato da diverse scoperte.." la campanella interruppe il supplizzio e i tre amici si trascinarono fuori dall'aula.
"Ragazze io ho un ora di diritto. Ci vediamo dopo" disse Ed allontandosi verso l'aula. Le due ragazze lo salutarono e Cloe prese per il braccio Alex. "Adesso andiamo in caffetteria e mi racconti tutto" disse super curiosa.
"Certo Cloe. Mi lascieresti respirare?" chiede ironica all'amica.
Insieme si dirigono al bar della scuola per passare la loro ora buca.
Intanto i ragazzi....

"Domani è già la semifinale." sospira Niall mandando giù un altro boccone di patatine.
"Già... E' stato il più bel periodo della mia vita ragazzi. " dice Harry soffiando e facendo spostare un riccio che gli si era posizionato davanti agli occhi.
"Harry perchè hai perennemente la testa tra le nuvole ultimamente?" chiede Zayn curioso mentre si sistema i capelli davanti allo specchio.
"Forse è ora che lo sappiate... Mi sono messo con Alex" dice tutto d'un fiato agli amici che rimangono fermi a fissarlo.
Niall smette di masticare e Zayn per poco non si spruzza la lacca in faccia.
"Potevi aspettare ancora un po' a dircelo." dice Liam correndogli incontro e tirandogli una pacca sulla spalla.
"Sono davvero contento per te e da quanto mi ha appena scritto Cloe, Alex deve averglielo detto proprio adesso. Quindi è ufficiale." dice Louis entusiasta.
Harry diventa subito rosso. Pensare che Alex in quel momento stia pensando a lui lo mette in iperventilazione.
In quel momento il cellulare vibra nella tasca dei suoi pantaloni. Lo prende sperando di leggere il nome di Alex sullo schermo.
"Hey Harry! Domani sera ti vengo a vedere alla semifinale! Domenica riusciamo a passare un po' di tempo insieme? E' da un sacco che non ci vediamo. Baci Lily."
Lily era una sua cara amica e gli faceva piacere che lo raggiungesse a Londra. Magari le avrebbe presentato Alex.
Lei e Lily sarebbero andate sicuramente d'accordo.
"Si mi farebbe piacere. Poi ho delle news da raccontarti :)" scrisse velocemente e premette il tasto invio. Poi cercò nella rubrica il nome Alex. "L'ho detto ai ragazzi. Sembra che tutti avessero scommesso su noi due :) mi manchi già." e le mani gli iniziarono a sudare nel momento in cui premette il tasto Invio.

"Scusa Cloe, potresti abbassare un po' la voce?" chiese Alex all'amica che era eccitatissima per la notizia. Il cellulare fece un rumore acuto, segno che era arrivato un messaggio. Lesse il messaggio di Harry e sorrise come un ebete. Questa per lei era un novità. Non era il tipo da ricevere il messaggio di buongiorno o di buonanotte. Nessun ragazzo si era mai preso la briga di farlo. Non aveva mai passato tanto tempo davanti allo specchio per cercare di essere più carina possibile per qualcuno. Ma ora lo faceva e la cosa non gli dispiaceva affatto. Il sentirsi importante per qualcuno la faceva sorridere e sentire allegra ogni momento della giornata. Ascoltava canzoni allegre, non rispondeva ai prof che la richiamavano durante la lezione perchè lei si era persa in chissà quale fantasia. Saltellava allegra per la casa, come se fosse ogni secondo una festa.
Era la prima volta che inviato un messaggio iniziava a contare i minuti. La sua testa elaborava pensieri astrusi.
"Perchè non risponde? Non avrà il cellulare con se'. O se ce l'ha spento? Posso fargli uno squillo. Messaggio più squillo, divento pesante. E se non ha soldi? Può chiamarmi con addebito di chiamata. No, io gli ho solo scritto un messaggio, perchè dovrebbe chiamarmi? Solo un messaggio. Potevo chiamarlo io. E se non mi risponde? Magari è impegnato. Con un'altra? No, fermi tutti. Un'altra chi? Devo spezzare qualche gambina? O qualche braccio? Tutte e due le cose."
Poi però il messaggio di risposta arrivava e ogni pensiero scompariva.
Alex si sentiva strana all'idea di tutte queste sensazioni nuove. Gli unici esemplari del sesso opposto con cui aveva interagito negli ultimi anni erano Jey e Ed. Con Harry però la situazione era un'altra.
La cosa che la incuriosiva di più di quel ragazzo era che qualunque cosa lei pensasse, lui la capiva. Riusciva a smascherarla, leggerla come nessuno era mai riuscito a fare. Erano ormai due settimane che stavano insieme. Lei era stata impegnata con la scuola e lui con le prove per Xfactor ma erano riusciti a vedersi una volta. Lui l'aveva raggiunta a casa mentre lei si preparava per l'esame di letteratura. Alla fine di letteratura avevano fatto ben poco e avevano passato l'intero pomeriggio ad ascoltare musica sdraiati e abbracciati sul letto. Ascoltare la musica era un cosa che aveva sempre fatto da sola, ma stare con Harry aveva reso ogni singola nota ancora più emozionante.
Voleva fidarsi di lui. Voleva provare ad aprirsi, come le aveva suggerito la nonna. Ma aveva anche paura. Paura di una delusione, paura di rimanere scottata. Paura perchè lei non era il tipo di cui i ragazzi si innamoravano.
Ma Harry la sera stessa in cui si erano messi insieme le aveva mandato un messaggio. "Fidati di me e lasciati amare."
Quella frase l'aveva letta o sentita da qualche parte ma il fatto che lui gliel'avesse scritta la rendeva semplicemente felice.
"Lo farò" gli aveva risposto semplicemente.
Ora seduta al bancone del bar della scuola gli rispose, come sempre, senza tante parole. Ma lui ormai capiva che ad Alex non piaceva perdersi in chiacchiere. "Ti voglio vedere."

Harry, ricevuto il messaggio, si alzò di scatto dalla poltrona. "Ragazzi io vado da lei. Mi vuole vedere" disse quest'ultima frase piano, tanto che nessuno dei ragazzi la sentì.
Voleva Alex più di qualunque altra cosa.....



Buona sera meraviglie!!! Scusate se con questo capitolo vi ho fatto attendere tanto ma ne ho pubblicati un paio nell'altra FF e poi la scuola mi stà riempiendo tutti i pomeriggi. Non vedo l'ora che finisca! Spero che qualcuno lasci qualche bella recensione. Se volete che passi a dare un occhiata alla vostra FF basta chiedere. Cerco di accontentare tutti :)
Baci da Giuls.

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Capitolo 14
*** Special ***


Scappare da scuola era diventata ormai un'abitudine per Alex. I professori oramai non ci facevano neanche più caso mentre lei entrava e usciva ad ogni ora. Ma questa volta era diverso. Non se ne stava andando perchè la lezione dell'ora seguente avrebbe avuto una verifica, una possibile interrogazione o semplicemente un ora di lezione. Lei lo voleva vedere.
Si sentì strana subito dopo quel pensiero ma non ci pensò su più di tanto.
"Alle 12.35 al Mc in centro" gli aveva scritto cinque minuti prima di correre a prendere la borsa a tracolla nell'armadietto e chiedere per l'ennesima volta scusa a Cloe per questa fuga non premeditata.
Appena arrivò alla fermata il pullman le si fermò davanti e ci montò su velocemente. A quest'ora gli studenti sono tutti a scuola perciò Alex trova velocemente un posto libero e si mette le cuffie nelle orecchie. La melodia la porta lontano, lontano da Londra, dalla sveglia del mattino e dalla scuola, lontana da una madre isterica e da un padre che non ha il coraggio di prendere mai la parola, ma anche Harry è lontano e questo la fa star male. La voce metallica annuncia il capolinea. Alex viene riportata velocemente sulla terra ferma.
Cammina con le mani nelle tasche dei Jeans stretti guardando con aria distratta la gente che le passa accanto
A distanza intravede l'insegna gialla del Mc e man mano che si avvicina riesce a distinguere un ammasso di capelli ricci.
Vede Harry passarsi una mano tra i capelli e guardare distrattamente l'orologio da polso.
E' a pochi passi quando lui si volta verso di lei. Le sorride dolcemente, facendo comparire due adorabili fossette sulle guancie e brillare i grandi occhi verdi.
Alex improvvisamente sente un enorme calore provenirle dal petto. Stringe la mani sudate nelle tasche e il tessuto ruvido dei pantaloni le si appiccica alle mani.
E' felice, felice di sapere che lui è li esclusivamente per lei, che quel sorriso è tutto suo e di nessun'altra.
Harry le si avvicina e le da un leggero bacio a stampo prima di prenderla per mano ed entrare nel locale.

***

"Come mai questa fuga improvvisa?" le chiede addentando l'enorme panino e lanciandole un occhiata.
Alex non alza lo sguardo e continua a rosicchiare qualche patatina. "Mi stavo semplicemente annoiando e poi avevo un ora buca." dice riprendendo a pucciare una patatina nella salsa e leccandosi le dita sporche.
Lui è seduto davanti a lei e continua a guardarla. "Ti costa tanto dire che avevi voglia di vedermi?" chiede lanciandole uno sguardo malizioso.
Non riceve nessuna risposta ma solo un grugnito. Alex è entrata in modalità nessunaparola-tutti grugniti, pensa Harry mentre inzia a tamburellare con le dita sul tavolo.
"Hai detto a Cloe che stiamo insieme vero?" chiede e ottenendo un altro grugnito.
"Quindi adesso se in un intervista mi chiedono se sono fidanzato posso dire di si?" aggiunge intuendo la risposta, o meglio, la non-risposta di Alex.
Ma lei alza lo sguardo verso di lui e alza gli occhi al cielo, pensando. "Immagino lo verranno a sapere un sacco di persone. Giusto?" chiede serafica.
Harry tentenna un pò, forse perchè sa già dove sfocierà questo discorso. "Penso di si".
Lei gli sorride vedendo l'improvviso nervosismo che ha colto il ragazzo. Ma non vuole dirgli si solo perchè lui lo vuole, anche lei ha delle idee ed è decisa a rispettarle. "Sai pensavo che potremmo aspettare ancora un po'... Preferirei rimanesse una cosa solo nostra" gli dice sorridendogli ma distogliendo subito lo sguardo dopo aver colto quello deluso di lui.
Harry annuisce semplicemente e la guarda cercando di cogliere qualcosa in quello sguardo profondo. In fondo gli basta così. Gli basta poterle scrivere, chiamarla, abbracciarla, baciarla. Sono cose esclusivamente loro e non condivisibili con nessun altro.
Per un attimo si rende conto di quanto Alex sia diversa da tutte le altre ragazze con cui è stato in precedenza.
Il modo in cui si scosta i ricci rosso fuoco che le ricadano davanti al viso, ormai distingue il sorriso che fa soltanto a lui da quello apposta per Cloe o quello di circostanza. Adora vederla alzarsi nervosa quando lui l'abbraccia sul divano e cercare qualcosa da fare, ma per poi ritornare vicina a lui. Alex è diversa, speciale. Ogni tanto sembra che sia su un altro pianeta, si isola per qualche momento e chissà dove la portano i suoi pensieri.
Non gli interessa se le altre persone la guardano in modo strano, per gli abiti che indossa o per i suoi capelli.
Alex è soltanto sua.


 

Questo capitolo mi è piaciuto davvero un mondo. (ammetto di essere un po di parte ) ma spero davvero che qualcuno lasci qualche recensione.
Ieri è uscito il video di more than this e mi è piaciuto un casino. Poi sempre ieri è uscito anche il nuovo video di Ed Sheeran! Due video in un giorno WoW. A quanto pare i nostri super-boys sono in studio di registrazione e personalmente non vedo l'ora di scoprire tutto del nuovo album =)
Ora vi lascio e spero di poter leggere qualche recensione. A presto da Giuls.

 

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Capitolo 15
*** Wicked news ***


“Amare una persona vuol dire donarle
con sincerità il proprio cuore ed i propri pensieri,
aprire a lei la propria anima e mostrarla
in tutta la sua disarmante e disarmata nudità."

 

"Cavolo sono agitatissima" disse Cloe mordicchiandosi il labbro. Mancavano dieci minuti e la semifinale sarebbe iniziata. Alex avrebbe voluto essere con Harry in quel momento anche perchè tra i due lei era decisamente quella più agitata. Avevano passato un'ora al telefono e tutta l'ansia che lui aveva l'aveva passata a lei.
Finalmente iniziarono a fare entrare e con Cloe, si diresse verso i posti che le erano stati assegnati, neanche troppo lontani dal tavolo dei giudici.
Iniziò a tamburellare con il piede pestando un paio di volte quello della signora che le era accanto.
Si voltò verso l'amica e la vide con gli occhi chiusi, probabilmente impegnata a dire chissà quale preghiera.
Le luci si spensero e la gente iniziò ad urlare per la gioia.
La gara procedette tranquilla finchè non toccò a loro. Cloe le strinse la mano, proprio come la prima volta che erano andate a vederli. Le sembrò di essere catapultata all'indietro. Neanche aveva immaginato che lo strafottente ricciolino sarebbe diventato il suo stupendo fidanzato. Perchè Harry era proprio così: stupendo.
Nel momento in  cui iniziarono a cantare la voce calda di Harry l'avvolse come in un grande abbraccio ed era come se in quello studio ci fossero solo loro due.
Non sentiva neanche più le urla della ragazzina con tanto di apparecchio e treccine seduta dietro di lei.
Strinse ancora più forte la mano dell'amica e sorrisero entrambe senza distogliero lo sguardo da Louis ed Harry.
Al momento dei  nomi dei finalisti Alex desiderò con tutta se stessa di sentire il loro nome. Quando però Simon lo disse sul serio le sembrò di esserselo immaginato.
Lei e Cloe si abbracciarono scomparendo quasi tra la gente urlante.

Si avviarono verso l'uscita degli artisti sperando di riuscire a raggiungerli ma la calca era veramente impressionante. Si fecero largo lanciando gomitate e finalmente riuscirono a farsi un varco verso le transenne. Se fossero riuscite a farsi vedere i ragazzi le avrebbero fatte entrare, ma quello che si presentò davanti agli occhi di Alex la lasciò immobile e ammutolita.
Harry sorrideva abbracciando una ragazza minuta e dai capelli neri. Sembrava conoscerla bene perchè poi le cinse un fianco e insieme si diressero verso la macchina. Cloe non smise un attimo di sbracciarsi e finalmente Louis la notò. Fece per tirarsi dietro anche lei ma Alex si divincolò e cercando un varco si allontanò da tutta quella gente. Mandò velocemente un messaggio a Cloe, "Sono stanca, torno a casa. Saluta tutti."
Non attese neanche il messaggio di risposta e spense il cellulare correndo verso casa.

"Ieri sera è stato bellissimo verderti dopo lo spettacolo" disse Harry sorridendo all'amica che si stava gustando il suo cappuccino. Entusiasta lei gli rivolse un grande sorriso.
"Sappi che mi sono svegliata presto, e sopratutto di domenica, esclusivamente per te" gli disse tirandogli un pizzicotto sul braccio.
Lily era in grado di metterlo di buon umore in cinque secondi ma in un modo molto diverso da quello in cui lo faceva Alex.
"Sai mi sono messo con una ragazza. Si chiama Alex e te l'avrei fatta conoscere ieri sera se non fosse scappata via." disse mandando giù un altro sorso di latte macchiato.
Lily lo studiò per qualche istante e poi scoppiò a ridere. "Sei messo male caro mio, hai gli occhi a forma di cuoricino!" disse continuando a ridere. Harry la guardò per qualche istante per poi unirsi a lei.
Continuarono a ridere finchè Lily non fece una faccia strana. In quel momento anche il riccio smise di ridere "Che ti prende?" chiese.
"Non hai visto anche tu una specie di flash?" chiese Lily guardandosi intorno con aria sospetta.
"Sarà stato un fan" disse Harry tranquillo.

Mercoledì mattina.
"Hai una faccia tremenda Alex, lasciatelo dire." disse preoccupata Cloe.
"Non ho dormito molto in questi giorni" rispose Alex appoggiando la testa sul libro e facendo ricadere tutti i ricci sul tavolo.
"Forse perchè il suo adorato fidanzatino l'ha rimpiazzata." disse una voce alle loro spalle.
Alex si tirò su sapendo benissimo da chi proveniva quella voce da oca. Violet- cornacchia- Madley stava in piedi di fronte a loro. "Cosa credevi che non avrei scoperto che uscivi con il bel ricciolino, amico di Tomlinson?" chiese sprezzante.  "Comunque se non sapevi la notizia voglio dirti tutto per bene" aggiunse prima di iniziare a cercare a tutta velocità qualcosa sul cellulare, probabilmente in uno dei mille siti di gossip a cui era iscritta o di cui era fondatrice. Alex era veramente curiosa di scoprire cosa avrebbe tirato fuori questa volta.
"Guarda un po' qui" le disse sventolandole davanti il suo super smartphone rosa e coperto di strass. Lo lasciò velocemente cadere nelle mani di Alex e continuò a fissarla sorridendo malignamente. Alex rigirò il telefono e fissò lo schermo. "Harry Styles, il belloccio di XFactor, ad un appentamento con la sua dolce metà." Le foto erano più che chiare, Harry seduto ad un tavolo di una caffetteria mentre ride e parla con la ragazza che aveva visto alla puntata di XFactor. Per poco il cellulare non le cadde dalle mani ma la viscida Violet glielo aveva già tolto. "Se vuoi ti mando il link dell'articolo, così ti puoi leggere i fantastici particolari della loro storia d'amore." disse scoppiando a ridere mentre tornava al suo posto.
Alex rimase immobile tutte le ore seguenti. Le domande che Ed e Cloe le ponevano le scivolavano addosso. Possibile che Harry le avesse fatto davvero una cosa così? Evidentemente si. Esattamente uguale a tutti gli altri ragazzi e uomini di questa terra e lei ci aveva creduto proprio come un idiota.
In quel momento le arrivò un messaggio che la fece sobbalzare. "Harry" lesse sullo schermo. Le lacrime le punsero gli angoli degli occhi. Non perse nemmeno tempo a leggere il contenuto del messaggio. "Cancella il mio numero" gli scrisse velocemente.

"Che cavolo..." disse Harry avvicinandosi il telefono alla faccia. Zayn, seduto sul divano di fronte a lui lo guardava incuriosito. Harry avvicinò il telefono all'orecchio e compose un numero. Continuò a chiamare per mezzora ad intervalli di un minuto poi con aria stravolta si lasciò cadere sul divano stravolto e chiuse gli occhi.
Dopo dieci minuti, quando era ormai assopito Zayn prese il telefono dell'amico e lesse l'ultimo messaggio ricevuto e rimase di sasso.
Riposò il cellulare sul tavolino e si allontanò. "Dobbiamo parlare" scrisse velocemente prima di correre nella stanza che divideva con gli altri quattro nella casa di XFactor, cercando la sua scarpa sepolta da uno strato di vestiti, probabilmente  di Harry e Louis, i più disordinati.
Il cellulare emise un flebile BEEP e lesse il messaggio. "Ci vediamo alle tre da me. DA SOLO", sospirò preoccupato. Doveva assolutamente scoprire cosa diavolo era successo.



 

Spero davvero che qualcuno lasci qualche recensione!
Ringrazio tutti quelli che seguono, ricordano questa storia!
Questa sera inserisco i prologo per una nuova storia!
Se vi va fateci un salto!
Un bacio enorme a tutti da Giuls.

 

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Capitolo 16
*** Yes, I love you! ***


“Entra pure” disse Alex aprendo la porta per far entrare il ragazzo in casa. Zayn le lanciò un occhiata e notò subito i segni rossi sotto agli occhi, segno che aveva pianto fino a poco prima che lui arrivasse.
Non le disse niente e non le diede il tempo di divincolarsi e l’abbracciò stringendola non troppo forte per paura di farle male perché in quel momento Alex le sembrava tanto fragile da poter scomparire dopo un soffio di vento.
Lei si lasciò abbracciare, ormai senza forze per ribattere e neanche per ricambiarlo quell’abbraccio.
Rimasero così per un po’ fino a quando la ragazza gli strinse un lembo della maglietta e mugugnò qualcosa.
“Cosa?” chiese lui gentilmente, soffiandole sul viso per spostare una ciocca rossa che le era caduta sul viso.
Lei si allontanò leggermente cercando di cancellare con la manica della felpa una lacrima che le stava colando lungo il viso.  Zayn notò che quella felpa era di Harry, infatti le ricadeva abbondante e le mani non arrivavano al bordo della manica.
Probabilmente anche Alex si rese conto di quel particolare e si fermò a fissare la felpa che indossava. Zayn le prese il viso tra le mani e sorrise dolcemente, uno di quei sorrisi che ti fanno sciogliere.
“Ti va di raccontarmi cosa è successo? Ti prometto che non ti interromperò.” Disse serio guardando l’amica che si sedeva sul grande divano nero, coperto di cuscini colorati. Lei si accoccolò in un angolo e ne prese uno viola con motivi blu tra le mani e se lo strinse al petto sospirando.
Il ragazzo prese posto sul divano, accanto a lei e prese ad osservare una serie di quadri appesi al muro.
“Harry ha un’altra ragazza?” chiese con un filo di voce.
Zayn si voltò verso di lei con aria confusa. Non pensava che potesse essere questo il motivo del litigio, ma era quasi sicuro al cento per cento che Harry non avesse un’altra ragazza.
“Non credo” disse semplicemente alla ragazza che tirò fuori dalla tasca un fazzoletto e si soffiò rumorosamente il naso rosso, per poi chiedergli scusa.
“Ma ho visto le foto Zayn. Era la stessa ragazza che gli ho visto abbracciare alla fine della puntata di XFactor, una tipa piccolina con i capelli neri.” Disse tutto d’un fiato per poi tirare su con il naso.
Zayn pensò velocemente a tutto quello che era successo alla fine della puntata…. Lily, la migliore amica di Harry.
Probabilmente i paparazzi li avevano visti insieme e avevano pensato che potesse essere la sua fidanzata.
Ma non voleva essere lui a spiegare ad Alex che quello era semplicemente un errore, voleva che lei e Harry, uno di fronte all’altra chiarissero e che lui gli presentasse Lily, in modo da chiarire ogni malinteso.
Si rilassò dato che il problema sembrava essere risolto, ma Alex quel sospiro di sollievo lo fraintese e un singhiozzo la scosse.
“Allora è vero?” chiese trattenendo i singhiozzi che si susseguivano.
“Alex in realtà….” Lei non le lasciò il tempo di finire e scappò in camera sua chiudendo la porta a chiave. Zayn la seguì e bussò ripetutamente alla sua porta. “Devo riflettere un po’ da sola” fu la risposta della ragazza.
 
“Vieni subito a casa di Alex e porta anche Lily” scrisse velocemente a Harry prima di lasciarsi cadere pesantemente sul divano.
“Sto arrivando” gli rispose subito l’amico. Appoggiò la testa al cuscino e ripensò a quanto aveva trovato fantastica Alex non appena l’aveva conosciuta. Una ragazza particolare, un po’ introversa con chi non conosce proprio come lui. Ma il sentimento che aveva iniziato a provare per lei si era tramutato ben presto in un amore fraterno, un bisogno di proteggerla a qualunque costo.
Dopo quindici minuti il suo cellulare squillò. “Sono sotto casa, apri?” chiedeva Harry. Si alzò e schiacciò il tasto del citofono e solo quando sentì l’ascensore fermarsi al piano aprì la porta e apparvero Harry e Lily.
Non appena la porta si chiuse la serratura della camera di Alex scattò e lei apparve sulla soglia della sala con gli occhi ancora lucidi. Non appena vide Harry ebbe un sussulto, lieve, ma Zayn lo colse subito. “Perché sei qui?” chiese con un sibilo rivolta ad Harry.
Harry continuò a guardarla, senza distogliere gli occhi da lei, che rimase immobile quasi pietrificata.
Da dietro Harry comparve la piccola figura di Lily e questo fece ritornare Alex in stato d’attacco.
I suoi occhi diventarono due fessure e sibilò “Hai avuto il coraggio di portarla qui?”
Harry e Lily si guardarono con aria confusa. “Alex lei è Lily, la mia migliore amica. E’ venuta qui da Holmes Chapel per vedere la semifinale di XFactor” disse Harry con il tono più calmo possibile stringendo le mani in due pugni, quasi per trattenersi dal correrle incontro e abbracciarla.
L’aria confusa però comparve sul viso di Alex che fece passare velocemente il suo sguardo da Harry a Lily e poi di nuovo ad Harry. “La tua migliore amica?”
“Alex devono aver visto Harry e Lily insieme e hanno montato sopra un gossip, facendo credere che stessero insieme” intervenne Zayn avvicinandosi a Alex per rassicurarla.
Alex si trascinò fino al divano e ci si lanciò sopra. “La sua migliore amica…” continuò a ripetere tra se e se. Harry e Zayn rimasero in piedi a guardarla ma poi Lily si fece coraggio e andò a sedersi accanto a lei facendo cenno ai due ragazzi di lasciarle sole.
“Mi dispiace Alex, mi dispiace che tu sia stata male per un malinteso. Comunque io sono Lily e sono venuta fino qui a Londra anche per conoscere te. Sai io e Harry ci conosciamo da quando abbiamo circa quattro anni e di sue ragazze ne ho conosciute tante ma mai nessuna aveva su Harry l’effetto che hai tu. Gli brillano gli occhi non appena ti nomina. Sono felice di aver chiarito e spero di poter diventare tua amica anche se mi dispiace di non poter passare più tempo con te ma stasera riparto ma avremo modo di rivederci.” Sorrise verso Alex che ricambiò il sorriso.
“Io sono Alex e se fino a dieci minuti fa ti odiavo ora mi stai decisamente più simpatica”.
In quel momento ricomparvero Harry e Zayn. “Ragazzi io e Lily vi aspettiamo di sotto.” Disse Zayn prima di scomparire dalla porta d’ingresso seguito da Lily che prima di uscire sorrise ai due ragazzi.
Harry si sedette sul divano accanto a lei e si voltò a guardarla.
“Tu neanche ti immagini come sono stata in questi giorni” disse Alex guardandosi le punte dei piedi, avvolti in coloratissimi calzini.
Harry le appoggiò una mano sulla spalla. “Mi dispiace Alex, davvero. Se tu mi avessi risposto, ad una chiamata o ad un messaggio io ti avrei spiegato tutto.”
“Tu sai che per me non è facile. Ho fatto un sacco di fatica ad aprirmi del tutto con te e quando ho letto quella notizia non sapevo più cosa fare. Temevo che tu mi avessi tradito e che il fatto che mi fossi innamorata di te fosse stato un errore madornale” disse piano la ragazza.
Harry alzò lo sguardo dopo aver sentito l’ultima frase. “Cosa hai detto?”
“Un errore madornale?” chiese ingenuamente Alex.
“No prima. Ti sei innamorata di me?” chiese Harry cercando di mantenere la calma e non lasciarsi sopraffare dall’emozione.
Lei abbassò gli occhi imbarazzata. Non si era nemmeno resa conto di quello che era appena uscito dalla sua bocca. “Si…” sospirò.
Harry le passò una mano sul viso e la girò verso di se. “Anche io mi sono innamorato di te Alex, dal primo momento che ti ho vista. Quando ci siamo baciati davanti al bagno, quando ci siamo incontrati la prima volta davanti al bancone e tu hai offerto un pezzo della tua pizza a Niall.
Più diventavi fredda con me più io pensavo che fossi perfetta. I tuoi capelli, i tuoi occhi scuri in cui mi perdo ogni santa volta. Ricevere un tuo messaggio equivale ad una cannonata in pieno stomaco e un tuo sorriso, anche il più piccolo, per me è come un colpo in piena fronte” disse tutto d’un fiato.
Alex rielaborò tutte le parole nella sua mente prima di sporgersi verso Harry e rubargli un bacio. Solo dopo lui la strinse a se e iniziò a baciarla come se farlo fosse la cosa più naturale del mondo.

Finalmente Alex è riuscita a dirgli quello che prova!! Yuppi!! io personalmente sono un po' diversa da Alex dato che tendo a dire qualsiasi cosa in faccia alla gente e dichiararmi mi ha portato qualche delusione nella vita ma non posso farci nulla! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e scusate la lunghezza!!! Baci baci e tante recensioni mi raccomando :) da Giuls

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Capitolo 17
*** Programma speciale! ***


“Cloe ti vuoi rilassare?” chiese Alex all’amica che vagava per la sua stanza, eccessivamente rosa per i gusti di Alex, in preda ad una crisi delle sue.
“Mi dovrei rilassare? Dopo quello che mi hai detto come posso rilassarmi?” chiese sempre più nervosa.
“Ma sei scema?” le chiese Alex con aria divertita. Cloe era in grado di andare nel pallone e diventare peggio di sua madre, il che era molto difficile.
“Be scusa, tu l’altro giorno hai detto che saresti stata un giorno a casa da sola. Giusto?” Alex annuì all’amica. “Harry si è offerto di venire lui a dormire da te. Giusto?” Un nuovo cenno del capo.
“Sarete a casa da soli, nessuno in casa, atmosfera romantica…Mi sembra più che logico che quel giorno succederà…” disse facendo una voce stridula.
Alex divenne paonazza al pensiero. Subito non ci aveva pensato ma in effetti il ragionamento di Cloe filava decisamente. Non era la sua prima volta, quella era decisamente da dimenticare, ma sarebbe stata la prima con un ragazzo che amasse sul serio. Immaginava non fosse la prima volta neanche per lui ma non le interessava più di tanto e poi non era detto che sarebbe successo.
 
Serata della finale.
“Ti vuoi dare una mossa?” urlò Alex rivolta verso Cloe che si specchiava da almeno mezzora.
“Scusami se voglio essere perfetta!” disse raggiungendola dopo aver preso la borsetta ed essersi chiusa la porta di casa alle spalle.
Presero il taxi che le lasciò a qualche passo dall’ingresso e la folla come sempre, aumentava di puntata in puntata, così come i cartelloni per gli One direction. Sarebbero diventate delle star! Alex ne era sicura al cento per cento.
Si accomodarono ai loro posti, ormai abituali. “Allora tutto pronto per domani sera?” chiese curiosa Cloe mentre si dava per la trecentesima volta un occhiata nello specchietto.
Alex divenne rossa, cosa che succedeva ogni volta che si finiva a parlare di quell’argomento e con Cloe questo succedeva molto spesso.
Dopo tutte le esibizioni, anche quella dei ragazzi, finalmente si arrivò all’attesissimo momento.
Il vincitore stava per essere annunciato e Alex si tappò le orecchie ma il gemito che emise la sua vicina faceva presupporre che non avessero detto il loro nome infatti sul palco * esultava sul palco, sotto lo sguardo deluso dei ragazzi e di Rebecca Ferguson, l’altra finalista. Ora rimaneva il secondo posto e l’attesa durò ancora meno perché il nome delle ragazza uscì subito dopo dalla bocca dell’annunciatore.
Guardò i ragazzi e la delusione era dipinta sulle loro facce. Harry aveva lo sguardo deluso. Avrebbe voluto che vincesse anche per vederlo felice lì su quel palco.
Era la fine di un esperienza che lui definiva “fondamentale nella sua vita” e di solito ci aggiungeva “come quella di incontrare te” per poi sfoggiare uno dei suoi bellissimi sorrisi.
Come sempre dovevamo incontrarsi con i ragazzi al bar ma Louis scrisse a Cloe che non avevano molta voglia di uscire e che sarebbero tornati a casa.
Alex e Cloe, deluse tornarono a casa, sperando che questa situazione passasse in fretta.
Ma la cosa che più tormentava Cloe e che da lì a poco i ragazzi sarebbero tutti tornati a casa e che le sarebbero mancate le nostre uscite di gruppo. In realtà Alex sapeva bene che la cosa che in realtà preoccupava Cloe era che Harry sarebbe tornato a casa e che la sua migliore amica si sarebbe depressa, sapendolo lontano. Alex era sicura che non si sarebbe depressa ma l’idea che Harry sarebbe stato tanto distante non le piaceva per niente.
Arrivata a casa si sdraiò sul letto e accese le lucine che erano appese tutte intorno al letto. Suo fratello russava nella stanza accanto, unico segno di vita in quella casa forse troppo vuota.
Il cellulare si illuminò e con lui l’angolo più lontano dal letto, dove era appoggiato.
Avvolta nelle pesanti coperte si trascinò fino a li e lo prese tra le mani. Un messaggio di Harry.
“ Scusami per stasera ma non me la sentivo di uscire. Comunque domani faccio già le valigie e vengo da te nel pomeriggio. Ho già in mente un programma J Buona notte principessa”.
Un programma? Ok, la cosa stava iniziando a preoccupare Alex che continuava a rigirarsi nel letto in cerca di una posizione in cui prendere sonno.
Finalmente riuscì ad addormentarsi, ma con sempre lo stesso dubbio in testa.
Quando si svegliò era ora di pranzo. Suo fratello con zaino in spalla la salutò e uscì, pronto per una gita in campagna con un gruppo di amici di cui si lamentava un giorno si e un giorno no. Probabilmente era in un giorno no.
Aprì il frigorifero e prese uno yogurt alla nocciola e dalla credenza qualche biscotto e iniziò a mangiarli mentre in tv davano Wipe Out, uno dei programmi preferiti di Jey,
In quel momento le tornò in mente il messaggio di Harry e andò completamente in panico.
Rimase ferma a fissare un punto indefinito nel muro per un sacco di tempo e quando riprese a ragionare erano circa le tre del pomeriggio. Harry le aveva scritto che sarebbe arrivato nel pomeriggio. Ma cosa intendeva per pomeriggio? Le quattro o le sei?
Corse in camera e indossò una canottiera lunga e un paio di short neri e si passò un leggero filo di eye-liner  e tornò a sedersi sul divano.
Alle cinque meno un quarto suonò il campanello e per poco non si inciampò mentre andava ad aprire.
Intanto Harry si stava infilando in ascensore con le sue valigie e sperava davvero di poter passare due bei giorni con lei. Arrivato al nono ed ultimo piano del palazzo uscì dall’ascensore e la porta davanti a lui si spalancò lasciando uscire Alex in tutto il suo splendore che prese una delle valigie e la portò dentro.
Dopo che lui ebbe posato anche le sue si avvicinò a lei e la strinse a se per poi posargli un bacio sulle labbra che sapevano di nocciola.
Passarono il pomeriggio abbracciati sul divano a parlare e a ora di cena Harry le disse di andare di sopra e che l’avrebbe chiamata a cena pronta. Alex controvoglia si diresse verso il piano superiore.
Harry intanto si lanciò ai fornelli e cucinò un piatto di pasta panna e prosciutto e il petto di pollo impanato, proprio come lo faceva sua nonna.
Urlò il nome di Alex e spense le luce lasciandone accese solo due che rendevano l’atmosfera molto romantica. Alex arrossì subito dopo aver notato le candele sulla tavola e la rosa vicino al suo piatto.
Ci sedettero a tavola e cenarono praticamente in silenzio, ma i loro sguardi esprimevano emozioni più di mille parole.
Finito di cenare Harry si offrì di lavare i piatti ma lei insistette per fargli caricare la lavastoviglie.
“Ho portato un film da vedere. Love Actually lo conosci? E’ uno dei miei film preferiti!” disse Harry mentre Alex lo guardava poco convinta.
“No, ma possiamo andarlo a vedere di sopra!” propose lei.
La proposta venne accettata e poco dopo si sdraiarono sull’enorme letto rotondo e iniziarono a guardare il film. La mano di Harry avvolgeva le sue spalle e il suo viso era appoggiato al petto di lui che si alzava e abbassava velocemente.
Lei si girò per dargli un occhiata, quasi spiarlo, ma lui si voltò verso di lei nello stesso istante.
Si avvicinò sempre di più e la baciò, prima dolcemente ma poi sempre di più. Come se i baci non gli bastassero. Ma forse neanche a lei bastavano più. Con una mano sbottonava la camicia di lui che intanto aveva spento la televisione. Pochi minuti dopo i vestiti erano buttati sul pavimento.
Tutti i timori di Alex svanirono per lasciar posto alla grande gioia che provava nel vivere quel momento insieme a Harry.

Salve meraviglie!! Come state? Scusate l'attesa ma la scuola sta per finire e tutti, dico tutti, i professori hanno deciso di fissare le verifiche, compreso quello di ginnastica! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!! Un bacio e Lasciate qualche recensione! Baci da Giuls.

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Capitolo 18
*** Giornata movimentata!! ***



Thank you for loving me
For being my eyes
When I couldn't see
For parting my lips
When I couldn't breathe
Thank you for loving me
Thank you for loving me

Quando Alex aprì gli occhi si trovo davanti un ammasso di ricci disordinati. Si divincolò velocemente dal braccio di Harry e sgattaiolò fuori dal letto. Dopo aver raccolto la sua roba da terra e aver indossato qualcosa si voltò verso Harry. Era bellissimo e i suoi capelli gli ricadevano attorno, come se fosse un angelo. Sorrise e corse giù per le scale per andare a prendere la sua Nikon per immortalare l’angelo caduto in quel letto. Un angelo che l’amava e che era tutto suo.
Quando tornò di sopra si avvicinò lentamente a lui e scattò una foto, poi un'altra.
Il rumore della macchina fece socchiudere gli occhi al bel ragazzo che le lanciò un rapido sguardo per poi stiracchiarsi rumorosamente. *click* altra foto.
“Mi vuoi uccidere con tutte queste foto? Sai che potrei denunciarti per stalking?” chiese sporgendosi e ritirandola nel letto.
“Aspetta qui” le disse prima di scappare al piano di sotto con i suoi abiti in mano.
Riguardò le foto scattate e un profumo di bacon la investì. Poco dopo ricomparve Harry con un vassoio in mano, da cui si vedevano sbucare due bicchieri con il succo e due piatti.
Alex scattò un'altra foto. Lui si sedette accanto a lei e iniziarono a mangiare e godersi la loro prima colazione ufficiale insieme.
Si scattarono poi un sacco di foto insieme, mentre si baciavano, con le facce buffe o con i capelli davanti agli occhi. Una più bella dell’altra.
In quel momento il campanello suonò con troppa violenza e per poco Alex non dovette urlare ad Harry di aspettarla lì.
Scese velocemente le scale e prese in mano il citofono.
“Siamo papà e mamma, Alex. Apri!” disse la voce di suo padre, risuonando metallica. Quasi la conferma all’idea che Alex aveva sempre avuto cioè che i suoi genitori fossero dei cyborg.
Poi però si voltò e notò le valigie di Harry ammassate in un angolo. Lo chiamò e lui comparve in mutande.
“Cosa c’è?” chiese lui preoccupato.
“Sono i miei genitori, con il loro giro di controllo a sorpresa.” Disse lei con tono allarmato.
“E quindi?” chiese lui curioso, ma poi colto lo sguardo disperato della ragazza si fiondò sulle valigie. “Le metto nell’armadio di tuo fratello.”
“Se ti trovano qui diranno che sono una irresponsabile e mi costringeranno a tornare con loro” disse mettendosi le mani tra i capelli.
Il ragazzo le si avvicinò e le diede un bacio leggero sulle labbra. “Io penso al letto, tu porta giù la roba della colazione. Poi mi nascondo.”
Alex gli sorrise e si rese conto di quanto fosse fortunata ad averlo lì con lei.
Buttò tutta la roba nel lavandino ma nascondendo la roba che aveva usato Harry.
Nel momento in cui i suoi suonarono Harry si infilò sotto il letto di Jey, dove non avevano il permesso di frugare.
Alex aprì la porta lasciando entrare i genitori. Sua madre si portò dietro una scia nauseante di profumo dolciastro mentre suo padre le posò una mano tra i capelli.
L’arpia iniziò ad aggirarsi con aria circospetta per la casa, aprendo a caso cassetti e poi dirigendosi verso le camere. Aprì le porte senza però avventurarsi oltre e Alex tirò un sospiro di sollievo.
Poi sua mamma si incamminò su per le scale sempre senza fiatare.
Arrivata al piano di sopra si guardò un po’ in giro, prese tra le mani la custodia del cd di love actually e se la rigirò un po’ tra le mani. La figlia la guardava trattenendo il fiato ma sperando che scomparisse toccando qualcosa. Suo padre si avvicinò al letto e prese in mano la macchina fotografica che lei aveva lasciato lì vicino. Alex, nonostante fosse distante, distinse bene il rumore di accensione. Ma non poteva fare nulla. Quando aveva deciso di andarsene aveva firmato una specie di contratto con i suoi genitori. Loro avrebbero continuato a darle dei soldi, gli avrebbero pagato scuola e vacanze al patto che loro potessero fare questi controlli che comprendevano qualsiasi cosa tranne il cellulare.
Sua madre ferma sulle scale urlò al marito “Muoviti. Possiamo andarcene.”
Il padre smise di guardare le foto e le si avvicinò.
“E’ il tuo fidanzato immagino…” disse guardandola dolcemente, cosa che aveva smesso di fare da tempo.
“Mi piacerebbe conoscerlo. Magari un giorno ci mettiamo d’accordo e ci incontriamo” disse sorridendole.
“Purtroppo lui oggi parte per tornare a casa. E’ uno del gruppo di Louis Tomlinson, il fidanzato di Cloe.” Disse lei in un sussurro al padre.
“Ah, ecco dove mi sembrava di averlo visto. L’altra sera in tv, alla finale. Mi è dispiaciuto che abbiano perso.”
“Ti vuoi muovere?” arrivò dal piano di sotto la voce della madre-moglie.
“Piccola, rincorri i tuoi sogni. Se è lui quello che vuoi combatti per tenerlo qui. Ma lasciarlo andare non significa non volergli bene. Guarda me, ho lasciato che tu e tuo fratello ve ne andaste, ma questo non significa che io abbia smesso di amarvi” disse prima di baciarle la testa e scomparire giù per le scale. La porta si chiuse sbattendo poco dopo.
Finalmente era riuscita a parlare con suo padre, lui le voleva bene ma in tutto questo tempo non glielo aveva mai detto. Questo momento tra loro era stato il più bello di sempre. Le lacrime le colarono lungo le guance fino ad scomparire nella stoffa dei pantaloncini.
Quando Harry ricomparve si avvicinò a lei e la strinse. Tirandole su il viso notò il sorriso che alzava gli angoli della bocca di lei. Era felice, non sapeva per quale motivo ma stava piangendo per la felicità.
Si sedette accanto a lei e le prese la testa tra le mani, lei alzò lo sguardo e sorrise ancora. “Mio padre mi vuole bene e vorrebbe conoscerti” disse tra un sospiro e l’altro.
Harry le sorrise di rimando ma poi il suo sguardo si posò sull’orologio dietro di lei. Le dieci e trenta. Tra un ora avevano appuntamento in stazione. Era il primo ad andarsene. Niall aveva l’aereo nel pomeriggio mentre Liam e Zayn in serata. Era triste pensare di essere il primo a partire.
In silenzio si prepararono e dopo mezzora salirono su un taxi, diretti alla stazione.
Arrivati i ragazzi si abbracciarono e si promisero di vedersi presto, il prima possibile.
Harry si allontanò dagli altri e raggiunse Alex che era ferma in un angolo.
“Non piangere piccola. Sei bella anche quando piangi ma io ti preferisco decisamente quando sorridi” lei alzò lo sguardo pieno di lacrime. La strinse a se e la baciò, tenendola più forte possibile.
“Questo non è un bacio di addio!” le disse mentre saliva sul treno tenendole ancora la mano. Lei la strinse un ultima volta.
“Ti amo Harry” gli sussurrò lei, affinché solo lui potesse sentirla.
“Ti amo anche io, e non dimenticarlo mai.”

Ammetto di essere scoppiata a piangere. Vivere lontani da una persona a cui si vuole bene è difficile. Credetemi perchè sono un esperta nel campo. Spero che qualcuno perderà qualche minuto del suo tempo per recensirla! Baci baci

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Capitolo 19
*** Partenza senza preavviso ***


Nessuno dei due in quel momento poteva immaginare cosa avesse in serbo per loro il destino. Non sapevano che due giorni dopo Harry e i ragazzi avrebbero ricevuto la proposta di un contratto, che lui l’avrebbe aspettata davanti a scuola e che le sarebbe corso incontro prendendola in braccio e giurandole di non lasciarla mai più. Non potevano sapere che sarebbero andati a casa di Harry per conoscere la famiglia e che avrebbero scartato insieme i regali di natale, sotto un albero enorme e pieno di luci. Non potevano sapere che Harry si sarebbe presentato un giorno con un cucciolo di gatto in braccio e che porgendolo a lei le avrebbe sussurrato: “Si chiamerà Gatto” scatenando le risate sincere di lei.
Ma la popolarità aveva portato a un disco, un libro in uscita e soprattutto tour. Mesi e mesi di distanza, ma che avrebbero superato insieme.
 
Ecco a cosa pensa Alex dopo quasi un anno e tre mesi passati insieme a lui, lui che ora è distante, dall’altra parte del pianeta. Si veste velocemente la mattina dopo una serata passata a girare nei diversi pub di Londra. Londra… così grande e affollata ma così vuota ora che lui è distante.
Finalmente il primo giorno di ferie, due settimane di meritato riposo ma che Cloe trasformerà in sedute di shopping e manicure- pedicure. Le viene male solo a quel pensiero.
Eppure la sera prima la sua amica si è comportata in modo molto strano. E poi un bicchiere tira l’altro e mentre la riaccompagnava a casa cercando di sorreggerla il meglio possibile lei canticchiando allegra le aveva urlato “Prepara la valigia bella mia. Si parte presto”. Alex l’aveva dato un colpetto sulla spalla per poi cercare le chiavi della porta sul retro di casa di Cloe.
Ora Alex è ferma sul letto, davanti le loro foto, quella che la colpisce di più è quella scattata la prima mattina che passarono insieme. Una lacrima riga la guancia arrossata di lei.
Il campanello la fa sobbalzare. 10.30 di sabato mattina. Chi diavolo può essere?
Si trascina fino alla porta del grande appartamento, ormai abitato solo più da lei, dato che suo fratello Jey si  è trasferito a casa della sua fidanzatina nuova di zecca.
Dall’altra parte del citofono trilla la voce di allegra di Cloe.
“Amore mio, pronta per partire?” chiede.
Partire? Cosa cavolo sta dicendo?
“Partire? E per andare dove, se posso chiedere?”
“Come per dove? Non te l’ho detto. Andiamo in Australia per fare una sorpresa ai ragazzi!”
“Cosa? Ma  io lo scopro così?”
“Ero convinta di avertelo detto! Stiamo via una settimana, metti in valigia tutto! Io ho il biglietto ma ricordati il passaporto! Ti aspetto in taxi!”
Alex si volta e scatta in camera tirando fuori da sotto il letto la sua valigia e mettendo dentro cose a caso. Harry.
 
In tempo record erano sedute sull’aereo con una destinazione precisa: Sidney.

Scusate davvero per la brevità del capitolo ma il prossimo sarà decisamente più lungo! Lo prometto! Spero che qualcuno caghi questo capitolo perchè ricevo davvero pochissime recensioni e mi demoralizzo un po' :( spero di leggere qualcosa! Baci da Giuls.

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Capitolo 20
*** Dura verità ***


Il viaggio sembrava durare in eterno, hostess insistenti, qualche turbolenza, un vicino un po’ troppo rumoroso e il mal d’aereo. Finalmente, messo piede su territorio australiano Alex si sente nel posto giusto.
Cloe cerca nella borsa l’indirizzo dell’hotel in cui ci sono i ragazzi solo per questa settimana, e dove ci saranno anche loro.
Salgono sul taxi e finalmente si fermano davanti a questo imponente edificio bianco.
Mentre un fattorino le porta nella stanza riescono a strappargli il numero della stanza in cui alloggiano i ragazzi.
Ma sono le due di notte. Staranno dormendo. Ma non interessa a nessuna delle due.
Posate le valigie si mettono alla ricerca della camera. Finalmente la trovano.
Alex si trattiene dallo scaraventarsi contro la porta per abbatterla come se fosse un ariete.
Cloe bussa lentamente, una volta, due volte, alla terza la porta si apre lentamente lasciando intravedere la massa disordinata dei capelli di Niall. Il biondo strabuzza gli occhi cercando di mettere a fuoco le due ragazze davanti.
“Niall siamo noi” dice in un sussurro Cloe facendo riprendere il biondo.
“Cloe? Alex? Cosa ci fate qui?” chiede con un tono scioccato ma misto a un po’ di preoccupazione.
“Sorpresa! Ci fai entrare?” chiede impaziente Cloe cercando di aprirsi un varco tra Niall e la porta.
Entrando Cloe accende la luce mentre dai letti compaiono le facce stravolte dal sonno dei ragazzi. Liam rimane con la bocca spalancata vedendoci, così anche Zayn.
“Luce... spegni. Subito!” dice il moro senza aprire gli occhi ma gesticolando verso il lampadario.
Liam cerca con la mano la sveglia sul comodino, pensando di doversi svegliare per la colazione ma non appena vede l’ora sull’orologio digitale urla qualcosa verso il biondino che è fermo in mezzo alla stanza.
“Ragazzi, guardate un po’ chi c’è…” dice facendo un cenno con il capo verso le due ragazze.
“Harry è rientrato?” chiede il moro, senza sollevare la testa dal cuscino.
“Ma figurati. Comunque se apriste gli occhi capireste!” aggiunge scocciato Niall.
Il primo, e unico, ad ascoltarlo è Louis. Non appena il suo sguardo si posa su Cloe i suoi grandi occhi azzurri si illuminano.
 Esce di scatto dal letto lanciandosi verso Cloe e baciandola.
Alex si volta in quel momento verso il quinto letto, vuoto e fatto alla perfezione, segno che li dentro nessuno ha dormito.
La testa le gira per un attimo. Perché alle due e mezza di notte Harry non è nella sua camera?
Zayn segue lo sguardo dell’amica e le si avvicina stringendola.
In quel momento Alex capisce tutto, capisce che c’è qualcosa che non va, ed ecco spiegata l’espressione preoccupata di Niall.
Si stacca dalla presa di Zayn e corre verso la loro camera chiudendosi dentro.
Come aveva potuto farle una cosa del genere? Chissà quante volte era successo in tutti i tour che avevano fatto. Alex si sentì una stupida, gli aveva dato completa fiducia evitando scenate di gelosia che una altra fidanzata avrebbe sicuramente fatto. Ora si pentiva di tutto.
Nel momento in cui Cloe bussa alla porta la lascia entrare infilandosi subito sotto le coperte, abbandonandosi ai suoi sogni.
La mattina dopo il sole australiano le sveglia filtrando dalle persiane.
Insieme a Cloe si dirige verso il ristorante dove rifornisce il suo piatto di delizie del buffet.
Non ha molta voglia di mangiare ma deve pur mettere qualcosa nello stomaco, un po’ scombussolato a causa del fuso orario.
Poi lo vede, entrare con aria stanca dalla porta del ristorante. Niall gli va incontro.
“Harry, è arrivata” bisbiglia il biondo mentre la rossa si avvicina, senza essere notata da nessuno dei due.
“Niall, cazzo, parla un po’ più forte. Sta notte mica ho dormito, non capisco granché!”
“E’ arrivata…” aggiunge ancora il biondo.
“Alex” sibila lei alle spalle del riccio che si volta di scatto verso la rossa.
“Alex sei qui!” dice Harry lanciando un’occhiataccia a Niall che cerca di giustificarsi con uno sguardo da “Io stavo cercando di dirtelo”.
Alex abilmente schiva un bacio in arrivo mettendosi le mani su i fianchi e tenendosi a distanza.
“Non hai dormito molto?” chiede trattenendosi dal tirargli un pugno.
“Ah, si sono stato in un pub a ballare!” dice Harry, cercando in fretta una scusa.
“Non dirmi stronzate, Harry” aggiunge lei, lanciandogli uno sguardo di fuoco.
“Ti giuro che è vero!”
“Harry non sono completamente idiota! Tu odi ballare. Sei stato con un’altra?” chiede trattenendo un singhiozzo.
Il silenzio calato tutto intorno è irreale. Harry cerca lo sguardo di lei, per poi fermarsi sul pavimento, senza dare una risposta alla ragazza.
“Mi sembra tutto molto chiaro!” gli urla contro Alex. “Io torno a casa!” aggiunge poi, prima di lanciarsi verso l’ascensore per tornare nella camera.

Buona sera meraviglie! Finalmente la scuola è quasi finita e potrò passare un po' di tempo a scrivere! Comunque mi dispiace molto di quello che è successo tra Alex e Harry e soprattutto perchè ormai anche questa FF è quasi giunta al termine :( mancano giusto due capitoli. Se vi piace come scrivo e vi va di leggere qualcosa andate a dare un occhiata a Eyes of Chocolate :) un bacio da Giuls.

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Capitolo 21
*** Goodbye ***


4 chiamate perse. Harry, Harry, Zayn e Cloe. Alex rinfila il telefono nella tasca posteriore dei pantaloncini e lancia uno sguardo supplichevole verso la ragazza dietro al bancone.
“Non riesce proprio a trovare un posto sul primo volo per Londra?” chiede ancora. Per la ventesima volta.
“Signorina, il suo volo è fissato tra quattro giorni. Ha così tanta fretta di tornare?” chiede gentilmente la ragazza.
“Lei è giovane, può capirmi. Sono arrivata qui per fare una sorpresa al mio fidanzato… anzi ex fidanzato, per poi scoprire che è stata tutta una stronzata, lui è stato con un’altra.”
L’impiegata dell’aeroporto guarda la ragazza che sta trattenendo i singhiozzi. Poi torna a fissare il monitor del computer. “Forse riesco a farla partire in serata con un volo che fa scalo a Parigi. E’ un po’ più lungo ma è il massimo che posso fare” dice gentilmente.
“Va benissimo. Grazie mille” le dice mentre prende delicatamente il nuovo biglietto.
Alex inizia a vagare senza meta per il grande aeroporto di Sidney sedendosi poi su una panchina accanto a due ragazze che la guardano bisbigliando tra loro.
“Hey ma tu sei… Alex, la fidanzata di Harry Styles!” urla una delle due, una ragazza dai lunghi capelli biondi, che ricorda vagamente Cloe.
La rossa le guarda per un attimo, tornando a concentrarsi sul pavimento di fronte a lei.
“Ero la fidanzata di Harry Styles.”
“Cosa? Ma non è possibile” dice una delle due. “Hei Holly guarda la. Non ci posso credere, è lui.”
Alex alza lo sguardo, immaginando il motivo dell’eccitazione nella voce della ragazza.
Infatti Harry corre verso di loro a tutta velocità, i ricci spettinati davanti agli occhi.
“Ti prego…-cerca di riprendere fiato dopo la lunga corsa- non andartene” dice avvicinandosi alla ragazza, che lo squadra con aria severa.
“Harry, non cercare scuse, perché proprio non ce ne sono. Ti rendi conto che io sacrificato tutta me stessa per questa storia? Tu sei sempre stata al primo posto in tutto. Ogni cosa che facevo speravo andasse bene a te. Te… sempre e solo te. Io mi sono aperta con te, avevo paura di rimanere ferita ma non riuscivo a non fidarmi di te. Ed ecco come sono stata ripagata.” Dice prima di scoppiare in lacrime. Il ragazzo la guarda e le si avvicina, posando una mano sulla spalla di lei. Non riesce a vederla in questo stato.
“Non mi toccare…” dice duramente lei e scostandosi da lui.
“Ho capito… Me ne vado.”
Quando Alex alza lo sguardo, Harry è già lontano, come sempre.
I capelli ricci di lui si vedevano ormai a malapena tra la folla che ormai iniziava a riempire l’aeroporto.
“Addio Harry…” sospirò lei, prima di lasciarsi ricadere pesantemente sulla panchina.

Ecco l'ultimo capitolo! Mi dispiace che anche questa FF sia quasi giunta al termine :( domani pubblicherò l'epilogo. Ringrazio tutti quelli che hanno seguito/ricordato/recensito questa FF, in particolare Elenaa che mi ha sempre sostenuto! Un bacio da Giuls.

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Capitolo 22
*** A new beginning ***


Non ci credo di essere arrivata anche qui all'epilogo! Ringrazio tutte le meraviglie che hanno recensito, messo tra i preferiti/ricordati la mia FF! Io amo gli epiloghi, anche se è sempre un po' triste dire addio ai personaggi! Spero che vi piaccia e che qualcuno lasci qualche recensione! Comunque sia se vi va passate a dare un occhiata alla mia FF a cui mi dedicherò da adesso in poi (Eyes of chocolate)! Ora vi lascio, buona lettura!

A Cecilia, che odia gli epiloghi ma che spera
sempre nel lieto fine.
A Elena, che ha recensito tutti gli ultimi capitoli
e che spero di non aver deluso con questa fine!



“Siete cordialmente invitati al matrimonio di Louis Tomlinson e Cloe Grimaldi” rilesse per la centesima volta l’invito che si rigirava tra le mani.
Cloe l’aveva vista molto poco in questi ultimi anni, ma da come diceva il biglietto, lei e Louis stavano ancora insieme, dopo tutto quel tempo.
Alex si era trasferita, tre mesi dopo aver litigato e detto addio a Harry Styles, in Giappone, il paese in cui aveva sempre sognato di andare a vivere.
Ripensare a Harry le fece contorcere lo stomaco, proprio come una volta.
Ma ormai lei non era più la ragazzina dai capelli rossi che era stata fidanzata con un cantante famoso ma ora era la donna, che dopo dieci anni, non aveva ancora trovato il grande amore, ma che vi viveva la sua vita.
Prese la sua valigia dal nastro trasportatore dell’aeroporto di Londra.
Le era mancata la sua città, ma non ci aveva mai fatto ritorno, se non per qualche Natale, passato con suo fratello e la sua famiglia.
 
“Non ci credo!” disse la voce della donna sulla porta, una signora distinta e vestita elegantemente.
“Signora Grimaldi!” rispose Alex baciando sulle guance la madre della sua migliore amica.
“Pensavamo che non saresti arrivata in tempo per il matrimonio.”
“E come me lo sarei potuto perdere? Cloe è di sopra?”
“Si, in camera sua ad indossare il vestito” disse lei accennando al piano superiore.
Alex lasciò cadere la valigia e si diresse al piano superiore. Uguale a come se lo ricordava.
Indugiò un po’ davanti alla porta della camera ma si fece coraggio ed entrò.
“Sei bellissima” disse non appena vide la sua amica, identica a come se la ricordava, ma con un bellissimo vestito bianco addosso.
“Alex!” urlò lei lanciandosi al collo dell’amica. “Temevo che l’invito non fosse arrivato!”
“Sarei dovuta arrivare due giorni fa ma ci sono stati dei problemi in aeroporto!”
“Ma ora sei qui.”
Si abbracciarono come non facevano più da tempo, piansero ricordando tutti i momenti passati insieme e rimpiangendo il tempo perso quando erano distanti. Ma ormai erano lì, una accanto all’altra.
“Su, ti si scioglie il trucco. Non piangere. Oggi è il tuo grande giorno!” disse Alex sistemando il trucco sbavato dell’amica e il proprio. “Andiamo! Non vorremmo fare aspettare il vecchio Tommo” disse poi prima di prendere per mano l’amica e trascinarla verso il piano inferiore dove c’era la famiglia di lei.
 
“Grazie di essere qui!” disse Cloe sospirando. “Ma ora vai. Vai a prendere posto!”
“Va bene, dolcezza. Ci vediamo dentro” disse Alex prima di allontanarsi.
Entrò in chiesa, guardandosi in giro. La madre di Cloe le fece cenno verso una porta.
“I testimoni vanno di la” disse prima di scomparire nell’interno della chiesa.
Alex si tirò giù il corto vestito lillà per la centesima volta e aprì la porta.
“Harry?” chiese mentre le mani iniziavano a sudarle pericolosamente.
“Eh? Ci conosci… aspetta un attimo. Non ci credo! Alex?” chiese scioccato lui mentre si sistemava la cravatta.
Louis comparve in quel momento. “Alex! Sei arrivata per fortuna!” disse abbracciandola.
“Auguri Louis!” disse entusiasta lei prima  che lui la ringraziasse e venisse tirato via dal parroco.  “Tra dieci minuti di la” disse poi rivolto a loro due.
“Sei stupenda” disse Harry interrompendo l’imbarazzante silenzio che si era creato tra loro.
“Grazie Harry. Anche tu sei molto elegante” disse prima di scoppiare a ridere.
“Cos’hai da ridere?” chiese lui lanciandole un occhiataccia.
“Vieni qui” gli disse lei avvicinandosi e sistemandogli la cravatta, tutta attorcigliata.
“Non sei cambiata per niente” disse lui, accarezzandole una spalla lasciata scoperta del vestito.
“E’ un complimento o cosa? Comunque non è vero. Sono cambiata parecchio” disse accigliata lei, tirando un colpo sulla spalla a lui.
“No, vedi? Sei uguale!” disse prima di scoppiare a ridere e contagiare anche lei.
“Tu invece?” chiese poi lei.
“Io sono cresciuto, diciamo. Ho messo la testa apposto!”
“Ah, sono contenta per te. E chi è la fortunata?”
“La fortunata?”
“Si, se hai messo la testa apposto sarà stata una ragazza a permetterlo!”
“No. Nessuna… Anzi si una ragazza c’è. Sono cambiato per lei. Il vecchio Harry l’ha ferita. Non me lo sono mai perdonato.”
“Il vecchio Harry è stato un completo idiota!”
“Si, ma il vecchio ha lasciato il posto al nuovo. E’ molto meglio ora!”
“Davvero? Questa ragazza deve essere molto importante!” disse lei passando una mano sul tessuto leggero del vestito.
“Si, lo è. E’ meravigliosa. Ho aspettato tanto tempo prima di rivederla, ma è ancora più bella di quanto mi sarei aspettato.”
“E devi dire qualcosa a questa ragazza speciale?” disse lei avvicinandosi al riccio.
“Si, le voglio chiedere di perdonarmi. Perché io non mi sono mai perdonato di averla fatta soffrire. Le voglio dire che non è passato un minuto in questi anni in cui io non abbia pensato a lei. E che la amo!”
La rossa sentii un fremito percorrerla da capo a piedi. Dopo tutto, quello che aveva provato per Harry non era mai cambiato. Niente. Era rimasto tutto uguale.
“Ti farà piacere sapere che la ragazza speciale ti ha già perdonato. Da sempre. E che ha anche lei qualcosa di dire” appoggiò la mano sul petto di Harry, sfiorando con le dita il profilo della sua mascella, indugiando sulle fossette.
“Ti amo anche io, signor Styles.” Disse prima che lui la baciasse e la stringesse a se.
Si staccarono contro voglia e rimasero abbracciati lì qualche minuto, finché qualcuno non bussò alla porta.
“Andiamo, i due testimoni non possono farsi attendere!” disse lei.
“E poi chissà…. Magari al prossimo matrimonio sarai tu che mi farai aspettare all’altare! Futura Signora-Styles. ”
Lei sorrise immaginandosi la scena. “Contaci. Io sarò quella vestita di bianco!” disse lei prima di scappare via dalla stanza.
 

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