You give me your heart and I give you my soul...

di Gemelle_Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Cullen family ***
Capitolo 2: *** Did hurt yourself? ***
Capitolo 3: *** Saturday=Shopping! ***
Capitolo 4: *** Crap in the canteen and step ***
Capitolo 5: *** Jason ***



Capitolo 1
*** The Cullen family ***


You give me your heart and
I give you my soul...


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Capitolo 1 : I Cullen
 

Apro lentamente gli occhi sbadigliando.
Con un enorme sacrificio mi alzo da quel letto caldo e morbido ( ah! ) e mi dirigo verso il bagno soprannominato da me “ il bagno antartico“  dove puoi incontrare anche i pinguini che ti salutano.
Evito di guardarmi per evitare la scena horror di me riflessa allo specchio.
Dopo essermi lavata vado verso l’armadio che è pieno zeppo di vestiti per via della mia passione sfrenata per lo shopping; scelgo una maglia grigia lunga a cui abbino uno scaldaspalle nero e un pantalone bianco.
Vado verso la scarpiera e dopo un attimo di indecisione opto per delle ballerine nere.
Ritorno in bagno mi pettino e mi trucco leggermente, poi infilo una collana nera lunga con un ciondolo a forma di farfalla e orecchini corti neri lucidi.
Mi guardo allo specchio e... Si, può andare!
Corro al piano di sotto attirata dal profumino delizioso che proviene dalla cucina.
Mmm... CROISSANTS!
-         Mammina, hai comprato i cornetti?! Che bello, non vedo l’ora di assaggiarne uno e sentire il sapore squisito e...- le chiedo dandole un dolce bacio sulla guancia, poi mi appoggio sul bordo della cucina immaginandomi a tavola con un cornetto in mano... sospiro al pensiero.
-         Non per deluderti, piccola, ma io non ho preparato né comprato nessun croissants. Te lo sarai immaginato. Dai, di là ti aspetta una bella tazza di latte con i biscotti.- dice sorridendo  mamma riportandomi coi piedi per terra. Uffi!
La mia espressione da felice diventa l’opposto e vado in sala da pranzo dove seduto sulla sedia vicino il tavolo c’è mio padre con il viso affondato nel giornale e con una tazzina di caffè ancora fumante sul tavolo.
Come tutte le mattine.
-         Ciao papi!- lo saluto sedendomi ed inizio a fare colazione.
 
 
Finito mi alzo, prendo lo zaino e le chiavi della mia Porsche giallo canarino e dopo le solite raccomandazioni da parte dei miei genitori, li saluto esco e salgo in auto.
So che la macchina è abbastanza...ehm...vistosa, ma è stato un regalo di papà...e sono “costretta” ad usarla. Non che non mi faccia piacere, anzi!
In tutto questo non mi sono ancora presentata!
Va beh, lo faccio ora: mi chiamo Alice Brandon, ho 17 anni e a detta degli altri sono abbastanza carina, ma non me ne vanto... Ho lunghi capelli castano scuro lisci, occhi azzurri tendenti al lilla, naso all’insù, alta 1.70 e corporatura esile.
Sono figlia di un dottore John Brandon e di Elizabeth Grey.
 Vivo a Forks nella penisola di Olympia nel nord-ovest dello stato di Washington, una cittadina di 3.221 abitanti e definita la più piovosa d’America.
Arrivo al parcheggio della scuola e quando scendo dal veicolo vado verso Charlotte e Jessica, due ragazze che ho conosciuto all’inizio dell’anno.
-         Hey, Aly!- esclamano in coro venendo verso di me e abbracciandomi.
-         Ciao ragazze! – le saluto entusiasta di vederle ricambiando l’abbraccio.
-         Sai, oggi a scuola arriveranno dei ragazzi nuovi, che bello! –
Charlotte è sempre la solita curiosona e a volte fin troppo socievole!
Ha lunghi capelli mossi rossi, occhi verdi, qualche lentiggine sotto gli occhi, molto magra e poco più alta di me.
-         Wow! Già li conosci?! Sei incredibile! –
Jessica invece è una tipa più chiusa e più riflessiva con lunghi capelli lisci castano scuro, occhi castani, bassina e magra.
-         Volete che vi parli un po’ di loro? – continua entusiasta. -Allora, prima di tutto vengono dall’Alaska, si chiamano i Cullen e sono figli adottivi del dottor Cullen ed Esme Evenson. Secondo: sono uno più figo dell’altro...- Jessica le tappa la bocca con una mano nonostante la rossa cerca di liberarsi senza riuscirci.
-         Sarà meglio che iniziamo ad entrare, tra poco suonerà- le informo guardando l’orologio che ho al polso.
Infatti, poco dopo...DRIIIIINNN!!!
-         Ci vediamo dopo allora. Vi aspetto al solito posto per mensa, ok? – urla Charlotte iniziando ad allontanarsi, poi si confonde tra la massa di ragazzi. Saluto anche Jessica, poi mi avvio verso l’aula di trigonometria.
Percorrendo il corridoio per arrivare alla meta intravedo un ragazzo bellissimo con dei capelli color del bronzo e pelle pallidissima seguita da una ragazza altrettanto bella, con lunghi capelli castano scuro che le arrivano alla vita, pelle come il ragazzo e gli occhi di un colore...strano...dorati! Appena si accorge del mio sguardo indagatore accenna un timido sorriso, per poi tornare a seguire il ragazzo. Probabilmente questi erano i tanto famosi
 “ Cullen “ !
Riprendo a camminare e arrivo, fortunatamente, a lezione appena iniziata.
Due ore consecutive...Perfetto!
 
 
 
Al suono della campanella mi alzo di scatto sfinita da quelle due ore di trigonometria e sono la prima che esce dall’aula. Mi dirigo verso la sala mensa dove, appoggiate alla parete, ci sono Charlotte e Jessica che mi aspettano battibeccando.
Le raggiungo e insieme andiamo al bancone per prendere qualcosa, ma le pietanze non sono tra quelle più buone del mondo. Prendo uno spicchio di pizza che guardo con aria schifata. Bleah!
Mi passa immediatamente la fame e quando ci sediamo al tavolo, passo il vassoio a Charlotte che ha già divorato il suo trancio.
-         E tu? – mi chiede con la bocca piena.
 
         Ma come cazzo fa a mangiare ‘ sta cosa?
 
-         No, non ho fame. Comunque quei Cullen li hai conosciuti? – domando cercando di cambiare argomento.
-         Aaahhh, ecco cosa vi volevo dire, ma mi sono dimenticata perché qualcuno mi ha interrotto! – esclama lo sguardo su Jessica. Se le occhiate possano uccidere, ora sarei già al funerale della mia amica!
Nel frattempo arrivano sei ragazzi, uno più bello dell’altro: i primi ad entrare è una bionda che sembra una dea greca con al  suo fianco un ragazzo che sarà alto almeno 1.95 molto muscoloso con capelli corti neri.
-         Ehi, ehi, Charl, sono questi i Cullen? –
Alla mia domanda entrambe si girano incuriosite; Jessica rimane a bocca aperta mentre  Charlotte inizia a spiegare.
-         Si, si. La ragazza bionda è Rosalie e il ragazzone bruno è Emmett. Hanno una storia. Non sono sicura che sia legale –
-         Charl, non sono...davvero parenti! -  osserva Jessica interrompendo la rossa.
-         Si, ma vivono tutti insieme, lo capisci! – ribatte l’altra.
            Sono seguiti da quei ragazzi che ho visto nel corridoio.
-         Ecco guarda, lui è Edward Cullen, uno schianto assoluto. Quella al suo fianco è Isabella –
Charlotte inizia a guardarlo con aria sognante e da questo capisco che ha preso una bella cotta per il ragazzo.
-         È fidanzato, sennò ci avrei fatto un pensierino! Fortunata lei!- sospira.
-         Perché, stanno insieme? –
-         Nooooo! Vedi come la guarda! – esclama con finta voce disperata
Siamo intente a spettegolare su di loro, quando entra nella sala un ragazzo bello da mozzare il fiato: capelli mossi biondo miele, un fisico e una muscolatura perfetta, alto più o meno 1.90 e anche lui con la pelle marmorea... semplicemente PERFETTO!!
Rimango a guardarlo per non so quanto tempo e quando incrocio i suoi occhi color dell’oro e un sorriso fa largo sul suo volto. Mi sento mancare!
Distolgo lo sguardo imbarazzata mentre il rossore si impossessa delle mie guance, ma subito dopo sento un vuoto dentro me.
Così cerco di nuovo i suoi occhi che questa volta i miei non trovano, ma lo vedo seduto al tavolo più isolato insieme ai suoi fratelli. Non toccano cibo, anzi lo guardano con la stessa espressione con cui guardavo io quel pezzo di pizza.
-         E-e lui chi è ? – trovo il coraggio di chiedere.
Le mie amiche mi guardano con un sorrisetto malizioso sul volto, ma io non proferisco parola, anzi continuo a guardare il ragazzo biondo.
Assurdo: ne sono attratta come una calamita!
-         Lui è Jasper, il fratello gemello di Rosalie. È il più figo di tutti, questo è certo! Peccato che fa il quinto anno e in classe con noi non può stare. Uffi! -Con un notevole sforzo cerco di concentrarmi sulle mie amiche che iniziano a parlare d’altro.
Ma io continuo a pensare a quei ragazzi.
Nonostante non siano fratelli biologici, hanno tutti delle caratteristiche in comune: la pelle diafana, non toccano cibo, una bellezza divina e il colore degli occhi è castano-dorato: un colore mai visto in vita mia!
Come ripete spesso mia madre, il colore dei miei occhi è molto raro, ma il loro...è quasi...spaventoso!
Scuoto leggermente la testa per liberarmi da questi pensieri, e seguo le ragazze che parlano di moda, attori, attori, moda, moda attori, attori moda. Soliti argomenti!
Risuona la campanella e con aria annoiata mi alzo per andare a lezione di storia con Charlotte...Beh, almeno lei a rendere meno pesante la lezione!

 
 
 
Il nostro angoluccio
 

Hello girls!!!
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, ma fidatevi gli altri saranno mooooltoooo più belli e più allegri!!
Iniziamo con le presentazioni : siamo Bella e Sara, abbiamo 15 anni e come avrete capito dal nick siamo gemelle ( Sara: purtroppo! :P) ( Bella: hey, mi hai offeso! )
Questa storia ci è venuta in mente a scuola con una frase che ha scritto una nostra amica ( il titolo ).
Abbiamo tutti i capitoli pronti e vi assicuriamo, non è una storia corta!! La maggior parte li abbiamo scritti in classe durante le interrogazioni... è stato difficile ma ce l’abbiamo fatta ( Amaro Lucano voglio il meglio!:) )
Vi preghiamo di lasciare un commento anche per dire che la storia fa schifo, o per darci un consiglio.
Al prossimo aggiornamento!!
Bella e Sara
 


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Alice ( non fateci caso agli occhi! :) )



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Jessica

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Capitolo 2
*** Did hurt yourself? ***


You give me your heart

and
I give you my soul…


 
 



Capitolo 2 : Ti sei fatta male?

 

Torno a casa dopo aver trascorso 2 ore d’inferno!
Chiudo la porta lasciandomi andare ad un sospiro.
Vedo mia mamma in procinto di chiedermi sempre la stessa domanda : “Com’ è andata oggi a scuola?“, ma l’anticipo con un secco e brusco  :
-         No ! –
-         Tesoro, che cos’hai? - 
Ecco, la domanda, anche se diversa, la fa comunque! Uffi!
Nel frattempo che lei si alza dal divano dove stava seduta a guardare la TV, io penso ad una risposta: certo, non posso dirle : Sai mamma, ho incontrato un ragazzo a scuola che sembra un dio greco. Si chiama Jasper Hale e non riesco a togliermelo dalla testa! “.
Così sparo la prima balla che mi viene in mente:
-         La prof di trigo ha spiegato ed io non ho capito un fico secco...tutto qui! – le spiego facendo spalline e gettando pesantemente lo zaino a terra che avevo ancora sulle spalle.
-         Sicura? – mi chiede insistente e con occhio indagatore.
-         Si, stai tranquilla!  - dico abbracciandola.
-         Va bene, ti credo! – ricambia l’abbraccio e sorride.
Le stampo un bacio sulla guancia e mi dirigo in camera mia.
Vorrei distendermi sul letto, magari leggendomi un libro...ma devo fare quei cazzo di compiti!
Ricordo che devo anche recarmi in libreria per comprare quel libro che ho ordinato qualche settimana fa.
Così, per non perdere tempo, inizio a studiare.
Con aria tutt’altro che allegra, prendo il libro di storia e, distendendomi sul letto, inizio a leggere.
Dai Alice, sono solo 10 pagine da imparare! Pensa che dopo uscirai  e potrai fare tutto quello che vuoi ”
Tsè, poche!
Cerco di concentrarmi, ma ad occupare la mia mente c’è l’immagine di Jasper con quello sguardo così intenso e penetrante e quel sorriso da svenimento.
Mi scappa un sospiro.
“ Alice, basta!! “
 
Dopo vari tentativi riesco , chissà per quale miracolo , a concentrarmi.
Finita storia, inizio spagnolo che termino subito grazie al mio amore per le lingue.
Verso le 18:00  esco di casa, e salendo in macchina percorro la strada per la libreria godendomi quel silenzio rilassante.
 
Parcheggio a pochi metri dalla libreria ed entro beandomi del calore emanato dai termosifoni.
Non ci sono molte persone: una signora anziana che sfoglia un libro di cucina e un gruppo di ragazzini intenti ad osservare  le copertine di vari fumetti.
     Vado verso il bancone e chiedo alla ragazza del libro che avevo ordinato una settimana fa.
Non ho commesso mai in vita mia un errore più grande!
Impiego minimo una mezz’ora per farle capire che libro ho ordinato, poi non so quanto altro tempo per trovarlo.
-         Ma tu intendi questo? Ah, no eccolo! No, non è questo! –
O mamma! Povera me!
“ Gesù da ora in poi farò la brava, ma fammi trovare quel benedetto libro! “
Mi fa usare addirittura il suo computer per farle vedere la copertina del libro... ma non capisce lo stesso!
“ Ok, è un caso perso!  “
Per fortuna dopo un po’ arriva il proprietario del negozio che conosco da quando sono nata.
-         Ehi, Alice, come stai? Scommetto che sei qui per... - lo anticipo prima che potesse completare la frase, stizzita.
-         Sì, per il libro che ordinato! –
-         Be’...- mentre parla va verso un grande scaffale e finalmente quel libro lo stingo nelle mie mani.
-         Grazie Paul ! Se non ci fossi tu!! – lo ringrazio entusiasta  abbracciandolo, anzi stritolandolo.
Sono troppo contenta!!!
“ Grazie Gesù! “
 Dopo aver pagato, guardo truce la commessa di poco fa, mentre mando un bacio a Paul.
-         Ci vediamo! – lo saluto chiudendo la porta alle mie spalle seguita da uno scampanellio.
 
Mentre cammino guardo di sfuggita l’orologio nel negozio accanto alla panetteria: le 19: 15 .
“ Maledetta commessa!”
Inizio a correre il più velocemente possibile, ma metto il piede in fallo e cado immediatamente stesa a terra.
-         E che cazzo, oggi tutte a me! – impreco sottovoce massaggiandomi la caviglia.
-         Ehi, ti sei fatta male? –
Sobbalzo quando sento quella voce soave e dolce.
Alzo gli occhi con il vago presentimento di sapere già di chi si tratta.
E, infatti...
-  J-Jasper ? – chiedo un po’ incredula: possibile che quell’ angelo stesse parlando proprio con me?
Beh, “ parlando “ non è proprio il termine adatto!
-         Come fai a sapere il mio nome? – domanda confuso
O mamma! Ha alzato un sopracciglio e mi ha sorriso di nuovo!! Ahhhhh!!
O mio Dio: mi sembro un extraterrestre che vede un umano per la prima volta! “
Mi porge la mano per aiutarmi ad alzare ed io la prendo senza pensarci due volte.
Barcollo quando mi alzo in piedi, ma lui mi afferra prontamente per i fianchi, avvicinandosi forse...un po’...troppo.
Sento le guance imporporarsi e un calore improvviso.
“ Vedi Alice : TI. STAI. SCIOGLIENDO .”
Una volta che si allontana di qualche passo, riesco a formulare una frase sensata:
-         Sai com’è, in questo paese tutti sanno tutto di tutti –
-         Oh, be’, allora...- dice facendo spalline e piegando le labbra in un sorriso. - Cosa facevi di bello? – domanda indicando il pacco che avevo in mano.
-         Sono andata in libreria...e...quando...si, insomma...oh! –
Ma perché mi fa questo effetto?
“ E perché tu sei così stronza? “
Sul suo viso si dipinge un piccolo sorriso...ehm...possibile mai intenerito?
Perfetto, ora gli faccio anche tenerezza!
“ Non è una cosa positiva? “
“ Ooohh, zitta tu! “

-         Va bene, non sono cose che mi riguardano! – taglia corto
-         No, scusa è mio il “ problema “.  Sai, mente contorta! – scherzo toccandomi con l’indice la tempia destra  e mettendo su un espressione buffa, credo, perché lo vedo ridere.
Mi scappa un sospiro quando sento quel suono così perfetto!
-         Ti do un passaggio? – mi chiede dopo aver finito di ridere.
Sto per dire sì, ma...mi ricordo che ho la macchina!
“ Alice, fai proprio schifo! E che diamine! “
Cercando di sorridere e di nascondere l’espressione delusa, gli rispondo:
-         No, ti ringrazio. Ho la macchina a pochi passi da qui ! - mi passo una mano fra i capelli leggermente a disagio.
-         Ah, allora ci vediamo – percepisco una nota di malinconia o delusione nella sua voce.
“ Ti sei confusa! “
-         Sì, e...grazie ! – mi incammino ma vengo fermata dalla voce di Jasper che  mi chiama.
-         Si? – mi volto con un sorrisetto.
-         Io...non ti ho chiesto come va la caviglia. – ah, era per questo!
-         Tutto ok. Grazie di nuovo. Ciao! –
-         Ciao! – mi saluta e si volta credo, per andare verso la macchina, moto o quello che sia.
Faccio il suo stesso gesto con un sorriso stampato in volto.
Infondo, avevo parlato con il ragazzo più bello della scuola, no?



* Il nostro angolino *

Ehi, bentornate!!! Se siete arrivate fin qui, allora vuol dire che avete letto il capitolo e...che ne pensate???Qui Alice ha incontrato, nel vero senso della parola, il nostro amato Jasper! Se capitasse a noi, ora già saremo in sala di rianimazione. Chi di voi è d'accordo??

Prima di concludere, vorremmo ringraziare chi ha recensito ( Vampire_Girl, Kikka Hale Tomlinson, Alice_Nekkina_Pattinson ) e le seguite ( Alice_Nekkina_Pattinson,  dolcemary, greeneyes, Kikka Hale Tomlinson, shadow_shine ) e un grazie anche ad alivi ( <3 <3 ) per il suo messaggio!
Grazie di cuore a tutte!!
Ci si legge!!

Gemelle_Cullen


 
 

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Capitolo 3
*** Saturday=Shopping! ***


You give me your heart 

and
I give you my soul          


 

 Capitolo 3: Saturday = Shopping!  

- Jessica ti muovi? Stai da più di mezz'ora in quel bagno! - la richiamo ormai in vena di esaurimento
- Io ho bisogno di essere carina SEMPRE! E poi sto tra 10 minuti no da mezz'ora! -  parla, ma io come sempre non l' ascolto
- Ok,ok - sospiro - basta che tra 5 minuti esci da quel bagno! - urlo facendo in moddo che mi possa sentire.

Poco dopo  il campanello suona e sbirciando dalla finestra intravedo la sagoma di Charlotte con i suoi capelli rossi raccolti in una  perfetta coda a lato.
- Alice apri tu! - sento la voce di Jessica provenire dal piano di sopra.
- Ok!- rispondo.
- Jessica?- mi chiede anche se sa già la risposta.
- Secondo te? E da più di mezz'ora!!- preciso urlando 
- Eccomi, sono pronta!
Jessica scende le scale già con la borsa sulle spalle.
- Ah, ciao Charlotte!- la saluta con un bacio sulla guancia.
- Ok, finalmente possiamo andare!- esclamo impaziente.
- Charl guidi tu?- chiede Jess.
- Ok, ma con quale macchina?- risponde con un'altra domanda la rossa alternando lo sguardo da me a Jessica.
- Aly, con la tua: è troppo toga! Ti pregoooo!!!- mi supplica Jessica facendo gli occhi dolci e sbattendo le ciglia continuamente.
Le avrei risposto di si, ma...
- Jessica sono venuta a piedi!-
Ridacchio vedendo la sua espressione rassegnata e si alza sbuffando.
- Ma cammini sempre? Hai una macchina che tutti, e ripeto TUTTI vorrebbero, e tu la tieni chiusa in quel garage, poverina!- protesta aprendo con violenza la porta.
- Jessica la mia casa è a pochi isolati dalla tua. Non credo di dover prendere la macchina!- ribatto incredula seguandola con Charlotte che rideva al mio fianco.
- Lo so, però... vabbè, dai mi arrendo!- 
- Finalmente!- esclamo prendendo Charl sotto braccio.
Saliamo sulla macchina e accendiamo la radio, Charlotte mette in moto e tra cantate e battute arriviamo al centro commerciale.
- Prima tappa: Fashion's secret!



- Aly, ti piace questo?-
- No, meglio l'altro-
- Questo!-
- No, troppo " uovo di Pasqua"!- 
- E questo?-
- Fantastico!-

Prendiamo, scartiamo e misuriamo abiti di ogni tipo senza alcun risultato... Bè, non propio: siamo piene di buste!
- Wow ragazze, sono veramente contenta di tutti questi vestiti! Ogni giorno mi mettevo le solite cose!- dico con un sorriso a 32 denti.
- Tu sempre le solite cose?! E' una battuta? C'è, tu hai una cabina armadio più grande della tua stanza!- esclama incredula Charlotte
- Si, ok... ma non esagerare!-
- Dovrei lamentarmi io che ogni giorno vengo a scuola sempre coi soliti giubbotti da obesa!-  dice Jess arricciandosi i capelli con un dito.
- E io che devo dire, ho...
- Ok, ok ragazze eravamo tutte e tre nei pasticci con i vestiti!- sospiro e guardo altrove.
- Hai ragione! Dai su ora ci alziamo e continuiamo le nostre spese!- dice Charl alzandosi dal divanetto.
Anche io e Jess ci alziamo e ci avviciniamo alla nostra amica che è già davanti ad una vetrina in procinto di entrare n quel negozio.
- Hey, hai trovato un altro negozio " da urlo" ?- chiede Jess appoggiandosi alla sua spalla.
- Si, dai entriamo?-
- E va bene!- acconsentiamo in coro io e Jessica facendo scatenare l'euforia della rossa che entra saltellando.
Io e Jess ci scambiamo un' occhiata come per dire:
" Che cavolo di amica abbiamo!" ed entriamo con un sorrisetto sul volto.


- Aly, ti devi provare assolutamente questo!- ordina Charlotte prendendo un vestito molto carino, nero senza spalline, con delle scarpe nere tacco 12.
- Ed io dove devo andare conquesto vestito?!- 
Spalanco leggermente gli occhi alla vista dell'abito che ha scelto.
- Tra pochi giorni è il mio compleanno e ti voglio vedere con questo vestito... Sai, verranno anche i Cullen...- dice con un sorrisetto malizioso.
- ... E ci sarà anche il biondino che ti piace tanto!- continua al suo posto Jessica.
Arrossisco immediatamente immagginandomi la scena...
- N-no! - cerco di avere un tono autoritario ma il leggero tremolio della voce mi tradisce.
- Fallo per...- la blocco prima che possa continuare
- Per te no! - questa volta il tono autoritario riesce alla perfezione.
- ...infatti non lo devi fare per me...- inizia di nuovo Jessica ancora con quel cazzo di sorrisetto malizioso sul volto
-,.,ma per Jasper! - concludono in coro
Un leggero rossore si impadronisce delle mie guance e sento le orecchie ardere.
- A-a parte che il tuo compleanno è tra quasi un mese! -
- Vabbè! - esclama senza darci tanta importanza
Alzo gli occhi al cielo e , rassegnata, entro nel camerino con le scarpe ed il vestito.

Esco dopo qualche minuto, anche se non mi sento del tutto a mio agio con questo tacco vertiginoso e il vestito che arriva a metà coscia.
Cerco di non badarci e  mi dirigo nel centro del negozio dove si trovano le ragazze: sono girate verso il bancone su cui sono piegate accuratamente delle magliette. Le chiamo per attirare la loro attenzione.
- Aly sei davvero fantastica! - si complimenta Charlotte con il tono di voce un po' troppo alto perchè cattura l'attenzione di un gruppo di ragazzi  da cui ricevo fischi di approvazione e ammiccamenti.
- Vedi, fai colpo! - osserva ridacchiando Jessica
Mi scappa un sorriso e mi guardo allo specchio : tutto sommato non sto male!
Spostando un attimo lo sguardo sulla vetrina, intravedo una figura slanciata e una folta chioma bionda
Possibile che sia...J-Jasper?!
" Ma no, Alice! Sai quanti ragazzi biondi ci sono al mondo?" Mi suggerisce una vocina nella mia testa.
" Si, lo so ma non belli come lui!"

Oh mamma sono propio cotta!
Distolgo lo sguardo e vengo liberata da quei pensieri grazie alle voci di Jessica e Charlotte che mi suggeriscono, o meglio, mi ordinano di comprarlo.
Vado al camerino per cambiarmi e poi andiamo alla cassa per pagare.
Stavo per prendere la carta di credito, ma vengo bloccata da Jessica.
- Pago io!-
- No, non fare la...-
- Ho detto: pago io!-
- Va bene!- mi arrendo vedendo che non mollava.
Mi avvicino alla vetrina seguita da un ragazzo; credo sia uno di quelli di poco fa.
- Ehi, ciao! Sai, ti ho vista con quel vestito... e devo dire che sei davvero uno schianto! Ti va di uscire questa sera? Ovviamente con quel vestito, bambola!- dice facendomi l'oochiolino.
" Ma che cazzo vuole questo sgorbio?" 
Non sapendo cosa dire mi limito a rispondere " educatamente" :
- Vaffanculo!- 
E lo lascio li spiazzato e con le ragazze esco dal negozio.
- Ma che voleva quel ragazzo?- chiede Charlotte appena usciamo.
- No, niente, era solo uno stronzo ch ci voleva provare con me- rispondo.

Non so come mi ritorna in mente quel ragazzo biondo alla vetrina.
E se era davvero Jasper?
Ok, me lo devo levare dalla testa!
E' solo che era identico: la stessa chioma bionda, il fisico slanciata...
- Alice, Alice, ASlice?!- seno la mano di Jessica scuotermi.
- Eh? Cosa?-
- Ti ho chiesto se ti piace questa maglietta che ho preso poco fa al negozio- mi risponde Jess mostrandomi una maglietta bianca con alcune scritte nere.
- oh, si, è molto bella!- 
Devo smettere di pensare a quel ragazzo! Basta, basta, basta!!!
- Aly, a cosa stai pensando?- chiede Charlotte alzando un sopracciglio: lo fa sempre quando è incuriosita.
- No, è che...- 
Fortunatamente mi squilla il cellulare e non sono costretta a dare una risposta alla dmanda.
- Papà? - 
Spero non mi abbia chiamato per...
- Alice devi tornare a casa. Immagino che ti starai divertendo, ma è appena arrivata la nonna e vorrebbe salutarti. - mentre mio padre parla sento delle risate in sottofondo, probabilmente quelle della nonna e della mamma.
- Ok, vi raggiungo subito! - 
Non vorrei andarmene, ma è appena arrivata mia nonna dall'Italia ed è raro che ci venga a trovare...a parte che le voglio un mondo di bene!
- Ragazze...-
- Si, lo sappiamo, dobbiamo andare - mi anticipa una di loro con un sorriso in viso appena accenato 
- Vi dispiace? - 
- No, non preoccuparti, tanto quello che dovevamo comprare l'abbiamo preso! Vuoi un passaggio? - domanda Jessica
- No, prendo un taxi! - rifiuto iniziando a salutarle 
- Sicu..-
- Sicurissima! Ci si vede! -


- ...e si fece vecchia mentre aspettava uno stupido taxi! - mormoro cercando di mantenere quel briciolo di pazienza che mi restava.
Guardandomi intorno vedo di nuovo quel gruppo di ragazzi che erano al negozio, e lo stesso che mi aveva invitato ad uscire mi manda un bacio seguito da un altro occhiolino
Rimango paralizzata.
" Ma è stupido o che? "
Appena inizia ad avanzare verso di me, mi incammino nella direzione opposta quando vedo Jasper appoggiato al muretto. Mi avvicino euforica:
- Ciao! -
- Ehi, ciao...Alice giusto? -
Un sorriso compare sul suo volto d'angelo; rimango incantata dal suo fisico perfetto, le sue labbra ben disegnte, quei meravigliosi occhi dorati che ti fanno diventare acqua appena li incontri.
" Ma perchè è così bello? "
- S-si, come fai a saperlo? - domando balbettando non riflettendo neanche su quello che dico
" Ma tu quando rifletti su quello che dici?! "
- Be', sai com'è: qui tutti sanno tutto di tutti! - ripete la stessa frase che ho detto ieri e mi scappa un sorriso.
- Che ci fai qui? Insomma sei un ragazzo, e i ragazzi odiano profondamente lo shopping! -
- Ho accompagnato le mie sorelle ma visto che sono arrivati i loro fidanzati, stavo prendendo una boccata d'aria! - mi spiega inspirando profondamente.
Intanto il ragazzo di poco fa si sta allontanando con aria frustata ed io, per togliermi lo sfizio, gli faccio una linguaccia che provoca le risate dei suoi amici. 
Jasper mi guarda confuso quindi gli spiego il tutto con parole povere:
- Poco fa ci ha provato con me! - 
D'improvviso mi ricordo del taxi e inizio a guardare a destra e a sinistra.
Sbuffo rumorosamente spezzando l'imbarazzante silenzio che si è creato
- Aspetti qualcuno? -
- No, cioè si. Insomma mio padre mi ha chiamato per dirmi di tornare a casa, poichè... ecco, è arrivata mia nonna dall'Italia. Ho chiamato un taxi ma non è ancora arrivato!- 
Il nervosismo comincia a farsi sentire e mi passo una mano fra i capelli mordicchiandomi il labbro inferiore.
- Se vuoi posso accompagnarti io- propone con lo sguardo posatosu di me.
- Sei con la macchina?-
- Non propio...- dice con un sorriso sghembo.
- In che senso?- mi avvicino a lui confusa.
- Ho la moto- 
Indica una Ducati 848 parcheggiata poco più in là.
Aspetta! Una che...?!
- Quella è tua?- domando rimanendo a bocca aperta.
Ed io sarei dovuta salire su quella " cosa" con...lui?
Oddio, come minimo mi sarebbe venuto un infarto a vederlo guidare quel fantastico mezzo.
- Si- risponde sorridente incamminandosi verso la moto e si infila un casco nero.
Lo raggiungo e quando si trova a pochi passi da me mi chiede con voce provocante:
- Allora, di do si o no un passaggio? - 
Afferro il casco che mi porge abbassando lo sguardo imbarazzata, e salto su. 
Quando le mie esili braccio cingono i suoi fianchi avverto una scarica elettrica che mi fa rabbrividire.
" Cacchio! "
- Allora, si parte? - 
- Ovvio! -
- Ah, dimenticavo: con quel vestito eri proprio uno schianto! - 
Si volta e anche se le labbra sono coperte dal casco, intuisco che le sue labbra sono piegate in un sorriso accattivante.
Il cuore inizia a pulsare freneticamente e divento rossa come un pomodoro anche perchè....era lui il ragazzo della vetrina!
" L'ho detto io! "
Vedendo la mia reazione alle sue parole, scoppia in una fragorosa risata.
fa rombare il motore e inizia a sfrecciare per la strada, così veloce che sono costretta a stringermi ancora più a lui, respirando quel delizioso  profumo di fresco che lo caratterizza.
Adagio il capo alla sua schiena coperta da un giubbotto in pelle nera e sul mio viso compare un sorriso.
Sono troppo contenta: sono su una Ducati 848 e per di più con Jasper!





Il nostro angoletto! 

EEEEEEHHHHIIIIII!!!!!!!

Siamo ritornate! Scusate per il ritardo, ma mia sorella ha avuto la febbre ( S: Beata lei, non è andata a scuola! ) ( B: muahmuahmuah! ) e poi sapete...il periodo delle comunioni! Comunque rieccoooooooooooooooooociiiiiiiiiiiiiiiiii ad aggiornare!
Mentre scrivevamo sentivamo " Kiss the rain " di Yiruma ( bellissima canzone *_* ) perciò ci scusiamo per gli eventuali errori grammaticali anche perchè eravamo tra veglia e sonno!  Be', che dire se non ringraziare tutte quelle MERAVIGLIOSISSIME ragazze che recensiscono, la inseriscono nelle preferite, ricordate e seguite!
Ci scriviamo!
Gemelle_Cullen

 

 

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Capitolo 4
*** Crap in the canteen and step ***


You give me your heart and I give you my soul




Capitolo 4: Crap in the canteen and step

- Alice dai alzati, c’è scuola! – urla mia madre con l’intenzione di farmi svegliare.
Spalanca le finestre in un gesto rapido, ma invece di entrare quel sole caldo che ti fa venire il desiderio di alzarti e goderti la giornata, entra un aria umidiccia degna di un antro di una strega!
- Mamma...- farfuglio in segno di protesta rigirandomi tra le coperte, impigliandomi la caviglia in un lembo del lenzuolo.
Non ho affatto voglia di andare a scuola! Sono stanca e assonnata!
Be’, quando mai sono sveglia e attiva la mattina, magari lo fossi!
Abbandono il lettuccio caldo solo al centesimo urlo di mamma, ma il pensiero di Jasper mi da la “ forza “ di dirigermi in bagno e lavarmi. Come uno zombie vado verso l’armadio e prendo dei vestiti a caso.
Solo quando torno in bagno e sto per infilarmeli mi accorgo di quello che cosa ho preso: una camicetta rossa e un pantalone grigio di una tuta. Bleah! Ritorno di nuovo all’armadio, ma questa volta scelgo con cura i vestiti, sarebbero una maglia con maniche a pipistrello viola e un jeans che mi fascia perfettamente le gambe. Raccolgo i capelli in una treccia a lato e mi trucco leggermente, infilo dei bracciali di metallo al polso e un paio di orecchini rossi regalati da mamma.
Ovviamente non si può uscire se non ci si da un’ occhiatina allo specchio! Si, sono carina!
Scendo le scale saltellando salutando i miei genitori e la nonna e dal piattino sul tavolo afferro un biscotto.
- Non fai colazione cara? – mi chiede dolcemente nonna con quel suo adorabile accento italiano.
- No, grazie. In realtà non ho molta fame...Ciao! –
Le do un bacio a stampo sulla guancia e poi mi precipito in salone dove infilo il cappotto e prendo la borsa con i libri dentro.
- Mamma, papà io vado, a dopo! – grido facendo si che mi sentano.
Non attendo una loro risposta e varco la soglia non sapendo se essere contenta perché rivedrò il biondo mozzafiato, o avere l’umore a terra perché ho due ore di trigonometria più una di educazione fisica.
Si, anche se sembrerà strano per una come me che non sta mai ferma in un solo posto, odio con tutta l’anima l’educazione fisica! Vago con lo sguardo per il cortile che precede la mia casa, quando parcheggiata poco più in là vedo una macchina grigia metallizzata. I miei battiti cardiaci aumentano smisuratamente, perché il mio primo pensiero è corso a...si, avete capito: Jasper!!!
Trattengo un sorrisetto isterico e mi dirigo verso quella macchina...ASPETTA! E se non fosse lui? E se mi infilo nella macchina di un estraneo?
“ Scusa, ma che cazzo di pensieri fai? Credo che se ti avvicini dovrebbe abbassare il finestrino, no? "
Il “ guidatore misterioso “ suona il clacson vedendomi bloccata pochi passi dalla porta di casa.
Esitante e con lo sguardo indagatore mi avvicino al veicolo. Ma chi diamine è? “ Jasper, Jasper, Jasper, Jasper, Jasper! “
Il finestrino si abbassa e il mio cuore, non va a mille, bensì a un milione!!!
Sul mio volto è stampato un sorriso di pura gioia, e quando il finestrino si è quasi abbassato del tutto, quasi mi sento male.
“ Ok, Alice stai esagerando però! “
“ Ma che ci vuoi fare tu? Stai zitta! “
Ecco, 1...2...3...
- J...Jessica?! – chiedo incredula con un sopracciglio alzato; sono sicura che i miei occhi sono a forma di punto interrogativo.
Ed il pensiero di Jasper che mi veniva a prendere per portarmi a scuola, sparisce come una nuvoletta salutandomi con una manina dicendo un semplice: Bye Bye!!
- Aly!!! Hai visto, ho la macchina nuova!! Su sali! –
Ora mi metto a piangere!!
Anche se controvoglia, salgo in macchina con un sorriso che cerco di far sembrare meno finto possibile.
- Allora che te ne pare???? – mi chiede con una super euforia
- Sì, è fantastica! Per... - mi accingo a chiedere, ma poi mi interrompe alzando la voce.
- Non chiedermi il motivo perché non lo so. Mio padre mi ha voluto fare un regalo. – mi spiega facendo spallucce con aria da perfetta innocente.
Ma so che proprio “ innocente “ non è.
- Jessica? –
- Si? – si volta facendo muovere leggermente quella cascata di capelli castani, gli occhi sfuggenti.
- La verità – Incrocio le braccia al petto appoggiando le spalle allo schienale.
- Uff, l’ho chiesta io a papà. Scusa, non potevo andare in giro con quello scasso! –
Ripunta lo sguardo sulla strada e cala il silenzio. Sospiro e inizio ad osservare il paesaggio ( se così si può definire ) fuori al finestrino, quando Jessica mi pone una domanda imbarazzante.
- Ma tra te e Hale c’è qualcosa ? –
Dritta al punto, così avevo sempre definito la mia amica.
Mi volto verso di lei di scatto assumendo una finta espressione sconvolta ed occhi sbarrati.
- Ci conosciamo da DUE giorni, e pensi già che c’è qualcosa – sottolineo per bene la parola due – Solo amici! – mi limito poi a dire.
- Ma...- la fermo prima che possa crearsi film amorosi in testa.
Già bastano i miei!
Cerco in fretta e furia un argomento di cui parlare e che possa interessarla...mmm...vediamo...Ecco!
- Sai quell’ attore che piace a te, si è fidanzato! –
In realtà non lo so nemmeno se è fidanzato, single, sposato o vedovo...non mi interessa!
- Cosa?! Ora con quale stronza si è fidanzato? Non è possibile! Giuro: lo sto iniziando ad odiare! –
Wow, si è proprio infuriata!
Comunque sbuffo e alzo gli occhi al cielo sentendo quella frase:
- Jessica, è da due anni che lo ripeti, ma continui ad amarlo come se fosse un dio greco! – osservo
Dal finestrino vedo la grande insegna della scuola, vicino alla quale la mia amica gira ed entriamo nel parcheggio dove lasciamo la macchina.
Scendo di corsa, ma non mi dirigo da Charlotte che mi saluta con la mano, bensì verso il ragazzo biondo appoggiato al cofano della sua macchina e con un sorriso sul volto. Dio mio!
- Ciao! – lo saluto una volta arrivata.
- Ciao. Come mai non con Jessica e Charlotte? – mi chiede posando il libro di biologia nello zaino. La domanda mi fa rimanere spiazzata, perciò non gli rispondo proprio subito. Certo, non è che posso rispondere:
“ Be’, sai ho una sbandata per te, quindi credo sia logico che preferisca essere in tua compagnia! ”
A questo pensiero mi scappa un sorrisetto che cerco di nascondere ma lui se ne accorge chiedendomi il perché. Per lo meno mi risparmia la risposta alla domanda precedente.
- No, niente. I tuoi fratelli ? – domando per cambiare discorso.
Con un cenno del capo mi indica le panchine accanto all’ingresso dell’edificio. Incrocio lo sguardo della bionda, Rosalie se non sbaglio: mi guarda gelida, con disprezzo ma soprattutto con odio. Il ragazzo bruno accanto a lei dopo aver seguito il suo sguardo e aver capito l’oggetto della sua attenzione, la prende per mano e insieme si allontanano.
Gli altri due invece si avvicina.
La ragazza è davvero bellissima: ha dei capelli castano scuro lunghi fino alla vita, la pelle è molto pallida, come quella dei suoi fratelli del resto, e si guarda intorno imbarazzata dai ragazzi che la squadrano. Il ragazzo che le è accanto la tiene per mano e con un sorrisetto in volto si avvicina al fratello e gli da una pacca sulla spalla.
Da vicino i due sono ancora più belli tanto da mettermi in imbarazzo.
- Tu devi essere Alice, giusto? L’uman... l’amica di Jasper. Piacere, io sono Isabella... Bella basta. Odio il mio nome completo! – sbuffa e alza gli occhi al cielo.
- Io, invece, sono Edward il ragazzo di Isabella. –
Guarda ironicamente la fidanzata che lo fissa con un sopracciglio alzato e dopo 5 secondi Edward si becca un bello scappellotto accompagnato da un “ Cretino! “
- Finalmente abbiamo conosciuto la “ ragazza dagli occhi viola! “. Ora ho capito perché ti soprannominano così! - fa dolcemente Bella piegando la testa di lato e guardandomi negli occhi.
- Stupide iridi! – mormoro chinando il capo.
- Non è vero, sono meravigliose! –
O cacchio, Jasper mi ha fatto un complimento! Non ci credo!!
Al suono stridulo della campanella, saluto i ragazzi e con Bella mi dirigo verso l’aula di storia.
- Scusa Bella, posso farti una domanda ?- chiedo esitante. Lei si volta e con un sorriso gentile annuisce.
- Volevo sapere perché... ecco... insomma perché tua sorella mi odia – dico tutto d’un fiato.
- No, no mica ti odia! È solo che devi darle tempo. Sai lei e Jasper sono gemelli, ed è sempre stata molto gelosa del fratello. Ma vedrai che con il tempo diventerete ottime amiche!! –
Certo, questa che mi ha detto può essere anche una balla, ma qualcosa mi spinge a crederle. Boh, forse il tono gentile o il sorriso sincero che ha sul volto.
- Qualcosa mi dice che diventeremo ottime amiche! – affermo esplicita senza pensarci due volte.
- Oh, ci puoi scommettere! – mi risponde ridacchiando.
Chiacchierando, entriamo nell’aula di storia proprio mentre la professoressa Dyce inizia a fare l’appello. Uf, giusto in tempo!
Bella prende posto all’ultimo banco e mi fa cenno di seguirla. Ci sediamo una accanto all’altra e cerco di concentrarmi sull’oggetto pieno di scritte appeso al muro, ma niente! Il cervello era da tutt’altra parte... su una spiaggia, al tramonto, il rumore rilassante delle onde che si infrangevano delicatamente sul bagnasciuga, il cinguettio degli uccelli, io distesa su un’amaca appesa a due palme, in costume, con Jasper accanto a me che mi sussurra parole dolci... Oddio, ma che vado a pensare!!!!!! Sento un calore improvviso e scommetto tutto il mio armadio che sono peggio di un pomodoro maturo.
Mentre sono intenta a calmare i battiti frenetici del mio cuore che sembra voler uscire dal petto, vedo un foglietto sul mio libro.
Lo prendo e lo leggo attenta a non farmi vedere dalla prof:

" Lo ammetto: non ho voglia di fare lezione! Perciò, se dobbiamo essere amiche ( intendo “ amiche amiche “ ) dovremo conoscerci meglio. Iniziamo con una semplice domanda: mi parli un po’ di te? "

Finito di leggere, la guardo e mi mima con le labbra un “ rispondi “ . In realtà non amo parlare di me, ma se proprio devo... Prendo la penna e inizio a scrivere:

"Se è per questo neanche io! Non è che la odio la storia, ma non rientra nella lista delle mie preferite. Be’, che dire...sono nata qui a Forks il 30 maggio. Mmm...adoro cantare, recitare e amo le lingue e lo shopping! E...non so più di che parlare! Te? "

Dopo aver fatto questa piccola descrizione di me, le passo il fogliettino velocemente e vedo con la coda dell’occhio che è intenta a leggerlo.

" Diciamo che la mia non è una bella storia da raccontare...per questo evito la parte più orrenda: sono stata adottata all’età di dieci anni da Carlisle ed Esme, due genitori fantastici! Sono stata la terza, poiché già c’erano Emmett e Edward. Un anno dopo entrarono a far parte della famiglia Rosalie e Jasper. Avevano 11 anni e non sai quanto erano carini: sembravano due angioletti! Ed ora eccoci qui...amo leggere, disegnare e...oddio, odio lo shopping!"

Così va avanti tutta la lezione di storia, tra foglietti e roba varia.
Be’, almeno ho un’altra amica! Ma intendo “ amica -amica “ !


Alleluia è suonata la campanella! Mi dirigo verso la mensa dove ci sono Jess che mi aspetta.
- Ciao Alice! –
Mi guardo intorno come se manchi qualcosa...mmm...Ecco!
- Jess ma Charlotte? –
- Dove può essere? – domanda retorica – è già al tavolo che mangia a più non posso! – continua facendomi strada.
- Avete già preso tutto anche per me? –
- Sì. – annuisce
- Ehi, Charl! – la saluto come se non la vedessi da chissà quanti anni
- No, Alice Brandon! Sei proprio tu?! Dio mio, come sei cambiata! Fatti abbracciare! – dice stando al gioco.
- Ma quanto siete sceme voi da 1 a 10? – la rossa apre bocca per rispondere, ma l’altra l’anticipa – No, mi rispondo da sola: non rientrate nella classifica! –
Le faccio una linguaccia, poi mi siedo sulla sedia accanto a Charlotte.
- Senti, quel Jasper sta un po’ troppo con te! Ci sta rubando la nostra amichetta! – esclama la mora con il labbro inferiore tremante.
- Dai! – rido dando un leggero schiaffo alla spalla di Jessica
A proposito, lui dov’è? Il mio sguardo schizza per la sala in cerca del biondino, quando poi lo vedo , anzi, li vedo prendere posto al tavolo poco lontano da noi.
Mi rigiro tonando a parlare con le ragazze.
- Uffa, dopo ho spagnolo...e non ci ho capito un fico secco! – si lamenta Jessica buttando i libri sul tavolo con una grazia da elefantino.
Ed è questo il motivo della predica di Charlotte.
- Ma Jess, sii più aggraziata! – addenta la mela e poi mi chiede: - Aly, tu fai più danza? –
- No, da un paio di mesi ho smesso – noto subito il loro sguardo curioso e le spigo il motivo in parole povere: - Problemi con lo studio – Un po’ di nostalgia la sento ancora: mi sentivo leggera quando eseguivo piroette, chassé, cambré, arabesque...Sentivo come se stessi per spiccare il volo.
- Ma hai proprio chiuso? –
- No ogni tanto mi alleno a casa. – dico addentando una banana
- Novità? – domanda Jessica cambiando argomento.
La reazione di Charl mi spaventa: scatta in piedi e per poco non cade la sedia, poggia pesantemente le mani sul tavolo facendolo tremare.
- E poi parla di grazia! – borbotta Jessica.
La reazione esagerata della rossa fa girare alcuni gruppi di studenti nella nostra direzione, compresi i Cullen: Bella mi guarda curiosa, Jasper ridendo ed Edward confuso.
Gli altri dopo una breve occhiata continuano il loro discorso.
Gli rivolgo un sorriso imbarazzato mimando con la bocca un “ Scusate “ poi mi volto.
“ Che figura! “
- Si! – finalmente si siede e ci degna di una risposta – arriverà in paese, ma non verrà in questo istituto, un certo Michael Austin, figlio del capo della polizia. Si dice è un gran figo! –
Incredibile come riesce a parlare così velocemente senza neanche prendere fiato! Supera perfino me!
- Scusa, i “ gran fighi non erano i Cullen? - domanda la nostra amica cpn sguardo scettico e sopracciglio alzato.
- Ovvio, nessuno li batte in bellezza! Anche Michelangelo farebbe da capo il suo David vedendo loro, ma l’unico libero è di sua proprietà! – esclama indicandomi
Con questa ultima frase il sorso d’acqua mi va di traverso, scatenando dei violenti colpi di tosse.
Quando mi riprendo le domando on un modo veramente garbato:
- Chi cazzo ti ha detto ‘sta cosa? – Charlotte si poggia allo schienale della sedia , quasi intimorita, e con voce bassa mi risponde.
- Quasi tutta la scuola - poi, cancellando ogni traccia di soggezione, poggia i gomiti sul tavolo portando le mani sotto il mento – sei l’unica che parla con lui, Bella ed Edward, che ci scherza...Non capisci che sei la ragazza più invidiata della scuola? –
“ Fantastico! “ penso tra me e me sarcasticamente
- A parte me! – esclama Jessica con soddisfazione che viene smorzata dalle risate della pazza al mio fianco.
- Perché lei desidera Ben! Ed è pure single! – Ora, avete presente quando mi è andata di traverso l’acqua che aveva in bocca: ehm… diciamo schizzi, mi hanno bagnato la magli, altre il viso.
- Che schifo! – Afferro un fazzoletto e mi asciugo il viso disgustata.
- Maddai, è solo un po’ d’acqua… -inizia Charl alzando gli occhi al cielo ma la interrompo.
- Sputata! –
- Vabbè, questo è solo un dato… di… fatto – la sua voce man mano si affievolisce solo il mio sguardo assassino.
- Ok, hai ragione, è disgustoso! –
- No, davvero?! – dico prendendo un altro fazzoletto e mi asciugo la faccia dalla bava della cagna bavosa al mio fianco che non la smette di ridere. Approfitto della loro distrazione per osservare Jasper
Ebbene si, anche …
“ Oh, maddai!”il ragazzo più affascinante della scuola ha osservato quell’orrida scena ed ora non fa altro che ridere.
“ Perché tutte a me?”
Gli faccio la linguaccia in segno di finta antipatia e punto lo sguardo sulle mie amiche che muovono contemporaneamente il braccio dandomi delle gomitate scherzose e mi fanno un sorrisetto malizioso.
- Ragazze dai! – dico sorridendo imbarazzata
- Ok, ok… -
“ Perché ho amiche così?”




- Aly, vuoi un passaggio ? – mi chiede Jess quando usciamo.
- Bè, s… - non riesco a finire la frase perché una voce mi interrompe.
- No, stai tranquilla, ci penso io – Mi volto e vedo Jasper sorridente.
“ Alice, iniziati a scavare la tomba! “
- Bè, se per te è un problema… ovviamente – dice alternando lo sguardo da me a Jess.
“ Cosa fare? Cosa fare? O mio Dio! “ Se dico no mi prende per una rincretinita, se dico si è sicuro che va a finire con un forte imbarazzo nel quale divento un peperone arrostito.
“ Mmm, però…buono! “
“ MUTA! In questo momento mi metto a pensare al peperone arrostito? “

Be’, si tratta sempre di Jasper…
- Ehm… o –ok – accetto tutto d’un fiato
– Jess, per te è un problema? – le chiedo mentre è imbambolata a guardare quella meraviglia… la capisco perfettamente!
- Jess! – la richiamo dandole una botta sulla spalla.
- Eh? Si,si,si va pure! – risponde con sguardo sognante.
- Ok, allora ci sentiamo! – le do un bacio sulla guancia, poi mi avvio con Jasper verso la sua macchina.
- Questa volta niente moto? – chiedo fermandomi con lo sportello aperto e lo guardo negli occhi.
“ Oh, perché è così bello? “
Alice BASTA!
- Non volevo dare troppo nell’occhio – mi risponde entrando in macchina. Io lo seguo a ruota e mentre guido inizia il silenzio.
Perché finisco sempre in queste situazioni quando mi trovo con lui? Insomma è un ragazzo, non è un dio greco! Anche se, devo dire, c’è molta somiglianza tra loro.
- Ehm, sono andate bene le lezioni? – chiedo per rompere il ghiaccio.
- Si –
Subito dopo il silenzio ricomincia, quando sento la vibrazione del mio cellulare: un messaggio da Jessica.
“ Ti stai divertendo con il biondino, eh? =) “
Mi scappa un sorriso, cosa che Jasper nota e mi chiede il perché. Non posso dirgli la verità, farò la figura dell’idiota!
- No, niente, ma mamma è in ansia per me. Lo fa sempre- mento guardando altrove.
- Ah, ok – Facendo scivolare i miei capelli lunghi sul volto, rispondo al messaggio velocemente:
“ Cretina, è un semplice passaggio! E poi c’è un silenzio in macchina… che devo dire? “
- Sicura che è tua madre? – mi chiede come uno che la sa lunga. Sono decisa a mentire di nuovo, ma mi basta incrociare i suoi occhi per farmi cambiare idea.
- Uffi, ma come fai? È Jessica – confesso puntando lo sguardo a terra.
- Come mai ti ha spu… bagnata oggi a mensa? – ride sotto i baffi.
“ Ma chi alza la temperatura?! “
Sospiro pesantemente e gli spiego a parole povere:
- Stavamo parlando di ragazzi e nominando quello che piace alla cagna bavosa, mi ha sputato l’acqua addosso –
Incrocio le braccia stizzita per quella figura di merda davanti a tutti. Forse vedendomi così, forse vedendo la mia reazione, o non ne ho la più pallida idea il breve attimo di silenzio nell’abitacolo viene spezzato dalla sua risata. Mi volto verso di lui rapita da quel suono, forse quello più bello sentito in vita mia, ma poi mi giro subito per non fare la figura della rimbambita.
- Perché ridi? – domando fintamente indispettita.
- Come hai chiamato Jessica? – riesce a pronunciare queste parole appena si calma.
All’istante mi viene in mente il soprannome che ho affibbiato alla mia amica.
- Idiota! – Wow, sono riuscita a dire questa parola a LUI!
- Miss Alice è arrivata – annuncia galantemente.
“ No, di già? “
- Grazie – dico con un gran sorriso
Apro la portiera e mi avvio verso l’ingresso di casa. Lo saluto con un gesto della mano e poi la sua macchina sfreccia velocemente sulla strada.

 

 

 * Il nostro angolino *

Rieccoci ad aggiornare! Come avete visto il capitolo è abbastanza lunghetto, ma supponiamo che non sia noioso leggerlo anche perchè è simpatico! Non vorremo trovarci nei panni di Alice! ( S: come non vorresti trovarti nei suoi panni? Esce con un fig..ehm..Jasper e non vorresti essere nei suoi panni? Oddio, mi stai preoccupando sorellina! ) ( B: babba, intendo per quello che è successo a mensa! (: ) ( S: Aaaahh!! )

Lasciando da parte le nostre pazzie...com'è venuto il chappy? Potete dirci tutto quello che volete, anche se fa semplicemente schifo tutta la storia, o darci qualche consiglio! 

Comunque passiamo ai ringraziamenti: 

- Dolcemary 
- Alice_Nekkina_Pattinson
- Vampire_Girl

E tutte quelle che le inseriscono tra le seguite, ricordate e preferite. 
Un " grazie " è troppo poco ragazze!
Un abbraccio forte, forte, forte!

Gemelle_Cullen

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Capitolo 5
*** Jason ***


You give me your heart and I give you my soul…
 

Capitolo 5: Jason
 



<< Ok, ma ora basta Jess!>> riesco a dire tra le varie risate, stringendomi la pancia per il fastidioso dolore.
<< Si, ma è la verità! Dai guardalo e dimmi se non è vero! Nessuna si metterebbe con lui… preferirei dover sopportare Ken per tutta la mattina, anche se ho i brividi al solo pensarci. Brr! >>
Ridacchio asciugandomi una lacrima che mi è uscita.
Ah, ora dimenticavo: Ken è un povero sventurato cotto e stracotto di Jessica dal secondo anno di liceo e le rompe le scatole con bigliettini, mazzi di fiori ( solitamente rose rosse ) e al suo compleanno insieme al regalo le diede un bigliettino con su scritto la classica e stupida frase che non sopporto: “Io e te… tre metri sopra il cielo “ a cui Jessica rispose con un garbato: “ Io vorrei seppellirti tre metri sotto terra “ lasciando paralizzato Ken con il suo misero biglietto in mano e un sorriso da ebete. Il perché? Boh, e chi lo capisce quello lì!
E… meglio che non vi faccia la descrizione fisica o rischio di spaventarvi. Credetemi, il rischio c’è.
Quando Jessica me l’ha presentato ho fatto una faccia identica al quadro “ L’urlo “ di Van Gogh.
<< Ragazze vado a prendere un po’ d’aria. A dopo.>> Passeggio nel cortile aspettando che la campanella suoni, quando mi volto in direzione di una voce che mi chiama.
<< Ehi, sola? >> mi chiede un ragazzo con un sorriso furbo, avvicinandosi.
È carino: capelli biondi scuro, fisico slanciato, alto…abbastanza e occhi azzurri. Simile a Jasper…ma non del tutto in bellezza!
<< Come mi vedi?! >> esclamo sarcastica spalancando le braccia.
Ride:<< Vuoi che ti faccia compagnia? >>
Lo guardo allibita: << Ma se neanche ti conosco! >>
<< Be’, lo faccio adesso: mi chiamo Jason! >> mi porge una mano in segno amichevole.
Ignoro il suo gesto e proseguo la mia camminata tranquillamente.
Purtroppo mi segue cingendomi la vita con un braccio
<< Ma sei stupido o che? >> domando retoricamente, infastidita.
<< Che c’è?! Non posso essere gentile con una bella ragazza come te? >> mi attira a sé con il suo sorriso da…stronzo, ecco.
<< Ma vattene! >> Sciolgo la presa avviandomi verso l’entrata.
<< Ehi, ma dove vai? >>
“ Che rompipalle che è! “ penso tra me e me
<< Lontano da te >>
“ Wow Alice, che parole da film! “
" Lo so, grazie! “
Detto questo entro nella sala mensa e lo lascio imbambolato lì fuori.
Torno a casa con una rabbia pazzesca.
<< Ciao >> saluto con voca atona chiudendomi bruscamente la porta alle spalle e senza sentire la risposta di mamma, vado in camera mia sbattendo la porta.
Me ne sto lì, distesa sul letto a pancia in giù, le braccia incrociate su cui adagio il capo, ad ascoltare la musica sul mio I- Pod.
Il rumore di una vibrazione proveniente dalla tasca del mio jeans, si diffonde per la stanza in cui poco prima regnava il silenzio.
Lo prendo togliendomi le cuffie dalle orecchie.
Nuovo messaggio:

“Ciao! Sai, oggi ti ho visto un po’ stizzita dopo la mensa: successo qualcosa? So che non me lo dirai neanche minacciata da una pistola, però mi incuriosisce. In realtà volevo invitarti a casa mia. Ti prego, vieni!!! Sto da mezz’ora a provare a fare spagnolo, ma non ci riesco. E poi devo dirti una cosa… baci!
Charl “


Con un sospiro mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno.
Mi cambio vestendomi più carina e rifaccio il trucco lasciando i capelli sciolti.
Poi vado al piano di sotto.
<< Al, tutto ok? >> la voce dolce di mamma viene dalla cucina dove chissà che sta facendo.
<< Si… la nonna? >> chiedo notando la sua assenza.
Ha detto che sarebbe stata un mese con noi.
Mamma ridacchia << Ha detto che voleva sgranchirsi un po’ le gambe ed è andata a fare una passeggiata. >>
<< Ok. Io vado da Charlotte, ci vediamo dopo >> la saluto con un dolce bacio sulla guancia per poi varcare la soglia.



<< Ehi, sei venuta!!!! >> mi abbraccia appena mi vede Charlotte.
<< Visto? >>
Mi trascina dentro casa dove la madre è intenta a seguire un programma televisivo che non ho mai visto.
La saluto educatamente e poi seguo Charl al piano superiore nella sua stanza.
<< Alooooraaa…che mi devi dire di così importante? >> le chiedo con lo sguardo pieno di malizia
Le sue guance diventano subito rosse al pari dei suoi capelli mossi.
<< Stai bene vestita così >> osserva squadrandomi da capo a piedi.
<< Charl non cambiare discorso! >>
<< E va bene…si, però sediamoci prima! >>
Con pazienza mi accomodo sul suo letto colmo di cuscini colorati seguiti a ruota da lei che inizia a parlare in modo concitato:
<< Ecco…conosci Jason Stevens? >> domanda torturandosi il labbro inferiore.
Nego col capo.
<< Il biondino. Quello con gli occhi azzurri. Per farti capire…quello che somiglia a Jasper! >>
Aspetta! Quel Jason? Quello che stamane ci ha provato con me? No, non è possibile!
<< Ok, ho capito. Il capitano della squadra di basket. >> Si avvicina ancora più a me stritolandomi una mano. Fa un profondo respiro e… << Mi ha baciata! >> Silenzio.
<< Alice? Tutto ok? >> chiede notando la mia espressione sconvolta.
Non è possibile! Non alla mia migliore amica! La stava prendendo in giro…ma questa me la pagherà cara. Altro che bella ragazza o modi gentili!
<< Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh!!!! >> urla abbracciandomi di slancio
<< Non ci credo! >> esclamo facendo finta di essere contentissima per lei.
Ci guardiamo un istante negli occhi, quel che basta per vedere che i suoi sono lucidi.
<< Se non ci credi tu, figurati io! Dio Ally, non sai come mi sento! >>
Piccole lacrime le solcano le guance infuocate.
<< Piangi anche?! >> esclamo incredula distendendomi di fianco a lei.
Scoppia in una risata che riecheggia per tutta la stanza.
<< Si, ma… com’è successo? DILLO ORA! >> le ordino puntandole con finta aria minacciosa l’indice contro il petto.
<< Ahahahahah, allora: quando siamo usciti da scuola, invece di tornare subito a casa, sono andata al parco qui vicino. Mi sono seduta su una panchina cacciando dalla borsa un blocco e una matita; sai la mia passione per il disegno, e così ho iniziato a disegnare una zona del parco che ho sempre considerato magnifica. Non so se conosci quello scorcio con gli alberi che… vabbè, passiamo al succo! Ecco, lo stavo ritraendo quando ho sentito una voce; concentrata com’ero non ci ho fatto caso che qualcuno, precisamente LUI, mi si era seduto accanto. >> Fa una breve pausa mordendosi il labbro inferiore. << Mi ha detto che il disegno stava venendo benissimo, abbiamo chiacchierato un po’ nel frattempo che portavo a termine il lavoro. Finito l’ho preso in mano e ho messo il foglio a mezz’aria per osservare il risultato: perfetto! Abbassando per rimetterlo sulle cosce mi è caduta la matita e mi sono chinata per raccoglierla… >> ora arrossisce << Quando ho drizzato la schiena mi sono ritrovata il suo viso a pochi centimetri di distanza. Non sai come mi sono sentita e come mi sento ancora ora: il cuore che minaccia di uscire dalla gabbia toracica, il respiro che ti manca e il nodo che ti si forma allo stomaco. L’ho guardato negli occhi color del cielo e…ho annullato le distanze. >> io la guardo intenerita ma anche tremendamente incazzata: come ha potuto quello schifoso?
<< ALY TI RENDI CONTO?? >> Ci riabracciamo, ma mi stona con un urlo pazzesco.
<< Ma i compiti? >>
<< Eeeee…scherzetto! >>
<< Cosa?! >>
<< Ma parliamo di te…con il biondino come va?>> chiede con l’aria di chi la sa lunga mentre mi da delle leggere gomitate sul braccio.
<< Oh, tutto ok! >> mi limito a rispondere, ma lo sguardo della mia amica mi obbliga a precisare << Non siamo fidanzati! >>
<< Maddai! Almeno ti piace? >>
“ Va beeeeneee…che le dici ora? “
“ No! Però…”

<< Si. E tanto anche. >> ammetto abbassando immediatamente lo sguardo torturando il cuscino lilla di Charl. Credo sia anche io di quel colore ora.
<< Aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh!!! Lo sapevo! Sareste davvero una coppia fantastica Ally! >>
<< Ti prego, rimaniamo con i piedi per terra! >> la supplico per non farle creare delle storie tipo “ Titanic “ in testa.
<< Aliiiiiiiiceeeee!! >> un urlo improvviso mi fa saltare ( non sto esagerando ) dal letto.
<< Dio Charl, che ti viene? >> domando sconvolta massaggiandomi l’orecchio destro.
<< C’è la torta al cioccolato. Vuoi una fetta? >> risponde ritornano ad un tono di voce da essere umano normale.
<< Cioè, tu fai un urlo pazzesco solo per dirmi questo!? >> Ride alzandosi dal letto
<< Dai, andiamo! >>

<< Allora a domani! >>
<< Sì, è stato davvero un bel pomeriggio! Peccato che Jessica non è venuta >>
<< Hai ragione. Vabbè, a domani! >> l’abbraccio calorosamente prima di entrare in macchina dove canticchio per tutto il tempo.


<< Ciao famiglia! >> saluto sentendomi di ottimo umore.
Difronte la TV, sul divano, sono sedute mia nonna e mia madre che sfogliano una rivista.
<< Ciao figlia! >> risponde mia mamma stando al gioco.
Poso le chiavi della macchina sul mobile per poi intrufolarmi tra le due donne che sorridono.
<< Allora come ha passato il pomeriggio la mia nipotina preferita? >> domanda dolcemente la nonna.
Rimango sorpresa dalle sue parole.
<< Davvero sono la tua nipotina preferita? >> dicendo ciò mi sento un po’ bambina.
<< Certo tesoro! >>
Dopo aver sentito la risposta l’abbraccio rischiando di strozzarla, ma il nostro momento di pace e amore viene interrotto da mio padre che apre la porta e fa la sua entrata in salone.
<< Come stanno le mie signore? >> saluta facendo un inchino che non gli viene proprio…bene.
Corro a salutarlo e gli do un bel bacio a stampo su quel bel guanciotto che si ritrova il mio papino.
<< Ma guarda un po’, mi sta raggiungendo! >> fa quasi commosso mio padre.
<< John, già ti ha raggiunto! >> lo corregge mia nonna alzandosi e inizia a preparare la tavola.
<< Eh, cosa dobbiamo fare! Loro crescono e noi invecchiamo! >> alzo gli occhi al cielo provocando la risata cristallina di mia madre.
<< Parla per te! Io mi sento ancora giovane! >> lo rimprovera la nonna scherzosamente.
Vado in cucina e prendo le posate e i bicchieri.
<< Ah, tesoro domani pomeriggio, nel tardi, verrà il Dottor Cullen perché dobbiamo discutere di alcune cose sul lavoro. >>
Gli oggetti che ho in mano per poco non cadono.
Domani il dottor Cullen sarà…qui? Dio mio!!
Si, ma verrà il padre non la persona che stai pensando tu! “
Al pensiero mi calmo e decido di abbandonare l’immobilità che ho acquisito da troppo tempo.
<< Allora, che si mangia? >>





Buonasera ( o buongiorno ) ragazze!!
Ecco il chappy fresco fresco sfornato!
Non è molto interessante, ma è un capitolo di passaggio. So che molte di voi non prenderanno in simpatia Jason, ma vedrete che in futuro verrà sostituito da un altro personaggio che a noi, personalmente, sta molto simpatico.
Come sempre, ringraziamo tutte le ragazze che recensiscono, che inseriscono la nostra storia tra le preferite, seguite e ricordate! Ma anche a quelle lettrici che non si fanno sentire :) ! Grazie mille a tutte, e al prossimo aggiornamento!
Gemelle_Cullen! Image and video hosting by TinyPic

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